la mediazione come metodo alternativo di risoluzione

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Quando esiste un “ponte” tra due paesi si creano i presup- posti per favorire flussi e scambi di conoscenze, di abitudini e di idee che possono avere effetti positivie per le comunità dei due paesi e possono creare delle nuove opportunità interes- santi per entrambi i paesi”.

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BRIDGE MEDIATION:LA MEDIAZIONE COME METODOALTERNATIVO DI RISOLUZIONEDELLE CONTROVERSIE PER LEPMI ITALIANE

uando esiste un “ponte” tra due paesi si creano i presup-posti per favorire flussi e scambi di conoscenze, di abitudini edi idee che possono avere effetti positivie per le comunità deidue paesi e possono creare delle nuove opportunità interes-santi per entrambi i paesi”. Queste le parole di AlessandraSgubini, avvocato italiano e mediatore statunitense, che hadato vita recentemente al Bridge Mediation LLC, una societàspecializzata nella consulenza per la di risoluzione delle con-troversie avente sede principale a San Diego - California, USA,- e uffici a Milano - Italia -,e rappresentanze a Hong Kong , -Brasile e Messico -. L’avvocato, accompagnata dai collaborato-ri Dr.Stefano Cardinale e Dr. Andrea Marighetto, ci parla del ruolo del mediatore per risolvere le controversie d’impresa.

Q

Avv. Sgubini, circa un anno e mezzo fa,

ha costituito la società BRIDGE MEDIATION

LLC (nda: “srl” americana), di cui è la

proprietaria assoluta. La head quarter della

società è a S.Diego. Attorno a Lei, un team

di collaboratori tutti professionisti, sia negli

Stati Uniti, che in Italia, a Milano, dove

avete un ufficio. Perché ha scelto il “Ponte”?

Il mio obiettivo è quello di realizzare un progetto

per trasferire l’istituto della mediazione in Italia

attraverso un “ponte ideale” che faciliti

la diffusione di questo nuovo metodo per

la soluzione di controversie in Italia a vantaggio

delle società italiane in generale ed in particolare

di quelle con interessi negli Stati Uniti

e di quelle americane con interessi in Italia.

L’obiettivo è lo scambio di conoscenze,

informazioni ed esperieeinze nel campo

della mediazione tra due culture ed in

particolare sviluppare in Italia una nuova

metodologia utile alle società ed imprese

per risolvere efficacemente le controversie

ottenendo un risparmio di costi e tempi.

Questo sistema permetterà di non sprecare

energie, tempi e denaro aumentando

la produttività da un lato e dall’altro

rafforzando le relazioni di lavoro tra quelle

imprese disponibili ad applicare i principi della

mediazione per la soluzione delle controversie.

Di cosa si occupa BRIDGE MEDIATION?

BRIDGE MEDIATION è una società internazionale

di consulenza sui metodi alternativi di

risoluzione delle controversie, denominata ADR

(dall’inglese Alternative Dispute Resolution,

in seguito ADR), specializzata in mediazione,

per le imprese nazionali ed internazionali.

Aver studiato la mediazione in America

ed essere stata coinvolta nel campo della

mediazione mi ha permesso di scoprire un nuova

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forma di lavorare, in un certo qual senso

più stimolante. Indispensabilie sono statei

una formale preparazione accademica,

una partecipazione a corsi privati, osservazione

diretta di mediatori ed arbitri, nonché

l’esperienza personale come mediatrice. Questa

esperienza completa mi ha dato la possibilità

di acquisire le conoscenze delle metodologie

necessarie per individuare gli obiettivi che ho

già descritto. Dopo l’esperienza che ho vissuto

in Europa e in America, la mediazione, per me,

è il futuro: grazie a questa metodologia,

si ha infatti un risparmio di tempo e di denaro

veramente importanti, soprattutto per la PMI.

Il mediatore non decide ne da suggerimenti: è

un esperto del procedimento che non emette la

decisione finale, ma aiuta le parti a raggiungere

un accordo. Sarebbe importante inserire, in

qualsiasi tipo di contratto, le clausole di mediazione.

La mediazione, in Italia, è ancora

un metodo poco conosciuto.

Come si muove BRIDGE MEDIATION per

fare conoscere questo procedimento?

La nostra strategia è quella di parlarne il più

possibile: parliamo alle imprese che sono

i maggiori beneficiari. Teniamo conferenze

in giro per il mondo per far conoscere questo

tema. In effetti, abbiamo promosso, all’inizio

di quest’anno, un sondaggio tra varie imprese,

a livello internazionale, da cui è emerso che

poche di esse conoscono effettivamente questo

procedimento, ma la maggior parte lo ritiene

importante per le loro controversie. In Italia siamo

davvero un pochino indietro, rispetto agli USA,

dove la mediazione è diffusissima e si sta

convertendo nel metodo abituale di risoluzione

delle controversie. Nell’ultima decade negli Stati

Uniti, si è visto un aumento importante

nel numero di parti che scelgono il processo di

mediazione per risolvere le proprie controversie,

a dispetto del sistema giuridico ordinario

o dell’arbitrato. BRIDGE MEDIATION, inoltre,

offre consulenza in metodi alternativi,

spiegando quali sono i benefici della mediazione.

Infine, facciamo training nel settore della

mediazione, soprattutto negli Stati Uniti.

I miei collaboratori – Dr. Cardinale

e Dr. Marighetto - che sono qui con me oggi,

hanno fatto un’intensa formazione con me:

hanno seguito un’intenso programma

di fomazione al mio fianco: capito l’importanza

della diffusione di questo procedimento e la

conoscenza culturale delle nazioni in cui si va ad

operare. Li Li ho portati con me agli incontri di

lavoro, perché fare business in America è diverso

che fare business in Italia; ho fatto conoscere

loro mediatori locali e responsabili d’imprese,

per creare al meglio il loro bagaglio culturale.

Inoltre, personalmente, scrivo vari articoli perché

abbiniamo il concetto della mediazione alle

imprese: è un concetto nuovo che ha bisogno

di essere capito per realizzare il mio obiettivo.

Quindi, quali sono questi metodi

alternativi? Inoltre, parlando in particolare

della mediazione, quali possono essere

i benefici per le aziende?

I metodi alternativi conosciuti a livello

internazionale sono l’arbitrato, la mediazione,

e nei paesi di civil law, quali l’Italia,

la conciliazione. La più grande differenza

tra arbitrato e mediazione sta nel fatto che

nell’arbitrato c’è un giudice privato, nominato

dalle parti, che alla fine della procedura, emette

una decisione (Lodo arbitrale). Nonostante

l’arbitrato sia meno costoso e più accessibile

dell’ordinario sistema giudiziario, ha a sua

volta dei grandi svantaggi, il rischio di perdere,

formali e semi-formali norme di procedura

civile da seguire, non avere alcun controllo sulla

decisione finale da parte degli interessati, la

decisione viene presa dall’arbitro, l’impossibilità

per le parti di avere un ruolo attivo nel processo,

come del resto nei tradizionali rimedi giudiziari,

i quali non comprendono alcuna creativa

e costruttiva soluzione per le controversie

commerciali. La mediazione è uno strumento

che permette alle parti di trovare una soluzione

a ciòche all’inizio può sembrare irrisolvibile.

Si tratta di un processo volontario, non

obbligatorio ed è una alternativa al tribunale

e all’arbitrato. La mediazione è altresì

un processo dinamico che si svolge attraverso

ALESSANDRA SGUBINI, AVVOCATO ITALIANO E MEDIATORE STATUNITENSE E PROPRIETARIA DELLA SOCIETÀ

www.bridge-mediation.com

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differenti stadi dove un terzo, -mediatore-

assiste ed aiuta le parti a risolvere il contenzioso

ed aiuta a cercare una soluzione realistica

in un ambiente privato e scelto dalle due parti

di comune accordo. Il mediatore è dunque

un esperto del procedimento, un terzo neutrale,

che aiuta le parti ad arrivare ad un accordo

finale senza emettere nessuna decisione

e senza suggerire nulla. La mediazione

permette alle parti di esprimere le proprie

emozioni e sensazioni ed offre alle parti anche

la possibilità di esprimere i propri interessi

professionali, cosa non ammissibile o rilevante

in un’a aula di tribunale. Il mediatore

è il catalizzatore della trattazione che può

durare dalle 8 ore, nei casi più semplici,

a un mese in quelli più complicati, come per

esempio il caso esemplare fra la General Motors

e la Fiat. Gli obiettivi della mediazione sono:

• Aiutare le parti a identificare i reali interessi

e non fermarsi alla semplice superficie legale

• Trovare una soluzione e un accordo

sono soddisfacenti per tutti i partecipanti.

Lasoluzione è un risultato di parità

dove nessuna parte perde.

• Offrire alle parti l’opportunità di capire

gli interessi dell’altra parte.

• Aiutare le parti a vedere la situazione

reale ed evitare soluzioni irreali generate

da un super-ottimismo che ci porta

a pensare di vincere in tribunale.

I vantaggi della mediazione, sono quindi

un grande risparmio di tempo e di soldi,

visto che negli USA il mediatore costa dai

175 dollari ai 600 dollari l’ora: le tariffe possono

sembrare care, ma bisogna pensare che

il costo è distribuito equamente tra le parti e

che comunque è irrisorio rispetto a quello di una

causa in tribunale. Inoltre, con la mediazione

la situazione si risolve in maniera privata:

in quanto le controversie sono risolte

direttamente dalle parti; non viene effettuata

alcuna pubblicità negativa; le parti posso

sempre tenere sotto controllo la situazione.

Infine, la mediazione è certamente efficace:

può essere completata in poche ore;

flessibile in relazione agli interessi delle parti

e alla complessità della controversia.

ALESSANDRA SGUBINI CON I SUOI COLLABORATORI,

DR. STEFANO CARDINALE E DR. ANDREA MARIGHETTO

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