“la tecnica deve fornire la migliore garanzia per una ... · orifizi tubarici morfologia...
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Una regola dorata in isteroscopia
“La tecnica deve fornire la migliore
garanzia per una visione ottimale”
ASPETTO DELLA CAVITA’
SECONDO MEZZO DI DISTENSIONE
rilievo della mucosa
colorito
fluttuazione delle strutture peduncolate
appiattimento sulle pareti delle strutture peduncolate
ORIFIZI TUBARICI morfologia variabile
a volte presenza di diaframma translucido a membrana
vascolarizzazione dell’endosalpinge sottile radiale
ENDOMETRIO PROLIFERATIVOsuperficie liscia
colorito bianco rosato
ghiandole non rilevate
cavità ben delineata
osti tubarici ben visibili
vascolarizzazione visibile
ENDOMETRIO SECRETIVOspesso
colorito giallastro rosato
possibili aspetti polipoidi e ponti
tra la parete ant e post
osti tubarici mal visibili
vascolarizzazione evidente
intorno agli orifizi ghiandolari
sbocchi ghiandolari dilatati e
rilevati
ATROFIA ENDOMETRIALE
mucosa sottile che mostra in trasparenza le
strutture vascolari sottostanti
petecchie e suffusioni
emorragiche
orifizi ghiandolari sporadici
e irregolari
colore della mucosa tendente al biancastro
POLIPI ENDOMETRIALI
Sessili o peduncolati, solitari o multipli.
Facilmente deprimibili e spostabili
dall'endoscopio
Epitelio di superficie di norma analogo
all’endometrio circostante, a volte solcato da
una rete vascolare periferica nelle forme
peduncolate
CLASSIFICAZIONE ISTEROSCOPICA
DEI POLIPI
Polipi funzionali
superficie simile al circostante endometrio, liscia,
translucida e dotata di sbocchi ghiandolari
Polipi senili o atrofici
tipico epitelio ghiandolare atrofico, con ghiandole che
tendono a dilatarsi e a mostrare dilatazioni cistiche
Polipi iperplastici o simili a miomi
le ghiandole sono iperplastiche, la superficie è liscia,
quasi priva di endometrio, con una vascolarizzazione scarsa
MIOMI Superficie liscia, regolare
Aspetto superficiale di colorito bianco -madreperlaceo per la capsula connettivale che lo riveste, volte plurilobato.
Nella vita fertile a volte vascolarizzazione superficiale arborescente con un grosso vaso in superficie
Non spostabili e non deprimibili dall’endoscopio
European Society of Hysteroscopy
G2 sessile, protruding into the cavity <50%,
intramural part >50%, angle >90°
G1 sessile, protruding into the cavity 50%,
intramural part <50%, angle 90°
G0 completely intracavitary, peduncolated,
without intramural extension
Submucous myoma grading
Classificazione Società Europea di Isteroscopia
Sinechie tipo I mucose
piccole formazioni aderenziali velamentose a struttura mucosa
Sinechie tipo II mucose connettivaliformazioni tenaci , singole , tese da una parete all’altra della
cavità uterina senza però coinvolgere gli osti tubarici
Sinechie tipo III muscolo connettivaliprogressivo convolgimento di aree sempre maggiori della
cavità uterina fino all’occlusione degli osti tubarici
Sinechie tipo IV occludentiformazioni aderenziali tenaci con completa obliterazione
della cavità uterina
Nasr AL, Al-Inany HG, Thabet SM, Aboulghar M.
A clinicohysteroscopic scoring system of intrauterine adhesions.Gynecol Obstet Invest. 2000;50(3):178-81.
ENDOMETRITEACUTA
sierosità e pus nella cavità, mucosa rossa ipervascolarizzata
SUBACUTA
emorragie sottomucose diffuse, sviluppate intorno agli orifizi ghiandolari
CRONICA
piccoli aspetti varicosi dei capillari in un endometrio ipotrofico associati a micropolipi
ASPETTI ENDOMETRIALI DURANTE
TRATTAMENTO CON TAMOXIFENE
Endometrio glandulocistico polipoide
l’endometrio è sottile biancastro ma
ipervascolarizzato, con numerose elevazioni cistiche
Polipi glandulocistici
l’endometrio circostante può essere un po’ spesso e
irregolare, ma anche atrofico
ADENOMIOSIcongestione vascolare diffusa o settoriale
iperplasie diffuse o focali
bottonature maculo – papuloidi
lacune miometriali
aspetti tipo “swiss-cheese”
formazioni nodulari sottomucose
TESSUTO OSSEO IN UTERO
Ritenzione di osso fetale in utero
– dopo un aborto incompleto di oltre 6 settimane
Ossificazione endometriale o metaplasia ossea o
endometrite ossificante (presenza di tessuto osseo eterotopico
nell’endometrio)
– i frammenti ossei potrebbero rimanere impiantati nell’endometrio durante
il curettage, originando un processo di osteogenesi endometriale ad origine
dalle cellule mesenchimali fetali.
– transformazione in tessuto osseo dai linfoblasti del corion o dalle cellule
mesenchimali di origine Mülleriana materna.