la gazzetta dello sport (03-05-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 5 marzo 2015 anno 119 - numero 54 euro 1,40 9 771120 506000 50 3 0 5> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Colantuono esonerato e sarà sentito a Cremona L’Atalanta in mano a Reja CENITI, SPINI A PAGINA 16 2 Gomis sviene in campo nel match col Tottenham Paura, però si riprende BOLDRINI A PAGINA 23 3 Marc Gasol oltre l’Nba E’ lui l’Europlayer 2014 «Ma non mi sento il n.1» LOPES PEGNA A PAGINA 31 Formula 1. Marchionne annuncia tagli in bilancio alla Ferrari: «Il prossimo secondo pilota verrà da Uber» IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi w IARIA ALLE PAGINE 6-7 BILANCI DELLA A I DEBITI VOLANO A 1.715 MILIONI 6 dati in milioni di euro I DEBITI NETTI SERIE A 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14 1.350 1.630 1.572 1.715 1.550 BERARDINO, CIERI, FROSIO, MALFITANO, G. MONTI PAG. 10-11 NON BASTA KLOSE GABBIADINI-GOL FRENA LA LAZIO 10 Manolo Gabbiadini, 23 anni, realizza la rete dell’1-1 PEGASO SANZIONE FAIR PLAY L’Inter deve vendere Così arriverà a Touré 8 BREGA, DALLA VITE ALLE PAGINE 8-9 CASO PARMA Ghirardi è indagato: bancarotta fraudolenta 19 CATAPANO, SCHIANCHI A PAGINA 19 STASERA JUVE-FIORENTINA Allegri punta al double e ripresenta Pogba Montella con Gomez 12 CECERE, DELLA VALLE, SARDELLI, TOSI ALLE PAGINE 12-13 Da sinistra Paul Pogba, 21 anni e Mario Gomez, 29 anni L’ANALISI di Massimo Cecchini 21 ROMA, MACCHE’ FALLIMENTO! La natura insegna che conoscere il proprio habitat è il modo migliore per cercare di sopravvivere. Per questo non siamo rimasti sorpresi quando un dirigente della Roma rivelò a un nuovo acquisto: «Sappi che con questa maglia è come se giocassi con 50 chili addosso» L'ARTICOLO A PAGINA 21 VETTEL LA ROSSA NEGLI OCCHI INTERVISTA DI PINO ALLIEVI ALLE PAGINE 2-3 Con un secondo tempo di grande personalità, il Napoli di Benitez impone l’1-1 nella prima semifinale Il dato riferito alla stagione 2013-14 Troppe società devono ricorrere al credito contro le crisi di liquidità L’INCHIESTA COPPA ITALIA Il tedesco si confessa: «La Ferrari è un sogno, Schumi me lo aveva detto. Convinto da una telefonata di Marchionne. Fosse rimasto Alonso? Sono contento che ci sia Raikkonen» I N T E R V I S T A E S C L U S I V A IL GP D’ITALIA A RISCHIO DAL 2017 Salvate la leggenda Monza La Regione Lombardia stoppata in Parlamento: «Vogliono il Mugello» di Andrea Cremonesi Monza è come San Siro. Riuscite a immaginare un campionato di serie A senza partite nella Scala del calcio? Ecco questa Formula 1 che fatica a mettere insieme venti macchine, che soffre una costante emorragia di sponsor, rischia dal 2017 di rinunciare alla pista più antica tra quelle del calendario iridato. L'ARTICOLO A PAGINA 21 SERVIZI A PAGINA 5 ALLE 14.15 Sottorete Il grande volley con la Cacciatori VELLUZZI A PAGINA 20 COCCHI, CRIVELLI, MARIANANTONI, MARTUCCI E COMMENTO DI VALENTI COPPA DAVIS L’Italtennis in Kazakistan non può fallire Domani i primi singolari Un inserto di 4 pagine al centro del giornale

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 giovedì 5 marzo 2015 anno 119 - numero 54 euro 1,409

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ilano

STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Colantuono esoneratoe sarà sentito a CremonaL’Atalanta in mano a RejaCENITI, SPINI A PAGINA 16

2 Gomis sviene in campo nel match col TottenhamPaura, però si riprende BOLDRINI A PAGINA 23

3 Marc Gasol oltre l’NbaE’ lui l’Europlayer 2014 «Ma non mi sento il n.1»LOPES PEGNA A PAGINA 31

Formula 1. Marchionne annuncia tagliin bilancio alla Ferrari: «Il prossimo

secondo pilota verrà da Uber»

IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchiw

IARIA ALLE PAGINE 6-7

BILANCI DELLA A I DEBITI VOLANOA 1.715 MILIONI

6

dati in milioni di euroI DEBITI NETTI SERIE A

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

1.350

1.6301.572

1.715

1.550

BERARDINO, CIERI, FROSIO, MALFITANO, G. MONTI PAG. 10-11

NON BASTA KLOSEGABBIADINI-GOLFRENA LA LAZIO

10

Manolo Gabbiadini, 23 anni, realizza la rete dell’1-1 PEGASO

SANZIONE FAIR PLAY

L’Inter deve vendere Così arriverà a Touré

8

BREGA, DALLA VITEALLE PAGINE 8-9

CASO PARMA

Ghirardi è indagato: bancarotta fraudolenta

19

CATAPANO, SCHIANCHIA PAGINA 19

STASERA JUVE-FIORENTINA

Allegri punta al doublee ripresenta Pogba

Montella con Gomez

12

CECERE, DELLA VALLE, SARDELLI, TOSIALLE PAGINE 12-13

Da sinistra Paul Pogba, 21 anni e Mario Gomez, 29 anni

L’ANALISI di Massimo Cecchini

21

ROMA, MACCHE’ FALLIMENTO!La natura insegna che conoscere il proprio habitat è il modo migliore per cercaredi sopravvivere. Per questo non siamo rimasti sorpresi quando un dirigente della Roma rivelò a un nuovo acquisto: «Sappi che con questa maglia è come se giocassi con 50 chili addosso» L'ARTICOLO A PAGINA 21

VETTELLA ROSSANEGLIOCCHI

INTERVISTA DI PINO ALLIEVI ALLE PAGINE 2-3

Con un secondo tempo di grande personalità, il Napoli di Benitez impone l’1-1 nella prima semifinale

Il dato riferito alla stagione 2013-14 Troppe società devono ricorrere al credito contro le crisi di liquidità

L’INCHIESTA COPPA ITALIA

Il tedesco si confessa: «La Ferrari è un sogno, gSchumi me lo aveva detto. Convinto da una

telefonata di Marchionne. Fosse rimasto Alonso? Sono contento che ci sia Raikkonen»

IN

TERVISTA

E S C L U S I VA

IL GP D’ITALIA A RISCHIO DAL 2017

Salvate la leggenda MonzaLa Regione Lombardia stoppata in Parlamento: «Vogliono il Mugello»

di Andrea CremonesiMonza è come San Siro. Riuscite a immaginare un campionato di serie A senza partite nella Scala del calcio?Ecco questa Formula 1 che fatica a mettere insiemeventi macchine, che soffre una costante emorragia di sponsor,rischia dal 2017 di rinunciare alla pista più antica tra quelle del calendario iridato.L'ARTICOLO A PAGINA 21

SERVIZI A PAGINA 5

ALLE 14.15Sottorete

Il grande volleycon la Cacciatori

VELLUZZI A PAGINA 20 COCCHI, CRIVELLI, MARIANANTONI, MARTUCCI E COMMENTO DI VALENTI

COPPA DAVISL’Italtennis

in Kazakistan non può fallireDomani i primi singolari

Un inserto di 4 pagineal centro del giornale

Page 2: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

2

A TU PER TU CON...

PRIMO CONTATTOCAVALLINO MON AMOUR

L’APPROCCIO CON MARANELLO?

TANTO TEMPO FA,AVEVO 13 ANNI!

Vettel«LA FERRARI È UN SOGNO

SCHUMI ME L’AVEVA DETTO»

MANAGER, NO GRAZIE?PILOTA TUTTOFARE

I CONTRATTI LI FACCIO DA SOLO.

E NE DISCUTOCON LA FIDANZATA

I RAPPORTI CON FERNANDO E L’AMICIZIA CON KIMI

FOSSE RIMASTO ALONSO? SONOCONTENTO CHE

CI SIA RAIKKONEN

L’INTERVISTA di PINO ALLIEVI

La sorpresa viene alla fine. Quando,dopo l’ultimo sorso di acqua mineralenon gasata, Sebastian Vettel porge lamano e dice: «Grazie, ci vediamo pre-sto» in un italiano perfetto, senza al-

cuna inflessione. Ma come, parla già la lin-gua? Sorride: «Capisco bene, però non abba-stanza per rispondere nelle interviste». E’ ilsegno di come il quattro volte campione delmondo si sia immerso nell’avventura Ferraricon entusiasmo, umiltà, voglia di integrarsisubito. Lo ha fatto anche in altri modi. Leg-gendosi ad esempio libri e riviste riguardantila leggenda di Maranello, perché Vettel amala storia e si era comprato una Ferrari in anninon sospetti, prima che arrivasse la propostad’ingaggio. Intelligente, curioso e anche ge-nuinamente ironico e simpatico, Sebastianha deciso di ricominciare da zero, con unarossa reduce da tante stagioni amare, comese i suoi quattro titoli mondiali appartenesse-ro a un’altra vita. Malgrado non sia così, la

sua vera carriera parte in qualche modo dallaFerrari. Proprio come – alla stessa età di 27anni – decise di fare Michael Schumacher ilquale, con due allori iridati sul petto, sposò lacausa del Cavallino che non vinceva un titoloda 18 anni. Schumi si portò tutta la Benettona Maranello, Vettel è arrivato da solo, deci-dendo in prima persona i dettagli dell’accor-do economico, i limiti, le libertà, le clausoleper restare o andare. Nel panorama surrealedi una F.1 in cui i piloti viaggiano col managerappiccicato per farsi reggere la borsa e luci-dare il casco, lui è l’eccezione felice. Non ha enon desidera affatto un agente: con Monteze-molo e Marchionne ha parlato direttamente.Già questo lo definisce. Poi c’è tanto altro, ov-viamente, perché 4 Mondiali con 39 vittorienon arrivano certo per caso. Ma invece diadagiarsi sul passato ha invece voluto rimet-tersi in discussione in un’avventura altamen-te rischiosa. Perché, poniamo caso, se KimiRaikkonen che lo scorso anno venne surclas-sato da Fernando Alonso dovesse stargli da-vanti, sarebbe un colpo alla sua reputazione.Vettel non teme questa eventualità e invecepensa in grande: la Red Bull gli ha dato il ri-conoscimento sportivo, in Ferrari cerca laconsacrazione nella storia. Quella che non haavuto Alonso, perché la Ferrari esalta o di-strugge senza alcuna via di mezzo.

Sebastian, ci racconta i retroscena dei suoi contatti con la Ferrari?«E’ una vicenda che comincia da lontano.Avevo 13 anni, era il 2003, quando riuscii aentrare nel box della Ferrari al Nürburgring.Mi ritrovai lì perché correvo nella Formula Bmw. Non conoscevo nessuno salvo Michael.Poi, arrivato alla Toro Rosso ho cominciato asalutare Stefano Domenicali e i tecnici Ferra-ri che curavano il mio motore. Con Domeni-cali, a partire dal 2008 quando ero in RedBull, ho discusso di tanto in tanto di quelloche poteva essere un mio potenziale futuro inFerrari. Nel 2010 un altro approccio, ma sem-pre senza cose per iscritto. Nell’inverno fra il2012 e 2013 sono persino andato in segreto aMaranello a incontrare Montezemolo e con-versare sullo stesso argomento».

Finché?«Finché a metà dello scorso anno, quandoDomenicali non c’era più e i contatti conti-nuavano, ho incontrato Marco Mattiacci e hodi nuovo parlato con Montezemolo. Ma an-che Montezemolo e Mattiacci a un certo pun-to sono usciti di scena. La trattativa è andatacomunque avanti e ho chiesto un parere a Sa-bine Kehm, la manager di Schumacher. Pur-troppo non ho potuto parlare con Micha-el…».

Neppure in passato era riuscito a chiedergliqualcosa della Ferrari?«Oh, sì! Tempo fa gli raccontai della possibili-tà che mi offriva Stefano Domenicali. Gli dissiche mi sentivo onorato e lui commentò che seavessi accettato avrei trovato una bella atmo-sfera e un grande entusiasmo a Maranello.Mi sembrò un sogno. Oggi sono felice di esse-re dentro quel sogno».

E con Marchionne?«Mi ha telefonato dicendomi che sarebbe sta-to felice se fossimo riusciti a far qualcosa in-sieme. Gli ho chiesto come si fosse procuratoil mio numero di cellulare, si è messo a ridere.Il suo è stato un messaggio chiarissimo: laFerrari mi voleva. Ed era il passo che alla finedesideravo anch’io».

Lei ha detto che le sarebbe piaciuto conoscereEnzo Ferrari, perché?«Perché aveva una visione e l’ha concretizza-ta. Credo sia stato un uomo duro, formidabilenel creare un’azienda e un movimento di pas-sione legato alle corse. Il che ne ha fatto un

Sebastian Vettel appoggiato allamonoposto discute col proprio tecnico di pista Riccardo Adami (sinistra) e il progettista Simone Resta

Formula 1RVerso il primo GP

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

3GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

no ha sbattuto con la Porsche mi sono subitopreoccupato di mandargli un messaggio persapere delle sue condizioni e lui mi ha rispo-sto che stava bene nonostante il forte impat-to. Potremmo persino pranzare insieme…».

Non si fa che parlare del suo felice rapportocon Raikkonen: lo dice lei, lo ribadisce la Fer-rari. Da che cosa nasce tanta armonia?«Ci siamo incontrati qualche volta in Svizzeradove viviamo entrambi. Mi ha colpito il fattoche mi abbia rispettato sin dal primo momen-to in cui ho messo piede in F.1 e non ero nes-

suno. Col tempo non è cam-biato. Neppure con me parlamolto, ma è uno che si espri-me in modo diretto, come delresto faccio io. Se avremo deiproblemi li affronteremo».

Le sarebbe piaciuto essere ilcompagno di Alonso in Ferra-ri?«Mmmm! Sono molto felicedi correre con Kimi…».

E’ religioso?«Sì, protestante».

E’ superstizioso?«Anche».

Dopo 4 titoli mondiali c’è qual-cosa delle corse che ancoranon ha capito?«Esistono tante aree per mesulle quali migliorare. Stosempre con gli occhi aperti:guardo, vedo, sono pronto adadeguarmi».

Chi vincerà secondo lei il pri-mo gran premio del 2015 inAustralia?«I favoriti sono due, i pilotidella Mercedes: Hamilton eRosberg».

E per il Mondiale?«Cinquanta e cinquanta an-cora loro. Lo scorso anno nonmi aspettavo affatto un NicoRosberg così forte, special-mente nelle qualifiche. In ga-ra poi è stato quasi sempre vi-cinissimo a Lewis Hamilton.Restano sempre loro gli uo-mini da battere».

Immaginava una Ferrari cosìconvincente nelle prove pre-campionato?«E’ difficile dire adesso quan-to siamo forti noi. Bisognaavere pazienza. Ma la mac-

china va senz’altro bene, io e Kimi siamo con-tenti. La Ferrari è una squadra con tanta gen-te che se n’è andata e altrettanta che è suben-trata. Serve tempo per amalgamarsi ma pri-ma o poi arriveremo».

Quanto tempo?«Spero il meno possibile. Se sarà quest’annonon ci tireremo affatto indietro dicendo chestavamo aspettando l’anno 2016!».

Lei è sincero nelle interviste?«Io non sono uno abituato a dire bugie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

se. Poi 4 anni fa ho traslocato».

Che auto ci sono nel suo garage?«Ho una vecchia Fiat 500 rossa con le porteche si aprono a ventaglio, una Ferrari 430 ac-quistata anni fa e poi, da quando sono a Ma-ranello, dispongo anche di una Maserati euna Jeep. Possiedo inoltre un pulminoVolkswagen d’epoca, una Corvette C1 del1958, una moto Bmw R90…».

La prima volta che è stato in Italia?«Ero un ragazzino. D’inverno, invece di scia-re, venivo in Italia ad allenar-mi col kart: Jesolo, Lonato,Desenzano, Tivoli».

Come immaginava la Ferraridal di fuori?«Rossa! Scherzo. Quando anovembre scorso ci sono sta-to per la prima volta in visitaho visto un team modernocon un grandissimo poten-ziale. Il modo di operare, ri-spetto alla Red Bull, è diver-so, ma non di tanto, gli ob-biettivi sono gli stessi: vince-re».

Lei ha conquistato 4 titoli con le macchine progettate dalgenio Newey. Che influenzaha avuto Adrian nella sua car-riera?«Un uomo chiave. Dopo il2008, con le nuove regole ela RB5, è arrivata la svolta esono cominciati i Mondiali.Un ingegnere di intuizioni,un leader capace di mettereassieme la gente giusta dan-do la direzione».

Le ha mai raccontato delledue concrete offerte, rifiuta-te, che ha avuto dalla Ferrari?«Stranamente no…».

Perché Alonso e Hamilton l’hanno punzecchiata quando lei vinceva a raffica, quasi fos-sero gelosi? Alonso disse: vo-glio vedere Vettel quandoavrà una vettura meno com-petitiva…«Davvero lo hanno fatto?Non lo sapevo. Non seguomolto quello che dicono su dime, non me ne curo. Comereplica, posso dire che rispet-to entrambi…».

Con Mark Webber, per anni suo compagno di squadra, ha avuto un rapporto che si può definire diffici-le…«Non lo definirei proprio difficile. Ci siamosempre rispettati e, come coppia, abbiamoportato risultati alla Red Bull, forti del fattoche entrambi siamo grandi lavoratori e ab-biamo un modo simile di guidare. Dal latopersonale è stato diverso: abbiamo avuto problemi in corsa tra noi, degli incidenti chenon dovevano succedere e invece si sono veri-ficati, come in Turchia 2010 e Malesia 2013.Episodi che non hanno aiutato. Oggi non so-no il miglior amico di Mark e neppure lui lo èper me, ma ci parliamo. Quando lo scorso an-

CONTENUTOPREMIUM

L'IDENTIKIT

SEBASTIANVETTELNATO IL 3 LUGLIO 1987A HEPPENHEIM (GER)RUOLO PILOTA DELLA FERRARI

Dopo le esperienze nei kart, in F.3, F.Bmw tedesca e F.Renault 3.5, debutta in F.1 nel 2007 su una Bmw, nel GP Usa a Indy, dove sostituisce l’infortunato Kubica, chiudendo 8°.

GLORIA A MONZADisputa gli ultimi 7 GP del 2007 con la Toro Rosso. A Monza 2008 fa la pole e vince il gran premio: a 21 anni e 73 giorni segna un record di precocità.

POKER IRIDATONel 2009 passa alla Red Bull, con cui vince 4 Mondiali (2010, ‘11, ‘12 e ‘13) e 38 gare.

AUSTRALIA IL 15Il Mondiale inizia il 15 marzo con il GP Australia a Melbourne. Tutto in diretta su Sky, differite Rai. La Pirelli porterà mescole medie e soft. Questi gli orari italiani (-10 ore rispetto a Melbourne).

VENERDÌ 13 MARZOPrime libere dalle 2.30 alle 4; seconde libere dalle 6.30 alle 8.

SABATO 14 MARZOTerze libere dalle 4 alle 5; qualifiche alle 7.

DOMENICA 15 MARZOIl via della gara è previsto alle 6.

PROSSIME MESCOLE La Pirelli ha comunicato anche le mescole per i GP Malesia (medie e hard), Cina (medie e soft) e Bahrain (medie e soft).

IL TEDESCO SI CONFESSA: «FOLGORATO DAL MITO DI ENZO FERRARI: NON SAPEVO CHE MARCHIONNE FOSSE MIOVICINO DI CASA E IL TITOLO...»

costruttore diverso dagli altri. Enzo Ferrari inItalia è cultura».

Come ha imparato a fare il manager di se stes-so? Da chi accetta i consigli?«Chiariamo: io discuto sempre da solo e fissoi termini, poi ho un legale che mette per iscrit-to le cose. Ho fatto così in tutte le squadre. Maovviamente discuto delle mie scelte con la persona che mi è più vicina, la mia fidanzata.Con lei ho parlato a lungo del passaggio inFerrari. L’ho fatto pure con i miei genitori econ qualche amico intimo. Nella mia carriera,mio papà è stato fondamentale».

Gli ha mai fatto un regalo?«Vuole chiedermi se gli ho regalato una Fer-rari? Sì, gliel’ho regalata. Ma credo che il re-galo più bello per i miei genitori sia il tempoche cerco di trascorrere con loro nonostanteimpegni, viaggi e tutto il resto».

Sapeva che, quando abitava vicino a Zug, avevaun vicino di casa di nome Sergio Marchionne?«Mi avevano detto che c’era un dirigente del-la Fiat nei dintorni, non immaginavo chi fos-

Bianco con una striscia che ricorda i colori della bandiera tedesca e nella parte posteriore il Cavallino: ecco il nuovo casco di Seb

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4 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

cabile segnale a Ecclestone: di-mostrare che il sistema Italiatiene davvero alla F.1. Anche seper contro mettere sul piatto ri-sorse pubbliche rischia di sca-tenare l’appetito finanziario diMister E che infatti ha già mani-festato l’intenzione di voler eli-minare i «privilegi» (leggi scon-to rispetto agli altri GP euro-pei) che aveva sinora concessoa Monza per la sua storicità.

REAZIONI Ov-viamente si è su-bito scatenata lapolemica politi-ca. «Sono moltodeluso — hacommentato ilpresidente regio-nale RobertoMaroni —, quan-to è accaduto èincomprensibilee vanifica la ri-qualif icazionedel Parco. Tutto

ciò fa pensare che qualcuno stialavorando per portare il GP alMugello». L’assessore all’ExpoFabrizio Sala è stato pure piùdiretto: «Renzi dica chiaramen-te qual è il problema: non vuolepiù il GP d’Italia o semplice-mente non lo vuole a Monza?».Alle accuse della giunta di cen-trodestra, ha replicato il depu-tato del Pd Roberto Rampi au-tore di un emendamento chechiede «di azzerare l’impostaimmobiliare sui passaggi pro-prietà a costo zero tra enti pub-blici che, nel caso di Monza,grazie all’ingresso nella pro-prietà del Parco della Regione,agevolerà iniziative e investi-menti a sostegno del Parco edell’Autodromo». «Ma qualebocciatura? Che cosa c’entra

Andrea Cremonesi

U n altro no. L’emenda-mento che avrebbe do-vuto consentire alla Re-

gione Lombardia di investire20 milioni di euro nell’Autodro-mo Nazionale di Monza (maanche nella gestione di VillaReale e Parco) senza pagare letasse è stato di nuovo affossatodalle commissioni parlamenta-ri, dopo esseremigrato dallaLegge di Stabili-tà, al decretoMille Prorogheper approdarealla fine nel De-creto sulle Ban-che Popolari,chiamato pureI n v e s t i m e n tCompact. Stavol-ta la luce rossadella inammissi-bilità è stata ac-cesa dalla Commissione Finan-za e Attività produttive dellaCamera. Un colpo a sorpresa,dicono ambienti dell’Aci, per-ché la norma, riscritta, avevaottenuto un consenso trasver-sale.

STOP Un brutto colpo per l’au-todromo alle prese con il rinno-vo del contratto per mantenereil GP di F.1 a Monza anche dopoil 2016. Intendiamoci: i 20 mi-lioni, da dividere con Parco eVilla Reale, a fronte di un con-tratto quadriennale, che preve-de un esborso complessivo 4volte superiore, non risolve ilproblema di trovare la liquiditànecessaria per pagare la Fom (ei team), ma il sì del Parlamentoavrebbe mandato un inequivo-

Salva Monza: altro stop. Ora è allarme1 La Regione Lombardia: «Renzi vuole il GP al Mugello?». La replica da Roma: «Il Governo si sta muovendo»

IL TEMPIO DELLA VELOCITÀ

N

Lesmo 2Lesmo 1

Seconda variante

Prima variante

Serraglio

Curva grande

Parabolica

Ascari

Lunghezza 5.793 m

Giri 53

km306,720

Senso di marcia orario

DATI CIRCUITO

Curve 11a sinistra4

a destra7

GDS

BEI TEMPILa partenza del GP d’Italia 2011:

vincerà Sebastian Vettel AFP

Emendamento inammissibile: sarà più dura trattare con Ecclestone

Sticchi Damiani (Aci)«Rischiamo come la Germania di perdere il gran premio»

LA SITUAZIONE

Renzi? — si domanda Rampi— La volontà politica del go-verno e della maggioranza a so-stegno della proposta è chiara.Il governo si è speso e si staspendendo ma esistono delleregole e gli interventi si fannonel loro rispetto». Dunque l’ul-tima parola non è ancora dettae già oggi ci potrebbero esserepiacevoli novità.

RISCHIO Tanto più che a unacospirazione pro Mugello noncrede Angelo Sticchi Damiani,presidente dell’Aci (titolare delGP) e tra i vice di Todt alla Fia.«Ho parlato con Renzi e l’im-pressione è che abbia a cuore ilproblema e non ci sia alcunprogetto per il Mugello. Il ri-

schio vero è un altro: quello ditrovarsi in una situazione simi-le a quella della Germania».Che, malgrado la Mercedes iri-data e un Vettel alla Ferrari,non sa ancora se potrà organiz-zare il GP di quest’anno permancanza di fondi.

APPELLO «Non abbiamo piùtempo, ora il governo deve farela sua parte» è l’invocazione diAndrea Dell’Orto, presidentedella Sias, la società che gesti-sce Monza: «Vorrei chiarezzasu questa vicenda che dal 20novembre ad oggi continua arimandare il vero rinnovamen-to dell’autodromo». Ed è pron-to a recarsi a Palazzo Chigi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MOTO3: PRESENTATO IL TEAM SKY VR46

Fenati da titolo, Migno da primi 10E Cremonini canta per Valentino � TAVULLIA (PU) — C’è tutto ciò che serve per puntare in alto: Romano Fenati è un pilota di talento ed esperto, Andrea Migno è veloce e ambizioso, la Ktm è una moto di assoluto livello, Pablo Nieto è un team manager apprezzato. «La squadra Sky VR46 — fa gli onori di casa il proprietario Valentino Rossi — è nata quasi per gioco, ma è un impegno importante. Nel 2014 ci aspettavamo di faticare all’inizio e migliorare alla fine, invece è successo il contrario. Romano deve trovare la costanza, mentre Andrea deve fare esperienza. Io cerco di dare una mano dal punto di vista tecnico. Seguire la gara Moto3 mi rilassa, ma anche serve a farmi entrare nel clima

MotoGP». Fenati non parla di titolo, ma è quello l’obiettivo, Migno sogna di fare come Rossi al debutto: «Finire nei primi 10 in generale». L’inno è di Cesare Cremonini: si chiama «46».

Giovanni Zamagni© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fenati, Nieto, Rossi e Migno

Formula 1RIl caso

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6 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A CONTI FATTIATALANTA

Equilibrio raggiuntocon le operazionidi calciomercato� I conti tornano grazie alle operazioni di mercato: le plusvalenze di 5,7 milioni per Schelotto (Inter), di 4,6 per Peluso e di 2,5 per Barlocco (Juve) sono state decisive per chiudere il bilancio al 31 dicembre 2013 in utile di 10mila euro. La gestione caratteristica, altrimenti, sarebbe stata in perdita: 61 milioni di costi - di cui 34,2 per il personale - e 48,6 di ricavi. L’indebitamento lordo cresce di quasi 10 milioni (da 58,8 a 68,2). Nel corso del 2013il patron Percassi ha dato ossigeno alla macchina nerazzurra: 2,2 milioni versati in capitale. Si legge nella relazione: «È ferma intenzione degli amministratori proseguire nel progetto industriale di profondo riequilibrio della gestione dell’azienda Atalanta».

29,74

6,28,7

Come ogni anno, la Gazzetta pubblica uno studio sui bilanci societari delle squadre di Serie A. I bilanci vengono approvati e resi pubblici solo diversi mesi dopo la fine della stagione sportiva (e alcuni club, come il Milan, posticipa la chiusura dell’esercizio a fine anno solare). Pertanto quest’analisi offre una fotografia del

campionato di Serie A 2013-14. Ecco perché trovate squadre nel frattempo retrocesse in B (Bologna, Catania e Livorno) e non le neopromosse (Cesena, Empoli e Palermo). Nelle schede di ciascuna società, in basso, sono riportati i valori dei ricavi, voce per voce, espressi in milioni di euro.

LA GUIDA

CHIEVO

Le microplusvalenzeregalano profittiC’è l’asset Bottagisio� Il piccolo Chievo resiste mostrando una certa dose di creatività sul mercato. I profitti di 316mila euro sono stati possibili grazie alle plusvalenze, gran parte delle quali di piccolo cabotaggio: 367mila per Anastasi alla Reggiana, 400mila per Carrotta alla Juve Stabia, 750mila per Paiolo al Vicenza, 600mila per Sarzi al Carpi, eccetera, per un totale di 7,7 milioni cui si aggiungono altri 7,9 milioni di proventi da comproprietà. C’è da dire che il monte-stipendi del Chievo è il più basso della Serie A edizione 2013-14: 23,3 milioni. Crescono i debiti con le banche, ma si tratta di debiti virtuosi: l’Istituto per il credito sportivo ha concesso un finanziamento di 3,8 milioni per il centro sportivo di Bottagisio, inaugurato a dicembre.

27,91,8

5,37,3

JUVENTUS

In crescita le speseper rafforzare la rosaExor presta 50 milioni� Da -95,4 a -48,7 a -15,9 a -6,7 milioni. La Juve si è risanata continuando a potenziare la rosa.Il record dei ricavi nel 2013-14 (280,4 milioni) potrebbe essere ritoccato in questa stagione spingendosi il più avanti possibile in Champions: al momento i proventi europei ammontano a 60 milioni contro i 50 dell’anno scorso. Ma le plusvalenze, in attesa delle comproprietà di giugno, sono calate: da 35 a 12 milioni. Insomma, può darsi che i conti 2014-15 peggiorino: dipenderà molto dal cammino in Champions. Di certo le spese sportive crescono ancora: +6% per gli stipendi e +18% per gli ammortamenti nel primo semestre. Exor ha concesso una linea di credito di 50 milioni utilizzabile fino al 31 dicembre.

15141

68,519,9

BOLOGNA

Saputo ha sanatoil crac e presto daràaltri 20 milioni� Il vecchio Bologna targato Guaraldi aveva chiuso con un rosso di 16 milioni, che si aggiungeva al -4 del 2012-13 e al -6,2 del 2011-12. Gli stipendi (39,1 milioni) si mangiavano quasi tutto il giro d’affari (45,9) con le plusvalenze da 19,5 milioni a cercare di tamponare le falle. Patrimonio netto negativo, retrocessione, corsa contro il tempo per iscriversi alla B facendosi anticipare il paracadute. Poi è arrivato l’italo-canadese Saputo a salvare i rossoblù: 12 milioni di ricapitalizzazione per diventare socio di maggioranza. Il suo impegno non è terminato qui, visto che l’attuale esercizio sarà ancora in deficit: presto verrà convocata un’assemblea per un altro aumento di capitale, superiore ai 20 milioni.

30,14,1

6,25,5

FIORENTINA

Secondo utile di filacon le mega-cessioniE adesso Cuadrado� Cedere gioielli è diventata la specialità a Firenze. Dopo anni trascorsi a pompare denaro nelle casse (200 milioni in totale) per ripianare le perdite, i fratelli Della Valle sono riusciti a registrare utili per due esercizi difila: +1,2 nel 2012 e +1,4 nel 2013, anche se nel bilancio chiuso il 31 dicembre 2013 figurano versamenti soci per 15,1 milioni. Sono state le ricche plusvalenze a rimettere in equilibrio i conti: 22,1 per Jovetic, 9,7 per Ljajic. Stipendi in crescita (da 52,4 a 60,5 milioni) e costi totali che sono inferiori solo alle big Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli. Il bilancio al 31 dicembre 2014 dovrebbe chiudersi in perdita, in assenza di cessioni eccellenti. Ma con Cuadrado a gennaio la Fiorentina è tornata a vendere.

54,89,8

13,110

LAZIO

Lotito torna all’utileIl club paga 9 milionialle società “sorelle”� Dopo la perdita di 5,9 milioni del 2012-13, la Lazio è tornata all’utile (+7) con il taglio degli stipendi (da 64,3 a 52,3) e il ricorso alle plusvalenze (23, di cui 20 per Hernanes all’Inter). Sotto controllo il debito: al 30 giugno 2014 la posizione finanziaria netta era negativa per 16,9 milioni. La Lazio va bene e foraggia addirittura le aziende della galassia Lotito: nel corso del 2013-14 sono stati registrati 8,9 milioni di costi per servizi di vigilanza, manutenzione, mensa, informatica forniti dalle cosiddette parti correlate. La semestrale di questa stagione, tuttavia, si è chiusa in rosso per 11,9 milioni: le spese rimangono stabili, mancano all’appello i proventi di Europa League e le plusvalenze.

56,37,3

12,78,2

Dati in milioni di euroCOMPOSIZIONE DEI RICAVI

compresi quelli delle coppe europeeDIRITTI TV

COMMERCIALE

ALTRO

STADIO

LIVORNO

Toccata e fuga in ASpinelli rimettemano al portafogli� Il bilancio del Livorno al 31 dicembre 2013 copre solo la prima metà della stagione 2013-14 disputata in Serie A. Quanto basta per apprezzare il balzo dei ricavi col passaggio di categoria: da 8,3 a 20,5 milioni, grazie soprattutto ai diritti televisivi. Ma sono quasi raddoppiati gli stipendi (da 6,6 a 11,5) e l’esercizio risulta in rosso per 2,1 milioni, in peggioramento rispetto al deficit di 628 mila euro del 2012. In aumento i debiti verso i fornitori: da 0,6 a 4,3 milioni. Il Livorno non ha evitato la retrocessione in serie B e il presidente Spinelli, che nel corso del 2013 aveva prestato 1,5 milioni alla squadra, ha dovuto ricostituire il capitale sociale, visto il patrimonio netto negativo per 1,8 milioni.

11,31,81,8

5,6

MILAN

Non bastano i tagliSenza Championsinterviene Fininvest� Negli ultimi due esercizi il Milan, a suon di spending review, era riuscito a ridurre drasticamente le perdite: -6,9 milioni nel 2012, -15,7 nel 2013. Stipendi tagliati del 27% tra il 2011 e il 2013, fine della grandeur. Ma l’assenza dalla Champions ha vanificato tutto. Il bilancio al 31 dicembre 2014, che sarà approvato ad aprile, vedrà un deficit attorno ai 50 milioni. Fininvest, dopo aver chiuso per un po’ i rubinetti, ha già dovuto correre ai ripari per ripianare il buco. E in soccorso sono arrivate pure le banche che durante il 2014 hanno concesso due linee di credito da 60 e 36,3 milioni, dopo che al 31 dicembre 2013 la posizione finanziaria netta risultava negativa per 256,4 milioni.

128,728,7

78,318,9

NAPOLI

Ottavo utile di filae zero debiti bancariAl cda 5,5 milioni� Aurelio De Laurentiis è abbonato all’utile: otto di fila e il record azzurro del +20,2 milioni nella scorsa stagione. Grazie agli incassi della Champions (40,2) e soprattutto alla plusvalenza di Cavani al Psg (64,4, in totale 69,4), il Napoli ha potuto alzare sensibilmente l’asticella dei costi per sostenere gli acquisti di Higuain e compagnia: gli stipendi sono passati da 66,9 a 89,2 milioni, gli ammortamenti da 39,5 a 63,3. Il Napoli è una macchina da soldi con un invidiabile patrimonio netto di 72,3 milioni, non vanta debiti con le banche e così De Laurentiis può permettersi di elargire ai membri del cda, da lui stesso presieduto, la bellezza di 5,5 milioni come compenso per il 2013-14.

104,921,6

32,58,6

PARMA

Debiti fuori controlloIl revisore non firmal’ultimo bilancio� Gli ultimi fuochi della gestione Ghirardi sono raccontati dal bilancio al 30 giugno 2014, approvato in extremis a fine dicembre e non certificato dai revisori di Audirevi per i dubbi sulla continuità aziendale. L’esercizio 2013-14 si è chiuso con un rosso di 13,7 milioni. Dopo la cessione del marchio dell’anno prima, utile per rimandare l’ora della ricapitalizzazione, si è fatto ancora ricorso in misura sfrenataal calciomercato: ben 47,5 milioni di plusvalenze, di cui 8,1 per Crisetig. Equilibrio contabile fuori controllo con uscite (108,3) doppie rispetto alle entrate (55,6). E debiti galoppanti: quelli lordi sono schizzati dai 16,1 milioni del 2006-07 ai 197,4 del 2013-14, che diventano 96,5 al netto dei crediti.

37,24,1

6,97,4

Crac Serie ALA CASSA PIANGEE I DEBITI SALGONODA 1,6 A 1,7 MILIARDICOSÌ NELL’ULTIMO DECENNIO

04-05Stagioni 05-06 06-07 07-08 08-09 09-10 10-11 11-12 12-13 13-14

-500

0

500

1.000

1.500

Dati in milioni di euro

1.219

-176-64

-148 -198 -193-307 -292

-203 -186-210

1.277

1.064

1.4211.494

1.575 1.628 1.6401.772 1.754

*Il fatturato degli anni precedenti al 2010/11 è stato ricalcolato sottraendo i costi della mutualitàinterna alla Serie A per rendere il confronto omogeneo. Con la vendita centralizzatadei diritti tv, infatti, i club non riconoscono più alle squadre ospiti una percentuale degli incassi

FATTURATO RISULTATO NETTO

GDS

L’ANALISIdi MARCO IARIAtwitter@marcoiaria1

N on ci sono più soldi. Unacontraddizione in ter-mini per un’industria –

questo pretende di essere la Se-rie A – che fattura 1,7 miliardidi euro e che, come tutto il cal-cio globale d’élite, è riuscita adevitare la recessione che hacolpito altri pezzi dell’econo-mia. Eppure non ci sono piùsoldi. Perché il livello dei costi,escludendo le plusvalenzespesso utilizzate come giochi-no contabile, rimane insosteni-bile e si comprime a fatica. Edallora ecco che galoppano lepassività. I debiti, al netto deicrediti, sono in costante cresci-ta: 1.715 milioni di euro nel2013-14, oltre un centinaio inpiù in dodici mesi (1572 milio-ni nel 2012-13) e un incremen-to del 27% in cinque anni(1.350 milioni nel 2009-10). Èquesto il dato più allarmantedell’inchiesta annuale della

Gazzetta sui bilanci delle socie-tà del massimo campionato,relativi alla scorsa stagione.

TENSIONI LIQUIDE Il caso Par-ma è la punta di un iceberg.Non significa che le altre 19squadre siano a un passo dalfallimento. Questo assoluta-mente no. Ma vuol dire che intante, in troppe attraversano lecosiddette tensioni di liquiditàche solamente col ricorso alcredito si riescono ad arginare.Basti guardare anche al patri-monio netto aggregato dellaSerie A: 213 milioni, pochinirispetto alle dimensioni del bu-siness pallonaro. Le difficoltàdi diverse aziende hanno ridot-to i margini di intervento deiproprietari: tra versamenti inconto capitale e prestiti, nel2013-14 i soci hanno immesso222 milioni nelle casse deiclub, 60 in meno dell’anno pri-ma. L’azionista non intervie-ne? Allora è pronta la banca,soprattutto l’istituto di facto-ring, ben contento di prestaredenaro in cambio della cessio-ne di contratti futuri per tv e

NEL 2013-14 FATTURATO E COSTI IN LEGGERO CALO, DEFICIT DI 186 MILIONIRISTAGNANO I RICAVI COMMERCIALI E DA STADIO, DIPENDENZA DALLE TV

Serie ARL’inchiesta

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

7GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CONTENUTOPREMIUM

ROMA

Costi in aumentoma la Championsridurrà il rosso� Le ambizioni hanno un costo. Lo sa bene la Roma che, in attesa dei quattrini della Champions, ha chiuso il bilancio 2013-14 con un disavanzo di 38,8 milioni, nonostante i 51,7 milioni di plusvalenze al netto delle minusvalenze (27,5 per Marquinhos, 15,3 per Lamela). Gli stipendi sono cresciuti del 14%: ormai, con 107,6 milioni, sono quasi al livello dell’Inter (117,3). E anche nel semestre di questa stagione il costo del personale è aumentato di un ulteriore 18%. Ma sono stati conteggiati i 49,2 milioni della Champions e i 25,1 delle plusvalenze chiudendo i primi sei mesi in attivo di 8,6 milioni. L’esercizio al 30 giugno 2015 è previsto ancora in rosso, ma con un «sostanziale miglioramento» sul 2013-14.

68,723,4

21,517,9

SAMPDORIA

Quanti soldi spesida Garrone primadi cedere a Ferrero� Ci si chiede perché Garrone abbia ceduto a condizioni estremamente favorevoli la Sampdoria a Ferrero. La risposta sta nei deficit di bilancio accumulati dai blucerchiati. Dopo i 38,1 milioni persi a causa della retrocessione in B, l’esercizio al 31 dicembre 2013 si è chiuso ancora in rosso, seppur inferiore:13,4 milioni. Praticamente la cifra versata in conto capitale (13,7 milioni) dall’ex controllante San Quirico nel corso del 2013. La famiglia Garrone ha garantito la continuità aziendale fino alla fine iniettando ulteriore denaro nelle casse della squadra prima della girata delle azioni a Ferrero nel giugno 2014. Nel 2013 il costo del personale (47 milioni) è stato addirittura superiore al fatturato (43,6).

32,94,23,62,9

SASSUOLO

Squinzi il mecenate:nel 2014 ha staccatoassegni da 14,5 milioni� Nell’era del tramonto del mecenatismo milanese resiste quello di provincia. Il Sassuolo è una piccola ma ha le spalle coperte da Giorgio Squinzi. Nell’esercizio al 31 dicembre 2013 la controllante Mapei ha staccatoun assegno di 15,5 milioni per la sponsorizzazione delle maglie e dello stadio. E non è finita qui. La semestrale 2014 chiusa in rosso di 12,6 milioni ha spinto l’azionista a versare 9,5 milioni per il ripianamento delle perdite e a ricostituire il capitale sociale a 5 milioni: in tutto 14,5 milioni. D’altronde, gli investimenti per potenziare la rosa non si sono fatti mancare, con il conseguente raddoppio alle voci stipendi e ammortamenti già nel 2013 e un ulteriore carico nel bilancio 2014 ancora da approvare.

10,51,6

17,52,9

TORINO

Cairo ha trovatola formula giustaNel 2014 altri profitti� Nel 2013 Urbano Cairo, dopo aver versato 60 milioni dal suo insediamento a Torino, ha festeggiato il primo bilancio in utile nel calcio: +1 milioni contro il -11 di dodici mesi prima. La svolta positiva è arrivata con le plusvalenze, in una gestione in cuigli stipendi restano sotto il livello di guardia (59% del fatturato). La cessione di Ogbonna alla Juventus per 13 milioni ha aperto le danze, la scorsa estate è stata la volta dei gioielli Immobile e Cerci. Ulteriori guadagni che hanno consentito di far quadrare i conti anche nell’esercizio 2014, che deve ancora essere approvato e che quasi sicuramente chiuderà in attivo. L’equilibrio contabile si è sposato con i risultati, come dimostrano le imprese in Europa League.

34,95,26,6

4,2

UDINESE

Meno plusvalenzee comproprietà:così si va in perdita� Dopo tre utili di fila l’Udinese rivede il rosso. Il 2013-14 si è chiuso in perdita di 12,1 milioni. La regina del trading di calciatori questa volta ha dovuto fare i conticon la risoluzione anticipata delle comproprietà (c’è tempo fino a giugno) che hanno comportato oneri per 15,5 milioni e con il netto calo delle plusvalenze (27,9 milioni, erano 87,2 nel 2012-13).La gestione caratteristica è in linea col passato: sono diminuiti i ricavi di 10 milioni per la mancata partecipazione alle coppe europee, sono calati allo stesso tempo i costi per i minori ammortamenti. Una curiosità tra le spese: 8,9 milioni a favore del Watford. Il patrimonio netto resta consistente (52,4 milioni) in virtù dei profitti accantonati in questi anni.

36,63,55

10,9

VERONA

Ritorno in Serie Acon +5,3 milioniIturbe dà nuove gioie� Il ritorno in Serie A è stato celebrato anche fuori dal campo, grazie ai 5,3 milioni di profitti, determinati dalla cessione del marchio (16 milioni) e dalle plusvalenze (10,2, di cui 9 per Jorginho). Gestione oculata, quella del Verona, con gli stipendi al 67% del fatturato e la continua valorizzazione di talenti. Negli ultimi mesi dello scorso esercizio la controllante HV7 ha erogato un’anticipazione finanziaria di 14 milioni per riscattare Iturbe (dal Porto) cedendolo poi alla Roma con una plusvalenza che permetterà di chiudere in equilibrio anche il bilancio relativo al 2014-15: in estate le operazioni di mercato hanno fatto registrare cessioni per 34,6 milioni e acquisti per 13,3.

275,3

3,67,5

CAGLIARI

Cellino ha lasciatoi conti in ordineDividendo in tasca� L’ultima stagione di Massimo Cellino alla guida del Cagliari si è chiusa in pareggio: 437mila euro di perdita, per la precisione. Ma se una mano al risultato d’esercizio l’ha data l’indennizzo di 6 milioni da Infront per il recesso del contratto da advisor commerciale, l’indice più importante è il rapporto tra stipendi e fatturato: 57%. Costi sotto controllo, insomma. Prima di andare via e di tentare l’infelice avventura in Inghilterra con il Leeds, Cellino si è regalato un dividendo di 9,5 milioni frutto degli utili accantonati in precedenza: il patrimonio netto è così sceso da 29 a 19,1 milioni. A giugno si è insediato Tommaso Giulini, che punta a una crescita sostenibile: la salvezza in A è cruciale per il piano di equilibrio contabile.

30,10,9

4,96,6

GENOA

Stop al supermarketIn questa stagione15 milioni da Preziosi� Il Genoa aveva esagerato sul mercato: plusvalenze (e minusvalenze) da capogiro, ingaggi alle stelle, rosa extralarge e i costi a doppiare i ricavi. Un quadro insostenibile al quale Enrico Preziosi ha iniziato a porre rimedio, anche perché la Fingiochi ha dovuto fare i conti con la crisi. I primi frutti della spending review si sono notati nel secondo semestre 2013 con una riduzione del 20% delle spese per il personale e sono proseguiti nel 2014. L’utile del 2013 è stato condizionato dalla plusvalenza di 27,5 milioni per la cessione del marchio. Il processo di risanamento è stato avviato ma ci vuole ancora tempo, tant’è che il patron rossoblù in questa stagione ha versato 15 milioni per assicurare la continuità aziendale.

29,63,96,5

17,2

CATANIA

Crollo retrocessioneE il mutuo da pagareper il centro sportivo� Sette stagioni di fila in utile e l’impercettibile perdita di 9.553 euro nel 2013-14: il Catania di Serie A ha saputo coniugare performance sportive ed economiche, fino alla retrocessione dell’anno scorso che ora rischia di vanificare tutto, visti anche i chiari di luna di questo campionato di B. Il presidente Pulvirenti, tra l’altro, ha sul groppone il mutuo con l’Istituto per il credito sportivo concesso per il bellissimo centro Torre del Grifo Village: al 30 giugno 2014 restavano da pagare ancora 23,4 milioni. Richiamo dei revisori dei conti: l’Agenzia delle Entrate ha notificato avvisi di accertamento da 4,6 milioni per tasse sulle plusvalenze, ma la società è sicura che «da tali contenzioni non scaturiranno passività».

30,235,2

2,5

INTER

Spese insostenibilicon queste entrateLa sfida di Thohir� Il rosso da 102,4 milioni nella stagione del trapasso epocale – da Moratti e Thohir – rende l’idea di quale montagna debba scalare l’Inter sulla via del risanamento. L’imprenditore indonesiano ha predisposto un piano quinquennale gettandole basi per una rivoluzione manageriale e una internazionalizzazione del brand, ma il ritorno in Champions risulta imprescindibile per poter avviare un circolo virtuoso. Il bilancio nerazzurro, infatti, presenta uscite insostenibili in rapporto alle entrate: 265,1 milioni le prime, 167,5 le seconde. In assenza di un balzo dei proventi, solo le cessioni di una o più stelle (nel 2013-14 le plusvalenze nette erano appena 6,4 milioni) potrebbero mitigare il deficit.

83,621,6

43,518,8

sponsorizzazioni: erano 977 imilioni di debiti bancari nel2012-13, sono diventati 1056nel 2013-14. Inter e Roma, perrisanarsi, hanno internaziona-lizzato il debito creando socie-tà ad hoc contenenti tutti i benipregiati e affidandosi a Gold-man Sachs: 230 milioni ai ne-razzurri (che stanno discuten-do l’emissione di un bond), 175per i giallorossi. Beninteso, laleva del debito non è depreca-bile di per sé. La azionano tuttele aziende, anche quelle sane.Ma va rapportata ai flussi dicassa e deve servire per investi-menti in grado di dare sviluppodentro e fuori dal campo.

VALORE ZERO Il passivo delcalcio italiano è così elevatoche, in alcuni casi, le societàvengono messe in vendita edacquistate a debito, con valuta-zione minima delle azioni insé, di sicuro inferiore alle atte-se che una squadra, un brandsuscitano: si pensi alla Romache UniCredit ha ceduto a con-dizioni di certo non sfavorevolia Pallotta e soci, si pensi all’In-

ter che la cordata di Thohir harilevato con un aumento di ca-pitale di 75 milioni, si pensi al-la Sampdoria che Ferrero ha ri-cevuto da Garrone a costo zeroe con provvidenziali iniezionidell’ex patron.

SQUILIBRIO Le preoccupazio-ni sulla Serie A sono legate pro-prio alla capacità di ripagare idebiti con le risorse proprie,come dimostra il Parma. An-che perché la gestione econo-mica, in generale, non miglio-ra. Rispetto al 2012-13, i datifondamentali non subisconovariazioni rilevanti. Il fatturatodiminuisce leggermente (da1.772 a 1.754 milioni) così co-me i costi (da 2.365 a 2.333milioni), continuano a cresce-re le plusvalenze al netto delleminusvalenze (da 409 a 432 milioni) e il risultato netto ag-gregato è negativo per 186 mi-lioni. Un po’ meglio rispetto al-203 dell’anno prima ma pursempre in rosso. Dodici squa-dre su venti sono in deficit: lepiù profittevoli Napoli (+20,2milioni), Lazio (+7,1) e Verona

I BILANCI AI RAGGI X

Le cifre, espresse in milioni di euro, sono relative ai bilanci chiusi al 30 giugno 2014, tranne che per Atalanta, Fiorentina, Genoa, Livorno, Milan, Sampdoria, Sassuolo e Torino (chiusura al 31 dicembre 2013). I ricavi e i costi sono al netto delle plusvalenze e delle minusvalenze per la cessione dei calciatori. I costi di Juventus, Lazio e Roma sono ricalcolati con ammortamenti (relativi, per esempio, alla campagna acquisti), svalutazioni e accantonamenti, per uniformarli a quelli delle altre società.La voce plus-minusvalenze è il saldo tra le plusvalenze e le minusvalenze da cessione calciatori. I debiti netti sono la differenza tra debiti e crediti

Atalanta

Bologna

Cagliari

Catania

Chievo

Fiorentina

Genoa

Inter

Juventus

Lazio

Livorno

Milan

Napoli

Parma

Roma

Sampdoria

Sassuolo

Torino

Udinese

Verona

48,6

45,9

42,5

40,9

42,3

87,7

57,2

167,5

280,4

84,5

20,5

254,6

167,6

55,6

131,5

43,6

32,5

50,9

56

43,4

SERIE A 2013-14 Ricavi CostiPlus-minus-

valenzeRisultato netto

61

72,5

49,8

53,1

52,1

118,4

114,9

265,1

306,8

98,4

22,8

277,9

201,5

108,3

211,3

80,5

39,8

56,4

88,5

54

2012-13

-2,2-4-1

+0,1+1,5+1,2

-14,8-82,7-15,9-5,9in B

-6,9+8,1-3,2

-40,1-38,1in B

-11+32,3

in B

14,6

19,5

2,3

10,9

7

31,3

23

6,4

35,3

23

0,2

23,4

67,7

44,1

51,7

22,6

8,4

12,8

17,9

10,2

Debitinetti

44,4

40,9

27,2

39,8

48,3

21,4

127,8

360,5

238,3

98,3

9,9

244,4

36,9

96,5

158,8

37,5

29,2

19,4

21,7

13,8

Patrimonionetto

5

-6,7

19,1

29,1

3,3

92,2

2,3

3,2

42,6

15,7

-1,8

-66,9

72,3

9,6

-81,3

10

3,1

1,8

52,4

7,7

+0,01

+0,3

+0,4

+7,1

+1,1

+5,3

+20,2

+1,4

-16-0,4

-0,01

-6,7

-2,1-15,7

-13,7

-13,4

-12,1

-0,2

-102,4

-38,8

TOTALE 1.753,7 2.333,1 432,3 1.715 212,7-185,7

GDS

(+5,3). La dinamica caratteri-stica di costi e ricavi, senzaconsiderare operazioni di mer-cato e fatti straordinari (tipocessioni del marchio), restafortemente squilibrata: il defi-cit salirebbe a quasi 600 milio-ni. È sul costo del lavoro che bi-sogna agire. A parte le spen-ding review eclatanti di Inter eMilan, in generale la Serie Asta faticando molto ad avviareun percorso virtuoso, come di-mostra la rigidità delle speseper il personale: 1.186 milioninel 2013-14, erano 1.156 nel2010-11. Solo sei società han-no ridotto questa voce nell’ulti-ma stagione. Il problema deglistipendi non è qualitativo maquantitativo: troppi i tesserati,troppi i trasferimenti. L’intro-duzione del tetto alle rose im-posta dalla Figc potrà servire ainvertire la rotta.

SCADENZE Tutti i club – a parteil Parma di questa stagione – ri-spettano con puntualità le sca-denze trimestrali per il paga-mento di buste paga con relati-vi contributi. Altrimenti scatta-no i punti di penalizzazione inclassifica. L’effetto collaterale,però, è perverso: lasciare nelcassetto le fatture per giardi-niere, catering, pullman. Così idebiti con i fornitori sono lievi-tati: dai 234 milioni del 2008-09 ai 391 della scorsa stagione.Il malvezzo è reso possibile dalfatto che difficilmente un for-nitore porta in tribunale unclub di calcio: è una questionedi prestigio, di rapporti, diquieto vivere. Certo, è stranoscoprire che dal 2011 il Parmanon paga l’affitto dello stadioal Comune…

DIRITTI E GUAI L’antico viziodella Serie A è quello di essereteledipendente (nel senso deidiritti tv del campionato maanche della Champions). Il58% del fatturato arriva da lì:1.016 milioni. Poi c’è il com-merciale, al 20% (349 milio-ni), e infine lo stadio, a un mi-sero 11% (197). Il resto fa par-te di altri ricavi (192). Nelle le-ghe di riferimento, Premier eBundesliga, la diversificazionedelle entrate è molto più equi-librata. Ma lì non litigano perun rigore, non si insultano a vi-cenda. Progettano il futuro.

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222I milioni che i soci hanno immesso nelle casse dei club di A nel 2013-14,tra prestiti e versamenti in conto capitale

LA CHIAVE

L’apporto dei proprietari è calato sensibilmente nell’ultimo anno (-60 milioni) anche a causa della crisi economica

L’INDEBITAMENTO NETTO È CRESCIUTO DEL 27% NEGLI ULTIMI 5 ANNISI RICORRE SEMPRE DI PIÙ ALLE BANCHE, RITARDI CON I FORNITORI

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

8

TRATTATIVE FUTURE

Visite e firme, Kehrer c’èEcco il difensore del futuro 1Arriva dallo Schalke, è nel giro delle nazionali giovanili tedesche.Interista da luglio

I RIVALI IN EUROPA LEAGUE

Il Wolfsburg non si ferma più Battuto anche il Lipsia in Coppa� Tutto come da copione a Lipsia, dove il Wolfsburg soffre nei primi 20’ ma poi la qualità dei singoli fa la differenza. Caligiuri azionato da un ottimo De Bruyne esplode un gran destro in corsa e poi nel secondo tempo si conferma la solita pericolosità dei difensori sui calci piazzati (questa volta è Klose ad andare a segno). Alla fine la vittoria è meritata e anche contro una squadra di seconda divisione gli avversari dell’Inter in Europa League evidenziano luci ed ombre. Difesa allegra con i centrali macchinosi e i terzini che sono due ali aggiunte, ma sulle ripartenze palla al piede sono dolori per chiunque. Dost non segna e fa notizia.

Gianluca Spessot

RB LIPSIA-WOLFSBURG 0-2MARCATORI Caligiuri al 20’ p.t.; Klose al 12’ s.t.RED BULL LIPSIA (4-1-3-2)Coltorti; Klostermann, Sebastian(dal 42’p.t. Heidinger), Rodnei, A. Jung; Demme (dal 21’s.t. Reyna); Kaiser, Kimmich, Forsberg; Poulsen, Damari (dal 1’s.t. Rebic). ALL. Beierlorzer.WOLFSBURG (4-2-3-1) Benaglio; S. Jung, Naldo, Klose, Schäfer; Guilavogui (dal 41’s.t. Träsch), Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne (al 44’s.t. Seguin), Schürrle; Dost (dal 38’s.t. Bendtner). PANCHINA Grün, Knoche, Rodriguez, Vieirinha.ALLENATORE Hecking.ARBITRO Kinhöfer� COPPA DI GERMANIA, OTTAVI RB Lipsia-Wolfsburg 0-2;Bielefeld-Werder 3-1; Offenbach-Borussia Moenc. 0-2; Bayern-Braunschweig 2-0.

I n mattinata le visite medi-che e in serata la firma conl’Inter. Il mercoledì di Thi-

lo Kehrer è stato frizzante. Ilgiovanotto in questione è undifensore del 1996 che l’Interha acquistato praticamente ie-ri dallo Schalke 04. Si tratta diun colpo in prospettiva e diqualità. Di partenza è un cen-trale, ma può giocare anche

esterno destro o all’occorrenzadavanti alla difesa viste le buo-ne capacità di lettura della ma-novra avversaria. Un metro e 86 centimetri, piede destro,padre tesco e madre del Bu-rundi, Kehrer è nato a Tubin-gen, dove poi ha iniziato a gio-care. Quindi è arrivato il Reu-tlingen prima dello Stoccardache lo ha svezzato.

CRESCITA Dopo un anno peròè arrivato lo Schalke 04 e se loè portato via. Gli scout hannointravisto in lui potenzialitàenormi e anche se non l’hannomai fatto esordire in primasquadra hanno tentato invanodi fargli rinnovare il contrattoche sarebbe scaduto il 30 giu-

gno 2016. L’Inter, grazie allarete di osservatori e alla lungi-miranza, lo ha seguito costan-temente sia nel campionato te-desco dedicato agli Under 19sia nella Youth League (laChampions dei giovani). L’ope-razione è costata relativamen-te poco, visto il contratto chesarebbe andato a scadenza trapoco più di un anno. L’Inter hacorrisposto un conguaglio alloSchalke per la formazione delragazzo. Su cui il club neraz-zurro sta già pensando comelavorare dalla prossima estate.

LA NAZIONALE Kehrer è stabil-mente nel giro delle nazionaligiovanili. Dopo l’Under 16(una presenza e un gol), ades-so è nell’Under 17 con cui pun-ta all’Europeo di categoria inBulgaria a maggio. Prima pe-rò, dovrà aiutare la Germania aqualificarsi. Sulla strada anchel’Italia, il 26 marzo a Wetzlar.

m.b.© RIPRODUZIONE RISERVATAIl difensore Thilo Kehrer, 18 anni

Inter, spendi solo se vendi Via Icardi per avere Touré?1La sanzione Uefa marchierà il mercato dei nerazzurri. Proviamo a calcolare i sacrifici necessari per arrivare agli obiettivi di Mancini: Darmian, Lavezzi, Babacar...

Matteo Dalla ViteMILANO

L a multa (6-7 milioni), la riduzione della Li-sta Uefa (da 25 a 21 o al massimo 23 unità)e soprattutto un mercato light. L’Inter atten-

de e pianifica, perché sa già come dovrà compor-tarsi nel momento in cui il massimo organo calci-stico continentale ufficializzerà la sanzione da se-guire, la retta via per il Financial Fair Play.

DALLA LIBERA SCELTA ALL’OBBLIGO La situazio-ne di deficit è tosta (180 milioni), gli occhi dell’In-ter sono attenti ma non impauriti. «Se siamo pre-occupati circa la sentenza Uefa - dice il dg MarcoFassone presente in FIGC -? Non particolarmente,attendiamo comunicazioni e poi valuteremo. Nonmischierei le situazioni di Inter e Roma con lo sta-to del calcio in generale. Siamo sotto la lente del-l’Uefa per i bilanci degli ultimi tre anni». Nel pros-simo mercato, l’Inter potrà investire una cifra parialla somma delle cessioni, quindi potrà comprarecon tot soldi a patto che quel tot entri nelle casse.Non un centesimo di più. La stessa linea dell’ulti-ma Inter, è vero, ma se fino a ieri era una liberascelta d’ora in avanti potrebbe diventare un obbli-go-Uefa.

MURILLO E IL TESORETTO PER CUI TIFARE In-tanto, va ricordato ciò che a giugno potrebbe con-cretizzarsi in fatto di entrate: detto che Murillo ègià stato acquistato (8 milioni) con la coperturafinanziaria della cessioni di Bonazzoli (7 milioni)e Duncan (il diritto di riscatto sarà di 4 milioni),eccoci ad altri allegati che (se tutto andrà bene)porteranno soldi nelle casse dell’Inter: se il Sun-derland si salverà in Premier, nelle casse interistearriveranno 11 milioni per la cessione definitiva diAlvarez; se il Bologna salirà in A, ecco 3 milioniper Mbaye; se Schelotto si salverà col Chievo e rag-giungerà le 25 presenze, eccone altri 3; l’Estudian-tes, poi, avrà l’obbligo di riscatto di Alvaro Pereiraper 5 milioni. Totale, 22 milioni. Cifra alla quale,però, dovranno essere sottratti i famosi pagherò,tipo le rate (in 3 anni) di Shaqiri, di Dodò, Brozo-vic, Santon, Hernanes e anche Medel. Morale: ser-ve vendere per fare una squadra da scudetto,l’obiettivo di Mancini.

RIVOLUZIONE? Ed eccoci al particolare, schema-tizzato nel grafico in alto. Il Mancio ha la giustafissa di Yaya Touré, che il City vorrebbe blindare:compirà 32 anni a maggio, valore ragionevole 15milioni. Poi, Darmian: Cairo ne chiede 20, in mez-zo potrebbe infilarsi l’altra metà di Benassi (valu-tata circa 3-3,5 milioni). Poi, due parametri zero:

Gignac e Toulalan (il secondo più vicino). A segui-re, ecco il mirino su Babacar (detto che Dybala co-sta troppo e vuole la Champions, come Dzeko): ilsenegalese della Fiorentina (21 anni) è in scaden-za nel 2016, a 13 milioni si può fare a patto che nonrinnovi il contratto. Lavezzi è nel mirino da dueanni, e per sostituire Handanovic l’indiziato è Pe-rin: 16 milioni la valutazione. Mettiamo che l’Inter,in entrata, faccia questa rivoluzione: come poterlasostenere? Ovvio che in prima fila per le cessioni cisia Icardi: davanti a 40 milioni (Chelsea in pole)l’Inter potrebbe crollare. Handanovic vuole laChampions e se arriva una squadra con 12 milionipotrebbe andare. In più, Nagatomo potrebbesalutare come Vidic, Kuzmanovic e l’ottimoPalacio (ma solo se la caviglia darà noie).Occhio a Hernanes: acquistato a 20, consi-derando l’ammortamento non dovrebbeandarsene a meno di 13. Poi, sia chiaro,non è detto che questi siano i prescelti.Per dire: e se per Guarin (riattivatissimoda Mancini) arrivasse un’offertona? Op-pure per Juan Jesus (pur se apprezzatodal tecnico)? Perché magari Icardi restadavvero. E qui il puzzle avrebbe altre tes-sere: con costi minori e, su timbro-Uefa,movimenti ridotti o magari solo diversi.

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+9,6� la chiusura del mercato di gennaio dell’Inter fra le operazioni in uscita e in entrata. Poi, a giugno, cominceranno i pagherò dei prestiti con obbligo.

180� i milioni di deficit accumulati dall’Inter ai fini del fair play finanziario sommando gli esercizi delle stagioni 2011-12, 2012-13, 2013-14

L’indonesiano Erick Thohir, 44 anni, presidente dell’InterANDREOLI

Effetto Fair Play

TOTALEINCASSI80 milioni

Icardi40 milioni

Handanovic12 milioni

Palacio6 milioni

Nagatomo4 milioni

Kuzmanovic4 milioni Vidic

1 milione

Hernanes13 milioni

TOTALESPESE

80 milioni

Touré16 milioni

Darmian20 milioni

ToulalanCosto 0

GignacCosto 0

Babacar13 milioni

Lavezzi15 milioni

Perin16 milioni

Roberto Mancini,50 anni, allena l’Inter da novembre.Ha firmato un contratto fino al 2017

Serie AR

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9GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Samir e il dubbio rinnovoIl sì legato alla Champions1L’Inter ha già proposto al portiere l’adeguamento e l’allungamentodel contratto fino al 2018: lui esita, vuole l’Europa top. E la Roma osserva

ALLA PINETINA

La testagià a NapoliSi lavorasulla difesa

Matteo BregaINVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)

R innovo fino al 2018 conaumento dell’ingaggio.La mossa dell’Inter è lì,

formalizzata. Seduto di frontec’è Samir Handanovic, il por-tiere sloveno che va a scadenzanel 2016 e percepisce attual-mente 2 milioni netti all’anno.Il club di corso Vittorio Ema-nuele attende la risposta di Sa-mir. Lui e il suo agente hannopreso tempo, non mostrano diavere fretta. Perché nonostan-te l’offerta interista porterebbelo sloveno a vestire il nerazzur-ro fino a 34 anni incassando dipiù dei 2 milioni attuali, c’è unostacolo molto più consistente.Handanovic intende giocare laChampions League, con l’Intero altrove.

VOGLIA DI CHAMPIONS Il suosurplace di fronte all’offertaruota per gran parte intorno aquesto motivo focale. Aspetta-re può aiutarlo a osservarel’andamento della stagione, trauna rincorsa (ora a dir pocofolle) al terzo posto in campio-nato e una all’Europa League(sicuramente più razionale).Nel caso scegliesse di salutareil mondo nerazzurro, ci sareb-bero Roma e Barcellona (lo di-cono in Spagna) pronte ad an-

dare incontro ai suoi desidera-ta. I quali, sia chiaro, dovrannocollimare con quelli dell’Inter.Perché Handanovic scadrà nel2016 ed Erick Thohir non in-tende cedere il suo portiere permeno di 12 milioni portando acasa così una plusvalenza di unmilione. Difficile che un’offer-ta inferiore alla doppia cifrapossa essere presa in conside-

razione. Insomma, lo slovenodeve portare una squadra conle credenziali esatte.

PERIN SU TUTTI Poi l’Inter ac-celererà per trovare il sostitu-to. In cima alla lista c’è MattiaPerin, titolare del Genoa conun contratto fino al 2017. Ma ild.s. Piero Ausilio non si ferma aPerin. Altro nome che solletica

è quello di Marco Sportiello(classe 1992) dell’Atalanta,che ha appena rinnovato finoal 2019 con i bergamaschi. Laprima stagione da titolare inSerie A sembra aver convintola dirigenza nerazzurra. Unosguardo però va gettato ancheoltre confine. Pepe Reina(Bayern Monaco, ex Napoli) èla strada del nome di primo li-vello, del portiere di sicurorendimento con la giusta espe-rienza. Senza dimenticare Ste-ve Mandanda, francese delMarsiglia che ha una situazio-ne contrattuale simile a quelladi Handanovic.

I PORTIERI IN CASA L’Inter pe-rò può (e deve) guardarsi an-che in casa. Perché oltre a Han-danovic ci sono Juan PabloCarrizo e Tommaso Berni.Questi ultimi due hanno il con-tratto in scadenza anche primadello sloveno, il prossimo 30giugno. I loro rinnovi non do-vrebbero creare problemi,semmai devono essere pianifi-cati per tempo. Ci deve essereuna strategia per la loro con-ferma. Discorso diverso per idue giovani in giro a giocare.Francesco Bardi era partito be-ne, titolare nel Chievo di Euge-nio Corini. In quello di Rolan-do Maran invece gioca AlbanoBizzarri. E così Bardi non vedeil campo dal 29 ottobre (Paler-mo-Chievo 1-0). Una frenatasulla crescita del ragazzo che aquesto punto dovrà rimandareil sogno di diventare il titolaredell’Inter. Altro giovane in giroin prestito per giocare è Raffae-le Di Gennaro. Titolare 15 voltein questa stagione tribolata delLatina, sta dimostrando di po-ter gestire con continuità unaporta professionistica. Vero èperò che necessiterebbe di unastagione completa in A primadi affidargli una maglia «pe-sante».

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INVIATO AD APPIANO GENTILE

I eri la squadra è tornataad allenarsi dopo duegiorni di riposo concessi

da Roberto Mancini. È inizia-ta così la preparazione dellatrasferta di Napoli. Tutti pre-senti alla Pinetina per una se-duta corposa improntata sul-la parte atletica, esercizi dipossesso palla e calcio-ten-nis. Mancini al San Paolo do-vrebbe tornare a puntare suRanocchia in difesa e suShaqiri sulla trequarti. Saràproprio la difesa il tassello sucui lavorare di più questa set-timana sgombra da impegni.

TATTICA E FELIPE Il punto dipartenza rimane l’allinea-mento a quattro. Visto il pie-no recupero di D’Ambrosio asinistra, il sacrificato potreb-be essere Campagnaro, il cuiposto verrebbe preso da San-ton a destra. E i centrali sa-rebbero Ranocchia e JuanJesus. Su questa improntaperò Mancini potrebbe anchevalutare un impianto a cin-que, con l’inserimento di Vi-dic tra il capitano e il brasilia-no in maniera tale da offrirepiù copertura. Oggi doppiaseduta. Prime parole da inte-rista per Felipe: «Questa op-portunità è arrivata all’im-provviso, voglio mettere indifficoltà Mancini».

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RSullo sloveno, secondo i media spagnoli, ci sarebbe pure il Barcellona

Samir Handanovic, 30 anni, è arrivato all’Inter nell’estate del 2012 dopo 5 stagioni all’Udinese FORTE

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10 Coppa ItaliaRAndata semifinali

LAZIO 6,5

Illumina la scena per tutto il primo tempo. L’azione dell’1-0 è una perla assoluta. Si spegne un po’ nella ripresa.

7

IL MIGLIOREANDERSON

BERISHA 7 Si supera a inizio ripresa su Gabbiadini, poi deve arrendersi all’ex Sampdoria senza avere colpe. Bravo nel finale su Inler.BASTA 6 Macina chilometri senza trascurare la fase difensiva. Cala un po’ alla distanza.DE VRIJ 6,5 Pulito ed elegante nelle uscite dall’area. Non sbaglia un colpo.MAURICIO 6 Efficace. Ma è fuori posizione sull’1-1.RADU 6 Partita di contenimento. Potrebbe fare qualcosa in più in fase di spinta.CATALDI 6 Si fa un mazzo così in mezzo al campo, sbaglia qualche appoggio, ma è presenza utilissima.BIGLIA 6 Ci mette un po’ a carburare, poi dà il solito contributo di ritmo e geometrie.PAROLO 6,5 Mette in moto Anderson nell’azione dell’1-0. Non si ferma mai, va purevicino al gol.CANDREVA 5 Qualche accelerazione interessante, ma il vero Candreva è un altro.KEITA 5,5 Non gli riesce di spaccare la partita nel finale.KLOSE 6,5 Scatto e movimento da ventenne sul gol dell’1-0. Potrebbe farne un altro, ma la palla gli resta sotto. (Pera s.v.)ALL. PIOLI 6,5 Partita preparata e gestita bene. Se i suoi avessero capitalizzato tutte le palle gol l’avrebbe vinta.

BERISHA SICUROCHE MERTENS:È DAPPERTUTTO

DAMATOCartellini giusti

al momento giusto. Prestazione impeccabile. Compresa la valutazione della posizione di Higuain sul gol dell’1-1.NICOLETTI 6PADOVAN 6

LE PAGELLE di STEFANO CIERI

NAPOLI 6,5

E’ dappertutto e con il suo movimento contribuisce non poco a tenere in partita il Napoli anche nei momenti più difficili di una serata comunque positiva.

7

IL MIGLIOREMERTENS

ANDUJAR 6,5 Esce benissimo su Klose e salva il 2-0. Attento anche nella ripresa. Sull’1-0 può nulla.MESTO 6 Gli toccano alternativamente Candreva e Anderson. Soffre il brasiliano, se la cava col mestiere.ALBIOL 5,5 Si addormenta in qualche situazione. Molto falloso.BRITOS 6 Ha il merito di salvare il 2-0 su Anderson prima del riposo. Usa le maniere forti su Klose.KOULIBALY 6 Nei minuti finali c’è.GHOULAM 5,5 Non riesce mai a prendere le misure ad Anderson. Va un po’ meglio su Candreva.INLER 7 Il motore inesauribile del centrocampo. Sale in cattedra dopo l’intervallo, sfiora il 2-1.DAVID LOPEZ 5 Prende la traversaa inizio ripresa. Ma è l’unico acuto di una prova incolore. Brutta sceneggiata nel finale.DE GUZMAN 5,5 Si sacrifica nel raccordo tra centrocampo e attacco. Ma ne resta invischiato. (Hamsik s.v.)GABBIADINI 6,5 Comincia centrale, va sulla fascia. Latitante nel primo tempo, è al posto giusto al momento giusto sull’1-1.CALLEJON 6 Un paio di spunti interessanti per ravvivare il finale.HIGUAIN 6,5 Stavolta la sua vittima preferita è una bestia nera: sbaglia tre gol, ma propizia quello di Gabbiadini. E non molla mai.ALL. BENITEZ 6,5 Il risultato premia la tattica mai rinunciataria. A differenza di quanto fece (vincendo) in campionato.

7

Klose porta avanti la LazioGabbiadini rialza il Napoli 1Combattuto pareggio sotto la pioggia che rimanda tutto al San Paolo. Assist di Felipe Anderson e Higuain. Palo di Klose, traversa di David Lopez

Alex FrosioROMA

C i si rivede tra un mese alSan Paolo. Il Napoli mettefine alla striscia di 15 vit-

torie di fila in Coppa Italia dellaLazio (comprese due ai rigori...)si prende un leggero vantaggioper rimettere piede all’Olimpicoper la finale. Intanto la sfida pro-seguirà in campionato: per il ter-zo posto e, chissà, magari ancheper provare l’assalto al secondo.Sullo stesso prato della sfida adandamento lento tra le primedue, a 48 ore di distanza Pioli eBenitez se le danno di corsa e ditattica: le loro squadre stannobene e si vede.

VORTICE LAZIO Certo, il Napolisembra partire con i postumi delcazzottone di Glik a Torino. Maicome stavolta il 4-2-3-1 di Beni-tez assomiglia a un 4-4-2, soprat-tutto in partenza, perché Gabbia-

dini parte molto vicino a Higuaine in non possesso disturba solomarginalmente Biglia. Un paloesterno di Klose da angolo e so-prattutto un’incursione centraledi Parolo – stop tra le linee e de-stro appena alto – dopo un sini-stro del Gabbia in mischia e unamancata deviazione di Higuainconvincono Rafa a spostare inmezzo De Guzman. Perché lì laLazio è in costante superiorità:Klose si abbassa e fa da sponda,Candreva e Felipe Anderson siaccentrano, Parolo si inserisce eCataldi assiste Biglia in regia. IlGabbia a destra sparisce, De Guz-man non aiuta e David Lopez si faattrarre troppo spesso dai movi-menti di Candreva: al centro siapre una voragine. Da lì, Parolofa ripartire Felipe Anderson:quaranta metri palla al piede epoi FA7 la tocca con la misuragiusta, il tempo giusto e la veloci-tà giusta – insomma tutto perfet-to – per Klose. Pioli dice che FA7è giovane e deve ancora miglio-

rare nelle scelte. Questa la fa dacampione fatto e finito. Le soffe-renze centrali si propagano al-l’esterno: a destra Gabbiadininon si vede mai, così il Napoli sol-lecita troppo a sinistra Mertens(abbiamo contato 4 sprint di filain un minuto) e il belga poi faticaa rientrare. Così nel finale la La-zio potrebbe raddoppiare sucambio gioco di Candreva perKlose, murato da Andujar comesubito dopo Felipe Anderson aporta vuota da Britos.

CORREZIONI BENITEZ Nell’in-tervallo Benitez corregge. Dinuovo, non un vero e propriocambio di sistema ma semplice-mente una lieve variazione checambia il tema della partita. Mer-tens non fa più l’ala ma mette ipiedi leggermente dentro il cam-po. Questo riduce certe libertà diCandreva e Cataldi e permette alfolletto belga di «vedere» gli spa-zi verso la porta avversaria. Gab-biadini riportato al centro rientra

in partita. E dopo una traversa diLopez da calcio d’angolo e unaparatona di Berisha sull’ex doria-no ecco il gol del pari: verticaliz-zazione di Mertens per Higuain,Berisha saltato e il Gabbia dà labenedizione su un tiro del Pipitache diventa assist.

SOLO NAPOLI Il Napoli è salitodi tono – Inler in mezzo si smazzail lavoro anche di David Lopez –,mentre scende inevitabilmentela Lazio: il gioco di Pioli è dispen-dioso, e più passano i minuti me-

no è facile accorciare i reparti. Difatto, la Lazio non arriva quasipiù dalle parti di Andujar, se nonquando un’ennesima palla persada David Lopez manda al tiroKlose, impegnato da lì in avantisolo in un botta e risposta (nelsenso di botte) con Albiol. Le oc-casioni migliori arrivano dall’al-tra parte: Mertens lavora da mez-zo sinistro e poi si allarga sulla fa-scia e manda in difficoltà Bastaaiutato anche dalle proiezioni diGhoulam (Mauricio spazza unsuo sinistro), mentre alla mezzo-ra è Radu a salvare su De Guz-man innescato dal solito Mer-tens. L’ultimo sussulto è della La-zio – poco rinfrescata dagli in-gressi di Keita e Perea – ma solodi volontà, mentre Inler costrin-ge Berisha all’ultimo sforzo nelrecupero. Non è finita: né qui néin campionato. Dovrebbero inve-ce finirla quelli della curva Nordche inneggiano al Vesuvio. Lorodi certo hanno perso.

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IL CASO BIGLIETTI

Napoli-Inter senza curva A? Sì, anzi meglio di no1Il Comitato per la sicurezza consiglia di riservare il settore ai soli tesserati, ma il Prefetto congela il provvedimento

Gianluca MontiNAPOLI

U n’indicazione da partedel Casms, il Comitatoper la sicurezza delle

manifestazioni sportive, ha ge-nerato ieri grande caos nellavendita dei biglietti per Napoli-Inter, in programma domenicasera al San Paolo. In seguitoagli incidenti avvenuti all’ester-no dello stadio prima e dopoNapoli-Trabzonspor di Europa

League (turchi e poliziotti ag-grediti), il Casms ha consiglia-to di riservare la Curva A ai solipossessori della Tessera del ti-foso, la stessa misura presa re-centemente con Roma e Lazio.Un’indicazione che, però, non èstata recepita dal prefetto diNapoli, Gerarda Pantalone, chedopo lunghe riflessioni ha con-gelato il provvedimento. Il mo-tivo? Il fatto che il Napoli aves-se già venduto 17.500 biglietti,troppi secondo il Prefetto perscongiurare problemi di ordine

pubblico in caso di chiusura delsettore ai non tesserati. Perciò,presumibilmente da oggi, il Na-poli, che l’aveva temporanea-mente sospesa, riprenderà laregolare vendita dei tagliandiper la sfida con l’Inter.

CURVA INAGIBILE Tra l’altro,oggi è in programma al circoloCanottieri un pranzo cui do-vrebbero partecipare il sindacodi Napoli, De Magistris, il presi-dente del Napoli, De Laurenti-is, e quello del Coni, Malagò.Argomento di discussione ilSan Paolo. Nel vecchio impian-to di Fuorigrotta, da tempol’anello inferiore della Curva Aè inagibile a causa di un’infil-trazione d’acqua, un motivo in

più, almeno secondo le autori-tà di polizia, per prendere pre-sto provvedimenti. In Curva A èassente da tempo Gennaro DeTommaso, per tutti Genny ‘acarogna. Il processo nel quale ècoinvolto, dopo quanto acca-duto a Roma il 3 maggio 2014,si svolgerà con il rito abbrevia-to. La prima udienza, però, èstata aggiornata al 15 aprilepoiché il tribunale non ha an-cora acquisito tutti gli atti pro-dotti dalla difesa, compresi i fil-mati televisivi che mostrereb-bero le forze dell’ordine invita-re Genny a discutere con lorosuperando la ringhiera che di-vide le tribune dell’Olimpicodalla pista.

© RIPRODUZIONE RISERVATAAurelio De Laurentiis, 65 anni LAPRESSE

LAZIO 1

NAPOLI 1PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Klose (L) al 33’ p.t.; Gabbiadini (N) al 13’ s.t.

LAZIO (4-3-3) Berisha; Basta, De Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva (dal 28’ s.t. Keita), Klose (dal 36’ s.t. Perea), Felipe Anderson. PANCHINA Marchetti, Strakosha, Novaretti, Braafheid, Cavanda, Ledesma, Onazi, Ederson, Oikonomidis. ALLENATORE Pioli.BARICENTRO MEDIO 50,9 MAMMONITI Basta, Klose, Keita per gioco scorretto.

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Mesto, Albiol, Britos (dal 32’ s.t. Koulibaly), Ghoulam; Inler, David Lopez; De Guzman (dal 36’ s.t. Hamsik), Gabbiadini (dal 28’ s.t. Callejon), Mertens; Higuain. PANCHINA Rafael, Colombo, Henrique, Strinic, Jorginho, Zapata. ALLENATORE Benitez.BARICENTRO BASSO 49,5 MAMMONITI Britos, Mesto, Gabbiadini, Albiol, Inler per gioco scorretto.

ARBITRO Damato di Barletta.NOTE spettatori 27 mila circa. Tiri in porta 6 (con un palo)-10 (con una traversa). Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 0-0. Angoli 8-6. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’.

LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

ALBIOL E KLOSE:STORIE TESEE DUE GIALLIMESTO OUT

Gara nervosa e complicata per Damato, specie nella ripresa quando la temperatura sul campo è salita nonostante la forte pioggia. Arbitro non aiutato dai giocatori, protagonisti di entrate decise, ma sempre pronti a professare la loro innocenza. Damato è riuscito a tenere in pugno la sfida anche grazie agli 8 gialli (7 nei secondi 45’ compreso il diffidato Mesto). Quasi rissa al 63’, dopo una entrata di Albiol (ammonito) su Klose, a causa di Lopez che sfila il pallone a Candreva, deciso a non continuare il gioco dopo il vantaggio dato dall’arbitro. Poco dopo «vendetta» di Klose su Albiol: altro giallo.Miro Klose, 36 anni, batte Andujar e porta in vantaggio la Lazio. Nella ripresa, il pareggio di Gabbiadini D’ANNIBALE

La partita di ritorno mercoledì 8 aprile

� La semifinale di ritorno tra Napoli e Lazio si giocherà al San Paolo mercoledì 8 aprile, alle 20.45. Il giorno prima, sempre alle 20.45, Fiorentina-Juve, ritorno dell’altra semifinale. La finale è a Roma il 7 giugno.

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11GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SEGNA SEMPREMANOLO:

«GRANDE SPIRITONELLA RIPRESA»

fIL PERSONAGGIO/2L’ATTACCANTE DEL NAPOLI

Mimmo MalfitanoROMA

L a notte di coppa ha avuto ilsuo protagonista. Gli è ba-stato un tocco ravvicinato

per mantenere inalterate leprobabilità di disputare la fina-le. Cinque gol in 12 partite: se-gna quasi sempre lui, ManoloGabbiadini, l’ultimo arrivato.La sua rete ha avuto poco dispettacolare, ha dovuto soltan-to spingere in rete un tiro spor-co di Higuain. Nessuna prodez-za, insomma, ma la qualità puòpassare in secondo piano, inquesto caso. Il gol di Klose ave-

va riproposto l’incubo di unanuova sconfitta, il Napoli sem-brava prigioniero dei suoi erro-ri, di quelle incertezze che giàl’hanno penalizzato abbastan-za, quest’anno. Ma l’idea dinuove critiche e altrettanti pro-cessi, non è piaciuta alla squa-dra. E allora, il Pipita ha tiratofuori l’orgoglio, ha cominciatoa partire lungo, con accelera-zioni continue, fino a quandonon ha trovato il diagonale sulquale s’è lanciato Gabbiadini.

UNA LIBERAZIONE Rimesso aposto il risultato, il Napoli s’èsentito liberato dall’ossessionedella sconfitta, ha ribattuto col-

po su colpo alle iniziative dellaLazio e ha anche sfiorato il rad-doppio prima con Manolo e poicon De Guzman. «La mia rete èstata importante, il pareggio èun risultato d’oro in previsionedella gara di ritorno», ha dettol’ex attaccante della Sampdo-ria, il cui rendimento non puòpiù essere trascurato da Beni-

tez: questo Napoli non può farea meno di Gabbiadini. Con luiin campo, anche Higuain hamaggiori possibilità di scam-biare il pallone e di arrivare allaconclusione. «Abbiamo soffer-to parecchio nel primo tempo –ha ammesso l’autore del gol na-poletano –. La Lazio è forte, manoi siamo usciti dallo spoglia-toio con uno spirito diverso». Cipenserà su più di una volta, l’al-lenatore, prima di riportareGabbiadini in panchina. Dome-nica, il Napoli dovrà scontrarsicon la rabbia dell’Inter. «Saràdifficile, lo sappiamo, giocareuna gara ogni tre giorni non è ilmassimo. Di certo avremo lemotivazioni necessarie. Percontinuare a inseguire il secon-do posto, non possiamo pre-scindere dal battere l’Inter», haconcluso il giovane attaccante.

SODDISFAZIONE RAFA Persinolui ha ritrovato il sorriso dopola rabbia di Torino. «Sono sod-disfatto dell’atteggiamentodella squadra, abbiamo creatoalmeno 5-6 palle gol. Siamouna squadra forte che divente-rà fortissima negli anni», hadetto il tecnico spagnolo.

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CERTEZZA MIRO«NOI NON INFERIORI

SI PUÒ VINCEREA CASA LORO»

fIL PERSONAGGIO/1L’ATTACCANTE DELLA LAZIO

Nicola BerardinoROMA

Q uella frase gli torna spes-so in mente. «Passami lapalla, così vado a segna-re». Un urlo che Klose in-

dirizza a Felipe Anderson men-tre cerca il suo miglior ricamocol pallone. Quelle parole, co-me uno spot, rimbombano nel-la mente del talento brasilianoquando al 33’ del primo temposcatta da metà campo come ca-lamitato dalla porta del Napoli.Vede il bomber, suo maestrod’attacco a Formello. Cogliel’attimo e lo lancia. Miro Klose

sfreccia e infila Andujar in usci-ta. La Lazio è in vantaggio. E a36 anni, il bomber della storiadei Mondiali può gustarsi an-che una sua prima volta. Maiaveva segnato al Napoli. O me-glio una rete l’aveva realizzatanel 2012 al San Paolo ma con-fessò il suo fallo di mani e l’ar-bitro Banti annullò. La gara erasullo 0-0, poi arrivarono i tregol del Napoli.

BIS DI DOMENICA Storia vec-chia, però quel gol gli manca-va. Lo cerca già dall’alba dellasfida dell’Olimpico: un colpo ditesta a timbrare il palo al 9’.Poi, ci pensa Felipe, il folletto

cresciuto con Neymar. Co-me domenica nella trasfertacol Sassuolo. Quelle paroledi ogni allenamento martel-lano il brasiliano. Klose è ap-pena subentrato. Felipe gliscodella subito due cross,limpidi e netti. Miro incoc-cia il pallone, ma in entram-be le occasioni non fa cen-

tro. Si rammarica il bomber,la sua faccia fa autocritica.Anderson insiste. Come unasfida del giovane al vetera-no: «Vediamo, se segni…».Klose sul terzo pallone facentro ed esulta con un vol-to fanciullesco. Gioia pura.Come quella che il 36ennedi origini polacche sfoderaal suo primo gol al Napoli, ilterzo sigillo in questa sta-gione di Coppa Italia. Po-trebbe anche raddoppiareprima dell’intervallo maperde l’attimo propizio eAndujar rimedia. Ci riprove-rà anche nella ripresa. ConFelipe Anderson che conti-nua a cercare il colpo per farsaltare il banco. Quindicianni di differenza, il loropresente ha spinte diverse,ma la sintonia di coppia c’è:«Su di lui avrei scommesso aocchi chiusi anche l’annoscorso» dice il tedesco, perpoi estendere la fiducia allasquadra: «Possiamo vincerea Napoli anche perché tor-nano Lulic e gli altri.Nelledue partite giocate que-st’anno abbiamo dimostratodi non essere inferiori».

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7� i tiri di Klose, record per la partita dell’Olimpico. La punta ha segnato il 5° gol del 2015 in 11 gare. Per lui anche 5 falli: è il più cattivo dei suoi

14� i gol stagionali di Gabbiadini, tra Samp e Napoli. L’azzurro ha tirato 3 volte nello specchio, creato 2 occasioni e perso 9 palloni in 73 minuti

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12 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I RIVALI IN CAMPIONATO

Zaza: «Un gol decisivo e taglierò la barba!»1Lunedì la punta sfida la Juve, il suo futuro: «Se segno mi rado... e sarà contenta mia mamma. Ora la testa è solo al Sassuolo»

� Le immagini di Marco Reus,costretto alla mezz’ora a uscire dal campo zoppicante e sorretto dagli uomini dello staff medico, avevano fatto temere il peggio. Ma già vedere il giocatore seduto in panchina nel secondo tempo, ed esultare al gol di Immobile contro il Dresda (ottavi della Coppa di Germania), aveva fatto capire che non era nulla di grave. Gli esami di ieri hanno confermato la prima diagnosi: la brutta botta ha causato solo un ematoma alla coscia poco sopra il ginocchio sinistro. Sabato il giocatore dovrebbe saltare la partita con l’Amburgo ma contro la Juve sarà quasi sicuramente in campo.

Gianluca Spessot© RIPRODUZIONE RISERVATA

VERSO LA CHAMPIONS

Solo una bottaIl Borussiarecupera Reus

Andrea TosiINVIATO A SASSUOLO (MO)

A cinque giorni dall’incon-tro con la Juve, di cui èpromesso sposo, Simone

Zaza si toglie subito il dente: «Eva bene — sorride il bomber delSassuolo —, se segno un gol cheporta punti mi taglierò la barba,così farò felice anche mammaCaterina». Detto che all’andataha infilato Buffon nel pareggioper 1-1, facendo il bis dell’annoprima, senza passare dal bar-biere, si capisce che stavolta lapartita contro i bianconeri as-sume per Zaza un valore più im-

portante. «La Juve sul mercatodi gennaio ha mostrato grandeinteresse nei miei confronti, miha fatto piacere, ma io sono ri-masto sulle mie posizioni e cioèrestare almeno un altro anno aSassuolo perché mi piace il pro-getto del club e soprattutto nonmi piace lasciare un lavoro ametà. Lunedì avrò molti occhiaddosso, non ho paura, anzi mipiace mettermi in gioco controla difesa più forte d’Italia, manon voglio fare passare il mes-saggio che questa sfida riguardisolo me. Sarebbe scorretto neiconfronti del Sassuolo e di tuttii miei compagni, senza i qualinon avrei potuto fare quello che

ho fatto in questi due anni».

CRISETTA Peraltro, la gara conla capolista arriva in un mo-mento delicato per la squadraneroverde, reduce da tre k.o. difila che hanno acceso la spia diuna «crisetta». «È un periodoche ci gira storto — analizzal’attaccante lucano —. Non cer-co alibi, siamo ancora troppodiscontinui: prima tutti ci con-sideravano una sorpresa che poteva puntare in alto mentreadesso ci vedono come una pro-vinciale qualsiasi. Non è cosìche funziona, dobbiamo trova-re un equilibrio. Però una scu-sante c’è: negli ultimi tempi ab-biamo perso molti giocatori perinfortunio e altri hanno dovutosacrificarsi giocando fuori ruo-lo. La Juve non è certo l’avver-sario ideale per provare a rial-zarci ma potrebbe diventarlo.

Anche all’andata, prima di af-frontare i bianconeri, venivamoda alcuni risultati negativi e conil pareggio ottenuto in casa ab-biamo dato una svolta alla no-stra stagione».

TESTA LIBERA Il discorso sulsuo futuro cade inevitabile.«Adesso sono concentrato sol-tanto sul Sassuolo. Lo stesso va-le per Berardi, visto che tutti civedono insieme alla Juventus.Io e Domenico siamo molto si-mili. Entrambi abbiamo la testalibera da questi pensieri, il cal-cio per noi è un divertimento. Iopenso alla salvezza, a segnare 15 gol (ne mancano 7, ndr) e arimanere nel giro della Nazio-nale. Fino a giugno sarannoquesti i miei obiettivi». Marottae Allegri possono attendere an-cora un po’.

© RIPRODUZIONE RISERVATASimone Zaza, 23 anni LAPRESSE

COSÌ IN CAMPO A TORINO, ORE 20.45

PANCHINA: 1 Buffon, 34 Rubinho,

3 Chiellini, 26 Lichtsteiner,

17 De Ceglie, 15 Barzagli, 33 Evra,

27 Sturaro, 37 Pereyra, 10 Tevez,

9 Morata, 32 Matri

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Pirlo, Asamoah

e Romulo

PANCHINA: 31 Rosati, 24 Lezzerini,

35 Bagadur, 23 Pasqual, 6 Vargas,

32 Lazzari, 38 Rosi, 16 Kurtic, 20 Borja

Valero, 72 Ilicic, 18 Diamanti,

9 Gilardino

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Borja Valero, Badelj

INDISPONIBILI: Rossi, Bernardeschi,

Babacar, Tatarusanu, Savic, Tomovic,

Pizarro

ALLENATORE Allegri ALLENATORE Montella

JUVENTUS 4-3-3 FIRENZE 4-3-3

STORARI30 1

NETO

4RICHARDS

2G. RODRIGUEZ

19BASANTA

28ALONSO

10AQUILANI

5BADELJ

14M. FERNANDEZ

17JOAQUIN

33M.GOMEZ

74SALAH

4CACERES

19BONUCCI

5OGBONNA

23VIDAL

8MARCHISIO

6POGBA

7PEPE

14LLORENTE

11COMAN

20PADOIN

ARBITRO Valeri di Roma GUARDALINEE Giallatini-DoboszQUARTO UOMO Mazzoleni TV TV RAI 1 e RAI HD

GDS

MERCATO

Atleticosu Cavani:Juve serena Bonucci vede il rinnovo

C’ è un concorrente inpiù per Edinson Ca-vani: l’Atletico Ma-

drid. La Juve da settimanes’e fatta avanti per l’attac-cante del Psg e ha trovatoconfortanti riscontri dal-l’uruguaiano. La pratica ènelle mani di Marotta e Para-tici, anche se tutto è legato alfuturo di Paul Pogba. Ma sudi lui da tempo hanno fattopassi importanti anche ilManchester United e altriclub di punta della PremierLeague. Ieri, però, l’Equipeha svelato gli approcci del-l’Atletico Madrid per l’ex go-leador del Napoli. Secondo ilquotidiano francese a fareda gancio è stato il connazio-nale Godin. A seguire, lachiamata di Diego Simeone.Ovviamente la strategia delclub madrileno poggia sullapossibile cessione di Man-dzukic in Inghilterra, maquesta avance deve fare iconti con le ambizioni di Ca-vani e con il suo ricco stipen-dio di 10 milioni netti all’an-no. È il motivo per cui in casabianconera questo ingressoin scena preoccupa relativa-mente. Nel mirino del club diAgnelli ci sono anche Falcaoe Van Persie, tuttavia Cavaniappare il primo della lista.

DIALOGO MARCHISIO In-tanto proseguono i lavori peri rinnovi di contratto. Avvia-to il dialogo con Marchisio,vanno registrati anche i pri-mi passi per il prolungamen-to (e adeguamento) di Leo-nardo Bonucci, ora legato si-no al 2017. Tra l’altro il difen-sore, dopo aver vagliatovarie candidature eccellenti,ha scelto il suo nuovo agen-te: Alessandro Lucci.

c.lau.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Max cerca la DecimaNon rinuncia a Pogba1«Farò più turnover col Sassuolo», promette Allegri che vuole regalare alla Juve la Coppa Italia della stella d’argento

Fabiana Della ValleINVIATA A VINOVO (TORINO)

L a fame è quella tipica dellacasa bianconera. Massi-miliano Allegri ha assimi-

lato in fretta la mentalità dellaSignora: vincere sempre, a pre-scindere dalla competizione.Se c’è un trofeo in palio bisognacercare di metterlo in bacheca.Sfuggita ai rigori la Supercop-pa, Allegri non vuole correre lostesso rischio con quella che inItalia viene generalmente con-siderata una coppetta. Max citiene a essere l’allenatore delladecima (la Juve è ferma davent’anni a quota 9, ma da tem-po insegue la stella d’argento)e a fare l’accoppiata scudetto-Coppa Italia. Per questo il tec-

nico non vuole sentir parlare diturnover (parola che nonama), anche se nei fatti rispet-to a Roma cambia 7 giocatorinell’undici iniziale. Ma la Juvefa sul serio e per togliere ognidubbio Allegri chiarisce subitoche Pogba ci sarà: «Paul sta be-ne e giocherà titolare, Sturaroinvece andrà in panchina. Inuna semifinale deve giocare laformazione migliore. La Fio-rentina è una delle squadre piùin forma in questo momento.Magari in Coppa Italia gioche-ranno quelli con più presenze econ il Sassuolo invece farò piùcambi. Noi abbiamo il doveredi provare ad arrivare fino infondo in tutte e tre le competi-zioni e questo è il momento to-pico della stagione. Il campio-nato si deciderà più avanti e co-

munque solo la matematica cidarà la certezza di averlo con-quistato. Vincere il quarto tito-lo di fila sarebbe una cosa stra-ordinaria, che poche squadreal mondo hanno fatto. LaChampions è un sogno e inCoppa Italia bisogna andare infinale e provare a vincerla: ètroppo tempo che la Juve nonporta a casa questo trofeo». Piùchiaro di così...

FIORENTINA INDIGESTA Pog-ba a Roma è andato in panchi-na, Allegri l’ha risparmiato per-ché pochi giorni prima si erafermato per un affaticamentomuscolare. «Meglio non corre-re rischi», aveva detto primadella sfida dell’Olimpico. Ades-so il francese sta bene e Maxnon ha intenzione di rinuncia-

re alla sua stella. Paul appartie-ne alla ristretta categoria digiocatori in grado di decidereda soli una partita. Quest’annol’ha fatto diverse volte, gennaioè stato il suo mese migliore (harealizzato 4 degli 8 gol dellastagione, di cui uno in CoppaItalia), poi si è un po’ seduto.Da lui tutti si aspettano reti bel-le e decisive. Pogba alla Fioren-tina ha segnato una sola volta,nello sciagurato 4-2 del Fran-chi della scorsa stagione. Ungol inutile e una partita da di-menticare. Oggi in Coppa Italiapotrà prendersi la rivincita.

FORMAZIONE DA DECIDERE Ilcentrocampista è a secco da unmese e mezzo: era il 25 genna-io e gli spettatori dello Juven-tus Stadium (che stasera saràal gran completo: tutto esauri-to) hanno ancora negli occhi lastraordinaria bellezza del golrifilato al Chievo. È ora che ilVan Gogh di Francia torni a in-cantare. Pogba ci sarà, Tevezquasi certamente no. L’impor-tanza della partita si misuraanche in base alle dichiarazio-ni di Allegri, che ieri si è sbotto-nato poco. «Il modulo? Devodecidere. Carlitos? Devo valu-tare, abbiamo giocato solo tregiorni fa e servono forze fre-sche». L’ipotesi più probabile èil 4-3-3 già usato in Coppa Ita-lia, con il tridente Pepe-Lloren-te-Coman. Barzagli potrebbetrovare spazio a gara in corso.

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20gli anni dall’ultima coppa Italia vinta dalla Juve:la conquistò assieme allo scudetto, nella stagione 1994-95

IL NUMERO

Leonardo Bonucci, 27 anni ANSA

Paul Pogba, 21 anni, allaJuventus dal 2012, assieme

al suo allenatoreMassimiliano Allegri PEGASO

Coppa ItaliaRLa seconda semifinale

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13GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Di Livio: «Non togliete la mia stella allo Stadium»1L’ex di Juve e Fiorentina coinvoltoin una polemica: «Io romanista? Sono rispettoso e orgoglioso del mio passato»

AMBIZIONI VIOLA

E Montella freme «È il momentodi alzare un trofeo»1L’allenatore: «Non ci sono mai stati problemi, resterò qui:avanti insieme»

Neto para il futuroin bianco e neroC’è solo la Fiorentina1Il portiere s’è promesso per luglio alla Juventus, che oggi dovrà fermare, impermeabile alle emozioni

Giovanni SardelliFIRENZE

D ifendere il presente sfi-dando il futuro. Cercan-do di far gioire tifosi che

non ti amano più: provocandocontemporaneamente dolori acoloro che speri, un giorno, diconquistare. Il mondo di Neto èun frullato di emozioni in salsabrasiliana. Nello shaker, talentoe carattere come ingredientiprincipali. Del resto la vita spor-tiva dei portieri è spesso diversada quella degli altri compagni.La solitudine dei numeri unodiventa normalità. Se non altro,pensa Montella, Neto è abituatoa lottare contro i pregiudizi. Ba-sti pensare a quanto ci ha messoper farsi amare a Firenze.

PROMESSO SPOSO La storia ènota, vale la pena riviverne gliultimi passaggi. Neto decide di

non rinnovare il contratto inscadenza il prossimo giugno,vuole nuove sfide: e decide chela Juventus sarà il suo futuro.Parallelamente la Fiorentinaannuncia al mondo l’imminen-te divorzio. Per questo lo scorso6 gennaio a Parma la porta va aTatarusanu: «Scelta dettataesclusivamente da ragioni psi-

cologiche», ha ribadito ancheieri Montella. Prima gli insulti(allo stadio e per strada), poiNeto scivola via nei ricordi deitifosi mentre Tata va che è unpiacere. Fino a quando la schie-na blocca il romeno. Nella sfidadecisiva con il Tottenham, l’Ae-roplanino torna al passato e af-fida a Neto la maglia da titolare.

Firenze capisce il momento enon lo fischia. Lui fa il resto.Sguardo di ghiaccio, nervi d’ac-ciaio, pelle impermeabile. Epersonalità da vendere. Insie-me ai compagni trascina la Vio-la agli ottavi di Europa League.Prima para, poi prega. Lo fasempre. Stavolta però, con piùtrasporto del solito.

RIVINCITA Pochi giorni dopo,la prova del 9. A San Siro toccaancora a lui. Blocca su Shaqiri,sventa su Vidic, vola su Palacio:non sbaglia una mossa. Il 7,5 inpagella è una logica conseguen-za. Zero gol subiti nelle due sfi-de post «riabilitazione» tra Tot-tenham e Inter. In stagione i nu-meri sono eccellenti. Diciottogare disputate tra campionato eCoppa, soltanto 13 le reti incas-sate. «Abbiamo due ottimi por-tieri che possono alternarsi co-me stanno facendo adesso —ha detto ieri Montella incalzatosull’argomento —. È un proble-ma bellissimo avere due cosìforti. Ho la stessa sicurezza aprescindere da chi gioca. Comeho visto Neto? Sereno, poi nonso se andrà davvero alla Juven-tus (sorride, ndr), ma a prescin-dere è sempre stato tranquillo in questi giorni». Sì, alla Juve ciandrà davvero. Qualche tifosoviola ammette di sperare in unripensamento: ma rimarrà de-luso. La scelta è stata ponderataed il 30 giugno si consumerà ildivorzio. Stasera però conta so-lo il presente. Superare il turnoe fare meglio di Buffon, futurocompagno di squadra. Per ve-dere il mondo in bianco e neroc’è ancora tempo. Qualche me-se, per la precisione.

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Uno striscione polemico dei tifosi viola scritto a gennaio contro Neto

VINCENZO MONTELLAALLENATORE FIORENTINA

LE CONDIZIONI DI BASANTA? LA SUA

PRESENZA RESTA UN GRANDE PUNTO

INTERROGATIVO

FIRENZE

Smania di vincere, nondi andarsene. La vigi-lia di Juve-Fiorentina

è filata via tra una serie dibollettini medici, incastri diformazione e dichiarazioni.Partendo dalle ultime, l’ac-cento si posa sulla vogliafortissima di infilare final-mente una Coppa nella ba-checa della famiglia DellaValle. Impresa più volte sfio-rata e mai centrata. «La pro-prietà smania di alzare un trofeo, se lo merita perquanto fatto in questi anni –attacca Montella – Anche ioda allenatore non ho vintoancora nulla e vincere è ilsogno di ognuno di noi. Vi-viamo di sogni e questo èuno di quelli». Sul rapportotra il tecnico e la società si èscritto abbastanza e dettomolto. Stavolta a parlare è ildiretto interessato. «C’èsempre stata chiarezza egrande rispetto da entram-be le parti. Non è cambiatonulla in questi mesi se non irisultati. Ci sono tutte lecondizioni per andare avan-ti insieme, non vedo perchécambiare».

CEROTTI Blindato il suo fu-turo, ora testa alla Juve.«Tengono alla Coppa quan-to noi – prosegue Montella–, questo ci darà maggioristimoli. Loro sono i miglioriin Italia, ci aspetta una garadi sacrificio, andremo làsenza timori». Ma la Fioren-tina a Torino va anche senzamolti giocatori. L’ultimo dei«caduti» è Pizarro, affatica-to e nemmeno convocato(per il quale, nel frattempo,sono iniziati i contatti per ilrinnovo). Se l’attacco,escluso Babacar, scoppia disalute (anche Gomez è re-

cuperato e sta bene) gli altri re-parti sono in affanno. Soprat-tutto la difesa. Tomovic e Savicsono rimasti a Firenze, il recu-pero di Basanta è prioritario.Ieri l’argentino si è allenato,Montella prova a frenare («Lasua presenza resta un grandis-simo punto interrogativo»):ma salvo sorprese lo butterànella mischia accanto a Gonza-lo Rodriguez. Altri centrali,escluso il giovane Bagadur,non ce ne sono. «Borja Valeroha ancora molto dolore alla ca-viglia – chiude l’Aeroplanino -.Mati Fernandez può giocare?Nì. Quello che sta meglio ditutti sono io (ride, ndr)».

FACCIAMO TREDICI Se nei sin-goli è acciaccata, globalmentela Fiorentina scoppia di salute.I 12 risultati utili di fila lo testi-moniano. «Merito della menta-lità e del coraggio». E magarianche del mercato. Salah tornatitolare, ha già segnato 4 goltra A ed Europa League. Mancail timbro in Coppa Italia: i qua-si 2 mila tifosi al seguito an-dranno là anche per questo.

g.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola Cecere

N el mondo dei social di-chiaratamente juventi-ni, si è scatenata per

qualche ora una polemica suun giudizio pre Roma-Juve diAngelo Di Livio. Al punto chequalcuno, particolarmentestizzito, vorrebbe che allo sta-dio venisse tolta la stella colnome del Soldatino. «Una tem-pesta in un bicchiere d’acquaperché io non ho mai detto“possiamo battere la Juve e ria-prire il campionato”, questa èstata la domanda del condutto-re di un forum al quale parteci-pavo come ospite. Al che io ho

risposto che se la Roma avessesuperato la Juve il campionatosi sarebbe riaperto. Tutto qua.Sono legatissimo al mio perio-do bianconero e orgoglioso difar parte dei cinquanta gioca-tori scelti dai tifosi e immorta-lati allo Stadium. Io da romanotengo alla Roma, mai nascosto,ma non ho mai parlato maledella Juve, come potrei? Adogni modo, il problema nonesiste, c’è la registrazione. Ri-portata male su un sito».

SEI PER DUE Fra i molti gioca-tori che hanno vestito sia lamaglia bianconera che quellaviola, Di Livio si distingue peraver equamente distribuito il

periodo delle due esperienze:sei anni alla Juve (1993-1999)e poi sei anni alla Fiorentina(1999-2005). E così è rimastolegato nella stessa misura aidue club. «Certo, la Juve delmio periodo vinse tutto e lanotte della Champions restachiaramente il punto più altodella mia carriera... Sul pianodei successi raccolti c’è unachiara differenza fra le due esperienze, non sul piano delcoinvolgimento emotivo, però.La stagione della C2 con la Fio-rentina mi ha regalato sensazioni indimenticabili. Vedevamospuntare i tifosi dappertutto,eravamo circondati di amore edi orgoglio, ci fu una identifi-cazione totale fra la squadra ela città. Amare la maglia nonera un modo di dire. Quanto airisultati, bè la notte in cui bat-temmo l’Arsenal a Wembleycon gol di Batistuta rappresen-ta l’apice di quella avventura».

RIMONTE «Fra i ricordi indele-bili degli scontri fra biancone-ri e viola in casa Juve ci sonodue rimonte. Alla prima, quel-la del 1994, culminata nel fan-tastico gol al volo di Del Piero,io partecipai da tifoso sugli spalti, perché infortunato. Eroinvece in campo in maglia vio-la quando nel 2001 la Fiorenti-na fissò sul 3-3, con una puni-zione di Chiesa, una sfida checi aveva visti in vantaggio 2-0e poi sotto 3-2, per i gol di taliConte e Inzaghi...». Già, dueche diventeranno allenatori...Come se la giocheranno stase-ra Allegri e Montella? «Conmolta serietà. Alla Juve valesolo vincere, ti trasmettono ilconcetto appena arrivi... Men-tre la Viola ha la consapevo-lezza di essere ancora in corsaper tutti gli obbiettivi. Un pro-nostico? Lo considero un der-by, quindi...»

© RIPRODUZIONE RISERVATAIn maglia Juve: dal 1993 al 1999 Con la Fiorentina: dal 1999 al 2005

Neto, 25 anni, brasiliano,portiere della Fiorentina

dal 2011. Viene dall’AtleticoParanaense ANDREOLI

Coppa ItaliaRLa seconda semifinale

Page 14: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

14 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALERMO

Gonzalez è out Vitiello 2017 � PALERMO (f.v.) Out Gonzalez per 2 settimane. Il difensore Vitiello, a scadenza a giugno, ha allungato al 2017.

CHAMPIONS DONNE

Presentata la finale di Reggio Emilia � (m.cal.) A Reggio Emilia presentata la finale di Champions donne del 26 maggio 2016 al Mapei Stadium. Intanto alla Cyprus Cup l’Italia di Cabrini ha battuto 2-1 la Corea del Sud.

UNDER 18

Travolta l’Ungheria: doppietta di Vido � A Telki, l’U.18 ha sconfitto 4-0 l’Ungheria: gol di Bifulco, Favilli e doppietta di Vido.

CASO RACITI

Lo Stato chiede 305 mila euro� L’Avvocatura dello Stato ha chiesto 305 mila euro di danni a Daniele Micale e Antonino Speziale, condannati per la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti.

TACCUINO

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 58 25 17 7 1 52 14

ROMA 49 25 13 10 2 38 19

NAPOLI 45 25 13 6 6 44 31

LAZIO 43 25 13 4 8 43 27

FIORENTINA 42 25 11 9 5 37 24

SAMPDORIA 39 25 9 12 4 32 28

GENOA 36 24 9 9 6 36 29

TORINO 36 25 9 9 7 28 25

INTER 35 25 9 8 8 39 32

MILAN 34 25 8 10 7 35 30

PALERMO 34 25 8 10 7 38 39

SASSUOLO 29 25 6 11 8 29 38

UDINESE 28 24 7 7 10 26 32

EMPOLI 28 25 5 13 7 25 27

VERONA 28 25 7 7 11 29 44

CHIEVO 25 25 6 7 12 18 30

ATALANTA 23 25 5 8 12 22 37

CAGLIARI 20 25 4 8 13 32 47

CESENA 19 25 4 7 14 24 47

PARMA (-1) 10 23 3 2 18 20 47

* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 7 MARZO SAMPDORIA-CAGLIARI ore 18 (2-2)MILAN-VERONA ore 20.45 (3-1)DOMENICA 8 MARZO, ore 15CESENA-PALERMO ore 12.30 (1-2)CHIEVO-ROMA (0-3)EMPOLI-GENOA (1-1)PARMA-ATALANTA (0-1)UDINESE-TORINO (0-1)NAPOLI-INTER ore 20.45 (2-2)LUNEDÌ 9 MARZOLAZIO-FIORENTINA ore 19 (2-0)JUVENTUS-SASSUOLO ore 21 (1-1)

PROSSIMO TURNO

Serie AR

Task force MilanDopo la sfuriataGalliani coccolae sostiene Inzaghi1Ancora colloqui dell’a.d. con lo staff a MilanelloLa speranza è un convincente finale di stagione

Pippo Inzaghi, 41 anni, prima stagione sulla panchina del Milan ANSA

G.B. OliveroINVIATO A MILANELLO (VA)

P arola d’ordine: compat-tarsi. Ieri Adriano Gallia-ni è tornato a Milanello

per un’altra serie di colloquicon le stesse persone che avevaincontrato martedì: Inzaghi,Tassotti, il preparatore Tognac-cini, l’osteopata Cesarini, i dot-tori Tavana e Meersseman. Pri-ma c’è stata una riunione col-lettiva, poi Galliani ha parlatoseparatamente con i due alle-natori, con i responsabili dellapreparazione atletica e dellaprevenzione degli infortuni econ i medici. I colloqui dell’a.d.rossonero sono durati quattroore e mezza e sono l’ennesimadimostrazione della vicinanzadel club alla squadra, ma anchedella particolare situazione incui si trova il Milan.

IL PROBLEMA INFORTUNI IeriGalliani aveva messo alle stret-te tutti i membri dello staffchiedendo risposte a domandelogiche e messe pure per iscrit-to qualche giorno prima sottoforma di lettere private. Il di-scorso degli infortuni è quellocentrale perché a Milanel-lo sono tutti concordinell’analisi: senza quellaserie lunghissima diproblemi fisici le cosesarebbero andate diver-samente. Galliani sache la rosa attuale nonpuò ambire a posizio-ni di vertice, ma è(giustamente) con-vinto che una decinadi punti in più si sa-rebbero potuti con-quistare. Ieri l’a.d. haribadito che nell’inter-vallo della partita conla Fiorentina (26 otto-bre, rossoneri in vantag-gio 1-0, poi finì 1-1) il Mi-lan era terzo, che il 14 di-cembre aveva gli stessi pun-ti del Napoli (battuto quella

sera 2-0 a San Siro) e che poi ilcrollo è coinciso con l’enormenumero di infortuni verificatisidopo il 6 gennaio e dopo un2014 che, anche nei mesi di ge-stione Seedorf, non aveva evi-denziato problemi fisici parti-colari.

L’INCORAGGIAMENTO Nei col-loqui di ieri i toni sono stati piùdistesi, Galliani ha sottolineatol’importanza di un’istantanea

uscita dalla crisi. L’esonero diInzaghi (immediato o a finestagione) sarebbe un altro fal-limento per la società, che do-vrebbe pagare tre allenatori(Seedorf è ancora a libro paga)in un momento difficile dalpunto di vista economico. Gal-liani ha incoraggiato Pippo,spiegandogli che non deve pre-occuparsi della posizione inclassifica e di un’ipotetica ta-bella per rincorrere l’EuropaLeague perché quello che piùpreme a Berlusconi e a lui stes-so è di rivedere un Milan pro-positivo, equilibrato, aggressi-vo e convinto delle proprie pos-sibilità. La sfida interna di sa-bato sera con il Verona dovràdare questo tipo di risposte aldi là del risultato che tra Arcoree Casa Milan tutti si aspettanonaturalmente positivo. L’ipote-si di un esonero anticipato diInzaghi viene allontanato conforza da Galliani, che spera an-cora in un finale di campionatotalmente buono da far rivalu-tare il lavoro di Pippo e la sceltasocietaria di affidargli la pan-china l’estate scorsa. I risultatirestano il primo e più impor-tante metro di giudizio per unallenatore, ma in questo mo-mento un ottimo risultato sa-rebbe quello di mostrare unMilan in linea con le poten-zialità (non eccelse ma nem-

meno disastrose) della ro-sa a disposizione del tec-

nico. In pratica un Mi-lan che batta senzaproblemi le squadrepiù deboli, che se la

giochi con quelle dellostesso livello e che dia fastidioa quelle più forti. Un Milan chemostri un volto coraggioso eorgoglioso. Un Milan chenon perda più uno o due gio-catori a partita e che viaggicompatto fino all’ultimagiornata di questo compli-cato campionato. Un Milancon uno spirito diverso econ un gioco diverso.

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9� i punti conquistati dal Milan di Inzaghi nelle nove partite di campionato giocate nel 2015. La media di un punto a incontro ha deluso Silvio Berlusconi

La A pensa al raddoppio: tecnologia e addizionali1Collina, Rizzoli e Messina convincono Lotito, Fassone, Marotta, Gandini e Baldissoni sui giudici di porta: l’ultimo ostacolo sono i soldi

Francesco Ceniti

L a Serie A non lascia, maraddoppia. Il futuro in te-ma di arbitri potrebbe es-

sere la goal-line technology(anti reti fantasma) più gli ad-dizionali. Sì, proprio i giudici diporta finiti nella bufera in que-sto campionato per alcune si-tuazioni controverse (su tutte ilgol dato alla Roma a Udine, conl’arbitro Guida che sconfessò il

collega Maresca) e che Feder-calcio e Lega sembravano inten-zionate a «pensionare» dalprossimo giugno anche per i ta-gli al bilancio dovuti alla ridu-zione dei contributi Coni. E in-vece ieri a Roma c’è stato il cam-bio di prospettiva durante unariunione tecnica. Da una partec’erano i rappresentanti deiclub di A (Baldissoni per la Ro-ma, Fassone per l’Inter, Gandiniper il Milan, Lotito per la Lazio,Marotta per la Juve) accompa-

gnati da Carlo Tavecchio (nu-mero uno Figc), dall’altra i ver-tici arbitrali di casa nostra, valea dire il presidente Aia, Marcel-lo Nicchi, i designatori Messina(A), Farina (B) e Rosetti (LegaPro), il «leader» dei fischiettiNicola Rizzoli e il capo degli ar-bitri Uefa, Pierluigi Collina.

SPIEGAZIONI Ed è stato pro-prio Collina (da solo) ad aprirela riunione. Il designatore Uefaha spiegato il progetto e illu-strato il lavoro (spesso oscuro edi prevenzione) degli addizio-nali. Si è poi soffermato sul con-cetto di squadra allargata e suivantaggi («notevoli») correlati.Analisi ribadita da Rizzoli e da

Messina, che si è soffermato suimetodi di scelta, spiegando imeccanismi che portano ad ab-binare fischietti esperti con altriprovenienti dalla B.Una esposi-zione ampia che ha «sorpreso» idirigenti dei club. «Abbiamo ca-pito come siano importanti igiudici di porta: diminuisconola possibilità di errore. Proprioquello che vogliamo» è stato ilcommento unanime dei rappre-sentanti della Lega di A. Insom-ma, c’è la volontà tecnica dimantenere gli addizionali an-che perché con l’avvento dellatecnologia saranno sgravati daun compito delicato e potrannoaiutare ancora di più l’arbitrocentrale. Resta da superare il

Il gol dato alla Roma a Udine: arbitro e addizionale avevano idee diverse

VERSO L’ANTICIPO DI SABATO

Poli recupera per il VeronaDue ipotesi: 4-3-1-2 e 4-3-3� (gb.o.) Ieri a Milanello si era sparso un po’ di allarme a proposito di Poli, ma Andrea ha recuperato da un leggero affaticamento, sta molto meglio e oggi si allenerà con i compagni. Inzaghi dovrebbe provare la formazione della quale non faranno parte gli infortunati De Jong e Montolivo. Sono due le ipotesi principali per lo schieramento che dovrebbe affrontare il Verona sabato sera a San Siro. La prima prevede un 4-3-1-2 con Poli, Essien e Van Ginkel a centrocampo, Bonaventura trequartista alle spalle di Destro e Menez. La seconda ipotesi prevede invece un 4-3-3 con Bonaventura arretrato al posto di Van Ginkel e il tridente composto da Menez, Destro e Cerci. In difesa conferma per Bonera e Antonelli sulle fasce e forse

anche per Alex e Bocchetti in mezzo. Intanto ieri Antonelli ha incontrato i tifosi al Milan Store: «Quando rientreranno gli infortunati torneremo il vero Milan. Noi remiamo tutti dalla parte di Inzaghi, perché il mister è molto preparato e sappiamo che ci farà superare questo momento difficile. Ai tifosi posso dire solo che daremo tutti il 100% e usciremo da questa crisi. Cercheremo di fare più punti possibili per tornare in Europa. Noi ci prepariamo al meglio in allenamento cercando di ripetere anche in partita le situazioni di gioco che proviamo a Milanello. Non sempre è possibile perché c’è anche l’avversario, ma sono convinto che ci toglieremo delle soddisfazioni. La Nazionale? Non ci penso per il momento. Spero che facendo bene con il Milan venga di conseguenza».

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Adriano Galliani, 70 anni, a.d. dell’area tecnica del Milan GETTY

problema economico (poco piùdi un milione): sarà necessarioun passaggio in assemblea doveverrà illustrata la relazione fa-vorevole agli addizionali. I tem-pi sono stretti: entro marzo bi-sogna avviare l’asta per avere latecnologia nella prossima sta-gione; tempi poco più lunghianche per la conferma dei giu-dici di porta. L’Aia deve definiregli organici e la decisione sugliaddizionali ha il suo peso. Undoppio «sì» sembra possibile,come ammette Nicchi: «Credoci siano buone possibilità. LaLega farà le sue valutazioni, maci è sembrato di capire che sia-mo tutti d’accordo».

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ArbitriRLa riunione tecnica

Page 15: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

15GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

L’IDENTIKIT

M’BAYENIANGNATO IL 19 DICEMBRE 1994NAZIONALITÀ FRANCESERUOLO ATTACCANTEALTEZZA 184 CM PESO 75 KG

Vent’anni, di origini senegalesi, è cresciuto non lontano da Parigi e ha frequentato il liceo sportivo, dove eccelleva in calcio, atletica (100 metri e staffetta) e ping-pong. Il suo primo club è stato il Caen: da 15enne è stato convocato nella selezione U19.

IN ITALIANel 2012 è passato al Milan, quindi ha giocato nel Montpellier dal dicembre 2013 alla fine della stagione scorsa. Tornato al Milan, a gennaio è andato in prestito secco per sei mesi al Genoa di Preziosi.

LE SUE SQUADRECAEN 2010-2011

CAEN 2011-2012

MILAN 2012-2013

MILAN 2013-dicembre 2013

MONTPELLIER dicembre 2013-2014

MILAN 2014-gennaio 2015

GENOA da gennaio 2015

L’INTERVISTA di ALESSIO DA RONCH-FILIPPO GRIMALDIGENOVA

«I o sono sempre qui, sto ancora aspettan-do Perin (Niang sorride, ndr). Eppure,sotto casa mia ancora non si è visto. Evi-

dentemente ha impegni più importanti. Hocomprato il tavolo da ping pong. Mattia dice diessere forte, ma pure io sono convinto di vince-re. E se dovesse andarmi male, vorrà dire chequel giorno non sarò stato in forma...Io adoro lesfide, sono cresciuto alla scuola dello sport, gio-cavo a tennis, correvo i cento metri».

Talenti genoani crescono. M’Baye Niang e il suoavvenire dietro le spalle. Grande e ingombrante.Finché è sbucato il Genoa. Avvio boom, titoloni sulla stampa francese: «Encore decisif», dedicatoa lui dopo il derby.«Dal primo giorno ho trovato un grande spiritodi squadra. Per me era quasi un obbligo dare su-

bito il massimo. Sto crescendo, ma c’è ancoratanta strada per arrivare dove voglio io. Punto almassimo, a giocare in un grandissima squadra ea vivere in campo le sfide più importanti».

Lei è cresciuto con la consapevolezza di poter di-ventare un numero uno. Nelle giovanili del Caennon hanno mai visto uno così forte prima di lei.«Non mi lascio distrarre da questi discorsi. Lavo-ro per diventare un campione. Il mio sogno èconquistare il Pallone d’oro. Farò di tutto perriuscirci e se mi fermerò a metà strada, ci avròcomunque provato».

È stato il più giovane debuttante in Ligue 1 e il se-condo a segnare in campionato. Sarebbe statopiù facile crescere a fari spenti?«All’inizio non mi conosceva nessuno, dopo so-no arrivati i problemi. Dovevo confermarmi sucerti livelli. Poi è arrivata la possibilità di venireal Milan e l’ho colta al volo. Volevo crescere».

Bella sfida, la Serie A non è un campionato per

giovani.«Mi piacquero le idee dei rossoneri. E poi hoavuto fortuna, Allegri mi ha fatto giocare inmezzo a grandi campioni».

Da quando è al Genoa, due gol e due assist. quat-tro partite da titolare, nessuna sconfitta. L’im-pressione è che lei si sia calato alla perfezione negli schemi rossoblù.«Qui i risultati arrivavano già prima. Toccava ame dimostrare di poter giocare. Con Gasperinic’è stata sintonia immediata, sapevo che sareb-be andata così. Ti fa crescere sotto tutti i punti divista. Lavoro tanto, non ci sono altri segreti».

Del Niang milanista si diceva che fosse una gran-de promessa, ma poco freddo sotto porta. Quisembra più sereno.«Cercavo di far gol anche al Milan, in certe occa-sioni non ho avuto fortuna. Qui è andata meglioe spero di continuare così. Anche a Montpellierero partito forte, poi ero calato, ma lì fu solo percolpa mia».

Lei ha pagato cari certi errori di gioventù, comel’esclusione dalle nazionali di Francia.«Vero, ma mi hanno fatto crescere. Oggi sonopiù responsabile e sicuro che non mi succederàmai più. Forse avevo bisogno di sbagliare percomprenderlo. In campo si vede che sono cre-sciuto. So che la nazionale francese ha ripreso aseguirmi, anche se la priorità va al mio club».

Ha avuto ottimi maestri.«Li ho ancora: ci sono Perotti e Iago e c’è Burdis-so che ha avuto una carriera importante. Da lorosento grande fiducia e li ringrazio».

Si sente più centravanti o esterno?«Centravanti. Nel Milan giocavo a destra, qui asinistra, a me va bene tutto. Ho segnato la miadoppietta da centravanti, ma imparare più ruolinon mi fa certo male».

Però le manca il fisico alla Borriello...«Marco è un grande centravanti, il mister mi stainsegnando a giocare d’appoggio. Se a vent’annisapessi già fare tutto...»

Quel famoso palo contro il Barcellona, dueanni fa, avrebbe potuto cambiarle la vita. È unincubo che ritorna?«No. La vita non si ferma a un colpo sfortuna-to. Magari riprovo, prendo il palo e poi la pal-la va in rete. A 18 anni fu un gran piacere af-frontare il Barcellona. Sarebbe stato meglio se-gnare, ma Dio ha deciso diversamente. Succe-de, talvolta».

In Italia ha subìto episodi di razzismo?«Sì, ma se tiri diritto la gente smette. Il mondo èfatto dagli intelligenti e dagli stupidi. Ma nonsuccede solo qui, pensate al Feyenoord. BravoGervinho, che ha continuato a giocare».

In Serie A debuttò a Genova con la Samp.«Al Ferraris ho sempre giocato grandi partite,anche con il Genoa. Ora è casa mia».

Saponara è esploso a Empoli, Silvestre brilla nel-la Samp. Il Milan mette pressione?«Saponara tornerà e sarà un grande. Per vestireil rossonero devi essere convinto dentro. È unasfida, come piace a me».

Di lei hanno detto: «Sarà il nuovo Henry».«Facciamo così: vi richiamo io a fine carrieraper dirvi se avrò fatto bene come lui...».

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Niang«MI SENTO PUNTA

ADORO LE SFIDEE RINGRAZIO GASP»

IL FRANCESE DEL GENOA:«AL MILAN IN CERTI CASI

NON HO AVUTO FORTUNA. IL PALO A BARCELLONA?

DIO DECISE COSÌ. ORA STO CRESCENDO SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA»

Serie ARIl personaggio

DUE GOLM’Baye Niang, 20 anni, francese, 2 gol con la maglia del Genoa in Serie AANSA

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16 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’alba del ribaltonein casa Atalanta:salta Colantuono,la panchina a Reja 1Il club cambia: l’annuncio alle 8.50. Sostituzione agevolata dal possibile rinvio della gara di Parma

CALCIOSCOMMESSE

Dall’esonero al pmCola sentito il 19E Doni inguaia anche la società

1L’ex allenatore è indagato per la chat tra l’ex capitano e Santoni Atalanta: rischio -1

Matteo SpiniBERGAMO

R aramente le fredde righedi un comunicato stam-pa raccontano emozioni,

storie, motivi. L’Atalanta ha an-nunciato l’esonero di StefanoColantuono ieri mattina alle8.50, attraverso il suo sito in-ternet, comunicando l’ingag-gio di Edy Reja. Un colpo discena che ha sorpreso tutti, al-meno per la tempistica: l’alle-natore romano non sembrava in discussione nemmeno dopoil quarto k.o. consecutivo, spe-cie per via del momento di uncampionato che sta per entrarenel rush finale. Nel dopoparti-ta di domenica c’era stato unlungo confronto tra il tecnico ela proprietà, ma si credeva chela fiducia fosse stata rinnovata,almeno fino alla partita di Par-ma: probabilmente, i dubbisulla disputa della prossimagara hanno favorito l’accelera-ta. E’ anche circolata (senzaconferme)la voce di un batti-becco tra l’allenatore e il d.g.Marino a margine dell’allena-

mento di martedì, ma - primadel terremoto consumato tral’altra sera e ieri mattina- in ef-fetti nessuno immaginavaniente del genere. Evidente-mente, la società, spaventatadallo spettro della B, ha credu-to che fosse il momento dellasvolta: nel Percassi-bis, si trat-ta del secondo allenatore in as-soluto e del primo cambio incorsa.

GIOIE E DOLORI Un divorzioche non può passare in secon-

do piano: perché il 5° cambiostagionale in A riguarda il tec-nico che da più tempo sedevasulla stessa panchina. Oltretut-to, il club nerazzurro si separadall’allenatore con più presen-ze in campionato nella propriastoria: proprio in questa sta-gione, Colantuono (fermatosia 261 gettoni) aveva superatoMondonico, al quale resta ilprimato assoluto di presenze.Chiaro che la decisione parto-rita ieri sia la somma di una se-rie di indizi disseminati in unastagione vissuta tra mille ango-sce: dall’euforia estiva da partedi un ambiente che sognaval’Europa si è passati in brevetempo alle insidie di un calen-dario complicato, alle sconfittein serie, agli infortuni pesanti(Estigarribia e Raimondi han-no chiuso la loro stagione giàin autunno) e all’involuzionedi un Denis mai entrato in for-ma. Tutti motivi che hannocomplicato la stagione dell’uo-mo di Anzio. Gli ultimi tassellisono stati il coinvolgimentonell’inchiesta Last Bet, che ave-va destabilizzato non poco iltecnico (prima del match conl’Inter, non aveva nascosto ledifficoltà dal punto di vistaemotivo) e alcune scelte nonconvincenti, come lo sposta-mento di Baselli sulla trequartie l’insistenza su un Denis ap-parso sempre più opaco.

REJA GIA’ AL LAVORO Edy Reja– che a Napoli ha già lavoratocon Marino - è arrivato a Zin-gonia ieri alle 11: ha parlatocon Percassi, con la squadra e,alle 15, ha diretto il primo alle-namento, sotto gli occhi delladirigenza e di un centinaio ditifosi che l’ha accolto con otti-mismo, ma anche degli ultràdella curva che si è rivolta allasquadra parlando di «giornotriste» e di «responsabilità deigiocatori». Con Colantuono,out anche il suo staff: il nuovovice allenatore sarà Sergio Por-rini, promosso dalla squadraAllievi, il preparatore dei por-tieri Massimo Biffi, altra solu-zione interna, il preparatoreatletico Gigi Febbrari, fedelis-simo di Reja. Che sarà presen-tato oggi e che ha firmato uncontratto di un anno e mezzo,fino al termine della prossimastagione, cancellando di fatto(almeno per il momento) leipotesi estive Donadoni e Del-neri. Il nuovo capitolo atalanti-no è iniziato ieri, con le idi dimarzo anticipate di StefanoColantuono.

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5� i tecnici esonerati in Serie A quest’anno: prima di Colantuono, sonostati sostituiti dopo la 7ª giornata Corini (Chievo), dopo l’11ª Mazzarri (Inter), dopo la 14ª Bisoli (Cesena) e dopo la 16ª Zeman (Cagliari)

EX NAPOLI E LAZIO Edoardo Reja,69, dirige il primo allenamento dell’Atalanta. Ha già lavorato a Napoli con Marino. L’ultima panchina in A quella della Lazio da gennaio a giugno 2014 MAGNI

Francesco Ceniti

«A llenatore e ds vo-levano fare X». E’questa la frase

che ha portato Stefano Colan-tuono sul registro degli inda-gati nell’inchiesta sul calcio-scommesse condotta a Cre-mona. Parole scritte da Cri-stiano Doni, capitanodell’Atalanta, a Nicola Santo-ni in una chat del 21 aprile2011: meno di 24 ore primadi Crotone-Atalanta 2-2, garacombinata seconda la Procu-ra anche grazie all’assenso diColantuono.

RISCHIO ATALANTA La chatè giudicata dagli inquirenti«lampante» anche perché il«garante» è Doni, uno chenello spogliatoio aveva un pe-so specifico. L’ex capitanospiega a Santoni di aver par-lato con allenatore e ds: «Robiglielo ha detto e pure io hofatto capire che sarebbe me-glio vincere». E alla domandadi Santoni («ma lo sannoora?») risponde: «Lo sa solo ilmr». Non solo, Doni rassicural’ex portiere: «La gestisco io».Una gestione dettagliata:«L’unica cosa è che se non sia-mo avanti a 20 dalla fine dob-biamo andare a Parigi». Paro-la criptata che secondo la Pro-cura vuol dire pareggio (il ri-

sultato poi del campo con overper i 4 gol segnati). Una interpre-tazione avallata dalla successivapreoccupazione di Santoni: Chigioca dietro da voi? Bisogna dir-glielo (riferito ai difensori Tro-est, Peluso, Bellini e Ferri elenca-ti da Doni, ndr). Se chiedono poiParigi finisce lì». Il capitano del-l’Atalanta conclude con una fra-se riferita al portiere del Croto-ne: «Tranquillo, ho fatto comeprima di Modena. Dopo vado daConcetti e lo minaccio. Poi vadoin Abruzzo con la Lamborghini eli inc...». In Calabria sarà proprioDoni a realizzare nel secondotempo il 2-2 con una punizione.Questi atti saranno anche vaglia-ti dal procuratore sportivo Stefa-no Palazzi: essendo una partitanuova, sembrerebbe scontato ildeferimento di Doni e quindidell’Atalanta a prescindere dallasituazione del suo ex tecnico deld.s. Gabriele Zamagna. Se Donidovesse patteggiare (come sem-bra probabile dalle carte) il nuo-vo illecito, la squadra nerazzurrarischia un -1 in classifica. Chepotrebbe scontare anche in que-sto campionato se il processosportivo si svolgerà in estate.

COLA E VIVES DAL PM Colan-tuono si è dichiarato estraneo al-le contestazioni. Ieri il suo avvo-cato, Marco De Luca, ha spiegatoche le accuse della Procura sono«frutto evidentemente di unequivoco». Per questo motivol’ex tecnico dell’Atalanta ha chie-sto e ottenuto di essere interro-gato dal pm Roberto di Martino:sarò a Cremona giovedì 19 mar-zo. E sarà sentito dalla poliziagiudiziaria su delega del pm an-che Giuseppe Vives, centrocam-pista del Torino, indagato perLecce-Lazio 2-4, gara considera-ta alterata dagli inquirenti.

Stefano Colantuono, 52 anni, allenava l’Atalanta dal giugno 2010

Serie AR

clicCON EDY IN SERIE A TORNA IN PANCHINAIL DECANO DEI TECNICI

� L’ultimo arrivato è anche il più longevo. A 69 anni compiuti lo scorso 10 ottobre, infatti, Edy Reja è anche il tecnico più vecchio tra i 20 che attualmente siedono sulle panchine della Serie A. Un primato che l’allenatore friulano strappa al granata Ventura, secondo in questa graduatoria con 67 anni. A seguire, troviamo Gasperini (57, Genoa), Sarri (56, Empoli) e, alla pari, Mandorlini (Verona) e Benitez (Napoli) con 54. Il più giovane è Andrea Stramaccioni che il 9 gennaio ha compiuto 39 anni, uno in meno di Montella (Fiorentina) e 2 di Inzaghi (Milan).

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17GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il classico incontro fra tecnico e squadra a centrocampo. Questo è il faccia a faccia di Rotterdam, dove Garcia ha caricato la squadra ottenendo un successo MANCINI

QUI ROTTERDAM

Il Feyenoord:«Le banane?È solo goliardia»1Bizzarra difesa degli olandesidopo il gesto razzista a GervinhoPer Ljajic un avvertimento Uefa

La banana lanciata al De Kuip di Rotterdam EPA

Andrea PuglieseROMA

L e banane gonfiabili? Altro che razzismo,solo folklore. Anzi, estremizzando quasiun fattore culturale. È la difesa (bizzarra)

del Feyenoord per non andare incontro a san-zioni pesanti (squalifica del campo?) dopo i fat-ti di Rotterdam nel ritorno di Europa Leaguecon la Roma. Dove, appunto, dalla tribuna deitifosi biancorossi è stata lanciata una bananagonfiabile nei confronti di Gervinho.

LA DIFESA OLANDESE A parlare per gli olande-si è stato il d.g. Eric Gudde, con un comunicatoufficiale sul sito del club. «Le banane gonfiabilifanno parte dell’attività del tifo del Feyenoordper creare una buona atmosfera nello stadio, loabbiamo mostrato all’Uefa con foto e video —dice il d.g. —. Dagli anni Ottanta si sono vistespesso sulle tribuna del De Kuip, è inopportunoassociare il Feyenoord al razzismo per colpadelle banane gonfiabili. Noi siamo un club mul-ticulturale, cosa che è visibile dalla prima squa-dra al settore giovanile». Vero, come però è veroche la banana è stata lanciata verso Gervinhocon il chiaro intento del gesto razzista. Lo stessoGervinho nei giorni scorsi ci è tornato su così:«Non me ne ero neanche accorto, poi me l’han-no fatto notare i compagni e l’arbitro. Un gestooffensivo per me e la mia famiglia, mi aspettodelle sanzioni». Succederà il 19 marzo, quandoa Nyon si riunirà l’Uefa Control, Ethics and Di-sciplinary Body per discutere dei tre capi d’ac-cusa pendenti sul Feyenoord: comportamentorazzista, lancio di oggetti e materiale pirotecni-co in campo, inadeguatezza organizzativa.

WARNING ADEM Nessuna sanzione (qualcunotemeva la squalifica di un turno) invece perAdem Ljajic, solo un warning, un avvertimentoper l’esultanza provocatoria dopo il gol del van-taggio sotto lo spicchio dei tifosi del Feyenoord.Multa di 10mila euro invece alla Roma per averritardato il calcio d’inizio.

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� (pug) La squadra delle leggende e la Francia del futuro. Chissà, magari presto Rudi Garcia le userà entrambi, giocando alla playstation. Il tecnico francese è stato infatti scelto dalla EA Sport come testimonial per la nuova edizione del gioco di calcio più diffuso al mondo. E, divertendosi, ha stilato la Francia del futuro, un undici dove magari la Roma può anchepescare qualche gioiellino per il futuro. Squadra ultraoffensiva, schierata con il 3-4-1-2 piuttosto che con il suo 4-3-3: in porta Areola (Bastia), in difesa Zouma (Chelsea), Laporte (Athletic Bilbao) e Umtiti (Lione), a centrocampo in mezzo Ferri (Lione) e Veretout (Nantes) e sugli esterni N’Koudou (Nantes) e Ntep (Rennes). Infine Fekir (Lione) come trequartista, le due punte Coman (Juventus) e Beauvue (Guingamp). Poi Garcia ha disegnato anche il suo undici leggendario, sempre con il 3-4-1-2: Schmeichel; Cannavaro, Beckenbauer, Maldini; Figo, Vieira, Gullit, Roberto Carlos; Pires; Basten, Pelè. Una squadra stellare, dove spicca però un’assenza doc: un certo Maradona, non proprio l’ultimo arrivato.

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ALLA CONSOLLE

Dalla Francia del futuronuovi consigli

Massimo CecchiniROMA

C i sono notti che sembranonon finire mai. Pur conqualche sprazzo di luce,

così sembra quello che sta acca-dendo alla Roma, che vede or-mai allontanarsi il sogno delloscudetto. Se Rudi Garcia, dove-rosamente, parla alla squadraper invitarla a non mollare finoa fine stagione, la dirigenza in-vece guarda avanti cercando dicostruire una squadra menofragile in vista della prossimaannata.

FACCIA A FACCIA È il presente,comunque, che va tutelato perprima cosa e così – alla ripresadegli allenamenti – l’allenatorefrancese ieri ha parlato con igiocatori, evidenziando concet-ti non nuovi, ma che in questoclima cupo che si respira in cittàdal punto di vista mediatico, forse andavano sottolineati.«Non perdiamo di concentra-zione – è questo il senso del se-reno discorso di Garcia – perchéquesta stagione ha ancora mol-to da dire. Abbiamo il campio-nato da onorare fino in fondo el’Europa League per cui lottare.Guai a mollare adesso». Diffici-le dare torto all’allenatore, chein effetti continua ad avere unafiducia piena nel suo gruppo.

CRISI DEL GOL I numeri, però,raccontano come sul fronte of-fensivo le cose non quadrino.Infatti, nelle 35 partite finoradisputate, i giallorossi abbianosegnato «solo» 49 gol, con una

media di 1,4 reti a partita, la piùbassa dalla stagione 2004-2005(1,33), quando la Roma sfioròaddirittura la retrocessione.Nessuna sorpresa, quindi, cheoccorra porre rimedio alla si-tuazione, sperando magari nelrecupero di Doumbia e Ibarbo.

IDEA MILNER Se Garcia si con-centra sull’attualità, a pensare al futuro tocca alla società. E al-lora filtra come una decina digiorni fa il d.s. Walter Sabatiniabbia fatto un blitz in Inghilter-ra per aggiudicarsi James Mil-ner, centrocampista di fasciadel Manchester City, in scaden-za di contratto a giugno. La con-correnza però è formidabile, esi chiama soprattutto Liverpo-ol. Il club inglese vorrebbe faredi Milner addirittura l’erede diGerrard. Informalmente, pareche il giocatore preferisca resta-re in Premier League, ma la Ro-ma non ha intenzione di molla-re la pista, anche perché da quia giugno le vie del mercato sonosenz’altro infinite.

CASO NAINGGOLAN Altro fron-te aperto, poi, è quello relativoal rinnovo di contratto e al rela-tivo riscatto di Nainggolan. Ieriè andato in scena a Trigoria l’in-contro fra Sabatini e il managerdel giocatore, Beltrami. Le vociche filtrano parlano di un’inte-sa non semplice, anche se c’ètutta l’intenzione della dirigen-za di arrivare a una conclusionepositiva. Come sempre, è unaquestione di soldi. Il centro-campista vorrebbe arrivare aguadagnare circa 2,5 milioni astagione più bonus, anche per-

ché – pure qui – il Liverpool pre-me per cercare di sedurre ilgiallorosso, forte del fatto chela Roma deve ancora riscattar-lo, e il Cagliari, che detiene me-tà del cartellino, non chiedemeno di dieci milioni, anche setra le due società italiane balla-no anche i possibili riscatti diAstori e Ibarbo. Intanto a farsisentire per il momento è Naing-golan, che ieri ha twittato così:«Troppa gente parla e giudicasenza mai sapere la verità o lapersona. Chi capisce, capi-sce!!!!». La vulgata fa interpre-tare queste parole in relazionealle prime indiscrezioni che so-no uscite sul suo contratto: nonci meraviglieremmo. In ogni ca-so, a Trigoria in questi giorni sirespira già aria di futuro.

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Rudi Garcia, 51anni, seconda stagione alla Roma. Nella prima è arrivato secondo, la stessa posizione attuale ACTIVA

Serie AR

Garcia torna sergente«Lottiamo sino alla fine»1Faccia a faccia tra l’allenatore e la squadra. Intanto la Roma pensaal futuro: si tenta Milner (City) e si tratta per il rinnovo di Nainggolan

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18 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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19GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ecco lo sponsorUn «piano Parma»modello Conte1La Erreà fornirà i soldi per giocare 2 partitePoi, dopo il Tribunale, ci dovrà pensare la Lega

Serie ARIl caso

Alessandro CatapanoAndrea Schianchi

U n piano in due fasi persalvare il Parma e, di con-seguenza, tutto il cam-

pionato. La prima per consen-tirgli di scendere in campo con-tro Atalanta e Sassuolo. La se-conda per arrivare al traguardofinale della stagione. Una stra-da ancora piena di trappole, incui è vietato essere ottimisti, maalmeno il tentativo di sbloccarela situazione c’è. Il presidenteCarlo Tavecchio, il sindaco Fe-derico Pizzarotti e il d.g. dellaLega di A Marco Brunelli si sonoriuniti negli uffici della Feder-calcio. Un incontro preparatodal lavoro dei legali e da un con-fronto, ancora in corso, con imaggiori club di A, che Tavec-chio ha consultato telefonica-mente. Il sindaco Pizzarotti si èaffidato alla Figc. «Noi stiamofacendo il massimo per salvareil nome della città — ha dichia-rato —. Penso che sarebbe an-che un bel segnale il fatto che,se una società va male, fallisce esi riparte dalle regole condivise,ma stiamo cercando di tutelarel’immagine della città». «Abbia-mo predisposto un piano per farsì che domenica si possa giocaredefinitivamente — ha chiaritoTavecchio —: questo piano saràsottoposto all’assemblea di A divenerdì (domani, ndr). Poi nelpomeriggio mi recherò a Parmaper illustrarlo ai calciatori spe-rando che venga accolto».

FASE 1 La prima tappa del pianodeve traghettare il Parma finoal 19 marzo, giorno in cui è fis-sata l’udienza per la richiesta difallimento avanzata dalla Pro-cura. Alle gare con Atalanta eSassuolo interverrà uno spon-sor trovato da Tavecchio. Sitratta dell’Erreà, azienda di ab-bigliamento sportivo, già spon-sor tecnico del Parma e della Le-ga Nazionale Dilettanti: ecco ilmotivo per cui Tavecchio si èmesso direttamente in contatto

con Angelo Gandolfi, il presi-dente dell’Erreà. Servono circa100 mila euro. Trovati i soldi,andrà concordato con il Comu-ne in quale veicolo farli transi-tare per coprire le spese dellostadio e degli steward. Questo èsolo il primo passo per arrivareal 19 marzo, poi ne serve un al-tro, fondamentale: presentareal curatore, qualora il tribunalesentenziasse il fallimento, un piano che lo convinca a conce-dere l’esercizio provvisorio, cheva predisposto già da domani.

FASE 2 Ecco la tappa successiva:ottenere il massimo contributopossibile dalle società — alme-no cinque-sei milioni dei 10 ne-cessari a coprire tutte le spese— e con l’impegno a garantirequel tesoretto convincere i gio-catori a rinunciare a parte deglistipendi fino al termine dellastagione. Una strategia dellaquale Tavecchio ha parlato alungo con il sindaco Pizzarotti econ i dirigenti della Lega. Nel-l’assemblea di domani il «casoParma» è all’ordine del giorno.L’opzione più semplice sarebbe

quella dell’autotassazione: inpratica tutte le società di A sbor-sano almeno 200-300mila euroa testa da consegnare al curato-re fallimentare per permettereai gialloblù di arrivare alla finedel campionato. Non tutte le so-cietà, tuttavia, sono d’accordo.E in questi casi è fortemente au-spicabile l’unanimità. Domanivedremo se e quale verdettouscirà. Il presidente Tavecchioconosce le divergenze che esi-stono all’interno della Lega, manon può prescindere dal ruolodi garante del campionato chegli affida lo statuto: per questo,scartata almeno per il momentol’idea di fondo gestito dalla Fe-dercalcio, non gli resta che farragionare le società. «I colleghidi questo fantascientifico per-sonaggio (Manenti, ndr) trovi-no il modo di salvaguardare laregolarità del campionato»,tuona il presidente del Coni Ma-lagò. Le lettere ufficiali spediteda Sky e Mediaset che minac-ciano azioni legali potrebberorivelarsi la migliore arma dipersuasione.

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� 1 Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti 2 Il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio 3 Il presidente del Coni, Giovanni Malagò

2 3

1

HANNO DETTO

ALESSANDRO LUCARELLIDIFENSORE PARMA

«NOI VOGLIAMO GIOCARE, MA

SERVONO LE NOSTRE CONDIZIONI CHE

SONO CHIARE»

GIAMPIETRO MANENTIPRESIDENTE PARMA

«LA PROSSIMA SETTIMANA

CI PRESENTEREMOIN PROCURA CON DEI

PAGAMENTI FATTI»

CARLO TAVECCHIOPRESIDENTE FIGC

«ABBIAMO PREDISPOSTO

UN PIANO PER FAR SI’ CHE DOMENICA

SI POSSA GIOCARE»

FEDERICO PIZZAROTTISINDACO DI PARMA

«POSSIBILITA’ CHE SI GIOCHI? TORNIAMO

AL 50% , MA NON DIPENDE SOLTANTO

DA ME»

CRISTIAN RODRIGUEZCENTROCAMPISTA PARMA

«ERO VENUTO PER PREPARARMI ALLA

COPPA AMERICA ORA L’UNICA OPZIONE

È ANDARMENE»

IN CITTÀ

Indagato Ghirardiper bancarottafraudolentaE Leonardi lascia1L’ex presidente verrà ascoltato nei prossimi giorni. Manenti fa altre promesse

INVIATO A PARMA

M ossa della Procuradella Repubblica diParma: l’ex presi-

dente Tommaso Ghirardi èstato indagato per bancarot-ta fraudolenta dai tre pm che si occupano del casoParma. Ghirardi, che si trovanella sua casa di Carpenedo-lo (Brescia), verrà ascoltatonei prossimi giorni dagli in-quirenti. Il dissesto della so-cietà gialloblù, sul quale laProcura lavora da tempo, haevidenziato uno stato finan-ziario preoccupante. I magi-strati stanno cercando di farluce sul bilancio presentatoil 27 dicembre 2014, quandoil club era già stato cedutoalla Dastraso Holding, il cuiuomo di riferimento era ilpetroliere albanese RezartTaçi. È nelle pieghe di que-sto bilancio che si nascondo-no le ombre sulle quali inda-gano i pm. Inoltre, risalendoalle gestioni degli anni pre-cedenti, sarebbero venuti agalla altri «numeri» che nonconvincono. In mezzo a que-sta tempesta, ora i giocatoridel Parma cosa risponde-ranno quando avranno da-vanti il piano di salvataggiostudiato da Figc e Lega?Alessandro Lucarelli, il capi-tano, non si sbilancia: «Vo-gliamo giocare, questo deveessere chiaro. Ma servono lecondizioni, e le nostre con-dizioni sono state spiegatenegli ultimi giorni». In sol-doni: chiedono di poter fini-re il campionato, quindi chevengano garantite le risorsefinanziarie. E’ necessariodunque che Federcalcio eLega si facciano carico diquesta domanda e mettano

in cantiere la riforme delle re-gole di iscrizione al campiona-to e di controllo delle finanzedei club.

DIMISSIONI Il presidente Ma-nenti continua a promettere dipresentare alla Procura un pia-no di risanamento della società(deve farlo entro il 12 marzo,altrimenti si andrà diretti al-l’udienza del 19 marzo quandosi discuterà del fallimento): «Laprossima settimana ci presen-teremo in Procura con dei pa-gamenti fatti. Di chi sono i sol-di? Sponsor che credono nel si-stema calcio». Discorsi e pocasostanza. Infine una battuta,che forse non è una battuta:«Volete sapere se sono unbluff? Probabilmente sì, proba-bilmente no. Lo vedremo». E ie-ri sera sono arrivate le dimis-sioni di Pietro Leonardi dallacarica di d.g.: «Le mie condizio-ni di salute, peggiorate negli ul-timi tempi, e la situazione am-bientale che si è venuta a crea-re, non mi consentono di svol-gere il lavoro proficuamente,non volendo risultare d’impac-cio ala proprietà». E dallo spo-gliatoio escono le parole del«Cebolla» Rodriguez, naziona-le uruguaiano arrivato a gen-naio. «Sono venuto con l’idea digiocare per prepararmi allaCoppa America: potevo andarealtrove ma ho scelto io il Par-ma. E ora non ho altra opzioneche andarmene via».

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Tommaso Ghirardi, 39 anni LAPRESSE

fIL RETROSCENA Domani Tavecchio in LegaE incombe il caso paracadute

Catapano-Piccioni

L a prossima puntata dellafiction Parma sul canalesempre agitato del calcio

italiano — «specialista nel cer-carsi guai», direbbe Malagò —deve essere ancora scritta. Ta-vecchio ha indicato la strada,condividendola con il verticedella Lega e le big del campio-nato. Prima l’intervento dellosponsor: centomila euro perscendere in campo contro Ata-lanta e Sassuolo. Poi, il contri-buto della Lega. Almeno cin-que-sei milioni di euro: ecco lacifra che dovrebbe consentiredi evitare il peggio. Dove il peg-gio si chiama richiesta di risar-cimento (tra 25 e 30 milioni dieuro) di Sky e Mediaset (per laLega) e il rischio commissaria-

mento (per la Federcalcio).Dunque, il Parma bisogna sal-varlo per la forza.

DUE TAPPE La prima servirà perarrivare al pronunciamento deltribunale del 19marzo, che po-trebbe costringe-re Manenti allaresa. La seconda,tutta a cura dellaLega, dovrebbecostituire la veraoperazione «soli-darietà» per arri-vare a fine sta-gione. Dopo averconvinto le so-cietà riottose, civuole il sì dei gio-catori. La tabella di marcia pre-vede che domani Tavecchio,subito dopo la mattinata a Mi-

lano per l’assemblea di Lega, sisposti a Parma dove i giocatoriandranno a pranzo con Tom-masi e incontreranno poi il pre-sidente federale. Che a quelpunto gli illustrerà i dettagli del

piano in 2 fasi: siconvinceranno?

PARACADUTE Ea quel punto, sa-rà tutto a posto?Non del tutto. Ilguastatore dellasituazione sichiama «paraca-dute». Ma sì, i fa-mosi i soldi cheservono per aiu-tare le retrocessea ripartire dalla

B senza che la mazzata del ta-glio di risorse per i diritti le tra-mortisca. Questo paracadute

deve aprirsi quando si ricomin-cia a giocare (in B) e invece sa-rebbe stato già «scontato», al-meno in parte, non soltanto dalParma, ma anche da altri club.Nonostante le smentite ufficialiaccorse a togliere dal palcosce-nico una parola antipatica. Sucui le società potrebbero torna-re a dividersi, se non altro fraquelle che hanno potuto gio-varsi del paracadute, quelleche non l’hanno fatto, e quelleche vorrebbero chiedere allagovernance della Lega spiega-zioni non facilissime, chieden-dole conto di chi e come ha ga-rantito perché il Parma otte-nesse parte del paracadute. Unbel guazzabuglio pure questo,non proprio una bella premes-sa per aprire tutti insieme ilportafogli.

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Risarcimentoe commissariamento«incubi» da evitare per Lega e Figc

Ma sugli anticipiper le retrocessepuò essercibattaglia fra i club

LA CHIAVE

INCONTRO A PALAZZO CHIGI ED ESPOSTO AL CONI

Delrio-Agnelli: sintoniasull’esigenza di cambiareIodice denuncia Lotito � (a.cat.) Dall’incontro tra Delrio e Agnelli alla presentazione dell’esposto firmato da Pino Iodice. Il nomedi Lotito ha tenuto banco anche ieri. Inevitabile che il nome del consigliere federale sia riecheggiato nella mezz’ora trascorsa a Palazzo Chigi tra il sottosegretario vigilante sullo sport e il n. 1 della Juve: chiacchierata cordiale intorno ai destini del calcio, soprattutto sulla necessità (condivisa) di cambiarne la governance. Come, però, è ancora da vedere: certamente,il governo vigilerà sul destino delle riforme e su quale ruolo avrà Lotito in una partita così delicata. In serata, poi, il d.g. dell’Ischia ha presentato in Procura federale e a quella

Generale del Coni un esposto in cui chiede che si indaghi sulle «singolarità che hanno accompagnato la presunta concessione della deroga a Lotito, che fanno sorgere dubbi sulla ritualità e la genuinità della procedura adottata» (nelle prossime ore anche il Frosinone presenterà in Procura federale e al Coni un esposto sulla vicenda Lotito). Dubbi che la Figc avrebbe chiarito al Coni: Tavecchio avrebbe ricevuto la delega a decidere sulle deroghe dal Consiglio federale del 12 settembre (in virtù dell’art. 27, comma 5 dello Statuto) e l’«obbligatorietà» a concedere la deroga per reati come la calunnia troverebbe conferma in una sentenza della Corte federale degli Anni 90. Al Coni basterà?

Page 20: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

20 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Con la Cacciatori il 59 è ancora più rosa1L’icona del volley è a «Sottorete». Nel tg delle 13 ospite il mito Gimondi. Alle 23 lo speciale su Juve-Fiorentina

Francesco Velluzzi

È il giorno del volley. Lagrande abbuffata questopomeriggio su Gazzetta-

Tv alle 14.15. Torna Sottorete,la rubrica condotta da SarahCastellana con Gianluca Pasi-ni. L’ospite in studio è MauriziaCacciatori, icona incontrastatadel movimento femminile peranni e oggi mamma di duebambini. La puntata cominciacon la Champions League, incui sono impegnate Perugia(maschile) e Busto Arsizio(femminile). Quindi spazio alcampionato maschile con unfocus su Verona, la squadra delmomento. Poi ancora donne,facendo un salto all’indietro al-le finali di Coppa Italia delweekend scorso nelle quali ha

trionfato la Igor Novara, lasquadra del focoso presidenteLeonardi che punta a vincereanche il campionato, forte diuna squadra ricca di stelle ita-liane e straniere.

OSPITE SPECIALE Il program-ma di volley sarà preceduto daun’edizione speciale di Gazzet-ta News. Perché l’ospite in stu-dio nel telegiornale delle 13 sa-rà Felice Gimondi, il mito, laleggenda del ciclismo. Gimon-di parlerà della stagione primadi andare alla presentazionedel team Bianchi di MountainBike proprio nello spazio Bian-chi di Milano. In serata, invece,alle 23, all’interno delle newsrosa ci sarà un approfondimen-to su Juventus-Fiorentina, laseconda semifinale di andatadella Coppa Italia.

ALTRE RUBRICHE Domani po-meriggio l’attenzione si spostasul basket con Sottocanestrocondotta in studio da MicheleGazzetti con Luca Chiabotti.L’ospite è Marco Crespi, che haallenato l’ultima Siena primadella scomparsa del club. Sa-bato il basket vivrà il suo cloucon la diretta (ore 20.30) del-l’anticipo del campionato diSerie A Brindisi-Cremona.

NON PERDETE VIDAL Il primetime del venerdì è invece dedi-cato alle confessioni del cam-pione. Dopo Josè Mourinho sa-rà Arturo Vidal, guerriero dellaJuve, a raccontarsi a PaoloCondò nella seconda puntatadi Condò Confidential. Appun-tamento domani alle 21.35 conil centrocampista cileno.

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4Gli spazi dedicati ai tg giornalieri: al mattino dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 14.45. Poi dalle 19 alle 21 e la tarda serata dalle 23

IL NUMERO

IL PALINSESTO

Questa la programmazione di oggi di GazzettaTv.MATTINA7 Gazzetta News7.30 Gazzetta News8 Gazzetta News8.30 Gazzetta News9.05 Sport Science10.05 Tuttogol10.30 Magazine Sci Freestyle11.05 Condò Confidential11.30 Campioni a confronto12.05 Sport Science13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News14 Gazzetta NewsPOMERIGGIO14.15 Sottorete14.45 Gli Autogol15.05 Explorers: Avventure pericolose15.30 Campioni a confronto16.05 Sport Science17.05 The Speedgang18.05 Explorers: Avventure pericolose18.30 Sottorete19 Gazzetta News19.30 Gazzetta News20 Gazzetta News20.30 Gazzetta NewsSERA20.45 Gli Autogol21.05 Sport Science22.05 Bomber - Totti23 GazzettaNews-speciale Coppa Italia23.30 Gazzetta News0 11x900.05 Condò Confidential - Mourinho

Ogni ora il notiziario 11x90

Il Tg scatta dalle 7Dopo pranzotocca alla pallavolo

� 1 Maurizia Cacciatori, 42 anni, oggi su GazzettaTv alle 14.15 2 Felice Gimondi, 72 anni, qui con Nibali, ha vinto Giro, Tour e Vuelta DELMATI/LAPRESSE

21 clic COME RISINTONIZZARE I VOSTRI TELEVISORI E VEDERE IL CANALE 59

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Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciar invariata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca)4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

Siamo in onda!R

Page 21: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

21GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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VICEDIRETTORE VICARIOGianni Valenti

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

L’ epilogo di Roma-Juventusè stato un inno allarelatività del calcio. Lasquadra dominante, invantaggio di un gol e di un

uomo, si è fatta raggiungere dalla squadra dominata. Un anno fa l’Inter aveva già ceduto Fredy Guarin alla Juventus, in cambio di Mirko Vucinic. I tifosi si opposero. Oggi, il colombiano è il simbolo della svolta manciniana. Philippe Coutinho, viceversa, non venne fermato dalla curva quando Massimo Moratti lo girò al Liverpool per fare cassa. Chi ha visto Liverpool-Manchester City, risolta proprio dal brasiliano, è ancora lì che ne parla. In compenso, i testimoni dell’Olimpico sono ancora lì che sbadigliano. Eppure il Liverpool di Coutinho (e Mario Balotelli) è uscito dall’Europa League per mano dei turchi del Besiktas, mentre l’Italia dello scandalo Parma, l’Italia con le pezze nel sedere, ha portato la bellezza di 5 squadre, massimo storico, negli ottavi. E allora?

Studiamolo, il calcio, ma non facciamone la scienza esatta che, talvolta, ci farebbe comodo che fosse. Il trasloco da Antonio Conte a Massimiliano Allegri non ha prodotto cesure. Anzi. Ciò premesso, quella dell’Olimpico è la quarta rimonta che la Juventus ha patito in campionato, dopo Sampdoria, Inter (da 1-0 a 1-1) e Cesena (da 2-1 a 2-2). Si chiamano cali di tensione. Nel suo caso, fanno più notizia delle partite ribaltate (con la Roma all’andata, da 1-2 a 3-2, e con l’Atalanta, da 0-1 a 2-1). Voce di popolo: altra musica, con Conte. Se prendiamo la stagione dei 102 punti, in effetti le rimonte complete furono cinque a fronte delle due subite, clamorose: a Firenze (da 2-0 a 2-4) e a Verona (da 2-0 a 2-2). Gli anni passano e il logorio si accumula. Può essere una chiave di lettura.

C’è poi la madre di tutte le domande. Riguarda Rudi Garcia e i cambi di lunedì sera. Fior di stratega, perché

ha corretto e rianimato la Roma in 10, o fior di babbeo perché fino al rosso di Vasilis Torosidis aveva giocato in 9, regalando Daniele De Rossi e Francesco Totti? Il dibattito è aperto.

Quando si dice il destino. L’esplosione di Felipe Anderson si deve all’infortunio di Antonio Candreva. Stefano Pioli sdoganò il brasiliano, ex Santos, ricavandone una straordinaria gamma di soluzioni balistiche: sei gol, distribuiti tra Parma, Inter (doppietta), Sampdoria, derby, Sassuolo, e sei assist.

Un singolare incidente aveva allontanato Pietro Anastasi dalla spedizione messicana del 1970. Al suo posto Ferruccio Valcareggi ne precettò due, addirittura: Roberto Boninsegna e Pierino Prati. E dal momento che doveva scartarne uno, per forza, fece sloggiare Giovanni Lodetti. «Bonimba», lui, lasciò tracce memorabili: la prima rete e il passaggio a Gianni Rivera nel leggendario 4-3 alla Germania Ovest, l’effimero pareggio con il Brasile.

Infortunati e buoi dei paesi tuoi: non sempre. Stagione 1988-89. L’Inter recluta Rabah Madjer, il tacco di Allah. Problemi a una coscia sabotano l’affare. Giovanni Trapattoni ripiega su Ramon Diaz. Saranno scudetto e record di punti. Avanti pure. Champions League 2012-13, andata dei quarti: Bayern-Juventus (2-0). Un quarto d’ora, e si acciacca Tony Kroos. Jupp Heynckes si rivolge all’amletico Arjen Robben. Il batavo, mai più rimosso, firmerà Champions e molto altro, con buona pace al perdente di successo.

In materia di relatività, non posso non citare l’egiziano Mohamed Salah, classe 1992, arrivato a Firenze nell’ambito dell’operazione Cuadrado. Riserva al Chelsea, con Vincenzo Montella segna al ritmo di Gabriel Batistuta. Ricorda l’impatto di Gervinho, scarto all’Arsenal e Attila a Roma. Per Fabio Capello, siamo «poco allenanti». L’eccezione rimane Lukas Podolski. A naso, le gerarchie di Arsène Wenger non erano poi così faziose.

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L a natura insegna che conoscereil proprio habitat, in fondo, è ilmodo migliore per cercare di

sopravvivere. Per questo non siamo rimasti sorpresi quando venimmo a conoscenza che una volta un dirigente della Roma, accogliendo un nuovo acquisto, gli rivelò questa «verità». «Sappi che con questa maglia giallorossa è come se giocassi con cinquanta chili in più addosso». Il riferimento era all’ambiente, alla pressione, all’informazione spesso drogata (sia quella pro che quella contro) con cui ogni membro dello spogliatoio si deve inevitabilmente confrontare. Come dire, il vecchio motto «la Roma non si discute, si ama», sembra davvero diventato un reperto di modernariato che fa persino tenerezza rispolverare. Ecco, per oltre un anno e mezzo Rudi Garcia ha creduto di essere al riparo

da questa realtà ansiogena (anche in senso bello) che a volte ha consumato le migliori energie di allenatori pur molto esperti. Ricordiamo infatti quando, il 2 gennaio scorso, in una conferenza dedicata solo alla carta stampata, il tecnico ci disse come lui di quella «pressione» non si fosse mai davvero accorto. Probabilmente gli dei hanno preso questa affermazione come un peccato di superbia, perché da quel momento i problemi in casa giallorossa si sono affastellati così in fretta da non farlo neppure rendere conto della valanga di critiche piovutegli addosso negli ultimi due mesi, e che hanno finito per travolgere anche due totem come Totti e De Rossi. A chi lo conosce bene comunque Garcia, un po’ stupito, ripete questa che ci pare qualcosa di più di una semplice difesa d’ufficio: «Sotto la mia guida la Roma non è mai scesa sotto la seconda posizione». Tutto vero. Non è un caso che la sua media punti sia al livello del gotha tecnico dei tempi moderni. Certo, la Roma era partita con l’obiettivo di vincere lo scudetto,

e ritrovarsi a 9 punti dal vertice e fuori dalla Coppa Italia ha senz’altro evidenziato degli errori da parte di chi traccia la rotta che non abbiamo mai evitato di sottolineare. Ma se il criterio di «fallimento» fosse quello di cui molti a Roma parlano, giudicando in un’ottica complessiva, come dovremmo valutare finora la stagione di Milan, Inter o dello stesso Napoli? Viene perciò da pensare che quei cinquanta chili di surplus esistano davvero e che quindi, da adesso in poi, la zavorra mediatica possa far persino correre il rischio di far deragliare un treno tutto sommato in corsa verso un gran futuro. Per chi avrà pazienza, all’orizzonte si stagliano stagioni di concorrenza limitata, un nuovo stadio e ricavi internazionali che la proprietà Usa sembra in grado di canalizzare. Considerare un fallimento un secondo posto (da blindare), significherebbe in fondo andare contro il senso stesso dello sport. E questo rappresenterebbe davvero la sconfitta peggiore possibile. Per tutti.

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Critiche e zavorre

ROMA: FALLIMENTO? C’E’ UN GRANDE FUTURO

M onza è come San Siro.Riuscite ad immaginare uncampionato di Serie A

senza partite nella Scala del calcio? Ecco questa Formula 1 che fatica a mettere insieme venti macchine, che soffre una costante emorragia di sponsor e pubblico e non sa esattamente quale sia la ricetta giusta per rilanciarsi, rischia dal 2017, dopo la scadenza dell’attuale contratto con Ecclestone, di rinunciare a Monza. Ovvero alla pista più antica tra quelle del calendario iridato (è nata nel ‘22, al mondo solo Indianapolis può vantare una storia più antica, la posa della prima pietra risale al 1909). Il Mondiale, da quando è stato istituito nel 1950, ha sempre fatto tappa qui ad eccezione del 1980, quando il gran premio emigrò

a Imola. Nemmeno Montecarlo può vantare un simile palmares.

Ad accrescere il fascino, la sua caratteristica di pista ultra veloce (la media oraria di Hamilton, primo l’anno scorso, è stata di 232 km/h) e le vecchie sopraelevate, veri reperti di archeologia industriale. Insomma Monza è leggenda. Ma questo non basta a salvarla dai colpi di piccone delle regole del mercato: domanda e offerta. Perché, anche se in crisi, la F.1 resta un bel biglietto da visita per Paesi che vogliono conquistarsi una vetrina mondiale e dunque i pretendenti non mancano mai alla porta di Ecclestone. Comprensibile che Bernie la apra, pressato da team sempre più bisognosi di risorse. Così come è logico che, ricevendo offerte stratosferiche, giochi al rialzo con le piste storiche, considerato che più di 20-22 gare in calendario non ci possono stare. Lo ha fatto anche con Monza che presa alla sprovvista, dopo l’uscita di scena della vecchia dirigenza

spazzata via dalle inchieste giudiziarie, si è spaventata ed è corsa a chiedere soccorso alle istituzioni, legando però così il proprio destino ai giochini e alle ripicche di un mondo politico che pare in permanente campagna elettorale e dove la necessità di fare sistema viene sempre posposta ai propri interessi di parte.

La vicenda dell’emendamento che consentirebbe alla Regione Lombardia di investire sull’autodromo senza oneri fiscali ne è un esempio: sono ormai due mesi che il provvedimento è finito nella palude delle commissioni parlamentari con scambi di accuse tra la giunta regionale a trazione leghista e la maggioranza parlamentare targata Pd. Per fortuna di Monza, Ecclestone sa bene che se il suo prodotto ha ancora uno straccio di appeal è merito, oltre che della Ferrari, anche di piste leggendarie e alla fine una soluzione la troverà.

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Un caso in Formula 1

MONZA È UN MONUMENTO: VA SALVATO

LA ROVESCIATAdi ROBERTOBECCANTINI

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L’ANALISIdi MASSIMO CECCHINIemail: [email protected]

twitter: @maxcek

HINI

IL COMMENTOdi ANDREACREMONESI

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ANA IVANOVICStella del tennis� Bella vittoria oggi. Ma l’orso non vuole parlare con la stampa...@AnaIvanovic

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22 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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23GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Copa del Rey: il Barça vaMa in finale non sarà derby 1I catalani senza problemi con il Villarreal, Espanyol k.o. in casa col Bilbao

IL CASO

Rebus sanzione Quanti puntiha l’Almeria?

Q uanti punti ha l’Almeria? Ventuno, se-condo quanto si legge nella classificadel sito ufficiale della federcalcio spa-gnola, o 24, la cifra che appare nel sito

ufficiale della Liga? Differenza non da poco,visto che per la Rfef l’Almeria oggi è 18°, quin-di in zona retrocessione, mentre per la Lfp è16°, salvo. I 24 punti sono quelli che la squa-dra andalusa ha fatto sin qui in campionato.Per la federazione sono 3 in meno dopo ladeduzione imposta dalla Fifa e ratificata dal-la Rfef per un’irregolarità finanziaria: l’Alme-ria ha un debito da 58.000 euro con i danesidell’Aalborg accumulato nel 2012 in materiadi diritti di formazione nell’ambito della ces-sione del difensore Michael Jakobsen al Co-penaghen. La federazione ha comunicato lasentenza e la sanzione all’Almeria venerdìscorso, e considera il discorso chiuso almenoa livello sportivo.

RICORSO Però l’Almeria ha già fatto ricorsoal Tas contro la sentenza della Fifa e sostieneche la sentenza della Fifa non sia né definiti-va né di applicazione immediata. E ha ricevu-to l’appoggio della Liga, da tempo in guerraapertissima con la Rfef su vari temi. L’articolo74 dello statuto Fifa permette al governo delcalcio internazionale d’imporre sanzioni nu-meriche e non solo economiche ai club dellesingole federazioni, però non si ricordanoepisodi simili, e viene da pensare che questodell’Almeria potrebbe creare un precedenterivoluzionario nel calcio indebitato di oggi.

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Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

@filippomricci

I l sogno dell’Espanyol e del-la finale-derby non è dura-to nemmeno un tempo:

l’Athletic Bilbao è passato neiprimi 45’ con Aduriz ed Etxei-ta, dopo l’1-1 di San Mames havinto 2-0 in trasferta conqui-stando la finale di Copa del Reydel 30 maggio. Se la vedrà colBarcellona, replay dell’ultimoatto del 2012. Per entrambe lesquadre si tratta della 37ª fina-le, il Barça ha 26 successi con-tro i 23 dell’Athletic che nonvince il torneo dal 1984 e haperso le sue ultime due finali,2009 e 2012, proprio contro iblaugrana.

BARÇA RE DI COPPE Il Barcel-lona ha ripetuto al Madrigal il3-1 dell’andata, conquistandola quinta finale degli ultimi 7

anni con un percorso immaco-lato: 8 vittorie in 8 partite, 31-5il parziale. Il Villarreal non hasfatato il tabù: quattro semifi-nali tra Spagna ed Europa, tut-te perse. E anche col Barça que-st’anno non c’è storia: 4 scontridiretti tra Liga e Copa del Rey,4 sconfitte. Ieri sera la squadradi Marcelino, che in casa veni-va da 10 vittorie di fila ed eraimbattuta da 12, è partita fortema è inciampata subito: primache si chiudesse il terzo minutoMessi si è inventato un taglio

magnifico che Neymar ha col-pito al volo scavalcandoAsenjo. Per il brasiliano gol nu-mero 25 (10 su assist di Messi).Il Villarreal ha avuto il meritodi non mollare ma ha sprecatotroppo.

PAURA PER BUSQUETS Netta lasuperiorità del SottomarinoGiallo a centrocampo, comegià dimostrato al Bernabeu do-menica sera: Iniesta fuori giri,Rafinha disperso, Busquets co-stretto a inseguire e messo fuo-

ri causa da un’entrata di Pinatanto fortuita quanto dura nel-l’azione del pareggio. L’ex can-terano blaugrana Jonathandos Santos, solissimo, ha colpi-to di controbalzo un bel crossda sinistra di Jaume Costa, Bu-squets è uscito in barella. Leimmagini della sua cavigliapiegata sotto il peso della scar-pa di Pina hanno fatto temere ilpeggio, il primo bollettino me-dico del Barça è abbastanzatranquillizzante: in attesa de-gli esami esclusa la rottura, an-che se c’è un possibile danno allegamento. Il Villarreal ha pa-reggiato al 39’ e appena dopol’intervallo Vietto ha avutoun’altra grande occasione. Er-rore costoso, così come la pes-sima entrata di Pina a Neymar,con rosso al centrocampista.

NEYMAR E SUAREZ Fine dellafesta per il Villarreal, e reti diSuarez e Neymar. L’urugua-yano ha superato di potenzal’ex napoletano Victor Ruiz se-gnando il quinto gol nelle ulti-me 5 partite, il brasiliano haraccolto di testa un cross per-fetto di Xavi, subentrato a Ra-finha. Neymar aveva fatto unarete nelle ultime 5 uscite, ieri siè sbloccato anche se ha peccatodi egoismo in almeno altre dueoccasioni. Il presidente balu-grana Bartomeu a fine gara hachiesto che la finale sia giocataal Bernabeu: sarà polemica,perché il Madrid già tre anni fasi rifiutò di concedere lo stadioper la finale tra Barcellona eAthletic dicendo che dovevarinnovare i bagni dello stadio.

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L’esultanza di Luis Suarez, 28 anni, attaccante uruguaiano, autore del secondo gol del Barcellona al Villarreal REUTERS

USA

Minaccia di sciopero: partenza a rischio� I giocatori della Mls sono pronti allo sciopero alla vigilia dell’inizio del campionato previsto per domani dopo che sono falliti i colloqui per il nuovo contratto collettivo. Il sindacato dei giocatori, i rappresentanti dei club e della Lega americana si sono riuniti negli uffici del Federal Mediation and Conciliation Service a Washington, ma nessun accordo è stato raggiunto. Oggi le parti proveranno a raggiungere una intesa per un nuovo contratto quinquennale, il precedente è scaduto il 31 gennaio. La ventesima stagione dovrebbe iniziare domani con i detentori del titolo Los Angeles Galaxy ospiti dei Chicago Fire. Al via anche i Toronto di Sebastian Giovinco.

CHAMPIONS ASIATICA

Cannavaro, 2 vittoriecon il Guangzhou � I campioni in carica del Western Sydney Wanderers si inchinano al Guangzhou Evergrande di FabioCannavaro. I cinesi vincono 3-2 in Australia nella seconda giornata del girone H della Champions League asiatica e, dopo aver vinto all’esordio per 1-0 contro il Seul, guidano con sei punti la classifica.

COPPA DI FRANCIA

Il Psg in semifinale Quarti di finale: Psg-Monaco 2-0. Oggi: Brest-Auxerre (ore 19), Concernau-Guingamp (ore 21)

COPPA DI GERMANIA

Vince il BayernOttavi di finale: Bielefeld-Werder 1-3, Offenbach-Borussia M. 0-2; Bayern-Bruanschweig 2-0

TACCUINOSwansea, che pauraGomis crolla a terra1L’attaccante francese sviene sul campo del Tottenhamperò si riprende subito. Il precedente di Muamba del 2012

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

I l Tottenham ha appena se-gnato l’1-0 con Chadli, i ti-fosi degli Spurs stanno fe-

steggiando e proprio in questisecondi, tra il 6’ e il 7’, Bafetim-bi Gomis, centravanti francesedello Swansea, 29 anni, crollaa terra. Non ci sono giocatoriattorno a lui. Gomis è caduto difaccia. Il viso affonda nell’erbadel prato. Cala subito il silenzioal White Hart Lane, lo stadiodove il 17 marzo 2012 Fabrice

Muamba, centrocampista delBolton, ebbe un infarto in cam-po e fu miracolosamente salva-to dai medici, compreso un car-diologo che stava assistendoalla gara, dopo 78 minuti con ilcuore fermo. Stavolta per for-tuna la situazione è meno gra-ve, anche se i calciatori sonopreoccupati e Bentaleb si na-sconde la testa tra le mani. Go-mis, intubato con la mascheraad ossigeno, riprende i sensi.Quando esce in barella, dopocinque minuti di cure, muovegli occhi e parla. Lo portanonell’infermeria dello stadio,

dove viene visitato a fondo, madopo un’ora è già in piedi e se-gue il secondo tempo del ma-tch. Il Tottenham vincerà 3-2.

I PRECEDENTI Non è la primavolta che Gomis sviene in cam-po. Gli è già capitato tre voltenel 2009, anno del passaggiodal Saint-Etienne al Lione. Unepisodio si verificò nell’allena-mento con la nazionale france-se, prima di una gara con le FarOer. Negli esami medici del2009, emerse un problema va-gale, che gli fa perdere i sensiper qualche secondo. Ora, do-

po quanto accaduto ieri sulcampo del Tottenham, la fede-razione inglese e lo stessoSwansea vorranno vederci piùchiaro, anche se il club gallesefa sapere: «Siamo a conoscen-za dei suoi problemi. Ha svoltoesami cardiaci approfonditi».Gomis è stato acquistato dalloSwansea la scorsa estate. Hafirmato due gol finora: ad Ar-senal e Manchester United.

NON CAMBIA In vetta alla Pre-mier, tutto come prima. Anchestavolta José Mourinho par-cheggia Zouma per proteggerela difesa e la mossa funziona,come domenica scorsa con ilTottenham: il Chelsea vince ilderby in casa del West Ham,con un gol di testa di Hazard(22’, assist di Ramires), mante-nendo il vantaggio di 5 puntisul Manchester City. La squa-dra di Pellegrini supera 2-0 ilLeicester (Silva al 46’ e Milnerall’88’), il capitano Company inpanchina), ma l’impresa deiBlues ha un valore superiore,anche perché il West Ham nelquarto d’ora iniziale della ri-presa mette alle corde la bandadi Mourinho. Superata la bufe-ra, il Chelsea colpisce un palocon Ramires e un tiro di Willianè respinto sulla linea. Courtois,tornato titolare dopo la panchi-na nella finale di Coppa di Le-ga, è determinante sui tiri diSakho e Valencia, ma anche ilcollega Adrian è straordinariosu una zuccata di Ramires.

ANCELOTTI Il compito del Cityera più facile, ma le voci sul fu-turo della panchina dei cam-pioni d’Inghilterra hanno se-gnato la vigilia del match con ilLeicester. Secondo il Mirror, èCarlo Ancelotti l’alternativa aPep Guardiola, che si è chiama-to fuori dalla corsa – anche senon poteva fare diversamente– due giorni fa, ribadendo lavolontà di restare al Bayern.Un sondaggio dello stesso Mir-ror ha fornito un risultato inte-ressante: la maggior parte deitifosi del City vuole proprio An-celotti per il dopo-Pellegrini.Ok Arsenal e Manchester, men-tre il Liverpool con il 2-0 alBurnley – Balotelli in panchina– resta quinto.

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Bafetimbi Gomis, 29 anni, attaccante dello Swansea, viene portato fuori dopo lo svenimento REUTERS

� La situazione in Premier dopo le partite che si sono giocate ieri: Manchester City-Leicester 2-0, Newcastle-Manchester United 0-1, Queens Park Ranger-Arsenal 1-2, Stoke-Everton 2-0, Tottenham-Swansea 3-2, West Ham-Chelsea 0-1, Liverpool-Burnley 2-0.Ecco la classifica dopo la 28ª giornata: Chelsea p. 63; Manchester City 58; Arsenal 54; Manchester United 53; Liverpool 51; Southampton 49; Tottenham 47; Stoke 42; Swansea 40; West Ham 39; Newcastle 35; Crystal Palace e, West Bormwich 30; Everton 28; Hull 27; Sunderland 26; Aston Villa 25; Qpr e Burnley 22, Leicester 18.

Così in Premier:l’Arsenal vinceil derby col Qpr

RIl Chelsea salta il West Ham: gol di Hazard. Ma vola pure il City. Balo ancora in panchina

MondoRInghilterra

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24 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L'IDENTIKIT

KEVINLASAGNANATO IL 10 AGOSTO 1992A SUZZARA (MANTOVA)RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 1,85 METRI PESO 82 KG

Questa è la sua prima stagione tra i professionisti: il primo gol lo ha segnato contro il Cittadella il 15 novembre. Ha cominciato nella Governolese in Promozione, poi nel 2012-2013 è passato al Cerea, in Serie D, dove ha segnato 7 gol in 35 partite.La stagione scorsa era all’Este, sempre in Serie D, dove ha fatto 21 gol in 33 partite: a quel punto lo ha preso il Carpi.

LE SUE SQUADRE

CEREA (SERIE D) 2012-2013

ESTE (SERIE D) 2013-2014

CARPI (SERIE B) DAL 2014

Lasagna al sugo di golMa il Carpi non è sazio1L’attaccante a segno contro l’Avellino è l’emblema della capolista«Giocavo nei dilettanti e nei tornei notturni: adesso voglio San Siro»

BOLOGNA

Lopez, ultima chance E la dirigenza vuole il cambio del moduloAndrea TosiBOLOGNA

«D iego Lopez è ilnostro allenatoree lo sarà anche in

futuro». Con questa frasenel dopopartita di Bologna-Latina, l’a.d. rossoblù Clau-dio Fenucci ha puntato aspazzare via le voci sul pos-sibile esonero del tecnicouruguagio che nelle ultime4 gare interne ha raccoltotre punti e zero gol, ma idubbi e le ombre sulla suapanchina rimangono. Peral-tro il club difende Lopez da-gli agenti esterni ma dentroa Casteldebole l’operato del-l’ex cagliaritano è oggetto diriflessione e revisione. In-fatti ieri lo stesso Fenucci e ild.t. Corvino hanno volutoparlare con Lopez chieden-do al loro allenatore uncambio di sistema mentreTacopina, in volo verso NewYork, attendeva l’esito delmeeting.

DIFFICOLTÀ Il 4-3-1-2 alquale è ancorato il Bolognasta mostrando la corda. Il gioco è lento e orizzontale,le punte non vengono assi-

stite a dovere, se non si accendeLaribi è notte. Preoccupa la ste-rilità offensiva e anche il diffi-cile assemblaggio tra Cacia eMancosu. La linea dirigenzialeè di provare col 4-3-3 usando ilvero tridente con Sansone op-pure Laribi come «falso nueve»allargando le punte. Il Bolognasi aspetta che Lopez cambi giànella prossima trasferta di Va-rese dove dovrà reinventare lamediana per le assenze di Krsti-cic (infortunato, out 45 giorni)e degli squalificati Laribi e Ma-tuzalem. Altrimenti, se i risul-tati dovessero andare male, sa-rà il Bologna a cambiare Lopez.Lo scudo delle parole di Fenuc-ci lo ha già difeso due volte manon potrà salvarlo sempre.

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Diego Lopez, 40 anni LAPRESSE

Davide SettiCARPI (MODENA)

D a un po’ di tempo a questaparte a Carpi la lasagnanon è più solo una preliba-

tezza della cucina locale. Ci hapensato un ragazzo di 22 anni,che fa Kevin di nome («Piaceva amamma e papà, mia sorella sichiama Sharon, però nessun rife-rimento ad attori americani») eper tutti ormai è KL15, a mettered’accordo golosi e tifosi. KevinLasagna è il sogno nel sogno,l’uomo che meglio incarna lo spi-rito garibaldino del Carpi «casto-rizzato», che da 20 giornate do-mina la Serie B. Martedì l’attac-cante mantovano (è di Suzzara)ha firmato il 2-0 sull’Avellino conuna galoppata da quattrocenti-sta, dribblando l’avanzato Gomise poi depositando in rete sul fi-schio finale di Gavillucci. E’ il suosecondo gol in 17 gare (4 da tito-lare), alla prima stagione da pro-fessionista, arrivato nella nottedel nuovo allungo da parte dellacapolista. «Ogni tanto mi chiedose sto ancora sognando o se è tut-to vero» ripeteva in sala stampa

ai cronisti. Ma la domanda è unpo’ quella che da mesi si fa ancheil Carpi. Basta andare indietronel 2010 per capirci: i biancorossistavano risalendo faticosamentedalla D alla C2 (tramite i playoff)dopo 10 anni di assenza fra i«pro»; il 18enne Lasagna era an-cora più in basso, al primo annodi Promozione coi Pirati del Min-cio, il soprannome della squadramantovana della Governolese. Ilsuo sinistro faceva già male ai portieri della zona, tanto che ilprimo ad accorgersene fu DavideNicola, allora al debutto col Lu-mezzane, che dopo un provinodiede l’ok per l’arrivo di Lasagna.«Poi però non se ne fece nulla –racconta l’attaccante che la scor-sa estate ha firmato per 5 anni colCarpi – perché arrivarono alcunigiocatori dalla Primavera della Lazio e il mio trasferimento sal-tò».

TORNEI NOTTURNI Il destino loavrebbe però risarcito più avanti,dopo aver masticato ancora il cal-cio di periferia. Un anno a Cerea(7 reti in 35 gare) e poi il boom diEste, sempre in D, con i 21 centriin 33 presenze che la scorsa esta-

te hanno fatto accendere le an-tenne del d.s. carpigiano Cristia-no Giuntoli. Gol per tutte le sta-gioni quelle di Lasagna, letale dasettembre a maggio in campiona-to e immarcabile nei tornei estivifra Mantova e Brescia, dove finoa un paio di anni fa era uno degliattaccanti più corteggiati. «Ave-vo qualche offerta dalla Lega Pro– prosegue Lasagna, l’unico dellarosa di Castori che non abita aCarpi ma fa il pendolare in autotutti i giorni con Portiolo di SanBenedetto Po, dove vive la fami-glia – ma quando il mio procura-tore (l’ex juventino Briaschi, ndr)mi ha parlato del Carpi non hoavuto dubbi. La mia vita è cam-biata in un attimo, lo capiscoquando entro in certi stadi e un

po’ le gambe ancora tremano. Itornei estivi? Li facevo fino a dueanni fa per divertirmi, però cercodi affrontare la B con lo stessospirito, senza pensare troppo aquello che mi sta succedendo».

IDOLO Da subito sui socialnetwork e sugli spalti del Cabassigli hanno appiccicato l’acronimodi KL15, un omaggio al suo idoloCristiano Ronaldo, dopo essersipresentato lo scorso agosto se-gnando l’1-1 nell’amichevole conil Parma. «Mi ha fatto piacere l’af-fetto dei tifosi, probabilmenteperché mi vedono come un ra-gazzo che sta vivendo un sogno,come lo sta vivendo la città. Devodire grazie a Castori, che mi hadato fiducia senza però farmimai sentire il peso della respon-sabilità. In attacco il titolare è Mbakogu, da cui ho ancora tantoda imparare, soprattutto comerestare più freddo sotto porta:l’anno scorso a Este non sbaglia-vo mai, quest’anno invece ho col-pito molti portieri... La Serie A?Giocare a San Siro contro la miaInter sarebbe fantastico. Ma lastrada è ancora lunga».

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KEVIN LASAGNAATTACCANTE

LA MIA VITA È CAMBIATA IN UN ATTIMO: QUANDO

ENTRO IN CERTI STADI LE GAMBE MI TREMANO

GIUDICE SPORTIVO

Manata ad avversario3 giornate a Cosenza� Squalificato per tre turni Cosenza (Pro Vercelli) per avere colpito un avversario con una violenta manata al volto. Altri 18 giocatori sono stati fermati per una giornata: Bjarnason e Memushaj (Pescara), Arcari e Corvia (Brescia), Fabiano (Vercelli), Fazio e Popescu (Ternana), Mammarella e Aquilanti (Lanciano), Manfredini (Vicenza), Porcari (Carpi), Castro (Catania), Chiosa (Avellino), Matuzalem e Laribi (Bologna), Dezi e Maiello (Crotone) e Dokovic (Livorno). Nessuno provvedimento contro Soddimo (Frosinone) con la prova tv: la manata rifilata a Faraoni (Perugia) non è stata considerata intervento violento. Ammende:5.000 euro al Bari, 2.000 al Carpi, 1.500 a Bologna e

Latina. Tecnici: una giornata di stop a Fusco, responsabile del settore giovanile dello Spezia.

LA SITUAZIONE

L’Avellino cercheràil riscatto col Bari� Il programma della 30a giornata. Sabato, ore 15: Catania-Spezia (0-3); Crotone-Trapani (1-3); Latina-Carpi (1-2); Livorno-Ternana (4-0); Modena-Frosinone (0-2); Perugia-Lanciano (1-1); Pescara-Vicenza (1-2); Pro Vercelli-Brescia (1-2); Varese-Bologna (0-3). Ore 18: Avellino-Bari (2-4). Lunedì, ore 20.30: Entella-Cittadella (1-0).La classifica dopo 29 giornate: Carpi p. 56; Bologna (-1) 48; Frosinone e Vicenza 47; Avellino 46; Livorno 44; Spezia e Pescara 42; Lanciano e Perugia 39; Bari 37; Ternana 36; Cittadella, Latina, Pro Vercelli e Trapani 34; Modena* ed Entella 33; Brescia 32; Catania* 29; Varese (-3) e Crotone 28. (* una gara in meno).

TACCUINO

Kevin Lasagna, 22 anni, attaccante del Carpi, finora ha segnato due gol: contro il Cittadella e l’Avellino IPP

Serie BRIl personaggio

Page 25: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

25GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Como stoppa la corsa del Novara1Pavia e Alessandria frenano in casa, ma restano in vetta da soli. Colpi esterni di Bassano e Feralpi

MARCATORE Giosa al 28’ p.t.COMO (3-5-2) Crispino 7; Lebran 7, Giosa 7,5, Cassetti 7; Casoli 6,5, Castiglia 6,5 (dal 36’ s.t. Cristiani s.v.), Berardocco 6,5, Fietta 7, Fautario 6,5 (dal 30’ s.t. Marconi s.v.); Ganz 6,5 (dal 23’ s.t. Defendi s.v.), Le Noci 6,5. (Falcone, Scapuzzi, Ambrosini, De Sousa). All. Sabatini 7.NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Freddi 6, Vicari 5,5, Bergamelli 5,5; Garufo 6, Faragò 6 (dal 36’ s.t. Miglietta s.v.), Buzzegoli 6,5, Bianchi 6 (dal 16’ s.t. Foglio 6), Garofalo 6,5 (dal 25’ s.t. Della Rocca 6); Corazza 6, Gonzalez 6,5. (Montipò, Martinelli, Migliavacca, Schiavi). All. Toscano 6.ARBITRO Piccinini di Forlì 6,5.

� COMO Un Como solido, un Novara rabbioso. Una partita con poche occasioni, ma con una voglia di vincere estrema da entrambe le parti. Il Como è stato decisamente al di sopra del suo rendimento negli ultimi mesi. La scelta di Sabatini di riproporre il 3-5-2 - modulo che il nuovo tecnico aveva modificato - ha dato alla squadra la possibilità di non perdere solidità ed equilibrio e di gestire ottimamente il suo vantaggio. Grande prova del trio

COMO 1

NOVARA 0

MARCATORI Cerone (T) su rigore al 6’, Iunco (A) al 17’ p.t.ALESSANDRIA (3-5-2) Nordi 6; Sosa 6, Morero 6, Sabato 6; Vitofrancesco 7, Valentini 6, Obodo 6,5, Mezavilla 6, Nicolao 6 (dal 34’ s.t. Terigi s.v. ); Iunco 6,5 (dal 22’ s.t. Picone s.v.), Marconi s.v. (dal 21’ p.t. Germinale 6). (Poluzzi, Gentile, Casula, Zarmanian). All. D’Angelo 6.TORRES (3-5-2) Testa 6,5; Marchetti 6, Migliaccio 6, Aya 6; Imparato 6, Marinaro 5,5 (dal 37’ s.t. Bottone s.v.), Cerone 6,5, Petermann 6, Ligorio 6 (dal 10’ s.t. Foglia 6 ); Scotto 6,5 (dal 24’ s.t. Maiorino s.v.), Baraye 6. (Costantino, Schiavino, Buonaiuto, Colombi). All. Bucchi 6.ARBITRO Pelagatti di Arezzo 5,5.NOTE paganti 1.530, abbonati 764, incasso non comunicato. Ammoniti Nordi, Obodo, Iunco, Germinale, Picone e Cerone. Angoli 4-3.

� ALESSANDRIA L’Alessandria non riesce ad avere la meglio sulla Torres, ma la sconfitta del Novara e il pareggio del Pavia gli permettono di rimanere in testa. A nulla è valso il predominio territoriale dei padroni dicasa, che hanno risentito delle molte

ALESSANDRIA 1

TORRES 1

PAVIA (4-2-1-3) Facchin 6,5; Ghiringhelli 6, Cristini 6, Marino 6, Malomo 6,5; Rosso 6, Carraro 5,5; Cesarini 5; Romanini 5 (dal 4’ s.t. Marchi 5,5), Ferretti 5, Grbac 6 (dal 22’ s.t. Soncin 5,5). (Fiory, Sabato, Cogliati, Sereni, Cardin). All. Maspero 5,5.LUMEZZANE (4-3-1-2) Bason 6,5; Mogos 6, Belotti 6,5, Nossa 6, Pantano 6; Baldassin 5,5, Genevier 6, Alimi 5,5 (dal 26’ s.t. Franchini 5,5); Varas 5,5 (dal 39’ s.t. Monticone s.v.); Potenza 5,5 (dall’11’ s.t. Ekuban 5), Sarao 5,5. (Furlan, Bagnai, Meduri, Cruz). All. Braghin 6.ARBITRO Massimi di Termoli 5.NOTE paganti 682, abbonati 322, incasso di 4.900 euro. Espulsi Cesarini al 38’ s.t. e Romanini dalla panchina al 43’ s.t.; ammoniti Marino, Potenza, Sarao, Bason. Angoli 6-1.

� PAVIA «Una giornata no, ma eravamo cotti»: così Maspero commenta il mezzo passo falso del suo Pavia. Azzurri appannati e con poche idee contro un Lumezzane tutto concretezza che pensa soprattutto a difendersi. Una gara nervosa, mai spettacolare e non

PAVIA 0

LUMEZZANE 0

MARCATORI Cattaneo (B) all’8’, Davì (B) al 13’, Trainotti (M) al 25’s.t. MANTOVA (3-4-3) Zima 6; Trainotti 6,5, Siniscalchi 5,5 (dal 17’ s.t. Gyasi 6), Scrosta 6; Tavanti 5, Raggio Garibaldi 6 (dal 32’ Di Santantonio 6), Paro 6,5, Blaze 6; Said 6, Beleck 5,5 (dal 38’ s.t. Sartore s.v.), Boniperti 5,5. (Festa, Todisco, Zammarini, Zanetti). All. Juric 6.BASSANO (4-3-3) Rossi 5,5; Toninelli 5,5, Priola 6, Zanella 6, Stevanin 6; Cenetti 6, Davì 6,5, Proietti 6,5; Cattaneo 7 (dal 39’ s.t. Cortesi s.v.), Pietribiasi 5,5 (dal 20’ s.t. Spadafora 5,5), Iocolano 6. (Grandi, Semenzato, Casarini, Ingegneri, Trento). All. Asta 6,5.ARBITRO Guccini di Albano Laziale 6.NOTE paganti 453, abbonati 1.215, incasso di 13.221 euro. Ammoniti Proietti, Tavanti, Gyasi, Beleck e Iocolano. Angoli 6-2.

� MANTOVA Dal nubifragio emerge il Bassano, che passa al Martelli e rimette nel mirino il trio di testa. L’acquazzone annulla schemi e tatticismi e il secondo tempo, con un gioco pur condizionato dalla pioggia, regala emozioni. Due traverse per il Mantova nella prima frazione, di Boniperti e Said. Cattaneo rompe gli equilibri, sfrutta un buco di Tavanti e trafigge Zima all’8’ della ripresa. Al 13’ Davì di testa gira in rete il cross di Proietti. Trainotti riapre con la girata vincente (al 25’) sulla punizione di Paro.

Matteo Bursi

MANTOVA 1

BASSANO 2

MARCATORI Dalla Bona al 24’ p.t.; Margiotta al 48’ s.t.REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 6,5; Carlini 6,5, Polverini 6,5, Piccinni 6; Lavagnoli 6, Cristini 6 (dal 38’ s.t. Pavan6), Dalla Bona 7,5, Malagò 6,5, Vannucci 6; Bruno 6 (dal 43’ s.t. Gomes s.v.), Bardelloni 6,5 (dal 31’ s.t. Margiotta 7). (Bonato, Solini, Beccaro, Chiarello). All. Marcolini 7.ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Amadori 6; Salvi 5,5 (dal 36’ p.t. Cortinovis 5,5), Moi 5,5, Allievi 5,5, Anghileri 6; Bentley 5 (dal 10’ s.t. Gazo 5,5), Spinelli 5,5, Maietti 5,5; Vorobjovs 5; Silva Reis 6,5, Bradaschia 5,5 (dal 25’ s.t. Momentè 5,5). (Prandini, Ondei, Nichetti, Corradi). All. Mangone 5.ARBITRO Schirru di Nichelino 6.NOTE paganti 24, abbonati 93, incasso di 188 euro. Ammonito Momentè. Angoli 12-6.

� VICENZA Torna Marcolini in panchina e il Real Vicenza vince e convince. Due reti all’AlbinoLeffe e i vicentini ripartono dopo l’esonero di Favaretto e la scelta di richiamare il tecnico savonese che aveva condotto il Real ai primi posti nel girone di andata. Al 24’ il Real passa: la punizione di Dalla Bona è magistrale e si infila alle spalle di Amadori. Ci vuole un ottimo Tomei per deviare il sinistro velenoso di Silva Reis. Così nel momento migliore dell’AlbinoLeffe arriva il raddoppio vicentino, con Margiotta (48’) che finalizza un rapido contropiede.

Marta Benedetti

REAL VICENZA 2

ALBINOLEFFE 0

MARCATORE Bracaletti al 40’ s.t.SÜDTIROL (4-3-3) Miori 6; Peverelli 6 (dal 43’ s.t. Campo s.v.), Mladen 6, Kiem 6, Martin 6; Tait 5,5, Bertoni 6, Mazzitelli 5,5 (dal 35’ s.t. Cia s.v.); Marras 6, Novothny 6, Fischnaller 6. (Melgrati, Brugger, Allegra, Ientile, Shekiladze). All. Sormani 5,5.FERALPISALO (4-3-3) Branduani 6; Carboni 6, Leonarduzzi 5,5, Ranellucci 6, Tantardini 6,5; Bracaletti 7, Palma 6 (dal 13’ s.t. Cavion 6), Fabris 6; Galuppini 7 (dal 31’ s.t. Juan Antonio s.v.), Romero 6,5, Broli 6,5. (Proietti, Codromaz, Di Benedetto, Lonardi, Zamparo). All. Scienza 7.ARBITRO Dei Giudici di Latina 6,5.NOTE spettatori 300 circa, abbonati 182, paganti e incasso n.c. Ammoniti Bertoni, Martin, Mladen, Bracaletti, Peverelli e Tantardini. Angoli 4-10.

� BOLZANO Colpo playoff della Feralpi Salò. I bresciani espugnano il Druso con un’incornata di Bracaletti nel finale e si lanciano all’inseguimento del quarto posto. Per il Südtirol prosegue la crisi (è arrivata la quarta sconfitta consecutiva). Ai biancorossi non basta un buon primo tempo, nel quale Fischnaller e Novothny sbagliano più volte sottoporta. La ripresa è, invece, un dominio degli ospiti, con il passare dei minuti sempre più pericolosi con Galuppini e Bracaletti: quest’ultimo, su azione di calcio d’angolo, mette dentro in tuffo il pallone che vale i tre punti e la rincorsa di un sogno.

Francesco Bertagnolli

SÜDTIROL 0

FERALPI SALÒ 1

MARCATORE Iovine al 12’ s.t.RENATE (3-5-2) Cincilla 6; Adobati 6, Malgrati 6, Riva 6; Bonfanti 5,5 (dal 1’ s.t. Mantovani 6,5), Muchetti 6, Perini 6,5, Scaccabarozzi 6 (dal 41’ s.t. Chimenti s.v.), Iovine 7; Odogwu 6 (dal 30’ s.t. Spampatti 6), Cocuzza 6. (Vannucchi, Di Gennaro, Morotti, Radrezza). All. Boldini 6,5.GIANA (4-4-1-1) Paleari 6; Perico 6, Bonalumi 6, Polenghi 6, Solerio 6; Rossini 5,5 (dal 21’ s.t. Perna 5), Marotta 5,5, Biraghi 5,5, Augello 5,5 (dal 21’ s.t. Pinto 5,5); Gasbarroni 5,5 (dal 30’ s.t. Recino 5,5); Sinigaglia 5,5. (Ghislanzoni, Di Lauri, Crotti, Spiranelli). All. Albè 5,5.ARBITRO Rasia di Bassano 5.NOTE spettatori 250 circa, abbonati 60, paganti e incasso n.c. Ammoniti Gasbarroni, Malgrati, Adobati e Cocuzza. Angoli 6-4.

� MEDA (Mb) Con una prodezza di Iovine (sesta rete in campionato), il Renate vince il derby con la Giana e capitalizza una vittoria importante, la terza di fila sul proprio campo. Oltre alla rete che ha deciso la partita, Iovinecon i compagni di reparto, ha eretto una barriera insormontabile contro la quale si sono infrante le iniziative degli ospiti. Il Renate, sceso in campo per cancellare la pesante sconfitta dell’andata, ha tenuto saldamente in mano la partita, impegnando più volte Paleari. Da aggiungere, al 6’ del secondo tempo, il palo di Adobati.

Franco Cantù

RENATE 1

GIANA 0

VENEZIA (4-3-1-2) Fortunato 6; Sales 6, Capogrosso 6, Peccarisi 6, Giuliatto 6; Zaccagni 6,5, Giorico 6,5, Espinal 6 (dal 38’ s.t. Varano s.v.); Bellazzini 6; Magnaghi 5,5 (dal 17’ s.t. Raimondi 5,5), Guerra 6 (dal 26’ s.t. Greco 5,5). (D’Arsié, Dell’Andrea, Scialpi, Scanferlato). All. Serena 6. AREZZO (3-5-2) Benassi 6; Villagatti 6, Panariello 6, Crescenzi 6; Franchino 5,5, Gambadori 6 (dal 33’ s.t. Barusso 5,5), Carcione 6, Cucciniello 5,5 (dal 7’ s.t. Coppola 5,5), Sabatino 5,5; Bonvissuto 5,5, Testardi 5 (dal 10’ s.t. Yaisien 5,5). (Rosti, De Martino, Brumat, Montini). All. Capuano 5,5.ARBITRO Maggioni di Lecco 5.NOTE paganti 289, abbonati 571, incasso di 4.993 euro. Ammoniti Sales, Espinal, Giorico, Cucciniello, Gambadori e Bonvissuto. Angoli 3-1.

� VENEZIA L’Arezzo neutralizza il Venezia e porta in Toscana un punto prezioso dopo il k.o. di Pordenone. Arancioneroverdi sempre all’attacco, tanta buona volontà, ma poche idee; toscani arroccati in difesa, preoccupati più a difendersi che a offendere. Pomeriggio senza sussulti, Venezia vicinissimo al gol dopo 10’ con Benassi abile a respingere il tiro ravvicinato di Bellazzini. Arezzo al tiro al 31’ con Cucciniello, l’unico in 90’, poi al 44’ gol annullato a Guerra per fuorigioco su passaggio di Zaccagni. Ripresa con i portieri inoperosi.

Michele Contessa

VENEZIA 0

AREZZO 0

MARCATORI Conti (M) al 12’, Crialese (C) al 25’ p.t.MONZA (4-3-1-2) De Lucia 6; El Hasni 6, Giorgi 6 (dal 33’ s.t. De Bode s.v.), Martinez 6,5, Pugliese 5; Toskic 5, Asante 5,5 (dal 1’ s.t. Pessina 6), Uliano 6; Conti 6,5; Valencic 5,5 (dal 1’ s.t. De Vita 5), Torri 6. (Chimini, Cojocnean, Grandi, Bernasconi). All. Pea 5,5.CREMONESE (3-5-2) Galli 6,5; Zieleniecki 6,5, Castellini 6, Bassoli 5; Marchi 6,5, Moroni 5,5 (dal 33’ s.t. Finazzi s.v.), Jadid 6, Crialese 6,5, Favalli 6; Pasi 5 (dal 46’ s.t. Di Francesco s.v.), Manaj 5,5. (Battaiola, Baschirotto, Campagna, Haouhache, Ciccone). All. Micarelli 6 (Giampaolo squalificato).ARBITRO Candeo di Este 6.NOTE paganti 121, abbonati 1.100, incasso di 1.774,00 euro. Ammoniti Asante, Crialese, Giorgi, De Vita, De Bode. Angoli 4-3.

� MONZA Il Monza non riesce a battere neppure una Cremonese falcidiata da infortuni e squalifiche. I biancorossi, che non vincono da metà dicembre, proseguono il loro digiuno, in attesa della decisione del Tribunale sul futuro del club. Alla squadra di Pea, che rischia il posto, non basta il vantaggio in mischia di Conti. La Cremonese pareggia con una sassata dal limite di Crialese e al 40’ sfiora il bis su punizione di Jadid che colpisce la traversa. Intanto, il Monza ha preso il centrocampista romeno Cojocnean.

Matteo Delbue

MONZA 1

CREMONESE 1

PRO PATRIA (3-4-3) Melillo 6; Zaro 6,5, Pisani 6, Lamorte 6; Arati 5,5, Calzi 5,5, Giorno 6 (dal 37’ s.t. Bovi s.v.), Panizzi 5,5 (dal 33’ s.t. Casolla s.v.); D’Errico 5,5, Serafini 5,5, Baclet 5,5. (Perilli, Romeo, Candido, Terrani, Brunori). All. Montanari 6.PORDENONE (3-5-2) Careri 6; Placido 6, Fissore 6,5, Salvatori 6; Panzeri 5,5 (dal 5’ s.t. Rosania 6), Mattielig 6,5, A. Migliorini 6, Maracchi 5,5, Bertolucci 6; Ravasi 5,5 (dal 19’ s.t. Simoncelli 5,5), Franchini 6 (dal 45’ s.t. Gatto s.v.). (Bazzichetto, Fortunato, Ghinassi, Buratto). All. Rossitto 6.ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6.NOTE paganti 349, abbonati 474, incasso di 2.433 euro. Ammoniti Maracchi, Panzeri, D’Errico, Pisani e Rosania. Angoli 3-2.

� BUSTO ARSIZIO (Va) Il derby delle ultime si conclude con un pari tutto sommato giusto. A uscirne meglio è il Pordenone che mantiene i 3 punti di vantaggio sulla Pro Patria, che ha cercato di fare la partita, ma che non èmai riuscita a essere pericolosa. Così, nel primo tempo non si registrano tiri in porta. In avvio di ripresa a essere più pericolosa è la squadra di Rossitto che va vicina al vantaggio al 14’ con Ravasi (traversa). Nel finale è la Pro Patria che mantiene l’iniziativa, ma il Pordenone non corre pericoli.

Aldo Restelli

PRO PATRIA 0

PORDENONE 0

IL RECUPERO DEL GIRONE B

L’AQUILA-PONTEDERA 1-1MARCATORI Pacilli (L) al 10’, Galli (P) al 19’ s.t.L’AQUILA (3-4-3) Zandrini 5,5; Zaffagnini 6, Pomante 6, Carini 6 (dal 23’ s.t. Djuric 6); Scrugli 5,5, Corapi 5,5, Del Pinto 6,5, Pedrelli 5,5; Pacilli 6,5 (dal 30’ s.t. Pozzebon s.v.), Perna 6 (dal 30’ s.t. Virdis s.v.), Sandomenico 5,5. (Cacchioli, Karkalis, Triarico, De Francesco). All. Zavettieri 5,5.PONTEDERA (3-5-2) Anacoura 6,5; Polvani 6, Redolfi 6, Gasbarro 6; Videtta 6, Ceciarini 6 (dal 15’ s.t. Lombardo 6), Bartolomei 6, Settembrini 6, Galli 5; De Cenco 6, Libertazzi 5,5 (dal 7’ s.t. Disanto 6, dal 43’ s.t. Romiti s.v.). (Cardelli, Bennati, Francesa, Segoni). All. Indiani 6,5.ARBITRO Ranaldi di Tivoli 7.NOTE paganti 280, abbonati 340, incasso non comunicato. Espulso Galli al 19’ s.t.; ammoniti Ceciarini, Scrugli, Redolfi, Videtta, Anacoura e Lombardo. Angoli 5-4.

� L’AQUILA L’Aquila non va oltre il pari con il Pontedera e sciupa l’ occasione di scuotere ambiente e classifica. I toscani, in dieci per l’ingenua espulsione di Galli, gioiscono per il

punto e la quinta posizione solitaria. L’Aquila, nonostante si sforzi di cogliere segnali di ripresa, non sembra ancora fuori dall’ ultimo periodo involutivo. In apertura di ripresa Perna coglie il palo, poi Pacilli al 10’ pennella nel sette su punizione. Poco dopo Galli scocca un destro che, deviato, beffa Zandrini: esultanza polemica con la tribuna e cartellino rosso. Corapi ci prova su punizione, nel recupero Settembrini sciupa il contropiede per il colpaccio.

Alessandro Fallocco

CLASSIFICA Ascoli p. 53; Teramo 49; Reggiana* 45; Pisa* 44; Pontedera* 40; L’Aquila* e Ancona 39; Carrarese 36; Tuttocuoio* e Lucchese 34; Grosseto (-1), Spal e Pistoiese 33; Gubbio 32; Prato e Forlì 29; Savona e Santarcangelo 27; Pro Piacenza (-8) 25; San Marino 23. (*una in meno).

PROSSIMO TURNOCOSI’ SABATO Ore 14.30 Pistoiese-Ancona (andata 0-0). Ore 16 Carrarese-Teramo (1-2). Ore 17 Forlì-Tuttocuoio (2-3), Pro Piacenza-San Marino (0-3) e Santarcangelo-Savona (0-2). Ore 19.30 Grosseto-Pisa (B, 2-1). COSI’ DOMENICA Ore 16 Pontedera-Gubbio (1-0). Ore 18 Ascoli-Lucchese (2-0) e Spal-Prato (0-1).COSI’ LUNEDI’ Ore 20.45 L’Aquila-Reggiana (1-1).

L’Aquila non guariscePontedera, Galli segnae poi si fa espellere

Lega ProRGirone A: la 28a giornata

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

ALESSANDRIA 54 28 15 9 4 42 23

PAVIA (-1) 54 28 16 7 5 48 33

NOVARA 53 28 15 8 5 44 27

BASSANO 49 28 13 10 5 41 28

COMO 47 28 14 5 9 33 26

FERALPI SALO' 45 28 12 9 7 37 34

REAL VICENZA 44 28 11 11 6 37 27

SUDTIROL 40 28 11 7 10 32 28

VENEZIA 38 28 11 5 12 34 31

RENATE 38 28 10 8 10 32 39

AREZZO 37 27 10 7 10 25 24

TORRES 36 28 9 9 10 29 30

MONZA 34 28 9 7 12 32 32

MANTOVA (-3) 33 28 10 6 12 28 25

CREMONESE 32 28 7 11 10 31 33

GIANA 31 28 8 7 13 21 27

LUMEZZANE 28 27 7 7 13 26 39

ALBINOLEFFE 22 28 5 7 16 17 39

PORDENONE 21 28 5 6 17 21 42

PRO PATRIA (-1) 18 28 3 10 15 28 51

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

SABATO 7 MARZOCOMO-MONZA (ore 15) (1-2)SUDTIROL-REAL VICENZA (ore 15) (1-1)DOMENICA 8 MARZOLUMEZZANE-BASSANO (ore 11) (1-3)CREMONESE-FERALPI SALO’ (ore 12.30) (0-1)NOVARA-VENEZIA (ore 12.30) (2-1)MANTOVA-TORRES (ore 14.30) (1-1)PORDENONE-ALESSANDRIA (ore 14.30) (0-3)ALBINOLEFFE-RENATE (ore 16) (0-1)AREZZO-PAVIA (ore 16) (0-2)GIANA-PRO PATRIA (ore 18) (0-0)

PROSSIMO TURNO

GIRONE C

Per Salernitana-Beneventogià 13.500 biglietti venduti

� Sale la febbre per Salernitana-Benevento: già venduti 13.500 biglietti, circa 1.600 per il settoreospiti. Curva Sud esaurita.COSI’ VENERDI Ore 19.30 AversaNormanna-Martina (andata 1-3). Ore 20.45 Lecce-Juve Stabia (1-1, su Raisport 1).COSI’ SABATO Ore 14.30 Ischia-Catanzaro (1-2) e Savoia-Foggia (0-1). Ore 15 Salernitana-Benevento (0-0). Ore 16 Cosenza-Matera (3-2) e Melfi-Paganese (2-2). Ore 19.30 Barletta-Casertana (1-2).COSI’ DOMENICA Ore 14.30 Lupa Roma-Reggina (1-1) e Vigor

Lamezia-Messina (0-1).CLASSIFICA Benevento p. 60; Salernitana 58; Juve Stabia 51; Lecce e Casertana 48; Matera 47; Foggia (-1) 46; Catanzaro 40; Barletta 36; Vigor Lamezia 33; Martina 31; Paganese e Lupa Roma 30; Cosenza 29; Melfi (-2) e Messina 25; Ischia 22; Aversa Normanna 21; Savoia 20; Reggina (-1) 19.SERIE D Succi (Anziolavinio) squalificato per 10 giornate per un insulto razzista a Emmanuel (Olbia). Il tribunale di Spoleto ha dichiarato il fallimento del Foligno.

difensivo comasco, suggellata dalla bella rete di Giosa, al suo rientro in campionato dopo una lunga assenza. Il Novara di suo ha sfoderato certamente una maggiore pressione di squadra verso l’area avversaria. Partenza forte degli ospiti, ma non situazioni pericolosissime per Crispino. E così il Como ha assestato il suo colpo appena ha potuto. Un calcio d’angolo battuto da Le Noci, un’uscita non perfetta del portiere, palla ben recuperata da Fiettae messa in mezzo. Bravissimo Giosa a calciare al volo al momento giusto. Como in vantaggio al 28’. Novara un po’ disorientato che si riprende poco prima dell’intervallo con un gran tiro di Buzzegoli che trova pronto il giovane portiere Crispino. Ripresa con il Novara che prova in tutti i modi a entrare in area. Ma il Como non perde la calma. Limita al minimo, la squadra di casa, le sue incursioni verso l’area avversaria, ma lo specchio della porta è ottimamente coperto. Si vede un po’ di agonismo in più, pur restando una partita corretta. Il Novara aumenta la quota dei suoi corner, non riesce però a scalfire la sicurezza del portiere avversario. E non si vedono azioni pulitissime. Il Como prova a infilarsi in avanti un altro paio di volte nel finale, ma non vuole rischiare. E per il Novara la strada è chiusa.

Lilliana Cavatorta

assenze. I sardi non hanno demeritato ribattendo colpo su colpo agli attacchi dei grigi. Alessandria subito all’arrembaggio, ma la Torres risponde con lunghi lanci alla ricerca dell’ex Scotto, in bella evidenza. E proprio su un assist di quest’ultimo per Baraye, Nordi interviene malamente atterrandolo. Il rigore è trasformato da Cerone. I padroni di casa, dopo un attimo di smarrimento, trovano però quasi subito il pareggio con Iunco che, dalla distanza, mette alle spalle di Testa. Come se non bastasse, oltre gli infortunati Sirri, Taddei, Cavalli, Mora e Spighi, e allo squalificato Rantier, al 21’ si fa male pure Marconi, abbassando il potenziale offensivo dell’Alessandria. Nella ripresa sono sempre i padroni di casa a cercare la rete della vittoria. Valentini in tre circostanze si mette in evidenza: prima si fa respingere la conclusione da Testa (19’), poi sfiora il palo (34’), quindi non arriva alla deviazione solo davanti al portiere (36’). Nel frattempo l’Alessandria deve fare a meno anche di Iunco uscito per crampi, lasciando solo Germinale in attacco. L’ultimo brivido lo corre la Torres al 46’ con Cerone che fa gridare all’autorete ma la palla termina appena sopra la traversa.

Nicola Pilotti

gestita al meglio dalla terna arbitrale. I padroni di casa tentano di fare la partita, ma si trovano spesso bloccati dalla buona difesa degli uomini di Braghin e pagano un po’ l’assenza del regista Pederzoli e la brutta giornata del bomber Ferretti. La prima conclusione è degli ospiti con un rasoterra di Potenza che impegna Facchin. Poi ci prova al 9’ il Pavia con Grbac con un diagonale che esce di poco. Al 12’ Carraro prova di potenza, il suo tiro è ribattuto e Cesarini tenta di precisione, ma la conclusione è fuori di un soffio. Al 16’ prodezza di Bason che in tuffo salva su Grbac. Nella ripresa le squadre appaiono più appesantite e il gioco è frammentato. Al 38’ Cesarini già ammonito, cade al limite dopo un bello slalom, l’arbitro estrae il secondo giallo. Decisione molto dubbia. Viene allontanato pure Romanini per proteste dalla panchina. «L’espulsione? – aggiunge Maspero –. Un errore, Cesarini è uscito dal campo con una ferita al piede. Doveva essere punizione dal limite. E’ stata una giornata storta per gli arbitri, capita. Noi abbiamo pagato il poco riposo dopo una gara intensa come quella contro il Mantova. Siamo partitibene e poi siamo calati. Un punto l’abbiamo fatto. Non era possibile pensare di vincere tutte le partite».

Guido Mariani

Fabio Brini, 57 anni LAPRESSE Leonardo Menichini, 61 anni LAPRESSE

Page 26: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

26 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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27GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTCiclismoRIl caso

LA CORSA GAZZETTA

«Strade Bianche»Non sarà soloCancellara-Sagan1Sabato sugli sterrati senesi anche Terpstra, Valverde, Boom, Nibali e Moser

Fabian Cancellara, 33 anni, 1° alle Strade Bianche nel 2008 e 2012 BETTINI

Paolo Marabini

F abian Cancellara ver-sus Peter Sagan. Losvizzero per il tris, lo

slovacco per la prima, dopodue secondi posti di fila. Maridurre a un duello, peraltrofra due giganti in questo ge-nere di competizioni, la no-na edizione della «StradeBianche», da ieri diventata«Strade Bianche Eroica Pro»in omaggio alla denomina-zione d’origine, sarebbe fa-re un torto agli altri, fra iquali figurano fior di specia-listi da classiche del Nord.Perché sì, la corsa Gazzetta,in programma sabato suglisterrati della provincia diSiena — 200 chilometri daSan Gimignano a Piazza delCampo, di cui 45,4 sulle ca-ratteristiche strade in ghiaiache pennellano le Crete se-nesi — assomiglia tanto alleclassiche che fanno impaz-zire i belgi, dove l’imprevi-sto è sempre dietro l’angolo,ma raramente si vince percaso.

PARTERRE Qualche nome, aparte «Spartacus», primonel 2008 e nel 2012, e «Pe-ter Pan», secondo nelle ulti-me due edizioni? Ieri RcsSport ha ufficializzato i 158corridori iscritti, tra i quali— ma lo si sapeva da tempo

— non figura il vincitore 2014,il polacco Michal Kwiatkowski,oggi fasciato della maglia dicampione del mondo. E alloraecco avanzare aspettative gen-te importante come Terpstra, ilre dell’ultima Parigi-Roubaix,o il suo compagno Stybar; e poiBoom, Vanmarcke, Stannard,Tjallingii, Van Avermaet, Val-verde, Gerrans, Kiryenka,Uran e Betancur. E poi l’armataitaliana, guidata dal re delTour, Vincenzo Nibali, ma inchiave risultato forte soprat-tutto di Pozzato, Gatto, Col-brelli, Nocentini, Bennati,Quinziato, Viviani, Malacarnee soprattutto Moreno Moser,l’unico corridore di casa nostraentrato nell’albo d’oro, due an-ni fa, quando s’impose davantiall’allora compagno di squadraSagan.

BIKER & DONNE Venti squadreal via, 13 di World Tour. E tra leelette c’è pure una selezioneazzurra (anche se di soli 6 uo-mini, invece degli 8 schieratidalle altre), con la presenza —non solo puramente suggestiva— di tre dei nostri migliori spe-cialisti della mountain bike: ilbronzo olimpico e mondiale Marco Aurelio Fontana, il cam-pione italiano Luca Braidot eNicholas Pettinà.A proposito di suggestioni: danon perdere la prima edizionefemminile, che farà da aperiti-vo alla gara pro’ con tanta cu-riosità da parte soprattuttodelle protagoniste stesse, chia-mate a un impegno di 103 chi-lometri di cui 18,4 su sterrati,suddivisi in cinque tratti. Sonoannunciate temperature rigi-de, tra i 4 e gli 8 gradi. Ma al-meno ci sarà il sole. Spettacologarantito.

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Astana, e se la soluzionefosse l’uscita di «Vino»?1I kazaki e il rischio licenza: per salvare la squadra di Nibalic’è anche l’ipotesi di un passo indietro del suo team manager

Claudio Ghisalberti

U n silenzio quasi irreale.Nessuno parla (ad altavoce), nessuno si espone.

Pare quasi che non sia successonulla. Eppure ormai è guerratra l’Astana — la più ricca delleformazioni World Tour (20 mi-lioni di euro ufficiali all’anno fi-no al 2020) — e l’Uci. BrianCookson, l’uomo che governaad Aigle, nei giorni scorsi hachiesto all’apposita Commissio-ne che venga tolta la licenza aikazaki. Due le motivazioni uffi-ciali. La prima è che il rapportodell’Istituto di Scienza delloSport della Università di Losan-na, a cui l’Uci si era rivolta perun parere super partes sulla lot-ta al doping all’interno del te-am, avrebbe evidenziato un di-stacco fra le dichiarazioni uffi-ciali e la realtà dei fatti.

GIOCO SPORCO La seconda, maquesta non è una novità, è che cisarebbero membri dell’Astanaimplicati nell’inchiesta di Pado-va, quella che ruota attorno aldottor Michele Ferrari. Peròqualcuno sussurra che dietro aquesta azione ci sarebbe un gio-co sporco, cioè la mano di un te-

am rivale dei kazaki per far fuo-ri un avversario pericoloso dalTour. Fatto sta che Vinokourove soci entro venerdì 20 marzodevono fornire alla Commissio-ne il dossier difensivo.

IPOTESI E poi che cosa succe-derà? Ci sono tre ipotesi. La pri-ma, però la meno probabile, èche tutto resti invariato. Cook-son potrebbe ribadire di averefatto il massimo, ma che le scel-te della Commissione sono indi-pendenti. La seconda è che al-l’Astana venga tolta la licenza eche la squadra sparisca (etica-mente come potrebbe essere ac-creditata tra le Professional?).Ma questa, a stagione in corso,sarebbe una sconfitta anche perl’Uci che si deve scontrare con larealtà. Una realtà in cui si evi-denzia che il WorldTour, a cau-sa dei costi enormi, non è cosìappetito dai team. Comunque,nel caso all’Astana venisse toltala licenza, ci sarebbe (i kazaki lohanno già preannunciato) il ri-corso al Tas. Nel frattempo Ni-bali e compagni proseguirebbe-ro l’attività sub-judice. L’Uci,però, di fronte al Tas non puòpermettersi un altro passo falsocome quello di due anni fa,quando il Tribunale di Losanna

riammise la Katusha. Proprioper questo, quindi, cioè per ave-re nella manica l’asso di un au-torevole parere terzo, l’Uci si sa-rebbe rivolta all’Istituto discienza dello sport svizzero. Nelcorso dell’indagine, a gennaiosono stati chiamati davanti a treesperti una ventina di membridell’Astana, tra corridori e uo-mini dello staff. Ad altri, invece,è stato inviato un questionario.Tra i corridori ascoltati (ma nonNibali e Aru), molti ex. E forsequalcuno di questi ha rivelatoparticolari ritenuti importanti.

RIECCOLO Quello che sicura-mente è saltata all’occhio è la posizione di Dimitri Sedun. Do-po gli scandali doping, il kazakoera stato cacciato dal gruppo,nel quale ricopriva due cariche:diesse nella squadra WorldToure team manager della formazio-ne Continental. Ma a febbraio a

Dubai (con la licenza in tasca),Sedun con un colpo di magia èuscito dal cilindro tra gli ap-plausi. Ora figura a tutti gli ef-fetti tra i diesse Astana e hai vo-glia a sostenere che si occupasolo di materiali.

IMMAGINE Infine la terza ipo-tesi, forse la più plausibile,quella del «patteggiamento».Vinokourov, in cambio dellaconferma della licenza, verreb-be costretto a fare un passo in-dietro e lasciare la squadra. L’excolonnello è un duro e farà ditutto per non cedere. Lui, che èpure vicepresidente della feder-ciclo kazaka, ha già rinunciatoad essere l’immagine della can-didatura olimpica di Almaty peri Giochi invernali 2022. Ma altempo stesso non può permet-tersi di tornare in Kazakistancon la squadra annientata. Vi-ceversa, cioè facendo un passoindietro, potrebbe tornare inpatria da martire, come coluiche ha dovuto immolarsi per ilbene comune. Soluzione chesarebbe graditissima all’Uci,pronta a quel punto a collabora-re per aiutare il team a trovareun nuovo management. Gradi-to ad Aigle.

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RS’allungano i tempi: i termini per presentareil dossier difensivoscadono il 20 marzo

Alexander Vinokourov, al centro, alla presentazione dell’Astana un mese fa a Dubai. A destra con la fascia tricolore il capitano Vincenzo Nibali BETTINI

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L'ANALISIdi UMBERTOZAPELLONI

IL MERCATO RIPARTEANCHE CON I SOGNI

È arrivato il momentodi ricominciare asognare. Il Salone di

Ginevra riapre la porta alla fantasia e spuntano auto che sono molto super e un po’ meno car. Sono le supercar di oggi, progettate e costruite per far sognare, ma anche per essere guidate da chi può permettersi di spendere certe cifre. Si sogna con la Ferrari (488 GTB), ma anche con Audi (R8) Mercedes (Amg GT3), Porsche (Cayman GT4 e 911 GT3 Rs), Honda (Nsx), Ford (Gt), McLaren (675 LT), Aston Martin (Vulcan). Sono sogni. Sono il fanciullo che c’è in ogni appassionato di motori. E danno l’idea che il mercato, da poco in crescita dopo anni di stagnazione, possa davvero ripartire. Perché dietro alle Supercar c’è un mondo concreto. E romantico come la 500 Vintage ‘57 proposta da Fiat sempre più orgogliosa della sua 500 X. Avveniristico come la Bmw Grand Tourer, premium da 7 posti. Solido come il prototipo Volkswagen (Sport Coupe Gte). Accattivante come la Renault Kadjar, che entra in un segmento ricco ma affollatissimo. Sbarazzino come la Peugeot 208, rivista e non stravolta. Elegante come la DS5, primo modello della Casa a camminare da solo. Morbido e ben disegnato come la Tucson di Hyundai. Aggressivo come la Sway di Nissan. Senza scordare Mazda che sembra non fermarsi più, Opel che lancia la piccola ma grande Karl, Citroën che rivisita Berlingo, Toyota che rinnova Auris e Avensis, Skoda che si fa Suberba, Suzuki che lancia un iM-4 originale come la Tivoli di SsangYong, Kia che fa di una familiare una sportiva... Sogni e concretezza. A Ginevra 2015 c’è spazio per tutto. E i sorrisi non sono più forzati come un anno fa.

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Corrado CanaliGINEVRA (SVIZZERA)

D ieci ore, come quelle che ogni giorno gliorganizzatori offrono ai visitatori, baste-ranno per toccare con mano le 130 novi-

tà annunciare al Salone dell’auto di Ginevra (5-15 marzo), la rassegna più glamour del mon-do? Probabilmente no, ma almeno provateci!Ecco, allora, l’elenco delle più attese elencatein ordine alfabetico, per non favorire nessunosecondo lo stile adottato dalla rassegna svizze-ra: dare spazio a tutti, mettendo a fianco deimarchi più blasonati al mondo, anche il piùsconosciuto dei preparatori.

Audi punta sulla nuova R8, la supercar delbrand dei «quattro anelli» che passa dal V8 alV10 disponibile in due varianti da 540 o 610 Cv,oltre a proporre la «showcar» Prologue che an-ticipa lo stile delle future Audi, anche in versio-ne Avant. Bmw oltre alla nuova Serie 1 «risti-lizzata» e coi motori a tre cilindri, benzina ediesel, espone anche la Serie 2 Gran Tourervariante a sette posti del primo monovolumeBmw. Citroën festeggia a Ginevra il lancio delbrand DS col restyling della DS5 che diventacosì l’ammiraglia del nuovo marchio, mentreFord conferma la vocazione sportiva con laFocus RS per la prima volta equipaggiata conla trazione integrale.

Grande ritorno in casa Hyundai con la Tucsonche sostituisce la ix35, ma si presenta con tuttoun altro stile. Mentre Honda nell’anno delle

Brilla la 488 GTB,a Ginevra trionfo

delle supercarE quanti Suv...

1Da Porsche ad Audi fino a Ford, tantissimi cavalli dentro ai motori. Esordio della nuova Bmw

Serie 1, debutto europeo per l’Alfa Romeo 4C

Gioielleriasvizzera

MondomotoriRIl Salone

La Ferrari 488 GTB è il gioiello del Salone di Ginevra: ha un motore da 3.9 litri che eroga 670 Cvmentre la velocità massima è di 330 km/h BOZZANI

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29GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

tante novità in arrivo espone a Ginevra tre mo-delli: le nuove Jazz, Civic Type-R e il crosso-ver HR-V. Ed ecco il primo dei tanti concept datenere d’occhio alla rassegna svizzera: Infiniti,infatti, espone la QX30 che anticipa l’arrivo diun crossover di lusso, mentre Kia, che punta asmarcarsi dal rango di generalista, espone unashowcar sportiva davvero intrigante, la Sport-space che anticipa una futura sportwagon, ol-tre a lanciare la caratterizzazione più perfor-mante, GT Line, per la media Cee’d. A Ginevradebutta anche la rinnovata Range Evoque,non un modello qualunque, dopo oltre400.000 unità vendute e un successo planeta-rio: pochi i ritocchi estetici, Ledcompresi, ma sotto pelle ci sono inuovi motori Ingenium portati aldebutto dalla berlina XE. Mer-cedes pensa sempre più in gran-de con due modelli davvero uni-ci, le super Classe G e S Pull-man by Maybach. Mitsubishi,invece, presenta un crossoverdalle linee esasperate oltre ad es-sere ibrido plug-in e ancora lanuova generazione, la quinta, delpick-up L 200.

Doppio debutto in casa Opel perla Karl, la sorellina a cinque porte della Adame per la più performante delle Corsa, la OPC. Aproposito di piccole, Peugeot presenta a Gine-vra la nuova 208, il modello di maggior suc-cesso della Casa del Leone, mentre Nissan anti-cipa, forse, la futura Micra con la Concept Sway. Doppio lancio anche per Porsche con le

IN FIERA A BARCELLONA

Ford e il trasporto intelligenteAuto più bici: sceglie una app

HONDA SH300I ABSÈ IL PRIMO EURO4� (e.m.) Il nuovo SH300i ABS 2015 arriverà a fine maggio nelle concessionarie Honda: è il primo due ruote omologato Euro4. L’ABS è di serie, il motore di 279 cmc monocilindrico a 4 valvole e iniezione elettronica ha consumi ridotti. Nuovo telaio in acciaio, vano sotto la sella per un casco integrale e smartkey al posto della chiave. Prezzo circa 5 mila euro.

AUDI R8 V 10 PLUS� Con motore LamborghiniLa R8 monta il motore 5.2 V10 aspirato (condiviso con Lamborghini) da 610 Cv e 560 Nm AP

FORD FOCUS RS� Ha i cavalli di una sportivaLa due volumi stupisce per la potenza del suo motore Ecoboost da 2.3 litri: 320 cavalli!

TOYOTA AURIS� La station wagon si rinnovaLa station wagon nata nel 2012 si rifà il look e rivedela gamma motori che affianca la versione ibrida AP

BMW 120D XDRIVE� Tre nuovi propulsoriDebuttano i motori tre cilindri 1.5 da 109 Cv, e due quattro cilindri 1.6 da 177 Cv e 2.0 da 218 Cv REUTERS

HYUNDAI TUCSON� La «sostituta» della ix35Il crossover della casa coreana, nonostante il nome già noto, è una vettura totalmente nuova REUTERS

ABARTH 595 COMPETIZIONE � La 500 diventa una bombaAbarth propone la versione «da gara» della 595 conlivrea aggressiva e motore da 180 cavalli REUTERS

MAYBACH S600 PULLMAN� Un transatlantico su quattro ruoteUn’ammiraglia lussuosa da 6 metri e mezzo di lunghezza, con motore V12 da 6 litri GETTY

RENAULT KADJAR� Il crossover di mezzoPosizionata tra la Captur e la Koleos, ha un motore diesel 1.5 da 110 Cv e un benzina 1.6 da 130 AFP

PEUGEOT 208� C’è un frontale tutto nuovo Nuove linee e due nuove motorizzazioni (1.2 benzina e 1.6 diesel) per il best seller Peugeot GETTY

DS5� La prima auto «senza» CitroënLa DS5 è la prima vettura del marchio di lusso a non portare il logo del «double chevron» REUTERS

SUZUKI IM-4� Il fuoristrada del futuroSulla base della concept iM-4 nascerà il fuoristrada che sostituirà il Suzuki Jimmy LAPRESSE

PORSCHE 911 GT3 RS� Un siluro da pistaL’ultima nata in casa Porsche: ha un boxer 6 cilindri da 4 litri per 500 Cv: punta massima di 322 km/h AP

Passat Alltrack, Golf GTD Variant e la nuova Touran: Volkswagen cala il suo tris

Arriva la prima DS senza marchio Citroën. E la prima 500 customizzata

L’a.d. Volkswagen, Martin Winterkorn, posa con la Passat, «Auto dell’anno 2015» AFP

IN MOSTRA

nuove Cayman GT4 e 911 GT3 RS, mentreRenault debutta nel settore degli sport utilitymedi con la Kadjar. Skoda, invece, rilancia l’ammiraglia Superb e Ssangyong espone ilcrossover Tivoli, mentre Suzuki mette in mo-stra ben due concept, una compatta 4x4, laIM-4 e una berlina a 5 porte, la iK2. Doppiorestyling, invece, per Toyota con le nuove Au-ris e Avensis berlina e station. E, infine, i mol-ti debutti di Volkswagen alle prese col nuovostile del brand anticipato dall’intrigante SportCoupè Concept GTE, la base della futura CC acui si aggiungono, poi, le ristilizzate Touran eSharan.

E veniamo ai sogni che sono da sempre il fioreall’occhiello di Ginevra. Su tutti svetta la nuovaFerrari 488 GTB, un saggio di aerodinamicaed efficienza tecnologica, con l’inedito motoreV8 Turbo 3900 da 670 Cv per una velocità mas-sima di 330 km l’ora. Ma anche la versione SV,cioè Superveloce della Aventador che animalo stand Lamborghini. I muscoli, però, vannoormai a braccetto con l’ecologia, una conviven-za che sponsorizza un futuro di eccellenza so-stenibile.

E infine il made in Italy di cui il Gruppo Fca è unemblema. Tanti i modelli esposti nella vetrina

esclusiva garantita dal Salone di Ginevra. Conil marchio Alfa Romeo, in attesa della Giuliaattesa a giugno, ecco la 4C Spider al debuttoeuropeo con prezzi a partire da 60.403 europiù Iva. La Giulietta si offrirà anche nell’allesti-mento Collezione, la MiTo nella variante Ra-cer che sposa le tendenze. Fiat punta sulla fa-miglia 500X, anche nella nuova versione col 1400 cmc Multiair da 140 Cv abbinato al cam-bio automatico a doppia frizione. Affiancatadall’inedita 500X Black Tie, la showcar natadalla collaborazione tra Fiat e Garage Italia Cu-stoms, il nuovo progetto di personalizzazioneideato da Lapo Elkann. Sempre nello stand Fiatc’è anche la Panda K-Way, con 20 combina-zioni cromatiche e la 500 Vintage ’57 con car-rozzeria azzurro pastello e tetto bianco, un omaggio all’icona di 58 anni fa. Freemont mo-stra un look rinnovato, Doblò la varianteTrekking con Traction+ di serie.

Lancia celebra la sempreverde Ypsilon coisuoi 2,7 milioni di esemplari venduti con la se-rie speciale 30th Anniversary, mentre Jeepriparte da Ginevra sulla scia del successo di ol-tre un milione di unità vendute l’anno scorsocon l’ennesima versione della Renegade, la1400 cmc Multiair da 170 Cv, a trazione inte-grale e col cambio automatico a 9 rapporti, ol-tre agli allestimenti firmati Mopar Hard Steel eWrangler Rocks realizzati grazie al contri-buto di Mopar, l’antenna tecnologica che nelGruppo Fca si occupa di personalizzazioni an-che le più strane. Il tour è finito, ma tranquilli,a Ginevra si pensa già all’anno prossimo.

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La e-bike MoDe:Me che si integra con l’auto

Filippo ConticelloINVIATO A BARCELLONA (SPAGNA)

D alle quattro alle due epoi ancora alle quattro.Ruote, ovviamente, per-

ché Ford da Barcellona cerca ilmodo migliore per semplifica-re la vita nelle città piene fino ascoppiare. Qui al Mobile WorldCongress, la gigantesca fierache svela le ultime ingegnosetrovate telefoniche, il colossoamericano dell’auto vuole farcisopravvivere al traffico. È il lo-ro Smart Mobility Plan, nuovocurioso esperimento di tra-

sporto: ecco allora i prototipi didue e-bike, la MoDe:Me per iprivati e la MoDe:Pro per usocommerciale, che si integranocon l’auto e comunicano con losmartphone. In tempo realeun’app suggerisce fin dove an-dare in macchina e da dovespostarsi con le bici elettriche,pensate per ripiegarsi comoda-mente nel bagagliaio.

VIA SMARTPHONE Di auto, traquesti stand assaliti da curiosied esperti, ne luccicano parec-chie. E anche sul campo dell’in-terattività si procede spediti:Accenture, ad esempio, ha an-

nunciato nuovi servizi Internetdentro ai veicoli Fca per aiutarei conducenti a restare concen-trati. Ford, invece, col suo pia-no ambizioso, alza lo sguardoal mondo. Nel campo dellaSmart Mobility ha seminato 25sperimentazioni in tutti i conti-nenti, ma ancora nessuna trac-cia in Italia: «Non preoccupate-vi, potremmo pensare anche avoi, vogliamo migliorare laqualità della vita e ridurre lostress cittadino», ha rassicura-to Erica Klampfl, la managerche ha le chiavi della nuovamobilità Ford. E che a Barcello-na ha mostrato anche la nuovaFocus Electric. Il modello va abraccetto con l’app MyFordMobile, sviluppata per gestirein remoto alcune funzioni:ovunque, via smartphone, si at-tiva o interrompe la ricarica, siriscalda o rinfresca l’abitacolo.

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30 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Kazan rovinala festa di CantùIn Russia da -61 Sacripanti: «Dovevamo pensare su 80’ invece di forzare per vincere». Celebrata la Korac del ‘91

Gallinari splendenel dopo-ShawD’Antoni in pista1I Nuggets vincono col nuovo coach, più vicino all’azzurro. Mike ha già fatto sapere di voler tornare ad allenare nella Nba

L’ALTRA ITALIANA

Roma crolla nel finaledopo aver resistito 30’

1Banvit più frescoe Virtus che in 10’ fa 4 punti (ai liberi)Tegola Gibson: stagione finita

Massimo OrianiINVIATO A CANTU’ (CO)

N on basta il romanticismodel passato, i ricordi diquando al Pianella si al-

zavano le coppe per sollevareuna Cantù che però almeno sta-volta lotta e dà l’anima, a diffe-renza di sabato a Sassari. ColKazan perde solo nel finale, do-po aver messo la testa avanti al26’, prima di un blackout offen-sivo di 8’ (solo 3 liberi senza ca-nestri su azione) che ha scavatoil solco decisivo. Dopo la festaper la Korac vinta nel ‘91 col ri-torno di Pace Mannion, affian-cato da Rambo Gianolla, Pessi-na, Lupo Rossini, Bosa, Gilardi,Zorzolo e coach Frates, la realtàdell’impatto sulla gara contro irussi è stata un brusco risveglio.

MOLLI «Ancora una volta siamopartiti molli — dice coach Sa-cripanti — difendendo male,cosa che ci capita un po’ troppospesso. Ci battevano sistemati-camente nell’uno contro uno,arrivando facilmente al ferro».Ecco spiegati i 27 punti concessinel 1° quarto e il -10 (9-19) do-po 6’20”. Poi la reazione, sem-pre a strappi, senza grande con-tinuità offensiva. Merito anchedel muro alzato da coachPashutin, che ha chiuso l’areacon la sua batteria di lunghi.Cantù con Gentile, Williams eBuva si riportava sotto, prima disuperare con un paio di lampi diJohnson Odom (52-49 al 26’).«Dal 2° quarto in poi abbiamoritrovato vitalità e brio e ci ab-biamo creduto — prosegue Sa-cripanti — ma non abbiamo ge-stito bene il finale». L’errore èstato quello di inseguire a tutti icosti una vittoria che in fondosarebbe servita a poco.

DIFFERENZA «Perdere di uno ovincere di uno non faceva grandifferenza in vista del ritorno —spiega il tecnico —. Dovevamointerpretare la partita pensan-do agli 80’ invece di forzarequalche conclusione». Se dal-l’altra parte hai poi vecchi mar-pioni come Keith Langford, fini-sci col pagare. L’ex milanese con

5 punti negli ultimi 65” scavavail solco finale. Ma non è stato luil’mvp della partita, quanto undelizioso Bykov, il John Stock-ton russo, play tutto fosforo chenon spreca un pallone.

STIMOLO «Sono una grandissi-ma squadra — dice Sacripanti -Hanno vinto qui e hanno buonechance di passare. Ma abbiamoil dovere di crederci, sono solo 6punti. E’ un grande stimolo, ladobbiamo prendere come unasfida senza accontentarci di es-sere arrivati sin qui». Quantomeno Cantù ha dimostrato diessere viva (a parte Hollis, cheha fatto su e giù per il camposenza costrutto per 12’, spor-cando il suo tabellino solo con 2errori oltre l’arco). E il Pianellaè tornato a vivere per una seraun’atmosfera da «notti di coppedei campioni» come cantavaVenditti. Questo passa oggi ilconvento. E non solo in Brianza.

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CANTU’ 64

KAZAN 70

(19-27, 38-39; 55-60)

FOXTOWN CANTU’: Johnson Odom15 (2/6, 3/5), Gentile 7 (3/5, 0/1), Jones 3 (0/3, 0/2), Buva 5 (1/5, 0/2), Williams 10 (5/7); Feldeine 12 (1/3, 2/6), Abass 8 (1/2, 1/4), Laganà, Shermadini 4 (2/2), Hollis (0/2 da 3). N.e.: Bloise, Maspero. All.: Sacripanti.

UNICS KAZAN: Bykov 14 (6/7, 0/2), Langford 14 (4/11, 1/2), White 9 (3/5, 1/3), Antipov 2 (1/1, 0/1), Fischer 11 (5/10); Likhodey 2 (1/1, 0/1), Gubanov (0/1), Sokolov 4 (1/1), Kaimakoglou 3 (0/1, 1/7), Jerrells 8 (2/6, 1/4), Panin 3 (1/3 da 3). All.: Pashutin.

ARBITRI: Ankarali (Tur), Mantyla (Fin), Collin (Fra).NOTE - T.l.: Can 16/23, Kaz 9/11. Rimb.: Can 36 (Williams 7), Kaz 37 (Fischer 11). Ass.: Can 10 (2 con 2) 2), Kaz 9 (3 con 2). Progr.: 5’ 6-13, 15’ 30-33, 25’ 50-49, 35’ 58-65. Tec.: Langford 24’08” (46-47). Sp. 2602.

Darius Johnson-Odom, 25, sfugge a Keith Langford, ex Milano CIAMILLO

Danilo Gallinari, 26: 26 punti coi Bucks sono il massimo stagionale REUTERS

L a mattina hanno saputoche coach Brian Shawera stato licenziato, so-

stituito fino alla fine dellastagione dal vice, MelvinHunt. La sera, i Denver Nug-gets hanno interrotto la stri-scia di 10 sconfitte consecuti-ve in casa battendo i Mi-lwaukee Bucks in quella cheè risultata essere per le stati-stiche la miglior partita diDanilo Gallinari quest’anno:26 punti con 8/16 al tiro (4/9da 3) e 7 rimbalzi in 36’.Sembra il più classico dei duepiù due: Shaw, causa anchegli infortuni dell’azzurro e ilfaticoso rientro dopo un an-no di stop, non consideravaGallo una delle punte dellasquadra e Gallo non ha mainascosto di non trovarsi benecon e nel sistema di Shaw.Melvin Hunt, uno dei reducidella gestione Karl, è moltopiù vicino a Gallinari ed è ve-nuto anche in Italia a lavora-re individualmente con lui.Quindi...

SVOLTA Non è così semplice.La partita contro Milwaukee,alla terza sconfitta consecuti-va, non può rappresentareun test della rinascita deiNuggets, o della «svolta» do-po il cambio di allenatore, vi-sto il basso livello della parti-

ta. Di certo Gallinari, che ha se-gnato i primi 8 punti della gara,ha voluto dare un segnale forte,ma è da 7 partite, seguenti la so-sta dell’All Star Game che l’az-zurro anche con Shaw è tornatoin quintetto e top scorer deiNuggets a 18.2 punti di media.Molto più interessante è capirechi prenderà il posto di Shawl’anno prossimo.

D’ANTONI Tra i nomi è subitobalenato quello di Mike D’Anto-ni, che proprio ai Nuggets iniziòla sua carriera Nba da head coa-ch nel 1999 e che ha già manife-stato il suo assoluto desiderio ditornare ad allenare nella Nba.Mike, che lo ha portato a NewYork, sarebbe perfetto per Galli-nari e Denver sarebbe perfettaper D’Antoni. La concorrenza èvaria e multiforme (tra coachesperti, è spuntato anche l’esor-diente Jay Larranaga, assistentedei Celtics). In realtà, sembrache dopo aver cacciato inopina-tamente Karl e bucato conShaw, Denver non abbia ancoraidea non solo dell’allenatore main quale direzione ripartire.

chiabo

� RISULTATI Charlotte-LA Lakers 104-103, Cleveland-Boston 110-79, New York-Sacramento 86-124 (Bargnani solo 3 punti in 18’) Atlanta-Houston 104-96, Chi-cago-Washington 97-92, Memphis-Utah82-93, Denver-Milwaukee 106-95.

BANVIT-ROMA 71-55(22-18, 40-36; 52-51)

BANVIT BANDIRMA: Rowland 13(4/10, 1/2), Simmons 11 (1/2, 3/7),Mejia 18 (2/3, 2/5), Davis 10 (5/8),Veremeenko 8 (1/2, 1/1); Baron (0/2), Dragicevic 6 (3/8), Edge (0/1),Mutaf 5 (1/1), Candian. N.e.: Gecim,Altunbey. All.: Ernak.VIRTUS ROMA: Stipcevic 8 (1/3,0/6), Ejim 16 (3/5, 2/2), Jones 4 (2/2, 0/3), De Zeeuw 4 (2/4), Ebi 13(5/9, 1/3); Morgan 4 (2/4), Sandri(0/1 da tre), D’Ercole 6 (2/5 da tre).N.e.: Kushchev, Reali. All.: Dalmon-te. ARBITRI: Bulto (Spa), Perea (Spa),Radojkovic (Cro).NOTE - T.l.: Ban 13/13, Rom 10/10. Rimb.: Ban 30 (Mejia 9), Rom 24(Ejim, Ebi 5). Ass.: Ban 14 (Rowland5), Rom 9 (Stipcevic 6). Progr.: 5’ 11-11, 15’ 30-23, 25’ 45-40, 35’ 63-51. Spett. 2.850.

Mario Canfora

T renta minuti alla pari, irestanti dieci «scoppia-ta» nella testa e nellegambe: nella città tur-

ca di Banderma, Roma nel-l’andata degli ottavi ne pren-de 16 (71-55) e si complica lavita ai fini del passaggio delturno. Peccato, perché con laformazione al completo lasfida sarebbe stata davveroequilibrata. Invece, la squa-dra di Dalmonte si è presen-tata senza esterni: il fuggia-sco Triche (e col sostitutoFreeman che non può gioca-re perché i tesseramenti inEurocup sono chiusi) e l’in-fortunato Gibson. In questecondizioni, chiudere la terzafrazione sul -1 (52-51, dopoessere passata pure in van-taggio sul 51-49) è stato unmezzo miracolo, verificatosisolo con la grande prova diEjim e una difesa molto at-tenta. Negli ultimi 10’, il crol-lo. La Virtus segna solo 4punti (ai liberi), quindi sen-za fare nemmeno un cane-stro su azione. Potrebbe es-sere un record, come il 100%nei liberi delle due squadre.E visto che i guai non vengo-no mai da soli, c’è la tegolaGibson (out per un problemamuscolare alla coscia): la suastagione è finita, Roma è allaricerca di un sostituto.

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MONDONBA

BasketREurocup, andata ottavi

Page 31: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

31GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

FACCIA A FACCIA CONTENUTOPREMIUM

Marc Gasol«E’ UN ONOREMA NON MI SENTO IL N.1»

LA GAZZETTA HA PREMIATO IL PIVOT DEI GRIZZLIES E DELLA SPAGNA COME MIGLIOR EUROPEO 2014. LA DINASTIA INIZIATA DAL FRATELLO PAU CONTINUA...

L'IDENTIKIT

MARC GASOLNATO A: BARCELLONAIL: 29 GENNAIO 1985ALTEZZA/RUOLO: 2.16/PIVOTSQUADRA: MEMPHIS GRIZZLIES

Marc Gasol, fratello del più celebre Pau, lo ha seguito a Memphis nel 2001, giocando al liceo Lausanne Collegiate. Il ritorno Nel 2003 torna a Barcellona, nel 2006 va a Girona dove nel 2008 è eletto miglior giocatore della lega spagnola. La Nba Viene scelto dai Lakers al n.48 del draft 2007, Memphis acquista i suoi diritti nel 2008 nella trattativa che porta Pau a Los Angeles. Debutta con i Grizzlies nel 2008: è stato eletto difensore dell’anno nel 2013, per due volte ha giocato l’All Star GameLa Nazionale Con la Spagna ha vinto due argenti olimpici (2008, 2012), un oro mondiale (2006), due ori (2009-2011), un argento (2007) e un bronzo (2007) europei.

L’INTERVISTA di MASSIMO LOPES PEGNAINVIATO A MEMPHIS (USA)

D ietro le quinte Marc Gasol ti racconta cheMorata è ottimo negli ultimi venti minutiperché è quando può risolvere le partite.

Intende il centravanti della Juve non il centro diuna franchigia Nba. Anche se di centri è un esper-to, perché in questo momento, in quella posizio-ne, è ormai considerato il numero uno. Non sol-tanto il miglior difensore della Lega (2012/13),ma pure arma letale in attacco. «Se c’è qualcunoche mi mette in difficoltà? Dipende da come sto.Se sono in buona serata non importa chi ho difronte», dice sicuro di sé ma senza arroganza.Poi, paga rispetto a chi ritiene il suo più grandeavversario: «Tim Duncan, perché sai che sarà unduello leale e che giochi contro uno dei miglioridi sempre. Ma ci sono dei ragazzi che stanno ve-nendo su bene: Rudy Gobert, Steven Adams, Ju-suf Nurkic, Hassan Whiteside, Alex Len. Hannotanta energia, sfoggiano nuovi stili, belli da vede-re». Perché Marc è un vero appassionato e si di-verte anche a guardarlo il basket. Quale squadra?«San Antonio. Per la filosofia, per la continuità,per la disciplina. Li ammiro moltissimo».

EUROPLAYER Si accomoda su una poltrona, ementre lo nominiamo miglior giocatore europeodel 2014 (la consegna ufficiale della targa avver-rà davanti al suo pubblico che lo adora), sembrauno di quegli scienziati un po’ schivi che vorreb-bero evitare la gloria. Dice: «E’ un grande onore.Però non credo di aver fatto nulla di straordinarionel 2014. Siamo usciti troppo presto con la Nazio-nale al Mondiale: dura digerire quella sconfittacon la Francia. Non ho mai pensato di essere ilpiù bravo in Europa. Ma forse è la conseguenzanaturale di chi gioca in un team vincente».

Memphis per ora non ha vinto niente.Si infiamma: «Ma io al titolo credo. Siamo piùmaturi rispetto all’anno passato. Pensiamo dav-vero di essere bravi e di avere una chance. Lo sap-piamo e vogliamo giocarcela. Dobbiamo prose-guire nella cura dei dettagli».

Anche se a Ovest comanda Golden State.«E’ vero, segna tanti punti e pare predestinata.Ma il basket è una questione di accoppiamenti,come giochi contro certe squadre. Essere in testaè relativo, perché nei playoff puoi capitare con-tro qualcuno che ti mette in difficoltà e sonoguai. Ve bene, le faccio il pronostico: finale aOvest, Memphis-San Antonio e ad Est, Chicago-Cleveland».

Potrebbe trovare Pau in finale, i due centri titola-ri... Noi europei siamo apprezzati in questo ruolo.«Sì. Forse perché abbiamo insegnanti miglioriche ci spiegano fin da piccoli di non pensare soloa schiacciare e stoppare, ma che c’è molto di più.Come palleggiare a testa alta, guardare sempre ilcampo, capire il gioco».

Che cosa invidia a Pau, a parte i due titoli?Ride. «Sul parquet è talmente unico che non èimitabile... considero certe sue finezze comeascoltare musica classica. Vorrei avere la pazien-za di Pau: è sempre calmo, niente sembra infasti-dirlo. Io, se qualcosa mi disturba, parto subito».

Ci racconti della vostra infanzia.«Quattro anni e mezzo è una differenza di etàimportante quando si è bambini. Ma siamo cre-sciuti molto attaccati l’uno all’altro. Pau era il fra-tello intelligente che stava a casa a studiare. Ioero quello che andava fuori a far casino. Ricordole vacanze in campeggio: giocavamo per 26 oreal giorno. Bocce, tennis, ping pong, pallavolo,calcio. Competitivi a livelli assurdi».

E il fratellino Adrià, lo vedremo presto in Nba?«Difficile. Vede io da bambino andavo da casamia a quella di mia nonna palleggiando. Il pallo-ne è stato il mio giocattolo più prezioso. Quandolo avevo in mano ero felice. Per lui non è così.Non ha la mia stessa passione né quella di Pau».

Da ragazzino chi era il suo idolo?«Larry Bird. All’Olimpiade di Barcellona ’92 ave-vo sette anni e purtroppo non riuscii a vederlo.Mio padre non trovò i biglietti e dovemmo accon-tentarci della Lituania».

Mamma si arrabbiò quando decise di tornare in Spagna dopo il liceo a Memphis.«Non capiva che andavo nel Barcellona di Pesicinsieme a fenomeni come Bodiroga, Fucka e Na-varro. Nessun college poteva offrirmi un’occasio-ne simile. Se sono stato titolare di un All Star ègrazie a quel cammino intrapreso a 18 anni».

Che cosa non le piace della Nba?«Spesso c’è poco tempo per allenarsi, per ripassa-re i fondamentali. Sarebbe il modo migliore frauna partita e l’altra per analizzare ciò che non hafunzionato. Al contrario, non hai tempo per ri-muginare dopo una brutta partita perché hail’opportunità di rifarti immediatamente».

A fine stagione diventerà free-agent. Che cosa pe-serà più sulla sua decisione?«Il progetto. Ma non ci penso: sono troppo con-centrato sul presente. E non sono nervoso. So chequesto sarà l’ultimo grosso contratto che potròottenere, ma sarò io a scegliere e non sbaglierò».

E’ vero che mangia solo la verdura che coltiva?«Sì, pomodori buonissimi, cavolo, broccoli. Tuttodentro a una serra, perché il clima di Memphis èmolto variabile. Però in Spagna ho più roba.Niente pasta e carne. Ho una dieta a base di pescee verdure e un po’ di pane a colazione».

E’ così che ha perso, qualcuno dice, 50 chili?Ride. «Dipende da quando. Rispetto ai miei annida junior sì. Negli ultimi dodici mesi direi 15. E’una decisione che ho preso per migliorarmi. So-prattutto per prevenire infortuni».

Si è fantasticato molto sulla sfida fra lei e Pau all’AllStar Game: primi fratelli in quintetto e avversari.«Nelle tante partite contro Pau l’ho sempre consi-derato solo il rivale da battere. Invece a New Yorkmi sono accorto per la prima volta di qualcosa didiverso. Eravamo lì, io e lui. Tutti e due al Gar-den, titolari di questa partita così importante.Avevamo i genitori e le nostre famiglie in tribuna.Sembrava il perfetto copione di un film. Ammet-to di aver sentito una forte emozione».

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Marc Gasol, pivot dei Grizzlies, a sinistra con la Spagna contro la Francia e all’All Star game col fratello Pau. Sotto, riceve il premio dall’inviato della Gazzetta EPA-REUTERS-MURPHY

BasketREuroplayer Gazzetta 2014

Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

32 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

diversa, ma questo non vuol di-re che non stiamo sognando eanzi, questo successo ci ha datodei brividi che è stato bellissi-mo poter condividere con unpubblico eccezionale comequesto».

AL VENTO Gribic ha aggiuntoche «pur avendo gettato al ven-to una vittoria più netta, sonostracontento di come la squa-dra ha interpretato la partitadall’inizio alla fine, con quellavoglia e quella determinazioneche io vorrei sempre vedere.Indipendente-mente da comeandrà a finirequesta competi-zione, siamo co-munque consa-pevoli che nellagara di ritornoservirà un’altragrandissima pre-stazione, ma vi-sto che questaera l’ultima garadella stagione diChampions a Pe-rugia ci tenevamo tutti a vince-re per lasciare un grande ricor-do e ringraziare questa gente,che ci garantisce ogni volta unaspinta incredibile». Dello stes-so parere anche Fromm (68%in attacco con 5 ace), ancoratra i grandi protagonisti dellaserata insieme ad Atanasijevic.«Per come è andata la gara è unpeccato andare a giocare in Po-lonia con il 3-2 – ha detto ilbomber tedesco – anche se lavittoria ci dà una grande caricae siamo consapevoli da una la-to delle difficoltà che ci aspet-tano, ma dall’altro anche dellepossibilità che abbiamo di po-tercela giocare alla pari con lo-ro». Il primo colpo di scena si èavuto ancor prima di iniziare a

giocare, con il delegato ufficia-le della Cev che ha imposto aFalasca di sostituire FacundoConte, per il quale si pensavapotesse passare inosservato ilfatto di giocare con una magliacon un numero diverso sullespalle, avendo dimenticato inPolonia la sua con il numero 7.Dopo averne «riadattata»un’altra, l’argentino è potutotornare in campo solo sul 14-7in favore della Sir Safety, con ilset già compromesso. La rea-zione del Belchatow (senzal’infortunato Winiaski) si è

avuta nella se-conda frazione,grazie soprattut-to alla crescita diWlazly (62% inattacco nel set),che ha messo aterra anche ilpunto decisivo.Nel terzo che gliumbri hannocompiuto il ca-polavoro, quan-do i polacchi nelfinale hanno ri-

baltato lo svantaggio i 20-17 si-no al 20-21, per poi cedere aduno scatenato Atanasijevc (aBelchatow dal 2011 al 2013),spettacolare nell’attacco cheha regalato il punto finale. An-cora Atanasijevic protagonistanel quarto (la Sir era avanti 22-20) con un’invasione di piedeche ha lanciato i polacchi sul22-24 e verso il tie-break. Unquinto con la Sir Safety capacedi rimontare (con Atanasijevi-cv in battuta) dall’1-3 al 5-3,per poi portarsi sul 12-9 ed an-dare poi a vincere con l’ace diFromm che ha scatenato l’en-tusiasmo del palasport . I ritor-no si giocherà mercoledì a Lo-dz, dove sono già andati esau-riti i 13 mila biglietti.

Perugia, un sogno chiamato finale 1«La mia squadra è eccezionale»: esulta Grbic dopo aver superato i polacchi del Belchatow 3-2

Gli Usa hanno bisogno di Phelps Pronto lo sconto per i Mondiali

NuotoRDal 2 al 9 agosto a Kazan

LA GUIDA

(a.a.) Il Kazan di Totolo (2°) trascinato da Leon (20, 64%, 6 ace) si aggiudica la prima sfida con Ankara di Bernardi con l’infortunato Juantorena out.Oggi in campo il femminile con l’Unendo Yamamay Busto che ospita alle 20.30 la Dinamo Mosca. In campo anche il derby di Istanbul tra il Vakifbank Guidetti e Costagrande e il Fenerbahce di Abbondanza, Lo Bianco e Bosetti e l’altra formazione turca, l’Eczacibasi di Caprara che attende le svizzere dello Zurigo.Maschile (andata quarti): Novosibirsk (Rus)-Resovia (Pol) 1-3 (25-20, 21-25, 27-29, 17-25), Sir Safety Perugia-Belchatow (Pol) 3-2, Kazan (Rus)-Halkbank Ankara (Tur) 3-0 (25-19, 25-18, 25-17). Final Four a Berlino (GER), 28-29 marzoFemminile (andata quarti): (19.30) Vakifbank Istanbul-Fenerbahce Istanbul, (16.30) Eczacibasi Istanbul-Zurigo (Svi), (20.30) Unendo Yamamay Busto-Dinamo Mosca (Rus). Final Four a Stettino (POL), 4-5 aprileCoppa Cev Maschile: Lennik (Bel)-Anversa (Bel) 3-0, Dinamo Mosca-Fenerbahce Istanbul 3-0, Energy TI Diatec Trento-Roeselare (Bel), Kedzierzyn Kozle (Pol)-Teruel 3-0.Coppa Cev Femminile: Krasnodar (Rus)-Nantes (Fra), Beziers (Fra)-Rabita Baku (Aze) 1-3, Omsk (Rus)-Galatasaray Istanbul (Tur) 3-0, Bacau (Rom)-Sopot (Pol) 0-3.Challenge Cup Maschile: Belgrado-Cmc Ravenna 3-2, Lisbona (Por)-Alexandropolis 3-0, Galatasaray Istanbul-Novi Sad (Ser) 3-1, Mmp Ankara-Nizhniy Novgorod (Rus) 3-0.Challenge Cup Femminile: Vilsbiburg (Ger)-Bursa (Tur) 0-3, Igor Gorgonzola Novara-Schweriner (Ger) 1-3, Steinkjer (Nor)-Yuzhny (Ucr) 0-3, Ekaterinburg (Rus)-Naxos (Gre) 0-3.MEONI (m.mar) Non sarà (almeno ufficialmente) il secondo di Camperi, nuovo tecnico di Piacenza, e nemmeno un giocatore-allenatore, “promosso” dopo l’esonero di Radici.

Stasera Bustocontro la Dinamo

PERUGIA 3

BELCAHTOW 2

(25-17, 20-25, 25-23, 23-25, 16-14)

SIR SAFETY PERUGIA: Vujevic 5, Buti 5, Atanasijevic 32, Fromm 24, Beretta 7, De Cecco 4; Giovi (L), Sunder, Paolucci. N.e. Barone, Maruotti, Fanuli (L). All. Grbic

PGE BELCHATOW: Lisinac 11, Uriarte 16, Conte 8, Klos 7, Wlazly 23, Marechal 4; Tille (L), Wlodarczyk, Wrona 5, Brdjovic. N.e. Piechocki (L). All. Falasca

ARBITRI Van Gompel (Ola) e Gril (Slo).NOTE Spettatori 3518. Durata set 26’, 27’, 32’, 30’, 20’ ; tot. 135’. Sir Safety: b.s. 23, v. 10, m. 6, 2a l. 3, e. 35. Pge Skra: b.s. 22, b.v. 5, m. 12, s.l. 3, e. 32. Giallo per Falasca (sul 5-2 del secondo set).

Il tecnico: «Questa vittoria ci dà grande forza in vista della gara di ritorno»

«Peccato non portare con noi un successo più netto», dice Fromm

LE FRASI

Antonello MenconiPERUGIA

U n’emozione così grandeche Perugia non potràmai dimenticare. Con

una città che dopo la magnificaimpresa della Sir Safety controBelchatow (sei coppe di Polo-nia e otto scudetti negli ultimi10 anni), non vuol svegliarsi daquel sogno che guarda alla fi-nal four di Champions a Berli-no. A crederci non ci sono tut-tavia solo i 4mila del PalaEvan-gelisti, ma anche la squadra e,soprattutto, Grbic. «Siamo sta-ti eccezionali – ha detto il tecni-co – anche se questa vittoria milascia il rammarico per comeabbiamo perso il quarto set,che ci fa capire adesso quantosarà diverso andarci a giocarela gara di ritorno con un 3-2 in-vece che con un 3-1, come sa-rebbe potuto essere. Soprattut-to per loro sarà una gara molto

R«Possono essere riconsiderati» i seimesi di sospensioneaggiuntiva per averguidato da ubriaco

Michael Phelps, 29 anni, 22 medaglie olimpiche conquistate LAPRESSE

Alexsandar Atanasiejvic è stato il migliore marcatore del match BENDA

I SUOI NUMERI

3� le gare in cui Phelps s’era qualificato: 100 sl (48”45/16° del 2014), 100 farfalla (51”17/1° del 2014) e 200 misti (1’56”03/3° del 2014)

18� i mesi di condanna (con la condizionale) dal tribunale di Baltimore a dicembre per guida in stato di ubriachezza ed eccesso di velocità

6� i mesi di squalifica inflitti dalla federazione Usa dopo la condanna giudiziaria di Phelps più l’esclusione dal roster per i Mondiali di Kazan

Stefano Arcobelli

I l nuoto senza Phelps è unaltro nuoto. Si può lascia-re a casa uno come Micha-

el, il più decorato ella storia(ogni sport) ancorché con-dannato a 18 mesi con la con-dizionale per guida ad alta ve-locità in stato di ubriachezza(recidivo)? La federazioneUsa, dopo la sentenza di di-cembre, aveva voluto aggiun-gere sei mesi di squalifica,escludendo Phelps dalla na-zionale per i Mondiali e dareun segnale morale forte. Chisgarra paga e non si guarda infaccia neanche al più grande.E aveva promosso Tim Phillipsal posto del leggendario cam-pione. Ieri il direttore esecuti-vo Chuck Wielguis ha riapertoil caso a tre mesi dalla conclu-sione della sospensione, in vi-sta del rientro agonistico diPhelps, a Mesa. «E’ complicatoma potrebbe accadere chePhelps possa esserci a Kazan:c’è un percorso per cui il prov-vedimento potrebbe essere ri-considerato. La decisione fina-le spetterebbe comunque aldirettore tecnico della nazio-nale e dovrebbe essere conva-lidata dal comitato esecutivofederale».

SOSTEGNO Curiosamente, per

il perdono-ripescaggio di Mi-chael, che presto sposerà Ni-cole Johnson, si sono espressifavorevolmente i big della na-zionale come Tyler Clary,olimpionco dei 200 dorso, eNatalie Coughlin, 12 podiolimpici: «La sospensione di 6mesi è sufficiente per far capi-

re che la Federazione non per-dona taluni comportamenti. IMondiali però non rientranonel periodo di sospensioneprevista e l’esclusione di Mi-chael potrebbe avere ripercus-sioni negative per tutta lasquadra». Aggiunge Natalie:«Escludere Phelps da Kazan èuna punizione anche per i suoicompagni, in particolare quel-li che potrebbero condividereun posto con lui in staffetta.Noi vogliamo avere sempre imigliori in gara e lui ha sem-pre dimostrato di esserlo».

TIMORI AMERICANI Adesempio nei 100 farfalla, Phel-ps ha chiuso la scorsa stagionein testa al ranking mondiale:senza di lui gli Usa potrebberorischiare di perdere non solo la staffetta mista, ma anche lastaffetta veloce e la 4x200. Mi-chael s’è qualificato ai primi 2posti dei campionati Usa 2014di Irvine validi come trialsmondiali, nei 100 sl, nei 200misti e nei 100 farfalla, specia-lità in cui lo attende il sudafri-cano Chad Le Clos, che lo bat-tè nei 200 farfalla a Londraperdendo poi nei 100. E nei100 delfino e 200 misti, Phelpssta lavorando per diventare aRio 2016 il primo della storiaolimpica a conquistare 4 oriconsecutivi nella stessa spe-cialità. Gli Usa hanno bisognodi Phelps, Phelps ha bisognodei Mondiali come test, i Mon-diali hanno bisogno dell’attra-zione Phelps. Che altrimentisarà di scena in Coppa delMondo da 25 metri a ferrago-sto a Chartres, in Francia: maa chi interesserebbe?

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� Michael Phelps compirà 30 anni il 30 giugno. Allenato da Bob Bowman a Baltimore, vanta 22 medaglie olimpiche (18 ori), 26 ori (6 argenti e 1 bronzo) ai Mondiali e 36 record mondiali (29 individuali). Le sue prime gare stagionali, con il club North Baltimore Aquatic club, sono previste nel GP Pro Series di Mesa, in Arizona, dal 15 al 18 aprile. Gli altri due meeting importanti negli Usa sono in programma il 14-17 maggio a Charlotte e il 18-21 giugno a Santa Clara. Senza Mondiali di fine luglio, Phelps aveva programmato di gareggiare in Coppa del Mondo a ferragosto a Chartres (Fra) in vasca corta, cioè alla fine dei Mondiali di Kazan, le cui gare in corsia sono previste dal 2 al 9 agosto. Nel caso di un rientro in nazionale, Phelps si allenerà a Colorado Springs ma non dovrebbe cambiare programma se non puntare alle gare iridate e sacrificare qualche meeting in favore di un allenamento più intenso. L’ultima volta ai Mondiali di Phelps è stato a Shanghai nel 2011. Se non dovesse passare per i Mondiali, il suo grande ritorno saranno i Trials olimpici per Rio in programma ad Omaha dal 26 giugno al 3 luglio 2016.

LE TAPPE

Ad aprile tornain ArizonaPiano B: i Trials

PallavoloRQuarti Champions League

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

33GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’Italia è ancora Trost«Cambio tutto per toccare il cielo»1Con 1.96 ha la quarta misura stagionale: «Fatico per la nuova rincorsa, ma penso in grande»

Fatica, sconfittee gelosie da filmFourcade, la sagadei fratelli coltelli1«A casa non si può parlare delle vittorie di Martin se c’è Simon»Da oggi protagonisti ai Mondiali

BiathlonRIn Finlandia

Alessia Trost, 21anni, è allenata da Gianfranco Chessa e gareggia per le Fiamme Gialle. Personale di 2.00, è stata iridata junior a Barcellona 2012 COLOMBO

ALESSIA TROSTSALTATRICE IN ALTO

GLI ATLETI DI VERTICE HANNO ANCHE UN

RUOLO SOCIALE: CON I NOSTRI RISULTATI

VEICOLIAMO MESSAGGI

Andrea Buongiovanni

L e spetta l’ingrato ruolo di«salvatrice della patria»:Alessia Trost è l’unica con-

creta speranza di podio azzurroagli Europei indoor di Praga oggial via. La 21enne pordenonese, inuna squadra falcidiata dagli in-fortuni (il solo Tumi, tra i cinquemedagliati di Göteborg 2013, sa-rà in gara), con 1.96 si presenteràin pedana con la quarta presta-zione stagionale del lotto delleiscritte. Domani la qualificazio-ne, sabato l’eventuale finale. Sudi lei le speranze di tutto il movi-mento.

Alessia, con quali aspettative?«Cerco buone sensazioni e misu-re importanti, ma non mi caricodi inutili fardelli. L’atletica è e de-ve restare divertimento: una pro-fessione, ma anche uno strumen-to sociale».

Cosa intende?«Noi atleti di vertice veicoliamomessaggi, l’attività sarebbe fine ase stessa se così non fosse».

Si riferisce a qualcosa?«Ricordo per esempio con piace-re Emma Green ai Mondiali di

Mosca 2013: in un ambiente osti-le, saltò con le unghie smaltatecoi colori dell’arcobaleno a difesadei diritti dei gay. A volte serveanche ostentare».

Lei lo avrebbe fatto? «Forse no, questione di coraggio.Al di là dell’episodio, intendo pe-rò dire che, concentrati come sia-mo sui risultati, a volte ci dimen-tichiamo che abbiamo, o cheavremmo, anche altre responsa-bilità».

Certo le medaglie regalano popo-larità e con la popolarità anche ilpersonaggio sociale diventa piùfacile da recitare...«Non fatemi fare promesse a vuo-to: diciamo che sono pronta a mi-gliorare lo stagionale».

Basterà per salire sul podio?«Dipende, nel caso, di quanto riu-scirò a migliorarlo».

Ha superato i problemi tecnici chehanno in parte condizionato la suastagione in sala?«La nuova rincorsa, da sette a ot-to passi, mi fa partire con l’altropiede. Funzionava, poi ho inseri-to elementi in realtà superflui. Non devo esagerare con la veloci-tà d’ingresso allo stacco e calibra-re il salto al meglio».

Perché questa novità?«Con coach Gianfranco Chessaho fatto un programma che arri-verà ai Giochi di Rio 2016. Perstabilizzarmi occorreva muoversiper tempo».

Niente stage all’estero, com’era stato ventilato?«Avevamo messo nel mirino unperiodo a Doha, a casa Barshim.Ma poi, per date non coincidenti,s’è fatto niente. Sono più che fa-vorevole a confronti e scambi,purché non si dimentichi che lascuola italiana ha un passato e unpresente da invidiare».

Cos’è cambiato rispetto alla nega-tiva stagione scorsa?«Infortuni superati a parte, ho li-berato la testa».

Poi ci sono le avversarie...«E qui si presentano molto com-petitive. Anche se, oltre a Chiche-rova e Vlasic, mancherannoJohnson-Thompson, Simic e Gor-deeva».

Nell’ordine: la polacca Li-cwinko, iridata indoor in carica,nell’ultimo mese è volata tre volte oltre due metri con un2.02...«Tecnicamente è molto pulita e insala è sempre fortissima».

La russa Kuchina, sua rivale stori-ca, ha un 1.99 e un 1.98.«Ma è incostante».

Poi la lituana Palsyte, due 1.98.«Emotivamente vive molto le ga-re: è un’incognita».

Al suo pari c’è l’inossidabile spa-gnola Beitia, oro uscente, un cm più sotto la russa Shkolina, iridata

all’aperto uscente.«Attenzione alla Beitia: è una campionissima e con la sua espe-rienza può fare grandi cose. La Shkolina, invece, potrebbe ancherinunciare: è malata».

Avrà tifosi al seguito?«Si son mossi tardi: sono rimastibiglietti solo per domenica pome-riggio. Verranno al Golden Gala:quest’anno farò tante tappe diDiamond League».

Ricorda Göteborg 2013?«Avevo appena saltato 2.00: capi-tan Collio mi fece la matricola perl’esordio in Nazionale e gareggiaicon un pettorale blu, diverso daquello delle altre, perché leaderstagionale. Che emozione: fui 4a

con 1.92. Ho memorie contra-stanti».

Cosa c’è nel suo dopo-Praga?«Un po’ di riposo e altri esami inlingue all’università di Udine: neho dati tre quest’inverno, l’ulti-mo, neanche a farlo apposta, instoria d’Europa...».

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LA GUIDA

L’edizione n. 33 degli Europei indoor scatta oggi alla O2 Arena di Praga per concludersi domenica: attesi 643 atleti di 49 Paesi (363 uomini, 280 donne). Tra gli affiliati alla Eaa, manca solo il Liechtenstein. Si tratta di due «record» di partecipazione: a Göteborg 2013 furono 47 le nazioni rappresentate e 587 gli atleti coinvolti a Birmingham 2007. Le gare con più iscritti sono gli maschili (40) e i 60 femminili (39), quelle con meno il triplo (23) e i 1500 (14). A quest’ultima prova (sabato la finale diretta) dovrebbe partecipare anche Federica Del Buono, altra possibile punta della squadra italiana. Ma la 20enne vicentina, alle prese con una lesione al flessore di un alluce e a riposo da dieci giorni, deciderà solo

domani se essere dalla partita. Saranno 23 gli azzurri in gara (11 uomini, 12 donne), complice le tante assenze per infortunio, un dato decisamente in controtendenza rispetto ai 44 di due anni fa in Svezia. Tra i possibili protagonisti (obiettivo finale), Matteo Galvan (400), Silvani Chesani (alto), Fabrizio Schembri (triplo), Giulia Viola (3000) e Chiara Rosa (peso). Quest’ultima, al pari di Daniele Secci, esordirà già oggi nella qualificazione del peso. Tante le stelle attese: dal ceco Pavel Maslak nei 400, al francese Ranuad Lavillenie nell’asta, dal tedesco David Storl nel peso alle olandesi Dafne Schippers nei 60 e Sifan Hassan nei 1500/3000, per finire con la ceca Zusana Hejnova, iridata dei 400 hs,

impegnata in un inedito 800. Stasera, al termine della gare, nel corso della cerimonia di apertura, prevista una celebrazione multimediale dell’atletica con ricordi della gloriosa storia ceca della disciplina.Oggi - Ore 16.30: peso D (q): Rosa. 17: lungo (q). 18: peso (q): Secci.In tv: diretta RaiSport 2, ore 16.15-18.45(replica ore 0.30-2:45); Eurosport 2: diretta ore 16:30-19.

MARATONA: INCERTI A NAGOYAPERTILE CORRERÀ A ROMAL’ex campionessa europea Anna Incerti, reduce da uno stage in altura a Potchefstroom, in Sudafrica, domenica sarà al via della maratona solo femminile di Nagoya (Giap). Ruggero Pertile, dopo un mese e più in Kenya, come Deborah Toniolo punta invece a quella di Roma di domenica 22, dove Ahmed El Mazoury e Andrea Lalli

Oggi qualificazioni del peso con la RosaL’Italia in 23 con il dubbio Del Buono

sosterranno un test sui 25-30 km verso gli impegni programmati rispettivamente a Milano e a Rotterdam del 12 aprile.

CONFERENCE USA: BURCHELL OK(si.g.) A Lexington, 7”08 nei 60 della giamaicana Remona Burchell. Uomini. 60: Miller 6”56. 200: Ernest 20”69 (b 20”67). 400: Glass 45”37; Taplin (Gren) 45”52; Norwood 45”68. 60 hs: McLeod (Giam) 7”49. Donne 200: Jefferson 23”02; Bryant 23”02. 400: Little 51”37. 60 hs: K. Harrison 7”92. Asta: Morris

4.66. A Mt. Pleasant. Uomini. Asta: Barber (Can) 5.80. A Blacksburg. Uomini. 60: K. Williams 6”56; Hester6”56. A Ames. Uomini. 200: Broell20”71. Peso: Crouser 21.14. Donne.200: White 22”98. 400: Baisden 51”90. A Geneva. Uomini. 200/400:Zahn 20”75/45”63. A New York. Donne. 5000: Sisson 15’12”22. A

Boston. Donne. 400: McCorory51”70.

Martin a sinistra, 26 anni, e Simon a destra, 30AP GETTY

Alessandro Grandesso

F in da ragazzo sognava di diventare il piùforte al mondo, nel biathlon. Mai avrebbeimmaginato che lo scettro sarebbe anda-

to a suo fratello, più giovane. E magari senzaaltrettanto impegno. E’ la storia dei francesiFourcade, Simon e Martin, che lo sport invecedi unire ha separato: sfocerà anche sul grandeschermo.

INVIDIA Seguendo innanzitutto i passi di Si-mon, 30 anni, che in carriera ha raccolto titolivari, ma quasi sempre di squadra, sul podioma mai sul gradino più alto. Nonostante alle-namenti feroci, sette giorni su sette, dall’albaal tramonto, alla ricerca della perfezione, an-che con l’aiuto dell’islam: si convertì 14enne,sfidando il freddo con lo sci nordico, nei giornidel ramadan e programmando un’ascesa co-stante ai vertici del biathlon. Percorso inter-rotto però a Vancouver 2010: non andò oltre il14° posto, mentre la medaglia d’argento finivaa sorpresa al collo di Martin, il fratello 4 annipiù giovane. Alla premiazione Simon pianse,ma di delusione e invidia, racconta oggi al-l’Equipe: «Volevo essere il migliore: è statomio fratello a farcela, senza neppure volerlo».

AMORE-ODIO Un rapporto, quello con Martin,seguito e aiutato fin dagli esordi, diventatosempre più complicato. Con le feste in famigliacariche di tensione. Ricorda Brice, il più giova-ne dei Fourcade, maestro di sci: «C’erano mo-menti in cui bisognava evitare assolutamenteil discorso delle vittorie di Martin, in presenzadi Simon». Finché lo stesso Simon ha ammessol’inferiorità, allenandosi meno, vivendo di più,rinunciando anche alla pratica religiosa. Gua-dagnandone anche a livello sportivo, vedi i due argenti ai Mondiali 2012. Nonostantel’ombra del fratello-star Martin: «Di recente –racconta Simon – un articolo dell’Equipe tito-lava “Francia terza senza Fourcade”. Io c’ero,ma non mio fratello che sembra il solo a poteressere riconosciuto con il nostro cognome. Mipiacerebbe fossimo più vicini, nella vittoria enella sconfitta. E mi piacerebbe capire megliocosa funzioni davvero nei suoi allenamenti».Martin replica: «Strano, non me ne ha mai par-lato. Ma è fatto così, è un impulsivo». Per finiresul grande schermo, alla loro storia di amore eodio fraterno Manca solo in gran finale. Maga-ri un agognato oro per Simon ai mondiali dibiathlon che iniziano oggi in Finlandia.

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Apre la staffetta mistaL’Italia è bronzo olimpico � Oggi a Kontiolahti, in Finlandia, scattano i Mondiali di biathlon con la staffetta mista, specialità nella quale l’Italia vanta il bronzo olimpico a Sochi con la stessa formazione che verrà schierata dal c.t. Curtaz (e mai proposta quest’anno per infortuni e scelte alternative): Wierer, Oberhofer, Dominik Windisch e Hofer. Per il resto, nel Mondiale di Fourcade contro tutti e del duello Domracheva-Makarainen, Italia ambiziosa soprattutto con le donne, a podio individualmente in stagione con Wierer e Oberhofer e poi con la staffetta. IL PROGRAMMA. Oggi (17.15), staffetta mista. Sabato (13 e 16.15), sprint U e D; domenica (13.15 e 16.15), inseguimento U e D; mercoledì 11 (17.15), individuale D; giovedì 12 (17.15), individuale U; venerdì 13 (17.15), staffetta D; sabato 14 (16.30), staffetta U; domenica 15 (13.30 e 16.15), mass start U e D. In tv: dirette su Eurosport ed Eurosport 2.

AtleticaREuropei indoor a Praga

Chiara Rosa, 32 anni COLOMBO

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34 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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35GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1Hockey prato - Coppa del Mondo (g.l.g.) Italia sconfitta 2-0 dall’Irlanda nell’ultimo match a gironi del Round 2 di World League a San Diego. L’Italia chiude 3a con 3 punti. Le altre: Irlanda 9, Austria 6, Cile 0. Nell’altro girone: Russia 9, Canada 6, Usa 3, Trinidad 0. Oggi alle 19.45 italiane quarti di finale Italia-CanadaTUTTENOTIZIE

BASEBALL� CAMBIO ROSTER (m.c.) La selezione europea che il 10 e l’11 marzo sfiderà i Samurai del Giappone al Tokyo Dome perde due pedine, gli olandesi Andruw Jones, che ha deciso di rimanere a casa, e Rick van den Hurk, infortunatosi nella prima gara di spring training. I coach Janssen e Mazzieri hanno chiamato Mike Bolsenbroek (Ola) e Jakub Sladek (R.Cec). Sei gli italiani nel roster dei 28: Maestri, Escalona, Chiarini, Desimoni, Infante e Vaglio.

GHIACCIO� FIGURA A Tallinn (Est) cominciati i Mondiali junior. Donne. Corto: 1. Medvedeva (Rus) 68.48; 14. Tagliapietra 49.78. Coppie. Corto: 1. Xiaoyu Yu-Yang Jin (Cina) 62.56; 13. Manacorda-Macii 40.07.

GOLF� WGC CADILLAC Da oggi al Doral di Miami parte il Wgc con il Cadillac Championship, primo dei quattro tornei del World Golf Championships il mini tour mondiale i cui eventi fanno parte del calendario di tutti i circuiti più importanti, immediatamente dietro ai major per importanza e a cui prendono parte quasi tutti i migliori giocatori del mondo. Difende il titolo Patrick Reed. In gara i migliori al mondo a partire dal numero 1 del ranking Rory McIlroy.� ITALIANI IN AFRICA Da oggi l’Africa Open (European Tour) a East London (Saf). Alla partenza tre azzurri: Edoardo Molinari, Marco Crespi e Renato Paratore.Montepremi di 1.100.000 euro

HOCKEY GHIACCIOMILANO E VAL PUSTERIAALLE SEMIFINALI PLAYOFF(m.l.) Dopo la promozione in semifinale del Milano (prima volta dopo 7 anni) e del Val Pusteria, che sfiderà il Renon nella replica dell’ultima finale (da martedì), stasera l’Asiago ha il primo match-point. Quarti. Gara-6 (al meglio delle 7), oggi (ore 20.30, dir. RaiSport 2): Appiano-Asiago (serie 2-3). Gara-5 (martedì): Val Pusteria-Vipiteno 4-1 (1-1, 2-0, 1-0), serie 4-1; Asiago-Appiano 6-2 (1-1, 0-1, 5-0), serie 3-2; Milano-Valpellice 3-2 t.s. (1-0, 1-0, 0-2; 1-0), serie 4-1.EBEL, QUARTI BOLZANO-LINZ(m.l.) Il Bolzano, già ai quarti di Ebel, martedì ha chiuso il qualification round battendo in casa 5-2 (2-0, 1-2, 2-0) l’Innsbruck. Reti di Schofield, Pance, Nesbitt (2) e A. Bernard. Scelte le avversarie. Quarti. Gara-1 (domani): Salisburgo-Villach; Linz-Bolzano; Znojmo-Klagenfurt; Fehervar-Vienna. Classifiche. Pick Round: Salisburgo 20; Linz 17; Znojmo 14; Fehervar 12; Vienna 8; Villach 6. Qualification (prime due ai playoff): Bolzano 19; Klagenfurt 17; Graz 16; Dornbirn 13; Innsbruck 8; Lubiana 2

HOCKEY PISTA� CERS (m.nan)Nell’anticipo dell’andata dei quarti di coppa Cers, Igualada (Spa)-Follonica 4-2 (p.t. 1-2; 2 Molas, 2 Pla; 2 M. Pagnini). Ritorno il 21 marzo.

IPPICA� IERI 14-10-13-6-3 A Torino (m 1600): 1 Soumillon (G. Casillo) 1.12.9; 2 Solcio Zlt; 3 Showmar; 4 Star di Girifalco; 5 Sandy Roc; Tot.: 2,11; 1,34, 1,84, 1,66(9,78). Quinté: 312,87. Quarté: 44,76. Tris: 25,58.� QUINTÉ A BOLOGNA All’Arcoveggio scegliamo Sassy Nord Fro (10), Shaghy (8), Sky Girl (11), Sil Down Slid Sm (12), Shadow Gar (13) e Selvaggia Jet (9). � ANCHE Trotto: Napoli (15.15) e Taranto (14.55). Galoppo: Pisa (15).

NUOTO� INSOLITA DI LIDDO (al.f.) A Modugno (Ba, 25 m), Elena Di Liddo vince 50-200 sl in 25”52 e 1’59”99.� MCKEON E MAGNUSSEN (al.f.) Emma McKeon nuota il miglior crono mondiale dell’anno dei 100 farfalla a Sydney (Aus): 57”76. Uomini: 50 sl Magnussen 22”34; 200 sl Guy (Gb) 1’46”97. Donne: 200 sl E. Mc Keon 1’56”41; 400 sl Ashwood 4’05”30; 50-100 do Seebohm 27”64 (1° t. 2015), 59”90; 50 ra Johansson (Sve) 31”04 (1° t. 2015); 200 ra/mx K. Watanabe (Giap) 2’23”03 (1° t. 2015), 2’10”76 (2° t. 2015).

PALLAMANO� POULE PLAYOFF (an.gal.) L’anticipo Trieste-Pressano apre alle ore 19 (dir. streaming su Raisport.it; diff. tv alle 23) la poule-playoff di A maschile: 3 gironi da 4 squadre (gir. A: Bolzano, Pressano, Trieste, Cassano Magnago; B: Romagna, Carpi, Ambra, Estense; C: Fasano,

Siracusa, Fondi, Ancona) che partono con bonus di 9, 6, 3, 0 punti secondo il piazzamento di regular season. In final four le prime e la miglior 2a.

SCHERMAUN ARGENTO E UN BRONZOAGLI EUROPEI GIOVANISalgono a 15 le medaglie conquistate dall’Italia agli Europei cadetti e giovani di Maribor, arrivati oggi all’ultima giornata di gare. Medaglia d’argento per il fioretto a squadre maschile giovani, col quartetto composto dal campione europeo individuale damiano Rosatelli, Francesco Ingargiola, Lorenzo Francella e Tommaso Ciuti: dopo aver superato Olanda (45-30), Polonia (45-30) e Germania (45-36), si sono dovuti piegare 45-39 in finale con la Russia. Medaglia di bronzo invece per la sciabola a squadre femminile, con Chiara Mormile, Sofia Ciaraglia, Rebecca Gargano ed Eloisa Passaro: battuta la Germania 45-33, si sono dovute arrendere 45-44 alla Francia in semifinale, per poi battere 45-43 l’Ungheria per il terzo posto. La spada maschile è uscita 45-44 con la Gran Bretagna nel tabellone dei 16.

SPORT INVERNALI� CONVOCATI AZZURRI Sette azzurre convocate per la discesa di sabato (ore 10.45) a Garmisch Partenkirchen (Ger): Elena e Nadia Fanchini, Johanna Schnarf, Verena Stuffer, Daniela Merighetti, Elena Curtoni e Francesca Marsaglia. Al superG di domenica (ore 12.15) oltre a loro sette prenderà parte anche Federica Brignone. Nove invece i convocati azzurri per l’ultima discesa di stagione, sabato (ore 12) a Kvitfjell (Nor): Peter Fill, Werner Heel, Siegmar Klotz, Dominik Paris, Silvano Varettoni, Matteo Marsaglia, Mattia Casse, Emanuele Buzzi e Henri Battilani. Ancora fuori Christof Innerhofer, che prosegue le terapie al legamento infortunato: obiettivo esserci alle finali.

TENNISERRANI E SCHIAVONEAVANTI A MONTERREYSara Errani (11 game consecutivi prima di perdere il primo), numero 12 Wta e 2a testa di serie, e Francesca Schiavone, numero 70, wild card, al 2° turno a Monterrey (Mes, 451.000 �, cem.) dove affrontano Babos e Garcia, che ha battuto Knapp. Primo turno: Ivanovic (Ser) b.Vaidisova (Cec) 6-1 7-6 (4); Parmentier (Fra) b. Krunic (Ser) 3-6 6-4 6-1; Mladenovic (Fra) b. Smitkova (R.Cec) 6-4 6-4; Zvonareva (Rus) b. Riske (Usa) 6-4 6-0; Garcia (Fra) b. KNAPP 7-5 7-6 (5); SCHIAVONE b. Mattek-Sands (Usa) 3-6 7-6 (3) 6-4; Hercog (Slo) b. Sanchez (Mes) 6-2 6-3; Rybarikova (Slk) b. Jaksic (Ser) 6-3 3-6 7-5; Hantuchova (Slk) b. Puig (P.Ric.) 7-6 (1) 3-6 7-5;U.Radwanska (Pol) b. Teresa Torro (Spa) 7-6 (0) 7-6 (3); Tsurenko (Ucr) b. Rogers (Usa) 6-2 6-0; Bacsinszky (Svi) b. Wickmayer (Bel) 7-6 (8) 3-6 6-4; Pavlyuchenkova (Rus) b. Schmiedlova (Slk) 4-6 6-3 6-0; Larsson (Sve) b. Bertens (Ola) 6-3 6-2; Babos (Ung) b. Soler (Spa) 6-4 6-3; ERRANI b. Davis (Usa) 6-0 6-3.

VARIE� COLOR RUN (f.t.) Dopo il sold out dello scorso anno, si riaccendono a Torino i riflettori sulla Color Run. È per sabato 16 maggio l’appuntamento con la corsa organizzata da Rcs; intanto la 5km più divertente e colorata del pianeta è pronta a ripetere il boom di un anno fa, quando contò oltre 9mila partecipanti; ieri, in meno di 24 ore, ha già fatto registrare oltre mille adesioni.

I vovic annienta la resi-stenza del Brescia. Nella6a giornata dei prelimi-

nari di Champions League,il poker del montenegrino èuno schiaffo pesante: getta-re il cuore oltre l’ostacolo eoltre le polemiche, allasquadra di Bovo non è ba-stato. Così come in CoppaItalia, a gioire sono i liguri,nonostante il parziale di 3-0nel terzo quarto a favore deilombardi. Pro Recco semprepiù saldamente al comandodel girone, Final Six a unpasso. Al Brescia, invece,ora serve un’impresa.

f.pe.

BRESCIA-PRO RECCO 5-6 (1-2, 0-1, 3-0, 1-3)

Brescia: Del Lungo, Bruni, C.Presciutti 1, Pagani, Molina, Rizzo 1, Giorgi, Nora 1, N.Presciutti 1, Bodegas 1, D.Fiorenti-ni, Napolitano, Dian. All. Bovo. Pro Recco: Tempesti, D.Pjetlovic 1, Jokovic, Prlainovic, Giorgetti, F.Di Fulvio, A.Fon-delli, Filipovic 1, A.Ivovic 4, N.Gitto, Pastorino. All. Milanovic. Arbitri: Margeta (Slo) e Naumov (Rus). Note: s.n. Brescia 10 (4 gol), Pro Recco 9 (2).

Gir. A: Eger (Ung)-Radnicki Kra-gujevac (Ser) 7-6, Barceloneta (Spa)-Olympiacos (Gre) 12-8. Class.: Pro Recco 18; Eger 10; Barceloneta 8; Radnicki 6; Brescia 5; Olympiacos 4.

POSILLIPO E ACQUACHIARAIN FINALE DI EURO CUP(f.nap.) Derby napoletano tra Posillipo e Acquachiara in finale di Euro Cup (andata 28 marzo, ritorno 11 aprile)). Dopo l’8-6 di Bucarest, il Posillipo batte 8-5 i romeni della Steaua alla Scandone (3 reti di Saccoia), tornando a disputare una finale europea dopo 10 anni (Supercoppa 2005). Prima storica finale internazionale, invece, per l’Acquachiara, che dopo il 15-11 di Napoli pareggia 7-7 in Croazia, in casa del Mornar Spalato, con doppietta di Luongo.

DONNE La 7a di ritorno: Despar Mes-sina-Cosenza 18-7, Sis Roma-Rapallo 3-10, Orizzonte-Mediterranea Imperia 14-10, Bogliasco-Padova 6-9, Firenze-Prato 6-13. Class.: Padova 43; Messina 41; Imperia* 35; Bogliasco 27; Prato, Rapallo 22; Orizzonte* 20; Roma, Cosenza 7; Firenze 4. (*una partita in meno)

Aleksandar Ivovic BORSARELLI

� Tornerà in pista quasi certamente il 15 marzo Oneghin del Ronco, il trottatore protagonista di un mancato rapimento il 26 febbraio 2014 (al suo posto venne preso e subito rilasciato Skyline Dany) e di unrapimento senza errori il 26 febbraio scorso con rilascio in 48 ore dopo probabile pagamento di un riscatto. La corsa è il GP padovanelle (m 1640) sulla pista da mezzo miglio del Breda. Il sauro da Love You si avvierà dalla prima fila (ha pescato il n. 6), ma al suo interno è posizionata la pericolosissima Radiofreccia Fi, fresca vincitrice del Ponte Vecchio a Firenze. Da parte sua Oneghin del Ronco ha vinto gli ultimi due GP disputati (entrambi a Torino): l’Encat e il Locatelli.� IN COSTA AZZURRA Stamattina saranno dichiarati i partenti (e subito dopo i numeri di avvio) del Criterium de Vitesse (m 1609) di domenica a Cagnes-sur-Mer, vicino Nizza. Sono quattro gli italiani rimasti iscritti dopo il forfait di ieri: Osasco di Ruggi, Owen Cr, Linda di Casei e Pascià Lest.

PALLANUOTO

Champions: Recco volacol poker di IvovicÈ dura per il Brescia

IPPICA

Il rapito Oneghinin pista a Padovadomenica 15

Oneghin del Ronco PERRUCCI

� Una valanga ha rovinato la spedizione sul Manaslu (8163 metri) di Simone Moro e Tamara Lunger, costretti ieri a essere tratti in salvo in elicottero insieme ai loro due sherpa dopo essere stati sfiorati mentre erano bloccati da una settimana al campo base per una nevicata record di sei metri che aveva copertole loro tende. All’arrivo della valanga i due hanno deciso di chiedere via radio l’intervento dell’elicottero che li ha portati a Samagaon, dove era in programma il trasferimento nella valle dell’Everest. «In 13 spedizioni alpinistiche invernali non ricordo di avere mai visto nulla di simile - ha detto Moro -. Quando una valanga è arrivata al campo base abbiamo capito che neppure lì eravamo più sicuri, e scendere a piedi sarebbe stato un suicidio». Moro e Lunger erano saliti sull’ottava montagna più alta del mondo, sul massiccio dell’Himalaya, con l’obiettivo di ripetere la prima scalata invernale, fatta nel 1984 dai polacchi Berbeka e Gajeski, e tentare la salita in successione delle due vette del Manaslu, come Kukuczka e Hajzer nel 1986.

ALPINISMO

Valanga sfioraMoro-Lungervia dal Manaslu

Simone Moro, 47 anni TARANTINI

� Il responsabile della velocità azzurra Gianluca Rulfi, 51 anni, si è fratturato tibia e perone in una caduta a Kvitfjell, in Norvegia, dove sabato è in programma la penultima discesa stagionale maschile: Rulfi dovrà stare fermo per circa sei mesi. Subito rientrato in Italia con il primo volo e ricoverato a Milano all’ospedale Galeazzi grazie all’equipe della Commissione Medica Fisi, dopo i necessari esami sarà operato oggi dal professor Herbert Schoenhuber e dal dottor Andrea Panzeri. REBENSBURG KO Stagione finita per la leader della squadra femminile tedesca Viktoria Rebensburg. La 25enne sciatrice argento in gigante ai Mondiali americani di Vail ha riportato lo stiramento del legamento mediale del ginocchio sinistro in allenamento a Bad Wiessee, in Baviera. Non servirà l’intervento, ma l’infortunio impone uno stop di un paio di settimane prima di cominciare il recupero. Salterà dunque le gare di casa di Garmisch nel prossimo fine settimana.

SCI

Tibia e perone:il tecnico azzurroRulfi k.o. 6 mesi

Gianluca Rulfi, 51 anni

� Vincendo la prima prova di coppa del mondo, Massimo Fabbrizi conquista la seconda e ultima carta olimpica della fossa maschile italiano. L’altra era andata a Giovanni Pellielo, grazie al bronzo iridato di Granada. Si tratta del sedicesimo pass per i Giochi di Rio 2016 già portato a casa dall’Italia. Ad Acapulco, in Messico, il carabiniere marchigiano - argento ai Giochi di Londra 2012 - aveva chiuso il primo giorno di gara con un perfetto 50 su 50. Ma sempre martedì aveva rischiato di uscire con un 22 su 25, salvo infilare altri due 25 su 25. Un +3 nello shoot-in è valso un posto in semifinale, dove è partito male, con due errori nei primi cinque piattelli: sono stati i suoi unici due errori, per poi chiudere 13 su 15 e andare a giocarsi il medal match per l’oro con l’australiano Michael Diamond, regolato 12 a 11 per il successo finale. «Ho lavorato tanto per questo risultato - ha commentato Fabbrizi -, non potevo permettere che un momento di blackout rovinasse tutto: sono molto contento di come ho reagito».

TIRO A VOLO

Fossa, Fabbrizi vince: suo il passper Rio 2016

Massimo Fabbrizi, 37 anni ANSA

A ltro che 50 cent...Mancano due mesi al-l’«incontro del seco-

lo» tra Floyd Mayweather eManny Pacquiao, che a LasVegas metterà in palio il tito-lo dei welter Wba, Wbc eWbo, e c’è già chi ha comin-ciato a giocare il carico. È ilrapper americano 50 cent, alsecolo Curtis Jackson, cheha annunciato ieri di averscommesso 1.4 milioni dieuro sulla vittoria di FloydMayweather: in caso di vit-toria incasserebbe poco piùdi due milioni di euro. «Pun-to sul campione, farà fuorifacilmente Pacquiao — ha

detto — perché l’ho incontratodi recente al concerto di ChrisBrown a New York e l’ho vistomolto concentrato. Ho l’im-pressione che questa sfida siastata pompata per niente».

EX SOCI Mayweather e 50 centerano soci in affari fino al 2012,quando il rapper ha preferitoandare per conto proprio. L’an-no scorso 50 cent promise750mila dollari in beneficienzase Mayweather fosse stato ingrado di leggere ad alta voceuna pagina di un libro di HarryPotter. Il campione in rispostatwittò una foto con due assegnia suo nome da 70 milioni: «Sa-rei perfetto a leggere se fosse ilmodo con cui dover dare damangiare alla mia famiglia».Mayweather, 38 anni, è imbat-tuto in carriera con 47 vittorie,26 per k.o.: l’ultimo a Las Vegasa settembre con l’argentinoMarcos Maidana per la confer-ma del titolo Wba e Wbc. Man-ny Pacquiao, 36 anni, ha all’at-tivo 57 vittorie su 64 incontri,di cui 38 per k.o.: a novembre aMacao ha difeso il titolo Wbo daChris Algieri. Dopo anni di trat-tative, il match si farà sulla basedi una divisione della borsa col60 per cento allo statunitense eil 40 per cento al filippino.

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Floyd Mayweather e 50 cent

BOXE

Mayweather vincente:il rapper 50 cent scommette 1.4 milioni

MAMMA FILIPPI� La nuotatrice Alessia Filippi (FOTO ANSA),argento olimpico a Pechino e bronzo mondiale a Roma negli 800 sl e iridata sempre a Roma nei 1500, è diventata mamma di Giulia.

fNUOTO

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36 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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37GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTAltriMondiR

di GIORGIO DELL’[email protected]

Renzi ha chiesto di incontrarePoroshenko e subito dopo Pu-tin. Ucraina e Russia hanno ri-sposto immediatamente di sì.L’incontro col presidenteucraino è avvenuto ieri, quellocol presidente russo e col pri-mo ministro Medvedev è in ca-lendario oggi. Il nostro presi-dente del Consiglio tornerà inItalia già stasera. A Kiev, delresto, è rimasto poche ore.

1 Si può ancora parlarecon Putin? Non c’è unaspecie di fatwa occiden-

tale su di lui, dopo l’Ucraina, lesanzioni e il resto?Ieri Martin Dempsey, capo distato maggiore della DifesaUsa, ha detto: «Penso che do-vremmo assolutamente for-nire aiuti letali (armi) a Kievnel contesto Nato». Notiamoche l’Ucraina non fa partedella Nato, e la provocazione

è dunque doppia: dare le armie intervenire a nome dei 27 pa-esi dell’Alleanza atlantica.L’obiettivo di isolare Putin èmolto americano, ma la Me-rkel ci tiene meno, anche se ieriha ribadito che altre sanzionisaranno irrogate se nell’Ucrai-na orientale non cesseranno icombattimenti. Renzi è il piùprudente di tutti quanti, non acaso è stato tenuto fuori dai va-ri incontri delle ultime settima-ne (guidati da Merkel-Hollan-de), e alla vigilia di questa visi-ta è stato costretto a una video-conferenza con Obama,Merkel, Hollande, Cameron eil polacco Tusk, in cui si è evi-dentemente concordata una li-nea che non si discostasse daquella tenuta ferma fino adora, e cioè che il confine traRussia e Ucraina dovrà prima opoi essere riconsegnato aglistessi ucraini e che i combatti-menti devono cessare. L’Italiasoffre molto la freddezza occi-dentale verso la Russia: nel2014 abbiamo perso 5,3 miliar-

di nell’interscambio con loro(-17%), specialmente nel tessi-le, flessione tanto più dolorosaperché nel periodo 2000-2013l’export italiano verso la Russiaera cresciuto del 327%.

2Quindi? Non è che l’Italiada sola…Certo che no. Ieri, dopo

l’incontro con Poroshenko, in-fatti, Renzi ha ribadito la lineaMerkel-Hollande, che ha pureesplicitamente ringraziato peril lavoro svolto. Grandi dichia-razioni anche da parte ucrai-na, promesse di cooperazioneeconomica nel settore delleprivatizzazioni, belle parole,intendiamoci, perché Kiev è al-lo stremo e — altro che svilup-po — avrebbe bisogno diun’iniezione da 50 miliardi so-lo per stare in piedi. E però c’èun dettaglio: i giornalisti sonostati avvertiti che dopo l’incon-tro di oggi con Putin non saràpermesso fare domande aRenzi, il che significa che, ri-badita ufficialmente la linea

Merkel-Hollande, si parleràanche d’altro.

3 Per esempio?I russi hanno l’ambizio-ne segreta di pattuglia-

re con le loro navi la costa li-bica. È una fantasia, ma cer-to sono seduti in consiglio disicurezza all’Onu e possonobloccare, se vogliono, qua-lunque iniziativa occidenta-le verso Tripoli. Noi siamosotto minaccia di emigranti esotto minaccia Isis. Mosca haun ruolo decisivo in MedioOriente. E poi ci sono i di-scorsi relativi alla coopera-zione economica, il loro mi-nistro degli Esteri, Lavrov(un grand’uomo), ieri hadetto che tutti e due i paesisono d’accordo nel dire chela situazione attuale non vabene.

4 È vero che Renzi oggi de-positerà un mazzo di fio-ri sul lungofiume Jauza,

dove venerdì scorso è statoassassinato Nemtsov?Sì, è vero.

5 E questo non gli creeràun qualche problemacon Putin?

Parrebbe di no. Putin, pro-prio ieri, ha tenuto un verticecon la sua struttura del mini-stero dell’Interno. Ha detto:«Bisogna liberare la Russiadalla vergogna di delitti chehanno una grande risonanza,compresi quelli a sfondo poli-tico come l’omicidio sfacciatodi Boris Nemtsov proprio nelcentro della capitale». Haquindi invitato il ministerodegli interni russo a operare«una svolta nella qualità del-le indagini sui delitti con mo-tivazioni politiche, sia quellirecenti, sia quelli compiutinegli anni passati. Ci serveuna svolta, una nuova qualitàdi lavoro da parte del mini-stero e di tutto il sistema delleforze dell’ordine». Tra le mol-te piste seguite per l’assassi-nio di Nemtsov quella piùprobabile sembra adessoquella dei nazionalisti russi che non vogliono farla finitacon la guerra in Ucraina. Pu-tin deve assolutamente ri-prenderne il controllo se vuo-le riaprire un minimo di dia-logo con l’Occidente.

IL FATTODEL GIORNOIL RUOLODA MEDIATORE

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato il presidente ucraino Petro Poroshenko a Kiev AFP

Renzi tra due fuochia Kiev e poi a Mosca:qual è il vero obiettivodi questa missione? 1Colloqui con Poroshenko e oggi con Putin: al centro c’è la tregua ma con la Russia il premier cerca la strada che risolva il caos libico

LA GIUSTIZIA DIVIDE

Prescrizione, la maggioranza è spaccata1C’è l’ok sull’allungamento dei termini per i reati di corruzione: Ncd non ci staIl ddl slitta. La Boschi: «Ci sarà intesa»

M aggioranza spaccata,alla Camera, sul ddlsulla prescrizione. E

maggioranza divisa e ferma, alSenato, sulla corruzione. Il te-sto di riforma della prescrizio-ne, ieri esaminato in Commis-sione giustizia, che allungadella metà i termini per i reatidi corruzione, fino ad arrivarea 18 anni, non è piaciuto ad Al-leanza popolare, (Udc edNcd). Sono tempi «inammissi-bili per un paese civile», la li-nea di Ap, e così, con Forza Ita-

lia, volta le spalle e vota con-tro. Per nulla soddisfatti anchei grillini che si dicono «indi-gnati». I loro emendamenti so-no stati tutti bocciati «dal Pdche ha fatto vincere FI e Ncd».Ammettono, i M5S, che l’allun-gamento «è un passo in avan-ti», ma vogliono «ben altro,leggi più severe». E così ancheloro voltano le spalle se purscegliendo la strada dell’asten-sione. Una spaccatura che, perla maggioranza, si registra an-che al Senato, dove slitta l’esa-

me del ddl e, soprattutto, doveci si è fermati sull’emendamen-to per il falso in bilancio che intanti, dalle imprese alla politi-ca, non sembrano volere finoin fondo. Da qui, lo stallo e ilrimando dell’esame, che datempo era previsto per oggi, al-la settimana dal 17 al 19 mar-zo.

LA MEDIAZIONE Il ministrodella Giustizia prova a tran-quillizzare Ap. «L’esame delprovvedimento è solo all’ini-zio, ma va salvaguardata unaspecificità dei termini di pre-scrizione per i reati di corru-zione», avverte il GuardasigilliAndrea Orlando. Ma, intanto,la frattura c’è. E non è un caso

se al termine della Commissio-ne, il viceministro della Giusti-zia, Enrico Costa, Ncd, dicache «il testo in Aula avrà deicorrettivi». «L’aumento della prescrizione si allunga fino adue anni dal primo al secondogrado e di un anno dal secondogrado fino alla Cassazione, in-somma si può allungare fino atre anni. Non ditemi che non èuna conquista», quasi sbotta larelatrice Sofia Ammoddio (Pd)al termine della Commissionequando chiaro e tondo dice che«gli emendamenti del governosono passati con la riformula-zione» e che semplicemente«FI e Ap non hanno voluto l’au-mento per la corruzione». Ilministro per le Riforme MariaElena Boschi media ed esprimefiducia su un possibile accor-do: «La maggioranza ha già in-dividuato un’ipotesi di accor-do, ci lavoreremo».Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, 34 anni ANSA

NOTIZIE TASCABILI

� Mark Lippert, l’ambasciatore Usa in Sud Corea, è stato ferito a Seul alla mano sinistra e al volto da un uomo armato con una lametta di rasoio. Lippert non è grave. L’aggressore - che urlava «Le due Coree devono essere unite» - è già stato fermato. Nel 2010 aveva subito una condanna per aver lanciato un pezzo di cemento contro l’ambasciatore giapponese a Seul.

FERITO A MANO E VOLTO

Ambasciatore Usaaggredito a Seulcon una lametta

� Un medico dell’ospedale di Codogno, nel Lodigiano, è tornato a lavorare come primario del pronto soccorso due anni dopo un incidente che gli aveva fatto perdere la memoria degli ultimi 12 anni. Più dell’arrivo dell’euro, dei suoi capelli bianchi e delle rughe della moglie, era preoccupato per il lavoro. Ma ha studiato e colmato il gap. «La mia è una storia di riscatto».

IL CASO NEL LODIGIANO

Perse la memoriadi 12 anni: medico torna al lavoro

� Al centro dell’inchiesta ci sono i lavori realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l’allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei. Opere costate 8 milioni anziché i 450mila euro previsti, assegnate senza gara: il Commissario straordinario, all’epoca Marcello Fiori, avrebbe dovuto occuparsi solo della messa in sicurezza e consentire la piena fruizione ai visitatori. E così, ieri, lo stesso Fiori, coordinatore nazionale dei club Forza Italia, ha subito un sequestro conservativo di beni, fino a 5.7 milioni di euro. Coinvolti anche nove dirigenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nonché della Regione Campania. «Provvedimento abnorme e accuse infamanti», si difende Fiori, già rinviato a giudizio nel 2014.

L’ACCUSA: COSTI PER IL RESTAURO GONFIATI

Il Teatro Grande di Pompei: il restauro è avvenuto nel 2010 ANSA

Pompei: sequestrati 6 milioniall’ex commissario degli scavi

� «La deriva a destra di Salvini non mi piace». Così il presidente della Liga Veneta Luca Baggio ha spiegato la scelta - sua e di altri due consiglieri regionali veneti - di lasciare la Lega e di fondare un nuovo gruppo, «Impegno veneto».Una novità nel braccio di ferro tra Flavio Tosi, sindaco di Verona, e il governatore Luca Zaia, ricandidato alla guida della Regione. Entro lunedì chi fa parte della Fondazione di Tosi deve

uscirne o lasciare la Lega. Magariconfluendo in «Impegno veneto». Salvini lancia segnali distensivi ma chiari («per Tosi, al fianco di Zaia, c’è futuro nella Lega»): oggi c’è il consiglio della Liga Veneta ma Tosi, con il sostegno di Alfano, sarebbe già pronto a correre da solo. L’annuncio entro lunedì.

ALLA REGIONE VENETO

Tosi «strappa»Nasce un gruppofuori dalla Lega

Il leghista Flavio Tosi, 45 anni ANSA

Il presidente del Consiglioporterà avanti la lineaMerkel-Hollande, appoggiata dagli Usa

Oggi depositerà un fiorenel luogo in cui, venerdì, è stato assassinato l’oppositore Nemtsov

LA CHIAVE

Page 38: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

38 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’EXPO ADESSO HA IL SUO ALBERO� Adesso l’Albero della Vita, icona del Padiglione Italia, ha la sua chioma. Ieri, sulla struttura alta 35 metri che permette di vedere l’Expo di Milano anche da lontano, è stata montata la parte che rappresenta i rami, che ha un diametro di 45 metri. È l’edificio più alto di tutta l’esposizione e sarà ancora più visibile quando saranno allestiti e accesi tutti gli effetti speciali che lo animeranno: ventagli come fiori che si schiudono, luci, musica, nebulizzazione dell’acqua, fumi e giochi pirotecnici.

INIZIATIVA DI DON CIOTTI

Libera lotta per i disoccupati«Difendiamo i soldi della Ue»1Da oggi è onlineuna petizione per non sprecare il miliardo e mezzo di Garanzia Giovani

Un altro naufragio:dieci morti in SiciliaL’Europa accelera 1Si rovescia un gommone nel Canale. Un superstite:«Trenta dispersi». Bruxelles: «Si tratti con le dittature»

LA STORICA AZIENDA

Borsalino nei guaiIl marchio di cappelli rischia il fallimento1 In crisi da un paio d’anni, nonostantele vendite boom«Lavoriamo per proseguire l’attività»

UCCISA DAL BRANCO

Vietato il docsullo stupro di Nyrbhaya:caos in India

Mukesh Singh non s’è mai pentito

È diventato un caso poli-tico in India il docu-mentario della regista

Leslee Udwin che la Bbc tra-smetterà il prossimo 8 mar-zo. Si chiama India’s Dau-ghter e racconta dello stu-pro di gruppo e il conse-guente omicidio avvenuto il16 dicembre 2012 a bordodi un autobus in movimentoa New Delhi sulla studentes-sa 21enne Nirbhaya. La re-gista è riuscita ad intervista-re uno dei violentatori,Mukesh Sing, non pentito econdannato a morte, e leanticipazioni delle sue pa-role diffuse hanno mandatosu tutte le furie governo,giudici e polizia, tanto cheun tribunale ha già vietatola diffusione del documen-tario in India e il ministerodell’Interno ha avvertitoche i trasgressori sarannopesantemente sanzionati.«Il film contiene i commentidi un condannato, altamen-te denigratori e affronto alladignità delle donne», hadetto il ministro Singh.Commenti come questi: «Sefosse rimasta calma si sa-rebbe salvata», «una ragaz-za per bene non dovrebbeandare in giro alle nove disera», «quando c’è uno stu-pro la donna è sempre piùcolpevole dell’uomo». Ma laregista insiste e lancia unappello al premier indiano,Narendra Modi: «Dovresteabbracciare questo film,non bloccarlo. Era un’occa-sione per l’India per mostra-re al mondo quanto è cam-biata. Il divieto è una mossacontroproducente».

E ra il 4 aprile 1857quando ad AlessandriaGiuseppe Borsalino

iniziò a produrre cappelli infeltro. Adesso, 158 anni do-po, il marchio Borsalino ri-schia di fallire. Diventatogrande grazie anche alle te-ste di gente come Bogart,Delon e Belmondo, ma an-che Al Capone e Fellini, Mit-terand e Johnny Depp, quelcappello è un altro storicosimbolo della genialità ita-liana che sembra destinatoa salutare il nostro Paese.Perché è evidente che se fal-lisse, sarebbero in tanti a

lanciarsi su una preda tantoghiotta. Si era parlato di librigià in tribunale, così ieri pome-riggio l’a.d. di Borsalino MarcoMoccia è intervenuto nel tenta-tivo di fare chiarezza: «Il consi-glio di amministrazione sta va-lutando diverse ipotesi per farfronte alle difficoltà finanzia-rie e per mettere l’azienda nel-le condizioni di proseguire l’at-tività. Nessuna decisione è sta-ta assunta. Stiamo lavorando».

LA CRISI Ma perché una socie-tà tanto prestigiosa è in crisi?Borsalino è reduce da due anniparticolarmente difficili, legatiprincipalmente al finanziereMarco Marenco, socio di mag-gioranza dell’azienda di Ales-sandria attraverso la Fisi e laFinind (commissariata perbancarotta) e latitante all’este-ro da giugno dell’anno scorsoper un crac da 3 milioni di eurodopo gli ordini di cattura emes-si dai tribunali di Asti e Ales-sandria. E tra le quote che glisono state sequestrate c’è an-che il 50,45 della Borsalino inpossesso della Fisi. Il cda finoraha fatto tutto il possibile perpagare i 130 dipendenti dellasocietà e i fornitori, ma la si-tuazione sembra diventata in-sostenibile. La speranza a que-sto punto è ovviamente chel’azienda si salvi o che almenorimanga ancora italiana. Alain Delon in «Borsalino»

Andrea LuchettaINVIATO AD AUGUSTA (SR)

S tanno seduti in silenzio,gambe piegate e bracciaconserte, avvolti nelle co-

perte termiche malgrado il tepo-re della sera siciliana. Un ragaz-zo mediorientale, imbozzolatosotto coperta e cappuccio, tremacome una foglia: facile che fosseinsieme agli altri 120 recuperatiieri dalla Guardia Costiera nelCanale di Sicilia, dopo che il bar-cone su cui erano ammassati si èrovesciato. Dieci le bare sbarcatesulla banchina del porto di Au-gusta, e con le prime testimo-nianze il bilancio sembra desti-nato ad aggravarsi. Un uomo diDamasco, fra i primissimi a toc-care terra assieme ai suoi trebambini, racconta di aver persoil figlio di due anni nel momentoin cui il barcone scuffiava. Sa-rebbero almeno 30 i dispersi:«Erano agganciati a un mercan-tile per farsi soccorrere» ci rac-conta la ragazza che ha fatto dainterprete all’uomo. «Quando il

cavo si è rotto, le persone a bor-do si sono ammassate su un fian-co per prepararsi al trasbordo.Così però hanno sbilanciato ilbarcone, che si è capovolto».

CONTINUI ARRIVI Solo ad Au-gusta sono scesi in 439, salvatitutti dalla nave Dattilo dellaGuardia Costiera. La provenien-za sembra la più varia, dal Ban-gladesh all’Africa subsahariana.Qualcuno ride, quattro ragazzidall’aria smarrita si tengono permano mentre marciano verso itendoni che li ospiteranno nellaprima notte italiana. 941 le per-sone sbarcate in Sicilia nel girodi 12 ore. Nell’isola li aspettava-no col fatalismo con cui si atten-de un’onda: dopo giorni di mal-tempo, era questione di minutiprima che i barconi riprendes-sero a sfidare il Mediterraneo.Ieri sera è giunta notizia di unnuovo intervento della GuardiaCostiera al largo di Lampedusa.Da inizio anno il totale deglisbarchi ha raggiunto quota8.923, contro i 4.548 dello stes-so periodo nel 2014.

POLEMICHE Giusi Nicolini,sindaco di Lampedusa, è furi-bonda per la fine di Mare No-strum, l’operazione di salva-taggio della Marina italianalanciata dopo la tragedia del 3ottobre 2013 (366 personemorte a pochi passi dallespiagge lampedusane): «Sia-mo tornati al punto di parten-za e questo perché l’Ue non sivuole far carico degli interven-ti». Bruxelles ieri ha annuncia-to l’intenzione di anticipare daluglio a maggio i lavori sul-l’Agenda europea delle migra-zioni. Burocratese, di tutt’altrotono rispetto alla proposta delcommissario europeo agli Af-fari interni, Dimitris Avramou-pols, secondo cui l’Ue deve es-sere pronta a collaborare an-che coi regimi dittatoriali percombattere il traffico degli es-seri umani. Un’ipotesi che cer-to non scalda Giusi Nicolini:«Ai nostalgici di Gheddafi ri-cordo che è stato il Colonnelloa lanciare due missili su Lam-pedusa».

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Uno degli ultimi salvataggi nel Canale di Sicilia. Dall’inizio dell’anno sono arrivati 8923 migranti ANSA

� La procura di Palermo ha chiesto ieri mattina la convalida dell’arresto di Roberto Helg, l’ex presidente della Camera di commercio di Palermo finito in manette martedì per una tangente di 100 mila euro. È accusato di estorsione aggravata. Oggi dovrebbe essere sentito dal gip per l’udienza di convalida. A denunciarlo il pasticcere Santi Palazzolo, che in una

nota a nome della sua famiglia e del suo staff scrive: «Mai avuto alcun dubbio sulla strada da percorrere; mai un’esitazione nel denunciare chi, finora, aveva invitato alla denuncia e non dimenticheremo mai il senso di libertà provato nel farlo; non abbiamo mai smesso di avere fiducia nello Stato. Questa terra merita di più di ciò che ha e per migliorarla serve il contributo di tutti. Noi abbiamo dato il nostro».

IL CAPO DELLA CAMERA DI COMMERCIO ARRESTATO

Tangente a Palermo, il pasticcere: «Denunciare Helg? Mai avuto dubbi»

“Garanzia Giovani” è un progetto di Ue e governo partito nel maggio 2014 EPA

Elisabetta Esposito

N ell’Italia dell’ordinariacorruzione, dove anchechi sbandiera legalità

viene beccato con la mazzettain tasca (vedi Helg), è inevitabi-le che si diffonda il timore chequalunque iniziativa che muo-va denaro possa essere gestitanel peggiore dei modi. Per que-sto “Riparte il futuro”, la cam-pagna contro la corruzione vo-luta dall’associazione Libera edal Gruppo Abele fondati daDon Ciotti, ha deciso di mobili-tarsi. Da oggi sul sito www.ri-parteilfuturo.it/garanziagiova-

ni si potrà firmare una petizio-ne che ha l’obiettivo di tutelare“Garanzia Giovani”, il fondo daun miliardo e mezzo di euro chel’Unione Europea e il governoitaliano hanno stanziato percombattere la disoccupazionegiovanile (www.garanziagio-vani.gov.it). Si tratta di nuove linee guida da inviare al gover-no «per correggere la rotta pri-ma che sia troppo tardi». Il re-

sponsabile nazionale di Liberasettori Università e politichegiovanili, Carlo Andorlini, spie-ga perché è necessario parteci-pare a questa petizione: «Fir-mare è fondamentale perché c’èin gioco un pezzo importante difiducia dei giovani nei confron-ti delle Istituzioni che ora piùche mai rischia di interromper-si. Firmiamo perché il tema delfuturo, che tra l’altro è alla base

del pensiero della “GaranziaGiovani”, ha bisogno di massi-ma cura ed efficienza e oggi tut-to questo stenta ad esserci. C’èassoluta necessità di centri perl’impiego che riescano a starenei tempi di proposte che sianocorrispondenti alle richieste».

I TIMORI Dalla pagina web del-la petizione emerge chiara lapaura che questo miliardo emezzo possa diventare «l’enne-simo spreco all’italiana» o ma-gari un modo «per continuare afinanziare pochi privilegiati».Da quando è partito “GaranziaGiovani”, nel maggio 2014, cir-ca 430 mila ragazzi hanno ade-rito al progetto, ma meno dellametà sono stati contattati perun primo colloquio. Sul sito ge-stito dal governo sono stati residisponibili poco più di 50 milaposti, pari al 3% dei giovanisenza lavoro (1.723.000 perso-ne). La raccolta firme infattimira non solo a fare chiarezzasull’utilizzo dei soldi, ma anchea far conoscere l’iniziativa a di-soccupati e aziende. «Ad oggi— si legge — l’intera operazio-ne sembra avviata a un amarofallimento, degno del Paese piùcorrotto d’Europa. Dobbiamointervenire subito».

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Page 39: La Gazzetta dello Sport (03-05-2015)

39GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

IL FILM«CAST AWAY»

COSÌ HANKSSOPRAVVIVEDA NAUFRAGO

Torna «Cast away», il film di Robert Zemeckis con Tom Hanks, datato 2000. Naufrago su un’isola deserta, dopo che l’aereo su cui viaggiava è precipitato, Chuck Noland dovrà sopravvivere alla fame e alla solitudine. Suo compagno di avventure sarà un pallone, trovato tra i detriti recuperati in mare. Hanks ottenne una nomination agli Oscar, come migliore attore protagonista.DA VEDERE STASERAALLE 21.15 SU RETE 4

La Luna è in orbita sfigopendulina. E la giornata non è che vi entusiasmi granché. Né nel lavoro né in amore. C’è pure penuria suina. State su, passerà.

21/3 - 20/4ARIETE

6-

L’imprevisto sembra aleggiar. O dovrete vedere luoghi e persone entusiasmanti come un purgante. Siate anche cauti inviaggio e during the fornication.

23/9 - 22/10BILANCIA

6-

La Luna tifa per voi. Così, potete recuperare nel lavoro, intuire giusto e mettervi in evidenza. L’economia è così così, il sudombelico fa il prezioso.

21/4 - 20/5TORO

7,5

Il cielo si schiarisce, amici e clienti v’aiutano, il lavoro d’équipe rende. Ma marte indebolisce il sudombelico, un cicinìn less ingrifed di sempre.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7+

Il vostro umore dimostra che cosa vuol dire avere Luna e Saturno contro. Ma non ci sono tragedie in the air, solo qualche impiccetto. suino too. State su.

21/5 - 21/6GEMELLI

6

Già c’è la Luna in orbita sfigogrigia, se poi ci si mette il lavoro che stressa e la gente che rompe, rischiate di sclerare. Occhio. E ci sono pure nebulosità suine.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6-

Il cielo vi lancia palle vincenti: mettetele nelle porte che volete, lavoro in primis, muy favorito nella giornata odierna. Amore KO, fornicazione scarsa.

22/6 - 22/7CANCRO

7

Tutto brilla, tutto spicca. Dalla forma fisica all’amore, dallo charme al lavoro. E in fatto di slancio sudombelicale dimostrate impeto e abilità. Uau.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

8

I ritmi sono sostenibili, probabili news di soldi vi rinfrancano.Siete belli e odorosi di suino, cuccate, quagliate, vi rilassate. E gli altri can schiatt.

23/7 - 23/8LEONE

7

Stanno ormai giungendo a cottura cose belle, buone e giuste. Ergo: niente paranoie, please. La fornicazione vi tonifica, vi beatifica, vi suinifica.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7

Luna chez vous, ottima per il lavoro, per partire, per seminare, per anticipare. Finanze a forma di glutei, simbolo di fortuna, sudombelico statico.

24/8 - 22/9VERGINE

7,5

Tutto vi sgretola gli zebedei nel lavoro e nei rapporti privati dove sembran pullulare i fallocefali. Calmatevi e organizzatevi bene. Sudombelico vorace

20/2 - 20/3PESCI

5,5

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondiR

AL PAC FINO A GIUGNO

Caro divo, sorridiA Milano in mostrai ritratti di BaileyFrancesco RizzoMILANO

C on umorismo british,David Bailey disse unavolta che per scattare

un buon ritratto bisogna in-namorarsi del soggetto, «an-che solo per i pochi minutinecessari». E di amore inamore, in oltre mezzo secoloha fotografato Jack Nichol-son e Kate Moss, JohnnyDepp e Meryl Streep e poi ar-tisti e persino colleghi, alcu-ni con gli occhi chiusi, altriletteralmente in mutande,altri ancora con un gioco frabianco e nero che esalta lerughe e i segni della vita. Mapersino gente comune, gio-vane, anziana, disposta afarsi ritrarre, nuda, «così chesia se stessa». Bailey, il foto-grafo cresciuto nella Londradel dopoguerra «in cui anda-vo al cinema ogni sera per-ché era meno costoso del ri-scaldamento» ed impostosinel mondo della moda, è ilprotagonista della mostra alPac di Milano, Stardust, 300immagini per raccontare

l’uomo che ha rivoluzionato latecnica dei ritratti, riuscendo adare un impressione di natura-lezza, di confidenza con la per-sona, spesso il divo, oltrel’obiettivo. E così, al Pac, sfilanoWarhol, Yves Saint Laurent eDalì, ma anche Mick Jagger, ra-gazzino diabolico, adulto azzi-mato, rocker sfatto. E gente del-la moda, anche se Bailey non siconsidera un fotografo del set-tore, «preferisco ritrarre le don-ne piuttosto che i loro vestiti».

TESCHI Ma la mostra milanese(ingresso 8 euro, promossa dalComune e Tod’s), curata dallostesso artista, è un viaggio com-pleto nella sua carriera. Dallamorte all’opera in Sudan alla New York dei lavoratori nottur-ni passando per il suo stessoEast Ham londinese d’altri tem-pi. E non è solo questione di luo-ghi: Bailey sperimenta con tut-to, dalla camera oscura allosmartphone. E ha un debole peri teschi: ne abbiamo tutti uno,quindi «finiremo per essere tut-ti un’opera d’arte». C’è tempo,naturalmente. Anche per la mo-stra, che chiude il 2 giugno.

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Daniele Vaira@danvaira

I l piatto più indigesto lo hapreparato e servito Strisciala Notizia. Il programma

satirico lo aveva promesso conspot e anticipazioni sui social eha rispettato il menù: martedìsera ha svelato in anteprima ilnome del vincitore di Master-Chef. La finale (registrata in estate) andrà in onda solo sta-sera. E così, ieri, il caso è scop-piato, insieme all’indignazionedei telespettatori che già pregu-stavano di seguire l’ultima pun-tata e di tifare per il proprio be-niamino. Lo scoop, però, sareb-be dovuto essere un altro. L’in-viato Max Laudadio ha ac-cusato, infatti, di irregolarità iltalent show dedicato ad aspi-ranti cuochi e guidato da BrunoBarbieri, Carlo Cracco e Joe Ba-stianich: il concorrente NicolòPrati (tra i tre finalisti e ora di-pendente di Cracco), prima diandare in tv, avrebbe lavoratonella cucina del ristorante Sad-ler di Milano nonostante in ba-se alle regole i concorrenti deb-bano essere dilettanti. Polvero-ne sollevato e polemiche.

LE REAZIONI Le risposte sonoarrivate subito. Lo stesso chefClaudio Sadler ha definito lavoce, «un’invenzione fantasio-sa». E su Facebook ha puntua-lizzato: «Ripeto con fermezza esenza possibilità di smentitache il sig. Nicolò non è stato dame a svolgere nessuna attività».Scoppia il caso, e con il caso laguerra tra Mediaset e Sky che,con Magnolia, la società cheproduce la trasmissione, «valu-terà se procedere per vie legaliper tutelare chi ha lavorato alprogramma e gli spettatori».Escludendo «ogni irregolarità»,la nota si è spinta più in là: «Bi-sogna evidenziare come quantofatto da Striscia rischia di aprireuna porta sino ad oggi tenutachiusa dagli operatori dei me-dia. Se fosse la normalità, sa-rebbe infatti impossibile, orga-nizzare anteprime di film, pre-sentazioni di fiction, di libri, dispettacoli».

INCREDULITÀ I fruitori del ta-lent sono rimasti delusi, incre-duli e arrabbiati, ma anche glispettatori del tg satirico nonhanno capito la necessità di sve-lare il vincitore. Il parere è statosintetizzato in centinaia di twe-

et piuttosto coloriti apparsi sul-l’account di Striscia la Notizia,che tra l’altro con un fermo im-magine ha deciso di riproporrela classifica finale. La domandapiù ricorrente è stata: «Se c’era-no delle irregolarità era giustosegnalarle, ma perché svelare ilfinale, facendo spoiler?». Perpiù di 13 ore l’hashtag #stri-scianospoiler è risultato primonella classifica di Twitter. E pro-prio sul social, dopo l’annuncio,è arrivata l’indignazione dei tregiudici del programma. PerCracco «il rispetto per i tele-spettatori deve venire prima ditutto. Invidie e ripicche lascia-mole fuori please. #lasciateci-divertire #MasterChefIt».Sconvolto Barbieri: «Il popolodi #masterchefit e tutti noi sia-mo sconcertati per il gesto irri-spettoso da parte di #striscia lanotizia #striscianospoiler». Ininglese è, invece, arrivato ilcommento di Bastianich che hachiesto ai suoi follower di noncredere a nulla di quello chehanno visto e sentito. Il tg satiri-co non ha rilasciato dichiara-zioni. Max Laudadio ha, invecedeciso di ritwittare anche gli in-sulti ricevuti dai follower.

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Un’immagine di Mick Jagger esposta nella mostra «Stardust» sul fotografo David Bailey al Pac di Milano; sopra, da sinistra,i ritratti di Jack Nicholson, Bob Dylan e Kate Moss AFP

I tre finalisti del cooking show MasterChef 4: Nicolò Prati (a sinistra), Amelia Falco e Stefano Callegaro

MasterChef, beffa servita Esplode la rabbia sui social 1«Striscia» svela il vincitore della finale di stasera e scoppia il casoI produttori minacciano una causa e su Twitter spopola #nospoiler

� Per la prima volta la Cina batte gli Stati Uniti al botteghino. Nel mese di febbraio — riporta la Cnn, citando i dati della società di ricerca EntGroup — gliincassi cinematografici cinesi hanno superato quelli americani, con 650 milioni di dollari contro 640 milioni.I film che hanno portato il Paese asiatico a superare per la prima volta gli Usa non sono blockbuster hollywoodiani: al primo posto c’è «The Man from Macau II», seguito da «Dragon Blade». Peraltro, le pellicole devono affrontare la mano pesante della censura governativa, che taglia tutto ciò che il Partito Comunista considera sovversivo. I magnati cinesi stanno però effettuando investimenti significativi nello spettacolo.

È LA PRIMA VOLTA

Cina batte Usa:650 milionial botteghino

CARLO CRACCOCHEF

INVIDIE E RIPICCHELASCIAMOLE FUORI

LASCIATECI DIVERTIRE, PLEASE

CLAUDIO SADLERCHEF

IL SIG. NICOLÒNON HA MAI

LAVORATO PER ME, È UNA FANTASIA

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40 GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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6-8 MARZO

Vincenzo MartucciINVIATO AD ASTANA (KAZ)

L a vendetta è un piatto che va servito freddo,gelido come il Kazakistan. La vendetta diSimone Bolelli è contro il destino che l’ha

stoppato due volte per infortunio e, tante, trop-pe, altre ancora, sugli ostacoli della maturità diuomo, e di tennista. L’occasione si chiama Cop-pa Davis, da domani a domenica sul cementoindoor di Astana, nel primo turno del gruppomondiale. «Simo», «Il Bole», si candida daprotagonista, in singolare e doppio, comepilastro del solido Andreas Seppi e del vo-latile Fabio Fognini.

Bolelli, in che momento arriva questa Davis?«In un momento buono, sto giocandobene, ho cominciato l’anno come nonmai prima, e ho battuto finalmenteanche un top ten, Raonic a Marsiglia».

E’ il miglior Bolelli di sempre?«Credo proprio di sì. C’è il fattore uma-no, perché sono cresciuto e c’è quello tennistico, perché ho lavorato molto suspostamenti, risposta e servizio. Da solele cose non vengono, per migliorarsi bi-sogna volerlo, e provare, provare, prova-re. Soprattutto in questo tennis semprepiù fisico ed aggressivo, di livello semprepiù alto».

Sei anni fa, Bolelli era il numero 36 del mondo ,l’anno scorso è scivolato al 438, ora è risalito alnumero 49: è il suo reale livello o può continuarela scalata?«Credo di poter esprime una classifica almenoda top 20 e poi provare il colpaccio. Di sicuronon mi accontento. Voglio crescere in tutti gli

aspetti: colpi, difesa, risposta, tattica e compren-sione del mio gioco».

Qual è stato il momento più difficile del suo infer-no?«A cavallo fra il 2010 e il 2011, quando ho fatto10/12 uscite al primo turno, non riuscivo a ve-nirne fuori, mi stava mancando anche la voglia,ma c’è stato qualcuno, Eduardo Infantino, che

mi ha dato la fiducia per rico-struire il mio tennis, malgrado

avessi chiuso un paio d’anni fuo-ri dai primi 100 del mondo. Gli ho

chiesto disperatamente una mano e da lì, dafine 2012, sono ripartito. Anche se poi nel

2013 mi sono operato per la seconda volta alpolso e ora ho un nuovo gruppo: coach Umber-to Rianna si occupa degli over 18 per la Fit an-

che se mi segue sempre, da lontano, ma mi alle-no con Giancarlo Petrazzuolo e il preparatore at-letico, Carlo Ragalzi».

A gennaio ha vinto uno storico Slam, in doppio, agli Australian Open, insieme a Fabio Fognini, un amico, che ritrova in Kazakistan.«Sì, Fabio è un amico, ed un tennista molto forte.Sono sicuro che sia il doppio che abbiamo vintoa Melbourne sia la finale di Rio gli hanno ridatofiducia. Il doppio che abbiamo vinto insieme aMar del Plata, in Argentina, l’anno scorso, reste-rà indimenticabile, come emozione e come fidu-cia, il più bello, finora, per me, in Davis. Sappia-

mo quanto conti il doppio, ci riproveremo».

Con Seppi e Fognini questa è una delle nazionali più forti di sempre, dopo Panatta e compagni.«Ne stiamo prendendo coscienza, ci sentiamoforti su tutte le superfici, in singolare e in dop-pio, crediamo sempre di più in noi. Qui in Ka-zakistan siamo leggermente favoriti, 55% a45%, ma loro in Davis sono fortissimi: guarda ilsuccesso su Federer e Wawrinka in doppio».

Però l’Italia ha Bolelli...«L’Italia ha una grande squadra, il cemento in-door va molto bene per Andreas, va bene perFabio che ha vinto ovunque, ed è la mia superfi-cie preferita, perché le condizioni sono semprequelle e non c’è il caldo che ha stroncato tutti inSud America. Con Golubev e Kukuskin non ci homai giocato: uno tira, servizio e dritto, l’altro vuole scambiare di più da dietro. Ma io non hopaura, sono pronto». L’attesa è finita.

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Simone Bolelli, 29 anni, è numero 49 del mondo, inDavis ha un record di 14 vittorie a 10

Bolelli«ITALIA

RIECCOMI!PER VINCERE»

IL COMMENTO di GIANNIVALENTI

ITALTENNISFAVORITAMA QUANTEINSIDIE

F avoriti, siamo favoriti. Per i valoritecnici superiori che

possiamo mettere in campo, l’abitudine alla Coppa Davis dove abbiamo debuttato nel lontano 1922 e il cuore che i nostri ragazzi spesso riescono a tirar fuori quando indossano la maglia della Nazionale. Ma attenti al Kazakistan che l’anno scorso è riuscito a spaventare la Svizzera di Federer e Wawrinka. Una squadra le cui punte di diamante sono Kukushkin e Golubev, due russi naturalizzati kazaki per mancanza di talenti indigeni. L’altra insidia sembra poter essere il cemento del National tennis center di Astana dove da domani andrà in scena la sfida. Giocare sul veloce indoor è sempre stato indigesto per azzurri se è vero che abbiamo perso in quattordici delle venti trasferte disputate su superfici simili.

Detto questo, l’Italia di Corrado Barazzutti arriva lanciata all’appuntamento. Da anni il nostro tennis maschile non godeva di tanta salute. L’inizio della stagione ci ha regalato emozioni forti: dalla vittoria di Seppi su Federer a quella di Fognini su Nadal; senza dimenticare la scoperta di Vanni finalista a San Paolo o il guizzo di Bolelli che ha messo sotto Raonic, numero 6 del mondo. E, naturalmente, il trionfo nello Slam di Melbourne della coppia Fognini-Bolelli. La Davis è un altro esame di maturità per consolidare la crescita. Vietato fallire.

OGGI IL SORTEGGIOKAZAKISTAN-ITALIAOggi alle 7, ora italiana, sorteggio del primo turno di Coppa Davis in programma da domani a domenica. Il c.t. Barazzutti ha convocato Fognini, Seppi, Bolelli e Lorenzi, avversari con Kukushkin, Golubev, Nedovyesov e Popko. Precedenti: 0-0.

E’ RINATO E IL SUCCESSO IN DOPPIO CON FOGNINI IN AUSTRALIA E’ UN MESSAGGIO

A TUTTI: «UNA NAZIONALE FORTISSIMA»

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II

Golubev, attenti all’«italiano»1Nel Kazakistan tre convocati su quattro sono nati all’estero, Andrey è russo ma è diventato giocatore a Bra e tifa per la Juventus: «Solo da voi potevo migliorarmi»

ANDREY GOLUBEVNUMERO 91 Andrey Golubev, 27 anni, a sinistra, numero 91 del mondo, russo di Volzhskij,16-6 in singolare in Coppa.

MIKHAILKUKUSHKINNUMERO 58Mikhail Kukushkin, sopra a destra, 27 anni, russo di Volgograd, numero 58 del mondo, 13-9 in singolare in coppia.Sotto, a destra.

ALEXANDR NEDOVYESOVNUMERO 130Alexandr Nedovyesov, sotto a destra, 28 anni, numero 130 del mondo in singolare e 170 in doppio, anche se in quest’ultima specialità l’anno scorso ha battuto la Svizzera con Federer EPA/AP

Riccardo Crivelli

S i fa presto a dire Kazaki-stan. Capitan Doska-rayev, chiamando il gio-

vane Popko e non Korolev, haalmeno innervato di sanguepatrio il 25% della squadra cheaffronta l’Italia al primo turno.Perché Golubev e Kukushkinsono nati in Russia e Nedovye-sov in Ucraina.

NEMICO IN CASA Si potrebbe-ro scrivere trattati sull’oppor-tunità di consentire cambi dinazionalità così sfacciati, macosì va il mondo. E poi, malgra-do le radici forestiere dei suoiguerrieri, soprattutto in casa ilKazakistan è una squadra vera,solida, unita, che trae linfa daltifo della gente. Non bisogneràfidarsi, ad esempio, della clas-sifica di Andrey Golubev (91) edi un suo inizio 2015 con unasola vittoria ufficiale. Sul velo-

ce, in Davis, vanta un perento-rio 11-1 (e ha perso solo con Fe-derer) e vittime del calibro diWawrinka e Berdych. Non solo:lui ci conosce bene, in pratica cisiamo costruiti il nemico in ca-sa. Perché, per 10 anni, Golu-bev si è allenato a Bra con coa-ch Massimo Puci, ha imparatoad apprezzare il nostro cibo, adamare la Juventus e a parlarefluentemente la nostra lingua.

SECONDA PATRIA In Piemonte,ci arrivò a 15 anni, su invitodell’amico Igor Eremin e dopoche il padre Alexander, medi-co, aveva inviato un videotapeproprio a Puci per chiedergli sequel ragazzino potesse interes-sargli. Aveva preso in mano laracchetta a sei anni, perché glipiacevano gli sport all’aperto eodiava il basket e la pallavoloche invece la scuola avrebbevoluto imporgli. Ma nellaGrande Madre Russia non èsempre facile farsi largo: «A

Mosca — ricorda — d’invernofinivo per giocare sullo stessocampo con altre cinque ragazzie su una superficie che sembra-va un marciapiede: in quellecondizioni, non avrei mai potu-to migliorare. Per questo decisidi emigrare in Italia». Che di-venta una seconda patria, gra-zie al lavoro in profondità diPuci fino ai 18 anni, quandoAndrey attraversa una perico-losa crisi di crescita: «Perdevaun sacco di tempo inutilmente— dice oggi il coach che l’ha se-guito fino al 2012 — e nel clubmolti persero fiducia in lui. Pa-pà Alexander, allora, lo richia-

ma all’ordine, imponendogli ditornare agli studi.

APPARTAMENTO E’ Puci, anco-ra una volta, a prendersi caricodella situazione: «Parlai con igenitori e dissi loro che se nonvolevano più supportare eco-nomicamente il figlio, lo avreifatto io, vendendo casa mia.Abitavo in un piccolo apparta-mento, sarebbe stata una deci-sione sanguinosa per me, perfortuna accettarono, anche semi fecero capire che non ci sa-rebbe stata un’altra occasio-ne». E’ bastata quella, comin-ciando da un cambio radicale:«Giocava il rovescio a due ma-ni, lo impostai con il rovescio tradizionale. Lui era contento,anche il suo idolo Sampras ave-va il rovescio a una mano. E poiho aggiunto spinta al servizio eal dritto». Nel 2010 Golubevvince il torneo di Amburgo,raggiunge il numero 33 in clas-sifica, quello che resta il suo

best ranking di sempre e vinceil premio di Rivelazione del-l’anno. Forse non ha dato se-guito alle speranze di chi lo ve-deva top ten, ma rimane co-munque un giocatore concreto,capace di esaltarsi nelle giorna-te in cui il suo braccio scorrefluido e senza assilli. Forse pa-ga un’attitudine al lavoro nonda superstar, come in più occa-sioni ha rimarcato Puci: «E’ unragazzo di straordinaria educa-zione, forse gli piace di più lapartita dell’allenamento e nonè un grandissimo corridore incampo, ma anche se non lo se-guo più continuo a pensare chepotenzialmente valga i primi20». Quando fece il botto inclassifica, Andrey confessò che,tra le varie opzioni, non avevascartato quella di diventare ita-liano, almeno per la Davis. Dadomani ce lo ritroveremo con-tro, sperando di non rimpian-gere quella mancata scelta.

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RCoach Puci lo ha seguito fino al 2012: «Ha un potenziale da primi20 del mondo»

KUKUSHKIN A VICENZA

L’animaazzurradi «Kuk»

C’ è un’anima italiananell’avversario diquesto primo turno

di Coppa Davis. E non sol-tanto per i trascorsi braidesidi Golubev. I muscoli dellasquadra ospite sono trattatida un fisioterapista italiano,Pierpaolo Longo, e ancheMikhail Kukushkin da Volgo-grad, poi tramutato in ka-zako, ha avuto un importan-te passato italiano.

MAESTRO Il primo maestrodi Kukushkin è stato, comespesso succede il padre chelo ha seguito però fino ai 17anni quando il talento diMikhail cominciava a esseretroppo interessante per esse-re coltivato ancora a Volgo-grad. Kukushkin ha viaggia-to molto fin da quando erajuniores : «tanti tornei nelvostro paese, così ho cono-sciuto diversi giocatori. Co-nosco Fognini, Bolelli e Sep-pi. Bravi ragazzi e sopratuttomolto forti», ha detto. Kuku-shkin, che adesso è allenatodalla moglie, ha avuto inpassato un coach italiano. Sichiama Stefano Orso ed è diVicenza, insieme a lui il «ka-zako» di Volgograd ha ancheimparato l’italiano e a Vicen-za il numero 58 al mondo haanche avuto la sua base di al-lenamento tra il 2007 e il2009.

TALENTO Il tecnico vicentinoaveva subito riconosciuto iltalento di Mikhail: «Ricordobene Kuk - ha raccontato Or-so -. Andai io a prenderlo al-l’aeroporto di Verona dopoaver pagato il biglietto perfarlo venire in Italia. Avevasolo un paio di scarpe da ve-loce e una borsetta. Gli com-prai tutto il necessario e an-dammo a fare 12 tornei Fu-ture. Ci sentiamo ancora, èun amico».

f.co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PRECEDENTI

Tanti guai sul veloce indoor Ce la caviamo solo in casa1In trasferta la superficie non ci agevola: 6 successie 14 sconfitte. In Italia 4 vittorie su 4

Luca Marianantoni

L’ Italia di Coppa Davis nonha un grande feelingquando gioca fuori casa

sul veloce indoor. E’ una situa-zione quasi sempre complicata,che gli azzurri si trovano ora ad

affrontare per la 21esima voltacon un bilancio piuttosto nega-tivo di appena 6 vittorie e 14sconfitte: 4 vittorie su 4 invecequando siamo stati noi a sce-gliere questa soluzione in casa.

SAN FRANCISCO La prima tra-sferta dell’Italia sul veloce indo-or coincide con la finale di SanFrancisco del 1979 che Panatta,Barazzutti, Bertolucci e Zuga-relli perdono 5-0 contro gli in-vincibili Stati Uniti dei ribellinewyorkesi John McEnroe e Vi-tas Gerulaitis. Passano 12 mesie a Praga l’Italia gioca la quartafinale negli ultimi cinque annicedendo 4-1 alla Cecoslovac-

chia di Ivan Lendl. Nel marzodel 1981, alla Conference Cen-ter di Brighton, la Gran Breta-gna ci supera 3-2 grazie alla vit-toria nell’ultimo singolare diBuster Mottam su Corrado Ba-razzutti.

DEBUTTO A Telford nel 1984l’Italia vendica la sconfitta conla Gran Bretagna ottenendo laprima vittoria fuori casa sul ve-loce indoor nella storia della Coppa Davis. Adriano Panatta èal debutto come capitano nongiocatore; suo fratello Claudio èin campo nel doppio, assieme aGianni Ocleppo. Gli azzurrivanno sotto 1-2, ma nella terza

giornata Gianni Ocleppo battein quattro set John Lloyd e Cor-rado Barazzutti firma l’impresapiegando Colin Dowdeswell.Ancora 2 sconfitte, a Belgradonel 1988 contro la Yugoslavia ea Malmo nel 1989 contro la Sve-zia, poi seconda vittoria fuoricasa ad Aarhus contro la mode-

sta Danimarca. Gli azzurri sfio-rano la vittoria a Dortmund nel1991 (3-2 per la Germania) e aNantes nel 1996 (3-2 per laFrancia da 2-0 Italia). Dopo labatosta di Norrkoping 1997 (4-1per la Svezia), nel 1998 gli az-zurri centrano a Milwaukee lavittoria indoor più prestigiosa di

Fognini e Bolelli a Ginevra 2014 nel doppio contro Wawrinka-Chiudinelli AFP

TennisRSpeciale Coppa Davis

sempre; non ci sono Sampras eAgassi, così Andrea Gaudenzi eun ispiratissimo Davide Sangui-netti domano Jan-Michael Gam-bill e Todd Martin. E sabato Nar-giso-Gaudenzi firmano il dop-pio che vale la finale superandoin cinque set Gimelstob-Martin.

ROGER Nel 1999 a Neuchatell’Italia perde conto la Svizzeradel debuttante Roger Federer, poi arrivano i successi di Hel-sinki 2001 e Lussemburgo2005. A Dubrovnick 2008 laCroazia ci castiga 3-2, a Zoeter-meer invece siamo noi a batterel’Olanda 4-1 nella sesta e ultimavittoriosa trasferta sul veloce in-door. Da allora l’Italia ha persoaltre 4 volte: Lindkoping 2010contro la Svezia, Ostrava 2012contro la R. Ceca, Vancouver2013 contro il Canada e Ginevra2014 contro Federer eWawrinka.

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IIIGIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I CINQUE COLPI DEGLI AZZURRI21 3 54

SEPPI BATTE FEDERERAUSTRALIAN OPENIl 23 gennaio a Melbourne (Australia), al 3° turno degli Australian Open, Andreas Seppi (foto sotto) firma un capolavoro e batte lo svizzero Roger Federer 6-4 7-6 4-6 7-6. L’altoatesino 31enne è il primo italiano a battere re Federer, ora numero 2 al mondo, in un torneo dello Slam.

BOLELLI SUPERA RAONICTORNEO DI MARSIGLIAIl 19 febbraio a Marsiglia (Francia) negli ottavi di finale del torneo Atp nella città franceseSimone Bolelli b. Milos Raonic 6-4 3-6 7-6.Dopo 35 sconfitte consecutive contro i top 10 della classifica mondiale, Bolelli batte finalmente Raonic (n° 6).

FOGNINI BATTE NADALA RIO DE JANEIROIl 21 febbraio a Rio de Janeiro (Bra), nella semifinale del torneo brasiliano, Fabio Fognini fa il colpaccio e batte l’attuale numero 3 al mondo Rafael Nadal 1-6 6-2 7-5. Il ligure diventa così il primo italiano a battere Rafa Nadal sulla terra battuta in un torneo Atp.

VANNI FINALISTA A SAN PAOLOIl 15 febbraio a San Paolo (Brasile) Luca Vanni disputa la finale del torneo Atp di San Paolo contro l’uruguaiano Pablo Cuevas che lo batte però 6-4 3-6 7-6. A 29 anni e 8 mesi (numero 149 della classifica mondiale), il toscano gioca la prima finale della carriera.

Il 2015 con quattro perlee un doppio da Slam«L’amicizia fa vincere»1Dal trionfo di Fognini-Bolelli a Melbourne all’impresa di Seppi contro Federer e l’exploit di Vanni, quinto uomo: una nuova luce sugli azzurri

Federica Cocchi

E ssere favoriti non sempreporta bene, vedi la sortedelle ragazze battute dal-

la Francia in Fed Cup a Genova,ma per la boy band di Barazzut-ti ad Astana il discorso potrebbeessere diverso.

PIEDE GIUSTO Il 2015 dell’Ital-tennis si è aperto sotto i miglioriauspici con il successo agli Au-stralian Open del doppio Fogni-ni-Bolelli contro Hebert-Mahutseconda vittoria Slam della sto-ria dopo Pietrangeli-Sirola,campioni al Roland Garros1959. «Siamo amici anche fuoridal campo, ci conosciamo benee questo si vede anche in parti-ta», recitano all’unisono dopola premiazione. Un doppio af-fiatato, una freccia avvelenatanella faretra del capitano chenon è detto utilizzi Fognini co-me singolarista. Il ligure va sul-

l’altalena alternando momentidi eccellenza, come la finale diRio persa contro Ferrer e prece-duta dal successo contro Nadal,primo azzurro a riuscirci sullaterra rossa, a frenate bruschecome il k.o con Berloq la setti-mana successiva a Buenos Ai-res. Contro Nadal Fabio ha mes-so in campo la versione Fogna-supereroe ammettendo, dopo ilmatch vittorioso che: «ControRafa è stata la partita più belladella mia vita. Da cinque mesigiocavo male e non trovavo legiuste sensazioni, ora si rico-mincia». C’è dunque da augu-rarsi che lo stop argentino siastato solo un momento di affati-camento.

COSTANZA Se il trionfo del-l’amicizia ha portato il duo Fo-gnini-Bolelli a sollevare un tro-feo Slam, quello dell’amore harilanciato Andreas Seppi. L’al-toatesino ha ritirato l’Oscar allaperseveranza proprio a Mel-

bourne dove al terzo turno degliAustralian Open ha battuto suamaestà Roger Federer dopo die-ci k.o su altrettanti incontri. E iltutto nonostante «una prepara-zione invernale piena di piccoliintoppi», come ha ammesso lostesso altoatesino. E dire che giàpoco tempo prima, in Qatar,aveva dato dimostrazione di rin-novata fiducia e di un tennis piùefficace che lo avevano condot-to fino alla semifinale di Doha.La finale di Zagabria a iniziofebbraio è statal’ennesima di-mostrazione diun 2015 a tinteforti per l’allievodi Max Sartoriche era scivoltatooltre il 50° postodel rankingmondiale eche si presen-ta all’impe-gno di Daviscome numero

35. «La vittoria contro Federer èstato un momento straordinario- ha detto Andreas in Australia -,ma se dovessi scegliere tra un’al-tra giornata così è un giorno conla mia fidanzata, scelgo Miche-la». Potere dell’amore, che nelcaso fa la psicologa e ha dato aSeppi la marcia in più per ritro-vare una seconda giovinezza a31 anni compiuti. «Non ho maiavuto un inizio di stagione cosìbuono come quest’anno - rac-conta -. Vincendo tante partite,qualcuna anche soffrendo, ac-quisti fiducia».

TABÙ Se Seppi ha battuto il ta-bù dei 10 k.o. contro Roger fe-derer, Bolelli ha infrato il murodei 35, ovvero delle trentacin-que sconfitte su altrettanti ma-tch contro un giocatore tra i pri-mi 10 al mondo. Il bolognese,numero 52 al mondo,ha battu-to Milos Raonic al secondo tur-no nel torneo di Marsiglia di-mostrando di aver raggiunto la

maturità a 29 anni e dopo unaserie di infortuni tra cui un’ope-razione al polso che aveva mes-so il freno a mano a una carrie-ra interessante.

QUINTO UOMO Ma tra i succes-si eccellenti di Fognini, Bolelli eSeppi c’è spazio anche perl’exploit di Luca Vanni che Cor-rado Barazzutti ha convocato come quinto uomo ad Astana.L’aretino, che un annetto fa na-vigava oltre il numero 700 almondo, ha raggiunto la finalecontro l’uruguaiano Cuevas neltorneo di San Paolo. Ha ancheservito per il match, ma il lietofine l’ha solo sfiorato e il titolo èandato a Cuevas. La classificaora dice 108 e Luca di questaconvocazione come quinto vaorgoglioso: «Un onore troppogrande, alla maglia azzurranon si dice mai di no, è il premioper il mio lavoro». Suona benela boy band di Barazzutti.

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Simone Bolelli eFabio Fognini con il

trofeo del doppioagli Australian

Open, dove hannobattuto Herbert-

Mahut 6-4 6-4

Anche questo turno di Coppa Davis tra Kazakistan e Italia sarà seguito minuto per minuto dal nostro sito Gazzetta.itPotrete trovare i servizi del

nostro inviato, gli highlightsdelle partite e le

interviste aiprotagonisti degli

incontri.Come sempresarà attivo il live

score degliincontri edopo ognipartitaleggerete lacronaca e ilcommentodei matchazzurri.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

GUIDA AL PRIMO TURNO

L’ Italia è impegnata in Ka-zakistan dopo aver perso ilsorteggio, in quanto non

c’erano precedenti tra le due na-zionali. Si gioca sul veloce indo-or del National Tennis Centre diAstana: domani i singolari dalle7 del mattino italiane (il fuso è di5 ore), sabato il doppio dalle 9italiane, domenica gli ultimi duesingolari dalle 9 italiane. Il c.t.Corrado Barazzutti ha convoca-to Fabio Fognini, 27 anni, nu-mero 22 del mondo, alla 14 a

chiamata; Andreas Seppi, 31anni, numero 35 del mondo, alla21 convocazione; Simone Bo-lelli, 29 anni, numero 49 delmondo, alla 15a convocazione;

Paolo Lorenzi, 33 anni, nume-ro 79 del mondo, alla 6a convoca-zione.

LE ALTRE La vincente della sfidadi Astana troverà nel secondoturno di luglio la vincente delmatch di Ostrava (veloce indoor)tra Repubblica Ceca e Australia. Ipadroni di casa, campioni nel2012 e 2013, sono senza Berdyche Stepanek, mentre l’Australianon ha Kyrgios infortunato e siaffida al vecchio leone Hewittcon Tomic e Kokkinakis. Dall’altoal basso, il tabellone prevedeGermania-Francia a Francoforte(veloce indoor) senza Gasquet;Gran Bretagna-Stati Uniti a Gla-

sgow (veloce indoor) per sfrutta-re il tifo per i Murray (con Isner,gli Usa schierano Young); il der-by caldissimo Argentina-Brasile(Buenos Aires, terra); Serbia-Croazia a Kraljievo (veloce indo-or), con Djokovic all’insegui-mento della seconda Davis, unodegli obiettivi stagionali, ma sen-za Cilic da avversario (è ancorainfortunato); Canada-Giapponea Vancouver (veloce indoor) conla sfida tra le nuove stelle Raonice Nishikori; Belgio-Svizzera aLiegi (veloce indoor) con i cam-pioni in carica senza Federer eWawrinka. Vinta una volta, vintaper sempre...

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IL TABELLONE DELLA DAVIS

FINALE

Francia

GERMANIA

Usa

G.BRETAGNA

REP. CECA

Australia

Italia

KAZAKISTAN

OTTAVI6-8 marzo 2015

QUARTI17-19 luglio 2015

SEMIFINALI18-20 settembre 2015FINALE27-29 novembre

Brasile

ARGENTINA

Croazia

SERBIA

Giappone

CANADA

BELGIO

(in maiuscolole squadre chegiocano in casa)

Svizzera

RCS

� Da domani a domenica in esclusiva su SuperTennis potrete seguire il turno di Coppa Davis tra Kazakistan e Italia e la sfida tra Gran Bretagna e Stati Uniti.Previsto anche uno studio con commenti e servizi sul weekend di Davis. Questa la programmazione.Domani: diretta dalle 7 Kazakistan-Italia (singolari); dalle ore 14 diretta di Gran Bretagna-Usa (singolari).Sabato: dalle 9 diretta Kazakistan-Italia (doppio); dalle 14 diretta Gran Bretagna-Usa (doppio).Domenica: dalle 9 diretta Kazakistan-Italia (singolari); dalle 14 diretta Gb-Usa (sing.).

IN TV DA DOMANI

Su SuperTennisla diretta di tutti i match

Svizzera campione senza bigDjokovic guida la Serbia

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IV GIOVEDÌ 5 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT