la manovra estiva

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LA MANOVRA ESTIVA LA MANOVRA ESTIVA

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LA MANOVRA ESTIVA. Il potenziamento dell'accertamento. Il potenziamento dei controlli. Le modifiche del D.L. n. 78 del 2010. Limitazione all'uso contante. Coinvolgimento dei comuni. Comunicazioni all'Agenzia e incrocio dati INPS. - PowerPoint PPT Presentation

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  • LA MANOVRA ESTIVA

  • Il potenziamento dell'accertamento

  • *Le modifiche del D.L. n. 78 del 2010Il potenziamento dei controlliCoinvolgimentodei comuniComunicazioni all'Agenzia e incrocio dati INPSScambio di informazioni prima dell'emanazione di un accertamento fondato sul redditometro.Retribuzione del 33% sul recuperatoObbligo comunicazione all'Agenzia per le operazioni pari o superiori a 3.000,00 euro.Incrocio dati INPS per controllare i redditi non dichiaratiLimitazione all'uso contanteNuova soglia per l'utilizzo del contante o degli assegni bancari e postali

  • La selezione delle imprese "apri e chiudi"

  • L'amministrazione finanziaria deve dedicare parte della propria attivit di verifica sul campo a tale fenomeno, prendendo in considerazione le ipotesi di apertura e chiusura effettuate entro il periodo di un anno.Non vi sono rischi diretti connessi a tale atteggiamento. L'evento apri e chiudi, infatti, sar solo un elemento di selezione; il periodo considerato di un anno dall'avvio dell'attivit. Dunque non effettuato un riferimento ai periodi d'imposta, ma al decorso di 365 giorni dal momento di apertura; la norma sembra fare riferimento solo a coloro che svolgono attivit d'impresa, non applicandosi pertanto ai professionisti.Art. 23 del D.L. n. 78 del 2010*

  • I controlli incrociati*Gli uffici dovranno analizzare le motivazioni sottostanti la cessazione dell'attivit e riscontrarne l'attendibilit nonch la correttezza degli adempimenti contabili e fiscali.Laddove dovesse risultare evidente che lo scopo stato fraudolento, saranno innescate tutte le conseguenze del caso, soprattutto sul fronte dei controlli rivolti a coloro che hanno avuto contatti con tali aziende.Le aziende "apri e chiudi" infatti sono solitamente congeniate in maniera tale da essere vuote e riferite a soggetti non aggredibili con gli ordinari poteri della riscossione.Inoltre, per le societ sia di capitali che di persone, vi l'ulteriore conseguenza della cancellazione dal registro imprese, che in forza della sentenza delle SS.UU. della Corte di Cassazione n. 4062 del 2010 sancisce l'estinzione del soggetto giuridico.

  • Le fatture fittizie*I controlli incrociati possono portare a contestazioni avverso i soggetti terzi che hanno utilizzato le fatture delle imprese "apri e chiudi".Sentenza della Cassazione n. 19823 del 2009, favorevole al fisco, in presenza di un accertamento fondato sul mancato rinvenimento, in verifica, di documenti comprovanti l'avvenuta realizzazione delle opere descritte e dei servizi descritti nelle fatture, la mancanza delle capacit umane e di struttura per realizzare i servizi resi, i pagamenti di prestazioni per cassa, anche di ingenti importi, nonch la vaga descrizione delle operazioni contenute nelle causali.

  • Le fatture fittizie*Sentenza n. 17572 del 2009, favorevole al contribuente, in presenza di un accertamento derivante da un controllo incrociato ed avente quale fondamento le dichiarazioni dell'amministratore della societ fornitrice X, il quale avrebbe ammesso l'emissione di fatture false.La difesa vincente ha dimostrato di contro che: la merce acquistata dalla societ X stata utilizzata per la fabbricazione di impianti per diverse ditte, comprovando tutto con il dettaglio del materiale impiegato; i pagamenti sono avvenuti tramite banca ed a varie scadenze; nella contabilit della societ X stata rinvenuta una fattura mai ricevuta e non contabilizzata dalla societ accertata, procedura strana se si intendono utilizzare fatture false.

  • La selezione delle imprese in perdita per pi periodi

  • Art. 24 del D.L. n. 78 del 2010La programmazione dei controlli dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza deve assicurare una vigilanza sistematica sulle imprese che presentano dichiarazioni in perdita fiscale in pi periodi d'imposta. Per i soggetti che non rientrano nell'ambito di applicazione degli studi di settore o non sono soggetti al tutoraggio da parte dell'Agenzia delle Entrate, l'attivit di controllo dovr riguardare almeno il 20% delle imprese in perdita sistemica.*

  • Sentenze della Corte di CassazioneUn'impresa che per pi anni di seguito dichiara perdite rilevanti presenta una condotta commerciale anomala, sufficiente a giustificare l'accertamento induttivo, soprattutto se insiste nell'esercizio dell'attivit (sentenza n. 24436 del 2008).Legittima l'applicazione di una diversa percentuale di ricarico, anche in presenza di una contabilit regolare, a condizione che le differenze riscontrate non raggiungano livelli di abnormit e irragionevolezza tali da privare di attendibilit la contabilit (sentenza n. 24434 del 2008).ATTENZIONE: NOTA DELL'AGENZIA N. 55440/2008L'origine della norma: l'antieconomicit*

  • Il comportamento assolutamente antieconomico dell'imprenditore legittima l'accertamento induttivo (sentenza n. 11645 del 2001).In presenza di un comportamento assolutamente contrario ai canoni dell'economia che il contribuente non spieghi in alcun modo, legittimo l'accertamento induttivo (sentenza n. 1821 del 2000).Inoltre, sentenze n. 417, 418 e 1915 del 2008Ancora, sentenza n. 22695 del 9/9/2008L'origine della norma: l'antieconomicit*

  • legittimo il ricorso all'accertamento induttivo quando l'azienda presenta una sproporzione tra gli acquisti di merce e le relative quantit vendute.Sentenza della Corte di Cassazione n. 14375 del 2009La giurisprudenza*

  • La significativa riduzione della redditivit rispetto agli anni precedenti, bench in presenza di un aumento del volume d'affari e di un radicale rinnovamento tecnologico, legittima la rettifica del reddito in quanto elementi gravi, precisi e concordanti.Sentenza della Corte di Cassazione n. 4170 del 2009La giurisprudenza*

  • Nel caso di notevole aumento di capitale da parte di soci sostanzialmente nullatenenti, legittima la presunzione dell'occultamento di redditi societari tramutati in aumento di capitale.Sentenza della Corte di Cassazione n. 24531 del 2007La giurisprudenza*

  • Rientra nei poteri dell'amministrazione finanziaria la valutazione di congruit dei costi e dei ricavi esposti nel bilancio e nelle dichiarazioni e la rettifica di queste ultime, anche se non ricorrano irregolarit nella tenuta delle scritture contabili o vizi degli atti giuridici compiuti nell'esercizio d'impresa, con negazione della deducibilit di parte di un costo sproporzionato ai ricavi o all'oggetto dell'impresa.Sentenze della Corte di Cassazione n. 4554 e n. 12247 del 2010La giurisprudenza*

  • L'accertamento induttivo emanato dallamministrazione finanziaria valido in quanto l'art. 39, comma 1, lett. d), del D.P.R. n. 600 del 1973, consente lo stesso pur in presenza di scritture formalmente corrette, qualora la contabilit possa essere considerata complessivamente inattendibile. Inattendibilit che pu sussistere quando non si rispettano regole fondamentali di ragionevolezza, a causa, ad esempio, di un comportamento manifestamente e inspiegabilmente antieconomico.Sentenza della Corte di Cassazione n. 11154 del 2010La giurisprudenza*

  • Rappresenta solo un criterio di costruzione di una lista selettiva, ma non implica un accertamento automatico, tanto meno la contestazione di antieconomicit.Come per le imprese "apri e chiudi" non dovrebbe applicarsi al mondo professionaleLe caratteristiche della norma*Non ha rilevanza la perdita civilistica, ben potendosi registrare casi in cui l'impresa sia in perdita ma in funzione delle variazioni in aumento in sede di dichiarazione si determina un reddito d'impresa.Non chiaro se gli esercizi in perdita fiscale debbano essere consecutivi o meno ai fini dell'individuazione dei soggetti a rischio.

  • Le conseguenze in termini di accertamento*Periodo di osservazioneIrrogazione della sanzioneLimitato alle annualit accertabili in forza dell'art. 43 del D.P.R. n. 600 del 1973.La sanzione per infedele dichiarazione non potr che essere comminata negli esercizi successivi in cui le perdite sono state utilizzate a riduzione degli imponibili fiscali.Doppio accertamentoIn primo luogo la contestazione della perdita. In secondo luogo la contestazione delle maggiori imposte relativamente alle annualit di utilizzo indebito della perdita non pi esistente.

  • Perdita determinata dai compensi spettanti ai soci e amministratoriEsclusione solo dalla lista selettiva, non dall'accertamentoProblema di coordinamento con:ordinanza della Corte di Cassazione n. 18702 del 2010, secondo cui sono indeducibili i compensi erogati agli amministratori delle societ di capitali;sentenza a SS.UU. della Corte di Cassazione n. 21933 del 29 agosto 2008, secondo cui affinch si possa configurare la deducibilit dei compensi erogati agli amministratori necessaria la delibera di determinazione del compenso.Le deroghe*

  • La deducibilit dei compensi corrisposti agli amministratori di societ di capitali non mai stata negata in passato n dall'amministrazione finanziaria n dalla dottrina e dalla giurisprudenza.L'ordinanza n. 18702 del 2010*La pronuncia in esame si riferisce alla normativa vigente ante riforma fiscale introdotta dal D.Lgs. n. 344 del 2003.Art. 95, comma 5, del TuirI compensi spettanti agli amministratori delle societ ed enti di cui all'articolo 73, comma 1 [societ di capitali ed enti commerciali] sono deducibili nell'esercizio in cui sono corrisposti; quelli erogati sotto forma di partecipazione agli utili, anche spettanti ai promotori e soci fondatori, sono deducibili anche se non imputati al conto economico.

  • Fino all'entrata di vigore della riforma fiscale, ossia al periodo d'imposta in corso al 31.12.2003, le norme che disciplinavano il trattamento fiscale dei compensi spettanti all'imprenditore nonch agli amministratori di societ erano contenute negli artt. 62, commi 2 e 3, e 95, del Tuir.La norma previgente*Art. 62, commi 2 e 3, del Tuir2. Non sono ammesse deduzioni a titolo di compenso del lavoro prestato o dell'opera svolta dall'imprenditore, dal coniuge, dai figli, affidati o affiliati minori di et o permanentemente inabili al lavoro e dagli ascendenti, nonch dai familiari partecipanti all'impresa .3. I compensi spettanti agli amministratori delle societ in nome collettivo e in accomandita semplice sono deducibili nell'esercizio in cui sono corrisposti; quelli erogati sotto forma di partecipazione agli utili sono deducibili anche se non imputati al conto dei profitti e delle perdite.

  • Nelle societ di capitali la deducibilit dei compensi degli amministratori non era sancita esplicitamente ma si desumeva dal rinvio, operato dall'art. 95, del Tuir, alle disposizioni previste per le societ di persone dal citato art. 62.La norma previgente*Art. 95 del Tuir1. Il reddito complessivo delle societ e degli enti commerciali di cui alle lettere a) e b) del comma primo dell'articolo 87, da qualsiasi fonte provenga, considerato reddito di impresa ed determinato secondo le disposizioni degli articoli da 52 a 77, salvo quanto stabilito nelle successive disposizioni del presente capo.2. Le disposizioni degli articoli 43 e 45 e quelle del capo VI del titolo I, relative alle societ in nome collettivo e in accomandita semplice, valgono anche per le societ e gli enti di cui al comma primo. La disposizione del comma 3 dell'articolo 62 vale anche per le partecipazioni agli utili spettanti ai promotori e ai soci fondatori.

  • "appare irrilevante la circostanza che, nella sentenza citata [13.11.2006, n. 24188], si trattasse del compenso all'amministratore unico e non (come nella specie) ai componenti del consiglio di amministrazione, identica essendo nei due casi la problematica di fondo".L'ordinanza n. 18702 del 2010*"l'art. 62 del T.U.I.R. non consente di dedurre dall'imponibile il compenso per il lavoro prestato e l'opera svolta dall'amministratore di societ di capitali: la posizione di quest'ultimo infatti equiparabile, sotto il profilo giuridico, a quella dell'imprenditore, non essendo individuabile, in relazione alla sua attivit gestoria, la formazione di una volont imprenditoriale distinta da quella della societ, e non ricorrendo quindi l'assoggettamento all'altrui potere direttivo, di controllo e disciplinare, che costituisce il requisito tipico della subordinazione".

  • Lamministrazione finanziaria non ha mai messo in discussione la deducibilit, nel periodo d'imposta di pagamento (principio di cassa), dei compensi spettanti agli amministratori di societ di capitali, come si evince anche dalle istruzioni al modello Unico dei periodi ante-riforma.L'ordinanza n. 18702 del 2010*Il richiamo alla sentenza n. 24188 del 2006 non appare appropriato. Infatti, tale pronuncia non ha introdotto un principio generale di indeducibilit, bens si riferiva alla diversa fattispecie dell'amministratore unico, per il quale stata affermata l'incompatibilit con la posizione di lavoratore dipendente della medesima societ.Sul piano accertativo, difficile un'applicazione concreta, considerato che per i periodi d'imposta fino al 2003 i termini per l'accertamento risultano gi scaduti (tranne nel caso di reati tributari), mentre dal 2004 la normativa fiscale contenuta nell'art. 95 del Tuir risulta chiara e sancisce esplicitamente la deducibilit dei compensi in esame.

  • Deve essere chiarito se sar fatto riferimento ai soli compensi lordi (tesi preferibile vista la relazione di accompagnamento) oppure si prenderanno in considerazione anche gli oneri connessi, come i contributi previdenziali.Osservazioni sulle perdite sistemiche*Se dalla perdita in dichiarazione si scomputano i compensi erogati agli amministratori giungendo ad un reddito la norma non trova applicazione e dunque le imprese considerate non rientrano nella lista selettiva.I compensi rilevanti sono quelli erogati nel periodo d'imposta e non quelli di competenza, atteso il disposto dell'art.95, comma 3, del Tuir.I compensi esclusi sono solo quelli destinati agli amministratori e ai soci, ritenendosi necessario per i primi anche la presenza del secondo requisito, ossia l'essere socio. da valutare, inoltre, la posizione degli associati in partecipazione.

  • Le deroghe*Delibera di uno o pi aumenti di capitale a titolo oneroso interamente liberati per l'importo delle perdite fiscaliEsclusione solo dalla lista selettiva, non dall'accertamentoIn termini pratici, a fronte di una perdita emersa nel modello Unico 2010 per l'anno 2009, entro lo stesso 2010 dovrebbe provvedersi al ripianamento.Il legislatore intende premiare i soggetti che pur in presenza di scarsi risultati reddituali continuano a credere nell'iniziativa imprenditoriale, dando indirettamente una garanzia di seriet dell'attivit svolta e di assenza di intenti evasivi.

  • Le criticit*Il richiamo alla perdita fiscale anche quale parametro di riferimento per il ripianamento della perdita potrebbe condurre a disallineamenti tra la situazione civilistica e quella fiscale.Infatti, in presenza di una perdita in bilancio pari a 1.000 che in dichiarazione, in forza delle variazioni in aumento, diventa di 800, stante al tenore letterale della disposizione sarebbe sufficiente un ripianamento pari a 800 per evitare la selezione.Laddove i soci dovessero ripianare la perdita di 1.000, da comprendere il destino dei 200 in pi ripianati, ossia se possano diventare o meno una sorta di bonus da utilizzare in caso di future perdite fiscali per ritenere implicitamente effettuato il ripianamento richiesto dalla norma.

  • Le criticit*Sempre in base alla lettera dell'art. 24, l'aumento di capitale dovrebbe avvenire nello stesso periodo d'imposta in cui dichiarata la perdita fiscale. da comprendere se un eventuale ripianamento complessivo per le perdite di pi periodi precedenti (si pensi ad un ripianamento del 2012 che riguarda le perdite dal 2009 al 2011) possa condurre, sostanzialmente, al medesimo risultato, atteso che comunque si sarebbe in presenza di una manifestazione chiara di volont nella continuazione dell'attivit.

  • Le criticit*L'aumento di capitale non solo deve essere deliberato, ma anche sottoscritto. da comprendere se necessario il materiale versamento degli importi, sulla falsariga di quanto chiarito dall'Agenzia delle Entrate in occasione del bonus capitalizzazione con la circolare n. 53 del 2009.Peraltro, sempre considerando la citata circolare n. 53 del 2009, potrebbero essere considerati utili alla causa anche altre forme di incremento del patrimonio netto, quali versamenti soci a fondo perduto o per futuri aumenti di capitale o ancora la rinunzia ai finanziamenti, rimanendo invece esclusi gli aumenti gratuiti, cio quelli effettuati utilizzando riserve gi esistenti.

  • L'accertamento esecutivo

  • L'accertamento esecutivo*I futuri avvisi di accertamento e i provvedimenti di irrogazione delle sanzioni, emessi a decorrere dal 1 luglio 2011 e relativamente ai periodi d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2007 e successivi, dovranno contenere anche l'intimazione ad adempiere, entro il termine di proposizione del ricorso, all'obbligo di pagamento degli importi ivi indicati, o in ipotesi di tempestivo ricorso ed a titolo provvisorio, gli importi stabiliti dall'art. 15 del D.P.R. n. 602 del 1973.

  • L'accertamento esecutivo*In termini pratici, gli atti diventeranno esecutivi decorsi 60 giorni dalla notifica. Inoltre, tali atti dovranno contenere l'avvertimento che trascorsi 30 giorni dal termine ultimo di pagamento, la riscossione delle somme richieste, in deroga alle disposizioni in materia di iscrizione a ruolo, sar affidata in carico agli agenti della riscossione anche ai fini dell'esecuzione forzata (con procedura che sar individuata da un futuro provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate di concerto con il ragioniere generale dello Stato).

  • EsecutivitPeriodi interessatiAvviso esecutivo decorso il termine per effettuare ricorso. Deve tenersi conto dell'istanza di accertamento con adesione e dell'interruzione estiva.Accertamenti emanati dal 1 luglio 2011 e riferiti a: anno 2007 (anno solare); periodo in corso al 31 dicembre 2007 (periodo c.d. a cavallo); periodi successivi.Esecuzione forzataEsperibile dall'agente della riscossione decorsi 30 giorni dal termine di presentazione del ricorso.Cosa cambia*

  • Atti la cui notifica pu avvenire anche mediante raccomandata con avviso di ricevimento e il cui pagamento deve avvenire entro il termine di 60 giorni dalla notifica Iscrizione a ruolo delle somme a carico del contribuente e del garante nel caso di mancato pagamento anche di una sola delle rate previste in caso di accertamento con adesione.Esecuzione delle sanzioni nell'evenienza di ricorso in commissione tributarie (art. 19 del D.Lgs. n. 472 del 1997).Pagamenti dei tributi in pendenza del processo (articolo 68 del D.Lgs. n. 546 del 1992).Atti che contengono l'intimazione ad adempiere*

  • La riscossione durante le fasi del ricorso*

  • Il fondato pericolo per la riscossione*Decorsi sessanta giorni dalla data di notifica degli atti (almeno in tal senso si esprime la relazione di accompagnamento), pu avvenire l'affidamento all'agente della riscossione per l'esecuzione forzata a tutela integrale delle somme dovute, ossia l'ammontare massimo delle imposte e delle relative sanzioni ed interessi. Si ritiene che le condizioni di fondato pericolo della riscossione dovranno essere adeguatamente motivate, al fine di consentire al contribuente non solo la comprensione ma anche l'eventuale azione difensiva.Probabilmente, le motivazioni del predetto fondato pericolo per la riscossione saranno analoghe a quelle illustrate nella circolare n. 4 del 2010, ossia il comprovato fumus boni juris dell'operato dell'Ufficio e l'esistenza di comportamenti o di situazioni contabili (quali lo stato di insolvenza o di indebitamento) che rappresentano chiari esempi di periculum in mora.

  • Il comportamento dell'agente della riscossione*Sulla base del titolo esecutivo e senza la preventiva notifica della cartella di pagamento, sar possibile procedere ad espropriazione forzata con i poteri, le facolt e le modalit previste dalle disposizioni che disciplinano la riscossione a mezzo ruolo.Decorso un anno dalla notifica degli atti esecutivi, l'espropriazione forzata preceduta dalla notifica dell'avviso di cui all'art. 50 del D.P.R. n. 602 del 1973, che contiene l'intimazione ad adempiere l'obbligo risultante dal ruolo entro cinque giorni. L'esecuzione forzata, in ogni caso, avviata a pena di decadenza entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l'accertamento divenuto definitivo.

  • Gli importi dovuti*A partire dal primo giorno successivo al termine ultimo per la proposizione del ricorso, le somme richieste con i titoli esecutivi sono maggiorate degli interessi di mora nella misura indicata dall'art. 30 del D.P.R. n. 602 del 1973. Tali interessi sono calcolati a partire dal giorno successivo alla notifica degli atti stessi.All'agente della riscossione spettano inoltre: l'aggio intero a carico del debitore; il rimborso delle spese relative alle procedure esecutive.

  • Le tutele* concedibile la dilazione di pagamento al contribuente da parte dell'agente della riscossione ex art. 19 del D.P.R. n. 602 del 1973 in caso di temporanea situazione di obiettiva difficolt. Tale dilazione pu essere accordata solo dopo l'affidamento del carico all'agente della riscossione.In caso di presentazione del ricorso da parte del contribuente, la riscossione non sospesa ma comunque l'ufficio dell'Agenzia delle Entrate ha facolt di disporre la sospensione della riscossione in tutto o in parte fino alla data di pubblicazione della sentenza della commissione tributaria provinciale, con provvedimento motivato e notificato sia all'agente che al contribuente. Tale provvedimento pu comunque essere revocato al sopraggiungere di un fondato pericolo per la riscossione (art. 39 del D.P.R. n. 602 del 1973).Il contribuente pu sempre richiedere la sospensione giudiziale ex art. 47 del D.Lgs. n. 546 del 1992.

  • Il potenziamento della riscossione

  • L'art. 31 del D.L. n. 78 del 2010*A decorrere dal prossimo 1 gennaio vietata la compensazione dei crediti erariali mediante il modello F24, fino a concorrenza dell'importo dei debiti di ammontare superiore a 1.500,00 euro iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori, per i quali scaduto il termine di versamento. Nello specifico, la sanzione irrogata in misura pari a:- massimo il 50% dell'importo iscritto a ruolo a titolo definitivo e scaduto;- in ogni caso entro il limite superiore del 50% dell'importo compensato.

  • Esempio di applicazione*Iscrizione a ruolo a titolo definitivo e scaduto per IRPEF non pagata pari a 8.000,00 euro

    Primo parametro da considerare: 50% di tale importo, ossia 4.000,00 euro. La sanzione, dunque, pu essere irrogata al massimo per tale valore ma comunque fino a concorrenza del 50% dell'importo compensato.

    Ipotesi A:Credito IVA pari a 18.000,00 euro.Compensazione di IRAP per 6.000,00 euro.In tal caso, la sanzione dovr fermarsi a 3.000,00 euro (inferiore a 4.000,00 euro), ossia il 50% dell'importo indebitamente compensato.

  • Esempio di applicazione*Iscrizione a ruolo a titolo definitivo e scaduto per IRPEF non pagata pari a 8.000,00 euro

    Primo parametro da considerare: 50% di tale importo, ossia 4.000,00 euro. La sanzione, dunque, pu essere irrogata al massimo per tale valore ma comunque fino a concorrenza del 50% dell'importo compensato.

    Ipotesi B:Credito IVA pari a 18.000,00 euro.Compensazione di IRAP per 10.000,00 euro.In tal caso, la sanzione sar pari a 4.000,00 euro, essendo tale importo inferiore alla met dell'importo indebitamente compensato.

  • Osservazioni*Non sono bloccati i crediti diversi da quelli erariali, come ad esempio i crediti previdenziali.L'esistenza del visto di conformit per i crediti IVA non impedisce l'applicazione della disposizione.La limitazione dovrebbe operare soltanto sulle compensazioni c.d. orizzontali e non su quelle verticali.Non sorgono impedimenti alla compensazione in presenza di importi iscritti a ruolo ma non definitivi e scaduti.

  • Osservazioni*Se sull'iscrizione a ruolo pende una contestazione giudiziale o amministrativa la sanzione non pu essere irrogata. ammesso il pagamento anche parziale delle somme iscritte a ruolo per imposte erariali e relativi accessori mediante la compensazione dei crediti relativi alle stesse imposte, con modalit che saranno stabilite dal Ministero dell'economia e delle finanze mediante un apposito decreto.Da definire: Il monitoraggio dei crediti definitivi e scaduti; se possibile compensare entro la soglia di 1.500,00 euro; se per la compensazione dei crediti definitivi e scaduti sono utilizzabili solo i crediti erariali.

  • Altre disposizioni* previsto che l'art. 28-ter del D.P.R. n. 602 del 1973, disciplinante la compensazione volontaria dei crediti d'imposta, trover applicazione dal prossimo 1 gennaio 2011 solo per i ruoli d'importo inferiore o pari a 1.500,00 euro.

  • Altre disposizioni* aggiunto il nuovo art. 28-quater all'interno del D.P.R. n. 602 del 1973, in base al quale sempre a partire dal prossimo 1 gennaio i crediti non prescritti certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle regioni, degli enti locali e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale per somministrazione di forniture e appalti, possono essere compensati con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo.In particolare, il creditore dovr acquisire, in forza di un futuro decreto attuativo, la certificazione di cui all'art. 9, comma 3-bis, del D.L. n. 185 del 2008, riferita alla cessione pro-soluto a banche e intermediari finanziari dei crediti vantati verso la p.a..

  • La ritenuta del 10% sui bonifici bancari per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio

  • La ritenuta del 10%*A decorrere dal 1 luglio 2010, le banche e le Poste Italiane, in occasione dell'accredito dei pagamenti relativi ai bonifici disposti dai contribuenti per beneficiare di oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione d'imposta, devono operare una ritenuta del 10% a titolo di acconto dell'imposta sul reddito dovuta dai destinatari dei bonifici.

  • La ritenuta del 10%*Il Provvedimento del 30.6.2010 dell'Agenzia delle Entrate ha stabilito che sono interessati dalla previsione in oggetto solo i bonifici relativi:alle spese per il recupero del patrimonio edilizio (detrazione IRPEF del 36%, attualmente prevista fino a tutto il 2012);alle spese per gli interventi di risparmio energetico per le quali il contribuente beneficia della detrazione del 55%, attualmente prevista fino a tutto il 2010.

  • La ritenuta del 10%*Le imprese che hanno eseguito i lavori di recupero del patrimonio edilizio o finalizzati al risparmio energetico a fronte della loro fatturazione vedranno accreditarsi una somma al netto della ritenuta d'acconto del 10% operata dall'istituto di credito.La ritenuta verr appositamente certificata dal medesimo istituto e scomputata in sede di dichiarazione dei redditi dalla liquidazione delle imposte dovute.Tale facolt, come precisato dalla circolare n. 40 del 2010, attribuita anche ai contribuenti che hanno adottato dei regimi speciali di determinazione delle imposte, come quello dei c.d. minimi, nel qual caso lo scomputo effettuato direttamente dall'imposta sostitutiva dovuta.

  • Le modalit applicative*L'Agenzia delle Entrate ha ritenuto di dover considerare a forfait un ammontare di IVA da scorporare sempre pari al 20%.

    In termini pratici, un pagamento di 1.000,00 euro relativo ad una fattura di 909,09 euro di imponibile e di 90,91 euro di IVA (al 10%), sar comunque considerato dall'istituto di credito come se contenente una IVA del 20% e dunque la ritenuta del 10% sar calcolata in riferimento ad un imponibile di 833,33 euro.

    Inoltre, se il corrispettivo relativo agli interventi agevolati gi assoggettato ad una ritenuta d'acconto, come nel caso dei condomini, al fine di evitare l'applicazione di una doppia ritenuta d'acconto va operata la sola ritenuta del 10%.

  • L'interpretazione autentica per i contributi degli amministratori delle S.r.l. del settore commercio

  • I contributi degli amministratori* effettuata una interpretazione autentica dell'art. 1, comma 208, della legge n. 662 del 1996, in materia di contributi previdenziali a carico dei soci di S.r.l. operanti nel settore del commercio, che prestano in modo prevalente ed abituale attivit nell'impresa e che percepiscono un compenso per l'attivit di amministratore. In particolare, chiarito che tale comma non trova applicazione in presenza di una gestione separata, con la conseguenza che gli obblighi di iscrizione alla IVS commercianti e a quella del lavoro autonomo possono coesistere.

  • Le norme di riferimento*Art. 1, comma 203, della legge n. 662 del 1996, che ha esteso l'obbligo d'iscrizione alla gestione assicurativa degli esercenti attivit commerciali anche al socio di societ a responsabilit limitata, del settore del commercio, che partecipa al lavoro aziendale in modo abituale e prevalente. In particolare, ai fini contributivi il reddito di riferimento quello corrispondente alla quota di partecipazione al reddito d'impresa, ancorch non distribuito, con il rispetto dei minimali annui.

  • Le norme di riferimento*Art. 2, comma 26, della L. n. 335 del 1995, che nell'istituire la gestione separata del lavoro autonomo ha stabilito che sono tenuti a detta iscrizione anche i soggetti che esercitano attivit di lavoro autonomo e i titolari di rapporti di lavoro coordinati e continuativi.Il comma 208 dell'art. 1 della medesima legge n. 662 del 1996, oggetto dell'interpretazione autentica, in base al quale in presenza di diverse attivit l'iscrizione deve avvenire in relazione a quella prevalente.

  • La posizione dell'INPS*La circolare n. 25 del 1997 dell'INPS ha precisato che il socio lavoratore di una S.r.l., che ricopra anche la qualifica di amministratore, obbligato alla duplice assicurazione. Ci in quanto la necessit di individuare l'attivit prevalente, come previsto dal comma 208 dell'art. 1 della legge n. 662 del 1996, sarebbe da ricollegare solo allo svolgimento delle attivit dei commercianti, degli artigiani e dei coltivatori diretti, aventi corrispondenti gestioni INPS, ma non alle casistiche in cui vi sono anche gli estremi di iscrizione alla gestione separata.

  • La posizione dell'INPS*Tale posizione stata ribadita anche nel messaggio n. 14905/99, sull'assunto, appunto, che non sussistono motivi ostativi di legge riguardo alla doppia iscrizione previdenziale alla gestione speciale degli esercenti attivit commerciale e alla gestione separata.L'obbligazione contributiva deve essere riferita ai compensi percepiti nelle rispettive attivit e nel rispetto delle relative aliquote.

  • La sentenza SS.UU. n. 3240 del 2 febbraio 2010

    *Se dei soggetti esercitano contemporaneamente, anche in un'unica impresa, varie attivit autonome assoggettabili a diverse forme di assicurazione obbligatoria per l'invalidit, la vecchiaia e i superstiti, sono iscritti nell'assicurazione prevista per l'attivit alla quale gli stessi dedicano personalmente la loro opera professionale in misura prevalente, spettando all'INPS la decisione sull'iscrizione nell'assicurazione corrispondente all'attivit prevalente.

  • La sentenza SS.UU. n. 3240 del 2 febbraio 2010

    *Inoltre, la base imponibile per la contribuzione da identificarsi, a parere dei giudici, esclusivamente nel reddito prodotto con l'attivit individuata per l'iscrizione.In termini pratici, se il reddito dell'attivit prevalente (ad esempio il lavoro prestato nella societ, gestione commercianti) pari a 30.000,00 euro e quello dell'attivit secondaria (amministratore, gestione separata) pari a 18.000,00 euro, i contributi dovuti sono solo quelli ricollegati alla gestione commercianti ed in riferimento all'imponibile di 30.000,00 euro.

  • La norma di interpretazione autentica

    *La norma di interpretazione autentica sancisce che il comma 208 dell'art. 1 della legge n. 662 del 1996 si interpreta nel senso che le attivit autonome per le quali opera il principio di assoggettamento alla forma previdenziale riferita all'attivit prevalente, sono quelle esercitate in forma di impresa dai commercianti, dagli artigiani e dai coltivatori diretti.Solo relativamente a tali attivit, dunque, l'INPS avr l'onere di individuare l'attivit prevalente nel caso di eventuale contemporaneo esercizio.Sono invece esclusi dall'applicazione del richiamato comma 208 tutte le prestazioni lavorative che richiedono l'obbligo di iscrizione alla gestione separata di cui alla L. n. 335 del 1995.

  • La norma di interpretazione autentica

    *Trattandosi di interpretazione autentica la stessa ha valenza retroattiva, venendo meno i presupposti per contrastare la doppia iscrizione nonch per richiedere all'INPS eventuali rimborsi.Il socio amministratore di una S.r.l. che presta attivit lavorativa commerciale abituale e prevalente, oltre a doversi iscrivere alla gestione commercianti, deve anche iscriversi alla gestione separata per l'attivit di amministratore e le diverse contribuzioni saranno stabilite in riferimento ai rispettivi redditi percepiti.Soltanto se il socio amministratore non svolge attivit commerciale abituale e prevalente sar possibile procedere alla esclusiva iscrizione alla gestione separata, non ricorrendo i presupposti per l'iscrizione alla gestione commercianti.

  • L'evoluzione degli studi di settore

  • La tesi delle SS.UU. stata ripetutamente confermata nel corso del 2010 dalle sentenze della Corte di Cassazione n. 12235, n. 12258 e n. 14175, secondo cui spetta sempre all'ufficio l'onere di dimostrare l'applicazione dello studio al caso concreto e di motivare adeguatamente in ordine alle deduzioni difensive del contribuente.La giurisprudenza recente

    *

  • Si segnalano le ordinanze della Corte di Cassazione n. 15905 e n. 15909 del 2010 secondo cui legittimo l'avviso di accertamento nei confronti del soggetto che non risponde all'invito al contraddittorio e non fornisce spiegazioni.Nulla vieta al contribuente di difendersi in sede contenziosa ma la mancata partecipazione al contraddittorio consente all'ufficio di emanare l'accertamento e al giudice di valutare secondo il principio del libero convincimento, anche giudicando negativamente l'inerzia del contribuente.La necessit del contraddittorio

    *

  • Il nuovo redditometro

  • IL SISTEMA

    Il sintetico puro (ex art. 38, comma 4, primo periodo del D.P.R. n. 600 del 1973)

    L'ufficio, indipendentemente dalle disposizioni recate dai commi precedenti e dall'articolo 39, pu sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta. Le novit del redditometro

    *

  • Le novit del redditometro

    IL SISTEMAIl sintetico puro

    Vecchia versione: in base ad elementi e circostanze di fatto certiIl presupposto era generico e fondamentalmente basato sulla disponibilit dei beni.

    Nuova versione: sulla base delle spese di qualsiasi genere Il presupposto oggi fondato sulla ricostruzione inversa del reddito prodotto sulla base di come stata spesa la ricchezza.

    ANCHE E SOPRATTUTTO IN UNA PROSPETTAZIONE DIFENSIVA DIVIENE FONDAMENTALE CIRCOSCRIVERE IL CONCETTO DI SPESA.*

  • Le novit del redditometro

    IL SISTEMA Il redditometro

    La determinazione sintetica pu essere altres fondata sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacit contributiva individuato mediante l'analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati anche in funzione del nucleo familiare e dell'area territoriale di appartenenza, con decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale con periodicit biennale .*

  • Le novit del redditometro

    GLI ELEMENTI SOSTANZIALI

    Si fonder sul contenuto induttivo di elementi indicativi di capacit contributiva.

    Le spese effettive, quindi, non sono necessariamente (esclusivamente) influenti.

    Considerazioni pratiche

    Si va verso un sostanziale percorso di utilizzo del redditometro come studi di settore per i privati persone fisiche.Rileveranno degli specifici indici di maggiorazione.La vera differenza (rispetto alla versione attuale) star nel paniere degli elementi che faranno il nuovo redditometro.*

  • Le novit del redditometro

    GLI ELEMENTI SOSTANZIALI

    La stima pogger su una differenziazione sulla base dell'analisi di campioni significativi di contribuenti classificati in funzione: della composizione del nucleo familiare; dell'area territoriale di appartenenza. ANTICIPAZIONI coefficienti in base ai beni indice; coefficienti in base al tenore di vita del luogo di residenza; coefficienti in base al nucleo familiare; entro breve: prototipo 833.000 contribuenti divisi in 540.000 nuclei familiari; composizione: 100 voci divise per categorieASPETTO CRITICONucleo familiare come soggetto da accertare ma non come soggetto fiscalmente tassabile. Apertura per una prossima riforma del sistema?*

  • ABITAZIONI MEZZI DI TRASPORTOTEMPO LIBERO ALTRE VOCI

    Le novit del redditometro

    *

    Case di propriet

    Mutui

    Spese per l'affitto

    Bolletta dell'energia elettrica

    Bolletta del gas

    Auto di lusso

    Barche

    Auto

    Moto

    Aerei

    Camper

    Minicar

    Leasing / Noleggio Auto

    Centri ippici

    Centri Benessere

    Case d'asta

    Circoli esclusivi

    Viaggi turistici

    Assicurazioni

    Movimenti di capitale

    Scuole private

    Contributi previdenziali lavoratori domestici

    Altre informazioni in anagrafe tributaria

  • Il presupposto

    *Per il nuovo redditometro basta la non congruit nel singolo anno e lo scostamento del 20% tra reddito accertato e quello dichiarato.

    La determinazione sintetica del reddito complessivo di cui ai precedenti commi ammessa a condizione che il reddito complessivo accertabile ecceda di almeno un quinto quello dichiarato.

    Nel redditometro di prima generazione: scostamento del 25% (si abbassa la soglia quindi strumento pi pericoloso).

    Nel redditometro di prima generazione permane la regola del doppio scostamento con l'ulteriore questione se gli anni debbano essere consecutivi o meno ed ulteriormente anche accertabili o meno.

  • Il merito applicativo

    *Norma che appare meglio strutturata

    Redditometro di prima generazione: reddito complessivo netto

    Redditometro di seconda generazione: reddito complessivo

    Il riferimento, quindi, da assumere sempre il reddito lordo, sia accertabile, sia dichiarato. Risolti i problemi che derivano dal confronto fra dati non omogenei.

  • Il merito applicativo

    *Dal reddito determinato sinteticamente si deducono gli oneri deducibili. La norma prevede che dall'imposta verranno scomputate anche le detrazioni relative agli oneri sostenuti dal contribuente.

    Dal reddito complessivo determinato sinteticamente sono deducibili i soli oneri previsti dall'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986 n. 917; competono, inoltre, per gli oneri sostenuti dal contribuente, le detrazioni dall'imposta lorda previste dalla legge.

  • La prova contraria

    *Il contribuente potr fornire la prova che le spese sono state sostenute anche con redditi conseguiti negli anni precedenti. salva la prova che il relativo finanziamento avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile.Sembra permanga la regola di un accertamento basato su di una presunzione legale relativa anche se qualche dubbio esiste.

  • Il contraddittorio

    *Diventa obbligatorio l'invito al contribuente per fornire dati e notizie e il contraddittorio prima di emettere l'atto di accertamento.

    L'ufficio che procede alla determinazione sintetica del reddito complessivo ha l'obbligo di invitare il contribuente a comparire di persona o per mezzo di rappresentanti per fornire dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento e, successivamente, di avviare il procedimento di accertamento con adesione ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 19 giugno 1997, n. 218.

  • Il contraddittorio

    *Momenti che dovrebbero essere distinti:Invito questionario;Invito al contraddittorio;Eventuale accertamento.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 20588 del 2005L'accertamento del reddito con metodo sintetico non impedisce al contribuente di dimostrare, attraverso idonea documentazione, che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta e, pi in generale, che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore.In linea, sentenze n. 11389 e n. 16472 del 2008 e n. 3316 del 2009 della Corte di Cassazione.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 12187 del 2009Il giudice tributario, una volta accertata l'effettivit fattuale degli specifici "elementi indicatori di capacit contributiva" esposti dall'Ufficio, non ha il potere di togliere a tali "elementi" la capacit presuntiva "contributiva" che il legislatore ha connesso alla loro disponibilit, ma pu soltanto valutare la prova che il contribuente offra in ordine alla provenienza non reddituale (e, quindi, non imponibile o perch gi sottoposta ad imposta o perch esente) delle somme necessarie per mantenere il possesso dei beni indicati dalla norma, e, pi in generale, che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 16348 del 2008L'attribuzione di efficacia probatoria alla dichiarazione sostitutiva dell'atto di notoriet che, cos come l'autocertificazione in genere, ha attitudine certificativa e probatoria esclusivamente in alcune procedure amministrative, essendo viceversa priva di efficacia in sede giurisdizionale, trova, con specifico riguardo al contenzioso tributario, ostacolo invalicabile.Cfr. sentenza della Corte di Cassazione n. 703 del 2007 e da ultimo ordinanza n. 149 del 2010 e sentenza n. 6755 del 2010

  • La giurisprudenza

    *Ordinanza della Corte di Cassazione n. 19637 del 2010In materia di accertamento dell'imposta sui redditi ed al fine della determinazione sintetica del reddito annuale complessivo, secondo la previsione dell'art. 38 del D.P.R. 29 settembre 1973 n. 600, la sottoscrizione di un atto pubblico (nella specie: una compravendita) contenente la dichiarazione di pagamento di una somma di denaro da parte del contribuente pu costituire elemento sulla cui base determinare induttivamente il reddito posseduto, in base all'applicazione di presunzioni semplici, che l'ufficio finanziario legittimato ad applicare per l'accertamento sintetico, risalendo dal fatto noto a quello ignoto, restando poi sempre consentita, a carico del contribuente, la prova contraria in ordine al fatto che manca del tutto una disponibilit patrimoniale, essendo questa meramente apparente, per avere l'atto stipulato, in ragione della sua natura simulata, una causa gratuita anzich quella onerosa apparente.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 17200 del 2009Il possesso di una sola vettura di lusso non autorizza al redditometro automatico se il contribuente dimostra le modalit d'acquisto e la capacit gestionale.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 6753 del 2010In tema di accertamento sintetico delle imposte sui redditi, ai sensi dell'art. 38, quarto comma, del d.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, la prestazione di fideiussioni non fa presumere il possesso della disponibilit economica corrispondente a quanto garantito.

  • La giurisprudenza

    *Sentenza della Corte di Cassazione n. 13666 del 2009La presunzione accertativa (in materia di indagini finanziarie) non pu essere vinta dalla presentazione di biglietti vincenti della lotteria, soprattutto se si tratta di incassi che per ragione di valore possono essere eseguiti attraverso la semplice presentazione della giocata.

  • La possibile difesa

    *Risparmio accumulato nel tempo (relazione SECIT del 31 ottobre 1993 e circolare 12 del 2010).Utilizzo degli importi derivanti da sanatorie fiscali, debitamente tracciati (circolare n. 27 del 1981; in riferimento all'attuale periodo, utilizzabilit degli importi scudati).Ricostruzione nel merito sulla base di disponibilit sufficienti a gestire i beni e servizi indice, oltre alle normali occorrenze secondo un criterio di ragionevolezza.

  • La possibile difesa

    *Giustificazioni

    Redditi esentiRedditi assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta;Redditi forfetari (es. redditi di attivit agricola) Somme riscosse a titolo di disinvestimenti patrimonialiGiustificazioni

    Utilizzo di finanziamentiUtilizzo di somme di denaro derivanti da eredit, donazioni, vincite, ecc.;Utilizzo di somme riscosse, fuori dall'esercizio d'impresa, a titolo di risarcimento patrimoniale

  • L'applicabilit

    *Il nuovo redditometro opera con le dichiarazioni relative al 2009 (Unico 2010)

    "con effetto per gli accertamenti relativi ai redditi per i quali il termine di dichiarazione non ancora scaduto alla data di entrata in vigore del presente decreto ."

    Questioni aperte: norma procedurale o sostanziale? pu essere fruita in una prospettiva difensiva per gli accertamenti per gli anni pregressi?

  • La comunicazione telematica delle operazioni con i soggetti aventi sede in paesi a fiscalit privilegiata

  • Per contrastare le frodi fiscali internazionali e nazionali operate, tra l'altro, nella forma:dei c.d.caroselli:(operazioni nelle quali il fornitore della merce non esiste, si riceve la merce, la si vende, non si versa l'IVA e si consente la detrazione ad un acquirente compiacente)delle c.d.cartiere: (societ che emettono fatture a fronte di operazioni inesistenti)La norma introduce in capo agli operatori soggetti passivi IVA un NUOVO OBBLIGOLA COMUNICAZIONE TELEMATICA DELLE OPERAZIONI CON SOGGETTI AVENTI SEDE, RESIDENZA O DOMICILIO IN PAESI A FISCALITA' PRIVILEGIATALa finalit

    *

  • I riferimenti normativi

    Art. 1, commi 1-3, del D.L. 25.03.2010, n. 40 convertito dalla L. 22.05.2010, n. 73 (G.U. 25.05.2010, n. 120)

    Decreto Ministeriale del 30.03.2010 (G.U. 16.04.2010, n. 88)

    Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 28.05.2010

    Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 05.07.2010 -Specifiche tecniche per la trasmissione telematica (sul sito dell'Agenzia risultano aggiornate in data 06.08.2010)Decreto Ministeriale del 27.07.2010 (G.U. 04.08.2010, n. 180) - Modifiche agli elenchi "black list"Decreto Ministeriale del 05.08.2010 (G.U. 17.08.2010, n. 191 - Introduzione di esclusioni e di estensioni alla disciplina e previsione del differimento del 1 invio*

  • Il nuovo adempimento decorre dal 1 luglio 2010 e riguarda:Operazioni attiveOperazioni passiveCessioni di beni

    Prestazioni di servizi resiAcquisti di beni

    Prestazioni di servizi ricevuteeffettuate da o nei confronti di operatori economici con sede/residenza/domicilio in paesi a fiscalit privilegiataLe operazioni interessate

    *

  • DA ISTRUZIONI DEL MODELLOsono obbligati alla presentazione della comunicazione tutti i soggetti passivi dell'imposta sul valore aggiunto, identificati ai fini IVA nel territorio dello Stato.I soggetti interessati

    *

  • I soggetti interessati

    *OVVEROI soggetti residenti, operatori economici, titolari di partita IVA ai sensi dell'art. 4 (imprese individuali o collettive, compresi gli enti soggetti IVA) e dell'art. 5 (persone fisiche o associazioni che esercitano arti o professioni) del D.P.R. n. 633 del 1972.Le stabili organizzazioni in Italia di soggetti non residenti che, ai sensi dell'art. 7, comma 1, lett. d), del D.P.R. n. 633 del 1972, limitatamente alle operazioni da esse rese o ricevute, sono assimilate ai soggetti residenti.I soggetti non residenti, non stabiliti, ma comunque titolari di una posizione IVA in Italia, tramite la rappresentanza fiscale o la identificazione diretta.

  • I soggetti interessati

    *Tutti i soggetti passivi IVA che abbiano effettuato operazioni nei confronti di:OPERATORI ECONOMICIcon sede/residenza/domicilio negli Stati o territori a regime fiscale privilegiatoIndividuati con:

    Decreto del 04/05/1999 Decreto del 21/11/2001Decreto 27/07/2010 con regole del D.M. 05/08/2010DAL 01.07.2010Sono escluse le attivit che generano operazioni esenti se c' dispensa da art. 36-bis. Resta obbligo per le operazioni imponibili.

  • Presunzione residenza PFELENCAZIONEPARADISO ASSOLUTOIl D.M. 4 maggio 1999

    *

  • Il D.M. 21 novembre 2001*PARADISI FISCALI PER REGIME CFCART. 1ART. 2ART. 3PARADISI ASSOLUTIPARADISI ASSOLUTI MA CON ESCLUSIONE DI ALCUNI SOGGETTIPARADISI RELATIVI SOLO PER ALCUNI SOGGETTI

  • Il D.M. 23 gennaio 2002

    *Art. 110 del Tuir

    Paesi extra UEDisapplicazione con dimostrazione delle due esimenti:svolgimento di attivit commerciale effettiva;interesse economico e concreta esecuzione.

  • Il D.M. 23 gennaio 2002

    *Art. 110 del Tuir

    Obbligo di indicazione nel modello Unico, ma l'omissione non comporta indeducibilit bens sanzione del 10% dell'importo non indicato con minimo 500,00 euro e max 50.000,00 euro.

  • La circolare dellAgenzia delle Entrate n. 46/E del 2009

    *Art. 110 del Tuir

    1) Se si provano le esimenti la deducibilit dei costi sempre ammessa, se manca l'indicazione nel modello Unico possibile eseguire il ravvedimento (entro un anno 25,00 euro; entro il termine di prescrizione 258,00 euro).2) Se gi avviato il controllo, il costo deducibile, ma si applica la sanzione del 10%.3) Se gi avviato il controllo e non possibile provare esimenti, si applica la sanzione per infedele dichiarazione oltre alla sanzione del 10%.

  • Le operazioni da indicare nel modello

    *tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Paesi c.d. black list di cui al D.M. 4/5/1999 () e al D.M. 21/11/2001 () . (art. 1 del D.L. n. 40 del 25 marzo 2010)

    stato susseguentemente aggiunto: nel modello di comunicazione sono incluse le operazioni registrate o soggette a registrazione, ai sensi delle disposizioni in materia di imposta sul valore aggiunto.(art. 4, comma 2, del D.M. 30/03/2010)

  • Le operazioni da indicare nel modello

    *Sono comprese le prestazioni non territoriali ma solo dal 01.09.2010

  • Le operazioni da indicare nel modello

    *Note di variazione relative alle stesse operazioni oggetto della comunicazioneNote di variazione relative alle stesse operazioni oggetto della comunicazioneNote di variazioni relative ad annualit precedentiLe operazioni vanno indicate al netto delle relative variazioni(a seconda del trattamento imponibile, non imponibile, esenti o non soggette ad IVA, tanto per le operazioni attive, quanto per quelle passive e con distinzione fra cessioni/acquisti di beni e servizi).Sono previsti appositi righi che accolgono l'importo complessivo con la sola distinzione fra beni e servizi (tanto per le operazioni attive quanto per quelle passive)Come sopra

  • I termini

    *La comunicazione va presentata entro l'ultimo giorno del mese successivo al periodo di riferimento:con periodicit TRIMESTRALEcon periodicit MENSILEPer i soggetti che hanno realizzato nei quattro trimestri precedenti e per ciascuna categoria di operazioni un ammontare totale trimestrale NON SUPERIORE A 50.000,00 euro In tutti gli altri casi(ad esempio superamento della soglia 50.000,00 per gli acquisti)1^ scadenza02/11/2010

  • Soggetti che hanno iniziato l'attivit da meno di 4 trimestri trasmettono la comunicazione trimestralmentesempre che si trovino nella condizione di non avere superato le soglie nei trimestri gi trascorsi (art. 2, comma 2)Il calcolo della periodicit*

  • Coloro che sono tenuti alla presentazione della comunicazione con periodicit trimestralescegliere la periodicit mensile per l'intero anno solare (art. 2)

    POSSONO necessario che nel modello relativo alla prima comunicazione mensile dell'anno venga barrata la casella variazione di periodicitN.B.La variazione della periodicit*

  • La variazione della periodicittrasmettere la comunicazione con periodicit mensile a partire dal mese successivo in cui tale soglia superata

    indicare la periodicit mese nel rigo periodo di riferimento nel frontespizio del modello

    barrare l'apposita casella variazione di periodicit nel frontespizio del modello per indicare il cambio di periodicit per ognuna delle comunicazioni mensili da effettuarsi in considerazione del decadimento della facolt di comunicazione trimestraleColoro che presentano una comunicazione con periodicit trimestrale e che nel corso di un trimestre superano la soglia, devono:123*

  • FrontespizioRichiede:il periodo di riferimento (mensile o trimestrale)i dati identificativi e firma del contribuenteeventuale impegno alla trasmissione telematica da parte dell'intermediario prevista la possibilit di presentare:comunicazione correttiva nei terminicomunicazione integrativa (entro l'ultimo giorno del mese successivo alla scadenza)*Il modello

  • Esempio 10.000 2.000*

  • La cedolare secca e l'imposta municipale

  • Art. 2 Schema di decreto legislativo del 4 agosto 2010:In alternativa facoltativa rispetto al regime ordinario vigente per la determinazione del reddito fondiario, il proprietario di unit immobiliari ad uso abitativo locate pu optare per il seguente regime. una facolt del "proprietario" e la scelta dovrebbe riguardare il singolo contratto. La cedolare secca sugli affitti*

    1Regime facoltativo

  • Il regime facoltativo applicabile solo alle locazioni di immobili ad uso abitativo e loro pertinenze (locate congiuntamente).

    Applicabile anche ai contratti per cui non vige un obbligo di registrazione (locazioni inferiore ai 30 giorni).La cedolare secca sugli affitti*

    2Ambito oggettivo

  • Il regime facoltativo non applicabile in regime d'impresa o di arti e professioni e nemmeno nel caso di locazioni poste in essere da enti non commerciali *La cedolare secca sugli affitti

    Privato vs PrivatoSI Impresa vs PrivatoNOPrivato vs ImpresaNO

    3Ambito soggettivo

  • La cedolare secca sostituisce l'imposta sul reddito delle persone fisiche e le relative addizionali, nonch l'imposta di bollo sul contratto di locazione. Sostituzione dell'imposta di registro:dal 2011 per i canoni convenzionati nei comuni ad alta intensit abitativa;dal 2014 negli altri casi.La cedolare secca sugli affitti*

    4Imposte sostituite

  • Sul canone di locazione annuo stabilito dalle parti la cedolare secca si applica in ragione di un'aliquota del 20%. Calcoli di convenienza: Primo scaglione IRPEF Presenza di oneri e detrazioniLa cedolare secca sugli affitti*

    5Misura della cedolare

  • La cedolare secca versata entro il termine stabilito per il versamento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche.

    Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate:- acconto 2011 nella misura dell'85% - acconto 2012 nella misura del 90%La cedolare secca sugli affitti*

    6Versamenti

  • Obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi.Obbligo di registrazione del contratto.

    Viene meno l'obbligo di comunicazione all'autorit di Pubblica Sicurezza.La cedolare secca sugli affitti*

    7Obblighi

  • Per la liquidazione, l'accertamento, la riscossione, i rimborsi, le sanzioni, gli interessi ed il contenzioso ad essa relativi si applicano le disposizioni previste per le imposte sui redditi.La cedolare secca sugli affitti*

    8Accertamento

  • Omessa dichiarazione: da 240% a 480%Infedele dichiarazione: da 200% al 400%(Si applicano a tutte le locazioni abitativeposte in essere da persone fisiche) Adesione: nessuno scontoMancata registrazione: permane la sanzione dal 120% al 240% ma il contratto si presume di durata di 4 anni a decorrere dalla registrazione e il canone pari a 3 volte la rendita (+ 75% Istat) (a tutte le locazioni abitative)Sanatoria: regolarizzazione entro il 31 dicembre 2010La cedolare secca sugli affitti*

    9Sanzioni

  • Il federalismo fiscale*

    1Imposta municipale propria

    2Imposta municipale secondaria

    2014Istituzione della nuova imposta municipale

  • L'imposta municipale propria ha per presupposto:

    il possesso di immobili diversi dall'abitazione principale;

    il trasferimento di immobili.L'imposta municipale propria*

    1Imposta municipale propria

  • La base imponibile pari al valore catastale;

    La misura sar stabilita da un futuro decreto (30 novembre 2010).L'imposta municipale propria*

    1Imposta municipale propria

  • Facoltativa: sostituisce la tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, il canone di occupazione di spazi ed aree pubbliche, l'imposta comunale sulla pubblicit e i diritti sulle pubbliche affissioni, il canone per l'autorizzazione all'installazione dei mezzi pubblicitari, l'addizionale per l'integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza.L'imposta municipale secondaria*

    2Imposta municipale secondaria

    ***