istituto di istruzione superiore vincenzo dandolo...
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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "VINCENZO DANDOLO"
SEDE COORDINATA DI LONATO DEL GARDA
INDIRIZZO: SERVIZI PER L'AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE
I TAPPETI ERBOSI
Candidato:
Vittorio Francinelli
Classe: 5aL
A.S. 2013/2014
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Indice generale Premessa 2
Presentazione del tappeto erboso 3
1 Impianto del tappeto erboso
1.1 Il terreno 4
1.2 Preparazione del letto di semina 5
1.3 Impianto d’irrigazione 6
1.4Semina 7
1.5 Specie e miscugli per la semina 8
1.6 Idrosemina 9
2 Manutenzione del tappeto erboso
2.1 Taglio 10
2.2 Taglio verticale 11
2.3 Sabbiatura/top dressing 12
2.4 Risemina 13
2.5 Concimazione 14
2.6 Controllo delle erbe infestanti 15
3 Le principali cause di danno del tappeto erboso
3.1 Necrosi fogliare e marciume 16
3.2 Sclerotinia o macchia a forma di dollaro 17
3.3 Macchia necrotica ad anello 18
3.4 Macchia bruna 19
3.5 Marciume rosa invernale 20
3.6 Marciume grigio delle nevi 21
3.7 Grillotalpa 22
4 Difesa del tappeto erboso
4.1 Lotta chimica 23
4.2 Lotta biologica 24
5 Costo di realizzazione
5.1 Costo di realizzazione di un tappeto erboso ad uso sportivo 25
5.2 Costo di realizzazione di un tappeto erboso ornamentale 28
6 Costo di manutenzione
6.1 Costo di manutenzione di un tappeto erboso ad uso sportivo 28
6.2 Costo di manutenzione di un tappeto erboso ornamentale 30
7 Principale bibliografia consultata 31
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Premessa
Ho scelto di preparare questo argomento, per il grande interessamento che ho sempre avuto nei
confronti del giardinaggio e soprattutto nella cura e nella realizzazione dei tappeti erbosi.
Nel corso del lavoro svolto ho cercato di racchiudere i concetti essenziali per la realizzazione e
soprattutto pe la cura, per poter arrivare ad avere il nostro prodotto finito di alta qualità; infatti, ho
cercato di inserire tutte le conoscenze che ho avuto modo di acquisire sia sul campo, che quelle
apprese durante il corso di studi presso l’istituto d’istruzione superiore Vincenzo Dandolo.
Questa ricerca, inizia dalla mia esperienza lavorativa nel campo del giardinaggio, infatti da ormai
quattro stagioni svolgo la mansione di giardiniere presso l’azienda della mia famiglia.
Credo fortemente che un tappeto erboso di alta qualità, oggi giorno abbia un ruolo essenziale per il
nostro benessere, poiché un ambiente bello ed accogliente, permette di rasserenarsi e di condurre
una vita giornaliera più rilassata. Basti pensare a quanti problemi legati al lavoro, alla famiglia e ad
innumerevoli ragioni si hanno ogni giorno, ecco, un giardino accogliente, pavimentato da un verde
tappeto, può essere una terapia rilassante, sia dal punto di vista visivo che dal punto di vista
psicologico per combattere i problemi che ogni giorno incontriamo sul nostro cammino.
Se con questa tesina riuscirò a raggiungere lo scopo di far acquisire lo scopo di trasmettere delle
nozioni necessarie per la realizzazione e la manutenzione di un prato, mi riterrò soddisfatto del
lavoro condotto e, mi auguro inoltre che questo lavoro possa rendere la gestione del tappeto erboso
più sostenibile, in maniera tale da consentire a tutti di avere un tappeto erboso di qualità ed inoltre
di rivalutare la funzione che questa coltura ha nella protezione dell’ambiente e nel miglioramento
della qualità della nostra vita.
Vittorio Francinelli
3
La presentazione del Tappeto erboso
Con il termine tappeto erboso,
intendiamo un’associazione più
o meno stabile di piante in
grado di fornire una copertura
erbacea continua sul terreno.
Il prato gioca un ruolo molto importante nel paesaggio e, nella progettazione dello stesso.
Tra tutte le opere a verde esso costituisce la struttura principale di giardini e parchi; con la sua forma,
dimensione e destinazione d’ uso condiziona le aree verdi sia private che di pubblica utilità.
Il tappeto erboso infatti rappresenta la pavimentazione del giardino o del parco, esso rappresenta
una soluzione ideale e valida applicabile su tutti i suoli: è piacevole, soffice, bello da vedere e
rappresenta una superficie elastica e confortevole, dove è possibile camminare piacevolmente o
giocare; il prato rappresenta sia in abitazioni private che in aree pubbliche il cuore di ogni attività.
All’interno della nostra società di oggi, esso accresce la bellezza dell’ambiente in cui viviamo, quindi,
contribuisce alla qualità della nostra vita attraverso il soddisfacimento del senso estetico che c’è in
ognuno di noi.
L’ aspetto esterno di un tappeto erboso riflette la sua qualità di crescita e manutenzione, infatti un
prato sano e brillante richiede la scelta di giuste piante erbacee e regolari interventi di
manutenzione.
Infine il prato non è da considerarsi solamente come un “supporto” di altre cose, esso deve essere
solo sé stesso, deve essere di tutti, deve essere uno spazio da poter godere e deve disporre di una
superficie tutta sua, sgombra da altri elementi del giardino. In cambio si otterrà l’effetto di una
maggiore profondità e di apertura dello spazio disponibile.
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Il Terreno
Il terreno è un ecosistema naturale, infatti è soggetto a continui cambiamenti, basti pensare alla
composizione e alla struttura dello stesso, le quali si trovano sempre in continua evoluzione.
Per un rapido ed ottimale insediamento del tappeto erboso è necessaria un’accurata conoscenza
del terreno su cui si andrà a seminare; sia per quanto riguarda la sua esposizione, sia per quanto
riguarda le sue caratteristiche chimico-fisiche, che ci consentiranno poi di fare le apposite
valutazioni nella scelta della specie più adatta.
In generale, per l’impianto di tappeti erbosi, sono preferibili terreni piuttosto sabbiosi che,
favorendo un buon drenaggio ed un maggior approfondimento dell’apparato radicale evitano i
ristagni idrici e migliorano la capacità di recupero del tappeto, la resistenza al calpestio ed a stress
biotici ed abiotici.
Le principali componenti di un terreno utili anche per il
buon funzionamento del prato sono:
1. Sostanze minerali: Rappresentano il 95% della parte
solida del terreno, sono presenti sotto forma di particelle
solide, derivate principalmente dalla disgregazione delle
rocce iniziali e hanno dimensioni e composizione chimica
diverse a seconda dei tipi di terra.
2. Sostanza organica: E’ rappresentata dai residui animali o vegetali in fase di decomposizione,
la sostanza organica è presente circa per il 2-5 % e la sua presenza è di fondamentale
importanza. La sostanza organica, in futuro darà origine all’ humus, composto di essenziale
interesse ai fini della fertilità del suolo.
3. Organismi terricoli: Sono raggruppamenti costituiti da animali superiori ed insetti, acari,
lombrichi, nematodi, funghi e batteri.
4. Acqua: Si trova negli spazi vuoti del terreno, fra le particelle solide e, va ad occupare gli
interstizi più piccoli. Rappresenta il solvente dei sali minerali per il nutrimento dei vegetali.
5. Aria: Si trova negli spazi non occupati dall’ acqua. Essa svolge un’importante funzione nella
nutrizione e ossigenazione dell’apparato radicale.
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Preparazione del letto di semina
La preparazione del terreno fatta in maniera ottimale è di fondamentale importanza, in quanto essa
andrà poi ad incidere sul risultato finale di tutto il lavoro. Le principali operazioni sono:
1. Pulizia: Innanzitutto è necessario andare ad eliminare tutta la vegetazione spontanea
presente, la quale può intralciare tutte le successive operazioni; saranno quindi eliminati
alberi e arbusti che non interessano il progetto. Tutte i residui vegetali, comprese le ceppaie
e le radici principali, andranno asportati, in quanto la loro successiva degradazione potrebbe
causare la formazione di avvallamenti del tappeto erboso.
2. Movimentazione del terreno: Successivamente alle operazioni di pulizia, si provvederà alla
movimentazione del terreno, fase questa, che prevede l’accumulo dello strato superficiale di
terreno, se di buona qualità, in una zona marginale, e lo spostamento con escavatori o ruspe
dello strato sotto-superficiale, dopo aver
eliminato le rocce di grandi dimensioni ed
aver interrato tramite fresa interra-sassi
lo scheletro in eccesso, in modo da
riprodurre il disegno desiderato in cui
devono essere indicate tutte le zone di
scavo e di riempimento.
Al termine di queste operazioni, il
terreno agrario precedentemente
accumulato, dovrà essere nuovamente
steso in maniera uniforme, in maniera tale da formare uno strato costante su tutta la
superficie da inerbire.
3. Sistemi di drenaggio: Di fondamentale importanza, è la creazione di un sistema di drenaggio
sotto-superficiale, per evitare ristagni idrici, i quali, oltre a favorire attacchi fungini,
porterebbero anche alla creazione di un tappeto non uniforme, con difficoltà nelle successive
operazioni di manutenzione.
4. Fertilizzazione: Una prima fertilizzazione, andrà compiuta prima della semina, in base ai
risultati ottenuti dalle analisi chimico-fisiche del terreno, che potranno fornire indicazioni su
eventuali carenze od eccessi di elementi nutritivi del suolo. Il concime andrà interrato nei
primi centimetri del terreno, in maniera tale da essere prontamente disponibili.
Figura 1 Fresa interra sassi per la preparazione del letto di semina;
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Irrigazione
L’impianto d’irrigazione è una componente necessaria per il mantenimento del tappeto erboso, in
ambienti a scarsa piovosità estiva come il nostro paese.
Il progetto e la realizzazione dell’impianto devono essere effettuati in maniera accurata e corretta,
deve essere particolarmente studiata la posizione degli irrigatori: questi dovranno essere sistemati
in modo da avere una completa sovrapposizione dei getti, per fornire un volume d’acqua uniforme
su tutta la superficie erbosa, evitando zone di ristagno idrico o aree non irrigate.
Successivamente, definito il ciclo irriguo, con la successione dei diversi settori di irrigazione,
andranno raggruppati gli irrigatori per zone omogenee, in modo da evitare di irrigare con lo stesso
volume d’acqua aree più esposte ed aree depresse o in ombra, nelle quali è maggiore il rischio dei
ristagno idrico.
È preferibile programmare il ciclo irrigua nelle prime ore del mattino, per evitare che permanga per
lungo tempo sulle foglie l’acqua, che potrebbe favorire attacchi fungini. La durata del ciclo idrico
deve essere correlata alla piovosità stagionale, alla natura del terreno, alla sua esposizione e
all’evapotraspirazione del tappeto erboso. L’impianto d’irrigazione dovrà essere pronto e collaudato
prima della semina per fornire al seme in germinazione una sufficiente ed omogenea quantità di
acqua.
Figura 2 Impianto di irrigazione in funzionamento;
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Semina
Il primo passo da compiere arrivati a questo punto, consiste nell’eliminare tutte quelle malerbe
pluriennali o perenni che in seguito con il nostro tappeto erboso insediato non sarebbe più possibile
eliminare o la cui eliminazione risulterebbe molto dispendiosa e con esiti incerti.
La semina può essere effettuata con una seminatrice gravitazionale o a spaglio. Per una migliore ed
un’uniforme distribuzione è consigliabile incrociare i passaggi, facendo successivamente aderire il
seme al terreno con una leggera rastrellatura ed una rullatura.
La semina andrà sempre effettuata in un periodo dell’anno in cui è rapida la germinazione del seme,
in modo tale da limitare la presenza di infestanti e limitare gli attacchi fungini. Inoltre è importante
evitare un’eccessiva distribuzione del seme, per evitare il rischio di andare a formare un tappeto
erboso particolarmente sensibile alle malattie fungine.
Per migliorare la resistenza del tappeto erboso ad attacchi parassitari è preferibile impiegare due o
più varietà della stessa specie, o meglio un miscuglio; un classico esempio di miscuglio, utilizzato per
impianti sportivi è costituito da: Lolium perenne, Poa pratensis e Festuca rubra.
Figura 3 Seminatrice dotata di motore a scoppio; Figura 4 Seminatrice manuale spinta dall'operatore;
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Specie e miscugli per la formazione del tappeto
Per la scelta delle specie da utilizzare nella formazione di un prato, si dovranno avere chiari gli
obiettivi di uso che ci si prefigge, la conoscenza di tutte le caratteristiche chimiche e fisiche del suolo
e i dati climatici dell’ambiente geografico che lo dovrà ospitare. Infatti a tutti questi fattori, ogni
specie risponde in maniera differente, che può dimostrarsi ideale per alcune esigenze ma del tutto
controindicato per altre. Da queste problematiche, nasce l’esigenza di combinare più specie in
miscuglio, in maniera tale che nel corso dell’anno vengano soddisfatte tutte le esigenze, partendo
da quelle funzionali fino a quelle estetiche.
Non esistono ricette di sementi o miscugli validi per tutte le situazioni, poiché ogni impianto
necessita delle proprie esigenze.
Nelle tabelle riportate possiamo visionare alcuni esempi di miscugli utilizzabili in diverse situazioni:
Miscugli per prati ornamentali (Prati fini)
Prima soluzione:
Agrostis stolonifera 15%
Agrostis tenuis 25%
Festuca rubra commutata 10%
Poa pratensis 50%
Seconda soluzione:
Festuca rubra 20%
Lollium perenne 40%
Poa pratensis 40%
Miscugli per prati ornamentali (Prato per zone ombreggiate)
Agrostis tenuis 15%
Festuca ovina 30%
Festuca rubra commutata 15%
Poa nemoralis 20%
Poa pratensis 20%
Miscugli per impianti sportivi (Campi da calcio)
Lolium perenne 50-60% in due varietà diverse: Loretta e Lisabelle
Poa pratensis 40-50% in tre varietà diverse: Geronimo, Cinthya e Baron
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Idrosemina
La tecnica dell’idrosemina consiste nello spruzzare con apposita idroseminatrice una soluzione
composta da: Acqua, sementi, collante ed altri componenti come la cellulosa. Questo metodo di
semina, viene utilizzato per favorire sui siti manomessi e scomodi da raggiungere, un rapido di
insediamento della vegetazione erbacea.
La possibilità di variare in molti modi la composizione delle miscele, rende l’idrosemina adatta alla
soluzione di quasi tutti i problemi di rinverdimento e ripristino ambientale, questa tecnica può
essere praticata sia su grandi che su piccole superfici ed in ogni contesto ambientale.
Questa tecnica risulta indispensabile soprattutto nelle situazioni in cui il terreno si presenta con
caratteristiche che non consentono l’uso di macchinari agricoli per le normali operazioni di semina:
con pendenze elevate, sconnesso, privo di copertura organica e dove sono necessari ripristini
vegetazionali che consentano di generare in tempi brevi un manto vegetale di protezione.
Esistono diverse categorie di idrosemina, dalle più semplici alle più complesse, ogni intervento
prevede la scelta della tipologia più idonea in relazione alle caratteristiche geomorfologiche del sito,
del grado di risultato che si vuole ottenere e dalla disponibilità economica.
La metodologia dell’idrosemina, viene utilizzata prevalentemente per: rinverdimento di scarpate
stradali, ferroviarie o aereoportuali, ripristino di cave, aree verdi sopraelevate, copertura discariche,
scarpate fluviali di laghi ed infine per parchi e giardini.
Figura 5 Idroseminatrice in azione durante la semina di un argine;
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Manutenzione del tappeto erboso
1. Taglio: È la pratica di manutenzione più frequente e comporta l’asportazione di parte della
lamina fogliare più o meno spinta del tappeto erboso, che può causare uno stress alle piante
più o meno grave, a seconda della percentuale di foglia eliminata. Una regola da seguire per
il taglio del tappeto erboso, consiste nel non asportare mai più di un terzo della lunghezza
della lamina fogliare.
Altezza di taglio: L’altezza è una componente essenziale che deve essere attentamente presa in
considerazione, in quanto ogni specie impiegata per la costituzione di tappeti erbosi, ha una propria
altezza ottimale di taglio. Un eccessivo abbassamento dell’altezza di taglio potrebbe causare uno
scarso sviluppo dell’apparato radicale, degli stoloni e dei rizomi, con conseguente perdita di
uniformità del tappeto e rischio di ingresso di erbe infestanti.
Frequenza di taglio: Strettamente collegata all’altezza di taglio, è la frequenza dello stesso, per
frequenza si intende il numero di tagli che sono effettuati nell’unità di tempo.
La frequenza, oltre al tipo d’impiego del tappeto erboso, varia anche in funzione del suo tasso di
crescita, che è maggiore in primavera, in questo periodo il numero di tagli dovrà essere maggiore.
Una maggiore frequenza, consente, con tecniche come il mulching, di lasciare sul terreno residui di
sfalcio di piccole dimensioni, facilmente degradabili dalla flora microbica del suolo.
Il numero dei tagli, inoltre a regolare la fittezza, migliora anche l’aspetto estetico e irrobustisce la
forza rigenerativa; il numero di tagli non si presenta mai come un problema tecnico, ma bensì
economico e temporale.
Qualità del taglio: Per evitare di favorire la penetrazione nei tessuti di patogeni fungini e
danneggiare ulteriormente il tappeto erboso, è importante che la foglia non venga lesionata
eccessivamente durante le operazioni di taglio. Le macchine a lame elicoidali forniscono maggiore
qualità di taglio, in quanto il taglio operato è netto, detto taglio a forbice; andranno comunque
costantemente tenute sotto controllo e mantenute in perfetta efficienza le lame. Le operazioni di
taglio vanno condotte su erba asciutta, in modo da non favorire la diffusione di malattie fungine,
inoltre per una buona riuscita, la direzione di taglio deve essere frequentemente variata, senza
operare a velocità eccessive.
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Metodi di taglio: I metodi di taglio più in diffusi sono il taglio elicoidale, il taglio rotativo classico ed
il taglio rotativo “mulching”.
Taglio elicoidale: Tale sistema di taglio, consente il taglio netto e
lineare dell’erba, che permette una maggiore difesa da parassiti
e un aspetto più gradevole. Una serie di lame elicoidali, sono
montate su un cilindro, il quale ruotando, porta l’erba fra la lama
e una barra esterna, detta controlama, falciandola nettamente
come se si trattasse di forbici. La corretta applicazione del taglio
elicoidale consente di evitare l’effetto indesiderato delle ondulazioni pronunciate che si ha
effettuando un taglio rotante classico, provocato dalla bassa frequenza di taglio e dall’erba alta,
definito “wash boarding”; al contrario se la frequenza di taglio è troppo elevata, molte lamine
fogliari non sono catturate dalle lame rotanti e, quindi resterebbero delle sbavature sparse,
fenomeno definito come: “effetto rifiling”. Il taglio elicoidale annulla completamente questi due
difetti.
Taglio rotativo classico: Risulta essere la tecnica più diffusa e applicabile a
tutte le tipologie di prato, supporta le imperfezioni della superficie e una
discreta altezza dell’erba. Presenta però determinati svantaggi; infatti il
taglio della lamina fogliare non è netto, ma sfrangiato, in quanto l’erba viene
recisa con un impatto violento, il profilo della lamina fogliare sfilacciato
assume un colore giallo.
Taglio rotativo “mulching”: Mulching è il termine impiegato per descrivere una particolare modalità
di taglio del tappeto erboso, realizzata con l’impiego di macchine semoventi a lame rotanti a piatto
ventrale o frontale, macchine portate a mano dotate di un sistema di taglio per cui l’erba è falciata
da una lama rotativa che imprime al prodotto tagliato una spinta verso l’alto che consente allo
stesso di rimanere in sospensione all’interno del piatto di taglio. Successivamente l’erba falciata in
sospensione, subisce dalle stesse lame rotanti ulteriori raccorciamenti finché non diventa di
dimensioni estremamente ridotte. Questa nuova tecnica presenta numerosi
vantaggi, sia dal punto di vista economico che dal punto di vista agronomico.
Infatti i residui di sfalcio sminuzzati in particelle piccolissime, apportano al
tappeto erboso elementi nutritivi, andando così ad integrare la concimazione
minerale e talvolta riducendola per quanto riguarda l’azoto ed eliminandola
completamente per quanto riguarda fosforo e potassio.
Figura 6 Rullo per taglio elicoidale;
Figura 7 Piatto da taglio rotativo classico;
Figura 8 macchina dotata di sistema "mulching"
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2. Taglio verticale: Il “verticutting” si esegue soprattutto su
tappeti stressati da massime o minime termiche, su erba
troppo densa e per questo in condizioni asfittiche, in
presenza di eccessivo feltro, o in seguito attacchi fungini e/o
di insetti.
Chiamata comunemente “arieggiatura”, consiste nell’esecuzione
di un taglio verticale del tappeto erboso, tale operazione è eseguita tramite una macchina
manuale o portata, dotata di rulli con lame semplici o doppie, le quali ruotando provocano
dei tagli nel terreno. Questa operazione ha il compito di portare in superficie gran parte del
deposito vegetale in decomposizione. Se lo spessore del feltro è superiore a 1 centimetro, è
consigliabile effettuare più passaggi. Il materiale portato in superficie, sarà poi asportato
passando con la macchine per il taglio adibite di apposito cesto per la raccolta.
Con il termine “feltro”, intendiamo tutto ciò che si forma col passare del tempo sotto il
colletto delle piante d’erba: foglie, rizomi e stoloni in decomposizione. Questo strato,
assumerà una colorazione marrone e, si compatta al punto di apparire come un vero tessuto
di feltro.
Arieggiamento superficiale: Con questo termine si intendono tutte le lavorazioni che
interessano il “top soil”, ovvero terreno di superficie, sino alla profondità di circa 10 cm. In
pratica sono bucature con o senza asporto di materiale. La bucatura senza asporto di
materiale può essere una chiodatura (cioè una bucatura con chiodi), o una lamatura o una
discatura, che sono incisioni sottili. La bucatura con asporto di materiale è invece la
carotatura, cioè una bucatura con fustelle cave, ne risultano dei cilindretti di terreno (carote)
da asportare manualmente.
Arieggiamento di profondità: Il “top soli” va lavorato anche in profondità, oltre i 10 cm, per
garantire un’efficiente ossigenazione e percolazione dell’acqua. A questo scopo si usa una
bucatrice di profondità, detta “vertidrain” e un trapano di profondità, detto “driller”.
Nel primo caso si può operare sia con estrazione del
materiale, sia senza.
Si tratta comunque di operazioni a carattere straordinario
da eseguirsi solo in caso di decadenza evidente del tappeto
erboso.
Figura 9 Arieggiatore manuale dotato di motore proprio;
Figura 10 Bucatrice di profondità portata;
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3. Sabbiatura o top dressing: Per integrare e compensare i vuoti creati con i fori della
bucatura o i tagli dell’arieggiatura, si procede alla sabbiatura, ovvero alla distribuzione di
sabia silicea di fiume vagliata e lavata. Con questa operazione si va a migliorare il tappeto
ornamentale e/o sportivo, risolvendo molti problemi riguardanti la sua gestione.
La distribuzione della sabbia può avvenire anche senza preventiva bucatura, in quanto ha la
finalità di ripristinare una maggiore percentuale di sabbia nello strato superficiale e favorire
la permeabilità idrica.
La sabbiatura è utile anche per i piccoli giardini domestici, dove il tappeto viene sfruttato
costantemente e si punta a far sì che il suo aspetto sia attraente, per questa operazione,
bisogna scegliere una sabbia di qualità, con contenuto calcareo inferiore al 5%, pH in
equilibrio con quello del suolo e con granulometria compresa fra 0,2 e 1 mm.
La quantità di distribuzione varia a seconda del tipo di prato, dallo sfruttamento e dallo stato
del prato. Generalmente per il livellamento
e il miglioramento della struttura del suolo
si tende a rilasciare 1 cm di strato sabbioso,
2 cm per soddisfare le necessità scritte
precedentemente e colmare buchi
derivanti da lavorazioni di bucatura.
In grandi appezzamenti, come possono
essere i campi da calcio è bene distribuire
la sabbia meccanicamente, per fari sì che il
processo di distribuzione sia omogeneo.
4. Risemina o trasemina: Durante le
lavorazioni di areazione, si abbinano
solitamente anche le operazioni di risemina,
che serve a rinnovare la vegetazione sul
tappeto erboso e a chiudere eventuali vuoti
venutisi a creare. La risemina, si esegue
contemporaneamente alla sabbiatura, in
modo da permettere al seme di essere
protetto e ricoperto e, quindi di germinare con maggiore facilità
Figura 11 Carrello spandi sabbia trainato;
Figura 12 Macchina utilizzata per la bucatura e la risemina contemporaneamente;
14
5. Concimazione: Si definisce concime ogni sostanza immessa nel suolo per migliorare le
funzioni nutrizionali delle piante. Il suolo possiede una fertilità propria collegata al suo
contenuto in elementi minerali e di sostanza organica derivante dall’ attività biologica.
Il prato, a seconda delle diverse tipologie, assolve molti scopi e non esiste una concimazione
universale applicabile a tutti i tappeti erbosi. È di fondamentale importanza l’esecuzione di
una concimazione equilibrata: si deve per ciò essere sicuri che le sostanze nel prato siano
presenti in quantità che rispettino determinati rapporti fra loro.
Una concimazione equilibrata, si basa, oltre che al giusto rapporto delle quantità, anche su
una corretta distribuzione durante l’anno. Per operare la scelta del periodo corretto, occorre
tener conto di due parametri fondamentali: Ritmo di crescita vegetativo della pianta nella
parte aerea e sotterranea; Temperature minime e massime che regolano l’assimilazione
radicale. Lo sviluppo delle erbacee riprende a marzo, dopo il riposo invernale, con il
momento di massima crescita in maggio, in questo periodo, il tappeto deve avere a
disposizione tuti quegli elementi che favoriscano la
partenza vegetativa (concimazione starter) e il
proseguimento della crescita. È quindi necessario
concimare abbondantemente nei mesi di marzo,
aprile e maggio. Nei mesi di luglio e agosto il prato
rallenta lo sviluppo, per poi riprenderlo ad inizio
settembre, anche in questo periodo è fondamentale
che abbia a disposizione delle riserve.
La concimazione può essere effettuata
manualmente per piccoli giardini o meccanicamente per grandi parchi o impianti sportivi.
ESIGENZE DELLE PRINCIPLI ERBACCEE PER PRATO ORNAMENTALE E SPORTIVO
Basse esigenze Medie esigenze Elevate esigenze
N Festuca ovina, festuca
arundunacea, poa neormalis
Poa trivalis
Festuca rubra commutata, zoysia
japponica, agrostis tenuis
Poa pratensis, agrostis
stolonifera, lolium perenne
P Festuca ovina, poa
neormalis, poa trivalis
Poa pratnesis, festuca rubra
commutata, festuca rubra rubra
Agrostis stolonifera, agrostis
tenuis, lolium perenne
K Agrostis tenuis,festuca ovina Poa pratensis, festuca rubra Agrostis stolon, lolium perenne
Figura 13 Carrello spandiconcime spinto manualmente;
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6. Controllo delle erbe infestanti: Le erbe infestanti, compromettono la fittezza del
nostro tappeto erboso, nonché la sua bellezza, sia per quanto riguarda la colorazione che
per l’aspetto. La loro presenza, potrebbe essere causata anche dalla non perfetta esecuzione
dei lavori di realizzazione, soprattutto per quanto riguarda la scelta del periodo di semina ed
inoltra è imputabile anche ad una scarsa manutenzione.
Le infestanti tuttavia, si possono contenere con le normale operazione di manutenzione:
taglio, arieggiatura, concimazione e irrigazione, se però eseguite nei giusti tempi e modi.
L’attuazione del diserbo chimico, risulta in alcuni casi l’unica via per eliminare o almeno
contenere la vegetazione infestante.
L’epoca in cui attuare il diserbo è correlata al ciclo vegetativo delle infestanti nel corso
dell’anno: Pre-emergenza, ovvero all’inizio della germinazione (primavera) e post-
emergenza, quando le piante sono già avanti nel corso del loro ciclo vegetativo (estate).
Le principali infestanti presenti in un tappeto erboso sono: Dicotiledoni, piante a foglia larga
perenni e monocotiledoni, graminacee annuali e perenni.
Le epoche di diserbo iniziano ad aprile e durano fino a settembre per quanto riguarda le
monocotiledoni, mentre per le dicotiledoni il periodo indicato va da maggio a settembre.
Figura 14 Carrello per diserbo dotato di batteria per la nebulizzazione dei prodotti fitosantiari;
Figura 15 Diserbo effettuato meccanicamente con tramite botte portata dalla macchina operatrice;
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Le principali cause di danno del tappeto erboso
1. Necrosi fogliare e marciume: Sono pseudo funghi che colpiscono le radici e il colletto,
ma anche le foglie e, sono in grado di sopravvivere molto a lungo nel terreno. L’attacco
all’apparato radicale provoca inizialmente ingiallimenti e, se l’infezione è forte ed estesa,
l’erba muore con manifestazione di larghe chiazze.
Il prato si può presentare ampiamente “pelato”, con vegetazione diradata. Gli attacchi
fogliari sono di notevole entità, con temperature notturne superiori ai 18°C e con lunghi
periodi di bagnatura fogliare. Un elevato contenuto idrico e uno scarso drenaggio
comportano gravi attacchi a livello radicale.
Difesa: La sostanza attiva, come fungicida di riferimento, per contenere gli attacchi è il
propamocarb.
Figura 16 Tappeto colpito da necrosi fogliare
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2. Sclerotinia o macchia a forma di dollaro: è la più nota malattia fungina dei prati
ornamentali e sportivi, specie quelli sottoposti a tagli frequenti come i campi da golf. Lo
sviluppo del patogeno è favorito dalla bagnatura leggera (rugiada, piogge lievi) e
temperature tra i 15°C e i 30°C, soprattutto se alternate con giorno caldo e notte fresca. Il
patogeno sopravvive come micelio dormiente sulle piante infette, è diffuso da un’area
all’altra dall’acqua e dalle attrezzature di manutenzione, come le tosaerba. La diagnosi può
essere fatta esaminando le foglie ancora vive, le lesioni sono di colore giallastro con contorno
rosso marrone e usualmente si allargano a partire dal margine della lamina fogliare.
Difesa: Evitare prolungati periodi di bagnatura fogliare. Favorire la corretta areazione del
tappeto erboso. Condizioni di carenza azotata favoriscono la gravità delle infezioni. Possono
essere effettuati trattamenti anticrittogamici con prodotti a base di propiconazalo.
Figura 17 Esempio di macchia di dollaro
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3. Macchia necrotica ad anello: Il patogeno vive nel terreno e si sviluppa sulla superficie
delle radici delle piante per quasi tutto il periodo dell’erba dei prati senza provocarne sintomi
visibili, ma quando le condizioni sono favorevoli le attacca direttamente provocandone la
morte. I sintomi iniziali possono presentarsi come anelli di olore verde chiaro o paglia. Sono
più suscettibili a questa malattia i tappeti erbosi in condizioni di stress idrico e nutrizionale
e alcune specie, ad esempio la poa pratensis o la poa trivalis.
Difesa: Possono essere effettuati trattamenti anticrittogamici con prodotti a base di
propiconazolo.
Figura 18 Macchia necrotica ad anello
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4. Macchia bruna: Il patogeno è un fungo del terreno piuttosto comune che sopravvive in
inverno come sclerozio nel suolo e nei residui. In condizioni favorevoli, con elevata umidità
e alta temperatura, gli sclerozi germinano e producono micelio fungino ragnateloso che
infetta le piante nella parte aerea più vicina al suolo. Sulla base delle foglie si sviluppa un
marciume soffice e scuro, le foglie e l’intero fusto possono essere facilmente strappati a
mano. La malattia si evidenzia sul tappeto inizialmente con piccolo macchie che vanno dal
giallo al rosso al marrone al paglia quando le foglie stanno per morire. La macchie si
espandono facilmente ed in maniera notevole.
Difesa: La difesa consiste in una corretta tecnica di conduzione del prato, evitando eccessi
di bagnatura e di concimazioni azotate, mentre un giusto apporto di fosforo e potassio aiuta
a prevenire l’insorgenza della malattia. Per trattamenti anti-fungini la sostanza attiva
consigliata è il tolclofos-metile.
Figura 19 Macchia bruna
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5. Marciume rosa invernale: Questo fungo supera le condizioni ambientali sfavorevoli,
rappresentate dalle stagioni calde e secche, come micelio dormiente o come spora nel
terreno e nei residui. La germinazione delle spore avviene in condizioni di umidità e con
temperatura intorno ai 16°C. l’infezione è fogliare e può essere diffusa con macchine,
attrezzature, calpestio, acqua e vento. I sintomi sul tappeto sono rappresentati da macchie
circolari biancastre di diversi centimetri di diametro e spesso si osserva anche il micelio. Con
l’evoluzione dell’infezione le aree colpite tendono ad assumere una colorazione vinosa. Il
colore rosato, che appare in condizioni di umidità e luce è dovuto alle fruttificazioni che il
micelio fungino genera.
Difesa: Come misure di lotta si consiglia di non concimare nel tardo autunno di non
smuovere manti di neve troppo compatta. Eventuali trattamenti fungini vanno eseguiti in
autunno e la sostanza attiva consigliata è il propiconazolo.
Figura 20 Marciume rosa invernale
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6. Marciume grigio delle nevi: Il fungo si sviluppa sotto la neve. A seconda dell’altezza di
taglio a cui viene mantenuto il prato, i sintomi consistono in macchie circolari chiare, di una
decina di centimetri di diametro; mentre se l’erba è più alta, le macchie sono più larghe e di
forma indefinita. Le chiazze si allargano sotto lo strato nevoso. Il micelio, di colore grigiastro
è visibile con lo scioglimento della neve, poi scompare e le foglie colpite assumono un
aspetto bianco-argentato e fragile. La malattia può essere dannosa in aree soggette a grandi
precipitazioni nevose.
Difesa: Le misure di controllo, sono simili a quelle indicate per il marciume rosa invernale,
infatti si consiglia di non effettuare concimazioni nella stagione autunnale e di non smuovere
blocchi di neve compatti. Eventuali trattamenti fungini possono essere effettuati in autunno,
a base di prpoconazolo.
Figura 21 Marciume grigio delle nevi
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7. Grillotalpa: Il grillo talpa vive nel terreno dal quale esce solo raramente. Si ritiene che sia
in grado di volare fino a 8 km nella stagione degli accoppiamenti. Ha un ciclo di sviluppo
biennale: le forme giovanili nate nell’anno superano l’inverno ben approfondite nel terreno,
poi nella primavera successiva risalgono in superficie e mutano in ninfe, diventando poi
adulte in estate. Le femmine sono feconde al terzo anno e ovidepongono in primavera
(maggio-giugno). Le uova vengono deposte, circa 200-300 per femmina, in nidi terrosi e
tondi, grandi come una palla da tennis, a 10-20 centimetri di profondità, con un foro di
entrata. Il grillotalpa si nutre un po’ di tutto: larve, insetti terricoli e atri abitanti del terreno,
ma anche di bulbi e tuberi, scavando complesse gallerie. Il grillotalpa è attivo soprattutto di
notte e nelle giornate nuvolose. Talvolta gli adulti, è possibile visionarli fuori dalle gallerie di
notte.
Difesa: La lotta è di tipo meccanico e consiste nella distruzione delle ooteche, oppure si
possono utilizzare esche innescate con insetticida da distribuire in aprile-maggio, in ore
serali, dopo una pioggia o successivamente al ciclo irriguo, avendo cura di eliminare
manualmente gli insetti avvelenati che altrimenti sarebbero mangiati dagli uccelli.
Figura 22 Esemplare di grillotalpa
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Difesa del tappeto erboso
1. Lotta chimica: La lotta chimica viene usata nei green e nel caso di tappeti ad alta
manutenzione. Per i fungicidi, i trattamenti per via fogliare sono quelli più frequenti, anche
se quelli per bagnatura sarebbero più efficaci nel caso di agenti di malattie radicali. Questi
ultimi, tuttavia, tendono ad essere più dannosi per l’ambiente, inoltre nel caso di malattie
radicali, sarebbe necessario l’impiego di dosaggi maggiori di fungicida, rispetto a quelli
normalmente utilizzati. Si ricorda che, soprattutto nel caso di fungicidi inibitori della
biosintesi degli steroli, il dosaggio d’impiego, specie per trattamenti ripetuti, deve essere
attentamente valutato, per evitare problemi di fitotossicità.
Per quanto riguarda gli insetticidi, la lotta chimica si rende necessaria solo nel caso di
infestazioni, specie terricole con larve che si nutrono a spese degli apparati radicali delle
graminacee dei green o dei tappeti erbosi ad alta manutenzione. In Italia attualmente per
l’impiego sui tappeti erbosi, sono registrati due principi attivi, ovvero: azotorganico e
fosforganico. L’azotorganico è un prodotto che agisce sia per contatto che per ingestione nei
confronti di una vasta gamma di insetti. Il fosforganico è un prodotto che agisce anch’esso
sia per contatto che per ingestione ed è particolarmente indicato per combattere i principale
insetti terricoli, come ad esempio il grillotalpa.
Infine, abbiamo gli erbicidi, che dal punto di vista applicativo, si possono dividere in erbicidi
di pre-emergenza ed erbicidi di post-emergenza. Tra gli erbicidi di pre-emergenza, le
dinitraniline ed il derivato acido tetraftalico, sono dei prodotti antigerminello che vengono
cioè assorbiti dal fusticino sotterraneo nelle graminacee e dalle radici della porzione
interrata dell’ipocotile (asse compreso tra il seme e l’inserzione dei cotiledoni) nelle
dicotiledoni, contengono quindi le malerbe nella fase di emergenza dal terreno. Per quanto
riguarda invece gli erbicidi di post-emergenza, possono essere distinti tra quelli ad azione
ormonica ed efficaci contro le dicotiledoni annuali e perenni ed un graminicida specifico
appartenente alla famiglia degli arilossifenossipropionati.
2. Lotta biologica: Per quanto riguarda l’impiego di mezzi biologici nella lotta contro agenti
di malattie fungine e i principali insetti dei tappetti erbosi, bisogna affermare che si è ancora,
purtroppo, lontani da possibili applicazioni pratiche, anche per l’estrema scarsità di prodotti
formulati e registrati, disponibili esclusivamente per gli insetti. Sono però numerose le
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ricerche che si pongono l’obiettivo di scoprire tecniche innovative di difesa. Alcuni risultati
conseguiti, hanno portato alla scoperta di alcuni mezzi biologici per la lotta biologica. Per
quanto riguarda la lotta alle malattie fungine, la ricerca ha seguito indirizzi diversi, puntando
in qualche caso all’impiego di isolati avirulenti di alcuni patogeni, in altri all’isolamento di
microrganismi antagonisti e in altri ancora allo sfruttamento del fenomeno della resistenza
indotta.
Per la lotta agli insetti, in natura la densità delle popolazioni delle diverse specie di fitofagi
che vivono in un determinato ambiente viene influenzata da un complesso di fattori abiotici
e biotici. L’azione regolativa svolta dai soli fattori biotici viene definita lotta biologica
naturale. L’utilizzo e la gestione degli agenti biotici da parte dell’Uomo, per il contenimento
delle diverse specie dannose, costituisce l’oggetto della lotta biologica. Pertanto attraverso
l’uso di limitatori, tra i quali, virus, batteri e funghi, si tenta di contenere le principale
popolazioni dei principali organismi potenzialmente pericolosi al disotto delle soglie di
dannosità economica.
Infine per quanto concerne la lotta biologica alle infestanti, nei tappeti erbosi, tale intervento
risulta particolarmente problematico, sia a causa dell’adozione di pratiche manutentive
estremamente intensive sia a causa della diversità dei problemi da risolvere. Esistono due
tipi di lotta biologica: classica o inoculativa e inondativa o microdiserbo. La prima tecnica,
comporta il rilascio di agenti naturali ospite-specifici, una volta trovata la specificità, nel 98%
dei casi si tratta di insetti. È una tecnica che funziona in ambienti poco disturbati dall’uomo,
come ad esempio pascoli e corsi dei fiumi. La seconda tecnica, quella inondativa, comporta
l’uso di organismi indigeni e/o esotici sotto forma di preparati commerciali contro piante
autoctone divenute infestanti.
Si parla inoltre di lotta biologica a largo spettro quando si utilizzano animali come ovi-caprini
e bovini, che consumano indistintamente grandi quantità di infestanti, però questi non
hanno la possibilità di distinguere le specie coltivate e pertanto non trovano spazio d’azione
nei tappeti erbosi.
Infine per l’utilizzo di sostanze naturali ad azione erbicida, ciò nonostante la ricerca sia molto
attiva in tal materia, non ci sono realizzazioni che abbiano portato a risultati concreti.
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Costo di realizzazione
Realizzazione di un tappeto erboso ad uso sportivo dalle dimensioni di 6.500 mq (100mx65m):
1. Spianamento generale dell’area, al fine di riportarla alle quote di progetto, mediante scavo,
riporto di materiale in sito, entro una altezza media di 10-15 cm, eseguito con mezzi
meccanici a controllo automatico, compreso tracciamento, picchettatura ed ogni altro
onere:
6.500 mq x 1,30 €/mq = 8.450,00 €
2. Esecuzione di drenaggi di collettori laterali mediante scavo in sezione ristretta 50 x 80 cm,
fornitura e stesura di tubo dreno diametro 160 mm, su letto di sabbia, reinterro con ghiaietto
2-4 fino a -20 cm dal piano finito e poi con sabbia e terra:
(100 m x 2) x 33,10 €/m = 6.620,00 €
3. Esecuzione di drenaggi di profondità compreso di scavo in sezione risretta 20 x 60 cm,
fornitura e stesura di tubo dreno diametro 60 mm, su letto di sabbia, raccordo al collettore,
reinterro con ghiaietto 2-4 fino a -20 cm dal piano finito e poi con terra:
(100 m x 2) x 21,20 €/m = 4.240,00 €
4. Fornitura e posa di pozzetti in cls, prefabbricato sezione interna 40 x 40 cm, comprensivi di
sovrastante griglia in polipropilene:
Quantità 1 pozzetto x 97,70 € = 97,70 €
5. Esecuzione di correzione granulometrica del suolo esistente, mediante riporto di sabbia
(granulometria 0,2-0,3), strato uniforme di 8-10 cm, con % di parti fine (limo + argilla) <6-
8%; successiva miscelazione con 5-6 cm di suolo mediante ripetuti passaggi con apposito
mezzo o erpice rotante:
6.500 mq x 50 €/mq = 325.000,00 €
6. Concimazione di fondo chimica mediante fornitura e distribuzione di 500 kg di perfosfato
min., 300 kg di solfato magnesiaco e 100 kg di solfato ferroso e successiva incorporazione
nei primi 12-15 cm:
6.500 mq x 0,30 €/mq = 1950,00 €
7. Fornitura e posa in opera di linee di irrigazione eseguite con: scavo in sezione ristretta di
profondità 35-50 cm max, fornitura e posa di tubi ad alta densità di polietilene diametro 75
mm, raccordi e pezzi speciali, reinterro con sabbia e terra:
6.500 mq x 13 €/mq = 84.500,00 €
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8. Fornitura e posa in opera secondo le quote di progetto di irrigatori a turbina con coperchio
in gomma morbida, prolunga e snodo, gittata 30 m, portata 250-300 l/min. a 6/7 atm. Di
pressione d’esercizio, angolo di lavoro 180°:
Quantità 7 irrigatori x 850,00 € = 5.950,00 €
9. Fornitura e posa di elettrovalvole diametro 2” assemblate in un unico collettore:
Quantità 3 elettrovalvole x 550,00 € = 1.650,00 €
10. Fornitura e posa in opera di centralina elettromeccanica, elettronica di comando, 12 settori,
escluso opere elettriche:
Quantità 1 centralina x 940,00 € = 940,00 €
11. Esecuzione di drenaggi superficiali, di dimensioni di 25 cm di profondità e 8 cm di larghezza,
eseguiti con mezzo meccanico che taglia ed asporta il terreno, contemporaneo e successivo
riempimento con ghiaietto pezzatura 2-4 cm fino a -5 cm dal piano finito, con interasse di 1
m nella zona centrale e 1,50 m nelle face laterali, successiva immediata copertura con
miscela porosa a protezione degli stessi:
(100 m x 2) x 3,70 €/m = 740,00 €
12. Fornitura e stesura di un materiale denominato “supporto poroso” avente le seguenti
caratteristiche: granulometria 0-3 mm, con parti fine (limo + argilla) >8%, calcare attivo
praticamente compreso tra 5,5 ed 8, ritenzione idrica min. 20%, permeabilità compresa tra
0,6 e 6 mm/min.; ovvero costituito da una miscela di sabbie silicee e laviche (pomici e lapilli)
a norma Din 18035/4:
6.500 mq x 55,40 €/mq = 360.100,00 €
13. Esecuzione di lavorazione intrasuolo atta a legare il supporto poroso con la sabbia corretta,
mediante attrezzo che esegue le profonde fenditure nel suolo, e/o profonde carotature su
rullo folle, ovvero senza rivoltamento degli strati:
6.500 mq x 0,30 €/mq = 1.950,00 €
14. Semina a 30/35 g/mq di miscuglio di graminacee così composto: 40/50 % Lolium perenne in
due varietà (punteggio delle varietà nelle liste BRD per prati da gioco: 7-8); 50/60% Poa
pratensis in due varietà (punteggio delle varietà nelle liste BRD per prati da gioco: 7-8):
6.500 mq x 0,40 €/mq = 2.600,00 €
15. Copertura del sema mediante distribuzione di 0,6-0,7 cm del materiale denominato
“supporto poroso”, in strato uniforme:
6.500 mq x 0,50 €/mq = 3.250,00 €
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16. Concimazione starter con concimi complessi contenenti N nelle forme a lenta cessione per
un dosaggio di 4 g/mq di N:
6.500 mq x 0,09 €/mq = 585,00 €
17. Cura del prato fino a completa formazione, tramite: primo taglio con macchina a lame
rotanti, con prato a 9-10 cm di altezza riportato a 5-6 cm; secondo taglio e successivi numero
6 sfalci, con macchine a lame elicoidali o rotanti con sistema “mulching”, con prato a 5-6 cm,
riportato a 3,5 cm, ovvero a turno settimanale nei mesi di sviluppo intenso; difesa
fitosanitaria al bisogno; seconda concimazione a 90 giorni dalla semina con 5/6 g/mq di N,
nelle forme a lenta cessione; cura dell’irrigazione:
6.500 mq x 1,55 €/mq = 10.075,00 €
18. Fornitura e posa di coppia di porte da calcio regolamentari in profilato in alluminio, vernice
colore bianco, comprese le bussole da interrare e rete in nylon:
Quantità 2 porte x 2.950,00 € = 5.900,00 €
19. Fornitura e posa di bandierine d’angolo con palo antinfortunistico in PVC, vernice colore
bianco, comprese bussole da interrare:
Quantità 4 bandierine x 62,50 € = 250,00 €
20. Tracciatura della segnaletica completa del campo compreso la segnatura con specifica
attrezzatura per l’uso di vernice a spruzzo atossica:
Prezzo = 400,00 €
Costo totale dell’opera di realizzazione = 823.597,70 €
Realizzazione di un tappeto erboso ornamentale dalle dimensioni di 1000 mq:
1. Per un prato polifita, comprese tutte le opere fino alla semina: pulizia del terreno dalle
infestanti (compreso eventuale diserbo), lavorazioni di affinamento del terreno,
concimazione di fondo, livellamento meccanico con rifiniture manuali, semina miscuglio in
ragione 30 gr/mq, copertura seme, rullatura e concimazione starter:
1000 mq x 2,85 €/mq = 2.850,00 €
2. Per la cura dalla germinazione alla completa formazione del tappeto erboso con percentuale
di inerbimento a regola d’arte, privo di infestanti, comprensivo di quattro sfalci, una
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concimazione con concime a lenta cessione in dose 40 gr/mq, un diserbo selettivo
antigerminello contro le infestanti graminacee, un diserbo selettivo contro le infestanti
dicotiledoni:
1000 mq x 1,28 €/mq = 1.280,00 €
3. Per la fornitura e la stesura di prato pronto a rotoli (prato in zolle), comprese tutte le
operazioni di preparazione del terreno:
1000 mq x 17,25 €/mq = 17.250,00 €
Costo di manutenzione
Manutenzione di un tappeto erboso ad uso sportivo dalle dimensioni di 6.500 mq (100mx65m):
1. Concimazione con concime chimico ternario contenente azoto in formulazione a lenta
cessione nella quota minima del 30% e con titolo minimo di azoto = 10, distribuito
meccanicamente in modo uniforme senza creazione di accumuli:
6.500 mq x 0,11 €/mq = 715,00 €
2. Diserbi selettivi in post-emergenza per infestanti termofile annuali:
6.500 mq x 0,10 €/mq = 650,00 €
3. Diserbi selettivi in pre-emergenza per le infestanti termofile con miscele di prodotti
registrati:
6500 mq x 0,15 €/mq = 975,00 €
4. Diserbi selettivi per infestanti dicotiledoni, mediante miscela di prodotti registrati:
6.500 mq x 0,07 €/mq = 455,00 €
5. Esecuzione di un trattamento insetticida sui tappeti erbosi, eseguito sulla base della
sorveglianza fitopatologica, utilizzando pompa a bassa pressione e idonei ugelli
nebulizzatori, compresa fornitura del prodotto:
6.500 mq x 0,07 €/mq = 455,00 €
6. Esecuzione di un trattamento anticrittogamico sui tappeti erbosi, eseguito sulla base della
sorveglianza fitopatologica, utilizzando pompa a bassa pressione e idonei ugelli
nebulizzatori, compresa fornitura del prodotto:
6.500 mq x 0,16 €/mq = 1.040,00 €
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7. Arieggiamento del prato tramite ripetuti passaggi con macchina tipo “verticut”, come
indicato dalla D.L. con raccolta e trasporto alle pubbliche discariche del materiale vegetale:
6.500 mq x 0,25 €/mq = 1.625,00 €
8. Arieggiamento del suolo o fessurazione con lame profonde per una profondità di 10 cm,
eseguita con macchina del tipo “vertidrain”, con passaggio incrociato:
6.500 mq x 0,23 €/mq = 1.495,00 €
9. Fornitura e stesura di sabbia vulcanica specifica per tappeti erbosi con le seguenti
caratteristiche: calcare attivo inf. allo 0,5, granulometria a norma DIN 1834/4, pH compreso
tra 6,5-8, distribuita in strato uniforme con successivo passaggio di rete specifica per
interramento:
6.500 mq x 0,55 €/mq = 3.575,00 €
10. Trasemina del prato compresa la fornitura in ragione di 20 g/mq e distribuzione di miscuglio
di graminacee così composto: 40-50% lolium perenne in due varietà (punteggio delle varietà
indicato nelle liste BRD per prati da gioco: 7-8); 50-60% poa pratensis in due varietà
(punteggio delle varietà indicato nelle liste BRD per prati da gioco:7-8). Distribuzione da
effettuare con due passaggi incrociati mediante apposita seminatrice in grado di interrare il
seme a profondità adeguata (0,5-2 cm), completamento del lavoro tramite semina nelle zone
di maggior usura:
6.500 mq x 0,40 €/mq = 2.600,00 €
11. Tosatura del manto erboso a turno settimanale eseguito con macchine a lame rotanti con
sistema “mulching”, con altezza di taglio tra 3-5 cm, con rifinitura dei bordi del campo con
decespugliatore:
6.500 mq x 0,06 €/mq = 390,00 €
Costo totale della manutenzione Ordinaria + manutenzione straordinaria =
=13.975,00 €
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Manutenzione di un tappeto erboso dalle dimensioni di 1000 mq:
1. Concimazione con concime chimico ternario, contenente azoto in formulazione a lenta
cessione, distribuito tramite carrello spandi concime manuale, in maniera uniforme, senza
creare accumuli, compresa la fornitura del prodotto:
1000 mq x 0,23 €/mq = 230,00 €
2. Esecuzione di trattamento diserbante con prodotti selettivi contro dicotiledoni, eseguito con
carrellino pompa a bassa pressione dotata di appositi ugelli per nebulizzare il prodotto, con
rifinitura dei bordi o eventuali ostacoli con pompa a spalla:
1000 mq x 0,18 €/mq = 180,00 €
3. Esecuzione di un trattamento insetticida, eseguito sulla base di sorveglianza fitopatologica,
utilizzando un carrellino pompa, a bassa pressione dotato di idonei ugelli per nebulizzare il
prodotto, compresa la fornitura del prodotto:
1000 mq x 0,18 €/mq = 180,00 €
4. Esecuzione di arieggiamento del tappeto erboso, eseguito con il passaggio di idonea
macchina “verticut” che permetta l’asporto del feltro organico formatosi, compreso la
raccolta e l’asporto del materiale:
1000 mq x 0,25 €/mq = 250,00 €
5. Esecuzione di trasemina eseguita tramite lavorazione meccanica e rifinitura manuale, 20
g/mq di concime starter, semina di miscuglio di graminacee, in dose di 15 g/mq, compreso
l’incorporamento manuale nel terreno:
1000 mq x 0,70 €/mq = 700,00 €
6. Esecuzione di sabbiatura intrasuolo, per alleggerire il terreno con fornitura e stesura di sabia
silicea, fraz. Limo-argillosa <5%, calcare attivo <1% e tirata manualmente con rete specifica
per tappeti erbosi:
1000 mq x 0,80 €/mq = 800,00 €
7. Tosatura del manto erboso a turno settimanale, eseguita con macchine a lame rotanti,
dotate di sistema “mulching”, con altezza di taglio compresa tra 3-5 cm, con rifinitura tramite
decespugliatore delle bordure, della base delle recinzione e del piede delle piante:
1000 mq x 0,11 €/mq = 110,00 €
Costo totale della manutenzione ordinaria + manutenzione straordinaria =
=2.450 €
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Principale bibliografia consultata
“La difesa dei tappeti erbosi malattie fungine, nemici animali e infestanti”;
Di: “M. L. Giullino – M. Mocioni – G. Zanin – A. Alma”.
Distribuito da: edizioni l’informatore agrario.
“Progetto, impianto e cura del prato manuale completo”;
DI: “Daniela Beretta – Angelo Vavassori”.
Realizzazione editoriale: Edito Ag. Ed. (Verona).
Preziario verde 2012, preziario delle opere di costruzione e manutenzione del verde
della provincia di Brescia;
Distribuito da: Associazione florovivaisti Bresciani.
“Difesa delle colture parte applicativa”;
DI: “Alessandro Dellachà – Giacomo Olivero”.
Editore: Reda.
Immagini scattate personalmente, altre fornite da Arbogreen s.n.c ed altre prelevate
da internet.