la gazzetta dello sport (03-03-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 3 marzo 2015 anno 119 - numero 52 euro 1,40 9 771120 506000 50 3 0 3> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano ROSSONERI IN CRISI Milan, girone-no Inzaghi è isolato Da Verona a Verona, 19 gare da 14° posto. Pippo diventa primo accusato OLIVERO A PAGINA 13 BREGA, DALLA VITE A PAGINA 12 ICARDI RINNOVA Lento e smarrito L’Inter cerca il vero Kovacic 12 DA NON PERDERE 1 Extratime: Kakà e Villa le nuove stelle negli Usa E per il soccer è boom INSERTO DI 8 PAGINE Da Nibali a Contador: la Tirreno-Adriatico schiera un cast mai visto MARABINI A PAGINA 31 Il mondiale di sci velocità è sempre casa Origone Ma stavolta vince Ivan MOLINARO A PAGINA 35 2 3 MAGIA DI TEVEZ, 1-1 DI KEITA IN 10. MA I GIOCHI SEMBRANO FATTI VIA LIBERA JUVE L’esultanza dei giocatori della Juve a fine partita INSIDE Mateo Kovacic, 20 anni CATAPANO, LAUDISA, PICCIONI PAG. 21 IL CASO Malagò sul Parma attacca Tavecchio «Fuori i colpevoli» 21 Schiarita al Parma. Oggi il sindaco Pizzarotti ha incontrato una cordata di imprenditori guidata da Wanna Marchi IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w BOCCI, CATAPANO, CECCHINI, CENITI, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO, PICCIONI, PUGLIESE, STOPPINI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11 Il pari tiene lontano la Roma: +9 con vista scudetto L’ANALISI di Gianni Valenti FIORENTINA E TORO LA FORZA DEL PROGETTO L'ARTICOLO A PAGINA 25 C’è una parola che accomuna la bella stagione di Fiorentina e Torino, due tra le squadre più in forma del campionato che ci stanno facendo fare bella figura anche in Europa. La parola è progetto... 25 CALAMAI A PAGINA 17 Vincenzo Montella, 40 anni È TORNATO L’AMORE MONTELLA GUIDERÀ I VIOLA NEL FUTURO 17 BRAMARDO A PAGINA 16 DARMIAN-GLIK-MAXI I SOLDATI DI VENTURA LANCIANO I GRANATA 16 QUI ROMA Rimonta senza Totti-De Rossi Garcia: «Non è ancora finita» Kamil Glik 27 anni QUI JUVE Apache alla Pirlo: segnali tricolori Furia Allegri «Siamo spariti» IL COMMENTO di Fabio Licari COL BORUSSIA SERVIRÀ PIÙ CATTIVERIA L'ARTICOLO A PAGINA 25 Un pari all’Olimpico la Juve l’avrebbe firmato in anticipo con i pugni al cielo: eppure questo 1-1 sa di spreco, di match-ball perso per strada un’altra volta, e insinua qualche ombra in prospettiva Borussia. Paradosso del calcio: neanche la Roma può esaltarsi per un risultato che allontana il Napoli ma è terreno perso sulle emergenti Lazio e Fiorentina. Primo tempo senza sussulti, poi l’argentino dà la scossa su punizione, Torosidis viene espulso. I bianconeri perdono il controllo della gara e l’occasione di allungare, anche se nella corsa al titolo, grazie agli scontri diretti, sono virtualmente a +10. I giallorossi si consolano col +4 sul Napoli 25 Totti lascia il posto a Nainggolan

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 martedì 3 marzo 2015 anno 119 - numero 52 euro 1,409

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, c1,

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B M

ilano

ROSSONERI IN CRISI

Milan, girone-noInzaghi è isolatoDa Verona a Verona, 19 gare da 14°

posto. Pippo diventa primo accusato

OLIVERO A PAGINA 13BREGA, DALLA VITE A PAGINA 12

ICARDI RINNOVALento e smarrito

L’Inter cercail vero Kovacic

12 DA NONPERDERE

1 Extratime: Kakà e Villale nuove stelle negli UsaE per il soccer è boomINSERTO DI 8 PAGINE

Da Nibali a Contador:la Tirreno-Adriaticoschiera un cast mai vistoMARABINI A PAGINA 31

Il mondiale di sci velocitàè sempre casa Origone Ma stavolta vince IvanMOLINARO A PAGINA 35

2

3

MAGIA DI TEVEZ, 1-1 DI KEITA IN 10. MA I GIOCHI SEMBRANO FATTI

VIA LIBERA JUVE

L’esultanza dei giocatori della

Juve a fine partita INSIDE

Mateo Kovacic, 20 anni

CATAPANO, LAUDISA, PICCIONI PAG. 21

IL CASOMalagò sul Parmaattacca Tavecchio«Fuori i colpevoli»

21

Schiarita al Parma. Oggi il sindaco Pizzarotti ha incontrato una cordata di imprenditori guidata

da Wanna Marchi

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

BOCCI, CATAPANO, CECCHINI, CENITI, DELLA VALLE, FROSIO, GRAZIANO, PICCIONI, PUGLIESE, STOPPINI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11

Il pari tiene lontano la Roma: +9 con vista scudetto

L’ANALISI di Gianni Valenti

FIORENTINA E TOROLA FORZADEL PROGETTO

L'ARTICOLO A PAGINA 25

C’è una parola che accomuna la bella stagione di Fiorentina e Torino, due tra le squadre più in forma del campionato che ci stanno facendo fare bella figura anche in Europa. La parola è progetto...

25

CALAMAI A PAGINA 17 Vin

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È TORNATO L’AMOREMONTELLA GUIDERÀI VIOLA NEL FUTURO

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BRAMARDO A PAGINA 16

DARMIAN-GLIK-MAXII SOLDATI DI VENTURALANCIANO I GRANATA

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QUI ROMARimonta senzaTotti-De RossiGarcia: «Non è ancora finita»

Kam

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QUI JUVEApache alla Pirlo:segnali tricoloriFuria Allegri«Siamo spariti»

IL COMMENTO di Fabio Licari

COL BORUSSIASERVIRÀ PIÙ CATTIVERIA

L'ARTICOLO A PAGINA 25

Un pari all’Olimpico la Juve l’avrebbe firmato in anticipo con i pugni al cielo: eppure questo 1-1 sa di spreco, di match-ball perso per strada un’altra volta, e insinua qualche ombra in prospettiva

Borussia. Paradosso del calcio: neanche la Roma può esaltarsi per un risultato che allontana il Napoli ma è terreno perso sulle emergenti Lazio e Fiorentina.

Primo tempo senza sussulti, poi l’argentino dà la scossa su punizione, Torosidis viene espulso.I bianconeri perdono il controllo della gara e l’occasione di allungare, anche se nella corsa al titolo,grazie agli scontri diretti, sono virtualmente a +10. I giallorossi si consolano col +4 sul Napoli

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Totti lascia il posto a Nainggolan

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COME È CRESCIUTO IL DISTACCO NELLE ULTIME 10 GIORNATE

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Giornata 25ª16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª

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18ª giornataRoma-Lazio 2-2Napoli-Juventus 1-3

19ª giornataPalermo-Roma 1-1Juventus-Verona 4-0

20ª giornataJuventus-Chievo 2-0Fiorentina-Roma 1-1

24ª giornataJuventus-Atalanta 2-1

Verona-Roma 1-1

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GDS

Juve, pari e fattaPunto scudettoLa Roma si sveglia soltanto alla fine 1Non è in discussione il successo finale dei bianconeri che però non hanno più il «killer instinct». Al gol di Tevez risponde Keita in un finale nel quale Garcia fa i cambi giusti. Ma serve un centravanti

Sebastiano VernazzaROMA

C hi l’avrebbe mai detto, laJuve mostra una venabuonista. A meno di mez-

z’ora dalla fine aveva in manopartita e scudetto. Sopra di ungol e in superiorità numericapoteva schiacciare la Roma,spedirla a meno dodici e con-centrarsi in esclusiva sullaChampions, ma quella che una

volta chiamavano Signora Omi-cidi ha smarrito il «killer istin-ct», si è fatta rimontare. Nulla digrave, lo scontro diretto del-l’Olimpico ha detto che la Juvemerita di vincere il suo quartocampionato di fila, e a 13 gior-nate dalla fine 9 punti di van-taggio, col favore degli scontridiretti, sono un margine ottimoe abbondante, Negli ultimi ventiminuti la Juve però non ha fattola Juve, si è travestita da onlusumanitaria e Gigi Buffon, uno

juventino vero, si è imbestialitodi brutto, come se non ricono-scesse più la squadra.

GIUSTO COSÌ È giusto che unapartita bruttina e nervosa sia fi-nita in pareggio, è giusto che laRoma non faccia suo lo scudettoa onta di innumerevoli prono-stici estivi. Ieri, per un’ora, laRoma è rimasta più che altro ag-grappata allo status quo dello0-0. Meglio aumentare di unpunto il vantaggio sul Napoli

terzo che lanciarsi in un impro-babile inseguimento della capo-lista, questo si percepiva. E cosìè andata. In una notte in cui perscuotere i suoi Garcia ha dovutotogliere Totti e De Rossi, resta lacertezza del punto guadagnatosul Napoli, più quattro sul terzoposto. Settimo pareggio roma-nista nelle ultime otto gare diSerie A, sesto di fila in casa: contran tran simili non si va lonta-no. L’imbattibilità dura da 15turni, ma il non perdere pagapoco, la pareggite uccide i so-gni. Ma sì, il campionato è fini-to, andate in pace. L’ha vinto laJuve ed è giusto così.

NOIA E NERVOSISMO Di radocapita di assistere a partite in cui per l’intero primo tempo nonsi trova traccia di tiri in porta. Èsuccesso ieri sera all’Olimpico,zero conclusioni nello specchiodurante i primi 45’. Nelle note dicronaca soltanto un diagonaledi Tevez verso la fine, con palla

fuori, causa deviazione di Ma-nolas. Qualche spunto di Licht-steiner, uno sprint di Evra sullasinistra e null’altro. Calma piat-ta, noia diffusa. Gli unici brividili hanno regalati due «entratac-ce» romaniste in partenza. Laprima di De Rossi su Vidal al se-dicesimo secondo di gioco,tackle che ha ricordato la «zom-pata» di Tardelli su Rivera in unpreistorico Juve-Milan e che Or-sato ha scelto di non punire colgiallo. La seconda di Totti su Li-chtsteiner poco dopo, scivolataa vuoto che al capitano è costatauna ramanzina. Due indizi fan-no una prova, evidente la suddi-tanza di Orsato nei confronti deidue califfi. A farne le spese è sta-to il soldato semplice Torosidis,primo ammonito giallorossoper fallo su Evra. Orsato, che vo-leva arbitrare all’inglese e pocoammonire, ha finito per estrarreun rosso e undici gialli, compre-si i due sventolati sotto il nasodell’espulso Torosidis.

7La Roma ha pareggiato 7 delle ultime 8 partite (5 col punteggio di 1-1): i giallorossi non perdono da 15 giornate

IL NUMERO

Serie ARIl big match

Francesco Totti e DanieleDe Rossi seguono la partitadalla panchina, entrambi sonostati sostituiti dal tecnico Garcia

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

3MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RISVEGLI E SOSTITUZIONIQualcosina di più e di meglio siè visto nella ripresa. La partita siè animata quando è stata scolli-nata l’ora di gioco. Fallo di Toro-sidis su Vidal lanciato versol’area, secondo giallo ed espul-sione per il greco. Tevez ha tra-sformato la punizione con bellostile, alla Platini, e ha dimostra-to che sui calci piazzati in que-sta Juve c’è vita oltre Pirlo. Aquel punto Garcia ha fatto quelche fa da qualche tempo, ha tol-to Totti e De Rossi, gli intoccabilidella casata. Qualcosa di affineaveva architettato Ranieri con-tro la Lazio nel 2010 e aveva poivinto quel derby. Ieri sera l’usci-ta dei due «vecchi» re dei SetteColli ha scosso la squadra, gli in-nesti di Iturbe e Nainggolanhanno portato velocità e forza, ein dieci contro undici la Roma èriuscita nell’impresa di metterealle corde la Juve. Ha riacciuffa-to la partita con Keita, bravo asfruttare di testa una punizione

di Florenzi, subentrato a Ljajic,segno che Garcia ha azzeccatole sostituzioni. Con un po’ di psi-canalisi d’accatto si potrebbe di-re che Garcia ha ucciso il padre ela madre, De Rossi e Totti, insenso metaforico, ma non è laprima volta che accade, per cuiandiamoci piano, si fa presto aessere smentiti. Però l’eternitànon è per nessuno e forse è giu-sto il momento di interrogarsi.Se la Roma vuole rivincere unoscudetto, deve avere la forza diimmaginarsi oltre chi l’ha resagrande negli ultimi vent’anni.

CONCLUSIONI I report dicono

che la Roma ha fatto suoi pos-sesso palla – 58,4% a 41,6 – esupremazia territoriale, 58% a42. Numeri che contano fino aun certo punto. La Juve ha di-sputato la partita che si eraprefissa, aspettare e ripartire,e sulle fasce, dove Gervinho eLjajic avrebbero dovuto dispie-gare un’incontenibile potenza,per un’ora e passa si sono nota-ti di più Lichtsteiner ed Evra.La predominanza della Romaè stata sterile. Il pallone giravain lungo e in largo, ma in areasi entrava poco e di meno an-cora si tirava. I campionati livinci coi centravanti veri, noncoi falsi nove: Pruzzo nel1983, Batistuta nel 2001. LaRoma, dopo 25 turni, non haattaccanti in doppia cifra:Ljajic 8 gol, Totti 5 e Gervinho2. No, non si vincono così gliscudetti. Non per caso il capo-cannoniere ce l’ha la Juve, Te-vez con 15 reti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RIl pari giallorosso in dieci contro undici e con l’uscita dei simboliTotti e De Rossi

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 58 25 17 7 1 52 14

ROMA 49 25 13 10 2 38 19

NAPOLI 45 25 13 6 6 44 31

LAZIO 43 25 13 4 8 43 27

FIORENTINA 42 25 11 9 5 37 24

SAMPDORIA 39 25 9 12 4 32 28

GENOA 36 24 9 9 6 36 29

TORINO 36 25 9 9 7 28 25

INTER 35 25 9 8 8 39 32

MILAN 34 25 8 10 7 35 30

PALERMO 34 25 8 10 7 38 39

SASSUOLO 29 25 6 11 8 29 38

UDINESE 28 24 7 7 10 26 32

EMPOLI 28 25 5 13 7 25 27

VERONA 28 25 7 7 11 29 44

CHIEVO 25 25 6 7 12 18 30

ATALANTA 23 25 5 8 12 22 37

CAGLIARI 20 25 4 8 13 32 47

CESENA 19 25 4 7 14 24 47

PARMA (-1) 10 23 3 2 18 20 47

* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 7 MARZO SAMPDORIA-CAGLIARI ore 18 (2-2)MILAN-VERONA ore 20.45 (3-1)DOMENICA 8 MARZO, ore 15CESENA-PALERMO ore 12.30 (1-2)CHIEVO-ROMA (0-3)EMPOLI-GENOA (1-1)PARMA-ATALANTA (0-1)UDINESE-TORINO (0-1)NAPOLI-INTER ore 20.45 (2-2)LUNEDÌ 9 MARZOLAZIO-FIORENTINA ore 19 (2-0)JUVENTUS-SASSUOLO ore 21 (1-1)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI15 RETI Tevez (2, Juventus).14 RETI Icardi (2, Inter).12 RETI Menez (6, Milan); Higuain (2, Napoli); Dybala (2, Palermo).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Toni (2, Verona).9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).8 RETI Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (Juventus; 7 nel Genoa); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo).

LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

DE ROSSI, TOTTI E VIDAL GRAZIATITOROSIDIS, OK IL SECONDO GIALLO

Nove ammoniti e un espulso: eppure... Eppure non convince del tutto Orsato (per carità, ha dimostrato personalità e dunque di meritare la designazione), specie per la partenza buonista. Il fischietto di Schio pensa di poter controllare la gara e «perdona» De Rossi, Yanga-Mbiwa e Totti autori di entrate dure, da punire col giallo. Si limita al rimbrotto e quando si rende conto di dover dare un segnale, mostra il cartellino a Torosidis per un fallo meno grave

su Chiellini. Nel primo tempo, manca una punizione alla Roma (braccio di Evra) e il giallo a Vidal (da regolamento) per una mani volontario a interrompereun passaggio diretto a un romanista. Nella ripresa Orsato alterna ammonizioni puntuali (Morata e Yanga-Mbiwa per sgambetti reciproci a distanza di pochi minuti) ad altre dimenticate: la meritava Iturbe (duro su Evra, ma neppure punizione) e ancora Vidal per un fallaccio su Florenzi. Giusto, invece, il secondo giallo per Torosidis, sfortunato nell’incrociare la gamba di Vidal lanciato verso la porta. Per il resto: corretto il cartellino per Marchisio, Vidal e Chiellini (giura sulla sua innocenza nonostante la netta irregolarità). Protesta la Roma per un contatto in area tra Caceres e Keita: bene Orsato, il primo fallo è del romanista.

Orsato mostra il secondo giallo a Torosidis LAPRESSE

Dopo 21 minuti di torpore, arriva il primo brivido della partita.Sulla destra trova spazio Pereyra: cross in mezzo basso per l’accorrente Morata, prima di lui ci arriva Manolas, ma invece dispazzare sfiora il clamoroso autogol con una deviazione di piattoche si perde a pochi centimetri dalla porta di De Sanctis.

Ancora la Juventus pericolosa al 26’: questa volta l’azione sisviluppa sulla sinistra con l’inserimento di Evra, altro pallone nelcuore dell’area giallorossa con Marchisio che manca di un soffio laprobabile deviazione vincente.

La Roma si fa vedere dalle parti di Buffon solo in una occasione:al 29’ traversone dalla trequarti di Holebas verso Keita piazzatodentro l’area della Juve, non perfetto controlla del romanista e ilportiere bianconero può uscire e agguantare il pallone.

Il primo tiro verso la porta al 33’ è di Morata: pallone distantealcuni metri dal palo destro.

Più concreto il contropiede di Tevez al 43’: l’argentino appenaentrato in area tenta il diagonale deviato in angolo da Manolas.

PRIMO TEMPO

PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Tevez (J) al 18’ del s.t.; Keita (R) al 33’

ROMA (4-3-3)De Sanctis; Torosidis, Manolas, Yanga-Mbiwa, Holebas; Pjanic, De Rossi (dal 27’ s.t. Nainggolan), Keita; Ljajic (dal 20’ s.t. Florenzi), Totti (dal 26’ s.t. Iturbe), Gervinho. PANCHINA Skorupski, Curci, Cole, Astori, Spolli, Paredes, Ucan, Verde, Sanabria.ALLENATORE Garcia.ESPULSI Torosidis al 17’ del s.t. per doppia ammonizione (entrambe per gioco scorretto).AMMONITI De Rossi, Pjanic, Yanga-Mbiwa, Nainggolan per gioco scorretto.BARICENTRO MEDIO 53.3 MCAMBI DI SISTEMA 4-3-2dal 18’ s.t.

JUVENTUS (3-5-2)Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dal 45’ s.t. Padoin), Pereyra, Marchisio, Vidal, Evra; Tevez, Morata (dal 38’ s.t. Coman).PANCHINA Storari, Rubinho, Ogbonna, Pogba, Pepe, Llorente, Barzagli, De Ceglie, Matri. ALLENATORE Allegri.ESPULSI nessuno.AMMONITI Evra, Morata, Marchisio, Chiellini, Vidal per gioco scorretto.BARICENTRO MOLTO BASSO 46 MCAMBI DI SISTEMA nessuno.

ARBITRO Orsato di Schio.NOTE paganti 28.058, incasso 1.817.976 euro; abbonati 27.593, quota di 602.751 euro. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 1-4. In fuorigioco 1-0. Angoli 1-5. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.

JUVENTUS

1ROMA

1

Juve subito pericolosa in avvio di ripresa: da Tevez a Vidal checerca un difficile diagonale e quasi fa centro, palla fuori di pochissimo

La Roma resta in dieci dopo 18 minuti: espulso Torosidis per doppiaammonizione, il secondo giallo per un fallo ai danni di Vidal poco fuoril’area di rigore

Sulla punizione successiva la Juve passa: fantastica parabola agiro di Tevez, palla sopra la barriera e poi in rete proprio nell’angolino.

Al 27’ reazione della Roma: punizione dalla trequarti di Florenzi, inarea svetta Manolas e costringe Buffon a una difficile deviazione

SECONDO TEMPO

Al 33’ la Roma trova il pareggio: altra punizione, cross dalla destra diFlorenzi, questa volta è Keita a colpire di testa: Buffon non può nulla enon riesce neppure il salvataggio di Marchisio a un passo dalla linea.

La super punizione calciata da Carlos Tevez: barriera superata,De Sanctis immobile, la Juve passa al 18’ della ripresa ANSA

Page 4: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

4 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DAOGGI

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5MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fIL PERSONAGGIO

TEVEZL’Apache come PirloUna punizione divinadiventa il gol tricolore

Carlos Tevez, 30 anni, ha segnato l’1-0: il gol è arrivato col primo tiro in porta di tutta la partita LAPRESSE

Alessandra BocciROMA

U no squarcio sulla telabianca della partita. Unostrappo sul campionato

che la Roma ha provato a ricuci-re, colorando improvvisamentequella tela che però era già statamarchiata da Carlos Tevez. Aquesto punto pare difficile chela corsa scudetto si riapra: verràil tempo delle scaramanzie, eanche quello del rispetto dovutoagli avversari, ma lo squarcioparla da solo. Carlitos Tevez hacominciato la sua storia italianacon un gol all’Olimpico controla Lazio in Supercoppa, era laJuve di Conte e lui era appenaarrivato in Serie A dopo aver sfiorato il Milan. Ieri Tevez haprobabilmente restituito ad Al-legri lo scudetto del rimpianto etutto quello che il tecnico ex mi-lanista non può dimenticare:l’affare fallito in un giorno digennaio, l’affare fatto dalla Juvetempo dopo.

EUFORIA Le facce parlano. Par-la la faccia di Tevez che corre co-me un folle sotto lo spicchio distadio juventino, parla la facciadi Marchisio, l’ultimo a caderequando la palla del pareggio ro-manista è entrata in porta. Parlala faccia di Chiellini, che ancoranon si è scrollato di dosso la sci-volata fatale contro il Borussia ea Roma con un fallo avvicina laRoma al pareggio. Parlano lefacce dei tifosi che dopo il goldel loro idolo intonano impazzi-ti il coro argentino che ha fattoda mantra al Mondiale in Brasi-le. Qui la rivale non sta perden-do di goleada come la Seleçaocontro i tedeschi, ma per unquarto d’ora, fino al pareggio, laJuve e i suoi fan vivono 15’ dientusiasmo folle, di senso di su-periorità, di dominio della sce-na. Poi la Roma prende il pen-nello e prova a colorare la tela.La Juve resta comunque a +9.

VINCENTE C’è il momento del-l’entusiasmo e quello della ra-gione, e Tevez c’è sempre. Anchequando dice: «Gli ultimi 20’ ab-biamo sbagliato una partita do-ve abbiamo fatto molto bene per70’, sono molto incavolato, co-me Allegri. La Roma era in 10,non possiamo regalare una par-tita così. Siamo una squadra for-te e non mi è piaciuta l’ultimaparte di gara». Prima della sfidadell’Olimpico aveva ricordato a

tutti che i match point non sisprecano, che ci vuole l’atteggia-mento giusto e che la differenzala fa sempre la squadra, mai ilsingolo. Eppure pochi come luipossono simboleggiare insiemela Juventus di Conte e quella diAllegri, le metamorfosi tattichee il filo bianconero che lega il campionato. Il primo matchpoint è arrivato e Tevez l’ha col-to a modo suo perché, come di-

chiarava prima di giocare, civuole l’atteggiamento giusto, ese la Roma perde non cambianulla, ma se vince si può riaprireil campionato. Lui il campionatoha voluto chiuderlo per dedicar-si poi all’Europa e provare a por-tare la Juve più su.

PITTORI Tevez ha il suo mar-chio che non è quello di Pirlo.Pirlo su punizione vuol dipinge-

re, ma Tevez ieri ha fatto pro-prio come Andrea, dopo che pertutta la settimana, come rivela-to da Allegri, si era allenato suicalci da fermo. «Uno cerca di co-piare i grandi campioni – ha poidetto l’Apache –. I miei modelli?Seguo Andrea, che si allenasempre sulle punizioni da ogniposizione». La Roma, dopo lapunizione divina, si è risveglia-ta, ma era tardi. Era già il tempo

di Tevez, che scorre con il primoposto solitario nella classificadei marcatori (con 15 gol), i ti-fosi che urlano impazziti di gio-ia e altre due imprese da com-piere: portare la Juventus in fi-nale di Coppa Italia (vincendocontro la Fiorentina) e superarelo scoglio tedesco il 18 marzo aDortmund. Perché Tevez non èil tipo che lascia una tela bianca.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NUMERO 10DECISIVO

1L’attaccante argentino è sempre nel vivo della manovra juventina. Costruisce, lotta e conclude: solita prova da guerriero a tutto campo, impreziosita da una punizione degna di Pirlo

TOCCHI PER ZONA DRIBBLING RIUSCITI

VERTICALIZZAZIONI

CLASSIFICA PASSAGGI JUVE

Il colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

PALLE RECUPERATE2 567%

PASSAGGI

CORRETTI

39

33 SBAGLIATI 6

PALLE PERSE

12

MINUTI GIOCATI

FALLI SUBITI

0

16

ATTACCO

Marchisio

Caceres

Tevez

Vidal

Pereyra

4834

3333

30

CLASSIFICA TIRITevez

Vidal

Morata

Keita

Manolas

Iturbe

4

22

222

IL PUNTO DA CUIHA CALCIATO IN PORTA

IL GOL

25%% REALIZZATIVA

90

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Serie ARIl big match

� BERNA (CH) Il Feyenoord è stato messo sotto accusa per i comportamenti razzisti e il lancio di oggetti da parte dei suoi tifosi nel corso del match di Europa League di giovedì scorso conto la Roma. Lo annuncia la Uefa. Ma dalla confederazione europea emerge che sotto inchiesta c’è anche il giocatore della Roma Adem Ljajic che, secondo la Uefa, avrebbe «provocato gli spettatori» dopo aver segnato il primo gol contro gli olandesi nella partita di Rotterdam. Responsabilità tutte da dimostrare: il rischio per l’attaccante è di un turno di squalifica. Se così fosse il serbo non salterebbe la doppia sfida agli ottavi con la Fiorentina, sua ex squadra. Infatti l’udienza Uefaè prevista il 19 marzo, giorno della gara di ritorno a Roma. Il club olandese invece dovrà affrontare anche un procedimento disciplinare per le carenze dell’organizzazione. L’arbitro è stato costretto a sospendere la gara, vinta dai giallorossi 2-1, in due occasioni a causa del lancio di una banana di plastica gigante nel primo tempo e per il lancio di oggetti nella ripresa.

DOPO ROTTERDAM

Inchiesta Uefasul Feyenoorde pure su Ljajic

Adem Ljajic, 23 anni AFP

GDS

1Carlos con 15 reti è capocannoniereda solo: «Ma sono incavolato, non si può regalare una gara così»

Page 6: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

6 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Nel facile gioco del senno di poi si può dire che sbagliale scelte iniziali oppure, al contrario, che azzecca i cambi. La Roma più bellasi è persa in autunno, però stavolta ha ritrovato carattere.

IL TECNICOGARCIA

� PASSAGGI 50 � RECUPERI 4� OCC.CREATE 0

I successi masticati soprattutto con il Barça gli regalano senso della posizione e tocco facile: logico che non abbia il ritmo dei giorni belli, però l’incornata di astuzia è ossigeno per il campionato.

PROF. KEITA,MERITA UN 7BOCCIATI DUEGRECI SU TRE

7

� PASSAGGI 29 � CROSS 0� CONTRASTI 0

È l’Ulisse greco della fascia: parte e ritorna vedendola difesa come un’Itaca da blindare. Lo fa finché la squadra è tonica, ma a spazi larghi bastano due entrate su Vidal per mandarlo in doccia.

DE SANCTISNonostante finisca il primo tempo coni guanti immacolati, ha una carica tale da battibeccare all’intervallo con Manolas. Ad ammutolirlo però ci pensa la punizionedi Tevez, che spolvera l’incrocio alla sua destra. Per il resto, riposa quasi.

6

� PARATE 0� RINVII 10� USCITE 1

LE PAGELLE di MASSIMO CECCHINI E MIRKO GRAZIANO

ROMA

6

ORSATO La gara è difficile, però le due nette ammonizioni che risparmia subito a De Rossi e Totti sembrano dire che (quasi) tutto è permesso. Non sarà così perché poi arriverà una pioggia di cartellini (quello a Vidal in netto ritardo), ma il metro univoco ormai non c’è più

TONOLINI 6 MANGANELLI 6

TAGLIAVENTO 6 BANTI 6

IL MIGLIOREKEITA

IL PEGGIORETOROSIDIS

HOLEBASA lungo è l’anello debole della falange greca, non a caso Lichtsteiner e Vidal scelgono di cavalcare le sue zollecon buona continuità.In avanti, poi,si dedica a cross (9) con scarsa precisione, senza contare che perde più palloni di tutti (20).

5

� PASSAGGI 54� CROSS 9� CONTRASTI 6

LJAJICOrmai investito del ruolo di capocannoniere giallorosso, trasloca da destra a sinistra provando a punzecchiareil corpaccione bianconerocon veroniche e accelerazioni. Nella sua ora in campo però gli spazi intasati lo limitano. Chissà se avesse partecipato al gran finale...

5,5

� OCC.CREATE 0� TIRI 0� DRIBBLING 0

PJANICSembra avere lasciato la scatola magica in qualche ripostiglio di Trigoria, visto che non riesce mai ad accendere la luce, soffocato dalla mediana bianconera. Per paradosso, pare svegliarsi sui titoli di coda, quandoa muoverele gambe è l’orgoglio.

5,5

� PASSAGGI 56� RECUPERI 4� OCC.CREATE 1

TOTTIDiciamo la verità, nel suo piùche ventennale duello con la Juventus ha visto compagnie avversari migliori. Nella mediocrità attuale si districa quando i ritmi sono blandi,ma le 16 palle perse e lo zero nei tiri in porta stavolta lo condannano.

5

� OCC.CREATE 0� TIRI 0� DRIBBLING 0

MANOLASDella troika ellenica è il Pie’ Veloce come Achille: toccano a lui gli scatti nelle praterie giallorosse quando la Juve riparte e in fondo è quelloil meglio del suo repertorio Con Moratail duello è da uomini veri, lui lo vince e di testa va anche a sfiorare il gol.

6,5

� PASSAGGI 28� RECUPERI 7� CONTRASTI 1

DE ROSSIIl fallo su Vidal dopo una ventina di secondi pare essere un trailer del classico «Non aprite quella porta». Come dire, non vi avvicinate. Infatti l’azzurro gioca bassissimo a protezione della difesa finché, per l’assalto finale, non serve la corsa del Ninja.

5

� PASSAGGI 49� RECUPERI 2� OCC.CREATE 1

GERVINHOInutile nasconderlo: quando hala palla una gabbia gli si materializza intorno con grande facilità, però il ghepardo dei giorni belli avrebbe regalato almeno 3-4 spunti utili a liberarei compagni, stavolta invece mostra di avere denti e artigli spuntati.

5,5

� OCC.CREATE 1� TIRI 1� DRIBBLING 1

YANGA-MBIWASe vi piacciono i difensoridal piede dolce meglio cambiare canale. Non è un caso chenel gioco del pressing Allegri scelga di lasciarle lui libero. Sul piano della fisicità, però, difficile pretendere di più, recuperando 9 palloni. Ammonito, sarà squalificato.

5,5

� PASSAGGI 37� RECUPERI 9� CONTRASTI 2

FLORENZIEntra dopo l’espulsionedi Torosidis e con lui in campo si segnalano subito due dati: sul suo binarioil ritmo sale e la romanità della squadra resta rappresentata dopo l’uscita dei due totem Totti e De Rossi. Innesto mai banale.

6,5

� PASSAGGI 16� RECUPERI 2� OCC.CREATE 2

Juve ai limiti della perfezione tattica per 70’. Imperdonabile, però, il crollo di concentrazioneche permette alla Roma di rientrare in partita con l’uomo in meno e di avvicinare anche il clamoroso 2-1.

IL TECNICOALLEGRI

� OCC.CREATE 0 � TIRI 4� DRIBBLING 2

Gara di sacrificio, poche palle giocabili. In un lampo, però, l’Apache ipoteca lo scudetto: smarca Vidal, poi steso da Torosidis (espulso il greco), quindi trasforma la punizione con un capolavoro. Vincente!

BONUCCI CON CLASSELICHTSTEINERCOMPITINO

6

7

� PASSAGGI 34 � RECUPERI 6� CONTRASTI 1

Rovina tutto facendosi uccellare da Keita. Peccato, perché fino a quel momento l’uruguaiano si era dimostrato solido in fase di copertura e propositivo anche più avanti, in appoggio ai centrocampisti.

BUFFONNel primo tempo sgranchisce le gambe solo per evitare un calcio d’angolo. Sale in cattedra nella ripresa. È soprattutto lui ad arginare la furia giallorossa dopo il rosso a Torosidis e la perla di Tevez: gran parata su Manolas, sicuro sul missile di Nainggolan, poi due uscite da libero di ruolo.

6,5

� PARATE 2� RINVII 6� USCITE 2

JUVENTUS

6

IL MIGLIORETEVEZ

IL PEGGIORECACERES

LICHTSTEINERGervinho e Ljajic cambiano spessofascia, serve un’attenzione particolare per entrambi. E allora lo svizzero deve dare una mano concreta a Caceres, scegliendo con cura le scorribande in terreno nemico. Si va di compitino, svolto comunque senza sbavature.

6

� PASSAGGI 22� CROSS 5� CONTRASTI 1

EVRAPure lui va in apnea nel quarto d’ora finale, aprendo qualche pericoloso corridoio agli avversari. Approccio invece convincente dietro e in fase offensiva. Un paiodi centri ben fatti mandano in crisi la retroguardia giallorossa: uno, in particolare, è un cioccolatino che Pereyra non gradisce.

6

� PASSAGGI 20� CROSS 2� CONTRASTI 0

PEREYRANon sempre preciso, ma polmoni senza fine. Sporca decine di palloni, innescai contropiedepiù pericolosi, manca la volée vincente su centro di Evra e alla fine è lui a costringere i dirimpettai giallorossia inseguire e a lavorare di vanga. Spinge Pjanic al «giallo».

6,5

� PASSAGGI 30� RECUPERI 10� OCC.CREATE 2

MORATALa sua partita offensiva si riduce a un diagonale a lato. Ma ieri ha mille alibi il baby prodigio spagnolo, costretto a una gara tattica e a gestire palloni davvero poco invitanti. Ci mette comunque tanto cuore, andandoa prendersi falli anche lontano da De Sanctis.

5,5

� OCC.CREATE 0� TIRI 2� DRIBBLING 1

BONUCCIGran recupero che spegne sul nascere una pericolosa ripartenza giallorossa. Di testa le prende tutte, solita tranquillità con la palla fra i piedi: a un certo punto si esibisce pure in un disimpegno vincente di tacco.Nel difficile finale, là dietro è l’unico a non sbandare mai.

6,5

� PASSAGGI 29� RECUPERI 4� CONTRASTI 1

MARCHISIOÈ l’esecutore della strategia di Allegri. Regia intelligente, non certo creativa,in ogni modo efficace e funzionale alla gara impostata. Va spesso a infastidire l’azione di Totti, riparte, poi cala vistosamente e ricorrea maniere più dure. Si incarta sotto portasul gol di Keita.

6

� PASSAGGI 48� RECUPERI 8� OCC.CREATE 2

CHIELLINIPer buona parte della gara non deve nemmeno fare a botte. Totti gira spesso a largo dalla zona calda, e gli incursori giallorossi stimolano raramente il carrarmato bianconero. Il Chiello sbanda però nel finale: è senza senso soprattutto il fallo dal quale nasce l’1-1.

5,5

� PASSAGGI 26� RECUPERI 2� CONTRASTI 1

VIDALSembra quasi che vadano a cercarlo: in meno di 20’ subisce due entratacce firmate De Rossi e Torosidis. Gira a lato da buona posizione, nella ripresa un suo diagonale passa a un centimetro dal palo. Procurala punizione-gol e il rosso a Torosidis.

6,5

� PASSAGGI 33� RECUPERI 7� OCC.CREATE 3

COMANDentro nei minuti finali per cercare di riabbassare un po’ la linea difensivadi Garcia. E il francesino in effetti produce qualche volata interessante che regala ossigeno ai campioni d’Italia.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 1� PASSAGGI 2

6

5 5,5

5,5

Serie ARIl big match

CALENDARIO

Tour de force bianconeroOra la Viola in Coppa ItaliaE Barzagli scalda i motori

C alendario serrato. Giovedìè Coppa Italia. A Torino ar-riva la spumeggiante Fio-

rentina di Montella, semifinaled’andata di una competizione chela Juventus ha messo nel mirino.«Sono troppi anni che non la por-tiamo a casa - ha detto l’a.d. Ma-rotta -, vogliamo andare in fon-do». I bianconeri inseguono la de-cima «Coppetta» e quindi la stel-letta d’argento. Anche la Roma è aquota nove, ma i giallorossi sonogià fuori, eliminati nei quarti pro-prio dalla Fiorentina. Per la sfidaai viola, si annuncia l’ennesimotutto esaurito della stagione.

I NUOVI SPINGONO Oggi sedu-ta leggera per chi ha giocato al-l’Olimpico, carichi normali per glialtri. E non sono da escludere leprime prove tattiche in vista digiovedì. Possibili maglie da titola-re per Matri e De Ceglie, mentreper Sturaro andrà monitoratonelle prossime ore il lieve traumadistorsivo al ginocchio destro cheha impedito all’ex Genoa di pren-dere parte alla trasferta di Roma.

BARZAGLI L’esordio più atteso èperò quello di Barzagli, zero mi-nuti in questa stagione. Il migliorcentrale italiano è pronto, e nelleprossime due settimane lavoreràsodo per rispondere presentenella delicatissima sfida di Dort-mund. Il Borussia stasera saràimpegnato per gli ottavi di Coppadi Germania, sul campo della Di-namo Dresda.

m. gra.© RIPRODUZIONE RISERVATAAndrea Barzagli, 33 anni FORTE

L’EX PARMA

La stoccata di Cassano «La Juve? L’ho rifiutata in quattro occasioni»

«L a Juventus? Non miha mai affascinato,l’ho rifiutata quattro

volte». Parola di Antonio Cassa-no, diretto come di consuetonel raccontarsi ai microfoni diHeroes, su Canale 5. In serataarriva la smentita di Beppe Ma-rotta, perlomeno per il periodoin cui l’a.d. ha lavorato alla Ju-ve: «Con tutto il rispetto per ilragazzo, per il quale provo af-fetto, non l’abbiamo mai cerca-to negli ultimi cinque anni». Nelresto dell’intervista, l’attaccan-te giura di non avere rimpianti.A tormentarlo è piuttosto il ri-

morso per la conclusione del-l’esperienza a Genova, segnatada una lite con l’allora presi-dente doriano Riccardo Garro-ne: «È stato un errore clamoro-so, ho cercato di rimediare. Adistanza di anni non me lo per-dono ancora».

PIANI FUTURI Il futuro resta dadefinire: non è chiaro nemme-no se Cassano — senza squadrada quando ha risolto il contrat-to col Parma nella tempesta —calcherà ancora i campi. Si erascritto dell’interessamento di diverse squadre, l’Inter su tutte,per ingaggiarlo da svincolato.Di certo, dice Antonio, «non mivedrei come allenatore. Preferi-sco il ruolo di direttore sporti-vo, guardare le partite». Chia-rissimo invece l’obiettivo sulpiano personale: «Vorrei essereun eroe positivo per i miei figli».

© RIPRODUZIONE RISERVATAAntonio Cassano, 32 anni GETTY

ITURBEEntra per il capitanoe innesca quel turbo onomatopeico che rimbalza nel suo nome. Sprinte accelerazioni squassanoil ritmo compassato del finale bianconero e, pur con qualche errore di mira, è l’elettroshock che serve al gruppo.

6,5

� OCC.CREATE 0� TIRI 2� DRIBBLING 3

NAINGGOLANEntra per De Rossi e ci si chiede se fosse davvero indispensabile lasciarlo in panchina per la seconda volta di fila. Certo, non hala linearità dei mediani juventini,però ha quella grinta e quella corsa che servono per provare a dare la spallata.

6,5

� PASSAGGI 12� RECUPERI 1� OCC.CREATE 1

PADOINSpiccioli di gara, largo a destra, al postodi uno stremato Lichtsteiner. Giocate semplici: ordinato.

s.v.

� PASSAGGI 0� RECUPERI 0� OCC.CREATE 0

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

7MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

8 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

POSSESSO PALLA

58,4% 41,6%

JUVENTUSROMA

1 5132126

PALLEPERSE

1116

FALLICOMMESSI

6250

PALLERECUPERATE

44

TIRI NELLO SPECCHIO

PASSAGGI RIUSCITI

82,9% 78,1%

533 379ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATI

ROMA

MEDIO 53,3 metriBARICENTRO

JUVENTUS

MOLTO BASSO 46 metriBARICENTRO

26

2

25

44

35

16 815 1020 27

264

1

3

8

33

23

1937

910

fLA PARTITA AI RAGGI X

Roma imbottigliataSolo Florenzi e Iturbe riescono a stapparla1Keita l’unico a muoversi senza palla, mentre nella Juve Vidal e Pereyra corrono al fianco di Tevez e incidono

La Juve si raccoglie nella propria metà campo e contiene la Roma, pronta a partire in contropiede. Anche Tevez si abbassa, per poi lanciarsi palla al piede dopo averla recuperata. Vidal gli corre a fianco e si infila nello spazio lasciato libero da Torosidis, “alto” per aiutare la costruzione ma a quel punto in ritardo sulla copertura.

PASSAGGIO

MOVIMENTOCON PALLA

MOVIMENTO

TEVEZ: passaggi positivi 33 VIDAL: occasioni create 3

PEREYRA: palle recuperate 10

LA MOSSA TATTICA

VIDAL

TEVEZ

TOROSIDIS

MORATA

DE ROSSI

Alex FrosioTwitter @alexfrosio

È stata la partita che la Juventus immagina-va, voleva e aveva impostato: difesa ordina-ta, dieci uomini dietro la linea del pallone,

chiusura di ogni traiettoria di passaggio, zeroprofondità concessa tenendo sempre tre uominifissi a guardia dell’area di rigore. Max Allegril’ha pensata così perché la Roma ha confermatoi tanti difetti di questo periodo. Da quando nonha più un centravanti, di fatto Garcia ha vistosvuotarsi completamente l’area di rigore. Né si ècapito, di conseguenza, il progettosecondo il quale i giallorossiavrebbero dovuto far male alla Ju-ventus.

TUTTI IN FILA La Roma ammassa-va giocatori da un lato del campo -Gervinho, Ljajic e Totti sempremolti vicini, pure troppo, su unafascia, di solito la destra -, dove laJuve chiudeva gli spazi e costrin-geva i giallorossi a cambiare cam-po. Ma dall’altra parte, a quel pun-to, si ritrovava da solo Holebas,con quaranta metri di campo da-vanti sgombri di compagni di squadra ma sem-pre con un avversario, se non due, da fronteggia-re (il terzino bianconero più l’aiuto costante del-la mezzala, Pereyra da quella parte). A quel pun-to, aveva un’unica soluzione: il cross dallatrequarti, sempre preda dei centraloni juventiniin un’area con un solo romanista e troppi bianco-neri, o dover ricominciare il giro palla. Che laRoma ha sempre effettuato in modo troppo lentoe statico. La squadra di Garcia ha sì amministra-to il possesso ma in modo orizzontale, senza cre-are pericoli. Il grafico delle posizioni medie dellaRoma, qui in alto, è particolarmente significati-vo: sei giocatori praticamente sistemati in verti-

cale uno sull’altro, da De Rossi, il più arretrato, aGervinho, il più avanzato, e i due terzini solita-riamente abbandonati a gestire la zona esternadel campo. Soltanto Keita ha provato qualche in-serimento senza palla in zona centrale.

COPRIRE E RIPARTIRE Per la Juve muscolare percaratteristiche dei giocatori in campo, più votataal sacrificio che alla costruzione e alla corsa inassenza di Pirlo e Pogba, è stato fin troppo facilerinchiudersi centralmente. E da lì poi ripartire.Tevez è arretrato spesso a protezione, pronto ascattare come una molla a quel punto ben assisti-to dalle corse dei due interni. Nel primo tempo

l’ha fatto di più Pereyra, ma conpoca precisione alla conclusione,e nel secondo Vidal in modo deci-sivo: suo un diagonale finito fuoridi pochissimo, suo l’inserimentoche ha costretto Torosidis al toccoda dietro, alla seconda ammoni-zione e alla punizione che Tevezha magistralmente trasformato ingol. Soluzione particolarmenteefficace perché il terzino greco do-veva andare di rincorsa, essendo«alto» per allargare il campo in fa-se di costruzione, e perché De Ros-si - centrale difensivo aggiunto in

questi casi - ha faticato a tenere il passo dei me-diani juventini lanciati in avanti. Il pareggio poiè stato frutto del finale da «non abbiamo piùniente da perdere» da parte della Roma e anchedal dinamismo che hanno aggiunto Florenzi, bravo nelle due fasi, Nainggolan e Iturbe. Anchequi dati significativi: Gervinho ha cercato duevolte il dribbling con uno riuscito e uno negati-vo, per Ljajic zero dribbling tentati (e un solo dribbling tentato e perso, per Totti); per contro,in una ventina di minuti, tre dribbling positivi sutre sia per Florenzi sia per Iturbe. Cambiare pri-ma, no?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

3I dribbling tentati da Gervinho (2), Totti (1) e Ljajic (0): dell’ivoriano l’unico andato a buon fine

IL NUMERO

GDS

GDS

Serie ARIl big match

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È nata Free, la rivista dedicata al food senza glutine, con ricette gustose e facili da preparare per te e la tua famiglia.

Con rubriche di lifestyle e tempo libero, le interviste vip, le risposte degli esperti AIC, le location e i ristoranti “free”, i viaggi

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senza glutinee senzapensieri.

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

9MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GARCIA, CHE GRINTA«GRANDE REAZIONE

LA CORSA SCUDETTONON È FINITA»

Il francese: «Mancano ancora 13 partite, noi pensiamo a difendere il secondo posto: abbiamo guadagnato un punto sul Napoli»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA ROMA

Andrea PuglieseROMA

A guardare il bicchieremezzo pieno, com’è abi-tuato lui, c’è da essere

felice per aver guadagnato unpunto sul Napoli e aver tenuto adistanza le avversarie nella cor-sa alla Champions diretta. A vo-ler invece vedere quello mezzovuoto, per Rudi Garcia il pareg-gio - il sesto di fila in casa, maisuccesso - è di fatto l’addio(quasi) ufficiale allo scudetto,

quel sogno che aveva sbandie-rato subito dopo la sfida d’an-data per poi far retromarciastrada facendo, fino alla pub-blica ammenda di domenicascorsa. In cuor suo, nonostantetutto, ci credeva ancora, spera-va di andare a -6 e poi chissà.Da ieri, invece, dovrà pensaresoprattutto a congelare il se-condo posto. E a infrangere iltabù Olimpico, dove la Romanon vince ormai dal 30 novem-bre (4-2 all’Inter).

REAZIONE SUPER «È stata unapartita molto tattica, in questicasi le gare vengono spesso de-cise dai calci piazzati ed è statocosì anche questa volta – dicealla fine il tecnico della Roma–. Gara noiosa? Nel primo tem-po siamo mancati nella pazien-za, dovevamo girare palla dipiù, sfruttare l’ampiezza e ac-

celerare sulle fasce, cosa cheabbiamo fatto troppo poco.Poi è chiaro che loro sonoprimi, si difendono bene. Mase Buffon non ha fatto para-te, neanche De Sanctis. Poi,una volta andati sotto e conun uomo in meno, abbiamodovuto per forza prenderedei rischi, giocando con trecentrocampisti e due attac-canti. Era l’unico modo perpressare alto e provarci. Pec-cato non essere riusciti a fareanche il secondo gol, loavremmo meritato per quan-to fatto nell’ultima mezz’ora.Abbiamo avuto una reazioneeccezionale, sotto di un uo-mo e di un gol e fare quel fi-nale vuol dire che siamo vivie abbiamo personalità e ca-rattere. E abbiamo avuto an-che coraggio, non era sem-plice. Soprattutto conside-rando anche che in casa nonvinciamo da un bel po’».

SCUDETTO O NO? Già, e allo-ra verrebbe quasi da dire perfortuna che domenica si gio-ca fuori, anche se poi a Vero-na (contro il Chievo) in dife-sa mancheranno Yanga-Mbiwa e Torosidis. Toccheràallora ad Astori e Florenzi,che ieri è entrato bene inpartita e ha pennellato la pu-nizione per il pari di Keita.«Quelli che sono entrati apartita in corsa hanno fattobene, anche se la squadra habisogno di un po’ di fiduciain più – dice ancora Garcia –L’espulsione di Torosidis? Misembra esagerata. Il fallo c’è,ma non l’intenzionalità, hafatto di tutto per non toccareVidal». Ma è addio allo scu-detto o no? «Restano ancora13 partite, non ce lo dimenti-chiamo. Dobbiamo solo pen-sare a difendere il secondoposto. Cosa che abbiamo fat-to stavolta, guadagnando unpunto sul Napoli. Questo èl’unico modo per provare adattaccare ancora il primo po-sto». Da segnalare quattroferiti lievi per lancio recipro-co di petardi tra il settoreospiti e la curva nord.

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ALLEGRI, CHE RABBIA«BENE PER 70 MINUTI

POI ABBIAMOSMESSO DI GIOCARE»

Il tecnico dei campioni d’Italia insoddisfatto per il calo nel finale: «Poco lucidi, abbiamo rischiato di perdere. Potevamo fare meglio»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA JUVENTUS

Fabiana Della ValleROMA

C i sono pareggi che nonservono a niente e altriche valgono più di una

vittoria. Massimiliano Allegri losa bene, perché sull’erba del-l’Olimpico, quattro anni fa, uno0-0 con la Roma gli permise difesteggiare il suo primo (e uni-co finora) scudetto. L’1-1 di ierisera non regala certezze mate-matiche né consente di stappa-re bottiglie di champagne, però

vale doppio nella corsa scudet-to, perché permette ai bianco-neri di rimanere a +9 sulla Ro-ma con il doppio scontro direttoa favore, ovvero un virtuale+10, che peserebbe in caso diarrivo a pari punti. Eppure Alle-gri non esulta né si lascia anda-re a scene d’entusiasmo. Anzi,esce dal campo lesto e arrabbia-to.

GESTIRE IL VANTAGGIO A Maxnon è piaciuto l’ennesimo ma-tch ball fallito, il terzo dopo leoccasioni mancate di Udine eCesena. Tre pareggi in trasfertache, trasformati in altrettantevittorie, avrebbero chiuso senzaappello la pratica tricolore. «So-no contento per quello che ab-biamo fatto fino al 70’ — dice —poi abbiamo smesso di giocare,dobbiamo fare meglio sottol’aspetto tecnico. Questo pareg-

gio ci fa uscire dal campo arrab-biati perché il campionato è an-cora lungo e dobbiamo rico-minciare a vincere in trasferta.Alla fine non eravamo più lucidie abbiamo rischiato anche diperdere. Siamo ancora lontanidall’obiettivo, dobbiamo ri-prendere a non subire gol e mi-gliorare nella gestione dellapartita. Dopo il vantaggio la squadra poteva fare molto me-glio. Abbiamo fatto un passetti-no avanti, ma restano due puntipersi. Anche se avessimo vinto,mi sarei arrabbiato per gli ulti-mi 20 minuti giocati male». Al-legri teme i cali di tensione enon vuole che la sua squadraabbassi la guardia, soprattuttoin una fase della stagione cosìdelicata. Andare in vantaggio epoi farsi raggiungere, come èaccaduto contro il Borussia,proprio non gli va giù. Dopo Ce-sena, Max e il suo staff hannodovuto lavorare molto sul-l’aspetto psicologico, perché ilgruppo aveva perso un po’ di fi-ducia. Max vuole una Juve piùferoce, anche in prospettivaChampions.

JUVE TRASFORMISTA Incon-tentabile? Forse. Però Allegri habuoni motivi per sorridere. ARoma la Juve ha tenuto bottasenza Pirlo, con Pogba in pan-china e con il modulo B, quelloche fece la fortuna di Conte eche adesso la Juventus usa nelleemergenze. Una ricchezza per ibianconeri, un’arma in più.Max lo aveva detto subito quat-tro mesi fa, dopo la grande svol-ta in Champions contro l’Olym-piacos: «Non abbandoneremo il3-5-2, è una risorsa in più». Iltecnico trasformista aveva vistogiusto. Max preferisce il 4-3-1-2, però a Firenze la difesa a tre è stata utile alla Juventusper mettere in cassaforte unpunto prezioso, a Roma è servi-ta a conquistare un altro pareg-gio e ad allungare le mani sulloscudetto. Il quarto di fila per laJuve, il secondo per Allegri, ilprimo senza Conte. «Certo cheho ripensato allo scudetto vintoqui con il Milan - confessa Alle-gri - ma era un’altra situazione.Ora siamo ancora lontani».

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DE SANCTIS VS. MANOLAS

Keita ci mettela testa, mentregli altri litiganoDavide StoppiniROMA

A lmeno c’è Seydou. Quel-lo vero. Quello che laCoppa d’Africa non l’ha

vinta e non ha problemi di maldi schiena. Quello che quandoè tornato in Europa, un mesefa, non riconosceva più la Ro-ma lasciata a dicembre, in pie-na corsa scudetto. «È una que-stione di fiducia, l’abbiamopersa», spiega Keita. Forse la fi-ducia l’hanno smarrita pure DeSanctis e Manolas, protagoni-sti alla fine del primo tempo diun battibecco, al rientro versonegli spogliatoi. La scintilla erascattata qualche minuto pri-ma, con un rimprovero a di-stanza del portiere verso l’altrogreco, Torosidis. Gli animi era-no caldi, il nodo era sempre ilsolito: la gestione del pallonein uscita, in fase di impostazio-ne, uno dei grandi problemi diquesta Roma. Appena Orsatoha fischiato la fine dei primi 45minuti, De Sanctis e Manolashanno cominciato a discutere,

avvicinandosi pericolosamen-te, prima di essere divisi dalpreparatore dei portieri GuidoNanni. La lite è poi proseguitaanche negli spogliatoi: toni al-ti, con i compagni che assiste-vano alla scena quasi increduli.Garcia ha commentato: «Allo-ra significa che siamo vivi».

QUESTIONE DI TESTA Incredu-lo pure Keita. Altro tipo di stu-pore, non quello di un girone faallo Juventus stadium, quandoi suoi occhi alla Totò Schillacistile Italia ‘90 e le sue mani nei

capelli che non ha, erano stati il simbolo delle urla ro-maniste per l’arbitraggio diRocchi. Così Keita ha pensa-to bene di metterci la testa.In tutti i sensi. Ce l’ha messaper il pareggio, non un’abi-tudine per la Roma, che inquesto modo ieri sera ha se-gnato il suo terzo gol in cam-pionato: solo il Chievo hafatto peggio, il limite giallo-rosso è anche qui. “Dopo ilpareggio abbiamo prodottoun doppio sforzo alla ricercadel successo, ma non è ba-stato – ha raccontato alla fi-ne Keita –. Questo 1-1 non èun buon risultato per noi,volevamo tre punti, l’obietti-vo era quello. Certo, la Juveè una grande squadra, ma incampo contava solo vincere:ecco perché sono molto de-luso». Parole da capitano. Einfatti il gol è arrivato con lafascia al braccio, dopo l’usci-ta di Totti e De Rossi. «La dif-ferenza in campo l’ha fattasolo la fiducia. In assolutoc’è distanza perché la Juve èabituata a vincere da anni eha la tranquillità che a noimanca: sono sempre statidavanti in classifica, è diffi-cile per noi inseguire sem-pre». Ora c’è da guardarsi al-le spalle, sul Napoli la Romaha guadagnato un punto.Merito di Keita, che magariqualche pillola di saggezzasarà chiamato a regalarla aDe Sanctis e Manolas.

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Il maliano Seydou Keita, 35 anni ANSA

RIMPIANTI JUVE

Marchisio duro«Ora scordiamoi cali di tensione»ROMA

O biettivo Coppa. No, nonla Champions, a quellala Juve comincerà a pen-

sare più avanti, ma la CoppaItalia. C’è poco tempo per recu-perare, perché tra due giorni ibianconeri torneranno in cam-po allo Stadium contro la Fio-rentina. Obiettivo: arrivare fi-no in fondo in un torneo cheAllegri non ha mai vinto e chela Juventus non mette in ba-checa da troppi anni.

DIFESA DA REGISTRARE Perriuscirci però, bisognerà mi-gliorare soprattutto nella fasedifensiva, perché nella doppiasfida i gol incassati pesano an-cora di più. La Juventus ha pre-so sei reti nelle ultime cinquepartite (compreso il Borussia).I bianconeri hanno sempre su-bito nelle ultime quattro garedi campionato e per tre voltenelle ultime cinque Buffon èstato infilato di testa. Su que-sto il tecnico dovrà lavorare,anche se i tempi sono stretti.In-

tanto rimane qualche rimpian-to: «Per come si sono messe lecose nel secondo tempo, c’ègrande rammarico per nonaver conquistato i tre punti –dice Claudio Marchisio –. Unasquadra come la nostra, che la-vora tutti i giorni per raggiun-gere una maturità importante,non deve permettersi certi calidi tensione». Campionato aparte, nel giro di un mese la Ju-ventus dovrà giocare andata eritorno con la Fiorentina e inmezzo avrà la difficile trasfertadi Dortmund, dove sarà fonda-

mentale non prendere gol pernon vanificare il 2-1 dello Sta-dium. Maniche rimboccate,quindi, per cercare di portare acasa la Coppa nazionale. InChampions l’obiettivo dichia-rato sono i quarti, ormai alla portata, se poi si arrivasse an-che in semifinale sarebbe unottimo risultato.

RINNOVI L’a.d. Beppe Marottaha ribadito il desiderio dellaJuve di trattenere Tevez ancheoltre il 2016: «Per Carlitos, co-me per Buffon vale un discorsodi rispetto per quello che rap-presentano, che significa in so-stanza anche la voglia da partenostra di poter prolungare ilcontratto con loro. Loro fannoparte integrante di questa Ju-ventus, sono dei professionistiseri, sono degli ottimi calciato-ri, quindi il contratto è semprefirmato in bianco da parte no-stra e sono loro a decidere il lo-ro destino. Di sicuro per Tevezvalgono la voglia e il desideriodi poterlo tenere ancora perpiù anni». Tevez giovedì inCoppa Italia ci sarà (è l’unicacompetizione in cui quest’annonon ha ancora segnato), manon è detto che sia titolare: Al-legri cercherà di dare spazio achi gioca meno. Come Coman,che anche a Roma quando èentrato non si è mosso male.Ma sempre con un unico obiet-tivo: centrare la finale di Cop-pa Italia.

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudio Marchisio, 29 anni LAPRESSE

Serie ARIl big match

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10 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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11MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Governo, Coni, AgnelliChe pressing sulla Figc1Il presidente della Juve incontra Malagò, domani vedrà DelrioE nel faccia a faccia di 90’ con Tavecchio disgelo per Calciopoli

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, 39 anni, con il numero uno del Coni Giovanni Malagò, 55. I due si sono incontrati ieri mattina. Non è la prima volta che condividono preoccupazioni e idee sul calcio italiano IPP

Alessandro CatapanoValerio Piccioni

T re incontri. Malagò, Pal-lotta, Tavecchio. In ordi-ne cronologico. Ma forse

la vera notizia sta nel quarto,quello che manca ancora e cheè in programma per domani,quando Andrea Agnelli vedràGraziano Delrio. Anche perchése per i tre incroci di ieri si puòparlare di «visite di cortesia»,nate dall’impegno della Juveall’Olimpico, il confronto con ilsottosegretario vigilante sullosport avrà un contesto diverso.Nessun desiderio di chiedere alGoverno di scegliere l’Opposi-zione nella geografia del calcioitaliano. Ma probabilmente unmodo per condividere alcuneforti preoccupazioni sul futurodel pallone, preso a schiaffi dalcaso Parma e dal Lotito gate, econfrontarsi su quale strategiascegliere per provare a modifi-carne la governance: se morbi-da o traumatica, se provando aintrodurre un commissario perle riforme o cercando un nuovoscontro, magari sfruttando glistrascichi giuridici del caso Lo-tito-Iodice.

IL DISGELO La «campagna» diAgnelli è cominciata con Mala-gò, un «caffè e una discussionesui temi dell’attualità», secon-do le parole del presidente delConi. Che però ha tenuto a sot-tolineare la mezz’ora di collo-quio al Foro Italico. E ad an-nunciare che nel pomeriggio ilnumero uno juventino avrebbevisto Carlo Tavecchio. Un fac-cia a faccia lungo almeno trevolte. Con i rispettivi staff adaccreditare la tesi di un disgelofatto anche di battute sull’«in-terismo» di Tavecchio, ma an-che sui suoi parenti juventini.Ma si fa fatica a credere aun’ora e mezza scivolata via frale risate. Anche perché fra ri-forma dei campionati e strapo-tere di Lotito, di argomenti dadiscutere ce n’erano in quanti-tà. Senza dimenticare l’ombradella richiesta di maxi-risarci-mento firmata dalla Juve perCalciopoli. Argomento che pe-rò, almeno nelle versioni uffi-ciali, non è stato affrontato.

IL PASTICCIACCIO Il proble-ma è che parallelamente agliincontri di Agnelli, fra i palazzipiù noti dello sport italiano siaprivano altri capitoli dell’or-mai notissimo pasticciacciodella clausola, cioè la vicendadella deroga (concessa, in 48ore) a Claudio Lotito per de-nunciare Pino Iodice, dopo cheanaloga richiesta (negata, do-po diverse settimane) era stataformulata da Marotta, proprioper l’offesa ricevuta dal presi-

dente della Lazio. Un argo-mento che Giovanni Malagònon ha evitato di affrontare, con una provocazione («Il con-senso di Lotito? Faccia il presi-dente di Lega se ne ha così tan-to...») e un ragionamento:«Stiamo verificando se ci sonostati due pesi e due misure, ocinquanta pesi e cinquanta mi-sure. Sarebbe inaccettabile sefosse stato così». Quello «stia-mo verificando» si presta a di-verse interpretazioni. Prima ditutto, quella politica: sta a si-gnificare che di fronte a unaviolazione, il Coni — e il Go-verno — non potrebbero farfinta di niente. Ma forse anche

un po’ giuridico-sportivo, vistoche il super procuratore Catal-di potrebbe partecipare inqualche modo alla «verifica» sunorme e fonti giuridiche dellafamosa deroga. Al Coni aspet-tano che Pino Iodice presentil’esposto-denuncia contro Loti-to e Tavecchio, mossa che do-vrebbe consentire a Cataldi diverificare con il procuratore Fi-gc Palazzi se il comportamentodel presidente federale — chein due giorni, e senza interpel-lare né la commissione consul-tiva, né il Consiglio, ha autoriz-zato il presidente della Lazio— abbia affettivamente rispet-tato lo statuto e seguito la pras-

si abituale.

LE DOMANDE Lotito doveva es-sere autorizzato, o, come so-stengono lui e la Figc, potevaprocedere autonomamenteravvisando nelle parole di Iodi-ce gli estremi della «calunnia»?Ma in ogni caso, perché laCommissione, a differenza dicome vuole la prassi, non è sta-ta interpellata per esprimerealmeno un parere? E infine,quali sono le «fonti» che rego-lano questo sì o no alla derogache fa scavalcare la clausola?Domande che aspettano unarisposta chiara.

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RConfronto con il sottosegretariosu crisi del calcioe modifica della governance

RMentre il Coni vuole vederci chiaro sulla concessione delladeroga a Lotito

CalcioRManovre a palazzo

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12 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CAMPIONATO DI MATEO

6

PASSAGGIEFFETTUATI

PALLONI INTERCETTATI A GARAI SUOI VOTI GIORNATA PER GIORNATA (*sq= squalificato, s.v. = senza voto)

PALLONI PERSI A GARA

Kovacic0,67

media ruolo 1,11

17 10

225

18 88

Medel

Dodô

Juan Jesus

Hernanes

Kuzmanovic

tot.

1691291078180

giocatore

18

22

5

88

17

Kovacic

media ruolo

12,88

10,641ª 2ª 3ª 4ª 5ª 6ª 7ª 8ª 9ª 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª 25ª

5,5 5 5 54,54,5 4,5

s.v.*sq*

4,5

7,5 7,5 7,57 7 7

6,5 6,56 6 6

4

5

7

8

5,5 5,5 5,5 5,5

DATI OPTA-INFOGRAFICA GDS

Kovacic si è persoInter, che succedeal tuo trequartista?1Prestazioni discontinue, andamento lento, poco coraggio: Mancio deve recuperare il croato

Matteo Brega

H ai voglia a zittire tutti do-po un gol se i numeri, ta-cendo, urlano una di-

scontinuità tremenda. MateoKovacic a Cagliari aveva realiz-zato l’1-0 (di qualità) accompa-gnandolo a una prestazionemolto buona (voto 7 in pagellaper la Gazzetta). Poi, panchinacontro il Celtic giovedì sera alMeazza (ingresso a dieci dallafine al posto di Hernanes) e nuo-va opportunità dal principio do-menica pomeriggio contro laFiorentina. Ma la fiducia che Ro-berto Mancini gli aveva affidato,è stata disattesa. E purtroppol’andamento dei voti in campio-nato certifica che l’affidabilitànon è una dote che Kovacic hanel suo Dna attuale. Mancinicon ogni probabilità lo sa, eccoperché nell’ultimo mese gli hariservato un posto in panchinaper quattro match consecutiviprima di rilanciarlo a Cagliari.

VOTI NEGATIVI Usare solo ilbastone non è salutare, eviden-temente. Ma altrettanto eviden-te è che la carota offerta dal tec-nico a Mateo non è stata rosic-chiata, bensì sputacchiata. I datiOpta guarniscono i voti delle pa-gelle Gazzetta. Kovacic ha gio-cato 24 gare su 25 di campiona-to, ma non è mai stato in gradodi prendere la sufficienza perpiù di tre volte di fila. Il croatova a sprazzi, troppi per le neces-sità di questa Inter e per i deside-ri di Mancini. Fino alla nonagiornata il suo campionato pote-va anche definirsi positivo consei partite dal 6 in su e solo trenegative. Poi è salito su unascensore che non si è mai fer-mato, tra alti e bassi improdutti-vi. E soprattutto con la sensazio-ne che il suo ritmo di gioco nonsia da Inter, da questa Inter diMancini specialmente.

PASSA CHE TI PASSA Quandogioca Xherdan Shaqiri da tre-quartista si ha sempre l’impres-sione che la scintilla possa scoc-care da un momento all’altro.Quando invece su quelle zollepassa Kovacic il pallone gira piùlentamente, attaccato ideal-mente a un elastico che non loallontani troppo dal portatore.Il Mancio gli chiede meno toc-chi, più rapidità di esecuzione. Ilche vuol dire anche pensare più

rapidamente. I dati Opta metto-no in evidenza anche la direzio-ne dei passaggi di Kovacic. I suoi5 principali destinatari sonocompagni di reparto (Medel,Hernanes e Kuzmanovic) e di-fensori (Juan Jesus e Dodò),non gli attaccanti. I numeri sem-brano comunicare una scarsavoglia di rischiare, un richiamoal passaggio semplice. La cuilunghezza media raggiunge i 16metri. Altro dato curioso. In giroper l’Europa, chi ha le caratteri-stiche simili, va molto più lonta-no. I passaggi di Pirlo media-mente ha un raggio di 22 metri,quelli di Xabi Alonso 20 e quellidi Modric 18. I 16 metri di Kova-

cic sono gli stessi di DaniloD’Ambrosio, un esterno difensi-vo. Mateo pare non voler ri-schiare, non voler andare oltre ilcompito basico (solo 1,58 pas-saggi lunghi a gara va a buon fi-ne, nel suo ruolo la media in A èoltre i 2). «È chiaro che potevadare molto di più - ha dettoMancini domenica sera riferen-dosi a Kovacic -. Visto come si ècomportato Shaqiri, potrei diredi essere pentito di non averlomesso dall’inizio».

SVEGLIA Insomma, sono tantigli aspetti su cui il croato dovràlavorare e su cui lavorerà lo stes-so tecnico. Perché anche la pre-

cisione in fase offensiva latita,attestandosi su un 35% cheviaggia sotto la media del suoruolo (40%). Da trequartistanon sfonda, da regista non ha lamaturità, da interno gli mancala fisicità per impattare l’urtoavversario. In 24 presenze, haeffettuato solo 36 contrasti, po-co più di uno a match. E i palloniintercettati sono stati solo 16.Più che quel dito davanti allabocca per zittire tutti, forse ser-ve una suoneria per svegliare ilvero Mateo. Perché l’Inter, al-lungandogli il contratto fino al2019, ha detto a tutti che su dilui intende puntarci.

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GIOVANI IN VETRINA

Çalhanoglu & co. I 20enni d’Europasono già decisivi1Negli altri campionati i classe ‘94 giocano da star. Come Depay, 15 reti in maglia Psv

A 20 anni Pelé avevavinto un Mondiale conil Brasile, Valentino

Rossi ne aveva conquistati unpaio in due categorie diffe-renti del motomondiale (in125 e 250) e Mathias Ginterha festeggiato con la Germa-nia in Brasile poco meno diun anno fa. Insomma, a quel-l’età si può fare tanto in diver-si settori. Vero allo stesso mo-do che un genio come Leo-nardo da Vinci a 20 anni nonaveva ancora prodotto alcu-na opera (tra quelle certe).Insomma, non è che si possaandare tutti alla stessa veloci-tà. Eppure nell’Europa calci-stica contemporanea ci sonodiversi esempi di ragazzi natinel 1994 come Mateo Kova-cic che stanno scalpellando lastoria con gol e giocate.

CLASSE ‘94 Partiamo daHakan Çalhanoglu, turco diMannheim (Germania), checon il Bayer Leverkusen hamesso un freno momentaneoalle ambizioni dell’Atletico

Madrid in Champions battendo-lo all’andata in casa. In crescitaperenne anche Raheem Ster-ling, dalla Giamaica con alle-gria. E due piedi così, visto cheda tre anni ormai il Liverpool loconsidera un titolare. Lui sta ri-cambiando mettendosi al servi-zio della squadra e ascoltandosempre meno il suo ego. TaleMario, compagno di squadra,potrebbe seguirlo un po’ di più...Che dire di Memphis Depay? Perora ha timbrato 15 gol in 21 par-tite di Eredivisie con il Psv. Lui eil compagno De Jong guardanotutti dall’alto. Segna meno, mala qualità è elevata, DomenicoBerardi. Sette gol in A quest’an-no (l’anno scorso furono 16 intutto) e un destino a tinte bian-conere juventine dopo Sassuolo.Studia giocando in un grandeclub Marquinhos, tra un consi-glio e un parere di Thiago Silva eDavid Luiz al Psg. Nel libro deibomber ci entra anche Mitrovic:12 gol con l’Anderlecht nei 25match di campionato giocati.Non male come media.

E GLI ALTRI E se volessimo apri-re un po’ la forbice, allargando ilraggio d’azione oltre il 1994, tro-viamo altri simil-ventenni inmovimento. Uno ha un recentepassato nerazzurro, Coutinho,che a Liverpool fa impazzire perl’estro. Qui da noi c’è un Dybala(‘93) che dopo averci messo unpo’ ad ambientarsi è esploso. ALione ci sono Umtiti (‘93, unodei segreti del bel Lione in dife-sa) e Fekir (talento offensivo). Epoi c’è Fabinho, terzino destrodel Monaco. Infine, altro ‘93,Kane. Non sarà un talento, ma seil Tottenham gioca per lui, lui ri-sponde: 14 gol in Premier.

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Dall’alto Hakan Çalhanoglu, 21,e Raheem Sterling, 20 AFP-REUTERS

Matteo Dalla Vite

L’ uomo da 20 gol stagionali— quello che RobertoMancini non vuole perde-

re — ha virtualmente firmato ilcontratto che lo legherà all’In-ter fino al 2019. L’ufficialità(dopo gli incontri fra il ds Ausi-lio e l’agente Morano avvenutidomenica e ieri mattina) ci sarànei prossimi giorni. Ci sono duecose da sapere: da 900.000 eu-

ro, Mauro passerà a un ingag-gio di 2,3 milioni più bonus le-gati ai gol e alle conquiste; i fa-mosi diritti d’immagine (daiquali Mauro incassa 3 milioni)saranno tutti del giocatore, apatto che non confliggano congli sponsor del club.

MENO SOLDI MA PIU’ LIBERTA’E’, questa piega legata all’im-magine che tanto ha allungato itempi dell’accordo, un aspettodalla doppia lettura: vero è che Mauro Icardi, 22 anni GETTY

Serie AR

Mateo Kovacic,20 anni, è nato a Linz

in Austria LAPRESSE

ACCORDO FINO AL 2019

Icardi: ingaggio triplicato e diritti d’immagine1A giorni l’ufficialità: Mauro riesce a tenersi i propri sponsor. Ausilio chiaro: «Non vedo un’Inter futura senza di lui»

l’Inter ha potuto abbassare la propria proposta d’ingaggio (larichiesta era di oltre 3 milioni)lasciando al giocatore i proventiderivanti dagli sponsor perso-nali (ben 8), ma è anche veroche se dovesse arrivare l’offertairrinunciabile le parti nonavrebbero più vincoli extra senon quello della trattativa conl’eventuale acquirente. Nel frat-tempo, però, l’Inter non potràsfruttare il volto di chi sta emer-gendo come bomber-copertina.

NON HA NUMERO In estate(perché il capitolo resta aperto)si vedrà. «Io - dice il ds Piero Au-silio a Il Processo del Lunedì -non ci voglio pensare a un’offer-ta irragionevole. Non ha un nu-

19� i gol realizzati fino ad oradall’attaccante argentino: 14 in serie A, uno in Coppa Italia e 4 in Europa League. A quota 20 scatterà il secondo bonus

2,3� i milioni di euro, più bonus, che prenderà Mauro Icardi secondo il nuovo contratto fino al 2019. Il vecchio prevedeva 900.000 euro di ingaggio

mero. Nell’Inter futura è previ-sta la presenza di Icardi». Men-tre il club è in attesa della san-zione per il Fairplay finanziario(«Avremo rispetto delle situa-zioni che arriveranno» conti-nua Ausilio), eccoci ancora almercato. «Chi può partire fraIcardi, Handanovic e Guarin? Iovorrei tenerli tutti e tre, poi nonè detto che se devi vendere daivia il migliore, abbiamo una ro-sa lunga». Tradotto: più cessio-ni piccole anziché una grossa.«Quanto manca a un’Inter vin-cente? Senza vendere false illu-sioni, non manca tanto: il perio-do di costruzione con Mancini èappena iniziato. Torneremo ailivelli che ci competono».

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Page 13: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

13MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� 1: Honda realizza il suo secondo gol personale al Bentegodi nella partita contro il Verona del 19 ottobre 2014. Il Milan vinse 3-1 e si piazzò al 4° posto ANSA

� 2: La palla calciata da Honda (a destra) finisce sulla traversa: è l’occasione migliore del Milan sul campo del Chievo di sabato. Oggi il Milan è decimo LAPRESSE

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Milan sparito in un gironetra rimpianti e problemi1Partenza sprint, poi rendimento da salvezza: con il successo a Verona Inzaghi sognò l’Europa, ma se non vince sabato rischia la panchina

G.B. OliveroMILANO

E ra il 19 ottobre 2014, sem-bra passata un’era geolo-gica. Quel giorno il Milan

vinse a Verona contro l’Hellas:un netto 3-1 che piazzò i rosso-neri al quarto posto in classifi-ca, a cinque lunghezze dalla Ju-ve capolista. Nelle prime settegiornate del campionato il Mi-lan aveva perso solo contro ibianconeri, aveva viaggiato allamedia di due punti a partita,aveva realizzato 16 gol e ne ave-va incassati 10. Honda aveva fe-steggiato 6 reti, El Shaarawysembrava in crescita e tutto ilgruppo aspettava con ansia ilrientro di Montolivo per ag-giungere qualità al centrocam-po. Insomma, la partenza di In-zaghi era stata molto positiva.Poi...

IL CROLLO Sabato scorso, sem-pre a Verona ma contro il Chie-vo, il Milan ha pareggiato 0-0con l’ennesima prestazionescialba dell’ultimo periodo. DalBentegodi al Bentegodi sonopassati 18 incontri nei quali i rossoneri hanno conquistato

appena 20 punti segnando 19gol e incassandone 20. Nellaspeciale classifica di queste 18giornate il Milan è addiritturaal 14° posto: peggio hanno fattosolo Verona (17 punti), Atalan-ta (16), Cagliari (15), Udinese(15), Cesena (13) e Parma (8sul campo, poi uno è stato toltoper la penalizzazione). Cosa siasuccesso non lo sanno nemme-no a Milanello. Le cause delcrollo possono essere tante: li-miti strutturali della rosa, pro-blemi tecnici e caratteriali deigiocatori, infortuni, errori indi-viduali gravi che hanno indiriz-zato certe partite, mancanza dimovimento senza palla, mano-vra poco fluida. Berlusconi eGalliani stanno analizzando lasituazione e hanno individuatonel tecnico il primo colpevole.Inzaghi rischia l’esonero imme-diato se non batte sabato il Ve-rona e comunque ha pochissi-me possibilità di restare sulla panchina nella prossima sta-gione. Se però i dirigenti nonandranno più in profondità conla loro analisi, tra dodici mesi ilMilan sarà nella stessa situazio-ne: gli allenatori passano ma iproblemi restano se non vengo-no risolti con un progetto chia-

ro e interventi rapidi.

TRE VELOCITA’ La realtà che inqueste 25 giornate di campio-nato il Milan si è mostrato in treversioni differenti. Nei primi 7turni, come detto, la velocità dicrociera era alta, perfino trop-po per la qualità del gruppo: laproiezione attuale, con una me-dia di 2 punti a partita, sarebbedi 50 punti. In pratica, il Milanlotterebbe per lo scudetto. Si-tuazione inverosimile. E’ altret-tanto inverosimile, però, che

questa squadra debba lottareper la salvezza come vorrebbe ilrendimento del 2015: 9 punti in9 partite, per una proiezione fi-nale a quota 38. Il vero Milanprobabilmente è quello del pe-riodo centrale, dell’autunno, incui la squadra ha avuto alti ebassi, ha giocato alcuni buoniincontri, è stato deludente inaltri. La media era comun-que insufficiente (1,22 puntia partita), ma l’impressioneera che andando avanti perquella strada sarebbero ar-rivati risultati migliori emagari un piazzamentoimportante. Ma invece diaccelerare il Milan ha ral-lentato e ogni occasioneper invertire la rotta è diven-tato un rimpianto. «Cosa sa-rebbe successo se avessimobattuto a San Siro il Sassuo-lo, l’Atalanta, l’Empoli?»: selo chiedono tutti a Milanel-lo, ma sono domande chenon hanno più senso. Biso-gna solo pensare a correree a vincere, senza guarda-re la classifica, senza por-si obiettivi se non quellodi dimostrarsi degni dellamaglia del Milan.

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9� i punti conquistati dal Milan nelle 9 giornate di campionato giocate nel 2015: la media di un punto a partita è da zona retrocessione

20� i punti conquistati dal Milan nelle ultime 18 giornate. Se si considera solo questa parte di campionato, i rossoneri sarebbero al 14° posto

INFERMERIA

Montolivo fuoridue settimaneDe Jong rientradopo la sosta1Agli infortuni si somma anche il problema disciplinare: Poli e Bonaventura sono diffidati

MILANO

L a domanda è: quando rientreranno, inpanchina troveranno ancora lo stesso al-lenatore? Domanda lecita visto che Inza-

ghi ha ricominciato a camminare sul filo del-l’equilibrista e loro due sono destinati a rima-nere fuori per infortunio. Ieri, come previsto,sono arrivate le diagnosi relative a Montolivoe De Jong dopo lo stop di Verona. Il capitanoha riportato una lesione al flessore della gam-ba destra, l’olandese una lesione al bicipite fe-morale sinistro. Tempi di recupero? Il sito ros-sonero informa che Riccardo sarà rivalutatocon altri esami fra una settimana, mentre perNigel occorrerà attendere una decina di gior-ni. A spanne, significa che Montolivo dovreb-be saltare Verona e Fiorentina e rientrare pre-sumibilmente col Cagliari il 21 marzo, men-tre per De Jong se ne riparlerà dopo la sosta(il Milan riprenderà da Palermo il 4 aprile).

PILASTRI Si parte dunque dalla certezza checontro Verona e Fiorentina mancheranno dicerto entrambi. Ed è un problema perché par-liamo di due pilastri della mediana rossone-ra. Proprio adesso che Inzaghi era riuscito arimetterli in campo insieme, ecco altre bruttenotizie. Sabato sera col Verona, partita davincere a tutti i costi – per la classifica e per ilfuturo della panchina – Inzaghi potrebbe de-cidere di tornare al 4-2-3-1, irrobustendo lafase offensiva e piazzando due baluardi da-vanti alla difesa. A centrocampo sono dispo-nibili Poli, Muntari, Essien, Van Ginkel e Bo-naventura (nel caso venisse mantenuta la li-nea a tre).

OCCHIO AI GIALLI Ma c’è anche un’altra pro-blematica da non sottovalutare assolutamen-te in vista delle prossime partite in cui man-cheranno Montolivo e De Jong. La lista deidiffidati, infatti, è corta ma molto pericolosa:Poli e Bonaventura. Ovvero un altro centro-campista e l’imprescindibile tuttofare. So-prattutto in vista della trasferta di Firenze, secol Verona uno dei due dovesse incappare inun giallo, sarebbe un mezzo disastro.

m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nigel de Jong, 30 anni, e Riccardo Montolivo, 30. Entrambi sono al Milan dal 2012 ANSA/FORTE

Marco PasottoMILANO

S pesso le campagne acqui-sti del Milan vengono cri-ticate perché sono in gran

parte rivolte al potenziamentodel gioco offensivo. Si sa: Berlu-sconi ama il calcio d’attacco, ifantasisti e le punte che aggre-discono l’area. Anche Inzaghisposa la tesi: lui ama gli esterniche rientrano e puntano la por-ta. Una filosofia che a volte va adiscapito di altri settori delcampo, magari più carenti e bi-sognosi di innesti mirati (la me-

diana, per esempio). Il proble-ma è che quest’anno, nonostan-te la quantità industriale dipunte passate da Milanello (inordine alfabetico: Cerci, Destro,El Shaarawy, Honda, Mastour,Menez, Niang, Pazzini, Torres),c’è un grande paradosso: il Mi-lan fatica a segnare.

NONI Il dato è inquietante: eradalla stagione 2006-07 che irossoneri dopo venticinque par-tite non facevano registrare unprodotto peggiore alla voce golfatti. Furono 33 (però fu anchel’annata della Champions...).Stavolta sono 35. Quello che

per qualche settimana era per-sino stato il miglior attacco deltorneo (primato giustamentesbandierato da Inzaghi un gior-no sì e l’altro anche), adessolangue al nono posto. Contro ilChievo è stata la sesta partitasenza fare gol. In pratica è suc-cesso una volta ogni quattro ga-re. Che è tantissimo. I motivi?Uno è senz’altro la Menez-di-pendenza: il francese, a quota12, ha firmato un terzo dellemarcature totali, ma sotto di luiè più o meno tutto fermo. Hon-da ne ha fatti 6, l’ultimo deiquali però risale a un girone fa.E poi c’è Bonaventura con 4,uno da cui non si può pretende-re numeri da attaccante puro.L’altro motivo è la mancanza diun gioco capace di armare lebocche da fuoco. Potenzial-mente devastanti, in realtà conla miccia spesso bagnata.

© RIPRODUZIONE RISERVATAKeisuke Honda, 28 anni, 6 gol in campionato ANSA

Serie ARLa crisi rossonera

SEGNATE SOLO 35 RETI

C’era una volta il super attaccoDal 2006-07 mai così pochi gol � MILANO A suo dire, era stato il depositario

delle confidenze presidenziali già all’epoca del cambio di panchina che aveva portato Seedorf alla guida della squadra. Ora Roberto Maroni avrebbe di nuovo in mano qualcosa che scotta in relazione al club rossonero. Il presidente della Lombardia, ospite ieri a «24Mattino» su Radio 24, ha affermato che Silvio Berlusconi gli ha rivelato che cosa farà della squadra: «Ogni tanto lo chiamo quando il Milan vince, cioè pochissimo ormai. Gli ho chiesto se vende, lui mi ha risposto, ma mi ha detto di non dire niente. Se dico qualcosa tradisco una promessa fatta. Invece posso dire che son molto contento del progetto di costruire il nuovo stadio al Portello, anche se ci sono proteste come è naturale che sia, ma io sostengo questo progetto». E sulla eventuale vendita del Milan, Maroni ha risposto: «Sono muto come un pesce, certo Berlusconi mi ha detto qualcosa. Quando scopriremo? Dopo la fine del campionato, credo».

MARONI

«Berlusconi mi ha dettoche cosa farà del Milan»

Pippo Inzaghi, 41 anni ANSA

DA VERONA A VERONA, DALLE ZONE ALTE A QUELLE BASSE

25ª 26ª16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª7ª

14 15 16 16 17 1821 21

24

25 25 26 26 2629 29 30

33 34

Punti

9ª 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª

Giornata

4° 4° 4°5°

7° 7° 7°6°

7°7° 8° 8°

10° 10°

12°11° 11° 11°

6°5°6°7°8°9°

10°11°12°

VERONA-MILAN 1-3

MILAN -VERONA

Posizione

GDS

Page 14: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

14 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 15: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

15MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

In Coppa Italia c’è MertensHenrique e Britos si candidano� NAPOLI Per dimenticare un brutto k.o. come quello di Torino, la cosa migliore da fare è scendere in campo al più presto. Il Napoli lo ha fatto ieri mattina per cominciare a preparare la semifinale di andata di Coppa Italia in casa della Lazio. Un appuntamento importante per un collezionista di titoli come Rafa Benitez, che ci tiene particolarmente a difendere il trofeo vinto lo scorso anno. Logicamente, Benitez farà turnover. Del resto, soltanto in due occasioni ha riproposto lo stesso undici della gara precedente. A Roma dunque troveranno spazio alcuni elementi che

sono rimasti a guardare domenica sera. Su tutti Mertens, che dopo la squalifica è chiamato ad impadronirsi della fascia sinistra. Alle sue spalle dovrebbe agire Ghoulam, che in questo momento appare più in forma di Strinic. Anche uno tra Koulibaly ed Albiol potrebbe riposare con Henrique e Britos che scalpitano. Gabbiadini e Jorginho sono autorevoli candidati per un posto da titolari mentre resta il dubbio portiere. Fin qui in Coppa Italia ha sempre giocato Andujar, ma adesso l’argentino è protagonista anche in campionato. Rafael spera, ma sembra avere poche chance.

Gianluca Monti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sceneggiatae strigliata Benitezcontro tutti1Arbitri nel mirino e squadra a rapporto: il tecnico del Napoliè delusissimo e il club sta con lui

Mimmo MalfitanoNAPOLI

I l giorno dopo si studiano lestrategie per provare astemperare la tensione. Le

immagini dell’irritazione di Ra-fa Benitez, nel dopo partita diTorino, hanno invaso il web, co-sì come le sue risposte alle do-mande dei cronisti, sintetiche edecisamente ironiche, tanto dascatenare le reazioni degli stessigiornalisti e degli opinionisti.Una sceneggiata napoletana,con un finale a sorpresa, diversodal solito dramma che va consu-mandosi nella scena finale. Sta-volta, il sipario si abbassa pernascondere l’imbarazzo. Quelvolto contratto e inespressivo haaperto a una serie di interrogati-vi, ai quali il Napoli ha rispostocon uno strano comunicato, nelquale si legge del confronto avu-to, ieri mattina, tra tecnico e squadra, con strigliata allo spo-gliatoio da parte di Benitez: «Iltecnico ha analizzato gli errori... contro il Torino, evidenzian-do l’approccio e l’atteggiamentosbagliati della squadra nel pri-mo tempo confrontandoli ... conl’intensità e la condotta di giocoavuti nel secondo ... Benitez hainoltre ricordato alla squadrache ... gli obiettivi e i titoli rag-giunti fino ad oggi sono frutto diquesto tipo di lavoro e atteggia-mento». Un faccia a faccia duro,che non ha risparmiato nessu-no: a tutti i protagonisti sonostati contestati gli errori del-l’Olimpico che hanno portato alsecondo k.o. di fila esterno dopoPalermo. E per tutelare l’imma-gine dello spagnolo, compro-messa dopo la sceneggiata tori-nese, la società non ha avuto esi-tazioni nello scaricare la colpesulla squadra.

SCELTE SBAGLIATE Probabil-mente, sarebbe stato meglio seBenitez avesse ammesso pure i

suoi errori, se avesse riflettutosull’opportunità delle scelte fat-te. Quella di tenere fuori Gab-biadini il giocatore più in formadi cui dispone, per non rinuncia-re ad uno spento e inutile Ham-sik, oppure insistere su Callejonche da diversi mesi ha perso bril-lantezza e, forse, pure le motiva-zioni per restare a Napoli. Perse-verare è diabolico e il tecnico delNapoli continua a farlo per tute-lare giocatori che non sono fun-zionali, al momento, al suo pro-getto. La rabbia mai nascosta diHiguain è dovuta soprattutto al-la scarsa reattività di alcunicompagni e alla mancanza dipalloni giocabili. La scelta del-l’allenatore di non volere la qua-lità a centrocampo non può pre-scindere, però, da quella del re-parto offensivo. E quando vienemeno il lavoro di Hamsik e Cal-lejon, allora il Pipita è abbando-nato al proprio destino.

ATTACCO ARBITRI «Sono stan-co di commentare certi episodi»,ha detto nel dopo partita Beni-tez. Il riferimento immediato èstato alla direzione di Irrati, reosecondo il club di decisioni sba-gliate che avrebbero danneggia-to il Napoli. Riferimento che, inparte, la società ha corretto at-traverso il comunicato che lasciaintendere che la rabbia dell’alle-natore sia stata scatenata solodalla mediocre prestazione deisuoi. D’altra parte, in questa sta-gione il Napoli ha usufruito dialcuni errori arbitrali: fallo dimano in area di Albiol, in Lazio-Napoli, non rilevato; un rigorenon concesso al Torino all’anda-ta; il gol in fuorigioco di Higuaine il rigore concesso per un pre-sunto tocco di Kucka sullo stessoPipita col Genoa; il rigore gene-roso concesso contro l’Udinese,in Coppa Italia. Intanto, le quo-tazioni di Lazio e Fiorentina so-no in rialzo per il terzo posto. Al-tro che persecuzione!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’allenatore spagnolo del Napoli, Rafa Benitez, 54 anni EPA

Vincenzo Cito

H a preso l’anima diNapoli e l’ha messain un libro Maurizio

De Giovanni, scrittore disuccesso, fine e arguto opi-nionista del «Processo dellunedì», soprattutto tifosodel Ciuccio. Il suo perso-naggio, stavolta, non è ilcommissario Ricciardi del-la fortunata serie gialla maun professore che per stu-diare il fenomeno del tifo incittà, si siede al tavolo delbar gestito da un vecchioamico e ascolta la gente. Lofa dal lunedì al sabato, neigiorni che precedonol’evento, non a caso il librosi chiama Il resto della setti-mana (Rizzoli editore, 304pagine, 17 euro). È un mag-ma incandescente di voci,passioni, colori, chi entraprosegue il discorso fatto diun altro, come se già sapes-se cosa è stato detto in pre-cedenza, una febbre che di-vora tutti, senza distinzio-ne di sesso, condizione so-ciale, livello culturale,forse perché il calcio oggi èl’unico argomento che puòunirci. Imperdibile il capi-tolo dedicato al talk televi-sivo (e che li rappresentatutti), con la bellona di tur-no che storpia tutti i nomi(la scuola calcio diventa«scuola calcia») omaggiatada un doppio giro di pal-peggiamento collettivo algol del Napoli. C’è anche unfiglio che torna dagli StatiUniti per vedersi col papàmorente (e fatto uscire dinascosto dalla clinica) l’ul-tima partita. E poi - lo ave-vamo sempre sospettato –fu una strega a di-rigere quellai n c r e d i b i l erimonta sulcampo dellaJuventus (da2-0 a 2-3) delc a m p i o n a t o2009-2010.

CORO Ogni per-sonaggio («Tutti

veri, li ho conosciuti a uno auno») finisce sul taccuino delProfessore mentre, col passa-re dei giorni, cresce la tensio-ne per la prossima partita, siipotizzano formazioni, si stu-diano tattiche, si analizzanoarbitro e avversari. «Un barcome tanti – rivela lo scrittore– però esiste sul serio, nel cuo-re della vecchia Napoli, dovepalpita la città vera». Un coronarrante che si spegnerà soloin estate, quando la gente cor-rerà verso le spiagge, in attesadi un altro campionato. C’è dachiedersi cosa, in quel bar, og-gi si dica di Benitez. De Gio-vanni non ha dubbi. «Dopo lapartita persa col Torino, è suc-cesso qualcosa di speciale,credo il segno di una svolta.Mai silenzio fu così rumorosocome quello del tecnico, cheha risposto a monosillabi, ac-campato scuse, evitato il dia-logo. Avrebbe potuto sottrarsial confronto, come faceva tan-te volte Mazzarri, mandandoavanti il vice. Invece, col suoatteggiamento, ha volutomandare un segnale, non èchiaro se alla città o alla socie-tà». Messaggio in codice, co-me quello dello stesso scritto-

re, capace - in tut-to il libro - di nonnominare mai-per pura devo-zione - quel fa-moso argentinoche giocava col10. Ovviamen-te, non lo fac-ciamo neppu-re noi....

© RIPRODUZIONERISERVATA

fIL TIFOSO AZZURRO

MAURIZIO DE GIOVANNI «Il silenzio di Rafaè il chiaro segnaledi una rottura»1Lo scrittore raccoglie in un romanzo le voci del tifo in un fantomatico bar

Maurizio De Giovanni, 56 anni: il suo nuovo romanzo s’intitola «Il resto della settimana»

Serie AR

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16 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL CAPITANO

Portiere, difensoree ora mister 6 gol L’evoluzione di Glik1In Europa nessuno segna più del polaccotra i pari ruolo. E dire che aveva iniziato tra i pali

I segreti di Ventura Così il Torino 2.0 è ritornato al top1Stessi punti di un anno fa senza Cerci e Immobile: merito del tecnico e di un gruppo sempre più unito

TORINO

S ei gol in venti partitesono un record perKamil Glik. Record

personale e primo gradinodel podio, seppur in condi-visione, nei massimi cam-pionati europei. Pochi di-fensori segnano quanto ilcentrale polacco del Toro, inpiena corsa per migliorareun record di tutto rispetto,perché il gioco di Venturalascia libertà di attaccare alpanzer di Varsavia solo supalla inattiva, preferibil-mente su calcio d’angolo.Glik, che fino a 16 anni face-va il portiere, in zona gol inEuropa si ritrova a quota 6gol in compagnia del cen-trale Naldo (Wolfsburg, 23presenze) e del terzino sini-stro del Lorient Guerreiro(26 gare), seguito con 5 retida Verhaegh (Augsburg,20). Di questo passo il capi-tano granata potrebbe, senon insidiare, almeno avvi-cinare i numeri di MarcoMaterazzi, difensore cen-trale con il vizio del gol: ben12 reti in Serie A con il Peru-gia nel campionato 2000-01, 10 reti con la maglia del-l’Inter (due delle quali se-gnate al Torino) nel 2006-07.

GOL PESANTI In casa grana-ta un altro difensore storico,Roberto Cravero, aveva se-gnato altrettante reti nel1990, ma in tutta la stagio-ne, e i granata languivano inSerie B. Fabio Galante, chedi testa andava a nozze, eraarrivato a quota 4. Kamil

Glik, con 5 gol su 6 realizzati ditesta, insidia in casa Toro il pal-marès di Fabio Quagliarella,l’attaccante granata più proli-fico a quota 9. L’intera difesa(10 reti segnate) tallona gli at-taccanti, che sono a quota 13.Gol pesanti e spesso decisiviarrivano quindi dal pacchettoarretrato, come il gol partita diDarmian (quattro le reti tracampionato e Coppa) contro ilParma o di Moretti contro l’In-ter, o le reti di Bruno Peres, bel-le ma non incisive ai fini del ri-sultato finale (Juve e Sampdo-ria). Otto punti in classificavalgono le reti di capitan Glik,14 i punti portati dalla difesatutta.

PLUSVALENZE Kamil Glik, ap-prodato nel 2011 al Toro per300 mila euro in comparteci-pazione col Palermo, fa partecon Darmian e Vives della vec-chia guardia, i tre giocatoripartiti con Ventura dalla SerieB e arrivati in Europa. Glik,Darmian e Bruno Peres sono ipezzi pregiati che i top club dicasa nostra e all’estero si con-tenderanno lungo il mercato estivo nonostante i contratti inscadenza nel 2017. La confer-ma arriva del presidente Urba-no Cairo. «Darmian? Lo terreimolto volentieri con noi manon nascondo che ci sono mol-ti club che hanno messo gli oc-chi su di lui. E non è il solo». Aproposito di obiettivi, il presi-dente non pone limiti. «Non hodichiarato un obiettivo all’ini-zio della stagione, non lo fac-cio adesso dopo dodici risultatiutili in campionato e in pienacorsa in Europa League».

f.bra.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LA CLASSIFICAI difensori con più gol all’attivo nei massimi

campionati europei in questa stagione (tra

parentesi le gare giocate)

6 GLIK (Torino, 20), Guerreiro (Lorient, 26),

Naldo (Wolfsburg, 23)

5 Verhaegh (Augsburg, 20)

4 ANTONELLI (Genoa/Milan, 23), AVELAR (Cagliari, 21), Ivanovic (Chelsea, 26),

G. RODRIGUEZ (Fiorentina, 22), TONELLI (Empoli, 21)

3 23 calciatori, di cui in Serie A DE CEGLIE (Parma, 11), LICHTSTEINER (Juve, 21), RUGANI(Empoli, 25), ZAPPACOSTA (Atalanta, 21)Kamil Glik, 27 anni GETTY

15� le gare di imbattibilità del Toro tra campionato ed EuroLeague dalla sconfitta nel derby. L’unico scivolone in Coppa Italia il 15/1

10� i gol del reparto difensivo granata contro i 13 degli attaccanti. Quagliarella cannoniere con 9 reti, Glik è a 6

0� i gol subiti col Napoli: non accadeva dal 25/1, Inter-Torino 0-1. Nelle sei gare successive i granata hanno sempre subito gol

Francesco BramardoTORINO

S tessi punti e stessa classi-fica di un anno fa, masenza i gemelli del gol

Cerci e Immobile – 35 gol indue – e con l’Europa League dimezzo (dall’estate a oggi dodicipartite). A Udine saranno tren-totto le gare nelle gambe deigranata, un’intera stagione cheper il Toro deve ancora comin-ciare. Il Friuli è tappa impor-tante per arrivare a 13 risultatiutili di fila in campionato (nonaccadeva dal Toro ‘77 del doposcudetto), una gara fondamen-tale per preparare al megliol’andata degli ottavi di Coppacontro lo Zenit a San Pietrobur-go. Insomma, un progetto inpiena espansione, riassumibilein almeno tre capisaldi.

1. L’ALLENATORE Rispetto a unanno fa in casa granata sonocambiati gli allievi, non il mae-stro. Uno dei segreti del Torinoè nel manico, la conferma di unmaestro di calcio come Ventu-ra, alla quarta stagione conse-cutiva sulla panchina granata.Mai accaduto con Urbano Cai-ro, una rarità anche per la sto-ria del Toro. Il progetto del nuo-vo grattacielo granata è stato affidato a un archistar che perla prima volta quest’anno havarcato i confini nazionali, mache a casa nostra ha insegnatocalcio da una vita. Partendodalla gavetta, ha ricostruitogiocatori che sembravano av-viati a fine carriera, ha plasma-to giovani promettenti, ha con-segnato alla Nazionale giocato-ri costruiti per durare come Bo-nucci, Ranocchia, Ogbonna,Cerci, Darmian, Immobile, tan-to per citarne alcuni. Ha raccol-to meno di quanto seminato, iltecnico ligure, liquidato controppa fretta a Cagliari, Napoli,Bari, neppure profeta in patria

con la sua Sampdoria. Raccon-tano gli uomini del suo staffquanto sia maniacale e punti-glioso nel far applicare la suaidea di calcio, come tartassi igiocatori fino a quando la lezio-ne non è entrata nella testa. Chinon si adegua al lavoro e algruppo è fuori, ma chi entra nelmeccanismo, ovunque andrà agiocare, saprà di calcio.

2. LA TATTICA In estate sonocambiati gli interpreti e in parteil modo di sviluppare il gioco,ma non lo schema: un 3-5-2 chepermette a Ventura di coprirsiquando serve, e far male con gli

esterni quando il Toro è in pos-sesso di palla. Il Torino è peri-coloso quando le frecce grana-ta spingono sui binari esterni equesta non è una novità rispet-to allo scorso anno, con Moli-naro subentrato a D’Ambrosio.Gioca però con due punte diruolo, Quagliarella-Martinez, adifferenza della scorsa stagionecon Immobile punta di riferi-mento e Cerci libero di svaria-re. Il Toro di oggi ha fatto di ne-cessità virtù, senza un bomberda 20 reti a stagione sbloccapartite importanti sfruttando lepalle inattive con i difensori,coinvolge i centrocampisti. Èquesto è il nuovo che avanzadel Toro 2.0, una squadra nelsenso letterario della parola,che necessita dell’apporto ditutti per arrivare al risultato.

3. LE INDIVIDUALITÀ Maxi Lo-pez ne è testimone. L’attaccan-te argentino in meno di un me-se è rinato, ma non per questo è

titolare, anzi, entra con il con-tagocce e lascia il segno a pre-scindere. Come al debutto a Ce-sena, o con le tre reti nelle duegare contro l’Athletic Bilbao.Anche lui una scommessa vintadall’allenatore, capace di met-tere nelle condizioni migliori igiovani come i giocatori piùesperti. Ventura vive una se-conda giovinezza, tanto da su-scitare la curiosità di club diprestigio per la stagione cheverrà, se Cairo lo permetterà.«Con Cairo il feeling è incredi-bile, tant’è vero che non ci sonomai stati problemi di rapporti –le parole del tecnico ieri sera aTiki Taka –. È un ottimo presi-dente e può diventare grande.Piuttosto c’è stato un periododifficile per la crescita di squa-dra: dopo le partenze dell’annoscorso c’era bisogno di tempoper far crescere i tanti nuovi in-nesti. Ora siamo una squadrapiù matura, più consapevole».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� 1 Il tecnico Giampiero Ventura, 67 anni, guida il Torino dal giugno 2011 2. Matteo Darmian, 25 anni,ha trovato continuità nel Torino 3 Maxi Lopez, 30 anni, è arrivato a gennaio dal Chievo ANSA/LAPRESSE

3

21

RTra le scommesse vinte pure Maxi Lopez, che lascia il segno anche se non è titolare

Serie ARLa squadra rivelazione

Page 17: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

17MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL PERSONAGGIO CONTENUTOPREMIUM

COSÌ IN VIOLAVINTE PAREGGIATE PERSE

42PARTITE

24 7

CAMPIONATO

COPPA ITALIA

4° posto

Eliminata quarti

11

2012-2013

55PARTITE

29 11

15CAMPIONATO

COPPA ITALIA

EUROPA LEAGUE

4° posto

Sconfitta in finale

Eliminata ottavi

2013-2014

35PARTITE

18 11

6CAMPIONATO

COPPA ITALIA

EUROPA LEAGUE

5° posto

In semifinale

Negli ottavi

2014-2015

132PARTITE

71(54%)

29(22%)

32(24%)

TOTALE

GDS

COSÌ LA PROSSIMA STAGIONE?

BORJA VALERO

SAVIC

GONZALO

PIZARRO

SALAH

ROSSI

GOMEZ

TATARUSANU

FERNANDOFERNANDO

JUAN JESUSJUAN JESUS

DARMIANDARMIAN

GDS

In Coppa coi cerotti: Babacar out 2-3 settimane� FIRENZE (g.s.). Per la semifinale di andata della Coppa Italia giovedì contro la Juve, Montella spera di recuperare Basanta (guaio muscolare), Borja Valero (ferita al malleolo) e Mati Fernandez (caviglia). Gli altri acciaccati sono out. Savic non ha riportato rotture muscolari, ma uno stimolo alla giunzione tendinea del

flessore. Babacar ha una lesione di I° grado al flessore, in 2-3 settimane sarà pronto. Tatarusanu ha un problema alla schiena rimediato contro il Torino. Non ha più dolore, ma l’infiammazione deve essere smaltita e giovedì farà un nuovo controllo. Per quanto riguarda Tomovic, infortunatosi con l’Inter, si tratta di’ un trauma cranico non commotivo con

sollecitazione del rachide cervicale. «Ora sta bene -assicura il responsabile sanitario Paolo Manetti - ma in questi casi serve massima cautela per almeno 5 giorni» .C’è qualche buona nuova. Bernardeschi 4 mesi dopo la frattura della tibia ha ripreso gli allenamenti con il gruppo e anche Giuseppe Rossi ha iniziato il lavoro sul campo.

Luca Calamai

L a clausola rescissoria l’ha voluta per nonsentirsi prigioniero. Vincenzo Montella èun uomo ambizioso. E con le idee chiare.

Lui vuole vincere. Non vivacchiare. Nel con-tratto che lo lega alla Fiorentina fino al giugno2017 c’è una via di fuga. Cinque milioni di pe-nale da versare ai Della Valle e l’accordo di-venta carta straccia. Un’appendice che cono-scono bene i dirigenti del Milan, del Napoli,anche della Juve. Perché sono tante le societàche negli ultimi otto mesi hanno pensato diportar via l’aeroplanino. In Italia e anche inInghilterra. E’ da inizio stagione che una do-manda rimbalza sulle onde di radio-mercato:«Che fa Montella, va o resta?». Negli ultimidue mesi sono cambiate tante cose nel rap-porto tra la Fiorentina e il tecnico. La guerrafredda che aveva portato l’aeroplanino a boc-ciare tutta la campagna acquisti estiva (ricor-date? Marin mai schierato in campionato, Ba-delj e Richards sempre tenuti ai margini e Bril-lante visto e bocciato) è finita. Oggi Montellasi sente nuovamente al centro del progetto e lescelte del mercato di riparazione hanno resti-tuito entusiasmo a tutti. Salah è stato un colpo

di genio; Diamanti un’ottima idea, Gilardinouna buona opzione e in più sono stati riportatiin cassa 35 milioni. Un capolavoro.

NUOVO SLANCIO Montella non ha più inten-zione di scappare. Anzi, con il patron DellaValle e il presidente operativo Cognigni sta giàlavorando per il futuro. L’aeroplanino ha chie-sto ai proprietari della Fiorenti-na di completare un percorso. Edi autorizzare gli investimentinecessari a compiere l’ultimosalto di qualità. Non chiede laluna. Sul piatto ha messo quat-tro nomi per quattro ruoli da mi-gliorare: due esterni, un centro-campista e un difensore centra-le. Per la fascia destra il primoobiettivo è il granata Darmian.Certo, costa tanto. Ma il clubgranata potrebbe accettare unacontropartita tecnica. In difesa ilsogno di Montella è il centrale dell’Inter Juan Jesus. Altra operazione com-plicata. Ma se Babacar pretendesse di essereceduto al club nerazzurro... Un altro sudame-ricano, invece, sarebbe perfetto per il centro-campo. Stiamo parlando di Lucas Martin Fer-nando, dello Shakhtar, corteggiato durante ilmercato estivo e in rotta di collisione con Lu-cescu. Oggi costa molto meno dei venti milio-ni chiesti pochi mesi fa dal club ucraino. E Fer-

nando potrebbe funzionare sia come vice-Pi-zarro, sia al fianco del cileno. Il quarto colpoverrà strada facendo anche se rispetto a seimesi fa Pasqual ha riconquistato posizionenella hit-parade del tecnico. Che, infine, hachiesto ai suoi uomini mercato di seguire ilgiovane Zielinski dell’Empoli, un trequartistache potrebbe trasformarsi nel futuro Aquila-ni.

CACCIA A UN TROFEO Montella sa che la stra-da più semplice per convincere i Della Valle adaccettare questa sfida è regalare alla proprie-tà un trofeo. Sarebbe il primo dopo quindicianni di soldi spesi nel mondo del calcio daiproprietari della Tod’s. L’ideale sarebbe con-quistare l’Europa League. Che si porterebbe indote i milioni della Champions. Ma quello checonta è alzare comunque una coppa. Pure laCoppa Italia, sfuggita di mano dieci mesi fanella dolorosa notte all’Olimpico contro il Na-poli. Ecco perché il tecnico viola punta moltis-simo sulla semifinale contro la Juve, garad’andata giovedì sera a Torino. Non a caso, hascelto di far riposare contro l’Inter il centro-campo titolare cioè Pizarro, Borja Valero eMati Fernandez. E due terzi del pacchetto of-fensivo: Gomez e Joaquin. La Fiorentina arri-va al momento chiave della stagione con l’au-tostima alle stelle e con un progetto tatticoben definito. Che va oltre la logica del modulofisso. I viola possono passare nel corso della

stessa partita dal 3-5-1-1, al 4-3-3 o magari al 4-3-1-2 senzamandare in confusione i gioca-tori. Quello che conta è non ab-bassare la qualità.

LA FORZA DEI NUMERI Un pro-getto vincente che trova riscon-tro anche in un altro dato stati-stico. Il tecnico viola ha una me-dia incredibile di successi in tra-sferta. Il marchio delle grandisquadre. A giugno l’aeroplaninopenserà anche a come sviluppa-re il reparto offensivo. Molto,

anzi tutto, dipenderà dal ritorno di Pepito.Montella ha un sogno nel cassetto: far giocareinsieme Rossi-Gomez e Salah. Un tridente dapaura. Con tre fenomeni così sarebbe un delit-to non costruire intorno una squadra ambizio-sa. Questo pensa Montella. E se Della Valleavrà la stessa idea la clausola rescissoria di-venterà solo un’inutile coda del contratto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VincenzoMontella,

40 anni, allaFiorentina

dal 2012GETTY

8le partite di fila senza sconfittein campionato, perun totale di 18 punti(5 vittorie e 3 pari)

IL NUMERO

MontellaCON FIRENZE

E’ RINATALA SUA STORIA

D’AMORE

IL GRANDE RILANCIODAL MERCATO INVERNALE

CON IL COLPO SALAH. ORA CACCIAA JUAN JESUS E DARMIAN,

PUNTANDO A VINCERE UN TROFEO

Serie AR

Page 18: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

18 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’AVANTRENO BIANCOCELESTE...

KLOSE� 6 GOLMiroslav Klose, 36 anni, attaccante tedesco, finora ha realizzato sei gol LAPRESSE

FELIPE ANDERSON� 6 GOLFelipe Anderson, 21 anni, attaccante brasiliano: sei reti anche per lui LAPRESSE

KEITA� 0 GOLBalde Keita, 19 anni, attaccante senegalese: 0 gol in campionato, 3 in Coppa Italia LAPRESSE

La ricchezza della Lazioè un tridentecon più stelle1Pioli vanta il terzo attacco del torneo con Anderson, Keita, Klose e Candreva. Però si ferma Mauri: infrazione a un dito del piede

Nicola BerardinoINVIATO A FORMELLO (ROMA)

U n tridente che risplendedi stelle. È la grande ric-chezza della Lazio di Pio-

li. Che però ieri si è ritrovata ininfermeria il suo goleador, Stefa-no Mauri, 35 anni, 8 gol in cam-pionato e jolly nella prima lineabiancoceleste. Domenica, colSassuolo, è tornato al ruolo difalso nueve , ricoperto l’anno scorso con Reja. Nella ripresa,ha ceduto il posto a Klose. Uncolpo al piede che ieri ha fattoemergere non poche preoccupa-zioni. Infrazione al quinto dito,che rimane molto gonfio. Oggifarà la risonanza. Tempi di recu-pero incerti. Intanto, non sarà incampo domani sera nella semifi-nale d’andata di Coppa Italiacontro il Napoli. Una tegola perPioli che proprio nella trasfertacol Sassuolo ha rivisto l’abbon-

danza in attacco. Candreva eKlose partiti dalla panchina conuna prima linea formata da Feli-pe Anderson, Mauri e Keita. AReggio Emilia è arrivata la terzavittoria consecutiva per consoli-dare il 4° posto e sono stati ag-giunti altri 3 gol al fatturato of-fensivo. Con 43 reti, la formazio-ne di Pioli è al terzo posto nellagraduatoria dominata dallaJuve. A un gol di distacco dalNapoli. Che è nel mirinoanche per quel terzo postoin classifica che vale laChampions.

STOP E RILANCI È sta-to un duro colpo l’infortuniodi Djordjevic, 7 gol . Il 24gennaio, contro il Milan, il

serbo è finito k.o. per la fratturadel malleolo: tornerà a maggio.Ma Pioli sta tirando fuori tutte lerisorse dell’organico. A ReggioEmilia, si è rivisto Keita, da tito-lare. All’inizio della stagione iltalento ex Barcellona era consi-derato l’astro nascente. Poi tan-ta discontinuità per riemergerecol Sassuolo. Domenica ha ri-preso a brillare Felipe Ander-son, la stella più luminosa. Ilbrasiliano ha riassaporato il gol,ovviamente con una perla dellesue. La sesta in campionato. Se-gna e fa segnare: sei anche gliassist. Colpi d’artista e classepura: ora attende la chiamatanella Seleçao. Domenica è rien-trato dopo un turno di squalifi-ca, recuperando la migliore con-dizione svanita con la distorsio-ne al ginocchio di metà gennaio.«Giochiamo con allegria» hascritto ieri su Instagram. Il ven-tunenne di Brasilia ha anche pennellato tre assist doc per Klo-se, che ne ha capitalizzato solouno. Così il 36enne tedesco hasiglato la sua sesta rete in cam-pionato. Prima tanto part-time,poi titolare per sostituire Djor-djevic, Klose sta lavorando an-che a sostegno della manovra.

FARO E OPZIONI A Reggio Emi-lia, è subentrato nel finale Can-dreva, che aveva deciso le duegare precedenti. Una botta al gi-nocchio nella caduta per esulta-

re dopo il gol al Palermo loaveva frenato in settimana.

L’esterno, 28 anni, 4 gol,è il faro del gioco offen-

sivo di Pioli.Ma il tec-nico potrebbe ancheriproporre un assettopiù offensivo. Pas-sando dal 4-3-3 al 4-

2-3-1, visto l’ultimavolta nel derby dell’11

gennaio. Con una batteriadi trequartisti alle spalle delcentravanti. In pratica, una

stella in più da far risplenderein un finale di stagione contante ambizioni.

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Antonio Candreva, 28 anni, è arrivato alla Lazio nel gennaio 2012: in questo campionato ha segnato 4 gol LAPRESSE

E QUELLO BLUCERCHIATO

OKAKA� 4 GOLStefano Okaka, 25 anni, attaccante, quattro gol fino a questo momento LAPRESSE

MURIEL� 2 GOLLuis Muriel, 23 anni, attaccante colombiano, è arrivato alla Samp a gennaio: 2 gol finora ANSA

ETO’O� 0 GOLSamuel Eto’o, 33 anni, attaccante camerunese, 5 presenze e 0 gol AP

DilemmaSampdoriaChi fa postoora a Eder?1Col suo miglior marcatore squalificato, Mihajlovic ha sbancato Bergamo conil terzetto Muriel-Okaka-Eto’o

Filippo GrimaldiGENOVA

E adesso Eder dove lometto? Avrà pensatoproprio questo (ed al-

tro), Sinisa Mihajlovic, ti-rando le somme di una vit-toria pesantissima control’Atalanta, non solo per i so-gni europei della sua Samp,ma anche per lasciarsi allespalle un mese maledetta-mente complicato, fra gio-catori da recuperare (Mu-riel su tutti) e qualche in-comprensione di troppo(con Eto’o, ovviamente).

IL RISCHIO PAGA Poi, aBergamo, costretto a fare dinecessità virtù, con il brasi-liano capocannoniere blu-cerchiato costretto ai boxper la squalifica, Mihajlovicsi è affidato — oltre all’in-

toccabile Okaka — proprio aMuriel e ad Eto’o. Un azzardo,all’apparenza, più che unascommessa, considerando chead entrambi il tecnico avevachiesto alla vigilia lo stesso la-voro e i medesimi sacrifici percoprire anche la fase difensivasulla fascia a cui erano abituatiEder e, sino a quando ha vesti-to il blucerchiato, Gab-biadini.

TROPPA GRAZIAMissione compiuta,tanto che ora contro ilCagliari al Ferraris il tecni-co della Samp potrebbe ri-proporre il medesimo tri-dente, anche se diventa du-ra pensare di lasciar fuori

(oltre a Eder) anche Soriano,trequartista fisso nel 4-3-1-2 del lungo interregno post-Gab-biadini. Oggi, alla ripresa dellapreparazione, avremo le primeverifiche sul campo. «Giocheràchi mostrerà di essere nelle mi-gliori condizioni», l’unica cer-tezza di Sinisa, ben felice — fi-nalmente — di poter nuotarenell’abbondanza. Resta il fattoche Eder, miglior realizzatoredella Samp con otto reti, ne hasegnate ben sette al Ferraris,dove è andato consecutiva-mente a segno nelle ultimequattro gare interne. Molto piùdi un semplice amuleto: sem-mai, una sorta di polizza sul-l’Europa, per cui è indubbioche sull’utilizzo del brasilianoMihajlovic avrà molto da pen-sare.

LE ALTERNATIVE Sulla carta,le strade praticabili per Sinisasembrano essenzialmentedue, partendo dal presuppostoche Eder si riprenderà il suoposto in avanti, al fianco diOkaka. La prima: riconfermadel 4-3-3 con una staffetta fraMuriel ed Eto’o. La seconda: ri-torno al 4-3-1-2, con Okaka-Eder in avanti e, di nuovo, unofra il colombiano e il cameru-nese alle spalle dei due, arre-trando in mediana Soriano.

RAGION DI STATO Certo, la-sciar fuori Eto’o, dopo i vi-stosi progressi di domeni-

ca, potrebbe non esse-re semplice, maMihajlovic ha am-piamente dimostra-to negli ultimi mesi

quanto a lui interessi sol-tanto ed esclusivamenteil bene della squadra, e

non quelli dei singoli. Neha fatto — soprattutto — le

spese Eto’o, ma prima di luiera toccato pure ad Okaka,sacrificato quando aveva

smesso di schiacciare for-te sull’acceleratore.

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Eder, 28 anni, attaccante brasiliano, è arrivato alla Samp nel gennaio 2012, in Serie B: in questo campionato ha segnato 8 reti ANSA

Serie ARLa corsa all’Europa

Page 19: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

19MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ANDAMENTO DELLA QUOTA CON IL TORNEO A 20 SQUADRE

30

40

Calcolata aggiungendo un punto alla classifica della terzultima

2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 2014-15

*Spareggio Parma-Bologna **Considerando le penalizzazioni di Calciopoli

42*

30**

40

3735 36 37 37

33 3331

punti

Proiezione

GDS

Agriturismo CesenaLa salvezza si coltiva1Di Carlo ha scelto di abitare con il suo staff: colline e ottimismo«Ci confrontiamo, poi decido io. Decisivi i 3 scontri diretti in casa»

fINSIEME 24 ORE

� Foto di gruppo con LegoLo staff del Cesena: da sinistra, il preparatore Lorenzo Riela, il vice allenatore Claudio Valigi, Mimmo Di Carlo e il tattico Michele Santoni

CON 18 SQUADRECome sarebbe la classifica di Serie A

se il campionato fosse a 18 squadre? Così.

Ci sarebbero comunque due squadre molto

staccate in coda e una lotta-salvezza aperta

JUVENTUS 52ROMA 44NAPOLI 36SAMPDORIA 36FIORENTINA 35LAZIO 34TORINO 33GENOA 32MILAN 30INTER 29PALERMO 28VERONA 27UDINESE 26EMPOLI 24CHIEVO 21ATALANTA 19CAGLIARI 13PARMA 10esclusi il Sassuolo, quartultimo nel 2013-14,

e il Cesena, promosso ai playoff

L’ANALISI

CAGLIARI

Tanti infortuni e Zola a rischioM’Poku è il nuovo riferimento� CAGLIARI Una corsa contro il tempo, gli infortuni e il gol che fa voltare pagina. Il Cagliari di Zola soffre, subisce in avvio e non segna. La sconfitta con il Verona, terza di fila in casa, dissipa il tesoretto messo su nelle vittorie interne con Cesena e Sassuolo. La classifica, 20 punti a -3 dall’Atalanta quartultima, è indigesta. «Mancano 13 partite, siamo già stati in difficoltà e non ci siamo fasciati la testa. Non lo faremo neppure adesso», spiega Zola». La squadra è con l’ex capitano rossoblù. Che fa i conti, fin dal giorno del suo arrivo, con l’infortunio di Sau. E con il Verona, giusto per non farsi mancare niente, si è

bloccato anche Donsah: la mezzala ghanese non ha lesioni osseo-articolari alla caviglia sinistra. Ma è da escludere la sua presenza sabato a Marassi, sponda Samp. Saltano la trasferta anche Conti e Joao Pedro, squalificati. Dunque, altri forfait pesanti. Con l’undici di base che continua a cambiare volto e ha un nuovo punto di riferimento: il belga M’Poku (nella foto) , arrivato in gennaio. «La società è col tecnico», dice Giulini. Ma è chiaro che l’allerta rimane.

Mario Frongia

ATALANTA

Sono troppe le rimonte subitePinilla è uno dei più continui� BERGAMO Come all’andata. Fiorentina, Inter, Juve, Samp, quattro sconfitte di fila per scoprire di avere paura. L’Atalanta è sempre più invischiata nella bassa classifica, nonostante il vantaggio sulla zona retrocessione sia sceso di due soli punti (da +5 a +3): però quelle davanti si allontanano e dietro, oltre al Cagliari, c’è il Cesena che risale. L’involuzione della ripresa contro la Samp è preoccupante, perché ha cancellato i buoni segnali di un primo tempo convincente: l’Atalanta double face fa

paura, non è la prima voltache va in vantaggio e si fa

rimontare. E’ successo in tre

delle ultime quattro partite e in cinque delle ultime nove, periodo in cui la squadra bergamasca è andata in vantaggio ben sette volte, portando a casa solo due vittorie e due pareggi. La sindrome da rimonta spaventa, perché nello stesso periodo l’Atalanta ha buttato via tredici punti potenziali. Troppi per una squadra che deve salvarsi e che ha sempre meno certezze. Tra i pochi a salvarsi nella partita con la Samp c’è il cileno Pinilla (nella foto).

Matteo Spini

CHIEVO

Difesa ok, ma l’attacco è fermoOra si punta sul giovane Mattiello� VERONA «Lo spirito Chievo, battagliero dal primo all’ultimo minuto, sarà la nostra guida verso la salvezza». L’allenatore Rolando Maran inquadra la situazione della squadra che quando va in campo con la giustadeterminazione riesce a creare grattacapi a tutti, come ha dimostrato col Milan. Il Chievo ha anche mostrato di essere in buone condizioni atletiche. Intanto dal mercato di gennaio sono arrivati nuovi innesti e uno, Federico Mattiello (nella foto), potrebbe risultare decisivo. Il terzino, classe ‘95 di proprietà della Juventus, col Milan ha giocato una partita di grande personalità. Visto l’handicap che avrebbe potuto creare alla squadra la lunga assenza di Frey,

la felice scoperta di Mattiello garantisce a Maran la possibilità di sostituire il difensore senza particolari scompensi.Le note dolenti sono avanti: il Chievo ha segnato solo 18 reti in 25 partite. E’ il peggior attacco del campionato perché non solo le punte non sono molto prolifiche, ma mancano anche i gol di centrocampisti e difensori. Ma è anche vero che tutti i giocatori gialloblù devono contribuire alla fase difensiva: il Chievo è la squadra meno perforata tra le pericolanti.Giancarlo Tavan

Altro che 40 punti,ora ne bastano 31C’è per il Cagliari un finale in discesa 1Le piccole contano i punti necessariper rimanere in AAl momento sarebbeil minimo storico

Luca Bianchin@lucabianchin7

I l gol di Juanito Gomezin Cagliari-Verona hafatto alzare in piedi

mezza Italia. Praticamenteuna ola trans-mediterranea.Esultanza a Bergamo, esul-tanza a Verona - per un goldei cugini? massì -, esultan-za a Empoli, forse anche aUdine e Sassuolo. A 13 gior-nate dalla fine sono già co-minciati i ragionamenti sal-vezza e in coda ci si marca.Le due sconfitte consecutivedel Cagliari hanno abbassa-to la quota salvezza e in que-sto momento siamo ai mini-mi storici: il Cagliari ha 20punti dopo 25 partite e diquesto passo arriverebbe a30,4. Ok, facciamo 30 per-ché il decimale inganna mala conseguenza è chiara:avanti così, alle altre squa-dre basterebbero 31 puntiper restare in Serie A.

LA LEGGENDA DEI 40 Tecni-camente, è un affarone, robada saldi di fine attività. Ilcampionato è a 20 squadredal 2004-05 e la quota sal-vezza non è mai stata cosìbassa, se si esclude il 2005-06 con la Juve retrocessa viatribunale. Addirittura, in treanni si è passati da 37 a 31punti. Quando un allenatoreparla in tv di «40 punti daconquistare», avete il dirittodi confrontare le dimensionidel naso con quelle dellevecchie foto: c’è il sospettoche stia mentendo. Al mo-mento ci si salva facilmentecon 35 punti. «Noi siamo giàa 28 ma abbiamo la necessi-tà di conservare un certovantaggio - dice MarcelloCarli, direttore sportivo del-l’Empoli -. Per scelta, gio-chiamo sempre a calcio edobbiamo essere leggeri.Non deve cambiare mai ilnostro modo di pensare».

LE CHIAVI Le variabili nonmancano, altrimenti sarebbematematica, non calcio, e fuoridagli stadi venderebbero calco-latrici. Il Parma 2007 e il Sas-suolo 2014 arrivarono alla ven-ticinquesima con 17 punti, poitrovarono il tasto del turbo: sal-ve entrambe, il Parma addirit-tura con 42 punti. Il Cagliari cispera e si augura che il campio-nato assuma dimensione chia-ra. In quattro delle ultime cin-que, Zola incontrerà Parma, Ju-ve, Palermo, Cesena e Udinese.Se la Juve fosse campione,l’Udinese salva, il Parma e il Ce-sena già in B, l’intensità cale-rebbe. Il Parma è ovviamenteun discorso a parte, tra l’altrocomplesso, mentre è più utilechiedersi se un campionato a 18regalerebbe una classifica me-no allungata e più interessante.Per questa stagione, rispostanegativa. Il torneo a 18 aumen-terebbe livello medio, tempi direcupero e competitività inter-nazionale ma cambierebbe nul-la in coda. Senza il Sassuolo, laprima delle squadre salve nel2014, e il Cesena, l’ultima dellepromosse, avremmo due squa-dre quasi retrocesse e una vola-ta in coda. Tutto addirittura piùsbilanciato di adesso. P.s.: neldubbio, non fate vedere la clas-sifica a Colantuono

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Guglielmo LonghiINVIATO A BERTINORO (CESENA)

C olazione, pranzo, cena.Sempre insieme. A parla-re, discutere, program-

mare. E anche: incazzarsi, rim-proverarsi, lamentarsi. La sal-vezza del Cesena passa da qui,un agriturismo a 5 minuti dalcampo d’allenamento e unquarto d’ora dallo stadio Ma-nuzzi. Qui dove Mimmo Di Car-lo ha voluto sin dall’inizio riti-rarsi per una full immersion coni suoi collaboratori: il vice Clau-dio Valigi, il tattico MicheleSantoni, il preparatore LorenzoRiela. L’unione di fatto si svolgecosì.

I PROGETTI Appena arrivato, il9 dicembre, il tecnico ha fattouna richiesta precisa al presi-dente: «Non c’interessa abitarein centro, ci faccia lavorare in-sieme perché non c’è tempo daperdere». Detto, fatto. Lugaresinon ci ha pensato su e portatol’allegra brigata nell’agrituri-smo di un amico: Al Colle diBertinoro. Posto splendido e si-lenzio assoluto. «L’ideale per la-vorare», spiega Di Carlo, rigo-roso come un trappista. La set-timana è scandita in modo re-golare: domenica sera eranogià nel ritiro come accadequando il Cesena gioca in casa,ieri mattina breakfast con riu-nione informale, poi l’allena-mento, verso sera la primachiacchierata pensando al Pa-lermo, avversario di domenica(tema: come fermare Dybala?),oggi scambio di opinioni con lasquadra. «Ci confrontiamo sututto», spiega Valigi. «Ma poi

decido io», rettifica Di Carlo.Spiega Santoni, che ha lavorato5 anni nel vivaio dell’Ajax e, conValigi, è stato chiamato da DiCarlo a Livorno, un anno fa: «InItalia non c’è pazienza, dai gio-vani si vuole tutto e subito. Seuno sbaglia, non ci si chiede incosa può migliorare». Parlano eogni tanto litigano. E’ successodopo il 3-2 col Toro quandohanno dato tre versioni diffe-renti del k.o. Di Carlo: «Troppierrori individuali». Valigi: «No,sono stati errori collettivi».Santoni: «No, è mancato l’equi-librio». Alla fine è stata trovatala sintesi. Come accadrà quan-do il video analista arrivato dal-l’Olanda farà un mix delle par-tite che lo staff vedrà tra oggi e

domani: Palermo con l’Empoli(Di Carlo), la Samp (Valigi), laLazio (Santoni). Il prodotto fi-nale sarà esaminato giovedì se-ra nella camera attrezzata astudio tv. Verso le 23 tutti a dor-mire: Valigi nella 1, Riela nella2, Di Carlo nella 6, Santoni nel-la 7. La settimana scorre così,tra riunioni e progetti (oral’obiettivo è migliorare i piedi di

Djuric, perché «anche Toni al-l’inizio aveva qualche proble-ma»). Momenti di evasione? DiCarlo si concedeva qualche giroin bici prima che Lego, il giova-ne boxer di casa, gli divorasseocchiali e caschetto.Per noncorrere il rischio di odiarsi, ilvenerdì sera è considerato free,una specie di pastiglia anti nau-sea: ognuno fa ciò che vuole,vietato parlare di calcio. Si fan-no programmi alternativi: cenafuori o cinema. Se poi le sceltecoincidono, meglio...

LA QUOTA I quattro sono sbar-cati in collina col Cesena ultimoe il morale a fondo corsa: «Ab-biamo rifatto la preparazione,ma in modo graduale approfit-tando della sosta di Natale».Serviva anche un cambio dimentalità: quando comandavaBisoli, la squadra era abituataad aspettare nella sua metàcampo per ripartire, ora no:contro l’Udinese (e soprattuttoJuve e Lazio) ha giocato con personalità ritrovando autosti-ma. Di Carlo: «Abbiamo anchecercato di coinvolgere i giocato-ri chiedendo proposte sulla tat-tica, come gli schemi su palleinattive. Hanno risposto conentusiasmo, soprattutto i piùvecchi». Intanto, tra cipressi,orto e animali da fattoria è sta-ta buttata giù una tabella sal-vezza. Bisogna arrivare a 34punti, quindi servono 5 vitto-rie: nei tre scontri diretti, tuttiin casa (Chievo, Atalanta e Ca-gliari), con Sassuolo e Torinoall’ultima. Ma basteranno?«Noi ci proviamo». Ma se nonarriva la salvezza, chi si butteràin piscina per nascondersi?

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Serie AR

COSÌ IN CODACHIEVO 25ATALANTA 23CAGLIARI 20

CESENA 19

PARMA (2 gare da recuperare, penalità -1) 10

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20 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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21MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ASSALTO

Affari a costo zeroE’ caccia a Defrel,José Mauri e Cerri

1Il West Ham segue Belfodil.Mariga, Mirantee Palladino hanno molti estimatori

LA GUIDA

La Lega A conferma di aver convocato l’assemblea del 6 marzo per discutere della crisi del Parma e valutare ogni iniziativa che possa consentire alla squadra di portare a terminare il campionato. Intanto è arrivata la richiesta di fallimento.La Procura di Parma, attraverso i pm Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello, ha infatti chiesto il fallimento della società per le inadempienze fiscali verso l’erario di 16 milioni e 746mila euro: di cui 8 milioni e 443mila euro riguardano redditi da lavoro dipendente, e 7 milioni e 218mila euro l’Irap.La società è stata convocata in tribunale il 19 marzo, e a questo punto l’unico modo per evitare il fallimento sarebbe di saldare la somma entro l’udienza.

Venerdì prevista l’assemblea di LegaIl 19 palla al Tribunale

Il presidente del Coni Giovanni Malagò, 55 anni, e il presidente della Figc Carlo Tavecchio, 71 anni GETTY IMAGES

Parma, lite Malagò-calcio«Colpevoli o interveniamo»1«Regole totalmente sbagliate». Tavecchio: «Approvate dal Coni»Oggi Tommasi dal Sindaco. Spazi stretti, ma spunta una cordata

Carlo Laudisatwitter @carlolaudisa

I guai del Parma ingolosi-scono il mercato. Ementre i giocatori di Do-

nadoni aspettano con ansiabuone nuove sul pagamentodegli stipendi, abbondano letentazioni per il loro futuro:ovviamente a costo zero. Èla conseguenza più rilevan-te del temuto fallimento delclub gialloblù. Come sempreavviene in questi casi sonoin tanti a farsi avanti, anchese nessuno vuole fare la par-te dell’avvoltoio. Nell’ultimapuntata di Calciomarket aGazzettaTv l’a.d. della JuveBeppe Marotta è stato moltochiaro: «Siamo interessati aJosé Mauri e Alberto Cerri,ma non abbiamo intenzionedi muoverci adesso, augu-randoci che la società emi-liana possa risolvere i suoiproblemi». Ovviamente sulcentrocampista italo-argen-tino in rosa alla società par-migiana e sull’attaccante inprestito al Lanciano nonstanno lavorando soltanto icampioni d’Italia. Anche In-ter, Milan e Roma stanno fa-cendo le loro considerazio-ni. Hanno entrambi 18 annie sono nel giro delle nazio-nali giovanili, il loro valorein prospettiva è di livello pri-mario e ciò giustifica un in-teresse così diffuso. Fa storiaa sé Antonio Cassano che harisolto il contratto con il Par-ma già il 27 gennaio scorso.Ha scelto di non accasarsisubito, nella speranza che in

estate possano crearsi i presup-posti per un ritorno alla Samp-doria. Ovviamente in completaautonomia. Del resto il bareseha rinunciato agli emolumentianche per la prossima stagione,al contrario degli altri che orarivendicano le sacrosante spet-tanze.

IL CASO Ancor più intricata lavicenda di Gregoire Defrel,protagonista di un’eccellentestagione nel Cesena. L’esternofrancese, 23 anni, è in compro-prietà fra la società romagnolae quella emiliana ed entro giu-gno la titolarità del suo cartelli-no va assegnata: non potrà piùessere in condominio. Ovvia-mente, però, se a Collecchio lecose si mettessero male a sorri-dere sarebbe proprio il Cesena,che ne diventerebbe automati-camente unico proprietario.Nel frattempo il d.s. cesenateRino Foschi ha già stretto unpatto con il Palermo, ma atten-zione anche al Bologna che giàa gennaio si era mostrato moltointeressato. Anche per lui vamessa nel conto un’asta, nono-stante Zamparini faccia levasugli ottimi rapporti con il suoex direttore sportivo.

GLI ALTRI Sotto traccia vannosegnalati anche i movimentiper il resto della rosa. Prendia-mo Belfodil (ex Inter) per ilquale è sempre forte l’interessedel West Ham, ma ha molti esti-matori in serie A anche Mariga.Per il difensore Costa, invece, sisono fatti avanti da tempo Ata-lanta e Palermo, oltre al solitoBologna. Fari puntati anche sulportiere Mirante e sull’attac-cante Palladino. In generaletutti hanno interesse a tornarein campo il più presto possibile.Non solo per chiudere in ma-niera dignitosa la stagione, maanche avere la vetrina necessa-ria e catturare le attenzioni delprossimo datore di lavoro.

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� PARMA Scambio di messaggi via Twitter tra icalciatori Mattia Altobelli, figlio del campione del mondo del 1982 Alessandro, e Alessandro Lucarelli, del Parma. Il primo ha accusato il capitano dei gialloblù di indignarsi solo per i propri soldi: «Caro AlessandroLucarelli, dov’eri quando in serie C fallivano squadre ogni anno e giocatori che di certo non prendevano cifre come le tue perdevano 6-7 mesi di stipendio? - ha scritto in un lungo post, riferendosi anche ad alcune sue esperienze - Non ti indignavi ai tempi, vero? Certo, non li perdevi tu, quindi che problema c’era...». «Caro Mattia, io i miei soldi li posso anche perdere vistoche con il calcio ci ho mangiato abbastanza», ha risposto Lucarelli. «La mia battaglia sta nel mettere in discussione il sistema di controllo e tutela che ha fallito in tutte questecircostanze e per garantire lo stipendio a chine ha veramente bisogno (dipendenti)».

SU TWITTER

Altobelli jre Lucarelli,polemica social

Alessandro CatapanoValerio Piccioni

«R egole totalmente sba-gliate, ingiuste e inat-tuali. Come non si è

pensato prima a cambiarle?».«Quelle regole le ha approvate pu-re il Coni, non sono delibere inven-tate». Il caso Parma fa litigare Ma-lagò e Tavecchio, mentre il sindacoPizzarotti prova a rimettere insie-me i cocci e l’assemblea di Lega divenerdì diventa un’ultima spiag-gia.

«INTERVERREMO NOI» Ma loscontro Coni-Calcio è palese. È an-che una questione di vocabolario.«Campionato anomalo», dice Ma-lagò. Mentre Beretta insiste sul-l’aggettivo «regolare». Il calcio faquadrato: le norme sono state ri-spettate. È un atteggiamento chefa arrabbiare il presidente del Co-ni: «Non è accettabile che non cisia nessuno capace di dire “in effet-ti è colpa mia”». Ma Malagò va ol-tre: «Se nessuno si prende le re-sponsabilità, allora sarà responsa-bilità delle istituzioni individuaredi chi è la colpa». Il tutto con unapostilla significativa: «Altrimentimi confronterò con il sottosegreta-rio Delrio, anche ufficialmente». Come dire: Il Governo è con me.«Certe volte sembra che il mondodel calcio sia specializzato nel cer-carsi guai». Ma c’è un altro sassoli-no che Malagò vuole togliersi: «Il

calcio è stato molto attento a guar-dare virgole e parole della riformadella giustizia sportiva ed è stranoche nessuno si sia accorto chec’erano cose che potevano consen-tire una situazione così difficile daspiegare».

«REGOLARE» Secondo MaurizioBeretta, «Lega e Federazione nonhanno responsabilità: ci sono rego-le, organi, controlli, decisioni suc-cessive, e sanzioni anche a stagio-ne in corso». Morale: «Il campiona-to è regolare», dice il presidentedella Lega a «Radio anch’io». Ilcontrario dell’«anomalo» di Mala-gò. In ogni caso, venerdì in Lega, cisarà pure Tavecchio, mossa ri-schiosa, perché ancora una voltarischia di farlo apparire troppo vi-cino alle posizioni di chi gestisce,nei fatti, la Lega di A. «La Figc mo-nitorerà la questione e interverràin maniera drastica. Noi abbiamoun interesse legittimo che il Parmafinisca il campionato — dice Tavec-chio —. Non solo la Figc, ma credoche ce l’abbia soprattutto la Lega».Lega a cui guarda anche DamianoTommasi, il presidente dell’Asso-calciatori, che oggi sarà a Parma:«Sarà un momento importante»,dice. Già, ma cosa potrà deciderel’assemblea di Lega? Al massimo, enon è affatto scontato, l’impegno amettere a disposizione un «contri-buto di solidarietà» (500.000 euroa società) da utilizzare, però, solo afallimento dichiarato. Il sindacoPizzarotti si pone come mediatore

fra Aic, Lega e Figc, ma il problemaè il tempo, è come se un Tir pienodi debiti dovesse passare per un vi-colo strettissimo. Su una cosa sonotutti d’accordo: basta con Manenti(che ora dice perfino «Sono dispo-sto a vendere...»). Ma non è così fa-cile. E prima del 19 marzo, mo-mento in cui potrebbe essere il Tri-bunale a decretare il fallimento, cisono altre due partite.

STADIO, STEWARD, CORDATE C’èun problema stadio. Ieri è arrivataun’offerta del sindaco di Piacenzaper l’uso del «Garilli». Si è pureparlato di Reggio Emilia. E c’è l’ipo-tesi di una «agenzia esterna» (neparla Pizzarotti) che potrebbe ge-stire temporaneamente lo stadio epagare gli steward. Il problema,però, non si risolve con qualche de-cine di migliaia di euro né nelle 24ore tra l’assemblea di Lega e la par-tita con l’Atalanta. É il discorso chefanno i giocatori: bisogna ritrovareuna prospettiva, morto un Parmase ne deve fare subito un altro. Esulla «prospettiva» lavora lo stessoPizzarotti. Provando a mettere in-sieme cordate di salvataggio. Ieri Alessandro Nuccilli, imprenditorenell’edilizia e nelle pulizie, si è ri-proposto. Ma il consorzio più cre-dibile farebbe capo a Massimo Za-netti, mister Segafredo. I giorni so-no però pochi, gli spazi ristretti. Siaccettano miracoli, direbbe il titolodi un film. Ma qui c’è poco dascherzare.

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Gregoire Defrel, 23 anni ANSAAlberto Cerri, 18 anni GETTY

Serie ARUn club sull’orlo del baratro

Page 22: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

22 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 23: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

23MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’ARGENTINO

È tornato Juanito Mandorlini ritrovail talismano Gomez1La punta a quota 40 reti col Verona, 14° bombergialloblù di sempre, dalla C1 alla Serie A

Matteo FontanaVERONA

C on Juanito Gomez ilpranzo è servito. Re-sta indigesta al Ca-

gliari, la portata del lunch ti-me match domenicale, men-tre il piatto è prelibato perun Verona che si allontanadagli scogli di una classificache rischiava di diventarecomplicata. Ride l’Hellascon Luca Toni che non smet-te di segnare, e ride pure peril ritorno al gol di Gomez.Tanto più perché la marca-tura viaggia su cadenze darecord. Cronometro allamano, al Sant’Elia trascor-rono quindici secondi dal-l’ingresso in campo di Juani-to, subentrato a BoskoJankovic, al colpo di testache stende Brkic, ma soltan-to tre se si computa l’effetti-va ripresa del gioco: se nonè un primato mondiale, po-co ci manca. Calcio di puni-zione di Emil Hallfredsson,zuccata dolce a castigarel’immobilismo della difesadel Cagliari, Verona esulta.E lo fa grazie a uno dei fede-lissimi gialloblù, rientrato apieno servizio dopo i tor-menti muscolari che l’han-no afflitto negli ultimi mesi.

NELLA STORIA Nel 4-3-3 diAndrea Mandorlini, Gomez

è una presenza talismanica, unpo’ amuleto, un po’ soldato:«Juanito è un giocatore univer-sale, uno che sa difendere e at-taccare leggendo sempre le si-tuazioni. E di gol ne ha fatti tanti», dice il tecnico. Apri glialmanacchi e sfili la classificadei marcatori all-time del Vero-na. Gomez, con il «marchio» diCagliari, è salito a quota 40,quattordicesimo, avvicinando-si a Totò De Vitis (41) e allacoppia formata da GiovanniChiecchi e Fabrizio Cammara-ta, a 42. A proposito: sabato,l’Hellas va a San Siro – campotabù: mai ci ha vinto – e sfida ilMilan, contro cui fu proprioCammarata a segnare il gol deldefinitivo pareggio nel ruggen-te 3-3 del 2000, ultimo puntofuori casa contro il Diavolo.Proverà a rompere l’incantesi-mo, Juanito, che sta trattandocon la società il rinnovo delcontratto che va in scadenza ilprossimo 30 giugno (probabilela soluzione positiva). Una sto-ria, quella di Gomez con l’Hel-las, che parte da lontano: era il2008, la squadra si era appenasalvata dalla retrocessione inC2 superando ai playout la ProPatria. La rosa fu rovesciata percontenere le spese. Tra i nuoviacquisti c’era anche questo ar-gentino, prelevato in compro-prietà dalla Triestina, che si èaffermato a dispetto della scar-sa considerazione di alcuni:l’estate dopo, alle buste, non fuofferto neanche un euro per ilsuo cartellino. Restò all’Hellas.A gennaio del 2010 il passaggioal Gubbio, in prestito. In Um-bria il doppio salto fino alla B.Il ritorno a Verona, l’ascesa inSerie A: Speedy Juanito conti-nua a fare gol per l’Hellas.

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Udine, non si fa più golStrama? Non rischia1Dopo 3 k.o. di fila, squadra in ritiro. I motivi della crisi: pochi palloni per Di Natale, esterni a terra, gioco involuto

Juanito Gomez, 29 anni, esulta dopo il gol al Cagliari KOMUNICARE

Francesco VelluzziMassimo Meroi

E’ passato un mese dall’1febbraio, domenica incui l’Udinese, con un ca-

polavoro tattico, fermò la Ju-ventus al cantiere Friuli. Daquel momento la squadra di An-drea Stramaccioni si è smarrita.In tre partite neppure un punto.Sconfitte a Napoli e Cesena(domenica) e sconfitta internacon la Lazio. Se i cinque gol su-biti non sono un’enormità, il so-lo gol segnato al Napoli, da The-rau, implacabile fuori casa, al-larma e non poco. Dov’è finitala bella Udinese vista a Empoli ein casa con la Juve? Che succe-de? La squadra non gira. E do-menica Stramaccioni è uscitofuribondo dal campo. Decisio-ne immediata: niente giorno diriposo. La società ci ha messo ilcarico pesante: da oggi si va inritiro all’hotel Astoria. La prati-ca è particolarmente cara aiPozzo che anche in occasionedelle trasferte di Parma e Cese-na avevano disposto il ritiro an-ticipato.

POCHI CAMBI Il principale pro-blema tecnico di questa squa-dra, pur avendo Di Natale (ingol solo a Empoli nel girone diritorno) e Thereau che hannosegnato 17 volte in due, è il gol.Quello bianconero, con 26 reti,è il sesto peggior attacco dellaA. E il Parma non ha giocatodue partite, una di queste pro-prio contro l’Udinese. Dove stail problema? A Di Natale arriva-no pochissimi rifornimenti, nonviene più innescato in velocitàsulla fascia o centralmente, co-sa che gli permetteva di partiree puntare la porta. Il tecnico hadue alibi di ferro: gli esterninon funzionano come nell’av-vio brillante (cinque vittorie insei gare). Gabriel Silva non è ilgiocatore dal quale si aspettavail salto di qualità, Widmer accu-sa pesanti battute a vuoto e nonsalta l’uomo come dovrebbe. Ilmiglior esterno è Pasquale (33anni) che alla maglia tiene ec-

come. Le punte non hanno al-ternative. Più volte Strama ha sottolineato l’assenza di cambi.Tutte le squadre nella ripresa sostituiscono i giocatori offen-sivi. L’Udinese ha poche possi-bilità per farlo perché dietro To-tò e Cyril ci sono Aguirre e Peri-ca, per ora acerbi e Gejio a lun-go fuori per infortunio. Muriel,che ha ripreso a segnare allaSamp, non è stato sostituito.

ACCUSE Il gioco ha subitoun’involuzione. Badu, dopo lacoppa d’Africa, si è perso; Konenon dà il cambio di passo.Heurtaux sembra distratto dalmercato che può vederlo prota-gonista se riprenderà a giocarecome sa. Domizzi e Pinzi nonhanno garantito, anche per gliinfortuni, l’esperienza che ser-ve. I soli Allan e Danilo danno

sempre tutto. A Strama sareb-bero stati promessi rinforzi con-creti per l’estate. La società cre-de ancora nel suo lavoro. Anchese la piazza qualche mugugnolo fa: «Stramaccioni non rischianulla. Gode della nostra fiduciae non abbiamo mai pensato aun cambio», ha chiarito ieri il dsCristiano Giaretta. Tocca inver-tire la rotta. Già domenica alFriuli col Torino. Lo pensa an-che Strama che ieri ha parlato amargine del premio Bearzot: «Sono tranquillo. Credo in que-sto progetto e sono sicuro di po-ter costruire qualcosa di impor-tante. Ne ho parlato per un’oracol presidente e siamo sullastessa lunghezza d’onda. Hoparlato con la squadra e ho vistonegli occhi dei ragazzi una granvoglia di riscatto».

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1� Totò Di Natale ha segnato una sola rete nel nuovo anno,a Empoli. Nelle ultime 10 partite giocate, il bomber ha fatto golin sole due occasioni

6� Sono i punti dell’Udinesenel 2015. I bianconeri hanno disputato 8 gare di campionato nell’anno nuovo, vincendosolo a Empoli il 26 gennaio

Andrea Stramaccioni, 39 anni, qui con Kone, prima stagione all’Udinese dopo aver allenato l’Inter LAPRESSE

A COVERCIANO

Lunedì la Panchina d’oroArriva anche BielsaLunedì al Centro tecnico federale di Coverciano (Firenze) saranno assegnate dal Settore tecnico della Figc la Panchina d’oro al miglior allenatore della Serie A e la Panchina d’argento al migliore della Serie B. A votare, come da tradizione, gli stessi tecnici. La cerimonia, che vedrà premiati anche i migliori di Lega Pro e calcio femminile), inizierà alle 10.30 con l’intervento di Marcelo Bielsa, tecnico del Marsiglia e si chiuderà con la lezione di Ulivieri.

EMPOLI

Spazio a Laurini: torna col Genoa(g.c.) Non gioca dal 9 novembre scorso (Empoli-Lazio). Poi la pubalgia, le terapie in un centro specializzato, il rientro e tanta panchina vista la contemporanea

esplosione di Mario Rui e Hysaj. Adesso che quest’ultimo sarà squalificato, per la gara col Genoa di domenica è facile che si riapra uno spazio tra i titolari per Vincent Laurini. Intanto ieri a Empoli si è festeggiato il 36° compleanno del capitano Francesco Tavano. Tutto l’ambiente aspetta il suo ritorno al gol, che manca dal 23 novembre a Parma.

SASSUOLO

Peluso vicino al rientroOggi Natali in campo(s.f.) In attesa di Natali (ieri gli ultimi test, oggi in campo), sul Sassuolo continua a pesare l’incognita-difesa. Gazzola sarà squalificato, togliendo un’altra pedina a Di Francesco, che spera di poter recuperare almeno uno tra Peluso e Vrsaljko. Più possibilità per il primo che per il secondo. In attacco contrattura per Floro Flores.

TACCUINO

Magic +3RCampionato

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24 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Calciomercato e Serie B: giocate il 591Su GazzettaTv spazio a gol, rubriche e approfondimenti. E domani c’è Totti in versione «Bomber»

Francesco Velluzzi

I l mercato del calcio è sem-pre work in progress. ilmercato è la vera passione

dei tifosi che vogliono saperecontinuamente chi compraquesto, chi compra quello. Estasera, alle 19 su GazzettaTvtorna Calciomarket, la specialerubrica con Carlo Laudisa con-dotta da Federica Migliavacca .Dopo aver ospitato nella pun-tata inaugurale l’a.d. e d.g. del-la Juve Beppe Marotta, ogginegli studi della Gazzetta aparlare del mercato che verràci sarà l’agente Andrea D’Ami-co. Già procuratore di Del Pie-ro e Gattuso, D’Amico ha segui-to ultimamente tutto il trasferi-mento in Canada del fantasistajuventino Sebastian Giovinco.

Piatto forte della puntata i tope i flop del mercato di gennaio.Da ieri gazzetta.it ha apertouna finestra per gli appassio-nati che, attraverso un sondag-gio, potranno indicare i proprimigliori e peggiori. Oggi giocala Serie B. All’interno del tgpresentazione e ultime novitàsulla giornata di campionato.

SUPER TOTTI Domani il palin-sesto serale (ore 21.05) offre laseconda puntata di Bomber, laserie dedicata ai grandi attac-canti. Dopo Totò Di Natale è ilturno di Francesco Totti. Il ca-pitano e numero 10 della Romasi racconta parlando della sta-gione 2006-2007, quella chesegue il trionfo nel Mondialetedesco. Totti parte in sordina efinisce in trionfo vincendo laclassifica marcatori e la Scarpa

D’oro come cannoniere piùprolifico in Europa. La Romadisputa una grande stagione fi-nendo seconda dietro l’Inter.

RE ARTURO Venerdì (21.35) laseconda puntata di Condò Con-fidential è la confessione di Ar-turo Vidal, il guerriero cilenodella Juve che racconta a PaoloCondò la sua infanzia poveris-sima, quando tutti i fratellidormivano assieme per scal-darsi perché in casa il riscalda-mento non c’era.

RUBRICHE In settimana i solitispazi con le rubriche: Sottoretegiovedì alle 14.15 e Sottocane-stro venerdì alle 14,15. Ilbasket ha il clou sabato alle20.30 con l’anticipo in direttatra Brindisi e Cremona.

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12le puntate della prima serie di Condò Confidential con le confessioni di grandi personaggi dello sport

IL NUMERO

DA NON PERDERE

Oggi, ore 19 CALCIOMARKET Torna l’appuntamento settimanale col calciomercato: insieme ai nostri Carlo Laudisa e Federica Migliavacca oggi c’è Andrea D’Amico, che racconta i primi giorni canadesi di Sebastian Giovinco, appena passato nella Mls.

Domani, ore 21.05 BOMBER - TOTTIFrancesco Totti dopo Totò Di Natale.Il docufilm che racconta le migliori stagioni dei bomber della A questa settimana è dedicato al capitano della Roma e al campionato 2006-07, con i giallorossi che chiudono al secondo posto e lui che vince la classifica dei marcatori con 26 gol.

Venerdì, ore 21.35 CONDÒ CONFIDENTIAL - VIDALIl nostro Paolo Condò incontra Arturo Vidal, stella della Juventus e della nazionale cilena. Un’intervista «confidenziale», alla scoperta di tutti i segreti del bianconero.

Sabato, ore 20.30BASKET: BRINDISI-CREMONARitorna la Serie A di basket. Alle 20 si comincia con il prepartita: nello studio del nostro tg, Michele Gazzetti, Luca Chiabotti e l’opinionista Franco Casalini. Poi, alle 20.30 inizia la diretta da Brindisi: telecronaca di Massimo Oriani e Dan Peterson

Oggi Calciomarket:tutto su GiovincoSabato c’è il basket

� 1 Francesco Tott, 38 anni, in azione contro la Juve, contrastato da Vidal, è il protagonista della puntata di domani di Bomber. 2 Lo studio di Gazzetta Tv durante la puntata di «Calciomarket» 3 Luca Bianchin, Deborah Schirru e Francesco Letizia conducono «+3 Fantanews» ANSA/BOZZANI

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Siamo in onda!R

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25MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

RCS MediaGroup S.p.A. Divisione QuotidianiSede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - MilanoResponsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea [email protected] - fax 02.62051000© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANITutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di leggeDIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIAMILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281DISTRIBUZIONEm-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306SERVIZIO CLIENTICasella Postale 10601 - 20110 Milano CP IsolaTel. 02.63798511 - email: [email protected]À RCS MEDIAGROUP S.P.A.DIR. COMMUNICATION SOLUTIONS - Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848www.rcscommunicationsolutions.it

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VICE PRESIDENTE Roland Berger

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OPINIONI

Caro Cerruti, ma a Mancini non serviva l’esperienza di Sacchi e Capello? Partiti vincitori dal Milan e naufragati miseramente quando sono ritornati! Mi sembra sia la fine che sta facendo anche lui, non le pare?

Mario De Martin, ConeglianoVeneto (Treviso)

L a sconfitta contro la Fiorentina,quinta in assoluto della suagestione, terza in casa dopo

quelle contro Udinese e Torino, ripropone un interrogativo: chi gliel’ha fatto fare a Mancini di tornare dove aveva già vinto, per guidare un’Inter nettamente inferiore a quella lasciata nel 2008, tra l’altro in corsa e non all’inizio della stagione? La risposta l’aveva fornita lo stesso Mancini nella sua presentazione, dicendo che l’amore per l’Inter era troppo forte per rifiutare. Guarda caso, la stessa motivazione che aveva spinto prima Sacchi e poi Capello a tornare al Milan, dopo aver vinto ancora più di lui. Comprendo, quindi, lo scomodo paragone con altri grandi ritorni, rivelatisi poi fallimentari, anche se bisogna distinguere tra chi come Capello è arrivato all’inizio, chiudendo al decimo posto nel 1998, e chi come Sacchi è invece subentrato in corsa, a Tabarez, il 2 dicembre 1996. Visto che Mancini è stato chiamato per far meglio subito, come Sacchi allora, soltanto questo è il vero precedente per il quale i tifosi nerazzurri sono autorizzati a fare gli scongiuri. Anche Sacchi, infatti, fu chiamato dopo 11 giornate, le stesse concesse a Mazzarri.

Anche allora c’era il tempo per migliorare e invece quel Milan, nono a 7 punti dalla vetta, finì

undicesimo: fin qui il piazzamento peggiore della gestione-Berlusconi, a 22 punti dalla Juve di Lippi campione d’Italia.

Agli interisti che non gradiscono i confronti con i rivali ricordo che anche Herrera, dopo aver vinto tutto negli anni Sessanta, fallì al suoritorno, arrivando soltanto quarto nel 1974. Eppure, nonostante questi precedenti poco incoraggianti, il caso di Mancini è diverso perché, al contrario di Herrera, Sacchi e Capello, il tecnico dei primi scudetti di Massimo Moratti ha la certezza di rimanere il prossimo anno, a prescindere da come finirà questa stagione. Non si tratta quindi soltanto di un’operazione di nostalgica urgenza, come dimostra l’abbondante campagna acquisti invernale. Semmai, visto che lo slogan aziendale recita «la strada è giusta» anteponendo il futuro al presente, e visto che lo stesso Mancini ha ripetuto che questa squadra con Mazzarri «probabilmente avrebbe qualche punto in più», c’è da chiedersi perché Thohir abbia avuto tanta fretta di cambiare l’allenatore, compromettendo i traguardi immediati. Se contano i numeri, infatti, Mazzarri lasciò l’Inter al nono posto a 5 punti dal terzo del Napoli e a 3 dal quinto della Lazio, rispettivamente in zona Champions ed Europa League. Oggi, invece, malgrado i dispendiosi inserimenti di Podolski, Shaqiri, Brozovic e Santon, l’Inter è sempre nona, ma a 10 punti dal terzo posto del Napoli e a 7 dal quinto della Fiorentina. Perché, al di là delle simpatie personali, in campo vanno i giocatori. E se la difesa continua a sbandare, con o senza il timido Ranocchia, mentre il ritrovato Guarin non basta per mascherare i limiti di personalità degli altri centrocampisti, a cominciare dal sopravvalutato Kovacic, Mancini non può fare miracoli. Come non li poteva fare Mazzarri che bene o male, però, un anno fa portò l’Inter al quinto posto, con vista sull’Europa.

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U n pari all’Olimpico la Juvel’avrebbe firmato in anticipocon i pugni al cielo: eppure

questo 1-1 sa di spreco, di match-ball perso per strada un’altra volta, e insinua qualche ombra in prospettiva Borussia. Paradosso del calcio: neanche la Roma può esaltarsi per un risultato che allontana il Napoli ma è terreno perso sulle emergenti Lazio e Fiorentina. Con in più la conferma di interrogativi cruciali sul ruolo dei simboli Totti e De Rossi.

Cosa sia successo alla Juve non è facilmente comprensibile. In totale controllo del gioco, quasi irridente per la superiorità a centrocampo e per la sicurezza in difesa visto che

erano prima contro seconda, scompare letteralmente dopo il gol di Tevez e il «rosso» a Torosidis. E in undici contro dieci rischia quel k.o. che avrebbe riaperto i giochi. Sarebbe stata una mazzata da «svolta». Il crollo psicologico c’è stato: forse per aver considerato troppo presto lo scudetto in tasca, forse per quella «cattiveria» che si vede a corrente alternata soprattutto fuori casa.

Da non sottovalutare però la risposta tattica per Allegri: il 3-5-2 è il modulo giusto per Dortmund. Lo sarebbe stato soprattutto con Pirlo che, con il 4-3-1-2 e la sua forma fisica meno convincente, soffre di mancanza di protezione, riceve meno aiuto dal vice-play Bonucci (non più centrale ma defilato a destra), e finisce col limitare il raggio d’azione alla fase difensiva. Ma anche con Marchisio, ormai pronto per il nuovo ruolo, la mediana a cinque può essere la

soluzione contro i centometristi tedeschi: il problema è chi tagliare tra i centrocampisti, visto come rende bene Pereyra nel suo ruolo più vero, e cioè mezzala.

Stessa domanda potrebbe porsi Garcia sul suo centrocampo: serve insistere su De Rossi, almeno il De Rossi di questi tempi, e rinunciare alpeso enorme di Nainggolan? Uscito l’azzurro e Totti, che come Pirlo dovrebbe selezionare gli impegni per dare di più, e dentro Iturbe e il belga, s’è vista un’altra Roma. All’improvviso su ritmi sconosciuti e, soprattutto, non più arresa com’era parsa per oltre un’ora. Di problemi ce ne sono parecchi, a cominciare da quel vuoto a sinistra nel quale per un tempo la Juve ha imperversato, e Garcia è troppo intelligente per non capire che la Juve ha graziosamente collaborato alla rimonta. Dopo il Feyenoord, però, un altro segnale positivo.

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A proposito di ritorni

MANCINI ALL’INTERNON FINIRÀ COMEHERRERA E SACCHI

FRANCESCA PICCININIAzzurra di pallavolo� Per una buona causa... aiutiamo il centro missionario in Costa D’Avorio.. @francypicci12

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ELISA SANTONIEx azzurra di ginnastica� ...il mio sole ... La mia violetta.... #Iloveyou #mum #piccolame #tantoamore @elysantoni

La vignettadi Stefano Frosini

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Il big match contro la Roma

JUVE, PIÙ CATTIVERIA CON IL BORUSSIA

C’ è una parola che accomuna la bella stagione di Fiorentina e

Torino, due tra le squadre più in forma del campionato che ci stanno facendo fare bella figura anche in Europa. La parola è progetto e racchiude dentro di sé sia l’aspetto tecnico che in modo più ampio quello societario. Non è un caso che alla guida di queste realtà ci siano imprenditori di successo come i fratelli Diego e Andrea Della Valle da una parte e Urbano Cairo dall’altra. Dopo massicci investimenti e innestando nelle rispettive strutture un approccio manageriale, sono riusciti a riportare un equilibrio economico di gestione che oggi va a braccetto con risultati sportivi lusinghieri. D’altra parte questa è la legge che deve vigere nel calcio degli anni Duemila. O così, o si rischia seriamente la discesa agli

inferi che sta vivendo il povero Parma. Un cammino di rinnovamento necessario che in Italia ha visto come antesignana la Juve di Andrea Agnelli grazie anche alla costruzione dello stadio di proprietà.

I risultati ottenuti finora da Fiorentina e Torino assumono particolare rilievo perché parliamo di società blasonate che però hanno un bacino di tifosi ridotto rispetto alle grandi della Serie A. Ciò si traduce in minori incassi dai biglietti e introiti contenuti sul fronte del merchandising. Ci sono i soldi dei diritti tv e ora quelli della Coppa, ma non bastano. Serve calmierare gli stipendi dei giocatori, tagliare gli sprechi e saper agire in modo efficace sul mercato garantendosi ricche plusvalenze. L’operazione Cuadrado-Chelsea messa a segno dai viola in gennaio è stata un capolavoro: denaro fresco (35 milioni) per sistemare i conti e da reinvestire nel prossimo mercato oltre al prestito per 18 mesi di Salah, subito decisivo. Così come può essere considerato un

acquisto l’essere riusciti ad aspettare il recupero di Gomez, evitando le tentazioni di una cessione frettolosa. Sulla stessa linea s’era mosso in estate il Toro vendendo al momento giusto la coppia gol Immobile-Cerci grazie alla quale sono entrati in cassa 25 milioni. E azzeccando prima la scommessa Quagliarella e, in gennaio, quella Maxi Lopez.

Tutte le operazioni elencate finora sono compito della società, nelle sue varie componenti. Poi serve l’uomo giusto dentro lo spogliatoio. Montella e Ventura lo incarnano alla perfezione finalizzando il progetto nella parte squisitamente tecnica. Sono allenatori di generazioni e prospettive diverse uniti però dall’idea comune di trovare i risultati attraverso il bel gioco. E capaci allo stesso tempo di valorizzare i giovani. Babacar e Bernardeschi sul fronte viola, Darmian e Benassi su quello granata, costituiscono il vero patrimonio tecnico-economico del futuro.

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Due società sugli scudi

VIOLA E TORO, LA FORZA DEL PROGETTO

TEMPISUPPLEMENTARIdi ALBERTO CERRUTIemail: [email protected]

RIRUTI

IL COMMENTOdi FABIO LICARItwitter: @fabiolicarigaz

TOCARI

arigaz

L’ANALISIdi GIANNI VALENTIemail: [email protected]

ALENTITTcs.it

DAVIDE MOSCARDELLICalciatore del Lecce� Cambiamo gli schemi, anche io voglio mettere l’ omofobia in fuorigioco #allacciamoli @Moscagol

Page 26: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

26 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BARI (4-3-3)

CATANIA (3-4-1-2)

ORE 20.30 ANDATA 3-2

GUARNA1

BENEDETTI13

SABELLI2

RADA21

CALDERONI27

DONATI5

SCHIATTARELLA23

BELLOMO33

EBAGUA17

GALANO10

BOATENG7

CECCARELLI45

CAPUANO24

SAURO15

RINAUDO21

CHRAPEK20ODJER

39

ROSINA10

CASTRO19

MAZZOTTA43

SCIAUDONE44

GILLET1

BARI Cambiano i centrali difensivi per le squalifiche di Contini e Rinaudo. Benedetti, Rada e Camporese per due maglie. Rientra Schiatarella. PANCHINA 22 Donnarumma, 3 Salviato, 16 Filippini, 24 Camporese, 25 Defendi, 14 Minala, 4 Romizi, 9 De Luca, 18 Caputo. ALL. Nicola. SQUAL. Contini e L. Rinaudo. DIFF. Calderoni, Camporese, Caputo, De Luca, Defendi ed Ebagua.

CATANIA Martinho e Calaiò non ce la fanno, Coppola mancherà per un mese. Rosina sarà la spalla di Castro. PANCHINA 22 Terracciano, 18 Del Prete, 2 Lovric, 28 Parisi, 27 Jankovic, 25 Piermarteri, 14 Barisic, 30 Di Grazia, 34 Rossetti. ALL. Marcolin. SQUAL. Escalante, Maniero e Schiavi. DIFF. Calaiò, Castro, Gyomber, Odjer, F. Rinaudo, Rosina e Sciaudone.

ARBITRO Candussio di Cervignano.GUARDALINEE Bellutti-Gori.TV Sky C. 3 HD e MP1. PREZZI 10-50 euro.

BOLOGNA (4-3-1-2)

LATINA (4-3-3)

ORE 20.30 ANDATA 2-1

COPPOLA35

GASTALDELLO28

CECCARELLI32

MAIETTA20

MASINA25

MATUZALEM5

ZUCULINI14

CASARINI16

LARIBI21

CACIA9

MANCOSU10

LITTERI11

ODUAMADI35

RISTOVSKI13

VIVIANI7

VALIANI18

CRIMI8

BROSCO23

DELLAFIORE15

ALHASSAN14

ANGELO6

DI GENNARO22

BOLOGNA Lopez deve reinventare il centrocampo per la squalifica di Bessa e l’infortunio di Krsticic. Rientra Matuzalem, Zuculini, Casarini e Buchel per due maglie. Torna Ceccarelli. PANCHINA 1 Da Costa, 2 Oikonomou, 24 Ferrari, 7 Mbaye, 29 Buchel, 8 Garics, 19 Troianiello, 33 Improta, 11 Sansone. ALL. Lopez. SQUAL. Bessa. DIFF. Abero, Buchel, Garics, Laribi e Matuzalem.

LATINA Rientra Oduamadi, utilizzato a sinistra se Bidaoui dovesse partire dalla panchina. Staffetta tra Litteri e Paolucci, ballottaggio tra Brosco e Bruscagin. PANCHINA 12 Farelli, 3 Bruscagin, 5 Bouhna, 9 Paolucci, 20 Ammari, 21 Sowe, 24 Bidaoui, 28 Jaadi, 29 Figliomeni. ALL. Iuliano. SQUAL. nessuno. DIFF. Bruscagin, Figliomeni, Milani, Oduamadi e Valiani.

ARBITRO Saia di Palermo.GUARDALINEE Bolano-Borzomì.TV Sky Calcio 1 HD. PREZZI 12-65 euro.

BRESCIA (3-4-2-1)

MODENA (4-3-3)

ORE 20.30 ANDATA 1-1

ARCARI1

TONUCCI4

BUDEL5

DI CESARE6

QUAGGIOTTO21

BENALI17

SESTU19

ZAMBELLI15

AND. CARACCIOLO9DA SILVA

26CORVIA

7

SCHIAVONE23

SIGNORI26

SALIFU20

GRANOCHE32

GARRITANO38

FEDATO39

GOZZI13

CIONEK15

RUBIN33

CALAPAI2

PINSOGLIO12

BRESCIA Manca solo Antonio Caracciolo, sostituito da Tonucci. Calori medita di fare un cambio in attacco: in lizza per una maglia Da Silva, Scaglia e Bentivoglio. PANCHINA 22 Andrenacci, 2 Lancini, 8 Scaglia, 14 Ntow, 18 H’Maidat, 23 Morosini, 29 Bentivoglio, 28 Valotti, 34 Sodinha. ALL. Calori. SQUAL. Ant. Caracciolo. DIFF. Corvia, Morosini, Sodinha e Tonucci.

MODENA I nuovi tecnici Melotti-Pavan dovrebbero cambiare modulo con un inedito tridente con Fedato, Granoche e Garritano. Scelte obbligate in difesa.PANCHINA 1 Manfredini, 16 Zucchini, 25 Martinelli, 24 Marsura, 7 Acosty, 19 Beltrame, 9 Ferrari, 37 Guidiala. ALL. Melotti-Pavan. SQUAL. Nizzetto. DIFF. Nizzetto e Signori.

ARBITRO Abisso di Palermo.GUARDALINEE Tolfo-D’Apice.TV Sky Calcio 10. PREZZI 5-80 euro.

CARPI (4-4-1-1)

AVELLINO (3-5-2)

ORE 20.30 ANDATA 0-1

GABRIEL22

ROMAGNOLI21

POLI5

STRUNA13

LETIZIA3

BIANCO8

PORCARI17

LOLLO20

INGLESE9

MOLINA31

DI GAUDIO11

CHIOSA27

BITTANTE20

PISACANE19

COMI9

ZITO3

SCHIAVON18

ARINI4

D'ANGELO8

REGOLI14

CASTALDO10

GOMIS22

CARPI Possibile il rientro di Romagnoli per lo squalificato Gagliolo, altrimenti Struna centrale e Pasciuti terzino. Sempre k.o. Suagher, Mbakogu, Mbaye e Loi, in mediana torna Porcari, in attacco Inglese favorito su Lasagna. PANCHINA 30 Brunelli, 2 Modolo, 32 Pasini, 4 Sabbione, 18 Pugliese, 28 Laner, 14 Gatto, 19 Pasciuti, 15 Lasagna. ALL. Castori. SQUAL. Gagliolo. DIFF. Bianco, Poli, Porcari, Romagnoli e Struna.

AVELLINO Rastelli ha annunciato il turnover. Rientra Arini dalla squalifica, fuori Kone non in perfette condizioni. Oltre 500 tifosi al seguito. PANCHINA 1 Frattali, 6 Fabbro, 25 Almici, 21 Kone, 23 Angeli, 11 Sbaffo, 15 Soumarè, 30 Mokulu, 29 Trotta.ALL. Rastelli. SQUAL. nessuno. DIFF. Castaldo, Chiosa, Fabbro e Pisacane.

ARBITRO Gavillucci di Latina.GUARDALINEE Di Vuolo-Mondin.TV Sky C. 7 HD e MP2. PREZZI 10-42 euro.

CITTADELLA (4-4-2)

VARESE (3-4-3)

ORE 20.30 ANDATA 2-2

PIEROBON1

SCAGLIA13

DE LEIDI4

CAPPELLETTI25

BARRECA3

RIGONI8

BUSELLATO17

STANCO31

GERARDI9

KUPISZ30

MINESSO11

BORGHESE5

SIMIC25

REA19

KURTISI17

CULINA30

ZECCHIN24

CRISTIANO23

CAPEZZI28

CORTI8

FIAMOZZI13

PERUCCHINI1

CITTADELLA Pellizzer out, è probabile l’impiego di De Leidi. Sgrigna potrebbe lasciare il posto a Gerardi o Coralli. PANCHINA 22 Valentini, 18 Donazzan, 16 Benedetti, 32 Camigliano, 7 Coralli, 10 Sgrigna, 23 Paolucci, 19 Schenetti, 20 Bazzoffia. ALL. Foscarini. SQUAL. nessuno. DIFF. Benedetti, Coralli e Sgrigna.

VARESE Dionigi debutta col 3-4-3 e ci sono ballottaggi in tutti i reparti. Frantumato il vetro dell’automobile di Komatsuzaki, collaboratore tecnico di Dionigi: rubato il computer utilizzato per preparare le gare. PANCHINA 22 Birighitti, 2 Luoni, 3 De Vito, 27 Jebbour, 21 Barberis, 7 Falcone, 9 Miracoli, 18 Capello, 20 Forte. ALL. Dionigi. SQUAL. nessuno. DIFF. De Vito, Falcone, Neto Pereira e Osuji.

ARBITRO Ghersini di Genova.GUARDALINEE Lo Cicero-De Troia.TV Sky Calcio 11. PREZZI 12-45 euro.

PESCARA (4-4-2)

CROTONE (4-3-3)

ORE 20.30 ANDATA 4-1

FIORILLO1

ZUPARIC13

SALAMON15

ZAMPANO11

ROSSI29

SELASI24

MEMUSHAJ32

MELCHIORRI9

SANSOVINI42

POLITANO7

BJARNASON8

MARTELLA24

FERRARI13

DEZI6

MATUTE14

MAIELLO17

STOIAN39

TORREGROSSA9

CIANO28

DOS SANTOS3

BALASA30

CORDAZ1

PESCARA Baroni dà fiducia all’undici che ha vinto a Chiavari. Pasquato è ancora squalificato, Fornasier probabilmente si rivedrà in panchina. Bruno e Pesoli ancora out. Convocazione nell’Under 19 il portiere della Berretti Kastrati. PANCHINA 12 Aldegani, 17 Abecasis, 2 Pucino, 6 Fornasier, 20 Gessa, 16 Brugman, 10 Caprari, 27 Lazzari, 19 Pettinari. ALL. Baroni. SQUAL. Pasquato. DIFF. Aresti, Bjarnason, Gessa, Memushaj, Politano, Selasi e Zampano.

CROTONE Tornano Matute e Balasa, ma Drago perde Modesto e Suciu. Martella dovrebbe farcela. PANCHINA 22 Stojanovic, 23 Gigli, 27 Zampano, 4 Galardo, 8 Saba, 7 Ricci, 10 De Giorgio, 18 Padovan, 19 Rabusic. ALL. Drago. SQUAL. Modesto e Suciu. DIFF. Dezi, Ferrari, Galardo e Maiello.

ARBITRO Ros di Pordenone.GUARDALINEE Calò-Ceccarelli.TV Sky Calcio 9. PREZZI 10-55 euro.

SPEZIA (4-2-3-1)

PRO VERCELLI (4-4-1-1)

ORE 20.30 ANDATA 0-1

CHICHIZOLA1

PICCOLO31

VALENTINI26

MADONNA2

MIGLIORE17

BREZOVEC30

SITUM18

DE LAS CUEVAS7

NENÉ21

CATELLANI10

BAKIC29

SCAGLIA25

COLY26

COSENZA5

GERMANO3

BELLONI18

CASTIGLIA21

SCAVONE8

BERETTA32

MARCHI9

FABIANO10

VIOTTI1

SPEZIA In tribuna per scelta tecnica Gagliardini, Canadjija e Stevanovic. Ballottaggio Madonna-Milos e Acampora-Brezovec. PANCHINA 22 Nocchi, 11 Luna, 20 Datkovic, 25 Milos, 4 Acampora, 8 Juande, 32 Kvrzic, 9 Giannetti, 14 Cisotti. ALL. Bjelica. SQUAL. Bianchetti. DIFF. Canadija, Datkovic, De Col e Piccolo.

PRO VERCELLI In dubbio Russo, in mediana Castiglia e Scavone, per le altre due maglie è corsa tra Fabiano, Di Roberto, Belloni ed Emmanuello. Bllottaggio tra Luppi e Beretta come spalla a Marchi. PANCHINA 22 Russo, 6 Milesi, 11 Liviero, 2 D’Alessandro, 4 Bani, 14 Emmanuello, 16 Sprocati, 30 Di Roberto, 7 Luppi. ALL. Scazzola. SQUAL. Musacci. DIFF. Belloni, Ardizzone, Castiglia, Ferri e Ronaldo.

ARBITRO Minelli di Varese.GUARDALINEE Liberti-Zappatore.TV Sky Calcio 7 HD. PREZZI 1-45 euro.

TERNANA (3-5-2)

ENTELLA (4-3-3)

ORE 20.30 ANDATA 1-2

SALA1

MECCARIELLO6

BASTRINI16

POPESCU17

AVENATTI20

CERAVOLO 9

FAZIO14

VALJENT4

VIOLA10

RUSSO23

VITALE3

BELLI24

CESAR16

LIGI27

IACOPONI2

VOLPE4

BOTTA23

COSTAFERREIRA

17

CUTOLO31

SFORZINI9

MASUCCI19

PARONI1

TERNANA Brignoli e Eramo infortunati, Piredda influenzato. In porta Sala, difesa inedita con Meccariello, Bastrini e Popescu. A centrocampo Valjent e Russo. Gavazzi non al meglio va in panchina. PANCHINA 12 Gava, 2 Janse, 5 Ferronetti, 7 Gavazzi, 28 Palumbo, 24 Dianda, 26 Crecco, 19 Dugandzic, 31 Milinkovic. ALL. Tesser. SQUAL. Falletti. DIFF. Falletti e Fazio.

ENTELLA Rientra Sforzini al centro dell’attacco, va fuori Russo dalla difesa, ma Cesar è pronto a rientrare. Dubbi per Belli. In attacco Cutolo, Masucci e Mazzarani si giocano due maglie. PANCHINA 34 Ayoub, 35 S. Lanini, 6 Di Tacchio, 7 Staiti, 8 Troiano, 32 Battocchio, 10 Mazzarani, 19 Rozzi, 20 E. Lanini. ALL. Prina. SQUAL. Russo. DIFF. Iacoponi.

ARBITRO Chiffi di Padova.GUARDALINEE Citro-Marinelli.TV Sky Calcio 12. PREZZI 7-35 euro.

TRAPANI (4-4-2)

LIVORNO (3-4-3)

ORE 20.30 ANDATA 0-6

GOMIS1

ABATE9

CURIALE 11

PERTICONE15

CALDARA13

TERLIZZI33

LO BUE23

NADAREVIC26

CIARAMITARO14

ZAMPA6

ARAMU28

LAMBRUGHI11

APPELT38

BIAGIANTI27

MAICON23

CECCHERINI17

BERNARDINI4

GONNELLI21

SILIGARDI26

VANTAGGIATO24

JELENIC20

MAZZONI1

TRAPANI Boscaglia, oltre agli squalificati Barillà e Basso, deve fare a meno di Scozzarella. Probabile recupero di Aramu, Ciaramitaro e Rizzato. Infortunati Citro e Vidanov. PANCHINA 22 Marcone, 3 Daì, 4 Pagliarulo, 19 Martinelli, 20 Falco, 21 Feola, 25 Lombardi, 29 Rizzato, 31 Malele. ALL. Boscaglia. SQUAL. Barillà e Basso. DIFF. Aramu, Daì, Lo Bue, Nadarevic e Rizzato.

LIVORNO In difesa torna Gonnelli al posto dello squalificato Emerson. In attacco ballottaggio tra Siligardi e Rivas e tra Vantaggiato e Galabinov. PANCHINA 39 Bastianoni, 9 Rivas, 16 Galabinov. 3 Gemiti, 18 Jefferson, 7 Belingheri, 8 Moscati, 19 Rafati, 28 Djokovic. ALL. Gelain. SQUAL. Emerson e Luci. DIFF. Djokovic, Jelenic, Mazzoni, Moscati, Siligardi e Vantaggiato.

ARBITRO Pairetto di Nichelino.GUARDALINEE Caliari-Intagliata.TV Sky Calcio 4 HD. PREZZI 10-27 euro.

VICENZA (4-3-3)

LANCIANO (4-3-3)

ORE 20.30 ANDATA 0-4

VIGORITO22

SAMPIRISI31

BRIGHENTI7

MANFREDINI17

GARCIATENA

14

MORETTI4

DI GENNARO21

CINELLI8

LAVERONE27

COCCO19

GIACOMELLI10

MAMMARELLA3

AMENTA6

TROEST5

AQUILANTI2

DI CECCO24

BACINOVIC25

GROSSI23

PICCOLO10

THIAM9

GATTO28

ARIDITA’1

VICENZA Ancora fermo D’Elia, in difesa ci sarà Garcia Tena. Allarme rientrato per Vigorito. Marino conferma la squadra che ha vinto a Bologna. PANCHINA 1 Bremec, 23 Gentili, 26 Camisa, 6 Alhassan, 20 Sbrissa, 16 Vita, 34 Mancini, 11 Spinazzola, 24 Petagna. ALL. Marino. SQUAL. nessuno. DIFF. Cinelli, Cocco, D’Elia, Di Gennaro, Laverone, Petagna, Ragusa e Sciacca.

LANCIANO In attacco Thiam dovrebbe giocare al centro (alternativa Cerri), Gatto torna a sinistra. Grossi per Vastola, ballottaggio Amenta-Ferrario. PANCHINA 22 Petrachi, 19 Ferrario, 21 Nunzella, 17 Vastola, 20 Paghera, 29 Agazzi, 32 Pinato, 15 De Silvestro, 27 Cerri. ALL. D’Aversa. SQUAL. Monachello. DIFF. Aquilanti, Di Cecco, Ferrario, Troest e Vastola.

ARBITRO Aureliano di Bologna.GUARDALINEE Carbone-Cangiano.TV Sky Calcio 5 HD. PREZZI 14-40 euro.

FROSINONE (4-4-2)

PERUGIA (3-5-2)

ORE 20.30 ANDATA 1-0

ZAPPINO1

RUSSO4

BLANCHARD6

M. CIOFANI2

CRIVELLO30

GORI5

GUCHER8

D. CIOFANI9

DIONISI18

PAGANINI17

SODDIMO10

GIACOMAZZI29

COMOTTO25

GOLDANIGA6

FOSSATI19

ARDEMAGNI45

FABINHO11

CRESCENZI15

VERRE7

RIZZO18

FARAONI2

KOPRIVEC1

FROSINONE Stellone torna al 4-4-2 e cambia sette giocatori dal primo minuto. In difesa rientrano Russo, M. Ciofani e Crivello. Santana recupera, ma partirà dalla panchina. PANCHINA 22 Pigliacelli, 2 Zanon, 30 Pamic, 15 Cosic, 23 Sammarco, 7 Frara, 11 Santana, 29 Carlini, 19 Lupoli. ALL. Stellone. SQUAL. nessuno. DIFF. Blanchard.

PERUGIA A casa gli acciaccati Fazzi e Mantovani e l’influenzato Lanzafame. Non è al meglio Crescenzi: se non ce la fa possibile arretramento di Fabinho, con l’inserimento in avanti di uno tra Falcinelli e Parigini. PANCHINA 32 Amelia, 20 Baldan, 3 Lo Porto, 33 Vinicius, 4 Nielsen, 8 Nicco, 10 Taddei, 9 Falcinelli, 27 Parigini. ALL. Camplone. SQUAL. Hegazy. DIFF. Crescenzi, Falcinelli, Fazzi, Fossati e Parigini.

ARBITRO Maresca di Napoli.GUARDALINEE Peretti-Santoro.TV Sky Calcio 6 HD. PREZZI 10-40 euro.

SABATO, ore 15CATANIA-SPEZIA (0-3)CROTONE-TRAPANI (1-3)LATINA-CARPI (1-2)LIVORNO-TERNANA (4-0)MODENA-FROSINONE (0-2)PERUGIA-LANCIANO (1-1)PESCARA-VICENZA (1-2)PRO VERCELLI-BRESCIA (1-2)VARESE-BOLOGNA (0-3)AVELLINO-BARI, ore 18 (2-4)LUNEDÌ, ore 20.30ENTELLA-CITTADELLA (1-0)

PROSSIMO TURNO

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CARPI 53 28 14 11 3 43 21

BOLOGNA (-1) 47 28 13 9 6 36 25

VICENZA 46 28 13 7 8 30 24

AVELLINO 46 28 12 10 6 29 24

FROSINONE 44 28 12 8 8 40 34

LIVORNO 43 28 12 7 9 44 32

PESCARA 39 28 10 9 9 47 37

SPEZIA 39 28 10 9 9 32 28

PERUGIA 39 28 9 12 7 31 32

LANCIANO 38 28 8 14 6 41 35

BARI 36 28 10 6 12 31 36

TERNANA 36 28 9 9 10 25 32

PRO VERCELLI 34 28 9 7 12 29 36

LATINA 33 28 7 12 9 24 26

TRAPANI 33 28 8 9 11 39 51

BRESCIA 32 28 8 8 12 34 40

CITTADELLA 31 28 6 13 9 35 40

MODENA 30 27 6 12 9 24 25

ENTELLA 30 28 6 12 10 25 39

CATANIA 28 27 7 7 13 39 43

VARESE (-3) 28 28 7 10 11 32 40

CROTONE 28 28 7 7 14 28 38

Serie BRStasera la 29a giornata (ore 20.30)

Carpi, una notte col sapore di AAnche l’Avellino si mette a tavola1Castori senza Mbakogu non segna più, ma con quattro 0-0 è solido in vetta Rastelli si affida al capocannoniere Castaldo per sfruttare il momento d’oro

Roberto Pelucchi

Q uando il 12 ottobre Avel-lino e Carpi si sfidaronoper l’andata al Partenio,il secondo posto occupa-

to da entrambi (12 punti) sem-brava già essere il punto più al-to raggiungibile. A quei tempierano altre le squadre pronosti-cate per un campionato di verti-ce. A vincere fu la squadra diRastelli, che approfittò di un’in-decisione di Gabriel per segna-re con Comi. Gli irpini salironoin vetta con il Frosinone, un pri-mato perso la settimana succes-siva e mai più riguadagnato.

Cominciò invece l’entusiasman-te corsa del Carpi, balzato al co-mando alla decima giornata e lìrimasto, sempre più padrone.

MATURITÀ Oggi Carpi-Avellinoè un’altra sfida che profuma diSerie A - a Lotito piacendo - per-ché mentre i cosiddetti «grandiclub» stentano a dimostrarsi ta-li, nonostante rose nettamentemigliori, loro continuano a stu-pire. La supersfida avrebbe me-ritato miglior collocazione, nona tre giorni dall’ultima partita.Perché questa è una occasioned’oro e non va sprecata. L’Avelli-no è reduce da quattro vittorie eun pari nelle ultime cinque par-

tite, con appena un gol subìto econ un Castaldo in formissima(capocannoniere con 15 gol, unrecord per lui). Con un altrosuccesso Rastelli ridurrebbe a 4i punti di distacco dalla capoli-sta e sarebbe costretto a pensa-re alla promozione diretta (apari punti gli irpini sarebberoanche favoriti negli scontri di-retti).

SCATTO DECISIVO? Il Carpi hainfilato quattro 0-0, dimostran-do di aver patito troppo l’assen-za del bomber Mbakogu e con-fermando di non avere suffi-cienti ricambi per difendere conscioltezza il primato. Castori haragione quando sottolinea chementre gli avversari si sono im-bottiti di giocatori di categoriasuperiore il Carpi accetta la sfi-da con ragazzi che la A nonl’hanno mai vista o arrivano daidilettanti, ma ormai tutti consi-derano la sua squadra al pari diBologna o Livorno. Contro unAvellino che è un lupo affamatodi gloria, il Carpi ha l’occasioneper dimostrarsi definitivamen-te maturo per la promozione.

© RIPRODUZIONE RISERVATARoberto Inglese, 23 anni IPP Luigi Castaldo, 32 anni LIVERANI

� VICENZA (a.m.) Impossibilefermare l’entusiasmo dei tifosi del Vicenza, anche se Pasquale Marino ripete come un mantra che bisogna arrivare alla quota-salvezza dei 50 punti. Ma la gente dopo 6 vittorie di fila e il terzo posto ormai crede alla serie A. In tanti rivedono nella squadra di oggi quella che 20 anni fa Francesco Guidolin riportò nella massima serie. Marino però invita tutti all’equilibrio e chiunque al posto suo toccherebbe ferro, come ha fatto ieri quando, alla vigilia della partita, gli è stato ricordato che con un’altra vittoria contro il Lanciano verrebbe uguagliato il record dei 7 successi di fila stabilito, sempre in B, da Mandorlini.

I PROTAGONISTI

Vicenza da... 7?Il solito Marinofa gli scongiuri

Page 27: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

27MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

2� le panchine saltate dopo le partite di sabato: a Modena al posto di Novellino adesso tocca a Melotti e Pavan, a Varese c’è Dionigi al posto di Bettinelli

3� le panchine a rischio nel turno di questa sera: oltre a quella di Lopez del Bologna, ci sono anche quelle di Gelain del Livorno e di Prina dell’Entella

6� Oltre al Modena e al Varese, in 28 giornate hanno cambiato allenatore anche Catania (3 volte), Brescia e Latina (2), Bari, Livorno e Vicenza

Diego Lopez, 40 anni, primastagione sulla panchina

del Bologna LAPRESSE

LEGA PRO

Reggiana, solo paricol SantarcangeloREGGIANA-SANTARCANGELO 1-1MARCATORI Ruopolo (R) al 10’, Obeng (S) al 26’ s.t.REGGIANA (4-3-3) Feola 6; Rampi 6, Spanò 6, Sabotic 5, Mignanelli 5,5; Maltese 5,5 (dal 32’ s.t. Mes-setti s.v.), Vacca 6 (dal 30’ s.t. Parola 6), Angiulli 6; Giannone 6,5 (dal 39’ s.t. Petkovic s.v.), Ruopolo 6,5, Siega 5,5. (Messina, De Giosa, Gueye, Tremolada). All. Colombo 6.SANTARCANGELO (4-4-1-1) Lom-bardi 6,5; Adorni 5 (dal 16’ s.t. Garufi 6), Olivi 6, Capitanio 5,5, Rossi 5; Argeri 5,5 (dal 21’ s.t. Graziani 6), Bisoli 5,5, Taugourde-au 6, Obeng 7; Berardino 6 (dal 35’ s.t. Possenti s.v.); Guidone 6,5. (Cottignoli, Cola, Falconieri, De Respinis). All. Cuttone 6,5.ARBITRO Vesprini di Macerata 6.NOTE paganti 1.412, abbonati 1.176, incasso non comunicato. Ammoni-ti Mignanelli. Angoli 14-3.

� REGGIO EMILIA Obeng risponde a

Ruopolo e il Santarcangelo ferma la Reg-giana. I padroni di casa hanno condottoil match per lunghi tratti e sembravanoaver trovato il gol della svolta grazie alsettimo sigillo stagionale del proprio at-taccante, bravo a sfruttare un cross dalfondo di Giannone al 10’ della ripresa. Al26’ il pareggio del Santarcangelo (cheper motivi disciplinari ha lasciato a casaNardi e Traorè) con un pasticcio di Sabo-tic che si fa soffiare la palla da Guidone,bravo a servire Obeng che prima prendeil palo e poi insacca al secondo tentativo.

LA POLEMICA Intanto da Ascoli parte una legittima richiesta: «Ma è regolare un campionato nel quale una partita sospesa per neve viene recuperata dopo due mesi?» dice il d.g. Lovato, visto che non è ancora stata indicata la data del recupero di Reggiana-Pisa rinviata il 6 febbraio malgrado una circolare della Lega Pro dica che le partite rinviate vadano recuperate entro 15 giorni.

Pioppi-Ercoli

Il Bologna al bivioUltimatum Lopez«Sono ottimista»1Società e tifosi hanno perso fiducia nel tecnicoSe va male col Latina ecco Reja, Rossi o Guidolin

Andrea TosiBOLOGNA

N on è facile di questi tem-pi calarsi nei panni diDiego Lopez che resiste

sulla panchina del Bologna, forte del secondo posto e delrapporto con la squadra, mafuori dallo spogliatoio è bersa-glio di critiche sempre più du-re. L’allenatore non ha scaldatoi cuori dei dirigenti e nemme-no dei tifosi. Un’emittente lo-cale ha lanciato un sondaggio:Lopez sì, Lopez no. Su 2.500sms, il 62% dei votanti si èespresso per l’esonero. Non èun plebiscito, ma il dato è si-gnificativo e paradossale.

PRESSIONE E FIDUCIA E’ ba-stato il k.o. interno contro il Vi-cenza che ha spezzato l’infilatadi 8 risultati utili per rimetterein discussione Lopez, già sottoesame almeno un paio di volte.La caduta sotto gli occhi della

famiglia Saputo è stata rumo-rosa e deludente. Il magnatecanadese è tornato a Montrealcon la faccia scura. Staseracontro il Latina in grande risa-lita (3 vittorie di fila), Lopez sigioca tanto del suo futuro e ilfatto di tornare al Dall’Ara, do-ve il Bologna ha raccolto 22punti contro i 25 esterni (2punti e 0 gol nelle ultime 3 ga-re interne), potrebbe aggiun-gere ulteriore pressione. «Ionon avverto tutta questa nega-tività - ha detto il tecnico - nelcalcio una sconfitta fa vederetutto più nero e cancella i buo-ni risultati precedenti. E’ così aBologna come altrove. Sonoottimista, ma dobbiamo cam-biare gioco e atteggiamento.La pressione bisogna saperlagestire, io ci convivo da 20 an-ni. Non è questo il problema. Ilvero guaio è che dovremo farea meno di Krsticic per 45 gior-ni». L’ex doriano ha riportato lalesione di primo-secondo gra-do del legamento collaterale

del ginocchio destro. Per lui lastagione finisce qui.

OSTRACISMO I tifosi rimpro-verano a Lopez la povertà delgioco e l’ostracismo nei con-fronti di Zuculini (stasera incampo), in panchina da oltreun mese. La sconfitta col Vi-cenza ha allargato il dissenso ese stasera dovesse finire male(oppure sabato a Varese), perLopez sarebbe la fine. I candi-dati per rimpiazzarlo non man-cano: in testa c’è Reja, poi vie-ne Delio Rossi ma potrebbespuntare il colpo a sorpresa,ovvero il ritorno di Guidolinche si è lasciato male con lapiazza ma che in B ha un re-cord imbattibile: nei suoi trecampionati con tre squadre di-verse (Vicenza, Palermo, Par-ma), l’attuale supervisore tec-nico dei Pozzo ha ottenuto trepromozioni in A. Gli americanisono molto attenti alle statisti-che di questo tipo.

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IL GIUDICE SPORTIVO

� FIRENZE Il giudice sportivo della Lega Pro ha squalificato 54 giocatori, dei quali quattro della Cremonese, più l’allenatore Giampaolo. Pesanti ammende ad Ascoli e Pisa. Ecco il dettaglio.

� Giocatori espulsi: due giornate a Djiby (Benevento), Quaini (Cremonese), Ferrani (Pordenone) e Marchetti (Savona); una a Dell’Orco (Ascoli), Guglielmotti (Pro Patria), Palermo e Gambaretti (Cremonese), Finizio (Ischia), Pinna (Melfi) e Cernuto (Venezia).

� Non espulsi: una giornata a Mucciante, Mazzarani e Coletti (Matera), Pestrin e Trevisan (Salerntana), Altobello e Corona (Messina), Addae (Ascoli), Taino (Pro Patria), Sbraga (Carrarese), Agnelli (Foggia), Bulevardi (Ischia), Salvi, Abruzzese e Filipe (Lecce), Tortori (Melfi), Gavazzi, Pesce ed Evacuo (Novara), Vassallo (Pistoiese), Dramane (Tuttocuoio), Mora e Rantier (Alessandria), Bondi (Ancona), Guidi (Arezzo), Liverani e Meola (Barletta), Furlan (Bassano), Zappacosta (Catanzaro), Luperini e Madrigali (Pontedera), Briganti (Cremonese), Montesano (Giana), Fofana (Grosseto), Corvesi (Pavia), Pizza (Lucchese), Montalto (Martina), Misuraca (Pisa), Sorbo (Prato), Masini (Reggina), Bregliano (San Marino), Scarpa (Savoia) e Montella (Vigor Lamezia).

� Allenatori: due giornate a Giampaolo (Cremonese). Dirigenti: inibito fino al 10 Basile (Ischia). Ammende: 7.500 euro Ascoli (propri sostenitori prima della gara a Pisa sfondavano i cancelli d’accesso al loro settore, aggredivano due addetti alla sicurezza e due agenti che necessitavano di ricovero in ospedale; esplosione di un petardo e lancio di tre fumogeni nel settore dei tifosi pisani); 6.000 Pisa (lancio verso un guardalinee di una bottiglia di vetro, bottiglie di plastica piene d’acqua, monete e accendini che lo colpivano; esplosione di petardi, lancio in campo di un fumogeno); 1.500 Messina, Alessandria, Benevento e Monza.

� FERALPI SALO’, TUTTO OK PER BELFASTI Nazzareno Belfasti è fuori pericolo. Il difensore della Feralpi Salò dopo la partita di domenica con l’AlbinoLeffe è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Gavardo per la valutazione dell’entità del trauma cranico che lo ha costretto ad abbandonare il campo. Gli accertamenti eseguiti hanno dato esiti negativi. Belfasti, dimesso già nella nottata, sosterrà un giorno di riposo prima di essere rivalutato al fine di definire i tempi di ripresa con il gruppo.

Cremonese, stop per 4 giocatorie due turni al tecnico GiampaoloForti ammende per Ascoli e Pisa

LA SITUAZIONE

� Il programma del prossimo turno: il girone A gioca domani la 28a giornata, gli altri due la giocheranno nel weekend (quando il girone A sarà alla 29a).COSI’ DOMANI (solo il girone A)Ore 15 Pavia-Lumezzane (0-1) e Venezia-Arezzo (2-0).Ore 18 Real Vicenza-AlbinoL. (2-1) e Renate-Giana (0-3).Ore 19 Pro Patria-Pordenone (3-2) e Südtirol-Feralpi Salò (1-4).Ore 20.30 Alessandria-Torres (2-0), Como-Novara (0-4) e Monza-Cremonese (1-0).Ore 20.45 Mantova-Bassano (1-3, diretta su Raisport 1).COSI’ VENERDIOre 19.30 Aversa Normanna-Martina (C, 1-3).Ore 20.45 Lecce-Juve Stabia (C, 1-1, su Raisport 1).COSI’ SABATOOre 14.30 Pistoiese-Ancona (B, 0-0); Ischia-Catanzaro (1-2) e Savoia-Foggia (C, 0-1).Ore 15 Salernitana-Benevento (C, 0-0).Ore 16 Carrarese-Teramo (B, 1-2); Cosenza-Matera (3-2) e Melfi-Paganese (C, 2-2).Ore 17 Forlì-Tuttocuoio (2-3), Pro Piacenza-San Marino (0-3) e Santarcangelo-Savona (B, 0-2).Ore 19.30 Grosseto-Pisa (B, 2-1); Barletta-Casertana (C, 1-2). COSI’ DOMENICAOre 14.30 Lupa Roma-Reggina (1-1) e Vigor Lamezia-Messina (C, 0-1).Ore 16 Pontedera-Gubbio (B, 1-0).Ore 18 Ascoli-Lucchese (2-0) e Spal-Prato (B, 0-1).COSI’ LUNEDI’Ore 20.45 L’Aquila-Reggiana (B, 1-1).LE CLASSIFICHEGIRONE A Novara, Alessandria e Pavia (-1) p. 53; Bassano 46; Como 44; Feralpi Salò 42; Real Vicenza 41; Südtirol 40; Venezia 37; Arezzo* 36; Torres e Renate 35; Mantova (-3) e Monza 33; Cremonese e Giana 31; Lumezzane* 27; AlbinoLeffe 22; Pordenone 20; Pro Patria (-1) 17. (*una partita in meno).GIRONE B Ascoli p. 53; Teramo 49; Reggiana* 45; Pisa* 44; Pontedera* e Ancona 39; L’Aquila** 38; Carrarese 36; Tuttocuoio* e Lucchese 34; Grosseto (-1), Spal e Pistoiese 33; Gubbio 32; Prato e Forlì 29; Savona e Santarcangelo 27; Pro Piacenza (-8) 25; San Marino 23. (**due partite in meno, *una in meno).GIRONE C Benevento p. 60; Salernitana 58; Juve Stabia 51; Lecce e Casertana 48; Matera 47; Foggia (-1) 46; Catanzaro 40; Barletta 36; Vigor Lamezia 33; Martina 31; Paganese e Lupa Roma 30; Cosenza 29; Melfi (-2) e Messina 25; Ischia 22; Aversa Normanna 21; Savoia 20; Reggina (-1) 19.

Domani torna in campo il girone AIl Novara rischia grosso a ComoAlessandria e Pavia sono in casa

Il casoREccellenza

Acri e Guardavalle, una faida calabrese1Accuse reciproche dopo la gara non giocata per presunte minacce. E qualcuno cita il dramma Licursi

Alessandro Russo

«P retendiamo che sipossa giocare a calcioserenamente, senza

rischiare la pelle. Non ci inte-ressa l’eventuale sconfitta a ta-volino, l’incolumità dei nostri giocatori vale molto più». E’ ilgrido d’allarme del presidentedell’Acri Angelo Ferraro che racconta il sabato di tensione aGuardavalle, in Calabria, dovesi doveva giocare la partita delcampionato di Eccellenza tra ipadroni di casa e l’Acri. E invece

solo cronaca nera e polemiche.Secondo il racconto dell’Acri in-fatti, prima del match in un ri-storante della zona, la squadrasarebbe stata pesantementeminacciata da un gruppetto disconosciuti: «Se non perdete vispaccheremo le gambe».Un in-cubo specialmente per l’attac-cante camerunese RabihouAmadou, che ha giocato anchecon la Primavera del Milan (nel2002), Amiens e Sturm Graz,preso per un orecchio e minac-ciato con un coltello alla gola.Un fatto che ha lasciato il gioca-tore sotto shock, così come il

capitano Sposato, che si è rifiu-tato di seguire i malintenziona-ti in macchina dove avrebberovoluto spiegargli meglio le lorointenzioni. In questo clima dipaura, la squadra acrese ha de-ciso di arrivare al campo solo 15 minuti prima del matchscortata dai carabinieri. A quelpunto, secondo l’Acri è andatain scena una nuova aggressio-ne. «Stavolta sotto gli occhi delcommissario di campo - spiegaFrancesco Falco, team managerdell’Acri - un nostro giocatore,il giovane Siciliano è stato rag-giunto da un pugno».

I PRECEDENTI Il clima, eviden-temente, era già avvelenato dadiversi precedenti e dalla garad’andata vinta dal Guardavalle.Risultato ribaltato a tavolinodopo un ricorso dell’Acri. llGuardavalle non ci sta e ribatte.«Ci meraviglia questa indigna-zione dell’Acri - afferma la diri-genza catanzarese - che nullapuò rimproverare ai nostri tes-serati. La stessa indignazioneavremmo voluto sentirla anchedue anni fa quando in casa lorosiamo stati aggrediti solo per-ché avevamo esultato per il pa-reggio. Oppure all’andata

quando il nostro giocatore Ca-sas è stato schiaffeggiato, guar-da caso dal 19enne che ha la-mentato lo strattonamento e leingiurie sabato». Le scintilledunque continuano. Il presi-dente del Comitato regionaleSaverio Mirarchi ha aggiunto:«Per ora stiamo ascoltando solole prese di posizione di parte. Ifatti, se ce ne sono, emergeran-no dal referto degli arbitri e delcommissario di campo». Chiu-sura ancora con il team mana-ger acrese Falco: «Prima cheche ci sia un nuovo caso Licursi(il dirigente della Sammartine-se ucciso nello stadio cosentinodi Luzzi nel gennaio 2007 du-rante una rissa al termine diuna partita di Terza categoria,ndr) occorre che chi deve inter-venire lo faccia prima che siatroppo tardi».

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Serie BRStasera la 29a giornata (ore 20.30)

Amadou Rabihou, 30 anni

La guerra in LegaNuova assemblearichiesta al Coni� Riprende la guerra in Lega Pro. Dodici società dissidenti (AlbinoLeffe, Bassano, Carrarese, Forlì, Grosseto, Ischia, Lecce, Pontedera, Prato, Torres, Tuttocuoio e Venezia) hanno presentato un’istanza al Collegio di Garanzia del Coni per disporre la convocazione dell’assemblea della Lega Pro per la revoca del Direttivo e l’elezione di uno nuovo, l’esame e l’approvazione del bilancio e un’azione di responsabilità nei confronti del Direttivo e anche dei Revisori dei Conti, previa autorizzazione della Figc. E’ la quarta richiesta di questo tenore (presentata a norma di Statuto): le precedenti non hanno mai avuto risposta.

Page 28: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

28 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ECCO LA GRIGLIA GAZZETTA SULLA BASE DI IMPRESSIONI E TEMPI DI MONTMELÒ1ª FILA 2ª FILA 3ª FILA 4ª FILA 5ª FILA 6ª FILA 7ª FILA 8ª FILA 9ª FILA 10ª FILA

N.B.: tempi relativi all’ultima sessione di test sul circuito di Montmelò

3 1’23’’063

BOTTASWilliams-Mercedes

77

8 1’25’’947

KVYATRed Bull-Renault

26

5 1’23’’276

RAIKKONENFerrari

7

11 1’24’’191

SAINZ JRToro Rosso-Renault

55

13 1’24’’023

NASRSauber-Ferrari

12

15 1’25’’113

PEREZForce India-Mercedes

11

12 1’26’’705

MALDONADOLotus-Mercedes

13

7 1’24’’638

RICCIARDORed Bull-Renault

3

4 1’23’’469

VETTELFerrari

5

9 1’24’’200

GROSJEANLotus-Mercedes

8

16 1’24’’276

ERICSSONSauber-Ferrari

9

20 -

?Manor-Ferrari

-

14 1’24’’939

HÜLKENBERGForce India-Mercedes

27

10 1'24"527

VERSTAPPENToro Rosso-Renault

33

18 -

ALONSOMcLaren-Honda

14

17 1’25’’327

BUTTONMcLaren-Honda

22

6 1’23’’262

MASSAWilliams-Mercedes

19

2 1’23’’022

HAMILTONMercedes

44

ROSBERGMercedes

1 1’22’’792

6

19 -

STEVENSManor-Ferrari

-

GDS

LA RED BULLÈ PIÙ VIOLASULLE FIANCATE� Dopo un inverno passato con la livrea camouflage, ieri la Red Bull ha svelato i colori definitivi della RB11 di Ricciardo e Kvyat: c’è molto più viola sulle fiancate.

DAI KART ALLE AUTO

Schumi Jr in F.4 � Mick Schumacher, 15 anni, correrà la Formula 4 tedesca con l’olandese Van Amersfoort Racing.TORNA PIQUET A 62 anni Nelson Piquet correrà nella Porsche Cup brasiliana.

INGAGGIATO DA NISSAN

Max Chilton a Le Mans� Dalla F.1 a Le Mans: sembrava il destino di Adrian Sutil, invece toccherà all’inglese Max Chilton, che ha corso le passate due stagioni con la Marussia, partecipare alla prossima 24 Ore al volante della Nissan.

TACCUINO

IERI A GINEVRA

Passat Auto dell’Anno � La VW Passat è stata eletta Auto dell’Anno 2015: l’annuncio è stato dato ieri a Ginevra, dove oggi si apre il Salone. Il riconoscimento, inaugurato nel 1964, viene assegnato da 58 giornalisti di 22 Paesi.

Cavallino, che salto in alto1La Ferrari (voto 8) ha fatto i maggiori progressi: può contare sulla classe di Vettel (8) e su un Raikkonen (7,5) rinato. Ma la Mercedes (9) ha ancora 1” di vantaggio

Luigi PernaINVIATO A MONTMELÒ (SPAGNA)

I n un certo senso sembra la rivincita dei se-condi: Nico Rosberg che strappa il record in-vernale a Lewis Hamilton, Kimi Raikkonen

che sta davanti a Sebastian Vettel, Valtteri Bottasche va più forte di Felipe Massa. Ma, anche se glioutsider delle varie squadre hanno messo il pepesulla coda ai capitani più blasonati, i tempi delleprove vanno presi sempre con cautela e i vericonti (anche in famiglia) si faranno solo al via delMondiale il 15 marzo a Melbourne.

MERCEDES STELLARE Di sicuro le Mercedes (vo-to 9) negli ultimi test si sono confermate astrona-vi. Rosberg e il campione in carica Hamilton (vo-to 9 anche per loro) sono stati i più veloci senzaneppure montare le gomme supersoft degli av-versari. Segno che il divario è superiore a 1” algiro. Margine che rischia di allargarsi in gara. Siannuncia una replica del monopolio 2014 madein Stoccarda. A meno che l’affidabilità, che ha pe-nalizzato soprattutto Hamilton, non tradisca. Mai motori Mercedes intanto hanno percorso 18 mi-la chilometri con 4 squadre.

BALZO FERRARI A sentire Niki Lauda e i tedeschi,la Ferrari (voto 8) è quella che ha fatto i progres-si maggiori. Muso a papera, assetto picchiato inavanti, aerodinamica più efficace e un’iniezionedi cavalli. Ora se la può giocare con Red Bull (vo-to 7) e Williams (voto 8), che l’hanno battuta piùo meno nettamente nel 2014. La vettura di SirFrank è apparsa più in forma dell’ultima creaturadi Adrian Newey e Bottas (voto 8) sarà un veroscoglio per Massa (7,5). Mentre la rossa della ri-voluzione ha rigenerato Raikkonen (voto 7,5)come un cardiotonico: ora Kimi sente la vettura esi fida a cercare il limite. Ma c’è la sensazione chela classe e il metodo del nuovo Vettel versionesecchione (voto 8) faranno la differenza.

INCOGNITA RED BULL Volevamo stupirvi con ef-fetti speciali e una livrea camouflage… Adesso,però, i bibitari dovranno mostrare gli attributi

sotto alla carrozzeria. Nei test dell’inverno nonhanno fatto vedere tempi da paura o una robu-stezza invidiabile. Anzi, i veri problemi sono ve-nuti proprio dalla fragilità e dalle modeste pre-stazioni della power unit Renault (voto 5,5).Non si può credere che i francesi siano rimasti aguardare dopo un anno pessimo come il 2014.C’è da aspettarsi che a Melbourne arrivino un belpo’ di cavalli, magari firmati Illien. Nell’attesa laRed Bull, pur sembrando formidabile nell’aero-dinamica, resta un oggetto misterioso. E i suoipiloti, Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat, difficili dagiudicare. Sulle loro giovani spalle il compito diguidare lo sviluppo della RB11.

MISTERO ALONSO Ci sarà o non ci sarà a Mel-bourne? La F.1 si tinge del giallo Alonso. Le verecause dell’incidente al Montmelò, che ha costret-to Fernando a un ricovero di tre giorni e a saltaregli ultimi test, non sono ancora chiarite. Sembrache lo spagnolo in settimana tornerà in ospedaleper sottoporsi ad alcuni controlli che dovrebberorassicurare sulla sua salute. Ma dovranno esserei dottori della commissione medica Fia a scioglie-re la riserva. Intanto il rapporto di fiducia col te-

am pare già in crisi. E il rendimento da ultima filadella McLaren-Honda (voto 4) è come sale sulleferite. La vera preoccupazione, più che il poten-ziale della MP4-30 tutto da scoprire, sarà arriva-re al traguardo, con una power unit che ha fattoin totale solo 1.751 km.

SORPRESE Il circuito dell’Albert Park si presta al-le sorprese. E chi meglio di Lotus (voto 6,5) eToro Rosso (6,5) può essere outsider? La prima èarrivata in ritardo, ma ha dimostrato di esseresubito veloce nonostante qualche guaio di gio-ventù, grazie al nuovo motoreMercedes: il talento RomainGrosjean (voto 7) torna a spe-rare. La seconda ha macinatotanti chilometri (5.534) e giri(1.206) con i baby terribili MaxVerstappen (voto 7) e CarlosSainz jr (voto 6,5), riuscendomagicamente a far funzionare ilmotore Renault. Ma la vera rive-lazione è stata la Sauber (voto7), seconda solo alla Mercedesper chilometri e giri fatti, col de-buttante Felipe Nasr (voto 7)nel ruolo di maratoneta. Vedre-mo se si confermerà. Ma risolle-varsi dal fondo della griglia, adispetto delle vicissitudini fi-nanziarie, è già un miracolo.

CRISI La Force India (voto 6) èriuscita a presentare la nuovamonoposto solo tre giorni pri-ma della fine dei test, ma si è su-bito comportata degnamentecon Nico Hülkenberg e SergioPerez. La seconda scocca perònon è stata ancora completata eil futuro della squadra è nellemani di Bernie Ecclestone, cheavrebbe promesso 10 milioni disterline di anticipo (circa 14 mi-lioni di euro) entro fine settima-na al team di Mallya, alla Sau-ber e alla Lotus, per garantire respiro in vista del via della stagione. La ManorMarussia, rientrata in lizza solo sulla carta, inve-ce chi l’ha vista? Per ora, in Australia, sono certesolo 18 vetture di 9 team. La nuova F.1 turbo ibri-da dell’era di Jean Todt è in crisi di audience tv espettatori. E Mister E deve rimetterci quattrini.Qualcosa nel giocattolo non funziona più.

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Riduzione dei passArrivabene: «Noal paddock vuoto»� (lu.pe.) Maurizio Arrivabene lancia l’iniziativa simpatia. La trovata di sabato, quando è andato a sedersi in tribuna con il d.s. Massimo Rivola, il terzo pilota Esteban Gutierrez e Michele Giraudo, figlio dell’ex dirigente Juve e responsabile Phillip Morris, potrebbe essere solo l’inizio. «Se vogliamo portare la F.1 in mezzo alla gente, dobbiamo andarci – ha detto –. Lo farei anche a Monza? Perché no. Amo le provocazioni. L’importante è non avere un paddock vuoto, riducendo i pass come minacciato per il GP d’Australia. Mi aspetto una telefonata da Ecclestone».

Fernando correrà in Australia? Nei prossimi giorni sosterrà nuove visite, poi toccherà ai medici Fia decidere.Però il rapporto con la McLaren...

IL GIALLO ALONSO

Sebastian Vettel, 27 anni, 4 volte iridato con la Red Bull, alla prima stagione sulla Ferrari GETTY

I NUMERI

18.378� I km percorsi nei 3 test invernali dai motori Mercedes, che equipaggiano pure Williams, Lotus e Force India. La Ferrari (più la Sauber) arriva a 11.132

2� I secondi guadagnati in media dalle monoposto, grazie anche a nuove gomme posteriori e mescole supersoft della Pirelli

536� I km totali percorsi da Fernando Alonso sulla McLaren prima del botto di domenica22 febbraio: nemmeno la distanza di 2 GP

Formula 1RVerso la nuova stagione

Page 29: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

29MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

STORIE GAZZETTA CONTENUTOPREMIUM

ALLE ORIGINI

Alejandro, l’argentino col pallino delle supercar 1Emigrato in Italia, prima pilota e poi costruttore: nel ‘65 lanciò la Mangusta per sfidare Ferrari, Maserati e Lambo

DOVE RUGGIVANO LE... PANTERA

MACERIE, VETRI ROTTI, SAGOME DI VETTURE MAI

NATE: LA FABBRICA DI MODENA ORMAI È RIFUGIO DI SBANDATI

De TomasoIL RACCONTO di PAOLO IANIERIINVIATO A MODENA

U na storia gloriosa e affascinante finita nel-la polvere, in preda allo sfascio totale. Do-ve un tempo ruggivano le... Pantera, oggi

il silenzio è rotto dall’acqua che gocciola insi-stente dal tetto in rovina, dai vetri che si infran-gono sotto le suole delle scarpe, dal sibilo delvento che penetra dalle finestre rotte. Stretta inun angolo tra le vie Virgilio e Ovidio, questa peranni è stata la culla della De Tomaso, marchioche la poesia la scriveva con il suono dei suoimotori, preferibilmente robusti V8 targati Ford.

MARCHIO BESTIAME Un nome magico, che hacontribuito a fare dell’Emilia quella Motor Val-ley che il mondo ci invidia: Ferrari, Maserati, Lamborghini e appunto De Tomaso. Della scu-deria che don Alejandro aveva creato nel 1959,all’interno della vecchia sede ora restano spar-pagliate per terra centinaia di buste trasparenticon sopra impresso uno dei marchi più eleganti:una T stilizzata in campo biancoazzurro (i coloridella bandiera argentina), uguale a quello concui la famiglia (ricchissima) della madre di DeTomaso marchiava il bestiame nelle sue fattorie.

FUGA IN ITALIA Suo padre, Antonio De Tomaso,era di origini napoletane: ministro dell’agricol-tura e candidato a presidente, muore nel 1933 a

soli 38 anni, quando Alejandro ne ha 5. Amico ecompagno di scuola di Ernesto Che Guevara (idue si videro anche a Cuba nel 1958, quando nelweekend del GP i guerriglieri castristi seque-strarono Juan Manuel Fangio), don Alejandronel ‘55 è costretto a fuggire in Italia per contrasticon il presidente Juan Peron. Qui, mentre colti-va il sogno di pilota, negli uffici della Maseraticonosce IsabelleHeskell, ricchis-sima ereditieraamericana a suavolta pilota (pri-ma donna a par-tecipare nel ‘56alla 12 Ore di Se-bring), che spo-sa nel 1957. Dueanni più tardinasce la De To-maso Modena,che se all’iniziosi concentra sul-la costruzione di vetture da corsa (nel 1970 laWilliams correrà con la sua 505, disegnata daGian Paolo Dallara e spinta da motore Coswor-th), in breve punta sulla produzione industriale.

POCHI INVESTIMENTI «Tanti dicevano che DeTomaso fosse una persona cattiva e molto dura,ma per me, che lo ho conosciuto bene, era so-prattutto una persona timida. Di certo, però,

aveva un carattere scorbutico, era abituato a co-mandare». A ricordarlo così è Sergio Seghedoni,che per 25 anni ha lavorato per la De Tomaso enegli ultimi 10, dopo che nel 1993 un ictus loaveva colpito, ha fatto da autista a don Alejan-dro. «Vedere che cosa è rimasto della De Tomasomi fa sentire male. Ma oggi, se non hai soldi, nonsi va da nessuna parte. E lui di soldi ne ha sem-

pre investiti po-chi, anche per-ché erano dellamoglie. Poi, unavolta stato male,è caduto l’impe-ro: lui non avevapiù le forze perseguire l’aziendae il figlio Santia-go, pur essendouna bravissimapersona, non hamai avuto per gliaffari il pelo del

padre. Don Alejandro aveva un gusto sopraffinoper le auto, le conosceva e le capiva come pochi.Un prototipo veniva realizzato in metà del tem-po rispetto ai nostri concorrenti. Poi, però, adallungarsi erano i tempi di produzione».

ASCESA E DECLINO L’alleanza con la Ford, mo-delli sportivi come Vallelunga, Mangusta e Pan-tera, o di lusso come Deauville e Longchamp,

l’acquisizione di Maserati, Moto Guzzi e Benelli,il rapporto con carrozzieri del calibro di Vigna-le, Fantuzzi e Ghia, la cooperazione con la Inno-centi che portò alla Nuova Mini, aspirata e quin-di turbo, a livello numerico il più grande succes-so di De Tomaso. Nella sua carriera imprendito-riale il costruttore argentino ha svariato su piùfronti, riportando successi ma anche pesantisconfitte. La fine inizia negli anni 2000, con unaccordo mai andato in porto con i russi dellaUaz. Dopo la morte di De Tomaso, nel 2003,l’azienda è messa in liquidazione e un anno do-po, la produzione nello stabilimento di via Virgi-lio 9 interrotta. Le ultime cronache parlano del-l’acquisto del marchio nel 2009 da parte dell’im-prenditore torinese Gian Mario Rossignolo, poifinito in carcere per truffa ai danni dello Stato.

ELVIS Oggi, della De Tomaso restano solo mace-rie, con gli stabilimenti occupati di sbandati,mobili sventrati, documenti a macerare all’aria,carcasse lasciate ad arrugginire, manichini del-la nuova Pantera preda del tempo. Ma 40 annifa, quando la vide, anche il Re del rock and roll,Elvis Presley, volle una Pantera: gialla, la regalòa Linda Thompson, la sua fidanzata. Un giorno,dopo un litigio, quando la macchina non si misein moto, Elvis non ci pensò due volte: uscì e spa-rò un colpo attraverso la portiera. I segni sonoancora oggi visibili su volante e pianale. E la DeTomaso ferita entrò nella leggenda.

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Alessandro Giudice

A vventuriero e genio, vi-sionario e innovatore,Alejandro De Tomaso,

scomparso nel 2003, è stato unpersonaggio affascinante econtroverso. Approdato in Ita-lia dall’Argentina alla metà de-gli Anni 50, De Tomaso correper Maserati e Osca ed è titola-re di una piccola officina spe-cializzata nella preparazione diauto da corsa a Modena.

LA SCINTILLA Ed è proprio lì

che, nel 1959, nasce la De To-maso Modena, con lo scopo dicostruire auto sportive in pic-cola serie. Cosa che accade nel1963 con i 60 esemplari dellaVallelunga, una berlinetta agilee leggera con carrozzeria in ve-troresina e motore (4 cilindriFord da 1,6 litri e 104 Cv) mon-tato in posizione centrale.

LA SFIDA La svolta avviene pe-rò nel 1965 con la Mangusta,con cui De Tomaso vuole insi-diare Ferrari e Maserati e la ne-onata Lamborghini, che ha ap-pena lanciato la Miura. La

Mangusta monta il V8 Ford di4,7 litri che i tecnici portano a306 Cv, ha una splendida lineadisegnata dal giovane Giugiaroe il cofano motore (posteriore)diviso in due parti, che si apro-no ad ali di gabbiano. Nel 1970

viene lanciata la Pantera, il mo-dello in assoluto più conosciutodella De Tomaso, spinta da unV8 Ford da 5,8 litri che passadai 330 Cv della prima versioneagli oltre 350 delle successiveevoluzioni. A capo dello staff

tecnico dell’azienda c’è GianPaolo Dallara che conduce an-che la breve avventura in F.1,con un team gestito da FrankWilliams.

LE ALTRE Nel frattempo, men-

tre la Pantera impazza negliStati Uniti, la gamma De Toma-so si amplia con la berlina De-auville (1971) e la coupé Lon-gchamp (1972). La produzionedella Pantera termina nel 1993,sostituita dalla Guarà, ultima auto realizzata da AlejandroDe Tomaso: 50 esemplari dota-ti dei V8 di Bmw e Ford.

ULTIMA ZAMPATA Avendo neltempo acquisito la proprietà diMaserati (celebre la sua Bitur-bo), Benelli e Moto Guzzi, DeTomaso dà il suo marchio(unione della bandiera argenti-na e della T con cui si marchia-va il bestiame nella hacienda difamiglia) anche alla piccola Mi-ni Turbo, disegnata da Bertonee prodotta da Innocenti dal1976.

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� 1. La Pantera, la vettura più rappresentativa: tra gli acquirenti pure Elvis Presley, che la volle gialla. Era spinta da un V8 Ford; 2. La Guarà, ultima auto realizzata da Alejandro: montava un V8 Ford o Bmw

2

Per terra centinaiadi buste trasparenti con la T stilizzata,il marchio di famiglia

Il declino in seguito allamorte del fondatore nel 2003: stabilimento chiuso un anno dopo Alejandro De Tomaso nel ‘90

DECADENZA

� 1 Il capannone dove venivano assemblati i prototipi di alta gamma � 2 Una cassa da trasporto � 3 La scocca dell’ultimo concept realizzato nel 2000: la nuova Pantera, il modello più conosciuto del costruttore argentino � 4 La desolazione del capannone produttivo � 5 Un manifesto che reclamizza il raduno della settimana italiana 1999: il logo era quello usato dalla famiglia in Argentina per marchiare il bestiame FOTOSERVIZIO BRANCOLINI

2

4

5

1

3

MondomotoriRAuto

1

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30 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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31MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

POKER D’ASSI NEL LORO PALMARES 4 TOUR, 4 VUELTA E 3 GIRI D’ITALIA

ALBERTO CONTADOR: PRIMO UN ANNO FAVincitore di due Tour de France (2007 e 2009), un Giro d’Italia (2008) e tre edizioni della Vuelta (2008, 2012, 2014), il 32enne spagnolo della Tinkoff-Saxo ha corso due volte la Tirreno-Adriatico: 3° nel 2013 e 1° un anno fa con 2 vittorie di tappa BETTINI

VINCENZO NIBALI: DUE VOLTE A SEGNORe della Vuelta nel 2010, padrone del Giro nel 2013 e sul trono dell’ultimo Tour de France, il 30enne siciliano dell’Astana ha partecipato sei volte alla corsa Gazzetta: 5° nel 2011, l’ha vinta nel 2012 su Horner) e nel 2013 (su Froome) GETTY IMAGES

CHRIS FROOME: 2° NEL 2013Dominatore del Tour de France 2013, dopo il 2° posto dell’anno prima dietro al compagno Wiggins, il 29enne britannico del Team Sky torna alla Tirreno-Adriatico per la seconda volta: nel 2013 l’unica presenza, battuto da Nibali per 23” BETTINI

NAIRO QUINTANA: 2° NEL 2014Secondo al Tour de France 2013, vincitore lo scorso anno del Giro d’Italia, il 25enne colombiano della Movistar si ripresenta al via della Corsa dei Due Mari un anno dopo l’unica partecipazione: nel 2014 fu 2° a 2’05” da Contador BETTINI

La prima volta dei Fantastici 4 1Contador, Nibali, Froome, Quintana: alla 50a Tirreno-Adriatico prove tecnichedi Tour de France. In una corsa a tappe non si erano mai trovati di fronte tutti insieme

IL GIOVANE EMERGENTE

C’è un nuovo Minali: studia da Boonen1Riccardo, figlio di Nicola, ha centratola prima vittoria da under 23: «Le impresedi Tom sul pavé sono leggenda»

SETTE TAPPE: IL VIA DA CAMAIORE

L A Z I O

T O S C A N A

U M B R I A

M A R C H E

A B R U Z Z O

E M I L I AR O M A G N A

C A M

M O L I S E

M a r A d r i a t i c o

Napo

ROMA

PortoSant’Elpidio

Castelraimondo

Esanatoglia

Arezzo

Indicatore (Arezzo)

Cascina

Camaiore

Terminillo

Rieti

San Benedettodel Tronto

Lido di CamaiorePARTENZA

11/312/313/314/315/316/317/3

22,7

153

203

218

194

210

10

Totale 1.010,7

1ª2ª3ª4ª5ª6ª7ª

Lido di Camaiore (cronosquadre)

Camaiore-Cascina

Cascina-Arezzo

Indicatore (Arezzo)-Castelraimondo

Esanatoglia-Terminillo

Rieti-Porto Sant’Elpidio

San Benedetto del Tronto (crono individuale)

Data kmTappa Partenza/Arrivo

GDS

Paolo Marabini

I l miglior regalo per le noz-ze d’oro? Avere al tavolodella cinquantesima edi-

zione i quattro più forti specia-listi dei grandi giri: Alberto Contador, Vincenzo Nibali,Chris Froome e Nairo Quinta-na. Sarà il primo e unico con-fronto diretto fra i «Fantastici4», o «Fab Four» come più vi ag-grada, prima del Tour de Fran-ce. Ma alla prossima Tirreno-Adriatico, la corsa che dall’11al 17 marzo lancia il grande ci-clismo, si consumerà soprattut-to la prima volta assoluta inuna gara a tappe di questa su-per sfida, che già promettescintille. I tre soli precedentisono legati infatti a corse in li-nea: la Liegi-Bastogne-Liegi2013, il Mondiale 2012 e ilMondiale 2013.

PIATTO APPETITO Benché l’ap-puntamento clou per tutti lorosia sulle strade francesi nel me-se di luglio, i «Fantastici 4» nonarriveranno alla corsa Gazzet-ta per fare da comparse. La«Tirreno» è una classica tra lepiù appetite, che fa comunque

gola a tanti: ormai, da diversianni, fra tutte le brevi corse atappe è quella con il cast piùqualificato di partenti, non èpiù semplicemente la gara cheserve per preparare la Milano-Sanremo e basta. Prova ne èche, a impreziosire un albod’oro già di per sé prestigioso,sono entrati nell’ultimo decen-nio anche nomi da grandi giri:da Cadel Evans agli stessi Niba-li e Contador. Resterà memora-bile il podio 2013: 1° Vincenzo,3° Alberto e, in mezzo, lo stessoFroome, in quello che fu un ca-polavoro del siciliano, preludioal Giro d’Italia da dominatoreindiscusso. Un anno fa, invece,lo spagnolo in maglia Tinkoff-Saxo strapazzò letteralmenteQuintana e compagni (Nibaliera alla Parigi-Nizza, Froomeai box per problemi alla schie-na): straordinaria la sua provadi forza nella tappa con arrivosul Muro di Guardiagrele, dopo32 km all’attacco, per quellache lo stesso Alberto giudicòcome una delle imprese piùbelle della carriera.

PROVA DI NERVI Con questopoker d’assi al via, ci sarà da di-vertirsi, soprattutto nelle tappe

chiave della cinquantesimaedizione: quella di sabato 14,da Indicatore a Castelraimon-do, con quattro gran premi del-la montagna prima della brevepicchiata verso il traguardo, equella del giorno dopo, con ar-rivo al Terminillo, la montagnareatina che il Giro d’Italia sco-prì nel 1936, prima cronoscala-ta nella storia del ciclismo in-ternazionale. Difficile pensareche in salita uno solo tirerà in-dietro la gamba. E non solo perinseguire il risultato, ma ancheper vincere una sorta di provadi nervi proprio in chiave Tour:troppo importante, nell’inevi-tabile guerra psicologica chemolto fa nell’economia di ungrande obiettivo, far sentire ilfiato sul collo agli avversari giàin primavera. E si azzererannoanche i conti di questo iniziostagione: il 3° posto al Tour de

San Luis di Quintana, primo aentrare in azione, così comel’avvio in sordina di Nibali traDubai Tour e Oman, o il 2 a 1 afavore di Froome nel primo te-sta a testa con Contador, allaVuelta Andalucia.

CAV VERSUS KITTEL Ma la Tir-reno-Adriatico 2015 non si fer-ma certo ai «Fantastici 4». Perla classifica concorreranno al-tri nomi di spicco come Uran,Rodriguez, Mollema, Pinot,Van den Broeck, Gesink, He-sjedal, Betancur e Pozzovivo.Poi un bello stuolo di velocisticapeggiato dai due più forti ditutti, Mark Cavendish e MarcelKittel — anche loro al loro pri-mo testa a testa stagionale convista sul Tour — ai quali cer-cheranno di fare le scarpe Sa-gan, Boasson Hagen, Ciolek, inostri Viviani, Modolo, Peluc-chi. E poi gli uomini per i colpidi mano, come Van Avermaet,Daniel Martin, Moreno, Van-marcke, Battaglin, Pozzato, DeMarchi e Pirazzi. O i cronomenCancellara, Malori e l’ex pri-matista dell’ora Brändle. A benguardare, difficile trovare inpassato un cast così ricco di big.

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NICOLA MINALI50 VITTORIE DA PRO’

«TECNICAMENTE RICCARDO

È UN PASSISTA-VELOCE POTENTISSIMO, MOLTO

PIÙ RESISTENTE DI ME»

Claudio Ghisalberti

P arigi, 27 luglio 1997: Nico-la Minali tocca l’apice del-la carriera di sprinter vin-

cendo l’ultima tappa del Tour(«come vincere un mondiale pernoi velocisti»). Melzo, 1° marzo2015: Riccardo, il figlio di Nicola(«ma c’è anche Michael, 2° annoallievi»), vince — in volata, ov-vio — la prima gara da under 23.Forse l’alba di una nuova carrie-ra. «Io ho finalizzato un lavoroeccezionale dei miei compagnidella Colpack — spiega il vero-

nese, 20 anni il prossimo 19 apri-le —. E se andiamo così forte ilmerito è anche di Maurizio Maz-zoleni, il nostro preparatore, concui mi trovo benissimo». Un di-ploma di ragioniere per oramancato all’ultimo chilometro(«ho fatto le serali fino al 4° annoma poi, anche se mi dispiace,non sono più riuscito ad andareavanti»), senza passioni sfrenate(«troppo poco il tempo libero etroppo stanco la sera per pensa-re ad altro che il riposo»), Ric-cardo ha un sogno che si chiamaParigi-Roubaix e un idolo a cuiun giorno vorrebbe somigliare:Tom Boonen («corridore fanta-stico, le sue imprese sul pavé so-no da leggenda»). «Tecnicamente Riccardo è unpassista-veloce potentissimo, disicuro più resistente di me», af-ferma il padre. «Sì, sono poten-

te, tanto che in volata ho toccatoi 1.746 watt, ma i suoi 150 metrifinali erano insuperabili», repli-ca l’erede. Riccardo è salito insella da G1, nel 2002, l’anno incui ha smesso suo padre. Nico-la, però, dopo le 50 vittorie tra ipro’ — 3 tappe al Tour, ma an-che 2 al Giro, 7 alla Vuelta e 2Parigi-Tours — è sceso di sellama non è uscito dal gruppo. Pri-

ma diesse dell’Isolano, la squa-dra dove è passata tutta la fami-glia, ora tra gli juniores dellaCipollini-Assali Stefen, oltre aessere responsabile del negozioCipollini-Dmt. Con lui, quindi,inevitabile fare un discorso piùampio sulla situazione del cicli-smo. «Conosco alla perfezionequello giovanile e purtroppodevo dire che è un mondo divecchi. Vedo ancora le facce diquando correvo io. Ma non èquesto il problema principale. Il guaio sono i genitori, soprat-tutto quelli che hanno praticatoin qualche modo ciclismo e chesono, come li chiamo io, i “cor-ridori repressi”. Dai figli voglio-no tutto e subito, per loro esistesolo la vittoria. Un dramma.Provate venire a una corsa diesordienti e ve ne accorgerete.Vogliono che i loro bambini di12-13 anni abbiano il prepara-tore. Il preparatore di cosa?L’aspetto ludico e formativo perqueste persone non esiste».

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RICCARDO MINALIUNDER 23 NEL TEAM COLPACK

«I 150 METRI FINALI DI MIO PADRE RESTANO

INSUPERABILI.LA CORSA DEI SOGNI?

LA ROUBAIX»

RUn cast mai visto. E tra i velocistici sarà la sfidatra Kittel, Sagane Cavendish

Da sinistra Riccardo Minali, 19 anni, con papà Nicola, 45 BETTINI

CiclismoRFra 8 giorni la corsa Gazzetta

Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

32 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Hazell, il sopravvissuto«Virtus, si va ai playoff»1Colpito da un proiettile 4 anni fa e salvo per un pelo. La guardia sta trascinando Bologna in alto: «Mai stato bene come in questa città»

IL POSTICIPO

Trento, che difesaVarese nel tunnelCaja parte male

BRAVI&CATTIVI di VINCENZO DI SCHIAVI

VALLIA tre anni dalla scomparsa, la Virtus Bologna onora la memoria di Lucio Dalla (suo grande tifoso), rilanciando le ambizioni playoff dopo la 5a vittorianelle ultime 6. Ad applaudire la banda Valli eranoin 8 mila. Come ai vecchi tempi. Dark (ma anche un po’ white) Bologna.

8

� POSIZIONE IN CLASSIFICA 8a

� BILANCIO 11-9

BASILETiri ignoranti li chiamavano nei giorni belli. Il marchio di fabbrica di Gianluca Basile che, a 40 anni, guida Capo d’Orlando contro Avellino: 3/3 da tre, 5 rimbalzi e 5 assist. All’alba dei 40 aveva quasi invocato: «Ditemi che non sono pronto per la pensione». No, Baso, non finisce qui

8

� PUNTI 13� RIMBALZI 5� ASSIST 5

LUCA VITALIHa ragione: «A febbraio con 20 punti e in zona playoff: chi l’avrebbe detto?».Noi no. Bravi. Ma ora si fa spinosa, perché Vitali ha pure chiarito: «Siamo salvi». Dopodiché, spesso, ci si sgonfia. Lo spieghi ai giovani e intraprendenti italiani e agli ottimi americani di cui è leader

8

� PUNTI 19� RIMBALZI 9� ASSIST 2

REGGIO EMILIA«Figuraccia, batosta, vergogna, macchia nera». È la peggior sconfitta della storia del club reggiano in Serie A. Tirare in ballo le assenze di Diener e Cervi ha poco senso. Molto più sapere che il progetto Reggio (Menetti nella foto) è ambizioso, intrigante, ma solo all’inizio

4

� POSIZIONE IN CLASSIFICA 4a

� BILANCIO 14-6

VITUCCIAll’ottavo k.o. in nove gare, il coach irpino guarda al mercato che però è stato bloccato dalla Fiba, scacciando i sospetti di un ammutinamento:«Non penso che questo gruppo giochi alla rovescia per fare un danno a me. Magari avessero questa solidità mentale...» .

4

� POSIZIONE IN CLASSIFICA 11a

� BILANCIO 8-12

BASCIANOOk, Francesco Conti, non sarà un giocatore da sogno (5 punti nelle ultime 7 gare), ma il patron di Trapani e presidente Lnp, esagera: «Conti ruba lo stipendio.Ogni volta che entra in campo fa fallo e perde sempre palla come un cogl...». Va be’, ma che modi..

4

� POSIZIONE IN A-2 GOLD 10a

� BILANCIO 8-12

MILANO

Numeri da sballo

� POSIZIONE IN CLASSIFICA 1 a

� BILANCIO 18-2

9

I 34 assist sono il nuovo record assoluto nel campionato italiano (superati i 33 di Roseto nel 2005), così come il 79.6% al tiro. L’83.3% da due è primato del club e terza prestazione di sempre. Il 164 di valutazione è il record societario. Milano (Kleiza nella foto) timbra contro Reggio una prestazione che entrerà negli annali. Uno sfoggio di potenza da lasciare basiti. E che ti fa pensare che non ci sia storia. Sarà vero?

Luca AquinoBOLOGNA

I l 25 dicembre 2010 il mira-colo di Natale non avvennenel cuore di Manhattan sul-

la 34ª strada, come da pellicolacinematografica, ma diversichilometri più a nord, sulla104ª ad Harlem. Jeremy Hazellera appena uscito da una cenacon amici quando quattro indi-vidui lo avvicinarono tentandodi rapinarlo. Nella fuga, venneraggiunto da un colpo di pistolasotto l’ascella destra. I punti vi-tali furono evitati per un soffio,la sua carriera, per non parlaredella vita, si sarebbe potuta in-terrompere su quel marciapie-de del suo quartiere d’origine.Invece, 18 giorni dopo, Jeremyera di nuovo in campo con lamaglia di Seton Hall, il suo col-lege. «Quel giorno è stato unpunto di svolta della mia vita –ricorda Hazell -. Pochi centime-tri e sarei potuto rimanere para-

lizzato se non morire. È capita-to in un periodo particolare del-l’anno, così ad ogni Natale rivi-vo quell’episodio. Sono moltoreligioso, ogni volta che torno acasa mia madre mi porta inchiesa, evidentemente Dio hafatto in modo che quello nonfosse ancora il mio momento».

CRESCITA Della Virtus che stavolando in piena zona playoff, il28enne newyorkese è stato iltrascinatore in questo inizio di2015 insieme al gemello AllanRay, originario del Bronx. Ibianconeri hanno vinto 5 delleultime 6 partite, senza la pena-lizzazione sarebbero nel grup-po delle quinte, e Hazell nelleultime 7 gare viaggia a 22,7punti di media con il 48,1% datre. Con lui ha cambiato marciaanche la squadra: «Stiamo gio-cando un’ottima pallacanestro,i giovani seguono noi veterani,c’è una grande chimica. In casa

possiamo battere chiunque per-ché i tifosi ci danno tantissimaenergia, puntiamo a strappareun paio di successi in trasfertaper arrivare ai playoff. Io devoringraziare la fiducia di coachValli e dei compagni di squadraper il mio buon momento, da unpo’ parto titolare e questo èmolto importante perché misento subito nel ritmo partita».La sua esplosione offensiva ècoincisa con quella della squa-dra, che nelle ultime 6 partitesta segnando 85,7 punti di me-dia (seconda solo ai 95,3 di Mi-lano) e nelle ultime 4 casalin-ghe (tutte vinte) addirittura91,5. Domenica alla Unipol Are-na, per la gara contro Pistoia,c’erano quasi 8000 spettatori,attirati dal basket divertente espettacolare della Virtus di que-sto periodo. Un basket quasi daplayground, quello con il qualeè cresciuto Hazell: «La pallaca-nestro di strada a New York ècome la Nba. Vengono giocatoridi altissimo livello, una volta alRucker è venuto Kobe Bryant,un’altra Kevin Durant, il miomodello di giocatore. Giocaicontro di lui quella sera, feci 40punti, ma lui arrivò a 66».

PRIMO AMORE E dire che lapallacanestro non è stato il suoprimo amore, anzi fino ai 15 an-ni non gli si era mai avvicinato.Preferiva il football e soprattut-to il baseball: «Ero un lanciato-re, ai tempi della High Schoolfeci un provino in California peralcune franchigie professioni-stiche, però sentivo nostalgia dicasa e sono tornato a New York.Ho poi mollato perché con ilfreddo non si poteva giocare eho cominciato con il basket».Fin qui, quella di Hazell è statauna carriera da giramondo: D-League, Venezuela, RepubblicaDominicana, Spagna, Lituania,prima della tappa a Bologna: «Ilmiglior posto in cui abbia maigiocato, con un’atmosfera maivissuta altrove». Anche in spo-gliatoio si respira aria giovane edi grande compattezza. La setti-mana scorsa Ray e Hazell («Al-lan è una specie di fratello mag-giore per me, siamo come gli“Splash Brothers”») si sono tintii capelli di rosso: «Volevamofarlo per i playoff ma non abbia-mo resistito. Vorremmo fosseuna cosa di squadra, speriamoche qualcuno ci segua».

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La classifica � La classifica di Serie A dopo la 5a di ritorno: Milano 36; Venezia 30; Sassari, Reggio Emilia 28; Trento, Brindisi 22; Cremona, Bologna* 20; Pistoia, Cantù 18; Avellino 16; Roma, Capo d’Orlando 14; Varese, Pesaro 12; Caserta** 7. * -2; ** -1.� CIAO WELP E’ morto a 51 anni, per insufficienza cardiaca, Christian Welp, ex Reggio Calabria. Nel 1993 vinse l’Europeo con la Germania (mvp del torneo). In Nba giocò con Philadelphia, San Antonio e

Golden State. In Europa vinse l’Eurolega con l’Olympiacos (1997). In Italia giocò con Ginobili a Reggio Calabria.� NBA Michael Jordan entra nella lista di Forbes, quella degli uomini più ricchi del mondo: è al numero 1741 su 1826 con un patrimonio netto 1 miliardo di dollari. Risultati: Houston-Cleveland 105-103; Sacramento-Portland 99-110; Boston-Golden State 101-106; Indiana-Philadelphia 94-74; Orlando-Charlotte 83-98; LA Lakers-Oklahoma City 101-108; Denver-New Orleans 92-99 (Gallinari 21).

Jeremy Hazell, 28 anni. Viaggia a 14.5 punti di media CIAMILLO

Tony Mitchell, 25 anni. Per l’ala di Trento 14 punti e 10 rimbalzi CIAM

Massimo OrianiINVIATO A TRENTO

E’ il gioco delle parti.La felicità di Trentoche bissa il successo

pre Coppa Italia con Brindi-si (che aggancia al 5° po-sto), la delusione di Vareseche, al debutto di Caja inpanchina, va in bambolaper 5’ a inizio terzo periodo,incassa un 13-0 e cade perl’ottava volta nelle ultime 9gare. Sensazioni strane, conPozzecco, fresco di dimis-sioni ma ancora in società,che dà cinque ai giocatoriprima della palla a due a po-chi metri dal suo sostituto.Poi una Openjobmetis chelotta, pasticcia, non riesce acoprire le falle sul perime-tro con rotazioni degli ester-ni ridotte all’osso. «Abbia-mo un solo play, Maynor -dice Caja, privo di Rautins ein attesa di Lehto -. Le palle

perse (19, ndr.) sono nate an-che dalla mancanza di genteche sappia trattarle. Casella edEyenga ci hanno provato manon è il loro mestiere».

DIFESE Trento macina il suogioco, quando si sblocca dopoaver attaccato a testa un po’troppo bassa la zona ritrovafluidità, circolazione di palla, tiri aperti, e vola via. Buscagliapone l’accento sull’altra metàcampo, giustamente: «Abbia-mo tenuto il 4° miglior attaccodel campionato (80.7 punti dimedia, ndr.) a 65. L’impatto di-fensivo è stato quello giusto.Così come la reazione al loro rientro nel 4° periodo». Cheaveva rimesso in partita Varesesul 69-61 dopo che aveva toc-cato il fondo sul 65-44 a finedel 3°. Anche Caja parla di dife-sa: «Trento in casa viaggia a 87punti a partita, ne hanno fattisolo 78. Di questa partita vo-glio prendere le cose positive.Ci abbiamo creduto sino alla fi-ne, ci hanno punito l’1/6 ai li-beri nel momento del loro bre-ak, qualche tiro da tre apertoche non è entrato e quelle 4-5palle perse banalmente. Ma so-no soddisfatto di come abbia-mo giocato per 35’». A Varese,che se avesse avuto Kangur sa-no avrebbe almeno 4-6 punti inpiù perché anche ieri si è vistocome sia di un’intelligenza ce-stistica di altro livello, è man-cato Diawara, stupendo in di-fesa, ma che ha fatto a botte colferro per tutta la partita (1/9).Trento invece ha avuto un otti-mo bilanciamento offensivo.«Vittoria per nulla scontata -chiude Buscaglia - tenendoconto del fattore emotivo cheforse andava oltre quello tecni-co. Dobbiamo però essere me-no ondivaghi, mantenere lastessa aggressività per 40’». Lamatricola è quinta, i playoff seli stramerita per come gioca.Varese deve continuare a sof-frire. La nottata non è ancorapassata.

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TRENTO 78

VARESE 65

(20-9, 39-34; 65-44)

DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 5 (1/1, 1/3), Mitchell 14 (1/6, 3/8), Pascolo 3 (1/3, 0/2), Sanders 8 (4/5, 0/3), Owens 10 (5/8); Grant 12 (3/5, 2/5), Flaccadori 9 (2/3, 1/2), Armwood 4 (0/1 da 3), Spanghero 7 (1/2, 1/3), Baldi Rossi 6 (0/1, 2/4). All.: Buscaglia.

OPENJOBMETIS VARESE: Maynor 19 (4/12, 3/5), Diawara 3 (0/2, 1/7), Eyenga 12 (5/7, 0/3), Kangur 8 (1/4, 2/4), Jefferson 6 (2/4); Casella 12 (4/8 da 3), Callahan 5 (2/5, 0/2). N.e.: Okoye, Lepri, Balanzoni, Pietrini. All.: Caja.

ARBITRI: Taurino, Bettini, Attard.NOTE - T.l.: Tre 12/17, Var 7/13. Rimb.: Tre 37 (Mitchell 10), Var 43 (Jefferson 10). Ass.: Tre 17 (Forray 5), Var 13 (Maynor 6). Progr.: 5’ 7-7, 15’ 28-22, 25’ 51-34, 35’ 69-56. Usc. 5f.: Callahan 39’14” (76-63). Spett. 3000.

JEREMY HAZELLVIRTUS BOLOGNA

AL RUCKER HO SFIDATO KEVIN DURANT,

IL MIO MODELLO.FECI 40 PUNTI

MA LUI ARRIVÒ A 66...

BasketRSerie A

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

33MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

BABY FENOMENI CONTENUTOPREMIUM

PRODIGIGIA’ NELLA CULLA?Lebron Jr. ha 10 anni ed è figlio del più forte giocatore di basket in attività. In molti devono aver pensato che il piccolo erede di James possegga le stimmate del talento del fenomenale padre e quindi è già partita la caccia ad accaparrarselo. Lebron Sr. si è arrabbiato, ma la ricerca del talento precoce ormai ha distrutto l’etica. Come dimostrano troppi casi

NON TUTTISONO MESSI

LEO MESSI, portato in Spagna dal Barcellona a 12 anni: un investimento certamente riuscito GETTY

VINCENZO SARNO, a 11 anni, nel ‘99, pagato 120 milioni dal Torino, ha avuto una carriera modesta ANSA

NICKLAS KULTI, a 14 anni considerato l’erede di Borgcon sponsor milionario, al massimo numero 32 AP

LA STORIA di RICCARDO CRIVELLI

Q uando nel 1977 nacque Franziska, nellestanze occulte della Stasi, la famigerata po-lizia segreta della Germania Est, non si badòtroppo a violare il protocollo stappando bot-

tiglie di champagne, un simbolo della corrotta ci-viltà capitalista. Il matrimonio tra Roland Matthes,il più forte dorsista della storia e Kornelia Ender, laragazza prodigio dello stile libero all’Olimpiade diMontreal, che i funzionari del partito comunistaavevano, per così dire, «caldeggiato», produceva fi-nalmente il frutto desiderato, una bambina geneti-camente perfetta che avrebbe dominato in vascacome già c’erano riusciti i genitori.

LA RABBIA DI LEBRON E invece quel presuntoprodigio del Dna, messa in acqua, si rivelò unaschiappa totale ed oggi fa il medico, ben lonta-na dai riflettori e dalle piscine. Il caso diFranziska Matthes è l’emblema della ri-cerca, spinta oltre ogni limite etico e dibuon senso, del talento sportivo fin dallaculla. Un fenomeno che nell’epoca dei so-cial network, dei blog, di Youtube che tisbatte in faccia in ogni momento le prodezzedelle baby star, spesso con la nefasta complicità di

mamma e papà, subisce un’amplificazione e unaglobalizzazione incontrollabili. Ne è rimasto vitti-ma, suo malgrado, perfino Lebron James, che sullaprecocità (poi supportata dai fatti, c’è da dire) hacostruito una carriera leggendaria. Ovviamente, inmolti devono aver pensato che il figlio Lebron Jr.,10 anni, abbia ereditato i cromosomi del padre e sisono già mossi per reclutarlo all’università, che eventualmente comincerebbe a frequentare nel

2023... Anzi, il coach di basket di Ohio State,Thad Matta, ha candidamente ammesso di aver-gli messo gli occhi addosso, estasiato come mi-lioni di altri utenti dai video dei suoi canestri

scolastici che circolano in rete. Ma il Prescel-to non l’ha presa bene: «Lasciatelo tran-

quillo, lasciategli vivere quell’infanziache io non ho mai avuto. Mio figlio

ama il basket, ma gli piacciono an-che i videogame e i compiti a ca-

sa, lasciategli godere i suoi 10 anni. Trovo sia con-tro la legge permettere che vengano contattati an-che i bambini».

GIOVENTU’ BRUCIATA L’esasperazione del busi-ness sta bruciando la gioventù e le speranze di mi-gliaia di piccoli atleti in tutto il mondo. Una ricercasvizzera ha dimostrato, negli anni passati, che su600 calciatori africani ingaggiati in Europa da ra-gazzini, solo il 13 per cento ha ottenuto un contrat-to professionistico. Il Barcellona, che pure ha stra-vinto la scommessa con Leo Messi, portato in Cata-logna a 12 anni, recentemente è stato punito dallaFifa per la gestione poco limpida nella compraven-dita di minorenni. Nel calcio, l’elenco delle presun-te stelline inghiottite nel magma di aspettativetroppo grandi riempirebbe probabilmente un mu-seo. Freddy Adu, ghanese classe 1989 emigrato ne-gli Usa a otto anni grazie a un biglietto della lotte-ria che metteva a disposizione una green card, solosei anni dopo si meritò il soprannome di «NuovoPelé» e ottene dalla Nike un contratto da un milio-ne di dollari. Dopo l’ultima fallimentare esperien-za in Serbia nel 2014 (14 minuti giocati nello Jago-dina), oggi si barcamena facendo ospitate nei loca-li notturni di Washington.

ITALIANI In Italia, tralasciando il caso più famoso,quello di Diego Jr., figlio illegittimo di Maradona edi Cristiana Sinagra, quanti si ricordano ancora delgiro di campo che il Torino, prima di una gara dicampionato con la Cremonese, offrì in pasto a Vin-cenzo Sarno, appena acquistato in settimana per120 milioni? Era il 1999, lui era un bambino di 11anni che sognava di imitare Del Piero e aveva perfi-no palleggiato davanti a Vespa nello studio di «Por-ta a Porta». In Piemonte rimase tre mesi, la serie Anon l’ha mai conosciuta e si è regalato un’onestacarriera tra B (poca) e Lega Pro. E i suoi 11 anni digloria non sono più neppure un record: la Roma haacquistato dall’Anderlecht Pietro Tomaselli, che dianni ne ha solo nove, sperando possa ripetere lemagie contro i coetanei viste su Youtube anchequando sarà grande. Tutto il mondo è paese, co-munque: nel 1985 la Svezia, ancora traumatizzatadal ritiro di Borg, si coccolava il quattordicenne Ni-cklas Kulti e uno sponsor lo riempiva di milioni (al-meno 400) in attesa di essere ricompensato dai ri-sultati che certo non avrebbe fatto mancare. E in-vece è stato solamente un ottimo giocatore, arriva-to al 32° posto della classifica Atp, ma comunqueben lontano dagli standard attesi. Anzi, una voltaabbandonata la racchetta, Nicklas confidò chequel contratto e quelle pressioni finirono per di-struggerne l’autostima una volta approdato neltennis che contava davvero. Negli Stati Uniti, inve-ce, il sito Rivals.com si è specializzato nella valuta-zione di tutti i prospetti di 16/17 anni che possonointeressare i college (ma anche i professionisti) intutti gli sport. Solo che adesso si è spinto un po’troppo oltre, finendo per ospitare il profilo di Da-ron Bryden, 12 anni, che sul suo blog (sì, ne ha giàuno..) si definisce molto semplicemente il nuovoTom Brady, il quarteback dei Patriots freschi vinci-tori del Super Bowl. Papà Craig è entusiasta: «I si-stemi di reclutamento sono cambiati, adesso puoivalutare un talento fin da giovanissimo. Io e miamoglie dobbiamo fare di tutto perché realizzi il suosogno». Fermateli, prima che sia troppo tardi.

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LeBron jrSTAR A 10 ANNI?IL PADRE: «DEVEFARE IL BAMBINO»

NEL CALCIO LA TRISTE PARABOLA DI ADU «NUOVO PELE’» E DI SARNO CHE

PALLEGGIAVA DA VESPA, LA SVEZIA COPRI D’ORO IL BABY TENNISTA KULTI

Lebron Jr. durante una partita di basket: i video sono anche su Youtube

Lebron James, 30 anni, con il figlio Lebron Junior, 10: l’Università di Ohio State avrebbe già messo gli occhi sul bambino

Il casoRLa denuncia della stella del basket

Page 34: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

34 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ve le regole sono severe, malei sa quanti sono stati i “nonnegativi” a Torino 2006? 71.I positivi? Uno».

Non proprio il massimo dellaseverità. E l’altra criticità?«Norme sulla reperibilità econtrolli a sorpresa. Su que-sto, è uno dei successi di Ma-lagò, l’accesso alla banca da-ti Adams, pure in Italia, èstata un passo decisivo».

E poi ora arrivano i Nas. Nonsiete «gelosi»?«Abbiamo contribuito allaloro formazione come ispet-tori investigativi antidoping,

e la colla-borazionecon i nostriDco è statastraordina-ria. Non cisono moti-vi per nona n d a r eavanti co-sì».

Però siamosempre lì. Come si arriva a una vera terzietà?«Perché non replicare ciòche accade nel mondo? UnaWada italiana. Sono convin-to che Malagò abbia il corag-gio e la volontà di costruire –con la ministro Lorenzin e ilsottosegretario Delrio - unasoluzione che renda il siste-ma sempre più autonomo».

Come potrebbe funzionare laWada italiana?«Dieci membri, 5 di nominaConi, 5 del Governo. Presi-dente una volta “sportivo”,un’altra no. Come nella Wa-da. Curriculum seri, com-portamenti etici, competen-ze. Senza un perito che di-fende un dopato un giorno, epoi è membro di una com-missione in un altro…»

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Valerio Piccioni

M aurizio Casasco è orgo-glioso. La FederazioneMedico-Sportiva che

presiede, organizzerà a maggioinsieme con la Wada, un’inizia-tiva scientifica importante. «Sa-rà di altissimo livello». Intantola lotta al doping ha il solitoproblema: la necessità di auto-nomia, l’equazione controllori-controllati da evitare.

Voi siete una federazione nel-l’ambito del Coni. Siete sicura-mente controllori, gestendo il la-boratorio antidoping e i medici prelevatori. Quanto vi sentitecontrollati?«In realtà il laboratorio, la cuiautorevolezza è stata certifica-ta internazionalmente, ha co-munque una sua autonomiaamministrativa. Noi siamo unafederazione di garanzia, lo hacertificato pure l’Istat. Quantoai medici prelevatori: a Torino2006 sapete quante “non con-formità” furono registrate su1500 controlli? Zero».

Solo in Italia, però, il «prele-vatore» è per legge un medi-co sportivo. Nelle regoleWada, questo obbligo nonc’è.«Ma è chiaro.Serve armo-nizzazione ein molti Paesi, i medici per fare icontrolli non ci sono. Sapete pe-rò che cosa significa avere unmedico di fronte, per esempio,a un atleta che può avere unacrisi ipoglicemica o vagale».

Intanto il presidente del ciclismoDi Rocco ha parlato, pur lodandoil direttore Botrè, di un laborato-rio «troppo domestico» vistoche dipende dalla Fmsi.«Siamo troppo domestici noi oportare a Losanna i controlli eutilizzare DCO dell’Uci, uscen-do di fatto dalla legge penaleitaliana e imponendo rogatorieinternazionali?»

L’inchiesta di Bolzano ha eviden-ziato un sistema colabrodo…«Oggi, nell’antidoping vedo so-prattutto due criticità. Il siste-ma delle esenzioni terapeuti-che è il primo: non in Italia, do-

La Coppa in 44 puntiFenninger-Mazela volata più bella1L’austriaca vince il superG di Bansko, la slovenaè seconda: in otto gare si giocheranno la stagione

Casasco, Fmsi:«Ci vorrebbeuna Wada italianaper l’antidoping»

LA GUIDA

SuperG femminile a Bansko (Bul):1. Fenninger (Aut) 1’14”59; 2. Maze (Slo) a 16/100; 3. Vonn (Usa) a 28/100; 4. Hosp (Aut) 55/100; 5. E. CURTONI a 56/100; 6. Rebensburg (Ger) a 66/100; 7. Weirather (Lie) a 85/100; 8. Huetter (Aut) a 90/100; 9. N. FANCHINI a 96/100; 10. Gut (Svi) a 1”01; 11. Goergl (Aut) a 1”41; 12. MARSAGLIA a 1”49; 13. Stuhec (Slo) a 1”66; 14. D. Gisin (Svi) a 1”96; 15. BRIGNONE a 2”09; 19. Suter (Svi) a 2”31; 22. STUFFER a 2”66; 25. BASSINO a 3”00. Ritirate: E. FANCHINI, MERIGHETTI. Coppa del Mondo (24 prove): 1. Maze 1145; 2. Fenninger 1101; 3. Shiffrin (Usa) 750; 4. Vonn 706; 5. Zettel (Aut) 586; 6. Rebensburg 573; 22. N. FANCHINI 269.Coppa superG (5 gare): 1. Fenninger 372; 2. Vonn 340; 3. Maze 250; 12. N. FANCHINI 106.

Elena Curtoni 5a

Nadia Fanchini 9a

Brignone 15a con il 50

LA LEADER

11451. Tina Maze

SLOVENIA3 vittorie

Altri 6 podi

L’INSEGUITRICE

11012. Anna Fenninger

AUSTRIA4 vittorieAltri 6 podi

LA SFIDAQuesto il programma delle ultime otto gare della Coppa del Mondo femminile.Sabato: discesa a Garmisch (Ger)Domenica: superG a Garmisch Venerdì 13: gigante ad Are (Sve)Sabato 14: slalom ad AreMercoledì 18: discesa a Meribel (Fra)Giovedì 19: superG a MeribelSabato 21: slalom a MeribelDomenica 22: gigante a Meribel

MAURIZIO CASASCOPRESIDENTE MEDICI SPORTIVI

SONO CONVINTOCHE MALAGÒ SAPRA’

COSTRUIRE UNA SOLUZIONECHE RENDA IL SISTEMA

SEMPRE PIÙ AUTONOMO

Il presidente Maurizio Casasco

Simone Battaggia

I l leopardo continua la suacaccia e la gazzella conti-nua a scappare, indomita.

La volata tra Anna Fenninger eTina Maze diventa sempre piùintrigante. L’austriaca, che inpassato si era fatta fotografarecon le fattezze del felino peruna campagna ambientalista,ieri si è avvicinata ancora un po’alla slovena grazie al trionfo nelsuperG di Bansko, il suo secon-do nella specialità in gare diCoppa del Mondo. Come era successo domenica nella super-combinata, l’iridata della disce-sa di Beaver Creek ha limitato idanni chiudendo seconda. Main due gare ha comunque perso40 punti di margine e ora glienesono rimasti solo 44. A metà stagione ne aveva 370.

TRE SU TRE Sotto il sole, dopo

il maltempo che aveva fattosaltare le gare di venerdì e sa-bato e ritardato quella di do-menica, ieri Anna Fenningerha confermato il suo stato digrazia con la terza vittoria nel-le ultime tre prove di Coppa.La pista, tracciata dal respon-sabile azzurro Alberto Ghezze,era ripida e molto tecnica.L’austriaca ha sciato con laconsueta grazia, senza com-mettere errori. «Ho spinto for-te e ho tenuto un buon ritmo— ha detto la 25enne, olim-pionica e iridata della speciali-tà —. Non ho mostrato il miomiglior modo di sciare per viadelle condizioni meteo, ma vabene così. Sono stati due gior-ni perfetti». La vittoria le haanche permesso di prendersi ilprimo posto nella classifica dispecialità ai danni di LindseyVonn, comunque terza e in ri-presa dopo la delusione deiMondiali.

SCHERMAGLIE E ora tra il leo-pardo e la gazzella iniziano leschermaglie. Mancano ancoraotto prove di Coppa (in attesache la Fis decida sul recuperodel secondo superG saltato inBulgaria), due per ogni specia-lità, e sembra di essere tornatialla stagione scorsa: Fenningerin piena rimonta, Maze che lot-ta per mantenere il vantaggio.Nel 2014 la rimonta riuscì. «Sì,ora sono più vicina — spiegaFenninger —, ma non so se ce lafarò. Devo solo andare avanticosì e vedere cosa succede. Leiha due gare in più a disposizio-ne». Cioè gli slalom, che (di so-lito) l’austriaca non disputa.«Di certo avere una specialità inpiù aiuta — ribatte la slovena—, ma è facile perdere punti,come a Maribor e a St Moritz».

ELENA CRESCE L’Italia porta acasa il quinto posto di ElenaCurtoni. La 24enne valtellineseha eguagliato il miglior risulta-to in carriera (fu 5a in superG aGarmisch nel 2012), e altre treragazze si sono piazzate tra lemigliori 15, con Nadia Fanchininona, Francesca Marsaglia 12a

e Federica Brignone 15a parten-do con il pettorale 50. «Sonosoddisfatta — spiega Elena —,la pista era bella, il difficile sta-va nell’adattarsi. C’erano lastre,ma anche tratti con molto grip.Ho iniziato la stagione fuoridalle 30 con l’obbiettivo di rien-trare tra le migliori quindici e cel’ho fatta. Proseguo un passo al-la volta, e ben vengano i passipiù lunghi come questo. Ora c’èGarmisch e anche lì di solito misento a mio agio. Non credo diessere lontana dal podio».

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DopingRL’intervista Sci RCoppa del Mondo

Page 35: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

35MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Origone fratelli MondialiIvan-jet batte Simone1Oro e argento iridati a 181 km/h, ma a sorpresa si impone il più giovane«Simone capirà cosa vuol dire perdere». «Io e Ivan siamo una squadra, ma...»

LA GARA FEMMINILE

Greggio, che strano oro«Non me ne ero accorta»

LA SFIDA

IVAN ORIGONESIMONE ORIGONE

MONDIALI VINTI

1 5RECORD DI VELOCITÀ

250 252COPPE DEL MONDO VINTE

1 8GARE DI COPPA VINTE

19 29

Gara in una sola manche. Tra i due una differenza di soli 0,3 km/h. Simone: «Ho sbagliato io»

A fine marzo, nella gara di Coppa del Mondo a Vars, i due cercheranno il record del mondo Azzurri da podio: da sinistra Simone Origone, Valentina Greggio, Ivan Origone

LA CHIAVE

Valentina Greggio, 23 anni

Simone Origone, 35 anni: esordì in Coppa del Mondo di velocità nel 2004, secondo a Sun Peaks (Canada)

Pierangelo Molinaro

P erdere un titolo mondialeper 0,3 km/h fa arrabbia-re, un po’ meno se a vince-

re è tuo fratello. Simone Origo-ne, dopo cinque titoli mondialidi sci di velocità, ieri sulla pistaGrandvalira di Pas de la Casa adAndorra sui Pirenei, è stato bat-tuto dal fratellino Ivan appuntoper questa inerziale differenza.Una lotteria, perché il titolo si ègiocato su una sola picchiata al-le ore 10. Alle 12 era prevista lafinale che però è stata annullataper il troppo vento nella partealta della pista. Così la giuria hadeciso di considerare valido ilrisultato della semifinale.

L’ERRORE «Ma sono stato io asbagliare — precisa Simone —non ho seguito la traccia giusta.Invece di stare nel mezzo dellapista, mi sono spostato sulla si-nistra e lì c’è una leggera contro-pendenza che mi ha costretto adue curvette quasi invisibili pertornare in carreggiata che peròmi sono costate il titolo. Vabbé,ma questo titolo è rimasto in ca-sa, a Champoluc, la cosa impor-tante era battere gli austriaci.Pensate che a fine gara hannopure presentato ricorso per iltroppo vento. Le condizioni era-no al limite, ma non si protesta agiochi fatti». «Beh, almeno unavolta Ivan prova cosa significhiarrivare secondo» punzecchiaIvan. «Sono contento per lui —entra Simone —, il titolo lo ripa-ga della scorsa Coppa del Mon-do persa all’ultima gara».

RIVALITA’ Ma quanto si può es-sere fratelli in una disciplina in-dividuale? «Siamo una squadra— spiega ancora Ivan Origone— ma quando entriamo in gara,ognuno tira l’acqua al suo muli-no. Domenica sera ad esempioabbiamo preparato insieme inostri sci ed evidentemente loabbiamo fatto bene...». Nonsempre però è girata così — ag-giunge il fratello maggiore Si-mone —, ci sono stati momentiin cui la nostra rivalità è statapiù accesa. Quando ad esempiolui era in squadra con la RedBull mentre io ero stato esclusoperché considerato troppo vec-

chio. In quel momento non cipassavamo molte informazioni.Ma in generale siamo vicini, cialleniamo insieme, e Ivan miaiuta diverse volte con le testa-ture degli sci». «Simone comun-que è il faro dello sci di velocità— rivela ancora Ivan — primaera uno sport da hippie, con tan-ta improvvisazione e ancor piùcoraggio. Lui l’ha fatta diventa-re una attività professionale,con le sue ricerche. Ha insegna-

to a tutti quanto siano impor-tanti i particolari».

LA STORIA Ci vuole fegato abuttarsi con gli sci a 200 all’ora.Ma può diventare una vocazio-ne. Simone era un discesista,ma quando ha provato la veloci-tà pura se ne è innamorato.«Non è possibile spiegare cosa siprova quando l’aria tende a sol-levarti da terra, che adrenalinac’è in quei pochi secondi». E c’è

da credergli visto che il valdo-stano detiene anche il primatomondiale assoluto con 252,454stabilito lo scorso anno a Vars,in Francia. Ed è stato lui natu-ralmente a portare Ivan a que-sta disciplina. «Pure lui era undiscesista, veniva una volta al-l’anno, poi a 19 anni ha fattouna scelta definitiva». Ma di ve-locità non si vive. Simone, 35anni, è maestro di sci e guida al-pina, Ivan, che ne festeggerà 28

il prossimo 31 marzo, è maestrodi sci e maestro d’ascia. «Lavo-rare il legno — spiega il fratelli-no — è per me una vera passio-ne. Con due amici abbiamomesso in piedi una piccolaazienda che riveste le case, den-tro e fuori».

LA RIVINCITA A quando la ri-vincita? «In questi giorni su que-sta stessa pista c’è una prova diCoppa del Mondo, ma quella ve-ra sarà a fine marzo a Vars, do-ve, appena il tempo lo permette-rà, andremo all’attacco del pri-mato mondiale. Ma possiamofare una piccola dedica? —chiede Ivan —. I nostri risultatie quello della Greggio sono perMatteo Viana, un nostro compa-gno di allenamento che si è gra-vemente infortunato e ora è inospedale in terapia intensiva.Con il nostro cuore siamo intor-no al suo letto».

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H a iniziato con lo sci al-pino, come tutti. Poi,quattro anni fa, la

proposta di un allenatore.«Perché non provi la veloci-tà?». Valentina Greggio,23enne di Verbania, studen-tessa di Scienze Motorie aSaronno, non ci ha pensatodue volte. E ieri ha centratoil primo, grande risultato incarriera, con l’oro mondia-le. «Due anni fa, a Vars, vinsiil titolo della categoria pro-duzione, con gli sci da disce-sa, mentre questa volta misono presa il titolo Speed 1.Andare forte mi è semprepiaciuto. Sì, sono felice del-la scelta che ho fatto. Certo,lo sci alpino è un’altra cosa,ma sono contenta per quelloche sto vincendo. Certo, lamamma all’inizio era un po’preoccupata, ma lo sport ècosì. Basta un messagginodopo la gara per dirle chesto bene e tutto va a posto».

NEVE MOLLE Come quellamaschile, anche la garafemminile di ieri si è dispu-tata su una sola picchiata.Vista le condizioni, gli orga-nizzatori hanno tenuto buo-ni i risultati della semifina-le, nei quali Valentina si eraimposta con 175,08 km/h,due in più rispetto alla sve-dese Baginski. «La neve eramolle, ho cercato una buonalinea ma spigolavo. Nelle fo-tocellule ho rischiato di ca-dere, mi sono “aperta” pernon perdere l’equilibrio. Al-l’arrivo mi sono lamentata:È stato un addetto a dirmiche ero in testa». Valentinaha un primato di 230 km/h.«Il record? È a 242 km/h,ma non ci penso. È stato fat-to a Les Arcs, la pista più ve-loce che però è stata chiusa.Però vorrei migliorarmi».

si.ba.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sci velocitàRAd Andorra

Page 36: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

36 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Novara, nuova vita imparata all’oratorio «Così siamo rinati» 1Tre anni fa l’addio al campionato, il ritorno alle origini e la Coppa Italia: esempio per tanti

VARIE: PREMIO

Pearl Awardsil giornalismonello sport

PARIGI

N asce un premio mon-diale il cui scopo è pro-muovere il giornalismo

sportivo e la sua cultura. Lo or-ganizza l’Abu Dhabi Media,piattaforma con oltre 20 testa-te fra carta, televisione, radio,new media e pubblicità che, inaccordo con l’Aips, l’associa-zione mondiale dei giornalistisportivi presieduta da GianniMerlo, dà vita allo «Sport Me-dia Pearl Awards». I premi sa-ranno divisi in cinque catego-rie: fotografia, stampa scritta,audio, video e new media.Ammessi giornalisti sportivi ditutto il mondo, che potrannomandare i loro lavori in linguaoriginale. Sarà poi compito delComitato esecutivo della Aipsselezionare per ogni categoriai migliori dieci lavori che ver-ranno poi esaminati da unagiuria di nove esperti, più ilpresidente dell’Aips e una per-sonalità dello sport:, che allafine aleggeranno i tre finalisti.

TERMINI I lavori potranno ar-rivare dal 23 marzo sino al 30settembre, a ottobre la selezio-ne dei dieci e a novembre si co-nosceranno i finalisti. La pre-miazione sarà a dicembre ad Abu Dhabi. al vincitore an-dranno 10.000 dollari, 1500 alsecondo ed al terzo. La pre-miazione sarà un grande even-to preceduto da due giorni diconvegni sul giornalismosportivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea CrippaNOVARA

L a Coppa Italia di Novara èun successo che dovrebbedare fiducia a tutto il si-

stema sportivo italiano. La le-zione che ne deriva è che an-che in tempi di crisi si possonoportare avanti progetti seri nello sport.Basta avere ilcoraggio diprogramma-re.Novara è stataper oltre diecianni una dellepiazze più im-portanti delvolley rosaitaliano, a cuiè mancata so-lo la gioia del-lo scudetto.Poi, l’estate di tre anni fa, l’im-provviso addio dello storicosponsor, e di mezza società.Pare la fine inevitabile di unabella favola sportiva. Ma a No-vara non ci stanno e in tanti simobilitano. Si riparte da dovetutto era cominciato la prima

volta, dall’oratorio dell’Agil diSuor Giovanna Saporiti, nellavicina Trecate. La direzionetecnica è affidata ad EnricoMarchioni, un altro che nel2001 c’era e che nel frattempo(a Montichiari nel maschile) èdiventato grande. Comune eBanco Popolare di Novara tro-vano anche lo sponsor giusto:Fabio Leonardi è il vulcanico

patron dellaIgor Gorgon-zola. L’obietti-vo è tornare inalto, ma senzabruciarsi. Lascelta è di ri-parte dallaA-2. In poches e t t i m a n eMarchioni ri-costruisce dazero l’Agil,che ha appenaterminato la

B-2, allestendo una squadrache riconquista la n A-1..

IN ALTO «Non era per nullascontato che riuscissimo subi-to a vincere - racconta Mar-chioni - ma sono convinto chequella di ripartire dalla A-2 sia

stata la scelta giusta. Anche semai avremmo pensato di tor-nare a vincere una Coppa Italiacosì in fretta». Anche perchél’impatto con la A-1 è durissi-mo: dopo tre sconfitte, senzaneppure un set vinto, l’annoscorso, è l’ora di un altro ritor-no. Luciano Pedullà si accomo-da sulla panchina della squa-dra della sua città: è l’inizio diuna scalata che porta la Igor aconcludere la stagione regola-re al quarto posto e a vivere iplay off da protagonista (finoalla semifinale).

IL GRUPPO GIUSTO Il resto è sto-ria di oggi. Tornano a NovaraGuiggi, Sansonna e Barun, tre ve-terane, ma si scommette anche sulfuturo azzurro con Signorile, Chi-richella, Partenio, Bonifacio e Za-nette; Mi Na Kim e Alberti (prota-goniste dalla A-2 al trionfo di ieri)sono il collante e la squadra sicompleta con Klineman e Hill,quest’ultima ingaggiata poco pri-ma della sua esplosione nel Mon-diale, vinto con gli Usa con tantodi titolo di Mvp. «Alle spalle diquella che va in campo - spiega ilpatron Fabio Leonardi - abbiamocostruito in pochi mesi un’altra

squadra composta dai tanti spon-sor che ci hanno seguito in questonostro progetto (una ventina tramain e top sponsor, più un’altracinquantina di partner minori,ndr) e che si sono appassionati al-la pallavolo in modo fantastico.Tutti stanno dando il proprio con-tributo per fare qualcosa di impor-tante per il nostro territorio». Incampionato è stato sin qui un qua-si dominio (16 vinte e 2 perse),con la sola Modena capace ti te-nerne il passo. Ed al primo appun-tamento importante, la final fourdi Coppa italia, è arrivato ancheprimo trionfo della nuova era Igor.E allora sì, adesso si può dire «Bentornata Novara».

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Infortunio Lanza è una microfratturaGiovedì è in dubbio � (niba) Filippo Lanza è uscito dal parquet di Civitanova Marche con una micro frattura composta della seconda falange del quinto dito della mano sinistra, con lesione della capsula articolare. Servirà qualche giorno per risolvere la cosa, a rischio la sua presenza in campo giovedì sera nell’andata della Challenge Round di Coppa Cev contro i belgi del Roeselare, al PalaTrento.

Suor Giovanna Saporiti, l’«anima» delle due vite di Novara TARANTINI

PallavoloRLa storia

Si è ripartiti da dove tuttocominciò la prima volta: dall’Agil Trecate e dallapassione di suor Giovanna

Il d.s. Marchioni:«Abbiamo fatto le scelte giuste, ma non pensavamodi vincere subito»

LA SVOLTA

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Page 37: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

37MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1BASEBALL: ADDIO MINNIE (r.r.) A 89 anni è morto il restes Miñoso, per tutti Minnie, cubano, il primo latino nero in MLB, vera bandiera dei Chicago White Sox, che hanno ritirato il suo numero 9, con cui ha giocato in 12 stagioni tra il 1951 al 1964.TUTTENOTIZIE

ATLETICA� ITALIA INDOOR (si.g.) A Modena progresso dell’allieva italoivoriana classe ‘99 Zaynab Dosso, 7”38 nei 60 metri: sarebbe primato nazionale U.18 (e 2° tempo 2015 in Italia) ma non è omologabile per la cittadinanza. Donne. Alto: Arduini (a) 1.77. A Lione (Fra), completamento. Juniores maschile. 400. 2. Vanzo 48”32. Lungo: Randazzo 7.44. Triplo: 2. Bocchi 15.90. Femminile. Alto: 3. Omoregie 1.82. Triplo: Cuneo 13.25. 3000 marcia: Stella 13’19”39. A Lexington (Usa. Uomini. 800 (batt): 2. Lahbi 1’50”85. A Geneva (Usa). Uomini. Martello 35 lb: 5. Ferretti 20.85. A Winston Salem (Usa). Donne. 800/Miglio: 1./2. Mattagliano 2’10”66/5’01”34. � LISEK RECORD (si.g.) A Bad Oeynhausen (Ger), in un centro commerciale, record polacco indoor di Piotr Lisek, 5.90 nell’asta. A San Pietroburgo (Rus). Donne. Alto: Gordeyeva 1.96. A Praga (R. Ceca). Donne. Asta: Ptacnikova 4.62. A Vaxjo (Sve). Uomini. Peso: Nedow (Can) 20.46. � CAMPIONI USA (si.g.) Così nei campionati Usa indoor a Roxbury, Boston. Uomini. 60: Bracy 6”55. 300: Man. Mitchell 32”86. 600: Loxsom 1’15”33 (r.n.); Wieczorek 1’16”07. 60 hs: Harris 7”51. Alto: Kynard 2.34; Robertson 2.31. Asta: Kendricks 5.76. Peso: Cantwell 20.41. Eptathlon: Taiwo 6273. Donne. 60: Bartoletta 7”08; Young 7”16 (b. 17”14). 300: Hastings 36”52; Beard 36”65. 600: Montano 1’26”59. 60 hs: Stowers 7”84. Asta: Payne 4.55. Peso: Carter 19.45 (mpm ‘15). Pentathlon: Day 4654.

BOXE� IN EUROPA (r.g.) A Belfast (Irl. N.) il locale Carl Frampton (20) mantiene l’Ibf supergallo ai danni di Avalos (Usa, 25-3) ko 5. A Londra (Ing) il massimo irlandese Tyson Fury (24) costringe alla resa Christian Hammer (Rom, 17-4) e si conferma sfidante ufficiale di Vladimir Klitschko per la Wbo. Il figlio d’arte Chris Eubank jr. (19-1) conquista l’interim Wba medi, scalzando Chudinov (Rus, 14-1-2) ko 12. Frank Buglioni (15-1) resta europeo Wbo supermedi contro Jukic (Cro, 21-4) ko 1.� LOVAGLIO BATTUTO (r.g.) Ad Antalya (Tur), il campione italiano cruiser Maurizio Lovaglio (18-11) è stato battuto dal turco Aziz Karaoglu (3) sulle 8 riprese. Il cubano Solís (20-3), oro olimpico 2004, ha subito la seconda sconfitta contro Tony Thompson (Usa,

maschile di hockey su prato conquista la sua prima storica vittoria nella Fase due di World League battendo 2-1 il Cile con i gol di Andrea Corsi e Tommy Keenan su corto. Oggi lo scontro proibitivo contro L’Irlanda grande favorita per il successo finale.

IPPICA� IERI 4-14-9-13-7 A Palermo (m 2020): 1 Rispetto Op (A. Pecoraro) 1.16.1; 2 Locomotion Om; 3 Otilia; 4 Milagro; 5 Merkury Caf; Tot.: 4,76; 1,85, 1,36, 3,93 (17,83). Quinté: 2.749,15. Quarté: 599,78. Tris: 154,83. � OGGI QUINTÉ A S. GIOVANNI TEATINO A Pescara (inizio convegno alle 14.55) scegliamo Surprise Ek (12), Sagunto (11), Sea Point Jbay (10), Santiago di Celo (14), Salomé Laser (15) e Saquila (13). � SI CORRE ANCHE Trotto: Albenga (15.40) e Trieste (15.15). Galoppo: Roma (14.30).

NUOTO� DETTI E TURRINI (al.f.) A Livorno (25 m). Uomini: 50 sl Zazzeri 22”42; 1500 sl Detti 14’49”29, Tarocchi 15’09”23; 400 mx, 200 ra Turrini 2’14”90, 4’17”60. Donne: 200 sl Masini Luccetti 1’56”40, De Memme 1’59”41; 800 sl Carli 8’23”87, Masini Luccetti 8’27”57, De Memme 8’34”87.� PEATY VOLA (al.f.) A Berlino (Ger), il britannico Adam Peaty vince i 100 rana in 59”04 (27”64), miglior crono dell’anno. Uomini: 50 sl Oswald 22”76; 100 do, 50-100 fa Cseh (Ung) 55”31, 24”03, 53”19; 50-200 ra Peaty (Gb) 27”34, 2’14”78. Donne: 200 do Mensing 2’10”79.

PALLAVOLO� TROFEO GAZZETTA (c.g.) Uomini (dopo la 21° giornata): 76: Atanasijevic, 75: Lanza, 67: Bruno, 61: Starovic, 60: Kaziyski, 58: Petric, Nemec, 55: Sander, 52: Cebulj, 51: Urnaut, Padura Diaz, 49: Sabbi, 48: Ngapeth, Kurek, 47: Deroo, Anzani, 46: De Cecco, 45: Parodi.

RUGBY� RANKING (i.m.) La sconfitta con l’Italia (stabile al 14° posto) fa perdere un posto nel ranking mondiale alla Scozia (10°) a vantaggio di Samoa (9°). L’Irlanda battendo l’Inghilterra (4°) la supera e risale al 3° posto. Le altre posizioni restano immutate.

� Sono 25 i rimasti iscritti al Criterium de Vitesse (m 1609) di domenica a Cagnes-sur-Mer, in Costa Azzurra. Sei gli italiani: Re Italiano Ur, Osasco di Ruggi, Princess Grif, Owen Cr, Linda di Casei e Pascià Lest. Quest’ultimo, che non corre dal 6 novembre, sarà interpretato per la prima volta da Gabriele Gelormini, il driver piemontese di stanza in Francia che può già vantare un secondo posto nell’Amérique di un mese e mezzo fa. Pascià si trova particolarmente a suo agio sulla pista nizzarda: lo scorso anno, in coppia con Andrea Guzzinati, proprio nel Vitesse finì ottimo secondo dietro Univers de Pan che sarà al viaanche quest’anno così come Timoko, (il re del France) che ha vinto a Cagnes due anni fa.� LEMAIRE TROPPI TWEET Il jockey francese Christophe Lemaire, che attualmente si trova in Giappone, è stato squalificato dalle autorità nipponiche per 30 giorni e non potrà montare nella Dubai Cup. La colpa? Ha twittato durante il periodo di «quarantena» dei fantini.

IPPICA

Pascià Lestnel Vitessecon Gelormini

Pascià Lest ha 6 anni FORNI

Nella settimana del 1° turno del gruppo mondiale di coppa Davis, con Kazakistan-Italia da venerdì a domenica ad Astana, e il re degli Us Open, Cilic, che deve rinunciare alla sfida con la Serbia di Djokovic per la spalla dolorante, Francesco Ricci Bitti, presidente della Federazione internazionale (Itf), azzarda possibili, prossime, novità: dalla finale in campo neutro a una sola palla di servizio, ai set brevi di Coppa.NUOVI NUMERI Classifiche mondiali, uomini: 1. Djokovic (Ser) 13.165 punti; 2. Federer (Svi) 9.205; 3. (4) Nadal (Spa) 5.675; 4. (5) Nishikori (Gia) 5.415; 5. (3) Murray (Gbr) 5.370; 6. Raonic (Can) 4.980; 7. Wawrinka (Svi) 4.595; 8. (9) Ferrer (Spa) 4.535; 9. (8) Berdych (R.Cec) 4.340; 10. (11) Cilic (Cro) 3.450; gli italiani: 22. Fognini; 35. (36) Seppi; 49. (52) Bolelli; 79. (78) Lorenzi; 113. (109) Vanni; 152. (150) Cecchinato; 186. (185) Starace; 195. (203) Arnaboldi; 196. (193) Viola; donne: 1. S. Williams (Usa) 9592 p.; 2. Sharapova (Rus) 8215; 3. Halep (Rom) 6571; 4. Kvitova (R.Cec) 6395; 5. Wozniacki (Ola) 4730; 6. Ivanovic (Ser) 4425; 7. Bouchard (Can) 4306; 8. A. Radwanska (Pol) 4065; 9. Makarova (Rus) 3420; 10. Petkovic (Ger) 3190; le italiane: 12. Errani; 16. Pennetta; 33. (32) Giorgi; 39. (38) Vinci; 55. (57) Knapp; 70: (72) Schiavone; 180. Brianti; 211. (210) Barbieri; 253. (248) Gatto Monticone; 287. (285) Grymalska.

TENNIS

Davis: finalein campo neutroe un servizio?

� (l.m.) Una giornata per ricordare Candido Cannavò nella sua Catania. Una festa nella città dove era nato nel 1930 e dove, giovanissimo, aveva mosso i primi passi nel giornalismo fino a diventare una firma dello sport mondiale e per 19 anni direttore della Gazzetta dello Sport. Da oggi Piazzale Oceania, che si affaccia sul mare, il litorale ionico così amato da Candido Cannavò, si chiamerà Piazzale Candido Cannavò. Alla presenza del direttore della Gazzetta Andrea Monti e della Fondazione Cannavò, due gli eventi in programma: alle 10.30 la cerimonia pubblica diintitolazione del Piazzale e a seguire, nel vicino Teatro Musco di via Umberto, la presentazione delle iniziative promosse dalla Fondazione. Oltre alle autorità (assente il sindaco Enzo Bianco impegnato a Bruxelles col Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) ci saranno gli amici catanesi di Cannavò, sportivi e personalità della cultura che arriveranno a Catania per ricordare la sua figura di uomo e giornalista.

LA CERIMONIA

Oggi a Catanial’intitolazione dipiazzale Cannavò

Piazzale Cannavò a Catania

40-5) abbandono 9 per la la cintura massimi America Wbc.

GOLFWOODS ACCUSATO DA OLSEN«FERMO PER DOPING»Il Pga Tour e l’agente di Tiger Woods hanno negato oggi che l’ex numero uno del mondo di golf sia fuori da campi per una sospensione per doping. Dan Olsen, un giocatore che non partecipa ad un torneo Pga dal 2011, ha detto venerdì ad una radio del Michigan che «un testimone, una persona credibile» gli aveva detto che Woods era stato sospeso dalla Pga per un mese per doping.� HONDA CLASSICPadraig Harrington ha vinto con 274 colpi (67 66 71 70, -6) l’Honda Classic, torneo del Pga Tour sul Champion Course (par 70) di Palm Beach Gardens superando alla seconda buca supplementare Daniel Berger (274 - 68 71 71 64).

GHIACCIO� PISTA LUNGA IRIDATAMirco Nenzi 12° ai Mondiali sprint (2x500, 2x1000) in pista lunga di Astana (Kaz). Uomini (500, 1000): 1. Kulizhnikov (Rus) 138.325 (34”68/1., 1’09”06/1.); 2. Otterspeer (Ola) 139.335; 3. Yesin (Rus) 139.855; 12. Nenzi 141.0975 (35”34/ 10., 1’10”37/13.); 21. Bosa 143.060 (35”67/22., 1’11”81/22.). Donne (500, 1000): 1. Bowe (Usa) 149.600 (37”71/1., 1’14”50/1.); 2. Richardson (Usa)150.815; 3. Erbanova (R.Ceca) 152.625; 21. Daldossi 159.115 (38”99/17., 1’20”85/23.).� SHORT TRACK A Osaka (Giap) conclusi i Mondiali jr di short track. Uomini: 1. Kim Dagyeom (S.Cor); 37. Palla; 38. Antonioli; 50. Giordano. Staffetta: 1. Sud Corea; 14. Italia. Donne: 1. Kong Sangjeong (S.Cor); 20. Sighel; 24. Botter Gomez; 26. Malfatti. Staffetta: 1. Sud Corea; 9. Italia.

HOCKEY GHIACCIO� SERIE A: QUARTI PLAYOFF (m.l.) Serie A Playoff, Quarti di finale. Milano e Val Pusteria sono a un passo dalle semifinali già raggiunte dal Renon Tricolore. Oggi gara-5 (al meglio delle 7). Programma. Ore 20.30: Val Pusteria-Vipiteno (serie 3-1); Asiago-Appiano (serie 2-2); Milano-Valpellice (serie 3-1). Il Renon ha vinto la serie 4-0 sul Gardena.

HOCKEY PRATOWORLD LEAGUE, 2A FASEL’ITALIA BATTE IL CILE(g.l.g.) A San Diego (Usa), la nazionale

RUGBY

Francia, il c.t. è furioso«Squadra di starlette»1Dopo il k.o. col Galles Saint-Andréattacca: «Servono gladiatori». Parra assente con l’Italia

Alessandro GrandessoPARIGI

@agrandesso

L a vorrebbe di «gladiato-ri», e invece si ritrovacon una squadra di

«starlette». È la Francia diPhilippe Saint-André, c.t. diuna nazionale in crisi di ner-vi. Colpa di certi giocatoriche preferiscono farsi belliin tv, o in discoteca. E poi incampo rimediano figuracce.Come quella di sabato, alloStade de France, con il Gal-les (13-20). Come quella chei Bleus vorrebbero evitare il15 marzo a Roma, controun’Italia che nel Sei Nazioniha gli stessi punti. E che rie-voca le umiliazioni del 2011e nel 2013.

TRADIMENTO Così, domeni-ca Saint-André è passato allemaniere forti. Prime nel fac-

cia a faccia burrascoso, duratopiù di mezzora. Poi pubblica-mente: «Non ho bisogno di star-lette. La carriera si costruisce incampo, non nei media. La stellaè la squadra e ho bisogno dicampioni. Sabato invece non neho visti». E non solo in campo,ma forse neppure dopo, per ilterzo tempo quando i più giova-ni si sono presentati sorridenti,più interessati allo champagneche all’analisi della secondasconfitta in tre partite. Il c.t.non avrà neppure apprezzatoche qualcuno abbia prolungatoi festeggiamenti in discoteca,presentandosi in ritardo allariunione di domenica mattina.

DUBBI Concetto ripetuto aigiornalisti: «Li ho difesi pertre anni, ma ad alto livello bi-sogna saper essere dei gla-diatori». Per i media però Sa-int-André continua a nonconvincere. E non solo perl’incapacità di garantire ungioco chiaro, nonostante le80 convocazioni del suo tri-ennio. La sua sfuriata po-trebbe trasformarsi in unboomerang. E contro l’Italianon ci sarà Morgan Parra chesabato ha rimediato la rottu-ra del crociato posteriore de-stro e uno stop di oltre duemesi.

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Taishan Dong, 26 anni, in palestra con gli allenatori dellaGolden Boy Promotion: per arrivare alla sua altezza (2.13) devono usare gli sgabelli che si mettono all’angolo dei pugili

BOXE

Dong, Muraglia sul ringE la Cina va al massimo1Alto 2.13 per 130 kg, è emigrato da De la Hoya per diventare un campione

S i sa, agli americaniqualche volta andreb-bero date lezioni di

fantasia. Così, di fronte a uncinese di due metri e 13 e130 kg, era logico che gli ap-pioppassero il soprannome«Grande Muraglia».

AGILITA’ In realtà il nome diDong, Taishan, richiama unadelle cinque montagne sacredel taoismo. E, come dimen-sioni, quasi ci siamo. La pe-culiarità di Dong, però, è cheabbia scelto di fare la boxesenza neppure un incontroda dilettante alle spalle e,per riuscirci, sia emigrato inCalifornia da Oscar de la Ho-ya, che lo ha accolto nellasua Golden Boy Promotion.Di più: nonostante la stazza,ha dimostrato fin da subitoagilità e velocità fuori dal co-mune per un uomo così im-ponente. Ha debuttato a lu-glio, poi ha disputato un al-

tro match a novembre e venerdìscorso ha ottenuto la terza vit-toria , contro McCrary, il primoavversario con un record positi-vo: «Ho iniziato con il basket,ho provato la kick boxing, ma ilpugilato è la mia strada. Non hofatto fatica ad adattarmi, devosoltanto imparare a proteggeremeglio il corpo».

AMBIZIONI La Cina da qualcheanno ha scoperto la boxe con leimprese di Zou Shiming, dop-pio oro olimpico e oggi sfidanteal Mondiale Ibf dei mosca e diZhang Zilei, il massimo sconfit-to da Cammarelle ai Giochi diPechino, ma Dong potrebbe di-ventare cioè che Yao Ming fuper l’Nba, un ambasciatore stra-ordinario del paese negli StatiUniti: «De la Hoya — diceTaishan — vuole conquistare ilmercato cinese perché crede inme e sa che posso diventare uncrac. Le mie potenzialità sonoancora inesplorate, ma mi ren-do conto di progredire ad ognimatch». Gli manca casa, però èconvinto che le vittorie leniran-no la nostalgia: «Mi do tre anniper raggiungere il livello più al-to, poi tornerò in patria da cam-pione». Guardando tutti dall’al-to.

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ri.cr.

L’ala Yoann Huget e il terza linea Loann Goujon dopo il k.o. col Galles AP

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38 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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39MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mim

ì

1Mimì e la nazionale di pallavolo Il cofanetto da 16 dvd e 104 episodi contiene la serie completa del cartone giapponese che ancora oggi è lo spot della pallavolo nel mondo. Sarà in edicola ogni martedì: il 10 marzo «Un terribile segreto» a 5.99€; a 9.99€ le uscite successive GAZZA SPECIAL

Tornail cartonesul volleyamatodalle azzurre1Da oggi con la Gazzetta la serie completa sulla schiacciatrice giapponese che ha ispirato anche la Piccinini: «Io gioco, lei fa cose impossibili»

1.99€Prezzo lancio per «Pallavolo che passione»il primo dei 16 dvd dedicati a Mimì e in vendita da oggi con la Gazzetta e il Corriere

LA PRIMA USCITA

Gianluca Pasini

I l volley vive di statistiche, negli ultimi an-ni sono diventate imperanti, ma questadifficilmente vedrà mai la luce: quante

ragazze, ragazzine dei vari continenti hannoiniziato a giocare a pallavolo grazie a Mimì?Difficile dirlo, di certo molte migliaia, forsemilioni. Sì perché questo cartone animatogiapponese che troverete in vendita da oggi,ogni martedì e per 16 settimane quanti sono idvd della collana, con la Gazzetta dello Sporte il Corriere della Sera, è stato forse il più grande (e involontario) veicolo pubblicitarioper lo sport delle schiacciate. In Giappone al-l’inizio, ma anche in Italia, per restare agliesempi più noti. Ancora se la Nazionale ita-liana è diventata campione del mondo nel2002 ed oggi ha una delle scuole più studiatedel mondo, lo deve certo alle alzate di Leo LoBianco, alle difese di Paola Cardullo, alleschiacciate di Elisa Togut o Francesca Piccini-ni, ma anche certo alle funamboliche evolu-zioni di Mimì e la Nazionale di Pallavolo. «Sìperché - come ha raccontato più volte la stes-sa Piccinini, ancora protagonista del campio-nato italiano e una delle protagoniste dellafinale di Coppa Italia giocata nell’ultimoweekend a Rimini -. Io faccio solo cose nor-mali, Mimì faceva cose impossibili». Per imi-tare le schiacciate della scatenata attaccantegiapponese molti soprammobili di casa Car-dullo - oggi libero a Piacenza - sono finiti inpezzi. «Giocavamo con una palla fatta in casache ovviamente finiva ovunque - racconta Pa-ola - poi un giorno mi hanno mandato in pa-lestra».

ATTACK N. 1 All’origine si trattava di un man-ga (fumetto), che poi in Giappone è diventa-to una serie televisiva composta di 104 episo-di (nella nostra collana ci sono tutti!) e dalnome fortunato di Attack number 1 (alla finedegli Anni 60). Partiva dalla storia vera dellaNazionale di pallavolo femminile giapponeseche da una fabbrica tessile, fra mille sacrifici,finisce per vincere, contro ogni pronostico, lamedaglia d’oro ai primi Giochi Olimpici dellastoria della pallavolo, nel 1964, proprio a To-kyo. Quella vittoria lasciò un segno talmenteforte nella società giapponese, come esempiodi abnegazione, che il successo di Attack n. 1fu quasi scontato.

KOZUE Kozue Ayuhara (diventa Mimì in Ita-lia) è una studentessa appassionata di palla-volo, sport che l’ha aiutata a guarire dalla tu-bercolosi quando era più piccola. A Tokyogioca nella squadra della scuola, il Fujimi. Lastoria comincia da lì... Se oggi la pallavolo staalle donne, come il calcio sta ai ragazzini, una parte del merito è anche di Mimì e dellesue schiacciate.

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Ecco in azione KozueAyuhara che in Italia è

diventata Mimì Ayuharao la Fantastica Mimì,

come canta la sigladel cartone animato

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40 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di GIORGIO DELL’[email protected]

Oggi il consiglio dei ministridiscute di un oggetto misterio-so che si chiama “Piano Ring”.Misterioso, ma, a quello cheabbiamo capito, importantis-simo.

1Riforma della boxe? È ef-fettivamente un settoreabbastanza in crisi…

Non faccia lo spiritoso, sa be-nissimo che qui è vietato par-lare di sport. “Ring” è unacronimo – un bell’acronimo– che significa «Rete Italianadi Nuova Generazione». Hapresente quando suona il te-lefono in un fumetto? Il dise-gnatore fa vedere l’apparec-chio in primo piano, e poiscrive, in alto: “Ring Ring…”.Il “Piano Ring” del governo riguarda i telefoni, cioè la re-te telefonica.

2 La rete di fili su cui cor-rono le nostre vociquando telefoniamo da

un fisso, suppongo.

Esatto. Questa rete appartienealla Telecom, che è una societàprivata, la quale però svolgeun servizio pubblico, perché larete telefonica, facendo circo-lare masse impressionanti didati e di conversazioni telefo-niche, svolge un servizio pub-blico essenziale e persino conimportanti risvolti di sicurez-za. Uno dei problemi, che nonsarà affrontato oggi dal consi-glio dei ministri, riguarda pro-prio la sicurezza perché, gra-zie al nostro maledetto sistemadi scatole cinesi, a controllarela società è una compagniastraniera, la spagnola Telefó-nica. E con quattro soldi: col66 per cento delle azioni è so-cio di maggioranza assoluta inTelco, che a sua volta, posse-dendo il 22% di Telecom, èazionista di maggioranza rela-tiva, ma indiscutibile, dellacompagnia telefonica. Il restodelle azioni, a parte un 5% diFindim, e un 2% cinese, sta inBorsa. Ora questa nostra com-pagnia telefonica, essendo pri-vata, deve badare al profitto. Eil profitto dice che smontarel’attuale rete telefonica per far-

ne partire un’altra non è unbuon affare: si perderà, conun’operazione simile, un mi-liardo l’anno.

3Come può il governo in-tervenire nelle questioniche, in definitiva, riguar-

dano un privato? Glielo chiedo, capendo bene che in ogni caso questo privato svolge un servi-zio pubblico.Il fatto è che l’Unione Europeapretende una forte moderniz-zazione della connettività ita-liana, tale da farci recuperareposizioni nella classifica diquesto settore. Non ho bisognodi dirle che, come al solito, sia-mo, in questa classifica, agli ul-timi posti, dietro Grecia, Tur-chia e Paesi balcanici, ventot-tesimi tra i paesi Ocse, con unavelocità di connessione mediaimbarazzante, cioè 9,18 mega-bit al secondo. Nel “PianoRing” si programma di portareentro il 2020 la velocità di con-nessione per tutti i cittadini a30 megabit al secondo, e permetà della popolazione a 100mega. Chiariamoci che non sitratta di velocità stratosferi-

che: 30 megabit al secondo ègià oggi la media delle con-nessioni europee.

4 Si può ottenere un risul-tato simile con il doppi-no di rame?

No, e il Piano Ring dovrebbeprevedere la morte del dop-pino di rame entro il 2030.Ma le resistenze all’abbatti-mento di queste migliaia di«ultime miglia» fatte in ramesono fortissime. Per ragionieconomiche, ma anche perragioni politiche. Chi gover-nerà e come la nuova rete? Lenostre Autorità hanno già di-mostrato che Telecom non èstato un gestore imparzialedella sua rete, ma ha operatoin modo da rendere compli-cata la vita dei concorrenti.Quindi, forse, ci vorrebbe ungestore pubblico, cioè biso-gnerebbe che lo Stato sosti-tuisse Telecom. Oppure ba-sterebbe un gestore mistopubblico-privato, con regoleferree che garantiscano il ri-spetto dei concorrenti. La re-te telefonica, come la reteferroviaria, è un cosiddettomonopolio naturale, e anchequi abbiamo una distorsione,perché a posar cavi sono oggiin due, cioè Telecom e Fa-stweb, spesso duplicandosi(cioè mettono i cavi neglistessi posti, che sono guarda-caso quelli più redditizi…).Oggi probabilmente il gover-no guadagnerà tempo limi-tandosi ad analizzare un pia-no di incentivi da sei miliardiper la banda larga. Pianomolto importante, peraltro.

5C’è un qualche nesso traquesta vicenda e quelladelle torri Rai su cui ha

messo gli occhi Mediaset?Forse c’è. L’idea di Berlusconicontinua a sembrare assur-da, perché vuole il 100 percento di Raiway e la legge im-pedisce alla Rai di scenderesotto al 51%, e nonostantequesto ci sono già le date (of-ferta dal 20 aprile al 2 giu-gno). Un’interpretazionepossibile è che quelli di Me-diaset – i quali hanno anchedichiarato di essere aperti adaltre soluzioni – vogliano so-prattutto sedersi al tavolo do-ve il destino delle reti di tele-comunicazioni sarà deciso,dato che con le reti di teleco-municazioni, tra l’altro, siguadagna bene. Potremmoimmaginare il progetto diuna società mista pubblicoprivato, che abbia sotto di sél’ex sistema Raiway, l’ex si-stema Ei Tower (quello diBerlusconi), la nuova o semi-nuova rete telefonica. Un tut-t’uno per andare tutti più ve-loci. Ogni dieci punti in più dipenetrazione della bandalarga porta un punto e mezzodi crescita del Pil.

IL FATTO DEL GIORNORIVOLUZIONEDELLA RETE

Il governo vuole portare entro il 2020 la connessione a 30 megabit al secondo, per il 50% della popolazione a 100 mega

Ma come mai in Italiaavere Internet veloce è un’operazione tanto complicata?1Oggi il governo esamina il piano per passare alla banda largae colmare il ritardo rispetto all’Europa: incentivi per sei miliardi

LE ELEZIONI REGIONALI

La Lega sceglie Zaia: «È il candidato in Veneto»1 Salvini commissaria il partito. Ultimatuma Tosi. In Campania tensioni dopo la vittoria di De Luca alle primarie del centrosinistra

Daniele Vaira@danvaira

A nd the winner is.... LucaZaia. Applausi. Non c’èstata nessuna sorpresa

cinematografica o hollywoo-diana durante il consiglio fede-rale della Lega. Sarà lui il can-didato (scelto all’unanimità)per la presidenza del Veneto al-le prossime regionali. Il princi-pale antagonista, Flavio Tosi,segretario della Liga veneta e

sindaco di Verona, che aveva ri-vendicato l’ultima parola sulleliste per le regionali, ha dunqueceduto, conformandosi al vole-re dell’assemblea che si è riuni-ta, ieri, nel quartiere generaledel Carroccio, in via Bellerio aMilano. Gli altri candidati al vo-to ai quali è stato dato il via libe-ra sono Edoardo Rixi (per la Li-guria) e Claudio Borghi (per laToscana). Il segretario del Car-roccio Matteo Salvini ha cerca-to di «cementare» il gruppo e haminimizzato le spaccature. «È

stato un bel consiglio federale,ha vinto il Veneto, non Salvini—. Nessuno ha vinto in pieno,nessuno ha perso su tutta la li-nea, il movimento è compatto».In realtà la questione «Veneto»è tutt’altro che risolta. Lo con-ferma la nomina dell’ex parla-mentare Giampaolo Dozzo, co-me mediatore-commissario perla fase delle regionali . «Sono fi-ducioso che si troverà una solu-zione partecipata», le sue pri-me parole. Il Consiglio federaledella Lega ha, inoltre, impostoun ultimatum a Tosi e una setti-mana di tempo per decidere trail Movimento e la Fondazione«Ricostruiamo il Paese», da luipromossa: due cose incompati-bili, ha decretato l’organo del

Carroccio, che ha chiesto al sin-daco di scegliere. «Se Tosi nonritirerà la tessera della Fonda-zione é automaticamente fuoridalla Lega come prescrive il no-stro statuto», ha sottolineato ilsegretario federale, che si è pe-rò detto convinto che «tutti fa-ranno la scelta più saggia».

IL NODO Le polemiche e le cre-pe, però, non risparmiano nem-meno il centrosinistra. Vincen-zo De Luca, ex viceministro delgoverno Letta, ed ex sindaco diSalerno ha vinto le primarie inCampania. Ma non c’è tempo difesteggiare. Condannato in pri-mo grado per abuso d’ufficio,se vincesse le Regionali dovreb-be fare i conti con la Legge Se-verino che prevede la decaden-za. Ma lui non molla: «Va cam-biata, se fossi sospeso, farei su-bito ricorso al Tar».

© RIPRODUZIONE RISERVATAIl governatore Luca Zaia e il segretario della Lega Matteo Salvini ANSA

NOTIZIE TASCABILI

La procura di Milano ha firmato e inviato in Messico una rogatoria per raccogliere elementi utili su alcune proprietà riconducibili a Ruby. Nel dettaglio, si trattadi attività che si trovano a Playa del Carmen, in particolareil ristorante Casa Sofia con annesso pastificio, che vengono gestiti dal suo compagno Luca Risso, e un paio di palazzinecon appartamenti da affittare.

RISTORANTI E PALAZZINE

La procura indagasulle proprietàdi Ruby in Messico

� C’è un mercato in Italia che appare in netta ripresa: quello delle auto. Nel mese di febbraio sono state immatricolate infatti 134.697 vetture, facendo segnare un +13,21% sullo stesso mese del 2014. Gli operatori del settore restano però prudenti, sostenendo che il mercato è ora sostenuto dal lancio di nuovi modelli e dal contenimento dei prezzi di vetture e carburanti.

SETTORE IN RIPRESA

Il mercato autotorna a volare: +13,2% a febbraio

� Due vittime e un bambino che rischia di non farcela: è il tragico bilancio di un incidente stradale avvenuto ieri nella galleria lungo la statale 42 a Breno (Brescia) in Valcamonica. A causare lo scontro un sorpasso azzardato di un’Audi, guidata dal 47enne Fabio De Filippi, morto sul colpo, che ha urtato un tir che nello scontro ha perso il suo carico di semilavorati metallici, finiti su altre quattro auto in transito e su un furgone, su cui viaggiava la 47enne Luisella Mariotti, la seconda vittima dell’incidente. I feriti sono in tutto sette, di cui tre in modo grave. La situazione più critica è quella di un 12enne che viaggiava in auto con la madre, trasportato in eliambulanza all’ospedale civile di Bres. In tilt il traffico lungo la statale, chiusa per oltre 4 ore.

SCHIANTO NEL BRESCIANO: ALTRI SEI FERITI

Resti dell’auto dopo l’incidente: a terra le travi perse dal tir ANSA

Tir perde il carico in galleria:2 morti e un bimbo gravissimo

� La Russia è ancora sotto shock per la morte del leader dell’opposizione Boris Nemtsov, ucciso venerdì mentre era in compagnia della fidanzata, la giovane modella ucraina Anna Duritskaya. La ragazza ieri ha fatto sapere di aver fornito la propria testimonianza, anche se non ha visto il killer, sottolineando poi che gli investigatori non la lasciano andare per motivi di sicurezza. E oggi ci sono i funerali

di Nemtsov: «Non posso uscire, probabilmente non andrò». E non ci sarà neanche Alexiei Navalni, il blogger anti-Putin che sta scontando 15 giorni di carcere per disturbo della quiete pubblica. Aveva chiesto la sospensione temporanea della pena, ma i giudici hanno detto no.

L’OPPOSITORE DI PUTIN

Nemtsov, funeralivietati all’amicoe alla fidanzata

La modella Anna Duritskaya AP

AltriMondiR

Page 41: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

41MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Il fondatore di Microsoft, Bill Gates, è l’uomo più ricco del mondo, seguito dall’imprenditore messicano Carlos Slim e dal magnate statunitense Warren Buffett, che ha scalzato dal podio Amancio Ortega, fondatore del gruppo tessile Inditex (Zara). Sono questi i primi tre posti della classifica delle persone più facoltose del pianeta realizzata dalla rivista americana Forbes. Fra gli italiani spicca al 32° posto Maria Franca Fissolo, moglie del papà della Nutella Michele Ferrero, (morto il 14 febbraio) che precede Jack Ma, il numero uno di Alibaba. Leonardo del Vecchio (Luxottica) è al 40° posto e Silvio Berlusconi al 179°. Gates, ex presidente di Microsoft e ora filantropo alla guida di una fondazione che porta il suo nome e quello della moglie, si conferma in vetta con una fortuna di 79,2 miliardi di dollari. Slim, invece, direttore della compagnia di telecomunicazioni messicana America Movil, lo segue a 77,1 miliardi. Gli altri posti della top 10 sono occupati tutti da statunitensi, a eccezione della decima posizione, tenuta dalla francese Liliane Bettencourt di L’Oreal, la cui fortuna è stimata intorno ai 40,1 miliardi di dollari. La persona più giovane fra i primi 20 posti è Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, che con i suoi 33,4 miliardi di dollari occupa il 16° posto. Secondo la classifica questo è stato proprio l’anno dei giovani: sono 46 all’interno della lista gli under 40. Il più giovane miliardario è Evan Spiegel, 24 anni, fondatore di Snapchat. Dalla Silicon Valley invece provengono 23 miliardari. Rispetto al 2014, 138 persone sono uscite dalla lista tra cui il presidente ucraino Petro Poroshenko e diversi uomini d’affari russi.

GATES IL PRIMO AL MONDO

Lady Ferrero italiana più riccasecondo Forbes

I RILIEVI DEI RIS

Yara, Bossettifilmato sette voltecol suo furgone1Poco prima che la 13enne sparisse,il veicolo fu ripresoda tre telecamereIl muratore nega

La disoccupazione scende ancoraRenzi: «Non basta»1Istat: cresce la fiducia dopo il record negativo 2014 E fra i giovani non lavora il 41,2%, il minimo da 17 mesi

Filippo Conticello@filippocont

N on molto, certo, eppur simuove qualcosa da questeparti. In Italia c’è un calo a

sorpresa della disoccupazione,un -0,1% che fa tenere ancora infreezer le bottiglie, ma regalaqualche motivo di speranza:l’Istat ha rivelato che il tasso scen-de al 12,6% a gennaio, bissando ilmiglioramento di dicembre e tor-nando ai livelli di dodici mesi pri-ma. Un dato positivo che fa passa-re in secondo piano l’altro numeroseminato ieri dall’istituto di stati-stica: il 12,7% di disoccupazioneche ha chiuso ufficialmente il con-to del 2014 lo rende il peggior an-

no da quando se ne tiene traccia,ovvero dal 1977. Per il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, però,l’inversione di tendenza è un «ri-sultato incoraggiante dopo anni di caduta»: per lui nel 2015 po-trebbero esserci 150 mila occupatiin più. Dalla Germania, il presi-dente Sergio Mattarella ha esulta-to con riserva: «Bene. Ma aspet-tiamo dati sempre migliori». Sullo

stesso tenore l’immancabile cin-guettìo di Renzi: «Più 130 mila po-sti di lavoro nel 2014, bene manon basta».

80 EURO Nella babele dei dati, siannota che adesso gli occupati so-no 22 milioni e 320 mila, presso-ché invariati rispetto a dicembre(+11 mila), ma in aumento dello0,6% su base annua (+131 mila).Positivo anche il fatto che il nume-ro di inattivi sia in calo dello 0,1%mensile e dell’1,3% rispetto a do-dici mesi fa. Tradotto, c’è più fidu-cia e sempre più gente si tira su lemaniche. E in più, il tasso di disoc-cupazione giovanile cala di 0,1punti al 41,2% (ai minimi da 17mesi), anche se l’incidenza di gio-vani senza lavoro sul totale dellapopolazione è superiore al 10,7%.Insomma, segnali positivi, da me-scolare sempre a una giusta dosedi cautela e, a volte, a dati decisa-mente negativi. Soprattutto quellisul Pil 2014: il -0,4% finale ci tra-scina per i capelli sotto ai livellidel 2000. E se il delicatissimo rap-porto deficit/Pil è salito fino al-l’insidia del 3%, ecco un debito davertigine al 132,1%, livello mai vi-sto dal ‘95. Poi, però, si scopre pu-re che la pressione fiscale stareb-be diminuendo: nel 2014 si è asse-stata al 43,1% del Pil, in calo ri-spetto al 43,4% 2013 e al 43,5%2012. Il calcolo è firmato dal Mini-stero dell’Economia che ha corret-to l’Istat con un’arguzia: ha calco-lato gli 80 euro come taglio dell’Ir-pef e non come spesa sociale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

S ono tre le telecamereche, tra le 18 e le 18.47del 26 novembre 2010

— vale a dire nei minuti chegli inquirenti consideranoimmediatamente preceden-ti alla scomparsa di YaraGambirasio, il cui cadaverevenne trovato tre mesi dopoin un campo di Chignolod’Isola — riprendono persette volte il furgone IvecoDaily di Massimo Bossetti,l’uomo in carcere dallo scor-so 26 giugno con l’accusa diaver ucciso la tredicenne.

LE ANALISI A identificare ilveicolo proprio «come quel-lo di Bossetti» i carabinierisono giunti attraverso unacomplessa attività di indagi-ne e scientifica che ha tral’altro portato a sentire co-me testimoni 2.000 posses-sori di altrettanti furgoni diquel tipo, poi scremati attra-verso i riscontri incrociati. Ifilmati delle telecamere era-no stati acquisiti nella pri-missima fase dell’indaginedai carabinieri del Ros e daquelli di Bergamo. Dopo ilfermo di Bossetti i video so-no stati riesaminati alla ri-cerca del furgone cassonatoIveco usato dal muratore.Un mezzo di quel tipo è statoindividuato nelle immagini:a quel punto era necessariostabilire che fosse proprio

quello dell’uomo in carcere.

LE INTERCETTAZIONI Il mura-tore di Mapello, però, continuaa proclamarsi innocente anchese non mancano le zone d’om-bra come emerge dalle intercet-tazioni con la moglie: «Maritaascoltami...non ho mai causatoniente in vita mia...mai! Non homai ucciso nemmeno un ani-male... mai... poteva esser no-stra figlia.. se io vedo qualcunoche mette le mani...». Sono leparole di Bossetti che, in un col-loquio in carcere dello scorso 3luglio, ribadisce alla moglie Marita Comi la propria estra-neità al delitto. L’intercettazio-ne è una di quelle agli atti del-l’inchiesta che il pm di Berga-mo Letizia Ruggeri ha chiuso loscorso 26 febbraio in vista dellarichiesta di rinvio a giudizio del45enne, accusato di omicidiocon le aggravanti della crudeltàe sevizie. Il gup dovrebbe pro-nunciarsi entro il 16 giugno.Prima di ripetere di non aver«mai ucciso», Bossetti, come èriportato nell’atto di indagineora depositato alla difesa, ri-corda alla moglie di quandoerano andati assieme a vedereil campo dove il 26 febbraio diquattro anni fa, venne trovato ilcadavere di Yara e le difficoltànel raggiungerlo: «Ti ricordi quella volta quando ti ho porta-to là? A Chignolo? Non sapevoneanche dov’era la strada...».Un passaggio, questo, ritenuto«molto significativo» perchéper inquirenti e investigatori,Bossetti «sembra mettere inevidenza quanto fosse stato dif-ficoltoso per lui raggiungere ilposto, quasi a giustificarne lanon pregressa conoscenza».

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Massimo Bossetti, 45 anni, continua a proclamarsi innocente ANSA

Il Pil è sceso dello 0,4% nel 2014, portandosi sotto ai livelli del 2000

131� Gli occupati a gennaio sono stati 131 mila in più rispetto allo stesso mese del 2014. Rispetto a dicembre, invece, l’incremento è stato di 11 mila posti in più

DIVERSAMENTE AFFABILE di FIAMMA SATTA

LO DICONO ANCHE GLI SCIENZIATIL’AGGRESSIVITÀ ROVINA IL MONDO

S tephen Hawking, unodei più importantiscienziati al mondo

(interpretato in «La teoria del tutto» dall’attore Eddie Redmayne, nella foto) noto per i suoi studi sui buchi neri e l’origine dell’universo, a proposito della minaccia rappresentata per la Terra da un’invasione degli alieni, aveva dichiarato al «Times»: «Credo che il risultato

sarebbe come quando Cristoforo Colombo approdò la prima volta in America: non è stata una buona cosa per i nativi americani». Come dire «gli

alieni siamo noi». Hawking, recentemente ha

considerato che l’aggressività, utile

solo ai tempi dellecaverne, è il peggiordifetto umano e ha

affermato che «potrebbe essere lacausa della fine del

mondo». Così ha aggiunto l’aggressività all’elenco delle altre possibile cause stilato dagli scienziati della Oxford University: l’impattodi un mega asteroide, una mega esplosione vulcanica, mega epidemie, mega catastrofi climatiche, mega inquinamenti, mega distruzioni nucleari ecc. Non vi sembra bizzarro che accanto a tutti questi elementi mega Hawking ne abbia introdotto uno micro come il cervello di chi è aggressivo con il prossimo e con il pianeta? Come dire «mega abilioni». Quindi, non bisogna essere scienziati per comprendere un’equazione semplice: aggressività = stupidità.

BLOG

segui Fiamma anche sudiversamente-

affabile.gazzetta.it

RENZICOTTERO,EMERGENZAE POLEMICHE� Causa maltempo, l’elicotterosu cui viaggiava Renzi è stato costretto ad un atterraggio di emergenza su un campo nell’Aretino. Ma la tempesta (di polemiche) doveva ancora arrivare. Grillo ha subito scritto «Quanto ci costa il Renzicottero?» e la Rete ne ha discusso tutto il giorno.

Maria Franca, moglie di Ferrero

AltriMondiR

� La Gazzetta dello Sport ancora decisamente in testa. Poi Corriere della Sera e La Repubblica: ecco il podio dell’ultima rilevazione Audipress,che registra un aumento dei lettori di quotidiani, settimanali e mensili, con oltre 2,5 milioni di italiani che hanno scelto il digitale per le proprie letture. Nel dettaglio, la Gazza, malgrado un calo del 3,7%, conferma una solida leadership con 3.488.000 lettori di carta e/o copie digitali e 3.376.000 di sola carta. Al secondo posto il Corriere della Sera con 2.617.000 lettori complessivi (+2,5%) e 2.414.000di carta. La Repubblica ha 2.540.000.000 lettori del primo tipo (+0,7%) e 2.349.000 del secondo. Tra gli sportivi, il Corriere dello Sport ha 1.560.0000 lettori totali, Tuttosport 837 mila. Più in generale, secondo i dati basati su 50.202 interviste su un campione rappresentativo della popolazione da 14 anni in su, dal 27 gennaio al 14 dicembre 2014, i giornali raggiungono 46.509.000 italiani. E la lettura degli stessi mostra pure segnali interessanti di crescita: +0,4% di lettori quotidiani +0.4%, +1,7% di settimanali, +0,2% di mensili.

AUDIPRESS: PER LA ROSEA QUASI 3,5 MILIONI

Quotidiani, lettori boomGazzetta sempre leader

� Uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo di un farmaco che curasse il virus dell’Hiv, anticame-ra dell’Aids, era, fino a ieri, il fatto che quando il virus penetra nella cellula da infettare scompa-re. L’efficacia dei farmaci in commercio, poco più di una trentina, si ferma all’ingresso della cellula. Con il risultato di rallentare l’evoluzione del virus ma non di debellarlo. Ciò che hanno scoperto i ricercatori dell’Icgeb di Trieste, coor-dinati dal genetista Mauro Giacca, è invecela «tana» del virus. Fotografando la struttura del nucleo delle cellule infettate, il team di ricerca-tori ha scoperto che il virus integra il proprio Dna vicino al guscio esterno che delimitail nucleo. La scoperta italiana mostra come sia proprio l’architettura dei linfociti a favorirneil mascheramento. Non è un caso se dall’inizio degli Anni 80, quando l’Aids cominciò a dilagare, quasi 80 milioni di persone siano state infettate (stime Oms) e di queste nemmeno una sia gua-rita debellando il virus. La ricerca, pubblicata su «Nature», spiana la strada a farmaci più efficaci.

NUOVO PASSO PER SCONFIGGERE L’AIDS

Équipe italiana scopredove si “nasconde” l’Hiv

Page 42: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

42 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA SERIE«EMPIRE»

LA DINASTY NERACHE HA STREGATOPURE GLI OBAMA

Negli Usa sono alla puntata 8 e il fenomeno rimbombaai piani alti: Michelle Obamaè superfan, il marito ha poco tempo libero e deve registrar-la. «Empire», in prima visione oggi su Fox (112di Sky), rischia di diventare la serie dell’anno con ascoltida capogiro. Al centro, una famiglia afroamericana,che ha costruito un colosso nell’industria discografica. In più, sesso, droga e hip hop a insaporire il tutto.DA VEDERE STASERASU FOX ALLE 21.50

Bella Luna, carica di positività per l’animo, per il lavoro, per le finanze. Forse per la carnalità suin-ruspante. Finanze inprogressivo rimpinguamento.

21/3 - 20/4ARIETE

8

L’aiuto di amici e sponsor vi torna utile nel lavoro e nel vostro privato. L’umore di tutti voi è più roseo, ma l’amor e il sudombelico are a little sfighed.

23/9 - 22/10BILANCIA

7+

Giornata ni. Non sfogatevi su chi non c’entra, non v’inventate niente di strambo. La diplomazia fa cilecca, la fornicazione pure. Ma migliora presto.

21/4 - 20/5TORO

5,5

Obblighi e rogne aleggiano, un po’ a tutto campo. Le tensioni con certa gente, poi, ci mettono il carico da undici. Urgono relax suini, urgentissimi

23/10 - 22/11SCORPIONE

5,5

Luna OK per viaggiare, fare colloqui, vendere le vostre idee proficuamente. La palestra vi tonifica, la fornicazione è multigusto. Che gran gioia.

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

L’istinto vi fa azzeccare le scelte, un colpo di glutei realizza un desiderio. Bene soldi, lavoro, vigore sudombelicale. Nati a novembre un po’ in panne.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7,5

News di soldi, lavoro e amore vi fanno rinascere. Ma un filo di sfigopessimismo, aleggia. E l’amor abbatte. Il sudombelico, invece, furoreggia.

22/6 - 22/7CANCRO

7

La stanchezza c’è. Insieme a un pelo di sfigocupezza. Non un momentone. Neanche per gli investimenti. Né peri congiungimenti suini. Passerà.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6+

Il lavoro porta riconoscimenti, la fornicazione appaga ogni gusto e palato. Anche se gli zebedei girano ogni tanto come ventole e anemometri. Calmi.

23/7 - 23/8LEONE

7

La Luna causa malumore e zebedei fumanti. Calmatevi e non litigate with all the world. Fornicazione più semplice e liscia del previsto, però.

21/1 - 19/2ACQUARIO

5,5

Nulla vi accontenta. Né il lavoro (moscetto) né la vita sociale, un cicinìn contorta e non chiara. E pure il sudombelico stenta. Ussignùr, state su.

24/8 - 22/9VERGINE

6-

La Luna paventa acciacchi, intralci e tensioni. Ripigliatevi. E non perdete tempo utile. Il fascino è in ascesa, però, con conseguenze suine intuibili.

20/2 - 20/3PESCI

6

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

LA SFIDA HI-TECH

Mossa SamsungGalaxy S6 è doppio con nuovi materiali e linee più curve1Il colosso sudcoreano lancia la sesta generazionedel suo smartphone: i due cellulari robusti ed elegantiin arrivo il 10 aprile. I prezzi simili ai rivali della Apple

Massimo Arcidiacono

S i chiamano Galaxy S6 e, aloro modo, sono ben più diun cellulare. Sono un cam-

bio di visione, sono la reazione diun colosso dell’hi-tech alle diffi-coltà sopraggiunte dopo anni diimpetuosa crescita. Samsung li hapresentati al Mobile World Con-gress di Barcellona, dove eranol’annuncio più atteso (ma la Gaz-zetta aveva avuto modo di vederliin anteprima). Prima notizia, glismartphone sono due: il SamsungGalaxy S6 e il Samsung S6 edge.Stesse specifiche, ma un aspetto euna user experience molto diffe-renti. La casa coreana imbocca,così, una via parallela a quellapercorsa da Apple sei mesi fa: inquel caso erano le dimensioni amarcare la differenza e non il de-sign. La vera novità, non solo nel-l’estetica, è l’S6 edge, con i suoibordi curvi e una stringa lateralesu cui scorrono widget con infopersonalizzate, attivabili al tatto.Congegno sostituito, quando si ri-ceve una chiamata, dalle iconedei cinque numeri prioritari.

SPECIFICHE Molte erano state lecritiche sulla qualità dei materia-li degli ultimi prodotti Samsung(ed erano costate quote di merca-to), i due S6 appaiono da questoverso inattaccabili, con una mo-noscocca in Gorilla Glass. Ai fanpiù integralisti piacerà di più l’S6base, che richiama l’S4 – ma inmolte cose anche il concorrentedi Cupertino. Entrambi racchiu-dono le soluzioni più avanzate,colmando dove c’erano i gap, so-prattutto in materia foto e video,dall’HDR, allo stabilizzatore otti-co dell’immagine, alle funzionipanoramica, slow e fast motion.Lo schermo è un Super Amoledda 5,1 pollici e 577 pixel (la den-sità più alta mai vista); la fotoca-mera frontale è da 5mp (selfie daurlo assicurati) e quella posterio-re da 16mp: risultato le immaginiappaiono avere più luce e più an-golo rispetto a quelle identiche scattate con un iPhone. La me-moria ram è da 3 giga, il proces-sore a 64 bit e i due S6 sembranoaverne giovamento anche perchéil software appare depurato dacose inutili del passato, non c’èslot per la scheda Sd e la batterianon è rimovibile (ma in 80 minutisi ricarica interamente). I dueSamsung saranno venduti in Ita-lia dal 10 aprile in due versioni –32 e 64 bit – e quattro colori:bianco, nero zaffiro e oro, più ilblu per l’S6 e il verde smeraldoper l’S6 edge. Restano il costo(729 euro l’S6 base, 879 l’S6 ed-ge) e la domanda decisiva: c’è co-sì tanta gente disposta a pagarecifre simili? A giudicare dai 34mila iPhone all’ora venduti nel-l’ultimo trimestre 2014, sembre-rebbe di sì.

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Bisio-Matano, che showSi ride al cinema e in tv1Dall’11 marzo protagonisti del film «Ma che bella sorpresa»e il giorno dopo giudici di Italia’s Got Talent: «Intesa perfetta»

Elisabetta EspositoROMA

S i lanciano frecciatine,sguardi, scoppiano a ride-re senza un vero perché.

La coppia Claudio Bisio e FrankMatano funziona eccome, perla gioia di Sky che li ha messiinsieme nella giuria del nuovoItalia’s Got Talent, in onda dal12 marzo su SkyUno. Il giorno

prima però potremo già ve-derli uno accanto all’altro in

Ma che bella sorpresa, l’ul-tima commedia di

Alessandro Genovesiche uscirà in 450copie l’11 marzo,

appunto. Qui Bisio èun professore di lettere

milanese trasferito a Napoli(un po’ Benvenuti al Sud, an-

che perché nel cast c’è pure Va-lentina Lodovini, ma stavolta ilprotagonista è innamorato del-la sua nuova e coloratissima cit-tà), mentre Matano è un suo exalunno diventato professore dieducazione fisica. Sono amici eFrank si ritroverà ad aiutare

Claudio quando perderà la testaper una ragazza troppo perfettaper essere vera...

CHE COPPIA «Quando ho sapu-to che c’era Bisio non ci crede-vo... Lo seguo da quando eropiccolo», dice Matano, pren-dendosi un allegro “vaffa” dalsuo nuovo compare. In effettiFrank è nato nel 1989 e all’epo-ca Bisio aveva già alle spallefilm con Dino Risi, GiuseppeBertolucci e Gabriele Salvato-res... Poi Matano, diventato fa-moso a colpi di video su YouTu-be, continua: «Questa è statauna delle esperienze più belledella mia vita. All’inizio avevoun po’ paura di Claudio: quan-do conosci uno dei tuoi miti seisempre spaventato no? Ancheperché lui ha fatto la gavetta ve-ra, io vengo da internet e teme-vo di essere accolto con un certopregiudizio. Invece lui mi ascol-tava, a un certo punto ho inizia-to anche a dare dei suggerimen-ti e siamo diventati amici. Ades-so lo amo e starò con lui persempre!». Ridono. Poi Bisio rac-coglie e rilancia: «C’è una gran-

de intesa e lo vedrete anche inItalia’s Got Talent. Anche perchéio non avverto mica tutti questianni di differenza (che sono 32,per la precisione, ndr). Io misento un pirla come lui!». «An-che di più!», urla l’altro. «E poi— continua Bisio, che in questo2015 era già arrivato in sala conSi accettano miracoli di Siani —mio figlio che ha 16 anni è unsuo grandissimo fan, ho ancherecuperato un certo rapporto difiducia con lui. Mi ha detto: “Pa-pà, finalmente fai un film in cuisi ride”». Consolante... A propo-sito di papà, nel film Claudio hadue genitori straordinari: Rena-to Pozzetto e Ornella Vanoni,che ha approfittato della confe-renza stampa per rimproverareCarlo Conti: «Dopo l’interventoa Sanremo di Virginia Raffaelenon ha detto che era una miaimitazione! Ora in tanti mi fer-mano pensando che fossi dav-vero io... Ma io mica sonoun’ubriacona!». Ridono tutti.Frank e Claudio si guardano. Eridono di più. Non vogliamo sa-pere perché...

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Valentina Lodovini, 35 anni, nel cast del film di Genovesi, «Ma che bella sorpresa»

Frank Matano, 25 anni, e Claudio Bisio, 57, in una scena di «Ma che bella sorpresa» di Genovesi

IN VETRINAIl Galaxy S6 (a destra)e il Galaxy S6 Edge, i due nuovi smartphone della Samsung presentatial Mobile World Congressdi Barcellona

CLAUDIO BISIOATTORE

CON FRANK TUTTO FUNZIONA, MICA LA

SENTO LA DIFFERENZA D’ETÀ. E SPESSO SONO

PIRLA QUANTO LUI

FRANK MATANOATTORE E YOUTUBER

CLAUDIO È SEMPRE STATO UNO DEI MIEI

MITI, AVEVO PAURA CHE MI GIUDICASSE MALE

PERCHÉ VENGO DAL WEB

Page 43: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

43MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Si è conclusa ieri con la sfilata di Giorgio Armani la settimana della moda milanese:sei giorni (da mercoledì 25 febbraio) di collezioni donna autunno/inverno 2016. E come al solito Milano ha fatto il pieno di gente, party, bellezze e look eccentrici GAZZA LOOK

IN PASSERELLASTILE IN LIBERTÀE DETTAGLI

� 1. Trussardi L’abito elegante � 2. Dsquared2 Jeans, gilet e giubbino � 3. Tod’s Total look in pelle � 4. Fay Doppiopetto e pantalone in velluto � 5. Gucci Abito di seta a fiori � 6. Antonio Marras Regina in bianco e nero � 7. Cristina Ti Dettagli fluo 1 2 3 4 5 6 7

Collegiale, chic o sportivaLa mamma ruba la scena

1I nuovi pantaloni di Armani e la sneakers stivale di HoganIl film fantasia di Prada, le rose rosse e i bebè di Dolce&Gabbana

Fabrizio Sclavi

P er il prossimo inverno c’è l’imbarazzo dellascelta, a ogni donna il proprio stile, non più im-posizioni dall’alto di colori, lunghezze e forme.

E’ ciò che è emerso dalla settimana della moda fem-minile conclusasi ieri a Milano. Miuccia Prada titolala collezione «Variazioni sulla bellezza». Mescola in-sieme bellezza naturale e bellezza finta in una visioneda cartoni animati di Walt Disney. Tutto sembra per-fetto e al proprio posto, cappottini redingote, stivaliseconda pelle, spille e gioielli di plastica e guanti lun-ghissimi che sembrano di nappa e sono di nylon, tes-suti che sembrano di lana e sono invece di neoprene,come le tute da sci. Quello che conta è l’aspetto e lafantasia ingenua con cui si guardano le cose.

SENTIMENTI Anche da Dolce&Gabbana, si parla dibambini, ma questa volta dei loro sentimenti per lamamma. Mamma è la parola magica che entusiasmatutta la platea, dove sfilano abiti stampati a rose ros-se. Sfilano le modelle con in braccio neonati che sem-brano divertirsi a far parte di quel grande circo del-l’allegria che riesce a colorare tutti gli abiti neri delgran finale. Stranezze di grande stilenella collezione di Giorgio Armani.Nuovi ed eccentrici i pantaloni strettiche si aprono a corolla verso l’alto.Nuovi i pantaloni di raso che vanno astringersi sopra alla caviglia. Nuovo ilgrande scialle stampato rifinito conlunghe frange ed eccentriche le giac-che asimmetriche che sembrano sem-pre in movimento.

COPERTE E PELLICCIA I due stilistiDean e Dan avanzano con passo sicu-ro dopo aver presento la collezioneDsquared2. Donne forti e battaglie-re, altere indiane native pronte per la danza della vit-toria nella battaglia contro gli invasori americani, dicui indossano come cimelio le giacche graduate. Incasa Hogan la tendenza è mescolare il ben fatto conla modernità di capi modellati su donne dalle propor-zioni atletiche. Scarpe con zeppe vertiginose e stivalistretti come guanti. Cristina Ti è un inno ai grandiequilibri, lane cotte accostate a leggerissimi tessuti,bilancia di romanticismo e sensualità. Da Marni incu-te rispetto il minimalismo delle grandi cappe mesco-late a pezzi di pelliccia e tenuti insieme da fasce dicuoio. E da Antonio Marras è offerto il lusso di poteressere almeno per un giorno Maria Antonietta. Conaddosso gonne a teli di broccati che sembrano petalisvolazzanti. Ai piedi pantofole con zeppa e stivali dipelliccia.

PANTOFOLE DA SERA Scarpe, anzi pantofole condentro la pelliccia per la moda presentata da Gucci.Ecco giovani ragazze che scappano di notte dal colle-gio per raggiungere i fidanzati mettendosi addossoquello che riescono a racimolare nel dormitorio.Sempre collegiali in passerella da Fay dove la divisaera la gonna scozzese a portafoglio e il blazer blu.Quasi collegiali le più grandi, quelle che possono in-segnare bon ton alle figlie, ecco la collezione di Tod’s,per una donna che sa cosa è il buon gusto e sa destreg-giarsi nel mondo dell’arte mettendosi su un trench dipelle o una gonna scolpita a bassorilievo.

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Le indiane Dsquared2hanno vinto gli americani e ne indossano le giacche

La donna Tod’s veste trench di pelle e gonne a basso rilievo

L’ISPIRAZIONE

4. H

OGAN

PRESENTAZIONI

Glitter, gioiellie comfort con GeoxZanotti e Guardiani Irene Traina

M entre una sfilata sisussegue all’altra,gli showroom mila-

nesi presentano le collezionidella prossima stagione in-vernale a giornalisti e buyer:non solo abbigliamento, maanche tanti produttori discarpe e marchi di pellette-ria che espongono come gio-ielli i loro accessori, oggi levere calamite del businessdella moda.

Le scarpe spesso seguono lepasserelle, come nel caso diSantoni, maestro del fatto a ma-no che rifacendosi alla fortetendenza Seventies proponestivali alti e bassi in un pa-tchwork di suede nei toni caldidell’autunno, illuminati daflash metallici di oro e di bron-zo. Sofisticati e dal taglio geo-metrico i sandali in velluto diCasadei idealizzati in un partyglamour degli Anni 60, mentreChurch’s ci riporta nel mondodei college con il mocassino conle frange in pelle dal fondo car-

rarmato. La scarpa è ben strut-turata e con suola alta anche daAlberto Guardiani, dove loShark’s Boot si evolve in versio-ne rock con strap gioiello e det-taglio in neoprene, e da Giusep-pe Zanotti che propone unamonk strap completamenteglitterata. La scarpa che respiradi Geox è pensata per la donnadi città che ha bisogno dicomfort, qualità e tecnologia:nascono così le sneakers d’ispi-razione running, black andwhite dal gusto contempora-neo. Anche le borse si rinnova-no, è il caso di Zanellato checercando un’identità più sporti-va realizza uno zainetto in mor-bida pelle imbottita o in monto-ne rovesciato. Borbonese si con-centra invece su nuove nuancesdi colore, quasi elettriche, perun tocco più accattivante e gio-vane per le sue borse iconiche.

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CHURCH’S MOCASSINO«Neema» in vitello spazzolato con fondo carroarmato e frange

GIUSEPPE ZANOTTI DESIGN MONK STRAPricoperta di glitter con fondo in gomma

CASADEI SANDALI in velluto con listini in pelle sulle caviglie e tacco sottile

ALBERTO GUARDIANISHARKS’ BOOT in vitellogommato con ghetta in neoprene e strap gioiello

BORBONESEBORSA a secchiello bicolore con tracollae disegno rettile

ZANELLATO ZAINETTOin montone bicolore con dettagli in pelle

� SANTONI STIVALIpatchwork in suede e pelle dorata con tacco a cono

GEOX RESPIRASNEAKERS in camoscioe tweed con dettagli di vernice e pelle

MODARSPECIALE SFILATE DI MILANO

� 1. Armani La maglia con le zipe i pantaloni con le pinces, tutto verde acqua � 2. Dolce&Gabbana Nero e roserosse � 3. Prada Mix di colori, fantasie e tessuti � 4. Hogan La pelliccia over, la sottoveste e le sneakers a stivaletto 2.

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1. AR

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Page 44: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

44 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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EXTRA TIME Settimanale di calcio [email protected] - @etgazzetta

Martedì 3 Marzo 2015

Numero - 168

IL BOOMDEL CALCIO

USA

starsI want

1Da Kakà al nostro Giovinco, ai prossimi arrivi, Gerrard

e Lampard: per il suo 20° compleanno il soccer Mls

si regala campioni e talenti

1E grandi numeri in crescita: spettatori, diritti tv, sponsor, stadi e ben 70 milioni di tifosi

Massimo Lopes Pegna alle pagine 2-3

CINARivoluzione

pechinese: il calcio ora si fa a scuola

4

SPAGNAVietto, l’erede

di Pepito al Villarreal

5

INGHILTERRAAdesso Coutinho è Phil the Magic e i Reds volano

5

ARGENTINAIl Racing fa Bou Nel nome della madre

7Kakà nei panni dello Zio Sam: inizia l’avventura a Orlando

Page 46: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

2 EXTRATIMEPRIMO PIANO

1Parte venerdì la 20a edizione della Mls, mai così ricca di campioni: Kakà, Lampard, Gerrard, Villa fino al nostro Giovinco

1Il soccer cresce: 20 club (e saranno 22 nel 2017), quasi 20 mila spettatori di media, oltre 80 milioni di diritti tv a stagione dove una volta dovevano comprare gli spazi per trasmettere 1Un patrimonio da 70 milioni di tifosi, +44 % rispetto al 2006

Massimo Lopes Pegna corrispondente da New York

Quante stelle fra le strisce

DAVID

VILLAKAkaJOZY

ALTIDOREORLANDO

BOSTON

HOUSTON

DALLAS

DENVER

CHICAGO

COLOMBUS

TORONTO

MONTREAL

SALTLAKE CITY

LOS ANGELES

SAN JOSE

PORTLAND

SEATTLEVANCOUVER

KANSAS CITY

USA

CANADA

NEW YORK CITY

PHILADELPHIA

WASHINGTON D.C.

SPORT PREFERITIFascia 18-34 anni, dati in %

MEDIA SPETTATORI:

0,9

MMA1,3

Volleyball1,4

CollegeBasketball

4,3

CollegeFootball

10,2

ProSoccer

10,8

NHL4,8

MLB7,7

NBA10,9

NFL27,2

Nel grafico sotto la percentuale di tifosi

(“sport preferito”) fra i 18 e i 34 anni.

Nel tondo la percentuale di crescita

di questi tifosi dal 2006 a oggi

(dati 2014, Espn e Scarborough R.)

ATPTennis

a livellointernazionaleHockey

FootballBaseball

Basket

Calcio44%

34%

17%14%

11%

Anno

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

MLS19.151

18.608

18.807

17.872

16.675

16.037

16.460

16.770

15.504

NBA17.407

17.348

17.273

17.323

17.149

17.497

17.394

17.758

17.557

Quando il 24 luglio, appena tolta la maglia bludel Chelsea (13 anni di gloriosa carriera),Frank Lampard è apparso a Brooklyn conquella azzurrina del New York City FC, la suafaccia sorridente fotografata davanti al cele-bre skyline della Big Apple è diventata la co-pertina della nuova stagione Mls: la ventesi-ma, quella che parte venerdì. La grande mac-china del marketing americana non prevedeintoppi. Ma con Lampard qualcosa è andatostorto. Poco dopo la sua presentazione è statoposteggiato al Manchester City, società pro-prietaria della nuova franchigia Usa assiemeai New York Yankees, con l’idea di tenerlo informa prima dello sbarco nel nuovo mondo agennaio. Almeno questo era il progetto inizia-le. Invece, Lampard, diventato presto pedinaindispensabile, è rimasto in Premier. Ma di po-co, si è pensato: in fondo la Mls può attendere,neppure fosse un paradiso. Errore, perché quinon l’hanno presa bene: negli Usa il peggiorreato di cui puoi macchiarti è raccontare frot-tole. E a Lampard ne hanno rimproverate unpaio. La prima l’avrebbe detta ai tifosi delChelsea, giurando che non avrebbe mai gioca-to per nessun altro team inglese. L’altra ai fan

di New York, che per lui (e David Villa) avevanogià comprato centinaia di maglie e sottoscritto 12mila abbonamenti, mentendo sulla data del suoarrivo. Il prologo su Lampard (che, se pur in ri-tardo, sarà qui a luglio) era necessario per toglie-re subito di mezzo l’unica magagna che ha fattoincrespare il sorriso al commissioner Mls, Don Garber.

Altro che Mattheus e Djorkaeff Per il resto chi comanda la Lega dal 1999 dormesonni tranquilli, orgoglioso degli enormi pro-gressi fatti dalla sua creatura. «Non abbiamo unastoria centenaria come il vostro calcio, il nostrofootball ha appena 16 anni. Dateci tempo di cre-scere», è uno dei suoi slogan preferiti. Nella vetri-na di questa nuova stagione ha fatto sistemare isuoi gioielli, mai numerosi e pregiati come que-st’anno. I nuovi, Lampard, ma anche Steven Ger-rard, Giovinco, Villa, Altidore e soprattutto Kakà,ai quali si aggiungono gli altri Big già qui da qual-che tempo, come Robbie Keane, Clint Dempsey,Michael Bradley e Jermaine Jones. Mica più icampioni, ormai bolliti, arrivati solo in virtù delnome e di un passato illustre a sfruttare il soccer,come i due ex interisti Lothar Mattheus e YouriDjorkaeff nel 2000 e 2005. Erano anni che la Mlsnon riusciva a mettere insieme una tale qualità,nonostante l’addio a fine stagione di Titi Henry edi Landon Donovan, considerato il miglior cal-ciatore Usa all-time, che ad appena 32 anni hascelto di autopensionarsi. I nuovi sbarchi sonoarrivati sulla scia di David Beckham, che nel2007 con il suo potere mediatico aveva rivoluzio-nato le leggi economiche della Mls. Perché è gra-zie all’inglese, ora investitore in una possibile

nuova franchigia a Miami, che esiste la «Be-ckham Rule», quella che permette ai ricchi pro-prietari Mls (quasi tutti supermilionari e con par-tecipazioni in team di altri sport) di non rispetta-re l’austero salary cap per tre giocatori designati.È l’eccezione con cui a Toronto, a suon di milionidi dollari, sono riusciti a convincere SebastianGiovinco a traslocare in Canada.

Atlanta e L.A. bis nel 2017La Mls è in crescita. Questo fine settimana partiràcon 20 squadre. Ci sono le novità dell’OrlandoCity e del New York City. Nel 2017 debutterà At-

lanta e tornerà il secondo teama Los Angeles. Garber ha l’am-bizioso traguardo di espandersifino a 24 entro il 2020. Ma qual-che tempo fa nel suo discorsosullo stato della Lega sparò al-to: «Non pongo limiti al nume-ro di società iscritte. Perché do-vrei? La Mls può benissimo se-guire le orme della Nba». Che in

questo momento conta 30 franchigie. Insommasono lontani i tempi (2002) in cui fallirono Tam-pa e Miami (anche se nel 2014 c’è stata la liquida-zione dei Los Angeles Chivas) e la Mls disputò uncampionato a dieci squadre. Ci sono sempre piùsponsor a reggere quella che sta diventando unacorazzata ed è stato stipulato il nuovo contrattotv con Espn, Fox Sport e Univision (per la linguaspagnola): otto anni, fino al 2022, per 720 milio-ni di dollari (oltre 640 milioni di euro, oltre 80all’anno). Una cifretta rispetto a ciò che producel’altro football, quello americano, per lo stessoperiodo: 5 miliardi (oltre 4 in euro). Ma agli al-

USAMLS

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3MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il calcio è sempre stato un po’ un corpo estraneo, fenomeno marginale, nella storia sportiva degli Stati Uniti. I tentativi di innesto - per coltivare un nuovo show business - sono sembrati troppo astratti e premeditati, lontani dallo spirito di appartenenza che segna le discipline tradizionali dell’universo statunitense. Già il fatto che non si possa spendere la parola football per definire il calcio - è occupata da uno sport in cui si usa la palla ovale - ti fa capire contro quale catenaccio abbia dovuto giocare chi si è battuto per l’affermazione del «soccer». I tentativi di sfondamento sono stati ciclici e si sono appoggiati a grandi nomi. Dinosauri al capolinea, ma di grande livello: dai Pelé, Chinaglia, Beckenbauer e Cruijff di fine anni 70, ai Matthaeus, Zenga e Donadoni di vent’anni dopo. Sul Sunset Boulevard sono passati anche i vari Beckham e Henry, viaggi di andata e ritorno attraverso l’Atlantico che anticipano lo stop and go di Frank Lampard, la pensione dorata di un vecchio campione come Kakà, e di un trequartista di mezza età tipo Giovinco. Una delle ultime tentazioni è l’ex capitano degli Oranje, Van der Vaart e anche Mario Balotelli - stando alla stampa spagnola - potrebbe raggiungere Orlando per farsi coprire di dollari. Dopo aver accettato il fatto che le partite possano perfino chiudersi con un pareggio, la Mls (lega calcio nordamericana) piano piano cresce. L’aumento esponenziale della componentelatinos tra i residenti negli Usa - siamo oltre ai 50 milioni - assicura una base di interesse in espansione. Ma non ci sono solo loro a preferire questo football. Ora per fare un vero salto di qualità, il movimento ha bisogno di produrre qualche campione di livello mondiale. Una decina di anni fa ci avevano presentato il baby Freddy Adu come la

reincarnazione di Pelé. Ora, venticinquenne, Adu

arrotonda lo stipendio conqualche comparsata nellediscoteche di Washington.Bisogna aspettare che

cresca qualche vero talentonordamericano. E se nonsarà bravo proprio come«O Rei», fa niente.

DA PELÉ A ADUIL TESTACODADEL PALLONEAMERICANO

DECATREND

di Alessandro de Calò

«Io in Ncaa, dove mi sentoquasi a S. Siro»

1Da Milano a New York: Andrea Previati e una borsa di studio a St. John’s tra calcio e studio 1 «Qui prima si corre e poi si gioca. Ma pure gli armadi sono da star»

Giulio Di Feo @fantedipicche

ha bisocampioUna deavevanFreddy

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crenorsar«O

Andrea Previati, 20 anni, BOZZANI

CLINT

DEMPSEYROBBIE

KEANESEBASTIAN

GIOVINCO

SUPERATI BASKETE HOCKEY, ORA IL BASEBALL NEL MIRINO

NHL17.718

17.766

17.454

17.164

17.070

17.476

17.307

16,958

16,955

NFL68.331

68.397

67.632

67.419

66.957

67.506

68.245

69.562

69.576

MLB30.437

30.504

30.883

30.352

30.138

30.324

32.516

32.770

31.437

SERIE A23.481

24.685

23.214

24.901

25.570

25.779

23.887

19.771

22.476Dati Espn, statista.com

i club della Mls entro il 2020; ora sono 20 e dal 2017 ci sarà pure Atlanta e un 2° club di L.A.

8anni: la durata dell’accordo per i diritti tv firmato con Espn, Fox Sports e Univision Deportes.

15gli stadi costruiti solo per il soccer; Orlando e DC United ne apriranno di nuovi entro 2anni.

70i milioni (circa) di fan di calcio negli Usa: nel 2006 erano 48 milioni, con una crescita del 44%

bori, era la Mls a dover comprare lo spazio in tvper trasmettere le sue partite. E poi c’è il fioreall’occhiello: gli stadi. Quasi tutti (15 su 20) de-dicati al pallone e di proprietà: teatri comodi esicuri. Nel campionato scorso si sono toccati nuo-vi record di spettatori: 19.151 di media nella re-gular season e 23.633 nei playoff. Numeri chealcune società nella nostra serie A si sognano.

In 27,6 milioni davanti alla tv per gli UsaOrmai il soccer non è più il fanalino di coda delPaese che per lustri lo ha definito con disgusto:«Il passatempo degli emigranti». La crescita dellaMls è la diretta conseguenza della maggior popo-larità di tutto il movimento. Nell’ultima coppa del Mondo, gli Usa sono stati il Paese ad acquista-re più biglietti (196 mila) di qualunque altra na-zione, a parte il Brasile, Paese ospite. I match del-la nazionale hanno sbriciolato ogni record di au-dience tv (27,6 milioni per Usa-Portogallo) delcalcio e sorpassato finali Nba (media 15,5) eWorld Series del baseball (media 14,9). Mentrein due milioni (altro primato) hanno guardato lafinale Mls 2014. Impensabile solo fino a qualcheanno fa. Gli studi sul fenomeno sono confortanti.Raccontano che oggi negli Usa ci sono 70 milionidi tifosi, un’impennata del 44% rispetto al 2006.Con l’arrivo di Gerrard e dopo aver conquistatotre degli ultimi quattro titoli, i Galaxy partonofavoriti. Mentre dietro sarà lotta fra Seattle, To-ronto (Giovinco e Bradley), New England e qual-che outsider. Ma come si augura Garber, l’impor-tante è assistere a una stagione spettacolare,equilibrata, con tanti gol e che soprattutto le stel-le non stiano a guardare.

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Per guadagnarsi la svolta Andrea simise davanti al cellulare, prese ilpallone e si filmò in 2.023 palleggiin 15’. Poi provini, selezioni, gioie,dolori, la borsa di studio yankee ela sensazione di scoprire che ti sve-gli e stai ancora sognando. AndreaPreviati da Milano, centrocampi-sta, n.20 della squadra universita-ria di St. John’s e studente modelloal liceo prima e alla facoltà di Eco-nomia ora. Ci ha raccontato la suaAmerica.

L’impatto «Arrivi a New York, vedi i grattacie-li, il negozio di Tiffany, gli Star-bucks, i taxi gialli e ti prende undéjâ-vu: sei dentro a quel posto chehai visto mille volte nei film. Il cam-pus di St. John’s è nel Queens, mez-z’ora da Manhattan. È lì perché ètalmente grande che altrove nonpotevano farlo: dormitori per oltre4.000 persone, strutture universi-tarie, stadi per baseball e calcio, ilpalasport. Ma l’impatto più bello èstato con lo spogliatoio. Prima dipartire mi chiedono che numerovoglio, in Italia il numero te lo dan-no solo se giochi così scherzandorispondo “20, come la mia età”. Poilì trovo l’armadietto con la targa“20” e il mio nome, la cassaforte, lapoltrona, il portascarpe. Siamo lasquadra più internazionale d’Ame-rica: un francese, due inglesi, unghanese, un haitiano, uno di Trini-dad, tre neozelandesi, un messica-no, un colombiano, due brasiliani eio. E non ti aspetteresti mai quantosono forti i neozelandesi...».

La giornata tipo «Sveglia alle 6, colazione e subito 2ore di allenamento.Gli americanisulla puntualità sono fiscalissimi:se arrivi alle 7.01 sei fuori. Poi doc-cia, altra colazione e 3 ore di lezio-ne. Pausa pranzo, altra lezione estudio: per gli atleti c’è la StudyHall, la nostra biblioteca, coi tutorche ci assegnano ore di lezionesupplementari. Il tutto, se non c’è ildoppio allenamento: in tal caso niente lezioni al pomeriggio, pos-siamo crearci il piano di studi in ba-se agli allenamenti. Ci sono puretanti divieti, però. Per le regoleNcaa, se sfiori solo doping o dro-ghe sei fuori, così come se ti becca-no a fumare. E fino a 21 anni la leg-ge vieta l’alcol e l’ingresso in disco-teca».

Il gioco«In Italia a un livello semi-pro almassimo fai 5-6 allenamenti diun’ora e mezza a settimana. Qui so-no molti di più, e quasi tutti impo-stati su fisico e corsa. Ogni settima-na 3-4 volte ci fanno fare i 5 km dicorsa, con un tempo da battere: unincubo. Il pallone lo vediamo solodopo: stanchi morti ci portano sulcampo, ed è tutto possesso palla,

passaggi veloci, intensità. La cosache più cambia è questa: tecnica-mente non hanno fenomeni, manon si fermano mai, manco il tem-po di stoppare la palla e ne hai dueaddosso, i tempi di gioco diventanobrevissimi. In qualsiasi esercizio,partitella o gara l’obbligo è di fare2, massimo 3 tocchi. Non ne ho maifatti di più, pur volendo non ce lafai».

Lo studio«Ogni semestre hai 5 materie conobbligo di frequenza. Non c’è l’esa-me dove o la va o la spacca, ma del-le verifiche nel tempo più puntisupplementari per ricerche. Le 5class devi per forza finirle, e il votograduale è la somma del tuo impe-gno. Non c’è corsa all’esame, mauno studio costante. Un’esperienzadel genere ti dà sicurezza: puoicontinuare a coltivare il tuo sognoe intanto prenderti una laurea. È come buttarti col paracadute. Ma-gari entrerò nel draft Mls fra 3 an-ni, altrimenti resterò sereno e sa-prò non aver rinunciato a nulla, néal calcio per lo studio né allo studioper il calcio».

Vivere lo sport«Se accendi la tv lì, da mezzogior-no a mezzanotte puoi nutrirti disport. E nonostante ci siano tantecose da vedere a casa o al pub, glistadi siano sempre pieni. Sono sta-to a vedere i Red Sox a Boston: gio-cano ogni due giorni, era un giove-dì di luglio con altri 32 sport in con-temporanea in diretta tv eppure lostadio era pieno come un uovo. Eanche se i Red Sox persero, alla fi-ne tutti contenti a fare cori, pure instrada».

La prima partita«Prima in trasferta a Penn State, miscaldo per 70’ senza giocare ma ar-rivando lì mi cade la mascella. Cin-que campi perfetti come biliardi so-lo per allenarsi, poi entro allo sta-dio e mi trovo davanti il tutto esau-rito e una troupe Espn. Avevo giocato contro l’Inter nella Beretti epensavo potesse essere la partitapiù bella della mia vita: c’erano 80papà e qualche osservatore. Poil’esordio con Syracuse in casa: l’in-no nazionale, e se fossi americanosarei stato ancora più gasato, lecheerleaders e la banda che ci se-guono ovunque, mi sono quasi sen-tito a San Siro. Abbiamo perso 1-0,ma alla fine tutti i tifosi erano abordocampo, volevano che facessi-mo il giro per darci il cinque».

La sfida«A fine stagione siamo lì che ci alle-niamo e sfidiamo la squadra delleragazze, per scherzare. Sì, ciao.Una cosa pazzesca: due tocchi evia, due tocchi e via, contrasti duri,colpi di testa… Ci hanno fatto un“mazzo” così. Il calcio femminile lìè di altissimo livello. E alcuni deimiei erano nel giro delle nazionaligiovanili... Poi abbiamo vinto, cer-to, ma per 20’ non ci hannofatto vedere palla».

Come si studia

1«Ogni semestre cinque materie: non c’è la corsa a passare l’esame, ma uno studio

costante, che premia l’impegno»

1«Magari tra 3 anni sarò nei draft Mls, di sicuro avrò preso una laurea»

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4 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMEIL DOSSIER

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� 1. Fan del Guangzhou. 2. L’esultanza del Guoan di Pechino dopo la vittoria a Brisbane. 3. Tim Cahill, 35 anni, del Shanghai Shenhua. 4. Alan, 25, Guangzhou. 5. Fabio Cannavaro, 41 anni IPP, LAPRESSE, AFP

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Rivoluzione cinese

Maggio 2013, a Parigi si giocano le finali dei Mon-diali di tennistavolo e la tv nazionale cineseCCTV, col suo 5° canale dedicato allo sport, letrasmette in diretta. È il solito trionfo per la Cina,ma a un certo punto accade qualcosa di stranonegli studi CCTV: iniziano ad arrivare telefonatedai telespettatori, sempre più numerose, centi-naia e poi migliaia, tutte di protesta: «Vogliamovedere il calcio, non il ping pong». Seguonouguali interventi sui blog. Impiegati e giornalistidella tv non ci possono credere, per la prima vol-ta nella storia lo «sport nazionale», quello in cuisi identifica la Cina intera, viene spazzato via. Ècome se crollasse la Grande Muraglia. Risultato:nel 2014 per i Mondiali a squadre di tennistavolo,la CCTV trasmette solo la finale maschile in diret-ta, quella femminile va in registrata, perché c’è ilcalcio.

Numero 82 del ranking FifaGià, c’è il calcio, quello che paradossalmente inCina ha i record al contrario: mai vinto alcunché,la nazionale al n.82 della classifica Fifa (ma eran. 97 mesi fa), scandali a ripetizione nella Super-lega specie legati alla corruzione che negli annipassati ha coinvolto tutti, dai giocatori agli arbi-tri. Eppure, l’amore disperato dei cinesi non l’ab-bandona, anzi lo porta sempre più su, asseconda-to dalle cariche più importanti della Repubblicapopolare, il cui presidente, Xi Jinping, che rico-pre anche il ruolo (il più potente di tutti, anchedel Premier Li Keqiang) di segretario del PartitoComunista Cinese, è ufficialmente il più forte ti-

foso di questo sport. E in questa settimana, conl’avvio del nuovo campionato, i sogni tornano adavere il sopravvento, a dispetto delle tante diffi-coltà che il calcio cinese deve superare. Il 7 marzosi inizia con Hangzhou Greentown e GuangzhouR&F. Per vedere la squadra campione, il Guang-zhou Evergrande, con Fabio Cannavaro alla gui-da, bisogna aspettare lunedì prossimo contro loShijiazhuang Yongchang. Sedici le squadre, conben 9 allenatori stranieri. Oltre a Cannavaro, lospagnolo Manzano (Beijing Guoan), lo svedeseSven-Goran Eriksson (Shanghai Sipg), il romenoCosmin Contra (Guangzhou R&F), il brasilianoCuca (Shandong Luneng), l’olandese Arie Haan(Tianjin Teda), il bielorusso Petrov (Shijiaz-huang) e due francesi, Francis Gillot (ShanghaiShenhua) e Philippe Troussier (Hangzhou). Tan-ti stranieri per cercare di migliorare il livello tec-nico e tattico, ma è chiaro che i progressi sono

difficili. Per quanto riguarda igiocatori, il regolamento neammette 4 per squadra, più unoasiatico, altrimenti i cinesi siestinguerebbero in poco tempo.Viste le potenzialità economi-che di molti club, infatti, si po-trebbero avere squadre senzaneanche un giocatore locale.Per gli stranieri la preferenza va

ai brasiliani, ce ne sono 22 su un totale di 64(34,4%). Ma il punto fondamentale è la necessitàprospettata da Xi Jinping di avere una Cina in grado di partecipare al Mondiale.

Una media di 19 mila spettatori a garaLa potenzialità strutturale del calcio cinese èenorme, ma finora se ne sono potuti cogliere soloalcuni segnali. Come quello delle strutture. Delle16 squadre della Super League, ce ne sono 9 constadi da 60 mila spettatori, volutamente «limita-ti» nella loro progettazione e costruzione per due

motivi. Il primo riguarda gli spettatori, che si en-tusiasmano per il calcio estero (di qui i numeri dasballo per le trasmissioni tv e i collegamenti inter-net), ma sono ancora frenati da quello nazionale.Nella Super League 2013 il totale dei paganti erastato di 4 milioni e 456mila, con una media di18.600 spettatori a gara, nel 2014 solo un po’ su-periore, 4 milioni e 556mila, media di 19.000 apartita. Insomma, ci vuole tempo per riempirli. Ilsecondo riguarda la nazionale e il Mondiale. LaCina, se volesse, potrebbe candidarsi a organizza-re un Mondiale e garantire la costruzione, nel gi-ro di 2 anni, di almeno 20 stadi con capienze da50 a 100 mila spettatori a seconda delle esigenze.Ma non vuole farlo perché aspetta di avere unanazionale all’altezza, quella attuale è affidata alfrancese Alain Perrin. E qui entra in ballo XiJinping, grande fan di calcio. Nel momento delsuo insediamento come segretario del Partico, anovembre 2012, disse di avere tre grandi obietti-vi: una Cina che si qualifichi al Mondiale, una Ci-na che lo organizzi, una Cina che lo vinca. Beh,per il terzo, forse, si dovranno aspettare i suoi ere-di, ma i primi due sono alla portata.

Materia da «qualificazione» universitariaXi Jinping ha lanciato un ambizioso programmache coinvolge la scuola, dalle elementari all’uni-

versità: collaborazione con i club, calcio nelle oredi educazione fisica, «materia» che viene intro-dotta nel curriculum dello studente e che serveanche da «qualificazione» (in Cina di una diffi-coltà terribile) per l’iscrizione all’università. Si èpartiti da 26mila scuole in 28 province e 40 cittàper un totale di 20 milioni di partecipanti conl’obbiettivo di arrivare a 400 mila scuole, 31 pro-vince e 120 città per 260 milioni di partecipantinel 2023. Dell’iniziativa fa parte anche Cannava-ro che, come partner della Gls Academy che hasiglato l’accordo col Governo cinese, sarà uno de-gli uomini immagine. Tutto questo non basta senon accompagnato da organizzazione burocrati-ca e tecnica. Si spiega così la scelta, come presi-dente della Federazione calcio, di Cai Zhenhua,l’uomo simbolo del tennistavolo, con un passatoda c.t. dell’Italia del ping pong dal 1985 al 1989(parla ancora un po’ di italiano), che ha ristruttu-rato il calcio al suo interno e che ha fatto pazzie,inutilmente, per convincere Lippi a diventare ilc.t. della nazionale. Inoltre, la lotta alla corruzio-ne, voluta da Xi Jinping, sta cominciando a pro-durre effetti nella vita civile, col fallimento ditante aziende «spericolate» nel campo degli im-mobili, e anche nel calcio. Resta l’ultimo passo:vincere. Ma per quello serve ancora tanto tempo.

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Gennaro Bozza

Anche a Pechino si ricomincia: il 7 marzo

1Con una novità epocale, voluta dal presidente della Repubblica Xi: il calcio diventa materia obbligatoria nelle scuole 1Saranno oltre 260

milioni gli studenti coinvolti entro il 2023 in 120 città e 31 province

1E poi lotta alla corruzione, stadi da 60 mila spettatori, tecnici stranieri, con l’obiettivo di organizzare e qualificarsi presto a un Mondiale

Il Guangzhou di Fabio è il favorito numero 1Iacopo Iandiorio

1Sabato parte il nuovo campionato e il team di Cannavaro è sulla carta il più forte 1E ha messo a segno i migliori colpi di mercato: Goulart e Alan. E in Champions...

Chi fermerà il Guangzhou di Fa-bio Cannavaro? È lecito chie-derselo alla vigilia del campio-nato pro n.22 in Cina che parteil 7 marzo. Perché da 4 stagionila Super League non ha altripadroni. Prima con alla guidadel club di Canton il sudcorea-

no Lee Jang-Soo e poi con unatripletta firmata da Lippi, ap-pena andato via dal club. Chifermerà il Guangzhou, perchépoi sul mercato è la società cheha speso di più e meglio: Alan eGoulart. Il primo, 25 anni, bra-siliano, scoperta del Salisbur-go, 26 gol in campionato l’an-no scorso e tuttora re dei bom-ber in Europa League (8 gol),anche se è più una secondapunta-ala. Il club di Alibaba, lae-commerce cinese (oltre 5 mi-

liardi di fatturato l’anno), haspeso 11 milioni per lui: è il col-po n.2 del mercato di Pechino.Il n.1 è sempre del Guangzhou:Ricardo Goulart, punta, 15 mi-lioni, brasiliano, 23enne, bi-campione col Cruzeiro, 15 retinel 2014 nel Brasileirão e subi-to in rete in Champions asiati-ca. Sono i due acquisti più caridi sempre in Cina. Sono andativia Gilardino, i cui 5 gol hannoportato 5 punti decisivi per iltitolo, e Diamanti, che ha rega-

lato 4 centri in campionato e 4in Champions. Obiettivo nel2014 sfumato nei quarti con gliaustraliani del Western Syd-ney, poi campioni. E i Wande-rers sono ricapitati nel gironeH di Champions, dove Canna-varo ha debuttato con un suc-cesso sul Seul. L’alloro conti-nentale è il grande obiettivodel club di Canton e del calciocinese che con Lippi 2 anni faaveva raggiunto la vetta asiati-ca dopo ben 23 anni.

44 milioni davanti alla tvPer un popolo che aveva da-vanti alla tv ad agosto 44 milio-ni di persone per seguire lapresentazione in Germania diXizhe Zhang, 24enne di Pechi-no al Wolfsburg, i successi (disquadra e di nazionale) sonoun’esigenza forte. E i quartiraggiunti in coppa d’Asia dallanazionale del francese Perrin,con un girone (3 successi su 3gare) mai a questi livelli in 40anni, fanno ben sperare per ilfuturo. D’altronde questo èl’anno della Capra, che a Pechi-no significa prosperità e fortu-na. E il 1° turno di Championssembra confermarlo: 4 vittoriedei 4 club cinesi. Fra cui loShandong Luneng, che ha ac-quistato il brasiliano DiegoTardelli per 5,5 milioni dall’Atl.Mineiro, e il Beijing Guoan del-lo spagnolo Manzano, che èandato a vincere in Australia, aBrisbane. Sintomi di ripresa.

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Ricardo Goulart, 23 anni, Guangzhou, al 1° gol in Champions (LAPRESSE)

CINAPECHINO

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5MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIMESPAGNA INGHILTERRA

Luciano Vietto, 21 anni, argentino, ex Racing, punta del Villarreal: già 11 gol in Liga, 18 in stagione (AFP)

Veni Vidi Vietto Il Villarreal ha l’erede di Pepito1Il 21enne argentino d’origini italiane è la rivelazione di Liga e sulle orme di Rossi 1È stato pagato solo 5,5 milioni di euro. Domani in coppa con il Barça

Filippo Maria Ricci da Madrid

NOTIZIE DALL’EUROPA

SPAGNABARCELLONA

E in coppa del Re domani c’è pure

Espanyol-Athletic

� Domani si disputano le semifinali di ritorno di coppa del Re (campione in carica il Real Madrid). Il Villarreal di Vietto deve rimontare l’1-3 subìto a Barcellona, mentre l’Espanyol affronta l’Athletic Bilbao, dopo l’1-1 dell’andata. Per i baschi in recupero dopo il derby vinto a Eibar Laporte (era in panchina) e Aduriz, che ha giocato meno di mezz’ora. I «pericos» del tecnico Sergio González sono in un buon momento e non hanno infortuni.

SPAGNABARCELLONA

Altra causa ieri contro il Barça:

in ballo 100 milioni

� (f.m.r.) Si è aperto ieri il giudizio per una querela posta dalla MCM, che con l’ex presidente Laporta aveva acquisito dal Barça i diritti di sfruttamento dell’immagine visuale della facciata del nuovo centro tecnico. La vendita dei diritti è stata bloccata poi da Rosell e la società ha chiesto 100 milioni di danni. Il processo ieri si è incagliato quando Laporta si è rifiutato di parlare in castigliano e in tribunale non c’era un interprete dal catalano...

GIBILTERRAGIBILTERRA

Via il c.t. Bula Troppe 4 sconfitte

e 21 gol subìti

� La federcalcio di Gibilterra ha licenziato il suo c.t. Allen Bula, 50 anni, ex calciatore e tecnico di club nella Rocca e sulla panchina della nazionale dal novembre 2010. Membro della Uefa dal 2013, Gibilterra sta disputando da settembre scorso le qualificazioni per Euro 2016 dove ha perso con Polonia, Irlanda, Georgia e Germania, 21 gol incassati e neanche uno segnato. Prossima impegno il 29 marzo in Scozia.

Ora Coutinho è Phil the magicE i Reds volano1Con l’aiuto di Rodgers quest’anno il brasiliano ex Inter è esploso 1Mvp di febbraio in Premier, per il tecnico «dimostra che i soldi spesi due anni fa sono stati un investimento intelligente»

Avolte ci ricascano. Non era ba-stato all’Inter l’errore fantoz-ziano di bocciare Roberto Car-los come un bidone da rivende-re in fretta e furia, senza pen-sarci due volte. La storia diPhilippe Coutinho Correia di-mostra che ad Appiano Gentilee dintorni c’è qualche proble-ma nella valutazione dei cal-ciatori. Coutinho, sul qualeaveva invece visto giu-sto Massimo Morattiche aveva un deboleper il ragazzo brasilia-no, è stato venduto alLiverpool nel gennaio2013 per 10 milioni dieuro - più bonus - e orai Reds possono brinda-re all’affare. Coutinho,come scrive il Daily Telegraph,«è uno dei gioielli della Pre-mier». Lo straordinario gol alManchester City, un tiro ad ef-fetto che ha infilato il pallonesotto l’incrocio dei pali, è statoil capolavoro dell’ultimoweekend inglese.

Potenziamento e carattere Un colpo che arriva una setti-mana dopo un’altra rete im-portante al Southampton econsacra la stagione del talen-to di Rio de Janeiro, 22 anni econtratto con il Liverpool (11risultati utili di fila in Premier)prolungato il 3 febbraio scorsofino al 2020. Coutinho ha tro-

vato in Brendan Rodgers l’alle-natore che non solo ha credutoin lui, ma che è riuscito a mi-gliorarne il repertorio. Dalpunto di vista tecnico, c’era po-co da insegnare a Coutinho: ilpunto debole, soprattutto inun campionato dove corsa epotenza sono requisiti fonda-mentali, era la leggerezza delfisico. Il lavoro di potenzia-mento e l’orgoglio personalehanno permesso a Coutinho didiventare uno dei punti di rife-rimento di un Liverpool dove,tra Gerrard, Sturridge e Ster-ling, le grandi star possono ri-velarsi ingombranti per unemergente. Coutinho ha mo-strato carattere. Ha trovato lacontinuità. E sta trovando, so-prattutto, la porta, che è poiuna cartina di tornasole sullaquale c’è poco da discutere.«Coutinho è una delle star del-la Premier. È un calciatore cheha voglia di allenarsi con impe-gno ogni giorno, che si trattie-ne spesso sul campo per fare glistraordinari ed è una gioia ve-derlo giocare. Phil sta dimo-strando che i soldi spesi 2 annifa per portarlo a Liverpool so-no stati un investimento intelli-gente», spiega Rodgers. Parole,queste, che non sono buttate acaso. Proprio ieri, sono infattiarrivate buone notizie sul ver-sante dei conti: il bilancio chiu-so il 31 maggio 2014 ha mo-strato per la prima volta il se-gno più dopo sette anni di per-dite. Il nero dei Reds...

Elogi da tutta la stampaIl Guardian definisce Coutinho«giovane mago». Il Times ricor-da invece una profezia di Ney-mar, vecchio compagno di av-

ventura del campionedel Liverpool nelle gio-vanili del Brasile: «Ve-drete, diventerà unastar della Premier». IlLiverpool Echo gli hadedicato questo titolo:«Magico». Secondo ilDaily Mail «Coutinhosta vivendo il momen-

to migliore della sua carriera.Questo campionato è la consa-crazione e le sue prestazioni stanno trascinando il Liverpoolin una volata che potrebbe ri-portare i Reds in Champions».Sui siti di Liverpool impazzanoi sondaggi: meglio il gol diCoutinho o quello di Hender-son? Il popolo dei Reds votaPhil. Al tributo partecipa laPremier, che ha eletto il brasi-liano «giocatore del mese difebbraio». La domanda a que-sto punto è pertinente: perchél’Inter ha venduto questo talen-to? Ma davvero Roberto Carlosnon aveva insegnato nulla?

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LA GIORNATA

Il Southampton di Pellé stasera, domani tutte le big

� 28° turno: oggi Aston Villa-Wba, Hull-Sunderland, Southa- mpton-Crystal P. Domani: Qpr-Arsenal, West Ham-Chelsea, M. City-Leicester, Newcastle-M. United, Stoke-Everton, Tot-tenham-Swansea, Liverpool-Burnley. Classifica: Chelsea 60, M. City 55, Arsenal 51, M. United 50, Liverpool 48, Southampton 46, Tottenham 44, Swansea 40, West Ham e Stoke 39, Newcastle 35, Crystal P. e Wba 30, Everton 28, Hull 26, Sunderland 25, Qpr, Burnley, A. Villa 22, Leicester 18.

Stefano Boldrini corrispondente da Londra

Philippe Coutinho, 22 anni, di Rio,a Liverpool da inizio 2013, dopo 6 mesi all’Espanyol e un anno mezzo all’Inter (REUTERS, GETTY)

Passaporto italiano e l’80 per cento del cartelli-no pagato 5,5 milioni di euro. Il fatto che Lucia-no Vietto sia finito al Villarreal e non in unasquadra di Serie A è l’ennesima dimostrazioneche da noi le cose in tema di mercato, di scou-ting e di appeal non vanno come dovrebbero.Perché questo ragazzo argentino di 21 anni è lagrande sensazione della Liga e non pensiamodi sbagliarci dicendo che un tempo sarebbe fi-nito in Italia e non in Spagna. Ora sarà difficileprenderlo, perché il prezzo sale ogni volta chescende in campo: nella sua prima stagione inLiga ha già fatto gol al Camp Nou, al Calderone al Sanchez Pizjuan di Siviglia. Domenica seraal Bernabeu è entrato nella ripresa è ha avutodue occasioni: una scivolata inopportuna almomento decisivo e una grande parata di Ca-sillas.

I Roig gongolano I Fernando Roig, intesi come padre e figlio(omonimi) che controllano il Villarreal, si sonomostrati gongolanti con Marca sabato scorso:«Nel 2013 l’Atletico Madrid aveva offerto al Ra-cing di Avellaneda molti più soldi di quelli cheabbiamo speso noi per prendere il ragazzol’estate scorsa. Perché? Perché abbiamo avutopazienza: il Racing nel 2013 non voleva vende-

re, poi ha fatto un brutto campionato e lo stes-so Vietto è andato male (solo 5 gol in 35 pre-senze, ndr). A noi il ragazzo sembrava comun-que un gran giocatore, il prezzo è sceso e l’ab-biamo portato a Vila-Real». E ora è già partital’asta, condita dalle solite dichiarazioni tantodell’interessato come del Villarreal: «Sto benequi, il club ha investito su di me e devo ripagarela fiducia, non penso di andar via», dice lui.«Non abbiamo intenzione di venderlo, ha 5 an-ni di contratto», dicono i Roig. Smentiti peròda quanto appena successo col brasiliano Ga-briel, ceduto all’Arsenal per 20 milioni (e il pre-stito dell’ottimo costaricano Campbell), un’of-ferta che non si poteva rifiutare. Per Vietto po-trebbe finire allo stesso modo: si parla di Liver-pool, Barcellona e Real Madrid. Oltre che diInter.

Lanciato dal CholoE chissà che cosa pensa DiegoSimeone, che nell’ottobre del2011 fece debuttare Viettocontro il Lanus nell’Aperturaquando aveva 17 anni, e l’havisto finire al Villarreal e nonall’Atletico Madrid e il 14 di-cembre scorso gli ha fatto icomplimenti per il gol al Cal-

deron che è valso al Sottomarino Giallo la vit-toria. Vietto usa bene entrambi i piedi, non haproblemi a giocare davanti da solo o accompa-gnato, da prima o da seconda punta, ha già fat-to 11 gol in Liga e altri 5 in Europa (più 2 neipreliminari): numeri che ricordano quelli di Nihat, Forlan o Giuseppe Rossi, i grandi attac-canti del passato recente del Villarreal. Che èsesto in Liga, per la prima volta in semifinale diCopa del Rey (domani ha da ribaltare il 3-1 su-bìto al Camp Nou contro il Barça dell’idolo diVietto, Leo Messi) ed è anche negli ottavi diEuropa League (derby col Siviglia). Una gran-de stagione, come quella dell’attaccante argen-tino (4 presenze e 2 gol anche con la Under 20di Baires) al debutto europeo. Di origini italia-ne, presente e futuro in Liga o in Premier Lea-gue.

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SPAVILA-REAL

INGLIVERPOOL

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6 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME

Hrgota, 90’ di tabù«Guidetti? Meglio ioInfatti gioco di più»

1Il centravanti del Gladbach e la maledizione della gara intera: 52 di fila sempre sostituito o subentrante, ma è la punta più prolifica del club

1«Con la mia Svezia in coppia con Ibra è più facile, anche se vedo meno la palla: ce l’ha sempre lui...»

Elmar Bergonzini

Branimir Hrgota, 22 anni, nato a Zenica (Bosnia) da genitori croati, ma è di passaporto svedese. Tre presenze in nazionale (AFP)

NOTIZIE DALL’EUROPA

GERMANIAMONACO

Oggi in coppa il Borussia D.

domani il Bayern

� (eb) Oggi ottavi di coppa: Bayer L.-Kaiserslautern, Aalen-Hoffenheim, Friburgo-Colonia, Dynamo Dresda-Borussia D.Domani RB Lipsia-Wolfsburg, Arminia Bielefeld-Werder, KickersOffenbach-Borussia M., Bayern M.-E. Braunschweig. Intanto a Friedhelm Schramm, abbonato al Bayern che la scorsa stagione è andato allo stadio solo in 7 delle 17 gare casalinghe, il Bayern ha annullato l’abbonamento per darlo a un tifoso più fedele. Lui ha denunciato la società, ma il giudice gli ha dato torto.

RUSSIAMOSCA

Coppa, Cska passa in semifinale

c’è pure il Kuban

� È ripartita la stagione in Russia, dopo la lunga pausa invernale, con i quarti di coppa nazionale, campione in carica il FK Rostov. Ieri si sono giocate Cska-Krylya Sovetov finita 1-0 per i moscoviti con gol del 27enne centrocampista israeliano Natcho al 5’ del secondo tempo, e Kuban Krasnodar-Mordovia 1-0 con rete del difensore bosniaco Sunjic, 26 anni. Oggi scendono in campo Arsenal Tula-Gazovik Orenburg e Lokomotiv Mosca-Rubin Kazan.

ROMANIABUCAREST

Steaua, 2 turni a porte chiuse

in Europa

� La Steaua Bucarest disputerà le prossime due gare casalinghe in Europa a porte chiuse. Lo ha deciso l’Uefa, che ha sanzionato il club rumeno anche con 20mila euro di multa per il comportamento razzista di alcuni suoi tifosi in occasione della gara dello scorso 12 dicembre contro la Dinamo Kiev. È la terza volta che la Steaua viene penalizzata in questa stagione per episodi di questo genera, capitati già nelle gare con Ludogorets e Stromsgodset in Champions League.

Concarneau,li manda Dédé il c.t. amuleto

1Deschamps è di casa in Bretagna, dove la squadra di quarta serie è ai quarti di coppa 1Domani Psg-Monaco

Alessandro Grandesso da Parigi

Martin Schmidt, 47 anni, al debutto in Bundesliga col Mainz (AFP)

Non brilla di paillettes, odorando di milioni d’euro,come un Psg-Monaco (domani), ma per lo stileverace di coppa di Francia vale forse ancor di più.Concarneau-Guingamp di giovedì è un derby spe-ciale. Non solo perché mette a duello due bretoni,ma anche perché di mezzo c’è pure un c.t., quellodi Francia, Didier Deschamps che a Concarneau èdi casa. Nelle vesti di ambasciatore. E portafortu-na di lusso per un club di quarta serie che giovedìsi gioca un posto in semifinale. Un binomio, quel-lo tra Deschamps e il Concarneau, sbocciato perun colpo di fulmine. Quello che toccò il cuore del-l’ex tecnico bianconero. Scoccato a 18 anni, quan-do DD studiava calcio a Nantes, dove incrociòClaude che invece studiava da ortofonista. Amo-re intatto nel tempo e coltivato anche sulla costabretone. A Concarneau, paese natio della signoraDeschamps dove il c.t. trascorre le vacanze. Matra una passeggiata e un aperitivo al ristorantedel presidente Jacques Piriou, DD si è fatto pren-dere dalla passione per il club locale. Sei anni fa ilConcarneau era sull’orlo del fallimento. Evitatoanche grazie all’aiuto del c.t. che partecipa agliincontri con gli investitori locali, con gli educato-ri e che porta in beneficienza le maglie di Pogba ealtri nazionali da mettere in premio per racco-gliere fondi. E i tifosi possono strappargli un au-tografo in sede, un bungalow vicino allo stadio.

Verdura al mercato Dove sono nati gli exploit di una squadra con spi-rito di vendetta nei confronti dei cugini del Guin-gamp, 11° in Ligue 1 e detentore del trofeo, che loscorso anno si impose ai sedicesimi per 3-2, ma aisupplementari. Si giocherà a Lorient: il Piriou da7 mila posti non è omologato. Ma nel primo gior-no di prevendita sono stati staccati 10 mila ta-gliandi. La qualificazione è storica e DD se l’è go-duta passo dopo passo, inviando messaggi a Pi-riou, girati ai giocatori. Gente che per giocare incoppa deve mettersi in ferie, ma che all’indomanidella vittoria sull’Iris, ai rigori, ha ottenuto in pre-mio un fine settimana nella tenuta vinicola delpresidente, sui Pirenei. Un vero bonus per ragazzicome il terzino sinistro Coty che si alza tutti i gior-ni all’alba per vendere la sua verdura biologica almercato.Programma: oggi Boulogne-St.Etienne, doma-ni: Psg-Monaco, giovedì pure Brest-Auxerre.

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Atanti il nome di Branimir Hrgota non dirà (anco-ra) molto. Attaccante svedese classe 1993, diprofessione fa il panchinaro. Il panchinaro al Bo-russia Mönchengladbach. In Bundesliga que-st’anno è partito titolare in 7 gare su 22. C’è peròun particolare. Branimir ha anche un secondo mestiere, e lo fa maledettamente bene: nessunoè bravo come lui a buttarla dentro. In questa sta-gione è il miglior marcatore del Borussia con 12gol (uno ogni 132’). In Svezia sono pazzi di lui,tanto che in nazionale sta trovando più spazio diGuidetti, bomber del Celtic che due giovedì fa hasegnato all’Inter. Lucien Favre, tecnico del Glad-bach, con lui usa bastone e carota. Ne parla be-nissimo, ma per stuzzicarlo non gli fa mai giocarepartite intere e spesso lo tiene in panchina a fareil pieno di rabbia agonistica. In Bundesliga Hrgo-ta ha stabilito un record: delle prime 52 partitenon ne ha completata nemmeno una (43 volte èentrato a gara in corso, le 9 che è partito titolareè stato sostituito). Nonostante questo è riuscito asegnare una tripletta. Numeri contrastanti ma chiari: quando è in campo segna. E anche molto.«Non giocare sempre non è un problema - confi-da Branimir a ET -. Sono giovane, ho tutto il tem-po per diventare inamovibile. Ora l’importante ècrescere». Il 17 dicembre, finalmente, ha giocatol’intera gara col Werder, realizzando un gol al-l’ultimo minuto. Tenerlo fino alla fine frutta.

Famiglia croata «Una volta Favre mi tolse all’89’ - racconta Brani-mir -, dentro ero un vulcano. Giocavo col Gladba-ch da un anno e mezzo e non riuscivo a completa-re una partita. Stavamo pareggiando in casa delWerder: un risultato inaccettabile. A pochi minu-ti dalla fine presi un giallo per simulazione. Il mi-ster, per punirmi, decise di togliermi. Una rabbiacosì non l’ho mai provata». Pur essendo giovanis-simo, Branimir di strada ne ha fatta molta: nato aZenica, in Bosnia, da genitori croati, da piccolis-simo si trasferisce in Svezia. A 18 anni l’esordio inseconda divisione. Alla prima da titolare la buttasubito dentro. Due volte. Termina la stagione con18 reti in 25 partite, capocannoniere del torneo.Lo Jönköpings, grazie a un suo gol a pochi minutidalla fine, si salva all’ultima giornata. Poi il pas-saggio al Gladbach per 400mila euro. «Seguo an-che il campionato italiano – dice–. Questo graziea Ronaldo che era il mio idolo: me lo ricordo alReal Madrid, ma il meglio lo ha fatto vedere al-l’Inter, che infatti è la mia squadra preferita».

Il nuovo IbraLa panchina per ora non gli pesa, anche perché«è vero, nessuno prima di me ha giocato 52 garesenza completarne una, ma il mister si affidaspesso a me. Se fossi scarso non giocherei pro-prio». Lo pensano anche in Svezia, tanto che il

c.t. Hamren lo ha già provato incoppia con Ibrahimovic: «Gio-care con lui in parte è facile per-ché crea spazi e riesce a farti ar-rivare palloni impensabili. Peròsi tocca poco la palla perché cel’ha sempre lui...». E se gli si fanotare che in attacco gioca an-che un altro talento come Gui-detti, risponde con un misto di

spavalderia e ironia: «Con John non ho giocatospesso, quindi non lo posso giudicare, ma sonopiù forte io, e infatti in nazionale sto trovandopiù spazio… Ora pensiamo al 3° posto in Bundesche ci garantirebbe la Champions. Mi piacerebbegiocarci dopo l’Europa League di quest’anno ».Forte, spavaldo e giramondo. È lui il nuovo Ibra.Per ora fa il panchinaro, ma da precario prestoriuscirà a fare il bomber a tempo pieno.

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GERMÖNCHENGLADBACH� Le partite che Hrgota ha

giocato col Borussia Mönchen. prima di completarne una intera

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EUROPA

In alto, Didier Deschamps, 46 anni, e madameClaude.

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7MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME

85NOTIZIE DAL MONDO

ARGENTINABUENOS AIRES

Il Boca in testa, 3 vittorie su 3, con

Central ed Estu

� (seu) Boca, Central ed Estudiantes tengono duro: 3 vittorie in 3 turni. Gli xeneizes passano 1-0 sull’Atl. Rafaela (Calleri); stesso risultato per il Rosario Central sul Crucero (Niell), 3-1 per l'Estu nel derby di La Plata col Gimnasia (Schunke, Carrillo, Cerutti; Vegetti). Il River passa 2-1 sul campo del Belgrano (doppietta di Mora) e il Racing di Milito con lo stesso punteggio contro il Temperley (Acuña e Bou): il River è a 7 punti, il Racing a 4; a 7 anche l’Argentinos, 1-0 al Defensa y Justicia.

BRASILESAN PAOLO

Doppietta Robinho E anche il suo

omonimo ne fa 2

� (m.can.) Ancora Robinho magnifico protagonista nel 4-2 del suo Santos col Linense. Doppietta e un palo dell’ex Milan. Ma Binho si è fatto ammonire per aver scavalcato la recinzione festeggiando il primo gol: un turno di squalifica nel Paulista, in cui il Santos comanda il suo girone dopo 7 giornate. Il San Paolo fa 0-0 col Rio Claro, il Corinthians 3-0 al Mogi Mirim e il Palmeiras vince 2-0 col Capivariano, doppietta di... Robinho, Róbson Michael Signorini, 27 anni. .

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FIFAMONDIALE 2018

Russia, Blatter contro i 200 casi

di razzismo

� Sepp Blatter si è detto «molto interessato e consapevole» del report presentato ieri da Fare e Sova Center a proposito dei numerosi casi di razzismo in Russia, che ospiterà il Mondiale 2018. Le due associazioni, Fare (Football Against Racism in Europe) e la russa Sova, hanno contato nel calcio russo circa 200 casi negli ultimi due anni di razzismo e xenofobia. L’anno scorso Blatter aveva invitato Putin a lottare contro il razzismo:«Se non ci saranno progressi ci saranno sanzioni». Vedremo.

MONDO

Gustavo Bou, 25 anni, attaccante del Racing campione d’Argentina. In Coppa Libertadores ha siglato già 6 reti in 2 gare (GETTY IMAGES)

Il Racing ha fatto BouNel nome della madre1Ad Avellaneda l’ex River è esploso con 10 reti in patria

1E due triplette di seguitoin coppa Libertadores: l’aveva promesso alla mamma morta

Adriano Seu

Lo sguardo rivolto al cielo, il dito indice puntatoverso l’alto e un bacio all’avambraccio, dove campeggia una dedica alla mamma. È l’abitualegesto di Gustavo Bou per celebrare ogni gol, se-condo un rito divenuto tanto comune come bereun bicchiere d’acqua. Sì perché, da sei mesi aquesta parte, la scena si ripete con una frequen-za strabiliante, praticamente ogni volta che gio-ca il Racing, tanto in campionato quanto in cop-pa. Settimana scorsa, poi, l’attaccante dell’Aca-demia di Avellaneda è andato persino oltre, riu-scendo a realizzare ben due tripletteconsecutive in coppa Libertadores nel giro disette giorni contro Deportivo Tachira e Guaraní.

Macchina da gol Un’impresa, quella del potente attaccante classe1990, riuscita in passato solo a due giocatori: aJuan Carlos Cardenas nel 1967, anch’egli con lamaglia del Racing, e a Juan Carlos Sanchez nel1985, con quella del Blooming. E adesso, doposolo due giornate della fase a gruppi, Bou si ri-trova in cima alla classifica dei goleador di Li-bertadores con un numero di reti superiore aicapocannonieri della scorsa edizione, che ne re-alizzarono 5. Ma il fiuto per il gol di Bou, chemartedì scorso si è anche tolto la soddisfazionedi segnare la 100ª rete in coppa nella storia delRacing, ha dimostrato di non conoscere frontie-re. Da quando è sbarcato all’Academia, a fine

agosto, viaggia alla straordinaria media di ungol ogni 96 minuti, utile a far trionfare il Racingin campionato dopo un’astinenza di 13 anni. Inparole povere negli ultimi 6 mesi è fra gli attac-canti più prolifici di tutto il continente. Tantoche il Principe Diego Milito, suo compagno direparto, ne ha decretato la definitiva consacra-zione. «Presto si trasferirà in Europa e arriveràanche la chiamata in nazionale, ormai è inevita-bile».

L’Intratable, primo debuttante del Cholo E dire che fino a pochi mesi fa erano in pochi acredere in Bou, giunto all’Academia dopo espe-rienze poco entusiasmanti al River Plate, al-l’Olimpo di Bahia Blanca, alla Liga de Quito e alGimnasia, condite da appena 16 reti in 100 gare.Poi l’esplosione che gli ha fatto guadagnare ilsoprannome di «Pantera», per la potenza strari-pante associata alla fame di gol. O quello di «In-tratable», perché sotto porta è semplicementeincontenibile. «I miei gol sono la risposta a tuttiquelli che non hanno creduto in me», ha dettoBou a dicembre ricordando i tempi in cui, dopoaver debuttato a 18 anni col River grazie all’allo-ra tecnico Diego Simeone (il primo deb del Cho-

lo), fu sballottato in giro tra unprestito e l’altro. Se la Panteradi Concordia, Entre Rios, alconfine con l’Uruguay, che ave-va Saviola come modello, hapotuto consumare la propriarivincita personale, il meritova prima di tutto alla madreche, scomparsa 10 anni fa, ri-corda puntualmente dopo ogni

gol. «Mi ero appena trasferito a Buenos Aires pergiocare nelle giovanili del River, a 14 anni, quan-do mia madre morì poco tempo dopo. Tornai acasa e ci rimasi per un mese, pensando di lascia-re il calcio. Poi mi ricordai che sul letto di mortemia madre mi aveva chiesto di non mollare ecrederci fino a quando avrei sfondato». E così èstato. Ecco perché, dopo ogni gol, non manca unbacio a quella scritta tatuata sull’avambracciosinistro: «Anche se i miei occhi non ti possonovedere, so che sei sempre accanto a me».

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ARGAVELLANEDA

Juan Carlos Sanchez, Blooming

Cuper ripartedal CairoFarà il c.t.

1Scelto dai Faraoni, che non nascondono di aver sondato altri tecnici 1Ascesa e caduta dell’hombre vertical, dal 5 maggio ai sospetti legami con la camorra

Andrea Luchetta

Hector Cuper, 59 anni, qui all’Aris in Grecia; ora c.t. dell’Egitto, (AP)

Si sono visti matrimoni con piùslancio. Hector Cuper è il nuovoc.t. egiziano e alla Federcalcionon hanno fatto nulla per na-scondere che si trattava del se-sto nome sulla lista. Fallita latrattativa coi prescelti - su tuttiHervé Renard e Frank Rijkard -Il Cairo ha ripiegato sull’argen-tino. «Cuper guadagnerà 50 mi-la dollari al mese - ha annuncia-to la federazione -. Il suo con-tratto verrà cancellato se doves-se mancare il Mondiale 2018».Quando si dice la fiducia.

Come in GeorgiaSarà una bella gatta dapelare, ma non una sfi-da inedita per Cuper:nel 2008 si trovò a diri-gere la Georgia neigiorni in cui le truppedi Mosca marciavanoverso Tblisi. Ennesimatappa di un peregrina-re senza tregua, cuil’hombre vertical si è visto con-dannato dal 5 maggio 2002,dalle lacrime di Ronaldo e quel-lo scudetto sfumato fra un Gre-sko e un Poborsky. Pietra tom-bale di una carriera da perdentecome se ne sono viste poche.Sette titoli svaniti sul traguar-do, fra complotti, sfortuna e psi-codrammi: un campionato ar-gentino, una Copa del Rey, unaCoppa Coppe, due Champions,lo scudetto interista e una Cop-pa di Grecia. E poco importa se,Inter a parte, Hector si è semprepresentato all’appuntamentoda sfavorito, artefice in serie dipiccoli miracoli destinati a noncompiersi. Conta l’amaro in

bocca, e negli occhi resta la spi-rale discendente, fra Georgia,Turchia, Emirati e bassa Liga.Fosse solo quello. L’Italia nonjuventina si innamorò di queltecnico dall’aria severa e one-sta, che non dimenticava di bat-tere la mano sul cuore dei gio-catori. L’hombre vertical è scivo-lato su un’inchiesta della Procu-ra di Napoli: Cuper, secondo gliinvestigatori, avrebbe ricevuto200 mila euro nascosti nellemutande e nei calzini di due ca-morristi, ai quali il tecnicoavrebbe fornito una dritta su 4partite combinate. Accusa re-spinta dall’argentino, senzaconvincere gli inquirenti.

InstabilitàSarà una bella gatta da pelare.

Le attese dei tifosi sonoenormi, proporzionalial digiuno della nazio-nale più vincente nellastoria africana: dopoaver conquistato 3 Cop-pe d’Africa di fila, i Fa-raoni non hanno cen-trato la qualificazionenelle 3 edizioni se-guenti. Salah è il talen-

to più fulgido di una squadrabuona ma non stratosferica, co-stretta a battagliare con l’insta-bilità che martoria il Paese dal2011. Il campionato riprenderàil 22 marzo, dopo 40 giorni dilutto per la morte di almeno 20tifosi dello Zamalek nel caoscreato dai lacrimogeni della po-lizia. Mossa destinata a esaspe-rare il conflitto con gli ultrà, checostringe periodicamente allasospensione del campionato.Per il regime di Al Sisi la nazio-nale potrebbe rivelarsi unostrumento di consenso. Tonnel-late di pressione sulle poverespalle di Hector l’argentino.

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EGIIL CAIRO

� L’anno in cui sono state firmate le ultime due triplette consecutive in Libertadores: da Juan Carlos Sanchez col Blooming boliviano contro Dep. Italia e Tachira (Ven). Prima ancora solo un precedente: Juan Carlos Cardenas nel 1967, anch’egli col Racing, con 31 de Octubre e Bolivar (Bol).

Page 52: La Gazzetta dello Sport (03-03-2015)

8 MARTEDÌ 3 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTEXTRATIME

Zlatan Ibrahimovicattaccante del Psg

La frase della settimanaIbra accanto alla sua statua:«Uno è fatto di cera, l’altro di

acciaio. Prossimo passo? Sostituire la Torre Eiffel con una mia statua»EXTRA FUN

SMS � (sm) Il Chelsea ha firmato un accordo di 5 anni dal 2015-16 con la Yokohama (pneumatici) come sponsor di maglia da 55 milioni di euro all’anno.

Mou: sponsor da 55 mln� (falcini) Il VK Linden belga è un club dilettante ma ha una maglia disegnata da Jeroom Snelders, fra i più noti fumettisti del Paese. Protagonista Godzilla.

Godzilla sulla maglia� (falcini) Fabio Capello prenota una suite da 2.500 euro per 5 giorni, ad Antalya (Turchia), e si trova circondato da un meeting di mille venditori di cosmetici...

Capello nero, di ira...� (sm) Robbie Savage ex United e Blackburn, commentatore tv, evita il ritiro-patente: non può prendere i mezzi pubblici coi fan che lo detestano; solo la multa.

Savage mai sul bus

TVOGGI E DOMANIPREMIER E COPPA DI GERMANIAPremier: oggi Southampton-Crystal P. (FS, 20.45), domani West H.-Chelsea (FS). Coppa Germania: oggi Dynamo Dresda-Borussia D. (FS2, 20.30) doma- ni Bayern-Braunschweig (FS2, 20.30).

NEL WEEKENDBUNDES: APRE LO STOCCARDAVenerdì Stoccarda-Hertha (Sky Sport 1 HD, 20.30), sabato su Sky Sport Plus HD Hannover-Bayern (15.30) e Mainz-Borussia M. (18.30); domenica Paderborn-Bayer (17.30, SSP HD).

DOMENICA 8 MARZOIL BARÇA A PRANZO, POI AJAXApre la Liga alle 12 (FS): Barcellona-Rayo; poi (Fs, 21) Atletico M.-Valencia. In Olanda: Ajax-Excelsior (FS 2, 14.30). Ligue 1: Montpellier-Lione (FS 2, 21). In FA Cup: Liverpool-Blackburn (FS, 17).

VENERDÌ 6 E SABATO 7 MARZO IN CAMPO OM E PSG, E LA FA CUPVenerdì solo Tolosa-Marsiglia (Fs, 20.30), poi sabato Psg-Lens (FS 2, 17) ed Evian-Monaco (FS, 20). In Inghilterra c’è la FA Cup: Bradford-Reading (FS, 13.45) e recupero di Premier Qpr-Tottenham (FS, 16). In Spagna: Athletic B.-Real Madrid (FS, 18) ed Elche-Almeria (FS 2, 20).

Adam Johnson, 27 anni

PERU’CUZCO

Oggetto di razzismo Tejada lascia il campo

SPAGNABARCELLONAIl metodo Valdes ora in libreriaanche in Italia

� «Fare il portiere è questo: essere costretto a prendere decisioni fulminee con la massima determinazione, sperando sempre di limitare i danni. Ma anche così i danni arrivano, visto che in campo, come nella vita, di decisioni devi prenderne tante». Così nell’introduzione a «Il metodo V», appena uscito in Italia per Mondadori, 144 pagine, 17 euro, Victor Valdes, 33 anni, per una vita portiere del Barcellona, racconta il suo grande avversario: la pressione. Non è un’autobiografia classica, ma quasi un «consigli per gli addetti al ruolo». Lo dichiara subito l’ex blaugrana ora al Manchester United: «parlerò più volte della mia vita... ma solo per spiegarti

il mio metodo». Perché da quando ha 8 anni e il fratello Ricardo lo mise in porta Victor non ha mai amato questo ruolo. «Ingrato» lo definisce lui; solitario, diverso dagli altri e facile oggetto di colpa. Il segreto del suo successo, di 23 titoli di squadra (fra cui un Mondiale e un Europeo) e di 5 trofei individuali quali miglior portiere di Liga? «La capacità di astrarmi e di gestire la pressione». Come ha fatto in oltre 15 anni di carriera? Beh, lo racconta in queste 144 pagine. In primis privare la pressione della sua forza, sminuire. Basterà?

� (seu) La piaga del razzismo non conosce confini e il calcio continua a essere terreno fertile per chi si alimenta a odio e discriminazione. Ne sa qualcosa Luis Tejada, 32 anni, attaccante panamense del Juan Aurich e massimo goleador della nazionale dello stretto (37 reti in 79 gare), che domenica si è ribellato nel bel mezzo della partita contro lo Cienciano, valido per la coppa Inca. Dopo un’ora abbondante di insulti a sfondo razzista da parte del pubblico di Cuzco, Tejada ha deciso di abbandonare il campo per protesta, lasciando la sua squadra in inferiorità numerica. «Sono un essere umano e non miè rimasto altro da fare. Avrei forse dovuto andare avanti e sopportare? Io non ci sto», ha dichiarato Tejada a fine gara. «Sono un professionista, ma il rispetto per l’essere umano

viene prima di tutto». Un gesto di protesta. La pazienza di Tejada è durata 73 minuti, durante i quali i tifosi rivali lo hanno apostrofato con ogni genere di insulto. Poi ha detto basta e, quando si è ritrovato vicino alla curva rivale, ha afferrato il pallone con le mani scagliandolo all’indirizzo di chi lo stava apostrofando. Per tutta risposta si è visto sventolare il cartellino giallo dall’arbitro Ivan Chang, allorché si è sfilato la maglia abbandonando il campo e imboccando la via degli spogliatoi. Il Juan Aurich non ha potuto fare altro che giocare l’ultimo quarto d’ora in inferiorità numerica perché il tecnico Roberto Mosquera aveva già esaurito le sostituzioni. Per la cronaca, a cavallo del gesto di Tejada lo Cienciano è andato a rete due volte vincendo la gara per 2-0.

INGHILTERRALIVERPOOL

Mario papà che tenerone!

Si gode la sua Pia

� C’è chi mormora che andrà agiocare a Orlando negli Stati Uniti

con l’ex compagno milanistaKakà. Intanto Mario Balotelli si gode la figlia Pia, 2 anni, e

si mette con lei su Instagram. Che papà tenerone!

INGHILTERRAMANCHESTER

Beckham: «Quando Ferguson mi fece tagliare i capelli»

� (si.mar) Dopo 15 anni DavidBeckham ha raccontato un

curioso aneddoto su uno dei suoitagli. L’episodio risale alla

Supercoppa fra Manchester Un. eChelsea nel 2000, a Wembley:

«Mancava un’ora all’inizio quandoFerguson ha visto il mio taglio alla

mohicana e mi ha detto diraparmi a zero. All’inizio ho detto

no, poi ho visto la sua faccia rossaper cui sono andato subito in

bagno a rasarmi. Voleva sempreun look professionale».

INGHILTERRASUNDERLAND

Arrestato Johnson sesso con minorenne

� (bold) Una brutta storia: Adam Johnson, 27 anni, giocatore del Sunderland, è stato arrestato ieri mattina con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali con una quindicenne. Il calciatore è stato sospeso a tempo indeterminato dal club. Johnson, che nel pomeriggio avrebbe dovuto viaggiare con la squadra, impegnata stasera in casa dell’Hull, è stato prelevato dagli agenti nella sua abitazione.

Johnson, ruolo esterno, ha indossato in passato le maglie di Middlesbrough e Manchester City. Nel suo curriculum spiccano 12 presenze (2gol) con la nazionale inglese: debuttò nel maggio 2010, lanciato da Fabio Capello. Nella villa di County Durham dove Johnson vive con la fidanzata Stacey Flounders, la polizia ha rinvenuto anche un fucile, regolarmente denunciato dal calciatore. Johnson è stato

EXTRATIME Supplemento di calcio internazionale di Iacopo Iandiorio, progetto grafico di Domenico Coppola

LA MISS DELLA SETTIMANA

Sta superandopersino la Refaeli

E se supera Sergi?

CORAL

� Di Sergi Roberto si sonosempre dette tre cose: a) che

fuori dal campo somiglia aMarchisio senza barba; b) che incampo somiglia a Xavi; b) che se

quello spazio lo vuole davverodeve andarsene (ipotesi al vagliononostante il recente rinnovo) o

aspettare il suo turno, e di gentedavanti ne ha. Beh, ora è tempo

di saperne un’altra: la suafidanzata, la modella israeliana

Coral Simanovich, rischia prestodi metterlo sotto quanto a

popolarità come sta facendo conla connazionale Bar Refaeli.

Anche lei blaugrana, mameno richiesta dai fotografi

da quando è piombata inpista Coral, che prima di

mettersi con Sergi delBarça stava proprio con il

fratello di Bar. Unica viad’uscita per Sergi: diventare

davvero il nuovo Xavi, magarilontano da Xavi.

arrestato alle 9 del mattino e i vicini di casa hanno raccontato: «Quando abbiamo visto le auto della polizia, abbiamo pensato che ci fosse stato un furto». Gli agenti hanno perquisito la villa fino all’ora di pranzo. È stato il Sun, il tabloid più venduto della Gran Bretagna, a dare per primo la notizia. Il nome di Johnson è rimasto coperto per oltre 30 minuti, poi sempre il Sun ha svelato la sua identità.