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1 Introduzione La Provincia di Rimini e la Sezione Provinciale dell’ARPA di Rimini hanno sottoscritto una convenzione per lo svolgimento di campagne di monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio, mediante l’utilizzo del laboratorio di proprietà della Provincia, concesso in comodato d’uso gratuito ad ARPA RN. La finalità di queste campagne di monitoraggio consiste nella valutazione dello stato della qualità dell’aria nelle aree maggiormente urbanizzate dei Comuni della Provincia e mai monitorate precedentemente, con lo scopo di incrementare il quadro conoscitivo relativo alla stato della matrice aria, in particolar modo per le aree dove è presente la maggior parte della popolazione residente, e secondariamente con lo scopo di verificare la possibilità di correlare i dati ottenuti con il Laboratorio mobile (di seguito L.M.) con quelli rilevati dalla Rete fissa di monitoraggio della qualità dell’aria (di seguito RMQA), ed infine per ottenere informazioni di supporto alla zonizzazione del territorio provinciale. Nell’ambito della convenzione sopra richiamata la presente relazione riporta le risultanze della campagna condotta nel comune di Montecolombo. Come previsto dal disciplinare tecnico, la campagna è stata condotta in due distinti intervalli di tempo, uno rappresentativo del periodo invernale, l’altro di quello estivo. 1 Metodologia di indagine Per questi monitoraggi si fa riferimento alle linee guida dell’Unione Europea “Guidance Report on Preliminary Assessment under EC Air Qualità Directives” (Gennaio 1998). Per quanto riguarda la metodologia di utilizzo del L.M., si fa riferimento all’Allegato 1 del Decreto 1 ottobre 2002 n. 261 ed a quanto indicato nelle Linee Guida dell’Unione Europea. Per la scelta dei punti di campionamento si fa riferimento all’Allegato VI della Direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente “i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo” (Gazzetta ufficiale n. L163 del 29/06/99), nel quale si raccomanda che, per quanto possibile si dovrebbero rispettare le seguenti istruzioni: il punto deve essere sgombro da ostacoli che possano impedire il flusso d’aria (alcuni metri da edifici, balconi, alberi etc.); 4 metri sopra il livello del suolo; almeno 25 metri di distanza dal bordo di incroci ed almeno 5 metri di distanza dal centro della corsia di traffico più vicina. Nel punto di campionamento sono stati misurati e registrati tutti gli inquinanti ed i parametri meteorologici per i quali il L.M. possiede la strumentazione necessaria. Il sito non era idoneo alla rilevazione di flussi di traffico. I monitoraggi sono stati effettuati con l’ausilio di strumentazione completamente automatica. Gli inquinanti atmosferici, i parametri meteorologici che sono stati rilevati e il principio di funzionamento delle apparecchiature / tipo di apparecchiatura utilizzate a tal scopo, sono riportati nella seguente tabella. INQUINANTE / PARAMETRO PRINCIPIO DI MISURA / TIPOLOGIA APPARECCHIATURA Ossidi di azoto Chemiluminescenza Monossido di carbonio Assorbimento infrarosso Ozono Assorbimento ultravioletto Materiale particellare (PM 10 ) Assorbimento di radiazione β Benzene, Toluene, Xileni Gascromatografia

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Introduzione La Provincia di Rimini e la Sezione Provinciale dell’ARPA di Rimini hanno sottoscritto una

convenzione per lo svolgimento di campagne di monitoraggio della qualità dell’aria nel territorio, mediante l’utilizzo del laboratorio di proprietà della Provincia, concesso in comodato d’uso gratuito ad ARPA RN.

La finalità di queste campagne di monitoraggio consiste nella valutazione dello stato della qualità dell’aria nelle aree maggiormente urbanizzate dei Comuni della Provincia e mai monitorate precedentemente, con lo scopo di incrementare il quadro conoscitivo relativo alla stato della matrice aria, in particolar modo per le aree dove è presente la maggior parte della popolazione residente, e secondariamente con lo scopo di verificare la possibilità di correlare i dati ottenuti con il Laboratorio mobile (di seguito L.M.) con quelli rilevati dalla Rete fissa di monitoraggio della qualità dell’aria (di seguito RMQA), ed infine per ottenere informazioni di supporto alla zonizzazione del territorio provinciale.

Nell’ambito della convenzione sopra richiamata la presente relazione riporta le risultanze della campagna condotta nel comune di Montecolombo. Come previsto dal disciplinare tecnico, la campagna è stata condotta in due distinti intervalli di tempo, uno rappresentativo del periodo invernale, l’altro di quello estivo.

1 Metodologia di indagine Per questi monitoraggi si fa riferimento alle linee guida dell’Unione Europea “Guidance Report

on Preliminary Assessment under EC Air Qualità Directives” (Gennaio 1998). Per quanto riguarda la metodologia di utilizzo del L.M., si fa riferimento all’Allegato 1 del Decreto 1 ottobre 2002 n. 261 ed a quanto indicato nelle Linee Guida dell’Unione Europea. Per la scelta dei punti di campionamento si fa riferimento all’Allegato VI della Direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente “i valori limite di qualità dell’aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo” (Gazzetta ufficiale n. L163 del 29/06/99), nel quale si raccomanda che, per quanto possibile si dovrebbero rispettare le seguenti istruzioni:

il punto deve essere sgombro da ostacoli che possano impedire il flusso d’aria (alcuni metri da edifici, balconi, alberi etc.);

4 metri sopra il livello del suolo; almeno 25 metri di distanza dal bordo di incroci ed almeno 5 metri di distanza dal centro della

corsia di traffico più vicina. Nel punto di campionamento sono stati misurati e registrati tutti gli inquinanti ed i parametri meteorologici per i quali il L.M. possiede la strumentazione necessaria. Il sito non era idoneo alla rilevazione di flussi di traffico. I monitoraggi sono stati effettuati con l’ausilio di strumentazione completamente automatica. Gli inquinanti atmosferici, i parametri meteorologici che sono stati rilevati e il principio di funzionamento delle apparecchiature / tipo di apparecchiatura utilizzate a tal scopo, sono riportati nella seguente tabella.

INQUINANTE / PARAMETRO PRINCIPIO DI MISURA / TIPOLOGIA APPARECCHIATURA

Ossidi di azoto Chemiluminescenza

Monossido di carbonio Assorbimento infrarosso

Ozono Assorbimento ultravioletto

Materiale particellare (PM10) Assorbimento di radiazione β

Benzene, Toluene, Xileni Gascromatografia

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INQUINANTE / PARAMETRO PRINCIPIO DI MISURA / TIPOLOGIA APPARECCHIATURA

Direzione del vento Anemometro

Velocità del vento Anemometro

Temperatura Termometro

Pressione Atmosferica Barometro

Umidità relativa Psicrometro

Radiazione Solare Globale Piranometro

Quantità di precipitazioni atmosferiche Bilancia Idrostatica

Tutti i dati rilevati dalle apparecchiature durante le campagne sono stati esaminati e validati

giornalmente dai tecnici ARPA per verificare con continuità il corretto funzionamento degli analizzatori, successivamente i dati sono stati elaborati ed utilizzati per la predisposizione di questo report.

I dati utilizzati per le elaborazioni tengono conto dei valori medi orari rilevati per ogni singolo inquinante ad eccezione del PM10, per il quale vengono invece utilizzati valori biorari e/o giornalieri. I valori riscontrati per i singoli parametri sono stati confrontati con i valori riscontrati per gli stessi inquinanti nel medesimo periodo di tempo presso le postazioni di misura fisse della RMQA. La rete è costituita da quattro stazioni di monitoraggio che, sulla base di quanto previsto dall’impianto legislativo in vigore ai tempi della loro installazione, possono essere sono così classificate:

• Stazioni tipo A (una denominata “Marecchia”, ubicata nel Parco XXV Aprile a di Rimini, non direttamente influenzata da fonti di emissione significative, stazione urbana di fondo);

• Stazioni di tipo B (una denominata “Abete”, ubicata in Via Abete a Rimini, per la misura dell’inquinamento presente in aree densamente urbanizzate, stazione in zona ad elevata densità abitativa);

• Stazioni di tipo C (due, la prima denominata “Flaminia” ubicata in Via Flaminia a Rimini, l’altra denominata “Riccione”, ubicata sul Lungomare della Libertà a Riccione, utilizzate per il rilevamento dell’inquinamento di zone ad alto traffico veicolare, stazioni in zone ad elevato traffico urbano).

Durante le due campagne il L.M. è stato posizionato in località San Savino di Montecolombo, nel parcheggio situato all’incrocio tra Via Roma e Via Veneto. La posizione delle centraline della RMQA rispetto al sito in cui è stato posizionato il L.M. è visibile nella figura sotto riportata.

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Le due immagini successive riportano con maggior dettaglio il posizionamento del L.M. e rendono conto della sua collocazione all’interno dell’ambito maggiormente urbanizzato del comune.

Il laboratorio mobile posizionato in località San Savino di Montecolombo, nel parcheggio situato all’incrocio tra Via Roma e Via Veneto

Per valutare la correlazione dei dati rilevati dal Laboratorio Mobile con quelli rilevati nelle

postazioni di misura della RMQA è stata utilizzata la Correlazione Pearson tra i valori orari del giorno tipo. Il valore risultante (Indice di Pearson R) può assumere valori compresi tra -1 e +1. Più il valore si avvicina ad 1 e maggiore è la correlazione dei dati tra le varie coppie di stazioni. In genere un valore superiora a 0,7 denota una buona correlazione dei dati. Questo, relativamente alle concentrazioni medie rilevate per un inquinante, significa una similitudine negli andamenti, indipendentemente dal valore assoluto registrato.

2 Quadro normativo Gli strumenti normativi e i provvedimenti in materia di qualità dell’aria e di inquinamento

atmosferico sono complessi e articolati e sono strutturati su diversi livelli, che vanno dalle direttive comunitarie, alle norme nazionali per arrivare agli strumenti di governo locale. Un esame delle norme, che a vario titolo hanno valenza rispetto a quanto trattato in questo report, costituiscono in questa fase un utile strumento di lavoro, nonché una indispensabile premessa. In questo capitolo si riporta un breve riassunto dei principali provvedimenti. Il compito di riassumere invece i limiti previsti per i vari inquinanti e agevolarne l’interpretazione viene rimandato al capitolo 6 del presente documento, dove i limiti stessi vengono confrontati con quanto emerge dalle elaborazioni dei dati rilevati durante la campagna di monitoraggio.

In merito alla tutela della qualità dell’aria, la Direttiva 96/62/CE, in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente ha ridisegnato il quadro di riferimento a livello europeo. Essa dispone la progressiva abrogazione delle precedenti norme a livello europeo nelle quali erano stati fissati, per i specifici inquinanti, i valori di riferimento per il controllo della qualità dell’aria, demandando alla successiva emanazione di “direttive figlie” la fissazione di valori limite, soglie di allarme e valori obiettivo per i diversi inquinanti. Inoltre essa fissa i criteri di base per:

• valutare la qualità dell’aria ambiente in diverse zone di territorio; • ipostare le azioni atte a mantenere la qualità dell’aria laddove essa è buona e migliorarla

negli altri casi.

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Ad oggi le “direttive figlie” emanate sono: • Direttiva 1999/30/CE del 22/04/1999 concernente i valori limite di qualità dell’aria

ambiente per biossido di zolfo, ossidi di azoto, particelle e piombo; • Direttiva 2000/69/CE del 16/11/2000 concernente i valori limite per il benzene ed il

monossido di carbonio nell’aria ambiente; • Direttiva 2002/3/CE del 12/02/2002 relativa all’ozono nell’aria.

Nell’ambito di tali direttive, in riferimento agli specifici parametri inquinanti, vengono in particolare stabiliti:

• diverse tipologie di limiti, riferiti alla protezione della salute, degli ecosistemi, della vegetazione ecc.;

• i termini entro i quali i limiti devono essere raggiunti e le modalità di monitoraggio del processo di raggiungimento;

• soglie di allarme che, se raggiunte, rendono necessario un intervento immediato; • precisi criteri cui conformarsi per la scelta della collocazione delle postazioni di

rilevamento. La normativa italiana di recepimento di queste direttive comunitarie inizia nel 1999 con il D.Lgs. n. 351/99, recepimento della Direttiva 96/62/CE. Il D.Lgs. n. 351/99 pone le basi per il completo riordino dell’intero schema legislativo nazionale sulla qualità dell’aria provvedendo alla abrogazione progressiva di una serie di atti normativi ed in particolare demandando ad appositi decreti del Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero della Sanità il recepimento dei valori limite e delle soglie di allarme fissati dalla Consiglio dell’Unione Europea. Il decreto prevede che, successivamente alla emanazione dei decreti relativi ai valori limite, soglie di allarme e valori obiettivo, le regioni provvedano, in continuità con l’attività di elaborazione dei piani di risanamento e tutela della qualità dell’aria, ad effettuare l’insieme delle attività (misure, indagini e stime) al fine di valutare la qualità dell’aria ambiente ed individuare:

• le zone in cui adottare piani di azione contenenti misure da attuare sul breve periodo affinché sia ridotto il rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme e per le quali individuare l’autorità competente alla gestione di tali situazioni di rischio;

• le zone in cui adottare piani e programmi per il raggiungimento, entro i limiti prestabiliti, dei valori limite previsti e valori obiettivo;

• le zone in cui i livelli sono inferiori ai valori limite ed in cui adottare piani per il non superamento dei limiti della qualità dell’aria.

Il Decreto prevede inoltre che sulla base di valutazioni periodiche dell’aria ambiente: • debba essere rivista la zonizzazione attuata; • debba essere monitorato l’andamento dei piani e dei programmi e valutato il processo di

raggiungimento dei valori limite; • vi sia una informazione continua al Ministero e alla comunità sull’andamento dello stato

della qualità dell’aria e della realizzazione dei piani e programmi; • vi sia una adeguata informazione alla popolazione.

Per quanto riguarda i limiti previsti dalla normativa europea, con il DM 60/02 del 02 Aprile 2002, sono state recepite le prime due direttive figlie. Successivamente, con D.Lgs. n.183/04, del 21 Maggio 2004, viene recepita la direttiva 2002/3/CE. In attuazione del D. Lgs. N.351/99 è stato successivamente emanato il DM 261/02 che fornisce le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità dell’aria, i criteri per l’elaborazione dei piani o programmi per il raggiungimento dei valori limite nelle zone e negli agglomerati e le direttive sulla cui base vengono adottati i piani di mantenimento. Tutto quanto sopra descritto ha comportato notevoli modifiche al quadro normativo nazionale. Vengono modificati i principi di base per la valutazione delle qualità dell’aria, i limiti di riferimento, le modalità e le tempistiche per raggiungere questi limiti attraverso piani o programmi, le modalità di informazione al pubblico.

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La predisposizione di questi interventi, così come la suddivisione del territorio in zone e agglomerati in base al rischio di superamento dei valori limite e delle soglie di allarme viene affidata alle regioni. In Emilia Romagna, a seguito della L.R. 3 del 21/04/99 che riforma il sistema regionale e locale, questo compito viene demandato alle Province, mentre la Regione mantiene il proprio ruolo in termini di indirizzi, obiettivi ed omogeneità degli strumenti tecnici. Resta invece in capo ai comuni l’attuazione delle misure previste dal decreto “Criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano misure di limitazione della circolazione (DM 21-04-1999 n.163)” che, anche se modificato in numerose parti dal DM 60/02, risulta attualmente in vigore. Fino all’entrata in vigore dei nuovi limiti, restano altresì in vigore gli standard di qualità definiti dal DPR 203/88. Di seguito si riporta l’elenco dei principali provvedimenti che a livello comunitario, statale e regionale risultano utile riferimento per la lettura di questo report. Normativa Comunitaria

− Direttiva 96/61/CE - Prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento; − Direttiva 96/62/CE - Valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente; − Direttiva 1999/30/CE - Valori limite di qualità dell’aria per il biossido di zolfo, biossido

d’azoto, gli ossidi di azoto, le particelle sospese ed il piombo; − Direttiva 2000/69/CE - Valori limite per il benzene ed il monossido di carbonio nell’aria

ambiente; − Direttiva 02/3/CE - Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 12 febbraio 2002

relativa all'ozono nell'aria. Normativa Nazionale

- DPR 203/88 (DM 20-05-91 / DM 15-04-94 / DM 25-11-1996), D.Lgs 112/98, D.Lgs 96/99 – Quadro vigente delle attività e della competenze in materia di qualità dell’aria;

- DM 21-04-1999 n.163 Criteri ambientali e sanitari in base ai quali i sindaci adottano misure di limitazione della circolazione;

- D.Lgs. n. 351/99 – Attuazione della Direttiva 96/62/CE in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria ambiente;

- DM 2 aprile 2002, n. 60 - "Recepimento della direttiva 1999/30/CE del Consiglio del 22 aprile 1999 concernente i valori limite di qualità dell'aria ambiente per il biossido di zolfo, il biossido di azoto, gli ossidi di azoto, le particelle e il piombo e della direttiva 2000/69/CE relativa ai valori limite di qualità dell'aria ambiente per il benzene ed il monossido di carbonio;

- DM 1 ottobre 2002, n. 261 - Regolamento recante le direttive tecniche per la valutazione preliminare della qualità' dell'aria ambiente, i criteri per l'elaborazione del piano e dei programmi di cui agli articoli 8 e 9 del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 351;

- D.Lgs. 21-05-2004, n.183 - Attuazione della direttiva 2002/3/CE relativa all’ozono nell’aria. Normativa Regionale

− DGR 15 maggio 2001 n. 804 "Approvazione linee di indirizzo per l'espletamento delle funzioni degli enti locali in materia di inquinamento atmosferico di cui agli artt. 121 e122 della L.R.21 aprile 1999 n. 3 'Riforma del sistema regionale e locale';

− DGR 07 febbraio 2005 n.176 “Indirizzi per l’approvazione dei Piani di Tutela e Risanamento della qualità dell’aria”.

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3 L’inquinamento atmosferico

Generalmente si parla di inquinamento atmosferico se sono presenti sostanze a concentrazioni tali da essere superiori a quelle naturalmente presenti in aria e tali da poter produrre effetti nocivi diretti o potenziali sulla salute e sulla qualità della vita umana, animale e vegetale, sul paesaggio, sui materiali e le opere d’arte. Questa alterazione della composizione dell’atmosfera è il risultato di complessi fenomeni chimico-fisici in competizione fra loro: alcuni fattori ne determinano l’accumulo, altri la rimozione o la dispersione. La quantità e qualità di sostanze emesse in atmosfera da diverse tipologie di sorgenti (puntuali, lineari, diffuse) con diverse altezze e temperature di emissione, il grado di rimescolamento delle masse d’aria e le reazioni chimiche, sono fra i principali fattori che producono la complessa distribuzione spaziale e temporale delle sostanze inquinanti. Sulla base della loro origine gli inquinanti possono essere distinti in due classi fondamentali, quelli primari (immessi tal quali in atmosfera dalle sorgenti) e quelli secondari (prodotti in atmosfera per reazione tra due o più inquinanti primari o tra questi e le sostanze normalmente componenti l’atmosfera).

Gli inquinanti primari comprendono sia gas che particelle. Tra i gas si segnalano:

• i composti dell’azoto (NO, NH3); • i composti dello zolfo (H2S, SO2); • i composti del carbonio (idrocarburi, CO); • i composti alogenati (CFC, acidi alogenidrici);

Nell’ecosistema urbano le più importanti sorgenti antropogeniche di questi gas sono il traffico veicolare, il riscaldamento domestico e, quando presenti, le emissioni industriali. Le particelle solide primarie hanno diverse origini. Quelle più sottili sono generate principalmente da processi di combustione, mentre quelle più grossolane da azioni meccaniche come l’usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale oppure il risollevamento in atmosfera del particolato precedentemente depositato. Le polveri possono essere anche di origine naturale come ad esempio le sabbie, le polveri delle eruzioni vulcaniche, i pollini e le spore, i sali marini.

Anche gli inquinanti secondari comprendono sia gas che particelle. I principali inquinanti secondari di tipo gassoso sono: • il biossido di azoto (NO2); • l’ozono (O3) troposferico; Entrambi i gas (NO2 ed O3) sono prodotti da un complesso sistema di reazioni fotochimiche e costituiscono i componenti principali del famigerato smog fotochimico. Il particolato secondario può derivare da reazioni chimiche che coinvolgono inquinanti gassosi sia primari che secondari. I più noti processi sono la trasformazione di SO2 in solfati, di NO2 in nitrati, di NH3 in ammonio e dei composti organici in agglomerati particellari organici.

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4 Gli inquinanti monitorati In questo contesto si ritiene utile fornire una breve descrizione di quelle che sono le

caratteristiche generali degli inquinanti monitorati ed i loro effetti sulla salute. 4.1 Ossidi di azoto (NO – NOx – NO2)

Caratteristiche generali Esistono numerose specie chimiche di ossidi di azoto:

− Ossido di diazoto N2O; − Ossido di azoto NO; − Triossido di diazoto N2O3; − Biossido di azoto NO2; − Tetrossido di diazoto N2O4; − Pentossido di diazoto N2O5; La specie di maggior interesse dal punto di vista della salute umana e dell’ambiente è senza dubbio il biossido di azoto NO2. La WHO (World Health Organization) oltre a definire l’importanza di NO2 sotto il profilo sanitario, ne sottolinea anche quella dal punto di vista ambientale: (a) NO2 assorbe la radiazione solare influenzando la trasparenza e visibilità atmosferica; (b) per lo stesso motivo, come assorbitore di radiazione visibile, potrebbe avere un potenziale ruolo nella variazione di clima globale nel caso la concentrazione diventasse abbastanza elevata; (c) essendo una molecola radicalica e fortemente ossidante, contribuisce a determinare il potere ossidante della troposfera e le concentrazioni delle altre specie radicaliche atmosferiche (incluso ·OH); (d) gioca infine una funzione chiave nel determinare la concentrazione di O3 troposferico in quanto la fotolisi di NO2 è lo stadio di inizio della formazione fotochimica di O3. Come è già stato detto, NO2 è un inquinante secondario che deriva da NO. La concentrazione di NO2 in atmosfera, in un dato luogo e in un dato momento, dipende dunque dalle velocità di immissione di NO2 e del reagente NO, dalle velocità di conversione di NO in NO2 e di NO2 in NO3- oltre che naturalmente dalla meteorologia. In natura l’NO viene prodotto dalle scariche elettriche atmosferiche, dagli incendi, dalle emissioni vulcaniche e dai batteri del suolo. Le emissioni antropogeniche sono dovute all’uso dei combustibili in generale (trasporti, produzione di elettricità e riscaldamento) e alle attività industriali. NO si forma sempre quando viene usata l’aria come comburente ad alta temperatura; l’ulteriore ossidazione di NO durante la combustione produce NO2 (di solito in quantità non superiore al 5% degli NOX primari emessi). L’NO2 è sempre presente nei gas di scarico delle automobili ed in particolare dei grossi autoveicoli diesel. La concentrazione di NOX negli scarichi è elevata in condizioni di traffico veloce e motore ad alto numero di giri, bassa in decelerazione e con motore al minimo.

Effetti sulla salute La WHO indica che NO2 è responsabile sia di effetti acuti che cronici a carico dell’apparato

respiratorio, effetti che risultano più evidenti in categorie sensibili, come ad esempio gli asmatici. Nella documentazione ufficiale viene riportato 560 μg/mc (0,3 ppm) 1 come livello più basso capace di generare un disturbo della funzionalità polmonare in un individuo asmatico sottoposto ad esercizi fisici intermittenti e per una esposizione di 30 minuti. Per quanto riguarda l’NO occorrono concentrazioni più alte per riscontrare gli stessi effetti. Sulla base di questi dati sperimentali, la WHO propone per NO2 un limite di 200 μg/mc come valore orario; il valore guida annuale è di 40

1 ppb = parti per miliardo; ppm = parti per milione.

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μg/mc. Questi valori sono stati adottati a livello europeo dalla Direttiva 99/30/CEE e successivamente recepiti dalla legislazione italiana con il DM 60/02.

4.2 Monossido di carbonio (CO)

Caratteristiche generali Il monossido di carbonio è un gas inodore, insapore ed incolore, poco solubile in acqua, che si

produce nelle reazioni di combustione in difetto di ossigeno dei composti contenenti carbonio. In eccesso di ossigeno la combustione procede invece con la formazione di biossido di carbonio, composto non velenoso, al contrario del monossido. La WHO indica che le emissioni di CO in atmosfera sono da ascrivere per un 60% alle attività umane e per il restante 40% dai processi naturali. La principale sorgente antropogenica di questo inquinante in ambito urbano è la combustione della benzina nel motore a scoppio, nel quale non si riesce ad ottenere la condizione ottimale per la completa ossidazione del carbonio. A differenza degli ossidi di azoto, per il CO le massime emissioni dal motore si verificano in condizioni di motore al minimo, in decelerazione e in fase di avviamento a freddo, piuttosto che in accelerazione o in condizioni di alto numero di giri. Risulta dunque particolarmente favorevole la condizione di traffico lento e fermate ai semafori nelle giornate caratterizzate da bassa ventilazione. Nelle aree urbane la concentrazione di CO dipende dalla densità di popolazione degli autoveicoli, dalla topografia e dalle condizioni meteorologiche; nelle strade la concentrazione di questo inquinante varia molto in funzione della distanza dal traffico, mantenendosi più alta dal lato sottovento del “canyon stradale” e smorzandosi velocemente dal suolo verso l’alto. Le concentrazioni di fondo a livello planetario sono tra 0.06 e 0.14 mg/mc (50-120 ppb). Negli ambienti caratterizzati da traffico urbano tipici delle grandi città Europee, le concentrazioni medie su otto ore sono generalmente inferiori a 20 mg/mc (17 ppm), con picchi di breve durata sotto i 60 mg/mc (53 ppm).

Effetti sulla salute Il CO viene assorbito negli alveoli polmonari ed entra nel sangue associato all’emoglobina. Si

tratta di una sostanza velenosa in quanto si lega irreversibilmente all’emoglobina producendo un complesso molto stabile (la carbossiemoglobina, COHb) e quindi impedendo il naturale trasporto di ossigeno per la respirazione cellulare (l’affinità della emoglobina per il CO è superiore di 200-250 volte quella per l’ossigeno). La WHO ha stimato un livello pari al 2.5% di COHb nel sangue umano come limite per la protezione della salute, tenendo conto dei gruppi a rischio (persone con disturbi coronarici, feti di donne incinte non fumatrici). Questo valore, relativamente ad una popolazione sottoposta a sforzo fisico lieve o moderato, una volta tradotta in termini di concentrazioni ambientali, genera i seguenti valori guida:

• 100 mg/mc (90 ppm) per 15 minuti; • 60 mg/mc (50 ppm) per 30 minuti; • 30 mg/mc (25 ppm) per 1 ora; • 10 mg/mc (10 ppm) per 8 ore.

Questo ultimo valore è riportato come valore limite nel DM 60/02, recepimento italiano della Direttiva 99/30/CEE.

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4.3 Polveri totali sospese e polveri inalabili (PTS e PM10)

Durante la campagna in oggetto è stata monitorata esclusivamente la frazione PM10 delle polveri.

Caratteristiche generali Il materiale particolato sospeso è una miscela complessa di sostanze organiche ed inorganiche

che si presentano in fase liquida e solida con composizione chimica variabile in funzione della granulometria e, ovviamente, della sorgente che le ha prodotte. Le dimensioni delle particelle sospese variano in un intervallo che abbraccia ben quattro ordini di grandezza: da qualche nanometro a decine di micrometri. Le differenze chimico-fisiche più importanti rendono possibile una prima classificazione fra la frazione “grossolana” (particelle con diametro aerodinamico superiore a 2,5 μm) e quella “fine” (particelle con diametro aerodinamico uguale o inferiore a 2,5 μm (PM2,5). Questa differenziazione dipende sostanzialmente dalla diversa genesi delle polveri. Sebbene le polveri di granulometria inferiore possano essere generate per rottura delle particelle solide più grandi, questo processo richiede una energia sempre crescente al diminuire delle dimensioni delle particelle, in maniera tale da essere praticamente proibita per dimensioni dell’ordine di 1 μm. La classe di particelle “fini” contiene in massima parte le particelle secondarie (che sono i prodotti di alcune reazioni chimiche atmosferiche), e le particelle primarie prodotte dalle reazioni di combustione e dalla condensazione di sostanze altobollenti che derivano da svariati processi chimici di origine naturale o antropica. La classe di particelle più grandi è costituita da materiali crostali, materiale polverulento prodotto e/o risollevato da terra dal traffico, materiali in polvere prodotti da industrie. Sorgenti naturali di particelle grossolane possono essere le emissioni dei vulcani, le spore di muffa, i pollini, parti di insetti e di piante e, vicino alle coste, particelle prodotte dalla evaporazione di spray marino. Le diverse origini delle particelle si riflettono nella composizione chimica delle stesse: le polveri fini, ricche di particelle secondarie, sono composte sostanzialmente (80% p/p) da ioni nitrato, solfato, ammonio, carbonio organico ed elementare; di contro questi composti costituiscono solo il 10-20% della frazione grossolana la quale comprende, per un 50% della sua massa, alluminio, silicio, zolfo, potassio, calcio e ferro. È interessante notare come sia stata dimostrata sperimentalmente una più forte dipendenza della composizione chimica della frazione grossolana relativamente al sito di prelievo rispetto alla composizione della frazione fine; questo dato sperimentale è una riconferma della diversa genesi delle frazioni particellari.

Effetti sulla salute Il particolato viene spesso classificato secondo criteri sanitari. Gli effetti sanitari sono funzione

della natura chimica e della granulometria delle particelle; da questa seconda caratteristica ne deriva una diversa capacità di queste di penetrare nell’albero respiratorio e di causare dunque un danno per la salute umana. La totalità delle particelle sospese viene chiamata PTS. Le particelle con dimensioni intorno ai 20 μm non penetrano nelle vie respiratorie, mentre riescono a farlo le particelle di dimensione inferiore. La frazione PM10 (cioè aventi diametro aerodinamico pari o inferiore a 10 μm) è la frazione inalabile, chiamata anche frazione toracica, è stata identificata come un buon indicatore delle particelle correlate alla salute. L’ulteriore frazione PM2.5 è la frazione respirabile, ovvero quella che con maggiore probabilità può giungere alle vie respiratorie più profonde e produrre un danno effettivo. Gli studi sul PM2.5 stanno confermando che quest'ultimo è un indicatore migliore del PM10 per gli effetti sulla salute causati dalle polveri [WHO]. Recenti indagini mediche hanno dimostrato che le particelle ultrafini (PM0,1) possono passare direttamente nel torrente sanguigno. I danni prodotti dalle particelle (e dalle sostanze da esse veicolate) sono relativi alla respirazione, ai polmoni (anche tumore), alle patologie cardiovascolari e alle alterazioni del sistema immunitario.

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Nella figura seguente viene riportata la capacità di penetrazione della varie frazioni granulometriche delle polveri inferiori ai 10 µm all’interno dell’albero respiratorio.

Capacità di penetrazione del articolato atmosferico nell’albero respiratorio.

Anche per questo inquinante i valori limite sono riportati nel DM 60/02, recepimento italiano della Direttiva 99/30/CEE.

4.4 Ozono (O3)

Caratteristiche generali L’ozono troposferico è sia di origine naturale che antropica; esso è un inquinante secondario di

tipo fotochimico, ossia non viene emesso direttamente da una sorgente ma si produce in atmosfera a partire da precursori primari e dall’azione della radiazione solare. I principali precursori dell’ozono di origine antropica sono gli ossidi di azoto e le molecole incombuste di idrocarburi emessi dagli scarichi dei veicoli a combustione interna. Anche i solventi e altri composti organici volatili (COV) partecipano alla produzione di ozono. Affinché questo composto si formi a livello del suolo con velocità apprezzabili, devono essere soddisfatte alcune condizioni: a) le sorgenti dei precursori devono emettere alte quantità di ossido di azoto, idrocarburi ed altri COV (ad esempio una situazione di alto traffico cittadino); b) alta temperatura e irraggiamento solare; c) l’aria deve essere relativamente ferma affinché i reagenti non siano dispersi. Le più alte concentrazioni di ozono si registrano nelle ore di massimo irraggiamento solare dei mesi estivi, proprio perché alcune delle reazioni per la produzione di questo inquinante hanno la radiazione come ingrediente fondamentale. L’ozono è un composto altamente ossidante ed aggressivo e per questa sua natura chimica non permane a lungo in atmosfera, sebbene possa essere trasportato anche a grande distanza dalle masse d’aria in movimento. In effetti, nelle aree urbane, dove è maggiore l’inquinamento atmosferico, l’ozono si forma e reagisce con elevata rapidità (i composti primari che partecipano alla sua formazione sono gli stessi che possono causarne una rapida distruzione). Se l’ozono prodotto in area urbana viene rimosso fisicamente per trasporto verso aree suburbane e rurali, dove acquista un tempo di vita superiore a causa del minore inquinamento da NO, può accumularsi raggiungendo valori di concentrazione superiori a quelli urbani. C’è inoltre da aggiungere che nelle aree caratterizzate da forte presenza di vegetazione vi è la produzione naturale di alcheni (pinene, limonene, isoprene) che sono fra i più reattivi precursori di ozono.

Effetti sulla salute. L’ozono è un gas tossico e molto aggressivo sia per le vie respiratorie che per gli occhi. I primi

sintomi sono: irritazione delle mucose, tosse, fiato corto, mal di testa, dolore al petto. L’esercizio fisico svolto all’aperto nelle ore di massima concentrazione è uno dei maggiori fattori di rischio. Gli

11

effetti sulla salute sono statisticamente significativi già alla concentrazione di 160 μg/mc per una esposizione di 7 ore in un gruppo di adulti sani che effettuano leggeri esercizi fisici (i soggetti maggiormente sensibili hanno manifestato un decremento della funzionalità respiratoria superiore al 10% già dopo 4-5 ore). Esposizioni controllate di 240 μg/mc su adulti sotto leggero sforzo e su bambini per 2 ore producono deficit respiratori. Alla concentrazione di 500 μg/mc è sufficiente un’ora di esposizione [WHO]. Le categorie maggiormente sensibili sono gli anziani, i bambini (per una maggiore ritmo respiratorio e per il fatto che passano molte ore all’aperto nelle ore più calde della giornata) e gli asmatici. Relativamente agli effetti sull’ambiente si rilevano danni alla flora, causati da una diminuzione della produttività delle piante, e al patrimonio artistico, causati dal deterioramento dei materiali. I valori di riferimento per questo inquinante sono riportati nel D.L. 183 del 21/05/04, recepimento italiano della direttiva europea 2002/3/CE.

4.5 Benzene (C6H6) Caratteristiche generali Il benzene (C6H6) è il composto organico aromatico più semplice. Si presenta come liquido

incolore, volatile anche a temperatura ambiente, dal caratteristico odore pungente. Il benzene è utilizzato in numerosi processi industriali di sintesi organica. La presenza di questo inquinante in atmosfera si deve quasi esclusivamente alle attività umane. La sorgente più importante in ambito urbano è senza dubbio il traffico cittadino, in quanto i motori a scoppio utilizzano benzina che contiene benzene come antidetonante, al posto del piombo tetraetile. In Italia la benzina contiene benzene in una frazione non superiore all’ 1% in volume (dal 01/07/98); per ridurne le emissioni non è sufficiente impiegare benzina con basso tenore di benzene ma occorre anche l’uso di marmitte catalitiche, in quanto esso si può anche formare durante la combustione incompleta degli altri composti organici presenti nel carburante. Il fumo da sigaretta è la principale sorgente di benzene per l’inquinamento indoor.

Effetti sulla salute. Il benzene è un composto altamente tossico e cancerogeno. Colpisce principalmente il sistema

nervoso centrale e il midollo osseo ma viene trasferito a tutti i gli organi e tessuti ricchi di lipidi, esercitando i suoi effetti tossici. WHO riporta effetti di depressione di attività del midollo, effetti immunologici, mutagenici e cancerogenici (leucemia), su persone esposte a elevate dosi di vapori di benzene per motivi professionali. Gli effetti reali di esposizioni croniche a concentrazioni relativamente basse (simili all’ambiente urbano) non sono state ancora chiarite. E’ stato proposto il livello di legge di 5 μg/mc come valore di protezione della salute, sebbene per il benzene non sia stato definito un vero e proprio livello di esposizione sicuro: viene quindi accettato il modello senza soglia, cioè si suppone che a qualsiasi concentrazione sia associato un rischio e che il rischio aumenti linearmente all’aumentare dell’esposizione. Il valore limite per questo inquinante è riportato nel DM 60/02, recepimento italiano della Direttiva 99/30/CEE.

12

5 Principali variabili meteorologiche Le condizioni meteorologiche condizionano fortemente la qualità dell’aria presente in un

territorio; infatti la concentrazione di un inquinante sul territorio è determinata principalmente da tre fattori: a) la quantità di sostanze inquinanti immesse in atmosfera dalle varie sorgenti, che possono essere situate nel territorio considerato, in territori limitrofi, o addirittura in alcuni casi particolari a grande distanza; b) la morfologia del territorio; c) le condizioni meteorologiche in atto in quella regione.

Quindi, a parità di immissione di sostanze inquinanti in atmosfera, le condizioni meteorologiche e la morfologia del luogo svolgono un ruolo cruciale nell’accumulo/rimozione degli inquinanti. Alta pressione, stabilità atmosferica, mancanza di precipitazioni, scarsa ventilazione negli strati bassi dell’atmosfera sono fenomeni che favoriscono l’accumulo di inquinanti.

I territori caratterizzati da situazioni meteorologiche particolarmente favorevoli all’accumulo sono dunque più sensibili ai fattori di pressione rispetto ai territori che presentano una meteorologia di forte scambio di masse d’aria, alti valori di altezze di rimescolamento, elevato numero di episodi di rimozione. Ad esempio, la presenza di superfici urbanizzate, caratterizzate da particolari valori di rugosità e di emissione di calore, influenzano lo strato limite atmosferico sopra di esse. Ciò modifica la capacità di dispersione degli inquinanti immessi e crea una situazione di microclima legata a quella superficie.

Tutti i processi coinvolti nella efficacia di rimozione degli inquinanti avvengono nello strato

limite atmosferico (Planetary Boundary Layer - PBL) che è lo strato di atmosfera maggiormente influenzato, in termini di turbolenza, dalla presenza della superficie terrestre e al cui interno si diffonde l’inquinamento. Le grandezze meteorologiche che influenzano maggiormente i processi di diffusione, di trasformazione per effetto di reazioni chimiche e di deposizione delle sostanze inquinanti sono di seguito elencate:

- le idrometeore; - il vento; - la temperatura; - l’irraggiamento solare.

La presenza di idrometeore (pioggia, neve, grandine e nebbia) influenza i meccanismi di

deposizione e rimozione degli inquinanti. L’assenza di precipitazioni riduce la capacità dell’atmosfera di rimuovere in particolare le particelle sospese ed impedisce la dissoluzione di alcuni inquinanti gassosi. La presenza di nubi o nebbia determina l’intrappolamento di alcuni inquinanti ed una diminuzione della loro concentrazione per dissoluzione mediante le particelle d’acqua.

La presenza di vento negli strati più bassi dell’atmosfera influenza sia il trasporto degli

inquinanti sia il fenomeno di risospensione di polveri precedentemente depositate a terra, quindi determina una ridistribuzione spaziale delle sostanze inquinanti. In alcuni casi questo fenomeno è all’origine dell’aumento della concentrazione degli inquinanti in particolari siti.

La temperatura nel PBL influenza i processi di rimescolamento di origine turbolenta.

Generalmente la temperatura dell’aria nella troposfera, strato dell’atmosfera in cui avvengono la maggior parte dei fenomeni meteorologici, decresce all’aumentare della quota (circa 6.7°C per Km) e questo permette che le masse d’aria calde, essendo meno dense, salgano e prendano il posto delle masse d’aria più fredde che sono così costrette a scendere (vedi Fig. 5.1).

13

Fig. 5.1 - Andamento medio della temperatura dell’aria nei vari strati dell’atmosfera; la troposfera, che rappresenta la

regione di nostro interesse, è caratterizzata da una diminuzione media della temperatura con la quota di circa 6.7 °C per km

Dato che l’aria calda è di solito quella più inquinata, essendo più vicina alle sorgenti di emissione, ne consegue che tale rimescolamento determina una diminuzione della concentrazione degli inquinanti in prossimità del suolo. Tuttavia possono avvenire delle situazioni particolari in cui la temperatura dell’aria in alcuni strati del PBL al contrario di quanto avviene normalmente, cresce all’aumentare della quota; questi fenomeni atmosferici vengono detti inversioni termiche. In questi casi l’aria dello strato sottostante sale fino a che non si scontra con l’aria nello strato di inversione; tale strato di inversione rappresenta quindi un impedimento alla possibilità di ulteriore salita dell’aria e determina una riduzione del rimescolamento con conseguente ristagno dell’aria negli strati più bassi.

Le inversioni termiche avvengono in genere durante le serate limpide subito dopo il tramonto a causa del rapido raffreddamento del terreno, a cui viene a mancare il riscaldamento radiativo da parte del sole, e conseguentemente degli strati di aria più vicini al suolo (vedi Fig. 5.2).

Fig. 5.2 - In aree fortemente industrializzate ed urbanizzate la presenza di inversioni termiche imprigiona le sostanze

inquinanti a quote inferiori allo strato di inversione, con conseguente ristagno delle sostanze inquinanti al suolo.

14

Al contrario alte temperature in prossimità del suolo favoriscono il rimescolamento dell’atmosfera per effetto dell’azione turbolenta (vedi Fig. 5.3) e nel caso siano associate a forti condizioni di irraggiamento solare permettono l’innescarsi di meccanismi di reazione che portano alla formazione del cosiddetto “smog fotochimico”.

Fig. 5.3 - La presenza di irraggiamento solare favorisce il rimescolamento dell’aria al suolo.

Un parametro fondamentale nei processi che determinano la concentrazione degli inquinanti in

atmosfera è l’altezza dello strato di rimescolamento. Generalmente l’altezza di rimescolamento viene definita come l’altezza dello strato di atmosfera al di sopra della superficie terrestre caratterizzato da rimescolamento dovuto a turbolenza meccanica (legata al vento) e a turbolenza termica (legata a fenomeni convettivi). L’altezza di rimescolamento varia da un valore minimo di circa 50 m ad un valore massimo che si aggira attorno a 2.5 km. Questo parametro inoltre è fortemente sensibile al ciclo notte/dì e ai cicli stagionali.

In genere l’altezza di rimescolamento risulta maggiore durante la stagione estiva a causa della maggiore quantità di radiazione solare che raggiunge il suolo. Un aumento dell’altezza di rimescolamento si traduce in una riduzione della concentrazione degli inquinanti. Questo è il motivo principale per cui inquinanti come NO2, CO, C6H6 e SO2, risultano avere concentrazioni mediamente più alte durante il periodo invernale. D’altra parte una maggiore quantità di radiazione solare durante il periodo primaverile ed estivo aumenta la produzione di O3 (Ozono) per effetto di reazioni fotochimiche. Questo determina una maggiore concentrazione di questo inquinante durante l’estate e valori minori di concentrazione durante l’inverno.

15

6 Analisi dei dati rilevati

Come richiamato nell’introduzione, la campagna di monitoraggio, svolta in località San Savino di Montecolombo, è stata condotta in due diversi periodi di tempo, uno rappresentativo del semestre invernale ed uno di quello estivo. Il campionamento relativo al periodo “estivo” è stato effettuato nel periodo compreso tra il 24/07/2007 ed il 20/08/2007 e quello “invernale” nel periodo compreso tra il 22/02/2008 ed il 19/03/2008.

Si propongono qui di seguito i grafici relativi alle elaborazioni effettuate per ogni parametro misurato, il confronto con i dati rilevati nello stesso intervallo di tempo presso le postazioni fisse di misura che costituiscono la RMQA. della Provincia di Rimini e le conclusioni che ne derivano, anche alla luce delle correlazioni che vengono individuate rispetto all’andamento annuale degli inquinanti monitorati dalla rete. Le valutazioni riguardano in particolare modo l’andamento delle concentrazioni degli inquinanti, la loro dipendenza da particolari condizioni ambientali e meteorologiche, la caratterizzazione della qualità dell’aria del sito in località San Savino (rappresentativo dell’ambito urbanizzato del Comune di Montecolombo) rispetto alle altre postazioni di misura della RMQA e il rispetto dei limiti per i parametri attualmente individuati dalla normativa.

Và specificato che conseguentemente al progetto di ristrutturazione della RMQA, durante il monitoraggio condotto nel periodo invernale era stata già disattivata la centralina “Riccione”. Pertanto i confronti fra i dati rilevati per i vari parametri durante il periodo invernale vengono effettuati sulla base di questa nuova configurazione strumentale.

6.1 Biossido di Azoto (NO2) Per questo inquinante, i limiti di legge riportati nel DM 60/02 fanno riferimento a:

• Valore limite orario per la protezione della salute umana per il biossido di azoto; • Valore limite annuale per la protezione della salute umana per il biossido di azoto; • Valore limite annuale per la protezione della vegetazione per gli ossidi di azoto. Viene inoltre individuata una “Soglia di allarme per il biossido di azoto”. I limiti previsti, i margini di tolleranza, le modalità di riduzione di tali margini e la data alla quale i valori limite devono essere raggiunti sono riportati nella tabella 6.1.1.

16

Tab. 6.1.1 - Parametri richiesti dal DM 60/02 per gli ossidi di azoto (NO2) - [μg/mc]

Entrata in vigore (19/7/99)

Dal 01/01/01

Dal 01/01/02

Dal 01/01/03

Dal 01/01/04

Dal 01/01/05

Dal 01/01/06

Dal 01/01/07

Dal 01/01/08

Dal 01/01/10

Periodo di

mediazione Valore limite aumentato del margine di tolleranza

Valore limite orario per la protezione

della salute umana

1 ora

300 μg/mc di NO2 da

non superare più di 18

volte l'anno) *1

290 280 270 260 250 240 230 220 200

Valore limite annuale per la

protezione della

salute umana

Anno civile

60 μg/mc di

NO2 *2 58 56 54 52 50 48 46 44 40

Valore limite annuale per protezione

della vegetazione

Anno civile

30 μg/mc di NOX

Soglia di allarme

Anno civile

400 μg/mc di NO2 Misurati per tre ore consecutive in una area di almeno 100 km2

oppure in un’intera zona o un intero agglomerato, nel caso siano meno estesi

*1 Valore limite aumentati del 50%, pari a 100μg/mc, all’entrata in vigore della direttiva 99/30/CE (19/07/99). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2010. *2 Valore limite aumentati del 50%, pari a 20μg/mc, all’entrata in vigore della direttiva 99/30/CE (19/07/99). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2010.

Ad una prima osservazione si vede che i dati rilevati dal L.M. e dalle postazioni di misura fisse

della RMQA mostrano andamenti molto simili. Dall’analisi dei dati orari rilevati in tutta la RMQA si vede chiaramente che l’inquinamento da

Biossido di Azoto (NO2) si mantiene al di sotto del valore limite dei 200 μg/mc riferito alla massima media oraria, anche senza considerare i margini di tolleranza previsti per il 2007 e il 2008 (vedi Fig. 6.1.1). In particolare i dati rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo, mostrano un profilo abbondantemente al di sotto del suddetto limite.

BIOSSIDO DI AZOTO - valori orari

0

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220

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24/0

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25/0

7/20

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26/0

7/20

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27/0

7/20

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28/0

7/20

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29/0

7/20

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30/0

7/20

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31/0

7/20

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01/0

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02/0

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8/20

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04/0

8/20

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05/0

8/20

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06/0

8/20

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07/0

8/20

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8/20

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8/20

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8/20

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8/20

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8/20

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19/0

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07

I I

22/0

2/20

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23/0

2/20

08

24/0

2/20

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25/0

2/20

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2/20

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27/0

2/20

08

28/0

2/20

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2/20

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02/0

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17/0

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3/20

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µg/m

c

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE ORARIOper il 2007: media oraria =230 ug/mc

VALORE LIMITE ORARIOper il 2008: media oraria =220 ug/mc

VAL.LIMITE ORARIO al2010: media oraria = 200ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2007: media annuale =46 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2008: media annuale =44 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2010: media annuale =40 ug/mc

Fig. 6.1.1 - Valori medi orari rilevati con il laboratorio mobile per NO2 (μg/mc)

17

Andando ad analizzare i dati rilevati dalla RMQA negli stessi intervalli di tempo riscontriamo situazioni analoghe (vedi Fig. 6.1.2, 3, 4 e 5).

BIOSSIDO DI AZOTO - valori orari

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7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

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27/0

7/20

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7/20

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7/20

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30/0

7/20

07

31/0

7/20

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I I

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µg/m

c

RICCIONE

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE ORARIOper il 2007: media oraria =230 ug/mc

VALORE LIMITE ORARIOper il 2008: media oraria =220 ug/mc

VAL.LIMITE ORARIO al2010: media oraria = 200ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2007: media annuale =46 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2008: media annuale =44 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2010: media annuale =40 ug/mc

Fig. 6.1.2 - Valori medi orari rilevati con il laboratorio mobile per NO2 vs Riccione (μg/mc)

BIOSSIDO DI AZOTO - valori orari

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7/20

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31/0

7/20

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I I

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3/20

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3/20

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18/0

3/20

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µg/m

c

ABETE

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE ORARIOper il 2007: media oraria =230 ug/mc

VALORE LIMITE ORARIOper il 2008: media oraria =220 ug/mc

VAL.LIMITE ORARIO al2010: media oraria = 200ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2007: media annuale =46 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2008: media annuale =44 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2010: media annuale =40 ug/mc

Fig. 6.1.3 - Valori medi orari rilevati con il laboratorio mobile per NO2 vs Abete (μg/mc)

BIOSSIDO DI AZOTO - valori orari

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE ORARIOper il 2007: media oraria =230 ug/mc

VALORE LIMITE ORARIOper il 2008: media oraria =220 ug/mc

VAL.LIMITE ORARIO al2010: media oraria = 200ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2007: media annuale =46 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2008: media annuale =44 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2010: media annuale =40 ug/mc

Fig. 6.1.4 - Valori medi orari rilevati con il laboratorio mobile per NO2 vs Flaminia (μg/mc)

18

BIOSSIDO DI AZOTO - valori orari

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

µg/m

c

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE ORARIOper il 2007: media oraria =230 ug/mc

VALORE LIMITE ORARIOper il 2008: media oraria =220 ug/mc

VAL.LIMITE ORARIO al2010: media oraria = 200ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2007: media annuale =46 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2008: media annuale =44 ug/mc

VALORE LIMITE ANNUALEal 2010: media annuale =40 ug/mc

Fig. 6.1.5 - Valori medi orari rilevati con il laboratorio mobile per NO2 vs Marecchia (μg/mc)

Nelle tabelle 6.1.2 vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai valori orari riscontrati

con il L.M. e la RMQA.

Tab. 6.1.2 - Parametri statistici medie orarie NO2 (μg/mc)

FLAMINIA ABETE MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO

Lab. Mobile Media tot. 66 45 30 / 18 Media estiva 69 41 25 21 12 Media invernale 63 48 35 / 23 Max su tutto il periodo 163 161 126 / 74 Max estiva 163 143 106 85 34 Max invernale 159 161 126 / 74

BIOSSIDO DI AZOTO - valori statistici

0102030405060708090

100110120130140150160170180190200

Media tot. Media estiva Media invernale Max Max estiva Max invernale

µg/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

Rileviamo che i valori di media oraria più bassi della campagna sono stati registrati dal Laboratorio Mobile, in località San Savino di Montecolombo, sia nel periodo invernale che nel periodo estivo.

Per quanto riguarda i valori medi totali riscontrati nei due periodi di campionamento, “Flaminia” mostra il valore più elevato (66 μg/mc) mentre il L.M. quello più basso, 18 μg/mc. Durante il periodo invernale “Flaminia” mostra il valor medio più elevato (63 μg/mc), le altre

19

postazioni valori intermedi, mentre presso il L.M. si è registrato il valore medio più basso (23 μg/mc). Durante il periodo estivo “Flaminia” mostra sempre il valor medio più elevato (69 μg/mc), le altre postazioni valori intermedi, mentre presso il L.M. si è registrato il valore medio più basso in assoluto (12 μg/mc).

Da notare che relativamente alle medie sul periodo invernale, su quello estivo e anche su tutto l’intervallo di campionamento “Flaminia” e “Abete” presentano valori superiori al valore limite previsto per il 2010.

Nelle Fig. 6.1.6 e 7 sono riportati gli andamenti della concentrazione per il giorno tipo nel

periodo estivo ed invernale.

BIOSSIDO DI AZOTO - periodo estivo - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

ug/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.1.6 - Giorno tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per NO2 (μg/mc) “Periodo Estivo”

BIOSSIDO DI AZOTO - periodo invernale - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

ug/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.1.7 - Giorno tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per NO2 (μg/mc) “Periodo Invernale”

Gli andamenti orari rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo sono molto

inferiori a quelli del resto della RMQA sia nel periodo invernale che in quello estivo; in particolare i profili di Montecolombo si mantengono molto piatti e sono i più bassi in assoluto.

Sia durante il periodo estivo che quello invernale “Flaminia” mostra sempre un profilo delle concentrazioni più alto rispetto al resto della RMQA, le altre postazioni mostrano andamenti intermedi a “Flaminia” e il L.M.. Durante il periodo invernale il profilo di “Abete” tende ad innalzarsi e ad avvicinarsi a quello di “Flaminia”.

Andando ad esaminare gli andamenti, si rileva che nel periodo estivo i valori massimi si registrano nella mattinata dalle ore 07.00 alle 08.00 e in serata dalle ore 20.00 in avanti.

20

Per quanto riguarda invece l’andamento orario delle concentrazioni nel periodo invernale, questo si mostra più omogeneo. Le concentrazioni maggiori si registrano nelle ore mattutine alle ore 09.00 ed in quelle serali, dalle 19.00 alle 21.00.

Quindi i picchi di massima concentrazione si rilevano sempre in concomitanza o nelle ore immediatamente successive ai momenti di traffico più intenso.

Nel periodo estivo i picchi sembrano essere leggermente anticipati al mattino e posticipati in serata. Su questa situazione sicuramente influisce il cambiamento dell’orario in cui, durante l’estate, si manifestano i flussi di traffico più intensi, l’innalzarsi dell’altezza dello strato di rimescolamento atmosferico durante il giorno e la sottrazione di NO2 da parte dei meccanismi fotochimici di produzione dell’ozono, che vengono attivati dalla luce solare.

Presso il L.M. sebbene si percepiscano andamenti simili, i profili delle concentrazioni si mantengono quasi sempre molto inferiori o al massimo uguali a quelli del resto della RMQA e più omogenei nell’arco della giornata, in modo particolare per il periodo estivo.

Si rileva la tendenza all’aumento delle concentrazioni dell’inquinante durante l’arco della giornata, presso il L.M. nel periodo estivo questo andamento è appena percepibile.

Nelle tabelle 6.1.3 e 4 viene riportato l’andamento dell’indice di Pearson R, calcolato sui valori

medi orari del giorno tipo per il L.M. e le postazioni di misura della RMQA. Gli indici di correlazione calcolati per il L.M. mostrano una buona correlazione con “Flaminia” esclusivamente nel periodo invernale. Non esiste correlazione con le restanti postazioni della RMQA nei due periodi di monitoraggio. Tab. 6.1.3 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura dell’ NO2.

“Periodo Estivo” FLAMINIA MARECCHIA ABETE RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1.00 0.52 0.67 0.48 0.18 MARECCHIA 1.00 0.91 0.97 -0.26

ABETE 1.00 0.94 -0.29 RICCIONE 1.00 -0.42

MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00

Tab 6.1.4 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura dell’ NO2.

“Periodo Invernale” FLAMINIA MARECCHIA ABETE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1.00 0.44 0.77 0.70 MARECCHIA 1.00 0.83 -0.05

ABETE 1.00 0.22 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00

Nelle figure 6.1.8 e 9 sono riportati gli andamenti della concentrazione per le settimane tipo.

21

BIOSSIDO DI AZOTO - periodo estivo - settimana tipo

0

20

40

60

80

100

120

140do

m, 0

1

dom

, 06

dom

, 11

dom

, 16

dom

, 21

lun,

02

lun,

07

lun,

12

lun,

17

lun,

22

mar

, 03

mar

, 08

mar

, 13

mar

, 18

mar

, 23

mer

, 04

mer

, 09

mer

, 14

mer

, 19

gio,

00

gio,

05

gio,

10

gio,

15

gio,

20

ven,

01

ven,

06

ven,

11

ven,

16

ven,

21

sab,

02

sab,

07

sab,

12

sab,

17

sab,

22

ug/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.1.8 - Settimana Tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per NO2 (μg/mc) “Periodo Estivo”

BIOSSIDO DI AZOTO - periodo invernale - settimana tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

dom

, 01

dom

, 06

dom

, 11

dom

, 16

dom

, 21

lun,

02

lun,

07

lun,

12

lun,

17

lun,

22

mar

, 03

mar

, 08

mar

, 13

mar

, 18

mar

, 23

mer

, 04

mer

, 09

mer

, 14

mer

, 19

gio,

00

gio,

05

gio,

10

gio,

15

gio,

20

ven,

01

ven,

06

ven,

11

ven,

16

ven,

21

sab,

02

sab,

07

sab,

12

sab,

17

sab,

22

ug/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.1.9 - Settimana Tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per NO2 (μg/mc) “Periodo Invernale”

Per quanto riguarda l’andamento delle concentrazioni, anche dai grafici delle settimane tipo,

emerge la minor concentrazione dei profili del L.M. rispetto al resto della RMQA. In particolare il profilo di “Montecolombo” mostra essere il più basso di tutti, mentre quello più elevato è “Flaminia” sia nel periodo estivo che invernale, quasi raggiunto da “Abete” nel periodo invernale.

Dai grafici delle settimane tipo, presso le stazioni della RMQA, si percepisce la tendenza all’aumento della concentrazione dell’inquinante durante i giorni lavorativi della settimana lavorativa rispetto al fine settimana. Presso il L.M. questa tendenza è appena percepibile esclusivamente nel periodo invernale.

La tendenza all’innalzamento delle concentrazioni dell’inquinante durante la settimana e il suo abbassamento durante il fine settimana si è manifestata anche per il Monossido di Carbonio, il PM10 e il Benzene, in particolar modo durante il periodo invernale. Questa condizione è associabile ad inquinanti generati principalmente da traffico. In ogni caso, osservando i grafici del giorno tipo e della settimana tipo risulta evidente che i profili degli andamenti delle concentrazioni tendono ad essere simili tra tutte le postazioni della RMQA e molto più bassi, sebbene con profili simili, presso il L.M..

22

Conclusioni • Le ore in cui vengono rilevate le maggiori concentrazioni di NO2, presso le stazioni della

RMQA, nel periodo estivo sono quelle mattutine dalle 07.00 alle 08.00 e quelle serali dalle 20.00 in avanti, nel periodo invernale sono le 09.00 del mattino e quelle serali dalle 19.00 alle 22.00, ore concomitanti o immediatamente successive ai momenti di traffico più intenso. Presso il L.M. sebbene si percepiscano andamenti simili i valori si mantengono sempre molto inferiori a quelli del resto della RMQA sia nel periodo invernale che in quello estivo e più omogenei nell’arco della giornata.

• Presso le stazioni RMQA durante il corso della giornata, sia estiva che invernale, è sempre percepibile un aumento delle concentrazioni dell’inquinante, presso il L.M. questo andamento è appena percepibile nel periodo invernale.

• Sempre presso le stazioni RMQA durante la settimana si registrano sempre concentrazioni più alte dell’inquinante rispetto al fine settimana. Presso il L.M. questo andamento è percepibile solo nel periodo invernale.

• Al contrario di quanto si rileva in genere durante le campagne di monitoraggio per questo inquinante, la presenza di valori medi di concentrazione più elevati durante il periodo invernale rispetto a quello estivo è poco evidente. Questo è dovuto al fatto che, dal punto di vista stagionale, il campionamento invernale è stato condotto in un periodo di “transizione” e quindi non emergono con evidenza i diversi comportamenti stagionali caratteristici dell’inquinante.

• In definitiva, constatato che i dati rilevati negli intervalli di tempo in cui sono stati effettuati i campionamenti in località San Savino di Montecolombo mostrano una buona correlazione esclusivamente con i dati rilevati nella postazione della RMQA “Flaminia” nel periodo invernale e nessuna correlazione negli altri casi, visto che presso il L.M. si rilevano sempre concentrazioni molto più basse rispetto al resto della RMQA in modo particolare nel periodo estivo, considerato che i due periodi di monitoraggio estivo ed invernale sono rappresentativi dei relativi andamenti dell’inquinante, stimiamo che l’andamento dell’NO2 presso il L.M. presenti questo grado di relazione con i dati rilevati dalle postazioni RMQA durante tutto l’anno. Considerato che l’ambito in cui sono stati effettuati i campionamenti è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo è verosimile che questa tipologia di sito sia caratterizzata da profili di concentrazioni simili a quelli riscontrati nelle postazioni della RMQA per le quali è stata riscontrata la correlazione e in particolare, per quanto riguarda i valori delle concentrazioni, con livelli sempre inferiori o molto inferiori a quelli riscontrati in tutte le postazioni della RMQA.

• Per quanto riguarda il rispetto degli attuali limiti normativi, considerata la rappresentatività dei dati richiamata sopra, possiamo affermare quanto segue. I dati rilevati per l’NO2 durante la campagna con il L.M. e quelli rilevati con le postazioni di misura della RMQA, rientrano nei limiti previsti per la “Soglia di allarme” e per il “Valore limite orario per la protezione della salute umana”. Inoltre, presso alcune delle postazioni della RMQA situate nell’Agglomerato (“Flaminia” e “Abete”) sia i valori medi relativi ad entrambi i periodi di campionamento sia quelli relativi ai singoli periodi estivi ed invernali hanno mostrato il superamento del “Valore limite annuale per la protezione della salute umana”, presso altre il limite viene invece rispettato (“Marecchia” e “Riccione”), mentre presso il L.M. si registravano sempre valori inferiori al limite e molto più bassi rispetto a tutte le altre postazioni della RMQA. Andando quindi a confrontare i dati rilevati durante i monitoraggi con quelli rilevati nel corso dell’ultimo triennio presso le postazioni di misura fisse (vedi Report RMQA 2005-6-7) che, in funzione di quanto detto sopra, possono fornire indicazioni in merito agli andamenti nell’area di nostro interesse, stimiamo che attualmente si verifichi anche rispetto del “Valore limite annuale per la protezione della salute umana al 2010”. Infatti, presso il L.M. riscontriamo valori medi stagionali molto inferiori a quelli registrati in aree dell’Agglomerato dove tale limite viene già rispettato (vedi Report RMQA 2005-6-7).

23

6.2 Monossido di carbonio (CO) Per quanto riguarda questo inquinante i limiti di legge riportati nel DM 60/02 fanno riferimento

al “Valore limite per la protezione della salute umana”. Il limite previsto dal decreto, i tempi previsti per il suo raggiungimento ed i margini di tolleranza consentiti sono riportati nella tabella 6.2.1. Tab. 6.2.1 - Parametri richiesti dal DM 60/02 per il Monossido di Carbonio (CO) - [mg/mc]

Entrata in

vigore (13/12/2000)

Dal 01/01/03 Dal 01/01/04 Dal 01/01/05 Periodo di

mediazione

Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite

Valore limite per la

protezione della salute

umana

Media massima

giornaliera su 8 ore

16 *1 14 12 10

*1 Valore limite aumentato di 6 mg/mc all’entrata in vigore della direttiva 2000/69 (13/12/2003). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2003, e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2005.

Dall’analisi dei dati rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo, si vede

chiaramente che l’inquinamento da monossido di carbonio si mantiene ampiamente al di sotto del valore limite dei 10 mg/mc riferito alla massima media mobile giornaliera sulle 8 ore (vedi Fig. 6.2.1).

MONOSSIDO DI CARBONIO - medie mobili sulle 8 ore

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

24/0

7/20

0725

/07/

2007

26/0

7/20

0727

/07/

2007

28/0

7/20

0729

/07/

2007

30/0

7/20

0731

/07/

2007

01/0

8/20

0702

/08/

2007

03/0

8/20

0704

/08/

2007

05/0

8/20

0706

/08/

2007

07/0

8/20

0708

/08/

2007

09/0

8/20

0710

/08/

2007

11/0

8/20

0712

/08/

2007

13/0

8/20

0714

/08/

2007

15/0

8/20

0716

/08/

2007

17/0

8/20

0718

/08/

2007

19/0

8/20

07I I

22/0

2/20

0823

/02/

2008

24/0

2/20

0825

/02/

2008

26/0

2/20

0827

/02/

2008

28/0

2/20

0829

/02/

2008

01/0

3/20

0802

/03/

2008

03/0

3/20

0804

/03/

2008

05/0

3/20

0806

/03/

2008

07/0

3/20

0808

/03/

2008

09/0

3/20

0810

/03/

2008

11/0

3/20

0812

/03/

2008

13/0

3/20

0814

/03/

2008

15/0

3/20

0816

/03/

2008

17/0

3/20

0818

/03/

2008

mg/

mc

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE mediamobile 8 ore = 10 mg/mc

Fig. 6.2.1 - Medie mobili sulle 8 ore registrate con il laboratorio mobile per il CO (mg/mc)

Andando ad analizzare i dati rilevati dalla rete fissa negli stessi intervalli di tempo si riscontrano

situazioni analoghe (vedi Fig 6.2.2). I profili delle medie mobili sulle 8 ore rilevati con il L.M. in località San Savino di

Montecolombo presentano un andamento intermedio tra quelli di “Flaminia” ed “Abete” e quelli di “Marecchia” e “Riccione”.

24

MONOSSIDO DI CARBONIO - medie mobili sulle 8 ore

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

424

/07/

2007

25/0

7/20

0726

/07/

2007

27/0

7/20

0728

/07/

2007

29/0

7/20

0730

/07/

2007

31/0

7/20

0701

/08/

2007

02/0

8/20

0703

/08/

2007

04/0

8/20

0705

/08/

2007

06/0

8/20

0707

/08/

2007

08/0

8/20

0709

/08/

2007

10/0

8/20

0711

/08/

2007

12/0

8/20

0713

/08/

2007

14/0

8/20

0715

/08/

2007

16/0

8/20

0717

/08/

2007

18/0

8/20

0719

/08/

2007

I I22

/02/

2008

23/0

2/20

0824

/02/

2008

25/0

2/20

0826

/02/

2008

27/0

2/20

0828

/02/

2008

29/0

2/20

0801

/03/

2008

02/0

3/20

0803

/03/

2008

04/0

3/20

0805

/03/

2008

06/0

3/20

0807

/03/

2008

08/0

3/20

0809

/03/

2008

10/0

3/20

0811

/03/

2008

12/0

3/20

0813

/03/

2008

14/0

3/20

0815

/03/

2008

16/0

3/20

0817

/03/

2008

18/0

3/20

08

mg/

mc

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE mediamobile 8 ore = 10 mg/mc

Fig. 6.2.2 - Medie mobili sulle 8 ore registrate presso tutte le postazioni per il CO (mg/mc)

Nelle tabelle 6.2.2 vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai valori orari riscontrati

con il L.M. e la RMQA negli intervalli di tempo in cui sono stati condotti i monitoraggi. Tab. 6.2.2 - Parametri statistici orari per il CO (mg/mc)

FLAMINIA MARECCHIA ABETE RICCIONE MONTECOLOMBO

Lab. Mobile Media tot. 1,1 0,4 0,8 / 0,6 Media estiva 1,1 0,4 0,7 0,6 0,6 Media invernale 1,2 0,5 0,9 / 0,7 Max su tutto il periodo 3,6 1,5 2,6 / 1,6 Max estiva 2,1 1,0 2,6 2,8 1,0 Max invernale 3,6 1,5 2,6 / 1,6

MONOSSIDO DI CARBONIO - valori statistici

0,0

0,5

1,0

1,5

2,0

2,5

3,0

3,5

4,0

4,5

5,0

Media tot. Media estiva Media invernale Max tot. Max estiva Max invernale

ug/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

25

I valori medi di concentrazione oraria registrati dal L.M. sono sempre inferiori a quelli rilevati in “Flaminia” e “Abete” e maggiori o uguali a quelli rilevati in “Marecchia” e “Riccione”.

Nelle Fig. 6.2.3 e 4 sono riportati gli andamenti della concentrazione per il giorno tipo nel

periodo invernale ed estivo.

MONOSSIDO DI CARBONIO - periodo estivo - giorno tipo

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

mg/

mc

FLAMINIA

MARECCHIAABETE

RICCIONEMONTECOLOMBO

Fig. 6.2.3 - Giorno Tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per il CO (mg/mc) “Periodo Estivo”

MONOSSIDO DI CARBONIO - periodo invernale - giorno tipo

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

mg/

mc

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.2.4 - Giorno Tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per il CO (mg/mc) “Periodo Invernale”

La stazione di “Flaminia” presenta i valori più elevati di concentrazione in tutti gli intervalli

orari, sia nel periodo invernale che estivo. Nel periodo invernale “Abete” tende ad innalzarsi e ad assumere un valore più vicino a quello di “Flaminia”. I profili registrati dal L.M. sono sempre inferiori a quelli rilevati in “Flaminia” e “Abete” e maggiori a quelli rilevati in “Marecchia” e “Riccione”.

26

Sia nel periodo estivo che invernale, il L.M. assume un profilo delle concentrazioni molto piatto e omogeneo nell’arco della giornata, questo è dovuto presumibilmente alla modesta presenza di fonti importanti di emissione dirette di CO nelle vicinanze dell’area sottoposta a monitoraggio.

Per quanto riguarda l’andamento orario delle concentrazioni, sia per il L.M. che la RMQA le maggiori concentrazioni vengono rilevate, nel periodo estivo alla mattina dalle ore 07.00 alle 10.00 e in serata dalle ore 21 in poi, nel periodo invernale le concentrazioni maggiori si registrano nelle ore mattutine dalle ore 09.00 alle 10.00 e in quelle serali dalle 19.00 alle 23.00, ore associabili o immediatamente successive alla presenza di traffico più intenso.

Presso la RMQA si percepisce sempre la tendenza all’aumento della concentrazione dell’inquinante durante l’arco della giornata, presso il L.M. questo andamento è appena percepibile durante il periodo invernale.

Nelle tabelle 6.2.3 e 4 viene riportato l’andamento dell’indice di Pearson R, calcolato sui valori

medi orari del giorno tipo per le postazioni di misura della RMQA e il L.M.. Gli indici di correlazione calcolati per il L.M. mostrano una buona correlazione nel periodo invernale esclusivamente con “Flaminia”, mentre nel periodo estivo la correlazione è buona con “Marecchia” e “Abete” e una certa correlazione si rileva anche con “Riccione”. Tab 6.2.3 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del Monossido di Carbonio

“Periodo Estivo” FLAMINIA MARECCHIA ABETE RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1,00 0,18 0,14 -0,10 0,37 MARECCHIA 1,00 0,78 0,90 0,72

ABETE 1,00 0,76 0,74 RICCIONE 1,00 0,57

MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1,00 Tab 6.2.4 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del Monossido di Carbonio

“Periodo Invernale” FLAMINIA MARECCHIA ABETE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1,00 0,24 0,75 0,72

MARECCHIA 1,00 0,65 0,15

ABETE 1,00 0,41

MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1,00

Nelle Fig. 6.2.5 e 6 sono riportati gli andamenti della concentrazione per le settimane tipo.

27

MONOSSIDO DI CARBONIO - periodo estivo - settimana tipo

0

0,5

1

1,5

2

2,5

31.

00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

mg/

mc

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

RICCIONE

MONTECOLOMBO

6.2.5 - Settimana Tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per il CO (mg/mc) “Periodo Estivo”

MONOSSIDO DI CARBONIO - periodo invernale - settimana tipo

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

mg/

mc

FLAMINIA

MARECCHIA

ABETE

MONTECOLOMBO

6.2.6 - Settimana Tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per il CO (mg/mc) “Periodo Invernale”

Presso le postazioni della RMQA poste nell’ambito urbano di Rimini, nel periodo estivo durante

la settimana l’inquinante ha un andamento stabile, mentre nel fine settimana ne viene rilevata una diminuzione, nel periodo invernale invece si registrano concentrazioni più elevate nella parte centrale della settimana e una progressiva diminuzione nel fine settimana.

Presso il L.M. invece durante il periodo estivo la concentrazione sembra rimanere costante durante tutto l’arco della settimana, mentre nel periodo invernale si percepisce una tendenza all’aumento della concentrazione dell’inquinante nella parte centrale della settimana.

La tendenza all’abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti durante il fine settimana, in particolar modo nel periodo invernale, si è manifestata anche per il Biossido di Azoto, il PM10 e il Benzene. Questa condizione è associabile ad inquinanti generati principalmente da traffico. Da tutti i dati e dai grafici relativi ai giorni e alle settimane tipo si nota chiaramente che il sito “Flaminia” è quello che mostra quasi sempre le maggiori concentrazioni di CO, sia in estate che in inverno. Seconda per concentrazioni raggiunte è “Abete” mentre il L.M. presenta concentrazioni minori di entrambe e sempre superiori a “Marecchia” e “Riccione”.

28

Conclusioni • Per questo inquinante sia per il L.M. che la RMQA le maggiori concentrazioni vengono rilevate,

nel periodo estivo durante la mattina dalle ore 07.00 alle 10.00 e in serata dalle ore 21 in poi, nel periodo invernale le concentrazioni maggiori si registrano nelle ore mattutine dalle ore 9.00 alle 10.00 e in quelle serali dalle 19.00 alle 23.00, ore associabili o immediatamente successive alla presenza di traffico più intenso.

• Durante il corso della giornata, sia estiva che invernale, presso la RMQA si manifesta sempre un aumento delle concentrazioni dell’inquinante. Questo andamento presso il L.M. è appena percepibile nel periodo invernale.

• Nel periodo estivo durante la settimana lavorativa l’inquinante assume concentrazioni stabili che sembrano diminuire nel fine settimana, nel periodo invernale si assiste ad un progressivo, seppur modesto, aumento delle concentrazioni dall’inquinante nella parte centrale della settimana, mentre nel fine settimana ne viene rilevata una diminuzione, questo andamento è percepibile anche presso il L.M..

• Il periodo invernale è generalmente caratterizzato da valori medi di concentrazione più elevati di quello estivo.

• In definitiva, constatato che i dati rilevati negli intervalli di tempo in cui sono stati effettuati i campionamenti in località San Savino di Montecolombo mostrano una buona correlazione con i dati rilevati nelle postazioni della RMQA, con la postazione “Flaminia” nel periodo invernale e con “Marecchia” e “Abete” nel periodo estivo, visto che presso il L.M. si rilevano sempre concentrazioni intermedie rispetto al resto della RMQA e con valori molto stabili nel corso della giornata, considerato che i due periodi di monitoraggio estivo ed invernale sono rappresentativi dei relativi andamenti dell’inquinante, stimiamo che l’andamento del CO presenti questo grado di correlazione con i dati rilevati nelle postazioni RMQA durante tutto l’anno. Considerato che l’ambito in cui sono stati effettuati i campionamenti è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo è verosimile che questa tipologia di sito sia caratterizzata da profili di concentrazioni simili a quelli rilevati nelle postazioni della RMQA per le quali è stata riscontrata la correlazione e in particolare, per quanto riguarda i valori di concentrazione, con livelli sempre inferiori a quelle caratterizzate da un forte carico antropico da traffico urbano e densità abitativa, come “Flaminia” e “Abete” e superiori a quelli rilevati in una stazione di fondo urbano come “Marecchia”.

• Per quanto riguarda il rispetto dell’attuale limite normativo (Media massima giornaliera su 8 ore) nella postazione di Montecolombo, considerando la rappresentatività dei dati richiamata sopra, è evidente che per questo inquinante viene ampiamente rispettato il parametro previsto.

29

6.3 Materiale Particolato (PM10) Per quanto riguarda questo inquinante i limiti di legge riportati nel DM 60/02, fanno riferimento

a : • Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana; • Valore limite annuale per la protezione della salute umana. I valori limiti previsti dal decreto, i tempi previsti per il loro raggiungimento ed i margini di tolleranza consentiti sono riportati nella tabella seguente. Tab 6.3.1 - Parametri richiesti dal DM 60/02 per il Materiale Particolato (PM10) - [μg/mc]

Fase 1:

Periodo di mediazione

Entrata in vigore

(19/7/99)

Dal 01/01/2001

Dal 01/01/2002

Dal 01/01/2003

Dal 01/01/2004

Da raggiungere

entro il 01/01/2005

Valore limite aumentato del margine di tolleranza (da non superare più di 35 volte l'anno)

Valore limite di 24 ore

per la protezione della salute

umana

24 ore

75 *1 70 65 60 55 50

Valore limite annuale

per protezione della salute

umana

Anno civile

48,0 *2

46.4

44.8

43.2

41.6

40

*1 Valore limite aumentato del 50%, pari a 25 μg/mc, all’entrata in vigore della direttiva 99/30/CE (19/07/99). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2005. *2 Valore limite aumentato del 20%, pari a 8 μg/mc, all’entrata in vigore della direttiva 99/30/CE (19/07/99). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2001 e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2005.

Il decreto prevedeva anche una “Fase 2” dove i valori limite individuati erano indicativi e da

rivedere con successivo decreto sulla base dei cambiamenti della normativa comunitaria. Dall’analisi dei dati rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo, durante i due

periodi della campagna, per il periodo invernale si rilevano superamenti del “Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana” pari a 50 μg/mc dal 2005 (vedi Fig. 6.3.1).

PM10 - valori giornalieri

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

110

120

130

140

25/0

7/20

0726

/07/

2007

27/0

7/20

0728

/07/

2007

29/0

7/20

0730

/07/

2007

31/0

7/20

0701

/08/

2007

02/0

8/20

0703

/08/

2007

04/0

8/20

0705

/08/

2007

06/0

8/20

0707

/08/

2007

08/0

8/20

0709

/08/

2007

10/0

8/20

0711

/08/

2007

12/0

8/20

0713

/08/

2007

14/0

8/20

0715

/08/

2007

16/0

8/20

0717

/08/

2007

18/0

8/20

0719

/08/

2007

I I23

/02/

2008

24/0

2/20

0825

/02/

2008

26/0

2/20

0827

/02/

2008

28/0

2/20

0829

/02/

2008

01/0

3/20

0802

/03/

2008

03/0

3/20

0804

/03/

2008

05/0

3/20

0806

/03/

2008

07/0

3/20

0808

/03/

2008

09/0

3/20

0810

/03/

2008

11/0

3/20

0812

/03/

2008

13/0

3/20

0814

/03/

2008

15/0

3/20

0816

/03/

2008

17/0

3/20

0818

/03/

2008

µg/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

VL = 50 μg/mc

Fig. 6.3.1 - Valori medi giornalieri per il PM10 (μg/mc)

30

Andando ad analizzare i dati rilevati nelle stazioni della RMQA dotate di analizzatore per questo inquinante, “Marecchia” (fondo urbano) e “Flaminia” (alta densità di traffico urbano), si riscontrano, per lo stesso lasso di tempo, andamenti analoghi.

I profili sia estivi che invernali delle cabine fisse della RMQA sono molto simili tra loro e con quelli rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo. I superamenti del valore medio giornaliero tendono a manifestarsi negli stessi periodi di tempo (vedi Fig. 6.3.1).

Per quanto riguarda i valori di concentrazione raggiunta, il L.M. registra invece valori leggermente inferiori di quelli delle altre 2 stazioni di monitoraggio.

Nelle successive tabelle 6.3.2 e 3 sono riportati i valori medi su 24 ore registrati durante la campagna di monitoraggio e sono evidenziati i superamenti del valore limite previsto.

Tab 6.3.2 - Valori medi giornalieri per il PM10 “Periodo estivo”

Giorno FLAMINIA MARECCHIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile25/07/2007 25 30 15 26/07/2007 24 38 15 27/07/2007 26 38 27 28/07/2007 31 38 23 29/07/2007 27 31 23 30/07/2007 38 33 30 31/07/2007 23 32 13 01/08/2007 20 29 14 02/08/2007 23 27 15 03/08/2007 33 35 26 04/08/2007 23 20 14 05/08/2007 18 20 11 06/08/2007 21 28 13 07/08/2007 27 26 17 08/08/2007 27 26 17 09/08/2007 18 / 9 10/08/2007 21 / / 11/08/2007 16 / / 12/08/2007 18 / / 13/08/2007 22 / / 14/08/2007 30 / 19 15/08/2007 29 / 20 16/08/2007 30 / 16 17/08/2007 25 / 18 18/08/2007 18 23 12 19/08/2007 18 26 13

Durante il periodo estivo si sono registrati alcuni episodi di innalzamento delle concentrazioni, ma senza arrivare al superamento del limite consentito, sia presso le postazioni della RMQA sia presso il L.M..

Tab 6.3.3 - Valori medi giornalieri per il PM10 “Periodo invernale”

Giorno FLAMINIA MARECCHIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile23/02/2008 77 78 71 24/02/2008 71 76 102 25/02/2008 57 52 61 26/02/2008 86 81 46 27/02/2008 105 118 54 28/02/2008 89 112 86 29/02/2008 87 93 70 01/03/2008 23 35 14

31

Giorno FLAMINIA MARECCHIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile02/03/2008 24 19 9 03/03/2008 24 20 13 04/03/2008 22 24 12 05/03/2008 15 12 7 06/03/2008 31 25 14 07/03/2008 21 29 10 08/03/2008 27 20 11 09/03/2008 46 45 22 10/03/2008 18 9 4 11/03/2008 30 / 9 12/03/2008 30 / 9 13/03/2008 52 / 22 14/03/2008 48 / 22 15/03/2008 54 59 24 16/03/2008 21 23 10 17/03/2008 18 19 10 18/03/2008 32 22 12

Come si vede dalla tabella, durante il periodo invernale si è manifestato più di un episodio di superamento dei limiti. Durante questi episodi il superamento del limite è stato registrato per nove volte a “Flaminia” e otto a “Marecchia”, contemporaneamente si rilevava l’innalzamento delle concentrazioni anche presso il L.M. con il verificarsi del superamento per sei giorni. Questo fatto è dovuto all’innalzamento contemporaneo delle concentrazioni dell’inquinante nei diversi siti di campionamento e rappresenta una conferma delle caratteristiche ubiquitarie dello stesso.

I dati giornalieri rilevati confermano che il periodo invernale è caratterizzato da valori di concentrazione molto più alti di quello estivo e nel complesso è evidente che l’inquinamento da PM10 non è specifico del sito di campionamento ma si manifesta uniformemente, con concentrazioni che tendono ad assumere valori simili su tutto il territorio anche se nel caso di Montecolombo tali concentrazioni risultano inferiori.

Nella seguente tabella 6.3.4 vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai valori medi

giornalieri riscontrati con il L.M. e con le postazioni della RMQA. Tab 6.3.4 - Parametri statistici dei valori medi giornalieri per il PM10 (μg/mc)

FLAMINIA MARECCHIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile Media tot. 34 39 24 Media estiva 24 29 17 Media invernale 44 46 29 Max su tutto il periodo 105 118 102 Max estiva 38 38 30 Max invernale 105 118 102

Giorni di campionamento totali 51 38 47

Giorni di campionamento estivo 26 17 22

Giorni di campionamento invernale 25 21 25

Estate: Giorni di superamento V L= 50 μg/mc 0 0 0

Inverno: Giorni di superamento VL = 50 μg/mc 9 8 6

Estate: % superamenti sui giorni di campionamento 0.0% 0.0% 0.0%

Inverno: % superamenti sui giorni di campionamento 36.0% 38.1% 24.0%

32

PM10 - valori statistici

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

110

120

130

140

150

Media tot. Media estiva Media invernale Max Max estiva Max invernale

µg/m

c

FLAMINIA

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

I dati rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo mostrano valori medi minori di quelli rilevati presso le due stazioni di “Flaminia” e “Marecchia” in entrambi i periodi di campionamento. La stazione “Flaminia” presenta valori medi più bassi di quelli di “Marecchia” in entrambi i periodi di campionamento. Nel periodo invernale queste due postazioni mostrano valori medi praticamente uguali. Relativamente ai dati rilevati presso la RMQA queste presentano il superamento del limite della media annuale, solo mediando i dati del periodo invernale, il valore medio di “Marecchia” su tutto il periodo è molto vicino al valore limite. Presso il L.M. questi superamenti dei valori medi non avvengono in alcun caso.

Il più elevato valore di PM10 rilevato a San Savino di Montecolombo è di 102 μg/mc, il secondo di 86 μg/mc. Questo in particolare è stato registrato nel periodo invernale durante lo stesso episodio in cui sono stati raggiunti i massimi valori di concentrazione presso le altre due stazioni, “Flaminia” e “Marecchia”, rispettivamente 105 e 118 μg/mc.

Dato che le postazioni di misura L.M. e “Flaminia” sono dotate di un analizzatore che fornisce

dati biorari per l’inquinante, è possibile effettuare alcune elaborazioni relative ai valori medi biorari riscontrati. Nelle Fig. 6.3.2 e 3 sono riportati gli andamenti della concentrazioni per il giorno tipo nel periodo estivo ed invernale.

Le due postazioni di misura hanno andamenti abbastanza simili sia nel periodo estivo che in quello invernale. Sia nel periodo estivo che invernale la postazione di misura di Montecolombo presenta valori più bassi ed un profilo di concentrazione leggermente più costante e più basso rispetto a “Flaminia”.

Nel periodo invernale in entrambe le postazioni si osserva anche un aumento delle concentrazioni nella parte centrale della giornata, un successivo appiattimento quindi nuovamente un innalzamento nella parte finale della giornata poi un successivo abbassamento che si protrae fino alle prime ore del mattino. Si rileva sempre la tendenza all’aumento delle concentrazioni dell’inquinante durante la giornata.

Per quanto riguarda i valori massimi delle concentrazioni, in entrambe le postazioni vengono

rilevati nelle ore serali, presso “Flaminia” alle 22.00 e presso il L.M alle 24.00. L’andamento delle concentrazioni mostra condizioni associabili ad un inquinante influenzato da traffico.

Sia nel periodo estivo che invernale si percepisce che presso il L.M. l’aumento della concentrazione dell’inquinante tende ad avvenire con un leggero ritardo rispetto a quanto registrato

33

in “Flaminia”, questo è dovuto al fatto che la postazione di misura della RMQA risente in maniera più diretta dell’effetto traffico rispetto alla postazione di misura del L.M..

PM10 - periodo estivo - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00 18.00 20.00 22.00 0.00

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.3.2 - Giorno Tipo. Andamento biorario della concentrazione per il PM10 (μg/mc) “Periodo Estivo”

PM10 - periodo invernale - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00 18.00 20.00 22.00 0.00

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.3.2 – Giorno Tipo. Andamento biorario della concentrazione per il PM10 (μg/mc) “Periodo Invernale”

Nelle tabelle 6.3.4 e 5 viene riportato l’andamento dell’indice di Pearson R, calcolato sui valori

medi biorari del giorno tipo per le due postazioni. La correlazione tra i dati rilevati nelle due postazioni di misura risulta piuttosto bassa per il periodo estivo e buona per quello invernale. Tab 6.3.4 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del PM10

“Periodo Estivo” FLAMINIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1,00 0,59 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1,00

Tab 6.3.5 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del PM10

“Periodo Invernale” FLAMINIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1,00 0,73 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1,00

34

Nelle Fig. 6.3.4 e 5 sono riportati gli andamenti della concentrazione per le settimane tipo.

PM10 - periodo estivo - settimana tipo

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.3.4 – Settimana Tipo. Andamento biorario settimanale della concentrazione per il PM10 (μg/mc) “Periodo estivo”

PM10 - periodo invernale - settimana tipo

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

2.00

8.00

14.0

0

20.0

0

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.3.5 – Settimana Tipo. Andamento biorario settimanale della concentrazione per il PM10 (μg/mc) “Periodo

Invernale”

In entrambi i periodi i profili sono abbastanza simili e i valori di concentrazione a Montecolombo sono sempre minori. Si percepisce sempre, ma in modo più evidente per il periodo invernale, la tendenza a concentrazioni più alte dell’inquinante nella parte centrale della settimana, seguita da una successiva diminuzione nella parte finale.

La tendenza all’abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti durante il fine settimana si è manifestata anche per il Biossido di Azoto, il Monossido di Carbonio e il Benzene, in particolar modo durante il periodo invernale. Questa condizione è associabile ad inquinanti generati principalmente da traffico.

È giusto sottolineare la somiglianza dei profili delle settimane tipo tra il L.M. a Montecolombo e la postazione di “Flaminia” (alta densità di traffico), in particolare modo nel periodo invernale, che è quello più critico per questo inquinante.

Dai grafici e dai dati statistici risulta che, come per gli inquinanti primari, il periodo invernale è caratterizzato da concentrazioni più elevate rispetto a quello estivo.

35

Conclusioni

• Per questo inquinante i valori massimi di concentrazione in entrambe le postazioni vengono rilevati nelle ore serali, presso “Flaminia” tra le 20.00 e le 22.00 e presso il L.M tra le 22.00 e le 24.00. L’andamento delle concentrazioni mostra condizioni associabili ad un inquinante influenzato da traffico.

• Durante le singole giornate, sia estive che invernali, si rileva sempre una tendenza all’aumento delle concentrazioni dell’inquinante.

• Sia nel periodo estivo che invernale si percepisce che presso il L.M. l’aumento della concentrazione dell’inquinante tende ad avvenire con un leggero ritardo rispetto a quanto registrato in “Flaminia”, questo è dovuto al fatto che la postazione di misura della RMQA risente in maniera più diretta dell’effetto traffico rispetto alla postazione di misura del L.M..

• Il profilo delle concentrazioni giornaliere rilevate con il L.M. in località San Savino di Montecolombo risulta simile a quello riscontrato presso le postazioni della RMQA, specialmente durante il periodo invernale. Per quanto riguarda i valori rilevati, il L.M. presenta concentrazioni significativamente inferiori a “Flaminia” (alta densità di traffico urbano) e a “Marecchia” (fondo urbano) in entrambi i periodi di campionamento.

• Si percepisce sempre una tendenza all’aumento delle concentrazioni dell’inquinante durante la settimana seguita da una successiva diminuzione durante il fine settimana, in modo particolare nel periodo invernale.

• Il periodo invernale è generalmente caratterizzato da valori medi di concentrazione più elevati di quello estivo.

• In definitiva, constatato che i dati rilevati con il L.M. in località San Savino di Montecolombo, sia durante il periodo invernale che quello estivo, mostrano una discreta o buona correlazione con i dati rilevati in “Flaminia”, assumendo in ogni caso valori di concentrazione minore e più omogenei nell’arco della giornata, considerato che i due periodi di monitoraggio estivo ed invernale sono rappresentativi dei relativi andamenti dell’inquinante, stimiamo che l’andamento del PM10 a Montecolombo presenti queste correlazioni con “Flaminia” durante tutto l’anno. Considerato che l’ambito in cui sono stati effettuati i campionamenti è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo è verosimile che questa tipologia di sito sia caratterizzata da profili di concentrazione simili a quelli riscontrati in “Flaminia” e, per quanto riguarda i valori di concentrazione, con valori sempre sensibilmente più bassi.

• Per quanto riguarda il rispetto degli attuali limiti normativi, considerata la rappresentatività dei dati richiamata sopra, possiamo affermare quanto segue. Visti i superamenti rilevati per il “Valore medio su 24 ore per la protezione della salute umana” durante il campionamento invernale presso la RMQA e il L.M., visti i valori medi calcolati sulle concentrazioni rilevate, visto che l’inquinante in questo sito presenta valori di concentrazione sempre sensibilmente inferiori a quelli riscontrati nelle postazioni di misura della RMQA, visto quanto rilevato nelle postazioni di misura della rete nell’arco dell’ultimo triennio (vedi Report RMQA anni 2005-6-7), stimiamo che l’andamento dei dati rilevati in con il L.M. in località San Savino di Montecolombo se da un lato molto probabilmente consente il rispetto del “Valore medio annuale per la protezione della salute umana”, dall’altro non può garantire anche il rispetto del numero di superamenti previsti per il “Valore medio su 24 ore per la protezione della salute umana”.

36

6.4 Ozono (O3) Per quanto riguarda questo inquinante, i limiti di legge riportati nel D.Lgs. 183/04 fanno

riferimento a: • Valori bersaglio e obiettivi a lungo termine per la protezione della salute umana e della

vegetazione; • Soglie di informazione e di allarme. Il Decreto individua anche le informazioni da trasmettere al Ministero dell’ambiente e tutela del territorio. Nelle tabelle 6.4.1 sono riportati i principali parametri richiesti dal D.Lgs. 183/04. Tab. 6.4.1 - Parametri richiesti dal D.Lgs. 183 del 21/05/04 per l’ ozono (O3)

Parametro Obiettivo a lungo termine

Obiettivo a lungo termine per la protezione della

salute umana

Media massima giornaliera su 8 ore nell'arco dell'anno civile 120 μg/mc

Obiettivo a lungo termine per la protezione della

vegetazione

AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio

6000 μg/mc h

Valore bersaglio per la protezione della salute

umana

Media mobile massima giornaliera su 8 ore

120 μg/mc (da non superare più di 25 giorni per anno civile come media di 3 anni,

a partire dal 2013)

Valore bersaglio per la protezione della

vegetazione

AOT40, calcolato sulla base dei valori di 1 ora da maggio a luglio

18000 μg/mc h (come media su 5 anni, a partire dal 2015)

Parametro Soglia

Soglia di informazione Media di 1 ora 180 μg/mc

Soglia di allarme Media di 1 ora 240 μg/mc

Nota: • Obiettivo a lungo termine: concentrazione di ozono nell'aria al di sotto della quale si ritengono improbabili, in base alle

conoscenze scientifiche attuali, effetti nocivi diretti sulla salute e/o sull'ambiente nel suo complesso; • Soglia di informazione: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana in caso di esposizione di breve durata per

alcuni gruppi particolarmente sensibili della popolazione; • Soglia di allarme: livello oltre il quale vi è un rischio per la salute umana di esposizione di breve durata della popolazione

in generale; • Valore bersaglio: livello fissato al fine di evitare a lungo termine effetti nocivi sulla salute umana e/o sull'ambiente nel suo

complesso, da conseguirsi per quanto possibile entro un dato periodo di tempo. In considerazione degli intervalli di tempo in cui è stato svolto il monitoraggio e della tipologia

del sito di campionamento, proponiamo valutazioni sui dati rilevati esclusivamente rispetto alla media massima giornaliera su 8 ore (120 μg/mc) “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” e ai valori medi orari di 180 e 240 μg/mc previsti rispettivamente come “Soglia di informazione” e “Soglia di allarme”.

Dall’analisi dei dati rilevati dal L.M. in località San Savino di Montecolombo (vedi Fig. 6.4.1) si rileva che durante i due periodi di monitoraggio non si sono verificati superamenti della “Soglia di allarme” e della “Soglia di informazione”.

Andando ad analizzare i dati rilevati nelle postazioni della RMQA dotate di questo analizzatore, “Riccione” (alta densità di traffico urbano) e “Marecchia” (fondo urbano), riscontriamo situazioni molto simili, sia per l’andamento delle concentrazioni che per i valori raggiunti (vedi Fig. 6.4.2 e 3). Rileviamo che a “Marecchia”, in un solo caso, è stato raggiunto il valore limite previsto per la soglia di informazione.

Emerge sempre l’evidenza che l’ozono è un inquinante tipicamente estivo, trattandosi di un inquinante secondario la cui formazione viene attivata dalla presenza di intenso irraggiamento solare.

37

OZONO - valori orari

0

20

40

60

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100

120

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25/0

7/20

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26/0

7/20

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7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

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2/20

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23/0

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08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

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08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

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17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

µg/m

c

MONTECOLOMBO

SOGLIA DI INFORMAZIONEmedia oraria = 180 ug/mc

Fig. 6.4.1 - Valori medi orari registrati con il laboratorio mobile per O3 (μg/mc)

OZONO - valori orari

0

20

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7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

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07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

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07

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07

07/0

8/20

07

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8/20

07

09/0

8/20

07

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07

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07

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8/20

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07

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07

I I

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2/20

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24/0

2/20

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2/20

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2/20

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2/20

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2/20

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29/0

2/20

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3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

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08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

µg/m

c

RICCIONE

MONTECOLOMBO

SOGLIA DI INFORMAZIONEmedia oraria = 180 ug/mc

Fig. 6.4.2 - Valori medi orari registrati con il laboratorio mobile per O3 vs “Riccione” (μg/mc)

OZONO - valori orari

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

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16/0

8/20

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17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

µg/m

c

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

SOGLIA DI INFORMAZIONEmedia oraria = 180 ug/mc

Fig. 6.4.3 - Valori medi orari registrati con il laboratorio mobile per O3 vs “Marecchia” (μg/mc)

Nella figura 6.4.4 viene riportato l’andamento della media mobile su 8 ore rilevata nella

postazione di Montecolombo.

38

OZONO - medie mobili sulle 8 ore

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

mg/

mc

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE: media mobilesulle 8 ore = 120 ug/mc

Fig. 6.4.4 - Valori media mobile sulle 8 ore registrati presso la RMQA ed il laboratorio mobile per O3 (μg/mc)

Anche in questo caso, andando ad analizzare i dati rilevati nelle postazioni della RMQA dotate

di questo analizzatore, riscontriamo profili molto simili (vedi Fig. 6.4.5 e 6).

OZONO - medie mobili sulle 8 ore

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

mg/

mc

RICCIONE

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE: media mobilesulle 8 ore = 120 ug/mc

Fig. 6.4.5 - Valori media mobile sulle 8 ore registrati con il laboratorio mobile per O3 vs “Riccione” (μg/mc)

OZONO - medie mobili sulle 8 ore

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

I I

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

17/0

3/20

08

18/0

3/20

08

mg/

mc

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

VALORE LIMITE: media mobilesulle 8 ore = 120 ug/mc

Fig. 6.4.6 - Valori media mobile sulle 8 ore registrati con il laboratorio mobile per O3 vs “Marecchia” (μg/mc)

Come si vede dalle figure, durante il periodo di monitoraggio estivo, presso il L.M in località

San Savino di Montecolombo si è verificato un episodio di superamento dei 120 μg/mc calcolati come media su 8 ore (Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana), mentre presso “Marecchia” e “Riccione” si sono registrati numerosi episodi di superamento.

39

Per le stazioni della RMQA come è ben visibile dai grafici, i valori raggiunti sono simili, il raggiungimento dei massimi si manifesta negli stessi intervalli e, se teniamo in considerazione quanto è visibile dalle figure precedentemente richiamate, la differenza tra le concentrazioni rilevate è molto bassa. Invece a Montecolombo si rileva che le concentrazioni raggiunte mantengono andamenti più costanti nell’arco delle diverse giornate, risentendo in maniera minore dei fattori che sono all’origine della produzione e rimozione di questo inquinante.

Nella tabella 6.4.2 vengono riportati, per i giorni in cui è stato superato l’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” (120 μg/mc come media mobile su 8 ore) tutti i superamenti della media. Tab. 6.4.2 – Ore di superamento dell’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” (120 μg/mc

come media mobile sulle 8 ore) (I superamenti sono avvenuti solo nel periodo estivo)

Giorno h MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

26/07/2007 16.00 127 125 / 26/07/2007 17.00 131 130 / 26/07/2007 18.00 134 132 / 26/07/2007 19.00 136 134 / 26/07/2007 20.00 136 135 / 26/07/2007 21.00 132 126 / 27/07/2007 15.00 122 126 101 27/07/2007 16.00 134 131 106 27/07/2007 17.00 142 135 109 27/07/2007 18.00 147 135 113 27/07/2007 19.00 150 134 115 27/07/2007 20.00 150 130 116 27/07/2007 21.00 147 126 116 27/07/2007 22.00 144 121 116 27/07/2007 23.00 130 109 115 28/07/2007 14.00 131 121 106 28/07/2007 15.00 142 133 113 28/07/2007 16.00 152 143 119 28/07/2007 17.00 160 149 122 28/07/2007 18.00 161 151 122 28/07/2007 19.00 160 151 120 28/07/2007 20.00 157 149 115 28/07/2007 21.00 152 142 108 28/07/2007 22.00 142 129 102 28/07/2007 23.00 132 111 95 29/07/2007 16.00 122 116 86 30/07/2007 15.00 132 131 94 30/07/2007 16.00 139 136 98 30/07/2007 17.00 140 135 97 30/07/2007 18.00 136 130 92 30/07/2007 19.00 128 123 87 01/08/2007 16.00 113 121 70 01/08/2007 17.00 118 125 71 01/08/2007 18.00 121 128 73 01/08/2007 19.00 124 130 72 01/08/2007 20.00 126 127 69 02/08/2007 15.00 118 129 83 02/08/2007 16.00 126 135 84 02/08/2007 17.00 130 137 85 02/08/2007 18.00 132 137 85

40

Giorno h MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

02/08/2007 19.00 130 131 85 02/08/2007 20.00 125 125 84 03/08/2007 21.00 116 123 58 03/08/2007 22.00 117 130 61 03/08/2007 23.00 112 129 62 04/08/2007 0.00 103 127 60 04/08/2007 16.00 121 123 80 04/08/2007 17.00 126 127 83 04/08/2007 18.00 129 129 84 04/08/2007 19.00 130 131 84 04/08/2007 20.00 130 131 82 04/08/2007 21.00 125 120 79 06/08/2007 15.00 114 125 77 06/08/2007 16.00 121 131 80 06/08/2007 17.00 126 134 82 06/08/2007 18.00 128 135 83 06/08/2007 19.00 129 131 82 06/08/2007 20.00 127 120 81 07/08/2007 16.00 115 124 79 07/08/2007 17.00 120 126 79 07/08/2007 18.00 123 130 80 07/08/2007 19.00 126 130 81 07/08/2007 20.00 127 125 78 07/08/2007 21.00 123 112 76 08/08/2007 18.00 112 125 / 08/08/2007 19.00 106 126 / 08/08/2007 20.00 102 123 70 11/08/2007 19.00 121 120 / 12/08/2007 15.00 114 121 / 12/08/2007 16.00 122 128 / 12/08/2007 17.00 128 133 / 12/08/2007 18.00 132 136 / 12/08/2007 19.00 131 136 / 12/08/2007 20.00 127 132 / 12/08/2007 21.00 122 120 / 13/08/2007 16.00 123 127 / 13/08/2007 17.00 128 131 81 13/08/2007 18.00 131 132 83 13/08/2007 19.00 130 128 83 13/08/2007 20.00 126 122 80 14/08/2007 17.00 125 123 91 14/08/2007 18.00 131 128 93 14/08/2007 19.00 135 128 93 14/08/2007 20.00 135 120 93 14/08/2007 21.00 129 109 91 15/08/2007 15.00 124 131 82 15/08/2007 16.00 130 138 85 15/08/2007 17.00 134 144 88 15/08/2007 18.00 139 146 88 15/08/2007 19.00 139 146 87 15/08/2007 20.00 136 137 84 15/08/2007 21.00 130 126 82

41

Giorno h MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

15/08/2007 22.00 122 114 79 16/08/2007 15.00 112 123 80 16/08/2007 16.00 121 129 82 16/08/2007 17.00 126 131 82 16/08/2007 18.00 126 129 80 16/08/2007 19.00 / 126 76 19/08/2007 16.00 118 124 82 19/08/2007 17.00 124 128 83 19/08/2007 18.00 127 128 84 19/08/2007 19.00 127 124 83 19/08/2007 20.00 125 116 81

Totale giorni superamento VM 8 ore = 120 μg/mc 17 gg 17 gg 1 gg

Come è visibile dalla tabella dati i raggiungimenti dei massimi si manifestano negli stessi

intervalli orari, rimane il fatto che il numero dei giorni in cui si verifica il superamento dell’ “Obiettivo a lungo termine por la protezione della salute umana” presso il L.M. è estremamente limitato rispetto a quanto avviene nelle postazioni della RMQA in ambito urbano.

L’analogia con i dati riscontrati presso la RMQA durante le campagne di misura è confermata anche dai parametri statistici relativi ai valori orari riscontrati con il L.M. e le postazioni della rete, riportati nelle tabelle 6.4.3.

Tab. 6.4.3 - Parametri statistici mede orarie per O3 (μg/mc) MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile Media tot. 61 / 58 Media estiva 86 80 71 Media invernale 35 / 47 Max su tutto il periodo 180 / 136 Max estiva 180 167 136 Max invernale 93 / 87

OZONO - valori statistici

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Media tot. Media estiva Media invernale Max Max estiva Max invernale

µg/m

c

MARECCHIA

RICCIONE

MONTECOLOMBO

42

Tutti i valori statistici testimoniano che il sito di monitoraggio di Montecolombo è interessato da concentrazioni medie di Ozono simili rispetto al resto della RMQA, più precisamente registrando valori medi di concentrazione più alti sul periodo invernale e più bassi nel periodo estivo.

Nelle Fig. 6.4.7 e 8 sono riportati gli andamenti della concentrazione per il giorno tipo nel

periodo invernale ed estivo relativamente alla campagna di monitoraggio.

OZONO - periodo estivo - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

µg/m

c

MARECCHIA

RICCIONE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.4.7 - Giorno Tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per l’ Ozono (μg/mc) “Periodo Estivo”

OZONO - periodo invernale - giorno tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

µg/m

c

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.4.8 - Giorno Tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per l’ Ozono (μg/mc) “Periodo Invernale”

Come è ben visibile la postazione di Montecolombo e le postazioni della rete RMQA hanno

andamenti che tendono ad essere simili tra loro pur mantenendo valori di concentrazione notevolmente diversi, dovuti al fatto che nella postazione di Montecolombo i fenomeni di rimozione notturna dell’inquinante sono praticamente trascurabili.

43

Nel periodo estivo si nota che i valori massimi di concentrazione registrati in località San Savino di Montecolombo sono più bassi di quelli rilevati a “Marecchia” e “Riccione” ed inoltre durante la notte a partire dalle 22.00 sino alle 08.00 del mattino rimangono significativamente più elevati di quelli delle altre due stazioni della rete. Questo andamento più alto è associabile ad un minore calo della concentrazione dell’inquinante durante le ore notturne, fenomeno dovuto ad una minore presenza in questo sito di quelle sostanze inquinanti che, oltre ad entrare direttamente nel meccanismo fotochimico di generazione dell’Ozono, contribuiscono poi, tramite altre reazioni, alla sua rimozione. Nel periodo invernale le concentrazioni rilevate per l’Ozono presso il L.M. hanno un andamento molto costante e assumono quasi sempre valori maggiori di quelli rilevati presso la postazione “Marecchia”.

Per quanto riguarda l’andamento orario delle concentrazioni in tutte le stazioni si registrano valori maggiori tra le ore 14.00 e le 17.00 nel periodo estivo e tra le 16.00 e le 17.00 nel periodo invernale, ore successive ai momenti di maggior irraggiamento solare.

Nelle successive tabelle 6.4.4 e 5 viene riportato l’andamento dell’indice di Pearson R, calcolato

sui valori medi orari del giorno tipo per le postazioni di misura della RMQA e del L.M.. Nel periodo estivo è evidente la buona o ottima correlazione tra i dati rilevati in tutte le postazioni di misura. Nel periodo invernale la correlazione con “Marecchia”, unica stazione a rilevare l’inquinante, non è buona.

Tab. 6.4.4 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura dell’Ozono.

“Periodo Estivo” MARECCHIA RICCIONE MONTECOLOMBO Lab. Mobile

MARECCHIA 1.00 0.97 0.92 RICCIONE 1.00 0.90

MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00 Tab. 6.4.5 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura dell’Ozono.

“Periodo Invernale” MARECCHIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

MARECCHIA 1.00 0.41 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00

Dall’analisi dei dati, oltre che dagli indici di correlazione di Pearson R, si vede chiaramente la

similitudine degli andamenti riscontrati per l’ozono presso il L.M. e nelle postazioni fisse di “Riccione” e “Marecchia”, nel periodo estivo. Al contrario per il periodo invernale.

Nelle Fig. 6.4.9 e 10 sono riportati gli andamenti della concentrazione per le settimane tipo.

44

OZONO - periodo estivo - settimana tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

ug/m

c

MARECCHIA

RICCIONE

MONTECOLOMBO

Fig. 6.4.9 - Settimana Tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per l’ Ozono (μg/mc) “Periodo Estivo”

OZONO - periodo invernale - settimana tipo

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

ug/m

c

MARECCHIA

MONTECOLOMBO

Fig.6.4.10-Settimana Tipo.Andamento orario settimanale della concentrazione per l’ Ozono (μg/mc) “Periodo invernale”

Come è ben visibile dai grafici delle settimane tipo, la postazione a San Savino di

Montecolombo, mostra con evidenza un profilo di concentrazione più stabile sia durante il periodo estivo che quello invernale.

I profili sia estivi che invernali hanno andamenti simili a quelli rilevati nelle altre postazioni della RMQA, solo che durante le ore notturne presso il L.M. la riduzione della concentrazione dell’Ozono è molto meno evidente, questo ad ulteriore riprova di quanto richiamato in precedenza relativamente ai fenomeni di formazione e rimozione dell’inquinante.

45

Conclusioni • Per questo inquinante i valori massimi di concentrazione vengono raggiunti nelle ore centrali

della giornata nel periodo estivo, dalle 14.00 alle 17.00, in quelle invernali dalle 16.00 alle 17.00, ore successive ai momenti di maggior irraggiamento solare. Questo andamento è meno visibile presso il L.M. nel periodo invernale. Rimane da segnalare che di notte a Montecolombo la diminuzione della concentrazione di Ozono avviene in maniera molto meno marcata rispetto alle postazioni in ambito urbano. Anche questo andamento non è molto visibile presso il L.M. nel periodo invernale.

• L’andamento orario delle concentrazioni rilevate è analogo nel periodo estivo ed invernale ma con valori massimi più alti in estate e assolutamente più bassi in inverno. Il L.M. durante il periodo invernale presenta un andamento molto piatto.

• In definitiva, constatato che i dati rilevati nel periodo di tempo in cui è stato effettuato il campionamento a Montecolombo mostrano una forte correlazione con i dati rilevati nelle postazioni di misura della RMQA nel periodo estivo, così come lo sono i dati delle altre postazioni tra di loro, constatato che i dati rilevati nel periodo invernale non sono correlati e mostrano un andamento analogo a quello rilevato a “Marecchia” ma con valori molto più costanti nell’arco della giornata, considerato che i due periodi di monitoraggio estivo ed invernale sono rappresentativi dei relativi andamenti dell’inquinante, stimiamo che l’andamento dell’ O3 in località San Savino di Montecolombo presenti queste analogie con i dati rilevati presso le stazioni della RMQA durante tutto l’anno. Considerato che l’ambito in cui si sono svolti i monitoraggi è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo, è verosimile che questa tipologia di sito sia caratterizzata da profili di concentrazioni analoghi a quelli riscontrati nelle altre postazioni della RMQA e, in particolare, per quanto riguarda i livelli medi di concentrazione con valori simili, e più precisamente più bassi nel periodo estivo e più alti nel periodo invernale.

• Per quanto riguarda il rispetto degli attuali limiti normativi rileviamo quanto segue. I dati rilevati per l’O3 durante la campagna con il L.M. e quelli rilevati con le postazioni di misura della RMQA, mostrano che per questo inquinante, durante il periodo “estivo” di monitoraggio, non sono stati superati i valori della “Soglia di allarme” e della “Soglia di informazione”, è stato registrato in una sola occasione il raggiungimento di questo valore di soglia presso la postazione “Marecchia”. Se il monitoraggio fosse ricaduto in un lasso di tempo in cui si fosse manifestato un fenomeno di inquinamento da O3, con la registrazione di superamenti dei limiti sopra richiamati presso le postazioni della RMQA, cosa che molto spesso avviene durante il periodo primaverile estivo, tali superamenti non si sarebbero potuti escludere presso la postazione del L.M. in cui la concentrazione dell’Ozono presenta un valore di media totale simile, pur registrando, in ogni caso, valori di concentrazione media oraria massima estiva molto inferiori. È stato invece superato il limite per l’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” presso le postazioni della RMQA per 17 volte, mentre presso il L.M. in località San Savino di Montecolombo questo superamento avveniva una volta sola. Quindi, per quanto riguarda la stima del rispetto dei limiti normativi presso la postazione L.M., viste le correlazioni riscontrate tra i dati rilevati nella varie postazioni, andando anche a confrontare i dati con quelli rilevati nel corso dell’ultimo triennio nelle postazioni di misura fisse (vedi Report RMQA 2005-6-7) che, in funzione di quanto detto sopra, possono fornire indicazioni in merito all’area di nostro interesse, valutiamo che attualmente non può essere garantito il rispetto della “Soglia di informazione”, è provato il superamento dell’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” ed è molto provabile il rispetto del “Valore bersaglio per la protezione della salute umana al 2010”.

46

6.5 Benzene (C6H6) Per quanto riguarda questo inquinante i limiti di legge riportati nel DM 60/02 fanno riferimento al

“Valore medio sull’anno civile”. Il limite previsto dal decreto, i tempi previsti per il suo raggiungimento ed i margini di tolleranza consentiti sono riportati nella tabella 6.5.1.

Tab 6.5.1 - Parametri richiesti dal DM 60/02 per il Benzene (C6H6) - [μg/mc]

Entrata in

vigore (13/12/2000)

Dal 01/01/06

Dal 01/01/07

Dal 01/01/08

Dal 01/01/09 Dal 01/01/10

Periodo di mediazione

Valore limite aumentato del margine di tolleranza Valore limite

Valore limite per la

protezione della salute

umana

Anno Civile

10 *1

9 8 7 6 5

*1 Valore Limite aumentato del 100%, pari a 5 μg/mc all’entrata in vigore della direttiva 2000/69 (13/12/2000). Tale valore è ridotto al 1° gennaio 2006, e successivamente ogni 12 mesi, secondo una percentuale annua costante, per raggiungere lo 0% al 1° gennaio 2010.

Dall’analisi dei dati orari rilevati dal L.M. (vedi Fig. 6.5.1) si vede chiaramente che

l’inquinamento da Benzene rilevato durante i monitoraggi presenta picchi nei valori medi orari quasi sempre inferiori al valore previsto per la media annuale, sia nel periodo invernale che estivo.

Andando ad analizzare i dati rilevati dalla postazione di misura “Flaminia” (vedi Fig. 6.5.1) si rileva che i profili delle concentrazioni medie orarie rilevate mostrano andamenti simili ma significativamente molto maggiori di quelle registrate a Montecolombo.

BENZENE - valori orari

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

24/0

7/20

07

25/0

7/20

0726

/07/

2007

27/0

7/20

0728

/07/

2007

29/0

7/20

0730

/07/

2007

31/0

7/20

0701

/08/

2007

02/0

8/20

0703

/08/

2007

04/0

8/20

0705

/08/

2007

06/0

8/20

0707

/08/

2007

08/0

8/20

0709

/08/

2007

10/0

8/20

0711

/08/

2007

12/0

8/20

0713

/08/

2007

14/0

8/20

0715

/08/

2007

16/0

8/20

0717

/08/

2007

18/0

8/20

0719

/08/

2007

I I

22/0

2/20

0823

/02/

2008

24/0

2/20

0825

/02/

2008

26/0

2/20

0827

/02/

2008

28/0

2/20

0829

/02/

2008

01/0

3/20

0802

/03/

2008

03/0

3/20

0804

/03/

2008

05/0

3/20

0806

/03/

2008

07/0

3/20

0808

/03/

2008

09/0

3/20

0810

/03/

2008

11/0

3/20

0812

/03/

2008

13/0

3/20

0814

/03/

2008

15/0

3/20

0816

/03/

2008

17/0

3/20

0818

/03/

2008

ug/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

VL 2007 = 8 ug/mc

VL 2008 = 7 ug/mc

VL 2010 = 5 ug/mc

Fig. 6.5.1 - Valori medi orari per il Benzene (μg/mc) “Periodo invernale” e “Periodo estivo”

Nella tabella 6.5.2 vengono riportati alcuni parametri statistici relativi ai valori orari riscontrati

presso il L.M. e la stazione “Flaminia” negli intervalli di tempo in cui è stato condotto il monitoraggio.

47

Tab 6.5.2 – Benzene. Parametri statistici medie orarie (μg/mc) FLAMINIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

Media tot. 3.0 1.2

Media estiva 2.7 1.2

Media invernale 3.3 1.3

Max su tutto il periodo 13.3 5.5

Max estiva 12.1 4.8

Max invernale 13.3 5.5

BENZENE - valori statistici

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

Media Tot. Media Estiva Media Invernale Max Tot. Max Estiva Max Invernale

ug/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Come era percepibile anche dall’andamento del grafico, la media risulta essere molto più bassa per il L.M. rispetto a Flaminia, in entrambi i periodi di campionamento.

In entrambi i siti di misura, in particolare a Montecolombo, i valori medi rilevati nei periodi oggetto di monitoraggio mostrano valori compatibili con il rispetto del valore limite per la protezione della salute umana previsto per il 2010, pari a 5 μg/mc come valore medio annuo.

Nelle Fig. 6.5.2 sono riportati gli andamenti della concentrazione per il giorno tipo nel periodo di monitoraggio.

Il L.M. rispetto a “Flaminia” presenta sempre valori di concentrazione significativamente più bassi. Per quanto riguarda l’andamento orario delle concentrazioni, nel periodo estivo presso la postazione “Flaminia” si registra un aumento della concentrazione nelle ore mattutine alle 09,00, mentre nelle ore serali verso le ore 20.00 l’aumento di concentrazione si manifesta in entrambe le postazioni. Nel periodo invernale gli aumenti di concentrazione si manifestano in entrambi i siti di misura durante la mattina dalle ore 09.00 alle 10.00 e in serata dalle ore 20.00 alle 21.00.

Nella stazione “Flaminia” si rileva sempre anche un innalzamento delle concentrazioni nelle ore centrali della giornata. Quindi gli innalzamenti di concentrazione si rilevano sempre nelle ore concomitanti o immediatamente successive ai momenti di traffico più intenso.

Dal grafico del giorno tipo per “Flaminia” si rileva sempre la tendenza all’aumento delle

concentrazioni dell’inquinante durante l’arco della giornata, tale tendenza è percepibile anche a Montecolombo, dove però le concentrazioni sono molto basse e più omogenee nel corso di tutta la giornata, in special modo durante il periodo estivo.

48

BENZENE - giorno tipo - periodo estivo

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.5.2 – Giorno tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per il Benzene (μg/mc) “Periodo Estivo”

BENZENE - giorno tipo - periodo invernale

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

1.00

2.00

3.00

4.00

5.00

6.00

7.00

8.00

9.00

10.0

0

11.0

0

12.0

0

13.0

0

14.0

0

15.0

0

16.0

0

17.0

0

18.0

0

19.0

0

20.0

0

21.0

0

22.0

0

23.0

0

0.00

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.5.3 – Giorno tipo. Andamento orario giornaliero della concentrazione per il Benzene (μg/mc) “Periodo Invernale”

Nelle tabelle 6.5.3 e 6.5.4 viene riportato l’andamento dell’indice di Pearson R, calcolato sui

valori medi orari del giorno tipo tra le due postazioni di misura. È presente una buona correlazione tra i dati nel periodo invernale, minore nel periodo estivo. Tab 6.5.3 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del Benzene

“Periodo Estivo” FLAMINIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1.00 0.56 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00

Tab 6.5.4 - Correlazione di Pearson tra i valori orari del giorno tipo nelle postazioni di misura del Benzene

“Periodo Invernale” FLAMINIA MONTECOLOMBO Lab. Mobile

FLAMINIA 1.00 0.75 MONTECOLOMBO Lab. Mobile 1.00

49

Nelle Fig. 6.5.3 e 4 sono riportati gli andamenti della concentrazione per la settimana tipo.

BENZENE - settimana tipo - periodo estivo

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.5.4 – Settimana tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per il Benzene (μg/mc) “Periodo

Estivo”

BENZENE - settimana tipo - periodo invernale

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

1.00

7.00

13.0

0

19.0

0

µg/m

c

FLAMINIA

MONTECOLOMBO

Fig. 6.5.5 – Settimana tipo. Andamento orario settimanale della concentrazione per il Benzene (μg/mc) “Periodo

Invernale”

In inverno, durante i giorni lavorativi della settimana si registrano valori di concentrazione più

elevati rispetto al fine settimana. Per il periodo estivo non vi è evidenza di questo comportamento. La tendenza all’abbassamento delle concentrazioni degli inquinanti durante il fine settimana si è manifestata anche per il Biossido di Azoto, il PM10 e il Monossido di Carbonio, in particolar modo durante il periodo invernale. Questa condizione è associabile ad inquinanti generati principalmente da traffico.

50

Conclusioni • Per questo inquinante nel periodo estivo i valori massimi di concentrazione si registrano presso

la postazione “Flaminia” nelle ore mattutine alle 09,00, mentre nelle ore serali, verso le ore 20.00 l’aumento di concentrazione si manifesta in entrambe le postazioni. Nel periodo invernale gli aumenti di concentrazione si manifestano in entrambe le postazioni durante la mattina dalle ore 09.00 alle 10.00 e in serata dalle ore 20.00 alle 21.00.

• Durante il corso della singola giornata la concentrazione di Benzene nell’aria tende ad aumentare progressivamente per poi diminuire durante le ore notturne e del primo mattino. Sia nel periodo estivo che invernale le concentrazioni rilevate con il L.M. rimangono molto basse e più omogenee di quelle rilevate presso la stazione “Flaminia” e la tendenza all’innalzamento è meno evidente, in modo particolare durante il periodo estivo.

• Sia presso la stazione “Flaminia” che presso il L.M. nel periodo invernale durante la settimana lavorativa si rilevano concentrazioni maggiori dell’inquinante. Le concentrazioni tornano poi ad abbassarsi durante il fine settimana. Nel periodo estivo questo andamento non è percepibile.

• Come per tutti gli altri inquinati primari, il periodo invernale presenta sempre profili di concentrazione più alti rispetto a quello estivo (vedi report RMQA anni 2005-6-7).

• Il profilo delle concentrazioni rilevate con il L.M. in località San Savino di Montecolombo è simile a quello riscontrato presso la postazione “Flaminia” (alta densità di traffico urbano), si rileva una buona correlazione durante il periodo invernale che invece non si manifesta in maniera evidente durante il periodo estivo. Per quanto riguarda i valori di concentrazione, nel L.M. vengono rilevate sempre concentrazioni significativamente più basse rispetto a “Flaminia”.

• In definitiva, constatato che i dati rilevati a Montecolombo mostrano una certa correlazione con i dati rilevati in “Flaminia” durante il periodo estivo e una buona correlazione durante il periodo invernale, visto che sia nel periodo invernale che in quello estivo presso il L.M. vengono rilevati andamenti analoghi ma con concentrazioni sempre sensibilmente più basse rispetto a “Flaminia”, considerato che il periodo di monitoraggio è rappresentativo del relativo andamento dell’inquinante, stimiamo che l’andamento del Benzene a Montecolombo presenti questo grado di correlazione con i dati rilevati a “Flaminia” durante tutto l’anno. Considerato che l’ambito in cui è stato effettuato il campionamento è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo è verosimile che questa tipologia di sito sia caratterizzata da profili di concentrazioni simili a quelli riscontrati a “Flaminia” (alta densità traffico urbano) e, in particolare, per quanto riguarda i livelli di concentrazione da valori significativamente inferiori a quelli rilevati in questa postazione in modo particolare nel periodo invernale.

• Per quanto riguarda il rispetto dell’attuale limite normativo (valore limite medio calcolato sull’intero anno) nella postazione di San Savino di Montecolombo, considerando la rappresentatività dei dati richiamata sopra, possiamo stimare quanto segue. I dati rilevati per il Benzene durante la campagna con il L.M. possono permettere il mantenimento del valore medio annuo al di sotto di quanto richiesto attualmente dalla norma. Infatti, se l’andamento rilevato consente il rispetto del limite previsto al 2010 nella postazione di misura “Flaminia” (vedi report RMQA anni 2005-6-7), a maggior ragione lo consente per la postazione di Montecolombo dove vengono registrati sempre valori significativamente più bassi.

51

6.6 Dati Meteorologici A completamento dell’analisi dei dati rilevati si è stimata la rappresentatività delle condizioni

meteo rilevate nel L.M. posizionato in località San Savino di Montecolombo, durante i due periodi di campionamento.

A questo scopo si è proceduto alla estrazione dei dati relativi alle principali variabili meteorologiche rilevate dai sensori meteo installati sul L.M. Quindi sono stati acquisiti (tramite interfaccia DEXTER) i dati meteo rilevati dalla postazione di misura della rete di “Meteorologia Urbana” gestita da ARPA SIM, che a Rimini è posizionata sopra l’edificio delle scuole medie Panzini, in p.zza Gramsci. Si è ritenuto che questi ultimi dati fossero più rappresentativi delle condizioni meteo rilevabili nell’ambito urbanizzato dell’agglomerato della nostra provincia rispetto a quelli rilevati nella postazione di misura della RMQA dotata di sensori meteo (“Marecchia”, posizionata in Parco XXV Aprile a Rimini).

Nelle figure che seguono (Fig. 6.6.1, 2, 3, 5, 6, 7 e 8) vengono riportati gli andamenti della pioggia, dei venti, della radiazione solare e della temperatura, nelle due postazioni.

Ad eccezione delle rose dei venti, per i parametri rilevati sono evidenti andamenti molto simili.

Precipitazioni - periodo estivo

0

2

4

6

8

10

12

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

mm

/ora

Pioggia - Montecolombo(Lab. Mobile)

Pioggia - Rimini (Dexter)

Fig. 6.6.1 - Eventi piovosi. “Periodo Estivo”

Precipitazioni - periodo invernale

0

2

4

6

8

10

12

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

mm

/ora

Pioggia - Montecolombo(Lab. Mobile)

Pioggia - Rimini (Dexter)

Fig. 6.6.2 - Eventi piovosi. “Periodo Invernale”

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Il periodo “estivo” è caratterizzato da precipitazioni di forte intensità sia per il Laboratorio Mobile che per la stazione di Rimini. Il periodo invernale è caratterizzato da precipitazioni più deboli con le precipitazioni maggiori comprese fra il 05/03 e il 08/03. E’ da notare l’abbassamento delle concentrazioni del PM10 che si sono registrate in concomitanza agli eventi piovosi registrati il 05/03/08 e il 08/03/08.

Periodo Estivo

L.M. – San Savino – MONTECOLOMBO Stazione Meteo Urbana – p.zza Gramsci - RIMINI

Fig.6.6.3 – Rose dei venti “Periodo Estivo”

Periodo Invernale

L.M. – San Savino – MONTECOLOMBO Stazione Meteo Urbana – p.zza Gramsci - RIMINI

Fig.6.6.4 - Rose dei venti “Periodo Invernale”

Per quanto riguarda le rose dei venti, quelle rilevate dal L.M. in località San Savino di

Montecolombo e dalla postazione in p.zza Gramsci a Rimini risultano molto diverse tra loro. Nel periodo estivo la postazione di Rimini presenta picchi di popolazione nel quadrante sud-ovest e da est e di intensità principalmente da est, la postazione del L.M. presenta picchi di intensità e popolazione da nord e da sud-est. Nel periodo invernale la postazione in p.zza Gramsci a Rimini presenta picchi di popolazione in direzione nord-ovest e di intensità da nord-est e sud-ovest, mentre il L.M. presenta picchi di popolazione e intensità da nord.

53

Radiazione solare - periodo estivo

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

W/m

q

Radiazione solare -Montecolombo(Lab. Mobile)

Radiazione solare -Rimini (Dexter)

Fig. 6.6.5 - Radiazione solare. “Periodo Estivo”

Radiazione solare - periodo invernale

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

W/m

q

Radiazione solare -Montecolombo(Lab. Mobile)

Radiazione solare -Rimini (Dexter)

Fig. 6.6.6 - Radiazione solare. “Periodo Invernale”

La radiazione solare ha un andamento molto simile fra le due postazioni sia in inverno che in

estate. Si può inoltre notare come per questo parametro si rilevino valori inferiore ai valori medi nei periodi caratterizzati da pioggia. Durante i fenomeni piovosi la presenza delle nuvole impedisce alla radiazione solare di raggiungere il suolo e gli strati bassi dell’atmosfera. In particolare si possono verificare i dati di concentrazione più bassi rilevati per l’O3 nei periodi in cui sono stati registrati valori molto bassi per la radiazione solare.

54

Temperatura - periodo estivo

0

5

10

15

20

25

30

35

40

24/0

7/20

07

25/0

7/20

07

26/0

7/20

07

27/0

7/20

07

28/0

7/20

07

29/0

7/20

07

30/0

7/20

07

31/0

7/20

07

01/0

8/20

07

02/0

8/20

07

03/0

8/20

07

04/0

8/20

07

05/0

8/20

07

06/0

8/20

07

07/0

8/20

07

08/0

8/20

07

09/0

8/20

07

10/0

8/20

07

11/0

8/20

07

12/0

8/20

07

13/0

8/20

07

14/0

8/20

07

15/0

8/20

07

16/0

8/20

07

17/0

8/20

07

18/0

8/20

07

19/0

8/20

07

Tem

pera

tura

[C°]

Temperatura -Lab.Mob.MONTECOLOMBO

Temperatura -Rimini DEXTER

Fig. 6.6.7 - Temperatura. “Periodo Estivo”

Temperatura - periodo invernale

-5

0

5

10

15

20

25

30

35

40

22/0

2/20

08

23/0

2/20

08

24/0

2/20

08

25/0

2/20

08

26/0

2/20

08

27/0

2/20

08

28/0

2/20

08

29/0

2/20

08

01/0

3/20

08

02/0

3/20

08

03/0

3/20

08

04/0

3/20

08

05/0

3/20

08

06/0

3/20

08

07/0

3/20

08

08/0

3/20

08

09/0

3/20

08

10/0

3/20

08

11/0

3/20

08

12/0

3/20

08

13/0

3/20

08

14/0

3/20

08

15/0

3/20

08

16/0

3/20

08

Tem

pera

tura

[C°]

Temperatura -Lab.Mob.MONTECOLOMBO

Temperatura -Rimini DEXTER

Fig. 6.6.8 - Temperatura. “Periodo Invernale”

Per quanto riguarda le temperature sia durante il periodo invernale che estivo, si osserva

distintamente la presenza di un ciclo dì/notte. Durante il periodo estivo i valori di temperatura massima della postazione del L.M. in località

San Savino di Montecolombo sono simili a quelli osservati dalla postazione di Rimini mentre i valori minimi risultano essere sempre leggermente inferiori. Questo è probabilmente dovuto al fatto che la zona urbana di Rimini è maggiormente cementificata e ciò comporta un maggiore assorbimento di radiazione solare durante le ore di sole e conseguentemente un maggiore rilascio di calore durante le ore notturne.

Il periodo invernale risulta invece caratterizzato da temperature leggermente maggiori nella postazione di Rimini rispetto alla postazione del L.M. non solo durante le ore notturne, ma anche durante le ore di sole. Questo potrebbe essere dovuto al fatto che in inverno la città tende a comportarsi come un “isola di calore”.

55

7 Conclusioni Oltre a quanto richiamato nei criteri tecnici, l’analisi dei dati rilevati durante la campagna

effettuata con il Laboratorio Mobile in località San Savino di Montecolombo, durante i due periodi di campionamento, mostra la validità della stessa ai fini della caratterizzazione della qualità dell’aria in questo ambito territoriale. Questo in relazione a quanto monitorato con postazioni di misura fisse collocate in siti che presentano caratteristiche analoghe, ma anche per siti che, visto il loro posizionamento, presentano andamenti diversi. Infatti, rispetto alle postazioni della RMQA, posizionate in siti con le medesime caratteristiche locali, i dati rilevati a San Savino di Montecolombo con il Laboratorio Mobile mostrano spesso profili di concentrazione abbastanza correlati anche se con valori di concentrazione sensibilmente più bassi, testimoniando la rappresentatività dei siti verso la postazione L.M.. Allo stesso modo sono individuati andamenti non correlati rispetto ai siti posizionati in contesti ambientali diversi.

Per quanto riguarda il rispetto dei limiti attualmente previsti dalla normativa, è stata valutata la

possibilità di rispetto e/o superamento dei valori richiesti per ogni inquinante monitorato.

• Monossido di Carbonio (CO). Non esistono criticità. La media massima giornaliera su 8 ore (Valore limite giornaliero per la protezione della salute umana) risulta essere sempre abbondantemente sotto il valore limite (10 mg/mc) previsto già dal 2005.

• Benzene (C6H6). Non presenta particolari criticità. Viene stimato che la concentrazione media annuale (Valore limite per la protezione della salute umana) sia inferiore al valore limite (5 μg/mc) previsto per il 2010. Ricordiamo comunque che per il Benzene, sostanza cancerogena, non è stata individuata alcuna soglia minima al di sotto della quale non esiste pericolo per la salute umana.

• Biossido di Azoto (NO2). Non sembrano manifestarsi criticità. Risulta evidente che, se da un lato viene rispettato il valore attualmente richiesto per la media oraria (Valore limite orario per la protezione della salute umana - 200 μg/mc), è anche molto provabile che si verifichi la conformità al valore medio annuale (Valore limite annuale per la protezione della salute umana - 40 μg/mc), previsto per il 2010.

• Materiale Particolato (PM10). Potrebbero manifestarsi criticità. Se da un lato è provabile il verificarsi del rispetto del valore medio annuale (Valore limite annuale per la protezione della salute umana - 40 μg/mc), il rispetto del numero di superamenti consentiti per il valore medio giornaliero (Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana - 50 μg/mc) potrebbe rivestire aspetto di criticità.

• Ozono (O3). Esiste qualche criticità. Viste le condizioni climatiche associate al periodo “estivo” di monitoraggio, sono avvenuti superamenti limitatamente alla media massima giornaliera su 8 ore (Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana - 120 μg/mc) sia presso le postazioni della RMQA che presso il L.M., mentre non si sono verificati superamenti della Soglia di Allarme (240 μg/m) e della Soglia di Informazione (180 μg/m) in nessuna postazione di misura. I superamenti dell’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” si sono registrati per 17 volte presso le postazioni RMQA ed una sola volta presso il L.M.. Presso la RMQA in un solo caso si è registrato anche il raggiungimento del valore previsto per la Soglia di Informazione. Resta il fatto che i dati medi orari rilevati presso la postazione RMQA, in ambito urbano nel periodo estivo, assumono valori massimi più alti rispetto a Montecolombo e anche i valori medi relativi a tutto il periodo estivo registrati presso la RMQA sono maggiori di quelli registrati a Montecolombo. Quindi, in considerazione della forte correlazione dei dati rilevati dal L.M. a Montecolombo e le altre postazioni della RMQA nel periodo estivo e andando a considerare anche quanto rilevato storicamente presso di queste, appare evidente che, in presenza di condizioni climatiche caratteristiche del periodo estivo, anche il rispetto della “Soglia di Informazione” sopra richiamata non può essere garantito,

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mentre potrebbe verificarsi il rispetto del “Valore bersaglio per la protezione della salute umana al 2010” (Media massima giornaliera su 8 ore - 120 μg/m, 25 giorni per anno civile come media di tre anni).

In definitiva, dalla presente campagna di monitoraggio, per il sito in oggetto emerge una

situazione per alcuni aspetti analoga a quanto riscontrato dalla stima annuale dei dati rilevati dalla rete RMQA della Provincia di Rimini.

Considerato che l’ambito in cui è stato effettuato il monitoraggio è rappresentativo della parte urbanizzata del comune di Montecolombo, visto che in esito alla valutazione dei dati abbiamo potuto rilevare le correlazioni sopra richiamate, stimiamo che tale ambito sia caratterizzato da un andamento dell’inquinamento in generale migliore di quello identificato per l’Agglomerato della Provincia di Rimini, così come definito dalla zonizzazione attualmente adottata (DGP n°77 del 05/04/2005). Siamo quindi in presenza di un’area del territorio dove l’ozono registra il superamento dell’ “Obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana” e potrebbe registrare il superamento della “Soglia di informazione”, per il PM10 il rispetto del numero di superamenti consentiti per il valore medio giornaliero (Valore limite di 24 ore per la protezione della salute umana - 50 μg/mc) potrebbe rivestire aspetto di criticità. In ogni caso per tutti gli inquinanti in genere si rileva una condizione migliore rispetto a quanto rilevato nell’agglomerato.