la mia esperienza in cina

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LA MIA ESPERIENZA IN CINA Mi chiamo Ettore Ismael Borghetto, vengo dal centro locale di Rieti e sono ormai da 7 mesi in Cina con AFS Intercultura. Si, lo scorso anno scelsi la Cina, il Dragone d'Oriente, terra d'innovazione e spiritualità', un paese dalla storia millenaria spesso malvisto e criticato dai più'. Lo ammetto, originariamente avevo paura e misi come prima scelta gli USA, come la maggioranza dei ragazzi che parte con Intercultura. Fortunatamente mi scartarono, e come per magia mi sono ritrovato qui. Appena partito le mie nozioni su questo Paese erano alquanto ridotte, la lingua impossibile da comprendere e la cultura stranissima. AFS scelse per me Zhengzhou, città' di “modeste” dimensioni (all'incirca 7 milioni di abitanti) capitale dell' Henan, regione nel centro-nord del paese bagnate dalle acque del Fiume Giallo nonché luogo dove nacquero la cultura e la scrittura cinese, il kung fu e il buddismo Zen. Insieme a me altri 5 afsers e altre 4 ragazze di un' altra associazione: Maurice, Manuela, e Laura dalla Germania, Lea dalla Francia, Wee e Beau della Thailandia, Tanya della Svizzera, Enelin l' estone e Viivi dalla Finlandia.

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I primi 7 mesi in Cina di Ettore Borghetto, studente AFS Intercultura

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LA MIA ESPERIENZA IN CINA Mi chiamo Ettore Ismael Borghetto, vengo dal centro locale di Rieti e sono ormai da 7 mesi in Cina con AFS Intercultura.

Si, lo scorso anno scelsi la Cina, il Dragone d'Oriente, terra d'innovazione e spiritualità', un paese dalla storia millenaria spesso malvisto e criticato dai più'. Lo ammetto, originariamente avevo paura e misi come prima scelta gli USA, come la maggioranza dei ragazzi che parte con Intercultura. Fortunatamente mi scartarono, e come per magia mi sono ritrovato qui. Appena partito le mie nozioni su questo Paese erano alquanto ridotte, la lingua impossibile da comprendere e la cultura stranissima. AFS scelse per me Zhengzhou, città' di “modeste” dimensioni (all'incirca 7 milioni di abitanti) capitale dell' Henan, regione nel centro-nord del paese bagnate dalle acque del Fiume Giallo nonché luogo dove nacquero la cultura e la scrittura cinese, il kung fu e il buddismo Zen. Insieme a me altri 5 afsers e altre 4 ragazze di un' altra associazione: Maurice, Manuela, e Laura dalla Germania, Lea dalla Francia, Wee e Beau della Thailandia, Tanya della Svizzera, Enelin l' estone e Viivi dalla Finlandia.

I primi mesi non sono stati per niente semplici, di solito dall'euforia del cambiamento si passa subito alla fase detta shock culturale. Fortunatamente non ho gettato la spugna ed ho trovato nella mia famiglia la forza di andare avanti. Specialmente la mia mamma cinese, con la quale parlo sempre dei miei sentimenti e delle differenze culturali tra le nostre nazioni. E' sempre molto interessata a quello che dico! Mi anche dato un nome cinese (tutti gli stranieri sono tenuti ad averlo dato che i nostri sono

impronunciabili e troppo lunghi per loro): 吴龙 Wu Yi Long. Nell' insieme non ha molto senso, Wu e' il cognome ed e' il nome di un' antico regno cinese, Yi e' un carattere usato solo dagli imperatori e Long vuol dire dragone, ma il suono e' molto potente... e poi diciamolo: chi non vuole avere un nome da imperatore?!

In Cina, come del resto anche da noi, e' molto difficile trovare famiglie che parlino inglese, l'unico modo per comunicare e' apprendere al più presto la lingua e non buttarsi giù. I cinesi sono un popolo molto ospitale e cercano sempre di aiutarti se hai qualche difficoltà, quindi in pochi mesi grazie al loro aiuto ho cominciato a parlare fluentemente e a farmi capire senza bisogno di scrivere sempre su pezzi di carta!!!

Sarebbe una bugia dire che il cinese e' semplice. Questa lingua richiede triplice studio, inizialmente e' doveroso imparare la pronuncia delle sillabe, l'associazione della sillaba al carattere e solo infine l'elaborazione scritta di quest'ultimo. Di solito, quando imparo un nuovo carattere mi sento più' che soddisfatto, sapere che ce l'ho fatta mi rende più' che orgoglioso!! Il cibo e' una delle cose che mi mancherà' di più' quando tornerò in Italia. Dalle carni più strane e inimmaginabili, al riso e gli spaghetti, che al contrario di come pensano tutti furono inventati qui migliaia di anni fa. I miei genitori mi hanno sempre fatto provare tutto, dandomi un idea della varietà di cucine che c'e' in Cina. Ho avuto anche la fortuna di poter visitare molti posti interessanti, Dalle calde acque tropicali del Mare Settentrionale alle alte montagne del Sichuan, dai villaggi di contadini e pescatori del Guanxi alla seconda metropoli al mondo: Shanghai.

Molti di questi viaggi me li ha permessi la mia scuola, che per quanto sia severa per i ragazzi del posto, a noi stranieri da sempre molti favori. Le lezioni generalmente cominciano intorno alle 7 e concludono la sera alle 8, ma per gli "exchange student" gli orari sono sempre migliori. Nel pomeriggio e' in genere prevista una classe di lingua. La mia scuola tutt'ora organizza per noi le lezioni del pomeriggio, mentre in molte altre città sono terminate a novembre. Ogni lunedì mattina viene svolta la cerimonia

dell'alza bandiera con l'inno nazionale e il giuramento alla Nazione. Inoltre tutti gli studenti sono tenuti a svolgere gli esercizi mattutini a metà' mattinata. I ragazzi cinesi hanno una vita molto stressante rispetto alla nostra: studiano dalla mattina alla sera, sette giorni alla settimana con pochissimi momenti di svago. In Cina un ragazzo e' considerato bambino fino a che non ha compiuto 19 anni ed ha concluso gli studi. Ancora oggi mi capita di discutere con i miei genitori cinesi quando mi trattano da tredicenne. Gli adolescenti generalmente non tengono molto conto del loro aspetto, ma capita di incontrare per strada giovani dai capelli arancione/mogano con la pelle candida (come le nuove mode asiatiche impongono).

La cultura e' totalmente differente dalla nostra. Se si viene in Cina si deve essere coscienti del fatto che non vivrà di certo come in un hotel di lusso. TUTTO e' organizzato diversamente, persino il bagno di casa e' diverso dai nostri! Diversamente dall'Italia, qui la criminalità e quasi assente anche se camminando per strada o nei bus bisogna sempre stare all'erta a qualche ladruncolo. In quasi tutte le città il mezzo pubblico principale e' l'autobus, da qualche anno a questa parte sono inoltre stati avviati gli scavi per nuove linee metro nelle città minori (per ora solo Pechino, Shangahi, Canton e Nanchino hanno la metropolitana).

Ormai mancano solo 3 mesi al mio ritorno in Italia. Ho passato l'anno più bello della mia vita. Ancora non riesco a capacitarmi di quanto questo tempo sia volato. I sapori, i colori, i profumi di questo continente, i sorrisi della gente che incontravo nel mio cammino: tutto mi mancherà di questo paese. Chi non e' mai stato qui definisce questo popolo "di mentalità chiusa" o "arretrato", io posso solo definire questa terra CASA. Partire per 10 mesi senza la propria famiglia in una patria straniera e' una scelta molto dura, ma ti cambia totalmente la vita. Un immenso grazie va ai miei volontari in Italia che mi aiutano tutt'ora e a tutte le persone che sostengono la mia avventura. Un grazie anche alla Fondazione Varrone che sponsorizzandomi ha reso possibile tutto ciò.

Citando il motto di AFS concludo dicendo che " non e' giusto, non e' sbagliato: E' solo diverso"!

Ettore Ismael Borghetto, AFS Cina 2009/2010