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FINANZIARE LA NATURA E LA BIODIVERSITà Investire in Natura 2000 con il nuovo budget 2014–2020 Proposta di un nuovo Regolamento LIFE per il periodo 2014–2020 CONSERVAZIONE DELLE SPECIE Piani di Azione europei per le specie di uccelli minacciate Uccisione illegale di uccelli Investire nel futuro di Natura 2000 Numero 31 Gennaio 2012 ISSN 1562-5478 NOTIZIARIO NATURA E BIODIVERSITà DELLA COMMISSIONE EUROPEA natura

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Finanziare la natura e la biodiversità

Investire in Natura 2000 con il nuovo budget 2014–2020

Proposta di un nuovo Regolamento LIFE per il periodo 2014–2020

Conservazione delle speCie

Piani di Azione europei per le specie di uccelli minacciate

Uccisione illegale di uccelli

Investire nel futuro di Natura 2000

Numero 31 • Gennaio 2012

ISSN

156

2-54

78

N o t I z I a r I o N a t u r a e b I o d I v e r S I t à d e l l a C o m m I S S I o N e e u r o p e a

natura

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2 natura2000

Editoriale

In copertina: armeria marittima sulle rocce di Land’s End, Cornovaglia, Gran Bretagna © adam dalton/naturepl.com

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Finanziare Natura 2000 con il nuovo budget europeo per il periodo 2014–2020............ 3–5

Proposta di un nuovo Regolamento LIFE 2014–2020............ 6–7

Barometro Natura 2000 – aggiornato ad agosto 2011........... 8–9.

Piani di Azione europei per le specie di uccelli minacciate .........10–11..

Uccisione illegale di uccelli............. 12–13

NaturaNews .......14–16

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Assicurare il futuro finanziamento della rete Natura 2000Il 2012 sarà un anno importante per la rete Natura 2000. Non solo è il 20 ° anniversario della direttiva Habitat e del fondo lIFe, ma è anche l’anno in cui saranno prese importanti decisioni per quanto riguarda il prossimo periodo di programmazione finanziaria dell’unione europea per gli anni 2014–2020. decisioni che potrebbero avere un impatto importante sul finanziamento della rete in questa fase cruciale del suo sviluppo.

In questi tempi economicamente difficili, non ci si può fare illusioni sulle difficoltà a venire. Si stima che per gestire efficacemente la rete Natura 2000 saranno necessari almeno € 5,8 miliardi l’anno. può sembrare una somma considerevole, ma l’investimento in Natura 2000 genererà un elevato ritorno: i servizi ecosistemici forniti da Natura 2000 si aggirano infatti intorno ai € 2–300 miliardi all’anno. una gestione efficace della rete Natura 2000 è anche fondamentale per raggiungere l’obiettivo dell’unione europea di arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2020, come indicato nella nuova strategia europea per la biodiversità. Sarà di certo necessario individuare, ove possibile, potenziali sinergie al fine di integrare le esigenze di Natura 2000 nelle politiche di gestione del territorio e delle acque.

In qualità di rete a livello europeo, Natura 2000 si basa sul principio di solidarietà e di responsabilità condivisa fra gli Stati membri e l’unione europea. mentre l’obbligo principale di finanziamento di Natura 2000 spetta agli Stati membri, l’unione europea può aiutarli in questo compito attraverso la creazione di opportunità per integrare le esigenze di gestione di Natura 2000 con altre fonti di finanziamento, in particolare i fondi rurali, regionali e per la pesca a partire dal 2014. Queste opportunità sono delineate nel documento di lavoro della Commissione sul finanziamento di Natura 2000 che è stato pubblicato nel dicembre del 2011, accanto alla proposta di un nuovo programma lIFe+.

per sfruttare al meglio queste nuove opportunità di finanziamento, vi è una urgente necessità di adottare un approccio più strategico al finanziamento di Natura 2000, e di mobilitare e incoraggiare la comunità ambientale a sviluppare progetti convincenti. a questo proposito la Commissione sta lavorando a stretto contatto con gli Stati membri per sviluppare “prioritised action Frameworks” (Quadri di azioni prioritarie) ai sensi dell’articolo 8 della direttiva Habitat. tali Quadri dovrebbero aiutare a precisare la definizione delle priorità di gestione e le necessità di finanziamento per la rete a livello regionale e nazionale.

Questo dovrebbe aiutare gli Stati membri a preparare i propri programmi operativi per i diversi fondi comunitari durante il periodo di programmazione, e incoraggiarli a presentare “progetti integrati” secondo il nuovo regolamento lIFe.

In questi tempi difficili è fondamentale essere ben preparati.

Il Commissario Janez Potočnik

La conservazione dell'upupa, upupa epops, dipende dal mantenimento della diversità degli habitat su scala di paesaggio

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3Numero 31 • Gennaio 2012

Finanziare Natura 2000Investire in

Natura 2000: benefici per la

natura e per le persone

È giunto il momento di aumentare gli investimenti in Natura 2000Il 12 dicembre 2011 la Commissione europea ha pubblicato un documento di lavoro relativo al finanziamento della rete Natura 2000. la sua pubblicazione coincide con l’inizio delle discussioni sul nuovo bilancio dell’unione europea e dei fondi per il prossimo periodo (2014–2020) e ha lo scopo di attirare l’attenzione sulla necessità di adeguate risorse finanziarie per la gestione della rete per questo periodo futuro. la necessità di un significativo incremento degli investimenti è sottolineata dalle recenti valutazioni sullo stato di conservazione delle specie in europa, che mostrano che solo il 17% delle specie e gli habitat di interesse comunitario considerati sono in un favorevole stato di conservazione. Chiaramente, gli sforzi devono essere intensificati affinché gli Stati membri raggiungano l’obiettivo, fissato nella strategia europea sulla biodiversità, di assicurare un miglioramento del 100% dello

stato di conservazione degli habitat e del 50% dello stato delle specie di importanza comunitaria entro il 2020, rispetto alla valutazione precedente. la rete Natura 2000 svolgerà un ruolo centrale nel raggiungimento di questo obiettivo. In una fase cruciale della sua esistenza, ora è necessario un impegno aggiuntivo rispetto alla semplice protezione dei siti da ulteriore degrado. Nella maggior parte dei casi, per mantenere e migliorare la conservazione delle specie europee protette e dei tipi di habitat presenti, devono essere attuate misure di gestione positiva. In questo contesto, è importante ricordare che la rete Natura 2000 copre quasi il 18% del territorio dell’unione europea, un’area le cui dimensioni corrispondono al territorio di Germania, polonia e repubblica Ceca insieme. Natura 2000 comprende alcune riserve naturali ma si basa su un concetto molto più ampio di gestione dell’uso del suolo e delle acque, con il più ampio coinvolgimento di persone al fine di ottenere stili di vita

sostenibili e, al tempo stesso, tutelando il più prezioso patrimonio naturale d’europa e il comune patrimonio delle specie. essendo una rete a livello europeo, Natura 2000 si basa sul principio di solidarietà tra Stati membri. mentre la responsabilità principale per il finanziamento di Natura 2000 spetta agli Stati membri, la Commissione può svolgere un ruolo importante nel garantire che la gestione della rete diventi parte di più ampie politiche di gestione dell’acqua e del territorio. È per questo motivo che la Commissione ha proposto nel 2004 di integrare il cofinanziamento comunitario di gestione dei siti Natura 2000 nei principali flussi di finanziamento dell’unione, in particolare in relazione ai Fondi rurali, regionali e della pesca.

L’utilizzo dei Fondi europei per Natura 2000: imparare dal passatoNel documento appena pubblicato, la Commissione analizza l’efficacia di questo approccio “integrato” ed esamina

L’integrazione della gestione dei siti Natura 2000 con altri fondi europei, come il Programma di Sviluppo Rurale, dovrebbe contribuire a mantenere i sistemi agricoli ricchi di animali selvatici come quelli trovati in pascoli

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Il finanziamento di

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Struttura proposta per i PAFa. panoramica introduttiva della rete Natura 2000 sul territorio interessatob. Stato degli habitat e delle specie di importanza comunitariaC. disposizioni giuridiche e amministrative per la tutela e la gestione dei siti

Natura 2000d. esperienza attuale con l’uso di strumenti finanziari dell’unione europeae. Stima del fabbisogno finanziario corrente per la gestione di Natura 2000

nel territorioF. priorità di conservazione strategiche per la rete Natura 2000 per il periodo

2014–2020G. descrizione delle misure chiave per realizzare le prioritàH. monitoraggio, valutazione e aggiornamento

Studi recenti dimostrano che i benefici derivanti dalla rete Natura 2000, come il turismo, sono significativi

le possibilità di portarlo avanti nel nuovo ciclo di proposte della Commissione per il futuro Quadro finanziario pluriennale (2014–2020). Nell’attuale periodo finanziario (2007–2013) sono già disponibili una serie di opportunità per sostenere le misure di gestione all’interno di siti Natura 2000, in particolare nell’ambito del programma di Sviluppo rurale e dei Fondi strutturali e di Coesione. tuttavia, gli studi indicano che, nel complesso, il livello di utilizzo da parte degli Stati membri è limitato, e che tali fondi coprono solo il 20% circa delle esigenze annuali di finanziamento di Natura 2000. Nel prossimo periodo finanziario dovrà quindi essere posta particolare attenzione per garantire un migliore utilizzo delle opportunità disponibili per la gestione dei siti Natura 2000 con altri fondi europei. Ciò richiede, tra le altre cose, un approccio programmatico pluriennale per il finanziamento di Natura 2000 più strategico, in modo che le esigenze di finanziamento siano meglio allineate con quelle degli altri fondi europei basati su determinati programmi.

Prioritised Action Frameworks (Quadri di azioni prioritarie)l’articolo 8 della direttiva Habitat già prevede la necessità di sviluppare “un quadro di azioni prioritarie “ nel momento della designazione dei siti come zSC. Sviluppati a livello nazionale o regionale, questi quadri di azione possono rappresentare un utile strumento di pianificazione per rafforzare l’integrazione del fabbisogno finanziario di Natura 2000 con altri rilevanti strumenti finanziari dell’unione europea. In particolare, possono aiutare a definire meglio le esigenze di finanziamento di Natura 2000 attraverso la definizione di chiare priorità, individuando le misure di gestione necessarie e stabilendo le azioni essenziali a realizzare tali

priorità e ad attuare le misure individuate. I quadri si azione saranno di grande aiuto agli Stati membri nella preparazione dei programmi operativi nazionali o regionali relativi agli strumenti finanziari dell’unione europea per il prossimo periodo di programmazione. essi rappresentano inoltre un valido riferimento per lo sviluppo di “progetti integrati” nel quadro della nuova proposta di regolamento lIFe (vedi l’articolo alle pagine 10–11). tuttavia, i prioritised action Frameworks (paF) devono essere preparati con sufficiente anticipo per garantirne un massimo impatto. la Commissione sta quindi lavorando a stretto

contatto con gli Stati membri, nel quadro del comitato Habitat, per sviluppare un modello uniforme per i paF e per agevolarne la redazione, in modo che siano completati entro la fine del 2012.

Altre misure per contribuire ad incrementare l’utilizzo dei fondi europeioltre al paF, il documento della Commissione europea individua una serie di altre misure che possono essere attuate per migliorare l’utilizzo dei fondi comunitari per Natura 2000. esse comprendono una migliore definizione dei requisiti di gestione Natura 2000 come base per azioni mirate, un rafforzamento della consapevolezza dei benefici socio-economici derivanti da Natura 2000, e l’esplorazione di approcci innovativi per il finanziamento di Natura 2000. esistono inoltre i piani di gestione, o strumenti equivalenti, che sono in grado di fornire alle autorità pubbliche le informazioni utili sul modo migliore per investire in Natura 2000. anche se non obbligatorio, gli Stati membri saranno incoraggiati ad elaborare tali piani, ove possibile, al fine di migliorare la comprensione

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Gruccioni, Merops apiaster, una delle molte specie che beneficiano della gestione dei siti Natura 2000

Pecore al pascolo nel sito di Mala Fatra, Slovacchia

Le proposte della Commissione Europea per il prossimo Quadro finanziario pluriennale (2014–2020) la Commissione europea ha esposto la sua visione sulla strategia europea di finanziamento in favore della biodiversità e della natura contenuta nel prossimo Quadro finanziario pluriennale nella sua Comunicazione su ‘un bilancio per l’europa 2020’ (Com (2011) 867 definitivo) e le schede ‘ambiente’ e ‘politica climatica‘ (Com (2011) 500 definitivo, pagina 40). attraverso la Comunicazione, la Commissione afferma che “la gestione efficace e il ripristino di zone protette Natura 2000 è fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di arrestare ed invertire il processo di perdita di biodiversità nell’unione europea entro il 2020. a livello europeo, un approccio integrato rafforzato utilizzando i diversi fondi di settore, garantendone la coerenza con le priorità della rete Natura 2000 insieme con il lIFe biodiversità, fornirà una solida base per la nuova strategia di finanziamento di Natura 2000“. la Commissione ha inoltre pubblicato una serie di proposte per le varie politiche di settore, ognuna delle quali contiene le opportunità di finanziamento di Natura 2000 le misure relative:• Fondi strutturali e di coesione (Com (2011) 614 def), politica agricola comune

(Com (2011) 625 definitivo e Com (2011) 627 definitivo)• politica marittima europea e della pesca (Com (2011) 804 def)• Strumento finanziario lIFe per l’ambiente e il clima (Com (2011) 874

definitivo – vedi altro articolo in questa newsletter).

Queste proposte sono ora in discussione al parlamento europeo e al Consiglio europeo e dovrebbero essere adottate entro il 2013 per essere così inglobate nel nuovo ciclo di finanziamenti che partirà nel 2014. per ulteriori informazioni sul dibattito:• http://ec.europa.eu/agriculture/cap-post-2013/index_en.htm • http://ec.europa.eu/regional_policy/what/future/proposals_2014_2020_

en.cfm • http://ec.europa.eu/fisheries/reform/index_en.htm

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Bilanciare i costi e i benefici di Natura 2000 Sulla base dei dati forniti dagli Stati membri, la Commissione stima che il totale degli investimenti necessari per la gestione dei siti Natura 2000 è di circa € 5.8 miliardi di euro all’anno. Sebbene significativi, tali importanti costi di investimento dovrebbero comunque essere raffrontati con gli altrettanto significativi benefici socio-economici che Natura 2000 offre alla società.

Studi recenti indicano che i benefici derivanti dalla rete sono dell’ordine di 2–300 miliardi di euro l’anno. Questa è probabilmente una stima prudenziale dal momento che solo un sottoinsieme dei servizi ecosistemici sono stati presi in considerazione (sequestro e stoccaggio del carbonio, approvvigionamento idrico e depurazione, prevenzione dei pericoli, turismo e tempo libero ...).

promuovere lo sviluppo socio-economico apportato da Natura 2000 sarà fondamentale per convincere gli altri settori dell’ importante ruolo che queste aree possono svolgere nelle politiche di sviluppo rurale, sociale e regionale e nel guidare l’europa intera verso un’economia più efficiente e sostenibile.

generale di ciò che la gestione di Natura 2000 comporta. la Commissione europea, da parte sua, sta già contribuendo a migliorare le conoscenze di base sulle necessità di gestione e ripristino di habitat e specie. oltre a facilitare la condivisione delle competenze e buone pratiche tra gli Stati membri, la Commissione europea sta preparando anche una serie di documenti guida su come integrare al meglio le esigenze di conservazione di Natura 2000 con altre politiche di settore.

Conclusioni Nel suo documento di lavoro, la Commissione europea ha sottolineato fortemente la necessità di integrare il finanziamento di Natura 2000 con altri importanti programmi dell’unione europea, in particolare modo per quanto riguarda il Fondo rurale, per la pesca e i Fondi di sviluppo regionale. la Commissione europea ha anche intrapreso i passi necessari per garantire che tali opportunità continuino ad essere disponibili per il prossimo periodo di

programmazione in partenza dal 2014. la parte del nuovo regolamento lIFe dedicata alla biodiversità aiuterà anche a fornire una solida base per la nuova strategia di finanziamento di Natura 2000. Sarà poi compito degli Stati membri utilizzare al meglio queste opportunità e assicurare che siano pienamente sfruttate. a questo proposito, i nuovi Quadri di azioni prioritarie (prioritised action Frameworks) saranno fondamentali per fornire una panoramica strategica delle

esigenze di gestione e degli investimenti finanziari necessari per Natura 2000 in ciascun paese. Questo, a sua volta, dovrebbe favorire una maggiore integrazione delle necessità di Natura 2000 nei corrispondenti fondi europei. Il successo della rete Natura 2000 sarà in gran parte determinato dalle modalità di gestione. Garantire i necessari investimenti nei prossimi anni sarà in questo senso cruciale.

http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/financing/

index_en.htm

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6 natura2000

Il 12 dicembre 2011, la Commissione ha pubblicato la sua proposta di un nuovo strumento lIFe per il prossimo periodo finanziario 2014–2020. Il nuovo programma avrà un budget di € 3,2 miliardi (con valuta al 2011), che sarà diviso tra due distinti sotto-programmi: uno dedicato all’ambiente (€ 2,4 miliardi) e uno dedicato al Clima (€ 800 milioni). almeno la metà dei soldi stanziati per il sotto-programma ambiente sarà destinata a progetti a sostegno della conservazione della natura e della biodiversità. Questo si traduce in circa 170 milioni di euro all’anno, un aumento significativo dei finanziamenti dedicati a tali misure rispetto all’attuale programma lIFe +. la Commissione pone l’accento sulla possibilità di

amplificare, nel prossimo periodo di programmazione, i benefici di Natura 2000 attraverso l’utilizzo di fondi rurali e regionali dell’unione europea, anche se riconosce che non saranno comunque in grado di affrontare tutte le esigenze della rete. È quindi ancora necessario uno strumento dedicato allo sviluppo e alla condivisione delle esperienze di migliori pratiche e al miglioramento della coerenza e del valore aggiunto dell’intervento dell’unione europea per la biodiversità e per Natura 2000. diverse valutazioni hanno confermato che il programma lIFe, nel suo insieme, è uno strumento di grande successo e ha avuto un significativo valore aggiunto, soprattutto per Natura 2000. Il nuovo regolamento lIFe si

propone di costruire su questo successo, ma introduce anche alcune importanti modifiche tese a rendere il programma più strategico, meglio strutturato e più flessibile.

Un focus più strategicouno dei cambiamenti chiave sarà il passaggio per la selezione dei progetti da un approccio bottom-up verso un approccio top-down più flessibile. Ciò consentirà al programma di avere un focus più strategico e di orientare meglio i finanziamenti verso le esigenze delle politiche chiave e le esigenze di attuazione previsti da ciascuna area prioritaria. ogni due o più anni la Commissione, in stretta collaborazione con gli Stati membri, redigerà un programma di lavoro. Saranno individuate le priorità strategiche di finanziamento legate al raggiungimento di specifici obiettivi qualitativi e quantitativi. Saranno inoltre definiti i criteri di selezione dei progetti e una

Un nuovo Regolamento LIFE per il periodo 2014–2020

La proposta di un nuovo

Regolamento LIFE intende di costruire

sul successo di LIFE+ ma

introduce anche alcuni importanti

cambiamenti per rendere il

Programma più strategico,

strutturato e flessibile

Aree prioritarie del sotto-Programma Ambiente

Aree prioritarie del sotto-Programma per il Cambiamento Climatico

Ambiente ed efficienza energetica Mitigazione del Cambiamento Climatico

Biodiversità Adattamento al Cambiamento Climatico

Governance ambientale e Informazione Governance del Clima e Informazione

Il nuovo Regolamento LIFE incoraggerà proposte che prevedano un approccio più integrato alla gestione dei siti Natura 2000 su larga scala – ad esempio azioni coordinate lungo un intero tratto di fiume

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ripartizione indicativa dei fondi per i diversi tipi di interventi e tipi di progetti in tale area prioritaria (ad esempio, progetti integrati piuttosto che progetti ‘tradizionali’). In contrasto con l’attuale programma lIFe non ci saranno stanziamenti nazionali per Stato membro. Ci sarà tuttavia un sistema più flessibile per assicurare un adeguato equilibrio geografico, in linea con i principi di solidarietà e di condivisione delle responsabilità. la Commissione inoltre si adopererà per garantire che almeno il 15% delle risorse di bilancio sia dedicato a progetti transnazionali.

Progetti integrati un altro cambiamento importante per il nuovo programma lIFe sarà la creazione di un nuovo tipo di

Nuovo Programma LIFE: risultati attesi per la Biodiversità

Il nuovo Programma LIFE si è posto obiettivi ambiziosi. Nel caso della Biodiversità, si propone di raggiungere i seguenti obiettivi entro la fine del periodo di programmazione:

• 15% della rete Natura 2000 gestito in modo adeguato;

• Miglioramento dello stato di conservazione del 25% degli habitat e del 25% delle specie oggetto di progetti LIFE;

• 3% dei servizi ecosistemici ripristinati

Obiettivi specifici per l’area prioritaria Biodiversità

a) contribuire all’attuazione di politiche e legislazione comunitarie in materia di biodiversità, compresa la Strategia dell’unione europea sulla biodiversità fino al 2020 e le direttive uccelli e Habitat, in particolare mediante approcci di applicazione, sviluppo, sperimentazione e dimostrazione, buone pratiche e soluzioni;

b) sostenere un ulteriore sviluppo, realizzazione e gestione della rete Natura 2000, in particolare mediante approcci integrati di applicazione, sviluppo, sperimentazione e dimostrazione per l’attuazione dei prioritised action Frameworks (Quadri di azioni prioritarie) di cui all’articolo 8 della direttiva Habitat;

c) migliorare le conoscenze di base per la formulazione, la valutazione, il monitoraggio e la valutazione delle politiche e della legislazione dell’unione europea sulla biodiversità, e per la valutazione e il monitoraggio dei fattori, delle pressioni e delle risposte che hanno un impatto sulla biodiversità all’interno e all’esterno dell’unione europea.

Esempio teorico di un “Progetto Integrato” LIFE per Natura 2000

La Regione X ha 10 siti Natura 2000 sotto la propria responsabilità. Ha sviluppato un Prioritised Action Framework (Quadro di azioni prioritarie), che individua le più importanti esigenze di conservazione per questi siti e i relativi costi finanziari.

Sulla base del suo PAF, la Regione X presenta una proposta di un progetto integrato nell’ambito di LIFE. Questo progetto specifica le attività o l’insieme di attività che vorrebbe che fossero finanziati da LIFE (ad esempio attività di ripristino e di connettività, capacity building, sensibilizzazione). Inoltre, il progetto offre chiare indicazioni su come andrà a catalizzare l’utilizzo di altri fondi (ad esempio FEASR, FESR) per attuare altre misure incluse nel programma (pagamenti di indennità, correzione di linee elettriche, infrastrutture, ecc).

L’obiettivo generale del progetto integrato sarà quello di garantire a lungo termine la sostenibilità da parte della Regione di farsi carico di tutti i siti Natura 2000 di cui è responsabile.

La sostenibilità del PAF sarà resa possibile grazie ad un progetto integrato che attingerà a svariate risorse finanziarie. LIFE fungerà da catalizzatore per assicurare che l’attuazione dell’intero piano sia efficiente ed armonica. Il risultato finale sarà il miglioramento di tutta la rete regionale, e non solo dei singoli siti.

progetto: il “progetto integrato”. Questo opererà su più vasta scala territoriale (in particolare regionale, multiregionale o nazionale e intersettoriale) e sarà finalizzato principalmente ad incoraggiare i candidati allo sviluppo di un approccio più strategico per l’attuazione della legislazione ambientale europea. Nel caso di Natura 2000, i progetti integrati dovrebbero essere utilizzati per rafforzare la capacità di gestire e ripristinare la rete e dovrebbero anche fungere da catalizzatore per far leva su altri fondi europei e nazionali. lo scopo è quello di mostrare alle autorità, a livello regionale e nazionale, le possibilità di investimento nella gestione integrata dei siti Natura 2000 (ad esempio tramite lo sviluppo di regimi di conservazione agro-ambientali che possano essere implementati attraverso il programma di Sviluppo rurale). Il finanziamento di progetti integrati per Natura 2000 sarà strettamente legato ai prioritised action Frameworks – paFs (Quadri di azioni prioritarie) elaborati in base all’articolo 8 della direttiva Habitat (vedi articolo precedente). I paFs rappresentano un importante strumento di pianificazione per rafforzare, nelle prossime prospettive finanziarie, l’integrazione delle esigenze di Natura 2000 con altri strumenti finanziari dell’unione europea.

lIFe si propone di compiere un ulteriore passo in avanti rispetto alle raccomandazioni e dimostrare come questo processo di integrazione possa essere realizzato in pratica.

Semplificazione delle procedure amministrative molte delle altre modifiche al programma lIFe hanno lo scopo di semplificare ed alleggerire le procedure amministrative. esse includono, per esempio, l’uso di tasso fisso e importi forfettari per facilitare i processi di presentazione delle proposte e di reporting, regole semplificate in materia di ammissibilità dei costi, e l’introduzione di una procedura in due fasi per la presentazione di progetti integrati. alcuni costi non saranno più ammissibili al finanziamento. al

fine di garantire che i beneficiari non siano svantaggiati da tale misura, il tasso di cofinanziamento sarà aumentato al 70% o, in casi specifici, al 80%. Il tasso più elevato del 80% si applicherà a progetti integrati: si ritiene infatti che tale tipologia di progetti richieda un particolare impegno da parte del personale a tempo indeterminato. I costi relativi a tale personale però, non saranno più ammissibili.

Prossimi passi la proposta per un nuovo regolamento lIFe è ora in discussione al parlamento europeo e al Consiglio dei ministri. per saperne di più:

http://ec.europa.eu/environment/life/about/beyond2013.htm#proposal

Ripristinare un habitat di acqua dolce in Danimarca grazie a LIFE-Natura

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* La superficie e la percentuale del territorio corrispondono al territorio di Cipro in cui è attualmente d’applicazione l’acquis comunitario, in virtù del protocollo 10 del Trattato di Adesione di Cipro.

** A causa della mancanza di informazioni nei Formulari Natura 2000, la superficie delle zone marine per questi Paesi è stata calcolata, laddove necessario, tramite analisi GIS. Il numero dei siti marini non può essere calcolato o potrebbe essere impreciso.

8 natura2000

barometro

Stati.membri

BELGIË/BELGIQUE

BULGARIA

ČESKÁ REPUBLIKA

DANMARK

DEUTSCHLAND

EESTI**

ÉIRE/IRELAND

ELLÁDA**

ESPAÑA

FRANCE

ITALIA

KÝPROS*

LATVIJA

LIETUVA**

LUXEMBOURG

MAGYARORSZÁG

MALTA

NEDERLAND

ÖSTERREICH

POLSKA

PORTUGAL

ROMÂNIA**

SLOVENIJA

SLOVENSKO

SUOMI

SVERIGE

UNITED KINGDOM

Numero.delle.ZPS

area.totale.delle.ZPS.(km²)

Numero.delle.ZPS.marine

area.a.mare.delle.ZPS.

(km²)

234 2.967 4 315

114 22.678 14 539

41 7.034 0 0

113 2.538 59 12.180

738 43.763 15 16.149

66 6.160 ** 6.497

162 3.955 86 1.276

202 27.592 ** 1.909

593 103.539 31 1.009

384 43.567 73 34.918

600 41.067 45 2.724

29 1.484 3 109

95 6.479 4 520

85 5.482 ** 423

12 139 0 0

56 13.458 0 0

13 16 0 0

78 5.235 6 4.895

97 9.869 0 0

142 48.841 4 6.463

59 9.816 10 622

108 28.384 ** 1.467

27 4.653 1 3

38 12.236 0 0

468 25.271 66 5.567

531 25.837 108 4.016

262 15.279 37 8.619

5.347 517.340 566 110.220

Numero.di.SiCarea.totale.dei.SiC.

(km²)Numero.di.SiC.marini

area.a.mare.dei.SiC.(km²)

280 3.071 2 1.029

228 32.838 14 592

1.084 7.867 0 0

261 3.174 125 16.145

4.621 34.655 53 19.768

531 7.623 ** 3.753

426 7.553 98 6.017

241 21.467 ** 6.573

1.458 123.444 95 7.900

1.368 46.778 134 27.521

2.269 43.335 165 2.781

40 754 6 129

324 7.294 6 562

403 6.100 ** 540

48 414 0 0

477 14.432 0 0

28 42 1 8

144 3.483 14 11.397

170 8.988 0 0

823 34.321 6 3.599

96 16.013 25 775

298 31.476 ** 1.353

259 6.360 3 0

382 5.739 0 0

1.715 43.092 98 5.460

3.984 56.917 334 7.508

636 16.657 62 26.322

22.594 583.888 1.247 149.732

ZoNe a proteZIoNe specIale (Zps) Direttiva Uccelli

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

SI BG SK CY ES GR HU PT PL IT LU RO EE DE AT FI CZ NL SE IE MT BE FR LT LV DK UK

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

% di area nazionaleArea marina di Natura 2000

La.rete.Natura.2000.– stato a gennaio 2011

Nota Bene:

• Il barometro Natura è gestito dalla dG ambiente con l’assistenza tecnica dell’agenzia europea per l’ambiente e si basa sulle informazioni ufficiali trasmesse dagli Stati membri

• diversi siti sono stati designati, totalmente o in parte, ai sensi di entrambe le direttive sulla natura. le cifre relative alla globalità dei siti Natura 2000 (SIC + zpS) sono state ottenute attraverso l’analisi GIS, utilizzando i confini spaziali elettronici elaborati dagli Stati membri per ciascuno dei siti. Questo metodo di calcolo elimina ogni possibile sovrapposizione fra i siti della direttiva Habitat e i siti della direttiva uccelli.

• la percentuale della superficie totale si riferisce esclusivamente alle zone terrestri designate come sito Natura 2000 (SIC o zpS), e non include le zone marine.

• Il numero di SIC e zpS in zone marine è basato sulle informazioni contenute nei Formulari Natura 2000 elaborati dagli Stati membri. al momento non è possibile calcolare il numero totale dei siti Natura 2000 marini (SIC+zpS) utilizzando il GIS.

• alcuni Stati membri hanno proposto vaste aree che includono zone cuscinetto, mentre altri hanno limitato le loro proposte alle zone chiave. In entrambe i casi, l’articolo 6 della direttiva Habitat si applica alle nuove attività che, sebbene siano previste all’esterno di un sito Natura 2000, possono avere conseguenze sul sito stesso.

TOTALE

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9Numero 31 • Gennaio 2012

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discoglosso iberico Discoglossus galganoi

9Numero 30 • giugno 2011

barometro

Numero.totale.dei.siti.Natura.2000

area.totale.di.Natura.2000.(km²)

area.a.terra.di.Natura.2000.(km²)

%.di.area.nazionale

area.a.mare.di.Natura.2000.(km²) Stati.membri

458 5.136 3.870 12,7% 1.266

332 38.606 37.634 33,9% 972

1.125 11.072 11.072 14,0% 0

350 22.390 3.849 8,9% 18.541

5.266 80.729 55.061 15,4% 25.668

561 14.663 8.037 17,8% 6.626

583 15.885 9.122 13,0% 6.763

419 42.955 35.804 27,1% 7.151

1.787 147.591 137.317 27,2% 10.275

1.752 110.088 68.790 12,5% 41.298

2.549 62.623 57.736 19,2% 4.886

61 1.760 1.627 28,4% 132

325 7.865 7.305 11,3% 560

488 8.565 7.879 12,1% 686

60 471 471 18,1% 0

523 19.939 19.939 21,4% 0

35 50 41 13,0% 9

215 17.506 5.725 13,8% 11.781

220 12.324 12.324 14,7% 0

958 68.043 60.782 19,4% 7.261

147 20.951 19.202 20,9% 1.748

381 44.227 42.654 17,9% 1.573

286 7.205 7.203 35,5% 2

420 14.141 14.141 29,0% 0

1.833 55.672 48.758 14,4% 6.914

4.074 64.978 57.124 13,8% 7.854

898 54.474 17.683 7,2% 36.791

26.106 949.910 751.150 17.5% 198.760

BELGIO

BULGARIA

REP. CECA

DANIMARCA

GERMANIA

ESTONIA**

IRLANDA

GRECIA**

SPAGNA

FRANCIA

ITALIA

CIPRO*

LETTONIA

LITUANIA**

LUSSEMBURGO

UNGHERIA

MALTA

PAESI BASSI

AUSTRIA

POLONIA

PORTOGALLO

ROMANIA**

SLOVENIA

SLOVACCHIA

FINLANDIA

SVEZIA

REGNO UNITO

Numero.di.SiCarea.totale.dei.SiC.

(km²)Numero.di.SiC.marini

area.a.mare.dei.SiC.(km²)

280 3.071 2 1.029

228 32.838 14 592

1.084 7.867 0 0

261 3.174 125 16.145

4.621 34.655 53 19.768

531 7.623 ** 3.753

426 7.553 98 6.017

241 21.467 ** 6.573

1.458 123.444 95 7.900

1.368 46.778 134 27.521

2.269 43.335 165 2.781

40 754 6 129

324 7.294 6 562

403 6.100 ** 540

48 414 0 0

477 14.432 0 0

28 42 1 8

144 3.483 14 11.397

170 8.988 0 0

823 34.321 6 3.599

96 16.013 25 775

298 31.476 ** 1.353

259 6.360 3 0

382 5.739 0 0

1.715 43.092 98 5.460

3.984 56.917 334 7.508

636 16.657 62 26.322

22.594 583.888 1.247 149.732

Aggiornamento ad agosto

sItI DI ImportaNZa comUNItarIa (sIc) Direttiva Habitat

ZoNe a proteZIoNe specIale (Zps) Direttiva Uccelli

sItI NatUra 2000 (Zps + sIc)

Esplora i siti Natura 2000 sul visualizzatore per Natura 2000

http://natura2000.eea.europa.eu

TOTALE

pascoli

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10 natura2000

Stabilire degli obiettivi di

conservazione a livello europeo per il recupero delle specie di

uccelli minacciate elencate

nell’Allegato I della Direttiva Uccelli

Piani di Azione europei per le specie di uccelli minacciatedal 1993, la Commissione ha contribuito a finanziare lo sviluppo di piani di azione europei per 54 specie di uccelli minacciate a livello mondiale ed elencate nell’allegato I della direttiva uccelli. Negli ultimi tre anni (2008–2010) sono stati elaborati sei nuovi piani e altri nove sono stati aggiornati. realizzati con il coordinamento di birdlife International, i piani di azione sono stati progettati per aiutare gli Stati membri a concentrare i loro sforzi di conservazione su quelle aree dove sono più necessari. ogni piano prevede una serie di obiettivi di conservazione a breve, medio e lungo termine per il recupero delle specie in europa ed elenca le azioni necessarie per soddisfare tali obiettivi. al fine di favorire una loro maggiore condivisione ed un maggiore utilizzo, i piani sono stati elaborati attraverso un vasto esercizio di consultazione e, per

quanto possibile, consenso di agenzie governative, oNG e parti interessate in tutta europa.

Valutare l’attuazione dei PianiNel 2010, birdlife ha effettuato una analisi di 23 piani di azione, per valutare se fossero stati effettivamente attuati e se gli obiettivi fissati per le specie oggetto del piano fossero stati raggiunti. Questa analisi ha rivelato una serie di risultati interessanti: mentre sette piani hanno raggiunto i loro obiettivi a lungo termine e due hanno raggiunto gli obiettivi a medio termine, altri sette piani hanno solo raggiunto i loro obiettivi a breve termine. per cinque piani nessuno degli obiettivi è stato raggiunto, e per due i dati sono stati inconcludenti. più alti livelli di attuazione sono stati raggiunti per le specie che vivono solo in alcuni paesi e sono ben protette dalle zone di

protezione Speciale e (per esempio Pterodroma feae e Pterodroma madeira, Pelecanus crispus). al contrario, l’attuazione è stata molto più debole per le specie disperse che necessitano misure che vadano oltre l’approccio classico di designazione e gestione delle aree protette. Questa scarsa implementazione è molto probabilmente dovuta al fatto che la conservazione di specie geograficamente disperse dipende fortemente dalla capacità e volontà politica delle autorità pubbliche e delle parti interessate di affrontare su larga scala le minacce derivanti dall’uso del suolo al di fuori delle aree protette, come l’intensificazione dell’agricoltura, la pesca commerciale o l’urbanizzazione. Il grado di attuazione di ogni piano di azione varia inoltre a seconda dei paesi ed è generalmente più alto in quelli

© Kerstin Su

nd

seth

Pulcino di Falco cuculo, una delle specie per le quali è stato elaborato un Piano di Azione nel 2009

per le specie ©

Hungarian o

rnithological Society

Piani di Azione

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11Numero 31 • Gennaio 2012

0

1

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3

4

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7

8

lungo medio breve nessuno sconosciuto

Obiettivi raggiunti

N° d

i Pia

ni d

i Azi

one

che hanno pochi piani da realizzare ed in quelli con una forte tradizione di recupero di specie supportata dalla legislazione nazionale e regionale e da una attiva comunità di oNG.

Impatto dei Piani sul recupero delle speciel’analisi del grado di attuazione valuta anche se lo stato di conservazione della specie è migliorato come risultato del piano di azione. Nel complesso, i risultati sono incoraggianti: l’andamento della popolazione di otto specie è nettamente migliorato, portando la popolazione da uno stato di “declino” o “stabile” ad uno stato “in aumento”. Quattro specie hanno arrestato il declino della popolazione, mentre altre cinque sono rimaste stabili o si sono stabilizzate. Solo due specie (Gallina prataiola e Berta balearica) non hanno chiaramente beneficiato dei piani di azione e le loro popolazioni continuano a

2003. In alcuni casi, l’impatto di questo investimento mirato è stato veramente significativo. la popolazione di aquila imperiale spagnola, per esempio, è aumentata di sei volte negli ultimi 15 anni grazie al supporto strategico del programma lIFe. Il Ciuffolotto delle azzorre ha beneficiato di un finanziamento lIFe. Fino a poco tempo fa era una delle specie di uccelli più minacciate in europa, ma, grazie a mirate azioni di conservazione, la popolazione ha raggiunto i circa 775 individui entro la fine del progetto lIFe – cifra quasi tre volte superiore rispetto al 2005.

diminuire. le ragioni alla base della diversità di risultati sono complesse, ma, ancora una volta, tendono ad indirizzarsi verso la difficoltà di integrare le esigenze di conservazione delle specie nel più ampio quadro delle politiche dell’agricoltura, della pesca e forestali.

L’importante ruolo di LIFE+l’analisi del grado di attuazione pone particolare attenzione al fatto che gli sforzi operati con risorse adeguate e un buon coordinamento possono portare ad ottenere importanti risultati positivi. Il programma europeo lIFe-Natura, in particolare, continua ad essere la fonte principale di finanziamento per la conservazione e il recupero di specie di uccelli minacciate grazie ai piani di azione loro dedicati. dal 2004 al 2009, lIFe+ ha investito € 175 milioni per queste specie. Fondi che si aggiungono ai 397.000.000 € spesi nell’ambito del lIFe durante il periodo 1993–

Guardando al futuroIn considerazione del successo dei piani di azione nel raggiungimento di tangibili risultati di conservazione, la Commissione intende continuare a sostenere il loro sviluppo e la loro revisione negli anni a venire. a questo proposito, la Commissione sta attualmente preparando un nuovo elenco di uccelli che in futuro potrebbero essere oggetto di un piano di azione. Questa lista servirà anche per definire le priorità di finanziamento nell’ambito di lIFe+. la Commissione sta inoltre rivedendo, nel contesto di un contratto, l’intero processo di sviluppo dei piani con l’assistenza di birdlife International e della FaCe (Federazione delle associazioni per la caccia e la Conservazione in europa). una serie di questioni sono all’esame della Commissione: come migliorare il coinvolgimento degli stakeholders nella produzione e nella attuazione dei piani, come migliorare il coordinamento con altri organismi internazionali coinvolti nei piani di azione e come migliorare il monitoraggio dell’attuazione. Sono oggetto di studio anche l’esigenza di un approccio basato sulle specie, sugli habitat o sulle minacce e l’opportunità di elaborare piani di azione per le specie cacciabili. l’esito di queste valutazioni sarà discusso con gli Stati membri e, ci auguriamo, porterà a nuovi importanti sviluppi per la conservazione degli uccelli minacciati e dei loro habitat. Per ulteriori informazioni e nuove brochure sui Piani di Azione:http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/wildbirds/action_plans/index_en.htm

L’integrazione delle necessità di conservazione delle specie in politiche agricole più ampie si sta rivelando una sfida

Ten

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Incremento

Ciuffolotto delle azzorre (eN)berta di madera (eN)aquila imperiale (vu)aquila imperiale spagnola, vuFalco Grillaio, vu

Fringuello delle Canarie (Nt)pellicano riccio (vu)Gipeto (lC)

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Stabile

pagliarolo (vu)anatra marmorizzata (vu)aquila di bonelli (lC) Falco cuculo (Nt)

Falco della regina (lC)berta di Capo verde (Nt)aquila anatraia minore (lC)Colomba di medera (Nt)Nibbio reale (Nt)

Gabbiano corso (Nt)

Declino

berta balearica (Cr)Ghiandaia marina (Nt)allodola del dupont (Nt)Capovaccaio (eN)

Gallina prataiola (vu)

Declino Stabile Incremento

Tendenze prima dei Piani di Azione

Comparazione dei cambiamenti nella tendenza delle popolazioni, come indicatore dell’impatto dei Piani di Azione.

Numero di Piani di Azione che hanno raggiunto gli obiettivi di conservazione.

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12 natura2000

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Gli studi, condotti nel 2011 da birdlife International e la Commissione europea, hanno dimostrato che l’uccisione illegale, la cattura e il commercio di specie di uccelli europei continua ad essere un grave problema. anche se la reale portata del fenomeno è difficile da valutare, proprio in considerazione della sua natura criminale, le notevoli conseguenze esercitate sulla conservazione, soprattutto di alcune specie, sono evidenti. Contrariamente a quanto si creda generalmente, queste

attività illegali non si limitano a pratiche e tradizioni condotte su piccola scala in alcuni paesi del mediterraneo. oggi, l’uccisione e la cattura illegale di uccelli è stata riscontrata nella maggior parte degli Stati membri dell’ue e, in alcuni casi, è diventata un’attività criminale a scopo di lucro altamente organizzata. Nel luglio 2011, il Game Fund di Cipro (la polizia venatoria di Cipro) ha organizzato, nel quadro della Convenzione di berna, una Conferenza europea di rilievo per esaminare la portata del problema

ed individuare le modalità per affrontarlo. alcune raccomandazioni elaborate nel corso della Conferenza sono riportate di seguito.

Differenti tipologie di attività illegali la direttiva uccelli stabilisce un sistema generale di protezione di tutte le specie di uccelli naturalmente presenti nell’unione europea. In particolare, ne proibisce la cattura e l’uccisione deliberata, la distruzione o la rimozione di nidi e uova, e la detenzione di esemplari, vivi o morti, per la vendita. alcuni metodi di uccisione in massa o non selettivi, come ad esempio ‘reti giapponesi’ (mist-nets) e bastoncini di vischio, sono considerati illegali e sono elencati nell’allegato Iv della direttiva. esistono tuttavia diverse eccezioni a questa regola generale. la caccia, ad esempio, è chiaramente riconosciuta come attività legittima. la direttiva uccelli consente, in conformità ai principi di una saggia utilizzazione, la caccia di 82 specie di uccelli di cui all’allegato II. alcune specie elencate nell’allegato III, inoltre, possono

L’uccisione illegale di uccelli

delle specie

L’utilizzo di metodi di cattura illegali come reti giapponesi (mist-nets) ha un impatto ecologico notevole in considerazione della loro natura indiscriminata su larga scala

La Conferenza Europea

sull’uccisione illegale di uccelli,

tenutasi a Luglio 2011, ha individuato nei

crimini contro gli uccelli selvatici un

serio problema pan europeo

Classifica delle attività illegali in ordine di importanza (BirdLife International, 2011)

908070605040302010

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All’interno di aree protette

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egali

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Consumo umano

Conservazione

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13Numero 31 • Gennaio 2012

essere vendute o detenute a scopo di vendita. È infine prevista la possibilità di derogare al regime generale di protezione per altre specie, per esempio al fine di prevenire gravi danni alle colture, al bestiame, ai boschi, alla pesca ... tutte le attività esercitate non in conformità con tali disposizioni sono illegali. I due studi realizzati per la Commissione e birdlife hanno identificato una serie di pratiche illegali. la più importante in termini di scala e di impatto sulla conservazione è l’uso del veleno. In molte parti d’europa, uccelli, soprattutto rapaci, vengono deliberatamente avvelenati poiché percepiti come competitori (perché ad esempio mangiano piccola selvaggina) o “problematici” (es. danneggiando le attività di pesca o l’allevamento del pollame, ecc ...). alcuni vengono anche uccisi involontariamente da esche avvelenate destinate ad altre specie, come volpi o roditori. Secondo birdlife, questa pratica illegale, negli ultimi dieci anni, è in aumento in nove paesi. In Spagna, ad esempio, il ministero dell’ambiente, degli affari rurali e marini ha stimato che negli ultimi dieci anni sono stati avvelenati 2350 nibbi bruni e reali, 2146 grifoni, 639 urubù dalla testa nera, 348 capovaccai, 114 aquile imperiali spagnole, 40 gipeti. tali

livelli stanno chiaramente avendo un impatto sulla conservazione di queste specie. l’avvelenamento è la ragione principale per la quale il nibbio reale è considerato a rischio di estinzione in Spagna. la seconda attività illegale più praticata è la cattura o l’uccisione degli uccelli selvatici per il commercio. Si va dalla cattura e l’uccisione di specie protette da parte di cacciatori di trofei, collezionisti di uova, o falconieri, ecc ... alla cattura su larga scala di piccoli uccelli, in particolare fringuelli, allodole, capinere, zigoli, ecc ... operata da ristoratori senza scrupoli che li servono come prelibatezze locali. l’impatto ecologico è aggravato dai metodi illegali di cattura indiscriminata utilizzati, come reti e vischio. È stato stimato che a Cipro nel corso dell’ultimo anno oltre 1,4 milioni di uccelli, in solo due distretti, sono stati catturati utilizzando queste tecniche. È ormai evidente che l’uccisione e la cattura illegale di uccelli selvatici è diventata un’attività criminale altamente organizzata, che, secondo birdlife, raggiungerebbe un mercato di oltre € 10 milioni all’anno. È pertanto ormai obsoleta la percezione comune che vede l’uccisione illegale di uccelli come un problema su piccola scala per lo più legato a costumi e tradizioni locali.

Cosa si può fare?Come si evince da quanto detto, la criminalità legata alla cattura e all’uccisione illegale di uccelli in europa è una questione complessa alla base della quale risiedono diversi motivi sociali, economici e ambientali. Ciò rende il fenomeno particolarmente difficile da controllare e sradicare. mentre l’obiettivo principale rimane una migliore garanzia di applicazione della legge a livello nazionale, vi è anche un importante ruolo che le oNG, così come la Commissione, possono svolgere per contribuire ad eliminare tali attività illegali. uno dei compiti più urgenti è quello di incoraggiare una maggiore consapevolezza del problema, non solo da parte dei principali stakeholder o dei cittadini, ma anche delle forze dell’ordine, giudici e altri responsabili politici. a giudicare dal basso numero di condanne, e dalle misere ammende ad esse associate, è chiaro che queste attività illegali sono ancora troppo spesso trattate come reati minori piuttosto che gravi reati. Questo atteggiamento deve cambiare se si vuole avere una reale possibilità di affrontare la questione. oNG, gruppi di cacciatori e autorità possono svolgere un ruolo non solo nella sensibilizzazione a questo problema sia a scala nazionale che locale, ma anche nello sradicamento e denuncia delle pratiche illegali. I cacciatori, in particolare, hanno interesse a garantire che non si confondano le pratiche di caccia legale con attività illegali. un’altra priorità è quella di garantire una migliore

applicazione della legge così com’è. una possibilità è quella di creare una migliore comprensione da parte dei funzionari di polizia delle questioni in gioco e del motivo per il quale siano considerate un problema, ad esempio attraverso programmi di formazione mirati o la condivisione di esperienze tra le diverse unità di altre regioni o paesi. È anche necessario fare pressioni per ottenere maggiori risorse da dedicare alla creazione di unità specializzate nei crimini contro la fauna selvatica e raccogliere informazioni sulle operazioni illegali. Imporre pesanti multe e pene può anche fungere da forte deterrente. Si possono creare gruppi di dialogo con gli stakeholder locali al fine di evidenziare il problema e ottenere il loro supporto per lo sradicamento di tali pratiche illegali. per quanto riguarda la Commissione, sono stati finanziati una serie di progetti lIFe finalizzati a contrastare l’uccisione illegale e il commercio di uccelli in diversi paesi (vedi riquadro). la Commissione sta inoltre valutando diverse strategie per aumentare ulteriormente la consapevolezza e condividere le migliori pratiche tra i paesi, ad esempio inserendo il tema nell’ordine del giorno del Forum annuale europeo dei Giudici per l’ambiente o organizzando sessioni di formazione per i giudici. Per ulteriori dettagli visitate il

sito del Consiglio d’Europa: http://www.coe.int/t/dg4/

cultureheritage/nature/Bern/News/Cyprus/Cyprus_en.asp

Esempi di progetti LIFE recenti che affrontano il problema dell’uccisione illegale di uccelli

titolo del progetto budget durata

VENENO-NO: Azioni per combattere l’uso illegale del veleno in Spagna

LIFE08/NAT/E/00062

http://www.seo.org/programa_intro.cfm?idPrograma=93

1,672 M€ 2010–2014

ANTIDOTO – una nuova strategia per combattere l’avvelenamento dei grandi carnivori e dei rapaci

LIFE07/NAT/IT/000436

http://www.lifeantidoto.it/index.php?lang=en

1,411 M€ 2009–2013

Azioni innovative contro l’avvelenamento illegale in aree pilota del Mediterraneo

LIFE09/NAT/ES/000533

http://www.lifeagainstpoison.org

5,661 M€ 2010–2015

Recupero della popolazione dei grandi avvoltoi europei in Bulgaria

LIFE08/NAT/BG/000278

http://www.greenbalkans.org/birdsofprey/life/index.php?c_lang=2

1,332 M€ 2010–2014

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Passeri confiscati, Olanda

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14 natura2000

Tre nuove Liste Rosse europee

Nel mese di novembre 2011, sono state pubblicate tre nuove liste rosse europee, a complemento delle sei stampate negli anni precedenti. le pubblicazioni sono dedicate a pesci d’acqua dolce, molluschi e piante vascolari, e ne valutano lo stato di conservazione sia nell’europa “geografica” sia all’interno dei confini dell’unione europea. I risultati mostrano che, nell’unione europea, circa il 39% dei pesci d’acqua dolce sono minacciati di estinzione. lo stato di conservazione delle otto specie di storione europee è particolarmente preoccupante: tutte, tranne una, sono in pericolo di estinzione e in imminente pericolo di estinzione. Considerando tutti i gruppi di specie valutati fino ad ora, il livello di minaccia relativo ai pesci di acqua dolce è secondo solo a quello dei molluschi d’acqua dolce, per i quali la metà delle specie è considerata a rischio di estinzione. Il fatto che quasi il 30% di tutti gli anfibi siano classificati come minacciati è un chiaro segno che gli ecosistemi d’acqua dolce in europa sono in cattive condizioni e necessitano interventi urgenti di conservazione. I molluschi terrestri sembrano trovarsi in condizioni migliori,

registrando solo il 21% delle specie come minacciate di estinzione. tuttavia, queste cifre sono stime minime data la generale mancanza di dati di popolazione sia sui molluschi che sui pesci d’acqua dolce. la terza pubblicazione riguarda tre gruppi di specie di piante vascolari: le piante alle quali sono dedicati strumenti di politica europea e internazionale, selezionate varietà selvatiche di colture prioritarie e piante acquatiche. la valutazione conclude che, delle 1.826 specie studiate, 467 sono minacciate. Non sorprende che le specie già oggetto di strumenti di politica comunitaria ed internazionale mostrino i più alti livelli di minaccia: 47,3% nell’europa a 27.

http://ec.europa.eu/environment/nature/conservation/species/redlist

Nuovi siti si aggiungono alla Rete Natura 2000

Nel novembre 2011 la Commissione ha annunciato l’inclusione di ulteriori 166 siti della rete Natura 2000, per una superficie totale di 18.800 km ². oltre il 90% della nuova area è costituita da siti marini – soprattutto nel regno unito, ma anche in Francia, belgio, Grecia, Cipro e Italia – portando il totale della copertura

dei Siti marini di Importanza Comunitaria (SIC) a oltre 145.000 km ². Queste nuove aree rappresenteranno un importante rifugio per molte delle specie e degli habitat marini più rari e minacciati d’europa, come le barriere coralline d’acqua fredda a largo dell’Isola di rockall in Inghilterra, zona di importanza fondamentale per la biodiversità sottomarina. Nel mediterraneo, i nuovi siti potenzieranno la protezione di specie emblematiche come la tartaruga verde Chelonia mydas, la tartaruga marina comune Caretta caretta e la foca monaca mediterranea Monachus monachus. I nuovi siti contribuiranno anche alla protezione di una serie di preziosi habitat terrestri, tra i quali le torbiere in lituania, le pianure saline in ungheria, e le praterie calcaree ricche di specie in Italia e a Cipro.

http://ec.europa.eu/environment/nature/natura2000/sites_hab/

biogeog_regions/index_en.htm

Adottati nuovi progetti LIFE+ Natura e Biodiversità

Nel luglio 2011 la Commissione europea ha approvato il finanziamento di una serie di nuovi progetti nell’ambito del programma lIFe + Natura e biodiversità per il

2010. tra le 203 proposte ricevute, la Commissione ha selezionato 64 progetti provenienti da 23 paesi. essi rappresentano un investimento complessivo di 223 milioni di euro, a cui l’europa contribuirà per circa 125 milioni. la maggior parte (55) sono progetti Natura, che quindi contribuiscono alla attuazione delle direttive Habitat e uccelli e della rete Natura 2000. essi comprendono misure urgenti per garantire la sopravvivenza del capo vaccaio Neophron percnopterus in bulgaria e in Grecia, azioni volte a migliorare l’habitat del re di quaglie Crex crex e della pittima reale Limosa limosa nella bassa Sassonia e un progetto per costruire una infrastruttura verde e migliorare la connettività ecologica tra 32 siti Natura 2000 nel sud-ovest della lapponia. un progetto di rilievo è stato approvato anche per migliorare lo stato di conservazione degli habitat Natura 2000 lungo il fiume danubio in austria (budget totale circa 11 milioni di euro). adottando un approccio realmente strategico, il progetto mira a rimuovere gli ostacoli e ricollegare gli habitat esistenti lungo un tratto di fiume di 350 km. I rimanenti nove progetti approvati nel mese di luglio sono piani pilota che affrontano temi più ampi della biodiversità, come, ad esempio, ridurre la mortalità dello

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Storione del Danubio acipenser gueldentaedtii, specie considerata in pericolo di estinzione in Europa

Un nuovo progetto LIFE Natura è dedicato ai Siti Natura 2000 sull’intero tratto del Danubio in Austria

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15Numero 31 • Gennaio 2012

NotIzIe

pubblICazIoNI

eveNtI

di biodiversità in europa. Questo è, almeno in parte, dovuto alla mancanza di integrazione delle esigenze di protezione della natura nella pianificazione territoriale a livello locale, regionale, nazionale ed europeo. le conclusioni della conferenza sottolineano il ruolo della pianificazione territoriale, sia all’interno che all’esterno delle aree protette, come strumento da valorizzare per sostenere l’attuazione della Strategia europea sulla biodiversità fino al 2020. le presentazioni e le conclusioni della conferenza si possono trovare al sito:

http://prezydencja.gdos.gov.pl/Categories/view/10/Warsaw_7_9_

November

In arrivo il premio “Business and Biodiversity”

la Commissione europea ha introdotto una nuova categoria al suo “european business awards” per l’ambiente al fine di premiare le aziende europee che hanno dato un contributo eccezionale per arrestare la perdita di biodiversità e supportare gli ecosistemi naturali. Il nuovo premio “business and biodiversity” (biodiversità ed imprese) è stato presentato a livello nazionale in tutti i 27 Stati membri lo scorso anno ed è ora oggetto di valutazione a livello europeo al fine

Research Group. la Commissione, infine, sta elaborando un documento di orientamento per chiarire i concetti chiave relativi all’articolo 9 della direttiva uccelli e, in particolare, l’uso del regime di deroga per i cormorani. per ulteriori informazioni:

http://ec.europa.eu/environment/nature/cormorants/home_en.htm

‘Planning for Biodiversity’: una conferenza dedicata alla pianificazione per la biodiversità

la presidenza polacca ha organizzato un importante convegno, svoltosi a varsavia il 7–9 novembre 2011, con l’obiettivo di avviare una discussione sul ruolo e l’importanza della pianificazione territoriale per la conservazione della biodiversità. a seguito di una serie di presentazioni su esempi di buone pratiche adottate da diversi paesi dell’unione europea, la discussione si è incentrata su tre aree principali: pianificazione all’interno di siti Natura 2000, pianificazione territoriale come strumento per la tutela della biodiversità e pianificazione dello spazio marittimo. le conclusioni della conferenza evidenziano come i cambiamenti nell’uso del suolo e del mare sono fra le principali cause della perdita

squalo elefante, delle razze e di altri pesci cartilaginei causata dalla pesca nel mediterraneo, proteggere il rondone comune Apus apus, e i pipistrelli nidificanti negli edifici in Slovacchia e controllare l’invasione del Lampropeltis getula californiae sull’isola di Gran Canaria. Il totale investito in progetti biodiversità ammonterà a 18.300.000 di euro.

http://ec.europa.eu/environment/life/publications/lifepublications/

compilations/index.htm

Lanciata la nuova piattaforma europea per il cormorano

Nella maggior parte delle regioni europee, le popolazioni di cormorano Phalacrocorax carbo, specie protetta ai sensi della direttiva uccelli, sono in crescita e creano numerosi conflitti con diverse attività economiche come, ad esempio, la pesca e l’acquacoltura. In risposta a tali preoccupazioni, la dG ambiente, come parte del progetto europeo sulla ‘Gestione sostenibile delle popolazioni di cormorano’. (‘Corman’), ha lanciato una nuova piattaforma informatica dedicata a questa specie. Nei prossimi due anni, verrà aggiunto alla piattaforma del nuovo materiale come:• esperienze di gestione del

cormorano e buone pratiche su soluzioni per ridurne l’impatto sulla pesca, la fauna ittica e l’acquacoltura.

• dati sul numero di cormorani in diverse parti e paesi d’europa.

• collegamenti a materiale pubblicato su varie questioni rilevanti.

Inoltre, la Commissione sta organizzando un censimento delle colonie di nidificazione dei cormorani in europa nel 2012 e di cormorani svernanti nel gennaio 2013 in collaborazione con IUCN / Wetlands International Cormorant

di ospitare la prima cerimonia di premiazione a questa categoria nel 2012. la partecipazione è aperta ad aziende di tutti gli Stati membri dell’ue e dei paesi candidati, ma gli aspiranti vincitori devono primeggiare nel concorso nazionale per poter partecipare alla selezione a livello europeo. la presentazione delle iscrizioni è gestita da organi nazionali di coordinamento e i vincitori sono selezionati in base ad una serie di criteri di aggiudicazione. per ulteriori informazioni e dettagli su come partecipare:

http://ec.europa.eu/environment/awards/index.html

Il Fondo LIFE e la Direttiva Habitat compiono vent’anni

la direttiva Habitat e il programma lIFe festeggeranno il loro ventesimo anniversario nel maggio 2012. per celebrare questo importante traguardo saranno organizzati una serie di eventi di alto profilo in cinque Stati membri. Gli eventi avranno lo scopo di attirare l’attenzione dei media sui significativi risultati raggiunti negli ultimi 20 anni grazie a queste due politiche europee. verrà anche organizzato un grande evento vicino bruxelles. la dG ambiente inviterà inoltre tutti i progetti lIFe, chiusi o in

La nuova piattaforma della Commissione esaminerà i conflitti esistenti fra la pesca e i cormorani

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16 natura2000

Una nuova pubblicazione sulla Strategia sulla Biodiversità fino al 2020

È stata pubblicata una nuova brochure sulla Strategia europea per la biodiversità fino al 2020: descrive i sei obiettivi della nuova strategia e le azioni previste per il raggiungimento di tali obiettivi entro il 2020. una scheda riassuntiva di quattro pagine, che offre una rapida panoramica della strategia, è inoltre disponibile.

http://ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/biodiversity_en.

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Salvaguardare le specie di fauna e flora minacciate tramite la conservazione ex-situ

la maggior parte dei progetti lIFe Natura sono dedicati ad azioni di conservazione in situ. tuttavia, in alcuni casi, questo può non essere sufficiente: misure di conservazione ex situ’ possono infatti essere necessarie per aiutare le specie più vulnerabili. una nuova pubblicazione lIFe Focus mette in luce più di 80 progetti lIFe Natura che prevedono azioni di conservazione ex-situ. lo scopo non risiede soltanto nella presentazione di idee innovative e buone pratiche, ma anche nella individuazione di alcuni dei problemi che i progetti hanno affrontato, in modo che possano essere evitati in futuro.

http://ec.europa.eu/environment/life/publications/lifepublications/

lifefocus/documents/reintroduction.pdf

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La Lince pardina lynx pardina, specie a rischio di estinzione, ha beneficiato di un programma di conservazione ex situ

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Gli eventi LIFE saranno organizzati nel maggio 2012 in tutta Europa per celebrare i venti anni della Direttiva Habitat e del Fondo LIFE

corso, ad organizzare un “open day” a maggio. Questi eventi non saranno finalizzati semplicemente alla comunicazione dei risultati del singolo progetto, ma alla celebrazione del successo del programma lIFe e, nel caso di progetti lIFe-Natura e biodiversità, anche della direttiva Habitat e della rete Natura 2000. Questi eventi lIFe sono progettati per avere luogo nei diversi paesi europei per tutto il mese di maggio.

Questi eventi dedicati a progetti lIFe non devono semplicemente essere destinati ai portatori di interesse specifici, al pubblico o ai media locali per comunicare i risultati del singolo progetto ma devono essere una estensione delle celebrazioni per il ventesimo anniversario del programma lIFe, della direttiva Habitat e della rete Natura 2000. Se stai organizzando un evento, o sei

interessato a partecipare, registrati sul sito dedicato alle celebrazioni:

http://www.life20.eu/

The eu Biodiversity Strategy to 2020

Il notiziario non coincidenecessariamente con laposizione ufficiale dellaCommissione europea. lariproduzione è autorizzata,con l’eccezione di propositicommerciali, purché vengacitata la fonte.

Stampata su carta riciclata che ha ottenuto il marchio ecolabel eu (http://ec.europa.eu/ecolabel)

Il notiziario di Natura 2000 èprodotto della dG ambiente,Commissione europea.

AutoreKerstin Sundsethecosystems ltd, brusselsEditore della CommissioneSusanne WegefeltdG ambienteDesignNaturebureau, uK

Il notiziario è prodotto duevolte l’anno ed è disponibilein inglese, francese, tedesco,spagnolo, italiano e polacco.per essere aggiunto alla mailinglist o scaricare la versioneelettronica:http://ec.europa.eu/environment/nature/info/pubs/natura2000nl_en.htm

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