la scuola pubblic@ – la cassetta degli attrezzi per l’editoria web nella scuola
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Post on 14-Aug-2015
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TRANSCRIPT
programma degli incontri
Come si legge il web
Come si scrive il web
Di che cosa è fatto il web strumenti, canali, tecnologia
Cosa c’è sotto il web progettualità, usabilità, ottimizzazione e una spolverata di codiceCosa c’è sotto il web per le P.A. cenni di legislazione
Pratica di copywriter workshop per i redattori del sito
struttura: leggibilità, contenuti, titoli, URLstile: dall’Abstract allo ZenL'esplorazione del testo
come si legge il web
dove leggiamo il web
la lettura sullo schermo del
computer è il 25% più lenta
che su carta
come si legge il web
dove leggiamo il web
•risoluzioni di schermo
diverse
•lettura panoramica o
lettura libro?
come si legge il web
Eyetrack (studio sui movimenti
oculari dei primi anni 90 del Poynter
Institute)
•l'occhio legge anche il contesto
•lo sguardo procede a salti
•l'interesse si concentra su
determinate aree
ma - alla fine – leggiamo davvero in web?
scanning
la lettura in rete è esplorazione
•si scorre il testo rapidamente con lo sguardo
•si procede in maniera discontinua
E y e t r a c k s t u d i o vvvvv
Dove cadono i miei
occhi
quando apro
Facebook?
leggiamo in modo diverso
leggere in modo veloce
L'attenzione diminuisce sui
primi elementi del testo e
procede verso il basso
Corpo grande= scanning
Corpo piccolo= lettura lineare
leggere in modo critico
prima si guarda poi si legge
•testi leggeri, nitidi, ben impaginati, organizzati per segnali e
per strati
•forme testuali alternative (F.A.Q.-liste-didascalie-timeline-
infografica)
•paratesto (titoli-sottotitoli-abstract-note-indice-box informativi -
teaser...)
l'occhio vuole
il protagonista nuovo: il bianco
lo spazio
•esalta i contenuti
•offre cesure e cambi di
significato della
punteggiatura
• non costa e migliora la
leggibilità
il protagonista nuovo: il bianco
meno segni
più varietà
più discontinuità visiva
meno infomazione = più attenzione
comunicare chiaramente contenuti confusi
Perché le amministrazioni pubbliche non sanno
comunicare, in forma scritta, neanche le buone
notizie?
Perché nessuno ha mai insegnato ai pubblici dipendenti
a scrivere in maniera efficace e anche perché nessuno
gli dà il tempo per scrivere bene.(Michele A. Cortelazzo, [Manuale di stile], «Guida agli Enti Locali», 11 dicembre 1999)
comunicare chiaramente contenuti confusi
chi è il nostro pubblico?
perché dovrebbe leggere quello che scriviamo?
di che cosa parliamo?
sappiamo metterci dalla parte degli stakeholder?
comunicare chiaramente contenuti confusi
Parlare
oscuramente lo sa
fare ognuno, ma
chiaro, pochissimi
Galileo Galilei
facciamolo breve
perché breve è meglio
perché la risoluzione è bassa
perché lo schermo è piccolo
perché le soglie di attenzione sono
diminuite
perché il tempo è poco
perché un lettore annoiato è un lettore
perso
facciamolo a pezzi
Jackob Nielsen raccomanda
«non scrivere più del 50% di quello che avresti
usato nel cartaceo»
il contenuto ideale non è più lungo di una
schermata: il lettore difficilmente scrolla e
legge più volentieri se il paragrafo non finisce
nel
lato oscuro della pagina
facciamolo a pezzi
• suddividi il tuo testo in paragrafi
• tieni d’occhio il grado di leggibilità (frasi corte, frasi più potenti)
• scrivi titoli e sottotitoli esplicativi, concreti e predittivi di ciò che gli
utenti troveranno nel tuo articolo
pagine dedicate, white page, link,
case study, executive summary,
allegati, faranno il resto
facciamolo a strati
Scrivi subito la cosa più
importante Titolo
Aggiungi i particolari
sottotitolo
Concentra
abstract
Interessa con foto, video,
podcast, animazioni, audio…
Approfondisci
link
facciamolo bene
• controlliamo le fonti
• scriviamo buoni titoli
• evitiamo gli aggettivi e
l’autorefenzialità
• usiamo con parsimonia gli avverbi
• abbassiamo le maiuscole
• usiamo grassetto per le parole chiave
• impaginiamo con gusto
• rivediamo e correggiamo
• aggiorniamo con frequenza
facciamolo bene
scrivere per i motori di ricerca (Search
Engine Optimization)
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Fonte immagine: Piero Zilio
e basta burocratese
Supportare i processi di valutazione e farsi carico del monitoraggio della loro corretta applicazione in base ai criteri definiti dal C.d.D.
Aiutare nella valutazione e controllare che questa sia in linea con i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti.
Guarda l‘intervista a Luisa Carrada