la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed
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La gestione dei rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)
Progetto FdP Unioncamere "Green Economy e Sviluppo Sostenibile”
Potenza 15 novembre 2012
Programma seminario
Quadro normativo e definizioni: D. Lgs. 151/2005 e D.M. 65/2010 Oneri e
adempimenti: Produttori AEE – Comuni – Aziende
Lo stato dell’arte della gestione dei RAEE e dei Centri di raccolta comunali in
Basilicata
Il regime “uno contro uno”: modalità semplificate di raggruppamento e trasporto
da parte della distribuzione: aspetti operativi
Prospettive future ed evoluzione del sistema RAEE: la nuova direttiva RAEE, il
nuovo Accordo ANCI – CdC RAEE
Risposte a quesiti e chiusura lavori
GESTIONE RAEE: perché parlarne
I rifiuti elettrici ed elettronici rappresentano il flusso di rifiuti in maggiore aumento
nell’UE, con 8,3-9,1 milioni di tonnellate prodotti nel 2005 e una prospettiva nel
2020 di 12,3 milioni di tonnellate (COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE - SEC(2008) 2934);
secondo le indicazioni disponibili, più dell’85% dei RAEE è destinato alla raccolta
differenziata;
oltre il 55-60% dei RAEE sono rifiuti pericolosi;
una parte consistente dei RAEE destinati alla raccolta differenziata, non risultano dai
dati ufficiali, sono trattati nell’UE senza la dovuta attenzione per l’ambiente oppure
sono spediti illegalmente nei paesi in via di sviluppo
Rapporto Annuale Centro di Coordinamento RAEE - 2011 attesta che in Basilicata
• nel 2011 ha raggiunto un totale di RAEE raccolti pari a 1.183.008 kg di RAEE raccolti
(circa il 3% in più rispetto al 2010)
• resta però ancora scarsa la raccolta pro-capite che, con 2,01 kg/ab., risulta meno
della metà della media nazionale (4,29)
GESTIONE DEI RAEE: perché parlarne
Novità e responsabilità:
La normativa sulla gestione dei RAEE si basa sul principio “chi inquina paga” e lo integra con quello della “responsabilità estesa e condivisa”;
gestione dei RAEE: prima vera esperienza in Italia relativa all’attivazione di un sistema collegato al mondo dei rifiuti con precisi e importanti oneri e responsabilità in capo ai Produttori (in questo caso di AEE);
nuove “regole” e responsabilità che si inseriscono nel processo di gestione integrata dei rifiuti (in questo caso dei RAEE), coinvolgendo, oltre ai Comuni/Gestori dei servizi di raccolta, altri attori: i Produttori di AEE, i distributori/installatori/centri di assistenza di AEE e i consumatori.
Sostenibilità ambientale:
le componenti più pericolose in essi contenute (Cfc/Hcfc-Pb-Cd-Hg-ecc.) possono danneggiare gravemente l’ambiente e la salute dell’uomo;
la corretta gestione dei RAEE, dal consumatore all’impianto di trattamento, risponde ai principi di tutela e salvaguardia dell’ambiente, di risparmio delle risorse naturali/recupero delle materie prime, di risparmio energetico, di riduzione della quantità di rifiuti da avviare a smaltimento.
NORME E DOCUMENTI DI RIFERIMENTO Quadro Normativo
Decreto Legislativo 25 luglio 2005, n. 151 "Attuazione delle direttive 2002/95/CE, 2002/96/CE e
2003/108/CE, relative alla riduzione dell'uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed
elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti«
Decreto Ministeriale 25 settembre 2007, n. 185 Istituzione e modalità di funzionamento del registro
nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei (RAEE), costituzione e
funzionamento di un centro di coordinamento per l'ottimizzazione delle attività di competenza dei sistemi
collettivi e istituzione del comitato d'indirizzo sulla gestione dei RAEE, ai sensi degli articoli 13, comma 8, e 15,
comma 4, del decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151.
Decreto Ministeriale 8 marzo 2010, n. 65 Regolamento che definisce modalità di gestione semplificate per il
ritiro dei RAEE da parte di distributori, installatori e centri di assistenza tecnica
Direttiva 2012/19/Ue Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche – Abrogazione direttiva 2002/96/CE
( da recepire entro il 14 febbraio 2014)
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
DEFINIZIONI
AEE - Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
Apparecchiature che dipendono da correnti elettriche o da campi
elettromagnetici, apparecchiature di generazione, di trasferimento e di
misura di questi campi e correnti, appartenenti alle categorie di cui
all'allegato 1A del D.Lgsl.151/ 2005 progettate per essere usate con una
tensione non superiore a 1000 volt per la corrente alternata e a 1500 volt
per la corrente continua
RAEE- Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche
Apparecchiature che sono considerate rifiuti ai sensi dell’art. 183 del dlgs.
152/2006 e s.m. , inclusi tutti i componenti, i sottoinsiemi e di materiali di
consumo che sono parte integrante del prodotto nel momento in cui si
assume la decisione di disfarsene.
Esclusioni dalla direttiva RAEE • installazioni fisse, ovvero la combinazione di più apparecchiature, sistemi, prodotti
finiti e/o componenti, come unità interne/esterne, assemblate o montate da un
installatore/assemblatore per svolgere un compito specifico ma non intese per essere
immesse sul mercato come singola unità funzionale o commerciale.
Sono quindi da escludere, a titolo puramente esemplificativo:
– Inverter, PLC, interruttori di sicurezza, pannelli di controllo
– Cabine climatizzate, celle climatizzate, stanze climatizzate
– Saldatrici industriali, fresatrici industriali
– Espositori (banconi) refrigeranti collegati a gruppo refrigerante remoto
– Impianti per il controllo dei carichi elettrici, quadri elettrici, gruppi di continuità UPS
– Sistemi automatici di apertura, sicurezza, controllo e conteggio delle porte
– Trasformatori, caricabatteria e alimentatori se venduti indipendentemente
dall’apparecchiatura
– Pannelli di controllo per robot industriali o altri macchinari industriali
– Contatori elettrici industriali, residenziali per voltaggi superiori a 1000 V c.c. o 1500 V
c.a.
– Autoradio
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
DEFINIZIONI
RAEE – Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
Si suddividono in due gruppi:
RAEE domestici
RAEE professionali
RAEE domestici
RAEE provenienti dai nuclei domestici oppure RAEE di origine commerciale,
industriale, istituzionale e di altro tipo analoghi, per natura e quantità, a
quelli originati dai nuclei domestici.
RAEE professionali
RAEE prodotti dalle attività amministrative ed economiche diversi dai RAEE
provenienti dai nuclei domestici.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
DEFINIZIONI
RAEE storici
RAEE derivanti da apparecchiature elettriche ed elettroniche immesse sul
mercato prima del 13 agosto 2005
RAEE nuovi
RAEE derivanti da AEE immesse sul mercato dopo il 13 agosto 2005
APPARECCHI LUMINOSI
Gli apparecchi luminosi giunti a fine vita vengono sempre inquadrati come
RAEE domestici indipendentemente dalla loro provenienza.
Sono oggetto della normativa RAEE le seguenti tipologie di prodotti:
· i tubi fluorescenti lineari e non;
· le lampade fluorescenti compatte non integrate;
· le lampade fluorescenti compatte integrate a risparmio di energia;
· le lampade a scarica ad alta intensità, ad alta e a bassa pressione
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
DEFINIZIONI
RAGRUPPAMENTI – Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed
Elettroniche
I raggruppamenti devono essere effettuati dai centri di raccolta e dai
distributori e sono:
R1 – freddo e clima
R2 – grandi bianchi
R3 – tv e monitor
R4 – strumenti informatici, apparecchi di illuminazione (privati dalle sorgenti di
luminose) PED e altro
R5 – sorgenti luminose
RAGRUPPAMENTI – Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche R1 – freddo e clima R2 – grandi bianchi R3 – tv e monitor
R4 – PED CE ICT PED, CE, ICT, apparecchi illuminanti e altro
R5 – sorgenti luminose
CLASSIFICAZIONE CER
All. 6 Dlgs 152/2006
16 02 scarti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche
16 02 09 * trasformatori e condensatori contenenti Pcb
16 02 10 * apparecchiature fuori uso contenenti Pcb o da essi contaminate,
diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09
16 02 11 * apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC,
HFC
16 02 12 * apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fibre libere
16 02 13 * apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2)
diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12
16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02
09 a 16 02 13
16 02 15 * componenti pericolosi rimossi da apparecchiature fuori uso
16 02 16 componenti rimossi da apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di
cui alla voce 16 02 1516 02
CLASSIFICAZIONE
All. 6 Dlgs 152/2006
20 Rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali
e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata
20 01 21 * tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
20 01 23 * apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi
20 01 35 * apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da
quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi
(1)
20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da
quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35
(1) Possono rientrare fra i componenti pericolosi di apparecchiature elettriche
ed elettroniche gli accumulatori e le batterie di cui alle voci 16 06
contrassegnati come pericolosi, i commutatori a mercurio, i vetri di tubi a
raggi catodici ed altri vetri radioattivi, ecc."
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
DEFINIZIONI
Produttore AEE
Chiunque a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata :
• fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il proprio
marchio;
• rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotte da altri fornitori; il
rivenditore non è considerato "produttore" se l'apparecchiatura reca il marchio
del reale produttore;
• importa o immette per primo, nel territorio nazionale, AEE nell'ambito di
un'attività professionale e ne opera la commercializzazione;
• chi produce apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate
esclusivamente all'esportazioni: quest'ultimo è considerato produttore solo ai
fini dell'obbligo della progettazione dei prodotti e delle comunicazioni annuali
e dell'iscrizione al registro dei produttori (ARTT. 4/14/13)
Distributore AEE
Soggetto iscritto nel registro delle imprese di cui alla legge 29 dicembre 1993,
n. 580, che, nell'ambito di un'attività commerciale, fornisce un'apparecchiatura
elettrica od elettronica ad un utilizzatore e ritira gratuitamente
l’apparecchiatura che viene sostituita.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
OBBLIGHI
è attribuito ai Produttori e/ Importatori di AEE l'onere finanziario di
gestire un sistema integrato per il trattamento, il riciclo e lo
smaltimento dei RAEE. Ciascun produttore è chiamato a farsi carico di una
quota di RAEE pari alla sua quota di mercato;
spetta alla Distribuzione il compito di organizzare un servizio di ritiro
gratuito dei RAEE consegnati dai Consumatori al momento del
nuovo acquisto di un'analoga AEE;
a carico degli Enti Locali mettere a disposizione dell'utenza domestica
e della Distribuzione Centri di Raccolta idonei per il conferimento
dei RAEE;
è in capo ai Consumatori l'obbligo di conferimento dei RAEE nei
Centri di Raccolta oppure la loro consegna ai Distributori all'atto di
un nuovo acquisto
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ONERI DEI PRODUTTORI AEE
Il finanziamento delle operazioni di prelievo e trasporto dei RAEE dai centri di
raccolta comunali
Il finanziamento delle operazioni di trattamento e di recupero.
Gli oneri sono ripartiti tra i produttori in proporzione alla rispettiva quota di mercato.
La quota è calcolata sul quantitativo di AEE immesse sul mercato.
I produttori POSSONO adempiere al disposto normativo aderendo a Sistemi
Collettivi di gestione dei RAEE che agiscono per loro conto.
Tutti i Sistemi Collettivi rientrano nel Centro di Coordinamento RAEE (CdC), che
ha il compito di coordinare l’operatività di tutto il sistema.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
FINANZIAMENTO DEL SISTEMA: ECO-CONTRIBUTO RAEE
Il “contributo RAEE”, detto anche “eco-contributo RAEE”
• voce di costo aggiuntiva applicata dal Produttore ai prodotti AEE
• funzionale esclusivamente alla copertura dei costi di gestione dei RAEE e non
rappresenta fonte di profitto per i Produttori, per i Sistemi Collettivi, né per il punto
vendita.
La Legge consente ai Produttori di decidere se renderlo visibile, cioè separato dal prezzo del
prodotto, (visible fee), oppure invisibile, ovvero incorporarlo nel prezzo di vendita totale del
prodotto.
Una decisione che vincola tutti i soggetti della filiera commerciale nelle attività di vendita
del prodotto stesso:
se il contributo RAEE è reso visibile dal Produttore, il Distributore è obbligato ad indicare
all'acquirente finale il prezzo del prodotto separato dal costo per la gestione dei
RAEE.
Il costo di gestione dovrà essere identico a quello individuato dal Produttore, rimanendo
invariato durante i passaggi commerciali di tutta la filiera
il Distributore lo versa al Produttore, il quale, a sua volta, lo gira al Consorzio cui aderisce
e che garantisce in suo nome l’assolvimento degli obblighi di Legge previsti.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ECO-CONTRIBUTO RAEE
Gli importi degli Eco-contributi RAEE più alti si registrano nella categoria dei “Grandi
Elettrodomestici”.
I vecchi frigoriferi e congelatori – prodotti più pesanti e ingombranti e dunque più costosi da
trasportare e da trattare - contengono al loro interno gas, come HCFC (Idroclorofluorocarburi) e
CFC (clorofluorocarburi), pericolosi per lo strato di ozono, e richiedono processi più articolati
per garantire il riciclo nella massima tutela dell’ambiente.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ECO-CONTRIBUTO RAEE
Per la categoria dei prodotti “Tv e Audiovideo” gli importi degli Eco-contributi sono di
dimensioni ridotte per i prodotti di elettronica di consumo dalle piccole-medie dimensioni mentre
aumentano sensibilmente per i televisori. In questo caso, a prescindere dalla tipologia -
schermo piatto o tubo catodico - è spesso necessario un disassemblaggio manuale che integra
le procedure meccaniche adottate negli impianti di trattamento.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ECO-CONTRIBUTO RAEE
Gli importi per la categoria dei prodotti “Piccoli Elettrodomestici ed Apparecchiature
varie” si differenziano a seconda della dimensione e del peso dell’apparecchio che dovrà
essere smaltito.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ECO-CONTRIBUTO RAEE
Le lampade a risparmio di energia e gli apparecchi illuminanti rappresentano la gamma di
prodotti con il valore dell’Eco-contributo RAEE più basso. Un valore ridotto ma molto
importante, che permette di finanziare il recupero dei materiali plastici e metallici degli
apparecchi di illuminazione e, soprattutto, di smaltire con cura le polveri fluorescenti e il
mercurio presenti nelle moderne lampade a risparmio di energia.
Per questa categoria di prodotto, infatti, le tecnologie a disposizione consentono di riciclare
quasi il 99% dei materiali, recuperando la totale quantità di vetro e i residui metallici di cui sono
composti.
Decreto legislativo 25 luglio 2005 n. 151
ADEMPIMENTI DEI COMUNI
Assicurare al sistema di raccolta differenziata dei RAEE
funzionalità
accessibilità
adeguatezza
I Comuni sono i soggetti obbligati all’organizzazione e all’allestimento dei centri
di raccolta dei RAEE e sono responsabili dell’ottimizzazione del loro
funzionamento.
I Comuni si configurano come i soggetti deputati a garantire le condizioni
necessarie per il raggiungimento dell’obbiettivo di raccolta separata dei RAEE
pari a 4 Kg in media per abitante all’anno, come previsto alla Direttiva
2002/96/CE e dal D.Lgs. 151/2005
TIPOLOGIE DI RIFIUTI CONFERIBILI AL CENTRO DI RACCOLTA (dm
8.4.2008)
tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio (codice CER 20 01 21)
rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (codice CER 20 01 23*, 20 01
35* e 20 01 36)
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
Definizioni
CENTRO DI RACCOLTA COMUNALE
Spazi, locali e strutture per la raccolta separata ed il deposto temporaneo di
RAEE predisposti dalla pubblica amministrazione.
CENTRO AUTORIZZATO SPECIFICATO DAL PRODUTTORE
Un impianto autorizzato alle operazioni di stoccaggio di apparecchiature
elettriche ed elettroniche autorizzato in base alla normativa vigente.
LUOGO DI RAGGRUPPAMENTO RAEE da nuclei domestici
Il locale o i locali ove il distributore effettua il raggruppamento dei RAEE prima
di consegnarli al centro di raccolta comunale.
Nel caso degli installatori e dei gestori dei centri di assistenza tecnica che non
sono anche distributori, quindi che non hanno la licenza di commercio di AEE, il
luogo di raggruppamento deve coincidere con i locali del proprio esercizio.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
CENTRO DI RACCOLTA COMUNALE
Comuni assolvono all’obbligo di assicurare l’ottimale funzionamento d ei
sistemi di raccolta differenziata dei RAEE istituendo e gestendo centri di
raccolta comunali adeguati per numero e ubicazione sul territorio.
I centri di raccolta devono:
assicurare il conferimento gratuito dei RAEE prodotti nel loro territorio da
parte dei detentori finali e dei distributori
devono rispondere a precisi requisiti tecnico-organizzativi definiti
dall’Allegato 1 del D.M. 8 aprile 2008 recante disciplina dei centri di
raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato.
il soggetto che gestisce (comune o concessionario) il centro di raccolta,
deve essere iscritto all'Albo Nazionale Gestori Ambientali di cui all'articolo
212 del D.Lgs. 152/2006 nella Categoria 1 "Raccolta e trasporto dei rifiuti
urbani“.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
CENTRO DI RACCOLTA COMUNALE
I detentori (cittadini, concessionari, distributori, installatori, gestori centri di
assistenza tecnica) conferiscono i RAEE ai centri di raccolta comunali.
I centri di raccolta comunali separano le diverse tipologie di RAEE rispettando i
raggruppamenti per categoria previsti dal D.M.185/2007, ovvero:
• R1 - freddo e clima;
• R2 - grandi bianchi;
• R3 - tv e monitor;
• R4 - PED, CE, ICT, apparecchiature di illuminazione e altro;
• R5 - sorgenti luminose.
Il sistema collettivo incaricato ritira i RAEE tramite trasportatore autorizzato e li
trasporta presso un impianto autorizzato al trattamento e recupero.
ott-07 Ecocerved
Detentori finali
(cittadini imprese)Distributori
SISTEMI DI RACCOLTA
DEI PRODUTTORI
(FACOLTATIVI)
CENTRI DI RACCOLTA
COMUNALI
(OBBLIGATORI)
FLUSSI RACCOLTADOMESTICI
1 : 1
IMPIANTI DI TRATTAMENTO E RECUPERO
Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
Modalità e garanzie di finanziamento della gestione dei RAEE
professionali art.12
Il finanziamento delle operazioni di raccolta, di trasporto, di trattamento, di
recupero e di smaltimento ambientalmente compatibile, dei RAEE professionali
originati da apparecchiature elettriche è a carico del produttore che ne assume l'onere
per i prodotti che ha immesso sul mercato a partire dalla predetta data.
Il produttore adempie all'obbligo individualmente ovvero attraverso l'adesione ad un
sistema collettivo o misto adeguato.
I produttori e gli utenti diversi dai nuclei domestici possono sottoscrivere accordi
volontari che prevedono modalità alternative di finanziamento della gestione dei RAEE
professionali, purché siano rispettate le finalità e le prescrizioni del presente decreto.
ott-07 Ecocerved
IMPRESE
SISTEMI DI RACCOLTA
DEI PRODUTTORI
(INDIVIDUALI O COLLETTIVI)CENTRI DI RACCOLTA
COMUNALI
(CONVENZIONATI)
FLUSSI RACCOLTAPROFESSIONALI
IMPIANTI DI TRATTAMENTO E RECUPERO
Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
art.14 REGISTRO PRODUTTORI AEE
Al fine di controllare la gestione dei Raee e di definire le quote di
mercato in base alle quali gli oneri di gestione del sistema vengono
ripartiti tra i produttori, istituito, presso il Ministero dell'ambiente e della
tutela del territorio, il Registro nazionale dei soggetti tenuti al
finanziamento dei sistemi di gestione dei Raee.
Il produttore di apparecchiature elettriche ed elettroniche soggetto agli
obblighi di finanziamento del sistema, può immettere sul mercato dette
apparecchiature solo a seguito di iscrizione presso la Camera di
Commercio di competenza.
Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
art.14 REGISTRO PRODUTTORI AEE
Ai sensi dell'articolo 3 comma 1 punto m) considerato produttore e deve
iscriversi al registro chiunque:
- fabbrica e vende apparecchiature elettriche ed elettroniche recanti il
suo marchio;
- rivende con il proprio marchio apparecchiature prodotte da altri
fornitori; il rivenditore non considerato "produttore" se l'apparecchiatura
reca il marchio del produttore a norma del punto 1;
- importa o immette per primo, nel territorio nazionale,
apparecchiature elettriche ed elettroniche nell'ambito di un'attività
professionale e ne opera la commercializzazione, anche mediante
vendita a distanza;
- chi produce apparecchiature elettriche ed elettroniche destinate
esclusivamente all'esportazione: quest'ultimo considerato produttore solo
ai fini dell'obbligo della progettazione dei prodotti e delle comunicazioni
annuali e dell'iscrizione al registro dei produttori.
- i sistemi collettivi o misti istituiti per il finanziamento della gestione
dei Raee
Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
art.14 REGISTRO PRODUTTORI AEE
L’iscrizione al Registro deve essere effettuata dalla sede legale del
produttore presso la Camera di Commercio di competenza.
L’iscrizione avviene esclusivamente per via telematica, attraverso il portale
www.impresa.gov
L'accesso al sistema telematico, deve essere effettuato tramite firma
digitale.
Il legale rappresentante può delegare un altro soggetto, anch'esso dotato di
smart card, alla compilazione e alla trasmissione dell'istanza
Decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151
art.13 COMUNICAZIONE
“I produttori comunicano al Registro Nazionale di cui all'art. 14, con
cadenza annuale e con le modalità da individuare ai sensi dello stesso
articolo 13, comma 8, la quantità e le categorie di apparecchiature
elettriche ed elettroniche immesse sul mercato, raccolte attraverso tutti i
canali, reimpiegate, riciclate e recuperate, fatto salvo quanto stabilito
dalle disposizioni vigenti in materia di segreto industriale, nonché le
indicazioni relative alla garanzia finanziaria prevista del presente
decreto.”
Decreto Ministeriale 25 settembre 2007 n.185
REGISTRO NAZIONALE DEI PRODUTTORI di AEE, che ha il compito di
calcolare le quote di mercato di ciascun Produttore / Sistema Collettivo, per
quanto riguarda i RAEE storici provenienti dai nuclei domestici; tutti i
Produttori sono obbligati ad iscriversi al Registro e ad inviare periodicamente
i dati relativi alle quantità di AEE immesse sul mercato;
CENTRO DI COORDINAMENTO RAEE è l’organismo finanziato e gestito
dai Produttori che deve coordinare e regolare le attività di competenza dei
Sistemi Collettivi.
COMITATO DI INDIRIZZO SULLA GESTIONE DEI RAEE, che svolge attività
di supporto al Comitato di Vigilanza e Controllo, l’organismo di vertice
dell’intero sistema RAEE previsto dal D. Lgs. 151/2005.
.
Centro di Coordinamento RAEE
Il Centro di Coordinamento RAEE è un consorzio di natura privata costituito,
finanziato e gestito dai Sistemi Collettivi istituiti dai Produttori di AEE, con il
compito di garantire condizioni uniformi ed omogenee tra i Sistemi Collettivi
Organi fondamentali sono l’Assemblea dei Consorziati e il Comitato Esecutivo.
Oltre a Statuto, Regolamento e Codice Etico, e di un "Regolamento in materia
di sanzioni“.
Il Regolamento si pone l’obiettivo di:
• assicurare maggiori trasparenza e controllo del Sistema RAEE;
• garantire elevati livelli di servizio nel ritiro dei RAEE dai Centri di Raccolta;
• assicurare un corretto comportamento dei Sistemi Collettivi, attraverso un
meccanismo che prevede anche verifiche dell'operato e sanzioni in caso di
comportamenti non conformi alle regole.
Sistemi Collettivi
La gestione dei RAEE storici provenienti dai nuclei domestici deve
obbligatoriamente essere effettuata in forma collettiva, ma la forma collettiva è
libera (così come previsto dalla direttiva europea) i produttori possono scegliere
il sistema collettivo più efficiente
I diversi sistemi collettivi, operanti in libera concorrenza sotto la supervisione del
Centro di Coordinamento tenderanno al contenimento dei costi e al continuo
miglioramento dei livelli di servizio
Il modello multi-consortile è già operativo nei principali Paesi europei (Spagna,
Francia, Germania ecc.) e i produttori di apparecchiature elettriche ed
elettroniche hanno maturato esperienze consolidate
RACCOLTA RAEE PRO-CAPITE NELLE REGIONI - 2011
Anche nel corso del 2011 la raccolta dei RAEE sul territorio italiano ha registrato
un aumento pari a circa il 6% rispetto all’anno precedente. Complessivamente
sono stati raccolti 260.090.413 kg di RAEE circa 15 milioni di kg in più rispetto a
quanto raccolto nel 2010.
RACCOLTA RAEE PER RAGGRUPPAMENTO - 2011
Anche nel 2011 il Raggruppamento più raccolto è stato l’R3 (32,4%). Su questo dato
incide in gran parte il passaggio al digitale terrestre.
Rimane stabile la quota di rifiuti appartenenti alle altre due categorie di RAEE derivanti
da grandi apparecchi: R1 (frigoriferi e apparecchiature refrigeranti ecc.) e R2 (grandi
elettrodomestici) a cui sono riferibili rispettivamente il 26,31% e il 25,43% dei RAEE
raccolti.Confrontando il dato con quello dello scorso anno si nota però che mentre la
raccolta di R2 è aumentata di oltre il 10% la raccolta di R1 è cresciuta meno.
RACCOLTA RAEE R4 - 2011
Al Raggruppamento R4 che comprende i piccoli elettrodomestici e l’ICT
spetta una quota di raccolta inferiore pari al 15,49% con un incremento
rispetto al 2010 in linea con quanto accade a livello aggregato.
RACCOLTA RAEE IN BASILICATA - 2011
.
La Basilicata registra una leggera crescita nel 2011
raggiungendo 1.183.008 kg di RAEE raccolti (circa il 3% in più
rispetto al 2010), resta però ancora scarsa la raccolta pro-capite
che, con 2,01 kg/ab., risulta meno della metà della media
nazionale.
I Centri di Raccolta si attestano a 38, di cui 24 solo nella
Provincia di Potenza. Per ogni 100.000 abitanti, si calcolano
quindi 6,47 Centri di Conferimento.
In termini di raccolta assoluta, la Provincia di Potenza raggiunge
i quantitativi maggiori con 871.057 kg rispetto ai 311.951 kg di
Matera.
RACCOLTA RAEE IN BASILICATA - 2011
La Raccolta dei RAEE in Basilicata stenta ancora a decollare e nel 2011 l’aumento è
stato inferiore al trend nazionale, nonostante il numero di Centri di Raccolta rispetto
alla popolazione sia mediamente buono. I Comuni dovranno continuare ad
impegnarsi per migliorare il tasso di raccolta di RAEE domestici in Basilicata, in
primis attraverso iniziative di sensibilizzazione verso i cittadini, solo così i cittadini e
Distributori potranno conferire correttamente i RAEE.
Elenco CdR comunali attivi aperti alla distribuzione- 2011
C07600603 Atella-IndustrialeValleDiVitalba Atella PZ SI NO
C07600701 Avigliano-DonMinzoni Avigliano PZ SI SI C07600801 Balvano-IndustrialeDiBaragiano Balvano PZ SI SI C07601201 Bella-ProvincialeN14Bellese Bella PZ SI NO
C07601301 Brienza-SGiuliano Brienza PZ NO NO
C07601501 Calvello-MadonnaDelleGrazie Calvello PZ NO NO
C07601701 Campomaggiore-ReginaMargherita Campomaggiore PZ NO NO
C07603401 FrancavillaInSinni-Tartarea Francavilla in Sinni PZ SI NO
C07603601 GenzanoDiLucania-GrotteDiFabbrica Genzano di Lucania PZ SI NO
C07603701 GrumentoNova-Riparo Grumento Nova PZ NO NO
C07603801 GuardiaPerticara-PrincipeUmberto Guardia Perticara PZ SI SI C07603901 Lagonegro-Calda Lagonegro PZ NO NO
C07604001 Latronico-Santantonio Latronico PZ SI NO
C07604201 Lauria-LocalitaCarpineto Lauria PZ SI NO
C07604301 Lavello-SanFelice Lavello PZ SI NO
C07604501 MarsicoNuovo-SMaria Marsico Nuovo PZ SI SI C07604601 Marsicovetere-PedaliLeGrotte Marsicovetere PZ NO NO
C07605001 Moliterno-Magliatelle Moliterno PZ NO NO
C07605701 PalazzoSanGervasio-DelleCorse Palazzo San Gervasio PZ NO NO
C07606001 Pietragalla-SanNicola Pietragalla PZ SI NO
C07606301 Potenza-DelGallitello Potenza PZ SI SI C07607001 Rotonda-Bovile Rotonda PZ NO NO
C07607801 SanSeverinoLucano-Pizierro San Severino Lucano PZ NO NO
C07607901 SantangeloLeFratte-PerContradaFarisi Sant'Angelo Le Fratte PZ SI NO
C07608501 Senise-MercatoAreaPip Senise PZ SI SI
C07608701 Teana-ProvincialeNumero15Teanafardella Teana PZ NO NO
C07608901 Tito-TitoScalo Tito PZ NO NO
C07608902 Tito-MadonnaDelleGrazie Tito PZ NO NO
C07609601 VietriDiPotenza-MadonnaDelleGrazie Vietri di Potenza PZ NO NO
C07609701 Viggianello-FiumaraPezzoLaCorte Viggianello PZ SI NO
C07609801 Viggiano-StortoSantoronzio Viggiano PZ NO NO
Codice Nome Comune Prv Ambito Territoriale Ambito Extra-Territoriale
Il regime “uno contro uno”: modalità semplificate di raggruppamento e trasporto da parte della distribuzione aspetti operativi
Il D.M. 8 marzo 2010 n. 65 - “1 contro
1”
Dal 18 giugno 2010, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura
destinata ad un nucleo domestico,
i distributori,
gli installatori,
i centri di assistenza tecnica
hanno l’obbligo di ritirare gratis, presso il punto vendita o presso il domicilio
del cliente, l’apparecchiatura equivalente (= con funzione analoga).
Il D.M. 8 marzo 2010, n. 65, ha reso operativo l’obbligo di ritiro in modalità “1
contro 1” (D.Lgs. 151/2005 art 6, c.1 lett. b) introduce modalità semplificate di
gestione dei RAEE domestici da parte della Distribuzione (in assenza delle
quali la ditta avrebbe dovuto essere autorizzata e/o essere iscritta all’Albo gestori
rifiuti).
NB: le apparecchiature ritirate dalla distribuzione in modalità “1 contro 1” sono
considerate rifiuti (cioè RAEE, non apparecchi usati)
Il D.M. 8 marzo 2010, n. 65, ha reso operativo l’obbligo di ritiro in modalità
“1 contro 1”
La Distribuzione deve:
I. informare i consumatori sulla gratuità del ritiro, anche mediante avvisi presso il
punto vendita;
II. essere autorizzati (→ comunicazione all’Albo gestori, comprensiva di trasportatori e
LdR);
III. se l’apparecchio ritirato non può essere reimpiegato, deve essere trasportato
presso il CdR del Comune in cui ha sede il distributore (o presso CdR di
Comuni convenzionati) (condizioni: i mezzi di trasporto non possono superare
3.500 kg di portata e 6.000 kg di massa complessiva);
IV. il distributore deve adottare tutte le misure necessarie per assicurare che i RAEE
ritirati giungano al CdR nello stesso stato in cui erano stati conferiti, garantendone
l’integrità
sono vietati disassemblaggio, sottrazione di componenti e miscelazione
(= attività di gestione rifiuti non autorizzate);
V. i RAEE pericolosi depositati presso il luogo di raggruppamento (LdR) devono
essere separati dagli altri ( non vi è obbligo di raccolta nei 5 raggruppamenti);
VI. limite la durata presso un altro idoneo “luogo di raggruppamento” (LdR) indicato in
sede di iscrizione all’Albo: massimo 1 mese e fino a 3.500 kg (in totale).
vi è un effettivo rischio di contaminazione del personale incaricato;
l’apparecchio da ritirare è privo dei suoi componenti essenziali o contiene rifiuti
diversi dai RAEE.
In questi casi lo smaltimento del RAEE è a carico del detentore, che
deve conferirlo ad un operatore autorizzato
Se il distributore non può consegnare il RAEE ritirato al CdR del suo
Comune?
il fatto che il Centro di Raccolta comunale non accetti RAEE domestici conferiti dal
commerciante non si configura come una causa di forza maggiore.
→ Il commerciante dovrà comunque ritirare e recarsi presso un altro CdR
(anche se più lontano o non comunale), perché i problemi dei Centri di
Raccolta non possono sopprimere il diritto del cittadino di vedere ritirato il
RAEE consegnato.
Il D.M. 8 marzo 2010, n. 65, ha reso operativo l’obbligo di ritiro in
modalità “1 contro 1”
Il Distributore può rifiutare il ritiro gratuito solo se:
SANZIONI: in caso di mancato ritiro o ritiro a titolo oneroso del RAEE è prevista una
sanzione amministrativa da € 150 a € 400 a pezzo (art. 16, c. 1 D.Lgs. 151/2005)
Il D.M. 8 marzo 2010, n. 65, ha reso operativo l’obbligo di ritiro in modalità “1
contro 1”
Mentre presso il punto vendita o il LdR dei distributori il DM 65 non prevede obbligo
di suddivisione nei 5 Raggruppamenti, ma solo di separazione dei RAEE pericolosi
(oltre che di rispetto delle prescrizioni del Regolamento), all’atto del conferimento
al CdR i distributori devono garantire la consegna dei RAEE suddivisi nei 5
Raggruppamenti previsti dal DM 185/2007 (punto 7 Protocollo d’Intesa ANCI - CdC
- Distribuzione).
I soggetti conferenti devono inoltre:
provvedere in maniera ordinata alla separazione e al deposito dei RAEE
negli appositi spazi e/o contenitori (individuati per singolo Raggruppamento)
sulla base di quanto indicato dal Soggetto Gestore del CdR, senza
determinare danni alle attrezzature presenti nel CdR;
salvaguardare l’integrità dei RAEE;
attestare la provenienza domestica dei RAEE (mediante l’Allegato II del DM
65 dell’8 marzo 2010 e l’indicazione del codice CER serie 20).
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE DOMESTICI
ADEMPIMENTI A CARICO DEI DISTRIBUTORI COMPRESI GLI INSTALLATORI O I
GESTORI DEI CENTRI DI ASSISTENZA TECNICA AUTORIZZATI ALL’ATTIVITA’ DI
VENDITA DI AEE DOMESTICHE
1. Trasportare i RAEE ritirati, presso il centro comunale del comune ove è stato
effettuato il ritiro o, in alternativa, presso la propria sede o un magazzino per
effettuarne il raggruppamento prima di trasportarli al centro comunale
competente per territorio;
2. Nel caso effettuino il raggruppamento dei RAEE compilare uno schedario
numerato progressivamente (vedi allegato 1) dal quale risultino il nominativo
e l'indirizzo del consumatore che conferisce il rifiuto e la tipologia del RAEE. Il
distributore dovrà custodire la copia del documento di trasporto insieme allo
schedario per tre anni dalla data dell'ultima registrazione.
6. Accompagnare il trasporto dei RAEE con un documento di trasporto (vedi
allegato 2), numerato, in tre esemplari. Il documento di trasporto è compilato,
datato e firmato dal distributore.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE DOMESTICI
3. Nel caso il trasporto sia riferito alla movimentazione dei RAEE dal locale del
punto vendita al luogo ove è effettuato il raggruppamento, anziché compilare il
documento di trasporto è sufficiente accompagnare il trasporto con una
fotocopia, firmata dal distributore, delle pagine dello schedario relative ai rifiuti
trasportati, compilate con la data e l'ora di inizio del trasporto dal punto di vendita
al luogo di raggruppamento. Dette copie sono conservate presso il luogo di
raggruppamento sino al trasporto dei rifiuti cui si riferiscono presso il centro di
raccolta comunale.
4. I distributori e gli installatori o gestori dei centri di assistenza tecnica esercenti
anche attività di vendita potranno optare di delegare un trasportatore (ditta terza)
ad agire in suo nome alla movimentazione dei RAEE. Il trasportatore dovrà
comunque iscriversi all’Albo nazionale gestori ambientali nella specifica sezione
RAEE. In questo caso il documento di trasporto sarà compilato e firmato dal
trasportatore. Il trasportatore, una volta consegnato il RAEE al centro di raccolta
comunale, provvederà a restituire al distributore una copia del documento di
trasporto sottoscritta dall'addetto del centro di raccolta comunale destinatario dei
RAEE, trattenendo per sé un'altra copia, anch'essa sottoscritta dall’addetto del
centro di raccolta.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE DOMESTICI
ADEMPIMENTI A CARICO DEGLI INSTALLATORI E I GESTORI DEI CENTRI DI
ASSISTENZA TECNICA (non iscritti alla CCIAA anche come attività di vendita)
Gli installatori o i gestori dei centri di assistenza tecnica non iscritti alla CCIAA
anche per attività di vendita non rientrano nella definizione di “distributore” e
quindi non sono obbligati al ritiro gratuito della AEE se eseguono interventi di
riparazione presso il cliente.
Il regolamento sulla gestione dei RAEE istituito dal Decreto 65/2010 consente a
questi soggetti di offrire il servizio di trasporto del RAEE dal domicilio del cliente
al centro di raccolta comunale, ma non sono obbligati ad effettuarlo
gratuitamente.
Per tali aziende i RAEE derivano principalmente dalla loro attività nel caso in cui
l’apparecchiatura ritirata per la riparazione presenti un guasto che non possa
essere riparato o non convenga economicamente ripararlo.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE DOMESTICI
ADEMPIMENTI A CARICO DEGLI INSTALLATORI E I GESTORI DEI CENTRI DI
ASSISTENZA TECNICA (non iscritti alla CCIAA anche come attività di vendita)
Questi gli adempimenti per tali soggetti:
1. Entro il 18 giugno 2010 devono iscriversi all’Albo Nazionale Gestori
Ambientali per le attività di raccolta e trasporto dei RAEE domestici (vedi
allegato 6).
2. Trasportare i RAEE derivanti dalla propria attività di riparazione presso il
centro comunale del comune ove è stato effettuato il ritiro o, in alternativa
presso la propria sede (dove vengono eseguite le riparazioni) per effettuarne
il raggruppamento prima di trasportarli al centro comunale competente per
territorio.
Non è consentito il raggruppamento dei RAEE in luogo diverso dalla propria
sede;
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE DOMESTICI ADEMPIMENTI A CARICO DEGLI INSTALLATORI E I GESTORI DEI CENTRI DI
ASSISTENZA TECNICA (non iscritti alla CCIAA anche come attività di vendita)
3. Nel caso effettuino il raggruppamento dei RAEE compilare uno schedario
numerato progressivamente (vedi allegato 1) dal quale risultino il nominativo
e l'indirizzo del consumatore e la tipologia del RAEE. Lo schedario va
conservato per tre anni dalla data dell'ultima registrazione.
4. Accompagnare il trasporto dei RAEE con un documento di trasporto (vedi
allegato 2), numerato, in tre esemplari. Il documento di trasporto è compilato,
datato e firmato degli installatori o dai gestori dei centri di assistenza tecnica.
5. Attestare con un documento di autocertificazione (vedi allegato 3), al
momento della consegna dei RAEE ai centri comunali, la provenienza
domestica dei RAEE. La dichiarazione da rendere è diversa a seconda se i
RAEE provengono dal domicilio del cliente o dal proprio esercizio. Alla
dichiarazione va allegata copia fotostatica non autenticata di un documento di
identità del sottoscrittore.
Alla consegna del carico il responsabile/addetto del CdR deve controfirmare il DDT
semplificato (l’Allegato II del DM 65/10), compilato dal distributore in 3 copie.
RAEE provenienti da ritiro a domicilio:
sul documento di trasporto devono risultare anche nominativo, indirizzo e firma del
cliente; oppure compariranno solo dati e firme relativi al distributore / installatore /
gestore centro ass. tecnica, nonché (solo nel caso di RAEE provenienti dalla
distribuzione) dell’eventuale trasportatore e dell’eventuale LdR
1 copia del documento resta al CdR (conservazione per 3 anni);
altre due copie vanno consegnate al trasportatore;
una copia va al distributore (se diverso dal trasportatore), che la
conserva presso il punto vendita o LdR; se i RAEE provengono da un
LdR utilizzato da più distributori, ogni distributore conferente al LdR
dovrà ricevere una fotocopia dell’Allegato II.
Il D.M. 8 marzo 2010, n. 65, ha reso operativo l’obbligo di ritiro in
modalità “1 contro 1”
Documentazione
Raggruppamento
presso
Punto di vendita
Domicilio
consumatore
Altro luogo di
raggruppamento diverso dal
punto vendita
Centro di
Raccolta
D.M. 8 MARZO 2010 n. 65 – ART. 2:
FLUSSI DA DISTRIBUTORI VERSO I CDR
Consumatore
nucleo
domestico
Obbligo
compilazione/
deposito:
Allegato I
Allegato II
+ gestione schedario
Allegato II
completo
Obbligo
compilazio
ne/
deposito:
Allegato I
Allegato II
D.M. 8 MARZO 2010 n. 65 – ART. 2:
DOCUMENTAZIONE
Conservata
per 3 anni
Conservata
per 3 anni
Conservata
per 3 anni
Adempie alla
Tenuta del registro
di carico/scarico
insieme allo
Schedario
di carico e scarico
Come per le
Copie fotostatiche
del Documento di
accompagnamento
al Trasporto
Allegato I
Documento di Trasporto
ALLEGATO II
redatto in
3 COPIE:
3° COPIA
CENTRO DI
RACCOLTA
2° COPIA
TRASPORTATOR
E
1° COPIA
DISTRIBUTORE
Domicilio Cliente
nuclei domestici
Centro di
Raccolta
Raggruppamento
presso
Proprio esercizio
(Installatori o
Centri Assistenza)
Allegato II
Obbligo
compilazion
e/ deposito:
Allegato I
Allegato II
Allegato III
+ gestione
Schedario
Obbligo
compilazione/
deposito:
Allegato II
Allegato III
+ doc. identità
D.M. 8 marzo 2010 n. 65 – art. 4: INSTALLATORI E
CENTRI DI ASSISTENZA TECNICA
Cliente
Consumatore
nuclei domestici
Allegato II + Allegato III
+ fotocopia doc.
Identità
(Installatore / Centro
Assistenza)
Allegato II + Allegato III
+ fotocopia doc. Identità
(Installatore / Centro Assistenza)
II - IL SISTEMA DI RITIRO “UNO CONTRO
UNO” 62
PRINCIPALI PROBLEMATICHE IRRISOLTE
Articolo 8 (realizzazione e gestione dei CdR)
interpretazione letterale: le modalità semplificate per il conferimento si
applicherebbero solo ai CdR operanti ex DM 8 aprile 2008 (e NON anche ai
CdR autorizzati ex artt. 208-210 D.Lgs. 152/2006)
→ l’1 contro 1 è impossibile in molte regioni del Paese; la soluzione
possibile è quella adottata da Regione Liguria, Toscana,
Lombardia
Articolo 1, c. 2, lett. b (limiti quantitativi)
deposito dei RAEE presso Punto Vendita o LdR limitato a 3.500 kg (totali per 5 R):
→ inadeguato, soprattutto per realizzare il ritiro diretto dei SC regolamentato dall’Accordo di
Programma ANCI – CdC RAEE - Distribuzione del 7 luglio 2010
il limite dovrebbe o potrebbe essere invece inteso come relativo al singolo Raggruppamento RAEE di
cui al DM 185/07
I - Il D.M. 65/2010 - “1 contro 1”
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
DISPOSIZIONI COMUNI PER IL TRASPORTO E
RAGGRUPPAMENTO DEI RAEE DOMESTICI E PROFESSIONALI
CONDIZIONI TRASPORTO RAEE Il trasporto può avvenire per un quantitativo complessivo di RAEE non superiore a
3500 kg, effettuato con automezzi con portata non superiore a 3500 kg e massa
complessiva non superiore a 6000 kg.
CARATTERISTICHE RAGGRUPPAMENTO RAEE Il raggruppamento RAEE deve avvenire presso il punto di vendita.
I distributori o gli installatori o i gestori dei centri di assistenza tecnica con attività di
commercio AEE, possono effettuare il raggruppamento anche presso altro luogo
che però deve essere dichiarato al momento dell’iscrizione all’Albo Nazionale
Gestori Ambientali.
I RAEE devono essere trasportati ai centri comunali (RAEE domestici) o agli
impianti autorizzati (RAEE professionali) con cadenza mensile e, comunque,
quando il quantitativo raggruppato raggiunga complessivamente i 3500 Kg.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
DISPOSIZIONI COMUNI PER IL TRASPORTO E
RAGGRUPPAMENTO DEI RAEE DOMESTICI E PROFESSIONALI
Il RAGGRUPPAMENTO deve avvenire in luogo:
a) idoneo;
b) non accessibile a terzi;
c) pavimentato;
Inoltre i RAEE devono essere:
d) protetti dalle acque meteoriche e dall'azione del vento a mezzo di appositi
sistemi di copertura anche mobili;
e) raggruppati avendo cura di tenere separati i rifiuti pericolosi;
f) mantenuti nello stato in cui sono stati consegnati senza manometterli.
Non è consentito togliere e/o smontare parte della apparecchiature.
E’ necessario garantire l'integrità delle apparecchiature, adottando tutte le
precauzioni atte ad evitare il deterioramento delle stesse e la fuoriuscita di
sostanze pericolose.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
ESCLUSIONE DA OBBLIGHI RELATIVI ALLA GESTIONE DEI
RIFIUTI
I soggetti che effettuano attività di raccolta e di trasporto dei RAEE sono
esonerati dall’obbligo della dichiarazione annuale sui rifiuti MUD.
Gli schedari utilizzati per l’annotazione dei RAEE sostituiscono a tutti gli effetti i
registri di carico e scarico dei rifiuti ed il documento di trasporto specifico per i
RAEE sostituisce i formulari di identificazione dei rifiuti.
Decreto legislativo 8 marzo 2010 n. 65
RAEE PROFESSIONALI
ADEMPIMENTI A CARICO DEI DISTRIBUTORI COMPRESI GLI INSTALLATORI O I GESTORI
DEI CENTRI DI ASSISTENZA TECNICA AUTORIZZATI ALL’ATTIVITA’ DI VENDITA AEE
PROFESSIONALI FORMALMENTE INCARICATI DAI PRODUTTORI AEE
Sono RAEE professionali i RAEE prodotti dalle attività amministrative ed
economiche non assimilabili a quelli da nuclei domestici.
L’obbligo di organizzare e gestire la raccolta dei RAEE professionali spetta ai
produttori delle AEE che lo possono fare direttamente o tramite i Consorzi.
L’obbligo di ritiro uno a uno dei RAEE professionali è a carico dei distributori e gli
installatori o i gestori dei centri di assistenza tecnica autorizzati all’attività’ di
vendita AEE, esclusivamente qualora formalmente incaricati a farlo dai
produttori delle AEE.
COSTI
- € 50,00 diritti di iscrizione annuale versati a favore della sezione dell’albo gestori
ambientali c/o la quale ci si iscrive. Tali diritti dovranno essere rinnovati entro il 30 Aprile
di ogni anno
- € 10,00 diritti di segreteria versati a favore della sezione dell’albo gestori ambientali
c/o la quale ci si iscrive. Tali diritti vanno nuovamente versati nel caso in cui ci saranno
variazioni da comunicare (ad esempio variazione targa del mezzo adoperato)
- € 168,00 tassa di concessione governativa.
Tale tassa a seconda della sezione dell’albo presso la quale ci si iscrive può essere
richiesta al momento della presentazione della documentazione o all’atto dell’emissione
del provvedimento
- 1 marca da bollo da € 14,62 ogni 4 fogli presentati
.
QUESITO: La distruzione dei beni elettrici o elettronici inventariati
I beni acquistati o prodotti che non si trovano nei luoghi in cui il contribuente svolge
le proprie attività, né in quelli dei suoi rappresentanti, si presumono ceduti. Tra i
luoghi in cui devono essere conservati i beni acquistati o prodotti, rientrano anche le
sedi secondarie, le filiali, le succursali, le dipendenze, gli stabilimenti, i negozi, i
depositi e i mezzi di trasporto utilizzati dall'impresa.
La presunzione, non opera se il contribuente dimostra che i beni stessi sono stati
impiegati per la produzione, perduti, distrutti ovvero consegnati a terzi in
lavorazione, deposito, comodato o in dipendenza di contratti d'opera, di appalto, di
trasporto, di mandato, commissione o di altro titolo non traslativo della proprietà.
Qualora il contribuente intenda procedere alla distruzione dei beni o alla loro
trasformazione in prodotti di modesto valore economico, può:
- Inviare una preventiva comunicazione scritta all'Agenzia delle Entrate e ai
comandi della Guardia di finanza competenti in base al luogo ove avviene la
distruzione.
-La comunicazione deve contenere l'indicazione della data, ora e luogo delle
operazioni, le modalità di distruzione o di trasformazione, la natura, la qualità e
quantità nonché l'ammontare complessivo, sulla base del prezzo di acquisto, dei
beni da distruggere o da trasformare (recuperare) e l'eventuale valore residuale.
QUESITO: La distruzione dei beni elettrici o elettronici inventariati
-La comunicazione deve pervenire almeno 5 giorni prima della data fissata per la
distruzione o trasformazione.
- La comunicazione non è richiesta se la distruzione venga disposta da un organo
della pubblica amministrazione.
Deve essere quindi redatto un apposito verbale da Pubblici Ufficiali della Guardia di
Finanza o da Notaio che hanno presenziato alle operazioni di istruzione. Il verbale
può essere sostituito da una dichiarazione di atto notorio qualora l'ammontare dei
beni distrutti o trasformati non ecceda la somma di euro 5.164,57.
La Consegna di beni a soggetti autorizzati
I soggetti che necessitano di avviare a distruzione beni propri, possono procedere
all’operazione mediante consegna dei beni a soggetti autorizzati allo smaltimento
dei rifiuti. In questo caso la dimostrazione è data dal formulario di identificazione
dei rifiuti (Documento di Trasporto RAEE)
Fatturazione
Un effetto equivalente alla distruzione si può ottenere - in alcuni casi - mediante la
cessione a titolo oneroso ad altro imprenditore dei beni di cui ci si intende disfare
(si pensi all'acquisto di un bene con permuta dell'usato "da rottam are“).
Il contribuente non è gravato da particolari oneri probatori.
QUESITO: La distruzione dei beni elettrici o elettronici inventariati
Cessioni gratuite
Trattasi di operazioni esenti dall'imposta se effettuate gratuitamente nei confronti di
associazioni riconosciute o fondazioni aventi esclusivamente finalità di assistenza,
beneficenza, educazione, istruzione, studi o ricerca scientifica e di ONLUS.
Vendita di beni in blocco
Per vincere la presunzione di cessione in evasione IVA, nel caso di vendita dei beni
in blocco, tali vendite devono risultare documentate:
- da fattura di vendita;
-dal documento di trasporto da cui risulti la natura e la quantità dei beni, nonché la
sottoscrizione del cessionario che attesti la ricezione dei beni stessi.
Il cedente deve annotare sull’esemplare del documento di trasporto in suo possesso,
l’ammontare complessivo del costo sostenuto per l’acquisto dei beni ceduti. Ai fini
della validità della prova delle vendite effettuate richiedono entrambi i documenti
sopraindicati. Ciò al fine di consentire all'Amministrazione finanziaria un controllo più
rapido ed efficace delle operazioni poste in essere e contenere, in tal modo, gli abusi
che frequentemente, in passato, si sono verificati attraverso tali
particolari forme di cessione