la gazzetta dello sport (03-30-2015)

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www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 30 marzo 2015 anno 119 - numero 75 euro 1,40 GRAZIE! 9 771120 506000 50 3 3 0> DA NON PERDERE 1 Parola di Brozovic «Inter, con 5 acquisti vinciamo lo scudetto» BREGA A PAGINA 25 Paolini senza fine A 38 anni stacca tutti alla Gand-Wevelgem GHISALBERTI A PAGINA 37 Basket, Milano vola Gentile e Brooks cancellano Sassari CHIABOTTI A PAGINA 38 2 3 Nazionale. Solo febbre e nausea per Buffon. Per Castellacci invece il portiere era al quinto mese di gravidanza IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI w CALAMAI, CECCHINI, GRAZIANO, LICARI, VERNAZZA PAGG 16-17-18-19-31 GLI AZZURRI Dubbi Verratti l’Italia s’interroga E c’è una Juve che sta con Conte 16 La primavera rosa: in diretta l’Eurovolley con la Diouf e più calcio mercato UN, DUE, TRE... ITALIA Vale Rossi tra Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: un podio tutto italiano nella MotoGP mancava dal 24 settembre del 2006 (Capirossi, Rossi e Melandri) L’ACCOPPIATA PIU’ ATTESA La Ferrari di Vettel regina a Sepang e Rossi in trionfo in Qatar: la doppietta Rossa-Rossi mancava dal 16 settembre 2007 (allora fu Raikkonen a vincere con Valentino) GRAZIE! GRAZIE! ROSSI & ROSSA SHOW Il Cavallino trionfa in Malesia, il Dottore in Qatar. Vettel, al suo primo successo con Maranello, domina le Mercedes di Hamilton e Rosberg e festeggia urlando in italiano: «Forza Ferrari». Marchionne: «Sensazionali» Vale recupera dal 10° posto e brucia le Ducati di Dovizioso e Iannone: la MotoGP ricomincia con un podio tricolore. Lorenzo 4°, Marquez 5° ALLIEVI, CORTINOVIS, CREMONESI, FALSAPERLA, GENTILI, IANIERI, PERNA, ZAMAGNI DA PAGINA 2 A PAGINA 15 IL COMMENTO di Umberto Zapelloni 31 VALENTINO E SEB VITTORIE DEL CUORE Tutto Rosso! Da mattino a sera. Dalla Malesia al Qatar. Dalla Ferrari a Valentino. Una domenica bestiale che cancella l’azzurro tenebra della nostra Nazionale di calcio. L'ARTICOLO A PAGINA 31

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Page 1: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 lunedì 30 marzo 2015 anno 119 - numero 75 euro 1,40

GRAZIE!

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DA NONPERDERE

1 Parola di Brozovic«Inter, con 5 acquistivinciamo lo scudetto»BREGA A PAGINA 25

Paolini senza fineA 38 anni stacca tuttialla Gand-WevelgemGHISALBERTI A PAGINA 37

Basket, Milano volaGentile e Brookscancellano SassariCHIABOTTI A PAGINA 38

2

3Nazionale. Solo febbre e nausea per Buffon. Per Castellacci invece

il portiere era al quinto mese di gravidanza

IL ROMPIPALLONEdi GENE GNOCCHI

w

CALAMAI, CECCHINI, GRAZIANO, LICARI, VERNAZZA PAGG 16-17-18-19-31

GLI AZZURRIDubbi Verratti

l’Italia s’interrogaE c’è una Juve

che sta con Conte

16

La primavera rosa:in diretta l’Eurovolley

con la Dioufe più calcio mercato

UN, DUE, TRE... ITALIAVale Rossi tra Andrea Dovizioso e Andrea Iannone: un podio tutto italiano nella MotoGP mancava dal 24 settembre del 2006 (Capirossi, Rossi e Melandri)

L’ACCOPPIATA PIU’ ATTESALa Ferrari di Vettel regina a Sepang eRossi in trionfo in Qatar: la doppietta

Rossa-Rossi mancava dal 16settembre 2007 (allora fu Raikkonen

a vincere con Valentino)GRAZIE!GRAZIE!ROSSI & ROSSA SHOW

Il Cavallino trionfa in Malesia, il Dottore in Qatar. Vettel, al suo primo successo con Maranello, domina le Mercedes di Hamilton

e Rosberg e festeggia urlando in italiano: «Forza Ferrari». Marchionne: «Sensazionali»

Vale recupera dal 10° posto e brucia le Ducati di Dovizioso e Iannone:

la MotoGP ricomincia con un podio tricolore. Lorenzo 4°, Marquez 5°

ALLIEVI, CORTINOVIS, CREMONESI, FALSAPERLA, GENTILI, IANIERI,

PERNA, ZAMAGNI DA PAGINA 2 A PAGINA 15

IL COMMENTOdi Umberto Zapelloni

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VALENTINO E SEBVITTORIE DEL CUORE

Tutto Rosso! Da mattino a sera. Dalla Malesia al Qatar. Dalla

Ferrari a Valentino. Una domenica bestiale che cancella l’azzurro tenebra della nostra

Nazionale di calcio.

L'ARTICOLO A PAGINA 31

Page 2: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

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ONDA ROSSATremate, la Ferrari è tornataCon Vettel punta il Mondiale1Grande strategia nell’uso delle gomme, macchina perfetta: Hamilton e Rosberg dietroLauda: «Marchionne li ha rivoltati e ora per la Mercedes suona il campanello d’allarme»

Andrea CremonesiINVIATO A SEPANG (MALESIA)

F errari is back. La Ferrari ètornata. Il messaggio diRiccardo Adami che il to-

nante vocione di Eddie Jordanrilancia sul podio si diffondenel paddock. Una F.1 alla di-sperata di nuova linfa e popo-larità, spossata da anni di do-minio targati Red Bull e Merce-des, si stropiccia gli occhi da-

vanti all’impresa di SebastianVettel. I segnali di riscatto era-no noti sin dai test. E Melbour-ne lo aveva confermato. Ma Hamilton e Rosberg sembrava-no ancora distanti, in grado digiocarsi tra di loro i successi edi conseguenza il Mondiale. Nel giro di due settimane quei30” di margine si sono liquefat-ti e ora Maurizio Arrivabenedovrà probabilmente allenarsiper affrontare la passeggiatada Maranello a Sestola pro-

messa al quarto successo. Il ca-po della Ges, che ha ricevuto icomplimenti di Sergio Mar-chionne, predicano umiltà. Macome si fa a non entusiasmarsidopo una vittoria del genere?Lasciamo stare la «storicità»del momento perché ha inter-rotto un digiuno che duravaper la rossa dal maggio 2013(GP di Spagna) e per il tedescoda novembre (Interlagos) diquello che per lui è stata l’ulti-ma stagione iridata. Questo

successo, a detta degli stessi ri-vali, è stato «fair and square»,limpido. Se sabato le mutevolicondizioni meteo avevano aiu-tato Seb a sfiorare la pole, ieri aSepang splendeva il sole: affer-mazione solo in apparenza ba-nale in quanto l’asfalto bollen-te (56°) ha giocato un ruolofondamentale. «La Ferrari havinto perché è stata più abilead usare le gomme – chiarisceNiki Lauda – hanno potuto fareuna sosta in meno». La Ferrari

lo aveva capito sin dal venerdìe con loro Helmut Marko che ècorso a scommettere sulla vit-toria del suo ex pupillo: «Hafatto una gara straordinaria»,ha detto Niki al proposito.

LA GARA Partendo da questovantaggio di gomma, Vettel hacostruito il proprio successo:quando è entrata la Safety Car,al 4° giro, anziché seguire aibox Hamilton, scattato al co-mando dalla pole, è rimasto in

7Gli anni dall’ultima accoppiata vincente Ferrari-Rossi: 16-9-2007, Kimi trionfa in Belgio, Vale in Portogallo

LA ROSSA E ROSSI

A sinistra la gioia di Sebastian Vettel, 27 anni, al 40° successo in carriera. A destra il via del gran premio, con le prime posizioni confermate: Hamilton davanti a Vettel e Rosberg.In basso il guaio alla gomma posteriore sinistra di Kimi Raikkonen, toccato al via dal muso della Sauber di Nasr: rientrato ai box, ha rimontato fino al quarto posto. Nella pagina a fianco la foto del podio: tra Lewis Hamilton e Vettel, il capo dei meccanici Ferrari Diego Ioverno. A destra Nico Rosberg EPA-COLOMBO-AFP-

GETTY-LAPRESSE-

INSIDEFOTO

Formula 1RGP Malesia

Page 3: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

3LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� SEPANG — (a.cr.) Riferendosi alle prestazioni della Ferrari, Fernando Alonso aveva detto che non gli interessava correre per il podio, ma per vincere. Ora che Vettel è tornato sul gradino più alto, rinfrescando un albo d’oro fermo alla sua cavalcata nella gara di casa di due anni fa, l’asturiano preferisce la strada della diplomazia: «Non me l’aspettavo così competitiva, la cosa importante è che ci sia qualcuno che possa bloccare la Mercedes per rendere il campionato più divertente». Poi dell’argomento non parla più. Ma fa intendere che il suo amore per il Cavallino dopo il divorzio è immutato.

IL GRANDE EX ALONSO

«Non credevoche la SF15-Tfosse così forte»

GIOIA IN DIRETTA È INCONTENIBILE DOPO LA PRIMA VITTORIA CON LA ROSSA. SONO INITALIANO LE SUE FRASI URLATE NEL TEAM RADIO DOPO LA BANDIERA A SCACCHI: «GRAZIE! GRAZIE MILLE RAGAZZI! FORZA FERRARI! FERRARI IS BACK» LA RISPOSTA DEL MURETTO FERRARISTA È UN OMAGGIO ALLA PRESTAZIONE DA URLO DEL CAMPIONE TEDESCO: «NUMERO UNO IS BACK, TOP CLASS. SEI UN GRANDE SEB»

pista. «Magari avremmo vintolo stesso ma se non ci fossimofermati, sarebbe stata più du-ra», ha ammesso il d.t. ferrari-sta James Allison. Invece,avendo strada libera, Seb hapotuto impostare il proprio rit-mo, con un degrado della gom-ma di mescola media (la piùsoffice portata da Pirelli a Se-pang) limitatissimo: il ferrari-sta è rimasto in pista col primoset (usato in Q2) per 17 giri, colsecondo (nuovo) per 20. Ma laforza della sua Ferrari è esplo-sa quando lui e Lewis si sonoritrovati dopo l’ultimo pit, av-venuto a un giro di distanza (37° e 38°) a duellare a distan-za con le mescole arancioni, ledure. In quel momento il cam-pione del mondo era a soli13”7. Se la Mercedes avesse an-cora avuto qualcosa in tasca,l’avrebbe usato per raggiunge-re la Ferrari, invece il tedescoha ribattuto giro dopo giro alforcing di Lewis. E quando neldopo corsa ha ammesso che«negli ultimi giri me la stavo fa-cendo addosso» era solo perl’emozione, non per Lewis. Epoi quegli ultimi 20 giri, neiquali Nico Rosberg inseguivavanamente il duo di testa conle medie, sono stati un messag-gio eloquente. Così come laprestazione di Raikkonen: fini-to nelle retrovie per una fora-tura, rimediata in un contattocon Nasr, che lo ha costretto aibox già al 2° giro, è risalito sinoalla quarta posizione. Impen-sabile un anno fa.

S C E N A R I O«Il merito ditutto questo –aggiunge Lauda – èdi Sergio Marchion-ne che ha avuto il co-raggio di rivoltare lasquadra. E adesso per noisuona un bel campanellod’allarme perché i ferraristi, dopo questo successo, saran-no ancora più motivati». In ef-fetti a Stoccarda e a Brackleyfarebbero male a sottovaluta-re la forza della rossa. Il caldoavrà fatto la sua parte ma aMelbourne, dove l’asfalto ave-va una ventina di gradi in me-no (38°), il passo gara dellaSF15-T era stato comunquetemibile. Una Ferrari «genti-le» con le gomme, una squa-dra «lucida, fredda anche neimomenti più delicati» comericorda un emozionato Arri-vabene «che lavora come unorologio… italiano», costitui-scono un avversario pericolo-so. Così come Vettel e Raikko-nen una bella coppia in gradodi mettere alle strette Hamil-ton e Rosberg, tanto più comeha ricordato ancora ieri Sebquesta SF15 è talmente since-ra che ci si può… giocare. Lenote dell’inno tedesco seguiteda quelle di Mameli furono lacolonna sonora del trionfale periodo di Schumi così comedella prima impresa di Vettela Monza 2008, prologo delsuo regno in Red Bull. Saran-no forse segni del destino?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il pianto, la mente a SchumiSeb: «Il meglio deve arrivare»1Michael aveva impiegato 7 GP prima di vincere, lui 2. L’urlo in italiano: «Grazie, grazie, grazie». «Negli ultimi giri quasi me la facevo addosso»

Luigi Perna INVIATO A SEPANG

S occhiude gli occhi, quan-do lo paragonano a Mi-chael. Si morde le labbra

dall’emozione e trattiene astento le lacrime. Poi ricordaquando correva in kart assie-me agli altri bambini sulla pi-sta di Kerpen, sognando di imi-tare il suo idolo Schumacher edi potergli un giorno stringerela mano, le tante foto della Fer-rari appese in camera. Il gran-de Schumi aveva impiegatosette gare per riportare la rossaalla vittoria nel diluvio delMontmelò 1996, il suo eredeSebastian Vettel c’è riuscito alsecondo tentativo, con un ca-polavoro sotto il sole cocentedella Malesia. «È un giornospeciale, resterà sempre partedi me. Ho pensato molto a Mi-chael, a fine gara – rivela Seb –.È un peccato che non possa es-sere qui, ma è ancora nel cuoredella squadra. La sua figura al-leggia a Maranello. Le sue vit-torie restano un’ispirazioneper tutti alla Ferrari».

T R E M A R E L L AOggi c’è Vettel al

posto di Schumi erivive quella storia, ri-

percorre le stesse orme. «Negliultimi due giri me la stavo fa-cendo sotto, guardavo fuori dall’abitacolo e mi dicevo:“Stai vincendo su una rossa”.Ho dovuto smetterla, rischiavodi finire fuori strada», raccon-ta. Era da più di un anno che«Sebastiano» non assaporava ilsuccesso (Brasile 2013), daquasi due che la Ferrari era asecco (Spagna 2013) e si puòcapire quel sospiro di sollievovia radio appena tagliato iltraguardo, mentre l’ingegne-re di pista Riccardo Adamigli gridava negli auricolari:«Il numero uno è tornato. La

Ferrari è tornata».

PIU’ DI ALONSO La quarantesi-

ma vittoria della carriera, laquarta in Malesia (una più diAlonso e di Schumacher) se-gnano il riscatto del 4 voltecampione del mondo e dellarossa, usciti da un’ultima sta-gione terribile. Pochi avrebbe-ro scommesso che la svolta sa-rebbe arrivata così presto. Disicuro non ci credeva Fernan-do Alonso. «Sembra un mira-colo, dopo il terzo posto diMelbourne. Ma io ci credevo –confessa Seb – . Sennò perchésarei venuto alla Ferrari? Senon credi che possano succe-derti grandi cose, la vita è tri-ste. Il meglio deve arrivare». Sispiega così l’euforia di Vettel,le mani nei capelli, il piantospontaneo, la bandiera del Ca-vallino strappata ai meccanicie sventolata nell’aria, quel ge-sto biricchino con Ioverno indi-cando i due della Mercedes:«Visto, li abbiamo fregati». Sulpodio si è seduto, esausto,svuotato, «senza parole, ma or-goglioso e felice per la squadra,

che aveva trionfato con Micha-el e con Alonso e aspettava datempo di tornare al successo».Mentre Hamilton, al suo fian-co, lo guardava affascinato co-me chi capisce di colpo che co-sa significhi vincere su unaFerrari.

RIVALUTATO È una rivaluta-zione anche per Seb. Ora non sipotrà dire, come faceva inten-dere spesso anche Alonso, cheVettel vinceva i Mondiali soloper una Red Bull nettamentesuperiore. E ieri, doppiando levetture della sua ex squadra, iltedesco ha chiuso anche sim-bolicamente il cerchio con ilpassato, in una strana nemesiper cui oggi si ritrova a essere ilvendicatore di quella Ferrariche lui stesso batteva. «L’ulti-ma stagione era stata difficileperché la Red Bull non si adat-tava più al mio stile di guida, alcontrario di questa rossa. Ma ionon ho niente da dimostrare,sono il primo a chiedere moltoa me stesso e a non essere felicese non vinco. Poi ognuno puòvalutarmi come vuole».

SOGNO PROIBITO Dietro allarivoluzione Ferrari, vede un se-greto. «C’è un’aria nuova a Ma-ranello. Tante persone sono ar-rivate, tante hanno cambiatoruolo, ma dal primo giorno cheho superato i cancelli della fab-brica sono stato accolto comein famiglia e sono rimasto col-pito dalla forza e dalla passio-ne che ci sono lì». Si può vince-re il Mondiale? «Lo spero – sor-ride Seb –. Riportare il titolo al-la Ferrari è il mio obiettivo. Maripetere i trionfi di Schumi sa-rebbe troppo. Siamo riusciti abattere le Mercedes perché sia-mo stati più veloci, sfruttandomeglio le gomme. Godiamoce-la». Conviene che Nico Ro-sberg non lo inviti più a spiarenel suo box. Voleva una Ferraripiù vicina alle Mercedes per fa-re un po’ di show, ma l’ha ritro-vata davanti.

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Sebastian Vettel sventola il bandierone del Cavallino INSIDE FOTO

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4 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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5LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«Un perfetto orologio italiano»1Il team principal Arrivabene: «I discorsi degli ingegneri, le strategie, il briefing... tutto avverato. Grande Seb, Marchionne più vicino di quanto sembri. Kimi, un passo fantastico»

Sebastian Vettel, 27 anni, letteralmente sommerso dagli uomini in rosso. L’ultima vittoria della Ferrari era datata 12 maggio 2013, quando Fernando Alonso salì sul gradino più alto del podio a Montmelò GETTY IMAGES

Luigi PernaINVIATO A SEPANG (MALESIA)

N el giorno più dolce, hadeciso di mandare sul po-dio «uno dei ragazzi».

Qualcuno che rappresentasse lagente di Maranello e il loro spi-rito. Così Maurizio Arrivabeneha rinunciato alla passerella ead alzare in mondovisione lacoppa del trionfo c’è andatoDiego Ioverno, il capo dei mec-canici della Ferrari. Lui invecese n’è rimasto quasi in disparte,tradendo volutamente la suanatura di comunicatore abitua-to sempre e comunque a staresotto i riflettori. Tanto che aqualcuno è venuto spontaneochiedere: «Ma come, non seiemozionato?».

OROLOGIO Sarà stata la tensio-ne di una gara da batticuore,ma Arrivabene ieri proprio nonriusciva a lasciarsi andare,mentre si è commosso perfinouno di solito distaccato come ild.t. James Allison. «Non ho fat-to altro che ripensare alle paro-le dei nostri ingegneri duranteil briefing, alle strategie, alle lo-ro previsioni che si stavano av-verando puntualmente – haconfessato l’ex numero uno delmarketing Phillip Morris –. Misono detto: qui può venire fuoriqualcosa di interessante. Siamostati come un orologio, in que-sto caso un perfetto orologioitaliano».

CAREZZA Le prime parole che èriuscito a pronunciare alla ra-dio, appena uscito dalla trance,sono state per Vettel: «Sei ungrande Seb». Ma più tardi ne hariservate di dolci anche a Kimi

Raikkonen, costretto a una garadi rimonta fino al quarto posto,dopo l’errore nella scelta ditempo del muretto (lo strategaInaki Rueda arriverà forse in Ci-na, ndr) che sabato gli è costatol’esclusione dal turno finale del-le qualifiche. «Prima della garaabbiamo parlato e abbiamochiarito, alla presenza degli in-gegneri – spiega Arrivabene –.A caldo avevamo avuto punti divista diversi. Lui è un grande pi-

lota ed è stato un peccato cheabbia avuto sfortuna anche ingara (per la foratura causata daNasr, ndr). Ma aveva un passofantastico».

SPIRITO Da un capo dipinto co-me un «duro», ci si potevaaspettare anche altro. Ma Arri-vabene è stato attento a non ro-vinare il rapporto con Kimi, chea fine gara era deluso: «Troppecose sono andate male questofine settimana. Ero veloce, mala qualifica non è andata bene ein partenza le gomme hannoslittato, facendomi scivolare in-dietro nel gruppo. Dopo la fora-tura, ho dovuto fare un interogiro su tre ruote e si è danneg-giato anche il fondo scocca. Inogni caso a quel punto ero stac-catissimo». Oltre a uno stile piùaperto nei rapporti con l’ester-no, Arrivabene sembra avere unapproccio diverso anche con ilteam. Meno severo e più parte-cipe, rispetto al predecessoreMattiacci. Il nuovo capo dellaGestione Sportiva è convintoche funzionerà: «Il mio lavoro èosservare e far capire che ai ra-gazzi del garage che gli sono vi-cino».

TELEFONATA La vittoria a sor-presa già alla seconda gara è valsa la telefonata del presiden-te Sergio Marchionne. «Si ècomplimentato con tutti. Lui èuno di noi. Molto più vicino diquanto la gente pensi – rivelaArrivabene – . Sta nell’ombra,ma interviene quando ci sonoostacoli da superare. È appas-sionato, tanto che si è seduto inprima fila anche agli strategygroup e in F.1 Commission. Nonè uno che usa il metodo Montes-sori , ma se sei sveglio e impariin fretta è una fortuna stargliaccanto».

TITOLO La Ferrari adesso puòsognare il Mondiale? «Andia-moci piano. A Melbourne mi so-no comportato un po’ da Fon-zie, predicando coraggio. Mabisogna tenere i piedi per terra,essere umili e festeggiare quan-do sarà il momento. La Ferrari èla storia ed è una fortuna per laF.1 che sia tornata a vincere. Iomi auguravo due vittorie que-st’anno e la prima è arrivata for-se troppo presto, non ci esaltia-mo troppo». Già, a ripensarciaveva promesso di andare a pie-di nudi da Maranello a Sestola,se la Ferrari avesse vinto quat-tro gare nel 2015. Visto l’inizio,sarà il caso che si alleni.

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Tweet VALENTINO ROSSIPilota MotoGP� Mammamia che Ferrari in Malesia! #bravissimi @ValeYellow46

A MELBOURNE MI SONO COMPORTATO

COME FONZIE, MA TENIAMO I PIEDI PER

TERRA CON UMILTÀ

Formula 1RGP Malesia

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6 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fDIETRO LA RINASCITA

IL NUOVO CAVALLINO

Dai disastri 2014nasce l’energiatravolgi Germania1Più forti del colosso Mercedes, cancellati i complessi di inferioritàe per di più grazie a Sebastian Vettel, un tedesco che sta trascinando il team

L’ANALISI di PINO ALLIEVI

L e vittorie hanno sempretanti padri. Nell’era diSchumacher c’era una

macchina che permetteva vitto-rie a raffica dando la sensazio-ne errata che fosse tutto facile.Poi è arrivata l’era di Alonsonella quale è stato il pilota a da-re più di quanto concedessero lesue macchine e infatti, alla fine,non ce l’ha mai fatta a conqui-stare il titolo nonostante per 3anni su 5 si sia giocato il cam-pionato in volata. Nel successodi Vettel in Malesia, invece, c’èla tangibile sensazione di qual-cosa che è davvero venuto dalgruppo, dalla squadra. Untrionfo nel quale c’è il pilota, maci sono pure le strategie, la bon-tà della macchina, il lavorooscuro di chi resta a Maranelloe non si prende la ribalta dellepiste, insieme con le scelte or-ganizzative fatte nel tempo. Daquelle decisive di Marchionne eArrivabene a tante altre nonmeno importanti operate daivari Domenicali e Mattiacci du-rante la gestione Montezemolo.

MERKEL Ma c’è una sensazionemolto diversa da quelle deglianni passati: il senso della sof-ferenza dopo i disastri del 2014si è magicamente trasformatoin un’energia travolgente, taleridurre quasi a zero i tempi del-la risalita. Perché un conto erabattere (e la Ferrari non c’è mairiuscita) chi di mestiere fa bibi-te energetiche come la Red Bulle ben altra soddisfazione è su-perare la Mercedes della gran-de Germania della Merkel, laquale più d’una volta ha trattatoil nostro Paese con la sufficien-za con cui si guarda un sottopo-sto disordinato e bricconcello. La Ferrari c’è riuscita in un mo-do pulito e Marchionne ha fattobene a prendere le distanze dachi, a Maranello prima di lui,spingeva perché venissero cam-biate le regole per trovare laclassica scorciatoia all’italiana.Quella che ci fa detestare dalmondo civile.

LO STAFF Ma più in generale,piace questa Ferrari in cui sonostate promosse le seconde lineedando loro la possibilità diesprimersi. Dopo anni in cui si èpromesso il Colosseo ad Adrian

Newey, che sdegnosamente hasempre detto no, affinché venis-se a salvare e mondare le pec-che del Cavallino, la Ferrari si èinvece ripresa la leadership congente sconosciuta al grandepubblico e refrattaria alla tenta-zione di mettere il faccione den-tro il teleschermo. Da SimoneResta che è il capo progetto (manon dimentichiamo il contribu-to di base dato dal bistrattato eallontanato Tombazis) a MattiaBinotto regista della power-unitche riunisce il propulsore turbotradizionale e due motori elet-trici. E qui Marchionne ha intui-to felinamente che non servivaun genio dei motori ma un ge-store delle diverse aree. Per nonparlare di James Allison, il re-sponsabile tecnico, di cui qual-cuno persino dubitava e che in-vece ha saputo dare le linee gui-da vincenti al progetto SF15-T.E poi ci sono tanti altri che sfug-gono ma lavorano duramente,in una Ferrari che ha nella mo-destia il suo più grande punto diforza, con Arrivabene che sa te-nere in pugno la situazione an-che in modo burbero, se il caso.

LA MACCHINA Ci si chiederà dadove sia arrivata la svolta mira-colosa in sole due gare. E’ prestodetto: da una vettura che nonha più i difetti di un anno fa, aun motore più potente e con piùcoppia (da qui le velocità massi-me e una guidabilità che aiutala resa delle gomme), a un’aero-dinamica che ora funziona, adaccorgimenti telaistici che nonsi vedono. Ma, soprattutto, at-torno alla macchina si respiraaria fresca, nuova. Vettel ha ot-timizzato quello che gli è statodato, smentendo in modo bru-tale chi dubitava del suo talentononostante i quattro mondiali.Tra questi proprio Hamilton cheieri è stato sonoramente battu-to: Lewis – come Alonso – nonha mai amato il tedesco e lo hapuntualmente punzecchiato.Sebastian ieri ha messo a taceretutti e in due giorni ha mostratodi essere il fenomeno che si co-nosceva sul bagnato e lo strate-ga delicato quanto infallibilesull’asciutto. Il modo perento-

rio con cui ha superato Rosberge la sicurezza con cui si è tenutolontano Hamilton nel finalespiegano di che pasta sia fatto.

E ADESSO? Adesso bisogna an-dare avanti così, sapendo che laMercedes reagirà subito agli er-rori strategici di Sepang. Manulla, a questo punto, è impos-sibile, perché Vettel è uno chepensa in grande: «C’è sempreuna possibilità nella vita, biso-gna saperla afferrare…», dice. Sembrava una battuta, ora è ilmodello trascinante di una Fer-rari che non pensa più a difen-dersi ma ad attaccare. Un’ideadi destino che fa la differenza.

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Foto di gruppo nel box Ferrari con Sebastian Vettel, alla prima vittoria con il Cavallino LAPRESSE

RSeb ha zittito gli scettici: «C’è sempre una possibilità, bisognasaperla afferrare»

QUEL SALTOCHE RICORDATANTO SCHUMI� 1. Il salto di gioia di Vettel sul podio di Sepang: il tedesco non vinceva da oltre un anno; 2. L’esultanza di Michael Schuma- cher sul podio del GP Germania 2006, terzultimo successo di una super carriera INSIDEFOTO-COLOMBO

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Formula 1RGP Malesia

Sebastian Vettel, 27 anni, alla prima stagione in Ferrari dopo 6 passate alla Red Bull EPA

Page 7: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

7LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Marchionne, il vincitore-ombra«Gara sensazionale, avanti così»1 Il presidente: «Grandi Kimi e Seb.I tifosi aspettavano da tempo queste soddisfazioni»

Marco Gentili@marcogentili80

V ince Seb Vettel, Raikko-nen è quarto, la Ferraritorna il testa al Mondia-

le. Nel giorno di gran festa perla rossa non si festeggia solonei box di Sepang. A migliaiadi chilometri di distanza c’èqualcun altro che se la gode. Èun signore che, nonostantenon sia mai entrato in una mo-noposto, ieri ha vinto la sua(ennesima) sfida professiona-

le. Si chiama Sergio Marchion-ne e dall’ottobre dello scorsoanno è presidente della casa diMaranello.

MODESTIA Lui, che non erapresente in Malesia, ha com-mentato il successo pesandobene le parole, senza lasciarsiandare a facili entusiasmi: sabene che la strada da fare è an-cora molto lunga e che non ècerto questo il momento di se-dersi sugli allori. E soprattuttoha preferito giocare di squa-dra, restando nell’ombra. Ana-lizzando la gara, Marchionneha dato i meriti ai protagonistiche hanno reso possibile la do-menica da incorniciare di Se-pang. «Complimenti a Seba-stian Vettel e Kimi Raikkonenper una gara sensazionale. So-no felice per tutti i tifosi cheaspettavano da troppo tempouna giornata così. Quello che

abbiamo visto oggi è il risulta-to dell’incredibile duro lavorodegli ultimi mesi, un lavorofatto in silenzio e con umiltàcome fa una grande squadra».

GIUBILO Nonostante i conti-nui richiami al concetto di«squadra» e «lavoro silenzio-so», i complimenti – moltissimi– sono arrivati anche per lui.La definizione più azzeccatadel manager italo-canadesel’ha data Evelina Christillin,organizzatrice delle Olimpiadiinvernali di Torino nel 2006:«Le capacità di Marchionne leavevamo già viste alla guidadella Fiat quando prese in ma-no una situazione non propriorose e fiori e l’ha rilanciata.Ora si sta ripetendo con la Fer-rari che veniva da una stagio-ne pessima per quanto riguar-da i risultati sportivi perché in-vece sotto quelli commerciali

godeva e gode di ottima salu-te. Ancora una volta si è dimo-strato una sorta di Re Mida:quando arriva lui arrivano i ri-sultati e non può essere soloun caso».

W L’ITALIA Grande la soddi-sfazione espressa dal presi-dente dell’Automobile clubAngelo Sticchi Damiani: «Fi-nalmente torniamo a sentirel’inno di Mameli sul podio del-la Formula 1 e le campane diMaranello riecheggiano in tut-ta Italia. La vittoria di Vettel inMalesia è un successo di Mar-chionne, di Arrivabene e più ingenerale di tutto il team. I tifo-si delle Rosse sono sempre piùfieri del nuovo trionfo dell’au-to italiana nel mondo. La Fer-rari è spinta da milioni di cuorientusiasti che ripaga con unfiume continuo di emozioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATASergio Marchionne, 62 anni, presidente Ferrari dal 13 ottobre 2014 ANSA

� (mar.ge.) Alla fine il cuore ha avuto la meglio sul cervello. La testa suggeriva a Luca di Montezemolo di stare prudentemente in silenzio riguardo alle vicende della Ferrari. Lui stesso, solo un paio di giorni fa, aveva ribadito di voler restare in silenzio stampa per un po’ sulla rossa. La staffetta tra lui, che ora presiede Alitalia, e Marchionne non era stata indolore e qualche strascico polemico c’era stato. Ma alla fine la gioia per la vittoria di Vettel è stata tale e tanta che Montezemolo proprio non ce l’ha fatta a mantenere un rigoroso «no comment». In fondo per lui la Ferrari è stata per 23 anni qualcosa di più di un semplice impegno professionale. È stata la vita, la passione. E al cuore non si comanda. «Sono molto felice - ha detto Montezemolo -. Questa vittoria è un premio a chi l’anno scorso ha progettato e sviluppato macchina e motore e per chi, in seguito, ha preso le redini in mano perfezionandola e migliorando l’organizzazione. I risultati si sono visti. Mi riempie di gioia vedere questa bella continuità tra chi ha progettato la vettura e chi l’ha sviluppata», ha detto l’ex presidente. Prendendosi così una fetta dei meriti del successo: a seminare i germi della vittoria è stato anche lui. «Un lavoro straordinario - ha aggiunto - cheha riportato la Ferrari ai livelli di competitività che le spettano e addirittura alla vittoria ancora prima di quanto mi aspettassi. Addirittura su un circuito come quello malese. Forse oggi c’è stato anche qualche piccolo errore Mercedes, forse troppo carico aerodinamico, ma ciò non toglie che la Ferrari è stata grandissima».

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LA GIOIA DELL’EX NUMERO 1

Montezemolo:«Premio a lavorodi lungo termine»

Luca di Montezemolo, 67 anni LAPRESSE

Formula 1RGP Malesia

Page 8: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

8 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Torna SuperSeb Grinta, coraggioe un po’ di follia

Feroce al via quando con una manovra temeraria, degna del miglior Schumi, ha intimidito Nico Rosberg, stringendolo verso il muretto. Magistrale nel gestire le gomme, attacca come un cobra quando si trova davanti Rosberg e Hamilton in difficoltà. Se contiamo anche il supergiro delle qualifiche, possiamo tranquillamente dire che SuperSeb è tornato. E allora ogni traguardo è possibile COLOMBO

10SAINZDa 15° a 8° senza errori e con una coraggiosa strategia di due sole soste. Non sarà un mostro di simpatia ma questo Marko ha fiuto nel trovare i giovani AP

8

ROSBERGVoleva la Ferrari forte? Accontentato! Al via ci prova due volte con Seb: respinto. E dopo non lo vede più. Dopo il primo pit fatica nel traffico EPA

6,5

HAMILTONSuperpole, un perfetto stacco dal via poi fa il massimo con una Mercedes che mangia le gomme più della Ferrari. Il venerdì perso gli è pesato ACTION

8

ALONSOPer 22 giri meglio di Button, entra persinoin zona punti. Amara domenica se pensa dov’è ora la Ferrari…COLOMBO

6

RAIKKONENRiscatta la qualifica con una rimonta che mostra la forza della rossa. Quando la sfortuna non si accanirà con lui, sarà sul podio COLOMBO

7

MALDONADOAl via finisce addosso a Bottas, poi viene punito per non aver rispettato la velocità dietro la Safety Car. Ha la calamita per i guaiLAPRESSE

5

MASSAGran partenza, ma la sua gara viene rovinata da due sciagurati cambi gomme e alla fine è costretto a cedere pure la posizione a Bottas EPA

7

ERICSSONGara finita dopo appena 4 giri, quando vola fuori, cercando di passare Hülkenberg sprecando la possibilità di finire a punti REUTERS

4

GIRI VELOCIPOS PILOTA TEMPO (GIRO)

NICO ROSBERG1’42”062 (43°)

LE PAGELLE di ANDREA CREMONESI

IL MIGLIORESEBASTIAN VETTEL

Verstappen e Sainz, occhio ai due torelli1Seb dà lezione, ma giù il cappello anche davanti alla coppia Toro Rosso. Alonso lotta finché dura

ZOOM SULLA CORSA

VERSTAPPENA 17 anni si batte come un leone, dandole di santa ragione a Ricciardo e Sainz.Rischia la frittata all’ingresso dei box. Si consoli, lo fece Hamilton nel 2007... AP

8

BOTTASGara in rimonta dopo una partenza da dimenticare,nel finale ha la meglio su Massa. Ma in generale questa Williamsè stata sinora sotto le attese AP

6,5

GLI ALTRI Kvyat 6 Hülkenberg lo sperona complicandogli la vita; Ricciardo 6 È tornato il sole, sulla Red Bull cala la notte; Grosjean 6 Stessa sorte di Kvyat: colpa di Perez. Button 5,5 Dura più di Alonso ma la sua gara è un calvario; Nasr 5 Evaporato dopo Melbourne; Hülkenberg e Perez 5 Un po’ meno di aggressività non guasta. Merhi s.v. Troppo lontano: per la Manor tagliare il traguardo è una vittoria.

LA STATISTICA

Vettel fa 40A una vittoriada Sennae dal 3° posto

Giovanni Cortinovis

C on il 40° successo incarriera, SebastianVettel si porta a una

sola lunghezza da AyrtonSenna, 3° di tutti i tempi die-tro ad Alain Prost (51) e Mi-chael Schumacher (91).Seb è invece 2° nella classifi-ca dei successi conquistatipartendo dalla prima fila: ciè riuscito 38 volte e le 2 oc-casioni in cui ha vinto par-tendo più indietro scattavacomunque dalla terza casel-la (GP Malesia 2010 e GPSingapore 2012). Di accop-piate prima fila-vittoria neha ottenute di più soloSchumacher, ben 67. Sennae Prost, che pur sono scatta-ti 87 e 86 volte dalla primafila, contro le 68 di Vettel,sono riusciti a tramutarle«solo» in 34 e 29 vittorie.Ciò dimostra la fenomenalecapacità di Sebastian di ca-pitalizzare al massimo lapartenza sia dalla pole (45,con 27 vittorie) che dalla se-conda casella (23, con 11vittorie, pari al 48 per cen-to). Lewis Hamilton, per di-re, nelle 34 volte in cui èpartito dalla seconda casel-la ha vinto dieci volte, cioènel 29 per cento dei casi.Ancora meno FernandoAlonso: 15 partenze dal 2°posto tramutate in 4 vitto-rie, equivalenti al 27 percento dei casi.

FERRARI A 222 Vettel diven-ta il 3° tedesco dopo Wolf-gang Von Trips (2 successinel 1961, anch’egli con ilV6) e Michael Schumacher(72 vittorie dal 1996 al2006) a guidare una Ferrarial successo in F.1. In totalesono 222 i GP vinti dallascuderia di Maranello men-tre quelli dei motori Ferrarisono 223: merito del trionfoproprio di Vettel al GP Italia2008 con la Toro Rossospinta dal V8 Ferrari.

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CAMBI GOMMEIl primo dato indica la mescola di partenza. MN=medie nuove; MU=medie usate; HN=hard nuove; NC=non classificato. Tra parentesi il giro della sosta. L'ultimo dato, per ogni pilota, indica il numero totale di pit stop.

VETTEL MU MN (17) HN (37) 2HAMILTON MU HN (4) MN (24)HN (38) 3ROSBERG MU HN (4) HN (26) MN (41) 3RAIKKONEN MN MN (2) MN (14) HN (34) 3BOTTAS MU MN (4) MN (25) HN (40) 3MASSA MU MN (4) MU (24) HN (38) 3VERSTAPPEN MU HN (4) HN (20) MN (40) 3SAINZ MN HN (14) HN (32) 2KVYAT MU MN (4) HN (21) HN (39) 3RICCIARDO MU MN (4) HN (18) HN (34) 3GROSJEAN MU MN (15) MU (26) HN (34) 3NASR MN HN (2) HN (20) HN (30) MN (43) 4PEREZ MN HN (17) MN (35) 2HÜLKENBERG MN MN (15) HN (31) HN (44) 3MERHI MU HN (5) MN (22) MU (42) 3MALDONADO MN MN (1) MU (18) HN (33) 3 NCBUTTON HN MN (4) MN (21) MU (35) 3 NCALONSO HN MN (4) 1 NCERICSSON MU NC

MONDIALEGARA

LA PROSSIMA GARA

Il 12 aprile - GP Cina (Shanghai)

ARRIVOPOS PILOTA NAZ SCUDERIA TEMPO/DISTACCO

(PIT STOP)

1. VETTEL GER Ferrari in 1h41’05”793 (2)

media 184,224 km/h

2. HAMILTON GB Mercedes a 8”569 (3)

3. ROSBERG GER Mercedes a 12"310 (3)

4. RAIKKONEN FIN Ferrari a 53"822 (3)

5. BOTTAS FIN Williams-Mercedes a 1'10"409 (3)

6. MASSA BRA Williams-Mercedes a 1'13"586 (3)

7. VERSTAPPEN OLA Toro Rosso-Renault a 1'37"762 (3)

8. SAINZ SPA Toro Rosso-Renault a 1 giro (2)

9. KVYAT RUS Red Bull-Renault a 1 giro (3)

10. RICCIARDO AUS Red Bull-Renault a 1 giro (3)

11. GROSJEAN FRA Lotus-Mercedes a 1 giro (3)

12. NASR BRA Sauber-Ferrari a 1 giro (4)

13. PEREZ MES Force India-Mercedes a 1 giro (2)

14. HÜLKENBERG GER Force India-Mercedes a 1 giro (3)

15. MERHI SPA Manor Marussia-Ferrari a 3 giri (3)

� RITIRATI: al 4° giro ERICSSON (SVE/Sauber-Ferrari) uscita di pista; al 22° giro ALONSO (SPA/McLaren-Honda) problema meccanico; al 42° giro BUTTON (GB/McLaren-Honda) problema meccanico; al 48° giro MALDONADO (VEN/Lotus-Mercedes) problema meccanico � NON PARTITI: STEVENS (GB/Manor Marussia-Ferrari)� DISTANZA GARA: 56 giri pari a 310,408 km � GIRO PIÙ VELOCE: il 43° di ROSBERG in 1’42”062, media 195,516 km/h� LEADER DELLA CORSA: dal 1° al 3° giro HAMILTON; dal 4° al 17° giro VETTEL; dal 18° al 23° giro HAMILTON; dal 24° al 37° giro VETTEL; il 38° giro HAMILTON; dal 39° giro al traguardo VETTEL� NOTE: Safety Car dal 4° al 6° giro. Dieci secondi di penalità a MALDONADO (per aver superato il limite di velocità dietro la Safety Car; 3 punti sulla patente), a PEREZ (per aver causato l’incidente con Grosjean; 2 punti sulla patente) e a HÜLKENBERG (per aver causato l’incidente con Kvyat; 2 punti sulla patente)

PILOTIPOS NOME NAZ PUNTI AUS MAL CIN BAH

1. HAMILTON GB 43 25 18 - -

2. VETTEL GER 40 15 25 - -

3. ROSBERG GER 33 18 15 - -

4. MASSA BRA 20 12 8 - -

5. RAIKKONEN FIN 12 - 12 - -

6. NASR BRA 10 10 - - -

7. BOTTAS FIN 10 - 10 - -

8. RICCIARDO AUS 9 8 1 - -

9. HÜLKENBERG GER 6 6 - - -

10. VERSTAPPEN OLA 6 - 6 - -

11. SAINZ SPA 6 2 4 - -

12. ERICSSON SVE 4 4 - - -

13. KVYAT RUS 2 - 2 - -

14. PEREZ MES 1 1 - - -

15. BUTTON GB 0 - - - -

16. GROSJEAN FRA 0 - - - -

17. MERHI SPA 0 - - - -

COSTRUTTORI1. MERCEDES 76 43 33 - -

2. FERRARI 52 15 37 - -

3. WILLIAMS 30 12 18 - -

4. SAUBER 14 14 - - -

5. TORO ROSSO 12 2 10 - -

6. RED BULL 11 8 3 - -

7. FORCE INDIA 7 7 - - -

8. MCLAREN 0 - - - -

9. LOTUS 0 - - - -

10. MANOR MARUSSIA 0 - - - -

2. LEWIS HAMILTON 1’43”125 (45°)

3. SEBASTIAN VETTEL 1’43”648 (46°)

4. FELIPE NASR 1’43”902 (45°)

5. FELIPE MASSA 1’43”990 (40°)

6. VALTTERI BOTTAS 1’44”088 (42°)

7. KIMI RAIKKONEN 1’44”124 (40°)

8. DANIIL KVYAT 1’44”514 (41°)

9. MAX VERSTAPPEN 1’44”579 (42°)

10. ROMAIN GROSJEAN 1’44”812 (36°)

11. NICO HÜLKENBERG 1’44”822 (46°)

12. PASTOR MALDONADO 1’45”070 (38°)

13. DANIEL RICCIARDO 1’45”312 (42°)

14. SERGIO PEREZ 1’45”345 (37°)

15. CARLOS SAINZ 1’45”507 (37°)

16. JENSON BUTTON 1’46”056 (38°)

17. FERNANDO ALONSO 1’48”460 (17°)

18. MARCUS ERICSSON 1’48”760 (3°)

19. ROBERTO MERHI 1’49”040 (44°)

Formula 1RGP Malesia

Page 9: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

9LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il numero uno del team:«Dobbiamo stare calmi,non è finita un’era.Abbiamo le risorseper tornare davanti»E Rosberg si rimangiale frasi di Melbourne:«Non sono contento»

WOLFF: «LA ROSSA HA VINTO CON MERITO LA MERCEDES ACCELERERÀ LO SVILUPPO»

fL’ANALISI DEGLI SCONFITTIS’INCRINA IL DOMINIO DI STOCCARDA

Andrea CremonesiINVIATO A SEPANG

N iente panico. Testa bas-sa e lavorare. Le paroled’ordine che sino a qual-

che tempo fa erano prerogati-

va della Ferrari entrano a farparte del vocabolario dellaMercedes al termine di unacalda domenica dove le frecced’argento si ritrovano spunta-te. «Non è finita un’era — è ilcommento di Wolff — non è che puoi vincere per sempre».Ma essere battuti, «fair andsquare» da Vettel, come am-mette la truppa anglo tedesca,era qualcosa di sicuramenteinatteso. «Dispiace è ovvio —ha aggiunto il capo della Mer-cedes — ci troviamo davanti aun nuova sfida che ci accollia-mo volentieri. Non ci sono scu-se, la Ferrari ha vinto con meri-to, è stata più forte di noi ma

dobbiamo restare calmi, maga-ri accelerando l’introduzionedi alcune novità nella macchi-na. Ma abbiamo le risorse ne-cessarie per respingere l’attac-co».

BOTTA E RISPOSTA Stare calmiappunto. L’impressione è che,messa alle strette da Maranel-lo, la truppa anglo tedesca nonsia stata lucidissima, lo dimo-strerebbe la reazione stizzita diHamilton, quando è stato chia-mato alla radio: «Non parlate-mi mentre curvo, rischio di fi-nire fuori». Un atteggiamentosimile a quello tenuto daRaikkonen due anni fa in India

quando era ai ferri corti con laLotus. «Non siamo stati impec-cabili nelle comunicazioni ra-dio, c’è stata un po’ di confusio-ne ed è qualcosa su cui lavore-remo», ha sottolineato Wolff.

STRATEGIA Un botta&rispostacol team quello di Lewis, lega-to alla strategia di rispedirlo inpista per l’assalto finale con legomme hard. «La macchina —ha spiegato l’iridato — avevaun sacco di sottosterzo, nonl’ho mai sentita davvero in ma-no ma quando ho montato leoption (le medie; n.d.r.) sonoriuscito ad essere più costante,ecco perché pensavo che miavrebbero montato ancoragomme di quella mescola, in-vece si è preferito scegliere l’al-tra. Ma alla fine credo che il te-am abbia assunto la decisionecorretta». Perché, è la tesi diLauda, non avrebbero resistitoquei 18 giri finali. «Negli ultimidue anni non abbiamo com-messo alcun errore di strategiae non ha senso attaccarci aquesto», ha aggiunto Wolff. ELewis non se l’è sentita di dubi-tare sulla prima chiamata,quella di rientrare ai box in re-gime di Safety Car: «Non credoche star fuori davanti a Vettelavrebbe fatto la differenza,probabilmente loro hannosemplicemente degradato me-no le gomme. Più di così nonpotevo fare».

NICO Rosberg sembrava trasfi-gurato dalla fatica dopo la cor-sa e la domanda-tormentonesul siparietto di Melbourne conVettel («speriamo che si avvici-nino per lo show») è apparsapersino crudele. «Beh c’è unabella differenza tra essere piùvicini e batterci, chiaramentenon sono felice, anzi non lo so-no affatto. Ma come ho dettosul podio, lotteremo per torna-re davanti».

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� «Credo che abbiamo fatto la nostra parte a Sepang» può affermare orgoglioso Paul Hembery. Nella fornace della Malesia «abbiamo visto una grande battaglia tra Ferrari e Mercedes», osservail direttore della Motorsport Pirelli. Decisiva per la vittoria di Vettel la strategia a due soste: «Nonostante le alte temperature, le gomme non hanno sofferto né blistering né graining, rendendo una strategia a due soste non solo possibile ma vincente. Si è dimostrato che un diverso utilizzo degli pneumatici in gara può fare la differenza».

PIRELLIHembery: «Lottatra due strategieGomme decisive»

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A 3,99 EUROLa MP4/4 di Sennaoggi in edicolacon la Gazzetta

LEWIS HAMILTONCAMPIONE IN CARICA

SULLA MACCHINA:«TROPPO SOTTOSTERZO

E PERCHÉ NON HANNOMONTATO DI NUOVOLE GOMME MEDIE?»

LE FRIZIONI CON IL BOXDURANTE LA GARA:

«NON PARLATEMIMENTRE CURVO,

RISCHIO DI USCIRE»

Lewis Hamilton al viamantiene il primo posto,

seguito da Vettel e Rosberg EPA

Formula 1RGP Malesia

Page 10: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

10

Valentino sei senza fineShow con Dovi e Iannone1Il pilota di Tavullia rimonta e vince a Losail. Le Ducati umiliano Lorenzo e completano il podio. Jorge si squaglia e Marquez (5°) sta a guardare

Filippo FalsaperlaINVIATO A LOSAIL (QATAR)

V abbé che è notte, ma nonpuò essere un sogno!Vince Valentino? Vince

Dovi? Vince la Ducati? Vincel’Italia. Che, dopo la mattinatatinta di Ferrari, sbanca il primoGP della stagione: Rossi, Dovi-zioso, Iannone, tre italiani, dueDucati. Un susseguirsi di emo-zioni che fa dimenticare il di-giuno lungo 8 anni e mezzo,Motegi 2006. Nel trio di allora,secondo, c’era anche quel Va-lentino che ieri è sembrato unragazzino di 36 anni alla primapossibilità di vittoria: cuore ol-tre l’ostacolo per prendersi ciòche solo 24 ore prima, impela-gato in problemi di grip alla suaYamaha, sembrava impossibi-le.

AVVISO Nel warm up si era ca-pito che forse le prove eranostate un brutto incubo, arrivan-do a 24 millesimi da Marquez.Ma poi c’è stata quella partenzadisastrosa («anche colpamia»): 10° a 2 secondi dalla vet-ta. Però… Però Marc era die-tro: lo aveva visto Valentino,arrivare lungo alla prima fre-nata e andare fuori. Come sipoteva non sfruttare un’occa-sione del genere? Davanti Do-vizioso, Lorenzo e Iannone an-davano a ritmo infernale, manon si poteva lasciare per stra-da questa occasione.

BATTAGLIA Così è venuta fuorila più bella battaglia che si po-tesse immaginare. Un saliscen-di di emozioni, quando le Du-cati attaccavano Lorenzo che sembrava voler vendicare loscorso anno e ultime prove de-ludenti. Con Dovi e Iannoneche non si sono mai tirati indie-tro. Abbiamo sperato la fuga delle rosse, poi temuto che lo spagnolo facesse uno scherzomaligno ad un attacco a trepunte. La rossa era stata feno-menale in prova, ma l’esordioin gara rappresentava un puzz-le di speranze e apprensionisenza una vera prova di durata.Anche qui il warm up aveva da-to una piccola mano. Con Dovi-zioso che aveva fatto il suo mi-glior tempo, non lontano daiprimissimi, con una gomma da22 giri, come la gara: si ripeteràcercando di strappare la vitto-ria a Valentino.

CONCENTRAZIONE Ma anchel’altro Andrea ha fatto il suo do-vere. In questa situazione l’an-no scorso, probabilmente, si sa-rebbe buttato per terra. Inveceil ragazzo di Vasto è cresciuto eha stretto i denti, quarto, quan-do Valentino lo ha infilzato nel-la furia della rimonta, ma poinon si è fatto pregare quandoha avuto alla portata il podio,con Lorenzo in crisi. Così An-drea si è preso quel traguardoche inseguiva da due stagioni:

ci saranno altre occasioni persorrisi ancora più grandi.

VOLATA Gli ultimi 4 giri, tuttiitaliani, sono stati un elettro-cardiogramma sotto sforzo. Va-lentino e Dovi si sono studiati,sorpassati, infilzati, un numeroinfinito di volte e solo all’ultimacurva Rossi ha potuto tirare unsospiro di sollievo, quando nonha sentito vicino il rombo dellarossa. Solo 174 millesimi che nefanno una leggenda ancora piùgrande. A 36 anni, partito in te-sta al Mondiale della possibile«decima», ha parlato di questagara come una delle più belledella sua lunghissima carriera.Con prospettive imprevedibili.

CROLLO Perché il favoritissimoMarquez ha fatto forse la suapiù brutta gara in MotoGP, an-che se non il peggior risultato.Quando sembrava (insieme al-la Honda) poter gestire un van-taggio tecnico evidente, è nau-fragato. Ha sbagliato la primafrenata e per non rischiare ditoccare Smith è andato dritto.È rientrato all’ultimo posto etutti hanno pensato: «Ecco larimonta». Ma, nel risalire posi-zioni, prima ha urtato Bautista(rompendogli il tubo del frenoanteriore), poi, dopo aver su-perato di getto i peones, si è de-finitivamente arenato. Ha avu-to solo un guizzo a metà garastrappando proprio a Dani –

una delusione dopo prove mol-to promettenti – il 5° posto.

RIVINCITA Non è una questio-ne di punti, perché le 14 lun-ghezze di distacco da Valentinosono nulla da recuperare in uncampionato lungo 18 gare. Maè l’inerzia che cambia. Marc sitrova in una situazione che nonha mai vissuto: in difesa, inveceche lepre. E questo cambia dimolto la prospettiva. Ma tradue domeniche si corre ad Au-stin, «Casa di Marquez», comeha detto Valentino. Ma dopo una domenica così, nulla puòfare paura.

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La festa italiana sul podio di Losail: Valentino Rossi, felice e commosso,tra i ducatisti Andrea Dovizioso (sinistra) e Andrea Iannone (destra) MILAGRO

MotomondialeRGP Qatar

L’ULTIMA VOLTA TUTTA ITALIANALoris Capirossi primo su Ducati, Valentino Rossi su Yamaha secondo, Marco Melandri su Honda al terzo posto: era dal GP del Giappone del 24 settembre 2006 che l’Italia non dominava sul podio della MotoGP EPA

Notte magica

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Page 11: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

11LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

MARC FA HARAKIRIJORGE PERDE I DUELLI

� 1. Marc Marquez va lungo in partenza e si ritrova all’ultimo posto � 2. Rossi infila Jorge Lorenzo e trova la seconda posizione � 3. Il Dottore in vetta:si mette alla ruota di Dovizioso e lo sorpassa a due giri dalla fine � 4. La grinta del pilota pesarese sul podio di Losail IPP-EPA-REUTERS

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Paolo IanieriINVIATO A LOSAIL

«Q uando al pomerig-gio sono arrivato alcircuito, erano tuttilì a dirmi: “Ha vinto

la Ferrari, tocca a te”. Facileno?». Valentino Rossi ha i capel-li fradici di sudore e spumante.Ha appena ricevuto al telefono icomplimenti del premier Mat-teo Renzi (che si è anche con-gratulato con Marchionne per ilsuccesso Ferrari). «Una notte incredibile. La lotta con Dovi lametto tra le più belle battagliedella carriera, come con Capi-rossi al Mugello, con Lorenzo alMontmelò, ancora con Loris aSepang. Non ricordo bene l’ulti-mo giro. Sono stato bravo a ri-sorpassare Andrea e a crearmiun vantaggio nel 3° e 4° settore,dove andavo forte. E quando al-l’ultima curva non ho sentitonegli scarichi la Ducati mi sonogoduto l’ultimo rettilineo».

Lei qui è specialista di rimonte. Non si è smentito.«Ho fatto una buona partenza,poi ho dormito: avevo passatoIannone, ma alla prima curvalui era 3° e io 10°. Però ho vistoMarquez andare largo e sapevoche il momento era speciale,che si presentava l’occasioneper vincere. Così mi sono con-centrato a fare un passo alla vol-ta, passare chi mi stava davanti,e quando ho scavalcato Her-nandez volavo».

In breve là davanti si è formato un quartetto.«Ero in scia a Iannone e sulla ta-bella hanno esposto il nome diMarquez alle mie spalle. “Ohno, non un’altra volta”. Ho at-taccato Andrea, Jorge e Dovierano in difficoltà, ho pensatoche ce l’avrei fatta».

Nei turni di prove la Yamahasembrava in difficoltà.«Sabato non ero così sicuro dilottare con le Ducati, avevo unpasso simile ad Andrea (Ianno-ne; n.d.r.), ma Dovi era più ve-loce. Però nel warm up siamomigliorati. Dovi e io avevamocarte diverse da giocare».

Alla faccia dei 36 anni. E sono109 vittorie.«Mi sento bene, mi piace questolavoro. Sono convinto che unabuona vita e l’allenamento pos-sano mantenerti al top fino a 40anni. Questa non è l’atletica. Ladifferenza sono la motivazionee la concentrazione».

Marquez e Pedrosa sono lagrande delusione.«La gara delle due Honda è unasorpresa. Mi aspettavo Danimolto forte, ma soprattuttoMarc. Sono contento che siadietro in classifica, ma ora sia-mo in 6 a lottare, non più in 4.Tre italiani e tre spagnoli, tipocalcetto o basket. Interessante».

Se Marc non avesse fatto quel-l’errore…«Penso che avrei potuto batterlolo stesso. L’anno scorso a LeMans era retrocesso ma avevarecuperato tutti ed era scom-parso. Qui, non ha mai datol’impressione di farlo».

Tre italiani sul podio anziché i so-liti tre spagnoli.«Era tanto che non succedeva.Ma anche l’ultima volta io c’ero.Bello lottare contro le Ducati:per loro è una motivazione ex-tra provare a battermi, ma an-che per me. Sono contento perIannone, è mio amico, ma hoanche un bel rapporto con Do-vi».

L’ultima volta che è stato in testaal Mondiale…«Era qui, prima gara del 2010.Poi è iniziato il calvario. Il gio-vedì mi sono fatto male allaspalla, poi mi son rotto la gam-ba, quindi la Ducati… Ma que-sta notte me la sono meritata».

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«Dopo la Ferraritoccava a meE ora proseguofino a 40 anni»1Rossi si gode il 109° successo: «Una delle mie gare più belle. Marc lo battevo anche senza quel suo errore». E Renzi telefona

Valentino Rossi, 36 anni: per il novevolte campione del mondo è la 109a vittoria in carriera MILAGRO

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Page 12: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

12 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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13LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� NEUQUEN (Arg) — (g.z.) Due secondi posti non sono bastati a Tony Cairoli (Ktm) per vincere il GP d’Argentina, 3° appuntamento del Mondiale cross. Il siciliano è stato beffato per un solo punto da Max Nagl (Husqvarna) e Clement Desalle (Suzuki), impostisi in una manche a testa e terzi nell’altra. Grazie al miglior piazzamento in gara-2 la vittoria è andata al tedesco, ma Desalle conserva la testa della generale. Due quarti posti per Ryan Villopoto (Kawasaki). In Mx2 vince il francese Dylan Ferrandis (Kawasaki).

MONDIALE CROSS

Cairoli terzoin ArgentinaVince Nagl

LE ALTRE CLASSI

Moto3, Bastianini secondo per 27 millesimi1Gran gara del riminese che partiva dalla 21a posizione: Masbou vince in volata

LOSAIL

S embrava destinato a unGP da comprimario, inve-ce Enea Bastianini è stato

grande protagonista, sfiorandola vittoria pur partendo dalla 7a

fila con il 21° tempo. «Ho fattoun’impresa, è stata una gara in-credibile: dopo prove molto dif-

ficili, ho cambiato stile di guidaper sfruttare le caratteristichedella Honda e ho ritrovato fidu-cia», commenta soddisfatto il17enne di Rimini, beffato sullalinea del traguardo da AlexisMasbou per 27 millesimi.

CHE GARA È stato un GP pazze-sco, con 9 piloti al traguardo inmeno di un secondo (0”909),con continui sorpassi e cambia-menti di posizioni. Nell’ultimogiro, Bastianini ha fatto tuttoquello che doveva fare, ma lascia ha favorito il rivale. «C’èrammarico, ma non potevo farealtra strategia: nelle ultimecurve ho provato a tirare comeun forsennato, ma non è basta-to» spiega comunque soddisfat-

to. Bastianini può essere unodei grandi protagonisti delcampionato, così come PeccoBagnaia, 9° al traguardo dopoun contatto con Fabio Quarta-raro (7°), ma in lotta per il gra-dino più alto fino all’ultimo gi-ro, con Niccolò Antonelli ottavoa soli 0”772 dalla vittoria. BeneAndrea Antonelli, 11°, malissi-mo il team VR46: Romano Fe-nati si è ritirato all’ultimo giro,mentre era lontano dalla zonapunti, Andrea Migno ha finito24°. In Moto2 successo a sor-presa per Jonas Folger, davantia Xavier Simeon e Thomas Lu-thi. Quinto Franco Morbidelli,10° Lorenzo Baldassarri.

g.z.© RIPRODUZIONE RISERVATAEnea Bastianini, 17, tra Fausto Gresini (a sinistra) e Fabrizio Cecchini MILAGRO

L’ANNUNCIO

Pedrosa:«Mi fermo,ho dolorifortissimi»

INVIATI A LOSAIL

«I n queste condizioninon corro». Dani Pe-drosa non ce la fa ad

andare avanti con gli avam-bracci a pezzi per una sin-drome compartimentale chene ha condizionato la gara, eper cui i medici consultati glihanno prescritto lo stop.Marc Marquez, invece, or-mai è un attore consumato.Sa dissimulare perfettamen-te le emozioni e anche il fuo-co che ha dentro pure dopo«la gara più brutta della miaMotoGP, almeno tra quelleconcluse». Sereno, la vittoriadi Valentino non lo ha sor-preso. «L’ho visto dopo ilwarm up. Mi sono detto, “ec-colo, in gara ci sarà anchelui”. È strano: in prova sem-brava che la Honda dovessestare avanti e invece ci siamotrovati indietro, e la Yamahache era in crisi ha vinto».Marc è molto analitico quan-do parla della sua giornatano. «Succede. Non sfortunama un mio errore. Sapevoche le Ducati al primo girosarebbero state veloci e cheJorge avrebbe provato ascappare. Ho cercato la mi-glior partenza possibile. Nonè che abbia forzato la primafrenata. Mi sono trovato unpo’ fuori traiettoria, nellaparte sporca della pista e lalinea si è allungata. Avevodavanti Smith e per non toc-carlo sono andato dritto. Poirecuperando la gomma è an-data su di temperatura e nonho potuto arrivare più avan-ti». Non solo. «Devo aver toc-cato il mio amico Bautista,forse con la pedana e hocompromesso la sua gara. Mispiace». Ora c’è da inseguire.«Dovrei essere arrabbiato,ma sono contento. Alla pri-ma curva ero ultimo, alla fi-ne ho guadagnato gli 11punti del 5° posto. Ad Austindove non toccheremo nien-te: la Honda va bene, devo…non sbagliare la 1a curva».

JORGE & DANI Deluso e ar-rabbiato Jorge Lorenzo, perun problema al casco (comegià l’anno scorso qui) che gliè costato posizioni impor-tanti: «Pensavo di poter vin-cere, ma si è staccata l’imbot-titura superiore e ho persometà della visione, perdevomezzo secondo o più al giro.Da poter vincere ho finito 4°»

f.f-p.i.

La Ducati, Andrea&AndreaQuelli che... il podio è poco 1La GP15 due mesi fa era un embrione, ieri è arrivata a 174 millesimi dal successo. Il d.g. Dall’Igna: «Stavolta Valentino mi ha fatto arrabbiare»

Giovanni Zamagni LOSAIL

S econdo Andrea Dovizio-so, terzo Andrea Ianno-ne: impossibile ipotizzare

un debutto migliore per unamoto che solo due mesi fa nonaveva percorso neppure un chi-lometro. Roba da libro dei pri-mati, da stappare lo champa-gne e da festeggiare a lungo.Quando però perdi per appena174 millesimi, quando vedi ituoi piloti lottare dal primo al-l’ultimo giro per la vittoria, ènormale che ci sia anche un po’di rammarico per un risultatoche fino all’anno scorso sarebbestato inimmaginabile. «In altrimomenti, mi sarei esaltato perun successo così di Valentino,stavolta mi fa un po’ arrabbia-re», scherza l’ingegnere GigiDall’Igna, congratulandosi conMatteo Flamigni, ingegnereelettronico di Valentino Rossi. Insomma, un po’ gli “girano”, ènormale che sia così, come al-trettanto giustamente Dall’Ignaè orgoglioso di quanto ottenutoal debutto con la GP15. «È stata

una gran gara, una bella soddi-sfazione, la conferma che ab-biamo lavorato bene», festeggial’ingegnere italiano, principaleartefice del ritorno di due pilotiDucati sul podio: non accadevadal GP d’Australia del 2007,quando Casey Stoner, fresco dititolo mondiale, salì sul gradinopiù alto del podio, con Loris Ca-pirossi secondo al traguardo.

PILOTI Naturalmente, per otte-nere un simile risultato, non ba-sta il mezzo meccanico, ma civuole chi lo sappia guidare e idue Andrea lo hanno fatto almeglio, dimostrando velocità,solidità, audacia e nessun timo-re reverenziale nei confronti dinessuno. «È stata una gara stu-penda – attacca il Dovi -: sonoarrivato a un decimo dal suc-cesso, ho lottato fino all’ultimocon Rossi, con una Ducati chenon aveva mai fatto una garaprima: sinceramente era im-possibile fare di più, anche sequando arrivi così vicino al suc-cesso non puoi essere comple-tamente soddisfatto. Ma nonho nulla da rimproverarmi». Ri-percorrendo la gara, Andrea è

convinto di non aver sbagliatonulla (Rossi lo elogia: «è statomolto intelligente»). «Credo diaver fatto, ancora una volta, lagiusta strategia: è vero che ave-vo più velocità in rettilineo, main curva non potevo spingeretroppo e perdevo un po’ in acce-lerazione. Quando Valentinomi ha passato (l’ultimo sorpas-so al penultimo giro, n.d.r.) hocapito che sarebbe stato diffici-le, perché in alcuni punti neaveva più di me. Ho provato apassare alla prima curva, manon ci sono riuscito e, a quelpunto, non ho avuto più la pos-sibilità di attaccarlo, anche seproprio al 22esimo giro ho fatto1’55”495, il mio miglior tem-po».

DA SCOPRIRE Con una motoche non aveva mai fatto più di15 giri consecutivi (nei test conIannone), Dovizioso ha dovutoadattare la tattica, non sapendobene cosa aspettarsi dalla rea-zioni della GP15. «All’inizio –svela – non ho tirato al 100%,perché non sapevo cosa aspet-tarmi dalle gomme: per noi ètutto nuovo, tutto da scoprire.

Finalmente ora, al contrario del2014, posso guidare in modo“normale”, preservando ener-gia e pneumatici: se prima dellagara mi avessero detto di que-sto secondo posto, avrei firma-to subito. Teoricamente abbia-mo margine di miglioramento,anche se non sappiamo quantoe come: la base sembra buonaper essere competitivi in tutte lepiste».

MIGLIOR RISULTATO Per An-drea Iannone è il primo podioin assoluto in MotoGP: la soddi-sfazione, quindi, è doppia, an-che perché Andrea è stato capa-ce di rimediare a un piccolo er-rore al 16esimo giro, che sem-brava avergli precluso ognipossibilità di conquistare il ter-zo posto. Invece… «…invece misono ripreso subito, ho visto Lo-renzo un po’ in difficoltà, l’hoattaccato ed è arrivato questorisultato davvero speciale cheho costruito nei due anni prece-denti. Non avevo il potenzialeper lottare con Rossi e Dovizio-so, ma è un terzo posto davveroimportante» gongola Iannone,in passato accusato di essere unpilota velocissimo, ma poco re-golare. In Qatar ha dimostratoche non è così, che al talento saunire anche una condotta di ga-ra sapiente e redditizia. «Se-condo me è già un po’ che è co-sì, che non sono solo veloce, maanche regolare. Non dimenti-chiamo che per me è il primoanno in un team ufficiale, i mieirivali ci sono arrivati prima dime nella loro carriera. In que-sta squadra e con la GP15 si puòlottare sempre per le prime cin-que posizioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ANDREA IANNONE25 ANNI, ABRUZZESE

ORMAI SONO CAMBIATO: NON SONO

SOLTANTO VELOCEMA ANCHE UN PILOTA REGOLARE SUL PASSO

ANDREA DOVIZIOSO29 ANNI, FORLIVESE

GARA STUPENDA, SONO ARRIVATO A UN SOFFIO

DAL SUCCESSO, HO LOTTATO CON ROSSI.

DI PIÙ NON POTEVO

Andrea Dovizioso, 29 anni, tiene testa ad Andrea Iannone e Valentino Rossi MILAGRO

MotomondialeRGP Qatar

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14 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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15LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Sciabola e fiorettoSe questo è l’inizioMarc è avvisato Impossibile. Semplicemente impossibile pensare che sarebbe potuta andare così. Invece Vale non ha mollato un attimo con la tensione, con la voglia di prendersi la vittoria che senza Marquez sembrava più facile. E quando si è trovato di fronte Dovizioso ha giocato di fioretto e di sciabola, miscelando le emozioni dall’alto della sua classe. E della sua esperienza. Questa partenza cambia il corso del campionato: iniziare con questa esaltazione può davvero mettere alle corde Marc MILAGRO

10IANNONE Non può che essere esaltato da questo esordio da ufficiale. Era facile fare un errore, invece ha temporeggiato quando è andato in crisi di gomme e si è preso il primo podio GETTY

9

M.MARQUEZNon era questo l’inizio che immaginava. Sbagliare la prima curva non è esattamente quello che sogni alla vigilia. E questa volta non gli è riuscita nemmeno la rimonta EPA

5

HERNANDEZFinalmente ha fatto il salto di qualità. La prima parte della sua gara è stata da favola, ai piedi del podio. Poi non si spaventa nemmeno di «fare a botte» con MarquezAFP

8

PEDROSA Nella giornata in cui doveva prendere lo scettro dal suo compagno in crisi, si è fatto rimontare e battere da Marc che era ripartito da ultimo. Proprio non ci siamo IPP

4

A.ESPARGAROControcorrente con la scelta dellegomme (dura e morbida) ma diligentemente porta la Suzuki dietro le grandi ufficiali. Era questo che gli veniva richiesto e lo ha fatto bene AFP

7

CRUTCHLOW Non è uno dei protagonisti della gara, ma un onesto lavoratore alle spalle dei big. Chiude settimoe può migliorare ancora moltoGETTY

7

IL MIGLIOREVALENTINO ROSSI

MOTO2

DOVIZIOSOSontuoso. Perchéalla prima occasione non ha avuto nessun tentennamento e se l’è giocata fino all’ultimo sospiro. La rossa gli ha dato una mano, ma lui ha fatto più del suo dovere EPA

10

LORENZO Il quarto posto era la peggiore situazione che potesse capitargli dopo una gara a sognare la vittoria. Sembra che la lotta corpoa corpo non sia più il pane per i suoi denti EPA

6

GLI ALTRI Smith 7 Batte il quotato compagno di squadra: non è poco; Hayden 7 Piccola soddisfazione: vince tra le Open; Abraham 6 Fa quello che può e finisce nel gruppone; P.Espargaro 6 La posizione non è male, ma le prende dal compagno; Petrucci 5 In gara è un’altra storia; Redding 5 Il salto di qualità ancora non arriva; M.Viñales 4 Si aspettava qualcosa di più dal suo esordio; Bradl 4 La sua moto era abituata ad altro l’anno scorso; Barbera 4 Le altre Ducati sono lontane; Di Meglio 4 Peggio anche del compagno; De Angelis 4 Difficile fare di più; Baz 4 Pensa di essere ancora in Sbk? Miller 4 Debuttante sì, ma troppo in fondo; E.Laverty 4 Qui un altro livello; Melandri 4 Solo un guizzo al via; Bautista s.v. Quasi nemmeno parte.

LA STATISTICA

Ora sono 7le triplette italianein MotoGP

Giovanni Cortinovis

C on la vittoria di Valen-tino Rossi, il secondoposto di Andrea Dovi-

zioso e il terzo di AndreaIannone l’Italia torna a mo-nopolizzare il podio di unagara del Mondiale dopo 9anni dall’ultima volta: il 24settembre 2006 a Motegi(GP Giappone) a imporsi fuLoris Capirossi (Ducati) con5 secondi di vantaggio suRossi (Yamaha) e 8 su MarcoMelandri (Honda). Da allo-ra più nulla, non solo nellaclasse regina, ma nemmenonelle cilindrate minori. Unosmacco, considerando che laSpagna ha infilato 43 triplet-te, di cui 23 nel 2013 (10 inMotoGP), ma solo 2 nelloscorso campionato.

VITTORIE TRICOLORI Perl’Italia questa è la settima tripletta in MotoGP, a cuivanno aggiunte le 10 ottenu-te in 500: la prima al GP Na-zioni 1951 con Alfredo Mila-ni vincitore davanti a Um-berto Masetti e Nello Pagani,tutti e tre su Gilera. Conside-rando tutte le classi, l’Italiaraggiunge quota 80 triplet-te: 36 in 125, 23 in 250 e 4 in350, mentre siamo ancorafermi al palo con Moto2 eMoto3. Curiosamente, Dovi-zioso era sul podio anche inoccasione dell’ultimo podiointeramente italiano in 125:al GP Giappone 2004 il forli-vese (Honda) vinse davantia Fabrizio Lai (Gilera) e Si-mone Corsi (Honda). Rossiinvece ha vinto l’ultima garain cui l’Italia ha fatto tris in250: al GP Imola 1998 Vale(Aprilia) riuscì a precedereCapirossi (Aprilia) e StefanoPerugini (Honda).

GRAN BRETAGNA L’Italia al-lunga nella classifica delletriplette sulla Gran Breta-gna, ferma a quota 59 dal1974. Terza è la Spagna con50 triplette, 4° gli Usa con 24(tutte nella 500-MotoGP),5° il Giappone con 17 (nes-suno nella classe regina).

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MONDIALE MOTOGPGARA MOTOGP

Jorge crolla, Marc non fa miracoli1Lorenzo dal sogno vittoria a 4°. Marquez stecca. Che salto di qualità per Hernandez

LE PAGELLE di FILIPPO FALSAPERLA

MOTO3

«FUORI I SECONDI». E DOVI CHIUDE 2°� «Su i guanti, fuori i secondi, per Andrea Dovizioso è il momento di combattere», ha twittato la Ducati prima della gara. Che si è chiusa, ironia della sorte e dei giochi di parole, proprio al secondo posto per il romagnolo sulla Desmosedici

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. V.ROSSI ITA Yamaha in 42'35"717

media 166,7 km/h

2. DOVIZIOSO ITA Ducati a 0"174

3. IANNONE ITA Ducati a 2"250

4. LORENZO SPA Yamaha a 2"707

5. M.MARQUEZ SPA Honda a 7"036

6. PEDROSA SPA Honda a 10"755

7. CRUTCHLOW GB Honda a 12"384

8. SMITH GB Yamaha a 12"914

9. P.ESPARGARO SPA Yamaha a 13"031

10. HERNANDEZ COL Ducati a 17"435

11. A.ESPARGARO SPA Suzuki a 19"901

12. PETRUCCI ITA Ducati a 24"432

13. REDDING GB Honda a 32"032

14. M.VIÑALES SPA Suzuki a 33"463

15. BARBERA SPA Ducati a 33"625

16. BRADL GER Yamaha Forward a 33"944

17. HAYDEN USA Honda a 38"970

18. E.LAVERTY IRL Honda a 46"570

19. DI MEGLIO FRA Ducati a 59"211

20.DE ANGELIS RSM Art a 1'14"981

21. MELANDRI ITA Aprilia a 1'48"143

22. BAZ FRA Yamaha Forward a 3 giri

� RITIRATI: al 1° giro BAUTISTA (SPA/Aprilia); al 22° giro ABRAHAM (R.CEC/Honda) e MILLER (AUS/Honda)� GIRO PIÙ VELOCE: il 5° di V.ROSSI in 1’55”267, media 168,0 km/h� DISTANZA GARA: 22 giri per 118,36 km

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI QAT AME ARG SPA

1. V.ROSSI ITA 25 25 - - -

2. DOVIZIOSO ITA 20 20 - - -

3. IANNONE ITA 16 16 - - -

4. LORENZO SPA 13 13 - - -

5. M.MARQUEZ SPA 11 11 - - -

6. PEDROSA SPA 10 10 - - -

7. CRUTCHLOW GB 9 9 - - -

8. SMITH GB 8 8 - - -

9. P.ESPARGARO SPA 7 7 - - -

10. HERNANDEZ COL 6 6 - - -

11. A.ESPARGARO SPA 5 5 - - -

12. PETRUCCI ITA 4 4 - - -

13. REDDING GB 3 3 - - -

14. M.VIÑALES SPA 2 2 - - -

15. BARBERA SPA 1 1 - - -

COSTRUTTORI1. YAMAHA 25 25 - - -

2. DUCATI 20 20 - - -

3. HONDA 11 11 - - -

4. SUZUKI 5 5 - - -

IL CALENDARIO29/3 Qatar (1. V. Rossi)12/4 Americhe (Austin)19/4 Argentina (Rio Hondo)3/5 Spagna (Jerez)17/5 Francia (Le Mans)31/5 Italia (Mugello)14/6 Catalogna (Montmelò)27/6 Olanda (Assen)12/7 Germania (Sachsenring) 9/8 Indianapolis16/8 Repubblica Ceca (Brno)30/8 Gran Bretagna (Silverstone)13/9 San Marino (Misano)27/9 Aragon11/10 Giappone (Motegi)18/10 Australia (Phillip Island)25/10 Malesia (Sepang)8/11 Valencia

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. FOLGER GER Kalex in 40'18"532

media 160,1 km/h

2. SIMEON BEL Kalex a 5"051

3. LUTHI SVI Kalex a 12"123

4. RINS SPA Kalex a 12"202

5. MORBIDELLI ITA Kalex a 14"385

6. KALLIO FIN Kalex a 14"413

7. CORTESE GER Kalex a 14"471

8. ZARCO FRA Kalex a 18"541

9. L.ROSSI FRA Tech 3 a 20"914

10. BALDASSARRI ITA Kalex a 21"336

11. A.MARQUEZ SPA Kalex a 21"847

12. SYAHRIN MAL Kalex a 23"226

13. SIMON SPA Speed Up a 25"573

14. NAKAGAMI GIA Kalex a 29"784

15. AEGERTER SVI Kalex a 30"267

16. SCHROTTER (GER/Tech 3) a 34”561; 17. KRUMMENACHER (SVI/Kalex) a 36”850; 18. SHAH (MAL/Kalex) a 48”346 � GIRO PIÙ VELOCE (nuovo record): il 2° di ZARCO in 1’59”918, media 161,5 km/h

ARRIVOPOS PILOTA NAZ MOTO TEMPO/DISTACCO

1. MASBOU FRA Honda in 38'25"424

media 151,2 km/h

2. BASTIANINI ITA Honda a 0"027

3. KENT GB Honda a 0"142

4. VAZQUEZ SPA Honda a 0"288

5. MCPHEE GB Honda a 0"693

6. I.VIÑALES SPA Husqvarna a 0"765

7. QUARTARARO FRA Honda a 0"772

8. ANTONELLI ITA Honda a 0"773

9. BAGNAIA ITA Mahindra a 0"909

10. B.BINDER S.AF Ktm a 1"317

11. LOCATELLI ITA Honda a 1"546

12. NAVARRO SPA Honda a 1"608

13. HANIKA R.CECKtm a 1"869

14. OETTL GER Ktm a 2"504

21. FERRARI ITA Mahindra a 29"071

24. MIGNO (ITA/Ktm) a 29”485; 25. TONUCCI (ITA/Mahindra) a 29”770; 26. BEZZECCHI (ITA/Mahindra) a 46”295 � GIRO PIÙ VELOCE: il 3° di BASTIANINI in 2’06”561, media 153,0 km/h

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI

1. FOLGER GER 252. SIMEON BEL 203. LUTHI SVI 164. RINS SPA 135. MORBIDELLI ITA 116. KALLIO FIN 107. CORTESE GER 98. ZARCO FRA 89. L.ROSSI FRA 710. BALDASSARRI ITA 611. A.MARQUEZ SPA 512. SYAHRIN MAL 413. SIMON SPA 314. NAKAGAMI GIA 215. AEGERTER SVI 1

COSTRUTTORI1. KALEX 252. TECH 3 73. SPEED UP 3

PILOTIPOS PILOTA NAZ PUNTI

1. MASBOU FRA 252. BASTIANINI ITA 203. KENT GB 164. VAZQUEZ SPA 135. MCPHEE GB 116. I.VIÑALES SPA 107. QUARTARARO FRA 98. ANTONELLI ITA 89. BAGNAIA ITA 710. B.BINDER S.AF 611. LOCATELLI ITA 512. NAVARRO SPA 413. HANIKA R.CEC 314. OETTL GER 215. MARTIN SPA 1

COSTRUTTORI1. HONDA 252. HUSQVARNA 103. MAHINDRA 7

MotomondialeRGP Qatar

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16

71% 70%COPERTURA SQUADRAPOSSESSO PALLA

557 15

RIUSCITI

37,8 m

47,2

m

PRIMOTEMPO

SECONDOTEMPO

87,6%NELLOSPECCHIO VERTICALIZZAZIONI

PALLERECUPERATE

PERSE

GIOCATE UTILIIN AREA AVVERSARIA

CROSS

DRIBBLING POSITIVI

5

2510

FUORI10

PASSAGGI ATTACCO E DIFESA

TIRI151

38

40

130

I RIMANDATIVERRATTI

106

CANDREVA

ZAZA

TOCCHI

10

PASSAGGI SBAGLIATI

PALLONI RECUPERATI

29

9

3

PALLONI PERSI

0TIRI

0SPONDE

CROSS

DRIBBLING POSITIVI

9PASSAGGI POSITIVI

È un’Italia piena di dubbi1Gli azzurri tornano dalla Bulgaria con molti punti interrogativi. Il centrocampo non protegge la difesa, Verratti non è Pirlo e in attacco va trovata la coppia migliore

VERSO L’INGHILTERRA

Buffon si riprende il postoIn avanti Pellè affianca Eder1Il capitano non ha più la febbre. Conte cambiadiversi giocatori rispetto a Sofia: dietro Ranocchia e Moretti

Mirko GrazianoTORINO

L a squadra è rientrata da Sofiaalle 4 di ieri mattina. Subito iltrasferimento in hotel, in pie-

no centro, fra l’altro a due passi dallocale gestito dal fratello di Anto-nio Conte. E il c.t. azzurro una pas-

seggiatina là attorno se l’è conces-sa, scoprendo che l’amore della To-rino bianconera per lui è ancora vi-vissimo. Intanto, si è svolto ilprimo allenamento in vista del-l’amichevole di domani sera conl’Inghilterra. Al lavoro i nuovi arri-vati Santon e Abate. Presente GigiBuffon, k.o. in Bulgaria per colpadella febbre: se oggi continuerà amigliorare, il capitano dovrebbe ri-prendere il suo posto fra i pali. Dinuovo in gruppo pure il romanistaFlorenzi (fermo finora per un col-po al ginocchio) e il genoano Ber-tolacci che a Sofia aveva subitouna botta alla spalla.

BUFFON SÌ Ci sarà molto proba-

bilmente un ricambio massiccio ri-spetto alla gara di sabato sera, e qualcosa si è intuito nell’ultima se-duta, che è stata inevitabilmentepiù leggera per chi ha giocato. Sidovrebbe andare avanti con il 3-5-2: là dietro, lo stakanovista saràquasi certamente Bonucci. Accan-to all’ironman della Juve (il bian-conero più presente in assoluto), cisaranno Ranocchia sul centrode-stra e Moretti dall’altra parte. Inmezzo al campo, confermato Ver-ratti, mentre Soriano e Parolo sem-brano in vantaggio rispetto a Can-dreva, Florenzi e Bertolacci. Sullefasce sono stati provati a lungoAbate e Santon, ma occhio alla so-luzione Cerci al posto del milani-sta. Conte ha infatti più volteespresso l’intenzione di arrivare aun sistema simile a quello delBayern Monaco, che largo a destraprevede la presenza di Robben,esterno offensivo con compiti diprotezione chiaramente limitati.

In attacco, infine, salgono le quo-tazioni della coppia Eder-Pellè.Dunque, prima da titolare per l’ita-lobrasiliano, e una gran bella sod-disfazione per il gigante salentino,che gioca in Premier con la magliadel Southampton. Possibile che agara in corso ci sia spazio perVazquez, l’altro oriundo per mododi dire: il fantasista del Palermo hamamma veneta e nonna paternalombarda. Ogni cosa a livello diformazione sarà comunque piùchiara solo dopo la rifinitura diquesto pomeriggio. E parlerà an-che Antonio Conte, che ritrova la«panchina di casa» per la primavolta dopo l’addio rocambolescodella scorsa estate. Intanto non èda escludere che tra oggi e domanii rappresentanti della FA faccianovisita al museo bianconero per unacommemorazione informale dellevittime dell’Heysel, quella ufficialeverrà fatta a maggio.

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Fabio LicariINVIATO A TORINO

P uò una delle difese più affidabili del mondoandare in crisi per due accelerazioni della Bul-garia? Verratti è pronto per fare il play? Serve

un attaccante o meglio, qual è la coppia ideale perquesto modulo? È il caso di pensare novità o, magari,semplici aggiustamenti tattici? Dal 2-2 di Sofia rim-balzano tante domande per Conte il cui caratteresembra però ormai nel Dna dell’Italia. Era successocon l’Azerbaigian: se la manovra fatica, ecco una ge-nerosità che diventa gol. A Palermo era stato Chielli-ni al 37’, in Bulgaria l’oriundo Eder al 39’. Ma è chia-ro che la soluzione d’emergenza non può soddisfarechi, come Conte, è in cerca di un’identità precisa.Che non potrà essere quella della Juve, allenata tuttol’anno, ma neanche quella dell’Italia un po’ bella, unpo’ no, vista con Malta, Azerbaigian, Croazia e Bul-garia. La Nazionale è sempre così, procede per strati-ficazione, e se il lavoro è stato svolto bene il risultatosi vede nelle fasi finali. Come un’interrogazione: chiè preparato davvero, poi ricorda tutto.

DIFESA Inevitabile qualche domanda sul reparto,visto che ci sono responsabilità precise sui due gol.Se il ritardo di Barzagli nel contrasto di testa (2-1)può discendere dalla condizione in via di perfeziona-mento, altre situazioni sono responsabilità del cen-trocampo. Dopo il 10’, infatti, è come se mediana edifesa si fossero allontanati di 20 metri, altro chesquadra corta, e soprattutto le mezzali si fossero al-largate lasciando solissimo Verratti. In quei corridoi

lo splendido Popov ha imperversato, mentre Bonucciveniva saltato quando cercava di chiudere quellepraterie (situazione di cui si lamentava Cannavaroquando giocava in Spagna). Non c’è di meglio dei trejuventini in giro, pur con l’affidabilità di Ranocchia eMoretti, e aspettando i giovani Rugani e Romagnoli.Al massimo serve più protezione.

CENTROCAMPO Fasce e mediana: il fossato si scavaqui. Nella Juve distanze minime, due esterni a tuttocampo, più Pirlo e tre fenomeni (Pogba, Vidal e Mar-chisio). Il 3-5-2 richiede un play di personalità chenon disdegni la fase difensiva, cosa che Pirlo fa me-glio di quanto si pensasse: il posto dovrebbe esseresuo. Assente lo juventino, però, non è detto che l’uni-co aspirante sia Verratti: anche Marchisio sta svol-gendo il ruolo alla grande, con personalità che a Ver-ratti, inevitabilmente, manca. Si può rinunciare peròal parigino? Con Marchisio e Giaccherini in camposarebbe più facile inserirlo mezzala, come nel Psg.Con Pirlo meno. Candreva mostra limiti da mediano,non ne ha più i tempi, neanche sui lanci. Notizie posi-tive da Bertolacci e Soriano, certo. Ma gli esterni de-

vono essere meno timidi (nella Juve incrociavano,qui no). E Verratti ha il diritto di non centrare unapartita, benché anche a Malta da play non fosse statoconvincente. A Sofia non c’era intesa con i tre difen-sori che, spesso, lo bypassavano in impostazione.Siamo curiosi di una nuova chance per lui con l’In-ghilterra.

ATTACCO Come contro l’Azerbaigian, il gol è arrivatonel finale con un cambio di modulo, passando al 3-4-3: allora fu Giovinco a far saltare il banco, adessoEder, uno da mille soluzioni. Domanda: cambiare mo-dulo? Non sembra logico, però forse Conte dovrebbetrovare la soluzione per avanzare di più uno dei me-diani, e magari scoprirsi meno sulle fasce, costruendoil suo 3-3-4 offensivo con altri equilibri. Sembrava laNazionale di Zaza e invece Zaza ha perso un po’ diquell’istintività iniziale, mentre Immobile lavora pertre ma poi non è lucido sottorete. Tanto per capirequalcosa in più, contro l’Inghilterra sarebbe bello ve-dere Eder, un’altra punta (Gabbiadini o Pellè) e un«elastico» tipo Vazquez. Per vedere più assist, e spera-re che qualche schema possa spianare la strada delgol: 11 in 7 gare sono pochini.

CONTINUITÀ Qui forse è questione di maturità disquadra. Conte aggredisce, ma non è scriteriato. L’Ita-lia in Bulgaria è partita come doveva, fallendo il colpodel k.o. immediato, ma poi ha perso collegamenti, di-stanze e testa, subendo una squadra che si chiudeva epartiva all’improvviso velocissima. Abbiamo soffertoil contropiede e gestito male un possesso del 70%. C’èda lavorare: quello che, giustamente, chiede Conte.

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Gli azzurri festeggiano dopo il gol del vantaggio in Bulgaria. L’illusione di una gara facile è duratapochi minuti

COSI’ DOMANI

BUFFON (SIRIGU)

ABATE (CERCI)SORIANO

VERRATTIPAROLO

SANTON

RANOCCHIA BONUCCI MORETTI

EDER PELLÈ

L’Italia anti InghilterraCT Conte

GDS

NazionaleR

11� I gol degli azzurri nelle 7 partite con Conte commissario tecnico. La sua Nazionale è ancora imbattuta: il bilancio è di 5 vittorie e 2 pareggi

LE CIFRE DELLA PARTITA DI SOFIA

GDS

LA SITUAZIONE

GRUPPO H � PARTITE GIOCATEAZERBAIGIAN-BULGARIA 1-2CROAZIA-MALTA 2-0NORVEGIA-ITALIA 0-2BULGARIA-CROAZIA 0-1ITALIA-AZERBAIGIAN 2-1MALTA-NORVEGIA 0-3CROAZIA-AZERBAIGIAN 6-0MALTA-ITALIA 0-1NORVEGIA-BULGARIA 2-1AZERBAIGIAN-NORVEGIA 0-1BULGARIA-MALTA 1-1ITALIA-CROAZIA 1-1AZERBAIGIAN-MALTA 2-0CROAZIA-NORVEGIA 5-1BULGARIA-ITALIA 2-2

CLASSIFICA PT G V N P GF GSCROAZIA 13 5 4 1 0 15 2

ITALIA 11 5 3 2 0 8 4

NORVEGIA 9 5 3 0 2 7 8

BULGARIA 5 5 1 2 2 6 7

AZERBAIGIAN 3 5 1 0 4 4 11

MALTA 1 5 0 1 4 1 9

�LE PROSSIME PARTITE CROAZIA-ITALIA 12/06/15MALTA-BULGARIA 12/06/15NORVEGIA-AZERBAIGIAN 12/06/15

Page 17: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

17LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Mirko Graziano Filippo Grimaldi

N ell’ottobre scorso, Éder Citadin Martinsaveva fatto un patto. Con se stesso e con ilclub: «Al diavolo i gol e la classifica canno-

nieri, mi interessa solo arrivare a qualcosa di im-portante con la Samp, a costo di restare a secco».Mihajlovic l’aveva presa sul ridere, ben sapendoche proprio Eder era e sarebbe rimasto un puntofermo della Samp anche in fatto di gol. Martins èperò andato oltre ogni previsione, perché effetti-vamente con Mihajlovic l’italobrasiliano sta deci-samente volando, senza perdere il vizio del gol.

INTUIZIONE CONTE Antonio Conte aveva pun-tato da tempo il ragazzo, gli è sempre piaciutaquella duttilità tattica, mista a tecnica e velocità.Un pensierino lo aveva fatto pure per la sua Juve.Poi, una volta in Nazionale, ha scoperto la doppiacittadinanza del blucerchiato. Ne ha parlato con ildiretto interessato, sono stati messi a posto docu-menti e questioni burocratiche, quindi ecco laconvocazione dei giorni scorsi.

«GOL DA ITALIANO» Eder deve di fatto la magliaazzurra a un bisnonno. Parecchie polemiche han-no accompagnato la sua chiamata, «ma alcunemie frasi sono state fraintese, non capite evidente-mente - dice nella notte di Sofia, dopo il gol salvaItalia -. Mai detto di aver scelto l’Italia solo perchésicuro che il Brasile non mi avrebbe chiamato. Iorispetto la maglia azzurra, sono arrivato in Italia a15 anni per la prima volta, ci sono tornato qualchetempo dopo, e ora sono qui da dieci anni. Sì, ditepure che il mio gol è da azzurro, da italiano. Nonvoglio polemizzare con Mancini o con chi non èd’accordo sul discorso oriundi. Questo gol non fa-rà cambiare idea anessuno, e comunqueva rispettata ogni opi-nione. Per quanto miriguarda, ho sentitomolta gente felice perme, e il gruppo in par-ticolare mi ha fattosentire subito a mioagio. Che emozionequando il mister si ègirato verso la panchi-na è mi ha detto:“Dentro, tocca a te, faitutto quello che ab-biamo provato in set-timana”. Bello, sonostato il primo cambio,evidentemente ho la-sciato buone sensa-zioni in questi giorni di lavoro». E domani potreb-be partire titolare contro l’Inghilterra: «State certiche darò tutto per questa maglia, voglio restare alungo in azzurro. Devo tanto all’Italia e alla Samp,e per resistere con Conte l’unica via è continuare afare bene in campionato: se il c.t. mi ha chiamatoè merito della squadra e di Mihajlovic».

LA SUA GENOVA L’unico giocatore veramenteinsostituibile nella Samp dei miracoli è pro-prio lui: più dell’ex Gabbiadini, di Okaka, Mu-

riel ed Eto’o. Quell’innata capacità di sacrifi-carsi a livello tattico sta esaltando il gioco di un

Mihajlovic che chiede agli esterni offensivi ungrande lavoro anche in termini di corsa. In allena-

mento, fra scatti e progressioni, a Eder tiene testasolo De Silvestri. Amato dai compagni l’azzurro,poche parole e molti fatti. Genova lo ha lanciatonel calcio che conta. Ci era arrivato nel gennaio2012, con la Samp squassata ancora dal drammadella retrocessione. Un debutto assoluto a Gub-bio, poi rapidamente s’è preso la squadra sullespalle, guidandola durante i playoff promozione.In città si vede poco: è tutto casa e campo, con latappa fissa – una volta ogni due settimane – alSantuario della Madonna della Guardia, caro aigenovesi. Tre anni fa glielo indicò il team managerblucerchiato Ajazzone, e da allora è stata tappafissa per Eder e famiglia. Sì, a Genova ha trovatouna seconda casa quel ragazzino che ai tempi delCriciùma, partendo da Lauro Muller, faceva 105chilometrial giorno per andarsi ad allenare.

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TOCCHI PER ZONAIl colore è più intenso nelle zone in cuici sono stati più tocchi di palla PARTITE

TOTALI

I GOL

Totali

IN SERIE A

LE SUE SQUADREIN ITALIA

92 in Serie A 36

EMPOLI

CESENA

BRESCIA

FROSINONESAMPDORIA

ATTACCO

2

1

1

1

1

1

2

3

1

PASSAGGI POSITIVI

PASSAGGI NEGATIVI9

2

TIRI1

146

IL DEBUTTO IN CIFRE

271

L’UOMO DI SOFIA

«Che emozionequando Contemi ha chiamatoper il cambio»1Eder e il gol al debutto: «Farò di tutto per ripagare la fiducia del c.t., ringrazio pure MihajlovicPolemica oriundi? Idee diverse»

Luca CalamaiINVIATO A LONDRA

Q ualche anno fa, proprion e l l a s a l a s t a mp adell'Emirates Stadium,aveva commentato con

un sorriso velenoso la decisionedi Amauri di scegliere l’Italia.Carlos Dunga aveva avuto deicontatti con l’attaccante: la suascelta fu per il c.t. brasiliano unpiccolo tradimento. Con Eder èdiverso. Nessuna polemica. Soloun’alzata di spalle. «Eder era nel-la lista degli elementi da seguirein Europa. Ho visto alcune im-magini televisive di una sua par-tita con la Samp. Ha buoni colpi.Da brasiliano. Ha scelto Conte?Ormai il calcio è globalizzato.Uno accetta l’offerta che trovapiù interessante. Gli azzurri han-no fatto un buon colpo. Eder ha ilgol facile».

Rimpianti per la Selecao? «Chi vuole il Brasile deve anchesaper aspettare. Nel suo ruoloqui avevo a disposizione Ney-mar, Coutinho, Oscar, Robinho eWillian. La maglia verdeoro è speciale. Va corteggiata. E va

colta al volo l’occasione giusta. Prendete Firmino, prima di que-ste amichevoli contro Francia eCile era solo un talento. E’ entra-to e ha segnato gol decisivi. E oraè nel gruppo. Eder ha avuto fret-ta. O forse ha fatto la scelta giu-sta. Lo dirà il tempo».

Nella Lazio è esploso il talento diFelipe Anderson…«E giù a pomparlo. Procuratori,dirigenti, tifosi. Ma siamo sicuriche così si fa il bene del ragazzo?Felipe Anderson non ha la perso-nalità di Romario o di Baggio,che sapevano vivere con tantepressioni sulle spalle. E’ statoconvocato nell’Olimpica brasi-liana è ha faticato. Lui deve cre-scere nella Lazio. E deve staretranquillo: lo seguiamo con at-tenzione».

Quindi niente Coppa America perlui?«Non si fanno esperimenti in untorneo così importante. Ma secontinuerà a esibirsi a questi li-velli prima o poi arriverà nellaSeleçao».

Anche Neto spera di entrare nelsuo gruppo.

«Seguo con grande affetto la Fio-rentina. Neto ha dimostratogrande personalità tornando insquadra da protagonista dopo lepolemiche per il contratto. Quellibravi reagiscono così. Ma piutto-sto è vero che andrà alla Juve?».

L’accordo è già stato raggiunto.«Mah, un portiere giovane cheva a sfidare Buffon. Non mi sem-bra una buona idea. Non riesco aimmaginare Gigi in panchina e Neto al suo posto. Buffon ha an-cora fame. E un giovane talento

deve giocare, non aspettare».

Potrebbe non esserci nessun bra-siliano di Serie A tra i convocatiper la prossima Coppa America?«Il calcio italiano sta vivendo unmomento di passaggio. Ma tor-nerà protagonista. Felipe Ander-son può diventare una stella. E laJuve può arrivare in finale diChampions. Una squadra chevince 4 scudetti di fila può supe-rare qualsiasi ostacolo. Bayern oReal devono stare attenti».

Conte potrebbe non resistere a lungo sulla panchina azzurra.«Non ho seguito le ultime pole-miche con la Juventus. Ho letto,invece, che Conte voleva alcunistage e la richiesta è stata boccia-ta. Antonio sta scoprendo sullasua pelle quanto sia dura la vitadel c.t., in Italia e ancora di più inBrasile».

Ha un messaggio da inviare aEder?«Ormai è tardi. E comunque an-che se lo avessi chiamato non gliavrei promesso nulla. Le unichepromesse le ho fatte a mia mo-glie...».

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Dunga rimpiangegià il «suo» Eder

«Bel colpo, ItaliaL’avevo messonella mia lista»

1Il c.t. del Brasile benedice il neoazzurro: «Lo seguivo, però ho tante stelle nel suo ruolo. Non capisco Neto,

alla Juve con Buffon. Anderson può diventare un big»

Sotto, Eder Citadin Martins, 28 anni, con la maglia della Sampdoria, dove è arrivatonel gennaio 2012 ANSA

DALLA PRIMA IN A CONTRO PERUZZI A «FORZA BRASILE»� 1 Il debutto in A di Eder, conla maglia dell’Empoli il 18 marzo 2007, contro la Lazio di Peruzzi � 2 Le prime reti italiane con il Frosinone, in B � 3 Il primo gol in A a Brescia, contro il Palermo, il 12 settembre 2010 � 4 Eder con la maglia del Brasile su twitter, nel giorno del debutto della Seleçao al Mondiale 2014

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CARLOS DUNGAC.T. BRASILE

IL CALCIO ITALIANO TORNERÀ

PROTAGONISTA E LA JUVE IN CHAMPIONS

PUÒ ANDARE IN FONDO

Page 18: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

18 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il c.t. azzurro Antonio Conte, 45 anni, ieri a Torino, guida il gruppo della Nazionale: i tifosi, dietro, applaudono e fotografano ANSA

Massimo CecchiniINVIATO A TORINO

S e la Nazionale fosse ma-teria da psicoanalisi, infondo si potrebbe dire

che Sigmund Freud e GustavJung avevano previsto tut-to. Pensateci: il rapporto

che intercorre fra AntonioConte e la Juventus è quasiedipico, con il club biancone-ro nella veste di Grande Ma-dre a cui si è legati da tuttol’amore del mondo. Logicoperciò che, una volta consu-mata la rottura, gli equilibriemotivi non siano più gli stes-si. Ma visto che i tifosi, a volte,vivono di pulsioni assai piùsemplici e di gratitudine nondeperibile, succede che il ri-torno del c.t. nella sua Torino

(dove peraltro vive), finiscaper essere una passerella qua-si trionfale, anche se sui socialnetwork qualcuno trova iltempo di continuare con gli in-sulti e le gravi minacce (la Po-lizia postale sta indagando),ipotizzando un martedì caldo.

BAGNO DI FOLLA Per quasi tut-ta la giornata, invece, il lus-suoso hotel nel centro dellacittà è stata meta di centinaiadi persone che – soprattuttonei due momenti clou del-l’uscita e del rientro dellasquadra per l’allenamento delpomeriggio – non hanno persol’occasione per osannare gliazzurri e il loro condottiero,scattando foto e facendo vi-deo. I pochi fischi che si sonosentiti hanno avuto origineproprio dal fatto che la gente

avrebbe voluto un contatto piùstretto con gli juventini. PerConte, comunque, solo ap-plausi, tant’è che è parso sorri-dente e più disponibile del so-lito, permettendosi il lusso diuscire dall’hotel e raggiungereil bar del fratello, dietro l’an-golo, e fare anche una brevepasseggiata con moglie e fi-glia. Come dire: avete vistoche i tifosi di Torino mi voglio-no bene? Insomma, nonostan-

te le classiche (e nulla più) mi-sure di sicurezza – per la primavolta coordinate dal nuovo re-sponsabile Massimo Passariel-lo – tutto è andato nel miglioredei modi.

DI BIAGIO E GLI AZZURRI Inogni caso, è tutto il gruppo az-zurro che ha fatto quadrato in-torno al c.t., a cominciare dalsuo collega dell’Under 21, GigiDi Biagio. «In Italia sono tuttiallenatori: tutti sanno tutto –ha detto Di Biagio –. Ma non ècorretto giudicare o parlare dicose che non si conoscono. Eanche la questione oriundi ame fa sorridere. E’ una polemi-ca inutile, il mondo è cambia-to. C’è un regolamento, e poi èantipatico solo il pensiero cheuno possa scegliere una Nazio-nale solo perché nell’altra nongiocherebbe». E’ sceso ancorapiù nel dettaglio Andrea Bar-zagli. «Bisogna ricordarsi delpassato e sono sicuro che Con-te allo Juventus Stadium verràaccolto al meglio. D’altronde,credo che quella su Marchisiosia una polemica un po’ inven-tata. Gli allenamenti di Contesono assolutamente normali.Il problema che ha avuto Clau-dio poteva accadere in qualsia-si momento». Gli ha fatto ecoSimone Zaza: «Sappiamo co-me lavora il commissario tec-nico e per noi non ci sono maistate difficoltà». Ha aggiuntoGiorgio Chiellini: «Conte è ilnostro primo capitano. Faràbenissimo anche in azzurro,ma ha bisogno dell’aiuto ditutti». Insomma, se tre giornifa Buffon era stato netto(«Speriamo resti a lungo, unocome lui fa crescere»), adessonon ci sono ombre sul fatto chegli azzurri siano sulla stessalunghezza d’onda.

FIGC SOTTO PRESSIONE Ma ilc.t. ha già detto di avere me-moria di elefante, ed è per que-sto che le ultime fibrillazioninon gli siano piaciute affatto.Per questo – da Tavecchio allostaff medico fino alla comuni-cazione – a tutti ha ribadito co-me vuole che ci sia sempre pro-tezione, unità d’intenti e nes-sun falla a livello d’informa-zione. Concetti chiari, che sispera non sfocino in una sin-drome di assedio. Che il calcioitaliano ami poco la Nazionaleappare evidente, ma dalle par-ti di Coverciano e Via Allegri l’impressione è che Conte almomento abbia solo compagnidi strada fedeli.

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Ma c’è una Juve che sta con Conte«ll nostro leader»1Il blocco bianconero, e non solo, difende il c.t. e pure l’accoglienza dei tifosi a Torino è stata buona.Però la Polizia postale indaga su minacce via web

102� I punti della Juve scudettata di Conte nella stagione 2013/2014, grazie anche alle 19 vittorie su 19 allo Stadium. In bianconero il c.t. dell’Italia ha vinto anche altri due titoli, nel 2011/2012 e 2012/2013

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AZZURRO MANCATO

Criscito twittal’amarezzaper l’esclusionePoi il dietrofront1Il terzino: «Ci sono domande che mi pongo da tanto tempo»E dopo: «Non c’è solo il calcio»

Ecco i due tweet lanciati ieri da Mimmo Crescito all’ora di pranzo: con chi ce l’aveva?

Sebastiano Vernazza @GazzaVernazza

D ue tweet in sequenza, a un’ora di di-stanza l’uno dall’altro, col secondo asmentire le interpretazioni fiorite sul

primo. Ieri mattina Mimmo Criscito, terzinodello Zenit San Pietroburgo, ha battuto uncolpo e i più ci hanno letto l’amarezza per lamancata convocazione in Nazionale.

I MESSAGGI Il primo tweet, alle ore 11.57:«???????? Punti di domanda che mi pongoda tantissimo tempo». Otto punti di doman-da e un interrogativo indiretto che autorizza-vano retropensieri sulla mancata chiamata da parte di Antonio Conte. Per un’ora i com-menti, di «followers» e non, si sono orientatisulla Nazionale matrigna che maltratta i suoifigli migliori. Finché alle 13.01 è arrivata lachiarificazione di Criscito: «Ma una frase nonpuò essere polemica... Nella vita non esistesolo calcio... Non ce l’avevo con nessuno nelmondo calcistico». Fine delle discussioni? Sì,no, forse. Il dubbio rimane.

CREDITO Anche perché Criscito avrebbe (ha)il diritto di reclamare un’altra chance in az-zurro. E’ un terzino di caratura internaziona-le, è titolare in Russia nello Zenit San Pietro-burgo, squadra di respiro europeo. Gazprom,colosso dell’energia che foraggia il club, nonè un’ente di beneficenza: il recentissimorinnovo di contratto fino al 2018 - contrattativa condotta dal suo procuratoreAndrea D’Amico - Criscito se l’è gua-dagnato sul campo. In più l’ex late-rale del Genoa vanta un credito,l’Europeo del 2012 svanito all’ul-timo minuto per il coinvolgimen-to nel calcioscommesse, con accuseche sono state poi archiviate. Alconto va aggiunta la rabbia perl’esclusione dai 23 per il Mondiale inBrasile, scelta tecnica di Cesare Prandelli che scatenò una dura pole-mica. Chissà se Criscito rientra neipiani di volo di Conte, questa è la do-manda. Il c.t. non è obbligato a rispondere,ma una risposta sarebbe gradita.

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LA NOVITÀ

Dopo il caso Marchisio stop alle comunicazioni mediche 1Quando un giocatore lascerà il ritirolo staff di Castellacci non comunicherà più i motivi: sarà compito delle società

INVIATO A TORINO

N on è che la risonanza ma-gnetica svolta nella clini-ca di Firenze potesse la-

sciare spazio a molti dubbi: «Illca (legamento crociato anterio-re, ndr) presenta segnale altera-to per lesione sub-totale», è scritto nel referto del dottor Fa-bio Fanfani dopo il ricovero diMarchisio. Il ginocchio destrodello juventino evidenzia qual-che altro problemino, tipo una

«sofferenza edematosa» al gi-nocchio. Un trauma, insomma«c’è stato», per dirla con paroledel professor Castellacci. Co-munque tutte situazioni che ve-nerdì mattina conducevano ver-so una soluzione inevitabile: ilrientro a casa dello juventino.

PROCEDURA D’altra parte, sia-mo sinceri, lo staff medico az-zurro non aveva mai parlato dioperazione o di lungo stop: limi-tandosi invece a spiegare casi discuola (intervento probabile in

caso di lesione oltre il 50%, in-tervento mediamente non ne-cessario in casi meno gravi) e re-stando in attesa degli esiti clini-ci di Torino. Quando succede uninfortunio in Nazionale, dopouna diagnosi sul campo si proce-de sempre alle prime analisi, ri-sonanze, radiografie, in base al-le quali decidere un eventualeritorno a casa. Anche per rispet-to dei club dei giocatori.

BLACKOUT MEDIATICO Quelche è successo dopo il rientro aTorino di Marchisio – qualchedichiarazione un po’ incautasulle cause dell’infortunio chenon era certo scaturito da so-vrallenamento, e il blackoutmediatico aggravato dalle rea-

zioni isteriche dei «social» –avrà comunque conseguenzesulla gestione dell’informazionemedica in Nazionale. Da oggi lostaff del professor Castellaccinon sarà più autorizzato a co-municare il motivo dell’abban-dono del ritiro durante gli alle-namenti, rinviando ai club diappartenenza l’eventuale spie-gazione, se mai i club vorrannodarla. Questione di privacy. Unpeccato, visto che almeno in Na-zionale, soprattutto rispetto aiclub, la trasparenza non era maimancata. Già ieri è stata annul-lata la consueta conferenza delmedico azzurro il giorno dopola partita.

f.li.© RIPRODUZIONE RISERVATAEnrico Castellacci, 64 anni, è tornato medico della Nazionale nel 2008 GETTY

NazionaleR

Page 19: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

19LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Massimo CecchiniINVIATO A TORINO

D icono che gli antichi egi-zi fossero dei grandimercanti: chissà che al-

lora domani, quando il presi-dente Tavecchio e JohnElkann, numero uno Fca, si in-contreranno nel gala perl’inaugurazione del nuovo alle-stimento del Museo Egizio diTorino, non trovino quell’ac-cordo di sponsorizzazione traNazionale e Fiat che – scadutoa dicembre – per ora latita, pri-vando così domani lo JuventusStadium del marchio della casaautomobilistica. Al netto del-l’ironia, le parole pronunciate

ieri da Marco Bogarelli, presi-dente di Infront Italia (advisordella Nazionale) lasciano pen-sare che il rinnovo di contrattonon sia agevole. Ma chiariamoun concetto: le attuali frizionifra Conte e la Juve non c’entra-no con una storia che ha solorisvolti economici, senza con-tare che alla Figc spiacerebbeperdere uno sponsor italiano.

ALTERNATIVE Sembra che laFiat per l’accordo quadrienna-le abbia proposto cifre al ribas-so, dando così fiato alle offertedi Toyota e Volkswagen, unadelle quali potrebbe entrarenel novero dei tre top sponsorche cerca la Figc (in passatoFiat, Telecom e Compass). «Ab-biamo deciso di accentuare lanostra vocazione a trovare ac-cordi all’estero — ha detto Bo-garelli all’Ansa — e in questosenso Toyota o Volkswagen so-no marchi più globali di Fiat».Intanto alla Uliveto è subentra-ta l’acqua Lete. Tra gli sponsordi seconda fascia accordo rag-giunto con Fassi Gru, tra quelliprincipali la trattativa conCompass è bene avviata, tantoche la Figc ha deciso di conce-dere all’azienda un spazio alloStadium. «Nel complesso la si-tuazione è buona», concludeBogarelli, che non sembra pre-occupato per il risultato di ga-ranzia di 57 milioni per il qua-driennio con il quale Infront havinto l’asta federale . «L’ obiet-tivo di arrivare a 70 milioni mipare alla nostra portata».

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Stefano BoldriniCORRISPONDENTE DA LONDRA

I calcio riesce sempre a sor-prendere: un allenatoreche fa della prudenza la

sua stella polare si ritrova a ge-stire la miglior batteria di at-taccanti inglesi degli ultimivent’anni. Di tutto questo bendi Dio, Roy Hodgson mostreràben poco domani a Torino, nel-l’amichevole contro l’Italia.Welbeck, Sturridge e Sterling sono infortunati. La certezza èche, in coppia con Rooney, saràtitolare Harry Kane, l’uraganoche ha travolto l’ultima stagio-ne d’Oltremanica con 30 gol.Un bel regalo per zio Roy, chegià aveva incassato il tributo delle ex colonie con Sturridgee Sterling di origine giamaica-na, oltre a Welbeck, di radicighanesi. In Inghilterra non siva troppo per il sottile quandobisogna arruolare i figli di terreche fecero parte dell’ImperoBritannico. Hodgson, c.t. dei«bianchi» dal maggio 2012, in-contra l’Italia per la quarta vol-ta. Nelle gare ufficiali – quartidell’Euro 2012 e match inau-

gurale del Mondiale brasiliano– è andata bene agli azzurri.L’unico successo è legato al-l’amichevole del Ferragosto2012: 2-1 per i bianchi. L’In-ghilterra è a punteggio pienonelle qualificazioni europee eil vento di bonaccia ha spinto lastampa a parlare del rinnovodel contratto di Hodgson, inscadenza nel 2016. La federa-

zione frena: l’idea è di parlarnedopo l’Europeo.

Hodgson, quarta volta controgli azzurri, ma per la prima vol-ta in Italia.«Ho trascorso anni meraviglio-si nel vostro Paese. Il periodopiù bello è legato all’Inter. Miporterò sempre nel cuorel’amicizia con Facchetti e la sti-ma di Massimo Moratti. L’Italiami piace molto e ho sempreammirato il suo calcio».

Trova una squadra diversa daquella incontrata in Brasile.«Il football italiano resta sem-pre di un certo livello. Di Tori-no non ho buoni ricordi perchéai tempi in cui guidavo l’Interla Juventus era la squadra piùforte e vinsi solo una volta, inuna gara di Coppa».

Che informazioni ha sul nostrocampionato?«L’unica squadra che sto se-guendo con una certa attenzio-ne è la Juventus. Gioca bene edè tra le prime otto in Europa».

In Italia fa discutere la questio-ne oriundi.«Se i giocatori in questione so-no selezionabili, Conte ha il di-ritto di scegliere chi vuole».

Sterling, Rooney, Welbeck, Ka-ne, Sturridge: in questo mo-mento l’Inghilterra ha a disposi-zione uno dei migliori attacchi in assoluto.«Kane giocherà contro l’Italia eper lui sarà un vero test perchéaffronterà una difesa di livellocome quella azzurra».

Che cosa si aspetta dall’amiche-vole di Torino?«Per noi è un esame. Non saràla migliore Inghilterra perchéper infortunio non sono dispo-nibili calciatori importanti, machi giocherà gli stimoli giusti».

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Roy Hodgson, 67 anni, c.t. dell’Inghilterra dal 2012 ACTION IMAGES

NazionaleRL’avversaria di domani

SPONSOR AZZURRI

Toyota o Volkswagense Fiat e Nazionalenon rinnoveranno1L’offerta della casa torinese sarebbe stata al ribasso. Bogarelli: «Si guarda di più all’estero»

Hodgson l’italiano«Di Torino ho solodei brutti ricordi»1Il c.t. dell’Inghilterra: «Il vostro football rimane di gran livello. Kane? Test vero contro gli azzurri»

IN CAMPO AD ANFIELD

I sorrisi di BaloL’eroe di Manauslasciato a casa1Ancora esclusoda Conte, Mario si consola insieme alle star del Liverpool:un gol e tanti applausi

CORRISPONDENTE DA LONDRA

L’ Inghilterra viaggia og-gi verso Torino e in-tanto l’uomo che ab-

batté 2-1 la nazionale di Ho-dgson il 14 giugno 2014 aManaus, nella gara inaugu-rale del Mondiale brasiliano,è sempre più legato al calciod’Oltremanica. Mario Balo-telli, che al 50’ del match diManaus piazzò la zuccatavincente, ha preso parte ieria una sfida benefica giocataa Liverpool, di fronte allostraordinario pubblico del-l’Anfield: in 44.903 per se-guire gli 11 di Steven Ger-rard contro gli 11 di Jamie

Carragher. È finita 2-2 e Balo-telli, titolare degli 11 di Carra-gher, ha firmato il primo gol.Mario ha avuto come partnerd’attacco Drogba, in una squa-dra in cui, in porta, si è rivistoReina, che proprio la scorsa sta-gione parò un rigore a Balotelli.Nella ripresa, gloria anche perBorini, mentre nel dopo gara unMario tutto sorrisi ha posato epoi postato una foto tra due leg-gende del calcio come Henry eDrogba. L’applauso più grandedel popolo del Liverpool è statoperò riservato a due illustri ex:Fernando Torres e Luis Suarez.Un’ovazione da brividi al loroingresso in campo.

IL FUTURO Balotelli domaninon giocherà a Torino. L’esclu-sione dalla Nazionale di Contenon fa più notizia e dopo que-sta stagione difficile – appena 4gol – non può essere considera-ta una sorpresa. Mario ha a di-sposizione due mesi, con laparte finale della Premier e for-se – tutto dipende dal replaydei quarti con il Blackburn del7 aprile – l’epilogo della Coppad’Inghilterra, per dare unascossa a un’annata negativa. Inestate si tireranno le somme. Inquesto momento non è un’uto-pia parlare di un nuovo cambiodi squadra, anche se il contrat-to con i Reds e lo stipendio diMario rendono non facile qual-siasi trasferimento.

bold© RIPRODUZIONE RISERVATABalotelli tra Drogba e Henry

John Elkann, presidente Fca

ROY HODGSONC.T. DELL’INGHILTERRA

LA JUVE ERA FORTE ALLORA E LO È ANCHE

ADESSO: E’ L’UNICO CLUB ITALIANO CHE

SEGUO CON ATTENZIONE

L’AMICHEVOLE

Quota 25mila bigliettigià superataAnnullato l’allenamento di stamattina, gli azzurri svolgeranno la seduta della vigilia, alle 16.30, allo Juventus Stadium (soltanto i primi 15’ aperti alla stampa). Alle 18.30 conferenza stampa Figc-Puma per comunicare l’allungamento del contratto fino al 2022. Alle 17.30, al Teatro Regio, conferenza «Razzisti brutta razza», ospiti 400 bambini: parteciperanno Walter Veltroni, Mauro Berruto, Fiona May, Gianluca Pessotto per la Juve e Cristian Molinaro per il Torino. Domattina infine le delegazioni federali di Italia e Inghilterra svolgeranno una visita al Museo Egizio. Per la sfida di domani già venduti oltre 25mila biglietti.

SEDI AZZURRE

A Reggio Emilia e Romale prossime partiteDovrebbero essere Reggio Emilia e Roma le prossime sedi italiane della Nazionale. Si delineano calendario e sedi delle partite azzurre, sempre in attesa di poter svolgere uno stage nei primi giugno. L’8 giugno, raduno a Coverciano in vista di Croazia-Italia (il 12 a Zagabria) e dell’amichevole con il Portogallo, non più a Doha per i problemi legati allo stadio: a giorni sarà scelta la sede tra Londra, Bruxelles e Ginevra. Ritorno in campo per le qualificazioni a settembre, con due partite interne. Italia-Malta il 3 dovrebbe giocarsi a Reggio Emilia. Italia-Bulgaria, 6 settembre, ritorno della sfida di Sofia, dovrebbe essere all’Olimpico di Roma (era in lizza anche Firenze).

TACCUINO

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20 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il Brasile presenta il gioiello Firmino1Gol splendido per battere il Cile, Vidal in ombra fissa i traguardi: «Voglio Champions e Coppa America»

BRASILE 1

CILE 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Firmino al 28’ s.t.

BRASILE (4-2-3-1)Jefferson 6,5; Danilo 7, Thiago Silva 5,5, Miranda 6, Marcelo 5,5 (dal 31’ s.t. Filipe Luis 6); Fernandinho 6, Souza 5,5 (dal 15’ s.t. Elias 6); Douglas Costa 6 (dal 19’ s.t. Willian 6), Coutinho 5 (dal 15’ s.t. Robinho 6,5), Neymar 6; Luiz Adriano 5,5 (dal 15’ s.t. Firmino 7).PANCHINA Diego Alves, Grohe, Gil, Oscar, Gabriel, Fabinho, Luiz Gustavo.ALLENATORE Dunga 6,5.ESPULSI nessuno.AMMONITI Miranda, Fernandinho, Neymar, Thiago Silva per gioco scorretto.

CILE (4-2-3-1)Bravo 6; Mena 6 (dal 38’ s.t. Gonzalez s.v.), Medel 5,5, Jara 6, Albornoz 5,5 ; Millar 6 (dal 29’ s.t. Fernandez 6,5), Aranguiz 6; Isla 6,5, Vidal 5,5 (dal 32’ s.t. Vargas 6), Hernandez 6; Sanchez 7.PANCHINA Roco, Garces, Cornejo, Pizarro, Orellana, Gutierrez, Fuenzalida, Lichnovsky. ALLENATORE Sampaoli 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Albornoz per gioco scorretto.

ARBITRO Atkinson (Inghilterra) 6.NOTE Spettatori paganti 62.100. Tiri in porta: 2-2; tiri fuori: 5-4; angoli: 3-5; fuorigioco: 1-1. Recuperi: primo tempo 1’; secondo tempo 3’

Luca CalamaiINVIATO A LONDRA

P iù botte che calcio. Ungustoso antipasto dellaprossima Coppa Ameri-

ca. L’immagine simbolo dellasfida tra la Selecao e il Cile è loscontro a metà del primo tem-po tra Medel e Neymar. L’inte-rista, in versione difensorecentrale, sale con i tacchettisul polpaccio destro del cam-pione brasiliano. Roba da car-tellino rosso. Ma l’arbitroAtkinson e i suoi collaboratorinon vedono niente e Medel sela cava senza neppure un’am-monizione. La stella del Bar-cellona a volte esagera nel-l’amplificare i contatti ma so-prattutto in questi derby suda-mer icani è oggetto dimarcature feroci. Nel dopo ga-ra O’Ney è rimasto quasiun’ora a fare ghiaccio dentrolo spogliatoio per combattere ilividi. Come sempre.

L’INCUBO Anche il risultatonon fa notizia. Carlos Dunga èuna specie di incubo per laRoja. L’ha battuta sette volte susette. Stavolta il Brasile faticapiù del solito anche perché ilc.t. abbonda con gli esperi-menti. Sei volti nuovi rispettoall’esibizione vincente di gio-vedì scorso contro la Francia.Troppi. La Selecao non ha ideein mezzo al campo e fatica adaccelerare sulle corsie esternecon Douglas Costa e l’ex interi-sta Coutinho. Più strutturatorispetto ai tempi nerazzurrima certo non un combattente.

Il Cile è più aggressivo. Ha piùfame. E ha un Alexis Sanchezin versione lusso. Le sue acce-lerazioni mettono in difficoltàThiago Silva e Miranda. Il pro-blema della Roja è la difficoltàa finalizzare. Quasi un’ora didominio territoriale frutta soloun paio di punizioni di San-chez ben controllate dal por-tiere Jefferson. Al 15’ della ri-presa Dunga torna a fare sul se-rio inserendo tre titolari: Elias,Robinho e Firmino. E il talentodell’Hoffenheim va a segno alprimo colpo. Delizioso l’assistdi Danilo (destinato a essere uno dei pezzi pregiati del pros-simo mercato) per Firmino che

prende in velocità la difesa ci-lena, salta il portiere Bravo eappoggia in rete. Un numeroda giocatore vero che strappaun sorriso convinto anche al gelido Dunga. La Roja si afflo-scia. L’unico segnale di vita èuna punizione del viola Fer-nandez (entrato al posto diMillar) respinta da Jefferson.Sampaoli sostituisce anche unanonimo Vidal. Lo juventino,proposto da trequartista allespalle di Sanchez, non riescemai ad arrivare al tiro. Unagiornataccia. Vidal è stato mol-to più vivace a parole.

PARLA VIDAL Prima della garaha parlato del passato e del fu-turo. Con toni accesi. «Cham-pions o Coppa America? Nonposso scegliere, voglio vincerleentrambe. Le mie condizionifisiche? Sto benissimo. Mi dàfastidio che si continuino a diresciocchezze sulle mie condi-zioni e sul mio ginocchio. Chiparla non sa e dovrebbe docu-mentarsi di più. Non è stato unerrore giocare il Mondiale do-po l’operazione chirurgica. Ilmedico che mi ha operato nonsi è mai opposto. Io darò sem-pre tutto per il Cile, ma non horischiato nulla al Mondiale».Vidal non ha giocato bene ma èuscito al 32’ s.t. senza problemifisici. Ad Allegri tanto basta.Modesta anche la prestazionedell’interista Medel ripropostoda difensore centrale. Anzi,quasi da vecchio libero. Tantagrinta, tanti palloni spazzativia, poca qualità. Niente dinuovo all’orizzonte.

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Due modi per fermare Neymar, nuovo capitano del Brasile. A sinistra con i modi bruschi: l’interista Medel gli pianta la suola tacchettata sulla tibia. Qui sopra invece la maniera più pacifica: un invasore si accontenta di un abbraccio GETTY

IL MIGLIORE

� FIRMINO Scatto sul filo del fuorigioco, dribbling sul portiere e gol. Gol da bomber vero e un posto per la Coppa America.

7

IL PEGGIORE

� VIDALAlle spalle di Sanchez, lo juventino non riesce a entrarenel cuore della sfida. Non risultando mai pericoloso.

5,5

STATI UNITI

Kakà ancora protagonista in MlsAssist e gol per la rimonta di Orlando� Dopo il gol nella gara inaugurale contro New York City, Kakà ancora protagonista nella quarta giornata di Mls, il campionato di calcio statunitense. L’ex Milan, da pochi mesi approdato a Orlando, è stato decisivo in entrambe le reti della rimonta della franchigia della Florida sul campo di Montreal. Sotto di due gol dopo mezzora, Orlando in appena 5 minuti, sempre nella prima frazione di gioco, ha raggiunto la parità, prima dimezzando lo svantaggio con un gol di Ribeiro, servito da in acrobazia da Kakà a centro

area, poi con lo stesso brasiliano che, ricevuto l’assist in corsa da Ribeiro, ha prima controllato e poi battuto il portiere con un morbido tocco di destro. Il pari consente a Orlando di restare al terzo posto nella Eastern Conference, in piena zona playoff, a 2 punti dalla capolista New York Red Bulls e a uno dai DC United. Nella Western Conference guida invece la classifica Dallas con 10 punti in 4 gare, nonostante il pareggio interno per 0-0 contro Seattle, davanti a Vancouver che ha battuto Portland 2-1.

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MERCATO

Bayern, Alabanel mirino del Real� MADRID David Alaba nel mirino del Real Madrid. Secondo «Marca» il jolly austriaco del Bayern Monaco potrebbe cambiare aria in estate e la prima opzione, per il giocatore e per il suo agente (che è il padre), sarebbe proprio il club campione d’Europa: due settimane fa, a Vienna, primo contatto tra le parti.

AMICHEVOLI

L’Argentina vince, Messi non gioca � WASHINGTON Priva di Messi, lasciato a riposo per recuperare dal problema al piede, l’Argentina ha battuto 2-0 Salvador nell’amichevole di preparazione alla Coppa

America disputata a Washington. A Los Angeles, l’amichevole tra Messico ed Ecuador si è risolta con il successo di misura del Tricolor: decisivo il gol del Chicharito Hernandez al 14’ del primo tempo.

IL TEST

La Francia si riscattae batte la Danimarca� SAINT ETIENNE Riscatto Francia. Dopo la sconfitta contro il Brasile per 3-1 allo Stade de France di Parigi, la squadra allenata da Didier Deschamps supera per 2-0 a Saint Etienne la Danimarca sempre in amichevole. La Francia trova la vittoria grazie ai gol di Alexandre Lacazette al 14’ del primo tempo dopo un’azione iniziata da Antoine Griezmann e di Olivier Giroud al 38’ su assist di Kondogbia.

TACCUINO

MondoRL’amichevole

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21LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Matic, un’inutile magia Il Portogallo vincecon i gol dei difensori1Segna Carvalho e pareggia la Serbia con una splendida rovesciata del giocatore del Chelsea. Poi decide Coentrão

PORTOGALLO 2

SERBIA 1PRIMO TEMPO: 1-0MARCATORI Carvalho al 10’ p.t.; Matic al 16’ s.t.; Coentrão al 18’ s.t.

PORTOGALLO (4-4-2) Patrício 6; Bosingwa 6,5, Carvalho 6,5 (dal 15’ p.t. Fonte 6), Alves 6,5, Eliseu 6; Nani 6,5, Tiago 6,5, Moutinho 7,5, Coentrão 7,5 (dal 34’ s.t. Quaresma 5); Danny 5,5 (dal 41’ s.t. William 5), Ronaldo 6,5.PANCHINA Ventura, Lopes, Antunes, Cédric, André Gomes, João Mário, Hugo Almeida, Vieirinha, Éder.ALLENATORE Vale 6,5.ESPULSI Nessuno.AMMONITI Coentrão, Moutinho per gioco scorretto.

SERBIA (4-3-3) Stojkovic 5; Basta 5, Ivanovic 6, Nastasic 6,5, Kolarov 6; Petrovic 6,5, Matic 7, Ljajic 5,5 (dal 40’ s.t. Skuletic 5); Markovic 6 (dal 20’ s.t. Djuricic 5,5), Tadic 6 (dal 34’ s.t. Tosic 5), Mitrovic 5,5.PANCHINA Brkic, Lukac, Obradovic, D. Tosic, Maksimovic, Tomovic, Gudelj, Milivojevic, Kostic.ALLENATORE Curcic 5,5.ESPULSI Nessuno.AMMONITI Matic, Ljajic, Kolarov, Tosic, Djuricic per gioco scorretto.

ARBITRO Gianluca Rocchi.NOTE Spettatori 58,430. Tiri in porta: 6-3. Tiri fuori: 3-3. Angoli: 8-5. Fuorigioco: 3-1. Recupero: 1’ p.t., 4’ s.t.

Andrè VianaLISBONA

D ue gol di autori impro-babili hanno aiutato ilPortogallo a battere la

Serbia e conquistare il primoposto nel Gruppo I. Tre vittorieconsecutive dopo la sconfittashock con l’Albania e le succes-sive dimissioni di Paulo Bentoconfermano la competitivitàdella squadra di Ronaldo, manon traggano in inganno circala qualità: il Portogallo ha ini-ziato ad adottare il contrattac-co come la via principale perottenere il gol e ieri ha costrui-to così la sua vittoria sfruttan-do il contropiede con Contrao

tre minuti dopo che Matic ave-va dato, con un tiro al volospettacolare, il pareggio alla-Serbia .

VELOCE Il Portogallo ha inizia-to molto bene, veloce e oggetti-vo e ha sfiorato il gol con Stjko-vic. L’1-0 sarebbe venuto, tut-tavia, su un angolo ingenua-mente dato dal laziale Basta.Pur avendo sette giocatori altipiù di 185 centimetri, la Serbiaha subìto il gioco aereo delPortogallo e Ricardo Carvalhoha messo in rete sfruttando an-che un errore del portiere Mac-cabi Haifa. La Serbia ha rispo-sto e ha assunto il comando delgioco, cercando di limitare an-che gli spazi a Ronaldo, sem-

pre pericoloso in velocità. Conpoche soluzioni di attacco (il difensore Coentrao ha dovutogiocare a centrocampo e lamezzopunta Danny attacan-te), il Portogallo ha puntato suuno stile di calcio che non èmolto caratteristico, ma che èstato efficace in una fase in cuisi chiedono, soprattutto, i ri-sultati. La Serbia ha dimostra-to di poter essere pericolosa eha avuto la possibilità di se-gnare ulteriormente nel primotempo, dopo l’infortunio di Ri-cardo Carvalho, sostituito daJosé Fonte, difensore del Sou-thampton che ieri ha fatto la sua seconda partita interna-zionale.

MEGLIO LA SERBIA L’interval-lo non ha annullato la sensa-zione che fosse la Serbia la mi-gliore squadra. Mitrovic hasfiorato il gol al 53’ su colpo ditesta. Matic, ex giocatore delBenfica tornato allo Stadiodella Luz, ha segnato un grangol con un colpo al volo in semirovesciata dopo un calcio d’an-golo. La Serbia há usato la stes-sa arma che aveva usato il Por-togallo ed è tornato a pressarela squadra di casa, che ha so-ferto in difesa ma ha tenuto.Ma a quel punto il Portogallosfruttando la tecnica dei suoi giocatori ha segnato il gol cheha deciso la partita: un attaccolanciato da Ronaldo ha portatoMoutinho a servire Coentraoall’altezza del secondo palo, ildifensore del Real Madrid hamesso in rete senza problemiregalando così la vittoria alPortogallo e con i tre punti an-che la testa nel girone. Stavoltainsomma è toccato ai difensorisostituirsi al miglior giocatoredel mondo e consentire così alPortogallo di trovarsi in un’ot-tima posizione per la qualifica-zione alle finali del prossimoCampionato Europeo.

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Il gol di Ricardo Carvalho che ha portato per l’1-0 del Portogallo EPA

GRUPPO D

Germania, crisi evitataReus e Müller fanno festa

Marco Reus, a destra, riceve i complimenti di Mesut Özil REUTERS

Pierfrancesco Archetti

A nche se c’era una leggeraansia, perché la Germa-nia aveva vinto soltanto

due gare su quattro nelle quali-ficazioni, la pratica georgiananon può che essere agevole peri campioni del mondo. Tornatoa uno schieramento più tradi-zionale (4-2-3-1), dopo gliesperimenti con l’Australia (3-1-4-2), Joachim Löw si tran-quillizza già prima dell’inter-vallo perché i gol di Marco Reuse Thomas Müller, sempre di de-stro, rasoterra, da una decina dimetri, cancellano ogni incertez-za. «Se si guardava la classifica,si capiva che era un impegno se-rio. Nel primo tempo abbiamomostrato qualche giocata inte-

ressante, nel secondo abbiamogestito troppo», ha detto Löw.La Georgia, penultima con solitre punti dati dal successo suGibilterra, non può far altro chechiudersi, lasciare Mchedlidzedell’Empoli solo davanti, e affi-darsi alla parate di Loria, alme-no tre delle quali apprezzabili.Due traverse di Reus sono le al-tre occasioni più nette degliospiti, i quali sono consapevolidella superiorità tecnica e spes-

so cercano la porta con un pas-saggio in più del dovuto.

LE FASCE La struttura centraleè quella del Mondiale: Neuer,Boateng, Hummels, Schwein-steiger, Kroos, Özil, Götze, Mül-ler. Ma nella gara numero 900della nazionale (523 vittorie),il consueto terreno sperimenta-le è quello dei binari esterni di-fensivi: a Tblisi tocca a Rudydell’Hoffenheim e a Hector delColonia (sinistra). Nessun dan-no ma nemmeno qualcosa dieccezionale. La lotta per i postisulla fascia è ancora aperta.

RITIRO IN FRANCIA Soltantopochi minuti stavolta per LukasPodolski, entrato al 42’ del se-condo tempo e niente possibili-tà di segnare, come aveva fattocon l’Australia mercoledì. An-che se non è in testa nel girone,Oliver Bierhoff sta già sceglien-do il quartier generale in Fran-cia. Non è arroganza bensì pro-grammazione, ha spiegato ilmanager della nazionale: «Giàdopo il Mondiale abbiamo ini-ziato la ricerca».

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GEORGIA-GERMANIA 0-2MARCATORI Reus (Ger) al 39’, Müller (Ger) al 44’ p.t.GEORGIA (5-4-1) Loria; Lobjanidze, Kverkvelia, Amisulasvili (dal 4’ p.t. Dvali), Kashia, Nawalovski; Kobakhid-ze,, Kankava, Makharadze (dal 18’ s.t. Kenia), Okriashvili (dal 1’ s.t. Chantu-ria); Mchedlidze. All.: TskhadadzeeGERMANIA (4-2-3-1) Neuer; Rudy, J. Boateng, Hummels, Hector; Schwein-steiger, Kroos; Müller (dal 42’ s.t. Schürrle), Özil (dal 42’ s.t. Podolski), Reus; Götze. All: Löw.ARBITRO Turpin (Fra)

RNel successo in Georgia anche duetraverse di Reus. Podolski dentro soltanto nel finale

� Nel gruppo della Germania pareggio a Dublino tra Irlanda e Polonia con gli ospiti raggiunti nel recupero da un gol di Long. Il pareggio determina una situazione di estremo equilibrio nel gruppo con i polacchi a quota 11, un punto davanti ai tedeschi e alla Scozia che ha segnato sei gol a Gibiliterra. L’unico degli ospiti, però, il provvisorio 1-1 di Casciaro, è un gol storico in quanto il primo realizzato dalla selezione della Rocca nelle qualificazioni degli Europei. Oltre alla Scozia, vincono anche Irlanda del Nord e Romania nel gruppo F, mentre nel gruppo I oltre alla vittoria de Portogallo c’è quella dell’Albania di Gianni De Biasi che è riuscita ad avere la meglio in rimonta sull’Armenia, un successo che consente alla squadra del c.t. italiano di raggiungere la Danimarca al secondo posto proprio dietro il Portogallo. «È il successo più importante della mia carriera», ha detto De Biasi a fine match.GRUPPO D Scozia-Gibilterra 6-1 Maloney (S) su rigore al 18’, Casciaro (G) al 19’, Fletcher (S) al 29’, Maloney (S) su rigore al 34’, Naismith (S) al 39’ p.t. Fletcher (S) al 32’ e al 45’ s.t. Irlanda-Polonia 1-1 Peszko al 26’ p.t.; Long (I) al 47’ s.t. GRUPPO F Irlanda del Nord-Finlandia 2-1 Lafferty (I) al 33’ e al 38 p.t.; Sadik (F) al 46’ s.t. Romania-Far Oer 1-0 Keseru al 21’ p.t. Ungheria-Grecia 0-0 GRUPPO I Albania-Armenia 2-1 Movsisyan (Ar) al 4’ p.t.; Mavraj (Al) al 32’, Gashi (Al) al 36’ s.t.

LE ALTRE PARTITE

Pari PoloniaStorica retedi Gibilterra

Euro 2016RQualificazioni

GRUPPO E � PARTITE GIOCATEESTONIA-SLOVENIA 1-0SAN MARINO-LITUANIA 0-2SVIZZERA-INGHILTERRA 0-2INGHILTERRA-SAN MARINO 5-0LITUANIA-ESTONIA 1-0SLOVENIA-SVIZZERA 1-0ESTONIA-INGHILTERRA 0-1LITUANIA-SLOVENIA 0-2SAN MARINO-SVIZZERA 0-4SVIZZERA-LITUANIA 4-0INGHILTERRA-SLOVENIA 3-1SAN MARINO-ESTONIA 0-0INGHILTERRA-LITUANIA 4-0SLOVENIA-SAN MARINO 6-0SVIZZERA-ESTONIA 3-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GSINGHILTERRA 15 5 5 0 0 15 1

SVIZZERA 9 5 3 0 2 11 3

SLOVENIA 9 5 3 0 2 10 4

LITUANIA 6 5 2 0 3 3 10

ESTONIA 4 5 1 1 3 1 5

SAN MARINO 1 5 0 1 4 0 17

�LE PROSSIME PARTITE ESTONIA-SAN MARINO 14/6/15SLOVENIA-INGHILTERRA 14/6/15LITUANIA-SVIZZERA 14/6/15

GRUPPO F � PARTITE GIOCATEUNGHERIA-IRLANDA DEL NORD 1-2ISOLE FAR OER-FINLANDIA 1-3GRECIA-ROMANIA 0-1ROMANIA-UNGHERIA 1-1FINLANDIA-GRECIA 1-1IRLANDA DEL NORD-ISOLE FAR OER 2-0ISOLE FAR OER-UNGHERIA 0-1FINLANDIA-ROMANIA 0-2GRECIA-IRLANDA DEL NORD 0-2GRECIA-FAR OER 0-1UNGHERIA-FINLANDIA 1-0ROMANIA-IRLANDA DEL NORD 2-0IRLANDA DEL NORD-FINLANDIA 2-1ROMANIA-FAR OER 1-0UNGHERIA-GRECIA 0-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GSROMANIA 13 5 4 1 0 7 1

IRLANDA DEL NORD 12 5 4 0 1 8 4

UNGHERIA 8 5 2 2 1 4 3

FINLANDIA 4 5 1 1 3 5 7

FAR OER 3 5 1 0 4 2 7

GRECIA 2 5 0 2 3 1 5

�LE PROSSIME PARTITE FINLANDIA-UNGHERIA 13/6/15FAR OER-GRECIA 13/6/15IRLANDA DEL NORD-ROMANIA 13/6/15

GRUPPO G � PARTITE GIOCATERUSSIA-LIECHTENSTEIN 4-0AUSTRIA-SVEZIA 1-1MONTENEGRO-MOLDAVIA 2-0LIECHTENSTEIN-MONTENEGRO 0-0MOLDAVIA-AUSTRIA 1-2SVEZIA-RUSSIA 1-1AUSTRIA-MONTENEGRO 1-0RUSSIA-MOLDAVIA 1-1SVEZIA-LIECHTENSTEIN 2-0AUSTRIA-RUSSIA 1-0MOLDAVIA-LIECHTENSTEIN 0-1MONTENEGRO-SVEZIA 1-1LIECHTENSTEIN-AUSTRIA 0-5MOLDAVIA-SVEZIA 0-2MONTENEGRO-RUSSIA SOSPESA

CLASSIFICA PT G V N P GF GSAUSTRIA 13 5 4 1 0 10 2

SVEZIA 9 5 2 3 0 7 3

RUSSIA 5 4 1 2 1 6 3

MONTENEGRO 5 4 1 2 1 3 2

LIECHTENSTEIN 4 5 1 1 3 1 11

MOLDAVIA 1 5 0 1 4 2 8

�LE PROSSIME PARTITE LIECHTENSTEIN-MOLDAVIA 14/6/15RUSSIA-AUSTRIA 14/6/15SVEZIA-MONTENEGRO 14/6/15

GRUPPO I � PARTITE GIOCATEDANIMARCA-ARMENIA 2-1PORTOGALLO-ALBANIA 0-1ARMENIA-SERBIA 1-1ALBANIA-DANIMARCA 1-1DANIMARCA-PORTOGALLO 0-1SERBIA-ALBANIA 3-0 A TAVOLINOPORTOGALLO-ARMENIA 1-0SERBIA-DANIMARCA 1-3ALBANIA-ARMENIA 2-1PORTOGALLO-SERBIA 2-1RIPOSA DANIMARCA

CLASSIFICA PT G V N P GF GSPORTOGALLO 9 4 3 0 1 4 2

DANIMARCA 7 4 2 1 1 6 4

ALBANIA 7 4 2 1 1 4 5

SERBIA* (-3) 1 4 1 1 2 6 6

ARMENIA 1 4 0 1 3 3 6

*PENALIZZATA PER SENTENZA UEFA

�LE PROSSIME PARTITE ARMENIA-PORTOGALLO 13/6/15DANIMARCA-SERBIA 13/6/15RIPOSA ALBANIA

GRUPPO A � PARTITE GIOCATEKAZAKISTAN-LETTONIA 0-0REP. CECA-OLANDA 2-1ISLANDA-TURCHIA 3-0LETTONIA-ISLANDA 0-3OLANDA-KAZAKISTAN 3-1TURCHIA-REP.CECA 1-2KAZAKISTAN-REP.CECA 2-4ISLANDA-OLANDA 2-0LETTONIA-TURCHIA 1-1OLANDA-LETTONIA 6-0REP. CECA-ISLANDA 2-1TURCHIA-KAZAKISTAN 3-1KAZAKISTAN-ISLANDA 0-3REP.CECA-LETTONIA 1-1OLANDA-TURCHIA 1-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GSREP. CECA 13 5 4 1 0 11 6

ISLANDA 12 5 4 0 1 12 2

OLANDA 7 5 2 1 2 11 6

TURCHIA 5 5 1 2 2 6 8

LETTONIA 3 5 0 3 2 2 11

KAZAKISTAN 1 5 0 1 4 4 13

�LE PROSSIME PARTITE KAZAKISTAN-TURCHIA 12/6/15ISLANDA-REP.CECA 12/6/15LETTONIA-OLANDA 12/6/15

GRUPPO C � PARTITE GIOCATELUSSEMBURGO-BIELORUSSIA 1-1SPAGNA-MACEDONIA 5-1UCRAINA-SLOVACCHIA 0-1BIELORUSSIA-UCRAINA 0-2MACEDONIA-LUSSEMBURGO 3-2SLOVACCHIA-SPAGNA 2-1UCRAINA-MACEDONIA 1-0BIELORUSSIA-SLOVACCHIA 1-3LUSSEMBURGO-SPAGNA 0-4LUSSEMBURGO-UCRAINA 0-3MACEDONIA-SLOVACCHIA 0-2SPAGNA-BIELORUSSIA 3-0MACEDONIA-BIELORUSSIA 1-2SLOVACCHIA-LUSSEMBURGO 3-0SPAGNA-UCRAINA 1-0

CLASSIFICA PT G V N P GF GSSLOVACCHIA 15 5 5 0 0 11 2

SPAGNA 12 5 4 0 1 14 3

UCRAINA 9 5 3 0 2 6 2

BIELORUSSIA 4 5 1 1 3 4 10

MACEDONIA 3 5 1 0 4 5 12

LUSSEMBURGO 1 5 0 1 4 3 14

�LE PROSSIME PARTITE UCRAINA-LUSSEMBURGO 14/6/15BIELORUSSIA-SPAGNA 14/6/15SLOVACCHIA-MACEDONIA 14/6/15

GRUPPO D � PARTITE GIOCATEGEORGIA-IRLANDA 1-2GERMANIA-SCOZIA 2-1GIBILTERRA-POLONIA 0-7IRLANDA-GIBILTERRA 7-0SCOZIA-GEORGIA 1-0POLONIA-GERMANIA 2-0GIBILTERRA-GEORGIA 0-3POLONIA-SCOZIA 2-2GERMANIA-IRLANDA 1-1GEORGIA-POLONIA 0-4GERMANIA-GIBILTERRA 4-0SCOZIA-IRLANDA 1-0GEORGIA-GERMANIA 0-2SCOZIA-GIBILTERRA 6-1IRLANDA-POLONIA 1-1

CLASSIFICA PT G V N P GF GSPOLONIA 11 5 3 2 0 16 3

SCOZIA 10 5 3 1 1 11 5

GERMANIA 10 5 3 1 1 9 4

IRLANDA 8 5 2 2 1 11 4

GEORGIA 3 5 1 0 4 4 9

GIBILTERRA 0 5 0 0 5 1 27

�LE PROSSIME PARTITE POLONIA-GEORGIA 13/6/15IRLANDA-SCOZIA 13/6/15GIBILTERRA-GERMANIA 13/6/15

GRUPPO B � PARTITE GIOCATEANDORRA-GALLES 1-2BOSNIA-CIPRO 1-2ISRAELE-BELGIO (RINV. 31/3/15)BELGIO-ANDORRA 6-0CIPRO-ISRAELE 1-2GALLES-BOSNIA 0-0ANDORRA-ISRAELE 1-4BOSNIA-BELGIO 1-1GALLES-CIPRO 2-1BELGIO-GALLES 0-0CIPRO-ANDORRA 5-0ISRAELE-BOSNIA 3-0ANDORRA-BOSNIA 0-3BELGIO-CIPRO 5-0ISRAELE-GALLES 0-3

CLASSIFICA PT G V N P GF GSGALLES 11 5 3 2 0 7 2

ISRAELE 9 4 3 0 1 9 5

BELGIO 8 4 2 2 0 12 1

CIPRO 6 5 2 0 3 9 10

BOSNIA 5 5 1 2 2 5 6

ANDORRA 0 5 0 0 5 2 20

�LE PROSSIME PARTITE ANDORRA-CIPRO 12/6/15BOSNIA-ISRAELE 12/6/15GALLES-BELGIO 12/6/15

LA SITUAZIONE

IL REGOLAMENTOIn Francia le prime 2 di ogni gironepiù la migliore 3a e le 4 dai playoff� Le nove vincitrici dei rispettivi gironi, le nove seconde classificate e la migliore terza si qualificheranno direttamente per la fase finale dell’Europeo, che si disputerà in Francia nel 2016. Le rimanenti otto terze classificate parteciperanno agli spareggi, di queste solo quattro passeranno il turno. Questo il regolamento per i playoff del prossimo autunno: le quattro squadre con il miglior coefficiente

Uefa saranno nominate teste di serie con un sorteggio, che determinerà gli accoppiamenti e l’ordine delle sfide da giocare in casa e trasferta. Le partite di andata saranno giocate il 12, 13 e 14 novembre 2015, mentre quelle di ritorno il 15, 16 e 17 novembre. La Francia, qualificata di diritto perché Paese ospitante, si unirà alle 23 squadre qualificate, con le nazionali suddivise in sei gironi da quattro. La fase finale dell’Europeo si disputerà dal 10 giugno al 10 luglio 2016

Page 22: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

22 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

IL COMMISSARIO TECNICO

Di Biagio apre ai big «All’Europeo non 4ma 2 magari sì...»1Si parla di Verratti, De Sciglio, Perin ed El Shaarawy.Per puntare anche all’Olimpiade di Rio

Gigi Di Biagio, 43 anni GETTY

INVIATO A BENEVENTO

L’ Europeo è alle porte, conla Serbia sarà l’ultima oc-casione per fare esperi-

menti. Poi i prossimi mesi sa-ranno dedicati alla fase più deli-cata, quella delle scelte. La rosadei convocabili prevede anchequattro nomi della Nazionalemaggiore, che potrebbero ga-rantire l’ultimo salto di qualità auna squadra cresciuta in manie-ra esponenziale in questo bien-nio. Per la prima volta il c.t. GigiDi Biagio apre alla possibilità diportare in Repubblica Ceca DeSciglio, El Shaarawy, Perin eVerratti: «Con Conte parliamospesso, valuteremo più avanti lescelte da fare anche in merito a

questi ragazzi. Non credo siapossibile averli tutti e quattro,ma un pensierino per uno o duelo stiamo facendo».

RITOCCHI Per stasera il c.t. hain mente qualche novità rispet-to alla gara di venerdì in Ger-mania: «Ma nessuno stravolgi-mento. Devo tener conto di al-cune cose: chi è acciaccato, ochi non giocava da tempo equindi ancora non ha piena-mente recuperato. Però il dop-pio impegno ravvicinato lo ab-biamo voluto proprio per testa-re la nostra capacità di recuperoin vista dell’Europeo». Sicuroassente Viviani, che ieri sera halasciato il ritiro per i postumi diuna distorsione alla caviglia ri-mediata con il suo club. Proba-bile riposo per Zappacosta, cheverrà rimpiazzato da Sabelli.Davanti ci sarà Verdi con unotra Trotta e Belotti. Di Biagiomischia le carte per trovarenuova soluzioni in chiave Euro-peo. In Repubblica Ceca l’Italiasi giocherà anche un posto al-l’Olimpiade di Rio 2016: «E ioall’Olimpiade voglio andare –chiude Di Biagio -. Però voglioarrivarci da protagonista, nonfirmerei oggi per arrivare soloin semifinale e accontentarmidel pass olimpico, quest’estatevogliamo arrivare fino in fon-do». La vittoria sulla Serbia asettembre ci aprì le porte dellaqualificazione. Oggi potrebbedirci con quale ruolo ci presen-teremo all’appuntamento con-tinentale.

v.d’a.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vincenzo D’AngeloINVIATO A BENEVENTO

I l curioso caso della bandadella B. I ragazzi che neiclub al momento restano

ai margini e che invece in Un-der 21, sotto la guida di Di Bia-gio, hanno un ruolo decisivo.E’ un rompicapo di difficile so-luzione e la risposta non puòche essere la solita: «In A non cidanno opportunità». Bardi, Bi-raghi, Bianchetti, Battocchio eBelotti hanno tante cose in co-mune. A partire dall’inizialedel cognome, in Under quasi

un marchio di fabbrica se pen-siamo anche a Berardi, Bernar-deschi, Baselli, Benassi. Le cin-que B in cerca di riscatto trova-no in azzurro quello che forse,in Serie A, nessuno è riuscito agarantire: fiducia totale. Equando il c.t. parla di «ricono-scenza verso chi ti ha dato tan-to», beh, difficile non pensare aloro.

CAPITANO E VICE Bardi nel-l’Under è molto più di un sem-plice portiere, per tempera-mento e qualità in campo e nel-lo spogliatoio. E Di Biagio inquesti giorni non ha mai esita-

to a difendere la sua posizione:«Per me è lui il titolare». Lo eraanche per Mangia nel biennioscorso, chiuso con la finale persa contro la Spagna, e lo eraanche per Corini al Chievo. Macon l’arrivo a Verona di Maran,Bardi si è visto chiudere la por-ta in faccia da Bizzarri. Eppurecontro la Germania ha dimo-strato di non aver perso tempi-smo nelle uscite e riflessi tra ipali, dando forza alla tesi sullatitolarità nel ruolo fatta dal c.t.A Bardi manca solo la fascia dicapitano. Quella è sul bracciodi Bianchetti, uno che in SerieA non ha ancora trovato chi di

fatto gli consegni le chiavi del-la difesa. Ma nell’Under non sidiscute, soprattutto per le pre-stazioni. In Germania ha gio-cato 90’, facendo fare la staffet-ta al suo fianco alle rivelazionidella A Rugani e Romagnoli. Agennaio è tornato in B nelloSpezia per respirare il profumodel campo. Quello che non sen-te più nemmeno Biraghi, an-che lui «vittima» del corso Ma-ran al Chievo, finito in ghiac-ciaia alle spalle di Zukanovic.

BOMBER I casi più spinosi sonolì davanti. Battocchio è il gio-catore di movimento più uti-

lizzato da Di Biagio nelle quali-ficazioni: 10 gare su 10 e il golammazza Belgio in dote. Al-l’Entella, in B, non trova spazioda mesi, ma la sua firma sulpass europeo è indelebile. For-se appena meno luminosa diquella del Gallo Belotti. Il no-stro bomber (6 gol in 9 gare),l’uomo della provvidenza, illeader dell’attacco. A Palermoè chiuso da Vazquez-Dybala,così la sua casa dei sogni è tintad’azzurro. Il lato B non piacepiù a nessuno. La musica mi-gliore vogliono ascoltarla gi-rando la cassetta sulla A.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

COSÌ A BENEVENTO, ORE 21

PANCHINA: 12 Leali, 13 Izzo, 14 Barba

15 Cataldi, 16 Goldaniga, 17 Bianchetti,

18 Zappacosta, 19 Battocchio,

20 Molina, 22 Crisetig, 23 Fedato,

24 Trotta, 25 Sportiello, 26 Longo

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Viviani

PANCHINA: 12 Peric, 23 Stevanovic,

13 Filipovic, 5 Lazic, 15 Nastic, 7 Radoja,

4 Mijailovic, 2 Kovacevic, 11 Ivanic,

9 Durdevic, 17 Cavric

SQUALIFICATI: nessuno

DIFFIDATI: nessuno

INDISPONIBILI: Petkovic

ALLENATORE Di Biagio ALLENATORE Dodic

ITALIA 4-4-2 SERBIA 4-2-3-1

BARDI1 1

DMITROVIC

20STOJKOVIC

15CIRKOVIC

6PANTIC

14BRASANAC

10CAUSIC

3PETROVIC

21SRNIC

18JOJIC

8PESIC

16MILUNOVIC

2SABELLI

6RUGANI

5ROMAGNOLI

3BIRAGHI

10BERARDI

4STURARO

8BASELLI

7VERDI

9BELOTTI

11BENASSI

ARBITRO Palabiyik (Turchia)GUARDALINEE Ok e Sesiguzel (Tur)

QUARTO UOMO Di Bello (Ita)TV Rai Tre INTERNET www.gazzetta.it

CENTIMETRI

Protagonisti in azzurro

FRANCESCO BARDI� U21 DA MARZO 2011Ha 23 anni. Di proprietà dell’Inter, è in prestito al Chievo. Ha giocato anche con il Livorno e il Novara

CRISTIANO BIRAGHI� U21 DA NOVEMBRE 2010Ha 22 anni. Di proprietà dell’Inter, è in prestito al Chievo. Ha giocato con Juve Stabia, Cittadella e Catania

CRISTIAN BATTOCCHIO� U21 DA SETTEMBRE 2012Ha 23 anni. Di proprietà del Watford, attualmente è in prestito all’Entella. Ha giocato anche con l’Udinese

ANDREA BELOTTI� U21 DA AGOSTO 2013Ha 21 anni. Di proprietà del Palermo, ha giocato nell’AlbinoLeffe, che lo ha ceduto ai rosanero nel 2013

Banda B, che caso stranoSuona solo con l’Under 211Bardi, Bianchetti, Biraghi, Battocchio e Belotti trovano pochissimo spazio nei club, ma il c.t. ci crede e continua a puntare forte su di loro

Under 21 RIl test

MatteoBianchetti,

22 anni,esordio

nell’Under 21il 6-2-13 GETTY

Page 23: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

23LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L'IDENTIKIT

STEFANOSTURARONATO IL 9/3/1993A SANREMORUOLO CENTROCAMPISTAALTEZZA 182 CM

GLI INIZICresciuto nella Sanremese, passa al settore giovanile del Genoa nel 2008. Nel luglio 2012 va in prestito al Modena, per tornare al club rossoblù un anno dopo. Nell’estate 2014 viene acquistato dalla Juve, che lo lascia in prestito al Genoa, ma a fine gennaio di quest’anno c’è il passaggio definitivo al club bianconero per 5 milioni

IN NAZIONALENel febbraio 2011 esordisce con l’Under 18, ad agosto dello stesso anno è con l’Under 19, il 4 giugno 2014 l’esordio con l’Under 21

NEI CLUBGENOA 2011-2012MODENA 2012-2013GENOA 2013-2015JUVENTUS da febbraio 2015

Visto che Coman?Non solo i due golper stupire Allegri1La punta giovedì ha incantato con l’Under 19 francese e ora spera di avere spazio nel finale di stagione

Kingsley Coman, 18 anni LAPRESSE

Alessandro GrandessoPARIGI

L a Juve dei giovani ha vissu-to un bel fine settimana.Sturaro titolare in Germa-

nia, Kingsley Coman migliore incampo per la Francia Under 19,che si gioca l’accesso all’Euro-peo di categoria. Il bianconeroha deciso di dare una mano, inprospettiva anche di accumula-re tempo di gioco e tenersi pron-to per Allegri. Scelta giusta, per-ché l’attaccante ha fatto il pienodi fiducia segnando giovedì unadoppietta contro l’Azerbaigian(2-0). E dire che fino all’ultimorischiava di non esserci. Perchéin fondo, nonostante l’anagrafe,Kingsley Coman aveva timbratole ultime sei presenze in Under21, eliminata contro ogni prono-

stico dalle fasi finali dell’Euro-peo.

DRIBBLING E GIALLO Allegriavrà visto almeno un pezzo dipartita e avrà apprezzato. Co-man è uno dei giocatori che avràsicuramente spazio in campio-nato tra aprile e maggio, con i ti-tolari della Juve impegnatissimitra Champions e Coppa Italia.Per Coman due gol e non solo: èapparso efficace, tecnico, trasci-natore. Un vero leader, anchesenza fascia di capitano. Lo ju-ventino giocava da esterno de-stro del tridente e con il 10, maha segnato un primo gol da op-portunista, colpendo su una re-spinta. Poi allo scadere, la raso-iata accentrandosi da destra, ti-rando sul palo lontano. Nel mez-zo, tanti spunti, dribbling eindicazioni per i compagni di re-parto. E pure un giallo, per unareazione a un fallo non fischiato.

E L’ITALIA? «Sono contento del-la doppietta – ha spiegato l’ex del Psg -, ma dobbiamo restareconcentrati». La Francia nellaseconda partita del gruppo habattuto 2-0 la Danimarca, conComan in panchina, e domani sigiocherà tutto contro l’Inghilter-ra, anche se il bianconero non èsicuro di esserci: ha un affatica-mento muscolare alla coscia, og-gi farà accertamenti, ma è possi-bile che giochi. Curioso che, in-vece, tra i ragazzi che hannoavuto minuti con l’Italia Under19 di Pane non ci siano juventi-ni. Nell’Under 17 invece si sonovisti Coccolo ed Eleuteri: per lo-ro qualificazione in grande stile.

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Per Sturaro in questa stagione 15 gare di campionato e 2 di Coppa Italia ACTIVA

Luca BianchinINVIATO A BENEVENTO@lucabianchin7

S tefano Sturaro si è rottoun legamento crociato.Calma, è successo anni

fa a Modena e quella volta era-no tutti d’accordo: operato.Questo quindi non è un giallo-ne di referti e smentite via in-ternet ma lo strano fine setti-mana di un ragazzo che parlapoco. Venerdì pomeriggioSturaro è stato per qualcheora un quasi titolare della Ju-ve - dall’infortunio di Marchi-sio agli esami di Torino - e inserata ha giocato da leaderdell’Under 21. La domanda dipartenza è: può un centro-campista centrale fare unabuona partita se sbaglia ungol davanti al portiere, perdeuna palla in situazione perico-losa e dimentica un avversarioa due metri dalla porta?

A DUECENTO Sturaro in Ger-mania ha fatto tutto questo ealtro. Ha corso e rincorso, èandato a duecento come sem-pre e ha guardato malissimo

un avversario dopo averlo fer-mato in contropiede. Ha datoritmo in mezzo al campo, hasuperato un paio di crash testalla tedesca e rimontato gli av-versari quattro-cinque volteevitando situazioni a rischio.Allegri venerdì aveva altro acui pensare ma forse ha rivistola partita. Gli sarà piaciuta:Sturaro ha il ritmo da Cham-pions e di sicuro non ha paura.Dice un ex compagno di squa-dra: «Stefano è così, in campo

fa sempre le guerre puniche».Prima delle guerre punicheebbe un ruolo la battaglia tra iromani e Pirro a Benevento,dove oggi l’Under 21 giocheràcon la Serbia, ma questo è soloun caso. Meno casuale che DiBiagio abbia parlato di Stefa-no in conferenza stampa:«Sturaro ha caratteristiche di-verse dagli altri centrocampi-sti, per noi è molto importan-te». Tradotto: bene Crisetig,Baselli, Viviani e Benassi, main mezzo al campo l’Under co-mincia da lui.

NON FARE IL PIRLO Sturaro inUnder 21 è arrivato da pochimesi ma la maglia azzurra perlui non è una novità. Il 6 set-tembre 2011 prese una ribal-tata contro la Francia a Cara-vaggio. In azzurro lui e Crise-tig, come venerdì, per i france-si Pogba e Kondogbia: «Quellavolta non l’abbiamo mai presa- ha detto Stefano a Benevento-. Loro erano molto più maturidi noi ma ora le cose sonocambiate». Ora Sturaro e Kon-dogbia potrebbero essere av-versari in Champions: «Ho se-guito l’evoluzione dell’infor-

tunio di Marchisio ma ero ov-viamente dispiaciuto: se inChampions ci sarà lui, meglioper tutti. Con la Juve penso dipoter giocare nei tre ruoli delcentrocampo anche se non sa-rei in grado di fare il Pirlo.Quello non lo può fare nessu-no al mondo». A proposito dievoluzioni dell’infortunio diMarchisio: ieri il Principino haproseguito le terapie e oggi,alla ripresa, dovrebbe allenar-si con i compagni, integrandoil lavoro con un programmaspecifico. Contro l’Empoli sa-bato sarà a disposizione, maAllegri potrebbe risparmiarloproprio per il Monaco.

PEYTON MANNING Sturaro inogni caso sembra pronto: sidice sia timido ma in campodà l’impressione opposta.«Tanti mi vedono e pensanoche a volte gioco con troppadecisione, quasi fuori con-trollo, ma molte persone nonsanno quello che succede incampo. Un centrocampistacon le mie caratteristiche de-ve fare queste cose. L’ammo-nizione in Germania adesempio era un fallo tattico,intelligente: sarebbero anda-ti in contropiede. La timidez-za? Sono riservato, non timi-do. Non mi piace parlare, me-glio i fatti». Ricevuto. I fatti

dicono che Stefano ama il fo-otball americano e la pesca.Anzi, lo dice lui: «Al Super-bowl 2013 ho visto PeytonManning, uno dei quarter-back migliori di sempre, e miha impressionato molto. E’un esempio anche per me,per la leadership, l’esperien-za. Mi ricorda un po’ Pirlo».Della pesca invece ha raccon-tato in passato: «Mi dà tran-quillità e mi diverte. Una vol-ta presi un tonno da 60 chili».Deve migliorare: Kondogbiane pesa 20 di più.

(ha collaborato Alberto Mauro)© RIPRODUZIONE RISERVATA

STEFANO STURAROCENTROCAMPISTA JUVE

«IL QUARTERBACK PEYTON MANNING E’ UN

ESEMPIO ANCHE PER ME, PER LA LEADERSHIP

E LA SUA ESPERIENZA»

«TANTI PENSANOCHE GIOCO CON TROPPA DECISIONE, MA NEL MIO

RUOLO CAPITA DI DOVER FARE CERTE COSE»

Serie AR

Sturaro, jolly Juve«Ma con Marchisio è meglio per tutti»1Il centrocampista: «Sono pronto a giocarein ogni ruolo tranne che in quello di vice Pirlo»

Page 24: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

24 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

I progetti di Palacio:sbloccare Podolski e restare all’Inter1La caviglia è ok, lui non si opera e punta alla confermaIntanto sabato gioca col tedesco, a caccia di un gol in A

Matteo Dalla ViteMILANO

U n fuoriclasse, si sa. An-che di sabato mattina,quando quella partita

mista (prima squadra misce-lata con la Primavera, un golper lui) contava il giusto maaveva il senso del test per cer-tificare il nuovo decollo. Ilnew Rodrigo Palacio ha il vol-to più sereno e meno, moltameno paura di prendersi le-gnate sulla caviglia, quellache lo ha fatto dannare permesi. L’articolazione va ed èin fase tranquilla: così luisgomma, e se è vero (come èvero) che la ripartenza saràcontro il Parma è altrettantoassodato che lui ai ducali fasempre gol. Nove, finora. Iltop nei nerazzurri attuali.

NIENTE OPERAZIONE La storiaè nota e ha radici brasiliane:un’amichevole pre-mondiale,l’infortunio, la voglia di esserecomunque in Brasile con lasua Argentina, l’uso reiteratodell’articolazione, il ritorno inItalia con la delusione della fi-

nale persa, il raduno con l’In-ter e quella caviglia che si pre-senta quasi come un melone.È quello il momento in cui Ro-drigo si mette in testa l’idea che comunque sarà una sta-gione non facile. Le terapie, ilrientro roboante (nel 7-0 in-terno contro il Sassuolo, il 14settembre e per un quartod’ora), il rodaggio che vaavanti per altri 15’ a Palermo epoi la titolarità di un tempo: lanuova prima volta è in casa

con l’Atalanta (24 settembre)ma per il gol bisogna attende-re dicembre nel 2-2 contro laLazio. Una stagione tribolata,un 2014 difficile se non per ilprolungamento fino al 2016(fatto un anno fa). Poi, scolli-na l’anno: e comincia la resur-rezione. E la sostanza attualeè: Rodrigo e la caviglia stannobenone, l’operazione non èscongiurata (se ne riparlerà afine anno) ma si va avanti co-sì. Nessun dolore.

AD AMSTERDAM Ed è appun-to quando parte il 2015 chel’Inter ritrova il Palacio che èmancato tanto a inizio stagio-ne. La raffica dei 9 gol totalifra Serie A ed Europa Leagueprosegue contro Genoa, Ata-lanta, Celtic, Napoli, Wolf-sburg, Cesena e ancora Wolf-sburg. Il miglior Rodrigo del-l’anno, quello che probabil-mente si è sbloccato nelgiorno del consulto ad Am-sterdam, il 12 gennaio e pres-so lo studio del professor VanDijk. Il verdetto è stato chiaro:terapie conservative, lavorosul campo e basta. Un decollopsicologico per El Trenza.

BERSAGLIO, 2016 E POLDI IlTreccia che, incontrando ilParma, rivede la vittima pre-ferita: 9 gol in carriera, se-gnati fra Genoa e Inter. Ed èproprio trovando il migliorbersaglio che Palacio non do-vrà fermarsi: sia perché an-che recentemente si è detto fi-ducioso per il raggiungimen-to di un posto in Europa e siaperché per una volta non avràIcardi (squalificato) che or-mai si sta trasformando an-che in assist-man. A meno diribaltoni verso la gara di sa-bato prossimo, Palacio faràcoppia con Podolski che il golda noi lo deve ancora trovare:

la rete messa a segno dal te-desco contro l’Australiapotrebbe essere un simil-gol da ripetere in serie A,l’assist di Schurrle l’altrasera e magari di Palacio perlo sblocco in serie A. Pala-cio che - coi gol e la vivacitàattuale - lancia chiari se-gnali: operazioncina alla ca-viglia o no a fine stagione, luil’Inter non la vuole lasciare. Poi, semmai, se ne riparlerànel gennaio 2016. Finoad allora, c’è tem-po per tutto. E iltutto, spesso, sirisolve coi gol.

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MERCATO

Vida si vede nerazzurro«Come mi piacerebbemettere quella maglia»1Il centrale croatodella Dinamo Kiev èun obiettivo di Ausilio già da gennaio. E lui, a quanto pare, verrebbe

Matteo BregaINVIATO A ZAGABRIA (CROAZIA)

N elle vicinanze dello sta-dio Maksimir c’è un ri-storante dal nome Do-

magoj. Non paga l’occhio, masarà sicuramente un pensieroprevenuto. Dentro lo stadioMaksimir invece c’è un Doma-goj che paga decisamente l’oc-chio. Un po’ per il capello bion-do lungo, l’elastico bianco sotti-le che lo addomestica e per quelmodo di giocare duro che tantopiace a Roberto Mancini. Que-sto Domagoj è Vida, centraledella Croazia e della DinamoKiev che l’Inter aveva provato aportare a Milano a gennaio,contratto in scadenza nel 2018e richieste elevate dalla pro-prietà ucraina.

OBIETTIVO Due dettagli chenon fiaccano l’Inter: continueràa provarci per l’estate prossima.Intanto lui fa un’ottima figuracon la nazionale giocando dacentrale (con il club invece sci-vola a destra da terzino). E cosìdopo la Norvegia si parla dellaserata trionfale croata e non so-lo. Più che da scrivere, la chiac-chierata sarebbe stata da ri-

prendere in un video. Perché aldi là delle parole, è l’espressio-ne di Vida a pesare ancora dipiù. Zona mista al termine diCroazia-Norvegia. A Zagabriasi respira aria di festa dopo il5-1 agli scandinavi.

«L’INTER? MI PIACEREBBE»Dagli spogliatoi esce Vida e siferma a parlare coi cronisti lo-cali. Poi, prima di salire sul pull-man, la domanda. Sei sul taccu-ino dell’Inter, vero? Si accendo-no gli occhi, spunta un sorrisi-no, finge di non aver capito ladomanda in inglese. Repetitaiuvant. «Ah, non lo so, questecose non le so». Fa per andarse-ne, ma la seconda domanda loinchioda. Ti piacerebbe giocarecon l’Inter? Il sorriso diventauna mezzaluna a questo punto,potrebbero rispondere gli oc-chi. «Certo che mi piacerebbemettere la maglia dell’Inter,moltissimo!». Questa volta va,non lo tiene più nessuno. Chis-sà che la prossima sia nella zo-na mista del Meazza.

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41� le reti dell’argentino nelle prime due stagioni con la maglia dell’Inter fra coppe e campionato (22 nel 2012-13 e 19 nel 2013-14)

9� i gol in questa stagione di Rodrigo Palacio fra serie A ed Europa League. Ma 9 anche come le reti segnate al Parma in carriera, la sua vittima preferita

gno dal te-Australiaun simil-n serie A,rle l’altraalacio pere A. Pala-a vivacitàchiari se-ina alla ca-stagione, luiole lasciare.

ne riparlerà6. Fino

Rodrigo Palacio, 33 anni,31 presenzein questa stagione:25 in Ae 6 in Europa League.In tutto, 9 gol FORTE

Lukas Podolski,29 anni, ancora zero gol con l’Inter in 11 presenzeLIVERANI

Domagoj Vida, 25 anni AP

Serie AR

Page 25: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

25LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

A TU PER TU CON... CONTENUTOPREMIUM

BrozovicLO SHOW DI ZAGABRIAL’esultanza di Brozovic per il gol segnato sabato pomeriggio a Zagabria contro la Norvegia. Ha aperto lui il 5-1 finale agli scandinavi ACTION

«CARA INTER,5 ACQUISTI

E VINCEREMOLO SCUDETTO»

L’INTERVISTA di MATTEO BREGAINVIATO A ZAGABRIA (CROAZIA)

H a l’espressione di un ragazzo curioso chesta camminando in un nuovo mondo. Equella sua incapacità di stare fermo du-

rante l’intervista tradisce la timidezza. MarceloBrozovic sta tutto qui, nella zona mista dello sta-dio Maksimir di Zagabria tra i tifosi che gli chie-dono autografi (gli adulti) e foto (i più piccoli, unpaio di loro indossa la numero 14 croata con ilsuo cognome). Questa è casa sua, dove con laDinamo ha iniziato a bussare al mondo e dovel’Inter lo ha pescato grazie anche all’intermedia-zione dell’agente Fifa Vincenzo Cavaliere. «Unaserata fantastica» – riesce a dire all’inizio con gliocchi che non riescono a contenere tutta la gioia.Un gol alla Norvegia e una prestazione da miglio-re in campo all’interno di un 5-1 che lancia la suanazionale in vetta al girone delle qualificazioni aEuro 2016 da sola, in fuga dall’Italia. «Ma la stra-da per l’Europeo è ancora lunga», aggiunge. Lapercorrerà tutta, ne siamo certi. Prima però c’èda finire la sua prima mezza stagione all’Inter.

Se l’aspettava così complicata Marcelo? «Ero pronto a tutto, sapevo che sarebbe stata unaprova importante per la mia crescita».

Era pronto anche a questa Inter, così discontinua?«Nel calcio capita di vivere periodi difficili. Biso-gna solo lavorare per cercare di stabilizzare l’am-

biente e anche lo spogliatoio».

E la cosa non la spaventa?«No, per nulla. Ho lavorato per avere questa oc-casione, sono pronto a tutto».

Anche a riportare l’Inter in zone più consone?«Certo, non ho dubbi che l’anno prossimo ci to-glieremo delle gran belle soddisfazioni».

Quindi anche lei pensa come Mancini che questa squadra possa puntare allo scudetto?«Ne sono convinto, senza dubbio».

Ce lo spiega come si può fare visto che per oranavigate a metà classifica?«Con cinque nuovi acquisti saremo pronti pergiocarci il titolo con le migliori squadre. Saremolì all’inizio della nuova stagione alla pari di quel-le che ora stanno lottando per scudetto e posti inChampions».

Ma tra questi 5 nuovi acquisti ci sarà qualcuno chetoglierà spazio al suo amico Kovacic?«Non lo so, non credo, Mateo è forte. Contro laNorvegia non ha giocato per un problema al gi-nocchio, ma tempo una settimana e tornerà a di-sposizione».

A proposito: Kovacic resterà a Milano? Il suoagente dice che non si muoverà dall’Inter.«Mateo resterà all’Inter, resta con noi in neraz-zurro (e spalanca il sorriso, ndr)».

Insieme con Mancini, con il quale ogni tanto han-no conversato in maniera «caliente». Lei conMancini come si trova?«Molto bene, mi ha subito colpito quando sonoarrivato a gennaio».

Cosa ne pensa del Mancini allenatore?«Penso che sia il miglior tecnico che l’Inter po-tesse prendere dopo aver scelto di cambiare anovembre. Con lui si può andare lontano per-ché è uno dei top del mondo nel suo lavoro».

Contro la Norvegia ha giocato davanti alla difesainsieme con Modric, nell’Inter invece svolge ilruolo di interno sinistro in un centrocampo a tre.Cosa preferisce?«Preferisco giocare come con la nazionale, da-vanti alla difesa al fianco di un altro compagnonel 4-2-3-1 (il c.t. Kovac gli sistema accanto ipiedi buoni di Modric, ndr)».

Ma in quel sistema di gioco Mancini ha utilizzatoGuarin e Medel...«Per l’Inter gioco ovunque, va bene anche quel-lo che mi sta chiedendo Mancini da interno inun centrocampo a tre. Così imparo anche altrimovimenti e mi arricchisco».

Si aspettava una situazione così complicata in casa interista a gennaio?«È un’annata in cui gira storto il destino spes-se volte. Bisogna solo lavorare di più per evi-tare di commettere certi errori. Prima o poiil vento cambierà in questo finale di stagio-ne».

Come si può invertire la rotta?«Reagendo come stiamo facendo, durante lasettimana lavoriamo tanto e bene. Reagendoe imparare a gestire ogni situazione».

Il pullman parte. E l’Inter sorride. Intelligen-za e sapienza tattica sono il suo pezzo forte.Se ci aggiunge anche qualche gol, i nerazzur-ri hanno fatto tombola.

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«PREFERISCO GIOCARE DAVANTI ALLA DIFESA IN UN 4-2-3-1, MA SONO PRONTO A TUTTO. KOVACIC? RESTERÀ CON NOI»

Brozovicha giocato finora 8 partite con l’Inter:7 in campionatoe una in Coppa Italia controil NapoliBOZZANI

L'IDENTIKIT

MARCELO BROZOVICNATO IL 16/11/1992A ZAGABRIA (CROAZIA)RUOLO CENTROCAMPISTAALTEZZA 181 CM PESO 68 KG

Nato a Zagabria, è cresciuto nel Hrvatski Dragovoljac con cui ha debuttato da professionista nel 2010. L’anno successivo la squadra retrocede e lui passa alla Lokomotiva Zagabria. Basta una stagione per mostrare agli scout croati che le qualità ci sono. Così la Dinamo Zagabria nel 2012 gli sottopone un contratto da 7 anni. Non arriverà mai a esaurirli tutti perché dopo due anni e mezzo l’Inter decide di chiudere l’affare visto che il d.s. Ausilio lo seguiva dal 2013. Trattativa rapida tra la fine del 2014 e gennaio 2015, lui è in ritiro in Spagna con la Dinamo. Accordo trovato ed eccolo a Milano. È in prestito, ma verrà riscattato dall’1 luglio e inizierà il contratto che scadrà nel 2019.

Marcelo Brozovic, 22 anni AP

Serie ARDalla Croazia a Milano

abria

MANCINI È IL MIGLIOREALLENATORE POSSIBILEPER QUESTO CLUB,LUI È UNO DEI TOPNEL SUO RUOLOMARCELO BROZOVICCENTROCAMPISTA INTER E CROAZIA

Page 26: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

26 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� Dopo una giornata di riposo, oggi Inzaghi tornerà con la squadra a Milanello: l’allenatore potrebbe ritrovare Bonaventura,che con il Cagliari aveva dato forfait all’ultimo minuto per un problema al ginocchio sinistro. Se le risposte saranno positive, potrà unirsi ai compagni ed essere disponibile per Palermo, altrimenti andrà valutato giorno dopo giorno. Già in gruppo invece Alex, De Sciglio e Zapata.

A MILANELLO

Oggi si riprendeBonaventura è da valutare

CERCIArrivato a gennaio, sponsorizzato da Inzaghi, nelle ultime sei partite (Empoli, Cesena, Chievo, Verona, Fiorentina, Cagliari) è stato schierato titolare solo una volta

� PRESENZE 11� MINUTI 408� GOL 0

NON SOLO MENEZ: LE CIFRE DELLE ALTRE PUNTE ROSSONERE

DESTROAltro rinforzo del mercato invernale, ha segnato alla seconda uscita rossonera contro l’Empoli, e poi a Firenze. A sorpresa in panchina perMilan-Verona

� PRESENZE 7� MINUTI 448� GOL 2

EL SHAARAWYInzaghi lo ha sempre difeso pubblicamente. La stagione di Stephan è stata compromessa dagli infortuni, ma anche al top non è mai riuscito ad avere continuità

� PRESENZE 15� MINUTI 1.050� GOL 1

HONDAE’ stato il punto di forza rossonero nelle prime uscite stagionali: 6 gol in 7 partite. Poi il calo unito alla lunga assenza per la Coppa d’Asia. Non si è ancora ripreso

� PRESENZE 23� MINUTI 1.670� GOL 6

NIANGSolo spezzoni di gara in rossonero (una sola presenza da titolare sul campo del Torino). Mai in gol con la maglia del Milan, con il Genoa è già a quota 3 in 8 gare

� PRESENZE 5� MINUTI 83 � GOL 0

PAZZINIPer giocare titolare ha dovuto aspettare la sfida col Verona del 7 marzo (ed è stata una sorpresa...). Un solo gol, al Cesena, e su rigore

� PRESENZE 17� MINUTI 405� GOL 1

TORRESFernando ha lasciato una sola impronta nei suoi mesi rossoneri: un gol nel 2-2 dell’andata contro l’Empoli. A Madrid ne fatti 3 in Coppa del Re e uno in Liga

� PRESENZE 10� MINUTI 591� GOL 1

LA RIPRESA

La pausa aiuta: Pippo, lunedì senza stress1Dopo settimane di tensionein vista della «partita decisiva» per il suo futuro, oggi il tecnico avrà motivo di sorridere: non è in bilico e recupera molti infortunati

Alessandra GozziniMILANO

S erviva la primavera per scaldare legiornate di Pippo: oggi, lunedì, Inzaghipotrà iniziare a preparare il viaggio a

Palermo senza che intorno si scateni la solitabufera. Dopo settimane di gran freddo, è unadelle prime volte in cui, superato il weekend,non si parla del destino dell’allenatore. A Mi-lanello si sono spesso registrate temperaturerigide: da gennaio è successo dopo le sconfit-te interne con il Sassuolo e l’Atalanta, dopol’uscita dalla Coppa Italia con la Lazio, dopoil pari con l’Empoli di Sarri, e dopo che NicoLopez gelò San Siro con un gol allo scadere inMilan-Verona.

PENSIERI POSITIVI Il ritorno al lavoro avve-niva allora in un clima di tensione: si notaval’espressione cupa dell’allenatore, si scruta-vano le facce dei giocatori e dello staff, si aspettava l’arrivo di Galliani, a.d. rossonero,come testimone della vicinanza del club. Og-gi Pippo potrà guidare l’allenamento in sere-nità, il gruppo correre sotto il sole e Gallianifare da tranquillo spettatore. Il titolo «per In-zaghi decisiva la prossima» non vale per l’ini-zio della storia di questa settimana. Inzaghiha anche altri motivi per illuminarsi: Pipponon avrà la pressione dell’ultimo periodo, esoprattutto potrà contare sui numerosi rien-tri in gruppo, da De Sciglio ad Alex, da Bona-ventura (probabile) a Zapata. Consideratoche in inverno i risultati erano scesi insiemeall’elevatissimo numero di infortuni, c’è orala speranza che il rendimento possa risalire.E non c’è stato bisogno che dalla società glivenisse rinnovata la fiducia: la vittoria controil Cagliari (in parte anche la sconfitta con mi-glioramenti di Firenze) aveva fatto da garan-zia di continuità. Pippo ha così avuto giorna-te meno stressanti e altre dovrebbe averne daqui al sabato di Pasqua: volerà a Palermo au-gurandosi di festeggiare la definitiva rinasci-ta del suo Milan.

DIECI E LODE Dieci esami per il trenta e lode:se per Inzaghi al Franchi è iniziato un nuovocampionato, per tentare un miracoloso ag-gancio all’Europa dovrebbe ora ritrovare lostesso andamento dell’avvio di stagione. Al-lora, nelle prime sette giornate, il Milan ten-ne una media punti da zona Champions e unamedia gol realizzati da miglior attacco del campionato: oggi, con dieci partite e trentapunti ancora disposizione, tenere certi ritmipotrebbe non bastare per agganciare l’Euro-pa League distante otto lunghezze (nel casoin cui il sesto posto consegnasse il pass). Machissà, ritrovare quel Milan potrebbe magaririscaldare il cuore di Berlusconi.

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Paradosso Inzaghi: che fatica questi attaccanti da gestire1Per l’allenatore del Milan le complicazioni maggiori sono arrivate propriodal «suo» reparto. Da Cerci a Destro, fino agli addii: quanti problemi quest’anno

Marco PasottoMILANO

Q uant’è dura la vita del-l’attaccante. Anchequando non gioca più. Fi-no a tre anni fa i tormenti

maggiori di Pippo Inzaghi era-no un fuorigioco fasullo, un golsbagliato o il testa a testa conRaul per il trono dei bomber eu-ropei. Il suo mondo, sportiva-mente parlando, era quello. PoiPippo è passato dalla buca degliorchestrali al palco del direttoree ha scoperto la faccia nascostadella luna. Quando ti trovi dal-l’altra parte, non la immagini:puoi capirla soltanto quando lacalpesti. All’improvviso certedinamiche assumono un senso,alcune decisioni diventano dicolpo ovvie. Inzaghi si è portatodal campo alla panchina un ba-gaglio immenso. Ma è anchequesto che si intende, quando siparla di gavetta: non è detto chetutti siano in grado di saperloutilizzare subito. Ecco, l’ultimoproblema a cui probabilmentePippo pensava di andare incon-tro – ma in realtà nessuno lopensava –, era la gestione delparco attaccanti. E invece i guaimaggiori gli sono arrivati pro-prio da lì. Ed è uno dei più gran-di paradossi stagionali.

GESTIONE La premessa è chegestire molti galli nel pollaio ècomplicato. Ma è anche veroche un club con ambizioni euro-pee non può prescindere da unalinea offensiva di livello. Il fattodi chiamarsi Milan se vogliamo

è un’aggravante, perché glisforzi maggiori sul mercato disolito si concentrano sull’attac-co. Così, nonostante la grandeesperienza sul campo, Inzaghi davanti si è trovato con un pro-blema di gestione dietro l’altro.Da un lato non sono mancate lelamentele. Il primo a iscriversiallo speakers’ corner è stato ElShaarawy, «incazzato» per lepanchine autunnali. Poi è arri-vato il momento della signoraPazzini («La meritocrazia non

esiste»): un post che Giampaoloin realtà non aveva graditogranché, ma è evidente che ilsuo grado di soddisfazione nonpossa essere al top. Quindi èstata la volta di Cerci: mentre lacompagna deplorava in tv lescelte di Inzaghi («Non ha sensoinserirlo allo scadere»), Alessioera impegnato in un faccia afaccia con l’allenatore – e non

per stringergli la mano – al ter-mine di Milan-Cesena. Per lacronaca, l’ex Atletico è stato ti-tolare una sola volta nelle ulti-me sei partite. Infine, Destro:sul riscatto dalla Roma al mo-mento ci sono più ombre che lu-ci, e Mattia ha anche fatto pre-sente che avrebbe affrontatocol tecnico il discorso sull’esi-gua quantità di rifornimenti.

CONTINUITA’ E questo è un al-tro problema. Per il tipo di giocoche ha in testa Pippo, i centra-vanti faticano e per ora Inzaghinon è riuscito a trovare il mododi alimentarli. Ma non è soltan-to una questione di punte cen-trali. Cerci, arrivato su espressarichiesta dell’allenatore, in campionato ha giocato undicipartite, ma solo quattro dall’ini-zio. A parte Menez, che ha fidu-cia incondizionata grazie aisuoi 15 gol, gli altri faticano atrovare continuità. A Honda,eroe dell’ultimo quadrimestre2014, è capitato di stare in pan-china tre partite di fila (Cesena,Chievo e Verona). Lo stesso De-stro tre settimane fa si è ritrova-to fuori, a sorpresa, col Verona.Una scelta poco condivisa adArcore. Poi ci sono anche gli ex.Come Torres e Niang, che si so-no messi in mostra non appenalasciato Milanello: un capovol-gimento drastico. Una cosa co-munque è certa: in questo mo-mento di difficoltà massima, In-zaghi ha assoluto bisogno deisuoi attaccanti. E lui resta l’uni-co in grado di sussurrare loro leparole giuste all’orecchio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA Pippo Inzaghi, 41 anni, prima esperienza in A LAPRESSE

26� i gol (sui 41 totali) messi a segno dagli attaccanti rossoneri.Dopo Menez c’è Honda (6), fermo da ottobre. Poi Destro (2), e altri tre fermi a una sola rete

15� i gol messi a segno in campionato da Menez. Il Milan in tutto ne ha realizzati 41,quindi il francese ne ha fattipiù di un terzo del totale

Serie AR

Page 27: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

27LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Marouane Fellaini, 27enne dello United, festeggia con Radja Nainggolan, 26 , la vittoria del Belgio su Cipro ACTION Senad Lucic sovrasta in un duello aereo Victor Rodriguez in Andorra-Serbia giocata sabato sera AFP

Nainggolanalla De RossiCosì il Belgio ispira la Roma1Davanti alla difesa il ninja convinceWilmots: «Con lui lì, più pericolosi»E Radja: «Mi è piaciuto, lo rifarò»

Andrea PuglieseROMA

P rima o poi, forse, ci prove-rà anche Garcia, per oral’esperimento lo ha fatto

Wilmots, il c.t. del Belgio, chenella sfida di sabato contro Ci-pro ha schierato Nainggolan da-vanti alla difesa, nel ruolo in cuinella Roma gioca sempre DeRossi. «Sono stato a Roma per lagara contro la Juve — ha dettodopo la partita Wilmots — Hoparlato per un’ora con Radja,spiegandogli cosa volevo da lui.Vedendo che tipo di partita hafatto, ha capito alla perfezione.Forse abbiamo trovato il nostronuovo numero sei».

L’ESPERIMENTO Già, ancheperché se è vero che Wilmots aquesta mossa ci stava pensandosu da un po’, è anche vero cheNainggolan mediano puro da-vanti alla difesa nel 4-3-3 è statauna sorpresa un po’ per tutti.Non per lui, però, che in quelruolo ci aveva già giocato da gio-vane, anche nell’U21 belga. Wil-

mots lì era solito schierarci Du-four (infortunato) o Witsel, sta-volta ci ha messo Radja, spo-stando il centrocampista delloZenit più avanti, alla sua sini-stra, con Fellaini a destra el’avanzamento di De Bruyne neltridente offensivo (a destra, conBenteke centrale e Hazard a si-nistra). Un 4-3-3 che si modella-

va in 4-1-4-1, con Nainggo-lan a protezione della difesa.«Perché l’ho lasciato fuoricon il Galles? Avevo le mie ra-gioni e lui le sa — continuaWilmots — Se Nainggolangioca così possiamo esserepiù pericolosi, abbiamo piùfacilità nel recuperare palla enel velocizzare il gioco». Già,perché poi Radja è giocatoreda box-to-box, recupera pallae riparte. O fa ripartire, comenel gol di Batshuayi, dove Ra-dja ha arpionato il pallone eregalato l’assist per il 5-0.

EQUILIBRIO L’esperimento èandato così bene che Wil-mots lo riproporrà domani,in Israele. «Mi fa piacere aversentito il c.t. dire di aver tro-vato il nuovo numero sei, èuna posizione che mi piace— ha detto Nainggolan — Ciavevo già giocato da giovane,questa prestazione mi fa pen-sare che potrò essere riutiliz-zato lì». Anche perché quan-do il Belgio va in pressione al-ta, Radja accorcia la squadrae pressa, proprio come nelgol del 5-0. «Mi piace essereaggressivo, mettere pressio-ne all’avversario, è un aspet-to chiave del mio gioco». Ed èfondamentale per l’equili-brio che Wilmots vuole dauna squadra a trazione ante-riore. E allora chissà, magariin futuro ci penserà ancheGarcia, anche se poi nel suo4-2-3-1 Nainggolan il media-no difensivo lo ha già fatto unpaio di volte lo scorso anno.Ma mai come «volante» da-vanti alla difesa. Potrebbe es-sere anche una soluzione peril dopo-De Rossi, nel caso Da-niele a fine stagione decides-se di fare scelte diverse. Sem-pre che, però, Nainggolan al-la fine resti a Roma. La cortedella Premier (ManchesterUnited) è fortissima, la com-proprietà con il Cagliari an-cora da risolvere, il rinnovocontrattuale ancora fermo.Per ora gode Wilmots, per laRoma bisognerà aspettare.

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Lulic brillacon la BosniaPer la Lazioè un acquisto1Tre assist d’autore per DzekoDopo l’infortunio di gennaio sarà prezioso per Pioli nel rush finale

Nicola BerardinoROMA

S enad Lulic è tornato asfrecciare sulla via cheporta al gol. Una buona

notizia per la Lazio, quanto maiinteressata ad avere nelle miglio-ri condizioni il suo esterno per ilrush finale di stagione. Sabato il29enne di Mostar ha annusato ilpercorso per segnare. Tutti suoi itre assist per la tripletta di Dzekonella gara vinta dalla Bosnia adAndorra. «Non importa chi segnao chi fa l’assist decisivo, l’essen-ziale è ottenere i tre punti. Siamocostretti a vincere nelle prossimepartite in modo da avere la possi-bilità di qualificarci per l’Europa»ha spiegato Lulic dal ritiro dellaNazionale. Guardando la classifi-ca, tutto pare in salita per la Bo-snia, penultima a 5 punti nel gi-rone B capitanato dal Galles aquota 11, seguito da Israele a 2punti.

RITORNO COL TRIS Conti e pro-spettive della Bosnia a parte, legiocate di Lulic contro Andorra

hanno strappato elogi. Un belcolpo di tacco per ispirare il van-taggio, poi incursioni a spaccarela difesa avversaria per innescareEdin Dzeko solo per il tocco fina-le. In quel tris di azioni il lazialeha ritrovato se stesso. Come peri-colosità e importanza per lasquadra. In fondo, quei gol è co-me se li avesse segnati lui. Nellaporta del proprio recupero. Sa-bato Lulic è tornato a giocare datitolare dopo 82 giorni. L’ultimavolta era stata il 5 gennaio, nella

gara dell’Olimpico contro laSampdoria. K.o. dopo 5 minutidella ripresa: lesione del collate-rale interno sinistro. Uno stoporiginariamente previsto in 45giorni, salvo poi allungarsi traqualche preoccupazione che haportato il 29enne bosniaco anchea farsi visitare in Germania dalprofessor Muller-Wohlfahrt, l’or-topedico di fiducia di Klose. Duesettimane fa, si è riaffacciato sulcampo: panchina nella trasfertadi Torino. E domenica 22 marzoè tornato a giocare, subentrandoa Mauri nei 17 minuti finali colVerona. Ovviamente senza avereil passo che lo caratterizza. Così iltecnico Pioli ha salutato con sod-disfazione la convocazione in Na-zionale di Lulic, perché due par-tite da giocare (domani c’è l’ami-chevole con l’Austria) non posso-no che fargli bene per riacquisirela condizione giusta.

UOMO DERBY Serve Senad Lu-lic, anche alla Lazio che vince da6 gare di fila. Il suo apporto sullasinistra può fare la differenza.Sia a centrocampo sia in posizio-ne arretrata o in avanti. Dinami-smo e cambio di passo nel mixdel suo repertorio. Che in questocampionato ha sfoderato 3 gol in17 presenze. A proposito di gol, ilsuo nome è inciso nella storiadella Lazio per aver segnato quel-lo che ha portato la Coppa Italiadel 2013 nella finale del 26 mag-gio contro la Roma. Così nelduello Champions con i giallo-rossi verso il secondo posto nonpuò mancare proprio Lulic. E, aproposito di Coppa, il suo nomenon può non tornare in ballo perla semifinale di Napoli dell’8aprile. Certo, ora il bosniaco do-vrà fare i conti la concorrenza acentrocampo. Prima dello stopera titolare. Nel frattempo, è peròesploso Cataldi. Inoltre, Pioli ne-gli ultimi tempi ha spesso smon-tato il prediletto 4-3-3 per passa-re al 4-2-3-1. Per caricare la bat-teria dei trequartisti rinunciandoa un centrocampista. Ma tuttiquesti discorsi possono esserdribblati da Lulic ritrovato, comenelle azioni dei tre assist a Dzeko.

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IL PREMIO IN PATRIA

Top in Slovacchia, mugugni a Napoli: Hamsik, tocca a teMimmo MalfitanoNAPOLI

M iglior giocatore slovac-co dell’anno: la notiziagli è stata comunicata

all’indomani della vittoria otte-nuta con la nazionale, contro ilLussemburgo (3-0), successo che tiene la Slovacchia al primoposto nel girone C di qualifica-zione all’Europeo, seguita dallaSpagna. Marek Hamsik è statovotato con un buon margine di

vantaggio su Skrtel, difensoredel Liverpool. Per il centrocam-pista del Napoli si tratta delquarto riconoscimento dal2009 a oggi. «Apprezzo moltoquesto momento. Però il calcioè un gioco di squadra e senza icompagni del Napoli sono certoche non avrei mai vinto. Dun-que, questo premio appartieneanche a loro e li ringrazio», hadichiarato il giocatore. Almenoin patria, le critiche nemmenolo sfiorano. Hamsik è conside-rato la migliore espressione del

calcio slovacco e lo consideranoun intoccabile.

METAMORFOSI Ma se in Slo-vacchia Hamsik gode di massi-ma ammirazione, a Napoli igiudizi della critica non sempresono stati favorevoli finora.Questione di rendimento e diprestazioni, spesso al di sottodelle sue qualità, che ne stannomettendo in discussione il valo-re. È dallo scorso anno che loslovacco ha perso brillantezza,quell’intuito che spesso è servi-

to al Napoli per competere conle grandi. E il suo talento sta ve-nendo meno anche in questastagione. Qualche sprazzo diclasse, per il resto un apportonei limiti della sufficienza. Dalui si sarebbe aspettato molto dipiù Benitez, l’avrebbe voluto maggiormente coinvolto nel gioco, aspetto che è venuto ma-ledettamente meno, quest’an-no, aprendo a una crisi che lostesso giocatore ha più volte re-spinto, ma abbastanza eviden-te. Da qualche settimana anche

la fiducia di Benitez gli è venutameno: Hamsik è il giocatore piùsostituito e nelle ultime gare gliè capitato anche di partire dallapanchina. Il Napoli è in lotta an-cora su tre fronti e Rafa non haalcuna intenzione di mollare: ha chiesto ai suoi l’impegnomassimo per provare a vincereEuropa League e Coppa Italia,senza perdere di vista il terzoposto. E per riuscirci ha tenuto arapporto i suoi uomini migliori,da Higuain allo stesso Hamsik,chiedendo loro una dimostra-zione di forza. Lo scontro diret-to di sabato, all’Olimpico con laRoma, darà una prima risposta.

© RIPRODUZIONE RISERVATAHamsik con la Slovacchia REUTERS

E TOTTI ALZALA CHAMPIONS� Francesco Totti ieri con Ilary Blasi e i figli Cristian eChanel al museo del Barça con in mano la Champions

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28 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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29LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Scattata la Borsa Giavazzistage in Gazzetta di 4 mesiper studenti o neolaureati� Per favorire l’avvicinamento dei giovani alla professione giornalistica, La Gazzetta dello Sport e Rcs Mediagroup istituiscono anche quest'anno una serie di borse di studio intitolate alla memoria di Giorgio Giavazzi, caporedattore centrale del giornale prematuramente scomparso, a 45 anni, nel 1998, che fu sempre impegnato nella valorizzazione delle risorse umane.Per il 2015 si tratta di almeno 10 borse di studio. Ciascuna di queste si realizzerà attraverso stage di 4 mesi che saranno attivati tramite convenzioni con università e scuole di giornalismo; ogni percorso garantirà, con il supporto di un tutor, la partecipazione alla vita redazionale della Gazzetta dello Sport - quindi seguendo

l’ambito della confezione del quotidiano, ma anche delle notizie pubblicate sul sito web e la preparazione dei notiziari o dei diversi programmi televisivi - e prevederà un rimborso spese mensile. Il bando è riservato a giovani iscritti a un corso universitario o in possesso di una laurea da non più di 12 mesi. I curricula, accompagnati da una breve lettera di motivazione, dovranno essere inviati via mail a [email protected] entro il prossimo 13 aprile, data dopo la quale è previsto un ulteriore colloquio di selezione. La ricerca è rivolta a entrambi i sessi (Legge 903/77) ed è valida per le sedi di Milano e di Roma.

PER IL TRIS DI SFIDE TOCCA ANCHE A LAMANNA E TINO COSTA

� 1 Eugenio Lamanna, 25 anni, portiere del Genoa, vice di Perin, lo scorso anno era a Siena, 2 Tino Costa, 30 anni, centrocampista argentino,3 Marco Borriello, 32 anni, tornato al Genoa a gennaio, è la sua terza volta in rossoblù. Nel torneo 2007-2008 segnò 19 gol GETTY IMAGES/LAPRESSE

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Fort Marassi + BorrielloGasperini cerca l’antidoto per i soliti finali del Genoa 1Tre match di fila in casa: il tecnico vuole evitare i cali di tensione delle ultime stagioni. Pronta la punta che all’Udinese ha già fatto 10 gol

Filippo GrimaldiGENOVA

D ov’è finito Fort Marassi?Che fine ha fatto il Ferra-ris inespugnabile, dove

il Genoa di Gasp — neppuretroppo lontano nel tempo —aveva costruito le sue fortune?Quest’anno il campionato haraccontato un’altra storia, conun Grifone incredibilmente co-raggioso e prolifico lontano daGenova, ma a disagio — in casa— soprattutto con le squadredi media fascia. Ricapitolando:successi pesanti contro Lazio,Juve e Milan, ma contro le altrerivali della A i tre punti sono arrivati sinora soltanto con ilVerona. Empoli, Palermo, Ata-lanta, Sassuolo e Fiorentinahanno fruttato solo pareggi.

CHE OCCASIONE Gasperini e ilsuo Genoa, però, adesso sonopiù che mai decisi a fare valere

di nuovo il fattore-campo, ap-profittando innanzitutto delletre gare consecutive a Marassiche attendono i rossoblù neiprossimi diciassette giorni,contro Udinese, Cagliari e Par-ma, nel recupero del 15 aprile.In palio, nove punti pesantissi-mi per rilanciare la corsa di Pe-rotti e compagni verso il tra-guardo dell’Europa League,tutt’altro che irraggiungibile. IlGrifone, fra l’altro, ha perso vi-gore in attacco — reparto inve-ce di solito molto prolifico —visto che dopo la «manita» alVerona, i rossoblù hanno rea-lizzato solo due reti nelle suc-cessive quattro partite. E il pri-mo obiettivo gasperiniano èquello di non trasformare, co-m’era invece accaduto nel re-cente passato, la parte finaledella stagione in una serie di partite senza grandi obiettivida raggiungere, visto che lasalvezza è di fatto in cassaforteda molte settimane.

TRE (PIU’ DUE) Provarci, oltreche lecito, è un dovere. Il mes-saggio che circola da tempo avilla Rostan è chiaro, ed ha co-me scopo (anche) quello dimantenere alto il valore di unarosa che ha mostrato grandissi-ma qualità — un nome su tutti:Perotti — a fronte di investi-menti assolutamente contenu-ti ed in linea con i nuovi para-metri operativi imposti dal pre-sidente Preziosi per ridurre icosti societari. Da sabato pros-simo toccherà innanzitutto aLamanna, degno erede (in fu-turo più o meno prossimo) delnumero uno Perin, che dovreb-

be essere pronto al rientro do-po l’infortunio intorno alla me-tà del mese prossimo. Ma giàcon l’Udinese potrebbe trovarespazio Tino Costa, arrivato congrandi aspettative dallo Spar-tak Mosca, ma sinora ai margi-ni del gruppo. Per lui, appenaventicinque minuti in campocon due presenze all’attivo, acausa di uno stiramento allacoscia sinistra a cui ha fatto poiseguito un ulteriore stop perun nuovo problema muscolarea un polpaccio. Poi c’è Borriel-lo, costretto a un superlavoroper ritrovare la migliore condi-zione, ma abbonato al gol con-tro l’Udinese: ben dieci le retisegnate ai friulani in serie A.Basterebbe questo per ritrova-re l’ottimismo. Ma Gasp ha al-tre due carte da giocare: Laxaltche scalpita e Mandragora, ilbaby che all’andata con la Juveaveva ingabbiato Pogba al Fer-raris...

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4� Le 4 vittorie conquistate al Ferraris dal Genoa su 13 gare giocate quest’anno a Marassi. In casa Gasperini ha raccolto anche 5 pareggi e 4 sconfitte.

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

JUVENTUS 67 28 20 7 1 55 14

ROMA 53 28 14 11 3 39 21

LAZIO 52 28 16 4 8 51 27

SAMPDORIA 48 28 12 12 4 37 28

NAPOLI 47 28 13 8 7 47 36

FIORENTINA 46 28 12 10 6 41 31

TORINO 39 28 10 9 9 32 30

MILAN 38 28 9 11 8 41 35

GENOA 37 27 9 10 8 37 33

INTER 37 28 9 10 9 42 36

PALERMO 35 28 8 11 9 38 41

UDINESE 33 27 8 9 10 31 36

EMPOLI 33 28 6 15 7 30 30

SASSUOLO 32 28 7 11 10 34 43

CHIEVO 32 28 8 8 12 21 30

VERONA 32 28 8 8 12 33 48

ATALANTA 26 28 5 11 12 23 38

CAGLIARI 21 28 4 9 15 34 53

CESENA 21 28 4 9 15 25 49

PARMA (-3) 9 26 3 3 20 21 53

CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS

EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

SABATO 4 APRILE, ore 15ROMA-NAPOLI (ore 12.30) (0-2)

ATALANTA-TORINO (0-0)

CAGLIARI-LAZIO (2-4)

GENOA-UDINESE (4-2)

INTER-PARMA (0-2)

PALERMO-MILAN (2-0)

SASSUOLO-CHIEVO (0-0)

VERONA-CESENA (1-1)

FIORENTINA-SAMPDORIA (ore 18.30) (1-3)

JUVENTUS-EMPOLI (ore 21) (2-0)

16 RETI Tevez (2, Juventus).15 RETI Icardi (3, Inter); Menez (8, Milan).13 RETI Higuain (2, Napoli); Toni (3, Verona).12 RETI Dybala (2, Palermo).10 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese).9 RETI Felipe Anderson (Lazio); Callejon (Napoli); Eder (1, Sampdoria).8 RETI Klose e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Berardi (4) e Zaza (1, Sassuolo); Thereau (Udinese).7 RETI Paloschi (Chievo); Maccarone (1, Empoli); Babacar (Fiorentina); Matri (7 nel Genoa), Morata e Pogba (Juventus); Djordjevic (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Vazquez (Palermo).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

IN BREVE

� BERGAMO (m.sp.) Oggi l’Atalanta torna ad allenarsi per preparare il match con il Torino. Dovrebbero aggregarsi al gruppo Stendardo, Benalouane e Grassi (sabato out solo Raimondi e gli squalificati Gomez e Denis) e persino Estigarribia potrebbe essere convocato per la prima volta dopo l’infortunio ai legamenti. Dubbi sul modulo: difesa a quattro o a tre?

ATALANTA

Verso il Torino col rebus difesaa tre o a quattro

� Torneo fermo, si sono giocati alcuni recuperi e anticipi. Girone A (rec. 20a giornata): Samp-Bologna 1-0. Girone B (rec. 16a giorn.): Lanciano-Atalanta 0-3. Anticipi 8a giornata. Girone B: Cagliari-Cittadella 1-2. Girone C: Vicenza-Latina 2-2.Class. (prime pos). Gir. A: Fiorentina 48; Torino 43; Spezia 42. Gir. B: Inter 47; Milan 44; Cesena 32. Gir. C: Bari, Roma 46; Lazio 44.

PRIMAVERA

Samp e Atalantaok nei recuperiCagliari sconfitto

� PARMA (s.p.) Mentre ieri i tifosi (circa 150) hanno contestato l’ex presidente Ghirardi direttamente a Carpenedolo, l’altra notte Collecchio è stata visitata dai vandali: due finestre rotte ed una sfondata nella palestra delle squadre giovanili. Oggi si torna in campo: contro l’Inter Donadoni riavrà Mirante, Gobbi,Mauri che hanno scontato la squalifica, da valutare Galloppa.

PARMA

Oggi si riparte: con l’Inter riecco Mirante

� CAGLIARI (m.f.) Il rientro con l’Empoli, out con il Milan per squalifica, ora Balzano è pronto per la Lazio: «Quella di sabato è la prima delle nostre dieci finali: faremo l’impossibile per i 3 punti. Non possiamo permetterci errori o distrazioni. Dobbiamo giocare alla morte con l’atteggiamento giusto, per 95 minuti». Dalla difesa all’attacco: il brasiliano Caio Rangel (’96) convocato dall’Under 20.

CAGLIARI

Carica Balzano«Contro la Laziovia a dieci finali»

Serie AR

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30 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

«GazzettaTv, più dirette e mercato» 1Il responsabile Arrigoni: «Trasmetteremo la Champions di volley femminile con Busto Arsizio»

Valentina Diouf, trascinatrice della Yamamay RUBIN

Gabriella Mancini

G azzettaTv, sul canale 59,ha poco più di un mese esi è già integrata con il

nostro giornale. Soltanto unascensore divide gli studi dallaredazione, così i volti dei con-duttori s’intrecciano con quellidei giornalisti, le news e gli ap-profondimenti sono a portatadi mano ventiquattro ore suventiquattro. Il responsabile diGazzettaTv Claudio Arrigoni,esperto di start-up televisivevisti i trascorsi a Tele+, Sky eMediaset, traccia un primo bi-lancio.

«Il momento più emozionante— attacca — è stato il 26 feb-braio alle 7 del mattino, quan-do il giornalista della Rosea Ni-no Morici ha condotto il primoGazzetta News. Un attimo cheha segnato non soltanto il viadella nuova Tv, ma anche ilcollegamento con i vari mondirosa, dalla carta stampata al si-to, da Sportweek agli eventi».

Cominciamo dalle news.«Alle 7 siamo in onda e fornia-mo notiziari rapidi a rullo.Diamo un quadro di tutto ciò

MATTINA7 Gazzetta News7.15 Gazzetta News7.30 Gazzetta News7.45 Gazzetta News8 Gazzetta News8.15 Gazzetta News8.30 Gazzetta News8.45 Gazzetta News

9.05 Campioni a confronto9.30 Explorers: avventure pericolose10.05 Sport Science11.05 Condò Confidential11.30 Campioni a confronto12.05 The SpeedGang - La banda dei motori13 Gazzetta News13.30 Gazzetta News

POMERIGGIO14 Gazzetta News14.30 Magazine Sci Alpino15.05 Sfide senza limiti (Prima Tv)15.30 Campioni a confronto (PrimaTv)16.05 Sport Science (Prima Tv)17.05 The SpeedGang 18.05 Sfide senza limiti (Prima Tv)18.30 Campioni a confronto

19 Gazzetta News19.30.00Gazzetta News

SERA20 Gazzetta News20.30 Gazzetta News21.05 Condò Confidential21.35 The Speedgang 22.30 Campioni a confronto

23 Gazzetta News23.30 Gazzetta News0.05 Sfide senza limiti0.30 Gazzetta News1 Gazzetta News1.30 Gazzetta News2 Gazzetta News2.30 Gazzetta News3 Gazzetta News

IN PROGRAMMAMOTORI ECAMPIONI

Siamo in onda!R

che è successo e annunciamo ifatti del giorno. Non soltantosport, diamo spazio anche agliAltri mondi per offrire un’in-formazione esauriente su tuttal’attualità. Non manca l’oro-scopo del nostro Antonio Capi-tani».

Nello studio c’è anche un crono-metro.«L’opinionista di turno non può sforare i30 secondi, ilnostro obietti-vo è fornireun’infor ma-zione snella.Per chi sgarra— ride — c’èil cartellinogiallo o rossoe il direttoreAndrea Monti è stato il primo amettersi in gioco».

Finora abbiamo visto i campio-nati di basket e volley femminilein diretta: ci saranno novità?«Sabato e domenica mandere-mo in diretta in esclusiva la Fi-nal Four di Champions Leaguedi volley femminile con BustoArsizio, l’unica squadra italia-na rimasta in Europa. Un bel-l’evento per gli appassionati».

Molti programmi autoprodot-ti, le storie, i personaggi, a co-minciare dall’esclusiva con Mourinho, ma anche acquisi-zioni e intrattenimento. Checosa vedremo prossimamen-te?«Daremo sempre più spazio alcalcio mercato di Carlo Laudi-sa, con appuntamenti quoti-diani e spazi nelle edizionidelle News. Per quanto ri-

guarda l’in-trattenimen-to abbiamoanche il gio-vane trio de-gli Autogol,molto diver-tente nelleimitazioni, daConte a Stra-maccioni».

Tanti personaggi sono interve-nuti, da Roberto Mancini a Feli-ce Gimondi. I prossimi?«Ci saranno sorprese. L’impor-tante è continuare con il giocodi squadra tra i giornalisti del-la Gazzetta dello Sport e i re-dattori della Tv, che ormai simuovono in una struttura uni-ca. Il motore è stato avviato,possiamo soltanto crescere».

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R«La redazione Tv siè già integrata coni giornalisti della Gazzetta: un bel gioco di squadra»

clicCOME RISINTONIZZAREI VOSTRI TELEVISORIE VEDERE IL CANALE 59 � Eseguire le seguenti procedure. Se possiedi Tv o Decoder Digitale Terrestre 1. Premere il tasto MENU sul telecomando2 Selezionare Impostazioni/Avanzate 3. Posizionarsi sulla voce relativa alla Sintonizzazione automatica dei canali e premere il tasto OK, accedi alla configurazione dei canali 4. Impostare Modalità di sintonia dei canali su DTV5. Posizionarsi sul pulsante Avvia scansione e premere il tasto OK per avviare la ricerca.Soluzione dei problemiSe avete già provveduto alla risintonizzazione senza esito e il vostro televisore è collegato ad un sistema con antenna centralizzata, fate verificare dal vostro antennista che sia presente nella centralina dell’antenna stessa il modulo (o filtro) necessario per la ricezione dei segnali tv del canale/mux 55 (frequenza 746 MHz), quello che supporta anche il canale 59 di Gazzetta Tv. Se il modulo manca, fatelo inserire: è un’operazione molto semplice. Se possiedi una Sky Digital Key1. Premere il tasto Menu del telecomando SKY e premere OK per accedere al digitale terrestre 2. Premere il tasto rosso (Ricerca) e lasciare inviata la configurazione3. Premere due volte il tasto rosso (Avvia ricerca) 4. Attendere il completamento dei canali e quindi premere OK

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31LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

H a fatto discutere il nostro5 a Marco Verratti nellepagelle di Bulgaria-Italia.Tweet e mail di protesta,con contorno di ingiurie,

la solita litania al tempo dei social. Ce la potremmo cavare con poco, rannicchiarci nel gruppo dei colleghipagellisti e sottolineare che i sei giornali con inviati a Sofia, incluso il nostro, hanno rifilato al «parigino» cinque insufficienze piene (5) e una quasi sufficienza (5,5). Non vogliamo però passare per corporativi, anche perché già sentiamo in sottofondo l’obiezione principale: «Eh, ma voi giornalisti, vi mettete d’accordo». No, non funziona così, non ci accordiamo.

Meglio motivare, tanto più che le perplessità sono legittime. Come è possibile che il nostro giovane di maggior spessore, protagonista di due spettacolari prestazioni contro il Chelsea negli ottavi di Champions, in Nazionale non attecchisca? E’ un problema che si trascina da tempo. Verratti ha debuttato in azzurro nell’estate del 2012 contro l’Inghilterra e con Prandelli c.t., ha fin qui accumulato undici presenze e un gol, ma una partitona come quella di Londra contro i «blues» nell’Italia non l’ha mai giocata. Perché?

La prima risposta che ci viene spontanea coinvolge Andrea Pirlo. Verratti è l’erede designato di Pirlo, prima o poi ne raccoglierà la bacchetta da direttore d’orchestra, ma non ha o non ha ancora certe sue caratteristiche, anche perché ha 13 anni meno di Pirlo. Lo sapete dov’era Pirlo all’età di Verratti, oggi ventiduenne? Era un cavallo di ritorno al Brescia, dopo un assaggio di Inter e una promettente stagione alla Reggina. Carlo Mazzone aveva cominciato a impostarlo come regista, da trequartista che era, per

farlo giocare assieme a Robi Baggio. Certo, in quell’estate del 2001 stava per trasferirsi al Milan, l’«hub» dal quale sarebbe decollato, però il Verratti di oggi, rispetto al Pirlo del 2001, è parecchio avanti, a 22 anni è già un «top player» mondiale. Pirlo è diventato Pirlo più tardi.

Sì, ma allora perché in Nazionale Marco non funziona? Perché finora nessuno è riuscito a creargli attorno l’habitat giusto. Nel Psg fa reparto con Thiago Motta e lo sgobbone Matuidi. «Thiagone» Motta, vituperato dai tifosi italiani all’ultimo Mondiale, è la sua sponda ideale. Gli assicura copertura, gli trasmette tranquillità. Al Psg non è ben chiaro chi sia il regista tra Motta e Verratti, i due si interscambiano, e la sfumatura ha la sua importanza, toglie a Marco l’ossessione del ruolo. Verratti, che si sente un play, al Psg sta a fianco del centrale TM e con Matuidi dall’altro lato, nel quadro di un 4-3-3. In Nazionale il sistema è diverso, Conte applica il 3-5-2, e Verratti a Sofia è sembrato sperso, poco sostenuto da Candreva e Bertolacci, suoi compagni di teorica linea, mezzali troppo offensive per il regista in servizio.

Come se ne esce? Richiamando Thiago Motta? No, il brasiliano non è il tipo di centrocampista che piaccia a Conte. L’impressione è che tutto giri attorno a Pirlo e che Verratti in azzurro diventerà grande come al Psg quando l’attuale titolare della cattedra andrà in pensione. Allora sarà possibile costruirgli la squadra su misura e gli alibi saranno finiti. Peccato, perché i due, Pirlo e Verratti, sono diversi, quindi integrabili. Le poche volte in cui ha giocato con Pirlo, sotto la gestione di Prandelli, Marco è stato però limitato dalla personalità dello juventino, che come tutti i fuoriclasse non gradisce avere attorno chi gli può rubare la scena. In attesa che Verratti si prenda l’Italia, giova ricordare che i voti si riferiscono alle prestazioni di giornata, non al valore assoluto del giocatore. Verratti - da 5 venerdì a Sofia - resta un centrocampista da 8.

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Dopo la brutta prestazione di Sofia

PERCHE’ VERRATTIIN AZZURRO NON VA?

RED BULLScuderia di F.1� Complimenti dagli amici della @redbull a Vettel e alla Ferrari@redbullracing

La vignettadi Stefano Frosini

Twitter

ARIANNA ERRIGOOlimpionica di scherma� Prima la Ferrari con Vettel, poi Valentino Rossi! Che giornata ragazzi! #fenomeni. E in televisione Mennea @aryerriANDREA CASSARÀCampione di scherma� Tutti zitti !!!! Ferrari questa mattina e podio tutto italiano adesso in MotoGP!! @andreacassara

LA DISCUSSIONEdi SEBASTIANO VERNAZZAtwitter: @GazzaVernazza

Tutto Rosso! Da mattino asera. Dalla Malesia alQatar. Dalla Ferrari aValentino. Una domenicabestiale che cancella

l’azzurro tenebra della nostra Nazionale di calcio. L’inno di Mameli che risuona in mondovisione da una parte all’altra del globo non aiuta a trattenere le lacrimucce. Questo è proprio un grande giorno da vivere, come canta Jovanotti. Ma forse è ancora più grande di quello che ci aspettavamo tutti. E’ il sogno che non avevamo avuto la sfrontatezza di sognare. Il miraggio che non ci sarebbe apparso neppure dopo un mese di digiuno nel deserto. Prima la Ferrari, poi Valentino. Le vittorie del cuore.

«Grazie Mille! Grazie, grazie, grazie», ha urlato Vettel appena tagliato il traguardo. E il suo urlo di vittoria diventa il titolo di una domenica pazzesca con la Ferrari che sbriciola meritatamente il dominio Mercedes in Formula 1 dopo 34 Gran premi di digiuno e Valentino che guida un podio tutto tricolore (con i ducatisti Dovizioso e Iannone) nella magica notte del deserto dove il mondiale di MotoGPè cominciato con un monocolore, quel biancorossoeverde che ci sta nell’anima e nel cuore.

Due vittorie vere, due vittorie di sostanza. Se in quella di Vettel a Sepang c’è tanta Ferrari, in quella di Valentino a Losail c’è tanto Rossi. Seb ha vinto perché guidava la macchina più in palla, quella che trattava meglio le gomme, quella che ha permesso a Raikkonen di risalire dal penultimo al quarto posto dopo una maledetta foratura. Vale ha vinto perché non passa mai di moda, perché gli anni passano, ma lui vola via come il vento e quando sente il profumo della

vittoria perde 10 anni e tira come il Valentino dei 9 titoli mondiali. Anche lui dopo i primi giri era decimo. Poi ha visto che volava, ha capito che per Marquez non era giornata e con uno stato di grazia simile non c’erano Lorenzo (il compagno di Yamaha) o Ducati che potessero resistergli.

Se dobbiamo trovare un comune denominatore tra le due vittorie, colori a parte, ci viene da dire lavoro e passione. Il lavoro che non è mancato tra gli uomini e le donne di Maranello e il lavoro che Valentino mette sempre al primo posto, altrimenti a 36 anni non riuscirebbe a stare davanti a tutti quei ragazzini terribili. Cattivo Vettel nell’infilare Rosberg, nel respingere Hamilton, cattivissimo Valentino nell’infilare tutti quegli avversari come spiedini sul falò. Due fuoriclasse assoluti. Due vittorie che vengono da lontano. Quella della Ferrari, della nuova Ferrari di Marchionne e Arrivabene, mette le sue radici nel lavoro di chi a Maranello non c’è più perché chi sa di Formula 1 sa bene che una vettura vincente come è la SF15-T non si progetta e costruisce in 4 mesi, ma il lavoro comincia molto prima (e quest’anno, dopo secoli, finalmente tutto nella galleria del vento di Maranello). Quella di Valentino arriva ancora da più lontano. Vale ha il successo nel Dna. E’ un animale da gara, quando ha la moto per scatenarsi non lo fermate più. Sul suo Dna ha costruito una carriera che ora sembra davvero infinita. Sulle sue sensazioni ha migliorato la Yamaha fino a renderla competitiva.

Ora che il sogno insognabile è diventato realtà gli orizzonti si allargano. Le vittorie della Ferrari e di Rossi non resteranno casi isolati. Maranello può impensierire la Mercedes nella corsa al titolo. Vale può fare altrettanto con Marquez. I favoriti restano loro, Mercedes & Marquez. Ma occhio all’Italia dei motori di rosso vestita.

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Da Valentino a Vettel

ROSSI & LA ROSSAVITTORIE DEL CUOREIL COMMENTOdi UMBERTO ZAPELLONIemail: [email protected]

twitter: @uzapelloni

OELLONIs.it

L a stagione primaverile in Himalaya si èaperta purtroppo con una tragedia: duemorti, un esperto finlandese e uno

sherpa, in discesa dall’Annapurna. L’inverno

Due vittime sull’Annapurna

TRAGEDIA IN HIMALAYA: LA PRIMAVERA PARTE MALISSIMO L’AVVENTUROSOdi REINHOLDMESSNER

si era chiuso invece con un nulla di fatto. In Nepal, le ripetute nevicate, insolitamente abbondanti in quella stagione, hanno respinto quasi subito l’assai tardivo approccio al Manaslu di Simone Moro in cordata con Tamara Lunger. Al contrario, in Pakistan la stagione più fredda ha offerto sul Nanga Parbat ripetute finestre di cielo sereno e venti non troppo violenti. Anche questo insolito. Non ne ha approfittato la spedizione russa, che aveva deciso di tentare la via Schell, sul

versante Sud. Si è fermata praticamente nello stesso punto - la Sella Mazeno, il passaggio sul versante Ovest, che conduce alla vetta -raggiunto un anno fa da David Goettler e dal polacco Tomek Mackiewicz. Da lì, la via per la vetta è ancora lunghissima.

Sul versante Ovest, l’italiano Daniele Nardi, che tentava di nuovo lo Sperone Mummery, ha saggiamente rinunciato. E si è unito, sulla via normale, allo spagnolo Alex Txicon. Il quale

aveva dovuto rinunciare al tentativo di prima invernale del K2 insieme al russo Denis Urubko, che ora è anche polacco. La Cina ha negato il visto per non avere occhi indiscreti in Tibet, dove la repressione è violenta. Con tre iraniani e due pakistani sono saliti fino a 7200 metri e da lì hanno lanciato l’assalto, ma non hanno trovato la via e hanno rinunciato, con Ali Sadpara che accusava gravi problemi. Ancora più impressionante la salita in stile alpino, su una via mai completata, di Mackiewicz con la francese Elisabeth Revol fino alla Cima Nord a 7800 m. Bravissimi anche senza vetta!

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OPINIONI www.gazzetta.it

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ARIANNA FONTANA Campionessa di short trackGiornata sportiva da incorniciare per L’ITALIA! PrimoVETTEL nella F1 con la Ferrari e podio tutto italiano nella MotoGP, ROSSI, DOVIZIOSO e IANNONE!! Bravi ragazzi!! @AryFonta

DIEGO OCCHIUZZIOlimpionico di scherma� Spettacolo le rosse e Rossi... Veramente divertente!!!grande Ferrari e super @ValeYellow46 @diegoocchiuzzi

ROSARIO FIORELLO Show man� FERRARIIIIIIIIIII!!!@ScuderiaFerrari @Fiorello

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DIRETTORE RESPONSABILEANDREA MONTI

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Page 32: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

32

L'ANALISIdi NICOLABINDA

LA RISPOSTADI LASAGNAAGLI ORIUNDIDI CONTE

P arliamo di KevinLasagna. E parliamodi una Nazionale

che per arrivare a 11 de-ve cercare degli oriundi. Questo non vuol dire che Antonio Conte debba convocare l’attaccante del Carpi, stiamo calmi. Però riflettiamo. Chi è Kevin Lasagna? E’ un ragazzo di 22 anni che dall’Eccellenza in provin-cia di Mantova è salito in D in Veneto e ora è in B. Un ragazzo che fino al-l’estate scorsa si diverti-va nei tornei notturni, giocando anche più par-tite in una sera; la sua Champions League era a Polpenazze, nel Brescia-no, dove lo spiedo alla griglia accompagna par-tite con centinaia di spet-tatori. Sabato ha segnato due gol strepitosi a Vi-cenza e nel fantastico romanzo della capolista un capitolo se lo merita.

Ma quanti ragazzi così ci sono in Italia? Il Carpi ha costruito così la squadra che sta dominando la B. Perché nei dilettanti e in Lega Pro qualche giovane su cui lavorare c’è; un talento dovrebbe matura-re e crescere salendo di categoria, arrivare in B e lì vedere se può fare la A, poi magari conquistare una big e la Nazionale. Invece questo è il grande equivoco del calcio italia-no. La base lavora per crescere giovani, la A preferisce gli stranieri. Al di là delle regole finan-ziarie, ma soprattutto per fare business. Il risul-tato è che per ogni Felipe Anderson ci sono cento Luis Silvio, che fiumi di denari non aiutano il nostro Paese e vanno chissà dove, e che Anto-nio Conte per trovare un attaccante decente se lo debba inventare.

Il problema si risolverà solo quando la Figc, oltre a chiedere alle leghe mi-nori di valorizzare i no-stri giovani, troverà il modo di imporre alla A di investire su di loro. Chissà quando... Intanto i Lasagna - ma soprattut-to gente di talento come Ciofani, Giannetti, Fossa-ti e Di Gennaro e altri - fanno vedere grandi co-se, guardano a Valdifiori e chissà se anche loro un giorno ce la faranno. Già, le Nazionali. Questo dop-pio turno di campionato è segnato dalle assenze per giocatori (italiani e non) impegnati con le varie selezioni. E’ un da-zio da pagare, la B non si può fermare come la A. E comunque la valorizza-zione di questi giocatori va oltre le esigenze di classifica. A proposito: non è stata una giornata pirotecnica. Pochi gol, qualche scatto in alto (Bologna), zona-playoff (Lanciano, Bari) e in co-da (Catania) e tanto ner-vosismo, che gli arbitri faticano a controllare.

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C’è solo una VirtusEcco il Lancianofirmato Grossi

Giuseppe CalviINVIATO A BARI

«E’ ora sorridiamo:clic, ragazzi…». Unselfie per un gol

speciale, che può valere unnuovo sogno per il Bari. NicolaBellomo rivede la Pro Vercelli (aveva già segnato una doppiet-ta ai piemontesi, il 25 settem-bre 2012), firma la prima retestagionale e, rubando la mac-china a un fotografo davanti al-la curva Nord, fissa l’immaginedella svolta per la squadra diNicola, ora distante solo 3 pun-ti dalla zona playoff (Livorno ePerugia a quota 47). Il centro-campista di Bari vecchia regalail successo in cima a una parti-ta dominata da Donati e com-pagni nonostante l’inferioritànumerica per oltre un’ora, acausa dell’espulsione di Eba-gua. La formazione di Scazzo-la, al quarto k.o. consecutivo intrasferta, resta a lungo inchio-data sull’iniziale progetto tatti-co, incapace di sfruttare il van-taggio dell’uomo in più. La ProVercelli accenna una reazionesolo nella fase conclusiva delmatch.

ROVESCIO EBAGUA La sfida èsubito a senso unico. Il Bari co-stringe gli avversari a fare digadavanti all’area di rigore. Ilportiere Russo si esalta, è unbaluardo insormontabile sulleconclusioni di Donati e soprat-

tutto De Luca, fermato dal paloal 21’. La Pro Vercelli punta sul-le ripartenze, con Fabiano e DiRoberto che supportano Mar-chi. I biancorossi invocano giu-stamente il rigore per un toccocol braccio sinistro di Musaccisu tiro di Bellomo. Donati ispi-ra la manovra, è pronto all’in-serimento in zona-tiro ma Rus-so è protagonista. Al 33’ Eba-gua, già ammonito per un fallodi mano, tenta una rovesciata ecommette gioco pericoloso suD’Alessandro: l’arbitro Gavil-lucci punisce l’attaccante con il

secondo giallo, che costal’espulsione al nigeriano. Purridotto in 10, il Bari, con Gala-no e De Luca riferimenti avan-zati, continua ad attaccare.

TROPPO TARDI In avvio di ri-presa Bellomo sblocca il risul-tato, sfondando su punizione(con Donati e Calderoni cheaprono la barriera avversaria).Il Bari amministra il vantaggio,attende il momento propizioper il contropiede. Rivitalizza-ta dagli innesti di Ardizzone esoprattutto Luppi, solo negliultimi 20’ la Pro Vercelli impe-gna i pugliesi. Marchi si fa ve-dere con un diagonale deviatoda Guarna che, dopo un’incer-tezza, respinge su Milesi e DiRoberto e al 38’ è salvato dalpalo sul tiro di Luppi. Scazzolas’interroga ancora sul doppiovolto della sua creatura: solo 8punti in trasferta mentre in ca-sa ha perso appena 2 incontri.Invece, Nicola si mette sulletracce del Bari di un anno fa:gli avranno raccontato tantevolte la clamorosa rincorsa diquella squadra verso la qualifi-cazione ai playoff…

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Nicola Bellomo, 24 anni, esulta con un selfie dopo il gol decisivo LAPRESSE

IL MIGLIORE

� BELLOMOCENTROCAMPISTA DEL BARI

7

IL MIGLIORE

� DI CECCOCENTROCAMPISTA LANCIANO

7,5

Fiorenzo CarliniLANCIANO (CHIETI)

V olersi salvare al più pre-sto è un alibi che accom-pagna il Lanciano dal-

l’inizio stagione ma i playoffsono proprio lì, vicinissimi. Lavittoria (meritata) con l’Entel-la riporta gli uomini di D’Aver-sa ad un punto dall’ultimo po-sto disponibile e domenica cisarà proprio lo scontro direttocon il Livorno. La gara non eratra le più facili, anche perchél’Entella ha disputato un buo-nissimo primo tempo pressan-do a tutto campo. Prina avevalasciato in panchina Cesar perCecchini e Botta per Troiano enon è che abbia sbagliato nellescelte. D’Aversa ha lasciato Mo-nachello in panchina e lanciatoil giovane De Silvestro al postodell’indisponibile Piccolo. IlLanciano ha risposto con ungioco fin troppo manovrato eal 22’ subito un gol (girata ditesta di Ligi) annullato per unfallo in area. Alla fine, gli uo-mini di d’Aversa arriveranno atirare 12 volte verso Paroni, inmodo anche pericoloso, comeal 29’ quando Gatto ha colpitoil palo dopo una bella giocatadi Paghera: il difensore poi do-vrà lasciare il campo per il ria-cutizzarsi del dolore al braccio

che lo aveva tenuto fuori permolte settimane. La forza delLanciano, si sa, è a sinistra do-ve le giocate di Mammarellahanno trovato grande soste-gno in Grossi e nello stessoGatto mettendo in crisi Belli(un po’ stanco per gli impegnidi nazionale).

BENE A SINISTRA In quella zo-na si sono costruite le azionimigliori, soprattutto nel primotempo, con l’Entella che ha ret-to. Il Lanciano, però, sa giocarebene anche a destra, con il gio-vane Conti e soprattutto con DiCecco, che ha dato la spintagiusta per scardinare la ben or-ganizzata difesa ospite. A po-chi minuti dalla fine, dopo cheDe Silvestro aveva ceduto la fa-scia destra a Thiam, Conti hamesso in crisi la difesa avversa-ria costringendola ad una cor-ta respinta finita sui piedi diGrossi che ha tirato deciso inrete. Paroni, però, lo si potevabattere solo così, visto le due grandi parate prima su De Sil-vestro nel primo tempo e poi suGatto nella ripresa.

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Alessandro Catapano

«V ergognoso». Ilgiorno dopo, iltermine è lo stes-

so, ma cambia l’oggetto: nonpiù il rinvio della partita, mail trattamento riservato a chilo ha disposto, il Prefetto diFrosinone Emilia Zarrilli.Per il Viminale, che quellascelta ha appoggiato (e delresto l’Osservatorio avevaassegnato alla partita il livel-lo 4, rischio massimo), oltreche vergognoso, il coro dicritiche sollevato da sindaci,presidenti e Lega di B (pertacere della mancata condi-visione della Questura) è«inaccettabile, anche perchében altri sono stati gli erroricommessi in questa vicen-da». Già. Dal referto dell’ar-bitro Aureliano (smentitoperfino dagli ispettori fede-rali) alla decisione della Cor-te sportiva d’appello (chenon ha disposto l’attesa so-spensione della pena). Ed è«ipocrita — fa sapere unafonte anonima — chi pergiorni ha gettato benzina sulfuoco, salvo poi indignarsiper la “sconfitta del calcio”».Facile cogliere il riferimentoalle due società, difficile noncomprenderlo: a Frosinonegli ultrà della Nord erano

pronti a disertare la curva e aprotestare in strada contro lachiusura di tribuna e distinti; aLatina la squadra ha svolto l’al-lenamento della vigilia sotto losguardo dei tifosi e di uno stri-scione inequivocabile: «29 mar-zo, no fairplay».

FATE I BRAVI Dunque, diconodal Viminale, «di che stiamoparlando?». «Per giocare il der-by avremmo dovuto inviare al-meno duecento uomini — rac-contano — decisamente trop-pi». Come i soldi che l’operazio-ne avrebbe richiesto. Non è piùtempo di sprecare tanti soldi pubblici per una partita di cal-cio. Per questo, tra due settima-ne, quando la Lega di B fisserà ilrecupero, se il clima intorno aFrosinone-Latina sarà lo stessodi due giorni fa, «il derby potràanche giocarsi a porte chiuse»,non escludono dal Viminale. Laminaccia, che non turba il sin-daco di Frosinone Nicola Otta-viani («I nostri tifosi sono civi-li»), nasconde un appello: alledue società, perché nei prossi-mi giorni evitino dichiarazionie gesti compromettenti. Comepartecipare ad un sit-in di pro-testa organizzato dai tifosi. Lohanno fatto ieri Pasquale Maiet-ta e Giovanni Di Giorgi, rispetti-vamente presidente del Latina esindaco del capoluogo pontino.

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BARI 1

PRO VERCELLI 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Bellomo al 9’ s.t.

BARI (4-3-3) Guarna 5,5; Schiattarella 6, Rinaudo 6, Contini 6,5, Calderoni 6; Romizi 6,5, Donati 7, Bellomo 7 (dal 40’ s.t. Boateng s.v.); Galano 6 (dal 25’ s.t. Caputo 6), Ebagua 4,5, De Luca 7 (dal 37’ s.t. Defendi s.v.). PANCHINA Donnarumma, Salviato, Filippini, Rada, Benedetti, Minala. ALLENATORE Nicola 7.PRO VERCELLI (4-4-2) Russo 7; Germano 5, Cosenza 6, Milesi 6, Scaglia 6; D’Alessandro 5,5 (dal 1’ s.t. Ardizzone 6), Musacci 6, Scavone 5,5 (dal 14’ s.t. Sprocati 5,5), Fabiano 5,5 (dal 29’ s.t. Luppi 6,5); Marchi 5,5, Di Roberto 5. PANCHINA Viotti, Bani, Liviero, Ferri, Ronaldo, Belloni. ALLENATORE Scazzola 5,5.

ARBITRO Gavillucci di Latina 5.GUARDALINEE Borzomì 5–Intagliata 6.ESPULSI Ebagua (B) al 33’ p.t. per doppia ammonizione (comportamento non regolamentare e gioco scorretto).AMMONITI Schiattarella (B), Scavone (PV) e Bellomo (B) per comportamento non regolamentare; D’Alessandro (PV), Germano (PV), Contini (B), Milesi (PV) e Donati (B) per gioco scorretto.NOTE paganti 5.464, incasso di 24.299,10 euro; abbonati 11.019, quota di 81.099 euro. Tiri in porta 9 (con un palo)-5 (con un palo). Tiri fuori 5-1. In fuorigioco 0-0. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

LANCIANO 1

ENTELLA 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE Grossi al 32’ s.t.

LANCIANO (4-3-3) Nicolas 6; Conti 7, Aquilanti 6, Troest 6, Mammarella 6,5; Di Cecco 7,5, Paghera 6 (dal 36’ p.t. Agazzi 6), Grossi 7; De Silvestro 6 (dal 18’ s.t. Monachello 6), Thiam 6, Gatto 6,5 (dal 40’ s.t. Vastola s.v.). PANCHINA Aridità, Petrachi, Amenta, Nunzella, Ferrario, Pinato. ALLENATORE D’Aversa 7.ENTELLA (4-3-3) Paroni 6,5; Belli 6, Russo 6, Ligi 6, Cecchini 5 (dal 21’ s.t. Cesar 6); Volpe 6, Di Tacchio 6, Troiano 6 (dal 14’ s.t. Botta 6); Cutolo 6, Sforzini 5,5, Masucci 5,5 (dal 29’ s.t. Costa Ferreira s.v.) PANCHINA Coser, Zigrossi, Staiti, Mazzarani, Lanini, Rozzi. ALLENATORE Prina 6.

ARBITRO Abbattista di Molfetta 6.GUARDALINEE Avellano 6–Zappatore 6.ESPULSI nessuno.AMMONITI Ligi (E), De Silvestro (L) e Di Tacchio (E) per gioco scorretto.NOTE paganti 609, incasso di 6.671 euro; abbonati 2.007, quota di 12.098 euro. Tiri in porta 8-4. Tiri fuori 1-2. In fuorigioco 0-2. Angoli 8-1. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.

Bellomo, un selfie per i playoffIl Bari resta in 10 ma sa vincere1Espulso Ebagua, la squadra di Nicola batte la Pro Vercelli e l’autore del gol imita Totti

MERCOLEDÌ 1 APRILE ore 20.30CARPI-BOLOGNA (0-0)GIOVEDÌ 2 APRILE ore 20.30AVELLINO-MODENA (2-1)CROTONE-SPEZIA (1-2)ENTELLA-PERUGIA (1-2)LATINA-CITTADELLA (1-1)LIVORNO-LANCIANO (0-1)PESCARA-BRESCIA (3-1)PRO VERCELLI-VICENZA (1-2)TERNANA-BARI (1-0)TRAPANI-FROSINONE (1-4)VARESE-CATANIA (1-2)

PROSSIMO TURNO

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

CARPI 65 33 18 11 4 50 24

BOLOGNA (-1) 56 33 15 12 6 41 26

VICENZA 52 33 14 10 9 37 31

FROSINONE 51 32 14 9 9 49 40

SPEZIA 50 33 13 11 9 46 35

AVELLINO 49 33 13 10 10 32 30

PESCARA 48 33 12 12 9 55 43

LIVORNO 47 33 13 8 12 47 39

PERUGIA 47 33 11 14 8 37 37

LANCIANO 46 33 10 16 7 46 39

BARI 44 33 12 8 13 36 39

ENTELLA 40 33 9 13 11 33 44

MODENA 39 33 8 15 10 28 28

CITTADELLA 39 33 8 15 10 40 42

TRAPANI 39 33 9 12 12 44 55

PRO VERCELLI 38 33 10 8 15 35 46

LATINA 37 32 8 13 11 27 30

TERNANA 37 33 9 10 14 28 41

CROTONE 36 33 9 9 15 32 41

CATANIA 35 33 8 11 14 43 48

BRESCIA (-6) 28 33 8 10 15 37 46

VARESE (-4) 28 33 7 11 15 35 54

17 RETI Granoche (6, Modena).16 RETI Calaio’ (6, Catania); Marchi (5, Pro Vercelli).15 RETI Castaldo (5, Avellino); Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Cocco (1, Vicenza).13 RETI Mbakogu (4, Carpi); Catellani (5, Spezia).12 RETI Ciano (5, Crotone); Vantaggiato (1, Livorno); Melchiorri (Pescara).

MARCATORI

BARI-PRO VERCELLI 1-0BOLOGNA-LIVORNO 2-0BRESCIA-TRAPANI 1-1CATANIA-AVELLINO 1-0CITTADELLA-TERNANA 0-0FROSINONE-LATINA RinviataLANCIANO-ENTELLA 1-0MODENA-VARESE 1-1PERUGIA-CROTONE 0-0SPEZIA-PESCARA 2-2VICENZA-CARPI 1-2

RISULTATI

FROSINONE-LATINA

Il Viminale avverte:«Con questo climasi gioca a porte chiuse»

Serie BR33a giornata

Page 33: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

33LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Assalto Cittadella Brignoli para tuttoLa Ternana respira

Granoche sbagliapoi segna il rigoreVarese, pari inutile

Il Perugia fa pocoCrotone più vivacema lo 0-0 è giusto

Francesco CarusoCATANIA

U n bicchiere d’acqua neldeserto non è molto, maè quanto basta ad evitare

di morire assetati. Ecco cosasono i 3 punti che il Catania haconquistato contro l’Avellino,ciò che serviva per evitare diessere dichiarati defunti, conl’auspicio di dare un seguito al-la vittoria ritrovata dopo 2 me-si di astinenza. Un successo chepermette a Marcolin di conti-nuare a rimanere seduto sullapanchina rossazzurra. Il timo-re di andare incontro ad unesonero forse c’era: «Però sa-pevo che la società mi è vici-na», ha confidato il tecnico ri-velando un aneddoto: «Il presi-dente Pulvirenti in settimanami ha regalato la sciarpa porta-fortuna di Mihajlovic» di cuiMarcolin fu il secondo proprioa Catania nel 2010.

SILENZIO STAMPA Alle paroledell’allenatore siciliano, l’Avel-lino, alla terza sconfitta conse-cutiva, risponde con il silenziostampa. Forse anche in segnodi protesta per un rigore, quel-lo che ha deciso la partita, con-cesso con un po’ di generositàal Catania proprio alla fine delprimo tempo, per un contattoin area Fabbro-Calaiò: l’arcieretrasforma alla sua manieratimbrando il sedicesimo golstagionale e affiancando Mar-chi in cima alla classifica can-nonieri. Nel primo tempo soloun’altra emozione, dopo unquarto d’ora di gioco, procura-

ta dal tiro di Arimi da distanzaravvicinata respinta d’istintodall’ex Terracciano che s’oppo-ne con il piede. Rastelli, a sor-presa lascia fuori il portiere,Gomis ma soprattutto la puntadi diamante Castaldo inseritoad inizio ripresa, insieme a Zi-to, per trasformare il 3-5-2 inun 4-3-3, a volte anche in un 4-2-4. Il Catania risponde con un4-1-4-1, lasciando Calaiò comeunica punta e Castro (entratoper l’evanescente Maniero) inlinea con i centrocampisti. Ed èproprio l’argentino a sfiorare ilraddoppio con un bel diagona-le che s’infrange sul legno.

SUPER TERRACCIANO Diversele occasioni sprecate dall’Avel-lino, su tutte la conclusione diSchiavon dentro i 16 metri mada posizione angolata, respin-ta ancora da Terracciano e poicon la conclusione a botta sicu-ra di Comi che trova il corpo diCapuano, entrato dopo mezzo-ra del primo tempo per l’infor-tunio di Sauro, e che ha armatola resistenza nel fortino. Poi uncontrasto in area fra Frattali eRosina lascia il dubbio per unsecondo rigore che l’arbitro li-quida con un giallo per simula-zione. Infine, un colpo di testadi Castaldo esalta per l’ultimointervento Terracciano. Primadella gara cori dei tifosi controil presidente Pulvirenti che as-siste alla gara come al solito dabordo campo, ma solo nel pri-mo tempo.

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IL MIGLIORE

� CAPUANODIFENSORE DEL CATANIA

7

CATANIA 1

AVELLINO 0PRIMO TEMPO 1-0MARCATORE Calaiò su rigore al 43’ p.t.CATANIA (4-3-1-2) Terracciano 7; Del Prete 6, Sauro 5,5 (dal 30’ p.t. Capuano 7), Ceccarelli 6, Mazzotta 6; Sciaudone 5,5, Rinaudo 5, Odjer 6 (dal 23’ s.t. Escalante 5); Rosina 5; Calaiò 7, Maniero 5 (dal 12’ s.t. Castro 6,5). PANCHINA Ficara, Parisi, Piermateri, Di Grazia, Rossetti, Barisic. ALLENATORE Marcolin 6.AVELLINO (3-5-2) Frattali 6; Pisacane 6, Fabbro 5,5, Chiosa 5,5; Regoli 6 (dal 4’ s.t. Castaldo 6), Kone 6, Arini 6,5 (dal 10’ s.t. Zito 6), Schiavon 6,5, Bittante 6; Comi 5,5 (dal 35’ s.t. Mokulu s.v.), Soumarè 6. PANCHINA Gomis, Bavena, Almici, D’Angelo, Angeli, Filkor. ALLENATORE Rastelli 5,5.

ARBITRO Baracani di Firenze 5,5.GUARDALINEE Segna 5,5-Prenna 5,5.AMMONITI Arini (A), Fabbro (A), Mazzotta (C), Chiosa (A), Zito (A), Castro (C) ed Escalante (C) per gioco scorretto; Rosina (C) per comportamento non regolamentare.NOTE paganti 3.003, incasso di 19.446 euro; abbonati 10.270, quota non comunicata. Tiri in porta 2 (con due pali)-6. Tiri fuori 5-3. In fuorigioco 2-3. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’.

Gaetano ImparatoINVIATO A PERUGIA

N emmeno un gol e unorario da ...oratorio,con l’arrivo dell’ora le-

gale è come si giocasse alle11.30. Una traversa di Arde-magni, di testa, più una sassa-ta di Lanzafame a fine primotempo, e poco più. Il Perugiacrea poco, raccoglie meno, ilCrotone fa un figurone (testadi Dos Santos e tre tiri di Cia-no, con due miracoli di Kopri-vec). Pari giusto.

LA CHIAVE Inizia il Crotone,col tridente largo, alto, da im-porre spesso la difesa a 5 aCamplone e una mediana chesoffre. Sostituire Lanzafame,l’unico che nel primo tempoha graffiato più volte il Croto-ne, stupisce: maluccio Nicco,non molto meglio Fossati.Brilla, in lucidità e rabbia nel-le conclusioni, proprio Lanza-fame che al 15’ s.t. lascia il po-sto a Verre. Ma Camplone haun progetto tattico e lo attua:inserisce Verre, lo piazza die-tro Ardemagni e Fabinho, di-fesa a 4 (Crescenzi arretra),per un 4-3-1-2 leggerino inmediana. Dura poco, il Peru-gia si riposiziona: dentro Fal-cinelli, fuori Crescenzi, Man-tovani arretrato esterno difen-sivo, attacco massiccio: 4-4-2

con Fabinho esterno. Mossache produce il nulla, o quasi,anzi poco manca che in con-tropiede Suciu firmi un blitz:ma il romeno (poco primaaveva servito un pallone d’oroa Ciano), in un 3 contro 2, pre-ferisce tirare da fuori area enon cucire l’azione fino al tirosicuro. Sì, 0-0 in ora da dome-nica all’oratorio, e vissero tuttifelici e contenti.

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PERUGIA-CROTONE 0-0

PERUGIA (3-5-2) Koprivec 6,5; He-gazi 6, Comotto 6, Mantovani 6; Faraoni 6, Lanzafame 6,5 (dal 14’ s.t. Verre 5,5), Fossati 5,5, Nicco 5 (dal 19’ s.t. Fazzi 6), Crescenzi 6 (dal 23’ s.t. Falcinelli 5,5); Ardemagni 6, Fa-binho 6. (Amelia, Giacomazzi, Nielsen, Baldan, Taddei, Vinicius). All. Camplo-ne 6.CROTONE ( 4-3-3) Cordaz 6,5; Bala-sa 6, Dos Santos 6,5 (dal 17’ s.t. Cre-monesi 6), Ferrari 6,5, Martella 6; Matute 6 (dal 35’ s.t. Dezi s.v.), Maiel-lo 6, Suciu 6; Ciano 7, Padovan 5,5 (dal 23’ s.t. Rabusic 5,5), Stoian 6. (Sojanovic, Gigli, Galardo, Salzano, De Giorgio, Ricci). All. Drago 6,5.ARBITRO Minelli di Varese 6.GUARDALINEE Marinelli 6-Oliveri 6.AMMONITI Comotto (P) per prote-ste; Suciu (C), Mantovani (P) e Nicco (P) per gioco scorretto; Hegazy (P) per comportamento non regolamen-tare.NOTE paganti 3.716, incasso non comunicato; abbonati 7.219, quota non comunicata. Tiri in porta 4 (con una traversa)-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 2-1. Angoli 6-6. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Paolo ReggianiniMODENA

S e non fosse per il palocolpito da Miracoli atempo quasi scaduto,

verrebbe quasi da dire che ilModena, per le diverse pallegol create dopo la metà dellaripresa che hanno esaltato lequalità del portiere Perucchi-ni, qualcosa in più l’avrebbeanche potuto meritare. Poi,andando a rivedere quel rigo-re un po’ generoso concessoagli emiliani sul presunto con-tatto Barberis-Rubin (l’arbitroera a due passi...) che ha per-messo al solito Granoche (17reti in stagione) di pareggiare,ecco che il pari risulta il ver-detto più giusto. Ma a chi ser-ve? Non certo al Varese chefrena solo la caduta libera do-po cinque k.o. E nemmeno alModena che resta sulle lineadi galleggiamento a forte ri-schio di essere nuovamente ri-succhiato nelle zone calde.

SPAREGGIO Quando fallisciuna occasione del genere, unaspareggio salvezza in casa, il minimo che ti può capitare èrestare appeso ad un filo. Emi-liani incapaci di fare un gol suazione alla squadra che ha su-bito 53 reti in campionato.Granoche ha sprecato l’occa-sione su rigore a metà primo

tempo (parata di Perucchini)dopo che il primo tiro, realiz-zato, era stato ripetuto perl’ingresso in area di troppi va-resini. Ma ciò non giustifica una prova così incolore. Il Va-rese ha giocato per lunghitratti meglio.

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MODENA-VARESE 1-1

PRIMO TEMPO 0-1MARCATORI Borghese (V) al 38’ p.t.; Granoche (M) su rigore al 23’ s.t.MODENA (4-3-3) Pinsoglio 5,5; Calapai 6, Marzorati 5,5, Gozzi 6, Rubin 6 ; Martinelli 6, Schiavone 5, Signori 5 (dal 24’ s.t. Beltrame 5); Acosty 6, Granoche 6, Garritano 5 (dal 15’ s.t. Marsura 5,5). (Manfredini, Zoboli, Zucchini, Manfrin, Besea, Guidiala, Sakaj). All. Melotti-Pavan 5,5.VARESE (4-1-4-1) Perucchini 8; Fiamozzi 6, Borghese 6,5, Rossi 6, Jebbour 5,5 (dal 33’ p.t. Luoni 6); Barberis 6; Zecchin 5,5, Blasi 6 (dal 7’ s.t. Capezzi 6), Osuji 6,5, Culina 6; Miracoli 6,5. (Birighitti, Cristiano, Kurtishi, Jakimovski, De Vito, Falcone, Capello). All. Bettinelli 6.ARBITRO Ripa di Nocera Inferiore 5.GUARDALINEE Disalvo 6-Santuari 6.ESPULSI il tecnico Bettinelli (V) al 33’ s.t. per comportamento non regolamentare.AMMONITI Osuji (V), Zecchin (V), Jebbour (V) e Fiamozzi (V) per gioco scorretto; Acosty (M), Culina (V), Luoni (V) e Miracoli (V) per compor-tamento non regolamentare.NOTE paganti 1.268, incasso di 10.011 euro; abbonati 3.621, quota di 25.281 euro. Tiri in porta 8-2. Tiri fuori 9-2. In fuorigioco 1-0. Angoli 6-6.Recuperi: p.t. 1’, s.t., 3’.

Simone PraiCITTADELLA (PADOVA)

O ccasioni tante, ma nes-sun gol al Tombolato.Cittadella e Ternana si

affrontano senza risparmiar-si, avrebbe forse meritato lasquadra di Foscarini, che re-crimina per un gol annullatoper dubbio fuorigioco e per ilpalo di Coralli nel finale. Nelbilancio anche qualche inter-vento prodigioso di Brignoli,migliore in campo. Così laTernana interrompe la seriedi 4 sconfitte. Il Cittadella s’èreso pericoloso subito, primacon Stanco quindi con Mines-so, in entrambi i casi Brignolisi fa trovare pronto alla devia-zione. Al 14’ annullato un golal Cittadella per fuorigioco:Kupisz serve Stanco sul se-condo palo, spettacolare gi-rata al volo e pallone nell’an-golo basso. La squadra di Fo-scarini dopo mezzo tempo adalti ritmi cala d’intensità, edesce la Ternana: colpo di te-sta di Avenatti alto sulla tra-versa, quindi Pierobon è chia-mato a due respinte a terra,sul sinistro di Vitale alla mez-z’ora poi su Crecco allo scade-re del primo tempo.

CHE FINALE Si parte di corsaanche nella ripresa, e il Citta-della sfiora subito il vantag-

gio: cross di Kupisz e destro alvolo di Stanco da distanzaravvicinata che centra il por-tiere. Il duello Stanco-Bri-gnoli si ripete al 26’, piattodestro dell’attaccante e re-spinta de portiere. Calano iritmi - i giocatori hanno spesotantissimo - bisogna attende-re l’ultimo minuto di recupe-ro per il sussulto del Cittadel-la: angolo di Sgrigna, spondadi Stanco per Coralli che col-pisce il palo da due passi.

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CITTADELLA-TERNANA 0-0

CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 7; Cappelletti 6,5, De Leidi 6,5, Cami-gliano 6,5, Barreca 6; Kupisz 6,5, Rigoni 5,5 (dal 7’ s.t. Sgrigna 6,5), Paolucci 7, Minesso 6 (dal 36’ s.t. Bazzoffia s.v.); Gerardi 6 (dal 28’ s.t. Coralli s.v.), Stanco 6,5. (Valentini, Pecorini, Signorini, Busellato, Donaz-zan). All. Foscarini 6,5.TERNANA (3-5-2) Brignoli 8; Mec-cariello 6, Bastrini 5,5, Popescu 5,5; Fazio 6 (dal 41’ s.t. Janse s.v.), Gavaz-zi 7, Viola 6,5, Crecco 6 (dal 28’ s.t. Russo s.v.), Vitale 6; Ceravolo 6 (dal 28’ s.t. Dugandzic s.v.), Avenatti 5,5. (Sala, Ferronetti, Gagliardini, Dianda, Milinkovic, Tascone). All. Tesser 6.ARBITRO Nasca di Bari 5,5.GUARDALINEE Bellutti 5,5-Calò 5,5.AMMONITI Camigliano (C) per gioco scorretto; Stanco (C) per comportam. non regolamentare.NOTE paganti 867, incasso di 5.664 euro; abbonati 1.573, quota di 5.806 euro. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 2-4. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-4. Recu-peri: p.t. 2’, s.t. 3’.

Roberto PelucchiINVIATO A BRESCIA

N eppure la spinta di unpubblico finalmentenumeroso (circa

8.000 persone, invogliateanche dai prezzi ribassati) eun gol di Sodinha sono ser-viti a spingere il Brescia,sempre più incanalato versola retrocessione. Dopo tresconfitte consecutive in ca-sa, e la miseria di un puntoin quattro partite, è arrivatoun altro pareggino che al-lunga l’agonia e fa crollareforse anche le ultime spe-ranze. «Ci avete rotto i c...veniamo coi bastoni» è statoil coro minaccioso della cur-va bresciana che dopo lapartita ha contestato pesan-temente la squadra . Il Tra-pani, con un bolide di Baril-là, ha ottenuto quello chevoleva, il pareggio che con-sente a Cosmi di continuarel’operazione-rinascita dopola vittoria sulla Ternana e ilpareggio con il Bologna.

CAMBIO DI MODULO Caloriha ridisegnato il Brescia,partendo dalla difesa a 4 efacendo sostenere l’unica punta Corvia da Sodinha eSestu. Il nuovo assetto gli hapermesso di limitare le sof-ferenze e di spingere sullefasce, anche se i tanti crosssono risultati inutili man-cando l’unico giocatore ingrado di sfruttarli (AndreaCaracciolo, neppure in pan-china per un guaio muscola-

re a una coscia). Una buona do-se di aggressività - necessaria,ma non scontata per il modestoBrescia di questi tempi - ha per-messo di portare pressione ailimiti dell’area siciliana, macon una manovra fin troppo ra-gionata, che ha permesso alTrapani di alzare il muro. Il pri-mo tempo si è chiuso con 6 an-goli per il Brescia, ma neppureun’occasione davvero pericolo-sa: solo un goffo intervento diGomis, beccato dal pubblicoper le ruggini dell’andata, hareso da brividi un sinistro a gi-ro di Sestu. Moderata protestaal 14’ per un tocco di mano diPagliarulo che Maresca ha con-siderato involontario.

FOLLIA DI BENALI Fino al goldi Sodinha, Pagliaruolo e Ter-lizzi avevano intercettato tuttele palle alte, ma la pressioneera stata al minimo sindacale.Una palla persa da Malele inavvio di ripresa ha regalato aSestu una occasione d’oro (Go-mis provvidenziale). Al 17’ èarrivato il gol del Brescia: crossdi Zambelli e - udite udite - ca-pocciata vincente di Sodinhanel cuore di una difesa imbam-bolata. Il Brescia ha sfiorato il2-0 con Corvia, ma un’entra-taccia a metà campo di Benalisu Rizzato (rosos giusto) ha ri-messo in salita la strada di Ca-lori. Barillà ha pareggiato conla complicità di Arcari e poi ilTrapani ha sfiorato la vittoriafallendo due buone occasioni.

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IL MIGLIORE

� BARILLA’CENTROCAMPISTA DEL TRAPANI

6,5

BRESCIA 1

TRAPANI 1PRIMO TEMPO 0-0MARCATORI Sodinha (B) al 17’, Barillà (T) al 29’ s.t.

BRESCIA (4-3-2-1) Arcari 5,5; Zambelli 6, Ant. Caracciolo 6, Di Cesare 6, Scaglia 6; Benali 4,5, Budel 6 (dal 35’ s.t. Bertoli s.v.), H’Maidat 6; Sodinha 6,5 (dal 30’ s.t. Coly s.v.), Sestu 6; Corvia 5,5. PANCHINA Andrenacci, Lancini, Tonucci, Boniotti, Bentivoglio, Da Silva, Valotti. ALLENATORE Calori 5,5. TRAPANI (4-3-1-2) Gomis 6,5; Perticone 6, Pagliarulo 6,5, Terlizzi 6, Rizzato 6 (dal 27’ s.t. Basso 6); Ciaramitaro 6,5, Zampa 6 (dal 20’ s.t. Scozzarella 6), Barillà 6,5; Aramu 5,5; Malele 5 (dal 5’ s.t. Abate 6), Curiale 5. PANCHINA Marcone, Daì, Martinelli, Falco, Feola, Lo Bue. ALLENATORE Cosmi 6.

ARBITRO Maresca di Napoli 5,5. GUARDALINEE Citro 6-Santoro 6.ESPULSI Benali (B) al 21’ s.t. per gioco scorretto.AMMONITI H’Maidat (B), Ant. Caracciolo (B), Barillà (T) e Aramu (T) per gioco scorretto.NOTE spettatori 8.000 circa; paganti, abbonati, incasso e quota non comuncati. Tiri in porta 4-4. Tiri fuori 1-5. In fuorigioco 0-1. Angoli 7-4. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 4’.

Il Catania sorridedopo due mesiAvellino, è crisi:terzo k.o. di fila1Marcolin ora ci crede: «Grazie anche alla sciarpa portafortuna di Mihajlovic...»

Brescia, è solo Sodinha di testaCi pensa Barillàa salvare Cosmi1Il Trapani sfiora anche il colpaccio. Il pari serve poco a Calori: dopogara ad alta tensione

Page 34: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

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Giuseppe MaddalunoNOVARA

B asta il 12° gol stagionaledi Evacuo, il quarto daldischetto, al Novara per

superare il Real Vicenza e por-tarsi a +2 sul Bassano, in attesadi capire l’entità della penaliz-zazione (appuntamento, per ilprimo grado, fissato al 10 apri-le) che potrebbe rimescolare lecarte. Toscano conferma l’undi-ci vittorioso con il Renate e so-no gli azzurri a fare il match inavvio con gli spunti di Gonzaleze Buzzegoli a mettere in diffi-coltà gli ospiti, pur senza im-pensierire Tomei. L’unico brivi-do per la difesa azzurra arrivaal 18’, quando Tozzo non trat-tiene una punizione centrale ePiccinni, a porta spalancata, manda out il tap-in. Il Real Vi-

cenza concede pochi spazi, ilNovara si affida alle iniziativepersonali e prima Gonzalez cal-cia di poco a lato dal limite, poiFaragò costringe al corner la di-fesa veneta. Buzzegoli orche-stra il gioco al meglio, e allamezzora la sua verticalizzazio-ne libera Garufo che, a sua vol-ta, serve Evacuo che, da duepassi, conclude debole.

DECIDE EVACUO In avvio di ri-presa crescono gli ospiti, chesfiorano anche il vantaggio conun bolide di Bruno al 6’, out dipoco. Nel miglior momento de-gli ospiti, il Novara trova il van-taggio: Polverini stende Evacuoin area e il bomber campano,dal dischetto, spiazza Tomei eraggiunge Gonzalez a quotadodici gol. Il Novara guadagnacampo e sfiora il raddoppio an-cora con Evacuo che, di testa,prima manda di poco a lato, poicostringe al miracolo Tomei al25’. Il Novara non chiude e ilReal Vicenza manca il pari conChiarello e Da Pina che, da duepassi, non inquadrano la porta.Tomei tiene in gioco fino alla fi-ne i suoi, con un altro miracolosu Evacuo, poi, a 2’ dalla fine,Tozzo si supera per deviare incorner il gran tiro di Vannucci,prolungando la propria imbat-tibilità interna a 514’.

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FERALPI SALÒ (4-3-3) Branduani 6,5; Tantardini 6,5, Leonarduzzi 6, Ranellucci 6, Broli 6; Fabris 6,5, Pinardi 6,5, Cavion 6 (dal 12’ s.t. Palma 5,5); Bracaletti 5 (dal 32’ s.t. Gulin s.v.), Romero 6, Juan Antonio s.v. (dal 17’ p.t. Galuppini 5,5). (Proietti Gaffi, Codromaz, Carboni, Zamparo). All. Scienza 6.RENATE (3-5-2) Cincilla 6,5; Di Gennaro 6 (dal 19’ s.t. Scaccabarozzi 6), Malgrati 6, Riva 6,5; Adobati 6, Muchetti 5,5 (dal 35’ p.t. Mantovani 5,5), Perini 6,5, Chimenti 6,5, Iovine 6,5; Odogwu 6,5 (dal 41’ s.t. Spampatti s.v.), Radrezza 6,5. (Vannucchi, Morotti, Mira, Florian). All. Boldini 6.ARBITRO Maggioni di Lecco 6,5.NOTE spettatori 600 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Perini, Radrezza, Riva, Malgrati, Tantardini e Ranellucci. Angoli 4-6.

� SALÒ (Bs) La Feralpi non sa più segnare e si fa imporre dal Renate il terzo 0-0 interno di fila. Questa nuova mezza delusione segna la fine dei sogni. Gara equilibrata: la Feralpi ha colpito la traversa con Galuppini e impegnato Cincilla con Romero; il Renate è andato vicino al gol con una rovesciata di Radrezza, respinta sulla linea da Galuppini, e non ha sfruttato una mischia davanti alla porta nel recupero. Juan Antonio, altri guai: fuori dopo 17’ per la lussazione a una spalla.

Giulio Tosini

Feralpi bloccata: altro 0-0 in casaIl Renate respira

FERALPI SALÒ 0

RENATE 0

MARCATORI A. Migliorini (P) al 26’, Bjelanovic (P) al 36’ p.t.; Trainotti (M) al 23’ s.t.PORDENONE (3-5-2) Careri 6,5; Salvatori 6, Ferrani 6, Fissore 6; Placido 5,5, Fortunato 6, A. Migliorini 7 (dal 38’ s.t. Buratto s.v.), Maracchi 6, Bertolucci 6; Bjelanovic 7 (dal 18’ s.t. Simic 5), Maccan 5,5 (dal 33’ s.t. Ravasi 6). (Maniero, Ghinassi, G. Migliorini, Franchini). All. Rossitto 6,5.MANTOVA (3-4-3) Zima 6; Trainotti 6,5, Todisco 5,5, Scrosta 6; Gonzi 6 (dal 33’ s.t. Sartore s.v.), Paro 6,5, Raggio Garibaldi 6, Blaze 6 (dal 1’ s.t. Beleck 6); Said 6, Caridi 6, Boniperti 6 (dall’8’ s.t. Gyasi 6,5). (Festa, Marchiori, Di Santantonio, Zammarini). All. Juric 6.ARBITRO Di Ruberto di Nocera Inferiore 5,5.NOTE paganti 450, abbonati 120, incasso n.c. Espulso il tecnico Juric al 44’ s.t.; ammoniti Said, Placido, Fortunato e Gyasi. Angoli 3-12.

� PORDENONE Di solito sprecone, il Pordenone è cinico grazie soprattutto al destro vellutato di Andrea Migliorini che su punizione dal limite spolvera l’incrocio. Poi Bjelanovic raddoppia di testa. Il Mantova è l’altra faccia della medaglia: crea ma sciupa. Nel primo tempo recrimina un rigore per fallo su Boniperti e al 45’ Caridi prende il palo. Nella ripresa accorcia Trainotti ma non basta.

Alberto Francescut

Il Pordenoneè ancora vivoMantova spreca

PORDENONE 2

MANTOVA 1

TORRES (4-3-3) Testa 6; Aya 5,5, Marchetti 6, Migliaccio 6, Ligorio 5,5; Imparato 6 (dal 1’ s.t. Marinaro 6,5), Cerone 6, Foglia 6,5 (dal 33’ s.t. Bottone s.v.); Baraye 7, Scotto 6 (dal 22’ s.t. Barbuti s.v.), Maiorino 6,5. (Costantino, Schiavino, Minarini, Buonaiuto). All. Bucchi 6.MONZA (4-3-1-2) De Lucia 6,5; El Hasni 6,5, Giorgi 6 (dal 22’ p.t. De Bode 6), Martinez 6, Pugliese 6; D’Ambrosio 6, Uliano 6, Pessina 6,5 (dal 42’ s.t. Toskic s.v.); Conti 6; Torri 6,5 (dal 26’ s.t. Bernasconi s.v.), Carbonaro 6. (Chimini, Corduas, Asante, Grandi). All. Pea 6.ARBITRO Capilungo di Lecce 6.NOTE spettatori 400 circa; abbonati 200, paganti e incasso n.c. AmmonitiImparato e Migliaccio. Angoli 5-5.

� SASSARI Il pareggio tra Torres e Monza certifica la crisi dela squadra di Bucchi, che non vince da due mesi e nelle ultime 8 partite ha segnato un gol. La mancata vittoria interna contro un avversario diretto è un match-ball sprecato nella corsa alla salvezza diretta. E invece il punto conquistato a Sassari tiene accesa la speranza del Monza, la cui muraglia umana difronte alla porta di De Lucia ha retto senza troppi patemi. Il pericolo più grosso l’ha creato Maiorino al 32’ della ripresa con una violenta conclusione su assist di Ligorio, ma il palo gli ha strozzato in gola l’urlo di gioia.

Gian Mario Sias

Una Torres in crisi non vince da 2 mesiMonza, buon punto

TORRES 0

MONZA 0

� Ecco il regolamento della nuova Lega Pro unica, che prevede quattro promozioni in Serie B (con una nuova formula dei playoff) e nove retrocessioni in Serie D.

PROMOZIONI Salgono in Serie B le prime di ciascun girone. Le seconde e le terze più le due migliori quarte (si guardano i punti conquistati, poi la differenza reti, o il maggior numero di reti segnate, ecc...) accedono ai playoff, nei quali (il primo turno sarà a gara unica) la miglior seconda riceve la peggior quarta, la seconda miglior seconda riceve l’altra quarta, la peggior seconda riceve la peggior terza, la miglior terza riceve la seconda delle terze. In caso di parità si va a supplementari e poi eventualmente ai calci di rigore. Poi ci sono le semifinali e le finali con andata (in casa delle peggio classificate) e ritorno: anche qui in caso di parità supplementari e rigori.

RETROCESSIONI Scendono in Serie D le ultime classificate di ogni girone. Ai playout vanno 16a, 17a, 18a e 19a di ogni girone con la seguente formula: 19a contro 16a, 18a contro 17a. Sono partite di andata e ritorno: in caso di parità di punteggio si salva la squadra meglio classificata in campionato.

MARCATORI Corapi (LA) al 5’, Pomante (LA) al 13’ p.t.; De Respinis (S) al 5’ s.t.L’AQUILA (4-2-3-1) Zandrini 6; Scrugli 6, Pomante 6,5, Zaffagnini 6, Pedrelli 6; Djuric 5,5, De Francesco 6 (dal 14’ s.t. Perpetuini 5,5); Pacilli 6 (dal 31’ s.t. Sandomenico s.v.), Corapi 6, Triarico 6; Virdis 5,5 (dal 24’ s.t. Pozzebon 5,5). (Cacchioli, Carini, Gotti, Perna). All. Zavettieri 6.SANTARCANGELO (4-3-2-1) Nardi 5; Traorè 6, Cola 6, Capitanio 6, Rossi 5,5; Bisoli 5,5, Taugourdeau 6 (dal 6’ s.t. Obeng 6), Garufi 5,5; Argeri 6 (dall’8’ s.t. Radoi 6), De Respinis 6,5; Guidone 5,5 (dal 21’ s.t. Graziani 6). (Lombardi, Olivi, Adorni, Possenti). All. Cuttone 6. ARBITRO Capraro di Frosinone 6.NOTE paganti 726, abbonati 340, incasso n.c. Ammoniti De Francesco, Virdis, Bisoli, Pozzebon e Radoi. Angoli 5-6.

� L’AQUILA Pur soffrendo, L’Aquila centra la terza vittoria di fila e torna ad accendere una timida speranza per i playoff. Il Santarcangelo, invece, dimostra di avere l’orgoglio per puntare alla salvezza. Dopo 5’ L’Aquila passa: punizione rasoterra da 30 metri di Corapi, il rimbalzo inganna Nardi. Poco dopo il raddoppio di Pomante. Nella ripresa De Respinis accorcia con un tocco a giro nel sette, ma nel finale L’Aquila controlla bene.

Alessandro Fallocco

L’Aquila in forma Tre vittorie di filaSantarcangelo ko

L’AQUILA 2

SANTARCANGELO 1

MARCATORI Degeri al 33’, Ferretti al 47’ p.t.PISTOIESE (4-3-3) M. Ricci I 5; Celiento 5, L. Ricci 5, Di Bari 5,5, Falasco 4,5 (dal 1’ s.t. Frascatore 5,5); Mungo 5, Calvano 5 (dal 30’ s.t. Anastasi s.v.), Vassallo 5,5; Falzerano5, Romeo 5, Martignago 4,5 (dall’8’ s.t. Coulibaly 5). (Olczak, Golubovic, Piana, M. Ricci II). All. Sottili 5,5.LUCCHESE (4-3-1-2) Di Masi 7; Calcagni 6,5, Espeche 6,5, Calistri 6,5, Nolè 6; Ferretti 7 (dal 40’ s.t. Strizzolo s.v.), Degeri 7,5, Mingazzini 7; Lo Sicco 6 (dal 29’ s.t. Pizza s.v.); Forte 6, Raicevic 6 (dal 14’ s.t. Scapinello 6). (Pazzagli, Cazè, Risaliti, Bianchi). All. Galderisi 7.ARBITRO Marinelli di Tivoli 6,5.NOTE paganti 818, abbonati 501, incasso di 10.534 euro. Ammoniti Celiento, Ferretti, Calcagni e Mungo. Angoli 5-2.

� PISTOIA Dopo quello con il Pisa, la Lucchese vince anche il derby con la Pistoiese, alla quarta sconfitta di fila e vivacemente contestata. La squadra di Sottili è vittima della buona organizzazione della Lucchese e dei suoi stessi errori. Infatti, oltre a sbagliare (36’) un rigore con Romeo, ha fallito 4 clamorose occasioni. La Lucchese ha messo in cassaforte i tre punti già nel primo tempo con il poderoso Degeri e con Ferretti su lancio geniale di Mingazzini.

Enzo Cabella

Derby LucchesePistoiese battutae tifosi in rivolta

PISTOIESE 0

LUCCHESE 2

MARCATORE Evacuo su rigore al 12’ s.t.NOVARA (3-5-2) Tozzo 6,5; Vicari 6, Gavazzi 6, Bergamelli 6,5; Dickmann 6, Faragò 6, Buzzegoli 7 (dal 24’ s.t. Bianchi 6), Pesce 6, Garufo 6,5 (dal 9’ s.t. Garofalo 6,5); Gonzalez 6,5 (dal 40’ s.t. Corazza s.v.), Evacuo 7. (Montipò, Freddi, Miglietta, Della Rocca). All. Toscano 6.REAL VICENZA (3-5-2) Tomei 7; Quintavalla 6, Polverini 5, Piccinni 6 (dal 25’ p.t. Carlini 5); Chiarello 5 (dal 29’ s.t. Bardelloni 5,5), Cristini 5,5, Pavan 6, Dalla Bona 5, Vannucci 6; Bruno 6,5, Margiotta 5 (dal 26’ s.t. De Pina 6). (Bonato, Beccaro, Malagò, Lavagnoli). All. Marcolini 6.ARBITRO Formato di Benevento 6.NOTE paganti 1.346, abbonati 3.140, incasso di 23.266 euro. Ammoniti Quintavalla, Polverini, Carlini, Dalla Bona e Faragò. Angoli 10-4.

NOVARA 1

REAL VICENZA 0

MARCATORI Chiricò (A) al 44’ p.t.; Docente (F) al 3’ e su rigore al 13’ s.t. FORLI’ (4-3-1-2) Casadei 7; Casini 6,5, Catacchini 6,5, Drudi 6,5, Turi 6; T. Arrigoni 7, Pettarin 6, Pastore 6 (dal 24’ s.t. Fantoni 6); Rosafio 6,5 (dal 27’ s.t. Fantini 6,5); Docente 8, Melandri 6 (dal 40’ s.t. Morga s.v.). (Scotti, Capellini, Castellani, Gliozzi). All. Firicano 7. ASCOLI (4-2-3-1) Lanni 6; Avogadri5, Cinaglia 5 (dal 43’ s.t. Mori s.v.), Mengoni 6,5, Pelagatti 5 (dal 19’ s.t. Mustacchio 6); Addae 5, Gualdi 5,5; Nardini 5, Berrettoni 5 (dal 15’ s.t. Altinier 5), Chiricò 6,5; Tripoli 5,5. (Ragni, Barison, Dell’Orco, Minnozzi). All. Petrone 5,5. ARBITRO Serra di Torino 6,5. NOTE spettatori 2.000 circa; paganti e abbonati n.c., incasso di 14.537 euro. Ammoniti Avogadri, Drudi, Pastore, Pelagatti, Cinaglia, Turi, Casadei e Tripoli. Angoli 4-1.

FORLÌ 2

ASCOLI 1

GIRONE A

C’è il solito EvacuoPoi ci pensa TozzoE al Novara basta1Battuto il Real Vicenza, adesso Toscano allungaIl bomber fa 12, il portiere resiste in casa da 514’

GIRONE B

Un Docente di lussoinguaia l’Ascolied è contestazione1La doppietta dell’attaccante esalta il ForlìPetrone avanti e poi sotto: il Teramo ringrazia

IL PERSONAGGIOdi VINCENZOPITTURERI

PIETRIBIASIE’ SPIETATOIL MANGIA GOLE’ SPARITO

N on finiscono mai igiorni del condor.Stefano Pietribiasi

rende omaggio al soprannome che lo accompagna da una vita e azzecca il 13 imbucando la doppietta da avvoltoio che ha steso l’Alessandria sabato. Curiosa la storia del centravanti del

Bassano, che alla soglia dei 30 anni e con il ciuffo col gel come un ragazzino, si è scoperto implacabile bomber dopo stagioni da gregario d’area: a volte gol clamorosi, spesso errori fragorosi. Ma dopo l’illusione della B sfumata da giovane promessa col Vicenza a un passo da casa

(lo lanciò Camolese, ma un paio di errori clamorosi sotto la curva biancorossa ne stopparono il decollo), è ritornando a respirare l’aria di famiglia a Bassano, dove è risorto: 15 reti che hanno contribuito al primo posto lo scorso anno, 13 finora al piano di sopra. Abbastanza per cancellare l’etichetta di specialista della defunta C2, dove ha quasi sempre militato. «Giocare con gli stessi compagni per un lungo periodo aiuta — dice il centravanti nato a Schio — ora mi piacerebbe eguagliare il mio record di 15 centri». Stefano dedica ogni prodezza alla moglie Greta e alla figlia Aurora e appena può si diletta con la batteria. Ma adesso le sta suonando a tutti quanti.

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Stefano Pietribiasi, 29 anni

L'ANALISIdi MATTEO PIERELLI

LE CAPOLISTA TENGONO MA DIETRO TUTTO RUOTA

C ambia ancora lo scenario. Non invetta, dove tengono

duro Novara (che solo il 10 aprile conoscerà la consistenza della penalizzazione), Teramo e Salernitana, ma nei playoff. Oggi le sfide del primo turno per stabilire la quarta promozione sarebbero: Benevento-Juve

Stabia, Bassano-Alessandria, Ascoli-Reggiana e Pavia-Matera. Una curiosità: soltanto l’ultimo accoppiamento vedrebbe di fronte squadre di gironi diversi. Ma è un quadro assolutamente empirico. Intanto perché la Casertana

Domenico Toscano, 43 LIVERANI

REGOLAMENTOSALGONO IN 4:

UNA AI PLAYOFFSCENDONO IN 9:SEI AI PLAYOUT

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

NOVARA 63 32 18 9 5 51 28

BASSANO 61 32 17 10 5 49 32

PAVIA (-1) 60 32 17 10 5 50 34

ALESSANDRIA 59 32 16 11 5 47 28

COMO 54 32 16 6 10 39 29

FERALPI SALO' 48 32 12 12 8 39 37

REAL VICENZA 46 32 11 13 8 40 33

AREZZO 44 32 11 11 10 31 29

VENEZIA 43 32 12 7 13 40 37

SUDTIROL 43 32 11 10 11 35 32

MANTOVA (-3) 40 32 12 7 13 32 27

RENATE 40 32 10 10 12 32 42

CREMONESE 39 32 9 12 11 36 39

TORRES 38 32 9 11 12 29 33

GIANA 36 32 9 9 14 25 30

MONZA (-2) 35 32 9 10 13 32 33

LUMEZZANE 30 32 7 9 16 27 43

ALBINOLEFFE 28 32 6 10 16 23 44

PRO PATRIA (-1) 25 32 5 11 16 35 57

PORDENONE 24 32 6 6 20 25 50

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

MERCOLEDÌ 1 APRILEVENEZIA-LUMEZZANE (ore 17) (2-3)

COMO-BASSANO (ore 19.30) (0-1)

CREMONESE-PAVIA (ore 19.30) (1-4)

ALESSANDRIA-PRO PATRIA (ore 20.45) (3-1)

GIOVEDÌ 2 APRILESUDTIROL-TORRES (ore 14.30) (1-0)

RENATE-PORDENONE (ore 17) (3-1)

ALBINOLEFFE-NOVARA (ore 19.30) (1-4)

MONZA-FERALPI SALO’ (ore 19.30) (0-1)

REAL VICENZA-AREZZO (ore 19.30) (0-2)

MANTOVA-GIANA (ore 20.45) (2-0)

16 RETI Bruno (4, Real Vicenza).14 RETI Momente’ (4, AlbinoLeffe).13 RETI Pietribiasi (Bassano); Ferretti (Pavia).12 RETI Evacuo (4) e Gonzalez (Novara); Fischnaller (1, Sudtirol); Maiorino (2, Torres).11 RETI Corazza (Novara).10 RETI Ganz (Como); Brighenti (1, Cremonese); Cesarini (3, Pavia).9 RETI Marconi (1, Alessandria); Nole’ (4, Bassano); Le Noci (1, Como); Soncin (4, Pavia); Bellazzini (6, Venezia).8 RETI Rantier (1, Alessandria); Vita (2, Monza; ora è nel Vicenza); Candido e Serafini (4, Pro Patria); Magnaghi e Raimondi (1, Venezia).7 RETI Mezavilla (Alessandria); Iocolano (1, Bassano); Jadid (1, Cremonese); Ranellucci (Feralpi Salo’); Cocuzza (Renate).6 RETI Guazzo (Alessandria); Erpen (2, Arezzo); Cattaneo (Bassano); Romero (Feralpi Salo’); Cristini (Real Vicenza); Greco (2, Venezia).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIALBINOLEFFE-VENEZIA 3-3AREZZO-PRO PATRIA 2-2BASSANO-ALESSANDRIA 3-2CREMONESE-COMO 1-0FERALPI SALO'-RENATE 0-0GIANA-PAVIA 0-0LUMEZZANE-SUDTIROL 0-0NOVARA-REAL VICENZA 1-0PORDENONE-MANTOVA 2-1TORRES-MONZA 0-0

Gavino CauFORLÌ

L’Ascoli cade a Forlì e spre-ca l’occasione di aggan-ciare in vetta il Teramo

che, anzi, aumenta a tre punti ilvantaggio. Senza vittorie daquattro partite i marchigiani fi-niscono contestati sotto lo spic-chio di tribuna occupata dagli800 tifosi che hanno accompa-gnato la squadra in Romagna,dopo la revoca del divieto di se-guire i marchigiani in trasfertaper la terza settimana dopo ifatti di Pisa. Anche questa volta,però, la rabbia dei sostenitori siè sfogata nel peggiore dei modi:il difensore Daniele Mori, 25anni, che tra l’altro è entrato so-lo nei minuti finali, è stato col-pito da alcune monete lanciatedagli spalti e ha riportato due

Lega ProR32a giornata

Page 35: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

35LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

� MARTINA FRANCA (Ta) Fulmini a ciel sereno su Salvatore Ciullo e sul Martina. All’indomani del rinvio della gara casalinga contro la Casertana, la dirigenza pugliese ha adottato la sorprendente decisione di esonerare il tecnico che dall’inizio della stagione era alla guida del Martina, affidando la squadra a Eduardo Imbimbo, classe 1968, due stagioni fa sulla panchina del Campobasso. Una decisione che ha lascito letteralmente di stucco il tecnico di Taurisano, che, in mattinata, aveva diretto l’allenamento dei suoi in preparazione della trasferta di giovedì a Messina. «All’ora di pranzo sono stato convocato in sede – ha detto Ciullo – dove, senza che mi fossero fornite motivazioni, mi è stata comunicata la decisione della società». Si concludono cosi due giornate infuocate per la società pugliese: sabato il rinvio della gara con la Casertana, per l’indisponibilità dello stadio (danni ad una torre dell’impianto di illuminazione, ritenuti dal prefetto di Taranto pericolosi per la pubblica incolumità), poi tardivamente rimesso in sicurezza. Ieri, all’ora di pranzo, l’esonero di Ciullo e nel pomeriggio la presentazione del nuovo tecnico che guiderà il Martina nelle ultime sette gare (compreso il recupero con la Casertana) della stagione.

Tonio Messia

MARCATORI Cellini (C) al 39’, Belcastro (C) al 44’ p.t.; Speziale (PP) al 10’ s.t.PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso 6; Castellana 6, Sall 6, Bini 6, Sane 5,5 (dal 27’ s.t. Petrini 6); Barba 6, Silva 5,5, Marmiroli 5 (dal 1’ s.t. Schiavini 5); Matteassi 6 (dal 35’ s.t. Giovio s.v.), Speziale 6, Alessandro 6,5. (Iali, Bacher, Mascolo, Caboni). All. Franzini 6.CARRARESE (4-3-1-2) Zanotti 6; Berra 6, Teso 6, Massoni 6, Lancini 6; Brondi 6, Castagnetti 6 (6’ s.t. Gherardi 6), Gnahorè 6; Belcastro 6,5; Cellini 6,5 (27’ s.t. Di Nardo s.v.), Merini 6 (dal 39’ s.t. Sbraga s.v.). (Anedda, Disabato, Beltrame, Ademi). All. Remondina 6,5.ARBITRO Mantelli di Brescia 6.NOTE paganti 550, abbonati 154, incasso di 3.100 euro. Amm. Bini, Brondi, Silva, Matteassi, Zanotti, Berra e Gherardi. Angoli 4-2.

� PIACENZA Marco Cellini matador della Carrarese: tre gol all’andata e uno al ritorno, quello che rompe l’equilibrio di una partita risolta poi con il raddoppio di Belcastro. La Pro Piacenza, già insidiosa nel primo tempo nel periodo del gol di Cellini, si sveglia nella ripresa, anche grazie al cambio di modulo: 3-5-2. L’arrembaggio porta alla rete di Speziale, poi le mischie si ripetono ma producono solo due occasioni di Giovio e Schiavini.

Paolo Gentilotti

Cellini spietatoCarrarese okLa Pro è battuta

PRO PIACENZA 1

CARRARESE 2

� (r.c.) Giocati tre scontri diretti. Il Chieri (A, decisivo Pasquero al 90’) ha battuto la Caronnese 3-2 e tenuto il ritmo del Cuneo, che resta a +1 ma deve recuperare una gara. Nulla di fatto tra Lecco e Castiglione (B), che guida sempre a +5 ma deve ancora riposare (lo farà all’ultima giornata). Il Taranto (H, all’esordio l’allenatore Cazzarò) batte 4-1 la capolista Fidelis Andria, ora a +6 sul Potenza, che ospiterà giovedì prima della sosta di Pasqua. Il Rimini (D) vince grazie a Manuel Pera (28 reti), allunga a +13 sulla Correggese che perde in casa con il Piacenza e si avvicina di gran carriera alla Lega Pro. Domenica favorevole anche al Siena (E) che va a +4 sul Poggibonsi fermato a Massa.Il Fano (F) in 180’ ha recuperato 4 punti all’imbattuta Maceratese: ora è a -4. L’Akragas (I) fa 3-3 ed é a +7 su Agropoli e Rende che hanno superato il Torrecuso. Pareggia la Lupa Castelli (G): la Viterbese ne fa 6 ad Anzio ma rimane a -9. Nel Budoni tripletta di Mario Fontanella e doppietta di Mauricio Villa: in totale 16 a testa. Dopo l’Atletico Montichiari (B) é retrocessa anche l’Orlandina (I). Mori Santo Stefano-Montebelluna (C) è stata sospesa al 59’ per infortunio all’arbitro.� I risultati e le classifiche li potete trovare come al solito sul nostro sito www.gazzetta.it.

MARCATORI Maza (F) al 25’, autorete di Potenza (F) al 27’ s.t.FOGGIA (4-3-3) Narciso 5,5; Bencivenga 6, Potenza 5,5, Gigliotti 6, Agostinone 6; Agnelli 6,5, Quinto 6, Minotti 6 (dal 40’ s.t. Leonetti s.v.); Sarno 6, Iemmello 5,5, Cavallaro 5,5 (dall’11’ s.t. Maza 6,5). (Addario, D’Angelo, Loiacono, Sicurella, Barraco). All. De Zerbi 6,5.JUVE STABIA (4-4-2) Pisseri 7; Cancelotti 6, Polak 6 (dal 43’ s.t. Romeo s.v.), Migliorini 6, Liotti 5,5; Nicastro 5,5, Bombagi 6 (dal 32’ s.t. Caserta 6), La Camera 5,5, Carrozza 5 (dal 36’ p.t. Maiorano 6); Ripa 5,5, Di Carmine 5,5. (Santurro, Burrai, Lepiller, Gomez). All. Savini 6.ARBITRO Amoroso di Paola 6.NOTE paganti 1.995, abbonati 1.295, incasso non comunicato. Espulsi Narciso e Ripa dopo la gara; ammoniti Minotti, La Camera, Di Carmine, Romeo e Caserta. Angoli 12-3.

� FOGGIA Harakiri Foggia allo Zaccheria, pareggio d’oro per la Juve Stabia in chiave playoff: la squadra di Savini è quarta affiancata al Matera, che però è in vantaggio nello scontro diretto, ma la Casertana è a un punto con una gara in meno. Partita a senso unico in tutto, tranne che nel risultato: la squadra di De Zerbi mette sotto i campani sul piano del gioco e delle occasioni, ma non basta. Dopo 5’ Iemmello, assistito da Sarno, conclude su Pisseri. Non è giornata per il Foggia quando la punizione di Sarno (25’) centra la traversa. Solo un miracolo di Pisseri, aiutato dal palo, nega a Iemmello la gioia del vantaggio. Savini si accorge delle difficoltà e toglie Carrozza: con Maiorano c’è più equilibrio.

BOTTA E RISPOSTA Foggia pericoloso ad inizio ripresa con Agnelli che arriva tardi sul pallone di Agostinone. La gara sembra stregata per i rossoneri, fino alla punizione capolavoro di Maza: il gran tiro a giro dello spagnolo supera Pisseri. Dura solo 2’ il vantaggio: lo sfortunato colpo di testa di Potenza sul cross di Cancelotti beffa Narciso e riporta la gara in equilibrio. Nel finale capita a Iemmello l’occasione per il sorpasso, sulla linea Pisseri, Polak e Migliorini riescono a rimediare. Dopo il triplice fischio finale dell’arbitro scontro tra Narciso e Ripa, Amoroso vede tutto ed estrae il cartellino rosso per entrambi.

Emanuele Losapio

Il Foggia dominama spreca troppoLa Juve Stabiariesce a salvarsi

FOGGIA 1

JUVE STABIA 1

MARCATORE Calderini al 41’ s.t.VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Piacenti 6; Rapisarda 6, Filosa 5,5 (dal 44’ s.t. Held s.v.), Gattari 6, Malerba 6; Papa 6, Battaglia 6 (dal 17’ s.t. Puccio 6), Scarsella 6; Montella 6, Del Sante 6, Improta 6 (dal 31’ s.t. Spirito s.v.). (Forte, Di Bella, Di Marco, Voltasio). All. Erra 6.COSENZA (4-4-2) Ravaglia 7; Corsi 6, Tedeschi 6,5, Carrieri 6,5, Ciancio 6; Criaco 6 (dal 27’ s.t. Fornito s.v.), Arrigoni 6, Caccetta 6,5, Statella 6; Cesca 6,5 (dal 25’ s.t. Cori 6), De Angelis 6 (dal 38’ s.t. Calderini 6,5). (Saracco, Blondett, Zanini, Tortolano). All. Roselli 6. ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6.NOTE paganti 1.685, abbonamenti non validi, incasso di 15.873 euro. Ammoniti Caccetta, Gattari e Carrieri. Angoli 5-6.

� LAMEZIA TERME (Cz) Quando il match sta incanalandosi verso un giusto pari, una ripartenza del Cosenza è letale per la Vigor Lamezia:Fornito colpisce il palo e Calderini in scivolata anticipa tutti e insacca. Tre punti pesanti per la squadra di Roselli che ha dimostrato un’ottima fase difensiva (1 gol subito nelle ultime 7 gare). Nel primo tempo Ravaglia strepitoso su Improta e Scarsella. Parte del pubblico, a fine gara, ha accompagnato i giocatori della Vigor con un ingeneroso «venduti», infastidendo non poco il tecnico Erra.

Francesco Saverio Caruso

Derby al Cosenzagrazie a CalderiniVigor contestata

VIGOR LAMEZIA 0

COSENZA 1

(ora a -1 dalla coppia Matera-Juve Stabia) deve recuperare la partita rinviata con un po’ troppa precipitazione a Martina Franca, dove nel frattempo è anche saltato l’allenatore. E poi perché nelle ultime sei giornate tante cose possono cambiare. Le sorprese sono all’ordine del giorno. Come il crollo dell’Ascoli, ora a -3

GIRONE C

SERIE DRIMINI, LA FESTA

SI AVVICINAIL SIENA SCATTA

E’ BOTTO TARANTO

IL CASOMARTINA SHOCKDOPO IL RINVIO:

CIULLO ESONERATOARRIVA IMBIMBO

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

SALERNITANA 70 32 21 7 4 45 23

BENEVENTO 68 32 19 11 2 47 24

MATERA 57 32 16 9 7 47 30

JUVE STABIA 57 32 15 12 5 45 29

CASERTANA 56 31 16 8 7 45 26

LECCE 54 32 16 6 10 42 29

FOGGIA (-1) 51 32 13 13 6 50 31

CATANZARO 47 32 13 8 11 39 36

BARLETTA 42 32 11 9 12 29 31

COSENZA 40 32 9 13 10 33 33

VIGOR LAMEZIA 40 32 9 13 10 34 36

MARTINA 35 31 9 8 14 33 35

MELFI (-2) 35 32 8 13 11 33 37

LUPA ROMA 35 32 8 11 13 35 50

PAGANESE 34 32 8 10 14 28 38

SAVOIA 27 32 6 9 17 29 46

MESSINA 27 32 5 12 15 31 49

AVERSA NORMANNA 26 32 5 11 16 30 45

ISCHIA 26 32 5 11 16 25 48

REGGINA (-4) 22 32 6 8 18 24 48

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

MERCOLEDÌ 1 APRILEPRATO-REGGIANA (ore 14.30) (0-4)

SANTARCANGELO-GROSSETO (ore 17) (0-1)

CARRARESE-PISA (ore 19.30) (1-0)

PONTEDERA-PISTOIESE (ore 20.45) (1-1)

GIOVEDÌ 2 APRILELUCCHESE-SAN MARINO (ore 14.30) (1-0)

SAVONA-L’AQUILA (ore 14.30) (0-1)

ASCOLI-PRO PIACENZA (ore 17) (3-0)

TERAMO-TUTTOCUOIO (ore 17) (0-0)

GUBBIO-ANCONA (ore 19.30) (4-2)

SPAL-FORLI’ (ore 20.45) (0-1)

18 RETI Donnarumma (4, Teramo).16 RETI Cellini (5, Carrarese).15 RETI Arma (5, Pisa); Lapadula (1, Teramo).14 RETI Bocalon (2, Prato).13 RETI Altinier (3, Ascoli).12 RETI Ruopolo (Reggiana).11 RETI Torromino (1, Grosseto); Loviso (4, Gubbio).10 RETI Grassi (8 con 1 rigore nel Pontedera) e Perez (2, Ascoli); Forte (2, Lucchese; 2 nel Forli’).9 RETI Merini (Carrarese); Docente (2, Forli’); Sandomenico (L’Aquila); Fanucchi (1, Prato); Scappini (3, Savona); Colombo (2, Tuttocuoio).8 RETI Pichlmann (1, Grosseto); Regolanti (Gubbio); Lo Sicco (Lucchese); Fioretti (3) e Zigoni (3, Spal).7 RETI Tavares (2, Ancona); Melandri (Forli’); Alessandro (3, Pro Piacenza); Guidone (Santarcangelo).6 RETI Tulli (Ancona); Pacilli (1, L’Aquila); Matteassi (Pro Piacenza); La Mantia (1, San Marino); Graziani (Santarcangelo).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIANCONA-SPAL 0-3FORLI'-ASCOLI 2-1GROSSETO-PONTEDERA 1-0L'AQUILA-SANTARCANGELO 2-1PISA-PRATO 0-0PISTOIESE-LUCCHESE 0-2PRO PIACENZA-CARRARESE 1-2REGGIANA-TERAMO 0-0SAN MARINO-SAVONA 1-2TUTTOCUOIO-GUBBIO 1-0

MERCOLEDÌ 1 APRILEPAGANESE-SALERNITANA (ore 14.30) (0-1)

REGGINA-ISCHIA (ore 14.30) (0-2)

BARLETTA-CATANZARO (ore 17) (0-1)

LECCE-BENEVENTO (ore 17) (2-1)

JUVE STABIA-AVERSA NORMANNA (ore 19.30) (2-1)

CASERTANA-MELFI (ore 20.45) (0-1)

GIOVEDÌ 2 APRILECOSENZA-SAVOIA (ore 14) (1-1)

MESSINA-MARTINA (ore 14) (1-2)

LUPA ROMA-VIGOR LAMEZIA (ore 14.30) (2-2)

MATERA-FOGGIA (ore 20.45) (0-0)

17 RETI Eusepi (4, Benevento).14 RETI Di Carmine (3, Juve Stabia); Moscardelli (2, Lecce); Caturano (5, Melfi); Caetano (4, Salernitana).13 RETI Iemmello (Foggia).11 RETI Iannini (Matera).10 RETI De Vena (5, Aversa Normanna); Cisse (2, Casertana); Montalto (4, Martina); Madonia (1, Matera).9 RETI Calderini (3, Cosenza); Cavallaro (5) e Sarno (1, Foggia); Arcidiacono (3, Martina); Corona (1, Messina); Del Sante (1, Vigor Lamezia).8 RETI Marotta (Benevento); Ciotola (3, Ischia); Carretta (Matera; 3 nel Martina); Insigne (Reggina); Scarpa (5, Savoia); Montella (Vigor Lamezia).7 RETI Fall (Barletta); Raffaello (1, Lupa Roma); Negro (Salernitana).6 RETI Floriano (1, Barletta; ora è nel Pisa); Alfageme (Benevento); Caccavallo (Casertana; 4 con 1 rigore nella Paganese); Russotto (4, Catanzaro); Infantino (2, Ischia); Ripa (1, Juve Stabia); Letizia (1) e Mucciante (Matera); Tortori (Melfi); Orlando (Messina); Scarsella (Vigor Lamezia).

PROSSIMO TURNO

MARCATORI

RISULTATIAVERSA NORMANNA-MESSINA 1-1BENEVENTO-PAGANESE 2-0CATANZARO-LECCE 2-1FOGGIA-JUVE STABIA 1-1ISCHIA-LUPA ROMA 1-1MARTINA-CASERTANA 15-4, ore 15MELFI-BARLETTA 3-0SALERNITANA-REGGINA 2-1SAVOIA-MATERA 0-2VIGOR LAMEZIA-COSENZA 0-1

CLASSIFICASQUADRE PT PARTITE RETI

G V N P F S

TERAMO 62 32 17 11 4 49 26

ASCOLI 59 32 16 11 5 50 29

REGGIANA 54 31 15 9 7 42 24

L'AQUILA 51 32 13 12 7 36 27

PISA 48 31 13 9 9 33 23

SPAL 46 32 13 7 12 34 28

ANCONA 45 31 11 12 8 36 33

TUTTOCUOIO 44 32 11 11 10 37 47

PONTEDERA 44 32 11 11 10 36 31

LUCCHESE 44 32 11 11 10 35 33

CARRARESE 41 32 8 17 7 41 35

GUBBIO 39 32 9 12 11 40 40

GROSSETO (-1) 38 32 9 12 11 36 34

PRATO 35 32 7 14 11 36 44

SAVONA 35 32 9 8 15 32 48

SANTARCANGELO 34 31 8 10 13 27 32

FORLI' 33 32 8 9 15 30 46

PISTOIESE 33 30 9 6 15 32 50

PRO PIACENZA (-8) 28 32 10 6 16 28 45

SAN MARINO 26 32 6 8 18 32 47

PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA

dal Teramo e atteso dalla capolista all’ultima giornata. Uno scontro diretto che forse sarà decisivo. Ma attenzione alle squadre fuori dai giochi, che ora sono poche ma che sono destinate ad aumentare e a condizionare il finale. Nel girone C probabilmente sarà un testa a testa fino a maggio tra Salernitana e

Benevento. Molto più aperta la situazione a Nord. Il Novara si aggrappa con tutte le forze al fattore Piola, dove ha perso solo a inizio gennaio contro il Lumezzane: con il Real Vicenza è arrivata la sesta vittoria di fila e l’imbattibilità casalinga ora è salita a 514 minuti. Forse non basterà a salvare la pelle dagli inseguitori se la penalizzazione sarà pesante. Ma la squadra di Toscano ha il dovere di restare concentrata solo sul campo. Anche perché per pensare c’è poco tempo. Ora si gioca mercoledì e giovedì, poi via al mese di fuoco dal 12 aprile al 10 maggio, con le ultime 5 roventi giornate che decideranno il destino di tutti.

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Vincenzo Vivarini, 48 anni IPP Leonardo Menichini, 61 anni LAPRESSE

MARCATORE Ingrosso al 37’ p.t.TUTTOCUOIO (4-3-1-2) Bacci 6,5; Ingrosso 6,5, Falivena 6, Colombini 6, Zanchi 7; Deiola 6, Balde 5,5, Gargiulo 6 (dal 41’ s.t. Agrifogli s.v.); Serrotti 6,5; Tempesti 6 (dal 28’ s.t. Vitale 6), Civilleri 6 (dal 17’ s.t. Gioè 6). (Micheli, Mancini, Bachini, Gelli). All. Alvini 6.GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 6; Luciani 6, Manganelli 5,5, Lasicki 5,5 (dal 1’ s.t. Vettraino 5,5), Rosato 6; Casiraghi 6, Loviso 6, Guerri 6,5 (dal 39’ s.t. Domini s.v.); D’Anna 6,5, Regolanti 5 (dal 1’ s.t. Cais 6), Tutino 6. (Citti, Bentoglio, Caldore, Castelletto). All. Acori 6.ARBITRO Sprezzola di Mestre 5,5.NOTE paganti 255, abbonati 138, incasso di 3.224 euro. Espulso Balde al 26’ s.t.; ammonito Deiola. Angoli 3-6.

� PONTEDERA (Pi) Un gol di Ingrosso poco prima del riposo consente al Tuttocuoio di battere il Gubbio e di ipotecare la salvezza. Per i rossoblù di Acori invece un’occasione persa per distanziare la zona pericolosa. La squadra di Alvini (ancora priva dello squalificato Colombo), dopo il vantaggio, controlla la partita per oltre un’ora. Poi l’espulsione di Balde spiana la strada al forcing del Gubbio. Per D’Anna e compagni ci sono anche tre buone occasioni per pareggiare ma il risultato non cambia. E’ festa Tuttocuoio.

Luca Calò

Colpo IngrossoTuttocuoio in 10resiste al Gubbio

TUTTOCUOIO 1

GUBBIO 0

MARCATORE Zigoni al 14’ su rigore, al 32’ e al 37’ s.t.ANCONA (3-4-3) Lori 5,5; Dierna 4, Mallus 5,5, Cangi 5; Parodi 5,5, Sampietro 5,5 (dal 21’ s.t. Cognigni 5,5), Di Ceglie 5 (dal 36’ s.t. Camillucci s.v.), D’Orazio 5,5; Morbidelli 5 (dal 12’ s.t. Bondi 6), Tavares 5, Tulli 5,5. (Aprea, Paoli, Lisai, Montagnoli). All. Cornacchini 5,5.SPAL (5-3-2) Menegatti 6; Lazzari 6,5, Gasparetto 6, Cottafava 7, Giani 6,5, Nava 6 (dal 24’ s.t. Aldrovandi s.v.); Gentile 7, Capece 7, Di Quinzio 6,5 (dal 38’ s.t. Togni s.v.); Zigoni 8, Finotto 6,5 (dal 41’ s.t. Rovini s.v.). (Albertoni, Bellemo, Fioretti, Gerbaudo). All. Semplici 7. ARBITRO Viotti di Tivoli 5. NOTE paganti 1.485, abbonati 678, incasso non comunicato. Espulso Dierna al 27’ s.t.; ammoniti Dierna, Di Ceglie, Mallus e Cangi. Angoli 5-7.

� ANCONA Qui aveva segnato il suo primo gol tra i professionisti, ai tempi del Treviso. Qui ha firmatola prima tripletta in carriera. Il Del Conero porta fortuna a Gianmarco Zigoni, simbolo della rinascita della Spal che ha rovinato la festa per i 110 anni della gemellata Ancona. Fanno 8 gol da gennaio per l’attaccante dei ferraresi, 6 nelle ultime 4 partite in cui ha regalato 12 punti alla squadra di Leo Semplici. Sorride il Milan che ne detiene il cartellino, ma ancor più il tecnico, che dopo la partita ha spiegato: «Non ho fatto miracoli, Zigoni veniva da un brutto periodo a Monza nel girone di andata e da noi ha trovato grossi stimoli».

IL PROTAGONISTA Quasi non ci crede Zigoni che ieri ha ricordato davvero papà Gianfranco, ex attaccante di Juve e Roma e soprattutto Verona. L’autore della tripletta all’Ancona ha detto: «Sono contentissimo. Quando sono arrivato alla Spal c’era un po’ di scetticismo attorno a me, spero di aver fatto cambiare idea alla gente. Il futuro? Se c’è un progettoper la B, resto a Ferrara». Dopo una traversa nel primo tempo con successivo gol annullato a Finotto - ma era regolare - il 23enne veronese si è scatenato nella ripresa: il rigore (inesistente: cross di Gentile sulla schiena di Cangi), poi due reti in 5 minuti sui traversoni di Lazzari e Capece, con l’Ancona rimasto in dieci per una gomitata di Dierna a Giani.

Stefano Rispoli

Lo Zigoni showe la Spal brindaAncona: rovinatala festa per i 110

ANCONA 0

SPAL 3

ferite, al sopracciglio e allafronte. Medicato nell’inferme-ria dello stadio si è ripreso, mal’episodio ha amareggiato il di-rettore generale dell’AscoliGianni Lovato: «Abbiamo fattotanto per avere i nostri tifosi alseguito, se questa è la ricom-pensa c’è da riflettere. Poteva fi-nire in tragedia. Non abbiamogiocato bene e non stiamo attra-versando un buon periodo, maquesto non giustifica certi com-portamenti».

DIGIUNO FINITO Per il Forlì, in-vece, tre punti d’oro dopo bendodici partite senza vittorie. Adecidere la gara, in avvio di ri-presa, Docente, capace prima di

Il rigore segnato da Emilio Docente, 31 anni, attaccante del Forlì LIVERANI Gianmarco Zigoni, 23 anni

finalizzare con un sinistro pre-ciso un assist in area di Rosafioal 3’, e poi di trasformare confreddezza un rigore che lui stes-so si era procurato per fallo diAvogadri. Una doppietta che haconsentito alla squadra di Firi-cano di ribaltare il risultato vi-sto che l’Ascoli si era portato invantaggio con Chiricò allo sca-dere del primo tempo, con unsinistro da distanza ravvicinatache Casadei riusciva solo a farimpennare alle sue spalle. La re-azione della seconda della clas-se non è certo stata all’altezza.Un segnale poco incoraggiantein vista della volata finale per lapromozione diretta.

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Page 36: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

36 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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37LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERVIZI SU GAZZETTA.IT� (al. conti) Finale pirotecnico della Coppi&Bartali. Nella quarta e ultima tappa, sulla salita di Roccapelago, il sudafricano Louis Meintjes (Mtn Qhubeka), 23 anni, sferra un attacco da lontano di 30 km, conquista la tappa e la corsa con appena 2” sul britannico Swift (Sky). Da segnalare, il secondo posto di tappa di Damiano Cunego a 1’12” e il terzo di Davide Rebellin.

IN ITALIA

Coppi&BartaliMeintjes padrone

� Ora è ufficiale: le strade di Bjarne Riis e della Tinkoff-Saxo si separano. Tra il tecnico danese e Oleg Tinkov, patron del team, è stato trovato un accordo «consensuale». La mancanza di risultati, due soli successi finora, potrebbe non essere l’unico motivo di dissidio. Il portoghese Ricardo Scheidecker, responsabile dell’area tecnica, potrebbe essere il nuovo team manager.

IL CASO

Riis, ciao Tinkoff Scheideckernuovo manager?

� (ci. sco). Finale spettacolare e vittoria della britannica Elizabeth Armitstead (Boels) a Cittiglio (Va) nel 17° Trofeo Alfredo Binda, seconda prova della Coppa del mondo. In uno sprint a quattro, ha battuto l’iridata francese Pauline Ferrand Prevot, l’olandese Van Den Breggen ed Elisa Longo Borghini (Wiggle). Juniores: successo di Sofia Bertizzolo (Wilier), argento al Mondiale 2014.

LA COPPA A CITTIGLIO

Armitstead regina sull’iridata Prevot

� Conta molto il terzo posto in classifica di Fabio Felline (Trek) nel Criterium International, in Corsica. Ieri la tappa più dura sul Col de l’Ospedale: vittoria di giornata e bis in classifica per Jean Christophe Peraud (Ag2R), con 10” su Thibaut Pinot (Fdj). Cioè il secondo e il terzo del Tour 2014 alle spalle di Nibali. Terzo, a 18”, su Fabio Felline, primo nella cronometro di sabato.

IN CORSICA

Criterium: Peraud Bravo Felline, 3°

� Lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar) ha vinto in volata a Barcellona la 7a e ultima tappa del Giro di Catalogna: è bis. All’australiano Richie Porte (Sky) la generale davanti a Valverde (a 4”) e Pozzovivo (a 5”) con Contador 4° e Aru 6°. Ieri altra pessima prestazione di Froome che ha chiuso 89° a 6’10”. Nella generale l’inglese di Sky è finito 71° a 45’35”.

IN SPAGNA

Catalogna a PortePozzovivo terzo

«Con la testa e il cuore»E’ il capolavoro di Paolini1Gand-Wevelgem: a 38 anni attacca a 6 km dall’arrivo e trionfa. L’ultimo successo: Cipollini 2002. Giornata tremenda con vento e pioggia. «Nazionale? Ci sto pensando»

SCATTA IL BETTOdi PAOLO BETTINI

SA PRENDERE LE DECISIONIA TEMPO ZERO

E h, qui entra in giocol’amicizia. Perché il«Gerva» è un fratello

per me. Ci ha legato la bici per anni e siamo rimasti legatissimi anche fuori dall’ambiente. Io alla Mapei nel 1999 e Luca nel 2000, inserito nel gruppo giovani in cui c’erano Pozzato, Cancellara...: AldoSassi e il dottor Squinzi avevano visto il futuro con vent’anni di anticipo. Ho preso tante di quelle parolequando correvamo insieme e ci trovavamo nei finali, perché non ci potevamo mai correre contro. Nel 2006 gli feci da stopper nella tappa della Vuelta, che vinse: il rispetto dell’amicizia contava più di tutto. E lui è stato fondamentale nelle mie grandi vittorie. Ha un’umiltà come pochi ed è capace di sacrificare tutto per il compagno; in più, ha una lucidità innata per cui capisce come muoversi prima che le cose succedano. In questo ciclismo non basta essere forti di gambe, e la differenza la fai nella capacità di cogliere l’attimo. Lui sa prendere le decisioni in tempo zero.

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160 RITIRATI!ARRIVO 1. Luca PAOLINI (Katusha) km 239,1 in 6.20’55”, media 37,661, 2. Niki Terpstra (Ola, Etixx-Quick-Step) a 11”; 3. Geraint Thomas (Gb, Sky); 4. Vandenbergh (Bel) a 18”; 5. Debusschere (Bel) a 26”; 6. Vanmarcke(Bel) a 40”; 7. Roelandts (Bel) a 1’51”; 8. Oss a 4’15”; 9. Kristoff (Nor) a 6’54”; 10. Sagan (Svk). Arrivati 39, ritirati 160 corridori, tra cui Wiggins, Degenkolb, Cavendish, Greipel, Bonifazio, Cimolai, Pozzato, Viviani, Petacchi e Froome. LE PROSSIME GARE Da domani in Belgio, la Tre giorni di La Panne. Domenica, con partenza da Bruges e arrivo a Oudenaarde dopo 264,2 km e 19 Muri, il Giro delle Fiandre

Claudio Ghisalberti

«C on la testa e con il cuore perché senzaquello nella vita non vai da nessunaparte. Poi ci vogliono anche gambe».

Luca Paolini trionfa in una Gand-Wevelgem resatremenda da pioggia, gelo e vento a raffiche vio-lentissime. A 38 anni il «Gerva», come lo chiama-no gli amici, taglia il traguardo indicando con ledita la testa e il cuore per quella che lui stesso defi-nisce «una vittoria inaspettata e importante. Anzi,la più importante della mia carriera». Una carrierainiziata nel 2000 e dove brillano un bronzo mon-diale, nel 2004 a Verona, e venti altri successi.L’ultimo a Marina di Ascea, il 4 maggio di due annifa, terza tappa del Giro. Quel giorno, fasciato dallamaglia rosa appena conquistata, uscì dal quartiertappa portato in trionfo dai suoi tifosi. Un gestod’onore che non si vede mai alle corse ciclistiche.

IL MALTEMPO La vittoria di ieri è stata un capola-voro. Eppure la giornata sembrava essersi messamale. «In corsa, a causa del vento particolarmentefastidioso, era un disastro tanto che a un certo punto neanche noi in gruppo sapevamo se avevaun senso continuare. Ma questo è il Nord, questo èil vero ciclismo. Così abbiamo tirato dritto. Io sonocaduto due volte e ho dovuto cambiare tre bici.

Quella con cui ho vinto è la seconda di scorta». Auna sessantina di chilometri dal traguardo, con ilbelga Roelandts in fuga e un gruppetto che inse-guiva la corsa stava prendendo la piega decisiva.«Ho parlato con Kristoff e mi ha detto che non sta-va benissimo e che se ne avevo dovevo provare,così sono uscito dal gruppo e ho fatto un grandesforzo per rientrare sui cinque davanti (dove c’eraanche Daniel Oss, ancora unavolta il migliore dei Bmc, ndr). E’andata bene anche perché nelgruppetto non erano a tutta».

LA DIFFICOLTÀ Sull’ultimo pas-saggio del Kemmelberg un mo-mento di cedimento. «Sì – am-mette Paolini – sono andato unpo’ in difficoltà perché sulla ter-za bici avevo tubolari più strettie più gonfi, troppo gonfi. Cosìsul pavé rimbalzavo, non riusci-vo a spingere». Il rientro sulMonteberg, ultimo muro digiornata. A 17 km da Wevelgemgli inseguitori raggiungono Ro-elandts, ma anche così Luca nonpuò sentirsi tranquillo. Debus-schere è più veloce, Thomas (autore di una cadutaspettacolare per una folata di vento) in forma splendida, Vanmarcke un brutto cliente. In più gliEtixx-Quick Step hanno Terpstra, vincitore dell’ul-tima Roubaix, con un gregario. «Prima non ci cre-devo tanto, ma a quel punto dovevo pensare a co-me giocare la mia carta. Sapevo che qualcuno avrebbe provato il contropiede e non potevo fidar-mi della volata perché non sono esplosivo comeun tempo». Bisognava cogliere l’attimo, non sba-gliare nulla. «Quando Terpstra ha forato, ho im-maginato che al rientro sarebbe partito». Infatticosì è stato e appena l’olandese è partito Luca gliha preso la ruota. Però dietro Thomas non si è datoper vinto e ha rimescolato le carte. Ai 6 km dallaconclusione il momento della verità. «Sono statofurbo - prosegue Luca - prima ho fatto un mezzoscattino per vedere come reagivano gli altri, poi

sono partito da seduto». Dieci metri, venti, un di-vario che si amplia. Terpstra e Thomas, due fanta-stici passisti, inseguono ma invano. Paolini, manibasse e ginocchia leggermente aperte, vola nel vento.

FUTURO AZZURRO Un trionfo che potrebbe «com-plicare» il futuro di Paolini che a Firenze 2013 ave-

va dato l’azzio alla maglia az-zurra. Ora, invece, il c.t. DavideCassani non vuole assolutamen-te rinunciare a lui. «Ma che nu-mero ha fatto Luca? — esclamail «Cassa» —. E’ due mesi che stoparlando con lui per convincerloa tornare. Per le sue caratteristi-che tecniche e per la sua profes-sionalità lui è una pedina fonda-mentale dell’Italia. I suoi risul-tati sono il frutto di una vita de-dicata al ciclismo». «Davide mimette in difficoltà — ribatte sor-ridendo Paolini —. però ci stopensando, inutile negarlo. Dopole classiche parleremo con cal-ma e vedremo cosa fare».Così l’Italia delle classiche fa rot-

ta verso Fiandre e Roubaix puntando tutto su ungiovane di 38 anni, già 3° alla Ronde nel 2007. Ungiovane che, a gennaio a San Luis in Argentina,per esempio, si allenava, poi faceva colazione, an-dava alla corsa e tornava in hotel in bici. Qualcu-no, anagraficamente con meno anni, lo guardavastrano. Ieri, davanti alla tv, ha visto come un cam-pione vince una corsa vera.

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SETTIMA VITTORIA AZZURRALuca Paolini è nato a Milano il 17/1/1977, ma è sempre vissuto nel Comasco. E’ la 7a vittoria italiana nella Gand dopo Moser ‘79, Bontempi ‘84 e ‘86, Cipollini ‘92, ‘93 e 2002. Argento mondiale under23 a Verona 1999, Paolini è pro’ dal 2000: 21 successi, con Freccia del Brabante 2008, tappa di Zottegem a La Panne 2007, Het Nieuwsblad 2013. Più 4 giorni in rosa al Giro 2013 dopo la vittoria a Marina di Ascea. Bronzo al Mondiale di Verona 2004

Luca Paolini, tre immagini del trionfo: l’attacco, il gesto sull’arrivo e la doccia più bella BETTINI

CiclismoRLa classica belga sul pavé

Tweet GIULIANO PISAPIASindaco di Milano� I miei più sinceri e ammirati complimenti al @Ilgerva77 per la sua grande affermazione alla classica del Belgio di ciclismo #GandWevelgem

Page 38: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

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L'ANALISIdi MASSIMOORIANI

METTA, PISTOIA E UN BASKET CHE NON SA ANCORA CRESCERE

P rima di tutto un meaculpa: la foto pubblicata ieri

nell’articolo riguardante la Mettamania, non era riferita alla prevendita di Pistoia per la partita con Cantù ma a quella dell’anno scorso con Siena. Una leggerezza in buona fede della quale ci scusiamo. Non ci sembravaperaltro d’aver offeso nessuno dicendo che c’era entusiasmo per l’arrivo in città di un ex campione Nba. Cosa che per nulla sminuirebbe la smisurata passione dei pistoiesi per la loro squadra, che sostengono in massa ogni domenica. Invece la reazione di alcuni «tifosi» è stata spropositata e maleducata. Tifosi, cui purtroppo la società Pistoia Basket ha dato corda con un comunicato

ufficiale che ci «rimprovera» d’aver creato «comprensibile malumore», «offeso il pubblico di Pistoia» e cavalcato «fantomatiche manie estemporanee».

Anche noi, come Pistoia, non vogliamo gettare benzina sul fuoco, solo fare una considerazione. Il giorno dell’arrivo di Ron Artest/Metta World Peace in Italia, ci eravamo rallegrati (così come hanno fatto la maggior parte degli addetti ai lavori, a partire dal presidente federale Petrucci e quello di Lega Marino) perché il suo sbarco rappresentava una ventata di freschezza di cui sentivamo dannatamente bisogno, un’occasione imperdibile per dare visibilità alla serie A, giustamente missione

numero uno di Marino da quando ha preso le redini della Lega Basket. Innegabile l’entusiasmo creatosi intorno al personaggio, basti citare i 60 giornalisti accreditati per la presentazione. E ci auguravamo che attorno a Metta si unisse la nostra pallacanestro. Ci siamo sbagliati. Prevalgono ancora i campanilismi. Siamo certi che i tifosi avrebbero sputato così tanto veleno se Metta non giocasse con Cantù, nemica giurata in quanto gemellata con Montecatini, verso la quale l’odio scorre a fiumi? Per carità, sarebbe forse successo lo stesso a parti invertite o in altri casi di rivalità, non è certo un’accusa a Pistoia, è un problema dello sport italiano in generale. No, non c’è speranza. Fino a quando non abbandoneremo questa mentalità contradaiola (così adesso si offenderanno i senesi...) ma più che altro fino a quando non impareremo la cultura sportiva americana, non faremo mai un passo avanti. Altro che World Peace.

Gentile e Brooks Milano travolge la timida Sassari1Gara già chiusa sul 53-28. Banchi: «Nessuna rivincita». Sacchetti: «Sofferta la loro fisicità»

MarShon Brooks, 26 anni, guardia, ieri 20 punti in 28 minuti LAPRESSE

Luca ChiabottiMILANO

M arShon Brooks si ingo-losisce, vede Jack De-vecchi su di lui, pensa

di aver vita facile, evidente-mente. Sbaglia. Perché le pri-me due difese su di lui sonostrepitose. MarShon segna lostesso, con le mani dell’avver-sario in faccia. Sembra non cisia nulla da fare, ed è esatta-mente così. Brooks realizza 11punti di fila con tre triple con-secutive, le marcature saltano,Milano tira favolosamente datre, 7/12 nel 2° quarto, il par-ziale di 21-5, con la partecipa-zione di Kleiza e un’ultima pen-nellata di Gentile, il protagoni-sta dei primi minuti, produce il+25 dell’EA7 (53-28) quandonon è ancora l’intervallo. Ga-me, set and match: ma non do-veva essere la grande sfida pri-ma contro seconda?

CREDIBILITÀ Purtroppo, per lospettacolo, la classifica, la cre-dibilità del basket italiano, Sas-sari non è la prima squadra cheviene al Forum con un livello diintensità fisica e mentale inac-cettabile. Da queste forche cau-dine è già passata Reggio Emi-lia e, con doverosissimi distin-guo di inizio stagione, Venezia.Sono le squadre che indichia-mo, da inizio anno, come legrandi antagoniste dell’EA7,ma nessuna ha provato a venireal Forum come un Nizhny qual-siasi, per vincere. Milano hafatto bene cose prevedibilissi-me: Moss su Logan che chiudeil 1° tempo con 2 punti, grandeaggressività e fisicità in area eun attacco che, prima ancoradella grandine da 3 punti, sco-

pre subito i bluff difensivi dellaDinamo, girando la palla, conun buon bilanciamento tra con-clusioni da fuori e da sotto doveSamuels è subito determinan-te. Sassari, alle difficoltà, ri-sponde da rookie: forza da tre,2/12, e ognuno va per sé (2 as-sist a 12) cadendo fino a -30.Ormai sappiamo che la Dinamova valutata solo quando c’è davincere subito, non tra quasi 3mesi. E non c’era Sosa. Ma nonsono giustificazioni accettabili.

FISICITÀ «Abbiamo soffertocontro la loro fisicità e non sia-mo riusciti a pareggiarla – diceMeo Sacchetti –. La grande fati-ca in attacco ha portato anche asbilanciarci e Milano è statamolto brava a ribaltare il latodella palla e liberare i tiratori.La partita è finita nel 1° tempo.Ovvio che contro avversari cosìabbiamo bisogno di fare più ca-nestro, ma dobbiamo ritrovarela fisicità che ci ha permesso divincere partite di questo livello.Se fai giocare Milano sul vellu-to, è troppo più forte, devi farlapensare. Perdere così in stagio-ne regolare conta il giusto madà fastidio: volevo far riposareLogan e Dyson alla fine ma nonvolevano uscire». Luca Banchifa l’incontentabile: «Partita in-terpretata bene dalla palla a 2 eper 30’: un’altra tappa impor-tante come quelle con le altreavversarie ai vertici. Nell’ulti-mo quarto sono inaccettabili le7 perse: abbiamo di fronte sfidedove un solo errore può esseredecisivo, dove non si può smet-tere di giocare. Rivincita conSassari? No, solo la partita chevolevo vedere per prepararci aquello che dovremo affrontarevenerdì a Istanbul».

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I MIGLIORI DI GIORNATA

PUNTI

291. Marcus Denmon

BRINDISIGuardia25 anni

2. Jeremy HazellBOLOGNA 27

2. Christian EyengaVARESE 27

2. Jerome Dyson SASSARI 27

5. Adam HangaAVELLINO 23

RIMBALZI

161. Achille Polonara

REGGIO EMILIAAla forte23 anni

2. James MaysBRINDISI 14

3. LaQuinton RossPESARO 11

4. Melvin EjimROMA 10

5. Josh OwensTRENTO 9

TIRI DA 2

5/61. Davide Pascolo

TRENTOAla forte24 anni

1. David LoganSASSARI 5/6

3. Benjamin OrtnerVENEZIA 5/7

4. Adrian BanksAVELLINO 6/9

4. Achille PolonaraREGGIO EMILIA 6/9

TIRI DA 3

3/31. Maxime De Zeeuw

ROMAPivot27 anni

2. A. GentileMILANO 4/5

3. Henry DomercantCASERTA 3/4

3. Kristjan KangurTRENTO 3/4

5. Jamarr SandersTRENTO 4/6

MILANO 97

SASSARI 80

(26-17, 56-33; 79-51)

EA7 MILANO: Hackett 15 (3/4, 1/2), Gentile 20 (3/5, 4/5), Moss 3 (0/3, 1/1), Melli (0/2 da 3), Samuels 14 (5/9); Ragland 8 (0/2, 2/4), M.Brooks 20 (2/4, 5/9), Cerella 1 (0/2 da 3), Kleiza 15 (3/3, 3/5), Elegar 1, Gigli (0/1). N.e.: James. All.: Banchi.

BANCO SARDEGNA SASSARI: Logan 15 (5/6, 1/6), Dyson 27 (4/8, 4/11), Sanders 12 (5/11, 0/5), J.Brooks 10 (3/6, 1/2), Lawal 8 (1/4); Formenti, Devecchi 3 (1/3 da 3), B.Sacchetti (0/2, 0/1), Kadji 5 (1/2, 1/3). N.e.: Chessa, Mbodj, Vanuzzo. All.: R. Sacchetti.

ARBITRI: Sahin, Seghetti, Caiazza.

NOTE - T.l.: Mil 17/23, Sas 18/29. Rimb.: Mil 37 (Samuels 6), Sas 42 (Lawal 9). Ass.: Mil 21 (Gentile 6), Sas 8 (Devecchi, Dyson, J. Brooks 2). Progr.: 5’ 13-4, 15’ 41-25, 25’ 67-45, 35’ 89-65. F. tecn.: Gentile 21’13”(56-38), Banchi 25’07” (67-42). Ant.:Dyson 36’57” (92-70). Spett.: 9500.

30Le vittorie consecutive casalinghe di Milano in campionato. In assoluto sono 18.Un anno fa arrivò a 19

IL NUMERO

MILANO 8

RAGLAND 6 Parte dalla panchina, soffre un po’ Dyson, poi tiene sotto controllo la gara: 4 rimbalzi.M. BROOKS 7.5 Segna 16 punti con 4/6 nei suoi primi 13’30”, 11 di fila. Ok, Milano era già a +9 ma ha steso Sassari.GENTILE 8 (IL MIGLIORE) Se MarShon è il Kers che chiude la partita, Ale è il migliore per tutti i minuti in campo. Parte con 8 punti nei primi 6’30”, rientra sul +16 e partecipa al break. 6 assist.GIGLI 6 Beniamino del Forum ha un +11 di plus-minus nei 4’ in cui sta in campo nel break.CERELLA 5.5 Non funziona, Sanders è troppo grosso. MELLI 5.5 Si elide con Jeff Brooks, poi entra Kleiza e gli ruba la scena. KLEIZA 7.5 Entra sul 16-8 e segna subito la tripla: il suo buon giorno parte da lì con 11 punti in 12’ quando si decide la gara.ELEGAR 5 Il peggiore. Spaesato.HACKETT 7 Solido in difesa, gioca sola 21’ , sempre sotto controllo.SAMUELS 7 Vince il duello con Lawal, quando la palla arriva sa cosa farsene.MOSS 6.5 Eccellente in difesa su Logan, tiene poco per sé in attacco.

HACKETT SOLIDO IN DIFESAKLEIZA DECIDE CON LE TRIPLE

SASSARI 4,5

LOGAN 4.5 Braccato subito da Moss, cerca triple fuori equilibrio e fuori bersaglio. I tanti punti finali sono fumo negli occhi, fino a quando contava ne aveva 2.FORMENTI N.G. Solo 4 minuti.SANDERS 5.5 Appena gli mettono addosso Cerella impone la sua fisicità, 10 punti nel primo tempo, almeno ci dà quando serve. DEVECCHI 5.5 Marca Brooks nella striscia degli 11 punti di fila, difficile crederci ma ha fatto un buon lavoro. In attacco non c’è.LAWAL 6 (IL MIGLIORE) Perde alla grande il duello con Samuels, ma prende 9 rimbalzi.DYSON 5 Dimostra che la via più breve per il canestro è quella retta, anche dal proprio rimbalzo. Alla fine sistema la media punti, non la sostanza: troppo facile iniziare a segnare dal -30.SACCHETTI 4.5 Si prende in faccia letriple di Kleiza, partita poco ispirata.KADJI 5 Al fianco di Lawal non è malissimo anche se contro un quintetto milanese così così. Almeno prende i rimbalzi (6).J. BROOKS 5 Segna 7 punti nel 2° quarto quando i buoi stanno scappando e si ferma lì.

LE PAGELLEdi CHIABO

� Stasera il posticipo della 24a giornata, al PalaCarrara, tra Pistoia e Cantù. Palla a due alle 20, diretta Rai Sport 1 (arbitri: Paternicò, Sabetta, Calbucci). Nella Giorgio Tesi Group, ancora fermo ai box Daniele Cinciarini per un infortunio muscolare, a Landon Milbourne verrà chiesto un nuovo sacrificio. Il guaio al piede necessiterebbe di un bel po’di riposo ma il lungo stringerà i denti. Sulla sponda canturina, ma non solo, c’è grande attesa per l’esordio di Metta World Peace

che giocherà con The Panda’s Friend sulla maglia, dopo aver ricevuto il placet della Fip. Sacripanti spiega: «L’effetto mediatico è stato incredibile. E’ giusto però specificare quali sonole qualità di Metta visto che da lui non ci attendiamo 30 punti o che sia il primo realizzatore. Metta è giocatore che sa fare tantissime cose, alcune molto visibili e altre che invece non emergono nelle statistiche, ma che hanno un peso specifico enorme».

Laico-Terraneo

IL POSTICIPO: ORE 20

Pistoia ospita una Cantù gasataSu Rai Sport 1 l’esordio di Panda

BasketRSerie A: 9a di ritorno

Page 39: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

39LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PESARO K.O.

VENEZIA 84

PESARO 72

(17-22, 35-29; 60-40)

UMANA VENEZIA: Stone 7 (2/4, 1/2), Goss 5 (1/7, 1/4), Viggiano 9 (3/4, 1/6), Peric 10 (1/3, 1/1), Ortner 12 (5/7); Jackson 2 (1/2, 0/3), Ruzzier 5 (1/2, 1/2), Romano, Ress 8 (1/2, 2/5), Nelson 8 (3/4, 0/1), Ceron 12 (1/1, 1/2), Dulkys 6 (2/3, 0/3). All.: Recalcati.

CONSULTINVEST PESARO: Wright 16 (6/15, 0/2), Myles 7 (3/10, 0/4), Ross 14 (1/6, 3/5), Lorant 10 (3/8, 0/2), Judge 13 (6/10); Basile 3 (1/2), Musso 2 (1/3, 0/4), Crow 5 (1/3, 1/2), Tortù 2 (1/1). N.e.: Caverni. All.: Paolini.

ARBITRI: Martolini, Rossi, Attard.

NOTE - T.l: Ven 18/20, Pes 10/16. Rimb.: Ven 51 (Stone 9), Pes 40 (Ross 11). Ass.: Ven 25 (Stone 6), Pes 13 (Musso, Wright 3). Usc 5f.: Stone 37’57” (77-64). Progr.: 5’ 9-9, 15’ 24-28, 25’ 49-31, 35’ 71-49. Spett. 3363.

MESTRE (Ve) - Ress tira fuori dalle secche l’Umana, che paga nel 1° quarto le tossine della sconfitta di Caserta. Pesaro si illude, poi scompare, subendo un break mortifero di 31-3 (da 19-28 a 50-31). Nelson festeggia alla grande la 100a in serie A, ma è Ress (8 punti, 6 rimbalzi e 5 stoppate) a suonare la carica, scuotendo dal torpore la Reyer che paga ancora la condizione precaria di Goss (2/11 al tiro in 22’) e Jackson in calo rispetto alle ultime uscite. La Consultinvest parte in quarta (17-22 alla prima sirena), poi si dissolve. «Serve la testa e noi non l’abbiamo più usata - ha spiegato sconsolato Riccardo Paolini - Ress e la zona 3-2 ci hanno mandato fuori giri». Poco felice pure Recalcati, nonostante la vittoria. «Bisogna arrabbiarsi anche quando si potrebbe essere sereni e gioire per un successo. Lo sono molto per l’atteggiamento avuto nell’ultimo quarto. Goss? Sta ancora faticando. Ruzzier? Bene fino al 3° periodo, poi non mi è assolutamente piaciuto. Dovrebbero tutti imparare da Ress. E’ un peccato perché avevamo disputato due quarti di grande spessore». Avanti di 20 punti alla terza sirena (60-40) con la Consultinvest al tappeto, l’Umana ha tenuto alta la concentrazione fino a metà frazione (69-46), poi ha lasciato spazio ai marchigiani (77-65).

Michele Contessa

Venezia vince ma Recalcatisi arrabbia

TRENTO 73

CASERTA 66

(21-20, 41-34; 56-50)

DOLOMITI ENERGIA TRENTO: Forray 5 (1/3, 1/2), Sanders 14 (1/3, 4/6), Mitchell 11 (5/9, 0/6), Pascolo 14 (5/6, 1/3), Owens 12 (4/8); Grant 8 (3/4, 0/2), Flaccadori, Baldi Rossi 3 (0/1, 1/2), Armwood 6 (3/5), Spanghero (0/3 da tre). All.: Buscaglia.

PASTA REGGIA CASERTA: Moore 10 (5/8, 0/4), Mordente 3 (0/2, 1/2), Vitali 13 (2/5, 3/6), Scott 3 (1/6 da tre), Ivanov 16 (5/9, 0/2); Domercant 9 (0/3, 3/4), Tommasini 2 (0/1), Tessitori (0/1 da tre), Antonutti 10 ( 1 /4, 2/4), Michelori (0/3). All.: Esposito.

ARBITRI: Aronne, Sardella, Quarta.NOTE - T.l.: Tre 8/10, Cas 10/10. Rimb.: Tre 39 (Owens 9), Cas 37 (Moore 8). Ass.: Tre 13 (Forray 4), Cas 15 (Moore 7). Progr.: 5’ 10-13, 15’ 29-28, 25’ 52-45, 35’ 65-61. Spett. 3542.

TRENTO - Per Trento è un successo di nervi e polmoni. Caserta perde pur mettendo in campo cuore e attributi: «Una signora partita – dirà poi VincenzoEsposito, che a Trento ha iniziato la carriera da allenatore, nel 2009 –. Devo ringraziare la squadra, sta gettando il cuore oltre l’ostacolo». Le ampie rotazioni di Caserta per dare sollievo a una formazione fisicamente provata non bastano: Trento, 6 partite e 5 vittorie in un mese e poco più, vive delle sue conferme (Pascolo, Sanders, Owens, Mitchell) e di alcune promesse finalmente mantenute (Armwood). La partita è per 30’ testa a testa, ritmo alto, gioco duro ma corretto. Coach Esposito stressa i suoi per avere una difesa più zelante, e dal 35’ gli ospiti tallonano fino anche al -1. L’Aquila tiene bene il campo, dimostrando una mentalità abbastanza zen da sopportare gli avvicinamenti avversari. Quando manca 1’25’’ alla fine Trento centra l’allungo fatale, +10. «In un mese e mezzo di partite molto importanti il risultato è da sottolineare – dice Maurizio Buscaglia –, abbiamo motivo di soddisfazione, perché Caserta l’ha impostata nel modo giusto. Noi abbiamo difeso bene pur concretizzando poco». Ora l’Aquila di coach Buscaglia «vive alla giornata»: «Obiettivo? Da 28 punti arrivare a 30».

Chiara Turrini

Trento in volataCaserta peròè ancora viva

ASSIST

131. Eric Maynor

VARESEPlaymaker27 anni

2. Ronald MooreCASERTA 7

2. Adrian BanksAVELLINO 7

4. Julyan StoneVENEZIA 6

4. Sundiata GainesAVELLINO 6

VALUTAZIONE

361. James Mays

BRINDISIPivot29 anni

2. Achille PolonaraREGGIO EMILIA 30

3. Jeremy HazellBOLOGNA 29

4. Adam HangaAVELLINO 28

5. Christian EyengaVARESE 27

Roma, la 3a di filacertifica la crisidi Cremona

CREMONA 71

ROMA 74

(18-16, 39-33; 52-54)

VANOLI CREMONA: Vitali 18 (1/4, 3/8), Mei 4 (2/2), Bell 7 (0/4, 2/7), Clark 21 (6/12, 1/4), Campani 8 (3/6, 0/1); Gazzotti (0/1, 0/1), Mian (0/1 da 3), Ferguson 7 (2/3, 1/6), Daniel 6 (3/6). N.e.: Masenelli. All.: Pancotto.

ACEA ROMA: Stipcevic 17 (2/5, 2/3), Freeman 11 (0/2, 3/4), Ejim 10 (0/1, 2/2), Jones 3 (1/2, 0/3), Ebi 10 (5/9); Curry 9 (3/4, 1/3), D’Ercole 3 (1/3 da 3), Sandri, De Zeeuw 11 (1/2, 3/3). N.e.: Kushchev,Reali, Belloni. All.: Dalmonte.

ARBITRI: Lamonica, Di Francesco, Lo Guzzo.

NOTE – T.l.: Cre 16/18, Rom 14/16. Rimb.: Cre 31 (Daniel, Bell 7), Rom 31 (Ejim 10). Ass.: Cre 11 (Vitali 6), Rom 9 (Stipcevic 3). Progr.: 5’ 8-9, 15’ 24-25, 25’ 43-40, 35’ 59-65. F. tecn.: Ebi 18’40” (33-32). Usc. 5 f.: Jones 37’00 (65-68), Ejim 37’03” (65-68). Spett. 3100.

Ramel Curry, 34 anni CIAMILLO

Alessandro RossiCREMONA

T erza vittoria consecutivaper Roma (non vinceva intrasferta da quasi 3 mesi)

che passa sul campo di Cremo-na, la raggiunge in classifica esi porta 2-0 negli scontri diret-ti. Certificando anche la crisidella squadra di Pancotto, al 4°stop consecutivo e preoccupa-ta per le condizioni di salute diKenny Hayes, in borghese ieri acausa di un malore che lo hacolpito in settimana. L’Acea lavince pur tirando 20 volte me-no rispetto ai lombardi e per-dendo 21 palloni: «Però siamoriusciti ad ottimizzare quelligiocati in meno, tirando con il52% e concedendo il 36% aCremona – afferma coach LucaDalmonte – Non voglio nem-meno trovare delle scusanti.Ma abbiamo due giocatorinuovi che hanno bisogno di co-noscere come gioca la squadrae trovare un certo ritmo di la-

voro. Dobbiamo essere più at-tenti. Però guardo il bicchieremezzo pieno. Perché, segnan-do 74 punti, e avere 5 uomini indoppia cifra è una fotografiaimportante per il futuro.Playoff? Ci siamo creati la baseper avere motivazioni su ognisingola partita. La strada conti-nua ad essere in salita con un30% di pendenza».

BLOCCHI L’Acea esce per primadai blocchi (16-10, 8’), poi pe-rò Cremona chiude con unagrande progressione (39-32,19’) il primo tempo, appog-giandosi a Clark (13 punti neiprimi 20’) e alle triple di Vitali.Dopo l’intervallo inizia un lun-ghissimo braccio di ferro. Con55” sul cronometro, Curry infi-la, in rovesciata, il canestro delsorpasso (71-72), Cremonapasticcia, ma a una manciata disecondi dalla sirena Vitalimanda cortissimo il tiro dai 4metri del possibile successo.Decisivo anche il 12/21 (57%)nel tiro da 3 punti per D’Ercolee compagni. Pancotto rendecomunque merito ai suoi: «Ab-biamo giocato una partita ge-nerosa. Le difficoltà sono stateaccoppiarsi difensivamente,soprattutto con i loro tiratori.Dovevamo fare una partitaperfetta, ci siamo andati vici-ni».

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Avellino spezza il lungo digiuno Bologna crolla

AVELLINO 96

BOLOGNA 79

(22-19, 47-32; 77-54)

SIDIGAS AVELLINO: Green 2 (0/1), Gaines 15 (4/7, 2/5), Banks 17 (6/9), Harper 11 (5/11, 0/1), Anosike 17 (6/11); Hanga 23 (6/6, 2/3), Trasolini 6 (3/5), Lechthaler 5 (1/1). N.e.: Cavaliero, Cortese. Morgillo, Gioia. All.: Frates.

GRANAROLO BOLOGNA: Gaddy 10 (2/2, 2/3), Ray 15 (4/8, 1/2), Hazell 27 (3/5, 5/8), White 13 (3/5, 1/1), Cuccarolo 3 (1/2); Mazzola 4 (1/3, 0/1), Reddic 3 (1/1), Fontecchio 4 (2/3, 0/1), Imbrò. N.e.: Benetti. All.: Valli.

ARBITRI: Chiari, Biggi, Weidmann.

NOTE – T.l.: Ave 22/34, Bol 18/22. Rimb.: Ave 25 (Green, Gaines, Anosike 6), Bol 28 (White 6). Ass.: Ave 25 (Banks 7), Bol 11 (Gaddy 5). Progr.: 5’ 8-12, 15’ 40-25, 25’ 61-43, 35’ 88-73. Usc. 5f.: Cuccarolo 33’50’’ (85-68), Fontecchio 38’24’’ (93-79). F. tecn.: panchina Avellino 17’47’’ (44-28). Spett. 2500 per 26.600 euro.

Adam Hanga, 25 anni CIAMILLO

Luigi ZappellaAVELLINO

D a Natale a...Pasqua. LaSidigas del nuovo con-dottiero Fabrizio Frates,

torna a vincere in casa dopo ol-tre 100 giorni e 11 sconfitte su12 gare compresa la Coppa Ita-lia, travolgendo Bologna. Gliirpini, rivitalizzati dal terzo ri-torno di Marques Green, sem-brano un’altra squadra rispettoalle scorse settimane, capaci digiocate entusiasmanti che ser-vono a mandare in visibilio i ti-fosi ricompattando l’ambientee trovando la serenità giustaper il rush finale.

INFLUENZA Senza Cavaliero eCortese influenzati, in panchi-na per onor di firma, la squa-dra di Frates dopo un iniziocontratto sciorina dall’8’ in poiuna pallacanestro spettacola-re, piena di intensità, con 5 gio-catori in doppia cifra che spaz-zano via una Bologna morbida

che coach Valli, ex del ma-tch, bacchetta duro alla fi-ne: «Noi mai presenti in ga-ra e non coraggiosi, fatta ec-cezione nei primi minuti.Dobbiamo riflettere ed ana-lizzare se il nostro campio-nato sia finito o meno. Sen-za fame, con l’obiettivo sal-vezza centrato, forse qual-cuno ha avuto un clic nellatesta che spero sia frutto diun momento negativo e ba-sta».

PERSE In effetti la gara dellaVirtus sta nelle 29 palle per-se. L’exploit finale di Hazell(15 punti nell’ultimo quar-to) non è servito a nulla. Bo-logna parte bene guidandola gara fino all’8’ (17-19) poila partita è tutta di Avellinoche tocca con Harper al 31’il massimo vantaggio di 27punti.

Soddisfatto Fabrizio Frates:«Sono contento per i ragazziperché abbiamo messo allespalle gli incubi reagendo egiocando di squadra. Certo,le cose che non vanno in unanno non si cambiano in tregiorni ma questa vittoria èuna indicazione forte e checi deve dare ulteriore ener-gia per le prossime sei ga-re».

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CLASSIFICASQUADRA PT G V P F S

EMPORIO ARMANI MILANO 42 23 21 2 2024 1672

UMANA VENEZIA 36 24 18 6 1893 1764

BANCO DI SARDEGNA SASSARI 34 24 17 7 2054 1929

GRISSIN BON REGGIO EMILIA 34 24 17 7 1950 1849

ENEL BRINDISI 28 24 14 10 1944 1871

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 28 24 14 10 1945 1947

GRANAROLO BOLOGNA (-2) 22 24 12 12 1817 1882

ACQUA VITASNELLA CANTU' 20 22 10 12 1744 1742

GIORGIO TESI GROUP PISTOIA 20 23 10 13 1731 1742

VANOLI CREMONA 20 24 10 14 1812 1845

ACEA ROMA 20 24 10 14 1706 1753

SIDIGAS AVELLINO 18 24 9 15 1844 1891

OPENJOBMETIS VARESE 16 24 8 16 2010 2098

UPEA CAPO D'ORLANDO 16 24 8 16 1750 1842

CONSULTINVEST PESARO 14 24 7 17 1716 1969

PASTA REGGIA CASERTA (-1) 9 24 5 19 1782 1926

PLAYOFF RETROCESSIONE

OPENJOBMETIS VARESE 82ENEL BRINDISI 93UPEA CAPO D'ORLANDO 67GRISSIN BON REGGIO EMILIA 73UMANA VENEZIA 84CONSULTINVEST PESARO 72SIDIGAS AVELLINO 96GRANAROLO BOLOGNA 79

DOLOMITI ENERGIA TRENTO 73PASTA REGGIA CASERTA 66VANOLI CREMONA 71ACEA ROMA 74EMPORIO ARMANI MILANO 97BANCO DI SARDEGNA SASSARI 80GIORGIO TESI GROUP PISTOIA

ACQUA VITASNELLA CANTU’ (OGGI, 20)

RISULTATI

PROSSIMO TURNO SABATO 4/4, ORE 20.30REGGIO EMILIA-VENEZIA (18.30) BOLOGNA-VARESECANTU'-CAPO D'ORLANDO (GAZZETTATV) SASSARI-TRENTOPESARO-CREMONA BRINDISI-PISTOIAROMA-AVELLINO CASERTA-MILANO (6/4, ore 20)

NBA

Atlanta, in 5 a riposoCorsa playoff falsata� La Nba, tanto attenta alla regolarità del campionato, al tanking inesistente secondo il commissioner Adam Silver, si ritrova ad affrontare un problema serio. Sabato notte a Charlotte, gli Atlanta Hawks, già certi del primo posto a Est, hanno lasciato a riposo i 4 All Star (Terry Teague, Kyle Korver, Al Horford e Paul Millsap) oltre al 6° uomo, Carroll, schierando un quintetto formato da Denis Schroeder, Kent Bazemore, John Jenkins, Muscala e Elton Brand. Ovviamente hanno vinto gli Hornets di 15, che però sono in corsa per l’ottavo posto, ultimo utile per i playoff. Dire che il risultato è stato falsato è un eufemismo. Difficile dar colpa agli Hawks, che agiscono per i loro interessi e non quelli della lega (che però in passato multò gli Spurs per aver lasciato a casa i Big Three). La soluzione è semplice: ridurre a 72 il numero delle partite o diluirle su un lasso di tempo

più ampio. Sulle 10 gare in meno i proprietari non ci sentono perché vorrebbe dire meno incassi. Dell’eliminazione delle 4 partite in 5 sere se ne discuterà invece a breve. Urge comunque una soluzione perché ne va della credibilità della lega più potente del mondo.

Ieri: Washington-Houston 91-99. Sabato: Charlotte-Atlanta 115-100; Chicago-New York 111-80 (Bargnani 14); Milwaukee-Golden State 95-108; Utah-Oklahoma City 94-89; Portland-Denver 120-114 (Gallinari n.e.).

Mike Muscala, 23 anni, 9.7 minuti di media in stagione AP

� Dopo che nell’anticipo della 27a giornata Verona aveva mantenuto la testa della classifica superando Casalpusterlengo 96-82, la sconfitta di Brescia ieri ad Agrigento ha regalato alla Tezenis la certezza del primo posto in classifica. Grande partita a Barcellona Pozzo di Gotto, dove Torino passa al termine di tre tempi supplementari. con 33 punti di Giachetti in 45 minuti.� Risultati: Casale Monferrato-Ferentino 84-59; Trapani-Biella 75-85; Barcellona PdG-Torino 110-115 d3ts; Agrigento-Brescia 82-72; Napoli-Jesi 76-74. � Classifica: Verona 42 (21 vinte-4 perse); Brescia 34 (17-6); Torino 30 (15-9); Casale, Biella 28 (14-10); Ferentino, Agrigento 24 (12-11); Trieste 22 (11-12); Mantova 20 (10-13); Casalpusterlengo (9-14), Trapani 18 (9-14); Barcellona Pozzo di Gotto (8-15); Napoli (8-16) 16; Jesi 10 (5-19).

A-2 GOLD

Brescia cade Verona certa del primo posto

BENE PASCOLO

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40 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

gran protagonista, istrionico eal tempo stesso concreto coisuoi 19 punti, più di tutti. «Crisiè un po’ troppo per una squadrache ha perso solo 4 partite intutto l’anno».

Eppure tutti avete ammesso chein settimana si è parlato molto, in spogliatoio..«E’ vero. Probabilmente l’aver perso il primo posto ci ha inner-

vositi. E così ci siamo detti chenon era il caso di essere così te-si. Che ci può stare di perderecon squadre come Trento e an-che come Latina. Ha parlatomolto Angelo (Lorenzetti,ndr), ha parlato molto il capita-no, Bruno. E abbiamo parlatotutti. E’ questo il bello della no-stra squadra: che tutti possonodire quel che pensano».

Modena risorge«Ma quale crisi!Serve divertirsi»1Ngapeth (e Bruno) lanciano gli emiliani contro Verona: «Abbiamo parlato molto fra noi»

Mario SalviniINVIATO A VERONA

D opo che Bruno con le suebattute tattiche e letaliaveva spaccato il terzo

set e in pratica chiuso la partita,Lorenzetti è andato a mettersiin mezzo ai suoi panchinari,quasi da spettatore. Godendosigli ultimi punti. «E’ stata unacosa simbolica – ha spiegato –perché venivamo da giorni dif-ficili, in cui sembrava che aves-simo perso fiducia. E per quelche capisco io di pallavolo nonc’era ragione». Le sconfitte conLatina e Trento sono il passato,Modena le ha cancellate conuna prestazione convincente,di qualità e carattere, buonaper venirsi a prendere un 3-0 alPalaOlimpia (pienissimo:5269) dove quest’anno hanperso sia Trento che Macerata.Per capirci: solo Modena que-st’anno ha battuto due volte Ve-rona. Verona che per due set hagiocato alla pari, salvo cederequalcosa nei momenti cruciali.E che ora è in apprensione perTaylor Sander, uscito in avviodi secondo set per un problemaal ginocchio destro. Nel finale èrientrato, il che fa sperare nonsia nulla di grave. Il 3-0 ridàpersino un temporaneo prima-to ai modenesi, vista la pausa diCoppa di Trento. E soprattuttoli ringalluzzisce. «Però non diteche eravamo in crisi», esordisceEarvin Ngapeth, anche ieri

Cos’è che vi dà più soddisfazio-ne, di oggi?«Che ci siamo divertiti. E chesiamo entrati determinati, sen-za dubbi. Questo mi è piaciutomolto».

In effetti: Bruno che alza un pri-mo tempo in bagher dalla ban-da, Ngapeth che schiaccia di si-nistro… «Sì, ma quello di Ngapeth è sta-to cu…. Fortuna. Solo fortu-na».

A questo punto, è importante ilpiazzamento finale?«Il primo posto è importante.Anzi, era importante. Perchésinceramente non credo cheriusciremo a recuperare i puntia Trento. Il primo posto tiavrebbe dato la Champions su-bito, tra secondo e terzo noncredo ci sia grande differenza».

Chi vorrebbe incontrare neiquarti?«Ravenna. Perché è la più vici-na a Modena».

Aver vinto la Coppa Italia vi dàun po’ di tranquillità in più?«Ovviamente non siamo appa-gati. E non è che un trofeo con-quistato ti renda più sereno.Non è così. Casomai pensiamoche la Coppa l’abbiamo vintaperché in quel momento siamoarrivati a giocare a un livellostraordinario. E che possiamorifarlo».

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I MIGLIORI DELLA GIORNATA

PUNTI

191. Earvin Ngapeth

MODENA

2. Raydel Poey COPRA PIACENZA 18

3. Stefano Giannotti TONAZZO PADOVA 17

4. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA 15

ACE

31. Gonzalo Quiroga

TONAZZO PADOVA

2. Nemanja Petric MODENA 2

2. Vinicius Dos Santos REVIVRE MILANO 2

2. Simon van de Voorde TOP VOLLEY LATINA 2

2. Emanuel Kohut COPRA PIACENZA 2

MURI

71. M. Podrascanin

LUBE MACERATA

2. Simone AnzaniCALZEDONIA VR 4

2. De Luciano Cecco SIR SAFETY PG 4

BEST SCORER

4871. A. Atanasijevic

SIR SAFETY PERUGIA

2. Sasha Starovic TOP VOLLEY LATINA 465

3. Stefano Giannotti TONAZZO PADOVA 376

4. Tine Urnaut TOP VOLLEY LATINA 368

5. Klemen Cebulj CMC RAVENNA 349

CON RICARDOMACERATASI MERITA GIÀ UN 10...

E sono 10. Dieci levittorie consecutive,record eguagliato

con quello che era stato stabilito - guarda caso - lo scorso anno. La Lube Macerata (o Treia, che gioca a Civitanova Marche... vedete un po’ voi), insomma i campioni d’Italia travolgono Molfetta e stabiliscono un altro primato che rafforza il morale.

Anche le cifre confortano. Richardinho, il regista brasiliano, imbecca a dovere i suoi che chiudono con un interessante 58% in attacco. Ma i numeri personali sono anche più intriganti: 70% in attacco per Stankovic, 63 per Kurek e 62 per Sabbi. Non male per un regista che è appena arrivato e che costringe (causa numero di stranieri) a una variazione di formazione (ha giocato libero Paparoni).

Un’arma in più per Alberto Giuliani alla vigilia dell’ultima di campionato a Modena. Gara che dovrebbe stabilire le prime tre piazze della graduatoria, il posto diretto in Champions, ma soprattutto i favoriti allo scudetto. Nonostante l’infortunio pesante a Baranowicz: la Lube c’è. Questo forse lo si può dire già anche oggi.

VERONA 0

MODENA 3

(23-25, 21-25, 17-25)

CALZEDONIA VERONA: Coscione 1, Sander 7, Anzani 9, Gasparini 12, Deroo 8, Zingel 7; Pesaresi (L), Gitto, Bellei, White 2. N.e. Bellomo, Blasi, Borgogno. All. Giani

PARMAREGGIO MODENA: Ngapeth 19, Piano 5, Vettori 12, Petric 12, Verhees 9, Bruno; Rossini (L), Boninfante, Kovacevic. N.e. Donadio, Sala, Casadei. All. Lorenzetti

ARBITRI: Sobrero e Simbari.NOTE Spettatori 5269. Durata set: 30’, 31’, 27’; tot 88’. Calzedonia: b.s. 7, v. 3, m. 7, 2a l. 4, e. 18. Parmareggio: b.s. 8, v. 3, m. 6, 2a l. 8, e. 15. Giallo a Gasparini sul 12-20 del 3° set. Trofeo Gazzetta: 6 Bruno, 5 Ngapeth, 4 Anzani, 3 Petric, 2 Verhees, 1 Vettori

I TABELLINI

MACERATA 3

MOLFETTA 0

25-16, 25-21, 25-16)

LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Kurek 13, Podrascanin 12, Sabbi 14, Parodi 5, Stankovic 8, Ricardo 1; Paparoni (L), Fei 1, Monopoli. Ne Henno, Kovar, Shumov. All. Giuliani.

EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA: Candellaro 4, Torres 11, Sket 3, Bossi 5, Hierrezuelo 1, Noda Blanco 7; Romiti (L), Piscopo 1, Del Vecchio 2, Spirito. Ne Michelucci,Blagojevic, Porcelli (L). All. Di Pinto.

ARBITRI: Pol e Zucca. NOTE Spettatori 3795, inc. 17890. D.s. 23’, 25’, 23’ tot. 71’. Lube: bs 11, v. 1, m. 12, 2a l. 13, e. 19. Exprivia: bs 10, v. 3, m. 2, 2a l. 8, e. 21. Trofeo Gazzetta: 6 Podrascanin, 5 Kurek, 4 Stankovic, 3 Ricardo, 2 Sabbi, 1 Parodi. (m.g.)

Che Ricardinho Macerata fa la decima

PADOVA 0

LATINA 3

(24-26, 19-25, 20-25)

TONAZZO PADOVA: Rosso 8, Mattei 5, Giannotti 17, Quiroga 10, Volpato 4, Orduna 3, Balaso (L), Garghella, Milan 2, Gozzo. n.e. Aguillard, Beccaro, Vianello. All. Baldovin.

TOP VOLLEY LATINA: Rossi 6, Sottile 2, Urnaut 15, Van de Voorde 11, Starovic 14, Rauwerdink 10; Manià (L), Ferenciac n.e. Skrimov, Davis, Tailli. All. Blengini.

ARBITRI: Cipolla e Piluso.NOTE Spett. 2736 . Inc. 5719.. D.s. set: 26’. 23’, 26’ . tot. 75’. Tonazzo: b.s. 11, v. 5, m. 5, 2a l. 11, e. 16; Latina: b.s. 10, v. 3, m. 7, 2a l. 10, e.p. 14. T. Gazzetta: 6 Van de Voorde, 5Urnaut, 4 Giannotti, 3 Rauwerdink 2 Sottile,1 Starovic. (m.s.)

Van de Voorde:Latina volaPadova crolla

PERUGIA 3

SANSEPOLCRO 0

(25-14, 25-21, 25-19)

SIR SAFETY PERUGIA: Vujevic 5, Buti, Atanasijevic 12, Fromm 13, Beretta 5, De Cecco 5; Giovi (L), Fanuli (L), Barone 7, Sunder, Maruotti. N.e. Paolucci, Tzioumakas. All. Grbic.

ALTOTEVERE SANSEPOLCRO: Aganits 8, Teppan, Randazzo 5, Mazzone 6, Kaszap 1, Della Lunga 8; Tosi (L), Maric 10, Franceschini, Dolfo. N.e. Corvetta, Baroti, Lensi (L). All. Polidori

ARBITRI: Santi e Cesare NOTE Spettatori 3014. D.s. 24’, 26’, 26’ ; tot. 76’. Sir Safety: b.s. 9, v. 4, m. 7, 2a l. 2, e. 16. Altotevere: b.s. 15, v. 1, m. 7, s.l. 1, e. 28. T. Gazzetta: 6 Atanasijevic, 5 De Cecco, 4 Fromm, 3 Aganits, 2 Vujevic, 1 Barone. (an.me.)

Il derby umbrofa ridere soloPerugia

MILANO 0

PIACENZA 3

(13-25, 28-30, 17-25)

REVIVRE MILANO: Vinicius 10, Patriarca 8, Mattera 1, Veres 10, De Togni, Bencz 5; Rizzo (L), Valsecchi 5, Bermudez 3, Preti, Cerbo (L). N.e. Kauliakamoa. All. Maranesi.

COPRA PIACENZA: Massari 10, Tencati 3, Poey 18, Zlatanov 14, Kohut 11, Tavares 2; Mario Junior (L), Papi, Ostapenko, Marra (L). N.e. Ter Horst, Alletti, Meoni. All.Camperi

ARBITRI: Braico e Vagni.NOTE Spettatori: 1.139 Incasso: 1.879 Durata set: 22’, 32’, 23’ Totale: 77’ Revivre: b.s.12, v. 2, m. 2, 2a l. 11, e. 22. Copra: b.s. 14, v. 5, m. 11, 2a l. 14, e. 16 Trofeo Gazzetta: Poey 6, Zlatanov 5, Massari 4, Kohut 3, Tavares 2, Mario Junior 1 (c. mus.)

Milano cadePiacenza rialza la testa

MATTEO PIANOCENTRALE MODENA

NON SAPEVO DI ESSER ARRIVATO A

300 MURI. E POI QUESTA VITTORIA CI

VOLEVA PROPRIO

CLASSIFICA SQUADRE PT G. V. P.

MODENA 57 23 19 4

MACERATA 57 23 19 4

TRENTO 56 22 19 3

PERUGIA 48 23 16 7

VERONA 44 23 15 8

LATINA 41 24 13 11

RAVENNA 32 23 10 13

MOLFETTA 31 23 12 11

PIACENZA 25 23 8 15

MONZA 20 22 6 16

PADOVA 15 23 5 18

MILANO 11 23 4 19

SANSEPOLCRO 10 23 3 20

PLAYOFF

PROSSIMO TURNODomenica 5 ore 18 MOLFETTA-PERUGIAMODENA-MACERATAMONZA-PADOVASANSEPOLCRO-VERONARAVENNA-MILANOPIACENZA-TRENTO sabato ore 20.30Riposa: TOP VOLLEY LATINA

RISULTATILUBE BANCA MARCHE MACERATA 3EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA 0

SIR SAFETY PERUGIA 3ALTOTEVERE SANSEPOLCRO 0

TONAZZO PADOVA 0TOP VOLLEY LATINA 3

REVIVRE MILANO 0COPRA PIACENZA 3

ENERGY T.I. DIATEC TRENTO

VERO VOLLEY MONZA Mercoledì 1

CALZEDONIA VERONA 0PARMAREGGIO MODENA 3Riposava: CMC RAVENNA

Euforia Modena: torna a vincere e continua il braccio di ferro con Macerata per il secondo posto TARANTINI

L'ANALISIdi GIAN LUCA PASINI

PallavoloRLa 25a giornata di Superlega

LA GUIDA

(a.a.) Il Kazan di Totolo (2°) si aggiudica la terza Champions, la quarta consecutiva per la Russia: a Berlino supera con un netto 3-0 i polacchi del Resovia. I russi hanno messo a segno 12 ace, 6 del cubano Leon che ha chiuso la gara come miglior marcatore (18 punti). Finale 3°: Berlino-Belchatow 3-2 (25-21, 19-25, 25-20, 26-28, 23-21), finale Kazan-Resovia 3-0 (25-22, 25-23, 25-21).RAVENNA K.O. (a.a.) Challenge Cup Maschile: Cmc Ravenna-Lisbona 2-3 (25-23, 27-25, 20-25, 18-25, 10-15; and. 0–3), Novi Sad (Ser)-Minsk (Blr) 3-2 (and.3-1). Finale: Novi Sad-Lisbona.Femminile: Bursa (Tur)-Schweriner (Ger) 3-0 (golden 15-10; and. 1-3), Yuzhny (Ucr)-Ekaterinburg (Rus) 0-3 (and.0-3). Finale: Ekaterinburg-Bursa.AZZURRINE OK (a.a.) Seconda vittoria in 3 set per le azzurrine all’Europeo Under 18 a Samokov (Bul). La formazione di Mencarelli si è imposta 3-0 (25-16, 25-22, 25-19) alla Grecia, con 52% in attacco, 7 ace e 6 muri con Vittoria Piani miglior marcatore (14). Oggi alle 17 la Russia. BERNARDI DI COPPA (a.a.) L’Halkbank Ankara di Lorenzo Bernardi (Caponeri 2°, Contrario statistico, Giolito preparatore) senza l’infortunato Juantorena ha vinto a Bursa la Coppa di Turchia, in finale ha superato lo Smirne 3-0 (25-18, 25-23, 25-22). TROFEO GAZZETTA (c.g.) Chiusura a pari merito Donne (22a) 94: Fabris, Barun, 82: Ozsoy, 75: Van Hecke, Tomsia, 66: Tirozzi, 60: Nikolova, 58: Klinemann, 56: Diouf, 55: Plak, 53: Calloni, Loda, 52: Turlea, 51: Gioli, 49: Brinker, 48: Guiggi, Sorokaite, 47: Lyubushkina.

La Championsancora di Kazan

Page 41: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

41LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

EquitazioneRA Roma

Oggi elezioni FiseCercasi serenitàdopo le polemiche1Arcioni, Di Paola, Galeazzi e Orlandi in corsa dopo 2 anni di commissariamento

Massimo Arcioni 66 anni, cavaliere e tecnico

Nicola MelilloROMA

U n'ultima occasioneper ripartire. Quellache oggi si svolgerà a

Roma, al Palafijlkam diOstia, non sarà semplice-mente un'assemblea elettivaper riconsegnare alla Fede-razione Italia Sport Equestriun presidente e un Consigliofederale. L'elezione di oggi,dovrà seppellire una volta per tutte gli egoismi, gli inte-ressi personali, corporativi,le beghe e le ripicche chehanno creato il caos in cuil'equitazione italiana vive daormai 9 anni.

URGENZE Il commissaria-mento di Ravà, dal luglio2013, ha riportato in attivo iconti, ha gestito le dinami-che sportive complesse lega-te al mondo equestre, e rida-to certezze sotto il profilodella trasparenza e dignità.Ora l'eletto è chiamato, condavanti un mandato di appe-na 18 mesi, ad essere il presi-dente di tutti. Sarebbe giàun passo avanti non avere ri-corsi sulle elezioni. La vigiliadel voto, per la verità, è giàstata agitata per le discussio-ni sulla costituzione del quo-rum dei voti, con la commis-sione della verifica dei pote-ri assai impegnata: quorumcalcolato sul singolo centroippico o su tutti gli aventi di-ritto al voto nell’ambito delcircolo? Polemiche in arri-vo? Si spera di no: serve ri-spetto delle decisioni in me-rito e dell'esito del voto, cru-ciale vista l'imminenza diPiazza di Siena, la cui orga-nizzazione, nell'anno del ri-torno dell'Italia nell'elitemondiale, urge di uno scattosignificativo. E poi, a breve,bisognerà tornare a far vive-re il centro dei Pratoni delVivaro, con Roma che guar-da ai Giochi del 2024 colCentro Coni protagonista.

I CANDIDATI Dopo il no allacandidatura dell'ex presi-dente Antonella Dallari e la

rinuncia di sabato di Amos Cisi,restano in 4. Sembra però corsaa due: Vittorio Orlandi e MarcoDi Paola. Il primo, grande cava-liere lombardo che vinse ilbronzo olimpico a squadre nel1972, quando ha smesso di ga-reggiare si è impegnato, da im-prenditore, a rilanciare l'alleva-mento italiano e a supportare iproprietari. Punta su maggioricontatti coi comitati regionali eha l'appoggio delle società.Marco Di Paola, 44enne roma-no, cavaliere, proprietario, im-prenditore, uno dei soci delPony Club Roma, è stato il pri-mo rappresentante dei cavalie-ri-proprietari nel Consiglio Fi-se, facendo parte del Board deiProprietari di cui Orlandi era presidente. Punta pure sullosfruttamento di uno sport dalgrande appeal per attiraresponsor e interessi economiciutili a rilanciare il movimento. Idue insieme si impegnarononella stesura di un codice eticoper i proprietari. Gli outsidersono Massimo Arcioni, romanogià consigliere regionale e ca-valiere multidisciplinare, puntasull'«iperdemocrazia» e sullatrasparenza. Potrebbe spari-gliare le carte l'altro candidatoforte: Alessandro Galeazzi, exparlamentare di Alleanza Na-zionale di Acqui Terme (Al),imprenditore ed ex consigliereFise, cavaliere di salto ostacoli,fu oro mondiale militare e cam-pione italiano, 10 volte in az-zurro in Csio. Chiunque saràeletto, a tutti si chiede di faresquadra. Sarà la volta buona?

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Marco Di Paola, 46 anni, cavalieree proprietario

Alessandro Galeazzi, 57 anni, imprenditore

Vittorio Orlandi, 76 anni, bronzo olimpico 1972

� Flavia Pennetta, brindisina, 33 anni, n. 28 del mondo REUTERS

Pennetta favolosaErrani guerrieraRilancio azzurre1Le Williams che si candidano in Fed Cup fanno meno paura con Flavia e Sara super. Giorgi k.o.

LA GUIDA

Combined event di Miami, Masters 1000 uomini e Premier Mandatory donne (5 milioni di euro, cemento). Tutti i risultati su www.gazzetta.it.Fra gli uomini, colpo grosso del mancino Mannarino (n. 32 del mondo, nella foto) contro Wawrinka (n. 8). Ed Andy Murray, che in inverno si allena proprio nello stadio di Key Biscayne dove si disputa il torneo, tocca quota 499 singolari vinti in carriera domando Santiago e qualificandosi agli ottavi contro Anderson (anche lui residente in Florida). Il 27enne scozzese, campione a Miami nel 2009 e 2013, scommette: «Spero di vincere qualche partita ancora da qui a fine carriera e quindi se non ci riesco in un paio di giorni, sono sicuro di arrivare a quota 500. Sono tanti match, non comune di questi tempi».Uomini, 3° turno: Murray (Gbr) b. Giraldo (Col) 6-3 6-4; Mannarino (Fra) b. Wawrinka (Svi) 7-6 (4) 7-6 (5); Thiem (Aut) b. Sock (Usa) 6-4 6-3; secondo turno: Djokovic (Ser) b. Klizan (Slk) 6-0 5-7 6-1; Dolgopolov (Ucr) b. Robredo (Spa) 6-7 (1) 6-3 7-5; Rosol (R.Cec) b. Zverev (Ger) 7-6 (0) 6-3; Goffin (Bel) b. Coric (Cro) 6-0 6-4; Dimitrov (Bul) b. Pospisil (Can) 6-2 6-2; Raonic (Can) b. Gabashvili (Rus) 6-1 6-4.Donne, 3° turno: Halep (Rom) b. GIORGI 6-4 7-5; PENNETTA b. Azarenka (Bie) 7-6 (5) 7-6 (6); ERRANI b. Muguruza (Spa 4-6 6-4 6-1; S. Williams (Usa) b. Bellis (Usa) 6-1 6-1; Kuznetsova (Rus) b. Kerber (Ger) 6-3 3-6 6-3; A. Radwanska (Pol) b. Begu (Rom) 6-2 4-6 6-2; V. Williams (Usa) b. Stosur (Aus) 6-4 7-6 (3); Petkovic (Ger) b. Mladenovic (Fra) 6-0 6-2; Gavrilova (Rus) b. Nara (Gia) 6-0 7-6 (5).In tv Diretta ore 8 e ore 17 su SkySport 3 e 2, gli uomini, ore 17, 21, 1 e 3 le donne su SuperTennis.

Colpo Mannarino:elimina WawrinkaMurray, 499 urrah

Vincenzo Martucci@VinceMartucci

L’ ora «X» è fissata al 18-19aprile sulla terra rossadel Ct Brindisi. Solo allo-

ra — al di là delle minacce dellesorellone Williams che annun-ciano di voler partecipare allagita in Puglia — si conosceran-no davvero le protagoniste diItalia-Stati Uniti, spareggio perrestare nella serie A di Fed Cup.Intanto, sul cemento di Miami,Flavia Pennetta, che sicura-mente sarà in campo con la ma-glia azzurra nella sua città, dàspettacolo contro Vika Aza-renka, oggi 36 del mondo dopoproblemi fisici ma 1 nel 2012.Posizione che annuncia di volerrecuperare con un mix di orgo-glio e di presunzione. Chissà.Per ora, proprio come la setti-mana scorsa a Indian Wells, lacapo-scuola Maria Sharapova,anche la bielorussa di scuolaamericana s’inchina alla straor-dinaria italiana. Che, a 33 anni,sta giocando il miglior tennis esi qualifica agli ottavi contro Si-mona Halep. Con la quale è 3-0nei precedenti, l’ultimo agli UsOpen 2013.

NERVI Flavia è davvero un por-tento nell’aggiudicarsi il matchallo sprint del tie-break, dopodue set simili. Dov’è al coman-do fino al 5-3, si fa riprendere esuperare fino al 5-6, ma poi tira

ancora fuori le soluzioni mi-gliori: i lungolinea di rovescio edi dritto, l’efficace servizio, lemicidiali smorzate, ma soprat-tutto determinazione e nervi.Perché la battaglia da fondo-campo, già comunque difficilecontro una specialista dei cam-pi duri all’aperto come Vika, di-venta difficilissima per domareanche il vento. Oltre alla tensio-ne di una partita così importan-te e stimolante. Che a Flavia ri-corda la semifinale degli UsOpen 2013, persa, ma che le harilanciato la carriera. Stavoltavince, cancellando gli 8 anni dideficit all'anagrafe, dimostran-do più forza e nervi, e luciditànel tenere il più possibile l’ini-ziativa. Fino all’epilogo, al se-condo match point, dopo averinsistito ancora sul rovescio bal-lerino dell’Azarenka, dopo 2ore 7 minuti da grande che lapromuovono per la prima voltaagli ottavi a Miami: dopo 6 k.o.al terzo turno nelle 10 prece-denti partecipazioni.

GUERRIERA E’ bello ritrovare fi-nalmente Sara Errani in versio-ne guerriera, anche in prospet-tiva Fed Cup. Una volta liberadal doppio impegno del doppiocon Roberta Vinci, la romagno-la si dà come nei tempi belli finoall’ultima stilla di energia con-tro la picchiatrice venezuelanadi bandiera spagnola GarbineMuguruza (n. 19 del mondo).Sui campi duri, «Saretta», pur

13 della classifica, è sfavorita contro la 21enne, come confer-mano gli ultimi due k.o. a NewHaven 2014 e a gennaio a Syd-ney, ma si getta nella lotta conla sua foga intelligente, soppe-rendo a i ben noti limiti al servi-zio. Porta a casa, soffrendo, ilsecondo set, e poi mette la par-tita sui binari preferiti della cor-sa e del batti e ribatti. Spegnen-do, col mestiere dei 27 anni, lapotenza dell’avversaria. Edestenuandola in 2 ore 2 minuti.

DOPPI FALLI Fa rabbia, CamilaGiorgi, ancor di più quando lot-ta alla pari con le più forti e sul-le ribalte più importanti. A Mia-mi, la picchiatrice di Maceratagioca fendenti strappa-applau-si, lascia sul posto l’avversaria col dritto e col rovescio, e recu-pera quattro volte il break adun’avversaria solida, e di quali-tà, come Simona Halep, nume-ro 3 del mondo che minaccia il2 di Maria Sharapova. Ma poivanifica la potenza da primadella classe, non da 37 del mon-do, suicidandosi con 41 gratui-ti, fra cui 11 doppi falli. Errorifigli un po’ dell’incapacità di va-riazioni tecnico-tattiche e unpo’ della tensione che non rie-sce a controllare, come diconogli altri 5 match disputati que-st’anno nei quali ha toccato al-meno i 10 doppi falli (record negativo, 23 contro Sanders).Peccato davvero.

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TennisRA Miami

� Sara Errani, romagola, 27 anni, n. 13 del mondo EPA

Page 42: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

42 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Australia, quanta folla per il trionfo 1In 93.013 al Melbourne Ground: il titolo iridato dedicato a Hughes, morto a novembre colpito da una pallina

Riccardo Crivelli

L a storia non cambia corso.Nessuna vendetta, quelliche stanno al di là del Mare

di Tasman, forti dei numeri edella tradizione, continuerannoa guardarli dall’alto al basso e aconsiderarli sostanzialmentedegli allevatori di pecore. Maicome questa volta, però, la Nuo-va Zelanda è andata vicina a ri-baltare il mondo, nella finaleiridata di un campionato tra ipiù belli ed equilibrati di sem-pre, la prima tra due nazionidell’Emisfero Sud. Vince l’Au-stralia, evviva l’Australia: 186 a183 e sette wickets grazie alle74 run del capitano MichaelClarke, che non poteva immagi-nare apoteosi più scintillante

per il congedo da una straordi-naria carriera internazionale(aveva già annunciato il ritirodai match di un giorno).

ESPERIENZA E NUMERI Così,gli Aussies conquistano il quintotitolo dopo quelli del 1987,1999, 2003 e 2007, completan-do un curioso Slam geografico:sono stati campioni del mondoin Asia, in Africa, in Europa, aiCaraibi e adesso finalmente acasa propria, in Oceania. I BlackCaps, invece, erano alla primafinale: nonostante una presta-zione di grandissimo orgoglio equalità tecnica, l’esperienza hacontato eccome. In panchina,ad esempio, gli australiani ave-vano la guida sicura di coachDarren Lehmann, l’uomo cheda giocatore decise il Mondiale

del 1999 e, come allenatore deilanciatori, Craig McDermott,membro del team campione del1987. La spettacolarità dellanotte di Melbourne, alla fine, haunito ciò che una rivalità sporti-va storica ha sempre diviso e idue primi ministri, l’australianoTony Abbott e il neozelandeseJohn Key, hanno twittato i com-plimenti ai loro e agli avversari.Intanto, sull’erba del Melbour-ne Cricket Ground, esplodeva-no la festa gialloverde e i fuochiartificiali, mentre centinaia dimigliaia di flash immortalava-no la scena. Erano in 93.013 intribuna (che fa più di un milio-ne in sei settimane di torneo),record dello stadio per il cricket,con una numerosissima e colo-ratissima rappresentanza india-na: avevano comprato il bigliet-

to fiduciosi che i beniamini ripe-tessero l’exploit del 2011 (quan-do vinsero il Mondiale) e ladelusione per la semifinale per-sa appunto contro l’Australianon li ha fermati, insieme allapassione per uno sport che intutti gli antichi possedimentidella Corona inglese è a tutt’og-gi ancora una religione.

RINASCITA E DEDICA Propriocon i successi nel cricket, tra

l’altro, l’Australia si è affrancatadal giogo psicologico della sud-ditanza alla madrepatria bri-tannica, in una sorta di ribellio-ne silenziosa a suon di battutevincenti. In un paese dall’im-mensa cultura sportiva, lo sportdelle mazze rimane comunqueuna delle espressioni più vividedell’identità nazionale. Eccoperché il trionfo di domenicanotte rappresenta al tempostesso una conferma e una rina-scita: solo due anni fa, l’am-biente del cricket australianoera stato terremotato da scon-fitte indegne e polemiche cosìvirulente da sfiorare la tragediacollettiva. In quell’anno, l’Au-stralia esce al primo turno delChampions Trophy, uno dei piùimportanti tornei internaziona-li, e viene travolta in una tour-

née in India con il licenziamen-to di coach Mickey Arthur accu-sato di metodi troppo autorita-ri. Non solo: il capitano MichaelClarke (sì, proprio lui) si infor-tuna gravemente e un altro gio-catore, David Warner, viene so-speso per una rissa in un pubcon un avversario dopo una pe-sante sconfitta contro l’Inghil-terra nelle Ashes Series. Venti-quattro mesi, un secolo. Con laCoppa ben salda nelle mani,Clarke può finalmente dimenti-care l’annus horribilis e dedica-re la vittoria a Phil Hughes, ilcompagno di nazionale morto anovembre dopo essere stato col-pito in testa da una pallina in unmatch di campionato. C’è postoanche per il cuore. Perché lastoria non ha cambiato strada.

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5� Le vittorie dell’Australia al Mondiale, organizzato ogni 4 anni dal 1975. Come titoli, seguono India e Indie Occidentali con 2. La Nuova Zelanda era alla prima finale

� 1. Il Melbourne Cricket Ground esaurito per la finale mondiale: gli spettatori sono 93.013, record dello stadio per il cricket 2. Il capitano australiano Michael Clarke, protagonista della partita con 74 run: aveva vintoil titolo anche nel 2007 3. La gioia degli Australiani con la Coppa del Mondo, la quinta della storia REUTERS/AFP

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Page 43: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

43LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

1FARFALLE VINCENTI (i.b.) Le Farfalle azzurre della ritmica conquistano la prima tappa di Coppa del Mondo a Lisbona trionfando nel concorso generale e anche nella finale di specialità a cerchi e clavette dove battono Israele e Spagna. Male la Russia. TUTTENOTIZIE

T ra Novara e Malaga sisono svolti gli ultimitest, pre selezioni mon-

diali di Riccione (dal 14 apri-le), dove potrebbe non esserciGabriele Detti (malato, deci-sione domani). Federica Pel-legrini ha deciso di nuotareieri nel meeting biancorossoanziché negli Open spagnoli enella vasca lunga novarese haraccolto indicazioni impor-tanti sulla condizione prima

dello scarico finale in due proveche non faranno parte del suoprogramma iridato di Kazan, mache in Italia continua a disputa-re. Ovvero i 400 stile libero vintiin un comodo 4’07 al mattino, e i200 dorso con un 2’13 che servea poco visto che ormai MatteoGiunta la allena solo a stile libe-ro. Il 4’07” non è in carico un ri-sultato deludente, ed è migliora-bile a Riccione: Fede comunquenon cambia piani e tutto sarà

funzionale ai 200 stile libero.Gara che, tra gli uomini, FilippoMagnini ha vinto in 1’49” su Gianluca Maglia. Filippo ha an-che vinto al mattino i 100 sl in49”7, segno che ancora come Fe-de i lavori qualitativi non sonostati completati. Gareggiare an-che in condizioni non al top ser-ve, e per Fede è stato comunqueun buon allenamento. C’e’ moltaattesa nei 200 sl su di lei a Riccio-ne dopo l’1’57” di Milano, e perora si confronta in casa. A Mala-ga, il polacco Konrad Czerniak in51”37 è adesso primo al mondonei 100 farfalla (52”47 per Codiain finale B).

Risultati. A Novara. Uomini. 100-200 sl Magnini 49”72 (Maglia 51”27), 1’49”21 (1’51”76), 50 do Marelli 28”14, 50 ra-fa Dioli 28”74, 24”92, 100 fa Rivolta 52”81. Donne. 400 sl-200 do Pellegrini 4’07”44, 2’13”15; 50 ra Casti-glioni 31”40, 100 ra Guzzetti 1’10”28.A Malaga (50m). Uomini. 200 sl Martin 1’49”01; Di Giorgio 1’50”65, 50 do Ortiz 24”86; 400 mx Sanchez Torrens 4’16”61; donne, 200 sl Costa Schmid 1’58”01; Mizzau 1’58”52; Masini Luccetti 1’58”82; De Memme 2’03”29; 50 do Peris Minguet 28”52; Panziera 29”40; 100 fa Di Liddo 58”96; 400 mx Belmonte 4’36”14.GOVOROV E RUTA A Copenaghen. 50 fa Govorov (Ucr) 23”37 (2o t. 2015). A Sheffield (Gb). Donne, 100 ra Meylutite(Lit) 1’05”99 (1o t. 2015).RAGAZZE EMERGENTI (al.f.) A Riccio-ne (25 m). Donne. Rag 2001: 50 sl, 100 ra Gusperti 26”35, 1’10”41; 200 sl Fazzuoli 2’03”40; 400 sl Berton 4’17”20; 100 do Borra 1’02”47; 200 do Rebusco 2’14”98; 200 ra Cavagnoli 2’31”62; 100 fa Birro 1’02”30; 200 fa Buriassi 2’18”03; 200-400 mx Masco-lo 2’16”57, 4’48”19. Rag 2002: 50 sl Minicucci 26”75; 200 sl Pravato 2’03”74, 4’18”77; 100-200 do Circi 1’03”50, 2’15”73; 100 ra Asprissi 1’12”61; 200 ra Meloni 2’36”82; 100-200 fa Masciopinto 1’02”63, 2’19”88; 200-400 mx Rosa 2’20”17, 4’53”90.

Federica Pellegrini, 26 anni, olimpionica dei 200 stile libero LAPRESSE

� E’ in programma oggi a Vars, in Francia, la finale dello Speed Master 2015, la gara di velocità a inviti in cui si va a caccia del primato del mondo. Il limite da battere è 252,454 km/h stabilito lo scorso anno dal valdostano Simone Origone sulla stessa pista. I 30 atleti invitati con le semifinali si sono ridotti a 12 estamane le due prove sono in programma alle 10.30 e alle 12. Per l’attacco al primato del mondo sono fondamentali le condizioni climatiche e per questo gli organizzatori francesi tengono aperta una finestra sino a sabato 4 aprile. Ieri il più veloce in semifinale è stato Simone Origone che ha fatto segnare 228,862 km/h. «La pista La Chabrieres è velocissima, temo solo il vento nella parte alta e alle nostre velocità non è uno scherzo», spiega il valdostano. I suoi principali avversari sono l’austriaco Klaus Schrotthammer e i francesi Simon Bily e Bastian Montes. Fra le donne in gara (4 in finale) anche Valentina Greggio, già campionessa mondiale e vincitrice della Coppa del Mondo.

NUOTO

Novara ultimo testprima dei Tricolori La Pellegrini c’è1Prova i 400 sl e i 200 dorso, ma prepara i suoi 200 crawl per gli Assoluti di Riccione

SCI VELOCITÀ

Simone Origoneprova a battereil suo record

Simone Origone, 36 anni AP

� (s.f.) E’ calato il sipario con qualche sorpresa sui campionati italiani assoluti di Tarvisio-Sella Nevea (Ud). Peter Fill vince il superG davanti a Guglielmo Bosca e Casse; il campione uscente Marsaglia 5°davanti a Heel, out Paris e Klotz. In combinata 1° titolo italiano per l’outsider Michelangelo Tentori, 23enne lecchese doppio oro in gigante e superG all’Universiade di Granada e reduce dal successo di sabato nel gigante degli Assoluti sloveni; con lui sul podio Buzzi e Bosca. Lotta sul filo di lana nello slalom femminile con exploit tricolore di Roberta Midali, 20enne bergamasca della squadra “C” sulla Agnelli e la campionessa uscente Costazza, favorita della vigilia con Irene Curtoni (ieri out). SuperG uomini: 1. Fill, 1’13”21; 2: G. Bosca a 19/100; 3. Casse a 24/100; 5. Marsaglia a 85/100; 6. Heel a 88/100; rit. Paris e Klotz. Combinata: 1. Tentori, 1’57”50; 2. Buzzi a ; 3. Zrnic-Din (Cro) a ; 4. G. Bosca a . Slalom donne: 1. Midali, 2. Agnelli a 3/100; 3. Costazza a 13/100; rit. I. Curtoni, Brignone.

SCI

Fill è campione d’Italiain superG

Peter Fill, 32 anni REUTERS

� Tutta keniana la mezza maratona agonistica della 44esima edizione della Stramilano, conclusasi all’Arena e che ha ha visto al via bel 6500 atleti. Il primo a tagliare il traguardo è stato Thomas Lokomwa che con 1h00’33” ha preceduto di sei secondi il connazionale Kennedy Kipiego, mentre terzo si è classificato Yassine Rachik, in 1h03’11”, tesserato per la Centotorri Pavia. Avvincente anche la gara femminile con Rebecca Kangogo Chesire che si è imposta in 1h08’21” dopo aver staccato le compagne Angela Jemesunde Tanui (1h09’14”) e Lucy Wambui Murigi (1h11’19”). Grande successo anche della prova non competitiva sui 10 km con 50.000 partecipanti.UOMINI: 1. Lokomwa (Ken) 1h00’33”; 2. Kipiego (Ken) 1h00’39”; 3. Rachik 1h03’11”; 4. Kipkoech Kirui (Ken) 1h03’37”; 5. Ricatti 1h05’27”. DONNE: 1. Kangogo (Ken) 1h08’21”; 2. J. Tanui (Ken) 1h09’14”; 3. Murigi (Ken) 1h11’19”; 4. Jepkurgat (Ken) 1h11’24”; 5. Akeno (Ken) 1h13’11”; 6. Galimberti 1h13’42”.

ATLETICA

La Stramilanoè una festaper i keniani

Thomas James Lokomwa

� Lo spettacolo del Trofeo di Jesolo porta buone notizie all’Italia sul cammino per Rio 2016. Senza la Ferrari, in recupero dalla mononucleosi, nelle finali di specialità di ieri la campionessa mondiale Simone Biles ha strabiliato con 16.050 al corpo libero ma Erika Fasana, si piazza subito dietro con 14.900 lasciandosi alle spalle l’olimpionica Alyssa Raisman, terza con 14.850. Ancora superBiles al volteggiocon 15.525 ma è ancora l’Italia ad essere protagonista con l’azzurra Arianna Rocca, terza la canadese Elisabeth Black (14.200). Si rivede ad alto livello finalmente anche Carlotta Ferlito che con il personale di 14.300 si piazza terza alla trave facendo esplodere il PalaArrex. La catanese, seguita da Paolo Bucci e Tiziana Di Pilato all’Accademia di Milano, chiude a due decimi e mezzo da Alyssa Baumann e a meno di un punto dalla campionessa iridata Simone Biles (15.250). In pedana anche Elisa Meneghini, che finisce all’8° posto con 13.100. L’azzurra allenata a Lissone da Claudia Ferrè, ha patito troppo la tensione.

GINNASTICA

Fasana 2° postoa Jesolo, davanti c’è solo la Biles

Erika Fasana , 19 anni DONATI

� La 125ª edizione del Premio Pisa va a Clockwinder, il meno atteso dei due cavalli di Stefano Botti (il favorito Brex Drago è finito solo quinto). I colori sono quelli della Effevi di Felice Villa, in sella il solito, perfetto Fabio Branca, al secondo successo nella gloriosa corsa di San Rossore dopo quello del 2006 con Magic Box. Anche la Effevi aveva già trionfato: nel 2004 con Bravo Tazio, in coppia con Endo Botti. Vennarecci ha guidato a buon ritmo, Clockwinder è scattato con decisione a metà retta, è passato e poi ha dovuto respingere il ficcante finish di Corral Canyon, con Chester Deal al terzo posto.6ª corsa - Premio Pisa - (lr) - m 1600: 1 Clockwinder (F. Branca); 2 Corral Canyon; 3 Chester Deal; 4 Vennarecci; Tot.: 4,31; 2,11, 6,25, 3,90 (62,93) Trio: 612,46.� CHE NESTA A Trieste bella vittoria per Nesta Effe (R. Vecchione) nel GP Giorgio Jegher. Il figlio di Naglo allenato da Holger Ehlert, che rientrava dal Repubblica del 2 giugno, ha raggiunto il leader Louvre dopo 800 metri e in retta è passato, dominando in 1.14.1 davanti a Padania Zeta e allo stesso Louvre

IPPICA

Clockwindere Brancatrionfanoa San Rossore

ATLETICAMEZZA DI BERLINOIN 4 SOTTO L’ORAGrandissimo livello della mezza maratona di Berlino, nella gara maschile ben 4 atleti solo scesi sotto il muro dell’ora. Si è imposto l’etiope Birhanu Legese in 59’45” che ha battuto allo sprint i keniani David Kosgei (59’46”), Abraham Cheroben (59’49”) e Richard Mengich (59’59”). Fra le donne successo della keniana Cynthia Chepchirchir Kosgei in 1h10’52”. Uomini: 1. Legese (Eti) 59’45”; 2. D. Kosgei (Ken) 59’46”, 3. Cheroben (Ken) 59’49”; 4. Mengich (Ken) 59’59”, 5. Kipyatich (Ken) 1h00’03”. Donne: 1. Chepchirchir Kosgei (Ken) 1h10’52”; 2. E. Cherono (Ken) 1h00’56”; 3. Andersson (Sve) 1h11’56”.� PRAGA VELOCE Ottimi risultati anche nella mezza maratona di Praga: vittorie del keniano Daniel Kinyua Wanjiru (59’51”) e dell’etiope Worknesh Degeva (1h07’14”). Uomini: 1. Kinyua Wanjiru (Ken) 59’51”; 2. Mungor (Ken) 59’57”; 3. Komon (Ken 59’57”; 4. Kipchirchir Bor (Ken) 1h00’09”. Donne: 1. Degefa (Eti) 1h07’14”; 2. Melese (Eti) 1h08’21”; 3. Nukuri (Bur) 1h09’33”.� STANO E TRAPLETTI (si.g.) Massimo Stano e Valentina Trapletti hanno vinto a Cassino (Fr) il titolo italiano dei 20 km di marcia su strada. Uomini. 20 km: Stano 1h22’16”; Tontodonati 1h22’33”; Dei Tos 1h22’58”; Fortunato (1° U.23) 1h24’44”; Caporaso 1h25’06”. U.20: Angelini 1h29’16”. Donne. 20 km: Trapletti 1h31’48”; Becchetti (1. U.23) 1h34’29”; Gabellone 1h34’42”; Curiazzi 1h35’32”. U.20: Dominici 1h41’55”.

BASEBALLDE SANTIS FA 100E BOLOGNA SI RISCATTA(m.c.) Bologna, con la centesima vittoria in carriera del lanciatore grossetano Riccardo De Santis, ed un attacco da 16 valide (big inning al 4° da 7 punti), si riscatta a Padova, ma Rimini e San Marino fanno il pieno contro le nettunesi. 1° turno, gara 2: Tommasin Padova-UnipolSai Bologna 4-16 (v.De Santis, p. E.Crepaldi, hr Rodriguez 2p. al 4°), Rimini-Città di Nettuno 3-2 (pvbc al 9° di Olmedo), Angel Service Nettuno2-T&A San Marino 3-7 (v. A.Pizziconi 1bv, 5rl), Parma-Godo 1-2 (pvbc doppio Gomez al 7°). Class.: San Marino e Rimini 1000 (2-0); Bologna, Parma,Godo e Padova 500 (1-1); Nettuno2 e Città di Nettuno 0 (0-2).

BOXE� MONDIALI (r.g.) A Las Vegas (Usa), Gary Russel jr. (Usa 26-1) conquista il titolo piuma Wbc scalzando Jhonny Gonzales (Mes, 57-8) kot 4, dopo tre conteggi e sfida pubblicamente Vasyl Lomachenko, il suo unico vincitore. A Sheffield (Ing) fallito assalto del welter romeno Ionut Dan Ion (34-3), battuto kot 4, contro Kelly Brook (Ing, 34) campione Ibf; nei supergallo, il locale McDonnell (13-0-2) conquista il vacante Europeo supergallo a spese del russo Yegorov (13-1-1), superato di misura ai punti. A Manila (Fil) il locale Donnie Nietes (34-1-4) mantiene il Wbo minimosca contro Parra (Mes, 19-3) stop 9. A Lima (Peru), Carlos Zambrano (25) supera Ramirez (R.Dom. 24-1) ai punti, per l’interim Wba piuma. � SITUAZIONE WSB (r.g.) Il torneo delle WSB, ha concluso l’11° turno dei play off. Girone A: Cina-Cuba 0-5; Marocco-Ucraina 3-2; Algeria-Gran Bretagna 2-3; Messico-Russia 3-2. Classifica: Cuba 30; Russia e Messico 22; Ucraina 21; Marocco 16; G.B. 12; Cina 9; Algeria 5. Girone B: Usa-Kazakistan 0-5; Venezuela-Portorico 3-2; Polonia-Azerbaigian 2-3; Italia-Argentina 5-0. Classifica: Kazakistan 33; Azerbaigian 23; Italia 20; Usa 19; Portorico 18; Venezuela 17, Polonia 12; Argentina 3. Prossimo turno 11 aprile ad Andria: Italia-Polonia. � IN EMILIA (r.g.) A Ferrara il superleggero Marco Iuculiano (2) batte Mammucari (0-2) p 4. A Reggio Emilia, per la Cavallari Boxe, debuttano al professionismo i medi Bondavalli e Kourouma sui 6 round.

� ETERNO ROY (r.g.) A Pensacola (Usa), dove è nato nel 1969, l’ex pluricampione del mondo Roy Jones jr. (61-8), attivo dal 1990, mantiene la cintura Wbu massimi leggeri, spedendo Paul Vasquez (Usa 10-7-1), 36 anni, ko 1. � PAOLA PER SIMONA (r.g.) A Buenos Aires, la locale Paola Yudica (10-0-2) mantiene il mondiale mosca Ibf su Lorena Taborda (8-4) a maggioranza: a maggio a Forlì c’è Simona Galassi (23-3-1).

CURLINGMONDIALI AD HALIFAXITALIA BENEAi campionati mondiali 2015 di curling maschile, sul ghiaccio canadese di Halifax (Nuova Scozia), l’Italia di Joël Retornaz ha superato per 6-5 la Scozia di Ewan MacDonald, grazie al pareggio ottenuto al decimo end ed al punto messo a segno nell’extra end, e 11-5 la Svezia. Gli azzurri si portano così in prima posizione a pari con il Giappone di Yusuke Morozumi, che ha disputato due incontri vincendo sia contro la Russia (7-4) che contro la stessa Scozia. Vittorie all’esordio anche per le tre formazioni favorite per il successo finale: Norvegia (9-7 alla Cina), Svezia (6-5 alla Finlandia) e Canada (11-10 agli Stati Uniti).

GOLF� RAMSAY OK Lo scozzese Richie Ramsay ha vinto con 278 (-10) colpi (72 66 71 69), dopo un finale rocambolesco, il Trophée Hassan II, torneo dell’European Tour disputato sul percorso del Golf du Palais Royal (par 72), ad Agadir in Marocco. Si è classificato al 59° posto con 291 (72 71 72 76, +3) Matteo Manassero che interrompe la striscia negativa di 5 tagli consecutivi.

HOCKEY GHIACCIO� EBEL (m.l.) Il suo gol al supplementare di gara-5 della finale col Salisburgo aveva regalato la scorsa stagione vittoria e uno storico titolo di Ebel al Bolzano. Adesso le strade del club biancorosso e dell’attaccante sloveno Ziga Pance si dividono. Quest’ultimo è infatti passato al Villach.

HOCKEY IN LINE� PLAYOFF: I QUARTI (m.l.) Serie A-1. Playoff. Milano e Verona alle semifinali. Così gara-2 (su 3) dei quarti di finale. Risultati: Pol. Molinese-Milano 1-3 (serie 0-2); Monleale-Cittadella 4-0 (serie 1-1); Padova-Cus Verona 2-7 (serie 0-2); Asiago-Vicenza 5-4 t.s. (serie 1-1).

IPPICA� OGGI QUINTÉ A FOLLONICA Al Dei Pini (inizio convegno alle 15) scegliamo Phebo Rivarco (12), Rubens Mask (5), Rainbow As (10), Popolo Baba (6), Odeon Jet (7) e Roi de Coeur (9).� SI CORRE ANCHE Trotto: Padova (15.10) e Taranto (15.05).

SCHERMACOPPA DI SCIABOLALA GREGORIO QUINTARossella Gregorio quinta in Coppa del Mondo di sciabola a Seul. Donne. Finale: Kharlan (Ukr) b. Muhammad (Usa) 15-9; semifinali Kharlan (Ukr) b. Velikaya (Rus) 15-11; Muhammad (Usa) b. Zagunis (Usa) 15-14; quarti: Kharlan (Ucr) b. Marton (Hun) 15-5; Velikaya (Rus) b. Berder (Fra) 15-8; Muhammad (Usa) b. Besbes (Tun) 15-11; Zagunis (Usa) b. Gregorio 15-14. Ottavi: Gregorio b. Limbach (Ger) 15-12; Pundyk (Ucr) b. Vecchi 15-13; Lee Rajin (S.Cor) b. Bianco 15-14; Gregorio b. Mikina (Aze) 15-12. Uomini. Finale: Limbach (Ger) b. Rousset (Fra) 15-8; semifinali: Rousset (Fra) b. Ibragimov (Rus) 15-9; Limbach (Ger) b. Homer (Usa) 15-11; quarti: Ibragimov (Rus) b. Yakimenko (Rus) 15-12; Rousset (Fra) b. Kim Junghwan (Kor) 15-12; Limbach (Ger) b. Hartung (Ger) 15-12; Homer (Usa) b. Reshetnikov (Rus) 15-7. Ottavi: Rousset (Fra) b. Samele 15-9; Limbach (Ger) b. Montano 15-12; Hartung (Ger) b. Berrè 15-12.

Page 44: La Gazzetta dello Sport (03-30-2015)

44 LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ma la tragedia dell’aereoha messo in evidenza il lato debole dei tedeschi?1Ci si chiede come abbia fatto Lubitz a nascondere tanti segreti e quanto abbia pesato l’ossessione di quel popolo per la colpa

di GIORGIO DELL’[email protected]

Non riusciamo a liberarci dalpensiero dell’aereo. Abbiamoadesso il resoconto completosugli ultimi minuti, rappre-sentato dalle voci che ci ha re-stituito l’unica scatola nera ri-trovata (si cerca l’altra) e chela Bild ha pubblicato per inte-ro.

1 Possiamo procedere mi-nuto per minuto?Sì, cominciando dalla

partenza. Il decollo da Bar-

cellona era avvenuto con ventiminuti di ritardo e il coman-dante Patrick Sonderheimer,per la fretta, non era riuscitoad andare al bagno. Lei capiscecome questa circostanza insi-gnificante assume oggi un si-gnificato immenso. Se il capi-tano fosse riuscito a far pipì al-la partenza… la vita di 150persone…

2Vada avanti.Si sente Sonderheimerchiedere scusa ai passeg-

geri per quei venti minuti, lo sisente promettere che il ritardosarà per quanto possibile recu-perato. Segue un quarto d’ora

o poco più di chiacchiere qua-lunque tra Sonderheimer e Lu-bitz. È in questo momento cheapprendiamo il dettaglio delbagno. «Non sono neanche riu-scito…» dice il comandante.«Ma vada pure, prendo io i co-mandi», risponde Lubitz. Tut-tavia Sonderheimer resta in si-lenzio.

Ore 10.27: Sonderheimer chie-de a Lubitz di prepararsi perl’atterraggio a Düsseldorf. Lu-bitz risponde qualcosa come«Spero», «Vedremo». Poi ag-giunge: «Ora può andare al ba-gno». Un sedile si sposta, laporta si apre.

Ore 10.29: l’aereo cominciala discesa.

Ore 10.32: i controllori deltraffico aereo francese capi-scono che sta succedendoqualcosa. Tentano un contat-to con l’A 320, ma nessuno glirisponde. Si sente il suono diun allarme.

Ore 10.33: Sonderheimer ètornato e ha trovato la portachiusa. Bussa sempre più for-te.

Ore 10.34: Sonderheimergrida: «Per l’amor di Dio, aprila porta». In sottofondo, le ur-la dei passeggeri.

Ore 10.35: Colpi molto vio-lenti alla porta. Si tratta quasicertamente dell’ascia, chel’aereo ha normalmente indotazione, e con cui il coman-dante colpisce disperatamen-te la porta per sfondarla.

Ore 10.36: L’aereo è a cinque-mila metri d’altezza. Suonaun nuovo allarme.

Ore 10.37: «Apri questa fottu-ta porta!».

Ore 10.38: Respiro di Lubitz.Sullo sfondo, grida.

3 È terribile.S’è scoperto adesso cheaveva problemi agli oc-

chi. Forse pensava di non po-ter più volare. Raccontanoche il suo sogno fosse di di-ventare un grande coman-dante della Lufthansa. In ca-mera sua, nell’appartamentodei genitori a Montabaur, lepareti erano tappezzate dafoto della Lufthansa, da ga-gliardetti della prestigiosa

IL FATTODEL GIORNOLA FOLLIA DEL COPILOTA

compagnia aerea tedesca.

4 La storia che s’era la-sciato con la fidanzata?La fidanzata si chiama

Kathrin Goldbach, aspette-rebbe un bambino da Lubitz.Ha raccontato qualche di-scorso del copilota, frasi tipo:«Farò qualcosa per cui si ri-corderanno di me». Le avevaregalato un’Audi tre giorniprima, altra circostanza paz-zesca visto che gli giravanoper la testa quelle idee.

5 Tutte le compagnie ae-ree adesso eviterannoche qualcuno resti da so-

lo in cabina.Bisogna persuadersi che la si-curezza assoluta non esiste.C’è tutta una discussioneadesso sulla natura tedescadi quella tragedia. Lubitz cor-risponderebbe al nostroSchettino. Tanto il nostro hapeccato di pressapochismo,quanto il tedesco ha condottola sua aeronave alla catastro-fe con precisione scientifica.La collega Francesca Sforza,sulla Stampa, nel suo articoloci ha ricordato l’ossessione diquel popolo per la colpa, ecolpa sarebbe stata, in questocaso, non uccidere 149 perso-ne, ma schiantarsi al suolo di-sordinatamente. A mia voltaricordo che in tedesco esisto-no tre parole illuminanti suquesto atteggiamento del-l’anima calvinista (quindi cison dentro anche gli svizzerie gli austriaci): la Schaden-freude, ovvero il «piacere perla sventura altrui» (che inparte si identifica con la co-mune invidia, se non fosseper una sfumatura di “volon-tà” e consapevolezza che l’in-vidia non ha); la Fremdschä-men, cioè «la vergogna che siprova per qualcun altro», mache nella sua origine psicolo-gica-psiscoanalitica è la ver-gogna che si prova ad imma-ginare qualcun altro che ciguarda mentre sbagliamo (ilcosiddetto “poliziotto inte-riore” dello svizzero: ossia, losvizzero non delinque perchéè come se avesse sempre die-tro le spalle un poliziotto chelo osserva e lo biasima); loSchreibtischtäter, cioè il «cri-mine da scrivania», quello dicui parla Hannah Arendt neLa banalità del male: l’uomoche assolve, con scrupolo bu-rocratico di impiegato zelan-te, al proprio lavoro-delitto.

Il drammatico resoconto degli ultimi minuti sull’aereo schiantatosi con 150 persone a bordo

L’omicida aveva problemi di vista: temeva di non poter più volare. Sarebbeincinta l’ex fidanzata

LA CHIAVE

LUNEDÌ NERO DEI TRASPORTI

Stop dei mezziE a Milano Ubersfida i tassisti: «Corse gratis»

O ggi anche a Milano, cosìcome in tutta Italia, sonostate proclamate quattro

ore di sciopero del trasportopubblico locale: Atm ha antici-pato il rischio di blocchi e disaginella fascia 18-22. Ne approfit-ta Uber, la contestatissima mul-tinazionale americana di noleg-gio autisti, lanciando un’offertache per i tassisti suonerà piùche altro come una provocazio-ne: per chi prenoterà una corsae si presenterà in auto con il bi-glietto Atm, o anche l’abbona-mento, la prima corsa sarà gra-tuita. «Con lo sciopero dei mez-zi — spiega Benedetta Arese Lu-cini, general manager di Uber— le città diventano meno ac-cessibili e spostarsi è quasi im-possibile. Con questa iniziativavogliamo aiutare i milanesi amuoversi in un momento di dif-ficoltà». L’iniziativa è stata giàsperimentata in occasione dellosciopero dello scorso 10 marzoa Genova. «Si tratta di pura pro-paganda», ha risposto RiccardoDe Corato, vicepresidente delConsiglio comunale di Milano ecapogruppo di Fdi-An in Regio-ne. Seppure la trovata sia di na-tura commerciale, finirà per rinfocolare lo scontro in atto frala società e i tassisti. IntantoUber è alle prese con l’ultimocaso di cronaca, quello di un60enne che non si è fermato alposto di blocco nei giorni scorsie si è reso protagonista di un in-seguimento contromano. Le fa-sce dello sciopero di oggi varia-no da città a città. A Roma lostop sarà dalle 8.30 alle 12.30.A Torino dalle 18 alle 22, a Na-poli dalle 9.30 alle 13.30.

dan. va.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi bus e metro fermi per 4 ore

Continua il recupero dei resti dell’Airbus della Germanwings precipitato sulle Alpi Francesi REUTERS

� L’Iran e i mediatori dei “5+1” (Usa, Francia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Russia) cercano a Losanna un accordo sul programma nucleare dell’Iran. Teheran ha aperto alla possibilità di avere meno di 6 mila centrifughe nucleari. L’ira delpremier israeliano Netanyahu: «L’intesa è un pericolo per tutti».

I NEGOZIATI A LOSANNA

Nucleare, versol’intesa con l’IranL’ira di Israele

� La via di un cristiano è quella di Cristo, «umiltà», «umiliazione», e dun-que bisogna respingere «la mondanità che ci offre invece la via della vanità, dell’orgoglio, del successo». Una tentazione che tocca tutti, pure la Chiesa. Ieri nella domenica delle Palme, celebrazione che introduce ai riti della Settimana Santa, il Papa torna a mettere in guardia contro la voglia di potere e successo. In una piazza san Pietro invasa da palme e ramoscelli d’ulivo, e soprattutto da tanti giovani che hanno celebrato la 30esima Giornata Mondiale della Gioventù, il pensiero di Francescoè andato ad altri giovani, gli studenti tedeschi morti nell’incidente aereo. Il pontefice ha voluto ricordare le vittime di quella sciagura e anche «la passione» dei cristiani perseguitati, «martiri di oggi».

MONITO AI GIOVANI: «VIA DEI CRISTIANI È L’UMILTÀ»

Il Papa benedice gli ulivi alla messa della domenica delle Palme GETTY

Il Papa alla messa delle Palme«Respingiamo la mondanità»

Silvio Berlusconi, 78 anni LAPRESSE

� È stata arrestata a Santo Domingo, dopo cinque anni di latitanza, Bruna Giri, la broker che gestiva i patrimoni della Roma “bene”, compresi alcuni vip, accusata di reati patrimoniali e truffe per 35 milioni di euro. La donna, detta “la Madoff in gonnella”, è già stata estradata: ieri mattina è atterrata a Fiumicino con un volo Meridiana

da La Romana, accompagnata da due funzionari dell’Interpol. Quindi è stata presa in consegna dalla Polaria, alla presenza della Guardia di Finanza da cui è partito l’ordine di custodia, e trasferita negli uffici della Polizia.

ESTRADATA IN ITALIA

Truffò i vip romaniPresa la brokera Santo Domingo

Bruna Giri è arrivata ieri a Roma ANSA

� Intervenendo per telefono a una convention di Forza Italia, Silvio Berlusconi attacca il premier Matteo Renzi: «Dopo tre governi non eletti dal popolo ora ci troviamo di fronte ad una non democrazia, che ci sottopone ad una oppressione fiscale, giudiziaria e burocratica». Una chiamata all’assalto mentre in Forza Italia volano gli stracci, dopo le critiche del capogruppo al Senato Paolo Romani («siamo bravi solo ad azzannarci»). Ieri ha replicato di nuovo uno dei “bersagli” di Romani, Renato Brunetta: «Forza Italia è un partito monarchico e anarchico, quindi ben vengano tutte le critiche. La sintesi a Berlusconi». Ma l’ex Cav per ora pensa alle Regionali: in agenda un incontro con Matteo Salvini per definire l’alleanza in Veneto, si lavora per l’accordo con l’Ncd in Campania, mentre Fitto è pronto a candidarsi in Puglia.

INTANTO I FORZISTI RESTANO DIVISI

Berlusconi attacca il governo Renzi«Oppressione fiscale e giudiziaria»

NOTIZIE TASCABILI

� Per l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy è un trionfo. Il suo partito, l’Ump, e i suoi alleati, hanno vinto il ballottaggio per le elezioni Amministrative con 66-70 dipartimenti su 101. Marine Le Pen potrebbe ottenerne due.I socialisti ne avrebbero persi 61. «La sinistra è in netto regresso», ha ammesso il primo ministro francese Manuel Valls.

CROLLANO I SOCIALISTI

Amministrativein Francia: trionfal’Ump di Sarkozy

� Il cadavere di una donna, ormai in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato in un sacco dentro un fosso scolmatore nella zona delle Piagge, a Firenze. Si sospetta possa essere la 43enne Irene Focardi, sparita due mesi fa e residente nella zona: il suo ex convivente è agli arresti domiciliari per maltrattamenti.

TROVATO IN UN FOSSO

Giallo a Firenze:corpo di donnadentro un sacco

AltriMondiR

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45LUNEDÌ 30 MARZO 2015 LA GAZZETTA DELLO SPORT

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

LA SERIE «BLACK SAILS»

ULTIMO ATTOPER I PIRATIDI TUTTI I MARI

Pirati feroci e soldati spagnoli, tesori da conquistare e sangue che scorre: si conclude stasera la seconda stagione di «Black Sails», la serie che fa da prequel del romanzo di Robert Louis Stevenson «L’isola del tesoro» e che è stata creata da Jonathan E. Steinberg, “firma” di titoli come «Jericho» e «Human Target». E già si attende la terza stagione.DA VEDERE STASERA SU AXN ITALIA ALLE 21

Potete sia aprire sia chiudere con successo ogni compito. Le soddi-sfazioni arrivano copiose e inattese, la fornicazione vi remineralizza, voi siete fighi.

21/3 - 20/4ARIETE

8

Lavoro ok, grazie anche alla cooperazione del vostro staff. L’amor stempera l’acidità (caratteriale e di stomaco, se l’ave-te), la fornicazione rilassa.

23/9 - 22/10BILANCIA

7+

Gente, lavoro, casa stressano, voi non potete seguire tutti. Così lo zebedeo fuma, crolla, rotea. E c’è pure un cicinìn di calo suino. Coraggio, dài.

21/4 - 20/5TORO

5,5

La vostra auto-nomia viene messa in discussione e voi rischiate di chiudervi in un malumore disfattista. State su: tutto s’aggiusta. Suinally too.

23/10 - 22/11SCORPIONE

6-

Il buonumore odierno è un otti-mo propellente che vi aiuta ad arrivare dove volete. Amore sfavillante, sudom-belico bramater-rimo. Da mucha gente. Enjoy!

21/5 - 21/6GEMELLI

7+

Gli input utili sono tanti, oggi, voi li cogliete e li traducete in successi variegati. La vostra creatività,poi, esonda. Pure dal sudombelico. Sfacciati.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

7,5

La Luna promette sollievi economici, voi siete un po’ più malleabili e un po’ meno ispidi. Pragmatismo premiato, ma fornicazione o minimal o freezer.

22/6 - 22/7CANCRO

7

A chance di suc-cesso si sommano altre chance fortu-nate. Ergo: niente sfigopessimismo, please. L’amor v’avvampa, ma la fornicazione è colonstimolante.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7-

La Luna chez vous vi fa emergere. E seda ansie, paure, stress. Oltre che farvi seminar bene, su ogni terreno. Pure amoroso. Un po’ meno su quello suino.

23/7 - 23/8LEONE

7,5

Lavoro e rapporti sbandano. Don’t sbott: parole e azioni sarebbero scarsamente rever-sibili. E se l’amor is a ciofec, c’è comunque euforia suina, sapevatelo.

21/1 - 19/2ACQUARIO

6

Dovrete forse fare tutto da soli, ma avete stelle very ruffians che rendono possibile ogni successo. La creatività v’irrora dalla testa agli ormoni.

24/8 - 22/9VERGINE

6,5

Doveri e dettagli da curare sono tanti, oggi. Pure l’amor è un po’ ammuffito o non c’è. Sudombelico, invece, pieno di buone intenzioni. Realizzate.

20/2 - 20/3PESCI

6

LO SPORT IN TVI CONSIGLI

AltriMondiR

Tunisi in marciacontro il terrore«Gli islamistinon vinceranno» 1Migliaia in piazza per ricordare le vittimedel Bardo. Ucciso il capo degli attentatori

Filippo Conticello@filippocont

T ra selfie coi militari ecommozione diffusa, ilmondo si è accorto di es-

sere Bardo. Proprio come eraCharlie. Ieri , per commemo-rare le vittime dell’attentato almuseo e sfidare la Jihad chevuole incendiare anche il NordAfrica, la piazza Bab Saadoundi Tunisi era piena zeppa. E trale 70 mila persone, pure diver-si leader internazionali: Hol-lande dalla Francia, Komo-rowski dalla Polonia, Abu Ma-zen dalla Palestina. La bandie-ra italiana l’hanno portata ilpresidente della Camera Lau-ra Boldrini e il premier MatteoRenzi, battagliero nella sua di-chiarazione ai cronisti: «È unalotta per la democrazia, non ladiamo vinta ai terroristi». Lemisure di sicurezza enormi,

compreso un carrarmato mi-naccioso lungo il percorso,non hanno impedito una ma-rea rossa e felice. Così, tra losventolìo di bandiere tunisine,tanti cartelli e messaggi: si leg-geva ovunque «le monde estBardo», slogan ufficiale, ma pure «stessa lotta a Parigi e Tu-nisi», visto che la nuova mobi-litazione si è ispirata a quelladi Parigi dell’11 gennaio dopol’attacco a Charlie Hebdo. Èstata pure scoperta una steleper ricordare le 22 vittime del18 marzo, tra cui quattro turi-sti italiani. Il nome della fran-cese ferita che ha chiuso gli oc-chi soltanto sabato, in ospeda-le, è stato aggiunto con un fo-glio di carta incollato almosaico. E in contemporaneaall’avvio della marcia, il pre-mier tunisino Habib Essid, trai più scossi per la «ferita terri-bile» e tra i più determinati a«non lasciare il futuro in mano

agli estremisti», ha dato un an-nuncio importante: le sue for-ze di sicurezza hanno ucciso illeader del gruppo terroristache ha organizzato la mattan-za dodici giorni fa. KhaledChaib il vero nome, conosciu-to come Lokman Abou Sakher:sabato sera insieme ad altri ot-to jihadisti è stato fatto fuori inun raid nella regione di Gafsa.

BIMBO BOIA Il sangue delBardo ha confermato che toc-ca ai musulmani reagire perprimi e vincere la battaglia.Per questo, il presidente egi-

ziano Al-Sisi ha trattato e, allafine, ottenuto la nascita di unaforza militare congiunta deiPaesi arabi per fronteggiare le«sfide» nella regione. Al mo-mento, una coalizione guidatadall’Arabia Saudita bombardale postazione dei ribelli sciitiHouthi in quella polverierachiamata Yemen, ma la nuovastruttura sarà formata da 40 mila soldati d’elite e, a corre-do, pure caccia e navi da guer-ra. La «sfida» vera ha quattrolettere: l’Isis continua a rende-re instabile la Libia, preme fe-rocemente sulla Tunisia alconfine con l’Algeria e in Siriacontinua ad alzare l’asticelladell’orrore. Nell’ultimo videodi esecuzioni di massa diffusoieri cadono otto teste e sonosoldati siriani sciiti in classica,macabra tuta arancione. Aconsegnare i coltelli ai boia unbimbo. Sorridente.

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Uno degli striscioni anti-terrorismo esibiti dai 70 mila in marcia ieri a Tunisi AP

L’INTERVISTA IN TV

Appello della Bonino «Eutanasia legale,la politica si muova»

Q uarant’anni fa EmmaBonino si fece arresta-re per disobbedienzacivile contro la norma-

tiva di allora, che vietaval’aborto. La legge 194 sarebbestava varata nel 1978. Oggiuno dei volti-simbolo del Par-tito Radicale va in tv, mentrelotta contro un tumore ai pol-moni e chiede una legge cheregoli l’eutanasia: «Spero cheil Parlamento discuta la pro-posta che c’è e spero che nonsi debba vivere l’umiliazionedi andare in Svizzera per mo-rire in dignità. Non ce lo meri-tiamo, noi italiani», ha dettoieri la Bonino a Sky TG24.Emma, 67 anni, eletta per laprima volta a 28, ha ammessodi aver già sottoscritto il testa-mento biologico: «L’ho fatto

durante il dramma Englaro conun intervento al Senato, più uffi-ciale di così... È un tema di liber-tà e responsabilità individuale,ed è sempre stato nella scia radi-cale: la prima proposta di leggesul tema la presentò Loris Fortu-na». Secondo Eurispes, aumen-tano gli italiani che si dichiaranofavorevoli all’eutanasia: dal50,1% del 2012 al 58,9% del2014. Ma solo il 28,6% è favore-vole al suicidio assistito.

LONTANA L’ex ministro degliEsteri del governo Letta («Renzinon mi confermò, disse, “perchéapro una nuova fase, mi servononuovi volti”»), ha parlato anchedel suo rapporto con la malattia.«Paura della morte? La sentomolto lontana. Ho più paura deldolore. Come dicono i miei medi-ci, il dolore serve per individuarei sintomi, dopo è inutile. La tera-pia deve evitarlo. Il momentopeggiore è quando mi sento unastanchezza, una spossatezza, in-credibili. I momenti migliori so-no tanti, ad esempio quando in-contro le persone che mi dicono:“Hai ragione tu. Io non sono ilmio tumore, io sono un cittadi-no, sono molto di più di questo”».

f.riz.© RIPRODUZIONE RISERVATAEmma Bonino ha 67 anni ANSA

TORNA LA JOLIEE FESTEGGIA CON LE FIGLIE� A una settimana dall'inter- vento per farsi togliere le ovaie,Angelina Jolie torna in pubbli-co. Sabato ai «Nickelodeon’sKids’ Choice Awards», i premiche gli spettatori del canale perragazzi danno ai vip (in ondamercoledì sul canale italiano,605 di Sky), è stata premiata come “Cattiva dell’anno” per«Maleficent». Ha gioito con lefiglie Shiloh e Zahara (nella fotoaccanto) e ha consigliato: «Se vi dicono che siete diversi, sor-ridete e siate orgogliosi».

UN UOMO DI 46 ANNI PERDE LA VITA IN AUTOSTRADA

Aiuta dei feriti: travolto Muore sulla Torino-Milano� Dopo aver assistito ad un grave incidente sull’autostrada Torino-Milano, Francesco Trovato non ha avuto dubbi, nonostante fosse notte: ha accostato la sua Golfed è sceso per soccorrere gli automobilisti coinvolti. Ma in quel momento arrivava una vettura che lo ha travolto. Così è morto questo 46enne di Torino che stava tornando a casa in compagnia di un anziano parente. Tutto è avvenuto intorno all’1.30 all’altezza dello svincolo di

Settimo Torinese, in direzione del capoluogo piemontese. A colpirlo mentre cercava di aiutare alcuni feriti, una Lancia Musa guidata un trentanovenne di Settimo Torinese, che non ha fatto in tempo a frenare e lo ha preso in pieno, pare sulla carreggiata, dopo avere carambolato contro la Lancia Ypsilon capottata durante il precedente scontro. La procura di Ivrea ha aperto un’inchiesta per accertare la dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità del conducente della Musa.

RAlla manifestazioneanche la Boldrinie Renzi: «Questa è una lotta per la democrazia»

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Pierangelo Molinaro

I l marchio Expo Max Blardone ce l’ha inbella mostra sul casco. E ne va fiero. «È unevento nodale per l’Italia ed è bello che

anche il sottoscritto possa servire alla causa».Dice lo sciatore azzurro. Ambasciatore di Expo, questo è il suo ruolo da poco meno diun anno. «Noi sportivi – spiega ancora Max –abbiano un ruolo che conta: siamo degli esempi, soprattutto per i più giovani. E questomi responsabilizza, mi dà ulteriori motivazio-ni».

Come è nato questo rapporto con Expo?«Per caso, lo scorso anno, nella tappa di Oro-pa del Giro d’Italia. Mi hanno invitato e lì hoincontrato persone che mi hanno chiesto dipartecipare ad un video insieme ad altri per-sonaggi dello sport e dello spettacolo che pro-muoveva l’evento. L’ho fatto di buon grado.Ma il rapporto è continuato ed ho scopertoche il direttore Sala è un grande appassionatodi sci, così siamo arrivati alla mia sponsoriz-

GAZZA EXPO 1 Si parte il 1° maggio, si chiude il 31 ottobre 2015: 184 giorni di Expo a Milano. L’edizione italiana della Esposizione Universale è alle porte, sono attesi 20 milioni di visitatori da tutto il mondo: i biglietti sono acquistabili online sul sito Expo2015.org

zazione. Ma l’avere sulla testa questo marchio vaal di là».

Cosa significa?«Significa avere tante occasioni di incontro e nelmio caso di prendere consapevolezza di una se-rie di problemi che sconvolgono il mondo. Il te-ma del cibo per tutti è nodale. E se ci pensi, siamodei privilegiati in un mondo in cui ancora troppagente soffre la fame. Penso a mio figlio a cui nonè mai mancato niente, mentre tanti non possononemmeno avere un bicchiere di acqua potabile.L’Expo, oltre a studiare soluzioni, sensibilizzeràil mondo intero su questo problema».

Insomma, lei è dentro sino al collo.«È bello vedere come in questa vigilia sta cre-scendo l’attesa. Non vedo l’ora di poter visitarel’Expo. Stiamo anche pensando ad una serie dieventi che riguarderanno anche il mondo dellosci e dello sport in generale».

E lei, da atleta, come si alimenta?«Lo confesso, sono abitudinario. Mi piace la cuci-na semplice, casalinga. Colpa di mia madre... Miha abituato a pasta fatta in casa e pomodori,sempre trattati in cucina. Per questo a volte hoqualche problema quando mi trovo lontano, so-prattutto in Estremo Oriente. Lo confesso, qual-che volta ho saltato la cena... È il limite di noiitaliani. Cerco di variare molto l’alimentazione:tanta frutta e verdura, carboidrati e proteine in-vece sono in relazione a quello che devo fare. Neiperiodi di lavoro pensante in palestra aumento

le proteine, sulla neve prevalgo-no i carboidrati».

Parliamo di sci. Non viene da unagrande stagione.«Direi terribile, difficilissima.Dalla scorsa estate soffro perun’infiammazione al tendinerotuleo del ginocchio destro.Quando il dolore mi ha dato tre-gua non sono andato male, co-me Adelboden e Kranjska, altrevolte è stato un calvario. Ad uncerto punto, continuando ad as-sumere antifiammatori, avevopersino perso il gusto».

Lei ha pagato più di altri il cam-bio delle regole per gli sci del gi-gante.«L’hanno fatto per la sicurezza,ma questi sci sono ancora menosicuri. Ci vuole sempre più for-za e lucidità».

Simoncelli, suo coetaneo, si è ri-tirato.«Era nell’aria da mesi, da anni sitrascina problemi alla schiena e ora si sono ag-giunti anche quelli al fegato. Lo capisco».

E lei?«Sono testardo e continuo. Mi rimetto ancora ingioco, almeno una stagione ancora. Certo, lo so

arriverà anche il mio mo-mento, ma ho ancora moti-vazioni».

Il gigante è dominato da Hir-scher, Pinturault e Ligety. Co-sa possono fare i nostri gio-vani per raggiungerli?«Mettere giù la testa e lavo-rare, credere nel loro lavoroe negli allenatori, organiz-zarsi per mettere a puntoogni particolare. Comunquequei tre sono davanti ancheperché hanno materiali par-ticolari che altri non hanno.Certo è che un Hirscher conla potenza che ha messo sunon è facile da battere».

E le polemiche attorno allasquadra?«Le colpe non sono mai dauna sola parte».

Qual è adesso il suo program-ma?«Ho davanti ancora 20 gior-

ni intensi di sci, poi cercherò di guarire. L’obiettivo è tornare a maggio ad allenarmicon moltissima atletica. Dopo i problemi cheho avuto devo in parte ricostruirmi, ritrovarepotenza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Se non ho la pastapiuttosto digiuno»

BlardoneL'IDENTIKIT

MAXBLARDONEVESTE LA TUTA AZZURRA DA OLTRE 15 ANNI. UN’ERNIA AL DISCO L’HA COSTRETTO AL GIGANTE

Massimiliano «Max» Blardone è nato a Domodossola (Verbania) il 26 novembre 1979. Vive a Pallanzeno. Sposato con un figlio, gareggia per le Fiamme Gialle, è alto 1.73 per 73 kg.

Entrato in Nazionale come slalomista si è convertito al gigante dopo un intervento di ernia al disco.

Ha esordito in Coppa del Mondo il 29 ottobre 2000 aSoelden (Aut) e nel circuito iridato ha vinto 7 gare, 12 volte si è piazzato secondo e 5 volte terzo. (FOTO AP)

7le vittorie in giganti di Coppa del Mondo conquistate da Max Blardone. Inoltre 12 secondi posti e 5 terzi

Max Blardone, 35 anni AP

IL NUMERO1Max, la tendinite ed Expo: «Ho il logo sul casco, io ci credo. Sugli sci stagione terribile, ma non mollo. A tavola meno...»

LA STORIA - 7 CONTINUA

Expo 2015 è dappertutto Comunicazione... virale

E XPO è ovunque. Sul ca-sco da sci di Max Blar-done e sulle bottiglie

dell’acqua San Pellegrino,sulla fiancata dei tram e sul-la Coca Cola o sull’Hei-neken, sulla Frecciarossa esugli Airbus dell’Alitalia. So-no tante e importanti leaziende leader nei settoridell’innovazione, della tec-nologia, dell’energia, della mobilità, della sicurezza, delbanking e del food che han-no deciso di investire nelprogetto in qualità di part-ner. Official Global Partner,Premium Partner e Official

2013 che i colori che compon-gono il logo di Expo Milano illu-minano ogni angolo della città.Il primo spot televisivo «Madeof Italians» è andato in ondaprima ancora, a gennaio 2013. Ilavori sui cantieri erano inizia-ti, invece, il 28 ottobre 2011. Esono ancora in corso.

IL MAGAZINE Le luci e Expo-Net, il magazine ufficiale diExpo Milano 2015. Un progettodi informazione digitale e ap-profondimento culturale, cheha un sito web e una App-mobi-

le bilingue (inglese e italia-no) e che ha aperto il dibatti-to. Si parla di cibo, ovvia-mente, di «Nutrire il Piane-ta, Energia per la Vita».

E TWEET Expo piantona i so-cial con numeri importanti:Expo su facebook è una co-m u n i t à c h e p i a c e a1.187.784 di persone e bastadire, per comprendere il fe-nomeno, che a ottobre di unanno fa i like erano 40.000.Non si perde tempo su Twit-ter dove Expo conta 29.100tweet e 425.000 follower.Certo, l’A.C. Milan ne ha 2milioni in più, ma il Comunedi Milano 330 mila e passain meno. Ed Expo non è an-cora iniziato. O forse lo è,ma il meglio deve venire: dal1° maggio. A Milano.

s.g.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Partner: basta dire che alla vo-ce ricavi (un miliardo di eurostimati in tutto) da Sponsoriz-zazioni e Partnership nel filedati economici appuntano unbel 400 milioni di euro. Sonotanti, di contro, gli eventi pub-blici e privati dove Expo ha vo-luto esserci: dalla Mostra di VanGogh alla Color Run, dal Festi-val della Scienza di Genova alGiro d’Italia. Tantissimi i perso-naggi famosi (sportivi e non)che hanno prestato la faccia epiù di una parola buona per so-stenere l’Expo Milano 2015.

LE LUCI La campagna di comu-nicazione è iniziata per tempo eva - appuntano i maligni - piùveloce dei lavori di costruzionedel famoso sito espositivo, Pa-lazzo Italia e i Padiglioni: circaun milione di metri quadrati,lungo l’asse che collega RhoFiera a Malpensa. È da agostoColori sgargianti e il logo di Expo Milano 2015 per alcuni tram milanesi

RSul tram, in tv, al ristorante, sui social e in aereo: un logo appicciatoovunque

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