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ALBERTO ZURMA FULVIO MARZATICO MASSIMO NEGRO KICK BOXING LIGHT CONTACT Guida alla preparazione Tecnico-Tattica, Fisica e Nutrizionale per gli sport da combattimento a contatto leggero

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Perché un libro sulla kickboxing a contatto leggero? La definizione “contatto leggero” provoca spesso espressioni scettiche e di supponenza negli Istruttori che si occupano prevalentemente di discipline a Contatto Pieno (quali Boxe, Kickboxing, ecc) che a volte considerano le “altre” discipline, quelle con minor rischio fisico, minori, più facili. In effetti, iniziare la pratica agonistica con discipline di questo tipo, dà la possibilità ad un atleta di fare le proprie considerazioni sul continuare o no la propria carriera sportiva e/o agonistica e in quale direzione. A volte giovani e promettenti atleti vengono letteralmente ”buttati” sul ring, vittime del loro stesso entusiasmo e di Istruttori poco prudenti che poi difficilmente continuano la carriera sia sportiva che agonistica in quanto, non essendo adeguatamente preparati subiscono, a volte, brutte sconfitte e di sicuro non offrono neppure un buon spettacolo dal punto di vista tecnico.

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Page 1: Kick Boxing Light Contact di A. Zurma F. Marzatico e M. Negro

ALBERTO ZURMAFULVIO MARZATICO

MASSIMO NEGRO

KICK BOXINGLIGHT CONTACT

Guida alla preparazione Tecnico-Tattica,Fisica e Nutrizionale per gli sport

da combattimento a contatto leggero

Page 2: Kick Boxing Light Contact di A. Zurma F. Marzatico e M. Negro

Copyright © 2011 CIESSE EdizioniDesign di copertina © 2011 M^ Alberto Zurma

KICK BOXING LIGHT CONTACT:Guida alla preparazione Tecnico-Tattica, Fisica e Nutrizionale

per gli sport da combattimento a contatto leggero

di Alberto Zurma, Fulvio Marzatico, Massimo Negro

Tutti i diritti sono riservati. È vietata ogni riproduzione, anche parziale.Le richieste per la pubblicazione e/o l’utilizzo della presente opera

o di parte di essa, in un contesto che non sia la sola lettura privata,devono essere inviate a:

CIESSE Edizioni Servizi editorialiVia Conselvana 151/E 35020 Maserà di Padova (PD)

Telefono 049 7897910 – 049 8862964Fax 049 2108830

E-Mail [email protected]. [email protected]

ISBN 978897277408

Collana GREY

http://www.ciessedizioni.it

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BIOGRAFIA DEGLI AUTORI

ALBERTO ZURMA

Inizia la pratica marziale nel 1977 con il Karate Sankukaidel Maestro Yoshinao Nambu. Nel 1981 passa al KarateContact (come si chiamava allora la Kickboxing) presso ilclub “Centro Sportivo Karate Moderno” del Maestro EzioArrigoni di Corsico (MI).Nel 1983 diventa Istruttore, parallelamente continua lapratica agonistica nella FIAM-WAKO (Federazione Italia-na Arti Marziali) come atleta di Semi e Light Contact finoal 1988.In quegli anni, e in quelli a seguire, partecipa a numerosiStages con i più grandi campioni della storia di questo

sport: Benny “the Jet” Urquidez, Jean Frenette, Ghert Lhemments, Bill Wallace, Do-minique Valera, Jeremy Yau, Joe Lewis, Franz Haller, Marco Costaguta e MassimoLiberati per il settore Kickboxing/Full Contact, mentre Kaopom Lek, Kaluhad SorSupawhan, Diego Calzolari e Faelli per la Muay Thai.Pratica pugilato per 3 anni come amatore e Yoseikan Budo del Maestro Hiro Mo-chizuki per 1 anno. Nel 2002 ottiene la Cintura Nera 4° grado FIKB (Federazione Italiana Kickboxing);sempre in quell’anno diventa Istruttore di Maltese’s Close Combat con il MaestroMaurizio Maltese. Nel 2003 diventa Istruttore livello B di Krav Maga e nel 2005 diShoot Boxe. Su questo argomento partecipa ad altri Stages con il francese AmorimFlorentin, il Maestro Rizzoli di Livorno, Claudio Alberton e Fabio Tumazzo di Mi-lano. Dal 2011 è Aspirante Tecnico di pugilato per la FPI (Federazione PugilisticaItaliana).

FULVIO MARZATICO

Farmacologo, dal 1981 è ricercatore presso l’Istituto di Far-macologia, ora Dipartimento di Medicina Legale, ScienzeForensi e Farmaco-Tossicologiche, Sezione di Scienze Far-macologiche e Tossicologiche dell’ Università degli Studidi Pavia.Dal 1995 è componente del comitato scientifico e del con-siglio di amministrazione del Centro interdisciplinare diBiologia e Medicina dello Sport dell’Università degli Stu-di di Pavia. Presso la medesima Università dirige il Labo-

ratorio di Farmacobiochimica, Nutrizione sportiva e Nutriceutica del benessere e haattualmente in affidamento diversi insegnamenti di Alimentazione e nutrizioneumana, Metodologie farmacologiche, Farmacologia e Tossicologia applicate allosport, Farmacologia e Doping. Docente del Master di Nutrizione umana dell’Univer-

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sità di Pavia. Ha pubblicato più di 100 lavori su riviste scientifiche recensite. E’ com-ponente dell’editorial board per il Journal of Sport Medicine and Physical Fitness;è membro dell’International Society of Sport Nutrition (ISSN) e vicepresidente del-la Società Italiana di Nutrizione Sport e Benessere.

MASSIMO NEGRO

Dietista e Dottore in Scienze motorie, da più di 10 anni col-labora con il Prof. Fulvio Marzatico occupandosi di nutri-zione e dietetica applicate all’esercizio fisico e allo sport.Co-autore di lavori scientifici, articoli e testi sull’argomen-to, dal 2006 al 2008 è stato docente di dietetica presso laScuola Interuniversitaria Lombarda per l’Insegnamento Se-condario (SILSIS). Attualmente è docente al Master di Nu-trizione umana dell’Università di Pavia e svolge attivitàd’insegnamento nel campo della nutrizione sportiva perconto di società scientifiche, enti di formazione, palestre e

associazioni sportive. Cura i regimi di alimentazione, integrazione e supplementazio-ne di atleti professionisti e dilettanti impegnati in diverse discipline sportive. E’ co-ordinatore della commissione scientifica della Società Italiana di Nutrizione Sport eBenessere (SINSEB).

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a Patrizia e Mirkosenza i quali io non sarei quello che sono

a mia madre

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RINGRAZIAMENTI

A mio fratello Danieleper avermi introdotto nel mondo dello sport

Agli Istruttori Salvatore Parisi e Nicola Faliveneper l’aiuto che mi danno continuamente e per aver fatto da modelli

nelle fotografie

A Mauro Spadiniper il contributo sul capitolo Forza Veloce, per essersi prestato anch’egli

per le foto del testo e per avermi fatto da cavia nei suoi anni da agonista

Alla Dottoressa Gianfranca Corbelliniche ha revisionato il testo e per la pazienza con cui risolve

i pasticci che faccio al computer

Al Prof. Fulvio Marzatico e Massimo Negroper il prezioso aiuto nella parte sull’alimentazione

A Marco Atzeniper aver fatto le fotografie

A Fabrizio e Laura Quattrinidella Palestra Sport e Salute di Casorate Primo (Pavia)

A Carlo Santi della CIESSE Edizioniper aver creduto nel mio lavoro

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INDICE

Capitolo 1 Guardia e spostamenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13La posizione di guardia

La guardia frontale; La guardia semi frontaleSpostamenti, semispostamenti, asse e distanza di combattimento

L’asse di combattimento; Lo spostamento in avanti, indietro, laterale a sinistrae a destra, continuo a sinistra e a destra; I semispostamenti in avanti, indietro,a sinistra e a destra; Lo spostamento in rotazione a destra e a sinistra; Lo spo-stamento in slittamento (trascinamento); La distanza di combattimento: lunga,media e corta

Capitolo 2 I colpi di braccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25Diretto sinistro (Jab); Diretto destro; Gancio sinistro; Gancio destro; Montante si-nistro; Montante destro

Capitolo 3 I calci della kickboxing . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31Serie di colpi; Combinazione di colpi; Colpo doppiato; Traiettoria d’attacco deicalci; Piede d’appoggio, perno e scivolamento (trascinamento); Calcio frontale(Front kick); Calcio circolare (Low-Middle-High kick); Calcio laterale (Side kick);Calcio indietro diretto o spinto (Spinning Back kick); Calcio indietro circolare (Spin-ning Hook kick); Calcio ad uncino frontale (Hook kick); Calcio ad ascia (Axe kick);Calci saltati (Jumping kicks); Schemi di difesa, contrattacco e colpo d’incontro;Spazzate e squilibri

Capitolo 4 La difesa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53Schivate, deviazioni, bloccaggi e parate

Schivata su diretto sinistro e destro in flesso torsione; Schivata circolare; Devia-zioni; Bloccaggi e parate; Block; Difesa attiva; Contrattacco su attacco avversa-rio; Contrattacco d’anticipo; Colpire d’incontro su attacco avversario; Colpire d’in-contro su provocazione propria; Inviti; Finte; Difesa passiva

Capitolo 5 Tattica e strategia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69Tattica; Strategia; Esempi di comportamento strategici e tattici; Tattica di com-battimento con un avversario più alto o più basso

Capitolo 6 Gli attrezzi per l’allenamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73Esercizi a carattere speciale: Tipi di sacco; Lo scudo; I pao; I guanti da mae-stro; La pera; La pera pesante; La palla tesa; Il bendaggio; La corda; Il vuotoallo specchio (shadow boxing)

Capitolo 7 Lo stretching . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

Capitolo 8 La preparazione atletica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93La resistenza

I metodi per migliorare la resistenzaMetodi continui; Metodi alternati; Metodi intervallati

La resistenza anaerobico lattacidaSviluppo della forza rapida e veloceMetodi per migliorare la forza rapida

Metodo dei carichi dinamici; Metodo pliometrico; Metodo del circuito; Utilizzo delcarico naturale; Il massimale (come calcolarlo)

Velocità e rapidità

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L’allenamentoPrincipi fondamentali; Principi generaliSupercompensazioneIl sovrallenamento

Principali indizi del sovrallenamentoEsercizi e carico di lavoro

Parametri dell’esercizio fisico; Il carico di lavoro; Caratteristiche del carico di la-voro; I mezzi di allenamento

Capitolo 9 La periodizzazione dell’allenamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111Principi generali; Esempio di programmazione

Capitolo 10 L’Alimentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 121I nutrienti nell’attività sportiva

Carboidrati; Proteine; Lipidi; Fibre; Vitamine; AcquaSport food, integratori e supplementi

Barrette energetiche; Barrette proteiche; Sport gel; Sport drink; Recovery mealIntegratori Alimentari

Principali integratori utilizzati; Integratori vitaminici e minerali; Oli di pesce; Glu-cosamina

SupplementiCreatina; Aminoacidi a catena ramificata

Indicazioni alimentari per l’allenamentoPrima dell’allenamento; Durante l’allenamento; Dopo l’allenamento

Cosa mangiare il giorno della garaIl recupero

Riduzione della massa grassaProteine; Carboidrati; Lipidi; Alcol

Le regole per dimagrire con la corsa

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146

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Perché un libro sulla kickboxing acontatto leggero? La definizione “contatto leggero”

provoca spesso espressioni scettiche e disupponenza negli Istruttori che si occu-pano prevalentemente di discipline aContatto Pieno (quali Boxe, Kickboxing,ecc) che a volte considerano le “altre” di-scipline, quelle con minor rischio fisico,minori, più facili.In effetti, iniziare la pratica agonisticacon discipline di questo tipo, dà la pos-sibilità ad un atleta di fare le proprieconsiderazioni sul continuare o no lapropria carriera sportiva e/o agonistica ein quale direzione.A volte giovani e promettenti atleti ven-gono letteralmente ”buttati” sul ring,vittime del loro stesso entusiasmo e diIstruttori poco prudenti che poi difficil-mente continuano la carriera sia sporti-va che agonistica in quanto, non essen-do adeguatamente preparati subiscono, avolte, brutte sconfitte e di sicuro non of-frono neppure un buon spettacolo dalpunto di vista tecnico.Per chi conosce la realtà di questo setto-re sa benissimo che anche le discipline aContatto Leggero, a seconda dell’impor-

tanza del Torneo e delle Federazioni or-ganizzatrici, tanto a contatto leggeronon sono, soprattutto quando un atletasi avvicina alla fase finale dopo aver giàaffrontato 2,3,4,5 incontri nella stessagiornata. Nelle discipline Light la richiesta energe-tica è enorme perché l’atleta deve esseresempre in movimento; la frequenza deicolpi è altissima e l’incontro viene giu-dicato non solo per i colpi portati a ber-saglio ma anche per chi sfodera il baga-glio tecnico migliore; non a caso spessovi è la regola che un atleta deve portarealmeno 5 calci effettivi per ripresa. Sono del tutto convinto che disciplinedel genere debbano essere anche belle davedere dal punto di vista tecnico. Chi èdella mia generazione probabilmente siricorda quanta diffusione aveva il FullContact sia in Italia che all’estero. Gliatleti e i Campioni di queste disciplineprovenivano tutti o dalle Arti Marzialiclassiche, dalla Savate o comunque dadiscipline dove avevano avuto modo diapprendere, nel tempo, quei colpi chepotevano rendere spettacolare un incon-tro, DominqueValera, Bill Wallace, Pen-nacchio, gli Italiani Liberati e Perreca e

INTRODUZIONE

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tanti altri tanto per fare qualche esem-pio.Adesso è raro vedere in un confrontocalci ad Ascia, Girati o Spazzate; si pun-ta su quei 3/4/5 colpi di sicuro effetto,su quel paio di soluzioni tattiche e viasul quadrato di gara con magari l’Istrut-tore, come mi è capitato di vedere, cheall’allievo, in palese difficoltà, gli urla“vai che vai bene!”.Non mi stancherò mai di ripetere che unbuon bagaglio tecnico supportato da unabuona preparazione atletica, darà la pos-sibilità ad un atleta di poter affrontare levarie situazioni di gara con la consape-volezza di aver messo in campo tutte leproprie risorse. In questo testo, purtroppo, non si trove-rà la ricetta per diventare Campioni op-

pure Istruttori infallibili, quella è unastrada che ognuno dentro di sé deve per-correre, pagando gli errori con l’espe-rienza. Questo è il mio personale puntodi vista dettato da anni di esperienza sulcampo, come allo stesso modo questo te-sto che ho elaborato non ha la pretesa diessere immodificabile, spero però chepossa servire da traccia a chi si vuole ac-costare a queste discipline, Atleta oIstruttore che sia.Alcuni amici, che ringrazio, mi hannodato una mano per la parte che riguar-da l’alimentazione e l’utilizzo dei più co-muni integratori alimentari: il Profes-sor Fulvio Marzatico dell’Università diPavia, docente di Scienza dell’Alimenta-zione e il Dottor Massimo Negro Dieto-logo Sportivo di Pavia.

L’Autore

INTRODUZIONE12

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LA POSIZIONE DI GUARDIA

Per posizione di guardia si intendela posizione che abitualmente si as-sume atta ad offrire il minor ber-

saglio utile ai colpi avversari e che per-mette le migliori possibilità di attacco,difesa e contrattacco.Quando parleremo di guardia si intende-rà convenzionalmente una posizione per“destrimani” quindi con piede sinistroavanzato tenendo i colpi di destro (siacalcio che pugno), i più potenti, caricatiindietro.I mancini dovranno considerare le posi-zioni invertite.Nel corso del testo faremo riferimento divolta in volta alla guardia da utilizzarenel LC (Light Contact) oppure nella KBL(Kickboxing Light) essendo ambedue di-scipline a contatto leggero ma con colpidifferenti. Per il LC utilizzeremo indifferentementesia la guardia frontale che quella semi

frontale in quanto si avrà necessità diavere una mobilità maggiore di attaccoe rientro utilizzando colpi come il calcioLaterale, il calcio ad Uncino o il calcioCircolare Indietro ma soprattutto perchénon utilizzando, quindi, non dovendostare attenti ai calci in linea bassa (Lowkick), potremo assumere una posizionedi guardia più idonea ad un tipo di com-battimento che utilizzi una maggiore va-rietà di colpi.

LA GUARDIA FRONTALETroveremo la nostra posizione tenendo ipiedi alla larghezza delle anche, facendoun normale passo di camminata, portan-do avanti il piede sinistro e ruotandololeggermente in dentro (sulle ore 13), quel-lo dietro ruoterà al suo esterno, all’incir-ca sulle ore 14, i talloni saranno legger-mente sollevati per permettere di muover-si rapidamente sia in attacco che in dife-sa, le ginocchia saranno leggermente fles-

capitolo 1GUARDIA E SPOSTAMENTI

Guardia Frontale Guardia frontale con baricentro spostato indietro

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se, il baricentro cadrà in mezzo ai piediseguendo una linea che parte dalla som-mità del capo e arriva a terra permetten-doci di spostare il peso del corpo in avan-ti, indietro o di lato partendo sempre dalcentro e qui tornando.Questo tipo di guardia è praticamentel’unica utilizzata nella KBL alla qualeapplicheremo una unica variante allaposizione del piede avanzato; questoavrà la punta leggermente rivolta al-l’esterno, il peso del corpo sarà appenaarretrato per poter alzare velocemente ilginocchio sinistro permettendo l’esecu-zione del bloccaggio dei Low kick diret-ti alla gamba avanzata che rappresente-rà uno dei primi bersagli per il nostroavversario.Il tronco è leggermente incurvato con imuscoli addominali in leggera contra-zione, la spalla sinistra è un po’ piùavanti della destra per favorire i colpi colbraccio avanti, le braccia sono flesse inleggera tensione, pronte a contrastarel’arrivo dei colpi.I gomiti sono a protezione del fegato edella milza, quello destroaderente al fianco, e il sini-stro leggermente avanzato eambedue pronti a chiudersiuniti per riparare il plesso so-lare in caso di colpi con tra-iettoria diritta come i calciFrontali o pugni Diretti.Le mani chiuse a pugno so-no all’altezza degli zigomirivolte come gli avambraccidi taglio verso l’avversario,anch’esse pronte a chiudersidavanti al viso a protezionedai colpi di pugno oppure aposizionarsi a lato del capoper proteggerci dai colpi contraiettoria circolare come adesempio i ganci o gli Highkick.

Il mento è appoggiato allo sterno, quan-do si va in chiusura con i guanti davan-ti al viso si fanno intervenire i muscolidella schiena e del trapezio per contra-stare i colpi.

LA GUARDIA SEMI FRONTALEQuesta guardia si colloca a metà stradafra la guardia laterale (che non prende-remo in considerazione perché tipica diun’altra disciplina, il Semi Contact oPoint Karate) e quella frontale in quan-to permette, soprattutto ad un atletaevoluto, di portare tutti i tipi di colpi siadi braccia che di gamba, in attacco, di-fesa e contrattacco.Parlando di atleti evoluti si intendonoatleti che hanno un grosso bagaglio tec-nico acquisito praticando diverse disci-pline o che hanno maturato una lungaesperienza agonistica e che, in virtù deicolpi che stanno portando, o secondo lasituazione tattica del momento, riesconoa passare da un tipo di guardia all’altrosenza difficoltà, continuando così a por-

CAPITOLO 114

Guardia semi Frontale

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tare colpi senza interrompere l’azione.Le evidenti differenze in questa guardiale troveremo nella posizione del piedeavanzato che è decisamente rivolto al-l’interno, stessa cosa per il ginocchio,questo per facilitare l’esecuzione del cal-cio Laterale con gamba avanzata sia infase di stop dell’avversario che in fase diattacco in scivolata o trascinamento.Anche il bacino è leggermente ruotatoverso l’interno, questo sia per offrire mi-nor bersaglio utile avendo il tronco qua-si di profilo, sia per metterci in una po-sizione che ci permetta di portare più fa-cilmente i colpi girati sia di calcio (In-dietro Diretto, Circolare Indietro etc.) e,dove consentito, anche di pugno (Spin-ning Back fist).Il braccio (porzione dall’articolazionedella spalla al gomito) avanti sarà tenu-to aderente al fianco sinistro, l’avam-braccio (dal gomito al polso) forma unangolo di circa 90 gradi a protezione delplesso solare, il mento sarà protetto ruo-tando la testa a sinistra contro la spallache verrà portata in avanti e leggermen-te più in alto della destra.Il braccio dietro resta nella classica po-sizione con il gomito a proteggere il fe-gato e col guantone il mento a destra.La caratteristica principale di questo ti-po di guardia è la possibilità come ab-biamo detto di poter passare velocemen-te da quella frontale a quella semi fron-tale secondo i colpi che abbiamo inten-zione di portare o della scelta tattica ef-fettuata.Questo tipo di posizione, comunque, ten-de a penalizzare molto nella pratica didiscipline dove sono previsti i calci in li-nea bassa, dato che la parte laterale e po-steriore della coscia risulteranno estre-mamente esposti; chi vorrà quindi utiliz-zare questo tipo di guardia dovrà porreparticolare attenzione a mantenersiestremamente mobile e rapido nelle fasidi uscita in difesa e di rientro in contrat-tacco.

SPOSTAMENTI,SEMI SPOSTAMENTI,ASSE E DISTANZADI COMBATTIMENTO

L’asse di combattimentoDue atleti in gara si fronteggeranno inmaniera tale da risultare allineati su ununico asse di combattimento.Questo asse, è una linea immaginaria chepassa in mezzo ai piedi e che congiungegli atleti in guardia uno di fronte all’al-tro. In questa posizione i due atleti han-no le stesse possibilità offensive e difen-sive, a parità di abilità tecnico-tattica.L’atleta che si sposta lateralmente varie-rà il proprio asse di combattimento ri-spetto all’asse di combattimento avver-sario; questo può servire per difendersipassivamente, per difendersi attivamen-te da un attacco avversario oppure ini-ziare un proprio attacco.

GUARDIA, SPOSTAMENTI, ASSE DI COMBATTIMENTO 15

L’asse di combattimento

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Ogni variazione dell’asse di combatti-mento dovrà quindi essere in chiave tat-tica.Le variazioni dell’asse di combattimentosono quattro: a sinistra, a destra, ruota-to a sinistra, ruotato a destra.Gli sport da combattimento sono consi-derati “ACICLICI e SITUAZIONALI” e si

svolgono prevalentemente in un quadra-to di gara (ring o tatami).Gli spostamenti che un atleta può svol-gere in gara sono molti e dettati princi-palmente dall’andamento tattico delcombattimento.È di fondamentale importanza che l’atle-ta, prima, durante e dopo i vari sposta-

CAPITOLO 116

Asse di combattimento spostato a sinistra Asse di combattimento spostato a destra

Asse di combattimento ruotato a sinistra Asse di combattimento ruotato a destra

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menti, mantenga sempre una posizionecorporea atta a garantirgli l’equilibrio,cercando di mantenere immutate le pro-prie possibilità offensive e difensive.Descriveremo ora gli spostamenti com-pleti, che prevedono cioè lo spostamen-to dei due appoggi (i piedi), i semi spo-stamenti che prevedono lo spostamentodi un solo appoggio, gli spostamenti inrotazione o “perni” che prevedono rota-zioni di varia entità, secondo ai casi, delnostro corpo rispetto all’avversario.Tutte le volte che si effettua uno sposta-mento, i talloni si sollevano da terra e ilpiede è rasente il suolo, il movimento de-ve essere effettuato in maniera dinami-ca sfruttando principalmente la contra-zione elastica dei muscoli posteriori del-la gamba opposta alla direzione in cui cisposteremo (se ci dobbiamo spostare inavanti spingeremo con la gamba dietroe viceversa). Una regola generale deglispostamenti è quella che prevede di spo-stare per primo il piede sinistro (piedeavanti) per movimenti in avanzamento ealla propria sinistra, e di spostare per pri-mo il piede destro (piede dietro), per mo-vimenti indietro e alla propria destra,questo per non alterare la stabilità dellaposizione di guardia incrociando i piedi.Negli spostamenti avremo cura di man-tenere il bacino sempre alla stessa altez-za per non avere oscillazioni del bari-centro. Una volta effettuato lo sposta-mento, i piedi ritornano all’ampiezzaoriginaria per non trovarsi in posizionitroppo lunghe o ampie che limitanoequilibrio e/o mobilità. Lo spostamento di ogni segmento (pie-de)deve essere di uguale entità, all’incir-ca di 20-30 cm.

Gli Spostamenti si dividono in:

SPOSTAMENTO IN AVANTIDalla posizione di guardia si sposta inavanti il piede sinistro seguito dallo spo-stamento in avanti del piede destro, i due

spostamenti saranno di uguale entità inmodo che la posizione di guardia restiimmutata.L’asse di combattimento e la divaricazio-ne degli arti inferiori sono immutati.

SPOSTAMENTO INDIETRODalla posizione di guardia si sposta in-dietro il piede destro seguito dallo spo-stamento di uguale entità del piede sini-

GUARDIA, SPOSTAMENTI, ASSE DI COMBATTIMENTO 17

Spostamento in avanti

Spostamento indietro

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SPOSTAMENTO LATERALE A DESTRADalla posizione di guardia si sposta la-teralmente verso destra il piede destro,seguito dallo spostamento di uguale en-tità del piede sinistro.La posizione risulta di guardia con ilproprio asse di combattimento spostato

stro, la posizione di guardia resta immu-tata.L’asse di combattimento e la divaricazio-ne degli arti inferiori non cambiano.

SPOSTAMENTO LATERALEA SINISTRADalla posizione di guardia si sposta la-teralmente il piede sinistro seguito inegual misura dal piede destro. La posi-zione risultante sarà di guardia con assedi combattimento spostato a sinistra ri-spetto all’asse di combattimento dell’av-versario. Distanza e divaricazione sonoimmutate.

a destra rispetto all’asse di combattimen-to dell’avversario. Rimangono invariatedistanza e divaricazione.

SPOSTAMENTO CONTINUOA SINISTRALo spostamento continuo a sinistra si ef-fettua mediante una successione rapidadi spostamenti laterali a sinistra, più co-munemente, l’atleta si sposta in modocontinuo quando desidera o è costrettoa “girare” intorno all’avversario. Per ef-fettuare questo spostamento continuo adirezione circolare con aggiustamentidella distanza in base alle esigenze tat-tiche, prima si sposterà il piede avantiobliquamente a sinistra per poi usarlocome asse di rotazione verso sinistra,quando il piede destro è in fase aerea.Nell’esecuzione di questi spostamenti ènormale che l’ampiezza sagittale dellaposizione di guardia si riduca.

CAPITOLO 118

Spostamento laterale a sinistra

Spostamento laterale a destra

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GUARDIA, SPOSTAMENTI, ASSE DI COMBATTIMENTO 19

Semispostamento in avanti

Semispostamento indietro

SPOSTAMENTO CONTINUO A DESTRAL’esecuzione di questa successione dispostamenti, prevede la stessa dinamicadegli spostamenti laterali a destra.Per poter girare, durante la fase aerea delpiede sinistro, tutto il sistema ruoterà piùo meno ampiamente con asse di rotazio-ne sul piede destro.Questo tipo di spostamenti è più difficol-toso degli spostamenti continui a sinistra;un assetto più frontale della guardia eduna riduzione della divaricata sagittaledegli arti inferiori migliorano l’esecuzio-ne. Evitare nel movimento stesso, di por-tare i piedi sullo stesso piano così da po-ter mantenere sia il corretto equilibrio chele capacità massime di attacco e difesa.

I SEMISPOSTAMENTIPer semispostamento si intende una va-riazione dell’assetto corporeo che avvie-ne mediante lo spostamento di un soloappoggio. Con questi movimenti, l’assedi combattimento resta invariato. Dopoaver effettuato l’azione sfrutteremol’azione elastica dell’arto che si è sposta-to per far ritornare il piede nella posizio-ne di partenza.L’utilizzo dei semispostamenti deriva dalfatto che durante un’azione dinamicanon sempre si ha la possibilità di effet-tuare uno spostamento completo. Spes-so, insieme ad un semispostamento, vie-ne effettuata una flesso-torsione deltronco più o meno ampia secondo le esi-genze tattiche (schivata, colpo d’incon-tro, contrattacco con colpi corti).In combattimento i semispostamenti ser-vono principalmente ad eludere il primocolpo di attacco avversario e propizianoil colpo d’incontro o il contrattacco.

SEMISPOSTAMENTO IN AVANTISi effettua mediante lo spostamento inavanti del piede sinistro, la distanza siriduce, spesso viene eseguito contempo-raneamente all’esecuzione di colpi diret-ti o schivate in flesso torsione.

SEMISPOSTAMENTO INDIETROAvviene mediante lo spostamento delpiede destro indietro, con conseguentespostamento all’indietro del baricentroper via dell’accentuata flessione dell’ar-

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to posteriore. La distanza di combatti-mento aumenta.In questo semispostamento e in quelloprecedente l’asse di combattimento noncambia.

SEMISPOSTAMENTI A SINISTRAPermettono lo spostamento a sinistra delproprio asse di combattimento, e avven-gono spostando il piede sinistro nei mo-di seguenti:• a sinistra lateralmente (la distanza

non cambia)• in senso obliquo avanti a sinistra (la

distanza si riduce)

SEMISPOSTAMENTI A DESTRAConsentono lo spostamento a destra delnostro asse di combattimento, essi av-vengono spostando il piede destro neimodi seguenti:a destra lateralmente (la distanza noncambia)in senso obliquo avanti a destra (la di-stanza si riduce)in senso obliquo indietro a destra (la di-stanza aumenta)

CAPITOLO 120

Semispostamento laterale a sinistra

Semispostamento obliquo in avanti a sinistraSemispostamento a destra lateralmente (la distanzanon cambia)

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L’esecuzione prevede una rotazione delcorpo, verso sinistra o destra, con assedi rotazione sull’avampiede corrispon-dente (quello sinistro se dovremo spo-starci a sinistra e viceversa).La rotazione dovrà comunque permette-re di tornare in posizione di guardia unavolta effettuato il movimento; questoavviene spostando il baricentro sul pie-de che useremo come perno per poi ruo-tare il bacino nel senso opposto alla ro-tazione (verso destra per andare a sini-stra, e viceversa).

SPOSTAMENTI IN ROTAZIONEA SINISTRA O DESTRASi effettuano principalmente a scopo di-fensivo dai colpi diretti avversari e pos-sono permettere un’ efficace azione dicontrattacco oppure per colpire d’incon-tro.Si possono effettuare anche dopo unproprio attacco, per evitare un possibilecontrattacco avversario.

GUARDIA, SPOSTAMENTI, ASSE DI COMBATTIMENTO 21

Semispostamento in senso obliquo avanti a destra (ladistanza si riduce)

Semispostamento in senso obliquo indietro a destra(la distanza aumenta)

Spostamento in rotazione a sinistra

SPOSTAMENTI IN ROTAZIONE

Per spostamenti in rotazione si intendeuna serie di movimenti che permettonodi far assumere al proprio asse di com-battimento una posizione angolare ri-spetto all’asse di combattimento avver-sario.

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SPOSTAMENTO IN SLITTAMENTOAltro tipo di spostamento è quello in sci-volata o slittamento che viene applicatoai calci con traiettoria circolare o diret-ta (Frontali, Circolari, Laterali, ad Ascia)portati con la gamba avanzata per e so-lo in attacco partendo da una distanzadi combattimento maggiore alla “lunga”.Lo spazio percorso in questo tipo di spo-stamento, dipende dalle capacità elasti-che e dall’abilità dell’atleta nell’eseguirequesto movimento: tanto più un atletariesce a spostarsi, tanto più sarà lontanodai colpi avversario.La dinamica di questo spostamento pren-de forma da una serie di movimenti: lagamba che deve calciare alza il ginocchioverso l’alto e contemporaneamente inavanti, in modo da avere un movimentodi trascinamento da unire alla spinta del-la gamba posteriore che, pur mantenen-do il contatto al terreno solleva il tallo-ne e ruota la punta del piede all’esterno.

LA DISTANZA DI COMBATTIMENTOGli spostamenti servono a variare la di-stanza di combattimento.La distanza tra i due avversari è uno deifattori più importanti al momento disferrare un attacco; da essa dipendono letecniche da eseguire, il loro successo, laloro possibilità di difesa e/o contrattac-co. Ogni atleta ha una sua differente di-stanza in rapporto alla costituzione fisi-ca ed al sistema di allenamento seguitoche influenzerà l’utilizzo di determinatetecniche.Fare entrare l’avversario nella propriadistanza di combattimento costituisceuna delle fasi primarie della strategia dicombattimento; a questo scopo si utiliz-zano finte, inviti, schivate e spostamen-ti che provocano rotture di ritmo crean-do i presupposti per una nostra eventua-le azione.La distanza non è fissa, ma ciascuno deicontendenti cercherà di determinare lo

CAPITOLO 122

Caricamento del Side kick

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scontro sulla distanza a lui più favore-vole. Ad esempio, un atleta longilineoche calcia molto prediligerà la lunga di-stanza a lui più congeniale, un avversa-rio più basso dovrà cercare di togliere ladistanza e lavorare sulla media/corta erimanendo a continuo contatto per ren-dere inattivi i colpi avversari.

Le distanze di combattimento sono :

LLuunnggaa ddiissttaannzzaa:: è la distanza ideale perl’utilizzo dei colpi di calcio in tutte le suevarianti, è anche quella in cui si riescead esprimere la maggior potenza dei cal-ci lanciati con gamba dietro potendo da-re loro una maggior corsa anche se unavolta lanciato uno di questi calci biso-gnerà stare attenti a rimettersi in guar-

GUARDIA, SPOSTAMENTI, ASSE DI COMBATTIMENTO 23

Side kick in slittamento

dia (che sarà opposta) immediatamente,oppure effettuare una rotazione su sestessi per tornare in guardia normale. Aquesta distanza è possibile scambiare so-lo pochi colpi, poi ci si ritroverà inevi-tabilmente a media distanza.

MMeeddiiaa ddiissttaannzzaa:: è quella più usuale persvolgere un combattimento; infatti, lamaggior parte dei colpi, soprattutto incombinazione braccia/gambe, si porte-ranno da questa distanza anche perchél’utilizzo esclusivo o in prevalenza deicalci ha il vantaggio di tenere lontanol’avversario, ma la contrazione continuadei muscoli delle gambe comporta unmaggior dispendio di energia.A questa distanza è possibile portare tut-ti i colpi anche in linea bassa (Low kick,

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squilibri e spazzate), portare at-tacchi, contrattacchi e colpi d’in-contro.

CCoorrttaa ddiissttaannzzaa:: è quando gliatleti sono così vicini da permet-tere solo colpi molto corti; adesempio i montanti, ganci corti,spazzate. Abitualmente le fasi dicombattimento a questa distan-za vengono chiamate “corpo acorpo”; quando gli atleti si av-vicinano ulteriormente e nonriescono a scambiarsi più colpiviene definito “clinch”.

CAPITOLO 124

Colpi da lunga distanza

Colpi da corta distanza

Colpi da media distanza

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DIRETTO SINISTRO (JAB)

Èil colpo che viene sferrato più difrequente nel corso delle gare, ilmotivo si può trovare nella po-

stura; questa infatti, colloca l’arto supe-riore ad una distanza più vicina al ber-saglio.

ESECUZIONE:Dalla posizione di guardia si distende ilbraccio sinistro frontalmente ruotando ilpugno verso l’interno un attimo primadell’impatto, per poi tornare in posizionedi guardia iniziale.Gli arti inferiori sono leggermente pie-gati e il baricentro è spostato di qualchegrado in avanti, considerando un avver-sario della nostra stessa altezza il colpo

tenderà a colpire appena sopra la nostraspalla, oppure, in ogni caso, all‘altezzadel mento avversario, il deltoide sinistrosale a protezione del mento che è abbas-sato sullo sterno.All’esecuzione di questo colpo in fase diattacco spesso si associa lo spostamentoin avanti del piede sinistro; questo spo-stamento, alquanto istintivo, serve adaumentare la base di appoggio oppuread arrivare a bersaglio trovandoci aduna distanza medio lunga.È un colpo privo di potenza ma essen-ziale per creare “aperture” nella guardiaavversaria, per apprezzare la distanza,arrestare od ostacolare un attacco o perpreparare un’azione concatenata con uncalcio.Per portare il diretto sinistro al corpo,

eseguire l’azione comequella per il diretto sinistroal mento avendo l’avver-tenza di effettuare il passoin avanti più lungo del nor-male.Contemporaneamente alpasso della gamba sinistra, ènecessario flettere le gambein modo da portarsi con lemani al livello del bersaglioposto più in basso. Unavolta effettuato il colposfrutteremo l’appoggio sulpiede anteriore per tornarein guardia.Per la sua elasticità e velo-cità di esecuzione è un colpoche si presta ad essere dop-piato con lo stesso colpo,con un Gancio sinistro op-pure un Montante sinistro.

capitolo 2I COLPI DI BRACCIA

Diretto sinistro (jab)

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DIRETTO DESTRO

Il diretto destro, considerando sempreun destrimane in guardia sinistra, è uncolpo considerato potente.La ragione di ciò, sotto il profilo mecca-nico, si può capire dalla posizione deltronco in condizione di guardia. Laspalla destra, per colpire, effettua unospostamento maggiore della spalla sini-stra nel diretto sinistro, per cui il colpo,percorrendo più spazio a parità di im-pulso, raggiungerà una velocità supe-riore accumulando una quantità cineticamaggiore.Il colpo si esegue come il diretto sini-stro: il piede destro ruotando il talloneverso l’esterno spinge la gamba che faràcosì ruotare in senso antiorario ginoc-chio e anca.

A colpo effettuato la spalla destra dovràrisultare leggermente più alta della sini-stra e la testa non oltrepasserà la puntadel piede sinistro, il piede destro avanzadi una ventina di centimetri per stabiliz-zarsi appena prima dell’impatto.Il gomito destro resta rivolto a terra persfruttare una traiettoria più breve e pernon far intuire al nostro avversario dache parte arriva il colpo. Questa è unaregola generale che adotteremo ancheper i calci: evitare, se possibile, di ren-dere evidenti i nostri colpi.Generalmente il diretto destro si lanciadi seconda intenzione, preceduto cioè daun altro colpo di assaggio oppure cre-ando l’opportunità di portarlo a segnodopo un attacco di calcio.Il diretto destro non deve essere impie-gato come colpo di attacco singolo per-

ché nel movimento ne-cessario alla sua esecu-zione il corpo girando asinistra lascia scopertala parte destra deltronco, esposta quindi aicolpi d’incontro avver-sari, in particolar modoai calci Frontali e Circo-lari effettuati congamba avanzata o di in-contro.È possibile però utiliz-zare il diretto destrocome colpo di finta perindirizzare l’attenzioneavversaria sul pugno einvece calciare congamba avanzata; suc-cessivamente, quandol’attenzione dell’avver-sario si è spostata sulpunto di impatto delcalcio porteremo, il di-retto destro come colpoconclusivo o in seriecon gancio sinistro.

CAPITOLO 226

Diretto destro

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GANCIO SINISTRO

Il gancio è un colpo che percorre unatraiettoria circolare; circolare a tal puntoda raggiungere il bersaglio lateralmente,d’altra parte l’obbiettivo di questo colpoè aggirare i guanti e gli avambracci av-versari.Nell’esecuzione del gancio sinistro l’ac-celerazione massima si otterrà mediantela rotazione del bacino e la torsione insenso orario del tronco.Il braccio forma un angolo di circa 90gradi con l’avambraccio che è allineatocon polso e pugno, le dita della manosono rivolte verso terra, il gomito sini-stro dovrà risultare leggermente piùbasso del pugno e della spalla.Per l’azione completa di questo colpo ènecessario eseguire un passo avantiobliquo a sinistra (sia col solo piede si-nistro che con tutti e due i piedi), fa-cendo contemporaneamente gravare ilpeso del colpo sulla gamba sinistra.

L’utilità di avanzare con tutte e due legambe nasce dalla necessità di esserepiù vicini all’avversario.Da questa posizione deve partire laspinta del piede sinistro che si trasmettealla gamba, ai fianchi, alla spalla e ar-riva quindi al braccio.Il braccio sinistro con la spalla e il bu-sto, si muove come un blocco unico dasinistra a destra ruotando sulla colonnavertebrale che fa da perno, questo mo-vimento a cerniera ci permette, nel mo-vimento di ritorno, di concatenare concolpi di calcio circolari in linea medio-bassa.

GANCIO DESTRO

Il gancio destro è l’altro colpo circolare;dato l’assetto del tronco troveremo laparte destra più lontana dall’avversario,questo lo differenzia dal precedentegancio per la maggior ampiezza della

I COLPI DI BRACCIA 27

Gancio destroGancio sinistro