la sposa bianca e la sposa nera · ogni mattina, prima di iniziare il suo lavoro, il ragazzo, che...
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IL NOSTRO MOTTO: COME ESSERE MIGLIORI OGNI GIORNO
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Giugno 2013
Volume IV n. 28
C’era una volta una donna molto cattiva, che aveva una figlia cattiva come lei e una figliastra buona. Un giorno andarono tutte e tre in un campo a lavorare
quando incontrarono un mendicate, che altri non era che Dio travestito (2) che domandò loro: -”Mi potreste indicare la strada che porta al villaggio? -“Trovatela da solo!” disse la vecchia -“Prendete la prima strada che troverete e , se alla fine non siete arrivato al villaggio… bé prendetene un’altra” disse ridendo la figlia cattiva. La figliastra si avvicinò al Signore e gli disse cortesemente: -“Venite con me, buon uomo, vi condurrò io”
Il mendicante voltò le spalle alle due donne cattive ed in cuor suo disse:-“Che possiate diventare nere come la notte e brutte come il peccato!” e così fu. Arrivati al villaggio il viandante ringraziò la ragazza e le disse: -“Voglio premiare la tua cortesia: chiedimi tre cose ed io e le concederò.
(1) Jachob Grimm - Wilhelm Grimm
(2) Le parole evidenziate in blu sono spiegate a pag. 12
La sposa b i an ca e l a s p osa nera ( 1 )
L’amore autentico è quello che vuole solo la felicità della persona amata e non chiede nulla per sé
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-“Vorrei essere bella come il sole” chiese umilmente la fanciulla. E divenne in un attimo così bella, bianca e lucente
che non esisteva donna più bella di lei.
“vorrei avere un borsellino sempre pieno di denaro” . E si trovò un borsellino pesante in tasca
“… e vorrei … la salvezza dell’anima!”
Il Signore gliela promise
La fanciulla tornò al campo, dove erano rimaste la madre e la sorella. Appena queste la vi-dero rimasero di stucco: loro, a causa della maledizione del Signore, erano diventate e
bruttissime, mentre la ragazza era diventata più bella del sole. Da quel giorno le due donne cattive iniziarono a trattare malissimo la povera fanciulla,
come la matrigna di Biancaneve
L’unica consolazione della ragazza era sfogare tutto il suo dolore con il fratello, che era
molto buono, ma non viveva in casa con loro. Un giorno lui le disse: -“Cara sorellina, sei così bella che vorrei farti un ritratto, così quando saremo lontani, potrò
consolarmi guardando la tua immagine”.
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La fanciulla fu d’accordo, a condizione che non lo facesse vedere a nessuno. Appena il quadro fu
pronto, il buon fratello lo portò nella stanza dove viveva: nel castello del re! Si, lui era il cocchiere
personale del re.
Reginaldo
Ogni mattina, prima di iniziare il suo lavoro, il ragazzo, che si chiamava Reginaldo, si fermava a
guardare il bel viso della sorella e parlava al ritratto come avrebbe fatto con la sua amata sorella.
Ben presto gli altri servi si accorsero che il giovane passava molto tempo a rimirate il ritratto della fanciulla, e lo riferirono al re. Questi, incuriosito, volle vedere il quadro e fu subito colpito dalla bellezza della fanciulla. Essa assomigliava in modo sorprendente alla sua amata sposa defunta,
anzi era molto più bella
Il re chiamò subito Reginaldo al suo cospetto: gli chiese di chi fosse il meraviglioso viso ritratto.
Quando seppe che quella meraviglia era la sua sorella minore, la chiese subito in moglie.
Ordinò al cocchiere di portare alla sorella un magnifico abito d’oro, incastonato di pietre
preziose e un meraviglioso diadema;
ordinò che indossasse subito tutto e di condurla al castello.
Reginaldo era felicissimo, prese l’abito e i gioielli e andò a
prendere la sorella.
Quando la matrigna e sua figlia videro tanta ricchezza, iniziarono ad urlare
di rabbia
La giovane cominciò a gridare alla madre: -“Tu dici di volermi tanto bene, ma non sei capace di procurarmi un re per sposo, perché lei sì ed
io no!”
-
“Non temere, aggiusterò tutto io!” la rassicurò la madre, che era una strega
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con un sortilegio fece annebbiare la vista al cocchiere
e fece diventare sorda da un orecchio
la promessa sposa.
Poi tutti salirono sulla carrozza e via, verso il castello!
La sposa indossava il suo bellissimo abito e il diadema; ad un tratto il fratello cominciò a
gridare:
“Copri svelta sorellina
quel vestito da regina perché pioggia non ti bagni
perché polver non ti offuschi che tu bella giunga ogni or
dallo sposo tuo del cor”
La sorella che era diventata sorda non capiva e chiese:” Ma cosa dice mio fratello?
Rispose la matrigna: “Togliti l’abito e dallo a tua sorella”. Lei indossò
l’abito della sorellastra
e le dette il suo vestito d’oro.
Reginaldo intanto guidava il cocchio regale e continuava a
gridare:
“copri svelta sorellina quel vestito da regina
perchè pioggia non ti bagni perché polver non ti offuschi che tu bella giunga ogni or
dallo sposo del tuo cor”
-“Ma che dice mio fratello?” chiese ancora la promessa sposa del
re alla matrigna. -“Dice di levarti il diadema e di darlo a tua sorella!” rispose perfi-
damente questa. La fanciulla obbedì.
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Intanto Reginaldo per la terza volta cantò la stessa filastrocca. Di nuovo la fanciulla chie-
se alla matrigna cosa stesse dicendo il fratello e la vecchia strega rispose che il fratello voleva vederla affacciata al finestrino della carrozza. La ragazza si sporse e la vecchia e
la sorellastra la presero in un attimo per le gambe e la buttarono giù. Stavano transitan-do vicino ad un fiume,
la povera ragazza vi cadde dentro ed annegò. Ella spari, ed al suo posto apparve un’anatra bianca che nuotando nel fiume, si diresse verso il castello del re.
Appena giunti alla reggia, Reginaldo fece scendere dalla carrozza le due donne, il povero
ragazzo con gli occhi offuscati, non riuscì a vedere che nel frattempo era avvenuto lo scambio, e portò le due donne al cospetto del re.
Quando il re vide quella ragazza brutta e nera, pensò che il coc-chiere avesse voluto ingannarlo, chiamò quindi le guardie e fece buttare il giovane in un fosso, condannandolo a morire di stenti.
Intanto la strega aveva fatto un nuovo sortilegio: aveva offuscato la vista anche al re e
tanto fecero e tanto dissero le due donne, che il re decise di sposare la brutta ragazza nera.
Passò un po’ di tempo. Un giorno arrivò, nuotando in un canaletto che attraversava la cucina,
un’anatra tutta bianca, che disse allo sguattero:
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“ragazzino accendi il fuoco,
ché scaldarmi voglio un po-co”
Lo sguattero ubbidì e, mentre
la bestiola si asciugava le piume umide, domandò an-cora:
“Reginaldo, mio fratello, che fa dunque ora di bello?” I l garzone r ispose: “Reginaldo è impr ig ionato
tra le siepi del fossato” E l’anatra:“e la sposa nera ove’è?” E il ragazzo: “tra le braccia del re!”
Allora l’anatrella sospirò: “Oh gran Dio, ab-
bi pietà di me!” e se ne andò. Per altre due sere, l’anatra andò a far visita
al garzone e gli fece sempre le stesse do-mande: il ragazzo fu così meravigliato da
questo fatto che alla fine decise di raccontarlo al re.
Il re si arrabbiò moltissimo andò in cucina ed aspettò l’arrivo dell’anatrella e, quando la vide, la trapassò con la sua spada.
L’anatra morì, ma il suo corpo iniziò a trasformarsi in una meravigliosa ragazza.
il re la riconobbe subito: era la bellissima ragazza
del ritratto. Era felicissimo di averla ritrovata e si fece raccontare
tutta la verità.
Quando ebbe saputo della cattiveria delle due donne nere, pensò di punirle per tutto il
male che queste avevano fatto a lui, alla sua sposa e al povero Reginaldo.
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Fece portare alla fanciulla degli abiti asciutti, fece liberare Reginaldo che per fortuna
era ancora vivo, poi si recò dalla moglie cattiva.
La trovò in compagnia della madre, e proprio a questa il re chiese: -“Che fareste ad uno che inganna, uccide, ruba la felicità de-
gli altri?” La vecchia rispose subito:
-“Lo farei chiudere in una botte irta di punte di ferro e lo fa-rei buttare giù da un monte!” Allora il re chiamò le guardie, fece rinchiudere le due donne in due botti irte di punte di
ferro e le fece buttare giù dal monte più alto del regno.
Furono celebrate delle bellissime noz-ze tra il re e la buona e bella fanciulla e Reginaldo rimase con loro. Tutti in-
sieme vissero felici e contenti per mol-ti, molti anni.
Dio e il mondo
Nella sua bontà Dio ha creato tutte le cose dal cielo con le stelle, alle montagne, al ma-re, alla piccola formica e tutti gli animali che volano in cielo, nuotano nel mare o vivono
sulla terra. Tutto mantiene all’esistenza. Senza Dio non esisterebbe nulla. Solo creando l’uomo e la donna Dio ha donato loro con il corpo che muore (come quello degli altri
animali) un’anima immortale perché spirito. Lo spirito dell’uomo è razionale perché è dotato di intelligenza, volontà e nobili sentimenti. I primi abitanti della terra Adamo ed Eva erano felici, ma per orgoglio disobbedirono
agli ordini di Dio (peccato originale). Loro piccole creature vollero farsi uguale a Dio l’immenso che ha creato tutte le cose. Con la loro disobbedienza, Adamo e Eva hanno
perduto lo stato di felicità permanente che Dio aveva loro donato; sono diventati così vittime della morte, del dolore, della cattiveria e della fatica; e tutto ciò si è trasmesso a tutti uomini e donne che hanno nei secoli popolato la terra.
Ma Dio condannando Adamo ed Eva promise il Salvatore, Gesù Cristo suo figlio predi-letto. Gesù, vero uomo e vero Dio, predicò l’amore tra tutti gli uomini e fece i miracoli
scritti nel Vangelo. Gesù fu crocefisso e morì sulla croce per la riparazione dei peccati di tutti gli umini. Dopo tre giorni è risuscitato nel suo corpo glorioso ed è ritornato in cielo da suo padre
Dio. Con la sua morte ha ristabilito la pace tra Dio e l’umanità. Per merito di Gesù ogni uo-
mo o donna che crede in Lui, e obbedisce ai suoi comandamenti, potrà godere per sempre la gioia senza fine del Paradiso. Gesù dice ad ognuno di noi: “amatevi come io ho amato voi”.
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La bontà della fanciulla
La figliastra era una fanciulla buona e tratta con gentilezza il mendicante. Ogni mendicante
rappresenta Gesù. Soltanto chi è buono nel proprio cuore può riconoscerlo. La matrigna e la sorellastra erano cattive e non lo riconoscono e lo trattano male. Gesù le punisce facendole
diventare nere e brutte.
Mentre lo accompagna la fanciulla riconosce nel mendicante lo stesso Gesù, per questo alla sua offerta di tre regali, la fanciulla risponde umilmente , (cioè si riconosce piccola creatura)
e fa tre richieste, apparentemente un po’ strane e che fanno pensare.
Come interpretare le tre richieste
1) Essere bella come il sole: la persona bella può facilmente cadere in tre peccati: 1. Nel peccato di vanità quando crede in modo eccessivo nelle proprie capacità e in quelle di attrazione verso gli altri; 2. Nel peccato di contemplazione di sé stessi, che si guar-
dano sempre allo specchio con troppa soddisfazione; 3. Nel peccato di superbia che sbandiera la propria bellezza come merito personale. Invece, nella persona umile, la
bellezza del viso riflette la bellezza dell’anima e costituisce un grande dono per tutti quelli che la frequentano. La bellezza è quella che salverà il mondo perché ricorda agli uomini la bontà di Dio. Il sole è sempre stato un simbolo di Dio, “che fa sorgere il sole
sui buoni e sui cattivi”.
2) Vorrei avere un borsellino sempre pieno di denaro: Il denaro in se stesso non è
cattivo, ma l'amore senza limiti per esso è malvagio. Un fortissimo desiderio o un ec-cessivo amore per il denaro è la causa di tante cattiverie. L’avidità del denaro infatti è la radice di tutti i mali - Senza dubbi ci sono tanti tipi di male accanto all'avidità per il
denaro, come: i mali che escono fuori dall'ambizione, dalla intemperanza, dal turba-mento della intelligenza e della volontà, dall’amore di sé (egoismo), e dalla negazione
dell'amore per il prossimo, dall’odio per Dio (come quello della matrigna) e contro la bontà. Ma la verità è che la gran parte di crimini nel mondo si possono condurre all'a-more per il denaro. E' l'avidità per queste cose che sono la sorgente del peccato, e in
qualsiasi livello sociale di vita. Ma il denaro è provveduto da Dio e Suo dono, può essere usato legittimamente per tanti buoni propositi ed occorrenti per le necessità della vita e
per esaudire i doveri che dobbiamo a Dio e al nostro prossimo, cioè per tutti gli esseri umani. L'appropriato uso del utilità del denaro è pienamente approvato, la severa am-
monizione è contro un eccessivo amore per esso. Estirpa dal cuore l'avidità e piantaci la carità. Poiché allo stesso modo che l'avidità del denaro è la radice di tutti i mali, così
la carità è la radice di tutti i beni.
3) Vorrei la salvezza dell’anima: È questa una richiesta straordinaria che illumina con una luce nuova le due precedenti perché la fanciulla è ormai certa di parlare con Dio.
Soltanto Dio può promettere la salvezza dell’anima. Ma cosa è l’anima: è la parte spiri-tuale di ogni persona che non muore con la morte del corpo di carne. Gesù ha promes-so che ci sarà la risurrezione (cioè il ritorno alla vita) e che ogni corpo si riunirà alla
propria anima. Coloro che avranno fatto il bene andranno con Lui alla gioia del Paradi-
so. Coloro che avranno fatto il male andranno alla pena senza fine dell’Inferno.
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Passatempi
Se mescoli il ROSSO e il GIALLO = esce ARANCIONE
Se mescoli il ROSSO e il BLU = esce il VIOLA
Se mescoli il BLU e il GIALLO = esce il VERDE
Se mescoli il BLU e il BIANCO = esce il CELESTE
Se mescoli il VERDE e il GIALLO = esce il VERDE PISELLO
Se mescoli il BIANCO e il NERO = esce il GRIGIO
Se mescoli il BIANCO e il ROSSO = esce il ROSA
Se mescoli il ROSSO e il NERO = esce il MARRONE
Se mescoli il CELESTE e il VERDE = esce lo SMERALDO Secondo i quantitativi di colore mescolato, risulteranno variazioni più o meno intense.
I MISTERI DEL COLORE
Vuoi imparare i misteri del colore?
Meglio un asino vivo che un dottore morto E’ meglio essere un po’ più ignoranti e sani che ammalati per avere studiato troppo.
Mettere il carro davanti ai buoi Procedere in maniera illogica nell’affrontare un problema.
Moglie e buoi dei paesi tuoi Si preferisce di solito sposare una persona del proprio paese e rimanere fedeli alle proprie tradizioni.
Tagliare la testa al toro Risolvere un problema tagliando i passaggi inutili.
Una febbre da cavalli Una febbre molto alta.
A caval donato non si guarda in bocca Non bisogna criticare i regali che si ricevono.
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Per ridere
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La maestra assegna a Pierino un compito sui canali. Quando arriva a casa chiede al papà: -Papà cosa sono i canali?-
-Sono quelle cose che ti fanno vedere la TV-
allora Pierino accende il televisore e guarda: Rai 1: Auguri! Auguri!
Rai 2: Chissene frega! Chissene frega! Rai 3: Col passeggino Chicco si va più veloce!
Rete 4: Superman!
Canale 5: Scimpanzè col pannolino, scimpanzè vol pannolino Italia 1: Alleluja! Alleluja!
Il giorno dopo va dalla maestra e dice:-Auguri! Auguri!- -Grazie Pierino ma non è il mio compleanno-
-Chissene frega! Chissene frega!-
-Basta! Mi hai stancata! Vai subito dal preside!- -Col passeggino Chicco si va più veloce!-
Dal preside:-Pierino chi ti credi di essere?!- -Superman!-
- E chi credi che io sia?!- -Scimpanzè col pannolino! Scimpanzè col pannolino!-
-Basta Pierino! Mi hai stufato, ti boccio!-
-Alleluja! Alleluja!
Qual è il colmo per il re dei nani?
Essere chiamato ALTEZZA!
Indovinelli
1)Passa tutto il tempo con la sabbia. Che cos’è? 2) Come scendono in campo i giocatori di una squadra che gioca in casa?
3) Qual è quell’animale che cammina con i piedi sulla testa
Soluzioni a pag. 12 .
Barzellette
Siamo su internet
www.foliacardiologica..it
Hanno collaborato a questo nu-
mero:
Matilde Rossi
Paolo Rossi
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Soluzione Indovinelli
1.la clessidra
2. in ciabatte
3. il pidocchio
Oggi abbiamo imparato qualche cosa di
nuovo
Dio travestito: Dio che assume l’aspetto di un uomo
Peccato: il peccato è la disubbidienza ad una legge, specialmente alla legge
nuova o evangelica che è quella insegnata da Gesù Cristo
Dio ha creato tutte le cose: la creazione è l'atto con cui Dio ha dato origine
dal nulla a tutte le cose
Anima immortale: il principio spirituale dell’uomo che sopravvive alla morte
del corpo
Resurezione di Gesù Cristo: ritornare dalla morte alla vita con un corpo nuo-
vo e glorioso non più soggetto alla morte (immortale)
Risuscitare: ritornare dalla morte alla vita con lo stesso corpo soggetto alla
morte
Disobbedienza: Atto con cui si disobbedisce, trasgressione a un ordine: ai ge-
nitori o al maestro o ai nonni
Morte:la fine della vita, permanente cessazione di tutte le funzioni vitali dell'es-
sere vivente
Dolore: è l’espressione di una sofferenza in atto, talvolta assai importante ,
sempre motivo di preoccupazioni e di abbattimento
Cattiveria,malvagità, perfidia :Azione, comportamento riprovevole, dannoso
o doloroso per gli altri
Fatica:sforzo fisico o mentale compiuto nell'attuazione di un lavoro o di un'al-
tra attività, che porta alla diminuzione progressiva della resistenza fisica
Ambizione:desiderio di migliorare la propria condizione, attraverso sacrifici, al-
lo scopo di ottenerne dei meriti a livello personale.
Intemperanza: incapacità di moderarsi nell'appagamento di desideri o di biso-
gni
Intelligenza: attitudine a intendere bene, con facilità e prontezza
Volontà:la facoltà e la capacità di volere, di scegliere e realizzare un comporta-
mento idoneo al raggiungimento di fini determinati
Legittimo: Che è conforme ad altre leggi, o regole o norme