la piazza notizie 444
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la Piazza Notizie 444TRANSCRIPT
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Roberto Bisa e Antonio Foratodecolleranno alla fine dell’estate. Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness… continua a pagina X
Agricoltura sinergica e dialogotra generazioni a Cassola. Parte da San Giuseppe l’azione pilota di Orto collettivo gestito dal Progetto Giovani… continua a pagina XX
social daysaranno oltre cinquemila gli studenti che
sabato 20 aprile lasceranno a
casa le cartelle per “sporcarsi
le mani” in attività solidali
allo scopo di raccogliere fondi
da destinare a progetti di cooperazione.
a pag. iV
Pedemontana e Valsugana
Dalle Terre giunge un Eco.Tutti in bicicletta il 21 aprile con la nuova rete civica delle associazioni ambientalistiche… continua a pag. Viii
ZTl, mobilità sostenibile...
...e qualità della vita. Il punto di vista di Legambiente e dell’associazione Tuttinbici su un argomento diventato “scottante” negli ultimi tempi. continua a pag. iiL A P I A Z Z A M A R K E T
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PII
bassano | territorio
il PunTo di VisTa di legambienTe edell’associaZione TuTTinbici
ZTL, mobilità sostenibilee qualità della vita
di Cristina Lunardon
eferendum on line,
serrata dei negozi,
vetrine tappezzate
da spot di protesta.
Continua a Bassano il braccio
di ferro sull’ampliamento della
Zona a Traffico Limitato nel
centro storico, che ha visto
nelle ultime settimane una
decisa alzata di scudi da parte
dei commercianti nei confronti
dell’amministrazione comunale.
Ma in città non tutti sostengono
questa battaglia.
“In primo luogo pensiamo che le problematiche di Bassano, e del centro storico in particolare, non siano di esclusivo appannaggio delle attività commerciali e di chi vi risiede. Pur nella consapevolezza che senza negozi sarebbe destinata a diventare un dormitorio, o peggio a morire, crediamo che la città vada vista
come un bene comune e dunque ri-pensata come uno spazio che favorisca le relazioni, gli scambi culturali, una città più a misura di uomo, e non di automobile.”
Parola di Gianpaolo Bordignon,
portavoce del Circolo
Legambiente di Bassano, che
da mesi si sta impegnando
insieme ad altre associazioni
nello studio di un sistema
viabilistico e di trasporto
pubblico e privato finalizzato
proprio a disincentivare
l’uso delle macchine per gli
spostamenti brevi, favorendo
allo stesso tempo la mobilità
ciclabile, quella pedonale, e
l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Una mobilità sostenibile,
dunque, che possa anche ridurre
l’inquinamento atmosferico
ed acustico, migliorando la
qualità della vita.
“E’ un errore pensare che chi frequenta i centri commerciali lo faccia solo perché ci può arrivare in auto e parcheggiare comodamente – prosegue Bordignon – e che per rivitalizzare la città sia necessario inseguire questo modello. Si va al centro commerciale perché il sottocosto conviene a tutti. Su questo terreno, viste le spese di gestione nettamente diverse, le attività del centro storico non possono di certo competere. E non è comunque di questo genere di consumismo che il cuore della città ha bisogno per uscire dalla crisi, soprattutto se il prezzo da pagare sono le polveri sottili
R
PIII
che ci impediscono di respirare. Non ne hanno bisogno nemmeno i turisti, che rappresentano la vera risorsa per la maggior parte dei commercianti del centro.”
Si alla Ztl, dunque, ma non
solo. Legambiente propone anche
l’istituzione di “zone 30” in
centro e nei quartieri, la
realizzazione di piste e percorsi
ciclabili sicuri e veloci, e poi
favorire modalità alternative
all’automobile privata, come
il car-sharing, e pensare ad un
trasporto pubblico economico,
conveniente ed appetibile.
“Ci dicono spesso che la maggioranza delle persone non è ancora pronta ad un cambiamento di mentalità così radicale come quello che auspichiamo – prosegue Bordignon – ma con il continuo aumento del costo del carburante e dell’inquinamento nell’aria, la gente finirà per capire che l’automobile va utilizzata solo per gli spostamenti extra urbani o per distanze medio lunghe e scoprirà un nuovo modo, più salutare ed economico, per spostarsi in città”.Dello stesso parere è anche
Renzo Masolo, responsabile della
sezione bassanese di Tuttinbici
F.I.A.B., che con Legambiente
ha fatto parte del tavolo di
lavoro per la redazione del
Biciplan approvato lo scorso
febbraio dall’amministrazione
comunale di Bassano.
“Rispetto al turismo e al commercio a Bassano –spiega Masolo – vediamo la bicicletta come una reale risorsa economica e
Che cos’è il BiciplanIl Piano Particolareggiato per la Mobilità ciclabile, approvato dalla Giunta comunale bassanese, è un documento in cui vengono date delle indicazioni pratiche su come favorire gli spostamenti sui pedali e che, per la prima volta, offre un quadro d’insieme dei vari itinerari possibili. E’ stato messo a punto dalla società Netmobility con il contributo della sezione locale della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), ed individua una rete, del tutto simile a quella della metropolitana, di 13 “linee ciclabili” interconesse tra loro e sicure per unire i quartieri, permettendo anche ai ciclisti, in aree particolari come il centro storico, di procedere contromano o di transitare in zone interdette al traffico. Il Biciplan prevede una rete di 62 km di tratti stradali adibiti al transito delle biciclette. Di questi, 16 km sono costituiti dalle piste ciclabili già esistenti, che necessitano comunque di una riqualificazione, oppure già programmate o in fase di realizzazione. Altri 36 km sono composti dall’introduzione di nuove piste e soprattutto di corsie ciclabili, più convenienti e separate dalla carreggiata con un’apposita striscia gialla. 10 km circa, infine, sono costituiti da itinerari su strada a basso traffico, comprendenti le previste “isole ambientali” a zona 30, dove la bassa velocità imposta ai mezzi motorizzati facilita la promiscuità di auto e biciclette. La rete ciclabile disegnata dal Piano è strutturata in linee radiali che convergono verso il centro storico, nel raggio di 5 chilometri. I 13 itinerari saranno contraddistinti ognuno da un proprio colore e da un’apposita segnaletica che rinvierà alle altre linee ciclabili. Previsti inoltre due anelli ciclabili concentrici di collegamento: il primo attorno alle mura cittadine, il secondo, più esterno, che comprende anche il Terzo Ponte,- concepito come “una circolare che unisce i quartieri”.Il costo complessivo previsto per l’attuazione del piano è di 5 milioni di Euro. Per una città a misura di bicicletta.
Gianpaolo Bordignon, portavoce del Circolo Legambiente di Bassano
un mezzo per rivalorizzare l’economia locale, il turismo, l’enogastronomia, la cultura. Attraverso una maggior incentivazione dell’uso della bicicletta è possibile creare una città più vivibile, più sana, più accessibile a tutti, che permetta anche all’utenza debole di circolare in sicurezza, ai bambini ed ai ragazzi di muoversi in autonomia.”
Chiudere il centro storico alle
automobili e, in cambio, aprire
l’intera città al traffico su
due ruote. Togliere i parcheggi
lungo le strade cittadine e
posizionare rastrelliere per
la sosta delle biciclette.
Ripensare Bassano, dunque, E,
magari, farla ripensare anche
ai commercianti.
Renzo Masolo, responsabile della sezione bassanese di Tuttinbici F.I.A.B.
Si cammina con...gusto a ColceresaTutti a Colceresa, il 1° Maggio, per la Passeggiata Gustosa organizzata dalle associazioni Pro Loco di Mason Vicentino, Molvena e Pianezze con la collaborazione di alcune associazioni sportive. Giunta alla sua 5^ edizione, la manifestazione è nata con l’intento di valorizzare il territorio “Colceresa”, le sue
meraviglie naturalistiche e paesaggistiche, ma anche i suoi prodotti tipici. L’itinerario, con partenza da Pianezze, si snoda per circa 15 chilometri lungo vecchie contrade, boschi e vallate e prevede una decina di punti degustazione presso altrettante aziende agrituristiche.
PIV
20 aPrile, social day. una giornaTa di laVoro dedicaTaalla cooPeraZione inTernaZionale.
Un esercito di studenti pronti asporcarsi le mani per solidarietà
bassano | eventi
di Cristina Lunardon
i potrebbe incontrarli
con un barattolo di
vernice in mano, diretti
al parco giochi più
vicino, vederli uscire da una
cantina trasportando un vecchio
mobile, all’asilo del quartiere
travestiti da imbianchini, oppure
al ristorante sotto casa con una
pila di piatti in mano. Saranno
tanti, oltre cinquemila, gli
studenti delle scuole primarie,
medie e superiori di tutti i Comuni
dell’Usl 3 di Bassano, che Sabato
20 Aprile lasceranno a casa le
cartelle per “sporcarsi le mani”
in attività solidali allo scopo
di raccogliere fondi da destinare
a progetti di cooperazione.
Si tratta del momento conclusivo
del Social Day 2013, il percorso
di cittadinanza attiva gestito
e realizzato dai giovani di
età compresa dai 6 ai 19 anni.
Giunto alla settima edizione,
è finanziato dalla fondazione
Pegoraro Romanotti, il Ministero
del lavoro e delle Politiche
sociali, e l’Unione dei Comuni del
Marosticense. Il progetto, nato
proprio a Bassano sull’esempio
di un’analoga iniziativa già
consolidata in Germania e
Scandinavia, dal 2009 ha coinvolto
anche altri comuni della provincia
vicentina, allargandosi poi ai
territorio di Treviso, Padova,
Trento e Bolzano.
Dall’inizio dell’anno scolastico
gli studenti hanno partecipato
in maniera attiva a momenti di
formazione ed informazione sui
temi della pace e della giustizia,
hanno deciso quali progetti
finanziare e si sono poi mossi
in piena autonomia contattando
personalmente negozianti, enti
locali, associazioni, privati
cittadini per “chiedere lavoro”
per una mattinata.
“La finalità intrinseca del Social Day –
spiegano i coordinatori del
progetto – è soprattutto promuovere, in una giornata simbolica, l’impegno civico di tutto il territorio chiamato dalle giovani generazioni ad attivarsi in iniziative solidali.”
E la risposta è stata la creazione
di una rete di oltre ottocento
“datori di lavoro” tra aziende,
negozi, famiglie, e di oltre centro
associazioni e organizzazioni di
volontariato coinvolte.
S
PV
I NUMERIDELSOCIAL DAY2007 Hanno partecipato 150 ragazzi e ragazze del Liceo Scientifico Da Ponte di Bassano. Sono stati raccolti 2.407,00€, destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania).
2008 Hanno partecipato 400 ragazzi e ragazze di 8 Scuole Superiori del territorio bassanese e giovani di alcuni contesti informali. Sono stati raccolti 7.050,00€ destinati al progetto JamboNjombe (costruzione di un Politecnico in Tanzania).
2009 Hanno partecipato 1.029 bambine e bambini, ragazze e ragazzi. 10.830,00€ la somma raccolta, distribuita in parti uguali e destinata a 3 diversi progetti:
2010 Territori coinvolti: 28 comuni del territorio bassanese, Thiene, Schio e comuni limitrofi, Vicenza, Arzignano e Montecchio Maggiore. Hanno partecipato 3.327 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 18.635,00€ la cifra raccolta, ripartita tra cinque progetti.
2011 Scuole e altri soggetti partecipanti: 41 Istituti Scolastici (63 plessi scolastici) tra elementari, medie e superiori; 102 Associazioni di Volontariato, Organizzazioni del Terzo settore e gruppi informali. Hanno partecipato 4.103 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. Offerenti lavoro: 30 Comuni e più di 600 datori di lavoro tra aziende, negozi, associazioni di varia natura e famiglie. Cifra raccolta: 29.700,00€, destinati a 4 progetti
2012 Hanno partecipato 5.198 bambine, bambini, ragazze e ragazzi. 29.150,00€, la cifra raccolta, e ripartita tra 4 progetti.
Progetti finanziati dal Social Day 2013Progetto Verso la Terra Promessa, promosso dall’Associazione Macondo Onlus, realizzato a Santa Cruz de la Sierra, Bolivia (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo integrale dei bambini e adolescenti lavoratori della città di Santa Cruz. www.macondo.it
Progetto Terra, lavoro e speranza in Brasile- seconda tappa, promosso dall’Associazione di volontariato“Semear a vida” Onlus, realizzato a Maragogì, Stato di Alagoas, Brasile (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di dare continuità alla formazione di 30 giovani, dai 15 anni in poi, figli di piccoli agricoltori di “sem-terra”, individuando delle attività relative al settore agricolo capaci di offrire una rendita fissa nel tempo. www.semearavida.org; www.coopeagro.org
Progetto Acquedotto per il Campus di Hagafilo, promosso dal Professional College of Njombe, realizzato ad Hagafilo, Tanzania (30% della somma raccolta). Il progetto ha l’obiettivo di realizzare due nuovi impianti idrici presso il campus di Hagafilo, necessari a fornire la quantità d’acqua necessaria al fabbisogno degli abitanti del campus e alle attività agricole e di allevamento funzionali alla sussistenza. www.gioviale.org
Progetto promosso dalla Cooperativa sociale Pio La Torre - Libera Terra, realizzato nelle terre confiscate alla mafia in Sicilia (territorio dell’Alto Belice Corleonese) – (10% della somma raccolta) Effettuare l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati creando opportunità occupazionali, in ambito agricolo, ispirate ai principi di solidarietà e legalità. www.piolatorreliberaterra.it
PVI
presentazione | indice
Editoriale
La Terra chiama, la Piazza risponde.C’è voglia di respirare aria pulita, di tornare a lavorare la terra, di muoversi in maniera sicura senza sporcare l’ambiente, di partecipare in modo attivo alle decisioni che interessano il futuro del territorio, che continua ad essere la nostra principale risorsa.
Qualcosa sta cambiando, e forse aveva davvero ragione chi ha sostenuto che la crisi, intesa in senso lato, può essere sinonimo di opportunità. Per vedere con occhi diversi. Per trovare soluzioni alternative.
L’esempio ci arriva dai giovani, che si “sporcano le mani” allo scopo di sostenere progetti umanitari di respiro internazionale, che coltivano gli orti insieme agli anziani, che vogliono preservare la biodiversità rispettando la terra ed i suoi cicli naturali. E dalle diverse associazioni ambientalistiche impegnate in azioni quotidiane di informazione e sensibilizzazione della società civile sulle nuove infrastrutture che rischiano di soffocare la vita delle future generazioni.
E’ soprattutto a loro, che La Piazza Notizie ha dato voce in questa sua seconda uscita.
Buona Primavera a tutti!
Scrivete a [email protected] per Segnalare temi o iniziative Su qualSiaSi argomento che potrà trovare Spazio nelle noStre pagine.
AllegAto grAtuito AlA PiAzzA - il quindicinAle
di Annunci e APPuntAmenti
Anno 0 - numero 212 APrile 2013
AutorizzAzione tribunAledi bAssAno del grAPPA
n°7/94 del 7/10/94
d i r e t t o r e r e s P o n s A b i l ecristina lunardon
e d i t r i c etabloid
r e s P o n s A b i l e n o t i z i ecristina lunardon
P e r l A P u b b l i c i t à0424.219185
P e r i n v i A r e f o t o e / o t e s t [email protected] Indice
II ZTL, mobilità sostenibile e qualità della vita INTeRVISTA A BORDIgNON e MASOLO
III Si cammina con...gusto a Colceresa IL 1° MAggIO IN OCCASIONe DeLLA PASSeggIATA guSTOSA
IV Studenti al lavoro per solidarietà IL SOCIAL DAy RISCuOTe OgNI ANNO SeMPRe PIù SuCCeSSO
VIII Superstrada Pedemontana e Nuova Valsugana DALLe TeRRe gIuNge uN eCO
IX Libri e bambini, i protagonisti LA SCRITTRICe CRISTINA BeLLeMO OSPITe IL 20 APRILe A ROSà
X Da Cassola a Sydney in ultraleggero uN’IMPReSA DA guINNeSS
XII Il lungo viaggio dell’Oasi San Daniele in mostra DAL 25 AL 28 APRILe A SAN zeNONe
XIV Grande giornata di judo a Bassano IL 24 MARzO CON L’A.S.D. Bu-SeN
XVIII 30° anniversario dell’Ezzelino Fotoclub SARà uN AuTuNNO fOTOgRAfICO CON I fIOCCHI
XX Agricoltura sinergica e dialogo tra generazioni A CASSOLA PARTe IL PROgeTTO DI ORTO COLLeTTIVO
PVII
PVIII
TuTTi in bicicleTTa il 21 aPrile con la nuoVa reTe ciVica delle associaZioni ambienTalisTiche
Superstada Pedemontana e Nuova Valsugana: dalle Terre giunge un Eco
comprensorio | territorio
di Cristina Lunardon
cantieri sono aperti, le
ruspe scavano, tonnellate
di cemento sono pronte
per essere riversate lungo
la Gasparona e realizzare il
progetto della superstrada a
pedaggio Pedemontana Veneta, che
collegherà Montecchio Maggiore a
Spresiano, passando per Thiene e
Bassano. Lunga complessivamente
95 chilometri per un costo
previsto di circa due miliardi e
mezzo di euro, l’opera è stata
negli anni oggetto di ricorsi
e controricorsi, dibattiti e
prese di posizione politiche,
rimanendo un progetto sulla
carta fino al 10 novembre 2010,
data della posa della prima
pietra avvenuta nel comune di
Romano d’Ezzelino, mentre risale
a qualche mese fa l’apertura dei
cantieri nell’area bassanese. I
lavori dovrebbero concludersi
nel 2016, a quasi trent’anni
dal suo inserimento nel Piano
regionale dei trasporti del
Veneto.
E un’altra superstrada a
pedaggio incombe sulla zona:
la Nuova Valsugana, che
collegherà Castelfranco a San
Nazario ed all’attuale statale
47, passando per Castello di
Godego, Loria, Rossano Veneto,
Cassola, Romano d’Ezzelino,
dove la nuova super arteria si
dovrà innestare su via Velo,
una strada secondaria che serve
una densa area residenziale
della frazione di San Giacomo.
Il progetto prevede per questa
zona una strada a doppia corsia
per senso di marcia in trincea,
accompagnata da due complanari
ai lati, una strada di servizio
e una “mega” rotatoria a raso.
Il tutto a poche centinaia di
metri dagli istituti scolastici
del paese.
Due grandi opere, dunque, di
forte impatto sul territorio,
che destano vive preoccupazioni
tra i cittadini, allarmati
soprattutto per la salute e
la sicurezza pubblica, e sulle
quali si sta concentrando
l’azione di diversi comitati
civici, che dallo scorso gennaio
hanno dato vita ad una nuova
forma di coordinamento, l’ Eco
dalle Terre.
“Si tratta un contenitore che ad oggi
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• Personal Fitness
• Rassodamento e Rimodellamento
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conta più di quaranta associazioni, gruppi, comitati – spiega la portavoce
e coordinatrice Maria Pia
Farronato - una rete civica realizzata attraverso il dialogo costruttivo tra gruppi di diversi comuni, alcuni presenti nel territorio da decenni, la condivisione delle diverse esperienze ma, soprattutto, la comune volontà di attivarsi “oltre i confini” della propria realtà territoriale. Un vero e proprio forum del paesaggio, aperto a tutti coloro che intendono operare responsabilmente per la promozione di un nuovo modello di sviluppo capace di restituire al territorio il suo valore in termini ambientali, socio-culturali ed economici.”
Tra le iniziative realizzate
da l’Eco dalle Terre, una
fiaccolata e un sit-in presso
l’area di cantiere bassanese
della Pedemontana in febbraio,
diverse serate informative e la
simulazione di due svincoli in
prossimità dell’accesso alla
superstrada.
“Abbiamo voluto suscitare l’attenzione di tutti i cittadini che oggi gratuitamente transitano attraverso la Gasparona e la Valsugana – spiega Maria Pia Farronato -
consegnando loro, a provocazione, un fac-simile di ticket autostradale, semplicemente allo scopo di far maturare la consapevolezza che è in atto una radicale trasformazione del Territorio, che va fermata prima che sia troppo tardi”.
L’Eco dalle terre si è inoltre
impegnata nella raccolta
di oltre 3.500 firme per
l’abrogazione dell’articolo
38 del Piano Territoriale
regionale, che permette alla
Regione di pianificare e
realizzare, nel raggio di 2
km dalle strade di interesse
primario (come la Pedemontana
e la Nuova Valsugana) qualsiasi
cosa, bypassando la volontà del
territorio.
Il prossimo appuntamento è
fissato per Domenica 21 aprile
con una biciclettata dedicata
proprio alla “Nuova Valsugana
e Pedemontana Veneta. Grandi
infrastrutture che azzerano il
territorio” con raduno e partenza
dagli impianti sportivi di
Cassola, Quartiere Prè, Rosà e
San Giacomo alle 10.15 ed arrivo
in Piazza Garibaldi alle 11.00,
dove i gruppi de L’Eco dalle Terre
si alterneranno sul palco per
illustrare la propria attività.
Dopo aver percorso le vie del
centro, il serpentone su due ruote
raggiungerà poi Quartiere Prè,
dove verranno allestiti
gazebo informativi ed
uno spazio per
il pranzo.
Libri e bambini, i protagonisti.Sabato 20 Aprile, a partire dalle 10.00 in Biblioteca a Rosà, la scrittrice bassanese Cristina Bellemo presenterà il suo libro La leggerezza perduta,vincitore del Trofeo Baia delle favole nell’ambito del Premio Andersen. Autrice di diversi libri per bambini e curatrice di volumi d’arte
per Bozzetto Edizioni, la Bellemo è direttrice responsabile del notiziario di A.B.C., l’Associazione Bambini Chirurgici dell’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste. L’iniziativa, a cui sono invitati bambini e adulti, rientra nel programma della Settimana della cultura.
PX
’è fermento tra gli appassionati del volo con base presso l’aviosuperficie di Cassola, per la messa
a punto della missione Riding the Skies che i piloti Roberto Bisa e Antonio Forato si accingono a intraprendere con l’obiettivo di entrare nel Guinness dei primati.
Un volo da record, dunque, da Cassola a Sidney, a bordo di due piccoli aeromobili ultraleggeri di ultima generazione, mai tentato prima.
Sedici Stati da attraversare, quaranta aeroporti dove atterrare, ventiduemila chilometri da percorrere in centoventidue ore di volo ad una velocità di crocera di 180/200 km all’ora, la massima consentita a questi velivoli che hanno un’autonomia di carburante di circa 5 ore.
“Essendo l’autonomia troppo limitata per alcune tratte – spiega Bisa – doteremo gli aerei di un terzo serbatoio supplementare che ci permetta almeno di volare per dieci ore in sicurezza. Questi aerei sono molto piccoli e sacrificando il posto del passeggero per ospitare il serbatoio, non avremo molto spazio e saremo costretti a viaggiare con il minimo indispensabile.”
Roberto Bisa, imprenditore di Romano d’Ezzelino, è pilota dal 1987 e vanta all’attivo 2800
ore di volo. Il suo compagno di impresa, Antonio Forato, opera a Castelfranco nel settore trasporti ed ha ottenuto l’attestato di volo nel 2005.
“Con questi mezzi è possibile volare solo a vista – prosegue Bisa - dunque solo di giorno e con condizioni meteo favorevoli, che significa niente pioggia, niente nebbia e poco vento. Avremo un sito internet da dove,
in tempo reale, si potrà seguire la rotta dei velivoli e dove pubblicheremo foto e giornale di bordo ogni sera”.
La missione ha ottenuto finora il patrocinio dei comuni di Cassola, Bassano, Castelfranco oltre al sostengo dell’Associazione italiana dei Pionieri del Volo e dell’Associazione Italiana Trasvolatori Atlantici.
roberTo bisa e anTonio ForaTodecolleranno alla Fine dell’esTaTe
Da Cassola a Sidney in ultraleggero, un’impresa da Guinness
cassola | curiosità
di Cristina Lunardon
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biettivo oasi, quando la natura si riappropria del proprio ambiente” è il titolo
della suggestiva
mostra fotografica itinerante
realizzata dall’Associazione
Oasi di San Daniele per
raccontare e mantenere viva
l’attenzione sulla storia
dell’oasi naturalistica che si
trova ai confini tra San Zenone
degli Ezzelini e Mussolente,
diventata simbolo, nella
Pedemontana del Grappa, della
salvaguardia dell’ambiente.
Dopo Bassano, Cassola, Rosà
e Montebelluna, l’esposizione
tornerà a San Zenone dal 25 al
28 aprile, visitabile durante la
Mostra Mercato di San Marco in
Piazza Rovero, per poi ripartire
verso il Municipio di Crespano
dove alloggerà fino al 25 maggio.
Risale ormai a dieci anni fa
l’azione di protesta promossa
dall’associazione Sentieri
Natura contro il progetto
di realizzare una discarica
nell’area dismessa di una cava
di argilla, che subito trovò
l’appoggio e la mobilitazione
dell’intera cittadinanza che
riuscì scongiurare il pericolo
a suon di cortei e fiaccolate,
raccolta di firme (oltre
ventimila in pochi mesi) e
appelli ai vertici politici.
Il sito è diventato ora rifugio
di molte specie animali (sono
state censite 117 specie di
uccelli presenti) e vegetali,
immortalate nei ventiquattro
scatti dei fotoamatori che
sono esposti nella mostra.
L’oasi, che si estende su una
superficie di settantamila
metri quadrati, offre la
possibilità di passeggiare in
un bosco di pianura ma anche di
visitare una estesa zona umida,
sospesi su una lunga passerella
di legno.
La sua manutenzione è affidata
alla buona volontà dei gruppi
degli Alpini, della Protezione
civile, dei volontari
dell’Associazione che vanta
una trentina di iscritti
molto attivi nella promozione
dell’Oasi e delle tematiche
ambientali.
“I nostri interventi sono di tipo conservativo, non forziamo la natura ma la assecondiamo – spiega Mirella Ballan,
referente del gruppo – cercando comunque di offrire un ambiente accogliente per chi decide di trascorrerci qualche ora, semplicemente passeggiando, oppure sostando per un pic nic, o cimentandosi nel percorso vita che abbiamo posizionato lungo il sentiero”.
E poi ci sono le attività
collaterali, lezioni sulla
foto naturalistica, proiezioni
con dibattito su film a tema
ambientale, visite guidate per
le scuole e laboratori didattici,
fino all’appuntamento più
importante, domenica 9 giugno,
con la festa per il decennale
dell’Oasi.
da caVa di argilla a riFugio ProTeTTo Per PianTe e animali
Il lungo viaggiodell’Oasi di San Daniele in mostra
san zenone | ambiente
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biblioteche, un unico
servizio, a cui poter
accedere anche da casa.
Il progetto Biblioinrete nasce
nella provincia
di Vicenza
nel 2010 con
lo scopo di
f a c i l i t a r e
l ’ a c c e s s o
ai libri, ed
al sapere in
generale, da
parte dei cittadini. Un progetto
ambizioso, fortemente voluto
dai bibliotecari, che hanno
simbolicamente abbattuto i muri
delle singole biblioteche mettendo
in rete saperi, competenze
e, soprattutto, il materiale
posseduto, con la creazione di un
unico catalogo accessibile anche
on line.
Una sola grande biblioteca,
dunque, con tanti punti di
accesso quante sono le strutture
che vi prendono parte, poiché
Biblioinrete garantisce il
prestito interbibliotecario
tramite il passaggio
bisettimanale di un bibliobus
che tocca tutte le biblioteche
provinciali.
Con l’iscrizione ad una
delle biblioteche aderenti,
il cittadino è iscritto
automaticamente all’intero
sistema, è riconosciuto da tutte
le biblioteche
come proprio
utente a tutti
gli effetti e
può prendere
e restituire
documenti in
ogni biblioteca
della rete,
anche qualora il punto di
prestito e di restituzione siano
due biblioteche diverse, oppure
scegliere la biblioteca dove
ritirare il materiale prenotato.
Con l’occasione sono stati rivisti
anche i singoli regolamenti che
i nuoVi serViZi delle biblioTeche VicenTine in reTe
La cultura a portata di mouse[QUANDO LEGGERE NON COSTA NULLA]
comprensorio | cultura
C“Uno dei malintesi che dominano la nozione di biblioteca è che si vada in biblioteca per cercare Un libro di cUi si conosce il titolo. in verità accade sovente di andare in biblioteca perché si vUole Un libro di cUi si conosce il titolo, ma la principale fUnzione della biblioteca […] è di scoprire dei libri di cUi non si sospettava l’esi-stenza, e che tUttavia si scoprono essere di estrema importanza per noi.” Umberto Eco, De bibliotheca, 1986
PXV
in qualche modo limitavano il
servizio: il codice dell’utente
corrisponde al codice fiscale,
per cui la tessera sanitaria funge
anche da tessera della biblioteca
ed è possibile ricevere in
prestito oppure prenotare fino a
quaranta documenti alla volta.
Collegandosi al sito
biblioinrete.comperio.it ogni
utente iscritto può accedere
alla propria scheda e prorogare
i propri prestiti, verificare lo
stato dei documenti prenotati,
suggerire acquisti e commentare
i libri letti, consultare le
bibliografie tematiche proposte
dai bibliotecari e le novità
editoriali acquistate, suddivise
in narrativa, saggistica, libri per
ragazzi, materiale multimediale
(dvd, cd musicali, audiolibri).
Oppure, entrando nella biblioteca
più comoda, può accedere agli
stessi servizi con l’aiuto del
personale addetto. Il tutto,
a costo zero! Impegnate nella
promozione della lettura e
della cultura, le biblioteche
organizzano anche eventi ed
incontri a tema, per
tutti i gusti e gli
interessi. (C.L.)
“fondare biblioteche è come costrUire ancora granai pUbblici, ammassare riserve contro l’inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.”
Maguerite Youcenar, Le memorie di Adriano
“i dirittidel lettore”1. il diritto di non leggere2. il diritto di saltare le pagine 3. il diritto di non finire il libro4. il diritto di rileggere5. il diritto di leggere QUalsiasi cosa6. il diritto del bovarismo7. il diritto di leggere ovUnQUe8. il diritto di spizzicare9. il diritto di leggere a voce alta10. il diritto di tacereDaniel Pennac,Come un romanzo
Dal Manifesto uNeSCO per le Biblioteche pubbliche:La biblioteca pubblica è il centro informativo locale che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione.I servizi della biblioteca pubblica sono forniti sulla base dell’uguaglianza di accesso per tutti, senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale […]Questo Manifesto dichiara la fede dell’UNESCO nella biblioteca pubblica come forza vitale per l’istruzione, la cultura e l’informazione e come agente indispensabile per promuovere la pace e il benessere spirituale delle menti di uomini e donne […]In linea di principio, l’uso della biblioteca pubblica deve essere gratuito.[…]
CuriositàClassifica deilibri piùprestati nel 2012
1- E. L. James, Cinquanta sfumature di grigio2- Massimo Gramellini, Fai bei sogni3- Margaret Mazzantini, Venuto al mondo4- Ken Follett, L’inverno del mondo5- Fulvio Ervas, Se ti abbraccio non aver paura
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i è svolto domenica 24 marzo 2013, presso il Palasport di via Cà Dolfin, il XVII Trofeo Città di Bassano del
Grappa, intitolato a Sandro Vigna, storico fondatore della società sportiva bassanese Bu-Sen. La gara, valevole come Campionato Veneto, ha visto sfidarsi sul tatami più di cinquecento judoka dagli 11 ai 35 anni.
Il Judo Bu-Sen ha una lunga e gloriosa tradizione. Nasce infatti presso la palestra del Centro Giovanile nel lontano 1964. Agli esordi la squadra era allenata dal maestro Giancarlo Piccoli a cui è succeduto Bruno Carmeni, al suo rientro in Italia dopo la partecipazione alle Olimpiadi di Tokyo, unico italiano insieme ad Antonio Tempesta all’esordio di questa disciplina tra gli sport
il TroFeo ciTTadino giunTo alla XVii ediZione
Grande giornata di judo a Bassano organizzata dall’A.S.D. Bu-Sen
bassano | sport
Solimpici.Dal 1976 il testimone è passato al maestro Antonio Tasca (cintura nera 5° dan) che tuttora si occupa della preparazione degli atleti e dell’organizzazione dei corsi per bambini, a partire dai cinque anni, e dei corsi per giovani e adulti. Il Bu-Sen organizza anche corsi specifici di difesa personale tenuti dall’istruttore federale Paolo Griselli (cintura nera 4° dan).
Il risultato migliore è stato ottenuto dall’A.S.D. Judo Mestre 2001 che ha vinto 11 medaglie d’oro, 5 d’argento e altrettante di bronzo, seguito dall’A.S.D. Judo Vittorio Veneto con 7 medaglie d’oro, 4 d’argento e 10 di bronzo. Al terzo posto si è classificato il Murano Judo, che ha ottenuto 7 primi posti, 3 argenti e 5 bronzi.
“L’organizzazione di questo Trofeo - spiega Susanna Vivian, attuale presidente del Judo Bu-Sen – è stata un’occasione per vedere all’opera i nostri atleti di ogni età, il maestro, gli istruttori, tutto lo staff direttivo e anche i genitori dei giovani atleti, chiamati a collaborare per la buona riuscita della manifestazione. Siamo convinti – continua la presidente – che il judo deveessere una palestra di vita. Ci gratificano sicuramente i buoni risultati agonistici – conclude - ma non li riteniamo prioritari rispetto ad altri valori, che attraverso questo sport devono passare”. (C.L.)
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ono passati trent’anni, da
quel 5 marzo del 1983,
quando, alla conclusione
di un corso di fotografia,
un gruppo di partecipanti decise
di creare un
s o d a l i z i o
allo scopo di
continuare a
trovarsi, per
condividere
e promuovere
q u e s t a
passione. E non solo con il
corso base di fotografia che,
da trent’anni, ogni anno,
l’Ezzelino Fotoclub organizza
nel periodo autunnale. Ma anche
con conferenze, mostre, concorsi
e pubblicazioni, in un continuo
susseguirsi di attività per
le quali nel 1999 la F.I.A.F.
(Federazione Italiana Associazioni
Fotografiche) ha insignito il
gruppo del titolo di Benemerito
della Fotografia italiana. Tra i
fiori all’occhiello, il concorso
fotografico nazionale “Sette
colli” e, nel 1991, la mostra
dossier sulla guerra dell’ex
Iugoslavia con l’esposizione
di immagini inedite provenienti
direttamente dalla Croazia, in
collaborazione con il circolo
fotografico di Bjelowar.
Risale invece al 2005 la prima
edizione della manifestazione
“Autunno con la fotografia”, che
ha portato a Romano d’Ezzelino
fotografi professionisti
ed amatoriali di prestigio
nazionale ed
internazionale,
ospiti di
serate aperte
al pubblico, che
hanno condiviso
e s p e r i e n z e
e visioni
personali sulla fotografia e sul
fare fotografia. Non stupisce che
il gruppo sia già in fermento per
la rassegna del prossimo autunno,
occasione perfetta per celebrare
il trentennale. Il riserbo sui
nomi degli ospiti è assoluto, ma
si intuisce che si tratterà di
personalità d’eccezione.
sarà un auTunno FoTograFico con i Fiocchi
1983-2013: 30° anniversariodell’Ezzelino Fotoclub
“QUando è ben fatta, la fotografia è interessante. QUando è fat-ta molto bene, diventa irrazionale e persino magica. non ha nUl-la a che vedere con la volontà o il desiderio cosciente del fo-tografo. QUando la fotografia accade, sUccede senza sforzo, come Un dono che non va interrogato né analizzato” Elliott Erwitt
romano d’ezzelino | cultura
di Cristina Lunardon
PXIX
“Probabilmente organizzeremo anche una mostra con le immagini più belle scattate dai nostri soci” spiega Antonio Bordin, dal 2012 presidente dell’Ezzelino Fotoclub, che annovera ben 120 soci iscritti.
“Da qualche tempo – prosegue Bordin con evidente soddisfazione–
diversi giovani prendono parte alle nostre attività, ed hanno dato vita ad un gruppo dinamico, curioso e desideroso di apprendere. Noi ci ritroviamo ogni venerdì sera presso le scuole elementari di S.Giacomo di Romano d’Ezzelino ed ogni terzo venerdì del mese organizziamo un concorso interno, concepito in modo tale da valorizzare e qualificare i componenti del gruppo anche con la pubblicazione di tutte le foto vincitrici nell’annuario che pubblichiamo a fine stagione. Il concorso mensile, il corso di fotografia e gli incontri autunnali rappresentano il fulcro del nostro
programma, attorno al quale poi ruotano diversi altri eventi ed impegni”.
L’Ezzelino Fotoclub, gemellato
con il Fotoclub di Muhlacker,
ha partecipato nel 2009 al
“Progetto Fotografia” e nel
2011 a “Bassano Fotografia”,
mantenendo costante nel tempo
anche l’obiettivo di documentare
il paesaggio rurale e la sua
trasformazione.
Ma quali sono le qualità che
un fotografo deve coltivare o
i requisiti che deve avere per
riuscire a “fare la differenza”?
“Sicuramente la curiosità, unita ad una buona dose di pazienza e di forte volontà – risponde il presidente – che è poi quella che ti fa svegliare all’alba per godere della sua luce particolare, o mollare tutto
ciò che stai facendo per inseguire le ombre lunghe del tramonto. Senza dimenticare – conclude sorridendo – una buona dose del cosiddetto cdc, comunemente chiamato colpo di fortuna, che ti fa essere al posto giusto al momento giusto, con la macchina fotografica in mano”.
E cosa ha spinto Antonio Bordin
ad accostarsi al mondo della
fotografia?
“E’ stato un incontro casuale, dovuto a motivi di lavoro – racconta il
presidente- Trovandomi impiegato in una ditta che si occupava di accessori fotografici, ho dovuto imparare il significato dei termini che sentivo usare e mi sono iscritto ad un corso di fotografia. Era il 1985. E il corso si teneva a Romano…”
Buon compleanno,
Ezzelino Fotoclub!
“la lUce pUò fare tUtto. le ombre lavorano per me. io faccio le ombre. io faccio la lUce. io posso creare tUtto con la mia macchina fotografica”
Man Ray
PXX
Cassola sta per nascere un orto. Ma non si tratta di una qualsiasi coltivazione di verdure.
Questo orto è ben altro. E’ la realizzazione di un’idea che vedrà collaborare, su un appezzamento di terra comunale, i ragazzi del territorio coinvolti nel Progetto Giovani, gli anziani del centro diurno di San Giuseppe, i bambini delle scuole, e adulti volontari. Un progetto pilota, che sta già destando l’interesse anche dei comuni vicini, gestito dalla Cooperativa Adelante.
“L’obiettivo principale – spiega il responsabile del progetto Marco Bertoncello – è quello di offrire una nuova modalità di aggregazione e conoscenza tra i giovani, fondata sul recupero del rapporto diretto con la terra e la natura e promuovere la cultura della sostenibilità tra le giovani generazioni , creando allo stesso tempo occasioni di incontro con il resto della comunità, con la quale poi saranno condivisi i frutti del raccolto”.
Sarà un orto sinergico. Intendendo per sinergia sia la collaborazione tra le persone, che il sistema di coltivazione stesso che si è deciso di adottare e che si basa sul principio che, mentre la terra fa crescere le piante, queste creano un suolo produttivo. Abolito dunque l’uso di pesticidi, nessuna aratura del terreno per non impoverirlo, niente fertilizzanti e, soprattutto, salvaguardia della biodiversità.
Questo metodo di coltivazione, elaborato in Spagna, riprende gli studi del giapponese Fukuoka, che già negli anni quaranta aveva teorizzato l’idea di una “agricoltura del non fare” o, meglio, del “lasciar fare alla natura”.
Il risultato saranno una serie di aiuole dalle forme sinuose, in cui cereali, ortaggi, legumi, fiori, erbe officinali, arbusti e alberi da frutta potranno convivere e produrre durante tutto l’arco dell’anno seguendo la propria stagionalità.
“Abbiamo anche diversi privati che si sono offerti a collaborare mettendo a disposizione i loro appezzamenti di terreno – prosegue Bertoncello – e poi allestiremo una
bancarella durante il mercato settimanale. Una parte del raccolto sarà inoltre destinata alle famiglie del territorio che si trovano in particolari situazioni di difficoltà economica.”
Il progetto vanta la collaborazione di una ventina di studenti dell’Istituto Agrario “Parolini” di Bassano e del neonato gruppo bassanese degli Agrincolti, formato da giovani del territorio accomunati dalla passione per tutto ciò che tutela la biodiversità.“L’orto è collocato dietro al Centro diurno anziani di San Giuseppe – conclude Bertoncello – in zona centrale. Ci metteremo anche delle panchine, così gli anziani, ma non solo, potranno collaborare attivamente ma anche godere dello spettacolo che la natura, malgrado il cemento che la circonda, ci regalerà sicuramente.”
ParTe da san giusePPe l’aZione PiloTa di orTo colleTTiVogesTiTo dal ProgeTTo gioVani
Agricoltura sinergica e dialogotra generazioni a Cassola
cassola | ambiente
A
Chi sono gli AgrincoltiSono una trentina, soprattutto giovani, che da qualche mese si incontrano a Bassano per condividere l’interesse sulle tematiche della coltivazione e della nutrizione.
“Ci siamo dati questo nome – spiega Silvia Basso – perché la maggior parte di noi è alle prime armi, o al massimo abbiamo esperienze di orti di famiglia, alcuni hanno partecipato a dei corsi e altri utilizzano la coltivazione sinergica da tempo. Ci siamo scoperti tramite il passaparola, e grazie alla rete ora siamo in contatto anche con altri gruppi del territorio.”
Il gruppo organizza serate informative, incontri, ed ha dato vita ad un progetto di salvaguardia e tutela della biodiversità attraverso il recupero, censimento, riproduzione e distribuzione di sementi locali ed antiche , magari non più coltivate perché considerate poco commerciali, in collaborazione anche con altre associazioni che operano oltre i confini provinciali e che si ritrovano periodicamente per lo scambio gratuito dei semi. www.agrincolti.it
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