la scuola ticinese nel 1993 - stato e organizzazione

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La Scuola ticinese nel 1993 (stralci dal Rendiconto annuale 1993 del Consiglio di Stato) 1. Divisione della scuola 1.1 Considerazioni generali Si è assestata la nuova organizzazio- ne del Dipartimento, strutturata ora su quattro unità principali e un ufficio indipendente. A ciascuna delle prime - tre divisioni e una sezione indipen- dente - fanno capo direttamente da quattro a nove uffici o istituti cultura- li più singole funzioni di staff. Si è pertanto evitato di sovrapporre divi- sioni a sezioni, conseguendo una via di servizio breve tra la direzione di- partimentale e i vari uffici e istituti, con la sola eccezione degli istituti scolastici. Il collegamento con questi ultimi resta mediato attraverso uffici, collegi di direttori, esperti di materia e altri organi che hanno maturato, sulla base di regolamentazioni e pras- si sovrappostesi nel tempo, spazi d 'azione parecchio variegati. E' proseguita nel 1993 l'elaborazio- ne e l'approfondimento di norme del- la Legge della scuola, fra l'altro con il Regolamento, entrato in vigore, concernente l'entità e le modalità di assegnazione del monte ore. A fine giugno il Consiglio di Stato ha assegnato a undici istituti scolastici cantonali un credito complessivo di 80 ore lezione per realizzare progetti innovativi in campo pedagogico e di- dattico. Gli istituti del settore medio che han- no presentato un loro progetto si sono orientati verso la sperimentazione di nuove modalità di funzionamento dei consigli di classe; di formule innova- tive di studio assistito; di interventi atti ad agevolare l'accoglienza e l' in- tegrazione degli allievi alloglotti, il cui numero sembra essersi stabilizza- to. Le attività suggerite dagli istituti dei settori medio-superiore e professio- nale riguardano prevalentemente la ricerca per il miglioramento della metodologia d'insegnamento in al- cune materie. Con l'anno scolastico 1993/94 è en- tratain vigore la nuova procedura che regola l'organizzazione dell' inse- gnamento religioso sulla base della Convenzione lO febbraio 1993. L'applicazione non ha determinato inconvenienti, grazie anche alla col- laborazione istauratasi fra responsa- bili scolastici ed Autorità ecclesiasti- che. Si sono conclusi i lavori della Com- missione incaricata di elaborare il progetto di regolamento dell'Istituto cantonale per l'abilitazione e l'ag- giornamento dei docenti. La propo- sta è attualmente all'esame del Di- partimento, in particolare per quanto attiene alle ripercussioni di natura fi- nanziaria e alle possibilità di collabo- razione con gli esistenti istituti di for- mazione magistrale. E' pure pronto un progetto diparti- mentale di Legge sulla scuola dell'in- fanzia e sulla scuola elementare. Fra le iniziative di rinnovamento ci- tiamo la prosecuzione delle esperien- ze, nelle scuole elementari e nelle scuola medie, volte ad assicurare la completa parificazione dell'insegna- mento per allieve e allievi nei settori del lavoro manuale, dell' educazione visiva, dell'educazione tecnica e dell' abbigliamento. Inoltre l'assi- stenza agli allievi alloglotti, l'elabo- razione di progetti d'i stituto dedicati al tema della «non violenza», l' appli- cazione completa nei licei della gri- glia oraria, l'estensione alle classi IV del nuovo programma di matematica applicata e - in alcune sedi -l'a vvio di «classi per sportivi di élite» dove sono accolti, in prevalenza, allievi che accanto allo studio sono impe- gnati in discipline sportive e artisti- che. Nella scuola media sono proseguiti i lavori di valutazione con la diffusio- ne di tre rapporti: - una pubblicazione contenente la sintesi delle sollecitazioni e delle proposte formulate da docenti, di- rezioni scolastiche, genitori, ecc. sull' organizzazione e sui contenu- ti· , - un documento di carattere statisti- co in cui si presentano gli indicato- ri relativi a questa scuola (allievi, docenti, modalità di passaggio da una classe all' altra, costi, risultati scolastici, ecc.); - un fascicolo contenente le propo- ste di modifica e di possibile svi- luppo. Le proposte sono attualmente in con- sultazione presso gli operatori scola- stici. Nel settore medio superiore si stanno seguendo i lavori di elaborazione di un nuovo Regolamento federale per il riconoscimento degli attestati di maturità cantonali, mentre è termina- ta la prima stesura, sempre a livello svizzero, del Piano quadro degli stu- di liceali. Questi documenti avranno una ripercussione sull' organizzazio- ne degli studi liceali del nostro canto- ne. N elI' ambito dell' edilizia scolastica vanno segnalati gli approfondimenti relativi ad un nuovo assetto delle sedi scolastiche del Luganese, in conco- mitanza conIa prossima apertura del- la sede di Pregassona, estesi ad alcu- ne sedi di scuola media, del liceo e del settore professionale; lo stanziamen- to di un credito per l'ampliamento del Liceo cantonale di Locarno, di credi- ti d'investimento per il risanamento della SM di Losone 1, per la costru- zione della SM di Lugano-Besso, e di sussidi per l'edilizia scolastica co- munale per complessivi 5,043 mio. di franchi. 1.2 Educazione prescolastica Dati statistici (cfr. Tabelle 1 e 2) Tabella 1 Anno Variazioni 1993/94 rispetto al 1992/93 Allievi 7'272 +272 Sezioni l) 347 + 4 Media per sezione 21 + 0.6 l) sono comprese tre sezioni in due istituti privati. Le 344 sezioni di scuola dell' infanzia sono raggruppate in 186 sedi, di cui il 57% nel Sottoceneri e il 43% nel So- praceneri. Più della metà delle sedi (53%) è costituita da una sola sezio- ne; i137% da due e tre sezioni; il 10% è formato da quattro a sei sezioni. Le sezioni con doppia docenza sono 28, pari al1'8% delle sezioni. Le sezioni istituite sono state 5 (di cui due nuove sedi per due nuovi comu- ni) e quelle soppresse 1; nessuna sede scolastica è stata chiusa e la soppres- sione non ha comportato licen- ziamenti. Quattro sezioni (II e IV circondario), in rapporto agli effetti- vi, sono esistenti a metà tempo (08.45-11.45). Il 94,6% (+3,6%) delle sezioni pre- senta effettivi compresi tra il numero minimo (1 5) e il numero massimo (25) di allievi previsto dall' art. 27 LS 1958 (non abrogato). 3

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La Scuola ticinese nel 1993

(stralci dal Rendiconto annuale 1993 del Consiglio di Stato)

1. Divisione della scuola

1.1 Considerazioni generali Si è assestata la nuova organizzazio­ne del Dipartimento, strutturata ora su quattro unità principali e un ufficio indipendente. A ciascuna delle prime - tre divisioni e una sezione indipen­dente - fanno capo direttamente da quattro a nove uffici o istituti cultura­li più singole funzioni di staff. Si è pertanto evitato di sovrapporre divi­sioni a sezioni, conseguendo una via di servizio breve tra la direzione di­partimentale e i vari uffici e istituti, con la sola eccezione degli istituti scolastici. Il collegamento con questi ultimi resta mediato attraverso uffici, collegi di direttori, esperti di materia e altri organi che hanno maturato, sulla base di regolamentazioni e pras­si sovrappostesi nel tempo, spazi d 'azione parecchio variegati. E' proseguita nel 1993 l'elaborazio­ne e l'approfondimento di norme del­la Legge della scuola, fra l'altro con il Regolamento, entrato in vigore, concernente l'entità e le modalità di assegnazione del monte ore. A fine giugno il Consiglio di Stato ha assegnato a undici istituti scolastici cantonali un credito complessivo di 80 ore lezione per realizzare progetti innovativi in campo pedagogico e di­dattico. Gli istituti del settore medio che han­no presentato un loro progetto si sono orientati verso la sperimentazione di nuove modalità di funzionamento dei consigli di classe; di formule innova­tive di studio assistito; di interventi atti ad agevolare l'accoglienza e l' in­tegrazione degli allievi alloglotti, il cui numero sembra essersi stabilizza­to. Le attività suggerite dagli istituti dei settori medio-superiore e professio­nale riguardano prevalentemente la ricerca per il miglioramento della metodologia d'insegnamento in al­cune materie. Con l'anno scolastico 1993/94 è en­tratain vigore la nuova procedura che regola l'organizzazione dell' inse­gnamento religioso sulla base della Convenzione lO febbraio 1993. L'applicazione non ha determinato inconvenienti, grazie anche alla col­laborazione istauratasi fra responsa-

bili scolastici ed Autorità ecclesiasti­che. Si sono conclusi i lavori della Com­missione incaricata di elaborare il progetto di regolamento dell'Istituto cantonale per l'abilitazione e l'ag­giornamento dei docenti. La propo­sta è attualmente all'esame del Di­partimento, in particolare per quanto attiene alle ripercussioni di natura fi­nanziaria e alle possibilità di collabo­razione con gli esistenti istituti di for­mazione magistrale. E' pure pronto un progetto diparti­mentale di Legge sulla scuola dell'in­fanzia e sulla scuola elementare. Fra le iniziative di rinnovamento ci­tiamo la prosecuzione delle esperien­ze, nelle scuole elementari e nelle scuola medie, volte ad assicurare la completa parificazione dell'insegna­mento per allieve e allievi nei settori del lavoro manuale, dell' educazione visiva, dell'educazione tecnica e dell' abbigliamento. Inoltre l'assi­stenza agli allievi alloglotti, l'elabo­razione di progetti d'istituto dedicati al tema della «non violenza», l' appli­cazione completa nei licei della gri­glia oraria, l'estensione alle classi IV del nuovo programma di matematica applicata e - in alcune sedi -l'avvio di «classi per sportivi di élite» dove sono accolti, in prevalenza, allievi che accanto allo studio sono impe­gnati in discipline sportive e artisti­che. Nella scuola media sono proseguiti i lavori di valutazione con la diffusio­ne di tre rapporti: - una pubblicazione contenente la

sintesi delle sollecitazioni e delle proposte formulate da docenti, di­rezioni scolastiche, genitori, ecc. sull' organizzazione e sui contenu­ti· ,

- un documento di carattere statisti­co in cui si presentano gli indicato­ri relativi a questa scuola (allievi, docenti, modalità di passaggio da una classe all' altra, costi, risultati scolastici, ecc.);

- un fascicolo contenente le propo­ste di modifica e di possibile svi­luppo.

Le proposte sono attualmente in con­sultazione presso gli operatori scola­stici. Nel settore medio superiore si stanno

seguendo i lavori di elaborazione di un nuovo Regolamento federale per il riconoscimento degli attestati di maturità cantonali, mentre è termina­ta la prima stesura, sempre a livello svizzero, del Piano quadro degli stu­di liceali. Questi documenti avranno una ripercussione sull' organizzazio­ne degli studi liceali del nostro canto­ne. N elI' ambito dell' edilizia scolastica vanno segnalati gli approfondimenti relativi ad un nuovo assetto delle sedi scolastiche del Luganese, in conco­mitanza conIa prossima apertura del­la sede di Pregassona, estesi ad alcu­ne sedi di scuola media, del liceo e del settore professionale; lo stanziamen­to di un credito per l'ampliamento del Liceo cantonale di Locarno, di credi­ti d'investimento per il risanamento della SM di Losone 1, per la costru­zione della SM di Lugano-Besso, e di sussidi per l'edilizia scolastica co­munale per complessivi 5,043 mio. di franchi.

1.2 Educazione prescolastica Dati statistici (cfr. Tabelle 1 e 2)

Tabella 1

Anno Variazioni 1993/94 rispetto al

1992/93

Allievi 7'272 +272 Sezioni l) 347 + 4 Media per sezione 21 + 0.6

l) sono comprese tre sezioni in due istituti privati.

Le 344 sezioni di scuola dell' infanzia sono raggruppate in 186 sedi, di cui il 57% nel Sottoceneri e il 43% nel So­praceneri. Più della metà delle sedi (53%) è costituita da una sola sezio­ne; i137% da due e tre sezioni; il 10% è formato da quattro a sei sezioni. Le sezioni con doppia docenza sono 28, pari al1'8% delle sezioni. Le sezioni istituite sono state 5 (di cui due nuove sedi per due nuovi comu­ni) e quelle soppresse 1; nessuna sede scolastica è stata chiusa e la soppres­sione non ha comportato licen­ziamenti. Quattro sezioni (II e IV circondario), in rapporto agli effetti­vi, sono esistenti a metà tempo (08.45-11.45). Il 94,6% (+3,6%) delle sezioni pre­senta effettivi compresi tra il numero minimo (15) e il numero massimo (25) di allievi previsto dall' art. 27 LS 1958 (non abrogato).

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Tabella 2 J\llievipersezione Sezioni % Variazioni in %

rispetto al 1992/93 inferiori a lO 1 0.3 -0.3 lO .iscritti - - -0.3 tra 11 e 15 18 5 -2 tra 16e20 93 27 -6 tra 21 e25 230 67.6 +9.6 tra26e30 *2 0.1 +0.1 Totale 344 100 * 2 Comuni banno ottenuto una deroga per aumentare da 25 a 26 gli effettivi delle sezioni.

Tabella 3 }\ono 1993/94 Variazioni in % rispetto a11992/93

scuole scuole private scuole scuole private pubbliche parificate pubbliche parificate

e non par. e non par. Allievi 13657 599 Sezioni 729 42 Media 18.7 13.3

I bambini rinviati dall'obbligo scola­stico (art. 6, cpv2LS 1990) sono 274, pari all' Il %; rispetto all' anno prece­dente i valori sono costanti, ma ri­spetto al 1983 si riscontra un aumen­to del 5%. Nell'ambito dell'aggiornamento, do­po il ciclo di corsi obbligatori legati all' educazione fisica e all' educazione linguistica, è continuato quello di approfondimento dell ' area musicale. Alle docenti del settore è stato tra­smesso il fascicolo di carattere peda­gogico-didattico «Per un progetto musica nella scuola dell'infanzia» . La formazione delle insegnanti rela­tiva al progetto definito di «lettura d'ambiente» si è conclusa con i cor­si-base di giugno e di ottobre (50 maestre). L'obiettivo futuro è quello di consolidare l'esperienza sia attra­verso la verifica delle attività sul «terreno» sia con l'approfondimento dei presupposti teorici. TI Collegio delle ispettrici si è riunito 9 volte. .Argomenti maggiormente approfonditi: 'aggiornamento dei quadri e delle docenti; il nuovo «pro­gramma» per la scuola dell 'infanzia; il rapporto sugli studi magistrali po­stliceali e le implicazioni per il setto­re; il disadattamento nella scuola; la refezione nella scuola dell' infanzia.

1.3 Insegnamento primario Dati statistici (cfr. Tabella 3) Tenuto conto delle nuove sezioni isti­tuite (+5) e di quelle soppresse (-13), il saldo negativo è di 8 unità, nonostan­te un aumento della popolazione sco-

4

+ 171 (1.2%) -30(5%) - 8 (1.0'%) - 1 (2.8%) + 0.4 + 0.2

lastica di 171 allievi. Nessuna scuola è stata chiusa. La media degli allievi per sezione è salita da 18,3 a 18,7. TI numero delle sezioni affidate al doppio docente è passato da 81 a 94. L'interesse per questa formula sem­bra riprendere, dopo il periodo di sta­bilità degli ltimi anni. Nell'ambito dell'applicazione dei programmi d'insegnamento sono state promosse varie iniziative ten­denti a migliorare la formazione dei docenti e la produzione di materiali didattici. In particolare sono stati or­ganizzati: - incontri circondariali sull'inse­

gnamento della lettura e della scrittura, della matematica (pro­blemi) e dello studio d'ambiente; diversi incontri con gruppi di do­centi (1-2 sedi per circondario) sul tema della violenza infantile e gio­vanile.

Sono pure stati consegnati ai docenti i seguenti documenti: - monografia «TI problema» (pre­

sentazione mediante un corso di una giornata);

- itinerari didattici per l'insegna­mento del francese nelle sezioni pluriclassi (<<La grande roue»).

B' continuata la preparazione di due nuove pubblicazioni: una sull'inse­gnamento della lettura/scrittura, l'al­tra sull' educazione stradale. Si è dato avvio al potenziamento della raccol­ta di letture in francese denominata «Bolte à histoires». Oltre ai corsi di aggiornamento or­ganizzati dalla Scuola magistrale e

alle iniziati"e citate in precedenza sono stati tenuti corsi di francese, at­tività tessili, informatica, studio d'ambiente, educazione musicale, matematica. La procedura per l'istituzione dei corsi di lingua italiana per allievi al­loglotti è stata confermata. I corsi sono stati istituiti in 54 comuni o con­sorzi, per un totale di 417 allievi. Ri­spetto all'anno precedente si è regi­strata una diminuzione complessiva di 160 unità. TI Collegio dei capigruppo del Servi­zio di sostegno pedagogico si è re­golarmente riunito con i Capi degli uffici prescolastico e primario per il coordinamento dell' attività nei cir­condari. Sono state tenute 7 riunioni. il Collegio degli ispettori si è riuni­to 14 volte, occupandosi in particola­re dei seguenti argomenti: sul piano pedagogico, l'essenzialità nei pro­grammi d'insegnamento, l ' educa­zione alla non violenza, l' utilizzazio­ne degli strumenti didattici in classe, l'informatica, l'educazione stradale, le attività sportive, le competenze matematiche nel il ciclo, i program­mi di attività manuali e tessili; sul piano amministrati vo-organizzativo, il progetto di Legge della scuola dell' infanzia e della scuola elementa­re, la vigilanza sugli spettacoli teatra­li, la regolamentazione per i futuri istituti comunali, l'insegnamento re­ligioso, i trasporti scolastici.

1.4 Insegnamento medio Dati statistici (cfr. Tabella 4) Sono stati messi a disposizione delle scuole la seconda parte del nuovo edificio di Viganello, il corpo pale­stra della sede di Cadenazzo, le nuo­ve aule della sede di Tesserete e il cor­po palestra della sede di Stabio. I la­vori per la costruzione della sede di Pregassona e per il completamento di quelle di Stabio e Tesserete procedo­no regolarmente. Per le sedi di Bel­linzona si è proceduto allo studio di una nuova soluzione ubicativa. Sono proseguiti gli approfondimenti intesi a identificare i comprensori scolasti­ci delle scuole medie del Luganese in concomitanza con la prossima aper­tura di Pregassona e con la nuova col­locazione di scuole postobbligatorie (Liceo Lugano 2 e Scuola propedeu­tica). Per ridurre del 5 % il personale sono state introdotte alcune restrizioni nell'ordinamento: il riconoscimento per la docenza di classe in ID e IV è stato ridotto a un'ora settimanale (in

ID nel 1993-94, in ID e IV nel 1994-95) e alcune nonne per la formazione dei gruppi d'insegnamento sono sta­te modificate. Altre misure sono pre­viste nei prossimi due anni. Con quel­le fin qui adottate, si è ottenuto una diminuzione del 2,5% circa dei do­centi, rapportati allo stesso numero di allievi. Per l'anno scolastico 1993/94 sono stati assunti e regolannente incarica­ti 17 nuovi docenti. Non ci sono stati licenziamenti o perdite di posti d'in­carico per diminuito fabbisogno. In base ai saldi cantonali delle ore d'insegnamento si sono potuti nomi­nare alcuni docenti nelle materie con saldo positivo; nelle altre permango­no le situazioni di docenti incaricati da diversi anni, ma senza nomina; per effetto di congedi concessi a colleghi. Nel 1992/93 i candidati all'abilita­zione sono stati 24 (19 nuovi - di cui 5 di scuole private e 5 già iscritti l'anno precedente). Hanno ottenuto l'abilitazione 18 docenti (di cui 6 di scuole private). 9 docenti già abilitati negli anni scor­si hanno esteso la loro abilitazione ad altre materie. N e11993/94 sono stati iscritti 17 nuo­vi docenti (di cui 6 di scuole private), mentre 2 (di cui l di scuola privata) devono concludere l'abilitazione ini­ziata nell' anno precedente. Per quanto riguarda l'abilitazione quali docenti di sostegno pedagogico e di corso pratico, nel 1993 hanno ot­tenuto l'abilitazione 3 candidati. 2 docenti sono al secondo anno di abilitazione e 5 hanno iniziato con il corrente anno scolastico. La prima fase della valutazione inter­na si è conclusa con la pubblicazione in dicembre di tre fascicoli: - «Sintesi delle osservazioni espres­

se dalle componenti della scuola media», USR 93,05;

- «La scuola media attraverso indi­catori statistici e dati di ricerca», USR93,06;

- «Proposte per un progranuna di in­terventi e di iniziative», UIM 93,14.

TI terzo fascicolo ha visto impegnati le presidenze dei quadri della scuola media, in collaborazione con l'UIM, in una riflessione intensa sulle possi­bilità di miglioramento della scuola, tenendo conto naturalmente dei vin­coli esistenti. N e è uscito un corpo or­ganico di proposte, fondato, oltre che su alcuni correttivi normativi e strut­turali, sull'idea di lavorare in profon­dità sui programmi e sull'insegna-

mento (attraverso la ristesura dei pro­grammi) e di predisporre un piano per favorire la crescita pedagogica ed educativa degli istituti scolastici, considerati come le unità fondamen­tali del sistema scolastico medio.

Nag Amoldi, Atelier N. l (disegno a matita)

Il testo consente di aprire una nuova e larga discussione all'interno della scuola media e con i responsabili de­gli altri ordini scolastici, in modo da verificare e affmare le stesse propo­ste. Come previsto, la valutazione avrà una seconda tappa di tipo ester­no, con la nomina di una commissio­ne apposita.

1.5 Insegnamento medio superiore Dati statistici (cfr. Tabella 5) Nel passaggio dal1'.anno scolastico

1992/93 al 1993/94 il settore medio superiore ha registrato alcune varia­zioni del numero degli iscritti. Dopo tre anni d'applicazione del nuovo Regolamento degli studi licea­li, entrato in vigore con l'anno scola-

stico 1990/91 , si è constatato in gene~ rale un sensibile aumento degli insuc­èessi nelle classi di seconda e terza li­ceo. Anche per le classi di prima, dopo una sensibile diminuzione dei non promossi registrata al primo anno d'applicazione del Regolamen­to, la percentuale dei non promossi è di nuovo aumentata. Una delle cause di questo peggioramento è sicura­mente da ascrivere all'aumento del numero di studenti che dalla scuola media passano al liceo. L'attuale cri-

5

si economica porta infatti molti stu­denti, poco interessati a studi di lunga durata, a dover scegliere una scuola a tempo pieno a causa delle difficoltà incontrate nel trovare una sistemazio­ne adeguata nel settore commerciale. La percentuale di giovani che al ter­mine della scuola media hanno scelto questo settore è infatti passata dal 18,4% nell'anno scolastico 1988/89 alI' 11,8% nel 1992/93. Per lo stesso periodo si può osservare che gli iscrit­ti al liceo sono invece aumentati dal 22,9% al 28,6%. La mancanza di mo­tivazione di molti di questi giovani, che in genere hanno saputo trarre scarso beneficio dall'insegnamento della scuola media, tende a vanifica­re ogni sforzo prodotto per rendere più agevole il passaggio al liceo. Un'analisi più approfondita della si-

Nag A.'"lloldi, TI giocoliere (disegno a cera)

6

tuazione dovrà comunque essere fat­ta al termine del quarto anno di appli­cazione del nuovo Regolamento. TI Collegio dei direttori del settore medio superiore si è riunito, durante l'anno scolastico in questione, una ventina di volte. In particolare ha pre­so posizione sul progetto di riforma del Regolamento per il riconoscimen­to degli attestati di maturità cantonali. Un problema che ha occupato e preoccupato i direttori delle scuole medie superiori è stato senza dubbio quello delle misure di risparmio. Si è pure preparata la modifica dei Rego­lamenti che riguardano le scuole me­die superiori. Sono stati affrontati temi di vario ge­nere, come ad esempio la questione delle deleghe di gestione del persona­le docente alle direzioni degli istituti,

"

la questione dell ' informatizzazione delle biblioteche scolastiche, ecc.

1.6 Educazione speciale Dopo molti anni di stabilità si assiste attualmente ad un aumento delle am­missioni di allievi sia nelle classi spe­ciali cantonali sia negli internati spe­cializzati: è prematuro sapere se si tratta di un avvenimento eccezionale oppure di un cambiamento di tenden­za, condizionata dalla maggior etero­geneità della scuola pubblica e dalla presenza di bambini stranieri con chiari segni traumatici che hanno in­fluenzato il loro sviluppo. Per quanto riguarda le scuole pub­bliche, va segnalato l'aumento della sede di Minusio: si tratta di tre sezio­ni che accolgono globalmente 17 bambini colpiti in modo grave: nel Locarnese infatti persiste l'impossi­bilità dell'Istituto Miralago di Bris­sago di accogliere nuovi allievi per cui le scuole speciali si sono dovute assumere anche questo compito, de­legato in altre zone agli istituti Prov­vida Madre di Balerna e Ospizio di Sorengo. Nel Sottoceneri va notata l'apertura di due sezioni presso la scuola media di Mendrisio e di una nuova sede a Lamone, per bambini piccoli all'ini­zio di scolarità. Nel Sopraceneri si è aperta una se­zione presso la scuola media di Lo­camo, via Varesi e una presso lascuo­la elementare di Bellinzona. Per il resto il consistente aumento (da 247 a 291 allievi) è stato assorbito au­mentando il numero di allievi per se­zione. Nelle scuole speciali private la si­tuazione non è sostanzialmente mu­tata rispetto allo scorso anno: perma­ne la difficoltà dell' Istituto Miralago, impossibilitato ad accogliere nuovi ospiti mentre si mantiene soddisfa­cente l'occupazione delle altre istitu­zioni specializzate. Va segnalato come nel settore del­l'educazione speciale le istituzioni private (sussidiate in maniera com­pleta dall'Assicurazione invalidità e dal cantone) rappresentano una parte importante della risposta ai bisogni dei bambini invalidi e delle loro fa­miglie: infatti non esistono internati cantonali e l'utente che fa capo alla struttura privata non resta finanzia­riamente svantaggiato. Durante l'anno scolastico in corso solo una bambina beneficia della sco­larizzazione individuale a domici­lio.

Gli allievi audiolesi, con diversi gra­di di perdita uditiva, seguiti nelle scuole pubbliche erano 22; 4 gli al­lievi ciechi o ipovedenti; 14 gli allie­vi con invalidità fisiche o psichiche importanti. Queste cifre indicano unicamente gli allievi per i quali sono state richieste misure particolari di sostegno: la pratica del mantenimen­to nella classe comune di allievi di in­telligenza normale con invalidità sensoriali o fisiche anche importanti è più estesa di quanto queste cifre in­dichino: l'intervento è assunto diret­tamente dai docenti, dal servizio di sostegno pedagogico o da servizi pri­vati. Nel settore del Servizio ortopedago­gico itinerante si nota un aumento consistente delle segnalazioni: va inoltre sottolineato come si tratta in genere di bambini molto piccoli col­piti in maniera impot:t:ante per cui è da prevedere che questo aumento di ca­sistica si manterrà costante nei pros­simianni.

1.7 Educazione fisica scolastica In tutti gli ordini di scuola è stata pro­mossa attività di assistenza e di ag­giornamento. Di particolare impor­tanza il Convegno sullo Sviluppo motorio, che ha offerto l'opportunità agli insegnanti di educazione fisica di ogni ordine e grado scolastico di vi­vere un momento di aggiornamento obbligatorio altamente qualitativo. Nelle scuole elementari è proseguito il Corso cantonale di abilitazione per docenti di educazione fisica. Hanno avuto luogo i regolari corsi di abilita­zione e di aggiornamento nelle atti­vità dello sci, del pattinaggio, del nuoto e dell' escursionismo. Gli assi­stenti di educazione fisica hanno ga­rantito la consulenza e la sorveglian­za e organizzato periodici corsi di ag­giornamento nei loro rispettivi com­prensori. Nelle scuole medie è pure continuata l'assistenza didattica degli esperti. Nelle scuole medie superiori gli esperti provenienti dalle università svizzere hanno promosso alcuni cor­si di aggiornamento di sede. Nelle scuole professionali l'esperto ha consigliato e sorvegliato l'operato dei rispettivi docenti. E' continuata la consulenza per la co­struzione di infrastrutture sportive e per la dotazione di materiale adegua­to. Particolare attenzione è rivolta alla revisione delle attrezzature e alla sostituzione del materiale nelle pale­stre cantonali.

Tabella 4

Istituti pubblici Allievi istituti pubblici I

II ID IV tot.

Media allievi per istituto Istituti privati Earificati e non Allievi istituti privati

Tabella 5 1992/93 ·

Licei cantonali TipoA+B 726 Tipo C 1'264 Tipo D 689 Tipo E 527 Totale 3'206 Scuola magistrale Sezione A 119 SezioneB 49 Scuola di commercio commercio 857 amministrazione 108

Con buoni auspici sono state intro­dotte nelle scuole medie superiori, a titolo sperimentale, classi di sportivi d'élite con orario speciale, rispettiva­mente presso il liceo di Bellinzona e di Lugano 1. E' auspicata l'estensio­ne nei restanti istituti liceali e nelle scuole medie. Continuazione dell'azione «fair play» nella scuola, con la distribuzio­ne nelle palestre del Cantone di fasci­coli e di striscioni appositamente creati dall'associazione svizzera del­lo sport. Continua la collaborazione di alcuni docenti ticinesi allo sviluppo dei ma­nuali federali, la cui pubblicazione è prevista per il 1996. Si sono svolti alcuni corsi di aggior­namento facoltativi con la collabora­zione tecnica di alcune federazioni sportive ticinesi. A partire dal lO gennaio 1993 la ge­stione dello sport scolastico facolta­tivo spetta ai singoli istituti. L'Uffi­cio dell'educazione fisica scolastica si è occupato del promovimento e dell' organizzazione delle manifesta­zioni cantonali e nazionali, senza di­menticare la consulenza per le atti­vità facoltative di sede. Le gare per il

Inizio Inizio Variazioni 1992/93 1993/94

36 36 2'668 2763 +95 2'755 2'697 -58 2'722 2'753 +31 2'699 2'716 + 17

10'844 10'929 +85 30i 304 T 3

lO lO 952 950 - 2

1993/94 Variazioni %

732 + 6 + 0.8 1'272 + 8 + 0.6

769 +80 +11.6 520 - 7 - 1.3

3'293 +87 + 2.7

112 - 7 - 5.9 59 +10 +20.4

774 -83 - 9.7 121 + 13 + 12.1

settore medio sono state nove. Due sono state annullate all'ultimo mo­mento: lo sci alpino per mancanza di neve e il cross a seguito dell' alluvio­ne che ha sommerso le pedane del Centro sportivo nazionale di Tenero. Solo una competizione (il torneo di pallavolo) è stata svolta per il settore medio superiore, mentre è caduta quella dello sci. Due, invece, le ma­nifestazioni per il settore professio­nale: quella di calcio indoor e quella di pallavolo. Buona come sempre la partecipazione ed esemplare il com­portamento dei giovani a tutte le ma­nifestazioni. Nel campo della ginnastica corretti­va, l'anno scolastico 1992/93 è stato cm;atterizzato dall' estensione delle prestazioni anche alle scuole private elementari e medie del Cantone. I di­versi istituti hanno dimostrato ap­prezzamento e si sono impegnati mettendo a disposizione le infrastrut­ture necessarie e collaborando attiva­mente con i docenti di ginnastica cor­rettiva nell'organizzazione delle di­verse attività. La Commissione di vigilanza com­posta da medici e direttori scolastici ha avuto modo di visitare le attività di

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prevenzione animate dai docenti per un corretto atteggiamento posturale e per le correzioni ai difetti di porta­mento. I due interventi della Com­missione hanno permesso inoltre di conoscere i contenuti dei corsi di ag­giornamento regolarmente organiz­zati durante l'anno scolastico dal capo Servizio. Grazie a una massiccia operazione di assorbimento e ristrutturazione dei comprensori, l'estensione è avvenu­ta praticamente senza aumento di personale. Oltre al programma di profilassi con lezioni in classe per tutti gli allievi della scuola elementare, l'attività del Servizio ha interessato 26'060 allie­vi, per un totale di 28 ' 41 O controlli e 4' 212 ragazzi e ragazze assegnati alle lezioni di gruppo.

1.8 Orientamento scolastico e pro­fessionale Nel corso del 1993 si è ulteriormente accentuata la tendenza rivelatasi ne­gli anni precedenti e consistente in una considerevole crescita delle ri­chieste di orientamento scolastico e professionale. Si è di fronte ad un mu­tamento radicale della natura di que­sto servizio, che viene oggi inteso quale processo continuo che investe l'individuo lungo tutto l'arco della vita attiva e quindi non limitato all' uscita della scuola dell' obbligo. Nel ciclo di orientamento della scuo­la media (III e IV) seguendo un mo­dello ormai collaudato, è stata pro­mossa:

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l ' informazione scolastica e pro­fessionale, avente lo scopo di por­tare il giovane ad una migliore co­noscenza di sé stesso (interessi, at­titudini, desideri, personalità) e delle diverse vie di formazione; l'organizzazione di pomeriggi e serate informative (45 incontri nel 1993) sui settori professionali, nel tentativo di promuovere un'infor­mazione professionale attinta di­rettamente dall' esperienza ili esperti attivi nelle professioni de­siderate; le visite aziendali (72), organizza­te sotto la diretta responsabilità delle direzioni scolastiche interes­sate, intese quale prezioso com­plemento delle informazioni teori­che e quale verifica della scelta professionale; gli incontri di informazione indivi­duale; gli stage preprofessionali presso un' azienda.

Nelle scuole professionali, artigia­nali e industriali, oltre ad occuparsi, come fmora, degli apprendisti che necessitano di una consulenza indivi­duale, con l'anno scolastico 1993/94 si informano sistematicamente i gio­vani sui curricoli di studio e sulle pos­sibilità di perfezionamento offerte al termine del tirocinio. Nelle scuole medie superiori, come per il passato, si è potuto offrire, pres­so le singole sedi, la consulenza indi­viduale, la documentazione speciali­stica ed occasioni di informazione -in classe o per gruppi di interesse - sui diversi indirizzi di studio accademico o preaccademico, come pure sulle fu­ture prospettive occupazionali. Anche se facoltativa, la consulenza individuale - limitata pertanto a chi ne fa richiesta - costituisce l'attività che maggiormente impegna gli orientatori. Consiste in uno o più col­loqui che possono venir completati, con il consenso dell'interessato, da esami psicotecnici e pedagogici ed ha lo scopo di mettere a fuoco le attitu­dini e gli interessi personali, come pure le esigenze delle diverse vie di formazione.

1.9 Studi e ricerche Fra le molteplici attività (concluse o in corso) si segnalano:

Valutazione della sperimentazione della «scuola a blocchi» alla Scuola Professionale Artigianale e Indu­striale di Locamo (attività in corso) La valutazione della nuova esperien­za della «scuola a blocchi» è prose­guita su due fronti: da un lato è stata completata la messa a punto dell'as­setto prettamente organizzativo della sperimentazione. L'esito di questa modifica strutturale si rivela interes­sante per tutte le componenti impli­cate. D'altro canto, si sono gettate le basi di un approfondimento conosci­tivo delle forme di insegnamento as­sociate a questa nuova struttura, gra­zie ad una serie di colloqui ed osser­vazioni con un campione di docenti della SPAI di Locarno. Tornano così alla ribalta gli obiettivi pedagogici iniziali che, grazie a quest' esperien­za, dovranno trovare una formulazio­ne pratica e concreta.

Immagini della scienza: Indagine svolta, tra gli studenti dei licei e del­la Scuola cantonale di commercio (attività conclusa) Nel corso del mese di gennaio 1992 si è proposto a 140 studenti di 9 classi

delle scuole medie superiori un que­stionario tendente a evidenziare le loro immagini della scienza, imma­gini intese come patrimonio mentale di rappresentazioni e idee che ciascu­no porta in sé. L'obiettivo è stato quello di approfondire la prob1emati­ca della trasmissione del sapere scientifico nell'attuale civiltà del­l ' informazione. Questo lavoro costi­tuisce un complemento allo studio sulle immagini della scienza dei do­centi presentato durante l'anno sco­lastico 1991/92, il quale aveva mo­strato il prevalere di una visione del­la scienza intesa soprattutto come si­stema di conoscenze, patrimonio di sapere, «cosa oggettiva» totalmente distinta dal soggetto; parallelamente era però emersa tra i docenti la co­scienza del ruolo educativo dell' inse­gnamento scientifico, con in primo piano la prospettiva dell'attività umana, vista come costruzione re­sponsabile della realtà. Gli esiti del lavoro si iscrivono nel se­gno di una chiara corrispondenza: an­che gli studenti vedono le scienze so­prattutto come nozioni scolastiche, come patrimonio di conoscenze. Tuttavia essi avvertono la presenza importante di una dimensione cultu­rale.

I bambini e la rv.. Analisi del rap­porto tra infanzia e televisione nel Cantone Ticino (attività conclusa) Lo studio, condotto in collaborazio­ne con il servizio educazione ai mass media, fornisce un quadro descrittivo della situazione per poter proseguire un discorso pedagogico aggiornato nel campo dell' educazione ai mass media. I risultati dell'indagine, alla quale hanno partecipato 280 bambini di scuola dell' infanzia e più di 800 al­lievi delle scuole elementari, confer­mano l'esistenza di un rapporto mol­to intenso tra bambini e TV. Nel do­cumento si presentano e si commen­tano una moltitudine di informazioni tra le quali si citano ad esempio: la diffusione degli apparecchi audiovi­sivi nelle famiglie ticinesi, le abitudi­ni famigliari e individuali nell 'uso del mezzo televisivo, i canali privile­giati, il tempo dedicato quotidiana­mente alla TV e i momenti della gior­nata nei quali si preferisce guardare la televisione. I dati e le analisi proposte dovrebbero diventare uno strumento di riflessione, di confronto e di ulte­riori approfondimenti da parte di educatori, genitori e addetti alle pro-

o duzioni televisive.

Valutazione interna della scuola me­dia: Sintesi delle osservazioni espresse dalle componenti della scuola media (attività conclusa) TI documento si colloca nella serie di pubblicazioni dedicate alla valuta­zione interna della scuola media pro­mossa nel 1991 dal Dipartimento. Nella prima fase della valutazione sono stati coinvolti gli operatori e gli organi del settore medio, ai quali è stato chiesto di esprimere le loro opi­nioni e le loro osservazioni sulla struttura e sul funzionamento della scuola media. In particolare, sono stati discussi e analizzati l'ordina­mento interno, l'insegnamento, la valutazione del profitto scolastico, gli adattamenti dell'insegnamento, i provvedimenti disciplinari, le condi­zioni di lavoro pedagogico e la vita d'istituto. TI documento raccoglie e sintetizza tutte le osservazioni espresse dai qua­dri scolastici (direttori d'istituto, esperti di materia e capigruppo del servizio di sostegno pedagogico), dal corpo insegnante e dalle associazioni dei genitori. Si tratta essenzialmente di un documento di lavoro, destinato alle diverse componenti scolastiche, sulla base del quale potranno venir elaborate concrete misure d'inter­vento, atte a migliorare l'attuale struttura della scuola media.

1.10 Centri didattici L'informatizzazione delle 4 sedi dei centri didattici è ormai una realtà. Le apparecchiature necessarie sono operative e il personale bibliotecario è stato formato all'utilizzazione del­le stesse. La catalogazione dei libri è completata per quanto riguarda gli acquisti degli ultimi anni e l'automa­zione delle altre funzioni biblioteco­nomiche (prestito, richiami, acquisti, statistiche) è a sua volta quasi con­clusa. I diversi settori della mediate­ca dei centri sono stati aggiornati e potenziati, soprattutto per quanto ri­guarda gli audiovisivi che occupano una grossa percentuale nei prestiti. Analogamente agli scorsi anni infat­ti, l'interesse dei docenti di tutti gli ordini di scuola si concentra sempre più su questi mezzi. I bibliotecari che hanno frequentato il corso di formazione hanno sostenu­to gli esami finali durante la scorsa primavera. Tutti i candidati promossi hanno potuto iniziare la loro attività in una biblioteca scolastica. Anche il centro ha potuto contare sull' apporto di una nuova bibliotecaria: è stato

Nag Arnoldi, Il circo (disegno a cera)

possibile recuperare molto lavoro nella catalogazione dei libri e offrire una consulenza più puntuale agli utenti. Nell'ambito dell'educazione ai mass media è proseguita anche nel corso di quest' anno l'assistenza ai docenti nella scelta e nella prepara­zione di mezzi didattici audiovisivi e sono stati potenziati i contatti con i docenti responsabili di questi mezzi nelle singole sedi scolastiche. I corsi proposti dal servizio hanno fatto registrare una buona partecipa­zione. L'organizzazione di «Cinema e Gioventù» è stata potenziata anche grazie al sostegno di enti esterni. Di conseguenza la struttura stessa delle giornate è risultata più articolata ed ha permesso ad esempio di organiz-

zare un numero lIDiggiore di incontri con personalità del mondo cinemato­grafico e di redigere un giornale mu­rale. Va segnalato che anche quest' anno si è dovuto operare una selezione tra gli iscritti, in quanto il numero delle richieste superava i po­sti a disposizione. Fra i numerosi compiti svolti dal cen­tro di coordinamento e documen­tazione informatica per le scuole obbligatorie, particolare attenzione è stata dedicata alla raccolta di docu­mentazione relativa alle esperienze e al materiale presenti nelle diverse sedi scolastiche. In proposito il servi­zio sta allestendo una banca dati che dovrebbe permettere ai docenti inte­ressati di reperire informazioni sulle esperienze svolte, sui materiali pro-

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Mario Marioni, Autunno (inchiostro)

dotti su supporto cartaceo e sui pro­grammi utilizzati. È inoltre iniziata la pubblicazione di <<Display», un bol­lettino d'informazione destinato ai docenti. Dopo 60, rispettivamente 30 anni si è conclusa l'attività di radioscuola e telescuola secondo la tradizionale impostazione. TI no. 190 di ~ Scuola ticinese» evidenzia le tappe signifi­cative e l'evoluzione di questo sup­porto didattico. Con l'inizio dell'anno scolastico 1993/94 è entrato in vigore il nuovo Decreto sulla Radiotelescuola. E' stata istituita una nuova commissio­ne composta di 7 membri ed una se­gretaria. Attualmente è in fase d'ela­borazione un nuovo concetto di ra­diotelescuola.

2. Divisione della formazione professionale L' anno 1993 è stato ancora marcato dalle difficoltà occupazionali e in particolare dalle difficoltà d'accesso al primo impiego. Si sono pertanto intensificati gli sforzi congiunti con le associazioni professionali, per far fronte ai disagi, con numerosi pro­grammi occupazionali, periodi di stages organizzati anche fuori Canto­ne, corsi di perfezionamento e di ri­qualificazione. Ciò a profitto dei molti giovani giunti al termine della loro formazione e impossibilitati a entrare nell'attività professionale, come pure di adulti in disoccupazio­ne.

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E' continuato l'impegno per rendere più attrattivo il settore professionale nei confronti degli studi liceali, con misure che hanno toccato sia la for­mazione di base sia quella superiore. Nel grado secondario superiore, sul­la scia dei lavori preparatori in corso da un paio d'anni, si è dato concreta­mente avvio ai corsi di scuola·media professionale di preparazione alla maturità professionale tecnica. L'innovazione ha raccolto l ' interesse di non pochi giovani, legata anche all'intento di prolungare la formazio­ne in assenza di possibilità immedia­te di lavoro. Anche l'offerta della Scuola propedeutica per le professio­ni sanitarie e sociali è stata ampliata quantitativamente. Nel grado terziario si è ormai perfe­zionato il deciso sforzo di estensione degli indirizzi di studio. Per le pro­fessioni regolamentate dalla Legge federale sulla formazione professio­nale, si sono istituite due nuove scuo­le specializzate superiori, la Scuola superiore di informatica di gestione (SSIG) e la Scuola superiore per i quadri del settore alberghiero e del turismo (SSQAT), quale sviluppo di vie di formazione cantonali già esi­stenti. A tale sviluppo si è accompa­gnata l'istituzione della nuova sezio­ne di elettrotecnica della STS, ubica­ta con l'esistente sezione di informa­tica, nello stabile del Centro svizzero di calcolo scientifico. Nel corso dell'anno hanno pure preso avvio i progetti di ricerca nell' ambito del programma federale d'impulso MI-

CROSWISS nel settore dellamicroe­lettronica. Nel settore sociosanitario lo sforzo si è concretizzato nella convenzione con la Croce Rossa Svizzera per isti­tuire a pieno titolo la Scuola superio­re per le formazioni infermieristiche, con sede a Stabio. Nel frattempo sono continuati i lavo­ri preparatori per lo sviluppo delle scuole specializzate superiori in scuole universitarie professionali. TI Centro di formazione CIM della Svizzera italiana ha conosciuto un'importante revisione delle strut­ture gestionali e degli obiettivi, per coprire tutti i settori d ' attività e per rendere operativa la nuova sede di Manno entro i primi mesi del 1994. Sono stati affrontati anche i problemi derivanti dall ' arrivo nel Cantone di migliaia di alloglotti in età dai quin­dici ai venti anni. I corsi per la loro in­tegrazione, già offerti a titolo speri­mentale nel settore professionale, sono stati consolidati da una modifi­ca della Legge sulla scuola. L'offerta varia da corsi intensivi, che durano da tre settimane a tre mesi per nuovi ar­rivati, a corsi regolari settimanali il sabato mattina per giovani che sono già a tirocinio. Inoltre, si è dato l'avvio a corsi di pre­tirocinio per alloglotti, che prevedo­no la frequenza settimanale di due giorni di scuola, mentre il resto è de­dicato all' attività pratica in azienda o nei corsi d'introduzione a titolo di orientamento.

3. Divisione della cultura La ristrutturazione della Divisione della cultura ha comportato una di­stinzione tra gli istituti culturali, di­stribuiti sul territorio e dotati di una relativa autonomia, e l'istanza dipar­timentale a cui compete il coordina­mento e la vigilanza di quegli istituti come pure la messa in atto della poli­tica di sussidiamento delle attività culturali promosse da terzi o la ge­stione dei programmi di ricerca. Per i diversi istituti, i dati contabili dei relativi centri costo offrono un'immagine dell'impegno del Can­tone. A partire dal 1993 è stata intro­dotta una voce anche per il Centro di ricerca per la storia e l' onomastica ti­cinese (CRT) che registra però unica­mente l'apporto del Cantone alla ge­stione dell'omonimo istituto del­l 'Università di Zurigo, con il quale sono stati avviati i contatti per un' esplicita convenzione tra le parti,

che precisi gli impegni rispettivi. Per gli altri istituti la base legale è chiara, anche se potrà meglio essere rifor­mulata nell' ambito di una generale revisione delle disposizioni legislati­ve attualmente in corso. Gli interventi a beneficio di terzi sono finanziati grazie alle risorse del sussidio federale al Cantone Ticino per il promovimento della sua cultu­ra e a quelle attinte dal Fondo della lotteria intercantonale. A partire dal 1994 anche l'intervento nel settore della cinematografia sarà del tutto af­fidato alla Divisione della cultura (in­vece che alla Divisione degli interni) e sarà finanziato con una quota del prelievo fiscale sull' entrata ai cine­matografi. L'anno 1993 ha permesso di definire gli obiettivi a medio termine dell'in­tervento nel settore, tenuto conto del fatto che l'impegno finanziario, dopo la crescita importante del decennio passato, non dovrebbe venir meno, ma non potrà neppure conoscere ul­teriori significativi sviluppi, almeno per quanto riguarda i servizi e le pre­stazioni in agenda. Da qui la preoc­cupazione di mirare ad una raziona­lizzazione nella gestione grazie ad una più precisa definizione degli obiettivi operativi di ciascun istituto, l'esame accurato della possibilità di autofinanziamento (ridotte ma non impossibili), l'introduzione di stru­menti di gestione adeguati e di criteri di apprezzamento e valutazione delle prestazioni rese. Per quanto riguarda i mezzi erogati nella forma del sussi­dio, la riduzione del contributo fede­rale (pur contenuta nel 5% invece della normale riduzione del l 0%) e la necessità di gestire con cautela le ri­sorse disponibili presso il Fondo lot­teria hanno indotto a muoversi con prudenza e ad affmare i criteri di al­locazione. Complessivamente gli importi assegnati non sono diminui­ti, a differenza di quanto è avvenuto nell'ambito del sostegno privato ( sponsoring). La distinzione tra gestione diretta e sostegno a terzi non è sempre agevo­le, ma i dati disponibili e documenta­ti nel rendiconto permettono di affer­mare che l'impegno del Cantone a fa­vore di attività promosse da enti lo­cali o associazioni risulta molto im­portante in tutti i settori culturali. Tale intervento si fonda su un esame metodico e accurato delle domande documentate presentate alla Divisio­ne della cultura e sottoposte ad una delle competenti commissioni (in

particolare alla Commissione cultu­rale cantonale) che preavvisano le decisioni al Consiglio di Stato. A questo tipo di intervento si deve ag­giungere quello ricorrente e più strut­turato della partecipazione a fonda­zioni: da quello a beneficio della Fon­dazione per l'orchestra della Svizzera italiana (per circa tre milioni) a quel­lo riconosciuto alla Fonoteca nazio­nale (fr. 180'000.-). Da parte sua la Fondazione Monte Verità è riuscita a chiudere i conti praticamente a pareg­gio, risparmiando così al Cantone il contributo a copertura del deficit pre­visto nell' atto istitutivo.

4. Progetto universitario Nel 1993 sono stati defmiti gli indi­rizzi della politica universitaria (cfr. Secondo aggiornamento delle linee direttive, ottobre 1993,pagg. 25-26).

Mario Marioni, L'acquafortista (inchiostro)

L'anno precedente le Scuole politec­niche federali, d'intesa con il Dipar­timento federale dell'Interno, aveva­no dato mandato all' architetto Mario Botta per un progetto di Scuola d'ar­chitettura in Ticino. TI progetto era stato consegnato nel febbraio 1992. Il committente si era allora trovato con­frontato con le improvvise difficoltà finanziarie della Confederazione e con problemi di natura politica, so­prattutto dopo che la creazione di una scuola d'architettura in Ticino era stata collegata con le voci di chiusu­ra della facoltà di architettura di Gi­nevra. TI progetto Botta avrebbe avu­to pure qualche difficoltà di inseri­mento nel quadro normativo dei Po­litecnici federali. A partire dal mag­gio 1993, avuta conferma delle inten­zioni della Confederazione - che pure avevano sollevato aspettative e qualche comprensibile temporeg-

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Pietro Chiesa, Bimba al piano (silografia)

giamento nel portare avanti un pro­getto proprio - il Consiglio di Stato ha inserito il progetto Botta nelle proprie valutazioni e, costatati i po­sitivi riscontri interni e l'indubbio ri­chiamo internazionale, ne ha pro­mosso l'elaborazione ulteriore in tempi rapidi, inserendolo positiva­mente nella propria politica univer­sitaria. Questa decisione esigeva un riesame delle proposte del Delegato ai problemi universitari (luglio 1992, Risultati della consultazione e conclusioni operative) e la modifica dell'assetto organizzativo. TI nuovo orientamento della politica universi­taria portava alla soppressione della funzione di Delegato ai problemi universitari e alla creazione dell'Uf­ficio degli studi universitari, al qua­le sono stati assegnati i seguenti compi1i: a) coordinare gli interventi del Can-

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tone relativi all' accesso agli studi universitari: l'orientamento, le condizioni d'ammissione, le borse di studio, i concordati, i riconosci­menti;

b) promuovere attività di ricerca e corsi di grado universitario in Tici­no, in collaborazione con istituzio­ni cantonali o esterne;

c) assicurare il supporto amministra­tivo alla prevista costituzione, da parte del Cantone, di enti ed istitu­ti di carattere universitario;

d) mantenere i contatti con gli orga­nismi federali e intercantonali, con gli enti e categorie interessati.

Si vuole con questo cambiamento dare maggiore importanza ai compiti realizzativi rispetto ai precedenti compiti di ricerca e approfondimento. Durante il 1993 sono continuate le at­tività tradizionali d'organizzazione o di sostegno a corsi universitari, ad at-

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tività e a istituti di ricerca attivi nel Cantone.

5. Sezione amministrativa Come già è stato rilevato in occasione del Rendiconto 1992, anche il con­fronto con i dati di fine anno 1993 per­mette di confermare la validità del la­voro svolto in comune tra le Direzio­ni degli Istituti scolastici e lo speciale Gruppo di lavoro istituito dal Consi­glio di Stato: in generale la media di allievi per sezione è ulteriormente cre ciuta in quasi tutti gli ordini di scuola o si è mantenuta costante. L'incremento costante della media di allievi per sezione ha perciò contri­buito a ridurre ulteriormente e com­plessivamente il numero delle sezio­ni, nonostante l'incremento del nu­mero degli allievi. Tutto questo, unito anche a una serie di misure relative alle ore opzionali applicate dall'inizio dell'anno scola­stico 1993/94, ha causato un 'ulterio­re riduzione del numero dei docenti (in unità a tempo pieno) in misura su­periore all'obiettivo di risparmio dell'l %. Durante il 1993 l'Ufficio della refe­zione e dei trasporti scolastici ha am­pliato il proprio settore di attività as­sumendo anche la gestione delle due Case dello studente di Locarno (37 posti letto, occupati da studentesse maggiorenni che frequentano la Scuola Magistrale cantonale) e di Lu­gano (42 posti letto, 28 reparto ma­schile, 14 reparto femminile) e dei tra­sporti di allievi delle scuole cantonali. Per quanto riguarda Gioventù e sport, il 1993 è stato un anno parti­colarmente ricco di attività e di even­ti, conclusosi con la decisione del Consiglio degli Stati e del Consiglio Nazionale di abbassamento dell'età G+S a lO anni (finora 14 anni). La modifica del Regolamento sulle borse di studio dell' Il novembre 1992, che ha adattato i limiti di reddi­to e le nuove condizioni per i prestiti, ha comportato una diminuzione del­la spesa per gli assegni di studio ri­spetto all'anno precedente e un au­mento importante delle decisioni re­spinte (dal 21,48% del 91/92 al 26,64% del 92/93). Per il dettaglio dei dati statistici si rimanda all' An­nuario statistico ticinese. Si ricorda che il testo completo del rendiconto del Consiglio di Stato re­lativo all'anno 1993 può essere con­sultato presso i Centri didattici, le Bi­blioteche e l'Archivio cantonale.