la tv e la religione 1

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  • 7/28/2019 La TV e la Religione 1

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    La TV e la religionePrima parte

    Sergio Perugini

  • 7/28/2019 La TV e la Religione 1

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    LA TV E LA RELIGIONE

    Presenza della religione cattolica nelle televisione italiana:

    1. Fiction televisiva, dagli sceneggiati alla miniserie;

    2. Telegiornale e rubriche di informazione religiosa;

    3. Talk show;

    4. A. Bourlot sottolinea la presenza di simboli e figure religiosedecontestualizzati dal loro naturale ambito di appartenenza,inseriti in narrazioni diverse o distanti: Sugli stessi canalimusicali possibile cogliere (nel frenetico susseguirsi deivideoclip) codici tipici del religioso: crocefissi, mele e

    serpenti, suore, preti e vescovi con tanto di mitria epastorale. Per non parlare della pubblicit e del suo uso dicodici religiosi per attirare lattenzione dei consumatori epersuaderli(inA. Bourlot, Il religioso nei media, in Dizionariodella comunicazione, Carocci 2009).

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    LA FICTION RELIGIOSA Grande successo 1990-2010:

    a) storie appartenenti al Progetto Bibbia (1993-2002);b) ritratti dei principali papi del XX secolo, dei santi e beati

    diffusamente presenti nellimmaginario popolare, figure di pretiesemplari;

    c) figura del sacerdote (nei vari formati della fiction): dal prete

    detective al prete sociale, persino nella variante comica.

    A. Fumagalli: Tutti coloro che si occupano di televisione sanno chele fiction a contenuto religioso sono prodotti che di solito ottengonoun grande successo. Laccoglienza riservata a queste fiction uno dei

    veri fenomeni della televisione italiana degli ultimi quindici anni e, fralaltro, un fatto abbastanza specifico del nostro paese, che non haequivalenti di questo rilievo in altre nazioni europee (A.Fumagalli,Filmare lineffabile, in N. Dusi, G. Marrone, Destini del sacro, Meltemi2008).

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    LA FICTION RELIGIOSA 1Origini e modelli di un successo

    Un singolare caso nel periodo indicato, ma anche esito di unpercorso di riflessione sul religioso riscontrabile gi nella televisioneitaliana degli esordi, negli sceneggiati televisivi.

    G. Simonelli: La cosiddetta fiction religiosa ha origini molto pi

    antiche (e nobili) di quanto comunemente si pensa da parte delpubblico e di una certa critica, colpita dai successi di alcuni prodotti(in G. Simonelli, La fiction religiosa tra ricerca dautore e scritturapopolare, in Dizionario della comunicazione, Carocci 2009).

    Nutrita produzione di fiction attinge (soprattutto) al patrimonio dellasettima arte alle ri-figurazioni biblico-cristologiche o ri-significazionidella figura del prete che il cinema ha proposto nella sua storia (D. E.Vigan, Ges e la macchina da presa, LUP 2005; Il prete di celluloide,Cittadella Editrice 2010)

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    LA FICTION RELIGIOSA 2Origini e modelli di un successo

    In ambito televisivo, prime produzioni di fiction religiose hannoluogo gi nella Rai del monopolio (1954-1976), nella grande stagionedegli sceneggiati televisivi anni Sessanta e Settanta.

    Anzitutto Francesco dAssisi (1966) di Liliana Cavani, primo filmprodotto dalla Rai nel formato delle due puntate.

    inedito sguardo sul santo facendo leva sugli elementirivoluzionari di Francesco e meno agiografici;

    figura di un contestatore ante litteram, un contestatore nonsolo politico-sociale, ma inteso nel senso pi totale e assoluto,pi estremo.

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    ROBERTO ROSSELLINISperimentazioni tra storia e religione

    Roberto Rossellini tra i primi registi cinematografici a interessarsicon convinzione al piccolo schermo, alle possibilit educative eculturali della tv.

    Tra le sue opere televisive:

    Atti degli Apostoli (1968);Blaise Pascal (1971);

    Agostino dIppona(1972).

    Scelte, non di natura religiosa, ma motivate dalla necessit di

    raccontare la storia e i suoi principali protagonisti, una necessitculturale e pedagogica.

    Il Messia (1976), ultimo film di Rossellini, che risente notevolmentedel percorso televisivo.

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    PADRE TOBIA E PADRE BROWN

    Presenza significativa in questa stagione televisiva la figura delsacerdote con due popolari serie:

    a) I ragazzi di padre Tobia (1968) di Italo Alfaro: protagonista ilgiovane prete Tobia (Silvano Tranquilli) appassionato di judoe di fumetti, coinvolto in continue avventure insieme a un

    gruppo di ragazzi della parrocchia;b) I racconti di padre Brown (1970) di Vittorio Cottafavi: dal

    romanzo Linnocenza di Padre Brown (1911) di Gilbert K.Chesterton, gi portata sul grande schermo nel 1934, FatherBrown, Detective, diretto da Edward Sedgwick, nel 1954, Uno

    strano detective, Padre Brown diretto da Robert Hamer.

    prete detective interpretato da Renato Rascel (Arnoldo Foveste i panni di Flambeau, suo aiutante) che si discosta daisoliti investigatori televisivi.

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    DE BOSIO E ZEFFIRELLIMos e Ges di Nazareth

    A chiudere questa stagione di grandi produzioni televisive sono duekolossal di chiara ambizione cinematografica:

    Mos (1974) di Gianfranco De Bosio;

    Gesdi Nazareth (1977) di Franco Zeffirelli.

    Soprattutto Zeffirelli rappresenta apice della produzione televisiva,con uno stile cinematografico.

    Film che segna anche lepilogo della stagione di grandi produzionitelevisive: cambiano gli equilibri della tv con la rottura del monopolioe lavvento della tv commerciale.

    Epilogo (momentaneo) anche della grande produzione di filmcinematografici e di fiction religiose (cfr. D. E. Vigan, Ges e lamacchina da presa, LUP 2005; R. Eugeni, D. E. Vigan, Attraverso lo

    schermo, Ente dello Spettacolo 2006).

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    LA ROTTURA DEL MONOPOLIO RAI Dalla met degli anni Settanta, processo di cambiamento nella e

    della televisione. Fase che Eco battezza Neotelevisione. Tre lineegenerali di cambiamento:

    1. progresso tecnologico;

    2. moltiplicazione dellofferta televisiva (ore diprogrammazione, canali e generi);

    3. modello della tv commerciale.

    In questo scenario di transizione, anche la fiction subisce grandicambiamenti.

    Progressiva diminuzione della produzione e massiccia importazionedi telefilm e di soap opera (americane).

    Esempio, per largomento, la fiction Uccelli di rovo (1983) diDaryl Duke, che costituisce un importante successo per ilgiovane gruppo commerciale Fininvest.

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    FRANCO ROSSIUn bambino di nome Ges

    Negli anni Ottanta sono poche le opere a carattere religioso.

    Si segnala in particolare Un bambino di nome Ges (1987) diFranco Rossi.

    Il regista realizza per Canale 5 tre miniserie in due puntate sullafigura di Ges negli anni della sua infanzia e della crescita,ispirandosi ai Vangeli apocrifi:

    Un bambino di nome Ges (1987);

    Un bambino di nome Ges. Lattesa (1988);

    Un bambino di nome Ges. Il mistero (1989).

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    GLI ANNI NOVANTAIl rilancio della fiction italiana

    Anni Novanta inizia una ripresa della produzione italiana di fiction,grazie a congiunture economico-produttive e soprattutto a unintervento legislativo a sostegno del settore.

    Nuova stagione doro della fiction nazionale (Cfr. M. Buonanno,La bella stagione, Rai-Eri 2006).

    Tra i primi progetti della fiction nazionale c il Progetto Bibbia,realizzato per la Rai dalla Lux Vide di Ettore Bernabei (storicoDirettore generale Rai dal 1961 al 1974).

    Il Progetto Bibbia punta molto in termini di produzione, linguaggio,ad avvicinarsi al grande schermo, alle precedenti opere cine-televisive come quella di Franco Zeffirelli.

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    IL PROGETTO BIBBIALux Vide - Rai Uno

    Salomone (1997) di R. Young;

    Geremia. Il Profeta (1998) di H.Winer;

    Ester(1999) di R. Mertes;

    Jesus (1999) di R. Young;

    San Paolo (2000) di R. Young;

    San Giovanni. LApocalisse(2002) di R. Mertes.

    Genesi: la creazione e il diluvio(1994)di E. Olmi (al cinema);

    Abramo (1993) di J. Sargent;

    Giacobbe (1994) di P. Hall;

    Giuseppe (1995) di R. Young;

    Mos (1995) di R. Young;

    Sansone e Dalila (1996) di N.Roeg;

    Davide (1997) di R. Markowitz;

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    PREGI E LIMITI DEL PROGETTO 1

    Pregi: grande successo in Italia, con ascolti molto elevati;

    successo ed esportazione a livello internazionale;

    pregio divulgativo delloperazione;

    importante impulso a investire nella produzione di fiction religiose.

    Limiti:

    Personalizzazione e semplificazione del testo biblico. ESEMPIO: LA TITOLAZIONE. Nella Bibbia televisiva (eccetto il prologoGenesi) i titoli dei singoli episodi mostrano loperazione dipersonalizzazione che stata fatta del testo biblico.

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    PREGI E LIMITI DEL PROGETTO 2

    Il personaggio biblico, leroicit e la forza narrativa del personaggio,diventa rappresentativo del capitolo del Testo Sacro.

    Lintreccio biblico stato semplificato e adattato a vestire ilpersonaggio principale, leroe biblico che personalizza la narrazione

    diviene chiave daccesso, sintesi dellintera architetture dellepisodiobiblico.

    Il rischio, infatti, che la storia di un popolo diventi solamente lastoria di un personaggio rappresentativo, di una sola persona, di un

    eroe (A. Bourlot, Immagini della Scrittura, Queriniana 2002; D. E.Vigan, Ges e la macchina da presa, LUP 2005).

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    RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICITesti di riferimento:

    D. E. Vigan, Dizionario della comunicazione, Carocci, Roma 2009:

    A. Bourlot, Il religioso nei media, pp. 910-920;

    A. Bourlot, Cinema cristologico, pp. 921-925;

    G. Simonelli, La fiction religiosa tra ricerca dautore e scrittura

    popolare, pp. 926-930.

    Approfondimenti:

    R. Eugeni, D. E. Vigan (a cura di),Attraverso lo schermo. Cinema ecultura cattolica in Italia, 3 voll., Ente dello Spettacolo, Roma 2006.

    A. Fumagalli, Filmare lineffabile. Spiritualit e audience nelle fictiona contenuto religioso, in N. Dusi, G. Marrone (a cura di), Destini del

    sacro. Discorso religioso e semiotica della cultura, Meltemi, Roma2008, pp. 203-213.

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    RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICIApprofondimenti:

    M. Buonanno (a cura di), La bella stagione. La fiction italiana, lItalia

    nella fiction. Anno diciottesimo, Rai-Eri (Zone 5), Roma 2007. Ingenerale, rapporti annuali sulla fiction curati da Milly Buonanno,dallOsservatorio sulla fiction italiana (Ofi).

    A. Bourlot, Immagini della Scrittura: Traduzioni della Bibbia fracinema e televisione, Queriniana, Brescia 2002.

    D. E. Vigan, Il prete di celluloide. Nove sguardi dautore, Cittadellaeditrice, Assisi 2010.

    D. E. Vigan, Ges e la macchina da presa. Dizionario ragionato delcinema cristologico, LUP, Roma 2006.

    D. E. Vigan, D. Iannotta, Essere. Parola. Immagine. Percorsi delcinema biblico, Effat Editrice, Torino 2000.