la prospettiva - prima parte. esempi 134-143 · corso di disegno dell'architettura 1a condotto...

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Corso di disegno dell'architettura 1A condotto da Daniele Colistra_a.a. 2010-2011_comunicazione n.17 del 06.04.2011 COMUNICAZIONE N.17 DEL 06.04.2011 1 SECONDO MODULO - APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA (15) LA PROSPETTIVA - PRIMA PARTE. ESEMPI 134-143 Generalità La prospettiva è una rappresentazione bidimensionale in grado di esprimere la profondità dello spazio e la posizione degli oggetti all’interno di esso mediante un’immagine che simula la visione umana. La prospettiva è caratterizzata da uno scorcio più o meno accentuato. La caratteristica tipica di ogni prospettiva “lineare”, infatti, risiede proprio nel fatto che le dimensioni degli oggetti si riducono man mano che si allontanano dall’osservatore. A differenza dell'assonometria, la prospettiva è una proiezione conica (o centrale); il punto di vista (centro di proiezione) è collocato a una distanza finita e, quindi, misurabile. L'obiettivo delle prospettive è di costruire sul piano del foglio da disegno uno schema geometrico apparentemente tridimensionale che appaia verosimigliante, nonostante i rapporti metrici delle figure reali riprodotte non siano immediatamente desumibili dal disegno. La Fig. 134 riproduce le condizioni proiettive di una prospettiva: una figura oggettiva da rappresentare (un cubo), un quadro π (corrispondente al foglio da disegno), un punto di vista a distanza finita (occhio dell'osservatore). L'immagine che si ottiene sul quadro in seguito all'intersecazione dei raggi visuali che uniscono il punto di vista con i punti caratteristici del cubo, è la prospettiva del cubo stesso. Fig. 134 1 Il contenuto delle comunicazioni non corrisponde interamente a quello delle lezioni in aula, ma costituisce solo un promemoria sintetico per la verifica e l’approfondimento degli argomenti trattati. I testi e le immagini di questa comunicazione sono tratte da Mario Docci, Manuale di disegno architettonico, Roma-Bari 1985 1

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Page 1: LA PROSPETTIVA - PRIMA PARTE. ESEMPI 134-143 · Corso di disegno dell'architettura 1A condotto da Daniele Colistra_a.a. 2010-2011_comunicazione n.17 del 06.04.2011 ... la sua genesi

Corso di disegno dell'architettura 1A condotto da Daniele Colistra_a.a. 2010-2011_comunicazione n.17 del 06.04.2011

COMUNICAZIONE N.17 DEL 06.04.20111

SECONDO MODULO - APPLICAZIONI DI GEOMETRIA DESCRITTIVA (15)

LA PROSPETTIVA - PRIMA PARTE. ESEMPI 134-143

GeneralitàLa prospettiva è una rappresentazione bidimensionale in grado di esprimere la profondità dello spazio e la posizione degli oggetti all’interno di esso mediante un’immagine che simula la visione umana. La prospettiva è caratterizzata da uno scorcio più o meno accentuato. La caratteristica tipica di ogni prospettiva “lineare”, infatti, risiede proprio nel fatto che le dimensioni degli oggetti si riducono man mano che si allontanano dall’osservatore. A differenza dell'assonometria, la prospettiva è una proiezione conica (o centrale); il punto di vista (centro di proiezione) è collocato a una distanza finita e, quindi, misurabile. L'obiettivo delle prospettive è di costruire sul piano del foglio da disegno uno schema geometrico apparentemente tridimensionale che appaia verosimigliante, nonostante i rapporti metrici delle figure reali riprodotte non siano immediatamente desumibili dal disegno.

La Fig. 134 riproduce le condizioni proiettive di una prospettiva: una figura oggettiva da rappresentare (un cubo), un quadro π (corrispondente al foglio da disegno), un punto di vista a distanza finita (occhio dell'osservatore). L'immagine che si ottiene sul quadro in seguito all'intersecazione dei raggi visuali che uniscono il punto di vista con i punti caratteristici del cubo, è la prospettiva del cubo stesso.

Fig. 134

1 Il contenuto delle comunicazioni non corrisponde interamente a quello delle lezioni in aula, ma costituisce solo un promemoria sintetico per la verifica e l’approfondimento degli argomenti trattati.

I testi e le immagini di questa comunicazione sono tratte da Mario Docci, Manuale di disegno architettonico, Roma-Bari 1985

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La figura 134 mostra una situazione generica; si possono infatti avere diversi "modelli" di prospettiva. Essi derivano dalle reciproche posizioni del punto di vista, dell'oggetto e del quadro.Se il quadro è verticale e parallelo a uno dei lati dell'oggetto da rappresentare (immaginiamo sempre di voler rappresentare uno spazio di forma parallelepipeda), si ottiene un modello che prende il nome di prospettiva centrale (Fig. 135).

Fig. 135

Se il quadro è verticale ma non parallelo a nessuno dei lati del parallelepipedo, il modello prende il nome di prospettiva accidentale (Fig. 136).

Fig. 136

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Se, infine, il quadro è inclinato rispetto alla verticale, si ottiene un modello che prende il nome di prospettiva a quadro inclinato (Fig. 137).

Fig. 137

Le espressioni "prospettiva a un punto di fuga", "prospettiva a due punti di fuga", "prospettiva a tre punti di fuga" sono errate e non devono essere usate MAI. Chiariremo meglio questo concetto più avanti.

Elementi di riferimento per la costruzione di una prospettivaPer la costruzione di una prospettiva occorre definire (Fig. 138):- un piano π, detto quadro, disposto verticalmente; - un piano ausiliario π1, detto geometrale, disposto orizzontalmente;- un punto di vista O; - la proiezione O0 di O sul quadro, detta punto principale;- la distanza O-O0, detta distanza principale;- la retta di intersezione fra π e π1, detta linea di terra;- la retta parallela alla linea di terra passante per O0, detta linea di orizzonte; - la proiezione O1 di O sul geometrale, prima proiezione del punto di vista;- la distanza fra O e O1, detta altezza del punto di vista;- la proiezione di O0 sul geometrale (punto H);- il cerchio, tracciato sul quadro con centro in O0 e raggio pari alla distanza principale, detto cerchio di distanza; - i punti di intersezione della linea di orizzonte col cerchio di distanza, detti punto di distanza destro (Dd) e punto di distanza sinistro (Ds).

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Fig. 138

Gli elementi visualizzati nella Fig. 138, però, non possono essere rappresentati in un'unica proiezione ortogonale. Occorre quindi riprodurli utilizzando il Metodo di Monge (o della doppia proiezione ortogonale), ampiamente trattato nelle prima parte del corso (Fig. 139).

Fig. 139

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Quadrato posto sul geometrale in posizione generica (Fig. 140)Dovendo rappresentare il lato AB di un quadrato disposto sul geometrale, innanzitutto si costruisce la retta r passante per esso e la si prolunga fino a incontrare la linea di terra nel punto Tr (traccia di r). A questo punto dobbiamo costruire l’immagine di tale retta. Per far ciò, dobbiamo proiettare due dei suoi punti dal punto di vista O sul quadro π, e trovare la loro rappresentazione.Il primo punto che sceglieremo sarà Tr; esso infatti appartiene sia alla retta r che al quadro π, e la sua immagine coincide con se stesso.Il secondo punto che sceglieremo sarà il punto improprio (ossia all’infinito) della retta r. La sua proiezione si otterrà mandando la parallela ad r da O. Tale parallela incontrerà il quadro nel punto Fr, punto di fuga della retta r e immagine del punto all’infinito di r sul quadro. A questo punto, basterà unire Tr con Fr per ottenere r’, immagine prospettica della retta r.Per ottenere l’immagine prospettica dei punti A e B, è sufficiente congiungerli con O e trovare l’intersezione dei raggi visuali con r’. Tali intersezioni determineranno A’ e B’, immagini prospettiche di A e B.

Fig. 140

Ma tutto questo avviene nello spazio. Spostiamo il problema sul piano da disegno, utilizzando il metodo della doppia proiezione ortogonale (Fig. 141).

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Il procedimento di costruzione è il seguente:1. Si costruisce in pianta il quadrato ABCD;2. Si fa passare per il lato AD una retta r; l’intersezione di r con la linea di terra sarà Tr (traccia di r);3. Si riporta il segmento HTr sul piano del quadro;4. In pianta, da O1 si manda la parallela ad r fino a incontrare la linea di terra nel punto Fr (proiezione in pianta della fuga della retta r);5. Sul piano del quadro, si riporta il segmento HFr sulla linea di orizzonte ottenendo, all’altezza della linea di orizzonte, il punto Fr (fuga della retta r);6. Si congiunge, sempre sul piano del quadro, Tr con Fr, ottenendo l’immagine prospettica della retta su cui giace uno dei lati del quadrato.

Fig. 141

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Con lo stesso procedimento si ottengono le immagini prospettiche delle altre tre rette su cui giacciono i lati del quadrato; le loro intersezioni determinano i vertici A, B, C. D (Fig. 142).

Fig. 142

Osservando la Fig. 142 è evidente una proprietà fondamentale della rappresentazione prospettica, ossia: rette parallele convergono tutte in un unico punto di fuga. Tale punto può essere improprio (se le rette sono parallele al quadro) o proprio (se le rette non sono parallele al quadro). Nel caso esaminato le rette non sono parallele al quadro e, quindi, i punti di fuga sono propri. I punti di fuga, quindi, sono tanti quanto le direzioni delle rette presenti nella figura da rappresentare.

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Quadrato posto sul geometrale col lato parallelo alla linea di terra (Fig. 143).Si inizia la costruzione come nel caso precedente, ossia:1. Si determina Tr;2. Si conduce per O1 la parallela alla retta r fino a ottenere sulla linea di terra il punto Fr (esso coincide col punto H e, sul quadro, col punto O0; ciò significa che le rette perpendicolari al quadro hanno il punto di fuga coincidente col punto principale);3. Si ripete lo stesso procedimento per la retta s. Per quanto riguarda la retta g, il procedimento non si può applicare in quanto, essendo parallela alla linea di terra, ha la traccia impropria. Inoltre, conducendo per O1 la parallela a g per trovare la sua fuga, si noterà che è anch’essa impropria. Di conseguenza, l’immagine prospettica della retta g, avendo traccia e fuga improprie, sarà parallela alla linea di terra e alla linea di orizzonte;4. Bisogna ricorrere a una retta ausiliaria, come la diagonale del quadrato d. Si prolunga d ottenendo Td (traccia di d);5. Si manda da O1 la parallela a d, ottenendo Fd (fuga di d); 6. Si riportano Td e Fd sul piano del quadro;Dato che d è inclinata di 45° rispetto alla linea di terra, si nota che il segmento HFd è uguale al segmento O1H. Considerato che quest’ultimo è uguale alla distanza principale, anche il segmento HFd è uguale ad essa. Ricordando la definizione del cerchio di distanza (cerchio di raggio pari alla distanza principale), è evidente che i punti di fuga delle rette inclinate a 45° coincidono con i punti di distanza, definiti come intersezione fra il cerchio di distanza e l’orizzonte;7. Si congiunge Td con Fd e si ottiene la retta d’; tale retta interseca r’ nel punto D’ e s’ nel punto A’;8. Si manda da A’ la parallela alla linea di terra fino a incontrare la retta r’; nel punto di intersezione si troverà B’;9. Si manda da D’ la parallela alla linea di terra fino ad incontrare la retta s’; nel punto di intersezione si troverà C’, immagine prospettica dell’ultimo lato del quadrilatero.

Fig. 143

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QUARTO MODULO - CLASSICI MODERNI E CONTEMPORANEI (16): EDUARDO SOUTO DE MOURA, CASA A MOLEDO, 1991-1998

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Souto de MouraCasa a Moledo

Il progetto

Casa a Mo le do

NaturArtificiale

La casa unifamiliare da recuperare o ex novo è un tema indagato da Souto de Moura per numerosi

anni. Osservando l'evoluzione della sua ricerca appaiono evidenti alcune costanti che costituiscono

una sorta di schema ricorrente basato su un impianto planimetrico rettangolare con due o tre lati

ciechi e un affaccio principale, solitamente caratterizzato da una vetrata continua costituita da

elementi scorrevoli dietro la quale si allineano gli ambienti principali della casa. Gli spazi di

distribuzione e gli ambienti di servizio occupano, invece, la zona retrostante. La tipologia accosta

dunque l'idea di una casa a pianta libera, ad un'articolazione di volumi chiusi e spazi

funzionalmente gerarchizzati. Individuato lo schema di base esso viene poi attuato con tutti i suoi

elementi significativi, con numerose varianti fino alle recenti case di Ponte di Lima (2001), attraverso

le case a Nevogilde (primi anni '80) o la casa a Moledo (1991-1998). Per quanto riguarda in

particolare casa a Moledo, la sua genesi coincide con la modellazione a terrazze del suolo

presente, è infatti l'orografia di fondamentale importanza per la definizione dei volumi, che oltre a

caratterizzarne la vista, collabora alla modellazione degli stessi in un rapporto che punta alla sintesi

estrema tra forme architettoniche precise e natura informe. Questo progetto permette inoltre di

ricordare che, oltre al ripetersi di uno schema distributivo, esiste un secondo segno di continuità

nella molteplicità di soluzioni che Souto de Moura sperimenta nella ricerca delle case unifamiliari

costituita dal ripetersi di soluzioni di dettaglio che vengono proposte in numerose varianti.

committente_Antònio Reis;progetto_Eduardo Souto de Moura; collaboratori_Manuela Lara, Pedro Reis, Nuno Rodriguez Pereira;strutture_José Adriano Cardosoprogetto_1991; realizzazione_1998superficie abitabile_mq 180; superficie del lotto_mq 9990

Spaccato assonometrico esploso tratto da Eduardo Souto de Moura: temi di progetti, Peretti Laura (a cura di), catalogo della mostra, Skira, Milano 1998, p.94

Il contesto paesaggistico tratto da Abitazione a Moledo, Portogallo, in Atlante delle Case unifamiliari, Schittich Christian (a cura di), UTET, Torino 2002, p. 152

il contesto paesaggistico

spaccato assonometrico esploso

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Il progetto

LEGENDA: 1 terrazza, 2 soggiorno, 3 sala da pranzo, 4 cucina, 5 corridoio, 6 camera da letto, 7 bagno, 8 guardaroba, 9 patio di servizio

Pianta, prospetto principale e immagini tratte da edoardo souto de moura, casa a moledo portogallo, in 20 architetti per venti case, Daguerre Mercedes, Electa, Milano

2002, pp. 206, 213-215

vista interna: soggiorno

vista interna: soggiorno

vista interna: cucina

Casa a Mo le do

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Il progetto

Immagini tratte dal sito www.mega.ist.ult.pt Istituto Superior Técnico Desenho Assistito por Computador I, studente Matilde Cardoso, T. 18201 N° 48946

Riferimenti bibliografici

Blaser Werner, Eduardo Souto De Moura. Stein Element Stone, Birkhäuser, 2003.Baglione Chiara, Eduardo Souto de Moura, artificiale naturalezza, Moledo 1998, in Casabella n. 664, febbraio

1999, pp. 32-39.

Daguerre Mercedes, 20 architetti per venti case, Electa, Milano 2002, pp. 204-215.

Esposito Antonio e Leoni Giovanni, Eduardo Souto de Moura, Electa, Milano 2003.

Eduardo Souto de Moura: temi di progetti, Peretti Laura (a cura di), catalogo della mostra, Skira, Milano 1998.

Schittich Christian (a cura di), Jocher Thomas, Kähler Gert, Krisch Rüdiger, Atlante delle Case unifamiliari,

UTET, Torino 2002, pp. 152-157.

House in Moledo, Portugal, in Detail - Tetti piani, n. 5, 2000, pp. 831-833.

Siti internet

www.celsius.lucca.it Sito della Società Lucchese per la Formazione e gli Studi Universitari. Contiene alcuni

abstract riferiti a "Il progetto dello Spazio Pubblico", Master post-universitario (edizione 2003):

Il progetto del vuoto nell'architettura portoghese contemporanea di Giovanni Leoni, abstract 1, 06 febbraio 2003;

Souto de Moura. Conferenza sui propri lavori, Giovanni Leoni intervista Souto de Moura, 07 febbraio 2003.

www.detail.de Sito della rivista d'architettura Detail. All'interno del numero 5 del 2000 è pubblicato il progetto di

casa a Moledo di Eduardo Souto de Moura con alcune foto e dettagli costruttivi.

www.mega.ist.ult.pt Istituto Superior Técnico Desenho Assistito por Computador I, studente Matilde Cardoso,

T. 18201 N° 48946, oggetto della sua esercitazione: casa a Moledo di Eduardo Souto de Moura.

www.xfaf.it Sito del Decennale della Facoltà di Architettura di Ferrara. Contiene la scheda riferita all'intervento

dell'architetto Souto de Moura, completa di presentazione critica, biografia, bibliografia, immagini delle opere,

immagini dell'evento e la cronaca dell'evento.

Casa a Mo le do

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Alla base del progetto di casa a Moledo c'è il tipo di terreno caratterizzato dall'antica presenza di terrazze irregolari che Souto de Moura ricompone lasciando inalterate le quote essenziali della topografia: il piano di posa e il piano d'arrivo. Il granito, esistenza antecedente e originaria, si ritrova anche nelle murature "ciclopiche" del fronte principale, costituite da blocchi irregolari posati a secco e rincalzati con piccole scaglie nei giunti, come simulazione dei muri verticali dei terrazzamenti stessi. Le due pareti laterali cieche, composte da blocchi di granito irregolari posati a secco ancorati a pareti di calcestruzzo armato intonacato, vengono incorporate all'interno della collina sulla quale si appoggia come un unico "oggetto" architettonico la copertura piana in cemento, da cui emergono esclusivamente il camino e le aperture di aerazione.Le pareti lunghe sono facciate continue vetrate: quella principale orientata verso il mare, è realizzata da infissi scorrevoli in legno, mentre quella verso il monte, che ricostruisce nel riflesso del vetro-specchio il paesaggio roccioso interrotto dalla costruzione, è realizzata in metallo (acciaio inossidabile). All'interno i volumi dei diversi ambienti, caratterizzati da un doppio affaccio: diretto sul fronte principale e indiretto verso la parete rocciosa, sono ricavati con setti in cemento armato intonacato e da arredi lignei fissi.

Riferimenti bibliografici

Di Sivio M., Facciate di pietra, Alinea, Firenze 1993.Marino L., Materiali da costruzione e tecniche edili antiche. Indagini e rilievi nell'ottica della conservazione, Alinea, Firenze 1992.Petrignani A., Tecnologie dell'architettura, serie GÖRLICH, Istituto geografico De Agostini, Officine De Agostini, Novara 1990.

Siti internet

www.celsius.lucca.it Pavan Vincenzo, L'estetica tettonica del rivestimento in pietra, abstract 28, in Il Progetto dello Spazio Pubblico, MaSP, Master post-universitario (edizione 2003), pp. 291-298.

www.floornature.com Portale di architettura, in particolare rivestimenti di facciata e pavimentazioni in pietre naturali e artificiali. Contiene un'intervista di Giovanni Leoni all'architetto Eduardo Souto de Moura.

www.materia.it Portale della rivista Materia i cui numeri sono consultabili on-line.

www.stoneline.ch Portale dell'Associazione per la costruzione e il rinnovamento di muri a secco.

La tecnologia costruttiva

Fronte principale tratto da edoardo souto de muora, casa moledo portagaollo, in 20 architetti per venti case, Daguerre Mercedes, Electa, Milano 2002, p. 210

Terrazzamenti e ingresso carrabile tratti da Eduardo Souto de Moura, Esposito Antonio e Leoni Giovanni, Electa, Milano 2003, p. 139ingresso carrabile

terrazzamenti

fronte principale

Casa a Mo le do

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La tecnologia costruttiva

Sezione verticale dell'abitazione (sez. aa) scala 1:20

1 copertura piana sostenuta dalle partizioni verticali,poggiata alle estremità sul terreno che avvolge le pareti laterali dell'abitazione,

2 infisso scorrevole con telaio in legno e vetro cameraantintrusione: 8+8+6 mm.

3 rullo oscurante in tessuto.

4 telaio fisso in acciaio inossidabile con vetro camera:9+12+9 mm specchiante verso l'esterno.

5 pavimentazione interna costituita da doghe di legno (s: 2cm) fissate su correnti (interasse 50 cm) posati su uno strato livellato (sottofondo) di calcestruzzo.

6 partizioni verticali interne in calcestruzzo armatointonacato.

7 scannafosso di raccolta e scolo per acqua piovana,protetto in superficie da elementi metallici grigliati antifoglia.

8 pedana esterna costituita da doghe di legno (s: 2 cm)distanziate tra loro e chiodate su correnti di legno fissati a loro volta su listelli ortogonali.

9 pareti laterali realizzate in blocchi irregolari di granito,ancorati a pareti di contenimento del terreno realizzate in calcestruzzo armato.

Sezioni tratte da Abitazione a Moledo, Portogallo, in Atlante delle Case unifamiliari, Schittich Christian (a cura di), UTET, Torino 2002, p. 157

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Sezione verticale dell'abitazione (sez. aa) scala 1:20

1 copertura piana sostenuta dalle partizioni verticali,poggiata alle estremità sul terreno che avvolge le pareti laterali dell'abitazione,

2 infisso scorrevole con telaio in legno e vetro cameraantintrusione: 8+8+6 mm.

3 rullo oscurante in tessuto.

4 telaio fisso in acciaio inossidabile con vetro camera:9+12+9 mm specchiante verso l'esterno.

5 pavimentazione interna costituita da doghe di legno (s: 2cm) fissate su correnti (interasse 50 cm) posati su uno strato livellato (sottofondo) di calcestruzzo.

6 partizioni verticali interne in calcestruzzo armatointonacato.

7 scannafosso di raccolta e scolo per acqua piovana,protetto in superficie da elementi metallici grigliati antifoglia.

8 pedana esterna costituita da doghe di legno (s: 2 cm)distanziate tra loro e chiodate su correnti di legno fissati a loro volta su listelli ortogonali.

9 pareti laterali realizzate in blocchi irregolari di granito,ancorati a pareti di contenimento del terreno realizzate in calcestruzzo armato.

Sezione verticale dell'abitazione (sez. aa) scala 1:20Sezione verticale dell'abitazione (sez. aa) scala 1:20

1 copertura piana sostenuta dalle partizioni verticali,poggiata alle estremità sul terreno che avvolge le pareti laterali dell'abitazione,

2 infisso scorrevole con telaio in legno e vetro cameraantintrusione: 8+8+6 mm.

3 rullo oscurante in tessuto.

4 telaio fisso in acciaio inossidabile con vetro camera:9+12+9 mm specchiante verso l'esterno.

5 pavimentazione interna costituita da doghe di legno (s: 2cm) fissate su correnti (interasse 50 cm) posati su uno strato livellato (sottofondo) di calcestruzzo.

6 partizioni verticali interne in calcestruzzo armatointonacato.

7 scannafosso di raccolta e scolo per acqua piovana,protetto in superficie da elementi metallici grigliati antifoglia.

8 pedana esterna costituita da doghe di legno (s: 2 cm)distanziate tra loro e chiodate su correnti di legno fissati a loro volta su listelli ortogonali.

9 pareti laterali realizzate in blocchi irregolari di granito,ancorati a pareti di contenimento del terreno realizzate in calcestruzzo armato.

Sezioni tratte da Abitazione a Moledo, Portogallo, in Atlante delle Case unifamiliari, Schittich Christian (a cura di), UTET, Torino 2002, p. 157

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serramento scorrevole sez bb scala 1:10

Casa a Mo le do

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Il progetto

Sezioni tratte da House in Moledo, Portugal, in Detail - Tetti piani, n. 5, 2000, p. 833

Immagini tratte da Eduardo Souto de Moura: temi di progetti, Peretti Laura (a cura di), catalogo della mostra, Skira, Milano 1998, pp. 95, 97

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ccc ccc

cccccc

111 222 555 666 777

101010

999 333 444

888

Sezione verticale della copertura (sez. dd) scala 1:20

1 pavimentazione di calcestruzzo, porosa (pavimentazione1del campo da tennis);

2 stato di pietrisco; 23 strato di drenaggio 10 mm; 34 coibentazione 30 mm; 4

5 membrana resistente all'acqua; 56 calcestruzzo alleggerito; 67 calcestruzzo poroso; 78 solaio di copertura in calcestruzzo armato intonacato; 89 angolare 40/40/5 mm di acciaio inossidabile con giunto in9

silicone;

10 canalizzazione di raccolta e smaltimento acqua piovana;10

Sezione orizzontale del lucernario scala (sez. cc) 1:20

11 lamiera in acciaio inox, 11travetti in legno di pino 22/30 mm e 22 mm isolante; parete in cemento armato intonacato 110 mm

copertura vista dall'alto

tre piani: roccia, copertura, mare

Casa a Mo le do

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In casa a Moledo come in tutta la ricerca di Souto de Moura, il muro a secco in elementi lapidei legato alla tradizione viene composto e attualizzato attraverso l'utilizzo di materiali che ne migliorano le prestazioni termiche e statiche e ne contengono i costi. Le murature in blocchi di granito, spesso definite dall'architetto come "pitture minerali", vengono affiancate a strutture verticali in cemento o laterizio producendo un muro collaborante. La difficoltà maggiore e nello stesso tempo il punto focale delle opere in pietra è il collegamento dei singoli elementi; è di fondamentale importanza distinguere le opere a massello, cioè muratura formata da blocchi parallelepipedi, più o meno grossi, eguali e diseguali, dalle opere di rivestimento con lastre di pietra di spessore variabile. Nella prima tipologia il collegamento in opera dei blocchi, soprattutto quando di dimensioni notevoli, non può essere affidato al solo attrito tra i piani di contatto per assicurare una uniforme distribuzione del carico, ma occorre effettuarlo ricorrendo all'impiego di grappe e perni metallici.

Variazioni sul tema

murature in elementi lapideigranito - granito: il muro è costituito da due pareti portanti in blocchi di granito posati a secco e rincalzati da scaglie nei giunti, uno strato di isolante (s: 4 cm) interposto internamente tra le due facce granitiche. Per ottenere un unico elemento portante, i blocchi di una parete vengono ancoratia quelli dell'altra per mezzo di graffe metalliche.

murature con paramento in pietra granito - cemento/laterizio: il muro è costituito da una parete a vista in blocchi di granito posati a secco accostati e ancorati ad una parete portante di calcestruzzo intonacato o laterizio faccia vista. La conducibilità termica della pietra è quasi sempre elevata, per cui, per ottenere buoni risultatitermici occorre inserire uno strato di isolante specifico.

Prescrizioni sulla costruzione dei muri in granito tratte da Eduardo Souto de Moura, Esposito Antonio e Leoni Giovanni, Electa, Milano 2003, p. 93prescrizioni sulla costruzione dei muri in granito

La pietra

Il materiale

Casa a Mo le do

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Riferimenti bibliografici

Artini E., Le rocce, Hoepli, Milano 1986.Badii Laura, Materiali lapidei naturali - lapidei agglomerati, in Materia - Pietre di cava e nuove pietre, n. 39, settembre-dicembre 2002, pp. 172-179.Corbelli E. e Zini R., Manuale dei marmi, pietre, graniti, Vol. I Guida Tecnica, Vallardi, Milano 1988.Hugues Theodor, Steiger Ludwig, Weber Johann, Trattamento superficiale dei lapidei, in Detail - Pietra naturale, n. 11, 2003, pp. 1304-1306.ICE (Istituto Italiano per il Commercio Estero), Marmi Italiani. Guida tecnica, Vallardi, Milano 1982.IMEG Spa (a cura di), Tecnica di lavorazione dei materiali lapidei, Container, Marina di Massa 1983.Laner Franco, Nessun dorma. Costruzioni di pietra a secco, in Materia - Pietre di cava e nuove pietre, n. 37, gennaio-aprile 2002, pp. 24-29.Mannoni L. e Mannoni T., Il marmo. Materia e cultura, SAGEP, Genova 1984.Pavan Vincenzo, Naturale e Artificiale nell'architettura di pietra, in Materia - Pietre di cava e nuove pietre, n. 39, settembre-dicembre 2002, pp. 32-39.Strati Rosy, Tecnologia delle pietre di cava, in Materia - Pietre di cava e nove pietre, n. 39, settembre-dicembre 2002, pp. 134-151.

Siti internet

www.detail.de Sito dell'omonima rivista di architettura. Il numero 11 del 2003 è dedicato alla pietra naturale.

www.marmo.it Sito in cui si trovano le aziende che producono, lavorano, commercializzano e diffondono il materiale lapideo in tutto il mondo. Si trova inoltre il Magazzino telematico dei lapidei.

www.marbly.net Banca dati internazionale del settore lapideo, aggiornata al 30/03/2004.

http://directory.google.com/Top/World/Italiano/Affari/Estrazione_e_Perforazione/Pietre_Naturali/Granito_

e_Marmo/ Portale con 86 aziende produttrici e fornitrici di marmi e graniti, collegate on line.

La pietra

Il materiale

Immagini tratte da Eduardo Souto de Moura, temi di progetti, Peretti Laura (a cura di), catalogo della mostra, Skira, Milano 1998, pp.108-111

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Aziende

Bettazza Graniti SA - Strada Cantonale, 6675 Cevio - SvizzeraTel. (+41) 091 7541501 Fax (+41) 091 7541388 - Sito: www.bettazzagraniti.com - E-mail: [email protected]

Graniti Conrad S.r.l. - Via Nazionale, 6 - 23020 Piuro (SO) - ItaliaTel. (+39) 0343 32806 Fax 0039/0343/35526 - Sito: www.graniticorad.it - E-mail: [email protected]

Maccari Marmi S.n.c. di Pietro Maccari & C. - Via Masson, 21 - 53034 Colle di Val d'Elsa, (SI) - ItaliaTel. (+39) 0577 920091 Fax (+39) 0577 922689 - Sito: www.maccarimarmi.comE-mail: [email protected]

Marmi di Carrara S.r.l. - Via Colombera 17 Ter - 54031 Avenza(MS) - Italia Tel: (+39) 0585 55097 Fax: (+39) 0585 854533 - Sito: www.marmidicarrara.com - E-mail [email protected]

Marmi Carrara S.r.l. - Via dei Brazzà, 28 - 33010 Pagnacco, fr. Plaino (UD) ItaliaTel. (+39) 0432 504385 Fax. (+39) 0432 403985 - Sito: www.marmicarrara.com - E-mail: [email protected]

Rock Planet s.r.l - Viale N. Bixio, 8 - 37126 Verona - ItaliaTel. (+39) 045 8301941 Fax. (+39) 045 8350053 - Sito: www.rock-planet.it - E-mail: [email protected]

Stoneage di Gabriele Ciavarella - Via Lungomare di Levante, 29 - 54037 - Marina di Massa (MS) - ItaliaTel.: (+39) 0585 869772 Fax: (+39) 0585 24061 - Sito: www.stoneage.it - E-mail: [email protected]

Amso International S.a.s. - Via Candia, 15bis - 54100 Massa Carrara (MS) - ItaliaTel. (+39) 0585 835500 - (+39) 339 5069245 Fax. (+39) 0585 834016 - Sito: www.carraramarble.itE-mail: [email protected]

Architetture di pietra

Alvaro SizaVittorio Gregotti e Manuel SalgadoMario Botta Jacques Herzog e Pierre De Meuron Kengo KumaEduardo Souto de MouraPeter Zumthor

architetture di pietra

La pietra

Il materiale

Immagini tratte dal sito www.celsius.lucca.it: Pavan Vincenzo, "L'estetica tettonica del rivestimento in pietra", abstract 28, da "Il progetto dello Spazio Pubblico", Master post-universitario, (edizione 2003), pp. 295-298.

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