la clinica terapeutica · 2017. 9. 24. · questo supplemento di “la clinica terapeutica”...

36
Rivista bimestrale Società Editrice Universo Via G.B. Morgagni 1 - 00161 Roma - Italia La Clinica Terapeutica Tarifa Roc: Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 - DCB - Roma Contenuto elettronico/Electronic contents (Epub) ISSN 1972-6007 ROMA 10° Congresso Nazionale GRP Gruppo per la Ricerca in Psicosomatica “LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICAParma, 21-22 settembre 2017 doi: 107417/CT.2017.2020

Upload: others

Post on 22-Jan-2021

7 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

Rivista bimestrale

Società Editrice UniversoVia G.B. Morgagni 1 - 00161 Roma - Italia

La Clinica Terapeutica

Tar

ifa

Ro

c: P

ost

e It

alia

ne

S.p

.A. S

ped

izio

ne

in A

bb

on

amen

to P

ost

ale

- D

.L. 3

53

/20

03

(co

nv.

in

L. 2

7/0

2/2

00

4 n

. 46

) ar

t. 1

co

mm

a 1

- D

CB

- R

om

a

Contenuto elettronico/Electronic contents (Epub)

ISSN 1972-6007

R O M A

10° Congresso Nazionale GRP

Gruppo per la Ricerca in Psicosomatica

“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA”

Parma, 21-22 settembre 2017

doi: 107417/CT.2017.2020

Page 2: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

7La complessità psicosomatica

INTRODUZIONE

10° Congresso Nazionale GRP“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA” (Parma, 21-22 settembre 2017)

Clin Ter 2017; 168 Suppl. 1(4) doi: 107417/CT.2017.2020

A. Minervinoa, G.A. Favab

a Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze, UOP 25 ASST-Cremonab Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna

Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per la Psicosomatica (GRP) a Parma il 21-22 settembre 2017.

I contributi testimoniano l’attualità e l’ampiezza delle aree di ricerca presenti nella psicosomatica italiana. Il GRP ha alcune caratteristiche che lo differenziano da altre iniziative scientifiche a livello medico. Innanzitutto è un gruppo spontaneo, non legato a cariche ed altri elementi formali. Inoltre i convegni sono caratterizzati dall’accento sulla clinica e sugli elementi interattivi.

Il convegno è infatti costituito dalla discussione dei casi clinici, da relazioni interattive (dove almeno metà del tempo è dedicato alla discussione) e dalla presentazione dei poster, in un ambiente informale, dove i giovani ricercatori sono incoraggiati ad intervenire.

Questa impostazione, che raccoglie il patrimonio storico della psicosomatica italiana e del suo fondatore Ferruccio Antonelli, contrasta con la tendenza attuale di tutte le discipline mediche a relegare la clinica ad un ruolo secondario, aumentando il distacco tra il ricercatore e il clinico.

Ancora una volta la psicosomatica si rivela all’avanguardia nel mettere in discussione le tendenze riduzionistiche in medicina e nel prospettare le modalità per il loro superamento.

Page 3: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

3La complessità psicosomatica

La versione rivista dei Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research (DCPR-R): teoria e applicazioni clinicheP. Porcelli, C. Rafanelli

Psicologia Clinica, Università di Chieti-Pescara

Psicologia Clinica, Università di Bologna

WORKSHOP

Razionale: I DCPR sono stati introdotti nel 1995 da un gruppo internazionale di ricercatori per indagare gli aspetti psi-cosociali clinicamente rilevanti nelle malattie mediche, all’interno della cornice generale dell’approccio biopsicosociale.

Nel corso degli ultimi anni, è stata avviata una revisione di criteri diagnostici e metodi di valutazione che hanno condotto nel 2016 alla revisione dei DCPR. I DCPR-R sono quindi formati da 8 sindromi raggruppate nel cluster “Comportamento di Malattia” (Ipocondria, Patofobia, Tanatofobia, Ansia di Malattia, Somatizzazione Persistente, Sintomi di Conversione, Reazione da Anniversario, Negazione di Malattia), 3 sindromi nel cluster “Manifestazioni Psicologiche” (Demoralizza-zione, Umore Irritabile, Sintomi Somatici Secondari), 2 sindromi nel cluster “Personalità” (Comportamento di Tipo A, Alexithymia) e una sindrome nel cluster “Stress” (Sovraccarico Allostatico).

Metodologia del workshop:Il workshop è organizzato in due parti. La prima parte è dedicata all’illustrazione dei criteri diagnostici dei DCPR-R e dei risultati ottenuti nelle ricerche cliniche con i DCPR negli ultimi 20 anni. La seconda parte è dedicata all’illustrazione dell’Intervista Strutturata per la diagnosi dei DCPR-R, servendosi di esempi clinici di somministrazione e scoring.

Obiettivi: - Approfondire i correlati psicosociali delle patologie mediche in base alle evidenze cliniche e di ricerca- Valutare la validità clinica dell’approccio biopsicosociale attraverso l’uso del sistema DCPR- Apprendere le modalità di assessment e di diagnosi secondo i criteri dei DCPR-R

Partecipanti:Medici e psicologi impegnati nella clinica e nella ricerca psicosomatica

Materiale didattico: Porcelli P & Sonino N. Fattori psicologici che influenzano le malattie. Una nuova classificazione

per il DSM-V. Fioriti Editore, 2008

Fava GA, Cosci F, Sonino. Current Psychosomatic Practice. Psychotherapy and Psychosomatics 2017;86:13-

30

L’Intervista Strutturata per i DCPR-R verrà fornita ai partecipanti dai condutt

10° Congresso Nazionale GRP“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA” (Parma, 21-22 settembre 2017)

Clin Ter 2017; 168 Suppl. 1(4) doi: 107417/CT.2017.2020

Page 4: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

4 10° Congresso Nazionale GRP

Formazione alla relazione col paziente: il Gruppo BalintA. Minervino, M. Rosselli, G.Turrini

Direttore DSMD Azienda Ospedaliera di Cremona, Presidente eletto SIPC, vice Presidente SIMP; Psichiatra psicoterapeuta, vice

Presidente SIMP, Presidente Istituto di Formazione Psicosomatica di Firenze; Direttore Ospedale privato accreditato Maria Luigia

(Parma)

Razionale: Ogni professione sanitaria applica le proprie azioni tecniche in un contesto relazionale. La qualità di tale contesto è una variabile forte per l’efficacia degli interventi e pertanto la competenza relazionale è importante sia per la soddisfazione dei pazienti che per la soddisfazione degli operatori.

Metodologia del workshop: La prima parte sarà dedicata ad una breve introduzione che illustrerà i concetti confermati in letteratura su cui si basa il razionale e che descrive il metodo. La seconda parte sarà incentrata su lavori di gruppo: i partecipanti saranno divisi in tre gruppi che avranno modo di fare esperienza di sensibilizzazione all’addestramento con-dotto secondo la metodologia del Gruppo Balint.

Obiettivi: - Condividere argomenti e concetti sulla relazione con il paziente- Sperimentare un metodo di formazione ( Gruppi Balint)- Sensibilizzare i partecipanti all’esperienza formativa

Partecipanti: Medici, psicologi, infermieri e altre professioni sanitarie e sociali impegnate in compiti di assistenza clinica.

Materiale didattico: M. Balint, Medico Paziente e Malattia, ed. G. Fioritti, Roma 2014

Page 5: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

5La complessità psicosomatica

Le psicoterapie centrate sulla dignità e sul significatoL. Grassi, R. Caruso, M. G. Nanni, S. Sabato

Professore Ordinario di Psichiatria, Istituto di Psichiatria, Università di Ferrara, Presidente Società Italiana Psichiatria di Consultazio-

ne; Ricercatore universitario, Istituto di Psichiatria, Università di Ferrara; Ricercatore universitario, Istituto di Psichiatria, Università

di Ferrara; Istituto di Psichiatria, Università di Ferrara

Razionale: Le terapie centrate sul significato e sulla dignità comprendono alcuni interventi che terapeutici miranti a migliorare il senso di sé individuale, il benessere psicologico e spirituale e la qualità della vita, in situazione mediche com-plesse e a minaccia per la vita. Applicate in particolare nelle prime fasi del loro sviluppo nell’ambito delle cure palliative, si sono successivamente allargate a ricoprire contesti clinici diversi di ambito medico (tutte le aree mediche nelle quali la persona passa attraverso eventi stressanti ripetuti), inclusa l’area della formazione. Il razionale specifico è basato sia sul concetto che la ricerca di significato è una forza primaria e principale per l’essere umano e della dignità dell’essere umano, intesa come area die valori individuali, di rispetto e di capacità di rilettura del proprio passato in termini di significato e di legacy. Gli studi clinici randomizzati hanno dimostrato come gli interventi centrati sul significato e sulla dignità sono più efficaci di interventi di usual care nel ridurre la demoralizzazione, nel potenziare le sorgenti motivazionali e la speranza e nel migliorare la qualità della vita.

Metodologia del workshop: Nel corso del workshop un prima parte verrà dedicata ad un approfondimento dei concetti di base e del razionale delle psicoterapie centrate sul significato e sulla dignità. La seconda parte, condotta in maniera esperienziale, sarà incentrata su un lavoro in piccoli gruppi e in gruppo allargato con il coinvolgimento dei partecipanti ed esercizi specifici di addestramento all’approccio e al dialogo centrato sulla dignità nella relazione terapeutica.

Obiettivi: - Approfondire gli elementi alla base dei modelli di intervento psicoterapeutico centrati sul significato e sulla

dignità- Sperimentare le tecniche e le metodologie di approccio centrato sul significato e la dignità nella relazione tera-

peutica- Valutare e verificare le applicazioni formative dei modelli di psicoterapia centrati sul significato e sulla dignità

Partecipanti: Medici, psicologi, infermieri e altre professioni sanitarie e sociali impegnate in compiti di assistenza clinica.

Materiale didattico: Chochinov M.H.: Terapia della dignità. Parole per il tempo che rimane. Ed. Italiana a cura di Giuseppe Moretto e Luigi Grassi, IL Pensiero Scientifico Editore, Roma, 2015

Articoli e reviews della letteratura fornito dai conduttori

Page 6: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

7La complessità psicosomatica

Well-being Therapy: approccio psicoterapico al benessere psicologicoG.A. Fava

Università di Bologna - [email protected]

CONFERENZE

La Well-Being Therapy (WBT) è una strategia psicoterapica innovativa, basata sul monitoraggio del benessere psico-logico, che il paziente progressivamente impara ad incrementare. La sua efficacia è fondata su studi controllati effettuati in varie parti del mondo, che hanno dimostrato la sua capacità di diminuire le ricadute nella depressione, migliorare la sintomatologia residua, aumentare il livello di remissione nell’ansia generalizzata e normalizzare la ciclotimia, oltre che di produrre un aumento del benessere psicologico in età evolutiva(1). L’applicazione della WBT segue un approccio cli-nimetrico (2), dato che l’equilibrio dinamico salute/malattia deve essere valutato per ogni paziente. La WBT può avere importanti applicazioni nell’ambito psicosomatico.

1. Fava GA: Well-Being Therapy. Treatment manual and clinical applications. Basel, Karger, 2016 (tr. it: Psicoterapia breve per ilbenessere psicologico. Milano, Raffaello Cortina, 2017)

2. Fava GA, Sonino N, Wise TN: The psychosomatic assessment. Strategies to improve clinical practice. Basel, Karger, 2012 (tr it:Metodologia psicosomatica. Strategie per migliorare la valutazione clinica. Roma, Fioriti, 2014)

Neuroscienze e psicosomatica G. Biggio

Università degli Studi di Cagliari, Istituto di Neuroscienze - CNR, Cagliari

L’ambiente può modificare l’espressione dei geni attraverso meccanismi biochimici che agiscono sui marchi epigenetici, sequenze presenti all’interno dei geni e soggette a processi di metilazione e acetilazione. Se paragoniamo i geni ai tasti di un pianoforte, possiamo comprendere l’epigenetica capendo che quegli stessi tasti possono produrre melodie differenti a seconda di come vengono suonati. Così, per i circa 25mila geni sequenziati grazie al fantastico progetto genoma umano, si stima che esistano numerosissimi marchi epigenetici, che attraverso input ambientali, vengono modificati da meccanismi biochimici capaci di modulare l’espressione genica. L’impatto con gli input ambientali diventa dunque determinante per lo sviluppo del nostro fenotipo. Nei mammiferi, uomo compreso, le modificazioni a livello genico si traducono in modi-ficazioni funzionali sia a livello cerebrale che somatico. Eventi stressanti, soprattutto in gravidanza, periodo neonatale, infanzia e adolescenza, lasciano spesso un “marchio” a livello cerebrale che spesso si traduce in alterazioni funzionali psicosomatiche che non si riesce ad eliminare totalmente. Le moderne neuroscienze grazie alla disponibilità di tecnologie senza precedenti stanno cercando soluzioni utili alla comprensione dei meccanismi che sottendono a queste funzioni. In particolare, le moderne tecnologie ci permettono con sempre maggiore precisione di associare gli input ambientali a mo-dificazioni nella funzione genica e la loro ricaduta sul funzionamento dei neuroni e più in dettaglio delle sinapsi.

10° Congresso Nazionale GRP“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA” (Parma, 21-22 settembre 2017)

Clin Ter 2017; 168 Suppl. 1(4) doi: 107417/CT.2017.2020

Page 7: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

8 10° Congresso Nazionale GRP

Il sonno: per la mente e per il corpoL. Nobili

Centro di Medicina del Sonno. Dipartimento di Neuroscienze. ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda

[email protected]

Il sonno, in tutte le fasi della vita, è una necessità fondamentale per la salute psico-fisica dell’individuo. Dormire è un bisogno primario, come alimentarsi e respirare. Numerosi studi hanno mostrato che il sonno ha una forte relazione con i processi di plasticità neuronale sia nel bambino che nell’adulto e svolge un ruolo fondamentale per un buon funzionamento della memoria e di altre funzioni cognitive. In sonno, inoltre, avvengono modificazioni fisiologiche importanti a livello del sistema vegetativo, cardio-respiratorio, ormonale e immunologico. La deprivazione di sonno o una alterazione qua-litativa della struttura del sonno, se mantenute cronicamente, possono avere ripercussioni negative importanti sulla sfera comportamentale, relazionale e in particolare sul tono dell’umore, nonché aumentare il rischio di sviluppo di patologie come l’ipertensione, l’obesità e il diabete. A loro volta molti disturbi (psichici e non) possono avere dirette e indirette ripercussioni negative sulla durata e qualità del sonno favorendo l’instaurarsi di circoli viziosi.

In questa relazione verranno presentati rapidamente i meccanismi di regolazione del sonno (circadiani e omeostatici), il ruolo del sonno per la salute della mente e del corpo e i principali disturbi del sonno. L’obiettivo finale della relazione è quello di rendere l’audience consapevole dell’importanza della valutazione, e di un eventuale trattamento, del disturbo del sonno nella gestione generale del paziente.

Il paziente si può sposare? Richieste di valutazione della capaci-tà di decidere poste allo psichiatra di collegamentoG.M. Galeazzi

Dipartimento di Medicina Diagnostica, Clinica e Sanità Pubblica - Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

[email protected]

Obiettivi: Delineare tipologia, opportunità e rischi delle richieste di valutazione psichiatrica della capacità di intendere e di volere di pazienti ricoverati in Ospedale Generale.

Metodi: Analisi delle richieste di consulenza fatte al Servizio di Consulenza Psichiatrica Psicosomatica dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Modena.

Risultati e Conclusioni: Le richieste considerate sono eterogenee, quasi sempre urgenti e con importanti risvolti etici. Il rifiuto o il ritiro del consenso alle cure è una motivazione comune. Sovente tale richiesta è inappropriata ed espressione di medicina difensiva. È comunque indicato coinvolgere il collega che richiede la consulenza nella sua esecuzione per fornire informazioni specifiche in un’atmosfera accogliente, intervento spesso in grado di risolvere la situazione. Lo psichiatra può avere altri ruoli importanti in queste circostanze: per esempio, sostenendo emotivamente i colleghi e i congiunti del pazien-te, o contribuendo a delineare il bisogno di valutazione multidisciplinare per dimissioni protette o, ancora, di richiesta di amministrazione di sostegno. È quasi sempre utile il consulto con il medico legale dacché le questioni sollevate si pongono all’intersezione di contesti e linguaggi assai diversi (giuridico, medico-legale, psichiatrico, “umano”), come ben esemplifica una richiesta di valutazione della capacità di intendere e di volere ricevuta per un caso di matrimonio in imminente pericolo di vita, che offre lo spunto per il titolo di questo contributo. Per finire, le richieste di valutazione psichiatrica della capacità di decidere offrono utili occasioni di scambio e formazione con i colleghi e ottime opportunità didattiche.

Page 8: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

9La complessità psicosomatica

Valutazione dei fattori psicologico-clinici in un paziente conmalattia di Parkinson: una analisi clinimetricaD. Carrozzino, C. Patierno, P. Porcelli

Dip. di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio; Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara; [email protected]

CASI CLINICI

Obiettivi: Nell’ambito della complessità epistemologica caratterizzante la clinica psicosomatica e in linea con i più recenti dati della letteratura scientifica sia internazionale che nazionale, il presente contributo ha avuto l’obiettivo di iden-tificare e valutare, attraverso uno specifico assessment clinimetrico, il “peso relativo” delle più significative comorbidità psicologico-cliniche in un paziente non-demente affetto da malattia di Parkinson.

Metodi: La procedura psicodiagnostica si è articolata così come di seguito riportato: 1) iniziale fase anamnestica di macro-analisi clinimetrica nel contesto del primo colloquio conoscitivo, seguito da interviste strutturate e semistrutturate basate su criteri diagnostici sia psichiatrici (DSM-5) che psicosomatici (DCPR); 2) successiva fase di micro-analisi clini-metrica focalizzata sulla somministrazione di specifiche scale di valutazione come la SCL-90-R e il WHO-5.

Risultati e conclusioni: da una analisi clinimetrica preliminare degli strumenti di valutazione utilizzati, il paziente esaminato ha riportato livelli clinicamente significativi di somatizzazione persistente, così come sintomi ansiosi secondari di natura fobica e nevrastenia. Considerata la significativa influenza negativa esercitata da tali fattori psicologico-clinici tanto sullo stato di benessere soggettivo del paziente, quanto sul decorso della malattia stessa, si sottolinea la potenziale utilità clinica di un assessment clinimetrico nell’ambito di una corretta gestione e trattamento biopsicosociale della pato-logia di Parkinson.

Il dolore tra soma e psicheS. Tamborini, A. Mainardi, R. Poli

ASST Cremona; [email protected]

Viene presentato il caso clinico di un paziente recentemente ricoverato in SPDC per un quadro complesso, caratterizzato da episodio depressivo, fibromialgia e sindrome tossico-carenziale. Si tratta di un paziente di 67 anni, vedovo, pensionato, forte tabagista sino a tre anni fa. Paziente in condizione di benessere sino a due forti eventi stressanti. Nel 2003 muore la moglie per neoplasia e nel 2005 viene colpito da infarto miocardico con necessità di intervento di by-pass aorto-coronarico. Dopo iniziano a manifestarsi altri problemi somatici e manifestazioni di ritiro, isolamento sociale, iporessia, difficoltà nella gestione delle attività quotidiane. Paralleleamente si manifestano dolori osteoarticolari diffusi e viene posta diagnosi di fibromialgia. A luglio scorso il quadro presenta una marcata riacutizzazione del sintomo dolore e un peggioramento della condizione depressiva. Si rende necessario un ricovero in SPDC.

Si è evidenziato come Disturbi dell’umore, fibromialgia e dolore neuropatico possono avere correlati sistemici comuni, come vi siano difficoltà nelle definizioni diagnostiche del disturbo somatico e psichiatrico. Le conclusioni di un’osser-vazione clinica possono essere influenzate, dalla possibilità che offrono le diverse strutture mediche di fare una diagnosi psichiatrica, dai criteri diagnostici di riferimento utilizzati sia per il dolore che per l’umore depresso, dalla disponibilità e specificità degli strumenti diagnostici, ma soprattutto dalla sensibilità dell’osservatore verso un modello interpretativo integrato. Si fa riferimento ai trattamenti psicofarmacologci antidepresssivi e alle recenti acquisizioni in campo scientifico dei meccanismi d’azione a livello centrale e periferico sul dolore neuropatico.

10° Congresso Nazionale GRP“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA” (Parma, 21-22 settembre 2017)

Clin Ter 2017; 168 Suppl. 1(4) doi: 107417/CT.2017.2020

Page 9: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

10 10° Congresso Nazionale GRP

Da una famiglia psicosomatica all’antropopoiesi del paziente designato: i legami nascosti nell’albero genealogicoD. Agresta, M.A. Martelli

CSPP (Centro Studi di Psicologia e di Psicosomatica Clinica), Pescara; [email protected]

Il caso clinico presentato riguarda una psicoterapia familiare a conduzione analitica diventata, a causa dell’interruzione di una parte del nucleo familiare, una psicoterapia individuale.

Il cosiddetto “paziente designato” diviene portatore non solo del suo problema (omosessualità), ma anche del corpo e mente di una risoluzione antropopoietica del nucleo stesso (vomito della sorella ad ogni assenza del padre; assistenza della madre al nonno con necessità di trasferimento presso la casa natale; assenza della figura paterna; fratello minore come elemento isolato dal gruppo familiare).

Egli, attraverso il lavoro psicoterapeutico, scopre e trasforma la cultura familiare caratterizzata da una vera e propria “sindrome degli antenati”. La sua individuazione/separazione, in una omosessualità altrettanto ben costruita ma non reale, diviene il campo mentale da dove reintegrare un gruppo/corpo familiare molto invischiante e poco affettivo.

Obiettivi: Con il termine antropopoiesi si vuole indicare la doppia natura dell’individuo umano: culturale e biologica. Il compito antropo-poietico è affidato alla cultura, che porta al manifestarsi della molteplicità dell’uomo, caratterizzato dalle sue diverse forme di vita. L’essere umano impiega la sua cultura per dare forma a se stesso, ponendosi il problema dei modelli di umanità da adottare nelle loro vite, nelle loro società.

Metodo: Il lavoro psicoterapeutico è condotto secondo la tecnica analitica ed in particolare sulla base del lavoro sul sogno, considerato come doppio mito fondativo (matrice familiare e struttura edipica) ed analizzato e contestualizzato come semioforo, ovvero come portatore di significato e quindi come oggetto che pone il paziente a contatto con ciò che è invisibile (transgenerazionale) a ciò che è visibile (transfert attuale). In questo senso, l’analisi dei sogni è svolta nella focalizzazione di analisi iconica e strumento di ricostruzione storica in termini di mappa sincronica degli avvenimenti familiari. Peculiarità dell’icona è di costruire visivamente l’oggetto, o tema psicologico, che rappresenta e di cui è origine, poiché possiede identica natura e sostanza. In quanto costruzione essa ha un valore simbolico e simbolopoietico e quindi una dimensione trasformativa che si evidenzia, nel qui ed ora del transfert, grazie alla costellazione dei contenuti associativi. Come se si lavorasse in gruppo la terapia riporta, per quanto possibile, alla connessione dei colloqui familiari avvenuti, amplificando il campo mentale del paziente che si trova come in un sogno familiare, e perciò nel corpo e nella matrice originaria. Di fatto così come egli è separato (unico in terapia) ma sempre uguale al suo doppio (omosessualità), la famiglia presente nei sogni richiama nella seduta un processo di fabbricazione (antropopoiesi) della sua stessa personalità.

Il paziente è anche guidato e favorevolmente accolto nel lavorare associativamente con i ricordi di fatti storici familiari così come rappresentati nel suo mondo onirico. Un lavoro psicosomatico che dall’immaginario ridefinisce il corpo isolato del paziente.

Si tratta di una conduzione che lascia spazio all’avvenimento storico come collante per la scoperta della matrice fami-

liare. In questo senso il sogno diviene semioforo e quindi risponde appieno a ciò che si può definire un modello di lavoro di

intenzionalità psichica del sociale in divenire. L’icona, in quanto produzione dell’inconscio, è pura forma mentale, senza

ancora spessore di immediata presenza immaginativa, percettiva, simbolica, realmente esistente ma non direttamente

presente. Questo è ciò che dal nostro punto di vista è psicosomatico.

Risultati: I risultati portano ad osservare come il sogno sia sempre più centrale nelle psicoterapie in psicosomatica, perché se da un lato si riporta alla ricostruzione della matrice fondativa e alla rappresentazione affettiva del legame madre-bambino, dall’altro conferma la sempre più stretta correlazione neotenica della nostra specie sapiens, che fa del lavoro onirico una mappatura storica ed emotiva esattamente come avviene nelle psicoterapie di gruppo a conduzione gruppoanalitica. Il paziente sta infatti per entrare in gruppo (psicoterapia) così come è stato separato in termini di scena primaria.

Agresta D., (2015), The anthropopoietic question of the mind: considerations on dream, rite, and on the history within the unconscious. The Mlawa Battle in the Social Dreaming Matrix, Malwa 2016, Poland.

Agresta D., (in press), The Matrix as a double founding myth: from imagine to culture, Karnac Book, London.Agresta F., (1997), Malattie Psicosomatiche e Psicoterapia Analitica, Nuove Prospettive in Psicologia, Pescara;Bion W., (1992), Cogitans, Karnac Book, London;Menarini R., Giovannini V., (2004), Icone oniriche: costruzione di significato, valore e senso in gruppo, Rivista Funzionegamma, rivista

telematica scientifica dell’Università “Sapienza” di Roma.Remotti F., (2013), Fare umanità: I drammi dell’antropo-poiesi, Editori Laterza.Schützenberger A., A., (2004), La sindrome degli antenati, Di Renzo Editore, Roma.

Page 10: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

11La complessità psicosomatica

Bipolarità ed emicrania cronica. La comorbidità con presenta-zioni attenuate dello spettro bipolare è in grado di predire una risposta positiva della sintomastologia algica alla stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS).R. Delle Chiaie, A. Corrado

Università “La Sapienza” di Roma – Policlinico Umberto I – Dipartimento di Neurologia e Psichiatria

[email protected]; [email protected]

Caso clinico sulla comorbidità tra emicrania e manifestazioni attenuate dello spettro bipolare. La signora A. S., di 54 anni, è affetta da Emicrania Cronica, resistente ai trattamenti farmacologici, compresa l’iniezione di Tossina Botulinica. Attualmente gli attacchi di emicrania sono molto frequenti ed invalidanti (punteggio Midas: 55, Hit-6: 63), compromettendo la vita lavorativa e socio-relazionale.

La paziente, arruolata nel nostro studio, è stata sottoposta ad assessment psicopatologico e trattamento con stimolazione transcranica a corrente continua (catodo in regione occipitale, anodo in regione prefrontale dorso-laterale destra).

I test psicometrici hanno evidenziato la presenza di: una diagnosi di Disturbo Bipolare di tipo 2 (SCID 1), un Tempe-ramento Ipertimico (Temps-A) e un pattern comportamentale di tipo A (DPCR).

Nel diario-cefalee del mese antecedente al trattamento la paziente ha riportato 28 attacchi di emicrania, di cui 20 di entità moderata e 8 di dolore severo. Questi dati rispecchiavano abbastanza fedelmente l’andamento della patologia negli ultimi mesi.

Nel corso del mese di trattamento con tDCS gli attacchi si sono ridotti a 12, tutti di entità moderata, nessuno di entità severa. Dunque, oltre alla riduzione della frequenza totale degli episodi cefalalgici, abbiamo osservato una riduzione dell’intensità del dolore. Conseguentemente la paziente ha ridotto il ricorso a farmaci antalgici, da 33 assunti nel mese antecedente il trattamento è passata a 12 nel mese di trattamento. Nel mese di follow-up la paziente ha mantenuto invariati questi outcome.

Parallelamente abbiamo osservato un miglioramento degli aspetti di natura psicopatologica. Il valore GSI della scala Scl-90 R si è ridotto da 0,388 (pre-trattamento) a 0,244 (post-trattamento). Il punteggio della YMRS si è ridotto da 12 (lieve ipomania) a 4 (eutimia). Infine i valori della scala del PWB sono migliorati, in particolare gli item relativi al Controllo Ambientale, alle Relazioni Positive e all’Autoaccettazione.

Psicosomatica della riabilitazione post-ictus: un caso clinico.C. Romaniello1,2, L. Gestieri1, M. Farinelli1

1Servizio di Psicologia Clinica, Ospedale Privato Accreditato “Villa Bellombra”, Bologna, Italia;2Ospedale Privato Accreditato “Santa Viola”, Bologna, Italia; [email protected]

Obiettivi: L’ictus è una malattia cerebro-vascolare, a genesi multifattoriale e con esiti invalidanti, che possono com-promettere l’indipendenza funzionale del paziente, il suo benessere e quello della sua famiglia. Le cure riabilitative, com-prensive di quelle psicologiche, risultano importanti sin dalle prime fasi della riorganizzazione del Sé. Ugualmente cruciale è il ruolo dell’ambiente riabilitativo stesso. Operatori e familiari concorrono alla regolazione dei pattern emotivi, cognitivi e comportamentali del paziente per migliorarne l’adattamento e la reintegrazione sociale. Al fine di descrivere il processo di riorganizzazione del Sè in chiave psicosomatica, verrà discusso il caso di una paziente colpita da ictus emorragico.

Metodi: Sono state effettuate una approfondita raccolta anamnestica e una valutazione psicologica attraverso osserva-zioni, colloqui e test psicometrici. In seguito, la paziente è stata presa in carico per un supporto psicologico.

Risultati e Conclusioni: La valutazione psicologica iniziale non ha evidenziato disagio psichico soggettivo a fronte, invece, di una compromessa indipendenza funzionale. L’etero-valutazione ha rilevato scarsa consapevolezza di malattia e minimizzazione dei vissuti emotivi, che hanno ostacolato il processo di adattamento e di elaborazione del lutto. Il follow-up a 15 mesi ha rilevato moderata depressione ed elevata focalizzazione sui sintomi somatici riferiti all’arto plegico, per cui sono stati avviati un percorso di psicoterapia psicodinamica e un intervento di sostegno psico-sociale presso l’Associazione A.L.I.Ce, Lotta all’Ictus Cerebrale. Verrà descritto l’intervento psicologico integrato finalizzato al riadattamento psico-sociale.

Page 11: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

12 10° Congresso Nazionale GRP

Quando il trapianto di fegato arriva all’improvviso.L. Golfieri, A. Venturoli, E. Tossani, S. Grandi

Servizio per i Trapianti d’organo di Psicologia Clinica e Psicosomatica - Dipartimento di Psicologia - Università di Bologna

(Resp. Prof. Silvana Grandi); [email protected]

Le fasi che sottendono il trapianto di fegato (TF) sono: diagnosi di malattia, proposta di TF, lista d’attesa, trapianto e post-trapianto. È un processo di adattamento medico-internistico e psicologico-clinico.

V., donna coniugata di 41 anni, con diagnosi di Cirrosi Esotossica scompensata e Disturbo da uso alcolico è inviata per una valutazione psicologico-clinica A V. è comunicato la necessità urgente di TF, subordinato al raggiungimento dell’asti-nenza dall’alcol: a tale scopo, in accordo con l’équipe curante, si programma un intervento di supporto psicologico clinico con cadenza bisettimanale. La gravità della malattia in atto fa entrare V. in lista d’attesa con priorità. Il TF avviene dopo due mesi, ma per V. il ricovero in Terapia Intensiva è molto lungo per complicanze medico-chirurgiche e psichiatriche (ri-getto acuto, sepsi, episodi psicotici) e i colloqui di supporto sono rivolti al marito, unico caregiver. Gli incontri individuali bisettimanali per V. riprendono con il trasferimento in reparto: la paziente vive questa fase con soddisfazione, contentezza, ma anche ansia e demoralizzazione.

Come previsto dal protocollo post-trapianto, anche in considerazione della diagnosi di uso alcolico, dopo la lunga degenza V. è dimessa, ma con controlli medico-chirurgici e psicologico-clinici ravvicinati. Emerge, in questa fase, la necessità di affrontare alcune importanti tematiche che vanno dal vissuto di “sopravvissuta”, all’elaborazione di una nuova immagine corporea che appare “deforme”, ma “funziona bene” e, successivamente, un follow-up clinico e mirato all’accompagnamento, al reinserimento lavorativo e al mantenimento dell’astinenza. È nell’ interfacciarsi delle diverse professionalità la buona riuscita del TF.

Presentazione Caso Clinico:“Vivere in tempo di pace”: psicote-rapia successiva a trattamento dialitico e trapianto di reneM. Rosselli1, A. Toccafondi2, A. Suman1, P. Martellucci1

1Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi, Ospedale S.M.Annunziata – Azienda USL Toscana Centro; 2Istituto di Formazione

Psicosomatica-Firenze; [email protected], [email protected]

Obiettivi: Discutere il caso clinico ed il processo psicoterapeutico con una paziente, C., avvenuto in seguito a tratta-mento dialitico e trapianto di rene, approfondendo il senso, le indicazioni e i risultati di una psicoterapia in un quadro di complessità psicosomatica.

Metodi: C. è colpita all’età di 3 anni da un tumore di Wilms e sottoposta a nefrectomia destra e chemioterapia. A 18 anni si presenta una insufficienza renale grave per cui inizia un trattamento di dialisi extracorporea per 3 gg/sett. A 21 anni effettua un trapianto eterotopico al rene destro da donatore cadavere. C. richiede una visita psicologica 4 anni dopo il trapianto (età 25 anni), per stati d’ansia generalizzati con sporadici attacchi di panico e difficoltà a procedere con gli studi. Al momento svolge una psicoterapia da 2 anni e mezzo, con frequenza settimanale i primi 6 mesi ed in seguito ogni due settimane.

Risultati e Conclusioni: Dopo circa 3 mesi di psicoterapia la sintomatologia ansiosa decresce significativamente e svaniscono gli attacchi di panico. I sintomi lasciano il posto all’emergere di tematiche più profonde connesse al rapporto di C. con la malattia ed il trapianto,come anche al “risuonare” interiore in una personalizzazione di tali eventi a cui si rivolgeanche significativamente la relazione psicoterapeutica.

- l’incapacità di C. di pensare e sentire se stessa oltre la malattia, laddove, a fronte di una parte di lei estremamenteabile “a muoversi negli ospedali”, risultava incapace di vivere la vita fuori, nel mondo “in tempo di pace”.

- Il significato simbolico del rene trapiantato ed il rapporto di C. con il donatore verso il quale si sente in dovere divivere una vita felice. Interessante a riguardo che la sua più grande paura nei rapporti affettivi e sociali sia quella di “essere sostituita”.

- Il tempo. C. si sente come “in scadenza” nell’ipotesi che un giorno il rene smetta di funzionare e debba ritornare indialisi. Da qui il sentirsi obbligata a realizzarsi nella vita pressata dal pensiero “ora o mai più”.

Page 12: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

13La complessità psicosomatica

Azienda Ospedaliera O.I.R.M., Sant’Anna, T., & Sezione di NPI, T. L’assistenza psicologica nei trapianti d’organo. Contenuto/Con-tents. 36(2), 225-246, 2000.

Baines L. S., & Jindal R. M. The struggle for life: A psychological perspective of kidney disease and transplantation. Greenwood Publishing Group, 2000.

Jofre R., Lopez-Gomez J. M., Moreno,F., Sanz-Guajardo D., & Valderrabano F. Changes in quality of life after renal transplantation. American Journal of Kidney Diseases. 32(1), 93-100, 1998.

Quando la clinica si fa disperata e impossibileD. Borella, G.Bonetti, G. Dominici, F. Giannetti, A. Pivelli

Dipartimento Salute Mentale - ASST Cremona

Background: La diagnosi di “isteria” è divenuta recentemente parte della storia della psichiatria. Alcuni clinici veterani, fanno ancora uso di tale termine a livello accademico e nella pratica clinica. Attualmente il termine isteria è stato scomposto nelle seguenti diagnosi: disordini dissociativi, disturbi somatoformi e disturbi della personalità istrionica.

Obiettivi: In questo case report si esamina una paziente con disturbo istrionico di personalità che presenta sintomi da conversione di natura proteiforme: acufeni bilaterali pulsanti, paralisi delle corde vocali, fotofobia, insonnia, astenia, dispepsia, tachicardia, che perdurano in modalità subcontinua da oltre 10 anni.

Metodi: la paziente è stata seguita per circa 10 anni dal CPS di competenza territoriale e dall’SPDC di riferimento con valutazioni psicometriche, protocolli terapeutici e second medical opinion.

Risultati e conclusioni: Nonostante le valutazioni diagnostiche e i trattamenti effettuati nell’ampio lasso di tempo, la paziente è risultata scarsamente suscettibile agli interventi farmacologici e riabilitativi, uscendo dai normali parametri per quanto concerne la prognosi della patologia.

Cavenar J.O. Jr. & Walker J.I. (1983). Hysteria and hysterical personality. In Cavenar J.O. Jr. & Brodie H.F., editors, Signs and Symptoms in Psychiatry. Philadelphia: J.B. Lippincott Co., 1983, vol. 4, pp.

59-74.Kernberg O.F. (1985). Histerical and histrionic personality disorders. In Michels R. & Cavenar J.O. Jr., editors, Psychiatry. Philadelphia:

J.B. Lippincott Co., 1985, vol. 1, chapter 19.APA. Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing, 2013.

Page 13: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

14 10° Congresso Nazionale GRP

Page 14: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

15La complessità psicosomatica

Ruolo del Disturbo Bipolare come predittore di effetto tera-peutico della stimolazione transcranica a corrente continua nell’Emicrania Cronica: uno studio pilota.A. Corrado, A. Viganò, G. Mastria, V. Mancini, C. Pirillo, S. Badini, R. Delle Chiaie

Università “La Sapienza” di Roma – Policlinico Umberto I - Dipartimento di Neurologia e Psichiatria

[email protected]

Obiettivi: Individuare la presenza di comorbidità psicopatologica in un campione di pazienti affetti da Emicrania Cronica (EC), resistente alla terapia farmacologica, ed eventuali differenze di risposta al trattamento con stimolazione transcranica a corrente continua (tDCS).

Metodi: 17 soggetti affetti da EC (13 donne, 4 uomini - età media: 54 anni) sono stati sottoposti ad assessment psico-patologico e a trattamento con tDCS (catodo in regione occipitale, anodo in regione prefrontale dorso-laterale destra).

Risultati e conclusioni: Attraverso la Structured Clinical Interview for DSM-IV Axis I Disorders (SCID 1) abbiamo identificato la presenza di 6 pazienti affetti da Disturbo Bipolare. Tramite il Temps-A (test per i Temperamenti Affettivi di Akiskal) abbiamo evidenziato la presenza di 9 pazienti con un temperamento ciclotimico o ipertimico. Per cui complessi-vamente i soggetti affetti da un Disturbo Bipolare, in asse I o sottosoglia, sono risultati 12/17, il 70% del campione totale. La prevalenza di DB nei soggetti affetti da EC risulta pertanto superiore a quella della popolazione generale. In seguito a trattamento con tDCS i soggetti hanno mostrato: una complessiva riduzione della frequenza degli attacchi di cefalea (da 15,20 a 13,90, p=0.04), una riduzione dei giorni di cefalea (da 18,25 a 14,31, p=0,04) e una riduzione degli attacchi di dolore severo (da 6,13 a 4,56, p=0,005). Inoltre abbiamo riscontrato una maggiore efficacia del trattamento con tDCS nei soggetti affetti da DB rispetto al resto del campione: riduzione dei giorni di dolore severo da 11 a 7,6 (p=0,009) e riduzione del punteggio ottenuto alla YMRS (Young Mania Rating Scale) da 5 a 1,5 (p=0,03). Pertanto la presenza di una comorbidità di spettro bipolare sembrerebbe influire positivamente sull’esito del trattamento con tDCS.

1. Viganò A. et al. “Transcranial Direct Current Stimulation (tDCS) of the visual cortex: a proof-of-concept study based on interictalelectrophysiological abnormalities in migraine”. J Headache Pain 2013; 14(1):23.

2. Fornaro M. et al. “Prevalence and clinical features associated to bipolar disorder–migraine comorbidity: a systematic review”.Comprehensive Psychiatry 56 (2015) 1–16.

3. Minichino A. et al. “Prefronto-cerebellar transcranial direct current stimulation improves visuospatial memory, executive functions,and neurological soft signs in patients with euthymic bipolar disorder”. Neuropsychiatr Dis Treat. 2015-28;11:2265-70

POSTER

10° Congresso Nazionale GRP“LA COMPLESSITÀ PSICOSOMATICA” (Parma, 21-22 settembre 2017)

Clin Ter 2017; 168 Suppl. 1(4) doi: 107417/CT.2017.2020

Page 15: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

16 10° Congresso Nazionale GRP

L’immaginario psicosomatico in un caso di Asma Bronchiale al-lergica autoimmune Churg StraussF. A. Barbagelata

Sezione SIMP Milano - Naviglio Grande /Osp. L. Sacco Servizio di Allergologia/ ATS Città metropolitana di Milano - ASST Magenta

[email protected]

È noto come l’asma bronchiale allergica sia tra le patologie psicosomatiche più note e conosciute. Anche i meccani-smi che conducono al broncospasmo ed alla flogosi allergica, sia nei suoi aspetti biomolecolari che psicoimmuni, sono stati oramai individuati e descritti. Meno frequentemente è stato delineato ed esposto quel percorso interiore del vissuto individuale che genera le attivazioni di cui sopra modulandone l’espressione clinica. Con la tecnica dell’immaginario, evoluzione del Réve Eveillè di Desoille, è stato possibile incontrare i movimenti che tracciano il “senso profondo” dello sviluppo della malattia ed il suo senso prognostico negativo.

P. Pancheri: Stress, emozioni, malattia; Mondadori 1983A.G.Bottaccioli, F. Bottaccioli: Psiconeuroendocrinoimmunologia e scienza della cura integrata. Il manuale. Ed: Edra. Formato

EPUB

Comparazioni gli Stili di Personalità del Millon test e atteggia-menti comportamentali derivati dal test ematologico EBH: uno studio pilotaP. Baroncini, A. Signorini

Studi privati- Verona - [email protected]

Obiettivi: Comparare i profili del Millon test con i profili delle connessioni-corpo-mente (CCM) rilevati dall’esame microscopico bioematologico (EBH).

Materiali e metodi: Su 35 pazienti sono stati ottenuti con un software specifico i valori CCM (da 0 a 3) a partire da 220 dati microscopici del test EBH [1] e poi comparati con i valori degli stili di personalità del Millon test >75, elaborati con il software della Giunti-OS [2]. Abbiamo selezionato gruppi di almeno 4 individui secondo le 11 personalità del Millon e comparati con i 64 profili del CCM; il controllo era l’insieme del campione meno il gruppo indagato, usando il test t di Student.

Risultati e conclusioni: Sono risultati 4 gruppi: Compulsivi (C, n=7), Narcisisti (N, n=4), Istrionici/narcisisti (In, n=6), Depressivi/dipendenti (Dd, n=4). Risultavano maggiori del controllo: in C i valori di Inconformismo-CCM (p<0.02), in In i valori di Depressione-CCM (p<0.02), in Dd i valori di Intuitività-CCM (p=0,01), di Superconnettività-CCM (p<0,02) e di Vessazione-CCM (p<0.02). Risultavano minori: in N i valori di Nervosismo-CCM (p<0,02). Infine segnaliamo bassi valori in In di Estroversione-CCM (p=0,055). L’alto livello di significatività con un campione limitato indica la presenza di forti correlazioni statistico-matematiche che sono state confermate anche dall’analisi psicologica tra i profili di personalità del Millon test e gli atteggiamenti mentali-emotivi-comportamentali del test CCM.

1) Prada Becares J & Arcaino G. (2012) Plantilla de CCM test - Biopsicotest. Ed. Econatura Integral, Madrid.2) Millon T. (2008). MCMI-III, Millon Clinical Multiaxial Inventory-III Adattamento Italiano a cura di A. Zennaro, S. Ferracuti, M.

Lang e E. Sanavio. Giunti O.S.

Page 16: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

17La complessità psicosomatica

La percezione dell’immagine corporea nella donna in menopausaC.Bonora, G.Strizzolo, E.Maietti, S.Tugnoli, G.Bonaccorsi, S. Caracciolo

Centro Interaziendale Universitario per i Disturbi del Comportamento Alimentare (Ferrara) e Centro per lo studio della Menopausa e

dell’Osteoporosi (Università di Ferrara)

[email protected]

Obiettivi: Valutazione del grado di soddisfazione corporea e dell’entità della dispercezione corporea in relazione al BMI e alla pratica di attività fisica in un gruppo di donne in menopausa e premenopausa.

Metodi: Un campione di 131 donne (44 in premenopausa, 87 in menopausa), afferenti al Centro per lo studio della menopausa e dell’osteoporosi dell’Università di Ferrara, è stato sottoposto a valutazione psicometria con le seguenti ra-ting scales: Body Uneasiness Test, Contour Drawing Rating Scale e International Physical Activity Questionnaire short version. Elaborazione statistica effettuata con analisi di frequenza, test chi-quadrato di Pearson, test esatto di Fisher e test non parametrici (Mann Whitney U test, Kruskal Wallis).

Risultati: 1) Correlazione positiva tra BMI e insoddisfazione corporea: donne obese gravemente insoddisfatte nel 52% dei casi;

donne normopeso e sovrappeso lievemente insoddisfatte (rispettivamente 69% e 75% dei casi) (p-value <0,001).2) Correlazione negativa tra BMI e dispercezione corporea: 58% delle donne normopeso vs 38% delle donne sovrappeso

e 14% delle donne obese (p-value <0,001).3) Possibile associazione tra intensità dell’attività fisica e grado di soddisfazione corporea: minore insoddisfazione

corporea in donne che svolgono attività fisica intensa (72%) rispetto a donne che svolgono attività fisica scarsa (87%). Il dato non viene però supportato dal riscontro di una significatività statistica.

Conclusioni: I primi riscontri di questo studio indicano che, nella donna in età menopausale, il valore del BMI influisce negativamente sul grado di soddisfazione corporea, mentre sembra condizionare positivamente l’entità della dispercezio-ne corporea. Una attività fisica intensa e moderata potrebbe, inoltre, influire positivamente sul grado di soddisfazione corporea.

La responsabilità personale della malattiaS. Cagiada, F. Barbagelata

SIMP Sez. di Crema (CR)

SIMP Sez. Naviglio Grande (MI)

[email protected]; [email protected]

L’energia utilizzata da ogni essere vivente viene convogliata nella sua struttura programmata. L’uomo rispetto ad altri essere viventi può modificare il suo equilibrio omeostatico favorendo l’insorgere della malattia per squilibrio psicosoma-tico. Questo avviene quando impone a se stesso uno stile di vita tale per cui l’energia verrà utilizzata sia per il programma dell’organismo (DNA), che incanalata in un “programma” liberamente vissuto e assunto e non sempre con esiti positivi. L’evento stressante, proveniente dall’esterno (stimolo psicosociale) può modificare l’equilibrio omeostatico in base al modo in cui la persona si rapporta allo stimolo stressante. Ciò non dipende dalla programmazione genetica, ma dalla programmazione che l’individuo, più o meno inconsciamente ha assunto, imponendo al proprio organismo determinati valori stabiliti. Nel processo di alterazione del sistema endocrino e psicoendocrino (sregolazione dei bioritmi), uno stres-sor che di norma non viene preso in considerazione è quello alimentare. Apparentemente elemento che non ha ricadute di tipo “psicosomatico”, in realtà mostra di essere un “sintomo psicosomatico”. Come quando ad un eccesso alimentare

Page 17: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

18 10° Congresso Nazionale GRP

abituale consegue uno stile sregolato che causa squilibrio psicologico con senso di colpa, inadeguatezza e forte ansietà, che attivano a loro volta una superalimentazione secondaria. Sul piano neuroimmunoendocrino vedremo le ricadute di questa particolare malnutrizione sottoforma di stressor alimentare che agisce sull’apparato digerente influenzandone la fisiologia a tutti i livelli (d’organo, cellulare, metabolico ed endocrino) con ripercussioni sul SNC (circuito della gratificazione) e quindi infine della psiche, attivando a cascata uno scompenso globale dando origine a molti altri disturbi psicosomatici, raggiungendo talvolta alti livelli con manifestazioni psicotiche. Un intervento psicosomatico, con diversi approcci mirati e individualizzati sul paziente come ad es. l’eteroipnosi con l’utilizzo del “cambiamento di storia”, l’autoipnosi e le tecniche immaginative possono modificare lo schema percettivo-cognitivo, facilitando la guarigione. Pertanto possiamo asserire che ogni singolo evento incide sul SN e sull’emotività della persona con ricadute in rapporto con la sua propria concezione e stile di vita. Ogni persona, responsabile della propria salute, è quindi in grado di affrontare piccoli e grandi stress come parti di un puzzle, inseriti nella propria complessa dimensione esistenziale.

A. Lodispoto , Medicina somatopsichica, Ed. Mediterranée, Roma, 1984.F. Barbagelata, L’orientamento del soggetto verso la trance e la comunicazione in ipnosi (cap.6) in Manuale pratico di ipnosi clinica

e autoipnosi, a cura di L.Merati e R.Ercolani, Edra, Milano, 2015.S. Cagiada, Training Ipnotico di assertività e comunicazione (cap.16) in Manuale pratico di ipnosi clinica e autoipnosi, a cura di

L.Merati e R.Ercolani, Edra, Milano, 2015.

Indagine sui livelli di empatia, benessere psicologico e strategie di regolazione emotiva in ambito medico

C. Camellini, S. Grandi, E. Tossani

Dipartimento di Psicologia, Alma Mater Studiorum – Univeristà di Bologna - [email protected]

Obiettivi: Il presente studio osservazionale esamina la relazione tra l’empatia, il benessere psicologico e la regola-zione emotiva in un campione di medici, confrontati con la popolazione generale (soggeti che esercitano professioni non sanitarie).

Metodi: 124 medici (46,1% femmine, età media 48,61 ± 13,3 anni, range 27-68 anni) hanno compilato una batteria di questionari per esaminare i livelli di empatia (Toronto Empathy Questionnaire; TEQ), la regolazione emotiva (Emotion

Regulation Questionnaire; ERQ), il benessere psicologico (Psychological Well-Being scales; PWB-18) e l’ostilità cinica (Cynical Distrust Scale; CYNDIS).

Risultati e Conclusioni: Dal confronto con il gruppo di controllo sono emerse differenze statisticamente significati-ve: i medici utilizzano prevalentemente come strategia di regolazione emotiva la soppressione espressiva (ERQ) e hanno maggiori livelli di sfiducia cinica (CYNDIS) con l’aumentare dell’anzianità di servizio. In entrambi i gruppi si evidenzia una differenza di genere nei livelli di empatia: le femmine hanno un punteggio medio maggiore (M=49,87; DS=5,71) rispetto ai maschi (M=47,29; DS=4,86). Inoltre si rilevano correlazioni significative tra differenti strategie di regolazione emotiva (ERQ), empatia (TEQ) e benessere psicologico. L'empatia e la regolazione emotiva di tipo cognitivo possono essere considerate dei fattori di protezione anche in un’ottica di prevenzione del burnout: il lavoro può diventare meno stressante e psicologicamente più sostenibile.

Hojat, M. (2016). Empathy in Health Professions Education and Patient Care. Cham: Springer International.

Page 18: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

19La complessità psicosomatica

Caratteristiche psicometriche della euthymia scale: uno studio preliminareD. Carrozzino1,2, N. Timmerby3, E. Vitacolonna4, E. Ferrari5, C. Maroso5, A. Svicher5, F. Cosci5

1 Psychiatric Research Unit, Università di Copenaghen, Danimarca 2 Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio, Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara3 Mental Health Centre North Zealand, Università di Copenaghen, Danimarca4 Dipartimento di Medicina e Scienze dell’Invecchiamento - Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara5 Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze

[email protected]

Obiettivi: L’euthymia scale è un questionario auto-valutativo composto da 10 item dicotomici che misura l’eutimia, un insieme di stati mentali positivi caratterizzati da sentimenti di allegria, calma ed energia, flessibilità individuale (i.e., resistenza allo stress e tolleranza alla frustrazione) e da assenza di disturbi dell’umore. L’obiettivo del presente studio è stato valutare le caratteristiche psicometriche della scala, analizzando la struttura fattoriale, l’attendibilità, la validità convergente e concorrente.

Metodi: È stato arruolato un campione clinico di 100 pazienti con diabete di tipo 2 ed un campione di 100 soggetti sani. Oltre alla euthymia scale, i partecipanti hanno completato, al basale ed a distanza di 3 mesi, la WHO 5-item Well Being Scale, le Psychological Well-Being Scales, il Symptom Questionnaire, la sottoscala Nevroticismo del NEO Personality Inventory 3.

Risultati e conclusioni: Il modello ad un fattore (analisi delle componenti principali) ha mostrato una varianza totale del 26.31% nei pazienti e del 24.77% nei sani. L’α di Cronbach è risultato pari a 0.68 nei pazienti e 0.61 nei sani. L’attendibilità test-retest è risultata di 0.63 nei pazienti e di 0.57 nei sani. È emersa una correlazione positiva statisticamente significativa tra euthymia scale e WHO-5, PWB e scale dell’SQ che misurano il benessere. È emersa invece una correlazione negativa statisticamente significativa con le scale sintomatologiche dell’SQ e la sottoscala nevroticismo del NEO-PI-3. Pur neces-sitando di ulteriori indagini, la euthymia scale ha mostrato una buona validità convergente e concorrente e rappresenta, pertanto, un interessante strumento per misurare un costrutto di interesse clinico crescente.

Il riconoscimento delle emozioni negli anziani con demenza. Ef-fetti dell’applicazione di stimoli emotivi attraverso le espressioni del volto e le posture corporee sulla capacità di riconoscimento delle emozioni di base.A. Colombi, C. Pruneti, D. Sgromo

Università degli studi di Parma - [email protected]

Obiettivi: valutare l’integrità della capacità di riconoscimento delle emozioni di base in soggetti anziani con Deterio-ramento Cognitivo (MCI), tale da definire un quadro di demenza lieve-moderata, confrontati con soggetti di controllo senza deterioramento, attraverso stimoli emozionali rappresentati dalle espressioni del volto e dalle posture del corpo e rilevando reazioni fisiologiche corrispondenti all’emozione.

Metodi: la capacità di riconoscimento è stata verificata utilizzando due tipologie di stimoli. La prima comprende un set di fotografie del volto standardizzate raffiguranti emozioni. Per le posture del corpo è stato utilizzato un set di immagini raffiguranti posizioni corporee corrispondenti ad emozioni specifiche (BEAST, de Gelder, 2004). Alla stimolazione è stata

Page 19: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

20 10° Congresso Nazionale GRP

affiancata una rilevazione dei parametri psicofisiologici delle emozioni, quali conduttanza cutanea e frequenza cardiaca, rilevati mediante un’apparecchiatura portatile, Satem Phisiolab, strutturata in quattro fasi: adattamento – baseline – stress – recupero. In questo modo è stato possibile delineare la presenza di uno stato di attivazione nel soggetto anche quando esso non è in grado di denominare verbalmente lo stimolo emotivo.

Risultati: abbiamo osservato che la capacità di riconoscimento delle emozioni di base non appare significativamente differente nei due gruppi. I volti hanno avuto un impatto notevole ma che tuttavia non si è distinto dall’impatto che hanno avuto le posture del corpo. Abbiamo inoltre riscontrato cambiamenti significativi tra le diverse fasi di rilevazione dei pa-rametri fisiologici associate agli stimoli.

Conclusioni: i risultati ottenuti ci permettono di affermare come l’integrazione volto – corpo sia necessaria per favorire un buon riconoscimento e di come la postura emozionale spesso renda più accurato e preciso l’etichettamento verbale dell’emozione. Abbiamo compreso come in questi soggetti, che, dal punto di vista dell’osservatore, sembrano manifestare un’iniziale perdita di contatto e comprensione degli stati d’animo propri e altrui, sia ancora presente una buona capacità di comprendere, grazie a stimoli adeguati, gli stati emotivi e di manifestare una reazione adeguata ad essi, spesso comu-nicando attraverso reazioni fisiologiche.

De Gelder, B. & Van den Stock, J. (2011). The Bodily Expressive Action Stimulus Test (BEAST). Construction and validation of a stimulus basis for measuring perception of whole body expression of emotions. Frontiers in Psychology 2:181.

Lavenu, I., Pasquier, F., Lebert, F., Petit, H. & Van der Linden, M. (1999). Perception of emotion in frontotemporal dementia and Alzheimer disease. Alzheimer Dis Assoc Disord., 13,96-101.

Crescita Post-traumatica e Variabilità della Frequenza Cardiaca in donne sopravvissute al cancro ovarico: una prognosi migliore?

F. De Vincenzo, C. Cosentino, C. Pruneti

Laboratori di Psicologia Clinica, Psicofisiologia Clinica e Neuropsicologia Clinica, Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Università

degli Studi di Parma

[email protected]

Obiettivi: La presente ricerca ha indagato la relazione psicosomatica tra adattamento psicologico e stato psicofisiolo-gico nella malattia oncologica ovarica.

Metodo: 22 donne sopravvissute al cancro ovarico hanno compilato il Posttraumatic Growth Inventory (PTGI). È stata rilevata, inoltre, la variabilità della frequenza cardiaca (Heart Rate Variability, HRV). I dati sono stati analizzati con statistiche non parametriche (Rho di Spearman).

Risultati e conclusioni: Il rapporto tra basse frequenze e alte frequenze (LF-HF ratio) dell’HRV risulta correlato negativamente con i fattori “Relazioni con gli Altri” (rho = -.57, p < .01), “Nuove Possibilità” (rho = -.60, p < .005), “Forza Personale” (rho = -.56, p < .01) e con il punteggio totale (rho = -.59, p <.005) del PTGI.

Il risultato sembra indicare come l’attività prevalente del Sistema Nervoso Parasimpatico sia associata a una crescita personale conseguente al trauma (diagnosi).

La relazione tra LF/HF e la crescita nelle relazioni interpersonali potrebbe trovare un suo fondamento nell’attivazione del complesso ventro-vagale (Social Engagement System, SES) (Porges, 2007): la percezione di migliori relazioni inter-personali e una migliore capacità di espressione emozionale potrebbero attivare il SES che, attraverso la branca mielinica del nervo vago, provoca stati viscerali di rilassatezza e calma. Ciò potrebbe modulare l’attività del Sistema Nervoso Simpatico e inibire, perciò, i processi di ossidazione, infiammazione e metastasi (De Gouck & Gidron, 2013).

De Couck, M., & Gidron, Y. (2013). Norms of vagal nerve activity, indexed by Heart Rate Variability, in cancer patients. Cancer Epidemiology, 37(5), 737-741.

Porges, S. W. (2007). The polyvagal perspective. Biol psychol, 74(2), 116- 143.

Page 20: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

21La complessità psicosomatica

Terapia anti-coagulante orale: un ruolo per i fattori psicologici nella risposta clinica anomala?F. Galli, L. Borghi, J. Ferrari Losi, E. Faioni, E. Vegni

Dipartimento di scienze della Salute, Università di Milano. [email protected]

Obiettivi: La risposta procoagulante allo stress riflette parte di un salutare adattamento dell'organismo, anche se uno

stato procoagulante prolungato genera un rischio trombotico. Lo scopo di questo studio è quello di verificare se fattori

psicologici possano influenzare il valore del’International Normalized Ratio (INR) (indice di coagulazione) in pazienti

sottoposti a terapia anti-coagulante orale (TAO), e che presentavano un INR eccessivamente basso (<2) con conseguente

rischio trombotico. Metodi. Sono stati reclutati 50 pazienti (24m, 26f; età media=74.7), di cui 17 (34%) avevano un motivo

noto per cui l'INR era sottosoglia (es. scarsa aderenza) (Ragioni Note-RN) e 33 (66%) Ragioni Ignote (RI). Test sommini-

strati: Hospital Anxiety and Depression Scale, l’Emotion Regulation Questionnaire, Brief Illness Perception Questionnaire

(IPQ), Toronto Alexithymia Scale (TAS-20) e la Perceived Stress Scale. E’ stato utilizzato il Mann-Whitney Test.

Risultati e Conclusioni: I pazienti RI sono risultati caratterizzati da un profilo di alessitimia borderline (µ=55.2) e da

un pensiero orientato esternamente (U=0.009 p<0.05).

I punteggi dell’IPQ hanno mostrato che i pazienti RN riferiscono più conseguenze negative della malattia (µ=7.1), un

maggior numero di sintomi fisici (µ=6.2), comprendono meno la loro malattia (µ=5.5) rispetto ai soggetti RI, e percepiscono

la malattia in modo significativamente peggiore (µ=40.1) rispetto ai soggetti RI (µ=31.9). Viceversa, i soggetti RI pensano

maggiormente che la loro malattia possa beneficiare della loro terapia (µ =9.1).

Il valore dell’INR è risultato influenzato dalle idee e credenze sulla malattia e da un profilo di alessitimia borderline

individuato nei soggetti RI.

After bariatric surgery: a ten-year follow-up studyF. Galli1, M. Cavicchioli2, G.Micheletto3,4, E. Vegni1

1. Department of Health Sciences, Università degli Studi di Milano, Milan; 2. Vita-Salute San Raffaele University, Milan; 3. U.O. Chirurgia

Bariatrica and INCO Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Milan; 4. Department of Pathophysiology and Transplantation, Università degli

Studi di Milano, U.O. Chirurgia Generale and INCO Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Milan, Italy

Biliointestinal bypass (BIB) is a surgical bariatric procedure bariatric inducing malabsorption.

The aim was to evaluate the quality of life (QoL) and clinical situation ten years after BIB.

Methods: Ninety patients were contacted for a phone interview [age 41.0 ± 10.6 (mean + SD) years, age-range 31-65

years]. It was detected QoL (by SF-36) and the clinical situation (by ad hoc questionnaire). Data were analysed with SPSS.

Findings and Conclusion. BMI dropped from a pre-intervention value of 47.30 ±7.27 to the follow-up value of 31.5±5.81

(p<.001). At baseline subjects were affected by diabetes (14.4%) and hypertension (40%). A significant (χ² = 18.41; p<0.001)

reduction in diabetes (5.6%) as well as a significant (χ² = 50.27; p<.001) reduction in hypertension (32.2%) were found,

with percent excess weight loss (%EWL) 59.63 ± 24.60.

Thirty-one subjects (70%) declared they would repeat the BIB experience. It has been outlined that the QoL of patients

treated with surgery is unrelated to the kind of bariatric procedure, but rather it is related to the loss/regain of weight (1).

In the case of our study, the %EWL remained significant over time, but all dimensions of SF-36 were significantly im-

paired. The impaired QoL has been linked to the deterioration of mental health found in another ten-year follow-up study

(2). Our data lead in other directions, because all domains of SF-36 were undermined in the same way as the domain of

Page 21: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

22 10° Congresso Nazionale GRP

mental health. Impaired QoL and worsening of mental health should be examined by further long-term studies. Ad hoc psychological intervention should be implemented to ameliorate the quality of life of these patients, not only immediately after the bariatric intervention, but in a more long-time period.

1. De Luca M, Angrisani L, Himpens J, Busetto L, Scopinaro N, Weiner R, et al. Indications for surgery of obesity and weight-related diseases: Position statements from International Federation for the surgery of obesity and metabolic disorders (IFSO). Obes Surg 2106; 26(8):1659-1696.

2. Canetti L, Bachar E and Bonne O. Deterioration of mental health in bariatric surgery after 10 years despite successful weight loss. Europ J Clin Nutr 2016; 70(1):17-22.

Sindromi psicosomatiche e trauma nella FibromialgiaA. Ghiggia1, S. Larice1, M. Di Tella1, V. Tesio1, A. Romeo1, F. Colonna2, E. Fusaro3, G. C. Geminiani1, L. Ca-stelli1

1 Dipartimento di Psicologia, Università di Torino; 2Psicologia Clinica e Oncologica, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

- P.O. Molinette; 3 Reumatologia, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino - P.O. Molinette, Italia

[email protected]

Obiettivi: indagare la sintomatologia ansioso-depressiva, le sindromi psicosomatiche e gli eventi traumatici in un gruppo di pazienti con Fibromialgia (FM), a confronto con pazienti affetti da Artrite Reumatoide (AR).

Metodi: sono state consecutivamente arruolate 107 pazienti donne con FM (età media: 50.3 ± 11.1) e 104 donne con AR (età media: 54.1 ± 9.7) e valutate con: la Scala Visiva Analogica (VAS) per il dolore, l’Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS), i Criteri Diagnostici per la Ricerca in Psicosomatica (DCPR) e la Traumatic Experience Checklist (TEC).

Risultati e Conclusioni: le pazienti con FM hanno riportato maggiori livelli di sintomatologia ansioso-depressiva e un maggior numero di sindromi psicosomatiche, rispetto alle pazienti con AR. I risultati della TEC evidenziano che le pazienti con FM hanno riportato più eventi traumatici rispetto alle pazienti con AR, con più alte percentuali di abuso e trascuratezza emotiva (p<.001). La regressione logistica binaria ha rilevato che il dolore (OR=0.67; 95% CI=0.55-0.82), le sindromi da somatizzazione (OR=0.07; 95% CI=0.03-0.18) e i traumi vissuti in età infantile (OR=0.93; 95% CI=0.88-0.98) sono pre-dittori statisticamente significativi dell’appartenenza al gruppo. Il modello finale spiega il 67% della varianza. Il presente studio rileva come le sindromi psicosomatiche e il trauma vissuto nell’infanzia possano essere predittori significativi per identificare un soggetto con diagnosi di FM invece che di AR. Questi risultati sottolineano l’importanza di considerare anche gli aspetti psicologici in un approccio multidisciplinare al trattamento della FM.

Page 22: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

23La complessità psicosomatica

Il Binge Drinking nei giovani adolescenti: aree psicosociali problematiche su cui intervenireS. Gostoli, M. Bonomo, S. Casadei, V.A. De Angelis, L. Fantini, C. Rafanelli

Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna. [email protected]

Obiettivi: L’obiettivo di questo studio è quello di fornire un profilo psicosociale complessivo degli studenti del primo anno di scuola superiore in base alla pratica del Binge Drinking (BD), con l’obiettivo di superare i limiti di precedenti studi condotti su popolazioni più adulte e di fornire spunti per specifici interventi psicosociali.

Metodi: 1687 giovani adolescenti (M=53.2%; età media=14.2±0.6 anni) hanno compilato un questionario con domande su dati socio-demografici, stili di vita (sport, alimentazione, uso di caffeina, tabacco e altre droghe) e misure validate su consumo di cannabis, benessere psicologico e mentale, disagio psicologico subclinico, sovraccarico allostatico e problem solving. Risultati e conclusioni: Il campione è stato suddiviso in “non bevitori” (49.9%), “bevitori occasionali” (33.5%), “binge drinkers” (BDs, 16.7%). Rispetto agli altri due sottogruppi, i BDs sono più frequentemente iscritti a istituti pro-fessionali, con una media scolastica inferiore; sono meno inclini ad avere una dieta sana e più propensi ad assumere caffeina, fumare sigarette, utilizzare cannabis e altre droghe, nonostante la più frequente partecipazione ad incontri edu-cativi sugli effetti negativi di alcool e altre droghe. Inoltre, essi presentano più spesso sovraccarico allostatico, riportando benessere psicologico e mentale più compromessi, un maggiore disagio psicologico e problem solving più deficitario. Questi risultati sottolineano come il BD rappresenti un problema rilevante già nella prima adolescenza e evidenziano alcune aree psicosociali problematiche su cui poter intervenire con strategie multifattoriali di prevenzione sia primaria che secondaria.

Rifiuto di partecipare ad uno studio clinico randomizzato sul trattamento psicologico della depressione in pazienti con sin-drome coronarica acuta: il ruolo dei fattori psicosocialiS. Gostolia, A. Piolantia, S. Buzzichellib, S. Bergeronec, R. Roncuzzid, F. Gaitac, G. Di Pasqualee, S. Fassinob, G. Abbate Dagab, C. Rafanellia

a Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; b Centro per il Trattamento e la Ricerca sui Disturbi del Comportamento Alimen-

tare, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino; c U.O. di Cardiologia, Dipartimento di Medicina Interna, Città della Salute

e della Scienza, Università di Torino; d U.O. di Cardiologia, Ospedale Bellaria, Bologna; e U.O. di Cardiologia, Ospedale Maggiore,

Bologna. [email protected]

Obiettivi: L’obiettivo di questo studio è quello di individuare variabili mediche e psicosociali associate al rifiuto di partecipare ad un intervento psicologico di prevenzione secondaria per pazienti depressi e/o demoralizzati ad un mese dal primo episodio di sindrome coronarica acuta (SCA).

Metodi: Lo studio fa parte di una ricerca longitudinale e multicentrica sull’efficacia della terapia cognitivo-comporta-mentale combinata con quella del benessere nel ridurre il rischio di morbilità/mortalità cardiache in pazienti depressi e/o demoralizzati colpiti da SCA. La valutazione psicologica ha incluso strumenti etero-valutativi (Intervista Clinica Strutturata per il DSM-IV-TR, Intervista sui Criteri Diagnostici per la Ricerca in Psicosomatica, Clinical Interview for Depression - CID) e auto valutativi (Symptom Questionnaire; Psychological Well-Being scales). Risultati e Conclusioni: Su 288 pazienti consecutivi intervistati, 136 (M=68.4%, età media=59.8±10.6 anni) sono stati diagnosticati depressi e/o demoralizzati: 100 pazienti hanno accettato di partecipare alla ricerca, 36 hanno rifiutato. I partecipanti presentano più frequentemente dislipidemia rispetto ai non partecipanti. La distimia è invece più comune tra i non partecipanti, i quali mostrano anche livelli significativamente più elevati di ostilità e di autonomia e meno elevati di crescita personale. Essi riportano inoltre punteggi superiori di sintomi ossessivi, insonnia iniziale e aumento del sonno e inferiori di insonnia tardiva (CID). Questi risultati evidenziano specifiche caratteristiche psicologiche associate al rifiuto di ricevere sostegno psicologico che dovreb-bero essere prese in considerazione quando si pianificano interventi per pazienti depressi con SCA.

Page 23: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

24 10° Congresso Nazionale GRP

Creatività, vulnerabilità bipolare e benessere psicologico: uno studio preliminareS. Gostoli, V. Cerini, A. Piolanti, C. Rafanelli

Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna. [email protected]

Obiettivi: Lo scopo della presente ricerca è quello di indagare la relazione tra creatività, sintomatologia subclinica di vulnerabilità al disturbo bipolare e benessere psicologico.

Metodi: Il campione dello studio è formato da studenti iscritti al 4° anno di sei diverse università italiane (N=329), i quali hanno completato volontariamente una batteria testistica che comprendeva il Test of Divergent Feelings (TDF) incluso nel Creative Assessment Packet (CAP), il Temperament Evaluation of Memphis, Paris, Pisa and San Diego - Au-toquestionnaire (TEMPS-A) e la Psychological Well-Being scale (PWB).

Risultati e Conclusioni: Dai risultati delle analisi statistiche sono emerse correlazioni significative positive tra la crea-tività e la vulnerabilità psicologica per il disturbo bipolare, in particolare l’ipertimia. La creatività è risultata invece essere scarsamente associata alle dimensioni del benessere psicologico, fatta eccezione per le sottoscale dell’autonomia e della crescita personale. Inoltre, nonostante la regressione multivariata abbia mostrato come la creatività non rappresenti un predittore significativo di quasi tutte le dimensioni del benessere psicologico, ha bensì evidenziato un’associazione significativa con la crescita personale. Al contrario, la vulnerabilità al disturbo bipolare, in particolare l’ipertimia, è risultata essere predittiva in modo significativo di tutte le sottoscale del benessere psicologico, fatta eccezione per la crescita perso-nale. Questi risultati arricchiscono la conoscenza riguardo l’associazione tra creatività, benessere psicologico e vulnerabilità psicologica al disturbo bipolare, fornendo un quadro teorico che meglio definisce questi costrutti.

Correlati Psicologici in pazienti diabetici con o senza sindrome metabolicaS. Gostolia, G. Calbuccib, C. Santinib, C. Rafanellia

a Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; b Dipartimento di Endocrinologia e diabetologia, Ospedale M. Bufalini, Cesena,

AUSL della Romagna

Obiettivi: La compresenza di Diabete e sindrome metabolica ha mostrato di avere un impatto significativo sul rischio di patologie cardiovascolari (Noale et al., 2012). Nonostante studi precedenti abbiano dimostrato come alcune caratteristiche psicologiche possano essere associate con la presenza della sindrome metabolica (Kahl et al., 2013), nessuno studio si è precedentemente concentrato sulla subpopolazione diabetica. Il presente studio si propone di valutare se la presenza di distress psicologico, carico allostatico e deficit nel benessere psicologico caratterizzino i pazienti diabetici con sindrome metabolica.

Metodi: 126 pazienti diabetici sono stati reclutati per il presente studio. I dati relativi alla storia clinico/medica di ogni paziente sono stati raccolti per mezzo delle cartelle cliniche. L’assessment psicologico si è avvalso di 2 interviste dia-gnostiche basate sul DSM-5 e sui criteri diagnostici per la ricerca in psicosomatica (DCPR) e 3 questionari autovalutativi (Symptom Questionnaire, SQ; PsychoSocial Index, PSI; Psychological Well-Being scales, PWB).

Risultati: Il 60% dei pazienti diabetici considerati soddisfacevano anche i criteri per la sindrome metabolica. Il Binge Eating Disorder, il cluster DCPR dei fattori psicologici che influenzano una condizione medica, alti livelli alla scala dei

sintomi somatici dell’SQ e la presenza di carico allostatico sono stati più frequentemente riportati dai pazienti diabetici

con sindrome metabolica rispetto ai pazienti solamente diabetici.

Page 24: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

25La complessità psicosomatica

Conclusioni: I pazienti diabetici con sindrome metabolica, riportando livelli più elevati di distress psicologico, pre-sentano un rischio per la salute cardiovascolare (Rafanelli et al., 2005) più elevato rispetto ai soli pazienti diabetici. Una maggiore attenzione all’assessment dei fattori di rischio psicologici in questa particolare subpopolazione potrebbe essere un elemento importante nella promozione del benessere e nella prevenzione delle patologie cardiovascolari.

Kahl, K.G., Greggersen, W., Schweiger, U., Cordes, J., Correll, C.U., Frieling, H., Balijepalli, C., Lösch, C., & Moebus, S. (2013). Prevalence of the metabolic syndrome in patients with borderline personality disorder: results from a cross- sectional study. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci;263(3):205-213.

Noale, M., Maggi, S., Zanoni, S., Limongi, F., Zambon, S., Crepaldi, G., & group, Ilsa working, (2012). The metabolic syndrome, in-cidence of diabetes and mortality among the elderly: the Italian Longitudinal Study of Ageing. Diabetes Metab, 38(2), 135-141.

Rafanelli, C., Roncuzzi, R., Milaneschi, Y., Tomba, E., Colistro, M.C., Pancaldi, L.G., & Di Pasquale, G. (2005). Stressful life events, depression and demoralization as risk factors for acute coronary heart disease. Psychother Psychosom;74(3):179-184.

Valutazione clinimetrica del carico allostatico in pazienti con ipertensione arteriosaJ. Guidi*, J. Gervasi*, C. Rafanelli*, R. Roncuzzi**, G.A. Fava*, N. Sonino***

* Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; ** U.O. di Cardiologia, Ospedale Bellaria, Bologna; *** Dipartimento di Scienze

Statistiche, Università di Padova. [email protected]

Obiettivi: Il concetto di carico allostatico si riferisce al costo pagato dall’organismo per affrontare continue richieste socio-ambientali (rappresentate da eventi di vita e/o situazioni ordinarie quotidiane che possono diventare fonte di stress cronico) percepite dall’individuo come eccessive rispetto alle proprie risorse, con importanti ripercussioni sullo stato di salute fisico e psicologico. Questi aspetti non sono stati adeguatamente considerati nello studio della relazione tra stress e ipertensione arteriosa. Lo scopo della presente ricerca è stato quello di valutare il carico allostatico (e il disagio psicologico associato) in un campione di pazienti ipertesi con un approccio clinimetrico.

Metodi: Cinquanta pazienti consecutivi ambulatoriali con ipertensione arteriosa (età media 69,9±10,78 anni; M/F=27/23), trattati con farmaci antipertensivi, e 50 soggetti di controllo (appaiati per caratteristiche socio-demografiche) sono stati sottoposti a valutazione psicologica attraverso l’intervista semi-strutturata per la determinazione del carico allostatico e la Clinical Interview for Depression (CID). Sono stati inoltre somministrati i questionari autovalutativi PsychoSocial Index (PSI) e Symptom Questionnaire (SQ).

Risultati e Conclusioni: È stata riscontrata una prevalenza significativamente superiore di carico allostatico nei pazienti ipertesi rispetto ai soggetti di controllo (48% vs 8%; p<0,001). I pazienti con carico allostatico hanno mostrato livelli significativamente superiori di disagio psicologico alla CID (p<0,05), punteggi medi significativamente superiori nelle sottoscale PSI ‘stress’ (p<0,05) e PSI ‘disagio psicologico’ (p<0,05), e livelli inferiori di PSI ‘benessere’ (p<0,05) rispetto ai pazienti che non presentavano carico allostatico. Inoltre, sono stati riscontrati punteggi significativamente superiori nelle scale totali di SQ ‘ansia’(p<0,05), ‘depressione’(p<0,05) e ‘somatizzazione’ (p<0,05).

I risultati di questo studio suggeriscono l’utilità clinica della valutazione del carico allostatico in base a specifici criteri per l’identificazione di eventuali condizioni di disagio che possono influenzare negativamente il decorso e la prognosi del

disturbo ipertensivo.

Fava GA, Cosci F, Sonino N. Current psychosomatic practice. Psychother Psychosom 2017; 86(1): 13-30.

Mann SJ. Psychosomatic research in hypertension: The lack of impact of decades of research and new directions to consider. J Clin

Hypertens 2012; 14(10): 657-664.

Piolanti A, Offidani E, Guidi J, Gostoli S, Fava GA, Sonino N. Use of the psychosocial index: A sensitive tool in research and practice.

Psychother Psychosom 2016; 85(6): 337-345.

Page 25: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

26 10° Congresso Nazionale GRP

Valutazione del disagio psicologico in un campione di pazienti anziani diabetici con sindrome metabolicaJ. Guidi*, M. Bonomo*, C. Rafanelli*, R. Roncuzzi**

*Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna, Bologna; **U.O. di Cardiologia, Ospedale Bellaria, Bologna

[email protected]

Obiettivi: La rilevanza clinica degli aspetti psicologici implicati nello sviluppo e nel decorso longitudinale della pato-logia diabetica, in accordo con il modello biopsicosociale, è stata confermata da numerose evidenze.

Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la sofferenza psicologica in un campione di pazienti anziani diabetici affetti da sindrome metabolica attraverso un approccio innovativo basato su principi clinimetrici.

Metodi: Il campione è costituito da 76 pazienti ambulatoriali (47,4% donne) di età compresa tra i 60 ed i 75 anni (età media 67,2±4,25 anni) reclutati presso l’U.O. di Diabetologia ed Endocrinologia dell’Ospedale Bufalini di Cesena. La valutazione psicologico-clinica ha previsto la somministrazione del Symptom Questionnaire (SQ), delle Psychological Well-Being scales (PWB), dell’intervista clinica per la valutazione del carico allostatico, della versione italiana ad hoc della Structured Clinical Interview for DSM-5 e dell’intervista clinica semistrutturata basata sui Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research. È stata richiesta la collaborazione dei medici per la compilazione di una scheda relativa ai dati clinici dei pazienti.

Risultati e Conclusioni: I punteggi riportati ai questionari autovalutativi hanno evidenziato la presenza di sintomi ansiosi e depressivi, livelli clinicamente rilevanti di somatizzazione e ostilità/irritabilità (al SQ) e scarsa autoaccettazione (alle PWB scales). È stata rilevata una prevalenza pari all’81,6% di carico allostatico in base a specifici criteri clinimetrici. Per quanto riguarda le principali diagnosi psichiatriche, è stata riscontrata una prevalenza pari al 34,2% di disturbi d’ansia, del 23,7% di disturbi dell’umore, dell’11,8% di disturbi caratterizzati da sintomi somatici. Le sindromi psicosomatiche più frequentemente riportate sono state quelle di alessitimia (31,6%), somatizzazione persistente (23,7%), negazione di malattia (22,4%), demoralizzazione (21,1%) e umore irritabile (17,1%).

Questi risultati sottolineano la rilevanza clinica della sintomatologia affettiva e dello stress nel paziente anziano diabetico con sindrome metabolica e confermano l’importanza di effettuare una valutazione appropriata della sofferenza psicologica, con importanti implicazioni terapeutiche e prognostiche.

Bjorntorp P. Centralization of body fat. In Bjorntorp P (ed), International Textbook of Obesity. New York, Wiley, 2001, pp 213– 224.

Fava GA, Cosci F, Sonino N. Current psychosomatic practice. Psychother Psychosom 2017; 86(1): 13-30.Young-Hyman D, de Groot M, Hill-Briggs F, Gonzalez JS, Hood K, Peyrot M. Psychosocial care for people with diabetes: A position

statement of the American Diabetes Association. Diabetes Care 2016; 39: 2126-2140.

Page 26: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

27La complessità psicosomatica

Il Questionario per la valutazione dello stato generale di benes-sere psicologico. Dupuy, 2000L. Martina, F. Floreani, M. Passon

Sp. Medicina del Lavoro, Portogruaro (Ve); Psicologo Psicoterapeuta,Udine; Statistico, Università di Trieste

[email protected]

Obiettivi: Obiettivo del presente studio è rilevare le variabili del benessere psicologico (ansia, depressione, autocon-trollo, benessere psicologico)mediante la somministrazione del Questionario sul benessere psicologico di Dupuy,2000 a 22 items con punteggio variabile tra 0 e 5 a 2 gruppi di Lavoratori.

Metodi: Sono stati selezionati per la somministrazione del Questionario di Dupuy, 2000. 2 gruppi di Lavoratori: A: Infermieri. Operatori sociosanitari B: Lavoratori artigianali agricoli, gran parte degli arredi e valutati i risultati delle varia-bili del benessere psicologico (ansia, depressione, autocontrollo, benessere psicologico) nei due gruppi appaiati,valutando anche l’età e l’anzianità di servizio.

Risultati e conclusioni:Per quanto riguarda ansia e depressione ed autocontrollo i risultati sono paradossalmente favo-revoli al gruppo degli Infermieri. Operatori sociosanitari, dimostrando migliore adattamento al Lavoro. Per quanto riguarda vitalità e benessere i risultati sono lievemente a favore dei Lavoratori artigianali degli arredi. L’età media è maggiore di 8 anni nel gruppo dei Lavoratori artigianali. L’Anzianità di Servizio è maggiore nel gruppo degli Operatori Socio sanitari.

Pertanto il gruppo degli Operatori sociosanitari presenta migliori variabili del Benessere psicologico secondo il suddetto Questionario di Dupuy del 2000 e migliore adattamento al Lavoro.

1) Fabbro F:Le neuroscienze:Dalla fisiologia alla clinica.Carocci Ed.2016.2) Dupuy H.J.(2000):Questionario per la valutazione dello stato generale di benessere psicologico.3) Cummins R:Medical Symptoms and Quality of Life:Important constructs that should not be combined.Atti del XXI° Congresso

Simp, Psicosomatica e Qualità di vita, Firenze, 17 Novembre 2007.

Tentati suicidi e intenzionalità suicidiariaR. Poli, S. Tamborini

ASST Cremona - [email protected]

Obiettivi: I tentati suicidi (TS) rappresentano un fenomeno di grande rilevanza sanitaria e sociale. Le recenti evidenze pongono l’autolesionismo, il tentato suicidio e il suicidio in un continuum e non in categorie diverse. Per queste ragioni è importante studiare il fenomeno dei tentati sucidi. Obiettivo dello studio è stato di analizzare le caratteristiche dei pazienti che hanno tentato il suicidio nel corso di 3 anni consecutivi, per verificare correlazioni significative.

Metodi: Sono stati raccolti i dati di pazienti afferiti in SPDC per tentati suicidi, con riferimento a: caratteristiche socio-demografiche, diagnosi, e precedenti TS, il giorno della settimana, il momento della giornata e la stagione in cui è stato compiuto l’atto. È inoltre stata somministrata la Intent Score Scale (ISS) che misura il livello di intenzionalità suicidiaria mediante item che esplorano il grado di letalità del tentativo messo in atto.

Risultati e conclusioni: Sono stati rilevati i dati relativi a 145 pazienti con le seguenti caratteristiche: lieve prevalenza del sesso femminile, età media 46 anni, fascia di età più rappresentata 35-45. Gli agiti si sono registrati più frequentemente in estate. Il mezzo autolesivo più utilizzato è stato l’avvelenamento con farmaci (52%). Il 42 % aveva già fatto precedenti TS in passato. Alla ISS sono nettamente prevalenti punteggi medio-alti (73%).

Haw C, Hawton K. Suicide clusters: a review of risk factors and mechanism. Suicide life Threat Behav 2013,43,1: 97-108Pierce DW. The predictive validation of a suicide intent scale: a five year follow-up. Br J Psych 1981, 139:391

Page 27: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

28 10° Congresso Nazionale GRP

Tentati suicidi e intenzionalità suicidiariaR. Poli, S. Tamborini

ASST Cremona; [email protected]

Obiettivi: I tentati suicidi (TS) rappresentano un fenomeno di grande rilevanza sanitaria e sociale. Le recenti evidenze pongono l’autolesionismo, il tentato suicidio e il suicidio in un continuum e non in categorie diverse.

Per queste ragioni è importante studiare il fenomeno dei tentati sucidi.Obiettivo dello studio è stato di analizzare le caratteristiche dei pazienti che hanno tentato il suicidio nel corso di 3 anni

consecutivi, per verificare correlazioni significative.

Metodi: Sono stati raccolti i dati di pazienti afferiti in SPDC per tentati suicidi, con riferimento a: caratteristiche socio-demografiche, diagnosi, e precedenti TS, il giorno della settimana, il momento della giornata e la stagione in cui è stato compiuto l’atto. È inoltre stata somministrata la Intent Score Scale (ISS) che misura il livello di intenzionalità suicidiaria mediante item che esplorano il grado di letalità del tentativo messo in atto.

Risultati e conclusioni: Sono stati rilevati i dati relativi a 145 pazienti con le seguenti caratteristiche: lieve prevalenza del sesso femminile, età media 46 anni, fascia di età più rappresentata 35-45. Gli agiti si sono registrati più frequentemente in estate. Il mezzo autolesivo più utilizzato è stato l’avvelenamento con farmaci (52%). Il 42 % aveva già fatto precedenti TS in passato. Alla ISS sono nettamente prevalenti punteggi medio-alti (73%).

Haw C, Hawton K. Suicide clusters: a review of risk factors and mechanism. Suicide life Threat Behav 2013,43,1: 97-108Pierce DW. The predictive validation of a suicide intent scale: a five year follow-up. Br J Psych 1981, 139:391

Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione, SindromeMetabolica, Ansia e Depressione: una revisione della letteratura sul ruolo della via metabolica della Kinurenina.G. Rioli, S. Ferrari, G. Mattei, G.M. Galeazzi, M. Rigatelli

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Scuola di Specializzazione in Psichiatria; [email protected]

Obiettivi: La Sindrome Metabolica e i disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione sono spesso clinicamente associati a sintomi ansioso-depressivi. Scopo del presente lavoro è la revisione della letteratura circa il ruolo della via metabolica della kynurenina (KYN), principale metabolita del triptofano (TRP), nel mediare tali associazioni.

Metodi: In giugno 2017 sono state condotte su PubMed tre ricerche con le parole chiave ‘kynurenine’ e ‘feeding and eating disorders’; ‘kynurenine’ e ‘waist circumference’; ‘kynurenine’, ‘obesity’ e ‘metabolic syndrome’.

Risultati e Conclusioni: Le tre ricerche hanno prodotto rispettivamente 4, 4 e 12 articoli, per un totale di 20 articoli. Esclusi 3 studi su animali, 1 su campioni cellulari, 5 revisioni e 2 duplicati, 9 articoli sono stati inclusi nella revisione finale. Livello di nutrizione, stato infiammatorio ed età influenzerebbero il metabolismo del TRP nella via metabolica della KYN. In particolare, in condizioni di sottopeso, i metaboliti della KYN sarebbero significativamente ridotti rispetto a condizioni di peso normale; il livello ematico di KYN e il rapporto KYN/TRP aumenterebbero in soggetti di età adulta sovrappeso. La citochina IFN-gamma favorirebbe la sintesi di KYN, i cui derivati aumenterebbero nel Diabete Mellito (acido xantu-renico), nelle psicosi (acido chinurenico) e nella Depressione (acido quinolinico). La pathway della KYN parrebbe quindi svolgere un ruolo di collegamento tra quadri dismetabolici e sintomi psichici concomitanti.

Mangge H, Summers KL, Meinitzer A, Zelzer S, Almer G, Prassl R et al. Obesity-related dysregulation of the tryptophan-kynurenine metabolism: role of age and parameters of the metabolic syndrome. Obesity (Silver Spring). 2014;22(1):195-201.

Oxenkrug G, Tucker KL, Requintina P, Summergrad P. Neopterin, a Marker of Interferon-Gamma-Inducible Inflammation, Correlates with Pyridoxal-5’-Phosphate, Waist Circumference, HDL-Cholesterol, Insulin Resistance and Mortality Risk in Adult Boston Community Dwellers of Puerto Rican Origin. Am J Neuroprot Neuroregen. 2011;3(1):48-52.

Oxenkrug G. Interferon-gamma - Inducible Inflammation: Contribution to Aging and Aging-Associated Psychiatric Disorders. Aging Dis. 2011;2(6):474-86. Epub 2011 Dec 2.

Page 28: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

29La complessità psicosomatica

Psicosomatica della riabilitazione post-ictus: un caso clinico.C. Romaniello1,2, L. Gestieri1, M. Farinelli1

1Servizio di Psicologia Clinica, Ospedale Privato Accreditato “Villa Bellombra”, Bologna, Italia2Ospedale Privato Accreditato “Santa Viola”, Bologna, Italia; [email protected]

Obiettivi: L’ictus è una malattia cerebro-vascolare, a genesi multifattoriale e con esiti invalidanti, che possono com-promettere l’indipendenza funzionale del paziente, il suo benessere e quello della sua famiglia. Le cure riabilitative, com-prensive di quelle psicologiche, risultano importanti sin dalle prime fasi della riorganizzazione del Sé. Ugualmente cruciale è il ruolo dell’ambiente riabilitativo stesso. Operatori e familiari concorrono alla regolazione dei pattern emotivi, cognitivi e comportamentali del paziente per migliorarne l’adattamento e la reintegrazione sociale. Al fine di descrivere il processo di riorganizzazione del Sè in chiave psicosomatica, verrà discusso il caso di una paziente colpita da ictus emorragico.

Metodi: Sono state effettuate una approfondita raccolta anamnestica e una valutazione psicologica attraverso osserva-zioni, colloqui e test psicometrici. In seguito, la paziente è stata presa in carico per un supporto psicologico.

Risultati e Conclusioni: La valutazione psicologica iniziale non ha evidenziato disagio psichico soggettivo a fronte, invece, di una compromessa indipendenza funzionale. L’etero-valutazione ha rilevato scarsa consapevolezza di malattia e minimizzazione dei vissuti emotivi, che hanno ostacolato il processo di adattamento e di elaborazione del lutto. Il follow-up a 15 mesi ha rilevato moderata depressione ed elevata focalizzazione sui sintomi somatici riferiti all’arto plegico, per cui sono stati avviati un percorso di psicoterapia psicodinamica e un intervento di sostegno psico-sociale presso l’Asso-ciazione A.L.I.Ce, Lotta all’Ictus Cerebrale. Verrà descritto l’intervento psicologico integrato finalizzato al riadattamento psico-sociale.

Integrated Braining: l’integrazione corpo-cervello nell’acquisi-zione dei prerequisiti di letto-scritturaR.M. Scognamiglio, S.M. Russo, M. Fumagalli

Istituto di Psicosomatica Integrata - Milano; [email protected]

Obiettivi: Verificare l’efficacia di un training sensomotorio nell’acquisizione dei prerequisiti di letto-scrittura.

Metodi: 463 studenti dai 5 ai 7 anni, divisi in gruppo sperimentale (A) e gruppo di controllo (B). Sono avvenute tre misurazioni: prima (t0) e dopo (t1) il training e un follow-up (t2).

Sono stati impiegati i seguenti test:• DVMI:DevelopmentalTestofVisual-MotorIntegration;

• PRCR-2:ProvediPrerequisitoperlaDiagnosidelleDificoltàdiLetturaeScrittura.

Il training si è svolto in 12 per 30 minuti ciascuno.

Risultati: Il gruppo A ha mostrato un miglioramento più elevato rispetto al gruppo B in 4 items del PRCR-2: AV1/AV2, SD4, GV2 e GV4/1. Nelle analisi post-hoc il gruppo A aveva in t0 una performance peggiore in AV1/AV2 rispetto al gruppo B (p=0.038), mentre entrambi i gruppi non hanno mostrato differenze significative in t1 (p=0.404) e t2 (p=0.761). Per gli item SD4 e GV2 non si segnala alcun confronto significativo. Per l’item GV4/1 il gruppo A mostra un migliora-mento in tutti i tre tempi di misurazione (follow-up – to: p=0.016). Nel DVMI non si riscontrano differenze significative fra i due gruppi.

Conclusioni: Il training sensomotorio mostra il suo effetto in quei compiti (PRCR-2) che valutano precisamente i pre-requisiti di letto-scrittura. Questo risultato suggerirebbe l’importanza di un training sensomotorio nel rafforzare e facilitare nei primi due anni della scuola primaria l’accesso alle abilità di letto-scrittura.

Goddard, Blythe SA; with contribution from Lawrence, B. J., and Blythe, P. (2009). Attention, Balance and Coordination. The A.B.C. of Learning Success. UK: John Wiley & Sons.

Scognamiglio, R.M (2008). Il male in corpo. La prospettiva somatologica nella psicoterapia della sofferenza del corpo. Milano: FrancoAngeli.

Page 29: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

30 10° Congresso Nazionale GRP

Somatic Competence e intelligenza emotiva. Studio esplorativo di un training psicopedagogico rivolto a un gruppo di studenti di una scuola secondaria di secondo gradoR.M. Scognamiglio, S.M. Russo, A. Aloisi

Istituto di Psicosomatica Integrata - Milano; [email protected]

Obiettivi: Esplorare l’efficacia di un training psicopedagogico centrato sull’identificazione e sulla gestione degli stati emozionali.

Metodi: Un campione di 287 studenti di età compresa fra i 14 e i 19 anni. Il training ha avuto una durata di 10 ore ed è stato rivolto al potenziamento di due abilità:

• laFocalizzazioneSomatica,ossialacapacitàdiascoltareericonoscerenelcorpol’emozione.

• laVulnerabilitàEmotiva,ossialacapacitàditollerareleemozioninegative.

Queste due abilità sono state misurate e valutate attraverso la nostra scala sperimentale “Somatic Competence Scale”.

Risultati: Il training ha mostrato un’efficacia significativa nel migliorare entrambi i fattori della scala, cioè “Focalizza-zione Somatica” (p.001) e “Vulnerabilità Emotiva” (p�.001). Anche l’interazione Tempo x Genere è risultata significativa per “Focalizzazione Somatica” (p=.008) e “Vulnerabilità Emotiva” (p=.005), riportando un miglioramento elevato relativo ai soggetti maschi per “Focalizzazione Somatica” e relativo ai soggetti femmine per “Vulnerabilità Emotiva”. Al contrario, l’interazione Tempo x Classe non ha dato risultati significativi per nessuno dei due fattori.

Conclusioni: I risultati ottenuti evidenziano la possibilità di riabilitare la capacità di focalizzarsi sul riconoscimento dei segnali sensoriali ed emozionali e di utilizzarli in un processo metacognitivo per migliorare la relazione e il confronto con i pari.

Damasio A. (1994). Descartes’ error: Emotions, reason, and the human brain. New York: Putnam. trad. it. L’errore di Cartesio. Emo-zione, ragione e cervello umano. Milano: Adelphi.

Scognamiglio, R. (2016). Psicologia psicosomatica. L’atto psicologico tra codici del corpo e codici della parola. Milano: Franco-Angeli.

Page 30: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

31La complessità psicosomatica

L’assessment dell’inibizione emotiva con l’Emotional Inhibition Scale: associazione con caratteristiche socio-demografiche e di personalitàL. Sirri, E. Tossani, S. Grandi

Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; [email protected]

Obiettivi: Esaminare la relazione tra inibizione emotiva, caratteristiche socio-demografiche e pattern di personalità.

Metodi: Un campione di 419 soggetti reclutati nella popolazione generale (56% femmine, età media 41,7 ± 16,8 anni, range 18-87 anni, 49% coniugato o convivente) ha compilato l’Emotional Inhibition Scale (EIS) di Kellner (“inibizione verbale”, “timidezza”, “dissimulazione dei sentimenti”, “autocontrollo”), la Toronto Alexithymia Scale-20 di Taylor e colleghi, la Type D Scale-14 di Denollet e la Bortner Scale per il comportamento di tipo A.

Risultati e Conclusioni: All’aumentare dell’età aumentano i livelli di “autocontrollo” all’EIS. I punteggi di “inibi-zione verbale” e dell’EIS totale sono significativamente più elevati nei soggetti senza un lavoro retribuito. Non emergono associazioni significative tra EIS e altre caratteristiche socio-demografiche.

Tutti i punteggi dell’EIS, tranne “autocontrollo”, sono significativamente aumentati nelle persone con alessitimia e in quelle con personalità di tipo D. Il comportamento di tipo A si associa invece a punteggi più bassi nell’EIS totale e nelle sottoscale “inibizione verbale” e “autocontrollo”. In base ai risultati ottenuti, si ipotizza che il distress psicologico connesso alla mancanza di un lavoro retribuito si traduca in una maggiore inibizione dell’espressione delle proprie emozioni. L’ini-bizione emotiva sembra essere una caratteristica condivisa tra alessitimia e personalità di tipo D, anche se la dimensione “autocontrollo” appare differenziarla da questi costrutti di personalità affini. Un deficit nell’inibizione emotiva potrebbe invece essere coinvolto nello sviluppo del pattern comportamentale di tipo A.

La sindrome della somatizzazione persistente secondo i Diagno-stic Criteria for Psychosomatic Research: prevalenza e comor-bilità psichiatriche e psicosomatiche nell’emicraniaL. Sirri1, G. Pierangeli2, S. Cevoli2, P. Cortelli2, S. Grandi1, E. Tossani1

1Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; 2Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, Università di Bologna;

[email protected]

Obiettivi: Questo studio ha lo scopo di esaminare la prevalenza e le comorbilità psichiatriche e psicosomatiche della sindro-me della “somatizzazione persistente” secondo i Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research (DCPR) nell’emicrania.

Metodi: A 143 pazienti (85% femmine, età media 44,0 ± 12,1 anni, range 18-69 anni, 57,7% coniugato o convivente) con emicrania secondo la terza edizione (beta version) dell’International Classification of Headache Disorders (66,4% emicrania senza aura, 27,3% emicrania cronica, 6,3% emicrania con e senza aura) sono state somministrate l’Intervista Clinica Strutturata secondo il DSM-IV e l’Intervista Strutturata secondo i DCPR, che identifica 12 “sindromi psicosomati-che”: somatizzazione persistente, sintomi funzionali somatici secondari a un disturbo psichiatrico, sintomi di conversione, reazione agli anniversari, ansia per la salute, nosofobia, tanatofobia, negazione di malattia, alessitimia, comportamento di tipo A, umore irritabile e demoralizzazione.

Risultati e Conclusioni: La somatizzazione persistente è presente in 63 pazienti (44,1%). Le principali comorbilità psichiatriche sono i disturbi depressivo maggiore (9,5%), d’ansia generalizzato (9,5%) e da attacchi di panico (7,9%). Le sindromi psicosomatiche più spesso associate alla somatizzazione persistente sono: demoralizzazione (42,9%), compor-tamento di tipo A (39,7%), ansia per la salute (36,5%) e umore irritabile (36,5%). I risultati sembrano suggerire un ruolo significativo della somatizzazione nello sviluppo e/o nel mantenimento dell’emicrania. Le manifestazioni della somatiz-zazione dovrebbero essere incluse nella valutazione e nell’intervento psicologico-clinico nell’emicrania.

Page 31: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

32 10° Congresso Nazionale GRP

Assessment psicosomatico in pazienti affetti da emicrania: ri-sultati preliminari di uno studio di coorteA. Svicher1, F. De Cesaris2, Benemei1,2, L. Mariano1, S. Romanazzo1, V. Tondini1, S. P. Geppetti1,2,F. Cosci1

1Dipartimento di Scienze della Salute, Università degli studi di Firenze; 2Centro Cefalee e Farmacologia Clinica, Azienda Ospedaliero-

Universitaria Careggi; [email protected]

Obiettivi: Confrontare i livelli di dolore mentale, eutimia, benessere psicologico, qualità della vita, stress e sindromi psicosomatiche in pazienti affetti da emicrania cronica, emicrania episodica ed in soggetti sani.

Metodi: Sono stati arruolati 62 pazienti afferenti presso la SOD Centro Cefalee dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, 31 pazienti con diagnosi di emicrania episodica e 31 con diagnosi di emicrania cronica. I casi sono stati appaiati per sesso ed età secondo una proporzione 2:1, caso:controllo. Quindi, 31 soggetti sani sono stati arruolati dalla popolazione generale. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un assessment clinico che includeva: l’intervista semi-strutturata per i Dia-gnostic Criteria for Psychosomatic Research (DCPR); l’intervista semi-strutturata per il carico allostatico; lo Psychosocial Index (PSI); l’Euthymia Scale (ES); il Mental Pain Questionnaire (MPQ).

Risultati e Conclusioni: I pazienti con emicrania episodica che hanno ricevuto la terapia non hanno mostrato differenze statisticamente significative quando sono stati confrontati con i controlli sani, suggerendo che le cure ricevute proteggo-no dal deterioramento del benessere psicologico e del funzionamento psicosociale. Rispetto ai soggetti sani, i pazienti con emicrania cronica hanno mostrato livelli più alti di dolore mentale e di disagio psicologico, una maggior frequenza di diagnosi di umore irritabile (DCPR), livelli più bassi di eutimia e una più bassa percezione della qualità di vita. Ciò suggerisce che tali pazienti potrebbero beneficiare di interventi psicologici finalizzati alla riduzione dei sintomi nonché l’empowerment del benessere psicologico.

Fattori psicologici in pazienti affetti da epatite C in fase dipre-trattamentoL. Tecuta, F. Berlen, F. Squarcio, E. Tomba

Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; [email protected]

Obiettivi: Nel presente studio controllato sono stati esplorati i costrutti psicologici di qualità della vita (QoL), rabbia e sintomi depressivi in pazienti con epatite C (HCV) prima del trattamento antivirale confrontandoli con un campione della popolazione generale.

Metodi: Lo studio comprende un campione sperimentale (56 pazienti HCV positivi) ed un campione di controllo (66 individui sani). Ad entrambi i gruppi sono stati somministrati i seguenti test psicometrici auto-valutativi: Beck Depression Inventory-II (BDI-II; Beck et al., 1996), State-trait Anger Expression Inventory-2 (STAXI-2; Spielberger, 1999), World Health Organization Quality of Life Instruments (WHOQOL-BREF; Whoqol Group, 1995).

Risultati e Conclusioni: I pazienti HCV hanno mostrato punteggi significativamente inferiori nelle scale del WHOQOL-BREF, superiori nella “rabbia di stato” (S-Rab; STAXI-2) e nel BDI-II rispetto ai controlli. Nel gruppo sperimentale S-Rab e T-Rab (rabbia di tratto) correlano negativamente con le scale del WHOQOL-BREF e positivamente con il BDI-II.

Inoltre le donne HVC mostravano qualità di vita e umore peggiori rispetto ai pazienti maschi e maggiore rabbia di stato.Si può dunque concludere che i pazienti HCV presentano una minore soddisfazione nella propria vita, maggiore rabbia contingente e sintomi depressivi, rispetto agli individui sani.

Beck, A. T., Steer, R. A., & Brown, G. K. (1996). Beck depression inventory-II. San Antonio, 78(2), 490-8.Spielberger, C. D. (1999). State Trait anger expression inventory. John Wiley & Sons, Inc.Whoqol Group. (1995). The World Health Organization quality of life assessment (WHOQOL): position paper from the World Health

Organization. Soc Sci Med, 41(10), 1403-1409.

Page 32: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

33La complessità psicosomatica

La caratterizzazione della demoralizzazione in un campione di pazienti con disturbi del comportamento alimentareL. Tecuta, S. Frazzoni, E. Tomba

Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna; [email protected]

Obiettivi: La demoralizzazione risulta poco studiata nei disturbi del comportamento alimentare (DCA). La presente ricerca ha l’obiettivo di caratterizzare la demoralizzazione ed esplorare la possibilità di differenziala dalla depressione in pazienti con DCA. Inoltre la ricerca mira a valutare se la demoralizzazione subisce riduzioni nel corso del trattamento cognitivo-comportamentale integrato con riabilitazione nutrizionale.

Metodi: Il campione è composto da 83 pazienti femminili con DCA. Le pazienti sono state valutate al baseline tramite: Eating Attitude Test-40 per sintomi DCA, Beck Depression Inventory-II e Clinical Interview for Depression per sintomi depressivi, Diagnostic Criteria for Psychosomatic Research per la demoralizzazione, e le Psychological Well-being Scales per il benessere psicologico. Le sole pazienti ambulatoriali sono state rivalutate a metà trattamento. Dalle cartelle cliniche sono stati rilevate le diagnosi DCA e di disturbi dell’umore.

Risultati e Conclusioni: Al baseline si riscontra un’alta prevalenza di demoralizzazione (65%) e disturbo depressivo (47.7%), un’elevata sovrapposizione tra le sindromi pari al 40% (X2= 11.741, p<0.001), ma la possibilità di differenziarle: 25% di pazienti demoralizzati non presentano disturbi depressivi e 7.5% di pazienti con disturbo depressivo non risultano demoralizzati. La demoralizzazione si contraddistingue per specifici sintomi depressivi e compromissione nel benessere psicologico. A metà trattamento si evidenzia una diminuzione significativa (p<0.001) di prevalenza di depressione e de-moralizzazione. Il costrutto di demoralizzazione risulta clinicamente utile per cogliere sintomatologia sottosoglia nei DCA non necessariamente ascrivibile ad un quadro depressivo conclamato.

Abbate-Daga G, Delsedime N, Nicotra B, Giovannone C, Marola E, Amianto F, Fassino S. Psychosomatic syndromes and anorexia nervosa. BMC Psych. 2013;13:14. Fava GA, Cosci F, Sonino N. Current psychosomatic practice. Psychother Psychosom. 2017;86:13-30. Tecuta L, Tomba E, Grandi S, Fava GA. Demoralization and its clinical characterization. Psychol Med. 2015;45(4):673-91.

Page 33: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

34 10° Congresso Nazionale GRP

Comorbilità psichiatrica, depressione, autostima e rabbia in pazienti con Idrosadenite Suppurativa-Acne Inversa.S. Tugnoli, C. Agnoli, A. Silvestri, S. Giari*, V. Bettoli V.*, S. Caracciolo.

Sezione di Scienze Neurologiche Psichiatriche e Psicologiche.

Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche

Università degli Studi di Ferrara.

*U.O. Dermatologia Azienda Ospedaliero – Universitaria di Ferrara, Arcispedale S.Anna.

[email protected]

Obiettivi: L’Idrosadenite Suppurativa-Acne Inversa (HS) è una delle patologie dermatologiche croniche maggiormente debilitanti, con pesanti ripercussioni sulla vita emotiva e relazionale dei pazienti. L’obiettivo principale di questo studio è la valutazione della comorbilità psichiatrica nell’HS.

Metodi: 38 soggetti (22 F, 16 M) con diagnosi di HS, di età superiore ai 15 anni, con anamnesi psichiatrica negativa, non in trattamento con farmaci psicotropi e con isotretinoina (Gruppo HS), sono stati confrontati con un gruppo omogeneo per età e sesso di 28 soggetti (15 F, 13 M) afferenti alla Unità di Dermatologia per controllo nevi (Gruppo N).

La valutazione psicometrica è stata effettuata con le seguenti rating scales: GHQ-28 (cut-off score ≥ 5); STAXI-2; BDI-II (cut-off score ≥ 14); BHS (cut-off score > 9); RSES; Questionario FE (Fragilità Emotiva) e Questionario I-R (Irritabilità e Dissipazione-Ruminazione).

Risultati: Il Gruppo HS mostra punteggi significativamente più elevati (Mann-Whitney U test) in GHQ-28 (p=0,002),

Sintomi Somatici (p=0,003), Ansia e Insonnia (p=0,006), Rabbia di Stato (p=0,0003), RSES (p=0,037), BDI-II (p=0,006) e FE (p=0,013). Nel confronto tra i due gruppi, considerando le scale con punteggi di cut-off (Fisher's exact test), i valori del GHQ-28 risultano più elevati nel Gruppo HS rispetto al Gruppo N (p=0.004).

Conclusioni: Questo studio evidenzia una significativa comorbilità psichiatrica nei pazienti affetti da HS e un intenso impatto emotivo della malattia dermatologica. I sintomi psichiatrici, inclusi depressione, sintomi somatici, ansia e insonnia, sono più rilevabili nel Gruppo HS rispetto ai controlli. Rabbia di stato, fragilità emotiva e bassa autostima si dimostrano importanti correlati psicoemotivi in questi pazienti.

Assessment psicologico nel counseling oncogeneticoM. Valente1, L. Godino2, D. Turchetti2, S. Grandi1

1Laboratorio di Psicosomatica e Clinimetria, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna;2Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche: Centro di Ricerca sui Tumori Ereditari, Università di Bologna, & UO Genetica Medica,

Azienda Ospedaliera-Universitaria di Bologna Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, Bologna.

[email protected]

Il counseling onco-genetico (CGO) è un processo di comunicazione che affronta il rischio eredo-familiare di neoplasie, avvalendosi, quando appropriato, del test del DNA. L’obiettivo dello studio è l’individuazione di macro profili di vulnera-bilità/rischio psicosomatico che possono condizionare i protocolli d’intervento sottesi ai risultati del CGO.

Metodi: Lo studio pilota è stato condotto su un campione di 17 donne ambulatoriali (età media: 55,6 ±10,2; range: 34-70, assenza diagnosi psichiatrica) afferenti al Servizio di CGO del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna. E’stata somministrata una batteria di test, previ consenso informato, composta da: una scheda socio-demografica, il Symptom

Page 34: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

35La complessità psicosomatica

Questionnaire (Kellner, 1987), l’Illness Attitude Scale (Kellner,1985), il Brief COPE (Carver,1997), l’Emotional Inihibition Scale (Kellner, 1980), la Demoralization Scale (Kissane, 2004).

Risultati: I soggetti presentano una maggiore inibizione dell’espressione dell’emozioni (t=2,25, p=0,04), preoccupa-zioni per il proprio corpo e strategie di coping pro attive (affrontare operativamente t=4,36 p=0,01, pianificazione t=2,41 p=0,03) rispetto ai dati della popolazione oncologica presenti in letteratura .Le donne sottoposte al test del DNA dissi-mulano maggiormente i propri sentimenti [F (1,13) =6,45 p=0,02], con aumentati livelli d’ansia, umore deflesso e paura delle malattie [F (1,13) = 6,53 p=0,02].

Conclusioni: L’affermarsi della necessità di approfondire la comprensione della componente psicologico clinica nel setting della CGO potrà favorire la messa in campo di una diversa tipologia di supporto / intervento che va dal counseling alla psicoterapia.

Meiser, B., & Halliday, J. L. (2002). What is the impact of genetic counselling in women at increased risk of developing hereditary breast cancer? A meta-analytic review. Social science & medicine,54(10), 1463-1470

Assessment psicosomatico nel counseling oncogenetico

M. Valente1, L. Godino2, D. Turchetti2, S. Grandi1

1Laboratorio di Psicosomatica e Clinimetria, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna;2Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche: Centro di Ricerca sui Tumori Ereditari, Università di Bologna, & UO Genetica Medica,

Azienda Ospedaliera-Universitaria di Bologna Policlinico Sant'Orsola-Malpighi, Bologna.

[email protected]

Obiettivi: Il counseling onco-genetico (CGO) è un processo di comunicazione che affronta il rischio eredo-familiare di neoplasie, avvalendosi, quando appropriato, del test del DNA. L’obiettivo dello studio è l’individuazione di macro profili di vulnerabilità/rischio psicosomatico che possono condizionare i protocolli d’intervento sottesi ai risultati del CGO.

Metodi: Lo studio è stato condotto su un campione di 17 donne ambulatoriali (età media: 55,6 ±10,2; range: 34-70, 71% coniugate, assenza di diagnosi psichiatrica secondo il DSM-5) afferenti al Servizio di CGO del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi Bologna. E’ stata somministrata una batteria di test, previo consenso informato, composta da: scheda socio-demografica, Symptom Questionnaire (Kellner, 1987), Illness Attitude Scale (Kellner,1985), Brief COPE (Carver,1997), Emotional Inihibition Scale (Kellner, 1980), Demoralization Scale (Kissane, 2004).

Risultati e Conclusioni: Le donne che eseguono il test del DNA presentano una maggiore inibizione dell’espressione dell’emozioni (t=2,25, p=0,04), preoccupazioni per il proprio corpo e strategie di coping pro attive (affrontare operativa-mente t=4,36 p=0,01, pianificazione t=2,41 p=0,03) rispetto ai dati della popolazione oncologica. Emerge dissimulazione dei sentimenti (F (1,13) =6,45 p=0,02), con aumentati livelli d’ansia, umore deflesso e paura delle malattie (F (1,13) = 6,53 p=0,02).

L’affermarsi della necessità di approfondire la comprensione della componente psicosomatica clinica nel setting della CGO potrà favorire la messa in campo di una diversa tipologia di supporto / intervento che va dal counseling alla psico-terapia.

Meiser, B., & Halliday, J. L. (2002). What is the impact of genetic counselling in women at increased risk of developing hereditary breast cancer? A meta-analytic review. Social science & medicine,54(10), 1463-1470

Page 35: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

36 10° Congresso Nazionale GRP

Fibromialgia: un approccio psicosomatico descrittivo tramite i DCPR F. Zizzi*, S. Pavan*, M. Miniotti*, M. Gai*, E. Fusaro**, P. Leombruni*

* Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino, SSCVD Psicologia Clinica ed Oncologica, Torino** AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, SC Reumatologia, Torino

[email protected]

Obiettivi: La fibromialgia (FM) è considerata una sindrome da sensibilizzazione centrale caratterizzata da dolore musco-lo-scheletrico cronico diffuso associato ad astenia, disturbi del sonno, disturbi dell’umore e disturbi cognitivi. Attualmente essa risulta classificata, secondo il DSM-5, tra i disturbi da sintomi somatici. Tale categorizzazione appare clinicamente e metodologicamente poco adeguata, e non ha superato completamente i limiti che caratterizzavo la diagnostica dei disturbi somatoformi nella precedente edizione del Manuale. Un approccio psicosomatico alla FM potrebbe risultare vantaggioso sia a livello interpretativo, sia a livello operativo-assistenziale. In questa prospettiva, l’uso dei Criteri Diagnostici per la Ricerca in Psicosomatica (DCPR) potrebbe contribuire ad un work up diagnostico più esaustivo e ad individualizzare le opzioni terapeutiche; il presente lavoro mira a descrivere la FM attraverso i DCPR.

Metodi: È attualmente in corso l’arruolamento di 100 pazienti ambulatoriali con diagnosi di FM secondo i criteri ACR. Viene impiegata la versione aggiornata dei DCPR.

Risultati e Conclusioni: Da analisi preliminari, emerge come i nuovi criteri DCPR siano uno strumento adeguato a descrivere, al di là della dimensione esplicita dei sintomi somatici, i correlati psico-sociali, superando la prospettiva osservativa del DSM in favore di un’ottica olistica della salute e della malattia. Verranno in seguito illustrati e discussi i risultati e le implicanze cliniche.

Fava GA, Cosci F, Sonino N. Current Psychosomatic Practice. Psychother Psychosom. 2017;86(1):13-30.Wolfe F, Clauw DJ, Fitzcharles MA, Goldenberg DL, Häuser W, Katz RL, Mease PJ, Russell AS, Russell IJ, Walitt B. 2016 Revisions

to the 2010/2011 fibromyalgia diagnostic criteria. Semin Arthritis Rheum. 2016 Dec;46(3):319-329.

Page 36: La Clinica Terapeutica · 2017. 9. 24. · Questo supplemento di “La Clinica Terapeutica” raccoglie i contributi presentati al X Congresso Nazionale del Gruppo di Ricerca per

37La complessità psicosomatica

SLA: valutazione personologica dei caregiver

F. Zizzi*, B. Iazzolino**, M. Miniotti*, S. Pavan*, S. Bassino*, A. Calvo**, P. Leombruni*

* Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino, SSCVD Psicologia Clinica ed Oncologica, Torino

** Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino, Centro Sclerosi Laterale Amiotrofica (CRESLA)

[email protected]

Obiettivi: Il decorso della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) comporta un importante carico assistenziale ed emo-zionale per il caregiver del paziente. Evidenze di letteratura dimostrano come la salute psicologica del caregiver e quella del paziente si influenzino reciprocamente e come la sopravvivenza migliori in pazienti che vivono in casa in presenza di un sistema di gestione domiciliare adeguato, nel quale il caregiver occupa una posizione centrale. Il rischio di sovraccarico allostatico e di disturbi psichici a cui il caregiver è esposto è elemento da considerare nella presa in carico integrata al fine di estendere l’offerta assistenziale. In tale prospettiva la valutazione degli aspetti personologici, che concorrono insieme ad altri fattori psicosociali a determinare la capacità di adattamento del caregiver, rappresenta una possibilità di identificare precocemente sottopopolazioni di familiari a rischio. Il presente lavoro mira pertanto a fornire una descrizione preliminare del profilo personologico dei caregiver di pazienti con SLA.

Metodi: È attualmente in corso l’arruolamento di 30 caregiver di pazienti affetti da SLA. Per la valutazione della personalità è utilizzato il Temperament and Character Inventory (TCI-140).

Risultati e conclusioni: Allo stato attuale, la metodologia della ricerca si è rivelata applicabile al setting presentato. I

risultati preliminari verranno presentati e discussi in sede congressuale.

Garcia NE, Morey JN, Kasarskis EJ, Segerstrom SC. Purpose in Life in ALS Patient-Caregiver Dyads: A Multilevel Longitudinal Analysis. Health Psychol. 2017 May 25.

Roach AR, Averill AJ, Segerstrom SC, Kasarskis EJ. The dynamics of quality of life in ALS patients and caregivers. Ann Behav Med. 2009 Apr;37(2):197-206.

Vespa A, Ottaviani M, Fossati A, Giulietti MV, Spatuzzi R, Meloni C, Fabbietti P, Spazzafumo L, Rozsa S, Cloninger RC. Validation of the Italian translation of the Revised Temperament and Character Inventory--TCI-140--in adult participants and in participants with medical diseases. Compr Psychiatry. 2015 May;59:129-34.