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A A l l e e s s s s @ @ n n d d r r i i a a I I . . P P . . A A . . S S . . V V . . I I . . Numero 2 - Anno V - Giugno 2008 Aut. Trib. n. 561 del 19/3/2004 Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL Periodico d’informazione della professione infermieristica Pietro Fragiacomo “Venezia povera o lavandaie in laguna” (1880-1882)

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Numero 2 - Anno V - Giugno 2008Aut. Trib. n. 561 del 19/3/2004 Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL

Periodico d’informazionedella professione infermieristica Pietro Fragiacomo

“Venezia povera o lavandaiein laguna” (1880-1882)

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Aless@ndriaIPASVI è il NOSTRO periodico, il periodico di infor-mazione degli iscritti al collegio della provincia di Alessandria,ci aspettiamo quindi un grosso contributo da tutti Voi che quo-tidianamente vivete esperienze di lavoro interessantissime,scrivetele ed inviatele alla redazione, saranno pubblicate suiprossimi numeri; condividere esperienze è un grosso arricchi-mento professionale per tutti noi!!!

Il comitato di redazione

Direttore ResponsabileAntonio Agosti

RedazioneNadia CermelliAntonella Coppi

Franco PiccioM. Rosa Toso

Progetto Grafico e StampaLitocoop Srl

Via Calcinara 13 - Tel. 0131 861586Tortona (AL)

DirittiTutti i diritti sono riservati. E’ vietata la riproduzione,anche parziale, senza l’autorizzazione dell’Editore.

Aless@ndria I.P.A.S.V.I.Periodico d’informazione della professione infermieristica

Autorizzazione del Tribunale n. 561 del 19/3/2004 • Numero 2 - Anno V - GIUGNO 2008Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2, DCB/AL

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ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTIANNO 2008 (22 APRILE 2008)

BILANCIO CONSUNTIVO 2007PREVENTIVO 2008COLLEGIO IPASVI ALESSANDRIA

UNA RICERCA SULLE CONDIZIONIDEGLI INFERMIERI

STOMIA, STOMIZZATOE STOMATERAPISTA

12FIERA DI SAN GIORGIOANCHE QUEST’ANNOIPASVI ERA PRESENTE

13CENACOLI E CORSI ORGANIZZATIDAL COLLEGIO IPASVI

NORME EDITORIALILa redazione di Aless@ndriaIPASVi ricorda a tutti i colleghi infermie-ri, vigilatrici di infanzia e assistenti sanitari, che è possibile offrire ilproprio contributo alla redazione del periodico Aless@ndriaIPASVI;è un periodico di aggiornamento professionale, informazione infermie-ristica e giuridico-legislativa, pertanto gli articoli che si intendono pub-blicare dovranno rispondere ai seguenti criteri:Articolo a carattere scientifico: dovrà essere fornito integralmente, conabstract e bibliografiaArticolo Informativo: di carattere professionale, aggiornamento(es. commento a eventi formativi, normativa ECM ect.), giuridico-legisla-tivo.Risposta a Quesiti: come “lettera al…” oppure ” l’infermiere …. ri-sponde”; risposte a quesiti posti dai lettori di Aless@ndriaIPASVI dove,diverse figure come: il presidente, l’avvocato, il commercialista, infer-mieri esperti in particolari tematiche, i membri del consiglio per quantodi loro competenza (università, dirigenza infermieristica, libera profes-sione, normativa extracomunitari, ricerca infermieristica ecc), rispondo-no ai colleghi.All’interno della rivista potranno essere inseriti , a seconda della dispo-nibilità, brevi racconti, aneddoti, poesie, vignette inerenti la professione.Sarà inoltre possibile inserire comunicazioni ( sia da singoli iscritti, cheda associazioni, enti etc.) relative a eventi formativi, ( congressi, conve-gni, eventi ECM specifici a tematiche di natura professionale).Gli articoli dovranno pervenire alla redazione di Alessa@ndriaIPASVI insupporto informatizzato (C.D., floppy) al seguente indirizzo:Collegio Provinciale IPASVI,Via Buonarroti n. 1215100 Alessandria oppure attraverso e-mail all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] articoli saranno visionati e valutati dal direttore responsabile e dalgruppo di redazione, sottoposti al presidente del collegio e, dopo esse-re stati validati saranno pubblicati sul primo numero disponibile.

Sede del Collegio IPASVI,Via Buonarroti, 12, ALESSANDRIATel. 0131 218113 - Fax 0131 240208E-mail: [email protected] - Sito: www.ipasvialessandria.it

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Attività 2007L’ente IPASVI di AlessandriaConsiglio Direttivo: sedute ordinarie n. 10Sedute straordinarie n. 1Attivazione procedure disciplinari: 1Convocazioni morosi: 5

Attività 2007Alessandri@ipasvi n. 4 pubblicazioniAggiornamento sito [email protected] di San Giorgio IPASVI-Università standCampagna Giovani incontri Scuole SuperioriSegreteriaCommissione esami infermieri extra-neo comunitari 18 sedute 119unità selezionateConsulenze legali e fiscali (diipendenti, liberi professionisti, pareri...)Relazioni con:• Amministrazione Comunale AL (audizione e documento program-

matico)• Organizzazioni sindacali• Direzione Generale ASL AL - A.S.O.• Incontro pubblico con Ministro Turco (12 maggio)• Collegio delle Ostetriche• Cenacoli• Corsi di aggiornamento per gli iscritti

I nostri corsi di aggiornamento:• Corsi di formazione computer• Bioetica e manipolazione in sicurezza dei farmaci antiblastici• Corso di formazione coordinatori• Strumenti e metodologie del nursing moderno• Risk management: monitorare, gestire e analizzare le cause degli

eventi avversi• Sistema qualità e accreditamento

I cenacoli della cultura professionale infermieristicaCenacolo: luogo in cui un numero ristretto di amici, letterati e artisti,uniti da comunanza di gusti e di tendenze, sono soliti riunirsi; l’insiemedi queste persone; gruppo.• Comunicare la salute, Dott. P. Varese, G. Valenti, A. Cataldo, S.

Bellinceri; Alessandria 10 maggio 2007• Le diagnosi N.A.N.D.A., Dott. C. Depieri; Alessandria 27 settembre• Infermiere extracomunitario: inserimento del neo assunto, Dott. C.

Repetto, C. Malvasi; Alessandria 4 ottobre• Incontri con l’autore, presentazione de: “Ritagli di vita”, Dott. C.

Malvasi, Alessandria 12 ottobre• L’infermiere e la disabilità grave, Dott.ssa F. Benzi; Alessandria 24

ottobre• Il Benchmarking infermieristico, Dott. L. Gambarini, Alessandria 9

novembre

Collaborazioni con:• Coordinamento Collegi Piemonte (Campagna Giovani - Corso

Aggiornamento - Audizioni IV Commissione - Regione - C.I.D.)• Università degli Studi di Novara (esami - presidente corso laurea - sede)• Regione (presidente Bresso e direttore dr. Demicheli)

(P.S.R. - Programmazione Universitaria - Servizi Infermieristici - Com-missioni studio regionali - Ricerca libro bianco sulla professione)

• ENPAPI (elezioni) Previdenza ed Assistenza della Professione infer-mieristica

• C.U.P. provinciale e regionale su riforma ordinistica (DL Ma-stella)

F.N.C. partecipazione a:• Consigli Nazionali• Campagna Giovani• Riforma ordinistica• Applicazione L. 43/2006 (Master - Progressione di carriera)• Censimento Servizi Infermieristici• I° Conferenza Nazionale della Professione Infermieristica Roma• I° Conferenza Nazionale sulla Libera Professione Brescia• Incontro di aggiornamento sulla gestione amministrativa segreta-

rio e impiegata• Incontro sullo stato dell’arte della professione Verona

Abrograzione del mansionario

Profilo Istituzioneprofessionale della

dirigenzaMaster

Disciplina Lauree

Cattedre Nuovo codiceuniversitarie deontologico

E.C.M. Autonomia

Programma anno 2008Infermiere e gruppo professionale• Evidenziare la specialità degli infermieri• Radicare, sviluppare ed innovare i saperi disciplinari, le compe-

tenze collegate alla formazione generalista, specialista, dirigen-ziale e formativa

• Promuovere innovazione dei modelli organizzativi• Rafforzare l’immagine e lo statusCollaborazione F.N.C.Legge 43/06Struttura della sede: completamento sicurezza

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Salvatore BellinceriPresidente CollegioIPASVIAlessandria

Assemblea degli iscrittianno 2008

(22 aprile 2008)

L’Identità

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Ricerca sulla situazione infermieristica nella provincia “Libro bianco”Corsi ECMRivista e sitoConsulenzeImplementazione Biblioteca

Programma 2008, cosa si dovrà fare:I cenacoli della cultura professionale infermieristica“L’inserimento dell’OSS”, Gabriella Mura, Alessandria 22 maggio 2008“Il mobbing: conoscere e prevenire”“Fare esperienze in altri paesi: dove, come e perchè?”“Libro bianco sugli infermieri della Provincia di Alessandria: come eperch蔓Giovani e percezioni del rischio”“Non c’è sviluppo senza storia”Responsabile scientifico: Dr. Alessandro Cataldo

Professione infermiere: E.C.M.per il benessere dellapersona, della famiglia, del paese Richiesta in corsoMetodologie del nursing moderno per coordinatori 50 oreBioetica e manipolazioni dei farmaci antiblastici 24 oreSistema qualità e accreditamento 24 oreRisk management 24 oreEtica e ricerca infermieristica 60 oreCenacoli 14 ore

Programma anno 2008Collaborazione con Collegi Piemonte, Rete delle professioni sani-tarie, Commissione Regionale E.C.M., percorsi diagnostico-tera-peuticiComune, Regione, Università (apertura sede di Tortona), nuovimaster, Aziende SanitarieConsulta Unitaria ProfessioniENPAPI

Il governo del sistema• Delineare e diffondere la linea politica della professione• Agire in coerenza e omogeneità nell’ambito formativo, organizza-

tivo e assistenziale• Ricercare e mantenere relazioni con le diverse rappresentanze

professionali, sociali, politiche e sindacali• Coinvolgere gli stakeholders interni e interloquire con quelli “esterni”• Definire e presentare percorsi, progetti, proposte per i diversi am-

biti di esercizio professionale e per le diverse funzioni assistenziali,gestionali e formative.

• Fare simulazioni, sperimentazioni e analisi• Impegno per il riconoscimento• Sostenere i principi ed i valori del Codice Deontologico• Presentarsi ai cittadini come professionisti competenti seri, atten-

dibili ed affidabili• Fare proposte per il riconoscimento e valorizzazione anche con-

trattuale dei professionisti e degli operatori di “assistenza sanitariadiretta alla persona”

Il governo del sistema professionale• Evidenziare il ruolo nodale degli infermieri ospedalieri e del territo-

rio• Perseguire il riequilibrio...

Le relazioni e le sinergie• Istituzioni regionali e nazionali• Enti locali• Associazioni professionali, società scientifiche, rappresentanze

sindacali• Organizzazioni sindacali• Industrie di settore

I gruppi di riflessione, progetto, lavoro• Codice Deontologico• Libera professione• Rapporti interni e FEPI• Rischio clinico e responsabilità professionale• Formazione e competenze professionali• Cure primarie• Indagini sull’organizzazione• Codifica e peso delle attività infermieristiche• Progetti di rimodellazione organizzativa

XV Congresso nazionale della FNCInfermieri: valori, innovazione e

progettualità per l’assistenza alla personaFirenze 26-27-28 febbraio 2009

“Il difficile non è sapere,ma sapere usare quello che si sa”

(massima cinese)

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ISTITUZIONE GRUPPO DI LAVOROINFERMIERISTICO REGIONALE

E' stato istituito un gruppo di lavoro regionale al fi-ne di identificare le linee d'indirizzo per la riorga-nizzazione delle prestazioni infermieristiche, oste-triche, tecniche e della riabilitazione in prospettivadipartimentale e di integrazione ospedale territorionell'ambito delle competenze dei servizi infermieri-stici.A livello regionale nell'ambito specifico dell'assi-stenza infermieristica sono presenti criticità che ri-chiedono soluzioni mirate in termini di program-mazione ed organizzazione delle attività, in parti-colare disomogeneità organizzativa e gestionale,differenze nell'offerta dei servizi e nella lettura deibisogni della popolazione di riferimento dovute aduna non omogenea impostazione dei rapporti conaltri servizi e specialità sanitarie.Fanno parte del gruppo: Dr.ssa Patrizia Camando-na, Sig.ra Rosa Franca Castagno, Dr.ssa Enrica Vai-ra, Dr.ssa Laura Barbotto, Sig. Alessandro Beux, Dr.Francesco Casile, Dr. Franco Cirio, Prof. Valerio DiMonte, Dr.ssa Erminia Ferrante, Dr.ssa Monica Mo-linarmin, Dr. Roberto Neri, Dr.ssa Brunella Padovan,Dr. Mario Paleologo, Dr. Michele Piccoli, Dr.ssa Car-la Repetto, Dr.ssa Maria Carmela Scaffidi.

Dott.ssa Carla Repetto

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CONTO ECONOMICO ANNO 2007 - CONSUNTIVO

COSTI RICAVI

conto descrizione importo conto descrizione importo

72,10,010 Sedute organi statutari 15.823,70 58,05,005 Quote iscritti anno 155.090,0072,10,020 Rimborsi spese Organi Statutari 14.051,32 58,05,107 Nuove iscrizioni anno in corso 14.420,0072,10,050 Consiglio Nazionale 646,95 QUOTE ISCRITTI 169.510,00

Aggiornamenti C.D.IRAP su compensi organi statutari 1.344,00 58,05,133 Bollini auto - DistintiviORGANI STATUTARI 31.865,97 58,05,015 Certificati

72,05,010 Stipendi dipendenti 22.739,46 87,20,035 Interessi attivi bancari-postali 1.133,5672,15,005 Contributi previdenziali dipendenti 7.532,8472,15,025 Contributi INAIL dipendenti 1.124,71

Quota TFR anno dip. 1.744,8096,05,010 IRAP su stipendi 2.084,4172,05,010 incentivi 1.800,00

COSTI PERSONALE DIPENDENTE 37.026,22 ENTRATE70,05,010 Affitti e spese condominiali 6.400,00 convegni 5.330,0066,30,025 Cancelleria e stampati 2.172,86 AFFITTI 2.500,0068,05,261 Consulenze legali 2.886,18 58,05,110 Esami extracomunitari 6.110,0068,05,184 Consulenze informatiche 1.310,0068,05,386 Elaborazione dati contabili 5.465,60 RICAVI DIVERSI 15.073,5668,05,320 Utenze telefoniche,fax,internet 5.210,6268,05,132 Pulizia locali 1.377,3468,05,335 Spese amministrative diverse 848,0068,05,330 Spese valori postali 3.087,3968,05,052 Manutenzione macchine ufficio/software 1.486,8068,05,125 Assicurazioni 382,98

Spese varie 1.007,57Distintivi-Adesivi-Tesserini 137,77SPESE PER BENI E SERVIZI 31.773,11

66,25,015 Assemblea Iscritti 120,0066,25,016 Corso di formazione iscritti 2.932,6666,25,018 Commissione esami extracomunitari 6.435,8266,20,020 Rivista AL IPASVI iscritti 15.174,00

ALBO professionale iscritti 2.700,0068,05,290 Pubblicitarie66,25,040 Corsi di Formazione FNC X C.D. 370,0066,30,010 Coordinamento Regionale

Borsa di studioRICERCACampagna Giovani 1.200,00PRESTAZIONI ISTITUZIONALI 28.932,48

68,05,280 Quota iscritti Federaz.Nazionale 28.643,10FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI 28.643,10

IMPREVISTI

68,05,370 Oneri e spese bancarie 230,23Oneri e spese su c/c postali

ONERI FINANZIARI 230,23ARREDI E MOBILIPC E VIDEOPROIETTORE

AMMORTAMENTI E DEPERIM. 847,79

Totale Costi 159.318,90 Totale Ricavi 184.583,56

utile d'esercizio 25.264,66

Totale a Pareggio 184.583,56

Bilancio Consuntivo 2007 / Preventivo 2008Collegio Ipasvi Alessandria

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CONTO ECONOMICO ANNO 2008 - PREVENTIVO

COSTI RICAVI

descrizione importo descrizione importoSedute organi statutari 20.000,00 Quote iscritti anno 195.520,00Rimborsi spese Organi Statutari 15.000,00 Nuove iscrizioni anno in corso 3.250,00Consiglio Nazionale 5.000,00Aggiornamenti C.D. 1.000,00IRAP su compensi organi statutari 2.000,00 QUOTE ISCRITTI 198.770,00ORGANI STATUTARI 43.000,00Stipendi dipendenti 25.000,00Contributi previdenziali dipendenti 8.000,00Contributi INAIL dipendenti 1.300,00 Interessi attivi bancari-postali 1.000,00Quota TFR anno dip. 2.000,00 entrate perIRAP su stipendi 2.300,00 corsi 6.000,00incentivi 2.000,00COSTI PERSONALE DIPENDENTE 40.600,00Affitti e spese condominiali 6.600,00Cancelleria e stampati 2.500,00 AFFITTI 2.500,00Consulenze legali 4.000,00 Esami extracomunitari 3.000,00Consulenze informatiche 3.000,00Elaborazione dati contabili 8.500,00Utenze telefoniche,fax,internet 6.000,00 RICAVI DIVERSI 12.500,00Pulizia locali 1.500,00Spese amministrative diverse 1.000,00Spese valori postali 6.500,00Manutenzione macchine ufficio/software 1.600,00Assicurazioni 500,00Spese varie 1.000,00Distintivi-Adesivi-Tesserini 200,00SPESE PER BENI E SERVIZI 42.900,00Assemblea Iscritti 300,00Corsi di formazione iscritti 21.500,00Commissione esami extracomunitari 6.000,00Rivista AL IPASVI iscritti 12.000,00Biblioteca 500,00Pubblicitarie e promozione immagine 3.500,00Coordinamento Regionale 4.000,00Borse di studio 3.500,00Commissione scientifica 1.500,00RICERCA 7.500,00

PRESTAZIONI ISTITUZIONALI 60.300,00Quota iscritti Federaz.Nazionale 28.531,14FEDERAZIONE NAZIONALE COLLEGI 28.531,14

IMPREVISTI 3.703,52

Oneri e spese bancarie 500,00Oneri e spese su c/c postali 500,00

ONERI FINANZIARI 1.000,00

AMMORTAMENTI E DEPERIM. 5.000,00

Totale Costi 2008 225.034,66 Totale Ricavi 211.270,00I° Trimestre 2009Commissioni elettorali 1.500,00Congresso Nazionale 10.000,00 utile d'esercizio 2007 25.264,66

Totale Costi 236.534,66 Totale a pareggio 236.534,66

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La professione infermieristicanella provincia di Alessandriaconoscere il profilo d'identitàdel professionista che operanella provincia di Alessandriaindividuando vincoli ed oppor-tunità, identificando un possi-bile percorso di valorizzazionenel contesto di appartenenzae la percezione del vissutoprofessionaleL’ipotesi che si vuole sostenere èche attraverso una valorizzazio-ne della professione infermieri-stica è possibile risponderesempre più in modo efficace edefficiente alle richieste di salutedella popolazione. La finalità di tale valorizzazioneè quella di correggere gli squili-bri interprofessionali presentinel SSN, riorientando le scelte dipolitica sanitaria attraverso l’a-nalisi, l’interpretazione e l’appli-cazione della complessità assi-stenziale allo scopo di modifica-re la rigidità delle organizzazio-ni sanitarie verso tale direzione.

Il Collegio IPASVI evidenziandola necessità di dotarsi di c.d. In-fermieri con un livello di espe-rienza nel campo della metodo-logia della ricerca ha deciso dicostituire un gruppo di referentisecondo questi criteri:

a) motivazione personaleb) concorso con le aziendesanitarie, le sedi universitariee le strutture presenti sul ter-ritorio provinciale

c) collaborazione con i re-sponsabili dei servizi infer-mieristici presenti sulla realtàprovincialed) fornire gli strumenti di ba-se per disporre di un glossa-rio e di un linguaggio comu-ne attraverso un corso di for-mazione al c.d. Gruppo refe-renti

Al termine del corso di sessantaore i Referenti del progetto uti-lizzeranno l’intervista guidatae/o semistrutturata utilizzando ilquestionario-intervista agli infer-mieri individuati ed inclusi nelcampione.

L’indagine che si desidera con-durre ha la finalità di fotografarela situazione infermieristica nontanto in termini meramente nu-merici bensì in termini di effica-cia riferita all’identità ovvero lecaratteristiche che questo pro-fessionista presenta e quali am-biti occorre sviluppare allo sco-po di valorizzare la professiona-lità dell’infermiere.L'infermieristica e l'infermierequale figura importante per for-nire a tutti i cittadini un servizioassistenziale sempre miglioredal punto di vista dell’efficacia edella efficienza e congruente conil tema delle risorse, che cometutti sanno sono sempre “finite”;occorre quindi avere una atten-zione anche etica nella definizio-ne delle scelte strategiche riguar-danti l'utilizzo delle risorse, poi-

ché le scelte sbagliate determi-nano uno spreco non permetten-do di garantire risposte appro-priate a chi ne ha bisogno..

OBIETTIVO

Descrivere il profilo d’identitàdell’infermiere iscritto al Colle-gio IPASVI della provincia diAlessandria analizzando la di-mensione individuale, relazio-nale, sociale e professionale.

POPOLAZIONE INCLUSA NELLOSTUDIO: professionisti iscritti alCollegio IPASVI della provincia diAlessandria operanti sia in re-gime dipendente che autonomooperante c/o le strutture sanita-rie (pubbliche e/o private) pre-senti sul territorio di competenzaed operativi c/o le UU.OO. e/oServizi estratti secondo i criteriscelti attraverso l'utilizzo dellametodologia qualitativa costi-tuenti un campione di conve-nienza

Gruppo di ricercaCoordinatore: Alessandro Ca-taldoComponenti: Salvatore Bellinceri

Marcello Del PapaClaudio De PieriLorella GambariniGiovanni MontiniTosca Vendramin

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Una RICERCA sullecondizioni degli infermieri

di Alessandro CataldoCoordinatore gruppodi Ricerca

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FASI DEL DISEGNO DI RICERCAAttività Inizio Fine

Definizione scelta problema 22/1/2008 22/1/2008Fase 1 STESURA PROTOCOLLO DI RICERCA 24/4/2008 04/06/2008

Titolo-problema-contesto-scopo della ricercaFormulazione ipotesi di ricercaRevisione bibliografica interna ed internazionale

e reperimento articoliFormulazione disegno di ricercaDefinizione della popolazioneDefinizione del campioneEstrazione del campione (330-350)Definizione dei materiali e dei metodiIndividuazione delle variabili/scale di misurazione

Fase 2 ELABORAZIONE DELLA BOZZA 24/04/2008 04/06/2008(questionario di ricerca) al fine dell’intervista guidata

Fase 3 INDIVIDUAZIONE DELLE AZIENDE E UU.OO. …/05/2008dove operano gli infermieri inclusi nello studio

Fase 4 RICHIESTA AUTORIZZAZIONE ALLE AZIENDE SANITARIE …/05/2008individuate per la sperimentazione

Fase 5 COSTRUZIONE DEL QUESTIONARIO …/06/2008presentazione al gruppo ricerca

Fase 6 RIUNIONE CON I DIRETTORI/RESPONSABILI INFERMIERISTICI: …/05/2008illustrazione del progetto

Fase 7 RIUNIONE CON I REFERENTI ricerca per la discussione 06/06/2008 06/06/2008di eventuali problematiche, criticità

Fase 8 FASE DI VALIDAZIONE DELLO STRUMENTO 06/06/2008 06/06/2008Valid. Strum.20-30 int. (escluso campione)Sistematizzazione strumento Sistematizzazione campione (identificazione)Analisi critica dello strumento di rilevazione

Fase 9 FORMAZIONE/ADDESTRAMENTO RILEVATORI 10/05/2008 23/06/2008

Fase 10 ELABORAZIONE DATA BASE 01/08/2008 30/08/2008

Fase 11 RILEVAZIONE E RACCOLTA DATI 30/06/2008 31/08/2008Richieste/autorizzazioni ed invio 04/06/2008 20/06/2008Somministrazione questionario agli infermieri campionati. Inserimento dati 01/09/2008 30/09/2008Elaborazione delle informazioni raccolte 01/10/2008 30/10/2008Risultati (rel. Tra risultati/materiali/metodi)

Fase 11 DIFFUSIONE E COMUNICAZIONE RISULTATI 01/12/2008 31/12/2008

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Il termine stomia compare per la prima voltanel dizionario della lingua italiana, nel 1939.Termine di derivazione greca (stoma=bocca),che sta ad indicare la costituzione di una co-municazione tra un organo interno cavo conl’esterno, fissato sulla cute addominale.Le problematiche che portano al confeziona-mento di una stomia, sono molteplici e pos-siamo riassumerle in:NeoplasticheInfiammatorieTraumaticheCongenite.Le stomie si dividono in enterostomie o sto-mie intestinali e in urostomie o stomie urina-rie.

Enterostomie dal greco énteron=intestino piùstomia.Intervento chirurgico mediante il quale untratto dell’apparato digerente viene portatoad aprirsi sulla parete addominale, o ad undistretto cutaneo contiguo.A seconda del tratto gastro-intestinale cheviene esteriorizzato, potremmo parlare di:esofagostomia,gastrostomia,ileostomia,cecostomia,colostomia destra,trasversostomia,colostomia sinistra,sigmoidostomia.Per conoscenza possiamo affermare che ilretto e’ l’unico tratto di intestino che non puòessere esteriorizzato.

CLASSIFICAZIONE:

Le enterostomie possono essere classificatein base alla durata in:temporanee: quando si prevede una ricana-lizzazione,definitive: quando per intervento chirurgicoutilizzato o tipo di patologia, non si prevedeuna ricanalizzazione,e a seconda della tecnica chirurgica utilizza-ta in:terminali: se le stomie sono abboccate alla

cute addominale in tutta la loro superficie,a canna di fucile: se sono abboccate alla cu-te con i due orifizi, prossimale e distale.

Urostomie dal greco uréo=urinare più sto-mia.Intervento chirurgico mediante il quale l’ure-tere o gli ureteri vengono fissati alla cute ad-dominale (ureterocutaneostomia o UCS), op-pure fissati ad un’ansa intestinale defunzio-nalizzata a sua volta esteriorizzata alla pare-te addominale (ureteroileocutaneostomia oUICS).Anche le derivazioni urinarie o urostomie, siclassificano in temporanee e definitive, madato che la maggior parte delle volte, e quasisempre per patologia neoplastica, viene ef-fettuata un’ablazione totale della vescica, citroveremo spesso a gestire persone con uro-stomia definitiva.

Il termine stomizzato compare per la primavolta nel dizionario della lingua italiana nel1982.Va a sostituire in un linguaggio professionalemoderno, l’antiquato termine “portatore d’a-no artificiale”.Intendiamo per stomizzato una persona acui è stata confezionata una stomia.Nel caso sia stata confezionata una stomiasull’ileo o sul colon, parleremo di ileostomiz-zato / colostomizzato .Nel caso sia stata confezionata una stomiaurinaria, parleremo di urostomizzato .

Il termine stomaterapista o enterostomista oE.T. (dal termine anglosassone EnterostomalTherapist), sta ad indicare un infermiere pro-fessionale specializzato e competente nel-l’assistenza e riabilitazione alla persona constomia intestinale o urinaria e/o con inconti-nenza uro-fecale.Le funzioni dell’ E.T. sono sancite dal D.M. n°739 del 14/09/1994. Possono essere riassunte in:Clinico-assistenziali: fornendo assistenza mi-rata e personalizzata durante il ricoveroospedaliero, per poi continuare nell’ambula-torio dedicato alla “cura della stomia”, identi-

ficando i bisogni di salute della persona assi-stita e formulando i relativi piani assistenziali,interagendo con il paziente e i suoi familiari,instaurando un rapporto di reciproca fiducia.Consulente: l’enterostomista opera in struttu-re ospedaliere, sanitarie e presso ambulato-ri. Presta opera di consulenza laddove vengainterpellato dai colleghi di U.O.A. differentiper formulare piani di assistenza nei riguar-di di persone portatrici di stomia e/o inconti-nenza, coinvolgendo lo staff infermieristicoper un completamento riabilitativo. Lo stoma-terapista deve collaborare attivamente con lestrutture sanitarie territoriali, ad esempio l’A-DI, per portare la propria opera assistenzialeladdove quei pazienti che per l’aggravarsidella malattia, non possono raggiungere lestrutture ospedaliere preposte .Educatore: è una funzione che si integra conquella clinico-assistenziale, l’ET educa il pa-ziente e i suoi familiari ad una corretta ge-stione della stomia, dei presidi contenitivi ealla tecnica dell’irrigazione intestinale. Diven-ta il tramite tra paziente, familiare e, in unprimo tempo prendendosi carico della per-sona malata e in seguito con il nuovo organoescretore, la stomia.Ricercatore: aspetto fondamentale per la cre-scita della professione. In ambito infermieri-stico migliora e ridefinisce i modelli assisten-ziali che promuovono l’evoluzione della sto-materapia, disciplina riconosciuta dalla Fe-derazione Nazionale dei Collegi IP.AS.VI..Contribuisce in prima persona alla formazio-ne permanente del personale infermieristicoed è punto di riferimento per gli studenti deldiploma universitario per infermieri. E’ pro-motore di corsi d’aggiornamento, giornate distudio che hanno l’obiettivo di migliorare l’as-sistenza al paziente stomizzato.

STORIA ED ATTUALITA’DELLA STOMATERAPIA

“Non possiamo faretutto in una volta,

ma qualcosa subito.“Calvin Coolidge

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Relazione a cura di:CPSE ET Moscatiello Antonio Pier PaoloASL - AL P.O. di OvadaCPSI ET Reali OrnellaASL - AL P.O. di Tortona

Stomia, stomizzatoe stomaterapista

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Per la storia della stomaterapia, mai defini-zione più appropriata.Infatti esistono testimonianze di stomie inte-stinali già intorno al 350 a.C.. Nell’Antico Egit-to per sopperire a gravi complicanze meta-boliche, venivano già confezionate fistole in-testinali che permettevano la sopravvivenzaal malcapitato.Dobbiamo arrivare al 1500 per trovare Para-celso che sosteneva con decisione che il con-fezionamento di fistole era una metodica in-sostituibile per evitare l’exitus del paziente incaso di forme occlusive dell’intestino. Ma so-lo nel 1710 il Dr.Alexis Littrè suggerì il ricorsoalla colostomia per i casi di ano imperforato;tanto è vero che tale intervento, porta ancoraoggi il suo nome.Nel 1756 William Cheselden, chirurgo londi-nese, descrisse in modo accurato il caso diMargaret White, una sua paziente, che pre-sentò un’ileostomia spontanea in seguito aduno strangolamento erniario con necrosi del-l’ansa intestinale interessata. La sua descri-zione rappresenta forse il primo documentostorico in cui si evidenziò la remota possibi-lità di esteriorizzare un tratto dell’intestino al-la cute addominale tanto da permettere alpaziente di rimanere in vita se pur in condi-zioni infelici.Infatti risulta che la paziente raccogliesse leproprie deiezioni in una scatola di legno, ri-piena di stracci e fissata all’addome permezzo di cinghie di cuoio.Ci risulta che fu il primo blando tentativo dipresidio di raccolta della storia.Testimonianza sulla validità dell’intervento diLittrè, si ha nel 1793 quando il Dr. Duret, con-fezionò la prima colostomia in fossa iliaca si-nistra ad un piccolo paziente che presentavaatresia ano-rettale. La prima ileostomia risaleal 1797 quando il Dr. P.Fine di Montpellier, laconfezionò a scopo palliativo, ad un pazienteoccluso.Sir Charles Bell, ritrasse nel 1815 il soldatofrancese Peltier ferito all’addome durante laBattaglia di Waterloo. Il Peltier presentavauna enterostomia accidentale che gli permi-se di vivere, se pur in condizioni molto mise-re, ancora molti anni utilizzando rudimentalisistemi di continenza.Con l’affinarsi della tecnica chirurgica e l’av-vento delle comuni norme di asepsi, gli inter-venti sulla cavità addominale, non presenta-rono più grossi rischi per cui il confeziona-mento di colostomie sul sigma, divenne unaprocedura sempre più in auge. Siamo nel1894 e ricordiamo Jannel, Gondier e Hart-mann, come coloro che perfezionarono taletecnica chirurgica.

Miles, agli inizi del ‘900, fu il primo ad ese-guire l’intervento di amputazione del rettoper via addomino-perineale. Tale interventoprevedeva l’inevitabile confezionamento diuna colostomia definitiva. Ancora oggi nono-stante l’avvento delle suturatrici meccaniche,rimane l’unico e indissoluto intervento chirur-gico possibile in caso di tumori del basso ret-to e in malattie infiammatorie croniche chenon rispondono a terapia corticosteroidea,dove causa risolutoria è una colectomia tota-le con confezionamento di ileostomia definiti-va.Brian Brooke, negli anni ’50 perfezionò la tec-nica chirurgica per il confezionamento dell’i-leostomia, facendo si che diventasse un in-tervento sempre più usato rispetto al passa-to.Se da una parte la chirurgia ampliava le pro-prie frontiere e prolungava la vita a milioni dipersone, dall’altra, attorno agli anni ’50 ci sirese conto che le persone a cui veniva confe-zionata una stomia, andavano incontro sia aproblemi pratici che psicologici. Il numerosempre più alto di ileo-colostomizzati e lanecessità di miglioramento della loro qualitàdi vita, portarono così alla nascita di centripreposti all’ assistenza di tali pazienti e al-l’avvento di una figura professionale specia-lizzata che se ne prendesse cura.Il primo centro, fu fondato nel 1953 negliU.S.A. per volere di due chirurghi, Lyons eShrliber. Nel 1959 in Inghilterra il chirurgo SirBryan Brooke, in collaborazione con un pa-ziente, fondò un consorzio di stomizzati chepiù che un centro di assistenza, aveva carat-teristiche di tipo associativo.Dal punto di vista medico-sociale, il proble-ma in termini organizzativi, venne risolto inmodo causale, infatti nel 1958 il chirurgo Ru-pert Turnbull introdusse nel linguaggio parla-to il termine di “terapia enterostomale” efondò il primo centro che si occupava sia del-l’assistenza che della cura dei pazienti sto-mizzati. Questo centro, nacque presso il Di-partimento colon-retto-ano della ClevelandClinic. Il Dr Turnbull, lo stesso anno operò lasua caposala, confezionandole una ileosto-mia definitiva. Si trattava di Norma Gill, chedivenne la prima stomaterapista d’America egrazie alla sua esperienza personale e all’e-sperienza acquisita curando la propria non-na colostomizzata, organizzò il primo centrodi terapia enterostomale.Motore di spinta, ad occuparsi di questi pa-zienti, fu la solitudine e l’abbandono che lastessa Gill provò una volta dimessa dall’o-spedale. Dopo tre anni negli USA, si istituì unvero e proprio corso di stomaterapia e lo sto-

materapista, fu riconosciuto come figura pro-fessionale.Nel giro di pochi anni, nacquero diversi grup-pi distrettuali che raccoglievano stomizzati eoperatori sanitari; nel 1962 questi gruppi ven-nero unificati sotto un’unica egida, la U.O.A(United Ostomy Association).Centri di terapia e cura rivolti alla personastomizzata nacquero un po’ ovunque nelmondo, unendosi fra di loro, diedero origine,prima alla I.A.E.T. e successivamente allaI.O.A. (International Ostomy Association ).Quasi contemporaneamente, anche in In-ghilterra venne aperto il primo centro di assi-stenza enterostomale, precisamente pressoil St.Bartolomew’s Hospital. Mano a manoanche in Europa, operatori professionali emedici diedero vita ad ambulatori specialisti-ci per pazienti stomizzati. B.Senders, nel 1971,fu la prima enterostomista del Regno Unito, esi occupò del centro di Londra.Negli anni ’70, da ogni parte del mondo, cre-sceva sempre più la domanda di crearenuovi stomaterapisti, così grazie a NormaGill, che sentì e capì la necessità di formarepersonale che avesse voglia di confrontarsicon altre realtà e contesti su quello che era-no i trattamenti chirurgici, la riabilitazione de-gli stomizzati e l’utilizzo dei sistemi di raccol-ta, nacquero scuole in tutto il mondo, dal Ca-nada all’Australia, all’Europa. Norma Gill sirese conto che questo fenomeno, era sinto-mo che negli infermieri, stava crescendo unavera e propria sensibilizzazione verso questogenere di paziente.Si doveva a questo punto creare un collega-mento tra questi stomaterapisti a livello mon-diale, nel 1975 a Toronto in Canada, duranteil I° Congresso dell’I.A.E.T e I.A.O., si gettaro-no le prime basi per una svolta a livello orga-nizzativo internazionale. Dobbiamo attende-re però il 1978, quando al II° Congresso Inter-nazionale, tenutosi a Milano, si costituì ilW.C.E.T. (World Council of Enterostomal The-rapists). Qui venne definito un programmacomune di formazione sul corso di specializ-zazione per infermieri professionali, stomate-rapisti. Attualmente tale associazione com-prende 73 Paesi, tra cui l’Italia.

E in Italia…..

La prima pioniera della stomaterapia in Italia,fu Margherita Maiorca, quando nel 1972 siarruolò come volontaria all’Istituto NazionaleTumori di Milano, dove insegnò ai pazientiportatori di colostomia definitiva, la tecnicadell’irrigazione intestinale, metodica appresadal Professore Ventafridda, durante un suo

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stage alla Cleveland Clinic.Il primo tentativo di ambulatorio fu appresta-to dalla Maiorca, in un corridoio dell’IstitutoTumori, in questo ambito cercò di insegnareai nuovi e vecchi stomizzati, una corretta igie-ne ed apparecchiatura della stomia e la tec-nica dell’irrigazione.Nel 1977 le fu data la possibilità di frequenta-re il corso per stomaterapisti a Cleveland, te-nuto da Norma Gill e Marilyn Spencer, e alsuo ritorno in Italia, modificò l’iter formativodel corso di specializzazione per infermieriprofessionali stomaterapisti, portando da 5giorni a due settimane, la durata complessi-va di suddetto corso. Mirella Riatti vi parte-cipò nel ’79 e successivamente ne divenneprima collaboratrice e poi responsabile finoal 1995, e i corsi si tenevano a Milano pressol’Ospedale Fatebenefratelli. Dal 1996 la re-sponsabile è Carla Saracco e la sede dellascuola si è trasferita ad Asti, per poi ritornarenel 2002 a Milano.

Nel 1973 era forte il desiderio di creare unaassociazione che raccogliesse persone congli stessi obiettivi, nello specifico di riabilitaree facilitare il reinserimento della persona sto-mizzata nella società.Così il Professore Marcello Pietroiusti, fondòl’A.I.STOM (Associazione Italiani Stomizzati),che raccoglieva infermieri, stomaterapisti, me-dici e stomizzati volontari che si prodigaronoall’interno dell’associazione allo scopo di:formare infermieri professionali competentinell’ambito della stomaterapia (ET);favorire la nascita di ambulatori specialisticiladdove vi era un cospicuo numero di pa-zienti portatori di stomia, uniformando le me-todiche riabilitative;promuovere la ricerca nel campo della sto-materapia;mantenere rapporti d’intesa con l’Associazio-ne Internazionale Stomizzati (I.O.A.).Attualmente, altri obiettivi dell’A.I.STOM, sonoquelli di seguire l’iter burocratico del nomen-clatore tariffario per la fornitura ottimale dimateriale protesico, sensibilizzando il Mini-stro della Salute a garantire una maggioreattenzione agli standards di qualità e la curae riabilitazione del paziente incontinente.Tanto è vero, che nel 1998 è stata istituita laFINCO (Federazione Nazionale Incontinenti),associazione affiliata all’A.I.STOM, ente cheraccoglie e tutela i diritti delle persone affetteda incontinenza uro-fecale.

Il numero sempre maggiore di professionistiatti ad assistere la persona portatrice di sto-mia e/o incontinenza uro-fecale, la necessità

di codificare e formalizzare il lavoro che veni-va svolto quotidianamente, l’interscambio diesperienze personali a livello nazionale edinternazionale tra operatori dediti allo stessotipo di paziente, portò nel 1982, ad unirsi inun’unica associazione; nacque l’A.I.O.S.S.(Associazione Italiana Operatori Sanitari Sto-materapia), realtà attualissima, apolitica esenza fini di lucro.L’organigramma dell’A.I.O.S.S., è costituitoda:assemblea generale degli iscritti,presidente nazionale,consiglio direttivo,consiglio educativo,segretario tesoriere,revisori dei conti,probiviri.Gli obiettivi di questa associazione, possonoessere riassunti in:- unire differenti figure professionali, entram-be dedite all’assistenza e riabilitazione al pa-ziente stomizzato e/o con incontinenza uro-fecale;- sensibilizzare e informare gli associati suiproblemi connessi alla professione infermie-ristica e aggiornamento continuo sulle meto-diche riabilitative:- formare nuovo personale dedito all’assi-stenza alla persona portatrice di stomia e/oincontinenza uro-fecale, attraverso la scuoladi formazione per ET;- promuovere la ricerca nel campo della sto-materapia e incontinenza, grazie anche allacollaborazione delle varie ditte farmaceuti-che operanti nel settore degli ausili per sto-mia;- promuovere incontri dove approfondire leproprie conoscenze e dove mettere a dispo-sizione di altri professionisti il proprio sapere.Gli atti di questi incontri, dal 1983 ai giorni no-stri, sono conservati nella biblioteca del-l’A.I.O.S.S. e sono a disposizione di tutti coloroche vogliono condividere l’esperienza deitanti enterostomisti, infermieri professionali emedici che hanno collaborato all’evoluzionedella stomaterapia in Italia.

Se da una parte c’è stata un’evoluzione capil-lare della professione dello stomaterapistacon metodiche riabilitative ed assistenzialisempre più all’avanguardia, dall’altra, grazieall’impegno delle aziende produttrici di di-spositivi per stomie, c’è stato un migliora-mento qualitativo dei materiali messi a di-sposizione del paziente stomizzato.L’evoluzione, sostanzialmente ha riguardato imateriali adesivi della placca, i dispositivi difiltro e le sacche ed ha fornito soluzioni di

prodotto da un lato sempre più “skin-friendly”cioè che non irritano la cute e lo stoma, edall’altra sempre più “user-friendly”, cioè di-spositivi duttili, leggeri e discreti.Prima degli anni ’50, non c’erano a disposi-zione particolari dispositivi per raccogliere ledeiezioni della stomia, ma stava alla fantasiadel paziente trovare un modo per ovviare aquesto problema. Si passò dal raccogliere lefeci in scatole di legno imbottite di stracci elegate all’addome con cinghie o chiudere lostoma con tamponi di stoffa mantenuti in se-de da cinture, bendaggi o molle di acciaio.Successivamente si passò ad apparecchicontenitivi di gomma o metallo sostenuti dauna cintura. La cute peristomale era protettadal contatto con le feci da pomate all’ossidodi zinco.Negli anni ’50, grazie all’idea di un’infermieradanese, Elise Sorensen, nacque la primasacca adesiva monouso. Questo dispositivoera di materiale plastico comune e la placcaaderiva alla cute grazie all’utilizzo di cerottiall’ossido di zinco che però, spesso causavaserie dermatiti peristomali.Lo sviluppo di prodotti alternativi a quelli esi-stenti per la gestione delle stomie, si deve al-la ditta americana Hollister agli inizi degli an-ni ’70. A quei tempi, tale ditta era dedita allastampa, ma grazie all’idea di un dipendenteche ideò una sacca innovativa costituita damateriali rivoluzionari, cambiò genere di atti-vità. La sperimentò su di un familiare stomiz-zato, l’idea piacque al direttore che ne ordinòla produzione in serie. Migliorò notevolmentela qualità di vita dei pazienti stomizzati, utiliz-zando collanti più naturali, quali la karaya,un estratto vegetale altamente tollerato dallacute rispetto ai collanti tradizionali in auge fi-no ad allora.Nel 1974 Fustell e Hennig, idearono con scar-so successo il tappo magnetico di Erlangenper la chiusura della colostomia. Lo scopoera quello di dare una continenza al pazien-te stomizzato, ma in realtà solo il 30% deipazienti ottenne il risultato sperato. Inoltrel’apparecchio era pesante ed ingombrante.Negli anni ’80, si iniziò ad utilizzare la placcaa base di idrocolloidi che superò alcuni limitidel karaya, infatti le placche, risultarono piùsottili e con maggior adattabilità alla cute.Negli anni ’90, le sacche sono composte daleggeri film di pellicole, sottilissime. Si utilizza-rono nuovi collanti quali gli arginati, l’acetatodi veniletilene, materiali anallergici che ridus-sero ulteriormente lo spessore delle placche.Nel sistema a due pezzi, la placca può rima-nere in situ diversi giorni, inoltre le sacchevengono dotate di filtri in carbone attivo la cui

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In occasione della 404^ Edizione della Fiera di S. Giorgio, il Colle-gio IPASVI in collaborazione con l’Università “A. Avogadro”, ha al-lestito per il secondo anno consecutivo lo stand con lo scopo diportare a conoscenza dei visitatori come il percorso di studi dellaprofessione infermieristica sia mutato in questi anni passandodalla formazione presso le Scuole Regionali alla formazione Uni-versitaria con il conseguimento della Laurea di I^ livello per pro-seguire con i Master, la Laurea Magistrale e il Dottorato di Ricer-ca.Si è altresì pubblicizzata la professione infermieristica e la ormaicronica carenza di questa figura nel mondo del lavoro. Si sono il-lustrate le aree nelle quali il professionista può esercitare, cioènon solo la struttura ospedaliera ma, a seguito della professiona-lizzazione degli Ospedali, anche sul territorio. Ci auguriamo conla nostra opera di costante informazione di stimolare i giovani adavvicinarsi a questa professione sempre più richiesta.Un ringraziamento va ai professionisti e agli studenti che han-

no, con la loro presenza, permesso di essere disponibili adogni informazione richiesta dai visitatori durante tutti i giorni diapertura della Fiera.

efficacia è di 8-12 ore.Anni 2000, le sacche sono idrorepellenti, leplacche assumono diverse forme, ad esem-pio quelle convesse si adattano a stomiinfossati e i filtri sono di nuovi materiali im-permeabili, più efficaci e più durevoli.La continua ricerca da parte delle ditte com-petenti, porta ad un costante miglioramentodella qualità del prodotto. Caratteristiche es-senziali dei presidi per stomia devono esse-re:l’utilizzo di materiali ad elevata compatibilitàe protezione totale,essere costituiti da adesivi efficaci ed analler-gici,forniti da elevato grado di impermeabilità,mimetizzazione, resistenza e leggerezza.

Stomaterapisti, associazioni e ditte si impe-

gnano quotidianamente per migliorare laqualità di vita dei pazienti stomizzati, appor-tando innovazioni atte a garantire, preserva-re ed assicurare il loro benessere psico-fisi-co.In una società moderna come la nostra, cheesalta il culto del bello, dell’essere in formaquale disagio peggiore per una persona ilquale aspetto fisico è stato deturpato più chedall’intervento stesso, dal confezionamentodi una stomia e dei problemi connessi allasua gestione?

“Sta nel cuore di ciò che credila chiave di quello che fai.”

BIBLIOGRAFIAAtti del XVI° Aggiornamento Nazionale perStomaterapisti ed Operatori Sanitari Storia edevoluzione della Stomaterapia - E. Picaro, R.Brazzale, L. Langiu;La Riabilitazione degli Stomizzati - Silvia Editri-ce;Manuale di Coloproctologia per Infermieri, LeEnterostomie - Silvia Fusetti; Rosini Editrice Fi-renze;Manuale di Terapia Enterostomale- EdizioneLuigi Ratti s.r.l Roma;Enterostomia da Enciclopedia Motta- Federi-co Motta Editore, 1991;Vocabolario della Lingua Italiana Lo Zingarelli2002- Edizione Zanichelli;Sito Internet: www.assobiomedica.it/sto-mia.htm.

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A cura di: Tiziana Barberis Fiera di San Giorgio

Anche quest’anno IPASVI era presente!

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PresentazioneL’approccio alla persona morente ha subito nel corso del tempomutamenti culturali continui, in ogni tempo la morte è sempre sta-ta considerata qualcosa da combattere, da rifiutare.Un tempo la morte era un evento della natura, vissuto nella pro-pria casa, tutti vegliavano e partecipavano insieme alla famiglia aldifficile momento che si stava attraversando, alleviando in parte lasofferenza dei vivi. Attraverso la condivisione si sviluppava un sen-so di solidarietà diffuso.

ObiettivoAcquisire conoscenze teoriche, sulle percezioni della morte nellevarie fasi della vita, sulla visione della morte nelle varie epoche eculture.Far migliorare le capacità relazionali e comunicative in tema di ac-compagnamento al morente e alla sua famiglia.

METODOLOGIA Discussione e confrontoDOCENTE:Dr. Alessandro Cataldo Consigliere Coordinatore Commissione

Formazione Collegio IPASVI ALDottorando in Valutazione dei ProcessiEducativi e Formativi Università di Genova Facoltà di Scienzedella FormazioneDirigente ASL 3 Genova

Iscrizioni presso:Collegio IPASVI Via Buonarroti, 16 – AlessandriaTel. 0131218113 fax 0131240208e-mail: [email protected]

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CENACOLI E CORSIORGANIZZATI DAL COLLEGIO IPASVI

CENACOLO

Incontro su:“L’assistenza al morente e alla sua famiglia”

Alessandria3 luglio 2008

(orario: 15.oo – 18.oo)

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CONTENUTIResponsabilità etico-deontologica del professionista Risk managementDefinizione e tassonomiaEpidemiologia del rischio clinicoIndicatori applicati al rischio clinicoPolitiche, processi, linee guida e protocolliRoot cause analysisAttori del processo di gestione del rischioAnalisi e discussione di casi

DOCENTI:Dr. Alessandro Cataldo Consigliere Coordinatore Commissione

Formazione Collegio IPASVI ALDottorando in Valutazione dei ProcessiEducativi e Formativi Università di Genova Facoltà di Scienzedella FormazioneDirigente ASL 3 Genova

Dr. Salvatore Bellinceri Presidente Collegio IPASVI AlessandriaDDSI Sara Bidone Coordinatrice Blocco Operatorio A.O.

Alessandria

Iscrizioni presso:Collegio IPASVI Via Buonarroti, 16 – AlessandriaTel. 0131218113 fax 0131240208e-mail: [email protected]

Quote di partecipazione: euro 50,00*

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CORSO

Responsabilità etico deontologichenel gestire, monitorare, e analizzare

le cause degli eventi avversi

Alessandria 24-25-26 settembre 2008METODOLOGIA- lezioni frontali- discussioni- lavori a piccoli gruppi- role playing

crediti richiesti

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CONTENUTI• Quale qualità necessaria e quale responsabilità emerge dal profilo professionale• Qualità, prestazioni e prestazioni di qualità• Deontologia, qualità e qualità deontologica• Accreditamento Istituzionale• Accreditamento all’Eccellenza• Qualità totale• Qualità percepita• Gli strumenti della qualità• PRUO – EBM• Linee guida e protocolli• Presentazioni di esperienze e ricerche effettuate sulla qualità in sanità• Sviluppo operativo di un piano qualità

DOCENTI:Dr. Alessandro Cataldo Consigliere Coordinatore Commissione Formazione Collegio IPASVI AL

Dottorando in Valutazione dei Processi Educativi e Formativi Università di Genova Facoltà di Scienze della FormazioneDirigente ASL 3 Genova

Dr. Marco Venturini Sociologo esperto sistemi qualità

Iscrizioni presso:Collegio IPASVI Via Buonarroti, 16 – AlessandriaTel. 0131218113 fax 0131240208 e-mail: [email protected]

Quote di partecipazione: Euro 100,00*

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METODOLOGIA- lezioni frontali- discussioni- lavori a piccoli gruppi- role playing

DESTINATARI

Infermieri ProfessionaliAssistenti SanitarieVigilatrici d’Infanzia

CORSO

Profilo professionale, Deontologia eSistemi Qualità in sanità

Alessandria 6-7-8 ottobre 2008

32 crediti richiesti

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PRESENTAZIONERiflettere sugli aspetti bioetici riguardanti la somministrazione e la sperimentazione dei farmaci.Formare e addestrare il personale coinvolto nella preparazione, somministrazione, smaltimento di farmaci antiblastici e nellagestione delle emergenze in caso di contaminazione ambientale e/o personale comunque rivolto a persone che operano inambienti dove esista il rischio di contaminazione diretta con sostanze potenzialmente nocive.

METODOLOGIA - lezioni frontali/discussioni/lavori a piccoli gruppi/role playing/percorsi di auto-apprendimento

ARTICOLAZIONE DEI CONTENUTI• Aspetti etico deontologici nella somministrazione dei farmaci antiblastici• Capire chi siamo• Le regole del gioco• Le conoscenze scientifiche sulla fonti di Rischio• Come proteggersi• Come proteggere gli altri• Il Fare• Gli esami

Obiettivi del corsoSviluppare la capacità di riflessione etico-deontologica nella somministrazione e sperimentazione dei farmaci Sviluppare la conoscenza teorica in tema di prevenzione dei rischi lavorativi con particolare attenzione alla manipolazione dichemioterapici antiblastici; Sviluppare abilità manuali, tecniche e pratiche per una migliore manipolazione dei farmaci chemioterapici antiblastici;Sviluppare le capacità relazionali e comunicative

DOCENTI:Simone Accorsi - Marco Bonanno - Fabio Caocci - Bruna Crepaldi - Rosangela Lai - IST GenovaAlessandro Cataldo- ASL 3 “Genovese”Paola Varese ASL Provincia di Alessandria P.O. Ovada

Iscrizioni presso:Collegio IPASVI Via Buonarroti , 16 – Alessandria Tel. 0131218113 fax 0131240208 e-mail: [email protected] di partecipazione: euro 100,00*

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Corso di FormazioneBioetica e manipolazione dei farmaci antiblastici

Alessandria22-23-24 ottobre 2008 (orario: 9.oo – 18.oo)

crediti richiesti

Il Collegio IPASVI resterà chiuso per feriedal 25 agosto al 10 settembre 2008