la scuola stoica

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  • 7/27/2019 La Scuola Stoica

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    Lo stoicismoLa scuola stoicaIl fondatore della scuola stoica (sto poikile), fu Zenone di Cizio intorno al 300 a.C. da cui gli scolari preseroil nome di stoici. I suoi primi allievi gli succedettero nella direzione della scuola. Possiamo considerare come

    il secondo fondatore dello stoicismo Crisippo. Zenone ebbe come maestro il cinico Cratete, ecco perch lostoicismo appare come il completamento della dottrina cinica. Gli stoici cercano la felicit per mezzo dellavirt, e per farlo necessaria la scienza. Zenone ritiene indispensabile la scienza per la condotta della vita ela attribuisce alla virt che la dottrina prevalente nello stoicismo. Il concetto di filosofia coincide con ilconcetto di virt in quanto essa ha il fine di raggiungere la sapienza. Le virt pi generali sono la naturale acui corrisponde la fisica, la morale a cui corrisponde letica e la razionale a cui corrisponde la logica. diversa limportanza e lordine con cui vengono insegnate dai maestri della sto.

    La logica- il criterio della veritGli stoici per logica intendono la dottrina che ha per oggetto i discorsi. Quando abbiamo discorsi continui, la

    logica retorica. Quando i discorsi sono divisi tra domande e risposte, la logica dialettica. La dialettica definita pi precisamente la scienza di ci che vero e di ci che falsoe anche di ci che non n veroe n falso. Essa si divide in grammatica che tratta le parole, e nella logica che ha per oggetto lerappresentazioni, le proposizioni, i ragionamenti e i sofismi. La logica degli stoici si divide in due sezioni:-una si occupa del problema della conoscenza e dei concetti;-laltra si occupa dei meccanismi e delle formedi ragionamento. Per gli stoici importante trovare il criterio della verit e lo individuano nellarappresentazione catalettica ossia latto dellintelletto che afferra o comprende loggetto, o comelazione delloggetto che imprime la rappresentazione sullintelletto. Gli stoici paragonano lanima a unatabula rasa (pagina bianca), in quanto tutta la conoscenza deriva dai sensi. I concetti, o prolessi, possonoessere naturali quando sono prodotti dall accumularsi delle rappresentazioni, o artificiali, quando sonoprodotti da un ragionamento. I concetti non possiedono nessuna realt.

    Per gli stoici, il concetto un segno che significa le cose (+ cose). Nel segno bisogna distinguere tre cose: lacosa significante cio la parola; il significato, ossia la rappresentazione mentale, vale a dire limmagine chesi forma in noi quando pronunciamo una parola; la cosa significata, cio loggetto reale.

    I vari tipi di ragionamentoUn ragionamento la concatenazione di pi enunciati o proposizioni (un enunciato una proposizionelinguistica di senso compiuta vera o falsa).Il sillogismo di Aristotele si fonda sui concetti e collega dei termini, partendo da premesse vere e descriveconnessioni razionalmente deducibili, in quanto si basa sulla dimostrazione, a differenza del ragionamentoanapodittico che collega proposizioni, partendo da premesse ipotetiche e descrive relazioni empiricamenteverificabili tra fatti, non dimostra niente, esprime solo ci che evidente

    Il ragionamento dimostrativo parte da un indizio per risalire ad una causa, mettendo cos in luce qualcosache prima era oscuro. Gli stoici, danno importanza anche ai ragionamenti dimostrativi, dimostrandolesistenza dellanimao dellanima del mondo (dio) partendo da fatti percepibili ai sensi.I paradossi, le antinomie e i sofismi sono quellinsieme di discorsi insolubili e sono forme di ragionamento.

    La fisicaPer gli stoici, la fisica un ordine immutabile e perfetto che identificano con Dio. Essi distinguono dueprincipi: il principio attivo che la ragione, la forma ossia Dio, che agendo sulla materia, ossia sul principiopassivo che produce gli esseri singoli. Secondo gli stoici entrambi i principi sono corporei. Essi evidenzianoquattro specie di cose incorporee: il significato, il vuoto, il luogo, il tempo. Tra le cose incorporee non c

    Dio, in quanto egli corpo, e pi precisamente fuoco, inteso come soffio caldo e vitale che alimenta esostiene. Gli stoici lo definiscono ragione seminale del mondo perch ogni parte delluniverso nasce dalproprio seme razionale, cos come le parti di un essere vivente nascono tutte dal seme. Il destino la legge

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    necessaria che regge le cose. Ossia lordine del mondo, ed una concatenazione che lega gli uomini traloro, perch ci deriva da Dio, esso coincide con la provvidenza. Gli stoici non negano il male nel mondo,ma ritengono che esso sia necessario per lesistenza del bene. Il finalismo degli stoici si basa sul fatto chetutto ci che esiste, anche ci che sembra negativo, stato creato per il bene dell uomo. Gli stoiciamettono la mantica cio larte di prevedere il futuro attraverso linterpretazione dellordine necessario

    delle cose che solo il filosofo pu fare.

    LantropologiaLanima corporea, ed una parte dellanima del mondo che sopravvive dopo la morte, anchessa comeDio fuoco, o soffio vivificante. Le parti dellanima sono quattro: la ragione, i cinque sensi, il seme oprincipio spermatico e il linguaggio. La ragione controlla le altre parti dellanima. La libert sta nellessere,ed causa di s e viene indicata col termine autopragha cio autodeterminazione, in quanto solo ilsapiente libero, perch si determina da s. La libert del sapiente si conforma al destino e si identifica conla necessit. Crisippo fece una distinzione tra le cause perfette che agiscono con necessit assoluta; e lecause concomitanti che possono subire linfluenza delluomo.

    Letica: natura ragione dovereSecondo letica stoica luomo tende ad adattarsi (oikiosis) allordine perfetto del mondo per conciliare sestesso con il tutto. Lo fa attraverso due forze: listinto e la ragione. La ragione ha lo scopo d i stabilire unaccordo tra luomo e la natura che per tutti gli stoici rappresenta lordine razionale, perfetto e necessario esi concretizza con lazione del dovere.

    Il bene e la virtLa virt considerata lunico bene e appartiene solo al sapiente. I sinonimi di virt sono: saggezza,temperanza, fortezza e giustizia. Lopposto della virt il vizio considerato lunico male. Poich la virtcostituisce la realizzazione delluomo nellordine razionale del mondo, tutti i contrari sono considerati cose

    indifferenti (come ricchezza ecc..), fra cui per alcune cose sono da preferire come i valori, ossia le scelteconforme alla ragione, altre da respingere come disvalori.

    Le emozioni e lapatiaLetica stoica nega totalmente il valore dellemozione, e considerano i sapienti immuni da esse, quindilapatia lindifferenza ad ogni emozione.

    La legge naturale e il cosmopolitismoLa legge naturale retta dalla ragione divina, e non suscettibile di correzioni. Questo concetto la basedel diritto naturale. Il cosmopolitismo vede nelluomo o meglio nel sapiente un cittadino del mondo. molto importante anche il concetto di giustizia, che lazione della ragione divina nella comunit. Lordinecosmico regola il ritorno sempre uguale dei cicli cosmici.

    La filosofia greca a Roma tra eclettismo e stoicismoLa filosofia greca, giunse a Roma, attraverso linterpretazione eclettica. Il maggior esponente fu MarcoTullio Cicerone (106-43 a.C.) il quale scrisse tante opere, in cui per molti versi concorda col pensiero stoico.A Roma prese soprattutto piede lo stoicismo, prevalendo linteresse religioso, come linteriorit spirituale,ossia lintrospezione (coscienza); il saggio stoico per giungere a Dio, deve guardare in s stesso. Deinumerosi storici dellet imperiale ricordiamo: Seneca, Musonio, Epitteto e Marco Aurelio, tutti dotati diun proprio pensiero filosofico. Della produzione letteraria dei primi filosofi stoici sono rimasti pochiframmenti.

    A cura di Riccardo Lauro.

    Classe 4F A.S. 2013-2014