la croce di notre-dame - unita' pastorale di zogno · 2019. 8. 7. · buona estate angelo...
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Registrazione Tribunale di Bergamo n° 9 del 26/6/1975 - Redazione Zogno - via XI febbraio, 9 - PERIODICOPoste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB (Bergamo)
notizieZOGNOZOGNOnotizieI N T E R P A R R O C C H I A L E
ANNO 109
GiugnoLuglio2019
34
Conoscerete la veritàe la verità vi farà liberi
(Gv 8,32)
La croce di Notre-Dame
notizieZOGNOZOGNO
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Redazione, amministrazioneI-24019 Zogno (Bergamo)Via XI Febbraio, 9 - Tel.: 0345/91083
Direttore responsabile: Paolo ColomboEditore: Don Angelo ViganiRegistrato al Tribunale di Bergamo il 26-6-1975 al n. 9REALIZZATO DA CORPONOVE BERGAMOe-mail: [email protected]
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Numeri utili e indirizzoDon Angelo Vigani - PrevostoVia XI Febbraio, 9 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.91083Mail: [email protected] Simone Pelis - Direttore OratorioVia XI Febbraio, 11 - 24019 Zogno (Bg)Tel. [email protected]. Giulio GabanelliVia XI Febbraio, 5 - 24019 Zogno (Bg)Tel. 0345.91972Don Giacomo Rota (Casa S. Giuseppe)Mons. Alessandro AssolariSuore Oblate di S. MartaV.le Martiri della Libertà, 6/A - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.60001Mail: [email protected] Pasquale BerettaPiazza Europa, 26 - 24019 Ambria di Zogno (Bg)Tel.: 0345.92795Mail: [email protected] Luciano EpisVia Pogliani, 3 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 347.9842262Mail: [email protected] Umberto TombiniVia Grumello de’ Zanchi, 10 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.91141Suore Scuola M. CavagnisVia Cavagnis, 4 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.91246Mail: [email protected] di ClausuraVia XI Febbraio, 1 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.93280Mail: [email protected] di RomacoloVia Romacolo, 39 - 24019 Endenna di Zogno (Bg)Tel.: 0345.91091Mail: [email protected] Avogadro - SacristaVicolo S. Maria, 1 - 24019 Zogno (Bg)Cell.: 338.8644024Mail: [email protected] Pesenti - SacristaVia Degli Alpini, 10 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.94372Casa Mons. Giuseppe SperanzaV.le Martiri della Libertà, 6 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.91029Mail: [email protected] S. Maria - LaxoloVia Ca Nöa, 8 - 24012 Laxolo di ValBrembilla (Bg)Tel.: 0345.53436Mail: [email protected] di Zogno - CentralinoPiazza Italia, 2 - 24019 Zogno (Bg)Tel.: 0345.55011
Orari S. Messe prefestive e festivedelle Parrocchie del Comune di Zogno
(giugno - luglio 2019)
AMBRIASabato ore 17.00 - Domenica ore 10.30
SPINO AL BREMBODomenica ore 9.00
GRUMELLO DE’ ZANCHIDomenica ore 10.00
STABELLOSabato ore 18.30 - Domenica ore 9.30
ENDENNASabato ore 18.00 - Domenica ore 10.00
Dalle Suore di Romacolo ore 7.00 (in settimana ore 7.15)
POSCANTESabato ore 17.00 - Domenica ore 11.00
MIRAGOLO S. MARCOLa 2ª domenica ore 8.30 - Il sabato della 4ª domenica ore 20.00
MIRAGOLO S. SALVATOREIl sabato della 1ª domenica ore 20.00 - La 3ª domenica ore 8.30
SOMENDENNALa 1ª e la 4ª domenica ore 8.30
Il sabato della 2ª e 3ª domenica ore 20.00(per la 5ª dom. consulta: www.lanternaparrocchiale.it)
ZOGNOSABATO
Clausura ore 7.30Casa di Riposo ore 9.00
PrefestivaOre 18.00 Parrocchia e Carmine Nuovo
DOMENICAParrocchia ore 9.00 - 10.30 - 18.00
Clausura ore 7.30Casa di Riposo Mons. Giuseppe Speranza ore 9.00
SANTE MESSE FERIALI(Lunedì-Venerdì)
Clausura ore 7.30 - Casa di Riposo ore 9.00Parrocchia ore 8.55
(in caso di funerale al mattino viene sospesa)
UNITÀ PASTORALE (pomeriggio - sera)vedi foglietto avvisi settimanale
Parrocchia San Lorenzo MartireVia XI Febbraio, 9 - 24019 Zogno (Bg)
Tel./fax: 0345.91083E-mail: [email protected]
PEC: [email protected] di San Lorenzo Martire di Zogno
Alleluia. La Pasquaci fa Chiesa!!!
n questo tempo pasquale cantiamo festosamente l’alleluia: è ilcanto della riconoscenza per il dono immenso della vita di Dioper ognuno di noi e proprio dalla Pasqua di Gesù, dalla suapassione, morte e risurrezione nasce la Chiesa che inizia con ilBattesimo e si rafforza con la Cresima, si alimenta con
l’Eucaristia, si purifica con la Riconciliazione, si realizza in pienezza nelMatrimonio e nell’Ordine e riceve la pienezza nell’Unzione dei malati. DallaPasqua nasce e si edifica la Chiesa, ci costruiamo noi come Chiesa, diventiamoChiesa di Cristo.
Direte, leggendo: “Come mai don Angelo continua a ripetere Chiesa?”.
Per ricordare a ognuno di noi che non ce la inventiamo noi la Chiesa, è fruttodella Pasqua di Cristo; per comprendere che senza di Lui non siamo Chiesa, maun insieme di persone che si vogliono bene sì, ma mancando Lui, non nutrendocidi Lui, non approfondendo la sua Parola non sono Chiesa.
Ma è così importante ricordarci di essere Chiesa di Cristo?
Importantissimo. Dobbiamo sempre metterci in ascolto di Lui e saremo davverocapaci di grandi impegni, di educare all’accoglienza, al perdono, all’amore.
Ecco a cosa servono i sacramenti che ho elencato all’inizio: a farci immergere inCristo, ad aprirci a Lui, a mettere a sua disposizione noi stessi come Lui si fa pertutti noi.
Che bello celebrare comunitariamente!!!
Che bello cantare insieme le lodi del Signore!!!
Che bello aiutarci a riconoscerlo presente in mezzo a noi (che impegno grande inostri catechisti e genitori ed educatori): allora riusciremo a vivere bene anche ilgioco, lo stare insieme nel mese del CRE che si avvicina a grandi passi!!! E nonlo vivremo solo come un passatempo ma ci accorgeremo che ci aiuta a realizzareciò che il Signore ci ha donato nell’incontrare Lui ogni domenica, ricordandoci,che ogni domenica è Pasqua.
Buona estateAngelo prete
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Calendario dell’Unità PastoraleGIUGNOSabato 1 SAN GIUSTINO, MARTIRE
Domenica 2 ASCENSIONE DEL SIGNORE - “Ascende il Signore tra canti di gioia”Zogno - 10.30 S. CRESIME amministrate da S. Ecc. Luciano Capelli - Vescovo di Gizo - Isole Solomon)18° di ordinazione sacerdotale di don Francesco BigattiA Livorno, ordinazione presbiterale di don Matteo Giavazzi
Lunedì 3 Ss. CARLO LWANGA e COMPAGNI, MARTIRI69° di ordinazione sacerdotale di Mons. Giulio Gabanelli (prevosto 1969-1999)
Mercoledì 5 SAN BONIFACIO, VESCOVO e MARTIRE8° di ordinazione sacerdotale di don Simone Pelis (Direttore Oratorio dal 2018)
Giovedì 6 SAN NORBERTO, VESCOVO
Venerdì 7 Primo venerdì del mese
Sabato 8 56° di ordinazione sacerdotale di don Pasquale Beretta (Coll. Past. dal 2014)
Domenica 9 PENTECOSTE - “Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra”A Grumello de’ Zanchi FESTA ANNIVERSARI DI MATRIMONIO con S. Messa ore 10.00 - segue pranzo
Lunedì 10 B. V. MARIA MADRE DELLA CHIESA
Martedì 11 SAN BARNABA, APOSTOLO59° di ordinazione sacerdotale di don Umberto Tombini (residente a Grumello dal 2012)
Giovedì 13 SANT’ANTONIO DI PADOVA (Festa patronale ad Ambria)15.00 Vespri e 20.00 S. Messa e Processione
Domenica 16 SANTISSIMA TRINITÀ - “O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!”Ad Ambria ore 10.30 - Prima S. Messa di don Matteo Giavazzi (ordinato a Livorno il 2 giugno)
Lunedì 17 Inizio C. R. E. (9.30 - 18.00)
Martedì 18 SAN GREGORIO BARBARIGO, VESCOVO - Patrono secondario della Città e della Diocesi31° di ordinazione sacerdotale di don Luciano Epis (Vic. Interp. dal 2015)
Mercoledì 19 SAN ROMUALDO, ABATE37° di ordinazione sacerdotale di don Marzio Zanchi e don Antonio Gamba17° di morte di don Ettore Vitali
Giovedì 20 Zogno - Ore 20.00 S. Messa e Processione Eucaristica del Corpus Domini ed e inizio delle Ss. 40ore
Venerdì 21 SAN LUIGI GONZAGA, RELIGIOSO44° di ordinazione sacerdotale di don Giacomo Rota (Vic. Interp. dal 2014)
Domenica 23 CORPUS DOMINI - “Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore”Conclusione delle 40ore alla S. Messa delle ore 18.00
Lunedì 24 NATIVITÀ DI SAN GIOVANNI BATTISTA47° di ordinazione sacerdotale di Mons. Alessandro Assolari (Coll. Past. nella U. P. di Val Brembilla dal 2018)Inizio novena alla Rasga
Martedì 25 Festa a sant’Eurosia con S. Messa alle 20.30 (sospesa alla Rasga)
Mercoledì 26 48° di ordinazione sacerdotale di don Santino Pesenti
Giovedì 27 49° di ordinazione sacerdotale del prevosto don Angelo Vigani (Moderatore U. P. dal 2017)
Venerdì 28 SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ - Giornata mondiale di santificazione sacerdotale53° di ordinazione sacerdotale di don Vittorio Ginami
Sabato 29 Ss. PIETRO e PAOLO, APOSTOLI10.30 Festa alla Casa di Riposo Mons. Giuseppe Speranza - Cuore Immacolato di Maria
Domenica 30 13ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “Sei tu, Signore, l’unico mio bene”Giornata mondiale per la carità del Papa(Le offerte di oggi sono destinate al servizio di carità svolto dal Papa - Obolo di S. Pietro)
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notizie5Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: “Samuele,
Samuele! ”. Samuele rispose subito: “Parla, perché il tuo servo ti ascolta”. (1 Sam. 3, 10)
Calendario dell’Unità PastoraleLUGLIOLunedì 1 Ad Ambria inizio del C.R.E. “Pinocchio”Martedì 2 Festa della Madonna dei disperati alla Rasga
10.15 e 20.15 S. Rosario e S. MessaMercoledì 3 SAN TOMMASO, APOSTOLOGiovedì 4 SANT’ELISABETTA DI PORTOGALLOVenerdì 5 SANT’ANTONIO MARIA ZACCARIA, SACERDOTEPrimo venerdì del meseSabato 6 SANTA MARIA GORETTI, VERGINE e MARTIREDomenica 7 14ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “Acclamate Dio, voi tutti della terra”
Lunedì 8 20.30 Inizio Novena al CarmineGiovedì 11 SAN BENEDETTO, ABATE - Patrono d’EuropaVenerdì 12 Termina il C. R. E.Sabato 13 SANT’ENRICODomenica 14 15ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “I precetti del Signore fanno gioire il cuore”
Lunedì 15 SAN BONAVENTURA, VESCOVO e DOTTORE DELLA CHIESA20.30 S. Messa al Carmine N., nella vigiliaDa oggi al 21, vita comune in Toscana (ragazzi 3ª media e 1ª superiore)
Martedì 16 B. V. MARIA DEL MONTE CARMELO7.45 e 20.15 S. Rosario e S. Messa al Carmine V.
Giovedì 18 32° anniversario della piena del fiume BremboDomenica 21 16ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda”
Lunedì 22 SANTA MARIA MADDALENADa oggi al 28, vita comune al mare (ragazzi dalla 2ª alla 5ª superiore)
Martedì 23 SANTA BRIGIDA, RELIGIOSA - Patrona d’EuropaGiovedì 25 SAN GIACOMO, APOSTOLOVenerdì 26 Ss. GIOACCHINO e ANNA, genitori della B. V. Maria
Termina il C.R.E. “Pinocchio”Domenica 28 17ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto”
2° anniv. di morte di don Barnaba Lazzaronie 36° di Mons. Paolo Colombi (primo curato dell’Oratorio San Giovanni Bosco)
Lunedì 29 SANTA MARTA20.30 Inizio novena a Trefontane
Martedì 30 SAN PIETRO CRISOLOGO, VESCOVO e DOTTORE DELLA CHIESAMercoledì 31 SANT’IGNAZIO DI LOYOLA, SACERDOTE
AGOSTOGiovedì 1 SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI, VESCOVO e DOTTORE DELLA CHIESAVenerdì 2 SANTO PERDONO D’ASSISI (Festa in Clausura)Primo venerdì del meseDomenica 4 18ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - “Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione”
Lunedì 5 DEDICAZIONE DELLA BASILICA DI S. MARIA MAGGIOREFesta della Madonna della Neve a Trefontane con S. Messe ore 10.30 e 20.30
VENERDÌ 2 AGOSTO - FESTA DEL SANTO PERDONO D’ASSISI
Indulgenza della Porziuncola o “Perdono d’Assisi”Condizioni richieste:
- Confessione e Comunione:- Visita in chiesa recitando un Credo, un Pater e una preghiera per il Sommo Pontefice (esempio: un Pater. Ave e Gloria):- Nella giornata si può acquistare una sola Indulgenza Plenaria. Eventuali altre visite fruttano Indulgenze Parziali:- L’indulgenza Plenaria può essere applicata a se stessi o a un defunto:- L’Indulgenza Plenaria del 2 agosto può essere acquistata dalle ore 12 del giorno 1 agosto al tramonto del giorno 2 agosto.
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In giro si dice che• Se non ci fossero le organizzazioni dell’accoglienza
e della solidarietà l’Italia starebbe meglio.• Accoglienza e solidarietà sono una “mangiatoia”
per chi le gestisce.• Staremmo tutti meglio senza 500.000 immigrati
irregolari, in giro a far niente o a far danno echiedere soldi.
• Avremmo più ordine, più sicurezza e più soldiper “i nostri”.
Come dico io: prima gli Italiani!• In giro si dice che le cifre pervenute al Ministro
erano fasulle: sarebbero meno di 100.000 im-migrati, non 500.000.
• Vedi che non c’era l’invasione?• L’Altro Ministro, però, ha detto che le cifre
erano attendibili, anzi, inferiori alla situazionereale.
Non mi dire: un nuovo litigio governativo!• Mi sa che di rimpatri ce n’è stati pochini...
praticamente zero.• Il Ministro riaprirà i centri di accoglienza che
voleva chiudere.• Ma darà 18 o 25 euro per persona invece dei
35 di prima.
Come ho sempre detto: prima gli Italiani!• Cosa dicono Caritas e Terzo Settore?• Che la riforma del Terzo Settore è ferma da
anni.• Che con 18-25 euro invece di 35 non si
possono gestire i centri di accoglienza perimmigrati. Tanto vale autofinanziarsi.
Meno male che c’è il volontariato!• Dieci pagine su “Avvenire” raccontano che
l’Italia del Terzo settore non è un debito, mauna voce attiva del nostro PIL.
• Ha creato posti di lavoro durante gli anni piùduri della crisi.
ARTICOLI DI AVVENIRE SUL TEMA “SOLIDARIETÀ NEL MIRINO”,APRILE - MAGGIO 2019, P. 5.1-Integrazione cancellata. Per legge (26/4/19);2-Italia, accoglienza anno zero (27//4); 3-Il Terzosettore è sotto attacco (28/4); 4-La società civilesfida il governo (30/4); 5-Basta sospetti sulTerzo settore (1/5); 6-Terzo settore, valore in-compreso (3/5); (7-Terzo settore, la via perripartire (4/5, p.6): Segnalo Paolo Lambruschi:“Altro che mangiatoia, in Europa ha creato lavoronegli anni della crisi”; 8-Senza di noi, solo piùproblemi (5/5, p.6); 9-Terzo settore, sfida identitaria(7/5); 10-Terzo settore: 200 volte meglio (8/5).
ARTICOLI DI ATTUALITÀ E COMMENTI A EVENTI POLITICI
Nello Scavo, “E Salvini rinnega l’invasione”, Av-venire, 25 aprile 2019, p.11;Paola Binetti, “Meno solidarietà è anche menolibertà”, 3 maggio 2019, p. 3;Giuliano Pisapia, “Un civil compact per Europa eItalia”, Idem;Nello Scavo, “Scoppia il caso dei pescherecci”,5 maggio,2019
EDITORIALI
Diego Motta (Intervista a Stefano Zamagni): IlTerzo settore è sotto attacco (28/4). Idem, vedi gliocchielli in cornice, sui 10 fronti sotto attacco.
Luigino Bruni: Alla radice dell’attacco alle reti so-ciali / Poveri e teoremi della colpa (30/4, p.1 e 3);
CHI SONO
- Cesare Zamagni. Economista apprezzato intutto il mondo. Già presidente per l’agenziadel Terzo Settore. È stato nominato dal Papapresidente della Pontificia accademia delleScienze sociali.
- Luigino Bruni. Economista e storico del pensieroeconomico, con interessi in filosofia e teologia,è personaggio di rilievo dell’economia di co-munione e dell’economia civile. Editorialista diAvvenire.
1. Dall’intervista a Zamagni (Avvenire 28/4, p.5).«Oggi il disprezzo dei poveri non nasce ai pianialti della società. “Non siamo di fronte allo scontroclassico tra chi sta molto bene e chi sta male. Laguerra sociale oggi è stata scatenata dai penultiminei confronti degli ultimi, perché le élite e i ricchinon hanno nulla da temere dalle politiche distri-butive di cui parlano i governi” ... Il disegno chesta prendendo forma è chiaro: “è quello di unasocietà civile che si vuole sempre più schiacciatatra le forze dello Stato e del mercato, nel nostroPaese ... “è l’obiettivo non dichiarato di metteresotto tutela gli enti del terzo settore”, in terminisia di fondi da utilizzare (sempre meno) che diprogetti da realizzare. “Per questo è necessarioche i cattolici, a cui è legato in termini ideali il70% delle organizzazioni attualmente presentinella società civile e nel volontariato, non si tirinopiù indietro, si assumano le loro responsabilità ecomincino a fare massa critica per poter incideresulle scelte che davvero contano”. ... “Finchémetteva delle pezze a un sistema che tutto som-mato funzionava, andava benissimo e non davafastidio a nessuno. Poi abbiamo assistito ad unacrescita endogena fortissima, dal basso, che hadimostrato come a parità di risorse, questo settorepossa moltiplicare ricchezza e capitale umano. Apartire dagli anni Sessanta, questo mondo hamostrato capacità di volare. È stato allora che ilmondo della politica ha avuto paura” ...».
2. Alla radice dell’attacco alle reti sociali (Editorialedi Avvenire, 30 aprile 2019)«Poveri e teoremi della colpa», di Luigino Bruni.«Una delle più grandi novità morali dell’umanesimocristiano ed europeo è l’aver liberato i poveridalla colpa per la loro povertà. Il mondo anticoci aveva lasciato come eredità l’idea, molto ra-dicata e diffusa, che la povertà non era altro
«O Italia, o Italia del mio cuore»:SVEGLIATI! [PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE,
E SOPRATTUTTO DOPO]
NEWS DALLA CHIESA
notizieZOGNOZOGNO
notizie7Disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito,
lasciate le reti, lo seguirono. (Mc. 1, 16-18)
che la maledizione divina, meritata per qualchecolpa commessa dalla persona o dai suoi avi. Ipoveri si ritrovavano così condannati due volte:dalla vita e dalla religione (il libro di Giobbe èuna delle vette etiche dell’antichità proprioperché è una reazione contro l’idea della povertàcome colpa) e i ricchi si sentivano tranquilli,giustificati e doppiamente benedetti».In Europa, però, non sono state le città e gliStati, con le loro istituzioni politiche a liberare ipoveri dalla loro maledizione. Anzi fin dai tempidell’impero romano e poi per tutto il Medioevo el’Età moderna, gli statuti e le leggi cittadineerano molto attenti a individuare i cosiffattipoveri e mendicanti volontari, e quindi colpevoli,per poi cacciarli fuori dalle mura cittadine. Nondobbiamo dimenticare che la storia politica dellecittà europee è anche (e a tratti soprattutto) unastoria di esclusione di poveri: ebrei, migranti,eretici e vagabondi, perché non erano in possessodi quella affidabilità necessaria per entrare nelclub dei mercati delle nuove città.Ma grazie a Dio, le istituzioni europee non eranosoltanto quelle politiche delle città borghesi emercantili: c’erano anche le istituzioni nate dallafede religiosa. Il cristianesimo aveva portatouna grande innovazione, in tema di povertà.Una religione fondata da un uomo non ricco econ molti apostoli e discepoli poveri, e che osavachiamare i poveri “beati”, in un contesto religiosoe culturale che scartava e malediva i poveri.E che nella sua vita fece di tutto per mostrareche i malati e i poveri non erano colpevoli dellaloro malattia e/o povertà».[ ... ] Da qualche anno, questa diversa culturaeuropea della povertà è entrata profondamentein crisi. Le cause sono molte, ma certamente unfattore decisivo lo ha svolto e lo svolge la culturadel businnes, che ormai sta diventando la culturadominante in ogni ambito di vita comune. Unacultura economica, di matrice prevalentementeanglosassone, che in nome della meritocraziasta reintroducendo ovunque l’arcaica tesi dellapovertà come maledizione e colpa.Perché? La logica economica è all’origine dellereligioni antiche, che nascono attorno all’ideamercantile di scambio tra gli uomini e le loro di-vinità. Il primo homo œconomicus è stato l’homoreligiosus, che ha letto la fede come commercio,come dare e avere con il divino, come debiti ecrediti da gestire tramite offerte e sacrifici. LaBibbia e poi il cristianesimo hanno lottato contutte le loro forze per liberare gli uomini dall’ideaeconomica di Dio.Oggi, con l’affievolimento culturale della religioneebraico-cristiana, nell’orizzonte secolarizzato, siè riaffacciata l’antica idea del dio economico, equindi delle colpe, dei meriti, dei demeriti, dinuovi sacrifici e nuovi idoli. Nel “crepuscolodegli dei” ci siamo risvegliati incatenati da unareligione-idolatria che riporta con sé anche l’ideaarcaica del povero come colpevole. Ma il suocolpo di genio più grande sta nel riuscire a pre-sentarcela come una innovazione morale, comeuna forma più alta di giustizia, semplicementechiamandola con un nome evocativo: merito-crazia.
Non capiamo il recente attacco alle reti dellasolidarietà e al mondo del Terzo settore in Italia[...] senza prendere molto sul serio il progettoideologico della meritocrazia e della cultura delbusiness che lo veicola. La meritocrazia sta di-ventando una legittimazione etica della condannamorale del povero, che prima interpreta la man-canza di (alcuni tipi di) talento come colpa, poicondanna il povero come de meritevole e infinelo scarta insieme a chi si occupa di lui.
E ... quell’Immigratoche sta in chiesa tutti i giorni?• Una piazza vale l’altra: anche sul sagrato
arriva l’onda dei “si dice”.• Certamente. In più, se entri, puoi incontrare
tutti i giorni un Tipo Strano.• Un Immigrato anche lì?!• In un certo sento ... IMMIGRATO speciale.• Gesù “Immigrato”? Ma va là.• Non ama la chiacchiera, ma è contento se at-
tacchi bottone.• Quando Lo guardiamo esposto nell’Ostia santa,
magari al centro della “Raggia” artistica, nonti pare si sia fatto simile e a uno di loro?
• Non hai tutti i torti. Mi chiedo, a volte, se Glipiacerà stare in alto, da solo ... È venuto perstare in mezzo a noi ...
• È vero! «Venne, a porte chiuse, stette in mezzoe disse: “Pace a voi”».
• Quando il celebrante di là dall’altare presiedeun’assemblea eucaristica, mi viene da pensareche il posto di Gesù è “in mezzo”, in quelpiccolo centro davanti al sacerdote e davantia noi.
• Stare in mezzo gli piace un sacco. In fondo, èla realtà di Natale e Pasqua: Incarnazione,Passione, Morte, Risurrezione.
• Da qualche mese, sulle pagine del bollettinolanciamo stelle filanti, striscioline di frasibibliche che ci aiutano ricordare la sua Presenza;magari ci aiutano anche a pregare.
• E allora, se sei pronto, lancia le nuove stri-scioline.
• Sono scelte del lezionario e dal messale diPasqua.
Via al lancio!In un versetto di fuoco, breve breve, confida lasua “uscita”:«Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo;
ora lascio di nuovo il mondo e torno al Padre»(Gv 16,28)
Non è straordinario - e molto umano - che proprioLui, Gesù, ci abbia eletti suoi amici, commensali,testimoni?“Non vi chiamo più servi (...) ma vi ho chiamatiamici” (Gv 15,15);“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi...” (Gv 15,16);“Ho tanto desiderato mangiare questa Pasquacon voi” (Lc 22,15);“Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangeload ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzatosarà salvato ...” (Mc 16,15).
Partecipare alla Messa vuol dire prendere GesùPane vivo:“ ... non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo,ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo,quellovero. Infatti, il Pane di Dio è colui che discendedal cielo e dà la vita al mondo” (Gv 6,32-33).Partecipare alla Messa vuol dire anche, portarlocon noi, nel mondo che abitiamo: la strada, labottega, il chiosco del giornalaio, la gente chetroviamo al bar, dal parrucchiere, al lavoro, inufficio, fin quando rientriamo a casa nostra.
Dalle pagine del Lezionario e del Messale, Gesùci viene incontro, vivo, ora con la voglia direstare fraternamente con noi:“Chi ama me sarà amato dal Padre mio, eanch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”(Gv 14,21b).
Ora sembra abitato dalla fretta del Figlio chevuol tornare al Padre:“Se mi amaste vi rallegrereste che io vado alPadre, perché il Padre è più grande di me”(Gv 14,28).
Ci rallegriamo che Egli torni dal Padre! Ma dalmomento che ci ha fatto partecipi di un Pegnodi presenza e di ritorno, diventa spontaneopregarlo così:“Rimani con noi, Signore! Senza Te, qui, sarànotte” (cf. Lc 24,29s).
Più che un Tipo Strano, lo direi Straordinario.Unico, perfino.
Don Giacomo
notizieZOGNOZOGNO
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Quando mi è stato chiesto di scri-vere qualche pensiero su questa
figura mi sono domandata se ne fossiin grado, non essendo io quella chesi può definire una sua profonda co-noscitrice. Tuttavia mi sono ricordatadi possedere un libretto, “Pensieriscelti e fioretti”, regalatomi parecchianni fa, che avevo archiviato accantoad altri testi, così ho deciso di ri-prenderlo in mano e, pur consapevoledel fatto che questa lettura non avrebbefatto di me un’esperta del santo, misono resa conto subito della grandezzadi questo prete sui generis.Jean-Marie Baptiste Vianney, meglionoto come Curato d’Ars, vive tra il1700 e il 1800. Nasce vicino a Lioneda una famiglia di origine contadina
e cresce nel periodo oppressivo, diviolenza feroce che la Rivoluzionefrancese aveva innescato e che la lamadella ghigliottina scandiva ritmica-mente. Il suo percorso di studi è statopiuttosto arduo: le sue grandi difficoltànello studio della lingua latina hannoritardato il conseguimento del titolo,ma la sua grande tenacia e buona vo-lontà gli hanno consentito di giungerecomunque all’ordinazione.All’età di trentadue anni gli vieneaffidata la comunità di un paesinosperduto della Francia, Ars appunto,che contava duecentotrenta anime.Da subito, nella sua profonda umiltà,comincia ad avvertire la sua inade-guatezza nel reggere questo carico,da lui percepito troppo gravoso, sulle
sue spalle. E la preoccupazione dinon riuscire a condurre il gregge alui affidato a Dio lo tormenterà finoalla morte. L’inizio del suo camminonelle vesti di curato si caratterizzaimmediatamente dalla preghiera peri suoi parrocchiani e per i peccatoriche abitavano un villaggio già così,per certi versi, secolarizzato. A tantamondanità lui risponde con forme dipenitenza molto pesanti: a parte lepene corporali che è solito infliggersida solo, anche i suoi pasti sono ridottie frugali: per lunghi periodi mangiasolo una volta al giorno e, di tanto intanto, oltre a qualche cibo molto sem-plice si concede croste di pane chemarcivano in fondo alle bisacce dialcuni mendicanti. Già, perché se-condo lui “mangiare il pane dei poveriè l’onore supremo”.Sono famose le sue catechesi e leomelie che hanno attirato, nei suoiquarantuno anni ad Ars, fedeli daogni parte della Francia e anche del-l’Europa. Chi scrive di lui dice che,pur non brillando particolarmente daun punto di vista intellettuale, apparedotato di un particolare fervore che,abbinato alla sua sorprendente umiltà,lo rendono subito attraente. Pur nonessendo di certo un bell’uomo (“dibassa statura, di aspetto gracile, testaspigolosa e allungata”) esercita, non-dimeno, su chi lo incontra un fascinoirresistibile, fascino che trae origineda quella sua bellezza interiore, daquell’amore che ha sempre predicato,con le parole e con l’esempio. Sonomolti i suoi pensieri che aiutano la ri-
Santo Curato d’Ars“piccolo” prete
per grandi provocazioniApprofondiamo la figura di questo santo sacerdote che ci ricorda quanto la nostra uma-nità è la base per la realizzazione della nostra vita e della nostra chiamata alla santità.
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flessione: qualcuno riguarda la fede,altri la preghiera, altri ancora la ten-tazione, il perdono, la morte, la vitaeterna, la felicità, il senso del tempo.Un insieme di temi costitutivi la nostravita, di fronte ai quali il cristiano, mapiù in generale l’uomo, si interrogada sempre. Vorrei proporvene alcuni:“Chi non ha la fede ha l’anima benpiù cieca di coloro che non hannoocchi... Viviamo in questo mondocome avvolti nella nebbia; ma lafede è il vento che dilegua la nebbiae che fa splendere sulla nostra animaun bel sole...”“La preghiera libera la nostra animadalla materia, elevandola verso l’alto,come il fuoco che gonfia i palloni...”“Come il buon soldato non ha pauradi combattere, così il buon cristianonon deve aver paura della tentazione...Si potrebbe arrivare a dire di esserecontenti di avere delle tentazioni: èil momento del raccolto spirituale,durante il quale facciamo provvisteper il cielo...”“Il buon Dio perdonerà solamentecoloro che avranno perdonato: è lalegge... In paradiso non esiste il ran-core. Per questo i cuori buoni edumili, che sopportano le ingiurie ele calunnie con gioia, cominciano agodere del loro paradiso in questomondo...”
“L’umiltà è il miglior modo peramare Dio... L’orgoglio è il filo chetiene unito il rosario di tutti i vizi;l’umiltà è il filo che tiene unito il ro-sario di tutte le virtù...”“Vedete, figli miei, all’infuori delbuon Dio non vi è nulla di sicuro,nulla! Basta guardarsi un po’ attorno:la vita passa, la fortuna viene meno,la salute è precaria, la reputazioneviene attaccata. Noi saremo in baliadel vento... Tutto procede inesora-
bilmente a gran velocità verso lameta! Ah, mio Dio! Come sono dacompatire quelli che sono così at-taccati ai beni terreni... Si attaccanoalle cose materiali perché amanotroppo se stessi, si amano con l’amoredi se stessi e del mondo, cercando lecreature più che Dio. Ecco perchénon sono mai contenti, mai tranquilli;sono sempre inquieti, sempre tor-mentati, sempre travagliati...”Questo piccolo assaggio di pensieridel santo Curato d’Ars non è senz’altrosufficiente per poter dire di conoscereil suo pensiero, però è utile a noi perfermarci un attimo e cogliere la pro-fondità di queste parole. Dopotuttola loro semplicità ci consente di farlerisuonare meglio dentro di noi, ciconsente di interrogarci su come, pro-prio perché cristiani, stiamo rispon-dendo a quel progetto vocazionalenei confronti del quale ognuno di noiè chiamato. E, se si può dissentire ri-spetto alle pratiche penitenziali cosìrigide e anacronistiche messe in attoda questo santo, non si può rimanereindifferenti rispetto alle provocazioniche i suoi pensieri, ancora così attuali,lanciano alle nostre coscienze, perché,come qualcuno ha scritto, proprio at-traverso queste parole è il Vangeloche si propaga!
Nadia
Raccolta di generi alimentari nel periodo di Quaresima a favore della Caritas Interparrochiale di Zogno, daparte delle parrocchie dell’Unità Pastorale di Zogno con Poscante e Stabello
Caffè 93 conf.Olio di semi 26 bott.Pomodori 185 barattoliSottaceti 16 vasettiFagioli 198 barattoliPasta 271 kgLatte 40 litriZucchero 84 kgTonno 368 scatoletteThe 10 conf.
Aceto 1 bott. Marmellate 8 vasetti Patatine 3 conf. Pulizia casa 68 unità Legumi vari 18 unità Passata 18 bott. Olio oliva 23 bott. Piselli 134 barattoliOmog.-Pastine 89 unità Biscotti-Dolci 137 conf.
Farina bianca 59 kgSale 6 kgPurè 5 conf. Bibite-Succhi 35 unitàRagù-Salse-Dadi 28 unitàIgiene person. 129 unitàUovo pasquale 1Budini 11 conf.
Consegnato al presidente Foppolo Bonaventura, la somma raccolta di €. 610,00! Un ringraziamento speciale ed affettuoso a tutte le persone e le famiglie che sempre donano con generosità!
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ma i peccatori. (Mt. 9,13)
I l Risorto infatti, tornando al Padreporta con sé la condizione umana
che aveva assunto con l’incarnazionee la introduce direttamente nella dina-mica d’amore e di dono reciproco cheda sempre esiste fra il Padre, il Figlioe lo Spirito Santo. In questo modo di-venta il capocordata di tutti coloro chenell’ultimo giorno risorgeranno in corpoed anima e dà una risposta definitivaalla domanda CHI È L’UOMO, ridisegnando in modonuovo ed autentico le coordinate della verità sull’uomostesso.A questo proposito la teologia parla di unità corpo-spirito.L’uomo infatti non è solo il suo corpo, non è solo quelloche mangia e non è neanche solamente il suo pensiero, lasua capacità di conoscere il mondo e tutto quello che locirconda. L’uomo è tutto questo e molto altro, perché èl’unica creatura vivente a possedere una dimensione tra-scendente che lo rende assolutamentediverso e gli permette di cercare ilsenso profondo della sua esistenza.In una parola, gli permette di vol-gersi verso Dio. La verità dell’uomoè infatti di tipo relazionale in duesensi. Innanzitutto perché l’uomonon può prescindere dalla relazioneverticale che lo lega a Dio, suoCreatore,ma anche suo Redentoree Consolatore. In secondo luogol’uomo non può prescindere dallarelazione orizzontale che lo legaagli altri uomini e al mondo. Creatoad immagine e somiglianza di Dio,
che è relazione nella sua stessa essenza, l’essere umanonon può costitutivamente essere un individuo, cioè unamonade isolata, perché solo nell’apertura all’altro realizzase stesso. Ecco perché l’antropologia cristiana affermache l’uomo è persona e non individuo.Ma cosa significa dire che l’uomo è persona? Significaparlare di un essere che si realizza pienamente solo in unarelazione d’amore. Significa anche avere come coordinatedell’agire la trascendenza e la relazionalità, l’ apertura al-
l’Altro e l’ accoglien-za degli altri.In conclusione dun-que, alla scuola dellaPentecoste si imparala vera umanità. Siimpara che corpo espirito non sono incontrasto fra loro, maanzi formano unaperfetta simbiosi. Siapprende il signifi-cato vero della parolaspiritualità; che èquella di chi, avendoricevuto dentro di sé
i doni dello Spirito Santo, sa tuffarsi nelle cose del mondocon energia nuova, per rinnovarle nel profondo. Politica,economia, cultura, scuola, famiglia, sport, tempo libero,relazioni personali ed internazionali, nulla è estraneo al-l’uomo che ha conseguito il master nella scuola della Pen-tecoste. Altro che parente povero della Trinità.Lo Spirito Santo è apportatore di una ricchezza inimmagi-nabile, che va riscoperta e vissuta in pienezza.E farsela scippare sarebbe proprio un peccato.Sì, un peccato contro lo Spirito.Il più grave in assoluto.
Le feste scippate di Mimmo Muolo
ASCENSIONE E PENTECOSTEC’è chi ha definito lo Spirito Santo “il parente povero della Tri-nità”. E in effetti, in tempi di materialismo come il nostro, ilParaclito rischia di essere messo fra parentesi anche all’inter-no delle nostre comunità. Figuriamoci dunque la sua festa chesi celebra, come lo stesso nome ci ricorda, cinquanta giorni do-po la Pasqua. Eppure il discorso sulla Pasqua non sarebbecompleto senza la Pentecoste e senza l’Ascensione di Gesù.
Cultura e AttualitÀ
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“I nostri figli, nativi digitali,utilizzano internet quoti-
dianamente, ma conoscono re-almente i pericoli a cui vannoincontro?”. È con questa do-manda che si è aperto l’incontrotenutosi nei giorni scorsi a Zo-gno sui rischi legati all’usodel web per i giovanissimi.L’evento era promosso dal-l’Istituto comprensivo di Zo-gno, dall’assessorato ai Servizisociali e alla famiglia e dal-l’oratorio e vi hanno partecipatocirca 300 persone, di cui 50 bambini.Tutto nasce da un’esigenza che lemaestre della scuola primaria hannoriscontrato durante gli ultimi tempi.Gli studenti sono sempre più connessi,alla rete sì, ma non ai libri. L’ap-prendimento di molte materie sta ral-lentando e la comunicazione inse-gnante-bambino, diventa sempre piùdifficile e unilaterale. “Il tema non
riguarda solo i nostri figli, coinvolgenoi genitori in prima persona - com-menta Piersandro Mazzoleni, genitoredi due alunni ed esperto di web-mar-keting e promotore di un percorso dicorretto avvicinamento all’uso deidispositivi web - da cui l’idea diquesta serata. È un argomento di cuisi discuterà a lungo, è bene essereconsapevoli. Nella società dove pen-
siamo di essere liberiin realtà siamo sempresotto osservazione”.Grazie a internet ilmondo della comuni-cazione si è velocizzatoe ridotto, però dietroquesti vantaggi ci sonoanche insidie. Soprat-tutto per i bambini. Ilrelatore della serata,Massimiliano Frassi,presidente dell’Asso-ciazione Prometeo On-
lus ha invitato alla cautela: “Non de-moliamo la rete, perché ormai faparte della nostra vita, sarebbe im-possibile tornare indietro e non èquesto che vogliamo, ma nella galassiain continua trasformazione quale èinternet, bisogna imparare ad imbri-gliare la realtà virtuale, che oggi si èconcatenata a quella reale”.
Roberta Tiraboschi
INTERNET E INSIDIEA scuola i percorsi per un uso corretto
Momento conclusivo della catechesi dei ragazzi delle elementari.Qui, riuniti e vicini al carissimo ricordo di don Andrea Colombo
In trecento all’incontro promosso da Istituto comprensivo, Comune e Oratorio sui giovani e la rete
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Carissimo don Luca, ci racconti bre-vemente la tua storia?La mia storia vocazionale parte dallamia famiglia, dalle radici cattolichevere e salde, da una tradizione dipreti in famiglia: io sono l’ottavo al-
l’ottava generazione, e da una vitaassolutamente normale fatta di Messaalla domenica e qualche ritiro, primacon la scuola e poi con amici appro-fittando di vari appuntamenti.Fidanzate, sport, università, lavoro e
poi un bisogno insopprimibile di diredi sì ad una strada diversa. Il semi-nario, l’ordinazione. Viceparroco epoi direttore della Pastorale Univer-sitaria della Diocesi di Torino, 46anni in sei righe, più breve di così!
È NECESSARIO ANNUNCIARE CRISTOE IL SUO VANGELO
ANCHE NELLA “RIVOLUZIONE DIGITALE”:PER UNA CHIESA PIÙ CONSAPEVOLE
Intervista a don Luca Peyron,responsabile della Pastorale universitaria della Diocesi di Torino
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notizie13La vocazione significa avere per mestiere
la propria passione.” (Stendhal)
Ovviamente nella tua storiasi intreccia la tua storia voca-zionale... che è davvero parti-colare, perché la tua vocazioneè “adulta” e sboccia in un con-testo di studio/lavorativo...Dopo la laurea in Giurisprudenzaho lavorato qualche mese al-l’estero in Irlanda per poi prestareservizio di leva negli alpini. Ri-tornato al lavoro in uno studio diTorino mi sono occupato di mar-chi, brevetti, diritto di autore edei problemi che stavano comin-ciando a sorgere rispetto al rapportotra diritto industriale ed internet.Qualche lavoro scientifico per alcuneriviste su questi temi e poi... mollotutto ed entro in seminario.Una vocazione nascosta per diversotempo in fondo al cuore a cui ad uncerto punto non ho potuto più voltarele spalle. Mi hanno perdonato, i mieifamigliari, la mia ex fidanzata e cer-tamente i miei ex clienti, forse piùcontenti di aver trovato professionistianche migliori!
Attualmente in cosa consiste il tuoministero sacerdotale?Il mio principale servizio è occuparmidella pastorale universitaria: a Torinodi più di centomila studenti. Questomondo si è poi allargato con la do-cenza in Cattolica a Milano ed a To-rino in statale e dai salesiani: di qui edi là dalla cattedra insomma, in mezzoa giovani, i colleghi - mi fa un po’strano chiamarli così - ed il personale.Poi la collaborazione in parrocchia,il Centro Diocesano Vocazioni edaltri incarichi qui e là, un po’ cometutti noi preti del terzo millennio.
Quale è il messaggio centrale deltuo nuovo libro “Incarnazione di-gitale”?Il messaggio centrale è che il mondoè cambiato, sta cambiando e noi conlui ed abbiamo sempre più bisognodi Cristo e di una Chiesa che sappiastare anche in questa rivoluzione cul-turale e sociale. Per essere liberi,giusti, veri ed educarci ed educare igiovani a poterlo essere...
“Custodire l’umano nell’infosfera”?Che cosa ti ha spinto a scrivere que-sto testo?Insegno Teologia e Spiritualità del-l’Innovazione: per poterlo fare eranecessario mettere nero su bianco ipensieri, le letture, gli studi. Soloquando scrivi i pensieri prendonodavvero corpo ed assumono una fi-sionomia chiara: ne avevo bisognoper me e per i miei studenti. Vedendoil risultato di questa operazione, hopensato che potesse essere utile anchead altri ed ecco allora che ho fattonascere il libro.“L’infosfera” è il mondo delle infor-mazioni in cui tutti viviamo, parago-nabile alla “biosfera” che abbiamoscoperto studiando scienze. Comeessa ha bisogno di rimanere accessibilee non contaminata: un lavoro da faretutti insieme, come per l’ambiente.Per questo condividere un testo puòessere un piccolo gesto per farlo in-sieme, a partire da alcuni ragiona-menti.
Quali sono secondo te le potenzialitàdi questo cambiamento epocale cheè la digitalizzazione? Quali i rischi?Ci vorrebbe un libro per rispondere!
In una battuta la potenzialità èliberare quanto di meglio l’essereumano può esprimere, la diffe-renza umana rispetto alle altrecreature. Il rischio è che facen-dolo l’uomo pensi ancora unavolta di essere diventato dio.Per questo è necessario piùche mai l’annuncio del Vangeloe della Salvezza: non avremouna seconda possibilità questavolta!
Dal tuo punto di vista qualisono i passi che occorrefare da parte della comunitàcristiana per essere piùconsapevole della “rivo-luzione digitale” che staavvenendo?È necessario leggere masoprattutto dialogare con
il mondo e con i più giovani.L’intergenerazionalità non è più unaconcessione dei vecchi verso i giovanio viceversa: è un bisogno reciproco.Spero possa diventare un desiderio.Diversamente ci mancherebbe la pro-fezia e ne abbiamo invece un bisognoestremo.
La tua esperienza di vita di vocazionenata nel contesto di studio/lavorativo:quale rapporto tra comunità cristianae mondo del lavoro?Purtroppo il rapporto spesso è in ne-gativo: c’è poca stima reciproca, vi-viamo a compartimenti stagni, nonc’è contaminazione positiva, non comepotrebbe esserci. Basterebbe dialogaree capire che abbiamo una sola casacomune ed un solo essere umano checondividiamo e che possiamo e dob-biamo custodire insieme.
Lasciaci pure il tuo messaggio, allavigilia di questa Giornata mondialedelle Vocazioni...Ascoltiamo molte voci, ma una solaè in grado di farti felice per chi seidavvero e di farti felice facendo altrifelici. Il resto è noia che vestiamo dipaura.
a cura di don Francesco Bigatti
A NTONIO CIFRONDI nasce aClusone nel 1656 e muore a Bre-
scia nel 1730.La prima formazione si compie pressola bottega del cavalier Del Negro.Grazie ad un lascito si trasferisce aBologna, dove apprende la pittura invoga dei Carracci. Il Longhi ricordache Cifrondi ha però un suo stile “di-dascalico e popolaresco”. Seguono isoggiorni a Roma e Torino. Nel 1682a 26 anni parte per la Francia. Unaprima tappa a Grenoble e poi a Parigi,
alla corte di Luigi XIV, sempre ac-compagnato dal fratello, suo fido aiu-tante. Purtroppo non sono giunti ainostri giorni i dipinti di tale periodoattribuibili a lui. Nel 1687 lo ritroviamodi ritorno a Clusone, dove acquistacasa. Nella bergamasca si possono am-mirare numerose sue opere: nel con-vento di S. Bartolomeo e in S. Andreaa Bergamo, nella chiesa di S. Vincenzomartire a Cerete Basso (dove è custoditala “Fuga in Egitto), in S. Michele alPozzo Bianco, e ancora a Clusone e
Trescore Balneario. Vasta è anche laproduzione di quadri definiti “mendi-canti e pitocchi”. Di lui si ricorda iltemperamento “estroso, bizzarro, avidodi vagabondaggi”. A circa 60 anni siritirò a Brescia dove visse 15 anni nelconvento dei Santi Faustino e Giovita.La sua pittura è stata definita “Baroccae veloce, con pennelli grandi”.Potete ammirare nell’immagine la sua“Pietà”, commissionata dai conti diVitalba (stemma familiare a destra).
Giovanna
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Curiosando nel nostro museo parrocchiale
Antonio Cifrondi
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Circoli di resistenza presso lo spazio Volontalibro
Per metterci in discussioneAnche quest’anno, nella sede di Volon-
taLibro, la libreria parrocchiale delnostro paese, si è tenuta la lettura del testoproposto dalle Acli con l’iniziativa Circolidi Resistenza, giunta al suo quinto anno.L’iniziativa intende promuovere la circola-zione di idee e momenti di sano confronto edibattito su temi che ci riguardano da vici-no. Serve anche, a nostro modesto parere, arendere concreti quei piccoli scambi di opi-nioni che ci permettono di approfondire laconoscenza e la confidenza tra noi parteci-panti, perché da qui nascono poi occasionisuccessive per sentirsi, scambiarsi messag-gi e inviti, collaborare e interagire.Il libro letto quest’anno si intitola Accarez-zare la Terra - Meditazioni sul futuro delpianeta, ed è suddiviso in due parti. Nella prima parte, scrit-ta dalla teologa e biblista Lidia Maggi, in un primo momen-to “si dà voce alla terra malata che giace nella medesimacondizione di Lazzaro, l’amico di Gesù”; in un secondomomento, con il linguaggio molto forte e duro del cap. 19del Libro dei Giudici, “la terra diventa un soggetto nellemani di un’umanità crudele e spietata”. L’autrice fa un pa-rallelismo fra la brutale violenza fatta sulla donna e la vio-lenza perpetrata dall’uomo sulla madre terra. “Occorre chel’uomo, finalmente, riconosca la dignità della terra, non piùsemplice oggetto a nostra disposizione, ma soggetto com-plesso, madre e sorella da custodire con la passione e l’in-telligenza di figli e figlie, sorelle e fratelli, illuminati da unDio che è Dio della vita”.La seconda parte, scritta da Carlo Petrini, profondo cono-
scitore della gastronomia e dell’agrono-mia, fondatore di Slow Food, sottolinea co-me i nostri sistemi di produzione del cibo(agroindustria, allevamento degli animali,riduzione delle varietà coltivate e delle raz-ze allevate, omologazione e serialità pro-duttiva dei nostri alimenti) “si è rivelata in-sostenibile sotto tutti i punti di vista, tranneuno: il profitto di chi ne tiene le redini. Ac-cresce il surriscaldamento, le desertifica-zioni, l’iniquità tra gli uomini, sacrifica lecondizioni di vita degli animali, acceleral’estinzione di specie e razze, impoveriscela qualità del nostro cibo e di conseguenzadella nostra salute. Porta povertà e la po-vertà porta guerre e flussi di disperati allaricerca di una vita migliore, quanto meno
dignitosa. Il cibo è la cosa più immediata su cui possiamoagire. Possiamo far valere il potere dei nostri acquisti perorientare le produzioni in maniera più pulita e socialmenteequa; possiamo scegliere di modificare le nostre diete perstare meglio, spendere meno e rispettare la natura; possia-mo indurre a smetterla con lo sfruttamento di terre lontane edelle persone che ci abitano; possiamo incentivare il ritornoalla terra da parte dei giovani. E sembrerà possibile l’im-possibile, soltanto partendo dai piccoli gesti di ogni giorno,che devono essere più attenti e consapevoli: un rinascimen-to dell’umanità, in pace e armonia con la Terra, la nostra ve-ra salvezza.”Il Circolo di R-Esistenza, solitamente si svolge da novem-bre a febbraio, con circa 4 incontri serali (una volta al mese)più una serata finale a Bergamo o dintorni, in cui ci si incon-tra e confronta con gli autori. L’iniziativa è aperta a tutti, achiunque vuole condividere fraternamente con altri le pro-prie riflessioni.Tra l’altro, quest’anno, grazie agli autori della scorsa edizio-ne Chiara Giacardi e Mauro Magatti, positivamente impres-sionati da questi “frutti del nostro lavoro”, è stato dato risaltoaffinché questa nostra esperienza territoriale entrasse nell’ARCHIVIO DELLA GENERATIVITÀ SOCIALE: e così èstato! Si tratta di un archivio che raccoglie tutte le associa-zioni, i movimenti, le imprese e gli enti che con impegno, se-rietà, creatività e costanza sanno essere generativi sul loroterritorio e con le persone che coinvolgono.Siamo orgogliosi di annunciarvi che ora, nell’archivio, CISIAMO ANCHE NOI!!!
Anna Maria
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notizie16 Il solo impegno degno di rispetto è quello che risponde
a una vocazione personale. (Ignazio Silone)
Segni di futuro. È di questo che laValle Brembana ha bisogno, segni
di futuro. I piccoli comuni che cicontraddistinguono stanno vivendoun periodo di crisi inevitabile. Il cam-biamento dei tempi, delle prospettivedi vita, il trend in aumento relativoall’invecchiamento della popolazione,sono tutte fasi che delineano i nostrigiorni. Oggi, possiamo raggiungereogni paese e ogni desiderio con unasemplicità e rapidità disarmante. Que-sto non può che portare all’allarga-mento degli orizzonti, non solo men-tali, ma anche spaziali. Tutte note al-tamente positive, non solo per ilnuovo bagaglio di conoscenze cheognuno può acquisire, ma anche perla capacità di pensare in grande. Mache ne sarà dei nostri piccoli paesidate le grandi fragilità e le alte aspet-tative dei giovani? Tutte le variabiliin movimento sopra citate, nonostantemanchino statistiche ufficiali, porte-ranno negli anni a venire ad un im-mobilismo occupazionale che non
permetterà certamente un ingressofacile ai giovani nel mercato del la-voro. Ma una società così formata,con tutte le sue innumerevoli com-plessità, non è generatrice di soledifficoltà ed incomprensioni, è la cel-lula da cui nasce l’innovazione, dacui nascono nuove idee e nuove pro-spettive. I giovani sono i portatori e icreatori di queste ultime, ciò chemanca, forse, è il coraggio e l’ap-poggio di quei “grandi” che hanno imezzi per realizzarle. Mancano queigesti, da parte di coloro che oggitirano le fila, che possono infondere
fiducia ai giovani. Il segno di unfuturo deve partire con un atto di co-raggio, quello di credere che la pas-sione, la motivazione e la voglia di“mangiare” il mondo caratteristicadi ogni giovane, esiste! Questi senti-menti esistono e sono più vivi chemai, quello che è cambiato è il mododi dimostrarlo. Nuove tecnologie,startup, innovazione, industria4.0...sono tutte parole, a tanti incom-prensibili, che portano con sé la ri-voluzione in atto, una rivoluzione incui bisogna credere e su cui bisognainvestire. Roberta Tiraboschi
Vivere da Giovani in Valbrembanapensieri e Prospettive
GIOVANI E PASTORALE GIOVANILE
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notizie17
L’esperienza che ho vissuto con imiei coetanei penso sia stata
quella che mi ha regalato più emozionie lezioni nella mia vita.È stato utile nel cammino in prepa-razione alla Cresima per capire ciòche vogliamo essere nella vita, perchéognuno è qualcosa e per capirlo unpo’ di più servivano amici e dei giornifantastici.Ci siamo sempre svegliati abbastanzapresto e in più le giornate erano moltoimpegnative! Abbiamo visitato le ba-siliche di San Giovanni in Laterano,San Pietro e San Paolo fuori le mura,abbiamo visto papa Francesco da vi-cino (consegnando a lui le nostre let-tere), esplorato i luoghi principali diRoma e le catacombe di Santa Do-mitilla.Il luogo che mi ha più affascinato èstata “La Scala Santa”, percorsa inginocchio, che ci ha aperto gli occhisulla fatica che dobbiamo fare nellavita, ma che alla fine ci premia (in
cima c’era la chiesa con bellissimiaffreschi).L’andata e il ritorno sono stati moltolunghi, ma divertenti per tutti, ognunorideva e scherzava. Probabilmenterifarei un viaggio simile, con il done i miei amici, da qualche altra parte.
Grazie a tutti per avermi fatto viverequesta bellissima esperienza.
Riccardo Ghisalberti
Un grazie particolare agli amici eamiche della 3ª media di Sedrina,nostri compagni di viaggio!
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Donato Milesi e Elisabetta Tiraboschi Giuseppe Traini e Laura Fenaroli
NOME DI ENTRAMBIDonato Milesi e Elisabetta Tiraboschi
Giuseppe Traini e Laura Fenaroli
DATA DI NASCITA05/04/1962 D.M., 18/04/1964 E.T.
10/09/1981 T.G, 17/10/1988 L.F.
RESIDENZAD.E. Ambria
G.L. Zogno, Spino al Brembo
MATRIMONIOD.E. 06/09/1986
G.L. 05/10/2015
COME VI SIETE CONOSCIUTI?D.E. Tramite un amico comune.
G.L. Un’ amica comune ci ha presentati.
QUANTI ANNI AVEVATE?D.E. 19 Donato e 17 Betty
G.L. Giuseppe 29, Laura 22
QUANTO È DURATO IL VOSTROFIDANZAMENTO?D.E. 5 anni...dal 1981 al 1986
G.L. Ufficialmente3 anni, perché ci siamo fidanzati neldicembre del 2012, anche se ci siamo conosciuti eavevamo iniziato a frequentarci già nel 2010
PERCHÉ LE HAI CHIESTO DI SPOSARTI?D.E. Non ricordo la ragione precisa. Stavamo beneinsieme e desideravo che questo nostro rapporto fosseper sempre. Volevamo formare una famiglia.
G.L. Le ho chiesto di sposarmi perché ero certo di volerformare una nuova famiglia con lei ed ero pronto ad im-pegnarmi per la vita
UN RICORDO BELLO DI QUEL GIORNO?D.E. Quando sono arrivata davanti alla chiesa ed hovisto Donato che mi aspettava sulla porta ... era circondatoda tante persone, ma i miei occhi cercavano lui. E poitutta la cerimonia, in particolare il momento in cui cisiamo scambiati gli anelli.
G.L. Lo sguardo di Giuseppe al mio arrivo, un misto diagitazione ed emozione; il nostro saluto dopo tre giorniche non ci vedevamo e poi l’ingresso in chiesa accom-pagnati dal Cantico delle creature di S. Francesco, cantoche tutt’ora mi riporta a quel momento così intensoquando lo ascolto. La serenità e la gioia piena chehanno caratterizzato la giornata.
Riflettendo sulla vocazione cristiana come scelta di vita e felicità in Gesù vi proponiamoun’intervista di coppie che, in tempi diversi, hanno scelto la strada del matrimonio cristiano.
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notizie19Dio chiama a scelte definitive, ha un progetto su ciascuno: scoprirlo, rispondere alla propria
vocazione è camminare verso la realizzazione felice di se stessi. (Papa Francesco)
QUANTI FIGLI AVETE E COSAHANNO PORTATO NELLA VOSTRA VITA?D.E. Abbiamo 3 figli naturali: Luca, Sergio e Tommasoche con la loro presenza ci hanno insegnato a ‘farespazio’ nella nostra vita per accogliere ed amare unaltro da noi. Ecco perché, dopo la loro nascita, abbiamocompreso che la nostra unione sacramentale avevadentro di sé una chiamata speciale, quella dell’accoglienza.Abbiamo quindi iniziato, in modo quasi naturale, adaprire la nostra casa a bambini e ragazze che per certimomenti avevano bisogno di essere amati e aiutati. Daqualche anno vive con noi Morgan e con lui stiamo spe-rimentando la bellezza dell’essere genitori affidatari.
G.L. Per ora abbiamo solo un bimbo di 15 mesi che ciha portato diverse notti in bianco!! Scherzi a parte, Gio-vanni ci ha regalato una gioia che non avevamo maisperimentato prima e una nuova consapevolezza comecoppia: sentirci veramente unità che genera vita. Attraversola sua crescita stiamo imparando a conoscere lati dellenostre personalità che nemmeno noi conoscevamo e adaccoglierle, sostenendoci a vicenda; stiamo sperimentandociò che realmente significhi amare incondizionatamentee “dare la vita, dare il tuo tempo” con gioia per lepersone che ami. Inoltre Giovanni è per noi un memorialeconcreto della fedeltà di Dio che ha voluto benedire lanostra famiglia con la sua nascita.
IL MOMENTO PIÙ FELICEDELLA VOSTRA VITA INSIEMED.E. Ogni volta che ci si apriva la possibilità di ‘crescere’in famiglia.
G.L. Quando abbiamo scoperto di aspettare Giovanni
IL PERIODO PIÙ FATICOSOCHE AVETE SUPERATO INSIEMED.E. Le malattie o le difficoltà, soprattutto quandohanno coinvolto i nostri figli.
G.L. Forse proprio quello che stiamo vivendo ora, dopola nascita di Giovanni in cui ci stiamo rodando come ge-nitori. I tempi, i ritmi e gli impegni sono inevitabilmentecambiati, ora la priorità è lui per cui a volte i nostri pro-grammi vengono modificati, gli impegni, lavorativi enon, rimandati. Spesso la stanchezza fisica prende il so-pravvento, ma già da ora stiamo imparando molto datutto ciò: rispetto, umiltà, accoglienza, complicità, tuttiinsegnamenti che già la vita matrimoniale insegna, maora la nostra coppia sta maturando un’identità più profonda,prendendo consapevolezza dei limiti personali e dellanecessità di fare squadra, supportandoci l’un l’altra, im-parando ad accogliere il punto di vista altrui riconoscendoche genitori lo si è insieme e che un figlio ha bisogno dientrambi. La nascita di un figlio cambia la vita, è vero esolo ora capiamo cosa significhi: si tratta di cambiamentipreziosi che alimentano l’amore della coppia stessa.
COSA RISPONDERESTE A DUE FIDANZATI,SE VI CHIEDESSERO: “PERCHÉ CI DOBBIAMOSPOSARE IN CHIESA?”D.E. Perché non è sufficiente promettersi fedeltà eamore, siamo troppo fragili e la vita è piena di difficoltà.Abbiamo bisogno di QUALCUNO con la Q maiuscolacapace di fedeltà, Qualcuno che si metta al nostro fianco,che ci sostenga con la sua Grazia. Il Sacramento non èun contratto, il Sacramento rende possibile ciò chesignifica e quindi ci fa ‘segno’ dell’Amore vero, quellodi Gesù Cristo per la Sua Chiesa.
G.L. Sposarsi in chiesa significa desiderare porre unSigillo forte al proprio amore di coppia, un Sigillo cherenderà l’Amore più forte di ogni cosa, sostenendolonei momenti più difficili e faticosi, e che saprà renderloeterno, anche quando la passione dei primi anni lasceràlo spazio alla quotidianità o all’avanzare degli anniperché sarà in grado di renderlo novo e al tempo stessopiù profondo ogni giorno. Significa avere la certezzache nel proprio matrimonio c’è un “amico speciale”, unAlleato che ti aiuterà ad amare l’altro anche quando nonè come te lo aspetti o desideri, ma più ancora sposarsi inchiesa significa che l’altro saprà farti sentire l’Amoreincondizionato che Dio ha per te.
CHE RUOLO HA GESÙNELLA VOSTRA VITA DI COPPIA?D.E. Gesù, prima che nella nostra vita di coppia è unapresenza fondamentale nella nostra vita personale. Poi,come già detto, è colui che quotidianamente ci rendecapaci di Amare.
G.L. È una presenza concreta da cui ci sentiamo accom-pagnati, quell’amico-Alleato speciale su cui sappiamodi poter sempre contare
UN AUGURIO CHE VOLETE DEDICARE ALL’ALTRA COPPIA DI QUESTA INTERVISTAD.E. Carissimi Laura e Beppe, vi auguriamo di manteneresempre vivo nel cuore il ricordo della Bellezza cheavete visto, l’uno nell’altra, quando vi siete conosciutie... ‘possa Dio tenervi sempre nel palmo della suamano’.
G.L. Prendendo in prestito le parole di S. Chiara eccociò che vogliamo augurare a Betty e Donato:Il Signore vi benedicae vi protegga.Faccia risplendere il Suo voltosu di voie vi usi misericordiaRivolga verso di voi il Suo sguardoe vi dia pace.Il Signore sia sempre con voie faccia che voisiate sempre con Lui.
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Come spiegare un mistero grande come quello che si ce-lebra nella Pasqua di Risurrezione a dei piccoli?Spesso quando vogliamo fare capire loro dei concetti im-portanti usiamo immagini e parole semplici, tratte per lopiù dalla quotidianità.Così facendo siamo certi di riuscire nel nostro intentoverso i piccoli, ma al tempo stesso noi adulti veniamocolpiti dalla franchezza delle parole semplici e proprioper questo in grado di cogliere l’essenza di ciò che vo-gliamo dire, di raggiungere la profondità del nostro cuoresino a scuoterci, metterci in discussione o commuoverciprofondamente, lasciando un segno indelebile in chi ciascolta. Questo è ciò che è accaduto a me partecipandoalla Via Crucis del 30 marzo preparata dai bambini diSpino ed Ambria e del 12 aprile dai ragazzi della 2 mediadi Zogno. Una Via Crucis snellita, perché le stazioni so-no state solo cinque, animata perché messa in scena daibimbi e ragazzi, ma anche perché animava coloro che vistavano prendendo parte grazie all’immagine di un gran-de cuore rosso itinerante, simbolo del cuore immenso di
Gesù, che ci chiamava a sostenerlo e accompagnarlo nel-la sua salita al Calvario.Il percorso ci ha idealmente portati dal Pretorio di Pilatoal Golgota. Durante questa salita le cinque figure incon-trate ci hanno fatto dono di una caratteristica specificadell’Amore di Gesù, uno STRANAMORE che si mani-festa come scatenato - unito - indelebile - spalancato einarrestabile.Se l’incontro con Pilato ci ha mostrato come, nonostantele catene, l’amore di Gesù sia un Amore libero, vero, chePilato non riesce a capire perché incatenato dalle logichedel potere, l’incontro con Maria lascia senza fiato, con unnodo in gola e le lacrime agli occhi perché manifesta tuttala potenza dell’amore, un Amore immenso, amplificato.Da un lato l’Amore di Dio per l’umanità, dall’altro unAmore altrettanto forte che ciascuno di noi conosce bene,soprattutto i piccoli: l’amore di una mamma che è cosìimmenso da farle desiderare di dare la sua stessa vita purdi non vedere soffrire il figlio.Questo amore tocca la vita di ciascuno ed è stato effica-
STRANAMORE: quando l’Amoredi Dio riesce sempre a stupirci
Via Crucis animata dai bambini/e di Spino e Ambria e dai ragazzi/e della 2 media di Zogno
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cemente rappresentato da un manto azzurro che è statounito al grande cuore rosso portato da due papà, come se-gno della presenza concreta della Mamma Celeste chemai lascia soli, soprattutto nella prova.E poi c’è stato l’incontro con la Veronica: questa donnache ha avuto la grazia di vedere attraverso gli occhi diGesù il suo stesso cuore e ne è rimasta rapita sino a desi-derare di poterne avere un pezzo, perché l’incontro conCristo lascia sempre un segno indelebile.Una volta giunti al “Calvario” ecco spuntare due grandibraccia a coronamento del cuore rosso, sono le bracciaspalancate di Gesù pronte adaccogliere tutti nel suo teneroe amorevole abbraccio, tuttinoi, metaforicamente rappre-sentati dal buon ladrone.E infine l’ultima stazione: ilcenturione che per primoviene bagnato dalla cascatainarrestabile che sgorga in-cessante dal cuore di Gesù,così grande che non riescead essere contenuto perchévuole raggiungere chiunqueper donare gioia.Parole semplici e immaginichiare ed efficaci hanno cosìdato vita a una Via Crucismolto intensa in grado di da-re uno spessore diverso altempo quaresimale, o alme-no così è stato per me chenon avevo mai vissuto unapreparazione alla Pasqua co-sì profonda.Nel percorso di accompa-gnamento di Gesù alla crocenoi siamo stati chiamati in prima persona ad esserci perLui, per donargli parte del nostro tempo, della nostra vi-cinanza lungo il cammino, ma come ogni volta, anche inquest’occasione è stato Lui a lasciare diversi regali pre-ziosi a noi.Questa Via Crucis è stata un’occasione speciale per arri-
vare alla Pasqua con una consapevolezza diversa rispettoagli altri anni, una consapevolezza che mi ha lasciata sen-za parole perché lo STRANAMORE di Dio non smettemai di stupirci.
Laura
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La nostra festasiete voi
10 maggio 2019
Serata per festeggiare tutte le personeche ci vogliono bene
Nella sala del nostro CINETEATRO TRIE-STE abbiamo vissuto questa bellissima se-
rata per festeggiare le nostre mamme, papà,nonni e tutti co-loro che ci vo-gliono bene e siprendono cura dinoi. Insieme sulpalco si sono esi-biti il coro del-l’oratorio di Zo-gno, il coro deibambini e mam-me di Ambria ca-pitanato da don Pa-squale (“The WildFlowers”), “La Junior Band” della PremiataBanda di Zogno e alcuni allievi e allieve della“Scuola di Musica Val Brembana”. Tutti amantidella musica, tutti per dire grazie, tutti insieme.Ecco a voi alcune immagini...
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notizie24 Vivere come una lampada accesa!
Questa è la vocazione cristiana. (Papa Francesco)
Essere Followers di GesùÈ una cosa che ci sta!!!
PROFESSIONE DI FEDE 4 MAGGIO 2019
“Follow me!” e cioè “Seguimi” è stata la parolad’ordine di quest’anno per noi di 3 media. Avevamo
firmato sulla pagina INSTAGRAM con le nostre foto ilnostro impegnarci nel provare a capire e seguire Gesù.Ci siamo incontrati, ogni mercoledì, insieme ai fantasticieducatori! Abbiamo vissuto esperienze forti come il pel-legrinaggio ad Assisi e il ritiro del 30 aprile/1 maggio;siamo stati benissimo insieme in diversi sabati sera...Ora siamo cresciuti, cercando di capire quanto è grandel’amore di Dio, quanto è folle il suo desiderio di felicità
per noi, quanto possiamo fare se anche noi ci mettiamoil cuore. Durante la celebrazione abbiamo acceso lacandela, come avevano fatto i nostri genitori nei giornidel Battesimo e della 1 Comunione: ora tocca a noi! Poi,ad alta voce, scandendo bene il nostro nome, abbiamoprofessato la nostra fede. Il bello inizia proprio ora: ciaspetta LO SPECIALISSIMO CRE DI 3 MEDIA,L’ESPERIENZA IN TOSCANA E IL MONDO DEIGRUPPI ADO... mettendoci sempre la faccia e il cuore:in fondo tutto questo “CI STA!”.
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- Mi è piaciuto tanto il porcile e quando mi sono confessato.- Mi sono liberato dei miei errori e mi sono sentito molto
bene.- Gesù mi ha aiutato per sempre e poi il 31 marzo ho fatto
la confessione e sono diventata un po’ più responsabile eGesù è sempre accanto a me.
- Grazie Dio per avermi ascoltato e perdonato i miei errori.Con te vicino so che sarà più facile non sbagliare e perdo-nare gli altri.
- Sono contenta di sapere che Gesù è sempre pronto adascoltarmi.
- Mi è piaciuta la confessione! Ero molto, molto, molto agi-tato perché era la prima volta che confessavo i miei peccati;
avevo paura che poteva succedere qualcosa, che il Signoremi punisse. Invece mi sono sentito libero e tranquillo.
- Il giorno della Prima Confessione non vedevo l’ora di sa-lire sull’altare a parlare con Gesù. Ero emozionata equando mio papà mi ha messo la maglietta bianca eromolto felice.
- Quando ho parlato con il don mi sono sentito meglio e misono divertito con i miei amici.
- Mi è piaciuto quando abbiamo lanciato i palloncini.- Mi è piaciuto tanto perché ero con Gesù.- Mi è piaciuto abbracciare le catechiste, il don e i miei ge-
nitori.- Dopo che ho detto i peccati al don ero più tranquilla.
- È stato molto bello quando ho conse-gnato al Don il cuore di pietra e luimi ha dato il cuore vero, perché cosìnon ho più sentito nel mio cuore ilpeso delle cose brutte che avevofatto.
- Grazie Gesù perché mi hai perdonata.- Mi è piaciuto molto far volare in
cielo i palloncini, dopo la mia primaconfessione.
- Sono stato molto felice quando sonosceso dall’altare e la mamma ed ilpapà mi hanno abbracciato.
DOMENICA 31 MARZO - 7 APRILEUN CUORE NUOVO GRAZIE ALL’INCONTRO CON DIO
IL PAPÀ DAl CUORE IMMENSODiamo spazio ad alcuni pensieri dei protagonisti
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- La cosa più bella di domenica è statoquando abbiamo composto la mappadel volto di Gesù e quando ho rice-vuto la particola.
- È stato emozionante perché per la primavolta ho ricevuto il Corpo di Gesù.
- Adesso mi sento amica di Gesù e loporto nel mio cuore.
- Mi sono sentito importante come unre. Non vedo l’ora di ricevere la co-munione la seconda volta.
- Il mio cuore esplodeva! Per la primavolta ho sentito Gesù nel mio cuore.
- Sono stato molto felice di aver rice-vuto la particola per la prima volta emi sono divertito tantissimo a cantarele canzoni “Insieme a Te” e “Scate-nate la gioia” Sono stato davvero con-tento di avere la mia famiglia riunita.
- Mi sono sentito pieno di gioia e felicità.- Ho sentito un senso di pace dentro di
me.
- Ero felice di aver ricevuto Gesù nelmio cuore, Lui che si è offerto perme!
DOMENICA 12 MAGGIO - 19 MAGGIOABBIAMO INCONTRATO E RICEVUTO
IL VERO TESORO DELLA NOSTRA VITA
- Il mio cuore è diventato un piccolo Tabernacolo dove hapreso dimora Gesù.
- Sono stata felice di aver ricevuto Gesù nel mio cuore.- Un grazie speciale alle catechiste che con generosità ci
hanno accompagnato fino al tesoro: Gesù!- È tutto l’anno che cerco un tesoro e alla fine sono riuscita
a trovarlo. Sono emozionata e felicissima di aver raggiuntola mia perla preziosa, insieme ai miei amici.
- Ho sentito Gesù entrare nel mio cuore.
- Grazie Gesù per avermi dato una bella giornata gioiosa!- È stato bellissimo cantare “Insieme a Te, uniti a Te” perché
è il significato di questo grande giorno.- Mi sono agitata molto perché tutti quando sono entrata bat-
tevano le mani. Quando ho ricevuto Gesù ero molto emo-zionata … è stato un bellissimo giorno!
- Il momento più emozionante è stato quando ho ricevutoGesù nel mio cuore. Abbiamo cantato i canti tutti insiemeal coro.
Diamo spazio ad alcuni pensieri dei protagonisti
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notizie27La chiamata di Dio ci può raggiungere ovunque: alla catena di montaggio, nel supermercato,
in ufficio, nella tromba delle scale... cioè nei luoghi della nostra vita quotidiana. (Papa Francesco)
Mi è stato chiesto per questo bol-lettino di raccogliere il pensiero
di alcuni di voi che avete ricevuto laCresima; ma poi, leggendo alcunefrasi, ho pensato che voi mi avete fattoun regalo, un dono speciale e allora iovoglio ringraziarvi e vi dedico questemie parole; a te Andrea, ad Aurora, aMaria, Riccardo, Emma, Matteo, Lisa,Marta e Mirko. A voi che in questi seianni mi avete dato tanto, mi avete fattocapire quanto è grande l’amore di Dio,facendomi incontrare voi.Vorrei scrivervi tante cose, perché tantisono stati i momenti che abbiamo con-diviso e vissuto insieme: la prima con-fessione, la prima comunione e ilpercorso di quest’anno mi ha fatto ca-pire che state diventando grandi, comebruchi vi state trasformando in bellis-sime farfalle ed ora, nel giorno dellavostra Cresima, chiedo allo Spirito
Santo di colorare la vostra vita diamore, gioia, forza, fede, pace, spe-ranza... perché possiate affrontare ledifficoltà e possiate trasformarle in unospettacolo meraviglioso, donando un
po’ di colori a chi incontrerete sul vo-stro cammino, con l’aiuto di Dio chemai vi abbandonerà.Con affetto
la vostra catechista Stefania
26 MAGGIO - 2 GIUGNO: LA SCALATA DELLA NOSTRA VITACON LA FORZA DELLO SPIRITO SANTO.SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE 2019
Èstato un anno intenso e contornatodi novità che abbiamo vissuto in-
sieme. Avete iniziato la scuola media,avete iniziato a crescere sia nel fisicoche nella testa. Avevamo pensato chel’immagine della scalata in montagnapotesse rappresentare proprio questo:
nella vita non si finisce mai di salire edi crescere, di fare fatica e di gioire. Ab-biamo vissuto momenti intensi come ipellegrinaggi in Città Alta e a Roma,abbiamo pregato insieme ogni merco-ledì pomeriggio, ci siamo divertiti in-sieme e abbiamo riflettuto insieme;
insieme ci siamo commossi in certi mo-menti forti e, mercoledì dopo il ritiro,dopo questo momento intenso, pos-siamo dire che vi vediamo pronti per vi-vere questo momento. La nostra“cordata” continua e arriva a questopassaggio importantissimo. Ricevereteforza da Lui, dal suo Spirito, scoprireteche quella roccia che mai ci abbandonaè proprio Gesù. Sentirete la gioia di es-sere “insieme” agganciati a quella cordadella fede: noi, i vostri genitori, i vostripadrini/madrine, i vostri don, le personeche vi vogliono bene. Tutti siamo lì, afare il tifo per voi, a dirvi che è stu-pendo salire, che senza fatica non si vada nessuna parte e che vale la pena se-guire Gesù ed arrivare a Lui. Ora toccaa voi... Grazie per le stupende emozioniche ci avete donato, grazie per la fiduciache ci avete dato e sappiate che potetesempre contare su di noi e soprattuttosu di Lui. Vi vogliamo bene
I vostri catechisti e il don
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notizie28 Per amare meglio gli altri bisogna coltivare
la propria vocazione. (Daria Bignardi)
Nacque a Lisbona il 15 agosto 1195.Giovane avviato alla carriera delle
armi e tentato da una vita mondana,decise di scegliere la vita religiosa inseguito a un duello con il proprio cugi-no.Nel 1210 venne accolto tra i canoniciagostiniani di Lisbona. Passò ben prestonella comunità degli agostiniani diCoimbra. Stanco del clima disordinatoe inquieto a Coimbra e sconvolto per lenotizie che provenivano dal Maroccodove erano stati martirizzati cinque fratifrancescani, Antonio passò nel 1220,al nuovo ordine francescano, prendendoil nome di Antonio.Il giovane Antonio sentì forte la voca-zione alla predicazione del Vangelopresso gli infedeli e al martirio sul mo-dello dei cinque frati minori uccisi inMarocco. Nell’autunno del 1220 s’im-barcò con un confratello per il Marocco.Colpito dalla malaria si lasciò convincerea rientrare in Portogallo; ma durante ilviaggio di ritorno una tempesta lo spinsesulle coste della Sicilia.Si recò allora ad Assisi e partecipò alCapitolo del 1221. Qui Incontra sanFrancesco. Conobbe fra Graziano chelo accolse e lo mandò all’eremo diFano. Durante il noviziato condusseuna vita svolgendo lavori umili e pesanti.Per caso un giorno gli capitò di predicarenella cattedrale di Forlì durante la fun-zione di una ordinazione sacerdotale.L’impressione della sua spontanea elo-quenza, ricca di studi biblici, fu taleche divenne di colpo famoso.Riguardo alla predicazione entrò incontrasto con san Francesco che, allafine, cedette alle insistenze di quel por-toghese ostinato che egli definiva “ilsuo vescovo”; e gli permise di fondarenel 1223 il 1° Studentato teologicofrancescano a Bologna.Con grande entusiasmo iniziò la suapredicazione a Rimini. Parlava semprecon spontaneità e entusiasmo e le sueparole erano sempre illuminate dalleparole della Sacra Scrittura e dalla sem-plicità della vita.
Qui avvenne il celebre miracolo dellamula che il padrone, un eretico, avevaaffamato per offrirle poi una ricca por-zione di biada dinnanzi al santo e sfidarequest’ultimo a distoglierla dal pasto;ma l’animale, trascurando il cibo, siinginocchiò davanti ad Antonio e al-l’Eucaristia che egli recava.Un altro miracolo fu quello della pre-dicazione ai pesci alla foce del fiumeMarecchia; pesci che il santo convocòad ascoltarlo in sostituzione degli uominiperché questi rifiutavano di ascoltarlo.Cresceva intanto la sua fama per la suapredicazione e per i miracoli.Papa Onorio lo inviò in Francia. Eraallora molto diffusa l’eresia dei catari,così pure l’ignoranza e la corruzionedel clero.Vi rimase due anni fino al 1225.In quella regione, la Provenza, in unagrotta trova uno dei luoghi di medita-zione. Qui ebbero luogo i suoi miracolipiù famosi come la bilocazione.Ritornò in Italia subito dopo la mortedi San Francesco (1226).Nel 1228 giunse a Padova, e da allorain poi sarebbe rimasta la sua residenzapreferita. Di solito si recava ad Arcella,poco distante da Padova. Era il postodove di solito si ritirava a pregare e ascrivere i suoi Sermoni Domenicali.A Padova Antonio si prodigò molto;predicava con ardore ed energia. La
città allora era percorsa dagli odi diparte, e caratterizzata dalla ricchezzadi alcuni e dalla miseria di tanti.Poco fuori di Padova, a Camposampiero,fece costruire una piccola casetta suuna pianta di noce. Cercava la serenità,la pace, la gioia proprie degli usignoli.Qui avvennero alcuni famosi miracoli:guarigioni di bambini, e fu visto cullaretra le sue braccia il Bambino Gesù.Fu qui che il 13 giugno 1231 lo colseun forte malore e morì ad Arcella.Aveva solo 36 anni.Fu proclamato santo nella festa di Pen-tecoste del 1232, non era ancora trascorsoun anno.Pio XII, nel 1946, lo dichiarò DoctorEvangelicus.Sant’Antonio era un entusiasta e stra-ordinario predicatore. Le sue predicheerano ricche di vita e di Parola di Dio.Si dedicò molto ai poveri e ai sofferenti.Nelle sue parole ritornava di frequenteil nome di Gesù. Ascoltarlo era vera-mente una gioia infinita.I nostri antenati quando costruirono laChiesa scelsero Antonio come patronoperché erano sicuri di avere accanto unsanto giovane che amò intensamenteGesù e la povera gente, un santo cheintercede sempre per il bene delle nostrefamiglie, un santo che non dice mai dino.
don Pasquale
Sant’Antonio da PadovaUn giovane prete francescano predicatore entusiasta della Parola di Dio
NEWS DALL’UNITà PASTORALE
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Supertombolata ad AmbriaPer passare un pomeriggio in allegria,basta unirsi alla compagnia,che si trova ad Ambria.Cinquine e tombole,torte e thè,fanno del martedì pomeriggioun momento meno grigio.Si parla, si fa “gossip”, si giocae: “Tombola!” si urla.C’è chi é quasi restìo a vincere,chi esulta e chi non vince quasi mai.Ma a turno e se si è attentiun regalo, prima o poi,lo si porta “a baita”, casomai.Anche solo per la compagnia!Le signore che la allietanoe che l’hanno organizzata,
si prodigano anche di tenere allegra“la brigata”.E se poi qualcuno non è contento,una “pizzata” ogni tantoriscalda il sentimento ed è un portento.
Io partecipo poco,ma mi han dato il compitodi pubblicizzarla con una poesia.Chi vuol partecipare, benvenuto sia!
Alberto R.
Tombola Ambria-Spino: quando lo stare insieme aiuta
Resoconto Marzo-Aprile 2019ENTRATE OFFERTE
Per la Chiesa € 150,00
Battesimo € 40,00
Battesimo € 100,00
Battesimo € 30,00
Battesimo € 100,00
Battesimo € 100,00
Battesimo € 100,00
Battesimo € 150,00
Matrimonio € 200,00
Funerale Alberto Ghisalberti € 250,00
Funerale Giuliano Pesenti € 200,00
Dagli ammalati € 340,00
Rinnovo Zogno Notizie I. € 1.730,00
Vendita Zogno Notizie I. (feb. - mar.) € 269,50
Vigili del Fuoco € 50,00
Carmine N. (mar.) € 300,00
Elemosine 26 feb. - 25 mar. € 2.244,80
Elemosine 26 mar. - 28 apr. € 3.843,25
Totale € 10.197,55
Giornata del Seminario - 7 aprile
Zogno € 865,00
Ambria/Spino € 365,00
Grumello de’ Zanchi € 300,00
Quaresima missionaria
Zogno € 964,00
Ambria/Spino € 200,08
USCITA SPESE ORDINARIE
Cereria € 511,39
Cancelleria € 36,80
Lavasecco € 234,50
Prodotti restauro € 110,75
Fiori € 363,00
Diserbante € 90,00
Compenso collaboratori € 800,00
Ad organisti € 580,00
Acquisto paramenti € 210,00
Giornalino chierichetti (2018-2019) € 451,00
A Vic. Interp. (mar.) € 60,00
Totale € 3.447,44
Pellegrinaggio Unità Pastoraleal Santuario del PerelloDOMENICA
5 MAGGIO
Come ogni anno in primavera si pre-senta l’occasione del pellegrinag-
gio al santuario del Perello.Questo evento è rivolto in particolare atutti i bambini e i ragazzi prossimi a ri-cevere un sacramento, ma anche al re-sto della comunità. Il cammino partedalla piazza di Ambria, per poi fare tap-pa alla chiesa di Endenna; Sommen-denna; Miragolo, e arrivare al santuariodel Perello. Questo santuario fu edifica-to dagli abitanti di Rigosa e Sambusitaper ricordare l’apparizione della Ma-donna ad un contadino il 2 luglio 1413.Ruggero Gianforte de Grigis (così sichiamava il contadino), alla visionedella Madonna si inginocchiò; ma pervincere l’incredulità’ della gente la Si-gnora fece nascere da un ceppo di fag-gio un ramoscello d’ulivo. Quest’ulti-mo venne rinchiuso nella prima chiesadel santuario.Una delle cose più belle della vita è“camminare insieme”, condividere lafatica, il cibo e la felicità! Alla fine delpercorso c’è sempre una croce o un san-tuario dove pregare per elevare la no-stra anima. Per arrivare alla meta nonoccorre una preparazione fisica o unequipaggiamento tecnico particolare:quello che conta è il desiderio interio-re..e magari un ombrello... che il piùdelle volte non serve!Domenica 5 maggio, nonostante il fred-do ed il vento, un piccolo gruppetto par-te da Ambria alla volta del santuario.Con passo spedito il nostro Don Pa-
squale da il ritmo della progressione.Tra un passo e un altro una bambina,magari incuriosita dalla croce che por-tiamo chiede: “ Cos’è il pellegrinaggiodel Perello?”.Un adulto risponde “È un cammino ver-so il santuario”.Un’altra domanda che i bambini fanno:“Perché dobbiamo andare al santuario apiedi?”Forse al momento non abbiamo datouna risposta esaustiva ma, riflettendo unpo’, mi viene da dire che uno dei motiviè scoprire il valore della fatica del cam-mino. È l’amore che fa sopportare il sa-crificio. Il pellegrinaggio è un’ascesa: siarriva migliori da come si è partiti.Si impara insieme a soffrire, a portarepazienza e a superare i momenti diffici-li. Si fa comunità!Dopo il primo tratto di salitaci si fermaper una AVE MARIA. In breve temporaggiungiamo una santella tra Endenna
e Sommendenna. Qui ci fermiamo unpo’ per riprendere fiato, fare un piccolospuntino e si prende la decisione di op-tare per un percorso alternativo. Pocodopo vediamo, illuminati da qualcheraggio di sole, la meraviglia dei pratifioriti e sullo sfondo la montagna im-biancata dalla neve fresca: “spettacoloche dilata il cuore!” Qui si scatta la fotoricordo con il campanile di Sommen-denna alle nostre spalle.Ma il Don ha fretta di conquistare lameta e sale a passo regolare. Intanto lacroce che è partita con noi, dopo essererimbalzata tra i nostri bambini, trova di-mora tra le braccia di un papà.In un attimo raggiungiamo il resto dellepersone che ci attendono alla Passata epoco dopo in processione recitando ilrosario, arriviamo al Santuario per rin-graziare la Beata Vergine Maria del Pe-rello.
Maddalena
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notizie31La santità è una vocazione per tutti.
Mercoledì 1 maggio scorso, alcunichierichetti della parrocchia di
Zogno, insieme ai chierichetti e chie-richette delle parrocchie di Poscantee Stabello, sono scesi in Seminarioper vivere la divertente festa di Clack-son, preparata appositamente per i“Ministranti” della Diocesi.Alle ore 8, eccoci salire sul pullmanpresso l’area mercato e via di corsaad avventurarci anche quest’anno inquesta bellissima giornata di festa.Arrivati a Bergamo, il Seminario nonha potuto fare a meno di accogliereil nostro “chiasso” ed eccoci a farela foto di gruppo di rito!
La mattinata è trascorsa nelle varieattività di gioco e dopo aver assistito,nella Chiesa Ipogea, alla paraliturgiaanimata dai ragazzi delle medie, ab-biamo partecipato alla S. Messa so-lenne presieduta dal nostro VescovoFrancesco e concelebrata dai sacerdotipresenti. La bussola è stato l’oggettodi questo anno da realizzare e appuntoil Vescovo all’omelia, ci ha lasciatoil consiglio più bello, quello di nonperdere mai la direzione nel nostrocammino spirituale e umano!Dopo aver pranzato, eccoci a strappareun selfie con il Vescovo (diventatoormai anche questo un appuntamentoannuale e di ricordo per noi Chieri-chetti!).Dopo le varie premiazioni dei variconcorsi e giochi, eccoci approdare(come di routine) alla gelateria “Ma-rianna”, per poi ritornare al nostropaesello, felici e festanti, per averpartecipato e vissuto in prima personaquesta ennesima giornata di festa,incorniciata da un sole spettacolare.Grazie a tutti i bambini e ragazzi peraver saputo condividere questi mo-menti di gioco, di preghiera e di al-legria... Alle educatrici Stefania, Gio-vanna e Sara per averci fatto da “cu-stodi”, ai nostri don e a don Luca peraverci accompagnato con la preghierae la sua presenza.
Giorgio sacrista
La festa di Clackson
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notizie32
“PETER PAN”recita di fine anno
SCUOLADELL’INFANZIAPARITARIACAVAGNIS
Non dimentichiamoci mai che ogni giorno della nostra vita sarà più bello se tutti noisapremo essere sempre ancora un po’ bambini e tenetevi stretto il vostro pensiero felice”
Venerdì 31 maggio i bambini dellanostra scuola hanno presentato
la recita di fine anno “PETER PAN”uno spettacolo non troppo facile perbambini di quell’età perché implicaun susseguirsi di cambi di scena, maa forza di parlarne e di spiegare ilcontenuto, i bambini lo hanno benrecepito ed hanno iniziato ad amarlo.Perché Peter Pan? Per alcuni motivi:1° avevamo esaurito le fiabe classiche,Cenerentola, Biancaneve, Cappuccettorosso, La Bella Addormentata, Lafabbrica del Cioccolato, Pinocchio,Il Mago di Oz, La Bella e la Bestia,Un Mondo di favole, il Piatto volante,Diamoci una zampa; 2° quest’annoprevalgono, numericamente, i maschisulle femmine e quindi dovevamoorientarci su qualcosa che attirasse imaschietti; 3° ci siamo innamoratedel messaggio di questa favola cheera in perfetta sintonia col camminoquaresimale fatto con i nostri genitori:“Se non ritornerete come bambininon entrerete nel regno dei cieli!”.Il personaggio chiave di questa favola
di Walt Disney è un simpatica creaturaun po’ folletto, un po’ ragazzo ingrado di volare come un uccello.Peter vive su un’isola circondata daeterni bambini, da indiani e da pirati.Un folletto capace di far sognare pic-coli e grandi unicamente guidati dalla
fantasia. Ecco il nostro messaggio:ritorniamo tutti bambini, capaci difare cose strepitose se ci lasciamoguidare esclusivamente dall’amore edalla creatività. Non rubiamo i sogniai bambini, lasciateli sognare e riu-sciranno a costruire un mondo mi-gliore. Se noi tutti riuscissimo a viverecome bambini sapremo volerci piùbene e le nostre famiglie saranno uni-camente costruite sull’amore. Nonguarderemo più alle negatività masapremo solo vedere il bene con gliocchi dei bambini e solo così il mondoapparirà veramente bello e rinnova-to.I bambini ci hanno aiutati a riscoprirela gioia anche nelle più piccole cosee per finire... persino i pirati hannosventolato bandiera bianca arrenden-dosi alle cattiverie di Capitan Uncinonon da “Pappemolli col diploma presoper corrispondenza” ma con la cer-tezza che il bene vince sempre sulmale e che non vale la pena litigare,
odiarsi, farsi piccole o grandi scara-mucce, ma bisogna riuscire a farsiguidare dall’amore!!! Bravissimi tuttidai piccolissimi di 2/3 anni ai piùgrandi. Nel disordine della cameratadella famiglia Darling a movimentareil nostro spettacolo c’erano i giocattoliinterpretati dai bambini della sezionePrimavera un po’ allibiti dalla presenzadel pubblico, delle luci e della sce-nografia ma tutti, più o meno, hannoanimato la “Sinfonia dei giocattoli”di Leopold Mozart. Peter Pan e Ca-pitan Uncino sono stati personaggidi spicco impeccabili nel proprioruolo così come la famiglia Darlinge Trilly ma unanota di merito par-ticolare va ad An-drea Palitta nelruolo di Spugna,è stato capace diinterpretare allagrande il proprioruolo con battutechiare e una mi-mica sorpren-dente che han-no fatto piùvolte sorriderela platea.
Suor Nives
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La Chiesa del Carmine, in questi mesi ha visto la realizzazione dei lavori desiderati da tempo, della nuova scalain alluminio che porta sul campanile a sostituzione di quella obsoleta in legno e il restauro dei banchi.
Ringraziamo di cuore tutti coloro che si occupano del mantenimento volontario delle nostre Chiesine, nella pulizia,in ordine, nel loro affascinante splendore, pronti sempre accogliere in modo caloroso i fedeli che desiderano pregare.
Chiesa del Carmine
Celebrazioni marianea Spino, con la benedizionepasquale alle famiglie.
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I l 12 luglio prossimo il Centro S. Mariafesteggerà il ventennale della sua ria-
pertura dopo la guerra civile che nel1994 aveva insanguinato il Rwanda. Saràuna ricorrenza molto importante perchéil Centro si avvia verso l’autonomia ge-stionale completa, essendo ormai inseritoin modo stabile e definitivo nel complessodelle istituzioni sanitarie ruandesi, e uf-ficialmente riconosciuto dal Ministerodella Sanità del Rwanda come Centro diRiferimento per la Chirurgia OrtopedicaPediatrica e la Riabilitazione. È un granderisultato sia per la nostra Fondazione,sia per la Fondazione Don Carlo Gnocchi,che ha guidato lo sviluppo del Centrosotto l’aspetto sanitario e ospedaliero,sia per tutti quei volontari che lungo glianni hanno dedicato al progetto S. Mariatempo, lavoro e entusiasmo.Il Centro S. Maria era nato negli anni 80per volontà del Parroco di Rilima e deiresponsabili della Diocesi di Kigali persostenere i bimbi con carenze di nutrizionee orfani, e per provvedere alla riabilita-zione motoria di bambini nati con mal-formazioni ossee. Con l’aiuto di asso-ciazioni di volontariato italiane (“Amicidel Rwanda”) e italo-ruandesi (Associationpour l’aide et l’assistance au Handicapese orphelins du Rwanda”) iniziarono nel1985 le prime costruzioni: un padiglionedi assistenza per bambini da 0 -3 anni,una piccola palestra per la riabilitazione,alcuni ambienti per ospitare i volontari.Nel 1989 con la collaborazione dellaFondazione Tovini di Brescia, e grazie aun progetto approvato dal Dipartimentodella Cooperazione Italiana del Ministerodegli Esteri, il Centro cominciò ad assu-mere sempre più la fisionomia e la fun-zione di un ospedale: vennero realizzatiil blocco operatorio (sala operatoria esala di rianimazione), la farmacia, le ca-mere di degenza, la palestra, la lavanderia,
i magazzini e le cisterne per l’acqua,mentre per la produzione di energia elet-trica furono installati gruppi elettrogenie alcune batterie di pannelli fotovoltaici.Durante la tragica guerra civile del 1994,il Centro fu per alcuni mesi utilizzatocome ospedale di pronto soccorso daMedici Senza Frontiere e dalla CroceRossa Internazionale; al termine del-l’emergenza, nel 1995 il Ministero dellaSalute ruandese decise che nel Centro S.Maria si sarebbero ripristinate le attivitàper le quali era stato creato.Bisognava però riparare gli ingenti dannisubiti dalle strutture. Partirono subitoRino Berlendis e un chirurgo di Vercelli,il dott. Santino, e la moglie Ginette, oste-trica (fra i pochissimi europei a cui fudato il permesso di entrare nelle regionimartoriate dai combattimenti), che conl’aiuto di volontari locali provvidero adun generale riordino di tutta la strutturain modo da permettere una prima ripresadelle attività. Per la ricostruzione fu ne-cessario molto lavoro, e i nostri volontaripassarono molto tempo a Rilima, facendoun lavoro pionieristico per risolvere iproblemi di riavvio delle attività; il 28marzo 1999 il Centro S. Maria fu uffi-cialmente riaperto.Il settore strettamente ospedaliero rimaseinattivo fino al 2000; ricominciò più tardicon le missioni dei “Medici Senza Va-
canze”, una ONG di medici belgi chedurante le ferie per svolgeva missioninei paesi in via di sviluppo, ma ricominciòanche grazie alla presenza e alla colla-borazione della Fondazione Don CarloGnocchi, che portò nel Centro S. Mariatutta la propria grande esperienza nelsettore della riabilitazione e della forma-zione del personale sanitario.L’associazione Augere prima, e la nostrafondazione “Rilima Auigere” poi si rita-gliarono invece il compito di provvederealla ristrutturazione edilizia e alla realiz-zazione di tutta l’impiantistica.A vent’anni di distanza, il Centro S.Maria dispone attualmente di- accettazione, ambulatori per le visite,
radiologia, laboratorio di analisi, duesale operatorie, tre sale di degenza;
- palestra, sala polivalente, refettorio, cu-cina, cappella, uffici amministrativi, la-vanderia, magazzini;
- due grandi cisterne (più numerosi ser-batoi) per la raccolta delle acque piovaneper far fronte alla cronica scarsitàd’acqua della zona.
Oggi la nostra Fondazione è impegnatanella ristrutturazione del padiglione SanGiuseppe, un edificio collocato a latodel Centro, e il cui rifacimento metterà adisposizione nuovi posti letto. Le risorseper far fronte a questa imponente moledi lavori sono venute e vengono tuttoradalla solidarietà di moltissime persone,che con continuità e perseveranza so-stengono l’impegno finanziario della no-stra Fondazione. Alle celebrazioni diluglio “Rilima Augere” sarà presente conalcuni suoi delegati, che però avrannoaccanto- anche se solo con il cuore -tutti i volontari che negli anni hanno la-vorato al progetto del Centro S. Maria etutti i benefattori che con il loro contributone hanno permesso la crescita.
CdA di “Rilima Augere”
Giochi riabilitativi Il Centro
La scuola La sala operatoria
Notizie da Rilima: il Centro compie 20 anni
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Buon giorno a tutti da Casa S. Maria! Oggi vogliamocondividere con voi l’esperienza di un pomeriggio
diverso vissuto dai nostri anziani. Al termine delle feste Pa-squali, una persona che aveva vinto un uovo di 5kg allalotteria, non volendo mangiarselo tutto, ha pensato bene didonarlo al servizio animazione per aprirlo con i nostri nonni.Durante uno dei nostri pomeriggi musicali, abbiamo decisodi aprirlo. Immaginatevi che gioia e che stupore quando inostri nonni si sono trovati davanti questo uovo gigante!!
Subito si è fatta avanti unanostra ospite e con vari pugnisferrati con forza, è riuscitanell’intento di romperlo. Così,un pezzettino per uno, ab-biamo fatto una bella festaall’uovo di cioccolato!!!
Le animatriciChiara e Cinzia
I l prossimo 29 giugno la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolocoinciderà con quella del Cuore Immacolato di Maria a
cui è dedicato il nostro Istituto.Quest’anno la Festa della Casa Monsignor Speranza sarà oc-casione per festeggiare i 65 anni dalla fondazione:alle ore 10.30 verrà celebrata la S. Messa nel parco con labenedizione dei nuovi lavori eseguiti nei primi mesi del2019... e non mancheranno alcune piacevoli sorprese!!!Durante il pomeriggio poi, i festeggiamenti proseguirannocon una fresca merenda e buona musica per quanti vorrannointervenire. Non ci resta che salutare augurando a tutti unfelice inizio d’estate,
le animatrici Valentina, Grazia, Anastasia e Linda
65° ANNIVERSARIO DALLA FONDAZIONE
UN POMERIGGIO DIVERSO DAGLI ALTRI
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Battezzati in Cristo
Sposi in Cristo
MARTINA SONZOGNI di Paolo e Veronica Roncolinata il 20 novembre 2018 - battezzata il 7 aprile 2019
LEONARDO INVERNIZZI di Mirko e Monica Ferrarinato il 10 novembre 2018 - battezzato il 7 aprile 2019
SIMONE ROTA di Alessandro e Eleonora Pacchiananato il 24 gennaio 2019 - battezzato il 28 aprile 2019
MICHELA FERRARIS e MICHELE REGAZZONIsposati il 26 aprile 2019
Al nostro carissimo collaboratore CESARE CORTINOVIS che il prossimo25 luglio raggiunge il traguardo degli 80 anni! Un caloroso edaffettuoso augurio da tutta la nostra Unità Pastorale. Grazie di cuoreCesare, per tutto l’aiuto e la disponibilità e l’amicizia che sempredimostri in ogni realtà di vita delle nostre parrocchie. Il Signore ti be-nedica! AUGURI!!!
Rico
rdia
mol
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MARCELLA CERONIin Sonzogni
† 12 settembre 2004
ROCCOSONZOGNI
† 7 luglio 2014
GIULIANOSONZOGNI
† 19 luglio 2006
PIETROSONZOGNI
† 16 dicembre 2013
ORSOLA GERVASONIin Pellegrini
† 13 maggio 2007
PIETROPELLEGRINI
† 11 maggio 2015
VIRGINIOFUSTINONI
† 27 maggio 2013
INES CATERINASONZOGNI ved. Fustinoni
† 3 aprile 2018
GIUSEPPEFERRARI
† 17 agosto 2017
RINA DE SIMOIved. Ferrari
† 14 luglio 2018
VITTORIOPOLLI
† 27 luglio 2007
ANNAMARIA STOPPANIved. Polli
† 10 giugno 2012
CARLORINALDI
† 2 giugno 1978
MIRELLA RINALDIin Mosca
† 28 maggio 2004
MARIKARINALDI
† 3 agosto 2007
SALVATOREFUSTINONI
† 29 agosto 1988
GIOACHINOFUSTINONI
† 28 dicembre 2017
ANGELA SONZOGNIved. Fustinoni† 7 luglio 1993
PIETROFUSTINONI
† 3 luglio 1998
GIUSEPPEAVOGADRO
† 31 luglio 1987
GIANNINOSARI
† 3 luglio 1993
GIOVANNIPELLEGRINELLI
† 25 giugno 1997
CAMILLORUGGERI
† 29 ottobre 1979
CATERINA LICINIved. Ruggeri
† 11 luglio 2005
CARLORUGGERI
† 10 marzo 2013
MARIA RABBIOSIved. Cattaneo
† 15 luglio 2016
ANGELOMAZZOLENI
† 30 giugno 2008
SERGIOCOLLEONI
† 15 luglio 2008
IRMA LAZZARONIved. Magni
† 21 giugno 2009
ZELINDA CALVIved. Carrara
† 1 luglio 2009
ORSOLA PESENTIved. Pesenti
† 4 luglio 2018
ROSA FUSTINONIin Belloli
† 12 settembre 2018
ALBERTOGHISALBERTI
† 26 marzo 2019
GIANCARLOCERONI
† 2 aprile 2019
FRANCESCOPESENTI
† 17 giugno 2010
DANIELA PESENTIin Sonzogni
† 30 giugno 2015
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LIVIANA POZZIin Marchesi
† 14 aprile 2019
GABRIELEROTA
† 3 aprile 2019
GIULIANOPESENTI
† 18 aprile 2019
don ETTOREVITALI
† 19 giugno 2002
don BARNABALAZZARONI
† 28 luglio 2017
LUCIA DI LEOved. Sonzogni
† 13 maggio 2019
Grumello de’ Z.
Hanno raggiunto la casa del Padre12- Alberto Ghisalberti, di anni 84 il 26 marzo13- Giancarlo Ceroni, di anni 81 il 2 aprile14- Gabriele Rota, di anni 20 il 3 aprile15- Liviana Pozzi in Marchesi, di anni 65 il 14 aprile16- Giuliano Pesenti, di anni 80 il 18 aprile17- Giuseppe Sonzogni, di anni 91 il 22 aprile18- Achille Dolci, di anni 70 il 24 aprile19- Angela Brevi ved. Quadri, di anni 99 il 4 maggio20- Celestina Boggiano ved. Rinaldi, di anni 82 il 17 maggio
Grumello de’ Zanchi1- Lucia Di Leo ved. Sonzogni, di anni 83 il 13 maggio
A mio fratello Achilleinnamorato della vitae di tutto il creato.In lungo e in largolui ha viaggiato....a piedi, in bici, in motosi è spostato pervisitare il mondo erestarne incantato...
Da ragazzo mi portavi a ballaresolo con te il bughi-bughisapevo saltellare.All’altare come mi sposa mi hai accompagnatoperché il papà se ne era già andato.
Ogni anno da vero “Babbo Natale”tutti sapevi accontentaresenza nessuno dimenticare.Alla tua sorellina amata “Pipoti”tutto il cuore hai saputo donareperché così era il tuo modo di amare.
Anche il Doblò hai acquistato perun trasporto agevolato.Ogni sua richiesta accontentavi ecosì un po’ la viziavi.
Una donna al tuo fianconon c’è mai stata perchéquella che amaviin Paradiso è volata.
Grande lavoratore tu sei statoe all’estero ti sei spostatoper un guadagno assicurato.In Svizzera, in Camerun, nel Mar del Nordhai operato e una grande orma hai lasciato.
Un vero maestro tu sei statoper tutti gli operai che haiaddestrato e ora constima e simpatia riconosconola tua maestria.
Troppo presto ci hai lasciatoma ringrazio Dioche ti ha donato.In punta di piedi te ne sei andatocome nel tuo stile, così riservato.
Un grande vuoto hai lasciatoe non verrà mai colmato.Ora continua a viaggiarenelle praterie del cielosulle ali dell’arcobaleno.
Tante cose potrai ancora raccontaredi quanto hai saputo seminare eil tuo esempio di umiltàci guidi fino all’eternità.
Ciao fratelloneUn bacione
Rachele
ACHILLEDOLCI
† 24 aprile 2019
LUCAPALAZZI
† 16 giugno 2016
Tu sei... la prima stella delmattino. Tu sei...Caro Luca, sei sempre conme: in ogni gesto, in ognisguardo, in ogni parola, inogni pensiero, in ognisorriso, in ogni lacrima.Mi manchi tanto.Con Amore, Mamma
PAOLOVITALI
† 29 giugno 2014
Il ricordopiù bello...quello cheti strappaun sorrisoe unalacrima
Cara Angela, sono qui a scrivere due semplici righe di ricono-scenza per tutto quello che hai regalato e donato alla nostra co-munità. La preghiera e la testimonianza di donna coraggiosa eforte nel trasmettere alle nostre generazioni questi grandi valori.Non è così a caso, che quando vengono a mancare persone “diuna certa età”, ci ritroviamo appunto a riscoprire queste loro doti.Per quello che posso raccontare e scrivere, era sempre bello ve-derti arrivare in chiesina della Foppa a vivere insieme alla con-trada la celebrazione della S. Messa, quella feriale e quella dellanostra amata novena in preparazione alla festa di Maria Bambina.Non dimenticherò mai quel giorno dei miei primi mesi di sagrista, quando chiamandomiper nome e preso a braccetto mi chiedesti: “Che manéra isse zùen tè sircàt fò dé fa òl se-grestà”? E io semplicemente ti risposi: “Perché don Giulio mi ha chiesto se volevo provarea fare il sacrista”! E al termine della nostra chiacchierata, prima di salutarci mi avevi augu-rato: “Sìrca de fa sèmper ol brào e dé ulì bé a la zét”! Porterò sempre nella memoria questotuo consiglio prezioso e ringrazio il Signore per averti messo sul mio cammino personalee di fede e per avermi dato la possibilità di venirti a trovare in occasione del tuo 99mocompleanno, trascorrendo un bellissimo momento familiare facendo due chiacchiere eripercorrendo certi avvenimenti. Ora, dal cielo dove hai raggiunto le persone a te più care,ti chiediamo di accompagnare, di pregare e proteggere la nostra comunità. Anche tu, in-sieme a tua sorella Ginetta, serbavi in cuore il desiderio di vedere la chiesina della Fopparestaurata e messa nel suo splendore più lucente. Nella prossima novena ti promettiamodi celebrare il tuo ricordo nella preghiera con uno spirito di semplicità e di serenità, quelleche sapevi infondere tu in noi. E se dovessimo mancare in qualcosa, tiraci le orecchie, per-ché ne abbiamo veramente bisogno. Quel bisogno di ritrovare l’armonia, la spiritualità el’interiorità, che ci avete trasmesso e testimoniato in vita.
Giorgio Sacrista
ANGELA BREVIved. Quadri
† 4 maggio 2019
Alcune date dell’estateCRE 2019 da LUNEDÌ 17 GIUGNO a VENERDÌ 12 LUGLIO (dalle 9.30 alle 18)
VITA COMUNE TOSCANA3ª MEDIA - 1ª SUPERIOREda LUNEDÌ 15 LUGLIOA DOMENICA 21 LUGLIO
SAGRA S. LORENZO2-3-4 AGOSTO,7-8-9-10-11 AGOSTO
VITA COMUNE FUTURA3ª MEDIAad inizio settembre
VACANZA IN VAL DI NON per le famiglie1) da domenica 11 agosto
a sabato 17 agosto2) da domenica 18 agosto
a sabato 24 agostoInfo: da don Pasquale
VITA COMUNE AL MARE dalla 2ª alla 5ª superioreda LUNEDÌ 22 LUGLIO A DOMENICA 28 LUGLIO