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Laboratorio teatrale La quarta dimensione. Il teatro il luogo per eccellenza dove si ha la possibilit di sperimentare un altro mondo che non si pu vedere dall'esterno e che esige una finzione consapevolmente giocata. Se il gioco d ai bambini la possibilit di trasformare in azione l'immaginazione, il teatro d le prove di ci che si racconta, che non la realt, ma un mondo diverso da quello che c' gi, ma ugualmente vero, proprio perch immaginato. Solo chi entra nel gioco pu vedere. L'arte ha questo potere: sfonda la realt delle apparenze. Rende giustizia all'invisibile. E, soprattutto, nella potenza del doppio propria del teatro, restituisce ai bambini il loro spazio: lo spazio della continua ricerca. Leducazione al teatro, alla teatralit. Dal senso del movimento nello spazio, allimportanza del gesto e della parola che lo accompagnano, limportanza del lavoro corale. I bambini sono abituati ormai a lavorare da s e per s, hanno perso quel senso del lavoro di gruppo. E qui entra in gioco la figura dell'insegnante di teatro. Il bambino pensa solo al piacere e inconsapevolmente impara, cresce, fa esperienze, comunica, tutto grazie al gioco, quella forma di apprendimento e libert che non dovrebbe mai mancare a un bambino, e nemmeno a un adulto. Ecco, l'insegnante di teatro, inventore di mondi fantastici, inventore e domatore di fantasia, una guida che pu accompagnare il bambino nei mondi del suo immaginario aiutandolo a ricavarne il massimo del godimento e dellapprendimento. Un guardiano del proprio mondo immaginativo. A chi crede nella necessit che l'immaginazione abbia il suo posto nell'educazione; a chi ha fiducia nella creativit infantile; a chi sa quale valore di liberazione pu avere la parola. Tutti gli usi della parola a tutti. Mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perch tutti siano artisti, ma perch nessuno sia schiavo. Gianni Rodari Attivit Attraverso le attivit del laboratorio (esercizi, danze, racconti) il bambino potr sperimentare la voce, i sentimenti attraverso il proprio corpo, il gesto, gli oggetti, i colori. Sperimentare e riconoscere le proprie reazioni di fronte un'emozione, una musica, un racconto, sviluppando i cinque sensi. Inventando storie il bambino approfondir e dar voce al proprio bagaglio dimmaginazione, esplorer il proprio mondo immaginario. Alimenter, inoltre, il pensiero divergente e sar quindi sempre aperto a nuove idee, sempre diverse e pronto a reagire ad ogni situazione. Attraverso linvenzione di personaggi e di storie il bambino tende spesso, inconsciamente, a trasferire il proprio vissuto nella storia inventata; questo in alcuni casi potrebbe assumere un valore terapeutico. Si utilizzeranno le teorie di Rodari per scrivere storie, individuali o collettive, attraverso il binomio fantastico e lipotesi fantastica. Grazie alla sequenze di Propp si costruiranno trame avvincenti. Il momento della narrazione sar fondamentale, raccontare la fiaba creer un filo sottile che legher il narratore al bambino, grazie a questo, finito il racconto, si potranno elaborare diverse modalit di lavoro. La fiaba pu essere disegnata, danzata e drammatizzata. Viene indagata in tutte le sue parti e il bambino, in ognuno di questi tre momenti potr elaborarla liberamente, portando alla luce personaggi e fatti che lhanno colpito in particolare, oltre alle sensazioni e ai sentimenti. Programma dettagliato Lo spazio teatrale: Presa coscienza dello spazio fisico che ci circonda. Muoversi liberamente nello spazio dellazione teatrale. Rilassamento. Il riscaldamento: preparazione del corpo alle azioni che dovr compiere. Il riscaldamento pone laccento sullimportanza di ascoltare tutte le parti del nostro corpo, anche e soprattutto quelle pi piccole. Il riscaldamento da fermi e il riscaldamento in movimento. Entrare in rapporto con gli altri: entrare in rapporto tra loro con il corpo con una serie di esperienze che servono a stimolare, affinare il rapporto con gli altri , anche con il corpo degli altri, non sono utili solo ai fini dellespressione teatrale, ma aiutano i ragazzi a crescere pi tranquilli e sicuri, capaci di maggior fiducia, rispetto e attenzione nei confronti dei compagni. Il mimo: portare lattenzione sulle posizioni, i gesti, le camminate, gli atteggiamenti che possono essere utili per identificare un personaggio. Perch poi, nel teatro a questo livello, un personaggio essenzialmente quello che si vede. La voce: tipicamente tutti i ragazzi hanno moltissima voce quando si inseguono nei corridoi o nel cortile, ma in molti poi la voce sparisce durante le interrogazioni o anche quando si fa teatro. Utilizzo di vari giochi che vanno dal canto, alla voce in rapporto con il gesto, allinvenzione di voci per personaggi specifici ecc. ecc. Gli oggetti: si tratta di utilizzare alcuni oggetti, dai pi comuni a quelli pi sofisticati, per inventare storie. Le azioni teatrali: si entra nel vivo dellimprovvisazione teatrale nella maggior parte dei casi a cura dei ragazzi in modo da sviluppare in loro un senso critico e di autocritica. Le storie per il teatro: creazione e realizzazione di storie utilizzando vari generi (comico, giallo, fantastico, ecc.) A chi rivolto Il laboratorio rivolto alle classi della scuola primaria. Finalit didattiche . Conoscere le proprie potenzialit espressive nei diversi linguaggi artistici. . Potenziare l'espressivit in ogni linguaggio. . Potenziare la collaborazione del gruppo classe, la tolleranza e la cooperazione. . Stimolare la comprensione e l'elaborazione di un testo. . Approfondire la conoscenza linguistica e sperimentarne diversi registri e ambiti di applicazione. . Aumentare la propria autostima soprattutto in condizioni di confronto con l'altro. Informazioni Il laboratorio si svolger da novembre a maggio, con cadenza settimanale. Terminer nel mese di giugno con un saggio finale. Ogni incontro avr una durata di 60 minuti. Si consiglia abbigliamento comodo, scarpe da ginnastica e calzini antiscivolo. Il costo, comprensivo delle attivit e dei materiali utilizzati, di 5 mensili per ciascun bambino. Presentazione educatore Silvia Trinchera, laureata alla facolt di Lettere e Filosofia in DAMS Teatro all'Universit di Bologna, attualmente laureanda nel corso di specializzazione in Linguistica presso Roma Tor Vergata con una tesi in neurolinguistica, uno studio sul cambiamento delle funzioni neuronali e della corteccia nei nativi digitali e touchscreen. Ha studiato tecniche d'attore, di regia e drammaturgia con diversi maestri del teatro contemporaneo: da Eugenio Barba e gli attori dell'Odin Teatret, a registi come Claudio Longhi e storici del teatro come Marco De Marinis. Ha lavorato per quattro anni a Cesena con la Socetas Raffaello Sanzio. Ha frequentato il corso formativo, Lo Spazio TeatroGioco e C'era una volta, c', ci sar, per operatori teatrali nelle scuole presso il Centro I Girasoli Teatro di Roma e il corso per insegnanti di teatro nelle scuole condotto da Chiara Guidi della Socetas Raffaello Sanzio. Collaborando con diversi istituti del territorio di Anzio, Nettuno e Roma promuove spettacoli e laboratori teatrali dedicati a bambini e adolescenti. Attualmente si occupa di formazione attoriale e di teatro infantile e ha fondato l'associazione Prospettiva Inversa con sede a Nettuno e Anzio. La coordinatrice dei progetti dott.ssa Silvia Trinchera