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6 » ITALIA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 21 Marzo 2016
Giustizia
allo sfascio
Storia di copertina
in atti giudiziari: avrebbepreso una mazzetta e avreb-be stilato i ricorsi per contodi alcuni contribuenti. A Mi-lano, tra gennaio e la scorsasettimana, nell’ambito dellamedesima inchiesta sonostati arrestati ben quattrogiudici tributari. Secondo ipm Eugenio Fusco e LauraPedio, avrebbero aggiustatoun’enorme quantità di pro-cedimenti fiscali a favore diimprese, in cambio di soldi emazzette che venivano na-scoste anche in cesti natalizi.A Roma, la mattina del 9marzo, sono finite in manet-te 13 persone, accusate di a-ver pilotato e truccato incambio di stecche decine disentenze, tutte a dannod e ll ’Agenzia delle Entrate.Tre di loro erano giudici tri-butari e uno, nel 2013, avevasubito una condanna a 4 annie 4 mesi per fatti assoluta-mente identici a quelli con-testati adesso.
L’uomo braccato, tentadi cancellare le tracce
La lettura delle carte di que-ste tre inchieste, astraendo-si dai profili penali che natu-ralmente sono tutti ancorada definire, lascia tantissimaamarezza in chi ancora cre-da alla giustizia e allo stato didiritto. Perché non c’è solo ilgiudice con il problema del-la vetrofania, da appiccicaree staccare a seconda delle e-sigenze. C’è anche il miserotentativo, per lo stesso magi-strato che ormai si sentebraccato, di intervenire sulcancelliere per recuperarele sentenze sospette e pro-vare a riscriverle in chiavemeno favorevole al contri-buente-corruttore. Peccatosolo che invece le decisionisiano state già registrate enon c’è più nulla da fare.
Ne ll ’inchiesta romana leintercettazioni della Guar-dia di Finanza captano il fru-sciare delle banconote, cheil commercialista “co m pl i-ce” chiama “fotocopie”, e lavoce di uno dei tre magistra-ti corrotti che conta a vocealta i soldi. Cinque, dieci,ventimila euro per volta. Avolte anche 50 mila, da divi-
M a net te
Uno dei foto-
grammi degli
arresti legati
alle ultime in-
chieste sulla
Tr i but a r i a .
Spesso non
sono solo
m a z ze t te
Ansa
dere con i professionisti chefanno parte del giro. A Mila-no le mazzette fiscali le na-scondevano nei cesti di Na-tale, togliendo un po’ di po-vertà alla nascita di GesùBambino. Ancora nella Ca-pitale, un giudice arrestato,come si legge nell’ordinanzadel Gip, si era messo al cen-tro di una vera e propria rete
I» FRANCESCO BONAZZI
l diavolo è nei dettagli, si sa,ma anche una certa miseriasi coglie dai particolari. Aleggere con attenzione lecarte dell’inchiesta dellaProcura di Catania che il me-se scorso ha portato ai domi-ciliari quattro persone percorruzione in atti giudiziarisi scopre che un ruolo inso-spettabile lo gioca un danna-to autoadesivo. Lo stemmi-no della giustizia tributaria,mai come in questi giorninell’occhio del ciclone pergli arresti che sono andati inscena a Catania, Milano eRoma.
Il giudice Filippo Impal-lomeni, presidente dell’otta-va sezione della commissio-ne tributaria provinciale diCatania, avrebbe redattotutta una serie di provvedi-menti favorevoli a una gros-sa concessionaria di auto-mobili della città etnea, perun valore di quasi 800 milaeuro. In cambio non avrebbepreso soldi ma, nell’arco diun quinquennio, avrebbebeneficiato di varie “utilità”,come lavori gratis sulle autodi famiglia e l’uso gratuito diuna Ford “B-Max”. Su que-sta Ford, commette un’inge-nuità: appiccica subito sulparabrezza un adesivo con lostemma della sua magistra-tura. Il problema è che il giu-dice ha già i finanzieri sulcollo, che notano l’ad e si vo ,controllano l’im mat ri co la-zione della vettura e vannoin concessionaria a chiederedi vedere tutti i documentidella macchina. Il conces-sionario e il magistrato van-no nel panico: come spaccia-re un prestito gratuito di ol-tre sei mesi per una pro-va-cliente da due giorni? Equell’adesivo, subito rimos-so, ma che comunque lasciail segno? Impallomeni vieneascoltato dalle cimici delleFiamme Gialle mentre pre-para la sua linea difensiva:“Io posso dire che la macchi-na l’ho presa per far fare pra-tica a mia moglie che la vo-leva fare. Poi quando la gui-davo io, mettevo questo con-trassegno, ma lo mettevolà…nel senso che magari ve-devano sta cosa i posteggia-tori, i ladri…”.
Eh sì, i posteggiatori, i la-dri. Vero problema dell’Ita-lia per bene, da Nord a Sud.Ma certo anche questi magi-strati tributari, senza volerassolutamente generalizza-re, cominciano a essere unpo’ un problema. Il catalogodegli ultimi mesi è questo. APistoia, un avvocato civilistache svolgeva la funzione digiudice della commissionetributaria provinciale è statocondannato in primo grado acinque anni per corruzione
ROMA: LA GUARDIA DI FINANZA CAPTA
IL FRUSCIARE DELLE BANCONOTE, CHE
UN “COM PL IC E ”CHIAMA “FOTO COPI E ”
E UNO DEI TRE MAGISTRATI
CORROTTI CHE CONTA GLI EURO
di maneggi con questo i-struttivo catalogo operati-vo: “accogliere personal-mente o far accogliere i ri-corsi presentati presso laCommissione TributariaProvinciale, ovvero pressoquella Regionale; pilotarel’assegnazione dei ricorsi asezioni ove operavano giu-dici compiacenti da lui indi-viduati; predisporre bozzedi sentenze da consegnare aigiudici relatori consenten-do loro di utilizzarle per lemotivazioni delle sentenzeillecite; farsi portatore dellepretese dei giudici e delle al-tre persone da lui coinvolte econsegnare loro il compen-so pattuito”.
U n a l t r o p a s s a g g i odell’inchiesta romana servea capire come funziona il si-stema. Un secondo giudice
viene accusato di avere un“modus operandi” standarde dannatamente sfacciato:“Era solito contattare diret-tamente i professionisti chepresentavano i ricorsi inCommissione tributaria(soprattutto in prossimitàdella data dell’udienza di di-scussione) e dopo essersipresentato come relatore,chiedeva appuntamentipresso il loro studio e/opresso la loro abitazione, ad-ducendo la necessità di chia-rimenti sul ricorso in tratta-zione”. Una volta ottenutol’incontro diretto, il magi-strato “chiedeva subitosomme di denaro per l’acco-glimento dei ricorsi e spessodelegava agli stessi com-mercialisti la redazione del-le sentenze di accoglimento,ponendo le spese di giudizio
A CATANIA
Posso direche l’a ut ol’ho presaper far farepratica amia moglie.Poi quandola guidavoio, mettevoquestoco n t ra s -segno, malo mettevolà…
I numeri
32I miliardile richiestedel Fisconel 2015ge n e ra teda circa 600mila cause
5. 000Il numerodei giudicitributarie sono pagatia cottimo
500Lo stipendiodei presidentidiCo m m i ss i o n eè di circa60.000 eurolordi l’a n n o,ma un giudicemedio neincassa nonpiù di 5-6 milae il suoco m p e n s ofisso mensiledi solitooscillatra i 400e i 500 euro
Mazzetta
T r i but a r i a
la trionferà
Lunedì 21 Marzo 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO | I���I� » 7
In un’intercettazione, il giudice Luigi
De Gregori dice a un commercialista:
“Ho carta bianca... Faccio accettare
tutto. Lei faccia le controdeduzioni…
accolgo tutto e le do le spese”
In tutto
il Paese
Q ue l lo
che emerge
è una realtà
diffusa
ne l l’i nte ra
penis ola,
da Nord a Sud,
da Milano alla
Sicilia Ansa
spiega una particolarità cheemerge dalle inchieste incorso: quella di farsi scriverele sentenze dagli avvocati edai commercialisti dei con-tribuenti.
Racconta un importanteavvocato milanese, che haaccettato di spiegare al “Fat-to Quotidiano” come fun-zionano le commissioni tri-butarie (“Niente nome, al-trimenti non vinco più unacausa), “La preparazionegiuridica media delle com-missioni provinciali è abba-stanza mediocre, mentrenelle regionali va un po’ me-glio, ma a livelli non del tuttosoddisfacenti. La cartina ditornasole è data dalla stesu-ra delle sentenze, che si ri-volgono in un massimo didue paginette anche su que-stioni complesse. Ma comefanno? Va bene la sintesi, mala causa va un minimo trat-tata o no?”.
E ancora si racconta la
Il caso della
C ap it a le
Roma è stata
re ce nte me nte
co i nvolt a
da vari casi
legat i
a mazzette ;
al centro della
pagina un’illu -
st ra z ione
re a l i z z at a
da Emanuele
Fuce cch i
Ansa
storia, accaduta in un tribu-nale penale della Bassa lom-barda, del presidente delcollegio che chiese ai legalidell’imputato per reati fi-scali come mai avessero per-so contro l’Agenzia delleEntrate di fronte alla com-missione tributaria provin-ciale con quelli che gli fecerovedere la “sent enz a”. “LaCommissione respinge il ri-corso. Buongiorno”. Il giu-dice rimase senza parole.
Dunque una paginetta,massimo due, e via. Tanto almassimo sono 25 euro a sen-tenza. Non solo, ma un altrofenomeno che segnalano va-ri avvocati, anche a Roma, èquello dei presidenti “d o r-m i en t i ”. Anche quando sitratta di magistrati di rango,con un grande passato allespalle, spesso si adagianocompletamente e lascianoche faccia tutto il relatore.Che come si vede dalle in-chieste in corso, è la figurachiave di tutto il procedi-mento. Nelle carte dell’i n-dagine romana, ad esempio,uno dei relatori “venduti” siinforma con cautela in can-celleria se un certo presi-dente sia “uno che lascia fa-r e”, come tutti gli altri. Lavalutazione gli serve perproporre i propri servigi alcommercialista del contri-buente senza paura di sba-gliare il colpo. Se si può trar-
re una relazione da tutto ciò,forse è proprio quello di ave-re più contrappesi al relato-re nel collegio, visto che ilterzo giudice è addiritturaspesso trattato come un fan-tasma. Ma anche i fantasmiservono, quando un collegiogiudica 15 cause in un gior-no.
I l s i s t e m a c h e o g g i ènell’occhio del ciclone hacomunque un pregio chenon va dimenticato, speciein un Paese come l’Italia: u-na durata media delle causepiù che accettabili. Si trattadi un anno e mezzo per il pri-mo grado e di massimo dueper le Regionali. Buona par-te del merito, a parte il lavo-ro dei giudici, è anche delleprocedure, visto che qui nonsono previste prove orali.Ma quando si arriva in Cas-sazione, dove siedono sologiudici togati, la media si al-za a quattro anni, con puntedi sette. Non è un caso che gliorganismi della magistratu-ra tributaria abbiano offertoil distacco di 500 magistrati“o nor ar i” per smaltire l’e-norme arretrato.
Il nodo della selezionedentro i tribunali
Ancora un avvocato milane-se fa una buona sintesi: “For-se sono giudici dalla non ec-celsa preparazione giuridi-ca, magari gente che nella li-bera professione non ha a-vuto fortuna, ma sono giudi-ci che lavorano. Nella miacarriera, le uniche udienzedi pomeriggio che mi sonocapitate sono quelle in com-missione tributaria. Vorràdire qualcosa?”. Poi, certo,resta il nodo della selezione.Oggi avviene con un bandodel ministero dell’Ec o n o-mia e Finanze molto genero-so in quanto a requisiti. E’
ammessa anche gente lau-reata in legge solo da due an-ni. Se uno invece pensa aquanto sono difficili gli esa-mi da magistrato ordinario oda procuratore legale, poicapisce perché nelle causetributarie a volte si scontri-no culture diverse. Non solo,ma i tanti giudici che arriva-no dai ranghi dell’am mi ni-strazione finanziaria delloStato spesso sono portatoridi un’impostazione per na-tura schiacciata sulle posi-zioni del Fisco. E questo nonva bene per il cittadino.
C’è infine un dato che col-pisce un po’ tutti coloro chebazzicano le commissionitributarie: i giudici sono tut-ti almeno sessantenni. Saràper questo che quei (pochi)che delinquono spesso sot-tovalutano le dotazioni tec-nologiche della Guardia diFinanza. Vivono in un mon-do dove l’autoadesivo giustorisolve tutto.
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Auto, soldi, favori: una serie d’i n ch i e s te ,da Nord a Sud, da Milano alla Sicilia, svelail malaffare tra alcuni giudici fiscali, prontiad addomesticare le sentenze per gli inquisiti
a carica dell’A m m i n i s t r a-zione”.
In un’intercettazione, ilgiudice Luigi De Gregori di-ce a un commercialista: “Ioho carta bianca per acco-glierlo completamente. Fac-cio accettare tutto. Io volevoquesto tipo di collaborazio-ne. Lei faccia le controdedu-zioni…ma non più di tre pa-gine però… io accolgo tutto ele do le spese”.
Vicende penalie vicende di sistema
A questo punto ci sono tuttigli elementi per abbandona-re le vicende penali e passa-re agli aspetti che potremmodefinire, con una brutta pa-rola, “di sistema”. Le com-missioni tributarie sonocomposte da tre giudici, deiquali uno è di norma togato e
fa il presidente, mentre duepossono essere avvocati,commercialisti, ragionieri,n o t a i , e x d i p e n d e n t idell’amministrazione finan-ziaria ed ex ufficiali dellaGuardia di Finanza. Non so-lo, ma non mancano geome-tri, ingegneri e architetti,ammessi inizialmente per lequestioni catastali, ma poipian piano autorizzati a giu-dicare su tutto. Per dareun’idea della posta in gioco,le commissioni provinciali(primo grado) e regionali(secondo grado) nel 2015hanno deciso una massa di600 mila cause originate darichieste del Fisco, per unvalore di non meno di 32 mi-liardi di euro.
I giudici tributari sonopoco più di cinquemila e so-no sostanzialmente pagati acottimo, un tanto a senten-za. I presidenti di Commis-sione arrivano in totale a 60mila euro lordi l’anno, ma ungiudice medio ne incassanon più di 5-6 mila e il suocompenso fisso mensile disolito oscilla tra i 400 e i 500euro. Per gli stakanovistidella sentenza si può arriva-re a 15 mila euro l’anno, masono eccezioni. Sono cifrebasse, ma spiegano i casi dicorruzione? Certo che no,altrimenti gli operai dovreb-bero essere tutti ladri. Ma ilmeccanismo del cottimo