#inthreego - metastasio.it · venite con me. a mille ce n’è ti prende per mano e non sai più...
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#INTHREEGOIndagine pseudo-critica sulla nascita di tre spettacoli
a cura diAlla Munchenbach Silvia Mercantelli
Giulia Bravi
coordinamento Massimo Marino
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PRIMA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
Raschiare il fondo del barile, ovvero come uscire da … La Tana
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo
tutti i giorni, che formiamo stando insieme.
(Italo Calvino, Le città invisibili)
Questa volta siamo davvero nei guai! Ci siamo ficcate in un bel
cul de sac. Qui davvero la luce è un miraggio lontano. Ci
ritroviamo dentro una voragine con addosso il torpore di un
lungo letargo. Siamo nel peggiore dei labirinti, cari amici,
quello della crisi di valori e della perdita di riferimenti condivisi
che, come un vascello pirata, ha solcato tutto lo scorso
millennio e si è scaraventato nella baia del XXI secolo carico di
peste e devastazione incurabili. Non sarà facile districarsi in
questa oscurità, in questo putridume nero, in questo magma
denso, fitto di domande. Ci troviamo all’interno di un cunicolo
infernale dove non rimangono che pochi resti di umanità. In
questa oscurità esistenziale partiamo per un viaggio incerte
sulla meta, molto timorose di ritrovarci, dopo un lungo vagare,
nuovamente al punto di partenza. Vorremmo poter dire che si
tratta di una parabola poetica tuttavia ci hanno detto che non
abbiamo altre strade, ed è proprio da questa melma che ci suggeriscono di ripartire, i nostri nuovi
compagni di viaggio. Ci ricordano che per risalire è necessario toccare il fondo e ci invitano a porci delle
domande. Una, tra tutte, ci colpisce e diventa il faro nel buio assoluto della nostra indagine: “chi e cosa
non è inferno”? (A.M.)
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3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Blow up
Per fare una torta sono necessari gli ingredienti, alcuni a conoscenza di tutti, altri speciali, a volte segreti.
Ma il trucco è come combinarli insieme. Così accade negli spettacoli: alcuni elementi sono imprescindibili,
altri sgorgano dalla fantasia degli artisti. Questo è il grande mistero che si risolve soltanto nel momento in
cui avviene e voi sarete lì, parte di questo miracolo. Ma per risolvere i misteri sono necessari degli indizi.
E noi ve li forniremo in varie puntate fino allo spettacolo stesso … vediamo quanto siete in gamba! (G.B)
Indizio 1 – Serie 1
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Voyage, Reise, Travel, Погружение, Viaje, Viaggio
…La porta è la stessa della prima serie, quella che divide platea e palco al Magnolfi di Prato, ma gli attori
sono cambiati. Stavolta, entrando nella penombra della sala, troviamo qualcuno che sembra seduto a
terra in cerchio, menti in azione, corpi pronti allo slancio, occhi di chi è al primo vero giorno di prova, di
creazione. Non ci facciamo distrarre dal nostro compito, e osserviamo, prendiamo nota: rotte, confini,
voli, rotaie, zattere, bagagli, asfalto, sabbia, documenti … Tutto questo nell’aria. Si respira. Ci troviamo
di fronte a sei viaggiatrici. Il settimo trattenuto dai venti contrari, ma presente. Dovremo scoprire chi
sono, dove vanno, dove ci porteranno. Sono pronte a imbarcarsi, hanno nello sguardo il cerbiatto e il lupo,
la voglia di andare, il sobbuglio da turbolenza, l’impeto della vogata, il timore delle correnti avverse, la
determinazione volta al fine corsa treno, la lieve ansia del possibile agguato, il cuore e le gambe. In tasca
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la mappa, con tutte le sue varianti.Tutto è possibile in questo viaggio trasverso e verso. Traverseranno
culture, tempi, usi, etnie, spazi, miti, costumi, lingue, luoghi comuni e ignoti. E noi con loro. Tutto ben
circoscritto e definito, in un percorso che assieme andremo a scoprire, ma che non ci è troppo distante,
anzi suona già come familiare. Suona, come voce, come fiato, come ritmo su legno, come nota, come
parola, come strumento, come il canto delle Sirene. Tra Scilla e Cariddi. I remi sono alti, pronti a
immergersi nelle acque che porteranno … altrove. Ma pur sempre qui. Per ora. Qual è la meta? (S.M)
SECONDA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
....e allora avanti popolo che spera in un miracolo
(Francesco Gabbani, Amen)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Canta che … si parte!
“Dalle labbra mandiam, voce soave; Voce, che innonda di diletto il core, E di molto saver la mente
abbella.”
(Omero, Odissea, Canto XII)
Indizio 1 - Serie 2
Il tema del nostro nuovo spettacolo è dunque il viaggio. O meglio, il racconto di un viaggio attraverso uno
dei linguaggi più antichi del mondo: il canto. La voce quale strumento musicale è, come affermava in
modo sarcastico Groucho Marx, “un'arma micidiale”. Nella storia il canto ha rappresentato e rappresenta i
momenti più importanti di incontro e scontro nelle comunità: le nozze, i funerali, la guerra e tanti altri
ancora. Nell'antica Grecia cominciò a svilupparsi come una lirica monodica per i contesti conviviali; ma
pur sempre legata a un racconto. Ci immaginiamo questi gruppi di persone attorno a una tavola imbandita
di cibi succulenti e leccornie di ogni sorta, impegnati in conversazioni di svariato genere; al centro della
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stanza uno o più cantanti che allietano il convivio. Poi nel Medioevo l'arte del canto fu legata più al
mondo religioso; subito si affacciano alla nostra mente le volte delle cattedrali, austere; file di monaci
senza volto che si apprestano alla messa e intonano canti che diverranno nell'epoca di papa Gregorio I
Magno i Canti gregoriani. E ancora i Trovadori e la nascita del recitar cantando a Firenze con la Camerata
de’ Bardi, che ha portato al capolavoro immenso dell'Opera lirica. Quante gesta eroiche riecheggiano nella
nostra mente sulle note di Verdi e Rossini, rese vive dalla potenza vocale di Maria Callas? Come
l’equipaggio di Odisseo, partiamo alla volta di mondi semi-conosciuti, proteggendoci dal soave canto delle
Sirene e godendo di quello delle nostre sei cantanti attrici che come Virgilio per Dante ci faranno da guida
in questo viaggio. Per continuare vi forniamo un altro indizio. (G.B.)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
I misteri del Magnolfi
Come figure furtive entriamo nella sala del Magnolfi a inizio febbraio. Andiamo a scoprire cosa si cela
dietro Cantiere Futuro, progetto promosso da Fondazione Toscana Spettacolo onlus e Teatro Metastasio
Stabile della Toscana, che si apre a tre nuovi gruppi e alle loro produzioni. Già sulla porta di legno chiaro
ci accolgono strane sonorità, voci particolari, attutite e stridenti. Da dove, da chi provengono tali suoni?
Siamo certi voler entrare? Che ci sarà dietro? L’apriamo: guardinghi e sensi all’erta. Siamo dentro.
Strana atmosfera: qui sta accadendo qualcosa. Nel cono di luce al momento solo un tavolino. Allungando
le mani possiamo prendere quei testi. Mani non nostre. Di chi saranno? (S.M)
Indizio 2 – serie 1
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TERZA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
Sopra il filo di una ragnatela...
“Il ‘progresso’, un tempo la manifestazione più estrema dell'ottimismo
radicale e promessa di felicità universalmente condivisa e duratura, si è
spostato all'altra estremità dell'asse delle aspettative, connotata da
distopia e fatalismo: adesso "progresso" sta ad indicare la minaccia di un
cambiamento inesorabile e ineludibile che invece di promettere pace e
sollievo non preannuncia altro che crisi e affanni continui, senza un
attimo di tregua.” (Zygmunt Bauman, Modus vivendi) Ma ci sarà uno
spiraglio di luce in tutto questo affannarsi? Lo possiamo provare soltanto
improvvisando … nella vita così come stanno facendo sul palcoscenico i
nostri attori. L’improvvisazione che genera situazioni, ruoli, azioni e
reazioni. Ci immaginiamo di percorrere velocemente questa scala verso
una luce che non sappiamo essere reale o illusoria; il dubbio però non ci
ferma. Chi si ferma è perduto: continuare a porsi domande è fondamentale. Le domande per esempio che
si pone Zygmund Bauman, la cui ideologia è musa ispiratrice per la compagnia delle grandi domande. Il
Bauman de L’etica in un mondo di consumatori: questi artisti hanno deciso di immergersi in questo nostro
oceano di “modernità liquida” per sviscerarne la sua natura deflagrante per l’uomo. L’obiettivo? Cercare
un equilibrio anche dove non c’è. Sopravvivenza? No. Vita. (G.B.)
Indizio 3 – Serie 3
2) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Chiare, fresche e dolci acque
Sì, cari amici, siamo di nuovo al Magnolfi. Luogo dove, da un po’ di tempo a questa parte, continuano ad
accadere cose davvero bizzarre. Tuttavia, malgrado le apparenze, siamo pur sempre a teatro e la culinaria
non c’entra affatto, non lasciatevi fuorviare! Piuttosto seguiteci nel ragionamento: dicono che da quando
è arrivato questo nuovo gruppo di strani viaggiatori, in alcune stanze si senta cantare! Ci dicono anche
che, tutto intorno all’edificio, si oda pulsare un ritmo che sa intensamente di Foresta Nera, di laghi di
montagna, di estese pianure e che, seguendolo, si giunga rapidamente verso il mare! Che sia un valzer?
Può darsi, ma a tratti è così veloce che pare una danza ungherese e, pochi istanti dopo, rallenta fino a
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Indizio 2 - Serie 3
trasformarsi in un blues profondo e malinconico da bettola di periferia. Galoppa sì, questo ritmo
sconosciuto, come un treno procedendo verso oriente, e lungo il suo corso fluisce veloce il tempo. Come
un fiume dal cui alveo ci giungono voci e parole in lingue diverse e, poi all’improvviso, il brano di una
poesia:
Antichi castelli ti guardano dall'alto, salutano lieti da lontano e dalla corona dei monti, chiara dallo
splendore del mattino,che si specchia nelle tue onde danzanti.
Sa di Impero Romano, di Medioevo, di Rinascimento, di Romanticismo e sbuffa
come una locomotiva verso il 2000. Comincia così, da una gioco, da tante
storie che si intrecciano, dall’incontro di culture diverse. Ma dove proseguirà?
Dove nasce? E, soprattutto, che cos’è? Si dice che, di cinque sorelle, lei sia la
più antica. Un grande occhio dall’iride variopinto pieno di storie e di miti e il
cui splendore giunge lontano e contamina il mondo intero. Un’estesa landa di
terra saccheggiata e violentata da tante guerre, femmina e madre di una
moltitudine di fratelli; grande meretrice di gioia e di pianto. Chi sarà questa
fanciulla che ama giocare sotto i platani e, al tramonto sul dorso di un bove,
seguire per ore il corso del fiume sino ad addormentarsi esausta? Potremo
capirlo solo continuando a cercare le parole nel vento e, alzando lo sguardo al cielo di notte, lassù tra le
Pleiadi e Orione, forse rapire le sue speranze per donarle nuovo splendore! (A.M.)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Pas de quoi!
I fantasmi del luogo si stanno risvegliando! E’ solo questione di attimi, un piccolo qui pro quo, e veniamo
travolti da voci sinistre che graffiano l’aria con sfumature di grigio e saette! Venite con me. A mille ce n’è
ti prende per mano e non sai più dov’è! Un consiglio? Occhio a quei libri … mi sa tanto che portano solo
guai! Ma questa è una giostra signore e signori! Potreste cadere nel baratro e finire nelle braccia di
qualche spirito che non si è separato dal suo campo astrale … Oppure dovrei dirvi: visto che siete qui e ne
avete la possibilità … non indugiate! Seguite il vostro cuore e … le nostre prossime puntate! (A.M)
Indizio 3 – Serie 1
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QUARTA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
Un elefante si dondolava…Cari amici, ci eravamo lasciati con un
obiettivo, quello di cercare un equilibrio anche dove non c’è;
ovvero quello di vivere non sopravvivere - anche a costo di fare
come i famosi elefanti della filastrocca, sul filo della ragnatela.
Come procedono dunque gli attori lungo il filo teso? Come
facciamo tutti: per tentativi. La nostra quotidianità ha in sé una
tensione verso lo squilibrio; altaleniamo tra alti e bassi
costantemente. Eppure c’è qualcosa di più di quelle due mani
immaginarie che ci spinge a lottare senza sosta. Non possiamo
pensare che la nostra esistenza dipenda dall’arbitrio di altri o altro
da noi. Così la ricerca dei nostri attori si spiega tra le pieghe più
nascoste della realtà umana. Non resta che focalizzarsi sui
frammenti più nitidi dell’evidenza per cercare di darsi un ordine,
una rotta. Un ruolo fondamentale lo giocano i compagni di questo
viaggio e le relazioni che intrecciamo con loro. Le domande che ci
poniamo a vicenda possono aiutarci nella ricerca?
Ma il pensiero da sé vale poco, bisogna che a esso segua un’azione - e senza ‘prove’ non si ottiene niente
(come insegna il teatro). Così il Magnolfi si è trasformato, improvvisamente, in fucina dinamica di
domande, pensieri e dubbi e, perché no, di possibili risposte. Per citare Albert Einstein: “La vita è come
andare in bicicletta. Per mantenere l’equilibrio devi muoverti.” (G.B.)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
La Polifonia delle Varietà
Offre il petto da palpare alla fanciullesca mano, ora le corna da avvincere con nuove corone
(Ovidio, Metamorfosi, II)
Indizio 2 – Serie 3
Questa fanciulla è dunque Europa, la sorella maggiore di America, Asia, Oceania e Africa. Ovidio ci
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tramanda una testimonianza armoniosa del rapporto tra umano, divino e animale dove il “ratto” non
significa violenza bensì coinvolgimento amoroso. Ma tutte le storie hanno un rovescio della medaglia e la
discendenza di Europa viene talvolta associata alla degenerazione della nascita del Minotauro, mostro
metà uomo e metà animale, a cui è necessario sacrificare esseri umani per garantire la convivenza civile.
La casta fanciulla verginale del nostro terzo indizio, viene contaminata dal mito pagano e cambia aspetto
sino ad assumere, nell’epoca contemporanea, le sembianze di una giovane donna con l’urlo della violenza
sul volto. Metamorfosi totale o lato nascosto e più macabro della storia di questo continente? Esso si
estende dal caldo Mediterraneo arabeggiante alle vichinghe lande scandinave e tante nel corso del tempo
sono state le migrazioni, gli sconvolgimenti e le invasioni più o meno barbariche. Nel suo cuore pulsante
poi, tra le arterie della Sprea, il Reno e il Danubio, si è mosso l’ultimo devastante tentativo di ratto
d’Europa, inteso come conquista arrogante e sanguinosa con conseguente negazione della sua diversità,
per esaltare una unica razza pura e ariana. In tempi più recenti è crollato il muro e le stelle del
firmamento abbracciano le bandiere, tuttavia certe nevralgie campanilistiche ricompaiono denotando
ancora immaturità. Europa vittima, Europa papale, Europa acquiescente, Europa dominatrice del mondo è
oggi terra da abitare, asilo per nuovi profughi, speranza di tante anime disperate. Razze, costumi, lingue,
culture differenti senza perdere la pienezza di una radice e un destino comune. Questo l’arte e il teatro ci
aiutano a ricordarlo. Tuttavia è intrinseco nell’uomo e nella sua lotta per la sopravvivenza fare i conti con
la paura. Ma in fondo di cosa? Cosa veramente ci spaventa? Questa lunga attraversata del mito tra
ideologie, rivoluzioni, imperialismi e nazionalismi ci conduce verso il quarto indizio del nostro viaggio, per
capire dove ci condurrà questa compagnia di muse canterine. (A.M)
Indizio 4 – Serie 2 (Maurits Cornelis Escher, Giorno e notte)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Buongiorno principessa!
E adesso meglio scendere giù da questa giostra … in fondo prima che inizi a girare la testa dobbiamo
risolvere queste indagini!! Ma torniamo a quanto sino a ora abbiamo appreso: prima la nostra attenzione è
stata incuriosita e catturata da una serie di rumori sinistri, poi è stata la volta dell’incontro con la
moltitudine di libri su tempi remoti e alto e basso Medioevo. A questo punto forse una qualche idea si va
delineando in mezzo ai nostri indizi. L’indagine sta assumendo tinte calde, e la pista conduce
inevitabilmente a porsi una domanda: e se la giostra fosse un torneo e la posta fosse il cuore di una
fanciulla?Nel Medioevo è risaputo che, secondo il cerimoniale cortese, dimostrarsi gentile e servizievole
fosse considerato una nobile virtù e pare ancora che l’uomo fosse il vassallo, sempre a cavallo, e la donna
la sua padrona ma pur sempre rinchiusa in qualche torre o castello.
E se fosse questa la pista giusta? E’ pur vero che al giorno d’oggi la pregevole dote della cortesia e della
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buona creanza sta diventando merce rara. Dunque non ci pare cosa errata, ma al contrario motivata e
sacrosanta, se qualcuno avesse deciso di improvvisarsi trovador e, come un giullare, iniziasse ad andare di
corte in corte a parlar di sentimenti puri e gesta eroiche. E soprattutto pare giusto e d’uopo che vada
cantando di Lui, il più grande e sublime dei sentimenti. Quello che, per intenderci, se qualcuno non
avesse un giorno iniziato a nominare forse ancora nessuno magari saprebbe di che si tratta. Ma sì, certo
avete inteso benissimo: parliamo dell’Amore! Ovvero della magica ricetta per aprire il cuore! O per dirla
in altre parole: del grattacapo per eccellenza, quello che fa dannare tutti gli uomini e le donne
in seacula seaculorum! Si narra ancora che i salotti di corte fossero luogo di dibattiti accesi dove discuter
di corteggiamento, leggere testi romantici e dissertare di educazione sentimentale. Che sia questo lo
spunto, tra sacro e profano, a ispirare, oggi come allora, gli autori della messa in scena di questa singolar
tenzone? L’intuito investigativo induce a propendere per una nuova ipotesi: in questo dolce e leggero
sfiorar di mani non possono che celarsi due misteriose identità. Non vi sono più dubbi: di certo siamo
davanti al nostro prossimo indizio. (A.M)
Indizio 4 – Serie 1
QUINTA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
“Dai diamanti non nasce niente dal letame nascono i fiori”
(Fabrizio De André, Via del campo)
Muoversi dunque e fare ruotare il cervello. Muoversi e rendere dinamico
il pensiero. Muoversi per non perdere l’equilibrio. Antica legge
gravitazionale. Ma muoversi non basta. In un contesto disperato, tante
sono le sollecitazioni che si susseguono, soprattutto quando ci si sforza
di guardare sino in fondo al pozzo. E allora le domande affollano sì la
mente ma anche il cuore, e gestirle e dargli ordine diventa
indispensabile per non perdersi e impazzire. Ecco perché troviamo i
nostri compagni intenti a organizzare la loro indagine sul cosa ha ancora
senso in questa vita, una volta spogliata di tutto e ripulita dalle
montagne infinite di vana e superflua spazzatura. Come fare a trovare
l’essenza? Lungo il percorso alla ricerca di cosa può dare senso, i nostri
compagni si imbattono in un monolite immenso: il prendersi cura,
dell’altro e di se stessi. Ricevere affetto e gratitudine può creare
dipendenza o manifestarsi come amore disinteressato per donare
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Inidizio 5 - Serie 3
libertà. A questo tema i nostri attori dedicano una lunga riflessione, destinata ad oscillare ancora a lungo
sul filo dell’equilibrismo. Tuttavia l’uomo elefante, tramite lo sforzo e la ricerca sincera, si alleggerisce e
affina la sua speranza. Non è più utopia, miraggio o fantasia ma possibilità di realtà concreta che va
coltivata.
“E guarirai da tutte le malattie / perché sei un essere speciale /ed io, avrò cura di te.”
(Franco Battiato, La cura)
Prendersi cura degli altri disinteressatamente, come unico modo per non morire. La ruota continua a
girare e il pozzo è ancora pieno di mostri. È solo un inizio ma comincia a dare i suoi frutti. Continuate a
seguirci per capire chi o cosa riempirà l’annaffiatoio e porterà nuovi stimoli, come acqua sorgiva, a questo
processo creativo. (A.M.)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Il noto strano è quotidiano
Europa dunque, traversata dalle viaggiatrici instancabili, in movimento continuo e costante in ogni ora, a
latitudine e/o longitudine diverse. Ma il percorso sarà fine a se stesso, avrà una meta, seguirà i flussi tipici
di ondate migratorie alle quali epoche diverse ci hanno più o meno tristemente abituati, o procederà
incessante verso altro?
Ovunque si diriga, non dimentichiamo il quesito che l’indizio lancia.
Giorno e notte non sono solo momenti di una giornata tipo. Non solo colori, attitudini e comportamenti
diversi. Sono opposti.
Immaginiamo Escher a colori, sfogliamoli tutti e chiediamoci cosa l’iride possa rappresentare.
In questa nostra Europa attraverso cui muoverà lo spettacolo che vedremo.
Il rosso (ad esempio), ha lo stesso significato per tutti?
Nel peregrinare incontreremo anche altre diversità. Opposti pure.
Se è vero che il diverso attrae e/o repelle, è pur altrettanto forte la consapevolezza dell’ignoto che una
volta divenuto familiare cessa di spaventare. Lo strano una volta conosciuto entra nei nostri schemi. Cessa
la paura, per chi ne avesse avuta.
Ma qui si tratta di un canto. Di vocalità che valicano lingue e dialetti. Di musica che distingue ma unisce,
in un comune spartito di emozioni e maniche arricciate per affrontare la fatica.
Colore come tinta, colore come sonorità, colore come folclore.
Non affrontiamo dunque la paura e neppure l’accettazione in senso lato, ci risparmiamo ogni
considerazione più o meno filosofica sul tema, e passiamo ai quesiti:
Qual è il colore del diverso? Qual è il colore della fatica?
Forse meglio: cosa potrebbe frenarci dal partire, dall’andare incontro a pensieri e stili di vita altri?
Muovere verso è un possibile senso.
Muovere per conoscere, per far conoscere.
Muovere per territori ignoti che presto non lo saranno più.
Per respirare, integrare, valorizzare patrimoni.
Esplorare, riportare, confrontare.
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Immersione in placente altre.
Non importa quale abito indossiamo: spogliamocene e vestiamone altri.
A passo di danza, cantando, comunicando a sensi aperti, usando parole solo se necessario.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra,
tutti giù per terra! (S.M.)
Indizio 5 – Serie 2
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
“Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse”
(Dante, La divina commedia, Inferno, Canto V, v. 127-128)
Svelato il mistero delle mani che si toccano: sono quelle di
Lancillotto, miei signori, e della bella Ginevra. Il loro amore
adulterino, triste e disperato è noto a tutti. Negli anni è divenuto il
simbolo tangibile dell’amor cortese: quello tra un nobile cavaliere e
la moglie del suo signore. Tanto che perfino Dante ne risveglia i
fantasmi nel V canto dell'Inferno. Il poeta fiorentino ci racconta la
storia dei peccatori Paolo e Francesca i quali si innamorarono
illecitamente, con la complicità del “Galeotto” romanzo
cavalleresco che racconta del paladino e della sua amata regina. La
storia è piena di coppie simili, di tanti Lancillotto e Ginevra, Paolo e
Francesca del 2000. Sono passati molti secoli e ancora nessuno ha
svelato il mistero di questa forza misteriosa e travolgente, capace di
andare contro a qualsiasi morale e principio.
“Quando la mano di un uomo tocca la mano di una donna, entrambi toccano il cuore dell’eternità” dice
Kahil Gibran: difatti l’amore è un sentimento eterno, ha attraversato ogni epoca, ha indossato abiti e
volti diversi, si è impossessato di simbologie e rappresentazioni altre. La vostra Squadra Investigativa ha
scoperto che è proprio questo il fil rouge dello spettacolo: l'amore al passato remoto, passato prossimo e
presente, vissuto dalla coppia, da un nucleo di due persone.
Nuove domande si affacciano alla nostra mente. Come si è evoluta in pratica l'espressione di questo
sentimento? Il suo linguaggio, la percezione che ne abbiamo oggi in questa nuova società. Come lo
rappresenteranno i nostri attori? Intanto vi lasciamo un'altra traccia. (G.B.)
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Indizio 4 - Serie 1
Inidizio 5 – Serie 1
SESTA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
L’hula hoop e l’equilibrio intorno a se stessi
Indizio 6 – Serie 3
Prendersi cura di sé e degli altri, rotazione e movimento continuo, frazionato o interrotto dalla medesima
domanda:
what do you believe in?
Acqua versata a coltivare risposte che suggeriscano possibilità interpretative, goccia a goccia.
L’annaffiatoio potrebbe essere elemento di scena, non sappiamo come né chi lo utilizzerà, però crediamo
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porti nuova linfa a vecchi terreni riarsi, da concimare e far fiorire.
L’hula hoop ci ricorda l’equilibrio precario delle cose che intendiamo
tenere in piedi da soli, ma anche la forza della convinzione, la concentrazione necessaria per farlo ruotare
sospeso nel nulla, intorno a noi stessi. Gabbia e libertà. Muovere l’aria.
Fra le note di lavoro del gruppo prendiamo alcune parole: “venuti al mondo”, ad esempio, e già si aprono
altri quesiti, semi che germoglieranno. Cosa ci portiamo dietro dalla nascita, cosa abbiamo tralasciato se
non smarrito?
O ancora: “empatia”, capacità di porsi con immediatezza nello stato d’animo altrui, di coinvolgere
emotivamente il fruitore portato a immedesimarsi.
Tutto questo è nel metodo di lavoro, che affronteremo svelandovi di chi stiamo parlando, scoprendo
assieme, fin dalla prossima puntata, chi manovra il baraccone dei giochi,
chi indosserà le maschere, reali o meno.
E la ruota…
gira o girerà. (S.M)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Europa in(cantata)
“Allons enfants de la Patrie, le jour de gloire est arrivé...”
“God save our gracious Queen, Long live our noble Queen…”
“Viva España Alzad los brazos, hijos del pueblo español, que
vuelve a resurgir…”
“Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta dell’elmo di Scipio s’è cinta
la testa…”
L’Europa, la nostra Europa che nasconde in sé anche delle
grandi ferite. Non c’è solo la ricchezza a caratterizzarla ma
anche il suo marcio. E la compagnia ha voluto sottolineare
anche questi aspetti tetri. Dietro agli inni nazionali baldanzosi
e tronfi, si nascondono guerre, sangue e stermini sopra i quali
è stata costruita la nostra attuale divisione politica.
Ma cosa significa per noi questa entità, questa unione di popoli così diversi? Le letture possibili sono
molte.
E essere
U na
R otta
O
P unto di
A rrivo
Quale saranno le conclusioni di queste riflessioni, soltanto alla fine di questa ricerca potremo saperlo.
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Indizio 6 - Serie 2
Saranno domande, risposte… sicuramente un viaggio attraverso l’Europa (in)cantata.
Come ogni incanto e come ogni viaggio, però, saremo pronti ad affrontare sia il positivo che il negativo.
Bon vojage! (G.B.)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Graal: coppe e coppie
Indizio 6 – Serie 1
Raccontato da Chrétien de Troyes nel Perceval, il Graal porta con sé un alone di mistero congeniale alla
nostra Squadra Investigativa.
Diviene Sacro in riferimento all’Ultima Cena e alla Crocifissione (per raccogliere il sangue di Cristo),
compare in varie situazioni e forme, e lo ritroviamo connesso alla Tavola Rotonda di Re Artù.
Imbattendoci casualmente in un esemplare al Teatro Magnolfi, lo analizziamo con cura per verificarne
autenticità e contenuto, pronte a condividere con voi le nostre deduzioni.
L’aspetto del calice è solido e nobile. Sembra fatto per durare nel tempo ed elevarci, al contempo ci
attrae, incuriosisce, è alla nostra portata. Quindi, come prevede l’allestimento dello spettacolo che
stiamo indagando, possiamo accettarlo come simbolo di Amore.
Facile a scriversi la parola Amore, ma a tradurla in scena?
Sarà una lettura, come si usava ai tempi dell’amor cortese, a raccoglierci a corte, o saranno i frizzi e lazzi
in cui si incrociano coppie e narrazioni, a intrattenerci?
Le strane sonorità percepite all’inizio del percorso, si van facendo voci
e parole, assumono corpo e gesto, diventano passi e musica, sospiri,
canti e incanti.
A cosa assisteremo dunque?
Azioni sceniche che muovono da un altro testo di Chrétien de Troyes,
Lancelot ou le chevalier de la charrette, e si sviluppano arrivando
fino a oggi. Frammenti che ruotano attorno al concetto di amore o di coppia, legami fra persone di luoghi
e tempi diversi, inclusi i reali
protagonisti scenici.
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Già, ma chi saranno gli attori?
Chi varcherà la stretta porta che divide la platea dal palco del Magnolfi?
Chi aprirà quel sipario?
Lo scopriremo assieme tornando prossimamente sulla scena imputata, con lo stesso gruppo.
Nel frattempo chissà chi altri calcherà il medesimo palcoscenico?
Saremo pronte a dileguare anche questo dubbio.
A breve. (S.M.)
SETTIMA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
Ziba
Dietro alle maschere troveremo il gruppo protagonista della nostra terza Serie, ultima per Cantiere
Futuro, il progetto che presenterà in autunno tre compagnie emergenti sul palco del Magnolfi.
Si tratta di ZiBa (www.compagniaziba.com), e si presenta così: “fondata nel 2012, è una compagnia
versatile che dialoga con il teatro di ricerca come con il teatro popolare, di strada e con il varietà.
Destreggiandosi tra teatro, circo e danza, mescola i linguaggi nel tentativo di ammorbidirne i confini e
parlare ai più diversi tipi di pubblico. Le sue prime produzioni sono uno spettacolo di strada e un varietà.
Nel 2014-15 arriva la prima produzione di ricerca e drammaturgia contemporanea: La Tana, che raccoglie
consensi in diverse realtà italiane e riceve quattro premi nazionali: Menzione Speciale Premio Museo Cervi
2015, Premio Incroci Teatrali 2015, Premio Docenti Giovani Realtà del Teatro 2014, Premio del Pubblico
Anna Pancirolli 2014.”. In scena vedremo Laura Belli e Lorenzo Torracchi diretti da Marco Cupellari. Ad
accomunarli, oltre agli intenti teatrali, la formazione: tutti e tre sono diplomati alla Scuola Teatro Dimitri
di Verscio (Svizzera), con un bachelor in Physical Theatre. Essersi conosciuti in ambito internazionale ha
dato loro modo di incontrare realtà europee diverse, e presentare così un progetto aperto a scambi e
possibili evoluzioni. Immaginiamo adesso uno spazio vuoto, dove tutto è crollato. Si tratta di ricostruire
sulle macerie. Scegliendo un solo elemento. Voi cosa apportereste? Nelle prossime puntate scopriremo
come ZiBa intenda riempire lo spazio Magnolfi, da loro definito “intimo e ben attrezzato, un valore
aggiunto”.Arrivederci in autunno! (S.M.)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Frequenze Alfa Teatro.
Le Frequenze Alfa sono le onde celebrali che, ponendosi tra le Beta (caratteristiche del nostro abituale
stato di veglia) e le Teta (caratteristiche del sonno, dei bambini piccoli, e degli stati di coscienza elevati),
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sono dette anche “frequenze ponte”, poiché poste in posizione intermedia permettono il passaggio dagli
stati abituali in cui viviamo il nostro quotidiano a stati di coscienza più evoluti. Frequenze Alfa Teatro
vuole avere la medesima funzione: essere un tramite, un veicolo, un canale per la crescita culturale e di
coscienza.”.
Così si svela la seconda compagnia di Cantiere Futuro: Frequenze Alfa Teatro, compagnia fondata a Pisa
nel 2014. Sono sei donne che vi diletteranno sul palcoscenico del Teatro Magnolfi di Prato, nell’autunno di
quest’anno. Le sei attrici/cantanti non sono in cerca di un autore, bensì guidate da un regista: Stefano
Filippi. Formazione universitaria umanistica, si avvia al teatro nella scuola di Mimo e Teatro del gruppo
milanese QUELLIDIGROCK, studia con importanti danzatori e nel febbraio 2008 è protagonista del film
“Non c’è più niente da fare” di Emanuele Barresi.
Il mistero è dunque svelato. E ci aspettiamo grandi cose da questo numero sette: sette i colli e i re di
Roma, sette i mari, sette i Magnifici del film di John Sturges, sette i cieli dell’antichità, sette le stelle più
luminose delle costellazioni dell’Orsa maggiore e dell’Orsa minore. O più semplicemente come recitava
una filastrocca “Sette son le cose belle…”
La compagnia è nota. Adesso non resta che svelare il progetto. (G.B.)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Fabio Pagano e Cecilia Ventriglia
Ecco svelato il gruppo protagonista della nostra prima Serie, giunta all’ultima Fase di presentazione per
Cantiere Futuro, il progetto che porterà al Magnolfi (un particolare della sala teatrale nell’indizio), tre
spettacoli di compagnie emergenti.
Gruppo abbiamo scritto, ma forse sarebbe più appropriato duo, in quanto lavorano da soli, senza
dramaturg e/o regista.
Fabio Pagano è laureato in indirizzo Cinema al CMT di Pisa, ha una formazione in movimento creativo e
danza, inclusa la frequentazione del Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards a Wroclaw. Lavora
con coreografi quali Giorgio Rossi, Raffaella Giordano e Roberto Castello, fra gli altri. Per la Rai nel 2010
interpreta la sigla della trasmissione Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano.
Cecilia Ventriglia è laureata in Scienze della Comunicazione, ginnasta ritmica a livello agonistico
nazionale, studia movimento in diversi tipi di danza e si perfeziona con coreografi quali
Abbondanza/Bertoni, Raffaella Giordano, Simona Bucci, e altri. Lavora con la Compagnia di Teatro Fisico
Farm in the Cave di Praga, è coautrice e interprete di vari spettacoli fra cui L’uccello di fuoco (per
l’infanzia). Partecipa al videoclip Mezzogiorno di Lorenzo Jovanotti nel 2009.
Pagano e Ventriglia si conoscono una decina di anni fa, lavorando entrambi con Sosta Palmizi, quindi in
ambito danza contemporanea. Da un anno a questa parte intraprendono un comune viaggio artistico grazie
a residenze offerte da altri gruppi, alla ricerca di un loro spazio espressivo, di comunanze e possibilità
sceniche. Questa la Compagnia: quale sarà il progetto in dettaglio? Lo sveleremo nelle prossime due
puntate, ultime per adesso con loro. (S.M.)
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OTTAVA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
Il progetto
ZiBa il nome. Svelati i nostri attori non resta che comprendere a fondo il metodo di lavoro, l’evoluzione
del progetto come abbiamo fatto per le altre due compagnie di Cantiere Futuro.
Il lavoro è impostato sull’improvvisazione. La compagnia, individuati i temi dello spettacolo, ha messo in
evidenza delle parole chiave scrivendole su dei tabelloni. Immersi in questa pioggia di concetti, idee,
hanno cominciato a lavorare nel magma più profondo delle loro domande. Le ispirazioni di partenza sono
tante: Peeping Tom, Barak Marshall, Dv8, Kantor, Grotowsky, Peter Brook, la Commedia dell’Arte; spaziano
tra vari ecosistemi come solo i giovani della loro generazione possono fare.
Ci troviamo spesso sovraccarichi della memoria passata e presente che ci portiamo dietro: l’abilità sta nel
cogliere ciò che più è importante per noi. Si comincia con ordine; per esempio scrivendo e appuntando la
selezione fatta. Da qui in poi è tutta questione di improvvisazione: la materia su cui lavorare in fondo
siamo noi stessi, esseri finitamente umani. Un continuo divenire quotidiano: come il lavoro di ZiBa –
niente di più di idee unite a opportunità, quella che il teatro Metastasio ha offerto a questi giovani artisti
per mettersi in gioco. Lascio alla prossima ultima puntata il compito di svelare il progetto nel dettaglio.
(G.B.)
2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Canzoni, corpi, immagini, identità
Questi gli ingredienti dalla compagnia emergente Frequenze Alfa Teatro nel presentarsi alla selezione di
Cantiere Futuro. Un progetto di spettacolo il loro che si propone di partire da un forma giocosa, mettendo
insieme il Viaggio, la Musica, il Canto per evidenziare la trasversalità dei linguaggi tramite una
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commistione d’idiomi diversi.
L’intenzione artistica è quella di suscitare emozioni che stimolino ad ampliare la conoscenza dei diversi
popoli europei divulgandone modalità, caratteristiche, segni, sonorità, curiosità, paradossi.
Questa celebrazione delle diversità è sicuramente il punto forte che rende questo lavoro di grande
interesse e attualità.
Abbiamo osservato queste ragazze studiare assieme al regista brani e, dopo averli selezionati, filtrati ed
elaborati, trasformarli in testo, parole, dialoghi, azioni. Le abbiamo viste riflettere con creatività per
adattare la loro esuberanza allo spazio scenico del palco all’italiana del Magnolfi, che presenta
caratteristiche tecniche non facili da gestire, quali la dimensione e l’altezza del palco, trovando via via
soluzioni intelligenti per liberare il loro immaginario. Alcune idee iniziali sono state scartate, come spesso
accade quando si passa dal progetto alla messa in pratica. E, se inizialmente il regista supponeva di
avvalersi anche di supporti video, adesso invece il lavoro sarà tutto incentrato sulla fisicità delle attrici e
sulla loro performance tout court. In quanto a risorse e capacità si sono rivelate, dopo questi mesi di
prove, ben oltre le aspettative.
Infatti le abbiamo viste dedicarsi anima e corpo a questo lavoro trasformandolo, da parole sulla carta, a
immagini visive in movimento. Inoltre abbiamo scoperto che tra le attrici ci sono diverse cantanti
professioniste ed è per questo che lo spettacolo sarà molto musicale e canoro. Un nuovo titolo, essenziale
e incisivo, quello definitivo per il debutto dopo la gestazione estiva che porterà a ulteriore maturazione
questo frutto artistico ricco e sostanzioso. Leggete la prossima puntata per conoscerlo e scoprirete anche
chi si cela dietro a questi abiti variopinti! (A.M.)
3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Un eterno conflitto chiamato Amore
Punto di partenza del progetto è il famosissimo romanzo cavalleresco di Chrétien de Troyes, Lancilotto o il
cavaliere della carretta. Perché questo testo? Semplicemente perché un loro carissimo amico, qualche
tempo fa ha chiesto: “ma perché voi due non fate uno spettacolo su Lancillotto e Ginevra?” L’idea aveva
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divertito i due artisti e la loro immaginazione è subito volata verso qualcosa di molto scherzoso e ironico
che ruotasse intorno al tema dell’amore.
Successivamente è diventato un bel pretesto per documentarsi e andare poi in sala a lavorare, fare
improvvisazioni, sperimentare possibilità di movimento, cantare, mettersi in gioco.
Inevitabilmente sono scaturite le domande: Cosa potrebbe accadere oggi in una corte? Che tipi di uomini e
donne si troverebbero a discutere d’amore? Esistono delle convenzioni amorose oggi?
Quali tipi di relazioni si possono instaurare tra un uomo e una donna?
Attraverso questi interrogativi e queste riflessioni, Cecilia e Fabio, hanno messo in campo un processo
creativo che ha prodotto, in queste poche settimane di lavoro al Magnolfi, moltissimo materiale sia di
prosa, sia di coreografia; forse molto più di quanto loro stessi avrebbero mai immaginato. L’elaborazione
estiva li porterà a selezionare il materiale scaturito e a riorganizzarlo, alla ricerca di una sintesi che colga
l’essenza di questo loro interessantissimo studio e confronto. L’assenza di una regia esterna li porta a fare
uno sforzo maggiore, quello di guardare al loro lavoro cercando il giusto distacco. Qualche problema è
nato dal rapporto con il luogo scenico del Magnolfi che tende a contenere molto le esuberanze di queste
giovani compagnie, costringendole a prendere le misure e a trovare nuove soluzioni per superarne i limiti.
Che spettacolo ci porteranno questo autunno? Lo capirete meglio nella prossima puntata! (A.M.)
NONA PUNTATA
1) COMPAGNIA ZIBA È LA PIOGGIA CHE VA
E’ la pioggia che va
Ebbene sì! Anche per Laura, Lorenzo (nella foto) e Marco della compagnia ZiBa, giunti al termine del
primo periodo di prove, è maturato il titolo dello spettacolo in gestazione. Avevano molto ben chiaro da
dove venivano e questo gli ha indicato la direzione da prendere, tuttavia sono molte ancora le variabili
che potranno influenzare lo sviluppo definitivo del loro lavoro.
Cosa ci possiamo aspettare per l'autunno?
Riusciranno i nostri eroi, parafrasando un noto film, a dare risposte al loro quesito di partenza What do
you believe in? O meglio, riusciranno nell’intento di sollevare intorno alla domanda stimoli e sollecitazioni
tali da risvegliare il pubblico e scuoterlo dal solito torpore postmoderno, postatomico e massmediatico? Di
sicuro noi della missione #InThreeGo, non siamo rimaste indifferenti al loro approccio. Siamo sempre state
coinvolte. Seppure solo per il tempo di una prova pomeridiana, ci siamo sentite parte integrante della loro
comunità teatrale e del processo creativo in corso. Ciò ci porta a credere che lo spettacolo che
porteranno, saprà prendersi cura del pubblico, saprà incuriosirlo e commuoverlo. Abbiamo motivo di
confidare che E’ la pioggia che va, rinfrescherà gli animi e scardinerà le corazze più inaridite e spesse, per
poi andare altrove, lasciando il segno della speranza che nasce dal rifiuto della rassegnazione e
dell’indifferenza. Ma visto che l’intuito investigativo va sempre comprovato, vi invitiamo a verificare voi
stessi, coi vostri sensi, non perdendovi lo spettacolo in programma al Magnolfi il prossimo autunno.
Così si conclude questo ciclo di puntate dedicate alle prove delle compagnie emergenti del progetto
Cantiere Futuro. (A.M.)
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2) FREQUENZE ALFA TEATRO INTERRAIL
Interrail
Concerto teatrale attraverso l’Europa
Ecco dunque svelato il titolo dello spettacolo che il gruppo Frequenze Alfa Teatro presenterà al Magnolfi in
autunno.
Le sei viandanti muoveranno da un luogo di attesa, forse pensilina di una qualunque stazione, bagagli
pronti per affrontare un viaggio attraverso l’Europa, dentro le diversità, la magia del non essere uguali,
lungo linee storico-geografiche, alla scoperta della ricchezza del molteplice, del valore di quanto ancora
non si conosce.
Affacciandosi dai finestrini di un convoglio su binari a scorrere il vecchio continente, paesaggi, profumi,
suoni, sensazioni, per uno spettacolo che si presenta come poetico, divertente e commovente.
Sarà un percorso emotivo per tracce folkloriche, un racconto attraverso le voci dei corpi, una sarabanda in
lingue diverse di azioni, canzoni, parole, un viaggio che ogni attrice affronterà seguendo una specifica
linea simbolica.
Senza dimenticare la consapevolezza urbana e territoriale, la convivenza umana e civile, la valorizzazione
delle risorse e la sostenibilità ambientale.
Ne abbiamo vista una prima parte in prova. Con costumi improvvisati (quelli di scena saranno realizzati
dalla Fondazione Cerratelli), ma pertinenti, con cambi a vista.
Abbiamo ascoltato voci e strumenti, viaggiato con loro.
Rimaniamo adesso in attesa della seconda parte, per comprendere dove ci porteranno.
Con questa puntata concludiamo il percorso #InThreeGo relativo a Frequenze Alfa Teatro, appuntamento
con loro a inizio nuova stagione. (S.M.)
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3) PAGANO-VENTRIGLIA CORTE D'AMOR
Corte d'amor
Corte d’amor, ebbene sì. Ecco svelato il titolo dello spettacolo. Si parla dunque di amore tra le mura del
Magnolfi: quello di Lancillotto e Ginevra (ma questo lo avrete capito già da un pezzo, miei cari detective)
al tempo dei Trovadori, dei giullari, delle dame e dei cavalieri “senza macchia e senza paura”. Fabio
Pagano e Cecilia Ventriglia, come due viaggiatori nel tempo, hanno usato il passato per fare da cornice al
presente. Durante le prove abbiamo visto sfilare svariati tipi di uomini e donne del tempo passato,
impegnati in bagarre amorose. Il romanzo cavalleresco alla stregua di una telenovela, scatena moti di auto
identificazione nei protagonisti. Gli attori hanno provato a utilizzare lo stesso sguardo degli autori di
poemi cavallereschi, per indagare le convenzioni amorose odierne in tutte le loro sfaccettature. L’amore è
prima di tutto materia umana e attraversa le espressioni e i linguaggi di ogni epoca, plasmandoli da attore
e lasciandosi a sua volta permeare. Avrebbe potuto intitolarsi, più banalmente, L’amore ai tempi di
Facebook; è molto di più.
Siamo alla fine della nostra prima indagine; adesso tocca a voi, ultimo ingrediente della torta, far sì che la
magica macchina teatrale si metta in moto. (G.B.)
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