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Fr. 5.- GIUGNO 2013 Un museo a Caslano per le opere di Sergio Maina

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Fr. 5.- GIUGNO 2013

Un museo a Caslano

per le opere

di Sergio Maina

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Si chiama “Museo Sergio Mai-na” ed è dedicato all’artista na-

to a Caslano nel 1913 e morto a Ca-stelrotto nel 2009. Come dimostranola biografia e il curriculum espositivoSergio Maina ha attraversato il Nove-cento dell’arte, di cui è stato testimo-ne e protagonista a livello svizzero e ti-cinese-insubrico. Formatosi alla Kun-stgewerbeschule di Zurigo, allievo diMax Gübler e Karl Hügin, ha soggior-nato a Parigi frequentando l’Académiede la Grande Chaumière ed in seguitoa Ginevra dove è stato allievo diAlexandre Blanchet all’École desBeaux Arts. Nella prima metà del ‘900ha partecipato ad importanti esposi-zioni nei maggiori Musei svizzeri: apiù riprese alla Kunsthaus e al-l’Helmhaus di Zurigo, al Kunstmu-seum di Lucerna, al Musée Rath diGinevra. È stato scelto a rappresentareil Ticino in manifestazioni come l’E-sposizione Nazionale a Basilea nel1956, ha preso parte alle maggiori ras-segne cantonali, a cominciare dall’E-sposizione di Arte contemporanea al

in copertina:Sergio Maina, “Brusimpiano”1985, acquerello.

CASLANOIL “MUSEO SERGIO MAINA”PER UN PROTAGONISTA DELL’ARTE TICINESE

GIUGNO 2013 - Anno 31° - Nr. 3

Rivista del tempo libero

Redazione:TM - Masco Consult SA, 6955 Capriasca - CagialloTel 091 923 28 77 - Mobile 079 620 51 [email protected] - www.ticino-magazine.ch

Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica

Sergio Maina, “Nevicata”, 1972, acquerello.

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via pretorio 5, primo piano, 6900 Lugano

091 923 51 37 • [email protected]

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Maina (diverse centinaia di olii su telae di acquarelli su tela e carta, altre cen-tinaia di pastelli, carboncini e matitegrasse) il Museo diventa sede espositi-va, con particolare riferimento agli ar-tisti che ha frequentato, tra questi, ne-gli anni giovanili, da annoverare l’ami-cizia con Jean Corty (1907-1946).

Il Museo Sergio Maina è statoinaugurato lo scorso aprile con la mo-stra “Arte nel Malcantone” che riuni-sce oltre 150 opere, tra le quali unadecina di sculture. Circa metà sonoolii e acquarelli di Sergio Maina, le ri-manenti sono opere di artisti che glisono stati vicini e che hanno frequen-tato il Malcantone (tra questi EdgardoRatti, Edmondo Dobrzanski, AdrianoBozzolo), con qualche rapido excursusnella storia artistica del Malcantonecon opere di Luigi Chialiva, AdolfoFeragutti Visconti, Adelchi Maina,Pietro Antonio Bettelini, Pietro Avan-zini, Jean Corty.

La mostra rimane aperta fino al 6ottobre con questi orari: martedì e sa-bato 14.00-17.30; domenica 11.00-17.00, oppure in altri giorni su ap-puntamento.

da qui, superando il confine, si pro-tende verso Luino e Varese.

Ora con la nascita del Museo a luidedicato l’opera del pittore di Caslano(1913-2009) trova finalmente una ca-sa dove possa essere conosciuta e stu-diata all’interno della dimensione bio-grafica, culturale ed umana dell’arti-sta. Il Museo sorge a Caslano, nel nuo-vo edificio che ha preso il posto dellacasa da lui costruita negli anni 50, invia Orti 15. Oltre alla funzione di ar-chivio per l’intera opera di Sergio

castello di Trevano nel 1937. Dalla fi-ne degli anni ’50 è tornato in Ticino,mantenendo frequenti contatti soprat-tutto con Zurigo e ponendosi qui co-me punto di riferimento per artistiquali Walter Brunner, Hans Amsler,Franco Tettamanti, Giuseppe Soldati,Otto Meister, Giordano Passera, LuigiVarisco, Paolo Malcotti, Lucio Lecchie tanti altri, inserendosi a pieno titolonella vita culturale del Ticino, comedimostrano le tante partecipazioni amostre soprattutto a Lugano, VillaCiani, e gli incarichi come restaurato-re dalla Commissione cantonale deimonumenti storici ed artistici.

Sergio Maina è stato principal-mente pittore ma anche affrescatore erestauratore; da citare in particolarenel 1971 l’intervento per il consolida-mento degli affreschi nella chiesa de-dicata ai SS. Nazario e Celso a Corzo-neso e, in precedenza, i lavori di re-stauro nel castello di Bubikon (ZH)con Tita Pozzi, nella chiesa di San Pie-tro a Biasca e in S. Mamete a Mezzo-vico con Mario Moglia. Da questeprospettive ha dato un notevole con-tributo alla scena culturale ed artisticasvizzera e svizzeroitaliana, con partico-lare riferimento alla regione che daLugano si allunga verso Ponte Tresa ,comprendendo tutto il Malcantone, e

SERGIO MAINA PROTAGONISTA DELL’ARTE DI CASA NOSTRA

ARTE

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ARTE

MENDRISIOCHRISTIANE TURECZEK:INSTALLAZIONI, SCULTURE E DIPINTI

Ancora fino al 9 giugno lo spa-zio d’arte Stellanove propone

una mostra dell'artista austriaca Chri-stiane Tureczek. La Galleria ospita in-stallazioni, sculture e dipinti. L’artistarappresenta in questa esposizione undialogo particolare, svolto da recuperiin natura, dove successivamente bendee gesso, carbone o colori raccordano leintenzioni, sino a giungere alle scultu-re in bronzo. Basandosi sulle tecnichedella scultura classica, Christiane Tu-reczek ha maturato un suo viaggiaretra cubismo, Land-art, concetti delReady made e approcci all’arte concet-tuale contemporanea. Crea installazio-ni e sculture, dove il tema dell'uma-nità occupa una posizione rilevante. Ilsuo punto di partenza sono materialiprovenienti da diversi luoghi del mon-do, per lo più di origine naturale, rac-colti sulle spiagge del mare e sui gretidei fiumi, quindi caratterizzati dall’a-zione dell’acqua, del fuoco o dagli ani-mali. La libertà dell'uomo, la sua au-todeterminazione e le diversità d’e-spressione, sono i temi centrali chel'artista manifesta tramite una propriarappresentazione, spesso conformazio-ni fatte di radici e parti d’alberi dallesembianze umane appena tramutate.

Christiane Tureczek è nata nel

1968 a Klagenfurt / Austria. Dal 1972ha vissuto in Svizzera; i numerosi viag-gi in tutto il mondo con la famiglia e ilunghi soggiorni dai nonni a Graz,plasmano la sua visione del mondo.

Dopo i seminari in tedesco, storia emedicina a Graz e Ginevra si è laurea-ta nel 1998 come lic. iur. a Zurigo ecome mediatore nel 2012 a Hagen(Germania). Allo stesso tempo ha fre-quentato vari corsi, tra l'altro pressol'Università delle Arti di Zurigo, variseminari scultori. Un anno di lavoronella fonderia d'arte di Bellform vici-no a Zugo le dà una conoscenza ap-profondita della fonderia di bronzo.Per tre anni ha vissuto a Sifnos in Gre-cia, dove ha appreso la pratica della la-vorazione dell'oro e della ceramica.

La mostra allo Spazio d’Arte Stel-lanove (nel centro pedonale di Men-drisio in via Stella 9) si può visitare fi-no al 9 giugno nei giorni di giovedì(orario 15.00-19.00), sabato (10.00-17.00) e domenica (10.00-14.00) op-pure su appuntamento.

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to i corsi all’Accademia Regina Mar-gherita di Roma. Ha in seguito sog-giornato a Murano presso la FornaceMazzega per lo studio della tecnica delvetro. La mostra del 1953 di Picasso aMilano permette ad Arnoldi di ap-

Una trentina di opere di NagArnoldi sono esposte fino ad

autunno inoltrato nel parco del GrandHotel Villa Castagnola, a Cassarate-Lugano. Si tratta per la maggior partedi sculture di grandi dimensioni cheben rappresentano gli ultimi trent’an-ni d’attività artistica dell’affermatoscultore ticinese che proprio in questo2013 festeggia il suo 85.esimo com-pleanno. Giustamente consideratouno dei massimi esponenti della scul-tura svizzera, Nag Arnoldi dà partico-lare attenzione in questa mostra al ci-clo degli Astati e dei Guerrieri che oc-cupano un ruolo privilegiato nel suoimmaginario figurativo, così come aquello dei Cavalli e dei Tori, testimo-nianza della sua predilezione per ilmondo animale, e dei Minotauri.

Nag Arnoldi si è formato in unprimo tempo a Lugano, città che du-rante la guerra ha registrato la presen-za di artisti come Marino Marini, pa-rimenti a quella di Antonio Chiatto-ne, del quale ha frequentato lo studio.Anche Giuseppe Foglia, Carlo Cotti eFilippo Boldini hanno accolto l’artistanei loro atelier. Nel 1950 Arnoldi haconseguito il diploma di costumistateatrale e figurinista alla scuola Luga-resi di Milano; poi nel 1954 ha segui-

LUGANO-CASSARATELE SCULTURE DI NAG ARNOLDI NEL PARCODEL GRAND HOTEL VILLA CASTAGNOLA

ARTE

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sopra:Nag Arnoldi, “Tre cavalli”, bronzo.

qui a fianco:gli “Astati” di Nag Arnoldicon sullo sfondoil Grand Hotel Villa Castagnola

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ARTE

LE SCULTURE DI NAG ARNOLDI A VILLA CASTAGNOLA

profondire l’opera del maestro spa-gnolo, decisiva per lo sviluppo dell’im-pronta artistica del ticinese oramaipronto per il grande balzo. Anche lapittura espressionista di Emil Nolde,Edvard Munch, George Grosz e OttoDix ha assunto una particolare impor-tanza negli anni della sua maturazio-ne.

Arnoldi ha esposto per la primavolta con la Società ticinese di belle ar-ti nel 1951. Prima mostra personalealla Galleria del Sole a Castagnola nel1954, seguita da una vastissima atti-vità espositiva e frequenti viaggi all’e-stero. Nel 1964 ha esposto a Città delMessico, su invito del Museo Nacionalde arte Moderno, e negli Stati Uniti.Arnoldi, attratto dalle civiltà preco-lombiane, ha soggiornato per lunghiperiodi sia in Messico sia nell’America

del Nord. A partire dal 1955 ha rego-larmente ricevuto riconoscimenti e

premi per opere in spazi pubblici. Pri-ma insegnante al Centro scolastico in-dustrie artistiche di Lugano (CSIA,1962–1993), a partire dagli anni ’70 siè dedicato quasi esclusivamente allascultura. Ma il suo itinerario artisticoera iniziato con sperimentazioni nelcampo della ceramica e del vetro, ma-teriali presto abbandonati, della pittu-ra e della grafica.

I motivi prediletti, d’ispirazionepicassiana, sono sin dall’inizio iclowns, gli acrobati, i cavalli e i cava-lieri, temi centrali e instancabilmenterielaborati. A questi personaggi sim-bolici e figure emblematiche si ag-giungono negli anni ’70 e ’80 il toroed il minotauro, animali come il gattoo il gufo, soggetti religiosi e una seriedi motivi legati alla guerra: guerrieri,armature, origami (guerrieri cinesi) eastati. Predilige la forma complessa espezza l’omogeneità della scultura al-ternando la superficie bronzea lucida elevigata alla materia opaca e lavorataaspramente.

La mostra nel parco del GrandHotel Villa Castagnola, a Cassarate-Lugano, si può liberamente visitare fi-no al 31 ottobre.

Nag Arnoldi,“Grandecaduto”bronzo

sotto:“Grande

preghiera”bronzo

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BELLINZONALA STORIA E LA PIETRA. LE SCULTUREDI ANDRÉ RABOUD AL CASTELGRANDE

Trovo nella pietra una sorta dirispetto, di riconoscimento

nel tempo. Trattiene il tempo. Quindinon puoi fare gesti gratuiti, puoi farequello che vuoi ma in un contesto lo-gico in cui prevedere anche la struttu-ra del materiale. La pietra ha una suaforza intrinseca, esige rispetto”. È unpasso del dialogo che André Raboudintrattenne nel 1995 con DalmazioAmbrosioni, pubblicato nel catalogo-monografia della sua personale alla IIIBiennale d’Arte all’aperto a Cureglia,Casa Rusca. Già quel secondo contat-to di André Raboud con il Ticino - ne-gli anni era già stato protagonista in si-gnificative collettive alle Mostre discultura all’aperto di Vira Gambaro-gno, prima giovane e poi già afferma-to - avveniva nel confronto con unedificio importante sul piano storico,architettonico e del rapporto con il

territorio quale appunto Casa Rusca aCureglia. Attraverso la sede, villa egiardino, le opere di Raboud stabiliva-no un rapporto con la storia. Un rap-porto diretto, franco, senza tentenna-menti, che a distanza di 18 anni vieneora approfondito con la mostra nellaprestigiosa sede di Castelgrande a Bel-linzona, all’interno nella sala dell’Arse-nale e sullo spazio esterno, con operedi medie e grandi dimensioni, per lopiù in pietra e in bronzo. Lì vengonoribaditi ed esaltati i capisaldi dell’ope-ra dell’artista svizzero, ossia il rappor-to con la storia e il confronto con lapietra. L’uno e l’altro da un’angolazio-ne consapevolmente mitica, che vuoldire anzitutto simbolica. La mostra èaccompagnata da un catalogo con lefotografie delle opere e un saggio criti-co di Dalmazio Ambrosioni.

Madre francese e padre svizzero,

André Raboud nasce a Strasburgo il 6aprile 1949, con la famiglia abita aMonthey e dal 1969 si dedica allascultura. Gli incontri e i viaggi in luo-ghi significativi della storia umana ca-ratterizzano la sua evoluzione stilistica,a cominciare da quello a Creta nel1974 da dove torna con un repertoriodi segni e simboli riferiti all’antichità eal mito. La morte dello scultore e ami-co Marco Pellegrini nel 1978 e unviaggio nel Centro America lo portanoverso lavori nei quali il forte impattosimbolico è ribadito dalla ricerca susculture funerarie, in luoghi sacri eluoghi di passaggio. Nel 1983 tiene laprima esposizione alla FondazioneGianadda di Martigny. Seguono anniin cui la sua produzione è influenzatada temi inerenti la civiltà dei Celti.Nell’89 tiene al Museo cantonale diBelle arti di Sion l’esposizione per i

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ARTE

ANDRÉ RABOUD AL CASTELGRANDE DI BELLINZONA

primi vent’anni di scultura. Dai viaggiin Giappone tra il 1990 e il ’92 nasceuna serie di impressionanti sculture inlava e pietra serpentina sul tema de“L’Uomo che grida”, rievocando le tra-gedie di Hiroshima e Nagasaki. Gra-dualmente evolve verso una sculturapiù intimista e silenziosa mentre nu-merosi lavori in granito nero e serpen-tina continuano ad essere ispirati dallafilosofia giapponese, in particolare daltema dei Giardini. Nel 1993 nasce ilmotivo della “Porta per un angelo” de-dicato all’evocazione della continuitàdopo la morte attraverso gli affetti, ri-

badito dalla serie “La bambina e lamorte”, “La Memoria e il mare”, “Leragazze”, i “Grandi Passaggi” e da fi-gure emblematiche: dagli “Amanti” al-le “Grandi stele” e ai “Monoliti” sem-pre ricercando anche tra i materiali,tra cui graniti d’India e d’Africa.

Una serie di grandi esposizioni -tra cui nel 2007 alla Living with ArtGallery di New York e 4 anni dopo alMuseo MuBE di Sao Paulo in Brasile- ne segnalano l’affermazione a livellointernazionale. Nel 2009 per i qua-rant’anni di scultura tiene un’impor-tante presentazione del suo lavoro al

Théâtre de la Ville di Monthey. L’in-sieme delle sculture e la loro evoluzio-ne, la scelta dei materiali, il caratteremonumentale delle opere e la tecnicadi lavoro contraddistinguono una pro-duzione dalla forte valenza simbolicacon una grande capacità, attraverso lascultura, di suscitare evocazioni edemozioni. André Raboud è ricono-sciuto come uno dei grandi scultoridel nostro tempo.

La mostra di Andrè Raboud alCastelgrande di Bellinzona si tiene fi-no al 18 agosto; per tutto il mese digiugno si può liberamente visitare tut-ti i giorni della settimana dalle ore10.00 alle 18.00; in luglio e agosto ore10.00–19.00, il giovedì fino alle21.00.

LA CORNICEVincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 16900 Lugano

tel e fax 091 923 15 83

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ARTE

CHIASSOGIANNI GIANELLA (1930-2005)ANTOLOGICA ALLO SPAZIO OFFICINA

Il m.a.x. museo nell’attiguo Spa-zio Officina propone una mo-stra incentrata sulle opere di GianniGianella (1930-2005). Nativo diChiasso ma originario di un’antica fa-miglia bleniese, Gianella ha fin daitempi dell’università abbinato la fre-quentazione milanese a quella dell’altavalle Leventina. Ispirato dai grandimaestri del Novecento, ha iniziato adipingere il paesaggio lombardo arri-vando a dissolverlo attraverso un par-ticolare percorso personale che lo hacondotto prima verso la corrente del-l’astrattismo, quindi verso la pitturamaterica. Il titolo della mostra ”Pittu-ra dal paesaggio all’interiorità dell’ani-ma” vuole proprio porre l’accento suquesto suo singolare sviluppo interio-re, che l’ha portato dal primo avvici-namento a Carlo Carrà a Giorgio Upi-glio, per poi affrontare riferimenti al-l’opera di Gianfranco Cazzaniga e diAlfredo Chigine. Il paesaggio interioredi Gianella si rende sempre più rare-fatto negli anni ’60 avvicinandosi allacorrente astrattista con specifico riferi-mento lombardo. Quindi i percorsiemozionali degli anni ’70 e ’80 lo han-no condotto a un diverso dialogo del-

le forme, in cui il colore perde semprepiù forma fino ad arrivare a un’espres-sione polimaterica.

La mostra antologica dedicata aGianni Gianella è frutto di un proget-

to di ricerca e catalogazione delle ope-re che ha visto coinvolta una laurean-da dell’Università agli Studi dell’Insu-bria. La ricognizione a pieno campoha potuto meglio mettere in luce lacopiosa attività artistica del pittore se-lezionando per l’esposizione un centi-naio di opere su più di mille e trecen-to catalogate. I quadri realizzati attra-verso le diverse tecniche (olio, tempe-ra, acrilico, ceramica, collages, mono-tipo, litografia) arrivano poi a supera-re la materia tradizionale utilizzandolegno, plastica, sacco, sabbia e metalli.

La mostra si può visitare allo Spa-zio Officina di Chiasso (Via DanteAlighieri 4) dal 6 giugno e fino a do-menica 14 luglio con il seguente ora-rio: martedì-venerdì ore 15-18, saba-to-domenica ore 11-18.

Gianni Gianella, ”Senza titolo”, tempera, cm 25x36.

Gianni Gianella, ”Senza titolo”1970, collage, cm 74x93.

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LA CORNICEGalleria Il RaggioVincenzo e Fabrizio Colciaghi

via A. Giacometti 16900 Luganotel e fax 091 923 15 [email protected]

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LUGANOCON ”ARTE ITALIANA ’60-‘90”INAUGURATA LA GALLERIA CORTESI

Con una mostra collettiva inti-tolata “Arte Italiana ‘60-’90”

è stata inaugurata la galleria CortesiContemporary. La sede è in via Frasca,in centro Lugano e dispone di 140metri quadrati espositivi. Questa espo-sizione inaugura un ciclo di mostreche dal moderno si muoverà libera-mente verso il contemporaneo. In au-tunno verrà infatti presentata una mo-stra collettiva sugli anni 2000 che illu-strerà come si è sviluppata nelle nuovegenerazioni la produzione artistica alivello internazionale.

L’esposizione Arte Italiana ‘60-’90traccia un percorso di dialogo tra leopere di alcuni tra i maggiori protago-nisti della scena artistica italiana.“L’indagine storico-artistica si focaliz-za nel trentennio che va dal 1960 al1990, un arco cronologico post-belli-co e pre-internet, emancipato dal cli-ma di ricostruzione degli anni cin-quanta, ma ancora in grado di genera-re e coltivare situazioni creative lonta-no dalle luci dei riflettori del palcosce-nico globale degli anni Duemila”, co-me scrive il curatore Michele Robec-chi. Pur consapevole che “tentare diriassumere trent’anni di storia dell’arteitaliana è un’impresa che va decisa-mente oltre le possibilità di una singo-la mostra, a prescindere dalle dimen-sioni e dal profilo che le viene dato”.

In mostra nella nuova galleria diLugano ci sono attualmente i capola-vori di alcuni tra gli artisti emblemache hanno ridefinito il concetto sul fa-re arte, spingendo i confini oltre le tec-niche tradizionali. È stato preso inconsiderazione un periodo storico digrande fermento e liberazione in cuisono nati i maggiori movimenti arti-stici che hanno rivoluzionato il con-cetto dell’arte e cambiato il modo dilavorare degli artisti. Così per fare al-cuni esempi di opere presenti in mo-stra, si parte dall’esplorazione dei ma-teriali di Manzoni e dalla gestualità

ricca di energia dei tagli della tela diFontana, ben testimoniata dagli scattifotografici di Ugo Mulas, fino al ritor-no alla figurazione e alla manualità siain pittura sia in scultura con Paladino.Questi gli artisti in mostra: AlighieroBoetti, Agostino Bonalumi, EnricoCastellani, Sandro Chia, Dadamaino,Nicola De Maria, Lucio Fontana, Pie-ro Manzoni, Fausto Melotti, MaurizioMochetti, Ugo Mulas, Gastone No-velli, Mimmo Paladino, Giulio Paoli-ni, Giuseppe Penone, Arnaldo Pomo-

doro, Paolo Scheggi, Mario Schifano,Ettore Spalletti

La mostra ”Arte italiana ’60-‘90”alla galleria Cortesi Contemporary (inVia Frasca 5 a Lugano) rimarrà allesti-ta fino al 6 luglio; si può liberamentevisitare nei giorni da martedì a sabatotra le 10.00 e le 18.00.

Mimmo Paladino.

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ARTE

ASCONAAL MUSEO EPPER ANDREA GOTTICON LA SUA “ANAMNESI D’ORIENTE“

Per la sua prima esposizionedella stagione 2013-2014 la

Fondazione Epper di Ascona presentala mostra personale di Andrea Gotti,giovane artista dal linguaggio metapittorico e dagli interessi artistici sva-riati: dall’informale di Rothko e di deKooning al naturalismo poetico diVarlin, dall’arte classica cinese ai mo-delli estetici del dipingere giapponese.La mostra è stata inaugurata il primogiorno di primavera e si concluderàdomenica 23 giugno.

La Fondazione Rolf Gérard diAscona – sempre negli spazi del Mu-seo Epper, in via Albarelle - inveceapre la sua stagione espositiva sabato 4maggio con una mostra evento:“Oskar Kokoschka in visita da RolfGérard”. Si tratta di un reincontro po-stumo di due artisti amici e un primoincontro di due fondazioni svizzere: laFondazione Oskar Kokoschka di Ve-vey e la Fondazione Rolf Gérard diAscona.

Andrea Gotti è nato a Torino nel1967. Si è diplomato all’Accademia diBelle Arti di Venezia con Emilio Ve-dova, poi ha frequentato la facoltà diFilosofia presso l’Università degli studidi Torino. Giovanissimo si interessò almondo dell’arte contemporanea, conriferimenti a esponenti del Novecentoquali Rothko e de Kooning, che ac-compagnano il suo esordio pittoricoverso un universo astratto e informale.

Denso di significato per il proces-

so creativo dell’artista, negli anni ‘90,è il riferimento a Varlin, la cui operafunge da spettro attraverso il quale sirivelano nuove chiavi interpretative,rivolte in particolare a catturare conpoche pennellate il carattere di alcunipersonaggi.

L’elezione di oggetti della quoti-dianità quali il pianoforte, il biliardo ela vasca, intesi come parametri forma-li della produzione pittorica, stimola-no in Gotti l’elaborazione continua diun linguaggio metapittorico.

L’interesse per la cultura dell’estre-mo oriente, maturato grazie a nume-rosi viaggi intrapresi a partire dai pri-mi anni novanta, porta Gotti a trasfe-rire il suo studio a Beijing, dove vivràcon la sua famiglia dal 2000 al 2008.Durante il suo lungo soggiorno in Ci-na ha contatti con i più influenti arti-sti cinesi contemporanei, come AiWeiwei, Wang Qingsong e molti altri.A Beijing, l’artista si dedica con pas-sione allo studio del disegno e dell’im-magine nell’arte cinese antica, elabo-

rando un linguaggio che evolve nelrapporto tra le conoscenze della rap-presentabilità dell’immagine attraver-so la costruzione plastica nella tradi-zione occidentale con la leggiadria eallo stesso tempo le proprietà descritti-ve del segno di alcuni periodi dell’arteclassica cinese (dinastie Yuan e Song).

In questi anni molto proficui peril suo lavoro di ricerca, inizia la colla-borazione dell’artista con un’impor-tante galleria giapponese; i frequentisoggiorni a Tokyo gli consentiranno diapprofondire l’analisi dell’evoluzionedi alcuni modelli estetici nella culturagiapponese.

Nel 2009 Gotti rientra in Europae trasferisce il suo studio a Berlino, do-ve attualmente vive e lavora.

La mostra “Anamnesi d’Oriente”di Andrea Gotti rimane allestita alMuseo Epper di Ascona fino al 23 giu-gno; si può liberamente visitare neigiorni da martedì a venerdì con orario10.00-12.00 / 15.00-18.00; sabato edomenica 15.00-18.00; lunedì chiuso.

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Andrea Gotti, “Billiard 2”, 2005-2006, olio su tela, cm 80x100.

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ARTE

RANCATELA COLLEZIONE BELLASI DI LUGANOALLA PINACOTECA CANTONALE ZÜST

La mostra in atto alla Pinacote-ca Züst fino a metà agosto pre-

senta la collezione raccolta dal patrizioluganese Luigi Bellasi (1911-1987) ecomposta soprattutto da dipinti deiprincipali pittori ticinesi dell’Ottocen-to, da stampe con vedute di Lugano,Bellinzona, Locarno e carte geografi-che storiche. Di particolare interesseanche il nucleo di libri antichi, tra cuisi ricorda un’edizione con stampe diDomenico Fontana e una delle rarissi-me copie del “Theatrum Orbis Terra-rum” (1570) di Ortelius, che conMercatore fu il fondatore della carto-grafia fiamminga: vi sono anche ripro-dotte mappe delle nostre regioni. Al-cuni degli artisti presenti in collezionesono: Giuseppe Antonio Petrini, Gia-como Guardi, Antonio Travi, Giovan-ni Battista Piranesi, Gaspare Fossati,Pietro Bianchi, Carlo Bossoli, Giusep-pe Elena, Luigi Rossi, Filippo Franzo-ni, Guido ed Enea Tallone, MosèBianchi, Antonio Barzaghi Cattaneo,Adolfo Feragutti Visconti, EdoardoBerta, Gioachimo Galbusera, Ambro-gio Preda, Pietro Chiesa, GiuseppeFoglia, Ettore Burzi, Fausto Agnelli,Federico e Mario Marioni, Alfredo Ve-ronesi, Giovanni Bianconi, Aldo Pa-tocchi. Luigi Bellasi collezionava an-che cartoline storiche - i soggetti pre-

dominanti sono le vedute del Ticino,principalmente Lugano - e figurine-Liebig.

L'intento della mostra è quello dioffrire ai visitatori la suggestione dellacasa e dello studio ospitati nell’edificiocostruito dall'architetto Augusto Gui-dini in Salita Bossoli a Lugano, cheBellasi aveva gradualmente trasforma-to in piccolo museo privato, ricopren-do letteralmente le pareti con le opere

che andava acquistando. Una sezione èinoltre dedicata alla storia della celebree nobile famiglia del collezionista, chevanta illustri esponenti già a partiredal Seicento ed era proprietaria del-l’Oratorio di Santa Elisabetta, che sitrovava sul lungolago di Lugano. Sonoquindi esposti anche quadri traman-datisi attraverso le generazioni e pro-venienti da dimore luganesi oggi di-strutte, come la casa di via Canova, untempo decorata da importanti affre-schi di Giuseppe e Antonio Torricelli,salvati dalla distruzione e presenti inmostra.

La mostra alla Pinacoteca Züst,dal titolo “Gruppo di famiglia in uninterno”, rimane allestita fino al 18agosto; si può visitare nei giorni damartedì a domenica: con orario09.00-12.00 / 14.00-17.00; nei mesidi luglio e agosto da martedì a dome-nica con orario 14.00-18.00.

Giuseppe Foglia“Testa di donna con cappello blu”

Gioachimo Galbusera“Paesaggio ticinese con sullo sfondo il lago di Lugano”

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ARTE

MAGLIASOGLI OCCHI SPALANCATI SUL MONDODI DARIO JUCKER ALLA OFFICINAARTE

La galleria Officinaarte di Ma-gliaso ospita il progetto esposi-

tivo dell'artista svizzero Dario Jucker(Milano, 1970), che presenta due ciclidi lavori, disegni e opere grafiche e unciclo di lavoro di fotografie in bianco enero. La mostra prende a prestito il ti-tolo : “Con gli occhi spalancati a guar-dare il mondo” (Edith Stein). Le ope-re grafiche, alcune delle quali sono sta-te realizzate con una particolare tecni-ca di sovrapposizione della stampa sugarza al disegno originale, sono dedi-cate al poeta britannico WilliamBlake, la cui poesia “Song by a she-perd” dagli Abbozzi Poetici è statafonte d’ispirazione per l’artista. Par-tendo da una fotografia di un alberosegnato dal vento impetuoso in Corsi-ca, Jucker ha rielaborato alcune imma-gini raffiguranti un poeta trasognatoall’ombra di un albero. I disegni, rea-lizzati in varie tecniche (grafite, acque-rello e tempera su gesso) rappresenta-no invece un aspetto diverso ma com-plementare del lavoro di ricerca di Da-rio Jucker, avendo una matrice total-mente fantastica. Infine le fotografiein bianco e nero, dedicate al fugacemomento che precede l’avverarsi diogni evento, sono anch’esse il risultato

del tentativo di recuperare una visionetrasognata della realtà tramite il lin-guaggio della poesia.

Dario Jucker ha studiato pitturaall’Accademia di Belle Arti di Brera,dove si è diplomato nel 2011 con unatesi dal titolo “Il concetto di grazianell’espressione fotografica”. Nel 2008ha realizzato una serie di incisioni in-titolate al poeta William Blake edesposte alla Galleria Cernaia di Mila-no. Nel 2010 ha partecipato alla fierafotografica Berliner Liste e l’anno do-

po ha preso parte alla fiera Polish Fe-stival of Pinhole Photography - Offo2011 in Polonia. Nell’ottobre del2012 ha partecipato a una mostra col-lettiva degli allievi di Brera allo SpazioOberdan di Milano.

La mostra si può visitare a Maglia-so (strada Cantonale) fino al 15 giu-gno nei giorni di sabato e domenicadalle ore 14.00 alle 17.00, mercoledìdalle 19.00 alle 21.00.

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ARTE

LUGANOALLA GALLERIA IL RAGGIOLE INCISIONI DI WILLIAM HOGARTH

Èdedicata alle incisioni del pit-tore e incisore inglese William

Hogarth (Londra 1697-1764) la mo-stra in atto presso la galleria Il Raggioa Lugano. Fino al 31 luglio nelle vetri-ne e all’interno del compatto spaziosono esposti una trentina di lavori ori-ginali. Come fa notare la galleria, Ho-garth è stato precursore, già alcuni de-cenni prima di J.-B.-S. Chardin e P.Longhi, di un gusto borghese contrap-posto al gusto aulico del classicismo edel barocco. Codificò il suo credo arti-stico in “The analysis of beauty”(1753) che, benché biasimato dai con-temporanei, costituì la base del pensie-ro artistico inglese del suo tempo. Abi-lissimo ritrattista, ottenne enormesuccesso con i suggestivi cicli di pittu-re e stampe, tra i quali le sei tavole del“Marriage à la mode” (1745) restano ilsuo capolavoro nel genere.

Figlio di un maestro di scuola,esordì come incisore di metalli. Passòpoi all'incisione illustrativa e quindi(1728 circa) alla pittura. Nelle sue pri-me opere, per lo più ritratti di famiglia(“conversation pieces”), si notano in-

fluenze francesi e olandesi. Si volse auna pittura moraleggiante e di costu-me, non priva d'intenti satirici e inte-sa a raggiungere effetti narrativi. I suoicicli di pitture e di stampe (“The har-lot's progress”; “The rake's progress”;

“The four times of the day”; “Marria-ge à la mode”; “The election”) sonotra le più vivaci rappresentazioni delcostume e della vita inglese del secolo18º; e non soltanto per la vivacità delracconto e l'acuta descrizione dei tipi,ma anche per l'intensità e la giustezzadei valori pittorici. Fu anche ritrattistatra i più efficaci: nelle sue tele con-trappone al ritratto "eroico" del Sei-cento un vivo documento di carattere.Aspirò anche al grande quadro stori-co-religioso, ma senza successo. As-sunse anche una posizione politica,schierandosi contro la politica diespansione e rendendosi interpretedelle aspirazioni pacifiste del ceto me-dio.

Gli orari della galleria Il Raggio(via Giacometti 1, Lugano) sono par-ticolarmente ampi: la mostra si può vi-sitare liberamente fino al 31 luglio neigiorni da lunedì a venerdì con orario8.00-12.00 e 14.00-18.30, sabato dal-le 9.00 alle 12.00.

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ARTE

MENDRISIOIL CATALOGO DELL’OPERA GRAFICADI ENRICO DELLA TORRE ALLA STELLANOVE

Lo Spazio d'arte Stellanove diMendrisio propone per due

giornate l'incontro con l'artista EnricoDella Torre. Per l'occasione, assiemealla presentazione del volume “EnricoDella Torre. Catalogo generale dell'o-pera grafica, 1952 – 2012”, sarà espo-sta una selezione di incisioni dell'arti-sta lombardo, che rimarrà visibile ingalleria su appuntamento fino metàluglio. Alla presentazione, sabato 29giugno alle ore 11.00 in via Stella 9 aMendrisio, interverranno oltre all'arti-sta l’architetto Mario Botta e il criticodell'arte Sandro Parmiggiani,

Enrico Della Torre è nato a Pizzi-ghettone (Cremona) il 26 giugno1931. Dopo aver frequentato il Liceoe l'Accademia di Belle Arti di Brera aMilano, nel 1953 realizza dipinti dimatrice informale e incisioni all'ac-quaforte ispirati ai luoghi familiari

della Pianura Padana. Nel 1955 si sta-bilisce definitivamente a Milano. Do-po una vita artistica costellata da suc-cessi suggellati in tutta Europa, nel2001 viene costituito il Fondo EnricoDella Torre presso il Museo Villa deiCedri a Bellinzona. Nel 2008, pressola Biblioteca Statale di Cremona viene

costituito un Fondo composto con uncospicuo numero di libri d'artista,mentre il suo più recente successo èdel 2011 quando viene invitato nelPadiglione Italia della 54° Esposizioned'arte della Biennale di Venezia.

Anche quest’anno la GalleriaMosaico, decana delle gallerie

d’arte del Ticino, visto che è ininter-rottamente attiva a Chiasso dal 1966,propone una mostra collettiva in col-laborazione con il Festival internazio-nale di letteratura “ChiassoLetteraria”.Tema del festival e quindi della mostraè “L’esilio”. E all’esilio, nelle sue acce-zioni e nei suoi significati più diversi,si ispireranno nove artisti invitati a

esporre le loro opere: Simona Bellini,Luigi Boccadamo, Aziz Elhihi, AlFadhil, Mirella Marini, SimonettaMartini, Benno Meuwly, Ro Milan,Curt Walter. Gli artisti si esprimononelle forme d’arte e con le tecniche piùvarie che vanno dalla scultura al video,dall’installazione alla ceramica, alla fo-tografia, dalla pittura a olio al monoti-po, dall’acrilico ai pigmenti naturali sutela.

La mostra nello storico spazio divia Bossi 32 nel centro di Chiasso ri-

CHIASSO - IL TEMA DELL’ESILIO SVILUPPATO ALLA GALLERIA MOSAICO

mane allestita fino al 7 giugno; si puòliberamente visitare nei giorni da mar-tedì a sabato con orario 15.00-18.00.

Benno Meuwly“Les-fleurs-de-souvenir”

Aziz Elhihi“Voyage aux enfers”

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ARTE

LUGANOLE FOTOGRAFIE VOLUTAMENTE MOSSENELL’ALA EST DEL MUSEO CANTONALE

Il Museo Cantonale d’Arte Lu-gano (in Via Canova 10) mette

a disposizione la sua Ala Est fino al 30giugno per un’esposizione della foto-grafa Piritta Martikainen, dal titolo“Present Light”. Soggetti mossi, sfoca-ti, inquadrature bizzarre, sovra e sot-toesposizioni sono elementi che co-munemente renderebbero una foto-grafia di dubbia qualità, incidenti chesi cerca di evitare. Questo se si resta le-gati a un concetto tradizionale di foto-grafia. Non è sempre il caso di PirittaMartikainen, artista finlandese da die-ci anni in Ticino.

Il tempo e la luce sono i due poliattorno a cui ruota la mostra, che at-traverso una cinquantina di fotografiee un video realizzati per l’occasione,offre un ampio spaccato della produ-zione recente di Piritta Martikainen.Stretto tra la morsa del passato e delfuturo, nelle sue opere il presente è co-me un foglio sottilissimo, un corpodallo spessore infinitesimale, quasi im-percettibile. Con grande fatica è possi-bile a mala pena avvertirlo mentre ac-cade. Muovendo la macchina fotogra-fica durante lo scatto, l’artista cerca dicatturarlo, consapevole però che nelmomento stesso in cui l’otturatore sirichiude, il raggio di luce che per unattimo ci ha mostrato l’esserci lo tra-sformerà all’istante in passato, vissuto,

concluso. Il risultato è un’immagineche non è la riproduzione otticamentefedele di un frammento di realtà, mapiuttosto la traccia di un gesto, di unmovimento che dissolve l’oggetto inuna miriade di scie luminose e di mac-chie di colore.

Muovendosi tra i boschi del Tici-no e della Finlandia, entrando nellapropria quotidianità familiare o visi-tando musei di storia naturale e ac-quari, Piritta Martikainen non indaga,non documenta, non scandaglia, maoffre delle immagini del tempo, di un

tempo sospeso nell’attesa di un acca-dere che non accade mai ma che è dasempre accaduto e, al contempo, chedeve sempre accadere come nel videoche chiude la mostra.

La mostra nell’Ala Est del MuseoCantonale d’Arte in via Canova a Lu-gano, rimane aperta fino al 30 giugno.Si può liberamente visitare nei giornidi martedì nell’orario 14.00–17.00, eda mercoledì a domenica tra le 10.00e le 17.00.

Piritta Martikainen, “Anniina”, 2010/2013stampa inkjet su carta su alluminio, cm 20x30.

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MUSICA

BERNAOTTIMI I TICINESI AL CONCORSOSVIZZERO PER LA GIOVENTÙ

All’inizio di maggio si è tenutaa Berna la 38° edizione del

“Concorso svizzero di musica per lagioventù”, dove i musicisti in erba ti-cinesi hanno ottenuto eccezionali ri-sultati. In particolare si sono illustratii giovani allievi della Scuola di Musicae della sezione pre-professionale delConservatorio della Svizzera italianacon ben 13 primi premi, 14 secondi e2 terzi. Con questo stupefacente risul-tato d’assieme la scuola che ha sede aLugano si è affermata anche quest’an-no come la prima in Svizzera. Solo laMusikschule Konservatorium Zürich(che ha ben 14 mila allievi!), e che tral’altro annovera anche un settore pre-professionale, ha saputo non sfigurarenei confronti dei ticinesi. Dunquecomplessivamente anche Cantoni conun’importante tradizione musicale,come per esempio Basilea e Ginevra, sisono classificati dietro ai solisti ticine-si, e addirittura con enorme distaccosono stati superati i concorrenti diBerna o Friborgo. Tra i ticinesi oltreagli iscritti al Conservatorio hanno ot-tenuto premi anche un giovane priva-tista luganese e una giovanissima affi-liata alla Scuola di Musica Capriasca.

Tra i ticinesi classificati con il pri-mo premio, tre giovani hanno ottenu-

to anche la preziosa “distinzione”:Anais d’Andrea di Lodrino e LorenzoReggiani di Lugano nella chitarra e Ja-copo McConnell di Montagnola nella

sezione pianoforte. Da notare anche ilsecondo posto della giovanissima (nonha ancora compiuto i 9 anni) SeleneTarabini di Cagiallo (Scuola di musicaCapriasca) che ha ottenuto un secon-do premio nella sua specialità al pia-noforte, dove era confrontata con altri20 qualificati alla finale provenienti datutta la Svizzera.

La Fondazione Concorso svizzerodi musica per la gioventù è formatadai principali enti nazionali del setto-re, tra le quali la SUISA, la Tonhalle-Gesellschaft di Zurigo, l’Associazionebandistica svizzera, l’Associazione sviz-zera delle scuole di musica, la Confe-renza delle Scuole Universitarie diMusica Svizzere, l’Associazione svizze-ra dei musicisti e la Società svizzera diPedagogia Musicale SSPM.

La giovanissima capriaschese Selene alle finali di Bernaha ottenuto il secondo premio nella sezione pianoforte.Lo scorso mese di aprile si era già classificata seconda ancheal prestigioso Concorso internazionale Salieri a Legnago in Italia.

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MUSICA

ROCK TICINESELA STORIA DEI NIGHTBIRDSVICINI AL 50.ESIMO DI ATTIVITÀ

Aveva titolo “La strada bianca”il primo disco del complesso

tutto ticinese dei Night Birds. Autoreè stato il bassista locarnese Mario DelDon, musicalmente ispirato in unanotte di luna del 1965 a Minusio-Ri-vapiana. Il singolo a 45 giri venne pre-sentato nelle rivendite durante il mesedi marzo del 1966, e subito si classi-ficò ai primi posti delle classifiche sviz-zere, superando per qualche settimanaaddirittura i Beatles.

La storia dei Nightbirds però co-mincia prima ed altrove. Inizia nel1964 a Locarno, dove suona un anco-ra sconosciutissimo complesso britan-nico: gli Yardbirds, il cui chitarrista èoggi una delle icone del rock, EricClapton. Per il batterista Eliano Gal-biati, che si trovava fra il pubblico, fuimmediata folgorazione. Qualche set-timana dopo l’innamoramento perquella musica sfociò nel rivoluziona-mento del suo complessino da ballo:cambia nome e genere ed ha inizio lastraordinaria avventura dei Night-birds.

Tra il 1965 e il 1969 i Nightbirdspubblicarono cinque singoli, quattrodei quali per la prestigiosa Colum-bia/EMI italiana. Dischi oggi ricerca-tissimi dai collezionisti e ai quali dedi-ca attenzione persino una delle più

note Enciclopedie del rock. Alla "Basi-lica" di Milano, dove in quel periodoregistrava Mina, si vennero provati an-che dei brani per un LP che, chissà perquale ragione, non verranno però maipubblicati. Uno di essi recentemente èstato ritrovato e inserito in un CD perla gioia dei collezionisti.

Ogni volta che i Nightbirds fecerorientro in Ticino dalle loro tournéeavevano hanno qualche novità da pro-porre al mondo della musica giovanileticinese: dalle canzoni conosciute uni-camente all’estero agli ultimi modelliin fatto di chitarre, amplificatori e ab-bigliamento.

Nel 1968 il gruppo si ri-voluziona nella sua composi-zione: da quintetto si propo-ne come trio. Lasciano Roby

Wezel, Chris Ackermann e WilliamMazzoni e subentra il chitarristaCorry Knobel, che firma i brani delquinto singolo, in lingua inglese. L’i-dea era quella di proseguire l’attività intre, prendendo ispirazione da gruppicome i Cream. Fu un periodo ricco diesperienze interessanti ma di breve du-rata. E nel 1970 si conclude ufficial-mente la storia di quello che è da con-siderare tra i più importanti e innova-tivi gruppi della storia del rock svizze-ro.

Da qualche anno i Nightbirds so-no tornati in attività, seppure non re-golarmente ma solo per occasioni spe-ciali. Il gruppo si appresta a festeggia-re il cinquantesimo d’attività, e inquesta occasione un’etichetta disco-grafica spagnola specializzata nella ri-stampa di materiale “sixtie” propone la

pubblicazione diun glorioso discoLP a 33 giri. In pre-cedenza l’etichetta“Comeback” avevagià pubblicato dueCD che raggruppa-no gran parte deisuccessi del gruppoticinese.

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Soggiornare nel Malcantone tra natura, arte, vigna e vino

Tra i boschi di querce, castani e robinie, la Tenuta Tamborini è immersa nella quiete di un paesaggiomeraviglioso, culla del Merlot del Ticino: proprio qui nacque, cento anni fa. Situata a Castelrotto - nelMalcantone - apochissimi minuti d’autoda Lugano - questatenuta viticola bene sipresta anche persoggiorni nella natura.Dispone di noveeleganti e pregiati miniappartamenti arredaticon gusto e charme,ognuno intitolato ad unaffermato artista (FritzHuf, Frà Roberto,Samuele Gabai,Antonio Lüönd, Klaus Prior, Gino Macconi,Edmondo Dobrzanski, Hans Kammermann,Nando Snozzi). Un ampio salone al

pianterreno, adatto anche per seminari e riunioni, è invece dedicatoad un altro artista ticinese di fama internazionale: Cesare Lucchini.“Il Canvetto di Silvio Galizzi”, piccolo ristorante rustico e raffinato,propone cucina tradizionale e contemporanea, con prodotti regionalie di stagione preparati in casa dallo chef Silvio Galizzi, giàpremiato dalle più prestigiose guide gastronomiche e conosciuto perle numerose apparizioni alla Televisione svizzera di lingua italiana.

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ESCURSIONI

TURISMOLA SVIZZERA VISTA DAI CINESIATTRAVERSO LE FOTOGRAFIE DEI TURISTI

L’Organizzazione mondiale delturismo stima che entro il

2020 saranno 100 milioni i turisti ci-nesi in viaggio per il mondo, mentreun sondaggio dimostra come la Sviz-zera sia una delle mete sognatedall’80% dei giovani cinesi tra i 20 e i45 anni. Si tratta di una grande op-portunità per l’industria elvetica delturismo, sempre più interessata adaprirsi a nuovi mercati. Ma che cosasiamo per i turisti cinesi? Perché visita-no il nostro paese e che cosa cercano?

Uno studio condotto all’Univer-sità della Svizzera italiana da Tu Hu,Nadzeya Kalbaska e Lorenzo Cantonimette in luce per la prima volta le pre-ferenze dei turisti cinesi in visita nelnostro Paese, grazie a un’analisi delleimmagini pubblicate dai diretti inte-ressasti su Sina Weibo, il più diffusosocial network dell grande nazioneasiatica. I ricercatori hanno analizzato

il contenuto di 468 immagini, pubbli-cate dagli utenti tra luglio 2011 e giu-gno 2012, “taggate” con le parolechiave “Svizzera” e “viaggio” (in cine-se). I risultati hanno restituito un’im-magine della Svizzera da cartolina: icontenuti principalmente condivisi ri-guardano soprattutto elementi natura-li (montagne 18% e laghi 11%), cosìcome piccoli villaggi e città storiche(8%), treni (9%), cioccolata e formag-gio (9%). Un’immagine pressochéperfetta, specchio delle diverse campa-gne condotte negli anni dagli enti dipromozione del turismo svizzero, ilcui contenuto ufficiale spopola infattitra le fotografie di Sina Weibo, atte-standosi al 22% del campione analiz-zato. Oltre a qualche curiosità, comelo scarso numero di orologi e la buonapresenza di cigni ritratti negli scatti, lostudio mette a fuoco due interessantiassenze: da un lato lo shopping, im-

mortalato solo dal 5% dei turisti, pro-babilmente anche a causa di fattoriculturali; dall’altra parte gli eventi,d’intrattenimento o sportivi che siano,che occupano solo il 4% del totale del-le immagini condivise. Questi elemen-ti, uniti alla pressoché totale assenzad’immagini relative alle strutture ricet-tive, conduce i ricercatori a considera-re buona ma migliorabile l’attuale im-magine della Svizzera nei confronti delmercato cinese.

L’intreccio fra viaggio e fotografiaè antico, ma la ricerca dimostra quan-to questo tipo di “user-generated con-tent”, condiviso in modo sempre piùrapido e geo-localizzato dagli stessi tu-risti, rappresenti una nuova e potentefonte di informazione per gli operato-ri del settore, offrendo materiale intempo reale utile a impostare le cam-pagne promozionali delle diverse de-stinazioni.

Come tutti gli anni MendrisiottoTurismo propone le sue pubblicazionipreparate per illustrare e promuovereprodotti e luoghi legati all’offerta turi-stica della regione Mendrisiotto e Bas-so Ceresio. Per le edizioni 2013 è sta-to scelto il filo conduttore che esalta letradizioni e l’autenticità. Oltre ad ave-re definito una serie di prodotti regio-nali a carattere tradizionale, Mendri-siotto Turismo ha deciso di interpreta-re il tema attraverso le foto di coperti-na delle tre pubblicazioni: Guida turi-stica, Dove dormire e Welcome Card.

Nella Guida particolare rilievo èdato alle due manifestazioni regionaliinserite nella lista nazionale delle 167“tradizioni viventi”, ai principali at-trattori che spaziano dal lago allamontagna, dalle proposte attuali alleofferte combinate. Uno spazio è dedi-cato all’artigianato e ad una speciale li-

sta di proposte riferite a come trascor-re ½ giornata o una giornata nel Men-drisiotto e Basso Ceresio, e ancora l’of-ferta a lago con i lidi e la navigabilitàdel lago, la Ticino Discovery Card ed

il progetto E-Bike Park Ticino.Mendrisiotto Turismo da molti

anni investe nella realizzazione di foto,testi, materiale video, così come anchenella creazione di nuovi testi, nuovi

messaggi, cheraccolgano unagrande varietà diinformazioni utilial visitatore. Unaparte di questomateriale è statoutilizzato ancheper la realizzazio-ne dei 3 prospettiappena diffusi. Itre prospetti sonosfogliabili e anchescaricabili dallapagina inter-net:.mendrisiot-toturismo.ch

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“Terre di frontiera” music festival 1.06.2013, Novazzano

Progetto Amore15.06.2013, Chiasso

Festate, Festival di culturee musiche dal mondo21 – 22.06.2013, Chiasso

Estival Jazz28 – 29.06.2013, Mendrisio

La Via Lattea 106.07.2013, Mendrisiotto

DiVino San Giorgio6.07.2013, Meride

Eventi giugno 2013

M

V

Mendrisiotto Turismo [email protected] Tel. +41 (0)91 641 30 50

Eventi 2013 giugno

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ontiera” mus

Chiasso

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ontiera” music festival di Festival Festate, mondodal musiche e

Chiasso22.06.2013, – 21

JazzEstival Mendrisio29.06.2013, – 28

eculturmondo

Chiasso

Mendrisio

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Lattea ia VLa Mend6 07 2013, 6.07.2013,

GiorgioSan ino DiVMeride6.07.2013,

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ESCURSIONI

MENDRISIOTTO E LUGANESECON LA VIA LATTEA UN PELLEGRINAGGIO

TRA MUSICA, TEATRO, DANZA E LETTERATURA

Il Teatro del Tempo da dieci an-ni organizza nel Mendrisiotto“La Via Lattea”, una formula antica enuova, quella di un percorso a piedicon varie stazioni. Si tratta di una spe-cie di pellegrinaggio laico ed ecologicoattraverso lo spazio e il tempo con mu-sica, teatro, letteratura, cinema, danza,architettura, per ritrovare un’armoniafra cultura e natura. Quest’anno IlTeatro del Tempo festeggia il traguar-do con un programma in due parti:“Compagni di strada” – all’inizio del-l’estate – rinnova la formula del pelle-grinaggio attraverso il Mendrisiotto;“Gli Argonauti “– all’inizio dell’au-tunno – propone una nuova via: unapiccola odissea sul lago di Lugano, apiedi e in battello.

La prima parte è in programmasabato 6 luglio dalle 17.00 (da confer-

mare) tra Chiasso, Mendrisio, RivaSan Vitale e ritorno ancora a Chiasso.“Compagni di strada” festeggia i dieci

anni de “La Via Lattea” e rinnova laformula del pellegrinaggio nel Men-drisiotto. Si tratta di un percorso apiedi e in treno da Chiasso a Riva SanVitale in compagnia di alcuni dei mu-sicisti che hanno marcato il camminodi questi dieci anni. Al centro della gi-ta – a Mendrisio – viene proposto unomaggio a Luis Buñuel e al suo film“La voie lactée”, da cui tutto è comin-ciato. Si tratta di un “cine- ‐concerto”che propone alcune sequenze del filmalternate a composizioni musicali divari autori, in un gioco di associazionisorprendenti fra immagini e suoni. Èun viaggio attraverso il tempo – dalMedioevo ai nostri giorni – sulle trac-ce dei due protagonisti de “La voielactée”.

“Compagni di strada” nasce anchecome punto di incontro fra “La ViaLattea” e un altro viaggio musicale:quello dei musicisti di “Ton&Tal” –tra cui alcune delle figure più origina-li della scena jazz d’oltre San Gottar-do, che in questa occasione inaugura-no la loro spedizione sonora attraversola Svizzera. La prima parte de “La ViaLattea” 10 si chiude con una cerimo-nia notturna sul lago, realizzata in col-laborazione con la compagnia teatrale

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ESCURSIONI

LA VIA LATTEA: MUSICA, TEATRO, DANZA, LETTERATURA

Trickster P. Si tratta di una sorta digrande festa di compleanno che creaun ponte con altri festival svizzeri – tracui il Lucerne Festival – e prepara ilterreno alla seconda parte. Dalle spon-de del Ceresio, infatti, si ripartirà inottobre con una nuova avventura: “GliArgonauti”, un’odissea di due giornisul lago di Lugano.

Durante questa prima parte a ini-zio luglio verranno interpretate musi-che di Johannes Ciconia, Johann Se-

bastian Bach, Manuel De Falla,

György Ligeti, Sofia Gubaidulina, Ste-ve Reich, John Zorn, Urban Mäder,Daniel Ott, Annette Schmucki, MarioPagliarani e improvvisazioni dei musi-cisti di Ton & Tal. Interpreti sono Bar-bara Zanichelli, voce (Italia, Svizzera);Georges Alvarez, corno (Svizzera); Ele-na Casoli, chitarra (Italia); Julien An-noni, percussioni (Svizzera); FrancescoDillon, violoncello (Italia); ClaudioJacomucci, fisarmonica (Italia); Stefa-no Nozzoli, pianoforte (Italia); Trick-ster P (Svizzera) e i musicisti svizzeri diTon & Tal Co Streiff, saxofono con-tralto; Hans Koch, clarinetto basso;Peter Schärli, tromba; Samuel Stoll,corno; Marc Unternährer, tuba; HansHassler, fisarmonica; Christoph Brun-ner, percussioni.

La seconda parte, dal titolo “GliArgonauti”, è programmata per sabato5 ottobre con percorso tra Capolago,Morcote, Brusino Arsizio, Capolago; edomenica 6 ottobre con il giro Luga-no, Castagnola, Osteno (Italia), Gan-dria, Castagnola, Lugano. Anche inquesto caso è una piccola “Odissea”sul Lago di Lugano: due giornate inbattello e a piedi, toccando alcuni deiluoghi più suggestivi del Ceresio. Co-me gli antichi Argonauti alla ricercadel vello d’oro, ad ogni approdo è pro-grammato un mondo musicale diver-so, con solisti e ensemble di fama in-ternazionale e la partecipazione diMariangela Gualtieri, figura fra le piùoriginali della poesia italiana contem-poranea.

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LIBRI

TRA NEW YORK E L’INDIADI POLVERE E DI ASFALTODUE STORIE PARALLELE E INTRECCIATE

Ad inizio primavera è statopubblicato il romanzo intito-

lato “Di polvere e di asfalto”, operad’esordio di Nicola Mazzi, redattore alGiornale del Popolo, con la collabora-zione di Donat Walder. Il libro (272pagine, edito da “Il Ciliegio”), ha unaprefazione di Andrea Fazioli ed è repe-ribile nelle librerie del Ticino e dellevicine province italiane.

Il libro racconta di due storie chesi alterneranno, capitolo dopo capito-lo. Inizia parallelamente in una polve-rosa strada indiana dove una motoci-cletta corre veloce alla ricerca di unaragazza; e dall’altra parte del mondonel mezzo di Central Park a New Yorkdove un uomo sta correndo su unastradina asfaltata e sotto una pioggeril-lina battente. Si tratta di un libro par-ticolare in quanto le due vicende sonoambientate agli antipodi, sono scrittecon stile differente e si sfiorano solouna volta, verso la metà, per poi pro-seguire in modo autonomo. Il lettorepotrà quindi seguire le vicende di tregiovani amici che vivono nella GrandeMela. Potrà accompagnarli alle feste,osservare gli amori, i lavori, gli incon-tri e gli addii che colorano gli episodidelle loro vite. E sullo sfondo il ricor-do e la tragedia dell’11 settembre e leconseguenze che questo fatto ha sullescelte di chi lo ha subito. Ma lo stessolettore potrà salire sulla motocicletta eaccompagnare il giovane europeo e ilsuo amico indiano, alla ricerca di unadonna misteriosa: la regina di Baina.Di lei i due hanno visto solo un dise-gno su un muro. Chi vorrà addentrar-si in questa parte del libro potrà perciògustarsi i paesaggi sconfinati e popolo-si dell’India profonda. Dove le barac-che e le risaie si susseguono senza sostae dove la prostituzione è l’unico modoper riuscire a sopravvivere. Il lettoreavrà la possibilità di scegliere tra que-sti due mondi, tra la ricchezza e la po-vertà, tra la modernità e la tradizione,

tra la concretezza e la spiritualità. Mapotrà anche alternare le due vicende equindi spostarsi velocemente, comeuna pallina da tennis, da una parte al-l’altra del pianeta. E c’è anche di più.Infatti come dice Andrea Fazioli nellasua prefazione, “A pensarci bene, l’a-spetto curioso è che i mondi sono tre.Gli autori non sono indiani né statu-

nitensi, ma sono due europei che sispingono a est e a ovest, alla ricerca diun’alterità che alla fine, quando si tira-no le fila dei destini personali, non ri-sulta troppo esotica. Così come le duestorie non risultano troppo diverse”.In effetti, l’apparente diversità inizialesi dimostra molto meno lontana diquanto si sarebbe potuto immaginare.

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SPORT

TAVERNEUN VASTO CENTRO INDOORSTRUTTURATO PER L’ARRAMPICATA SPORTIVA

Si chiama Evolution il primocentro di arrampicata sportiva

indoor del Ticino; è situato a Taverneed e uno dei più grandi della Svizzera.La struttura è stata da poco inaugura-ta, realizzata da Sascha Panepinto, Ste-fano Alacam e Claudio Notari, que-st’ultimo molto noto nel mondo alpi-nistico nonché maestro di arrampicatae apritore internazionale di percorsi le-gati all’arrampicata sportiva.

La struttura di Taverne rappresen-ta un punto di riferimento per le di-scipline legate alla montagna, con l’o-biettivo di diffondere la passione perl’arrampicata sportiva: un’attività ac-cessibile a tutti e che nella nostra re-gione, con una forte e radicata tradi-zione alpinistica, ha un ampio margi-ne di crescita. Il Centro dispone diuna superficie di circa 1’400 metriquadrati “arrampicabili”, con un cen-tinaio di vie e circa 50 passaggi ‘boul-der’. Con un’altezza massima dei muridi 12 metri e uno sviluppo delle vie trai 15 e i 20 metri, il centro conta at-tualmente oltre 6 mila prese di arram-picata. Ciò che rende davvero unicoEvolution sono proprio le dimensioni.Si ritiene che una struttura di questocalibro abbia un raggio d’influenza di

oltre 200 chilometri, con fruitori che,secondo le analisi dei responsabili,giungeranno anche dall’Italia e dallaSvizzera interna, per un’utenza annua-le di oltre 20 mila persone. Altra ca-ratteristica significativa, oltre all’am-piezza, è la possibilità di “evolvere” lepareti, tracciando in continuazionenuovi percorsi; basti pensare che ci so-no 35 mila fori a disposizione percreare combinazioni diverse di prese.

La conduzione è affidata a perso-ne con esperienza e competenze nel-

l’ambito dell’arrampicata sportiva edell’alpinismo, in grado quindi di tra-smettere con la passione le conoscenzee le tecniche indispensabili in sicurez-za e con le carte in regola per compie-re i progressi auspicati. Il centro di-spone di un’area ristoro e di una zonarelax e lettura con divanetti, provvistidi copertura internet wireless. In fasedi approntamento è anche un’area diriscaldamento e warm-up con pesi li-beri, cardio, attrezzi per l’equilibrio ela coordinazione.

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SALUTE

ANIMA STRATHIL LIEVITO ALLE ERBE SOSTIENELO STATO DI SALUTE DEGLI ANIMALI

Ogni animale ha le proprie ca-ratteristiche particolari con

cui conquista il nostro cuore. Per que-sto in molti casi gli animali domesticifanno parte della famiglia. Le loroamabili peculiarità ne fanno amici ir-rinunciabili per le persone. Così il ca-ne si distingue per la sua incondizio-nata fedeltà e il suo essere sempre vigi-le, mentre il gatto curioso per la suacalma agilità e la perseveranza. Gli uc-celli da gabbia allietano la giornatacon il loro allegro cinguettio, e le pal-le di pelo come i conigli nani o i por-cellini d’India portano calore in casa.Ma anche i cavalli, con la loro potentegrazia, o i piccioni viaggiatori con illoro senso dell’orientamento e la lorotenacia non smettono di stupirci. Lavitalità degli animali domestici e dacortile può influenzare in modo posi-tivo, ogni giorno, lo stato di salute del-le persone. Ma la condizione affinchéciò avvenga è il benessere degli anima-

li stessi, che dipende direttamente daun’alimentazione bilanciata. Un aiutoideale a tal fine è il supplemento Ani-ma Strath. Il prodotto è a base di pre-ziose cellule di lievito che, insieme adifferenti erbe, dopo un particolareprocesso di fermentazione, costitui-scono un integratore per mangimi con

un totale di 61 micronutrienti.L’efficacia del prodotto è dimo-

strata sulla base di molti resoconti po-sitivi su precedenti esperienze. La re-golare somministrazione del supple-mento contribuisce ad aumentare l’at-tenzione e la resistenza dell’animale,oltre a ridurre il periodo di riposo do-po le prestazioni sportive.

Il prodotto svizzero, naturale al100%, rafforza contemporaneamentesistema immunitario e vigore, aiuta ilprogredire della crescita e offre sup-porto alla convalescenza. Quando unanimale è in salute e il suo metaboli-smo funziona bene, lo si vede non so-lo dalla sua vivacità e gioia di vivere,ma anche dalle condizioni del pelo odel piumaggio. Anima Strath, con lasua buona tollerabilità, è disponibileliquido, come composto granulare e incompresse; si trova nei negozi specia-lizzati del settore.

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SALUTE

CELLUCAREUNA NUOVA CREMA ANTICELLULITEADATTA ANCHE PER PERDERE PESO

La cellulite è una modifica deitessuti che lascia avvallamenti

nel tessuto sottocutaneo. A causa dellasomiglianza alla buccia di un agrume,questa manifestazione viene detta nellinguaggio popolare “pelle a bucciad’arancia”. Poiché gli uomini hannouna differente struttura del tessutoconnettivo, la cellulite si manifestaquasi esclusivamente nelle donne. Gliantiestetici “buchi” sono in realtà in-nocui, ma influenzano il sentimentodi autostima di ogni donna che ne vie-ne colpita. Altrettanto grande è quin-di la necessità di un aiuto cosmeticoper rassodare i tessuti. In collaborazio-ne con gli scienziati, è stato ora possi-bile sviluppare un prodotto che nonsolo elimina la cellulite, ma aiuta an-che a perdere peso. Cellucare è unacrema rivoluzionaria che isola e ossidale cellule adipose. In questo prodottosono riunite varie formule brevettate,con i principi attivi genisteina, carniti-na, caffeina, estratto di spirulina, sine-frina, escina e retinolo. Diverse varian-ti di queste formule sono state testatenei centri medici specializzati nel trat-tamento della cellulite.

Alla combinazione di componentiriconosciuti a livello dermatologicosono state aggiunte tre collaudate tec-

nologie, e il risultato è stato che in tut-te le 60 donne sottoposte ai test, oltrealla diminuzione della cellulite si sonoregistrati anche significativi effetti di-magranti. L’unione degli ingredientialtamente attivi con un metodo disomministrazione avanzato produceun’azione in profondità di massima ef-ficacia. Attraverso il massaggio i prin-cipi attivi penetrano velocemente, e sifissano tra gli strati cutanei. Così ilprocesso di riduzione della cellulite di-venta possibile per un periodo piùlungo attraverso l’attivazione della na-turale struttura della pelle. I liquidi ac-cumulati nei depositi di grasso si ridu-cono. Il corpo si rassoda e acquista icontorni definiti desiderati.

Cellucare riduce la formazionedelle sostanze responsabili dell’eccessi-va produzione di grassi. Inoltre la cre-ma favorisce l’attività degli enzimi an-ticellulite nel corpo. Sulla base di nu-merosi studi gli esperti garantisconorisultati ottimali per il prodotto: gra-dualmente, nell’arco di sei settimane,l’utilizzo di Cellucare può ridurre lacirconferenza fino a un massimo di 8centimetri.

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GASTRONOMIA

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GASTRONOMIA

LE RICETTE DEGLI CHEF TICINESIANDREA BERTARINI E LA STELLA MICHELINDEL RISTORANTE CONCABELLA DI VACALLO

SPAGHETTONI GERARDO DI NOLACON PISTACCHI DI BRONTE,ARANCIA, MENTAE "PRINCIPE AZZURRO"

Ingredienti per 4 persone400 g di spaghettoni selezione

Gerardo di Nola, 200 g di pistacchi diBronte, 200 g di filetti di sgombro, 10foglioline di menta, 1 arancia, succodi limone, olio d’oliva, sale e pepe.

PreparazioneFrullare i pistacchi di Bronte con

il succo ottenuto dall’arancia; insiemefrullare anche la scorza dell’arancia equasi tutte le foglioline menta.

Versare in un contenitore Pacojete gelare fino a -18 °C e poi “pacossare”fino ad ottenere una crema.

Cuocere gli spaghetti, condire conla crema di pistacchi e regolare l’aci-dità con l’aggiunta di succo di limone.

Impiattare e guarnire con i filettidi sgombro appena scottati, i pistacchisbriciolati e alcune foglioline di men-ta.

MATASSA DI SEPPIACREMA AI PISTACCHI DI BRONTEVONGOLE, OLIO E PEPERONCINO

Ingredienti per 4 persone1 kg di seppia; 100 g di pistacchi

di Bronte, 100 g di fumetto di pesce,5 g di succo di limone, 5 g di succod’arance bionde, 1 g di sale; 400 g divongole, olio d’oliva, vino bianco, pe-peroncino in polvere.

PreparazionePrivare la seppia dai tentacoli e

scottarla in una padella antiaderente;avvolgerla in un foglio di carta d’allu-minio e far riposare in frigorifero.

Frullare tutti gli ingredienti per lacrema, fino ad ottenere un compostoliscio ed omogeneo.

Aprire le vongole in un tegameusando del vino bianco; sgusciarle econservarle nel loro succo.

Tagliare la seppia con l’aiuto diun’affettatrice.

Saltare le strisce di seppia per po-chi secondi in una padella ben calda.

Creare una matassa di seppia alcentro del piatto e condire con la cre-ma di pistacchio e le vongole. Guarni-re con del peperoncino e dei pezzettidi pistacchio.

TRIGLIA IN CROSTA DI MAIS

BARBABIETOLA, FAVEE BARBA DEI FRATI

Ingredienti per 4 persone300 g di filetti di triglia, 80 g di

fave sbollentate e pelate, 50 g di farina

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GASTRONOMIA

LA STELLA MICHELIN DEL CONCA BELLA DI VACALLO

di mais, 4 barbabietole, 1 mazzetto dibarba del frate, olio d’oliva, sale e pe-pe.

PreparazioneCuocere le barbabietole per 3 ore

a 90°C. Pelarle e ricavare dei cubetti didue centimetri. Frullare poi gli scartiper ottenere una salsa liscia e cremosa.

Sbianchire la barba dei frati e con-dirla insieme alle fave.

Passare i filetti di triglia nel mais ecuocerli in una padella antiaderente.

Posare i filetti al centro del piattoe disporre sul lato le fave, la barba delfrate e i cubetti di barbabietola. Con-dire il tutto con la salsa di barbabieto-la ottenuta in precedenza.

CAFFÈ LATTE E BISCOTTI

Ingredienti per 4 persone

per la spuma al cioccolato e caffè100 g di caffè ristretto, 200 g di

cioccolato al latte, 250 g di panna.

per il gelato al latte700 g di latte, 300 g di panna,

150 g di zucchero, 5 g di farina diGuar, 30 g di sciroppo, 300 g di lam-

poni freschi, 50 g di nocciole caramel-late, 8 biscotti di pasta frolla.

per la guarnizione300 g di lamponi freschi, 50 g di

nocciole caramellate, 30 g di sciroppo,8 biscotti di pasta frolla.

PreparazioneScaldare la panna, versarla sul

cioccolato ed aggiungere di seguito ilcaffè. Mettere il tutto nel sifone con 2“cariche crema” e tenerlo a bagnoma-ria.

Per la preparazione del gelato:portare a ebollizione il latte, la panna,lo zucchero ed aggiungere la farina diGuar. Versare gli ingredienti in uncontenitore per Pacojet e congelare a -18° C.

Schiacciare i lamponi freschi conlo sciroppo e metterli in una tazza. Po-sare al centro il gelato al latte, unire lenocciole caramellate e coprire il tuttocon la spuma calda.

Guarnire con i biscotti di pastafrolla.

sopra: la Trigliain crosta di mais, barbabietola,fave e barba di frate

qui a fiancoCaffé latte e biscotti

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GASTRONOMIA

LOCALI NOSTRANII GROTTI SE CARATTERISTICIE TIPICI VAL LA PENA FREQUENTARLI

Igrotti risalgono a tempi imme-morabili, quando la gente, ilcielo sa perché, abitava in un posto eandava a coltivare il suo campicello inun altro. Le strade erano brutte e scar-se e così invece di andare avanti e in-dietro per i lavori dei campi si comin-ciarono a costruire, spesso con mezzidi fortuna, locali in cui tenere gli at-trezzi del lavoro e i prodotti che servi-vano per la famiglia. Erano depositi si-tuati sempre in luoghi molto ombrosiil più delle volte erano ricavati ingran-dendo grotte naturali, altre volte co-struendo, addosso ai massi rocciosi,una o due stanze, come deposito. Inquelli che si trovavano su sentieri ostrade di un certo passaggio, moltiviandanti si fermavano per riposarsi,facevano quattro chiacchiere con ilcontadino che ne era proprietario e ac-cettavano di buon grado i vini di allo-ra, non eccezionali ma indubbiamenterinfrescanti e "allegri". Si vede che allalunga i padroni cominciarono a stufar-si di dissetare tutti coloro che bussava-

no alla loro porta e - scostandosi unpoco dai dettami evangelici - comin-ciarono a farsi pagare. Così molti diloro si trasformarono in veri e propriosti. Al vino si aggiunse anche la pos-sibilità di ottenere qualcosa per rifocil-larsi. Erano prodotti fatti dal contadi-no stesso, formaggi di vario tipo, salu-

mi, sottaceti preparati ovviamente incasa e qualche piatto caldo. Sono glistessi che si trovano ancora oggi neiveri grotti che esistono ancora: brasatoe polenta, ossobuco con risotto, coni-glio alla cacciatora. Una o due volte lasettimana la "busecca". Questi piace-voli e ameni locali, frequentati quasisolo d'estate, non sono molti. Vi si ar-riva generalmente percorrendo qual-che chilometro di strada secondaria,attraverso ombrosi castagneti o fagge-ti. Ovviamente bisogna stare attenti aquelli veri e a quelli falsi.

I viaggiatori del secolo scorso tipo Lavizzari o Jean Barth descrivendo ilTicino, parlano con piacere dei grotti e tutto ciò fa venire in mente un bre-ve componimento poetico di Enrico Talamona che in pochi versi riesce adarci l'idea di quello che era il grotto ai suoi giorni e che è ancora quello chemolti sognano e rimpiangono.

«A l'ombra dei castagni c'è un sitinoove sovente torno per mio spasso;i tavoli, le panche in vivo sasso,tenuto da un buon vecchio contadino.Sotto alla rupe, in fresco, tiene un vinoche prima move il core, e dopo il passo;intorno è tutta quiete salvo il chiassodi un'acqua che canticchia lì vicino.V'è in ombra, un gioco delle bocce,per l'appetito cibi alla nostrana,e i prezzi non fan torto alle saccocce.Amico, se la vita ti par vana,vieni meco al vecchio grotto del Ticino,a tinger labbra a effetti di rubino».

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Taverna dei Pescatori

6987 Torrazza di Caslano

tel 091 606 18 47

lunedì chiuso

Renzo Ardia

titolare e chef

la polenta tutti i giorni dal paiologli agnolotti fatti in casagli stufati e le carni alla grigliale orate e i branzini selvatici .......

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GASTRONOMIA

I GROTTI TICINESI

Quelli veri sono solitamente cir-condati da grandi piante: platani o ca-stagni, sono in una posizione estrema-mente fresca, non sono stati rimoder-nati o riadattati, hanno ancora l'aspet-to rustico con scritte come «Grottobelvedere», «Grotto al castagneto»,«Grotto dei pescatori» per quelli in ri-va al lago, «Grotto del Pierino» e viadiscorrendo. Spesso sono ai bordi diqualche piccolo corso d'acqua, hannovecchi tavoli di pietra, lunghe panche,magari il gioco delle bocce. Anchel'interno è quello dei bei tempi antichicon i tavoli coperti di panno verde etovaglia quadrettata, gente che gioca ascopa o che degusta il suo bianchino.Di nuovo ci sono solo la cucina e latoilette. Bisogna diffidare invece diquelli con poltroncine di plastica, l'in-

segna «Pizzeria» al neon, la vertinettafrigorifera in bella vista con le specia-lità esotiche o con le torte, dessert edolciumi standardizzati, e il menu chi-lometrico stampato invece che scrittosemplicemente su una lavagna postaall'ingresso.

In un grotto si può andare per fa-re uno spuntino, per bere un buonbianco ticinese ma soprattutto vallesa-no, o un rosso nostrano, o un merlotdel Ticino, o una Barbera che, nei po-sti più tradizionali, è ancora il vinomaggiormente bevuto. È un ritrovodove ci si può recare anche da soli. Peruno spuntino (tovagliolo e tovagliettadi carta) si può scegliere tra salame no-strano, prosciutto del luogo, salaminisenza la stella Negroni, formaggini fre-schi e maturi dei dintorni, formaggidelle vallate della zona, senza puntareagli oramai inavvicinabili Bedretto ePriora, dalla formaggella magra a quel-la grassa; tra gli stranieri storici tollera-to rimane solo il Gorgonzola, maquello vero. E il tutto contornato daun bel piattino di cipolline e cetrioli apezzettoni sotto leggero aceto

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Albergo e Ristorante «I Grappoli» - 6997 Sessa - Malcantonetel 091 608 11 87 - fax 091 608 26 41

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VINI

MENO 0.2% A 7,5 MILIONI DI ETTARIDIMINUISCE LA SUPERFICIETOTALE DEL VIGNETO NEL MONDO

Continua a diminuire la super-ficie viticola mondiale, che

nel 2012 si è contratta dello 0,2% ri-spetto al 2011, portandosi a circa 7,5milioni di ettari. A pesare sull’erosionedel vigneto mondiale è l’ulteriore ri-duzione dello 0,8% (-32 mila di ettarisull’anno precedente) registrata in Eu-ropa. Tra i principali Paesi complicidella riduzione del vigneto europeosono la Spagna (-14 mila ha), Italia (-7 mila ha) e Francia (-6 mila ha). In-vece la superficie è in aumento nel2012 per il vigneto extra Unione eu-ropea che conferma così la tendenza dicrescita dell’anno precedente: 3’363mila ettari, vale a dire +0,3%.

Tra i paesi dell’Unione europea lachiara diminuzione delle superfici vi-tate è frutto della politica comunitariaper l’abbandono definitivo dei vignetima, di fatto, la riduzione effettiva è su-periore a quella prevista: in tre anni,infatti, la Spagna è scesa dell’8,5%, l’I-talia del 5% e la Francia del 4%. Al difuori dell’UE, invece, la situazione sipresenta abbastanza stabile. La Cinacresce con costanza di 5 mila ettariogni anno, così come il Cile, anche secon minore incremento. Calcolandoanche le zone non ancora in produzio-ne o dove non si è effettuata la ven-demmia, la diminuzione della superfi-cie vinicola mondiale come detto all’i-nizio rallenta leggermente, attestando-si a poco più di 7 milioni e mezzo diettari.

Condizioni climatiche e riduzionedel vigneto sono i fattori che peseran-no sul dato produttivo mondiale del2012, che dovrebbe attestarsi intornoai 250 milioni di ettolitri (esclusi suc-chi e mosti), con una flessione stimatadel 6% sul 2011. Per quanto riguardail mappamondo produttivo, si atten-dono dati in crescita per Stati Uniti(20,55 milioni di ettolitri, +7%); Su-

SUPERFICIE VITATA NEL MONDO (IN MIGLIAIA DI ETTARI)

Austria 50 48 47 46 44 44Germania 102 102 102 102 102 102Bulgaria 93 86 81 83 78 78Spagna 1'169 1'165 1'113 1'082 1'032 1'018Francia 867 858 836 818 806 800Grecia 117 115 113 112 110 110Ungheria 75 72 70 68 65 64Italia 838 825 812 795 776 769Portogallo 248 246 244 243 240 239Romania 209 207 206 204 204 205altri Paesi UE 71 68 68 66 64 63

Totale UE 3'839 3'792 3'692 3'619 3'521 3'492

Sudafrica 133 132 132 132 131 131Argentina 226 226 229 228 218 221Australia 174 173 176 170 174 169Brasile 86 92 91 92 90 91Cile 196 198 199 200 200 205Cina 475 480 518 539 560 570Stati Uniti 397 402 403 404 407 407Nuova Zelanda 30 35 35 37 37 37Turchia 521 518 515 513 515 517altri Africa 248 250 246 247 247 247altri America 76 81 83 85 86 85altri Europa 638 664 718 680 683 683altri Asia 633 615 635 715 709 706altri aggiustamenti 77 79 30 11 14 14

Totale mondiale 7'749 7'737 7'702 7'672 7'592 7'575

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VINI

DIMINUISCE LA SUPERFICIE VITICOLA MONDIALE

dafrica (10 Mhl; +3,6%), Cile (10,9Mhl; +3,9%) e Australia per la quale siprospetta un + 4,1% (11,5 Mhl) gra-zie ai vini bianchi. Diversa la situazio-ne nel Vecchio Continente, dove le sti-me per i principali Paesi produttori so-no in flessione a partire da Francia (-16,8%), Spagna (-11,2%) e Italia(40,8 milioni di hl; -6,3%). Tra i Pae-si vinicoli rilevanti dell’UE in contro-tendenza sono Germania, Portogallo eGrecia, dove si prospetta un aumentodei volumi rispetto alla modesta pro-duzione del 2011.

Gli scambi mondiali di vino han-no raggiunto nel 2012 i 101,4 milionidi ettolitri, con i principali paesiesportatori (Italia, Spagna, Francia,Germania e Portogallo) che perdonoquote in volume.

Sul fronte dei consumi l’OIV (Or-ganizzazione internazionale del vino)stima una crescita di 1,4 milioni di et-

tolitri; un dato questo che confermache il calo progressivo iniziato nel2008 si è fermato. In Europa risalgonoFrancia e Germania (+0,9 e + 0,3Mhl), mentre scendono Spagna e Ita-lia (-0,6 e -0,4 Mhl).

Con 40,8 milioni di ettolitri pro-dotti nel 2012, di cui oltre il 60% de-stinato ai 521 vini a denominazioned’origine (330 Doc; 74 Docg e 118Igt), l’Italia è il primo Paese produtto-re a livello mondiale. Un settore, quel-lo del vino italiano, che conta 383’645imprese vitivinicole produttrici (il23,5% del totale della filiera agricola)e impiega 700 mila addetti (1,2 milio-ni con l’indotto primario) per unaproduzione che supera ormai il milio-ne di etichette.

E se i consumi interni italiani so-no scesi sotto la soglia di 40 litri procapite all’anno, ci pensa l’export a te-nere alto il fatturato del vigneto Italia.

Nel 2012, infatti, il vino italiano suimercati internazionali ha incameratoun +6,5% annuo, portando il fattura-to dell’export a 4,7 miliardi di eurononostante una contrazione dei volu-mi dell’8,8%. Una flessione che fa ri-manere comunque in testa alla classifi-ca quantitativa dei maggiori Paesiesportatori con circa 21 milioni di et-tolitri inviati oltre confine.

A trainare il fatturato export delvino, sono Stati Uniti (+6% in valore),Canada (+11%) ma anche Germania(+4%) e Regno Unito (+5%). Crescitaa due cifre per il Far East, con Cina eGiappone che avanzano rispettiva-mente del 15% e del 28%.

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VINI

TRENTINO ALTO ADIGEALOIS LAGEDER SPECIALISTADI PRODUZIONE BIOLOGICO-DINAMICA

Alois Lageder è conosciuto nelmondo vitivinicolo per la sua

produzione biologico-dinamica, maanche di una filosofia aziendale ispira-ta all’approccio olistico e sostenibile.Fondata nel 1823 e giunta ormai allaquinta generazione con l’attuale pro-prietario Alois Lageder, l’azienda consede a Magrè (Bolzano) e conosciutaper la scelta di praticare la coltivazionebiologico-dinamica nel vigneto, facen-do in modo che il lavoro traesse ispi-razione direttamente dai cicli e dalleforze della natura, partendo dalla mes-sa a dimora delle piante fino al mo-mento della vendemmia. Dai vignetidi proprietà – più di 50 ettari – si pro-ducono i vini e gli uvaggi della linea“Tenutæ Lageder”, che si distinguonoper la loro spiccata autenticità. A que-sti si aggiungono quelli della linea“Alois Lageder”, vini tipici vinificati inpurezza, e realizzati secondo i criteridella massima qualità. Per produrrequesti vini si utilizzano anche uve con-ferite da viticoltori di fiducia esternicon i quali l’azienda collabora da annicon risultati eccellenti. Un perfettoesempio è l’ultimo nato: “Apollonia”,il primo Pinot Noir biologico-dinami-co prodotto con uve provenienti uni-camente da conferitori esterni.

Personalità unica nel comparto vi-tivinicolo italiano ed internazionale,Alois Lageder organizza da numerosianni “Summa”, appuntamento annua-le per vignaioli d’eccellenza di tutto il

mondo che, in contemporanea al Vi-nitaly di Verona, si ritrovano a Magrè(Bolzano) per presentare i propri vini.L’evento abbraccia due giornate e sitiene nella cornice storica di CasònHirschprunn, affascinante palazzo ri-nascimentale del Seicento di proprietàdella Tenuta. In un ambiente unico edaccogliente, esperti italiani e stranieripossono degustare in tranquillità i viniselezionati, cogliendo l’occasione perconoscere personalmente i produttori.Accanto all’universo enoico, la Tenutariserva grande attenzione agli aspettidi eco-sostenibilità, trasformandoSumma in un “green event” a pieno ti-tolo, realizzato secondo rigidi criteri disalvaguardia ambientale nella pianifi-

cazione e organizzazione dello stesso.La Tenuta altoatesina Alois Lageder da18 anni abbina infatti all’eccellenzadella sua produzione vitivinicola ungrande impegno ecologico finalizzatoa tagliare i consumi in maniera soste-nibile. La volontà di adottare un siste-ma di produzione il più possibile eco-logico si manifesta in tutti gli aspetticoinvolti nel processo produttivo dellatenuta stessa, dall’energia allo smalti-mento dei rifiuti, dall’utilizzo dell’ac-qua alla vestizione delle bottiglie.

A metà degli anni novanta, gli sto-rici edifici delle cantine della TenutaLöwengang di Magrè sono stati am-pliati con la costruzione della nuovacantina e degli uffici amministrativi. Ilavori di ampliamento hanno portatoalla nascita di un nuovo edificio realiz-zato pienamente con soluzioni ecolo-giche e bio-edili: Tòr Löwengang. L’e-dificio sfrutta tutte le possibilità di ri-sparmio energetico grazie anche al-l’impiego di fonti energetiche alterna-tive: dai pannelli radianti a soffitto abassa temperatura, al recupero del ca-lore nell’impianto di aerazione, ai col-lettori solari per il riscaldamento del-l’acqua. Tali misure contribuiscono a

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Antica Osteria del Porto

Lugano

L’Antica Osteria del Porto,situata alla foce del fiumeCassarate, è un puntodi incontro per trascorreremomenti di tranquillitàin un locale tipico, doveè possibile gustare piattiticinesi e lombardi.Interessante è la scelta diformaggi e salumi nostrani,come pure di vini servitianche a bicchiere.

Via Foce 9 - CH-6900 Lugano - tel 091 971 42 00 - fax 091 971 42 01www.osteriadelporto.ch - [email protected]

CHIUSO IL MARTEDÌ

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VINI

ALOIS LAGEDER DAL TRENTINO ALTO ADIGE

ridurre l’immissione di sostanze noci-ve nell’ambiente e a limitare i rischiclimatici derivanti dalla combustionedi sostanze fossili. La centrale fotovol-taica rappresenta il coronamento ditutti questi interventi, permettendo dicoprire una parte essenziale del fabbi-sogno di energia elettrica dell’aziendain maniera eco-sostenibile, mediantela trasformazione dell’energia solare.

La Tenuta Alois Lageder racchiu-de dunque un mondo fatto di innova-zione e tradizione, storia, cultura edeccellenza enogastronomica. Presso la“Weinschenke Vineria Paradeis”, eno-teca della Tenuta e luogo in cui l’ar-chitettura contemporanea entra insimbiosi con le mura storiche, è possi-bile degustare e acquistare i vini dellacantina altoatesina, nonché di vi-gnaioli selezionati provenienti da Ita-lia, Francia e altri paesi. Lì gli ospitisono accolti con piatti che rispettano ilprincipio di ‘territorio, fresco e biolo-gico’. La Weinschenke Vineria Para-deis è anche la porta d’ingresso di unmicrocosmo davvero unico “il Giardi-no all’ombra del Paradeis“, un rigo-glioso parco secolare che al suo inter-no ospita il progetto temporaneo Lau-rin Suite@Paradeis. Completamenteimmersa nel parco, la suite è a disposi-zione degli ospiti e rappresenta unaperfetta simbiosi fra architettura e spa-zi verdi. La facciata esterna nasce dallacreatività dell’artista altoatesina Clau-

dia Barcheri, mentre l’interno è statoarredato con mobili antichi originalidel Laurin, appositamente scelti e re-staurati dalla falegnameria di famiglia.

La vitivinicoltura, è parte inte-grante della storia della famiglia AloisLageder fin dal 1823. Giunta allaquinta generazione con l’attuale pro-prietario Alois Lageder, la tenuta di-spone ora di oltre 50 ettari di vignetidi proprietà che come detto vengonolavorati secondo i principi più strettidella coltivazione biologico-dinamica.

Tra i vini dell’azienda è stato re-centemente celebrato dalle più reputa-te guide il “Cor Römigberg”, un Ca-bernet Sauvignon del 2008 che con-tiene anche una parte di uve Petit Ver-dot. Si tratta di un importante vinoimbottigliato nel 2011 e messo in ven-dita a metà dello scorso anno.

Le uve che lo producono proven-gono dal vigneto “Herz” di 1,7 ettarisituato ad un’altitudine di 245 metrisopra il livello del mare, a nord-ovestdel lago di Caldaro. Le viti sono state

lì piantate nel 1986 ad un’alta densitàcirca 8.000 viti per ettaro, su un terre-no pietroso, sabbioso, permeabile, diorigine calcarea ed argillosa. Per l’otte-nimento della qualità la resa viene li-mitata a 36 ettolitri per ettaro. La vi-nificazione viene fatta con macerazio-ne e fermentazione per 17 giorni ingrossi recipienti d’acciaio. Dopo la fer-mentazione malolattica il vino conti-nua la sua maturazione in barriques(Alliers e Nevers, di cui 2/3 nuove) per20 mesi.

Il “Cor Römigberg” 2008 si pre-senta in bottiglia con una gradazionealcolica di 13,5 % vol e alla degusta-zione viene definito di colore rossomarasca intenso. Con un profumocomplesso, pieno, prima fruttato (ci-liegia, ribes nero) poi speziato e florea-le (tabacco, viola, menta) con sentoridi legno. Produce un impatto marca-to, lungo e concentrato sul palato; poiè persistente, con un finale fresco efruttato e con tannini accentuati manon aggressivi.

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VINI

BRIVIO, DELEA, GIALDI, TAMBORINIDOPO IL PREGIATO VINOORA ARRIVA LA GRAPPA QUATTROMANI

Iproduttori ticinesi Guido Bri-vio, Angelo Delea, FelicianoGialdi e Claudio Tamborini oltre unadozzina di anni fa si erano prodigaticongiuntamente nell’esecuzione di unparticolare vino ticinese a base di uveMerlot. Scopo era quello di presentaresì un vino di alto lignaggio, ma paral-lelamente di dedicare parte degli utilisulla sua vendita a opere benefiche.Nacque il “Quattromani” che ben pre-sto si illustrò sia per la sua particolarepregevolezza sia per l’accattivante pre-sentazione e non da ultimo per lo spi-rito di solidarietà che incarna. Neglianni il Quattromani ha consolidato ilsuo richiamo verso la clientela, rag-giungendo facilmente ad ogni ven-demmia il successo che si merita.

Ora il virtuoso quartetto di pro-duttori - che singolarmente nelle lorocantine vinificano le uve delle diffe-renti parti del Cantone – ha lanciatosul mercato anche la Grappa dallostesso nome. A differenza del vinoQuattromani - che viene confezionatoe affinato dopo il sapiente assemblag-gio di altrettanti vini prodotti singo-larmente dai differenti produttori - lagrappa nasce partendo da una massauniforme di vinacce.

La Quattromani è una grappa dimonovitigno prodotta con vinaccefresche di Merlot distillate molto len-tamente con il sistema discontinuo avapore diretto (in alambicco con cal-daie in rame a bagnomaria) e matura-ta in seguito per 6 anni in botticelle dirovere. Ne esce una Grappa del Ticinodi uve Merlot con un tenore alcolicodel 43% Vol. La produzione è limitataa 2 mila bottiglie da 75 cl.

La degustazione evidenzia una pu-rezza cristallina, con una trasparenzache ha acquisito nel tempo un caldocolore ambrato. Le sue caratteristicheorganolettiche rilevano complessi efragranti aromi, caldi sapori vanigliatie speziati terminando in crescendo

con una suadente persistenza aromati-ca di grande eleganza.

Per godere appieno delle sue ca-ratteristiche è consigliato consumarequesta pregiata grappa ticinese servitaalla temperatura di 15° C, in un bic-chiere a tulipano grande, e degustatacome un grande cognac o un maltwhisky.

Claudio Tamborini, Angelo Delea, il sindaco di Lugano Marco Borraradori,Guido Brivio e Feliciano Gialdi.

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Nome del vino Terre Alte - Ticino DOC Bianco di MerlotAnnata 2012

Vitigni Merlot

Zona di provenienza Uve coltivate nelle Tre Valli (bassa Leventina, ValleRiviera e Valle di Blenio), ai piedi del massicciodel San Gottardo

Vinificazione Il mosto fiore bianco del Merlot viene ottenuto conuna diraspatura parziale e pigiatura delle uveseguita da una spremitura molto soffice; in seguitofermenta in vasche di acciaio inox ad unatemperatura controllata tra i 18 e i 20°C; con loscopo di mantenere la freschezza e la sapidità delvino, per il Terre Alte non si procede con lafermentazione malolattica

Gradazione alcolica 12,5 % Vol

Colore Giallo paglierino tenue

Profumo Fine e delicato; piacevole, con sentori fruttatiche ricordano la pesca bianca e la mela Goldenmatura

Sapore Fresco e fruttato; elegante ed armonioso, con unfinale sapido e di buona persistenza

Temperatura di servizio 8 - 10°C

Longevità Il Terre Alte 2012 esprimerà al meglio il suopotenziale a partire dall’estate 2013 e manterràqueste caratteristiche fino al 2015 ed oltre seconservato in condizioni ottimali

Imballaggio Cartoni con 6 bottiglie da 7,5 dle cartoni da 15 bottiglie da 5 dl

Prezzo Fr. 14,50.- / bottiglia da 7,5 dl, IVA compresa

CON UVE DELL’ALTO TICINOTERREALTE, UN BIANCO DI MERLOTPRODOTTO DA GIALDI VINI DI MENDRISIO

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Produttore e distributore:

Gialdi Vini SAVia Vignoo 36850 MENDRISIOtel 091 640 30 30 - fax 091 640 30 [email protected] - www.gialdi.ch

VINI

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MOTORI

PORSCHEUNA NUOVA POTENTISSIMA GT3PER FESTEGGIARE I 50 ANNI DELLA 911

Al recente Salone dell’Auto diGinevra ha fatto il suo debut-

to mondiale la nuova Porsche 911GT3, il modello più sportivo dellaclassica di Stoccarda. Fa il suo debuttonell’anno dell’anniversario della 911, esi propone come auto sportiva a eleva-te prestazioni idonea anche all’impie-go in pista. La quinta generazione diquesto modello particolarmente “mu-scoloso”, sviluppata completamente exnovo, si piazza in pole position tra levetture sportive Porsche con motoreaspirato. Propulsore boxer e cambio,carrozzeria e telaio sono stati comple-tamente rinnovati e, grazie alla perfor-mance impressionante, infondono ul-teriore impulso al processo evolutivodel concept 911 GT3: potenza enormeche si avvicina ai 500 CV, rapportopeso/potenza 3,0 kg/CV, accelerazioneda 0 a 100 km/h 3,5 secondi, velocitàmassima 315 km/h, tempo sul girosulla Nordschleife del Nürburgring

meno di 7 minuti e mezzo. Dal puntodi vista della tecnica, la caratteristicaprincipale è l’asse posteriore sterzanteattivo, impiegato per la prima volta inuna Porsche di serie, oltre ai fari (op-zionali) totalmente a LED. La nuovaversione conserva tutte le caratteristi-che della vettura sportiva da gara e au-menta la dinamica, migliorando ulte-riormente l’idoneità all'uso quotidia-no.

La catena di trasmissione dellanuova 911 GT3 è composta da un mo-tore boxer da 3,8 litri in grado di svi-luppare 475 CV (350 kW) a 8’250 gi-ri/min, un cambio a doppia frizionePorsche Doppelkupplung (PDK) euna efficace trazione posteriore. Il mo-tore a sei cilindri si basa sul propulso-re della 911 Carrera S, ma conservacon quest’ultimo pochi elementi incomune. Tutti gli altri componenti, inparticolare gli ingranaggi del motore ei comandi valvole, sono stati adattati o

sviluppati specificamente per la GT3.Inoltre vengono impiegate bielle in ti-tanio e pistoni fucinati. Queste modi-fiche radicali creano le premesse per larealizzazione di un motore dai regimimolto elevati, in grado di raggiungere9’000 giri/min. Anche il cambio adoppia frizione Porsche Doppelkup-plung (PDK) rappresenta uno specialesviluppo, le cui caratteristiche riman-dano direttamente al cambio manualesequenziale impiegato nel Motorsporte offrono al guidatore ulteriori vantag-gi in termini di performance e dina-mica.

Porsche impiega per la prima vol-ta l’asse posteriore sterzante attivo, permigliorare ulteriormente la precisionee la dinamica trasversale. In base allavelocità, il sistema dirige le ruote po-steriori in direzione contraria o ugualea quella delle ruote anteriori, ottimiz-zando in tal modo l’agilità o la stabi-lità di marcia. Altri nuovi componenti

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MOTORI

UNA NUOVA POTENTISSIMA PORSCHE GT3

associati alla dinamica di guida sono ildifferenziale posteriore autobloccantevariabile a regolazione elettronica e ilsistema supporti motore attivi. Lecomponenti del sistema sospensionesono completamente in alluminio dinuovo sviluppo e regolabili. Il contat-to con la strada è assicurato dai nuovicerchi in lega leggera fucinata da 20pollici con serraggio centrale.

stintivo è, ancora una volta, il grandealettone posteriore fisso, che concorrein modo decisivo a determinare un’ae-rodinamica esemplare, con bassi valo-ri di resistenza aerodinamica uniti avalori di deportanza ulteriormente in-crementati.

I risultati della nuova GT3 stabili-scono nuovi record nelle prestazioni diguida. In accelerazione da ferma toccai 100 km/h in 3,5 secondi e raggiungei 200 km/h in meno di 12 secondi. Lavelocità massima è di 315 km/h, rag-giungibile con la settima e ultimamarcia del nuovo cambio PDK com-pletamente riadattato. Senza pari, infi-ne, è il tempo sul giro sulla Nordsch-leife del Nürburgring, che la nuova la911 GT3 percorre in meno di 7:30 mi-nuti.

Il lancio sul mercato della nuovaPorsche 911 GT3 è previsto ad agosto;in Svizzera viene proposta al prezzo di190’300 franchi.

Questa nuova Porsche ce fa l’oc-chiolino anche alla pista è realizzatanella struttura leggera e resistente del-l’attuale generazione 911 Carrera incostruzione composita ibrida di ac-ciaio/alluminio, ma con specifico rive-stimento frontale e posteriore. Inoltre,in corrispondenza dell’asse posteriore,la 911 GT3 è più larga di 44 mm ri-spetto alla 911 Carrera S. Il tratto di-

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MOTORI

TOYOTAL’ACCATTIVANTE “TREND”UN MODELLO SPECIALE YARIS

La Toyota Yaris si presenta conun suo modello speciale vesti-

to di uno stile fresco e trendy. Propo-sta in edizione limitata, la «Trend» è invendita già al prezzo di 20‘400 fran-chi. Questa denominazione identificaora il modello dotato di un equipag-giamento particolarmente attrattivo.La console centrale con inserti in pellecoordinati e la plancia degli strumentibianca creano un ambiente trendy eraffinato. L’abitacolo è arricchito dalvolante in pelle e da speciali rivesti-menti. Anche esternamente la YarisTrend si distingue dal suo modellod’origine. Lo spoiler posteriore inte-grato, le luci posteriori a LED, i cerchiin lega leggera da 16" e il pacchettocromo (calandra, modanature decora-tive laterali e retrovisori esterni) dannoun tocco dinamico supplementare. Imontanti B e C neri e i vetri oscuraticompletano il look chic e urbano diquesto modello speciale.

Il pacchetto d’equipaggiamentosupplementare ha un valore comples-sivo di oltre tre mila franchi, ma viene

conteggiato un sovrapprezzo di soli500 franchi per questo modello spe-ciale «Trend». Calcolando anche gli at-tuali premi di vendita della marcaToyota, i clienti beneficiano di unvantaggio fino a 6500 franchi.

La dinamica Trend è disponibile

in nove eleganti colori. La versionemedia d’equipaggiamento Luna a cin-que porte con cambio manuale a seimarce o Multidrive S costituisce la ba-se del modello Yaris Trend. Il motore èun parsimonioso 1.33 litri Dual VVT-i a quattro cilindri da 99 cavalli.

Toyota Svizzera ha già dotatodi colonnine di ricarica elet-

trica oltre 220 dei suoi punti vendita edi servizio. Queste garantiscono inmodo corretto e sicuro l’efficienza, ilcomfort e la sicurezza di funziona-mento dei veicoli elettrici. La posta-zione di ricarica HCD permette aiconducenti di una Prius Plug-in Hy-brid, ma anche agli altri possessori diun veicolo elettrico Toyota, di ricarica-re gratuitamente la propria vetturapresso il concessionario.

15 anni fa Toyota, pioniera dellatecnologia ibrida, ha lanciato la Prius ein seguito ha costantemente sviluppa-to questa tecnologia fino all’attualePrius Plug-in Hybrid che è in grado di

percorrere oltre 20 km in modalità pu-ramente elettrica e ricarica completa-mente le batterie in appena 90 minu-ti, anche con il dispositivo di ricaricadomestico (HCD -Home Charge De-vice) che viene fornito all’acquisto del-la vettura.

La nuova Toyota Prius Plug-inHybrid è finora il miglior veicolo delrecente «ADAC EcoTest». Gli espertidel club automobilistico hanno misu-rato un consumo medio di 3,6 litri dicarburante e 8,6 kWh di elettricità sulpercorso classico di 100 chilometri. Lacalibratura perfetta della propulsionepermette al motore elettrico e a quelloa benzina di lavorare nella rispettivasfera d’efficienza migliore. Grazie alle

emissioni di CO2 e di sostanze inqui-nanti estremamente contenute, finoad oggi solo la Prius con 90 punti eora la Prius Plug-in Hybrid con 93punti hanno ottenuto le ambite cin-que stelle nel severo «ADAC EcoTest».

TOYOTA - COLONNINE DI RICARICA ELETTRICA GRATUITA PRESSO I CONCESSIONARI

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Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

LUGANO2013

FINO AL 3 LUGLIO

LUGANO FESTIVAL E PROGETTO MARTA AERGERICH- (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO)Numerosi concerti di musica classica con orchestre, solisti e direttori mondialmente conosciuti

FINO A OTTOBRE

ESTIVA LUGANO - THE LONG SUMMER - (LUNGOLAGO, LUGANO)Musica, teatro, danza, cabaret, cinema: spettacoli gratuiti all’aperto sul lungolago di Lugano;tutti i venerdì e sabato sera il lungolago sarà chiuso al traffico e la città si aprirà al divertimento

DAL 30 MAGGIO AL 1 GIUGNO

POESTATE - (PATIO DI PALAZZO CIVICO, PIAZZA DELLA RIFORMA, LUGANO)Festival di poesia. Poeti, scrittori, musicisti, giornalisti, artisti, dal classico all’avanguardia, con letture,declamazioni, conferenze, tavole rotonde, esposizioni, performance, incontri.

DAL 4 AL 6 GIUGNO

ESTIVAL JAZZ - (PIAZZA DELLA RIFORMA, LUGANO)Concerti jazz open air e gratuiti in Piazza della Riforma con il meglio della musica contemporaneaproposta da artisti e gruppi di fama mondiale

DAL 14 AL 15 GIUGNO

LUGANO FASHION SHOW - (PIAZZA MANZONI, LUGANO)La sfilata è concepita come una non stop di grandi emozioni, abiti, modelle, proposte divertenti, sfilate emoda.

DAL 21 GIUGNO AL 21 LUGLIO

LONG LAKE FESTIVAL LUGANO - (CENTRO CITTADINO, LUGANO)Nelle piazze, nelle strade e nei parchi, tutti i giorni della settimana.animazioni, spettacoli di teatro edanza, concerti e attività per bambini.

DA LUGLIO A SETTEMBRE

CERESIO ESTATE - (LUGANO E DINTORNI)Concerti di musica classica tenuti nelle chiese della regione

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LUGANO2013

Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

DAL 12 AL 14 LUGLIO

SWISS HARLEY DAYS - (PIAZZA DELLA RIFORMA E LUNGOLAGO, LUGANO)Migliaia di motociclisti provenienti da tutta Europa si daranno appuntamento sulle rive del lago diLugano per 3 giorni intensi e ricchi di eventi; concerti in Piazza della Riforma, e un villaggio Harley

1 AGOSTO

SPETTACOLO PIROTECNICO - (LAGO DI LUGANO)Grande spettacolo di fuochi d’artificio nel Golfo di Lugano in occasione del natale della Patria.

DAL 28 AGOSTO AL 1 SETTEMBRE

LUGANO CAVALLI - (ZONA STADIO CORNAREDO, LUGANO)Evento equestre per curiosi, appassionati e sportivi dell’ippica; competizioni con i migliori cavalierisvizzeri. Animazioni collaterali per grandi e piccini a confronto con il magico mondo dei cavalli.

DAL 29 AGOSTO AL 1 SETTEMBRE

BLUES TO BOP FESTIVAL - (NELLE PIAZZE DELLA CITTÀ, LUGANO)Un grande open air con oltre 60 ore di concerti su 4 palchi in tre sere a Lugano;concerti anche a Morcote, Sessa e TessereteBlues Festival: auf verschiedenen Plätzen im Freien finden Gratiskonzerte bekannter Bands statt,mit Dixieland-Swing und Blues-MusikConcerts open-air et gratuits avec mainstream, bop, swing et musique bluesOpen air and free concerts with Mainstream, Swing and Blues music.

SETTEMBRE

FESTIVAL DELLE MARIONETTE - (NUOVOSTUDIOFOCE, LUGANO)Numerosi spettacoli dedicati al teatro d’animazione di compagnie svizzere ed europee, rivolti abambini e a famiglie, per chi vuole compiere un viaggio nel mondo delle favole.

28 E 29 SETTEMBRE

STRALUGANO - (LUGANO CENTRO E VICINANZE)Stralugano e un evento “run & fun”: diverse corse podistiche all’interno di una manifestazione popolarenello “Stralugano Village” a base di divertimenti, musica, fitness, shopping e sostegno ad associazioniimpegnate nel sociale.

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Manifestazioni principaliWichtigste VeranstaltungenManifestations principalesMain events

DAL 4 AL 6 OTTOBRE

FESTA D’AUTUNNO - (CENTRO CITTÀ, LUGANO)Nelle piazze e viuzze della città una festa dedicata ai prodotti localiHerbstfest auf der Piazzas del AltstadtFête d’Automne dans le centre-ville - Autumn festival in the city centre

DA OTTOBRE A DICEMBRE

CONCERTI D'AUTUNNO - (PALAZZO DEI CONGRESSI LUGANO)Concerti di musica classica con l’Orchestra della Svizzera italiana e la partecipazione di prestigionidirettori e musicisti internazionaliHerbstkonzerte im KongresszentrumConcerts d'Automne au Palais des Congrès - Autumn Concert at the Convention Centre

DA OTTOBRE A MAGGIO

LUGANO IN SCENA - (PALAZZO DEI CONGRESSI E CINEMA CITTADELLA, LUGANO)Si presenta ricca e differenziata l’offerta della stagione teatrale; in cartellone figurano spettacoli,concerti, cabaret, danza e molto altro ancora.

OTTOBRE

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO - (TEATRO FOCE - LUGANO)Spettacoli a tutto teatro, dai classici al contemporaneo, dall’artificio al futuro.Grandi attori che hanno segnato la scena contemporanea europea e che renderanno particolarmentericche ed emozionanti le proposte in cartellone

DICEMBRE

MERCATINI DI NATALE - (CENTRO PEDONALE, LUGANO

Animazione nel centro cittadino e nei villaggi dei dintorniWeihnachtsmärkte mit Unterhaltung im Stadtzentrum und UmgebungMarchés de Noël avec animation dans le centre ville et aux alentoursChristmas market and entertainment in the city centre and surroundings

31 DICEMBRE

GRANDE FESTA DI FINE ANNO - (PIAZZA DELLA RIFORMA, LUGANO)Silvesterfest auf der Piazza della RiformaFête pour la Fin de l'Année sur la Piazza della Riforma

LUGANO2013

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TECNOLOGIE

LUCERNAPREMIATE LE GIOVANI PROMESSEDELLA RICERCA SCIENTIFICA SVIZZERA

Ad inizio maggio si è svolto aLucerna il 47. concorso na-

zionale della fondazione Scienza e gio-ventù, nell’ambito del quale 113 gio-vani ricercatori provenienti da tutta laSvizzera si sono misurati presentando iloro 92 progetti di ricerca. Ai miglioriin assoluto sono stati assegnati i 25premi speciali nazionali e internazio-nali in palio che offrono ai vincitori lapossibilità di rappresentare la forza in-novativa della Svizzera in campo mon-diale.

Per essere ammessi al concorso na-zionale i 113 giovani hanno dovutoinviare poco meno di un anno fa il lo-ro lavoro di ricerca e successivamente,con il sostegno tecnico di un esperto,superare le selezioni preliminari nel-l’ambito di un workshop. Dei 134 la-vori iscritti, 92 hanno raggiunto il tra-guardo dell’atto finale a Lucerna. De-gna di una sottolineatura particolare èstata quest’anno la presenza femmini-le tra i candidati. La 47.esima edizionedel concorso nazionale ha infatti vistotriplicarsi rispetto all’anno scorso ilnumero di ragazze ammesse che ha co-sì superato per la prima volta nella sto-ria di Scienza e gioventù quello deipartecipanti maschi (59 ragazze e 54ragazzi).

Durante l’esposizione dei lavoripresso l’Università di Lucerna i giova-ni talenti provenienti dalle scuole me-die superiori e da diversi istituti di for-mazione professionale hanno presen-tato al pubblico i loro progetti di ri-cerca con poster, prototipi, modelli ealtri oggetti e intrattenendosi con inumerosi ospiti sulle loro scoperte.L’ampia partecipazione con ben 17cantoni presenti ha permesso di rico-struire una panoramica rappresentati-va della situazione delle giovani levedella ricerca in Svizzera e ha confer-mato l’eccezionalità della manifesta-zione a livello nazionale.

Agli esperti provenienti dal mon-

do della scienza e dell’industria era af-fidato il compito di valutare i lavori se-condo criteri precisi e rigorosi. Da cia-scuno dei sette gruppi disciplinari incui sono stati suddivisi i progetti sonoemerse risposte scientificamente fon-date a questioni originali e appassio-nanti. Ad esempio: come si posizionala retorica di Obama rispetto a quelladel grande maestro della classicità ro-mana Cicerone? Quali effetti hanno lemalattie rare sulla nostra psiche? Èpossibile correggere le turbolenze sul-l’ala di un aereo attraverso oscillazioniacustiche? La vite aerea di Leonardoda Vinci potrebbe volare davvero?

Durante la cerimonia di premia-zione i giovani partecipanti hanno fi-nalmente scoperto le valutazioni

espresse dalla giuria degli esperti suiloro lavori. Dei 92 lavori esaminati 28hanno ottenuto la menzione “buono”,43 “molto buono” e 21 “eccellente” e irispettivi premi in denaro per un valo-re complessivo di 74 mila franchi. Ailavori più innovativi e meritevoli sonoinoltre stati attribuiti gli attesissimipremi speciali, tra i quali spiccano lapossibilità di prendere parte a un cam-po di ricerca scientifica per giovanidella durata di due settimane a Lon-dra, l’invito alla cerimonia di consegnadei premi Nobel a Stoccolma e la par-tecipazione a diversi concorsi interna-zionali per progetti di ricerca in Euro-pa, Asia, Sudamerica e negli Stati Uni-ti. Un altro premio particolarmenteambito è la qualificazione per lo Euro-

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LE PROMESSE SVIZZERE DELLA RICERCA SCIENTIFICA

TECNOLOGIE

pean Contest for Young Scientists(EUCYS), che permette di partecipareal concorso europeo che si svolge aPraga, una manifestazione che pro-muove lo scambio internazionale tragiovani scienziati provenienti da 32paesi europei. A conferma del buonostato di salute delle giovani leve dellaricerca del nostro paese, va citato chementre nel 2007 la Svizzera occupavala decima posizione nella classifica pernazioni, da allora ha raggiunto il se-condo posto alle spalle della Germa-nia.

I gruppi ticinesi a questa edizionedel Concorso nazionale hanno ottenu-to lusinghieri risultati. Con la menzio-ne di “Eccellente” sono stati classifica-ti Mattia Bacchetta Cattori di Minu-sio (Premio speciale Metrohm, Parte-cipazione ad un campo scientifico pergiovani appassionati di scienze da tut-to il mondo a Londra); il terzetto delLiceo 2 di Lugano formato da LisaCorti, Lucia Ronchetti e Mila Ronco-roni (Premio speciale Scienza e Gio-ventù, Partecipazione al Concorso eu-ropeo per giovani ricercatori a Praga);

oltre a Stefan Milosaljevic del LiceoLugano 1 (Premio speciale Scienza eGioventù, Partecipazione al concorsoscientifico per giovani più grande almondo a Pittsburgh, USA. “Moltobuono” sono stati giudicati e lavori diJanina Kick, Chiara Knecht e MatteoNicoli (Liceo Lugano 2), Stanley Kun-nakatt e Sandro Marcotullio (LiceoLugano 2), Sandro Marcon (Liceo Lu-gano 2); “buono” la proposta di KevinBernasconi, Giacomo della Pietra eDiego Walder del Liceo Lugano 2.

Janina Kick, Matteo Nicolie Chiara Knecht (Liceo Lugano 2)

Mattia Bacchetta Cattori (Minusio)

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TECNOLOGIE

LUGANOINSTALLATO AL CSCS IL PIÙ GRANDESUPERCOMPUTER CRAY XC30 AL MONDO

Il CSCS, Centro Svizzero di Cal-colo Scientifico, compie un ul-teriore importante passo nella realizza-zione della strategia nazionale di cal-colo e reti ad alta potenza (HPCN)coordinata dal Consiglio dei PF. All’i-nizio di aprile è stato messo a disposi-zione dei ricercatori svizzeri un nuovosupercomputer del tipo Cray XC30,capace di compiere 750 Teraflops cioè750 mila miliardi (si può scrivere an-che 750 seguito da ben 12 zeri!) dioperazioni matematiche al secondo.Come da tradizione, il CSCS ha bat-tezzato il nuovo calcolatore con il no-me di una montagna svizzera, "PizDaint" nei Grigioni, il picco che so-vrasta il passo del Forno.

Piz Daint è il sistema più grande,installato da Cray a livello mondiale,della nuova generazione di supercom-puter. Il sistema è basato sull’ultimagenerazione di processori Intel XEONE5 con un totale di 36’096 unità dicalcolo (cores). La sua rete di comuni-cazione interna è stata completamenteridisegnata per aumentare la scalabilitàdelle applicazioni scientifiche, in mo-do tale da utilizzare in parallelo un nu-mero sempre maggiore di processori e

risolvere problemi sempre più com-plessi. Con Piz Daint, si faranno im-portanti passi avanti in vari campi diricerca, come climatologia, scienzedella terra, scienze dei materiali, fluidodinamica, astrofisica e scienze della vi-ta. Malgrado Piz Daint sia compostoda soli 12 armadi, ha una potenza dicalcolo quasi doppia rispetto all’attua-le sistema di punta: il Cray XE6 Mon-te Rosa, composto da 20 armadi. An-che il sistema di raffreddamento è sta-

to notevolmente migliorato rispetto aMonte Rosa, così da aumentarne l’ef-ficienza energetica.

Con il lancio dell’agglomerato PizDaint il CSCS annuncia, insieme aCray e NVIDIA, un’estensione del si-stema che prevede l’inserimento di ac-celeratori NVIDIA ® Tesla® K20XGPU. Il CSCS è il primo cliente dellaCray a ricevere un sistema ibrido CrayXC30 con NVIDIA GPUs. Tali pro-cessori grafici sono in grado di com-piere un numero molto più alto dioperazioni matematiche con costienergetici molto minori rispetto aiprocessori tradizionali. Una voltacompletata l’espansione, il Cray XC30del CSCS sarà il primo petaflop super-computer in Svizzera. Si prevede che ilsistema aggiornato vada in produzionenel 2014.

Thomas Schulthess, direttore delCSCS, commenta così la messa in fun-zione del nuovo supercalcolatore: "Ungrande lavoro di gruppo di questo ini-zio del 2013 ci ha permesso di instal-lare Piz Daint, uno dei supercomputerattualmente più moderni al mondo, emetterlo a disposizione dei nostri ri-cercatori, dopo già un intenso 2012che ha visto portare a termine con suc-

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TECNOLOGIE

A LUGANO IL PIÙ GRANDE SUPERCOMPUTER CRAY XC30

cesso la costruzione del nuovo edificioed il trasferimento da Manno a Luga-no. Questa nuova macchina permet-terà ai nostri utilizzatori di risolvereproblemi ancora più complessi, ri-guardanti, ad esempio, la ricerca dinuovi materiali oppure la previsione dicambiamenti del nostro clima. Conquesta accelerazione dovuta alle GPU,la performance delle applicazioni el’efficienza energetica delle nostre si-mulazioni subirà un notevole miglio-ramento. Siamo veramente entusiastidi questa collaborazione con Cray eNVIDIA per sviluppare un sistemaibrido multi-core che abbia un uso ve-ramente generale”.

Fondato nel 1991, il CSCS, Cen-tro Svizzero di Calcolo Scientifico,rappresenta un’essenziale strutturad’assistenza per i ricercatori delle uni-versità e politecnici svizzeri in tutti gliambiti del supercalcolo. Il CSCS gesti-sce supercomputer all’avanguardia of-

frendo ai relativi utenti vaste cono-scenze e un supporto competente inHPC (computing ad alta prestazione).Il centro supporta i ricercatori in tuttigli ambiti del HPC e mette in contat-to tra loro i ricercatori di diversi istitu-

ti favorendo la cooperazione nel cam-po della ricerca. Situato a Lugano, neipressi dello stadio di calcio Cornare-do, il CSCS è un’unità indipendentedel Politecnico federale di Zurigo(ETH Zürich).

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Le sculture

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