istituto magistrale statale di rieti elena principessa di napoli liceo delle scienze sociali liceo...
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Istituto Magistrale Statale di Rieti“Elena Principessa di Napoli”
Liceo delle Scienze SocialiLiceo Sociopsicopedagogico
Lezione a Classi aperte
5° A – B - F
Disciplina: Filosofia
Anno Scolastico 2009 - 2010
La nascita della bioetica.bioetica.1
Si afferma nella seconda metà del XX secolo all’interno di un contesto culturale in cui è possibile rintracciare i seguenti fenomeni:
tumultuoso progresso delle scienze biomediche;
nuovi interrogativi etici sulla capacità dell’uomo di gestire un nuovo e più grande potere in campo medico;
crescente consapevolezza dei diritti umani inalienabili che si fondano sulla dignità della persona umana;
crollo del mito della neutralità della scienza;
ripensare il rapporto uomo-pianeta.
La nascita della bioetica.bioetica.2
Si lega all’intuizione del noto oncologo Van Resselaer Potter il quale osservando i progressi tecnici e tecnologici che l’uomo stava raggiungendo già negli anni ‘70, si rese conto che un tale potere avrebbe potuto un giorno mettere in serio pericolo la vita stessa dell’uomo e del pianeta.
Nel suo libro “Bioetica. Un ponte per il futuro” del 1971 scrive:“l’uomo è diventato per la terra vivente come il cancro per l’uomo”.
Le prime origini della bioetica sono quindi in chiave “ecologica”, come scienza della sopravvivenza, che
confida nella biologia per individuare nuovi valori etici da perseguire, coniugando conoscenza biologica e
valori umani.
La nascita della bioeticabioetica.4
Partiamo da alcune precisazioni linguistiche
Etica: è la riflessione critica sulle dottrine morali e più in generale sui principi che ispirano l’agire libero e responsabile.
Bioetica: bio per rappresentare la conoscenza biologica, e ethics per rappresentare la conoscenza del sistema dei valori umani.
Morale: è un sistema codificato di norme del comportamento, accettate
dalla cultura di una determinata epoca e di un determinato gruppo di appartenenza.
Altre importanti chiarificazioni concettuali prima di Altre importanti chiarificazioni concettuali prima di procedere:procedere:
OntologiaOntologia: lo studio di ciò che inerisce l’essere, le : lo studio di ciò che inerisce l’essere, le sue caratteristiche fondamentali e qualità.sue caratteristiche fondamentali e qualità.
TrascendenzaTrascendenza: riguarda una realtà che supera : riguarda una realtà che supera un’altra, in particolare quella fisica.un’altra, in particolare quella fisica.
ModelloModello antropologicoantropologico: l’idea di uomo a cui fare : l’idea di uomo a cui fare riferimento, che ne definisce le qualità intrinseche riferimento, che ne definisce le qualità intrinseche e guida ogni tentativo di ricerca e risposta alle e guida ogni tentativo di ricerca e risposta alle domande esistenziali.domande esistenziali.
La nascita della bioeticabioetica.5
“ Lo studio sistematico della condotta umana nell’ambito delle scienze della vita e della cura della salute, quando tale condotta è esaminata alla luce di valori e principi morali”
La definizione di BIOETICA secondo l’Enciclopedia di Bioetica di W. T. Reich
(1978)
La nascita della bioeticabioetica.6
“ Lo studio sistematico delle dimensioni morali delle scienze della vita e della salute, con l’impiego di una varietà di metodologie etiche in un quadro interdisciplinare”.
La definizione di BIOETICA secondo l’Enciclopedia di Bioetica di W. T. Reich
(1995)
La nascita della bioeticabioetica.7
“La bioetica dovrà essere un’etica razionale che a partire dalla descrizione del dato scientifico, biologico e medico, razionalmente esamini la liceità dell’intervento dell’uomo sull’uomo,. Questa riflessione etica ha il suo polo immediato di riferimento nella persona umana e nel suo valore trascendente, e il suo riferimento ultimo in Dio, che è valore Assoluto. In questa linea è doveroso e spontaneo il confronto con la Rivelazione cristiana.”
La definizione di BIOETICA
secondo E. Sgreccia
La nascita della bioeticabioetica.8
Sacralità della vitaSacralità della vita Qualità della Qualità della vitavita
Quando si tentano di individuare i principi base della bioetica, in letteratura si riscontrano fondamentalmente
due punti di vista.
Tutti e due nascono da un unico denominatore,
una riflessione sulla vita.
Esistono sostanzialmente due tipi di modelli antropologici
Modello antropologico SECOLARE/LAICALE
Modello antropologico CRISTIANO/CATTOLICO.
SACRALITA’DELLA VITA
BIOETICA CATTOLICA
QUALITA’DELLA VITA
BIOETICA LAICA
Tale differenza esiste e si basa su due distinte concezioni del mondo, incarnate rispettivamente dalle dottrine della sacralità e qualità della vita.
DISPONIBILITÀ
INDISPONIBILITÀ DELLA VITA
Modello antropologico secolare
Anche detto laico.Ad esso si riferiscono le seguenti tendenze:
- Individualismo.- Riduzionismo.- Efficentismo.
Modello antropologico secolare
Individualismo.
L’uomo è considerato una realtà in perenne cambiamento, tanto da non poter accettare nulla di assoluto, tanto meno
dei valori universali. Si tratta di un ETICA senza VERITA’ che sfocia in un relativismo etico insuperabile nel quale la felicità
risiede nella personale autorealizzazione intesa come soddisfazione di bisogni e desideri.
Modello antropologico secolare
Riduzionismo. La vita umana non ha un valore intrinseco maggiore di quello
animale tanto meno è più sacra. L’uomo non è essenzialmente
diverso dall’animale, per quanto riguarda gli stati psichici si parla di un semplice e graduale passaggio tra le forme di vita meno evolute e
quella umana.
Anche la cultura si risolve in natura, così come i valori spirituali. È un etica chiusa alla trascendenza perché
riduce l’uomo al solo momento biologico.
Modello antropologico secolare
Efficientismo L’uomo ridotto al suo “fare” e “poter fare”, per cui anche la vita umana viene valutata in
termini di prestazione sociale, economica e di
efficienza.
Il possedere e il dominare diventano valori culturali che sostituiscono il contemplare e l’ammirare. I valori spirituali
diventano di secondo piano rispetto a quelli economici e produttivi. La cultura ricerca nella tecnologica la propria giustificazione d’essere piuttosto che nella dimensione
umana e spirituale.
L’ottica della qualità della vita.
PRINCIPIO ESSENZIALE
Nulla è più culturale dell’idea di natura, pertanto il cambiamento che l’uomo può esercitare sulla natura potrà essere ritenuto diversamente legittimo a seconda del concetto di natura che la società possiede.
L’ottica della qualità della vita.
Autonomia. Ogni individuo ha il diritto di scegliere in merito alle questioni
che riguardano la sua vita, la sua salute e la sua morte, senza che
alcuna autorità possa farlo per lui.
Rispetto delle convinzioni religiose.
Il rispetto del proprio credo è fondamentale, tuttavia dalla fede
religiosa non derivano prescrizioni in materia di bioetica.
L’ottica della qualità della vita.
Qualità della vita. Il vero rispetto della vita implica considerare inscindibile la vita
con la qualità della vita stessa.
Garantire l’accesso alle cure mediche.
Si tratta di permettere a tutti di godere degli standard medici
migliori, disponibili nella cultura di appartenenza.
Modello antropologico cristiano.
ANTROPOLOGIA RIVELATA: L’uomo comprende chi è a partire e all’interno di un relazione in cui i due soggetti – persona sono Dio e l’uomo. È Dio che rivela all’uomo l’uomo stesso in quanto suo creatore.
PRESUPPOSTO
Modello antropologico cristiano.
La creaturalità dell’uomo.
PUNTI FERMI CIRCA LA CONCEZIONE CRISTIANA DELL’ UOMO
Modello antropologico cristiano.
La creaturalità dell’uomo.L’uomo si riconosce creatura e quindi dà un senso e un valore alla propria esistenza solo in rapporto al Creatore, cioè all’interno di una relazione unica, esclusiva e soprattutto costitutiva.
Il valore di un soggetto non è quindi dato da ciò che egli fa o esprime ma dal semplice suo esistere in relazione con Dio.
Modello antropologico cristiano.
La creaturalità dell’uomo.Il valore della vita umana non è dato dalla qualità delle sue prestazioni o dalla qualità della vita stessa. La vita ha un valore in sé, valore dato dalla relazione che ogni essere ha con Dio.
La vita fisica NON ESAURISCE il valore della persona, ma ne rappresenta il fondamento dal quale si sviluppano tutti gli altri valori, né rappresenta il bene supremo dell’uomo, perché egli è chiamato all’eternità.
Questi sono gli elementi caratterizzanti il modello della sacralità della vita in cui si riconosce la bioetica cattolica.
La risposta della bioetica cattolica.
Presupposto:
la vita è un bene indisponibile per l’uomo, è un bene sacro per cui è degna di essere vissuta al di là delle condizioni in cui essa di manifesta.
L’ETICA DELLA SACRALITA’ DELLA VITAL’ETICA DELLA SACRALITA’ DELLA VITA
Tecniche di fecondazione e Tecniche di fecondazione e problematiche etiche.problematiche etiche.
• Fecondazione artificiale intracorporea ed extracorporea.
• Fecondazione artificiale omologa e eterologa.
Fecondazione artificiale intracorporea.
Avviene nelle vie genitali della donna.
Fecondazione artificiale extracorporea.
Avviene in provetta
Fecondazione artificiale omologa
Avviene con gameti della coppia richiedente
Fecondazione artificiale eterologa.
Avviene con la donazione di uno degli elementi utilizzati nella procreazione
L’inseminazione artificiale
S’intende il trasferimento del seme maschile crioconservato o fresco nelle vie genitali della donna.
La percentuale di successo in termini di bambini nati è valutata tra il 16 – 20% a seconda delle tecniche utilizzate.
LA FIVET e le sue problematiche etiche
Fecondazione in vitro con embryo – transfert.
L’incontro con la cellula uovo e gli spermatozoi avviene in un terreno di cultura. Gli embrioni ottenuti vengono reinseriti, in un numero non superiore a tre, in utero.
Il 95% degli embrioni in vitro vanno persi. Una parte è soppressa perché giudicati non trasferibili, una parte crioconservata per gravidanze differite e poi eliminata per decorrenza dei termini di congelamento, una parte utilizzata per sperimentazione di farmaci.
LA FIVET e le problematiche etiche
La depersonalizzazione della generazione umana nella fecondazione intra e extracorporea: si sostituisce all’atto generativo separando il momento procreativo con quello unitivo. Non sono i genitori che danno la vita, ma un tecnico che svolge un ruolo determinante.
La presenza di un terzo estraneo alla coppia nella fecondazione eterologa:si lede la dignità e i diritti del nascituro e della coppia.
LA FIVET e le problematiche etiche
Ciò che si dona non sono “semplici” cellule ma quelle atte a dare la vita ad un individuo per il quale qualcuno ha già deciso che molto probabilmente non conoscerà almeno uno dei due genitori. Ancora più emblematico la questione di genitori single non per abbandono o per accidente, che per scelta priva il nascituro di una parte insostituibile della sua identità.
Si crea una “presenza” all’interno della coppia che potenzialmente mina la sua armonia.
Con l’iperproduzione di embrioni, questi vengono considerati “oggetti” da selezionare, da scartare, da utilizzare per la soddisfazione di uno specifico bisogno, perdono il valore soggettivo di cui sono portatori.
“I problemi concernenti la vita umana costituiscono uno dei capitoli più controversi e laceranti nell’attuale dibattito bioetico.”
F. D’Agostino, Bioetica, Torino.
“I problemi concernenti la vita umana costituiscono uno dei capitoli più controversi e laceranti nell’attuale dibattito bioetico.”
F. D’Agostino, Bioetica, Torino.
Le decisioni mediche influiscono sulle modalità della morte?
Le decisioni della Persona-Paziente influiscono sulle modalità della morte?
In quale misura il Medico (Curante) rispetta le autonomia individuali e la volontà dei Pazienti?
In quale misura la Persona-Paziente è in grado di chiedere al Medico un “supporto medico” correttamente indirizzato in senso anti-sofferenza, senza sconfinare nell’invocazione di “aiuto a morire?”
CLASSIFICAZIONE
EUTANASIA VOLONTARIA
EUTANASIANON-VOLONTARIA
EUTANASIA INVOLONTARIA
esplicitamente richiesta dal paziente contestualmente o precedentemente all’insorgere della sofferenza.
quando la volontà del paziente non può essere espressa
quando viene ucciso, senza il suo consenso
CLASSIFICAZIONE
ATTIVA
PASSIVA
L’AZIONE, COMPIUTA DAL MEDICO O DA ALTRI, CHE PONE ATTIVAMENTE LA CAUSA CHE PROCURA LA MORTE.
L’OMISSIONE DI UN INTERVENTO CHE IMPEDISCE LA MORTE E LASCIA CHE IL PROCESSO PATOLOGICO SEGUA IL SUO CORSO.
Legislazione Straniera:
Stati uniti d’america Olanda Belgio Inghilterra Francia Germania Danimarca Svizzera
Olanda
La nuova normativa, approvata dal senato il 10 Aprile 2001 con la legge n° 137 con 46 voti a favore e 28 contrari, riconosce l’Eutanasia come “atto legale”seppure a certe condizioni , fin dall’età di 12 anni. Da sempre è lo Stato più tollerante in materia di
Eutanasia e suicidio assistito.
Belgio
Altrettanto recente è la legge belga del 26 maggio 2002 che sulla scia della precedente olandese, ha parimenti disciplinato tale fattispecie, ma con due importanti differenze.
Il paziente affetto da patologia incurabile, non deve necessariamente versare in condizioni estreme per potere inoltrare la propria richiesta ma deve essere maggiorenne o minore emancipato restringendo dunque la fascia di età che in Olanda comprende anche il dodicenne.
Francia
Un comitato nazionale consultivo per l’etica ha bocciato la possibilità della legalizzazione dell’eutanasia attiva, ma ha espresso parere favorevole a quella passiva (stop alle cure).
Germania
È prevista una depenalizzazione per l’eutanasia solo per persone in coma irreversibile che hanno lasciato un testamento biologico.
Danimarca
Dal 1992 è in vigore il testamento biologico nel quale i malati possono chiedere la fine delle cure.
Svizzera È consentito il suicidio assistito. Alcune associazioni favoriscono ai malati terminali i farmaci per morire.
Accanimento terapeutico
Un prolungamento della vita
fisica non dignitoso della
dignità della persona
Comitato Nazionale di
Bioetica
LE CURE PALLIATIVE
Le cure palliative si intraprendono nella fase in cui non è più la quantità di vita ad essere in discussione ma principalmente la qualità di vita residua del malato.
Cure Palliative:
1. Affermano la vita e considerano il morire come un evento naturale.
2. Non accelerano né ritardano la morte.3. Provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri
disturbi.4. Integrano gli aspetti psicologici e spirituali
dell’assistenza.5. Aiutano i pazienti a vivere in maniera attiva fino alla
morte.6. Sostengono la famiglia durante la malattia e
durante il lutto.
Inoltre si Caratterizzano Per:
La globalità dell’intervento terapeutico. La valorizzazione delle risorse. La molteplicità delle figure professionali e non. Rispetto dell’autonomia e dei valori del malato. L’integrazione e inserimento nella rete dei servizi
sanitari e sociali. L’intensità delle cure. La continuità delle cure. La qualità delle prestazione erogate.