infezioni dell’ospite compromesso. infezioni dell’ospite compromesso: definizioni : paziente che...
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Infezioni dell’ospite compromesso
Infezioni dell’ospite compromesso: definizioni
Ospite compromesso: paziente che presenta una : paziente che presenta una ridotta resistenza alle infezioni come conseguenza di un ridotta resistenza alle infezioni come conseguenza di un difetto di uno o più meccanismi di difesa.difetto di uno o più meccanismi di difesa.
Ospite immunocompromesso : sottopopolazione di : sottopopolazione di soggetti la cui diminuita resistenza alle infezioni è soggetti la cui diminuita resistenza alle infezioni è specificatamente dovuta alla compromissione specificatamente dovuta alla compromissione funzionale di uno o più compartimenti dell’immunità. funzionale di uno o più compartimenti dell’immunità.
Fattori predisponenti alle infezioni nell’ospite compromesso
•Soluzioni di continuo della cute e delle mucoseSoluzioni di continuo della cute e delle mucose
•Ostacoli o ostruzioni ai deflussi fisiologiciOstacoli o ostruzioni ai deflussi fisiologici
•Danni a carico del SNCDanni a carico del SNC
•Stati patologici cronici o debilitanti con insufficienze gravi Stati patologici cronici o debilitanti con insufficienze gravi dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, uropoietico, dell’apparato cardiovascolare, respiratorio, uropoietico, epatobiliareepatobiliare
•Denutrizione o malnutrizioneDenutrizione o malnutrizione
•Danni iatrogenici da farmaci immunodepressivi, da alterazione Danni iatrogenici da farmaci immunodepressivi, da alterazione della microflora endogena in seguito a terapia antibiotica, da della microflora endogena in seguito a terapia antibiotica, da pratiche invasivepratiche invasive
•EtàEtà
•Deficit granulocitariDeficit granulocitari
•Deficit dell’immunità umoraleDeficit dell’immunità umorale
•Deficit dell’immunità cellulo-mediataDeficit dell’immunità cellulo-mediata
Condizioni cliniche specificatamente associate a minore resistenza alle infezioni
•Immunodeficienze primitiveImmunodeficienze primitive
•Immunosoppressione iatrogenicaImmunosoppressione iatrogenica
•Leucemie e linfomiLeucemie e linfomi
•SplenectomiaSplenectomia
•Anemia a cellule falciformiAnemia a cellule falciformi
•ConnettivopatieConnettivopatie
•Diabete mellitoDiabete mellito
•Insufficienza renale cronicaInsufficienza renale cronica
•AlcolismoAlcolismo
•TossicdipendenzeTossicdipendenze
•Ustioni estese, politraumatismi, interventi chirurgici in Ustioni estese, politraumatismi, interventi chirurgici in emergenzaemergenza
•Trapianti d’organo o di midollo osseoTrapianti d’organo o di midollo osseo
•Malattie infettive croniche o recidivantiMalattie infettive croniche o recidivanti
Burden of disease
Le infezioni sono responsabili dell’exitus Le infezioni sono responsabili dell’exitus
•in oltre il 40% dei pazienti con leucemie e linfomiin oltre il 40% dei pazienti con leucemie e linfomi
•nel 50% dei portatori di tumore solidonel 50% dei portatori di tumore solido
•nell’80-100% dei neutropenici gravinell’80-100% dei neutropenici gravi
•nel 60-90% dei trapiantati renali, cardiaci, epatici, nel 60-90% dei trapiantati renali, cardiaci, epatici, midollarimidollari
•>80% dei pazienti con AIDS>80% dei pazienti con AIDS
La flora microbica residente
Compromissione da alterazione della barriera anatomo-funzionale
1. Sepsi correlate a catetere intravascolare1. Sepsi correlate a catetere intravascolare
EziologiaEziologia: : Coagulase negative staphylococciCoagulase negative staphylococci
Staphylococcus aureusStaphylococcus aureus
Stenotrophomonas maltophilaStenotrophomonas maltophila
Pseudomonas aeruginosaPseudomonas aeruginosa
AcinetobacterAcinetobacter spp. spp.
CorynebacteriaCorynebacteria
Candida Candida speciesspecies
RhizopusRhizopus species species
Sepsi correlate a catetere intravascolare
25000 pazienti/anno negli USA sviluppano batteriemie 25000 pazienti/anno negli USA sviluppano batteriemie correlate a catetere intravascolarecorrelate a catetere intravascolare
Esempi di catetere intravascolareEsempi di catetere intravascolare
C. venoso centrale (CVC)C. venoso centrale (CVC)
C. per alimentazione parenterale (CAP)C. per alimentazione parenterale (CAP)
C. intravenoso periferico (CVP)C. intravenoso periferico (CVP)
Catetere arteriosoCatetere arterioso
PatogenesiPatogenesi
Formazione di coagulo di fibrina attorno al catetere (punta)Formazione di coagulo di fibrina attorno al catetere (punta)
Adesione e moltiplicazione dei microorganismiAdesione e moltiplicazione dei microorganismi
Batteriemia secondaria ad infezione del catetereBatteriemia secondaria ad infezione del catetere
Mani del personale!!!Mani del personale!!!
1.1.Penetrazione attraverso Penetrazione attraverso il punto di inserzione del il punto di inserzione del cateterecatetere
2.2.Batteriemia secondaria Batteriemia secondaria ad un processo infettivo ad un processo infettivo localizzato in un localizzato in un distretto anatomico più distretto anatomico più o meno distanteo meno distante
3.3. Infusione di liquidi Infusione di liquidi contaminaticontaminati
Vie di ingresso dei microorganismi
Fattori di rischio nelle batteriemie correlate a catetere intravascolare
Paziente Età estremeMalattia di base, neutropenia, immunodeficitAlterazione della barriera muco-cutanea (psoriasi, ulcere, ustioni)Presenza di infezioni in altri sitiAlterazione della microflora stanziale
Caratteristiche del catetere
Materiale di composizione (polivinile, silicone, poliuretano)Dimensione (diametro) del catetere
Fattori di rischio nelle batteriemie correlate a catetere intravascolare
Sede, modalità di introduzione, uso e manutenzione del catetere
Contaminazione della cute nella zona di introduzioneColonizzazione del c. nel punto di inserzioneAbilità del personale nell’inserzione e manutenzioneIgiene del personale, soluzioni antisetticheUso del c. più o meno intensivo, per infusione, per misurazioni, deconnessioni
Fattori di rischio nelle batteriemie correlate a catetere intravascolare
Sito di inserzione
Centrale>PerifericoFemorale>Succlavia, Giugulare
Tipo di posizionamento
Chirurgico>PercutaneoIn Emergenza>Elettivo
Abilità dell’operatore
Specialista<altri
Permanenza in situ
>72h o <72h
Discreta difficoltàDiscreta difficoltàSegni di flogosi locale presenti solo nel 50% dei casiSegni di flogosi locale presenti solo nel 50% dei casi
Diagnosi di sepsi associata a catetere intravascolare
Segni e sintomi che possono indirizzare nella dd tra Segni e sintomi che possono indirizzare nella dd tra sepsi associata o meno a catetere:sepsi associata o meno a catetere:
-flebite e/o flogosi nel sito di inserzione-flebite e/o flogosi nel sito di inserzione
-assenza di altri focolai sepsigeni-assenza di altri focolai sepsigeni
-batteriemia in assenza di altri fattori predisponenti-batteriemia in assenza di altri fattori predisponenti
-fenomeni embolici distali ad una arteria incanulata-fenomeni embolici distali ad una arteria incanulata
-endoftalmite da Candida in paziente con CAP-endoftalmite da Candida in paziente con CAP
-positività alla coltura semiquantitativa del catetere -positività alla coltura semiquantitativa del catetere
-tempi di positivizzazione delle emocolture effettuate -tempi di positivizzazione delle emocolture effettuate da Catetere e da vena perifericada Catetere e da vena periferica
Diagnosi di sepsi associata a catetere intravascolare
2.2. Infezione da mucosite del cavo oraleInfezione da mucosite del cavo oraleEziologia:Eziologia:
Streptococchi viridanti (mitis, oralis)Streptococchi viridanti (mitis, oralis)Abiotrophia e Granulicatella spp.Abiotrophia e Granulicatella spp.Capnocytophaga spp.Capnocytophaga spp.Fusobacterium spp.Fusobacterium spp.Candida spp.Candida spp.HSVHSV
3.3. Infezione da danno della mucosa intestinaleInfezione da danno della mucosa intestinaleEziologia:Eziologia:
Escherichia coliEscherichia coliPseudomonas aeruginosaPseudomonas aeruginosaStaphylococci coagulasi-negativiStaphylococci coagulasi-negativiEnterococchi (faecium, faecalis)Enterococchi (faecium, faecalis)Candida speciesCandida species
Compromissione da alterazione della barriera anatomo-funzionale
Danno della barriera mucosale
Immunodeficit e patogeni prevalentemente associati
Defect Pathogen
Granulocytopenia
Gram-positive cocci
Staphylococcus aureus
Coagulase-negative staphylococci (epidermidis, haemolyticus, hominis)
Viridans group streptococci (mitis, oralis)
Granulicatella and Abiotrophia species (formerly nutritionally variant streptococci)
Enterococci (faecalis, faecium)
Gram-negative bacilli
Escherichia coli
Pseudomonas aeruginosa
Klebsiella pneumoniae
Enterobacter and Citrobacter species
Immunodeficit e patogeni prevalentemente associati
Impaired cellular immunity
Herpesviruses
Cytomegalovirus
Respiratory viruses
Listeria monocytogenes
Nocardia species
Mycobacterium tuberculosis
Nontuberculous mycobacteria
Pneumocystis jirovecii
Aspergillus species
Cryptococcus species
Histoplasma capsulatum
Coccidioides species
Penicillium marneffei
Toxoplasma gondii
Immunodeficit e patogeni prevalentemente associati
Impaired humoral immunityStreptococcus pneumoniae
Haemophilus influenzae
Compromised organ function
Spleen
Streptococcus pneumoniae
Haemophilus influenzae
Neisseria meningitidis
HOST DEFENCE IMPAIRMENT
BACTERIA FUNGI VIRUSES OTHER
Neutropenia Gram-negatives
e. coli, klebsiella, enterobacter, citrobacter, serratia, proteus, pseudomonas Gram-positives Staphylococci Streptococci Anaerobes
Candida spp albicans, krusei, glabrata,tropicalis, parapsilosis Aspergillus spp flavus, fiumigatus, terreus Mucorales Trichosporon Fusarium Pseudoallescheria
Abnormal cell-mediated immunity
Legionella Nocardia aster. Salmonella, Mycobacteria
Cryptococcus Candida spp
Varicella zoster Herpes simplex Cytomegalovir. Epstein Barr
Pneumocystis Toxoplasma Strongyloides Cryptosporid.
Immunoglobulin abnormalities
Gram-positives Staphylococci Streptococci Gram-negatives Haemophylus Neisseria Enteric organisms
Enteroviruses Giardia
Deficit granulocitari
Deficit Malattia o condizione responsabile
Quantitativi-Neutropenia Neutropenie congenite, leucemie e linfomi,
chemioterapia antiblastica e trapianti di midollo, anemia aplastica
Qualitativi-Chemiotassi Sindrome di Chediak-Higashi
Sindrome di GiobbeMalnutrizioneInfezione da HIV
- Fagocitosi LESLeucemia mieloide cronicaAnemia megaloblastica
- Difetti della capacità microbicida
Malattia granulomatosa cronicaSindrome di Chediak-Higashi
Neutropenia
La riduzione del numero di granulociti neutrofili si associa ad La riduzione del numero di granulociti neutrofili si associa ad un elevato rischio di contrarre infezioni batteriche e micotiche.un elevato rischio di contrarre infezioni batteriche e micotiche.
L’incidenza e la gravità delle infezioni sono proporzionali alla L’incidenza e la gravità delle infezioni sono proporzionali alla rapidità dell’insorgenza e alla entità della neutropenia:rapidità dell’insorgenza e alla entità della neutropenia:
LIEVE LIEVE 1000-2000 cell/1000-2000 cell/μμll
MODERATAMODERATA 500-1000 cell/ 500-1000 cell/ μμll
GRAVEGRAVE 100-500 cell/ 100-500 cell/ μμll
MOLTO GRAVEMOLTO GRAVE<100 cell/ <100 cell/ μμll
Durata della neutropeniaDurata della neutropenia
Distribution of clinical diagnoses of primary febrile episodes, by the different thresholds of absolute granulocyte (PMN) count and duration of neutropenia preceding the development of fever.
Castagnola E et al. Clin Infect Dis. 2007;45:1296-1304
© 2007 by the Infectious Diseases Society of America
Question about Rationale for the question
The underlying disease • Acute leukemia? Solid tumor? Lymphoma? Other?• Active disease? In remission? Not evaluable?
The incidence of infectious complications is different according to the underlying disease and consequent intensity of chemotherapy.The stage of disease may influence type and risk of infection.
Did the patient recently (within 1 month) receive chemotherapy? • Yes or no?• Which drugs and which schedule?• How many days ago?• Autologous HSCT?• Monoclonal antibodies (anti-CD20, CD52, etc.)?
Different drugs may give different types of immunosuppression and favor different infectious complications.
White blood cell count • Is the patient neutropenic (PMN < 500/mm3 or <1000/mm3 but rapidly decreasing)? • Was the patient granulocytopenic in the previous 30 days?
The presence of neutropenia significantly increases the risk of infection.
Question about Rationale for the question
Central venous access • Yes or no?• Has the catheter been manipulated (including infusions) within a few hours before occurrence of fever?
The central venous access may be an important source of infection.
Administration of prophylaxis (No? Yes? Which prophylaxis?)Was the patient compliant?Is there the possibility of lack of absorption or drug interactions? • Antibacterial• Antifungal• Antiviral• Other (Pneumocystis jirovecii, etc.)
Breakthrough infections are always possible and fever during prophylaxis is failure of prophylaxis, unless otherwise proven. However, the occurrence of a bacterial/fungal/viral infection during specific prophylaxis may influence the choice of empirical therapy, depending on the drug used for prophylaxis. A resistant pathogen should be suspected in every case, unless the patient was clearly noncompliant and/or there is the possibility of poor absorption, increased metabolism, or drug interaction. Knowledge of local epidemiology, including susceptibility pattern, is mandatory for correct diagnostic and therapeutic management.
Question about Rationale for the question
Past history of infection (both before and after the diagnosis of tumor)
It may suggest the etiology and drive the therapeutic choice (e.g., tuberculosis, toxoplasmosis, and other endemic or opportunistic fungal infections).
Country of origin Specific endemic infections can reactivate (Chagas'disease, strongyloidiasis, tuberculosis, and endemic mycoses).
The clinical picture It may suggest the etiology and drive the therapeutic choice.
Origine dell’infezione nel paziente neutropenico
Origine dell’infezione nel paziente neutropenico
Eziologia batterica delle infezioni nel neutropenico
Eziologia batterica delle infezioni nel neutropenico
Risposta clinica a seguito di un insulto aspecifico, comprendente 2 criteri:
TemperaturaTemperatura 38oC o 36oC Frequenza CardiacaFrequenza Cardiaca 90 battiti/min Frequenza respiratoriaFrequenza respiratoria 20/min o
PaCO2 32 mmHg.
Conta dei leucocitiConta dei leucociti 12.000/mm3 o 4.000/mm3 o neutrofili immaturi (bands) 10%.
SIRS = sindrome della risposta infiammatoria sistemica
Bone e coll. Chest. 1992;101:1644.
SepsiSepsiSIRSSIRSInfezione, trauma,
pancreatite, etc.
Sepsi GraveSepsi Grave
Risposta clinica a seguito di un insulto aspecifico, comprendente 2 criteri:
TemperaturaTemperatura 38oC o 36oC Frequenza CardiacaFrequenza Cardiaca 90 battiti/min Frequenza respiratoriaFrequenza respiratoria 20/min o
PaCO2 32 mmHg.
Conta dei leucocitiConta dei leucociti 12.000/mm3 o 4.000/mm3 o neutrofili immaturi (bands) 10%.
Bone e coll. Chest. 1992;101:1644.
SIRSSIRS con segni di infezione
presunta o confermata
SEPSISEPSISIRSSIRSInfezione, trauma,
pancreatite, etc.
Sepsi GraveSepsi Grave
Bone e coll. Chest. 1992;101:1644.
SepsiSepsi con 1 segno di insufficienza d’organoinsufficienza d’organo:
Cardiovascolare RenaleRespiratoriaEpaticaEmatologicaSNCAcidosi metabolica inspiegata
SepsiSepsiSIRSSIRSInfezione, trauma,
pancreatite, etc.
SEPSI SEPSI GRAVEGRAVE
SHOCK SHOCK SETTICOSETTICO
Bone e coll. Chest. 1992;101:1644.
SepsiSepsiSIRSSIRSInfezione, trauma,
pancreatite, etc.
SEPSI SEPSI GRAVEGRAVE
SHOCK SHOCK SETTICOSETTICO
Insufficienza d’organo: almeno 1 un organo nonnon coinvolto direttamente dall’infezione:
Polmone: P/F < 300 o più semplicemente in aria < 60 oppure SpO2 < 95% con maschera O2 reservoir
Circolo: PAS< 90 o riduzione di più di 40 mmHg dal basale. Dopamina> 5 mcg/k/min o altre amine simpaticomimetiche.
Coagulazione: PLT< 100.000 o INR > 1.5 o PTT > 60”
Rene : Oliguria (diuresi < 0.5 ml/kg), Creatinina > 2 mg/100 mL.
Fegato: Bilirubina > 2 mg/100 mL
SNC: sopore o agitazione o GCS < 13
Metabolismo: lattati> 2 mmol/l
Bone e coll. Chest. 1992;101:1644.
SepsiSepsiSIRSSIRSInfezione, trauma,
pancreatite, etc.
SEPSI SEPSI GRAVEGRAVE
SHOCK SHOCK SETTICOSETTICO
Con Con insufficienza insufficienza
cardiovascolarcardiovascolare refrattariae refrattaria
• E’ ubiquitario (suolo, acqua, materiali organici) e presente in ogni condizione climatica
• E’ presente inoltre negli impianti di condizionamento, nel tè, nei fiori secchi, e dove sono presenti lavori di muratura
• La porta d’ingresso sono le vie respiratorie
Aspergillo
The genus The genus AspergillusAspergillus - importance to - importance to humanityhumanity
www.aspergillus.man.ac.uk
cause invasive and allergic diseasein humans and other animals:
A. fumigatus
cause plant and food spoilage and produce mycotoxins:
A. flavus and A. parasiticus
on the negative side:on the negative side:
The genus The genus AspergillusAspergillus - importance to - importance to humanityhumanity
www.aspergillus.man.ac.uk
on the positive side:on the positive side:
composting
well-established model organism in cell biology and genetics:A. nidulans
food production:enzymes and organic acids: A. niger East Asian foods: A. oryzae and A. sojae
pharmaceuticals:echinocandins: A. nidulans and A. sydowilovastatin: A. terreusfumagillin: A. fumigatus
Spores inhaled Germination
Mass of hyphae (plateau phase)
Hyphal elongation and branching
Aspergillus Life-cycle
www.aspergillus.man.ac.uk
A. nidulans – may be amphotericin B resistant
The genus The genus AspergillusAspergillus – – ~180 species, ~180 species,
38 have caused disease (able to grow at 37C)38 have caused disease (able to grow at 37C)
Common in the environmentCommon in the environment
A. nigerA. terreus – resistant to AmBA. flavus -sometimes amphotericin B resistant
www.aspergillus.man.ac.uk
A. fumigatus low frequency of azole resistance
Aspergillus fumigatus
conidial head
CLASSIFICATION OF ASPERGILLOSIS
Persistence without disease - colonisation of the airways or nose/sinuses
Airways/nasal exposure to airborne Aspergillus
Invasive aspergillosis• Acute (<1 month course)• Subacute/chronic necrotising (1-3 months)
Chronic aspergillosis (>3 months)• Chronic cavitary pulmonary• Aspergilloma of lung• Chronic fibrosing pulmonary• Chronic invasive sinusitis • Maxillary (sinus) aspergilloma
Allergic• Allergic bronchopulmonary (ABPA)• Extrinsic allergic (broncho)alveolitis (EAA)• Asthma with fungal sensitisation• Allergic Aspergillus sinusitis (eosinophilic fungal rhinosinusitis)
Immunosuppression and infection
Inhalation of aspergillus spores is a common daily occurrence. A healthy immune system would normally remove the spores and no symptoms or infection would occur.
In individuals whose immune system may be suppressed either because of illness eg AIDS, cancer patients or drugs, spores may germinate and resulting tissue or systemic aspergillus invasion can result.
Individuals with allergies such as asthma, can also be vulnerable to aspergillus disease.
Interaction of Interaction of AspergillusAspergillus with the host with the host
A unique microbial-host interactionA unique microbial-host interaction
Immune dysfunction
Frequency
of a
sperg
illosis
Immune hyperactivity
. www.aspergillus.man.ac.uk
Normal immune function
Acute IAABPAAllergic sinusitis
Frequency
of
asp
erg
illosi
s
Subacute IA
Tracheobronchitis AspergillomaChronic cavitaryChronic fibrosing
Changing incidence of fatal invasive mycoses in non-HIV patients in USA
Rate
per
100,0
00 p
opula
tion
0.0
0.2
0.4
0.6
0.8
1981 1986 1991 1996
CandidiasisAspergillosis
McNeil et al, Clin Infect Dis 2001;33:641
Invasive pulmonary aspergillosis
www.aspergillus.man.ac.uk
Normal lungIPA
IPA occurs in ~7% of acute
leukaemia patients, 10-15% allogeneic BMT
patients
Unequivocal ‘Halo sign’ surrounding a Unequivocal ‘Halo sign’ surrounding a nodulenodule
Herbrecht, Denning et al, NEJM 2002;347:408-15.
Halo sign
Gillies & Campbell, www.aspergillus.man.ac.uk
Bleeding as an aspect of disseminated invasive aspergillosis
Fumagillin is anti-angiogenic
A haemolysin described from Aspergillus fumigatus
Other factors that contribute to thrombosis or a coagulopathy?
How does Aspergillus fumigatus cause
thrombosis (clotting of vessels) and also bleeding?
Filler et al, Blood 2004;103:2134; Paris et al, Infect Immun 1997;65:1510.
Interaction of conidia and
endothelial cell projections
Internalisation of conidia (and hyphae) by
endothelial cells with injury
apparent at 4 hours
www.aspergillus.man.ac.uk
Cerebral aspergillosis (abscess) in chronic lymphocytic leukaemia
Dissemination via the blood stream
to the brain occurs in ~5% of cases of
invasive aspergillosis, and
in ~40% of allogeneic bone marrow (HSCT)
recipients
Early diagnosis of invasive aspergillosis is important
Treatment started <10d >11dMortality 40% 90%
Von Eiff et al, Respiration 1995;62:241-7.
Sputum Cultures for Fungus
Bacteriological media inferior to fungal media – 32% higher yield
on fungal media
A four day A. fumigatus culture on malt extract agar (above). Light microscopy
pictures are taken at 1000x, stained with lacto-phenol cotton blue.
Aspergillus Antigen Test
• Diagnosis or surveillance? • Only blood, or BAL, CSF etc• Best OD cut-off - 0.7• False positives in kids / antibiotics• False negative with antifungal
prophylaxis• Not as useful for non-hematology• Not useful if pre-existing antibody
Herbrecht et al, J Clin Microbiol 2002;20:1898-906; and others
Outcome from invasive aspergillosis – amphotericin B therapy
Survival Functions by Site of Infection
Days
3603303002702402101801501209060300
Cu
mu
lative
Su
rviv
al R
ate
1.0
.9
.8
.7
.6
.5
.4
.3
.2
.1
0.0
CNS or Disseminated
Pulmonary (n=83)
Aspergilloma (n=10)
Multi-site (n=11)
Sinusitis (n=17)
(n=35)
Lin et al, Clin Infect Dis 2001;32:358
Sub-acute invasive aspergillosis in AIDSSub-acute invasive aspergillosis in AIDS
www.aspergillus.man.ac.uk
Sub-acute invasive aspergillosis
Less immunocompromised patients Slower progression of disease (> 1 month) Cavitary or nodular pulmonary disease typical Vascular invasion less common Dissemination less common Antigen testing less useful Antibody testing may be helpful in diagnosis
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Chronic necrotizing aspergillosis(CNPA)
Chronic necrotizing pulmonary aspergillosis (CNPA) is a subacute process usually found in patients with some degree of immunosuppression.
Usually it is associated with underlying lung disease, alcoholism, or chronic corticosteroid therapy. Because it is uncommon, CNPA often remains unrecognized for weeks or months and causes a progressive cavitary pulmonary infiltrate.
Right upper lobe. Patient has diabetes and pulmonary
mycobacterium avium- shows small cavitary lesion PT MS 1995.
Chronic necrotising pulmonary aspergillosis
Denning, Clin Microbiol Infect 2001;7(Suppl 2):25-31.
Right upper lobe showing circular shadow partly filled by a mass. PT
MS 1996
Same lobe shows expansion of the shadow, still partially
filled with a mass. Pt MS 1998
Right lobe shows huge cavity containing some
debris, with +ve aspergillus precipitins.Pt
MS 1999
Aspergillus and airways
Langley, ATS 2004
Types of aspergillosis of the airways
• Colonisation (no disease – could be at risk)
• Obstructing Aspergillus tracheobronchitis /Mucus impaction (non-invasive)
• Aspergillus bronchitis/tracheobronchitis (superficially invasive only)
• Ulcerative Aspergillus tracheobroncitis (locally invasive) (lung transplants – at anastomosis)
• Pseudomembranous Aspergillus tracheobronchitis (Extensive disease, locally invasive, associated with IPA and may disseminate)
Aspergillus tracheobronchitis
Autopsy drawing of a ‘normal’ 3 year old who died over 10 days
Wheaton, Path Trans 1890; 41:34-37
Aspergillus tracheobronchitis
Review of 58 patients in literature for normal and immuno compromised patients - risk factors
%None (ie normal) 25Heart / Lung transplant 18Solid tumour 15BMT 13Leukaemia 13HIV/AIDS 8Other 8
Kemper et al, Clin Infect Dis 1993; 17: 344
Aspergilloma
Patient RTDecember 2002
Fungus ball
Chronic pulmonary aspergillosis – pre-Chronic pulmonary aspergillosis – pre-existing diseaseexisting disease
All 18 patients had prior pulmonary disease
9 TB, 5 with atypical mycobacteria
13 smokers or ex-smokers
All 18 non-immunocompromised
3 excess alcohol
Denning DW et al, Clin Infect Dis 2003; 37:S265
Chronic cavitary pulmonary aspergillosisChronic cavitary pulmonary aspergillosis
Patient RWJuly 1993
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Pneumocystis jirovecii
First identified in the early 1900s by researchers working with guinea pigs and rats
Initially classified as a protozoan based on morphologic appearance Exists in two forms: trophozoites 1-4 μm and
cysts 8 μm in diameter Reclassified in 1988 as a fungus based on
genomic analysis
Background
Pneumocystis species have been identified in most mammals and are species specific
Human form was recently renamed P. jirovecii
There is still little known about Pneumocystis because it cannot be cultured
Epidemiology
Serologic studies show universal seropositive status by age two
Route of transmission is currently unknown Likely airborne
transmission from person to person
Possible environmental transmission as well
Risk Factors
Impairment in Cellular Immunity HIV:
CD4 count < 200/μl
Chronic corticosteroid therapyPrednisone ≥ 16 mg qd for longer than eight weeks
Others including: transplant patients, chemotherapy recipients, congenital immune system defects, premature infants, and malnutrition
Pathophysiology
Pneumocystis infection is specific to the lung
Trophozoites bind tightly to alveolar epithelium, but do not invade cells
CD4 T cells recognize pathogen and recruit macrophages
Macrophages release TNF-α which propagates immune response through further recruitment and cytokine release
Pathophysiology continued
Results in a large inflammatory response which can lead to diffuse alveolar damage, impaired gas exchange, and respiratory failure
Respiratory involvement and death is more closely correlated with degree of lung inflammation than with organism burden
HIV vs. non-HIV
HIV High fungal load Little inflammation Spared oxygenation
Non-HIV Low fungal load Large inflammation Poor oxygenation
Signs and Symptoms
Progressive dyspnea
Non-productive cough
Low grade fever
Hypoxemia Tachypnea Tachycardia
Often normal pulmonary exam vs. mild crackles
Time course HIV: gradual onset in 2-6 weeks Non-HIV: abrupt onset in 4-10 days, can correlate with taper or
increased dose of corticosteroids
Diagnosis
Requires microscopic evidence of Pneumocystis Sputum induction: diagnostic yield of 50-90% in HIV Bronchoalveolar lavage: diagnostic yield of >90% in HIV Rarely requires transbronchial or surgical lung biopsy Diagnostic yield much lower in non-HIV cases (given low
fungal burden). Consider empiric treatment if negative sputum/BAL but high suspicion
Histologic evidence Trophozoites stain with modified Papanicolaou, Wright
Giemsa, or Gram-Weigert stains Cysts stain with Gomori methenamine silver, cresyl echt
violet, toluidine blue O, or calcofluor white stains Monoclonal antibodies bind both forms PCR is not currently available but a future consideration
Radiographic Findings
Typically see bilateral, ground glass opacities that progress over time to become homogenous and diffuse
10% of HIV patients will show upper lobe cysts
Less common to see solitary or multiple nodules, upper lobe predominance, or pneumothorax
Rare to see pleural effusion or lymphadenopathy (search for another cause)
HRCT is more sensitive during early stages when CXR will likely appear normal
PA Chest Radiograph
68 y/o on longterm corticosteroids.Demonstratesbilateral, perihilar,R > L, ground glassopacities
Progressivedisease showingextensive groundglass opacificationwith consolidation
PA Chest Radiograph
Diffuse groundglass opacity withreticular patternindicating cystformation
PA Chest Radiograph
Diffuse, ground glass opacities with large left sided Pneumothorax
Cysts predisposepatients to pneumo-thorax
PA Chest Radiograph
Patchy, bilateralground glass opacities in a 9month-old HIV
positive child
Chest TC
Radiographic Differential Diagnosis
Non-cardiogenic edema
Diffuse pulmonary hemorrhage Wegener’s, Goodpasture’s, etc.
CMV pneumonitis
Hypersensitivity pneumonitis
Pulmonary alveolar proteinosis