[ita] il verismo - capuana e de roberto

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Il Verismo Il Verismo nasce in Italia tra la fine del 1877 e la primavera del ’78; il Verismo è, rispetto all’Italia, ciò che il Naturalismo è per la Francia: troviamo diverse somiglianze (sempre con le dovute differenze) tra i due movimenti culturali, anche perché quello italiano nasce direttamente da quello francese, grazie alla conoscenza dell’opera di Zola “L’Assommoir”, la cui recensione, redatta da Luigi Capuana, appare sul “Corriere della Sera”. Luigi Capuana Capuana è proprio il maggior esponente, nonché precursore, di questo movimento. Egli, nato a Mineo (in provincia di Catania), ha una formazione di stampo positivistico ed ha una profonda conoscenza di Hegel e Darwin (i maggiori ispiratori e creatori delle filosofie dell’800 e del primo ‘900). Egli vivrà (insieme a Verga) a Milano e a Firenze, città in cui verrà a contatto con gli Scapigliati e con la letteratura francese. Capuana è uno strenuo sostenitore della forma: egli si cura di come vengono strutturati i contenuti, che passano invece in secondo piano; parlando sempre di forma, egli afferma che essa “è inerente al soggetto”, e che quindi muta rispetto al momento storico e alle caratteristiche dei personaggi. Lo scrittore siciliano cerca di rappresentare una realtà quanto più possibile al vero tramite il linguaggio e l’uso dell’impersonalità: tutte caratteristiche riprese dal Naturalismo. In Capuana, ma in generale nei veristi, verrà meno, tuttavia, quell’impegno sociale tipico del Naturalismo francese, proprio a causa della focalizzazione delle opere sulla forma di rappresentazione del reale, e non su ciò che viene detto sopra esso. Altre differenze con i naturalisti sono la scomparsa del narratore altolocato, che nel verismo diviene di ceto sociale basso (il che comporta anche un abbassamento del registro linguistico, che diviene prettamente popolare e dialettale) e il diverso tipo di soggetto trattato: mentre i naturalisti, i quali provenivano da una realtà cittadina/borghese, prediligevano gli operai, i veristi, “figli della terra “, tendono invece a trattare le vicende di contadini e proprietari terrieri.

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Testo riassuntivo sul Verismo e su Luigi Capuana

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Page 1: [ITA] Il Verismo - Capuana e de Roberto

Il Verismo

Il Verismo nasce in Italia tra la fine del 1877 e la primavera del ’78; il Verismo è, rispetto all’Italia, ciò che il Naturalismo è per la Francia: troviamo diverse somiglianze (sempre con le dovute differenze) tra i due movimenti culturali, anche perché quello italiano nasce direttamente da quello francese, grazie alla conoscenza dell’opera di Zola “L’Assommoir”, la cui recensione, redatta da Luigi Capuana, appare sul “Corriere della Sera”.

Luigi Capuana

Capuana è proprio il maggior esponente, nonché precursore, di questo movimento. Egli, nato a Mineo (in provincia di Catania), ha una formazione di stampo positivistico ed ha una profonda conoscenza di Hegel e Darwin (i maggiori ispiratori e creatori delle filosofie dell’800 e del primo ‘900). Egli vivrà (insieme a Verga) a Milano e a Firenze, città in cui verrà a contatto con gli Scapigliati e con la letteratura francese.

Capuana è uno strenuo sostenitore della forma: egli si cura di come vengono strutturati i contenuti, che passano invece in secondo piano; parlando sempre di forma, egli afferma che essa “è inerente al soggetto”, e che quindi muta rispetto al momento storico e alle caratteristiche dei personaggi. Lo scrittore siciliano cerca di rappresentare una realtà quanto più possibile al vero tramite il linguaggio e l’uso dell’impersonalità: tutte caratteristiche riprese dal Naturalismo. In Capuana, ma in generale nei veristi, verrà meno, tuttavia, quell’impegno sociale tipico del Naturalismo francese, proprio a causa della focalizzazione delle opere sulla forma di rappresentazione del reale, e non su ciò che viene detto sopra esso. Altre differenze con i naturalisti sono la scomparsa del narratore altolocato, che nel verismo diviene di ceto sociale basso (il che comporta anche un abbassamento del registro linguistico, che diviene prettamente popolare e dialettale) e il diverso tipo di soggetto trattato: mentre i naturalisti, i quali provenivano da una realtà cittadina/borghese, prediligevano gli operai, i veristi, “figli della terra “, tendono invece a trattare le vicende di contadini e proprietari terrieri.

Luigi Capuana è l’autore del primo romanzo considerato verista: “Giacinta”. “Giacinta” è la storia di una ragazza che, stuprata da giovane, per protesta, deciderà di sposare un nobile decaduto, sia economicamente che fisicamente, invece dell’uomo che ama, con cui intratterrà una relazione extraconiugale ma da cui, alla fine, verrà abbandonata, abbandono che diverrà il motivo del suicidio di Giacinta, avvenuto per overdose del medicinale somministrato al padre della ragazza stessa. In “Giacinta” l’analisi psicologica – derivata dal Naturalismo – si concentra principalmente sulla protagonista, tuttavia l’intera vicenda viene narrata secondo il punto di vista del “dottor Follini” – il medico del padre di Giacinta - che, oltre a Giacinta, è l’unico personaggio ad emergere. “Giacinta” sebbene abbia diverse affinità con il romanzo naturalista, si discosta in parte da esso, poiché spesso, durante la narrazione, si perde l’oggettività e i linguaggio torna ad essere melodrammatico, manzoniano (stile che tuttavia veniva respinto in toto dai veristi).