la gazzetta dello sport (03-18-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 18 marzo 2015 anno 119 - numero 65 euro 1,40 9 771120 506000 50 3 1 8> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano DA NON PERDERE 1 Serie B, a Livorno sbarca il debuttante Panucci Spinelli, 22° allenatore FORESI A PAGINA 27 Nba, Gallo a cresta alta «Sapevo che sarei ritornato come prima» CHINELLATO A PAGINA 32 MotoGP, la nostra griglia Sorpresona Ducati Honda davanti e Vale... FALSAPERLA A PAGINA 28 2 3 GHISALBERTI, GIALANELLA ALLE PAGINE 30-31 TIRRENO-ADRIATICO Cancellara-Quintana festa per due Nibali: «Sanremo aperta anche a me» 30 C’è il dopo-Juve e «Bomber» con Milito Ferrero incontenibile. Dopo aver urlato «Sinisa ti amo» ora vuole anche un figlio da lui. IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w QUESTA SERA GOZZINI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 18-19 Il c.t. Conte, il viola Montella, Sarri (Empoli) e Spalletti In quattro al casting per la prossima stagione: c’è anche Spalletti GRIMALDI, LONGHI, RICCI PAG. 8-9, COMMENTO LICARI PAG. 25 SIMEONE E TORRES AVANTI AI RIGORI BRIVIDI MONACO Leverkusen, 3 errori: festa Atletico L’Arsenal vince 2-0, ma non basta Oggi il Barça difende il 2-1 col City 8 Juan Pablo Carrizo, 30 anni: è all’Inter dal gennaio 2013 BREGA, DALLA VITE A PAGINA 12 INTER, IN EUROPA ANCORA CARRIZO E SHAQ? CI PROVA Dopo gli errori di Wolfsburg, fiducia al 2° portiere. Si tenta il miracolo per lo svizzero. Mancini: «Fuori le palle» 12 BERARDINO, CIERI, ODDI, STOPPINI ALLE PAGINE 16-17 DERBY PER IL 2° POSTO La doppia faccia della capitale Roma, Champions o adieu Garcia Lazio, offerto il doppio ad Anderson 16 PRESSING SU DYBALA: AGNELLI ORA È IN POLE LAUDISA A PAGINA 5 Paulo Dybala, 21 anni, 12 gol in questo campionato DORTMUND, 20.45: OTTAVI CHAMPIONS BOCCI, CONDO’, DELLA VALLE, GRAZIANO DA PAGINA 2 A PAGINA 5 VAI JUVE! E’ L A SVO L T A BUONA Pereyra trequartista dietro a Tevez e Morata. Allegri parte dal 2-1 dell’andata ma avvisa: «Non sarà 0-0, per passare serviranno gol» Arrivare ai quarti di finale vale 9 milioni IL COMMENTO di ARRIGO SACCHI PERCHE’ IL BORUSSIA SI PUO’ ELIMINARE La Juve inizia la settimana più importante come meglio non poteva. Vince a Palermo, ipoteca lo scudetto e cancella i dubbi sulla condizione fisica. L'ARTICOLO A PAGINA 25 PANCHINA ROSSONERA: IL CAGLIARI E’ DECISIVO, PRONTO BROCCHI TRAGHETTATORE Inzaghi via se non batte Zeman Milan: Sarri tra Conte e Montella 25

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 mercoledì 18 marzo 2015 anno 119 - numero 65 euro 1,409

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4 ar

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, c1,

DC

B M

ilano

DA NONPERDERE

1 Serie B, a Livorno sbarcail debuttante PanucciSpinelli, 22° allenatoreFORESI A PAGINA 27

Nba, Gallo a cresta alta «Sapevo che sareiritornato come prima»CHINELLATO A PAGINA 32

MotoGP, la nostra grigliaSorpresona DucatiHonda davanti e Vale...FALSAPERLA A PAGINA 28

2

3

GHISALBERTI, GIALANELLAALLE PAGINE 30-31

TIRRENO-ADRIATICOCancellara-Quintana

festa per dueNibali: «Sanremo

aperta anche a me»

30

C’è il dopo-Juve e «Bomber»

con Milito

Ferrero incontenibile. Dopo aver urlato

«Sinisa ti amo» ora vuoleanche un figlio da lui.

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

QUESTA SERA

GOZZINI, OLIVERO, PASOTTO ALLE PAGINE 18-19 Il c.t. Conte, il viola Montella, Sarri (Empoli) e Spalletti

In quattro al casting per la prossima stagione: c’è anche Spalletti

GRIMALDI, LONGHI, RICCI PAG. 8-9, COMMENTO LICARI PAG. 25

SIMEONE E TORRESAVANTI AI RIGORIBRIVIDI MONACO

Leverkusen, 3 errori: festa Atletico L’Arsenal vince 2-0, ma non bastaOggi il Barça difende il 2-1 col City

8

Juan Pablo Carrizo, 30 anni: è all’Inter dal gennaio 2013

BREGA, DALLA VITE A PAGINA 12

INTER, IN EUROPAANCORA CARRIZOE SHAQ? CI PROVA

Dopo gli errori di Wolfsburg, fiduciaal 2° portiere. Si tenta il miracolo perlo svizzero. Mancini: «Fuori le palle»

12

BERARDINO, CIERI, ODDI, STOPPINI ALLE PAGINE 16-17

DERBY PER IL 2° POSTOLa doppia faccia della capitale

Roma, Champions o adieu GarciaLazio, offerto il doppio ad Anderson

16

PRESSING SU DYBALA: AGNELLI ORA È IN POLELAUDISA A PAGINA 5 Paulo Dybala, 21 anni, 12 gol in questo campionato

DORTMUND, 20.45: OTTAVI CHAMPIONS

BOCCI, CONDO’, DELLA VALLE, GRAZIANO DA PAGINA 2 A PAGINA 5

VAI JUVE!E’ LA SVOLTABUONA Pereyra trequartista dietro a Tevez e Morata. Allegri parte dal 2-1 dell’andata ma avvisa:«Non sarà 0-0, per passare serviranno gol»Arrivare ai quarti di finale vale 9 milioni

IL COMMENTOdi ARRIGO SACCHI

PERCHE’ IL BORUSSIA SI PUO’ ELIMINARE

La Juve inizia la settimana più importante come meglio non poteva. Vince a Palermo, ipoteca lo scudetto e cancella i dubbi sulla condizione fisica. L'ARTICOLO A PAGINA 25

PANCHINA ROSSONERA: IL CAGLIARI E’ DECISIVO, PRONTO BROCCHI TRAGHETTATORE

Inzaghi via se non batte ZemanMilan: Sarri tra Conte e Montella

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Paolo CondòINVIATO A DORTMUND (GERMANIA)

Q ualsiasi percorso diretto a Berlino che facciatappa a Dortmund ha il potere di rallegrareil calcio italiano, e la ricca aneddotica che lastessa Juventus vanta sul campo del Borus-

sia - dalle imprese di Roberto Baggio a quelle diAlessandro Del Piero - induce buone vibrazioni inquesta tiepida serata di vigilia. Allegri scherza conl’unico ma non marginale dubbio di formazione, ladifesa a tre con Barzagli o quella a quattro con Pe-reyra trequartista, sostiene di non aver ancora de-ciso il modulo e probabilmente è vero, ma le indi-cazioni dell’ultimo allenamento spingono verso la«quattro», e non saremo noi a lamentarcene.

I PREGI DELLA «QUATTRO» Conte dava della «tre»un’interpretazione grintosa, frenetica e podistica,con i terzini a spolmonarsi da un’area all’altra perevitare che la squadra si facesse chiudere, e mal-grado l’alto voltaggio in Europa finiva per pagarel’uomo in meno a centrocampo; Allegri è il profetadi un calcio diverso, meno fiammante ma più flui-do, e la regola aurea del football (e non solo) è faresempre ciò che si sa fare, ciò che si sente adatto allapropria natura. Una difesa a quattro protetta daMarchisio, che ovviamente non vale Pirlo in regia

ma ha più gamba di lui in coper-tura, dovrebbe consentire allaJuve la partenza elastica dell’an-data: ripiegata come un giunconei momenti di bufera tedesca(mettetevi il cuore in pace, ver-ranno), ma pronta a riversarsicon parecchi uomini nell’altrametà campo al primo pallone re-cuperato dal pressing di Pereyra,che si legge trequartista ma in re-altà è il difensore zero nella cate-na protettiva di Allegri. Questaper la Juve è una cruna dell’agostretta ma accessibile, il tunneldi passaggio verso l’aria apertadei quarti di finale, e il 2-1 del-l’andata (risultato un po’ avaro,un impossibile due e mezzo auno avrebbe fotografato il matchal bacio), così temuto per quelgol subìto in casa, potrebbe infi-ne rivelarsi una mano santa: se lapartita salta in aria, alla Juve ba-sta rimanere in scia (2-3, per in-tenderci) per venire promossa.

LA GESTIONE DIVERSA DI AL-LEGRI La quarta stagione dasquadra migliore d’Italia, la pri-ma di Allegri dopo i tre scudettidi Conte, sta viaggiando su fre-

quenze diverse: meno punti in classifica dopo 27giornate (64 contro i 72 dell’anno scorso), piùpunti di vantaggio sulla seconda (14 contro 11). Lanostra lettura di questi dati, arbitraria ma - pensia-mo - logica, è che la prospettiva di avanzare in Champions unita alla minore opposizione da partedei rivali (spentasi la Roma, la concorrenza in Ita-lia è stata davvero nulla) abbia consigliato ad Alle-gri una gestione delle risorse psicofisiche adattaad arrivare al top a primavera, e pazienza per qual-che pareggino in campionato. Al contrario di Con-te, che il giorno dopo l’inopinata uscita dalla Champions dicembrina scelse il record di punti inSerie A come obiettivo stagionale, con buona pacedi un’Europa League cui sarebbe stato necessariodedicare un po’ di turnover (e addio 102 punti).

JUVE PER TUTTI In una stagione in cui già a marzonessuno legge più la targa della Juve, l’accesso ai

quarti di Champions dei campioni d’Italia diven-ta fondamentale per tutti; se l’Europa respin-gesse ancora i bianconeri, decretandone uno

spessore insufficiente per i piani alti, cosadiavolo dovremmo pensare degli altri nostriclub? Meglio non provare nemmeno a im-

maginarlo, confidando che una squadra così do-minante in patria sappia cavarsela anche inun’Europa di gerarchie più fluide e incerte rispet-to a come le descrivevamo a settembre: il Chelsea

è uscito agli ottavi, il Real Madrid quasi, e un saccodi altre formazioni non si sentono troppo bene. Il

Westfalenstadion di Dortmund, con la sua cur-va meravigliosa (anche se a chi la considera la

migliore d’Europa ricordiamo sommessamente laKop), è davvero la cruna dell’ago: ciò che si intrav-vede al di là è un orizzonte privo di barriere invali-cabili.

IL PESO DELLE STELLE Se il primo comandamentoè evitare il più a lungo possibile di farsi chiuderenella propria area, e in questo senso il passaggio auna difesa a tre può essere la blindatura di un risul-tato ormai conseguito, è chiaro che serate comequesta chiamano in causa le stelle, sia pure all’in-terno di un contesto che deve essere collettivo. Al-l’andata il triangolo delle Bermude Tevez-Pogba-Morata confezionò le due reti bianconere pratica-mente in contropiede, opportunità tattica che fa-talmente si ripresenterà stasera. E’ a loro tre, oltreche al dispositivo Lichtsteiner-Bonucci destinato altemibile Reus, che Allegri chiede il colpo da quartidi finale. Sarebbero quarti di nobiltà: più che unadestinazione, un destino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Juve, ora fa’ vedere chi seiL’Italia ti chiede l’Europa 1A Dortmund prova di maturità per i bianconeri, che da 4 anni dominano in Serie AAllegri sceglie la difesa a 4 e Pereyra per ridurre i rischi e attaccare con più uomini

PASSAGGIO

MOVIMENTO

POGBA

TEVEZ

MORATA

LA MOSSA OFFENSIVA

MOVIMENTO

PEREYRAVIDAL

POGBALA MOSSA DIFENSIVA

SAHIN

GUNDOGAN

� Già a Torino la Juve colpì in contropiede. La situazione si ripeterà, probabilmente in modo ancora più accentuato, a Dortmund. E come due settimane fa il «triangolo delle Bermuda» formato da Pogba, Morata e Tevez può costituire l’arma migliore nelle mani di Allegri. Morata è un centravanti mobile e sa spostarsi a sinistra, dove può ricevere i suggerimenti oltre che i raddoppi di Pogba, la cui zona di azione è proprio da

quelle parti. Al movimento di Morata, corrisponde quello di Tevez (nella foto) verso il centro dell’area (ma vale anche l’inversione dei fattori: l’argentino che si sposta sull’esterno, lo spagnolo che si butta dentro), per andare a raccogliere il suggerimento del compagno di reparto. Allo Juve Stadium la mossa ha pagato abbondanti dividendi, in casa del Borussia potrebbe succedere lo stesso.

� Se come sembra Allegri sceglierà la difesa a quattro con un trequartista davanti ai tre di centrocampo, Pereyra rivestirà un ruolo doppiamente importante. L’argentino sarà il «difensore zero» nella catena protettiva della Juve: dovrà infatti occuparsi di andare in pressing su Sahin e Gundogan, cioè gli ideatori della manovra del Borussia Dortmund, aiutato dai raddoppi di Pogba (nella foto) e Vidal, impedendo così alla

fonte i rifornimenti per i quattro d’attacco. Non solo: l’eventuale recupero alto del pallone permetterebbe alla Juve di riversarsi prontamente nella metà campo avversaria con molti uomini, perché a quel punto, oltre alle due punte, sarebbero già in zona anche i due interni. Poi, al quadro tattico difensivo dei bianconeri si aggiungerà la tenuta del dispositivo Lichtsteiner-Bonucci, che si occuperanno di Reus.

Un triangoloper colpirein contropiede

Il pressing altodi Pereyra, primo difensore

ChampionsRRitorno ottavi

situazioneLA JUVE SI QUALIFICAANCHE CON UN PARIO SE PERDE 3-2, 4-3, 5-4...

� Si riparte dal 2-1 dell’andata per la Juve, risultato che lascia tranquilli fino a un certo punto. Se il Borussia vincesse per 1-0, passerebbero i tedeschi grazie al gol segnato in trasferta. In ogni caso la Juve può giocare per il pareggio, il Borussia no. La squadra di Allegri può permettersi anche una sconfitta, a patto di perdere con un gol di scarto e realizzare almeno due reti: 3-2, 4-3, 5-4 e via così. Ovviamente in caso di 2-1 per i gialloneri si andrebbe ai supplementari ed eventualmente ai rigori.

LA SUPREMAZIA NAZIONALE*dopo 27 partite2014-15*

FATTIGOL

SUL MILANSULLA 2ªVANTAGGI

SUBITI SULL’ INTER

2013-14*

FATTIGOL

SUL MILANSULLA 2ªVANTAGGI

SUBITI SULL’ INTER

2012-13*

FATTIGOL

SUL MILANSULLA 2ªVANTAGGI

SUBITI SULL’ INTER

2011-12*

FATTIGOL

SUL MILAN -VANTAGGI

SUBITI SULL’ INTER

54 2914

11

6

63

54

39

14 27

1112

12

372819

18

17

64

72

59

53

punti

A -5 DAL MILAN

GDS

Marco Reus, 25 anni, uno dei maggiori pericoli del Borussia DortmundAFP

3MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Meno fantasia, più corsaMarchisio pronto a girare1Toccherà al Principino bianconero la regia in assenza di PirloIl più utilizzato da Allegri (36 partite) ne ha già giocate 16 da play

QUI BORUSSIA

Immobile va in panchinaDubbio Sahin-Bender

� DORTMUND Zero speranze, almeno a dar retta alla stampa tedesca, per Ciro Immobile, che però veniva dato per sicuro panchinaro anche nella gara di andata a Torino, quando invece Klopp

lo schierò titolare. Questa volta però la formazione sembra senza misteri, con un ballottaggio: Sahin o Bender. «Abbiamo preparato questa partita come una gara di Bundesliga», dice il capitano Hummels per sottolineare forse che non ci sono pressioni speciali. «In attacco la Juve ha giocatori eccezionali come Tevez e Morata, e anche con i centrocampisti sono in grado di fare gol: avrò visto 25 video con i tiri di Pogba. Ma anche noi abbiamo le nostre soluzioni: dovremo però fare attenzione al contropiede Juve».

Alessandra Bocci© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ciro Immobile, 25 anni

QUI JUVENTUS

Allegri prova il 4-3-1-2ma è tentato da Barzagli

� DORTMUND (Germania) A tre dietro o col rombo? Massimiliano Allegri deciderà davvero solo nell’ultima rifinitura di questa mattina. È infatti forte la tentazione di schierare il muro azzurro là

dietro, con Andrea Barzagli in netta crescita fisica e reduce dai convincenti novanta minuti di Palermo. «Sta bene, sta molto bene, vedremo...», ha detto Max nella conferenza stampa della vigilia. Nella seduta di ieri mattina, però, il tecnico della Juventus ha provato soprattutto il 4-3-1-2, con Lichtsteiner ed Evra terzini, Bonucci-Chiellini coppia centrale davanti a Buffon,quindi Marchisio in regia, Vidal e Pogba interni, Pereyra alle spalledel tandem d’attacco formato da Morata e Tevez. L’inserimento di Barzagli spingerebbe in panchina l’argentino Pereyra.

Mirko Graziano© RIPRODUZIONE RISERVATA

Andrea Barzagli, 33 anni

Fabiana Della ValleINVIATA A DORTMUND

I n Germania la primavera ègià scoppiata: cielo grigio,umidità e pioggia a Torino,

sole e 15 gradi all’arrivo a Dort-mund. I giocatori della Juven-tus scendono dal pullman qua-si tutti in giacca, Claudio Mar-chisio no: cappotto sbottonatoe mani in tasca, chiacchiera ecammina per l’Iduna Park sen-za perdere il suo stile. Il jolly diMassimiliano Allegri non ri-nuncia mai all’eleganza, un po’come il suo allenatore. Sarà an-che per questo che i due si sonosempre piaciuti, anche quandosi osservavano da lontano.

TRA I MIGLIORI D’EUROPA Max l’avrebbe voluto al Milan,alla fine è stato il tecnico a tra-sferirsi a Torino. E’ stata intesaal primo sguardo: Marchisio èduttile e tatticamente intelli-gente, due qualità che ne fannoil giocatore ideale per Allegri.Con Pirlo subito infortunato (out le prime 7 giornate tracampionato e Champions), iltecnico ha consegnato al suofactotum le chiavi del centro-campo. Lo farà anche questasera, visto che il regista titolareè rimasto a Torino per curarsi ilpolpaccio: Claudio sa interpre-tare bene il ruolo, con uno stiletutto suo. «Pirlo e Marchisio

hanno caratteristiche diverse –dice Allegri –, Andrea ha la ca-pacità di rallentare e alzare ilritmo, sa capire i momenti del-la partita. Inoltre è un’arma inpiù sui calci da fermo. Claudiosta facendo un’annata straor-dinaria, ma non è una sorpresaper me. E’ uno dei migliori cen-trocampisti d’Europa per capa-cità fisiche, tecniche e soprat-tutto tattiche, sta giocandomolto bene e la Juve ne sta tra-endo grande beneficio».

INSOSTITUIBILE NORMALITÀLe parole di Allegri trovanoconferma nei numeri della sta-gione in corso: Marchisio hagiocato 36 partite su 38, è il piùpresente della Juve insieme a

Bonucci. Il tecnico rinuncia alui esclusivamente quando nonpuò farne a meno: Claudio hasaltato solo Udine per squalifi-ca (in campionato) e Atletico incasa (in Champions). Quasi lametà delle partite (16) le hafatte da regista, al posto di Pir-lo. Logico che Allegri non siapreoccupato del cambio al ti-mone nella serata da dentro ofuori. Marchisio ha meno fan-tasia ma più corsa. Pirlo aspet-ta, alza la testa e detta la gioca-ta, inventando traiettorie inim-maginabili per i comuni morta-li; Marchisio è più diretto, simuove per vie orizzontali esemplifica le geometrie. Conlui meno lanci lunghi, ritmopiù alto e passaggi in rapida se-quenza. Inoltre Claudio aiutamolto in fase d’interdizione. Safare tutto e bene, forse l’unicacosa di cui sente un po’ di no-stalgia è il gol: quest’anno neha segnati solo due in campio-nato, nessuno in Champions.Eppure due anni fa, nell’anda-ta degli ottavi di finale (12 feb-braio 2013), firmò il raddoppionel 3-0 di Glasgow contro ilCeltic. L’altra rete di Coppa lafece al Nordsjaelland il 7 no-vembre 2012, nella fase a giro-ni. Stasera nuovo ciak a Dort-mund, con Marchisio in cabinadi regia. Non è Pirlo, ma il suostile piace e Allegri conta moltosu di lui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Claudio Marchisio, 29 anni, con Massimiliano Allegri, 47 LAPRESSE

BORUSSIA D. 4-2-3-1

CL: Champions League - EL: Europa League METEO Poco nuvoloso, temperatura 10°

JUVENTUS 4-3-1-2

PANCHINA30 Storari, 15 Barzagli, 20 Padoin,

7 Pepe, 14 Llorente, 32 Matri,11 ComanSQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: Lichtsteiner, Pogba, Vidal,Pereyra, Morata

INDISPONIBILI: De Ceglie, Sturaro,Pirlo, Caceres, Marrone

TV: Canale 5INTERNET: www.gazzetta.it

21. KIRCH

4. SUBOTIC

15. HUMMELS

18. SAHIN 23. KAMPL17. AUBAMEYANG

16. BLASZCZYKOWSKI

11. REUS8. GUNDOGAN

29. SCHMELZER

1. WEIDENFELLER

1. BUFFON

26. LICHTSTEINER

19. BONUCCI

3. CHIELLINI

23. VIDAL

10. TEVEZ

9. MORATA

8. MARCHISIO

37. PEREYRA

6. POGBA

33. EVRA

PANCHINA22 Langerak, 5 Kehl, 25 Papastathopoulos,6 S. Bender, 7 Kagawa, 9 Immobile,10 MkhitaryanSQUALIFICATI: nessunoDIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Grosskreutz, Piszczek,Durm

DORTMUND ore 20.45STADIO Signal IdunaPark

COSÌIN CAMPO

I PRECEDENTI

2

VittorieBorussia 1

Pareggi

5

VittorieJuventus

GOL FATTI

17

GOL FATTI

8PARTITE

ARBITRO: Mazic (Ser)GUARDALINEE: Ristic-Djurdjevic (Ser)

GIUDICI DI PORTA: Grujic-Filipovic (Ser) QUARTO UOMO: Petrovic (Ser)

Dati riferiti alla Champions (preliminari compresi)

11

CAMPIONE

FINALE

SEMIFINALE

QUARTI

OTTAVI

GIRONI

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

LE ULTIME 5 STAGIONI

EL CL

CL

CL

ASSENTE

CAMPIONE

FINALE

SEMIFINALE

QUARTI

OTTAVI

GIRONI

2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 2013-14

LE ULTIME 5 STAGIONI

EL

ASSENTE

CL

EL

EL

WEIDENFELLER34 anni

Presenze 36

1

HUMMELS26 anni

PresenzeGol

262

15

GUNDOGAN24 anni

PresenzeGol

191

8

REUS25 anni

PresenzeGol

2512

11

KIRCH32 anni

PresenzeGol

5-

21

SCHMELZER27 anni

PresenzeGol

281

29

BLASZCZYKOWSKI29 anni

PresenzeGol

243

16

AUBAMEYANG25 anni

PresenzeGol

164

17

SUBOTIC26 anni

PresenzeGol

25-

SAHIN26 anni

PresenzeGol

18-

18

KAMPL24 anni

PresenzeGol

6-

23

KLOPP47 anni

Al Borussia D.dal 2008/09

ALLENATORE

BUFFON37 anni

Presenze 90

1

CHIELLINI30 anni

PresenzeGol

382

3

MORATA22 anni

PresenzeGol

122

9

POGBA21 anni

PresenzeGol

211

6

TEVEZ31 anni

PresenzeGol

4010

10

BONUCCI27 anni

PresenzeGol

231

19

ALLEGRI47 anni

Alla Juventusdal 2014/15

ALLENATORE

VIDAL27 anni

PresenzeGol

218

23

MARCHISIO29 anni

PresenzeGol

282

8

PEREYRA24 anni

PresenzeGol

8-

37

4

LICHTSTEINER31 anni

PresenzeGol

25-

26

EVRA33 anni

PresenzeGol

932

33

clicSE VANNO AI QUARTII BIANCONERIINCASSANO 9 MILIONI

� È una partita da 9 milioni per la Juventus. In caso di passaggio del turno, i bianconeri riceverebbero 3,9 milioni come bonus per i quarti e 2,2 milioni dal market pool. Va poi contato l’incasso in più al botteghino: col Borussia sono entrati 2.745.437 euro, record per lo Juventus Stadium.

4 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

5MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mirko GrazianoINVIATO A DORTMUND

Q uella Curva è la piùgrande d’Europa. UnMuro di passione che hasaputo «appesantire» le

gambe di moltissime squadre.Dortmund è uno dei fortini piùtemuti del Vecchio Continente:qui è recentemente crollato ilReal Madrid di Mourinho e hatremato quello di Ancelotti, iBlancos della «Decima» per in-tenderci. Qui, però, la Juven-tus ha sempre spadroneggiato,lasciando in dono alcune telepregiate. Le firme? RobertoBaggio detto Raffaello, quindiAlessandro Pinturicchio DelPiero.

QUEI DIECI DA SOGNO...Tre su tre! Sì, la Juve hasempre vinto in casa delBorussia Dortmund,avversario frequen-tissimo negli Anni90, squadra cheseppe comun-que vendicarsiin campo neu-tro nel 1997,b e f f a n d o ibianconeri in fi-nale di Cham-pions, sempre inGermania ma a Mona-co di Baviera. Il primo in-crocio in terra tedesca risaleal maggio del 1993, finale(allora in 180’) di Coppa Uefa.L’andata si gioca in Germania,il 6 maggio: segna subito Rum-

Carlitos, ricordi Baggio e Del Piero?Dortmund è terra di grandi numeri 101La Juve ha sempre vinto nella Ruhr, con le firme prestigiose di Roby (due volte) e Ale, che lì «brevettò» il gol col suo nome. Ora tocca a Tevez

LE PRODEZZE DEL PASSATO

LA PUNIZIONE DI BAGGIO� 18 APRILE 1995Il «10» bianconero risolve la gara di ritorno delle semifinali di Coppa Uefa con una punizione-capolavoro

IL GOL ALLA DEL PIERO� 13 SETTEMBRE 1995La Juve vince 3-1 a Dortmund al debutto in Champions: Del Piero segna con un destro a giro che diventa il suo marchio di fabbrica

menigge (il fratellino delgrande Kalle), pareggia Di-

no Baggio, poi si scatena Ro-berto Baggio, doppietta e Cop-pa in tasca. La Gazzetta gli dà 8in pagella: «Due splendidi golin una serata che conta – scriveAlberto Cerruti –. La Coppaporta soprattutto la sua firma.E come non bastassero i gol, isoliti guizzi da fuoriclasse. Perfavore, non discutiamolo più».Due anni più tardi c’è Lippi inpanchina. La Juve ha lo scudet-to in pugno, è in finale di Cop-pa Italia e va a Dortmund a gio-carsi la semifinale di ritorno diCoppa Uefa: all’andata, a Mila-no, è finita 2-2. L’impresa è da-tata 18 aprile 1995: 2-1 Juve;segna Porrini, Julio Cesar fa1-1, decide Roberto Baggio conuna punizione capolavoro. E’ancora Cerruti a fare le pagel-le: «Baggio 7,5. Conferma di

essere tornato ai suoilivelli migliori, o quasi.

Serve a Porrini la palla delprimo gol, firma personalmen-te il raddoppio con una puni-zione spettacolare, cerca incontinuazione i compagni, ri-velandosi l’uomo che fa la dif-ferenza. La sfida a Zola e alParma (l’altra finalista di Uefa)è già lanciata». In quella sta-gione, la banda Lippi vinceràscudetto e Coppa Italia, men-tre il Parma porterà a casa pro-prio la Coppa Uefa. Dunque,dopo tantissimi anni la Juven-tus torna nell’Europa che con-ta, e il 13 settembre 1995 fa ilsuo esordio nella fase a gironidi Champions, in casa del Bo-russia Dortmund. La «dieci» èindossata da Alessandro DelPiero, allora 20enne. Giallone-ri ancora in vantaggio con Mo-eller, bianconeri che però dila-gano con Padovano, appuntoDel Piero e Conte. Ale segnacon un magnifico destro a gira-re, nasce di fatto lì il suo mar-chio di fabbrica, quel «gol allaDel Piero» che aveva già rifila-to circa due mesi prima ai tede-schi, in amichevole. Lo storicoinviato della Gazzetta Lodovi-co Maradei è entusiasta: «Del

Piero 8. Il dominatore dellascena, un uomo spettacolo, manello stesso tempo concretissi-mo. Al suo esordio in Coppa haincantato le platee. Un gol daantologia e due assist perfetti.Ed è solo l’inizio». Molti annidopo, luglio 2006, sempre aDortmund Del Piero firmò diclasse il 2-0 che stese la Germa-nia e spalancò all’Italia di Lippi(ancora lui!) le porte della fi-nale mondiale, poi vinta ai ri-gori con la Francia.

ORA C’È CARLITOS Insomma,quella «dieci» bianconera è vis-suta come una specie di incubonel centro maggiore della re-gione della Ruhr, e oggi è sullespalle di Carlitos Tevez, che ineffetti ha già colpito i ragazzi diKlopp nella gara d’andata. Golperò inutile in caso di mancataqualificazione stasera. E alloral’opera va completata. Comeabbiamo visto l’ispirazionenon manca e anche gli dei delcalcio guardano benevoli al-l’Apache in questa stagione.Numeri che pesano, gol prati-camente in tutte le competizio-ni: 21 centri complessivi; 15 incampionato, 4 in ChampionsLeague, 2 in Supercoppa italia-na. C’è lui in testa alla truppa.Pogba è l’uomo dai margini dicrescita sconfinata, ma il lea-der è Carlitos l’Apache, «gioca-tore decisivo, indispensabile,sia tecnicamente sia caratte-rialmente». Parola di Massimi-liano Allegri.

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I DUE TECNICI

Klopp e Allegri, fuori uno Lo juventino: «Non sarà 0-0per passare servono gol» 1 Il tedesco: «La Juve è una squadra intelligente ma non imbattibile»

Alessandra BocciINVIATA A DORTMUND (GERMANIA)

Q uattordici punti e nonsentirli. La Juve di Massi-miliano Allegri sta domi-nando il campionato, il

Borussia Dortmund di JurgenKlopp a fatica sta risalendo dal-la zona rossa in Bundesliga, ep-pure tutti e due sono al giornodecisivo. E’ un duello al primosangue, uno dei due uscirà feri-to per forza e il paradosso è che

una eliminazione in ChampionsLeague potrebbe forse fare piùmale al tecnico che domina incasa sua, ma sembra sempre do-ver dimostrare qualcosa agliscettici.

FACHIRO Un continuo eserciziodi stile al quale Allegri è abitua-to: gli anni da fachiro sulla pan-china del Milan gli hanno la-sciato una certa familiarità con itappeti di chiodi, stesi spessoanche in Europa. Nel 2012 dopoaver stravinto contro l’Arsenal aSan Siro rimase vittima al ritor-no di una delle peggiori seratenella carriera di Thiago Silva,che ha concesso il bis soltanto alMondiale brasiliano, e di ZlatanIbrahimovic. A Londra portò inpanchina due portieri e alla fi-ne, a eliminazione sfiorata, losvedese nello spogliatoio del-l’Emirates si scagliò contro di lui

con la consueta irruenza. Alle-gri rispose calmo che forse il Mi-lan avrebbe giocato meglio seZlatan avesse giocato meglio,l’elettricità nell’aria rimase e ildisastro sfiorato offuscò la bellagara di andata. Oggi Allegri di-ce serafico: «Avevamo ottenutoil risultato che volevamo, laqualificazione». Stessa musicaun anno dopo a Barcellona: par-tita perfetta all’andata, sconfit-ta assordante al ritorno.«Abbia-mo trovato un marziano, Messi.Con il Borussia sarà completa-mente diverso, sarà una gara inequilibrio fino alla fine». Perchéla curva dei tifosi del Borussiasarà pure una curva marziana,ma di marziani in campo non cene sono.

IN BILICO Serata decisiva, ri-cordi belli e brutti. Allegri libypassa ricordando la diversità

contro la Juve, l’unica nella sto-ria del club, ma Klopp, che pun-teggia la conferenza stampa conle sue risate e i sorrisi, ricordache per andare avanti in Europaservono cose speciali e le rievo-cazioni sono belle ma poi si gio-ca. Che poi ognuno ha i suoi, diricordi, e a Klopp ancora brucia

la finale persa contro il BayernMonaco due anni fa. «La Juvemi piace, gioca a calcio, ha espe-rienza e intelligenza, ma non èimbattibile. Dovremo restarecalmi fino alla fine, all’andataabbiamo preso due gol in con-tropiede, questa volta dovremofare meglio e ricordarci che an-che se prendessimo un altro golnon sarebbe ancora finita pernoi». Partita aperta fino alla fi-ne, tutti d’accordo. «Purtroppotemo che non finirà 0-0. Perpassare il turno dovremo faredei gol», dice Allegri. Che è sod-disfatto, perché Andrea Agnelliha detto che una gara non de-termina una stagione. «Vuol di-re che finora abbiamo lavoratobene, ma è ancora tutto da fare.Chiudere il campionato, prova-re a ribaltare la situazione incoppa Italia, soprattutto passa-re questo turno di Champions epoi vedere che succede». Kloppdice che i problemi di Bundesli-ga stasera non contano, Allegriconta i punti e dice che la Juvecosì male non sta. Ma i chiodinon finiscono mai e questa voltasono conficcati in un muro gial-lo. Schiodarsi dagli ottavi e daqualche delusione passata: que-sta per Allegri è molto più diuna partita.

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Jurgen Klopp e Massimiliano Allegri si salutano nella gara d’andata ANSA

Carlos Tevez, 31 anni, gioca nella Juventus dall’estate 2013. In questa stagione ha segnato 21 gol: 15 in A, 4 in Champions, 2 in Supercoppa italianaLIVERANI

ChampionsRRitorno ottavi

della situazione, Klopp ridi-mensionando l’importanza delpassato. I tifosi non fanno gol,dice sempre Buffon, e nemme-no le vecchie glorie, risponde iltecnico tedesco. Ci sarà una sfi-lata di eroi stasera all’IdunaPark. Si parla della ChampionsLeague 1997 vinta dal Borussia

6 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� La Juventus centra il bis, confermandosi campione del Beppe Viola - Torneo di Arco - dodici mesi dopo il suo sesto successo, che arrivò contro l’altra squadra di Verona, il Chievo. Decide l’incontro un gol di Arras a tre minuti dallo scadere, che piega un ottimo Verona. Senza Zanandrea, Bianchi e Kean (impegnati con le Under 16 e Under 15), la Juve di Tufano conquista un titolo importantissimo soprattutto per la società, che ha creato un gruppo competitivo anche in prospettiva futura. Per il Verona è un 2015 sfortunato, dopo il k.o. della Primavera in finale a Viareggio con l’Inter; ma è anche una conferma di come la società abbia lavorato bene sul vivaio in questi anni. Nel 2013 l’Hellas trionfò ad Arco e quello stesso gruppo ha sfiorato la vittoria del Viareggio. Se queste son le premesse...

JUVENTUS-VERONA 1-0MARCATORE Arras al 37’ s.t.JUVENTUS (4-3-3): Lubbia; Wang Wi, Ferrando (dal 20’ s.t. Melani), Curovic, Beruatto; Monteleone, Conti, Bove (dal 39’ s.t. Ndiaye); Morselli (dal 37’ s.t. Ciarmela),Manicone, Arras. All. Tufano. VERONA (4-2-3-1): Vencato; Pavan, Guglielmi, Dall’Agnola, Badan; Pellacani, Dentale; Pinton, Bollini Frigerio (dal 10’ s.t. Hoxha), Cerda; Belkheir. All. Vitali. ARBITRO Tommasi di Bassano del Grappa.

TORNEO DI ARCO

Bianconeriin festacon Arras

Juve in pole per Dybala: filo diretto con Zamparini1Il Palermo chiede 40 milioni e tratta con l’appoggio del giocatore Convocato l’agente dell’argentino: nei prossimi giorni il vertice

Carlo Laudisatwitter@carlolaudisa

U na Joya per la Juve allafaccia della concorren-za inglese. I campioni

d’Italia sono balzati in poleper Paulo Dybala e si prepara-no alla mossa decisiva. Negliultimi giorni i contatti con ilPalermo per l’italo-argentinosi sono intensificati, al puntoche anche il suo agente, Pier-paolo Triulzi, è stato convoca-to per la prossima settimana.È già in calendario, infatti, inItalia un importante summitcon Beppe Marotta e Fabio Pa-ratici. La trattativa per il cen-travanti sta entrando nel vivo.Il club siciliano chiede 40 mi-lioni per il suo goleador checon 12 reti vede da vicino ilcapocanniere Tevez. Non a ca-so il management juventinosta affondando i colpi per untalento che in prospettiva puòdiventare l’erede dell’Apache.E’ ormai nota la scelta di Car-litos che nell’estate del 2016,a fine contratto, vuol tornarea casa: con più esattezza alBoca Juniors, il club che l’halanciato. Così la Juve vuolmettere le mani su questoventiduenne che ora comeora ha un contratto di «soli»700 mila euro a stagione ed èlegato ai rosanero sino al

2016. Nei piani di Marotta c’èl’idea di offrigli un aumento a2 milioni più premi a stagio-ne, un target relativamentebasso per un trasferimento diquesta rilevanza. E ciò fa capi-re bene come la carta Dybalapossa valere a prescinderedalle trame per arrivare aEdinson Cavani.

IL FEELING In prima battutaresta sempre la candidaturadell’attaccante uruguaianodel Psg. In questo caso la Juveha già preso contatto con irappresentanti dell’ex napo-letano che in Francia guada-gna già 7,5 milioni all’annocon premi facili che gli per-mettono di arrivare a quota

10. In attesa di conoscere lerichieste dei campioni diFrancia, è già chiaro che que-sta operazione comporteràun impegno finanziario rile-vantissimo. Si capisce bene,allora, come a Torino si stia-no premunendo con la solu-zione italiana.

LA STRATEGIA Sullo sfondoc’è ovviamente il destino diPaul Pogba, sempre più alcentro del mercato interna-zionale con una quotazioneormai attestatasi sui 100 mi-lioni di euro. Con una similedote all’orizzonte il club diAndrea Agnelli punta al me-glio. Non ha ancora forma-lizzato un’offerta a MaurizioZamparini, ma è indicativo che il dialogo coinvolga an-che l’agente del giocatore. Nei mesi scorsi i rapporti trala società rosanero e l’entou-rage di Dybala sono stati tu-multuosi. Anche per un vec-chio credito vantato dal fon-do che ha portato la Joya inSicilia tre estati fa. Nelle ul-time settimane, però, Zam-parini ha stretto un pattocon quella che ormai non èpiù una controparte. E la prova viene proprio dallaconvocazione di Triulzi,chiamato a dire la sua sulpiù bello.

IL DUELLO La Roma s’è fattaavanti per la punta palermi-tana, replicando il film vistola scorsa primavera per Itur-be (guarda caso gestito daTriulzi). In quell’occasioneWalter Sabatini ebbe la me-glio sulla Juve, ma stavolta ild.s. giallorosso non s’è mos-so... Né gioca a suo favore lagestione dell’ex veronese diGarcia. Insomma, anche ilfronte interno non appare ag-guerrito. Eppure Marottagioca d’anticipo.

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12� In questo campionato Paulo Dybala ha messo a segno 12 reti in 26 partite. Complessivamente in carriera ha collezionato 15 gol in Serie A.

Paulo Dybala, 21 anni, è approdato a Palermo nell’estate del 2012 dall’Instituto de Cordoba GETTYIMAGES

ChampionsRRitorno ottavi

7MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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8 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Arsenal che brividiIl Monaco rischiama va ai quarti1 Giroud gol, nel finale Ramsey raddoppia: Wenger sfiora l’impresa, Jardim ringrazia il portiere Subasic

MONACO 0

ARSENAL 2PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Giroud al 36’ pt, Ramsey al 34’ st

MONACO (4-2-3-1)Subasic; Fabinho, Wallace, Abdennour, Kurzawa; Toulalan, Kondogbia; Martial (dal 14’ st Ferreira-Carrasco), Moutinho, Dirar (dal 41’ st Elderson); Berbatov(dal 25’ st Bernardo Silva)PANCHINA Stekelenburg, Carvalho, Matheus Carvalho, TourèALLENATORE JardimESPULSI nessunoAMMONITI Kondogba per gioco scorretto

ARSENAL (4-2-3-1)Ospina; Bellerin, Mertesacker, Koscielny, Monreal (dal 38’ st Gibbs); Coquelin (dal 18’ st Ramsey), Cazorla; Sanchez, Ozil, Welbeck (dal 27’ st Walcott); GiroudPANCHINA Szczesny, Gabriel, Flamini, ChambersALLENATORE WengerESPULSI nessunoAMMONITI Sanchez per cnr

ARBITRO Moen (Norvegia)NOTE paganti 17.500. Tiri in porta 1-7. Tiri fuori 2-5. In fuorigioco 3-2. Angoli 1-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

Filippo GrimaldiINVIATO A MONTECARLO

M onaco ai quarti dopo11 anni di digiuno, mase il fortino del Louis

II, rimasto inespugnato in Eu-ropa per dieci, lunghi anni, ierisera s’è arreso sotto i colpi diun Arsenal coraggioso ed atratti micidiale, qualcosa vorràpur dire. Così come gli applau-si finali, tributati in egual mi-sura a vincitori e vinti. Molto ha dato, il Monaco, a Wenger,quando lui non era ancora iltecnico affermato di oggi, maaltrettanto gli ha tolto ieri sera.In un’altra vita, caro Arsene, sidovranno ricordare di lei.

CAPOVOLTA Nulla è per caso. E’ vero che i monegaschi ave-vano in cassaforte la dote pe-santissima dell’andata all’Emi-rates, ma ieri l’Arsenal è anda-

to a un soffio dal colpo clamo-roso, che non sarebbe statoaffatto immeritato. Aveva ra-gione l’ex tecnico della squa-dra del Principato: il calcio èun’ottima metafora della vita,e quasi sempre offre una se-conda opportunità. Ma devi sa-perla cogliere in pieno, senzabuttare via l’attimo che fugge.L’Arsenal, però, s’è trovato difronte uno Subasic quasi insu-perabile, che ha limitato il pas-sivo nei momenti-chiave, e so-prattutto nel finale, su unazuccata di Sanchez che sareb-be stata il simbolo della defini-tiva e completa riscossa ingle-se. E dire che in avvio gli ospitierano apparsi poveri di idee,quasi timorosi, senza il fuocoaddosso, per la mezz’ora ini-ziale quasi in balìa della squa-dra di Jardim.

CHE BOTTA Dopo il vantaggioiniziale di Giroud, però (ed è

stata, questa, l’unica pecca nel-la prestazione dell’Arsenal), gliuomini di Wenger non hannosaputo aumentare la pressionee tirare fuori quel cinismo ca-pace di minare le certezze im-provvisamente venute menonella squadra di Jardim. Cheha vacillato nei dieci minuti fi-nali del primo tempo, quandoall’improvviso una difesa sinoa quel momento quasi perfettaha sbandato, poco protetta dauna mediana disattenta e, so-prattutto da un reparto offen-sivo che non ha dato un grancontributo al collettivo, conBerbatov grande assente. IlMonaco aveva giocato la garaperfetta all’Emirates, ed al ri-torno ha pensato forse troppo acapitalizzare la propria dote.O, forse, la paura che ha bloc-cato i monegaschi è stata sem-plicemente figlia di una re-sponsabilità divenuta all’im-provviso troppo grande. All’Ar-

senal il sacco del Principatonon è riuscito per un soffio. Ipadroni di casa erano partitiforte colpendo sulla corsia didestra: lì Bellerin ha lasciatoaperta la porta costringendo icompagni di reparto ad aiutar-lo, creando un buco davanti aOspina, di cui però il Monaconon ha approfittato. Di là, l’Ar-senal ha vivacchiato a lungo.Qualche accelerazione, ma da-vanti a Subasic c’era la coppiaWallace-Abdennour, quasi unmuro, nonostante qualche leg-gerezza di Kurzawa, l’anellodebole della catena.

LA SVOLTA Finché Welbeck s’èfatto perdonare la sciagurataprova dell’andata, crescendoalla distanza. Ha pescato Gi-roud, Subasic ci ha messo ilcorpo una volta, ma sulla ribat-tuta l’Arsenal è andato a segno.Il portierone dei monegaschiha negato il raddoppio ad Ozil(punizione destinata all’ango-lino alto) ad inizio ripresa, ed ilmancato bis inglese è stato unasorta di spartiacque fra un Mo-naco titubante ed uno più simi-le alla versione-Emirates. Fer-reira-Carrasco, entrato al po-sto di Martial in riserva ha ri-dato slancio al gioco offensivodel Monaco, andato ancorasott’acqua nell’assedio ospitefinale. IL palo di Walcott, l’er-roraccio di Kurzawa, la botta diRamsey. E lì è iniziata l’agoniadel Monaco, sino alla fine,quando ha potuto iniziare la fe-sta nel Principato. Ottavi fataliall’Arsenal, ancora una volta,da cinque anni. Ma Wenger,stavolta, torna a casa quasi davincitore.

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MONACO 5,5

E’ acclamato come un eroe. Se per il Monaco finisce in gloria, grandi meriti sono suoi. Almeno tre parate decisive, ma quella su Sanchez che evita lo 0-3 è miracolosa.

7,5

IL MIGLIORESUBASIC

FABINHO 5,5 Quando inizia a sbandare, Welbeck e Özil fanno danni e la difesa si apre.WALLACE 5 Pesa la macchia della mancata chiusura sul gol inglese.ABDENNOUR 5,5 Avvio brillante, poi vacilla insieme a tutto il reparto.KURZAWA 5 Il gol del 2-0 è tutta colpa sua. Rinvio scellerato.TOULALAN 5 Un po’ troppo frenetico e poco lucido. Perde parecchi palloni.KONDOGBIA 6 Condizionato dal giallo in avvio di ripresa, scompareMARTIAL 5 In avvio sale spesso e cerca di colpire. Poco aiutato, però, cede nella ripesa.FERREIRA CARRASCO 6,5 Sfrontato, ma è quel che serviva in quel momento della gara a un attacco in profonda crisi di identità. Vicino al gol dell’uno a uno.MOUTINHO 5,5 Ci sono momenti della gara in cui è avulso dal gioco.DIRAR 6 Discreto, ma va a tratti. Non cade nella trappola di Sanchez (ELDERSON S.V.).BERBATOV 5 Se non arrivano palloni, dovrebbe cercarseli. Invece si isola. Non pervenuto.BERNARDO SILVA 6 Lotta e cerca di tenere palla per frenare l’ardore degli inglesi.ALL. JARDIM 5,5 Due gol in una partita, qualcosa non ha funzionato. Nessuno nega i suoi meriti, però…

BERBATOV SI ISOLA, TOULALAN NON È LUCIDOWELBECK E ÖZIL NON LI PRENDE NESSUNO

MOEN Tiene in pugno una gara dura, ma mai cattiva.Ben piazzato sul rigore reclamato da Sanchez: Dirar noncommette fallo. Nel finale si fida del giudice di porta:

Subasic respinge quando il pallone è ancora in campo. HAGLUND 6,5-ANDAS 6; JOHNSEN 6-EDVARTSEN 6.

LE PAGELLE di FI.GRI

ARSENAL 7

Sale in cattedra nella ripresa, quando il Monaco si chiude e lui diventa imprendibile. Mobile e guizzante, sfiora il gol della qualificazione.

7

IL MIGLIORESANCHEZ

OSPINA 6 Non una serata di superlavoro. L’ordinario, o poco più.BELLERIN 5,5 Meglio dopo il primo gol, quando ritrova fiducia. Prima il bilancio è in rosso, Wenger s’infuria.MERTESACKER 6 Riscatta la prova dell’andata. Nel gioco aereo domina.KOSCIELNY 6 Prova a colpire. Coglie una traversa, ma è in posizione irregolare. Efficace.MONREAL 6,5 Ripresa brillante e intelligente, piazza in area il pallone da cui nasce il raddoppio ospite.GIBBS s.v. Dodici minuti a perdifiato. Ci ha provato, almeno.COQUELIN 6 Vede bene il gioco. Un solo errore nella ripresa, che per poco non gli costa caro.RAMSEY 7 Un gol pesantissimo, tiene in vita le speranze dell’Arsenal sino alla fine.CAZORLA 6 Gli capita un’occasione d’oro, ma Abdennour lo mura.ÖZIL 6,5 Solo Subasic gli nega un gol meritato. I suoi inserimenti fanno impazzire il Monaco.WELBECK 6,5 Quando trova la chiave per sfondare sulla sinistra, diventa imprendibile. Corre e lotta.WALCOTT 6,5 Pronto, via all’arrembaggio. Lui è in prima linea.GIROUD 7 Fischiatissimo all’andata, si riscatta. Il gol e molto altro.ALL. WENGER 7 Sfiora la clamorosa rimonta, ma il suo Arsenal stavolta è un capolavoro.

6,5

LA MOVIOLA DI CHAMPIONS di GUGLIELMO LONGHI

QUANTI PROBLEMI, RIZZOLI OKNON C’E’ RIGORE SU SANCHEZ

Gli episodi da moviola delle due partite di Champions.

� ATLETICO-BAYER L. Arbitra Rizzoli. Partita spezzettata e molto nervosa, Rizzoli gestisce i cartellini gialli in modo equilibrato con una sola eccezione: giusta per esempio l’ammonizione a Spahic (Bayer), autore di diversi falli mentre è graziato l’altro difensore Hilbert. Rizzoli non punisce una gomitata di Kiessling a Raul Garcia.

� MONACO-ARSENAL Arbitrail norvegese Moen. Al 23’ Moutinho colpisce la traversa, ma il gioco è fermo perché il centrocampista è in offside quando riceve il pallone. Al 35’ contatto in area del Monaco tra Sanchez e Dirar: l’attaccante viene ammonito per simulazione, l’impressione è che si lasci cadere. Brivido nel finale: testa di Sanchez, Subasic respinge con i piedi dentro la porta, il pallone non entra tutto: non è gol.

ChampionsRRitorno ottavi

LA GIOIA DEL PRINCIPE, IL TIFO DEGLI U2

� 1 Alexi Sanchez recupera il pallone dopo il gol del 2-0 segnato da Ramsey. 2 Il principe Alberto di Monaco soddisfatto per la qualificazione ai quarti di finale 3 Il gruppo degli U2 in tribuna

1 2

3

9MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Simeone si tiene stretta l’Europa 1L’Atletico non brilla ma avanza. Rete di Suarez, si va ai rigori: il Leverkusen ne sbaglia tre e saluta

ATLETICO M. 4

LEVERKUSEN 2(AI RIGORI)P.T. 1-0; S.T. 1-0; D.T.S. 1-0 MARCATORI Mario Suarez al 27’ p.t.RIGORI Raul Garcia (A) alto, Chalanoglu (L) parato, Griezmann (A) gol, Rolfes (L) gol, M. Suarez (A) gol, Toblak (L) alto, Koke (A) parato, Castro (L) gol, Torres (A) gol, Kiessling (L) alto

ATLETICO MADRID (4-4-2) Moyà s.v. (dal 23’ p.t. Oblak 6); Juanfran 6,5, Miranda 6,5, Gimenez 6,5, Jesus Gamez 6; Cani 5 (dal 1’ s.t. Raul Garcia 6,5), Koke 7, Mario Suarez 6,5, Arda Turan 7; Mandzukic 5 (dal 38’ s.t. Torres 5), Griezmann 6. PANCHINA Ansaldi, Lucas Hernandez, Gabi, Jimenez. ALL. Simeone 6,5ESPULSI nessuno.AMMONITI Gimenez, Jesus Gamez, Mario Suarez per gioco scorretto

BAYER LEVERKUSEN (4-2-3-1) Leno 7; Hilbert 6,5, Omer Toprak 6, Spahic 6,5, Wendell 6,5; Castro 6, Bender 6 (dal 14’ p.t.s. Papadopoulos 6); Bellarabi 6, Hakan Calhanoglu 6,5, Son Heung Min 5 (dal 32’ s.t. Rolfes 6,5); Drmic 5 (dal 24’ s.t. Kiessling 5,5).PANCHINA Kresic, Reinartz, Boenisch, Brandt. ALLENATORE Schmidt 6AMMONITI Spahic, Omer Toprak, Hakan Calhanoglu, Wendell, Kiessling per gioco scorretto

ARBITRO Rizzoli (Ita) 7NOTE 49.000 spettatori circa. Tiri in porta 4-5, tiri fuori 6-3, angoli 11-2, fuorigioco 4-1. Rec. 2’ p.t. e 4’ s.t.; 1’ p.t.s., 1’ s.t.s.

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

L’Atletico non aveva maivinto ai rigori in Europa.La storica prima volta re-

gala una sofferta e meritataqualificazione ai quarti di fina-le. Sopravvissuta miracolosa-mente all’andata, la squadra diSimeone ha restituito l’1-0 alBayer Leverkusen e dopo unaserie di tiri dal dischetto, nervo-sa e piena di errori, ha salvatouna stagione che rischiava dichiudersi prematuramente. Aitedeschi la colpa di non averchiuso all’andata e di aver ri-nunciato troppo a lungo nel ri-torno. L’Atletico barcolla, ma non molla l’Europa.

PALCO PIENO Serata tagliatadal vento e arricchita dalla pre-senza di varia celebre umanitànel palco: il pilota Marc Mar-quez, Pep Guardiola (che stase-ra torna al Camp Nou in missio-ne di scouting) accompagnatodall’agente Branchini, il tecnicodel Porto Lopetegui, il duo delTottenham Pochettino-Baldini.Hanno preso tanto freddo e nonè che si siano goduti un serataspettacolare: la preoccupazio-ne ha avuto la meglio sulla crea-tività.

ATLETICO OFFENSIVO Simeoneha provato una carta a sorpre-sa: Cani al posto del capitanoGabi. Mossa offensiva e inatte-sa, visto che l’ex Villarreal daquando è arrivato in gennaionon è mai stato titolare, è scesoin campo 2 volte senza raggiun-

gere l’ora di gioco complessiva.L’inserimento di Cani e l’arre-tramento di Koke accanto a Ma-rio Suarez ha dato all’Atleticoun’immagine offensiva che incampo si è vista fino a un certopunto: l’Atletico aveva la pallama non creava, confermando ilmomento di sterilità dei suoi at-taccanti. Per l’Atletico parec-chio rumore, come sulle tribu-ne seguendo la precisa richiestadel ‘Cholo’, però nessun tiro. IlBayer con pazienza controlla-va, frenava e ripartiva: i tede-schi si capaci di rendersi perico-losi con Bellarabi e Calhanoglu.Mandzukic, lento e prevedibiledavanti, almeno ha avuto il me-rito di fermare a un passo dallaporta un tiro di Son, che poi hasprecato un’altra occasionebrillante.

MEZZO TIRO, UN GOL L’Atleticoha perso il portiere Moya al 20’per un problema muscolare eha trovato un gol casuale al 27’:il tiro senza speranze di MarioSuarez è stato deviato alle spal-le di Leno da Toprak. Primo goleuropeo per Mario (36 partite),prima rete incassata dal tedescodopo 506’. L’Atletico ha avutosubito una grande occasione suun lancio di Arda per l’imbolsitoMandzukic, che sulla chiusuradi Wendell ha tardato un’eter-nità prima di tirare fuori, poi siè rilassato. Il Bayer non ha alza-to il ritmo, rendendosi pericolo-so solo vicino all’intervallo. Nelquale Simeone ha cambiatol’invisibile Cani col solido RaulGarcia. L’Atletico ha dominatoma il secondo tiro nello spec-chio è arrivato solo all’80’, para-

ta di Leno su Turan, a confermadelle difficoltà di manovra cita-te in precedenza. Il ‘Cholo’ si ègiocato anche la carta Torres,l’Atletico ha accumulato angoli,un tempo sua arma letale, sen-za esito, il Bayer è progressiva-mente sparito dalla gara chiu-dendo bene ma senza ripartire,i supplementari sono diventatiinevitabili. Nulla da segnalarenel primo, due parate di Lenosu Raul Garcia e Torres e un bo-lide alto di Rolfes nel secondo.Poi i rigori, con gli errori di RaulGarcia e Koke da una parte, equelli decisivi di Calhanoglu,Toprak e Kiessling dall’altra.

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IL MIGLIORE

� ARDA TURANCENTROCAMPISTA ATLETICOPrende per mano i suoi e non li molla più. E’ stanco, ma le sue idee non muoiono mai.

7

IL PEGGIORE

� MANDZUKIC ATTACCANTE ATLETICOPreso per sostituire Diego Costa, lo fa rimpiangere continuamente

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Arda Turan, al centro, urla la sua gioia dopo la vittoria tra Mario suarez (sinistra) e Miranda EPA

ChampionsRRitorno ottavi

10 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PREMIER

Maestro Advocaatper la salvezza del Sunderland1L’olandese ha vinto il ballotaggio con Allardyce: se mantiene la Premier, può restare altre due stagioni

Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

U n piccolo generale allaguida del Sunderland.La crisi tecnica dei Black

Cats è stata risolta in meno di24 ore: il successore di GustavoPoyet è l’olandese Richard «Di-ck» Advocaat, 67 anni, gira-mondo della panchina, ultimaesperienza non proprio memo-rabile con la Serbia. Advocaatha firmato un contratto fino altermine della stagione. Guada-gnerà 700 mila euro e se riusci-rà nell’impresa di salvare ilSunderland, 17° in Premier,potrebbe essere confermatoper altre due stagioni.

CURRICULUM Il piccolo gene-rale, così soprannominatoquando era assistente di Mi-chels, è il terzo olandese chesbarca nel giro di pochi mesi inInghilterra, dopo Louis VanGaal e Ronald Koeman. Dal1998 al 2002, Dick allenò iRangers di Glasgow, conqui-stando due titoli nazionali, duecoppe di Scozia e una Coppa diLega. Advocaat ha trionfatoanche in Russia – con lo Zenitdi San Pietroburgo, un campio-

nato, una Supercoppa russa,una Coppa Uefa e una Super-coppa europea - e nel suo Pae-se – con il Psv Eindhoven, uncampionato nazionale, tre su-percoppe e una Coppa d’Olan-da -, mentre con le nazionali –Olanda, Emirati Arabi, Belgio,Russia e Serbia – il curriculumè meno scintillante.

MACERIE «Non vedo l’ora dimettermi al lavoro. La miapriorità è partire bene, cercan-do subito il risultato con il WestHam», le prime parole. Advo-caat ha vinto il ballottaggio perla panchina proprio con l’alle-natore del West Ham, Sam Al-lardyce. Decisivo il parere diLee Congerton, d.s. dei BlackCats. Advocaat lavorerà sullemacerie ereditate da Poyet.L’uruguaiano ha salvato il Sun-derland una stagione fa, graziea una squadra costruita dalmanager italiano Roberto DeFanti. Poyet ha rivoluzionato larosa. Il risultato è il disastro at-tuale

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Dirk Advocaat, 65 anni AFP

Missione Pellegrini: Barça o panchina1Al tecnico del City serve l’impresa al Camp Nou: «Ma non è un anno disastroso, se il Chelsea perde 6 punti...»

IL TABELLONE

QUARTIA: 14-15 APRILER: 21-22 APRILE

RITORNO Oggi

SEMIFINALI FINALEA: 5-6 MAGGIOR: 12-13 MAGGIO

6 GIUGNO A BERLINO,OLYMPIASTADION

B. Leverkusen (Ger) ATLETICO MADRID (Spa)

Arsenal (Ing) MONACO (Fra)

1-0

1-3

2-4

2-0

*in maiuscolo le qualificate

OTTAVI

Schalke (Ger) REAL MADRID (Spa)

Basilea (Svi) PORTO (Por)

0-2 4-3

1-1 0-4

PARIS S.G. (Fra) Chelsea (Eng)

Shakhtar Donetsk (Ucr) BAYERN MONACO (Ger)

1-1 2-2

0-0 0-7

dts

dcr

Manchester City (Ing) Barcellona (Spa)

Juventus Borussia Dortmund (Ger)

1-2

2-1

GDS

Filippo Maria RicciCORRISPONDENTE DA MADRID

H a un bel dire Manuel Pel-legrini. L’Ingegnere insi-ste che la sua panchina

non è in pericolo, che anche a«zero tituli» non sarà mandatovia, che non sente nessuna pres-sione, che non ha alcun timore.L’ha ripetuto e argomentato inuna lunga intervista al Guardian,nella quale ha persino rievocatoil licenziamento di Mancini perportare acqua al suo mulino:«Roberto non è stato mandatovia perché in una stagione nonaveva vinto nulla. Qui non è cheperdi e sei fuori». Può darsi, certoè che se ci si mette nei panni dellosceicco che pompa denaro nel Ci-ty a getto continuo qualche pre-tesa in termini di successo la sipuò accampare. E, come fu nelcaso di Mancini, una Premier indue anni non pare sufficiente perla riconferma. Roberto in Cham-pions non passò i gironi: una vol-ta finì in Europa League e dera-gliò rapidamente anche lì, l’annodopo non ci fu nemmeno quellaconsolazione. Pellegrini ha fattoappena meglio: lo scorso annopassò agli ottavi, prima volta delCity, ma perse senza appello colBarça che con Martino in panchi-na non era certo una macchinada guerra. Quest’anno, stessa fa-ticosa sorte: 2 punti nelle prime 4gare del girone, miracolosa ri-monta propiziata dal suicidiodella Roma, ottavi e di nuovo ilBarça. Che ora si è affamato e brillante: 16 vittorie e una scon-fitta nelle ultime 17, compreso il2-1 all’andata a Manchester, e un

Messi in forma stellare, 43 golstagionali contro i 40 dell’intero13-14. Il City è agli ottavi per laseconda volta e non è mai andatoai quarti, il Barcellona agli ottavici arriva da 11 anni di fila e aiquarti da 7. E Pellegrini con i ca-talani è in enorme difficoltà: nonvince da 7 anni: 9 marzo 2008,quando era al Villarreal e il cicloblaugrana di Rijkaard era aglisgoccioli. Una data che ha segna-to uno spartiacque tremendo peril cileno col Barça: fino li 4 vitto-rie in 12 incontri, dopo 12 scon-fitte e un pareggio in 13. Pellegri-ni deve interrompere la striscia

negativa e trovare una vittoria,altrimenti sono guai: le coppe in-glesi già andate, il City è a 6 puntidal Chelsea in Premier e Mou haanche una gara da recuperare.

LA DIFESA DELL’INGEGNEREPerò… «Questo non è un anno di-sastroso – ha detto il tecnico delCity –. Il Chelsea può perdere 6punti per strada. E la Championsnon può essere un elemento di-storsivo: lo United in tanti annicon Ferguson ne ha vinte solo 2,il Madrid è rimasto 32 anni senzavincerla. È importante andareavanti ma non puoi pensare che

non esserci equivalga a un disa-stro. Anche se con una squadracosì non puoi permetterti di usci-re nella fase a gironi. Siamo statisfortunati nel sorteggio ma nonpossiamo lasciare che la sfortunacambi la nostra visione». Sem-brano le basi per il discorso posteliminazione da fare allo sceicco.

LA SETTIMANA DI LUIS Pelle-grini cerca la conferma in ognicaso, Luis Enrique cerca confer-me: questa per lui, in bilico solodue mesi fa, è la settimana di tan-te verità. Perché dopo il City alCamp Nou domenica arriva il

Madrid ferito ma non affondatodi Ancelotti. Il Barça ha un piedenei quarti ed è in testa alla Liga.In pochi giorni può far male al Ci-ty e mandare il Madrid a -4.«Chiaro che firmo per un pareg-gio – ha detto ieri Andres Iniesta– Il City è un rivale pericoloso. E inostri pensieri non vanno oltre laserata europea. Poi ci occupere-mo della domenica. Il ‘triplete’?Non è che ci vediamo e comincia-mo a parlare della possibilità divincere tre trofei. Conosciamo ilnostro valore, se lavoriamo beneavremo le nostre chance».

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A sinistra, Luis Enrique, 44 anni, da questa stagione alla guida del Barcellona. A destra Manuel Pellegrini, 61 anni, al City dal 2013 ANSA/EPA

ChampionsRRitorno ottavi

BARCELLONA (4-3-3)

MAN. CITY (4-2-3-1)

TER STEGEN1

DANI ALVES22

PIQUÉ3

MATHIEU24

JORDI ALBA18

RAKITIC4

MASCHERANO14

INIESTA8

MESSI10

SUAREZ9

NEYMAR11

HART1

MILNER7

KOLAROV11

DEMICHELIS26

KOMPANY4

ZABALETA5

AGUERO16

SILVA21

NAVAS15

FERNANDINHO25

YAYA TOURÉ42

OGGI Ore 20.45 - ANDATA 2-1

BARCELLONA PANCHINA 13 Bravo, 6 Adriano, 15 Bartra, 20 Sergi Roberto, 12 Rafinha,6 Xavi, 7 Pedro.ALLENATORE Luis Enrique.SQUALIFICATI nessuno.DIFFIDATI Dani Alves.INDISPONIBILI Vermaelen, Busquets.

MANCHESTER CITYPANCHINA 13 Caballero, 3 Sagna, 20 Mangala, 6 Fernando, 8 Nasri, 14 Bony, 10 Dzeko.ALLENATORE Pellegrini.SQUALIFICATI Clichy.DIFFIDATI Agüero, Dzeko, Fernando, Zabaleta.INDISPONIBILI nessuno.

ARBITRO Rocchi (Ita).TV Sky Sport 1, Plus, Calcio 1 HD.

11MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

12 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

APPIANO GENTILE

Mancini ordina: «Fuori le palle»Shaqiri? Oggisi tenta il miracolo1Per lo svizzero (elongazione del bicipite femorale) un filo di speranza In 40.000 a S.Siro

Matteo BregaINVIATO AD APPIANO GENTILE

U n Roberto Mancini inversione Al Pacino perfar sì che diventi bene-

detto questo giovedì. Depura-to dalla finzione cinematogra-fica, il discorso steso ieri mat-tina alla squadra richiama for-temente lo spirito di TonyD’Amato in «Ogni maledettadomenica». «Ogni maledettadomenica si vince o si perde,resta da vedere se si vince o siperde da uomini» – diceva ilprotagonista davanti agli oc-chi sgranati della sua squadradi football americano. Più omeno invece ieri Mancini hadetto così: «Giovedì potremoanche essere eliminati, ma vo-glio vedervi tirar fuori le pallecontro il Wolfsburg. Ne va delnostro futuro, anche a livelloprofessionale». Non è dato sa-pere se avesse ancora gli occhirossi come domenica dopo ilCesena. È dato immaginare in-vece che ormai resta l’aspettocaratteriale a soccorrere lasquadra. Sul tasto ha premutoforte il Mancio ieri. Tono duro,voce ferma, il tecnico si è tira-to dentro in questo discorso,perché la qualificazione è im-portante, ma lo spirito in cam-po ancora di più. E anche Eri-ck Thohir abbraccia l’idea, necondivide l’anima perché siaspetta una reazione profon-da.

SHAQ, STOP&GO? E KOVA...Ieri il Mancio ha iniziato la se-duta con la notizia dell’infor-tunio di Shaqiri: elongazionedel bicipite femorale della co-scia sinistra. Niente Wolfsburge Samp, difficile la Svizzera,recita il referto. «Ma non è unacosa grave» - ha precisato ildottor Volpi. Così il Mancio,oggi pomeriggio, proverà a te-starlo ancora per un recuperoin extremis, miracoloso, ma-

gari anche solo per la panchina.Intanto pensa al resto. Davanti aCarrizo, Ranocchia, Juan Jesus eSanton, dubbio tra D’Ambrosio eCampagnaro. Poi si entra nel vor-tice. Se Kovacic (che domenicasera ha «discusso» platealmentecol Mancio) va in panchina, me-diana con Guarin, Medel e Kuz-manovic, tridente con Hernanes,Palacio e Icardi. Se Mateo gioca,Hernanes scala per Kuz e il croatosi allinea agli attaccanti. Oggi al-lenamento alle 17 (probabile iltest per i rigoristi), poi ritiro allaPinetina.

I 40 MILA DEL MEAZZA Serve ilgrande pubblico per una grandeimpresa. A ieri sera si andava ver-so i 40 mila spettatori. Da Wolf-sburg (la squadra atterra all’ora dipranzo) sono attesi tra i mille e i1.500 tifosi. «Dobbiamo essere ot-timisti, speriamo loro siano rilas-sati. Giocheremo davanti ai nostritifosi che potranno darci unaspinta in più» ha detto Ranocchia.

INTER LAUREATA Inter Foreverdiventa una tesi di laurea: «Le Le-gends: una nuova opportunitàper le strategie di marketing e co-municazione delle società di cal-cio, l’esempio di Inter Forever». Èil titolo dello studio presentatocome tesi al «Master in Strategia epianificazione delle organizza-zioni, degli eventi e degli impiantisportivi» delle Università di SanMarino e Parma. Un progetto na-to e sviluppato con l’Inter diThohir, di cui va molto fiero, e checoinvolge più aree del club.

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Roberto Mancini, 50 anni IPP

4 DOMANDE A...

GIANLUCAPAGLIUCAEX PORTIERE DELL’INTER

� Pagliuca, come giudica gli errori di Carrizo a Wolfsburg? «Sul primo è stato anche sfortunato, perché se non fosse arrivato il gol nessuno si ricorderebbe di quel passaggio sbagliato. Il secondo è più grave, ha cercato di anticipare l’intervento».

� Un portiere come prepara una gara così delicata dopo gli episodi dell’andata?«Carrizo ha esperienza, farà tesoro degli errori. Sono sicuro che non prenderà più un gol sul suo palo».

� Crede che in queste situazioni sia più importante rimanere calmi o caricarsi a pallettoni?«Ognuno ha la sua psicologia,

ma certamente Juan Pablo avrà una grande voglia di rivincita. Vorrà dimostrare che quello di Wolfsburg è stato soltanto un episodio».

� Se lei fosse Mancini, lo confermerebbe tra i pali in una gara tanto importante malgrado il portiere titolare resti Handanovic?«Sicuramente sì. Mandarlo in panchina ora significherebbe massacrarlo. In fondo non esiste un portiere infallibile e Carrizo prima aveva sempre fatto bene. Poi dovranno dargli una mano anche i compagni, facendogli sentire la giusta fiducia. E mi risulta che nello spogliatoio lui abbia un ottimo rapporto con tutti».

Luca Taidelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Va confermato, con la panca lo massacri Un gol sul suo palo non lo prenderà più»

Carrizo nel ring di San Siro Inter ancora nelle sue mani1Tifoso di boxe, il vice Handanovic si rimette i guantoni e torna in porta dopo gli errori di Wolfsburg: a S. Siro non prende gol dal dicembre 2013

Matteo Dalla ViteMILANO

C olpito. Mica affondato.«Già il giorno dopo eratranquillo e reattivissi-

mo: è uno che ha carattere,Juan Pablo», dicono alla Pineti-na. Juan Pablo è Carrizo, il SanSebastiano di Wolfsburg: frec-ce da ogni dove, due gol acumi-nati sulla schiena, critiche fero-ci e una confessione finale: «Midispiace molto, ho sbagliatoma sono cose che possono capi-tare a un portiere». È capitato.E Mancio non lo cambia.

SI PRESENTA Oggi il vice Han-danovic (e titolare di EuropaLeague) si presenterà al fiancodi Mancini. Conferenza per chideve esserci assieme a chi po-trebbe anche non esserci: Car-rizo si presenta, è assunzionedi responsabilità e anche noti-zia in una vigilia di fuoco in vi-sta di una gara infernale.

IL RING DI SAN SIRO Chi cono-sce bene Juan Pablo Carrizo di-ce: non ha paura di nulla. E do-mani sera dovrà averne menodi sempre. In fondo, JP è unoche ama i combattimenti. È ap-passionato di boxe e tifoso diM a n n y P a c -quiao, pugile fi-lippino: ne parlaspesso con GaryMedel e RodrigoPalacio, altri ap-passionati di pu-gilato, e pure colteam managerAndrea Romeo,altro fan dellaboxe. Bene, rac-contano che Car-rizo non vedal’ora di assistereal mega incontro di Pacquiaocon Floyd Mayweather jr. in ca-lendario il 2 maggio a Las Ve-gas, pesi welter. Ma prima, do-mani, Carrizo avrà da affronta-re Dost e De Bruyne, Schürrle,Caligiuri e chi con loro. I pugni

e i guantoni, in fondo, fannoanche parte del suo lavoro.

L’UNICO GOL? AD HANDA Lasostanza è che l’Inter non deveprendere gol, consuetudine piùfacile da mantenere che no vi-

sto l’andazzo fi-no a oggi. Peròchissà: di certoc’è una statisticache farà forza al-l’Inter, e cioé chenelle gare casa-linghe di EuropaLeague è entratoun solo pallone,quello del Dni-pro: in portac’era Samir Han-danovic. JuanPablo, a San siro,

ha tenuto botta contro lo Stjar-nan (battuto 6-0), il Qarabag, IlSaint Etienne e il Celtic. Perchédelle 11 gare vissute (prelimi-nari compresi), Carrizo ne hagiocate 8 in totale e Handano-vic 3. Altro puro dato statistico

(considerando il ridotto utiliz-zo): Carrizo non prende gol aSan Siro dal 4 dicembre 2013,quando l’Inter battè col fiatoneil Trapani in Coppa Italia.

RINNOVO IN VISTA Detto que-sto, comincia la Grande Vigilia.E comincia anche la sua corsa -la corsa di Carrizo - al rinnovodel contratto. Il portiere argen-tino è in scadenza nel prossimogiugno e l’Inter avrebbe giàavanzato una proposta di rin-novo annuale. Tanto, forse,passerà anche da questa nottecontro il Wolfsburg e, sicura-mente, anche dal se ci sarà omeno l’Europa l’anno prossimoe se quindi lui avrà la possibili-tà di giocare a prescindere dalfatto che Handanovic resti oche ne arrivi un altro. Carrizosarebbe disposto a restare, an-che se prima o poi vorrà torna-re in Argentina, al suo RiverPlate. Intanto, domani, boxalui.

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Juan Pablo Carrizo,30 anni. Il portiere

argentino è all’Interdal gennaio 2013

GETTY IMAGES

1gol subito dall’Inter a San Siro (dal Dnipro) nelle 5 gare in Europa League. In porta, Handanovic

LA CHIAVE

Domani Europa LeagueRIl personaggio

13MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Aurelio De Laurentiis, 65 anni, presidente del Napoli dal 2004 ANSA

Mimmo MalfitanoINVIATO A MOSCA

H a voluto che ci fosserotutti, allenatore e gioca-tori, per trasmettere il

suo messaggio. Una call confe-rence voluta da Aurelio De Lau-rentiis perché tutti ascoltasserola sua voce, l’incoraggiamentoalla vigilia di una gara impor-tante, che potrebbe permettereal Napoli di qualificarsi per i quarti di finale di Europa Lea-gue. «Ragazzi, avete delle quali-tà importanti, dimostratele. Iocredo in voi tutti, e voi dovetecredere nel mio progetto». Que-sto il senso dell’intervento delpresidente che non verrà a Mo-sca: seguirà in tv il ritorno con-tro la Dinamo. Fuori dalla zonaChampions: è la conseguenzadella sciagurata prova di Vero-na. Adesso, il Napoli è quarto,staccato di 3 punti dalla Lazio.Una condizione che, evidente-mente, preoccupa più di ognialtra cosa, De Laurentiis.

AGGRAPPATI ALLA COPPA L’in-cubo di restare fuori dalla pros-sima Champions League po-

a Castelvolturno si guarda al-l’Europa League come a unastrada secondaria per accederealla massima competizione eu-ropea. Sicuramente più compli-cata dell’accesso diretto. Ma ingioco c’è un intero progetto chenon potrà prescindere dallapartecipazione alla Champions,perché senza di essa sarà diffici-le poter trattenere Gonzalo Hi-guain. Lui a Napoli sta bene, loha detto più volte, ma difficil-mente resterebbe senza potersiconfrontare con i grandi clubeuropei. Il suo talento è un beneprezioso per il club, ma senzaChampions l’addio sarebbe cer-to.

PERDERE HIGUAIN D’accordo,c’è un contratto in essere chescadrà nel 2017, ma sarebbecontroproducente trattenerlocon la forza, impedendogli diperfezionare la sua crescita pro-fessionale. Lo sa bene De Lau-rentiis. E proprio per non man-dare all’aria tutto il lavoro fattoin questi anni che è intervenutopersonalmente per spronareBenitez e la squadra. L’allenato-re vive un momento particolaredella sua carriera, la critica glista risparmiando poco o nullain quest’ultimo periodo. Se ilNapoli è precipitato al quartoposto, qualche responsabilità cel’avrà pure lui. Da Mosca, dun-que, il club si aspetta il visto percontinuare l’avventura in Euro-pa League. Il 3-1 maturato nellagara d’andata dovrebbe esseresufficiente per evitare bruttesorprese. Benitez schiererà lamigliore formazione, con Hi-guain e Gabbiadini dall’inizio. Ésu loro due che il tecnico punte-rà per eliminare la Dinamo.Proprio dalla Russia potrebbearrivare La spinta emotiva chepotrebbe far ripartire il Napoliin campionato: l’idea di non es-sere in zona Champions, dopo 2mesi di permanenza, ha gene-rato l’ansia in tutto l’ambiente.

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Maradona nella piazza Rossa EPA

Gianluca MontiNAPOLI

I eri il calcio italiano hacelebrato l’anniversariodell’ultima partita in A

di Diego Maradona (Napoli-Bari, 17 marzo 1991). Di lì apoco il Pibe de oro avrebbelasciato il nostro Paese inse-guito dallo scandalo doping.Pochi mesi prima c’eranostate delle avvisaglie: era il 6novembre 1990 e gli azzurriil giorno dopo avrebberogiocato a Mosca contro loSpartak il ritorno del secon-do turno di coppa Campioni(0-0 all’andata). Sull’aereoche condusse la squadra diBigon in Russia mancavaproprio lui, Maradona. Sen-za avvertire nessuno, era ri-masto a letto coi soliti diplo-matici problemi alla schiena.Poi Diego si alzò e raggiunsei compagni con volo privato.

PIAZZA ROSSA Carlo Iulia-no, storico addetto stampadel Napoli che non c’è più,raccontava che Moggi chiesea tutti di accoglierlo con

freddezza, ma lui non riuscì atrattenersi e gli andò incontrochiedendogli l’ennesimo mira-colo. Maradona arrivò a Moscaimpellicciato e andò a visitare lacittà. La piazza Rossa era chiu-sa: l’indomani ci sarebbe statauna manifestazione politica,ma una guardia riconobbe Ma-radona e le barriere ed il filospinato magicamente scompar-vero. Diego entrò, da solo, nellapiazza Rossa firmando autogra-fi ai militari sovietici. Il giornodopo entrò in campo troppo tar-di (al 63’ al posto di Zola). Nellalotteria dei rigori trasformò ilsuo con sicurezza. Baroni, inve-ce, se lo fece parare da Cherche-sov. Proprio lui, l’attuale tecni-co della Dinamo buttò fuori gliazzurri: 25 anni dopo il Napolivuole vendicare Maradona.

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RIl presidente: «Credo in voi, ma voi dovete crederein me. Dimostratele vostre qualità»

Napoli, aggrappatialla ChampionsLo dice anche ADL1De Laurentiis sprona i suoi: con il terzo posto perso, anche da Mosca passa la via per l’Europa che conta

A MOSCA 25 ANNI FA

Quando Maradonasi prese persinola piazza Rossa1Spartak-Napoli nel 1990: i soldati acclamarono Diego, il tecnico della Dinamo eliminò gli azzurri

trebbe materializzarsi nel girodi qualche settimana se la squa-dra non dovesse dare segnali diripresa, almeno per quanto ri-guarda il rendimento in cam-pionato. Perché quello europeoè di tutt’altro spessore, il Napoliè imbattuto da 6 partite ed hasubito una sola rete. Insomma,

Domani Europa LeagueRVerso Dinamo-Napoli

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15MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Joaquin, solo gol di classeLa Fiorentina ha l’anti-big1L’esterno segna poco, ma infila le grandi: 4 reti in 2 anni, tra le vittime Juve, Milan e Napoli. Segreti? Corsa e pata negra. E adesso c’è la Roma

� TORINO Tutto pronto o quasi per la partita della stagione che al Toro aspettano dal 1994 quando i granata furono eliminati ai quarti della Coppa Coppe dall’Arsenal. Arrivare ai quarti di Europa League partendo dai preliminari passerebbe alla storia visto il risultato di 2-0 dell’andata per lo Zenit. L’eliminazione dei russi di San Pietroburgo chiuderebbe una ferita aperta dalla Dinamo Mosca 23 anni fa con la sconfitta del Toro di Mondonico al Delle Alpi per 2-1, negato l’approdo agli ottavi di Uefa. Con un gol, Quagliarella eliminò lo Zenit nel 2009 con l’Udinese, sconfitti e poi eliminati i russi dalla Champions nella stessa stagione (2008-’09) nello stesso Olimpico di domani sera, ma dai cugini bianconeri con una punizione di Del Piero. Non mancherà il pubblico: Olimpico esaurito e superato il record di 25824 spettatori per Torino-Inter (25725 paganti per l’Athletic).VIVES? Per tentare l’impresa, la maggior parte dei titolari che hanno rifiatatocontro la Lazio sono scesi in campo ieri alla Sisport sotto la pioggia. Recuperati Molinaro e Masiello, in extremis potrebbe tornare pure Vives infortunatosi all’andata. Allertate le forze dell’ordine: in arrivo oltre 2 mila ultras dello Zenit

f.bra© RIPRODUZIONE RISERVATA

QUI TORINO

Stadio pieno: in arrivo 2 mila russi

Duccio ZoccoliniFIRENZE

«G ol alla Juventus? Cel’ho. Contro il Napo-li? Ce l’ho. Al Mi-

lan? Ora ce l’ho». Joaquin San-chez Rodriguez sfoglia il per-sonale album di reti italiane.Solo quattro in campionato inquasi due anni, ma quasi tuttedecisive e contro le grandi del-la Serie A. L’ultima caduta sot-to i colpi dello spagnolo è il Mi-

lan di Inzaghi, ferito prima conun assist per Gonzalo Rodri-guez e poi matato al 90’ con uncolpo di testa decisivo. Segnasolo gol pesanti, El Pisha. Perquesto è uno dei giocatori piùamati dai tifosi della Fiorenti-na, entrato definitivamentenel cuore della gente il 20 otto-bre 2013, con un destro precisoche si è infilato alla sinistra diBuffon. Un calciatore che adetta di tanti avrebbe meritatodi più in carriera e che ora cor-re, segna ed esulta come un to-

rero sotto la Fiesole. Tutto perla maglia viola. Sempre decisi-vo, quando gioca dall’inizio equando entra dalla panchina.

IL RISCATTO Proprio com’èsuccesso lunedì sera, quandoMontella durante l’intervallogli ha chiesto di fare quello cheha sempre fatto. Con le magliedi Valencia, Betis, Malaga eSpagna. Tappe di un percorsofinito a Firenze, dove l’esternoandaluso ha portato una tecni-ca da campione e la gioia di

giocare a calcio, sempre con ilsorriso. Capolinea? E pensareche in autunno sembrava de-stinato a lasciare la Fiorentina.Era infatti finito ai margini del-la squadra ma lui non capiva ilperché. Spesso si allenava congli esuberi, tanto che Montella,oltre ad averlo escluso dalla li-sta di Europa League, non lo ri-teneva più un’arma utile. Malui non si è arreso, nemmenoquando il giorno prima dellegare invece della partitella gio-cava a calcio-tennis. Troppo in-

telligente per non capire cheper lui, solo due coppe di Spa-gna vinte in carriera, questapoteva essere l’ultima oppor-tunità per vincere qualcos’al-tro.

CORSA E PROSCIUTTO Ha ini-ziato a correre più degli altri inallenamento, aiutato anchedal prosciutto Pata Negra, fe-dele compagno alimentare.Montella ha visto l’orgoglio delcampione ferito, quello chepur di scendere in campo giocaanche terzino e dalla trasfertadi Verona del 23 novembrenon lo ha più tolto. Esterno de-stro nel 3-5-2 o attaccante neltridente Joaquin è sempre sta-to uno dei migliori in campo.In campionato e in coppa. Già,perché era impossibile tenerlofuori ancora dalla lista di Euro-pa League, in un momento incui la Fiorentina è ancora incorsa su tre fronti. Ora «si alle-na come un ventenne» (ha det-to Montella) e si gode Firenze,anche se tornerà a casa perchiudere la carriera (il contrat-to scade nel giugno 2016) nellasua squadra, il Betis Siviglia.Guarda le finestre di PonteVecchio dall’alto, precisamen-te da un attico sui Lungarni chein passato è stato di Cecchi Go-ri e di Ambrosini e che lo spa-gnolo ha soffiato in estate pro-prio al suo attuale allenatore,incantato da quell’apparta-mento. A Firenze sta benissimoma ora vuole vincere qualcosa.Anche per questo domani serasarà titolare accanto a Salah eBabacar. «Gioacchino», comelo chiamano per le vie del cen-tro, ha ancora una figurinamancante. Quella della Roma.E spera di completare l’albumproprio domani sera, nel ritor-no degli ottavi di finale di Eu-ropa League. Un partita dacampione. Una partita da Jo-aquin Sanchez Rodriguez.

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IL PROGRAMMA

Così domani nel ritorno degli ottavi di finale di Europa League.Dinamo Mosca (Rus)-NAPOLI, and.1-3, ore 18. Tv: Premium. Arb. Nijhuis (Ola). ROMA-FIORENTINA (and. 1-1), ore 19. Tv: Premium. Arbitro: Cakir (Tur). Dinamo Kiev (Ucr)-Everton (Ing), andata 1-2, ore 19. Ajax (Ola)-Dnipro (Ucr), andata 0-1, ore 21.05.TORINO-Zenit (Rus), and. 0-2, ore 21.05. Tv: Premium. Arbitro: Jug (Slo). INTER-Wolfsburg (Ger), and. 1-3. Tv: Canale 5. 21.05. Arb. Clattenburg (Ing)Siviglia (Spa)-Villarreal (Spa), and. 3-1, ore 21.05. Besiktas (Tur)-Bruges (Bel), and. 1-2, ore 21.05.

Per il derby italiano c’è il turco Cakir L’Inter a Clattenburg

� 1 La gioia di Joaquin, 33 anni, dopo il gol vittoria contro il Milan lunedì sera 2 Il gol realizzato nella scorsa stagione contro la Juventus 3 Il gol decisivo di Joaquin a Napoli il 23 marzo del 2014 ANSA-LAPRESSE

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Domani Europa LeagueR

PURA LUCE,PURA ENERGIA.

www.citize

n.it

16 Serie ARUna città due stati d’animo

FA7: una stella, tanti padrini1Ronaldo e Messi, ma anche Kakà, Cruijff e la ruleta di Zizou: Felipe Anderson ha qualcosa di tanti big. E la Lazio vuole blindarlo fino al 2019: rinnovo pronto, stipendio raddoppiato

Stefano Cieri ROMA

U na specie di Franken-stein, che però - a diffe-renza del mostro creato

dalla penna di Mary Shelley -non fa paura a nessuno. Anzi, èuna gioia assoluta. Per gli occhidei suoi tifosi, anzitutto, ma an-che per quelli neutrali. Eh sì,perché Felipe Anderson è unodi quei talenti puri che metted’accordo tutti. Che è facile am-mirare anche se ha appena pu-nito la tua squadra del cuore.La Lazio se lo tiene stretto, laSerie A (in perenne deficit digrandi campioni) pure. Se con-tinua così tanto il club di Lotito

quanto il nostro campiona-to sono destinati a perder-lo. Ma intanto il genio ar-

rivato da Brasilia incan-ta le platee italiane. E

fa sognare i tifosi la-ziali come non acca-

deva da tempo.

MIX MICIDIALE Una speciedi Frankenstein, si diceva.Perché nell’eterno e inevita-bile gioco che scatta quan-do nasce una stella (a chi so-miglia? quale fuoriclasse ri-corda?) la risposta chiamain causa tanti grandi delpassato e i due geni del pre-sente, Cristiano Ronaldo eLeo Messi. Per un mosaicoquanto mai variegato. Conil portoghese del Real (cheè il giocatore cui viene piùdi frequente accostato) illaziale ha in effetti moltecaratteristiche in comune.

Innanzitutto la capacità di cal-ciare con eguale efficacia con entrambi i piedi. Dote rara inmolti fuoriclasse, basti pensarea Maradona, che a un sinistroda dio accoppiava un destroche - parole sue - gli serviva so-lo per scendere le scale. Ma diCR7 Anderson ha pure la capa-cità di cambiare più ruoli, digiostare indifferentemente sul-la fascia o al centro. Del madri-dista non ha (ancora) la poten-za, il colpo di testa, la concen-trazione feroce, l’intensità. EMessi? Con l’argentino le ana-logie sono più labili. Però la fa-cilità di dribbling, la capacità disaltare gli avversari come birillilo avvicinano in qualche modopure all’asso del Barcellona.

RITORNO AL PASSATO Ronal-do, Messi. Va bene, ci manche-rebbe. Ma per un brasilianonon è mai bello essere parago-nato a giocatori non brasiliani,per quanto grandi. E infatti achi gli chiede a quale fuoriclas-se si senta più vicino FA7 ri-sponde - sottovoce e con losguardo basso, perché gli sem-bra comunque troppo - che ilsuo modello è Kakà. La pro-gressione palla al piede del la-ziale ricorda in effetti quelledell’ex milanista; come la capa-cità di sfondare per vie centralie poi andare al tiro. Di Kakà An-derson ha anche altro: lo stessocarattere d’oro, che lo fa amaredal resto dello spogliatoio, el’identica professionalità. Vo-lendo, si può aggiungere cheanche Felipe, proprio come ilRicky rossonero, ha un rappor-to speciale con la Fede, quella

con la F maiuscola. Tecnica evelocità: come Kakà, ma anchecome un altro grandissimo delpassato, Johan Cruijff, uno che- palla al piede - riusciva ad ave-re la stessa velocità di quandocorreva senza palla. Felipe nonè a quei livelli, ma poco ci man-ca. Nello scatto breve ricorda invece Robi Baggio, mentrecerti numeri da giocoliere por-tano dritti a Zidane: la ruleta diZizou è infatti tornata a rivive-re proprio grazie a FA7.

RINNOVO E TENTAZIONI Ma inumeri importanti sono altri: 8gol e 7 assist in 21 partite dicampionato, dodici delle qualida titolare. L’unico neo (per laLazio) è che le sue impresestanno facendo il giro del mon-do. Nel natio Brasile già si chie-dono polemicamente perchémai il c.t. Dunga continui adignorarlo (lo ha fatto anchenelle ultime convocazioni).Nella ricca Europa, invece, igrandi club si muovono peripotecare il suo futuro. Ultima-mente all’Olimpico sono arri-vati osservatori dei due Man-chester, del Chelsea, del Liver-pool, del Real e dell’Atletico. ELotito? L’attuale contratto (a600 mila euro a stagione) sca-de nel 2018. Ma il rinnovo conadeguamento è già pronto:prolungamento di un anno (al2019) e raddoppio dello stipen-dio: 1,2 milioni più bonus. Lafirma è attesa a breve. La Laziolo blinderà, insomma. Ben con-sapevole, però, che se FA7 con-tinua così sarà difficile tratte-nerlo a lungo.

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DESTRO/SINISTRO:

C. Ronaldo

PROGRESSIONE:

Kakà

FANTASIA:

Zidane

INTELLIGENZA TATTICA:

Cruijff

SCATTO:

Baggio

DRIBBLING:

Messi

Stefano Pioli, 49 anni: è statolui a lanciare FA7 (LAPRESSE)

L’ANDAMENTO DELLE ROMANE IN QUESTO CAMPIONATO

Giornata

Punti

1ª 2ª 3ª 4ª 5ª 6ª 7ª 8ª 9ª 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª 23ª 24ª 25ª 26ª 27ª

0

10

36

912

15 1518 19

22 2225

2831 32

35 3639 40 41 42 43

46 47 48 49 50 50

0 3 3 36

912

15 1619 19 19 20

2326 27

30 31 3134 34 34

3740

4346

49

20

30

40

50

DISTACCO

ROMALAZIO

GAZZETTA DELLO SPORT

fA CONFRONTO

DENTRO LA VOLATAFormello in estasi con i vecchiettiA Trigoria ormai Gervinho è un caso1Mauri e Klose guidano con i gol l’assalto di Pioli al secondo posto. La gestione dell’attaccante ivoriano fa discutere. Le situazioni opposte di Cataldi e Iturbe

Nicola BerardinoDavide StoppiniROMA

Q ui dove tutto funziona, lì dove tutto parenero. Lazio e Roma si trovano nel mezzodi una volata impensata a inizio stagio-ne. E ora reale, perché frutto di un 2015

di segno opposto. Ecco un viaggio tra i sorrisidi Formello e le preoccupazioni di Trigoria.

AMBIENTELAZIO Una stagione nata nel segno della fidu-cia verso il nuovo corso di Pioli, anche se si av-vertivano ancora gli strascichi della contesta-zione a Lotito. Un macigno la mancata qualifi-cazione in Europa League. E poi quel derby in-castrato alla penultima giornata che, con iprogetti-scudetto della Roma, faceva paventa-re un faccia a faccia con i cugini in odor di tri-colore in una data 24 maggio, troppo beffarda-mente vicina al 26 maggio della Coppa Italiavinta proprio contro i giallorossi nel 2013. Lasquadra di Pioli ha saputo conquistarsi simpa-tia e calore subito col bel gioco e la mentalitàoffensiva. Il crescendo in classifica sta donan-do alla Roma biancoceleste una stagione emo-zionante anche nel confronto con la Roma perquel secondo posto ad appena un punto.ROMA Il mondo giallorosso si è invece via viaavvitato su stesso. La squadra viene regolar-mente fischiata all’Olimpico ormai da due me-

si: l’ultima esultanza ha pure questa il saporedel derby, perché dal selfie di Totti sotto la Cur-va Sud in poi la Roma non è più riuscita a ri-scaldare l’Olimpico. Il clima ora è questo: sta-dio che è arrivato a gridare «mercenari», radioprivate che diffondono audio rubati di un cal-ciatore che accusa i compagni di non correre,calciatori fermati per strada — è accaduto ierimattina a Pjanic, prima di un incontro con glistudenti di una scuola — con energiche richie-ste di spiegazioni sul momento Roma.

RIVELAZIONI/DELUSIONILAZIO Nel campionato scorso si era dibattutotra problemi fisici e di ambientamento. Giuntoin Serie A dopo sette stagioni in Belgio conl’Anderlecht, Lucas Biglia è rinato in estate. AlMondiale, era partito tra rincalzi per poi diven-tare titolare, anche nella finale persa dall’Ar-gentina con la Germania. Così la Lazio si è ri-trovata un elemento di spessore internaziona-le. E soprattutto Pioli ha scovato in Biglia ilplay giusto per il suo gioco a trazione anterio-re. Dinamismo e senso tattico le doti migliori.A 29 anni si sta riscoprendo da un uomo-guidaed è nel mirino dei top club europei. ROMA A Trigoria ora si fa fatica a riconoscere icalciatori. Almeno quelli rimasti, perché di Maicon, Castan e Strootman si sono perse letracce per infortuni vari. Ma due nomi su tuttisono simbolici per tratteggiare il momentogiallorosso: Gervinho e Pjanic. L’ivoriano hasegnato solo due reti in campionato. Il suo rap-

FELIPE ANDERSON21 anni, arrivato alla Lazio nell’estate 2013 dal Santos

17MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

35 anni, è la bussola della manovra. Un jollytra centrocampo e attacco (8 reti in campiona-to). Fa perdere riferimenti agli avversari. Uncapitano che sa guidare la rotta del gioco.ROMA I vecchietti della Roma, o comunque igiocatori di maggiore esperienza, sono finitisul banco degli imputati. Il rendimento di DeRossi è calato, gli errori di Firenze hanno spac-cato ancor di più un ambiente che si divide trale critiche per uno stipendio non in linea con le

prestazioni e l’amore incondizionato dimo-strato dallo striscione esposto dalla Curva Sudprima della Samp. Totti ancora non divide, macerto non unisce come una volta: il mancatoarrivo di un centravanti all’altezza — unito al-la frettolosa cessione di Destro — è uno dei no-di principali delle difficoltà offensive della Ro-ma.

I GIOVANILAZIO A parte Felipe Anderson, stanno emer-gendo anche De Vrij e Cataldi. Il centrale è arri-vato dal Feyenoord a fine luglio, pochi giorni dopo la beffa Astori. Considerato uno dei mi-gliori difensore del Mondiale, l’olandese ha scel-to la A per crescere. Ora ringhia e gioca a testaalta. Poi Danilo Cataldi, 20 anni, romano, cre-sciuto nel vivaio, reduce da una stagione di B aCrotone. Uno stiramento bissato gli ha rinviatol’esordio a gennaio: subito titolare. Centrocam-pista completo, è sul taccuino azzurro di Conte.Keita doveva esser l’astro nascente. Tra infortu-ni e disavventure, si era eclissato. A 20 anni l’exBarcellona, sotto la guida di Pioli, punta a rilan-ciarsi. ROMA Parlando dei giovani di Trigoria, forse èbene limitarsi a quelli che ieri hanno battuto ilManchester City nella Youth League. Perché inprima squadra le uniche due facce felici sonoquelle di Ljajic, capocannoniere stagionale (epensare che la scorsa estate è rimasto a Trigoriaanche per mancanza di acquirenti), e Verde,protagonista a sorpresa dell’inverno gialloros-so. Sanabria e Uçan sono due meteore, Paredesviene regolarmente escluso. Ma il vero flop ètargato Iturbe. Doveva essere l’uomo scudetto,in campionato ha segnato una sola rete, il rendi-mento è stato quasi sempre al di sotto della suffi-cienza. «La ruota girerà», ha scritto ieri su Twit-ter. Il guaio è che neppure in allenamento dàmai la sensazione di essere in fase di decollo.

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porto stretto con Garcia è diventato uno deipunti in discussione nello spogliatoio, conmolti compagni toccati dal pensiero che il trat-tamento non sia uguale per tutti, nelle scelte diformazione. Pjanic è l’altro big che sta man-cando nelle prestazioni, l’altro a cui il tecnicofaceva riferimento nel post Sampdoria: conti-nuamente alle prese con acciacchi fisici di va-ria natura, il bosniaco è l’indiziato numero uno— l’altro è Ljajic — a partire in caso di mancatoaccesso direttoalla ChampionsLeague.

I VECCHILAZIO Pioli hatrovato il soste-gno dei vetera-ni. Miro Klose eStefano Mauri, inomi più appa-riscenti. A 36anni, il tedescor e d u c e d a ltrionfo in Coppadel Mondo e dal titolo di miglior marcatore alltime della manifestazione, ha rispolverato ilpasso per dare il suo apporto non soltanto coni gol (8 in campionato e 3 in Coppa Italia). Unavvio in salita: tanto part time causa Djordjevictitolare. Poi, l’infortunio del serbo (24 genna-io, frattura del malleolo) e il suo rilancio nelmomento della svolta laziale. Stefano Mauri,

2le reti di Gervinho in questo campionato:il 30 agosto alla Fiorentina e il 30 novembre all’Inter Gervinho a terra: il suo calo è tra i mali della Roma GETTY

IL NUMERO

LA VOLATA DI FINE STAGIONE

ROMA

DIFFICOLTÀ: facile In MAIUSCOLO le gare in trasfertamedia difficile

GIORNATA 28ª 29ª 30ª 31ª 32ª 33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª

CESENA Atalanta GenoaSASSUOLO PalermoNapoli TORINO INTER MILAN Udinese LAZIO

LAZIO

Verona JUVENTUS ATALANTAParma NAPOLICAGLIARI Empoli Chievo Inter SAMPDORIA Roma

GAZZETTA DELLO SPORT

Spunta una scuresul capo di Garcia:Champions o adieu1La Roma non è più contenta del suo tecnico. E ieri la squadra ha tracciato la tabella di marcia senza di lui

Davide StoppiniROMA

S ic transit gloria mundi,adesso succede pure chein tribuna Tevere due tifo-

si si prendano a pugni e venga-no fermati dalla Polizia perchédivisi su Rudi Garcia, l’uomoche aveva unito l’universo Ro-ma e ora ha rimesso la guidatecnica al centro di ogni discus-sione. In fondo a queste latitu-dini è pratica abbastanza diffu-sa: successe con Luis Enrique,poi con Zeman, adesso tocca alfrancese. Che di certo ci ha mes-so del suo, passando in soli settegiorni dal tombale «voglio alle-nare nel nuovo stadio, mi do-vrete sopportare a lungo» al si-billino «non sarò mai un pesoper questo club, alla fine fare-mo i conti».

SCENARI I conti, in verità, a Tri-goria hanno già cominciato afarli da un po’. Con il risultato diuna proprietà, nella persona diJames Pallotta, scontento perl’andamento della squadra alpunto di far passare il messag-gio che i prossimi mesi sarannodecisivi per chiunque. Ancheper un allenatore sulla cui per-manenza nella prossima stagio-ne non è più giusto scommette-re ad occhi chiusi. Anzi: se la

Roma dovesse uscire presto dal-l’Europa League e non conqui-stare l’accesso alla Champions,l’addio di Garcia sarebbe scon-tato, a dispetto del contratto fi-no al 2018. È presto per imma-ginare eventuali sostituti. Sipuò giusto segnalare cheMihajlovic si sarebbe offerto e

che Di Francesco è un nome danon perdere di vista.

WALTER: DIMISSIONI? E Gar-cia? Le parole del post Samphanno fatto pensare a un tecni-co pronto a lasciare lui la barac-ca, a fine stagione. Magari conqualche proposta in tasca da

Francia o Spagna. Di sicurosfiancato dalla scarsa protezio-ne che avrebbe avvertito nell’ul-timo periodo. Il mercato di gen-naio è uno dei nodi: con Sabati-ni c’è distanza di vedute. Tantoche si racconta di un d.s. prontoa rimettere il proprio mandatonelle mani di Pallotta (l’ha giàfatto più volte, in carriera). Mail mercato è solo una delle fri-zioni Garcia-società: nel frulla-tore pure la gestione dei giova-ni, la preparazione atletica, la comunicazione. E al tecnico c’èanche chi rimprovera la scarsapresenza sul campo: gli allena-menti spesso vengono direttiper buona parte dai vice Bom-pard e Fichaux, alla tattica sa-rebbe riservato pochissimotempo, su scala settimanale.

CONFRONTO? NO, TABELLA Ditutto questo, però, non si è par-lato ieri a Trigoria. In una gior-nata comunque piena, per Gar-cia, che ha incontrato il d.s. Sa-batini e il d.g. Mauro Baldisso-ni: i tre hanno pranzato insiemee hanno analizzato la sconfittala Samp. Nel pomeriggio il tec-nico è poi andato a Latina, doveha assistito (con Baldissoni e Nainggolan) alla vittoria dellaPrimavera. In mattinata, inve-ce, a Trigoria aveva parlato allasquadra a fine allenamento:«Non mollo ora, possiamo an-cora tirarci fuori da questa si-tuazione», il discorso del fran-cese, apparso molto più serenoieri che nel post partita. Nessunconfronto, dunque, come filtra-to nel pomeriggio di ieri: nes-sun giocatore ha preso la paroladi fronte al monologo dell’alle-natore. Poi, una volta uscitodallo spogliatoio Garcia, i gio-catori hanno parlato tra di loro,stilando una sorta di tabella peril secondo posto: «Ci siamomessi noi nei guai, facciamo 18-20 punti e restiamo secondi», ilsenso della chiacchierata a piùvoci. Ma il difficile viene ades-so. È passare dalle parole ai fat-ti. Già da domani, in Europa Le-ague. Pure per evitare altrescazzottate in giro per l’Olimpi-co.

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Rudi Garcia, 51 anni, seconda stagione sulla panchina della Roma ANSA

YOUTH LEAGUE

Primavera avantiBattuto il City, ora c’e il Chelsea

Francesco Oddi

«U n grande risulta-to, meritato: sonofiero di loro». Ru-

di Garcia, dopo la seratacciadi lunedì all’Olimpico, è ve-nuto a vedere la Primavera inYouth League, ed ha assistitoa un’impresa di cui un clubche ha sempre puntato suigiovani potrà vantarsi: 2-1 alManchester City di Vieira,forse la squadra giovanile piùforte d’Europa e Final fourconquistata. A decidere, alFrancioni di Latina, due ra-gazzi che Garcia ha già porta-to in panchina in A, e che cisono arrivati seguendo duepercorsi ben diversi: lo slo-vacco Vestenicky, subentratoall’infortunato Sanabria a fi-ne primo tempo, autore del-l’1-0, è stato preso nel genna-io 2014 in prestito dal Nitra.Un colpo alla Sabatini, chequest’anno ha segnato in tut-te le manifestazioni: 14 centricol gol di ieri. Pellegrini, cen-trando l’incrocio dei pali da

trequarti, è arrivato a quota 6,solo che di ruolo fa il centrocam-pista. Lui invece è un colpo allaBruno Conti, che lo prese a 10anni nell’Almas Roma, dovecrebbe ai tempi Giannini: facevail centravanti, Montella nei Gio-vanissimi lo mise davanti alla di-fesa, il gusto per il gol gli è rima-sto. «Loro e l’Ajax erano le duesquadre più forti e le abbiamoeliminate». Ora tocca al Chelsea,che lo scorso anno eliminò il Mi-lan di Inzaghi: erano gli ottaviperò, la Roma è in semifinale. LaYouth League è ancora giovanecome manifestazione, ma nessu-na italiana era mai andata così avanti.

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ROMA-MANCHESTER CITY 2-1

MARCATORI Vestenicky (R) al 16’, Pellegrini (R) al 41’ s.t., Ambrose (MC) su rigore al 46’ s.t.ROMA (4-3-3) Marchegiani; Paolelli, Capradossi, Calabresi, Anocic; D’Urso, Machin (dal 36’ s.t. Adamo), Pellegrini; Di Livio (dal 47’ p.t. Ndoj), Sanabria (dal 47’ p.t. Vestenicky), Di Mariano. (Pop, Adamo,Marchizza, Belvisi, Soleri). All. De RossiMANCHESTER CITY (4-3-3) Gunn; Humpries (dal 21’ s.t. Nemane), Maffeo, Adarabioyo, Tasende; Byrne, Bryan, Ntcham; Ambrose, Pozo (dal 16’ s.t. Kongolo), Celina (dal 33’ s.t. Garcia). (Haug, Tattum, Oliver, Buckley-Ricketts). All. VieiraARBITRO Raczowski (POL)ESPULSI Bryan (MC) al 14’ s.t., Byrne (MC) al 39’ s.t., Capradossi al (R) 43’ s.t.AMMONITI Ndoj, Pellegrini, Ambrose, Maffeo.IL PROGRAMMAIeri: Benfica-Shakhtar 5-6 (d.c.r.)Oggi Anderlecht-Porto

FASE FINALE A NYONSEMIFINALI (10 aprile)ROMA-CHELSEASHAKHTAR-ANDERLECHT/PORTOFINALE (13 aprile)

L’esultanza della Roma dopo il 2-0

Il primo dei due goldi Francesco Totti nell’ultimo derby MANCINI

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Inzaghi in bilico:deve battere ZemanMa il Milan può provare a ripartire1Se non vince sabato pronto Brocchi traghettatore A Firenze, però, la squadra è apparsa in crescita: Destro, Van Ginkel e Paletta buone notizie per Pippo

Alessandra GozziniMarco PasottoMILANO

A ntonelli-Van Ginkel-Antonelli-Honda,minuto 12: conclusione parata da Neto,ma forse questo scambio a fine campio-

nato potrà essere ricordato come la scintilla cheha riacceso il Milan. Un’azione vera, a pelo d’er-ba, rapida e incisiva, come nessuno era ormaipiù abituato a vedere. La mezzora in cui «ho ri-trovato la mia squadra», come ha raccontato In-zaghi a fine partita, è nata in quel frangente. Ec-co, la «sua» squadra. Sua sì, ma fino a quando?La reazione di Firenze a Pippo è servita per te-nersi agganciato al posto di lavoro nonostante lasconfitta. E – è cosa nota – la società auspica for-temente che il tecnico da qui alla fine offra i«pretesti» migliori per chiudere la stagione sen-za essere rimosso. Ma Inzaghi resta comunqueun allenatore sotto stretta osservazione. Perchése perdere a Firenze poteva far parte delle ipote-si, sabato in casa col Cagliari non sono ammessipassi falsi. Pareggi compresi. Senza i tre punticontro i sardi, per Pippo sarebbe quasi certa-mente il capolinea e la squadra verrebbe conse-

gnata a Brocchi sino a fine maggio. Occorre allo-ra ripartire dai miglioramenti del Franchi. Se inquella mezzora il Milan ha dato l’impressione diessere tornato a giocare a pallone, è perché èriuscito a sgombrare la testa. I rossoneri hannoaffrontato un avversario complicato, in uno sta-dio ancora più complicato, con spirito propositi-vo e atteggiamento consapevole. Inzaghi in que-sti giorni dovrà essere abile nel mantenere que-sto approccio nonostante l’ustione della sconfit-ta. E poi, ovviamente, affidarsi a qualchesingolo in grado di trovare la giocata vincente.

ARMA Destro, per esempio. Sin qui ha fatto golsolo alle toscane, da sabato dovrà provare aestendere i confini: il Cagliari, avversario del sa-bato sera, ha la difesa più perforata della SerieA. Se con il gol di lunedì Mattia ha mantenutoalta la media (un centro ogni 172’) insieme haanche interrotto una statistica favorevole: per laprima volta in questo campionato il gol è statauna fatica inutile, nel senso che è arrivato in coppia con una sconfitta. Destro resta l’armaprincipale a cui Inzaghi si affida per fronteggia-re i prossimi nemici e tenere alta la guardia in-torno alla panchina. Altri numeri (3 palloni re-cuperati, 6 sponde) testimoniano il processo di

integrazione in atto: oltre a finalizzare, l’attac-cante partecipa al tentativo di manovra.

FUORI DAL GUSCIO Altre positività su cui rico-struire si trovano tra centrocampo e difesa: seVan Ginkel è stato a lungo un progetto di inter-no, al Franchi ha dato segnali di concretezza. Hacorso e provato a giocare in verticale, evento cheal Milan non è così scontato. E’ stato spesso nelvivo del gioco e, dopo i numerosi guai fisici chegli hanno marchiato la stagione, è sembrato ave-re una buona gamba. Trovare un’alternativa cre-dibile ai soliti Poli, Montolivo e Bonaventura inqueste ultime undici partite sarebbe un succes-so. Poi c’è Paletta, miglior rossonero della tra-sferta, che ha dato altri segnali di solidità: lui eVan Ginkel condividono il primato dei contrastivinti, tre, dettaglio che, almeno per loro, certifi-ca un animo da battaglia. Ovviamente conteran-no molto anche i rientri dagli infortuni (a Firen-ze gli indisponibili erano dieci), non solo nume-ricamente ma anche caratterialmente. Come DeJong, che sembrava destinato a tornare dopo lasosta e invece ha buone possibilità di giocare colCagliari. È l’ultima nota lieta, il resto dovrà ag-giungerlo Pippo nel weekend.

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� 1 Mattia Destro, 23 anni, arrivato al Milan nel mercato di gennaio dalla Roma 2 Gabriel Paletta, 29, altro rinforzo d’inverno: è stato prelevato dal Parma 3 Marco Van Ginkel, 22, in prestito dall’estate dal Chelsea PEGASO/ANSA/AP

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21

Serie ARLa crisi rossonera

� Se per il viaggio a Firenze Inzaghi era partito con un ristrettissimo gruppo di centrocampisti, per la prossima uscita casalinga contro il CagliariPippo potrà magari recuperarne un paio: di certo rientrerà dalla squalifica un elemento fondamentale per gli equilibri in mezzo al campo come Poli. Ma pure De Jong è prossimo al ritorno: ieri ha partecipato all’allenamento della squadra, aumentando le possibilità di vederlo pronto per il Cagliari. Non è ancora certo, ma la speranza c’è: l’olandese è fuori da fine febbraio, il rientro in gruppo a inizio settimana è però indizio di ottimismo. Sensazioni opposte per Montolivo, ancora ai box. Il recupero di pedine in mezzo permetterebbe a Inzaghi di variare la posizione di Bonaventura, a Firenze utilizzato da interno: tornassero altri titolari del ruolo, Jack potrebbe essere di nuovo spostato in avanti. Dietro invece si segnalano più che altro le parole di Mexes a Milan Channel: «Contro i viola la paura di riprendere gol all’ultimo minuto ci ha fatto abbassare troppo ma c’è stata comunque una mancanza di fiducia. Il nostro primo obiettivo resta l’Europa, il Milan non può starne fuori. Dobbiamo rialzare la testa, mancano 33 punti e ce li prendiamo, dobbiamo cercare di vincere da sabato in poi. Subire quattro gol in due partite può far pensare che siamo in difficoltà, ma non è la sensazione che abbiamo in campo, in alcune situazioni manca un po’ di forza egrinta».

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QUI MILANELLO

De Jong si allenaMexes: «Europaobbligatoria»

� I nomi arrivano di sabato. La lista dei convocati di Conte per Bulgaria-Italia (qualificazioni a Euro 2016) e Italia-Inghilterra (amichevole) è prevista per sabato sera. Poi domenica entro mezzanotte raduno a Coverciano. Allenamenti al Centro Tecnico fino a venerdì mattina, quindi partenza per Sofia dove si gioca sabato alle 21.45 (20.45 ora italiana). Rientro nella notte a Torino, dove martedì 31 è in programma l’amichevole con l’Inghilterra allo Juve Stadium(20.45, arbitra il tedesco Brych).

INTERVISTA Ieri sul settimanale «Chi» è apparsa un’intervista al c.t. Conte che ha ammesso: «Non è che mi manca il club. Ma a me piace lavorare e mi sono accorto che in questa veste è più difficile farlo con una certa continuità; questo mi ha, fra virgolette, un po’ “deluso”». Però la Nazionale è una scelta di cuore: «Da quando sono c.t. faccio qualcosa di diverso rispetto al passato: prima avevo un contatto quotidiano con i giocatori e con il profumo dell’erba, ma ho deciso con il cuore e ho scelto la Nazionale in un momento non semplice. Mi auguro che sia la cosa giusta». Il sogno? «Continuarea insegnare calcio, oltre a vincere. Adesso sono in Nazionale, poi deciderò se cimentarmi all’estero o magari sposare qualche bel progetto in Italia».

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BULGARIA E INGHILTERRA

NazionaleSabato serai convocati

19MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Berlusconi scegliel’uomo della rinascitaSarri stretto tra Conte e Montella1Si avvicina il momento della decisione sul tecnico del futuro. Tra i candidati c’è anche Spalletti. Si pensa pure a Klopp, Prandelli e Donadoni

A CURA di G.B. OLIVERO

P ippo c’è, ma non si sa finoa quando. Il tecnico è con-centrato sul lavoro e spe-

ra di restare sulla panchina ros-sonera anche nella prossimastagione. Ma le possibilità sonopochissime. Quasi nessuna. Civorrebbe un miracolo sportivo,una striscia di risultati utili tal-mente convincente da cambia-re il finale della storia, che or-mai sembra scritto. Il Milan, nelfrattempo, si sta guardando in-torno. A metà marzo dovrebbegià essere chiaro il nome dell’al-lenatore per poter programma-re bene il mercato e la nuovastagione. Ma chiaro, attual-mente, questo nome non è. Cisono quattro candidature forti,che analizziamo qui sotto: An-tonio Conte è il grande sogno,Vincenzo Montella una fortetentazione, Maurizio Sarri l’in-trigante scommessa, Luciano

Spalletti una garanzia di rendi-mento. E poi ci sono altri tecniciche ciclicamente vengono avvi-cinati al Milan. Jurgen Klopp,per esempio, intriga per il calciooffensivo e veloce del suo Bo-russia Dortmund oltre che perla grinta che trasmette. CesarePrandelli ha gusto per il gioco emodi eleganti. Roberto Dona-doni avrebbe il passato rossone-ro che tanto piace ai dirigenti,ma anche l’esperienza necessa-ria per gestire una situazionenon semplice. Ma a prescinderedal prossimo allenatore è fon-damentale che la società facciachiarezza su due punti, stretta-mente collegati: la competitivi-tà della squadra e gli obiettivida raggiungere. Un Milan che punti all’Europa deve interveni-re pesantemente sulla rosa. Per-ché sia chiaro: Inzaghi proba-bilmente pagherà per tutti, male colpe sono da dividere con lasocietà e con i giocatori.

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IL BORSINO

20%Conte

20%Sarri

15%Spalletti

5%Inzaghi

20%Altri

20%Montella

CENTIMETRI

fIL SOGNO

Antonio numero 1Ma la Nazionale lo blocca. Forse...

D iciamolo subito: Antonio Conte è il gran-de sogno del Milan, il numero uno dellalista, anzi è addirittura fuori lista. Il più

bravo, l’unico allenatore che sposta 10-15 puntia campionato e quindi renderebbe competitivaanche una rosa non particolarmente forte. Nonè un mistero, ormai, che nella scorsa primaveraBerlusconi e Galliani avessero deciso di affida-re a lui la panchina del Milan appena si accorse-ro dei suoi problemi con la Juve. Ma la societàbianconera fu brava a capire la situazione e abloccare il tecnico, che poi, una volta chiuso ilrapporto con la Signora, è finito in Nazionale. Ilvero problema (l’unico) è proprio il ruolo di c.t.di Conte, che non lascerà l’incarico prima del-l’Europeo: un altro anno sulla panchina azzur-ra, quindi. Il Milan sarebbe disposto a condivi-dere l’allenatore con l’Italia. Il doppio incarico,però, è una pista quasi impraticabile: le polemi-che sarebbero enormi e ci sarebbero tanti tas-selli da mettere a posto. Insomma, quasi impos-sibile. A meno che qualcosa non si muova, ma-gari sotto traccia. Ad Antonio manca il lavoroquotidiano sul campo, e naturalmente lo intri-gherebbe un’avventura così clamorosa. Rifaregrande il Milan e guidare allo stesso tempol’Italia all’Europeo sarebbe un’impresa parago-nabile a quella compiuta con la Juve. Poi, dal2016, Conte sarebbe tutto rossonero. Il sognodi Berlusconi, già. Ma solo un sogno?

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fLA TENTAZIONE

Vincenzo costama è l’idealeper ricostruire

D opo due scommesse come Seedorf eInzaghi, Berlusconi ha deciso di anda-re sul sicuro. Il presidente vorrebbe af-

fidare il Milan a un tecnico giovane ma giàesperto, con la mentalità offensiva e la vogliadi arrivare ai risultati attraverso il gioco. Vin-cenzo Montella risponde perfettamente al-l’identikit. È vero che il tecnico della Fiorenti-na sembra molto coinvolto nel progetto dellasocietà viola e che comunque portarlo via daFirenze costerebbe 5 milioni al Milan. PeròBerlusconi e Galliani sono stati conquistati dai metodi di Montella: piace, per esempio,la capacità di adattare il modulo ai calciatoriche volta per volta fa scendere in campo. Vin-cenzo gioca con o senza centravanti, con ladifesa a quattro o a tre, con gli esterni chespingono o che aspettano, con i palleggiatoriin mezzo al campo. E soprattutto Montellacostruisce: proprio quello di cui ha bisogno ilMilan. Difficilmente i rossoneri potranno lot-tare subito per lo scudetto, ma con un tecnicocome Vincenzo è plausibile la nascita di unprogetto triennale che riporti per gradi il Mi-lan lassù. La società si stringerebbe attorno altecnico, cercherebbe di accontentarlo sulmercato e soprattutto di alzare la qualità del-la rosa. E Montella farebbe di tutto per cen-trare il terzo posto e garantire così al Milan ilritorno in Champions.

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fLA SCOMMESSA

Bravo coi giovanie poche pretesePerplessi i tifosi

N on c’è nulla di male nel sottolineare cheil nome di Maurizio Sarri non esalta itifosi. Non basta ricordare la storia di

Sacchi per riscaldare il cuore della gente. Nonè sufficiente mettere in luce l’ottimo lavorodell’allenatore dell’Empoli. Sarri, in questomomento, viene visto come una scelta di ri-piego da tifosi che negli ultimi due anni hannosofferto moltissimo. Però Sarri è nella lista diBerlusconi e Galliani: non al primo posto, mac’è. Intanto è sicuramente più semplice arriva-re a lui che a Conte o a Montella. E poi il tecni-co dell’Empoli è abituato a lavorare con ciòche gli mettono a disposizione. Quindi le suerichieste sul mercato sarebbero più moderaterispetto a quelle di Conte e Montella. Sicura-mente il Milan cercherebbe di acquistare Val-difiori, il regista dell’Empoli. Sarri ha moltaesperienza perché allena da anni, ma guidareuna grande squadra necessita di un tipo diesperienza diversa. E quindi è lecito qualchedubbio sulla sua capacità di calarsi in uno spo-gliatoio complicato come quello rossonero. Punto a favore: la disponibilità a puntare suigiovani. Il nuovo Milan, ripete sempre Gallia-ni, sarà sempre più giovane e italiano. In talsenso Sarri si troverebbe a suo agio. Insomma,è in corsa anche lui. E non essere il primo no-me della lista può non essere uno svantaggio:non sempre vince il favorito. Anzi, quasi mai.

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fL’USATO SICURO

Potrebbe esserela volta buonaMa il carattere...

S palletti e il Milan: una storia che ognitanto torna a galla. Finora nulla di con-creto: qualche abboccamento, la reci-

proca sensazione di piacersi e stop. Non c’èmai stata l’occasione propizia, probabilmente.Quando Spalletti era libero o pronto a liberar-si, il Milan era occupato. Quando il Milanavrebbe voluto affidargli la panchina, Spallet-ti era già comodamente seduto su un’altra.Adesso, in teoria, le componenti ci sono tutte:la società rossonera cerca un tecnico che, tra levarie qualità, abbia anche quel tocco genialein grado di trasformare un po’ la squadra am-pliandone le potenzialità. Luciano ha avuto inpassato le intuizioni giuste e si è guadagnatonel tempo la stima di Berlusconi e Galliani. E agiugno sarà libero da contratti. Il grande dub-bio è legato al carattere. I dirigenti del Milantemono che una personalità forte come quelladi Spalletti possa incontrare qualche difficoltànello spogliatoio, soprattutto se a inizio sta-gione le cose non dovessero funzionare. E’ an-che vero, però, che per ricostruire serve un al-lenatore molto forte dal punto di vista caratte-riale, perché dovrà prendere decisioni difficilie gestire il gruppo con minore morbidezza ri-spetto a quanto fatto da Inzaghi. Spalletti gua-dagna tanto, ma non è solo per questo che nonè in pole position. La fine poco gloriosa dellasua avventura allo Zenit non lo aiuta.

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Serie ARIl toto-panchina

20 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

21MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA VOLATA SALVEZZA

ATALANTA PT.

CAGLIARI

CESENA

PARMA*

25

21

21

9(-3)

BAROMETRO STATO DI FORMA: DIFFICOLTÀ:scarso buono ottimo facile In MAIUSCOLO le gare in trasferta *due gare in menomedia difficile

GIORNATA 28ª 29ª 30ª 31ª 32ª 33ª 34ª 35ª 36ª 37ª 38ª

NAPOLI ROMA LazioCESENA Milan

MILAN Lazio

VERONA

INTER Juventus LAZIO CAGLIARI Napoli FIORENTINA SAMPDORIA

SAMPDORIA Atalanta FIORENTINA NAPOLI Cagliari

Napoli FIORENTINA JUVENTUS CESENAParma

Torino

Roma

Torino EMPOLI Palermo Verona

Chievo GENOA Sassuolo TORINO

Sassuolo

GENOA CHIEVO Palermo Udinese

Empoli PALERMO Genoa CHIEVO

GDS

«Sogno Asprilla, il Cesena salvoe un altro Mondiale»1Il colombiano: «La Serie A è affascinante, soltanto quiuna piccola fa punti in casa di una big, come noi a San Siro»

QUI ATALANTA

Gomez scalda Reja:la freccia è tornataNel mirino il Napoli

QUI CAGLIARI

Il nuovo Joao Pedro è la bussola di Zeman«Ora sono maturo»

Andrea TosiINVIATO A CESENA

S ulla via della salvezza, ilCesena ha trovato un gio-catore che può aiutarlo a

centrare il traguardo stagionale.Fino a qualche tempo fa CarlosCarbonero sembrava una mete-ora sul cielo di Romagna maadesso dopo la bella prova diSan Siro il 24enne centrocampi-sta colombiano è pronto a diven-tare un protagonista nella lungavolata per rimanere in serie A.«All’inizio ho faticato ad inserir-mi perché sono arrivato dopo lapreparazione estiva - dice nelsuo spagnolo molto chiuso -. Unpo’ alla volta mi sono ritagliato ilmio spazio lavorando forte in al-lenamento. Anche la squadra ècresciuta e gli ultimi risultati po-sitivi hanno portato fiducia e po-sitività. Contro l’Inter meritava-mo di vincere».

Il suo ruolino è già molto intenso:7 squadre e tre campionati diver-si in 6 stagioni. Come lo spiega?«Sono nato e cresciuto a Bogotàdove ho cominciato a giocare inuna piccola scuola calcio spintodalla passione di mio padre Jair,

ex calciatore dilettante. A 15 an-ni sono passato all’Academia, inB, lì ho fatto vivaio e prima squa-dra fino ad arrivare in serie A al-l’Atletico Huila e poi all’OnceCaldas col quale mi sono messoin mostra nella Coppa Liberta-dores. L’ambizione di un calcia-tore colombiano è di giocare al-l’estero in campionati più com-petitivi e più visibili. Così sonopassato in Argentina, all’Estu-diantes, ma è durato poco per-ché l’allenatore subentrato nonmi vedeva. Quindi il passaggioall’Arsenal Sarandì, con buoninumeri, fino al River Plate di Ra-mon Diaz, il club col quale hovinto il campionato di Clausurabattendo in finale il San Loren-zo, ovvero la squadra di PapaFrancisco. Il 2014 è stato un an-no importante perché, dopoquel successo, sono stato convo-cato in Nazionale per il Mondia-le in Brasile».

Come ha vissuto l’approdo in Ita-lia?«Era quello che sognavo fin daragazzino, quando mi ispiravo aTino Asprilla. Anche di recentesintonizzavo sempre il satellitedella mia tv per seguire le parti-te di Cuadrado e Muriel. Prima

di lasciare l’Argentina e il Suda-merica avevo tre campionati intesta: la Serie A, la Liga e la Pre-mier. Ma il campionato italianoper me è sempre il più affasci-nante perché c’è grande equili-brio. In Italia può succedere cheun piccolo club come il Cesenapareggi a San Siro, in altri Paesile grandi di solito vincono conpunteggi molto larghi contro lesquadre provinciali. A Cesenaho trovato l’ambiente che cerca-vo per migliorare e crescere».

La Colombia ha fatto conoscereuna nuova generazione di calcia-tori. Il futuro parla per voi?«Giocatori come Cuadrado, Ro-driguez, Martinez, senza di-menticare Falcao, erano già co-nosciuti nel circuito internazio-nale. Questo gruppo è nell’etàgiusta per arrivare al prossimo

Paolo Vavassori

P apu Gomez finalmentesu di giri. Dribbling,accelerazioni, qualche

magia: è mancato solo il gol.Contro l’Udinese, l’argenti-no acquistato tempo fa perdare estro, fantasia e impre-vedibilità alla legnosa mano-vra dell’Atalanta, ha lanciatovistosi lampi di ripresa. Sicu-ramente è stato il miglioredel tridente d’attacco propo-sto dal tecnico Reja (Mora-lez sull’altra fascia e Denispunta centrale a completarela front line nerazzurra) el’unico con verve e ispirazio-ne nei piedi. A referto ancheun destro, un po’ troppo cen-trale, che avrebbe potutoavere destino migliore. Lostesso Stramaccioni, allena-tore dell’Udinese, a fine garaha ammesso di aver soffertomolto la brillantezza di Go-mez nel primo tempo primache lo spostamento in mar-catura di Piris ne arginassele discese. Alejandro Gomez,ora, sta affilando gli artigliin vista della partita del San

Paolo (a proposito ieri è tornatoa lavorare col gruppo pure Zap-pacosta, e, contro il Napoli, cisarà).

LA MOSSA Potrebbe essere il«Papu» la freccia nerazzurrapiù acuminata da infilare nellemaglie spesso troppo larghedelle retrovie partenopee. Il 3-4-3 di Edy Reja, sembra fattoapposta per esaltare le qualitàdell’argentino che in maglia ne-razzurra non ha ancora segna-to. Lui sente il gol vicino. A Ber-gamo se lo augurano tutti. Ilprimo sigillo con l’Atalanta inuno stadio come il San Paolo,sarebbe la storia perfetta.

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Papu Gomez, 27 anni ANSA

Marco Guidi

«L’ ho pagato unosproposito, ma midicono sia una via

di mezzo tra Kakà e Ronal-dinho», disse di lui Zampari-ni nel 2010, quando lo portòa Palermo. Ma Joao Pedro inSicilia non lasciò alcun se-gno. Una sola presenza incampionato, proprio in quel-la Cagliari che avrebbe rap-presentato, oltre quattro an-ni dopo, la sua secondachance. In mezzo i gol al Pe-narol e all’Estoril che hannoconvinto Zeman in personaa chiederlo al presidenteGiulini nell’ultimo giorno dimercato a settembre. «Orasono maturato», ha subitodichiarato il brasiliano al ri-torno in Italia. Le quattro re-ti in 19 presenze con il boe-mo e Zola sembrano dargliragione.

IL CAMBIO Joao Pedro a ini-zio carriera era un attaccan-te. Fu Luxemburgo a trasfor-marlo in centrocampista,

precisamente mezz’ala, ruoloin cui lo impiega oggi Zeman aCagliari. Con Zola giocava leg-germente più avanzato, damezzapunta a ridosso del cen-travanti. «Ma io mi sento uncentrocampista puro», ha preci-sato più volte il diretto interes-sato. Un bene, perché il suoeclettismo permette a Zeman dischierare più giocatori offensiviinsieme nel suo 4-3-3. Il fiutodel gol però gli è rimasto e nonè un caso che il brasiliano siastato l’autore della prima retedel secondo Cagliari targatoZeman, contro l’Empoli. Che sialui l’uomo salvezza dei sardi?

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Joao Pedro, 23 anni LAPRESSE

Serie ARLa lotta in coda

Carlos Carbonero, 24 anni, è arrivato al Cesena nell’agosto 2014FORTE

fL’UOMO DEL MOMENTO

CARBONERO

� PARMA In attesa dell’udienza in Tribunale di domani quando si discuterà dell’ipotesi di fallimento, l’ex presidente del Frosinone, Alfredo Scaccia, ha presentato una manifestazione di interesse per il Parma al sindaco Pizzarotti. Una lettera, con allegata la visura camerale che indica in 600 milioni ilcapitale sociale a disposizione, in cui l’imprenditoresottolinea la disponibilità ad aiutare il club emiliano. Intanto Parma-Torino, in programma domenica sera alle 20.45 al Tardini, è sempre a rischio: oggi il Parma farà richiesta al Comune per avere lo stadio (Pizzarotti ha tolto al club la disponibilità del Tardini) ma difficilmente l’amministrazione comunale concederà l’impianto visti i rapporti praticamente inesistenti con Manenti.

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QUI PARMA

A rischio la sfidacon il Torino Domani l’udienza

CARBONEROCENTROCAMPISTA CESENA

LA ROMA? GESTISCE IL MIO CARTELLINO,

MA PENSO AL PRESENTEE CONTRO DI LORO

NON FINIRÀ IN PARITÀ

Mondiale in Russia con l’ambi-zione di realizzare un risultatoimportante. Per questo motivonel nostro Paese ci sono grandiaspettative e sono cresciute lenostre responsabilità ma siamopronti ad affrontarle».

A proposito di Cuadrado, lei èstato dipinto come un suo sosiacalcistico. Commenti?«Siamo due giocatori dalle ca-ratteristiche completamente di-verse. In comune abbiamo velo-cità e potenza atletica. Comeruolo, Juan è nato difensoreesterno mentre io sono semprestato una mezzala dentro ad unsistema di 4-3-1-2. Quello chefacevo al River e adesso nel Ce-sena».

Quale è la sua ricetta per salvar-si?«Ce la giochiamo con Cagliari,Atalanta e Chievo che affronte-remo tutte in casa nelle prossi-me giornate. Per noi sarà decisi-vo vincere questi scontri diretti».

Intanto il prossimo avversario sarà la Roma che gestisce il suoprestito col River Plate. Ha un motivo in più per fare bene e con-vincere il club giallorosso a ri-scattarla. E’ così?«Non penso alla Roma come lamia prossima squadra. Oggi vo-glio pensare solo a fare bene nelCesena poi vedremo a giugnoquale sarà il mio futuro. La Ro-ma rimane fortissima anche seultimamente ha avuto risultatinegativi. A maggiore ragione, giocherà alla morte per difende-re il suo secondo posto mentrenoi faremo lo stesso per rincor-rere la salvezza. A entrambe ser-ve solo la vittoria».

Carbonero, oggi qual è il giocato-re più forte nel suo ruolo?«Pogba è il numero uno e dopodi lui c’è Felipe Anderson. Sonofortissimi, e fanno anche tantigol».

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22 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 64 27 19 7 1 54 14

ROMA 50 27 13 11 3 38 21

LAZIO 49 27 15 4 8 49 27

NAPOLI 46 27 13 7 7 46 35

FIORENTINA 45 27 12 9 6 39 29

SAMPDORIA 45 27 11 12 4 36 28

GENOA 37 26 9 10 7 37 32

INTER 37 27 9 10 8 42 35

TORINO 36 27 9 9 9 30 30

MILAN 35 27 8 11 8 38 34

PALERMO 35 27 8 11 8 38 40

UDINESE 32 26 8 8 10 29 34

SASSUOLO 32 27 7 11 9 33 40

VERONA 32 27 8 8 11 33 46

EMPOLI 30 27 5 15 7 27 29

CHIEVO 29 27 7 8 12 20 30

ATALANTA 25 27 5 10 12 22 37

CAGLIARI 21 27 4 9 14 33 50

CESENA 21 27 4 9 14 25 48

PARMA (-3) 9 25 3 3 19 21 51

* 3 PUNTI DI PENALIZZAZIONE

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 21 MARZO

CHIEVO-PALERMO ore 18 (0-1)

MILAN-CAGLIARI ore 20.45 (1-1)

DOMENICA 22 MARZO, ore 20.45EMPOLI-SASSUOLO ore 12.30 (1-3)

JUVENTUS-GENOA ore 15 (0-1)

CESENA-ROMA (0-2)

LAZIO-VERONA (1-1)

NAPOLI-ATALANTA (1-1)

PARMA-TORINO (0-1)

SAMPDORIA-INTER (0-1)

UDINESE-FIORENTINA (0-3)

PROSSIMO TURNO

15 RETI Icardi (3, Inter); Tevez (2, Juventus).

13 RETI Menez (7, Milan); Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona).

12 RETI Dybala (2, Palermo).

10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).

9 RETI Callejon (Napoli).

8 RETI Felipe Anderson, Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Eder (1, Sampdoria); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).

7 RETI Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

6 RETI Defrel (Cesena); Paloschi (Chievo); Iago Falque’ (1, Genoa); Vidal (2, Juventus); Parolo (Lazio); Honda (Milan); Glik (Torino).

MARCATORI

Magic +3RCampionato

GIUDICE SPORTIVO

Keita, un turnoper l’applauso ironico� Se l’è cavata con un turno di squalifica il giallorosso Keita espulso al 36’ s.t. di Roma-Sampdoria per un applauso ironico dopo essere stato ammonito dall’arbitro Calvarese. Un turno agli altri tre espulsi: Carmona (Atalanta), Mirante (Parma) e Sala (Verona). Fermati per una giornata anche Iago e Rincon (Genoa), Badu (Udinese), Albiol e Ghoulam (Napoli), Balzano (Cagliari), Gobbi (Parma), Gomez (Verona), Hetemaj (Chievo), Mauri (Parma), Morata (Juventus), Pjanic (Roma).

EUROPEI CALCIO A 5

Qualificazioni:c’è Italia-Finlandia� (m.cal.) Alle 16.30 (diretta

tv su RaiSport 1) a Krosno (Polonia), l’Italia affronta la Finlandia nella gara d’esordio del Main Round di qualificazione a Euro 2016. Del girone di qualificazione fanno parte anche Bielorussia (secondo avversario, domani) e Polonia (sabato la terza sfida).

SERIE A DONNE

Mozzanica okOggi il Brescia� (m.cal.) Nel recupero della 15a giornata della Serie A femminile, il Mozzanica batte 2-0 il San Zaccaria ed è terzo da solo, a -4 dal secondo posto. Oggi un altro recupero di campionato: alle 15 si gioca Riviera di Romagna-Brescia, con le campionesse d’Italia che possono riavvicinarsi al Verona primo in classifica. La situazione (prime posizioni): Verona 49, Brescia* 45, Mozzanica 41, Firenze 38. (*una partita in meno).

TACCUINO

L'ANALISIdi MARCOGUIDI

PALOSCHI,SANSONEE LA LOGICADEGLI EX

V i abbiamo sempresuggerito di tenered’occhio statistiche

e andamenti prima di schierare la vostra formazione al fantacalcio. Ma come in tutti i giochi, l’imprevedibile resta sempre dietro l’angolo. In questa 27a giornata Alberto Paloschi e Nicola Sansone sono stati i migliori (14 Magic punti, come Felipe Anderson della Lazio) e in pochi li avranno schierati. Paloschi non segnava da 10 gare, periodo nel quale solo per quattro volte (una grazie al 6 politico di Parma-Chievo) era stato sufficiente. Nessun bonus, mai oltre la soglia del 6. Sansone, invece, non portava bonus ai suoi fantallenatori dalla 21° giornata. E nelle cinque partite successive era sceso in campo in tre occasioni, risultando sempre insufficiente. Cosa li ha fatti svegliare all’improvviso? Una vecchia regola che spessosi ripete nel calcio. Paloschi affrontava il Genoa, Sansone il Parma. Entrambi avevano un passato nelle squadre che avevano di fronte. Risultato? Una doppietta ciascuno. Così la legge dell’ex ha battuto logica e studio 4-0. A quando la rivincita?

Samp, una notte da eroicostruita dai gregari1Squadra accolta dai tifosi in aeroporto dopo il trionfo di Roma.Viviano era riserva, Muriel a Udine non giocava: ora sono decisivi

Alessio Da RonchGENOVA

N otte da eroi. All’atter-raggio all’aeroporto diGenova, avvenuto alle 3

di notte, la Sampdoria è statasorpresa. Ad accoglierla infattic’era un nutrito gruppetto di ti-fosi, esaltati da Muriel ed en-tusiasmati da Viviano, i loronuovi idoli. Non solo Eto’o, in-somma. La conquista dei cuoriblucerchiati si allarga alle ma-none del portiere e ai piedidolci e alle gambe supervelocidell’attaccante colombiano,autore della rete del 2 a 0,quella che ha messo k.o. la Ro-ma e lanciato la Samp addirit-tura nella corsa al secondo po-sto.

ESEMPIO Emiliano Viviano èarrivato a Genova in estate, inprestito con diritto di riscatto,dal Palermo ed è stato capacedi superare un infortunio e pu-re la concorrenza di Romero, iltitolare dell’Argentina vice-campione del Mondo. Sicuro,sempre deciso nelle sue di-chiarazioni, autoritario incampo e bravo anche a dirige-re la difesa, ha saputo conqui-stare Sinisa Mihajlovic e, subi-to dopo, anche i tifosi blucer-chiati. A Roma ha stupito perl’uscita su Gervinho, sullo 0 a 0e la capacità di ribattere il suotiro ravvicinato di esterno, maanche per le risposte su Verdee Pjanic, che hanno blindato ilrisultato. Il momento chiavedella sua stagione, però, lo havissuto nel derby. Una parata,assolutamente istintiva, suuna conclusione ravvicinata diBertolacci, lo ha esaltato, tra-sformandolo da protagonistaapprezzato in vero e propriobeniamino del pubblico. Unruolo importante all’internodello spogliatoio, invece, se loè ritagliato grazie al suo atteg-giamento. Viviano infatti è giàun punto di riferimento pertutti i compagni single. Lui nonha ancora trasferito la famigliada Brescia, così nel tempo libe-ro si è messo a disposizione deipiù giovani, li guida, li ascolta,ne è divenuto un vero esem-pio.

FENOMENO Il gruppo è unadelle forze trainanti di unasquadra che ha sorpreso ilcampionato. A dimostrarlouna volta di più è il sorriso diLuis Muriel. Il colombiano, chea Udine appariva come un sop-portato, a Bogliasco è stato ca-pace di conquistare tutti, comedimostra l’abbraccio ricevutodopo il gol del 2 a 0 alla Roma,con i compagni riuniti intornoa lui a scimiottare un ballettosul ritmo della sua canzonepreferita, quella che spessopiazza come colonna sonoranelle sedute in palestra. I nu-meri, poi, descrivono alla per-fezione la sua trasformazione.A Udine in questo campionatoè sceso in campo 11 volte, sen-za realizzare neppure un gol eregalando un solo assist, allaprima giornata, contro l’Em-poli. In blucerchiato, pur redu-ce da un lungo infortunio, hacambiato passo: cinque pre-senze, solo due da titolare, per

un bottino di tre gol, tutti intrasferta, e un assist. Uno scoreche diventa straordinario se sirapporta ai minuti giocati:215. Insomma, una rete ogni72 minuti. A innescarlo prati-camente tutti i compagni di re-parto: Eto’o a Verona contro ilChievo, Okaka a Bergamo con-tro l’Atalanta, Eder lunedì seraa Roma. A proposito di cambiodi passo. All’Olimpico ha im-pressionato tutti per come hainiziato l’azione vincente: unaprogressione infinita, con per-fetto controllo del pallone, tal-mente veloce da staccare di 4 o5 metri Yanga-Mbiwa che loinseguiva affannato. Ecco giu-stificato il paragone con Ro-naldo fatto da Mihajlovic. Ungol, arrivato al termine diun’azione rocambolesca, mainiziata da Fenomeno, che hafatto correre i tifosi all’aero-porto, pregustando un futurostraordinario.

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Il portiere Emiliano Viviano, 29 anni FOTOPRESS Il colombiano Luis Muriel, 23 anni ANSA

Tweet Sotto il tweet di Mario Balotelli che ieri pomeriggio ha applaudito la vittoria della Samp a Roma. L’attaccante ha avuto Mihajlovic come viceallenatore ai tempi dell’Inter

Nicola Sansone, 23 anni

Mauro Icardi, 22 anni, capocannoniere con Tevez ANSA

23MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

ATTACCANTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM801 AGUIRRE (UDI) 0 5,75 4 3 0 0 5,5 0 0/0803 AMAURI (TOR) 6 6,03 13 18 6,5 1 5,9 0 0/2805 BABACAR (FIO) 5,5 7,17 18 19 5,5 7 6,17 1 0/2807 BARRETO P. (TOR) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0809 BELFODIL (PAR) 6 5,28 7 15 6 0 5,25 0 0/2810 BELOTTI (PAL) 0 6,76 20 27 0 5 6,02 1 0/1912 BENTIVEGNA (PAL) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0812 BERARDI (SAS) 9,5 7,16 27 22 7 8 6,27 4 1/9905 BERGESSIO (SAM) 0 6,05 13 17 0 1 5,77 0 0/0813 BERNARDESCHI (FIO) 0 5,9 4 5 0 0 5,8 1 0/1907 BIANCHI (ATA) 0 5,5 5 15 0 0 5,54 0 0/1814 BOAKYE (ATA) 0 5,91 10 18 0 3 5,5 0 1/2919 BONAZZOLI (INT) 0 5,75 3 3 0 0 5,75 0 0/1815 BORRIELLO (GEN) 6 6 5 3 6 0 6 0 0/0816 BOTTA (CHI) 0 5,59 5 12 0 0 5,82 0 1/3817 CALLEJON (NAP) 5 6,91 22 27 5 9 5,89 1 0/1916 CAPPELLUZZO (VER) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0819 CERCI (MIL) 5,5 5,71 19 10 5,5 0 5,43 2 0/0917 CODA M. (PAR) 6,5 6,73 5 11 6,5 2 6,3 1 0/1928 COP (CAG) 0 6,17 12 8 0 1 5,75 0 0/1823 DEFREL (CES) 9,5 6,76 18 23 7 6 6,02 2 0/6824 DENIS (ATA) 5 5,73 15 27 5 4 5,44 0 0/3825 DESTRO (MIL) 9 6,97 23 22 6 7 5,92 0 0/4826 DI NATALE (UDI) 5,5 7,61 30 23 5,5 10 6,27 3 0/4827 DJORDJEVIC (LAZ) 0 7,08 15 20 0 7 5,95 1 0/1922 DJORDJEVIC L. (SAM) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0828 DJURIC (CES) 5,5 6,05 10 20 5,5 2 5,71 1 0/1935 DOUMBIA (ROM) 4,5 4,5 18 3 4,5 0 4,5 0 0/0829 DYBALA (PAL) 5 8,02 30 26 5,5 12 6,5 5 0/3830 EDER (SAM) 6,5 7,24 27 25 6,5 8 6,26 2 0/3923 EL HAMDAOUI (FIO) 0 7,5 4 3 0 1 6 0 0/1831 EL SHAARAWY (MIL) 0 6,43 13 15 0 1 6,07 3 0/2932 ETO'O (SAM) 7 7 24 7 7 1 6,42 1 0/1915 FARES (VER) 0 0 1 1 0 0 0 0 0/0908 FARIAS (CAG) 5,5 6,03 10 19 6 3 5,68 0 0/5929 FERNANDINHO (VER) 0 6 8 2 0 0 6 0 0/0833 FLOCCARI (SAS) 6 6,23 13 19 6 2 5,83 0 0/0834 FLORO FLORES (SAS) 6 5,94 12 19 6 1 5,84 0 0/4835 GABBIADINI (NAP) 5,5 7,7 26 22 6 10 6,22 2 0/5925 GEIJO (UDI) 0 6,62 4 6 0 1 5,83 0 0/0837 GERVINHO (ROM) 5 6,5 15 19 5 2 6,08 2 0/1838 GHEZZAL (PAR) 0 5,61 3 7 0 0 5,42 0 0/0931 GILARDINO (FIO) 4,5 5,8 18 5 4,5 0 5,6 1 0/0841 GOMEZ M. (FIO) 0 5,67 13 15 0 2 5,53 0 0/2842 GOMEZ T. (VER) 6,5 6,33 12 19 7 2 6 2 0/4934 HARASLIN (PAR) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0844 HIGUAIN (NAP) 5,5 7,46 33 26 5,5 13 6,1 4 0/3846 IBARBO (ROM) 0 6,65 7 13 0 2 6,27 2 1/4847 ICARDI (INT) 7,5 7,84 33 26 6,5 15 6,02 2 0/3848 INSIGNE (NAP) 0 6,35 4 11 0 1 5,85 2 0/0849 ITURBE (ROM) 4,5 6,09 15 17 4,5 1 5,88 1 0/1924 JOAO SILVA (PAL) 0 5 4 1 0 0 5,5 0 0/1850 KEITA B. (LAZ) 4,5 5,75 11 16 4,5 0 5,82 0 0/2851 KLOSE (LAZ) 8 7,21 26 24 7 8 5,98 3 0/2853 LJAJIC (ROM) 5 7,07 21 25 5 8 6,09 2 0/1854 LLORENTE (JUV) 4,5 6,41 21 23 4,5 5 5,73 0 0/0855 LONGO (CAG) 0 5,53 10 20 0 0 5,62 0 0/3856 MACCARONE (EMP) 6 7,06 22 24 6 7 6,08 4 0/3914 MAKIENOK (PAL) 0 5 3 4 0 0 5 0 0/0857 MARILUNGO (CES) 0 6,62 4 8 0 1 6,25 0 0/0858 MARTINEZ (TOR) 5 6,07 10 17 5 2 5,64 0 0/0859 MATRI (JUV) 0 7,22 12 16 0 7 5,97 3 0/2860 MAXI LOPEZ (TOR) 5,5 6,08 13 21 5,5 2 5,74 1 0/1861 MCHEDLIDZE (EMP) 5 5,67 6 19 5 0 5,71 0 0/2862 MEGGIORINI (CHI) 9,5 6,33 15 21 7,5 3 5,98 2 0/7863 MICHU (NAP) 0 5,5 3 3 0 0 5,67 0 0/1911 MONCINI (CES) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0864 MORATA (JUV) 9,5 7,24 24 22 7 7 6,33 1 1/4865 MURIEL (SAM) 10 6,85 13 16 7 3 6 2 0/1867 NIANG (GEN) 5,5 7,2 12 12 5,5 3 6,33 1 0/2868 NICO LOPEZ (VER) 0 6,78 15 18 0 5 5,88 1 0/3869 OKAKA (SAM) 5,5 6,54 18 26 5,5 4 6,1 2 0/5870 PALACIO (INT) 10 6,36 23 24 7 5 5,67 3 0/1871 PALLADINO (PAR) 0 5,97 9 15 0 2 5,5 1 0/1872 PALOSCHI (CHI) 14 6,67 21 26 8 6 5,92 1 0/2918 PANICO (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0874 PAVOLETTI (GEN) 5,5 6,1 9 12 5,5 1 5,83 0 0/1875 PAZZINI (MIL) 0 5,7 13 16 0 1 5,4 0 0/0876 PELLISSIER (CHI) 0 6,88 14 17 0 3 6,08 0 0/0877 PEREA (LAZ) 0 5,5 6 2 0 0 5,5 0 0/0936 PERICA (UDI) 0 6 7 2 0 0 0 0 0/1878 PINILLA (ATA) 0 6,28 14 20 0 4 5,86 1 0/5927 PODOLSKI (INT) 6,5 5,33 14 9 6,5 0 5,33 0 0/0880 POZZI (CHI) 0 5,75 4 3 0 0 5,5 0 0/0933 PUSCAS (INT) 0 6 1 2 0 0 6 0 0/0881 QUAGLIARELLA (TOR) 0 7,48 29 26 0 10 6,35 1 0/3886 RODRIGUEZ (CES) 0 6,61 12 17 0 4 5,86 0 0/3910 ROSSETI (ATA) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0887 ROSSI (FIO) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0890 SANABRIA (ROM) 0 6 4 2 0 0 6 0 0/0892 SANSONE N. (SAS) 14 6,58 20 25 8 5 5,98 2 1/2893 SAU (CAG) 6 6,69 14 18 6 4 6,03 1 0/2921 SAVIOLA (VER) 0 6,36 11 10 0 1 5,79 1 0/1920 SERENI (SAS) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0895 SUCCI (CES) 0 6,75 4 3 0 1 5,5 0 0/1896 TAVANO (EMP) 0 5,93 13 23 0 2 5,62 1 0/1897 TEVEZ (JUV) 6,5 8,46 40 25 6,5 15 6,62 3 0/4898 THEREAU (UDI) 6 6,82 20 25 6 8 6 0 0/3899 TONI (VER) 13,5 7,57 34 27 8 13 6,2 2 0/2900 TOTTI (ROM) 5,5 6,92 22 21 5,5 5 6,03 4 0/4901 TOUNKARA (LAZ) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0930 VERDE (ROM) 5 6,5 3 7 5 0 6,1 2 0/0903 ZAPATA D. (NAP) 5 7,5 17 15 5 5 6,14 1 0/2904 ZAZA (SAS) 5,5 6,86 20 21 5,5 8 5,9 1 0/10

CLASSIFICA SETTIMANALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 BACHI RATCLIFF LI EE2 96,52 BIGELLI DANIELE PU CONNI 5 95,03 CESARE PASQUALE NA NAPOLI273 92,04 TOSCANO ETTORE MI DANCINEL 20 91,55 PT RGD 91,56 RUSSO FRANCESCO NA TUTTI PER BORGONOVO 18 91,57 VARALDO VALERIO SV VES 44 91,08 D'APRUZZO ANTONIO BS TONIDELBUKO16 90,59 CENNI ANGELO OT RAZZOLI 90,010 ALBINO ALESSANDRO LE BENNY05 89,511 TURTURICI ANTONIO CT CHERIE 7 89,512 MI CLOE FOREVER !!! 89,513 MARCONE EMANUELE TA ANTOFRASABY 80 89,514 MI DANKO FOREVER !!! 89,515 BACHI RATCLIFF LI XX21 89,016 LC BOTOLO 88,517 CHIAVEGATO ALBERTO LT ELISA1M 88,518 BEFEZZI GIUSEPPE IM WEARETHEBEFFE 88,519 PICCIOLO GIACOMO ME FORMENTERA 14 88,520 COPPA GIANCARLO SO CIELO STELLATO 94 88,5

CLASSIFICA GENERALEPOS. NOME PARTECIPANTE PROV. SQUADRA PUNTI1 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI S1 2006,02 RUSSO FRANCESCO NA I PEZZETTONI 11 1995,03 REMIGI BRUNO PG WHISKY183 1992,54 RUSSO GIUSEPPE CL TEX DEL LAF GEN 24 1992,05 PRATICI FRANCESCO MS GAVEDO 4 1991,56 RECCHI STEFANO PG STEFCIN 57 1991,07 RUSSO SALVATORE CE BOB8 1990,58 PAUSELLI LUCA PG BLIBLI U 1990,59 SPIONE FLAVIO RM COACHFLA34 1989,510 RUSSO GIUSEPPE CL FRAGIUROS UNITED 75 1989,011 ROSSI ROBERTO BS BEAND14 1988,512 DELAIDINI DUILIO BS DODO'S BROTEHERS 1988,513 SPIONE FLAVIO RM COACHFLA212 1987,014 TRAVAGLINI ANDREA BO TEROLDEGO 2 1986,515 GIAMBINI VITTORIO MI FLASH 16 1985,516 CESARE PASQUALE NA NAPOLI501 1985,017 RABBIA MARCO TO ATLETICO DAN.ANN.ALI 1985,018 PEDRINI DAVIDE VA G & D TEAM 28E 1985,019 TONELLO CLAUDIO CN LGASM04 1985,020 PAOLO ACQUAROLI WALTER SVANOSIO SO MARE&MONTI88 1984,5

PORTIERI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM101 ABBIATI (MIL) 0 5,12 5 9 - -7 6 0 0/0102 AGAZZI (MIL) 0 0 2 0 - 0 0 0 0/0103 AGLIARDI (CES) 0 4,83 4 3 - -4 6,17 0 0/0104 ANDUJAR (NAP) 3 4,62 1 4 5 -5 5,88 0 0/0105 AVRAMOV (ATA) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0175 BAJZA (PAR) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0106 BARDI (CHI) 0 5,25 4 9 - -15 6,17 2 0/0107 BASSI (EMP) 0 3,25 4 4 - -10 5,75 0 0/0109 BENUSSI (VER) 6,5 4,5 7 12 6,5 -17 5,96 0 0/1110 BERISHA (LAZ) 0 4,79 6 7 - -8 5,93 0 0/0111 BERNI (INT) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0112 BIGGERI (EMP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0113 BIZZARRI (CHI) 7 5,44 13 18 7 -15 6,31 0 0/1114 BRESSAN (CES) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0115 BRKIC (CAG) 3,5 4,45 7 10 4,5 -16 6,05 0 0/0116 BUFFON (JUV) 6 5,98 25 25 0 -13 6,41 1 0/0117 CARBONI (CAG) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0118 CARRIZO (INT) 0 4 1 1 - -1 7 0 0/0171 CASTELLAZZI (TOR) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0119 COLOMBI (CAG) 0 2,67 1 3 - -8 5,5 0 0/1120 COLOMBO (NAP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0121 CONSIGLI (SAS) 5 4,7 15 25 6 -37 6,12 1 1/1122 CRAGNO (CAG) 0 3,82 4 14 - -26 5,68 0 0/0124 DE SANCTIS (ROM) 3,5 5,38 20 25 5,5 -18 6,1 0 0/0168 DIEGO LOPEZ (MIL) 3,5 4,89 14 19 6 -27 6,28 1 1/2126 FREZZOLINI (ATA) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0176 FRISON (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0127 FULIGNATI (PAL) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0130 GOLLINI (VER) 0 4,75 1 2 - -4 6,75 0 0/0131 HANDANOVIC (INT) 5 5,29 20 26 6 -34 6,27 3 0/1132 IACOBUCCI (PAR) 3,5 4,43 1 4 5,5 -8 5,25 0 0/0177 ICHAZO (TOR) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0166 KARNEZIS (UDI) 6,5 5,15 16 26 6,5 -34 6,33 1 0/1134 LAMANNA (GEN) 0 6,17 1 2 - -3 6,25 1 0/0135 LEALI (CES) 5,5 4,34 12 25 6,5 -44 5,92 2 1/1136 LOBONT (ROM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0137 LUPATELLI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0138 MARCHETTI (LAZ) 7 5,05 18 21 7 -19 6,07 0 1/5165 MASSOLO (SAM) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0170 MERET (UDI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0140 MIRANTE (PAR) 3 4,23 14 22 6 -43 5,98 1 1/3141 NETO (FIO) 5 5,29 13 19 6 -18 6,29 0 0/2143 PADELLI (TOR) 4,5 5,1 12 15 6,5 -16 6,03 1 0/2144 PEGOLO (SAS) 0 0 4 0 - 0 0 0 0/0145 PERIN (GEN) 4 5,48 20 25 6 -29 6,54 1 1/0146 POLITO (SAS) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0147 POMINI (SAS) 0 5,5 4 3 - -3 6,5 0 0/0148 PUGGIONI (CHI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0174 PUGLIESI (EMP) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0149 RAFAEL C.B. (NAP) 0 4,57 13 23 - -30 5,87 0 0/0150 RAFAEL D.A. (VER) 0 4,38 6 13 - -25 6,08 1 0/0172 ROMERO S. (SAM) 0 5,4 4 10 - -12 6,35 1 0/1151 ROSATI (FIO) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0152 RUBINHO (JUV) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0153 SCUFFET (UDI) 0 6 3 0 - 0 0 0 0/0154 SECULIN (CHI) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0155 SEPE (EMP) 5 5,24 17 23 6 -19 6,15 0 0/0156 SKORUPSKI (ROM) 0 4,25 1 2 - -3 5,75 0 0/0173 SOMMARIVA (GEN) 0 6 1 0 - 0 0 0 0/0157 SORRENTINO (PAL) 5 4,72 16 27 6 -40 6,22 0 0/1158 SPORTIELLO (ATA) 6 5,2 16 27 6 -37 6,4 2 0/2160 STORARI (JUV) 0 5,5 1 2 - -1 6 0 0/0161 STRAKOSHA (LAZ) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0162 TATARUSANU (FIO) 0 4,56 7 8 - -11 6,19 0 0/0164 UJKANI (PAL) 0 0 1 0 - 0 0 0 0/0167 VIVIANO (SAM) 7,5 5,42 13 18 7,5 -16 6,38 0 0/2

DIFENSORI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM201 ABATE (MIL) 5,5 6,2 6 15 5,5 0 6,03 3 0/1202 ACERBI (SAS) 5,5 6,4 12 21 6 3 6,14 0 1/5203 AGOSTINI (VER) 0 5,27 3 15 0 0 5,53 0 0/4204 ALBERTAZZI (MIL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0205 ALBIOL (NAP) 4,5 5,46 8 25 5 0 5,56 1 0/7206 ALEX (MIL) 0 5,38 8 16 0 0 5,65 0 0/3207 ALONSO (FIO) 0 5,47 4 19 0 0 5,47 2 0/4208 ANDELKOVIC (PAL) 5 5,52 6 24 5,5 0 5,62 0 0/5209 ANDREOLLI (INT) 5,5 5,83 4 6 5,5 0 5,83 0 0/0210 ANTEI (SAS) 0 5,79 4 8 0 0 5,93 0 0/2

211 ANTONINI (GEN) 0 6,29 4 7 0 1 5,92 0 0/1212 ARIAUDO (GEN) 0 5 3 2 0 0 4,75 0 0/1213 ASTORI (ROM) 5 5,84 8 16 5,5 1 5,88 0 0/7214 AVELAR (CAG) 0 5,93 8 22 0 4 5,64 2 1/7424 BAGADUR (FIO) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0215 BALZANO (CAG) 5 5,65 4 17 5,5 0 5,71 1 0/4216 BALZARETTI (ROM) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0217 BARBA (EMP) 6 6,64 8 11 6 2 6,14 0 0/1218 BARZAGLI (JUV) 5,5 5,5 4 2 6 0 6 0 0/1219 BASANTA (FIO) 6 6,07 8 15 6 2 5,77 0 0/3220 BASTA (LAZ) 5,5 5,94 9 17 6 0 5,97 1 0/3221 BELLINI (ATA) 0 5,5 4 10 0 0 5,7 0 1/2223 BENALOUANE (ATA) 0 5,63 6 19 0 1 5,76 0 1/9227 BIANCO (SAS) 0 4,75 3 2 0 0 5,25 0 0/2228 BIAVA (ATA) 5 6,19 7 13 5,5 1 6,08 0 0/3229 BIRAGHI (CHI) 0 5,27 4 13 0 0 5,46 0 0/2429 BOCCHETTI (MIL) 0 5,5 6 5 0 0 5,6 0 0/1410 BOCHNIEWICZ (UDI) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0230 BONERA (MIL) 0 5,58 5 14 0 0 5,79 0 2/1231 BONUCCI (JUV) 6 6,29 15 26 6 2 6,17 0 0/6232 BOVO (TOR) 6 5,91 6 12 6 0 6,09 0 0/4398 BRAAFHEID (LAZ) 0 5,65 4 11 0 0 5,8 1 0/1233 BRITOS (NAP) 4,5 5,32 4 13 5 1 5,45 0 0/5234 BRIVIO (VER) 0 5,65 5 10 0 0 5,65 0 0/0235 BUBNJIC (UDI) 0 5,5 3 2 0 0 5 0 0/0236 BURDISSO (GEN) 5,5 5,81 8 20 5,5 1 5,88 0 1/7237 CACCIATORE (SAM) 0 5,72 4 10 0 0 5,83 0 1/0238 CACERES (JUV) 0 6,45 7 10 0 1 6,2 0 0/1239 CAMPAGNARO (INT) 0 5,31 4 10 0 0 5,5 0 0/3241 CANA (LAZ) 0 5,37 4 15 0 0 5,57 0 1/4243 CANNAVARO (SAS) 0 5,54 6 16 0 0 5,82 0 1/6244 CAPELLI (CES) 6 5,43 5 23 6 0 5,61 0 0/8402 CAPUANO (CAG) 0 5,82 6 13 0 0 5,91 0 0/2245 CASSANI (PAR) 5,5 5,67 5 7 5,5 0 5,5 0 0/0246 CASTAN (ROM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0247 CAVANDA (LAZ) 0 5,83 6 14 0 0 6,04 0 1/3248 CEPPITELLI (CAG) 6,5 5,5 5 18 6,5 0 5,59 0 0/3249 CESAR (CHI) 6 5,66 6 18 6 0 5,89 0 0/5250 CHERUBIN (ATA) 5,5 5,68 4 11 5,5 0 5,68 0 0/0251 CHIELLINI (JUV) 6 6,04 14 23 6 0 6,11 1 0/5253 CIANI (LAZ) 0 5,83 4 7 0 0 5,83 0 0/0254 CODA (SAM) 0 6 3 1 0 0 6 0 0/0255 COLE (ROM) 0 5,5 4 11 0 0 5,59 0 0/2258 COSTA (PAR) 0 5,83 7 15 0 1 5,7 0 0/3259 DAINELLI (CHI) 5 5,81 9 21 5,5 0 6 0 0/6260 D'AMBROSIO (INT) 5 5,67 5 14 5 0 5,67 2 0/4261 DANILO (UDI) 6,5 6,3 14 26 6,5 2 6,13 0 0/3262 DAPRELA' (PAL) 5 5,58 4 15 5 0 5,71 0 0/3263 DARMIAN (TOR) 6,5 6,17 13 23 6,5 1 6,07 0 0/1264 DE CEGLIE (JUV) 5 6,17 4 12 5 3 5,54 0 0/3265 DE MAIO (GEN) 5,5 5,87 9 23 6 0 6 0 0/6266 DE SCIGLIO (MIL) 0 5 4 13 0 0 5,31 0 1/2267 DE SILVESTRI (SAM) 10 6,22 14 23 7 2 5,98 3 0/7268 DE VRIJ (LAZ) 6,5 5,96 13 24 6,5 0 6,06 0 1/3403 DEL GROSSO (ATA) 0 5,83 5 10 0 0 5,72 1 0/0433 DIAKITE (CAG) 6,5 5,75 5 2 6,5 0 5,75 0 0/0271 DODO' (INT) 5,5 5,63 7 20 5,5 0 5,61 2 0/3272 DOMIZZI (UDI) 0 5,89 4 8 0 0 6 0 1/0405 DONKOR (INT) 0 5 1 2 0 0 5,5 0 1/0274 DRAME' (ATA) 5 5,57 5 21 5 0 5,62 2 0/6275 EDENILSON (GEN) 6,5 6,1 10 21 6,5 0 6,02 2 0/1278 EMANUELSON (ATA) 6 6,07 7 8 6 0 6 1 0/1414 EMERSON (PAL) 0 5,62 4 8 0 0 5,62 0 0/0279 EVRA (JUV) 0 6,03 10 17 0 1 5,91 0 0/2281 FEDDAL (PAR) 0 5,25 1 9 0 0 5,06 0 0/3282 FELIPE (INT) 0 5,32 4 11 0 1 5,27 0 2/1285 FREY (CHI) 5,5 5,69 6 21 5,5 0 5,79 0 0/6286 GABRIEL SILVA (UDI) 0 5,44 4 8 0 0 5,36 0 0/0287 GAMBERINI (CHI) 6 5,8 6 16 6 0 5,83 0 0/1289 GASTON SILVA (TOR) 6 6 4 2 6 0 6 0 0/0290 GAZZOLA (SAS) 6 5,53 5 16 6 0 5,66 0 0/4411 GENTILETTI (LAZ) 0 6,5 4 2 0 0 6,5 0 0/0291 GHOULAM (NAP) 4 5,75 6 14 4,5 0 5,71 2 0/3292 GLIK (TOR) 0 7 19 21 0 6 6,31 0 0/7293 GOBBI (PAR) 5,5 5,5 7 21 6 0 5,58 1 0/8294 GONZALEZ ALE. (CAG) 0 5,4 4 10 0 0 5,5 0 0/2417 GONZALEZ G. (PAL) 0 6,14 8 18 0 1 6,08 0 0/4296 HENRIQUE (NAP) 0 5,25 3 8 0 0 5,33 1 1/2297 HEURTAUX (UDI) 0 5,8 9 22 0 1 5,73 1 1/3419 HOLEBAS (ROM) 5 5,84 7 16 5 1 5,72 1 0/4298 HYSAJ (EMP) 6 5,83 9 26 6 0 5,87 1 0/4300 IZZO (GEN) 0 6,5 8 12 0 1 6,22 0 0/0301 JANSSON (TOR) 6 5,33 3 7 6 0 5,58 0 1/1302 JONATHAN (INT) 0 6,25 3 2 0 0 6,25 0 0/0303 JUAN JESUS (INT) 0 5,43 5 22 0 0 5,61 0 0/8304 KONKO (LAZ) 0 5 4 2 0 0 5 0 0/0305 KOULIBALY (NAP) 0 6 8 20 0 1 6,02 0 1/5306 KRAJNC (CES) 5,5 5,45 5 11 5,5 0 5,5 0 0/1307 LAURINI (EMP) 0 5,71 4 7 0 0 5,71 0 0/0308 LAZAAR (PAL) 0 6,11 10 19 0 1 5,89 2 0/2309 LICHTSTEINER (JUV) 5,5 6,29 15 24 6 3 6,02 2 1/7310 LONGHI (SAS) 5,5 5,75 5 12 5,5 0 5,83 0 0/2311 LUCARELLI (PAR) 6 5,58 9 22 6 1 5,61 1 0/11312 LUCCHINI (CES) 0 5,57 6 21 0 1 5,62 0 0/8313 MAGGIO (NAP) 0 5,67 7 21 0 0 5,76 1 0/6314 MAGNUSSON (CES) 6 5,5 4 11 6 0 5,55 0 0/1315 MAICON (ROM) 0 6,12 10 14 0 1 5,92 1 0/3316 MAKSIMOVIC (TOR) 5 5,75 7 20 5,5 0 5,75 1 0/2413 MANOLAS (ROM) 0 5,9 10 21 0 0 6,07 0 2/3319 MARCHESE (GEN) 0 6,4 5 9 0 1 6 2 0/2320 MARIO RUI (EMP) 7 6,04 10 25 6 0 6 4 0/6321 MARQUES (VER) 0 5,43 5 16 0 0 5,64 0 0/2399 MARQUEZ (VER) 0 5,4 6 20 0 0 5,58 0 2/3322 MARTIC (VER) 0 5,5 4 14 0 0 5,62 0 0/3324 MASIELLO (TOR) 0 6 4 1 0 0 6 0 0/0426 MASIELLO A. (ATA) 5,5 5,6 3 5 5,5 0 5,6 0 0/0428 MAURICIO (LAZ) 6 5,71 8 7 6 0 5,93 0 0/3326 MESBAH (SAM) 0 5,55 4 12 0 0 5,59 0 0/1327 MESTO (NAP) 4 4,75 3 5 4,5 0 5 0 0/1328 MEXES (MIL) 4,5 5,32 4 11 5 0 5,64 0 1/5329 MILANOVIC MILAN (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0330 MOLINARO (TOR) 0 5,54 6 14 0 0 5,73 0 0/1406 MONTELEONE (PAL) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0331 MORAS (VER) 6,5 5,96 10 25 6,5 1 5,86 0 0/1332 MORETTI (TOR) 0 6,12 12 25 0 1 6,08 1 0/6333 MORGANELLA (PAL) 0 5,98 8 20 0 1 5,95 1 0/7335 MUNOZ (SAM) 0 6,21 8 14 0 1 6,07 0 0/2336 MURRU (CAG) 5 5,17 3 4 5 0 5,33 0 0/1338 NAGATOMO (INT) 0 5,39 6 10 0 0 5,5 0 1/0436 NATALI (SAS) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0340 NICA (CES) 0 4,88 2 6 0 0 5,62 0 0/2341 NOVARETTI (LAZ) 0 5,33 4 3 0 0 5,5 0 0/1342 OGBONNA (JUV) 0 5,87 6 17 0 0 5,97 0 0/3430 ORTIZ (PAL) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0343 PALETTA (MIL) 7 5,59 5 11 7 0 5,73 0 0/3404 PARENTE (GEN) 0 6 1 0 0 0 0 0 0/0345 PASQUAL (FIO) 6 6,67 13 14 6,5 2 6,12 1 0/1346 PASQUALE (UDI) 5,5 5,5 5 17 6 0 5,67 0 0/6347 PEDRO MENDES (PAR) 6 5,64 6 12 6 0 5,68 0 0/3348 PELUSO (SAS) 5,5 5,39 5 18 5,5 0 5,58 0 1/5420 PERES (TOR) 5,5 6,35 12 24 5,5 2 6,11 2 0/5349 PERICO (CES) 5,5 5,46 5 14 5,5 0 5,67 0 0/5400 PIRIS (UDI) 6 5,71 7 20 6 0 5,78 0 0/3352 PISANO E. (VER) 6 5,2 5 10 6 0 5,5 0 0/2351 PISANO F. (CAG) 0 5,32 4 11 0 0 5,36 0 0/1354 RADU (LAZ) 5,5 5,72 8 18 6 0 5,89 0 0/6355 RAIMONDI (ATA) 0 6,62 4 6 0 0 6,25 2 0/1356 RAMI (MIL) 0 5,86 10 19 0 1 5,78 1 0/5357 RANOCCHIA (INT) 5 6 12 23 5,5 2 5,87 0 0/6358 REGINI (SAM) 6 5,47 6 20 6 0 5,61 0 1/3359 RENZETTI (CES) 0 5,97 8 17 0 0 6,06 0 0/3421 RICHARDS (FIO) 6 5,92 5 7 6 0 6 0 0/1360 RISPOLI (PAL) 6 5,59 5 19 6 0 5,62 1 0/4362 RODRIGUEZ GON. (FIO) 9,5 6,3 17 23 7 5 5,96 0 1/6363 RODRIGUEZ GUI. (VER) 7 5,71 5 7 7 0 5,79 0 0/1364 ROMAGNOLI (SAM) 6,5 6 8 20 6,5 1 5,95 1 0/6365 RONCAGLIA (GEN) 4,5 5,59 6 21 4,5 0 5,81 0 2/6366 ROSI (FIO) 5,5 5,75 5 10 5,5 0 5,75 0 0/0367 ROSSETTINI (CAG) 0 5,81 9 24 0 2 5,77 2 0/10368 RUGANI (EMP) 6 6,48 15 27 6 3 6,15 0 0/0371 SANTACROCE (PAR) 3,5 5,46 4 11 4 0 5,45 1 0/6432 SANTON (INT) 6 6,25 8 6 6 0 6,25 0 0/0372 SARDO (CHI) 0 5,67 4 5 0 0 5,7 0 0/1373 SAVIC (FIO) 0 6,1 11 21 0 2 6,05 0 1/4374 SCALONI (ATA) 6 5,75 3 2 6 0 5,75 0 0/0375 SILVESTRE (SAM) 6 6 8 19 6,5 0 6,08 1 0/5418 SOMMA (EMP) 0 5,5 1 2 0 0 5,75 0 0/1376 SORENSEN (VER) 0 5,38 3 9 0 0 5,5 0 0/2434 SPOLLI (ROM) 0 0 5 0 0 0 0 0 0/0377 STENDARDO (ATA) 6 6,21 10 17 6 2 5,97 0 0/4427 STRINIC (NAP) 0 5,75 6 6 0 0 5,58 1 0/0431 TAMBE (GEN) 0 6 4 1 0 0 0 0 0/0380 TERRANOVA (SAS) 0 5,67 5 9 0 0 5,67 0 0/0381 TERZI (PAL) 5 5,58 5 12 5 0 5,67 0 0/2

382 TOMOVIC (FIO) 0 5,85 8 17 0 1 5,74 1 0/4383 TONELLI (EMP) 0 6,45 12 22 0 4 6,02 0 2/2384 TOROSIDIS (ROM) 6 5,88 6 13 6 1 5,85 0 1/3435 UVINI (NAP) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0386 VIDIC (INT) 0 5,47 7 15 0 1 5,43 0 1/3388 VITIELLO (PAL) 6 6,21 5 8 6 0 6,21 0 0/0389 VOLTA (CES) 0 5,44 4 18 0 0 5,62 0 1/4390 VRSALJKO (SAS) 0 6,15 10 18 0 0 6,15 3 1/4391 WAGUE (UDI) 6 6,5 6 5 6 1 6,1 0 0/1422 YANGA MBIWA (ROM) 5 5,66 6 19 5 0 5,71 1 0/4392 ZACCARDO (MIL) 0 7,5 4 2 0 1 6 0 0/0394 ZAPATA C. (MIL) 0 5,59 4 11 0 0 5,82 1 1/1395 ZAPPACOSTA (ATA) 0 6,4 11 21 0 3 5,95 1 0/2396 ZUKANOVIC (CHI) 6 6,02 10 22 6 2 5,95 2 0/5397 ZUNIGA (NAP) 0 5,75 4 6 0 0 5,42 2 0/0

CENTROCAMPISTI CODICE MAGIC CAMPIONATO MEDIA ESP-GIOCATORE PUNTI MEDIA QUOT. P. V. G. VOTO R. AMM501 ACQUAH (SAM) 0 5,42 5 18 0 0 5,69 0 1/8504 ALLAN (UDI) 6 6,19 14 25 6 1 6,08 3 0/6506 ANTONELLI (MIL) 5,5 6,46 15 25 5,5 4 6,06 1 0/6507 AQUILANI (FIO) 5 5,79 11 20 5 0 5,89 0 0/4508 ARMERO (MIL) 0 5,19 3 8 0 0 5,25 1 1/1509 ASAMOAH (JUV) 0 5,83 4 6 0 0 5,92 0 0/1743 BADELJ (FIO) 6 5,45 5 11 6 0 5,5 0 0/1510 BADU (UDI) 0 5,85 8 18 0 0 5,88 1 0/4725 BARELLA (CAG) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0512 BARRETO E. (PAL) 5,5 6,45 13 22 5,5 2 6,18 3 2/2513 BASELLI (ATA) 0 5,9 7 17 0 0 5,93 2 0/5514 BASHA (TOR) 6 6 4 2 6 0 6 0 0/0517 BENASSI (TOR) 6 6,09 10 17 6 2 5,88 1 0/7763 BERGDICH (GEN) 5,5 5,8 6 4 5,5 0 5,75 0 0/0519 BERTOLACCI (GEN) 5,5 6,32 13 24 6 2 6,19 1 0/7520 BIABIANY (PAR) 0 5,88 4 1 0 0 5,5 0 0/0521 BIGLIA (LAZ) 6,5 6,55 14 21 6,5 2 6,31 1 0/4522 BIONDINI (SAS) 6 5,77 7 18 6 0 5,83 0 0/2523 BIRSA (CHI) 5,5 5,9 10 26 6 0 5,92 1 0/3524 BOLZONI (PAL) 0 5,73 6 19 0 0 5,83 0 0/3525 BONAVENTURA (MIL) 6 6,64 19 25 6 4 6,18 1 0/3526 BORJA VALERO (FIO) 5 6,25 15 20 5 2 6 2 0/6527 BRIENZA (CES) 0 7,05 17 20 0 5 6,22 2 0/1528 BRIGHI (SAS) 0 5,69 8 16 0 0 5,81 0 0/3529 BRILLANTE (EMP) 0 4,5 3 3 0 0 4,5 0 0/0759 BROZOVIC (INT) 0 5,92 9 6 0 0 6,17 0 0/3532 CAIO RANGEL (CAG) 0 5,88 4 6 0 0 5,88 0 0/0736 CAMPANHARO (VER) 0 5,77 4 11 0 0 5,95 0 0/4534 CANDREVA (LAZ) 0 7,11 23 23 0 5 6,34 7 0/4738 CARBONERO (CES) 8 5,38 5 14 7 0 5,33 2 0/3536 CARMONA (ATA) 4,5 5,62 8 25 5,5 0 5,83 0 1/8537 CASCIONE (CES) 0 5,67 6 20 0 1 5,94 0 0/6538 CATALDI (LAZ) 6 5,69 5 9 6 0 5,94 1 0/2539 CAZZOLA (CES) 0 0 4 2 0 0 0 0 0/0540 CHIBSAH (SAS) 0 6 4 5 0 0 6 0 0/0541 CHOCHEV (PAL) 0 5,71 4 9 0 0 5,86 0 0/2755 CHRISTIANSEN (CHI) 6 6 4 2 6 0 6 0 0/0542 CHRISTODOULOPOULOS (VER) 5,5 6,31 11 19 6 1 6 4 0/3543 CIGARINI (ATA) 5 5,83 10 23 5,5 0 5,93 2 1/7544 COFIE (CHI) 0 5,75 4 14 0 0 5,77 0 0/1545 COMAN (JUV) 0 6,62 4 10 0 0 6,38 1 0/0546 CONTI (CAG) 0 5,59 7 16 0 1 5,72 0 1/8751 CORREA (SAM) 0 5 4 2 0 0 5 0 0/0548 COSSU (CAG) 0 6,08 9 19 0 2 5,97 1 0/4749 COSTA T. (GEN) 0 5,5 6 2 0 0 5,5 0 0/1549 CRISETIG (CAG) 6 5,71 6 21 6 0 5,83 0 0/5551 CROCE (EMP) 5,5 6,25 12 26 5,5 1 6,21 0 0/4553 D'ALESSANDRO (ATA) 0 5,68 6 17 0 0 5,79 0 0/4740 DAVID LOPEZ (NAP) 4,5 5,76 7 23 4,5 0 5,78 1 0/3554 DE FEUDIS (CES) 6 5,72 6 19 6 0 5,86 0 0/5731 DE GUZMAN (NAP) 5 6,12 10 21 5 3 5,65 1 0/1555 DE JONG (MIL) 0 5,97 10 18 0 2 5,86 0 0/8556 DE ROSSI (ROM) 0 5,78 9 16 0 1 5,81 0 1/5557 DE VITIS (SAM) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0558 DELLA ROCCA (PAL) 0 5,5 3 2 0 0 5,75 0 0/1559 DESSENA (CAG) 6 6,05 10 21 6 1 5,9 1 0/2754 DIAMANTI (FIO) 0 6,33 16 6 0 1 6 0 0/2563 DONSAH (CAG) 0 6,88 10 16 0 2 6,33 1 0/1564 DUNCAN (SAM) 6 5,83 7 18 6 0 5,93 0 0/3566 EDERSON (LAZ) 0 7 4 3 0 1 5,75 0 0/1567 EKDAL (CAG) 0 6,65 14 23 0 4 6,22 0 0/4568 EL KADDOURI (TOR) 5,5 5,93 13 23 6 2 5,89 2 1/6571 ESSIEN (MIL) 5,5 5,2 3 12 5,5 0 5,35 0 1/1572 ESTIGARRIBIA (ATA) 0 6,25 4 6 0 1 5,83 0 0/1737 EVANGELISTA (UDI) 0 5,4 4 4 0 0 5,25 0 0/0573 FARNERUD (TOR) 0 6,5 11 17 0 1 6 5 0/1574 FELIPE ANDERSON (LAZ) 14 7,95 24 21 8 8 6,53 5 0/4575 FERNANDES (UDI) 5 6,07 13 24 5 2 5,82 1 0/3576 FERNANDEZ M. (FIO) 0 6,76 15 20 0 2 6,32 3 0/1577 FETFATZIDIS (CHI) 0 7 8 7 0 2 6,17 0 0/0578 FLORENZI (ROM) 6 6,3 15 25 6 2 6,04 3 0/5580 GALLOPPA (PAR) 5 5,56 5 15 5,5 0 5,54 1 1/5581 GARGANO (NAP) 0 6,03 8 17 0 0 6,17 1 0/6583 GAZZI (TOR) 0 5,82 7 21 0 0 6,02 0 0/8584 GIORGI (CES) 6 5,57 7 21 6 0 5,76 0 0/8745 GOMEZ (ATA) 6,5 5,92 10 14 6,5 0 5,83 1 0/0585 GONZALEZ ALV. (TOR) 0 5,8 4 6 0 0 5,8 0 0/1586 GRASSI (ATA) 0 6 1 1 0 0 6 0 0/0587 GRECO (VER) 6 5,67 7 16 6 0 5,8 1 0/6590 GUARENTE (EMP) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0591 GUARIN (INT) 6 7 19 21 6 5 6,07 6 0/3592 GUILHERME (UDI) 6,5 5,66 7 24 6,5 0 5,69 0 0/2722 HALLBERG (UDI) 0 5,75 4 3 0 0 5,83 0 0/1593 HALLFREDSSON (VER) 8,5 6,15 13 21 7,5 1 5,95 5 1/6594 HAMSIK (NAP) 4,5 6,44 19 25 4,5 5 5,68 4 0/0595 HERNANES (INT) 0 6,28 13 17 0 2 5,91 1 0/2596 HETEMAJ (CHI) 5,5 5,8 9 25 6 0 5,98 0 0/8597 HONDA (MIL) 4,5 6,59 11 22 4,5 6 5,7 2 0/1753 HUSBAUER (CAG) 0 0 4 2 0 0 0 0 0/0715 IAGO (GEN) 5 6,95 17 21 5,5 6 6,1 2 0/4598 ILICIC (FIO) 5,5 5,9 8 16 6 1 5,8 0 0/3600 INLER (NAP) 6 5,77 8 15 6 1 5,67 0 0/3601 IONITA (VER) 0 6,33 7 17 0 2 6,07 0 0/4712 IZCO (CHI) 0 6,29 9 17 0 2 5,94 1 0/2603 JADSON (UDI) 0 6 2 0 0 0 0 0 0/0760 JAJALO (PAL) 6 5,67 5 7 6 0 5,83 0 0/2605 JANKOVIC B. (VER) 7 6 6 10 7 1 5,75 0 0/1744 JOAO PEDRO (CAG) 10 6,21 10 19 7 4 5,68 2 0/4606 JOAQUIN (FIO) 11 6,84 16 18 7 2 6,31 3 0/1607 JORGINHO (NAP) 0 5,29 8 17 0 0 5,46 0 0/5608 JORQUERA (PAR) 0 5,95 4 7 0 0 5,86 1 0/1609 KEITA S. (ROM) 3,5 6,5 12 21 4,5 2 6,28 0 1/2723 KONE (UDI) 0 5,61 8 19 0 0 5,68 3 1/7610 KOVACIC (INT) 5 6,42 15 25 5 5 5,83 1 1/2613 KUCKA (GEN) 6 6 11 23 6 1 5,93 0 0/3615 KURTIC (FIO) 5 5,67 7 17 5 1 5,53 0 0/2616 KUZMANOVIC (INT) 5,5 5,79 6 14 5,5 0 5,71 1 0/0618 LAXALT (GEN) 0 5,67 4 5 0 0 5,8 0 0/2619 LAZAREVIC (SAS) 0 6,33 6 12 0 1 5,94 1 0/1620 LAZZARI (FIO) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0621 LEDESMA (LAZ) 0 5,29 4 9 0 0 5,43 0 0/2741 LESTIENNE (GEN) 0 5,96 9 13 0 0 5,82 2 0/2750 LILA (PAR) 9 6,75 6 2 6 1 6 0 0/0734 LODI (PAR) 0 5,62 9 19 0 1 5,42 1 0/3622 LULIC (LAZ) 0 6,66 8 16 0 3 6,16 2 0/6623 MAGNANELLI (SAS) 6 5,76 8 25 6 0 5,9 1 0/9747 MANDRAGORA (GEN) 0 6,5 1 2 0 0 7 0 0/0626 MARCHIONNI (SAM) 0 5,5 4 1 0 0 5,5 0 0/0627 MARCHISIO (JUV) 6,5 6,68 19 26 6,5 2 6,44 3 0/6628 MARESCA (PAL) 5 5,96 6 13 5 0 6 0 0/1746 MARIGA (PAR) 0 5,56 4 6 0 0 5,58 0 0/2629 MARRONE (JUV) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0632 MASTOUR (MIL) 0 0 2 0 0 0 0 0 0/0748 MATTIELLO (CHI) 0 6,25 1 4 0 0 6,33 0 0/0634 MAURI J. (PAR) 6,5 6,02 8 22 7 1 5,98 0 0/4633 MAURI S. (LAZ) 6 7,38 21 20 6 8 6,28 0 0/4720 MEDEL (INT) 6,5 5,78 10 25 6,5 0 5,94 0 1/6635 MENEZ (MIL) 5 7,43 26 27 5,5 13 6 1 0/3636 MERTENS (NAP) 5,5 6,02 17 22 5,5 2 5,79 2 1/4637 MIGLIACCIO (ATA) 6 6,05 6 12 6 1 5,95 0 0/4639 MISSIROLI (SAS) 10 6,37 14 24 7 3 6 1 0/3642 MONTOLIVO (MIL) 0 5,28 3 10 0 0 5,33 0 0/1643 MORALEZ (ATA) 5,5 6,82 18 20 5,5 5 6,1 1 0/3761 MPOKU (CAG) 6 6,58 11 6 6 1 6,17 0 0/1765 MUDINGAYI (CES) 6,5 5,75 6 4 6,5 0 6 0 0/2646 MUNTARI (MIL) 0 5,65 6 16 0 2 5,38 0 0/5724 MURONI (CAG) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0649 NAINGGOLAN (ROM) 0 6,7 16 24 0 3 6,43 1 0/8652 NOCERINO (PAR) 5,5 5,93 8 12 5,5 1 5,62 0 0/1653 OBBADI (VER) 6,5 6,1 5 12 7 0 6,2 0 0/2654 OBI (INT) 0 5,94 4 10 0 1 5,62 0 0/1

655 OBIANG (SAM) 5,5 6,4 14 24 6 3 6,17 1 0/9656 OCTAVIO (FIO) 0 0 3 0 0 0 0 0 0/0657 ONAZI (LAZ) 6 5,65 5 14 6 0 5,8 0 0/3658 PADOIN (JUV) 0 5,71 4 14 0 0 5,83 1 1/2659 PALOMBO (SAM) 6 6,12 12 26 6,5 1 6,08 1 0/6660 PAREDES (ROM) 0 6,38 5 7 0 1 5,75 0 0/1661 PAROLO (LAZ) 7 6,62 19 25 7 6 6,06 0 0/8662 PEPE (JUV) 0 6 4 5 0 0 6 0 0/0663 PEREIRINHA (LAZ) 0 5,25 4 3 0 0 5,25 0 0/0664 PEREYRA (JUV) 5,5 6,4 14 24 6 1 6,21 2 0/2666 PEROTTI (GEN) 6 6,75 16 21 6 3 6,36 2 0/4667 PINZI (UDI) 6 5,68 5 10 6,5 0 5,95 0 0/6669 PIRLO (JUV) 0 6,9 17 15 0 3 6,1 3 0/0670 PIZARRO (FIO) 0 6,18 12 20 0 0 6,18 2 0/4671 PJANIC (ROM) 4 6,29 16 25 4,5 3 6 2 0/8672 POGBA (JUV) 0 7,45 26 22 0 7 6,5 2 0/4673 POLI (MIL) 0 6,05 11 25 0 1 6 0 0/4674 PUCCIARELLI (EMP) 6 6,38 11 23 6 3 5,98 0 0/1733 PULZETTI (CES) 6 6,43 7 7 6 1 6 0 0/0675 QUAISON (PAL) 0 7,33 8 11 0 2 6,25 1 0/1677 RADOVANOVIC (CHI) 6,5 5,9 8 21 6,5 1 5,92 0 1/5681 RIGONI (PAL) 6 6,61 16 22 6 5 6,11 0 0/8714 RINCON (GEN) 5,5 6,05 8 18 6 0 6,11 1 0/4682 RIZZO (SAM) 0 6,18 4 13 0 1 6 0 0/2683 ROMULO (JUV) 0 7 4 2 0 0 7 0 0/0684 SALA (VER) 5 6,43 7 8 6 1 6,21 0 1/1762 SALAH (FIO) 0 8,4 18 5 0 3 6,6 0 0/0686 SAPONARA (EMP) 6 6,14 6 7 6 1 5,93 0 1/1688 SCHELOTTO (CHI) 6 5,63 7 19 6 0 5,66 0 0/1752 SHAQIRI (INT) 5,5 6,5 20 8 5,5 1 6,06 1 0/1690 SIGNORELLI (EMP) 6 6,33 6 9 6 1 5,83 0 0/0691 SORIANO (SAM) 6,5 6,07 12 22 6,5 1 6,02 2 0/8693 STROOTMAN (ROM) 0 6 6 6 0 0 5,7 2 0/1694 STURARO (JUV) 5,5 5,73 6 14 5,5 0 6 0 1/5756 SUSO (MIL) 0 0 4 0 0 0 0 0 0/0695 TABANELLI (CES) 0 5,25 4 3 0 0 5,25 0 0/0696 TACHTSIDIS (VER) 6 6,13 11 26 6,5 3 5,98 1 0/8697 TAIDER (SAS) 7,5 6,44 10 20 6,5 2 6 3 0/5698 UCAN (ROM) 0 0 4 1 0 0 0 0 0/0764 VAJUSHI (CHI) 0 6 5 0 0 0 0 0 0/0699 VALDIFIORI (EMP) 0 6,48 14 25 0 0 6,36 6 1/4700 VALOTI (VER) 0 8 2 5 0 1 6,5 1 0/3726 VALZANIA (CES) 0 5,25 1 2 0 0 5,5 0 0/1742 VAN GINKEL (MIL) 6 5,2 3 6 6,5 0 5,4 0 0/2758 VARELA (PAR) 6 5,75 9 6 6 0 5,67 0 0/1701 VARGAS J. (FIO) 0 6,25 10 13 0 1 5,88 0 0/0702 VAZQUEZ (PAL) 5,5 7,15 22 26 6 7 6,35 6 0/6703 VECINO (EMP) 9 6,34 14 25 6 2 6,12 2 0/5704 VERDI (EMP) 6 6,05 10 22 6 1 5,95 0 0/2705 VIDAL (JUV) 6 6,84 20 21 6 6 6,18 1 0/7706 VIVES (TOR) 0 5,79 8 20 0 1 5,68 1 0/4707 WIDMER (UDI) 6,5 6,16 12 24 6,5 2 5,88 3 0/4709 WSZOLEK (SAM) 0 4,75 3 3 0 0 4,75 0 0/0727 YABRE (CES) 0 0 1 0 0 0 0 0 0/0713 ZAPATA A. (UDI) 0 6 4 1 0 0 0 0 0/0710 ZE' EDUARDO (CES) 0 5,67 5 9 0 1 5,33 1 0/2711 ZIELINSKI (EMP) 5,5 5,93 8 18 6 0 6,03 0 0/3

27aGIORNATA

Magic +3RCampionato

24 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GazzettaTv, un formato Champions1 In prima serata con Milito e il Triplete, dalle 23 i gol e i commenti sulla Juventus di Dortmund

Gabriella Mancini

U n’altra serata in compa-gnia della Champions Lea-gue su GazzettaTv, canale

59. Alle 23 c’è lo speciale all’inter-no di Gazzetta News. I gol, i com-menti dei nostri giornalisti, tuttele ultime notizie e il punto dellasituazione, a cominciare dalla Ju-ventus, impegnata nel difficileduello contro il Borussia Dort-mund. E’ la ciliegina finale di unagiornata densa di appuntamenti.

AUTOGOL Nel pomeriggio, alle14.45 (replica alle 20.45) è il triocomico Autogol a raccontare l’at-tualità sportiva attraverso esila-ranti imitazioni. Oggi il perso-naggio preso di mira è FedericoBuffa, una parodia affiancata daun collegamento con lo strava-

gante sosia di Carlos Tevez. Pocopiù tardi linea a Explorers, gli av-venturieri più esperti del mondo,poi l’appuntamento con Campio-ni a confronto alle 15.30. Oggi è lavolta del paragone tra EdinsonCavani e Radamel Falcao, tra Da-vid Trezeguet e Olivier Giroud etra Dante e Thiago Silva. Alle16.05 Sport Science svela i segretidello sport attraverso l’indaginescientifica.

BOMBER In prima serata, giustoper scaldarsi prima della notte diChampions, imperdibile appun-tamento con Bomber: la puntata èdedicata all’attaccante argentinoDiego Milito che rivivrà una sta-gione davvero indimenticabile,quella del Triplete, 2009-2010.Quando Ibrahimovic lasciò l’In-ter, nessuno immaginava che l’at-tuale capitano del Racing Avella-

neda potesse essere alla sua altez-za. Invece Milito trascinò i suoi almitico traguardo a suon di gol.Nel programma, oltre all’intervi-sta al bomber, ci sono anche gliinterventi di Javier Zanetti, IvanRamiro Cordoba, Dejan Savice-vic, Gabriele Oriali e del giornali-sta della Gazzetta dello Sport An-drea Elefante.

EUROPA LEAGUE E domani nondimenticate l’appuntamento conSottorete, il programma di volleycon Maurizia Cacciatori, e la se-rata in compagnia dell’EuropaLeague a partire dalle 17.45 con icommenti in diretta delle primedue sfide, le anticipazioni dellealtre due e gli highlights. Venerdìline a Sottocanestro con il presi-dente della Federbasket GianniPetrucci.

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� 1 Lo studio di Gazzetta News con il conduttore Nino Morici e il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti 2 L’attaccante argentino Diego Milito ricorda la mitica stagione 2009-2010, quella del Triplete, in una lunga intervista con tante testimonianze, da Zanetti a Stankovic FORTE

LA GUIDA

MATTINA7 Gazzetta News7.15 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.30 Gazzetta News8.45 Gazzetta News9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers10.05 The SpeedGang11.05 Bomber12.05 Sport Science13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO14 Gazzetta News14.15 Magazine Sci Alpino14.45 Autogol News15.05 Explorers15.30 Campioni a confronto16.05 Sport Science17.05 Campioni a confronto17.30 Condò Confidential18.05.00 Explorers18.30 Le nuove forze del calcio18.45 Tuttogol19 Gazzetta News19.30 Gazzetta News

SERA20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News20.45 Autogol News21.05 Bomber 22.05 The SpeedGang23 Gazzetta News - Speciale Champions

News con il caffèAnche avventurasci e motori

23.00Scatta Gazzetta News con lo Speciale Champions League: ultime notizie, gol e commenti delle partite

L’ORARIO

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25MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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Testata di proprietà de “La Gazzettadello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PRESIDENTE Angelo Provasoli

VICE PRESIDENTE Roland Berger

AMMINISTRATORE DELEGATOPietro Scott Jovane

CONSIGLIERI Fulvio Conti,Teresa Cremisi,Luca Garavoglia,Attilio Guarneri,Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni

DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri

OPINIONI

Sono un tifoso milanista e un grande fan di Superpippo Inzaghi. L’ho sempre ammirato perché, pur non avendo i colpi del fuoriclasse come Maradona o Van Basten, ha sempre colmato le sue lacune con il lavoro. Sono triste perché questa situazione non se la merita ma mettendo da parte i sentimenti per i nostri colori credo che invece di attaccarlo sia giusto capire. Pippo sa benissimo di non avere una squadra scarsa, ci crede ancora. Purtroppo però non ha più il pubblico dalla sua e lo deve riconquistare. In balia di questa tempesta ha cercato di mantenere la barra a dritta con la logica, inserendo un difensore per una punta, per proteggere il risultato ma non ha pagato. E allora, Pippo: ricordati del numero 9. 4-3-3 o 4-3-1-2 poco importa. L’unico consiglio che posso osare di suggeriti è di far entrare a gara in corso Menez...

Matteo Ghion

Infierire sulla situazionedeprimente di oggi è unbrutto esercizio. Molti, conla gelida bilancia dellaGiustizia in mano, si

chiedono perché Inzaghi sia ancora lì, ricordando i tagli, molto più spicciativi, di Allegri e soprattutto Seedorf. Ma anche l’aspetto sentimentale ha un suo peso: Inzaghi dispone di un patrimonio affettivo da spendere in questo momento nero. Se l’è guadagnato con anni rossoneri d’impegno allo spasimo. Mi sembra comprensibile tanta indulgenza nei suoi confronti. L’altra faccia della medaglia è la compassione umana per un viso scavato, per l’evidente, e quasi fisica, incapacità di sostenere il

peso della delusione. Tutti quasi si preoccupano della salute di Pippo.

Le carezze umane, tutte strameritate, non hanno alcun potere sul colore della verità. Il Milan è sempre stato senza gioco, fin dall’avvio di questo campionato, anche quando le cose andavano un poco meglio. Qualche buon risultato non poteva oscurare ad occhi disincantati il doppio vuoto progettuale: a quello dello staff dirigenziale, che non è riuscito a trasformare in punti e gol il monte stipendi tuttora molto elevato in rapporto alla concorrenza, si è accompagnato quello tecnico. Più in là di un ingenuo e antistorico catenaccio in salsa rossonera (perché questo si è sempre visto) non si è mai andati. La pressione sulla palla è rimasta lettera morta. Dal fondo non crossa quasi mai nessuno, men che meno i mancini schiaffati a destra e i destri messi a sinistra. Il valzer dei centravanti, quasi unico nel suo genere, vedi Menez-Torres-Pazzini-Destro, non poteva modificare nulla e nulla ha modificato. I centrocampisti sono una popolazione di giocatori spremuti e incapaci di sostenere l’attacco e di proteggere la difesa.

Questa squadra ha sempre corso poco e male e non ha la capacità di produrre il numero necessario di scatti brevi a cadenze massimali necessari al calcio di oggi, soprattutto quando la palla l’hanno gli avversari. Perché, ci si chiede, Simeone può far giocare l’Atletico (170 milioni di fatturato, ma erano 120 l’anno scorso) in modo da suonare spesso il Real mentre il Milan, che viaggia ancora sui 200 milioni di fatturato, non può nemmeno porsi il programma settimanale di «dominare l’Empoli» in una singola partita? Una risposta onesta e approfondita consentirà la nascita di un nuovo Milan, che dall’attuale può ereditare quasi zero.

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L a Juventus inizia la settimana più importantecome meglio non poteva.Vince a Palermo, ipoteca loscudetto e cancella i dubbi

sulla condizione fisica. Ora c’è l’esame Dortmund che le consentirebbe di divenire finalmente squadra di livello internazionale. I bianconeri in questi 4 anni hanno dominato la Serie A ma non si sono confermati nelle coppe europee. Conte, che con l’ausilio della società è stato l’artefice della rinascita bianconera, non è riuscito a farne una realtà internazionale. Questa opportunità ora si presenta ad Allegri. D’altronde la storia juventina è quasi sempre stata esaltante in patria assai meno nel mondo. Anche le grandi Juve del passato, quella di Charles, Sivori e Boniperti o quella di Trapattoni, Platini, Boniek, Rossi, Bettega, Zoff, Scirea, non hanno lasciato un segno importante. Meglio ha fatto Lippi che pur non

disponendo delle individualità delle altre è riuscito con il collettivo a conquistare una coppa dei Campioni. In Europa e nel mondo si vince con la squadra e un calcio offensivo più che con le individualità e un calcio difensivo che invece sono la regola per il nostro campionato dove trionfa chi incassa meno gol.

A Palermo gli uomini di Allegri hanno dimostrato, come sempre, personalità supportati da un pressingasfissiante che ha impedito al Palermo di esprimersi. I bianconeri hanno giocato con un sistema 5-3-2 analogo al Palermo. Questo sistema potrebbe essere un handicap a livello internazionale anche contro un Borussia Dortmund sbiadito. L’atteggiamento troppo prudente potrebbe resuscitare i tedeschi che stanno vivendo il momento peggiore dell’era Klopp, come dimostra la classifica e la pessima esibizione di sabato contro il Colonia. I gialloneri hanno perso la voglia di stupire, sono meno collettivo e non giocano con la velocità e i ritmi impressionanti del passato. I sincronismi offensivi, i tempi delle giocate e gli smarcamenti così come il movimento continuo e l’organizzazione offensiva sono un

ricordo. Hanno perso entusiasmo e brillantezza, sono involuti e prevedibili. A livello individuale non hanno una punta forte fisicamente e abile nel gioco aereo, il nostro Immobile sembra un navigante senza bussola. Reus è l’ombra del giocatore che si conosceva. La squadra che attraverso il collettivo e il gioco migliorava i singoli e metteva in difficoltà avversari più famosi (e costosi) ora non c’è più.

La Juve dovrà vincere la propria sindrome internazionale, credere nel proprio gioco e non subire dall’avversario, concedendogli spazi e tempi. Se giocherà all’italiana vecchia maniera, lasciando gioco e iniziativa al rivale, asserragliata al limite dell’aerea, potrebbe perfino resuscitare un Borussia in chiara difficoltà. Ma Allegri è un allenatore esperto e capace, punterà su organizzazione e gioco. Non lascerà il comando agli avversari e cercherà di ribattere colpo su colpo. Credo che i bianconeri giocheranno da protagonisti, convinti che il miglior propellente per vincere è praticare il proprio gioco senza paura. Coraggio si può fare. In bocca al lupo.

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Lettere alla Gazzetta

IL NUOVO MILANDEVE NASCERELONTANO DA QUESTO

GIGI DATOMEGiocatore Nba� Mi son divertito stasera a giocare una bella pallacanestro con i miei compagni in un TD garden bello carico !!! Continuiamo a macinare!!!@GigiDatome

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MARC MARQUEZCampione MotoGP� Arrivati a casa stamattina, ma in partenza per Madrid@marcmarquez93

La vignettadi Valerio Marini

Twitter CAROLINE WOZNIACKICampionessa di tennis� Non tutti i giorni possono essere buoni, ma c’è del buono in ogni giorno@CaroWozniacki

LUIGI MASTRANGELOGrande del volley� Riuscito a finirla? @gigi1mastro

Champions: la nostra sfida

JUVE, PERCHÉ IL BORUSSIA SI PUÒ ELIMINARE

D io salvi l’Inghilterra: nellecoppe sembra la brutta copiadella Premier. Se il City non fa

un miracolo a Barcellona, e le ultimeuscite non autorizzano uno sfrenato ottimismo, il campionato più bello e ricco del mondo abbandonerà la Champions al tramonto degli ottavi (con l’Everton a rischio in Europa League contro la Dinamo Kiev). Out il Chelsea di Mourinho che, personalmente, non perdeva agli ottavi dal 2009. Out l’Arsenal che s’era suicidato con lo 0-3 di Londra e ha fallito l’impresa di Monaco. Out da tempo, fase a gruppi, il Liverpool.

Incredibile? Neanche troppo, perché accadde lo stesso nel 2013. Tre

successi inglesi nelle ultime 15 edizioni, e tutti ai rigori (Liverpool 2005, United 2008, Chelsea 2012), non rendono giustizia al valore di un torneo straordinario che ha qualificato ben 32 squadre ai quarti della Champions «allargata», dal ‘99-2000 (l’Italia 18 o 19, dipende dalla Juve). E da Sky sta per arrivareun contratto da Paperone, 7 miliardi per tre anni, che consentirà a quasi tutti i club un mercato inarrivabile per il resto del mondo (Real, Barça, Bayern e Psg escluse). Eppure...

Sarebbe facile dire che il potere dei soldi nel pallone merita qualche riflessione in più. Poi la sorprendente Francia porta avanti due squadre, una nelle mani di sceicchi qatarioti (Psg), l’altra di oligarchi russi anche se un po’ in smobilitazione (Monaco), e il messaggio della Champions si fa contraddittorio: d’altra parte non c’è sport imprevedibile come il calcio

(basti pensare allo Schalke che ha terrorizzato il Real Madrid). Chi esulta è la Spagna che, con il Barça, può certificare l’esclusione degli inglesi, mentre Real e Atletico (ma quanti brividi ai rigori) hanno già staccato il biglietto. Real e Atletico sono le finaliste 2014: l’accoppiata forse non si ripeterà, però la Liga conferma la sua attitudine ai tornei a eliminazione diretta.

Poi il Porto è sempre lì. Il Bayern sembra fatto di marziani, anche se ogni tanto non respira l’atmosfera terrestre. E infine, a rendere più democratico il torneo, cioè con più campionati possibili, servirebbe l’Italia, cioè la Juve: anche per evitare l’umiliazione del secondo anno di fila senza di noi (come nel 2001-2002). Sarebbe un peccato, visti Porto, Monaco e lo stesso Atletico: perché il sorteggio potrebbe dare una bella mano.

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Champions: il motivo

SOLO IL CITY TRA L’INGHILTERRA E IL FLOP

PORTOFRANCOdi FRANCO ARTURIemail: [email protected]

twitter: @arturifra

OURItta.it

SOPRA LA PANCAdi ARRIGOSACCHI

L’ANALISIdi FABIO LICARItwitter: @fabiolicarigaz

NOVAK DJOKOVICCampione di tennis� Sapevate che qualche volta le conferenze stampa post match sono in strada? @DjokerNole

ANCA

26 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Entella sotto shockIl presidente Gozziarrestato in Belgio1C’è un’accusa di corruzione in Congo nel 2009La moglie: «Mai stato lì». E la squadra lo aspetta

Lega ProRGirone B: la 30a giornata

IL GIUDICE SPORTIVO

� FIRENZE Il giudice sportivo ha omologato Arezzo-Pavia (1-1) dell’8 marzo, dopo che il Pavia ha fatto ricorsoper un presunto errore tecnico dell’arbitro Cifelli, che però nel supplemento di referto ha confermato di aver ammonito prima Panariello e poi Carcione dell’Arezzo, quando le immagini tv mostravano due gialli a Carcione, senza però l’espulsione; lo stesso Pavia ha annunciato un nuovo ricorso alla Corte di Giustizia. Invece dopo il posticipo Salernitana-Matera una giornata a D’Aiello, Diop e Mucciante (Matera) e Colombo (Salernitana); ammenda di 1.500 euro alla Salernitana.

� Questo il programma nel fine settimana per i gironi A e C, che sono arrivati alla 31a giornata:VENERDIOre 19.30 Feralpi Salò-Mantova (girone A, 0-1). Ore 20.45 Casertana-Benevento (C, 0-1, su Raisport).SABATOOre 14.30 Messina-Cosenza (0-0) e Paganese-Savoia (C, 1-0). Ore 15 Lumezzane-Monza (0-3) e Pordenone-Como (A, 1-3); Matera-Vigor Lamezia (C, 0-1). Ore 16 AlbinoLeffe-Südtirol (A, 1-1); Lecce-Aversa Normanna (1-0) e Reggina-Melfi (C, 0-2). Ore 17 Bassano-Pro Patria (2-2) e Cremonese-Real Vicenza (A, 1-1). Ore 19.30 Giana-Venezia (1-2) e Novara-Renate (A, 3-1). DOMENICAOre 11 Arezzo-Alessandria (A, 0-1). Ore 12.30 Catanzaro-Salernitana (1-2) e Lupa Roma-Foggia (C, 0-1). Ore 14 Juve Stabia-Ischia (C, 2-1). Ore 14.30 Torres-Pavia (A, 1-1).LUNEDI’Ore 20.45 Martina-Barletta (C, 1-2).LE CLASSIFICHEGIRONE A Alessandria e Pavia (-1) p. 58; Novara 57; Bassano 55; Como 51; Feralpi Salò 46; Real Vicenza 45; Südtirol e Arezzo 42; Venezia 41; Renate e Mantova (-3) 39; Torres 36; Monza e Cremonese 35; Giana 34; Lumezzane 28; AlbinoLeffe e Pro Patria (-1) 24; Pordenone 21.GIRONE C Salernitana e Benevento p. 64; Juve Stabia e Casertana 55; Matera 53; Lecce 51; Foggia (-1) 49; Catanzaro 44; Barletta e Vigor Lamezia 39; Cosenza 36; Martina 35; Lupa Roma e Paganese 33; Melfi (-2) 32; Savoia 26; Aversa Normanna e Messina 25; Ischia 24; Reggina (-1) 22.

Pavia, respinto il ricorsoe omologato il pari di ArezzoMatera, squalificati in tre

Alessio Da RonchGENOVA

«Impossibile». Una pa-rola sola per tutti i cit-tadini di Chiavari, sor-

presi dalla notizia dell’arrestodi Antonio Gozzi, presidentedell’Entella, ma anche ammi-nistratore delegato della Du-ferco e presidente di Federac-ciai. La vicenda giudiziaria, esplosa lunedì sera a Bruxelles,appare difficile da credere achiunque conosca l’uomo cheha portato in Serie B l’Entellaper la prima volta nella sua sto-ria.

FERMO Gozzi si è recato a Bru-xelles spontaneamente, insie-me al suo collega MassimoCroci, per fare incontrare ilgiudice istruttore Clasie e farechiarezza su un caso risalenteal 2009. Un’indagine sulla cor-ruzione nel mondo del giocod’azzardo, che riguarda l’exprimo ministro congolese, Mu-zito e il sindaco di Waterloo,Kubla. Doveva trattarsi di unasorta di formalità, ma c’è statosubito lo stato di fermo, perconsentire altre 24 ore di tem-po alla giustizia belga, quindiun prolungamento di 5 giorni,l’equivalente dell’arresto se-condo le leggi italiane. Motiva-

zione: rischio di inquinamentodelle prove. Gozzi è stato co-stretto a restare nella camera di sicurezza del tribunale diBruxelles, poi è stato trasferitoin carcere. «Sono scioccata - haaffermato l’avvocato MichelleHirsch alla televisione belga -.non c’era motivo per un arre-sto. Gozzi ha risposto a tutte ledomande, dichiarandosi estra-neo alla corruzione. Non c’eramotivo per arrestarlo. Amanet-tandolo e togliendogli gli oc-chiali, lo hanno trattato comeun criminale».

PREOCCUPAZIONE «Io - spiegala moglie Sabina Croce - gli hoparlato prima che vedesse ilgiudice, era tranquillo, ancheperché sicuro di non aver nullaa che fare con quel caso. Dopoho avuto contatti soltanto conl’avvocato. Sono amareggiatae stupita per il trattamento su-bito da mio marito, una perso-na conosciutissima per il suogrande rigore morale. Dall’al-tro lato sono molto fiduciosaperché non esiste alcun rischioche possa essere coinvolto inquella vicenda. Lui non è maistato in Congo (vi ha fatto soloalcuni investimenti, ndr) e nonha mai avuto a che fare conquelle persone. Ci vorrà soloun po’ di tempo perché vengafatta chiarezza e io mi auguroche tutto accada in fretta».

ATTESA L’azienda svizzera Du-ferco ha messo in evidenza conun comunicato come la giusti-zia belga utilizzi lo stato di fer-mo come metodo di pressione.«Cosa inammissibile». I diri-genti dell’Entella hanno rice-vuto la notizia di prima matti-na e si sono subito mobilitatiper regalare il massimo appog-gio al presidente. La squadra èstata avvisata mentre era riuni-ta per l’iniziativa della Lega se-rie B «Facciamo la formazio-ne». Per voce del capitano Vol-pe i giocatori hanno dichiara-to: «Aspettiamo il presidenteallo stadio per la sfida di sabatocontro il Catania. Avremo unamotivazione in più per regalar-gli un sorriso».

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D opo i turni infrasettima-nali dei gironi A e C, sta-sera tocca al B che dun-

que arriva alla 30a giornata. Di-versi i motivi di interesse, a co-minciare dal duello al verticetra l’Ascoli e il Teramo; partico-larmente atteso nella capolistaè il trequartista Grassi, che tor-na a Pontedera a sfidare il clubche l’ha lanciato. Altro motivoè il debutto di Bepi Pillon sullapanchina del Pisa: il tecnico ve-neto lunedì ha preso il posto diBraglia. Ecco il programma.

ORE 15FORLI’ (4-3-1-2) Scotti; Catacchini, Drudi, Fantini, Turi; Casini, Pettarin, Hamlili; Rosafio; Melandri, Docente. (Casadei, Reato, T. Arrigoni, Fantoni, Gliozzi, Morga, Castellani). All. Firica-no.PRATO (3-5-1-1) Gazzoli; Dametto, Rinaldi, Sorbo; Grifoni, Coccolo, Urso, Cavagna, De Agostini; Fanucchi; Boca-lon. (Ivusic, Rickler, Bandini, Santini, Tassi, Romanò, Rubino). All. Esposito.ARBITRO Marinelli di Tivoli (Menicac-ci-Grieco). (andata 1-3)

ORE 18PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso; Rieti, Silva, Bini, Castellana; Barba, Bacher, Schiavini; Matteassi, Speziale, Alessan-dro. (Iali, Ignico, Sane, Marmiroli, Mascolo, Giovio, Caboni). All. Franzini.TERAMO (5-3-2) Tonti; Scipioni, Caidi, Speranza, Perrotta, Masullo; Di Pao-lantonio, Amadio, Cenciarelli; Lapadu-la, Donnarumma. (Cappa, Brugaletta, Diakite, Di Matteo, Milicevic, Petrella, Bucchi). All. Vivarini.

ARBITRO Morreale di Roma (Cassa-rà-Rossi). (1-1)

ORE 19L’AQUILA (3-4-3) Zandrini; Pomante, Maccarrone, Zaffagnini; Scrugli, Cora-pi, Del Pinto, Pedrelli; Pacilli, Virdis, Sandomenico. (Cacchioli, Carini, Karkalis, Djuric, Perpetuini, Triarico, Perna). All. Zavettieri.SPAL (5-3-2) Menegatti; Lazzari, Gasparetto, Cottafava, Silvestri, Nava; Gentile, Capece, Di Quinzio; Zigoni, Finotto. (Albertoni, Aldrovandi, Belle-mo, Gerbaudo, Landi, Rovini, Fioretti). All. Semplici.ARBITRO Zanonato di Vicenza (Scari-ca-Sbrescia). (3-0)

ORE 20.30ANCONA (3-4-3) Lori; Dierna, Paoli, Cangi; Parodi, Sampietro, Di Ceglie, D’Orazio; Bondi, Tavares, Tulli. (Aprea, Bambozzi, Camillucci, Morbidelli, Lisai, Cognigni, Paponi). All. Cornacchini.TUTTOCUOIO (3-5-2) Bacci; Falivena, Pratali, Balde; Pacini, Deiola, Serrotti, Dramane, Zanchi; Colombo, Tempesti. (Morandi, Ingrosso, Civilleri, Gioè, Mulas, Pane, Vitale). All. Alvini.ARBITRO Capraro di Cassino (Fab-bro-De Filippis). (2-0)

PONTEDERA (3-5-2) Anacoura; Ma-drigali, Vettori, Redolfi; Videtta, Lupe-rini, Bartolomei, Settembrini, Gasbar-ro; Cesaretti, De Cenco. (Cardelli, Polvani, Lombardo, Romiti, Ceciarini, Libertazzi, Disanto). All. Indiani.ASCOLI (4-2-3-1) Lanni; Nardini, Mengoni, Cinaglia, Dell’Orco; Addae, Carpani; Chiricò, Grassi, Tripoli; Alti-nier. (Ragni, Avogadri, Mori, Gualdi, Pirrone, Berrettoni, Mustacchio). All. Petrone.

ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore (Pagnotta-Abagnara). (0-1)

REGGIANA (4-3-3) Feola; Andreoni, Spanò, Sabotic, Mignanelli; Maltese, Vacca, Messetti; Giannone, Ruopolo, Siega. (Messina, De Giosa, Gueye, Alessi, Ricci, Vernocchi, Petkovic). All. Colombo.GUBBIO (4-3-3) Iannarilli; Luciani, Manganelli, Lasicki, D’Anna; Guerri, Domini, Casiraghi; Mancosu, Cais, Tutino. (Citti, Caldore, Castelletto, Loviso, Esposito, Regolanti, Vettraino). All. Acori.ARBITRO Mastrodonato di Molfetta (Vitiello-Sangiorgio). (1-3)

SAN MARINO (4-3-1-2) Secco; Bre-gliano, Fogacci, Cammaroto, Cruz; Cuffa, Diawara, Magnanelli; Sensi;La Mantia, Musetti. (Viva n, Bangoura, Farina, Soligo, Bationo, Baldazzi,

Bangal). All. Tazzioli.PISA (4-3-3) Pelagotti; Pellegrini, Lisuzzo, Paci, Costa; Morrone, Iori, Misuraca; Arrighini, Arma, Floriano. (Moschin, Sini, Mandorlini, Misuraca, Beretta, Napoli, Frediani). All. Pillon.ARBITRO Piscopo di Imperia (Muto-Della Vecchia). (0-1)

ORE 20.45CARRARESE (4-3-1-2) Zanotti; Berra, Sbraga, Teso, Lancini; Brondi, Casta-gnetti, Galli; Gherardi; Cellini, Di Nar-do. (Anedda, Massoni, Gnahoré, Bel-trame, Belcastro, Merini, Ademi). All. Remondina.SAVONA (4-4-2) Rossini; Marchetti, Antonelli, Cabeccia, Carta; Eguelfi, Taddei, D’Amico, Demartis; Scappini, Giovinco. (Addario, Galimberti, Bian-coni, Biondo, Morosini, Munarini, Frugoli). All. Riolfo.ARBITRO Ranaldi di Tivoli (A. Corde-schi-S. Cordeschi). (0-1)

GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco; Mona-co, Biraschi, Legittimo; Formiconi, Verna, Della Latta, Paparusso; Volpe; Fofana, Torromino. (Mangiapelo, Burzigotti, Boron, Onescu, Gambino, Lugo, De Feo). All. Silva.LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi; Risaliti, Espeche, Cazè, Calcagni; Mingazzini, Pizza; Ferretti, Lo Sicco, Pagano; Raicevic. (Pazzagli, Bianchi, Degeri, Benedetti, Santeramo, Scapinello, Strizzolo). All. Galderisi.ARBITRO Balice di Termoli (Campitel-li-Giuliani). (1-2)TV Diretta su Raisport 2.

IL RINVIO Pistoiese-Santarcangelo è stata rinviata a mercoledì 15 aprile perché lo stadio di Pistoia è ancora inagibile a causa dei danni causati dal maltempo che hanno già fatto saltare la partita con l’Ancona.CLASSIFICA Ascoli p. 57; Teramo 55; Reggiana* 49; Pisa* 47; Pontedera 43; Ancona* e L’Aquila* 42; Tuttocuoio* 38; Spal, Lucchese e Carrarese 37; Gub-bio 36; Pistoiese* e Grosseto (-1) 33; Santarcangelo 31; Prato e Savona 30; Forlì 29; Pro Piacenza (-8) 28; San Marino 23. (* una partita in meno).

Ascoli, la grande notte di GrassiE il Pisa ricomincia con Pillon

Antonio Gozzi, 60 anni, è il presidente dell’Entella dal 2007 PEGASO

Bepi Pillon, 59 anni, debutta stasera nel Pisa. In carriera ha ottenuto due promozioni in B con il Treviso nel 1997 e con l’Ascoli nel 2002, poi ha sempre allenato in A (Chievo e Reggina) e BLAPRESSE

Serie BRColpo di scena

LA SITUAZIONE� Questo il programma della 32ª giornata in Serie B. Venerdì (ore 20.30) Pescara-Bari (1-1).Sabato (ore 15) Avellino-Perugia (0-0); Crotone-Brescia (1-2); Entella-Catania (1-5); Latina-Spezia (1-1); Livorno-Cittadella (1-1); Modena-Vicenza (2-0); Pro Vercelli-Lanciano (0-2); Ternana-Carpi (1-3); Trapani-Bologna (1-2). Lunedì (ore 20.30) Varese-Frosinone (1-1). La classifica Carpi p. 59; Bologna (-1) 52; Avellino e Vicenza 49; Frosinone 48; Livorno 47; Pescara e Spezia 46; Lanciano e Perugia 43; Bari 40; Modena 38; Latina, Trapani e Entella 37; Ternana 36; Cittadella e Pro Vercelli 35; Brescia 33; Crotone e Catania 32; Varese (-3) 28.

Stangata al Frosinone:mezzo stadio chiusoe raffica di squalifiche

1Inibito il presidente fino al 30 giugno, 4 turni a Soddimo e multa di 30mila euro per i fatti con l’Entella

MILANO

S everi provvedimenti delgiudice sportivo ai dannidel Frosinone dopo l’in-

fuocata sfida con l’Entella. Lasocietà è stata multata di30mila euro con l’obbligo di di-sputare due gare con la tribunacentrale e i distinti senza spet-tatori per insulti, sputi e lanciodi oggetti alla terna (anche conmacabri riferimenti all’arbitroColosimo, recentemente scom-parso), che dopo la gara dovevauscire scortata dopo un’ora di attesa; inibito fino al 30 giugnoil presidente Maurizio Stirpeche negli spogliatoi ha cercatodi aggredire l’arbitro insultan-dolo (le forze dell’ordine hannoimpedito l’aggressione); inibitofino al 31 marzo il d.s. Marco

Giannitti; quattro giornate aSoddimo, espulso per una go-mitata (era anche in diffida),due a Crivello che ha offeso l’ar-bitro dopo l’espulsione) e una aBlanchard.

LA REAZIONE Stirpe ha com-mentato: «Sono deluso, dopoquello che ho dato al calcio, manon mollerò. A fermarmi nonsaranno un arbitro o il giudicesportivo. Mi tutelerò in tutte lesedi possibili. In questo mo-mento faccio un appello ai tifosiperché mantengano la calma».

ALTRI PROVVEDIMENTI Unagiornata a Casarini (Bologna),Benali (Brescia), Pasciuti eStruna (Carpi), Odjer (Cata-nia), Sforzini (Entella), Vastola(Lanciano), Crimi (Latina), Si-gnori (Modena), Fossati (Peru-gia), Gessa, Politano e Zampa-no (Pescara), Datkovic (Spe-zia), Terlizzi (Trapani), Fia-mozzi e Osuji (Varese). Unagiornata anche al d.s. Taibi(Modena). Società: 4.000 euroal Modena, 1.500 a Ternana eLanciano, 1.000 al Vicenza.

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clicE UN BOOKMAKERPAGHERÀ LA VITTORIADEL FROSINONE

� E’ finita 3-3, ma Paddy Power (per la prima volta) pagherà le scommesse sulla vittoria per 3-2 del Frosinone sull’Entella. Partita in cui c’è stato il giallo del pizzino: un vigile del fuoco ha trovato in campo un biglietto con la scritta «Segniamo su rigore». E’ finita proprio così.

L'IDENTIKIT

ANTONIO GOZZINATO A CHIAVARI (GENOVA)IL 15 APRILE 1954ATTIVITÀ IMPRENDITORE

Antonio Gozzi è laureato in Economia e professore di Economia e Gestione delle imprese di trasporto all’Università di Genova. Gozzi è amministratore delegato di Duferco Group, realtà internazionale nel settore della produzione e del commercio dei prodotti e delle materie prime siderurgiche, nonché consigliere di altre società del gruppo nelle mani dello zio Bruno Bolfo. Dal 2012 è anche presidente di Federacciai.

IL CALCIOHa preso l’Entella nel 2007, quando la squadra era in Eccellenza. In soli sette anni l’ha portata alla storica promozione in Serie B (prima volta per il club), arrivata a maggio 2014.

27MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Livorno va a Panucci«La squadra che volevo»1Esonerato anche Gelain, l’ex difensore è al debutto in panchinaE’ il tecnico n. 22 di Spinelli, che come secondo ha chiamato Eranio

Francesco ForesiLIVORNO

«I l Livorno è la squadrache volevo: ha una ro-sa che mi piace e spero

di dare una gioia al presidenteSpinelli e alla città». E’ un Chri-stian Panucci carico quello cheieri sera dopo una giornata fre-netica è arrivato a Livorno do-ve oggi prende le redini dellasquadra. Questa è stata l’ulti-ma mossa di Spinelli per tenta-re di centrare la promozione inserie A in 16 anni, una mossache era nell’aria dopo la pesan-te sconfitta di venerdì a la Spe-

zia. Una sconfitta che ha pale-sato, oltre ad evidenti erroritecnici, l’incapacità della squa-dra di reagire. Il presidentepunta proprio sul carattere diPanucci, che ha avuto comecalciatore al Genoa nel 1990.Ieri Panucci dopo aver incon-trato Spinelli a Genova è scesoa Roma per passare qualcheora con il figlio, fare la valigia esalire a Livorno.

NUMERO 22 Per Spinelli si trat-ta dell’allenatore numero 22 al

Livorno. Una scelta che arrivadopo 10 gare con Gelain, con 5successi, un pareggio e 4 scon-fitte. Il tecnico veneto, che ieriha diretto l’ultimo allenamen-to prima di essere esonerato,lascia la squadra al sesto postocosì come l’aveva presa a gen-naio da Carmine Gautieri, cheaveva chiuso l’andata con 31punti. Se Gautieri veniva accu-sato di troppa intransigenza tattica, a Gelain l’accusa mossaè quella di non essere stato ingrado di dare una scossa allasquadra (oltre ad alcune sceltedi venerdì, vedi Strasser titola-re). Insomma, di essere troppotenero con i calciatori.

LO STAFF Ora si volta pagina ela patata bollente passa a Pa-nucci, che avrà come secondoun altro ex genoano come Ste-fano Eranio (oggi si saprà il no-me del nuovo preparatore atle-tico). Panucci dopo una splen-dida carriera da calciatore hapartecipato nel 2011 al pro-gramma televisivo «Ballandosotto le stelle», diventando poiopinionista Sky interrotto solodalla breve esperienza nel2012 come responsabile del-l’aria tecnica del Palermo (unaparentesi durata appena unmese) e poi è entrato a far par-te dello staff di Fabio Capello,c.t. della Russia, fino a pochi

mesi fa. Ora questa avventuraa Livorno dove ha firmato uncontratto fino al 2016.

LE MOSSE Per Spinelli si trattadell’ennesima scommessa: sulpiatto c’è la grande carica diPanucci, entusiasta di allenareil Livorno, e soprattutto il ca-rattere e la grinta che potrà tra-smettere alla squadra. Restal’incognita di essere un debut-tante, al primo approccio conuno spogliatoio da primo alle-natore; bisognerà capire comesi calerà nello spogliatoio e sa-prà adeguare la squadra al suomodo di intendere il calcio.

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15Le panchine saltate: tre al Catania, due a Brescia, Latina, Livorno e Varese, e una a Bari, Modena, Trapani e Vicenza

I CAMBI

L'IDENTIKIT

CHRISTIAN PANUCCINATO IL 12 APRILE 1973A SAVONARUOLO ALLENATORE

Difensore polivalente, cresce nelle giovanili del Genoa ed esordisce in Serie A con la maglia rossoblù il 24 maggio1992 in Napoli-Genoa 1-0. Nella stagione 1993-1994 va al Milan: vince 2 scudetti e una Champions League. Dal gennaio 1997 è al Real Madrid dove conquista una Champions, un’Intercontinentale e una Liga. Poi gioca con Inter (1999-2000), Chelsea (2000-gennaio 2001), Monaco (gennaio 2001-agosto 2001), Roma (2001-2009) e Parma (2009-2010). In Nazionale ha segnato 4 gol in 57 presenze dal 1994 al 2008. Ha chiuso la carriera nel 2010 a 37 anni. Poi ha lavorato un mese per il Palermo, ha fatto l’opinionista tv ed è stato vice di Fabio Capello nella Russia.

Serie BRLa svolta

� VARESE (f.b.) Un mese dopo le dimissioni di Nicola Laurenza, che continua comunque ad avere l’83% delle azioni, il Varese ha trovato il nuovo presidente: è Pierpaolo Cassarà, che lunedì ha garantito 170 mila euro per pagare l’Irpef di novembre e dicembre (gli altri 8 mila per saldare la somma sono stati versati dal club). «Non sono un Paperone – ha detto – ma un uomo che ha ascoltato un grido di aiuto». La squadra di Bettinelli, ultima e già in attesa di un nuovo punto di penalizzazione, ha evitato dunque un altro -2 grazie all’ex avvocato (è stato radiatodall’ordine nel 2010). Intanto la società vara un’iniziativa: lunedì con il Frosinone tutti i tifosi sotto i 30 anni che si vestiranno di biancorosso entreranno gratis nei distinti.

VARESE

Ecco Cassarà:«Ho ascoltatoil grido d’aiuto»

Pierpaolo Cassarà, 47 VARESE1910

28 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA PREVISIONE CONTENUTOPREMIUM

L’ANALISI di FILIPPO FALSAPERLA

M ancano 11 giorni al via del Mondiale(29 marzo in Qatar), e l’incertezza ela curiosità ha raggiunto i massimilivelli. I test invernali della MotoGP,infatti, si sono chiusi lasciando le

domande più interessanti sulla punta della lingua.Perché se la Malesia, incredibilmente, aveva salva-to le prime due sessioni (6 giorni asciutti, in unperiodo dove di solito piove sempre...), il Qatar haregalato l’imprevisto. E come nel 2009, quandovenne rinviata la gara, l’ultimo, importantissimogiorno di rifinitura è stato annullato per uno scro-scio violento che ha reso l’asfalto, illuminato agiorno dai proiettori, uno specchio dove è impossi-bile guidare. Così siamo rimasti con tanti interro-gativi che solo le prime prove — giovedì 26: in Qa-tar si prova tre giorni — potranno tramutare incertezze. O, quanto meno, in dati di fatto. L’inver-no è stato piuttosto interessante, perché la sensa-zione è che la situazione sia più equilibrata e,quindi, più intrigante. Marquez è sempre più feno-meno, ma la Yamaha ha ricaricato le batterie, laDucati ha stupito e la Suzuki non sembra Ceneren-

tola. Nota dolente l’Aprilia, al momento in cerca diun’identità tecnica. Vediamo nel dettaglio la situa-zione.

HONDA La Casa dell’Ala è sempre una corazzata,ma la sensazione è che il suo vero punto di forzasia il fenomeno Marquez, che copre con il talentoeventuali magagne (già, anche i colossi qualchevolta toppano). Marc ha spopolato in Malesia e inQatar si è difeso egregiamente. Professa ottimi-smo e lo dimostra col cronometro. Più in difficoltà(ma lui il meglio lo dà in gara) sembra Pedrosa,che però nel primissimo test a Sepang era statofenomenale sul passo gara. Le moto satellite sonoindietro: Redding non sembra più il fenomenodella Moto2 e nemmeno il discreto esordiente nel-la Open; Crutchlow potrebbe aver imboccato la strada per la risalita, ma i primi sono ancora lonta-nissimi. Infine le Open: sembravano dover spopo-lare, invece non hanno fatto il salto di qualità alivello di risultati. Colpa dei piloti?

YAMAHA L’ottimismo della Malesia ha lasciato ilcampo ai dubbi. A Sepang le distanze erano statecontenute su una pista sfavorevole. Si aspettaval’amica Losail per il pieno riscatto. Invece l’handi-

cap si è amplificato. La «colpa», per Iwata, è dellacondizione di scarso grip, che manda la M1 in cri-si. Al GP, con tre classi in pista, l’asfalto sarà moltopiù pulito e la situazione potrebbe ribaltarsi. Lasituazione piloti vede i due ufficiali in altalena:quando va forte uno, l’altro è in difficoltà. Diconoche non ci sia relazione, ma… In generale Lorenzoè sembrato più a posto e rimane il pretendente piùserio al ruolo di anti-Marquez, ma Valentino non èlontano, anche se sempre con qualche problema dimessa a punto in più. I satelliti, rispetto a quelliHonda, sono più vicini ai primi. Infine la Forward(Open): è sempre competitiva, ma forse rimpian-gerà la grinta di Aleix Espargaro.

DUCATI La grande sorpresa. Non perché non si sa-peva che sarebbe potuta arrivare una buona moto,ma per la velocità mostrata nel crescere a livellodelle migliori già in 4-5 giorni di prove. Iannone èl’ariete, Dovizioso l’uomo di posizione. E la GP15inizia a spaventare. Ma non è una questione digomme morbide. I due in Qatar hanno assicurato

di non averle usate e in Malesia la differenza èstata di soli 3 decimi. Del resto, quest’anno le

gomme saranno vicine come mescole: in prova ladifferenza sarà minima, in gara tutti useranno lastessa. I piloti satellite, su Desmosedici più datate,sono a centro gruppo.

SUZUKI I disastri di Valencia 2014 (gara e test)sono dimenticati. La Suzuki ha risolto i problemidi motore (rotture a raffica) che si erano presenta-ti. La GSX-RR deve recuperare velocità sul dritto(in Qatar farà fatica), ma permette ai suoi piloti diguidare velocemente, grazie ad una ciclistica mol-

to equilibrata. Soprattutto Aleix Espargaro,che non ha perso tempo a indossare perfetta-mente i panni di «faro», è sembrato in palla.

Ad Hamamatsu sono contenti anche di Mave-rick Viñales, che impara molto velocemente, an-che se in Qatar è caduto due volte in una serata...

APRILIA Imparare sul campo va bene, ma farlo con un solo pilota sembra davvero un po’ presun-tuoso. Errori tecnici a parte, che nel momento incui ci si scontra con una realtà nuova (e difficilissi-ma) ci possono stare, non si può pensare che il soloBautista possa far crescere il nuovo progetto di No-ale. Melandri non c’è e, soprattutto, non vuole es-serci, ma si continua a cantare messa con lui. An-dava trovata una soluzione, non la si è neppurecercata. Così sarà un anno di sofferenza.

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Rosso acceso SORPRESA DUCATIVALE SI NASCONDEHONDA DAVANTI, MA È PIÙ MARQUEZ-DIPENDENTE SUBITO DIETRO LORENZO E LE GP15 DI DOVI E IANNONEROSSI CRESCERÀ DI SICURO, SUZUKI OK, CRISI APRILIA

1ª FILA 2ª FILA 3ª FILA 4ª FILA 5ª FILA 6ª FILA 7ª FILA 8ª FILA 9ª FILA

1

M. MARQUEZSpa-Honda

93

2

LORENZOSpa-Yamaha

99

3

DOVIZIOSOIta-Ducati

4

4

PEDROSASpa-Honda

26

5

IANNONEIta-Ducati

29

6

V. ROSSIIta-Yamaha

46

7

CRUTCHLOWGB-Honda

35

8

A. ESPARGAROSpa-Suzuki

41

9

P. ESPARGAROSpa-Yamaha

44

10

SMITHGB-Yamaha

38

11

M. VIÑALESSpa-Suzuki

25

12

BRADLGer-Yamaha Forward

6

13

REDDINGGB-Honda

45

14

HERNANDEZCol-Ducati

68

15

HAYDENUsa-Honda

69

16

PETRUCCIIta-Ducati

9

17

ABRAHAMR.Cec-Honda

17

18

BARBERASpa-Ducati

8

19

DI MEGLIOFra-Ducati

63

20

MILLERAus-Honda

43

21

E. LAVERTYIrl-Honda

50

22

BAUTISTASpa-Aprilia

19

25

MELANDRIIta-Aprilia

33

23

BAZFra-Yamaha Forward

76

24

DE ANGELISRsm-Art

15

Il bicampionein carica Marc Marquez, 22 IPP

MotomondialeRVerso il GP Qatar

I VALORI di f.f.

TEST: MARC È IN POLE

N on abbiamo provato a immaginare la

griglia di partenza di Losail, il 29 marzo, ma uno schieramento in base ai valori espressi dai 9 giorni di prove invernali. La gomma più morbida delle Ducati potrebbe incidere, ma la sostanza non dovrebbe cambiare di molto.

Valentino Rossi, 36 anni, nove Mondiali EPA

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ECCLESTONE SHOCK

Bernie: «Mercedesaiutata dalla Fia»E Nico invita Vettel

MAXI RISARCIMENTO

Van der Garde avrà15 milioni dalla Sauber� Quindici milioni di euro per rinunciare a guidare la Sauber nel 2015. Tanto pare che incasserà l’olandese Giedo van der Garde per porre fine all’azione legale nei confronti della scuderia svizzera. ZANARDI Alex Zanardi correrà la 24 Ore di Spa (25-26 luglio) con una Bmw.

ADDIO GP GERMANIA

Anche Hockenheim getta la spugna � Anche Hockenheim, dopo il Nürburgring, getta la spugna. E adesso il GP Germania (19 luglio) è davvero a un passo dalla cancellazione. «Il tempo è scaduto», ha ammesso il capodel circuito di Hockenheim Georg Sailer.TEST MOTO2 E 3 A Jerez (Spa), davanti Julian Simon (Moto2) e Niccolò Antonelli (Moto3).

TACCUINO

Luigi Perna

S e non fosse che c’è in ballola salute, si potrebbe quasidire che Fernando Alonso

ci abbia guadagnato a non vola-re a Melbourne. Si è risparmiatol’umiliazione di ritrovarsi ulti-mo, con una McLaren-Hondaimbarazzante, mentre il suo so-stituto Sebastian Vettel riporta-va la Ferrari sul podio al debuttoin rosso. Lo spagnolo è atteso alrientro in pista il 29 marzo inMalesia. La sua nuova fiammaLara Alvarez l’ha confermato intv: «Fernando ci sarà». E anchelui sembra convinto, visto che da giorni fa il conto alla rovesciasu Twitter. Le vere cause dell’in-cidente del 22 febbraio nei testal Montmelò (malore suo o scos-sa elettrica) restano un giallo eforse neanche il pilota e il suoentourage hanno capito che co-sa sia successo. Lo dovrà spiega-re la Fia, in particolare i dottorichiamati a dargli l’idoneità.

SCOMMESSE Sia Alonso siaVettel hanno fatto una grandescommessa quest’anno. E finorail tedesco è l’unico che ci ha gua-dagnato, risorgendo da una sta-gione con la Red Bull in cui erastato ridimensionato da Daniel

Ricciardo. Il quattro volte cam-pione del mondo ha capito che ilsuo ciclo con il team di AdrianNewey si era concluso. E ha cer-cato una nuova sfida nella squa-dra che sognava da ragazzo,grazie ai trionfi di Schumacher.Vettel ha sposato il piano di ri-lancio che Alonso aveva boccia-to, giudicando che non ci fosse-ro gli uomini e le idee giusti. L’addio alla Ferrari fa parte delletante scelte controcorrente deldue volte iridato spagnolo, chealla fine (anche per questo) haraccolto molto meno di ciò cheavrebbe meritato in F.1. Troncòcon la McLaren dopo una solastagione, accettando il purgato-rio Renault, perché non soppor-tava che Ron Dennis appoggias-se Lewis Hamilton, senza rico-noscere il suo status. Ha rottocon la Ferrari perché voleva cheil suo talento in pista, certamen-te superiore alle vetture che gui-dava, fosse valutato di più sul piano economico.

GRAN RIFIUTO La scuderia diMaranello non aveva alcun inte-resse a privarsene, essendociancora due anni di contratto.Anzi, era disposta a prolungaredi altri tre. Ma di fronte alla ri-chiesta dello spagno-

lo di 15 milioni di euro in più astagione (da 20 a 35), i verticidella Fca hanno detto «no», con-tro il parere dello stesso Luca diMontezemolo. Alonso, allora,deve aver capito che l’aria eracambiata a Maranello. Il mal-contento per non avere un’autoda Mondiale è stato un aspettosecondario. Tanto che, fallito inestate l’assalto al sedile dellaMercedes, il Samurai è finito suuna McLaren-Honda peggioreperfino della rossa che aveva la-sciato. Fernando conosceva i pa-rametri di potenza e coppia del-la power unit. Certi dati sononoti ai piloti. Ma a quel puntonon c’era alternativa, visto chela Ferrari nel frattempo era an-data a cercare con successo Vet-tel.

TENSIONI L’incidente del Mont-melò ha fatto riemergere i tor-menti dello spagnolo, che nonha gradito la maniera in cuiDennis lo ha «scaricato», proteg-gendo gli interessi del team. An-che per questo, Fernando non siè affrettato a rientrare. Lascian-do che fosse l’assicurazione (chepotrebbe rivalersi sulla squadrain caso di responsabilità) a pa-gare circa 1,8 milioni di euro diingaggio per la gara persa. Ma irapporti sembrano già rovinati.E Alonso sta alla finestra. Aspet-tando che Hamilton (anch’eglitentato dalla Ferrari) e la Merce-des si decidano a prolungare ilcontratto. Perché altrimenti…

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Fernando Alonso, 33 anni,alla guida della MP4-30.

Lo spagnolo è tornatoalla McLaren dopo averci già

corso nel 2007 EPA

Alonso semprecontromano

con la McLarenÈ già finita?1Fernando sarà in Malesia,

ma dopo l’incidente non si sente tutelato dal team. E se

Hamilton non rinnova...

«C aro Seb, questo èun invito ufficialea unirti alla no-

stra riunione tecnica dopo leprove libere del venerdì a Se-pang. Ci vediamo alle 16 enon dimenticare il tuo taccu-ino». Nico Rosberg ha rispo-sto su Twitter alla provoca-zione lanciata da Vettel al GPd’Australia, quando i due sipunzecchiarono. Seb avevapreso in giro Nico, che si au-gurava una Ferrari più vici-na alle Mercedes. «Sei se-rio?», aveva ironizzato Seb.«Se non ti dispiace, allora,invitami nel vostro garageper sbirciare». Detto e fatto.Rosberg se l’era legata al di-to. «Ho chiesto a PaddyLowe e Toto Wolff, sono statid’accordo senza problemi». Vedremo se Vettel raccoglie-rà davvero la proposta.

SEGRETO Intanto Bernie Ec-clestone svela un segreto deiformidabili motori Merce-des. «I loro tecnici sapevanodi più della power unit per-

ché erano a stretto contatto conla Federazione internazionaleper definire il concetto di que-sto nuovo propulsore — spiegail patron della F.1 —. Perciò so-no partiti così forte nel 2014 eora sono ancora davanti. Poteviazzeccare il progetto o sbagliar-lo, perché gli uomini della Re-nault, che tanto hanno spintoper questa rivoluzione, hannofallito». Già, i francesi sono incrisi con la Red Bull, mentre laFerrari ha migliorato. Ma restail problema generale dei costi,se è vero che proprio i maggioriinvestimenti resi necessari dal-le nuove power unit (oltre allamancanza di sponsor) hannomesso in ginocchio Lotus, ForceIndia e Sauber. Emblematicopoi il caso della Honda, a 4” dal-la Mercedes nonostante centi-naia di milioni spesi: i motoriibridi sono complessi persinoper un colosso. Non certo lo spot ideale per incoraggiarel’ingesso di altre grandi Casecome Audi, Toyota e Bmw.

lu.pe.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Hamilton spettatore dello spassoso siparietto tra Rosberg e Vettel AP

Formula 1RDopo il GP Australia

OGGI GUIDERÀAL SIMULATORE� In alto, Alonso ieri con il responsabile della McLaren Eric Boullier a Woking. Oggi lo spagnolo sarà al simulatore. Qui sopra, allo stabilimento Sparco di Volpiano (To) si lavora alla tuta dello spagnolo AFP

30 CiclismoRSi è chiusa la 50a edizione della Tirreno-Adriatico

CRONO: 1. Fabian CANCELLARA (Svi, Trek) 10 km in 11’23”, media 52,709;2. Adriano Malori (Movistar) a 4”;3. Vasil Kiryienka (Bie, Sky) a 9”;4. Castroviejo (Spa) a 12”; 5. Bodnar (Pol) a 16”; 6. Hepburn (Aus); 7. Navar-dauskas (Lit) a 17”; 8. Cummings (Gb) a 23”; 9. Amador (C. Rica) a 25”; 10. Boasson Hagen (Nor) a 26”; 16. Conta-

dor (Spa) a 31”; 17. Nibali a 32”; 18. Sergent (N. Zel); 19. Pinot (Fra) a 33”; 20. Oss; 21. D. Caruso a 34”; 22. Molle-ma (Ola); 23. Konig (Cec) a 36”; 24. Moser a 37”; 25. Poels (Ola) a 38”; 26. Uran (Col); 39. Pozzovivo a 48”.

CLASSIFICA FINALE: 1. Nairo QUINTANA (Col, Movistar) 1006,4 km

in 25.11’16”, media 39,951; 2. Bauke Mollema (Ola, Trek) a 18”; 3. Rigoberto Uran (Col, Etixx-Quick Step) a 31”; 4. Pinot (Fra) a 35”; 5. Contador (Spa) a 39”; 6. Cummings (Gb) a 40”; 7. Poels (Ola) a 56”; 8. Pozzovivo a 59”; 9. A. Yates (Gb) a 1’02”; 10. Kreuziger (Cec) a 1’11”; 11. Van den Broeck (Bel) a 1’16”; 12. Niemiec (Pol) a 1’23”; 13. Rodriguez

(Spa) a 1’24”; 14. D. Caruso a 1’26”; 15. Castroviejo (Spa) a 1’29”; 16. Nibali a 2’; 17. Nieve (Spa) a 2’02”; 20. Brambilla a 3’02”; 23. Scarponi a 3’47”; 24. Santaromita a 4’03”; 26. Visconti a 4’37”; 27. Formolo a 6’39”.

ALTRE MAGLIE Rossa (a punti): Peter Sagan (Slk, Tinkoff-Saxo). Bianca

(giovani): Nairo Quintana. Verde (montagna): Carlos Quintero (Col, Colombia).

ALBO D’ORO (recente): 2008 Cancellara (Svi), 2009 Scarponi, 2010 Garzelli, 2011 Evans (Aus), 2012 e 2013 Nibali, 2014 Contador (Spa), 2015 Quintana (Col).

MALORI 2° A 4”MOLLEMA CHIUDEA 18” DA NAIRO

CANCELLARARE DELLA CRONO: «IO

VOGLIO VINCERE SEMPRE.SENNÒ STAREI A CASA»

La corsa dei due gigantiL'ANALISIdell’inviato LUCA GIALANELLA

ORMAI ÈUN GIOIELLOPER GRANDINOMI

L a Corsa dei Due Maridiventa la Corsa deiGiganti. Cronometro

a Fabian Cancellara, classifica a Nairo Quintana. Il meglio delle grandi classiche e del tic-tac, il fenomeno dei grandi giri. La Tirreno-Adriatico festeggia così con un vestito di gala il 50° compleanno. Dall’idea rivoluzionaria di Franco Mealli nel 1966 (tre tappe), alla concretezza del suo allievo Mauro Vegni, che ha trasformato una gara italiana nella prova di una settimana più prestigiosa al mondo.

DESTINO Cancellara torna padrone di una crono dopo 9 mesi: proprio come il grande rivale Peter Sagan, che lunedì aveva chiuso a Porto Sant’Elpidio un digiuno di 260 giorni. Domenica c’è la 106a Milano-Sanremo, e Spartacus replica a Hulk alla sua maniera: di forza. Niente impennate sul traguardo, no: domina i 10 km con 4” su Malori, che l’aveva beffato per 34/100 nel prologo. Bel regalo per il 34° compleanno, oggi. E che strano destino, davvero, unisce due tra i favoriti per la Classicissima. Vincitore nel 2008, lo svizzero è arrivato tre volte secondo e una volta terzo nelle ultime quattro edizioni; Sagan buttò via il trionfo nel 2013, beffato da Ciolek, e ieri è arrivato ultimo, a 2’59” da Cancellara: ancora 1” e sarebbe finito fuori tempo massimo! La Sanremo torna dopo otto anni in via Roma: sì, la strada più famosa del ciclismo per la resa dei conti tra fenomeni.

ORGOGLIO E a proposito di fenomeni, Quintana ha aggiunto la maglia azzurra alla rosa del Giro 2014. Sul Terminillo, tra la neve, ha piazzato domenica una botta che Contador e Nibali ricorderanno a lungo. Negli ultimi cinque anni, questa corsa è stata vinta da Evans (2011), Nibali (2012 e 2013), Contador (2014) e ora il colombia-no. Quale altra prova valecosì tanto? Dobbiamo esserne orgogliosi. Buon compleanno.

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Claudio GhisalbertiINVIATO A SAN BENEDETTO

DEL TRONTO (ASCOLI PICENO)

L a sconfitta nel prologo nongli era proprio andata giù.Fabian Cancellara però

non si era fatto sconti, non ave-va cercato scuse, anzi si era ad-dossato tutte le colpe. «Meglionon entrare troppo nei partico-lari, non ci voglio tornare a pen-sare. Però il fatto di essermi al-zato sui pedali per la volata fi-nale quando mancavano anco-ra 500 metri è stato grave». Perquesto Spartacus aveva vogliadi riscatto, anzi ne sentiva pro-prio la necessità. «Volevo farmianche un regalo visto che eral’ultimo giorno a 33 anni — sor-ride —. Ora sono felice perchéci sono riuscito».

CAVALLO Ieri, visto da dietromentre era impegnato nellacronometro, sembrava un trot-tatore. Le sue gambe stantuffa-vano come le zampe di un ca-vallo da gran premio. Sotto ilbody s’intuiva una muscolaturatirata nel massimo sforzo. Unospettacolo di agilità e potenza.Visto di lato, invece, Fabiansembrava leggermente cortosulla bici. «Per stare nei regola-menti ho dovuto fare delle mo-difiche al manubrio. Poi, il gior-no prima, sono passato dalcambio manuale all’elettronico.Questione di millimetri, peròad alto livello sono i dettagli chefanno la differenza. Con questonon voglio dire che ho perso perquello. Non sappiamo come sa-rebbe andata a finire».

ABBONATO AL PODIO La splen-dida vittoria nella frazione con-clusiva di questa Tirreno con-ferma che Cancellara, vincitorenel 2008 e sempre sul podionelle ultime quattro edizionidella Classicissima, sarà il farodella corsa. «Io vado per vince-re. Sempre. Se non fosse cosìstarei a casa a tagliare l’erba ingiardino e a fare legna per il ca-minetto. Però con questo non

sto dicendo che sono il più for-te. Qui sono andato bene, maerano solo 10 km. La Sanremosono 300. Un po’ diverso…. VanAvermaet, per esempio, in que-sta corsa, nelle tappe più similialla Sanremo, ha fatto vedere distare benissimo. Poi tutto ilgruppo va molto forte, anzi si vasempre più forte. Anche per iltempo è stata una Tirreno mol-to dura e io stamattina (ieri,ndr) ero così stanco che ho dor-mito un’ora e mezzo in più delprevisto».

SAGAN Sotto il podio delle pre-miazioni incrocia Peter Sagancon la maglia rossa della classi-fica a punti, che ieri ha conser-vato per miracolo. Lo slovaccoinfatti ha rischiato di finire fuo-ri tempo massimo e si è salvatoper… un secondo. «Un giorno sivince, un giorno si perde. Poiera tutto calcolato», butta lì co-me battuta Peter. Fabian gli sor-ride e gli mette il braccio sini-stro attorno alla spalla. «Lui èun grande – afferma decisoSpartacus – vedrete che vinceràcorse molto importanti. E bastadire che io e lui siamo nemici enon ci sopportiamo. Siamo ri-vali. È differente».

OSTEOPATA Oggi Cancella-ra festeggerà 33 anni in ho-tel con la squadra, in zonaMalpensa. «Senza faregrandi cose perché non èil momento». Domani,poi, sarà ad Arona percorrere il Gp Nobili «dovespero ci sia bel tempo». Davenerdì, luci spente. Duegiorni nei quali GianlucaCarretta, il suo osteopata,manipolando muscoli e arti-colazioni cercherà di portarloal massimo del relax. Poi,quando domenica mattina ar-riverà all’Arco della Pace, Spar-tacus si prenderà tutta la scena.I tifosi che lo adorano lo guar-deranno ammirati, gli avver-sari cercheranno di capire dalsuo sguardo quale sarà il mo-mento della verità.

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FabianCancellara compie oggi 34 anni: domani sarà al Gp Nobili ANSA/BETTINI

QUINTANARE DELLA CLASSIFICA:

«RIPENSO AL TERMINILLOE MI VENGONO I BRIVIDI»

Luca GialanellaINVIATO A SAN BENEDETTO

DEL TRONTO

I tifosi colombiani si infi-lano dovunque. Nairo ri-sponde pacato a tutti,

poi si concede all’abbracciosotto una grande bandieranazionale. Lui, ambasciatoredel Paese sudamericano, giàinsignito dopo il trionfo alGiro 2014 della massimaonorificenza dal presidentedella Repubblica. «Vincerela Tirreno-Adriatico non è datutti i giorni, questa è la garadi una settimana più impor-tante del mondo». Nairo ilCondor è molto italiano.Quando era ancora Quinta-na e non il Condor, il 6 otto-bre 2012 cominciò la storiad’amore con l’Italia sul Colledi San Luca, sopra Bologna:1° al Giro dell’Emilia. E inItalia tornerà nel 2016, l’an-nuncio c’è già: «Tornerò alGiro, sì, questa nazione mipiace moltissimo». Tanto daaggiungere: «E un giornovorrei correre anche la San-remo. Perché no? Sarebbeuna sfida, sicuramente».

CHE FOTO Il Terminillo, laneve, Contador schiantatosulla strada. «Ho vinto di te-sta e di gambe. È stata unavittoria spettacolare, una diquelle che mi hanno incanta-to di più. Battere tutti quei ri-vali, in un giorno così, nelfreddo, e poi avere la nevenella fotografia mi fa venireancora di più o brividi. Sì, lafoto del mio successo nellaneve era stupenda... anchese devo dire che abbiamosofferto molto. Volevo vince-re la Tirreno-Adriatico già loscorso anno (2° dietro a Con-tador, ndr). Avevo bisognodi questa vittoria, anchementalmente, per far vedereche io ci sono ancora. Dopo iltrionfo al Giro sono andatoalla Vuelta, sono caduto, poidi nuovo una caduta al cam-

pionato colombiano. Non avevodato quello che volevo. Venirqui e vincere mi ha dato grandiemozioni. Peccato solo che nonc’era Froome, sarebbe stato bel-lo sfidare anche lui».

LA NEVE E se Nibali è sempre in-seguito dalle domande «hai vin-to il Tour perché Contador eFroome si sono ritirati», perQuintana il totem è l’attacconella discesa dello Stelvio al Gi-ro, sotto la neve: «Quel giornoho vinto di gambe, non è statauna casualità. Io non ho sfrutta-to gli errori degli altri, tutti pos-sono testimoniare se ho fattoqualcosa di sbagliato. Non hopreso una moto, non sono salitosu un’auto, non mi sono aggrap-pato. Sono stato solo un po’ piùrapido degli altri...».

IL PAVÈ La settimana prossimaQuintana sarà già sul pavé, cor-so di studio per prepararsi allaquarta tappa del Tour: Seraing-Cambrai, 7 settori di pietre per13,3 chilometri. Correrà merco-ledì l’Attraverso le Fiandre, ve-nerdì 27 il Gp Harelbeke: «Nonho paura del pavé. Voglio pro-varlo e vedere le sensazioni chemi dà. Tutti me ne hanno parla-to e spiegato, ma andarci è di-verso. E non credo che andròmale». Poi Paesi Baschi,Freccia Vallone, Liegi-Ba-stogne-Liegi, forse Ro-mandia, forse Delfinatoo Svizzera a giugno. Disicuro farà il sopral-l u o g o s u l l ’A l p ed’Huez, salita decisi-va del Tour al penul-timo giorno. Nell’84lassù sventolò la ban-diera della Colombiacon Lucho Herrera, il mi-to dei colombiani, che fe-ce scoprire al mondo que-sta nazione. E quel giorno,il 25 luglio, Nairo il Condorvuole aprire le ali e infilaregli artigli nella maglia gialla.Dopo quelle rosa e azzurra, icolori dell’Italia.

l.gial.© RIPRODUZIONE RISERVATA

NairoQuintana25 anni: 1° colombiano a vincere la «Tirreno» BETTINI

31MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

di CLAUDIO GHISALBERTIINVIATO A SAN BENEDETTO DEL TRONTO

«Non sono stato super in questaTirreno-Adriatico, ma sonocontento lo stesso». VincenzoNibali è rilassato. Parla sedutosul divano in attesa di prepa-

rarsi per la crono finale. Attorno a lui, rispetto allavigilia, il clima in casa Astana è più sereno.

Nibali perché è contento?«Perché in corsa ho fatto un ottimo blocco di lavo-

ro che sono certo mi tornerà utile. Mai sonovenuto a questa gara con così pochi giorni digara nelle gambe. La mia condizione è buo-na, ma non sufficiente per vincere. Sono al 9per cento di massa grassa e sono sicuro chequelli che mi sono arrivati davanti sono piùtirati. Posso arrivare al 6. Capito perché sonocontento? Perché quando tolgo la zavor-

ra…».

Contador aveva messo la Tirreno nel mirino.Che opinione s’è fatto dello spagnolo?

«M’aspettavo qualcosa di più. Al contrario,Quintana è andato proprio forte».

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Nibali«HO ANCORAZAVORRALA TOLGOE MI VEDRETEVOLARE»

TIRRENO-ADRIATICO NON ESALTANTE, MA VINCENZO RESTA OTTIMISTA: «SONO AL 9% DI MASSA GRASSA, ARRIVERÒ AL 6%. E LA SANREMO È APERTA ANCHE A ME»

Vincenzo Nibali, 30: solo Bartali e Merckx primia Sanremo da re del Tour in carica BETTINI

Domenica alla Sanremo lei avrà gli occhi addosso. Che cosa significa per lei questa corsa?«È la Classicissima! Una corsa che sembra facile,ma è complicata, difficilissima. Per un corridoredalle mie caratteristiche, vincere è davvero un’im-presa: 300 chilometri non si fanno in nessun’altraoccasione. Poi c’è la variabile meteo».

Col maltempo, la neve nello specifico, lei due anni fapassò forse la peggiore giornata della carriera.«Vero. L’ultimo chilometro a Ovada prima di riti-rarmi fu un incubo. Il peggiore della mia vita. Erosfinito. E impaurito».

Di meteo e di condizioni estreme in questi giorni si parla molto. Lei che opinione ha?«Sotto i 3 gradi, con pioggia e neve, è dura correre.I rischi diventano troppo elevati. Poi dipende an-che dal percorso. È stato peggio lunedì per 210 chi-lometri sotto la pioggia con salite e discese che laneve in salita domenica al Terminillo. I guanti an-che in neoprene dopo un po’ non servono più e nonriesci più a guidare. Momenti che mi hanno fattovenire alla mente situazioni già vissute un altro pa-io di volte».

Quali?«La prima da junior in Abruzzo. Il meccanico in

3°il miglior risultatodi Nibali alla Sanremo: lo ottenne nel 2012 alle spalle di Gerrans e Cancellara

IL PIAZZAMENTO

La prima partecipazione del siciliano alla Classicissima nel 2006: 70°. Poi l’ha corsa altre6 volte, dal 2009 al 2014

corsa mi passò una cosa, pensavo fossero tic-tac,invece era grappa e ho buttato giù. La seconda al

Giro di Svizzera di qualche anno fa dove venivagiù grandine a pallettoni. Facci, mio compa-gno di squadra, per ripararsi tirò fuori un ca-ne da una cuccia e vi ci si infilò lui».

Torniamo alla Sanremo. Che corsa si aspetta tat-ticamente domenica?

«Van Avermaet sta bene e non può aspettare la vo-lata, si deve muovere prima. Cancellara è un altroche magari in volata se la gioca ma non si può fida-re. Però lui è “Cance”, potrebbe partire da lontano,che problemi ha? Avete visto come pedala?».

E Nibali?«Ah beh, mi devo muovere pure io. Però non sonoil solo che deve fare esplodere la corsa».

Buttiamo lì un nome a sorpresa: Cimolai«Mhhh, bel nome. Cimolai sta bene, va davveroforte. Ho visto come ha vinto in Francia. Lo cono-sco bene perché siamo anche stati compagni disquadra alla Liquigas. Bravo ragazzo e come corri-dore è cresciuto bene. Il problema per lui potrebbeessere la grande pressione con cui si confronteràper la prima volta. Anche noi abbiamo un uomogiusto: Guardini».

Il problema è che il più pericoloso avversario è unsuo compagno di squadra e si chiama Nibali. Se leifa la corsa dura mette in crisi Andrea.Sorride. «Vediamo. Però in Malesia è andatoforte. Vero che la Sanremo sono 300 km…. Pe-rò ha iniziato la stagione alla grande».

Paolini prevede un Poggio pirotecnico«Luca credo che correrà per Kristoff, che è uno deigrandissimi favoriti. Però ha ragione, sul Poggiosaranno fiammate. Anche se senza le Mànie sonoconvinto che la Cipressa potrebbe diventare piùimportante. Magari decisiva».

La discesa del Poggio può esserlo a sua volta?«Non molto perché non è velocissima. A ogni curvabisogna frenare a fondo poi rilanciare. Le traietto-rie sono obbligate».

Sulla Cipressa lei lo scorso anno ha già provato a farsaltare il banco«E ho capito che da soli è impossibile andare altraguardo perché da lì al Poggio c’è troppa strada.Arrivi sotto il Poggio morto, finito. Ti vengono aprendere come vogliono».

Quindi?«Si dovrebbe portar via un gruppetto di 4-5 corri-dori che collaborano. I nomi che ho fatto potrebbe-ro essere interessati a un’azione così. Un altro che,da ciò che ha fatto vedere alla Parigi-Nizza, è ingrande forma e ha interesse a muoversi così è Gal-lopin. Non è detto che si arrivi in volata».

Le alleanze si trovano casualmente o si costruisco-no in corsa e alla vigilia?«Entrambe le cose. Io ero d’accordo con Sagan, maal momento buono Peter non aveva gambe. O ma-gari sarà stato fermato dalla squadra, non so».

Perché, un campione durante una corsa come la Sanremo ascolta le direttive dall’ammiraglia?«Sì e no. Io ascolto poi decido in base alle mie sen-sazioni».

Si torna al classico traguardo in via Roma: che cosacambia?«Arrivo più veloce ma cambia poco».

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32 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

INTERVISTA di DAVIDE CHINELLATO

I l telecronista dei Nug-gets ha cominciato achiamarlo “La barba”, initaliano, convinto dalsuo nuovo look meno or-

dinato del solito. Ma quello chesi è visto in campo nelle ultimegare di Denver assomiglia tantoal vecchio Danilo Gallinari,quello che prima del 4 aprile 2013, il giorno in cui si è rotto ilcrociato del ginocchio sinistro,stava giocando il miglior basketdella sua carriera.«Sapevo chesarei tornato ai livelli di prima»racconta il Gallo, che oltre aipunti (12 gare delle ultime 13con almeno 10 punti a referto,dopo averne messe insieme ap-pena 12 nelle prime 35 partitestagionali) è il leader della nuo-va Denver affidata a MelvinHunt. Da quando, 9 partite fa, iNuggets hanno detto addio aBrian Shaw l’azzurro ha cam-biato marcia: 17,5 punti (in sta-gione sono 10,4 di media), 5rimbalzi, il 43,7% dal campo eil 42% da tre. Numeri da veroGallo, appunto. Con prestazio-ni da leader come quella tuttagrinta del doppio supplemen-tare a New Orleans, l’ultimapartita giocata prima della garadi riposo concessagli da Hunt

lunedì contro Memphis. «Ades-so voglio finire il meglio possi-bile, sia a livello individualeche di squadra — dice —. Pen-so sia importante dare dei se-gnali, anche in previsione dellaprossima stagione». Numeriche fanno sorridere anche inchiave azzurra, visto che inestate Gallinari sarà tra quelliche dovranno guidare l’Italiaall’Europeo.

Danilo, cosa è cambiato nelle ul-time partite?«Mi sento bene, gioco tanti mi-nuti e sono contento, anche senon abbiamo più obiettivi vistoche ai playoff non ci possiamopiù andare. Adesso sto giocan-do con la fiducia dell’allenato-re: è la situazione migliore, miaiuta tantissimo. Il mio rientroè stato un lungo processo, maprima di questa stagione nonmi era mai capitato di partiredalla panchina e giocare 5’, poimagari 10 quella successiva,dovendo entrare subito in rit-mo. Non ero abituato a quel ti-po di ruolo, ma adesso sto fa-cendo quello che ho sempre fat-to: essere leader e giocare mi-nuti importanti».

Rifarebbe qualcosa in modo di-verso?«No, non ho rimpianti, nono-stante tutto. Sapevo di doveressere paziente con me stesso,perché serve tempo per recupe-rare quando resti fuori per qua-si due anni. Ma sapevo ancheche sarei tornato ai livelli di pri-ma. Ho sempre cercato di dareil meglio. Purtroppo ci sono sta-

FACCIA A FACCIA CONTENUTOPREMIUM

Gallinari

L’ALA DI DENVER, DOPO IL LUNGO INFORTUNIO, COL TECNICO SUBENTRATO HA RITROVATO NUMERI E LEADERSHIP DI SEMPRE. E UNA BARBA NUOVA

ti tanti problemi e le cose nonsono andate come mi aspetta-vo».

Si aspettava l’esonero di Brian Shaw?«Di solito queste cose succedo-no prima dell’All Star Game,quindi non mi aspettavo questocambiamento. Con lui però cisono stati problemi fin dall’ini-zio: non tanto con me, ma con

altri compagni. Io sono abitua-to a stare zitto e a fare il mio la-voro in qualsiasi situazione.Anche se quella in cui ero nonha funzionato. Nell’ultimo peri-odo comunque stavo giocandodi più e le cose andavano me-glio, anche dopo che ci siamoparlati».

Cambiare allenatore era quelloche serviva?

«Probabilmente sì, perché sta-vamo vivendo una situazione difficile, tutti i giorni. Non sipuò dire se stiamo andando be-ne perché non c’è più lui o se lecose sarebbero comunque mi-gliorate nel finale di stagione,ma probabilmente è stata lascossa che ci serviva».

Com’è il suo rapporto con Mel-vin Hunt?

«Io e Melvin (lo chiama così, colnome di battesimo, n.d.r.) ciconosciamo da quando sono ar-rivato a Denver. E conosco mol-to bene la sua famiglia. E’ statospesso in Italia, a lavorare conme d’estate. Per come affrontoio la pallacanestro, quando haila fiducia di un allenatore arri-va tutto di conseguenza».

A proposito di Italia, se mai ci

tornerà da giocatore non potràpiù indossare la numero 8 di Mi-lano, che l’Olimpia ha ritirato inonore di Mike D’Antoni.«Sono onorato di aver fatto intempo ad indossarla. Sono con-tento che Milano abbia fattoquesto bellissimo tributo aMike, perché lui se lo merita. Lasocietà gli ha dedicato una bel-lissima cerimonia».

D’Antoni potrebbe essere il suo allenatore a Denver il prossimoanno…«Con lui mi sono trovato beneai tempi di New York e abbiamoun ottimo rapporto. Ma mi tro-vo molto bene anche con Mel-vin: se finissimo bene la stagio-ne, non mi sorprenderebbe selo confermassero per la prossi-ma stagione».

Prima però c’è l’estate con la Na-zionale.«Sono gasato, sto già pensandoall’Europeo: è un appuntamen-to importante. Non solo perme, ma per la squadra e indivi-dualmente anche per molti al-tri giocatori, per il momentodelle nostre carriere in cui citroviamo. Le responsabilità ègiusto che ci siano: senza vor-rebbe dire che non siamo capa-ci di giocare a pallacanestro.Quando lo sai fare arrivanomomenti importanti come que-sto. Non vedo l’ora».

Il presidente Petrucci vi chiedeRio.«Preferiamo concentrarci su unobiettivo alla volta. Ma per an-dare alle Olimpiadi bisogneràfare un ottimo Europeo. L’Olim-piade di Rio è nella nostra testa,sicuramente è un obiettivo, maprima bisogna passare per l’Eu-ropeo».

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«STO BENE, GIOCO,

SONO CONTENTO.SENT0 LA FIDUCIA

DEL COACH»

«SHAW?CON LUI LA

SQUADRA VIVEVA UNA SITUAZIONE

DIFFICILE»

BasketRLa rinascita dell’azzurro

L'IDENTIKIT

DANILOGALLINARINATO A: S.ANGELO LODIGIANOIL: 8 AGOSTO 1988ALTEZZA: 2.09SQUADRA: DENVER NUGGETS

Danilo Gallinari è alla sesta stagione Nba per 334 partite e 14 punti di media. Ha perso l’intera stagione 2013-14 per un grave infortuni al ginocchio

NBA Ha debuttato nei New York Knicks nel 2008 dove ha giocato due stagioni e mezza: nel 2011 è stato ceduto ai Denver Nuggets. Il suo contratto scade nel 2016: quest’anno ha guadagnato 10 milioni e 854 mila dollari

ITALIACresciuto a Casalpusterlengo, è arrivato a Milano nel 2005 dove ha giocato fino al 2008 (con piccola parentesi a Pavia). Ha solo 28 presenze in Nazionale (Europeo del 2011) per i tanti infortuni.

ANNO SQUADRA G. P.TI

08-09 NEW YORK 28 6.109-10 NEW YORK 81 15.110-11 NY-DENVER 62 14.411-12 DENVER 43 14.612-13 DENVER 61 16.214-15 DENVER 49 10.8

Gallinari col new look barbuto AP

«SAPEVO CHE SAREI TORNATO COME PRIMA»

Danilo Gallinari ha un massimo stagionale di 26 punti contro Milwaukee. Il suo record Nba è di 39 nel 2012 REUTERS

33MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

NBA

Cori per DatomeAnche Bostonscopre l’azzurro

Gigi Datome, 27: 10 punti in 20’ coi Sixers AFP

E’ venuto anche per Gigi Datome il mo-mento che mai si sarebbe aspettato do-po due anni così tosti e difficili nella

Nba. I tifosi del TD Garden di Boston hannocominciato a fare dei cori col suo nome nellagara vinta con Philadelphia: «E’ una cosa chemi ha sorpreso e assolutamente nuova qui perme» ha risposto l’azzurro che ha realizzato 10punti in 20’ con 2 assist e 3 stoppate. Soprat-tutto all’inizio, quando la partita era già in ma-no ai Celtics ma ancora lunga, ha realizzatodue triple consecutive, con una stoppata nelmezzo, che hanno portato al massimo vantag-gio, 41-18. Ci piacerebbe raccontarvi di unapartita eccezionale, ma Phila è stata inqualifi-cabile e tutto deve essere tarato verso il basso.

PLAYOFF Chi va verso l’alto sono i Celtics, chehanno vinto 5 partite consecutive, sono appa-iati al settimo posto dell’Est a Indiana Pacers eMiami Heat con un bilancio di 30 vinte-36 per-se, con Charlotte che incalza a quota 29. Lalotta per i playoff sta diventando interessante.Celtics e Pacers hanno vinto 7 delle ultime 10partite, le migliori, con Atlanta, della Confe-rence. Il problema è che Boston ora ha un dop-pio impegno a Oklahoma City e San Antonio,apparentemente proibitivo. Danilo Gallinari èstato fatto riposare contro Memphis mentreWestbrook si è «fermato» a 24 punti, 12 assist,8 rimbalzi: l’eroe di Dallas contro i Thunder èChandler Parsons autore di 31 punti.

� RISULTATI: Indiana-Toronto 98-117; Washington-Por-tland 105-97; Boston-Philadelphia 108-89; Memphis-Den-ver 92-81; Minnesota-Brooklyn 106-122; Miami-Cleveland106-92; Dallas-Oklahoma C. 119-115; Utah-Charlotte 94-66;Sacramento-Atlanta 103-110; GoldenSt.-LA Lakers 108-105

� IBAKA L’ala dei Thunder Serge Ibaka resterà fuori 4-6settimane dopo l’intervento di ieri al ginocchio destro.

Moretti: «Il sequel con Milano? Chissà...»1Il coach di Pistoia si prepara alla volata verso i playoff:«Raggiungere l’8° posto sarebbe un risultato straordinario»

Vincenzo Di Schiavi

I l sequel dello splendidoplayoff contro Milano.Suggestioni sussurrate,

ma la Pistoia di Paolo Moret-ti può puntare ancora al car-ro delle magnifiche 8, maga-ri chiudendo la griglia, sci-roppandosi così un incrocioche l’anno passato ha regala-to emozioni forti e mai sopi-te. La volata è alle porte e laTesi Group c’è, ben consciache, il recupero di questa se-ra contro Trento, può giàtracciare il giusto pertugioverso l’agognata postseason.L’anno scorso, alla 7a di ritor-no, Pistoia era 11a con 18punti, gli stessi che possiedeora con una gara in meno.Moretti medita sornione: «Isogni danno sapore alla vita.E poi — ridacchia —, l’ideadel sequel non è male...».

Dopo 22 giornate, che Pistoiasi ritrova tra le mani?«Il nostro è stato un campio-nato strano. Siamo ripartitidopo una stagione eccellen-te sotto il profilo della quali-tà e dei risultati. Sapevamoche i paragoni si sarebberosprecati ma, in mezzo a tantiimprevisti, abbiamo creatoun gruppo positivo anchecon gli aggiustamenti cheabbiamo fatto a Natale sulsettore dei lunghi. La salvez-za l’abbiamo in tasca, siamosempre rimasti a distanzadalla zona calda, ora guar-diamo verso l’alto. Siamo incorsa e correremo, anche seil calendario è complicato.Raggiungere l’8° posto sa-rebbe un risultato ancor piùstraordinario rispetto a unanno fa».

Ecco perchè la sfida con Tren-to di questa sera pesa e nonpoco.«E’ decisiva. Se non vincia-mo, la volata diventa quasiutopica».

Trento è un po’ la Pistoia del-l’anno scorso?«Se non si offendono, direi disì. Anche perchè hanno spo-sato la stessa formula confer-mando l’allenatore e il bloc-co della promozione, avendoavuto peraltro potenzialitàsuperiori alle nostre nella co-struzione della squadra».

Pregi e difetti di Pistoia.«Pregi: mi piace pensare chetermini come Platoon System odemocrazia cestistica si addica-no alla mia squadra. Sappiamodistribuire la pericolosità inegual misura su 8 giocatori. Edè per questo che abbiamo vintoin campi come Cantù, Varese eCaserta. Difetti: siamo tropposcostanti».

Si fregia del titolo di miglior alle-natore. Se non arrivasse il bis achi passerebbe il testimone?«A Recalcati o Sacchetti. E sedevo fare un nome nuovo, dicoBuscaglia».

Pistoia, per questioni di budget, non può prescidere da stranierilow cost. Cosa pensa del dibatti-to sugli italiani?«In questo sistema noi viviamo

di idee, di un metodo e non dipassaporti. Tanto i nostri, italia-ni o stranieri, se fanno bene nonli possiamo confermare. E allo-ra dico: per 2-3 anni abbassia-mo il numero di stranieri oppu-re aboliamo la retrocessione.Così vedrete tanti italiani in campo».

Moretti-Pistoia: insieme fino aquando?«Qui ho creato il giusto feelingper lavorare bene. Certo, al mo-mento, non ci sono grandi mar-gini di crescita, visto che da 4anni andiamo sempre oltre leaspettative. Ma non sarà sem-pre così e io, ogni maledettaestate, mi domando se rimetter-mi in gioco. Poi penso che a Pi-stoia sto bene e poi, per lasciare,servono altre opportunità».

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C.J. Williams, 25 anni, contro Tomas Ress (34). In alto: Paolo Moretti (44) CIAMILLO

PAOLO MORETTICOACH GIORGIO TESI GROUP

PER LA MIA SQUADRA MI PIACCIONO TERMINI

COME PLATOON SYSTEM O DEMOCRAZIA

CESTISTICA

PER 2-3 ANNI BISOGNA DIMINUIRE GLI

STRANIERI O ABOLIRE LA RETROCESSIONE E

VEDRETE TANTI ITALIANI

� (f.l.-c.t.) Stasera alle 20.30, recupero della 6a di ritorno tra Pistoia e Trento (arb. Begnis, Baldini, Calbucci). Moretti ha il problema Milbourne in forte dubbio, non s’è allenato dalla gara con Venezia. Trento al completo.La classifica dopo la settima di ritorno: Milano* 38; Venezia 34; Sassari 32; Reggio Emilia 30; Brindisi, Trento* 24; Cremona, Bologna (pen. -2), Cantù* 20; Pistoia* 18; Avellino, Capo d’Orlando, Roma 16; Varese, Pesaro 14; Caserta (pen. -1) 7. * una gara in meno.� CASO EBI (canf) Problemi con i pagamenti in casa Acea: Ndudi Ebi, attraverso la sua agenzia, fa sapere che attende soldi dal club e minaccia di andare via. La replica della società non si è fatta attendere: «Si tratta di un semplice disguido sui bonifici: verrà pagato».

LA SITUAZIONE

Stasera Pistoia-TrentoMilano guida la Serie A

TennisRA Indian Wells

LA GUIDA

Il primo Masters 1000 dell’anno a Indian Wells (Usa, 5 milioni di euro, cemento), viene proposto con doppia diretta tv: il torneo maschile su SkySport2 (oggi dalle 19), quello femminile su SuperTennis (dalle 21). Gli altri risultati su www.gazzetta.itTerzo turno, donne: Lisicki (Ger) b. ERRANI 6-4 6-2; PENNETTA b. Stosur (AUS) 6-4 6-2; Sharapova (Rus) b. Azarenka (Bie) 6-4 6-3; Bencic (Svi) b. Wozniacki (Dan) 6-4 6-4; Garcia (Fra) b. Ivanovic (Ser) 6-2 5-7 6-2; uomini: Djokovic (Ser) b. Ramos-Vinolas (Spa) 7-5 6-3; Murray (Gbr) b. Kohlschreiber (Ger) 6-1 3-6 6-1; Nishikori (Gia) b. Verdasco (Spa) 6-7(6) 6-1 6-4; Tomic (Aus) b. Ferrer (Spa) 7-5 6-4; Kokkinakis (Aus) b. Monaco (Arg) 6-2 5-7 7-6(5); Rosol (Cec) b. Haase (Ola) 6-4 6-7 (4) 7-6 (3); Berdych (Cec) b. Johnson (Usa) 6-4 6-2.ANCHE GENE «Gene Gnocchi è solo il più famoso e simpatico degli oltre 5mila tesserati che si stanno iscrivendo alle pre-qualificazioni agli Internazionali d’Italia». Così dice il presidente della Fit, Angelo Binaghi, lanciando i tornei open verso gli Internazionali al Foro Italico di Roma. Per gareggiarebasta la tessera Fit e possono iscriversi anche i non classificati.

Errani battutadalla Lisickicome l’amica Vinci

Australia, tre talenti per ripartire1Alti, potenti, ambiziosi e figli di emigranti: con il 18enne Kokkinakis, il 19enne Kyrgios e il 22enne Tomic gli Aussie sognano una nuova epopea al vertice

Vincenzo Martucci@VinceMartucci

T omic che supera Ferrer col-pisce soprattutto perchévince in soli due set. Kyr-

gios che s’arrende alla storta allacaviglia, più che a Dimitrov, nonmeraviglia più di tanto. Ma Ko-kkinakis che, da wild card, domail redivivo Juan Monaco e si qua-lifica agli ottavi del primo Ma-sters 1000 dell’anno, sul cemen-to di Indian Wells, sorprende dipiù. Anche se «Baffo», JohnNewcombe, l’aveva predetto, amaggio, a Roma, col famoso sor-riso che conquista: «Dei nostrigiovani preferisco Kokkinakis,mi piacerebbe allenarlo». Perchéil 18enne Thanasi è il meno notoe il meno appariscente dei ma-gnifici tre giovani australiani, si-curi protagonisti di domani: me-no esplosivo del 19enne NickKyrgios (n. 37 del mondo), menotecnico del 22enne Bernard To-mic (n. 35), e meno quotato inclassifica (n. 124), sembra però

più concreto, completo e affida-bile. E «Newk», l’ultimo dei miti-ci aussie campioni negli anni 50 e60, vedeva già «Kokk» che scala-va 450 posti nel computer e fini-va il 2014 fra i primi 150. Nel po-ker di super-teenagers più fortidei muscoli e dell’esperienza.

FREDDEZZA Thanasi è alto (1.96)e magro e serve forte ed è bravo

nella transizione difesa-attacco come Kyrgios (1.93) e Tomic(1.96). E’ anche figlio di immi-grati come i «fratellini»: lui hapapà e mamma greci, Nick ha pa-pà greco e mamma malese, Ber-nard ha padre croato e madre bo-sniacac. Ma sembra il più freddo,anche se idolizzava Marat Safin esognava si diventare una stardell’Nba. «Per quella la vita stra-

ordinaria che fanno», come reci-ta la bibbia dei tennisti. Sbandie-rando tre minacce: «Voglio vin-cere la coppa Davis, diventarenumero 1 e conquistare più Slampossibile». Del resto, Mister Se-rietà dai 7 anni ha lo stesso alle-natore, Todd Langman, ha giàsconfitto due fratture da stressalla schiena (a 15 anni e nel2013) e, contro Monaco, l’amicodel cuore di Nadal, ha salvato 10palle-break su 15: primo teena-ger ad arrivare così lontano in unMasters 1000, dopo Tomic a Cin-cinnati 2012. Proprio quello cheincrocia nel derby degli ottavi.

CICALA Tomic dal tira e molla daincantatore di serpenti, il figliodi John che rompe il naso a glisparring partner (ricordate la te-stata a Druet?). Tomic la cicalache fa a cazzotti sui tetti dei pa-lazzi, che scatena una guerra daRambo per le multe alla sua Bmwarancio, che posa abbracciato adue ballerine al night ed è inda-gato per possesso di cocaina, mache quest’anno è arrivato alme-no ai quarti in cinque tornei susei, mettendo la quarta firma incarriera contro i «top ten». Aspet-tando «Bum Bum» Kyrgios chel'anno scorso ha picchiato Nadala Wimbledon e quest’anno ha ri-portato un «canguro» ai quarti aMelbourne dal 2005. Attenti aquei tre: A-Tomic e «Special Ks.

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Kokkinakis è il più giovane agli ottavi nei Masters 1000 da Tomic nel 2012 (in alto) che incrocia a Indian Wells. Sotto, Kyrgios AFP/AP/REUTERS

BasketRSerie A

34 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

35MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Pierangelo Molinaro

P ochissime altre volte laCoppa del Mondo si èpresentata alle finali con

tanta incertezza. Su 10 titoli daassegnare solo due in campo maschile, superG (Jansrud) egigante (Hirscher) sono giàaritmeticamente conquistati. Ilresto è tutto da giocare sullasulla pista di Meribel da oggi adomenica. Nella graduatoriagenerale maschile Hirscher ha164 punti di vantaggio su Jan-srud, tanti, ma nello sci nulla èmai scontato sino al traguardo.Basti ricordare l’ultimo esem-po: lo scorso anno la tedescaRiesch si presentò in vantaggioalle finali di Lenzerheide, macadde in discesa, si infortunò elasciò campo libero alla Fen-ninger. Oggi la coppa della di-scesa maschile se la giocheran-no Jansrud e Reichelt, divisiper ora da 20 punti: vincerà chistamane arriverà davanti. Bel-la lotta anche nello slalom do-ve Hirscher deve recuperare 55punti al tedesco Felix Neureu-ther.

DUELLO DI FUOCO Ma la sfidapiù appassionante è senza dub-bio quello della classifica gene-rale femminile fra Anna Fen-ninger e Tina Maze. Sono divi-se da 30 piccoli punti. Oppostele loro stagioni. La slovena, 31anni, ha iniziato malissimo nelgigante di Soelden (22a) vintodalla Fenninger, ma poi si è im-posta in slalom a Levi, in disce-sa a Lake Louise e in gigante adAre. Pareva volare, mentrel’austriaca, 25 anni, continua-va a piazzarsi (7 secondi postie un terzo) senza riuscire a vin-cere. La «strambata» per ambe-due è arrivata ai Mondiali di Beaver Creek, la prima partedominata dalla Maze e la se-conda dalla Fenninger fino aconcludere l’avventura iridatacon lo stesso bottino, due ori e

un argento. Ma al ritorno inEuropa è stata la Fenninger afare la parte del leone con 4 vit-torie a Maribor (gigante), Ban-sko (combinata e superG) eAre (gigante). Stati di formadiversi? Segni di stanchezza?Forse no, il gappotrebbe esseresolo mentale afavore dell’au-striaca. Il loroduello comince-rà stamane in di-scesa, dove am-bedue sono an-cora in corsa perla coppetta allespal le del laVonn, a cui co-munque dovreb-be bastare unpiazzamento nelle prime 5 perfare suo il trofeo. Altra musicadomani in superG, dove la sta-tunitense e l’austriaca sono di-vise da soli 8 punti. Una puraformalità invece dovrebbero

essere per la Fenninger la fina-le del gigante e per la Shiffrinquella dello slalom.

GLI ITALIANI E’ uno squadro-ne quello che l’Italia presenta aMeribel, ben 35 posti gara con-

quistati con 27atleti. Il record èrappresentatodal superG fem-minile dove sa-ranno ben 7 (su26 al via) le az-zurre in gara. Ai25 atleti qualifi-cati si sono ag-giunti Henri Bat-tilani, campionemondiale junio-res di discesa eieri ottimo nono

in prova, e Federica Sosio cheha conquistato il titolo giovani-le di superG. Mancherannopurtroppo Christof Innerhofer,qualificato in superG, ma cheancora soffre al ginocchio de-

stro per il colpo subito nella combinata dei Mondiali, e Da-niela Merighetti (discesa e su-perG) che si è fratturata la ca-viglia nelle prove della discesadi Garmisch. Nessun azzurro èin corsa per una coppa ma sipuò puntare alle vittorie. Pri-ma fra tutte nello slalom di do-menica dove saremo in pistacon un Giuliano Razzoli ingrande forma e Stefano Gross,se avrà recuperato l’infortunioall’anca accusato con l’inforca-ta ai Mondiali. In questi primidue giorni invece speriamo inDominik Paris, che dopo l’ec-cellente prima parte di stagio-ne, ha perso un po’ di fiduciacon le controprestazioni aiMondiali ed ha faticato a ri-prendersi. Ma l’altoatesino, co-me ha dimostrato nel superGdi Garmisch ed in quello di Kvi-tfjell, è tornato ad attaccare equando scia con convinzione nessun risultato gli è precluso.

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Anna Fenninger, 24 anni, impegnata nel gigante di Are: l’austriaca ha vinto la Coppa assoluta nel 2014 EPA

UOMINI

Nelle finali di Coppa del Mondo sono ancora in palio 400 punti per la classifica generale e 100 per quelle di specialità, ma il punteggio, anziché ai 30, va solo ai primi 15 classificati.

Le Coppe in palio Oggi discesa ore 9.30 in tv

Fenninger contro MazeIl bello all’ultima curva1Che duello per la classifica assoluta: l’austriaca guida con soli 30 punti di vantaggio. Uomini: Hirscher quasi sicuro, Jansrud spera

Solo le coppettedi superG e gigante uomini sono già state assegnate

L’Italia punta alle vittorie di tappa con Paris e il ritrovato Razzoli in slalom

LA CHIAVE

FootballRL’annuncio choc

Borland si ritira a 24 anni: «Basta botte in testa»1Promessa dei San Francisco 49ers, è preoccupato per la salute: «Ho letto molti studi, non voglio che traumi cranici mi rovinino la vita»

Massimo Lopes Pegna CORRISPONDENTE A NEW YORK

C iò che ha fatto ieri ChrisBorland non ha prece-denti: nonostante le

aspettative di una luminosacarriera nella Nfl con i SanFrancisco 49ers, il linebackerha annunciato il ritiro dal foot-ball ad appena 24 anni. Nessu-no prima di lui, con la sua clas-se, se n’era andato così giovanechiudendosi alle spalle unaporta dorata: un futuro assicu-rato di fama e soldi.

PAURA Ma sono le ragioni del-l’autopensionamento che han-no provocato il grande frastuo-no. Borland lascia perché pre-occupato per la salute, rinunciaper la paura di fare la fine ditanti suoi colleghi, o meglio excolleghi, colpiti da malattieneurologiche: «Mi sono consul-tato con specialisti, amici, fa-miliari, compagni di squadra e

ho fatto ricerche sugli studi chehanno trovato una relazionefra traumi cranici e violenzanel nostro sport. Sono arrivatoalla conclusione che rischiarecosì tanto non valga la pena»,ha detto il difensore che nellapassata stagione era stato unodei migliori esordienti della Le-ga. Le ricerche a cui fa riferi-mento Borland sono quellepubblicate un paio di anni fadalla dottoressa Ann McKeedella Boston University chehanno destabilizzato il foot-ball. Il suo lavoro, svolto insie-me a un equipe di altri scienzia-ti, sta dimostrando la relazionefra traumi cranici negli atleti ela Cte, acronimo per ChronicTraumatic Encephalopathy(Encefalopatia Cronica daTrauma): la patologia i cui sin-tomi sono frequentissimi so-prattutto fra gli ex del football,appunto, e spesso confusi conquelli della Sla. Sono gli studiche hanno permesso a 4500 exgiocatori affetti da malattie

neurologiche di farsi ricono-scere da un tribunale 765 mi-lioni di dollari come compensoper i danni subiti. «Sono preoc-cupato dal fatto che se aspettidi avvertire i primi sintomi ètroppo tardi. E io voglio con-durre una vita sana e non farela fine di Mike Webster, DaveDuerson e Ray Easterling», hachiarito Borland alla tra-smissione «Outside thelines». Sono i nomi divecchie glorie del suosport, ma mica cosìvecchie, decedute(Duerson e Easterlingsi sono suicidati) pocopiù che sessantenni frail 2011 e 2012, nei cuicervelli inviati post mor-tem alla McKee è stata sco-perta la Cte.

PROMESSA A RISCHIO Bor-land era una grande promes-sa: 14 presenze, otto da titola-re con 107 tackle e un sack.Nella partita contro i New

York Giants aveva intercettatodue palloni, guadagnandosi igalloni di miglior difensore del-la settimana. Ma dopo la quar-ta giornata gli erano già venutidei dubbi, anticipati ai genito-ri: «Vedrete la mia sarà una car-riera breve», aveva scritto loro.Perché scartabellando nelle ri-

cerche della dottoressa Mc-Kee si era reso conto di

essere un soggetto aforte rischio. Si era ri-cordato di aver subitoin passato un paio di

traumi cranici. Uno importantegià in terza media giocando acalcio. Un altro quando era an-dato k.o. al college con il foot-ball. Ora il ragazzone di appe-na un metro e ottanta per oltreun quintale ha scelto di rinun-ciare al mezzo milione di dolla-ri l’anno che prendeva dai49ers: «Ho pensato al mio futu-ro e so che non avrò rimpianti»,ha ribadito. In questa ultimasettimana, altri tre giocatorihanno deciso di attaccare cascoe armatura al chiodo. Il 27ennelinebacker dei Pittsburgh Stee-lers, Jason Worilds, ha detto divolersi dedicare ad altri inte-ressi. Mentre il 26enne quar-terback dei Tennessee Titans,Jake Locker, ha giustificato lascelta perché non più motivatoa fare questo lavoro. Se fosseun nuovo trend, la Nfl potrebbeavere dei problemi. Anche per-ché molti ragazzini ormai pre-feriscono dedicarsi ad altrisport con meno rischi.

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Chris Borland,24 anni,

linebackerdei 49ers

REUTERS

GENERALE

1. MARCEL HIRSCHERAUSTRIA 1248

2. KJETIL JANSRUDNORVEGIA 1084

DISCESA (oggi)

1. KJETIL JANSRUDNORVEGIA 505

2. HANNES REICHELTAUSTRIA 485

ITALIANI (OGGI ORE 9.30 RAISPORT 1ED EUROSPORT):Paris, Heel, Fill e Battilani

SUPERG (domani)

1. KJETIL JANSRUDNORVEGIA 476

ITALIANI IN SUPERG (DOMANI ORE 9.30): Fill, Marsaglia, Paris, Innerhofer

GIGANTE (sabato)

1. MARCEL HIRSCHER AUSTRIA 640

ITALIANI IN GIGANTE (SABATO ORE 10 E 12.30): Nani, Eisath, Simoncelli, Borsotti

SLALOM (domenica)

1. FELIX NEUREUTHERGERMANIA 589

2. MARCEL HIRSCHERAUSTRIA 514

GLI ITALIANI IN SLALOM (DOMENICA ORE 9 E 11.30): Gross, Razzoli, Thaler

DONNE

Partecipano i primi 25 della classifica di ogni specialità, chi ha più di 600 punti e gli iridati jr. (per noi Battilani in discesa e la Sosio in superG). L’Italia ha 35 posti con 27 atleti (13 uomini e 14donne, ma Innerhofer ha rinunciato).

Discesa alle 11In gara anchequattro azzurre

GENERALE

1. ANNA FENNINGERAUSTRIA 1341

2. TINA MAZESLOVENIA 1311

DISCESA (oggi)

1. LINDSEY VONNSTATI UNITI 402

2. ANNA FENNINGERAUSTRIA 367

3. TINA MAZESLOVENIA 306

LE ITALIANE IN DISCESA(11, RAISPORT 1 E EUROSPORT): E. e N. Fanchini, Merighetti, Schnarf

SUPERG (domani)

1. LINDSEY VONNSTATI UNITI 440

2. ANNA FENNINGERAUSTRIA 432

LE ITALIANE IN SUPERG (11): E. e N. Fanchini, E. Curtoni, Marsaglia, Merighetti, Stuffer, Brignone, Sosio

GIGANTE (domenica)

1. ANNA FENNINGERAUSTRIA 442

2. EVA MARIA BREMAUSTRIA 356

ITALIANE IN GIGANTE(DOMENICA 10 E 12.30): Brignone, N. Fanchini, I. Curtoni, Moelgg, Bassino

SLALOM (sabato)

1. MIKAELA SHIFFRINSTATI UNITI 579

2. FRIDA HANSDOTTERSVEZIA 489

LE ITALIANE IN SLALOM (SABATO ORE 9 E 11.30): Costazza, Moelgg

Sci RLe finali di Coppa a Meribel

36 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

37MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORTPallavoloRIl gran ritorno PallanuotoR

Francesca Ferretti, 31 anni, ha vinto 5 scudetti, 3 con Pesaro, 2 con Piacenza, da due settimane è a Modena TARANTINI

L’anno pazzo della Ferretti«Novara non è così lontana»1La regista azzurra ha iniziatola stagione a Baku, con lei Modena ha accelerato: «Adesso viene il bello»

Usmanov dona mezzo milione di euro a Roma1E’ il terzo uomo più ricco di Russia: i soldi serviranno per restauri artistici

SchermaRIl presidente della Federazione mondiale

Alisher Usmanov, 61 anni, a una serata di gala con la moglie AFP

Riccardo Crivelli

E’ sempre una questione diprospettiva. Se hai un pa-trimonio stimato in 13

miliardi, 500.000 euro possonosembrare bruscolini. Però rima-ne il gesto, signorile e di granclasse: il russo Alisher Usmanov,presidente della Federazione in-ternazionale di scherma, ha do-nato quella cifra al Comune diRoma in occasione dell’ultimocongresso della Fie tenutosi nella

capitale. Lo ha rivelato il sindaco,Ignazio Marino, in occasione del-la presentazione degli Interna-zionali d’Italia presentati ieri allaSala delle Bandiere in Campido-glio, comunicando anche che sa-ranno destinati al restauro del-l’arredo ligneo e del soffitto dellasala degli Orazi e Curiazi del Pa-lazzo dei Conservatori e dellaFontana di Piazza del Quirinale.Marino in conferenza stampa havoluto ringraziarlo: «Il presiden-te Usmanov è stato di recente aRoma e la donazione personale

messa a disposizione della cittàper il restauro di alcune opered’arte del Comune di Roma, hainteso legare ancora di più la di-sciplina della scherma con la no-stra città».

RICCHISSIMO Secondo le stimedi Forbes Usmanov, 61 anni, natoin Uzbekistan ma cittadino mo-scovita, è il terzo uomo più riccodi Russia e il 71° al mondo. Clas-sifico self made man capace di co-struirsi una fortuna sulle maceriedell’ex impero comunista, ha ini-ziato con le miniere di ferro e l’ac-ciaio ed oggi è a capo del colossoMetalloinvest. Tra le sue parteci-pazioni azionarie, però, ci sonoanche MegaFon, la seconda com-

pagnia russa di telefonia mobile eil Kommersant, il principale quo-tidiano economico del paese. Tral’altro, fu tra i primi ad acquistareazioni di Facebook non appenavenne quotata in borsa, per poivenderle nel 2013 per entrare,con il ricavato, nella cinese Aliba-ba, la più grande compagnia diecommerce nel mondo. Usma-nov, che possiede anche azionidell’Arsenal, si è sempre distintoper la filantropia: nel 2007 acqui-stò la collezione d’arte del violon-cellista Rostropovich e la donò al-la stato, così come una preziosaraccolta di fumetti di epoca so-vietica; a dicembre, invece, hacomprato all’asta per oltre 4 mi-lioni e l’ha restituita al vincitorela medaglia del Nobel della medi-cina James Watson, che l’avevavenduta per finanziarsi le ricer-che.

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Matteo Marchetti PIACENZA

E sordienti a 31 anni. Stranodirlo quando si parla diFrancesca Ferretti, una che

ha vinto 5 scudetti, un Europeo euna Coppa del Mondo. Eppureper lei questo è l’anno delle primevolte. Non era mai stata all’estero,e per l’esordio fuori dall’Italia nonha scelto una soluzione appenadietro l’angolo; ha mostrato ilpassaporto per gli oltre 3mila chi-lometri che separano la sua Reg-gio Emilia da Baku, in Azerbai-gian. Ma la trasferta è durata po-chi mesi così Francesca si è pre-sentata a Modena e, altro aspettomai successo in carriera, ha vesti-to due maglie diverse nella stessastagione. Adesso difende il secon-do posto dall’assalto di Casalmag-giore e per farlo andrà a caccia dipunti domenica in casa di BustoArsizio. «Complessivamente – fa un passoindietro Francesca - l’esperienza aBaku è stata positiva anche se si èchiusa in modo traumatico. Ilcampionato azero conta solamen-te cinque formazioni e il Rabitapuntava tutto sulla Champions.Dopo l’eliminazione al primo tur-no la società ha iniziato a parlare

di problemi economici e io ho cer-cato altre soluzioni».

Al di là dell’esperienza sportiva co-me è stata la prima volta da italia-na all’estero? «La nostalgia l’avevo io come tut-te le mie compagne di squadra,anche se Baku è una città interna-zionale dove trovi qualunque co-sa. Il problema sono i costi: pocoshopping e rarissime cene fuori,tutto costa il doppio rispetto al-l’Italia».

A queste nuove frontiere che of-frono contratti inimmaginabili peri club italiani corrisponde un cam-pionato adeguato?«L’organizzazione può migliorareparecchio. Magari inizi la setti-mana pensando di giocare la do-menica e quando sei pronto è tut-to rinviato».

Poi il ribaltone, con la chiamata diModena e l’esordio in Final four diCoppa Italia.«Inserire una palleggiatrice du-rante l’anno non è semplice: ho trovato una società sana e unasquadra molto competitiva».

Visto anche da migliaia di chilome-tri di distanza, pensi si potesse sfruttare meglio il traino del Mon-diale?«Secondo me le risposte sono sta-te positive. Prima il movimentoera legato esclusivamente allaPiccinini, adesso i nomi di Diouf oChirichella iniziano a essere notia tutti».

Francesca Ferretti e la nazionale, ilmatrimonio proseguirà?«Non lo so, da quando ho iniziatola stagione con il club non ho piùsentito nessuno».

Campionato: Novara favorita eModena prima inseguitrice? «Non vedo differenze abissali, an-che se Novara ha un attacco strepi-toso. Noi possiamo creare proble-mi a tutti, ma i distacchi in campio-nato sono minimi. Casalmaggioreè la sorpresa, Busto ha dimostratograndi qualità: nulla è scontato».

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Il Settebellodà spettacoloIl Montenegroè travolto1Vicecampioni del mondo battutinella sfida di World League a GenovaCampagna applaude: «Che progressi»

Andrea Fondelli, 21 anni, in attacco contro il Montenegro: il recchese è stato tra i migliori BORSARELLI

Italo VallebellaGENOVA

M età partita per sten-dere il Montenegro,non l’ultima arriva-

ta. Brilla il Settebello allaSciorba che riabbraccia gliazzurri dopo sei anni. La fe-sta per il ritorno della Nazio-nale fa il pari con quella perun successo rotondo e meri-tato. «Ho visto il gioco veloceche chiedo, sono progressiche mi confortano» diceCampagna. I vicecampionidel mondo, di fatto, resisto-no un tempo.

MONOLOGO «Leka» Ivovic(che gioca nella Pro Recco)tiene in partita gli ospiti condue gol che si infilano inquelli di Gitto, Luongo eRenzuto. Ma fin da subitol’Italia offre buoni segnali diun’ottima serata. E così il se-condo tempo è il parzialeche dà la sterzata alla parti-ta. La vasca da 25 metri nonaiuta certo a giocare neglispazi, ma l’Italia è brava atrovarli e anche a procurar-seli. Chiedere per conferma,ad esempio, ad Andrea Fon-

delli, sempre più astro nascen-te della pallanuoto di casa no-stra, che prima, spalle alla por-ta, lo spazio riesce a trovarseloda solo e a segnare il gol del5-3, prima di offrire al compa-gno Busilacchi la rete del 6-3.Proprio qui ha inizio la cavalca-ta vincente degli azzurri che ametà gara si trovano avanti 8-3anche grazie alla difesa che concontinui cambi toglie il respiroal Montenegro (e quando c’èda intervenire, Tempesti non sifa pregare).

APPLAUSI Davanti a 1.500 per-sone, molti bambini delle scuo-le di pallanuoto della Liguria epure i campioni mondiali del1978 di Berlino (tra cui Fondel-li senior, Mamo) ci si aspette-rebbe la reazione slava. Invecel’Italia gioca con attenzione indifesa e con grande autorità infase offensiva. E così il bel Set-tebello aumenta ancora il suovantaggio. Alla fine segneran-no addirittura10 giocatori dimovimento, con la bellezza di12 reti a uomini pari. Non ave-vamo mai battuto il Montene-gro con uno scarto così vistoso:a Pescara nel 2009 finì 14-7.

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ITALIA-MONTENEGRO 16-8(3-2, 5-1, 5-2, 3-3)MARCATORI: 0’27” Gitto, 2’14” A. Ivovic s.n., 3’13” S.Luongo s.n., 6’06” Renzuto, 6’46” A.Ivovic; 9’58” S.Luon-go, 10’31” Dr.Brguljan s.n., 11’35” A.Fon-delli, 12’34” Busilacchi, 14’02” Aicardi, 14’57” F.Di Fulvio; 17’16” A.Fondelli, 17’55” Jokic s.n., 18’18” Radovic, 19’01” Giorgetti, 20’08” Giacoppo, 22’40” Giorgetti rig., 23’55” Renzuto; 27’29” Radovic, 27’50” Velotto, 29’05” Da.Bru-gulijan s.n., 29’31” Velotto, 29’49” Radovic, 30’44” S.Luongo. ITALIA: Tempesti, F.Di Fulvio, Giorget-ti, A.Fondelli, Gallo, N.Gitto, Aicardi; Giacoppo, S.Luongo, Velotto, Renzuto, Busilacchi. N.e. Del Lungo. All. Campa-gna.MONTENEGRO: Lazovic, Dr.Brguljan, Da.Brguljan, Saric, A.Ivovic, Klikovac, Jokic; Murisic, Durdic, Radovic, Save-lijc, Ukropina. N.e. Kandic. All. Perovic. ARBITRI: Teixido (Spa) e Bender (Ger). NOTE: sup. num. Italia 7 (3 gol), Mon-tenegro 18 (5). Usc. 3 f. Giorgetti 26’38”. Spett. 1.500.

La Croazia vinceed è già alle finalicon gli azzurri� Nell’altra sfida del girone C (7a giornata) la Croazia batte la Francia 15-9 ed è aritmeticamente qualificata.Class.: Croazia 18 (giocate 6); Italia 14 (6); Montenegro 7 (5); Turchia 3 (5); Francia 0 (6).Pr. turno (venerdì): Francia-Turchia,Montenegro-Croazia.LA FORMULA Alla Final Eight di Bergamo (23-28/6, un pass per i Giochi di Rio) avanza la prima di ogni gruppo europeo oltre alle quattro provenienti dagli altri continenti. L’Italia è qualificata di diritto.RIUNIONE A Genova si è svolto l’incontro tra i club di A-1 (che cercano di rilanciare la Lega), la Fin e i direttori di gara. Si è discusso tra l’altro di calendari e di interpretazioni arbitrali e il c.t. Campagna ha commentato alcuni filmati.COPPA LEN DONNE Definite le semifinali (Final Four il 10-11/4 in sede da stabilire): Padova-Vouliagmeni (Gre)e Imperia-Szentes (Ung).

Baranowicz: intervento riuscito

� (m.g.) Perfettamente riuscito l’intervento chirurgico cui si è sottoposto ieri il palleggiatore della Lube Michele Baranowicz per la riduzione della frattura del quinto metacarpo della mano destra rimediata una settimana fa in allenamento. «Bara» dovrà portare per un mese un tutore, dopodiché potrà cominciare la rieducazione.ANDERSON CONFERMA (an.me.) Prima dell’ufficializ-zazione di Perugia (stasera alle 19 in amichevole a Siena contro chiusi), lo schiaccia-tore statunitense Matthew Anderson (28 anni), ora al Kazan, ha confermato l’arrivo a Perugia attraverso il proprio sito. «La trattativa è conclusa – ha detto – volevo fare l’annuncio dopo le finali Champions, ma la notizia è trapelata ed andrò a Perugia per i play-off, ma non ho ancora parlato per la pros-sima stagione e quanto si dicein proposito sono solo voci».

38 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL GIRO DEL MONDO CONTENUTOPREMIUM

Itajai

Auckland

BRASILE

NUOVA ZELANDA 21

3

5

4

Iceberg

Forti venti

Forte moto ondoso

FortitemporaliLa partenza da Auckland può diventare pericolosa qualora i team

dovessero incontrare un sistema tropicale che può a sua volta generare un potente sistema di bassa pressione con forti venti settentrionali.Una delle aree potenzialmente più a rischio è quella in cui è probabilela presenza di ghiacci, iceberg per cui l'unica via d'uscita è navigarea Nord dei 40°. Tuttavia, mantenendosi al di sopra di questa latitudine,è possibile incontrare altri sistemi meteo di origine tropicale

Nel Pacifico meridionale le depressioni viaggiano talmente veloci da aver un impatto importate sullo stato del mare. Il moto ondoso spesso non ha direzione precisa, e i team corrono perciò grossi rischi di rottura, non potendo stabilire una rotta ideale.Le temperature sono gelide, sia in coperta che sottocoperta (a bordo dei Volvo Ocean 65 non ci sono sistemi di riscaldamento) e l'umidità relativa è prossima al 100%, tantoche ogni cosa a bordo è bagnata e virtualmente impossibile da asciugare

Un altro fattore rilevante è la strategia di approccioa Capo Horn. Ci sono circa 500 miglia fra il Capo e la punta settentrionaledell'Antartide e nel peggiore dei casi i team possono incontrare dei forti ventida Nord-Ovest che vengono ulteriormente potenziati e accelerati dalla presenzadella catena delle Ande

Una volta doppiato il mitico Horn, la flottaritorna a poter elaborare strategie tattichea corto e medio raggio. Nella maggior parte dei casi i team optanoper rimanere il più a lungo possibile nel flussodi vento da Ovest navigando vicino alla costa

Nel tratto di avvicinamento al Brasile è possibile che la flottadebba fare i conti con dei forti temporali

La tappa più duraVOLVO RACETRA ONDE E LEGGENDAC’È CAPO HORN

IN QUESTE ACQUE SI DICE SIANO AFFONDATI CIRCA 800 VASCELLI

CON UNA PERDITA DI 10 MILA UOMINI

I sei team della Volvo Ocean Race hanno lasciato ieri Auckland in Nuova Zelanda direzione Itajaì, in Brasile. Si tratta della frazione più lunga del giro del mondo in equipaggio: 6776 miglia attraverso il mitico capo a 56 gradi di latitudine Sud, meno di 800 chilometri dall’Antartide. La partenza, che in un primo tempo era stata po-sticipata a causa del ciclone Pam, è stata anticipata a ieri. L’arrivo in Brasile è pre-visto tra l’1 e il 5 aprile. Dopo quattro tappe guidano la classifica con 8 punti i team Abu Dhabi e Dongfeng Racing.

Gian Luca Pasini

Hoorn è una cittadina olandese, 70 mi-la abitanti e una lunga tradizione ma-rinara. Antica capitale della Frisia,deve molto della sua espansione aitraffici marittimi nel XVII secolo e,

proprio in quell’epoca, questa città è rimasta im-pressa in maniera indelebile nella storia della na-vigazione. Il nome terribile e minaccioso di KaapHoorn (Capo Horn) proviene proprio dall’Olan-da e venne scelto in onore della città che avevadato i natali a Willem Schouten,uno dei due comandanti dellaspedizione che scoprì il capo il26 gennaio 1616.

La successiva storpiatura derivadalla confusione con il terminespagnolo horno (forno), checon questa terra c’entra pochis-simo, ma che qui è di casa pervia di Cile ed Argentina. È lapropaggine più a Sud del conti-nente americano ed esame dimaturità dei velisti, una voltamarinai. Il punto forse più te-muto di tutta la Volvo Ocean Race: la quinta tap-pa ha lasciato oggi Auckland (Nuova Zelanda)direzione Brasile, attraverso – appunto – il miti-co capo a 56 gradi di latitudine Sud, meno di 800chilometri dall’Antartide. In queste acque, sullarotta inversa, dall’Atlantico al Pacifico, a metàdell’800 si costruì la leggenda della corsa all’oro

californiana. Prima che il Canale di Panamacambiasse la storia della navigazione, era tal-mente complicato questo passaggio - soprattuttocontrovento (di bolina) - che i capitani delle naviguadagnavano il titolo di Cap Horniers, mentre imarinai erano soprannominati i Mallyhawk, unaspecie di gabbiano che vive da queste parti. Il passaggio di Horn era un «evento» che molti fe-steggiavano con un orecchino a forma di anelloal lobo destro. Un evento, perché passare non erascontato. Anzi. In queste acque si calcola che sia-no affondate negli anni non meno di 800 vascellicon una perdita di 10 mila uomini… Quanto una

guerra.

ANDE Oltre i 40 gradi di latitu-dine, infatti, i venti possonocorrere indisturbati da Ovest aEst fino proprio a Capo Horn. IlPassaggio di Drake diventa cosìun imbuto che ha come «pareti»le Ande da una parte e la peni-sola antartica dall’altra. Lo stes-so accade con le onde, che siscatenano in pieno Oceano Pa-cifico e, spinte dai venti, posso-no rovesciarsi senza tregua fin-ché incontrano questa lingua

del Sud America (non la più estrema del Conti-nente, in realtà, che è Capo Froward, nella peni-sola di Brunswick). In questo punto, in poche mi-glia, da 4 mila metri di profondità si passa a uncentinaio. Un gradino impressionante che provo-ca onde epocali, alte fino a 30 metri: quasi comeun palazzo di nove piani. E anche se la Volvo

Ocean Race (e quasi tutte le altre regate intornoal mondo) passano da queste parti in piena esta-te, la temperatura dell’aria non supera i 12 gradi,mentre quella dell’acqua non è mai tanto lontanadallo zero. Acqua gelata sotto e in faccia per leprossime settimane, cercando di evitare con curale zone degli iceberg. E dopo tanta fatica, tantofreddo e tanto sale che cola giù dalle cerate, allafine il leggendario Capo - e con esso un faro, conrelativo guardiano e famiglia - i velisti non lopossono neppure vedere. Il tasso di umidità nel-l’aria, in questa zona, oscilla costantemente fra il70 e il 95%, quindi il Capo è molto spesso avvolto

dalla nebbia. Per cui il passaggio avviene o trop-po lontano da costa o con il massiccio sperone diroccia scura nascosto. Agli uomini della Volvonon resta che affidarsi agli strumenti per capireche inizia la risalita verso l’Atlantico, di solito fe-steggiata da una bevuta (per questa tappa, a bor-do, non manca mai una bottiglia di liquore, no-nostante le paranoie del peso) e un buon sigaroda fumare nelle immancabili foto-video ricordo.

BEVUTA & FUMATA Perché passare di qua è qual-cosa che si ricorda per tutta la vita: anche se l’obiettivo principale dei velisti impegnati in que-sta regata non è il passaggio, ma la vittoria. Nonc’è tempo per le poesie: mare che ruggisce, tem-peste che urlano, montagne che rotolano, male-detti campi di battaglia fumanti. Nella nebbia sa-lata, nascosto, c’è lo sperone di roccia nera, peg-gio del peggio, il terribile capo, Capo Horn. Que-sti i versi che ha scritto Jure Sterk, velistasolitario, dopo averlo passato. Prima di scompa-rire negli abissi e, secondo la leggenda dei mari-nai, trasformarsi in un albatros, l’uccello dallegrandi ali che avvisa i marinai di essere arrivatinegli Oceani del Sud. Una delle tante leggendenate fra queste onde e passate alla storia…

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Capo Horn spesso è avvolto da una fitta nebbia

30A Capo Horn le onde possono arrivare fino a 30 metri di altezza, quasi la stessa di un palazzo di nove piani

LA CHIAVE

VelaRIn equipaggio

La flotta al via della tappa ieri a Auckland, i cinesi di Dongfeng sono passati subito in testa seguiti da Team Brunel

39MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1TUFFi: TANIA A DUBAI (al.f.) Domani a Dubai inizia la seconda tappa delle World Series: Tania Cagnotto, iscritta alla gara dei 3 metri, deve riscattare la controprestazione di Pechino in cui era stata eliminata in semifinale.TUTTENOTIZIE

ATLETICADOPING RUSSO: 30 MESIIl marciatore russo Andrei Ruzavin (1h17’47” nella 20 km nel 2012) è stato sospeso per 30 mesi a partire dal 9 ottobre 2014 per anomalie nel passaporto biologico. Cancellati tutti i risultati che ha fra il 18 dicembre 2010 e il 18 febbraio 2012 e fra il 13 settembre 2013 e il 13 novembre del 2013. � ASTA CADETTE (si.g.) A Roma, nei campionati regionali cadetti indoor, 3.45 nell’asta della 15enne italoromena Maria Roberta Gherca: il risultato eguaglia la mpi u.16 della Semeraro ma non è omologabile per la cittadinanza. � USA INDOOR (si.g.) Completamento risultati di Fayetteville. Uomini. 60: 2. Teeters 6”54; 3. Miller 6”57 (b 6”54). 400: 3. Glass 45”77. Alto: Duffield 2.29; Adkins 2.29. Asta: 2. Blankeship 5.80. Peso: 2. Crouser 20.93. Eptathlon: Wieland (Svi) 6070. Donne. 200. I: 2. Prandini 22”74. II: Bryant 22”86. 400. I: 2. Ellis-Watson 51”52. II: A. Spencer 51”85. 800: Goule (Giam) 2’01”64. 60 hs: 2. Owens 7”88. Alto: Kallenou (Cip) 1.94. Asta: Morris 4.60. Lungo: Prandini 6.65. Peso: Saunders 18.62. Pentathlon: Williams (j) 4678.� MARATONE ESTERE (d.m.) A Seul. Uomini: 1. Loyanae (Ken) 2h06’11”; 2. F. Kipchirchir Kiprotich (Ken) 2h06’59”; 3. Ja. Kibet (Ken) 2h07’47”. Donne: 1. Shone (Eti) 2h26’22”. A Los Angeles. Uomini: 1. D. Limo (Ken) 2h10’36”.

BASEBALL� AZZURRI IN USA (m.c.) L’azzurro Chris Colabello ha iniziato la sua avventura a Toronto (nel 2014 era a Minnesota) con una media di 250, 1hr e 3pbc nelle prime otto uscite nello spring training. Rizzo con i Cubs è solo a 158 in sette gare. Grande partenza invece per Zunino (429, 10bv) con Seattle. Alex Liddi, negli Omaha, triplo A di Kansas City, invece ha iniziato con 2 valide su 20 turni, 100 di media.� OLIVERA RECORD (r.r.) Anaheim offre il contratto più alto della storia per un freeagent, il fuggiasco cubano Hector Olivera, seconda base: 77 milioni.

BOXE� ZHILEI (r.g.) A Jersey City (Usa) il massimo cinese Zhang Zhilei (3), 31 anni, argento nel 2008 a Pechino, battuto in finale da Roberto Cammarelle, ha battuto Eric George (Usa 2-9) sui sei round. � IN EUROPA (r.g.) A Charleville-Mezieres (Fra) il russo Igor Mikhalkin (16-1) resta Europeo leggeri battendo il locale Hakim Chioui (30-4-1) kot 9. A Cegled (Ung), il locale Imre Szello (5) ex Thunder Italia, mantiene la cintura nazionale open, battendo Shalva Jomardashvili (Geo, 40-12-2) kot 3.� MAIETTA (i.m.) Secondo posto di Francesco Maietta al torneo «Gee Bee» di Helsinki (Fin). Risultati: 56 Walker (Irl) b. Di Savino 3-0; 60 Maietta b. Bates (Irl) 2-1, Askeyron (Rus) b. Maietta 2-1; 81 Karlson (Est) b. Rosciglione 3-0.

GHIACCIO� SINCRO Così a Zagabria (Cro) ai Mondiali jr di sincro. Finale: 1. (2.1.) Finlandia I 172.98; 12. (12.11) Italia (Hot Shivers) 123.90.

HOCKEY IN LINE� SERIE A-1 (m.l.) La 17a e penultima di stagione regolare: Cus Verona-Roma 9-5; Padova-P. Trieste 4-3; Asiago-Milano 3-11; Monleale-Vicenza 3-3; Pol. Molinese-Cittadella 3-5. Classifica: Milano 46; Cittadella, Verona 36; Vicenza 27; Padova 24; Asiago 23; Monleale 22; Molinese 18; Trieste 9; Roma 3.

HOCKEY PISTA � ANTICIPI (m.nan.) Si sono disputati ieri quattro anticipi della 23a giornata di serie A-1. Risultati. Valdagno-Bassano 6-5, Follonica-Giovinazzo 6-3, Forte dei Marmi-Matera 10-5, Breganze-Trissino 2-1. Classifica: Forte dei Marmi 57, Breganze 50, Valdagno 49, Cgc Viareggio 47, Bassano 41, Trissino 39, Follonica 33, Lodi 29, Pieve 28, Giovinazzo 24, Matera 23, Sarzana 19, Prato 8, Correggio 6.� AZZURRI PER MONTREUX (m.nan.) Questi gli azzurri convocati dal c.t. Massimo Mariotti per il Torneo di Montreux (1-5 aprile). Portieri: Leonardo Barozzi (Cgc Viareggio) e

Giovanni Menichetti (Follonica). Giocatori di movimento: Davide Motaran e Alessandro Verona (Forte dei Marmi), Domenico Illuzzi e Andrea Malagoli (Lodi), Alberto Bertoldi (Valdagno), Federico Ambrosio (Pieve San Giacomo), Marco e Federico Pagnini (Follonica), Mattia e Giulio Cocco (Breganze), Samuele Muglia (Cgc Viareggio).

IPPICA� IERI 5-7-10-12-11 A Southwell: 1 Colourbearer (Curtis); 2 Black Dave; 3 Spowarticus; 4 Pull the Pin; 5 Cadeaux Pearl; Tot.: 9,52; 2,51, 2,67, 1,54 (71,28). Quinté: 1.434,40. Quarté: 400,23. Tris: 93,34.� OGGI QUINTÉ AD AVERSA Al Cirigliano (inizio convegno alle 15.05) scegliamo Running Allmar (12), Larice Jet (13), Meadow Effe (15), Nightmare d’Ete (6), Langlo Mn (14) e Nemesi Rab (8). � OGGI SI CORRE ANCHE Trotto: Roma (14.30). Galoppo: Grosseto (15.25).

NUOTO� BRITANNICI AL TOP (al.f.) A Edinburgo (Gb). Uomini: 50 sl Proud 22”34, 3. Ervin (Usa) 23”26; 200 ra Willis 2’12”22, Peaty 2’12”68. Donne: 50 sl Turner 25”92, Coughlin (Usa) 25”97; 200 sl Carlin 1’58”04; 200 do Simmonds 2’08”32 (1° t. 2015); 100 ra Taylor 1’07”88; 200 mx O’Connor 2’10”12 (1° t. 2015).� UDIENZA PARK (al.f.) La Fina ascolterà Park Tae Hwan a Losanna il 23 marzo: il coreano, che non ha ancora ripreso ad allenarsi, dovrà chiarire la sua posizione sulla positività al testosterone riscontrata a settembre 2014.� NUOVO ROLLASON (al.f.) L’ex ct danese Shannon Rollanson prenderà le redini dell’avvenieristico Gungahlin Leisure Centre, a pochi chilometri da Canberra in Australia. Presto sarà raggiunto da Jeanette Ottesen che vuole preparare i Mondiali lontano dalla Danimarca.

PALLAMANO� ANTICIPO (an.gal.) Oggi a Ferrara, alle ore 19 (diretta su Rai Sport 2) Estense-Ambra, anticipo della 3a giornata playoff.

PARALIMPICI� TRICOLORI MEZZA MARATONA (a.fr.) A Palermo assegnati i tricolori di mezza maratona: titoli a Cappanna (categoria T11) con la guida Giunchi (1h29’23”), Morandi (T12) con Ferrari, (1h31’07), Mirabile (T44), Mannino (T46); tra le carrozzine a Mestroni (T53).

SCI NAUTICO� WAKEBOARD (m.l.) Il 19enne azzurro di Sala Comacina (Co) Massimiliano Piffaretti tre volte campione d’Europa Open (Ucraina 2012, Polonia 2013 e Portogallo 2014) ha centrato il 3° posto (86.78) alla tappa della Coppa del Mondo di wakeboard disputata a Mandurah (Aus) alle spalle dei padroni di casa australiani Cory Teunissen (92.67) e Harley Clifford (91.56).

Roberto Parretta

S ergio Parisse rimarràin dubbio per l’Italiafino a domani matti-

na, quando il c.t. JacquesBrunel annuncerà il XV conil quale l’Italia affronterà ilGalles sabato all’Olimpico(ore 13.30), nel match cheaprirà la quinta e ultimagiornata del Sei Nazioni. Lalesione distrattiva del fles-

sore breve del primo dito delpiede destro, che lo aveva co-stretto a lasciare in stampellel’Olimpico dopo la sfida con laFrancia di domenica, è oggettodei trattamenti dello staff me-dico azzurro, che oggi proveràa rimetterlo in campo, ma solonell’allenamento di domanimattina si saprà se il capitanoazzurro sarà disponibile. Tor-nato in gruppo dopo avere sal-tato Scozia e Francia, MartinCastrogiovanni è invece «sere-

no e rilassato», come dice l’as-sistant coach Giampiero DeCarli: «E’ un giocatore di cui èdifficile fare a meno. Ora la co-sa importante è che sia qui eche stia bene».

AVVERSARI Il c.t. gallese War-ren Gatland ha intanto già an-nunciato il suo XV, con due no-vità: i piloni Aaron Jarvis e RobEvans a rimpiazzare gli infor-tunati Samson Lee e GethinJenkins. Questo il Galles perRoma: 15 Leigh Halfpenny; 14George North, 13 JonathanDavies, 12 Jamie Roberts, 11Liam Williams; 10 Dan Biggar,9 Rhys Webb; 8 Taulupe Fale-tau, 7 Sam Warburton (capita-no), 6 Dan Lydiate; 5 Alun-Wyn Jones, 4 Luke Charteris; 3Aaron Jarvis, 2 Scott Baldwin,1 Rob Evans. A disposizione:16 Ken Owens, 17 Rhys Gill, 18Scott Andrews, 19 Jake Ball, 20Justin Tipuric, 21 Gareth Da-vies, 22 Rhys Priestland, 23Scott Williams.

ZANNI, ALTRI 3 ANNI A TREVISO (e.sp.) Treviso e Zanni, un matrimonio che proseguirà per altri tre anni. Ad annunciarlo la società veneta che mette, di fatto, il primo tassello per la squadra della prossima stagione. Dopo la partenze già annunciate di Favaro e Campagnaro, arriva una conferma: quella del 31enne terza linea udinese, attualmente al sesto anno con il Benetton. Una stagione purtroppo già terminata con l’infortu-nio al ginocchio destro nella prima gara del Sei Nazioni contro l’Irlanda e la ricostruzione del legamento crocia-to. «Tutti conosciamo il valore di Ales-sandro e quanto possa dare alla squadra - ha commentato il presiden-te trevigiano Zatta - si è contraddistin-to come uno dei leader naturali del gruppo e la sua riconferma farà felice i nostri tifosi».

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Sergio Parisse, 31 anni, capitano azzurro: 112 caps in Nazionale AFP

� La morte del 23enne peso piuma australiano Braydon Smith ha sconvolto l’Australia, dove hanno cominciato a levarsi anche opinioni forti nei confronti della boxe: «La morte di Smith dimostra perché il pugilato dovrebbe essere abolito dalle leggi dello Stato - ha detto Shaun Ruud, presidente dell’associazione medica del Queensland -. È qualcosa di barbaro un sedicente sport in cui per vincere due persone devono colpirsi più volte possibile alla testa, l’organo più importante del corpo». Smith aveva regolarmente concluso l’incontro per il titolo asiatico pesi piuma, perso ai punti dopo 10 riprese contro il filippino John Moralde. Era la sua prima sconfitta in 13 match. Un’ora e mezzo dopo il match si è sentito male negli spogliatoi e subito ricoverato in stato di coma indotto, fino al decesso di lunedì. Quattro anni fa un altro giovane australiano, il 18enne Alex Slade, era morto una settimana dopo essere caduto esanime sul ring durante un match.

RUGBY

Dubbio Parisse,si decide domaniIl Galles ha scelto1Terapie per l’alluce infortunato con la FranciaRiecco Castrogiovanni: «Sereno e rilassato»

BOXE/ 2

Morte in AustraliaOra le polemiche«Sport da abolire»

Braydon Smith aveva 23 anni

� (m.l.) La prima eliminata delle semifinali playoff è Milano, sconfitta 5-2 in gara-4 all’Agorà da Asiago, che dunque stacca il biglietto per la finale scudetto. In giornata il giudice sportivo aveva rigettato il ricorso di Milano sull’omologazione del risultato di gara-3, finita 3-2 per Asiago. Oggetto del ricorso era una penalità differita a Daniel Sullivan non conforme al regolamento secondo Milano.Milano-Asiago 2-5 (0-1, 2-3, 0-1). Reti: p.t. 15’19” Marchetti (A), s.t. 1’14” Sullivan (A), 1’36” Nigro (A), 3’30” Lutz (M), 8’23” Miglioranzi (A),11’37” Vallorani (M), t.t. 9’04” Marchetti (A). Serie chiusa 4-0 per Asiago.� BOLZANO SOPRAVVIVE (m.l.) Il Bolzano porta il Linz alla «bella». Ieri al Palaonda (3.600 spettatori) in gara-6 (su 7) dei quarti di finale i biancorossi padroni di casa si sono imposti 2-1 pareggiando la serie (3-3). A decidere il passaggio alle semifinali sarà la sfida in programma venerdì in Austria. Bolzano-Linz 2-1 (1-0, 1-0, 0-1). Reti Bolzano: p.t. 12’30” M. Insam (1-0); s.t. 3’24” Nesbitt (2-0).

HOCKEY GHIACCIO

Cappotto Asiago e no al ricorsoMilano eliminata

Alex Caffi, 24 anni SCACCINI

� Il galoppo australiano in questi mesi è stato scosso da decine di casi di probabile «doping naturale» praticato attraverso la somministrazione ai cavalli di notevoli dosi di cloruro di cobalto (un sale) che stimola la produzione di globuli rossi. Una sorta di alternativa all’Epo, insomma. Tra i cavalli pescati con soglia di «cobalt» superiore al consentito anche diversi tra quelli allenati da Peter Moody, cioè il trainer di Black Caviar, la fuoriclasse dalla carriera immacolata (dal 2010 al 2013 25 corse e altrettante vittorie, 15 delle quali in gr. 1). Ebbene, proprio per salvaguardare la reputazione di Black Caviar (che intanto è diventata mamma lo scorso anno per la prima volta) è stato testato nuovamente il campione della sua 12ª vittoria, fortunatamente senza il riscontro di alcuna anomalia.� ONEGHIN A ROMA Dopo il sequestro lampo di tre settimane fa, oggi ritorna in pista Oneghin del Ronco che sfida quattro avversari (fra cui Papandreu e Pace del Rio) sul miglio.

IPPICA

Via i sospetti Niente doping per Black Caviar

Black Caviar, 25 corse e 0 k.o.

� (r.g.) Il manager Christian Cherchi è in fase di avanzata trattativa per la difesa di Gianluca Branco (49-3-1), 44 anni, attuale campione europeo dei welter, contro l’ex iridato superleggeri e welter Paulie Malignaggi (33-6), figlio di italiani, che vive a New York (per l’esattezza a Brooklyn) ma ha doppio passaporto e che da tempo sognava una chance continentale. Cherchi jr. conferma: «L’Ebu ha concesso una deroga, per cui non Paul deve sostenere alcun match in Europa prima di questo confronto continentale. Siamo pronti ad affiliarlo con la nostra federazione. Il confronto si svolgerà a New York, dove c’è interesse televisivo e quindi l’opportunità di buone borse per entrambi». La prevista difesa di Branco a Milano a fine maggio contro l’ex tricolore Gianfranco Frezza (22-2-2) è stata perciò annullata. La OPI2000 nel caso di conclusione positiva, terrà a Milano una conferenza stampa ai primi di aprile. Probabile la diretta su un’emittente italiana.

BOXE/ 1

Europeo a NYtra Brancoe Malignaggi?

Paul Malignaggi, 34 anni BOZZANI

� Una doppia ecografia ha confermato la distorsione all’alluce del piede destro di Daniele Meucci che sabato, in allenamento, è inciampato in una radice. Il campione d’Europa di maratona, scongiurato il rischio di una frattura, soffre di un ematoma e di un lieve stiramento. La prossima settimana una risonanza verificherà la situazione ma, dati almeno 15 giorni di stop, iltoscano salterà il previsto stage in altura negli Stati Unitie il conseguente 10.000 del 2 maggio a Palo Alto, California. Non è da escludere a questo punto una partecipazione ai 10.000 di Coppa Europa del 6 giugno a Chia (Ca).BEKELE K.O. (si.g.) Niente maratona di Londra, a fine aprile, per Kenenisa Bekele: il campione etiope è fermo per un problema serio al tendine d’Achille destro.

ATLETICA

Alluce fratturatoMeucci almeno15 giorni di stopSalta Palo Alto

Daniele Meucci, 29 anni EPA

NUOTO: SINCROSUL PODIO� (al.f.) Linda Cerruti e Costanza Ferro hanno conquistato il duo libero (88.187) e hanno chiuso al terzo posto il duo tecnico (84.106) agli Open di Francia di Parigi. La Cerruti ha chiuso il solo al 3° posto (82.599) dietro a Voloshyna (Ucr) e Gimoneau, stesso posto per la squadra (84.827 dietro a Ucraina e Spagna).

40 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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41MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Lupi era troppo vicino al burocrate Incalza:adesso non rischiadi doversi dimettere?1Il ministro non cede, ma Sel e grillini hanno già presentato una mozione di sfiducia e pure il premier è pronto a mollarlo

di GIORGIO DELL’[email protected]

C’è altra gente nei guai per que-stioni legate a corruzione, tan-genti e malavita.

1Chi?Un Raffaele Cilindro im-pegnato negli appalti per

la ricostruzione dell’Aquila evicino al boss camorrista Zaga-ria (di cui parliamo meglio quisotto). Poi Antonio Gozzi, che

è presidente dell’Entella (serieB) ed è accusato dalla magi-stratura belga di aver pagatotangenti in Congo (di cui par-liamo a pagina 27). Nuove ri-velazioni sull’inchiesta di Fi-renze (ne abbiamo trattato ie-ri) mostrano che il giro di cor-ruzione, se hanno ragione imagistrati, riguarda pratica-mente tutte le grandi operepubbliche: i cantieri dell’Expo,l’autostrada Salerno-ReggioCalabria, la Fiera di Roma, l’Al-ta Velocità Milano-Verona, il

terminal di Olbia, l’hub por-tuale di Trieste, il completa-mento della Livorno-Civita-vecchia, il Metro 5 e la City Lifedi Milano, oltre alla Tav pro-priamente detta, quella pie-montese, da cui è partita tuttal’inchiesta. Al centro del girocorruttivo, questo Ercole In-calza settantunenne, pugliesedi Brindisi, inamovibile da ca-po della Struttura tecnica dimissione dei Lavori Pubblici, asuo tempo seguace del Signo-rile ministro dei Trasporti (la

sinistra ferroviaria). È andatoin pensione lo scorso gennaio.E i politici, come il ministro Lu-pi sembra, che con leggine ap-posite gli avevano allungato lapermanenza al ministero, era-no pronti a prolungarlo anco-ra.

2Vediamo. I giornali hannopubblicato delle intercet-tazioni. Che cosa capiamo

dalla lettura di questi testi?Poco. È certo che intercorres-sero stretti rapporti di colle-ganza tra tutti i personaggicoinvolti, questo Incalza, l’im-prenditore Perotti e proprioLupi. Dalle telefonate è traspa-rente il giro di corruzioni e ditangenti? Direi di no, e mi au-guro che sul punto i magistratiabbiano altre pezze d’appog-gio. C’è forte odore di potere eodore di favoritismi, però.

3 E quindi?E quindi ha il suo pesoanche il sentimento ge-

nerale che è di convinzione as-soluta della vocazione di tuttia farsi gli affari propri, cioè delmarcio generale. Prendiamo,come termometro di questosentimento, il presidente delConsiglio, Matteo Renzi, mol-to sensibile al vento che tira: èfreddissimo, a quanto riferi-scono, ed è pronto a mollareLupi. Il quale Lupi dovrà anda-re in Senato a riferire, e dopo ilsuo discorso, sottoporsi al votodei senatori sulla mozione disfiducia congiunta presentatada Sel e Movimento 5 Stelle. Ilministro rischia grosso e il pre-mier-segretario sembra prontoa rimpiazzarlo. Il fedele sotto-segretario Del Rio dichiara:«Dimissioni? Lupi ci pensa».ma il ministro resiste. La deci-sione di convocarlo al Senato,d’altronde, è stata presa dai capigruppo all’unanimità, cioècol voto favorevole anche delPd. E tra le prese di posizione

di ieri, va registrata con gran-de attenzione anche quella diLuigi Zanda, non solo perché sitratta del capogruppo dei de-mocratici, ma anche perché fi-no al 1995 è stato a capo delConsorzio Venezia Nuova e hastrenuamente avversato il pro-getto Mose, altro pozzo senzafondo di mazzette.

4Che cosa ha detto?Invitando a non trarreconclusioni affrettate

(quindi: piano con i processisulla pubblica piazza e i relati-vi linciaggi), Zanda ha peròaggiunto: «Il ministro Lupi ri-corda che l’ingegner Incalza èstato il padre della “leggeobiettivo”. Proprio da quellalegge negli ultimi vent’anni ènata gran parte dei guai degliappalti per le grandi operepubbliche». Zanda mette sottoaccusa il punto centrale dellanorma. «È un grave errore averaffidato alle imprese appalta-trici anche progettazione delleopere e direzione dei lavori.Con questa gigantesca concen-trazione di poteri — concludeZanda —, non c’è da stupirsi senei grandi appalti i contenutiprogettuali e il controllo del-l’andamento dei lavori posso-no essere piegati a interessieconomico-industriali».

5 Secondo me, la questionecentrale è la permanenzatroppo lunga degli stessi

super-burocrati nello stessoposto.Sono d’accordo: gli basta com-promettere un minimo il mini-stro di turno, per tenerlo in pu-gno a vita. Devono avere gli ar-madi pieni di dossier (Incalza,andandosene a gennaio, li hanaturalmente svuotati). E pe-rò, se ci pensa, non è neanchesemplice ruotarli, come si facon i vigili urbani o con i diret-tori delle filiali bancarie. Il su-per-burocrate o grand com-mis, è anche un concentrato diesperienze, e adopero la paro-la “esperienze” in tutti i sensi,competenze giuridiche e fi-nanziarie, conoscenza degliuffici, sempre più labirintici, eanche semplici conoscenze umane, perché è pure illusorioche tutto si svolga in un vuotosterilizzato di ogni odore, pas-sione e interesse. Non si deveavere fretta, non si deve lincia-re la gente sulla base dell’anti-patia, e però, con saggezza, aquesto punto, bisogna anchefare piazza pulita.

IL FATTO DEL GIORNOLE NUOVE TANGENTI

LA LETTERA DEL 2013

Berlusconi alle Olgettine«Vi voglio benema stop soldi»

«S ono sicuro che tu seiconsapevole di qualeattacco mi è stato in-

flitto da una magistratura mili-tante, che fa un uso politico dellagiustizia per eliminare l’unicoostacolo che si oppone alla defi-nitiva presa del potere della sini-stra». Lo scriveva nel dicembre2013 Silvio Berlusconi alle cosid-dette «Olgettine» in una letteraora agli atti dell’inchiesta RubyTer, che ipotizza i reati di corru-zione in atti giudiziari e falsa te-stimonianza. La missiva-fotoco-pia, in cui l’ex premier comunica-va alle giovani ospiti delle seratead Arcore che dal mese successi-vo, gennaio 2014, avrebbe sospe-so lo «stipendio» mensile di2.500 euro ciascuna, è stata re-datta al computer, mentre il no-me della destinataria, l’ultimafrase («ti voglio bene») e la firmasono state scritti a mano. Secon-do la procura, l’ex Cav (che per ilprimo filone dell’inchiesta sullecene eleganti, il cosiddetto casoRuby, è appena stato assolto inCassazione) avrebbe elargito intotale circa due milioni in quattroanni. E, più nel dettaglio dellalettera, della quale alcuni passag-gi erano già stati resi noti, si con-tinua a leggere: «L’aiuto che io hocontinuato a dare a te e alle altreospiti per lenire gli effetti della devastazione che questi processihanno causato alla vostra vita, ri-schia di essere incredibilmentestrumentalizzato ipotizzandoaddirittura dei possibili reati... Aquesto punto legali mi invitano anon continuare con il sostegnoeconomico mensile». Così, finoalla fine a effetto: «Mi spiace, mispiace tanto. Spero, a processo fi-nito, di poterti rivedere e riab-bracciare. Ti voglio bene. Silvio».

Maurizio Lupi, 55 anni, è stato vicepresidente della Camera dei deputati fra il 2008 e il 2013 ANSA

ALTA TENSIONE

Duello Anm-Renzi«Dai schiaffi ai pm»«Falso e ingiusto»1Duro il presidenteSabelli: «Il governoaccarezza i corrotti»Palazzo Chigi furioso«Con noi si fa pulizia»

M atteo Renzi e i magi-strati, storia lunga or-mai. Già in polemica

sulla riforma che introduce la responsabilità civile delle to-ghe, ieri ecco un altro scontroad alta tensione. Nel day afterdella nuova inchiesta sulle tan-genti per le grandi opere dellaProcura di Firenze (e nel pienodelle polemiche sul ministrodelle Infrastrutture, Maurizio Lupi), il presidente Anm, Ro-dolfo Sabelli, ha parlato a Uno-mattina di un Paese in cui «i ma-gistrati sono stati virtualmenteschiaffeggiati e i corrotti acca-rezzati». E ancora: «Uno Statoche funzioni dovrebbe prende-re a schiaffi i corrotti e accarez-zare chi esercita il controllo dilegalità». Più, in generale, il ri-ferimento di Sabelli era a unaserie di interventi legislativi cheavrebbero favorito i corrotti, da

Tangentopoli in poi, per giun-gere nel 2002 «alla depenaliz-zazione del falso in bilancio enel 2005 alla riduzione dellaprescrizione»: «Chi semina ven-to raccoglie tempesta», la chiu-sa andata di traverso a Renzi.

PULIZIA Durante l’inaugura-zione dell’anno accademicodella Scuola superiore di poli-zia, la replica del premier sottoforma di secco rimprovero: «“Lostato accarezza i corrotti” è unafrase ingiusta e triste, che famale. Si può contestare un sin-golo fatto ma dire quelle cose lì,avendo una responsabilità, ètriste». Il presidente del Consi-glio ha garantito piuttosto che«questo governo intende com-battere perché non si formi unoStato di polizia, ma di pulizia»:«L’autorità anticorruzione l’ab-biamo messa in campo perchécasa per casa, appalto per ap-palto, si possa far pulito — lasua aggiunta —. Le pene sullacorruzione devono essere au-mentate. Pensare che si possaprescriverla è inaccettabile, perquesto stiamo intervenendo».Allargando lo sguardo alla si-tuazione del Paese, Renzi hapoi ribadito che «abbiamo af-frontato una fase emergenziale,ma ormai ne siamo fuori». Il presidente Anm Rodolfo Sabelli

CAMORRA E APPALTI

L’Aquila, manetteall’imprenditoreamico di Zagaria1Fedele al boss dei Casalesi, era impegnato nella ricostruzionepost terremoto

C orruzione e camorra arri-vano anche sui resti diuna città distrutta come

L’Aquila. Ieri l’imprenditoreRaffaele Cilindro, 51enne ori-ginario di San Cipriano d’Aver-sa (Caserta), impegnato nellaricostruzione della città dopo ilterremoto del 2009, è stato ar-restato dai Ros nell’ambito diuna inchiesta della Dda di Na-poli perché avrebbe favorito lalatitanza di Michele Zagaria, exboss del clan dei Casalesi. I ca-rabinieri gli hanno sequestratoanche beni per un valore di unmilione e mezzo di euro.

LA MANOVRA Dalla misuracautelare emessa dal gip di Na-poli Egle Pilla emerge la figuradi un uomo in grado di entrarein affare praticamente conchiunque abbia molti soldi daspendere, rimanendo costante-

mente legato al clan camorri-sta. Cilindro faceva parte del“cerchio magico” degli intimidel boss Zagaria e versava aiCasalesi il 5% degli appalti dilavori anche pubblici che pren-deva, a partire da quelli per laricostruzione dell’Aquila. Man-teneva inoltre i rapporti del ca-poclan, che aveva anche ospita-to durante la latitanza, e deisuoi fratelli con altri imprendi-tori vicini alla cosca. Aveva infi-ne una forte passione per il gio-co: al casinò di Venezia ricicla-va denaro sporco.

COMMISSIONE Cilindro com-pariva già in un capitolo dell’or-dinanza di custodia cautelareche a giugno aveva portato al-l’arresto di alcuni imprenditoriche operavano all’Aquila perpresunte infiltrazioni camorri-stiche. «A questo punto è neces-sario istituire una commissionedi inchiesta che avrebbe il pote-re non solo di approfondire co-me sono stati utilizzati i fondipubblici per la ricostruzionedell’Aquila, ma anche di rende-re conto all’opinione pubblicasu come si vigila sull’uso del de-naro pubblico, anche allo scopodi prevenire azioni criminali»,ha dichiarato il deputatoabruzzese Gianni Melilla (Sel).Raffaele Cilindro, 51 anni ANSA

Silvio Berlusconi, 78 anni ANSA

Il boiardo aveva in mano i Lavori Pubblici: emerge un giro di corruzione su tutte le grandi opere

I suoi rapporti con Lupi stupiscono, fu varata una leggina per non farlo andare in pensione

LA CHIAVE

AltriMondiR

42 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Israele diviso in dueÈ un testa a testa Netanyahu-Herzog1Exit poll a sorpresa: Likud e centrosinistra alla pariMa il premier, che ribalta i sondaggi, esulta: «Vittoria»

Filippo Conticello@filippocont

T ra paura e speranze, ieri ilpopolo di Israele ha fatto lafila e ai seggi ha scoperto di

essere spaccato a metà: secondo iprimi exit poll, le elezioni più at-tese del pianeta in questo inizio2015 sarebbero finite con un te-sta a testa. Di qui il Likud, centro-destra del premier uscente Benja-min “Bibi” Netanyahu, di là la co-alizione di centrosinistra guidatadal leader laburista, Isaac Her-zog, e dalla centrista, Tzipi Livni,alleati nel cartello «Unione Sioni-sta». La tv pubblica Canale 1 hasubito assegnato 27 seggi ciascu-no nella Knesset, e secondo Ca-nale 2 sarebbero perfino in testa iconservatori: 28 contro i 27. Inogni caso, una sorpresa autenti-ca: i sondaggi raccontavanol’avanzata di Herzog verso la pre-miership e la faticosa rincorsa diNetanyahu, con una campagnaisterica e annunci anti-arabi. Pa-re, però, che la tattica di “Bibi”abbia pagato e così il premier, ilpiù accreditato a ricevere il nuo-vo mandato, ha alzato le bracciasul traguardo: «Una grande vitto-ria contro le previsioni», l’annun-cio su Facebook. In ogni caso, ilgioco complesso delle alleanzetra le forze sopravvissute allo

sbarramento condizionerà leprossime ore a Tel Aviv. E se lasorpresa per tutti sono i 13 seggidella Lista araba unita, terza for-za del Paese, gli occhi degli osser-vatori si stringono sul partito Ku-lanu, la destra sociale di MosheKahlon: lui, transfuga del Likud,è il possibile arbitro del prossimogoverno e ha già fatto sapere chenon vuole troppi arabi tra i piedi.In mezzo alla contesa, però, sonopiovute le parole di buon sensodel presidente, Reuven Rivlin:

«Solo con un governo di unità na-zionale si impedirà la disintegra-zione della democrazia e nuoveelezioni molto presto».

CRESCENDO Chiunque coman-derà, avrà un tavolo pieno zeppodi dossier. Dai rapporti con pale-stinesi e Iran a quelli con Usa eUe, oltre a tensioni sociali stri-scianti: visti i temi in ballo, lagiornata di ieri non poteva cheessere intensa. Partecipata (af-fluenza finale al 71,8%), ma purevelenosa: al centro della buferasempre lui, Netanyahu, che halanciato continui allarmi mentrela gente votava ancora. «Gli arabivengono ai seggi in quantità im-mense. La sinistra li porta con gliautobus ai seggi», ha scritto suFacebook, chiamando il Likud al-la mobilitazione. Immediata lareplica di Herzog, che già pregu-stava il successo: «Il panico di Ne-tanyahu è imbarazzante e antide-mocratico». «Nessuno ci chiude-rà la bocca», il contrattacco di“Bibi” dopo che la commissionecentrale elettorale aveva vietatola diffusione sui media di unaconferenza stampa a urne aperte.Non bastasse, pure l’ultima de-nuncia di finanziamenti stranie-ri, sempre ai votanti arabi. Uncrescendo efficace, almeno perribaltare i pronostici.

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� Alla cerimonia di inaugura-zione dell’anno accademico 2015 della Scuola superiore di polizia, Matteo Renzi ha portato nuove per tutti: «Dopo la fine della riforma della Pubblica amministrazio-ne è difficile che siano ancora cinque le forze di polizia. Stiamo lavorando a un pezzo di riforma che riguarda anche voi». Nel Paese delle divise intoccabili, praticamente un evento epocale. E il corpo candidato a sparire lo si scorge nel ddl all’esamedel Senato: sono i Forestali, come ha ribadito ieri lo stesso ministro Marianna Madia. Il tema accorpamenti era, comunque, tornato di moda già con la vecchia cara spending review: l’ex commis-sario Carlo Cottarelli, nel suo piano, aveva auspicato «sinergie e razionalizzazioni» per risparmiare risorse. Poi, ieri, le nuove parole di Renzi alla presenza del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e del capo della polizia, Alessandro Pansa: «Siamo tutti d’accordo per una sempre migliore integrazione tra le forze di polizia». Così, ieri, ecco l’ok della commis-sione Affari costituzionalidel Senato proprio alla riorganizzazione del corpo e al suo eventuale assorbimen-to. Un passaggio importante, nonostante le critiche dell’opposizione: per il governatore lombardo, Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno, il progetto sarebbe solo «una fusionea freddo». Al contrario, Pansa ha aperto ad una riforma complessiva del sistemadi sicurezza che punti ad una «revisione, razionalizzazionee modernizzazione».Al contrario, invece, ieriè arrivato lo stop alla confluenza dei corpi di polizia provinciali nelle altre forze: progetto troppo costoso. In ogni caso, però, se l’iterdel provvedimento si conclu-derà senza intoppi potrebbe finire così una storia, quella del Corpo forestale, iniziata nel lontanissimo 1872.

PRIMO OK AL SENATO

«Molti cinque corpi di polizia» Addio forestali?

Un ufficiale della Forestale

I sostenitori di Benjamin Netanyahu festeggiano a Tel Aviv l’inatteso risultato delle elezioni di ieri ANSA

AltriMondiR

NOTIZIE TASCABILI

� Pena quasi dimezzata in secondo grado per Giuliano Soria,l’ex patron del premio letterario Grinzane Cavour, accusato tra l’altro di peculato e violenza sessuale: 8 anni e 3 mesi di carcere, dopo i 14 anni e mezzo in primo grado. Soria ha chiesto di poter scontare la pena ai servizi sociali. Lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha accettato di farlo lavorare nella sua comunità.

IN SECONDO GRADO

Caso GrinzaneSoria condannatoa 8 anni e 3 mesi

� Il premier Matteo Renzi sarà in visita alla Casa Bianca il 17 aprile. In agenda, «questioni di interesse reciproco», spiega Washington. Che precisa: «L’Italia è un valido alleato nella Nato e partner su un’ampia serie di sfide globali». Fra i temi che verranno trattati, la Libia (qui l’Italia intende giocare un ruolo di leadership), l’Ucraina, lalotta all’Isis e la crisi economica.

VIAGGIO A WASHINGTON

Renzi in AmericaSarà il 17 aprilela visita da Obama

� L’esercito iracheno ha «temporaneamente sospeso» l’offensiva per riconquistare Tikrit, la città di Saddam Hussein ancora nelle mani dello Stato Islamico. L’interruzione dopo due settimane di cruenta battaglia sembra sia dovuta all’enorme numero di morti. Secondo il ministro dell’Interno Mohammed al-Ghabban, nel cimitero sciita di Najaf, il più grande del mondo, arrivano circa 60 cadaveri al giorno. Ma notizie importanti provengono anche dalla Siria, dove l’aviazione del regime di Assad ha sganciato «bombe al cloro» su zone abitate da civili, uccidendo almeno sei persone, tra cui un’intera famiglia. Non solo, la difesa aerea siriana ha reso noto di aver abbattuto un drone americano che sorvolava la zona costiera di Latakia.

E LA SIRIA SGANCIA «BOMBE AL CLORO» SUI CIVILI

Il funerale di un militare iracheno caduto nella battaglia di Tikrit AFP

Tikrit, interrotto l’attacco«Ci sono troppe vittime»

� Sarebbero dello scrittore Miguel de Cervantes, autore del capolavoro “Don Chisciotte della Mancia”, le ceneri trovate dentro una bara in legno scoperta nel gennaio scorso nel convento delle Trinitarie, a Madrid. Secondo l’antropologo Francisco Etxebarria, «non possiamo garantirlo al di là di ogni dubbio ma sono molte le coincidenze e poche le discrepanze». Cervantes è morto nel 1616, a 68

anni: una delle casse dei 15 feretri scoperti a Madrid riporta le iniziali “M.C.”, realizzate con chiodi in ferro. Tra le ossa trovate all’interno della bara, un ampia porzione della mandibola e alcuni frammenti degli arti. Sarebbero stati trovati anche resti della moglie di Cervantes.

IL GRANDE SCRITTORE

Resti del corpodi Cervantestrovati a Madrid

I ricercatori al lavoro a Madrid AFP

Urla «Jihad, jihad!»su un aereo in voloPaura a Washington� Terrore su un volo della United Airlines in servizio fra Washington e Denver: un uomo si è lanciato verso la cabina di pilotaggio urlando «jihad, jihad!». A bordo tutti hanno subito pensato alla tragedia dell’11 settembre, ma tre passeggeri hanno bloccato lo squilibrato, che ha subito vistoseescoriazioni al volto. Il pilota non ha perso la calma e ha ottenuto di far rientrare il jet a Washington, per consegnare il passeggero alla polizia. L’uomo è sotto osservazione per verificare la sua salute mentale.

43MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LEONARD COHENNIGHT

UNA VOCE UNICA PER UNA NOTTEDI GRAN MUSICA

Ottanta anni suonati, sessanta di successi.A pochi mesi dall’uscitadel 13° album di Leonard Cohen, «Popular Problems», Sky Arte (canale 120) dedica al grande artista canadese un’intera serata: la #LeonardCohenNight inizia alle 22.05 col concerto del 2013 all’Arena di Dublino. A seguire, 23.35, «Leonard Cohen: I’m Your Man», il film direttoda Lian Lunson nel 2005.DA VEDERE STASERASU SKY ARTE DALLE 22.05

Il lavoro d’équipe, stamane, vi fa vincere. E procura anche guadagni, se non di soldi, d’immagine. Forma fisica rinforzata, serata moscetta, suinally too.

21/3 - 20/4ARIETE

7

Giornata creativa, nel lavoro soprattutto, settore in grande spolvero. O quasi. Pomeriggioe sera organizzati, premianti e col sudombelico estatico.

23/9 - 22/10BILANCIA

7

Gli amici e i clienti vi sostengono, palestra e spavi ristorano,il sudombelico esonda. Ma la mattina è una palla, decisamentemeglio la sera.

21/4 - 20/5TORO

6,5

La mattinata forse sfianca e il pomeriggio sembra volervi esfoliare a strappo gli zebedei. In serata svagatevi, senza azzardi. L’ormoneesercita a mano.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6

Lavoro e mondo privato vi appagano.Ma la Luna, nel pomeriggio, potrebbe ridurvi in macedonia gli zebedei. A pezzifini fini. Però forse si fornica.

21/5 - 21/6GEMELLI

6,5

Il lavoro spacca, lo sport giova, le Pr sono capolavori. Stasera potreste incupire un epitaffio funebre.E non rendere suinamente. Change, please.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6,5

I problemi s’aggiustano, tanquilli. E le vostre consulenze (anche suine) sono muy richieste: quanta stima! Pomeriggio distensivo, risarcitorio, social.

22/6 - 22/7CANCRO

7

Stamane darete forma a lavori, progetti, ideedi successo. Pomeriggio utile a Pr, organizzazione di viaggi e alla cura del corpo (vostro), muy appealing.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7,5

La Luna della mattina vi omogeneizza gli zebedei. Ci vorranno volontà e pazienza, non solo nel lavoro. Il pomeriggio ha una virata tonico-fetish.

23/7 - 23/8LEONE

6

C’è incertezzafra i consigli dell’esperienzae l’impulso dell’istinto. Molto più conveniente mixare. Pomeriggio disteso,OK per fornicare.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7

Potete liberarvi di parecchi impicci, con la Luna di oggi. Anche di tipo burocratico, volendo. Lavoro ben svolto, tempo libero ad alta temperatura suina.

24/8 - 22/9VERGINE

6,5

Diffidate di chisi vanta tanto e poi non sa trovarsigli zebedei manco consultandoun manuale di anatomia. Perché non li ha. Serata e pomeriggio OK.

20/2 - 20/3PESCI

6

LO SPORT IN TVCONSIGLI

AltriMondi R

fMAURIZIO BATTISTA

«In 30 anni da baristaho capito che le bugiesono più veloci di noi»1Il comico giunto al successo dopo una vita passata a servire caffè sarà al cinema con Uno, anzi due: primo suo film da protagonista «Interpreto un uomo pieno di debiti che tace per difendere il padre»

DA DOMANI IN SALA

Arriva “Fino a qui tutto bene”Sorpresa italiana low cost

Francesco Rizzo

M aurizio Battista, roma-no di San Giovanni, 57anni, in tv da 26, due

figli, quattro cani. Dice che fraBergamo e Trastevere le risatenon cambiano, se fai battute co-me questa: «Parli nel sonno per-ché è l’unico momento che tuamoglie dorme e du’ chiacchiereda solo te le poi fa’». Ha inter-pretato film per Veronesi e Pie-raccioni ma il 9 aprile torna conUno, anzi due, storia di un taleche, alla morte del padre, neeredita i debiti e non dice nullain famiglia. Tenterà di suicidar-si a Ponte Milvio. Un momento:Ponte Milvio, il posto dei luc-chetti degli innamorati?«Sì,

perché è un angolo suggestivo,ma guardi che io sono stato spo-sato tre volte, ho le catene, altroche i lucchetti».

Un po’ di ottimismo, è il suo pri-mo film da protagonista...«Lei apre un file terribile. Non èche se non lo avessi fatto sareb-be esplosa una sommossa, ma

tutti mi dicevano che mi man-cava qualcosa. E allora ecco unastoria quasi autobiografica: pu-re mio padre è morto, tra le miebraccia, lasciando debiti. Frasentimento e tanta ironia rac-conto un figlio che difende ladignità del papà, solo che le bu-gie sono come i millepiedi, arri-vano di corsa. Anni fa criticavomio padre per i suoi errori: oggicapisco che non sono miglioredi lui. Sia chiaro, è una comme-dia, si ride, non è un film perZichichi: io vengo dal bar...».

In che senso?«Ho studiato poco, ho fatto ilbarista per 30 anni: il barista ècome l’attore, il cliente è lospettatore, anche se a me nonmancava la malinconia. Ruboidee alla vita, la gente è merceda mettere sul palco. Se parlodi fallimenti, divorzi e debiti,sono credibile perché li ho co-nosciuti di persona. Nel frat-tempo ho incontrato un mago:portavo la cassa dei trucchi elui mi faceva raccontare barzel-lette durante i suoi spettacoli.Ho cominciato così».

È per questo che nel cast, fraClaudia Pandolfi e Ninetto Davo-li, c’è Silvan che fa il prete?«Silvan è il simbolo di un’Italiaantica e pulita e poi è uno che a79 anni ha ancora il gusto dellavoro ben fatto. È con me an-che a teatro e il teatro è il miogrande amore: sei senza rete, ilpubblico cambia e devi farlo ri-dere, non si scherza. Al cinemao in tv, dopo quaranta ciak, so-no bravi tutti a fare i comici».

Ma pure al cinema manca la re-te, gli incassi sono una sentenza.«Infatti lavoro già a un secondofilm, però il regista lo farò io eda dittatore. Solo un comico ca-pisce i tempi di un comico».

Il suo spettacolo teatrale, ades-so a Roma, si intitola «Ero felice e non lo sapevo»: cosa significa?«Che ho sprecato tanti momen-ti degni di essere vissuti e nonrimpianti. Ma sono sempre feli-ce quando sono sul palco».

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Elisabetta Esposito

D omani al cinema arri-va Fino a qui tutto be-ne, delizioso film low

cost (già Premio del Pubbli-co al Festival di Roma) che,mischiando leggerezza eprofondità, può davvero pia-cere a tutti. Ah, una cosa im-portante: è un film italiano.Un film ben scritto e ben gi-rato, divertente e con delleidee, di quelli che se sonostranieri pensiamo: «Da noiuna cosa così, mai...». Il regi-sta è nato a Londra e cresciu-to a Pisa e nei titoli di testa sidefinisce “un incredulo Ro-an Johnson”. «Questo filmmi ha sorpreso tante volte,

da quando ho iniziato ad ascol-tare gli studenti dell’Ateneo diPisa (che gli aveva chiesto undocumentario, ndr), così pienidi determinazione e desideriononostante la crisi, a quanto èaccaduto sul set: pur essendouna troupe piccola e garibaldi-na, una decina di giovani pro-fessionisti in tutto, ogni cosaandava alla grande».

Ognuno ha messo del suo a livel-lo produttivo.«È vero e credo che il vero valo-re di questo film sia quello diaver dimostrato che da un az-zardo arrivano cose belle, che ilimiti possono davvero diventa-re opportunità».

Perché questa storia di cinque studenti che stanno per lasciarel’appartamento dell’universitàpiace così tanto?«Ognuno si rivede in quel peri-odo, quel momento in cui anco-ra puoi sbagliare, in cui non haiun’identità forte perché non la-vori. È un film sull’amicizia pu-ra, che abbina un’ironia a trattiirriverente a uno sguardod’amore verso i personaggi, conun pelo di nostalgia».

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Il regista Roan Johnson, 40 anni

BATTIATO, CADUTA E FRATTURA� Chinato in avanti, stringeva mani e salutava durante il branoconclusivo del live. Lunedì sera al Petruzzelli di Bari, alla finedell’ultimo concerto del suo tour, Franco Battiato (70 anni lune-dì) è inciampato fratturandosi il femore (foto). Subito ricovera-to, domani sarà dimesso: «Sta bene, ma ha bisogno di bastonee girello», ha detto il primario del Policlinico che l’ha operato.

DAL PALCO ALLO SCHERMO� Maurizio Battista, 57 anni, fa teatro dal 1978 ed è l’ultimo di una fila di comici passati dal palco e dalla tv al cinema. Il re degli incassi è Zalone, sbocciato a «Zelig», che ha lanciato anche Ficarra e Picone; ma ci sono pure Aldo, Giovanni e Giacomo (da «Mai Dire Gol») o Alessandro Siani, fattosi conoscere nelle esibizioni dal vivo e su Rai 2.

LA FELICITÀÈ A TEATRO, SOLO LÌ SEI SENZA RETE

RIDO DEI FALLIMENTI

PERCHÉLI CONOSCO

44 MERCOLEDÌ 18 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT