la progettazione integrata territoriale in basilicata assolve ad una duplice finalità:
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La Progettazione Integrata Territoriale in Basilicata assolve ad una duplice finalità: Sostenere e promuovere lo sviluppo locale , in quanto modalità e strumento di attuazione di specifiche misure ed azioni del POR; - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
La Progettazione Integrata Territoriale in Basilicata assolve ad una duplice finalità:
1.Sostenere e promuovere lo sviluppo locale, in quanto modalità e strumento di attuazione di specifiche misure ed azioni del POR;
2.Individuare e sperimentare nuovi modelli di governance a scala infraregionale, in quanto veicolo di innovazione del sistema amministrativo-istituzionale secondo i principi del partenariato, della sussidiarietà e della programmazione negoziata.
La sua mission, pertatnto, eccede la mera dimensione economico-programmatica per approdare a modelli inediti di coesione e cooperazione interistituzionale, sia sul versante delle relazioni verticali fra Regione e Partnership Locali (governance esterna) sia sul versante delle relazioni orizzontali all’interno delle singole Partnership Locali (governance interna)
Gli strumenti programmatici
La D.G.R. n. 1364/01
Il Complemento di Programmazione POR Basilicata 2000-06
Gli Accordi Normativi
Gli Accordi di Programma
Il Complemento di Programmazione POR Basilicata 2000-06
• I progetti integrati, territoriali o meno, rappresentano una delle novità organizzative del presente periodo di programmazione. E’ un tentativo di tradurre in progetto la complessità dell’integrazione dei fondi, dei loro obiettivi e delle loro procedure. In sintesi, il Progetto Integrato è un insieme di azioni coerenti, definite unitariamente, aventi un comune obiettivo di sviluppo.
• Le aree di potenziale applicazione dei PIT, nonostante la limitata dimensione territoriale della regione, sono chiaramente riconoscibili in Basilicata in alcuni ambiti locali con caratteristiche e fabbisogni fortemente differenziati. Il ricorso a Progetti Integrati Territoriali — ossia ad azioni intersettoriali strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso il conseguimento di un comune obiettivo di sviluppo in contesti territoriali definiti – nell’ambito del POR costituisce quindi un’ulteriore opportunità, per perseguire finalità di riequilibrio spaziale ed economico ben presenti alla programmazione regionale: di riequilibrio, in particolare, fra aree contraddistinte da maggiori potenzialità di sviluppo, prevalentemente situate “sul bordo” del territorio regionale, ed aree “interne” meno dinamiche e soggette a rischio di ulteriore isolamento.
La D.G.R. n. 1364/01
a) l’ammontare complessivo delle risorse pubbliche attivabili, la loro ripartizionedi massima per Fondi e, sulla base di indicatori statistici ispirati al riequilibrio territoriale, il plafond di risorse pubbliche attribuite a ad ogni area PIT;
a) il sistema di governo dell’intero processo PIT a livello sia regionale che delle Partnership Locali di Sviluppo, nonché le loro relazioni reciproche;
b) le modalità di costituzione dei tavoli di concertazione locale, di formalizzazione degli organismi e dei soggetti delle Partnership Locali di Sviluppo e di attivazione delle azioni di sistema ed accompagnamento;
c) le forme e le procedure per la predisposizione, presentazione, istruttoria,validazione e formalizzazione dei progetti integrati territoriali.
Gli Accordi NormativiGli Accordi Normativi
Con la sottoscrizione degli accordi normativi sono stati indicati:
a) analisi di contesto, analisi SWOT, strategia di intervento, idea forza, obiettivo generale ed obiettivi specifici;
b) piani finanziari delle singole aree PIT (ex DGR n. 1364/01), articolati per Fondo/misura/ azione e per infrastrutture/regimi di aiuto/attività formative;
c) criteri e modalità per la selezione delle operazioni a carattere infrastrutturale e per la definizione dei bandi relativi sia ai regimi di aiuto che alle attività formative;
d) operazioni a carattere infrastrutturale a carico delle Amministrazioni locali per il cofinanziamento dei PIT.
Gli Accordi di ProgrammaGli Accordi di Programma
La sottoscrizione degli accordi di programma, a seguito di una stretta interlocuzione degli uffici regionali con le strutture dei PIT, è volta, in aggiunta rispetto agli accordi normativi, a:
• approvare, in tutte le sezioni in cui si articola, il formulario (e il dossier di autovalutazione);
• definire l’allocazione dell’ ampliamento della dotazione finanziaria dei singoli PIT (in media il 35% delle risorse previste per le operazioni a carattere infrastrutturale dall’accordo normativo);
• validare le singole schede progettuali delle operazioni a carattere infrastrutturale e dettagliare ulteriormente i criteri di selezione relativi ai bandi sia per i regimi di aiuto che per le attività formative.
Fasi procedurali PITFasi procedurali PIT
Costituzione tavoli di concertazione locale
Deliberazione
Formalizzazione e sviluppo delle partnership istituzionali,
economiche e sociali
Attivazione delle azioni di sistema e di accompagnamento
Predisposizione, presentazione e istruttoria proposte
Approvazione, pubblicazione e sottoscrizione accordo di programma
Autorità di Gestione Responsabili dei Fondi Feaog e Fse Rappresentanti delle due Province Rappresentante dell’Azienda Lucana di
Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura Rappresentante dell’Azienda di Promozione
Turistica Sovrintendente regionale del Ministero dei Beni
Culturali Rappresentante Dipartimento di Pubblica
Sicurezza del Ministero degli Interni
Assicurare la regia del processo di implementazione dei PIT
Sovrintendere alla costituzione dei tavoli di concertazione
Curare i rapporti con Partnership locale istituzionale e Partnership concertativa locale
Coordinare le azioni di sistema e di accompagnamento per l’attivazione dei PIT
Formulare osservazioni e pareri in merito alle strategie di sviluppo dei PIT
Assistere la Regione e le partnership locali nella sottoscrizione di accordi e intese
COMITATO DI PILOTAGGIOCOMITATO DI PILOTAGGIO
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
STRUTTURA UNICA REGIONALESTRUTTURA UNICA REGIONALEDI SORVEGLIANZA DEI PITDI SORVEGLIANZA DEI PIT
Autorità di Gestione Coordinatore FseCoordinatore Feaog Dir. Gen. Dip. AA.PP. Autorità Ambientale Coordinatore NRVVIP
Funzionari Ufficio Coordinamento Gestione Politiche Comunitarie
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
Coordinare e vigilare sul processo di attivazione attuazione dei PIT
Istruire le proposte di PIT presentate dalle Partnership locali istituzionali e proporne modifiche ed adeguamenti
Individuare i Responsabili regionali unici del collegamento fra POR e PIT
Predisporre atti e accordi opportuni all’approvazione dei PIT
PARTNERSHIP CONCERTATIVA LOCALE PARTNERSHIP CONCERTATIVA LOCALE
Rappresentanti degli interessi collettivi sociali ed economici presenti ed operanti all’interno delle singole aree PIT
Segnalare fabbisogni sociali ed istanze presenti sul territorio
Formulare indicazioni, orientamenti in merito ai contenuti della proposta progettuale ed esprimere osservazioni sulla stessa
Vigilare sul processo attuativo del PIT
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
PARTNERSHIP LOCALE ISTITUZIONALE PARTNERSHIP LOCALE ISTITUZIONALE
Amministrazioni Pubbliche ricadenti all’interno delle singole aree PIT
Sovrintendere al processo di concertazione che si sviluppa sul territorio
Individuare l’amministrazione capofila quale soggetto responsabile della gestione e attuazione del PIT
Partecipare alla costituzione del tavolo di concertazione locale
Promuovere le azioni di coordinamento delle strategie di sviluppo formulate nel PIT
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
SOGGETTO RESPONSABILE DEL PITSOGGETTO RESPONSABILE DEL PIT
Legale rappresentante
dell’Amministrazione pubblica, titolare
delle funzioni di Amministrazione
procedente
Rappresentare la Partnership Locale Istituzionale e curarne i rapporti esterni
Convocare la Partnership Locale Istituzionale e la Partnership Locale Concertativa
Attivare l’Unità di Coordinamento e Gestione del PIT
Nominare il project manager Coordinare le attività di elaborazione progettuale
e le azioni di sistema e di accompagnamento
FUNZIONEFUNZIONE
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
UNITA’ COORDINAMENTO E GESTIONEUNITA’ COORDINAMENTO E GESTIONE(UCG)(UCG)
Ufficio comune incardinato all’interno dell’Amministrazione Pubblica individuata come soggetto responsabile del PIT
Predisporre gli atti necessari per l’attivazione e la funzionalità della Partnership Locale Istituzionale e della Partnership Concertativa Locale
Supporta il soggetto responsabile e il project manager
Offrire supporto logistico operativo nell’attuazione dei tavoli di concertazione
Istruire e redigere la proposta PIT
Predisporre i provvedimenti opportuni per la sottoscrizione di accordi ed intese tra Regione e Partenariato Locale Istituzionale
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
PROJECT MANAGERPROJECT MANAGER
Dirigente titolare dell’Unità Coordinamento Gestione del PIT
Assistere il soggetto responsabile nell’adempimento delle sue funzioni istituzionali
Sovrintendere alla corretta attivazione del PIT e del raggiungimento degli obiettivi
COMPOSIZIONECOMPOSIZIONE
FUNZIONEFUNZIONE
Le idee forza
Le otto aree PIT hanno individuato l’idea forza (cfr. accordi di programma e accordi normativi) mediante una precisa identificazione dei punti di forza e delle peculiarità del territorio.
Da una lettura trasversale delle idee forza si rilevano cinque differenti tematismi:
• Sviluppo agricolo, agroalimentare e delle produzioni tipiche locali (PIT Vulture-Alto Bradano);
• Sviluppo urbano (PIT Val d’Agri);
• Sviluppo turistico e culturale (PIT Alto Basento, Marmo Platano- Melandro, Metapontino);
• Tutela ambientale, parchi naturali (PIT Lagonegrese- Pollino);
• Sviluppo territoriale generale (PIT Bradanica, Montagna Materna);
UNA PRIMA ANALISI COMPARATA
Gli obiettivi specifici
Nell’ambito dei diversi tematismi che identificano gli orientamenti delle singole aree PIT risultano interessanti le aggregazioni trasversali degli obiettivi specifici peculiari dei singoli PIT, integrati tra loro e coerenti con l’idea forza identificata dalle stesse aree.
Si possono individuare cinque tipologie di obiettivi specifici:
o Valorizzazione delle risorse culturali e naturali (presente in tutti i PIT)
o Sviluppo del tessuto imprenditoriale, soprattutto dell’artigianato locale (presente in tutti i PIT ad eccezione di Bradanica e Marmo Platano- Melandro);
o Sviluppo del sistema turistico attraverso un miglioramento della ricettività e una qualificazione delle risorse umane (presente in tutti i PIT);
o Sviluppo produttivo attraverso la creazione di reti (presente nei PIT Bradanica e Marmo Platano-Melandro);
o Sviluppo agricolo-forestale (presente in tutti i PIT ad eccezione di Marmo Platano-Melandro).
UNA PRIMA ANALISI COMPARATA