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LA REGIONE DI VALONA Il settore turistico albanese e la Regione di Valona: analisi della condizione attuale e delle opportunità di sviluppoTRANSCRIPT
LA REGIONE DI VALONA
Il settore turistico albanese e la Regione di Valona:
analisi della condizione attuale e delle opportunità di sviluppo
1
Indice
Prefazione pag. 2
Introduzione pag. 3
Capitolo 1 – Il settore turistico in una prospettiva nazionale
1.1 L’evoluzione della strategia nazionale per il turismo pag. 6
1.2 Aspetti economici pag. 10
1.3 Strutture ricettive pag. 15
Capitolo 2 – Il settore turistico nella Regione di Valona
2.1 Opportunità e criticità pag. 19
2.1.1 La sostenibilità turistica nella regione pag. 20
2.1.2 Trasporti ed infrastrutture di collegamento pag. 23
2.2 Il settore alberghiero nella Regione di Valona pag. 27
2
PREFAZIONE
Proseguendo nell’analisi del contesto economico della regione di Valona, dopo la
pubblicazione “La Regione di Valona. Rapporti economico-commerciali con l’Italia,
criticità e opportunità d’investimento”, il Consolato Generale d’Italia a Valona si è dedicato
allo studio della situazione dell’Albania, e in particolare della sua regione meridionale
costiera, nel settore turistico-alberghiero.
E’ questo, infatti, il settore economico che presenta il potenziale di sviluppo più elevato in
quest’area geografica del Paese negli anni a venire, sia, come ampiamente descritto oltre, per
le naturali ricchezze paesaggistiche, naturali e storico-culturali di cui la zona è dotata, sia per
gli obiettivi di sviluppo stabiliti dalle Autorità albanesi centrali e locali.
Nonostante l’esigenza ancora attuale di colmare le lacune in taluni ambiti (collegamenti
infrastrutturali, strutture ospedaliere, conservazione dell’ambiente, qualità dei servizi turistici
offerti), ove ai programmi e agli obiettivi fissati nei piani strategici di sviluppo albanesi
seguano nei prossimi anni misure concrete di attuazione, la Regione di Valona (che comprende
anche altri distretti turisticamente interessanti quali Saranda e Delvina) può diventare una meta
turistica ambita, avvalendosi, anche in questo settore come già in altri, della collaborazione e
dell’esperienza dell’Italia e di operatori economici italiani.
La presente pubblicazione - frutto anche dell’intenso lavoro e della scrupolosa ricerca
svolti dal Dott. Michele Tondi e dal Dott. Elio Amicarelli durante il loro periodo di
tirocinio presso questo Consolato Generale – si compone di due capitoli incentrati, il
primo, sullo studio dei programmi governativi di sviluppo di settore e degli asset presenti
in campo turistico a livello nazionale, il secondo, invece, sulla valutazione del quadro
locale della Regione di Valona. Per questa seconda parte, data l’esiguità dei dati specifici
disponibili, si è proceduto tra l’altro, in collaborazione con l’Agenzia di sviluppo locale
AULEDA e la Camera di Commercio di Valona, ad effettuare un sondaggio diretto tra gli
operatori economici turistico-alberghieri dell’area, onde ottenere un riscontro e dati più
attendibili per la loro successiva analisi.
La pubblicazione vuole quindi rappresentare un contributo all’analisi dello “stato
dell’arte” del settore turistico-alberghiero nella Regione di Valona e delle sue prospettive
future, che possa essere di utilità sia per Enti e soggetti albanesi, sia per Istituzioni e operatori
italiani interessati ad approfondire i rapporti con la Regione di Valona nell’ambito economico
oggetto del presente studio.
Il Console Generale
Sergio Strozzi
3
Introduzione
Il presente lavoro si inserisce nel contesto dell’attività svolta dal Consolato Generale d’Italia a
Valona al fine di tracciare un quadro obiettivo della presenza italiana, dei rapporti economico-
commerciali tra Valona e l’Italia e dei settori economici più interessanti del territorio
valonese. Ponendoci in continuità con la precedente pubblicazione dal titolo Rapporti
economico-commerciali con l’Italia, criticità e opportunità di investimento1, intendiamo
offrire un'analisi della condizione attuale e delle potenzialità del settore turistico albanese, con
particolare attenzione alla Regione di Valona. L’obiettivo è duplice. Da un lato vogliamo
contribuire a colmare l’evidente mancanza di studi sul settore qui preso in esame, dall’altro ci
muove il desiderio di fornire un utile strumento orientativo agli investitori ed agli
imprenditori italiani interessati ad inserirsi in una realtà economica giovane ed in costante
crescita.
Lo studio è diviso in due capitoli, idealmente corrispondenti ai due diversi livelli di analisi
adoperati – nazionale e regionale - ed organizzati seguendo la medesima struttura: ad una
parte iniziale di carattere generale in cui vengono presentati e ricostruiti i processi politici ed
economici d’interesse per il settore turistico, segue un’analisi delle strutture ricettive e
dell’attività alberghiera nazionale e regionale. L’obiettivo di tale impostazione è quello di
organizzare i dati in una struttura quanto più possibile chiara, organica e completa.
Nel primo capitolo vengono esaminati in una prospettiva nazionale i processi politici ed
economici che hanno avuto luogo nell’ultimo decennio e che hanno contribuito alla rapida
espansione e alla definizione delle attuali caratteristiche del settore turistico albanese. Le
opportunità e le debolezze individuate su scala nazionale saranno un utile punto di riferimento
per meglio comprendere, successivamente, le dinamiche turistiche su scala regionale. Il
capitolo termina con l’esame di un settore di attività specifico e vitale per il mercato turistico
albanese, quello alberghiero, che ha sperimentato una forte crescita negli ultimi anni ed oggi
rappresenta un fattore molto importante per la definizione degli sviluppi futuri del turismo
albanese.
Nel secondo capitolo, i risultati ottenuti dall’analisi nazionale vengono ripresi ed utilizzati
come prisma per osservare il fenomeno turistico nella Regione di Valona. In linea con gli
obiettivi strategici nazionali per il settore turistico, nonché con le priorità turistiche regionali
individuate nel precedente studio pubblicato da questo Consolato Generale2, vengono approfonditi
gli aspetti relativi alla sostenibilità turistica regionale ed alla condizione delle infrastrutture e dei
1 Consolato Generale d'Italia Valona, Rapporti economico-commerciali con l'Italia, criticità e opportunità di
investimento. 2 Ibidem
4
trasporti in funzione dell’attività turistica valonese. Segue un’analisi del settore alberghiero della
Regione di Valona basata sui dati raccolti tramite il questionario realizzato da questo Consolato
Generale in collaborazione con l’agenzia di sviluppo economico locale AULEDA e la Camera
di Commercio di Valona.
Prima di procedere è opportuno fare qualche precisazione di carattere metodologico. Al
fine di ponderare nel modo più assertivo possibile le diverse stime ed i dati reperibili sul
settore turistico albanese, nel primo capitolo sono state utilizzate tre tipologie principali di
fonti: rapporti ufficiali del governo, documenti ed analisi prodotti da organizzazioni
internazionali, documenti ed analisi prodotti dal Ministero degli Affari Esteri e da questo
Consolato Generale. Le statistiche presentate in questa sede sono il frutto dell’analisi, spesso
incrociata, tra i dati forniti da queste fonti. L’attività nazionale di raccolta e divulgazione di
dati statistici in Albania non soddisfa ancora i criteri definiti dagli standard internazionali,
sicché un certo margine di errore appare inevitabile. Nel secondo capitolo, accanto alle fonti
appena citate, sono stati utilizzati i dati raccolti con il questionario di cui sopra. Una delle
maggiori difficoltà riscontrate nella raccolta dei dati è stata quella di confrontarsi con la
ritrosia di molti albergatori locali nel rilasciare informazioni ritenute sensibili sulla loro
attività.
Questo studio non aspira certo a risultare completo e definitivo nel suo genere. La realtà
turistica ed economica albanese, mercé la complessità che la caratterizza e le difficoltà
tecniche già menzionate nel reperimento dei dati, non può essere interamente apprezzata in
questa sede. Tuttavia, crediamo di aver aggiunto un ulteriore, piccolo tassello su un percorso
di studio che speriamo possa continuare con sempre maggiori precisione ed incidenza.
5
CAPITOLO PRIMO
IL SETTORE TURISTICO IN UNA PROSPETTIVA NAZIONALE
6
1.1 L’ evoluzione della strategia nazionale per il turismo
Come risultato delle politiche isolazioniste del governo Hoxha, l’Albania non ha avuto un
mercato turistico fino agli anni più recenti. Dopo la caduta del regime e durante tutti gli anni
’90, le aree costiere del sud ed alcuni siti archeologici e naturali in particolare sono divenuti
destinazioni turistiche per visitatori nazionali ed internazionali; allo stesso tempo, lo
sfruttamento insostenibile delle aree naturali, costiere e marine, ha messo in serio pericolo le
prospettive future di sviluppo del settore turistico albanese. Negli anni più recenti c’è stata
tuttavia una presa di coscienza, da parte delle autorità, circa i rischi insiti nello sfruttamento
miope delle risorse, affiancata da una crescente attenzione per temi relativi alla pianificazione
e alla sostenibilità turistica. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti grandi passi avanti
nell’ambito del miglioramento di quelle basic facilities come la stabilità della fornitura
elettrica e idrica ed il miglioramento dei collegamenti all’interno del Paese, che sono una
condizione necessaria per poter avviare un discorso turistico. Nonostante il settore turistico
albanese stia vivendo una fase di forte sviluppo, permangono delle difficoltà
nell’implementazione di un’organica strategia di sviluppo del settore capace di innescare un
circolo virtuoso tra la valorizzazione ed il rispetto del territorio ed il miglioramento
qualitativo del turismo nel Paese.
Il processo politico volto alla formulazione di un quadro nazionale per lo sviluppo del
turismo risale ai primi anni 2000 e trova il suo primo documento programmatico nella
Strategia di settore: Sviluppo del Turismo in Albania per il periodo 2002-2012, redatto dal
Ministero per la Regolamentazione del Territorio e del Turismo. Nel documento vengono
messe in luce le grandi potenzialità dell’Albania come meta turistica e vengono individuate le
condizioni per lo sviluppo del mercato. Identificando nel concetto di sostenibilità il principio
guida per lo sviluppo del settore, vengono delineati gli obbiettivi da raggiungere e gli
interventi da porre in essere per il periodo di riferimento. L’offerta turistica viene strutturata
in tre categorie principali: special interest tourism (SIT), turismo balneare e turismo
affaristico, lasciando emergere la chiara volontà di fare dell’Albania un polo di attrazione per
il turismo internazionale.
A questo primo documento se ne è aggiunto nel 2005 un secondo preparato dal Ministero
albanese per il Turismo, la Cultura, la Gioventù e lo Sport con l’ausilio del Programma delle
Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ed approvato l’anno successivo dal Consiglio dei
Ministri (VKM). Come traspare già dal titolo del documento “Strategia per lo sviluppo del
settore turistico Albanese basato sul turismo culturale ed ambientale”, in un lasso di tempo di
due anni la riflessione sullo sviluppo del settore turistico albanese ha raggiunto un buon grado
7
di maturità, passando dalla formulazione di un quadro generale per lo sviluppo del settore alla
definizione puntuale del tipo di prodotto turistico verso il quale indirizzare e consolidare
l’offerta albanese. Partendo dalla premessa secondo la quale il tipo di turismo che un Paese
sceglie di sviluppare determina il tipo di contributo reso al benessere del suo popolo3 e
osservando che i mercati del turismo culturale, esplorativo e dell’ecoturismo4 sono quelli
soggetti ad una crescita più rapida su scala mondiale5, nel documento si individua il target
verso cui indirizzare l’offerta turistica nella figura del turista straniero, istruito e desideroso di
essere guidato nella scoperta degli aspetti socio-culturali del Paese in cui soggiorna.
Figura 1. Prodotti nel mercato turistico albanese. Fonte: Strategia di settore sul turismo 2007 – 2013
Un secondo aspetto molto importante del documento è che in esso per la prima volta viene
sollevato il dubbio circa l’adeguatezza del quadro normativo esistente, basato in larga parte
sulla Legge sul Turismo del 19936, come framework utile ad una corretto indirizzamento
dello sviluppo turistico del Paese. La necessità di adeguamento del quadro normativo alle
moderne condizioni del Paese e del suo mercato turistico, la carenza di ulteriori norme volte
ad intergrare il quadro normativo in relazione alle strutture preposte al controllo dello
sviluppo del settore e la mancata definizione nella legislazione esistente delle responsabilità
3 Ministero albanese per il Turismo, la Cultura, la Gioventù e lo Sport, Strategy for the Development of the
Albanian Tourism Sector Based on Cultural and Environmental Tourism 2005, p. 11. 4 La Società Internazionale dell’Ecoturismo (TIES, www.ecotourism.org) ha definito l’ecoturismo come “il
viaggio responsabile diretto all’esplorazione di aree naturali, che preserva l’ambiente e al contempo migliora il
benessere della popolazione locale”. 5 Ibidem
6 Legge No. 7665 del 21 gennaio 1993 “Sullo sviluppo delle zone che hanno il turismo come priorità”.
Mercato turistico albanese
Special Interest Tourism Turismo balneare Turismo affaristico
Turismo Culturale Turismo Rurale Turismo Naturale
Ecoturismo Turismo
esplorativo
8
dei ministeri coinvolti nel settore del turismo, sono i principali punti messi in evidenza. Di
fatti, la legge sul turismo del 1993 se da un lato identificava in modo molto ampio i soggetti
che avevano il diritto all’esenzione dalla tassazione e dagli obblighi doganali, nonché ad un
controbilanciamento per le perdite subite entro i primi cinque anni di attività, dall’altro non
prevedeva nessuna connessione tra la concessione dei supporti appena citati e gli standard di
sviluppo adottati dall’attività turistica che li riceveva. Inoltre, il precedente quadro normativo
non prevedeva dei meccanismi puntuali e ben definiti per il controllo ed il monitoraggio della
concessione dei finanziamenti e del loro concreto impiego. 7
Il percorso fin qui ricostruito culminerà nel 2007 con l’approvazione della nuova legge sul
turismo8, che ha abrogato la precedente ed è stata accompagnata dalla pubblicazione di un
terzo ed ultimo documento programmatico.9 Con la legge del 2007, al fine di aumentare la
concorrenza nel settore, è stata liberalizzata e resa più trasparente la concessione delle licenze
per le agenzie turistiche. La legge mira a tutelare i turisti e l’immagine del turismo albanese
da pratiche non professionali, e prevede dei “programmi di assistenza finanziaria”, sotto
forma di sovvenzioni, prestiti, sgravi fiscali, per chi mira a migliorare il settore turistico del
Paese in un quadro che sottopone alle stesse condizioni gli investitori stranieri e quelli locali.
L’articolo 5 ingloba nel quadro normativo il principio di sostenibilità, affermando che
l’attività turistica e tutte le attività ad essa correlate devono svilupparsi sulla base del principio
di sostenibilità ed in conformità con il patrimonio culturale, le tradizioni ed i costumi del
popolo albanese e sul principio di protezione e utilizzo uniforme delle risorse turistiche. La
legge stabilisce che il Ministero del Turismo ed il Ministero dell’Interno sono responsabili per
l’inventario delle principale risorse turistiche del territorio e per la promozione dell’utilizzo e
della protezione delle risorse turistiche al fine di raggiungere il massimo del loro potenziale
economico nel rispetto dei principi di sostenibilità. È previsto un fondo speciale per
l’assistenza finanziaria gestito dall’Agenzia Nazionale per il Turismo che fa capo al Ministero
del Turismo, ed è responsabile anche del coordinamento delle politiche del governo centrale e
locale, delle organizzazioni non governative e delle imprese locali coinvolte nel settore
turistico.
Nel documento programmatico che accompagna la legge sul turismo del 2007, accanto
all’ulteriore declinazione dei temi già ampiamente trattati nei precedenti rapporti, viene
effettuato un bilancio degli obbiettivi individuati, perseguiti e raggiunti durante gli anni
precedenti. Esso, purtroppo, non è dei migliori. Nel documento viene riconosciuta la mancata
7 Consiglio dei Ministri albanese, decisione n. 45 del 16/01/2008 “In occasione dell’approvazione del Rapporto
sull’inventario degli attuali regimi di aiuti di Stato in Albania”. 8 Legge No. 9734 del 14 maggio 2007 “Sul Turismo”.
9 Ministero del Tursimo, della Cultura, della Gioventù e dello Sport, Strategia di settore sul turismo 2007 – 2013.
9
realizzazione di aspetti centrali della strategia turistica nazionale. Ne riportiamo di seguito un
elenco a titolo di succinto sommario, i cui punti all’occasione saranno richiamati ed
approfonditi nel corso dello studio.
Sviluppo sostenibile del prodotto turistico e applicazione del principio di sostenibilità
ad ogni livello;
Creazione di strutture istituzionali, sia a livello centrale che a livello locale, che
possano assicurare l’implementazione dei piani strategici;
Attuazione di una attenta pianificazione urbanistica nelle zone dove il turismo è una
priorità;
Creazione di un sistema per la raccolta e la distribuzione di dati statistici in linea con
gli standard internazionali;
Creazione e miglioramento delle infrastrutture;
Priorità per lo sviluppo nelle aree costiere di strutture ricettive con una capacità media
di 60-70 stanze;
Accertamento dei diritti di proprietà;
Sviluppo e formazione delle risorse umane impiegate nel settore turistico;
Aumento dei finanziamenti per l’identificazioni di sistemi di regolamentazione volti al
miglioramento dell’ambiente;
Aumento dei finanziamenti per la protezione e la preservazione dei siti di importanza
naturale e culturale;
Coinvolgimento del settore pubblico e privato;
Utilizzo delle telecomunicazione e della rete internet come importanti mezzi per la
promozione del settore turistico.
10
1.2 Aspetti economici
Grazie alla bellezza della sua costa e alla ricchezza di risorse naturali e storico-culturali,
l’Albania offre ottime opportunità per lo sviluppo dell’attività turistica. A partire dai primi
anni 2000, in concomitanza con lo sviluppo economico del Paese, il settore turistico ha
sperimentato un periodo di forte crescita. I flussi turistici sono aumentati in modo costante e
sostenuto durante tutto il decennio ed oggi l’Albania attira più di due milioni di turisti
all’anno.10
L'Italia è preceduta solo dalla Grecia nella classifica dei flussi turistici in entrata in Albania
provenienti dall'Unione Europea.11 Secondo i dati diffusi dal Ministero del Turismo albanese, nei
primi cinque mesi del 2011 in Albania sarebbero entrati 567.835 turisti stranieri con un
incremento rispetto all'anno precedente, nello stesso periodo considerato, di circa 160.000
unità. Per l’intero 2011 è stato registrato un totale di 2,3 milioni di turisti stranieri e un
incremento complessivo dei fatturati del settore turistico attestato attorno all'8,5%. Il 77% dei
turisti è di provenienza europea, con la seguente ripartizione percentuale: il 34% dal Kosovo,
il 16% dalla Macedonia, il 10% dal Montenegro, l'8% dalla Grecia, 6% dall'Italia e il 3% dalla
Germania.
Arrivi di turisti internazionali 2002-2011 (in milioni)
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Figura 2. Fonte dei dati: United Nations World Tourism Organization
Sia gli investimenti di capitale effettuati nel settore turistico che il contributo che il
settore viaggi e turismo apporta nella formazione del PIL nazionale, fanno registrare dei valori
al di sopra della media mondiale. Gli investimenti hanno toccato il loro picco nel triennio
2003 – 2005, periodo durante il quale hanno raggiunto un valore pari al 7% del PIL del Paese.
10
United Nations World Tourism Organization. 11
Ministero degli Affari Esteri, Rapporti Paese Congiunti: Albania 2° semestre 2011.
11
A partire dal 2006 è osservabile una leggera flessione del trend ed un graduale assestamento
degli investimeni verso un valore medio del 5% del PIL nel periodo 2009 – 2011.
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2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Investimenti nel settore turistico (% PIL)
Figura 3. Fonte dei dati: World Travel & Tourism Council
Se nel 2003 l’incidenza diretta12
della voce “viaggi e turismo” sul PIL albanese era del 4,5%,
questa percentuale è salita al 7,2% nel 2009.13
La proporzione reale di questa variazione
appare tanto più significativa se si tiene in debito conto che la base di calcolo al 2009, ovvero
il PIL dell’Albania, ha subito un aumento del 60,4 % rispetto a quella del 2003.14
Anche in
questo caso non si può fare a meno di notare una leggera flessione dopo il 2009, connessa più
al difficile periodo in cui l’economia internazionale è entrata a partire dal 2008 che non a
rallentamenti riconducibili a fattori endogeni del settore turistico albanese.
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Incidenza % del settore viaggi e turismo nella formazione del PIL
Figura 4. Fonte dei dati: World Travel & Tourism Council
12
Questa voce concerne la spesa effettuata per viaggi e turismo all’interno di un Paese. Comprende la spesa
effettuata sia dai residenti che dai non residenti, per motivi di piacere o di affari, così come la spesa del
governo per servizi direttamente collegati al turismo. 13
World Travel & Tourism Council, Travel & Tourism Economic Impact 2012 – Albania. 14
Calcolo su dai INSTAT http://www.instat.gov.al/ ultimo accesso effettuato in data 23 giugno 2012.
12
Dalla scomposizione per tipologia di attività del dato relativo all’anno 2011 presentato in
Figura 4, emerge che il 75% dell’incidenza economica del settore deriva da attività
riconducibili alla voce “tempo libero” mentre il 25% da attività affaristiche. Operando una
scomposizione per tipologia di visitatore il quadro è invece il seguente: i visitatori stranieri
contribuiscono per l’83% alla formazione del dato aggregato contro il 17% dei visitatori
interni. Un dato molto interessante se si tiene conto che, come avremo modo approfondire
successivamente, gli arrivi di visistatori internazionali negli hotel sono nettamente inferiori
rispetto agli arrivi di ospiti albanesi.
Incidenza economica per per tipologia di
attività
25%
75%
Tempo libero Attività affaristiche
Figura 5. Fonte dei dati: World Travel & Tourism Council
Incidenza economica per tipologia di visitatore
17%
83%
Stranieri Interni
Figura 6. Fonte dei dati: World Travel & Tourism Council
13
Nel Rapporto sulla competitività del settore viaggi e turismo 2011 redatto dal World
Economic Forum (WEF)15
, l’Albania si posiziona al 71° posto su scala mondiale,
guadagnando ben 21 posizioni rispetto al 2008. Nello specifico questo risultato dipende dai
miglioramenti registrati nei diversi settori indicati nella seguente tabella.
Tabella 1. Miglioramenti nell’indice di competitività WEF, 2008-2011.
Come si evince dalla tabella 1, sono stati fatti dei grandi passi avanti nel campo della
regolamentazione e dell’attenzione rivolta verso il settore viaggi e turismo. Miglioramenti
degni di nota sono anche stati registrati nel campo delle infrastrutture relative ai trasporti che,
ciononostante, rimane ancora un tasto dolente nel calcolo dell’indice di competitività albanese
assieme alla scarsa valorizzazione delle risorse naturali e culturali. Una mancanza,
quest’ultima, che stride in modo considerevole con le formulazioni contenute nella strategia
nazionale per il turismo e con l’enorme potenziale del Paese.
15
L’indice di competitività del settore Viaggi e Turismo (TTCI) è stato sviluppato nell’ambito del World
Economic Forum con lo scopo di misurare i fattori e le politiche che favoriscono lo sviluppo del settore Viaggi
e Turismo in diversi Paesi. Il rapporto annuale classifica le nazioni in base al loro indice di competitività, con
un un punteggio che varia da 1 a 6, costituito sulla scorta di tre sotto indici principiali riguardanti a) il quadro
normativo, b) l’ambiente imprenditoriale e le infrastrutture, c) le risorse umane, culturali e naturali.
Pillars 2008 2011
Policy rules and regulations 104 46 + 58
Environmental sustainability 93 72 + 21
Safety and security 71 44 + 27
Health and hygiene 59 66 - 7
Priorization of Travel & Tourism 104 55 + 49
Air transport infrastructure 112 96 + 16
Ground transport infrastructure 116 97 + 19
Tourism infrastructure 86 77 + 9
ICT infrastructure 86 71 + 15
Price competitiveness in T&T 90 94 - 4
Human resources 58 57 + 1
Affinity for Travel & Tourism 6 3 + 3
Natural resources 130 113 + 17
Cultural resources 75 83 - 8
14
La ricchezza di risorse naturali e culturali, seppur non sfruttata adeguatamente, non è
l’unico asset endogeno di cui il Paese gode. L’ospitalità della popolazione albanese e la
qualità del fattore umano sono caratteristiche che risultano evidenti non appena si entra nel
Paese. Grazie ad esse, l’Albania risulta l’unico Paese della regione a figurare nella classifica
dei Paesi che brillano in qualcuno dei pilastri di cui l’indice di comeptitività si compone.
Nello specifico, nello studio del WEF l’Albania si posiziona al terzo posto su scala mondiale
per la sezione “Affinity for Travel & Tourism”, voce relativa all’apertura nei confronti dei
turisti stranieri e delle loro comunità d’affari.
Nonostante gli evidenti progressi realizzati, in termini di competitività l’Albania rimane
ancora molto distante rispetto a Paesi vicini quali ad esempio la Grecia, la Croazia e il
Montenegro posizionati rispettivamente al 29°, 34° e 36° posto.16
Tuttavia, va notato che nella
classifica mondiale sull’incidenza economica diretta del settore viaggi e turismo (tabella 2),
l’Albania si piazza in una posizione non troppo distante rispetto alle suddette mete turistiche
le quali, vale la pena di ricordarlo, sono poli già affermati nel mercato turistico internazionale.
La lettura integrata di questi dati suggerisce l’immagine di un settore non ancora maturo,
in via di assestamento ma, ciononostante, pulsante e posto al centro delle attenzioni e dello
sviluppo economico del Paese. Le previsioni indicano che l'Albania potrà diventare una meta
turistica sempre più visitata nei prossimi anni, a condizione di ammodernare le infrastrutture
del Paese e garantire una più consistente offerta culturale. Tra gli elementi a favore di tale
prospettiva c'è la diffusa presenza di strutture ricettive attrezzate lungo la costa, spesso di
recente costruzione, con prezzi relativamente contenuti anche nella stagione estiva e un
patrimonio paesaggistico che combina mare e montagna.
16
World Economic Forum, The Travel & Tourism Competitiveness Report 2011.
Incidenza del settore viaggi e turismo sul PIL 2011 %
20 Croazia 11,0
27 Montenegro 7,5
40 Grecia 6,4
42 Albania 6,2
Media mondiale 5,2
Tabella 2. Fonte dei dati: World Travel & Tourism Council
15
1.3 Strutture ricettive
Il settore alberghiero albanese comprende circa 300 hotel operanti ufficialmente nel mercato
per una capacità complessiva di circa 12.000 posti letto.17
Tuttavia, il numero di strutture
effettivamente presenti sul territorio è, secondo le stime, almeno doppio rispetto al dato
ufficiale.18
Le strutture situate nella capitale ed alcune tra quelle sorte in anni più recenti sulla
costa sono sicuramente tra le più attrezzate e pronte ad offrire una gamma maggiore di servizi.
Negli ultimi cinque anni sono stati creati diversi siti internet tramite i quali è possibile reperire
informazioni su una serie di hotel selezionati in tutta l’Albania, indirizzando la propria ricerca
per area geografica o per fascia di prezzi e, contestualmente, effettuare la prenotazione per il
pernottamento.
Nel panorama alberghiero albanese, in special modo sulla costa, prevale la micro, piccola e
media impresa (MSMEs), spesso gestita a livello familiare. La suddivisione per numero di
stanze del settore alberghiero albanese è la seguente: 80% degli hotel ha da 1 a 20 stanze, il
13% ha un numero di stanze compreso tra 20 e 40, il 7% ha più di 40 stanze. Tra gli obbiettivi
individuati dalla strategia nazionale per il turismo è stato dato molto risalto alla necessità di
incrementare il numero di strutture di grandi dimensioni, in special modo sulla costa. Questo
perché l’attuale configurazione in cui prevalgono le piccole strutture non permette di inserire
l’offerta turistica albanese all’interno del meccanismo - largamente promosso dagli operatori
turistici dell’Europa occidentale - volto all’organizzazione di pacchetti viaggio per gruppi
turistici di grandi dimensioni.
Capacità degli hotel albanesi in numero di stanze
7%
13%
84%
1 - 20 20 - 40 >40
Figura 7. Fonte dei dati: Ministero del Turismo, Strategia di settore sul turismo 2007 – 2013
17
INSTAT, Hotels and their capacity (1995 – 2010). 18
Ministero del Tursimo, della Cultura, della Giocentù e dello Sport, Strategia di settore sul turismo 2007–2013.
16
L’idea di incrementare e favorire lo sviluppo di grandi strutture alberghiere sulla costa non
può fare a meno di sollevare qualche perplessità dovuta principalmente alla scarsa
pianificazione territoriale che accompagna l’attività edilizia albanese. Data questa mancanza,
nel tentativo di inserirsi nei succitati meccanismi del mercato turistico internazionale, si
rischierebbe di deturpare ulteriormente il paessaggio costiero dell’Albania. Si badi dunque
che il punto qui sollevato non riguarda le grandi strutture in quanto tali, bensì il modo di
integrarle con la configurazione alberghiera attuale. Piuttosto che aggiungere dei colossi in
modo distratto accanto alla miriade di strutture non regolari ed improvvisate ad oggi esistenti,
risulterebbe opportuno procedere prima alla regolarizzazione della situazione esistente in
funzione della valorizzazione paesaggistica oltre che della professionalizzazione del settore
alberghiero e, successivamente, all’integrazione oculata di hotel con una grande capacità
ospitativa.
Un’operazione di questo tipo potrebbe generare degli effetti positivi sul mercato turistico
albanese anche dal punto di vista della promozione turistica. Un dato associato alla prevalenza
della piccola impresa alberghiera a gestione familiare è la scarsa attenzione alla pubblicità e
all’autopromozione. La gran parte degli hotel non è dotata di un marketing manager, la
promozione è sporadica e, nella maggioranza dei casi, non si avvale dei moderni mezzi di
comunicazione come la rete web. La maggiore attenzione al marketing, che solitamente
accompagna il funzionamento delle strutture ricettive di grandi dimensioni, potrebbe giovare
all’intero prodotto turistico albanese.
Nel 2010 gli hotel albanesi hanno registrato 255.000 ospiti per un totale di 610.000
pernottamenti. A discapito della chiara volontà di fare dei flussi turistici internazionali -
provenienti principalmente dall’Europa Occidentale - il pilastro portante del mercato
albanese, fino ad oggi l’Albania, a fronte di un sostanziale aumento nel valore assoluto degli
ospiti registrati dalle strutture ricettive albanesi, non è ancora riuscita a cambiare in modo
significativo la composizione dei propri ospiti. Gli arrivi ed i pernottamenti di turisti stranieri
negli hotel continuano ad essere nettamente inferiori rispetto agli arrivi ed ai pernottamenti
dei visitatori albanesi. Questo è un dato significativo, spiegabile, oltreche’ dalla carenza di
infrastrutture e di collegamenti aerei e marittimi, dall’inadeguatezza delle strutture sanitarie,
oltre ad una ancora marginale politica di marketing e servizi spesso non adeguati agli standard
internazionali. Dividendo i pernottamenti per gli arrivi negli hotel in riferimento all’anno
2010, otteniamo un periodo medio di pernottamento che, sia per gli stranieri che per gli
albanesi, approssimando per difetto è di circa 2 notti.
17
Arrivi e pernottamenti negli Hotel (in migliaia)
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Arrivi stranieri Arrivi albanesi
Pernottamenti stranieri Pernottamenti albanesi
Figura 8. Arrivi e pernottamenti registrati dagli hotel albanesi 1995-2010. Dati INSTAT
In aggiunta a queste sistemazioni, in tutto il Paese c’è un gran numero di case ed
appartamenti privati che vengono affittati ai turisti principalmente durante la stagione estiva.
Nonostante la mancanza di dati ufficiali sul numero di turisti alloggiati in sistemazioni
private, tutti i segnali indicano nella direzione di un loro ruolo chiave nel settore turistico
albanese. Incrociando diversi dati ufficiali forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica, è facile
notare come le registrazioni di ospiti stranieri effettuate negli hotel rappresentino solo una
minima parte del totale di stranieri ospitati nel Paese (in merito si confronti il grafico in figura
8 con i dati rappresentai nel grafico in figura 2). Un’indagine sul soggiorno presso alloggi
privati, e sulla miriade di hotel che non operano ufficialmente nel mercato (e non rientrano
dunque nei dati INSTAT riportati nel grafico in figura 8), contribuirebbe sicuramente a ridurre
in modo significativo questa evidente divergenza tra i dati.
18
CAPITOLO SECONDO
IL SETTORE TURISTICO NELLA REGIONE DI VALONA
19
2.1 Opportunità e criticità
Situata nella parte sud-occidentale dell’Albania, fra l’Adriatico ed il Mar Ionio, la Regione di
Valona presenta una naturale predisposizione all’attività turistica, la quale, si è notevolmente e
costantemente espansa negli ultimi anni. La Regione è composta dai distretti di Valona,
Saranda e Delvina che, oltre ad offrire un meraviglioso panorama paesaggistico, ospitano
un’ampia varietà di habitat naturali e specie vegetali ed animali. Dalle vette del Monte Çika, il
più alto della catena dei Monti Acrocerauni, e tra le foreste di conifere, di alberi a foglia larga
e di querce mediterranee, si snoda una fitta trama idrografica fatta di ruscelli, lagune, fonti,
laghi di acqua dolce e fiumi che trova la propria frontiera terrestre solo nei pendii scoscesi e
nelle splendide spiagge della costa.
La Regione di Valona, con i suoi 145 km di linea costiera ed una lunga stagione estiva,
occupa una posizione invidiabile e molto competitiva come destinazione mediterranea per il
turismo balneare. Allo scopo di diversificare e rendere più attraente la propria offerta, è
possibile la programmazione di attività sportive come scuba diving, surf, sci d’acqua ed in
particolare vela, vista la presenza della Marina di Orikum, struttura da diporto attrezzata e di
elevato livello, realizzata e gestita da una primaria Società italiana del settore.19
Nella
prospettiva di promuovere un tipo di turismo nautico, inoltre, va citata la possibilità di
sviluppi ulteriori delle infrastrutture nautiche di Porto Palermo (Valona) e Ksamil (Saranda).
La seconda tipologia turistica pianificabile nella Regione di Valona rientra nella categoria
del cosiddetto special interest tourism, turismo d’interesse speciale, al quale fanno riferimento
il turismo rurale, d’avventura, culturale, storico-militare, religioso, culinario. Grazie alle
peculiarità ambientali e culturali che la caratterizzano, la Regione di Valona ha le potenzialità
per pianificare il proprio sviluppo turistico su diversi modelli oltre che quello balneare; ciò
anche per diversificare l’offerta turistica rispetto alle altre mete mediterranee prossime ed
estremamente competitive come la Grecia, la Croazia, la Turchia e l’Italia. La presenza di aree
rurali estese, ad esempio, si presta bene al turismo da resort. La ricchezza della biodiversità
soprattutto marina, lacustre e lagunare, nonchè l’estesa area montuosa rendono Valona meta
ideale per l’ecoturismo ed il turismo rurale, senza contare la possibilità di promuovere attività
disparate come trekking, climbing, parapendio, bird-watching, pesca. Lo sviluppo di una rete
di trasporti che possa garantire l’accessibilità a monumenti o siti culturali distanti dalla città
favorirebbe invece attività turistiche d’interesse storico e culturale. I siti archeologici di
Butrinto e Phoenice (Finq) ed i vecchi villaggi ad Himara e Qeparo, i musei di Valona (Museo
19
Consolato Generale D’Italia a Valona, La Regione di Valona – Rapporti economico-commerciali con l’Italia,
criticità e opportunità d’investimento, dicembre 2011.
20
dell’Indipendenza, Museo di Storia e Museo Etnografico), i castelli di Porto Palermo e di
Lekuresi ed, infine, monumenti religiosi come la Moschea di Muradie, la chiesa di Santa
Maria a Zvernec e l’unica sinagoga nei Balcani a Saranda sono solo alcuni dei luoghi
d’interesse culturale, storico ed archeologico della regione.
Tra i risultati positivi dello sviluppo turistico degli ultimi dieci anni vanno senz’altro
menzionate le nuove opportunità di lavoro e gli introiti, anche per i piccoli centri, nonché
l’affermarsi di Valona come polo economico-turistico. Tuttavia, l’aumento dell’inquinamento
e del volume delle acque di scarico che in alcuni tratti costieri vengono abusivamente fatte
confluire in mare, con il conseguente declino della qualità dell’acqua, ne rappresentano un
risvolto negativo.20
Il rapido sviluppo urbano nella zona costiera è stato finora caratterizzato
dalla ricerca di un profitto nel breve termine a completo scapito di questioni di lungo periodo,
prima su tutte la conservazione dell’ambiente, sottoposto nell’arco dell’utlimo decennio ad
una selvaggia cementificazione e proliferazione edilizia. Alla base di questo processo,
soprattutto in passato, vi sono stati fenomeni di riciclaggio di capitali provenienti da attività
illecite, che trovavano e talvolta trovano tuttora il proprio sbocco nel settore dell’edilizia.21 La
mancanza di regole (piani regolatori) o la loro mancata applicazione hanno così consentito la
costruzione di edifici inseriti disarmonicamente in un contesto naturalistico di pregio, spesso
pregiudicando gravemente il paesaggio e l’ambiente.22
In linea con gli obbiettivi strategici nazionali per il settore turistico discussi nel precedente
capitolo, nonché dalle priorità turistiche regionali individuate nel precedente studio pubblicato da
questo Consolato Generale “La Regione di Valona - Rapporti economico-commerciali con l’Italia,
criticità e opportunità di investimento”, la sostenibilità turistica ed il miglioramento delle
infrastrutture e dei trasporti sono due tra gli aspetti più critici per lo sviluppo virtuoso del turismo
nella Regione.
2.1.1 La sostenibilità turistica nella regione
Il turismo rappresenta un settore chiave sia per lo sviluppo della Regione di Valona che per
l’intero Paese. Finora, tuttavia, priorità è stata data a interessi ed i guadagni nel breve periodo
che hanno avuto come conseguenza diretta una forte pressione ambientale sulle risorse
naturali e sul paesaggio della regione valonese. La consapevolezza e la sensibilità verso
20
Ministero dei lavori pubblici, trasporti e telecomunicazioni, Albania Integrated Coastal Management and
Clean-up Project, 2010. 21
Relazione annuale al Parlamento del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica per l'anno
2009. 22
Consolato Generale D’Italia a Valona, La Regione di Valona – Rapporti economico-commerciali con l’Italia,
criticità e opportunità d’investimento, dicembre 2011.
21
problematiche relative all’elaborazione di piani per lo sviluppo sostenibile del turismo sono
purtroppo basse soprattutto tra le medie e piccole imprese.
Il turismo sostenibile viene definito dall’Organizzazione Mondiale per il Turismo come
un’attività che soddisfa i bisogni dei turisti e di chi li ospita, proteggendo e rafforzando allo
stesso tempo le oppurtunità per il futuro del territorio. L’obiettivo del turismo sostenibile,
aggiunge la Commissione Europea, è assicurare che l’attività turistica sia ecologicamente,
economicamente e socio-culturalmente sostenibile.
La costa della regione di Valona è, dal punto di vista turistico, uno dei maggiori asset per
lo sviluppo economico grazie alla sua bellezza naturale, eredità culturale e biodiversità.
Essendo Valona tra i 9 hot-spots della costa albanese identificati dall’UNEP come luoghi sui
quali occorre immediato intervento per ridurre l’inquinamento costiero, è vitale l’elaborazione
di una gestione integrata dell’area costiera per impedire che la pressione turistica e
demografica distrugga queste risorse.23
Il senso di una gestione integrata tra linea costiera e
acque costiere risiede nel fatto che la qualità delle acque sulla costa dipende strettamente dal
modo in cui le attività costiere vengono gestite; le stesse, a loro volta, risentono positivamente
della vicinanza del mare, soprattutto nel caso di hotel, residenze o ristoranti.
Negli anni ’90 l’Albania ha preso parte ad un’iniziativa di pianificazione della gestione
delle zone costiere in cooperazione con la Banca Mondiale, l’Unione Europea, l’EIB, l’UNDP
e l’UNEP tramite il programma di assistenza tecnica mediterraneo (METAP). Difficoltà
d’implementazione del Coastal Zone Management Plan (CZMP) del 1995 sono sorte a causa
dell’instabilità del governo e delle crisi balcaniche. Fortunatamente, nel 2002 le autorità
albanesi hanno riconosciuto la necessità di proteggere la zona costiera per le attuali e future
generazioni ed hanno formalmente adottato i principi chiave delle raccomandazioni del
CZMP, che ancora oggi rappresenta un framework di conservazione e sviluppo pertinente.
Già nel 2005 la Banca Mondiale riteneva che senza interventi correttivi, il valore della
zona costiera albanese e le prospettive per uno sviluppo sostenibile sarebbero risultate
gravemente ridotte a causa dell’incontrollata proliferazione edilizia. La mancata creazione di
una gestione integrata dell’area costiera ed il mancato blocco delle costruzioni illegali sulla
costa, secondo la Banca Mondiale, avrebbe causato il declino del reddito da turismo a causa
dell’inquinamento, della scarsa qualità delle strade e delle infrastrutture basilari, nonché della
pianificazione urbana non regolamentata e delle edificazioni illegali.
23
World Bank, Project Appraisal Document on a Proposed Adaptable Program Lending Credit in the Amount of
SDR 11.7 Million (US $ 17.5 Million Equivalent) To Albania for an Integrated Coastal Zone Management and
Clean-up Project in Support of the First Phase of the Integrated Coastal Zone Management and Clean-up
Program, 25 maggio 2005.
22
La pressione demografica sulla stretta striscia costiera, soprattutto verso Saranda, ha
causato la proliferazione di costruzioni non autorizzate in un’area ad alto potenziale turistico
portando danni irreversibili che possono impedire lo sviluppo di un turismo fiorente e
redditizio. La vocazione mista di alcune costruzioni (prime e seconde case, o case per l’affitto
estivo) rende ulteriormente difficile lo sviluppo sia di un’adeguata politica edilizia che venga
incontro all’attuale e futuro crescere dei bisogni, sia di una strategia di lungo termine per gli
affitti estivi. La carrying capacity assessment per il turismo è calcolata dall’UNEP sulla base
della comune carrying capacity ambientale, alla quale viene sottratta la popolazione residente
sul territorio. In uno studio condotto nel 200524
, la capacità di carico turistico per la
municipalità di Saranda già risultava essere stata superata, con una popolazione residente che
già allora superava da sola la capacità di carico ambientale. Tuttavia, per le municipalità di
Himara e Lukova i margini di capacità di carico turistico risultavano essere decisamente più
ampi, meno per le municipalità di Ksamil e Xarra. Il problema di Saranda, va notato,
concerne principalmente la necessità di migliorare il sistema per il trattamento delle acque
reflue. In tal caso, sono notevoli le possibilità di aumentare la capacità di carico ambientale e,
quindi, turistica per livelli che eccedono ampiamente anche gli attuali flussi turistici
giornalieri.
Tra il 2007 ed il 2009 è stato portato a termine dal governo il progetto Capacity Building
for Sustainable Tourism Development, realizzato con il contributo dell’UE (70%) e che ha
coinvolto la Camera di Commercio e dell’Industria di Tirana, la facoltà di Economia
dell’Università di Tirana, l’Istituto di Metodologie per le Analisi Ambientali del Centro di
Ricerca Nazionale (IMAA/CNR), l’Italia e la consulenza dell’azienda italiana Quality
Program.25
Tra i risultati significativi raggiunti vi sono “Le linee guida sullo sviluppo turistico
sostenibile in Albania” preparate per enti locali e nazionali dalla Camera di Commercio e
dell’Industria di Tirana, che ha provveduto anche alla redazione de “Le linee guida
sull’implementazione dei principi dello sviluppo turistico sostenibile per i fornitori di servizi
turistici in Albania”.
Nella progettazione di una gestione costiera integrata, il governo albanese è ancora
assistito dalla Banca Mondiale. Lo scopo del progetto Integrated Coastal Zone Management
& Clean-Up è favorire lo sviluppo del turismo nel sud della costa albanese, in linea coi
principi dello sviluppo turistico sostenibile. A gennaio 2012 la Banca Mondiale ha effettuato
un controllo sul raggiungimento degli obiettivi e sui progressi sull’implementazioni,
giudicando entrambi moderatamente soddisfacenti nel complesso. È probabile quindi che
24
PAP/RAC – SOGREAH Consortium, Integrated Coastal Development Study and Plan – Interim Report. 25
Capacity Building for Sustainable Tourism Development, Layman’s Report, 2009.
23
entro dicembre 2012, scadenza del progetto, parte degli obiettivi (tra i quali figura la
soluzione al problema delle acque a Saranda) saranno raggiunti.
Sul piano locale, il 15 marzo 2012 il Consiglio Regionale di Valona ha approvato il Piano
Strategico della Regione di Valona, il cui primo scenario prevede i seguenti obiettivi:
Controllo sull’attività edilizia, efficace gestione del suolo e pianificazione territoriale;
Efficace gestione dei rifiuti;
Rete di qualità per le risorse turistiche;
Integrazione tra costa ed hinterland;
Integrazione tra turismo ed altri settori;
Protezione ambientale;
“Regione di Valona” come prodotto turistico competitivo;
Aumento dell’attrattività turistica.
Il progetto ha come finalità la sostenibilità dello sviluppo nella Regione di Valona in tutti gli
ambiti, compreso quello turistico ed infrastrutturale. Il piano prevede assistenza tecnica
nell’ambito del programma UNDP ART GOLD 2, finanziato dal governo italiano e parte
dell’Iniziativa Internazionale UNDP ART (Articulation for Territorial Support and Thematic
Networks of Human Development). L’iniziativa è promossa in altri 21 Paesi del mondo ed in
Albania prevede il raggiungimento dei Millennium Development Goals per il raggiungimento
dei requisiti d’adesione all’Unione Europea. Inoltre, il Millennium Development Goal numero
7 prevede due obiettivi: integrare i principi di sviluppo sostenibile nelle politiche del Paese
per invertire il trend di declino delle risorse ambientali, e migliorare l’accesso all’acqua
potabile per avvicinarsi agli standard dell’EU entro il 2015. La probabilità di raggiungere
questi obiettivi è stimata dall’UNDP come media. Secondo l’UNDP l’ostacolo principale non
è tanto la creazione di un sistema legale di protezione ambientale quanto il law enforcement.26
2.1.2 Trasporti ed infrastrutture di collegamento
In una prospettiva di sviluppo turistico, il Piano Regionale Strategico per Valona,
riconoscendo l’insufficienza infrastrutturale dei trasporti nella regione, indica il bisogno di
adeguare, creare e riabilitare infrastrutture e servizi per il turismo. Il Piano include il
miglioramento dell’organizzazione del trasporto, lo sviluppo di infrastrutture e servizi di
mobilità sostenibili (ad esempio servizi di noleggio di biciclette, veicoli verdi, o car sharing),
26
UNDP, Albania National Report on Progress Toward Achieving the Millennium Development Goals, luglio
2010.
24
la creazione di agenzie turistiche ed il supporto per lo sviluppo di sistemazioni per turisti
come Bed & Breakfast ed agriturismo. Le aree d’intervento per il miglioramento dei
collegamenti tra la regione di Valona ed il resto del Paese, nonché per una maggiore
accessibilità turistica ai siti più rilevanti, sono quattro: rete stradale, sistema ferroviario,
sistema portuale e sistema aeroportuale.
La rete stradale. La rete stradale dell’Albania è in via di miglioramento, ma nelle regioni
meridionali è ancora fortemente carente. La rete nazionale si compone di circa 18.000 km di
strade, delle quali solo 6.000 risultano essere adeguatamente rivestite. L’accesso alla regione
meridionale da Tirana consiste in due strade principali: la prima raggiunge la costa di Valona
passando per Lushnje e Fier, spingendosi fino ad Orikum e Saranda; la seconda è interna e va
verso Lushnje, poi Argirocastro ed infine Saranda. Per la maggior parte, si tratta di strade in
cattive condizioni, soprattutto con l’approssimarsi all’area costiera, il che rappresenta
sicuramente un ostacolo ulteriore allo sviluppo della regione. Tuttavia, vanno considerati i
progetti in corso per il miglioramento della rete stradale. Una delle azioni da intraprendere
previste dalla Strategia per lo Sviluppo del Settore Turistico Albanese Basato sul Turismo
Culturale ed Ambientale è “connettere” il sud del paese. La condizione delle strade,
congiuntamente alla mancanza di alternative di trasporto, rendono la regione meridionale, e
quindi anche Valona, lontane dal resto del Paese e difficili da raggiungere per i turisti. Il
miglioramento delle strade previsto dal Piano include anche, naturalmente, l’introduzione di
una segnaletica stradale adeguata per la direzione verso le città, i monumenti ed i siti naturali.
Sono quattro i corridoi nazionali principali sui quali il governo albanese ha concentrato i
suoi sforzi negli ultimi anni: il corridoio Est-Ovest, il corridoio Nord-Sud, il corridoio
Durazzo-Morine ed il corridoio di Arberit. Il corridoio Nord-Sud collega le due zone del
paese da Scutari (al confine con il Montenegro) fino a Konis (al confine con la Grecia) e già
nel 2008 era per la maggior parte completo. Il corridoio Est-Ovest è inserito nel Corridoio
Paneuropeo numero VIII, che da Durazzo e Valona raggiunge la Macedonia. Già nel 2008 il
tratto di Durazzo era in parte completo, mentre era ancora mancante il tratto Valona-Fier.
Quest’ultimo è stato oggetto di ammodernamento negli ultimi 4 anni e, nell’estate del 2012 è
stata inaugurata una superstrada a due corsie che copre la metà del tratto. Il corridoio
Durazzo-Morine collega la costa albanese con il vicino Kosovo. Infine, il corridoio di Arberit,
partendo da Tirana, giunge al confine con la Macedonia. Un dato che va valutato alla luce di
quanto detto sinora sulle condizioni della rete stradale è che solo il 40% dei viaggiatori decide
di spostarsi per l’Albania con veicoli privati, mentre il 60% si avvale di mezzi pubblici
(principalmente autobus e minibus).
25
Il sistema ferroviario. La rete ferroviaria dell’Albania si estende da Bajza (Scutari) fino al
sud del Paese, raggiungendo Valona, e ad est fino al confine con la Macedonia. Da Bajza,
inoltre, la rete nazionale si connette a quella internazionale raggiungendo il Montenegro, fino
a Podgorica. Il sistema tuttavia non è efficiente, non è elettrificato e manca di segnaletica.
Nelle aree montuose, in particolare, l’instabilità del terreno aggrava le condizioni della rete. A
causa dei bassi standard attuali, anche e soprattutto in termini di sicurezza, la velocità di
viaggio deve necessariamente essere limitata. I tempi di percorrenza risultano così molto
lunghi, e ciò determina spesso la preferenza verso altri tipi di trasporto su ruota. Il declino del
volume di traffico passeggeri per il trasporto ferroviario è un fenomeno che ebbe inizio
all’indomani della caduta del regime, anche in ragione della rimozione del divieto sul
possesso di veicoli privati. In merito al declino, si consideri che nel 1996 erano 3,4 milioni i
passeggeri annui mentre nel 2003 sono risultati essere appena 2 milioni. Alla luce di queste
considerazioni, nel 2004 la Commissione Europea ha suggerito la chiusura dei tratti ferroviari
che risultano praticamente inutilizzati, lasciando attivo il tratto Tirana-Durazzo-Kavaje.
Il sistema portuale. In una prospettiva prettamente turistica, il ruolo che i porti possono
rivestire nello sviluppo del turismo straniero nella regione di Valona risulta ancora più
determinante; ciò perché i visitatori che dall’estero giungono in Albania in aereo, impiegano
necessariamente almeno altre 2 ore per giungere nella Regione di Valona. Oltre al porto di
Valona, che attualmente è collegato al porto italiano di Brindisi, anche Saranda ospita un
porto che funge da collegamento tra la città albanese e l’isola greca di Corfù e che registra
un’utenza di circa 80-90 mila passeggeri all’anno.27
Anche Himara, pur registrando un
volume di traffico verso l’isola greca molto inferiore rispetto a Saranda, è dotata di una
piccola struttura porttuale che la connette a Corfù.
Oltre che per l’arrivo di turisti e veicoli, un ulteriore sviluppo delle strutture portuali
favorirebbe anche il turismo nautico, approfittando anche del fatto che sia la Croazia che la
Grecia già godono dei benefici di questa tipologia turistica; trovandosi l’Albania tra i due
Paesi, esistono infatti le condizioni affinché questo diventi non solo luogo di passaggio ma
anche di sosta per navi e yacht che si spostano tra i due paesi vicini. Dal 2004 è attivo il porto
turistico di Orikum il quale, situato nella Baia di Dukat, dispone di posti barca dotati di prese
di rifornimento acqua ed energia elettrica ed offre, tra gli altri, servizi di distribuzione di
carburante e di supporto tecnico e pronto soccorso durante i mesi estivi. Il porto di Valona è
stato inoltre già oggetto di riammodernamento nell’ambito del progetto del VIII Corridoio
27
PAP/RAC – SOGREAH Consortium, Integrated Coastal Development Study and Plan – Interim Report,
ottobre 2005.
26
Paneuropeo, asse di trasporto e di infrastrutture energetiche e tecnologiche che collegherà
l’Adriatico con il Mar Nero attraverso Italia, Albania, Macedonia e Bulgaria, connesso con
Grecia e Turchia. Partendo da Bari e Brindisi, il corridoio si connette ai porti albanesi di
Durazzo e Valona. La Regione Puglia viene così a rappresentare un importante ponte di
collegamento tra l’Italia ed i Balcani, essendo il corridoio uno strumento economico e politico
atto anche a promuovere la stabilità regionale grazie agli impatti positivi previsti sulle
relazioni e gli scambi tra i paesi coinvolti. È attualmente in itinere, inoltre, la gara per il
progetto - finanziato dal Governo italiano tramite la Cooperazione allo Sviluppo – di
riabilitazione del Porto di Valona, che mira a ristrutturare, ammodernare ed ampliare la
struttura esistente.
Il sistema aeroportuale. Attualmente, l’Albania è servita dall’unico aeroporto situato a
circa 25 km dalla capitale Tirana, l’Aeroporto Internazionale di Tirana-Rinas Madre Teresa di
Calcutta. Sono 20 le città italiane che hanno collegamenti diretti con quest’unico aeroporto. Si
calcola che dal 1996 al 2008 il traffico aeroportuale annuo di passeggeri sia aumentato del
600%. A Valona e nei pressi di Saranda sono presenti anche due aeroporti militari non più
operativi. Geograficamente, la presenza delle montagne potrebbe rappresentare un problema
per l’atterraggio ed il decollo di velivoli di grandi dimensioni, sebbene non sussistano invece
particolari problemi per aerei di piccole dimensioni.28
E’ stata più volte presa in
considerazione l’eventualità di costruire un nuovo aeroporto civile proprio nella Regione di
Valona. In uno studio del 2005 condotto dall’Istituto per gli Studi sul Trasporto è stato
calcolato che nel caso della costruzione dell’aeroporto, circa il 25% dei turisti giungerebbe
nella regione per via aerea.29
Attualmente è in fase di valutazione l’idea di costruire delle
strutture per idrovolanti.
28
PAP/RAC – SOGREAH Consortium, Integrated Coastal Development Study and Plan – Interim Report,
ottobre 2005. 29
Institute of Transport Studies.
27
2.2 Il settore alberghiero nella Regione di Valona
Il settore alberghiero nella Regione di Valona comprende circa 200 strutture ricettive tra
Valona, Orikum, Llogora, Radhima, Dhermi, Palase e Saranda. Come mostrato dal grafico in
Figura 9, Valona è tra le regioni dell’Albania che ospitano il maggior numero di strutture
ricettive.
Figura 9. Fonte dei dati: Strategia di settore sul turismo 2007 – 2013. Elaborazione GIS: Consolato
Generale d’Italia a Valona.
Il questionario realizzato dal Consolato Generale in collaborazione con l’agenzia di
sviluppo economico locale AULEDA e la Camera di Commercio di Valona, ha avuto lo scopo
di fotografare la situazione attuale del settore alberghiero della Regione. Il questionario è stato
definito per essere sottoposto ad un campione statistico di 120 strutture, prendendo in
considerazione i seguenti caratteri: la tipologia della struttura, gli anni e il tipo di gestione, il
personale impiegato, la capacita’ ospitativa, i servizi offerti, il prezzo delle camere, il numero
annuale di clienti, gli strumenti utilizzati per pubblicizzare l’attività, la presenza di rapporti
28
con fornitori esteri.
A causa delle difficoltà riscontrate nel reperimento e nel raggiungimento dei destinatari
del sondaggio e della reticenza di alcuni albergatori albanesi nel fornire dati sulla loro attività,
il campione è stato ridotto a 90 strutture. Di queste, 84 sono hotel, 47 dei quali dotati di
ristorante e bar (in totale le strutture con ristorante sono 50 e quelle con bar 59). Rara la
presenza di soluzioni Bed & Breakfast e Residence. L’età media delle attività alberghiere è di
11 anni, con una deviazione standard pari a 5: un dato, questo, evidentemente correlato con
l’incremento dei flussi turistici diretti verso l’Albania registrato nell’ultimo decennio
(Capitolo 1).
La composizione per capacità ospitativa a livello regionale rispecchia abbastanza
fedelmente il dato nazionale. Ai fini dell’elaborazione, la variabile “numero di stanze” del
questionario è stata divisa in 3 classi della stessa ampiezza: 1-40, 41-80, >80. Conformemente
al dato nazionale (si veda il grafico in figura7, Capitolo 1), il campione è risultato composto
prevalentemente da strutture dotate di una bassa e media capacità, rispettivamente il 43% ed il
49%, mentre solo l’8% delle strutture può alloggiare più di 80 ospiti.
Capacità delle strutture ricettive della Regione di
Valona per numero di posti letto
8%
49%
43%
1 - 40 41 - 80 >80
Figura 10
Un’analisi, quest’ultima, confermata anche dai dati relativi al personale impiegato.
Adottando i criteri stabiliti dalla Legge albanese n. 8957 dell’ottobre 2002 per la definizione
della dimensione delle imprese sulla base del personale impiegato30
, il nostro campione
rappresentativo risulta composto prevalentemente da imprese di piccola e piccolissima
30
La Legge albanese “For small and medium enterprises”, n. 8957 dell’ottobre 2002, stabilisce che la
dimensione di un’impresa è determinata dal numero di dipendenti. La classificazione è operata come segue:
micro imprese da 1 a 5 dipendenti, piccole imprese da 6 a 20 dipendenti, medie imprese da 21 ad 80 dipendenti,
grandi imprese con più di 80 dipendenti.
29
dimensione a gestione familiare, che rappresentano rispettivamente il 41% ed il 56% del
totale. Molto bassa la presenza della media impresa (3%); del tutto assente, nel settore,
l’impresa di grandi dimensioni.
Riguardo agl strumenti di marketing utilizzati, emerge una differenza tra le strutture
situate nel distretto di Saranda e quelle di Valona. Sebbene sul web siano reperibili
informazioni su quasi tutte le attività alberghiere della Regione, nel distretto di Valona solo il
39% delle attività si avvale dei servizi pubblicitari offerti dalle agenzie turistiche contro il
72% di Saranda.
Dimensione delle strutture ricettive per numero di
dipendenti
3%
41%
56%
Micro Piccole Medie
Figura 11
In bassa stagione il prezzo medio delle stanze è di 20 euro per le singole e 30 euro per le
doppie. Gli hotel di fascia più alta applicano prezzi che vanno dai 30 ai 40 euro per le stanze
singole e dai 40 ai 70 euro per le stanze doppie. In alta stagione il prezzo medio delle stanze
sale a 26 euro per le singole (con una deviazione standard di 9 euro all’interno del campione)
e a 45 euro per le doppie (con una deviazione standard di 15 euro all’interno del campione).
Il 97% delle strutture nel distretto di Saranda annovera una connessione alla rete internet
tra i servizi offerti ai clienti, percentuale che scende al 62% nel distretto di Valona. Anche la
presenza di televisori nelle stanze è più alta a Saranda (97%) che a Valona (34%). Il 43% delle
strutture della Regione gode dell’ accesso diretto al mare, il 9% offre la possibilità di ricevere
il servizio in camera, sette strutture hanno una piscina e tre hanno il servizio sauna.
Internet TV Accesso al mare Servizio in camera Piscina Sauna
85% 73% 43% 9% 8% 3%
Tabella 3. Alcuni dei servizi offerti dalle strutture ricettive della Regione di Valona
30
L’italiano è la lingua straniera più conosciuta dal personale alberghiero (95%), seguono
l’inglese (88%) ed il greco che, con una distribuzione geografica altamente sbilanciata in
favore di Saranda, è utilizzato nel 74% delle strutture ricettive della Regione. Sono solo 10 le
strutture in cui si fa uso del tedesco.
Dall’analisi dei dati relativi alla composizione degli arrivi registrati dalle strutture ricettive
nel distretto di Valona,31
emerge un quadro differente rispetto a quello nazionale esaminato
nel primo capitolo di questo studio. Ad un netto squilibrio in favore degli arrivi di albanesi
registrato sul piano nazionale (si veda grafico in Figura 8, Capitolo 1) corrisponde, come
riportato nel grafico seguente, una composizione quasi paritaria nel distretto di Valona.
Dimensione delle strutture ricettive per numero di
dipendenti
48%
52%
Arrivi albanesi Arrivi stranieri
Figura 12
La Regione di Valona si è affermata negli ultimi anni come principale polo turistico
dell’Albania ed è dotata di eccellenti potenzialità per un ulteriore sviluppo del settore turistico
regionale. Il miglioramento qualitativo dell’insieme dei servizi collegati al turismo (strutture
ricettive, formazione del personale, sistema stradale e dei collegamenti, sistema sanitario,
diversificazione dell’offerta turistica) sembra essere l’aspetto su cui concentrare gli sforzi al
fine di concretizzare tali prospettive. In tale contesto, il settore turistico albanese ed in
particolare quello valonese, offrono ottimi spazi di investimento e possibilità commerciali per
quelle imprese desiderose di entrare in un mercato giovane ed in forte crescita. Le strutture
ricettive che riusciranno a lavorare meglio sulla propria promozione e ad innalzare la qualità
dei servizi offerti, guadagneranno un notevole vantaggio competitivo all’interno del mercato.
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A causa dell’eccessiva frammentarietà dei dati relativi agli ospiti registrati dalle strutture del distretto di
Saranda, abbiamo ritenuto opportuno limitare l’analisi di questo aspetto al solo distretto di Valona.
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Considerando la scarsa formazione professionale del personale, le ancora diffuse carenze
nella della gestione alberghiera della regione e gli scarsi legami commericali con fornitori
esteri (attualmente in prevalenza greci e macedoni) per l’arredamento e la fornitura di
accessori per bar, ristoranti ed hotelleria, il mercato turistico valonese si configura come un
interessante sbocco per le imprese italiane. Grazie alla lunga tradizione nei rapporti
commerciali tra Italia ed Albania, alla qualità e all’attrattività internazionale dei prodotti made
in Italy, le imprese italiane potrebbero avere ottimi margini di promozione dei loro prodotti in
questo mercato turistico, proprio in vista del progressivo ed auspicato innalzamento
qualitativo delle strutture.