la camera di commercio belgo-italiana: come si è approcciata all’erasmus per giovani imprenditori
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Post on 21-Mar-2017
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1. ERASMUS PER GIOVANI IMPRENDITORI: L’ESPERIENZA DELLA
CAMERA DI COMMERCIO BELGO-ITALIANA
Fra le Camere di Commercio Italiane all’estero, una delle più attive sul fronte della
progettazione europea è sicuramente la Camera Belgo-italiana di Bruxelles. Da molti anni
la Camera partecipa a progetti finanziati dalla Commissione europea, toccando svariati
temi, dall’apprendimento permanente alle relazioni commerciali con Paesi extra-UE fino
alla promozione dei prodotti del territorio. Fra i molteplici progetti realizzati nel corso degli
anni, vorremmo porre l’attenzione su Erasmus per giovani imprenditori, nell’ambito del
quale la Camera è stata Leader partner in più occasioni. Per capire di più su questo
programma e sugli impatti positivi e negativi che esso può avere su una Camera di
Commercio Italiana all’Estero, abbiamo voluto parlare con Marco Iacuitto, Project
manager e Responsabile dell’area consulenza europea della Camera di Commercio Belgo-
Italiana.
Com’è iniziata la partecipazione della Camera di Bruxelles al programma Erasmus per
giovani imprenditori?
La nostra partecipazione al programma è iniziata grazie ad un nostro partner, l’Università di
Fulda. Come spesso accade nel mondo dei progetti europei, l’Università ci propose di
inserirci nel consorzio che si stava costruendo per un progetto da presentare nell’ambito del
programma Erasmus per Giovani Imprenditori, e noi accettammo con entusiasmo. Era il
2009, secondo anno di vita del programma, che si presentava dunque come una realtà nuova
ed ancora in fase di formazione. Da allora, la Camera ha partecipato ad ogni ciclo annuale
del programma, diventando anche leader partner in occasione del 5° e del 7° ciclo. E
torneremo ad essere leader partner anche nel corso del 9° ciclo.
A cosa si deve questa alternanza nel ruolo di leader partner?
Con l’Università di Fulda si è sviluppata un’ottima collaborazione, anche al di là del
progetto Erasmus per giovani imprenditori. Si potrebbe dire che siamo diventati dei fedeli
partner! Nel caso specifico, ci alterniamo con loro come leader partner per alleggerire il
carico di lavoro. Il leader di progetto si assume, infatti, responsabilità più gravose da un
punto di vista soprattutto burocratico, dalla rendicontazione delle spese alla gestione del
consorzio di progetto, ed è dunque più agevole alternarsi in questo ruolo.
La Camera di Bruxelles ha costantemente partecipato al programma, fin dal secondo
ciclo. Qual è stata l’evoluzione del programma in questi anni?
La nostra Camera ha accumulato un bagaglio di esperienza importante in questi anni,
riconosciuto anche dalla Commissione europea e dall’EASME (Agenzia esecutiva per le
Piccole e Medie Imprese, responsabile del programma per conto della Commissione, n.d.r.).
A conferma di ciò ci è stato chiesto di partecipare a una task force delle organizzazioni
intermediare (IO) del Programma finalizzata ad individuarne i punti critici e proporre dei
miglioramenti. Negli anni, il budget di Erasmus per giovani imprenditori è sempre
aumentato e la sensazione è che la Commissione Europea stia puntando sempre di più su
questo programma per il futuro.
Quali sono le attività della Camera nel progetto?
All’interno di Erasmus per giovani imprenditori, il ruolo dei membri del consorzio è quello
di essere organizzazioni intermediarie (OI) che permettano di far incontrare giovani o nuovi
imprenditori (New entrepreneurs – NE) con Imprenditori ospitanti (Host entrepreneurs –
HE). La Commissione Europea fornisce un rimborso al nuovo imprenditore per trascorrere
un periodo all’estero con l’obiettivo di acquisire nuove competenze imparando da un
imprenditore già affermato. Per la Camera di Bruxelles, questo significa concretamente
ricevere le richieste da parte di nuovi imprenditori di base in Belgio che vogliono partire per
un’esperienza all’estero e gestire le richieste di nuovi imprenditori europei che cercano un
imprenditore ospitante in Belgio.
Dunque partecipare a questo tipo di progetti può voler dire offrire un servizio
aggiuntivo ai propri associati?
Certamente si, ma non si limita solo a questo. La partecipazione ad Erasmus per Giovani
imprenditori permette di inserirsi in nuovi network, creare nuovi contatti utili alla Camera
anche per promuovere gli altri servizi che offriamo, aumentare gli associati e conoscere il
proprio territorio di riferimento. La nostra Camera si è impegnata molto nel potenziare i
propri contatti con le Camere locali, gli incubatori di imprese, gli uffici regionali di import-
export ed altre realtà del territorio di Bruxelles, della Vallonia e delle Fiandre. Il progetto è
infatti occasione per di tessere molteplici relazioni a diversi livelli, avviando dinamiche
territoriali molto interessanti e moltiplicando le opportunità di collaborazione, al di là della
progettazione Europea.
Da un punto di vista degli imprenditori belgi, qual è l’accoglienza che riservano alle
vostre proposte di ospitare nuovi imprenditori?
Devo dire che in Belgio abbiamo sempre avuto un’accoglienza positiva, probabilmente
perché si tratta di un Paese abituato all’internazionalizzazione. In Italia risulta spesso più
difficile convincere un imprenditore ad ospitarne un altro, ed in giro per l’Europa
l’approccio al programma è molto differenziato. In Paesi come Italia e Spagna vi sono molti
più nuovi imprenditori che vogliono partire rispetto ad imprenditori disposti ad ospitare.
E per quanto riguarda i nuovi imprenditori? Come li raggiungete?
Utilizziamo tutti i nostri canali di comunicazione, dai social media alla rivista InfoItalie e al
nostro sito internet. Inoltre, sfruttiamo gli eventi che organizziamo nell’ambito delle altre
nostre attività, nonché le attività di comunicazione e disseminazione di altri progetti europei.
Inoltre, va detto che da noi non vengono solo italiani trapiantati all’estero (bastano sei mesi
di residenza in Belgio per essere considerati nuovi imprenditori “belgi”), ma persone di ogni
nazionalità, vista anche la vocazione internazionale della città di Bruxelles.
Se volessimo fare un bilancio costi-benefici della partecipazione al progetto, quale
sarebbe il risultato?
La nostra esperienza è sicuramente positiva, poiché partecipare al programma in questi anni
ci ha aperto nuove opportunità e ci ha permesso di espandere notevolmente il nostro
network. Bisogna sottolineare, però, che le attività di progetto richiedono molto impegno, a
tratti anche giornaliero, dalla gestione degli scambi alla valutazione delle candidature fino
agli aspetti più burocratici della gestione dei rapporti con la Commissione. La nostra Camera
per esempio, per gestire l’ingente mole di lavoro, ha coinvolto fino a 4 risorse nella gestione
delle attività di progetto.
Consiglierebbe dunque alle altre Camere di provare ad inserirsi in un progetto?
Assolutamente sì. Le attività che vengono svolte come Organizzazione Intermediaria di un
progetto Erasmus per giovani imprenditori sono perfettamente in linea con le attività e le
priorità di una CCIE. Inoltre, le attività di progetto possono essere fonte di innumerevoli
opportunità di collaborazione ed hanno sicuramente un impatto positivo sulla Camera stessa.
Già due Camere hanno deciso di partecipare e spero che altre seguiranno il loro esempio. Le
Camere di Lione e Salonicco sono coinvolte per il ciclo 8, che partirà dal 1° febbraio 2016
fino al 31 gennaio 2018. Invito le Camere interessate ad attivarsi per entrare in consorzi per
il ciclo 9, in quanto la call è già stata pubblicata e scadrà il 5 aprile 2016 (si veda la sezione
“Bandi europei aperti” per maggiori informazioni, n.d.r.). Io ovviamente sono a disposizione
dei colleghi interessati ad approfondire l’argomento.
Web site Camera di Commercio Belgo-Italiana
www.ccitabel.com