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LUDOVICO EINAUDI giovedì 11 aprile in concerto a Trieste con il progetto musicale più ambizioso della sua carriera LUDOVICO EINAUDI “SEVEN DAYS WALKING” IL 15 MARZO È USCITO IL PRIMO DI SETTE DISCHI CHE VERRANNO PUBBLICATI NELL’ARCO DI 7 MESI CONSECUTIVI IL NUOVO TOUR MONDIALE PARTITO DALL’ITALIA L’11 APRILE FARÀ TAPPA A TRIESTE, GIÀ SOLDOUT DA MESI GIOVEDÌ 11 APRILE 2019, ore 21:00 TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI CONCERTO SOLDOUT DA MESI

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LUDOVICO EINAUDI giovedì 11aprile in concerto a Triestecon il progetto musicale piùambizioso della sua carriera

LUDOVICO EINAUDI

“SEVEN DAYS WALKING”

IL 15 MARZO È USCITO IL PRIMO DI SETTE DISCHI CHE VERRANNOPUBBLICATI NELL’ARCO DI 7 MESI CONSECUTIVI

IL NUOVO TOUR MONDIALE PARTITO DALL’ITALIA

L’11 APRILE FARÀ TAPPA A TRIESTE, GIÀ SOLDOUT DA MESI

GIOVEDÌ 11 APRILE 2019, ore 21:00

TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTI

CONCERTO SOLDOUT DA MESI

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È il pianista compositore italiano più amato e acclamato nelmondo, ha suonato nei principali teatri e sale da concerti delglobo (da La Scala di Milano alla Royal Albert Hall di Londra,passando naturalmente per l’Arenadi Verona, le Terme diCaracalla, la Sydney Opera House, l’Olympia di Parigi, laRadio City Music Hall a New York e tantissime altre), è statoinsignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito dellaRepubblica Italiana e di Cavaliere dell’Ordine Des Arts etLettres dal Ministero della Cultura Francese.

Stiamo ovviamente parlando di Ludovico Einaudi che, a tre annie mezzo dall’ultimo lavoro “Elements”, venerdì 15 marzo hapubblicato il primo disco di “Seven days walking”, il suoprogetto musicale più ambizioso e visionario finorarealizzato: sette dischi che verranno pubblicati nell’arco disette mesi consecutivi.

In contemporanea all’uscita del primo disco della serie,Ludovico Einaudi presenta dal vivo “Seven Days Walking” in untour che nel corso del 2019 toccherà le principali cittàd’Europa e Stati Uniti. Partito con una serie di teatri

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italiani che registrano il tutto esaurito già da diversi mesi,per poi approdare in alcune tra le più importanti cittàeuropee (Lisbona, Bruxelles, Londra, Monaco, Lucerna, Berlino,Vienna, Parigi) e statunitensi (Washington, Philadelphia, NewYork, Chicago, San Francisco, San Diego, Los Angeles, etc.),per poi tornare in Italia in estate negli anfiteatri e nelresto d’Europa. L’unica tappa nel Triveneto, di questa primatranche di concerti, si terrà domani, giovedì 11 aprile alPoliteama Rossetti di Trieste, organizzata dall’agenziaVignaPR srl in collaborazione il Teatro Stabile del FriuliVenezia Giulia. Anche il concerto di Trieste è soldout da mesie non ci saranno pertanto biglietti in vendita alle casse.

Cosa abbia portato il compositore classico più ascoltato ditutti i tempi nello streaming e nelle classifiche allaconcezione di questa nuova impresa, ve lo raccontiamo con lesue parole. L’ispirazione nasce in montagna:

“Nel gennaio dell’anno scorso facevo lunghe passeggiate inmezzo alla neve, seguendo più o meno sempre lo stessopercorso. Nevicava molto e coi pensieri mi perdevo dentroquello stato di tormenta in cui le forme, spogliate dalfreddo, avevano perso i loro contorni e colori. Forse quellasensazione di essenza estrema è all’origine di questo album.”

Il disco è stato registrato in autunno a Schloss Elmau inGermania e negli Air Studios di Londra. Con Einaudi alpianoforte, Federico Mecozzi al violino e Redi Hasa alvioloncello. Riascoltando la registrazione delle prime prove,l’idea si precisa ulteriormente:

“Ogni versione mi sembrava avere un carattere proprio, consfumature distinte. Associavo il tutto al camminare,all’esperienza di fare e rifare gli stessi percorsi, scoprendoogni volta nuovi dettagli. E così alla fine ho deciso diinserire tutte le versioni in un percorso di ascoltolabirintico, per entrare nei meandri del processo creativo eper capire come un’idea musicale si possa sviluppare in tante

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direzioni, cambiare ogni volta che viene eseguita e cambiarenuovamente quando viene ascoltata.”

“Seven days walking” è dunque suddiviso in sette episodi,ognuno dei quali è focalizzato su alcuni temi principali,sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario osette momenti diversi dello stesso itinerario. Sette album dalDay One al Day Seven che, dopo l’uscita del Day One il 15marzo, verranno pubblicati in digitale a scadenza mensile finoa essere riuniti in cofanetto nell’autunno 2019.

LUDOVICO EINAUDI

11 APRILE 2019, ore 21:00

TRIESTE, Politeama Rossetti

Prezzi dei biglietti:

Platea A € 69,00 + dp

Platea B € 65,00 + dp

Platea C € 58,00 + dp

Prima galleria € 52,00 + dp

Seconda galleria € 43,00 + dp

Loggione € 30,00 + dp

CONCERTO SOLDOUT (biglietti esauriti da mesi!)

PER INFORMAZIONI SUL CONCERTO DI TRIESTE:

VignaPR – www.vignapr.it – [email protected]

VignaPR – Luigi Vignando – tel. (+39) 340 3731626 –[email protected]

ilRossetti – tel. (+39) 040 3593511 – www.ilrossetti.it –[email protected]

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LUDOVICO EINAUDI / BIOGRAFIA

Il pianista e compositore Ludovico Einaudi nasce a Torino il23 novembre 1955. Deve forse a sua madre, pianista amatoriale,il primo impulso alla musica e a quella che sarebbe diventatauna carriera illustre. Inizia gli studi musicali alConservatorio di Torino e si diploma al Conservatorio diMilano con Azio Corghi, perfezionandosi poi con Luciano Berio,di cui diventa assistente, e con Karlheinz Stockhausen. Nel1982 vince una borsa di studio per il Tanglewood MusicFestival, dove entra in contatto con le nuove tendenze delminimalismo americano. Negli anni seguenti compone musiche perballetto, cinema e teatro, come “Sul filo d’Orfeo” (1984),“Time out” (1988), “The wild man” (1991), “Salgari” (1995) ediversi lavori per orchestra e ensemble che vengono eseguitialla Scala di Milano, all’Ircam di Parigi, al Lincoln Centerdi New York. Con l’album “Stanze” del 1992, che raccogliesedici composizioni per l’arpa di Cecilia Chailly, inizia “unviaggio verso l’essenziale, alla ricerca della massimaintensità con il minimo indispensabile”. Ma è con “Le Onde”,

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primo album in solo e ispirato ai racconti di Virginia Woolf,che nel 1996 cattura l’attenzione internazionale,ulteriormente accresciuta dai successivi “Eden Roc” (1999), incui ospita un quintetto d’archi e il duduk di DjavanGasparyan, e da “I giorni” (2001), un ciclo di ballate perpiano ispirate da un viaggio in Mali. In Africa torna due annidopo, su invito del Festival au Desert. Da quell’esperienzaincide “Diario Mali” insieme al maestro della kora BallakéSissoko. La musiche che scrive nel 2002 per il remake del“Doctor Zhivago” trionfano al New York Film Festival,confermando il crescente prestigio di cui godono le suecolonne sonore, da “Fuori dal mondo” (2000), “Luce dei mieiocchi” (2001), “Sotto falso nome” (2004), “This is England”,film (2004) e serie tv (2010), fino a “Intouchables” (2011),“Samba” (2014), “Mommy” (2014, “The water diviner” (2015) e“The third murder” (2017). I teatri in cui suona diventanosempre più significativi. I concerti alla Scala di Milano,incisi anche su disco, all’Hangar Bicocca e alla Royal AlbertHall contrassegnano una raggiunta pienezza artistica. Nelnuovo album in studio “Una mattina” del 2004, la musica diEinaudi si fa più concentrata e introspettiva, mentre nelsuccessivo “Divenire” si espande nelle sonorità della RoyalLiverpool Philharmonic Orchestra. Entrambi i dischi, che giàprimeggiano le chart di musica classica, irrompono per laprima volta in quelle pop. Sarà l’unico musicista classico asuonare nel primo festival iTunes. Nel lungo tour mondiale chesegue, scrive costantemente musica nuova. Nel 2009 escono“Cloudland” con Robert e Ronald Lippok, e “Nightbook”, lavoronotturno, interiore, che “proietta il pianoforte comeun’ombra, in tutte le direzioni”. Il concerto culmine delletournée in Europa e Usa è ancora una volta alla Royal AlbertHall, da cui viene tratto un disco doppio e un dvd. Per dueestati consecutive dirige l’Orchestra della Notte dellaTaranta, producendosi in una visionaria prova di regiamusicale che lascia il segno nella musica tradizionale della“terra nera della tarantola”. Nel 2013 esce “In a time lapse”,una riflessione sul tempo, che viene registrato in un

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monastero e “concepito come una suite o i capitoli di un unicoromanzo”, in cui convergono intorno al pianoforte archi,percussioni ed elettronica. Molti sono i concerti memorabilidel tour mondiale che segue, quelli alla Sidney Opera House eall’Arena di Verona su tutti, ma anche lo speciale concerto“Piano Africain”, per sei pianoforti e altrettanti balafon emarimbe con cui apre Piano City Milano del 2014. Il nuovo“Elements” scaturisce nel 2015 “dal desiderio di rincominciareda capo, di provare strade diverse”. Tre mesi di registrazioninello studio di casa nelle Langhe “mentre fuori esplodeva laprimavera” e l’album diventa “una mappa di pensieri esentimenti, punti, linee, forme e frammenti di un solo flussointeriore tra mito, Euclide, la tavola periodica, gli scrittidi Kandinsky”. Nei tre anni successivi le tournée di“Elements” riempiono i teatri e le grandi arene del pop nelmondo. Suona la sua “Elegy for the Arctic”, commissionata daGreenpeace, su una piattaforma galleggiante tra i ghiacci delMar Glaciale Artico. Sempre nel 2016 comincia l’appuntamentoannuale con le “Dieci Notti” al Teatro Dal Verme di Milano:dieci concerti consecutivi con ospiti ed eventi speciali “perrestituire qualcosa a una città che mi ha dato tanto”.

ROBERTO VECCHIONI 11 aprileUDINE, Teatro Nuovo Giovannida Udine

ROBERTO VECCHIONI

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IL PROFESSORE DELLA MUSICA ITALIANA DOMANI INCONCERTO AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE

IL CANTAUTORE HA PUBBLICATO “L’INFINITO”, LAVOROCHE CONTIENE “TI INSEGNERÒ A VOLARE”, UNECCEZIONALE DUETTO CON FRANCESCO GUCCINI

A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico (“Ionon appartengo più” del 2013), il grande Roberto Vecchioni, ilprofessore della musica italiana, è tornato con un nuovo albumdal titolo “L’infinito”, pubblicato lo scorso 9 novembre,lavoro che ha ottenuto da subito il favore di pubblico ecritica. Un nuovo traguardo per una delle figure piùautorevoli della musica italiana, a cui ne è seguito un altro,perché Vecchioni sta portando questo nuovo lavoro in tour neiteatri d’Italia. Dopo il concerto tenuto a Gorizia, in FriuliVenezia Giulia l’appuntamento live con Roberto Vecchioni sirinnova domani, 11 aprile (inizio alle 21.00) al Teatro NuovoGiovanni da Udine, per l’organizzazione di Zenit srl e ScoppioSpettacoli, in collaborazione con Regione Friuli VeneziaGiulia, PromoTurismoFVG, Comune di Udine e Teatro stesso.I biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone ealle biglietterie del teatro. Info e punti venditasu www.azalea.it .

“L’infinito”, contiene l’eccezionale ritorno sulla scenamusicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duettacon Roberto Vecchioni nel singolo “Ti insegnerò a volare”,ispirato al grande Alex Zanardi, in rotazione radiofonica dal6 novembre. Due padri della canzone d’autore si rivolgono allenuove generazioni, in un periodo in cui tutto si dissolvenella liquidità e nella precarietà culturale, invitandole asfidare l’impossibile. La storia del campione è la metaforadella “passione per la vita che è più forte del destino”.“Questo brano – racconta Vecchioni – si specchia direttamentein quella che è stata chiamata la “canzone d’autore” e che nonc’è, non esiste più dagli anni ’70. In realtà l’intero disco è

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immerso in quell’atmosfera perché là è nato e successo tutto.Là tutto è stato come doveva essere, cioè immaginato, scrittoe cantato alla luce della cultura, semplice ed elementareoppure sottile e sofisticata, ma comunque cultura. Forse perquesto Francesco Guccini (che ho fortemente voluto nel miodisco per quello che rappresenta, e lo ringrazio ancora diesserci stato), ha scelto di cantare con me”.

Un passaggio di testimone per una nuova “resistenza” chesceglie mezzi analogici: solo cd e vinile senza piattaformestreaming e download, una scelta coerente al progettodiscografico che indica la volontà di non trattare la musicacome prodotto di consumo veloce, scaricabile con un click, dinon decontestualizzare l’ascolto del singolo brano, parteintegrante della narrazione che tiene insieme ritrattidiversi, da Alex Zanardi a Giulio Regeni, dalla guerriglieracurda Ayse a Leopardi, che l’autore accomuna nell’amore per lavita. Un album manifesto, “non 12 brani – come spiega ancoraVecchioni – ma un’unica canzone divisa in 12 momenti”, in unadimensione temporale verticale che rinvia al tema dallesuggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito aldi qua della siepe, dentro noi stessi. L’album è il fruttodella collaborazione di un team d’eccezione, LucioFabbri (produzione artistica): pianoforte, piano elettrico,organo Hammond, violino, viola, fisarmonica, basso elettrico echitarra elettrica; Massimo Germini: chitarra classica eacustica, chitarra 12 corde, mandolino, bouzouki, ukulele,liuto cantabile; Marco Mangelli: basso fretless; RobertoGualdi: batteria e percussioni.

Dario Furlan

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DEBUTTO VINCENTE DI MICHELEMANCIN SULLA FERRARI ALLASALITA DEL COSTO

MANCIN AL COSTO, DEBUTTO VINCENTE SULLAFERRARI

Il pilota di Rivà, alla prima uscita sulla 458 Evodel cavallino rampante, sorprende tutti firmando,alla salita vicentina, la classe GT Cup, quinto

assoluto nel gruppo GT.Rivà (Ro), 09 Aprile 2019 – Un esordio sorprendente,inaspettato per tanti versi, quello di Michele Mancin allaventottesima Salita del Costo di domenica scorsa, concluso conla vittoria nella classe GT Cup ed il quinto posto assolutonel gruppo GT.

Il pilota di Rivà, in gara per i colori della scuderiapolesana Mach 3 Sport, si presentava al primo atto del TrofeoItaliano Velocità Montagna 2019 in una veste del tuttoinedita.

Ad una vita vissuta al volante di vetture a trazioneanteriore, raccogliendo numerosi successi alla guida dellaPeugeot 205 Rallye e della Citroen Saxo, si è fatto ben prestoposto ad un cambio di rotta radicale.

Grazie alla sinergia nata con il team patavino Gaetani Racingil polesano ha finalmente rotto gli indugi, affrontando lacronoscalata vicentina a bordo di una Ferrari 458 Evo.

Le tante incognite della vigilia venivano rafforzate dacondizioni meteo non del tutto idonee per una prima uscitasulla rossa.

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Nonostante il fondo umido, causato dalla pioggia caduta sultracciato, Mancin ha firmato il gradino più alto del podio,rifilando ben 20”34 al primo dei diretti inseguitori, suFerrari 458 Challenge.

Un avvio alquanto promettente, in chiave TIVM, che rilancia lequotazioni del driver rivarese, ormai solo sulla cartaprotagonista di una stagione di apprendistato.

“Già era un sogno realizzato poter salire su una rossa” –racconta Mancin – “ma aspettarsi di concludere con lavittoria, al debutto assoluto, non era nemmeno nel cassetto diquelli più irrealizzabili. Risultato splendido, inaspettato. Èandata benissimo, considerando anche le condizioni di bagnatoche abbiamo affrontato. Domare il cavallino rampantesull’umido non è di certo una passeggiata per chi lo conosceda tempo. Figuriamoci per me, all’esordio. Grazie di cuore aLuca Gaetani, assieme alla Gaetani Racing, ed alla RAM diVicenza. Tutto splendido.”

Il weekend nasceva sotto una cattiva stella, in quel diCogollo del Cengio: nella sessione di prove il fondo viscido,unito alle nuvole basse man mano che si saliva in quota, nonrendevano la vita facile a Mancin, autore comunque del primodi classe nella prima tornata.

Un progressivo miglioramento delle condizioni meteo sirivelava illusorio e, a circa mezz’ora dall’allineamento allostart, la pioggia iniziava a rifare la propria comparsa, senzaperò turbare la concentrazione del pilota della rossa, ilquale riusciva a salire sul gradino più alto del podio.

“Unica manche per il percorso lungo” – sottolinea Mancin – “equindi avevamo solo una cartuccia da giocare. Siamo partiticon gomme slick e la scelta si è rivelata azzardata maazzeccata. Dopo i primi quattro tornanti, in campana, sipoteva aumentare il passo. Chiudere a sette secondi da unveterano della categoria, Roberto Ragazzi, è fonte di grossa

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soddisfazione. Da qui in avanti dobbiamo lavorare sodo ecercare di affiancare ai nostri partners, che ringrazio per ilsostegno ad un programma così ambizioso, altre realtà che cipossano dare fiducia.”

Michele Mancin – Ufficio Stampa

Torna Giro E sulle stradedella Corsa Rosa

Dopo la proficua esperienza del 2018, il Giro d’Italia conbici a pedalata assistita riparte con interessanti novità.

Saranno 4 le maglie che verranno assegnate al termine di ognitappa. Molte le adesioni dei team partecipanti, ad oggi 10 tracui quello di Milano-Cortina 2026 con la presenza di atletimedagliati olimpici. Title sponsor dell’evento sarà Enel X,

Toyota sarà Official Car, mentre NamedSport Official NutritionSponsor.

Milano, aprile 2019 – Si tratta di una E-Bike Giro Experiencedi tipo amatoriale riservata ad oggi a 10 team che, dotati dibici elettriche, si sottoporranno a prove di regolarità svoltesu una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia2019, escluse le tre cronometro.

È il Giro E powered by Enel X che, dopo il test dello scorso

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anno, mette in strada la 1a edizione ufficiale con alcunenovità significative. Prima fra tutte le città di partenza,che saranno una località diversa da quella della Corsa Rosa,mentre l’arrivo sarà nella stessa città del Giro d’ Italia perpermettere cosi ai Team di vivere l’emozione di varcare lostorico arco dei professionisti.

Nel corso di 3 settimane, i Team, composti da 6 ciclisti, dicui 5 sostituibili al termine di ciascuna giornata,cercheranno di percorrere ogni tappa secondo e medie stabilitedal regolamento. Permettendo ai team una parziale sostituzionedei concorrenti, l’evento offre l’opportunità agli ospitiappassionati di ciclismo di vivere dall’interno l’esperienzadel Giro d ‘Italia. Lungo ogni tappa ci saranno più provespeciali, il tutto rilevato da un sistema GPS che monitoreràogni singolo concorrente.

Le prove speciali richiederanno prestazioni diverse:

mantenere una certa media in un tratto con pendenzevariabiliraggiungere la velocità massima all’interno di un trattoprestabilitosprint finale in zona arrivo

Ogni prova speciale assegnerà penalità o bonus che andranno amigliorare o peggiorare la media generale alla fine di ognitappa.

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10 TEAM AL VIAENEL X, PINARELLO, MILANO CORTINA 2026, TOYOTA, COLNAGO, ENIT(squadra formata da giornalisti ed ospiti stranieri), DE ROSA,BIKE FOR DREAM, SEGAFREDO-CASTELLI, KILOCAL- SELLE SMP(squadra tutta femminile).

LE QUATTRO MAGLIE UFFICIALIAl termine di ogni tappa verranno premiati i migliori team econcorrenti in base alle classifiche. Il team leader, allafine di ogni tappa, sarà contraddistinto da una delle 4 maglieufficiali:

Maglia Viola: Leader della classifica generale – È lamaglia della squadra Leader nella Classifica Generaleindossata dal Capitano del TeamMaglia Arancione: Regolarità – È la maglia della squadraLeader nella Classifica Prova Regolarità indossata dalCapitano del TeamMaglia Verde:Giovane – È la maglia della squadra piùgiovane nella Classifica Generale, indossata dalCapitano del TeamMaglia Rossa: Classifica degli Sprint – È la Maglia checontraddistingue la squadra leader nella ClassificaSprint, indossata dal Capitano del Team, premiato dallosponsor NamedSport.

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Per permettere agli appassionati della bici di poterpartecipare e vivere un sogno sportivo unico, Bike For Dreamoffre la possibilità di potersi iscrivere sia comepartecipante che come Capitano della squadra, visitando illoro sito www.bikefordream.com

Giro E

Foto Credit: LaPresse

Press Giro d’Italia

ALESSANDRA AMOROSO “10 Tour”Domenica 7 aprile 2019 –TRIESTE, PalaRubini AlmaArenaAlessandra Amoroso, cantante leccese sbocciata nella scuola di“Amici” e divenuta nel corso degli ultimi anni un riferimentodella musica pop italiana, sta conquistando l’Italia con ilnuovissimo “10 Tour”, tournée che la vedrà toccare ipalazzetti di tutte le regioni della penisola e che vedràdomani, domenica 7 aprile, al PalaRubini Allianz Dome diTrieste, l’unica data in programma in Friuli Venezia Giulia.L’evento è organizzato da Zenit srl e F&P Group, incollaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia ePromoTurismoFVG. Dalle 16.30 saranno attive le biglietteriedel palazzetto dove saranno ancora disponibili gli ultimibiglietti. Le porte al pubblico apriranno alle 19.00 mentrel’inizio del concerto è fissato per 21.00. Tutte le info

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su www.azalea.it .

“10”, come gli anni trascorsi dal suo ingresso nella scuolapiù famosa d’Italia, quella di “Amici”: l’inizio di unpercorso che pian piano, canzone dopo canzone, l’ha resa unadelle più amate e stimate interpreti del nuovo pop italianocon album ogni volta certificati multiplatino. “10”:Alessandra Amoroso ha voluto intitolarlo così questo suo nuovoalbum in uscita domani, 5 ottobre. Non è un “best of”celebrativo, ma un disco di canzoni inedite, ognuna dellequali è un’istantanea di chi è Alessandra oggi: una donna cheha da poco superato i trent’anni e che guarda avanti senzadimenticare da dove è partita. E in questo disco mette tutti isuoi valori in musica. ll 10 celebrativo non è soltanto unpercorso ma anche un IO. Lo dice anche lei nel singolo “Lastessa” uscito il 12 agosto scorso, giorno del suo compleanno“Torneranno le mode, le canzoni d’estate, ma io sarò lastessa”. “10”, la cui lavorazione ha visto la cantantecollaborare con il produttore Stefano Settepani, gli autoriDario Faini, Roberto Casalino, Federica Abbate, Daniele Magro,Cheope, Tony Maiello, Federica Camba e Daniele Coro, segue lacrescita artistica già iniziata con i dischi precedenti. È unalbum positivo, gioioso, raggiante, colorato e pieno di vita:quella di Alessandra, certo, ma anche quella dei suoi fan (laBig Family), che continuano a rivedersi in lei, proprio comelei si rivede in loro. Il viaggio con il suo pubblico èiniziato 10 anni fa e prosegue con un legame rinnovato esempre più forte. Proprio per questo Alessandra Amoroso haregalato come segno di gratitudine e ringraziamento a ognicomponente del suo fan club un box con una letterapersonalizzata, il nuovo album “10” e il biglietto per unadata del tour. Il progetto grafico della cover di “10“ èstato curato da Sergio Pappalettera che ha scelto divalorizzare graficamente gli oggetti, gli incontri, i simboliche hanno accompagnato l’artista nella sua vita e anche neisuoi 10 anni di carriera.

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(foto Dario Furlan)

Numerose nel corso degli anni le “incursioni” di Ian Anderson

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(con o senza i Jethro Tull) in Italia e ogni volta i suoispettacoli sono stati presi d’assalto dai fan tant’è che anchein questa occasione l’evento, organizzato da BPM Concertiquale ultimo di quattro date in Italia, ha registrato il soldout riempiendo in ogni ordine di posti la splendida strutturadel Politeama Rossetti .

Fan inglesi si scattano un selfie a ricordo dell’eventocon il manifesto del concerto alle spalle (foto DarioFurlan)

Le prime note del concerto, aperto da My Sunday Feeling (dalprimo album This Was), hanno immediatamente trasportato glispettatori nei “sixties”, gli anni in cui i Jethro Tull hannopreso vita, con un caleidoscopio di colori cangianti eruotanti in continuazione sul palco accompagnati dallesonorità tipiche delle strumentazioni di quel periodo e dafilmati attinenti alla discografia del gruppo proiettati sulmega schermo alle spalle del palco: un viaggio nel tempoproseguito per tutta la durata dello spettacolo.

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Il palco (foto Dario Furlan)

Per questa lunghissima tournée celebrativa dell’uscita di ThisWas Ian Anderson ha voluto con sé sul palco Florian Opahle(chitarra), John O’Hara (tastiere), David Goodier (basso) eScott Hammond (batteria), degli autentici fuoriclasse che,complice anche la perfetta acustica del teatro, hannocontribuito a creare un sound compatto, energico e potentenelle parti più elettriche del concerto e melodioso e caldo inquelle acustiche.

L’autentico dominatore della scena è stato però – e non potevaessere altrimenti – il “folletto” Ian Anderson, quelsuo modo unico di suonare e cantare nel flautotraverso soffiandoci dentro ma anche accennandomormorii, tremolii e brontolii incantano il pubblicoad ogni sua esibizione, il suo look è cambiatototalmente negli anni ma l’istrione inglese continua acalcare i palcoscenici come un tempo: la posizione in piedi suuna gamba sola con la sinistra alzata e piegata sull’altramentre suona il flauto e le continue scorribande sul palco conmovimenti teatrali molto flessuosi e sempre perfettamente

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sincronizzati con la melodia non sono cambiati e la voglia di“gigioneggiare” e interagire con la platea rende questoartista molto amato dai suoi fan che anche a Trieste gli hannotributato ovazioni e continui applausi.

Il concerto, come detto, è stato una autentica celebrazionedei cinquant’anni della band, Ian Anderson nel corso dellospettacolo ha presentato accuratamente i brani con aneddoti adessi legati e con continui collegamenti virtuali (proiettatisul mega schermo) con i musicisti e collaboratori che hannofatto parte della band negli anni, hanno così portato la lorotestimonianza ed i saluti artisti come Jeffrey Hammond, JohnEvan, Tommy Iommi (Black Sabbath), Claude Nobs, Joe Bonamassa, Joe Elliot (Def Leppard) ed altri ancora, adimostrazione dell’importanza di questo gruppo nella storiadel progressive rock.

Non poteva mancare nella scaletta della serata uno dei simbolidei Jethro Tull: Bourée, il brano forse più rappresentativodella band – derivato dal riarrangiamento di Anderson di unaSuite di Bach – eseguito nella parte iniziale in maniera moltoricercata ed elaborata e invece più attinente all’originalenella ripresa finale del tema, applauditissimo dal pubblicoche probabimnete ascoltava Bourée quando i capelli in testaerano ancora lunghi e un po’ più folti. Ma il vero coup dethéâtre è stato Thick as a Brick, un boato ha infatti accoltol’inizio del brano e un brivido è probabilmente corso lungo laschiena a più di qualcuno quando la band ha proposto questapietra miliare dei Jethro Tull (ma anche della storia delrock), connotata dai continui cambi di ritmo e passaggi fraelettrico ed acustico, trascinata dalla portentissima batteriadi Scott Hammond: un tripudio di suoni che ha estasiato glispettatori.

Se indubbie sono le qualità agli strumenti del “folletto” Ian,che è passato con disinvoltira dal flauto all’armonicaa boccae spesso anche alla chitarra, il suo modo di cantare un po’“affettato” (cantare spezzato: il fiato si spezza e perde la

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continuità) con la voce che in alcuni brani è sembrata pocointonata e a volte un po’ troppo tirata sui toni alti hasuscitato qualche perplessità, ma anche questo è un elementocaratterizzante della musica dei Jethro Tull e rientrapienamente in quella che è la loro filosofia compositiva.

Nell’arco della serata sono stati presentati vari pezzi didiverse epoche della loro lunghissima carriera, quello daltitolo più emblematico è stato sicuramente Too Old to Rock ‘n’Roll, Too Young to Die: “Troppo vecchio per il Rock’n’Roll,troppo giovane per morire”. …. quasi un augurio percontinuare a fare comunque del buon rock per molti anniancora.

Fra un brano e l’altro si è infine arrivati ad un altro pezzostorico della band: Aqualung, che ha sancito il termine dellospettacolo prima dell’immancabile bis finale, con latrascinante Locomotive Breath i Jethro Tull hanno salutato ilpubblico che li ha ricambiati con una lunghissima standingovation e applausi a non finire.

Insomma, il flauto “magico” di Ian Anderson, quasi fiabesco inalcuni passaggi melodici che richiamavano antiche notemedioevali ma anche perfettamente integrato nel potente rocksound dei Jethro Tull, ha entusiasmato il pubblico triestinoche non ha voluto mancare al richiamo del “pifferaio magico”lasciandosi condurre lungo le strade dei ricordi per una voltanon stemperati dal tempo ma più vivi che mai grazie allamusica immortale dei Jethro Tull.

Ndr: Siamo spiacenti di non poter offrire il serviziofotografico sull’evento ma l’artista ha posto il veto alleriprese foto e video…. pazienza, chi c’era ricorderàsicuramente e serberà a lungo nel proprio cuore le immaginidella serata.

Di seguito la scaletta del concerto:

My Sunday Feeling

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Love StoryA Song for JeffreySome Day the Sun Won’t Shine for YouDharma for OneA New Day YesterdayBourrée in E minorMy GodThick as a BrickA Passion PlayToo Old to Rock ‘n’ Roll, Too Young to DieSongs From the WoodRing Out, Solstice BellsPastime With Good CompanyHeavy HorsesFarm on the FreewayAqualung

Bis

Locomotive Breath

Servizio Dario Furlan, ha collaborato Nadia F.

MANUEL AGNELLI al via giovedì4 aprile su Rai3 il nuovoprogramma Ossigeno e neiteatri il tour solista

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MANUEL AGNELLIGIOVEDÌ 4 APRILE VA IN ONDA SU RAI3 LA PRIMA

PUNTATA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL SUO PROGRAMMA“OSSIGENO”

È PARTITO DAI TEATRI DI ASSISI E FIRENZE IL NUOVOTOUR SOLISTA CHE LO VEDE ESEGUIRE VERSIONIACUSTICHE INEDITE DI BRANI CELEBRI DEGLI

AFTERHOURS E COVER DENSE DI SIGNIFICATI PER IL SUOPERCORSO MUSICALE

AL POLITEAMA ROSSETTI DI TRIESTE SABATO 27 APRILEL’UNICA DATA ESCLUSIVA IN FRIULI VENEZIA GIULIA

SARÀ UN’OCCASIONE UNICA E IRRIPETIBILE PERSCOPRIRE UN LATO ARTISTICAMENTE PIÙ INTIMO DI UNODEI PERSONAGGI PIÙ ICONICI DELLA CONTEMPORANEITÀ

MUSICALE ITALIANA

SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00

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TRIESTE, POLITEAMA ROSSETTIBiglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti vendita

autorizzati e alle biglietterie del Teatro Rossetti

Prende il via giovedì 4 aprile, alle ore 23:10 su Rai3, laseconda edizione di “Ossigeno”, il programma televisivo ideatoe condotto da Manuel Agnelli, che quest’anno avrà un nuovotema portante, quello della transizione. Tra musica e parole,assieme a importanti ospiti (da Salmo ai Subsonica, passandoper Stefano Boeri, Max Gazzè, Ivano Fossati e tanti altri) chenon parleranno di loro stessi, ma del mondo, sarannoraccontati anche il ruolo dell’intellettuale, dell’artista,del cittadino, della persona in generale, nella società dioggi.

Manuel Agnelli –photo VirginiaBettoja

Contestualmente, con due concerti da tutto esaurito al TeatroLyric di Assisi e alla Tuscany Hall di Firenze, è partito ilnuovo tour “An Evening with Manuel Agnelli”, uno spettacolodavvero unico che vede Manuel Agnelli in una versione intima ein un rapporto quasi confidenziale con il pubblico.

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Brani tratti dall’ormai trentennale repertorio degliAfterhours, in versioni totalmente inedite si alternano acover dense di significati per il suo percorso musicale, abrani strumentali di varia estrazione di genere e a quelleletture che hanno ispirato la sua poetica e i capisaldi delsuo racconto. Manuel Agnelli sarà accompagnato sul palco daRodrigo D’Erasmo, violinista, polistrumentista e arrangiatore,suo sodale ormai da molti anni in numerosissimi progetti.

Il tour che approderà nei principali teatri italiani sino amaggio arriverà anche in Friuli Venezia Giulia per un’unica edesclusiva data: sabato 27 aprile al Politeama Rossetti diTrieste.I biglietti sono in vendita online su Ticketone.it,nei punti vendita autorizzati e alle biglietterie del TeatroRossetti.

Sarà un’occasione unica e irripetibile per ritrovare oscoprire un lato artisticamente più intimo di uno deipersonaggi più iconici della contemporaneità musicale delnostro Paese. “Dopo anni di televisione e grossi eventi congli Afterhours, come quello di qualche tempo fa al MediolanumForum – ha dichiarato Agnelli – avevo bisogno di un progettoin totale libertà e con il quale suonare solo per il gusto difarlo, con leggerezza”.

An Evening with MANUEL AGNELLI

SABATO 27 APRILE 2019, ore 21:00

TRIESTE, Politeama Rossetti

Prezzi dei biglietti:

Platea A € 40,00 + dp

Platea B € 40,00 + dp

Platea C € 36,00 + dp

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Prima galleria € 32,00 + dp

Seconda galleria € 25,00 + dp

Loggione € 20,00 + dp

Biglietti in vendita online su Ticketone.it, nei punti venditaautorizzati e alle biglietterie del Politeama Rossetti

VignaPR

YANN TIERSEN il 9 luglio aVilla Manin con il suo nuovoAll Tour mondialeBiglietti in vendita dalle ore 10:00 di venerdì 5 aprileonline su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati

Nato a Brest in Bretagna, nel 1970, il compositore epolistrumentista francese Yann Tiersen è uno dei piùimportanti, versatili e poliedrici compositori della scenastrumentale internazionale. Il successo arriva in Francia nel1998 con la pubblicazione del terzo disco “Le Phare” e nel2001 in tutto il mondo, grazie alle musiche della colonnasonora del film “Il Favoloso Mondo di Amélie”. Negli anni hapoi musicato altre pellicole di altissimo livello, tra cui“Good Bye Lenin!”, “Tabarly” e numerosi cortometraggi. Piùvolte paragonato a Erik Satie o Nina Rota, Yann Tiersen è unartista senza limiti e confini, in grado di spaziare dallaclassica sino all’elettronica e alla musica popolare.

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Anticipato dai brani “Tempelhof”e “Peli”, quest’ultimo scrittocome ninna nanna per il figlioche sottolinea la connessionedell’uomo con la natura, YannTiersen ha pubblicato lo scorso15 febbraio in tutto il mondo ilnuovo album “All”, il primodisco a essere registrato in TheEskal, il nuovo studio diTiersen, nonché centro sociale,costruito in una discoteca

abbandonato sull’isola di Ushant, la piccola isola nel mareCeltico, tra la Bretagna e la Cornovaglia, la casadell’artista bretone negli ultimi 10 anni.

A supporto della pubblicazione del nuovo album, è partitoanche uno straordinario tour nei principali teatri del mondo,incluse due date alla Royal Albert Hall di Londra e cinquedate tutte esaurite nei principali teatri italiani. A granderichiesta ritornerà in Italia in estate: il 9 luglio siesibirà in Villa Manin a Codroipo (UD), nell’ambito dellarassegna estiva “Villa Manin 2019”. I biglietti (prezzi da 28a 44 euro più diritti di prevendita) sono già in venditaonline su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzatiTicketone.

Il nuovo album, mixato e co-prodotto da Gareth Jones, segue letematiche sull’ambiente e sulla connessione con la natura,precedentemente esplorate in Eusa, aggiungendo registrazionicon la tecnica del field recording, ovvero suoni presi ancheda altre parti del mondo oltre alla Bretagna, come le RedwoodForests della California o le registrazioni dei campidell’aeroporto di Tempelhof a Berlino (da qui il titolo delprimo singolo “Tempelhof”).

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GIOVEDÌ 4 APRILE AL TEATRO NUOVO GIOVANNI DAUDINE IL NUOVO STRAORDINARIO SPETTACOLO

TRA PAROLE, IMMAGINI E MUSICHE, CHE METTE IN SCENAL’INCANTO DELLA PITTURA DA MONET A VAN GOGH

BIGLIETTI ESAURITI PER LO SPETTACOLO DEL 4 APRILE,A GRANDE RICHIESTA È STATA FISSATA UNA NUOVA

DATA PER IL 4 GIUGNO

4 APRILE 2019, ore 21:00 (sold out)

4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!)

UDINE, TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINEI biglietti per il 4 giugno sono in vendita online su

Ticketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e allebiglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine

Dopo il successo nei principali teatri italiani, con unaproduzione visiva davvero unica che dà vita ai quadri degliimpressionisti, arriva finalmente anche in Friuli VeneziaGiulia “La grande storia dell’impressionismo”, il nuovoracconto-spettacolo creato da Marco Goldin, con le musichecomposte ed eseguite dal vivo dal Maestro Remo Anzovino, che

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mette in scena l’incanto della pittura da Monet a Van Gogh:l’appuntamento è fissato alle ore 21:00 di domani, giovedì 4aprile, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, organizzatodall’agenzia friulana Vigna PR srl.

A fronte del tutto esaurito per lo spettacolo del 4 aprile, agrande richiesta è stato fissato un nuovo appuntamento alTeatro Nuovo Giovanni da Udine per il prossimo 4 giugno(inizio ore 21:00). I biglietti sono già in vendita online suTicketone.it, nei punti vendita autorizzati Ticketone e allebiglietterie del Teatro Nuovo Giovanni da Udine (dal martedìal sabato dalle ore 16:00 alle ore 19:00).

Marco Goldin, il maggiore esperto di impressionismo del nostropaese, condurrà poeticamente lo spettatore per mano nellaFrancia degli ultimi decenni dell’Ottocento, con il suo modounico di raccontare l’arte, accessibile e profondo,scandagliando emozione e conoscenza, e mettendo insiemeparole, sensazionali immagini e straordinarie musiche. Al suofianco sul palco Remo Anzovino (Nastro D’Argento 2019 per lasua “Musica per l’Arte”), uno dei principali esponenti dellascena musicale contemporanea che ha composto le musicheoriginali dello spettacolo che eseguirà dal vivo alpianoforte, e sullo sfondo le esclusive scenografie videocreate dai videomaker Fabio Massimo Iaquone e Luca Attilii, ingrado di ideare una produzione visiva che non si era mai vistaprima d’ora nei teatri italiani per uno spettacolo di questogenere.

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La Grande Storia Dell’Impressionismo -credit Simone Di Luca.

Il racconto teatrale si svilupperà in cinque momenti, in dueore di spettacolo: Goldin, facendo ricorso al suo narraresempre fluido ed empatico, con le parole che generano continueimmagini, accompagnerà tutti dapprima nella foresta diFontainebleau, dove i giovani impressionisti, da Monet aPissarro, da Renoir a Sisley, si incontravano a metà deglianni sessanta per dipingere nei boschi. L’amore nei confrontidel paesaggio farà da contrappunto a tutto il percorso, anchequando, e sarà il secondo momento della narrazione, si entrerànel decennio successivo, quello canonico dell’impressionismo.Periodo in cui prenderanno il via, da quella memorabile del1874 nello studio di Nadar, le esposizioni impressioniste, conl’ingresso sulla scena parigina della pittura anche diCézanne, Degas e Gauguin, o di figure femminili come BertheMorisot o l’americana Mary Cassatt. La meraviglia del fiume, idisgeli lungo la Senna, le alte scogliere di Normandia, le suespiagge e il mare, daranno la possibilità a Goldin, nel terzotempo del suo racconto, di parlare della crisi

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dell’impressionismo e della fine del dogma della pittura diplein-air in Monet. Prima dei due momenti conclusivi,riservati a due straordinari artisti che hanno portato finoalle estreme conseguenze la crisi dell’impressionismo: Vincentvan Gogh e Paul Gauguin.

Oltre alle musiche originali appositamente composte per lospettacolo, per il pubblico friulano sarà anche la primaoccasione per ascoltare dal vivo “Helene”, “Requiem”, “Avec MaNymphe” e “Vincent”, ovvero alcuni dei temi principalicomposti, orchestrati e diretti dal Maestro Remo Anzovino perla colonna sonora dei docufilm evento “Le Ninfee di Monet” e“Van Gogh tra il grano e cielo”, scelti da Marco Goldin perl’aderenza con la storia narrata nello spettacolo e dato chel’incontro tra i due artisti è avvenuto proprio in occasionedel film campione d’incassi “Van Gogh tra il grano e ilcielo”, di cui entrambi sono stati protagonisti. Si èrafforzata recentemente la collaborazione tra Goldin eAnzovino con il film “Gauguin a Tahiti. Il Paradiso Perduto” –il film evento dedicato all’artista che lasciò tutto perseguire la sua ispirazione primitiva e reinventarecompletamente la pittura occidentale – che li ha vistientrambi protagonisti: Goldin ne ha curato il soggetto eAnzovino la colonna sonora, pubblicata da Sony Masterworks egià disponibile su tutte le piattaforme digitali mondiali.

La tournee de “La Grande Storia dell’Impressionismo” èprodotta da International Music and Arts e Linea d’ombra, conil sostegno del Gruppo Baccini, mentre le uniche due date inFriuli Venezia Giulia sono organizzate dall’agenzia friulanaVignaPR.

LA GRANDE STORIA DELL’IMPRESSIONISMO

UDINE, Teatro Nuovo Giovanni da Udine

GIOVEDÌ 4 APRILE 2019, ore 21:00 (soldout)

MARTEDÌ 4 GIUGNO 2019, ore 21:00 (nuova data!)

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Prezzi dei biglietti:

Platea numerata € 32,00 + dp

Prima galleria € 26,00 + dp

Seconda galleria € 22,00 + dp

Terza galleria € 16,00 + dp

Biglietti in vendita online su Ticketone.it nei punti venditaautorizzati Ticketone e alle biglietterie del Teatro NuovoGiovanni da Udine (dal martedì al sabato dalle ore 16:00 alleore 19:00)

Lavanttal Rallye – Il 5 e 6aprile il Rallye Festival nelsud dell’Austria!Si svolgerà il 5 e 6 aprile nei pressi di Wolfsberg (Carinzia)il 43° Rally Internazionale Weinberger-Holz Lavanttal Rallye,valido per il Campionato Austriaco, per il Campionato di ZonaCEZ-FIA e per Mitropa Rally Cup. Il rally è caratterizzato daun percorso misto di terra e asfalto (86% asfalto, 14% terra)che esalta lo spettacolo e il divertimento per pubblico econcorrenti.

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Molto lungo l’elenco iscritti, sono attesi 100 partentiprovenienti da otto nazioni, al via ben 16 vetture di classeR5, con gli austriaci, ovviamente, a farla da padrone; cinquegli equipaggi italiani che hanno deciso di cimentarsi oltreconfine, fra cui i friulani Rino Muradore – Michael Visintini,Guido Persello – Luciano Blasutto e Marco Guerra – SimonePaludetti.

Rino Muradore – Dario Andrian impegnati al LavanttalRallye lo scorso anno

Il rally consiste in 12 prove speciali selettive per un totaledi 180 chilometri con un perorso misto terra-asfalto.Partcolarità della gare austriache è il fatto che vetture ditipologie e epoche diverse (moderne e storiche) disputano legare senza distinzioni di categoria offrendo così molto piùspettacolo rispetto a quanto avviene in Italia.

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Tutte le informazioni sono disponibili all’indirizzo http://www.lavanttal-rallye.at

Servizio e foto Dario Furlan