incrementi ossei tessuto molle una scoperta estesi ... · 4 geistlich news 01 | 2015 editoriale...

40
Immagine: ©iStock.com/Sergey Nivens – cellula nervosa 8° ANNO| NUMERO 1, 2015 FOCUS | PAGINA 5 Incrementi ossei estesi. Opzioni terapeutiche per difetti ossei orizzontali o verticali di grandi dimensioni. JOURNAL CLUB | PAGINA 21 Tessuto molle perimplantare. Deve essere presente il tessuto cheratinizzato? Gli studi principali su un quesito complesso. NUOVI SCENARI | PAGINA 25 Una scoperta rivoluzionaria. Rigenerare le lesioni del midollo spinale? In futuro potrebbe esserci una cura per i pazienti paraplegici.

Upload: voanh

Post on 14-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Imm

agin

e: ©

iSto

ck.c

om/S

erge

y N

iven

s –

cellu

la n

ervo

sa

8° ANNO| NUMERO 1, 2015

FOCUS | PAGINA 5

Incrementi ossei estesi.Opzioni terapeutiche per difetti ossei orizzontali o verticali di grandi dimensioni.

JOURNAL CLUB | PAGINA 21

Tessuto molle perimplantare.Deve essere presente il tessuto cheratinizzato? Gli studi principali su un quesito complesso.

NUOVI SCENARI | PAGINA 25

Una scoperta rivoluzionaria.Rigenerare le lesioni del midollo spinale? In futuro potrebbe esserci una cura per i pazienti paraplegici.

2 Geistlich News 01 | 2015

Geistlich News 01 | 2015 3

INDICE

Numero 1 | 2015 EDITORIALE

4 Rigenerare anziché riparare

FOCUS

5 Incrementi ossei estesi.6 Incrementi ossei estesi: tecniche e materiali attuali Prof. Hendrik Terheyden | Germania

9 Aumenti orizzontali con granuli: intervista Prof. Istvan Urban | Ungheria / USA

12 Aumenti verticali con granuli: Case report Prof. Massimo Simion, Dr. Stefano Pieroni | Italia

14 Aumenti orizzontali con blocchi Prof. Carlo Maiorana | Italia

17 Aumenti verticali con osteoplastica « a sandwich » Prof. Bilal Al-Nawas | Germania

19 L’entusiasmante futuro della chirurgia odontoiatrica rigenerativa Prof. Alan Herford | USA

JOURNAL CLUB

21 Tessuto cheratinizzato perimplantare. Prof. Mariano Sanz | Spagna

NUOVI SCENARI

25 Una scoperta rivoluzionaria.26 « Ogni passo è un successo »

GEISTLICH PHARMA | OSTEOLOGY FOUNDATION

28 Background. 29 Il corretto approccio per ogni caso clinico

30 Produciamo il 70 % dell’energia elettrica che consumiamo

32 Il Prof. Jan Lindhe ci parla del ruolo della Fondazione nella ricerca

33 Osteology promuove la ricerca

NEWS DALLE FILIALI

34 Italia.35 Preservazione della cresta in alveolo con pareti intatte

36 La migliore formazione a portata di …App!

37 Coming up soon: Osteology Firenze 2015

INTERVISTA

38 Rainer Schmelzeisen: tra chirurgia e arte

39 Dati editoriali

4 Geistlich News 01 | 2015

EDITORIALE

Cari lettori,

solo pochi mesi prima di lasciarci, il Dr. Peter Geistlich, è stato insignito del premio « Distinguished Humanitarian Award » della Loma Linda University. Il prestigioso riconoscimento gli è stato attribuito per il contributo pionieristico alla ricerca sui materiali e per la sua grande capacità di visione nell’ambito della medicina rigenerativa, oltre ad un impegno decennale a favore di una ricerca scientifica sempre nell’interesse dei pazienti. Le visioni del Dr. Peter Geistlich sono diventate le nostre visioni.« Rigenerare al posto del semplice riparare » è il motto del nostro lavoro. I nostri prodotti sono unici per la loro capacità di integrazione nelle strutture ossee, la facilità di applicazione e, infine, ma non per importanza, la loro elevata sicurezza. Diamo la massima importanza anche

Rigenerare anziché riparare

alla forza innovativa della nostra ricerca e alla formazione dei nostri dipendenti, infatti in queste due aree vengono investite ingenti risorse economiche. Per consolidare ulteriormente la collaborazione interdisciplinare nella nostra area R&D, a gennaio 2015 abbiamo messo a punto nuove strutture allo scopo di garantire ricerca e sviluppo del prodotto di « best-in-class » nel campo della chirurgia rigenerativa odontoiatrica e ortopedica.Anche in futuro, tutte le aree aziendali – R&D, Certificazione, Produzione, Vendita – costituiranno un’unica entità, sotto un unico responsabile. Solo così, grazie al fatto che ogni singolo passo è sotto il nostro controllo, possiamo essere certi della qualità dei nostri prodotti. E ciò costituisce la ragione principale di una caratteristica importantissima di cui i nostri prodotti godono in tutto il mondo: la fiducia.

Dr. Terance HartCSO, Geistlich Pharma AG

Geistlich News 01 | 2015 5

FOCUS

INCREMENTI OSSEI ESTESI.Quali sono i metodi più adatti? Avremo a disposizione nuove tecniche nel prossimo futuro?

Foto

: Fot

olia

– ©

Sté

phan

e M

ascl

aux

6 Geistlich News 01 | 2015

FOCUS

Incrementi ossei estesi: tecniche e materiali attuali

Grazie ai moderni biomateriali e all’innesto di osso autologo è possibile sottoporre ad un intervento di implantologia anche pazienti con un importante deficit osseo, a condizione che si utilizzino tecniche operatorie idonee e siano presenti condizioni anatomiche favorevoli.

Gli aumenti ossei non si eseguono oggi solo ai fini implantari in modo che siano un’opzione anche per pazienti con deficit ossei. Si possono effettuare anche per migliorare

1. estetica2. funzionalità protesica 3. prognosi del restauro dentale

Grazie all’aumento osseo è possibile, ad esempio, evitare una lunghezza non naturale delle corone dei denti antero-superiori (1) e difficoltà nell’impronta o la posizione eccentrica delle viti in impianti allineati non assialmente (2). Se gli impianti hanno sufficienti di-mensioni e sono coperti da osso su tutti i lati, hanno una buona prognosi

sia dal punto di vista meccanico che biologico (3). Nella mascella edentula è importante, ad esempio, eseguire l’aumento osseo per consentire una buona funzionalità a protesi supportate da 4 o 6 impianti con ampia distanza degli abutment antero-posteriori e un ampio poligono di supporto. L’aumento osseo può così normalizzare il morso e le funzioni muscolari facciali e, di conseguenza, migliorare l’estetica del viso.Gli interventi chirurgici per gli aumenti ossei sono alquanto complessi. Il piano

di trattamento deve tener conto delle limitazioni dell’applicazione e delle con-troindicazioni (Tab. 1).

Evitare i compromessi

È vero che anche in caso di assenza di adeguato volume osseo è possibile re-alizzare soluzioni implantari di com-promesso, utilizzando impianti di di-

mensioni ridotte, impianti obliqui o zigomatici. In questi casi è spesso ne-cessario effettuare un piano implanta-re bidirezionale. Ciò significa che gli impianti non si trovano nell’asse della protesi e si rendono quindi necessari elementi protesici interposti con risul-tati estetici poco naturali. L’aumento osseo, invece, fornisce il volume pro-prio nel punto richiesto dall’asse pro-tesico. Ciò consente un piano unidire-zionale degli impianti con protesi di conseguenza più piccole o addirittura protesi a ponte.

Tecniche di aumento osseo

A seconda della quantità di osso man-cante si può eseguire l’osteoplastica in-lay, interposizionale, apposizionale ed onlay (Fig. 1). Le difficoltà dell’interven-to aumentano nell’ordine su indicato. Diventa, infatti, sempre più difficile co-prire gli innesti ossei con il tessuto mol-le senza causarne la deiscenza in sede post-operatoria.

Prof. Hendrik Terheyden | Germania

Clinica di Chirugia maxillo-faccialeRotes Kreuz Krankenhaus, Kassel

TAB. 1 : COSA È NECESSARIO CONSIDERARE

ControindicazioniAssunzione di bifosfonati o di altri farmaci antiriassorbimento, radioterapia oncologica

Limitazioni alle indicazioni

Fattori generici come fumo, diabete mellito

Geistlich News 01 | 2015 7

FOCUS

Più è grave il difetto più l’innesto osseo deve essere biologicamente attivo. L’utilizzo di chips di osso autologo au-menta il tasso di infezioni e rende neces-sarie un’adeguata terapia antibatterica e misure di controllo delle infezioni.

Sfida: l’angiogenesi

Dal punto di vista clinico non è predicibile ad oggi effettuare il complesso intervento di aumento verticale con blocchi di sostitutivi ossei. Uno dei problemi è l’angiogenesi. Dal momento che la vascolarizzazione avviene per pochi mm a partire dal substrato osseo, la porzione di biomateriale che dista più di 3 - 4 mm dalla base guarirà di regola solo con formazione di cicatrici.

Tecnica sandwich e bone splitting

La posizione interna del difetto pre-senta la possibilità di una buona gua-rigione dell’innesto inlay e interposi-zionali (tecnica sandwich) attraverso la vascolarizzazione da più lati. I di-fetti interni si formano, ad esempio, quando un difetto verticale viene tra-sformato da un’osteotomia orizzon-tale in un’osteoplastica a sandwich o

1 Tecniche di aumento osseo Orizzontale a Osteoplastica apposizionale con blocchi b Osteoplastica apposizionale con granuli e membrana c Osteoplastica inlay

Verticale d Osteoplastica onlay con blocchi e Osteoplastica onlay con granuli e membrana rigida f Osteoplastica interposizionale (o sandwich)

quando si passa da un difetto oriz-zontale al bone splitting.Un grosso vantaggio delle osteopla-stiche interposizionali a sandwich ri-spetto a quelle apposizionali e onlay è il fatto che il tessuto molle rimane fissato sulla cresta alveolare e non deve essere spostato verso il lato lin-guale. Ciò facilita la copertura dei tessuti molli, migliora il tessuto pe-rimplantare e riduce il probabile rias-sorbimento (Fig. 2). Una variante dell’osteoplastica a sandwich è l’in-terposizione oscillante che consente di aumentare l’altezza e la larghezza di creste a lama di coltello moderata-mente atrofiche (Fig. 3).

Problema: il riassorbimento dell’innesto

Gli innesti ossei liberi, indipendente-mente se spongiosi o compatti, posso-no osteointegrarsi in modo duraturo solo grazie al riassorbimento osseo in-terno e al successivo rimodellamento (« creeping substitution »). Mentre il riassorbimento interno dell’osso è ne-cessario per il rimodellamento osseo, un elevato riassorbimento superficiale è un effetto non voluto che comporta perdite di volume dell’innesto e risul-tati clinicamente non predicibili. Il ri-assorbimento si verifica all’incirca nel

40 % dei casi di innesti d’osso dal ba-cino1, in particolare nella fase inziale.Per contrastare questo riassorbimen-to incontrollato, i blocchi di osso auto-logo possono essere ricoperti con Gei-stlich Bio-Oss® e con una membrana Geistlich Bio-Gide®. Geistlich Bio-Oss® inibisce le cellule precursori de-gli osteoclasti, mentre Geistlich Bio-Gide® forma una barriera contro l’invasione di tessuto molle senza per questo inibire la vascolarizzazione, de-cisiva per la neoformazione ossea2, 3.Gli aumenti ossei che contengono Geistlich Bio-Oss® mostrano una sor-prendente costanza volumetrica per diversi anni4.

a b c d e f

1

8 Geistlich News 01 | 2015

FOCUS

Innesto autologo o Geistlich Bio-Oss®?

OSTEOPLASTICA INLAYOSTEOPLASTICA INTERPOSIZIONALE

OSTEOPLASTICA CON APPOSIZIONE ORIZZONTALE

OSTEOPLASTICA ONLAY VERTICALE

› Prevalentemente si usa solo Geistlich Bio-Oss® (granuli o Collagen), Geistlich Bio-Gide® per la copertura e per la fun-zione barriera verso i tessuti molli

› Prevalentemente si usa un mix di osso autologo e Geistlich Bio-Oss®, si copre con Geistlich Bio-Gide®

› In alternativa il blocco di Geistlich Bio-Oss® o Geistlich Bio-Oss® Collagen

› Blocchi di osso autologo: riem-pimento dei gap / con tor na-men to con Geistlich Bio-Oss®, copertura con Geistlich Bio-Gide®

› Mix di chips ossei autologhi e Geistlich Bio-Oss®, Geistlich Bio-Gide® per la stabilizza-zione e per la riduzione del rischio di complicanze

› In difetti ossei più grandi, blocchi di osso e Geistlich Bio-Gide®, Geistlich Bio-Oss® per contornare il blocco

› Innesti di blocchi autologhi attivi, ad es. dalla cresta iliaca o dalla teca cranica

› Chips di osso autologo, coper-tura con membrana rigida

› Geistlich Bio-Oss®, se neces-sario, per contornare il blocco o mescolato con chips di osso

› Geistlich Bio-Gide®, se neces-saria, sopra la membrana rigida per ridurre il tasso di deiscenze

Prognosi nel lungo periodo

Gli impianti in osso rigenerato hanno un eccellente tasso di successo a 5 an-ni, normalmente paragonabile al tasso di successo di impianti in osso nativo, vale a dire oltre il 95 %5. La stabilità vo-lumetrica dell’aumento di cresta è sta-ta dimostrata in modo accurato, sia per quanto riguarda i blocchi di osso sia per la tecnica con membrana, da studi DVT (Digital Volume Tomo-graphy) a cinque anni6,7. Anche aumen-ti ossei estesi come l’osteoplastica d’interposizione Le Fort 1 mostrano un successo implantare pari al 94,5 %8. L’aumento di volume rimane stabile nel lungo periodo se gli impianti sono

sottoposti a carico masticatorio, come è stato dimostrato da studi a dieci anni9, 10. Si verifica, invece, il 100 % di riassorbimento se esso non viene sot-toposto a carico masticatorio dagli im-pianti dentali11.Grazie alle tecniche chirurgiche di aumento osseo, i chirurghi esperti pos-sono conseguire risultati molto atten-dibili. In futuro, le nuove tecniche come l’ingegnerizzazione tissutale potrebbero ridurre la complessità de-gli interventi e il tasso di morbilità.

Riferimenti bibliografici

1 Chiapasco M, et al.: Int J Oral Maxillofac Implants 2009; 24 Suppl: 237–259.

2 Wiltfang J, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 25(2): e127–132.

3 Schwarz F. et al.: Clin Oral Implants Res 2008; 19(4): 402–415.

4 Buser D, et al.: J Dent Res 2013; 92(12 Suppl): 176S–182S.

5 Jenssen SS, Terheyden H: Int J Oral Maxillofac Implants 2009; 24 Suppl: 218–236

6 Jung RE, et al. : Clin Oral Implants Res 2013; 24(8): 839-846.

7 Pieri F, et al.: Int J Oral Maxillofac Implants 2013; 28(1): 270–280.

8 Chiapasco M, et al.: Clin Oral Implants Res 2007; 18(1): 74–85.

9 Boven GC, et al.: Int J Oral Maxillofac Surg 2014; 43(5): 626–632.

10 Stellingsma K, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 25(8): 926–932.

11 Sbordone C, et al.: J Oral Maxillofac Surg 2012; 70(11): 2559–2565.

1

2 Tecniche di aumento verticale a Osteoplastica onlay bilaterale:

La gengiva aderente si disloca in direzione linguare perchè deve essere completamente mobilizzata per coprire l’innesto.

b Osteoplastica interposizion-ale (definita anche distrazi-one osteogenica): La gengiva aderente non viene spostata.

3 Interposizione oscillante consente l’aumento in altezza e larghezza della cresta creste a lama di coltello moderatamente atrofiche.

Illus

trat

zion

i 1–3

: Bür

o H

aebe

rli

Linguale

a

b

Vestibolare 32

Geistlich News 01 | 2015 9

Aumenti orizzontali con granuli: intervista

Prof. Istvan Urban | Ungheria/USA

Dipartimento di Parodontologia, University of Szeged, School of DentistryDental School, Loma Linda University,California

Intervista di Claudia Bühlmann

Il sostituto osseo in granuli deve essere stabilizzato bene e Geistlich Mucograft® può essere abbinata ad una striscia di innesto di gen­giva. Il Prof. Istvan Urban spiega la sua tecnica.

Professor Urban, lei utilizza l’innesto in granuli per gli aumenti ossei orizzontali. Ci spiega perché?Prof. Urban: Non ho mai usato volen-tieri blocchi di osso in quanto sono del parere che il loro prelievo sia molto in-vasivo. E talvolta è anche molto com-plicato adattarli all’osso ricevente. Un altro svantaggio è rappresentato dal riassorbimento che si verifica di rego-la con i blocchi. Oggi preferiamo il so-stituto osseo in granuli, principalmen-te per due motivi. Primo: i nostri esami istologici hanno mostrato che esso viene vascolarizzato molto facilmente e ciò è della massima importanza per l’incorporazione dell’innesto e la neo-formazione ossea. Secondo: il partico-lato si adatta a tutte le irregolarità del-le superfici.Dobbiamo tuttavia immobilizzare e co-prire completamente l’innesto. Inizial-mente abbiamo utilizzato membrane

non riassorbibili, rinforzate in titanio. Le membrane si adattavano bene allo scopo, ma erano talvolta difficili da usare e per questo non sono state ac-cettate da molti dentisti. Abbiamo quindi avuto l’idea di utilizzare in modo intelligente la parete ossea re-sidua. Abbiamo iniziato a utilizzare membrane riassorbibili, non rigide, an-che per gli aumenti orizzontali, otte-nendo buoni risultati. Oggi utilizziamo la membrana in collagene nativo Geistlich Bio-Gide®.

Come mai ha chiamato il suo approccio « Sausage technique »?Prof. Urban: Fissiamo la membrana in collagene sull’osso con pin in titanio e riempiamo lo spazio sotto la membra-na per avere un innesto molto stabile. L’innesto ha così l’aspetto di una salsic-cia ben compatta, in inglese « sausa-ge ». Nelle prime settimane di osteoin-tegrazione Geistlich Bio-Gide® funge da « budello » immobilizzante.

Quali sono stati i risultati ottenuti?Prof. Urban: Abbiamo ottenuto risultati molto predicibili con un mix 1:1 di Gei-stlich Bio-Oss® e osso autologo parti-colato. Normalmente riusciamo a pre-levare con lo scraper una quantità sufficiente di osso.Geistlich Bio- Oss® viene integrato ot-timamente e contrasta il riassorbimen-

to dell’innesto. Abbiamo potuto dimo-strarlo con una recente Case series prospettica1.

Quali caratteristiche deve avere una membrana per questa tecnica?Prof. Urban: Ritengo che dovrebbe so-prattutto consentire la vascolarizza-zione periostale. Ciò consente lo scam-bio di sostanze nutritive, la crescita di capillari e altri effetti proliferativi. La membrana deve essere elastica perché io possa tirarla quando la fisso con i pin per formare una « salsiccia » stabi-le. Dopo un determinato periodo di tempo dovrebbe scomparire per non pregiudicare la maturazione dell’osso. Ritengo che non sia necessario un lun-go periodo di riassorbimento, anzi cre-do che esso potrebbe addirittura ral-lentare la neoformazione ossea. Geistlich Bio-Gide® ha tutte queste ca-ratteristiche. La mancanza del rinfor-zo in titanio può essere compensata fissando la membrana verso il lato lin-guale o palatale e vestibolare. Oggi noi utilizziamo membrane rinforzate in ti-tanio solo per difetti verticali.

FOCUS

« Una membrana dovrebbe consentire la vascolarizzazione dal periostio. »

10 Geistlich News 01 | 2015

FOCUS

Sono del parere che oggi si capisca molto meglio il principio alla base del-la rigenerazione ossea guidata rispet-to a 20 anni fa, quando si credeva che fossero necessari tempi lunghi di rias-sorbimento. L’interazione con il perio-stio potrebbe essere un elemento mol-to importante della maturazione ossea che viene migliorata dalla membrana in collagene nativo.

Quali complicanze ha incontrato applicando la « sausage technique »?Prof. Urban: In questi ultimi dieci anni ho avuto un unico caso, nell’area late-ro-inferiore, di infezione post-operato-ria1. Ritengo che la colpa di questa complicanza sia stata mia. L’infezione è stata probabilmente causata da un terzo molare che avrei dovuto estrar-re prima dell’intervento. In genere, si tratta di una procedura con un tasso molto elevato di successo e predicibi-lità. Siamo in grado di ricostruire an-che creste alveolari edentule comple-tamente riassorbite del mascellare superiore.Naturalmente per ridurre la frequenza delle complicanze sono decisive l’ade-guata preparazione e la gestione post-operatoria del paziente, oltre a tecni-che chirurgiche molto precise.

La gestione del tessuto molle è spesso un problema nell’aumento orizzontale. Come si comporta in questi casi?Prof. Urban: Grandi aumenti di cresta causano in genere un marcato sposta-mento della giunzione muco-gengivale e la perdita di vestibolo. In passato ef-fettuavamo interventi chirurgici muco-gengivali utilizzando innesti di gengiva epitelizzata o innesti liberi di tessuto connettivo. Facevamo guarire gli inne-sti non sommersi, condizione questa necessaria per la neoformazione del vestibolo e del tessuto cheratinizzato.Il prelievo di un innesto di mucosa pa-latale è connesso, però, a un significa-

tivo livello di morbilità. Era questa, di regola, la fase del trattamento che i pazienti più detestavano. Quando sia-mo venuti a conoscenza di Geistlich Mucograft®, eravamo molto interessa-ti perchè ne vedevamo il potenziale per la rigenerazione dei tessuti molli e an-che perché mi ero stancato di effettua-re innesti estesi di tessuto connettivo.

Come effettua la rigenerazione del tessuto molle con Geistlich Mucograft®?Prof. Urban: Innanzitutto ho dovuto ca-pire come funziona questa matrice in collagene: mi piace immaginarla come un « raccoglitore di cellule », che ospi-ta le cellule provenienti dai tessuti molli adiacenti. Se il tessuto adiacente consiste solo o quasi di mucosa, sare-mo in grado di rigenerare solo un paio di millimetri di tessuto cheratinizzato. Per questo abbiamo avuto l’idea di ab-binare la matrice a una striscia di inne-sto gengivale autologo da posizionare all’estremità apicale del letto prepara-to in sede operatoria. L’innesto a stri-scia era stato descritto originariamen-te dai miei vecchi maestri Dr. Thomas Han e Henry Takei e per questo moti-vo mi era molto familiare. Ci aspettavamo che la striscia di inne-sto autologo fungesse da barriera per i tessuti apicali della mucosa alveolare che non riescono a cheratinizzarsi. In

tal modo, i tessuti possono migrare delle aree laterali e dalla striscia di in-nesto e differenziarsi in mucosa chera-tinizzata all’interno della struttura tri-dimensionale della matrice.

Qual è la sua esperienza con la « Strip technique »?Prof. Urban: In una Case series prospet-tico abbiamo rigenerato la quantità richiesta di tessuto cheratinizzato2. Dopo un anno, abbiamo ottenuto in media 6,3 mm di tessuto cheratinizza-to. Nella mascella anteriore, una delle indicazioni più importanti, si sono ottenuti addirittura 7,8 mm. I risultati sono molto positivi anche a proposito dell’intensità del dolore: su una scala analogica visiva di 10 – in cui 10 rappresenta il dolore più forte - il do-lore medio percepito era 2,3 nella pri-ma settimana di guarigione e 0 nelle successive. 10 dei 20 pazienti non han-no assunto analgesici e un paziente ha avuto bisogno solo di un farmaco per la ferita palatale.

Quali sono le condizioni cliniche necessarie per queste tecniche?Prof. Urban: Preferisco sempre soluzioni semplici e riproducibili. Sia la « sausage technique » che la « strip technique » con Geistlich Mucograft® possono es-sere eseguite con facilità da dentisti con adeguate abilità chirurgiche. I chirurghi dovrebbero però provare queste tecni-che in corsi con esercitazioni pratiche. Anche live surgeries e video tutorial so-no utili per familiarizzare con queste op-zioni per la rigenerazione tissutale.

Professor Urban, grazie per questa intervista!

Riferimenti bibliografici

1 Urban IA, et al: Int J Periodontics Restorative Dent 2013; 33(3): 299-307.

2 Urban IA, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2015; 35(3):345-53.

« Il prelievo di un innesto di mu-cosa palatale è associato ad una morbilità signifi-cativa. »

Geistlich News 01 | 2015 11

« SAUSAGE TECHNIQUE »

« STRIP TECHNIQUE »

1 La vista intra-operatoria mostra una cresta alveolare di larghezza insufficiente.

2 Una Geistlich Bio-Gide® viene applicata su un mix (1:1) di chips prelevate dalla regione retromolare e Geistlich Bio-Oss® ed è fissata con pin.

3 Volume sufficiente di osso aumentato per l’inserimento dell’impianto dopo 8 mesi.

1 Profondità vestibolare insufficiente e deficit di tessuto cheratinizzato dopo un aumento osseo

2 Applicazione di una striscia di tessuto connettivo in posizione vestibolare, sutura di Geistlich Mucograft® sulla regione precedentemente aumentata. Si lascia esposta per una guarigione aperta.

3 Aumento della profondità vestibolare e del tessuto cheratinizzato dopo 3 mesi.

1 2

3

1 2

3

FOCUS

Foto

: Urb

an

Per ulteriori informazioni sulla « sausage technique » e sulla « strip technique » consulti il depliant Geistlich sulla chirurgia orale e maxillo-facciale.

Depliant « Concetti di trattamento in Chirurgia orale e maxillo-facciale »

12 Geistlich News 01 | 2015

Prof. Massimo Simion, Dr. Stefano Pieroni | Italia

Dipartimento di Parodontolia e Implantologia Università di Milano

Gli aumenti verticali estesi richiedono un approccio in più fasi che può consistere in più step di trattamento per poter ottenere risultati ottimali dei tessuti duri e molli, come nel presente caso clinico complesso.

La paziente è una donna di 55 anni, non fumatrice, in buono stato genera-le di salute e parodontale. Si è reso necessario, a causa di una massiccia perdita di tessuto parodon-tale di sostegno, estrarre i denti 11, 21, 23. Gli alveoli post-estrattivi sono stati riempiti con Geistlich Bio-Oss® Collagen ed è stato utilizzato un innesto di gengiva libera per chiudere la cavità e per favorire la formazione del coagulo di sangue.Dopo 4 mesi sono stati eseguiti gli aumenti ossei verticali: due membrane non riassorbibili rinforzate di titanio, hanno ricoperto l’innesto di osso autologo e Geistlich Bio-Oss® 1:1. Le membrane sono state fissate con 4 pin e sostenute con una vite che sporgeva sopra il difetto verticale. Incisioni del periostio hanno consentito uno spostamento coronale del lembo, che è stato suturato con punti a materas-

saio orizzontale e verticale per far combaciare perfettamente i bordi dei lembi. 6 mesi dopo sono stati inseriti impianti macchinati ed effettuato un aumento orizzontale utilizzando Geistlich Bio-Oss® e Geistlich Bio-Gide® per migliorare il risultato estetico. Dopo altri 4 mesi lo spessore del tessuto molle è stato aumentato con Geistlich Mucograft®. Dopo 2 mesi, un intervento chirurgico mini-invasivo ha consentito la connessione dell’abutment per poter iniziare la procedura protesica.

A cosa è necessario fare attenzione?

L’aumento osseo verticale effettuato tramite rigenerazione ossea guidata (Guided Bone Regeneration, GBR) è una procedura ben documentata che garantisce ottimi risultati nel lungo periodo1–6. Consente la corretta riabi-litazione protesica con una lunghezza della corona in rapporto ottimale ri-spetto ai denti adiacenti. Per il succes-so del trattamento è tuttavia necessa-rio attenersi strettamente a un protocollo chirurgico standardizzato. Grazie alle tecniche di preservazione della cresta è possibile ridurre al mini-mo la perdita di tessuto duro e molle che si verifica solitamente in seguito

all’estrazione del dente7. Evenualmen-te, al momento dell’impianto, si può effettuare una GBR orizzontale e aumentare lo spessore del tessuto molle. Ciò consente di migliorare l’ap-porto ematico e la stabilità nel lungo periodo del tessuto perimplatare.

Riferimenti bibliografici

1 Simion M, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 1994; 14: 497–511.

2 Simion M, et al.: Clin Oral Implants Res 2007; 18(5): 620–629.

3 Tinti C, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 1996; 16: 221–229.

4 Parma-Benfenati S, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 1999; 19(5): 424–437.

5 Simion M, et al.: Clin Oral Implants Res 2001; 12(1): 35–45.

6 Jovanovic SA, et al.: Clin Oral Implants Res 2001; 12: 35–45.

7 Araujo MG, Lindhe J: J Clin Periodontol 2005; 32(2): 212–218.

FOCUS

Aumenti verticali con granuli: Case report

Geistlich News 01 | 2015 13

1 I denti 11, 21, 23 e 24 non possono essere conservati a causa di una perdita ossea verticale.

2 Gli alveoli vengono riempiti con Geistlich Bio-Oss® Collagen e ricoperti con un innesto di gengiva libera.

3|4 Difetti ossei residui verticali e orizzontali sono ancora presenti 4 mesi dopo.

5 Si posizionano le viti per sostenere le membrane.

6 Si applica un mix 1:1 di Geistlich Bio-Oss® e osso autologo.

7 Si posizionano le membrane non riassor-bibili rinforzate in titanio e si fissano con pin (per ogni membrana, 2 sul lato pala-tale e 2 sul lato vestibolare).

8 Dopo 6 mesi si rimuovono le membra-ne per inserire gli impianti. Si osservi l’osso rigenerato.

9 Inserimento degli impianti in posizione 11, 21, 23 e 24.

10 Aumento osseo orizzontale con Geistlich Bio-Oss® e Geistlich Bio-Gide®.

11 Prima di collegare l’abutment, si aumenta lo spessore del tessuto molle con la ma-trice in collagene (Geistlich Mucograft®).

12 Risultato finale: riabilitazione protesica corretta che ha evitato un’eccessiva lunghezza della corona.

LEGENDE:

8

11

7

10

9

12

4 5 6

2 31

CASO CLINICO

Foto

: Sim

ion

/ Pie

roni

FOCUS

14 Geistlich News 01 | 2015

Prof. Carlo Maiorana | ItaliaClinica Odontoiatrica, Università di Milano Fondazione IRCCS Policlinico Cà Granda

logo. I principali vantaggi dei blocchi sono le loro caratteristiche osteocon-duttive, osteoinduttive e osteoprolife-rative. Ma, poiché l’osso disponibile è limitato, questa tecnica non è idonea per difetti molto estesi e per ricostru-zioni dell’intera mascella.

Siti di prelievo intraorali

I chirurghi possono prelevare blocchi di osso autologo dalle regioni intrao-rali del mento o della mascella, in ane-stesia locale e regime ambulatoriale. Gli innesti prelevati dalla sinfisi man-dibolare consistono di osso corticale e spongioso, e permettono di aumen-tare lo spessore della cresta anche di 7 mm. Con gli innesti prelevati dal cor-po mascellare, invece, si ottiene un au-mento in larghezza di soli 3–4 mm, a

I chirurghi possono evitare le complicanze causate dai blocchi di osso autologo applicando adeguate tec­niche di incisione, fissando saldamente il blocco e ricoprendolo con un idoneo sostituto osseo in granuli e una membrana.

Dopo un’estrazione dentale, la cresta alveolare subisce frequentemente un riassorbimento fisiologico che risulta in una riduzione della sua larghezza.In zona estetica e in determinate indi-cazioni, ad esempio in caso di agene-sia dei denti incisivi laterali superiori o di incisivi inferiori, la prima scelta ri-cade sull’utilizzo di impianti di diame-tro ridotto1. Ma di norma è necessaria una cresta alveolare residua con spes-sore di almeno 5 mm per consentire l’inserimento di un impianto con un diametro standard (Ø 3,8 mm). Nei settori posteriori, per motivi protesici si dovrebbero scegliere impianti più larghi; per questo motivo, in queste aree, è più frequente che non sia pre-sente lo spessore ideale.Una tecnica collaudata per l’ottimizza-zione dello spessore di cresta è l’uti-lizzo di innesti a blocchi di osso auto-

RISCHIO: SUPERINFEZIONI

PERFORAZIONE DELLA PARETE CORTICALE DEL SITO RICEVENTE

La parete corticale dovrebbe essere perforata fino a quando fuoriesce sangue.

FISSAGGIO

Il blocco dovrebbe essere fissato con almeno due viti.

ANTIBIOTICI

Una terapia antibiotica a dosaggio pieno impedisce il verificarsi di superinfezioni nell’area dell’intervento.

Cosa fare per evitare problemi negli aumenti orizzontali con innesto d’osso a blocco

Aumenti orizzontali con blocchi

FOCUS

Geistlich News 01 | 2015 15

TECNICHE D’INCISIONE IDONEE

Di regola le incisioni orizzontali del periostio vengono effettuate in un punto profondo nella parte interna del lembo e vanno da un’incisione di scarico all’altra. In tal modo il lembo può essere allungato fino a 4–5 mm.

Ricostruzioni estese: combinazioni di lembi riposizionali a spessore parziale palatali, scollamento delle fibre muscolari dalla linea miloioi-dea, lembi di tessuto connet-tivo periostale o vascolarizzati6: sono tutte possibilità efficaci per la completa passivazione dei lembi.

IN CASO DI ESPOSIZIONE: RIMOZIONE DI PARTI NECROTICHE

Le parti eventualmente necrotiche dovranno essere rimosse con una fresa al carburo di tungsteno.Esposizione precoce: l’osso esposto dovrà essere raschiato. Prima di chiudere il difetto, si consiglia un lavaggio con antibiotico.

Esposizione tardiva: la parte necrotica viene rimossa fino a quando l’innesto inizia a sanguinare.

IN CASO DI ESPOSIZIONE:COPERTURA DELL’INNESTO

Se non è presente un’infiammazione del tessuto molle, si potranno effettuare correzioni chirurgiche per la copertura dell’innesto tramite lembi spostati, associati a volte anche ad innesti di tessuto connettivo.

RISCHIO: ESPOSIZIONE DELL’INNESTO

RISCHIO: RIASSORBIMENTO DELL’INNESTO

RIEMPIMENTO DEGLI SPAZI VUOTI

Gli spazi vuoti residui tra il blocco e la parete ossea del sito ricevente vanno riempiti con osso autologo particolaro. 

RISCHIO: INSUFFICIENTE OSTEOINTEGRA-

ZIONE DELL’INNESTO / APPORTO EMATICO

BLOCCHI DI OSSOAUTOLOGO

COPERTURA DEL BLOCCO CON GRANULI E MEMBRANA IN COLLAGENE 4, 5

Il blocco viene coperto con un sottile strato di Geistlich Bio-Oss® e con Geistlich Bio-Gide®. I granuli supportano la formazione di nuovo osso che compensa la perdita causata dal rimodellamento. Da un punto di vista clinico, il volume originario dell’innesto viene mantenuto ed è possibile inserire l’impianto 4 mesi dopo.

FARMACI ANTIEDEMIGENI

FOCUS

16 Geistlich News 01 | 2015

1 Situazione clinica iniziale con cresta alveolare di spessore insufficiente.

2 Dopo la perforazione della parete corticale si fissa con viti il blocco di osso autologo prelevato dalla sinfisi.

3 Gli spazi residui sono riempiti con particolato di osso autologo. Il blocco viene ricoperto con uno strato di Geistlich Bio-Oss®.

4 Il sito è coperto con Geistlich Bio-Gide®. I lembi vengono suturati senza tensione.

5 Dopo 4 mesi, il volume dell’innesto è stato mantenuto ed è possibile inserire l’impianto.

1 2

3 4 5

FOCUS

causa della presenza del nervo alveo-lare inferiore. Questi blocchi, inoltre, consistono solo di osso corticale2,3.

Rischio: il riassorbimento dell’innesto

I blocchi di osso autologo danno risul-tati eccellenti in termini di qualità del-la cresta alveolare ricostruita. Ma il ri-assorbimento dell’innesto dovuto al rimodellamento rappresenta il 5–20 % del volume e quindi un problema rile-vante. È possibile compensare tale ri-assorbimento aumentando le dimen-sioni dell’innesto, ma in questo caso si presenta il problema di richiudere il tes-suto molle senza tensioni.In alternativa, è possibile ricoprire il blocco con granuli di osso bovino de-proteinizzato e membrana in collage-ne4,5. Questa procedura si può effettua-re facilmente al termine dell’intervento di aumento osseo con blocchi.

Rischio: l’esposizione dell’innesto

Per limitare il rischio di esposizione dell’innesto, è necessario che i bordi

del lembo si sovrappongano di alme-no 3 mm per ottenere una chiusura senza tensione. Si dovrebbe evitare una lesione ischemica durante la sutu-ra utilizzando adeguate tecniche di in-cisione. Ma anche nei casi in cui il pro-cedimento descritto sia eseguito correttamente, non si può escludere al 100 % il rischio di esposizione. Se si verifica un’esposizione durante la fase di guarigione, i chirurghi dovrebbero effettuare una copertura del tessuto, per evitare un riassorbimento esteso dell’innesto o infezioni, ed eliminare le parti necrotiche.

Rischio: l’insufficiente osteointegrazione dell’innesto

Se non si verifica un’esposizione du-rante la fase di guarigione, è raro che si abbia una necrosi dell’innesto. I pro-blemi più frequenti sono quelli causa-ti dalla crescita di tessuto connettivo negli spazi vuoti tra il sito ricevente e i blocchi. Ciò può pregiudicare l’oste-ointegrazione e l’apporto ematico. Per ridurre al minimo i rischi, si può perfo-rare la parete corticale ricevente fino a quando sanguina, fissare saldamen-

te il blocco e riempire le cavità con particolato autologo. Si consiglia inol-tre di somministrare farmaci idonei (antibiotici e anti-edemigeni) per ri-durre al minimo il rischio di infezioni.

Riferimenti bibliografici

1 Maiorana C, et al.: Clin Oral Implants Res 2014; 26: 77–82.

2 Anderson L, et al.: Oral and maxillofacial surgery; UK, 2010; 385–390.

3 Maiorana C, et al.: Bone augmentation procedures in the esthetic area with Bio Oss and BioGide; Italia Press Ed, Milan, 2009.

4 Maiorana C, et al.: Int J Periodontics Restorative Dent 2005; 25: 19–25.

5 Maiorana C, et al.: Open Dentistry J 2011; 25: 71–78.

6 Herford AS, et al.: J Oral Implantology 2011; 37: 279–285.

Foto

: Mai

oran

a

Geistlich News 01 | 2015 17

Aumenti verticali con osteoplastica « a sandwich »

Gli aumenti ossei verticali sono una sfida. La tecnica « a sandwich » facilita la gestione del tessuto molle e consente di ottenere buoni risultati in pazienti con difetti ossei verticali estesi.

Se per un impianto si rende necessa-rio effettuare un aumento osseo ver-ticale, l’osteoplastica con la tecnica « a sandwich » offre grossi vantaggi rispet-to alle tecniche onlay: dato che il tes-suto cheratinizzato viene riposiziona-to, non si rende necessario di norma effettuare altri interventi chirurgici sul tessuto molle. Inoltre, nella zona criti-ca perimplantare si trova solo osso na-tivo. I blocchi ossei innestati vengono inoltre supportati dal lato apicale e crestale e ciò aiuta l’osteointegrazio-ne e consente un notevole aumento osseo in senso verticale.Prerequisito necessario per questa tecnica è un’altezza ossea residua di 4 mm sopra il nervo mandibolare. Lo spessore della cresta dovrebbe essere tale da consentire l’inserimento dell’impianto dentale. In caso contra-rio, si dovranno utilizzare procedure alternative di aumento del volume os-seo. A causa della rigidezza della

mucosa palatale, questa tecnica può essere applicata solo alla porzione la-terale della mandibola.

Pianificazione

Nei deficit ossei verticali è spesso ne-cessario effettuare una tomografia vo-lumetrica digitale (DTV) per valutare l’opzione di usare impianti corti rispet-to all’intervento di aumento osseo. An-che se con gli impianti corti si otten-gono buoni risultati nel lungo periodo, si dovrà però tener conto del fatto che un aumento osseo verticale consente di inserire impianti di dimensioni stan-dard in una posizione tridimensionale ideale. Ciò può facilitare le fasi di trat-tamento protesico e migliorare il risul-

Prof. Bilal Al-Nawas | Germania

Klinik für Mund-, Kiefer- und Gesichts chirurgie Universität Mainz

1 Visione occlusale della man dibola sinistra con una sottile striscia di mucosa cheratinizzata e sufficiente dimensione orizzontale.

2 La radiografia panoramica prima dell’intervento mostra un’altezza di 7 mm sopra il nervo alveolare mascellare.

3 Vista laterale dopo l’incisione vestibolare (con lembo trapezoidale), osteotomia sopra il foramen mentoniero, inserimento di un blocchetto di Geistlich Bio-Oss® e di una miniplacca di 1,5 mm (Medartis). Gli spazi vuoti verranno successivamente riempiti con granuli di Geistlich Bio-Oss®.

4 Radiografia post-operatoria.

5 Controllo post-operatorio. La mucosa cheratinizzata è stata sollevata insieme al segmento osseo.

1 2

4

3

5

FOCUS

Foto

: Al-N

awas

18 Geistlich News 01 | 2015

tato estetico. Nonostante ciò, prima dell’intervento è necessario informare il paziente sulle possibili complicanze, quali ad esempio il fallimento implan-tare o le esioni del nervo.

La chiave del successo: preparazione del lembo

Nella tecnica « a sandwich » il tessuto molle viene mantenuto sulla cresta al-veolare per consentire un ottimale ap-porto di nutrienti all’osso riposiziona-to. È importante utilizzare una tecnica d’incisione del tessuto molle che non pregiudichi l’irrorazione sanguigna. In anestesia locale (a livello dei nervi ve-stibolari e del nervo alveolare inferio-re) si prepara un lembo trapezoidale subperiostale (lembo perforato riposi-zionato della gengiva aderente), ini-ziando dal lato vestibolare che viene quindi scollato. Il momento critico di questa fase è l’identificazione del fo-ramen mentoniero. Successivamente, il lembo viene sollevato in prossimità della mucosa aderente, sulla cresta, mentre la mucosa crestale e linguale viene lasciata sull’osso.

Osteotomia e innesto osseo d’interposizione

L’osteotomia sopra il nervo si effettua tramite chirurgia piezoelettrica, per-ché questa tecnica consente di taglia-re l’osso in modo preciso e controlla-to. Toccare con un dito la punta del bisturi piezoelettrico dal lato linguale può aiutare a evitare danni al tessuto molle. È della massima importanza che il tessuto molle rimanga stabile sul segmento osseo. Dopo aver effettuato l’osteotomia con uno scalpello, è possibile espandere leggermente il muscolo miloioideo. Il segmento cra-niale potrà quindi essere sollevato e

stabilizzato inserendo nello spazio creatosi un blocchetto di Geistlich Bio-Oss® sagomato con bisturi piezoe-lettrico. Con questo innesto d’inter-posizione è possibile ottenere aumenti ossei verticali di 8–10 mm. Successiva-mente si fissa una placchetta con viti autoperforanti corte per stabilizzare l’osso ed evitare lesioni al nervo. Que-sto metodo di fissaggio viene utilizzato anche in grossi interventi di chirurgia maxillo-facciale per il fissaggio interno ed esterno di elementi ossei riposizio-nati. Lo spesso lembo trapezoidale po-trà essere chiuso con una sutura a due strati senza dover effettuare ulteriori incisioni di scarico. L’attesa prima dell’inserimento dell’impianto dipende dall’altezza dell’incremento osseo. Di regola è sufficiente un periodo di guarigione di 6 mesi. Nella fase di inse-rimento dell’impianto si effettua un’in-cisione crestale per consentire la rimo-zione della placchetta.

Rischi

Con un’attenta selezione dei pazien-ti, un’accurata pianificazione dell’in-tervento e se si usano tecniche chi-rurgiche adeguate, l’osteoplastica con la tecnica « a sandwich » offre buone percentuali di successo. Esistono tut-tavia alcuni rischi da considerare per evitare complicanze: › Se il segmento craniale è troppo sot-

tile, potrà rompersi durante la tra-sposizione.

› Un’infezione residua o osteomielite conseguente all’estrazione dentale, può causare un’infezione e la perdita dell’innesto.

› Sulla faccia distale del dente si pos-sono verificare, a causa degli spazi ridotti, problemi relativi al tessuto molle o all’osteotomia.

Riferimenti bibliografici

1 Härle F: Dtsch Zahnärztl Zeitschrift 1975; 30: 561.

2 Schettler D.: Fortschr Kiefer Gesichtschir 1976; 20: 61–63.

3 Stoelinga PJ, et al.: J Oral Maxillofac Surg 1986; 44: 353–360.

4 Jensen OT, et al.: J Oral Maxillofac Surg 2006; 64: 290–296.

5 Felice P, et al.: Eur J Oral Implantol 2008; 1(3): 183–198.

6 Felice P, et al: Clin Oral Implants Res 2009; 20(12): 1386–1393.

DAI PRIMI INSUCCESSI AD UNA VALIDA OPZIONE TERAPEUTICA

L’osteotomia con tecnica « a sandwich » è stata descritta per la prima volta negli anni Settanta1–2. La tecnica subì ai tempi un grave contraccolpo: gli impianti venivano eseguiti contestualmente all’aumento osseo, cercando di ricostruire « intere mascelle ». Questi protocolli causarono insuccessi. Per questo motivo la tecnica è stata trascurata fino a quando Jensen et al. nel 2006 eseguirono interventi di osteotomia con questa tecnica in una regione limitata del mascellare, prima dell’inserimento dell’impianto4. La tecnica fu applicata clinicamente utilizzando innesti autologhi. In pubblicazioni recenti si utilizza revalentemente Geistlich Bio-Oss®: è così possibile ridurre la morbilità dei pazienti, evitare il riassorbimento dell’innesto e diminuire il rischio di infezioni postoperatorie5–6.

FOCUS

Geistlich News 01 | 2015 19

L’entusiasmante futuro della chirurgia odontoiatrica rigenerativa

Prof. Alan Herford | USA

Oral and Maxillofacial SurgeryLoma Linda University

In Ingegneria Tissutale e Medicina Rigenerativa (TERM) convergono bio­tecnologia e medicina. Un approccio integrato basato su scaffold, cellule auto­loghe, fattori di crescita e terapia genica potrebbe consentire di superare le limitazioni attuali delle procedure di aumento osseo. I pazienti con gravi deficit ossei con-seguenti a malattie congenite, traumi o asportazione di tumori, soffrono fre-quentemente di gravi disturbi funzio-nali ed estetici con un forte impatto negativo sulla loro vita sociale. Le op-zioni terapeutiche attuali sono molto invasive, hanno alti tassi di morbilità o non sono ancora ottimizzate. Gli svi-luppi tecnologici hanno consentito tuttavia anche progressi in questo am-bito. Attualmente è in corso lo studio di tecniche promettenti1, che potreb-bero allargare i confini dell’attuale odontoiatria e medicina rigenerativa. Si tratta delle seguenti tecniche:

› Iniezione di cellule nel difetto osseo, con o senza scaffold degradabili,

› Coltura dell’intero tessuto tridimen-

sionale in laboratorio fino alla matu-razione e successivo innesto,

› Inserimento di un’impalcatura nel tessuto lesionato e stimolazione delle cellule staminali a rigenerare il tessuto,

› Inserzione di un gene che codifica per una proteina terapeutica in cellule in grado di esprimere la proteina desiderata.

Cellule + scaffold + fattori di crescita

Perché l’ingegneria tessutale possa ave-re successo sono necessarie tre compo-nenti: cellule (ad es., cellule staminali), uno scaffold (la base fisica degradabile

necessaria per la crescita cellulare) e fattori di crescita. In altre parole, le cel-lule crescono sullo scaffold ed i fattori di crescita stimolano l’attività cellulare e la differenziazione nel tessuto deside-rato. Uno dei primi tessuti che si dovrebbe creare con procedure biotecnologiche e utilizzare in ambito clinico è l’osso. L’osso prodotto con queste tecniche po-trebbe un domani ridurre il bisogno del-le attuali terapie invasive.

Cellule staminali

La ricostruzione di difetti cranio-fac-ciali e orali con cellule staminali me-senchimali può aiutare a superare mol-

La stampa 3D può contribuire ad allargare i confini della rigenerazione.

FOCUS

20 Geistlich News 01 | 2015

« Non potrai mai attraversare l’oceano se non hai il coraggio di perdere di vista la costa. »Cristoforo Colombo

ti degli ostacoli posti da innesti autologhi o omologhi. In studi clinici si utilizzano già cellule staminali per la rigenerazione della cresta e per difet-ti ossei estesi2. Le cellule staminali dentali ricavate da polpa, legamento parodontale e strutture dentali sane associate sono risultate promettenti per il trattamento di diverse patologie.

Scaffold 3D

La crescita cellulare necessita di un’im-palcatura. Essa dovrebbe contenere fattori di crescita come la Bone Morphogenic Protein (BMP), fattori di crescita dei fibroblasti e fattori di cre-scita endoteliale che supportino pro-liferazione e differenziamento delle cellule staminali. Dovrebbe inoltre for-nire sostanze nutritive per la crescita delle cellule. Attualmente si stanno studiando scaffold naturali o sintetici, riassorbibili o non degradabili.

Stampa 3D di tessuti

I progressi tecnologici conseguiti in am-bito di biomateriali, tecnologia di stam-pa e disegno assistito al computer con-sentono di « stampare » tessuti e organi sostitutivi. L’idea prevede innan-zitutto di mettere a punto un modello digitale dell’organo, usando i dati del paziente rilevati, ad esempio, tramite scansione tomografica. Questo model-lo costituirà la base per la stampa, stra-to dopo strato, di una struttura tridi-mensionale di cellule e biomateriale che tiene insieme le cellule. Questa ec-cezionale stampante è in grado di uti-lizzare un biomateriale in gel alla pari di plastica rigida, creando così qualsia-si forma 3D. Essa è inoltre in grado di stampare proteine, fattori di crescita e altri liquidi all’interno della struttura per favorire la rigenerazione dopo l’in-

nesto. Si tratta di un apparecchio che si trova ancora in fase sperimentale, sviluppato per organi come i reni o per tessuti strutturati come l’orecchio.

Sfida: la vascolarizzazione

Le sfide sono tante. Il tessuto prodot-to con le biotecnologie, una volta in-nestato, deve essere rapidamente va-scolarizzato per non morire. La vascolarizzazione è tanto più difficile quanto più grande è il difetto. I tempi e le dosi ottimali dei fattori di crescita devono ancora essere individuati.

Il futuro

I ricercatori lavorano attualmente alla produzione di pelle ottenuta con tec-niche biotecnologiche da utilizzare in caso di gravi ustioni, ferite croniche e difetti del tessuto molle orale. Grazie a queste tecniche rigenerative è pos-sibile creare materiali sostitutivi di pel-le e cartilagine. Laringi, vasi sanguigni e altri tessuti sono stati coltivati in la-boratorio e già innestati in pazienti. Altri tessuti sono ancora nelle prime fasi di studio dell’Ingegneria Tessuta-le, ad es. le valvole cardiache e le ve-sciche. Con le tecniche biotecnologi-che è già stata prodotta un’intera vescica, trapiantata in cane3. La vesci-

ca ha funzionato normalmente. Quasi tutti i tessuti del corpo potran-no essere prodotti in futuro con tecni-che biotecnologiche per applicazioni medicali. Mentre continuiamo questo emozionante viaggio alla scoperta del-la rigenerazione tessutale, ricordiamo le parole di Cristoforo Colombo:

Riferimenti bibliografici

1 Nedel F, et al.: J Contermp Dent Pract 2009; 10(4): 90–96.

2 Bossu M, et al.: Scientific World Journal 2014; 2014: 151252.

3 Oberpenning F, et al.: Nature 1999 Biotechno-logy 17: 149–155.

FOCUS

Foto

: Her

ford

1 Paziente che ha subito la perdita traumatica di una parte dell’orecchio.

2 La parte mancante è stata rigenerata con l’ausilio di una matrice in collagene.

1 2

Geistlich News 01 | 2015 21

TESSUTO CHERATINIZZATO PERIMPLANTARE.Gli studi principali scelti e commentati dal Prof. Mariano Sanz, Spagna

« Una mucosa cheratinizzata stretta e sottile può causare recessioni gengivali più ampie »Zigdon & Machtei 2008

JOURNAL CLUB

22 Geistlich News 01 | 2015

JOURNAL CLUB

Quanto tessuto cherati­nizzato serve per mantenere sani i tessuti perimplantari? Quali sono le tecniche di aumento più efficaci? Il Prof. Mariano Sanz ha selezionato gli studi princi­pali sull’importanza e la gestione del tessuto cher­atinizzato.

La necessità di una certa banda di mu-cosa cheratinizzata attorno agli im-pianti dentali è un tema ancora oggi controverso. Esistono tuttavia sempre più dimostrazioni sull’importanza del-la mucosa cheratinizzata nel manteni-mento a lungo termine del tessuto du-ro e molle attorno agli impianti.

Modelli animali: maggiore perdita di tessuto causata dalla placca batterica

} Warrer et al. 1995 hanno confrontato impianti circondati da mucosa di rive-stimento o cheratinizzata (KM) (5 scim-

mie, 30 impianti)1. Dopo 9 mesi di accu-mulo spontaneo della placca, non sono state rilevate differenze significative

per livello di attacco, recessioni o livel-lo osseo perimplantare. Un accumulo di placca aggravata da brackets in im-pianti senza KM ha tuttavia causato un numero significativamente maggiore di recessioni e di perdite di attacco. Ciò ha suggerito che impianti senza KM sono più soggetti al deterioramen-to del tessuto indotto da placca.

Revisione: dati eterogenei

Sulla base di tre revisioni sistematiche di recente pubblicazione, gli autori hanno voluto analizzare se una fascia ridotta di mucosa cheratinizzata pe-rimplantare (<2 mm) fosse associata a malattia e/o rappresenti un valore pro-gnostico significativo di perdita os-sea2–4. Il numero limitato e l’eteroge-neità degli studi non consente tuttavia agli autori la formulazione di un chia-ro giudizio. Nella prima revisione si-stematica } Wennstrom und Derks 2012

hanno riscontrato che un’ampiezza « non adeguata » di KM era associata a un valore di placca significativamen-te più alto (12 studi)2. Sebbene alcuni studi evidenziassero valori di sanguina-mento e recessioni significativamente più elevati su impianti con una mucosa cheratinizzata <2 mm, in altri non si so-no evidenziate differenze. Non esisteva alcuna evidenza statistica comprovan-

« Un’ampiezza inadeguata della mucosa cherati-nizzata è asso-ciata a un indice di placca più elevato. »Wennstrom e Derks 2012

te gli effetti della mucosa cheratinizza-ta su variazioni dell’altezza ossea o per-dita dell’impianto e gli autori non sono stati in grado di trarne conclusioni.

Nessun valore predittivo

} Gobbato et al. 2013 hanno riscontrato che l’indice gengivale (GI) e l’indice di placca (PI) nel gruppo con ampiezza di KM < 2 mm erano significativamente più alti, mentre l’indice di sanguinamento (BI), anche se aumentato, era solo mar-ginalmente significativo (revisione con 8

studi, metanalisi con 7 studi)3. Gli autori hanno concluso che una mi-nore ampiezza di KM attorno agli im-

Geistlich News 01 | 2015 23

pianti era egata a parametri clinici che indicano infiammazione e cattiva igie-ne orale. L’evidenza statistica non era però sufficiente a definire un valore predittivo dell’ampiezza della KM.

Un’ampia mucosa cherati-nizzata ha effetti positivi

} Lin et al. 2014 hanno trovato differen-ze statisticamente significative tra PI

e PI modificato, GI modificato, reces-sione della mucosa (MR) e perdita di attacco (AL). Tutti i parametri erano più favorevoli in impianti con un’ade-guata banda di mucosa cheratinizzata

(7 studi trasversali, 4 studi longitudina-

li)4. Le differenze degli altri parametri (BI, BI modificato, GI, profondità di sondaggio e perdita ossea radiologica) non hanno mostrato tuttavia valori statisticamente significativi.

Dati clinici: numero più elevato di recessioni

Lo studio clinico di } Zigdon & Machtei

2008 ha mostrato che un’ampia banda di KM (> 1 mm) era associata a un nu-mero minore di recessioni mucogen-givali rispetto a una banda più sottile (≤ 1 mm) (63 impianti)5. In modo simile, nelle mucose più spesse (> 1 mm) si so-no rilevate meno recessioni rispetto alle mucose più sottili. In un studio si-mile, } Chung et al. 2006 hanno trovato valori significativamente superiori di in-

JOURNAL CLUB

« La riduzione della mucosa che ratinizzata perimplantare sembra associata a infiammazioni. Gobbato et al. 2013

dice gengivale e di placca e di recessio-ni mucosali in regioni con KM insuffi-ciente (<2 mm), rispetto a zone con adeguato tessuto molle. (69 pazienti,

339 impianti, controllo dopo 3 anni)6. }Schrott et al. 2009 hanno analizzato i risultati di una Case series prospettica (58 pazienti, 307 impianti mandibolari,

controllo dopo 5 anni)7. Se la banda di KM era <2 mm, è stato riscontrato in sede buccale un accumulo di placca si-gnificativamente superiore, tendenze al sanguinamento e recessioni più am-pie del tessuto molle, rispetto a regio-ni con KM ≥ 2 mm. } Crespi et al. 2010 hanno esaminato ri-costruzioni parziali nella regione man-dibolare anteriore che erano state re-alizzate con impianto immediato senza sollevamento di lembo e con immedia-ta protesi provvisoria (29 pazienti,

132 impianti,controllo dopo 4 anni)8.

Illus

traz

ioni

: ©Bü

ro H

aebe

rli Z

üric

h

1 La mancanza di mucosa cheratinizzata può causare problemi?

2 Come si può ottenere una quantità sufficiente di tessuto cheratinizzato?

1 2

24 Geistlich News 01 | 2015

I siti con KM <2 mm evidenziavano re-cessioni di dimensione significativa-mente superiore rispetto a regioni con KM ≥ 2 mm.

Cosa fare per aumentare il tessuto cheratinizzato

In una revisione sistematica, } Thoma

et al. 2014 hanno confrontato l’efficacia di diverse procedure di aumento della banda di KM perimplantare (9 studi cli-

nici)9. Hanno trovato un aumento si-gnificativo di tessuto cheratinizzato nella combinazione di lembi spostati apicalmente/plastica vestibolare (AVL/V) e innesto rispetto alla sola AVL/V. Sono stati esaminati diversi materiali ottenendo risultati simili per: innesti di gengiva libera, innesti di tes-suto connettivo e una matrice in col-lagene eterologo (CM). In uno studio clinico controllato ran-domizzato } Basegmez et al. 2012 hanno confrontato i risultati tra vestibolopla-stica e innesto di gengiva libero su im-pianti con tessuto cheratinizzato mi-nimo (< 1,5 mm) e segni di mucosite perimplantare (64   pazienti, 64 impianti,

controllo dopo 12 mesi)10. Con l’innesto di gengiva libera, la banda di mucosa aderente e il guadagno finale di tessu-to cheratinizzato erano significativa-mente superiori.

Riduzione della morbilità e dei tempi dell’intervento

Con una matrice in collagene, il guada-gno di tessuto cheratinizzato ha la stes-sa efficacia e predicibilità di un innesto di tessuto connettivo autologo. Ciò è stato evidenziato da due studi clinici controllati randomizzati condotti da } Lorenzo et al. 2012 e da Sanz et al. 2009

(24 pazienti, controllo dopo 6 mesi e 20 pa-

zienti, controllo dopo 6 mesi)11, 12. Dopo 30 giorni gli autori hanno trovato una maggiore contrazione dell’innesto con la matrice in collagene (67,2 % vs. 59,7 %)12, ma hanno ottenuto risultati significa-tivamente migliori su durata dell’inter-vento e morbilità dei pazienti11, 12.

Riferimenti bibliografici

1 Warrer K, et al.: Clin Oral Implants Res 1995; 6(3): 131–138.

2 Wennstrom JL, Derks J: Clin Oral Implants Res 2012; 23 Suppl 6: 136–146.

3 Lin GH, et al.: J Periodontol 2013; 84(12): 1755-1767.

4 Gobbato L, et al.: Int J Oral Maxillofac Implants 2013; 28(6): 1536–1545.

5 Zigdon H, Machtei EE: Clin Oral Implants Res 2008; 19(4): 387-392.

6 Chung DM , et al.: J Periodontol 2006; 77(8): 1410–1420.

7 Schrott AR, et al.: Clin Oral Implants Res 2009; 20(10): 1170–1177.

8 Crespi R, et al.: J Periodontol 2010; 81(11): 1629-1634.

9 Thoma DS, et al.: J Clin Periodontol 2014; 41 Suppl 15: S77–591.

10 Basegmez C, et al.: Eur J Oral Implantol 2012; 5(2): 139–145.

11 Lorenzo R, et al.: Clin Oral Implants Res 2012; 23(3): 316–324.

12 Sanz M, et al.: J Clin Periodontol 2009; 36(10): 868–876.

RISCHI CONNESSI AD UNA BANDA INSUFFICIENTE DI TESSUTO CHERATINIZZATO

Accumulo di placca

Infiammazione del tessuto

Perdita di attacco

Recessioni mucogengivali

« Il guadagno di tessuto chera-tinizzato è effi-cace e predicibile con l’uso di una matrice in collagene. »Lorenzo et al. 2013, Sanz et al. 2009

JOURNAL CLUB

Geistlich News 01 | 2015 25

NUOVI SCENARI

UNA SCOPERTA RIVOLUZIONARIA.Per molto tempo si è creduto che fosse impossibile rigenerare il modello spinale lesionato. Negli anni a venire questo potrebbe cambiare.

26 Geistlich News 01 | 2015

Questa inibizione alla crescita è presente in tutti i vertebrati?

Prof. Schwab: In tutti i vertebrati superiori è proprio così, ad esempio nelle rane, nei rettili, negli uccelli e nei mammi-feri, non è vero nei pesci e nelle salamandre. Nel lungo pe-riodo, le salamandre sono in grado di rigenerare fibre se-zionate nel midollo spinale o nel cervello, riacquistando così le originarie funzioni. Sono addirittura in grado di far ricrescere interi arti. Questi animali sono grande interesse per noi. Con questo background abbiamo esaminato atten-tamente i processi seguenti una lesione midollare in mam-miferi. Ed effettivamente siamo riusciti a notare una cre-scita molto limitata, ma dopo una crescita neuronale di circa mezzo millimetro la cosa finiva lì. Ma perché? Poi sia-mo riusciti a capire che dovevano esserci sostanze, nel tes-suto del sistema nervoso centrale che inibivano la crescita.

Vi siete perciò messi alla ricerca di queste sostanze...

Prof. Schwab: Nelle culture di cellule si è rilevato che il mi-dollo spinale estratto aveva un effetto fortemente inibito-re sulla crescita delle fibre. Al contrario, l’estratto dei ner-vi periferici non aveva alcun effetto inibitore. Ciò significava che nel sistema nervoso centrale doveva esiste-re una sostanza inibitrice. E in effetti, dopo lunghe ricer-che, siamo riusciti a trovarla. Poiché questa proteina è mol-to efficace nell’inibire l’ulteriore crescita nel midollo spinale e non funziona più niente, l’abbiamo denominata « Nogo-A ». Abbiamo quindi sviluppato un anticorpo che blocca un recettore della proteina tramite un meccanismo chiave-serratura. Ed ecco: dopo aver applicato gli anticor-pi su un topo che aveva subito una lesione al midollo spi-nale, le fibre nervose non hanno arrestato la loro crescita dopo mezzo millimetro, ma erano ora in grado di creare nuove terminazioni neurali per centimetri. Ciò accadeva 20 anni fa e ha rappresentato la prima dimostrazione che anche il midollo spinale può rigenerarsi.

NUOVI SCENARI

Dr. Klaus Duffner

« Ogni passo è un successo »

Perché se ci tagliamo con un coltello, i nervi delle dita si rigenerano e quelli del midollo spinale no? Le rivoluzionarie scoperte del Prof. Martin Schwab di Zurigo hanno aperto nuove prospettive sulla rigenerazione dei nervi.

Professor Schwab, in che misura il midollo spinale lesionato da danni paraplegici può rigenerarsi?

Prof. Schwab: Fino a 20 anni fa si riteneva che il cervello e il midollo spinale, diversamente da molti altri organi come la pelle, i muscoli o il fegato, non avessero la capacità di ri-generarsi. Il danno era irreversibile. Ci siamo posti a quei tempi questa domanda: Perché se ci tagliamo con un col-tello, i nervi delle dita si rigenerano e quelli del midollo spinale no? Ed in effetti non si riusciva, nonostante le buo-ne condizioni iniziali di crescita, a stimolare le cellule ner-vose del midollo spinale a una crescita continuativa.

Illus

traz

ione

: ©iS

tock

.com

/ pi

xolo

gics

tudi

o

Geistlich News 01 | 2015 27

NUOVI SCENARI

Questi nuovi nervi crescono principal-mente in zona periferica o anche centrale?

Prof. Schwab: Le lesioni del midollo spinale con fibre nervo-se completamente staccate sono piuttosto rare. Ciò si ve-rifica qualche volta in ferite da arma da fuoco. Ma nelle « normali » lesioni al midollo spinale causate da incidenti stradali o sportivi di regola rimangono esili ponti tissutali. E proprio di questi ponti si servono le fibre rigenerate. La finestra temporale della rigenerazione è però limitata a cau-sa del ritiro dei nervi e della cicatrizzazione. Nel topo ha una durata di una settimana-dieci giorni, nell’uomo proba-bilmente di circa un mese dopo l’incidente.

Quanto siamo distanti dall’applicazione sull’uomo?

Prof. Schwab: Da alcuni anni conduciamo, in collaborazione con Novartis e una rete europea, studi clinici su pazienti paraplegici che hanno subito da poco la lesione. La fase I con 52 pazienti è stata completata ed è in preparazione lo studio di fase II.

Quando sarà disponibile un farmaco?

Prof. Schwab: Attualmente ci troviamo in una fase sperimen-tale avanzata e non è stata messa a punto nessuna terapia. Se lo studio verrà portato avanti con successo fino alla fine, passeranno sicuramente ancora alcuni anni fino a quando si potrà mettere in commercio un farmaco. Non dobbiamo dimenticarci che una tale lesione al midollo spinale è una vera e propria catastrofe. È come se dessimo un forte col-po con una mazza su un computer. Non si può riparare in due minuti. Sono necessari diversi step. Ma anche piccoli passi rappresentano un successo, proprio come per i pazienti.

L’AUTORE

Illus

traz

ione

: ©iS

tock

.com

/Era

xion

Il Prof. Martin Schwab, professore dell’Istituto per la Ricerca sul Cervello, e presso il Centro di Neuroscienze dell’Università e l’ETH di Zurigo, è uno dei più grandi neuroscienziati a livello internazionale.

28 Geistlich News 01 | 2015

BACKGROUND.Geistlich Pharma & Osteology Foundation

Geistlich News 01 | 2015 29

Susanne Schick

GEISTLICH PHARMA

Il corretto approccio per ogni caso clinico

L’unione tra arte e chirurgia

Esperti internazionali presentano i loro casi clinici di aumento osseo esteso nella nuova brochure « Concetti di trat-tamento in chirurgia orale e maxillo- facciale » (figura in alto a sinistra). Verr-anno presentate tecniche innovative per l’aumento orizzontale e verticale della cresta e per il trattamento ortognatodontico con biomateriali Geistlich. La brochure coniuga non so-lo arte e chirurgia, ma anche contenuti stampati e digitali.

Soluzioni terapeutiche per la perimplantite

In questi ultimi anni sono aumentati gli studi sulla perimplantite. Un nuovo depliant raccoglie diversi casi clinici trattabili chirurgicamente con bioma-teriali Geistlich.

LEADING REGENERATION

Innovative Treatment Concepts

IN ORAL AND MAXILLOFACIAL SURGERY

Preservazione della cresta

Sulla base degli esempi clinici del Dr. Manuel Neves (Portogallo) e del Dr. Fernán López (Colombia), nel nuovo depliant « Soluzioni terapeutiche dopo l’estrazione dentale », si spiega il trat-tamento degli alveoli estrattivi con re-stauro a ponte o inserimento di impian-ti (figura in alto a destra). Sulla base dei recenti dati scientifici e clinici, vengo-no mostrati il corretto approccio per ogni caso clinico.

Contenuti digitali

Sono tre i filmati che offrono approfon-dimenti sul tema Preservazione della cresta: una video-animazione 3D (QR code, in alto) mostra la Ridge Preserva-tion effettuata con biomateriali Gei-stlich dopo un’estrazione dentale atrau-matica. La preservazione della cresta con parete ossea vestibolare intatta o con difetti ossei viene presentata con il video chirurgico del Dr. Raffaele Cavalcanti (Italia) o con il video del Dr. Holger Janssen (Germania). Per quanto riguarda il rialzo del pavimento del seno, il Dr. Rui Figueiredo (Spagna) mostra la semplicità di utilizzo di Gei-stlich Bio-Oss Pen®. Per informazioni: [email protected]

PRESERVAZIONE DELLA CRESTA NEL RESTAURO CON PONTEDr. Manuel Neves, Porto, Portogallo

1 Situazione clinica e radiografi ca iniziale: è necessario estrarre il dente 11.

2 Estrazione minimamente invasiva e curettage accurato. L’esame con sonda parodontale mostra un parziale difetto nella parete ossea vestibolare.

3 Si inserisce nell’alveolo la membrana in collagene Geistlich Bio-Gide® asciutta. La membrana viene posta vestibolarmente sulla parete interna dell’alveolo e lasciata sporgere leggermente sopra l’osso crestale.

4 Si riempie l’alveolo con Geistlich Bio-Oss® Collagen. Può risultare vantaggioso tagliare Geistlich Bio-Oss® Collagen e inserirlo un pezzo alla volta nell’alveolo.

5 La membrana in collagene Geistlich Bio-Gide® è poi piegata sopra l’alveolo e si lascia guarire scoperta.

6 Restauro provvisorio.

7 4 mesi dopo l’intervento, l’esame clinico radiografi co mostra un tessuto perfettamente guarito.

8 Preparazione all’impronta fi nale.

9 Impronta per la produzione del ponte defi nitivo.

10 Risultato esteticamente positivo dopo 1 anno. Grazie alle misure di preservazione della cresta, il volume sotto il ponte può essere mantenuto perfettamente.

Buoni motivi per la preservazione della cresta nel restauro con ponte

› Più del 90% della perdita della cresta alveolare originaria resta al di sotto del ponte12,13

› Un contorno del tessuto molle esteticamente gradevole nella regione anteriore è associato ad un grado elevato di soddisfazione del paziente15 › L’assenza di spazio sotto il ponte signifi ca avere migliori condizioni per una buona igiene orale › Si preserva la fonetica naturale

1 2

3 4

5 6

7 8

9 10

"Preservando la cresta, il volume sotto il ponte può essere mantenuto bene.Se il ponte dovesse essere successivamente sostituito da un restauro con impianto, vi è già un volume osseo suffi ciente e generalmente è possibile evitare un ulteriore incremento.”

98

Dr. Manuel NevesPORTO, PORTOGALLO

PRESERVAZIONE DELLA CRESTA NEL RESTAURO CON PONTEDr. Manuel Neves, Porto, Portogallo

1 Situazione clinica e radiografi ca iniziale: è necessario estrarre il dente 11.

2 Estrazione minimamente invasiva e curettage accurato. L’esame con sonda parodontale mostra un parziale difetto nella parete ossea vestibolare.

3 Si inserisce nell’alveolo la membrana in collagene Geistlich Bio-Gide® asciutta. La membrana viene posta vestibolarmente sulla parete interna dell’alveolo e lasciata sporgere leggermente sopra l’osso crestale.

4 Si riempie l’alveolo con Geistlich Bio-Oss® Collagen. Può risultare vantaggioso tagliare Geistlich Bio-Oss® Collagen e inserirlo un pezzo alla volta nell’alveolo.

5 La membrana in collagene Geistlich Bio-Gide® è poi piegata sopra l’alveolo e si lascia guarire scoperta.

6 Restauro provvisorio.

7 4 mesi dopo l’intervento, l’esame clinico radiografi co mostra un tessuto perfettamente guarito.

8 Preparazione all’impronta fi nale.

9 Impronta per la produzione del ponte defi nitivo.

10 Risultato esteticamente positivo dopo 1 anno. Grazie alle misure di preservazione della cresta, il volume sotto il ponte può essere mantenuto perfettamente.

Buoni motivi per la preservazione della cresta nel restauro con ponte

› Più del 90% della perdita della cresta alveolare originaria resta al di sotto del ponte12,13

› Un contorno del tessuto molle esteticamente gradevole nella regione anteriore è associato ad un grado elevato di soddisfazione del paziente15 › L’assenza di spazio sotto il ponte signifi ca avere migliori condizioni per una buona igiene orale › Si preserva la fonetica naturale

1 2

3 4

5 6

7 8

9 10

"Preservando la cresta, il volume sotto il ponte può essere mantenuto bene.Se il ponte dovesse essere successivamente sostituito da un restauro con impianto, vi è già un volume osseo suffi ciente e generalmente è possibile evitare un ulteriore incremento.”

98

Dr. Manuel NevesPORTO, PORTOGALLO

Le brochure a sinistra sarannodisponibili in italiano in autunno 2015

30 Geistlich News 01 | 2015

GEISTLICH PHARMA

Produciamo il 70% dell’energia elettrica che consumiamoVerena Vermeulen

Con la propria centrale idroelettrica, Geistlich Pharma è in grado di coprire il 70% del proprio fabbisogno energetico. In futuro la percentuale potrebbe aumentare.

Geistlich News 01 | 2015 31

Ogni forma di produzione energetica ha vantaggi e svantaggi. Le numerose crisi politiche che mettono a rischio i rifornimenti di gas e petrolio, e i rischi alla sicurezza relativi alla produzione di energia nucleare, rendono la produ-zione della propria energia elettrica da fonti rinnovabili un’opzione da consi-derare. Geistlich ha iniziato già all’inizio del XX secolo la propria produzione di energia elettrica. Nel 1906 Geistlich costruì una piccola centrale idroelet-trica allo scopo di fornire elettricità all’allora esistente fabbrica di colla e concime. L’energia derivava da un ca-nale di scarico appositamente costru-ito, che aveva una lunghezza di 1400 m e un dislivello di 15 m.

Campione d’esportazione

Se si confrontano con i fabbisogni energetici medi attuali, le quantità al-lora prodotte sembrano irrisorie.

Nel periodo di crisi di approvvigiona-mento durante la prima guerra mon-diale e fino al 1927, Geistlich Pharma fornì energia elettrica anche ad altri. L’azienda fornì a 62 utenti l’energia elettrica sufficiente per un totale di 588 lampade, un sistema di riscalda-mento, un apparecchio per la cottura, 19 ferri da stiro e 11 motori elettrici. Oggi, Geistlich Pharma copre con l’e-nergia elettrica di propria produzione il 70% del proprio fabbisogno energe-tico necessario per la produzione dei prodotti Geistlich venduti in tutto il mondo. Circa 4000 l di acqua passano ogni secondo da ciascuna delle due turbine. Con la collaborazione di ricer-catori dell’Università di Zurigo, l’im-presa ottimizza continuamente la pro-duzione in proprio di energia elettrica.

1

1 Geistlich Pharma possiede due generatori. In primo piano: albero motore del generatore Siemens che sarebbe in grado, da solo, di fornire energia elettrica a 50-60 famiglie.

2 Josef Dahinden si prende cura degli impianti.

Foto

: Alfo

ns G

ut

1 2

Fabbisogno energetico annuo di Geistlich = 3000 MWh p. a. corrispondente al fabbisogno annuo di 750 famiglie di due persone (= piccolo paese in Svizzera)

produzione propria Geistlich

una famiglia

32 Geistlich News 01 | 2015

Il Prof. Jan Lindhe, parodontologo e Professore emerito dell’Università di Göteborg (Svezia), è uno dei pionieri della ricerca scientifica in nel campo della rigenerazione tissutale orale. L’abbiamo intervistato in merito al lavoro svolto dalla Fondazione Osteology e al ruolo della stessa nella ricerca.

Professor Lindhe, Lei è stato uno dei membri fondatori della Osteology Foundation ed ha apportato un contributo significativo al suo sviluppo. Può spiegarci quali sono i punti di forza della Fondazione?Uno dei principali punti di forza della Fondazione Osteology è la sua auto-nomia. Quando il Dr. Peter Geistlich diede vita alla Fondazione mise a disposizione i fondi iniziali e creò le basi per il successivo sostegno finan-ziario. Nonostante ciò, il Consiglio della Fondazione non ha mai avuto la sensazione di agire secondo istruzioni. La sua forza consiste nell’essere un’or-ganizzazione indipendente, diretta da

Intervista di Dr. Kay Horsch eDr. Heike Fania

un Consiglio che opera autonomamen-te e esprime la sua libera opinione.

Il focus della Osteology Foundation è la rigenerazione tissutale. Normal­mente si pensa per prima cosa alla rigenerazione ossea, ma alcuni anni fa Lei ha detto: « The bone sets the tone, but the tissue is the issue » (L’osso dà il tono, ma la questione è il tessuto). Bisognerebbe concen­trarsi maggiormente sul tessuto molle?Quando si parla di parodontite e pe-rimplantite, il vero problema è sempre il tessuto molle. È lì che si trova l’in-fiammazione. Il riassorbimento osseo ne è solo la conseguenza. Temo che ciò non sia sufficientemente chiaro. Leg-giamo ad esempio articoli intitolati « L’uso di biomateriali per il trattamen-to della perimplantite ». Ciò è errato, il problema, infatti, non è il tessuto du-ro, ma il fatto che il tessuto molle de-ve chiudersi intorno all’impianto per poter eliminare il focolaio d’infezione. Solo dopo aver eliminato l’infezione e risolto il problema del tessuto molle si renderà necessaria una ricostruzione ossea.

Sembra che ci sia una tendenza a trascurare l’odontoiatria basata sull’evidenza e ad ascoltare sempre di più le « opinioni degli esperti ».

Il Prof. Jan Lindhe ci parla del ruolo della Fondazione nella ricerca

OSTEOLOGY FOUNDATION

È anche Lei di questo parere?« Basata sull’evidenza » è un criterio molto rigoroso. Normalmente diciamo che gli studi clinici controllati rando-mizzati rappresentano lo strumento più valido per valutare la validità di una procedura o di un materiale. Se l’evidenza è basata sui relativi risultati di ricerche, è naturalmente importante e preziosa. Gli esperti hanno spesso idee preconcette. Se queste opinioni si basano effettivamente su studi clinici randomizzati, sono naturalmente valide. Ma se si basano esclusivamente su « esperienze personali », sono per-lomeno discutibili.

Scopo della Fondazione è trasmet­tere le conoscenze scientifiche acquisite per il bene dei pazienti ai dentisti. Quali sono i temi più importanti?Tutto quello che la Fondazione fa e farà in futuro è orientato al bene dei pazienti. Perché esso arrivi ai pazienti deve prima passare dai dentisti. Creare conoscenza e presentarla, ad esempio, in convegni e pubblicazioni è la cosa migliore che si possa fare. Sono del parere che su questo punto la Osteology Foundation sia ben po-sizionata.

Geistlich News 01 | 2015 33

Osteology promuove la ricerca

Pubblicato il secondo volume Osteology Research Guidelines

Dopo il successo del primo volume sul tema della ricerca pre-clinica, si aspet-tava con impazienza il secondo volume sulla ricerca clinica. Nel volume ora di-sponibile « Clinical Research Guideli-nes » gli editori William V. Giannobile, Niklaus P. Lang e Maurizio S. Tonetti toccano tutti gli aspetti della ricerca cli-nica.

Per ulteriori informazioni e per ordini visiti il sito web della Osteology Foundation: www.osteology.org

Dr. Heike Fania

OSTELOGY FOUNDATION

Osteology Research & Education Grants

Anche nel 2015 i ricercatori nel campo della rigenerazione orale possono can-didarsi per ottenere un supporto finan-ziario ai propri progetti. La Osteology Foundation offre due collaudati pro-grammi: gli Osteology Advanced Re-searcher Grants e gli Osteology Young Researcher Grants che si rivolgono specificatamente a giovani ricercatori, aiutandoli a implementare progetti nelle prime fasi della loro carriera di ricercatori. Il termine utile per la presentazione delle domande per questi programmi scade il 15 giugno 2015. Per la prima volta i ricercatori potranno concorre-re nel 2015 agli Osteology Large Clini-cal Grants. Questo nuovo programma si rivolge a gruppi di ricercatori più esperti. Un altro nuovo programma del 2015 è l’Osteology Research Scholarship per giovani medici o ricercatori che desi-derano perfezionarsi in campo di ricer-ca clinica o di ricerca di base. I futuri ricercatori che desiderano par-tecipare ai corsi della Osteology Rese-arch Academy a Lucerna o Kiel potran-no anche candidarsi per gli Osteology Education Grants.

Per tutte le informazioni sugli Osteology Grants visiti il sito web www.osteology.org

Simposio Internazionale Osteology

MONACO 2016

Un evento atteso con impazienza: la prossima edizione del Simposio Internazionale Osteology si terrà a Monte Carlo dal 21 al 23 aprile 2016.Vi aspettano un programma scientifico veramente entusiasmante, relatori di fama internazionale, appassionanti workshops e tanti altri avvincenti momenti.

Per ulteriori informazioni sul programma e per registrarsi visiti il sito web: www.osteology-monaco.org

Appuntamenti

OSTEOLOGY RESEARCH ACADEMY

Core Module Lucerna, Svizzera

14–18 settembre 2015

Expert Module, Kiel, Germania

2–4 novembre 2015

SIMPOSI NAZIONALI OSTEOLOGY

Simposio Osteology Baden-Baden, Germania18–19 settembre 2015

Simposio Osteology Firenze, Italia1–3 ottobre 2015www.osteology-firenze.org

34 Geistlich News 01 | 2015

ITALIA.

Geistlich News 01 | 2015 35

NEWS DALLE FILIALI

Preservazione della cresta in alveolo con pareti intatteLaura Fedrizzi

1 Situazione clinica iniziale, si noti la fistola sull’aspetto vestibolare.

2 RX del dente fratturato verticalmente.3 Estrazione atraumatica che mantiene le

4 pareti ossee intatte.4 Si curetta l’alveolo e si disepitelizza il mar-

gine cervicale. Si inserisce Geistlich Bio-Oss® Collagen.

5 Si sutura Geistlich Mucograft® Seal con filo Goretex 6-0.

6 Situazione clinica a 2 settimane, prima della rimozione delle suture.

7 Situazione della guarigione della mucosa dopo 10 settimane.

8 RX a 10 settimane: buon mantenimento dei picchi ossei.

9 Situazione della guarigione della mucosa a 6 mesi.

10 Analisi CBCT per il posizionamento 3D corretto dell’impianto.

Documentazione clinica | Dott. Vincenzo Santomauro (Battipaglia,SA)

Caso clinico di Ridge Preservation con Geistlich Bio­Oss® Collagen e Geistlich Mucograft® Seal del Dr. Vincenzo Santomauro, vincitore del concorso Geistlich 2014.

La Paziente Donna, 40 anni, clinica-mente presenta una fistola vesti-bolare a causa di una frattura verti-cale dell’elemento 25 già trattato endodonticamente e protesizzato da 2 anni. Si programma estrazione dell’ elemento con contestuale Ridge Pres-ervation ai fini implantari. L’immagine della protesizzazione non è stata

1 2 4 3 5

6 7 98 10

1311 12 14 15

11 Apertura del lembo che mostra una buon volume osseo.

12 Posizionamento dell’impianto (Straumann NNC Roxolid 3,3 × 10 mm)

13 RX di controllo dopo l’inserimento dell’impianto.

14 Visione occlusale a 2 mesi dall’inse-rimento implantare.

15 Aspetto vestibolare a 2 mesi dall’inse-rimento implantare.

inserita per limiti temporali, sarà dip-sonibile su www.geistlich.it

36 Geistlich News 01 | 2015

Stanco di volantini e annunci sparsi su riviste e siti? Ti piace avere sempre tutte le informazioni a portata di smartphone? È ora disponibile la nuova App ufficiale dei Corsi Geistlich, lo strumento pratico e intuitivo proget­tato sulle tue esigenze!

Con questa nuova opportunità, sem-plice all’uso ed interattiva, hai ora la possibilità di valutare al meglio l’offerta culturale di Geistlich Bioma-terials Italia, da sempre attenta a sup-portare il dentista nella propria prati-ca quotidiana in costante evoluzione, a partire dalla scelta della migliore formazione possibile.Scaricando la nuova App, si potrà in-fatti navigare tra i numerosi appunta-menti ed individuare l’evento o il per-corso formativo più idoneo tra le diverse proposte: dai Corsi teorici a quelli con Live Surgery, dai diversi Cor-si pratici (con dissezioni anatomiche, con esercitazioni su mandibole anima-li o con interventi su pazienti) fino ai tutoring e ai percorsi formativi. Con semplicità si potrà accedere in ogni momento ai contenuti tematici e in-

La migliore formazione a portata di …App!Geistlich Biomaterials Italia

NEWS DALLE FILIALI

formativi relativi a tutti gli eventi, sco-prire i programmi e le modalità di ade-sione, contattare l’Ufficio Eventi per finalizzare l’iscrizione oppure ricevere informazioni utili ed aggiungere al Calendario gli appuntamenti formati-vi a cui si è registrati.Ma non solo: presto saranno infatti disponibili altre importanti funzional-ità, tra cui l’opportunità di condividere eventi e news con i propri colleghi ed utilizzare le mappe navigabili per rag-giungere la sede del Corso.

Per informazioni: [email protected]

Aggiornarsi ora è ancora più facile, scarica subito la App dal

tuo Store!

Geistlich News 01 | 2015 37

Davor MarcetaCarla Saraiva Mertens Jasmin Boos

NEWS DALLE FILIALI

Sabrina Hauquin

Osteology Firenze 2015 « I grandi dubbi clinici: abbiamo risposte? » è la nuova edizione del Simposio, ospitato dal Palazzo dei Congressi di Firenze dall’1 al 3 ottobre 2015.

I chairmen scientifici Pierpaolo Cortel-lini, Myron Nevins e Massimo Simion hanno individuato gli argomenti attu-ali più discussi e controversi ed invita-to esperti di livello internazionale.

Coming up soon: Osteology Firenze 2015Geistlich Biomaterials Italia

Quale opzione terapeutica è più indicata?

Questa quinta edizione di Osteology vuole fornire un confronto corretto su alcuni aspetti critici della terapia paro-dontale e implantare. I partecipanti sa-ranno coinvolti durante tutto il Simpo-sio: all’inizio di ogni sessione, per esprimersi sulle scelte di trattamento di un caso clinico prima di ascoltare esperienze, dati e opinioni dei relatori, e nella sessione finale di sabato, per votare nuovamente alla luce delle con-oscenze e delle riflessioni dei giorni precedenti.

Parodontite e perim-plantite: quali le cause?

Ai temi della parodontite e della per-implantite saranno dedicati due mo-menti particolari: oltre all’Expert Fo-rum sulle perimplantiti, coordinato da Mario Roccuzzo, una sessione con Cristiano Tomasi e Maurizio Tonetti sarà dedicata alle più attuali metodi-che di controllo delle parodontiti.

Gruppi di lavoro under 35

Anche il formato dei gruppi di lavoro per i giovani ha trovato il suo spazio all’ interno del programma di Osteology 2015: si chiama « Lunch for learn-ing »l’iniziativa coordinata da Alberto Fonzar.

Poster, workshop e molto altro!

Il ricco programma offrirà anche un concorso poster, i workshop teorico-pratici, la proiezione di video in 3D e una importante sessione dedicata agli Igienisti dentali. Da non perdere l’Osteology Party del venerdì sera!

Iscrizioni ONLINE: www.osteology-firenze.org/iscrizioni

Informazioni:www.osteology-firenze.org

Consulta e commenta i casi clinici che verranno discussi a Osteology Firenze su: www.facebook.com/osteologyfirenze2015

OSTEOLOGY FIRENZE - LE SESSIONI PRINCIPALI

Copertura radicolare: è più importante la tecnica o i materiali?

G. Zucchelli – F. Cairo

Rigenerazione parodontale:è più importante la tecnica o i materiali?

G. Rasperini – A. Sculean

La superficie implantare trattata: è un problema o un vantaggio?

T. Berglundh – G. Polizzi

Rigenerazione ossea:membrane riassorbibili o non riassorbibili?

M. Merli – C. Tinti

Le grandi ricostruzioni ossee: rigenerazione guidata o innesti di osso?

I. Urban - M. Chiapasco

INTERVISTA

Rainer Schmelzeisen: tra chirurgia e arteIntervista di Reto Falk

Lei lavora come chirurgo e come artista ed espone attualmente le sue opere qui a Friburgo. Che cos’è più difficile, realizzare un buon quadro o ottenere un buon risultato da un trattamento?Prof. Schmelzeisen: Di regola nessuna delle due cose è estremamente facile. Da un certo punto di vista, ottenere un buon risultato da un trattamento è più difficile, in quanto si ha maggiore re-sponsabilità e tutto dipende anche dalle aspettative del paziente.

Secondo le aspettative dell’ambiente artistico cosa significa un « buon » quadro?Prof. Schmelzeisen: Un buon quadro

deve superare le aspettative e riuscire a sorprendere sempre l’osservatore.

Qual è l’aspetto più gravoso nella Sua professione?Prof. Schmelzeisen: Il verificarsi di com-plicazioni che mettono a rischio un trattamento. Per fortuna, gravi e spi-acevoli insuccessi sono rari. Ma si trat-ta di situazioni molto tragiche che mi pesano ancora oggi quando avvengono.

Esiste una ricetta per reagire al meglio?Prof. Schmelzeisen: Con il passare degli anni sono diventato ancora più sensi-bile e cerco di vedere le cose con gli occhi dei pazienti.

Foto

: Mar

c D

orad

zillo

38 Geistlich News 01 | 2015

E questo la rende un chirurgo migliore?Prof. Schmelzeisen: Ogni giorno è una sfida.

Il suo maggior successo professionale?Prof. Schmelzeisen: I pazienti, dei quali spero la nostra equipe abbia contribui-to a migliorare la vita.

Il Prof. Rainer Schmelzeisen è

direttore sanitario della Clinica

di Chirurgia maxillo-facciale

della Clinica universitaria

di Friburgo. Lavora come libero

professionista e come artista.

L’abbiamo incontrato alla

Galleria Springmann di Friburgo

dove sono attualmetne esposte

le sue opere di light painting.

Per ulteriori informazioni sulla tecnica lenticolare

Geistlich News 01 | 2015 39

Il numero 2 | 15FOCUS

Preservazione della crestaCon la tecnica giusta il massimo beneficio

JOURNAL CLUB

ParodontologiaÈ possibile rigenerare il legamento paradontale?

NUOVI SCENARI

Cellule epiteliali con vasi sanguigni e linfaticiPer la prima volta si è riusciti a produrre un sostituto cutaneo simile al derma.

uscirà ad ottobre / novembre 2015.

DATI EDITORIALI

Periodico dedicato ai clienti e agli amici di Geistlich BiomaterialsEdizione 1/2015, 8° anno

Editore© 2015 Geistlich Pharma AGBusiness Unit BiomaterialsBahnhofstr. 406110 Wolhusen, SchweizTel. + 41 41 492 55 55Fax + 41 41 492 56 39biomaterials@ geistlich.ch

Redazione Birgit Wenz (Touchpoint Communication AG), Reto Falk, Thomas Pfyffer

LayoutMarianna Leone

Frequenza di pubblicazionesemestrale

Tiratura25 000 copie in varie lingue in tutto il mondo

I contenuti di Geistlich NEWS sono protetti da copyright. Non possono essere utilizzati né integralmente né parzialmente senza previa autorizzazione espressa dell’editore. Per quanto concerne i casi clinici riportati a titolo esemplifica-tivo, si noti che essi non possono sostituire la valutazione da parte di un odontoiatra qualificato in relazione al caso specifico. i nomi di aziende o marchi di terzi eventualmente citati nel testo potrebbero essere registrati o protetti anche se non viene fatta espressa menzione in tal senso. la mancanza di una siffatta menzione non deve essere comunque interpretata come permesso di utilizzare liberamente un dato nome.

600

888/

150

5/it

Editore© Geistlich Pharma AGBusiness Unit BiomaterialsBahnhofstrasse 40CH-6110 WolhusenTel. +41 41 492 56 30Fax +41 41 492 56 39www. geistlich-biomaterials.com

Maggiori informazioni su Gestlich Biomaterials Italia: www. geistlich.it Filiale italiana

Geistlich Biomaterials Italia S.r.l.Via Castelletto, 2836016 Thiene VITel. 0445 370890Fax 0445 [email protected] | shop.geistlich.it