la radiospecola - siti xoomxoomer.virgilio.it/i2bzn/radiospecola/rs9-10-2006-web.pdf · 2008. 12....
TRANSCRIPT
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 1Anno XLI
mensile dei radioamatori bresciani
EDITORE: Sezione A.R.I.di Brescia
La Radiospecola
SEDE: Via Maiera, 21 - 25123 BresciaRECAPITO: Casella Postale 230 - 25121 Brescia� : 030/380964 (con segret. telef.)internet: www.aribrescia.itmail: [email protected]
APERTURA SEDE:: tutti i martedi e venerdi non festividalle ore 20.30ASSEMBLEA MENSILE:Alle ore 21.00 del 2° venerdi del mese.RIUNIONE DEL C.D.:Il mercoledì precedente la riunione mensile.
PRESIDENTE: IK2DFO Carlo Gorno Tempini - 0302808689 CONSIGLIERI:VICEPRESIDENTE: IK2UIQ Fabrizio Fabi -Tel 0302791333SEGRETARIO: I2BZN Pietro Borboni - Tel.0302770402 IW2FFT Mauro Ricci - Tel: 0303756722
IZ2FNX Giacomo Paghera - Tel: 030961863SINDACO: IK2SGO Giuseppe Gobbi - Tel. 030-2000042 IK2YXQ Vizzutti Evaristo - Tel: 0302001213SINDACO SUPPL.: IK2YYI Paola Maradini - Tel 030-2002654 I2JIM Armando Scotuzzi - Tel. 030881570
Il giornovenerdi 20 ottobre alle ore 21
avrà luogo lo spoglio delleschede per l'elezione del nuovoConsiglio Direttivo di Sezione.
Ogni socio con diritto al voto haricevuto la Scheda di Votazione.RICORDATI DI CONSEGNARLAO INVIARLA IN TEMPO UTILE !!
AVVISO AI SOCI
pag. 2La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
RESPONSABILI TECNICI
Ponti:IW2FFT - IK2YXQ
Modi digitali:IZ2FNX
Contest/Diplomi:IK2GZUStazione radio di sezioneI2JIMSmistamento QSL:IK2UJF
Protezione Civile:IZ2ARA - IK2UIQ
Radioassistenze:Consiglio Direttivo
Personal Computer:IZ2FNX
Corsi per OM:
IW2CYR / I2XBO
Mostra Mercato Montichiari:Consiglio Direttivo
Responsabile LaboratorioIK2YXQ - IK2QIK
LA RADIOSPECOLAanno 41- numero 9-10
Settembre-Ottobre 2006
Gli articoli pubblicati sono opera dei Soci dellaSezione di Brescia e simpatizzanti che vo-gliono far conoscere, tramite queste pagine,le loro impressioni e le loro esperienze.Tutto quanto pubblicato è di pubblico domi-nio, proprietà dei Soci della Sezione di Bre-scia e di tutti i Radioamatori
Editore:
Sezione A.R.I.di Brescia
Redazione:
I2BZN - Piero Borboni
Tel.030-2770402 - mail to: [email protected]
L’Ispettorato Territoriale per la Lombardia di
Milano - Via Principe Amedeo, 5 (Ufficio
Radioamatori) riceve ora il pubblico TUTTI i
giorni, al mattino, dal lunedì al venerdì.
Dal sito internet del medesimo -
www.mincomlombardia.it, si può scaricare
tutta la modulistica di nostro interesse (rilascio
e rinnovo autorizzazioni, ecc.)
Consiglio Direttivo Nazionale
Presidente
I4AWX Belvederi Luigi
Vice Presidente
I1JQJ Pregliasco Mauro
I0SNY Sanna Nicola
Segretario Generale
I5PVA Cavicchioli Paolo
Vice Segretario Generale
IK1YLO Barbera Alberto
Cassiere
I1ANP Alberti Mario
Consigliere
I2MQP Ambrosi Mario
I1BYH Ortona Alessio
Consigliere (nominato dal Ministero delle
Comunicazioni) Tondi Maria
Ediradio s.r.l.Consigliere Delegato I1ANP Alberti Mario
Consigliere Delegato I4AWX Belvederi Luigi
Consigliere Delegato I8KGZ Grassini Gianni
Consigliere Delegato I3SGR Salvadori Giancarlo
Consigliere Delegato I0SNY Sanna Nicola
Direttore RadioRivista I0SNY Sanna Nicola
Vice Direttore RadioRivista I0SKK Cantucci Aless.
Consulenti Tecnici RadioRivista
I1ANP Alberti Mario
I5BQN Bossolini Guido
I7SWX Moda Giancarlo
I2GAH Zamagni Giancarlo
IV3NWV Palermo Antonio
IZ0FMA Martini Alberto
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 3Anno XLI
INFO DALL' A.R.I.Si comunica che in data 4/11/05 è divenuta
operativa l’estensione della polizza della
responsabilità civile contro terzi sia per
esercitazioni che per le emergenze come
richiesto dalla legge quadro sul volontariato n.
266 dell’11 agosto 1991.
L’estensione suddetta era stata sollecitata dalle
nostre organizzazioni periferiche ripetutamente
nel corso degli scorsi anni ed il C.D.N. attuale
ha ritenuto prioritario per il Servizio ARI-RE la
risoluzione di tale problema.
Il Coordinatore Nazionale ARI-RE
A. Barbera, IK1YLO
INFO DI SEGRETERIASono stati ap-prontati daparte della Se-zione dei qua-derni conte-nenti l'elencodei prefissimondiali.Sono disponi-bili in segrete-ria al puro co-sto di stampadi Euro 2,00cad.
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
○
Vendo1) SGC SG-2020 ADSP RTX HF SSB/CW CON DSP2) SGC MAC -200 ACCORDATORE ECOMMUTATORE DI ANTENNAIN BLOCCO EURO 850,00I2QIL ANTONIOTel. 335 5332664
VENDO
1 TRALICCIO TELESCOPICO CON ROTORE
CDE E RELATIVO CONTROL BOX, CON
MONTATE 2 ANTENNE:
1 ANTENNA CUBICA MONOBANDA 14
MGHZ (CON POSSIBILITA’ DI AGGIUNGERE
ALTRE BANDE) REALIZZATA
CON CANNE IN VETRORESINA (LANZONI)
ED UNA ANTENNA HIGH GAIN CON
CARICHE CAPACITIVE,
PER I 7MGHZ MONTATA SULLO STESSO
MAST IL TUTTO PERFETTAMENTE
FUNZIONANTE E CON TUTTE LE
POSSIBILITA’ DI PROVA E COLLAUDO
PREZZO • 800.
1 ROTORE YAESU G-800SDX E RELATIVO
CONTROL BOX PERFETTAMENTE
FUNZIONANTEPREZZO • 400.
Giuliano I2OTJ Telefono 030292097
Cellulare 328 2866124
SOCI
COLLABORATE PER
RADIOSPECOLA
pag. 4La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
Vi racconto della mia antenna
Tre anni fa Pasquale IRH,l’amico ROV ed iotornavamo dalla fiera diGonzaga e si ragionava inmerito all’antenna dacostruire per la miastazione, in sostituzionedella onorevole dipolomultibanda. Ad un certopunto Pasquale dice: Maperché non costruisci ladelta loop ?. Non avevo lapiù pallida idea di cosafosse e lui me la illustrò con
dovizia di particolari. Dopo pochi giorni andai a casasua a prendere lo schema e le misure per la suacostruzione dando così inizio all’avventura.
Sostituire un’antenna filare con una delta loop,costruire anche il traliccio e mettere tutto sul tettodi casa non era per me una cosa di poco conto. Hodovuto affrontare situazioni di vario genere chepotete ben immaginare e per questo ho dedicato moltotempo alla documentazione utilizzando Internet, libri,colleghi progettisti e amici radioamatori che hopuntualmente tormentato con domande di vario genere.
Quando tutto era abbastanza chiaro (forse) e dopola spinta decisiva del Pasquale ho dato il via ai lavori.Ma andiamo con ordine.
Progetto:Delta loop due elementi per la gamma dei 20 metri
frequenza da 14.000 a 14.350 Mhz. Utilizzando leformule sotto indicate sono state ricavate le misureper la sua realizzazione.
Queste sono state calcolate per una frequenza dicentro banda di 14.100 (così posso andare anche infonia).Radiatore = 306,30 / 14,100perimetro di 21,72 metri (lato del triangolo 7,24)Riflettore = 313,9 / 14,100perimetro di 22,26 metri (lato del triangolo 7,42)Boom lunghezza 4,25 metriCalcolato tra 0,17 e 0,20 della lunghezza d’onda. Secondo i testi sacri le caratteristiche di questa
chicca sono:Guadagno 6-7 db attenuazione a/r 20-25db.Qualcuno forse si aspetta, vista la scelta, che inizi
a parlare di sensibilità, angolo di irradiazione equant’altro, ma devo deluderlo poiché non sono certola persona preparata per affrontare questi argomenti.Le caratteristiche tecniche della DELTA LOOP sonoscritte su un molti libri che parlano di antennedirettive HF; Io, invece, vista la carenza di questeinformazioni, voglio raccontarvi il metodo dicostruzione che ho usato.
Bisogna considerare che questo tipo di antenna, perla sua particolare forma, non gradisce il vento. E’
importante fare delle indagini in merito che aiuterannosicuramente a fare le scelte appropriate e prestareparticolare attenzione ai punti critici nei qualil’antenna è molto sollecitata.
Il traliccio:E’ sostenuto da un tubo quadro 80x80 mm spessore
2 mm alto 2 metri. Questo, fissato al muro di casa conapposite staffe, attraversa la parte sporgente deltetto e ne fuoriesce per 35 cm. Il tutto è consolidatoalla soletta tramite una piastra ad angolo. Su di essoè saldata, insieme a 4 “fazzoletti”, una base di 35x35cm dello spessore di 10 mm che è il supporto principaledi tutta la costruzione.
Al centro della base è praticato un foro da 40 mmattraverso il quale passano i cavi dell’antenna e delrotore che fuoriescono dalla parte inferiore del tuboquadro. Sopra questa si sviluppa il traliccio dove,partendo dal basso. sono posizionate tre basi ( 35X35cm) distanziate l’una dall’altra di 25, 60 e 60 cm dellospessore di 10, 5, 5 mm. Il tutto è tenuto insieme datubi attraversati da barre filettate da 12 mm didiametro e strette con bulloni autobloccanti. Fra unabase e l’altra i bulloni autobloccanti sono contenutiall’interno dei tubi di sostegno. Il mast (tubo in ferrodel diametro di 45mm alto 2 metri) attraversa le duebasi superiori passando prima all’interno di uncuscinetto a sfere e poi, tramite un colletto, poggiasu un cuscinetto reggispinta. Quest’ultimo, come èintuibile, impedisce all’antenna di gravare sul rotore.Un giunto elastico sull’asse del mast, “ammorbidisce”le imbardate del boom sotto l’effetto del vento.
Sull’ultima base poggia il rotore (è in realtà unmotoriduttore) che trasmette il moto attraverso unavite senza fine che è accoppiata ad un ingranaggio acorona. Questo sistema risulta quindi irreversibile.Ha una resistenza freno di 29.000 kg/cm e potenzadi torsione di 3.800 kg/cm. Il tutto è governato da uncontrol box collegato ad un PC via RS232.
Antenna:Per tenere insieme il mast con il boom ho utilizzato
due profilati ad ‘U’ della lunghezza 50 cm per il maste 80 cm per il boom e li ho fatti saldare ad angoloretto in modo che al loro interno venga alloggiato ilmast ed il boom. Il tutto è tenuto insieme da 6 fascefilettate da 10mm di diametro e fissate con bulloniautobloccanti. Due perni da 12mm attraversano ilboom per evitare che la spinta del vento faccia slittarelateralmente l’antenna. Il boom è un palo tondo inferro zingato del diametro di 50mm e 1,5mm dispessore. Alle estremità si trovano due flange a formadi trapezio saldate su due spezzoni di tubo lunghi25cm del diametro da 52mm, inserite nel boom ebloccate ognuna con 2 bulloni del 10mm. Su questeflange sono fissati i 4 “baffi” che costituisconol’antenna.
Sinceramente se avessi usato un boom di sezione
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 5Anno XLI
quadrata avrei sicuramente avuto qualche problemain meno; ma, come si dice: ‘Del senno del poi !!!.
Per il loop ho utilizzato 4 pali di 2mt in alluminiospessore 1,5mm e 4 canne da pesca telescopiche infibra di vetro (non al carbonio) comperate in un notocentro commerciare alte 8mt. Ho omesso i diametrima capirete il perché proseguendo la lettura. E’indispensabile acquistare per prime le canne da pescache devono essere tutte uguali non solo di altezza maanche di diametro alle quali va tolto il cimino. Si svitail tappo inferiore della canna e si misura il diametrodella canna in quel punto. Sulla base di questa misurasi acquista il tubo di alluminio che deve avere undiametro esterno di 3 o 4mm inferiore rispetto a quellodell’interno della base della canna da pesca.Prediligere la canna da pesca che ha un buon diametrointerno 35/40 mm in modo da ridurre lo spessore deltubo di alluminio. Con lo spigolo di una lima si renderuvida la superficie del tubo di alluminio per unaaltezza di circa 30cm minimo. Su questa parte sistende uno strato di circa 2 / 2.5 mm di silicone e sudi esso si avvolge della garza (quella che si compra infarmacia in rotolini) sovrapponendola di poco in mododa non creare eccessivo spessore. A questo punto siintroduce il tutto nella parte finale della canna dapesca ruotando la stessa nello stesso senso in cui èstata avvolta la garza fino alla misura stabilita dei30cm.
Questo sistema crea una giunzione perfetta tra idue diametri ed inoltre non c’è spigolo vivo nel puntoin cui l’alluminio è in contatto con la fibra di vetro.Tutto questo deve essere eseguito ovviamente, conmolta calma per tutte le 4 canne e prestare moltaattenzione a non confonderle. Bisogna lavorare su unacoppia per volta ed evidenziare bene quelle checompongono l’elemento direttore dal riflettore.
Stesa la canna viene bloccata così nei segmentisovrapposti con dei perni passanti e sporgenti inmateriale isolante e siliconati e successivamentetagliati non proprio a misura scaldati e schiacciatiper creare una specie di capocchia. Sotto, dove iniziala canna da pesca a circa 1,5 cm, ho praticatonell’alluminio un foro obliquo in direzione del ciminoabbastanza grande da poter contenere il filo daimpianti elettrici (diametro 2,5 mm) che è fermatoappena sotto con una vite autofilettante e fatto usciredalla cima per circa 25cm (non metterlo in trazionein quanto le canne saranno in posizione curva).
Il lato del triangolo equilatero che componel’elemento inizia dalla base del tubo di alluminio finoall’estremità del filo elettrico. Altro accorgimentoconsiste nel rinforzare il punto di uscita del filo dallacanna. Ho ritagliato da un tubo vuoto di silicone dellestrisce di 7/8mm lunghe circa 10 cm sagomandole inmodo da poterle introdurre per metà dentrol’estremità superiore della canna e poterci poipoggiare sopra il filo elettrico. Il tutto viene ricopertodi nastro isolante e bloccato da un pezzo di tubotermorestringente. Terminata la coppia di cannedell’elemento, per differenza, si ottiene la lunghezza
del filo elettrico che chiude il loop. Questo deveessere saldato accuratamente, piegando il filoelettrico su se stesso, e quindi ricoperto contermorestringente.
GammaIl gamma match è costituito da due tubi di alluminio
uno dentro l’altro e isolati tra loro da due anelli innylon le cui dimensioni sono:
Tubo esterno diametro 20 mm lunghezza 79cmTubo interno diametro 12 mm lunghezza 122cm.
Distanza dal direttore 15 cm.Presenta una capacità che arriva fino a 200pf.Il tutto, compreso il supporto isolato e l’asta di corto
circuito, deve essere costruito molto robusto poichénon si deve muovere dalla posizione definitiva e deveessere fissato con viti autofilettanti. Qui c’è volutala mano e l’esperienza di Pasquale che ha messo inordine le cose. Inoltre ha inserito un condensatorevariabile (omega match) che ha facilitato l’ 1:1 dicentro banda. Il gamma e l’omega match devono essereprotetti con tanto ma tanto silicone per non ritrovarsial primo temporale con R.O.S esagerati Hi!!!!.
La taratura è avvenuta a 2 metri da terra nel miogiardino. L’accordo si trova (con potenza minima) pertentativi cioè inserendo o estraendo i due tubi espostando in alto o in basso l’asta di corto circuito.Trovato il minimo ROS si agisce sull’omega match. Piùprecisi saranno sicuramente gli amici che mi hannoaiutato nell’impresa ( lo hanno fatto loro ) e che mihanno anche aiutato a portarla sul tetto di casa mia.
Devo ringraziare per primo Pasquale I2IRH, FrancoIK2QIK e Mauro IW2FFT per la loro collaborazionesenza i quali sicuramente non sarei riuscite aconcludere.
Spero che questo racconto possa servire a qualcheOM che abbia il coraggio di sfidare se stessocimentandosi nella creazione di qualcosa più grandedi lui e che alla fine, con orgoglio, lo farà sentirequalcosa in più.
A proposito da quando uso questa antenna l’etere èmolto più affollato, poi dicono che c’è crisi nel settoreHi !!!!!.
73 a tutti IZ2CDX Giuseppe
pag. 6La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
Dopo la redazione di oltre 600 temi, anche per la
Radio Specola, doveva capitare un errore: non sono
stato capace di eseguire la somma di 63+63+1=127.
Forse ho schiacciato un tasto sbagliato, ed è stato
memorizzato un 137; per fortuna non è capitato sulle
decine di pagine delle elaborazioni trigonometriche, a
suo tempo pubblicate per dimostrare matematicamente
il motivo per il quale noi radioamatori riusciamo a
collegarci, come indicano i risultati del "Leonessa QRP
Internatiomal Contest" con l’impiego di pochi Watt
input, anche con altri continenti. Per anni ho lavorato
l’Argentina accendendo solamente il VFO! Qualcosa
di simile successe anche nel primo collegamento
intercontinentale di Guglielmo Marconi.
Il mio MAIL è binielo@libero,it dove <elo> significa
"elaborazioni logiche originali", a certuno questa sigla
non è piaciuta, in conseguenza scrivendo dei diversi
tipi di logica esistenti, culminanti con appunto la "logica
dei miei stivali".
La maggior parte dei miei temi è basata su delle
elaborazioni logiche originali.
Nel tema dedicato alle "porte logiche", sono citati gli
integrati TTL, funzionanti con elementi della loro sigla,
"Transistor - Transistor - Logica", poi ci sono i DTL,
vale a dire "Diodi - Transistor - Logica", e tutti questi
funzionano secondo la logica del Boole, anche loro,
appunto, con la subliminale "logica dei miei stivali".
Nel libro intitolato "Circuiti integrati" di Pietro
Provolo, edizioni Pubblistampa del 3/5/1970, dal quale,
allora, ho copiato le porte logiche per la costruzione
dei dispositivi di dimostrazione, ci sono molte tabelle,
e riporto quella delle potenze del 2.
Per dimostrarla non bastano le dita delle mani e dei
piedi, ma anche quelle di un tuo parente stretto; anche
in questo caso l’errore commesso poteva avere un
andamento più modesto di un regime quadratico: vedi
bene che lo spirito è facile.
Per tornare al "Leonessa Contest", appunto dopo
oltre quarant’anni di studi, sono riuscito a dimostrare
matematicamente che non è solamente un piccolo
lembo della ionosfera a deviare giù i nostri miseri
segnali, ma un vasto settore, facente parte di una calotta
di forma ellissoidale, capace di fornire un guadagno,
per ogni tratta delle MUF tangenziali di 4.000 Km,
per SESSANTA DECIBEL sulle distanze calcolate
da "fuoco a fuoco" dell’ellissoide tangente in parte della
ionosfera.
Vale ad indicare che la potenza dei segnali dei nostri
QRP è logicamente moltiplicata per un milione di volte,
sui primi 4.000 Km del percorso, per altro milione di
volte per ogni successivo passaggio in alta radenza,
delle MUF tangenziali, poi succede anche sui "salti
corti": funzionano ancora, in Sezione, gli aggeggi
dimostrativi?
In sostanza l’avvento degli ignari,
allegri, milioni di radioamatori, in tutto
il Mondo è successo in dipendenza
di questi formidabili guadagni forniti
gratuitamente sulle onde corte, che
fanno loro affermare, senza peraltro
chiedersi il perché: <arrivi come un
locale> ai corrispondenti situati
spesso su altri continenti, oppure in
<long path>, vale a dire oltre gli
antipodi.
A suo tempo ho stabilito che il
collegamento Poldhu - Terranova di
Guglielmo Marconi, essendo riuscito
nel pieno della giornata, non poteva
assolutamente avvenire in onde
lunghe che, come le medie, di giorno
sono chiuse alla propagazione
distante, ma su una delle tante,
ricchissime armoniche in onde corte,
DOVEVA CAPITARE
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 7Anno XLI
Il Big Bang
Nei giorni scorsi la televisione ha dato la notizia cheè stata individuata, nel profondo universo, l’emissioneelettromagnetica corrispondente ai primi attimi dopo ilBig Bang.
Ho seguito superficialmente il servizio relativo perchéimpegnato con altre incombenze, sono comunquerimasto stupito per quella specie di scoreggìo propostocicome: “il suono dell’universo” con il commento che sitratta del rumore cosmico reale rallentato però milioni dimilioni di volte. Allora non lo si può definire suonodell’universo, piuttosto una elaborazione, a questo puntoqualsiasi altro indistinto borbottio potrebbe definirsi tale!
Perdoni il lettore se ho usato il termine di “scoreggìo”per definire il suono presentato dalla televisione. Solocosì, a mio parere, risulta incisivo il commento.
Fosse ancora fra di noi il compianto Adone Busetto,I1CQP, dovrei subire una terribile reprimenda come quellavolta che per una parola simile, forse meno scurrile, hodovuto da parte sua subire, con l’argomentazione chenon sia degno di un radioamatore usare tale linguaggio.
Oggi, a quarant’anni di distanza si fa ben altro e questomi fa rimpiangere la signorilità, la distinzione di I1CQP,anche se certamente lui troverebbe modo di censurarmiancora. Signore di antico stampo Adone, il cui ricordosi accomuna a quello di I2CUV, di I1IE, di I1XT, di I1FV.
Ma stavamo parlando di universo e chissà se daqualche parte loro non stiano parlando di oscillatori, diantenne, di filtri.
Tipico filtro d’ingresso quello di Augusto Loda I2CUV,che spostando sul tavolo due circuiti accordati compostida variabile e bobina, riusciva da eliminare dallaricezione in 40 metri la potente Radio Tirana distantepochi kilocicli dalla frequenza a noi assegnata.
Cosmologia: Ben più serio di quello presentato intelevisione, mi pare il progetto di ricerca che si basa sullancio di due appositi satelliti artificiali il primo dei qualidenominato “Plank” che saranno lanciati nel 2008. Lostudio dei dati ricavati permetterà ad un gruppo diricercatori, coordinati dal prof. Paolo De Bernardis, diavere una visione più chiara sulla creazione.
“Finora siamo riusciti ad avere una immagine di quelloche è accaduto in un Universo giovanissimo, qualchesecondo dopo il Big Bang, ma l’obiettivo è di capire cosaè successo nei primissimi attimi, anzi, qualche attimo
prima” - ha detto De Bernardis durante la conferenza dipresentazione tenuta a Venezia -.
“Non sappiamo che cosa successe durante il BigBang perché le nostre leggi fisiche non sono ancora ingrado di interpretarlo”.
Per il momento lo studio della radiazione cosmica difondo generata con il Big Bang è l’unico strumento chepermetta di studiare l’Universo primitivo ed anche aquesto sarà dedicato il satellite Plank dell’Agenziaspaziale Europea. Questo si trova in avanzato stadio dipreparazione ed il lancio è previsto per il 2008.
“Ci aspettiamo – ha osservato De Bernardis –immagini dettagliate dell’Universo immediatamente dopoil Big Bang. Sarà l’immagine definitiva di un mondogiovanissimo. Questo è il limite che sia possibile studiarecon i fotoni. Andare oltre questa soglia, filtrando il densoplasma che esisteva nell’Universo neonato, saràpossibile solo allo studio delle onde gravitazionali e deineutrini ma, secondo l’opinione corrente, questo potrebberichiedere ancora decenni. Nel frattempo, il satellitePlank, grazie agli “occhiali” di cui è dotato e chefunzionano come filtri polarizzati, potrà cominciare afornire i primi dati su oscillazioni presenti nel fondo diradiazione e fornire, in qualche modo, le prime prove diquella cosiddetta “inflazione cosmica” finora ipotizzatama ancora non dimostrata.
In altre parole, gli strumenti del satellite Plankpotrebbero essere i primi a catturare le prove dellapolarizzazione della radiazione cosmica di fondogenerata dal Big Bang.
Il secondo passo sarà compiuto dal satellite B-Pol,al quale sta lavorando un gruppo di cosmologi italiani,francesi, tedeschi e britannici. Il progetto potrà esserepresentato dall’ESA non appena uscirà il bando per lapresentazione dei progetti destinati alle missioni future(Cosmic Vision).
Se il progetto passerà, non potrà essere operativoprima del 2020-2025. Sarà un satellite dedicato allostudio della polarizzazione della radiazione cosmica difondo e sarà perciò lo strumento migliore per arrivare acogliere un evento, come il Big Bang, che è avvenuto adenergie altissime, di gran lunga superiori a quelle che igrandi acceleratori, anche del futuro, potrannoraggiungere.
I2RTF - Piero
emesse dai generatori a scintille, a quel tempo impiegati,
e ricevute alla distanza tangenziale, grazie al guadagno
del milione di volte, con un primitivo ricevitore a diodo
rivelatore.
Consulta il mio sito www.coler.it/propagazione
Certo le elaborazioni logiche così determinanti ed
evidenti, non le vanno a riprendere, lasciando nella
piena, grassa ignoranza, molti amici radioamatori, ma
ovviamente non è così per una banale svista, per
illustrare la qual è occorsa più di una pagina, in ogni
modo mi é piaciuto che uno dei più modesti miei temi
sia stato letto, considerato, commentato e divulgato.
Con il solito rispettoso saluto ai lettori gentili da
Edo, I2 BAT.
<venerdì 25 agosto 2006>
pag. 8La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
Ancora una prova efficiente della squadradei radioamatori bresciani. Tre prove in trevalli diverse e la direzione gara in posizioneinfelice.
Come ciliegina sulla torta l’impossibilità disalire sul tetto per montare le antenne. Masi sa il radioamatore è indomito e non si fermadietro a nessun ostacolo e nonostante gliaddetti ai lavori, sembra che lo faccianoapposta, cerchino di metterli in difficoltàriescono sempre ad uscirne alla grande.
Avvertiti solo trenta giorni prima, sicominciano le prove per verificare lapossibilità di effettuarlo con antenne a livellostradale. Le prove danno esisto positivo,
Anveno sopra Gardone Val Trompia sembraottimale come postazione. Se ci fosserodifficoltà per tirare su le prove vienemandato un gruppo anche sulle Pertiche. Iltempo per effettuare le prove PerticheGardone non c’è, ma la tratta è già statacollaudata durante il Rally Mille Miglia equindi siamo tranquilli. La prova di Brioneviene tirata su dai Campiani, segnali ottimi esenza problemi. Le prove di Villa diMarmentino e Aiale destano un pò più dipreoccupazione.
Alle cinque sveglia per tutti, forse gli amicidi Cremona si sono alzati anche più presto.
Alle sette e trenta dobbiamo essere attivi.Su ad Anveno abbiamo un pò più di tempodevono passare la seconda e terza prova.Installiamo il primo ponte all’albeggio.
Facciamo i puntamenti a 2300Mhz i segnalisono fondo scala, quindi comincio a collegaregli amici a Pertica per poter tirar su la prova.Purtroppo il collegamento a 1200Mhz èscarso. Controllo se posso ricevere in direttala prova in uhf. I segnali sono attorno al novee quindi dico al ponte di Pertiche diconcentrarsi sulla terza prova di Aiale cheper la Ville di Marmentino penso io a tirarlasu direttamente.
Per maggiore chiarezza, in calce, lo schemadei ponti.
Facciamo il puntamento a 2300Mhz conPertica e come al solito mi devo spostare di5kilohertz sotto per poter sentire il miocorrispondente. Il segnale è un pò ballerino,probabilmente il fogliame non aiuta, duranteil Rally Mille Miglia le foglie ancora non cisono e questa è una fregatura.
Si va avanti per un pò, ma la comunicazionenon è il massimo. Dopo alcune prove verificoche i segnali dalla prova arrivano fino allamia postazione e non sono molto alti, macomunque puliti. Decido di abbandonareulteriormente anche il secondo ponte diPertica e la scelta si rileva azzeccata. Dopodue brevi puntamenti gli operatori e ladirezione gara mi ringraziano.
1° RALLY DELLA VALTROMPIA
Brescia, 10 ottobre 2006
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 9Anno XLI
Si può cominciare a metter qualcosa sottoi denti. Comunico a tutti la mia frequenza diemergenza e mi posso finalmente rilassare.Per poco perchè I2QIL avverte unospostamento di frequenza sui 2300Mhz.Allora mi precipito sul ponte, sposto lafrequenza di 5kilohertz e tutto torna posto.
E’ arrivata l’ora di pranzo e le signore cipreparano un bel pranzetto, spaghetti alpeperoncino e fiorentine. Io tengo sempretutto sotto controllo e I2NKR Beppe mi dice:non molli l’osso ehh! Mi piace sempre essereall’altezza.
Dopo aver mangiato anche un bel pezzo ditorta di rose preparata dalla amabileconsorte di NKR, sento che i 1200Mhz hannodei problemi. Il segnale della DG va e vienefino ad azzerarsi.
Provate tre antenne, compresa una yagi, conil QIL verifichiamo, grazieal suo suggerimento checambiando frequenza ilsegnale aumenta. Per non averulteriori problemi e avendole batterie ben tenuto,alziamo la potenza a 10 wattse tutto si risolve in pochiattimi. Il segnale adesso èquasi fondo scala e laevanescenza non inficia isegnali. Possiamo finalmentestare tranquilli.
Abbiamo anche verificatoche i segnali uhf variano
notevolmente, chiaramente quando sono fondoscala non te ne accorgi. Ma se sono tra il 5 eil 9 le variazioni di propagazione sono piùevidenti. Bisogna quindi sempre ottimizzare,basta lo spostamento dell’antenna di qualchecentimetro per ottenere due punti di segnalein più.
Un ringraziamento a tutti i partecipanti aquesto Rally che hanno dimostrato una grandeprofessionalità.
Un ringraziamento anche a chi non hapartecipato, ma che ha realizzato e fattomanutenzione alle apparecchiature utilizzatein questa occasione, che si sono dimostratesempre efficienti.
73 de ik2uiq
pag. 10La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
Locator Contest
Nel nostro ultimo contest QRP ho fatto un errore nel
locator. Ho comunicato un locator sbagliato JN56HK
al posto di JN54EU. Partito di buon ora, sono arrivato
alle Colombine verso le 8,40, durante il viaggio mi sono
reso conto che non avevo il locator del posto. Il
pensiero è andato subito al mio navigatore Tom Tom e
ho pensato tra me e me: troverò senz’altro un anima
buona che mi calcola il locator fornendogli le coordinate
del mio satellitare e me lo comunica per radio, prima
di iniziare il contest. Infatti installata la stazione ho
trovato un amico della zona quattro che mi ha calcolato
il locator.
Purtroppo succede che Il TOM TOM fornisce la
posizione in gradi SESSADECIMALI e non in
SESSAGESIMALI,
purtroppo lo standard dei programmi reperibili in
internet, lavora in gradi SESSAGESIMALI, cioè xx°
xx’ xx’’ cioè gradi, primi e secondi.
Il TOM TOM fornisce la posizione in sessadecimale,
cioè xx°,xxxxxxxxx pertanto in gradi e decimali !!
Che corrispondenza c’è tra i 2 sistemi ? La parte
intera, cioè l’angolo in gradi è la stessa, cambia la parte
dopo la virgola, con il sessadecimale dopo lo 0,99999
scatta un’altro grado mentre il sessagesimale scatta a
.59 es. 01°59’59'’, se aggiungo un secondo 0°00’01'’
l’angolo diventa 2.00’00'’, praticamente immaginiamo
di vedere l’orologio sia per i minuti che per i secondi !
Erroneamente, l’amico ha inserito nel suo pc portatile
la sequenza che gli ho comunicato senza eseguire la
preventiva trasformazione da sessadecimale (TOM
TOM) a sessagesimale (programma che trova il
locator), di seguito l’elenco la trasformazione
necessaria con le coordinate fornite del tom tom:
N 45°,85339 E 10°,37618
Prima trattiamo il Nord
45°,85339 ————— 45° (la parte intera prima
della virgola è la stessa)
0.85339 x 60 ———51,2034 ——— prendo la
parte prima della virgola cioè il 51 e sono i primi —51'
0.2034 x 60 ————12,204 ———prendo la
parte prima della virgola cioè il 12 e sono i secondi —
12'’
abbandono lo 0.204 perchè per il nostro scopo è
praticamente nulla !
Quindi scriviamo 45°51’12'’ N
Trattiamo l’ Est
10°, 37618 ————— 10°
0.37618 x 60 ——— 22.5708 - - - - 22'
0.5708 x 60 ————34.248 - - - - - - 34'’
cioè 10°22’34'’ E
Perciò le tue coordinate definitive in sessagesimale
erano le seguenti:
N 45°51’12'’ E 10°22’34'’
se inseriamo queste coordinate nel programma tipo
ITALOC mi trova il seguente locatore JN54EU !!!
Le spiegazioni sono a cura dell’amico del
suggerimento sbagliato, che si scusa e mi da le dritte
sopra citate.
Mi suggerisce anche come avere direttamente sul
TOM TOM i minuti e i secondi:
Ho trovato nel Tom Tom (versione GO510) come
fare per avere le coordinate nel sistema
SESSAGESIMALE:
\\ cambia preferenze > imposta unità (preferenze 5
di 7) > avanti fino a che si trova la voce “Come si
desidera visualizzare latitudine e longitudine?” >
selezionare:
Secondi (g°m’s’’) > FATTO !
73 de ik2uiq
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 11Anno XLI
Nel capitolo precedente ho accennato alla somiglianza
tra il contenuto nel tubo fluorescente, e la ionosfera
terrestre, in particolare a quanto capita al suo strato
<E>, che studio da oltre 45 anni.
In particolare si è evidenziato un enorme aumento della
sua ionizzazione, durante una speciale emissione d’onde
smorzate, a frequenza ultrasonica da parte del Sole,
un aumento molto superiore a quanto capita durante
l’arrivo delle particelle emesse dal Sole, nei vari periodi
del suo ciclo, che da anni qui si segue di continuo, e
pubblico negli articoli dedicati agli <Avvenimenti
solari>.
Già accennato, nel precedente articolo, che questi fatti
mi hanno indotto a pensare ad una possibile identica
eccitazione dei gas contenuti nel tubo fluorescente, tanto
da provocarne la conduzione.
Nella sala laboratorio, illuminata dalle lampade a
risparmio resuscitate, che dureranno allegramente per
decine d’anni, mi sono divertito a continuare gli
esperimenti.
Per prima cosa ho arrotolato del filo di nichelcromo
intorno alle basi, delle tratte fluorescenti, l’ho alimentato
fino a provocare la rottura dei vetri, in corrispondenza
dei filamenti.
S’indica di non toccare i composti del berillio delle
parti destinate alla fluorescenza, perché pericolosi e
non favorevoli alla cicatrizzazione d’eventuali ferite
cutanee.
Ho ottenuto la conferma che gli annerimenti sono
conseguenti la vaporizzazione dei filamenti, queste
particelle metalliche hanno un debolissimo spessore, e
non conducono elettricamente, anche misurate al mega
ohmetro, però disturbano alquanto l’illuminazione
completa della lampada.
Ho notato che i filamenti sono eseguiti con spirali del
diametro di mezzo millimetro, di un sottilissimo filo
destinato all’incandescenza.
Questo è posto a squadra con il percorso dei raggi
ultravioletti, ma in ogni caso soffre del trasferimento
dell’energia destinata alla produzione, di quei raggi,
aumentando la sua alimentazione, come già accennato,
provocando il surriscaldamento, la vaporizzazione che
precede la fusione, la conseguente interruzione, quindi
la fine della vita della lampada.
Questa volta mi sono divertito ad aprire tutte le lampade
che possedevo, di differenti marche.
Ho trovato un bellissimo esemplare, studiato con molta
intelligenza, nella gran semplicità dell’apertura a contatti
dorati che separano la parte circuitale dal tubo
fluorescente.
Mi piace di citare il tipo: <sylvania mini lynx instant
20W / 827, modello 2772 B>.
Data l’estrema compattezza non si è potuto rilevare lo
schema, che deve essere di poco differente per il fatto
che la morte è avvenuta dopo la bruciatura d’entrambi
i filamenti, al solito con l’annerimento dei due rami.
Questa volta ho messo in cortocircuito i conduttori dei
filamenti bruciati, a modo di formare gli elettrodi di
testa, e da questi sono partito con le spire che poi
terminano nei rispettivi contatti d’alimentazione dei
filamenti.
In questo caso non sono bastate due spire, ma tre,
con la sorpresa di sperimentare un esemplare
veramente freddo, sia nella parte circuitale, quanto nel
tubo fluorescente.
Al solito le spire sono avvolte lontano dai punti anneriti.
Questo è l’unico sistema possibile ad uno
sperimentatore, per rigenerare le lampade con il
filamento bruciato, per poi ottenere un lunghissimo
funzionamento.
Chiaro che non si possono mettere in commercio delle
lampade con delle spire esterne, esse
rappresenterebbero evidenti pericoli per gli utenti.
Questa volta illustro il sistema per immettere le
induttanze d’eccitazione dentro il tubo stesso, cosa che
allo sperimentatore non è possibile, ma perfettamente
eseguibile ai diversi costruttori.
Le induttanze possono essere disposte dietro gli
elettrodi di testa del tubo fluorescente, dai quali parte
il loro inizio, per poi uscire dal tubo e presentarsi ai
contatti d’alimentazione, verso il condensatore <B>.
Vedere la figura uno.
Nella figura si vede che nel centro d’ogni elettrodo è
disegnato un forellino, attraverso il quale la parte
ionizzata dalle spire passa ad eccitare tutto il tubo, come
si è visto dal bell’esperimento illustrato nel tema
precedente osservato al rallentatore, ma presente in
modo velocissimo ad ogni accensione a piena tensione.
Non ho potuto sperimentare se l’eccitazione del gas
presente porti ad una conduzione tale da impedire la
sua funzione, ma si pensa che poste dietro agli elettrodi
di testa questo non possa avvenire.
Le spire possono essere eseguite, i costruttori lo sanno
benissimo, con il conduttore metallico capace di legare
con il vetro, indispensabile poi per il suo
attraversamento.
LE LAMPADE A RISPARMIO /3
pag. 12La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
In questo modo le lampade non cambiano l’aspetto
meccanico, e l’immagine estetica.
Fino a questo momento si è visto che l’eccitazione del
gas interno, invece d’essere ottenuta con un
arricchimento d’elettroni, fornito dai filamenti
incandescenti, è stata possibile con un’eccitazione
elettromagnetica, ottenuta mediante un’adatta
induttanza alimentata con gli ultrasuoni.
La medesima eccitazione può essere ottenuta con un
terzo sistema, quello che utilizza un condensatore,
alimentato con i soliti ultrasuoni.
Lo posso affermare dopo aver eseguito una serie
d’esperimenti che ora vado ad illustrare.
Ora non ho proceduto a bruciare il filamento superstite,
ma l’ho messo in corto circuito, poi la stessa cosa
anche con i due conduttori del filamento bruciato, lo
stesso procedimento adottato anche per la <sylvania>.
Ora essi si comportano quali elettrodi di testa del tubo
fluorescente, da questi ho fatto patire gli avvolgimenti
che fanno poi capo ai contatti che portano al
condensatore <B>, vedi l’attuale figura uno, pensando
l’induttanza posta all’esterno, come si era soliti fare,
nel tema precedente.
Il medesimo procedimento l’ho adottato anche su una
lampada nuova, mettendo in corto circuito i due
filamenti buoni, ed aggiungendo gli avvolgimenti esterni,
delle poche spire, per trasformare quella lampada
destinata alla morte, in una che durerà per molti decenni.
Poi al posto degli avvolgimenti ho posto quattro
placchette di metallo, alte dieci millimetri e sagomate
secondo la circonferenza del tubo fluorescente, infine
collegate come si vede, nell’attuale seconda figura, ma
all’esterno del tubo.
Ho osservato che sia nel caso elettromagnetico ad
avvolgimento, che in questo a
condensatore è sufficiente eseguire
l’intervento su un solo ramo del tubo
fluorescente, cosa d’altra parte
osservata nel primo esperimento del
tema precedente, nel quale avevo
riutilizzato la lampada, dopo aver
messo in corto circuito i conduttori
del filamento bruciato; ho
sperimentato che in questi tre casi
l’accensione avviene ugualmente, e
senza alcun problema, o ritardo.
In ogni modo ho poi sempre
preferito eseguire il trattamento su
entrambe le tratte di testa del tubo
fluorescente, anche al fine di
bilanciare il suo riscaldamento.
Nell’ultimo numero dell’Espresso,
del 31 agosto 2006, a pagina 41 c’è
l’intervista con l’amministratore
delegato dell’ENEL, Fulvio Conti.
La domanda era: <Per metterci al riparo dai black-
out non sarebbe utile una bella campagna di riduzione
dei consumi elettrici?>.
La risposta: <La facciamo: abbiamo regalato tre milioni
di lampadine a basso consumo, e proponiamo tariffe
per incentivare i consumi fuori delle ore di punta>.
Domanda dell’autore: <dove vado a prenderne una?>
Autore del tema Bini p.i.e. Edo, mailto:
Ai lettori di RS il solito rispettoso saluto di
I2BAT
<Idro, lunedì 28 agosto 2006>
Radiospecola aspetta i tuoi articoli
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 13Anno XLI
Un collegamento….che ti rimette al mondo !!Non posso esimermi dal raccontarvelo, Carlo IK5JRZ mi racconta:
Non era una di quelle sere che stavo seduto con il gomito sulla tavola a sorreggermi la testa, con losguardo nel vuoto mentre l’indice dell’altra mano faceva girare il VFO, tipo slot machine, con la speranzadi collegare un paese raro non lavorato, un’isola o un castello; niente di tutto questo, quella sera nonero neppure alla radio, stavo appunto lavorando, ma…. se le cose devono accadere siamo tuttid’accordo che accadono e dunque mi arrivò una telefonata.
Ora vi chiederete… ecco uno dei tanti raccomandati che si fanno chiamare per il collegamento, oche si fa passare l’informazione tipo Cluster per entrare e fare il collegamento… niente, neppurequesto, molto di più, ma andiamo avanti:
Carlo: pronto chi parla?Andrea: ciao CarloCarlo: ma senti chi ti sento, il mio grande amico Andrea.
"Grande radioamatore ma soprattutto grande Medico e prima ancora grande uomo. Quelle personeche ti sono vicine nei momenti più difficili della tua vita, come la morte di mio padre, come nei momentipiù belli.Con lui infatti, conosciuto diversi anni fa nel Gruppo Radioamatori Medici, avevamo condiviso molte ideeche con altrettanti colleghi avevamo messo in essere.Il suo interessamento per i paesi poveri del mondo, lo avevano spinto verso il Madagascar, dove oltreche ad aver creato una struttura ospedaliera, seguiva tanti piccoli punti sanitari sperduti nelle foresteAfricane.La cosa che mi ha sempre emozionato è che potevi capitare su di una frequenza e ascoltare unMissionario con la sua TOYOTA saltellare vivacemente per quelle “strade”, una mano al volante eduna alla radio. Con tale mezzo riusciva a spostarsi in tranquillità, lavorare e spesso, cosa non scontata,tornare anche a casa.Questo suo interessamento per la popolazione lo aveva portato a studiare mezzi semplici per conservarel’insulina in questi paesi caldi, in quanto il Madagascar è un paese con il tasso di malati di diabete più altoal mondo.Andrea, “padre della diabetologia”, giià professore universitario di cattedre di prestigio italiane ed estere,aveva e ha tuttora, nel cuore questa problematica. Spinto dal desiderio di vicinanza a questi popoli,creò anche l’associazione Antenna Amica, che con i colleghi di Rapallo, oltre ad attivare in modopermanente l’ospedale “S.Camillo” di Genova specializzato in malattie tropicali, portava avanti la suachiamata quotidiana a tutte quelle stazioni Africane che desiderassero delle informazioni mediche.Beh, ho detto il nome del mio Amico ma con quanto scritto sopra credo che in pochi non sappiano cheal telefono era proprio Andrea D’Agostino I1YNW."
Tornando alla telefonata, Andrea lo sentivo un po’ triste, abbattuto, o forse era la cornetta del telefonoche lo faceva sembrare d’oltre tomba, comunque, come sempre sorridente.
Andrea: Carlo hai a portata di mano Radio Rivista di settembre? A pagina 112 mi raccomando!Cominciai a sfogliarla fantasticando su cosa avesse mai fatto questa volta... 110-111, giriamo, 112.Carlo: Andrea, ma sei sicuro della pagina, ci sono i silent key.Andrea: “..si, si, appunto, colonna di sinistra 7° posto... ti sembra giusto?? Disse sorridendo.Vi garantisco che fu davvero entusiasmante fare “QSO” con una stazione SK nonostante sua moglieavesse ricevuto le condoglianze da alcuni colleghi.Lo rassicurai di non preoccuparsi… almeno per ora, il collegamento era valido!!
pag. 14La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
25, 26 agosto 2006, invitato dagli amici OK1MOV
Ivan, OK1SQK Karel, OK1VEY Sveta,
insistentemente invitato, mi convinco ad affrontare la
non facile trasferta.
1050 chilometri in automobile per esporre i tasti di
mia produzione alla “Fiera di Holice” che per merito
mio della presenza di Hans Hilberling, costruttore di
un transceiver per decametriche e VHF può ora
fregiarsi del titolo di “internazionale”.
Partito da Brescia in ora antelucana, con meno di
nove ore di guida sono a Praga. Sarebbe mia intenzione
di visitare il museo delle poste e dei telegrafi ma, alcune
ore perse nella ricerca del mio alloggio a Praga 4 ed
altro tempo speso nel tentativo di trovare il museo,
nonostante l’ottima mappa però scritta solo in Ceko,
mi inducono a rifugiarmi in un ristorante.
L’ottimo cibo, alcune birre, un paio di avana, mi
consigliano poi di ritirarmi in Hotel per prepararmi al
viaggio dell’indomani per Holice.
Poco più di 100 chilometri su strade secondarie.
E’ pur vero che belle autostrade sono in costruzione
ma, salvo per pochi chilometri, queste non sono ancora
percorribili.
Ospitato in un alberghetto di Hradec Kralove “U’
Zezulaku” in una foresta alla periferia della città, posso
godere di una atmosfera da ricca zona di campagna
come si poteva trovare da noi cinquant’anni fa.
In un ambiente da operetta, ancora un ricco pranzo
e, birra, birra!
Nel pomeriggio, guidato da Karel, con una trentina
di chilometri di viaggio attraverso foreste e grandi
pianure arrivo ad Holice.
HOLICE 2006
La Radiospecola - settembre-ottobre 2006 pag. 15Anno XLI
Delusione! La fiera è ospitata in una palestra,
neanche tanto grande, qui mi viene assegnato il mio
stand.
Un grande palio con il mio marchio è già stato
preparato da Ivan, non mi rimane che il facile lavoro di
esporre i tasti ed alcuni depliants.
Poi visita alle altre esposizioni e positiva sorpresa!
Al di fuori della palestra, nei prati e nei viali circostanti,
una miriade di improvvisati banchetti, tendoni, in
paragone ai quali la nostra Marzaglia appare cosa
modesta.
Rottami, schifosi rottami di radio mescolati ad
eccellenti apparecchiature.
Chiedo il prezzo di un variabile dall’aspetto di nuovo
che mi potrebbe servire per costruire un bel ricevitore
a galena. Trenta Korone! (corrispondono ad un euro
più pochi centesimi). Da noi chiederebbero dieci euro.
Con mia sorpresa, al pagamento delle trenta Korone,
il venditore me ne consegna tre!
La visita ad un furgoncino parcheggiato in un prato
mi permette di conoscere lo Slovacco Alex, ottimo
progettista e costruttore di apparecchiature QRP,
lunghissima chiacchierata e poi la visita agli allievi della
scuola professionale di Holice che hanno allestito una
stazione ricetrasmittente replicando gli esperimenti di
Mahlon Looms (ne ho trattato qualche tempo fa su
Radiospecola).
Non ho sottomano lo schema del transceiver così
realizzato che i ragazzi e il loro insegnante mi hanno
fornito, ve lo mostrerò alla prossima occasione.
Purtroppo il tempo atmosferico da segni di instabilità
e uno spruzzo di pioggia mi costringe a rifugiarmi in
alcuni edifici circostanti, sedi di istituti scolastici che
per l’occasione dimostrano i loro esperimenti didattici.
Bellissima atmosfera di stile Asburgico.
pag. 16La Radiospecola - settembre-ottobre 2006Anno XLI
Così come da noi, gli austriaci hanno lasciato il
marchio della loro organizzazione e Karel non manca
di farmi notare come io e lui, sia pure a 1000 e più
chilometri di distanza, siamo compatrioti.
Eravamo sudditi, è vero, del medesimo Impero, ora
nuovamente ci ritroviamo uniti nell’Europa.
Più tardi, sempre nell’ambito, ho occasione di visitare
il piccolo museo dove sono esposti i cimeli di Emil
Holub, esploratore che ha viaggiato anche con il dottor
Livingston e con il giornalista Stanley nell’Africa
centrale.
Il venerdì, all’apertura della fiera, il tempo instabile
costringe gli espositori a esitare le loro merci al riparo
di improvvisati tendoni ed ombrelloni.
Abbandono l’esposizione in mano a mia figlia ed a
Roberto ed in compagnia di nuovi amici mi destreggio
fra vialetti e giardini. Prezzi da capogiro! Al contrario
però.
Un lineare con due GU41 è posto in vendita a 2000
Korone (circa 60 euro). Lo stesso pezzo a
Friedrichshafen è stato venduto per 800 euro! Un
BC312 per 1000 Korone. Mi trattengo dal comprarlo
perché tutte le indicazioni sono in caratteri cirillici (qui
a Brescia mi diranno poi che ho fatto male perché
questa è una prerogativa positiva)
Compro però un altoparlante a tromba anni ’20 per
duemila Corone. (I soliti esperti concittadini mi
conforteranno poi assicurandomi che è stato un affare)
Molti qui i compratori che poi ritroveremo a
Marzaglia come rivenditori con prezzi moltiplicati per
10. Peccato la pacchia stia per finire con l’avvento
dell’Euro anche in questa plaga.
Nel pomeriggio sono invitato ad incontrare il sindaco
della città nella sala del consiglio comunale e qui non
manco di commettere una colossale “gaffe”. Spero
nessuno se ne sia accorto!
Invitato a sedere di fianco ad un Ceko che mi è
stato presentato (ma non sono stato attento) seguo
con attenzione la prolusione del primo cittadino, come
ovvio non capisco niente e poi mi infastidisce il mio
vicino che continua a commentare! Fino al momento
in cui questi, in inglese, mi chiede: “ma tu stai seguendo
la mia traduzione?” … !! -”Certamente!”-.
Durante il successivo rinfresco vengo servito da
Sonia, gradevole, attempata signora che mi si rivolge
in perfetto italiano. Segue poi una bella conversazione
durante la quale ho modo di conoscere la ragione per
cui qui non si parla altro che Ceko e l’uso di altri idiomi
è pressoché sconosciuto.
Il passato regime non favoriva l’apprendimento delle
lingue.
Questo mi è confermato più tardi anche da Karel
che mi spiega come suo padre conoscesse otto lingue,
le sue figlie rispettivamente quattro e sei ma che lui non
conosca che un po’ di inglese, appreso di straforo con
la sua attività di radioamatore.
A sera ci si riunisce in un campeggio al centro di una
foresta, vicino al lago di Horni Jeleni, per uno spiedo
che pur buono ed annaffiato di ottima birra non può
essere paragonato a quello bresciano, poi musica e
incespicanti conversazioni fino a tardi. (La lingua e la
birra farebbero incespicare un savio!)
Il sabato, finalmente con il sole, il centinaio di
espositori del primo giorno si moltiplica per cinque.
Ottimi supporti per antenne in fibra di vetro che
compro per le classiche 30 Korone al pezzo! (Qui
tutto costa 30 Kr!)
Spuntino nel palazzo comunale, ultimi giri per
l’esposizione e poi i saluti, gli arrivederci all’anno
prossimo, i “ci sentiremo in aria”
La modestia delle persone, l’educazione, la
cordialità, l’atmosfera tipo anni ’50, mi fanno desiderare
di farci una vacanza anche prima del previsto2007.
I2RTF - Piero