intelligenza emotiva 2
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Intelligenza emotiva, Emozioni, Teorie Sviluppo InfantileTRANSCRIPT
L’intelligenza L’intelligenza EmotivaEmotiva
Possiamo imparare a svilupparla ?
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 1
Le Otto Intelligenze Le Otto Intelligenze La teoria di Gardner delle intelligenze La teoria di Gardner delle intelligenze multiple multiple
LinguisticaLogicaMusicaleSpazialeCorporeo-cinestesicaInterpersonaleIntrapersonaleNaturalistica.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 2
Ci sono 8 criteri per definire le Intelligenze Multiple :
*Ciascuna di queste intelligenze può essere potenzialmente isolata da un danno cerebrale.
* Ciascuna di queste intelligenze esiste in persone eccezionali (savants o prodigi).
* Ciascuna di queste intelligenze ha un processo di sviluppo nel corso dello sviluppo del bambino normale e ha un picco finale nella performance.
* Ciascuna di queste intelligenze è presente in specie diverse dagli esseri umani.
* Ciascuna di queste intelligenze è stata valutata utilizzando diverse unità di misura non necessariamente associate con l’intelligenza.
* Ciascuna di queste intelligenze può funzionare senza la presenza delle altre.
* Ciascuna di queste intelligenze possiede un insieme di operazioni identificabili.
* Ciascuna di queste intelligenze può essere simbolizzata o ha un suo tipico universo simbolico.
Le Otto Intelligenze Le Otto Intelligenze La teoria di Gardner delle La teoria di Gardner delle intelligenze multiple intelligenze multiple
Verbale-Linguistica
Corporeo-Cinestesica
Logico-Matematica
Interpersonale
Ritmico-Musicale
Intrapersonale
Visuale-Spaziale Naturalistica
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 4
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 5
Verbale-Linguistica Spiegazione e comprensione attraverso l’utilizzo delle parole.
Visuale-Spaziale Spiegazione e comprensione attraverso l’utilizzo di immagini, grafici, mappe, ecc.
Corporeo-Cinestesica Abilità nell’usare il corpo per esprimere idee, per raggiungere obiettivi, per creare degli stati d’animo, ecc.
Interpersonale Abilità nello stare con gli altri e nel lavorare con gli altri per raggiungere degli obiettivi.
Logico-Matematica Utilizzo di modelli logici e matematici per rappresentare e lavorare con delle idee.
Musicale Abilità nel riconoscere e nel comunicare utilizzando melodie, ritmi ed armonie.
Intrapersonale Imparare attraverso l’auto-conoscenza per giungere ad una comprensione delle proprie motivazioni, obiettivi, punti di forza e punti di debolezza.
Naturalistica Abilità nel riconoscere gli elementi del mondo naturale che ci circonda per trarne insegnamenti.
Tipi di Intelligenze
Materiali:
Verbale-Linguistica Parole crociate, quotidiani, Internet, biografie, autobiografie, libri.
Visuale-Spaziale Quadri, fotografie, posters, mappe, illustrazioni, fumetti, coreografie, video, murales, sculpture.
Corporeo-Cinestesica Giochi, esperimenti, pantomime, presentazioni, danze, aerobica.
Interpersonale Film, giochi per computer di gruppo, conversazioni, conferenze.
Logico-Matematica Puzzles, linee del tempo, analogie, modelli, formule, simboli astratti, diagrammmi, mappe cognitive, computer games.
Musicale Musica di sottofondo, raps, ritornelli, modelli tonali, trio/quartetti, cori.
Intrapersonale Diari, letture, auto valutazioni.
Naturalistica Elementi trovati in natura.
Verbale-Linguistica Discorsi, narrazioni, report scritti.
Visuale-Spaziale Creare dei posters, utilizzo del proiettore x diapo/ lavagne.
Corporeo-Cinestesica Giochi di ruolo, apprendimento cooperativo.
Interpersonale Obiettivi comuni, discussioni di classe, giochi di gruppo.
Logico-Matematica Problem solving, indovinelli.
Musicale Lettura corale, poesie liriche.
Intrapersonale Scrivere poesie, porsi degli obiettivi, esercizi di concentrazione, meditazione, tempi di riflessione silenziosa.
Naturalistica Lezioni all’aperto, camminare nella natura, osservare le stelle, esplorare la natura, studi ambientali, escursioni naturalistiche, bird watching, studi ecologici, riconoscre foglie e rocce.
Tecniche:
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Libri digitali
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WordProcessing
Word
Pages
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Keynote
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Scrivere storie, saggi e rapporti. Creare posters, brochures
Comic Life
Publisher Inspiration
Kidspiration
Creare parole crociate, quiz, cercaparole, concludere frasi e tests
CrearePodcasts
Scrivere sceneggiature Creare Podcasts
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Cos’é l’ Intelligenza Musicale?Cos’é l’ Intelligenza Musicale?
Possedere intelligenza musicale significa essere capaci di distinguere i suoni che ci circondano e saper creare le proprie melodie. Anche il solo cantare una canzone o suonare, implica l’utilizzo dell’intelligenza musicale!
Se hai intelligenza musicale, sei capace di:
PercepireDiscriminareTrasformareEsprimere tutti i tipi di forme
musicali
Tipi di Intelligenza MusicaleTipi di Intelligenza Musicale
Approccio Approccio Figurativo e Formale (“top-down”) (“bottom-up”) Significa che hai un Significa che hai un
approccio intuitivo approccio analitico e nei confronti della tecnico nei confrontimusica e delle sue della musica e delle
creazioni. sue creazioni *Ognuno può possedere entrambi o uno solo di
questi approcci *
Creare Musica
HammerHead è un programma per percus-sioni computerizzate, scaricabile per creare Techno loops, modelli Jungle patterns o House beats.
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Acid express
Intelligenza IntrapersonaleIntelligenza Intrapersonale
Possedere una profonda consapevolezza delle sensazioni, capacità e debolezze interiori;
Mostrare spiccato senso di indipendenza, forza di volontà ed auto-direzionalità;
Reagire con valide opinioni quando si toccano argomenti controversi;
Preferire il proprio mondo interiore privato;
Preferire rimanere da soli per perseguire gli interessi, gli hobbies e gli interessi personali;
Avere un forte senso di auto-confidenza;
Non seguire le mode nel vestirsi, nei comportamenti e negli atteggiamenti comuni;
Essere auto-motivati ad avere successo in piani di studio personali;
Possedere abilità intuitive.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 22
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Intelligenza InterpersonaleIntelligenza Interpersonale
La “materia” dell’intelligenza personale è la materia delle relazioni interpersonali, della collaborazione con gli altri e dell’imparare dagli altri e sugli altri;
Per certi versi questa sembrerebbe essere la più ovvia delle intelligenze, poiché spendiamo gran parte del nostro tempo lavorando, comunicando e mantendendo relazioni con altre persone;
Ma quanto abili siamo con questo tipo di intelligenza ?
In realtà quanto realmente valutiamo e comprendiamo di ciò che è implicato nella collaborazione e nelle relazioni con gli altri ?
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 25
Intelligenza InterpersonaleIntelligenza Interpersonale
Fin dalla prima infanzia, per proseguire lungo tutto il corso della nostra carriera scolastica, il normale processo di socializzazione che ci fornisce la nostra società è costituito da centinaia di opportunità di istruzione formale ed informale sul come diventare degli individui aggressivi e competitivi;
Raramente riceviamo similari opportunità di istruzione legate alle abilità ed alle capacità utili ad intrattenere delle relazioni interpersonali valide;
Le abilità legate a questo tipo di intelligenza sono molto complesse e sottili e molto spesso date per scontate.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 26
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Indagini e Questionari
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Enciclopedia in evoluzionesu tutte le specie viventi
Museo di scienza, arte e percezione umana
Te Ara NZ enciclopedia
Esplorazioni virtuali
Google Earth download libero ma necessita collegamento Internet
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Simulazione diritti infantili
Stop simulazione catastrofi
Climate Challenge simulazione cambiamenti climatici
Movies and the toolsthat make them
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Intelligenza EsistenzialeIntelligenza Esistenziale
Rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi dell'esistenza, come la natura dell'uomo e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. È tipica dei filosofi e degli psicologi, e in parte anche dei fisici;
Chi la possiede si chiede “Perché siamo quì?" e “Qual’è il nostro ruolo nel mondo?"
Ama la Filosofia. Gli piacciono le idee ed I concetti "astratti”. Può passare facilmente dalle Risposte alle Domande
quando elabora dei concetti.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 31
Intelligenza esistenziale Intelligenza esistenziale (o filosofica)(o filosofica)
Un alto senso di consapevolezza di sé e degli altri;un alto senso della giustizia;la capacità di farsi ispirare da visioni universali;la capacità di comprendere la realtà in modo
olistico;una spiccata tendenza a porsi delle domande sul
senso della vita e della morte;la capacità di sapere agire in modo autonomo;la capacità di attenersi a dei valori;la capacità di insegnare ad altri a usarli.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 32
L’Intelligenza EmotivaL’Intelligenza Emotiva
Il Sé Il Sociale
Ricono-sci-
mento
Auto-consapevolezza
Auto-coscienza emotivaAuto-valutazione accurata
Regola-zione
Auto-gestione
AffidabilitàCoscienziositàAdattabilitàCapacità di raggiungere gli obiettiviSpinta al successoCapacità d’iniziativa
Consapevolezza Sociale
Consapevolezza organizzativa
Orientamento al servizio
Gestione delle Relazioni
Leadership ispirataSaper sviluppare l’influenza degli altriSaper costruire legamiCapacità di lavoro di gruppo e di collaborazioneL'Intelligenza Emotiva -
Possiamo imparare a svilupparla? 33
Definizione dell’Apprendimento Definizione dell’Apprendimento Socio-Emotivo (ASE) Socio-Emotivo (ASE)
E’ un processo attraverso il quale i giovani e gli adulti sviluppano le abilità sociali ed emotive fondamentali :
dell’auto-consapevolezza, dell’auto-gestione, la consapevolezza sociale, le abilità relazionali e la presa di decisione responsabile.
Atteggiamenti e comportamenti a rischio dei giovani Atteggiamenti e comportamenti a rischio dei giovani USA : dati statistici nazionaliUSA : dati statistici nazionali
Problematiche: Scontri fisici a scuola (12 mesi): 14% Si sente insicuro a scuola (30 giorni): 6% Minacciato o ferito con armi a scuola : 8% Portava un’arma (30 giorni): 19% Soggetto a bullismo a scuola (ultimi 6 mesi):
28% 5 o più drinks in un paio d’ore (30 giorni): 26% Ha seriamente pensato al suicidio: 17% Rapporti sessuali con > 3 people: 14% Assenteismo cronico: 40-60%
Educazione Sanitaria
Promozione della Salute Mentale
Educazione Multiculturale
Educazione Alimentare
Prevenzione dei traumi fisici
Educazione Sessuale
Prevenzione del Suicidio
Prevenzione dell’Assenteismo Scolastico
Abilità lavorative per il 21° Secolo
Prevenzione della Violenza
Approcci Tipici delle Scuole
Prevenzione dell’AIDS
Prevenzione del bullismo
Orientamento Scolastico
Sviluppo del carattere
Educazione Civica
Scuole di Comunità
Prevenzione della delinquenza
Prevenzione dell’abbandono scolastico
Prevenzione dell’uso di sostanze
Educazione alla Vita Familiare
Apprendimento Socio-Emotivo (ASE)Apprendimento Socio-Emotivo (ASE)L’ASE è il processo grazie al quale I bambini e gli adulti sviluppano le abilità sociali ed emotive essenziali, unitamente alle conoscenze ed alle attitudini necessarie a :
ASE
Auto-consapevo-
lezza
Consape-volezza Sociale
Abilità Relazionali
Presa di decisione responsa-
bile
Auto-gestione
Costruire relazioni positive, lavorare in
gruppo, saper affrontare efficacemente i conflitti
Compiere delle scelte etiche e costruttive nel comportamento personale e sociale
Gestire le emozioni ed i
comportamenti per raggiungere i
propri obiettivi
Mostrare comprensione ed empatia per gli
altri
Riconoscere le proprie emozioni ed i propri valori come le proprie forze e
limitazioni
Le 5 Competenze Sociali ed Emotive di base Le 5 Competenze Sociali ed Emotive di base
Auto-consapevolezza
Consapevolezza Sociale Presa di
Decisione Responsabile
Il Sé Gli Altri
Auto-gestione Abilità Relazionali
La Presa di Decisione
Auto-consapevolezzaAuto-consapevolezza
Accurata percezione di SéSaper riconoscere le proprie
capacità, bisogni e valoriAuto-efficacia - senso delle azioni
personaliIdentificare e riconoscere le
emozioniZins, Bloodworth, Weissberg, Wahlberg, 2004
Auto-gestioneAuto-gestione
Controllo degli impulsiCapacità di gestire lo stressAuto-motivazione e disciplinaSapersi porre degli obiettiviCapacità organizzativeZins, Bloodworth, Weissberg, Wahlberg, 2004
Consapevolezza socialeConsapevolezza sociale
Vedere in prospettivaEmpatiaCapacità di ascoltoApprezzare la diversitàRispetto per gli altriZins, Bloodworth, Weissberg, Wahlberg, 2004
Abilità relazionaliAbilità relazionali
Comunicazione Impegno socialeSaper costruire le relazioniLavorare in modo cooperativoCapacità di negoziazioneCapacità di rifiutareGestione del conflittoCapacità di dare e richiedere aiutoZins, Bloodworth, Weissberg, Wahlberg, 2004
Presa di decisione responsabilePresa di decisione responsabile
Individuazione dei problemiAnalisi della situazioneProblem solvingValutazioneRiflessione Responsabilità personale, morale e
socialeZins, Bloodworth, Weissberg, Wahlberg, 2004
RiepilogoRiepilogo
Rivediamo le cinque competenze di baseQuale ci dice qualcosa sulla nostra vita personale e
professionale adesso ?
Auto-consapevolezza: Riconoscere le proprie emozioni ed I propri valori ed anche le proprie forze ed I propri limiti
Auto-gestione: Gestire le emozioni ed icomportamenti in modo da poter raggiungere I propri obiettivi
Cosapevolezza sociale: Mostrare comprensione ed empatia per gli altri Abilità relazionali: Costruire relazioni positive, lavorare in gruppo, saper
affrontare con efficacia I conflitti Presa di decisione responsabile: Compiere scelte etiche e costruttive in
relazione al comportamento personale e sociale
PENSA
VAI
• STOP, FERMATI,CALMATI, E PENSA prima di agire
• Spiegati il PROBLEMA e come lo VIVI
• Poniti un OBIETTIVO POSITIVO
• PENSA a molte SOLUZIONI
• PENSA alle loro CONSEGUENZE
• VAI avanti ed UTILIZZA il PIANO MIGLIORE
STOP
Quando hai un Problema…Quando hai un Problema…QUANDO HAI UN QUANDO HAI UN PROBLEMAPROBLEMA
Diventare un abile risolutore di problemiDiventare un abile risolutore di problemi
1. Il mio PROBLEMA era…
2. Le PERSONE coinvolte erano…
3. PRIMA che il problema fosse risolto…
il mio livello di STRESS era (scala da 1a 10)…
Io SENTIVO _________ e ____________
Le ALTRE PERSONE sentivano ______________ e __________
4. Io feci o dissi (LA MIA SOLUZIONE)…
5. Cos’è successo dopo (LE CONSEGUENZE)?
6. Il problema è stato risolto?
7. Se il problema non è stato risolto, avrei potuto provare una diversa soluzione. Avrei potuto dire o fare tre cose…
8. Quale soluzione potrebbe essere la migliore?
9. Perchè sarebbe la migliore?
10. Quali elementi puoi tenere a mente per la prossima volta che incontrerai un problema come questo, di modo che tu lo possa risolvere in modo positivo?
Riepilogo: perché introdurre l’ASE nelle scuole?Riepilogo: perché introdurre l’ASE nelle scuole?
• Le relazioni forniscono una base per l’apprendimento• Le emozioni influiscono sul modo in cui impariamo e su cosa• Le abilità emotive importanti possono essere insegnate• Ha effetti positivi sui risultati scolastici, sulla salute, sulle relazioni
e sull’atteggiamento civico• Queste abilità sono richieste dai datori di lavoro• Sono essenziali per un reale successo nella vita• Creano una struttura coordinata per superare la frammentazione
dei programmi di formazione e prevenzione per i giovani
Dweck : “Plasticità dell’Intelligenza” ed Dweck : “Plasticità dell’Intelligenza” ed Auto-consapevolezzaAuto-consapevolezza
Una modalità innovativa e di alto impatto applicativo per gli educatori, basata su recenti risultati della ricerca neuroscientifica:
Il QI, o l’abilità cognitiva, NON E’ un tratto fisso, ma può invece essere cambiato con l’intervento diretto
Gli interventi basati su questa ipotesi, hanno prodotto degli ottimi risultati nei risultati scolastici, in matematica, degli studenti delle scuole medie
Triesman ha utilizzato questo approccio in un corso di algebra
Il ciclo Emozione-Cognizione-Il ciclo Emozione-Cognizione-RelazioneRelazione
Le Emozioni- Che cosa sono ed a che cosa servono ? 49
Le dimensioni della vita affettivaLe dimensioni della vita affettivaL'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 50
Le emozioni di base (Ianes)Le emozioni di base (Ianes)
GioiaSofferenzaRabbiaPauraSorpresaDisgusto
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 51
Stati d’animo/toni dell’umore (Ianes)Stati d’animo/toni dell’umore (Ianes)
Amarezza Ansia Curiosità Diffidenza Disprezzo Dubbio Euforia Felicità Fiducia Fiducia in sé Gelosia Gratificazione Imbarazzo Inquietudine Insicurezza Invidia Irritazione
Letizia Noia Nostalgia Ostilità Rancore Rimorso Risentimento Senso di colpa Senso di impotenza Serenità Smarrimento Soddisfazione Sospetto Speranza Timore Tristezza Vergogna
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 52
I sentimentiI sentimenti
Scheler :Legati alla percezione (piacere, dolore);Vitali (pienezza, vuoto interiore, tensione);Animici (amore, odio, gioia, tristezza);Spirituali (speranza, disperazione,
beatitudine, estasi);Heidegger :Ontologici (noia, gioia, angoscia).
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 53
Le passioniLe passioni
In preda alle passioni il soggetto non agisce ma subisce;
Si suddividono in affetti, emozioni e pulsioni;
Si intendono anche come vissuto estremo di un’emozione o di un affetto, quando questo ha preso il sopravvento su di noi, che non riusciamo più ad agire coscientemente, ma siamo costretti a subire il suo influsso.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 54
Lo Sviluppo della Personalità (Freud)Lo Sviluppo della Personalità (Freud)
FASE Gratificazione Caratteristiche
ORALE (dalla nascita a 18 mesi)
Nutrimento Riduce la tensione ed induce il sonno
ANALE (dai 18 mesi ai 3
anni)
Apprendimento del controllo sfinterico
La formazione reattiva può portare ad una meticolosità
compulsiva
FALLICA(dai 3 ai 6 anni)
Genitali
Maschi : Complesso di Edipo
Femmine : Complesso di Elettra
PERIODO DI LATENZA
(dai 6 ai 12 anni)
Apprendimento, pieno accesso al mondo simbolico
E’ il periodo della socializzazione scolastica e dovrebbe essere libero da
tensioni e conflitti
GENITALE Attività sessuale Inizia con la pubertà e va fino all’età adulta
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 55
Gli Stadi Psicosociali (Erikson) 1Gli Stadi Psicosociali (Erikson) 1
N.°Stadio
Conflitto psico-sociale
Caratteristiche
1Pre-infanzia
(dalla nascita ad 1 anno)
Fiducia vs Sfiducia
i bambini imparano ad avere fiducia o sfiducia nel fatto che chi si occupa di loro risponderà ai loro bisogni di base, che comprendono il nutrimento, il calore, la pulizia e il contatto fisico;
2Prima
infanzia (da 1 a 3 anni)
Autonomia vs Vergogna e
Dubbio
i bambini imparano ad essere autosuffi- cienti in molte attività, fra cui andare in bagno, camminare e parlare o a dubitare delle proprie capacità;
3
Età pre-scolastica (dai 3 ai 6
anni)
Iniziativa vs Colpa
i bambini vogliono intraprendere molte attività che, a volte, prevaricano i limiti imposti dai genitori, per cui si sentono in colpa;
4Età scolastica (dai 6 agli 11-
12 anni)
Industriosità vs Inferiorità
i bambini imparano ad essere competenti e produttivi o si sentono inferiori e incapaci di fare bene qualsiasi cosa;
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 56
Gli Stadi Psicosociali (Erikson) 2Gli Stadi Psicosociali (Erikson) 2
N.° StadioConflitto
psico-socialeCaratteristiche
5
Adolescenza (dagli 11-
12 ai 18 anni)
Identità vs Confusione
dei ruoli
gli adolescenti cercano di rispondere alla domanda “chi sono?” e si creano un’identità sessuale, etnica e professionale oppure sono confusi sui ruoli che dovranno interpretare;
6
Giovane adulto
(dai 18 ai 35 anni)
Intimità vs Isolamento
i giovani adulti cercano di formarsi unacompagnia e una relazione amorosa con un’altra persona o si isolano dagli altri;
7Mezza età (dai 35 ai
60)
Generatività vs
Stagnazione
gli adulti sono produttivi, impegnati in un lavoro soddisfacente e si costruiscono una famiglia oppure diventano stagnanti e inattivi;
8Anzianità (oltre i 60
anni)
Integrità vs Disperazione
le persone cercano di dare un senso alla loro vita, in quanto o riescono a vedere la vita come un tutto dotato di significato o si disperano perché non hanno raggiunto i fini che si proponevano o non hanno trovato risposta a quesiti determinati.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 57
Lo Sviluppo Intellettivo (Piaget)Lo Sviluppo Intellettivo (Piaget)
N.° Periodo Età Caratteristiche
1Senso-motorio
Da 0 a 2 anni
il bambino utilizza i sensi e le abilità motorie per esplorare e relazionarsi con ciò che lo circonda, evolvendo gradualmente dal sottostadio dei meri riflessi e dell'egocentrismo radicale (l'ambiente esterno e il proprio corpo non sono compresi come entità diverse) a quello dell'inizio della rappresentazione dell'oggetto e della simbolizzazione;
2Preope-ratorio
Da 2 a 6-7 anni
In questo stadio il bambino è in grado di usare i simboli. Un simbolo è un'entità che ne rappresenta un'altra; superato l'egocentrismo radicale del periodo sensomotorio, permane però un egocentrismo intellettuale, ovvero il punto di vista delle altre persone non è differenziato dal proprio;
3Opera-zioni
concrete
Da 7 a 12 anni
Operazioni logiche o principi utilizzati nella soluzione di problemi. Il bambino in questo stadio non solo utilizza i simboli ma è in grado di manipolarli in modo logico. In questo periodo è l'acquisizione del concetto di reversibilità, cioè che gli effetti di un'operazione possono essere annullati da un'operazione inversa;
4Opera-zioni
formali
Da 12 all’età adulta
Il bambino riesce a formulare pensieri astratti: si tratta del cosiddetto pensiero ipotetico dove il bambino non ha bisogno di tenere l'oggetto dinanzi a se ma può ragionare in termini ipotetici.
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 58
Le Fasi dello Sviluppo Morale Le Fasi dello Sviluppo Morale (Kohlberg)(Kohlberg)
1) – Punizione/Obbedienza (da 0 a 1 anno)
2) – Strumentale/Edonismo (da 1 a 2 anni)
3) – Bravo ragazzo/Brava Ragazza (da 2 a 3 anni)
4) – Legge e Ordine (da 3 a 7 anni)5) – Contratto Sociale (da 7 a 12 anni)6) – Universalismo (dall’adolescenza
all’età adulta)
Le Emozioni- Che cosa sono ed a che cosa servono ? 59
Stadi dello sviluppo morale Stadi dello sviluppo morale secondo KOHLBERG(1973)secondo KOHLBERG(1973)
John BowlbyJohn Bowlby
OPERE PRINCIPALI Attaccamento e perdita, vol.1: L’attaccamento alla madre
(1972)Attaccamento e perdita, vol.2: La separazione dalla madre
(1975) Attaccamento e perdita, vol.3: La perdita della madre (1983)
Una Base Sicura (1988)influssi
Ricerche sui bambini nel primo anno di vita.Area etologica: studi di Lorenz sull’imprinting.Studi di Harlow sulle scimmie allevate con surrogati materni.
Il legame preferenziale non si istituisce sulla base della soddisfazione della fame.
La relazione tra madre e bambino è un legame
fondamentale per lo sviluppo dell’individuo e delle sue
relazioni. Tale legame viene chiamato ATTACCAMENTO
(vs dipendenza).
Il bambino ha una disposizione genetica a cercare
attivamente gli stimoli (ricerca della vicinanza o del
contatto fisico, interazione a distanza) e a promuovere
l’attaccamento a oggetti significativi, capaci di offrire
protezione e sostegno.
La teoria dell’attaccamento
La «Strange Situation» è una procedura standardizzata di
laboratorio, costituita da otto episodi osservativi che
prevedono, secondo combinazioni diverse, la presenza della
madre, del bambino e di un adulto estraneo.
È possibile valutare il legame di attaccamento analizzando
la reazione del bambino di fronte all’estraneo (vedi “paura
dell’estraneo”, “angoscia dell’ottavo mese”), ma soprattutto
verso la madre al momento del ricongiungimento.
L’apporto di mary ainsworth:
Il metodo della “Strange situation”
4 tipi di attaccamento:4 tipi di attaccamento:
Attaccamento insicuro ansioso – ambivalente (C)
Il bambino evita di avvicinarsi o di interagire con la madre al momento della riunione (può ignorarla o evitarla attivamente).
ATTACCAMENTO SICURO (b)
Attaccamento insicuro evitante (A)
Il bambino ricerca la vicinanza della madre, vuole esserle vicino e toccarla, specialmente negli episodi di ricongiungimento.
Il bambino presenta una forte resistenza al contatto e all’interazione; è ambivalente, cioè vuole la vicinanza e nel contempo la rifiuta.
Attaccamento disorganizzato (D)
Assenza di una linea comune tra i vari comportamenti.
BOWLBY (1907-1990)BOWLBY (1907-1990)
Gli esseri umani hanno una tendenza innata a cercare la vicinanza e il contatto di uno o più individui. Egli ha esplicitamente contrapposto la propria teoria a quella che sostiene che il legame tra il bambino e la madre nasce solo dal soddisfacimento di bisogni.Questo sistema comportamentale è presente nei mammiferi e in diverse specie di uccelli ed è stato selezionato nel corso dell’evoluzione delle specie.
FASI DI SVILUPPO (FASI DI SVILUPPO (BowlbyBowlby) 1) 1
1 PREATTACCAMENTO (0-3 MESI):Il bambino manifesta un interesse per la voce e il volto umani senza distinguere ancora una persona dall’altra e mette in atto una serie di comportamenti di richiamo che provocano l’avvicinamento delle persone (PIANTO) e mantengono la vicinanza (SORRISO).
FASI DI SVILUPPO (FASI DI SVILUPPO (BowlbyBowlby) 2) 2
2 ATTACCAMENTO IN FORMAZIONE (3-8 MESI):Il bambino continua a manifestare piacere nell’interagire con le persone. Queste relazioni sono più intense nei confronti della madre e delle altre persone familiari.
FASI DI SVILUPPO (FASI DI SVILUPPO (BowlbyBowlby) 3) 3
3 ATTACCAMENTO VERO E PROPRIO:Con l’inizio della locomozione il bambino comincia ad esplorare l’ambiente ed ha dei mezzi più efficaci per mantenere la vicinanza della madre. Infatti usa la madre come base sicura per le sue esplorazioni controllandola con lo sguardo. Se la mamma si allontana manifesta ansia da separazione. A quest’età può anche manifestarsi la paura per l’estraneo.
FASI DI SVILUPPO (FASI DI SVILUPPO (BowlbyBowlby) 4) 4
4 FORMAZIONE DI UN RAPPORTO RECIPROCO (da 3 anni in poi):I progressi nella sfera cognitiva e linguistica consentono ai bambini di arricchire la propria rappresentazione delle figure di attaccamento con delle idee sempre più elaborate sui loro pensieri e i loro desideri
Sviluppo affettivo -> Teoria dell’attaccamento
(etologia + psicoanalisi, John Bowlby, anni’60)Il bambino è predisposto geneticamente a sviluppare un legame di attaccamento con chi si prende cura di lui (caregiver) alla ricerca di protezione, per un bisogno innato, forse una pulsione funzionale alla sopravvivenza dell’individuo.
BOWLBY Estensione del modello etologico al comportamento umano
IL SORRISO SOCIALE come comportamento specie-specifico dell’uomo, che solitamente matura nelle prime settimane di vita.
Una delle sue funzioni è suscitare un comportamento materno nella madre (> tasso di sopravvivenza )
Non si crede più che i legami tra le persone si sviluppino perché l’individuo abbia determinate pulsioni nell’infanzia, collegate al nutrimento.
.Gli studi sull’imprinting (K. Lorenz) e gli studi di Harlow hanno determinato un cambio di prospettiva sui legami affettivi della prima infanzia
è nella prima infanzia che il comportamento di attaccamento è particolarmente evidente:
“qualsiasi forma di comportamento che porta una persona al raggiungimento o al mantenimento della vicinanza con l’altro” Il mantenimento della vicinanza sembra essere la regola per i piccoli di quasi tutti i mammiferi ed in alcune specie l’attaccamento permane per tutta la vita.
Il ruolo della madre o del caregiver è quello di garantire una “base sicura” al proprio figlio, da cui egli può intraprendere le sue esplorazioni ed a cui può tornare in caso di stanchezza o timore.
Lo stesso schema di comportamento comparirà nell’adulto.
Comportamenti di attaccamento già visibili alla nascita (riconoscimento uditivo, olfattivo, tattile e cinestesico della madre
2-3° mese il bambino sa riconoscere persone familiari e interagire con esse in modo differenziato
Dall’8° mese = indicazioni chiare di un legame di attaccamento ben sviluppato e durevole (avvicinamento verso familiari, evitamento dell’estraneo)
Alla fine del primo anno di vita = Riferimento sociale e comprensione della teoria della mente = attaccamento direzionato in cui si comporta in modo intenzionale, pianifica le proprie azioni in funzione di obiettivi, prende in considerazione sentimenti, motivazioni e obiettivi dell’altro tramite la comprensione dello stato della mente e diventa capace di usare in modo flessibile i mezzi di segnalazione sociale per ottenere i propri scopi
Verso la fine del primo anno di vita si forma un modello interno delle proprie relazioni di attaccamento, una rappresentazione mentale (modello operativo interno) che comprende
-il modello operativo del Sé, cioè l’immagine che il soggetto ha di sé,
-il concetto di quanto sia accettabile o meno agli occhi degli altri,
- il modello operativo del mondo che consiste nella rappresentazione del soggetto circa la realtà esterna, gli assunti su come funzionano le relazioni interpersonali.
Il modello operativo interno costituisce Il modello operativo interno costituisce l’interiorizzazione delle esperienze l’interiorizzazione delle esperienze interattive precociinterattive precoci
Un bambino che sa esprimere i propri bisogni adeguatamente, cresciuto con un caregiver sensibile e disponibile, sviluppa autostima, fiducia negli altri, aspettative positive nei confronti delle relazioni interpersonali
Un bambino che ha sperimentato figure di accudimento spaventate, incerte, incostanti, o comunque inadeguate, sviluppa un’autostima limitata e discontinua, talora ipertrofica, una sfiducia nelle altre persone e aspettative negative nei confronti delle relazioni
Attaccamento sicuro E
Attaccamento insicuro
Bowlby teorizza che l’attaccamento nasca come manifestazione pulsionale, ma si sviluppi, in seguito, come fenomeno interazionale. Alcuni comportamenti istintuali, (succhiare, stare attaccati, piangere) riconducibili biologicamente alle necessità di accudimento e di protezione del neonato, successivamente evolvono in un legame di attaccamento verso una specifica figura materna attraverso l’interiorizzazione dei sentimenti e delle modalità affettive di tale figura e l’organizzarsi di "modelli operativi interni", che si fondano su processi mentali di attenzione, percezione, memoria, selezione di affetti e di risposte comportamentali, all’interno di relazioni significative
Secondo Bowlby, aver sperimentato figure di accudimento sensibili e disponibili verso gli altri
favorisce la maturazione di un atteggiamento globalmente fiducioso nei riguardi delle relazioni
umane e di un sentimento di sé positivo; al contrario, aver avuto figure di accudimento inadeguate genera
scarsa fiducia in sé e negli altri e aspettative negative riguardo alle relazioni intime.
La Ainsworth (1978) confrontando tra loro i La Ainsworth (1978) confrontando tra loro i comportamenti di un ristretto campione di comportamenti di un ristretto campione di bambini in un esperimento denominato bambini in un esperimento denominato 'Strange 'Strange SituationSituation' arrivò a postulare due tipi di ' arrivò a postulare due tipi di attaccamento insicuro: attaccamento insicuro:
evitante e ambivalenteevitante e ambivalente..
Successivamente ne è stato aggiunto un terzo: Successivamente ne è stato aggiunto un terzo: disorganizzatodisorganizzato
Tipi di attaccamento (Strange Situation)
Attaccamento sicuro: permette al bambino la separazione dalla figura genitoriale
Attaccamento evitante: non protesta alla separazione ma ignora la madre al ritorno: il comportamento evitante avrebbe la funzione di evitare l’angoscia spostando l’attenzione lontano dalle informazioni collegate all’abbandono della madre e portandola insieme alla rabbia sull’ambiente circostante.
Attaccamento ambivalente: il bambino protesta alla separazione e ricerca il contatto al momento delle riunione, ma l’angoscia è mescolata a rabbia, la ricerca del contatto è accompagnata dal rifiuto della consolazione.
Attaccamento disorganizzato/disorientato: mancanza di una strategia coerente per portare a termine il compito o l’esplorazione iniziata.
è vicina, sintonica, capace di risposte sensibili?
Sicurezza, amore, fiducia in se stessi
Giocoso, sorridente, esplorativo, socievole
Paura AtteggiamentoAngoscia difensivo
Comportamenti di attaccamento:Ricerca visiva, segnalazione
del bisogno di contatto, supplicare, aggrapparsi
Ambivalenza, aggrapparsi, rabbia
Evitamento, atteggiamento
guardingo, diffidenza
La figura di attaccamentosi
No
Disturbi dell’attaccamentoDisturbi dell’attaccamento
Assenza di attaccamentoAttaccamento indiscriminatoAttaccamento inibitoAttaccamento aggressivoInversione di ruolo
Questi stili d'attaccamento precoce costituirebbero la base per i futuri schemi operanti nel comportamento emotivo dell'adulto durante le sue future relazioni
intime.
•ADULTI SICURI sono definiti coloro che accettano con facilità l'intimità con l'altro, di dipendere emotivamente dall'altro e che l'altro dipenda da lui. Non hanno preoccupazioni di essere abbandonati o altro.
•ADULTI EVITANTI sono coloro che affrontano con difficoltà l'intimità con l'altro sopratutto perchè hanno difficoltà ad avere fiducia in lui; e ciò impedisce di dipendere emotivamente dall'altro e accettare che l'altro dipenda da lui.
•ADULTI RESISTENTI/AMBIVALENTI 'sentono' che l'altro è riluttante a stare loro vicino così come a loro piacerebbe. L'ansioso resistente è perlopiù preoccupato che il/la partner non li ami realmente (o viceversa) e che in un futuro prossimo deciderà di non restare accanto a lui (o viceversa). Sono mossi dalla tentazione di legare e controllare totalmente il/la partner per cercare di placare la loro insicurezza, ma questo atteggiamento determina il contrario di quello che vorrebbero ottenere, perchè può spaventare o tenere a distanza gli altri.
ATTACCAMENTO E PERSONALITA’ATTACCAMENTO E PERSONALITA’
Riferimenti utili
Centro Clinico Hansel e Gretel (Torino) :
www.cshg.itMaestri non si nasceDaniel Goleman :Intelligenza Emotiva (BUR Editore)Howard Gardner :Formae Mentis (Feltrinelli Editore)
L'Intelligenza Emotiva - Possiamo imparare a svilupparla? 85
Giochi ed attività utili a :Giochi ed attività utili a :
1) Aiutare i bambini a diventare consapevoli delle proprie emozioni, riconoscendole ed imparando a dare loro un nome;
2) Insegnare loro a rispettare i sentimenti che provano;
3) Sollecitarli ad esplorare e comunicare le proprie emozioni, usando la parola al posto degli agiti;
4) Aiutarli ad ampliare il proprio vocabolario emotivo;
5) Far sentire ai bambini che le loro emozioni sono importanti.
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Abilità specifiche sviluppate dai Abilità specifiche sviluppate dai giochi :giochi :
1) La capacità di discriminare l’intensità con cui le emozioni si possono manifestare;
2) La capacità di comprendere che in soggetti diversi le medesime situazioni possono suscitare emozioni differenti;
3) La capacità di avere rispetto per le emozioni altrui;
4) L’empatia, la capacità di percepire e comprendere i sentimenti dell’altro;
5) L’autocontrollo, la capacità di gestire le proprie emozioni (ad es. la rabbia), in modo che siano adeguate alle circostanze.
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Se fossi un colore, un animale o Se fossi un colore, un animale o un personaggio famoso sarei…un personaggio famoso sarei…
Si chiede a ciascun bambino di esprimere il proprio vissuto emotivo attraverso un colore, un animale o un personaggio famoso (dei fumetti, delle fiabe, dei cartoni animati, ecc.).
Consegna : “Provate a dirmi come vi sentite paragonando il vostro stato d’animo con quello di un personaggio delle favole, dei fumetti o dei cartoni, specificando in quale situazione si trova”.
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L’orologio delle emozioniL’orologio delle emozioni
Costruiamo assieme ai bambini un orologio con lancette mobili dove al posto delle ore compaiono delle piccole facce che indicano emozioni differenti;
Sul quadrante si lascerà uno spazio vuoto al quale i bambini potranno far corrispondere un’altra emozione, diversa da quelle indicate;
I bambini si siedono in cerchio e ad ognuno, a turno, si chiede di alzarsi e di posizionare le lancette dell’orologio sull’emozione che corrisponde al proprio vissuto (quella predominante in quel momento).
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Il gioco della pallaIl gioco della palla
Con una palla, ci si dispone in cerchio con i bambini, restando in piedi;
Il gioco prevede più giri e consiste nello scambiarsi velocemente la palla accompagnando il passaggio pronunciando il proprio nome o quello della persona a cui si passa la palla, esprimendo poi dei desideri, delle intenzioni di dono o dei vissuti :
1) “vorrei…” (espressione di desiderio) (un piccolo dono, tipo un gelato, un bacio, ecc. oppure una cosa grande, come la serenità in famiglia, la pace nel mondo,ecc.)
2) “ti regalo” (immaginando di avere una bacchetta magica e di fare un dono al destinatario della palla);
3) “mi sento…” (con l’espressione di un sentimento, di un vissuto).
Il gioco contribuisce a creare un clima di partecipazione emotiva e di condivisione all’interno del gruppo.
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Dipingiamo le emozioni…Dipingiamo le emozioni…
Si distribuisce ad ogni bambino un foglio da disegno bianco, mettendogli a disposizione dei colori;
Consegna : “Pensate a ciò che vi rende felici e provate a disegnarlo su questo foglio. Non vi preoccupate di come verrà il disegno, la cosa importante è che ciascuno di voi disegni per come è capace ciò che lo rende felice. Quando avete terminato, date un titolo al vostro disegno”.
Lo stesso si può chiedere per altre emozioni, in particolare la tristezza, la paura e la rabbia.
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Una, due, tre, quattro emozioni…Una, due, tre, quattro emozioni…
Si invitano i bambini a disporsi in cerchio e si chiede loro, a turno e seguendo il giro in senso orario, di completare la frase : “Io sono felice quando…”, raccontando un episodio specifico della loro vita;
Si fanno poi altri giri (indicativamente tre) per esplorare altre emozioni, quali la tristezza, la paura e la rabbia;
Nella scelta delle emozioni si può tener conto dei vissuti avvertiti come maggiormente presenti o problematici nel gruppo.
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Giochi finalizzati allo sviluppo Giochi finalizzati allo sviluppo dell’empatia : i mimi emotividell’empatia : i mimi emotivi
Ci si dispone in cerchio con i bambini e si suggerisce loro a turno, con l’ausilio di cartoncini che riportano una rappresentazione dell’emozione da mimare, un’emozione che ogni bambino dovrà poi mimare ai compagni, aiutandosi con l’espressione del viso e con gli atteggiamenti corporei;
Il gruppo, dovrà indovinare di quale emozione si tratta; Inizialmente, può essere l’insegnante ad iniziare, mimando le
emozioni più semplici da comprendere e da esprimere (rabbia, felicità, paura e tristezza);
Man mano che l’attività procede, si può lavorare sulle diverse sfumature delle emozioni (la furia, la disperazione, l’entusiasmo, ecc.), centrando la discussione successiva sui sentimenti più difficili da esprimere o da individuare negli altri.
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Giochi finalizzati allo sviluppo Giochi finalizzati allo sviluppo dell’empatia : le fotografie emotivedell’empatia : le fotografie emotive
Si raccolgono alcune riviste, giornali o altro materiale, contenenti illustrazioni di volti o atteggiamenti fisici sottostanti ad emozioni diverse e le si mostra una per una ai bambini, chiedendo loro di dare un nome all’emozione che appartiene a ciascuna figura o personaggio rappresentato. Le diverse illustrazioni vanno poi incollate su un cartellone trascrivendo vicino a ciascuna il nome delle emozioni riferite dal gruppo;
Non importa se allo stesso personaggio vengono attribuite emozioni diverse, è importante invece che i bambini indichino da quali particolari dell’espressione facciale o corporea hanno riconosciuto una certa emozione;
Si possono poi far riflettere i bambini sul fatto che abbiano provato le emozioni indicate, in che occasione, ecc.;
Si può anche chiedere ai bambini di cercare di spiegare perché i personaggi rappresentati provino le emozioni che sono state indicate e se ricordano episodi della loro vita nella quale si sono trovati nelle stesse loro condizioni.
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