la gazzetta dello sport (03-13-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 13 marzo 2015 anno 119 - numero 61 euro 1,40 9 771120 506000 50 3 1 3> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano LA MANCINTER FA UN DISASTRO HIGUAIN FA 3 GOL Palacio illude e spreca, lo sciagurato Carrizo apre la porta al Wolfsburg, i cambi del tecnico non convincono: brutto k.o. Buona la vittoria del Napoli sulla Dinamo: tripletta del Pipita ARCHETTI, BOZZA, BREGA, CECERE, DALLA VITE, MALFITANO, G. MONTI TAIDELLI ALLE PAGINE 2-3-5-6-12 WOLFSBURG-INTER 3-1 NAPOLI-DINAMO MOSCA 3-1 FIORENTINA-ROMA 1-1 ZENIT-TORINO 2-0 DERBY: KEITA RISPONDE A ILICIC PARI (1-1) D’ORO PER LA ROMA Il Toro vede rosso a San Pietroburgo: Benassi espulso. Lo Zenit vola BRAMARDO, CECCHINI, CITO, D’URSO, FROSIO, LICARI, LONGHI, PUGLIESE, STOPPINI, VERNAZZA ALLE PAGINE 8-9-10-11-13 LA SFIDA SPAGNOLA VA AL SIVIGLIA AJAX STOP IN UCRAINA ZENIT (RUS)- TORINO 2-0 WOLFSBURG (GER)- INTER 3-1 DNIPRO (UCR)-AJAX (OLA) 1-0 BRUGES (BEL)-BESIKTAS (TUR) 2-1 FIORENTINA-ROMA 1-1 VILLARREAL (SPA)-SIVIGLIA (SPA) 1-3 NAPOLI -DINAMO MOSCA (RUS) 3-1 EVERTON (ING)-DINAMO KIEV (UCR) 2-1 L’ANALISI di Luca Calamai 29 PERCHÉ RINUNCIARE AD HANDANOVIC? Stavolta il bicchiere è mezzo vuoto. Sorride lo scatenato Higuain, autore di una fantastica tripletta; conquista un piccolo ma prezioso vantaggio la Roma in un derby italiano ancora senza un padrone ma il resto sono lacrime. L'ARTICOLO A PAGINA 29 DELLA VALLE, GRAZIANO A PAGINA 19 AGNELLI DURO «IN ITALIA I PRESIDENTI SONO VECCHI» Il numero uno Juve: «Lega debole, dirigenti di 60-70 anni. Guardate la Premier» 19 LAUDISA A PAGINA 21 NEL MILAN DI BEE C’E’ ANCHE UN FONDO Nella cordata thailandese che vuole i rossoneri spunta l’uomo d’affari che guida Doyen 21 OLTRE AL BASKET Calciomarket e poi Ancelotti a Confidential MANCINI A PAGINA 22 22 IANIERI, PERNA ALLE PAGINE 30-31 FORMULA 1 AL VIA Alba Rossa in Australia Vettel in agguato 30 Il ferrarista: «Se la Mercedes ha guai noi saremo pronti» Domenica alle 6 il GP SPORTWEEK SPECIALE FORMULA 1 TUTTO SUI TEAM E I GP DA NON PERDERE 1 Parma, Manenti accusa «Tavecchio e Pizzarotti vogliono il fallimento» SCHIANCHI ALLE PAGINE 24-25 Basket, Milano ritira la maglia di D’Antoni: «Dopo l’Nba solo l’Italia» CHIABOTTI A PAGINA 37 Tirreno-Adriatico: paura Cav si blocca allo sprint e Viviani cade a 70 all’ora BETTINI, GIALANELLA, GHISALBERTI PAG. 34-35 2 3 Formula 1. La squadra Manor rischia l’esclusione per motivi economici: «E’ tutto a posto» ha detto l’a.d. John Manente IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w E U R O P A L E A G U E O T T A V I D I F I N A L E

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 venerdì 13 marzo 2015 anno 119 - numero 61 euro 1,409

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LA MANCINTERFA UN DISASTRO

HIGUAIN FA 3 GOLPalacio illude e spreca, lo sciagurato Carrizo apre la porta

al Wolfsburg, i cambi del tecnico non convincono: brutto k.o.Buona la vittoria del Napoli sulla Dinamo: tripletta del Pipita

ARCHETTI, BOZZA, BREGA, CECERE, DALLA VITE, MALFITANO, G. MONTI TAIDELLI ALLE PAGINE 2-3-5-6-12

WOLFSBURG-INTER 3-1 NAPOLI-DINAMO MOSCA 3-1

FIORENTINA-ROMA 1-1 ZENIT-TORINO 2-0

DERBY: KEITA RISPONDE A ILICICPARI (1-1) D’ORO PER LA ROMA

Il Toro vede rosso a San Pietroburgo: Benassi espulso. Lo Zenit vola BRAMARDO, CECCHINI, CITO, D’URSO, FROSIO, LICARI, LONGHI, PUGLIESE, STOPPINI, VERNAZZA ALLE PAGINE 8-9-10-11-13

LA SFIDA SPAGNOLAVA AL SIVIGLIAAJAX STOP IN UCRAINA

ZENIT (RUS)-TORINO 2-0WOLFSBURG (GER)-INTER 3-1DNIPRO (UCR)-AJAX (OLA) 1-0BRUGES (BEL)-BESIKTAS (TUR) 2-1

FIORENTINA-ROMA 1-1VILLARREAL (SPA)-SIVIGLIA (SPA) 1-3NAPOLI-DINAMO MOSCA (RUS) 3-1EVERTON (ING)-DINAMO KIEV (UCR) 2-1

L’ANALISIdi Luca Calamai

29

PERCHÉ RINUNCIAREAD HANDANOVIC?

Stavolta il bicchiere è mezzo vuoto. Sorridelo scatenato Higuain, autore di una fantastica tripletta; conquista un piccolo ma prezioso vantaggio la Roma in un derby italiano ancora senza un padrone ma il resto sono lacrime. L'ARTICOLO A PAGINA 29

DELLA VALLE, GRAZIANO A PAGINA 19

AGNELLI DURO «IN ITALIA I PRESIDENTISONO VECCHI»

Il numero uno Juve: «Legadebole, dirigenti di 60-70 anni. Guardate la Premier»

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LAUDISA A PAGINA 21

NEL MILAN DI BEE C’E’ ANCHE UN FONDO

Nella cordata thailandeseche vuole i rossoneri spunta l’uomo d’affari che guida Doyen

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OLTRE AL BASKETCalciomarket

e poi Ancelottia Confidential

MANCINI A PAGINA 22

22

IANIERI, PERNAALLE PAGINE 30-31

FORMULA 1 AL VIA

Alba Rossain Australia

Vettelin agguato

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Il ferrarista: «Se la Mercedesha guai noi saremo pronti»

Domenica alle 6 il GP

SPORTWEEKSPECIALE FORMULA 1TUTTO SUI TEAM E I GP

DA NONPERDERE

1 Parma, Manenti accusa«Tavecchio e Pizzarottivogliono il fallimento»SCHIANCHI ALLE PAGINE 24-25

Basket, Milano ritirala maglia di D’Antoni:«Dopo l’Nba solo l’Italia»CHIABOTTI A PAGINA 37

Tirreno-Adriatico: pauraCav si blocca allo sprinte Viviani cade a 70 all’oraBETTINI, GIALANELLA, GHISALBERTI PAG. 34-35

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Formula 1. La squadra Manor rischia l’esclusione

per motivi economici:«E’ tutto a posto» ha detto

l’a.d. John Manente

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

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R O P A L E A G UE

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T A V I D I F I N

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Page 2: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

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Inter, come buttarsi via Segna poi regala di tutto 1Vantaggio-lampo di Palacio, un’amnesia su corner rialza il Wolfsburg che dilaga grazie a uno sciagurato Carrizo. Il Trenza si divora il 2-1. Non convincono i cambi di Mancini

IL RANKING FIFA

(f.li.) Rientro nella «top 10» del ranking Fifa dopo nove mesi: era da giugno 2014, prima del Mondiale quindi, che l’Italia non era tra le prime dieci nazionali al mondo. Ed è anche il miglior piazzamento da c.t. di Conte che aveva oscillato finora tra l’11° e il 14° posto. A febbraio gli azzurri erano 12°: hanno superato la Spagna, scivolata all’11° piazza. In realtà si tratta di risultati per «sottrazione», perché nell’ultimo mese sono state giocate nel mondo soltanto 7 partite: è che la classifica comprende, «pesandoli», gli ultimi 48 mesi. Comunque non male, in vista dei prossimi impegni. Il bello, o il brutto, dipende, viene adesso contro Bulgaria (71°) e Inghilterra (17°): conta di più la qualificazione all’Euro 2016, ma con due successi l’Italia potrebbe ancora guadagnare qualcosa in classifica. E, infine, arrivando al 9° posto scatterebbe per Conte un bonus previsto dal contratto.SEMPRE GERMANIA Il resto della classifica non è cambiato, con la Germania sempre al comando e l’Argentina ancora all’inseguimento. Quindi Colombia, Belgio, Olanda, Brasile, Portogallo, Francia e Uruguay nei primi nove posti. Nel nostro gruppola Croazia è 19° e la Norvegia 70°, un gradino avanti ai bulgari. Il miglior «salto» l’ha compiuto Israele: +70.

Pierfrancesco ArchettiINVIATO A WOLFSBURG (GERMANIA)

S e si ragiona con una testaantica, questo risultato èdifficile ma non impossi-

bile: due gol a San Siro, con laspinta del pubblico (ehmehm), il coraggio che aumentain casa (altro dubbio) e tantiproclami per tenere alte le con-vinzioni e caricare l’ambiente.Ma sembrano pensieri del pas-sato, quando nelle eurocoppevigeva una regola non scrittama spesso rispettata: leoni nelproprio cortile, gattini fuori.Adesso nei tornei continentalisi vedono sempre meno rimon-tone e squadre che al ritorno,in qualsiasi stadio, si mettonodietro al famoso autobus par-cheggiato davanti all’area: sesuccede, è più spesso all’anda-ta. Poi quando ci si gioca tutto,le idee si modificano e tanti sela giocano: così ha intenzionedi comportarsi il Wolfsburg trauna settimana, perché nel nordEuropa vanno più spesso allaricerca del gol, pur rischiando,pur sfoggiando una protezionerobusta e il contropiede veloce.Roberto Mancini la pensa dun-que come tanti tifosi interistiche hanno seguito questa gara,ma anche quella di Napoli o diGlasgow o di chissà dove. I suoihanno la possibilità di segnaredue volte, ma riusciranno anon prenderne? L’augurio èovviamente un no, ma la seratatedesca mette ancora una voltain mostra i troppi errori di unasquadra sempre poco coerentenelle sue azioni.

I MOTIVI Perché sono gli sba-gli difensivi, di Juan Jesus inparticolare sul pareggio, diCarrizo e Vidic+Carrizo nellealtre due esultanze dei verdi, aportare l’Inter sotto 3-1 dopo ilprimo round. Ma è anche undifetto collettivo quello di averlasciato aria sulle fasce al Wolf-sburg, oppure di non aver capi-to che nella seconda parte He-cking, togliendo il più pagato(Schürrle) porta più pressioneall’esterno. Pure Mancini è fra icolpevoli: il portiere di riserva,se viene trattato come tale, va

bene magari a inizio stagione,non nelle battaglie a elimina-zione diretta nell’unico trofeoche la sua squadra può ancorasbaciucchiare. E poi nella gira-volta dei sistemi di gioco, da 4-3-3 a 5-3-2 a 4-3-1-2, diventafatale proprio quella più pro-tettiva, con la difesa a cinquerinforzata (in teoria) da Vidical posto di Hernanes. Certo seil portiere manda in porta gliavversari cosa c’entra il siste-ma, si può dire, ma è il livellogenerale a calare. E’ Guarinche incespica troppo, è Icardiche viaggia sempre da solo, so-no D’Ambrosio e Santon chenon insabbiano più i loro av-versari. E dall’altra parte DeBruyne (doppietta) non falli-sce un colpo, anzi solo uno gliva male. Sarebbe stato il 4-1 a

pochi attimi dal termine e ad-dio rimontona. Con il belgaspadroneggiano anche Cali-giuri, Vieirinha, pure Rodri-guez; gente di lato, dove il Wol-fsburg ha succhiato le vitaminedel successo.

COME PROVARCI Allora agliinteristi non resta che analiz-zare la prima mezzora e capirese potrà essere protratta finoal 90’ tra una settimana. Unasupremazia che nasce dalla si-stemazione di Shaqiri a destrae non al centro come da attesotrequartista. Si sapeva che erauna lotta di fascia e allargandoShaq il tecnico vuole attaccarenella loro metacampo gliesterni bassi dei verdi e nonspostare troppo Guarin edHernanes dall’interno del cen-

trocampo. L’ampiezza del dise-gno nerazzurro è la chiave chedetermina il vantaggio imme-diato, in stile Glasgow, anchese Icardi si serve di un toccosbagliato di Schürrle prima diporgere l’assist a Palacio. Co-me Shaq, anche Palacio dal la-to opposto arriva in velocità ein diagonale in area, prenden-do il fiato a Naldo e Knoche,che sono lunghi e padroni delcielo (e si vede nelle situazioniaeree, gol del pari compreso)ma piuttosto piantati nella cir-colazione a pelo d’erba. La pri-ma colpa dell’Inter è quella dinon azzannare i lupi subito do-po, in un paio di circostanze si-mili. La seconda è quella dinon tenere più alta la tensionenella metacampo altrui e difarsi prendere alle spalle nei

giochi larghi della banda diHecking. La terza di mancareanche nell’affanno della se-conda parte un possibile colpoda k.o., sempre con Palacio. Epoi quella di perdere la vogliadi reagire, forse per la demora-lizzazione dopo le frittate sullereti dei tedeschi. A un certopunto l’Inter si può fotografarecosì: cinque difensori, due me-diani, un trequartista e duepunte. Posizioni troppo stac-cate per potere evitare la pri-ma eurosconfitta e troppo ri-schiose di fronte alle corse deiverdi. Che continueranno asprintare anche a San Siro e alasciare il dubbio in tutti, daMancini in giù. Riuscirà l’Intera non pigliare gol, almeno peruna notte?

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Europa LeagueRAndata ottavi

Italia, riecco la top 10: scavalcata la SpagnaComanda la Germania

RLa mossa di schierare Shaqirilargo a destra paga solo nella prima mezzora

RPer i nerazzurri troppi sbagli in difesa e troppospazio lasciato sulle fasce

È il 28’ del primo tempo: Naldo ruba il tempo a Juan Jesus (che resta fermo) e pareggia il gol di Palacio.

IL GOL DELL’1-1

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

3VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

16

6

5

45

DOVE HA SUBITO I GOL TIRI SUBITI

FUORI

MINUTI GIOCATI

90’

3GOL SUBITI

7PARATI

TIRI BLOCCATI

PALLONI GIOCATI

5’ La pressione dell’Inter produce subito il massimo risultato. D’Ambrosiocostringe Schurrle ad appoggiare male all’indietro, la palla finisce a Icardi checon un tocco geniale mette Palacio davanti a Benaglio: 1-0 Inter.

27’ Ci vuole un bel po’ prima che il Wolfsburg reagisca. Cross dalla sinistradi Rodriguez, sul secondo palo Caligiuri mangia in testa a Santon e schiaccia,Carrizo si salva due volte.

28’ Dal corner seguente però la squadra di Mancini esce con le ossa rotte.Batte De Bruyne, Juan Jesus è un ombrellone piantato in area, Naldo gira ditesta e i riflessi di Carizzo battono la fiacca. È 1-1.

31’ Parte il primo treno di destra, quello di Vieirinha, scambio con uncompagno, rientra sul mancino e scarica a lato di poco.

35’ Recrimina l’Inter: Icardi era in posizione regolare sul lancio di Shaqiri.Mauro sarebbe volato in porta.

43’ Seconda chiamata per Vieiriniha: destro respinto da Carrizo.

4’ Il primo squillo è di Caligiuri: destro a giro largo di poco.

12’ Occasione pazzesca per Palacio: davanti a Benaglio, tutto solo seppuredefilato, chiude troppo il destro e prende la rete. Quella esterna.

18’ Giro palla difensivo interista suicida. Carrizo regala palla a Vieirinha cheprende il fondo, scarica alle spalle per De Bruyne che dal dischetto segna il 2-1.

31’ Calcio di punizione di De Bruyne dalla sinistra. Il giocatore del Wolfsburgcalcia con l’interno destro, la palla batte per terra all’interno dell’area piccola esupera Carrizo sul suo palo: 3-1.

46’ Nel recupero i tedeschi hanno l’occasione per dilagare. De Bruyne va achiudere un triangolo calciando di destro, ma il suo diagonale finisce fuori dipoco.

INTERWOLFSBURG

3 1

PRIMO TEMPO

SECONDO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-1MARCATORI Palacio (I) al 6’, Naldo (W) al 28’ p.t.; De Bruyne (W) 18’ e 31’ s.t.

ARBITRO Marciniak (Pol) NOTE spettatori 25.374, incasso non comunicatoTiri in porta 10-2. Fuori 6-5. In fuorigioco 1-1. Angoli 6-4. Recuperi 1‘ p.t., 4’ s.t.

(4-2-3-1)Benaglio; Vieirinha (dal 43’ s.t. Perisic), Naldo, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri, De Bruyne, Schürrle (dal 1’ s.t. Träsch); Dost (dal 25’ s.t. Bendtner).PANCHINA Grun, Schafer, Klose, Jung.ALLENATORE HeckingCAMBI DI SISTEMA nessunoBARICENTRO MEDIO 53,7 METRIESPULSI nessunoAMMONITI Naldo per gioco scorretto

(4-3-3)Carrizo; D’Ambrosio, Ranocchia, Juan Jesus, Santon (dal 37’ s.t. Kuzmanovic); Guarin, Medel, Hernanes (dal 13’ s.t. Vidic); Shaqiri (dal 37’ s.t. Kovacic), Icardi, Palacio.PANCHINA Handanovic, Andreolli, Dodò, Puscas. ALLENATORE ManciniCAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 5-3-2, dal 37’ s.t. 4-3-1-2BARICENTRO MOLTO BASSO 44,6 METRIAMMONITI Icardi, D’Ambrosio, Vidic per gioco scorretto

fSUL BANCO DEGLI IMPUTATI

IL VICE DI HANDANOVICCarrizo, portiere di nottee due errori da incuboOra Mancio lo conferma?Matteo Dalla ViteINVIATO A WOLFSBURG (GER)

H a forato lui, Juan Pablo.Ne l l a te r r a d e l l aVolkswagen pareva che

l’usato sicuro andasse benone:Palacio infila l’1-0 anche se poibutta via il raddoppio; Juan Pa-blo Carrizo, invece, caccia viaproprio tutto, deraglia, sbanda,buca non una ma due gomme ealla fine è un crollo totale. Cata-lessi. «Non sono contento, ilmio passaggio sbagliato a JuanJesus gli ha dato la scossa. Pen-siamo positivo, è tutto aperto».Diciamo socchiuso, meglio.

COLPITO, AFFONDATO?Hannoammazzato Pablo, ma Pabloprobabilmente rivivrà nella ga-

ra del ritorno. Molto probabil-mente Mancini rimetterà Carri-zo fra una settimana a San Siro:perché in linea di massima nonbutta a mare i suoi uomini eperché lo ritiene (virgolette ri-petute) un bravo portiere. Pa-blo è stato colpito, l’Inter affon-data. Ma il portiere di notte èlui: a meno di ripensamenti. In-ter-Wolfsburg chi la giocherà:Handa?

8-3 PER CARRIZO Si chiama al-ternanza. E ieri sera è andatamalissimo. Eppure, ma non dasubito, Mancini aveva decisoche l’uomo estremo deve essere

lui, l’argentino che in questaarena è stato sbranato. La sta-gione (Mazzarri in panchina)era iniziata con Handanovic inporta: c’era lo sloveno contro loStjarnan, poi al ritorno (sicuro)è stato messo Carrizo. Nei Giro-ni, Handanovic aveva giocato intrasferta contro il Dnipro e poic’è stato solo Carrizo che ne hagiocate tre di fila e che, peresempio, a Saint Etienne erastato il migliore in campo conuna paratissima nel finale e sal-vando lo 0-0. Fu, quella, l’ulti-ma partita con Mazzarri in pan-ca. Mancini arrivò ed esordì aSan Siro con Handanovic in

porta: Inter-Dnipro 2-1. E poi?La sterzata: nella trasferta diBaku contro il Qarabag giocaCarrizo, a Glasgow gioca anco-ra l’argentino che ne prende 3ma salva, a San Siro c’è semprelui e ieri sera pure. Solo che nonè stata serata. No. «Succede disbagliare scelta: stavolta è capi-tato a me» fa Carrizo a Inter-channel.

HANDA GIRA NERVOSO Poi èvero che se la palla regalata peril 2-1 è solare, beh, è anche veroche nel 3-1 c’è anche un erroreall’origine: la punizione del 3-1non va proprio creata (vero Vi-dic?) però l’argentino crollagoffamente inseguendo il rim-balzo con ritardo quasi come sela palla fosse un oggetto nonidentificato. «Pensavo di esseremesso male dopo aver piazzatola barriera, ma quel tiro poi miha fregato» fa Juan Pablo. In tutto questo, alla fine della garail capitano Andrea Ranocchia èandato a consolarlo. E lui? E’uscito tranquillo, mentre Han-danovic - solitamente pacatissi-mo - è uscito sacramentandodalla mixed zone perché pursenza dover parlare gli toccava(come a tutti gli altri) fare ungiro no-sense di un’area recin-tata anziché prendere la scor-ciatoia. Magari era già teso peraver perso. Magari in campo,giovedì, ci va lui: anche se i buoisono già sgommati via.

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1L’argentino: «Che sbaglio, ma nulla è perso» Il tecnico verso la fiducia bis a San Siro

LA MOVIOLAdi FRANCESCOCENITI

SVISTA PESANTE SU ICARDI

Ai tanti rammarichi dell’Inter per gli errori commessi (Palacio, Carrizo...), si aggiunge anche la svista dell’assistente Sokolnicki: nel primo tempo, con il punteggio sull’uno a uno, segnala un fuorigioco inesistente a Icardi sul lancio filtrante di Shaqiri. L’attaccante avrebbe avuto via libera verso la porta di Benaglio. Per il resto, sempre Sokolnicki aveva

ben valutato sul gol dell’Inter: sulla pressione di D’Ambrosio c’è il tocco all’indietro di Schurrle che smarca Icardi (sarebbe stato in fuorigioco se a servirlo fosse stato un compagno). Quattro i gialli mostrati dall’arbitro polacco Marciniak (sbavature su un paio di punizioni non date all’Inter), pesante quella a Naldo: niente San Siro.

IN NERAZZURRODA DUE ANNI

1Juan Pablo Carrizo è nato a Santa Fe (in Argentina) il 6 maggio 1984. In Italia ha giocato con Lazio (dove è arrivato nel 2007 dal River Plate, ma ha esordito per motivi burocratici solo nel 2008) e nel Catania (prestito dal gennaio al giugno 2012). E’ approdato all’Inter nel gennaio 2013

A sinistra il gol del 2-1 di De Bruyne favorito dal passaggio sbagliato di Carrizo. A destra sempre De Bruyne fa 3-1: punizione sul palo del portiere

CAMPIONATO ITALIANO | A1PALLANUOTO CLASSIFICA* una partita da recuperare

MARTEDÌ 17 MARZO DIRETTA ALLE 20:00

AN Brescia 52Pro Recco 51CarpisaYamamayAcquachiara 41BPM Sport Management 38Carisa Savona 25CN Posillipo 23CC Napoli 22Como Nuoto 19RN Bogliasco 18SS Lazio 16Roma Vis Nova 9RN Florentia 4

Plebiscito Padova 43Despar Messina 41Mediterranea Imperia* 35RN Bogliasco 27Prato 22Rapallo 22Orizzonte Catania* 20SIS Roma 7Città di Cosenza 7Firenze 4

Croazia 15Italia 11Montenegro 7Turchia 3Francia 0

SABATO 14MARZOComo Piscina Olimpica 15:00 COMO NUOTO CN POSILLIPO

Napoli Piscina Scandone 18:00 CARPISA YAMAMAY ACQUACHIARA RN BOGLIASCO

Firenze Piscina Nannini 18:00 RN FLORENTIA CARISA SAVONA

Monza Piscina Pia Grande 18:00 BPM SPORT MANAGEMENT SS LAZIO

Roma Foro Italico 18:00 ROMA VIS NOVA CC NAPOLI

Sori Piscina Comunale 19:30 PRO RECCO AN BRESCIA

MASC

HILE

DICIANNOVESIMAGIORNATA

SABATO 14MARZOFirenze Piscina Nannini 15:00 PRATO ORIZZONTE CATANIA

Padova Piscina Plebiscito 15:00 PLEBISCITO PADOVA DESPAR MESSINA

Bogliasco Piscina Comunale 15:00 RN BOGLIASCO MEDITERRANEA IMPERIA

Rapallo Piscina Comunale 15:00 RAPALLO FIRENZE

Cosenza Piscina Campagnano 15:00 CITTÀ DI COSENZA SIS ROMAFEMMINILE DICIASSETTESIMAGIORNATA

Genova Complesso Sciorba 20:00 ITALIA MONTENEGRO

WORLDLEAGUE | MASCHILE SESTAGIORNATA

- SABATO 14MARZOCAMPIONATOMASCHILEDIRETTA ALLE 19:30

vsPRORECCO AN BRESCIA

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4 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 5: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

5VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MANCINI, DIFENDE IL PORTIERE «NOI AVEVAMO LA PALLA

NON IL CORAGGIO DI GIOCARLA»

fAREA TECNICAL’ALLENATORE DELL’INTER

Luca TaidelliINVIATO A WOLFSBURG (GERMANIA)

Twitter @LucaTaidelli

C ome ne «Il giorno dellamarmotta», con Bill Mur-ray che si sveglia ogni

mattina nello stesso giorno. Co-sì Roberto Mancini dopo ognipartita dell’Inter si ritrova pun-tualmente a dar fondo alle riser-ve di pazienza per commentarei blackout di una squadra chesembra avere paura di diventa-

re grande. Aggrappata ai proprierrori come un bimbo a un ciuc-cio. La novità però è che stavol-ta sul banco degli imputati fini-sce anche il tecnico, che ha insi-stito sul portiere di riserva e checon l’ingresso di Vidic per Her-nanes ha trasmesso il messag-gio sbagliato: difendiamo l’1-1.Un’eresia, visto il credo delMancio.

PERCHÉ A TRE «Ma ancor primadei due regali nel secondo tem-po, dovevamo evitare di abbas-

sarci troppo nel primo - attaccal’analisi un Mancio che nonmuove un muscolo facciale -.Eravamo partiti bene e avrem-mo dovuto segnare anche il 2-0,poi invece abbiamo lasciatocampo all’avversario e regalatoun gol, perché uno non può col-pire così libero al centro del-l’area. Vero che poi ci hannoschiacciato ancora di più nellaripresa, quando sono passato al-la difesa a tre. Mossa che ritene-vo indispensabile per dare mag-giore copertura ai terzini, visto

che il Wolfsburg sugli esterniè molto forte».

VIDIC, NON CARRIZO Quan-do il mirino va poi su Carrizo,Mancio piazza un dribblingdei suoi e, senza nominarlo,attacca Vidic: «Carrizo ha fat-to interventi importanti, è unbravo portiere e in Coppa hasempre giocato lui. Però l’ab-biamo messo in difficoltà controppi retropassaggi. I difen-sori devono avere il coraggiodi giocare il pallone. Pabloavrà anche fatto due errori,ma sul 2-1 non dovevamo co-stringerlo a giocare il pallonecon i piedi (retropassaggio diVidic, appunto, ndr.) e sul 3-1avevamo palla noi ma l’ab-biamo data all’avversario (Vi-dic, ndr.), per poi commette-re il fallo (Vidic, ndr.) da cui ènata la punizione. Avevamola palla noi, non si può sem-pre buttarla a caz... Abbiamofatto 3 regali e non lo accet-to». Inutile dunque cercare ditornare sulla scelta di rinun-ciare a Handanovic. «Se nelritorno giocherà ancora Car-rizo?». Mancio non rispondema fa un sorriso contrattoche sa tanto di «ormai nonposso più tirarmi indietro»...

IL VERO PROBLEMA Mancio-Murray a caldo sembra sco-raggiato, parla quasi come unventriloquo ma non vuole(nè potrebbe) alzare bandie-ra bianca: «Loro sono un’otti-ma squadra. Se vogliamoqualificarci non dobbiamo ri-petere l’errore di non sfrutta-re le occasioni e di chiudercitroppo.Gli errori continue-ranno a esserci, questo è nor-male, ma abbiamo la speran-za di commetterne sempre dimeno. A San Siro sarà diver-sa, non è finita, ci proveremoin ogni modo. Sono convintoche i gol possiamo farli. Il ve-ro problema sarà non pren-derli». Avessi detto poco...

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fAREA TECNICAL’ALLENATORE DEL WOLFSBURG

INVIATO A WOLFSBURG (GER)

«D irei che la situazio-ne è molto buona, eguardando già la

gara di ritorno mi viene da direche noi in contropiede non sia-mo affatto male...». Questavolta la faccia dello squalo cel’ha Dieter Hecking: il suo Wol-fsburg ha mezza qualificazionein tasca e lui un sorriso a tre-quarti. «Complimenti alla miasquadra, anche se nel primotempo non siamo andati benis-simo, soprattutto all’inizio.Poi, nella ripresa, siamo riusci-ti a trovare il giusto ritmo e ametterli in difficoltà soprattut-to col gioco sugli esterni».

ALI DETERMINANTI La mossadecisiva - oltre agli errori deci-sivissimi dell’Inter - è stataquella di spostare Vieirinha al-to a destra dopo avergli fattopassare un tempo da lateraledifensivo della difesa a quat-tro. «Se devo trovare un nostrodifetto - racconta il tecnico delWolfsburg -, dico che abbiamoperso troppi palloni banalmen-te. Però, poi, siamo riusciti a

prendere in mano la partita e alavorare soprattutto sugliesterni, a sfruttare le ali. Mi-gliorando, fino a riuscire achiudere in crescendo».

MERITATA La Bild on-line tito-la «Inter sconfitta da un DeBruyne in serata di Gala»,mentre Daniel Caligiuri è chia-rissimo. «Abbiamo meritato lavittoria - dice l’attaccante diorigini italiane da parte pater-na -: l’Inter è una grande squa-dra ma noi siamo sempre statisicuri delle nostre possibilità ealla fine l’abbiamo vinta dandoun bel segnale per il ritorno». Eper la gara di San Siro non cisarà il difensore centrale (e au-tore dell’1-1 momentaneo)Naldo. Ma lo scatenato DeBruyne sì. «Una grande sorpre-sa vederlo così decisivo nel se-condo tempo - continua He-cking -. Nell’intervallo gli hodetto di stare tranquillo. Il la-voro da fare al ritorno sarà im-portante, ma noi siamo bravi incontropiede e dovremo aspet-tare il momento giusto per col-pire».

m.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Studiata bene, la partita diventa una tortura per i tanti errori. Cambia tre sistemi senza riuscire a controbattere Hecking. Il portiere di riserva resta una scelta discutibile, a questo punto del torneo

5

IL TECNICOMANCINI

INTER

5SANTONA sinistra, ha di fronte Caligiuri e inizia con un gran recupero. Poi si sgonfia e nel secondo tempo non ferma quasi mai Vieirinha.

5

� CONTRASTI 2� CROSS 1� PASSAGGI 34

SHAQIRIE’ la sorpresa dell’inizio e va detto che tiene indietro i verdi a destra. Poi però si nasconde troppo e riappare solo nel finale: è tardi e deve uscire.

5,5

� TIRI 0� DRIBBLING 3� SPONDE 0

D’AMBROSIOPartenza assatanata, costringe anche Schürrle al retropassaggio che fa nascere la rete nerazzurra. Poi perde troppo terreno come tutti gli altri.

5

� CONTRASTI 5� CROSS 1� PASSAGGI 27

GUARINSembra non esserci nemmeno quando c’è l’Inter. Figurarsi dopo. Venti palle perse, dodici passaggi negativi e dei tiretti fiacchi.

5

� TIRI 2� RECUPERI 5� PASSAGGI 26

ICARDIIl passaggio a Palacio per l’unica rete resta la scena migliore. Galleggia senza portare troppa pressione o sfruttare un tap in nel recupero.

5

� TIRI 1� DRIBBLING 0� SPONDE 0

MEDELNon perde la testa, arriva a quota dodici tra contrasti vinti e recuperi. Fa circolare spesso il Wolfsburg lontano dal centro del ring.

6

� TIRI 0� RECUPERI 4� PASSAGGI 56

PALACIOQuattro gol nelle ultime cinque partite, tutto compreso. Bravo nell’1-0, da criticare quando invece fallisce da buona posizione nella ripresa.

6

� TIRI 2� DRIBBLING 3� SPONDE 0

JUAN JESUSTroppo spazio a Naldo nel corner che ha portato al pareggio. Eppure non era un’azione a sorpresa. Perde palloni anche quando si butta in avanti.

5

� CONTRASTI 1� LANCI 3� PASSAGGI 43

HERNANESLa sua uscita sull’1-1 porta al cambio di sistema contestato, però ci sta. Va in affanno da subito, perde troppi duelli con Guilavogui.

5

� TIRI 1� RECUPERI 6� PASSAGGI 23

KOVACICPure lui vede il campo quando è quasi finita: trequartista senza che possa lasciare grandi tracce.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 1� PASSAGGI 9

MEDEL RIESCEA RESTARE LUCIDOHERNANES PERDETROPPI DUELLI

MARCINIAK Quattro cartellini gialli corretti, l’assistente Sokolnicki però lo tradisce sbandierando un fuorigioco inesistente a Icardi lanciato verso la porta.

� PARATE 7 � RINVII 11� PRESE ALTE 0

A un certo punto si pensa che sia lui a dover salvare l’Inter, ma i disastri arrivano nella ripresa. Il passaggio errato sul 2-1, ma più grave è la posizione sbagliata sulla punizione del tris.

4

IL PEGGIORECARRIZO

� CONTRASTI 0 � LANCI 3� PASSAGGI 40

L’unico che resta a un livello discreto dietro e anche il solo a non commettere errori gravi come tutta la sua compagnia. Dost non ha grandi possibilità di tiro, nonostante fosse annunciato in grande spolvero.

6,5

IL MIGLIORERANOCCHIA

LE PAGELLE di PIERFRANCESCO ARCHETTI

Capisce dove poter fare male all’Inter, dopo l’avvio incerto, e ridisegna il Wolfsburg nella ripresa mettendo più energia sulle fasce. Con Vieirinha più avanti e Schürrle fuori i suoi prendono il sopravvento.

7

IL TECNICOHECKING

WOLFSBURG

7GUILAVOGUISBAGLIA POCOCALIGIURI, CORSAE SUPERIORITÀ

� TIRI 2 � DRIBBLING 0� SPONDE 0

Ha la scusa di essere arrivato da poco, ma ancora una volta viene sostituito. Il campione delmondo non è ancora entrato nei meccanismi dei verdi, nonostante cambi spesso postazione tra fascia e centro.

5

IL PEGGIORESCHÜRRLE

� TIRI 4 � RECUPERI 6� PASSAGGI 55

Ha apparecchiato 39 palle gol in questo torneo, aggiunge il corner del pareggio e poi va in assolo, con le due reti che stendono l’Inter. Potrebbe chiudere la qualificazione, ma manca il 4-1 nel recupero.

7

IL MIGLIOREDE BRUYNE

SOKOLNICKI 5LISTKIEWIC 6

RACZKOWSKI 6 MUSIAL 66

BENAGLIO 6 Il portiere della nazionale svizzera non deve troppo impegnarsi: unsolo tiro parato. Più che altro servono alcune prese alte sicure sui corner del finale. Non troppo pulito l’inizio d’azione che porta al vantaggio interista.VIEIRINHA 7 Nel primo tempo non è nel suo ruolo naturale, poi si vede la sua vera natura di esterno offensivo e diventa il padrone del binario destro. Va sette volte al cross e in un paio di scene impegna il portiere interista. (Perisic s.v.).NALDO 6 Il lungo brasiliano arriva alla rete senza opposizione. Va in difficoltà sul breve e deve fermare Shaqiri con un fallo che gli costerà la squalifica al ritorno.KNOCHE 6 Dimostra alcune debolezze, non viene attaccato abbastanza per denudarlo del tutto.RODRIGUEZ 6 Avvio difficile contro l’amico Shaqiri, poi entra in partita e inizia a crossare. Otto lanci positivi, il massimo per i suoi, ma più determinante risulta una diagonale su Hernanes quando il Wolfsburg era ancora in svantaggio.GUILAVOGUI 7 Meno celebrato del compagno di reparto, il centrale di origine africana è invece più concreto e meno «falloso» di Luiz Gustavo: solo sei passaggi sbagliati su 68. Quando sente la fatica, nel finale, cresce il suo gemello brasiliano.LUIZ GUSTAVO 6 L’ex Bayern di solito ha il cartellino facile, stavolta riesce a contenersi ma spesso non ha in mano il centrocampo. Undici palle perse testimoniano le difficoltà, ma si fa sentire quando gli altri sono stanchi.CALIGIURI 7 Italiano di sangue paterno, pure milanista, forse poco determinato in zona gol. Ma grandi corse e superiorità costante, pur cambiando settore dopo la prima parte a destra.DOST 5 Con Schürrle è l’altra delusione della serata dei lupi, non riesce a mettere il piedone sui servizi in area. Cambiato.BENDTNER 6 Venti minuti al posto del centravanti olandese, qualche raccordo e un’occasione creata.TRASCH 6 Dentro nella ripresa al posto di Schürrle per mandare più avanti Vieirinha. Mossa riuscita, anche se balla una volta su Palacio.

HANNO DETTO

ANDREA RANOCCHIA DIFENSORE DELL’INTER

COMMETTIAMO ANCORA TROPPE

INGENUITÀ.MA È TUTTO APERTO

E NOI CI CREDIAMO

DAVIDE SANTONDIFENSORE DELL’INTER

ASSENZADI PERSONALITÀ?

NE ABBIAMO,PERÒ ORA CI SERVELA GARA PERFETTA

XHERDAN SHAQIRIATTACCANTE DELL’INTER

NON È POSSIBILE CONCEDERE

COSÌ TANTO,DOBBIAMO IMPARARE

DA CERTI ERRORI

Europa LeagueRAndata ottavi

HECKING GIÀ A SAN SIRO:

«NON SIAMO PROPRIO MALE

GIOCANDO IN CONTROPIEDE»

VIDICDentro per irrobustire la difesa, commette due errori nella stessa azione: perde palla e poi il fallo che porta al 3-1 e viene ammonito.

5

� CONTRASTI 0� LANCI 0� PASSAGGI 13

KUZMANOVICL’opzione della disperazione, insieme a Kovacic, per rimodellare di nuovo il centrocampo e tentare la rimonta. Non può far molto.

s.v.

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 14

Page 6: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

6 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

POSSESSO PALLA

56,3% 43,7%

INTERWOLFSBURG

6 4146 136

PALLEPERSE

FALLICOMMESSI

5349

PALLERECUPERATE

210

TIRI NELLO SPECCHIO

PASSAGGI RIUSCITI

601 473ANGOLI PASSAGGI EFFETTUATIMEDIO 53,7 metriBARICENTRO MOLTO BASSO 44,6 metriBARICENTRO

85,4% 80,5%

1

31

34

22 1417

12 723

25

8

3023

33

1391

18

521

88

9

8

910

fLA PARTITA AI RAGGI X

Basta il solo Vieirinhaa far cambiare ideaalla sinistra radicale1L’Inter spinge di più da quella parte nel primo tempo (51,8%)Quando il portoghese si alza (7 cross alla fine), sposta gli equilibri

PRIM

O TE

MPO

SECO

NDO

TEM

PO

24,3% 26,0% 49,7%

51,8% 23,5% 24,7% 39,4% 38,5% 22,1%

34,1% 17,3% 48,6%

INTER

LA DISTRIBUZIONE DEGLI ATTACCHI IN PERCENTUALE

WOLFSBURG

Matteo Brega

C ome fare a tenere Davide Santon, Herna-nes e Rodrigo Palacio lontani da casa pro-pria? Alzando Vieirinha, facendolo uscire

dal vestito stretto del terzino destro e conceden-dogli un abito lungo da sera. La coda del qualefinisce ben oltre la metà campo del Wolfsburg,sgorgando in quella interista. È anche così chela superiorità tedesca sulla fascia destra si è svi-luppata nel corso della ripresa. Non c’è solo lapercezione visiva a testimoniarlo, ma anche una visione statistica che offrono i dati Opta.

DESTRA VINCENTE Tra il primo eil secondo tempo il Wolfsburg hamantenuto equilibrata la distri-buzione del gioco offensivo: circala metà (il 49,7% nei primi 45’ e il48,6% nei secondi 45’) è arrivatada destra. Su quel lato la squadradi Dieter Hecking ha avuto DanielCaligiuri e Vieirinha. Ma è statosoprattutto il portoghese quelloche ha costretto l’Inter a rivedere isuoi piani. I dati Opta infatti mo-strano un chiaro cambio di rottain fase offensiva. La squadra diRoberto Mancini, nella prima frazione, ha at-taccato per il 51,8% a sinistra, ovvero controVieirinha che era inchiodato all’altezza della di-fesa. Santon spingeva, Hernanes portava palla ePalacio andava a punzecchiarlo. El Trenza haanche provato alcune soluzioni personali, pro-vando a intestardirsi in qualche dribbling ditroppo che alla fine lo ha portato a una percen-tuale di successo sotto la sufficienza (43%, 4 sbagliati e 3 riusciti).

VIEIRINHA E SANTON Detto questo, nella ripre-sa, complice anche l’avanzamento di Vieirinha,l’Inter ha cambiato la distribuzione del gioco.

Dall’insistere a sinistra, con oltre la metà deipalloni giocati su quel fronte, la squadra di Mancini ha deciso di provare anche al centro. Ecosì le cifre si sono equilibrate: 39,4% a sinistra,38,5% al centro. Sarà anche per un certo calofisico degli esterni che hanno spinto nella primafase, fatto sta che la bilancia nerazzurra ha ini-ziato a stare in equilibrio senza più pendere sul-la parte sinistra. Sugli esterni l’Inter ha soffertosia nelle soluzioni di movimento, sia da calci d’angolo. Alla fine il Wolfsburg ha avuto a di-sposizione 27 cross tra palle in movimento ecorner, l’Inter 16. Una netta differenza che so-stiene la teoria delle difficoltà riscontrate dalla

squadra di Mancini sugli esterni.Santon, per esempio, ha crossatosoltanto una volta in tutta la par-tita, Vieirinha 7, nettamente il mi-gliore in questa specialità (d’al-tronde ne ha confezionati un ter-zo da solo di cross in movimento).Il problema in casa nerazzurra èstato evidente. D’Ambrosio è riu-scito solo una volta a crossare,proprio come Santon, solo Gua-rin con 4 ha tenuto una media piùvicina al portoghese.

ESTERNI TREMENDI Ma il colom-biano non era un esterno, agiva da interno dicentrocampo e non aveva certo il compito di an-dare a procacciarsi il fondo o di allargarsi trop-po. Insomma, gli esterni tanto reclamizzati delWolfsburg hanno fatto male. Che sia a destra oa sinistra, i tedeschi hanno sfondato: 14 crosstra Vieirinha, Trasch, Rodriguez e Caligiuri. Enel computo non entrano i 5 di De Bruyne cheha girato per il campo alla ricerca della posizio-ne migliore, dalla quale pungere di più. A furiadi girarsi per vedere dove andavano, a qualcheinterista sarà venuta anche una certa emicra-nia...

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27I cross complessivi del Wolfsburg tra azioni e corner. I nerazzurri si sono fermati a quota 16

IL NUMERO

INFOGRAFICA GDS-DATI OPTA

INFOGRAFICA GDS-DATI OPTA

Europa LeagueRAndata ottavi

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

7VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

8

Senza PizarroViola appassitaCosì la Romapuò rifiorire1Avanti con Ilicic, al 44’ la Fiorentina perde il cileno e i giallorossi, dopo un rigore di Ljajic parato da Neto, la riprendono con Keita

2’ De Rossi ci prova Punizione e colpo di testa di De Rossi, che nonriesce a centrare la porta di Neto.

13’ Provvidenziale Manolas Borja Valero al volo, Manolas si sacrificae respinge il tiro, evitando un potenziale pericolo per Neto.

17’ Ilicic, che destro! Errore di De Rossi, contropiede del velocissimoSalah sulla sinistra, palla perfetta per il mancino Ilicic che, con un grandestro, batte Skorupski sul suo palo.

42’ Si sveglia la Roma Bello spunto di Ljajic che supera tre avversari,palla per Nainggolan, gran tiro: fuori.

43’ Brivido Florenzi Grande occasione per Florenzi si porta avanti coltacco, tira, bravo Neto a respingere. Rirende Ljajic che manda alto.

PRIMO TEMPO

PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Ilicic (F) al 17’ p.t.; Keita (R) al 32’ s.t.

FIORENTINA (3-5-2)Neto; Tomovic, Go.Rodriguez, Basanta; Joaquin, Badelj, Pizarro (dal 46’ p.t. M. Fernandez), B.Valero (dal 27’ s.t. Aquilani), Alonso; Ilicic (dal 36’ s.t. Babacar), Salah.PANCHINA Lezzerini, Richards, Vargas, Pasqual.ALLENATORE Montella.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO Medio 52,2 metriESPULSI nessuno.AMMONITI Pizarro e Ilicic per comp. non regolamentare; Alonso, Neto e Badelj per gioco scorretto.

ROMA (4-3-3)Skorupski; Torosidis, Manolas (dal 26’ p.t. Astori), Yanga-Mbiwa, Holebas; Keita, De Rossi (dal 23’ p.t. Pjanic), Nainggolan; Florenzi, Ljajic (dal 30’ s.t. Gervinho), IturbePANCHINA De Sanctis, Cole, Verde, Doumbia.ALLENATORE Garcia.BARICENTRO Molto basso 46,8 m.CAMBI DI SISTEMA dall’8’ p.t. 4-2-3-1; dall’11’ p.t 4-3-1-2.; dal 30’ s.t. 4-3-3.ESPULSI nessunoAMMONITI Nainggolan per gioco scorretto.

ARBITRO Lahoz (Spa)NOTE paganti 23.557, incasso euro 701.627. Angoli 6-4. In fuorigioco 2-2. Rec. p.t. 2’, s.t. 3’

ROMA

1FIORENTINA

1

6’ Ancora Ljajic Dribbling di Ljajic che salta Tomovic e mette inmezzo , Neto blocca

15’ Bravo Neto Contestato rigore per la Roma: Neto, che l’avevaprovocato, intuisce l’angolo e nega il gol a Ljajic.

18’ Finezza di Borja Bello stop di Borja Valero che appoggia perIlicic. La palla finisce direttamente sul fondo, alla sinistra di Skorupski.

32’ Ecco il pari Angolo dalla destra di Florenzi, perfetto stacco ditesta di Keita. Il gesto tecnico del giallorosso è notevole, ma Alonso protesta per una spinta.

37’ Si rivede Iturbe Contropiede di Iturbe che si porta il pallonesul sinistro e calcia da fuori area. Palla alta sopra la traversa.

SECONDO TEMPO

Fabio LicariINVIATO A FIRENZE

R otto no, ma qualcosinas’è incrinato nel mecca-nismo della Fiorentina:

si può dire che lo 0-4 con la La-zio non era stato un caso, maun avvertimento. Qui è bastatal’uscita di Pizarro – in unasquadra-orchestra nella quale iprotagonisti di solito sono in-tercambiabili – per svoltare ne-gativamente e cedere gioco,occasioni e gol a una Roma im-barazzante per oltre mezz’ora.Come nei filmacci in cui il catti-vo ha la pistola puntata sul ne-mico ma comincia a parlare,parlare, parlare finché non si fadisarmare. Alla fine l’1-1 è giu-sto: addirittura per i giallorossic’è un rigore contestato e sba-gliato da Ljajic (ma si potrebbedire anche parato da Neto,sempre più bravo e decisivo). Ea proposito di mosse-partita:l’uscita di De Rossi è l’altrachiave, decisiva questa, per laRoma, che così può affidarsi al-la regia di Keita senza averedue play a pestarsi i piedi, rea-gendo meglio al possesso e almovimento viola. Un pari chelascia intatte le percentuali diqualificazione, anche perché all’Olimpico la Roma da temponon combina niente di buono.Certo che la caduta di gioco

della Fiorentina, dopo mezzo-ra incantevole, qualche dubbiolo lascia.

ILLUSIONE VIOLA E lo lasciaperché non può bastare il k.o.del cileno, poco prima dellapausa, per giustificare il pessi-mo secondo tempo. Memoredel successo nei quarti di Cop-pa Italia, con un 3-5-2 che ave-va schiantato i giallorossi,Montella abbandona la difesa

a 4 e s’impadronisce del cen-trocampo. Non si pensi che siasolo tattica: no, sono il granmovimento dei protagonisti,l’assenza di punti di riferimen-to e poi la velocità in attacco aimpressionare. Ma il tecnicoc’entra, quando vedi il modo incui la Roma è messa al tappeto:mentre Garcia non sa cosa fa-re, la Fiorentina ha già piazza-to una linea mobilissima (Jo-aquin, Ilicic, Valero e Alonso)dietro Salah che rientra oppu-re galleggia aspettando che untrequartista affondi.

SOLTANTO DUE TIRI I pericoliarrivano soprattutto dalla fa-scia destra dove l’asse Ilicic-Jo-aquin, con la partecipazionespeciale di Valero (che inter-preta il ruolo di mezzala-tre-quartista come nessuno), fan-no sfracelli. E poi c’è anche unsecondo copione tattico, anco-ra più produttivo perché nescaturisce l’1-0: chiudersi, ap-profittare degli inciampi dellaRoma, e ripartire nelle prateriecon Salah e Ilicic. C’è però unproblema: la Fiorentina faticaa segnare, anzi a trovare la por-ta. Alla fine i tiri su Skorupskisaranno soltanto due: il gol diIlicic, su azione di Salah inne-scato dall’erroraccio di De Ros-si; e un tiro da fuori di Badelj.Insomma, la gran manovra,bella da vedersi, avrebbe avutobisogno di Gomez, o Babacar, oal limite Gilardino.

SVOLTA DE ROSSI Questo pro-blema dà una bella mano allaRoma che era invece nelle con-dizioni ideali per ricevere ilcolpo del k.o.: intanto Garcia,confuso di suo, parte col 4-3-3,all’8’ passa al 4-2-3-1 per met-tere Nainggolan su Pizarro maimpoverendo di più la difesa, eall’11’ si trasforma in 4-3-1-2,modulo più logico ma che co-stringe Ljajic, una punta, asfiancarsi in marcatura sul cile-no. Che senso ha tutto ciò? Poi:

RQualcosa si è inceppato nel gioco dei viola. La Roma male per30’, poi si riprende

Europa LeagueRAndata ottavi

Il contatto Neto-Iturbe che l’arbitro giudica da rigore LAPRESSE

IL GOL DELL’1-1Il gol di Seydou Keita, 35 anni, che ha dato alla Roma il pareggio al Franchi: per il maliano, prima rete in Europa League GETTY IMAGES

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

9VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

le condizioni preoccupanti diDe Rossi, autore di due erroriche consegnano i contropiedealla Fiorentina. Infine dopo 26’l’uscita per infortunio dellostesso De Rossi e Manolas.Pronti per il massacro? Inveceno: la Roma si compatta su Kei-ta, Pjanic aggiusta le geome-trie e, poco dopo, esce Pizarro.Con la conseguenza che la Fio-rentina non si ritrova più, Ba-delj play non è la stessa cosa, eper poco la Roma non vince.Spreca il primo pari con il rigo-re di Ljajic, poi lo aggancia suangolo di Florenzi e colpo di te-sta di Keita, i due migliori, pro-prio come con la Juve.

SEMPRE IN EUROPA… Segnasempre la Fiorentina, 13 voltenelle ultime 14 partite di cop-pa, ma continua a non vincerenei derby: questo è il terzo pa-ri, con due sconfitte. E anche laRoma conferma i suoi recentiindicatori: in Europa ha sem-pre subito gol nelle ultime 21partite (42 centri), ed è all’un-dicesimo pari nelle ultime 17gare post-City. Di più: sembradimenticarsi del centro-sini-stra dove lascia solo l’Holebasdi turno, rischiando tantissi-mo. Una Fiorentina al massimoavrebbe continuato nell’ag-gressione e stravinto, questapuò temere l’eliminazione.

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LA MOVIOLAdi GUGLIELMOLONGHI

NETO TOCCALA GAMBA:RIGORE OK

Primo tempo tranquillo, lo spagnolo Lahoz ha pochi problemi. Dopo la mezz’ora arrivano i cartellini gialli: giuste le ammonizioni per gioco scorretto a Nainggolan e ad Alonso. Rischia Tomovic per un intervento da dietro ai danni di Iturbe, ma l’arbitro lascia correre. Al 42’ la Roma va vicina al pareggio, ma l’azione andrebbe fermata perché Florenzi riceve il pallone in posizione di fuorigioco prima del tiro. Molto contestato dai viola il rigore sbagliato dalla Roma, ma Neto tocca prima la gamba di Iturbe e poi il pallone. La Fiorentina protesta anche per un fuorigioco di Lajic, all’inizio dell’azione: il giallorosso è però in posizione regolare. Sul gol di Keita, altre proteste per una spinta del giallorosso su Alonso che lo marcava.

LE ALTRE SFIDE

� Nelle altre quattro partite dell’andata degli ottavi dell’Europa League senza italiane, il campo centrale era sicuramente lo stadio Mardigal di Vila-Real, dove è andato in scena il derby spagnolo tra Villarreal e Siviglia. Grande vittoria esterna del campioni uscenti della manifestazione, che ha portato anche un record per la manifestazione. il gol del vantaggio segnato da Vitolo entra nella storia dell’Europa League come la rete più veloce: dopo 13 secondi e 21 centesimi. Vitolo non è riuscito però a far meglio del record di Champions, detenuto da Roy Makaay, che nel 2006-07 segnò dopo 10 secondi e 12 centesimi in Bayern-Real Madrid, ritorno degli ottavi di finale.

BRUGES-BESIKTAS 2-1Marcatori Gökhan Töre (Be) al 1’, De Sutter (Br) al 17’, Refaelov (Br) su rigore al 34’ s.t.

DNIPRO-AJAX 1-0 Marcatore Zozulya al 30’ p.t.

EVERTON-DINAMO KIEV 2-1Marcatori Gusev 14’ (DK), Naismith (E) al 39’ p.t.; Lukaku (E) su rigore al 37’ s.t.

VILLARREAL-SIVIGLIA 1-3Marcatori Vitolo (S) al 1’, Mbia (S) al 26’ p.t.; Vietto (V) al 3’, Gameiro (S) al 5’ s.t.

Un super Sivigliavince a Vila-Real:Vitolo da record

fIL PERSONAGGIO

IL NUOVO FARO A un passo dall’abissoriecco ancora KeitaÈ lui l’ultimo senatore1Come contro la Juve, la Roma si salva con un gol del maliano:«Possiamo qualificarci, dobbiamo sbloccarci psicologicamente»

Massimo Cecchini INVIATO A FIRENZE

P er chi fosse ammalatosolo di calcio, persinola scenografia ricorda

che poche centinaia di metriin linea d’aria c’è il Bello chestrizza l’occhio al mondo.Così la Curva Fiesole esponedi fila il Perseo di Cellini, ilDavid di Michelangelo, Pa-lazzo Vecchio e il Duomo, co-me a dire: noi siamo questo,e voi ragazzi in campo? Cer-to, lo spettacolo offerto daFiorentina e Roma non è al-l’altezza di cotanto senno,ma forse — visto lo stato del

calcio italiano — pare persinodifficile pretendere di meglio.Eppure le emozioni non manca-no, soprattutto in un secondotempo dai risvolti psicologicinon banali.

L’ULTIMO SENATORE Il momen-to clou, ovviamente, c’è statoquando si ritrovano faccia a fac-cia Neto e Adem Ljajic. È un rigo-re avvelenato quello che l’attac-cante serbo calcia; il portierebrasiliano infatti ha giocato perdue stagioni e mezzo in violacon Ljajic e quindi — conoscen-do il rivale — riesce a parare be-ne, esorcizzando il fantasma delgol dell’ex che già aleggia sulFranchi. Boato. Roma finita, Ro-

ma alle corde. Dove sono i sena-tori? Totti a casa infortunato, DeRossi uscito nel primo tempo do-po aver involontariamente spia-nato la strada al vantaggio viola.Quando Garcia si guarda intor-no scopre che a non avere anco-ra abbassato lo sguardo resta so-lo lui, Seydou Keita. Al 32’, suangolo di Florenzi, si alza di te-sta e la mette dentro. È la retedel pari, quella della resurrezio-ne. E allora, in un marzo calcisti-camente impazzito sul frontegiallorosso, l’ex del Barcellona sicuce addosso l’etichetta dell’Uo-mo della Speranza. Il 2 marzo infondo, in un Olimpico che sem-brava diventato terra di conqui-sta juventina dopo la punizione

di Tevez, era stata proprio la pre-miata ditta Florenzi (che calcia)e Keita (che colpisce di testa) adagguantare la Vecchia Signora.E stavolta come allora Keita fini-sce la gara sotto la curva giallo-rossa alzando i pugni al cielo,come a dire: io ci sono.

RINNOVO E RAZZISMO Conqueste premesse, nessuna sor-presa che James Pallotta, prontoa festeggiare oggi il suo 57° com-pleanno finalmente con un mez-zo sorriso, aspetta solo cheSeydou — l’uomo dei 16 trofei«veri» vinti — dia il via libera perl’annuncio che Garcia sta aspet-tando, ovvero il rinnovo fino al2016. «Io a Roma sto bene», hadetto pochi giorni fa. A Firenzedi sicuro meno, visto che al-l’uscita — secondo alcuni giallo-rossi — è bersaglio di insulti pio-vuti dalla Fiesole. «Mi sono bec-cato con alcuni tifosi viola cheavevano rivolto frasi razziste aKeita», racconta Nainggolan. Secosì fosse, la vergogna tingereb-be i titoli di coda di una sfida chenon merita di andare in archivioanche con questi racconti. Piùdolce pensare allora all’appun-tamento tra sette giorni, quandonon si potrà più sbagliare. «Il golè importante, perché mantieneviva la qualificazione. Dobbia-mo giocare con l’intensità dellaripresa. La squadra ha bisognosolo di sbloccarsi psicologica-mente». L’Ultimo Senatore, nesiamo certi, sta già preparandol’orazione vincente.

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LA SUA PARTITAAI RAGGI X

TOCCHI PER ZONA OCCASIONI CREATEIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla

1

LANCI POSITIVI5

PALLE RECUPERATE6

PALLE PERSE

11

FALLI3

2

PASSAGGI

FATTI

SUBITI

PALLONI GIOCATI

56

72

49 NEGATIVI 7

ATTACCO

MINUTI GIOCATI

90’

IL GOL DA DOVE A TIRATO GOL FUORI

112

12312

11111

1542212

435331

2517

72

RI

Page 10: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

10 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MONTELLA«BISOGNAVA

ESSERE PIÙ CINICIMA PASSEREMO»

fL’AREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA FIORENTINA

Giovanni Sardelli FIRENZE

L a Fiorentina dura un tem-po. In questo periodo l’in-tensità va centellinata e la

viola concentra la benzina ri-masta nel serbatoio nei primi45’. Montella, che poco più diun mese fa era riuscito per laprima volta a battere la Romada allenatore, sfiora il bis: madeve accontentarsi di un pari.«Dispiace soprattutto aver su-bìto gol in casa — spiega —, la

Roma ha avuto un paio di occa-sioni ed una l’ha sfruttata. Perquesto sono stati bravi. Nei pri-mi 35’ meritavamo di fare piùgol, dovevamo essere cinici».

RAMMARICO Montella è infa-stidito. Dal gol preso, certo. Maanche da una direzione di garache gli è piaciuta proprio poco.Qualche episodio non è andatogiù, in generale però è stata lagestione che non è stata gradi-ta. «Dico solo che in Italia ci la-mentiamo molto dei nostri ar-bitri e poi ci accorgiamo che

anche in Europa si sbaglia,eccome. Quindi teniamocistretti i nostri. Il rigore? Nonmi va di parlarne. In genera-le preferisco tenermi i nostriarbitri e non dire ciò chepenso di questa direzione».La smorfia nel rivedere il golsubìto, con Alonso che cadea terra dopo un contatto conKeita, è palese. «L’amarezzaè aver incassato gol. Se poi ècosì dubbio e così al limite, ilrammarico aumenta».

TUTTO APERTO Ora alla Vio-la serve una mezza impresa.«La qualificazione è ancoraaperta — continua Montella— semmai la mia preoccu-pazione è quella di averesempre meno giocatori a di-sposizione. Vediamo cosa siè fatto Pizarro, lui ci facevarespirare con il possessopalla e la sua uscita non ciha agevolato. Tanti infortu-ni? Normale, la stagione èpiena di impegni e si consu-mano energie psicofisiche.Ma di problemi muscolarine abbiamo avuti pochi».Chiusura sul risultato. «Loaccettiamo, forse è giusto,anche se ci resta un po’ diamarezza», prima del sus-sulto d’orgoglio. «Non credoche la Roma ci abbia messosotto, ma essendo forti pos-sono avere delle occasioni.Le squadre si sono tuttosommato equivalse poi intermini assoluti non so se ledue formazioni hanno lostesso valore: e se abbiamopreso qualche contropiededi troppo è perché noi gio-chiamo così. È il nostro limi-te e la nostra virtù. Ci piacecontrollare la partita e ten-tare di tenerla in pugno». Alritorno servirà questo. E for-se anche tanto altro. Comead esempio provare a recu-perare qualche calciatore,da Gomez a Savic. Ma la Vi-ola ci crede ancora.

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GARCIA«A RADJA DICO

CHE GIOCHIAMO SEMPRE IN 11»

fL’AREA TECNICAL’ALLENATORE DELLA ROMA

Andrea Pugliese Davide StoppiniINVIATI A FIRENZE

S tavolta, almeno, il pareg-gio non gli andrà di tra-verso, c’è da giurarci. E

pazienza se è l’ennesimo dellaserie giallorossa, Rudi Garciaquesto lo ha apprezzato ecco-me, anche se alla vittoria allafine ci aveva preso gusto. Ma siandrà a giocare tutto giovedì prossimo, all’Olimpico, quan-do andrà a caccia della qualifi-

cazione ai quarti di finale diEuropa League. E magari potràservire anche un altro pareg-gio, a patto che sia senza reti.

RAMMARICO E ATTESA «Sta-volta meritavamo la vittoria,abbiamo sofferto solo nei pri-mi minuti, poi abbiamo mo-strato un altro volto, anche seabbiamo perso qualche pallavelenosa a centrocampo - dicealla fine il tecnico francese -.Ma sono soddisfatto, ho visto70 minuti di vera Roma, unaRoma ambiziosa che voleva se-

gnare almeno un gol in trasfer-ta». Segnali di ripresa, dun-que, quelli che Garcia si aspet-tava, soprattutto dopo il con-fronto post-Chievo. «E’ perquesto che non sono contentodel risultato. Abbiamo giocatocon la testa, soprattutto dopo iprimi venti minuti - continual’allenatore della Roma - Ab-biamo pressato alti dall’inizio,poi ci siamo organizzati piùbassi, visto che perdevamopalloni importanti portandotroppo palla e regalando deicontropiede pericolosi. Manon è ancora deciso niente perla qualificazione, è come sefossimo ancora all’intervallo. Ilgol è pesante, ma dobbiamovincere giovedì prossimo».

DANIELE E RADJA La Roma èandata meglio senza De Rossi,anche se Garcia tende la manoal mediano giallorosso. «Non èche abbiamo giocato megliosenza di lui, è che prima perde-vamo palle pericolose e lasquadra era senza equilibrio.Per me sarebbe stato meglioandare avanti con Daniele,purtroppo non è stato possibi-le, speriamo non sia niente digrave». Come per Garcia non sono gravi neanche le frasi ri-lasciate da Radja Nainggolan:«Giochiamo sempre in 11, Ra-dja voleva dire che tutti devo-no stare bene fisicamente. Ri-peto, quello che mi piace è chestavolta ho visto una Romauguale a quella di alcune usci-te passate: ad esempio i primiminuti di Verona contro l’Hel-las, o la partita vinta a Rotter-dam. Abbiamo effettuato ungioco manovrato, una presta-zione interessante. Da inquie-tante a interessante in tre gior-ni? È il calcio, ma quando haile occasioni devi saperle sfrut-tare». E allora Garcia ora lavo-rerà su questo, dovesse tornareanche cinica, la Roma potreb-be anche ricominciare la risali-ta.

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Europa LeagueRAndata ottavi

Si affida al 3-5-2 con cui aveva già incartato la Roma in Coppa Italia. Senza un vero centravanti, sfrutta palleggio e spazi, e il progetto regge finchéPizarro riesce a far girare la squadra e Borja ha polmoni.

NETODa ripudiato a eroe. Ferma Florenzi a fine primo tempo, poi ricorda i due annipassati a fianco di Ljajic in viola e vince il duello psicologico dal dischetto.

6,5

7

IL TECNICOMONTELLA

FIORENTINA

6,5

� PARATE 3� RINVII 7� PRESE ALTE 1

JOAQUINUn’ala dei bei tempi: si piazza a schiacciare la linea laterale e poi, palla al piede, punta, prende il fondo, crossa alto e basso. Si sacrifica in copertura.

6,5

� CONTRASTI 1� CROSS 5� PASSAGGI 20

ALONSOFa match pari con Torosidis: aggiunge un paio di discese in più, condite da tiri poco precisi. Va giù con troppa facilità su “spintina” di Keita, che fa l’1-1.

5,5

� TIRI 1� SPONDE 0� DRIBBLING 1

TOMOVICRuvido, pure troppo, per contenere le fughe e i guizzi di Iturbe. Bravo invece quando ferma Ljajic in area. Con i minuti tende a perdere lucidità.

5,5

� CONTRASTI 0� CROSS 1� PASSAGGI 25

BADELJNel centrocampo di palleggiatori è il più essenziale. Nella ripresa fatica a contenere la qualità romanista. Ma ci prova da fuori e sfiora il 2-1.

6

� TIRI 2� RECUPERI 12� PASSAGGI 41

ILICICInizia con un movimento perfetto nello spazio, concluso dal tiro di destro: cioè il piede meno buono. Segno che la serata gira per il verso giusto.

7

� TIRI 3� SPONDE 6� DRIBBLING 1

G. RODRIGUEZGioca quasi da libero vecchio stampo, si stacca per andare a coprire gli scatti di Iturbe e Florenzi. E ha anche un buon piede per il lancio lungo.

6

� CONTRASTI 0� LANCI 7� PASSAGGI 28

PIZARROLa sua importanza si percepisce ancora di più quando esce per infortunio. Senza i suoi ritmi la Fiorentina praticamente smette di girare.

7

� TIRI 1� RECUPERI 6� PASSAGGI 16

SALAHVa a tutt’altra velocità e in più sagiocare a calcio, non è egoista: perfetta la palla per il gol di Ilicic, poi sponde intelligenti. Sparisce un po’ nella ripresa.

6,5

� TIRI 0� SPONDE 5� DRIBBLING 0

BASANTAE’ dalla sua parte che la Roma insiste di più. E’ a lui che Gonzalo deve dare più copertura. In seria difficoltà quando la Roma attacca lo spazio alle sue spalle.

5

� CONTRASTI 1� LANCI 3� PASSAGGI 33

BABACARPochi minuti in campo, quando entra lui la Fiorentina ormai si è persa.

s.v.

� TIRI 0� SPONDE 0� DRIBBLING 0

CONFERMA NETOILICIC ATTIVOSALAH ALTRUISTAMATI DELUDENTE

MATEU LAHOZ Azzecca la decisione in occasione del rigore dato a Iturbe. A non convincere però è la gestione della partita. A un certo punto è stata netta la sensazione che ne avesse perso il controllo.

� TIRI 0 � RECUPERI 4� PASSAGGI 18

Entra al posto di Pizarro e non si ricorda una giocata che sia una. Prima di lui, il centrocampo viola comandava. Con lui perde il controllo. Né contribuisce a rinforzare gli argini.

5

IL PEGGIOREMATI

FERNANDEZ

� TIRI 1 � RECUPERI 4� PASSAGGI 19

Addetto alla cucitura e agli inserimenti senza palla, perfetto nel dialogo stretto e poi quando allunga la squadra alle spalle della difesa della Roma. Si muove tra le linee, non dà punti di riferimento.

7

IL MIGLIOREBORJA VALERO

LE PAGELLE di ALEX FROSIO

Due cambi di sistema nei primi 12’, poi due sostituzioni obbligate. Ma la Roma ci guadagna: con un Pjanic in più si ritrovano geometrie, nella ripresa s’è vista una squadra. E stavolta il pari è da benedire.

SKORUPSKISpesso aiutato dal muro di uomini davanti a sé, troppo ravvicinato il destro imprevedibile di Ilicic. Attento nella ripresa su Badelj e in uscita.

6

6,5

IL TECNICOGARCIA

ROMA

6,5

� PARATE 1� RINVII 9� PRESE ALTE 2

HOLEBASJoaquin lo salta una volta, poi un’altra e un’altra ancora. Finché non arrivaNainggolan a dargli una mano. Allora potrebbe anche spingere e ci prova.

5

� CONTRASTI 2� CROSS 3� PASSAGGI 15

FLORENZIIl coltellino svizzero della Roma: esterno d’attacco, punta, mezzala. Il bello è che adatta il proprio gioco al ruolo ricoperto. È il primo a impegnare Neto.

6,5

� TIRI 1� SPONDE 2� DRIBBLING 0

TOROSIDISCompito meno complicato rispetto a Holebas, perché deve controllare il poco impetuosoAlonso. Un paio di diagonali difensive profonde.

6

� CONTRASTI 1� CROSS 3� PASSAGGI 34

NAINGGOLANCome al solito è il più dinamico del centrocampo giallorosso, e pure quello che con più continuità riesce ad avvicinarsi all’area viola per il tiro. Impreciso.

6

� TIRI 2� RECUPERI 8� PASSAGGI 25

ITURBETante corse, a volte senza molto senso, servono per sfiancare la difesa. Allunga la squadra, ci prova, si prende un rigore, non benissimo alla conclusione.

6

� TIRI 2� SPONDE 0� DRIBBLING 4

MANOLASRimane in campogiusto il tempo di assaggiare il meglio della serata viola. Si immola per andare a coprire (invano) uno sganciamento di Alonso.

5,5

� CONTRASTI 1� LANCI 0� PASSAGGI 4

LJAJICIl più vivo da trequartista quando la Roma è mezza morta. Poi gli altri si sve-gliano e lui non resta a livello. Sbaglia quasi a porta vuota. E sbaglia il rigore.

5

� TIRI 2� SPONDE 2� DRIBBLING 2

YANGA-MBIWAQuando riesce a chiudere è perché ci si butta di fisico, in maniera anche spericolata (vedi il “muro” su Ilicic nella ripresa). Tecnicamente imbarazzante.

5

� CONTRASTI 0� LANCI 4� PASSAGGI 37

GERVINHOEntra per l’ultimo quarto d’ora quando la sua velocità potrebbe essere un fattore. Non fa in tempo ad azionarsi.

6

� TIRI 0� SPONDE 1� DRIBBLING 0

FURIA FLORENZIPJANIC ILLUMINANAINGGOLAN OKMALE HOLEBAS

� TIRI 0 � RECUPERI 0� PASSAGGI 14

Dispiace per Daniele, pure capitano per l’assenza di Totti, ma è lui a sbagliare il disimpegno che avvia l’1-0. Sbaglia, poi chiude su Joaquin e si fa male. Senza di lui, la Roma migliora.

4

IL PEGGIOREDE ROSSI

� TIRI 2 � RECUPERI 6� PASSAGGI 49

L’esperienza di certe notti europee fa sempre la differenza. Uscito De Rossi, si piazza in mezzo a dirigere traffico e tempi, mette vocione e fisico, soprattutto colpisce in area per un gol pesantissimo.

7

IL MIGLIOREKEITA

ESTRADA 6,5HERNANDEZ 6

DEVIS 5,5 PEREZ DEL PALOMAR 5,5

5

AQUILANIEntra e la prima giocata è un colpo di tacco sulla propria trequarti che avvia una ripartenza della Roma. Non un buonissimo impatto...

5,5

� TIRI 0� RECUPERI 0� PASSAGGI 4

PJANICIl suo ingresso restituisce calcio alla Roma. Pur non essendo ancora il Pjanic dei bei tempi, riduce i tempi di gioco, cambia fronte con lanci di 40 metri.

6,5

� TIRI 0� RECUPERI 4� PASSAGGI 35

ASTORIAggiunge un pizzico di solidità alla difesa. Anche qui, niente di eccezionale, però mette attenzione in mezzo all’area.

6

� CONTRASTI 0� LANCI 4� PASSAGGI 17

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11VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fLA PARTITA AI RAGGI X

Ilicic e Salah incroci pericolosi Pjanic, la medicina per la Roma1Efficaci gli interscambi dei due trequartisti viola: così sparigliano le carte di Garcia Poi tocca al bosniaco spingere su i giallorossi. L’importanza di Keita in cabina di regìa

FIORENTINA ROMA

FIORENTINA

MEDIO 52,2 metriBARICENTRO

ROMA

MOLTO BASSO 46,8 metriBARICENTRO

PASSAGGI RIUSCITI

22 11

2 4

123 138

16 14

TIRI NELLO SPECCHIO

PALLE PERSE

FALLI COMMESSI

CONTRASTI

390 385PASSAGGI EFFETTUATI

50,3% 49,7%

POSSESSO PALLA

ANGOLI

6 4

79,2% 80%

28

25

16

35

4

2

7 820

24

1 2

40

57

17

7472

2019

28

44

Alessio D’Urso

I licic e Salah, due monu-menti. Borja Valero, il loropiedistallo. Sono loro le ar-

mi tattiche della serata al Fran-chi. E la Roma va nel pallone perun’interminabile mezz’ora delprimo tempo. Il tecnico Montel-la aveva accarezzato alla vigiliala suggestione di una scena ma-dre così. Il gol della Fiorentina: idue trequartisti eccellenti nelmuoversi tra le linee e metterein difficoltà i difensori della Ro-ma col loro pressing alto, il cen-trocampista spagnolo perfettonegli inserimenti e nel dettare laripartenza giusta. La dinamicadell’1-0 è da manuale del calcio.

COMPLETO Lui, «Iliciclone», siera fatto conoscere proprio sulproscenio di Firenze, quandocon un siluro di sinistro da 30metri sorprese Frey quando ve-stiva la maglia del Palermo. Erail 3 ottobre 2010, quella volta irosanero vinsero 1-2 volandosulle ali di uno strepitoso Pasto-re. Che cos’è cambiato nello slo-veno? Molto, a rivedere quel de-stro vincente di ieri: l’altro pie-de finalmente usato non solo per camminare. E così nel suocolpo ad alta precisione la ripar-tenza orchestrata da Borja Vale-ro e rifinita da Salah trova il suo

coronamento. Bravo, Josip:l’aria di Firenze ti ha fatto benee i consigli di Montella lo hannocompletato. La primavera dellosloveno è già arrivata.

PROFESSORE La Fiorentina fala Roma della scorsa stagione:possesso palla, controllo delgioco, velocità e rapidità d’azio-ne con Salah e Ilicic (10 spondein tutto per i due), appunto,splendidi interpreti del calciomoderno. A dirigere l’orchestra,

appunto, Borja Valero (19 pas-saggi positivi). Che, approfit-tando della confusione creatada De Rossi (che disorienta pu-re Keita), può dispiegare il suogioco preferito: quello vertica-le. Accompagnando l’azionecon Joaquin e Alonso con i tem-pi giusti da squadra compatta.

RISCATTO Il pressing alto e l’in-tensità imposti da Montella so-no la chiave del primo tempo,un monologo «spezzato» nel-l’ultimo quarto d’ora e che nellaripresa non c’è stato proprio,complice l’assenza del faro Pi-zarro uscito per infortunio. Il ri-sveglio della Roma, i cui gioca-tori finalmente cominciano acorrere di più senza palla, si re-gistra nella ripresa quando Pja-nic (35 passaggi ok) ripara idanni creati da De Rossi, gio-cando alla Borja Valero, conpassaggi col contagiri per Ljajice Iturbe. Davanti alla difesa Kei-ta, in cabina di regìa, può cosìimpostare e conferire alla squa-dra equilibrio (ben 49 i suoi pas-saggi azzeccati): un’interpreta-zione premiata col gol di testa,in quell’area peraltro abitata daigiganti viola, campioni sulle palle alte... Emblematici i duecontropiede subìti dalla Fioren-tina in vantaggio: il primo portaal rigore, il secondo sventato sulpiù bello da Neto.

L’IMPORTANZA DI TOTTI Nellaserata da incubo di Ljajic, alcu-ne considerazioni: d’accordovenire a prendere il pallone acentrocampo, enfatizzare i mo-vimenti di Totti (maestro nelleverticalizzazioni con uno, duetocchi al massimo), ma portarpalla, come ha fatto anche Itur-be, non serve alla causa. Il mi-glior Adem, non quello di ieri,rende meglio in area di rigore oquando parte da esterno e si ac-centra con le sue consuete ster-zate.

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Gli interscambi di Salah e Ilicic, due trequartisti dal dinamismo impressionante, hanno scombinato i piani dei difensori della Roma: così l’azione d’attacco della Fiorentina, rilanciata da Borja Valero, si è sviluppata rapidamente nei sedici metri della Roma. Uno schema che in qualche modo i giallorossi hanno cercato di replicare con l’ingresso in campo di Pjanic, schierato dietro a Ljajic e Iturbe.

PASSAGGIO

MOVIMENTO

3 GIOCATORI CHIAVEBORJA VALERO: palloni intercettati 4

ILICIC: dribbling riusciti 100%SALAH: occasioni create 4

LA MOSSA TATTICA

BORJA VALEROSALAH

ILICIC

14I gol tra campionato e coppe della Fiorentina da quando è arrivato Salah: nel 57% c’è stato il suo zampino (6 gol e 2 assist)

IL NUMERO

GDS

GDS

Europa LeagueRAndata ottavi

21Le partite consecutive in Europa nelle quali la Roma ha sempre subito gol: 42 le reti in questo parziale

IL NUMERO

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12 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Bim, bum, bam: Higuain E il Napoli batte la paura1Subito avanti la Dinamo Mosca, il Pipita la sprofonda con una tripletta. Espulso Zobnin, russi in inferiorità numerica per un tempo

fIL PERSONAGGIO

GONZALO HIGUAINA segno in ogni modoTutto il repertoriodel vero centravanti1Prima tripletta in Europa: fa gol di testa, di destro su rigore e di sinistro in girata

Gennaro BozzaINVIATO A NAPOLI

P er elogiarlo si scomodòpersino Diego Maradonacon una descrizione che,

nella sua semplicità, esprimel’essenza del calcio: «Avevo bi-sogno di uno come lui, è l’at-taccante più completo che ab-biamo». Parola dell’allora c.t.

dell’Argentina, siamo nel 2010.E se lo dice Maradona, c’è qual-cuno che possa metterlo indubbio? Gonzalo Higuain con-tribuisce di suo a dargli ragio-ne, non solo con la tecnica, maanche col carattere. Gol a fred-do dalla Dinamo, Napoli scioc-cato. Nessuna paura, ci pensalui, con tutto il suo repertorio:il pareggio di testa; il 2-1 di de-stro su rigore; il piccolo capola-voro di tecnica del 3-1, con lostop di petto e il tiro a volo disinistro nell’angolo. Come ave-va detto Diego? Il più comple-to. Appunto. Lui comunque vaal sodo, alla qualificazione:«Partita difficile, ma l’impor-tante era vincere e il risultatoalla fine è buono, con due goldi differenza. A Mosca ci saràda soffrire molto, ma il Napoliè una buona squadra, ha vogliadi andare avanti e può portarea casa la qualificazione».

RECORD La vittoria viene cele-brata anche con i record perso-nali. Higuain non aveva mai se-gnato una tripletta in Europa,al massimo ne aveva fatti due,contro il Marsiglia la scorsastagione. E con le marcaturecontro la Dinamo Mosca stabi-lisce anche il suo nuovo limitedi gol europei: 7 (1 in Cham-pions League , 6 in Europa Lea-gue), contro i 5 della scorsastagione (4+1). Lui non si ac-contenta proprio: «Possiamofare meglio, molto meglio, misento bene, sto giocando bene.Ora andiamo a Verona per cer-care di vincere». Gol e numeri,ma sono solo la cornice di unquadro che ha ben altri ingre-dienti: il coraggio, l’altruismo,la forza di non arrendersi mai,roba da far «sciogliere il san-gue nelle vene», come le fintedi Maradona.

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HIGUAIN

24Passaggi positivi

3Lanci positivi

4Cross

6Sponde

1Dribbling positivi

18Palle perse

TOCCHI PER ZONA

4

3

5

2

5

2

2

1

3

3

2

1

2

1

2

1

1

2

2

4

1

4

4

2

ATTACCO

Nicola CecereINVIATO A NAPOLI

D i testa, di destro e di sini-stro. C’è l’ ABC del perfet-to centravanti nella pri-

ma tripletta europea regalata alNapoli da Gonzalo Higuain. Unaesibizione di alta classe, che haincendiato il San Paolo, ancorapiù apprezzata dal popolo par-tenopeo perché ha via via addol-cito l’amaro di una partenza adhandicap: il gigante della Dina-mo, Kevin Kuranyi, alla primaazione del match, cioè dopo set-tantadue secondi, aveva sfrutta-to i suoi 190 cm per deviare inrete un calcio d’angolo. Difesaazzurra colpevole di assenza in-giustificata: si può lasciare solosoletto nel cuore della propriaarea la punta avversaria più fa-mosa? Ma forse tra Britos e Kou-libaly nessuno si ricordava diquesto nazionale tedesco emi-grato a Mosca nel 2010.

BASTERA’? Fra sette giorni bi-sognerà guardare Kuranyi conmolta più attenzione: i russinon sono ancora spacciati. Sì,certo, questo 3-1 è una bella po-lizza di garanzia, però va sotto-lineato come ad agevolare ilcompito della squadra di Beni-tez siano intervenuti tre ele-menti accidentali: 1) Il rigore gentilmente omaggiato da Val-buena (che pure non è un pivel-lino) a Mertens appena 5’ dopoil pareggio ottenuto da Higuaindi testa su cross radente diGhoulam; 2) il raptus di folliapura che ha colto il centrocam-pista Zobnin al 1’ della ripresa:fallaccio a centrocampo, piùstupido che inutile, e rosso di-retto; 3) la discutibilissima scel-ta del tecnico ospite Cherche-sov di non chiudersi immedia-tamente nel 4-4-1 di prassi in queste situazioni di svantaggionumerico. Lasciando il 4-3-2 haaiutato il Napoli a trovare il var-co giusto per armare di nuovo il

suo scatenato bomber: stop dipetto e giravolta in controbalzocol piede mancino. Higuain alproscenio e risultato al sicuro.

IL CAMBIO Ecco, soltanto dopoaver preso la sberla, Cherche-sov ha tolto la punta per inseri-re un uomo di movimento inmezzo al campo e la contesa si èun po’ riequilibrata. Intendia-moci, il Napoli l’ha controllata apiacimento come del resto ave-va fatto nel primo tempo: sulpiano tecnico non c’è confron-to, gli azzurri sono nettamentesuperiori. Ma nonostante unpaio di insidie create da Cal-lejon e Jorginho, il risultatonon si è arricchito di quel pokerche avrebbe reso la trasferta diMosca una gita di piacere sullapiazza più famosa dell’est euro-peo. Se Inler e compagni non sifaranno attirare nella trappoladell’agonismo esasperato, eccoche porteranno a casa la quali-ficazione senza grandi patemi.

LA MOVIOLAdi G.D.S.

IL RIGORE C’E’ROSSO A ZOBNININECCEPIBILEDirige bene Sidiropulos con lo staff greco di guardalinee e addizionali. Prende sempre le decisioni giuste. L’unico dubbio quando Higuain, cercando di sfondare, viene fermato con le cattive. E’ fuori dall’area, ma la punizione ci starebbe. Per il resto, il greco vede tutto bene: giusto il giallo a Ghoulam per fallo su Valbuena. Ed è giusto assegnare il rigore al Napoli per fallo di Valbuena (anche per lui il giallo) che aggancia un po’ ingenuamente Mertens. Higuain trasforma dal dischetto. Il secondo giallo a Zobnin (giusto pure il primo), che entra molto duro sulla caviglia di Ghoulam, è doveroso. E’ un’entrataccia che viene giustamente punita e che fa pendere la partita decisamente dalla parte del Napoli che, a quel punto controlla agevolmente.

NAPOLI 3

D.MOSCA 1MARCATORI Kuranyi (D) al 2’, Higuain (N) al 25’ e, su rigore, al 31’ p.t.; Higuain (N) al 10’ s.t.

NAPOLI (4-2-3-1) Andujar; Henrique, Koulibaly (dall ‘8’ p.t. Albiol), Britos, Ghoulam; Jorginho, Inler; Callejon (dal 37’ s.t. Zuniga), De Guzman (dal 25’ s.t. Hamsik), Mertens; Higuain. PANCHINA Rafael, Mesto, Lopez, Zapata.ALLENATORE BenitezESPULSI nessunoAMMONITI Ghoulam per gioco scorretto

DINAMO MOSCA (4-4-2) Gabulov; Kozlov, Samba, Hubocan, Zhirkov; Valbuena (dal 27’ s.t. Ionov), Zobnin, Vainqueur, Dzsudzsak (dal 46’ s.t. Tashaev); Kuranyi (dal 17’ s.t. Buttner), Kokorin. PANCHINA Shunin, Buttner, Rotenberg, Katrich.ALLENATORE CherchesovESPULSI Zobnin al 1’ s.t. per gioco scorretto (rosso diretto) AMMONITI Valbuena, Zobnin, Dzsudzsak, Hubocan, Samba per gioco scorretto

ARBITRO Sidiropoulos (Grecia)NOTE Spettatori paganti . Tiri in porta 7-2. Tiri fuori 5-7. Angoli 3-3. In fuorigioco 1-2. Recuperi 1’ p.t., 2’ s.t.

Europa LeagueRAndata ottavi

Insomma, nel quadro generaledelle nostre squadre, il club diDe Laurentiis avrà il compitomeno arduo. Oltretutto giocan-do in contropiede, i brevilineiazzurri Mertens, Callejon, DeGuzman e lo stesso Hamsik, inquesta occasione risparmiatoper più di un’ora, sapranno farsivalere.

TURNOVER Qui Benitez ha fattiun turnover limitato. Gargano non convocato, Gabbiadini fuo-ri per un risentimento muscola-re. La partita di Koulibaly è du-rata pochi minuti e così Albiolnon ha potuto riposare perchédon Rafé, che in quel momentoera in svantaggio, non se l’èsentita di inserire Mesto perspostare in mezzo Henrique.Come detto Hamsik è comparsosul terreno per i 20’ finali. Magiovedì in Russia è consigliabileschierare dall’inizio i migliori,non si sa mai.

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Gonzalo Higuain 27 anni, seconda stagione al Napoli ACTION IMAGES

IL TECNICO

Benitez:«Mi mancasoltantoil quarto gol»

Gianluca MontiNAPOLI

L a prima qualificazionead un quarto di finaleeuropeo nell’era De

Laurentiis è davvero vicina.La Dinamo Mosca ha palesa-to tutti i suoi limiti al San Pa-olo al cospetto di un Napoliche ha soddisfatto Rafa Be-nitez per l’intensità nei no-vanta minuti e la capacità direagire allo svantaggio ini-ziale. «Non era facile dopoaver subito il gol rialzarsi im-mediatamente. Però abbia-mo mostrato grande spirito di squadra, ragion per cui so-no molto contento – ha dettol’allenatore spagnolo –. Ab-biamo messo la Dinamo sot-to pressione, siamo riusciti afar girare bene il pallone. Hospinto la squadra all’attacco,peccato non essere riusciti asegnare il quarto gol perchéin undici contro dieci pote-vamo chiudere la pratica.Complimenti ad Higuain, so-no contento per lui ma puòancora migliorare». Forse ilmiglior complimento in as-soluto per il Pipita.

PASSO IMPORTANTE Beni-tez conosce bene l’EuropaLeague per averla vinta duevolte, quindi sa che le sor-prese sono sempre dietrol’angolo: «Abbiamo fatto unpasso importante verso laqualificazione, ma ci saràancora da soffrire». Per il Na-poli quella di ieri è stata laprima vittoria in assolutocontro una squadra russa,dopo tre pareggi ed unasconfitta. Dopo cinque gareeuropee senza prendere gol,sono tornati i soliti limiti di-fensivi specie sulle palleinattive (da valutare le con-dizioni di Koulibaly, uscitoper infortunio alla caviglia).«Il gol subito? Kuranyi è sta-to più bravo dei nostri, mapersonalmente credo fossefallo», taglia corto Benitez.

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Rafa Beneitez, 54 anni REUTERS

NAPOLI 7

Che spettacolo! Tre gol: di testa, di destro e di sinistro: uno show completo che lo incorona re di Napoli. Per lui, prima tripletta europea.

8

IL MIGLIOREHIGUAIN

ANDUJAR 6 Serata tranquilla.HENRIQUE 6,5 Non solo fase difensiva, contrasta Dzsudzsak e si lancia in alcuni affondi.KOULIBALY s.v. Dopo 5’ toccato duro da Kuranyi deve uscire.ALBIOL 6 Avrebbe dovuto usufruire di un turno di riposo, ma deve sostituire Koulibaly nella marcatura di Kurnayi.BRITOS 6,5 Non ha punti di riferimento e si preoccupa di raddoppiare su Valbuena.GHOULAM 6,5 Il piccolo Valbuena prova ad impressionarlo, ma lui non abbocca. Suo il cross per il pareggio di Higuain.JORGINHO 6 Più reattivo, qualche buon suggerimento.INLER 6,5 E’ in netta ripresa, si sistema dinanzi alla difesa e comanda il gioco.CALLEJON 6,5 Solito movimento sulla fascia destra e tanta abilità nel saltare Zhirkov.ZUNIGA s.v. Rientra dopo quattro mesi e mezzo, per lui pochi minuti.DE GUZMAN 6 La fisicità di Zobnin gli crea qualche problema in avvio. Poi, prevale alla distanza.HAMSIK 6 Un quarto d’ora, si fa apprezzare per qualche finezza.MERTENS 7 Sta dimostrando che non è un giocatore da un tempo solo. Si procura il rigore.ALL.BENITEZ 7 Un successo netto, che gli serve per ipotecare il passaggio ai quarti di finale. La gara di ritorno dovrebbe essere una pura formalità.

MERTENS SALEINLER COMANDAKOKORIN DOV’E’?

SIDIROPOULOSDirige la partitacon personalità,

è giusto il rigore fischiato al Napoli, come pure l’espulsione diretta di Zobnin. EFTHIMIADIS 6 – KOSTARAS 6 KOUKOULAKIS 6TRITSONIS 6

PAGELLE di MIMMO MALFITANO

D.MOSCA 5

Il suo bel gol di testa su palla inattiva dopo appena un minuto e mezzo di gioco ha soltanto illuso la Dinamo Mosca. Si rende ancora pericoloso di testa.

6

IL MIGLIOREKURANYI

GABULOV 5 S’è dovuto arrangiarecome ha potuto dinanzi alla potenza offensiva del Napoli.KOZLOV 5 Gli è toccato Mertens ed è andato subito in confusione: non l’ha mai preso.HUBOCAN 5 Dalle sue parti è stato semplice affondare, male nel raddoppio su Higuian.SAMBA 5 Ci ha provato anche di fisico a fermare Higuian, ma contro quel Pipita sarebbe stato difficile per chiunque.ZIRKOV 5,5 Ha corso parecchio per rincorrere Callejon, senza grandi risultati.VALBUENA 5 E’ lui che commette il fallo di rigore su Mertens. Per il resto, solo tanto movimento.IONOV 5,5 Entra quando il risultato è già compromesso.ZOBNIN 4,5 Un vero disastro, si fa ammonire e poi becca il rosso diretto per una brutta entrata.VAINQUEUR 5,5 Si limita a seguire Jorginho, fuori dal gioco.DZSUDZSAK 5,5 S’impegna quando prova a sfondare sulla sinistra, ma Henrique lo limita. (TASHAEV s.v.)KOKORIN 5,5 Del suo talento s’è visto davvero poco, non è mai stato pericoloso.BUTTNER 5 Ogni volta che ha provato l’accelerazione è stato anticipato da Albiol.ALL. CHERCHESOV 5 La sconfitta ha compromesso quasi del tutto la qualificazione, salvo un miracolo a Mosca.

6,5

Page 13: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

13VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ZENIT 2

TORINO 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORI Witsel al 38’ p.t.; Criscito all’8’ s.t.

ZENIT (4-2-3-1)Lodygin; Smolnikov, Neto, Garay, Criscito; Javi Garcia, Witsel (dal 45’ s.t. Tymoshchuk); Shatov (dal 36’ s.t. Ryazantsev), Danny, Hulk; Rondon. PANCHINA Baburin, Lombaerts, Mogilevets, Zuev, Sheydaev ALL. Villas Boas. ESPULSI nessuno.AMMONITI Javi Garcia, Smolnikove Ryazantsev per gioco scorretto.BARICENTRO ALTO 55,1 M.CAMBI DI SISTEMA nessuno

TORINO (3-5-2)Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Benassi, Gazzi, El Kaddouri, Molinaro; Quagliarella (dal 29’ s.t. Maxi Lopez), Martinez (dal 34’ p.t. Vives; dal 6’ s.t. Farnerud). PANCHINA Castellazzi, Bovo, Silva, Amauri. ALL. Ventura.ESPULSI Benassi al 27’ del p.t. per doppia ammonizione.AMMONITI Glik per gioco scorretto, Molinaro per proteste.BARICENTRO MOLTO BASSO 39,5 M. CAMBI DI SISTEMA 5-3-1 dal 28’.

ARBITRO De Sousa (Portogallo).NOTE Spettatori 20mila circa. Tiri in porta: 6 (un palo)-0. Tiri fuori:8-2 In fuorigioco: 1-2. Angoli: 5-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’

� 1 La delusione di Ventura mentre i giocatori in panchina tentano di difendersi dal freddo 2 L’espulsione di Benassi che ha lasciato il Torino in dieci per un’ora 3 Padelli sconfortato dopo l’1-0 4 La gioia di Criscito , abbracciato dai compagni, per la rete del 2-0 ACTION IMAGES LAPRESSE

32 4

1

ZENIT 6,5

Benassi abbocca al suo amo e si becca il secondo giallo. Poi Witsel è il più rapido a impossessarsi della respinta di Padelli e a metter dentro l’1-0. (Tymoshchuk s.v.).

7

IL MIGLIOREWITSEL

LODYGIN s.v. Zero parate, a suo modo emblematico della nullità offensiva dei granata.SMOLNIKOV 6,5 Capisce che Molinaro non è infrangibile e ci prova, si infila, si insinua.NETO 6 Meteora a Siena, titolare a San Pietroburgo. Cresciuto, affidabile.GARAY 6 Per più di un’ora in due contro un unico attaccante del Toro. Gli piace vincere facile (si scherza).CRISCITO 6,5 In 11 contro 11 è abbastanza ancorato, forse teme le ripartenze di Darmian. Via via si libera la mente ed è lesto a mandare in buca il pallone del 2-0.JAVI GARCIA 6,5 Davanti alla difesa, con acume e tempi giusti. Javi non è Xavi, però possiede il ruolo.SHATOV 6,5 Un bel martello, bravo a sdoppiarsi: lottatore in non possesso, primo arciere in offesa (Ryazantsev s.v.).DANNY 6,5 Dietro Hulk, con la solita creatività, I due cinguettano a piacere. Si cercano, si trovano, si incastrano.HULK 6,5 Gli manca il gol, ma per il resto è una forza della natura. RONDON 6,5 Altro bell’«animale». A tratti Rondon & Hulk sembrano due tir.ALL. VILLAS BOAS 6 Il gioco non è sembrato all’altezza delle notevoliqualità di tanti giocatori. Con quei quattro là davanti, e sopra di un uomo, si poteva andare oltre il 2-0.

DARMIAN ABULICOMAKSIMOVICREGGE

DE SOUSA Giustii due gialli aBenassi con

conseguente espulsione, corrette le altre ammonizioni, per cui non si capiscono le lamentele di Ventura. L’assistente Miranda vede bene sul gol di Rondon: fuorigioco. MIRANDA 6,5-MESQUITA 6

LE PAGELLE di S.V.

TORINO 5

Sacrificio allo stato puro, nella terra di nessuno tra centrocampo e linea difensiva a tre. Dalle sue parti si scaricano i colpi di Danny e a tratti l’irruenza di Hulk.

6,5

IL MIGLIOREGAZZI

PADELLI 5,5 Non bene sul primo gol: respinta centrale. Malissimo su un’uscita alta. La parata di piede su Hulk lo salva dal 5 pieno.MAKSIMOVIC 6 Il meno balbettante dei tre centrali.GLIK 5,5 Non il solito Glik. Non disastroso, ma neppure decisivo.MORETTI 5,5 Dal suo lato, all’inizio della ripresa, lo Zenit percuote e timore incute. DARMIAN 5 Lontano parente del Darmian di Bilbao e un po’ dormientesul primo gol.BENASSI 4 Più «Malassi»che Benassi. La sua sciagurata espulsione indirizza la serata. EL KADDOURI 5 Troppo “gingillante”: in 10 bisognava remare, senza perdersi in tocchetti e tocchettiniMOLINARO 5 Troppi errori in appoggio e nei rinvii.QUAGLIARELLA 5,5 Uno contro troppi. Isolato, emarginato. MARTINEZ 5,5 Poco più di mezz’ora in cui non lascia tracce. Sostituito per colmare il buco in mediana.VIVES s.v. Un’apparizione tra un tempo e l’altro. Ingiudicabile. Infortunato.FARNERUD 5,5 Più passivo che attivo, come tanti compagni.MAXI LOPEZ 6 Ha più fisico di «Quaglia». Guerreggia, sgomita, ci prova.ALL. VENTURA 5,5 Mezzo voto in meno perché alla fine attacca l’arbitro: ieri il Toro non ha perso per quel motivo.

6,5

fIL PERSONAGGIO

MARCO BENASSIRecidivo e infeliceVentura lo difende«Ha fatto mea culpa»1Il tecnico è realista: «I giovani vanno fatti crescere. Ma ce la possiamo fare»

Francesco BramardoINVIATO A SAN PIETROBURGO

R ecidivo, irruento e pocofortunato, in tre paroleMarco Benassi. Recidivo

per l’approccio ad una gara im-portante, che lo vede spessotroppo falloso al punto da averaccumulato due stop per som-ma di ammonizioni, in cam-

pionato ed in Europa Leagueprima dello Zenit. Squalificatoal San Mames per raggiunto li-mite di «gialli», al rientro con-tro i russi, il centrocampistamodenese è finito sotto la doc-cia dopo meno di mezz’ora pertroppa foga e due cartellinigialli che hanno mandatogambe all’aria tattica e risulta-to. Con un uomo in meno, ilTorino ha inevitabilmente su-bito la pressione avversaria, fi-no a prendere due gol. Erroridi gioventù e di crescita in un2015 nel quale Benassi, dopoun infortunio, stava tornandoprotagonista.

LA DIFESA Giampiero Ventu-ra, dopo avergliene dette nonpoche all’uscita dal terreno digioco, da buon padre di fami-glia lo difende. «Cosa gli hodetto? Benassi si sta già dicen-do un sacco di cose da solo, è

giovane, sono esperienze cheservono per maturare. O com-pri un giocatore già fatto o lodevi plasmare». L’episodio ha condizionato pesantemente lagara e forse la qualificazione.«Eravamo in partita, non ciavevano creato problemi finoad allora, eravamo in grado difare quello che volevamo. Do-po Bilbao nulla è impossibileanche se il 2-0 è un risultatodecisamente negativo»

VIVES KO Contro i russi Ventu-ra dovrà fare a meno di Benas-si squalificato e anche di Vives,out per stiramento per almenoventi giorni. «L’emergenza siaffronta con quello che rima-ne. Questa impresa sarà piùdifficile di quella di Bilbao peril risultato assai più negativoma ce la giocheremo in 90’, eanche di più se saremo bravi»

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GAZZI

EL KADDOURI

QUAGLIARELLA

VIVES(Farnerud)

BENASSI

COSÌ IN DIECI

6Passaggi positivi

1Passaggi negativi

6Palle perse

2Falli fatti

2Cross

In Russia il Toro vede rossoOra serve un’altra impresa1Espulso Benassi sullo 0-0, i granata restano in dieci per oltre un’ora Lo Zenit segna con Witsel e Criscito, non c’è reazione: ritorno duro

Sebastiano VernazzaINVIATO A SAN PIETROBURGO

@GazzaVernazza

È andata male, ma potevafinire peggio, e al ritornoservirà la grande impre-

sa. Torino sconfitto a San Pie-troburgo e non poteva andarediversamente perché per oltreun’ora i granata hanno gioca-to in dieci per l’espulsione diBenassi. Un regalo che ha resopiù netto il divario tra le duesquadre e ha incanalato lapartita su un binario unico:granata raccolti negli ultimi40 metri a difendere il difen-dibile e russi come gli indiania correre intorno all’accampa-mento. Non c’è stato lieto fi-ne, prima il belga Witsel e poiil «nostro» Criscito hanno af-fondato.

ANCORA LUI Marco Benassi,nel derby contro la Juve, aveva

perso il fatale pallone da cuiera originato il gol di Pirlo. Ierisera il bis, sotto forma di dop-pio giallo e relativa espulsione.Due ammonizioni giuste inmeno di mezz’ora, la prima perfallo su Hulk e la seconda perscorrettezza su Witsel. In en-trambe le occasioni Benassicercava di rimediare a errorinella gestione della palla. È del1994, compirà 21 anni a set-tembre ed è evidente come an-cora non regga la pressione deigrandi appuntamenti. Venturapuntava sulla sua freschezza,ma forse avrebbe fatto meglioaffidarsi al più scafato Vives,subentrato a Martinez pochiminuti dopo il rosso per riequi-librare la mediana. Discorsi colsenno di poi, anche se due indi-zi fanno una prova: Benassi ri-vedibile, anzi rimandato, e percompiti a casa suggeriamo unbel training sulla gestione delleemozioni. Errori di crescita, gi-riamola così.

CHE PECCATO Amarezza e rim-pianti aumentano se si analiz-zano lo spezzone di gara in pa-rità numerica. Nei primi 27 mi-nuti la differenza tra Zenit e Toro non era per niente netta.Anzi. Si percepivano la supe-riorità tecnica di Danny e diHulk, la forza di Rondon, lacontinuità di Shatov, ma il Toroteneva botta col metodo Ven-tura, poco concedeva ai russi einnaffiava la speranza del con-tropiede giusto. Come singolipiù Zenit, come squadra piùToro. Tutto vanificato dallosciagurato doppio fallo di Be-nassi. A quel punto è comincia-to un altro match. Il Toro ha ri-nunciato ad attaccare, comedimostra il desolante zero fina-le alla casella tiri nello spec-chio. Lo Zenit è diventato si-gnore e padrone e ha chiuso ildiscorso tra la fine di un tempoe l’inizio dell’altro. Prima Wit-sel ha infilato in porta una cor-ta respinta di Padelli su tiro di

Smolnikov, poi Criscito hamesso in rete un pallone ribat-tuto dal palo su botta di Hulk.Due simili nella dinamica, duerimbalzi perduti, il che non de-pone a favore della reattivitàdella difesa granata. Sul 2-0 fi-ne delle trasmissioni. Lo Zenitha dato l’impressione di accon-tentarsi, il Toro non ha avuto laforza di affacciarsi in avanticon credibilità. Un paio di bri-vidi allo scadere. Una palla va-gante in area Zenit, un tiro dalontano di Maxi Lopez. Inno-cue schegge.

LA GRANDE DOMANDA Quan-te possibilità ha il Toro di ribal-tare il 2-0 tra sei giorni al-l’Olimpico? Speriamo di sba-gliarci, ma pensiamo che sianopoche. Non tanto perché il To-rino non abbia i mezzi per rifi-lare tre gol alla difesa dello Ze-nit, quanto perché temiamoche ne subirà almeno uno.Troppo elevato il potenziale of-fensivo della squadra di VillasBoas per pensare che Hulk esoci non lascino tracce giovedìin Italia. Era fondamentale fa-re gol in trasferta, però la mis-sione è fallita e sarebbe ingene-roso scaricare tutte le colpe suBenassi. È questione di attitu-dine e abitudine alle Coppe. LoZenit in Europa è di casa inogni stagione, il Torino no. E’stata questa la macro-differen-za percepita allo stadio Petro-vski. Provaci ancora, Toro, masenza farti illusioni...

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LA MOVIOLAdi VINCENZOCITO

DOPPIO GIALLOIMPERDONABILEPER IL MEDIANOInevitabile l’espulsione che lascia il Torino in dieci per un’ora. Il primo giallo Benassi lo rimedia al 16’ dopo aver perso palla, Hulk gli sfugge e lui lo stende a 80 metri dalla porta. Spesa ancora peggio la seconda ammonizione perché il centrocampista granata al 29’ affronta in scivolata Witsel e lo colpisce alla tibia. Al 43’ del primo tempo, liberato da Witsel, segna Rondon, ma è in fuorigioco.

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Europa LeagueRAndata ottavi

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14 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Perez difende Ancelotti«Resterà al Real Madridin ogni caso: basta falsità»1Il presidente spegne le critiche e smentisce le voci su Mourinho«Carlo è il miglior allenatore possibile, con noi fino a fine stagione»

Carletto sul 59: «CR7 mi diverte, segna sempre...»

VIOLENZA IN GRECIAInvasione, sospesaAek-Olympiakos� ATENE (mer) Il calcio greco sembra fare un passo avanti e due indietro. Stavros Kondonis, ministro dello Sport,ha annunciato che le partite della prossima giornata di campionato, in programma nel fine settimana, si giocheranno a porte chiuse.Una decisione che arriva su suggerimento delle forze dell’ordine dopo quanto accaduto ieri, nel quarto di finale della Coppa di Grecia giocato ad Atene fra Aek e Olympiacos. All’89’ una ventina di tifosi della squadra di casa sono entrati in campo e hanno cominciato a lanciare oggetti contro calciatori e agenti. Garasospesa e tutti di corsa negli spoagliatoi.

LIBERTADORESDoppietta di OsvaldoIl Boca vince 5-0� BUENOS AIRES (seu) Osvaldo ancora protagonista in Coppa Libertadores. Segna una Doppietta nel 5-0 del Boca contro lo Zamora. Altra notte magica per l’ex nerazzurro, autore delle ultime due reti nel 5-0 del Boca contro i venezuelani dello Zamora. Osvaldo ha siglato il momentaneo 4-0 al 69’ con un destro a due passi dal portiere avversario, prima di fissare il risultato sul 5-0 all’82’ su rigore. L’attaccante è andato a segno anche una terza volta a una manciata di minuti dallo scadere, ma l’arbitro ha annullato per sospetto fuorigioco. Simpatico siparietto dopo il primo gol messo a segno da Osvaldo, celebrato con un selfie a bordo campo assieme a tutti i suoi compagni.

TACCUINO

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

C ronaca di una giornata diordinaria schizofrenianello strano mondo del

Real Madrid. Club che incassaoltre mezzo miliardo di euro al-l’anno, che tremare il mondo fama che non riesce a scrollarsi didosso quella patina di provin-ciale isteria. Forse a pensarcibene è proprio quest’aspetto atenere la Casa Blanca coi piediancorati al territorio: questasensazione di ansia quotidianagrazie alla quale Florentino Pe-rez, presidente del Madrid maanche di una delle imprese dicostruzione più rilevanti almondo, si permette il lusso dipassare 40 minuti a risponderea 24 domande dei giornalisti inuna conferenza stampa orga-nizzata in un’ora (email di con-vocazione alle 12.30, appunta-mento alle 13.30) per smentirela prima pagina di Marca.

LA BATTUTA In ballo non ci so-no i destini del mondo, sul quo-tidiano sportivo hanno solostrillato quanto tutti qui si dice-vano con tono di voce normale:«Se Ancelotti perde al CampNou perde il posto». Nervi pre-sidenziali saltati, e un piccoloeccezionale dettaglio: tuttoquanto pubblicato dal quotidia-no sportivo madrileno e madri-dista, oltre alla minaccia di eso-nero anche un pezzo con infor-mazioni di primissima mano sulmalcontento di Perez per i me-todi di allenamento di Carletto,porta la firma di un giornalistache è in intimi e continuati rap-porti col presidente. «Florenti-no ha convocato la conferenzastampa per smentire se stesso»era la battuta che circolava nelpalco d’onore del Bernabeu.

CARLO NON SI TOCCA La setti-mana scorsa lo stesso Marcaaveva detto, senza citare Flo-rentino, che ai piani alti del Ma-drid non piaceva la conduzionemorbida di Ancelotti, che deifantomatici «dirigenti» ritene-

vano necessaria una mano mol-to più dura. Tutti vi avevano let-to un messaggio presidenziale,e Carlo aveva risposto piccato:«Con questa mano moscia hovinto 3 Champions». Ieri il tec-nico ha assistito esterrefatto alteatrino montato attorno allasua figura. Quello stesso presi-dente che non perde occasioneper criticare un allenatore che

ha a lungo inseguito e rapida-mente scaricato ha fatto un girodi 180 gradi: «Ancelotti è il mi-glior allenatore possibile per ilMadrid. Nessuno nella nostragrande storia aveva mai vinto 4titoli in un anno solare. Non hoalcuna intenzione di cacciarlo,anche in caso di sconfitta alCamp Nou o altrove resterà connoi fino a fine stagione». Abbia-mo chiesto a Florentino del rin-novo, dato per certo a Natale: «Irinnovi si fanno a inizio o a finestagione, a metà anno destabi-lizzano». Lo stesso Perez 3 annifa rinnovò il contratto di Mou-rinho in piena stagione, ma fa lostesso.

L’OMBRA DI MOU A Jose saran-no fischiate le orecchie: perchél’eliminazione del suo Chelsea èstata citata due volte da Perezieri: «Non tutti raggiungono iquarti, in passato squadre gran-di sono cadute, l’ultima ieri se-ra». Confesso ammiratore delportoghese, Florentino deveaver vissuto con dolore l’addiodel Chelsea, e la sua notte è sta-ta agitata ulteriormente dalleparole di Pepe, che intervistatodalla radio Cope ha detto checon Ancelotti la squadra si alle-na molto di più che con Mou:smontata la teoria che Marca hamesso in bocca a Florentino sul-la scarsezza del metodo ance-lottiano.

STAMPA ANTIMADRIDISTA Di-feso Ancelotti (e Gareth Ba-le…), Perez ha chiamato alla raccolta il madridismo irrequie-to e fischiatore: «Solo uniti sivince. Il problema è che il pub-blico è influenzato negativa-mente e indotto a comporta-menti autodistruttivi da unastampa interessata. Che vuolemale al Madrid o a me, o a en-trambi». Florentino ha accusatodell’inquinamento dei pensieridei madridisti, additato al pub-blico ludibrio e bollato comementitori compulsivi Marca,Radio Marca e As. E ha dettoche potrebbe stilare una lista digiornalisti buoni e cattivi.

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FLORENTINO PEREZPRESIDENTE DEL REAL MADRID

«NON HO ALCUNA INTENZIONE

DI CACCIARLO, ANCHE SE PERDE AL CAMP NOU.

SOLO UNITI SI VINCE»

Carlo Ancelotti e il presidente del Real Madrid Florentino Perez LAPRESSE

DIETRO LE QUINTE

Paolo CondòINVIATO A MADRID

U n po’ se la sentiva arriva-re, la bufera. Carlo An-celotti ci ha ricevuto a

Valdebebas, per raccontare lasua carriera a GazzettaTv, ametà gennaio. Il Real era appe-na uscito nei quarti di Copa delRey dall’Atletico, e una volta ri-masti soli - certi argomenti aMadrid sono dinamite - gli erabastato uno sguardo per farsicapire: non gli dispiaceva affat-to l’idea di risparmiare alla ro-sa, sfiancata dalla striscia re-cord di vittorie culminata colMondiale per Club, la doppiasemifinale di Copa col Barcello-na. Il Clasico è sempre la partitadella fine del mondo, impossi-bile giocarlo al risparmio. Me-glio riorganizzare le forze perripartire a primavera, quandola stagione delle grandi entranel vivo: filosofia intrisa di sag-gezza, peccato che la rosa nonfosse stanca ma stremata, e cheuna serie di infortuni ne abbiadenudato la sostanziale esigui-tà producendo notti da incubocome quella dello Schalke.

IL FATTORE RONALDO Nel-l’intervista, che andrà in ondaquesta sera alle 21.35 sul no-stro canale tv, Ancelotti partedalla conquista della Decima -la Champions più desideratadal popolo madridista - per an-dare a ritroso nel tempo. «Lamia prima grande vittoria è sta-ta la Champions di Manchesterdel 2003. Prima avevo vinto uncampionato di B a Reggio edero arrivato secondo in A col

Parma, ma gli altri due secondi po-sti, con la Juve, non erano stati molto gratificanti. Manchester fula svolta, da lì in poi ho vinto spes-so». Spesso non vuol dire sempre:nella carriera di Carlo ci sono duebuchi neri, Perugia e Istanbul, eabbiamo pensato un po’ crudel-mente di riportarlo lì, negli inter-valli, per chiedergli se col senno dipoi cambierebbe qualcosa dellesue scelte. Lui ci ha pensato su sen-za trovare il dettaglio assassino. «APerugia non potevo cambiare nul-la, il padrone era il maltempo. AIstanbul... ricordo di aver detto piùvolte ai giocatori di stare attentiperché non era finita, di cercare ilcolpo di grazia perché si sa comesono gli inglesi... E poi c’era il loropubblico che ci credeva ancora, in-somma, penso di aver detto le cosegiuste perché eravamo preparati aquindici minuti iniziali di fuoco».Ancelotti ha allenato otto Pallonid’oro, record assoluto: in ordinealfabetico Cannavaro, Kakà, Ne-dved, Ronaldinho, i due Ronaldo,Shevchenko, Zidane. Il migliore?«Ho sempre detto Zidane perquanto mi divertiva in allenamen-to. Ma Cristiano mi diverte in par-tita, segna in tutte...». E senza lesue reti allo Schalke, chissà di cosaparleremmo in queste ore.

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Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

S tavolta non è servito nep-pure parcheggiare l’auto-bus con l’inserimento di

Zouma per proteggere il risulta-to. I colpi di Luiz e Thiago Silvahanno abbattuto il Chelsea, eli-minando l’unica squadra ingle-se con buone possibilità di arri-vare ai quarti di Champions emandando alla gogna JosèMourinho. Il partito anti-Spe-cial One ha ripreso fiato. L’ana-lisi di un flop in 5 punti.

GIOCO Quando non riesci a su-perare un avversario in 10 dal32’ al 120’ e vieni rimontato 2

volte, il primo imputato è il gio-co. Mourinho non è mai statoun cultore dello spettacolo. Ilsuo calcio si esalta con aggressi-vità, corsa e dedizione. Fiasco totale. Dal punto di vista atleti-co, i Blues sono in difficoltà daun mese. La dedizione alla cau-sa, se non hai energie, va a farsibenedire. Quando Mou dice«abbiamo concesso due gol alPsg per mancanza di concentra-zione», ha ragione. Quando seistanco, perdi lucidità. E ti fai in-filzare sui calci piazzati, comeaccaduto martedì.

MOURINHO E’ il grande sconfit-to. Ieri confronto tra l’allenato-re e la squadra, ma occhio adAbramovich. Non parla e non si

cuni giocatori e questo potreb-be portare a cessioni eccellenti.

COSTA La prova del centravantiinvita alla riflessione. I numeri,508’ di Champions senza segna-re, non sono l’unico capo d’ac-cusa. Peggio il comportamento:vergognoso. Meritava il rosso.

STRESS L’affondamento delcalcio inglese ripropone la que-stione del calendario intasato,aggravato dai replay di FA Cup.I club di vertice possono giocare10 gare in più rispetto al restod’Europa. Oltremanica cambia-re i format è però consideratoun attentato alla tradizione.

FLOP Il calo di Fabregas haspento la luce dei Blues. Costanon può essere accostato aigrandi bomber del calcio mon-diale. Oscar sta deludendo. So-lo Courtois e Hazard hanno fat-to il loro dovere, ma non è ba-stato.

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Josè Mourinho, 52 anni GETTY IMAGES

Paolo Condò con Carlo Ancelotti alla fine dell’intervista

MondoRSpagna

IL TECNICO DEL CHELSEA

Mou, il grande sconfitto«Tradito» dai fedelissimi

vede mai, ma per lui l’Europaconta più di qualsiasi altra cosa.Mou ha ammesso i meriti delPsg: «Giusto che passino loro.In dieci hanno giocato meglio.Noi siamo stati stritolati dallatensione». Mou è deluso da al-

STASERA ALLE 21.35LA 3a PUNTATA DI«CONDÒ CONFIDENTIAL»

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15VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

DOPO L’IMPRESA CONTENUTOPREMIUM

L’équipe lumière COSTA, VALEE FA SOGNARE:ECCO IL PSGMADE IN BRASIL

DA THIAGO SILVA, RINATO DOPO LE LACRIME MONDIALI, A DAVID LUIZ L’ARRABBIATO: PARIGI VOLA CON LA DIFESA PROGETTATA DA LEONARDO

LA STORIA di ALESSANDRO GRANDESSOPARIGI

@agrandesso

C’ è il capitano, ridi-ventato «o mo-stro» al momentogiusto, il ragazzi-no per bene ma

molto ambizioso, l’intellettualeche ha vinto pure più di Ibra, e

infine il burlone assetato di ri-vincite. A raccontarla fino

a pochi mesi fa, la storiadella difesa del Psgavrebbe fatto piange-re soprattutto i pari-gini, tra gaffe inarea e souvenirmondiali. Oggi a

versare lacrime di rabbia è rima-sto soltanto Mourinho, sbattutofuori dalla Champions da un Psgche si è vendicato pure degli sber-leffi del portoghese, tra l’altrocon uno specialista di linguacce.Quel David Luiz che in campo facoppia con Thiago Silva, spalleg-giati dai connazionali Mar-quinhos e Maxwell. Una lineaverdeoro costata circa 125 milio-ni. Uno sproposito, viste le pre-messe estive. Dopo il trionfo lon-dinese verrebbe da dire che sonosoldi spesi bene.

MENTE VERDEORO Il grosso del-l’investimento tra l’altro l’ha pilo-tato un altro brasiliano, l’ex d.s.Leonardo, vero architetto delprogetto Psg che vive ancora direndita. E crescendo sulle fonda-menta iniziate strappando al Mi-lan Thiago Silva, capitano e mol-to di più. Tanto che il presidenteNasser Al Khelaifi lo considera unconsulente da chiamare prima diogni mossa di mercato. Privilegiodi cui gode anche Ibrahimovic,stella però appannata dai vuotinei momenti topici. Come merco-ledì con quel rosso, magari esage-rato, che però ha lasciato il palco-scenico al brasiliano, incoronato

dai media francesi come leaderdel trionfo. Non di certo sconta-to, visto che fino a Natale Thiagoera l’ombra di sé stesso, criticatoe in preda a dubbi, per sua stessaammissione. L’ex rossonero è ri-sorto pensando ai mesi passati inospedale in Russia, nel 2005, peruna broncopolmonite che avreb-be potuto ucciderlo. E al Mondia-le fallito. La rinascita la deve an-che a Blanc che, contrariamenteal c.t. Dunga, l’ha mantenuto tito-lare anche quando non lo merita-va. Così il centrale è tornato mo-struoso, trascinatore, curandosempre ogni dettaglio. Tanto damettersi in casa pure una tenda aossigeno, uno scafandro in cuipassa due ore al giorno. Manie diun protagonista rimpianto ancheda Galliani che gli ha mandato unsms di complimenti a cui Silva harisposto ricordandolo come un«grande amico». Il tutto messonostalgicamente in mostra sul si-to del Milan.

RIMPIANTI E MILIONI Ma le ma-ni se le morde pure Mou che suDavid Luiz aveva fatto lo spacco-ne in estate: «Non mi mancherà».Anche perché il Psg lo pagò ben50 milioni, cifra che in tempi difair play finanziario aveva fattosorridere il mondo dei procurato-ri. Il sosia di Telespalla Bob, il ric-cioluto personaggio dei Simpson,non si è scomposto. Anzi, ha con-tinuato a far linguacce e a chia-mare «my friend» anche i giorna-listi che lo massacravano per glierrori davanti a Sirigu. Come nel3-1 del Bernabeu, a dicembre.Ma quando il sorteggio gli hamesso in agenda il Chelsea, Luiz èdiventato spietato. All’andatasenza sfigurare al posto di Motta,al ritorno da impeccabile centra-le, riacciuffando i vecchi compa-gni, tenendo aperta la qualifica-zione. Poi sigillata da Silva.Esempi per un Marquinhos che ha fretta di imporsi. Nei mesiscorsi quando faceva panca era-no tornate a galla voci di interes-se da Barça e United. Ma Blanc gliha affidato almeno la sponda de-stra della difesa, non fidandosidell’altalenante Van Der Wiel. E ilPsg lo considera incedibile, an-che se dalla Spagna arrivano vo-ci, smentite in Francia, di un ac-cordo già fatto con Dani Alves, da9 milioni a stagione, per tre anni.In ogni caso, l’ex giallorosso cheLeo pagò oltre 30 milioni, puòispirarsi all’intramontabile Ma-xwell. L’ex interista che parla cin-que lingue, va a musei appenapuò, adora sempre l’Italia e la ri-gida cultura olandese che scoprìsbarcando ad Amsterdam, al-l’Ajax nel 2001. Fu lì che sbocciòl’amicizia inossidabile con Ibrache gli invidia però il trofeo in piùin bacheca (24). Il Psg prelevòMaxwell dal Barcellona per pocomeno di 5 milioni. A Parigi lo so-prannominano «lo svedese», maper via della passione delle sau-ne, e completa il clan brasilianocon Lucas e un po’ pure con Thia-go Motta, azzurro di Sao Bernar-do, vero garante della retroguar-dia che ha preso a schiaffi Mou-rinho.

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DECISIVO E FELICE� Thiago Silva, 30 anni, autore del gol che dato i quarti al Psg

125� i milioni spesi per la linea difensiva brasiliana: il più costoso è David Luiz (50 milioni)

IL PERSONAGGIO

Ibra e la CoppaPer una serac’è il lieto fine1Nell’eliminazione diretta è sempre nervoso e quasi mai incisivo: ma questa volta i compagni lo salvano

Fabio BianchiINVIATO A LONDRA

twitter @fabiowhites

Q uando il gioco si fa duro, il duro diven-ta tenero. O isterico. Zlatan Ibrahimo-vic e la coppa con le orecchie: una sto-ria maledetta. Dove il fenomeno di

Svezia però ci ha messo del (non) suo. Desti-no cinico e baro: le sue squadre la Championsla vincono. Ma quando lui se ne va. E’ succes-so all’Inter, è successo al Barcellona. Più cheun sogno, la Champions via via è diventataun incubo. Ora ci sta provando col Psg e ha lestagioni contate, a sentir lui. Lo scorso agostodisse: «Un altro paio d’anni e vedrò il calcio intv». Lo stesso giorno disse anche: «La Cham-pions? Non è un’ossessione per me. Anche sechiudessi la carriera senza vincerla, sareisoddisfatto al 100% di quello che ho fatto.Comunque anche Ronaldo, quello vero, nonl’ha vinta e si ricordano tutti di lui». Vero. Unpo’ meno che non gli pesi questa assenza nel-la bacheca. Anche quest’anno se ne stava an-dando la speranza di vincere questa maledet-ta Champions. E un po’ per colpa sua: l’espul-sione dopo mezzora nella sfida col Chelseaper il fallaccio su Oscar poteva rovinare tutto.Ibra: «Quando ho visto il rosso mi son detto:“Il ragazzo (l’arbitro Kuipers, ndr.) non sa co-sa sta facendo”. Ma il peggio è stato quandoho visto i giocatori del Chelsea attorno: eracome se avessi 11 bambini che piangevanodavanti all’arbitro. Se Oscar ha fatto la re-cita non mi interessa, l’importante è cheabbiamo vinto. I ragazzi sono stati grandi».Già, Ibra ringrazi la super partita dei com-pagni che hanno fatto a meno della sualeadership. Che in Champions vienespesso a mancare. Ibra è sempre mi-cidiale con le piccole, ma quando af-fronta le grandi, stecca spesso. Cisono i dati a confermarlo. Lo svede-se ha segnato 43 gol in 106 partite diChampions con Ajax, Juve, Inter,Barcellona, Milan e Psg. Mica po-che. Media di 0,4 gol a partita. Sol-tanto che quando il gioco si fa duro,dagli ottavi in poi, la media si dimez-za: 7 reti in 35 gare. In più, in Cham-pions Ibra è nervoso: 4 espulsioni.Per stare alla storia recente, col PsgIbra è al solito determinante incampionato. Dentro la coppa con leorecchie un po’ meno. In 22 gare hasegnato 15 gol, compreso un pokercontro l’Anderlecht, ma quasi tuttinella prima fase. Due stagioni fa ilPsg venne eliminato dal Barcellona.All’andata a Parigi 2-2 con un granIbrahimovic: gol e assist. Al ritorno1-1 e Ibra non pervenuto. L’annoscorso, ai quarti col Chelsea, il Psg vin-se 3-1 ma non grazie a lui. Uscì perinfortunio senza aver lasciatotraccia. E al ritorno, perso 2-0,era ancora k.o. Non ci sarànemmeno all’andata diquesti quarti, per squa-lifica. Dovrà affi-darsi ai compagniper coltivare il so-gno. Poco male:hanno dimostratodi cavasela benesenza di lui.

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ARRABBIATO� Zlatan Ibrahimovic, 33 anni, espulso a Londra

CalcioRMondo

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Agnelli, stoccata all’Italia«Dirigenti troppo vecchi»1Il numero 1 della Juventus senza peli sulla lingua al settimanale Die Zeit«La Lega è debole e i presidenti hanno 60-70 anni. Serve il modello Premier»

Mirko GrazianoMILANO

I l prestigioso settimanale te-desco Die Zeit ha puntato iriflettori su Andrea Agnelli

e la Juventus. Sono gli avversaridel Borussia Dortmund nell’Eu-ropa che conta, sono anche unodei pochi vanti di un calcio ita-liano in generale attualmentepoco spendibile sotto vari puntidi vista a livello internazionale.Agnelli parla di tutto, «picchiaduro» politicamente, comun-que coerente con quanto giàesposto più volte, anche nellesedi istituzionali. «Non sono ilcapo dell’opposizione, perchénon esiste un governo - dice ilpresidente campione d’Italia -.Senza dubbio ci sono però delledifferenze tra me e altri presi-denti di club che si occupanodel governo della Serie A. Se-condo me la Serie A in Italia do-vrebbe essere gestita come laPremier League, da persone cheportano avanti l’intera Lega co-me prodotto. Con una strategiaper lo sviluppo e l’esportazionedel nostro calcio. Da noi nonsuccede invece nulla senza l’as-semblea dei club. La stessa Legaè debole, non ha nessuna auto-rità, né un proprio manage-ment. Questo porta a una situa-zione meno trasparente, comead esempio nel caso dei dirittitv. Di essi e del marketing dellaSerie A si occupa Infront. Allostesso tempo Infront si occupaanche dei diritti e del marketingdi alcuni club di A e della Nazio-nale. Questo porta inevitabil-mente a un conflitto di interes-se».

LARGO AI GIOVANI Domanda:quando questo vecchio sistemafeudale del calcio italiano potràessere superato? «Stiamo fa-cendo dei passi in avanti - spie-ga Agnelli -. Sicuramente dob-biamo cambiare alcune idee ecomportamenti. Con poche ec-cezioni i presidenti dei club e iprincipali funzionari hanno 60-70 anni. Ci sono pochi quaran-tenni. Questo sta già cambian-do in Italia. Il caso del Parma èsolo la punta dell’iceberg. Negliultimi quattro anni decine di so-cietà sono andate incontro alfallimento, ora il problema èpeggiorato. Il fatto che un clubpossa arrivare fino a questopunto è frutto della cattiva ge-

stione del calcio italiano. Qual-cuno mi deve ancora spiegarecome il Parma, al quale la Uefaaveva rifiutato la licenza perl’Europa League, potesse conti-nuare a giocare così facilmentein Serie A...».

AMICO PALLOTTA Agnelli ga-rantisce che la Juve resterà ita-liana, saldamente nelle manidella famiglia, ma allo stessotempo «non mi interessa se gliinvestimenti nel calcio italianoprovengono dal Piemonte, dal Friuli o dall’Indonesia. Abbia-mo bisogno di persone che vo-gliano realizzare progetti a lun-go termine. In James Pallotta,presidente della Roma, abbia-mo trovato un alleato. La suasquadra è nostra rivale nellalotta allo scudetto, ma Pallottae noi abbiamo una filosofiamolto simile su come gestire unimportante club europeo».

IN CIMA ALL’EUROPA L’attuali-tà parla intanto di un difficile ri-torno degli ottavi di Championscontro il Borussia: «Siamo la Ju-ventus. Dobbiamo vincere ogni

partita». E in prospettiva si la-vora per migliorare il decimoposto con un fatturato di 280milioni. «In questo momento cisono quattro squadre che nonhanno concorrenti: Real, Man-chester United, Bayern e Barcel-lona. Sono seguiti da Psg eManchester City, che però ope-rano un doping finanziario: quinon posso concorrere. Il Psg ri-ceve 200 milioni ogni anno dal-l’ufficio del turismo del Qatar. Edietro il City c’è un gruppo diAbu Dhabi. Se tolgo questi dueclub la Juve sale all’ottavo po-sto. Il mio obiettivo è raggiun-gere il quinto in 3-4 anni». Capi-tolo Calciopoli: «Riabilitazionenon è la parola giusta. Si è giun-ti molto velocemente alla sen-tenza sportiva, poi sono emersenuove informazioni che non so-no state prese in considerazio-ne. La richiesta di risarcimentoda 443 milioni? La cifra corri-sponde al fatto che per 2 anninon ci siamo qualificati allaChampions. In più sono stateinserite le perdite da bigliette-ria e diritti tv».

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Andrea Agnelli, 39 anni, presidente della Juventus dal 2010. Durante la sua gestione il club bianconero ha vinto tre scudetti ed è molto vicino al quartoANSA

IL RITORNO

Barzagli-PalermoIl filo si riannodanella città speciale1Dopo i 4 minuti di Sassuolo, spera in una maglia da titolarecontro la sua ex squadra

Andrea Barzagli, 33, festeggiato dai compagni LAPRESSE

Fabiana Della ValleMILANO

L unedì, mentre attendeva a bordo campo,aveva un sorrisetto sulle labbra e gli occhivagamente lucidi. Andrea Barzagli aspet-

tava quel momento da troppo tempo: sonopassati quasi nove mesi dall’ultima volta cheha toccato il campo, era il 24 giugno, Italia-Uruguay 0-1. Subito dopo il rientro dal Brasi-le, Barzagli è stato operato al calcagno del pie-de destro e la fase di recupero è stata ben piùlunga del previsto. Con la Juve non giocavaaddirittura da 10 mesi: Roma-Juve 0-1, poi uncalvario infinito. Per questo quei 4 minuti colSassuolo sono stati una liberazione. «E’ statauna grandissima emozione e non me la sonogoduta neanche tutta, perché ero un po’ ner-voso — ha raccontato il difensore a Jtv —. Hosentito l’applauso caloroso, ma poi ero cosìconcentrato che non ho pensato ad altro».

RITORNO A CASA Dopo il piccolo assaggiodello Stadium, domani a Palermo Barzagli po-trebbe giocare la prima partita da titolare del-la stagione. Un filo che si riannoda in una cittàche significa molto per lui, perché lì esordì conla Juve 4 anni fa (2 febbraio 2011, 2-1 per irosanero). E poi perché nel club di Zampariniha giocato 4 stagioni (2004-08), prima di emi-grare in Germania, al Wolfsburg. Ricomincia-re da Palermo per non fermarsi più: questo è ilsuo obiettivo. Anche perché solo facendogligiocare una partita intera Allegri potrà capirese è pronto. «Sarà una gara insidiosa, il Paler-mo è una delle squadre più in forma del cam-pionato, in casa è molto difficile da battere».Poi ci sarà Dortmund, dove «l’ambiente saràmolto caloroso. Ma non dobbiamo aver paura.Andiamo lì per imporre il nostro gioco». Oltrea Barzagli, a Palermo potrebbero esserci altrenovità: De Ceglie, Sturaro e Matri, tutte newentry di gennaio che si candidano per un postoda titolare. Anche Llorente dovrebbe giocare:ieri era scattato l’allarme per un affaticamentoall’anca, ma gli esami hanno dato esito negati-vo. Oggi dovrebbe allenarsi regolarmente. In-tanto Andrea Pirlo prosegue il suo programmadi recupero per cercare di esserci a Dortmund.«Ho sempre saputo di essere più bravo deglialtri — ha raccontato a Undici —. L’etichetta dipredestinato non mi ha mai dato fastidio, anzimi ha responsabilizzato. Le frasi di Lotito fan-no perdere la voglia di giocare».

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Sorrentino, dna bianconero e una porta da blindare1Il portiere palermitano ha giocato nelle giovanili Juve e poteva tornare, papà Roberto è stato nello staff bianconero. E fa il tifo per lo 0-0

Francesco Caruso

N ella famiglia Sorrentinoscorre sangue biancone-ro: Stefano il portiere

del Palermo, è cresciuto nellegiovanili della Juve e l’annoscorso fu in procinto di farvi ri-torno, mentre il papà Roberto èstato preparatore dei portieridella Juve con Trapattoni al-l’inizio degli anni Novanta. Do-mani il Palermo affronta la Ju-ve e per Stefano è l’occasione ditogliersi un sassolino dallascarpa «ma soprattutto di rega-lare un’altra gioia ai nostri tifo-si. I bianconeri – ha detto ieri aSky – troveranno un Palermo

diverso rispetto all’andata, conmolta più convinzione ed entu-siasmo, siamo consapevoli diincontrare i campioni d’Italiaormai prossimi a riconfermar-si, ma non ci tiriamo indietro».

PAREGGIO E PARATE Papà Ro-berto, vedrà la gara in tv e au-spica un pareggio: «Tengo aprecisare che non sono tifosodel Palermo, ma di mio figlioStefano. Non me ne vorranno isostenitori rosanero, ma il miocuore è rimasto rossazzurro sindai tempi della promozione inA del 1982. Il mio pronosticoper stasera è un pareggio, pos-sibilmente senza reti che permio figlio significherebbe non

subire gol. Non lo dico perchéimmagino che l’impegno diChampions col Borussia possafrenare la Juve ma perché spe-ro che i suoi portentosi attac-canti per una volta facciano ci-lecca. Quindi l’augurio è uno0-0 con grandi parate di Stefa-no». Il quale è disposto a firma-re per un’equa suddivisionedella posta, che per il Palermosi tradurrebbe nel terzo 0-0 difila, dopo quelli contro Empolie Cesena: «E per me vorrebbedire continuare a non incassarereti che è l’aspetto più impor-tante, ma noi stavolta abbiamodalla nostra la possibilità digiocarcela con la testa sgombrae senza assilli di classifica».

ROSANERO DENTRO Mentresul recente mancato passaggiodi Stefano in bianconero, papàRoberto ammette: «È vero chesarebbe stata la ciliegina sullasua bella carriera, ma c’è ancheda considerare che sarebbe an-dato a fare il “secondo” mentrein rosanero ha avuto la possibi-lità di continuare a essere pro-tagonista. E anche adesso cheriprendono a spuntare voci, co-me ogni fine stagione, su unsuo possibile trasferimento, di-co che Stefano sarebbe conten-to anche di rimanere a Palermoperché ormai quella città equei colori gli sono entrati den-tro».

© RIPRODUZIONE RISERVATAStefano Sorrentino, 35 anni, portiere del Palermo dal gennaio 2013 LAPRESSE

Serie AR

HA DETTO

SU JAMES PALLOTTAPRESIDENTE DELLA ROMA

E’ UN NOSTRO ALLEATO, ABBIAMO

FILOSOFIE SIMILISU COME GESTIRE

UN CLUB IMPORTANTE

SUL DECIMO POSTOCOME FATTURATO

PUNTIAMOA RAGGIUNGERE

IL QUINTO POSTOIN EUROPA IN TRE

O QUATTRO ANNI

SUI DANNIDI CALCIOPOLI

CHIEDIAMOUN RISARCIMENTO

DI 443 MILIONIPER I 2 ANNI SENZA

CHAMPIONS LEAGUE

SUL CASO PARMACHE GRAVA SUL CAMPIONATO

E’ IL FRUTTO DELLA CATTIVA GESTIONE:

SENZA LICENZA UEFA COME POTEVA

GIOCARE IN SERIE A?

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Una scuderiadi talenti

RADAMEL FALCAOCentravanti colombiano, 29 anni, in estate è passato dal Monaco al Manchester United con un prestito oneroso da 12 milioni con riscatto fissato a 55. Per ora con Van Gaal pocafortuna: 20 partite e 4 gol

YACINE BRAHIMIFantasista franco-algerino, 25 anni, è l’astro nascente del Porto, che lo ha preso dopo un ottimo Mondiale con l’Algeria: finora 29 partite e 12 gol con i Dragoni, la Doyen detiene l’80% dei suoi diritti

GEOFFREY KONDOGBIAMediano francese, 22 anni, formava con Pogba una coppia d’oro nelle nazionali giovanili dei Bleus. Passato due anni fa dal Siviglia al Monaco per 25 milioni, parte del suo cartellino appartiene a Doyen.

Milan, spuntapure il fondo:ecco Doyeninsieme a Bee1Nella cordata del thailandese c’è Lucas, uno dei re delle «terze parti»

Carlo Laudisa@carlolaudisa

S punta un nome noto nel-la (per ora) misteriosacompagnia che appoggia

mister Bee Taechaubol nellascalata del Milan berlusconia-no. Si chiama Nelio Lucas, ilgestore del fondo d’investi-menti Doyen Sports, il colossoche da anni è al centro del mer-cato, con il finanziamento dioperazioni che hanno fatto lafortuna, in particolare di Portoe Benfica. Il manager porto-ghese già nell’estate del 2013era stato accostato ai colorirossoneri: in quei caldi giornidi luglio fece notizia il summitdi Taormina con Adriano Gal-liani, tutti ospiti del presidentedel Catania Pulvirenti e del suovice Cosentino. Seguirono altri

faccia a faccia con l’a.d. rosso-nero a Forte dei Marmi e a Mi-lano. E quei ripetuti incontrifecero pensare a un avvio dicollaborazione che, in realtà,poi non è mai nato. I rapportipersonali sono evidentementebuoni, ma il Milan ha sempretenuto lontano ogni associa-zione come la Doyen, ancheperché le norme italiane nonammettono il coinvolgimentodei fondi.

DA MILANO A DUBAI Ma loscenario attuale ha contorninuovi, visto anche che il conte-sto in cui mister Bee sta gesten-do la sua trattativa con i verticidi Fininvest ha le fondamentaall’estero. Con più precisionenegli Emirati Arabi, a Dubai,porto franco per eccellenza delmondo arabo. E a quelle latitu-dini mister Bee può operare intutta tranquillità nella selezio-ne dei partner migliori per il fi-nanziamento dell’ingresso incasa Milan. L’impressione è cheil broker thailandese abbia rac-colto importanti manifestazio-ni d’interesse, ma aspetti il mo-mento giusto per calibrare ilpeso dei soci che verrannocoinvolti strada facendo. In-tanto la cordata rappresentatadal thailandese fa i conti con ilpatto di riservatezza strettodopo l’intesa di massima cheprevede un ingresso immedia-to con una quota intorno al 30% con un esborso immedia-to tra i 200 e i 250 milioni.Questo è il momento in cui toc-ca ai professionisti gestire ladue diligence indispensabileper la disamina finale. È unafase delicatissima. Ciò nono-stante è confermato che gli uo-mini di mister Bee abbiano pre-so contatto con Paolo Maldiniper sondarne la disponibilità evalutare il suo ruolo nel nuovocorso.

FRONTE CINESE Non è un caso,però, che quasi in contempora-nea in questi giorni sia emersa

la figura di mister Pink, il ma-gnate cinese, accreditato di mi-re non meno ambiziose sulclub di via Aldo Rossi. Sono inogni caso momenti delicati. DaFininvest ormai i contatti sonostati ammessi a denti stretti,sebbene sia stata netta la preci-sazione che Silvio Berlusconi non intende privarsi dellamaggioranza delle azioni. Unparticolare significativo perleggere in anticipo le prossimemosse. Sin dal primo momen-to, infatti, dall’entourage di mister Bee è filtrata l’intenzio-ne di programmare una gra-duale crescita della partecipa-zione azionaria. Con l’obietti-vo di salire alla maggioranza (epiù) in non più di un triennio.Ma tra Arcore e dintorni sino ache punto intendono soddisfa-re quest’aspettativa? Il fronteinterno non è insensibile a que-sto tema. Per esempio BarbaraBerlusconi è da mesi in primalinea per il progetto del nuovostadio, tutto rossonero. Il nuo-vo alleato, chiunque esso sia,supporterà questo progetto?

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� A Milanello si è disputato un test tra la squadra di Pippo Inzaghi e la Berretti di Stefano Nava. Il punteggio finale è stato di 11-0: tripletta per Destro e Honda, doppietta per il giovane Ronchi (che gioca in Primavera) e reti di Cerci, Poli, Bonaventura, Menez e Van Ginkel. Inzaghi ha schierato prevalentemente Van Ginkel, Essien e Bonaventura a centrocampo con Honda alle spalle di Destro e Menez. E’ stato provato anche Cerci nel ruolodi seconda punta. In difesa, invece, a Firenze dovrebbe giocare Abate, Mexes, Paletta e Antonelli. Oggi allenamento al mattino, Berlusconi non dovrebbe andare a Milanello, ma non si può escludere un cambio di programma.

Ieri test e 11 golBerlusconinon è atteso

MARCOS ROJOEsterno sinistro argentino, 24 anni, dopo i Mondiali da titolare con l’Albiceleste il Manchester United l’ha comprato dallo Sporting per 20 milioni: Doyen ha lottato con il club portoghese per la spartizione del pagamento

In alto: Bee Taechaubol, 41 anni, thailandese, sta cercando di acquisire un pacchetto di quote del Milan.Sopra: Silvio Berlusconi, 78 anni, con la figlia Barbara, 30. La famiglia Berlusconi vorrebbe cedere circa il 30% delle quote, mantenendo quindi la maggioranza e continuando a gestire la società come accade dal 1986ANSA

IN CORSA PER L’EUROPA

Lazio: due registi per un film da Champions1Cataldi si aggiunge a Biglia in costruzione e la squadra vola. Il 7 maggio tutto il club prenderà parte all’udienza col Papa

Stefano Cieri INVIATO A FORMELLO (ROMA)

E ora per la Lazio-rivelazio-ne di Stefano Pioli arrivaanche la benedizione del

Papa. La squadra biancocele-ste, al gran completo, sarà inVaticano il 7 maggio per pren-dere parte all’udienza generaledi Papa Francesco. Come Lazionon ci saranno solo Pioli e isuoi ragazzi, ma l’intera Poli-sportiva biancoceleste, una fa-miglia composta da oltre cin-quanta sezioni di diverse disci-pline sportive, la più grande

d’Europa. L’ultima volta che laLazio (anche allora insiemecon la Polisportiva) fu ospite diun’udienza generale del Papa(c’era Giovanni Paolo II) eral’Anno Santo del 2000. Santoper tutti i fedeli della ChiesaRomana, ma - molto più prosai-camente - santo anche per i ti-fosi laziali, visto che quell’anno(pochi mesi dopo l’udienza pa-pale) arrivò il secondo scudet-to del club.

I DUE REGISTI Quindici annidopo un altro scudetto non èpossibile, ma una qualificazio-ne in Champions sì, impresa

che - per questa Lazio - equi-varrebbe ad uno scudetto. Do-po gli ultimi risultati e dopol’aggancio al Napoli al terzo po-sto la banda di Pioli ci credesempre di più. Un sogno, cheora è diventato un obiettivo,costruito un mattone alla volta.Attraverso scelte difficili e co-raggiose. Come quella del dop-pio regista, con cui la squadrasta giocando da un po’ di tem-po a questa parte. Già, perchéoltre a quello «ufficiale», LucasBiglia, da due mesi a questoparte c’è anche l’«aiuto regista»Danilo Cataldi. Sempre piùspesso (in particolare quando

la squadra si dispone col 4-2-3-1) Cataldi si alterna all’ar-gentino nei compiti di costru-zione del gioco. Volendo, la si-tuazione può essere anche lettacome un lento e graduale pas-saggio di consegne tra i due. Sì,perché a fine stagione Biglia(corteggiato dai maggiori clubeuropei, Real Madrid e Psg sututti) potrebbe decidere di la-sciare la Lazio. E a quel punto,la prossima stagione, Cataldidiventerebbe il play maker uni-co della squadra. Un regista nelsenso pieno del termone, comedel resto accadeva quando erail capitano della Primavera.

E IL REGISTA DI RISERVA Unaricchezza di registi, insomma,che potrebbe venir meno l’an-no prossimo, ma che intantoPioli si gode. Anche perché die-tro al giovane italiano e al-l’esperto argentino c’è un altroregista di assoluto valore, metàitaliano e metà argentino: Cri-stian Ledesma. All’occorrenzac’è anche lui. E nella volatonafinale per la Champions ci saràsicuramente bisogno di tutti. E,magari, farà anche comodouna benedizione del Papa.Che, peraltro, è argentino. Pro-prio come Biglia e Ledesma.

© RIPRODUZIONE RISERVATALucas Biglia, 29 anni LAPRESSE

fCOS’È DOYEN

Dalle miniere verea quelle del calcio:sede a Malta, affari dappertutto

I l fenomeno Doyen ha tentacoli dapper-tutto. E non a caso è leader mondiale nelramo sportivo dei fondi d’investimento.

Ma è bene sapere che la capo-gruppo nascecon interessi nel settore minerario ed energe-tico: ambiti ricchissimi, con utili record dareinvestire al meglio. Nasce così la costola della Doyen Sport Investiments che in appe-na un decennio scandaglia i vivai sudameri-cani e genera profitti considerevoli. Ora co-me ora le stelle di casa sono Falcao, Brahimi,Kondogbia, Rojo, Castaignos, Tadic, Manga-la, Leandro Damiao e Ebecilio. Ma l’elenco siallungherebbe di molto, considerando i cal-ciatori in procura, a cominciare da Morata.

BUSINESS È ampia l’attività del fondo rap-presentato da Nelio Lucas. Il core business èrappresentato dal controllo dei cartellini deicalciatori attraverso il riconoscimento di ric-che percentuali nella rivendita. Ma è moltodiffuso anche il soccorso ai club più indebita-ti con prestiti consistenti. Nel suo momentodi maggior crisi proprio l’Atletico Madrid haavviato il proprio risanamento grazie all’aiu-to della Doyen. E in situazioni simili si sonoritrovati sia il Porto che il Benfica. E non è uncaso che in Portogallo la società che ha sedelegale a Malta ha piazzato i colpi migliori.Negli ultimi tempi la Doyen ha fatto capolinoanche in Olanda e Francia, ma con risultatimeno soddisfacenti. Di sicuro Lucas negli ul-timi due anni ha pianificato lo sbarco anchein Italia, scontrandosi, però, con la rigiditàdelle nostre norme.

FIFA CONTRO TOP Aggiungiamoci la recentecrociata promossa dalla Fifa contro le Top, abbreviazione di Third Owner Part (proprie-tà di terze parti). La discesa in campo di Blat-ter segue l’ormai nota allergia ai fondi del suorivale Michel Platini. Insomma, sono tempiduri per gli investitori che intendono agire aimargini dei club. Eppure il mondo del calcioresta diviso sull’argomento, nonostante le di-savventure dei club sudamericani che neglianni hanno visto prosciugato il loro patrimo-nio tecnico. Il tourbillon di vendite, infatti,non è mai bastato a sanare i loro conti. Invecemolti di quei trasferimenti hanno arricchito iloro finanziatori più o meno occulti. Ciò spie-ga l’offensiva concertata di Fifa e Uefa chetemono l’egemonia dei temuti terzi incomo-di. La questione è apertissima. Anche perquesto Doyen (e non solo) va a caccia di nuo-ve opportunità. Magari anche più sofisticate.

c.lau© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nelio Lucas in giro per Milano qualche mese fa

Serie ARLa possibile svolta

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22 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Atletica+basket+calciomercato = 591 La marciatrice Giorgi a pranzo su GazzettaTv , Peterson celebra D’Antoni, poi Preziosi a Calciomarket

Gabriella Mancini

P rima l’atletica, poi la pal-lacanestro di scena suGazzettaTv, canale 59.

La marciatrice Eleonora Gior-gi sarà protagonista nell’edi-zione di Gazzetta News delle13, poi linea al basket. Ogginella rubrica Sottocanestro c’èDan Peterson che ricorderà ibei tempi vissuti all’OlimpiaMilano con Mike D’Antoni.Proprio questa sera il miticoplay andrà al Forum dove saràritirata la sua maglia numero8. In studio Michele Gazzetti eil giornalista della Gazzettadello Sport Luca Chiabotti. Sa-rà l’occasione per commentareanche i momenti più emozio-nanti del campionato. L’ap-puntamento è per le 14.15.

GLI AUTOGOL Alle 14.45 lineaal trio comico Gli Autogol, conle loro imitazioni divertenti,sempre attivi anche sui social:protagonista della puntata ilserafico Zdenek Zeman, tor-nato a Cagliari dopo l’esonerodi Gianfranco Zola. Alle 15.05un altro appuntamento con leavventure più avvincenti delmondo, poi la rubrica Campio-ni a confronto che paragona igrandi nomi dello sport. Oggiè la volta del duello tra gliolandesi Johan Cruijff e ArjenRobben e tra gli italiani An-drea Pirlo e Daniele De Rossi.Alle 16.05 Sport Science conti-nua il suo viaggio nei segretidello sport dal punto di vistascientifico. Verso sera largo alFantacalcio: alle 18.30 +3Fantanews racconterà i trucchidel gioco che appassiona sei

milioni di italiani: DeborahSchirru, l’esperto FrancescoLetizia e la firma della Gazzet-ta dello Sport Luca Bianchinforniranno preziosi consigli.Tema del giorno, gli schiera-menti migliori in vista delweekend.

MERCATO Non manca l’appun-tamento con Calciomarket, ilsettimanale condotto dal-l’esperto di mercato Carlo Lau-disa e da Federica Migliavac-ca. Anteprime, retroscena, ru-mours, l’ospite di questa sera èil presidente del Genoa EnricoPreziosi. L’appuntamento danon perdere è per le 19 con re-plica alle 23. E in prima serata,un altro programma da nonperdere: Condò Confidentialcon Carlo Ancelotti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

� 1 Il nostro esperto di basket Luca Chiabotti nello studio di Gazzetta Tv con l’allenatore Franco Casalini 2 Dan Peterson, opinionista di «Sottocanestro» 3 La marciatrice Eleonora Giorgi, terza italiana di sempre sui 20 chilometri, parteciperà al notiziario delle 13 PHOTOPRESS EPA

21

3

14.15Scatta la rubrica «Sottocanestro» con Mike D’Antoni eDan Peterson negli studi di Gazzetta Tv

L’ORARIO

LA GUIDA

MATTINANews, sport e scienzaMarcia nel Tg delle 13 7 Gazzetta News 7.15 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.45 Gazzetta News9 Gazzetta News9.05 Sport Science10.05 Pazzi per i derby11.05 The SpeedGang12.05 Sport Science13 Gazzetta News13.30 Gazzetta NewsPOMERIGGIOA tutto basket, calcio e battuteFantacalcio e Calciomarket14 Gazzetta News14.15 G. News - Sottocanestro14.45 Gli Autogol15.05 Explorers15.30 Campioni a confronto16.05 Sport Science17.05 Bomber18.05 Explorers18.30 +3 Fantanews19 Gazzetta News Calciomarket19.30 Gazzetta NewsSERALe storie dei campionie Condò Confidential 20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News20.45 Gli Autogol21 Campioni a confronto21.35 Condò Confidential 22.05 Sport Science23 Gazzetta News Calciomarket23.30 Gazzetta News

Le notizie dalle 7Gli Autogol-showe i campioni

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Siamo in onda!R

Page 23: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

23VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OCCHI PUNTATI SU...

Juve attesa domani a PalermoIn Sicilia il pari manca dal 1969

PRECEDENTI IN SERIE A

RETI FATTE

Palermo

Juventus

Palermo

Juventus

19 5

3111

Vittorie Palermo

6

Girone unico

LE ULTIME VOLTE

PUNTI

Pareggi

8

Vittorie Juventus

1125

Nelle ultime 5 giornate

Ultima vittoria Juventus al Barbera:

9/12/2012 Palermo-Juventus 0-1

Ultimo pareggio in casa:

9/2/1969 Palermo-Juventus 1-1

Ultima vittoria Palermo in casa:2/2/2011 Palermo-Juventus 2-1

PALERMO JUVENTUS

Se vuoi restare aggiornatosulle formazioni, conoscerei consigli dei nostri esperti,consultare le statistiche diogni giocatore (nella fotoToni) e scoprire i segreti per vincere al fantacalcio, da quest’anno la Gazzetta mette a disposizionedegli appassionati, gratis sulproprio sito, un’intera sezionededicata. Su Fantanews i votiil giorno dopo l’ultima partitadi campionato, gli assistufficiali al termine di tuttele gare, articoli esclusivie la trasmissione +3 dipresentazione della Magic digiornata. E se vuoi consultarei nostri esperti per deciderechi schierare al momento difare la formazione c’è ancheun blog, Magic Blog, con tuttele dritte del caso.

GAZZAWEB

www.gazzetta.it

27aGIORNATA

1. BUFFON5. OGBONNA

20. PADOIN

15. BARZAGLI

17. DE CEGLIE

27. STURARO

8. MARCHISIO

23. VIDAL

32. MATRI37. PEREYRA

14. LLORENTE2. VITIELLO

27. RIGONI 21. QUAISON9. DYBALA

20. VAZQUEZ28. JAJALO

8. BARRETO

19. TERZI

4. ANDELKOVIC

33. DAPRELÀ

70. SORRENTINO

DOMANI Ore 18Stadio BarberaAndata 0-2

ARBITRO Guida.ASSISTENTI Cariolato-De Pinto.

IV Tonolini ADD. Damato-Mariani.TV Sky SuperCalcio HD,

Sky Calcio 1 HD;Premium Calcio, Calcio HD.

PREZZI da 40 a275 euro.

JUVENTUS(4-3-1-2)

PANCHINA 30 Storari, 34 Rubinho, 3 Chiellini,19 Bonucci, 26 Lichtsteiner, 33 Evra, 7 Pepe,

9 Morata, 11 Coman, 10 Tevez.ALLENATORE Allegri.

BALLOTTAGGI Matri-Coman 60-40%,Barzagli-Bonucci 70-30%, Marchisio-Coman 70-30%.

SQUALIFICATI Pogba (1).DIFFIDATI De Ceglie, Morata, Ogbonna, Vidal.

INDISPONIBILI Romulo (20 giorni), Asamoah (60), Caceres (70),Pirlo (da valutare), Marrone (da valutare).

1 Il bilancio dei precedenti nel girone unico di Serie A è favorevole ai campioni d’Italia che hanno vinto 11 sfide contro le 6 dei rosaneroAnche il conto dei gol e gli ultimi 2 incroci sono per i bianconeri

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 61 26 18 7 1 53 14

ROMA 50 26 13 11 2 38 19

LAZIO 46 26 14 4 8 47 27

NAPOLI 46 26 13 7 6 46 33

FIORENTINA 42 26 11 9 6 37 28

SAMPDORIA 42 26 10 12 4 34 28

GENOA 37 25 9 10 6 37 30

INTER 36 26 9 9 8 41 34

TORINO 36 26 9 9 8 30 28

MILAN 35 26 8 11 7 37 32

PALERMO 35 26 8 11 7 38 39

UDINESE 31 25 8 7 10 29 34

EMPOLI 29 26 5 14 7 26 28

SASSUOLO 29 26 6 11 9 29 39

VERONA 29 26 7 8 11 31 46

CHIEVO 26 26 6 8 12 18 30

ATALANTA 24 26 5 9 12 22 37

CAGLIARI 20 26 4 8 14 32 49

CESENA 20 26 4 8 14 24 47

PARMA (-1) 11 24 3 3 18 20 47

* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 21 MARZO

CHIEVO-PALERMO ore 18 (0-1)

MILAN-CAGLIARI ore 20.45 (1-1)

DOMENICA 22 MARZO, ore 20.45EMPOLI-SASSUOLO ore 12.30 (1-3)

JUVENTUS-GENOA ore 15 (0-1)

CESENA-ROMA (0-2)

LAZIO-VERONA (1-1)

NAPOLI-ATALANTA (1-1)

PARMA-TORINO (0-1)

SAMPDORIA-INTER (0-1)

UDINESE-FIORENTINA (0-3)

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

VERONA (4-3-3)

NAPOLI (4-2-3-1)

DOMENICA Ore 18 ANDATA 2-6

BENUSSI22

PISANO3

SORENSEN5

MORAS18

AGOSTINI33

SALA26

TACHTSIDIS77

HALLFREDSSON10

J. GOMEZ21

TONI9

JANKOVIC11

ANDUJAR 45

MESTO16

ALBIOL33

KOULIBALY26

CALLEJON7

HAMSIK17

HIGUAIN9

MERTENS14

GHOULAM31

LOPEZ19

INLER88

PANCHINA 95 Gollini, 1 Rafael, 71 Martic, 28 Brivio, 2 Gu. Rodriguez, 19 Greco, 8 Obbadi, 30 Campanharo, 20 Christodoulopoulos, 70 Fernandinho, 7 Saviola, 17 Nico Lopez. ALL. Mandorlini. BALL. Sorensen-Gu. Rodriguez 60-40%, Hallfredsson-Obbadi 80-20%, Jankovic-Christodoulopoulos 60-40%. SQUAL. Ionita (1). DIFF. Martic, Valoti, Nico Lopez, Gomez. INDISP. Marquez (da val.), Marques (da val.), Valoti (da val.). ALTRI Campanharo, Cappelluzzo, Fares.

PANCHINA 1 Rafael, 15 Colombo, 4 Henrique, 5 Britos, 3 Strinic, 8 Jorginho, 6 De Guzman, 91 Zapata. ALL. BenitezBALL. Higuain-Zapata 60-40%, Hamsik-DeGuzman 60-40%, Inler-Jorginho 60-40%SQUAL. nessuno. DIFF. Ghoulam, Lopez, Inler, Albiol. INDISP. Michu (40 giorni), Maggio (da val.), Gabbiadini (da val.), Gargano (15 giorni). ALTRI Uvini, Insigne.

15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus).13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli).12 RETI Dybala (2, Palermo).11 RETI Toni (3, Verona).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).9 RETI Callejon (Napoli).8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa) e Pogba(Juventus); Djordjevic (Lazio); Vazquez (Palermo); Berardi (3, Sassuolo).6 RETI Iago Falque’ (1, Genoa); Morata e Vidal (2, Juventus); Felipe Anderson e Parolo (Lazio); Destro (5 nella Roma) e Honda (Milan); Glik (Torino).

CAGLIARI (4-3-3)

EMPOLI (4-3-1-2)

DOMANI Ore 20.45 ANDATA 4-0

BRKIC44

BALZANO21

CEPPITELLI32

DIAKITÈ37

MURRU3

DESSENA16

CRISETIG4

HUSBAUER22

FARIAS17

SAU25

M’POKU40

SEPE33

MARIO RUI21

BARBA19

RUGANI24

HYSAJ23

CROCE11

SIGNORELLI8

SAPONARA5

VECINO88

MACCARONE7

TAVANO10

PANCHINA 1 Colombi, 14 Pisano, 2 Gonzalez, 15 Rossettini, 30 Donsah, 5 Conti, 18 Barella, 10 Joao Pedro, 90 Cop, 9 Longo. ALLENATORE Zeman. BALLOTTAGGI Ceppitelli-Rossettini 60-40%; Murru-Pisano 60-40%; Crisetig-Conti60-40%; Husbauer-Joao Pedro 60-40%. SQUALIFICATI Avelar (1), Cossu (1). DIFFIDATI Balzano, Ceppitelli, Longo. INDISP. Capuano (7 giorni), Ekdal (5). ALTRI Cragno, Carboni, Muroni, Caio Rangel.

PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 2 Laurini, 15 Piu, 4 Diousse, 25 Brillante, 18 Verdi, 27 Zielinski, 9 Mchelidze. ALLENATORE Sarri.BALLOTTAGGI Barba-Tonelli 70-30%. SQUALIFICATI Valdifiori (1). DIFFIDATI Maccarone, Tonelli. INDISPONIBILI Guarente (da val.), Tonelli (da val.). ALTRI Pucciarelli, Biggeri.

ATALANTA (4-2-3-1)

UDINESE (3-5-1-1)

DOMENICA Ore 15 ANDATA 0-2

SPORTIELLO57

PINILLA51

A. MASIELLO13

STENDARDO2

CHERUBIN33

DRAMÈ93

EMANUELSON28

MORALEZ11

GOMEZ10

CARMONA17

CIGARINI21

KARNEZIS31

WAGUE2

DANILO5

PIRIS89

WIDMER27

ALLAN6

PINZI66

KONE33

DI NATALE10

GUILHERME19

PASQUALE29

PANCHINA 1 Avramov, 29 Benalouane, 20 Biava, 6 Bellini, 5 Scaloni, 3 Del Grosso, 8 Migliaccio, 95 Grassi, 16 Baselli, 99 Boakye, 9 Bianchi, 19 Denis. ALL. Reja. BALL. Cherubin-Benalouane 65-35%, Emanuelson-Scaloni 70-30%, Pinilla-Denis 55-45%. SQUAL. D’Alessandro (1). DIFF. Boakye, Denis, Moralez. INDISP. Estigarribia (2 mesi), Raimondi (2 mesi), Zappacosta (7 giorni). ALTRI Frezzolini, Rosseti, Kresic.

PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 34 Gabriel Silva, 21 Hallberg, 7 Badu, 8 Bruno Fernandes, 94 Aguirre, 77 Thereau, 82 Geijo, 9 Perica.ALL. Stramaccioni. BALL. Guilherme-Badu 70-30%, Pasquale-Gabriel Silva 60-40% Di Natale-Therea 70-30%. SQUAL. nessuno. DIFF. Badu, Danilo, Bruno Fernandes, Heurtaux, Kone, Piris, Thereau. INDISP. Domizzi (7 giorni) Heurtaux (da val.), Evangelista (10). ALTRI Jadson, Zapata

GENOA (3-4-3)

CHIEVO (4-4-2)

DOMENICA Ore 15 ANDATA 2-1

PERIN1

RONCAGLIA14

BURDISSO8

DE MAIO4

IAGO24

PEROTTI10

NIANG11

RINCON88

BERTOLACCI91

KUCKA33

EDENILSON21

BIZZARRI1

SCHELOTTO24

DAINELLI3

CESAR12

ZUKANOVIC87

BIRSA 23

IZCO13

RADOVANOVIC8

PELLISSIER 31

MEGGIORINI69

HETEMAJ56

PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 5 Izzo, 2 Tambè, 15 Marchese, 18 Bergdich, 38 Mandragora, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 19 Pavoletti, 22 Borriello. ALLENATORE Gasperini.BALLOTTAGGI Burdisso-Izzo 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Burdisso, Iago, Rincon, Kucka. INDISP. Tino Costa (30 giorni). ALTRI Ariaudo, Prisco, Franchetti, Ghiglione, Parente, Falou, Soprano, Panico, Antonini.

PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 5 Gamberini, 21 Frey, 34 Biraghi, 10 Christiansen, 14 Cofie, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 43 Paloschi, 9 Pozzi. ALLENATORE Maran. BALLOTTAGGI Birsa-Frey 60-40%, Pellissier-Paloschi 60-40%, Cesar-Gamberini 65-35%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Meggiorini, Hetemaj. INDISPONIBILI Mattiello (campionato finito). ALTRI Puggioni, Anderson, Vajushi.

TORINO (3-5-2)

LAZIO (4-3-3)

LUNEDÌ Ore 19 ANDATA 1-2

PADELLI30

BOVO5

GLIK25

MORETTI24

PERES33

BENASSI94

DARMIAN36

GAZZI14

QUAGLIARELLA27

MAXI LOPEZ11

EL KADDOURI7

MARCHETTI 22

BASTA8

DE VRIJ3

MAURICIO33

RADU26

CATALDI32

BIGLIA20

PAROLO16

F. ANDERSON7

KLOSE11

S. MAURI 6

PANCHINA 13 Castellazzi, 1 Ichazo, 19 Maksimovic, 18 Jansson, 21 Silva, 3 Molinaro, 4 Basha, 20 Vives, 8 Farnerud, 17 Martinez, 22 Amauri. ALLENATORE Ventura.BALLOTTAGGI Bovo-Maksimovic 60-40%, Quagliarella-Martinez 60-40%.SQUALIFICATI nessuno. DIFF. Benassi, Quagliarella. INDISP. Gonzalez (15 giorni), S. Masiello (15). ALTRI Barreto.

PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 27 Cana, 5 Braafheid, 39 Cavanda, 23 Onazi, 24 Ledesma, 19 Lulic, 10 Ederson, 14 B. Keita, 34 Perea. ALLENATORE Pioli. BALLOTTAGGI Klose-B. Keita 80-20%. SQUALIFICATI Candreva (1). DIFFIDATI Cavanda, De Vrij, Mauricio, Onazi. INDISPONIBILI Djordjevic (50 giorni), Gentiletti (20), Konko (7), Pereirinha(7), Tounkara (7). ALTRI Ciani, Sculli.

INTER (4-3-1-2)

CESENA (4-3-1-2)

DOMENICA Ore 20.45 ANDATA 1-0

HANDANOVIC1

D’AMBROSIO33

RANOCCHIA23

ANDREOLLI6

DODÒ22

GUARIN13

MEDEL18

KOVACIC10

ICARDI9

PODOLSKI11

BROZOVIC77

LEALI1

PERICO24

CAPELLI25

KRAJNC15

MAGNUSSON17

GIORGI5

MUDINGAYI26

BRIENZA11

PULZETTI56

DEFREL92

DJURIC18

PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 15 Vidic, 21 Santon, 26 Felipe, 54 Donkor, 17 Kuzmanovic, 88 Hernanes, 8 Palacio, 28 Puscas, 91 Shaqiri, 97 Bonazzoli. ALLENATORE Mancini. SQUALIFICATI Juan Jesus (1). DIFFIDATI Brozovic, Campagnaro, Dodò, Guarin, Icardi, Vidic.INDISPONIBILI Jonathan (stagione finita), Nagatomo (10 giorni), Campagnaro (da val.), Obi (da val.).

PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 7 Carbonero, 8 De Feudis, 34 Cascione, 9 Rodriguez, 19 Succi, 32 Moncini. ALLENATORE Di Carlo.BALLOTTAGGI Pulzetti-De Feudis 75-25%, Perico-Nica 75-25%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Carbonero, Renzetti e Rodriguez. INDISPONIBILI Marilungo (10 giorni), Tabanelli (15), Cazzola (10), Yabre (50), Valzania (25), Renzetti (5).

FIORENTINA (4-3-2-1)

MILAN (4-3-1-2)

LUNEDÌ Ore 19 ANDATA 1-1

NETO1

RICHARDS4

G. RODRIGUEZ2

BASANTA19

PASQUAL23

BORJA VALERO20

BADELJ5

SALAH74

DIAMANTI18

BABACAR30

AQUILANI10

DIEGO LOPEZ23

ABATE20

MEXES5

PALETTA29

ANTONELLI31

VAN GINKEL21

ESSIEN15

HONDA10

BONAVENTURA28

DESTRO9

MENEZ7

PANCHINA 31 Rosati, 24 Lezzerini, 35 Bagadur, 28 Alonso, 6 Vargas, 7 Pizarro, 38 Rosi, 16 Kurtic, 14 Mati Fernandez, 17 Joaquin, 72 Ilicic, 9 Gilardino. ALLENATORE Montella. BALL. nessuno. SQUAL. Tomovic (1). DIFF. Basanta. INDISP. Rossi (30 giorni), Bernardeschi (7), Gomez (7), Tatarusanu (5), Savic (3). ALTRI Lazzari, Lupatelli, Octavio, El Hamdaoui.

PANCHINA 32 Abbiati, 66 Gori, 25 Bonera, 19 Bocchetti, 33 Alex, 14 Albertazzi, 4 Muntari, 8 Suso, 22 Cerci, 11 Pazzini. ALLENATORE Inzaghi. BALL. Honda-Cerci 70-30%, Menez-Cerci 70-30%. SQUAL. Poli. DIFF. Bonaventura, Alex. INDISP. Agazzi (stagione finita), De Sciglio (14 giorni), Rami (7), Zaccardo (7), Armero (7), Zapata (7), De Jong (20), Montolivo (10), El Shaarawy (30), Mastour (35).

SASSUOLO (4-3-3)

PARMA (4-3-3)

DOMENICA Ore 15 ANDATA 3-1

CONSIGLI47

VRSALJKO11

PELUSO31

ACERBI15

LONGHI3

BRIGHI33

MAGNANELLI4

MISSIROLI7

BERARDI25

ZAZA10

SANSONE17

MIRANTE83

CASSANI2

COSTA15

LUCARELLI6

GOBBI18

MAURI8

MARIGA31

NOCERINO23

VARELA26

CODA88

BELFODIL10

PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 20 Bianco, 21 Fontanesi, 32 Natali, 6 Chibsah, 8 Biondini, 19 Taider, 14 Donis, 30 Lazarevic, 83 Floro Flores, 99 FloccariALL. Di Francesco. BALL. Vrsaljko-Gazzola 60-40%, Brighi-Taider 60-40%. SQUAL. nessuno. DIFF. Brighi, Missiroli. INDISP. Terranova (stag. finita), Antei (stag. finita), Pegolo (2 mesi), Cannavaro (1 mese). ALTRI Celeste, Sereni, Lodesani.

PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 4 Mendes, 27 Santacroce, 28 Feddal, 13 Prestia, 14 Galloppa, 21 Lodi, 3 Lila, 5 Ghezzal, 80 Jorquera, 17 Palladino. ALLENATORE Donadoni. BALL. Mariga-Galloppa (55-45%), Belfodil-Palladino (55-45%), Costa-Santacroce (55-45%). SQUAL. Rodriguez (4). DIFF. Mirante, Lodi, Mendes, Gobbi, Costa e Mauri. INDISP. Haraslin e Biabiany (da valutare). ALTRI Broh e Esposito.

ROMA (4-3-3)

SAMPDORIA (4-3-3)

LUNEDÌ Ore 21 ANDATA 0-0

DE SANCTIS26

FLORENZI 24

MANOLAS44

YANGA-MBIWA 2

HOLEBAS25

KEITA20

DE ROSSI16

PJANIC15

GERVINHO27

LJAJIC8

ITURBE7

VIVIANO2

DE SILVESTRI29

SILVESTRE26

ROMAGNOLI5

REGINI19

OBIANG14

PALOMBO17

SORIANO21

MURIEL24

ETO’O99

EDER23

PANCHINA 28 Skorupski, 23 Astori, 33 Spolli, 3 Cole, 35 Torosidis, 32 Paredes, 48 Ucan, 53 Verde, 96 Sanabria, 88 Doumbia, 10 Totti. ALLENATORE Garcia.BALLOTTAGGI Florenzi-Torosidis 60-40%, Holebas-Cole 60-40%, De Rossi-Paredes 60-40%, Keita-Paredes 60-40%.SQUAL. Nainggolan. DIFF. Maicon, Manolas, Torosidis, Pjanic e TorosidisINDISP. Strootman (stagione finita), Balzaretti e Castan (da val.), Maicon (7 giorni), Ibarbo (10). ALTRI Curci.

PANCHINA 88 Frison, 33 Romero, 25 A. Coda, 6 Duncan, 8 Correa, 77 Wszolek, 32 Marchionni, 9 Okaka, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI nessuno. SQUAL. Acquah (1). DIFF. Regini, De Silvestri, Duncan. INDISP. De Vitis (3 mesi), Cacciatore (7 giorni), Mesbah (7), Munoz (20), Rizzo (7). ALTRI Ivan, Massolo, L. Djordjevic, Lulic.

1

4.75X

3.302

1.80

1

2.40X

3.102

3.00

12.35

X3.00

23.20

1

1.85X

3.252

4.50

11.60

X3.60

25.75

1

4.20X

3.502

1.83

1

1.35X

4.502

9.00

11.90

X3.40

24.00

1

3.00X

3.002

2.45

11.60

X3.60

26.00

PALERMO(4-3-2-1)PANCHINA 1 Ujkani, 5 Milanovic, 3 Rispoli, 22 Ortiz, 7 Lazaar, 13 Emerson, 25 Maresca, 15 Bolzoni, 14 Della Rocca,18 Chochev 10 Joao Silva, 99 Belotti.ALLENATORE Iachini.BALLOTTAGGI Vitiello-Rispoli 60-40%, Jajalo-Maresca 60-40%.SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Daprelà, Bolzoni, Morganella.INDISPONIBILI Gonzalez (7 giorni), Morganella (stagione finita). ALTRI Fulignati, Bentivegna Makienok.

FIGCSi insedia il Direttivodel Settore GiovanileSi è svolta ieri la prima riunione del nuovo Direttivo del Settore Giovanile e Scolastico della Figc alla presenza del presidente federale Tavecchio: «La crescita del sistema Calcio passa attraverso il mondo giovanile», ha detto Tavecchio nel suo saluto ai presenti che poi hanno iniziato i lavori sotto la guida del neo presidente Vito Tisci. Tra le altre cose, sono stati approvati i regolamenti delle finali giovanili professionisti e dilettanti, ratificate le scuole calcio qualificate per la stagione 2013-2014.

UNDER 17 DONNETurchia battuta 6-0� La Nazionale Under 17 femminile ha battuto ieri la Turchia 6-0 in un’amichevole disputata a Istanbul. Azzurrine in vantaggio al 16’ con Serturini. Nella ripresa a segno Peressotti, Del Stabile, Marinelli e Caruso. A tre minutidalla fine Serturini ha poi messo a segno la sua personale doppietta.

TACCUINO

Serie ARLa guida

Page 24: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

24

Parma, senti Manenti«Tavecchio e Pizzarottivogliono il fallimentoOra chiedo garanzie»1«Quei 2 sembrano Totò e Nino Taranto con la Fontana di Trevi... Pago il 20, se il 19 non fanno fallire la società»

Andrea SchianchiINVIATO A PARMA

T utta la verità di Giampietro Manenti. Che, con-siderato il personaggio e le tante promesse nonmantenute, non è detto che sia quella definiti-

va. Ma è il protagonista del momento, anche se Par-ma si sente presa in giro e umiliata da quest’uomo cheil 9 febbraio è diventato presidente del club e ora lotiene in ostaggio senza garantire i necessari investi-menti.

Presidente, perché non ha ancora pagato?«C’è la Procura che sta lavorando e io devo avere ga-ranzie: non posso buttare via i soldi di altre persone.Se il 19 viene dichiarato il fallimento, il mio investi-mento finisce nella pattumiera».

E allora perché ha continuato a promettere che avreb-be tirato fuori il denaro?«Perché il denaro c’era. E c’è ancora. Ma servono ga-ranzie».

Il 16 febbraio, però, lei non ha saldato gli stipendi deitesserati.«Il 16 febbraio alle otto di sera i bonifici sui conti cor-renti dei tesserati erano stati fatti attraverso la banca

Monte Paschi. Il martedì mattina i bonifici sono statiannullati».

Che idea si è fatto di questo strano passaggio?«Nessuna idea. Ho telefonato alla sede centrale diSiena, a Bologna, all’Ufficio Estero, ma nessuno mi hadato spiegazioni».

Ma lei ha fornito ai giocatori un codice di riferimento bancario che risultava inutilizzabile.«Il codice era stato generato nel momento in cui era-no stati accettati i bonifici... Poi vorrei capire comemai un istituto di credito va a parlare con i clienti enon con l’interessato, cioè io, che ha ordinato l’opera-zione».

Lei sostiene che il denaro non arriva perché ci sonoproblemi tecnici: di quali problemi si tratta? E’ più di unmese che siamo in attesa...«Presto ci sarà il passaggio finale, ma consideri chealla Camera di Commercio il Parma risulta ancora diproprietà della Dastraso. Serve tempo perché sianoformalizzate certe operazioni».

Pur non avendo immesso denaro nelle casse socialiper saldare tutte le pendenze, poteva tuttavia garanti-re qualche mensilità ai dipendenti, non le pare? Soldi ditasca sua, intendiamo.

«Abbiamo ripristinato tutti i servizi, dalla mensa allalavanderia. Abbiamo rifatto il campo del Tardini. Eavevamo la disponibilità finanziaria per la gara con-tro l’Udinese, poi rinviata, per la successiva trasfertadi Genova e per la partita di domenica scorsa control’Atalanta».

Dalle sue tasche, però, non è uscito un euro.«Garantisco che metteremo qualcosa per i dipendentiprima del 19 marzo. È già nel piano di risanamento».

Siamo sempre alle promesse. Perché la gente dovreb-be crederle?«Perché ci sono i fatti».

Quali fatti, ci scusi?GIAMPIETRO MANENTIPRESIDENTE DEL PARMA

DICONO CHE DORMO IN AUTO PERCHÉ NON HO I SOLDI PER L’HOTEL, MA

UN LETTO ME LO POSSO ANCORA PERMETTERE

L’ASSEDIO DEI TIFOSI ERA PILOTATO: MA NON

SI RENDONO CONTO CHE NON SONO IO

IL RESPONSABILE?

I SOLDI? NON POSSO BUTTARE QUELLI

DI ALTRE PERSONE FINCHÉ LA PROCURA STA

ANCORA LAVORANDO

Giampietro Manenti, 45 anni, è presidente del Parma dal 9 febbraio ANSA

IL PROCESSO

Sei anni per il BociaPugno duro del pmin aula a Bergamo1Richieste pesanti per gli ultrà di Atalanta e Catania.Il magistrato: «Stop alle connivenze»

Claudio Galimberti FOTOGRAMMA

Matteo SpiniBERGAMO

S ei anni per Claudio “Bo-cia” Galimberti, 166 an-ni e 4 mesi in totale per

le 143 persone coinvolte: so-no queste le richieste formu-late ieri dal pm Carmen Pu-gliese nell’ambito del proces-so agli ultrà, in aula al Tribu-nale di Bergamo. La giornatadi ieri è stata quella delle ri-chieste dell’accusa, che vannodai sei anni senza attenuantidi Galimberti fino ai nove me-si di altri, in un procedimentoche comprende ottantasettetifosi dell’Atalanta e cinquan-tasei del Catania. Addiritturauna trentina i capi d’imputa-zione nei confronti del Bocia,

che variano da risse a viola-zioni di Daspo, fino all’ag-gressione a un giornalista eall’adunata sediziosa e dan-neggiamenti: il reato più gra-ve a lui imputato è il concorsoin rapina.

QUEL SMS DI CONTE In aula,ieri, il pm Carmen Pugliese hapreso una posizione dura sul-l’argomento dei rapporti pri-vilegiati degli ultrà con diri-genti, allenatori e giocatori:in particolare, ha fatto riferi-mento al famoso sms inviatoda Antonio Conte a Galimber-ti, nel quale l’attuale ct dellaNazionale (nel periodo suc-cessivo alla parentesi sullapanchina dell’Atalanta) espri-meva la propria solidarietà alcapo degli ultrà, che era statocondannato per violazione diDaspo. «Mancava solo che lochiamasse il presidente dellaRepubblica», ha ironizzato ilpm, che ha parlato di «cose di-sgustose», riferendosi alla so-lidarietà agli ultrà violenti ealle visite di giocatori e diri-genti. «Un processo comples-so per il numero di imputaticoinvolti e di reati commessi–ha sottolineato Carmen Pu-gliese-: un grande merito vaall’ex questore Turillo e allaDigos, che stavano antipaticia molti ultrà, ma hanno datoun segnale forte in un mo-mento in cui serviva una ster-zata per ristabilire i rapportitra forze dell’ordine e tifose-ria, anche con la repressione».

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Serie ARL’intervista

Page 25: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

25VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

97� i milioni a cui ammonterebbe l’intero debito del Parma. I debiti da pagare per salvareil titolo sportivo sarebberopari a circa 50 milioni di euro.

«Ho un piano di risanamento che sarà difficile smon-tare anche da parte della Procura. E quel piano sarà lasalvezza del Parma. A meno che i miei soci occulti nonvogliano il fallimento...».

Chi sono i suoi soci occulti?«Il presidente Tavecchio e il sindaco Pizzarotti. Sicomportano come se facessero parte della società, al-lora tirino fuori i soldi. Tavecchio ha garantito che c’èun fondo americano disposto a investire nel Parma eha detto che non intende parlare con me. Bene, ma ilParma è mio. E lui e Pizzarotti, al momento, stannofacendo come Totò e Nino Taranto che volevano ven-dere la Fontana di Trevi a un turista americano. Il club non è loro, che trattative vogliono intavolare?».

Curiosità: perché ha comprato il Parma che si sapevaessere gravato da tantissimi debiti?«Era una situazione gestibile, poi il clamore mediati-co ha fatto saltare il banco».

Tutta colpa di giornali e tv, insomma.«Diciamo che è successo il finimondo e che dal 9 feb-braio io non sono mai riuscito a lavorare».

Però è andato in Slovenia, a spese del Parma, e ha chiu-so il conto corrente della Mapi Group presso la Raif-feissen Bank di Nova Gorica. Vero? Se sì, perché?«Verissimo, ho chiuso il conto perché avevo proble-mi con la polizia. Molti giornalisti erano andatinella sede della banca a chiedere informazioni ein Slovenia pretendono la massima riservatez-za».

E il viaggio a spese del Parma che non avevanemmeno gli occhi per piangere?«La fattura di 1.600 euro è intestata alla EventiSportivi (società controllante del Parma Foot-ball Club, ndr). Dovevo far stimare il marchiodella società e il centro sportivo: in Italia mi ave-vano chiesto 65 mila euro per questo lavoro. Ne horisparmiati 63.400».

Ci racconti come ha comprato il Parma.«Contatto Pietro Leonardi domenica 1 febbraio 2015.Mi dice che la società non è in vendita. Il giorno dopomi chiama lui e mi mette in contatto con Pietro Doca,l’amministratore della Dastraso. In poche ore siste-miamo tutto».

Dopo aver visto la montagna di debiti perché non hadeciso di portare i libri in tribunale?«Oggi (ieri, ndr) sono stati consegnati alla cancelleriafallimentare i bilanci degli ultimi tre anni e lo statopatrimoniale del club a tutto febbraio 2015. Ma io credo nel salvataggio, a differenza dei miei due soci

occulti».

Scusi l’insistenza: da dove arriverebbero i soldi?«Dall’Italia e dall’estero».

E’ un po’ vago, non le pare? Non è che ci sia il rischio diriciclaggio?«Nessun rischio. I soldi sono tracciati correttamente enon esiste neppure l’ostacolo dell’embargo dell’Unio-ne Europea verso i capitali provenienti dalla Russia.Sono denari presenti già sul suolo italiano».

E quanti soldi sono?«Vanno a copertura dell’intero debito netto».

Quindi 100 milioni di euro.«Lo ha detto lei...».

Lo dice il bilancio. Comunque la domanda delle doman-de è: quando arriveranno?«Il 20 marzo pagheremo».

L’asticella si sposta in avanti, una volta diceva sempre«domani»...«Vediamo che cosa succede il 19 marzo con l’udienza

pre-fallimentare. Se il tribunale dichiarasse il Parmafallito, avrebbe ragione il mio socio Tavecchio.

Ma io non credo che vada così».

La accusano di essere un mitomane...«Io sono arrivato e ho rotto le uova nel panie-re. Se fosse rimasto della Dastraso, il Parmasarebbe fallito in poco tempo. Forse quelloera il disegno. Ma con il fallimento i dipen-denti vanno tutti a casa. Lo sanno Tavecchio

e Pizzarotti?».

In città, quando è andato a incontrare il sindaco,ha rischiato il linciaggio dei tifosi.«Mi sono vergognato per loro. Ma si rendono

conto che se il Parma è in queste condizioni nonsono io il responsabile? Comunque quell’assedio

era stato organizzato e pilotato. Anche se non so dachi».

Dicono che dietro di lei ci sia ancora Ghirardi.«Non conosco Ghirardi. E se fosse dietro di me, inquesta situazione sarei un pirla».

Altra cattiveria sul suo conto: Manenti dormiva inmacchina perché non aveva i soldi per l’albergo.«Ho sentito anche questa. Guardi, a Collecchio hola mia stanzetta. Per risparmiare non uso la televi-sione e ho staccato il frigo bar. Ma un letto me loposso ancora permettere».

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Tommaso Ghirardi, 39 anni, non è più presidente da dicembre PEGASO

ASPETTANDO IL 19

Ieri in tribunale3 anni di bilanciOggi nuovo Cda1All’asta macchinari e panchinedegli spogliatoi: con 6.000 euro li ricomprano il medico e 3 tifosi

INVIATO A PARMA

C onsegnati alla cancelleria fallimentare deltribunale i bilanci del Parma Football Clubdegli ultimi tre anni. E’ stato anche deposi-

tato un documento sullo stato patrimoniale dellasocietà. A portare il faldone è stato il direttorefinanziario Preti. Il 19 marzo resta fissatal’udienza per la richiesta di fallimento avanzatadalla Procura. Nei giorni immediatamente pre-cedenti Manenti potrebbe presentare il piano dirisanamento. Oggi pomeriggio è convocata l’As-semblea dei soci che nominerà il nuovo Cda.

6000 EURO DALL’ASTA Continuano a muoversiil presidente Tavecchio e il sindaco Pizzarotti allaricerca di investitori per il futuro del Parma. Die-tro il fondo americano, cui il numero uno dellaFigc ha fatto riferimento nei giorni scorsi, potreb-be esserci il manager Giuseppe Corrado, presi-dente e a.d. di The Space Cinema, con un passatoda dirigente sia alla Barilla sia alla Fininvest. Cor-rado, che vive a Parma, sarebbe stato contattatoda un gruppo di professionisti vicini a Tavecchio.Il fondo americano, tuttavia, è disposto a metteresul piatto 25 milioni di euro, mentre i debiti spor-tivi ammontano a 50 e per salvare il titolo sporti-vo è necessario pagarli tutti. Ecco perché si devearrivare a una transazione, che spetterebbe al cu-ratore fallimentare. Ieri, intanto, sono stati piaz-zati all’asta giudiziaria i macchinari della pale-stra e le panchine degli spogliatoi del Tardini. Lihanno acquistati il medico del Parma AndreaD’Alessandro e tre ragazzi veneti, tifosissimi deigialloblù. Tutti hanno poi restituito gli oggetti alParma. Il ricavato dell’asta è di circa 6000 euro.

a.s.© RIPRODUZIONE RISERVATA

LEGA SERIE A

Record su FacebookMILANO La Lega Serie A ha raggiunto i tre milioni di fan sulla sua pagina Facebook: traguardo storico. Per festeggiare ha chiesto ai tifosi di inviare un selfie, che testimoni l’esultanza dopo un gol, condividendolo sui social utilizzando l’hashtag diventato slogan: #IlCalcioèDiChiLoAma.

UNDER 17

In ritiro a PordenonePORDENONE (a.fr.) Da oggi a mercoledì l’U.17 è in raduno a Pordenone per le sfide di fine marzo con Ucraina, Slovacchia e Germania in vista della fase élite dell’Europeo

UNDER 19

Europeo: i convocati Da domenica l’Under 19 in

raduno a Roma per la fase élite di qualificazione all’Europeo in programma dal 26 in Austria. Affronterà Scozia, Croazia e Austria. Ecco i 27 convocati.Portieri: Montipo (Novara), Scuffet (Udinese), Zaccagno (Torino). Difensori: Calabresi (Roma), Calabria (Milan), Capradossi (Roma), Coppolaro (Udinese), Dimarco (Inter), Gemignani (Empoli), Lo Porto (Perugia), Luperto (Napoli), Sciacca (Inter), Troiani (Torino).Centrocampisti: Bentivegna (Palermo), Di Molfetta (Milan), Mandragora (Genoa), Minelli (Fiorentina), Murgia (Lazio), Palazzi (Inter), Parigini (Perugia), Pellegrini (Roma), Pugliese (Carpi), Sbrissa (Vicenza).Attaccanti: Bonazzoli (Inter), Cerri (Virtus Lanciano), Panico (Genoa), Vido (Milan).

TACCUINO

HELLAS, IN 1.500 ALL’ALLENAMENTO� VERONA (m.f.) Entusiasmo a Verona in vista della partita

dell’Hellas con il Napoli. Ieri allenamento al Bentegodi, a porte

aperte: oltre 1500 i tifosi gialloblù presenti sugli spalti (foto

GRIGOLINI) per caricare la squadra in vista di una sfida importante

per tradizione e classifica. Il Verona ha raccolto 5 punti nelle

ultime 3 gare e ha allungato a +9 il vantaggio sulle terz’ultime.

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26 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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27VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Spezia e Livorno,serve una svoltada promozione1Città blindata per il sentito derby ligure-toscanoLe squadre cercano la continuità che può valere la A

Foresi-Magi

L a sfida di stasera tra Spe-zia e Livorno, oltre a esse-re sentita dalle tifoserie, è

anche uno scontro tra squadreancora troppo discontinue,ancora alla ricerca di una con-vincente marcia-promozione.

QUI SPEZIA I tifosi di Spezia eLivorno, uniti dalla comuneantipatia per quelli di Pisa, fu-rono persino gemellati per undecennio. Erano gli anni Ot-tanta, tempi ormai lontanissi-mi. Adesso invece, quandonella città ligure arrivano i li-vornesi, sono decine i divieti ditransito disposti nelle strade li-mitrofe allo stadio Picco e per-sino le piste ciclabili non pos-sono essere utilizzate, per ga-rantire maggiore sicurezzanell’ordine pubblico. È un der-by atipico, così lo vivono glispezzini ed è per questo che, giusto per far comprendere ainuovi calciatori che non è unagara come le altre, oltre uncentinaio di supporter ha rag-giunto ieri pomeriggio lo sta-dio di allenamento di Follo peruna visita alla squadra, lan-ciando pure qualche petardo epromettendo una speciale co-reografia che occuperà tutta laCurva Ferrovia. È uno stranoSpezia quello degli ultimiquattro turni: sempre in svan-taggio i ragazzi di Nenad Bjeli-ca, ma per tre volte bravi a ri-montare, riuscendo anche avincere in due occasioni. È undato concreto che il team bian-co soffra gli avvii: non va invantaggio addirittura dall’ulti-ma giornata del girone di an-data, quando vinse 3-0 a Bari.«Non siamo abbastanza solidinella fase difensiva – ammetteBjelica –. Non mi fa certo pia-cere subire due gol a partita,ma se riusciremo a dare gran-

de intensità fin dall’inizio, por-terò la squadra ad un livellomolto alto». Poi, ripensa al 25ottobre scorso. «Il successodell’andata ci diede grandeforza. Ripetersi al Picco porte-rebbe una forte ventata di otti-mismo e un nuovo slancio. Ilpubblico sarà determinante».

QUI LIVORNO Continuità. Èquesta la parola d’ordine del Livorno, una squadra che inquesto campionato ha un dia-gramma caratterizzato da altie bassi. Capace nel ritorno divincere a Carpi, ma anche diperdere a Crotone e Latina.Ora è arrivato il momento del-la svolta e La Spezia rappre-senta una sorta di esame percapire a cosa vorrà fare «dagrande» questa squadra. Ilpresidente Spinelli vorrebbefesteggiare il Centenario conla promozione e alla squadraha chiesto dieci vittorie nelleultime dodici giornate. «Con 77 punti credo che sarebbe ga-rantita la Serie A. Intanto pen-siamo alla gara con lo Spezia,sarà una battaglia – ha detto ilpatron genovese –, mi aspetto

una grande prestazione daparte di tutti». Anche per il tec-nico Ezio Gelain quella di oggipuò rappresentare la partitadella svolta: «Dobbiamo dareuna certa continuità di presta-zioni prima che di risultati, inquesto periodo sono stati alta-lenanti (nel ritorno 5 vittorie,un pareggio e tre sconfitte,ndr). Affrontiamo la squadrapiù talentuosa di tutta la B,guidata da un tecnico di gran-de qualità e molto capace acambiare in corsa. Per fare ri-sultato sarà fondamentale l’at-teggiamento iniziale». Quelladi oggi al Picco non sarà certa-mente una sfida banale e la ti-foseria si è mobilitata per esse-re presente in Liguria. Cinque ipullman organizzati, ma moltitifosi useranno il treno e anchein questo caso la Digos ha pre-disposto un piano. Poi ci sa-ranno quelli che raggiunge-ranno La Spezia in ordinesparso: si prevede che sarannocirca 600 i tifosi amaranto pre-senti al Picco per la sfida delmare nel segno della continui-tà.

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Andrea Catellani, 26 anni LAPRESSE Luca Siligardi, 27 anni LAPRESSE

SPEZIA (4-2-3-1)

LIVORNO (3-5-2)

ORE 20.30 ANDATA 1-0

CHICHIZOLA1

MILOS25

DATKOVIC20

BIANCHETTI5

MIGLIORE17

KVRZIC32

CATELLANI10

NENÈ21

SITUM18

BREZOVEC30

JUANDE8

MAZZONI1

CECCHERINI17

EMERSON5

BERNARDINI4

MAICON23

LUCI10

STRASSER2

SILIGARDI26

VANTAGGIATO24

DJOKOVIC28

LAMBRUGHI11

SPEZIA Terza tribuna di fila per Gagliardini e Stevanovic, Kvrzic dovrebbe partire dall’inizio. Ritorno alla difesa a 4. Rientra Nenè dopo l’infortunio. PANCHINA 22 Nocchi, 2 Madonna, 11 Luna, 26 Valentini, 7 De las Cuevas, 27 Canadjija, 29 Bakic, 9 Giannetti, 14 Cisotti. ALLENATORE Bjelica. SQUALIFICATI Piccolo. DIFFIDATI Canadija, Datkovic, De Col e Milos.

LIVORNO Niente da fare per Applet e Biagianti, a centrocampo potrebbe debuttare Strasser come centrale. Da decidere gli esterni: a destra Maicon o Moscati, a sinistra Lambrughi o Gemiti.PANCHINA 39 Bastianoni, 9 Rivas, 16 Galabinov. 3 Gemiti, 18 Jefferson, 8 Moscati,21 Gonnelli, 20 Jelenic, 7 Belingheri. ALLENATORE Gelain. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Jelenic, Mazzoni, Moscati, Siligardi e Vantaggiato.

ARBITRO Maresca di Napoli.GUARDALINEE Avellano-Bellutti.TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD e MP.PREZZI 1-45 euro.

� Il programma della 31a e gli arbitri. Domani (ore 15): Bari-Varese (1-2, Chiffi di Padova), Brescia-Latina (1-1, La Penna di Roma), Carpi-Pescara (5-0, Pezzuto di Lecce), Cittadella-Crotone (2-2, Pinzani di Empoli), Frosinone-Entella (0-1, Aureliano di Bologna), Lanciano-Avellino (1-1, Minelli di Varese), Perugia-Pro Vercelli (0-0, Ghersini di Genova), Trapani-Ternana (2-1, Ripa di Nocera Inferiore); domenica (ore 15): Bologna-Modena (0-0, Nasca di Bari); lunedì (ore 20.30): Vicenza-Catania (1-3, Gavillucci di Latina). La classifica: Carpi p. 59; Bologna (-1) 51; Avellino 49; Vicenza 48; Frosinone e Livorno 47; Spezia e Pescara 43; Lanciano e Perugia 40; Bari e Modena 37; Entella e Ternana 36; Pro Vercelli 35; Cittadella, Latina e Trapani 34; Brescia 33; Catania e Crotone 31; Varese (-3) 28.

Domani il Carpiospita il Pescara:arbitra Pezzuto

IL PERSONAGGIO

Birre, slang e showper la curva: Avellinoe i tiri mancini di Zito1A sinistra gli irpini hanno un talento tutto allegria e cross:a Lanciano che sfida con Mammarella

Gaetano Imparato

C hi conosce bene Zitoha scommesso: alla ri-presa degli allena-

menti avrà chiesto a D’Ange-lo la … «restituzione» del golche - statistiche e tabellini -gli assegnano (giustamente)da sabato. Gara contro il Ba-ri: punizione di Zito, ribattu-ta (forse) oltre la linea,D’Angelo di testa manda inrete. Antonio Zito da Napoli:più d’uno tra i compagni sus-surra: «Antò devi andare a“Made in sud”, sfondi sicu-ro». Allegria contagiosa,esuberante, noto per loslang partenopeo in salastampa: come non poteva fi-nire nella bagarre degli sfot-tò nel dopo Avellino-Baricon la sua imitazione delgallo, simbolo pugliese? Lesue gioie non passano inos-servate: quando col Sorren-to salì in C2 (2005-06) se-gnò il gol del 6-0 alla Scille-se: si girò verso la sua curvae si abbassò i pantaloncinirestando in slip, a dire «inmutande per voi». S’era an-nerito il volto, era uno dei«fratelli neri» di quel Sorren-to: con altri compagni sbef-feggiarono i razzisti da sta-dio.

SFIDA A MAMMARELLA Anchesabato sera, con Castaldo, la lo-ro scaramanzia: dopo ogni vit-toria una birra insieme. Agliamici ha spiegato come il filma-to che apparve sul sito del Bari,dopo l’ andata al San Nicola (negli spogliatoi il tabellone deicambi col 4-2 finale, selfie equalche parolaccia agli sconfit-ti) sia stata la molla di tutto. ALanciano? Rastelli è bravo,astuto, imprevedibile: Zito gio-cherà domani? Più sì che no, sa-rà intrigante vederlo sulla sini-stra rivaleggiare con Mamma-rella (sogno irpino questa esta-te) dopo che il suo innesto nel4-3-1-2 col Bari è stato determi-nate. «Non sono Ibrahimovicche deve cambiare le sorti diuna partita – ha sempre detto –,ho i miei compiti e do una ma-no». La sciatalgia gli ha condi-zionato l’annata, se Rastelli op-tasse per il 3-5-2 potrebbe esse-re l’intermedio di centrocampoper innescare le punte. Zito:spettacolo garantito?

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Antonio Zito, 28 anni LAPRESSE

Novara, duro test a BolzanoIl Pavia «gioca» nei tribunali

Lega ProRGli anticipi del girone A

S i giocano oggi due antici-pi nel girone A: il Novaracerca un altro colpo ester-

no per salire – almeno per unanotte – da solo in vetta, mentreil Real Vicenza sogna l’aggancioall’ultimo posto playoff. Ma ac-canto al calcio giocato c’è sem-pre il calcio dei tribunali. Il No-vara non può permettersi passifalsi perché ha sulla testa la spa-da di Damocle di una possibilepenalizzazione (da 2 a 4 punti)che potrebbe estrometterlo dal-la promozione diretta. E adessobisogna fare i conti anche con iricorsi. Il Pavia ha confermatodi aver chiesto la ripetizionedella gara di Arezzo, terminata1-1. Secondo il club lombardo,l’arbitro Cifelli di Campobassoha ammonito due volte Carcio-ne, ma senza espellerlo dal cam-po. Nel referto la prima ammo-nizione è stata assegnata a Pa-

nariello. Ma le immagini televi-sive lasciano poco spazio agliequivoci: «Dimostrano chiara-mente che l’arbitro ha ammoni-to due volte Carcione – ha sotto-lineato il d.g. Massimo Londrosi–. E’ un errore che ci ha penaliz-zato: per questo abbiamo pre-sentato il ricorso. Ma la nostraazione rischia di essere vanifi-cata se l’arbitro non dovesseammettere il suo errore. Ci au-guriamo che il signor Cifelli,che a parte questo episodio do-menica scorsa ha arbitrato be-ne, riconosca di avere sbagliato:sarebbe una dimostrazione digrande maturità da parte sua edell’intero mondo arbitrale». Incaso di non accoglimento del ri-corso, il Pavia è pronto anche arivolgersi «alla giustizia ordina-ria per presentare una denunciacon l’ipotesi di reato di falso inatto pubblico».

PANCHINE E SITUAZIONE

A Lumezzane, come previsto, Nicolato prende il posto di Braghin. E oggi il Barletta esonererà Sesia: in arrivo Ninni Corda, l’anno scorso al Savona.

COSÌ SABATO Ore 14.30 Lucchese-Forlì (0-1), Savona-Pro Piacenza (1-0) e Teramo-Pistoiese (B, 1-4).Ore 15 Prato-Pontedera (3-4) e Santarcangelo-Carrarese (B, 2-2); Ischia-Casertana (1-3) e Savoia-Catanzaro (C, 1-1).Ore 16 Alessandria-AlbinoLeffe (0-2) e Pavia-Pordenone (A, 1-0). Ore 17 Venezia-Cremonese (A, 1-2); Gubbio-Ascoli (2-2) e Spal-Grosseto (B, 3-2).Ore 19.30 Monza-Mantova (A, 0-0); Ancona-San Marino (B, 1-0).COSÌ DOMENICAOre 11 Melfi-Martina (C, 0-0).Ore 12.30 Cosenza-Lecce (0-1) e Vigor Lamezia-Benevento (C, 1-3). Ore 14 Feralpi Salò-Arezzo (A, 0-0).Ore 14.30 Torres-Bassano (A, 0-0); Pisa-L’Aquila (B, 4-1); Foggia-Messina (1-0) e Lupa Roma-Juve Stabia (C, 0-2).Ore 16 Renate-Como (A, 0-0); Tuttocuoio-Reggiana (B, 0-2); Aversa

Normanna-Reggina (C, 1-1).Ore 18 Pro Patria-Lumezzane (A, 2-2); Barletta-Paganese (C, 1-2).COSÌ LUNEDÌOre 20.45 Salernitana-Matera (C, 2-1). LE CLASSIFICHEGIRONE A Alessandria p. 57; Novara 56; Pavia (-1) 55; Bassano 52; Como 48; Feralpi Salò e Real Vicenza 45; Arezzo e Südtirol 41; Renate 39; Venezia 38; Mantova (-3) e Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 31; Lumezzane 28; AlbinoLeffe 23; Pro Patria (-1) e Pordenone 21. GIRONE B Ascoli p. 56; Teramo 52; Reggiana* 48; Pisa* 47; Pontedera 40; L’Aquila* e Ancona 39; Tuttocuoio* 37; Carrarese 36; Gubbio 35; Lucchese e Spal34; Pistoiese* e Grosseto (-1) 33; Prato e Santarcangelo 30; Forlì 29; Pro Piacenza (-8) 28; Savona 27; San Marino 23. (* una partita in meno).GIRONE C Salernitana p. 64; Benevento 61; Casertana 54; Juve Stabia 52; Lecce 51; Matera 50; Foggia (-1) 46; Catanzaro 44; Vigor Lamezia 39; Barletta 36; Martina 34; Lupa Roma, Paganese e Cosenza 33; Melfi (-2) 31; Aversa Normanna e Messina 25; Ischia e Savoia 23; Reggina (-1) 19.

Lumezzane: Nicolato al posto di BraghinSesia via da Barletta, è in arrivo Corda

Serie BRL’anticipo di oggi

Bologna, c’è Saputo per il CdaCon il Modena 3.600 bambini� BOLOGNA (a.to.) Oggi tornain città il chairman Saputo per partecipare a un Cda che deve deliberare l’aumento di capitale fino a 20 milioni. Domani sarà il turno del presidente Tacopina. Intanto il Bologna lancia l’iniziativa #BFCModena il derby delle

famiglie regalando 3.600 biglietti a bambini e loro accompagnatori per il settore distinti laterali. L’iniziativa s’inserisce nell’ambito del Panini Tour che domenica mattina arriverà in Piazza della Pace, antistante lo stadio Dall’Ara, dove si svolgeranno numerose attività sportive.

� FIRENZE Diecimila euro di ammenda alla Reggina: durante il minuto di raccoglimento per la morte dell’arbitro Luca Colosimo, un gruppo di tifosi reggini ha «indirizzato alla terna arbitrale frasi offensive e oltraggiose» mentre altri sostenitori lanciavano una pietra verso un assistente. Due giornate di squalifica a Stefani (Messina); una a Belotti (Lumezzane), Despucches (Aversa), Alfageme e Kanoute (Benevento), Cane, Ciciretti e Silvestri (Messina), De Martino (Barletta), Gigliotti (Foggia), Di Noia (Matera), Di Filippo e Gallo (Melfi), Mancino (Casertana), Caso (Ischia), Madonia (Matera), Tartaglia (Paganese), Gabionetta (Salernitana). Dirigenti: inibito fino al 24 marzo Ferrigno (Messina).

Minuto di silenziocon insulti alla ternaReggina multata

ORE 19.30REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Carlini, Polverini, Piccinni; Lavagnoli, Pavan, Dalla Bona, Malagò, Vannucci; Bruno, Bardelloni. (Bonato, Solini, Beccaro, Chiarello, Caporali, Margiotta, Gomes). All. Marcolini.GIANA (4-4-1-1) Paleari; Perico, Bona-lumi, Montesano, Augello; Rossini, Marotta, Biraghi, Pinto; Crotti; Siniga-glia. (Ghislanzoni, Sosio, Solerio, Di Lauri, Gasbarroni, Spiranelli, Perna). All. Albé.ARBITRO Boggi di Salerno (Mokhtar-Larotonda). (andata 1-1)ORE 20.45SÜDTIROL (4-3-3) Miori; Tait, Kiem, Mladen, Martin; Mazzitelli, Bertoni, Branca; Marras, Novothny, Fischnaller. (Melgrati, Allegra, Peverelli, Zullo, Cia, Campo, Shekiladze). All. Sormani.NOVARA (3-5-2) Tozzo; Vicari, Gavazzi, Bergamelli; Garufo, Bianchi, Buzzegoli, Pesce, Foglio; Corazza, Della Rocca. (Montipò, Dickmann, Garofalo, Miglietta,Faragò, Gonzalez, Evacuo). All. Toscano.ARBITRO Fiore di Barletta (Bresmes-Fusco). (0-1)TV diretta Rai Sport 1.

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28 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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29VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Ancora tanti amici a cui rispondere. Partiamo.

Mi spieghi un po’: Ancelotti e Mourinho hanno perso il senso della ragione calcistica? Ma non erano dei re Mida del pallone fino a qualche settimana fa?

Carlo Bianchini

Sul Real Madrid ha fatto una disamina esauriente Filippo Maria Ricci sulla Gazzetta di ieri. Posso dirle di mio che Bale non vale la metà della folle cifra che è costato e può anche essere in qualche circostanza una palla al piede. Poi senza Modric, James Rodriguez e Sergio Ramos è calata la notte. Ancelotti, assunto nel Pantheon delle divinità iberiche fino al gennaio scorso, fa i conti col destino: conta anche quello nel calcio. A maggior ragione per Mourinho, la cui bella carriera è stata contrassegnata anche da discrete botte di fortuna. Il suo gioco è poco generoso e troppo «italiano». Il resto lo fa il caso , facciamocene una ragione.

Gentile Franco Arturi, le scrivo per esprimere, sia da studioso della materia sportiva (nella mia carriera universitaria ho sostenuto l’esame di «Diritto dello sport») cheda appassionato, la mia tristezza ed incredulità nel leggere le parole riportate dalla Gazzetta dell’11 Marzo dette da Nibali («Non so niente, non sono informato, quindi non ho nulla da dire») e Cancellara («Non ho quei fogli e adesso non avrei neppure tempo di leggerli. Forse a fine stagione...») in merito alla rapporto della Commissione indipendente di riforma del ciclismo. Penso che il lavoro svolto dai membri di tale organismo non meriti di essere liquidato, da due dei massimi atleti a livello mondiale, con dichiarazioni di quel tenore.

Cesare Tamborini

Certo che no. Ma è indicativo della difficoltà con cui una seria politica antidoping può pedalare dentro al gruppo.

Stavo guardando l’altro giorno Napoli-Inter. Su 22 giocatori in campo c’era un solo italiano. Con l’esperienza che si fanno i nostri giocatori, ci meravigliamo se negli ultimi due mondiali le qualificazioni sono risultate insormontabili? Facciamocene una ragione. Almeno avessimo squadre di club che brillano in Europa...

Armando Sorbi

Sempre meglio continuare a sottolinearlo. Io spero soprattutto che voi tifosi vi stanchiate e diate segnali precisi ai vostri club. Ma mi permetta di contarci pochino.

L’altra sera, vedendo Juve-Fiorentina ho pensato (e forse anche sentito dai commentatori) che Salah è un giocatore di un’altra categoria. Poi ripensandoci mi sono detto: sì, ma di quale categoria? Chiedo a lei un aiuto. Categoria A: giocatore di sicuro talento che però non riesce a rientrare negli schemi dell’ allenatore (Mourinho). Categoria B: giocatore di sicuro talento, che però non essendo apprezzato dal suo allenatore (Mourinho) non fa molto per conquistare la sua fiducia, sapendo che prima poi verrà ceduto ad un’altra squadra. Categoria C (e qui non c’entra Salah): il campionato italiano è di una categoria così bassa che un giocatore che fino ad un mese fa era in panchina (se andava bene) riesce a fare la differenza? Questo discorso vale anche per Shaqiri.

Corrado Mozzi

Starei sulla risposta B. Lo sport è pieno di giocatori anche di grande valore non immediatamente percepiti come tali. Questo ragazzo ha un bene preziosissimo nel calcio d’oggi, la velocità, unita a una tecnica di prim’ordine.

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S tavolta il bicchiere è mezzovuoto. Sorride lo scatenatoHiguain, autore di una

fantastica tripletta; conquista un piccolo ma prezioso vantaggio la Roma in un derby italiano ancora senza un padrone ma il resto sono lacrime. Volevamo diventare il campionato di riferimento in Europa League invece ci troviamo alle prese con problemi vecchi e nuovi. Calare il poker sarà molto complicato, così come risalire posizioni nella classifica Uefa. Le basi più solide per il passaggio ai quarti le mette il Napoli. El Pipita è una macchina da gol e il 3 a 1 del San Paolo è un prezioso scudo per la gara di ritorno. Finalmente una «ics» che vale una vittoria, invece, per Garcia. Derby velenoso ma intenso. Con diverse valutazioni arbitrali oggetto di dibattito. La Roma ancora non ha rimesso la chiesa al centro del

paese ma, intanto, ha ritrovato l’idea di squadra. La sensazione è che i giallorossi siano usciti dal tunnel. La Fiorentina si è aggrappata a Ilicic e Neto. Il primo a gennaio ha rifiutato il trasferimento al Bologna e il secondo era finito fuori squadra per essersi promesso alla Juve. Favole del pallone. Ma l’1 a 1 finale ha ben poco di romantico in chiave viola. Montella, per recuperare il piccolo svantaggio, ha bisogno di avere tra sette giorni il vero Gomez. Quello che, proprio all’Olimpico, ha messo inginocchio la Roma nei quarti di Coppa Italia.

La grande delusione è firmata Inter. C’è una domanda che aleggia sul doloroso passo falso nerazzurro: perché Mancini ha lasciato in panchina Handanovic, uno dei portieri più forti del mondo? E’ vero che Carrizo era sempre stato titolare in Europa League e non aveva sfigurato. Ma quando il gioco si fa duro anche i sentimenti devono lasciare il posto alla ragion di stato. La Coppa è l’unico obiettivo dei nerazzurri, rinunciare a un

fuoriclasse come Samir è stato un suicidio che Mancini ha pagato a caro prezzo. Per carità, Carrizo non è l’unico colpevole. Tutta la difesa dell’Inter è lontana anni luce dal progetto scudetto che il tecnico ha in mente per la prossima stagione. Il 3 a 1 a favore del Wolfsburg non chiude la sfida. Anche i tedeschi hanno limiti evidenti nel reparto difensivo e a San Siro non avranno Naldo, squalificato. L’Inter può segnare tanti gol nella gara di ritorno. E capovolgere il risultato.

Servirà un’impresa, infine, al vecchio Toro per ribaltare lo 0 a 2 di San Pietroburgo. La squadra di Villas Boas è una delle favorite per la vittoria finale in Europa League ma resta il rimpianto per l’espulsione di Benassi che ha lasciato i granata con un uomo in meno per quasi un’ora. Prima di quel cartellino rosso lo Zenit non era andato oltre un banale possesso palla. Quagliarella e compagni non hanno più del 15% di possibilità di approdare ai quarti. Ma con il Toro mai dire mai.

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Lettere alla Gazzetta

ANCELOTTI E MOUDESTINI INCROCIATI

MARTIN CASTRO Azzurro di rugby� Rugby e solidarietà 15 marzo dalle 9 Acquacetosa (Roma) @AssociazOlivia @castrito81

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C.O.N.I.Comitato olimpico� #ITAvFRA Rosolino, Cammarelle, Sensini all’Olimpico per ricordare gli atleti francesi @Coninews

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Europa League

LE COLPE DI MANCIO, IL SORRISO DI HIGUAIN

I eri Carlo Ancelotti ha ricevutopubblicamente l’appoggio di cuiaveva disperato bisogno per

migliorare la situazione, critica, che sta vivendo in questi giorni al Real Madrid. Il presidente Florentino Pérez ha rassicurato, confermandolo, il tecnico italiano. Il suo destino, ha detto il presidente, non è legato ai risultati delle prossime partite e, soprattutto, non dipenderà dall’esito della sfida contro il Barça, in programma tra 10 giorni. Nel corso di una improvvisa conferenza stampa Florentino Pérez ha duramente attaccato il quotidiano sportivo Marca, reo di aver pubblicato in prima pagina la notizia di un presunto ultimatum dato dallo stesso presidente ad Ancelotti in caso di fallimento al Camp Nou. Le informazioni di Marca corrispondono

a quelle in possesso della stampa di Madrid, e in particolare a quelle dei giornalisti più vicini a Florentino Pérez. Dalla sconfitta con l’Atletico di Madrid, si è diffusa la voce che la situazione di Ancelotti fosse quasi disperata. Il pareggio con il Villarreal e le sconfitte contro Athletic di Bilbao e Schalke 04 hanno moltiplicato le critiche lanciate dai settori più nostalgici di Mourinho. La sorprendente eliminazione del Chelsea contro il Psg ha favorito l’appoggio pubblico di Florentino Pérez a Carlo Ancelotti. Ha sfruttato alla perfezione il giorno ideale. I sostenitori di Mourinho, una parte considerevole del madridismo che odia Ancelotti erano in lutto. Malgrado le molte difficoltà che sta attraversando, il Real occupa il secondo posto nella Liga, a un punto dal Barcellona, e si è qualificato per i quarti di Champions. Come spesso succede nel calcio, i discorsi pubblici divergono da quelli privati. È nota la distanza che separa Florentino Pérez da Ancelotti, però questa volta ha prevalso la realpolitik. A partire

dall’addio di Mourinho, è Florentino Pérez il principale e vero responsabile della campagna acquisti del Real. Ancelotti, uno straordinario aziendalista, ha dovuto lavorare per due anni in una situazione assai delicata, gestendo una rosa costruita senza il suo consenso. L’allenatore italiano ha saputo rispondere prendendo decisioni rischiose, ma geniali. Tutti i suoi centrocampisti -Kroos, Modric, Isco e James nascono come mezze punte. Ora si ritrovano a dover lottare contro la propria natura, devono assolvere compiti, soprattutto difensivi. E lo fanno ottenendo buonissimi risultati. Sono bastati tre k.o. a montare una polemica alimentata dai settori più vicini al presidente, il quale si è sentito obbligato a cambiare direzione e a smentire i suoi giornalisti preferiti. La sensatezza ha avuto la meglio sull’impulsività. Sebbene il suo appoggio ad Ancelotti sembri più politico che realmente sincero, la posizione dell’allenatore sembra ora più tranquilla.

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Il caso Real

MA CARLETTO ORA PUÒ STARE TRANQUILLO?

PORTO FRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

OTURItta.it

L’ANALISIdi LUCA CALAMAIAIIIIIIIIIIIII

MARCA LA DIFFERENZAdi SANTIAGO SEGUROLA

RENZA

ANDY MURRAYCampione di tennis� Federer, fammi sapere se vuoi seguire questa strada... Sarebbe ok per la tua immagine @andy_murray

Page 30: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

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PRONTI, VIA!I 20 PILOTIA MELBOURNE� I piloti al via a Melbourne. In alto Hamilton, Rosberg, Ricciardo, Kvyat, Massa, Bottas, Vettel, Raikkonen, Magnussen (al posto di Alonso) e Button. In basso Hülkenberg, Perez, Verstappen, Sainz Jr, Grosjean, Maldonado, Ericsson, Nasr, Stevens e Merhi REUTERS

4� Gli esordienti assoluti: sono Max Verstappen e Carlos Sainz Jr (compagni alla Toro Rosso), Felipe Nasr (Sauber) e Roberto Merhi (Manor). Will Stevens, l’altro pilota Manor, ha all’attivo soltanto un gran premio, Abu Dhabi dell’anno scorso, disputato con la Caterham.

Ricciardo tra i big«Ma che vergognase su un cartellonevedo la mia faccia»

1L’australiano è maturato e punta al podio: «Non mi sono montato la testa». Al 17enne Verstappen dice: «Divertiti»

Paolo Ianieri INVIATO A MELBOURNE (AUS)

«Imbarazzante». Da-niel Ricciardo ricor-re più volte a questa

parola, quando l’argomentotocca la Ricciardomaniaesplosa in Australia. «So che èla legge del territorio, ma nefarei volentieri a meno — ri-dacchia la punta della RedBull —, soprattutto quandoper strada spunta un cartello-ne pubblicitario con la miafaccia. Mi vien voglia di cac-ciare la testa sotto il volante enascondermi, aspettando chepassi».

La prevendita va a gonfie vele,per la gara si aspetta il pieno-ne.«Credo che la metà dei bi-glietti sia stata acquistata dal-la mia famiglia. La verità èche qui tutti amano semprepiù la Formula 1».

Più che altro amano lei.«Sì, me ne sono accorto. Perentrare nel paddock ho im-piegato un’ora, tra autografi,fotografie e pacche sulle spal-le. Tanta attenzione è perfinoimbarazzante».

Tutti si ricordano di un anno faal debutto con la Red Bull, 2° esul podio prima della squalifi-ca per il caso flussometro.«Quella gara ha dato il via aqualcosa di grande per me, daquel momento tutto è statoun crescendo. Adesso sonoun pilota che ha acquisito unsuo posto in questo mondo,ed è bello vedere tutti questitifosi che fanno il tifo perme».

Come è cambiato Daniel Ric-ciardo in questo anno?«Ho capito molto più di mestesso. Questo mi dà più fidu-cia e avere più esperienza hacontribuito. Sicuramente so-no più preparato. Ma per il re-sto sono lo stesso Daniel, di-verso solo perché un po’ piùvecchio, ma di certo il succes-so non mi dà alla testa nécambia il mio modo di essere.E continuo a sorridere».

Questo lo si vede. Ma ci saran-no momenti in cui smette di farlo.«Non mi piace perdere, equello è un momento. L’altro,invece, è quando mi viene fa-me, allora divento parecchiopericoloso. In quei momentimeglio farmi trovare pronti imiei snack».

La pressione sembra girarlelontano.«Alla fine tutto ruota sempreattorno a me e alla mia mac-china, anche se lo scenario ècambiato e mi trovo a lavora-re in un ambiente con decinedi persone intorno. Però ilfondamentale è sempre lostesso, guidare, è questo chemi diverte. Con i ragazzi delteam, poi, l’atmosfera è rilas-sata anche perché loro si fan-no in quattro per metterminelle condizioni migliori e ioprovo a togliere loro un po’ dipressione dalle spalle. Ma imeccanici sanno che quandomi siedo nell’abitacolo e al-laccio le cinture, il tempo perscherzare è finito».

Dia un consiglio a Max Ver-stappen, che a 17 anni è il più giovane di sempre a debuttarein F.1.

«Divertiti. Guarda le teleca-mere che ti circondano, sonoparecchio amichevoli, nonaver paura. E quando sei alvolante ricordati che è la ra-gione maggiore per la quale sei arrivato fin qui. Tutto il re-sto arriverà di conseguenza».

Lo scorso anno la Red Bull ve-niva da un inverno terribile, poi lei qui fu subito 2° e fu l’uni-co a insidiare nella stagione laMercedes. Ora cosa si aspet-ta?«Siamo in una situazione si-curamente migliore, anche sei tempi fatti nei test non lomostrano. Siamo qui conmolta più fiducia e soprattut-to affidabilità, per domenicaabbiamo un piano, mentre unanno fa speravamo semplice-mente di vedere la bandiera ascacchi. La squadra è cresciu-ta e anche io sento di averefatto strada, di avere un im-patto maggiore sul team. Ab-biamo tutto, si tratta solo disfruttarlo».

L’obiettivo per domenica?«Voglio salire sul podio e in-naffiare i tifosi con lo cham-pagne. La Mercedes è la favo-rita, ma non si sa mai. E c’è lalotta per il terzo posto. Ce lagiocheremo con Ferrari e Wil-liams».

A proposito di Ferrari, comevede il suo ex compagno Vet-tel?«Mi sembra stia bene in rosso.L’unico problema di Seb po-trebbe essere il non saperecucinare bene un piatto di pa-sta. Ha preparato i ravioli? Al-lora con gli italiani non avràproblemi».

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LA GUIDADomenica all’Albert Park di Melbourne (5.303 m) è in programma il GP Australia, prima prova (su 20) del Mondiale 2015. Previsti 58 giri, per 307,574 km. Tutto in diretta su Sky Sport F1 HD. Questi gli orari italiani (-10 ore rispetto a Melbourne).OGGI LE LIBERE Differita alle 8.30 e 11.05 Nella notte si sono svolte le prime libere. Seconde libere dalle 6.30 alle 8. Differite rispettivamente alle 8.30 e alle 11.05 su Rai Sport 1.DOMANI LE QUALIFICHEDiretta su Sky alle 7 Terze libere dalle 4 alle 5; differita alle 8.30 su Rai Sport 1. Qualifiche alle 7

con differita alle 13.55 su Rai 2.DOMENICA LA GARADiretta alle 6, differita alle 14Gara alle 6; differita su Rai 1 alle 14.GAZZETTA.ITTempo reale, notizie, foto e curiosità sul nostro sito.

LA POLEMICA

Newey: «Il nostro guaio è la Renault» 1Il d.t. ancora in pista: «La Red Bull è cresciuta, il motore no». Whitmarsh all’America’s Cup

INVIATO A MELBOURNE

M eno male che AdrianNewey avrebbe dovutodileguarsi gradual-

mente dalla F.1. Invece il d.t. in-glese, che ha appena piazzato ilfiglio 16enne Harrison in F.4

tedesca accanto a Mick Schu-macher nel team olandese VanAmersfoort, continua a esseremolto presente al box Red Bull.Ai test invernali come pure quia Melbourne. Dove boccia ilpartner Renault. «L’auto è mi-gliorata il problema è il motoreRenault. Non ci sono stati gros-si progressi».

ILIEN Neanche la consulenzatecnica di Mario Ilien da partedei francesi sembra avere datosoluzioni. «Ricorrere a Mario èstata una buona decisione dellaRenault, ma poi non gli hannodato accesso a tutti i dati. Quin-

di a che cosa è servito?».

SEPARAZIONE Il divorzio traRed Bull e Renault è sempre piùvicino e la squadra anglo-au-striaca potrebbe decidere di re-alizzare la propria power unit.Ipotesi che Newey non smenti-sce: «Dovesse succedere, torne-rei a essere più coinvolto nelprogetto. Senza però rinuncia-re al progetto della America’sCup». Dove incontrerà MartinWhitmarsh; l’ex McLaren è di-ventato capo esecutivo del con-sorzio inglese di Ben Ainslie.

p.i.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Adrian Newey, 56 anni, ha firmato 9 vetture iridatetra Williams, McLaren e Red Bull COLOMBO

SW SI FA ROSSO� Domani SportWeek esce in rosso Ferrari. La «Red issue» del magazine Gazzetta è dedicata al

Mondiale di F.1.

� MELBOURNE — (lu.pe.) La prossima scadenza è il 24 maggio, al GP di Montecarlo. Sarà allora che i vertici dell’autodromo di Monza presenteranno a Bernie Ecclestone una proposta di accordo per garantire il futuro della gara italiana. Il contatto attuale, che scade a fine 2016, deve essere rinnovato per altri 4 anni, fino al 2020. La richiesta del patron però è cambiata: Monza non avrà più un trattamento di favore in quanto gara «storica», ma dovrà allinearsi alle cifre investite dagli altri organizzatori. Il presidente dell’Ac Milano, Ivan Capelli, spera si possa trovare una mediazione, cedendo una fetta importante degli spazi pubblicitari alla Fom. In attesa degli aiuti fiscali del Governo: il premier Matteo Renzi pare voglia essere presente quest’anno alla premiazione per manifestare il proprio appoggio.

LA PROPOSTA

Monza per tenere il GPcede pubblicità alla Fom

Formula 1RGP Australia

Daniel Ricciardo,25 anni,3 vittorie in F.1 GETTY

Incognita Van der Garde: ha vinto l’appello contro Sauber AFP

Page 31: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

31VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I PRECEDENTIMICHAEL FLOPALONSO E KIMI OK� 1. Il 10 marzo 1996 Michael Schumacher debutta con la Ferrari a Melbourne: k.o. per guai ai freni � 2. Prima col botto per Kimi Raikkonen con la rossa: vince a Melbourne 2007 � 3. Fernando Alonso al debutto in Ferrari trionfa nel GP Bahrain 2010 COLOMBO-OMEGA-EPA

1 2 3

Luigi PernaINVIATO A MELBOURNE

L a prima volta non si scor-da mai. Che sia con unadonna o al volante di una

vettura da corsa. Se poi la pri-ma volta è un trionfo, allora iricordi diventano ancora piùdolci. Kimi Raikkonen vinse aldebutto con la Ferrari proprioqui sul circuito dell’AlbertPark, coronando poi quellastagione con il titolo mondia-le. Fernando Alonso fece lostesso, salendo sul gradino più alto del podio all’esordiocon la rossa in Bahrain. E secapitasse anche a SebastianVettel? Il diretto interessatosorride e sta al gioco: «Non di-rei certo di no! L’occasione èlì, se succede qualcosa agli al-tri (le Mercedes; n.d.r.) biso-gna essere pronti ad approfit-tarne».

AMBIZIONE L’entusiasmo concui si apre un nuovo capitolodella storia del Cavallino tra-pela dalle parole di Seb, allavigilia del Mondiale. Il quat-tro volte iridato, pur tenendo ipiedi per terra, non ha persola sua indole vincente. I prece-denti di Raikkonen (2007) eAlonso (2010) lo fanno sogna-re. E per una volta il paragonenon è con il suo idolo MichaelSchumacher, che invece al de-butto a Melbourne sulla Fer-rari (1996) si ritirò per unguasto ai freni, dopo essere partito in seconda fila dietroal compagno Eddie Irvine.«Siamo ambiziosi. Sappiamoche c’è ancora molto lavoro dafare per arrivare dove voglia-mo — confessa Vettel —. Cisiamo posti un obiettivo mol-to grande: inseguire la Merce-des non solo per raggiungerla,ma per batterla. Essere ag-gressivi è la chiave per riuscir-ci».

CARBONARA Il tedesco nonnasconde di essere «emozio-nato» per questo debutto sullaFerrari. Ma assicura: «Nessu-na paura». Nemmeno riguar-do alla sicurezza, messa indubbio dall’incidente di Fer-nando Alonso nei test del 22febbraio al Montmelò e dai so-spetti su una possibile scaricaelettrica che avrebbe tramor-tito il pilota. «Penso che nes-suno voglia mandarci in pistase non è certo che sia tutto a

posto sulla vettura. Se la squa-dra stabilisce che non c’è peri-colo, allora siamo sicuri di po-ter correre». L’unica preoccu-pazione per Vettel, a dettadell’ex compagno Daniel Ric-ciardo, potrebbe essere nonsaper cucinare la pasta. MaSeb ribatte pronto: «L’ho giàfatto stamattina (ieri a unevento promozionale; n.d.r.)cucinando i ravioli. La miaspecialità però è la carbona-ra».

EVA Per essere di fronte allasfida della vita, il biondino ar-rivato dalla Red Bull sembratutt’altro che angosciato: «So

che devo dimostrare molto, ma ho imparato dalle difficol-tà dell’anno scorso e sonopronto». La Bild ha scherzatosul nome che ha dato alla suarossa, paragonandolo a quellodella pornostar italiana EvaFerrari. Ma Seb, che ora co-mincia a pronunciare qualchefrase per intero nella nostralingua, ha un’altra spiegazio-ne, altrettanto simpatica:«Avendo un ingegnere di pistache si chiama Adami, il nomedella macchina non poteva es-sere che Eva».

FOTO La sua serenità sembraaver contagiato anche Kimi

Raikkonen, mai così sorriden-te e di buonumore come ades-so. Bastava guardarlo, mentremostrava felice alcune fotodal telefonino a Vettel, con iltedesco ancora seduto in mac-china durante i preparatividel GP. Lo specchio di un’at-mosfera distesa all’internodella Ferrari. «È bello che Sebora sia qui — dice Raikkonen—. Lotteremo, come è norma-le fra piloti, ma fuori sarà tut-to ok. Speriamo insieme dipoter portare la Ferrari dovedovrebbe essere». Qualcosa ècambiato nell’aria. Speriamoaccada anche in pista.

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SEBASTIAN VETTELQUATTRO VOLTE IRIDATO

SO CHE DEVO DIMOSTRARE MOLTO,

MA HO IMPARATODALLE DIFFICOLTÀ

DELL’ANNO SCORSO

IL MIO INGEGNEREDI PISTA SI CHIAMA

ADAMI, ECCO PERCHÉ HO CHIAMATO EVALA MIA MACCHINA

Vettel alla prima in rosso«Se la Mercedes ha guaidobbiamo essere pronti»1Schumi al debutto con la Ferrari qui si ritirò, ma Raikkonen vinsee lo spagnolo trionfò in Bahrain: «Vincere subito? Non direi di no»

SU TWITTER

Fernando in palestra«Tornopresto»

Fernando Alonso, 33 anni

C he cosa è davvero suc-cesso a FernandoAlonso in quella stra-

na uscita di pista domenica22 febbraio? Per ora il quesi-to resta senza risposta: daMelbourne, Charlie Whitingfa sapere che l’inchiestacondotta dalla Fia non è an-cora conclusa. E’ stato crea-to un gruppo di lavoro cheoltre alla Federazione vedecoinvolti la McLaren e i me-dici che seguono il pilota spagnolo. Intanto l’ex ferra-rista ieri ha postato su twit-ter una immagine che lo ri-trae impegnato in palestra aDubai, dove si è rifugiatonel momento in cui ha dovu-to rinunciare alla prima ga-ra dell’anno. «Mi sto prepa-rando senza sosta. Ripresala normale routine, tornopresto in ufficio». Un procla-ma che sembrerebbe con-fermare l’intenzione del pi-lota McLaren di essere al viadel GP di Malesia, in pro-gramma il 29.

PROSPETTIVE Intanto il suosostituto Kevin Magnussenha ammesso che nei test«non sono riuscito a fare tut-ti i giri che avrei voluto mami sento pronto». Il danesenon si illude: «Le aspettativeper questo fine settimananon sono alte. Abbiamo pro-blemi di affidabilità. Ma perla McLaren questo è un nuo-vo inizio, e ci vuole tempoma credo che si sia imbocca-ta la giusta direzione».

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SebastianVettel, 27anni GETTY

IL PRESIDENTE

Marchionne tifoso a distanza:«Spero in segnali incoraggianti,i ragazzi lavorano come dannati»

N on sarà a Melbourne perla «prima» da presiden-te del Cavallino: Sergio

Marchionne dovrà volare a De-troit per seguire gli affari delgruppo Fca, ma la sua testa sa-rà in Australia. «Mi aspetto se-gnali incoraggianti dal primogran premio, che stabiliscanola base per una stagione esal-tante. I ragazzi stanno lavoran-do come dannati», ha detto ilmanager italo-canadese al ter-mine dell’assemblea di Sgs aGinevra.

VERSO LA BORSA Al di là dellagestione sportiva, Marchionneè proiettato nella futura quota-zione in borsa di Ferrari. A chigli chiedeva del valore realedella società, ha detto: «Miaspetto un valore ben oltre i 7miliardi, non ci faccio nientecon quella cifra. Non abbiamoancora deciso quanto quotaredi Ferrari, se andare oltre il10%». Parlando invece di Fca,Marchionne ha sottolineatoche «il primo trimestre del2015 è in linea con quello checi aspettavamo. Mancano duesettimane ancora importanti».Dal punto di vista delle allean-ze, l’a.d. di Fca ha definito «tec-nicamente possibile» un’alle-anza con Gm o Ford.

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Sergio Marchionne, 62 anni, amministratore delegato Fca

e presidente Ferrari AP

FORMULA E

Cerruti via dal team TrulliA Miami correrà Liuzzi:«Ma devo trovare una tuta!»

L’ esperienza di MichelaCerruti in Formula E si èconclusa. La milanese la-

scia la categoria elettrica allavigilia della tappa di Miami:«Mi spiace comunicarlo cosìtardi e a ridosso della gara —ha spiegato con un post sullapropria pagina Facebook —,ma purtroppo per diversi moti-vi, tra cui alcuni avvenimentidegli ultimi giorni, non ci sonopiù le condizioni per andareavanti. Ringrazio comunque ilTeam Trulli e faccio loro un “in

bocca al lupo” per il resto dellastagione».

SOSTITUTO La Cerruti è statasostituita per l’appuntamentoamericano da Vitantonio Liuz-zi, che è abruzzese come Trul-li: «Sono contento — ha dettol’ex pilota di F.1 — perché datestimonial ho seguito questocampionato sin dall’inizio. Manon ho mai provato la macchi-na e dovrò adattarmi in fretta.La prima cosa che devo fare ètrovate una tuta, non sorpren-detevi se userò uno dei caschidi Jarno. Il futuro? Vedremo.Io ho un impegno con la McLa-ren Gta ma sono flessibile». LaCerruti invece correrà in Euro-pa con la Bmw Motorsport.

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Tonio Liuzzi, 34 anni, in F.1 con Red Bull, Toro Rosso,

Force India e Hrt EPA

Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

32 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� 1. La Kawasaki H2 stradale e (a destra) la H2R � 2. Lo scarico 4 in 1 della H2R � 3. Il compressore volumetrico che equipaggia le due moto

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2 1IL NOSTRO GIUDIZIO

SìPrestazioniNessuna come lei: potenza e coppia raggiungono picchi impensabili.Tecnologia In questo momento fa scalpore, ma la sovralimentazione arriverà presto anche su altri modelli.

NoRisposta al gasBrusca nella prima parte della corsa dell’acceleratore.Solo per uno Emozionante ma da «single»: la H2 nasce monoposto.

H2 e H2R, potenza senza limiti1In Qatar abbiamo provato le due Kawasaki Ninja col turbo: niente sarà più come prima!

Stefano Cordara

L a natura umana ci porta o a cercare di supe-rare i nostri limiti. Quando si pensa di aver-li raggiunti, arriva sempre qualcosa che li

sposta ancora più in alto. Abbiamo la fortuna dipoter guidare moto sportive fantastiche con mo-tori ed elettronica evolutissimi. Ma dopo laKawasaki H2 niente potrà essere come prima.

PROVA DI FORZA Kawasaki ha voluto dare unadimostrazione sul campo della potenza tecnolo-gica di un gruppo industriale tra i più grandi delmondo. Un gruppo industriale che costruisce anche treni, navi, robot, aerei, missili. Per realiz-zare la Ninja H2 sono stati chiamati a rapporto imigliori tecnici del gruppo, perché potessero oc-cuparsi di motore, telaio, turbine e aerodinami-ca. Sì, anche turbina, perché la Kawasaki NinjaH2 (in vendita a 25.000 euro) e la ancor più in-credibile H2R (che costa 50.000 euro) sono so-vralimentate con un compressore volumetricocapace di raggiungere il regime di 130.000 giri edi portarla a toccare potenze mai viste prima su

una moto di serie (anche se la H2R non è omolo-gata). I 326 cavalli raggiunti con l’airbox in pres-sione è lo stupefacente dato che racconta di checosa è capace questa moto nella sua versione piùspinta. Una potenza superiore a quella di unaMotoGP. Prestazioni mostruose, solo calmieratenella versione stradale che si ferma a 200 Cv.

COMPONENTI È una moto esclusiva a dir poco,la H2, non solo per le prestazioni, ma anche percome è fatta. Ogni particolare, anche il più insi-

gnificante è stato realizzato appostaper lei e per essere funzionale all’ob-

biettivo, perfino la colorazione è otte-nuta con tanti strati composti da una ver-

nice a ioni d’argento che creano un effetto«metallo liquido». Telaio a traliccio, sospen-sione monobraccio posteriore, freni Brembocon dischi da 330 mm e pinze monoblocco

racing completano il quadro di una motoche di normale non ha proprio niente.

IN SELLA Anche se Kawasaki la inseriscetra le supersport, la H2 in realtà è una moto

stradale, velocissima e con una grandissi-ma accelerazione perché pesi e dimensioni

fanno sì che la pista non sia il suo habitat idea-le, anche se è il luogo più sicuro per sfruttarla. È

comoda quasi come la ZZR1400 ma si guidaquasi come la Ninja 1000, anche se non è unaracer autentica. Il motore è qualcosa che non tiaspetti, la risposta al gas (fin troppo brusca alleprimissime aperture) è così immediata possenteai medi regimi da consigliare l’utilizzo di marcealte per sfruttarne l’esuberante coppia motrice,gestita a fatica dall’elettronica. Ma la H2 vuoleessere una moto «pura», che demanda al pilotala gestione della sua esuberanza. Ma se di esu-beranza vogliamo parlare, impossibile non cita-re la H2R, moto capace di ridefinire le parole«potenza» e «accelerazione». Esagerata, offreun livello di prestazioni inimmaginabile se nonper una MotoGP. A conti fatti è anche molto piùefficace e divertente della H2 perché non ha so-lo 100 Cv in più ma soprattutto è più leggera di22 kg. Veloce oltre ogni immaginazione (a Lo-sail ha sfiorato i 320 km/h effettivi), ma anchepiù agile, reattiva, capace di tenere la linea im-postata e di fermarsi in meno spazio. È questo ilfuturo? Kawasaki ne è convinta, la H2 è al mo-mento una vera e propria bandiera tecnologica,ma la tecnologia della sovralimentazione secon-do gli ingegneri giapponesi arriverà ben prestoanche su moto più piccole. La linea è tracciata.Kawasaki ha avuto coraggio, ora tocca agli altri.

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La H2 stradalein azione. A destra, il tachimetro: 321 km/h!

MOTORE1QUATTRO CILINDRI IN LINEA, 998 CMCALIMENTAZIONE1INIEZIONE ELETTRONICA CON COMPRESSORE CENTRIFUGO E RIDE BY WIRE POTENZA MAX1200 CV A 11.000 GIRI (310 CV A 14.000 GIRI)COPPIA MAX1133,5 NM A 10.500 GIRI(166,5 NM A 12.500 GIRI)TELAIO1TRALICCIO IN ACCIAIOPESO1238 KG (214 KG) IN ORDINE DI MARCIA INTERASSE11.450 MMALTEZZA SELLA1830 MM SOSPENSIONE ANTERIORE

1FORCELLA ROVESCIATA SOSPENSIONE POSTERIORE

1MONOBRACCIO CON MONO AMMORTIZZATOREPREZZO125.000 EURO (50.000 EURO)DATA DI LANCIO1GIÀ IN VENDITA

NOTA: TRA PARENTESI I DATI DELLA H2R

LA SCHEDAKAWASAKININJA H2

MondomotoriRMoto

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

33VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Quella pazza scuola guidaUna Lambo sul ghiacciotesta, riflessi e... incoscienza1Alla Winter Accademia di Livigno si inizia con la Huracan LP 610-4, poi si passa all’Aventador LP 700-4 e a fine giornata c’è il diploma

Edoardo Margiotta

L’ unica tappa europea diun tour decisamenteesclusivo, che ha toccato

l’olimpica Nagano in Giappo-ne e la lussuosa Aspen negliStati Uniti, ha portato le autoitaliane sul ghiaccio di Livi-gno, per quella che non puòcerto essere considerata unanormale scuola di guida. Già,perché a sfrecciare sul ghiac-cio vivo sono due modelli ama-tissimi dagli appassionati co-me la Huracan LP 610-4 el’Aventador LP 700-4. Entram-bi a trazione integrale, monta-no pneumatici Pirelli Sottoze-ro 3 chiodati.

LA LEZIONE Ma facciamo unpasso indietro: l’AccademiaLamborghini, che offre anchecorsi di guida in pista, vede nelCorso Intensivo il programmapiù emozionante. In una solagiornata, infatti, i partecipantiapprendono i primi rudimenti

della guida sul ghiaccio a bor-do delle supercar di Sant’Aga-ta Bolognese. Gli istruttori,giovanissimi, sono tutti in atti-vità e questa scelta tecnica dàl’idea dell’approccio richiesto a chi si iscrive, sborsando 3.500 euro più Iva. Non è unagiornata di relax, quella da vi-

vere alla Winter Accademia.C’è tanto da imparare.

SENZA SOSTA La guida iniziaa bordo della Huracan LP610-4, assaporando l’esube-ranza del V10 di 5.204 cmc. Sotto una insistente nevicataecco la prima prova, lo slalom

tra i birilli. L’unico modo perevitare gli ostacoli è indirizza-re l’auto con lo sterzo e poi ge-stire la curva tramite l’accele-ratore. Sterzo per impostare, gas per girare. Non è facile: no-nostante le «dritte» l’adatta-mento richiede prontezza diriflessi e un po’ di incoscienza,per vincere le abitudini conso-lidate dalla guida di tutti igiorni. E senza farsi distrarredal fascino dell’abitacolo, daipulsanti disposti sulla consol-le, dal rombo del motore che favibrare l’aria.

LE PROVE Si passa al driftingper imparare a gestire l’auto:anche ora non si deve usare losterzo per curvare, ma piutto-sto si spinge a fondo sull’acce-leratore. Il selettore Animanella parte inferiore del volan-te sportivo è impostato su Cor-sa, il livello estremo che preve-de l’esclusione di tutti i con-trolli elettronici tranne l’Abs.L’auto è nelle mani del pilota.

AL MASSIMO Nel pomeriggio,dopo aver preso un minimo diconfidenza con la Huracan,viene il momento della Aven-tador LP 700-4 e del suo V12 di60° e 6.498 cmc. 700 Cv e 690Nm di coppia, abbinati allatrazione integrale e al cambioa sette marce ISR con frizionea secco. Il maggior passo del-l’Aventador, comunque, noninfluisce sulle sensazioni diguida, esaltanti persino in uncontesto ad aderenza critica.Poi arriva il momento degli«Hot Laps», alcuni giri da pas-seggero e gli istruttori al vo-lante, che portano al limite leauto: pura emozione. Poi laconsegna dei diplomi, al ter-mine di una giornata unica.

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3.500� Il costo base, in euro, per le lezioni della Lamborghini Accademia. La prossima estate la scuola sarà a Barcellona, a Austin in Texas e a Dubai.

Le auto pronte per le lezioni: prima slalom, birilli e drifting sulla Huracan, poi «hot laps» con la Aventador

MOTORE 112 CILINDRI A V-EURO 6CILINDRATA 16.498 CMCPOTENZA MAX1 700 CV A 8.250 GIRICOPPIA MAX1 690 NM A 5.500 GIRIVELOCITÀ MAX1 350 KM/HACCELERAZIONE 0-100 KM/H 12,9”CAMBIO 1ROBOTIZZATO 7 MARCEDIMENSIONI 1(LUNG/LARG/ALT) 4.780/2.265/1.136 MMPESO A SECCO1 1.575 KGFRENI ANT.1 400X38 MM A 6 PISTONCINI FRENI POST.1 380 X 38 MM A 4 PISTONCINI

LA SCHEDA LAMBORGHINI AVENTADOR LP700-4

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� Le supercar più estreme, le auto più lussuose e quelle da usare tutti i giorni. Ma anche la tecnologia e gli accessori: domani in edicola con la Gazzetta dello Sport troverete uno speciale di 32 pagine dedicato al Salone dell’automobile di Ginevra

IL TEAM ITALIA COMPIE TRENT’ANNI � Un’altra stagione all’insegna dei giovani. È la sfida del Team Italia, che spegne 30 candeline. Quest’anno, supportato ancora dalla San Carlo, metterà in pista tre squadre: nel Mondiale Moto3, nell’Europeo Superstock 600 e nel Mondiale Supersport. In Moto3, su Mahindra, ci sono il riconfermato Matteo Ferrari e l’esordiente Stefano Manzi. Nella Superstock, su Kawasaki, corrono Andrea Tucci (3° classificato nell’Europeo 2014) e Michael Ruben Rinaldi. Nella Supersport, infine, una Kawasaki è affidata a Marco Faccani.

TECNOLOGIA

Le pinze freno delle monoposto?Un’opera d’arte firmata Brembo1Alla scoperta dei segreti dell’azienda bergamasca che produce i sistemi che rallentano le F.1

Giovanni Cortinovis

L’ artigianalità italiana vin-ce anche in F.1. Lo dimo-strano i risultati di Brem-

bo i cui impianti frenanti hannoequipaggiato le ultime 5 scude-rie iridate e 12 delle ultime 13vincitrici del titolo. Una serie

destinata ad allungarsi perchél’azienda bergamasca fornisceMercedes, Red Bull e Ferrari.Abbiamo visitato la struttura diCurno dedicata al Racing dovelavorano una settantina di per-sone. Qui arrivano le billette(sorta di parallelepipedi) di al-luminio da 16 kg che vengonoscaldate attraverso macchinaricapaci di raggiungere i 25-30mila giri: il risultato, dopo unprocesso di sottrazio-ne di 15 ore, è lapinza di F.1. Omeglio, la pinzagrezza perché poientra in scena l’uo-mo: prima la sbavatura

manuale, poi con il montaggiodei singoli elementi. Particola-re attenzione viene riservata alcontrollo qualità, effettuatocon 2 telecamere e un proietto-re a led: in mezz’ora permettedi verificare la pinza con unmargine di precisione di 0,02millimetri. In genere una pinzadura 10 mila km ma dopo 2.500km o dopo ogni GP viene ri-mandata in Brembo: vienesmontata, controllata e rimon-tata, dopo aver sostituito la par-te in gomma. Per il 2015 l’azien-da fornisce ad ogni monoposto20 pinze, 100 dischi e 200 pasti-glie. Singolare anche la lavora-zione del disco, sul quale ven-gono praticati 1.200 forellini, afronte dei 200 dei dischi di 5 an-ni fa: i buchi del diametro di 2,5mm vengono eseguiti uno aduno. La precisione è tutto e gliscarti sono ai minimi termini.

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IL FRENO... A PEZZILe componenti della pinza freno Brembo dedicata alle Formula 1

MondomotoriRAuto

Le Lamborghini Huracan e Aventador (gialla, in secondo piano) sulle nevi di Livigno

Page 34: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

34 CiclismoRLa 50aedizione della corsa Gazzetta: 2a tappa

Cav-Viviani, paura a 70 orari1Tirreno-Adriatico In volata a Mark salta la catena, la bici si blocca, Elia lo tocca e cade. Giù anche Modolo. La causa un problema alla corona? Vince Debusschere

Luca GialanellaClaudio GhisalbertiINVIATI A CASCINA (PISA)

U na maglia nera a terra. Il volto verso l’asfal-to. Non si muove. È Elia Viviani, volato giù a70 all’ora a 200 metri dall’arrivo. Era a ruo-

ta di Mark Cavendish, ma l’inglese scarta verso de-stra, perde una pedalata e succede il finimondo.Alle sue spalle si vivono lunghi istanti di paura.Elia e Mark sono animali da pista, fenomeni suivelodromi. Occhi e guizzi di gatto. Il loro duello èl’attrazione della 2a tappa della Tirreno-Adriatico.C’è tanto nervosismo in gruppo. Qui, qualsiasitappa conta, eccome. Al primo passaggio sul tra-guardo finiscono a terra Cancellara e Pozzato, ai -11 km Pelucchi (che qui vinse l’anno scorso), Tuft,Roelandts, Purito Rodriguez. Viviani e Cavendish,prevedono i pericoli, ma stavolta è un guaio mec-canico che innesca il capitombolo dell’azzurro diSky. Viviani a terra, a centro strada, ha una grandefortuna. Non lo centra nessuno, e dietro c’era tuttoun gruppo imbizzarrito. La sua bici diventa unostacolo insormontabile per il tedesco Arndt, chesi abbatte verso le transenne. E Sacha Modolo nonpuò fare nulla, un salto in avanti, e ricade violen-temente contro il terreno e le barriere. Piano pia-no, intanto, Viviani si muove. Si alza, si rimette ilcasco. Gli spettatori applaudono, il veronese sirialza tutto malconcio sul fianco sinistro. Il bodynero strappato e macchiato di sangue, lo sguardoterreo per lo spavento e il dolore. Daniela, la fisio-

terapista di Sky, lo aiuta a salire sull’ammiragliache lo porta in albergo. «È andata bene – spieghe-rà un paio d’ore dopo – ho temuto di essermi rottoil bacino. Quando sono caduto ho sentito una“bottona”. Incerottato, ma riparto». Anche per Sa-cha Modolo, che ha picchiato violentemente ilpolso destro, escluse fratture. Oggi sarà al via conun tutore.

LA DINAMICA Ma che cosa è successo ai 200 me-tri? Perché si è innescata la caduta? Nel momentoin cui Cavendish, a ruota di Renshaw, si lancia, lacatena gli esce dalla corona verso l’esterno. Markperde una mezza pedalata ed è con un gesto istin-tivo che sgancia il pedale destro e resta in piedi. La

ruota gli si blocca tanto che arriva al traguardospingendo la bici come fosse su un monopattino.Per Viviani, alla sua ruota, è impossibile evitarel’impatto. Si innesca la carambola. «Mi è sparita labici», spiega Elia. «Mi spiace per Viviani», si scusaCav. «Su twitter lo stanno massacrando, ma non ègiusto. Non ha colpe», conferma il velocista di Sky.

LE CAUSE Il punto ora è capire come mai Cav ab-bia «scatenato», tenendo ancheconto che un incidente simile è giàsuccesso quest’anno al suo compa-gno Boonen in Qatar (ma con ma-teriali leggermente diversi, dice ilteam). Da escludere l’errore uma-no (catena giù in tiro sull’11), mol-to difficile si sia trattato di un pro-blema a cambio o deragliatore pu-re legato a un’errata regolazione(il corridore se ne sarebbe accortoprima). L’ipotesi più probabile èche il problema sia legato alla co-rona. In passato, è capitato peresempio anche a Cipollini: a causadi un’esasperata ricerca della leggerezza, si sonoverificate delle deformazioni nel momento dimassimo carico, soprattutto nel punto opposto al-la pedivella, (sul pedale viene applicata in modorepentino una forza tra i 160 e i 180 kg) che han-no provocato delle cadute esterne di catena. Ieri«Cav» era in gara non con la classica corona, quel-la a razze in alluminio, ma con una a disco in car-bonio. Una corona aerodinamica da cronometro

sulla quale, al traguardo, proprio nel punto oppo-sto alla pedivella, pare evidenziarsi un segno si-mile a una incrinatura.

FINALE Fuori gioco Cav e Viviani, la tappa va algiovane belga Jens Debusschere, 25 anni, campio-ne nazionale. Pro’ dal 2011, il corridore della Lot-to-Soudal batte Sagan e Bennett: il bresciano Ni-cola Ruffoni, 8°, miglior italiano. «È la mia vittoria

più bella — spiega Debusschere —.E spero che un giorno questa velo-cità allo sprint mi aiuti a conquista-re una bella classica». Adriano Ma-lori conserva la maglia azzurra dileader: stesso tempo con Peter Sa-gan, ma la discriminante dei cente-simi del prologo (790 contro 970)lo premia. Oggi si arriva nel centrostorico di Arezzo, finale al 5%. Quilo slovacco vinse nel 2014. Ma Sa-gan è ancora lo stesso corridoreesplosivo o qualcosa in lui si è in-ceppato? Vero che l’anno scorso havinto la maglia verde al Tour, ma è

dal 29 giugno 2014, campionato nazionale, chenon alza le braccia. Tinkov l’ha ingaggiato e l’hacoperto di soldi. Finora gli ha dato fiducia e lo haassecondato. Adesso comincia il momento delraccolto. Servono risultati pesanti, una classicamonumento, per dimostrare di essere un fenome-no che fa la differenza. Intanto una tappa qui da-rebbe almeno serenità all’ambiente.

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Il vincitore Jens Debusschere, 25 anni BETTINI

� 1-2-3-4 La sequenza della caduta di Elia Viviani (nel circolino arancione) dopo aver urtato la ruota posteriore della bici di Mark Cavendish FOTO IPP DALLA TV. 5 Il veronese a terra esanime: per lui escoriazioni multiple ma nulla di rotto, così come per Sacha Modolo FOTO IPP DALLA TV. 6 La bici di Cavendish: subito dopo il traguardo: si nota la catena uscita dalla corona DE WAELE. 7 Viviani soccorso dopo l’arrivo: oggi il veronese del Team Sky dovrebbe partire regolarmente BETTINI

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4

I materiali e una esasperata ricercadella leggerezza possono avere influito

Allo sprint sorpresadel campione nazionale belga. Sagan è secondo

LA CHIAVE

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35VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PARIGI-NIZZA

Prime salite, s’esalta PorteAru è 8°: «Contento così» � Il ghiaccio l’aveva già rotto

a gennaio, con due successi in Australia. Ieri Giorgia Bronzini ha messo la terza: la 31enne piacentina della Wiggle Honda ha vinto la Molecaten Acht van Westerveld, in Olanda, competizione che ha anticipato di due giorni la Ronde Van Drenthe, prima prova di Coppa del Mondo che si disputerà sempre in Olanda. È stata doppietta azzurra perché al secondo posto si è piazzata Valentina Scandolara, veronese dell’Oris Ais. Infine da segnalare il buon 8° posto della giovanissima ciclocros-sista brianzola Alice Arzuffi, 20 anni.

Bronzini sprintin OlandaScandolara 2a

� È una collaborazione che va avanti dal ‘94 e proseguirà almeno per le prossime due stagioni: l’Uci, la federazione internazionale, e il Maglificio Sportivo Santini hanno deciso di proseguire assieme e quindi sarà ancora l’aziendabergamasca a fornire le maglie iridate per tutte le specialità e tutte le categorie. Proprio nel 2015 Santini festeggia i 50 anni di attività.

LUTTO È morto a 62 anni Franco Farronato, storico meccanico veronese che lavorava anche con la Nazionale, riferimento di tanti pro', soprattutto di Viviani, che lo considerava il proprio maestro, e Guardini.

Le maglie iridatesaranno Santiniper altri 2 anni

R ichie Porte ha fatto sape-re di non essere mai statopiù magro di adesso. «Pe-

so 59 chili». E’ da inizio anno inverità — titolo nazionale a cro-no, 2° posto al Down Under —che il tasmaniano di Sky sta fa-cendo vedere di essere un altrorispetto al disgraziato 2014,sulla strada del Giro d’Italia chevuole affrontare da protagoni-sta. E ieri, sulla Croix de Chau-bouret, arrivo in salita dellaquarta tappa della Parigi-Niz-za, ha messo il sigillo su unagiornata che il team ha domina-to. Alle spalle di Porte, infatti, siè piazzato il compagno gallese

Geraint Thomas, dopo unoscatto comune a circa 800 metridalla fine. A 8” è arrivato l’irida-to polacco Michal Kwiatkowski,che si è consolato con la ricon-quista della maglia gialla (giàsua dopo la vittoria nel crono-prologo iniziale). A 8” anche ildanese Fuglsang, a 17” l’ameri-cano Van Garderen, a 24” il por-toghese Rui Costa: una concor-renza qualificata che Sky peròha costretto alla resa. «Averedue carte da giocare è il massi-mo», ha sorriso Porte, a 1” daKwiatkowski (Thomas è a 3”):Richie conosce benissimo il Cold’Eze dove domenica si dispute-

rà la decisiva cronoscalata dichiusura.

CONTENTO E Fabio Aru? Si èpiazzato ottavo a 24” e la suaprova va considerata buona. Il24enne dell’Astana infatti è aldebutto stagionale: «Nel finalemi è mancato il ritmo — ha am-messo il sardo —, rispetto a chiha già corso. Sono comunquecontento delle mie sensazioni edella prova del team, oltre a Fu-glsang è andato bene pure Tira-longo (che aveva attaccato a 8km dalla fine, ndr). Si sapevache quelli di Sky andavano for-te, hanno cominciato a correrea gennaio. Va bene così, io sonocontento del lavoro che ho fattoquest’inverno e vado avanti perla mia strada. Mi servono soloun po’ di giorni di corsa per tro-vare il ritmo giusto».

ci. sco.© RIPRODUZIONE RISERVATARichie Porte e Geraint Thomas AFP

SCATTA IL BETTOdi PAOLOBETTINI

IN QUESTI FINALI ADRENALINICIIL DESTINO È IN UN ATTIMO

I l gruppo è un insiemedi particelle che vivono in equilibrio

precario. Il gruppo è come un atomo, fatto di nucleo ed elettroni, che resta in equilibrio finché qualche cosa, con una forza esterna, lo rompe. Tutto dipende da quanto la lucidità e l’adrenalina della singola particella contrastino questa forza. Questo è il significato di quanto è avvenuto in volata. C’è sempre il solito tam-tam, strade strette, tanti corridori, etc: ma l’occasione era troppo ghiotta per i velocisti, i corridori erano tutti freschi perché cinque chilometri di prologo non mettono le gambe in croce,e queste cose capitano quando c’è voglia di vincere: la Tirreno è una corsa molto importante. Ma voglio tornare alla caduta. In questi finali si vive di adrenalina. Questi attimi sono tanto di gambe quanto di adrenalina. A livello psicologico e di percezione dei rischi e

della tua reazione, non hai il tempo. Non c’è un atleta che ragiona «devo fare così e così», è una reazione di adrenalina, di istinto. O ce l’hai, o non ce l’hai. A volta sei così al limite che la sbandata la percepisci dallo spostamento dell’a-ria. Oppure, come mi capitò nella maxi-caduta diPinerolo al Giro 2007, sei già nella caduta che pensi solo a metterti nella posi-zione fetale, ranicchiato, per prendere meno colpi possibile. Alla fine, sono caduti solo in tre: Viviani, Arndt e Modolo. Quasi un miracolo se si pensa che si era lanciati in volata a 70 all’ora con tutto il gruppo dietro. Ma è l’adrenalina che ognuno ha che ti permette di fare la differenza: basta un millisecondo per percepire la caduta e la eviti. Tanto che nessuno ha investito Viviani. Mentre a volte capita che ti investa chi sta nella parte finale del gruppo ed è più distratto, cioè ha meno adrenalina.

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IL RETROSCENA

E Nibali aspettaancora i premidel Tour vinto:539.630 euro 1La federazione francese ha bloccato i 3 milioni in palio nelle gare transalpine del 2014

DALL’INVIATO A CASCINA

«G uarda qua! Più che un orecchiosembra una bistecca...». VincenzoNibali sorride mentre mostra l’orec-

chio sinistro grande il doppio del destro. «Miha punto una vespa prima della crono di Lidodi Camaiore». C’è un precedente: ricordate ilsuo occhio sinistro gonfio alla Vuelta 2013,sempre per colpa di una vespa? Lo Squalo ha lagrandissima capacità di sdrammatizzare tuttoe lo trasmette ai suoi uomini di fiducia. Nibalicorre e si diverte. Gli piace così tanto quelloche fa da volere tenersi pure dei ricordi perso-nali. Per questo ha montato una Nilox, una pic-cola telecamera, sotto la sella: «Le immaginime le tengo io, mi piace rivedere quello chesuccede». Ha ricevuto l’ok dagli organizzatori.

RITARDO C’è però un aspetto, non piacevole,che si è saputo ieri: Nibali deve ancora riceverei premi per la vittoria del Tour 2014. Sono esat-tamente 539.630 euro, e comprendono il pre-mio-vittoria (450 mila euro), quelli per le 4tappe (32.000) e i 19 giorni in giallo (6650).Soldi ancora congelati dalla federazione fran-cese, alla quale sono stati girati da Aso, la so-cietà organizzatrice del Tour. In tutto, la feder-ciclo transalpina tiene bloccati 3 milioni di eu-ro, tutti i premi delle corse francesi 2014. DallaParigi-Nizza a oggi. Motivo? Essere sicura chei controlli antidoping di tutte le gare fosseronegativi. Ma i test del Tour si sono chiusi inestate, il 2 settembre c’è stato anche il comuni-cato Uci sui 719 test sangue-urine effettuatidurante la gara. Per il ritardo, team e corridorihanno chiesto un incontro urgente con il presi-dente Uci, Cookson.

c. ghis.© RIPRODUZIONE RISERVATA

La mini telecamera montata sotto la sella di Vincenzo Nibali: il siciliano mercoledì è stato punto da una vespa sull’orecchio sinistro BETTINI

LA GUIDA

ARRIVO: 1. Jens DEBUSSCHERE (Bel, Lotto-Soudal) 153 km in 3.30’18”, abbuono. 10”; 2. Peter Sagan (Slk, Tinkoff-Saxo), abbuono 6”; 3. Sam Bennett (Irl, Bora Argon 18), abbuono 4”; 4. Porsev (Rus); 5. Farrar (Usa);6. Nielsen (Dan); 7. Kluge (Ger);8. Ruffoni; 9. Dempster (Aus); 10. Renshaw (Aus); 11. Navardauskas (Lit); 12. Goss (Aus); 13. Sbaragli; 14. Cavendish (Gb); 15. Le Bon (Fra); 23. Bennati; 26. Contador;41. Oss; 45. Pinot (Fra); 48. Nibali; 49. Uran (Col); 57. Malori;60. Quintana (Col), 61. Scarponi; 66. Formolo; 77. Quinziato;79. Santaromita; 83. De Marchi; 85. Pozzato; 100. Colbrelli;104. Rodriguez (Spa); 107. Visconti; 110. Battaglin; 144. Basso;145. Moser; 161. Modolo;162. Viviani; 175. Pelucci a 10’44”.Partiti 175, arrivati 175.

CLASSIFICA GENERALE: 1. Adriano MALORI (Movistar) 184,5 km in 3.36’22”, media 51,163;2. Peter Sagan (Slk); 3. Fabian Cancellara (Svi, Trek) a 1”; 4. Van Avermaet (Bel) a 2”;5. Brandle (Aut); 6. Bodnar (Pol);7. Oss a 4”; 8. Navardauskas (Lit) a 5”; 9. Cummings (Gb) a 6”; 10. Kieizer (Ola) a 7”; 11. Debusschere (Bel); 12. Le Bon (Fra) a 8”;13. Castroviejo (Spa); 14. Boasson Hagen (Nor); 15. Terpstra (Ola);16. Kluge (Ger); 17. Gaudin (Fra) a 9”; 18. Grivko (Ucr); 19. Geschke (Ger) a 10”; 20. Irizar (Spa);21. Uran (Col); 22. Hepburn (Aus) a 11”; 23. Nibali; 24. Poels (Ola);25. Morabito (Svi); 26. Amador (C. Rica); 27. Westra (Ola);28. Herrada (Spa); 42. Kreuziger (Cec) a 14”; 52. Moser a 16”;57. Pozzato a 18”; 61. Contador (Spa) a 19”; 71. Basso a 21”;74. Quintana; 84. Hesjedal (Can) a 23”; 101. Formolo a 27”; 114. D. Martin (Irl) a 30”; 115. Rodriguez (Spa) a 31”; 146. G. Caruso a 48”; 175. Pelucchi a 11’21”.

LE ALTRE MAGLIE Rossa (a punti): Jens Debuscchere (Bel, Lotto); bianca (giovani): Peter Sagan (Slk, Tinkoff-Saxo); verde (montagna): Danilo Wyss (Svi, Bmc).

COSì OGGI Terza tappa, Cascina-Arezzo, 203 km. Ritrovo in Corso Matteotti alle 9.45, il via alle 11.15. Il finale è in circuito: l’ultimo rettilineo tira al 5 per cento. Abbuoni: 3”, 2”, 1” ai traguardi intermedi; 10”, 6” e 4” all’arrivo.

TV: Eurosport 14.30, RaiSport 1 14.40, Rai3 15.10.

Ruffoni è ottavoMalori leaderOggi ad Arezzo

Il leader Adriano Malori ANSA

fTEMA CALDO

Bugno: «Dico sìai test antidopinganche di notteper chi è sospetto»

DALL’INVIATO A CASCINA

«I controlli antidoping notturni? Macerto, è un bene che si facciano, se cisono casi dubbi o sospetti. E si posso-

no fare già adesso, non è una novità». GianniBugno, rieletto presidente mondiale dei corri-dori, è alla Tirreno-Adriatico per spiegare lenuove iniziative del Cpa, il sindacato interna-zionale, in caso di corse con meteo estremo: aogni gara WorldTour ci sarà un delegato delCpa per aiutare organizzatori e giuria. Ma col-piscono soprattutto le sue parole su un temacosì sensibile. Parole forti, che danno il sensodel nuovo corso che attraversa il gruppo.

DUBBI «Io difendo i corridori che fanno le co-se per bene, non quelli che le fanno male —continua Bugno, 51 anni —. Il controllo du-rante la notte non lo fanno a tutti, lo fanno alcorridore sul quale possono avere dei dubbi,vanno direttamente sul pezzo. Chi non hanulla da temere, può stare tranquillo». E’ pro-prio questo il punto: chi non bara e corre inmodo pulito,non deve temerenulla, nessuno losveglierà alle 3di notte. Mentre,come è già suc-cesso, in caso die l e v a t i s s i m aprobabilità didoping, la Cadf(fondazione an-tidoping del-l’Uci, presiedutad a l l ’ i t a l i a n aFrancesca Rossi,che per statuto è indipendente) si attiva percontrolli notturni. Mirati, a colpo sicuro. E ie-ri su questo aspetto si è espresso anche ChrisFroome, con un tweet: «Do il benvenuto aicontrolli sulle 24 ore. Potrebbe essere un in-conveniente, ma se può aiutare a pulire losport che amo, facciamolo».

NECESSITÀ La Commissione indipendente diriforma del ciclismo (Circ) aveva indicato lanecessità dei controlli notturni tra la dozzinadi proposte per migliorare questo sport. I treesperti (Marty, Nicholson e Haas) ritengonoche la finestra dalle 23 alle 5 sia troppo ampiaper combattere le microdosi di Epo e sangue(da effettuare il più vicino possibile alla com-petizione). Ecco le parole: «La Cadf dovrebbefare più uso dell’eccezione contenuta nell’ar-ticolo 5.2 delle regole antidoping: “Un sospet-to serio e specifico che il corridore possa faruso di doping”». Attualmente, i controlli sonopossibili dalle 5 alle 23, ma anche di notte incaso di forti sospetti. Da quest’anno, poi, laWada ha deciso di inserire anche i valori dicortisolemia (cortisone) nel passaporto bio-logico: il cortisone ha un ritmo circadiano, cioè un metabolismo, notturno, e le eventualivariazioni sono verificabili di notte.

l. gial.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il leader del sindacato mondiale corridori favorevole all’iniziativa dell’Uci

Froome si schieravia tweet: «Se può aiutare a far pulizia,facciamoli pure»

LA CHIAVE

Page 36: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

36 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

26 settembre 2014La Fip delibera unilateralmenteLa Fip conferma la Convenzione scaduta da 2 anni ad esclusione dei temi economici. La Lega decide di non controfirmare fino a quando non viene fatta chiarezza sui diritti tv

19 dicembre 2014Saltano i premi sugli italiani?Senza la firma sulla Convenzione, la Fip minaccia, con una lettera firmata dal segretario generale Maurizio Bertea, di congelare i premi relativi all’utilizzo degli italiani

12 marzo 2015Arriva la firma tra le partiDopo alcuni incontri tra le parti, Fip e Lega stabiliscono che la gestione delle trattative per i diritti tv appartenga all’assemblea dei proprietari. Sciolto il nodo, ieri sono arrivate le firme

LE TAPPEDELLA VICENDA

EUROLEGA

Nizhny piega VitoriaMilano con Malagapuò ancora sperare1Ore 20.45 su Fox Sports 2. I russi riaprono i giochi

N on solo nostalgia, an-che speranza. Perchéla sfida con Malaga di

questa sera al Forum serveper celebrare un grande delpassato come Mike D’Antonie pure per provare a riaprireun discorso, quello deiplayoff, che pareva chiuso adoppia mandata. Perché ilsuccesso del Nizhny su Vito-ria, davanti per 30’ e cadutain un inopinato ultimo quar-to da 32-20 di parziale,pompa qualche speranza inpiù. Per capirci: la vittoria ri-lancia soprattutto i russi maè anche un assist per Milano.Battendo l’Uncaja la squadradi Banchi si potrebbe trova-re, domani sera, appaiata alNizhny e a 1 vittoria di di-stanza dalla coppia che oc-cupa il quarto posto: Vitoriae l’Efes, se sconfitto oggi nelproibitivo campo del Cska.Sarebbero quattro squadrequasi appaiate, a quattrogiornate dalla fine, con unsolo posto a disposizione.Arduo, certo, forse proibiti-vo per l’EA7 a cui non bastaandare a braccetto con le al-tre ma le deve scavalcare acausa della pessima diffe-renza canestri. Il che signifi-

ca che pure tre vittorie su quat-tro potrebbero non bastare, vi-sto che il pallino ce l’hanno inmano gli altri. Ma l’Efes, chepareva lanciata, ne ha perse tredi fila e anche i baschi stannorallentando. Insomma, non è ilmomento di arrendersi postoche, per guadagnarsi la missionimpossible, bisogna cominciarecol far fuori Malaga.

GIRONE E Ieri: Galatasaray Istanbul-Stella Rossa Belgrado 68-91 (Pocius 13, Erceg 11; Balzic 19, Jenkins e Marjano-vic 14); Barcellona-Maccabi Tel Aviv 89-71 (Tomic 16, Doellman 13; Alexan-der 16, Schortsanitis 15); Real Madrid-Alba Berlino 93-62 (Carroll 13, Llull 12; Redding 14, King 10). Oggi: Zalgiris Kaunas-Panathinaikos. Classifica: Real Madrid 9 vinte-1 persa; Barcellona 7-3; Maccabi 6-4; Panathinaikos 5-4; Alba Berlino 4-6; Zalgiris Kaunas 3-6; Stella Rossa 3-7; Galatasaray 2-8.GIRONE F Ieri: Nizhny Novgord-Vito-ria 89-85 (Thompkins 22, Mekel 20; Bertans 21, Causeur 13). Oggi: Cska Mosca-Efes Istanbul; Milano-Malaga (20.45, diretta Fox Sports 2); Olympia-cos Pireo-Fenerbahce Istanbul. Classi-fica: Olympiacos 8-1; Fenerbahce, Cska 7-2; Efes 4-5; Vitoria 4-6; Novgorod 3-7; Milano, Malaga 2-7.

EUROCHALLENGE Brindisi salu-ta l’Europa perdendo gara-2(72-77) dei quarti di finale incasa contro Nanterre. L’Enel ri-monta da -12 (35-47 al 24’), masi blocca incredibilmente sul+5 (72-67) a 57” dalla finequando incassa un parziale di10-0.

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NBA

Super Gallinari: 23 in 24’Datome: solo 10’ ma vince� Danilo Gallinari realizza 23 punti, 18 nel primo tempo, in soli 24’ con 4/5 da tre e Denver batte la n.1 dell’Est, Atlanta. Per i Nuggets è il quarto successo su 6 gare, col nuovo allenatore Hunt. Per Gallo è la seconda

prestazione stagionale. Gigi Datome non ripete le buone prestazioni delle ultime due gare, ma gioca 10’ anche in momenti cruciali nel successo dei Celtics su Memphis (per lui, 2 punti e buona difesa). Chris Paul, 33 punti, interrompe la striscia di vittorie di Oklahoma City a 7: Westbrook si «ferma» a 24 punti, 9 rimbalzi, 7 assist. RISULTATI: Charlotte-Sacramento 106-113, Boston-Memphis 95-92, Philadelphia-Chicago 95-104 (ts); Miami-Brooklin 104-98, Milwaukee-Orlando 97-91, Oklahoma City-LA Clippers 108-120, Denver-Atlanta115-102, Phoenix-Minnesota 106-97, Golden State-Detroit 105-98, Portland-Houston 105-100.Danilo Gallinari, 26 anni REUTERS

Il piano Fip-LegaMeno stranierie più soldi ai vivai1C’è la Convenzione, nell’allegato i temi da trattareIndennità per chi fornisce giocatori alla Nazionale

Vincenzo Di SchiaviMILANO

«H abemus Convenzio-ne», esordisce conilarità Fernando

Marino presidente della Lega-basket. Al suo fianco il numerouno della Fip, Gianni Petrucci,sorride soddisfatto. In un al-bergo milanese, la magna cartache regola i rapporti tra le dueistituzioni che governano lapallacanestro italiana, scadutada due anni, viene ratificatadavanti alle telecamere e adAlessandro Dalla Salda, a.d. diReggio Emilia, unica societàpresente (sic!). Novità sostan-ziali non ve ne sono: flash esorrisi per codificare quelloche si sapeva già, ovvero la pa-ternità della gestione dei dirittitv spetta alla Lega che, dalprossimo giugno, alla scaden-za degli accordi attuali, sarà li-bera di trattare il rinnovo con i(tanti) competitor televisivi.

ARBITRI E NEWS Le novità piùrilevanti sono invece racchiusein un allegato, la cui discussio-ne comincerà dal 30 marzo inpoi: eleggibilità e premialità, idue poli di uno scenario chedovrebbe trasformare il nostrobasket sul medio e lungo perio-do. Dal tavolo delle trattative,invece, scivola via il tema del-l’organizzazione e gestionedella classe arbitrale. La Legaaveva tentato il blitz, Petruccirispedisce tutto al mittente conparole inequivocabili: «L’attivi-tà della classe arbitrale è dipertinenza della Fip e non po-trebbe essere altrimenti. Accet-tiamo consigli su eventuali mi-gliorie, ma la gestione rimane

a noi». Il numero uno della fe-derazione inoltre apre l’om-brello sui fischietti, a suo diretroppo criticati: «I nostri arbitrivanno aiutati. In questa stagio-ne registro troppe polemichesterili e dannose. Un tempo gliarbitri si criticavano dopo la partita, adesso anche primadei sorteggi...». E allora ecco laprovocazione, tra il serio e il fa-ceto: «Quando un giocatore oun allenatore criticherà un ar-bitro mi prenderò l’impegno dirinfacciargli quello che ha sba-gliato lui: un tiro, un blocco, uncambio o una rotazione». Mari-no incassa e incalza: «Abbiamoistituito uno strumento comel’instant replay (quando fun-ziona, ndr) per aiutare gli arbi-tri, chiedo aiuto a te Gianni,per sollecitarne l’utilizzo daparte della classe arbitrale».

STRANIERI E PREMI Frecciati-ne in un clima comunque piùdisteso rispetto al passato e uti-

le a disegnare un futuro miglio-re. La Lega, per esempio, apreal taglio degli stranieri, invoca-to da Petrucci: «Siamo dispostiad abbassare la soglia — riflet-te Marino—, a tagliare i vistima solo sulla base di un proget-to che incentivi e valorizzi il la-voro che i club fanno sugli ita-liani». Una premialità più riccae ampia dunque, su cui Petruc-ci non si tira indietro: «Studie-remo delle soluzioni che pre-mino non solo chi fa giocare gliitaliani ma anche chi investe invivai produttivi. Peraltro vo-glio fare un plauso alle societàper la fattiva collaborazionemostrata nei confronti delle es-sigenze della Nazionale, nonultima quella della Sperimen-tale. In futuro non escludo l’in-troduzione di un indennizzoper i club che offrono giocatoriper la causa azzurra, come si fanel calcio. Ovviamente, con ledovute proporzioni».

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GIANNI PETRUCCIPRESIDENTE FIP

SENTO TROPPE CRITICHE SUGLI ARBITRI CHE

ANDREBBERO AIUTATISBAGLIANO COME TUTTI:

GIOCATORI E COACH

FERNANDO MARINOPRESIDENTE LEGA BASKET

PRONTI AD ABBASSARE LA SOGLIA DEGLI

STRANIERI IN CAMBIO DI UN PROGETTO CHE

INCENTIVI I VIVAI

A sinistra: Fernando Marino (Legabasket) e Gianni Petrucci (Fip) alla firma della Convenzione. Sopra: Federico Mussini e Joe Ragland CIAMILLO

BasketRIl tema

Page 37: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

37VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

squadre per essere vincenti devono giocare conl’anima, sputare sangue come diceva Peterson».

Quanto deve la sua carriera all’esperienza mila-nese? E a coach Peterson? Sulla Gazzetta ha ri-cordato i trasferimenti da e per il Palalido assie-me, parlando non solo di basket«Tutto. Quando sono arrivato in Italia non sape-vo niente, qui sono maturato come giocatore ecome uomo, Dan mi ha insegnato ad avere fidu-cia nei miei mezzi. Lui mi deve molti soldi spesiin benzina, io gli devo moltissimo per tutto ilresto. Oggi leggo ancora cosa scrive: è contro iltiro da tre punti, contro le schiacciate, contro ilpick and roll. Praticamente io non posso più al-lenare...».

Ha smesso i calzoncini 25 anni fa. Spieghi a uno dioggi come giocava D’Antoni, le sue magie.«Impossibile, non si possono fare paragoni connoi. I giocatori oggi sono più potenti, veloci, ilgioco è in continua evoluzione. Per carità, chenessuno riguardi le immagini di quando gioca-vo, ero di una lentezza esasperante».

A Milano ha cominciato ad allenare. «Devo ringraziare GianMario Gabetti che nel-l’estate del 1990 mi ha dato l’opportunità dipassare subito dal campo alla panchina: nonsuccede quasi mai. Avremmo dovuto chiuderela storia del nostro gruppo dopo lo scudetto del1989, tutto deve finire, già dopo il grande slamdel 1987 cominciavamo a essere vecchi e a sen-tirci stanchi. Senza quella chiamata non so co-sa avrei fatto: probabilmente accettato di gio-care ancora in un’altra squadra e avrei chiu-so la carriera a 40 anni facendo schifo,invece Milano mi ha dato una secondavita. Ho solo il rammarico di non avervinto uno scudetto come poi a Treviso.Ci siamo andati vicino il primo anno,nel 1993 sono convinto che senza l’in-fortunio di Antonio Davis alla vigiliadei playoff ce l’avremmo fatta. Abbia-

mo vinto una coppa Korac, una coppetta».

Anche il suo stile di allenatore, offensivo, conquintetti piccoli è nato a Milano. «Più che una scelta è stata una necessità. Aveva-mo perso sei partite di fila 4 di 1 o 2 punti... Homesso Pittis che era capace di far tutto ala forte,inserito un tiratore in più in quintetto, Ambras-sa. E c’era Djordjevic, un regista straordinario».

E’ ancora convinto che sia la filosofia giusta pervincere?«Sempre di più».

Quando hanno licenziato Shawa Denver, il primo nome fattoper la panchina dei Nuggets diGallinari è stato il suo. Prende-rebbe in considerazione di alle-nare ancora in Europa?«Siamo molto lontano da unqualsiasi contratto, vediamocosa succederà. Non ho maichiuso la porta a nulla, non lofaccio adesso. Ma l’unico postodove posso pensare di allenareal di fuori della Nba è l’Italia.Io sono italiano, l’Italia è il po-sto dove amo vivere e non an-drei altrove. Questo non vuoldire che tornerò ad allenarequi, però...».

Peccato che ai Knicks, con Gal-linari sia finita così. «Sono molto contento che oggiGallo stia tornando ad alto li-vello dopo l’infortunio. Ai Kni-cks ho sperato di poter ricreareun gruppo giovane che potessein qualche modo assomigliarea quello di Milano, Danilo era il capo, stavamomigliorando ogni anno fino ad arrivare aiplayoff. Poi è arrivato lo scambio con CarmeloAnthony e quel progetto s’è interrotto».

L’ultima esperienza ai Lakers è stata moltodifficile.«Mi sono sottoposto a molte terapie,quindi adesso sono in grado di parlar-ne... Non è stato molto bello. E’ andata

malissimo dall’inizio alla fine, unasituazione difficile, sono arrivatonel momento sbagliato e non hofatto delle valutazioni corretteprima di tuffarmi in questa av-ventura. E’ andata così, si vaavanti».

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FACCIA A FACCIA CONTENUTOPREMIUM

In alto, Mike D’Antoni in Galleria a Milano con Flavio Portaluppi, suo ex giocatore oggi presidente dell’Olimpia. Sotto, all’allenamento con AlessandroGentile e, a destra, con la moglie Laurel conosciuta a Milano CIAM-CAST

OGGI AL FORUM, L’OLIMPIA RITIRA LA MAGLIA DEL GRANDE MIKE: «A MILANO I MIEI ANNI PIU’ BELLI»

D’Antoni«L’ALTERNATIVA

ALLA NBA E’ SOLO ALLENARE IN ITALIA» INTERVISTA di LUCA CHIABOTTI

M ike D’Antoni oggi vive a Manhattan Be-ach, a Los Angeles, si gode quotidianitramonti mozzafiato sull’Oceano Paci-

fico, gioca a golf. Suo figlio ormai è grande, va alcollege, non seguirà le orme del padre nelbasket ma ha un futuro assicurato. Eppure... «Voglio allenare, anche perché è l’unico lavoroche so fare — dice —. E’ solo una questione solodi passione, di piacere che ancora provo quandovado in palestra. Non lo faccio per i soldi, né per-ché mi sento di dover dimostrare ancora qualco-sa». Mike è in Italia con la famiglia, è stato daisuoi amici di Treviso, stasera l’Olimpia Milano loonorerà ritirando la sua maglia n.8 durante lasfida di Eurolega contro Malaga. E’ il tributo aun’epopea leggendaria e a una vera storiad’amore. Anzi, tante storie d’amore: a Milano,Mike ha conosciuto la moglie Laurel, è nato ilfiglio Michael, ha giocato in un gruppo straordi-nario firmando un’epopea vincente, è diventatoallenatore. Tutto è partito dove oggi ritorna.Con la stessa semplicità di 28 anni fa: «Sono ab-bastanza intelligente per sapere che non vieneritirata la mia maglia ma quella di un gruppo digiocatori fantastico senza il quale non avrei ot-tenuto nulla — dice Mike —. Ero il playmaker,avevo la palla in mano e quindi ero sotto i riflet-tori più degli altri. Ma senza Dino, Bob e tuttiquelli che giocavano con me, cosa avrei fatto?».

Siete diventati dei miti.«Eravamo amici, facevamo gruppo anche fuoridal campo, stavamo assieme sempre: abbiamofesteggiato insieme e perso insieme senza che inostri rapporti cambiassero, ma anzi sentendo-ci ancora più uniti. Ho calcolato che avremo fat-to almeno 500 cene al Torchietto tra di noi, coni dirigenti, le famiglie, le fidanzate, gli amici, igiornalisti, ogni tanto anche qualche avversa-rio. Bob McAdoo dice che i 4 anni a Milano sonostati il periodo più bello della sua vita, lo sonostati anche per me, qui è nato tutto, ho cono-sciuto mia moglie, è nato mio figlio».

Ha mai più incontrato un gruppo simile nella suacarriera anche Nba?«No, mai più visto nulla di paragonabile. Non soneanche spiegare cosa fosse scattato tra di per-sone ognuna così diversa ma tanto unite. L’uni-ca cosa che ho potuto confrontare è che tutte le

L'IDENTIKIT

MIKE D’ANTONINATO A: MULLENS (USA)IL: 8 MAGGIO 1951RUOLO DA GIOCATORE: PLAYPROFESSIONE: ALLENATORE NBA

Mike D’Antoni prima di allenare nella Nba (coach of the year nel 2005) a Denver, Phoenix, New York e Los Angeles è stato una leggenda del basket italianoGIOCATORE in 13 stagioni, dal 1977 al 1990, con Milano ha vinto 5 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 1 Korac, un Intercontinentale, 2 coppe ItaliaALLENATORE Dal 1990 al 1995 ha guidato Milano vincendo 1 Korac (1 finale scudetto, 1 Final Four di Eurolega). Dal 1995 al 1997 e nel 2001-2002, a Treviso, ha vinto due scudetti, 1 coppa Europa, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa con una Final Four di Eurolega.

Mike D’Antoni negli anni 80 MIKE D’ANTONILEGGENDA OLIMPIA MILANO

«PER CARITA’, NON RIGUARDATE LE

IMMAGINI DI QUANDO GIOCAVO: ERO DI UNA

LENTEZZA ESASPERANTE»

«A MILANO ERAVAMO UN GRUPPO DI AMICI

SEMPRE ASSIEME: AVREMO FATTO 500

CENE AL TORCHIETTO»

BasketROggi la festa di un campione

Mike D’Antoni ieri nella sede Olimpia con alcuni dei trofeiche ha vinto in 17 anni a Milano dal 1977 al 1994 CIAM

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39VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

N on c’è un clima stranosolo in Italia, ma an-che nel nord Europa.

Ad Are, (Sve) dove oggi è inprogramma il penultimo ap-puntamento della Coppa delMondo femminile, fa caldo eneppure di notte si va sotto-zero. Così ieri le atlete nonhanno potuto provare la pi-sta dove oggi pomeriggio(manche ore 16 e 19) è inprogramma l’ultimo giganteprima delle finali di Meribel.Con la slovena Tina Maze el’austriaca Anna Fenningerdivise in classifica generale da soli 44 punti, la lotta sipreannuncia appassionante.La Fenninger, leader dellaclassifica di specialità, andràall’attacco e la Maze tenteràdi difendersi in attesa delloslalom di domani. L’Italia sa-rà in gara con Brignone, chesu questa pista ha raccoltoalcuni tra i suoi migliori ri-sultati, Nadia e Sabina Fan-chini, Marsaglia, Elena edIrene Curtoni, Moelgg eAgnelli. Il lavoro di questidue giorni della squadra az-zurra diretta da Magoni (chetraccerà la prima manche) èstato soprattutto nel cercaredi trovare il setup miglioredegli sci su questa neve mol-le che non risponde.

Coppa del Mondo (26 prove): 1. Maze (Slo) p. 1285; 2. Fenninger (Aut) 1241; 3. Vonn (Usa) 842; 16. N. Fanchini 324.Coppa gigante (6 prove): 1. Fennin-ger (Aut) p. 342; 2. Brem (Aut) 296; 3. Shiffrin (Usa) 271; 7. Brignone 192PROGRAMMA Oggi gigante donne ad Are (Sve, manche ore 16/19). Domani: gigante maschile a Kranjska Gora (Slo, 9.39/12.30) e slalom donne ad Are (10.30/13.30). Domenica slalom maschile a Kranjska Gora (9.30/12.30). TV Diretta RaiSport 1 ed Eurosport.

MARIO MATT A 35 ANNI CHIUDE LA CARRIERA(c.r.)L’austriaco Mario Matt,35 anni, campione olimpicoin carica dello slalom, ha an-

nunciato ieri a St. Anton il ri-tiro dall’attività agonistica dopo 15 stagioni. Prima del-lo slalom di domenica aKranjska Gora, Matt è 27°nella classifica di specialità equindi al momento esclusodalle finali in programma laprossima settimana a Meri-bel (Fra) Nel suo palmaresanche due titoli mondialisempre in slalom (St. Anton2001, e Are 2007 dove vinseanche il titolo a squadre e 15vittorie in Coppa del Mondo.

LA PUTZER SI LAUREAIN GIURISPRUDENZAl’ex azzurra Karen Putzer,che ora ha 36 anni, mercole-dì si è laureata in Giurispru-denza presso l’Università diTrento con la tesi «Responsa-bilità penale nel distacco divalanga». L’ex azzurra è sta-ta la prima a laurearsi con ilprogramma TopSport cheassiste gli atleti di alto livel-lo. La Putzer, che è anchegiornalista pubblicista, hagià frequentato il master inManagement dello sport.

LA GUIDA

Il 5° trofeo Città di Milano in vasca lunga alla piscina Samuele di via Mecenate vedrà in gara i campioni oggi (dir. Rai Sport 1 alle 17.30) e domani (dir. Rai Sport 2 ore 17). Oltre alla Pellegrini, ci saranno Gregorio Paltrinieri, Filippo Magnini, Marco Orsi, Arianna Castiglioni, Ranomi Kromowidjojo, Femke Heemskerk (Ola), George Bovell (Tri), Zsusanna Jakabos, Evelyn Verraszto e Daniel Gyurta (Ung), che si confronterà con Paltrinieri e Detti. Così le gare. Uomini e donne. Oggi dalle 15: 200 sl, 200 farf., 200 dorso, 200 rana, 800 sl D, 1500 sl U. Domani ore 9.30: 50 farf., 100 dorso, 50 rana, 100 sl, 400 mx. Ore 15.30: 400 sl, 100 farf., 50 dorso, 100 rana, 50 sl, 200 mx. SCOZZOLI SCOZZESE (al.f.) Da domani a domenica, Fabio Scozzoli sarà in gara a Edimburgo (Sco): iscritto in 50-100 rana, sfiderà Peaty, Jamieson e Perez Dortona. Al via anche Ervin, Coughlin (Usa), Halsall, Miley e O’Connor.

Dirette Rai Sport oggi e domani alle 17Occhio a Paltrinieri

C’è tanta Fede subito a Milano«Sarà un anno davvero veloce»1Torna la Pellegrini contro le forti olandesi: oggi nei 200 sl, domani nei 400 e 100«Verso i Mondiali penserò solo a me stessa: a Kazan tempi più rapidi che ai Giochi»

Stefano Arcobelli

T anta Fede a Milano. Tre ga-re per il debutto stagionale

in vasca lunga. Per rompere ilghiaccio (della stagione mondia-le) tra oggi e domani. FedericaPellegrini sarà impegnata subitoper gli amatissimi 200 stile libe-ro, domani si tufferà due volte:doppia razione tra 400 e 100 sl,contro le olandesi volanti, la bio-l impionica Ranomi Kro-mowidjojo e Femke Heemske-rk.Che oggi stuzzicherà non pocoin acqua la primatista mondiale ecampionessa europea in carica.In arrivo da Milano col suo grup-po guidato da Matteo Giunta ecomprendente Filippo Magnini eGianluca Maglia, la Pellegrini ri-pensa a quando viveva da mila-nese, ogni giorno sulla tangen-ziale, dieci anni fa e perdeva tan-te ore nel traffico per andare adallenarsi nella piscina di viaMecenate, dove si disputa il 5°trofeo di Milano. Dieci anni dopoil mondo è ribaltato, meno lei: lasolita Fede che sente le gare, sicala nella parte, vive scaramanti-

camente la vigilia di un meetingdi fine settimana come se fosseuna finale europea. Perché nonha mai improvvisato niente, epretende sempre il massimo da sestessa. Di ritorno dall’esperienzaamericana, tra l’altura di Flag-staff e l’adattamento a bassa quo-ta di Fort Lauderdale, ancora sot-to emozione per la morte di Ca-mille Muffat a causa della qualenon avrà a fianco l’altra franceseCharlotte Bonnet, rimasta addo-lorata a Nizza, Fede racconta leprime sensazioni di questo esor-dio sotto carico di lavoro, in rottaverso i Mondiali di inizio agosto aKazan. Dove compirà 27 anni, il 5agosto, il giorno dei 200 stile li-bero, la specialità in cui è stata bi-campionessa iridata ed è argentoin carica: «Anni che si comincia-no a sentire...».

Federica, che notizie ci porta dal-l’esperienza americana?«E’ stata molto dura rispetto an-che all’anno scorso: 3 settimanepiene ai 200 metri, una in più delsolito, e poi finalmente il sole. Nessuno scoop, se non il record dicategoria nei 200 dorso in yards(1’56”8”)...».

Niente dorso a Milano e neanche aRiccione?«Matteo vuole vedere a che puntosiamo sullo stile libero, ma aitrials i 200 dorso li farò. I 400?Qui sì, a Riccione vedremo».

L’anno della velocità o l’anno dellaverità: è pronta?«I Mondiali spesso offrono grandicrono, più importanti degli stessiGiochi olimpici. Sarà un anno distudio, anche se le altre avversa-rie non le guarderò durante lastagione: me ne occuperò soloquando arriverà in finale, io e lesette rivali. Non mi sono mai fattacondizionare dai ranking».

Il primo pensiero nel giorno delprimo tuffo in gara?«A Camille Muffat, sono ancorasotto shock per quanto ho visto:mi fa ancora arrabbiare che siasuccesso tutto questo. Aveva ap-pena cominciato la sua vita nor-male: no, non si può finire così».

Il secondo?«Un po’ di tensione c’è semprequando si comincia, ci metto an-che un po’ di paura ma sono fattacosì: mi arrabbio con me stessa

perché pretendo sempre il massi-mo da me stessa. Ho tanta vogliadi gareggiare da 50 metri, di par-tire dala vasca lunga, dopo i Mon-diali da 25 metri di Doha conclusinon bebe, per me è una virata ra-dicale. Tra dicembre e gennaio èstata un’altra vita».

Un test impegnativo soprattutto nei 200 e 100.«Con la Heemskerk sarà una bellasfida, nei 100 mi “asfalteranno”di brutto...ma sarà divertente ga-reggiare a loro fianco nella gararegina. Sarà dura che possa bat-terle».

La nuova gestione prevede più test all’estero, confronti interna-zionali di alto livello anche sottocarico. S’è convinta a fare più ga-re? Dopo Milano ci saranno gliOpen spagnoli di Malaga con Bel-monte e Mizzau. Ci andrete?«Non dipende da noi, non siamostati a Marsiglia essendo negli Usa: sì effettivamente abbiamobisogno di gareggiare più spessoai massimi livelli, speriamo che lafederazione accolga le nostre ri-chieste».

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TennisRSul cemento di Indian Wells

Vinci regina del desertoStop Schiavone e Knapp

I l primo torneo Masters1000 dell’anno, sul cemen-to di Indian Wells (Usa,

5milioni di euro, cemento) siapre con una vittoria e duesconfitte per l’Italia, che schie-ra d’acchito tre donne, delle seiin tabellone (più tre uomini).Roberta Vinci (n. 40) sfata iltabù contro la bestia nera, l’au-straliana naturalizzata JarmilaGajdosova (n.48), con la qualeaveva perso 4 volte su 5. Sta-volta, la 32enne tarantina, an-cora con problemi alla spallaper i quali ha disertato il dop-pio con Sara Errani, reagiscedopo il primo set e insiste,mantenendo il break inizialefino al termine e qualificandosi

così al secondo turno controSabine Lisicki (bilancio 1-0 perla potente tedesca). Sperandoche questo successo controun’avversaria solitamente osti-ca le restituisca un po’ di fidu-cia dopo i primi cinque torneidell’anno, nei quali solo una volta è arrivata al terzo turno.Non si scuote invece KarinKnapp (n. 56) che cede tropponettamente il primo set alla po-tente Yanina Wickmayer (n.93), sempre mezzo infortuna-ta, poi torna finalmente a lotta-re, ma incassa comunque il k.o.in due set. Per l’altoatesina è laquinta eliminazione d’acchitoin questo suo difficilissimo ini-zio di stagione. La 34enne

Francesca Schiavone (n. 70Wta) crolla ancora alla distan-za: dopo un primo set domina-to per 6-0 in 22 minuti, la mila-nese subisce il ritorno della21enne cinese Lin Zhu, 119della classifica, promossa dallequalificazioni. Protagonista diun doppio rimbalzo sul setpoint del secondo parziale.

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Primo turno, uomini: Pospisil (Can) b. Kukushkin (Kaz) 6-4 4-2, rit; Smyc-zek (Usa) b. Becker (Ger) 6-3 7-6(4); donne: Wickmayer (Bel) b. KNAPP 6-1 7-5; Lin Zhu b. SCHIAVONE 0-6 6-3 6-3; VINCI b.Gajdosova (Aus) 4-6 6-1 6-2; Jabeur (Tun) b. Kanepi (Est) 7-5 6-2; Stephens (Usa) Scheepers (S.Af) 7-5 7-5. Roberta Vinci, n. 40 del mondo

Formato DavisNadal e Federercontestano la Itf� Roger Federer e Rafael Nadal attaccano la Itf, la Federazione Internazionale per il formato della coppa Davis. «Quello che fa la Itf non è positivo per il nostro sport. Inganna i tifosi e il mondo. L’anno scorso è stato fantastico perché Federer ha vinto? Ma io, Djokovic e molti giocatori importanti non abbiamo giocato», ha detto il 9 volte campione del Roland Garros, ad Indian Wells.«Ovviamente le cose non stanno funzionando», ha detto da parte sua il re di 17 Slam che ha disertato il 1° turno 2015 costringendo la Svizzera agli spareggi-retrocessione. «Per la Itf sta bene così e non si cambia».

NuotoRIl debutto stagionale in vasca lunga

SCI ALPINO

Gigantefemminilestaseraad Are

Mario Matt, 35 anni EPA

Federica Pellegrini, 26 anni, allenata da Matteo Giunta, olimpionica, 4 ori mondiali, 11 record mondiali (ora in carica solo nei 200 sl) LAPRESSE

«IL DORSO? HO FATTO UN RECORD IN AMERICA

NELLE YARDS... E LO NUOTERO’ ALLE

SELEZIONI MONDIALI»

«SONO ANCORA ARRABBIATA PER LA

MORTE DELLA MUFFAT, NON SI PUO’ FINIRE

COSI’ A 25 ANNI»

Page 40: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

40 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Busto Arsizio è andata fino in fondo 1Impresa a Mosca, la Final Four è conquistata. Parisi: «Bravissime tutte, risultato straordinario»

Mattia Brazzelli Lualdi

M issione compiuta, par-don impresa compiu-ta! Bissando la straor-

dinaria vittoria ottenuta all’an-data in casa, Busto si impone,nuovamente in tre set, anchenel return match di Mosca con-tro la Dinamo, strappando cosìla qualificazione alla FinalFour di Champions League, inprogramma il 4 e il 5 aprile aStettino, in Polonia. Un risulta-to di assoluto prestigio per lebustocche di coach Carlo Pari-si, cui spetterà dunque l’onere,

ma soprattutto l’onore di di-fendere e rinverdire la tradi-zione del volley italiano nellamassima competizione conti-nentale, dopo l’annus horribi-lis 2014, senza alcuna porta-bandiera né in campo femmi-nile, né maschile: «E’ semprestato motivo di grande orgo-glio e soddisfazione poter rap-presentare il nostro Paese al difuori dai confini nazionali - di-ce il tecnico Carlo Parisi - mal’emozione stavolta è davveroforte ed intensa, per certi versidifficile da descrivere. Sapereche quest’anno toccherà a noiportare sulle spalle e difendere

il buon nome del nostro movi-mento ci gratifica enormemen-te, ma al contempo ci carica diresponsabilità, anche se, in findei conti, sarà un peso estre-mamente piacevole da soppor-tare».

DIOUF E HAVELKOVA Un tra-guardo meritato, giunto al ter-mine di una prestazione prati-camente perfetta, in cui Mar-con e compagne, superiori allerusse in tutti i fondamentali, hanno approcciato la gara allaperfezione, sbrigando la prati-ca in appena 52’, quanto cioè lefarfalle – trascinate in prima li-nea da Diouf e Havelkova -hanno impiegato per conqui-stare i due set necessari perstrappare il pass per volare Po-lonia. «Conquistare il primoparziale, peraltro dopo unagran rimonta, ha sicuramentecambiato le carte in tavola,dando a noi ancora più fiduciae consapevolezza di potercelafare, mentre alle russe ancorapiù pressioni. Pressioni che, difronte al nostro ottimo avvio disecondo set, sono aumentateesponenzialmente, finendoper giocare loro un bruttoscherzo».

PARISI FIERO I demeriti dellaDinamo, letteralmente spenta-si alla distanza, finiscono peròdove iniziano i meriti, e sonodavvero tanti (dal servizio, al-l’attacco, senza dimenticare laricezione), della UnendoYamamay, in grado di non dareil benché minimo spazio aduna possibile rimonta russa:«E’ giusto davvero, e ci tengo a

sottolinearlo, fare i compli-menti alle mie ragazze. Fin dalvia sono state capaci di inter-pretare alla perfezione la gara,con attenzione, concentrazio-ne, determinazione e qualità. Enon hanno mai perso il con-trollo, evitando di dare alle av-versarie la minima possibilitàper rimettersi in carreggiata».

SECONDA VOLTA Per Carlo Pa-risi, che non più tardi di dome-nica scorsa aveva festeggiatoamaramente il compleanno(55 candeline) perdendo ilderby lombardo con Bergamo,si tratta di un regalo a scoppioritardato che fra l’altro equiva-

le alla seconda partecipazionealla Final Four di Champions,dopo il terzo posto del 2013 aIstanbul. «Essere riusciti a cen-trare per la seconda volta l’ac-cesso alla Final Four, quest’an-no in maniera assolutamenteinaspettata, è esaltante. Un ri-sultato eccezionale che premiail lavoro di tutti. Essere ancorafra le prime quattro dellaChampions è straordinario». Alle 19.05 di stasera, data la vi-cinanza, all’arrivo della trup-pa, è facile immaginare che al-l’aeroporto di Malpensa ci siaun bagno di folla. Pienamentemeritato.

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LA GUIDA

(a.a.) C’è una cosa che si può già dire: la Champions sarà vinta da un allenatore italiano. Oltre all’Unendo Yamamay Busto Arsizio che se la vedrà con le padrone di casa del Police di Giuseppe Cuccarini, si qualificano alla Final Four di Champions femminile l’Eczacibasi Istanbul di Giovanni Caprara (Rosini preparatore) e il Vakinfbank Istanbul di Giovanni Guidetti (Bracceschi preparatore) e Carolina Costagrande che ha eliminato il Fenerbahce di Marcello Abbondanza (Fanni 2°, Bragagni prep.), Leo Lo Bianco e Lucia Bosetti. DONNE (ritorno quarti): Fenerbahce Istanbul (Tur)-Vakifbank Istanbul (Tur) 3-2 (25-20, 25-20, 21-25, 15-25, 15-12; and.1-3), Zurigo (Sui)-Eczacibasi Istanbul (Tur) 3-1 (25-23, 24-26, 29-27, 25-19; gs 12-15; and.0-3), Dinamo Mosca (Rus)-Busto 0-3 (0-3). Final Four a Stettino (POL), 4-5 aprile: Vakifbank-Eczacibasi, Police-Busto.

Vincerà di sicuroun tecnico italiano

D. MOSCA 0

BUSTO A. 3(23-25, 19-25, 26-28)DINAMO MOSCA: Markova 8, Moroz 1, Obmochaeva 12, Shc-herban 11, Morozova 5, Kosia-nenko; Malova (l); Perepel-kina 2, Vetrova 4, Fateeva 3, Tretyakova, Lazareva 6. All. Podkopaev.UNENDO BUSTO A.: Wolosz 2, Havelkova 11, Pisani 6, Diouf 14, Marcon 5, Lyubushkina 4; Leonar-di (l). Degradi 4, Rania 2, Michel 2, Perry 8, Camera. All. Parisi. ARBITRI Szabo (Ung) Michilic (Pol) NOTE Spett. 1200. D.s. 26’, 26’, 29’; tot 81’. Dinamo: b.s. 8, v. 6, m. 9, 2° l. 4, er. 14. Unendo: b.s. 6, v. 7, m. 6, 2a l. 8, er. 12.

Il giro tondo delle ragazze di Busto Arsizio: è la seconda Final Four dopo quella conquistata nel 2013 CEV

1� Squadre italiane all’atto conclusivo della Champions, soloBusto, nessuna nel maschile. Nel 2014, per la prima volta dopo 30 anni, eravamo rimasti a zero

PallavoloRChampions League: quarti di finale

(m.g.) Per Michele Baranowicz stagione finita? Una tegola imprevista e pesantissima si abbatte sulla Lube nella fase decisiva dell’annata. E’ risultato più grave del previsto infatti l’infortunio occorso al palleggiatore dei campioni d’Italia che, nel corso dell’allenamento in uno scontro di gioco con Sabbi, cadendo a terra ha riportato la frattura della base del quinto metacarpo della mano destra. Uno stop che mette seriamente a rischio la partecipazione non solo alle prossime gare della stagione regolare ma anche ai playoff scudetto che partiranno ad aprile. A questo punto appare inevitabile un ritorno sul mercato della Lube per coprire il vuoto che lascia Baranowicz.

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Page 41: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

41VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Guai in mediana, ecco OrqueraRivoluzione Francia: 8 cambi

ROMA

� Sorpresa in casa Italia: ieri Brunel ha convocato Luciano Orquera in vista del match con la Francia (domenica diretta ore 16 su DMax). Il mediano delle Zebre ha raggiunto Roma in serata. Una mossa necessaria per l'improvvisa emergenza all'apertura: dopo la distorsione a una caviglia di Allan (ieri per lui fisioterapia e ulteriori accertamenti), mercoledì sera in allenamento s'è fermato Kelly Haimona, colpito da una pallonata ai genitali, tanto forte da metterlo malamente k.o. Così l'Italia è corsa ai ripari chiamando colui che fu uomo del match in Italia-Francia 2013, quando gli

azzurri all'Olimpico vinsero 23-18. Oggi l'annuncio del XV azzurro. Alla partita, per rendere omaggio a Muffat, Arthaud e Vastine il Coni ha invitato tre medagliati olimpici degli stessi sport: Rosollino, Sensini e Cammarelle.

IL XV FRANCESE Intanto un preoccupato Philippe Saint-Andrè ne cambia otto per l'Italia, con due esordienti, rispetto alla Francia battuta dal Galles. Cambi per i tanti infortuni ma anche per scelte tecniche: torna estremo Scott Spedding, coppia di centri formata da Maxime Mermoz e Gaël Fickou al posto degli infortunati Lamerat e Fofana. All'alla debutta Noa Nakaitaci, al posto dell'altro infortunato Guitoune. In terza linea prima volta al numero 8 per Loann Goujon. Tillous-Borde col 9 al posto dell'infortunato Parra. In prima linea rientra l'esperto Nicolas Mas, Atonio nemmeno in panchina. La formazione: Spedding; Houget, Fickou, Mermoz, Nakaitaci; Lopez, Tillous-Borde; Goujon, Le Roux, Dusatoir (cap.); Maestri, Flanquart; Mas, Guirado, Ben Arous. A disp.: Kayser, Slimani, Debaty, Taofefinua, Chouly, Kockott, Plisson, Bastareaud.

Fontana d’attacco«Allenarmi coi maschi mi carica»1L’azzurra arriva da una Coppa del Mondo trionfale: «Sono pronta, voglio una medaglia»

� Mosca ospita i Mondiali per la prima volta: in gara 126 atleti di 29 Paesi. L’Italia, oltre ad Arianna Fontana, a Montreal 2014 nona dopo i trionfi olimpici, schiera anche Elena Viviani, Yuri Confortola, Tommaso Dotti (Davide Viscardi riserva) e, per la staffetta, Lucia Peretti ed Arianna Valcepina (più Federica Tombolato). Con otto squadre ammesse, quella maschile, non s’è qualificata (prima fra le escluse). Le classifiche individuali saranno stilate in base alla somma dei punti ottenuti nelle tre gare in programma (500, 1000, 1500) più i 3000 finali. Il programma prevede oggi le qualificazioni, domani le finali di 500 e 1500 e le semifinali delle staffette (Italdonne contro Sud Corea, Russia e Ungheria) e domenica le finali dei 1000, i 3000 conclusivi e le finali delle staffette. Campioni uscenti il russo Victor An e la sudcoreana Shim Suk-Hee, entrambi presenti. L’Italia, nella storia della rassegna (cominciata nel 1976), oltre al doppio bronzo di Arianna, vanta un bronzo di Orazio Fagone (L’Aia 1996) e un argento e due bronzi di Fabio Carta (Vienna 1998, Sofia 1999 e Montreal 2002).

IL PROGRAMMA

Domani finalidi 500 e 1500Il regolamento

Yuri Confortola, 28 anni LAPRESSE

RugbyRSei Nazioni

«Come sono indisciplinati questi Galletti»1Parla Mitrea, arbitro italiano assistente in Francia-Galles«I francesi sono stati spesso ingenui, gli azzurri potrannoapprofittarne. I gallesi sono compatti e molto esperti»

Simone Battaggia

C om’è Thierry Dusautoir incampo? «È l’emblema delgiocatore corretto. È one-

sto, non protesta e non fa pole-mica con gli avversari. Sui calcicontro, mentre gli altri si lamen-tano, lui va dietro ai pali e spronai compagni. Mi impressiona co-me riesca a essere sempre tran-quillo e lucido, pur partecipandoa tutti i punti d’incontro». E ilgiocatore più carismatico delGalles? «Dan Biggar. Sì, lo so chesembra strano, di solito un me-diano d’apertura non è il piùascoltato della squadra. Però aParigi si è trasformato. Placcavacome un avanti, andava in pene-trazione e faceva metri. Quandola Francia ha tentato la trasfor-mazione della meta, si è fattosentire più del capitano. Ero die-tro i pali, l’ho sentito. È stato lui ariprendere chi aveva sbagliato.Un vero leader».

L’ESORDIO Sabato 28 febbraio,mentre l’Italia ovale si ubriacavadi gioia per la vittoria degli az-zurri in Scozia, un arbitro italia-no viveva il momento più emo-zionante della sua carriera. Ma-rius Mitrea, 32enne nato in Ro-

Marius Mitrea, 32 anni, assiste alla meta decisiva del gallese Biggar

Luciano Orquera, 33 anni ANSA

mania ma formato come arbitroa Paese — arrivò nella Marca do-po le scuole superiori —, stavaper esordire nel Sei Nazioni. Eraallo Stade de France, designatocome guardalinee di Francia-Galles. Anzi, come «assistentearbitrale» del fischietto designa-to, il sudafricano Jaco Peyper,perché «i compiti sono cambiati.Siamo collegati con l’arbitro viaradio e ci viene chiesto di segna-largli i falli. Dopotutto siamo ar-bitri anche noi. In due casi

Peyper ha fischiato dei falli chegli avevo indicato io». Da bordo-campo, Mitrea ha potuto vederele prossime due avversarie del-l’Italia. «Sapevamo che la mi-schia chiusa e i breakdown sa-rebbero state le aree più critiche.Francia e Galles sono due squa-dre molto fisiche. VenerdìPeyper aveva incontrato gli staff,aveva spiegato ciò che voleva enon voleva vedere. Per il resto,lui è un arbitro dell’emisferoSud, molto fiscale nei punti d’in-

contro. Sono stato colpito dallamancanza di disciplina dei fran-cesi nel secondo tempo. Hannoconcesso un sacco di calci scioc-chi. Credo che domenica l’Italiadovrà essere soprattutto discipli-nata, sarà il fattore che farà ladifferenza. Se cadranno ancoranell’errore, gli azzurri potrannoessere agevolati». E il Galles?«Più disciplinato. Sono esperti, scaltri, si vede che giocano datanto insieme. Si trovano a me-moria, difendono benissimo,senza sbavature, non concedonobuchi. Non fanno cose eccelse,ma ciò che fanno lo fanno bene».

EMOZIONI Prima dei fischi, pe-rò, ci sono le emozioni. «Il massi-mo è stato al momento degli in-ni. Sentire i gallesi cantare fa ve-nire i brividi. E poi la Marsigliesecantata da 80.000 persone. Sonocose che ti rimangono addosso.Altro che restare freddi: quandoinizia la partita e sei stracarico,come se fossi un giocatore». Maperché nessun italiano ha maiarbitrato nel Sei Nazioni? «È unpercorso lungo. Prima bisognaarbitrare partite importanti di Champions e test match. Io sonosulla buona strada, l’ingresso nelPro 12 ha aiutato anche noi arbi-tri, ora siamo conosciuti e accet-tati dalle Union più importanti.Al Mondiale spero di essere tra i5-6 assistenti. Per i prossimi SeiNazioni, si vedrà dopo la Coppadel Mondo».

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Le medaglie conquistate daArianna Fontana ai Mondiali:

i bronzi delle edizioni diSheffield 2011 e Shanghai2012. Si sommano alle 5

medaglie olimpiche ealle 8 europee

allround

2

Arianna Fontana, 24 anni, valtellinese di Polaggia, gareggia per le Fiamme Gialle ed è allenata da Gouadec

Andrea Buongiovanni

O tto gare di Coppa del Mon-do in poco più di tre mesi,sette volte sul podio con

quattro primi, un secondo e dueterzi posti su tutte le distanze: è ilbiglietto da visita di Arianna Fon-tana ai Mondiali di Mosca al viaoggi, che chiudono la stagionepost-olimpica, quella dei tresquilli di Sochi. Per la 24enne val-tellinese, date le premesse, tor-nare a medaglia al KrylatskoeCenter, dopo il doppio bronzo diSheffield 2011 e Shanghai 2012,appare possibile.

E’ l’obiettivo?«Sì, non mi nascondo. I risultatidi Coppa mi hanno dato fiducia eserenità. Per far bene in classificagenerale, occorrerà far bene intutte le singole distanze. E’ quan-to ho dimostrato di poter fare nel-le scorse settimane, vincendo an-che l’unico 1000 disputato e i1500».

Come si presenta il cast?«Temibile come sempre, con su-dcoreane, cinesi e canadesi in te-sta».

Quali le avversarie più pericolose?«La sudcoreana Shim Suk-Hee,campionessa uscente, fortissimain particolare nelle prove più lun-ghe e la cinese Fan Kexin, irresi-stibile nei 500. Ma anche le loro

due connazionali, la canadese St-Gelais, l’inglese Christie e, gio-cando in casa, la coppia russa».

Come sono le condizioni ambien-tali?«All’esterno non fa freddo e ilghiaccio è un po’ molle, non par-ticolarmente filante, quindi sullacarta adatto alle mie caratteristi-che. La pista, sulla quale gareg-giamo per la prima volta, è curio-samente posizionata in un ango-lo di un anello da 400 metri, con

tribune fisse lungo un lato e mo-bili lungo l’altro».

Data la particolarità della sua sta-gione, volutamente ridimensiona-ta negli impegni, negli ultimi tempiha effettuato una preparazione specifica?«Non diversa dal passato. In tuttoho aggiunto qualche sessionesupplementare lavorando con gliuomini della Nazionale».

E’ al massimo della condizione?«Direi di sì, la scorsa settimana hodovuto rallentare un paio di gior-ni per una lieve infiammazione alginocchio sinistro, intorno al me-nisco. Ho superato tutto in fretta,ma non dimentichiamo che leNazionali più forti saranno in tre

e noi in due».

E’ favorevole alla nuova formula,ereditata da quelle delle tappe diCoppa, con qualificazioni alla pri-ma giornata e finali alla seconda eterza?«Poco, non c’è il tempo di finireuna gara decisiva che subito devipensare a un’altra altrettante im-portante».

E Mosca le piace?«Per alcune cose sì, per altre me-no, come la sua gente. Lunedì emartedì, insieme alle mie com-pagne, sono stata in piazza Rossanel tentativo di visitare il mauso-leo di Lenin: era chiuso in en-trambe le occasioni. E la secondasenza alcuna ragione apparen-te...».

Vada come vada il Mondiale, il mi-rino è già puntato sull’Olimpiade2018?«Una volta deciso di continuareper un nuovo quadriennio, me-glio affrontare una stagione allavolta. Ma è chiaro che l’obiettivoultimo è quello. Con la speranzache il nostro staff tecnico vengarinforzato: il c.t. Kenan Gouadec,in questa stagione, ha dovuto fa-re quasi tutto da solo».

Cosa c’è per lei nelle prossime set-timane prima di riprendere la pre-parazione?«In maggio, con mio marito An-thony, una vacanza al mare, alcaldo della sua Florida. Ho vo-glia di abbronzarmi. Continuere-mo anche nella ricerca di una ca-sa da acquistare da quelle parti,ma senza urgenza e, a inizio giu-gno, siamo invitati al matrimo-nio di una sua cugina. E poi, co-me ambasciatrice di We Women,sarò coinvolta in Expo 2015. Il te-ma dell’alimentazione mi è mol-to caro: influenza me e chi mi stavicino».

E il progetto di girare un docu-mentario sul dietro le quinte delloshort track?«Per ora l’Isu non ci ha dato il per-messo di fare riprese durante legare ufficiali. Ma non ci arrendia-mo. Anche perché la finalità è so-lo promozionale».

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GhiaccioRMondiali di short track a Mosca

Page 42: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

42 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Alcune immagini dell’ultima edizione disputata lo scorso settembre a Rovereto (Tn), dalla partenza ad alcuni degli ostacoli che bisogna superare LAPRESSE

La corsa in salita nel fango: un passaggio fondamentale della gara dove si esalta la solidarietà LAPRESSE

ISTRUZIONI PER L’USO

E’ una festada viverecon gli amici1Lo dice il regolamento: l’aiuto solo dagli altri concorrentiEcco come ci si iscrive

Lino Garbellini

L a Strongmanrun è una festa, una corsamolto poco convenzionale, e come tale vavissuta, meglio se in compagnia degli ami-

ci. Alla fine vi ritroverete sporchi, stanchi, macon la medaglia al collo. A caratterizzare l’even-to ci sono gli ostacoli, se non li superate saretebollati come «failed» (bocciati). Per evitare labocciatura l’unico aiuto tollerato è quello deglialtri partecipanti. Ogni ostacolo avrà degli «an-geli custodi», dei responsabili di percorso cheoltre a controllare il regolare svolgimento dellacorsa, lavoreranno per evitare ingorghi. Osta-coli a parte, se vi sentite forti abbastanza per laStrongmanrun, allora sappiate che «chi primaarriva, meglio alloggia». Il vecchio detto valeper l’iscrizione, la quota aumenta in relazioneai partecipanti già in lista. Per la tappa di Rove-reto (19 settembre, 20 km) il costo è di 56 eurofino ai 3.500 iscritti, 61 euro a seguire fino ai4.500 runner e 66 euro per i successivi. Per lealtre tappe da 10 km (9 maggio 2015 a Bibionee 6 giugno a San Vittore Olona), la quota è di 37euro fino ai 500 iscritti, 40 euro entro i mille,che diventano 43 fino ai 2.000 e poi 46 euro.

L’ISCRIZIONE L’iscrizione è possibile solamentesul Web (www.strongmanrun.it), è necessarioessere maggiorenni e soprattutto, è obbligato-rio un certificano d’idoneità sportiva non ago-nistica da spedire via e-mail ([email protected]) una volta terminata la procedura sulsito. Il proprio nome sul pettorale è stampatogratuitamente anche per questa edizione, tuttipotranno tifare per voi, come nelle grandi ma-ratone internazionali, mentre il travestimento ècaldamente consigliato, a patto di muoversi co-modamente anche da sudati o bagnati. Nono-stante il fango, lo sterrato e l’acqua, bastano lescarpe tradizionali da running, il vostro paiomigliore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA+

La corsa a ostacoliadesso si fa in tre1Strongmanrun: la tappa classica di Rovereto (19 settembre) anticipata da Bibione (9 maggio) e San Vittore Olona (6 giugno)

Manlio Gasparottotwitter @manliogas

E’ una corsa o no? Decisa-mente no. E’ la Strong-manrun, che è qualcosa

di più di una corsa. E’ un piace-vole divertimento a ostacoli.Certo, si corre. Ma si salta an-che. E si nuota, a volte si stri-scia. Magari nel fango. Le diffi-coltà non mancano, ma esalta-no un elemento chiave: il piace-re di stare insieme. Unafilosofia che ha colto immedia-tamente anche Clemente Rus-so, pugile campione del mondoma soprattutto due volte argen-to olimpico (a Pechino e Lon-dra) che ha un sogno che lo ani-ma in questi mesi: qualificarsiper l’Olimpiade di Rio. «E vin-cerla, perché dopo due argentiio ci voglio andare per conqui-stare l’oro» dichiara con orgo-glio e sicurezza prima di acco-modarsi a parlare di corsa.

AMICIZIA «Questa è una garaspeciale – dice Clemente – per-ché ho visto tante foto e video,dove la gente si aiuta a superaregli ostacoli. Chi corre non pensaad arrivare prima o davanti aqualcuno, ma a divertirsi e nelcaso aiutare. E questo mi piace,mi fa venire in mente anchequalche mio combattimento.Mi è successo una volta di avereun vantaggio così netto su ungiovane rivale che ho deciso digestire e portarlo ai punti, sen-za infierire. Lo sport è anchequesto, è rispetto». E passione,quella che unisce chi sceglie dipartecipare alla Fisherman’sFriend Strongmanrun con gliamici e magari di travestirsi perfarsi notare. Perché a Rovereto8dove si torna il 19 settembre)l’ultima volta non c’erano solo7.000 runner ma anche 40.000persone arrivate in città soloper gustarsi lo spettacolo diquesti matti pronti a tutto perdare sfogo alla corsa col sorriso.

GEMMAZIONE Un successo cosìgrande, quello dei primi tre an-ni della FFSR italiana, che allaquarta stagione si moltiplica. Ese Rovereto resta la tappa prin-cipale, The Original, le si ag-giungono due percorsi sprint.Più brevi (una decina di chilo-metri divisi su due giri da 5) maaltrettanto promettenti. Si cor-rerà il 9 maggio a Bibione e poi– il 6 giugno – a San Vittore Olo-na, località «sacra» che dal1933 anni ospita la Cinque Mu-lini. Così a Milano, oltre a Fran-co Frisinghelli (assessore allo sport di Rovereto) sono arrivatiGianni Carrer (vicesindaco di Bibione) e Marilena Vercesi(sindaco di San Vittore Olona).

LA PROMESSA E LA SFIDA Allafine Clemente Russo è «caduto»nel tranello della promessa:«Correrò a Rovereto l’ultimatappa, a quel punto avrò chiusoi miei impegni stagionali e po-trò divertirmi con una corsa chemi affascina. Anche se sarà du-ra: 20 chilometri non sono maiuno scherzo e vanno prepara-ti…». E al suo fianco, Ringo, djdi Virgin Radio che da emitten-te ufficiale della FFSR sarà pre-sente in ogni tappa, ha raccoltoe rilanciato: «Allora corro an-che io: facciamo una squadra eandiamo a divertirci insieme…Mi sembra una corsa moltorock, ho in mente una playlist…roba da Ramones e Black Sab-bath… Ci sarà da divertirsi».

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IL PUGILE RUSSO«ORA CORRO ANCH’IO»� Il doppio argento olimpico della boxe Clemente Russo, ospite alla presentazione della manifestazione, ha promesso che sarà in gara a settembre a Rovereto.

La corsa nella schiuma, una delle difficoltà LAPRESSE

Evento GazzettaRPresentazione a Milano

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43VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1 REALITY TRAGICO Bernard, Candeloro, la Longo e Marxer, i 4 sportivi sopravvissuti alla strage degli elicotteri scontratisi in volo nel reality in Argentina (10 morti tra cui l’olimpionica Muffat, la velista Arthaud e il pugile bronzo olimpico Vastine) potranno tornare domani in Francia dopo l’interrogatorio dei giudici.TUTTENOTIZIE

ATLETICA� USA INDOOR (si.g.) Ultimo atto della stagione indoor oggi e domani coi campionati Ncaa a Fayetteville. Negli 800 in gara il trevigiano Jacopo Lahbi. Ad Albuquerque. Uomini. 60: Skeen (Giam) 6”57. 600: Dennison 1’16”22; Livingston 1’16”53.� MISTERO AMOS (si.g.) Nijel Amos, vicecampione olimpico degli 800, ha saltato un controllo antidoping a metà febbraio: secondo la federazione del Botwsana sarebbe la seconda o terza volta che succede, e in quest’ultimo caso scatterebbe la squalifica.

BASEBALL� FUORICAMPO RODRIGUEZ Il terza base dei NY Yankees, Alex Rodriguez, dopo la lunga squalifica per doping, mercoledì ha battuto a tampa un fuoricampo contro Boston.

BOXE� FOCOSI COSFIDANTE (r.g.) Stasera al Palasport di Falconara Marittima (An) per la Loreni Boxe, il locale Michele Focosi (19-3-2) affronta sui 12 round Bence Molnar (Ung. 11-4) per la vacante cintura leggeri IBF del Mediterraneo. In programma. Welter: Ricardo Silva (7) c. Laszlo Szekeres (Ung. 11-29-4); Michele Esposito (7-1) c. Pompeo Mellone (1-4-1); supergallo: Vittorio Parrinello (3) c. Antonio Horvaric (Cro 6-13), massimi leggeri: Simone Federici (4) c. Marco Colic (Bsh. 1-1), 6 round. Sportitalia si collega dalle 21.00.

GOLF � ITALIANI Edoardo Molinari, nono con 66 (-4) colpi, e Marco Crespi, 19° con 67 (-3), nello Tshwane Open, 6° e ultimo appuntamento in Sudafrica per l’European Tour A Pretoria(par 70). Renato Paratore, 119° con 73 (+3), Matteo Manassero, 144° con 75 (+5). Al comando con 63 Orum Madsen (Dan) e Horsey (Ing).

HOCKEY GHIACCIO� EBEL (m.l.) Per Il Bolzano (ore 19.45) gara-4 (su 7) dei quarti con il Linz, in vantaggio 2-1 nella serie. Altre: Villach-Salisburgo (serie 1-2); Klagenfurt-Znojmo(serie 2-1); Vienna-Fehervar (serie 1-2).

convocato Tempesti, Del Lungo, Bruni, Velotto, Gallo, Renzuto, S.Luongo, Busilacchi, Aicardi, F.Di Fulvio, A.Fondelli, Giorgetti, Giacoppo, N.Gitto, Coppoli e Bini.� SETTEROSA Da lunedì, per una settimana, collegiale tra Italia e Usa a Roma (Ostia), con amichevole al Foro Italico sabato 21. Il c.t. Conti ha convocato Gorlero, Teani, Queirolo, A.Millo, Aiello, Radicchi, Garibotti, Cotti, Avegno, Ioannou, Frassinetti, Motta, Emmolo, Pomeri, C.Tabani, Galardi, Picozzi, Di Mario, Palmieri e Bianconi.

PALLAVOLO� PER RUSSIA E GIAPPONE (r.r.) Russia e Giappone chiedono i giocatori e le giocatrici cubane dalla prossima stagione: a febbraio l’allenatore russo Nikolai Karpol è stato a L’Avana a trattare, mentre oggi si concluderà la visita di un dirigente nipponico. Intanto si continua a discutere in seno alla federazione della prospettiva che giocatori cubani all’estero come Juantorena, Simon, Leal, Calderon e Carrillo possano essere autorizzati a tornare in nazionale.

SPORT INVERNALI� BIS SCHNARF (s.f.) Johanna Schnarf ha vinto ieri anche il 2° superG Fis di Stoos (Svi) davanti all’elvetica Fabienne Suter.� BRESADOLA Davide Bresadola è 31° con 91.2 dal grande trampolino di Trondheim per la Coppa di salto. Per Freund 7a vittoria. Hs-114: 1. Freund (Ger) 265.3; 2. Prevc (Slo) 255.1; 3. Velta (Nor) 247.2. CdM: 1. freund (Ger) 1443, 2. Prevc (Slo) 1397; 3. Kraft (Aut) 1397.

VELA� VOLVO OCEAN RACE (r.ra.) Rimandata la partenza della 5° tappa della Volvo Ocean Race (Auckland – Itajai ) prevista per domenica. Il ciclone denominato Pam, potrebbe colpire l’area della Nuova Zelanda con venti che possono superare i 200 chilometri orari. Gli organizzatori hanno deciso per ragioni di sicurezza di posticipare la partenza di almeno 24 ore. Lo start non avverrà prima delle 14 ora locale (le 2 in Italia) di lunedì 16 marzo, data comunque ancora da confermare. Prenderà il via regolarmente, la In Port Race Auckland in programma domani alle 14 locali (le 2 italiane).

� Alex Txikon, Ali «Sadpara» e Daniele Nardi dopo oltre 7 ore hanno raggiunto i 7200 metri dove hanno posizionato il campo 4. Sette ore per salire dal campo 3. «Siamo stanchi, ma stiamo bene» fanno sapere i 3 alpinisti che hanno davanti condizioni climatiche «abbastanza» buone. Vento sui 25/30 kmh e una temperatura ai -35°. Potrebbe essere iniziata nella notte l’assalto al Nanga Parbat (8125 metri), una delle vette himalayane mai scalate in inverno. «Siamo andati piano a salire perché abbiamo deciso di tenere un po’ di energie per la vetta. Ci ha rallentato il peso che ci portiamo, circa 25 kg a testa».

ALPINISMO

Nanga Parbat:il trio di Nardi a 7200 metri

� (al.f.) Dalla Cina alla Russia. Parte oggi da Pechino la classica avventura stagionale di Tania Cagnotto nelle World Series, ovvero il banco di prova più interessante nell’anno mondiale che porta a Kazan. Al primo confronto con un parterre internazionale al completo, la campionessa bolzanina, che ha già saltato in coppa Rio in casa ed al Gp di Rostock (Ger), gareggerà dai 3 metri presentando il doppio e mezzo indietro (difficoltà 3.0), il doppio e mezzo avanti con avvitamento (3.0), il triplo e mezzo avanti (3.1), il doppio e mezzo rovesciato (3.0) e il doppio e mezzo ritornato (3.0). Già fissati i prossimi appuntamenti della stagione che culmina con la rassegna iridata di Russia: dal 19 al 21 marzo, la Cagnotto gareggerà nuovamente a Dubai prima di rientrare in Italia per prepararsi ai successivi appuntamenti della World Series: tornerà sul trampolino a Kazan (24-26 aprile) e Londra (1-3 maggio), tappe a cui prenderà parte anche la sua compagna di sincro Francesca Dallapè.

TUFFI

La Cagnottoa Pechino per leWorld Series

Tania Cagnotto, 29 anni LAPRESSE

� L’olimpionico francese Martin Fourcade (4 ori in carriera) vince la 20 km ai Mondiali di biathlon di Kontiolaht (Fin), argento a 20”per il norvegese Svendsen, 3° il ceco Moravec; 12° Christian De Lorenzi. Oggi (17.15, Eurosport) la staffetta donne con al lancio Lisa Vittozzi, seguita da Karin Oberhofer, Nicole Gontier e Dorothea Wierer. Uomini, 20 km: 1. M. Fourcade (Fra) 47’29”4 (1); 2. Svendsen (Nor) a 20”9 (0); 3. Moravec (R.Cec) a 40”5 (1); 4. S.Fourcade (Fra) a 45”7 (0); 6. Bjoerndalen (Nor) a 1’12”1 (1); 12. DE LORENZI a 1’55”3 (1); 50. L.HOFER a 5’25”5 (5), 83. BORMOLINI a 7’35”4 (4); 91. D.WINDISCH a 8’41”9 (7).

BIATHLON

Mondiali d’oroper M.FourcadeDe Lorenzo 12°

� ITALIA (m.l.) ll Val Pusteria espugna Collalbo e pareggia la serie col Renon. L’Asiago passa all’Agorà e si porta sul 2-0. Così ieri, gara-2 (su 7) delle semifinali scudetto. Risultati: Milano-Asiago 1-4 (1-0, 0-1, 0-3) serie 0-2; Renon-Val Pusteria 3-4 (0-2, 1-2, 2-0) serie 1-1.

IPPICA� IERI 15-14-13-1-10 A NAPOLI (m 1600): 1 Nilson Starlight (G. D’Alessandro jr) 1.14.3; 2 Olimpo Wf; 3 Onni Lest; 4 Ransom; 5 Right Story Lf; Tot.: 6,14; 2,12, 1,89, 3,46 (25,73) Quinté non vinto. Quarté euro 864,50. Tris 115,86. � OGGI ROMA QUINTE’ (ore 18.30, inizio ore 15) Solo 12 purosangue sui 1600 metri. Indichiamo Country Format (4), Bedanville (7), Pachito (2), Matrioska (5), Old West (6), Fresh Pepper (12).� ANCHE Tr.: Firenze (14.55), Foggia (15.10), Montegiorgio (15.25).

NUOTO� PHELPS IN BRASILE (al.f.) Toccata e fuga in Brasile per Michael Phelps che aspetta il perdono mondiale dalla federazione americana. In 12 ore, il 18 volte oro olimpico ha visitato il centro sportivo Nar di San Paolo, ha presenziato all’inaugurazione di un negozio e ha svolto un allenamento blando. Mezza giornata per iniziare ad assaporare il clima olimpico di Rio 2016.� FONDISTI AD ABU DHABI (al.f.) Oggi ad Abu Dhabi si disputa la seconda tappa di coppa del Mondo 10 km con montepremi triplicato rispetto allo standard (60.000 dollari): in gara gli azzurri Bolzonello, Furlan, Bruni e Franco.

PALLAMANO� SENZA AZZURRE (an.gal.) Eurodonne 2016 (in Svezia dal 4 al 18/12): l’Italia salterà le prequalificazioni. Il 9/4 a Kriantstadt (Sve) il sorteggio dei gironi. Azzurre inserite nella 4^ urna con Slovenia, Portogallo, Svizzera, Lituania e le due vincenti delle pre-qualificazioni (tra Finlandia, Azerbaijan, Israele, Bulgaria, Far Oer e Kosovo). Si gioca in ottobre 2015, marzo e giugno 2016. Passano le prime 2 e la migliore terza.� PLAYOFF (an.gal.) Nell’anticipo della 2a dei playoff, Siracusa-Ancona 30-23 (15-11). Classifica girone C: Fasano 12; Siracusa* 9; Fondi 6; Ancona* 0. (*1 in più).

PALLANUOTO� SETTEBELLO Da domenica, 16 azzurri a Genova per preparare la sfida di martedì col Montenegro. Il c.t. Campagna ha

COMBINATA NORDICA

Pittin terzo a Trondheim «E’ un’altra conferma»1Dopo l’argento mondiale il podio dal grande trampolino. E conuno sci rotto...

Stefano Arcobelli

L’ ultimo podio di Alessan-dro Pittin ha un valorepsicologico non indiffe-

rente: perché il terzo posto diTrondheim dietro il norvegeseMagnuss Moan e il tedesco Fa-bian Riessle e dopo aver con-cluso la 10 km con uno sci rot-to, consente al friulano di ri-muovere quei dubbi nella testache da anni lo arrovellano pervia dei vecchi incidenti. Riu-scire a saltare decentementedal grande trampolino e parti-te al di sotto del minuto di di-stacco s’è rivelata una piccolagrande impresa per il fresco vi-cecampione del mondo dicombinata nordica (piccolotrampolino) e dunque l’11°gemma in carriera di Coppadel Mondo (3 vittorie) apronospiragli nuovi nella prospetti-va futura di Pitbull. Capace dipartire 21° a 53” e di chiudere

3° a 18” dal vincitore in attesa dipassare da 11° alla top ten stagio-nale di Coppa se ad Holmenkol-len sabato saprà raccogliere unbuon risultato.

CONDIZIONE «La mia competitivi-tà è rimasta alta nonostante siamoa fine stagione e la forma sta sce-mando — dice l’ex bronzo olimpi-co —. Sono riuscito a mantenereuno standard accettabile sul tram-polino e così è stato più facile im-postare la gara nel fondo. Pur-troppo nel primo giro mi si è rottala punta di uno sci contro un pa-letto che delimita la pista, per cuiho fatto fatica a tenere il ritmo diRiessle nella seconda parte di gara

perché mi mancava stabilità.Sono contento di come stannoandando le cose, sono a ridossodei primi 10 e voglio finire benea Oslo per fare il pieno di fidu-cia per la prossima Coppa delMondo. Comincio a sentirebuone sensazioni anche daltrampolino grande». Appunto.

Hs114+10 km: 1. Moan (Nor) 24’22”9 (10); 2. Riessle (Ger) a 13”3 (8); 3. PITTIN a 18”2 (21); 4. Rydzek (Ger) a 22”6 (9); 5. Klemetsen (Nor) a 23”4 (3); 6. Braud (Fra) a 26”8 (14); 8. Gruber (Aut) a 37”5 (6); 21. COSTA a 1’27”5 (27); 22. L.RUNGGALDIER a 1’28”9 (42). CdM. 1. Frenzel (Ger) 895; 2. Riessle (Ger) 700; 3. A.Watabe (Gia) 667; 11. PITTIN 318.

Sheikh Mohammed e la principessa Haya in gara

EQUITAZIONE

Guerra a Sheikh MohammedGli Emirati fuori dalla FeiNicola Melillo

C lamoroso. Il Bureaudella Fei ha sospeso atempo indeterminato

la Federazione Equestre de-gli Emirati Arabi: niente gareinternazionali di endurancee nessun evento nel Paese,coi cavalieri di sport equestridiversi dall'endurance in ga-ra solo sotto la bandiera Fei.Il motivo? «Troppi casi dimaltrattamenti di animali ingare di endurance negli Emi-rati. Non avevamo altre op-zioni. La situazione era inac-cettabile». Così Ingmar DeVos, da dicembre presidenteFei.

INCREDIBILE Una decisioneincredibile che colpisce losport nazionale degli Emira-ti, che di fatto finanzia, sup-porta, sponsorizza a livellomondiale la disciplina eque-stre più dura e spettacolare,ma anche che più tutela lasalute dei cavalli. SheikhMohammed bin Rashid al-Maktoum, Primo Ministro evicepresidente degli Emirati,è un atleta di spicco, oromondiale nel 2012. Sono gliEmirati ad organizzare iprincipali eventi: i Mondiali

2016 sono previsti a Dubai. E lamoglie di Sheikh Mohammed,la principessa Haya di Giorda-nia, è stata presidentessa Fei dal2006 al 2014. E qui sorgonodubbi: è stata toccata una fede-razione dal peso politico gigan-tesco.

REAZIONI A due mesi dall'inse-diamento di De Vos, c'è sconcer-to a Dubai, come testimoniaGianluca Laliscia, uomo di pun-ta dell’endurance italiano emolto vicino a Sheikh Moham-med: «Sua Altezza ha fatto di-ventare reato penale il doping,ama i cavalli ed è durissimo con-tro ogni maltrattamento. I casiche ci sono stati non giustifica-no una presa di posizione cosìforte e unilaterale, senza con-traddittorio. Sheikh Moham-med non vuole iniziare un brac-cio di ferro, cerca una soluzio-ne». Una via d’uscita ci sarebbe:la sospensione verrà interrottaquando gli Emirati «sottoscrive-ranno un documento nel qualela Fei stabilirà i provvedimentinecessari per garantire che ilbenessere e la sicurezza dei ca-valli siano salvaguardati». Nonera sufficiente minacciare san-zioni e avere quella firma primadi mettere, di fatto, l’endurancemondiale all’angolo?

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Alessandro Pittin, 24, bronzo olimpico, 2° ai Mondiali, 11 podi in Coppa GETTY

MAYWEATHER E PACQUIAOPUGILI? NO, DUE DAMERINI� Più che sulle parole a Los Angeles nella presentazione del Mondiale dei welter del 2 maggio a Las Vegas, Floyd Mayweather e Manny Pacquiao hanno puntato sul look: visti i guadagni hanno preferito presentarsi come damerini REUTERS.

IPPICA

Ieri A Cheltenham le vittorie di Uxizandre (Mc Coy) nel Ryanair Chase (steeple m 4600) e di Cole Harden (Sheehan) nel World Hurdle (siepi-m 4800). Oggi la gran chiusura con la Gold Cup (steeple m 5100) che vede tra i 18 al via Bobs Worth e Lord Windermere, i vincitori delle ultime dueedizioni. Il secondo tenta un doppio consecutivo che manca dal 2005, quando il mitico Best Mate (morto in corsa per infarto nel novembre 2005) chiuse addirittura un triplo a seguire.

Cheltenham chiudecon la Gold Cup

Page 44: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

44 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Dopo questa riforma il preside sarà una sorta di “allenatore”?1Il Consiglio dei ministri vara il disegno di legge: il capo istituto potrà scegliere i prof da un albo, 200 milioni per premiare i meritevoli, un bonus per aggiornarsi

di GIORGIO DELL’[email protected]

Ci si aspettava un Consigliodei ministri esplosivo, che va-rasse la riforma della Rai (am-piamente anticipata dai gior-nali e confermata ieri nelle li-nee guida dalla conferenzastampa di Matteo Renzi). In-vece il premier-segretario hapreferito procedere con mag-giore prudenza: il disegno dilegge sulla tv di Stato è statodiscusso, studiato, ma non an-cora varato (e ne parliamo nelpezzo al piede della pagina). Èinvece pronto per la discussio-ne in Parlamento il disegno dilegge di riforma della scuola.

1 I precari saranno final-mente assunti?Sì, tuttavia il punto poli-

tico di maggior rilievo è l’au-tonomia degli istituti e deipresidi, che diventeranno “al-lenatori”, potranno chiamarea insegnare docenti di loroscelta, pescati all’interno diun Albo contenente i curricu-

la di ciascuno (messi, tra l’al-tro, online). Ha detto Renzi:«Ogni scuola vive la propriaautonomia. È come se dicessi-mo che la scuola deve essere ilcuore e il motore di un territo-rio, ma ogni scuola è diversa.Ora la palla passa al Parlamen-to, il testo è realizzabile abba-stanza rapidamente se Camerae Senato lavoreranno con ilsenso dell’urgenza». Ogni pre-side avrà a sua disposizione uncerto numero di docenti, siaper le singole cattedre, sia perspecifici progetti. Gli obiettivisono anche non avere più classicon oltre 25 alunni ed elimina-re le supplenze: sostituire, peresempio, una prof in dolce at-tesa, non con un collega dallagraduatoria provinciale macon uno all’interno dell’organi-co funzionale (ovvero, lo staffdi insegnati scelto dal preside).La riforma punta anche allaprogressione di carriera deidocenti, con gli scatti fondatisull’anzianità, ma anche concompensi in denaro al merito.Per quest’ultima voce verrannostanziati 200 milioni di euro a

partire dal 2016, che saranno adisposizione dei capi d’istituto.Saranno loro a decidere a chidarli. Poi: 500 euro annuali perogni docente che dovrebberoservire all’aggiornamento cul-turale, un rimborso spese perandare a teatro o sentire unconcerto. Restano anche: ladetrazione fiscale per coloro che manderanno i figli nellescuole paritarie (solo elemen-tari e medie, però), accanto adaltri strumenti fiscali come ilcinque per mille e lo “school

bonus”, ossia speciali detrazio-ni per chi investe sulla scuola.E parliamo di cittadini, asso-ciazioni, fondazioni, imprese.

2Dicevamo dei precari...Ne saranno assunti cento-mila. Renzi spiega: «Tutti

coloro che sono nelle gradua-torie a esaurimento e i vincitoridi concorso 2012 saranno as-sunti e dunque inseriti nell’or-ganico funzionale. Ma gli ido-nei che stanno dentro le gra-duatorie di istituto, no: lorodovranno fare un concorso».Da questo discorso sono tutta-via escluse le scuole materne.

3Che altro?Il disegno di legge preve-de un rafforzamento del-

l’insegnamento di musica, ar-te, lingue (anche l’italiano pergli stranieri), educazione mo-toria. Renzi ha insistito sull’in-glese: «Ci sarà particolare at-tenzione, dalla scuola prima-ria, alla assoluta professionali-tà di chi insegna l’inglese, perdare insegnamenti non appic-cicaticci — per cui si fa fare un

IL FATTODEL GIORNOLA SCUOLA CHE CAMBIA

corsettino alla maestra — mafar sì che si possa richiedereun inglese assolutamenteperfetto». Così come anche«l’educazione motoria nonpuò essere il giocattolino inattesa di fare altre cose, nonpuò essere l’ora di svago. Èuna straordinaria opportuni-tà per formare il carattere euno stile di vita. Ma anche unelemento di grande investi-mento sulla sanità e uno stre-pitoso strumento di valoriz-zazione delle specialità dellepersone con le varie disabili-tà». Il piano del governo ri-guarda anche l’edilizia scola-stica: Renzi annuncia «940milioni di euro dalla Bancaeuropea per gli investimen-ti». Mentre il ministro del-l’Istruzione Stefania Gianniniricorda «l’alternanza scuola-lavoro, 400 ore nei tecnici eprofessionali e 200 ore nel-l’ultimo triennio dei licei».

4Mentre Renzi presiede-va il Consiglio dei mini-stri, migliaia di studenti

manifestavano contro la rifor-ma in 40 città. Perché?Chiedono, tra le altre cose,l’abrogazione delle bocciatu-ra, punto che viene definito«diritto allo studio». Nei gior-ni scorsi gli studenti avevanopresentato alla Camera «L’Al-tra Scuola», una riforma al-ternativa che prevede, adesempio, finanziamenti di so-stegno («il 40% delle famigliequest’anno non è riuscito asostenere le spese dei libri»,dicono), valutazione della di-dattica da parte degli studen-ti, scuola secondaria superio-re in un biennio unitario e untriennio specializzante. È cer-ta una guerra a Renzi anchesulla scuola, ma il premier hafatto capire che se si mette-ranno in campo ostruzioni-smi o tattiche dilatorie passe-rà anche qui al decreto. Presi-dente Mattarella permetten-do. Da notare anche le primecritiche dei sindacati («Perpuntare sul merito non c’èche una strada da seguire: lacontrattazione», dice la Uil) eForza Italia («Renzi sta facen-do assunzioni elettorali»).

5 E della Rai quando parle-remo?Renzi ha detto che se ne

occuperà un nuovo Consigliodei ministri. Ma noi tornere-mo sull’argomento.

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Saranno assunti 100 mila precari tra chi fa parte delle graduatorie ad esaurimento

Intanto i ragazzi protestano in piazza e chiedono finanziamenti per il diritto allo studio

LA CHIAVE

AI MINIMI DAL 2008

Effetto Draghi Lo spread toccai livelli pre-crisi E l’euro crolla

S pread ai minimi dal 2008.Il programma di Quantita-tive easing della Bce, che

sta pompando nell’economiadell’Eurozona 60 miliardi di euroal mese stampando moneta fre-sca e investendola in bond, mo-stra i suoi effetti. Gli acquisti dititoli di Stato effettuati da Fran-coforte ieri hanno portato il dif-ferenziale di rendimento tra Btpdecennali e omologhi tedeschisotto gli 85 punti base, tornandosui livelli di settembre 2008, cioèa prima della crisi, per poi chiu-dere a 88 punti base. Il rendi-mento dei bond decennali italia-ni ha nel frattempo toccato unnuovo minimo storico all’1,05%,anche sull’onda di un’altra astadel Tesoro conclusasi con succes-so: ieri sono stati collocati 2,5 miliardi di euro di Btp a tre annicon un tasso in discesa dallo0,44%, a un nuovo minimo re-cord dello 0,15%. L’euro, nel frat-tempo, ha aggiornato il propriominimo da 12 anni a 1,0494 dol-lari, avvicinandosi ogni giorno dipiù alla parità col biglietto verde.«Ora l’euro è a un giusto livellosul dollaro», ha commentato ilpresidente francese Hollandeche, come gli altri leader euro-pei, spera che l’indebolimentodella moneta comune favoriscale imprese esportatrici. Il Quanti-tative easing è «partito senza in-toppi», assicura il componentefrancese dell’esecutivo dell’Euro-tower, Benoît Cœuré. Il coro eu-ropeo, però, non è unanime eBerlino continua a non fare mi-stero delle sue riserve: «Non cre-do che le politiche monetarie efiscali espansive siano un buonmodo di affrontare la stagnazio-ne», ha tuonato il ministro delleFinanze Schaeuble.

Il presidente della Bce Mario Draghi

L’ALTRA PARTITA

Renzi rinvia il ribaltone ma conferma: «Nuova Rai»1Il premier spiega: «Avviato l’esame». Una rete sarà senza pubblicità, all’a.d. molti più poteri e il Cda avrà sette consiglieri

O ltre alla scuola, l’altrodossier sul tavolo delConsiglio dei ministri di

ieri era la riforma della Rai, unodei temi più delicati per questogoverno. Ma, dopo aver espostole novità in tema di istruzione,Matteo Renzi ha annunciatoche i ministri «hanno avviatol’esame» della riforma della tvpubblica, rimandando però tut-to a un nuovo consiglio. Nulla difatto, cioè. Eppure il premierqualche indicazione l’ha offer-ta. A cominciare dal rapportofra Rai e politica. «Occorre in-nanzitutto che non vi sia conti-guità con partiti e forze politi-che che porti tutti i giorni a do-ver discutere e valutare, senten-do membri della commissionedi vigilanza e di partito — haspiegato — Questo non signifi-ca che le forze politiche nonpossano avere il compito di vigi-lare e di indicare le persone, masignifica che quando hai sceltochi controlla e guida, non è cheper nominare un caporedattore

devi entrare nella discussione».Insomma, una gestione piùsnella, per la quale, secondoRenzi, bisogna intervenire “dal-la testa”. «Immaginiamo unCda più ristretto, la cui maggio-ranza sia eletta dal Parlamentoin seduta comune e con unmembro espressione dei dipen-denti Rai». L’idea del governo è

che i consiglieri (che oggi sononove e diventerebbero sette) si-ano scelti in base a precise spe-cializzazioni, dall’informazioneall’intrattenimento. «Il governocrediamo abbia il dovere piùche il diritto di individuare il ca-po azienda che deve passare dalvoto di conferma del Cda. E ser-ve un chiaro progetto culturalee politico, il governo offrirà va-lutazioni ma il Parlamento saràdecisivo». L’idea che Renzi ha inmente sembra già abbastanzadefinita e le linee principali so-no già state ampiamente antici-pate dalla stampa. Il fulcro sem-bra essere proprio la forte diffe-renziazione dei tre canali televi-sivi: la prima rete (Rai1)manterrebbe la sua natura ge-neralista, la terza sarebbe pri-vata della pubblicità e verrebbededicata esclusivamente a tra-smissioni culturali. La secondaavrebbe una vocazione speri-mentale, definizione che al mo-mento rimane oscura. Comedetto, il capo azienda, cioè l’am-

ministratore delegato, verrebbescelto dal ministro dell’Econo-mia, in pratica dal governo e avrebbe molto più potere del-l’attuale direttore generale, fa-cendo parte del Cda, il consigliod’amministrazione, mentre og-gi il direttore generale ne è fuorie si divide le competenze con ilpresidente. Dei sette consiglie-ri, oltre all’a.d., due verrebberonominati dal ministro dell’Eco-nomia. Mentre la vera novitàsarebbe il consigliere espressio-ne dei dipendenti Rai. La com-missione parlamentare di vigi-lanza funzionerebbe solo comeorgano di controllo. Infine, unachiosa in risposta alle critichepiovute sul progetto Renzi:«Non è vero che vogliamo met-tere le mani nella Rai. Se voles-simo davvero farlo ci bastereb-be aspettare la decadenza del-l’attuale governance: la leggeGasparri ci consentirebbe di fa-re tutto quello che vogliamo».

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATA

RIl capo azienda, nel progetto, sarà individuato dal ministro dell’Economia

RI dipendenti della tv di Stato avranno un loro rappresentante in consiglio

Il premier Matteo Renzi durante la conferenza stampa di ieri sera ANSA

AltriMondiR

A sinistra, la protesta degli studenti per le vie di Roma; a Milano ci sono stati lanci di uova e sassi; sopra, la vignetta di Charlie Brown sul tema della scuola che ieri il premier Matteo Renzi ha mostrato in conferenza stampa ANSA

Page 45: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

45VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� La Volkswagen registra un rialzo dell’utile dell’8,8% nel 2014 (13 miliardi e fatturato di 202 miliardi) grazie al mercato cinese e festeggia con un premio di 5 mila euro per ogni dipendente. Resta, però, il piano di tagli annunciato a luglio. Si risparmie-rà soprattutto sulla produzione di auto: addio alla Polo 3 porte.

CINQUEMILA EURO L’UNO

Utili da record E Volkswagen premia gli operai

� Sono passati due anni da quella sera in cui Papa Francesco si affacciò sorridente alla finestra di San Pietro. Due anni di piccole e grandi rivoluzioni, con una visione della Chiesa che possa concretamente aiutare il prossimo, che si tratti del senzatetto che ha bisogno di una doccia sotto il porticato del Bernini, come delle tragedie di interi Paesi in guerra, dal Medio Oriente all’Ucraina, per cui Bergoglio si è mosso attivamente come mediatore nella diplomazia internazionale. Un Papa attento ai social (su Twitter ha oltre 19 milioni di follower) sta ricevendo da ieri migliaia di auguri da tutto il mondo e oggi saranno diverse le celebrazioni (in Chiesa come in tv) per festeggiare questi primi due anni di pontificato dedicato alla gente.

AUGURI DA TUTTO IL MONDO PER BERGOGLIO

L’incontro in Vaticano voluto dal Papa tra Shimon Peres e Abu Mazen ANSA

I due anni di Papa Francescotra piccole e grandi rivoluzioni

Sono 42 i piloti Alitalia coinvolti ANSA

� Ancora un rinvio. L’ennesimo. Il tribunale speciale di NewDelhi ha fatto slittare l’udienza dei due marò «al primo luglio, in attesa di una pronuncia della Corte Suprema che sta esami-nando il caso». Una nuova verificadunque di quanto accaduto nel 2012 nell’incidente in cui morirono due pescatori indiani. Inevitabili le polemiche e la

rabbia in Italia, Salvini e La Russa in testa, ma anche deputati Pd. Il ministro degli Esteri Gentiloni ha detto: «Prendiamo atto del rinvio, ma noi lavoriamo per una soluzione basata sull’intesa politica tra i due governi».

VICENDA LUNGA 3 ANNI

Processo marò, ennesimo rinvio:udienza il 1°luglio

I due marò Latorre e Girone LAPRESSE

� Percepivano la cassa integrazione (tra i 3 mila e gli 11 mila euro mensili) benché lavorassero all’estero per altre compagnie, con uno stipendio tra i 13 e i 15 mila euro. E così, 42 piloti dell’Alitalia hanno subito il blocco dell’indennità, il congelamento del Tfr maturato nel periodo di Cigs e mobilità, sequestri di case e conti correnti. Secondo la Finanza, il danno all’erario ammonta a 7,6 milioni. L’inchiestaprosegue, con un migliaio di posizioni al vaglio. Ma intanto, a Ferrara, un pilota assunto da un’altra compagnia e che non aveva informato l’Inps, è stato assolto: aveva utilizzato il periodo nella nuova società per ripristinare i brevetti «soggetti a stringenti controlli di operatività professionale», scrive il giudice. Altrimenti, «visti i tempi lunghissimi della crisi di Alitalia», avrebbe rischiato di perdere la licenza.

IN CASSA INTEGRAZIONE LAVORAVANO ALL’ESTERO

Alitalia, pignorati i piloti truffatoriSequestrati conti correnti e case

NOTIZIE TASCABILI

� A 14 anni fa 130 chilometri in bicicletta da Imperia a Genova per amore. Da qui avrebbe dovuto proseguire per Milano, in treno, per raggiungere la fidanzatina, ma il suo viaggio tenero e avventuroso è finito ieri all’alba a Genova, dove alcuni agenti insospettiti dal ragazzino solo per strada lo hanno identificato e ricondotto a casa.

IN FUGA PER AMORE

Va da Imperiaa Genova in biciHa solo 14 anni

� Lo avevano annunciato subito dopo l’assoluzione e così è stato. La famiglia di Stefano Cucchi e la procura generale hanno fatto ricorso in Cassazione per la mancata condanna di tutti gli imputati (sei medici, tre infermierie tre agenti della polizia penitenziaria) accusati dell’omici-dio del 31enne romano morto dopo il suo arresto nel 2009.

CONTRO L’ASSOLUZIONE

Cucchi, la famigliapresenta ricorsoin Cassazione

Blitz al PantheonChiusi due localiin mano alle cosche1A Roma in manette un imprenditore calabreseGioia Tauro: sigilli a un maxi centro commerciale

Francesco Rizzo

«T rattoria tipica romananata nella prima metàdel 1900», recita il si-

to del Faciolaro che, insieme aLa rotonda, è uno dei due risto-ranti sequestrati ieri a Roma, inzona Pantheon. Perché dietro a«una delle più antiche trattorieromane» e al locale «dove viprenderemo per la gola con gu-sto e passione» c’era la ‘ndran-gheta. E così, la Dia ha arrestatoil proprietario, Salvatore Lania,47 anni, calabrese, accusato diintestazione fittizia di beni perun valore di 10 milioni di euro.Le indagini hanno messo in lu-ce gli investimenti di Lania, chenon erano compatibili rispettoai modesti redditi dichiarati, ol-tre a due società di comodo, in-testate a parenti o dipendenti,uno schermo dietro cui l’uomonascondeva le sue attività. Nel-

l’inchiesta sono coinvolte altreotto persone e, oltre ai ristoran-ti, è stato sequestrato un nego-zio di souvenir, sempre nel cuo-re della Capitale. Divampano lereazioni: secondo la Coldiretti,in Italia sarebbero almeno 5 mi-la i ristoranti nelle mani dellecosche, mentre il Comune diRoma lavora a una mappaturadelle attività commerciali «ano-male» ovvero quelle che si se-gnalano per «frequenti cambidi licenza e vorticosi cambi disocietà che gestiscono gli im-mobili», spiega l’assessore allaLegalità di Roma, Alfonso Sa-bella. Che aggiunge: «Il proble-ma è che, dati i costi esorbitantidegli affitti in centro, ben pochisi possono permettere di inve-stire e le mafie, invece, ne han-no bisogno». Per riciclare i pro-venti illeciti, ovvio. Ma Lanianon è un nome nuovo: era giàstato coinvolto nel clamorososequestro del Café de Paris, lo-

cale simbolo della Dolce Vita, inun’inchiesta del 2009 sulle in-filtrazioni nella Capitale dellacosca Alvaro di Sinopoli (Reg-gio Calabria). L’uomo era lega-to a trafficanti di merce con-traffatta, dalla Cina alla Repub-blica Ceca, via Gioia Tauro.

AMBULANTE E proprio a GioiaTauro, la Finanza ha sequestra-to ieri l’Annunziata, un maxicentro commerciale parte del“tesoro” da 210 milioni di eurodel clan Piromalli. Annunziatacome Alfonso Annunziata,campano, ex-ambulante neimercatini rionali diventato tito-lare del centro commerciale, instretta collaborazione con la‘ndrangheta. In manette, oltre alui, dieci persone; sequestratele quote di dodici società: tra lefonti di guadagno anche la ven-dita di abbigliamento o acces-sori con marchi falsi.

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� Il giorno dopo della gioia per l’assoluzione in terzo grado di Silvio Berlusconi per la vicenda Ruby, arriva la doccia fredda inaspettata, dal più inaspettato dei critici: il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino. «La legge arriva fino a un certo punto ma il discorso morale è unaltro», ha detto il rappresen- tante dei vescovi. Dando man forte, così, alla presa di posizione dell’“Avvenire”, il quotidiano della Cei che, affiancato anche da “Famiglia Cristiana”, si chiede: «Ladisciplina e l’onore sono compatibili con determinatefrequentazioni private? (...) Lo sono con la menzogna reiterata delle cene elegantirivelatesi un sistema di prostituzione conclamata?».Insomma, il variegato mondo cattolico non assolve moralmente il leader di Forza Italia. Ma a criticare Berlusconi arriva anche il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli: «Chi invoca la responsabilità civile» in relazione all’assoluzione di Silvio Berlusconi dal processo Ruby «è veramente fuori strada. Non vorrei che si utilizzasse questa assoluzione in chiave di attacco alla magistratura». Una presa di posizione che è una evidente difesa dei pm di Milano. Alla quale si affianca anche il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: «Non credo affatto che sia stato un errore fare il processo e non credo che abbia sbagliato la procura di Milano».

DOPO LA CASSAZIONE

La Cei contro Berlusconi«Immorale»

Silvio Berlusconi, 78 anni LAPRESSE

SVOLTA STORICA

Nozze gay, via liberadall’Europarlamento:«Sono un diritto umano»

P er il Parlamento euro-peo è un “sì” a largamaggioranza (390 fa-

vorevoli, 151 no e 97 asten-sioni): le unioni civili e ilmatrimonio tra persone del-lo stesso sesso sono un dirit-to umano. È l’esito del votosulla «Relazione annuale suidiritti umani e la democra-zia nel mondo», curata dal-l’europarlamentare del PdPier Antonio Panzeri. Maproprio i rappresentanti delPd si sono divisi su un docu-mento che, tra l’altro, inco-raggia «governi e istituzionia contribuire alla riflessionesul riconoscimento di que-ste unioni», ma anche a ga-rantire «il diritto di accederea una pianificazione fami-liare volontaria e a un abor-to sicuro e legale». In parti-colare, sul paragrafo che ri-guarda la promozione delleunioni civili, approvato dal-l’aula, ci sono stati due “no”(Luigi Morgano e DamianoZoffoli), un non voto (SilviaCosta) e due astenuti (la ca-podelegazione Patrizia Toiae Caterina Chinnici). «Le de-cisioni su queste materie de-

licatissime sono proprie degliStati membri e non delle Istitu-zioni europee», spiega, peresempio, Morgano. Attacca, in-vece, Nichi Vendola, presiden-te di Sinistra Ecologia Libertà:«Qualcuno informi Renzi e Al-fano della decisione della Ue».

IMPEGNO Su 28 Paesi del-l’Unione Europea, l’Italia è unadei nove che non prevedono al-cun tipo di tutela per le coppieomosessuali. Ma in un docu-mento che il governo presente-rà al Consiglio dei Diritti Uma-ni che terminerà il 27 marzo,l’Italia si è impegnata con leNazioni Unite a riconoscere leunioni e il matrimonio tra per-sone dello stesso sesso.

Una coppia sposata in Portogallo EPA

ISIS, BOMBE AL CLORO IN IRAQ� L’accusa arriva da un video della Bbc (foto Ansa): a Tikrit, dove è in corso l’offensiva dell’esercito dell’Iraq, l’Isis starebbe usando bombe al cloro, che diffondono un fumo arancione. Inalato in grandi quantità, il cloro brucia i polmoni.

AltriMondiR

Il ristorante «Er Faciolaro», nel cuore di Roma: in manette il proprietario, un calabrese di 47 anni ANSA

Page 46: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

46 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

«GRAND HOTEL CHIAMBRETTI»

NEL SALOTTODI PIERINOSI FA FESTA

Talk show irriverente secondo lo stile del suo conduttore, «Grand Hotel Chiambretti» torna con nuovi ospiti e lo stile che caratterizza il programma: musica vintage, ambientazione da varietà, tentativi di incalzare l’ospite (un pochino più) che altrove. Lo showman torinese debuttava sulle reti Mediaset poco più di 30 anni fa con «Quo Vadiz?».DA VEDERE STASERA SU CANALE 5 ALLE 23.15

La Luna spiana la strada al successo. Con il contributo di grinta, fascino, intuito & colpo di glutei. Prestazioni fisiche super, anche sudombelicali.

21/3 - 20/4ARIETE

8

Siete briosi, croccanti, vitali: potete dunque conseguire ogni soddisfazione. La solita vostra glacialità cala, la duttilità cresce. E quanto fate i suini!

23/9 - 22/10BILANCIA

7 +

Le paranoie agitano. E fanno perder tempo. Evitatele. E occhio a come spendete i soldi. La fortuna latita un cicinìn, come la fornicazione.

21/4 - 20/5TORO

6,5

Siete tutto sommato di umore accettabile, forse perché è venerdì. Il pragmatismo vi premia, i soldi vi confortano. Staticità a sud dell’ombelico.

23/10 - 22/11SCORPIONE

7 +

Possibile malumore. E rapporti sociali tesi. Siate tenaci, ma senza fare i matti, né gli sfigati. Sudombelico competitivo, inutilmente.

21/5 - 21/6GEMELLI

6 -

La Luna chez vous, per quanto utile a varare, non gradisce eccessi di emotività: ricordatevelo prima di reagire da matti. Slancio suino ingovernabile.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7 +

I rituali della quotidianità vi rasserenano. Ma non polverizzerete gli zebedei altrui con le vostre lagne d’amor. Marte paventa modestie suine.

22/6 - 22/7CANCRO

6 -

Stanchezza e imprevisti vi fan scendere gli zebedei fin nel Lesotho. Fate quel che potete. Fornicazione (quasi) assente.O bizzarra.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

6 -

Luna sfavillante, per un venerdì che vi vede motivati, creativi, premiati nel lavoro e nella ricerca dello stesso. Ormoni bombatissimi e impazienti. Uau.

23/7 - 23/8LEONE

7,5

Belli, freschi, adulati e ricercati, vi apprestate a vivere un venerdì 13 fortunato e senza scongiuri. L’apice suino viene raggiunto e voi gongolate mucho.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7 +

Le cose vanno meglio di quanto crediate. Ergo: non sprecate energie reagendo da sclerati. Nel caso, studiate un piano B. Fornicazione moscetta.

24/8 - 22/9VERGINE

6

La Luna storta l’avete. Così reagite a sproposito pure di fronte alla minima contrarietà. Fate la tara ai problemi, siate furbi e fornicate.

20/2 - 20/3PESCI

6 +

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Altro che “Soliti Idioti”Sono diventati intelligenti1In arrivo La Solita Commedia, nuovo film di Biggio e Mandelli«Ridiamo dei piccoli mostri che si nascondono in ognuno di noi»

Elisabetta EspositoROMA

L’ idea c’è e funziona puremolto bene. Biggio eMandelli allontanano i

Soliti Idioti grazie a Dante. Mi-ca male. Nel loro nuovo film, LaSolita Commedia - Inferno (alcinema dal 19 marzo con Wild-side e Warner in 400 copie), ilSommo Poeta viene infatti ca-tapultato da un Dio imbottitodi whisky ed ansiolitici sullaTerra per classificare i peccatidell’era moderna, incompren-sibili per il povero Minosse(«Dove lo metto l’hacker? E lo

stalker??»). Il risultato della lo-ro prima opera da registi, insie-me all’amico Martino Ferro, èpungente e divertente. E quelloche si sente dire al termine del-la presentazione alla stampa èpiù o meno questo: «Ma sonodiventati intelligenti?». Loro ciridono su: «Guardate che è lastessa roba! Nei Soliti Idioti siarrivava al “Dai Ca...” di Rug-gero perché l’estrema volgaritàera il suo mezzo comico, quiabbiamo puntato su altro. Cer-cavamo una cosa diversa, ab-biamo voluto rischiare perchécon i Soliti Idioti non ci diverti-vamo più. Ma siamo semprenoi e continuiamo a rappresen-tare quello che vediamo. Soloche al posto degli idioti ci sonoi peccatori». E si va dal tecno-incontinente drogato di Smar-tphone (con gentile omaggio aTrainspotting) al maniaco dellapulizia, dal molestatore di chi

ha fretta al covatore di rabbia:con Dante (Francesco Mandel-li) che compone nuove terzine(tra l’altro ben scritte!) mentreun trentenne e disincantatoVirgilio (Fabrizio Biggio) gli faattraversare i gironi del “Bar al-le 8 di mattina”, “Traffico nel-l’ora di punta”, “Supermerca-to” e così via fino al termine diuna giornata d’inferno...

CONTRO TUTTI Di sicuro Biggioe Mandelli non hanno smessodi essere liberi e spregiudicati.Altrimenti non avrebbero mo-strato una riunione di santi conPadre Pio accusato di essere«commerciale, arrivato in Pa-radiso solo perché vendi le ma-gliette»... «Un bel rischio! Pa-dre Pio ha un fan club molto ag-guerrito — raccontano — maquello che conta per noi è nonfare comicità gratuita: quella sìche potrebbe essere offensiva.

SOYUZ A TERRA CON 3 ASTRONAUTI � Tre astronauti hanno lasciato la Stazione spaziale interna-zionale dopo quasi sei mesi in orbita, per rientrare con un’astro-nave Soyuz atterrata nella steppa del Kazakistan. Il rientro si è svolto secondo i piani: hanno toccato terra il comandante Barry «Butch» Wilmore, della Nasa, e gli ingegneri aeronautici Alexander Samokutyaev e Elena Serova, dell’agenzia spaziale russa Roscosmos (la foto rilasciata dalla Nasa mostra i tre dopo l’uscita dalla navicella). Sulla Stazione spaziale restano tre perso-ne, tra le quali la nostra Samantha Cristoforetti. Presto saranno raggiunte da altri tre colleghi, che decolleranno il 27 marzo.

CARTONE CULT

Frozen ha incassato una valanga di dollari Disney farà il sequel

A vete amato Frozen, lastoria delle sorelle El-sa e Anna nel regno di

ghiaccio di Arendelle e delpupazzo di neve Olaf (nellafoto)? Ci sono buone notizie:la Disney ha annunciato unsequel. Scelta che non sor-prende: quinto incasso mon-diale di tutti i tempi, il carto-ne uscito nel 2013 ha guada-gnato oltre 1,2 miliardi didollari. Proprio in questigiorni, nelle sale italiane incui viene proiettato Ceneren-tola, il film viene precedutodal cortometraggiod’animazione FrozenFever. «Pensoche sia tuttoquello che pos-siamo fare. Finoa quando non tro-veremo la nostrastrada per quelloche verrà dopo…»,aveva ammesso Jenni-fer Lee, uno dei due re-gisti di Frozen. La stessaLee sta curando l’adatta-

mento per Broadway. Ora, pe-rò, si parla di un nuovo film, an-cora ispirato a La regina delle nevi, fiaba del danese HansChristian Andersen.

STAR WARS Intanto si scopreche mancano ancora nove mesiall’arrivo dell’attesissimo StarWars VII - Il risveglio della Forzadi J.J. Abrams (negli Stati Unitidal 18 dicembre, da noi dal 5gennaio), ma per i fan di LukeSkywalker e Ian Solo da ieri ci

sono altre due date da se-gnare. La Disney ha infattiannunciato che il primospin-off di Star Wars, di-retto da Gareth Edwar-

ds, si intitolerà Ro-gue One e arriverà

nei cinema statunitensiil 16 dicembre 2016 e che

Star Wars: Episodio VII,scritto e diretto daRian Johnson, sa-rà nelle sale il 26

maggio 2017, 40anni dopo il primo Star

Wars di Lucas.

Questo tipo di battuta ha unsenso: non viviamo in un Paesein cui Padre Pio serve al Vatica-no anche per accaparrarsiclienti?». Ecco appunto. «È unfilm libero, in un momento im-portante per la libertà diespressione come questo». Unfilm in cui appare anche un Mi-nistero della Bruttezza: «Ilbrutto che avanza è uno deipeggiori peccati di oggi. Chi ve-dremmo a capo di quel dicaste-ro? Gasparri, Alfano, Salvi-ni...». Ridono ancora. Qualcu-no li ha già definiti “i nuovi Mo-stri” e loro gongolano. «Quelfilm per noi è un modello. Ab-biamo cercato di avere lo stessospirito per raccontare l’Italia egli italiani, i piccoli mostri checovano dentro di noi», dice Big-gio. E Mandelli: «Perché in fon-do c’è un po’ di noi e di voi inognuno di quei peccatori...».

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Torna RamazzottiIl 12 maggio escel’album «Perfetto»� Eros Ramazzotti sceglie Facebook per annunciare l’uscita del nuovo album di inediti: «Quando si finisce un lavoro, un progetto o qualsiasi altra cosa, la si guarda, le si dà l’ultimo ritocco... e poi si dice: “Perfetto”. Ecco, il mio disco l’ho voluto chiamare così, un’espressione usata in tutto il mondo e riconoscibilissima! Ci sono 14 nuove canzoni ed usciranno tra due mesi esatti: il 12 maggio! #perfetto». E saranno poi ben 23 gli appuntamenti live in Italia e in Europa per l’Eros World Tour: primo concerto il 12 settembre a Rimini, chiusura il 7 novembre a Torino.

BIGGIO E MANDELLIATTORI E REGISTI

PRENDIAMO IN GIRO ANCHE PADRE PIO.

RISCHIOSO? NON C’È OFFESA SE LA BATTUTA

HA UN SENSO

Francesco Mandelli, 35 anni e Fabrizio Biggio, 40, protagonisti di «La Solita Commedia-Inferno»

Page 47: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

47VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

La spettacolare necropoli di Pantalica e dall’alto le due bottiglie: Hyblon e lo Spirito dei Fascitrari

L’ambrosia degli deirinasce in Sicilia1Un liquore di mieleche veniva distillato solo in famiglia per la prima volta finisce in bottiglia

Francesca Ciancio

C armelo Musumeci vivecon le api. Vive di api.Quelle dei Monti Iblei. Il

quartier generale del miele, so-prattutto di timo, è Sortino, co-mune del Siracusano. Le arniecostruite da Carmelo seguonouna tradizione millenaria, ad-dirittura avanti Cristo. Si chia-mano fascetri, costruite con le-gno di ferula, hanno la formadi un parallelepipedo all’inter-no del quale vengono messi ifavi. I costruttori si chiamava-no fascitrari ed era un’arte tra-mandata per via maschile. L’ul-timo dei fascitrari è lui, Carme-lo Musumeci. L’essenza di que-sto lavoro è raccolto in undistillato di miele, l’antica am-brosia dell’Olimpo, chiamato«Lo Spirito dei Fascitrari». Alprogetto hanno lavorato, oltrea Musumeci, Sebastiano Sac-cuzzo, apicoltore e produttoredi miele e la distilleria Giovi.Per il resto è tutta tradizione

orale, consumo che veniva fat-to dalle famiglie della zona,ciascuna con la sua ricetta se-greta. Veniva spesso usato co-me «merce di scambio» da do-nare ai notabili del paese. Maimesso in commercio per que-stioni legali legate al metodoartigianale di distillazione.

MILLENNIUM «L’estrazione delmiele - spiega Saccuzzo - avve-niva per torchiatura dei favi.Per recuperare la cera (consi-derata più preziosa del miele),i favi, impregnati di miele, pro-poli e pollini, venivano messinell’acqua calda. La cera, unavolta raffreddata, veniva tolta,mentre l’acqua di risulta, cari-ca di zuccheri, iniziava a fer-mentare. Da qui l’idea della di-stillazione e la nascita di unabevanda unica, a cui veniva ag-giunto un decotto di miele». E(a scelta) mandorle, bucce diagrumi, carruba. L’avventuradei tre porta il nome di «Mil-lennium» con lo Spirito de’ Fa-scitrari, fatto con miele di timo,propoli e pollini e Il Segreto, dimiele millefiori ibleo. Nel pri-mo caso la materia prima deri-va solo dalle arnie più che seco-lari che Carmelo Musumeci harimesso in sesto. Tremila botti-glie (da un fascetro si ricavano3/5 chili di miele) presentateper la prima volta allo scorsoSalone del Gusto di Torino.

XUTO Storia simile per Xuto,l’azienda di 4 sortinesi, tracui Orazio Mezzio, che, dasindaco del paese e impren-ditore edile, ha voluto dedi-carsi al nettare degli dei. Acominciare dal brand chepesca dalla mitologia. Xutoè il fratello di Eolo che, cac-ciato dalla Tessaglia, si rifu-gia sugli Iblei e, in segno digratitudine per l’ospitalità,insegna ai sortinesi la ricet-ta del liquore di miele. Hy-blon, il nome del distillato, èinvece il re del popolo delleapi. Questa è la zona di Pan-talica, patrimonio dell’Une-sco, la più grande necropolid’Europa, realizzata sforac-chiando le pareti calcaree apicco sul greto del fiumeAnapo. Xuto ha scelto unadistillazione più modernaper garantire colore chiaro epiena florealità del naso.Così è per Hyblon, nel qualeviene aggiunto il decotto dimiele – il «gileppo» -, e perAnima, privo di aggiunta,che risulta molto più similea una grappa. «Dalle nostreparti è sempre stato usatocome digestivo – raccontaMezzio –. Si sposa bene congli amaretti ma personal-mente la amo come bevan-da meditativa, è un distilla-to che ti fa compagnia».

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E’ uno dei momenti più attesi per tecnici e appassionati.Luca Gardini, il nostro guru dei vini, sceglie i migliori 100vini del mondo e ne fa un librettino che oggi troverete inomaggio con Sport Week. Il vincitore del 2015? Un bian-co francese che vi stupirà. Come sempre tante etichetteitaliane e francesi, ma anche molte sorprese da Paesinei quali la cultura del vino è in grande crescita.

SORSEGGIANDOdi LUCAGARDINI

CHE PULIZIA, IL LUGANADI COLLINA DEI CILIEGI

Quella di Massimo Gianolli è unastoria classica. Manager di successo nel mondo finanziario

(è amministratore delegato del GruppoGeneral) ad un certo punto della sua vita sente il richiamo forte delle radici. Il cuore lo riporta sulle colline della Valpantena (Verona) e in pochi anni dà vita e forza alla Collina dei Ciliegi, azienda nota per l’Amarone, il Ripasso e la Valpolicella. A noi però piace parlarvi del Lugana 2014, un vino da rivalutare, che vi incanterà per pulizia, freschezza ed eleganza.

Di luminosa trasparenza, Il Lugana ha profumi netti e vivi che richiamano la pesca, le erbe aromatiche e i fiori bianchi. Al gusto è delicato e fresco con ritorno di agrumi e tocchi minerali di piacevole persistenza.

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SI ABBINA ALLA GRANDE CONGAMBERI ROSSI CON

INDIVIA GRIGLIATA

DEGUSTARE ASCOLTANDOCHIARA:

«STRAORDINARIO»

IL VOTO

87/100RAPPORTO QUALITÀ PREZZO

MOLTO INTERESSANTE�����

IL LUGANA, Collina dei Ciliegi,Loc. Erbin, Grezzano (VR). UVE: Trebbiano di Lugana. PREZZO: circa 12 euro

� Lievito madre, uova e un po’ di burro. Gli aromi Spumadoro con oli essenziali di agrumi e una punta di rhum. La ricetta della focaccia veneta è semplice. E’ il pezzo forte della pasticceria Fraccaro, una storia nata a Castelfranco Veneto con un forno nel centro. La focaccia è la colazione dei veneti, sopra ha una glassa di mandorle e zucchero. Si può inzuppare nel latte o farcire con creme.

Francesco Velluzzi� www.fraccarodolciaria.it

IL DOLCE

La focaccia venetada inzuppare nel latte

FOCACCIA VENETAFRACCARO

8 EURO (750 GR)NEI SUPERMERCATI

FAMILA

B onito è un termine generico checomprende diversi tipi di tonno. InGiappone per fare il katsuobushi

usano il tonnetto striato (skipjack tuna).Che si tratti di questo o di un parente prossimo l’importante è comprarlo fre-schissimo. In caso di dubbi toccate l’oc-chio. Se il dito si attacca va bene. Per unantipasto buonissimo mettete un filettodi bonito a marinare in frigo per 3 ore consale, pepe e un cucchiaio di soia. Cuoceteal vapore a 80° per 7 minuti, spezzettateil pesce, aggiungete maionese, cipollarossa, due uova sode a pezzettini fino afarne una crema da spalmare sul pane.

Il consiglio

SOSTIENE LO CHEFdi WICKYPRIYAN

IL DASHI È LA FORZADEI PIATTI GIAPPONESI

Wicky Priyan, 42 anni, arriva dallo Sri Lanka, ha studiato criminologia, si è formato come cuoco in Giappone, ha avuto successo a Milano. Si è appena trasferito con «Wicky’s» in corso Italia 6. Nei suoi piatti si ritrovano Asia e Mediterraneo.

I l dashi è la base della cucina giapponese. Io dico che è il cuore e laschiena! Un brodo di pesce

indispensabile per realizzare i piatti più importanti. L’ingrediente principale è il katsuobushi, il filetto di bonito essiccato, fermentato, affumicato e ridotto a fiocchi. La preparazione del dashi è stata codificata 1300 anni fa, ma le prime tracce risalgono addirittura a duemila anni fa. Io ho imparato a farlo in Giappone. Era una scuola molto dura: preparavamo il brodo alle 4 di mattina. Il maestro entrava nella cucina, annusava e diceva: «Va bene» oppure «Buttate via tutto e ricominciate da capo». Oggi anche io sono in grado dall’odore di capire se il dashi è stato fatto bene. Ci vuole disciplina, rispetto e responsabilità per cucinare. Nulla è lasciato al caso. Ci sono due livelli di brodo. Nel primo si mette a scaldare un litro di acqua minerale, si aggiunge l’alga kombu che va tolta dopo un minuto. A quel punto si va con 50 grammi di katsuobushi, si spegne il fuoco, si lascia per due minuti e si filtra. Con i fiocchi già utilizzati si prepara un dashi di secondo livello: mezzo litro di acqua e ad esempio una mezza testa di dentice che unita a sake, miri e soia regala un altro brodo incredibile.

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GAZZA GOLOSA 1La complessità in cucina può essere vantaggiosa, la complicazione mai. (da «10 lezioni di cucina»)Niko Romito (1974, tre stelle del Reale)

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Page 48: La Gazzetta dello Sport (03-13-2015)

48 VENERDÌ 13 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT