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La gestione operativa degli impianti gas medicali nelleimpianti gas medicali nelle strutture ospedaliere secondo le norme UNI 7396-1 ele norme UNI 7396-1 e UNI 11100/2011
Ing. Orazio ScuderiAzienda Ospedaliera OspedaleAzienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Cà Granda - Milano
POLITECNICO DI MILANO, 20 Maggio 2011
Premessa
Nelle strutture sanitarie la continua disponibilità di gas medicinali e di tutti gli p g galtri gas necessari alle applicazioni mediche nonché del vuoto così come ilmediche nonché del vuoto, così come il continuo funzionamento dei sistemi per evacuazione dei gas anestetici è:per evacuazione dei gas anestetici, è:
condizione necessaria per garantire la p gsicurezza dei pazienti .
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Premessa
Le Aziende Ospedaliere hanno l’obbligo di verificare il corretto funzionamento di un impianto gas medicali, sia in esercizio che oggetto di lavori per manutenzione ooggetto di lavori per manutenzione o ampliamento.
Ai Fabbricanti di impianti gas medicali viene richiesto un senso di responsabilità, che pda solo sembra non essere sufficiente
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Premessa
Il sistema “tiene” se ogni operatore esercita al meglio il proprio ruolo.g p p
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Premessa
Occorre quindi:che le Aziende Sanitarie siano in grado diche le Aziende Sanitarie siano in grado di monitorare costantemente i requisiti di efficacia e sicurezza degli impianti gasefficacia e sicurezza degli impianti gas medicali e delle tecnologie loro applicate, attraverso una corretta gestione di tutte le attività riguardanti la distribuzione dei gas g gmedicinali e del vuoto.
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Premessa
A tale proposito le Norme Tecniche: ISO EN UNI 7396 1 (2009)ISO EN UNI 7396.1 (2009)UNI 11100 (ed. 2011), contengono elementi significativi per organizzare all’interno delleper organizzare all interno delle STRUTTURE SANITARIE un Sistema ORGANIZZATIVO per na CorrettaORGANIZZATIVO per una Corretta Gestione
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Premessa
Individuando:nei tecnici e operatori dell’ Aziendenei tecnici e operatori dell Aziende Sanitarie: f i i di bilità di t llfunzioni di responsabilità e di controllo qualificato, affinché sia possibile per il Fabbricante interloquire con un servizio interno competente che garantisca l’usoun servizio interno competente che garantisca l uso sicuro, efficiente ed economico degli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto.
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Sommario
Gli impianti di distribuzione dei gas medicinalig
nelle strutture ospedaliere
la gestione operativala gestione operativa e le attività di manutenzione
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Riferimenti Normativi: La norma UNI 11100
L’ente nazionale di unificazione UNI haemanato la Norma UNI 11100 ed. 2011:“Guida alle prove di accettazione ed alleverifiche di sicurezza e di prestazione deiverifiche di sicurezza e di prestazione deidispositivi medici – Impianti didistribuzione dei gas medicali e del vuoto”completamente rivolta alle strutturecompletamente rivolta alle strutturesanitarie.
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Riferimenti Normativi: La norma UNI 11100
Tale Norma, disciplina chiaramente leattività di manutenzione di tali dispositivipmedici indicando le frequenze minimerelative alla manutenzione preventivarelative alla manutenzione preventivaprogrammata.
“ ”Inoltre ha “recepito” integralmente l’allegato G della Norma 7396.1 del 2009 g“Gestione Operativa”
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La gestione operativa
Il Documento di Gestione Operativa
(Punto 4 Norma UNI 11100 (Punto 4 Norma UNI 11100 –– 2011)2011)
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a) controllo dei documenti e delle registrazioni;
Documento di gestione operativa
b) addestramento formazione e comunicazione;c) gestione delle emergenze;) g gd) gestione delle modifiche;e) permessi di lavoro;) p ;f) manutenzione preventiva;g) riparazione;g) p ;h) gestione delle sorgenti di alimentazione;i) stoccaggio e manipolazione delle bombole;i) stoccaggio e manipolazione delle bombole;j) acquisto di apparecchiature medicali;k) gestione degli appaltatorik) gestione degli appaltatori.
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La gestione operativa
Valutazione dei rischirisk managementg
Attività gestionali ed operativefpianificare, attivare e coordinare le
operazioni per le verifiche e per la p p pmanutenzione
Le figure chiave per la gestioneLe figure chiave per la gestioneCompiti e responsabilità
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Case Study
Azienda OspedalieraOspedale Niguarda Cà Grandap g
Milano
1.285 posti letto totali448 nuove camere di degenza448 nuove camere di degenza 53 posti letto di terapia intensiva34 sale operatorie
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
L’impianto di distribuzione dei gas medicinali:si distribuisce, secondo una logica “ad anello”, a partire dalla centrale di stoccaggio principale dei gas (ossigeno gg p p g ( gliquido, protossido di azoto liquido, aria medicinale, vuoto endocavitario) attraverso i padiglioni d ll’O d ldell’Ospedale.
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Si riportano di seguito le caratteristiche degli impianti menzionati:p
Ossigeno F.U.:E t 23 000 lit i Evaporatore 23.000 litri
Evaporatore riserva 10.000 litriapo ato e se a 0 000 t Evaporatore riserva 3.000 litri Centrale in pacchi (12+12) di riserva
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Protossido di azoto F.U:Evaporatore 1.300 litripEvaporatore 700 litriEvaporatore 700 litriEvaporatore 700 litriCentrale in bombole di riserva (5+5)
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Deposito di ossigeno c/o Centro di Terapia Iperbarica, costituito da:p ,
N° 1 serbatoio di ossigeno da 5.000 litriN° 1 d 10 b b l N° 1 rampa da 10 bombole
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Aria F.U.:Centrale di produzione aria medicale tipoCentrale di produzione aria medicale tipo
Modul’Air – c/o Centrale Tecnologica 29 -costituita da:costituita da:
N° 2 compressori Kaeser CSD122 - 500 m³/h cad. a 13 barbar
N° 1 essiccatori Ultrafilter SD1000N° 1 t filt ti Ult filt ALG750 N° 1 catene filtranti Ultrafilter ALG750
N° 1 filtro sterileN° 2 l i di t i d 1000 lt/ d N° 2 polmoni di stoccaggio da 1000 lt/cad
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrale di produzione aria medicale tipo Modul’Air – c/o D.E.A.30 - costituita da:
N° 1 compressore Kaeser CSD122 - 500 m³/h cad. a 13 bar
N° 1 essiccatori Ultrafilter SD1000 N° 1 catene filtranti Ultrafilter ALG750 N° 1 filtro sterile N° 2 polmoni di stoccaggio da 1000 lt/cadp gg
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrale di produzione aria medicale tipo Modul’Air – ex D.E.M. 2 - costituita da:
N° 1 compressori Kaeser CSD122 - 500 m³/h cad. a 13 bar
N° 1 essiccatori Ultrafilter SD1000 N° 1 catene filtranti Ultrafilter ALG750 N° 1 filtro sterile N° 2 polmoni di stoccaggio da 1000 lt/cadp gg
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Depositi di azoto a esclusivo servizio delle sale criogeniche.g
Evaporatore 5.000 lt c/o Pad. Pizzamiglio Terapia Cellulare– Terapia Cellulare
Evaporatore 5.000 lt c/o Pad. Rossini –Banca della pelle
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrali di produzione vuoto: Centrale di produzione vuoto – c/o D E A Centrale di produzione vuoto c/o D.E.A.
30 - costituita da:N° 1 3 d Ri t hl N° 1 gruppo a 3 pompe mod. Rietschle VPK 200.2000-3 da 200 m³/h;
N° 1 serbatoi da 1000 lt/cadN° 1 gr ppo filtrante MV N° 1 gruppo filtrante MV
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrali di produzione vuoto: Centrale di produzione vuoto – c/o Blocco Centrale di produzione vuoto c/o Blocco
Sud. - costituita da:N° 1 3 d Ri t hl N° 1 gruppo a 3 pompe mod. Rietschle VPK 200.2000-3 da 200 m³/h;
N° 1 serbatoi da 1000 lt/cadN° 1 gr ppo filtrante MV N° 1 gruppo filtrante MV
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrale di produzione vuoto – c/o ex D.E.M. 2 - costituita da:
N° 1 gruppo a 2 pompe mod. Rietschle VPK 300 2000 3 da 300 m³/h;VPK 300.2000-3 da 300 m³/h;
N° 1 serbatoi da 1000 lt/cad N° 1 gruppo filtrante MV
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Centrale di produzione vuoto – c/o De Gasperis 11 - costituita da:p
N° 1 gruppo a 2 pompe mod. Rietschle VPK 500 2000 3 da 500 m³/h;VPK 500.2000-3 da 500 m³/h;
N° 1 serbatoi da 1000 lt/cad N° 1 gruppo filtrante MV
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Ed inoltre: Circa 10 000 metri di rete di distribuzione Circa 10.000 metri di rete di distribuzione
primaria dei gas medicali83 d i di id i di 2° t di d i 83 quadri di riduzione di 2° stadio dei gas medicali
3864 unita terminali
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Contratto di manutenzione e gestione
Ottobre 2009 – Stipula contatto per la f it di di i li t i i lfornitura di gas medicinali e tecnici e per la
manutenzione e gestione degli impianti gas medicali
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Contratto di manutenzione e gestione Tempi e modalità di esecuzione Tempi e modalità di esecuzione Servizio di gestione e manutenzione Servizio distribuzione bombole Piano di formazione Piano di formazione Adeguamento impianti Piano emergenze
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Risk Management
Norma ISO EN UNI 7396 – Appendice F “LISTA DI CONTROLLO PER LA“LISTA DI CONTROLLO PER LA
GESTIONE DEI RISCHI”
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
La procedura di gestione dei rischi e la lista di controllo dei rischi dovrebbero essere utilizzate dal fabbricante (F) dell'impianto di distribuzione dei gas medicinali e deldell impianto di distribuzione dei gas medicinali e del vuoto e dai rappresentanti dell'ospedale (H) durante:
progettazione installazione accettazione progettazione, installazione, accettazione e funzionamento dei nuovi impianti di distribuzione dei gas medicinali;
il normale funzionamento e monitoraggioil normale funzionamento e monitoraggio degli impianti di distribuzione dei gas medicinali e del vuoto esistentimedicinali e del vuoto esistenti.
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
L’analisi dei rischi è stata sviluppata secondo le seguenti fasi:g
Suddivisione della struttura valutata per reparti Identificazione dei pericoli e delle non conformitàIdentificazione dei pericoli e delle non conformità Identificazione del rischio Indice di rischio Indice di rischio Proposte di adeguamento
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M i i i
Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Manutenzione preventiva e correttiva
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Compiti e responsabilità: UNI 11100 Di seguito sono indicati i ruoli chiave con responsabilità specifiche
ll' bit d ll liti tinell'ambito della politica operativa: a) responsabile esecutivo (RE); b) responsabile tecnico delle strutture (RTS); b) responsabile tecnico delle strutture (RTS); c) persona autorizzata (PA); d) persona competente (PC); e) controllore della qualità (CQ); f) medico designato (RMD);
) i f i d i t (RID) g) infermiere designato (RID); h) persona designata (PD).
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Persona Autorizzata: PA nominata è responsabile della gestione PA nominata è responsabile della gestione
quotidiana del/dei IDGM o di sezionidell'IDGM attribuiteglidell IDGM attribuitegli.
La PA dovrebbe avere una conoscenza specifica dell'IDGM del sito ed essere indipendente dall'appaltatore che esegue ilindipendente dall appaltatore che esegue il lavoro sull'IDGM
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Ed inoltre: l'emissione di permessi di lavoro, dellap ,
gestione e della messa in atto delle proceduredi autorizzazione relative all'IDGM;;
garantire che tutti i RID dei reparti coinvoltisiano informati della durata prevista dei lavorisiano informati della durata prevista dei lavorie dell'interruzione dell'IDGM
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Case Study: IDGM – Ospedale Niguarda
Ed inoltre: PA dovrebbe avere la responsabilità di decidere se un
IDGM dovrebbe essere messo in servizio oppure messo fuori servizio.
PA dovrebbe essere consultata prima dell'acquisto di qualsiasi apparecchiatura medicale destinata ad essere collegata all'IDGM in modo da garantire che lecollegata all IDGM, in modo da garantire che le specifiche di progettazione dell'IDGM siano comunque sufficienti per l'uso della nuova apparecchiaturap pp
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GESTIONEGESTIONE DELLE EMERGENZE
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GrazieGrazie per l’attenzionep
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Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
Linee guida
per la gestione e le emergenze
degli Impianti Gas Medicali
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PREMESSA
La pubblicazione di una serie di norme tecniche (la normativa tecnica di riferimento sugli impianti di distribuzione dei gas medicali vecchia serie UNI EN 737 e 738 saranno sostituite in futuro dalle UNI EN ISO 7396, 9170 e 10524) sulla sicurezza degli impianti e delle attrezzature utilizzati negli ambienti ospedalieri e il rafforzamento della legislazione in materia di dispositivi medici ha posto una maggiore attenzione sulle problematiche di queste strutture che devono “funzionare a ciclo continuo” e non fermarsi mai.
La complessità delle apparecchiature degli impianti, i rischi sull’utilizzo di nuovi materiali e prodotti, la gestione della nostra struttura ospedaliera, molto complessa, accentua sempre di più la necessità di considerare la normativa tecnica come uno dei pochi strumenti in grado di evitare o ridurre danni gravi alle infrastrutture, ai lavoratori e ai pazienti stessi.
La S.C. Edile ed Impianti della dell’A.O. Niguarda è continuamente in prima linea per affrontare e risolvere tutte le problematiche che quotidianamente emergono per garantire un buon funzionamento dei sistemi, per risolvere gli aspetti di gestione delle apparecchiature, sulla loro manutenzione, sugli incidenti causati da attrezzature, componenti e dall’impianto stesso.
L’obiettivo di queste linee guida, dedicate principalmente agli impianti di distribuzione dei gas medicali e del vuoto, è quello di illustrare sinteticamente tutte le principali figure coinvolte, e relative responsabilità, e di specificare i dettagli tecnici che stanno alla base di un impiego in situazioni di emergenza.
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FIGURE E RESPONSABILITA’ La norma UNI EN ISO 7396.1 annex G, nella gestione degli impianti gas medicali (MGPS), pone l’attenzione alle seguenti figure, individuando compiti e responsabilità: EM Executive Manager (Direttore Generale):
• E’ responsabile di tutta l’organizzazione nella quale MGPS è installato ed è operativo;
• E’ responsabile delle politiche operative espresse in un “Documento Operativo”/Operational Management Document (OMD) nel quale definisce compiti e responsabilità del personale che è coinvolto nell’uso, nella installazione, nelle modifiche e nella manutenzione di MGPS:
• E’ responsabile del monitoraggio e della implementazione del documento di cui sopra;
FEM Facilities Engineering Manager (Direttore Ufficio Tecnico):
• Ha la responsabilità operativa globale su MGPS; • Riporta ad EM; • E’ responsabile della corretta gestione di MGPS, dispone di una o più persone
autorizzate (AP) alla quale affida in maniera chiara compiti operativi; • E’ responsabile del monitoraggio e della implementazione del documento OMD e
deve assicurare che gli AP siano persone qualificate per i loro compiti; AP Authorised Person (Ingegnere Operativo):
• E’ responsabile della gestione “day to day” di MGPS; • Emette i “permessi di lavoro”; • Assicura le informazioni ai diversi reparti in caso di gestione di lavori e della
loro durata; • Assicura che tutte le Unità Terminali siano state ben identificate, gestite,
testate ed etichettate; • E’ responsabile della identificazione delle competenze dei CP; • E’ responsabile dell’affidamento di lavori a specialisti certificati ISO 13485; • Coordina le diverse operazioni ed istruzioni a diverse sezioni di MGPS; • E’ responsabile della preparazione di un manuale unico di istruzioni per coprire
tutto MGPS; • Deve essere consultato per ciascun ampliamento o modifica in modo da poter
assicurare che i nuovi progetti ed installazioni siano compatibili con l’impianto esistente;
• Interagisce con QC e DMO;
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CP Competent Person:
• E’ l’operativo che esegue la manutenzione o installazione di MGPS, può essere interno o esterno;
QC Quality Controller;
• E’ scelto da EM; • E’ un Farmacista; • E’ responsabile della qualità del gas alle prese di erogazione e deve assicurare
che sia conforma ai requisiti di Farmacopea; • Interagisce con AP e DMO; • Deve assicurare che il gas medicinale sia sempre disponibile alle prese di
erogazione, ed in modo particolare all’aria medicinale preparata in ambito ospedaliero;
DMO Designated Medical Officer:
• E’ il punto focale per tutte le comunicazioni tra Dipartimento di Ingegneria e Dipartimenti Clinici;
• Deve consigliare circa le previsioni di bombole di emergenza; • Deve essere consultato sempre, su eventuali ampliamenti/modifiche a MGPS; • E’ responsabile di tutte le informazioni ad AP circa eventuali cambi d’ uso nella
richiesta di gas medicali; OMD Operational Management Document: Questo documento deve prendere in considerazione le seguenti procedure:
• Controllo dei documenti e registrazioni • Formazione e informazione • Gestione delle emergenze • Gestione dei cambiamenti • Permessi di lavoro • Manutenzione preventiva • Lavori di modifiche, ampliamenti e riparazioni • Gestione delle fonti di alimentazione • Stoccaggio e manipolazione delle bombole • Acquisto accessori • Gestione fornitori
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GESTIONE DELLE EMERGENZE
Nonostante i moderni mezzi di sicurezza messi a disposizione dalla tecnica, il rischio di qualche incidente, sia tecnologico che legato al fattore umano, possa verificarsi è reale rendendo ancor più importante lo sforzo e le attenzioni da dedicare alla formazione alla prevenzione ed alla gestione dell’emergenza.
Occorre tenere in considerazione che le persone hanno, nei confronti di un emergenza, reazioni che possono risultare esasperate e, pertanto, è necessario rendere minimi i danni derivanti dall'emergenza.
È necessario, in altre parole, gestire l’emergenza come esigenza fondamentale di programmazione e organizzazione degli interventi in relazione ai rischi specifici, individuazione dei compiti delle varie figure e dei vari livelli di responsabilità, di preparazione del personale sull’emergenza, di effettuazione delle indispensabili verifiche sull'efficienza degli apprestamenti di sicurezza disponibili e degli impianti fondamentali alla sicurezza.
La necessità di nominare, in ogni reparto, un responsabile dell’emergenza e designare ruoli e compiti del personale costituisce un fondamento dei criteri nel processo di gestione delle emergenze, previsto tra l’altro dalla vigente normativa, consentendo tempi di attuazione e intervento estremamente rapidi.
Generalità sulle emergenze E’ lecito affermare che qualunque sia la misura di prevenzione, adottata per ridurre la probabilità di accadimento di un evento dannoso, non si può escludere la possibilità che tale evento si manifesti ma è possibile ridurne gli effetti.
Per ridurre le conseguenze dell'evento, è necessario effettuare una più che accurata valutazione dei rischi e disporre procedure precise, preventivamente pianificate e sperimentate da tutti gli addetti interessati, che non lascino all'improvvisazione del singolo la probabilità della loro riuscita.
E' necessaria, quindi, una struttura organizzativa di pronto intervento in grado, perché sia efficiente, di integrarsi con l'organizzazione del lavoro che tenga conto della tipologia strutturale dell’edificio in cui dovrà operare ed in grado di utilizzare, al meglio, le risorse umane e tecnologiche disponibili.
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In caso di emergenza l'intera struttura organizzativa deve essere in grado di reagire rapidamente e uniformemente per ridurre il pericolo o, se la situazione lo consente, eliminarlo.
Definizione dell'emergenza
Come prima cosa definiamo “l'emergenza” come una situazione, un momento critico, un imprevisto che comporta un possibile rischio per le persone/pazienti e suddividiamo l’entità dell'evento in due grandi gruppi:
Locale: situazione di pericolo grave, localizzato in una determinata area, che, nel tempo, può comportare rischi tali da interessare parzialmente o interamente la struttura.
Generale: situazione di pericolo grave che, fin dall’inizio appare non immediatamente contenibile, può interessare totalmente la struttura.
I tipi di emergenza
Prendendo in esame le emergenze (perdita di gas da una presa o tubazione, rottura di una tubazione, segnalazione dei sistemi di allarme, rottura di un riduttore, mancanza o sottopressione di un gas, sovrapressione, interventi programmati e straordinari), non esaustive, possiamo rilevare che gli eventi con maggiore probabilità di accadimento, quali la sottopressione o sovrapressione di un gas e segnalazione dei sistemi di allarme, costituiscono emergenze limitate per le quali sono sufficienti semplici e chiari protocolli di intervento per risolvere la situazione.
La pronta attivazione del personale sanitario interno, sono più che sufficienti in caso di emergenza,
Considerazioni diverse devono essere fatte per le emergenze locali derivanti dalla rottura di un tubo dei gas o dalla perdita di una presa a causa della maggior probabilità che l'evento si manifesti e in considerazione dei rischi, per gli addetti e l'utenza, derivanti da questo tipo di emergenza.
Per quanto concerne poi le emergenze generali, derivanti da mancanza totale di uno o più gas medicali trattandosi di eventi, entro certi limiti, prevedibili nel caso di interventi programmati e straordinari, e non prevedibili (atti vandalici) rivestono una importanza fondamentale nella gestione di questo tipo di emergenze, la coordinazione di tutte le fasi.
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Criteri di efficacia di un piano di emergenza.
Perché un piano di emergenza risulti efficace occorre che:
- sia previsto ogni possibile evento;
- siano chiaramente individuati compiti e responsabilità di ciascuno;
- sia previsto un impiego di risorse adeguato al tipo e all’entità dell’emergenza;
- sia di facile e rapida attuazione;
In ogni caso è comunque necessario sottoporre a verifica la validità delle procedure, sia mediante apposite esercitazioni periodiche del personale coinvolto, sia nel corso di emergenze generali simulate, apportando al piano tutte le modifiche che la realtà operativa dimostrasse necessaria.
Contenuti di un piano di emergenza
• organizzazione del piano di emergenza; • procedure per l'attivazione del sistema di allarme ; • procedure per l'attivazione del personale medico e paramedico per le prime
cure o l'assistenza sanitaria ai malati gravi; • disposizione dei mezzi di riserva; • procedure di attivazione degli altri servizi ; • procedure di pronto intervento da parte di singoli addetti e di attivazione della
squadra di intervento per le riparazioni; • procedure di blocco per la messa in sicurezza degli impianti gas medicali; • procedure per l'attivazione di sistemi di emergenza (chiusura e apertura di
valvole, ecc.); • istruire e formare tutto il personale; • installare attrezzature di emergenza e di intervento segnalandone chiaramente
l'ubicazione; • verificare periodicamente l'efficienza dei mezzi mobili e fissi; • assegnare compiti specifici da svolgere in emergenza al personale addetto; • effettuare esercitazioni periodiche simulando tutte le emergenze previste.
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca Granda Milano S.C. Edile ed Impianti
GUASTI ALL’IMPIANTO DEI GAS MEDICALI
Data stesura : 18 ottobre 2007 Revisione: Pagine
PROTOCOLLO OPERATIVO
1. OGGETTO E SCOPO 1.1. Intervenire in caso di guasti all'impianto di erogazione dei gas medicali, siano essi interni che
esterni alle Unità Operative.
1.2 Garantire l'erogazione dei gas medicali (Aria e/o Ossigeno) ai pazienti.
2. CAMPO DI APPLICAZIONE 2.1 In caso di caduta o mancata erogazione dei gas medicali nei reparti.
3. RESPONSABILITA’
• CHI ESEGUE:
3.1 Medico
Coordina e dirige le operazioni di assistenza in caso di cessata erogazione dei gas medicali;
3.2 Infermiere
Provvede a chiamare la Direzione Sanitaria, i reperibili , a chiudere le valvole di ingresso dei gas
e ad allacciare le bombole di scorta all'impianto dei gas medicali nel reparto.;
3.3 Tecnici Azienda Ospedaliera / Ditta esterna
Provvedono a riparare i guasti all'impianto;
• CHI CONTROLLA:
3.4 Direttore di Dipartimento
Responsabile delle operazioni nel reparto.;
3.5 Caposala del reparto.
Controlla lo stato di riempimento delle bombole dei gas medicali, la scadenza delle bombole.
3.6 S.C. Edile ed Impianti
Responsabile delle operazioni di riparazione, collaudi e verifiche;
• CHI VERIFICA:
3.7 Direttore di Dipartimento
3.8 S.C. Edile ed Impianti
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
PROCEDURA “A”
GUASTI ALL'INTERNO DEL REPARTO.
La rottura di un tubo dei gas medicali o la perdita di una presa all'interno del reparto compromette
l'erogazione a tutto il sistema interno con conseguente arresto dei flussi di Aria/Ossigeno e blocco dei
ventilatori automatici, se esistenti.
A Caposala o in mancanza l’infermiere di turno provvedono immediatamente a chiudere le valvole
di Aria e/o Ossigeno poste all'interno del quadro;
B Il Medico di guardia coordina le operazioni fino all’arrivo del Primario;
C Un infermiere coordina le attività fino all’arrivo del Caposala;
D Un infermiere di turno chiama immediatamente il servizio di reperibilità al n. 16201 (è il
servizio di reperibilità per guasti impianti gas medicali);
E Un infermiere di turno attiva e collega al paziente ritenuto più critico il ventilatore automatico
di riserva (funziona con collegamento a rete o a batteria, è di tipo volumetrico ed eroga aria
ambiente);
F Portare per ogni unità paziente una bombola di O2 corredata di relativo riduttore di pressione
e unità di ventilazione manuale (serve a ventilare manualmente i pazienti in ventilazione
assistita);
G Sono presenti nel turno antimeridiano di tutti giorni feriali 7 unità ( 2 Medici,3 infermieri, 1
caposala, 1 OTA) per cui si è in grado di assistere autonomamente ogni paziente anche a
reparto completo;
H Durante il pomeriggio, il turno notturno ed i giorni festivi sono presenti in reparto 6 unità (2
Medici, 3 infermieri e 1 OTA) per cui è necessario reperire, quando tutti i letti sono occupati
ed in attesa dell’arrivo del personale reperibile, unità dal DEA ( quando tutti i letti sono
occupati da pazienti in ventilazione assistita sono necessarie 6 persone per garantire ad
ognuno la ventilazione, una unità resta libera in attesa dei reperibili. Se si ha a disposizione
un ventilatore automatico, bastano 5 persone);
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
GUASTI ALL'ESTERNO DEL REPARTO.
Anche in questo caso, la rottura di un tubo dei gas medicali all'esterno del reparto compromette
l'erogazione a tutto il sistema interno con conseguente arresto dei flussi di Aria/Ossigeno e blocco dei
ventilatori automatici, se esistenti.
I Caposala o in mancanza l’infermiere di turno provvedono immediatamente a chiudere le valvole
di Aria e/o Ossigeno poste all'interno del quadro;
J Il Medico di guardia coordina le operazioni fino all’arrivo del Primario;
K Un infermiere coordina le attività fino all’arrivo del Caposala;
L Un infermiere di turno chiama immediatamente il servizio di reperibilità al n. 16201 (è il
servizio di reperibilità per guasti impianti gas medicali);
M Un infermiere di turno collega le bombole da 50 litri di Aria e/o O2 alla presa di riserva, se
presente, del quardro o a una presa a muro;
N Chiudere la valvola del quadro ed aprire quella della bombola ( si ha, così, la erogazione del
gas dalla bombola e non più dall’impianto esterno);
O Attendere le operazioni di riparazione, controllando la carica della bombola, s’è necessario
sostituirla;
Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda S. C. Edile ed Impianti
Procedura “B” GUASTI ALL'INTERNO DEL REPARTO.
In questo caso, la sovrappressione di uno dei gas medicali all'interno del reparto compromette
l'erogazione a tutto il sistema interno con conseguente segnalazione di allarme dei flussi di
Aria/Ossigeno e blocco dei ventilatori automatici, se esistenti.
P Caposala o in mancanza l’infermiere di turno provvedono immediatamente a chiudere le valvole
di Aria e/o Ossigeno poste all'interno del quadro;
Q Il Medico di guardia coordina le operazioni fino all’arrivo del Primario;
R Un infermiere coordina le attività fino all’arrivo del Caposala;
S Un infermiere di turno chiama immediatamente il servizio di reperibilità al n. 16201 (è il
servizio di reperibilità per guasti impianti gas medicali);
T Un infermiere di turno collega le bombole da 50 litri di Aria e O2 alla presa di riserva, se
presente, del quardro o a una presa a muro;
U Chiudere la valvola del quadro ed aprire quella della bombola ( si ha, così, la erogazione del
gas dalla bombola e non più dall’impianto esterno);
V Attendere le operazioni di riparazione, controllando la carica della bombola, s’è necessario
sostituirla;
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Interventi programmati e straordinari sugli impianti gas medicali Qualora si rendessero necessari interventi sugli impianti di distribuzione, in primaria e secondaria, sui quadri di riduzione, sulle centrali, sistemi di allarme e unità terminali, sia che essi abbiano carattere programmato che straordinario, dovranno essere trattati come casi di emergenza, di cui ai punti sopra, e pertanto attivate le procedure di tipo “A” se trattasi di interventi esterni alle singole UU.OO. e/o reparti, viceversa, se l’intervento è localizzato all’interno del reparto, sarà necessario provvedere secondo le procedure di tipo “B”. In ogni caso, è di fondamentale importanza che vengano date tutte le informazioni ed istruzioni per la corretta gestione della emergenza, in particolare: Interventi programmati
• AP identifica la “natura di intervento” da eseguire: o Motivo dell’intervento; o Sezioni dell’impianto gas medicali; o Reparti interessati; o Soluzioni che saranno adottati; o Data e ora di inizio; o Durata dell’intervento; o Personale che eseguirà l’intervento; o Procedura da adottare di tipo “A” o di tipo “B”;
• AP comunica a DMO a QC e Ingegneria clinica la necessità dell’intervento (mod. A);
• DMO comunica la “natura di intervento” da eseguire ai Direttori di Dipartimento e/o Responsabili di reparto;
• Direttori di Dipartimento e/o Responsabili di reparto informano il personale coinvolto sull’intervento e procedure da eseguire;
• Direttori di Dipartimento e/o Responsabili di reparto comunicano a DMO la fattibilità o meno dell’intervento, specificandone eventualmente i motivi;
• DMO e QC rilasciano nulla osta ad AP, o comunicano eventuali motivi ostativi (mod. B);
• AP emette il “Permesso di Lavoro” (mod. C); • AP attende alle varie fasi dell’intervento; • AP comunica la fine e l’esito dell’intervento; • AP esegue la registrazione di tutte le fasi dell’intervento;
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Interventi straordinari o a carattere d’urgenza
• AP identifica la “natura di intervento” da eseguire: o Motivo dell’intervento; o Sezioni dell’impianto gas medicali; o Reparti interessati; o Soluzioni che saranno adottati; o Data e ora di inizio; o Durata dell’intervento; o Personale che eseguirà l’intervento; o Procedura da adottare di tipo “A” o di tipo “B”;
• AP comunica a DMO a QC e Ingegneria Clinica, la necessità dell’intervento (mod. A);
• DMO comunica la “natura di intervento” da eseguire ai Direttori di Dipartimento e/o Responsabili di reparto;
• Direttori di Dipartimento e/o Responsabili di reparto informano il personale coinvolto sull’intervento e procedure da eseguire;
• AP emette il “Permesso di Lavoro” (mod. C); • AP attende alle varie fasi dell’intervento; • AP comunica la fine e l’esito dell’intervento; • AP esegue la registrazione di tutte le fasi dell’intervento;
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Linee guida
per la gestione e le emergenze
degli Impianti Gas Medicali
MODULISTICA
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Mod. A n.________________
INTERVENTI PROGRAMMATI SUGLI IMPIANTI GAS MEDICALI
Oggetto: Comunicazione di intervento: programmato straordinario urgente Motivo dell’intervento:_____________________________________ Sezioni dell’impianto gas medicali:_____________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Reparti interessati: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Soluzioni che saranno adottati:______________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Data inizio intervento:______________________________________ Ora di inizio intervento:_____________________________________ Durata dell’intervento:______________________________________ Personale che eseguirà l’intervento:____________________________ ______________________________________________________ Procedura da adottare: tipo “A” tipo “B”;
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(Ing………………..)
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Mod. B
INTERVENTI PROGRAMMATI SUGLI IMPIANTI GAS MEDICALI
Oggetto: rif. intervento n._______________________ Con riferimento all’intervento sui gas medicali in oggetto: Si dà nulla osta; Non si dà nulla osta per i seguenti motivi: ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Eventuali indicazioni per posticipare l’intervento: ______________________________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Data inizio intervento:______________________________________ Ora di inizio intervento:_____________________________________
La Direzione Sanitaria
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Mod. C
INTERVENTI PROGRAMMATI SUGLI IMPIANTI GAS MEDICALI
Oggetto: PERMESSO DI LAVORO n.______________________ rif. Nulla osta___________________ Personale che eseguirà l’intervento:____________________________ ______________________________________________________ Motivo dell’intervento:_____________________________________ Sezioni dell’impianto gas medicali:_____________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Reparti interessati: ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Soluzioni da adottare:______________________________________ ____________________________________________________________________________________________________________ Data inizio intervento:______________________________________ Ora di inizio intervento:_____________________________________ Durata dell’intervento:______________________________________
S.C. Edile ed Impianti (Ing………………..)
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Mod. D
INTERVENTI PROGRAMMATI SUGLI IMPIANTI GAS MEDICALI
Oggetto: fine intervento Con riferimento all’intervento sui gas medicali: rif. intervento n.________________________________________; presso_______________________________________________; nulla osta rif. n._________________________________________; Permesso di lavoro rif. n.__________________________________; si comunica che l’intervento è stato concluso in data ______________ alle ore __________________ con esito positivo, pertanto sono cessate le condizioni di emergenza; si comunica che l’intervento è stato concluso in data ______________ alle ore __________________ con esito negativo, pertanto non sono cessate le condizioni di emergenza, e per le quali è ancora necessario: ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________
S.C. Edile ed Impianti (Ing…………………)