inuiil giovedì novembre

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INUIIL 2^2 1848 - h .' i - - J ' " 'l- CONDIZIONI DELL ASSOCIAMONE - ^ La Gtóettà di Roma uscirà ogni giorno eccettuali i festivi. -■ P 1 PBBZZI VENGONO FISSATI A Roma per trimestre 2 50. Alle Province (franco) 2 80, All'Estero franco fino ai Coutìni. 2 80. i _■. Giovedì 25 Novembre 3 A V VERTENZE . i . v ., ' - . I r - I . r ' _ - - - p - . - ; Le iettcre, e i pieghi dovranno esaere , : i ' ' !- .di'riJlli affrancati alla Direzione dcilà Gaimta di ìtoma nella Tipografia Sai viuceiin Piazza de" SS. XII, Apostoli. L «M5 L T n* J— ^e MT -ff—P WS OSSEKVÀZIONI METEOaOLOOICUK FATTE MULLA SPECULA DEI. COLLEGIO ROMANO ALL' ALTEZZA 1)1 AlETRl 48,7 SUL LIVELLO DEL MARE ri 4j ^K ^^mr— Ji ^n GIORNI . ' DELL' OSSERVAZIONE Ore 7 anlim. 22 Novembre { >• 3 pomer. » 9 pomer. ììarometro ridotto alla Temperai, di 0 o R. Poli. 28 Un. 1,0 )> 28 « 0,8 » 28 » 1,2 n _^teui <TTr Termometro R. Igrometro ester. al Nord a capello •+■ 2, e 11 4 11, 5 5, .7 Direzione del vento N. dd. Calma. NNE. dd. .Sfato del,ciclo Chiarissimo. Chiarissimo. Sereno. x^zzzr. Osservazioni fatte ad ore diverse ■• * . " l Dalle 9 pomer. del 21 Novembre fino alle 9 pomer. del 22 k Temperai, mass, H 11,8 Temperai, min. 2.4. ...i- _ * I f_ _L._L _1H .^ ^ -«-j^ffr^--^— ' , , ROMA 25 Novembre PARTE OFFICIALE SUA SANTITÀ si era degnnla di accordare ai cessati Ministri V assegnamento mensile scu di 500, oltre l'indennità di alloggio, per quelli che non lo avessero dal Governo. Gli attuali Mi | r nistri però,'iu vista della presente condizione del pubblico erario, o dei bisogni cui deve ogni Stato.d'Italia sopperire, hanno tutti spontanea mente rinunziato a questo aumento, e risoluto di non prevalersi che degli assegnamenti ed in dennizzi che si trovavano fissati prima della sum inentovata disposizione, che corrispondono alla me di essi. •2£a>5£5< Monsignor Fiscale generale, sig. Àvv, Giu seppe Morandi, avendo supplicato SUA SANTITÀ' a concedergli di dimettersi e ritirarsi dal suo oifìzio, ed avendo conseguila T impetrata con cessione, egli si è definitivamenle dimesso. ■Q<$M5< ALTO CONSIGLIO Domani, Venerdì 24 correrne, alle oro 12 me ridiane, nelle'Sale delP'Alto Consiglio si niduneran no le Commissioni, incaricale due propòslo del Deputato Mamìani, A del progetto (li legge, sulla'ri forma dei pesi e delle misure. CONSIGLIO DEI DEPUTATI Tornata del di 24 novemòre, ORDINE BEL GIORNO. i/Lettura del Processo Yerhnle. 2, Uelaziono della Commissione per la verifiòa dei poteri. 3. Discussione su gli articoli del Progetto di Legge per l'abolizione dello Soslituzioni. La Se.dula si apre ad un' ora pomcridiona. Il Presidente STTJRBÌNETTI. Il Segretario G. CAPOIUONI. NOTA DEI DEPUTATI PRESENTI ALI/ ULTIMA TORNATA DEI 21 NOVEHU1RE 1848. Armellini Carlo, Deputoto di Albano. Bianchini Antonio, Deputato di Castel Nuovo di Porto. Bonacci Filippo , Depulnlo di .Iesi. Borghese Marcantonio, Deputato di Uonciglione. Jionaparte Cario, Depulato di S. Ginesio. Borgia Ettore, DopuliUo di Velletri. Caporioni Girolamo, Deputato di Montegiorgio. Colonna Vincenzo, Deputalo di Tivoli. Corboli Curzio, Deputalo di Urbino. Del lini Antonioj Depulnlo di Copparo. De Bossi Pasquale, Deputato di Frosinoue. Fabbri (rio, Battista, Deputato di Camerino. Ferrari Sallustio, Deputalo di Rimiui. Fiorenzì Francesco, Deputalo di Sun Severino. Fu scotìi Sebastiano, Deputato di Itavonna e Cervia. Galeotti Federico, Deputato di Città della Pieve. Giommrdi Clemente J Deputalo di Lojano. Guarini Pietro). Deputalo di'Forlì. Lauri Lauro, Dopulnlo di Macerata. .Lega Girolamo, Deputato di Faenza e firisigtiolla" .. Marcelli Cristoforo, Deputalo di Cagli. Marcomnti Paolo, Deputato di Sarsina. Mariani Livio, Deputato di Subiaco. Marini Ciriaco Pio, Deputato di Ancona 2.° Collegio. Massei Giovannij Deputalo di .Castel S. Pietro., Mayr. Francesco., Deputato di Argenta. [ Melloni Francesco ; Deputato di Veroli. Ninchi Annibale, Deputato Acquapendente. Pantaleoni Diomede, Deputalo di Cingoli. Patrizi Domenicoj Deputalo di Alatri. .Pieri Giuliano, Deputalo di Roma 1.° Collegio.. Potenziani Ludovico, Deputato di Kieli. Piacentini Giuseppe, Deputalo di Poggio Mirteto. Phzoli Andreaj Deputato di Bologna 4.° Collegio. Piccinini Alessandro, Deputalo di Oflida. J /tesse Luigi Maria, Deputato di Roma 4.°'Collegio. Bieca Francesco, Deputato Monletiascone. Sacripante 'Nicola, Deputato di Amelia. Scaramucci Ottavio, Deputalo di Norcia. Sereneili Luigi, Deputalo (li'Uecauali. Simomtti Annibale, Deputato di Ancona 1.° Collegio. Soldini Giuseppe, Deputato di Paleslrina. StarbineUi Francesco, Deputalo di Roma 6.* Collegio. Serafini Nicola, Deputato, di Fabriano. Sereni Gio. Battista, Deputato di Perugia 1." Collegio Tambroni Ernesto, Deputato di Ferino S. Elpidio. Torre Federico, Depulato di Benevento.' Yivìani Aldebrando, Deputalo di Terni. PRESIDENZA DI ROMA E COMARCA. NOTIFICAZIONE Essendo slato nominato al Ministero delle Finan ze il sig. Avv. Lunati Deputato del terzo Collegio di Roma, che comprende le iniziali'F, G. H.'L K. , ò invitato il Collegio slesso a riunirsi nella Sala della Yen. Archiconfralcrnila della SS. Annunziala a Santa . Chiara nel giorno di sàbato 25 correlile , alle ore 8, antimeridiane, per procedere alla nomina del' nuovo Deputato. I biglietti d'ingresso e le schedi* saranno for niti nella Sala suddivisala , e Io Sfjuittinio verrà chiu so allo ore. 2 pom'eridiane. Dalla Presidenza di Roma e Comarca li 23 rio r v ombro 1848. PER l/ EMiNENTiSbTMO PRESIDENTt; JV. Sacripante Consigliere, Con ordine del Ministero della Pubblica Istru zione, l'University Romana aprirà colle solite for malità" il giorno 27 novembre corrente. PARTE NON OFFICIALE + I M Alcuni Giornali della Capitale hanno dello essersi l'Abate Rosmini recalo, n Parigi in qualche missio ne. V Abate Rosmini dichiara di non essersi mai as sentalo da .Roma , dove attendo a 1 suoi pacilìci sludi. STATI ITALIANI GRANDUCATO DI TOSCANA FIRENZE, 16 novembre. Nel di '31 ollobre alcuni del popolo di Porto Ferrajo , in unione dei soldati di linea e dei canno nieri sedentari, non che di vari forestieri, si,por tarono sotto il forte Falconò chiedendo la libera zione dei prigionieri, ncirintendimenlo di festeggia^ re insieme la nomina dei sigg. Montanelli e Gucrraz * zi al Ministero. L' Ufficialo di presidio sottotenente Giacinto Esclapon, o non bene intendesse, o volesse l slrcttartìente altcnersi ai regolamenti, chiuse nel forte e sembrò ordinasse la resistenza. Il presidio po ro o se ne stette passivo, o coadiuvò (a scalata, e il terribile Falcone fu occupato (non preso) senza trarre colpo. L'Esclapou fu alquanto strapazzato, o inoinentaneamente ritenuto in. arresto. Alla occupazione del Falcone succede l'altra del la Stella e del Forte Inglosov La Guardia Civica comandata dal Tenente Ce sare Foresi volò al Forte,, e se ne impossessò. Alle ore 4 p. in. il Governatore invitava alcuni cittadini, il Gonfaloniere, non che i Capitani della Guardia Civica, i Comandanti d'elle diverse armi, e i due Consiglieri di Governo per conferire sunego zio assai interessante quiete della città. ' Lamentava il Governatore il fatto; diceva di a vere ripetulameule domandalo il suo. riposo j si dt cbipràvai spogliato di ogni .aulorllà, e. pronto a. la sciare Pisola; chiedeva di non essere maltrattalo. I suddetti cittadini prestavano' mallevadoria nel la propria persona pel rispetto in che.sarebbe tenuto il Governatore, e lo persuadevano di riniauere al suo posto. Si stabiliva in quel Consiglio: 1. che la Guardia Civica per quel giorno e pei qualche altro presidias se i forti, e fosse pagala dal Municipio; 2. che suet cessivamenle essa montasse promiscuamente ai Se dentari e alla Linea, con preponderanza almeno di due individui sulla metà del presidio; 3. che fosse nel momento formalo un picchetto di Guardia Municipa ' le, Jo che fu fatto. Nella maltina del 1 novembre successivo, fu te nuto nuovamente Consiglio davanti il Governatore, onde provvedere a che i condannati npl Bagno si con tenessero nell'ordine; si propose un aumento di mem bri al Municipio a (lincilo si occupassero della cosa pubblica: questoConsiglio non fu approvalo, come successivamente non ottenne plauso Pnltra proposi zione, di inviare una Deputazione al Ministero per ìscusare quei traviali che si erano fatti a violare, for se imprudentemente, la santità delle leggi. Fallo ò però, che i Forti furono nuovamente re stituiti al possesso del Governo nella .mattina del 2 novembre corrente, in forza di una deliberazione pre sa dai primari cittadini nella notte antecedente, sul rapporto che i soldati stanziali intendevano di ri prendere il Falcone a vìva forza, o di vendicarsi contro la popolazione per essere slati rimproverali, si diceva, da.alcuni dei loro capi, di viltà. A calmare la, popolazione,"la quale intendeva ri tenero il possesso dei Forti, era stala formulala una petizione al Governo, chiedendo varie cose nell'inte resse del Popolo. (Corr, Livornese.) ALTIU DE;, 17. A Porto Ferrajo ò slato pubblicato il seguente Pro clama : Concittadini e fratelli! I casi del 31 ottobre decorso giunsero tanto im portuni e spiacevoli, quanto eran meno dal supcriore Governo presagiti e temuti. Quei casi gravi, ma pur mcn gravi d'i quel che sembrassero a prima giunta, mi richiamarono solle cito in questa città con la onorevole e fiduciaria mis sione ristabilirvi l' impero della legge. Io giungeva quando P ordine, per alquanto ore turbato, vi era ristabilito ; giungeva quando i pochi illusi, che avevano scissa e sconvolta la patria nostra, raffrenale le sconco ire, erano rieoinpusli alla pace. Da quel!' istante, la più increscevole parte della mia missione rimanendo esaurita , non resiavami da

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INUIIL 2^2 1848 - h

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CONDIZIONI DELL ASSOCIAMONE ■ - ^

La Gtóettà di Roma uscirà ogni giorno eccettuali i festivi.

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1 PBBZZI VENGONO FISSATI A Roma per trimestre 2 50. Alle Province (franco) 2 80, All'Estero franco fino ai Coutìni. 2 80.

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Giovedì 25 Novembre

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A V V E R T E N Z E . i . v ­ .,

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; Le iettcre, e i pieghi dovranno esaere , : i ' ' ! -

.di'riJlli affrancati alla Direzione dcilà Gaimta di ìtoma nella Tipografia Sai viuceiin Piazza de" SS. XII, Apostoli.

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«M5 L T ■ n * J— ^e MT -ff—P WS

OSSEKVÀZIONI METEOaOLOOICUK FATTE MULLA SPECULA DEI. COLLEGIO ROMANO ALL' ALTEZZA 1)1 AlETRl 48,7 SUL LIVELLO DEL MARE ri 4 j — — ^ K ^^mr— Ji ­ ^ n

GIORNI . ' DELL' OSSERVAZIONE

Ore 7 anlim. 22 Novembre { >• 3 pomer.

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ììarometro ridotto alla Temperai, di 0oR.

Poli. 28 Un. 1,0 )> 28 « 0,8 » 28 » 1,2

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Termometro R. Igrometro ester. al Nord a capello

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4­ 11, 5 5, .7

Direzione del vento

N. dd. Calma. N­N­E. dd.

.Sfato del,ciclo

Chiarissimo. Chiarissimo. Sereno.

x^zzzr.

Osservazioni fatte ad ore diverse • ■•

* . ■ " l ■

Dalle 9 pomer. del 21 Novembre fino alle 9 pomer. del 22k

Temperai, mass, ­H 11,8 Temperai, min. 2.4. . . . i - _ * ­I f_ ­_L._L _1H .­^ ^ - « - j ^ f f r ^ - - ^ —

' , , ROMA 25 Novembre PARTE OFFICIALE

SUA SANTITÀ si era degnnla di accordare ai cessati Ministri V assegnamento mensile dì scu­di 500, oltre l'indennità di alloggio, per quelli che non lo avessero dal Governo. Gli attuali Mi­

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nistri però,'iu vista della presente condizione del pubblico erario, o dei bisogni cui deve ogni Stato.d'Italia sopperire, hanno tutti spontanea­mente rinunziato a questo aumento, e risoluto di non prevalersi che degli assegnamenti ed in­dennizzi che si trovavano fissati prima della sum­inentovata disposizione, che corrispondono alla me­tà di essi.

•2£a>5­£5­<

Monsignor Fiscale generale, sig. Àvv, Giu­seppe Morandi, avendo supplicato SUA SANTITÀ' a concedergli di dimettersi e ritirarsi dal suo oifìzio, ed avendo conseguila T impetrata con­cessione, egli si è definitivamenle dimesso.

■Q<$M5<

ALTO CONSIGLIO Domani, Venerdì 24 correrne, alle oro 12 me­

ridiane, nelle'Sale delP'Alto Consiglio si niduneran­no le Commissioni, incaricale dì due propòslo del Deputato Mamìani, A del progetto (li legge, sulla'ri­forma dei pesi e delle misure.

CONSIGLIO DEI DEPUTATI Tornata del di 24 novemòre,

ORDINE BEL GIORNO. i/Lettura del Processo Yerhnle. 2, Uelaziono della Commissione per la verifiòa dei

poteri. 3. Discussione su gli articoli del Progetto di Legge

per l'abolizione dello Soslituzioni. La Se.dula si apre ad un' ora pomcridiona.

Il Presidente STTJRBÌNETTI. Il Segretario G. CAPOIUONI.

NOTA DEI DEPUTATI PRESENTI ALI/ ULTIMA TORNATA DEI 21 NOVEHU1RE 1 8 4 8 .

Armellini Carlo, Deputoto di Albano. Bianchini Antonio, Deputato di Castel Nuovo di Porto. Bonacci Filippo , Depulnlo di .Iesi. Borghese Marcantonio, Deputato di Uonciglione. Jionaparte Cario, Depulato di S. Ginesio. Borgia Ettore, DopuliUo di Velletri. Caporioni Girolamo, Deputato di Montegiorgio. Colonna Vincenzo, Deputalo di Tivoli. Corboli Curzio, Deputalo di Urbino. Del lini Antonioj Depulnlo di Copparo. De Bossi Pasquale, Deputato di Frosinoue. Fabbri (rio, Battista, Deputato di Camerino. Ferrari Sallustio, Deputalo di Rimiui. Fiorenzì Francesco, Deputalo di Sun Severino. Fu scotìi Sebastiano, Deputato di Itavonna e Cervia. Galeotti Federico, Deputato di Città della Pieve. Giommrdi ClementeJ Deputalo di Lojano. Guarini Pietro). Deputalo di'Forlì. Lauri Lauro, Dopulnlo di Macerata. .Lega Girolamo, Deputato di Faenza e firisigtiolla"

. . ■

Marcelli Cristoforo, Deputalo di Cagli. Marcomnti Paolo, Deputato di Sarsina. Mariani Livio, Deputato di Subiaco. Marini Ciriaco Pio, Deputato di Ancona 2.° Collegio. Massei Giovannij Deputalo di .Castel S. Pietro., Mayr. Francesco., Deputato di Argenta. [ Melloni Francesco ; Deputato di Veroli. Ninchi Annibale, Deputato dì Acquapendente. Pantaleoni Diomede, Deputalo di Cingoli. Patrizi Domenicoj Deputalo di Alatri. .Pieri Giuliano, Deputalo di Roma 1.° Collegio.. Potenziani Ludovico, Deputato di Kieli. Piacentini Giuseppe, Deputalo di Poggio Mirteto. Phzoli Andreaj Deputato di Bologna 4.° Collegio. Piccinini Alessandro, Deputalo di Oflida. J /tesse Luigi Maria, Deputato di Roma 4.°'Collegio. Bieca Francesco, Deputato dì Monletiascone. Sacripante 'Nicola, Deputato di Amelia. Scaramucci Ottavio, Deputalo di Norcia. Sereneili Luigi, Deputalo (li'Uecauali. Simomtti Annibale, Deputato di Ancona 1.° Collegio. Soldini Giuseppe, Deputato di Paleslrina. StarbineUi Francesco, Deputalo di Roma 6.* Collegio. Serafini Nicola, Deputato, di Fabriano. Sereni Gio. Battista, Deputato di Perugia 1." Collegio­

• Tambroni Ernesto, Deputato di Ferino S. Elpidio. Torre Federico, Depu­lato di Benevento.' Yivìani Aldebrando, Deputalo di Terni.

PRESIDENZA DI ROMA E COMARCA. NOTIFICAZIONE

Essendo slato nominato al Ministero delle Finan­ze il sig. Avv. Lunati Deputato del terzo Collegio di Roma, che comprende le iniziali'F, G. H.'L K. , ò invitato il Collegio slesso a riunirsi nella Sala della Yen. Archiconfralcrnila della SS. Annunziala a Santa

. Chiara nel giorno di sàbato 25 correlile , alle ore 8, antimeridiane, per procedere alla nomina del' nuovo Deputato.

I biglietti d'ingresso e le schedi* saranno for­niti nella Sala suddivisala , e Io Sfjuittinio verrà chiu­so allo ore. 2 pom'eridiane.

Dalla Presidenza di Roma e Comarca li 23 rio­r

v ombro 1848. PER l / EMiNENTiSbTMO PRESIDENTt;

JV. Sacripante Consigliere,­

Con ordine del Ministero della Pubblica Istru­zione, l'University Romana SÌ aprirà colle solite for­malità" il giorno 27 novembre corrente.

PARTE NON OFFICIALE +

I M

Alcuni Giornali della Capitale hanno dello essersi l'Abate Rosmini recalo, n Parigi in qualche missio­ne. V Abate Rosmini dichiara di non essersi mai as­sentalo da .Roma , dove attendo a1 suoi pacilìci sludi.

STATI ITALIANI GRANDUCATO DI TOSCANA

FIRENZE, 16 novembre. Nel di '31 ollobre alcuni del popolo di Porto

Ferrajo , in unione dei soldati di linea e dei canno­nieri sedentari, non che di vari forestieri, si,por­tarono sotto il forte Falconò chiedendo la libera­zione dei prigionieri, ncirintendimenlo di festeggia^ re insieme la nomina dei sigg. Montanelli e Gucrraz­ * zi al Ministero. L' Ufficialo di presidio sotto­tenente Giacinto Esclapon, o non bene intendesse, o volesse

l

slrcttartìente altcnersi ai regolamenti, sì chiuse nel forte e sembrò ordinasse la resistenza. Il presidio po­ro o se ne stette passivo, o coadiuvò (a scalata, e il terribile Falcone fu occupato (non preso) senza trarre colpo. L'Esclapou fu alquanto strapazzato, o inoinentaneamente ritenuto in. arresto.

Alla occupazione del Falcone succede l'altra del­la Stella e del Forte Inglosov

La Guardia Civica comandata dal Tenente Ce­sare Foresi volò al Forte,, e se ne impossessò.

Alle ore 4 p. in. il Governatore invitava alcuni cittadini, il Gonfaloniere, non che i Capitani della Guardia Civica, i Comandanti d'elle diverse armi, e i due Consiglieri di Governo per conferire sunego­zio assai interessante là quiete della città. '

Lamentava il Governatore il fatto; diceva di a­vere ripetulameule domandalo il suo. riposo j si dt­cbipràvai spogliato di ogni .aulorllà, e. pronto a. la­sciare Pisola; chiedeva di non essere maltrattalo.

I suddetti cittadini prestavano' mallevadoria nel­la propria persona pel rispetto in che.sarebbe tenuto il Governatore, e lo persuadevano di riniauere al suo posto.­

Si stabiliva in quel Consiglio: 1. che la Guardia Civica per quel giorno e pei­ qualche altro presidias­se i forti, e fosse pagala dal Municipio; 2. che suet cessivamenle essa montasse promiscuamente ai Se­dentari e alla Linea, con preponderanza almeno di due individui sulla metà del presidio; 3. che fosse nel momento formalo un picchetto di Guardia Municipa­

' le, Jo che fu fatto. Nella maltina del 1 novembre successivo, fu te­

nuto nuovamente Consiglio davanti il Governatore, onde provvedere a che i condannati npl Bagno si con­tenessero nell'ordine; si propose un aumento di mem­bri al Municipio a (lincilo si occupassero della cosa pubblica: questo­Consiglio non fu approvalo, come successivamente non ottenne plauso ­Pnltra proposi­zione, di inviare una Deputazione al Ministero per ìscusare quei traviali che si erano fatti a violare, for­se imprudentemente, la santità delle leggi.

Fallo ò però, che i Forti furono nuovamente re­stituiti al possesso del Governo nella .mattina del 2 novembre corrente, in forza di una deliberazione pre­sa dai primari cittadini nella notte antecedente, sul rapporto che i soldati stanziali intendevano di ri­prendere il Falcone a vìva forza, o di vendicarsi contro la popolazione per essere slati rimproverali, si diceva, da.alcuni dei loro capi, di viltà.

A calmare la, popolazione,"la quale intendeva ri­tenero il possesso dei Forti, era stala formulala una petizione al Governo, chiedendo varie cose nell'inte­resse del Popolo. (Corr, Livornese.)

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ALTIU DE;, 17. • A Porto Ferrajo ò slato pubblicato il seguente Pro­

clama : Concittadini e fratelli!

I casi del 31 ottobre decorso giunsero tanto im­portuni e spiacevoli, quanto eran meno dal supcriore Governo presagiti e temuti.

Quei casi gravi, ma pur mcn gravi d'i quel che sembrassero a prima giunta, mi richiamarono solle­cito in questa città con la onorevole e fiduciaria mis­sione dì ristabilirvi l' impero della legge.

Io giungeva quando P ordine, per alquanto ore turbato, vi era ristabilito ; giungeva quando i pochi illusi, che avevano scissa e sconvolta la patria nostra, raffrenale le sconco ire, sì erano rieoinpusli alla pace.

Da quel!' istante, la più increscevole parte della mia missione rimanendo esaurita , non resiavami da

974 esercitare che la più agevolo e grata; quella cioè di proporre i mezzi più acconci onde render quivi per­manente la quiete.

10 lo feci con animo sìncero e pacato ; lo feci sciolto dagli errori e dalle passióni dei partili ; lo feci con la mente volta unicamente all' utile pubblico.

Frattanto, chi di voi ha patito molestia? chi può lamentare un atto solo che denoti abuso^ o eccesso del Mandalo Ministeriale?

Eppur vi ha tra noi ch'i ha osato falsare l'ogget­to della mia missione : vi ha chi , con insigne men­zogna, ha preteso accusarmi di violenza.

A stoltezze siffatte non mi abbasso A rispondere. Giudiphi ciascuno di voi quel poco eh1 io feci col te­nore del Mandato conferitomi, che n quasi'' eiTetto ren­do di pubblica.ragione, trascrivendolo qui sotto.

» Noi sottoscrìtti Ministri di Stato dello Interno e di guerra commettiamo al sig. Deputato Giorgio JVIanganarò recarsi immediatamente a Porto Ferrajo, e quivi concertarsi con le Autorità locali per pren­dere tutte le misure le più' opportune per ricon­

» durre la osservanza della legge in cotesta città, » sempre dentro la periferìa del Potere esecutivo ,

salvo però a non prendere misure dì rigore in mas­sa senza porgercene preventivo avviso. — Il prelo­dato sig. Deputato ci avvertirà ancora delle prov­videnze che reputerà doversi assumere dalle auto­rità superiori, onde la quiete diventi permanente.

» E contando sopra la devozione te Icallà del­l' onorevole sig. Manganato, ci sottoscriviamo. »

Firenze 3 novembre 1848. 11 Ministro dello Interno — F. D. GUERRAZZI. IJ Ministro della Guerra.—MAIUAIVO D'AVALA.

Porlo Ferrajo 15 novembre 1848. +

G. MANGANAHO, ( Monitore Toscana. )

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P I E M O N T E r

TORINO 15. novembre­­

C A M E R A DEI D E P U T A T I . n ■ ■

Seduta del 14. Gnglianetti, relatore del progetto dì legge,sulla si­

curezza pubblica, sale alla ringhiera e legge: Signori! Il progetto di legge, che la commissjone

f irese ad esamfe,. fu dal Governo del Re presentato al uogo di un altro ; che venne ritirato in faccia alla ge­

nerale. riprovazione manifestatasi negli uffizi. Sarebbe .oziosa cosa il rintracciare, quale dei due motivi dal Ministro addotti, per ispiegare siffatta determinazione, trovasi più ragionevole e fondato ; credo però di bene interpretare i sentimenti vostri affermando, che esso cadde dinanzi alla squisita generosità del vostro ani­mo, cui ripugnava troppo che le prime paròle rivolte ai fratelli rielle provìnce di recente unite allo Stato, anziché conforto od affetto , suonassero diffidenza , so­spetto e minaccia.

Questa convinzione ci addusse direi quasi per istin­to a ricercare, se li vi?i al primo progetto di legge amputati non si fossero per avventura rinnovati nel se­condo, che a quello tenne dietroj poiché, ove ciò fòs­se , il giudizio vostro non potrebbe al certo tornare ad esso favorevole, avvezzi come siete ad apprezzare le pose dalla sostanza,.non dall'apparenza fallace spesso ed ingannevole. Un diligente esame dei provvedimenti proposti appaleserà che non si sfuggirono gli ostacoli, a cui si fiaccò il primitivo progetto.

L'affetto che ci lega ai nostri concittadini delle pro­vince unite, rinvigorito dalla Sventurata loro condizio­ne attuale, ci ^vea mossi ad avversare una legge , che gli obbligava nel periodo di brevi ore a presentarsi di­nanzi alle autorità di Polizia per darvi il loro nome , per scegliere un 'domicilio, e giustificare i mezzi dì sussistenza, il che per molti vuol diro mettere a nudo la propria indigenza. Speravasi perciò che una nuova legge più mite , più discreta avrebbe loro risparmiato quell'otto forzato di umiliazione. All'incontro essa non fa ch.e rendere comune ad altri molti quel rigido co­mando, cioè ai forestieri tutti, ed agli stessi cittadini dello Stato, che trovìnsi fuori dell'abituale loro domi­cilio; strana maniera.di temperare l'acerbità di una logge aumentando il numero di coloro che deggiono sentirne il peso! Tanto più strana, inquanto che il 3o ottpbre la sicurezza pubblica considcravasi abbastanza tutelata collo misure dal Governo proposto contro i pochissimi .che abusavano del sacro noma di profugo a coprire le prave Uro intenzioni ; e nel a novembre il numero dei perniciosi era talmente cresciuto , elio la prima legge non riconoscevasi punto bastevole a rag­giungere lo scopo.

Durissimo pure si apprescnta il progettoyse si con­sidera che tutti indistintamente i forestieri ne sono col­pi t i , qualunque sia. la cagione che ìi conduca tra noi e quamV anche muniti di regolare passaporto percorrono le nostre contrade. Nessuna distinzione si ammette tra essi, quando non valgano a giustificare i n>oz7,i della loro sussistenza. I figli della comune nostra patria ( ad esempio) fuggenti dalla ferocia del Borbone, gli italia­ni istessi delle province destinate a comporre il Regno dell'Alta Italia, trattenuti,solo dalla violenza austria­ca ad esprimere il voto di unione che altamente sen­tono in cuore, dovrebbero andar confusi col ladro , collo spergiuro, coir assassino che vengono dJ oltre le Alpi a premere indegnamente le nostre terre j tutti per­chè egualmente miseri, deggiono ricacciarsi oltre le frontiere giusta il precetto della legge proposta.

Negli effetti di essa ci si mostrano meno funesti, qualora si consideri rispetto ai poveri e ai mendici ap­partenenti alle province degli antichi Stati, che sareb­bero rinviati ai comuni . ove nacquero, ovvero ai ri­coveri di luendicità delle rispettivo province,

Io qni non rammenterò come raro siano le provin­co in cui tali ricoveri siano stabiliti, come quegli asili non bastino a ncoyerare tutti coloro che ne sarebbero bisognevoli , a fronte massime della miseria seuipro crescente pei disastri allo arti, all ' industria, al com­mercio apportati dalle politiche agitazioni in Europa ; ricorderò quale e quanto ribrezzo destassero gli ordi­namenti che forzavano! poverelli ad una specie di re­clusione in case ove se .trovavano sicuro un tozzo di pano , doveano yerò rinunziare a tutte le dolcezze do­mestiche , ai conforti della famiglia. È però certo elio il maggior numero di codesti sciagurati sarebbe rinvia­to al domicilio d'origino, è cosi tornerebbero ad af­follarsi in comune, manchevoli d i , t u t t o , senza poter­si rinvenire quo' soccorsi che nelle città o nei borghi più opulenti avrebbero agevolmente ottenuto dalla pubbjica e privata beneficenza.

' E questa una quistione sociale d* altissimo rilie­vo, intorno a cui si affaticarono uomini di sommo in­gegno; e ne sono tuttora discordi gli avvisi, nò voi po­treste risòlverla con quella maturità di consiglio che sì convìenej qualora vi faceste oggi a discuterla, quasi per incidente, in occasione di provvedimenti richiesti per circostanze affatto singolari, e come parte accessoria di una legge di polizia. Aggiungerò che, se il ministero vo­leva mettere il dito in questa piaga della società, do­vea farlo per via di una legge che tendesse a conci­liare i riguardi dovuti all' infortunio con quelli dalla pubblica sicurezza richiesti, come ne avea V esempio da uno dei precedenti ministri della giustizia, il pro­getto del quale aspetta tuttora le vostre deliberazioni.

Finalmente non necessari, uè efficaci si ravvisava­no li provvedimenti proposti a raggiungere io scopo de­siderato. Non necessari, poiché la sóla estrema neces­sità potrebbe indurci a menomare la libera facoltà che spetta a ciascuno di mutare soggiorno e dimora a pro­prio talento nel limite dello Stato. Ora, questa condi­zione non si riscontra certamente a fronte della nostra legislazione, che minaociaudo pene aoRrbissimo contro gli oziosi ed i vagabondi, offre al governo mezzi pronti e vigorosi a difendere la pubblica tranquillità ; che an­zi tale è la severità di quello leggi, che i magistrati soltanto a malincuore s' inducono a valersene per raf­frenare la pericolosa mendicità j e se fosse qui oppor­tuno di esprìmere un voto, saremmo forse concordi­nel desiderare che vengano addolcite. Arrogo che lo attuai ministero* usando di poteri straordinari, ordinò le auto­rità dì polizia per modo da non abbisognare punto di aiuti speciali a compierò il loro uffizio ; così estese so­no le attribuzioni che a quelle vennero compartito, così numerosi e frequenti sono i funzionari die nei di­versi gradi di quella gerarchia deggiono attendere ad assicurare la quiete del paese. Il che dimostra pure non esservi quella somma necessità cui ho accennato poco anzi', giacché il sig. Ministro dell 'Interno l'avrebbe pure sentità prima del 16 ottobre, e non avrebbe cer­tamente avuto ritrosia a giovarsi pur una volta di quei poteri dei quali cosi generosamente adoperò ad altri oggetti.

Dissi pure non essere efficace la leggo proposta, mentre , oltre alle dìflìcoltà pressoché insuperabili nel metterla ad effetto, ed al lungo tempo che vi si ri­chiede, ben pochi si affretterebbero ad assoggettarvisi specialmente tra quelli che si vollero colpire; e così converrebbe pur sempre ricorrere ai mezzi ordinari che la nostra legislazione somministra.

Se pressoché tutti i membri della commissione ri­conobbero nell 'una o nell'altra' parte vizioso il con­cetto della legge , non tutti però s'accordarono nei mez­. zi di porvi riparo. La minoranza opinava si conservas­sero quei provvedimenti, acconciandoli però in guisa da mitigarne l 'acerbità inutile od inopportuna. La mag­gioranza all'incontro deliberò, che si dovesse il pro­getto intieramente trasformare, e toltone quanto vi sa­pesse di réprimento e di minacoia', si riducesse al'e proporzioni di una legge di soccorso verso i nostri con­cittadini da una immeritata sventura sul suolo degli antichi stati.

Nèjperciò può esserci fatto rimprovero di avere diniegató al governo i mezzi di tutelare la società con­ • tro le mene dei tristi­e dei turbolenti; avvegnaché questi mezzi trovandoli esso nelle l$ggi penali 'Severis­sime, e nell'ordinamento attuale delle autorità di po­lizia non aravi ragione dì aggiungere nuove asprezze. Diremo anzi, che offerto a quegli Sventurati nostri con­cittadini , cui la miseria non può essere imputata a vizio né a difetto, un mezzo dì sortire dalla condizio­ne di vagabondi è dì mendichi in cui si trovano senza colpa, allora soltanto 1' azione della giustizia sarà li­berà ed'efficace, perchè non trattenuta da. .sentimenti di generosa compassione impossibili a reprimere a fron­te di così onorato infortunio.

Questo considerazioni e'indussero pure a togliere dal progetto di leggo quell'articolo, in cui si ricorda­vano le disposizioni del codice penale contro gli ozio­si ed i vagabondi. Per noi si volle ridurre' il progetto ad una legge dì franca beneficenza; e male vi sareb­be apposta una minaccia cV altronde affatto inutile, poiché ninno v'ha die possa dubitare­die le leggi pe­nali colpiscono indistintamente chiunque trovisi sul no­stro territorio,, né vi è perciò mestieri di ricordarlo espressamente.

Signori! io non credo di potere meglio conchiude­re la relazione, cui ho 1' onore di presentarvi, che ri­petendo ciò che in sul principio ho accennato, dovere cioè essere le prime parole die il parlamento rivolgo ai fratelli della Lombardia e della Venezia non di so­spetto, di diffidenza, di minaccia; bensì di conforto, d'affetto, di benevolenza.

Eccovi il progetto di legge, come trovasi emendato dalla commissione.

PROGETTO DI LEGGE Art. i. E' data facoltà agl'Italiani appartenenti al­

le province unite allo Stato, e che si trovano nel me­desimo, di arrotarsi nell' esercito sino a guerra finita col soldo e soprassoldo assegnato all' armata, qualora

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!

sìeno atti al servizio militare e dell'età dai diciotto ai quarant* anni.

a. Quelli tra essi che, mancando di mezzi di sus­sistenza, non potessero o jnon volessero arrolarsij .ri­coveranno dal governo, dietro loro richiesta, una sov­venzione gtoruniiura dì centesimi ottanta quanto ai mag­giovi degli anni 18, e di contesimi cinquanta quanto a.i minori di tale età, i cui padro o madre, con essi convìventi, godano già del predetto assegnamento.

Tali sovvenzioni saranno distribuite n<ji luoghi che dal governo verranno assegnati, dove coloro che ne ap* profittano, dovranno fermare la propria dimora.

3. Per sopperire alle sovvenzioni determinate dal­l 'ar t . a è aperto al .ministro dell'interno un credito straordinario di lire centomila. {Gazz. di Genova.)

ALESSANDRIA Iti novembre. i ■

Gli Ungheresi giunti nella scorsa settimana, aven­do mostralo desiderio di ripalrinre, venne loro segna­to il foglio di via per Genova onde esservi imbarcali.

— Martedì Pollavo Reggimento Fanteria Briga­la Cuneo andò in Cittadella per lasciare il quartiere di S. Stefano in libertà per i Lombardi che s'aspet­tano a giorni da Vercelli.

—­ Vennero' spedito in questi giorni N. 100 cas­e contenente cadauna 24 fucili a percussione per la ostra Civica mobile. Se ne aspettano altre 100, non

più tardi della metà dd prossimo venturo mese. ( V Avvenire. ) '

se nos

VENEZIA 15 novembre IL GOVERNO PROVVISORIO

DI VENEZIA. Considerando che nei prestiti conlemplati dai de­

creti 19 sollcmbre p. p. e 12 ottobre non furono chiamali a concorrere lutti quei cittadini, che per la condizione loro economica avrebbero potuto;

Considerala la necessità di provvedere ai gravi bisogni deirerario durante l'intervallo di tempo che 'deve trascorrere lino a die sìeno posti in pratica ese­cuzione altri rimedii più oflicaci e durevoli, già di­vìsati e predisposti;

i Decreta: 1. E imposto un nuovo prestito forzoso di un

milione tli lini correlili, frullante l'anno 5 por cento dal 25 novembre corrente, da distribuirsi a carico di alcune Ditte diverse da quelle Che' contribuirono ai due prestiti di cinque milioni, conloolplali dai decre­ti 19­sollcmbre p. p­ e 12 ollobre.

2. I sovvenitori del prestilo dovranno pagare iti danaro alla Cassa centrale la somma imposta entro il

• giorno 25 novembre i'.orr., oppure consegneranno nel giorno stesso alla Reggenza della Banca altrettanti vaglia all' ordine della medesima per la somma sud­detta, pagabile in sei rate, la prima delle quali sca­dente il 31 luglio 1349, la seconda il 31 agosto, e così successivamente di' mese in mese.. Gì'interessi dell'annuo 5 per cento a debito dei sovventori dal 25 novembre corr. fino alla scadenza, saranno riuniti in un solo vaglia per il 15 ottobre 1849.

3. La Reggenza rilascierà ai sovvenitori allret­tante ricevute interinali, che saranno al più presto scambiate dal Governo con boni regolari, cui verran­no uniti i caupons semestrali pegl'interessi.

4. La Banca nazionale è obbligata a ricevere dal­le Dille tassate i suddetli vaglia, e dovrà pagare al Governo in luogo dd sovvenitori t'importo dei vaglia relativi al capitale. Essa è abilitata in conseguenza ad emettere e dare in pagamento al Governo allret­lanta moneta patriottica, corrispondente al valore ca­pitale dei vaglia a suo favore rilasciati.

5. Saranno applicabili, per la emissione e per i i corso di questa ulteriore quantità di moneta patriot­tica come pure per il giro e l1 affrancaziono dei va­glia, le norme stabilite dall'avviso della Banca del 19 sollcmbre e dal decreto dd Governo del giorno stesso.

6. Le Ditte contribuenti al prestito verranno tratto da una noia di N. 234, che la Ueggenza per ordine del Governo ha designato.

7. Una Commissione, alla cui nomina potranno prender parto i rappresentanti di tutte le Ditte indi­cale dalla . Banca, sceglierà quello sulle quali deve cadere il prestilo,.© fisserà inappellabilmente la som­ma rispettiva. Qualunque redamo sulle tassazioni ; che si presentasse al Governo, verrà senza esame restituito.

8. Questa Commissione sarà composta i#li novo membri non compresi fra i tassabili. Nessuno dei pre­scelti potrà rìtiutaro l'incarico nò opporre scusa od eccezione. '

9. La Delegazione provinciale è incaricata di pre­sedere alla nomina della Commissione, di sorvegliare e farne eseguire le deliberazioni, secondo le istruzioni che le verranno comunicate, delle quali sarà data no­tizia aglMuieressali.1

Venezia, 15 novembre 1848, MANIN, — GUAZIANI. — CAVEDALIS.

( Gazz. di ; Venezia. ) A L T I U DEL 16.

OfìDlNE DEL GIORNO.

Il capitano Vincenzo Statdla, del 1. battaglione do1 volontari! napoletani, abbandonò le bandiere senza permesso, sono ormai 4 mesi; si recò in Napoli e nei giorni scorsi fece qui ritorno. Egli si scusa col dire che non credeva grave delitto ad "un uffiziale do1 vo­

975 IMH*fl*'JBl

Jontarii rassenlorsì dal suo corpo, senza esserne au­torizzato. Il generale incapo, in luogo di sottoporlo ad un Consiglio di guerra, si limila ad allontanarlo dall'esercito italiano in Venezia.

Si vale il generale in capo di questa occasione per far conoscere a coloro tra' volontari!, i quali igno­rassero le conseguenze dell'essere corsi spontaneamente sotto lo bandiere, che, una volta consumato quest'ai­to. pnlriollico, debbono rimanervi nel modo stesso che i soldati di linea, chiamati dalla legge a militare. Ma la patria non dimenticherà il merito della risoluzione patriottica, de' voioutnrii; e di tal risoluzione sovvenir si debbono, più di tutti, gli ufiìziali superiori e ge­nerali, che hanno l'onore di comandare questi,! quali difendono sì valorosamente la Venezia.

L'esercito ò informato che il signor generale di divisione Solerà è stalo richiamalo in attivila dì ser­vizio, e che il colonnello Silvestri è stalo aggregalo allo slato maggiore del generale in capo. .

Venezia, li 15 novembre 1848. GUGLIELMO PEPE.

( t e . )

STATI ESTERI F R A N C I A

PARIGI ì i novembre. 1 legittimisti sono assai divìsi. Gli uni si asten­

gono , gh altri appoggiano Luigi Bonanarte , gli al­tri cercano sempre un nuovo candiaato che non trovano mai. Il sig. de Gènoude, e gli esaltati del partito si attaccano alla candidatura imperiale. Lnigi Bonaparte è per essi una transazione. Come Luigi XVITI è venuto dopo il primo dei Bonapar­t i , così si aspetta che dopo il secondo venga En­rico V.. Queste basi sono vivamente discusse nelle nostre sale. In questi ultimi giorni una provinciale, che crede alla Gazzetta di Francia come al Van­;elo , sosteneva in una delle sale aperte nel sob­lorgo S. Germain il tema del sig. de Genoude. Noi

faremo volare , essa diceva , i nostri Vandesi per Luigi Napoleone , il quale non istarà sei mesi al potere che ei ricondurrà Enrico V. Luigi Napo­leone è un ponte — Tutto può darsi , madama , rispose la moglie d' un nostro rappresentante , ma sotto un tal ponte corre il mar rosso . . . . e se il ponte rovina ! . . . Chiunque non è affigliato a! par­tito legittimista rigetta queste follie come sogni di cervello stravolto.

Si sa che un gran numero di cittadini aveva manifestato 1* intenzione di mettere il Maresciallo Bugeaud nei ranghi dei candidati olla presidenza della Repubblica. Il Maresciallo, disposto dappri­ma ad accettare 1'onore che si proponevano dì con­ferirgli, 8J è decìso poi a desistere per non com.­plìcare maggiormente la presente situazione , dopo essersi consigliato coi fatti , che ogni giorno impor­tano nuove difficoltà; Questa manina alcuni gior­nali pubblicano la lettera colla quale il Maresciallo _ crede dover far conoscere la sua risoluzione a quell'i amici che già raccomandavano la sua candidatura ai suffragi degli elettori. Ei dichiara nel tempo stes­so che la sua spada appartiene sempre alla sacra causa dell* órdine sociale, e delta vera libertà. ,

Dicesi che una riunione sollecitata da molti membri del partito moderato debba invitare Luigi Bonaparte e il Generale Cavaìgnac a venire a spie­garsi davanti a lei. Perchè ciò? Gli antecedenti e la condotta dell* uno e ­dell* altro non sono forse la spiegazione più concludente ?

— La seguente lettera fu mandata dal Mare­sciallo Bugeaud ai giornali di Parigi :

„ Spi,nto dal patriottico ed ardente desiderio di concorrere a salvare la patria . dai pericoli che ancora la minacciano , io stavo per accettare la candidatura alla presidenza della Repubblica che mi era spontaneamente offerta dai vari punti della Francia. Le mie idee furono modificate in poi da una più giusta apprezzazioue dell' opinione pubbli­ca , e da alcuni fatti avvenuti , senza però altera­re in me 1* affetto alla santa causa della libertà e dell' ordine sociale.

„ Io dichiaro pertanto ai miei amici e aderen­ti, che io credo utile al bene del paese di rinun­ziare all' insigne onore con cui volevano coronare la mia lunga carriera militare e politica.

.„ PiTsìstendo, io potrei contribuire a dividere i suffragi dei moderati: io non me lo perdonerei mai; li prego a volere concentrare i loro voti su' di un­uomo, a cui il più generale assenso' possa dare la forza dì dominare il presente e consolidare P avvenire, „

La Durantie 6 novembre. Maresciallo BUGEAUD.

(F. F.)

La cerimonia di oggi è riuscita poco,animata* La tenuta di questa massa d'uomini armati è stata quale dovea naturalmente essere sotto il nostro cli­ma , e nella situazione anche più triste in cui tro­vasi la cosa pubblica. Il portamento della guardia nazionale era in generale poco brioso; intiere Le­gioni sono passate senza far sentire una sola paro­

la. Malgrado l'eccitamento della musica militare e del cannone , che non ha cessato di tuonare , du­rante tutta la sfilata , le minacciose preoccupazioni del presente comprimevano ogni slancio; l'univer­sale istinto Iacea sentire a ciascuno, che questa Costituzione, dì cui eravamo stati chiamati a cele­brare il nascimento, già sembra, meno un miracolo, quasi impotente a superare i pericoli del presen­te , e risolvere le difficoltà che tormentano tutte le coscienze. ( Dèbats. )

— Questa mane , nell' atto in cui proclamava­si la Costituzione nella piazza della Concordia , i membri della. Commissione nominata per mettere in libertà quelli fra gì' insorti del giugno che furo ti raccomandati alla clemenza del capo del potere ese­cutivo , sonosi recati nelle­diverse prigioni di Pa­rigi, ed bau fatto aprire le porte a 149 detenuti.

Non­ si potrebbe esprimere 1* emozione con cui questi disgraziati accolsero le parole piene di cor­dialità e di patriottismo , onde il Presidente della Commissione, sig. Foucher, ha fatto precedere 1' ordine dtìl loro scarcerameuto.

( Mon'Ueur da soir. ) r

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ALTRA DEL 13.

Una radunanza preparatoria , dice la Presse del i 3 , per l'elezione del Presidente della Re­pubblica, ebbe luogo sabato séra al maneggio Du­f)hot. Quésta adunanza fu presieduta dal colonne! * 0 Jenowitz, un giorno aiutante di .campo dell'Im­

peratore. Neil'aprire la seduta egli invitò le perso­ne le quali avessero un candidato a proporre di farsi inscrivere onde prendere alia lor volta la pa­rola. Alcune persone parlarono.

Circolavano le voci di quattro candidati : i sigg, Lamartine , Ledru­Rollin, Cavaignac, e Luigi Na­poleone Bonaparte. La seduta terminò colla vota­zione. La candidatura dei sigg. Lamartine e Cavai­gnac non fu appoggiata ; quella di Ledru­Rollin lo fu debolmente , e quella di Luigi Napoleone parve unire la quasi unanimità dei suffragi.

CÀLAIS io novembre. Sei Irlandesi, signori Wise­Arthur Hughes, Pa­

trick Lavage , John Ottageu, Edward Roclie , Tom Cavenagb , ed Edward Comming,'sono qui sbarca­ti da due giorni , provenienti dall'Inghilterra. Egli­no eran muniti di pugnali e pistole cariche , che portavano indosso, dissero, per loro personale, di­fesa. Questi individui, che pceser parte ai movimen­to insurrezionale che ha testé agitata ed insangui­nata l'Irlanda j sonosi rifugiati tu Francia per met­tersi in salvo contro le inquisizioni latte a loro ca­rico dal Governo inglese. Le armi che portavano fu­ron. loro tolte nell' atto dello sbarco ; e della loro presenza venne dato rapporto alla suprema autori­tà , che provvederà sulle misure da adottarsi in ri­guardo a questi sei rifugiati, sprovvisti , per quan­to si dice , d* ogni mezzo di sussistenza.

f ConstitutionneL )

S P A G N A MADRID 5 novembre.

— Ci scrivono dalle frontiere dì Navarra. „ Il Tenente Colonnello Casanova, che era'entrato nella Spagna con 40 officiali dalle frontiere dell1 Arago­na, na teste effettuata la sua ritirata in Francia per la foresta d ' I ra t i , dopo avere saputo l'affare di Huerca. . (Journ. de Bayon. )

ALTRA DEL 6. 1

Il Consiglio dei Ministri ha deciso che le Cor­tes saran convocate il 14 dicembre. Nella stessa riunione è stato depiso che il candidato ministeria­le alla Presidenza dell'Assemblea sarà il sig. Seijas­Lozano , quello stesso che altra volta fu ministro dell' Interno nel Gabinetto dì Soto­Mayor.

Il sig. Seijas­Lozano è un dottissimo giurecon­sulto, d'opinioni politiche totalmente moderate, e di privati costumi immensamente dolci.

La sua nomina non è a porsi in dubbio.—Il sì­gnor Duca e la signora Duchessa di Montpensier' non verranno di certo a passare l'inverno a Madrid.

( Corrisp. del ConstitutionneL ) ALTIU DEGLI 8.

Il Cavaliere di Raymond, consigliere di Lega­zione , presentò ali'Eccellentissimo sig. Ministro del Dispaccio di Stato la lettera del sig. Ministro delle relazioni estere di S. M. 1. e R. A. che lo accredita come Incaricato di affari di Austria presso questa Corte.

Il Cavaliere de Raymond eserciterà quest' in­carifco sino all' arrivo in questa capitale del signor Conte Esterhazy nominato Ministro Plenipotenziario di S. M. I. presso la nostra Regina.

( Gaz. de Madrid. ) ALTRA DI DETTO GIORNO.

I capi politici di Valladolid, di Gurgot , di Alana e Guispocoa ed il capo civile d'Irun, , an­

, nunziavano jeri per mezzo del telegrafo che in queste province nulla era di nuovo. Cosa consolantissima in tempi torbidi. (Espar.)

ALTRA DEL 9. La corte d' appello ha pubblicato il giorno 6

la sua decisione sull'affare del sig. Angelo de la Riva condannato precedentemente alla pena di mor­te per tentativo di regicidio.

L' accusato fu condannato a vent' anni dì ga­lera j quaranta di sorveglianza dell'alta polizia, ed alla perdita di tutti i diritti civili.

Sì crede che implorerà la clemenza di S, M. la Regina.

— Scrivono dalle frontiere della Catalogna in data del 6 : Cabrerà è dì ritorno in Catalogna. La sua spedizione sull'Aragona è andata in fumo'. Il giorno a era a Loro , borgo di 800 anime nei din­torni del distretto di Cervera a cinque ore da que­sta città, e vent' una da Barcellona , alla testa di aoo uomini, coi quali tentò di occupare alla­ sca­lata i blokhaus. Non essendogli riuscito l'intento, ha provato di mettervi il fuoco , ponendo a contri­buzione i paesani dei dintorni perchè fornissero le fascine , i quali avevano tutti presa la fuga.

(Lntematé de Bayon.)

G R A N B R E T A G N A ■

LONDRA io novembre, Si viene in cognizione che vasti distretti del

sud dell' Irlanda siano in stato di semirivolta. Lo Standard sembra esser dispiacente che non siasi proclamato lo stato d'assedio: 17 insorti vennero ar­restati ad un miglio da Clonmel.

( Corrispondenza dell* Union. )

P R U S S I A BERLINO 10 novembre.

Gta annunciammo come l'Assemblea Costituen­te ricusò di obbedire al messaggio R. che sospende­va le sue sedute sino al 27 , e ne trasferiva la sede a ISrandebourg , piccola città situata a 10 leghe da Berlino, con 12,000 abitanti. L'Assemblea non pure adulto una formale dichiarazione divisa in 3 artico­l i , ma fece un indirizzo ai suoi eommiUeuli , nel quale dichiarava la patria in pericolo , e concludeva di essere fermamente deliberata ad opporre una re­sistenza energica con tulli i mezzi che l'ossero in suo potere ad un consimile colpo di Sialo. « Siate uniti (dice l'indirizzo) onde guarentire le libertà acqui­state, e pcusdto che il coraggio unito alla prudenza vince o#ni pericolo. »

Il Ministero però era risoluto di ricorrere­, al bisogno , alla forza per far eseguire la decisione rea­le , e sospendere le sedute dell'Assemblea, che si era aggiornata alla soguentc­ mattina. Così fin dalla sera dd dì 8 regnava negli spiriti la più seria in­quietudine.

Nella giornata del 9 il Governo era già prepa­ralo a tulle le eventualità e determinato anche a di­chiarare la capilale in islato di assedio. Il Comitato di salute pubblica era staio convocato dal Comando superiore della Guardia Nazionale, ed il Consiglio Municipale sedeva in permanenza. Temevasi un con­flitlo, perchè la Guardia Nazionale aveva promesso di appoggiare le risoluzioni dell' Assemblea. Abbenché poi fosse dubbio se questa promessa dell1 Ufficialità si trovasse appoggiata dalla Milizia, pure le truppe di linea erano state allontanate dalla capilale, la­sciando un solo battaglione a guardia dell1 arsenale con viveri per otto giorni. 1 Comaudaati militari ave­vano le chiavi di lutti i pubblici edilìzi, La risolu­zione dell' Ufficialità della Guardia Nazionale era di far resistenza anche alla truppa , e non avrebbe ce­duto che alla forza.

La seduta del 10 fu ollrcmodo burrascosa. Vi si lesse un messaggio del Ministro Brandehourg , in cui protestava di riguardare come nulle e non avve­ntile le risoluzioni dell'Assemblea, la quale aveva usurpato i diritti della sovranità, e violala la coslilu­zione. Conchiudeva col dar tempo a riflettere, e col rendere responsabili i Deputati delle conseguenze che potessero risultare dalla loro illegale condona, — Si lessero dogi' indirizzi della Guardia Nazionale e degli artigiani di Berlino; promettenti ti loro appoggio al­l' Assemblea. Questa era in numero di 251 membri, e nominò una Commissione di cinque individui per redigerò un proclamo al popolo , in cui si espongono le cause del cunflilto fra la Corona e l'Assemblea; il quale proclama fu tosto redatto dal sig. Pillet, ac­collo con clamorosi applausi dall' Assemblea e dagli mlilori, adottalo ad unanimità, stampalo a 40 mila esemplari., da dilTundersi in Berlino e nel Regno.

Intanto veniva comunibala una lellcra dd Con­te dì Brandeburgo al­Comando della Guardia Nazio­nale, nella quale il ['residente del Consiglio dice di non conoscere più Assemblea Costituente, nò un Pre­sidente di essa ; che le porte dd palazzo delle sedu­te saranno chiuse e guardate dal militare perchè nes­suno più vi rientri. Di fatto in questo stesso momen­to le truppe arrivavano sulla piazza del teatro, col­rarliglieria dietro all' infanteria, guidale dal Gene­rale Wrangel. Parecchi Deputati corsero alle finestre, e l'Assemblea fu in preda alla massima agitazione.

« Signori (disse allora il Presidente ) ! Ecco un alto di violenza militare al quale noi cediamo. La Guardia Nazionale dichiarò di rimanere atlonio al lo­

cale delle scdulc finché, vi rimaneva rAssemblea, Ab­bandoniamo' dunque la sala , e ritiriamoci colla Guar­dia slessa, lo proleslo solennemente in nome dell'As­semblea Costituente conica l'impiego della forza mi­litare, e dichiaro di non cedere che ad essa: aggior­no la seduta a domani mattina.»

L'Assemblea, con alla lesta il Presidente , lasciò la sala , salutata all' escire da vive acclamazioni della Guardia Nazionale e del popolo,

­ ' ­■­. ( Journal de Fruncforte. ) ■ , i. ALTRA DEI. 12.

Jori/ 242 Deputali , esclusi dalla solita Sala , si " adunarono dopo "mezzogiorno in 'un' atira ; e eonu­

.nuarouo a deliberare.. , ' • — La Guardia'Nazionale s'è ndumita per com­

pagine\por deliberare .sulle deposizioni delle anni. Il/Magistrato ha prolostato contro lo .scinglimcn­

Vó dcjla Guardia; solo la riorganizzazione essere, nel­la sua competenza. j Jllg* e fogli di Berlino. )

*\ '{

IMUKRO A U S T R I A C O VIENNA 5 novembre.

La corrispondenza di Vienna coli* Ungheria continuava, già senza interruzione; le lettere veni­vano cucite fra le suole degli stivali. Gli arresti proseguono nel a città. Vari calabresi vengono tratti dalle cantine.

L* assassino di Latour è preso ; egli è un gar­

zone fabhro­ferrajo. Il fa migera to Faci dia nazionale , il ovani guari

'fratello di Rnnftl e l* emancipata Dama Perìn sono­arrestati. Neli'Odeone, per la caduta deìPedificio, parecchi studenti perdonerò la vita,

, Molti Deputali dell'Assemblea fanno i prepa­ra', ivi di partenza alla volta di Kremsier , per do­ve vogliono egualmente, partire anche quegli stessi che firmarono la protesta.

; Il Presidente ­attende soltanto V ingiunzione della partenza per; far imballare ogni cosa. L* Aju­tanle di Bem colla sua consorte tu tratto fuori dal nascondiglio , che era una staila dell'Albergo Arci­duca Carlo. Quegli ebrei che stavano prima alla testa del movimento , fauno ora la parte di denun­ziatóri. Unti massa di proletàrj fu posta in mezzo ai croati, e spedita al confine ungherese. Il* solda­to ; 'che 'pico fa stava ostilmente dinnanzi a Vien­na', divide ora Ei suo pane, coi figli del povero.

Jeri ÌI Feld­Maresciallo ringraziava le truppe a nome dell'Imperatore pei sacrificj da esse fatti nella lotta sostenuta per salvare la patria e liberar­la da' suol nemici.

— Gli arresti continuano ; Hauk., Grilzner , Tausenau , designati dalla pubblica opinione come promotori ■della rivolta', non furono peranco trova­ti. Jori vennero carcerati un emissario diKossutb, per nome Berger, o certo Teresky, redattore della Gassènzettung.

Il maggior numero dei Deputati alla Dieta è già partito. Il Principe di Wìncliscligratz appalesa molta dolcezza nell'esercizio delle sue funzioni , ed oggi stesso veggonsi per le strade i radicali che eransi tenuti nascosti.

Dall'Ungheria mancano notizie dirette , giac­ché il corso delle poste è interrotto. Kossuth , Pazmandy e Pulsky dirigono gli affari di quel paese.

' . . (Tir . Bothe.) ALTRA DEL 8. .

Il Pekl­Maresciall'o Principe Windischgrìitz marcia in breve sull'Ungheria col Bano ed un'ar­mata di 96,000 uomini. Di più , le truppe impe­

riali che trovansì nelle basse regioni dell'Ungheria ascendono a circa. ao,ooo uomini,*senza contare i Serbi Razj irregolari; cosi, che entro un mese, 140 , 000 uomini opereranno da tutte le parti con­tro ì ribelli Ungheresi.

(G. U.) ALTRA DEL 10.

Secondo notizie da Liemberga del 6 , regnava colà una tranquillità perfetta. Il reggimento vien­nese Deutscbmeister si è particolarmente d'istinto nella pugna contro l'Aula, J fanatici polacchi ave­vano calcolato che questo reggimento, essendo com­posto'di Viennesi, che paresi considerino nelle pro­■ vincìe soltanto come agitatori­, avrebbe fatta defe^ zìpne e si sarebbe schierato sotto la bandiera della ' rivolta; ma non fu così? ed il reggimento si battè con bravura contro di studenti.

J contadini accorsi da tutte le parti non ven­nero lasciati entrare in città, per evitare un ulte­riore pargimentp di sangue. Essi si dichiarano do­vunque contro'la rivoluzione. (M. T.)

—• Dietro notizie qui giunte da Varasdino la sera dell '8 corrente, orde magiare di 3 0 4 0 0 0

uomini osarono violare il territorio stiriauo , e in­vadere la cittadella di Frìedau. La.Guardia Nazio­

naie si lasciò disarmare, e cominciarono quindi i Magiari a mettere a sacco rimerà città. Il genera­le d'artiglieria conte Nug«nt accorse colle sue trup­pe a marcie forzate , e ;que' ladroni respìnse .con ragguardevole loro perdita tli là dai confini. Jl ge­nerale Beuko , che li perseguiva , narrò che fuggi­rono, lasciando molte centinaja di morti, .verso Piso­la della Mur.

ALTRA, DEI 12. Oltre al conte Stadion ed al ministro Kraus ,

l'altr'jeri di sera qui giunti, anche il principe Fe­lice Scbwarzenberg , i signori di Bruck ed Helfert, e poco dopo il conte Breda ed il sig. Bach arri­varono a Vienna da Olmiitz. La composizione del nuovo ministero dovrebbe quindi al più presto ve­nir pubblicata. Dì buon luogo per altro' sappiamo, che il signor Bach non entrerà nel nuovo gabinetto.

— Dall'I. R, ufficio telegrafico dell'ispezione del nord, giunse, alle ore 8 minuti s5 dell'i 1 no­vembre J 8 4 3 » un dispaccio telegrafico del signor ministro Wèssenberg in Olmutz al consiglierQ del­le conferenze nel ministero dedi affari esteri ba­rone de Lebzeltem, spedito alle ore 8 minuti 35 di sera de l l ' J I novembre 1848. Eccolo:

Dispaccio telegrafico, S. M. ha aggiornato al 22 di questo mese la

dieta in Kremsier, ciò che. deve essere tosto pub­blicato mediante i giornali.

Vienna ut supra. Engelberto Matzeaaver

I. R. capo delP ufficio telegrafico. ( Gazz. dì Vienna. )

' LEMBERG 6 novembre. 11 bombardamento ha distrutto intieramente

l1 Aula, sede dello rfvolnzione; come anche il Tea­tro Vecchio, la Scuola Politecnica , il Palazzo di Città, e molte altre case particolari. Fu allora de­ciso di capitolare alle seguenti condizioni.

Scioglimento della Legione degli Studenti. — Esi­lio di tutta la nobiltà polacca. — Scioglimento del­la Guardia Nazionale per essere riorganizzata. — Esilio di gran numero di forestieri , la maggior par­te emissari di Kossuth. ' ,

A 4 ore di mattina il fuoco non era ancora spento.

Jeri il fuoco era domato; era stata disarmata la Guardia Nazionale , e. ÌI resto della legione Ac­cademica ; e sì esercitava il massimo rigora contro i forestieri. ( Gazz, d'Augusta. )

U N G H E R I A . PRESBURGO 6 novembre.

Corre voce che la nazione Serbica, presente­mente, in guerra­con l 'Ungheria, abbia già volto il pensiero alla conciliazione, e che al Gomitato per­manente di Pestìi sìeno stato anche avanzate, a tal Uopo, delle proposizioni più o meno accettabili. Si . aggiunge, anzi, che il'patriarca Gioseffo e il vaivo­da Supplicaz , sieno stati investiti'da quel popolo dei pieni poteri occorrenti a condurre a termine i negoziati. — Abbracciando questa nuova polìtica"* che tenderebbe a tor giù dalle braccia ai Magiari una guerra tli sterminio, il partito Kossutbiano avreb­be vinta la causa e rassicurata l'ungarica indipen­denza.

­— L'oberfepaiino Batyany, con suo rapporto del a6 ottobre , riferisce di aver finalmente condotto a termine roccupaziono.della fortezza di Eszek e aver­vi fatta inalberare la bandiera ungarica ; con 3 com­pagnie italiane del reggimento Zannini , aveva inol­tre messo in fuga un corpo d'insorgenti confinarìi che tenevano ancora la parte inferiore della città» protetti da alcuni pezzi d'artiglieria. (Ali.)

H I T - 11 i h -^ - r i -

APPENDICE j

j

Il giovinetto Giovanni Torlonia insieme a Giusep­

pe Bondini ha di r ecen te fondato u n novello Instituto di carità educatrice. Esso, che ha per uiotto « Lasciat* i piccoli fanciulli venire a me )) ( n d r E v a n g e l i o ­ ) si pro­

. pone d ' ins t ru ive nel le sane credenza i giovinetti della nostre c a m p a g n e , e di t raspor tar l i da l l ' i gnoranza alla cognizione delle ideo e dei fatti patr i i i ta l iani . Un d i ­

scorso di Tommaso Borgpgno 0 . H. S. let to nella so­

lenne aper tu ra di una scuoU dello stesso Ins t i tu to si­

tua ta sul Monte M a r i o , e dedicato al celebre Fer r an t e Aporti 5 a questo lume d ' I t a l i a nel l ' arte malngevolis­

' sima delia Pedagogia , manda to a s tampa , Vendesi a benefìnio d e l l ' I n s t i t u t o ■medesimo. Si trova dai sigg. l i ­

braj Gio. Gal lar in i piazza di Monte Gitorio N. 19 20 a i . Pietro Merle piazza Colonna N. 35o. Vincenzo F e r r e t t i piazza della Minerva N. 76 77, Gio. Fer r in i via del Cor­

so N . sii' Il prezzo è un Paolo.

A R R I V I r

DAL GIORNO 21 AL GIORNO 22 NOVEMBRE Cnuer Carlo T prussiano , Siuilloro, da Livorno. Casuiifjsus y Pons lluimuiido , spngnuòlo , Pojsi(lcntu? da A.!(irtiglia, D* Oubril Carlona , russa , Possidente, da Firenzu. De Uohviller Sofia, russa, Possidenti1, da Firenze, Do Rolrmi Leone, francese , Proprietario, da Livorno, Ircland IlVriet, inglese, Possidente , da Marsiglia, Smitli Campbell ,, inglese ? Possidente , da Marsiglia, White Guglielmo 0 Giacomo, americani,, Posshlenti} da Livorno­

P A R T E N Z E DAL GIORNO 2f AL GIORNO 22 NOVEMBRE

Àllegrctli Ferdinando, napolitano, Capitano, per Napoli. Ala Ponzoni Filippo , lombarda , Marchese, per Firenzi;. * lierard Ciomente, francese , Medico, per arancia.­Dafour Lorenzo, piemontese, lirchiLcttOj per.Gehor* lìai'otir Maurizio , piemontese , Possidente , per Genova­Di Faverges , lorrinese , Ahtrehese , per Firenzu. King Enrico, inglese, Avvocalo, per Napoli. Marieoiirt , francese , Proprietario , per Francia, Marandon lì rimo , francese , Pittore , per Firenze. Pirazzoli Pasf|uale , toscano, Dottora, per Firenze. Postiglione lìaJTaele , napolitano, Pensionato , per Vimmo* Pisintelli Stefano 5 piemontese , Possidente , per Livorno. Stas Guglielmo , di Helgio , Proprietario, per Alalia. Sherloch Giovanni , francese , Proprietario , per Francia.

ANNUNZI GIUDIZI Alt J Fallimento. ­ Coerentemente al disposto dell'

art. 470 Iteg. Commer. sono invitati i presunti cre­ditori del fallilo Giovanni Pacioni ad inlervnrwre nella Congregazione, che aVrà luogo mereoldi G de­cembrn prossimo, allo ore li antimeridiane, pres­so In Residenza dell'llltno sig,. Àie ammiro Mfireh, Aiuti Papazzurri , già SaTnrelli nel suo palalo posto in piazza SS. Apostoli per procedere a sen&o dqH'aUro ari. (71 cliuto Itegol. avanti il lodato sig, Marchese conio Giudice Commissaiio deputalo n dello fallimento atta furnazioue della lista tri­pla dì quelli individui, dm intenderanno propone ni Tribunale pur la nomina di uno, o più Sindaci provvisionali,

Homa dulia Cancellerìa li 23 novembre I 84*. Pel sig, 'Niccola Ginvannuecì Canccllifre,

. Homualclo Polidori Sost.

rio dei dì lui beni ereditar] , che si proseguirà , ed ultimerà secondo vi verrà espresso.

Ciò si deduce a pubblici! notizia per ogni ef­fetto di ragione, ed a forma del ^ 1548 del Ueg. leg. , o giml. Roma 23 novembre 1845,

YiUorc Yaientini Nataro Amministratore per il succ. del defunto liaimondo Calvaresì, ­

Cessala di vivere la' bnt( me. del Canonico I>. Pietro lìulti nella città di\ Mairi (i| giorno 1? scorso ollobre e bramandosi dal sig Avvocalo Lo­dovico Rutti di adire l'ereditA col beneficio della Legge: perciò premessa la iuterp'eitaziono , proce­derà alla eouft'zkmo ileU'lrrveulano nel giorno 23 del corrente, allo ore 22 incominciando dalla casa abitata dal defunto in detta ciltà in via Porla S. Vjelro , per indi proseguirla a rogito doll'infra*­tìcrilto ÌSotajo. 6\ Marzilj Notajo*

Dagli eretli ab intestato del fu Gfuseppo Leo­ni Gessando cessalo di vivere circa lo oro 3 ila­liane di notte del giorno 8 corrente novembre 1348 nella di lui abitazione in via delle­Carrozze n. 42 tìopni il di lui Negozio di Gessarolo niun. 41 pri­mo piano. Lunedì 27 di questo slesso mese di no­vembre iS4S alle ore 9 anlemcridiane in punto, per gli atti dell1 infroserlilo Noluro, in della uhi­tnztuiiQ già del defunto s'incomincierà !' inventa­

EcciTio Tribunale di Commercio di Roma

Nella Causa posta al Prot. duU'anno 1848 nmm 32:>4 fra il sig. Carlo Di Lorenzo e couip. dom> in Napoli Attori rappresenlaii dal sig. Giu­seppa Caramelli Proc, contro il sig, iLinanuele Di Foligno­ ­ Sul!1 istanza promossa dagli allori per il pagamento di se, 79 e baj. 50 dovulì, in quan­to a.se, 7 5 in rimborso di una Cambiale pagala dalla Ditta Torlonia a se slessa per onoro della Orma dell'istante, ed in quanto a se. 4 SO per spese di protesto, e­conio di ritorno a forma dei docmnenli e per della somma si rilasci l'ordine esecutorio lauto reale che personale eseguibile no­nostante appello con la condanna alte spese» ­ Vi­sio ec. ­ Considerando eu. ­ Invocalo il Moine SSmo di Dio ­ Il Tribunale intìmetlo T azione di regresso a forma delle leggi commerciali perciò condanna anche con arresto personale Kmanuelo Di Foligno Iraenle della Cambiale di cui sì traila, a rimborsare gli allori Carlo Di Lorenzo e Comp* giranti della somma di se. 79 e baj, 50 a forma del conto di ritorno; lo condanna inoltre alle spe­se del presente giudizio, ordina la esecuzione prov­visoria nonostante appello e delega il Presidente sig, Barglnglioni. ­ Proferita noli1 Udienza del gior­no 3 del corrente mese. Redatta e tassale le spe­so in se. fi e baj, 92 olire quelle di spedizione e nolidea, ­ Questo dì M novembre 1848, ­ AL Bar­ghigliuni Prosld, ­ Ignazio Avv, Pacoeili Gind, ­F, Galletti Giud. Dop. ­ Per il sig. Niccoia Gio» vannucci Com, ­ Salvatpre Lenii Sosl, ­ Ad istan­

za del sig, Carlo Di Lorenzo e Comp. doni, e rapp. come sopra, ­ Si notifichi per affissione ed inser­zione jn Gazzetta stante T incognito domicilio al sig. Emanuele Di Foligno la presente Sentenza per ogni effetto di ragione, ­ Oggi 22 novembre *S43. Affissa copia del predente allo alla porta princi­pale dell' uditorio a ferma di legge.

Carlo Angelotli Curs* Giuseppe Caramelli Proc.

ancora alla vendita1 della canna , dei fieni o del­l'affino dell'erbe* essendo che non saranno rico­nosciuli i loro contraili essendo cessato ogni affitto,

Roma questo dì 22 novembre (848. , Elia Flammini Proc.

Tribunale Civile di Roma Secondo Turno. Ad istanza del sig, Giovanni Colalucci Possi­

dente doni, in Norcia rapp­ dal Proc, sig, Klia Flatn­inini. ­ Si deduce a pubblica notizia che il sig. Giovanni Colalucci trovandosi di avere affiliata una sua vigna con'parto di terreno seminativo ed un prato a confine della vigna Mangani e tenuta la Ceccltina sili fuori di Porla Pia in voc, le Vigno Nuovo , al fu Arcangelo di Gorga ed altualmento occupata dai suoi creili e figli Luigi , Yinrenzo ed Antonio di Gorga anche come lulori dello lo­ro sorollò Rosa e Fortunata; non che stante il matrimonio di Maria vedova di Arcangelo di Gor­ga con Antonio Riagelti , anche da quesli ; od es­sendo i medesimi rimasti debitori di vistosa som­ma per corrisposto di alili Li per cui ha già istrui­to relativi giudizi per il pagamento e per 1' eva­cuazione allesu il cessalo" coulratlo. Volendosi pe­rò garantire sopra il suo fondo dei non pagati af­fitti , deduco a pubblica notizia in forma di lega­le dìffidaziono contro chiunque che esìstendo in detta vigna una semenza parte a grano o parte a fava si riterrà per nullo irrito e non fallo, qua­lunque contratto sia anche pei' litolo di vendita , che gì1 indicati coloni sotto qualunque nome po­tessero faro, volendo e rilenendo che prelativa» mento e sopra il ano fondo deve essere il mede­simo soddisfatto. Una tale diflìdazione si csleude

Il sig, I). Pietro Pagnani per sua convenien­za , e per istruzione del, pubblico rendo manifealo essere egli slato chiamato in giudizio dagli infra­senili signori Viterbo e comp, per il pagamento di una canìbialc solio il di Ini home girala , ca­duta in­protesto, e pagata dal sig. Torlonia por onore di gira dei slessi Viterbo, e clic dopo­ave­re il Pagnani impugnata la sua firma colla­ riser­va di agire' crimìnntm/nle , ed'avere, ammesso il Tribunale la sua querrda di falso, i medesimi si­gnori Viterbo e comp,hanno emessa formale rinun­cia alla causa , come si rileva dall' atto ebo &' in­serisce. Kccmo Trib­ di Nocera in figura di Commercio

Ad istanza dei signori p, e F. Viterbo e comp. Negozianti doni, in Ancona, e del loro soltoscri^ to Proc, ­ S' inlima al sig. Luigi Campana Proc. del sig. 1). Pietro pagnani dom, in Nocera, qual­mente sullo il giorno di oggi negli alti della Can­celleria del Tribunale suddetto 6 stala emessa com­parsa di rinuncia al giudizio contro il sig.­ I). Pfe­tro Pagnani suddetto ìUruiln pel pagamento di se. 120 e spese della Cambiale scaduta in" Roma alla fine di sellembro p. p, a carico del sig. Gere­mia Favurini Iraenle ed accctlanlu, <vdàl medesi­mo sig. L>. Pietro girala, u come meglio alla det­ta comparsa prot. al mini, 97 del corr anno I848­. alla quale ce. ­ Tanto gli si deduce a notizia on­de oc, Rinaldo Anioni Proc.

Oggi 14 novembre 1848,­ lo sotlosmUo Cur­sore Vescovile di Nocera bo coosognalo copia si­mile al suo originale al sig. Luigi Campana in sue mani. Io fede ec. Costo se. ­ iti

Pietro Scattolini

i NELLA TIPOGRAFIA SALVIUCGI IN PIAZZA DE' SS. XII. APOSTOU.