insegnante e scuola come comunità di pratiche
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PAS 2014Lezione 13 maggio 2014
Claudio MelacarneDipartimento di scienze della formazione, scienzeumane e della comunicazione interculturale
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Percorso
• Lezione 1 – L’insegnante, il curricolo e la scuola
• Lezione 2 – I mediatori
• Lezione 3 – La classe
• Lezione 4 – La progettazione
• Lezione 5 – La valutazione
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Più che uno spazio burocratico, governato solo danorme e ruoli, la scuola sembra assomigliare ad uncontesto nel quale sono l’informalità e la fluiditàdelle decisioni a fare da volano dei processi diinnovazione e costruzione di nuova conoscenza.
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Il costrutto di ‘comunità di pratica’ ha fornito unalente interessante con cui interpretare la scuola comeun’aggregazione informale di professionisti nella qualeun ruolo determinante è svolto dalla rete di relazioniche si stabiliscono fra coloro che condividono la stessaattività pratica. Costruire una strategia per insegnareall’interno di un contesto classe, condividerla con deicolleghi, scambiarsi informazioni e opinioni su comegestire alcuni eventi critici si configurano occasionivitali per la scuola per produrre e far circolare laconoscenza professionale.
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Prima lezione
• Dal programma al curricolo
• Autonomia delle comunità professionali
• “dimmi che cosa fai, ti dirò chi sei”
• L’agire didattico
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Melacarne C., “Dalle teorie del curricolo alle pratiche progettuali. La progettazione situata”, in Fabbri L., Striano M., Melacarne C. (2008),L’insegnante riflessivo. Coltivazione e trasformazione delle pratiche professionali, Franco Angeli, Milano, p. 110.
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Qual è il mio compito comeinsegnante?
• … devo seguire il programma …
• … formare menti critiche …
• … far conoscere la nostra cultura …
• … insegnargli a fare delle cose di base per entrare nelmondo del lavoro …
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Dalla struttura alla comunità
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Le comunità di pratichecondividono:
• Discorsi comuni, vocabolario, modi di parlare e diargomentare
• Un senso di cosa è un problema e cosa sia accettabile comesua soluzione
• Strumenti e metodi con cui svolgere le pratichecaratteristiche
• Una rete sociale fra i membri
• Una storia comune
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Le dimensioni di una comunità discolastica sono
• Condividere un impegno reciproco
• Avere un’impresa comune
• Possedere un repertorio condiviso
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Impegno reciproco
• L’appartenenza ad una comunità non è datadall’avere una stessa caratteristica o dalla vicinanzaspaziale, ma dal condividere con altri uno stessoimpegno, anche emotivo, verso le cose da fare
• “Anche quando una comunità nasce come rispostaad un mandato esterno, le sue pratiche evolvonocome risposta della comunità a quel mandato”
• Avere un impegno reciproco non vuol dire dare lostesso contributo nella partecipazione
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Impresa comune
• Avere obiettivi condivisi non è un prerequisito ma unESITO del processo di negoziazione nelle comunità
• Non vuol dire essere tutti d’accordo, ma negoziarecollettivamente le azioni, le scelte in modo che sianocoordinate e interconnesse con quelle degli altrimembri
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Repertorio condiviso
• Routines, parole, storie, gesti, concetti che la comunitàha prodotto o adottato nel corso della sua esistenza
• Incorporano la storia passata e sono una risorsa percostruire nuovi ‘pezzi’ di repertorio
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Cap. comEntusiasmo
CompDisicipl.
Empatia
Crearerispettoe fiduciarec.
Utilizzare dis.Mezzo enonfine
Essere ancheun educatore
Capacitàorganizzare illavoro inclasse
Eq.
Educare ilsenso critico
Coerenza.Punto diriferimento
Disponibiltà
Burocrazia
Cura
Lezione,preparazione lezione,preparazione compiti,correzione,aggiornamento
Proposteprogetti,Governance
Le pratiche che identificanol’identità dell’insegnante
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Il professionalità comeinterpretazione della pratica
• Professionista‘burocrate’
- La norma è un vincoloall’azione
- Il senso del mio lavoro èdato dal ruolo
- La collaborazione è definitadai ruoli e competenze
- Ricerca nella teoria lasoluzione alla pratica
• Professionista‘riflessivo’
- La norma è un dato dainterpretare
- Il senso del mio lavoro è datoda quello che faccio e comelo faccio
- La collaborazione è definitadalla pratica condivisa
- Negozia con la pratica leproprie teorie e saperi
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Immagini della progettazione
Progettazione comeinterpretazione-
analisi-trasformazione di
una realtà.
Progettazionecome
compilazionedi un format.
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SchwabJ.J.(1983),ThePractical4:SomethingforCurriculumProfes
La progettazione è unprocesso che si realizza in
un contesto, rispetto adegli ambiti di competenzae di conoscenza, su di un
oggetto specifico
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Ladefinizione
di unastrategia
Ladefinizionedei tempi,
spazi,delle
risorse.
La letturadei luoghi
edelle
risorse deidestinatari
Riflessionesulle
premesse,i valori,
gliorientamenti
ideologici,culturali
Il mandatoistituzionale
LAPROGETTAZIONE
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Insegnamento come trasmissione diconoscenze e di norme
• Attenzioneparticolarecadesull’oggettocioè icontenuti dafar passare
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Insegnamento come rapporto tra maestro e scolaro
Sono i soggetti coinvolti a diventare l’oggetto.
Due prospettive rispetto alla distanza tra maestro e scolaro:
1) guidare, plasmare, formare
2) promuovere, facilitare, stimolare
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Insegnamento in riferimento alle aspettative che persegue.
• Intenzioni, i propositi a priori dell’insegnamento
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Insegnamento in riferimento all’organizzazione che se neoccupa
• L’attenzioneviene posta sulcontesto, suivincoli e lecondizioni diesercizio.(istituzioni,agenzie formali,non-formali,informali).
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Queste variabili però noncaratterizzano l’insegnamento nei
suoi attributi specifici.
Che cosa hanno in comune lepur diverse azioni di
insegnamento fino ad oraclassificate secondo i suddetti
principi.
RelazioneRelazione
IntenzioneIntenzione ContestoContesto
OggettoOggetto
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Questo paradigma non è adeguato a rendere contodell’insegnamento perché:
1) L’insegnamento riguarda due soggetti differenti tra loro, l’alunno e l’insegnante(l’insegnante e la classe)
2) entrambi gli attori coinvolti mettono in atto azioni diverse: nel caso dell’insegnante volta a ottenere l’apprendimento dell’alunno, nel caso dell’alunno che consistein comportamento apprenditivo;
3) non è detto che ad un’azione di insegnamento corrisponda un’azione diapprendimento (e viceversa); anzi questo è il problema della didattica (nondell’apprendimento);
4) l’azione dell’insegnate produce verosimilmente soltanto insegnamento (e l’azionedi apprendere provoca apprendimento);
5) l’azione dell’insegnante non si esercita direttamente sull’alunno ma suqualcos’altro - medium e sui contenuti – resi disponibili all’alunno.
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Insegnante
Soggetto in apprendimentoOggetto culturale
Azione
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L’attenzione dell’insegnante per la “disciplina da insegnare” (oggetto: spiegarecorrettamente, selezionare l’argomento, ecc.) distoglie l’attenzione dalla classe (faredomande, organizzare attività che coinvolgano i ragazzi, ecc.)
L’agire di un insegnante è un agire che si realizza in un contesto organizzativo che nevincola la libertà. Una parte della professionalità dell’insegnante viene spesa anchenella gestione dei rapporti con i colleghi. Inoltre la scuola si trova spesso a doveraffrontare problemi che poco hanno a che fare con l’insegnamento di una disciplina
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Rappresentazione ingenua del "mestiere"dell'insegnante:
• 1. L'insegnamento é un' attività lavorativasquisitamente individuale: l'insegnante svolge ilsuo lavoro da solo ed é responsabile e arteficedelle scelte e delle modalità con cui decide distrutturare le sue attività di insegnamento
• 2. Il luogo attività lavorativa é essenzialmentel'aula: l'aula é spesso vista come luogocompletamente avulso e solo saltuariamenteconnesso, più per obbligo che per volontà, asistemi organizzativi più complessi
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Rappresentazione ingenua del"mestiere" dell'insegnante:
• 3. L'insegnamento é un "mestiere" fatto dicompetenze dichiarative (conoscenza dei contenuti,delle metodologie, della psicologia, dellapedagogia, della docimologia, ecc.) più che dicompetenze procedurali (come si programma,come si gestisce un'aula, come si entra in rapportocon gli studenti, come si progettano piani dilezione, come si deve contestualizzare la propriaattività di insegnamento, ecc..
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Rappresentazione ingenua del"mestiere" dell'insegnante:
• Inoltre esiste un "quid" fatto di capacita innate, doti individuali, passione e gusto difficilmenteesplicitabili e soprattutto non soggetti adapprendimento.
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Il lavoro degli insegnanti
Competenze professionali che hanno a che fare con attività"fuori", "prima", "dopo" e "attorno" all'aula
Impongono aspetti e relazioni sociali con gli
operatori della scuola (in primis, gli altri insegnanti)
e con la struttura organizzativa scolastica nel suo
complesso
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Il mandato istituzionale
Curricolo di istitutoStipulazione tra docenti di un quadro globale cheidentifica l’offerta formativa della scuola.Consiglio di istituto e Collegio dei docenti. Curricolo di classeStipula di un patto negoziato tra docenti di unaspecifica classe.Gruppi informali di insegnanti - Consiglio diclasse. Curricolo di- sciplinare
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COMPETENZE INSEGNANTI
• Valorizzazione dei momenti collegiali sia congli altri insegnanti che con i rappresentantidel mondo esterno alla scuola (genitori, maanche rappresentanti e operatori della realtàlavorativa e sociale)
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COMPETENZE INSEGNANTI
• Arricchimento del tradizionale bagaglio dicompetenze degli insegnanti:
• capacità decisionali e capacità di agire comesnodo e interfaccia essenziale delle interazionitra i diversi attori coinvolti nei processieducativi dentro e fuori l' organizzazione"scuola"
• Un "mestiere" di insegnante più complesso siain termini di ruolo che di competenze
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LE RIUNIONI
• Le riunioni possono essere ottimizzate ponendoattenzione ad alcuni vincoli organizzativi egestionali, tra i quali particolarmente essenzialisono:
• A) tempi: fissare un tempo di inizio ma anchequello di fine della riunione e comunquecercare di non superare le due/tre ore;
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LE RIUNIONI
B) numero partecipanti: sopra le otto/dieci persone lariunione diventa una conferenza o un'altra cosa; lapossibilità di una proficua interazione socialefinalizzata alla presa di decisioni ha bisogno di unlimitato numero di partecipanti
C) ordine del giorno condiviso: aiuta la discussioneche tutti i partecipanti sappiano in anticipo qualiargomenti saranno trattati e con che priorità; unordine del giorno chiaro e condiviso funziona siada schema anticipatore sia da attivatore dellapartecipazione individuale all'attività collettiva
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LE RIUNIONI
D) condivisione materiali di riferimento: adesempio, se si discute di una legge, é essenzialeperché la riunione sia proficua che tuttiabbiano potuto leggere tale documento primadella riunione. Tale condivisione di materiali edocumentazione é essenziale per non perderetempo durante la riunione e soprattutto perpermettere a tutti i partecipanti unapartecipazione qualificata e competente.
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E) disposizione spaziale: anche dettagli "spaziali"quali ad esempio la disposizione deipartecipanti possono influenzare l'andamentodella situazione interattiva: essere seduti inmodo da poter vedere tutti é un modo persostenere un'interazione efficace, avere untavolo su cui scrivere può essere essenziale perpermettere forme di partecipazione pi attente,ecc.
LE RIUNIONI
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Un esempio: il consiglio di istitutoIl collegio dei docenti è composto da tutti gli insegnanti in servizio inun Istituto Scolastico ed è presieduto dal Dirigente scolastico.
Al collegio dei docenti competono le decisioni relative alla didattica:-definisce annualmente la programmazione didattico-educativa, con particolare cura per le iniziative multi ointerdisciplinari;-formula proposte al Dirigente scolastico per la formazione e la composizione delle classi, per la formulazionedell'orario delle lezioni o per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicatidal Consiglio di Istituto;-valuta periodicamente l'efficacia complessiva dell'azione didattica in rapporto agli orientamenti e agli obiettiviprogrammati proponendo, ove necessario, opportune misure per il suo miglioramento;-provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i Consigli di classe, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicatedal Consiglio di Istituto e alla scelta dei sussidi didattici;-adotta e promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione;-promuove iniziative di aggiornamento rivolte ai docenti dell'Istituto;-programma e attua le iniziative per il sostegno agli alunni disabili;-delibera, su proposta dei Consigli di classe, le attività di integrazione e recupero (IDEI);-delibera, per la parte di propria competenza, i progetti e le attività paraextrascolastiche miranti all'ampliamentodell'offerta formativa dell'Istituto;-delibera i criteri dell'assegnazione dei crediti scolastici.