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Direttore U.O.C. Medicina legale e Gestione integrata del rischio AOU di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi Bologna, 11 ottobre 2017 La nuova disciplina della responsabilità professionale sanitaria

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Direttore U.O.C. Medicina legale e Gestione integrata del rischio

AOU di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi

Bologna, 11 ottobre 2017

La nuova disciplina della responsabilità

professionale sanitaria

anche dal

emerge l’intenzione del legislatore di arginare il

fenomeno della , di supportare

il lavoro della magistratura e degli operatori della

sanità, introducendo questa volta fattispecie di

reato ad hoc e fornendo definizioni chiare ed

inequivoche (anche rispetto a quali

adottare come parametro di riferimento ed emesse

da quali autorità scientifiche)

LEGGE 8 marzo 2017, n. 24

(WHO Working paper MIM for Patient Safety, 2014 e

WHO International Consultation on European Validation

of the MIM for Patient Safety Incident Reporting and Learning 2015)

Conclusioni del Consiglio d’Europa sulla sicurezza dei pazienti e

la qualità dell’assistenza medica, compresi la prevenzione e il

controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria e

della resistenza agli antimicrobici (2014/C 438/05)

…..

a) promuovere una cultura della sicurezza dei pazienti che comprenda la

segnalazione equa e priva di carattere punitivo degli eventi avversi a livello di

struttura sanitaria e operare per misurare e migliorare la cultura della sicurezza

dei pazienti;

b) esaminare periodicamente gli orientamenti pratici sull’istruzione e la formazione

degli operatori sanitari e sui sistemi di segnalazione e apprendimento;

c) promuovere la raccolta di informazioni sugli eventi avversi;

…..

j) contribuire a una migliore comprensione dell’efficacia in termini di costi delle

politiche in materia di sicurezza dei pazienti secondo i principi di efficacia,

efficienza, adeguatezza, sicurezza e qualità delle cure;

…..

La sicurezza delle cure è diventata un principio generale

del diritto alla salute stesso e costituisce un riferimento

essenziale integrativo del corretto agire professionale e

dell’agire delle Strutture del Servizio Sanitario Nazionale.

Ogni struttura sanitaria, pubblica o privata, dovrà

trasmettere i dati relativi a rischi, eventi avversi e

contenzioso al

, istituito in

ciascuna regione/pa, il quale, a propria volta, trasmetterà

dette informazioni all’Osservatorio nazionale delle buone

pratiche sulla sicurezza nella sanità (di AGENAS), da

istituirsi entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge.

Art. 3.

(Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità)

….

1. Obbligo di trasparenza sec. Codice Privacy

2. La Direzione Sanitaria struttura pubblica o privata fornisce la

documentazione entro 7 giorni dalla richiesta degli interessati

aventi diritto, preferibilmente in formato elettronico con eventuali

integrazioni entro 30 giorni

3. Pubblicazione sul sito internet delle strutture dei dati relativi a tutti i

risarcimenti erogati nell’ultimo quinquennio

4. All’art. 37 del DPR 285/90 (Regolamento di polizia mortuaria),

inserito il comma 2 bis: «I familiari o gli altri aventi titolo del

deceduto possono concordare con il direttore sanitario o

sociosanitario l’esecuzione del riscontro diagnostico, sia

nel caso di decesso ospedaliero che in altro luogo, e

possono disporre la presenza di un medico di loro fiducia».

Art. 5. (Buone pratiche clinico-assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida)

l’esperienza e la competenza

del singolo medico sono indispensabili

nella formulazione del giudizio clinico

anche in base alle best practices

Da un punto di vista squisitamente medico-legale è fondamentale

il tema della scelta della linea guida di riferimento nel caso concreto

di responsabilità professionale medica

Quando la linea guida di riferimento

deve essere esplicitata?

Deve essere presente nella documentazione sanitaria (come parte

integrante della cartella clinica)?

Il professionista della salute sarà chiamato a rispondere delle scelte fatte,

a documentare l’aderenza ad una delle diverse linee guida presenti in

letteratura al momento dell’avvenimento e ad argomentare sulla opzione

scelta in concreto rispetto a tutte le altre possibili in base alle

caratteristiche anamnestiche, obiettive e strumentali del paziente?

La linea guida sarà identificata di volta in volta sulla base delle migliori

possibilità da questa offerte alle argomentazioni delle parti processuali,

siano esse l’accusa pubblica o privata ovvero la difesa?

Art. 7.(RESPONSABILITÀ CIVILE della struttura

e dell’esercente la professione sanitaria)

C’è chi sostiene che si favorisce

troppo il professionista sanitario…

Inadempimento o inesatto

adempimento di contratto

Onere della prova spetta

al professionista / struttura

Art. 1218 c.c.

Prescrizione: 10 anni

Art. 2966 c.c.

“Neminem laedere”

Onere della prova spetta

a chi richiede il risarcimento

Art. 2697 c.c.

Prescrizione: 5 anni

Art. 2947 c.c.

A

r

t

.

6

9

6

b

i

s

c

p

c

Corte dei conti (per la PA sempre e SOLO…)

Tetto al risarcimento (x 3 o per il triplo??)

Inibizione carriera (sigh!)

Cosa diciamo ai professionisti?

Assicurazione per la colpa grave!

Articolo 11

Estensione della garanzia assicurativa

Articolo 12 Azione diretta del soggetto danneggiato

Articolo 13 Obbligo di comunicazione all’esercente la professione

sanitaria del giudizio basato sulla sua responsabilità

Articolo 14 Fondo di garanzia per i danni derivanti

da responsabilità sanitaria

Obbligo di comunicazione all’esercente la professione

sanitaria del giudizio basato sulla sua responsabilità

L’obbligo di comunicazione è imposto alle strutture sanitarie o

sociosanitarie (sia pubbliche sia private) con l'evidente finalità di

portare a conoscenza del professionista l'oggetto ed il quantum

della domanda risarcitoria (giudiziale o stragiudiziale) formulata

dal danneggiato o dai suoi eredi.

In precedenza, qualora il danneggiato avesse avanzato una domanda

risarcitoria, la struttura sanitaria sarebbe stata libera di informare o

meno i sanitari coinvolti nel sinistro. Le strutture sanitarie, così,

potevano addivenire ad una transazione giudiziale della controversia

oppure decidere di costituirsi nel giudizio promosso dal danneggiato

senza informare i professionisti sanitari del cui operato si discuteva.

Art. 15

(Nomina dei

consulenti

tecnici d’ufficio

e dei periti nei

giudizi di

responsabilità

sanitaria)

Articolo 15

(Nomina dei consulenti tecnici d’ufficio e dei periti

nei giudizi di responsabilità Sanitaria)

L’autorità giudiziaria affida l’espletamento della consulenza

tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina

legale e a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano

specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del

procedimento.

Negli albi devono essere indicate e documentate le

specializzazioni degli iscritti esperti in medicina. In sede di

revisione degli albi è indicata, relativamente a ciascuno degli

esperti di cui al periodo precedente, l’esperienza professionale

maturata, con particolare riferimento al numero e alla tipologia

degli incarichi conferiti e di quelli revocati

Quello che era passato …. nella

La realizzazione delle attività di prevenzione e

gestione del rischio sanitario rappresenta un interesse

primario del Sistema sanitario nazionale perché

consente maggiore appropriatezza nell’utilizzo delle

risorse disponibili e garantisce la tutela del paziente.

Per la realizzazione dell’obiettivo di cui al comma

538, ai fini di cui all’articolo 3-bis del decreto-legge 13

settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni,

dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, le regioni e le

province autonome di Trento e di Bolzano dispongono

che tutte le strutture pubbliche e private che erogano

prestazioni sanitarie attivino un’adeguata funzione di

monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario

(risk management), per l’esercizio dei seguenti compiti:

Quello che era passato …. nella

a) attivazione dei percorsi di audit o altre metodologie finalizzati allo studio

dei processi interni e delle criticità più frequenti, con segnalazione anonima del

quasi-errore e analisi delle possibili attività finalizzate alla messa in sicurezza dei

percorsi sanitari. Ai verbali e agli atti conseguenti all’attività di gestione aziendale

del rischio clinico, svolta in occasione del verificarsi di un evento avverso, si

applica l’articolo 220 delle norme di attuazione, di coordinamento e

transitorie del codice di procedura penale, di cui al decreto legislativo 28 luglio

1989, n. 271;

b) rilevazione del nei percorsi diagnostici e

terapeutici e facilitazione

;

c) predisposizione e attuazione di attività di sensibilizzazione e formazione

continua del personale finalizzata alla prevenzione del rischio sanitario;

d) assistenza tecnica verso gli uffici legali della struttura sanitaria nel caso di

contenzioso e nelle attività di stipulazione di coperture assicurative o di gestione

di coperture auto-assicurative.

«I verbali e gli atti

conseguenti

all’attività di gestione

del rischio clinico

non possono essere

acquisiti o utilizzati

nell’ambito di

procedimenti

giudiziari»

Edilizia sanitaria funzionale

Personale sanitario con elevate competenze - sia dal punto

di vista delle conoscenze tecniche che delle soft skills - con

un forte committment, a tutti i livelli, nella qualità di vita del

paziente

Informatizzazione dei processi

Apparecchiature biomedicali all’avanguardia

Implementazione di efficaci modelli di risk management con

focalizzazione sul miglioramento continuo