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PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE Sezione “TENENTE ANTONIO MARCHI” PORDENONE Pordenone 15 Giugno 2006 Anno XLI n° 3 - Gratis ai Soci Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 Pordenone Redaz. ed Amministr. in Vial Grande n° 5 tel. 0434/538190 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Tipografia - S. Vito/PN FONDATA NEL 1925 L’ADUNATA NAZIONALE PIÙ VICINA AL CIELO ASIAGO 13 - 14 maggio 2006 Si è trattato dell’Adunata Nazionale più vicina al cielo non solo per alti- tudine ma, soprattutto dal punto di vista morale. Chi si è recato ad Asiago per partecipare alla 79^ Adunata Nazionale, infatti, ha tro- vato tutti gli elementi che fanno parte della cultura e della storia al- pina. Il cielo azzurro nel quale si stagliano le vette, l’Ortigara, i prati verdi, i sentieri irti, l’aria frizzante, il sole splendente, le nubi minaccio- se, la pioggia insistente o scro- sciante che rende fangosi i sentieri, i simboli del nostro passato che i nostri padri hanno scritto col loro sacrificio. Questo hanno avuto nel loro cuore gli Alpini della Sezione di Pordenone quando numerosi e ordi- nati nei tre blocchi imponenti hanno sfilato davanti al Labaro Nazionale listato a lutto per i due Alpini cadu- ti in Afghanistan ed alla Tribuna d’Onore, salutati con affetto e con- siderazione dal Presidente Naziona- le Corrado Perona, dal Presidente del Senato Marini, dall’On. Giova- nardi, dal Comandante delle Truppe Alpine Gen. C.A. Ivan Felice Resce, assieme a tutte le autorità. Lo speaker ricordava il nostro 80° di Fondazione, menzionando le tante attività della nostra Sezione divenu- ta un simbolo per tutta l’A.N.A. in termini di concretezza, serietà e or- ganizzazione. Veniva anche ricorda- to l’impegno della nostra Sezione durante il terremoto di cui ricorre quest’anno il 30° anniversario. Mentre sfilavano impeccabilmente lungo il viale della Vittoria, tra le ali di folla che applaudiva in segno di riconoscimento, le penne nere della nostra Sezione potevano vede- re il Sacrario Militare del Leiten 1 ...ma gli Alpini non hanno paura...

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PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE

Sezione“TENENTE ANTONIO MARCHI”

PORDENONE

Pordenone 15 Giugno 2006Anno XLI n° 3 - Gratis ai Soci

Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 PordenoneRedaz. ed Amministr. in Vial Grande n° 5 tel. 0434/538190 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Tipografia - S. Vito/PN

FONDATA NEL 1925

L’ADUNATA NAZIONALE PIÙ VICINA AL CIELO ASIAGO

13 - 14 maggio 2006Si è trattato dell’Adunata Nazionalepiù vicina al cielo non solo per alti-tudine ma, soprattutto dal punto divista morale. Chi si è recato adAsiago per partecipare alla 79^Adunata Nazionale, infatti, ha tro-vato tutti gli elementi che fannoparte della cultura e della storia al-pina. Il cielo azzurro nel quale si

stagliano le vette, l’Ortigara, i prativerdi, i sentieri irti, l’aria frizzante,il sole splendente, le nubi minaccio-se, la pioggia insistente o scro-sciante che rende fangosi i sentieri,i simboli del nostro passato che inostri padri hanno scritto col lorosacrificio. Questo hanno avuto nelloro cuore gli Alpini della Sezione di

Pordenone quando numerosi e ordi-nati nei tre blocchi imponenti hannosfilato davanti al Labaro Nazionalelistato a lutto per i due Alpini cadu-ti in Afghanistan ed alla Tribunad’Onore, salutati con affetto e con-siderazione dal Presidente Naziona-le Corrado Perona, dal Presidentedel Senato Marini, dall’On. Giova-

nardi, dal Comandante delle TruppeAlpine Gen. C.A. Ivan Felice Resce,assieme a tutte le autorità. Lospeaker ricordava il nostro 80° diFondazione, menzionando le tanteattività della nostra Sezione divenu-ta un simbolo per tutta l’A.N.A. intermini di concretezza, serietà e or-ganizzazione. Veniva anche ricorda-

to l’impegno della nostra Sezionedurante il terremoto di cui ricorrequest’anno il 30° anniversario.Mentre sfilavano impeccabilmentelungo il viale della Vittoria, tra leali di folla che applaudiva in segnodi riconoscimento, le penne neredella nostra Sezione potevano vede-re il Sacrario Militare del Leiten

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...ma gli Alpini non hanno paura...

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

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che domina Asiago, solenne custo-de delle salme di 33.086 caduti ita-liani e i resti di 18.505 caduti au-stro-ungarici. Questo Monumento sistagliava all’orizzonte, simbolo e ri-

ferimento in questa straordinariaadunata durante la quale ci siamosentiti più vicini ai nostri valori edai nostri padri perché ad Asiago ab-biamo respirato la stessa aria degli

Alpini che donarono la loro giovi-nezza alla Patria completando il Ri-sorgimento nazionale. Abbiamo rin-novato i nostri propositi di volere ilbene del nostro paese, attraverso il

nostro impegno di solidarietà versochi soffre e chi è meno fortunato,perché questo è il vero volto dell’A-dunata Nazionale, per questo parte-cipiamo numerosi a questa manife-

stazione, per dare testimonianza di-retta con la nostra presenza di qualistraordinarie potenzialità positivepossiedono gli Alpini.

Daniele Pellissetti

Sfilano i nostri giovani... ...ed ecco i nostri Alfieri con i gloriosi Gagliardetti!

Sfila la Sezione di Pordenone... che si stà asciugando.

Lo sguardo rivolto al Sacrario militare del Leiten, procede la nostra Sezione lungo il Viale dellaVittoria.

Il Presidente Gasparet con il Vessillo, i Vice Presidenti Antoniutti e Perfetti seguiti dal bloccoperfettamente inquadrato del Consiglio Sezionale davanti alle tribune.

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

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A PINZANO COMMEMORATO IL 30° ANNIVERSARIO DEL TERREMOTONEL RICORDO DI TUTTI SPLENDE L’ESEMPIO DEGLI ALPINI

Ritrovarsi per commemorare unevento tragico ed allo stesso temporicordare la rinascita, ovvero, la vo-lontà di un popolo di superare unasituazione che appariva irrecupera-bile ed uscire da una apparentesconfitta: questo è frutto di unagrande dignità, che parte da lonta-no, dalla cultura della vita e del sa-crificio. Per questo si può trasfor-mare una commemorazione di unevento tragico, in un incontro perriflettere e per ricordare ciò che dipositivo si è riusciti a trarre da que-sta esperienza, dalla quale sonoemersi atti di generosità e solida-rietà che sono stati di esempio all’I-talia ed al mondo. La cerimonia ini-ziava con l’Alzabandiera presso lasede del Gruppo di Pinzano. Poi, incorteo si proseguiva fino al Monu-mento ai Caduti dove veniva depo-sta una Corona d’Alloro. Erano pre-senti i Gonfaloni della Provincia diPordenone, dei Comuni di Castelno-vo del Friuli, Fanna, Meduno, Mon-tereale V., Pinzano al T., Ragogna,Sequals, Tramonti di Sopra, Tra-monti di Sotto, Travesio, Vito d’A-sio con i rispettivi Sindaci, i VessilliSezionali di Conegliano, Pordenone,Savona, Treviso e Vittorio Veneto. IlVessillo dell’Ass. Naz. Insigniti In-segne Cavalleresche Deleg. Provin-ciale di Pordenone, i vessilli delleAssociazioni Donatori di SangueAFDS di Pinzano, Società Operaiadi Pinzano al T. Tra le numeroseautorità, erano presenti il Prefettodi Pordenone dott. V.Capocelli, iCons.ri Regionali Flavio Bertoldi,Populin e Salvador, il Presidentedella Provincia Elio De Anna, congli Ass.ri Del Pup, Piccolo e A.Tu-baro, Il Magg. La Selva in rappr.del C.do Aeroporto Pagliano e Gori,il L.te La Marca Staz. CC Aeropor-to, il L.te Ginoretta C.te Staz.CCSpilimbergo col L.te La Costa, ildott. Sacchetto C.te Polizia Strada-le di Pordenone, il Sost. Comm. P.Del Negro in rappr. C.do PoliziaStradale di Spilimbergo, Cap. Gio-vanni Enna per il C.do G.di F. diPordenone, M.llo Ord. D.Stefanellie V. Brig. A. Picco per la Brig. G. diF. di Spilimbergo. La Filarmonica diValeriano scandiva i momenti sa-lienti della cerimonia. Successiva-mente, nella Chiesa Parrocchiale diPinzano veniva concelebrata la S.Messa dal Parroco di Pinzano DonLoris Fabrici e dal parroco prece-dente Don Emanuele Candido, men-tre il Coro A.N.A. di Spilimbergo ac-compagnava la funzione religiosa.Durante l’omelia il celebrante ave-va parole di ringraziamento per leIstituzioni e per tutte le associazio-ni di volontariato che avevano con-tribuito alla ristrutturazione dellachiesa e per l’aiuto dato alla comu-nità colpita da 13 morti. Al termine,i partecipanti si radunavano davan-ti al sagrato della chiesa, divenutopulpito naturale per le autorità. Ve-niva data lettura da parte del Ceri-moniere Cons. Sezionale Mario Po-voledo del messaggio inviato dalPresidente della Repubblica CarloAzeglio Ciampi in occasione di que-sto anniversario: “Ricordiamo itrent’anni trascorsi dal drammaticoterremoto che ha colpito il Friuli, lasua gente, le sue case e i suoi pae-saggi. Quell’evento tragico che hacausato lutti incancellabili e gravis-sime distruzioni, è indelebile nellenostre coscienze, assieme all’esem-pio di dignità e di coraggio dellagente friulana. Da quella tragedia ilFriuli seppe risollevarsi con il lavo-ro, con uno straordinario spirito disacrificio e una generosità che sono

stati di esempio per tutti. A questocoraggio la collettività nazionale hasaputo rispondere con una straordi-naria testimonianza di solidarietà edi unità, valori fondanti della nostraidentità. Con questa commossa me-moria, rivolgo a Lei, egregio Presi-dente Illy, e a tutta la comunitàfriulana, un saluto partecipe”. Pren-deva poi la parola il Presidente Ga-sparet che ricordava quei terribilimomenti ma, evidenziava special-mente l’operato degli Alpini che, suispirazione dell’allora PresidenteNazionale Bertagnoli, il quale avevaconiato il motto “ricordare i morti,aiutando i vivi”, seppero farsi caricodi aiutare concretamente la gentecon la riparazione e la ricostruzionedelle case ma, soprattutto, rimase-ro sempre vicini alla gente, offren-do con la loro presenza un confortoed un incoraggiamento continuoche fu determinante per la ripresamorale oltre che materiale della po-polazione. La presenza costante de-gli Alpini anche dopo le scosse diterremoto di settembre convinserola gente a rimanere, perché non sisentirono mai soli, accanto a loroc’erano gli Alpini. Interveniva quin-di il Sindaco di Pinzano Luciano DeBiasio che, dopo un breve momentodi silenzio dedicato ai Caduti diNassirya, ricordava come il terre-moto fosse stato uno spartiacquedella generazione che aveva vissutoquell’esperienza, come la guerra loera stato per quella precedente. GliAlpini ebbero la capacità di ridarela speranza, per questo furono pro-tagonisti fondamentali di quell’e-vento. Ricordava anche l’ex Sinda-co Fabris presente alla cerimoniache veniva salutato con simpatia ericonoscenza dai presenti. Prende-va allora la parola il Presidente DeAnna che confermava come la cata-strofe fosse divenuta motivo di ri-nascita, sviluppo della solidarietà ericordava la nascita della Protezio-ne Civile proprio da quella espe-rienza. Concludeva gli interventil’On. Flavio Bertoldi su delega delVice Presidente Regionale Moret-ton, il quale sottolineava anchel’importanza del comportamentodelle istituzioni che seppero an-ch’esse fare un salto di qualità, affi-dando i fondi per la ricostruzione aiSindaci ed agli amministratori loca-li creando un nuovo rapporto colcittadino che consentì di accelerarele procedure per la ripresa delle zo-ne colpite dal sisma. Al termine de-gli interventi, il Sindaco di Pinzanodonava alle Sezioni Alpini presentiuna targa ricordo della manifesta-zione. In chiusura, il Presidente Ga-sparet dava lettura della motivazio-ne della Medaglia d’Oro al ValoreCivile concessa all’AssociazioneNazionale Alpini per il suo interven-to in favore del Friuli. Nel frattem-po era scesa la sera ma, tutti resta-vano al loro posto in attesa dell’orafatidica: le 21.03, l’ora del terremo-to del 6 maggio 1976. Finalmentel’orologio del campanile scoccava le9.00 e poi le lancette avanzavanofacendo riprovare il brivido di quel-la notte indimenticabile. Ma già l’o-ra è superata e rimaneva il ricordodi ciò che di positivo era stato fatto.Per questo, conclusa la commemo-razione tutti i partecipanti si riuni-vano nella palestra messa disposi-zione dal Comune dove la SezioneAlpini di Pordenone offriva la cena,ancora una volta per stare insiemealla gente, proprio come trent’anniprima.

A/D.P.

Come trent’anni prima, sfilano gli Alpini del Cantiere n. 10. Molti sfilano solo spiritualmente ma vivranno per semprenei nostri cuori.

Sfilano gli Alpini per le vie di Pinzano. La gente li ricorda con riconoscenza.

Discorso commemorativo tenuto dal Presidente Gasparet per ricordare il lavoro degli Alpini a favore della popolazione.

Il Presidente Gasparet riceve la targa dal Sindaco di Pinzano L. De Biasio a ricordo della manifestazione.

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

Il Convegno di Diano Marina è statoampiamente riportato su “L’Alpino”di Maggio 2006. Tuttavia, vogliamoinformare i lettori de “La più belaFameja” sulla partecipazione di Gi-no Vatri, amico della nostra Sezionee Presidente della Commissione In-tersezionale per il Nord America,che ha percorso il tragitto più lungoper giungere a destinazione. GinoVatri è, infatti, arrivato dal Canadacon la consorte Santa il giorno 1aprile alle ore 11.00 all’aeroporto diVenezia. Dopo una breve sosta aGorgo di Latisana per salutare l’an-ziana madre, ha proseguito il viag-gio assieme a Santa fino in Liguriain auto col Direttore del nostro gior-nale per giungere finalmente a Dia-no Marina alle 21.30 del medesimogiorno. Durante il Convegno, GinoVatri è stato festeggiato proprio co-me Congressista giunto da più lon-tano. Nel corso del Convegno, sonostati presentati i notevoli progressifatti nella realizzazione del nuovoportale A.N.A. che ha permesso allanostra Associazione di mantenere ilpasso con i più moderni mezzi di co-municazione. Ci sono stati anche nu-merosi interventi, primo fra tuttiquello di Cesare Lavizzari che haproposto di concentrare nel Conve-gno Stampa Alpina, la riunione peril Centro Studi, l’Informatica e il Fo-rum Giovani, allo scopo di raziona-lizzare e coordinare questi incontriche vedono i partecipanti essere inparte gli stessi. Tra gli interventiproposti al Convegno, proponiamo ilcontributo fornito dal Direttore del

nostro giornale sezionale, avente co-me obiettivo il mantenimento del-l’attenzione sul futuro della nostraassociazione. “L’impiego prevalentedelle nostre Forze Armate ed in parti-colare degli Alpini nei teatri esteri dimaggiore impegno con responsabilitàsempre crescenti dove i nostri Alpinihanno operato con capacità e determi-nazione ha accresciuto la considerazio-ne ed il prestigio dell’Italia sulla scenainternazionale. Questi risultati hannodato crescente dignità alla figura delmilitare portandolo a quella veste cosìben definita da Papa Giovanni PaoloII che egli stesso figlio di un militarechiamò nei vari incontri con le ForzeArmate: “I difensori della Pace!” Eccoche allora la figura del vecchio Alpinodi leva ritrova nei giovani volontarimoderni quei valori di solidarietà chesono così radicati negli Alpinidell’A.N.A.. Il Servizio Militare nelleTruppe Alpine diventa allora una baseiniziale per maturare delle esperienzeche prepareranno degli uomini a porta-re aiuto a popolazioni che hanno sof-ferto e in questa opera di mediazionetra problemi etnici, religiosi e naziona-listi, i nostri Alpini hanno dimostratouna professionalità che poggia le suebasi forse su quella tanto bistrattatamillenaria civiltà cristiana. Questi gio-vani sono certamente molto motivati ela loro percentuale di iscrizioneall’A.N.A. sarà conseguentemente su-periore alla media degli anni passati.Tuttavia i numeri tenderanno a scende-re per ragioni puramente statistiche. Equi si inserisce il nuovo ruolo dei “ve-ci”. La tempra delle nostre penne nere

ha infatti dimostrato una straordinariaforza d'animo, reagendo con tutto il"cuore" alla delusione della sospensio-ne della leva. Perché sulla pasta di cuisono fatti i reduci nessuno discute, maanche gli Alpini del dopoguerra hannofatto la loro parte. Perché chi ha parte-cipato ad un campo estivo od inverna-le, magari con la “Radio 300” sullaschiena, oppure conducendo un mulocarico di un mortaio da 120, oppureha trascorso 45 giorni ininterrotti diguardia in Ordine Pubblico in AltoAdige, o di guardia in polveriera a Pis-sibus d’inverno per un mese ininterrot-to sulle montagne della Carnia, chi si èfatto le marce di addestramento, in-somma chi ha vissuto tutto quello checostituisce una vera naia Alpina, nonsi è lasciato scoraggiare. Ebbene, que-sti Alpini sono ora la forza, il telaiodell’A.N.A.. Sono i nuovi “veci”, sonoquelli che meglio hanno reagito allanuova realtà ed hanno caricato nel lorozaino un peso ulteriore, il peso di farcrescere i più giovani, cercando di tra-smettere loro l’esperienza e le ragioniche li hanno spinti a dedicare tantepreziose energie alla crescitadell’A.N.A., rubando talvolta delle orealla famiglia o al loro tempo libero.Nel 2005 gli Alpini della nostra Sezio-ne hanno costruito 5 nuove sedi diGruppo e la loro Sede Sezionale, men-tre altre 4 sedi di Gruppo verranno ter-minate nel 2006. Questi “veci” cresciu-ti nella pace ma che hanno combattutole loro battaglie nel Vajont e nel terre-moto del Friuli, che hanno ricostruitole case ma anche il tessuto morale del-la società, proprio come gli Alpini del

dopoguerra. Questi “veci” saranno lacerniera fra l’A.N.A. di oggi e quelladel futuro, consolidando le tradizioni,il senso del cameratismo, dell’amicizia,ma anche della cultura, i canti, insom-ma tutto quel bagaglio che fa di un uo-mo un Alpino e in particolare un Alpi-no dell’A.N.A.. Ma allora, sarà possi-bile immaginare una Associazione Na-zionale Alpini del futuro con pochiCappelli Alpini e tanti soci che avran-no il cappello Alpino solo nel cuore?Ebbene, ciò sarà possibile perché or-mai l’A.N.A. del futuro è già tra noi.Essa si basa sulla filosofia dell’A.N.A.sui grandi valori morali su cui oggi es-sa si basa, sui così detti principi,: laPatria, il dovere, le tradizioni, la se-rietà, l’autonomia. Quei valori astratti,come concetti, che si realizzano in con-creti comportamenti umani. Il rispettoe la pratica di tali valori, la devozionenei loro confronti, è una costante chenon solo rappresenta una degna tradi-zione, ma, allo stesso tempo testimo-nia la continuità storica, realizzata conla pratica quotidiana. Tutto ciò costi-tuisce l’Alpinità, che non è solo un mo-do di aver fatto il soldato, ma un valo-re della coscienza e dell’animo. Perquesta ragione e con questi i sentimen-ti che hanno portato e porteranno lanostra Associazione a continuare sulsolco tracciato profondamente dai no-stri padri, un solco approfondito ulte-riormente dai “veci” d’oggi, ci sarannodegli uomini che sapranno far propri inostri valori e sarà nostra cura acco-gliere quelli sinceri nella nostra fami-glia: la Famiglia Alpina. Concludendo,il ruolo della Stampa Alpina diventa

allora fondamentale, per diffondere,sostenere e promuovere “i principi” sucui consolidare l’A.N.A. del futuro, do-ve ci saranno meno Cappelli in testa,ma molti di più nel segreto del cuoredegli uomini sinceri”.Certo, la discussione sul futuro del-l’A.N.A. continuerà e sarà attraver-so i contributi di idee ed il dialogotra le varie componenti associativeche scaturiranno le soluzioni vincen-ti. Al momento della conclusione delconvegno, il Direttore de “L’Alpino”,Cesare Di Dato comunicava la pre-senza di ben 159 testate, eviden-ziando come la vivacità del dibattitofosse la dimostrazione della crescitadel C.I.S.A. e rendeva nota una cu-riosità per la stampa, ricordando laprima pagina della Domenica delCorriere dell’11 luglio 1915 dal tito-lo: Come si battono i giornalisti. Ladidascalia recitava: Mancio Pintauroredattore del “Roma” di Napoli cadeeroicamente guidando il suo plotoneall’assalto. Il disegno di AmbrogioLombardi raffigurava efficacementela scena. Anche i giornalisti hanno illoro eroe decorato di Medaglia D’O-ro al V.M.. Al termine del Convegno,il Presidente Nazionale Corrado Pe-rona tirava le somme, ringraziando ipartecipanti per il loro impegno econfermando l’importanza dellastampa sezionale e di gruppo perdiffondere il messaggio della nostraassociazione. Con un arrivederci aLucca, si concludeva il Convegno diDiano Marina.

A/D.P.

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10° CONVEGNO ITINERANTE STAMPA ALPINADIANO MARINA - IMPERIA - 1/2 Aprile 2006

L’intervento conclusivo del Presidente Nazionale Corrado Perona.I Direttori delle Testate alpine al lavoro nella sala consiliare del comune di Diano Marina.

Nell'ambito della nostra Sezione e inqualche altra manifestazione si ha lapossibilità di assistere a delle ricorren-ze importanti che i vari Gruppi o Ammi-nistrazioni organizzano per onorare oricordare avvenimenti importanti degliAlpini e non, o che comunque sono inqualche modo a essi collegati.In queste occasioni alcune volte si rie-sce a ottenere, almeno su manifestazio-ni di una certa rilevanza, la presenza diun "picchetto armato"; cosa non faciledate le nuove disposizioni oggi in vigo-re nelle forze armate.Il "picchetto armato" dovrebbe rappre-sentare al meglio l'esercito e quindi diconseguenza lo Stato Italiano nella suafunzione di Nazione che ritiene di darevalore all'avvenimento, ecco dunqueche ci si aspetterebbe di vedere ungruppetto preparato, marziale e perchéno anche bello da vedere.

In quelle poche occasioni che ho avutoil piacere di assistere ad una manife-stazione con la loro presenza è logicoprestargli un po' d'attenzione e guar-darli, ma la mia gioia iniziale è statatutte le volte subito smorzata lasciandoil posto alla delusione e alla rabbia.E' mai possibile che si possa essererappresentati da uomini e donne del no-stro esercito che volendo fare loro uncomplimento mi limito all'espressionecon l'aggettivo "ridicoli", ma ci stareb-bero bene anche altri aggettivi pia pe-santi e tutti calzerebbero a pennello.Al solo osservare i sei uomini e tre don-ne che espletavano a questo compito.in una grossa ricorrenza di questi gior-ni, era penoso osservare la poca curanell'indossare la divisa, tutti messi co-me capita in una mescolanza di alti ebassi, berretti indossati ognuno comelo si sentiva meglio in testa, armi con

"tinta opaca" e cinghie delle stesse an-nodate alla belle meglio o penzolanti.esecuzione degli ordini in "ordine spar-so".Stendiamo poi un velo pietoso per ilsottufficiale che li comandava, ordinidati con accento quasi incomprensibilee appena udibili, al momento del salutoalzava a metà in vari tentativi, il brac-cio sinistro, poi il destro, poi ancora ilsinistro ed infine decidendo che si salu-ta con il destro, intanto la bandiera intutto questo andirivieni era già arrivataa mezz'asta:Osservando tutto questo oltre allosconforto e alla vergogna provate, sen-tendo alcuni commenti perfino da don-ne presenti, mi sono posto alcune logi-che domande:dove sono finiti gli ufficiali e sottufficia-li che alla libera uscita ti facevano il"contropelo", così era per la divisa, per

la pulizia, per la penna con l'inclinazio-ne leggermente diversa da quella pre-scritta e così di seguito, figurarsi poi seeri comandato ad essere presente inuna rappresentanza.Dove sono finiti quelli addetti all'istru-zione, alla cura nel scegliere gli ele-menti più idonei, dove sono finiti quelliche, con discrezione, assistevano allosvolgimento per vedere se qualcosa po-teva essere migliorato.Mi sono domandato anche come siapossibile che il comandante che ne au-torizza la presenza non si sia mai resoconto di quanto discredito tutto questogli porta, non li ha mai visti?? Propriomai??Se questi poi sono i suoi uomini miglio-ri, come dovrebbe essere, è meglio cheli tenga in caserma; io al suo posto nonmi metterei così esposto a critiche e inridicolo; anzi sarei il primo a darmi da

fare per dare l'esempio e farei lavoraretutti fino a ottenere ottimi risultati, so-no o no dei professionisti e allora chesi, comportino come tali, non è questala formula tanto decantata del nostroesercito?Al Capogruppo e ai. suoi collaboratori,che con tanto lavoro hanno cercato didare solennità e giusto valore alla ceri-monia, va tutta la mia stima e i mieicomplimenti per il resto dello svolgi-mento ma, se mi permettono un sugge-rimento, non vale la pena di darsi tantoda fare per ottenere questi "rappresen-tanti", io ho già smesso da tempo dichiedere il picchetto e non me ne pentofintanto questo ci verrà concesso a que-sti livelli.Ce lo danno con il contagocce ma è pro-prio il caso di dire "GRAZIE A DIO"

Pezzutti

IL "PICCHETTO ARMATO" UNA COSA SCONCERTANTE

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

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VISITA DI GINO VATRIPRESIDENTE DEGLI ALPINI DEL

NORD AMERICA ALLA NUOVA SEDE SEZIONALE

Approfittando della presenza in Ita-lia in occasione del 10° ConvegnoItinerante della Stampa Alpina, Gi-no Vatri, Presidente della Commis-sione Intersezionale per il NordAmerica e la sua gentile consorteSanta, sono stati invitati dal Presi-dente Sezionale Giovanni Gasparetper una visita alla nuova sede se-zionale. Gino e Santa Vatri hannomolto gradito l’invito ed hanno ri-pagato il nostro Presidente con pa-role di vivo apprezzamento perl’importante traguardo raggiuntodalla Sezione di Pordenone. Gliospiti sono rimasti favorevolmenteimpressionati per gli spazi ben di-stribuiti e per l’impostazione dei lo-cali che consente il corretto equili-brio tra le attività di segreteria egestione, di riunioni per l’organiz-zazione delle attività operative, diprotezione civile, lavorative, cultu-rali, sportive e ricreative della no-stra struttura sezionale. La posizio-ne della sede ubicata nelle vicinan-ze di strutture sportive ha eviden-ziato il vantaggio di poter usufruiredi ampi spazi esterni, utili in casodi impieghi della nostra ProtezioneCivile con l’ausilio di supporto dal-l’aria. Gino Vatri si è complimenta-to col nostro Presidente ed allostesso tempo non si è dimostratosorpreso dalla validità delle scelteeffettuate perché sono la provaconcreta dell’ottima collaborazioneesistente all’interno del nostroConsiglio Direttivo Sezionale. GinoVatri ringraziava il nostro Presiden-te per l’ospitalità e esprimeva lapropria riconoscenza per il conti-nuo sostegno e aiuto che la Sezione

di Pordenone offre agli Alpini delCanada. Al termine della visita gliospiti si intrattenevano col nostroPresidente per un breve momento

conviviale in città, rientrando in se-rata a Gorgo di Latisana.

A/D.P.

Gino Vatri in visita alla sala consiliare.

Il Presidente Intersezionale del Nord America Gino Vatri (al centro) in visitaalla nuova Sede Sezionale con il Presidente Gasparet e il Direttore de “LaPiù Bela Fameja”.

RICORDATI DUE ANNIVERSARI IMPORTANTITERREMOTO 1976 – 2006

IL PRESIDENTE MARIO CANDOTTI DA 21 ANNI VIVE NEL NOSTRO RICORDO

Questi anniversari così densi di si-gnificati sono stati l’occasione perla prima celebrazione nella nostranuova sede. E non poteva esserciluogo più degno “il cippo dedicatoai nostri caduti ed ai soci andatiavanti” per ricordare con una ceri-monia semplice ma solenne due av-venimenti che hanno segnato lastoria della nostra Sezione. Davantiai gagliardetti schierati ed a nume-rosi Alpini che circondavano con af-fetto la Sig.ra Zora ed il figlio Ren-zo nel ricordo del dott. Mario Can-dotti, allo stesso tempo sono staticommemorati i generosi protagoni-sti della ricostruzione dopo la tragi-ca esperienza del terremoto. Nella

chiesa della parrocchia di S.Agosti-no nel cui territorio è ubicata la no-stra sede, ci siamo raccolti per unapausa di preghiera e di ricordo maanche di fiducia nella provvidenza,di cui gli Alpini sono stati lo stru-mento prezioso in quei momenti neiquali tutto sembrava perduto. Nelleparole del nostro Presidente Gio-vanni Gasparet, abbiamo ritrovatoproprio questi elementi, da una co-sì grande calamità, infatti, germo-gliavano il seme e la forza della so-lidarietà che tanto bene avrebbeportato alle nostre popolazioni. Ga-sparet concludeva ricordando an-che i due Alpini recentemente ca-duti in Afghanistan, il Capitano Ma-

nuel Fiorito ed il M.llo Capo LucaPolsinelli, affermando che i valoridell’A.N.A. si rafforzano e si devecontinuare nell’esempio perchéquesta è nostra responsabilità inquanto abbiamo scelto di voler es-sere un riferimento positivo per lasocietà. Al termine della S.Messacelebrata dal parroco Don ClaudioPolo e dopo la Preghiera dell’Alpi-no, tutti i presenti intonavano “Si-gnore delle Cime” che sgorgava dalcuore creando una sensazione digrande effetto sonoro a dimostra-zione della completa partecipazionedell’assemblea a questa commemo-razione.

A/D.P.

La Sezione in marcia verso la chiesa di Sant’Agostino.

La chiesa gremita di Gagliardetti e Alpini ricorda le vittime del terremoto ecommemora il Presidente Mario Candotti.

Nuova Sede Sezionale: il Presidente Gasparet ricorda il Presidente dott. Mario Candotti nel 21° anniversario dellascomparsa e il 30° anniversario del terremoto.

Il 18 marzo 2006 n°19 nostri volon-tari hanno collaborato alla grossaesercitazione denominata “acquater-ra 2006”, organizzata dall'Ass.Gom-monauti Pordenonesi, Ass. Sommoz-zatori di Pordenone, con il coinvolgi-mento della squadra comunale diProt. Civile di Pordenone, e anche daquelle di Pasiano, Porcia, Prata diPordenone, la Croce Rossa di Porde-none, la Sogit di Sacile, i cinofili re-gionali, l'Ass. Ci-sar per le comuni-cazioni; ed anche le istituzioni comela Regione Friuli Venezia Giulia Prot.Civile e LL. pubblici, la Polizia Muni-cipale di PN, Prata, Pasiano, ed ilComando Provinciale dei Vigili delFuoco.Mentre le altre Associazioni hannocontribuito alla realizzazione dei variepisodi di intervento e soccorso lun-go le sponde del fiume Noncello, finoalla confluenza con il fiume Livenza,il nucleo Alpino, formato da logisti-co-alimentare, ha provveduto allacreazione dell’area cottura e refetto-rio ed a rifocillare i volontari, nel nu-mero di 230, con sacchetti viveri du-rante la mattinata, e con il caratteri-

stico pranzo Alpino alle ore 14,00,dopo la fine delle operazioni.Tutti i volontari si sono impegnatidalle ore 7,00 del mattino, di sabato18 marzo, fino al tardo pomeriggioper ripristinare il padiglione n°2 co-me era stato consegnato.I volontari presenti erano 7 delGruppo di Montereale Valcellina conla cucina rotabile, 5 del Gruppo diPordenone centro, 3 del Gruppo diSan Quirino, 2 del Gruppo di VillottaBasedo, 1 del Gruppo di Rorai Picco-lo e 1 del Gruppo di Tajedo.Vogliamo riportare anche i loro nomiringraziandoli di quanto fatto per laSezione Alpini di Pordenone: Anto-niutti Gianni, Cattaruzza Silvano, Ci-cutto Franca, Di Daniel Luigi, Fru-scalzo Lorenzo, Malfante Amedeo,Roveredo Livio, Basso Flavio, LotRaffaele, Mastrangelo Angelo, PessaMario, Piasentin Luciano, CasaraSanto, Rosolen Evelino, Zilli Giusep-pe, Tesolin Guido, Vian Loris, MoroFranco, Cover Stelvio nel totale 26presenze con la preparazione del ve-nerdì, e 218 ore di lavoro.

AG. 2006

ESERCITAZIONE “AQUATERRA 2006”

MARCIA IN VAL SAISERAIl 10 Luglio 2005 si è svolta la marcia di 6 km organizzata dal Gruppo A.N.A.Malborghetto. Il percorso si è snodato per i boschi della Val Saisera , la marcia eraaperta a tutti e tra i partecipanti in rappresentanza del Gruppo Alpini di Sesto alReghena ha partecipato l'alpino atleta WILLIAM OITZINGHER, classificandosiprimo. Ricordiamo a tutti che WILLIAM O. fa parte del gruppo sportivo della Se-zione di Pordenone .

Gruppo Alpini di Sesto al Reghena

Bela Fameja - 06.2006 6-06-2006 9:09 Pagina 5

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

Claut ha accolto i partecipanti alConvegno Primaverile dei Capigrup-po con le montagne spolverate dineve caduta nella notte ma, con untiepido sole che tentava di riscalda-re la gelida mattinata: il termome-tro segnava 1 grado. Per nulla inti-miditi, gli Alfieri con i Gagliardetti egli Alpini attendevano schierati conla loro proverbiale disciplinata pa-zienza e senza mettere le mani intasca. Finalmente: l’Alzabandiera egli Onori ai Caduti con la deposizio-ne di una Corona d’Alloro al Monu-mento ad essi dedicato nella piazzaprincipale di Claut. Poi il riposo e,in ordinato corteo, si raggiungeva lasala della riunione. Prima dell’iniziodei lavori, il Capogruppo di Claut,Candussi Danilo porgeva il benve-nuto e consegnava il gagliardettodel proprio Gruppo al PresidenteGasparet, al Consigliere Nazionale

Marco Valditara ed al Sindaco diClaut, Alpino Giacomo Giordani(Uste). Quest’ultimo, prendeva laparola e invitava i presenti ad os-servare un minuto di silenzio in se-gno di rispetto per i 3 caduti di Nas-syria, due carabinieri ed un paraca-dutista. Dopo questa breve pausa sidava inizio ai lavori. Presiedeva ilConvegno il Presidente SezionaleGasparet, con la collaborazione delCons. Naz. Valditara, e dei Vice-Pre-sidenti Tullio Perfetti ed UmbertoScarabello. Si entrava subito nel vi-vo del programma, affrontando il te-ma principale in agenda: l’AdunataNazionale ad Asiago. Venivano dateampie informazioni alle numeroserichieste dei Capigruppo sulle mo-dalità di arrivo ad Asiago e sulle di-sposizioni relative allo sfilamento.Gasparet comunicava gli orari e lelimitazioni relative alla cerimoniaall’Ortigara che sabato mattina 13maggio avrebbe accolto solo unarappresentanza delle Sezioni cheavevano riservato. Segnalava l’ini-ziativa del Gruppo di Caneva cheaveva programmato di recarsi adAsiago a piedi, con la possibilità diaggregarsi facendo richiesta alGruppo o alla Sezione. Inoltre, datala ristrettezza del percorso si sareb-be sfilati per 7 e con un solo stri-scione “Alpini gloria d’Italia”. Ilgruppo giovani avrebbe sfilato adAsiago subito dopo il Labaro Nazio-nale. L’argomento si concludevacon la raccomandazione del Presi-dente di essere puntuali. Veniva poiillustrato il programma delle mani-festazione per il 30° Anniversariodel terremoto: Gemona alla Caser-ma Goi Pantanali, a Pinzano nel no-stro cantiere, a Meduno nella chie-

setta di Muinta con il Vescovo Po-letto. La corposa agenda degli argo-menti comprendeva poi il calendariodelle attività 2006, la 31^ AdunataSezionale a Polcenigo, l’utilizzo delCoro Montecavallo, l’utilizzo dellaSede sezionale, la destinazione del5x1000 della Dichiarazione deiRedditi all’A.N.A., la lettura da par-te del Cons. Sezionale GiovanniFrancescutti della relazione sulleattività della Protezione Civile pre-parata dal Vice-Presidente G.Anto-niutti. Il Cons. Nazionale Valditaraillustrava l’utilizzo della Carta diCredito “ANA CARD”. Il ConsigliereSez. Mario Povoledo interveniva percomunicare che il libro dell’80° erain preparazione e chiedeva ai Capi-gruppo di inviare in segreteria se-zionale una scheda con la composi-zione del Consiglio di Gruppo, il nu-mero dei soci ed una foto della pro-pria sede. In chiusura, il Direttoredel nostro giornale presentava bre-vemente il nuovo Libretto dei Cori eFanfare elaborato dal Centro StudiA.N.A. nel quale la nostra Sezione èrappresentata da ben 4 cori: Sezio-nale A.N.A. Montecavallo, FriuliA.N.A. Cordovado, A.N.A. Spilim-bergo, A.N.A. Mandi. Come si puòrilevare, molteplici sono gli argo-menti trattati e discussi durante iConvegni dei Capigruppo e si puòfacilmente intuire quanto siano im-portanti per il buon funzionamentodella Sezione e la positiva riuscitadelle varie attività. Al termine deilavori il Gruppo di Claut offriva unaricca pastasciutta che faceva ricor-dare ai partecipanti gli indimentica-bili sapori dell’alpina gioventù. Gra-zie Alpini di Claut!

A/D.P.

CONVEGNO PRIMAVERILE DEI CAPIGRUPPOCLAUT - 30 Aprile 2006

Il tavolo della presidenza: da sx a dx Vice Pres. T. Perfetti, il Sindaco diClaut Giacomo Giordani, il Capogruppo Candussi Danilo, il Presidente Ga-sparet, il Cons. Naz. Marco Valditara, il Vice Pres. U. Scarabello.

L’Assemblea dei Capigruppo segue con attenzione i lavori del Convegno.

La Sezione sfila verso la sala del convegno.

Cori e Fanfare 2006

La PRESENZA di tantissimi “Ga-gliardetti”, Associazioni d’Arma, dinumerose ed autorevoli personalitàdella vita pubblica e del Vessillo del-la Sezione accompagnato dal nostroPresidente Giovanni Gasparet, haregalato al Gruppo ed alla Comunitàdi Castions una splendida cornicealla cerimonia per la commemora-zione del dottor Nico Fortuni nel 40°anniversario della morte e per l’inti-tolazione della Via a Lui dedicata. PRESENZA è la parola magica diun’occasione di riflessione che sot-tolinea l’importanza di chi abbiamoricordato; sottolinea l’indelebile af-fetto che ancora oggi lega il dottorNico Fortuni a chi l’ha conosciuto. Con la PRESENZA si esalta il mo-mento della memoria. A Castions è stato così un intensomomento di commozione. La PRE-SENZA, con tanto rispetto e tantasimpatia, è la depositaria di ungrande messaggio che abbiamo tra-smesso anche alla nuova generazio-ne che altrimenti rimaneva estraneaalla bellissima storia di Nico Fortunilasciata attraverso il nostro GruppoAlpini. Abbiamo scritto nel libro a Lui dedi-cato e sulla tabella stradale dellaVia: Medico – Alpino – Sportivo,semplicemente si poteva scrivere“amico”.Dal libro edito dal Gruppo Alpini diCastions abbiamo scelto di pubbli-care sulla “Bela Fameja” Alcunipassi.

BIOGRAFIAFORTUNI NICOLÒ (Nico) nasce a

Piavon di Oderzo in provincia di Tre-viso il 28 Ottobre 1910 da Enrico(6.10.1875 – 21.1.1932) e DoraliceMarzona di Valvasone (24.5.1882 –2.9.1915), che si sono conosciuti al-l’università di Bologna. Era quartodi cinque fratelli. In ordine: Giulianata il 29.1.1906 e morta il10.2.1973; Carlo il 19.4.1907 questiera titolare della agenzia provincialedelle Assicurazioni Generali a Udi-ne, deceduto a soli 42 anni il11.1.1950; Caterina nasce il13.1.1909 e scompare il19.12.1994; Zeno Mario nasce a Val-vasone il 20.10.1914 e muore in unincidente nella città di Maracaibo inVenezuela l’11.1.1950 ed ivi vienesepolto. Vano è stato il prodigarsi diNico per riportare la salma in Italia.Nel 1911 la famiglia Fortuni si sta-bilisce a Valvasone.La mamma muore di meningite nel1914 a pochi mesi dalla nascita diMario, aveva 33 anni. A soli 56 annimuore d’infarto il padre. Questi dal1924 è medico condotto di Valvaso-ne. Famoso anche per il suo cavallobianco chiamato “Ciro” assieme alquale si recava alle visite mediche adomicilio. Nico si laurea in medicina e chirur-gia presso l’Università di Padova il21 Novembre 1935.Nel 1941 parte volontario per la Li-bia con il grado di tenente medico diun reparto di “meharist”.Per un’azione valorosa compiuta du-rante la guerra d’Africa, nel 1948viene insignito della medaglia d’ar-gento al Valor Militare e nel 1962 èinsignito della Croce al Merito DI

GUERRA PER LE OPERAZIONIDURANTE IL PERIODO 1940 –1943.Durante la guerra d’Africa viene fat-to prigioniero dai francesi. Presta lasua opera all’ospedale di Bangui inLibia in veste di medico e direttoredel Gabinetto Microbiologico e capodel Reparto Celtico Indigeno.Dopo il rientro dall’Africa nel 1946svolge la professione di medicopresso l’INAM di Udine, poi comemedico condotto di Talmassons edinfine nel 1953 si trasferisce a Ca-stions in seguito all’assegnazionedella condotta del Comune di Zoppo-la. Sostituisce il dottor Pietro Toni-cello.Durante la permanenza a Udine è di-rigente e medico sociale dell’Udine-se Calcio, carica che terrà fino al1957. Sempre a Udine fonda lasquadra di rugby, sport praticato du-rante gli anni di università a Pado-va.Nel 1947 sposa Wanda Panontin,nata a Pasiano di Pordenone il26.2.1920 e morta il 19.7.1997, ra-gioniera impiegata al INAM di Udi-ne. Il 19 ottobre 1948 nasce Enricoed il 2 aprile 1950 Marina. Enricosarà medico condotto a Valvasone,Ufficiale medico dell’Ariete e re-sponsabile sanitario di “Casa Sere-na” a Pordenone. Enrico scompare il16.10. 2000 a 52 anni lasciando lamoglie Michela ed il figlio Nicolò,farmacista a Spilimbergo.Appena giunto a Castions nel 1953,Nico ricostituisce l’associazioneCombattenti e Reduci rimanendopresidente sino alla morte.

Nel 1954 succede a Felice Barabasalla presidenza della Società Sporti-va “Doria”.Nel 1963 fonda il gruppo Alpini diCastions e poi costituisce il primocoro alpino della sezione di Porde-none. A Castions rimane sino alla morteavvenuta il 28 gennaio 1966.

IN LIBIANico Fortuni parte volontario per laLibia nel 1941. Sarà un’esperienzaindelebile sia per l’uomo che per ilmedico. La nostalgia dell’Africa glirimarrà per tutta la vita. Non riu-scirà a coronare il sogno di tornarenei luoghi dove “regna la più grandeciviltà”. Dalle più testimonianze por-tate al processo patito al ritorno inpatria, si evincono le motivazioni diquesto affetto verso il continentenero. Il tempo della conquista dellaLibia è stato per l’Impero d’Italia lasumma dell’apoteosi del regime fa-scista che si liberava di molte fami-glie povere e senza lavoro per dareil miraggio di ricchezza e benesseresempre, però in terra lontana edostile. Riportiamo un racconto da unlibro di lettura delle scuole elemen-tari per misurare questa smisuratapropaganda e questa inutile proso-popea. Nico parte come medico militare conil grado di tenente. Come soldato simeriterà la medaglia di argento alvalor militare e come medico il plau-so e la stima di quanti l’hanno in-contrato e quanti hanno diviso gliostili sentimenti che regnavano tranemici ed invasori.

COMMEMORAZIONIDei molti discorsi pronunciati incommemorazione del dottor NicoFortuni ne riportiamo di seguito al-cuni ai quali aggiungiamo il nostro.

Cittadini,il Gruppo Alpini di Castions

con questa iniziativa rivolta alla comu-nità chiama a raccolta una moltitudinedi pensieri, di ricordi, di memorie persuggellare in forma duratura quantoha imparato dalla sua esemplare e do-lorosamente breve vita.Leggendo questo libro è come percorre-re un solo retto viale in cui qualunquesituazione di carattere medico, sporti-vo, alpino, sia essa meditata o dovuteal caso, ci conduce ad un unico puntoche può definirsi un insegnamento dicome procedere nella propria vita. Sia-mo capaci di fare nostro questo mes-saggio? Io spero e mi auguro che que-sto sia possibile, anche se questi esem-pi sono sempre più rari. È per questoche mi piace pensare che ciò che fac-ciamo oggi non sia e non rimanga unapura formalità, proprio perché noi sia-mo a ricordare uno splendido esempiodi vita e noi ne diamo lode. Grazie “miedi”.

Il Gruppo Alpini di Castions

Il Libro “NICO FORTUNI - MedicoAlpino Sportivo” è disponibile pres-so il Gruppo Alpini di Castions. Faparte della collana dei Quaderni de“Il Fil di Fier” n° 50 Edito dal Grup-po Alpini di Castions a cura di Ro-berto da Cevraia.

COMMEMORAZIONE DI NICO FORTUNI

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Sul monte “sei busi” Sul monte “sei busi” abbiamo fatto un con-fronto tra la trincea austriaca e quella ita-liana: quella italiana era più larga perchéessendo in una posizione svantaggiata do-veva contenere più uomini, ne servivanomolti perchè gli austriaci erano in una posi-zione favorevole e quindi quando gli italianiattaccavano erano preda facile per il nostronemico. Le trincee negli anni di guerra era-no a 40 metri l’una dall’altra e, tra le due,cera “la terra di nessuno” ove si trovava ilfilo spinato.Una curiosità è che i soldati nelle trinceeandavano a caccia di topi un po’ per diver-timento ma soprattutto perché i topi li mor-sicavano quando si adagiavano per dormi-re e questi non erano tanto piccoli ma era-no più grandi dei gatti! Sotto una grotta vi-cino all’ ospedale (nella Dolina) abbiamotrovato un’ impronta di scarpa di un milita-re. Camminando per le trincee si possonotrovare pezzi di granate e scatolette serviteper il cibo. Abbiamo visto la trincee italianein cemento; una cosa particolare che gliitaliani avevano inventato erano gli appog-gia-gomiti a cui si appoggiavano per spara-re. Questi appoggi , servivano per tenere ilpeso dei fucili, di circa 6 chili. La visita a Redipuglia ci è piaciuta moltoper le profonde emozioni che ci ha suscita-to: è stato emozionante e terribile cammi-nare dentro le trincee in cui hanno cammi-nato tanti nostri uomini caduti per servirela Patria. Noi speriamo che le varie asso-ciazioni continuino a conservare tutti i re-sti di questa guerra ,che anche se passatada ormai un secolo rimarrà per sempre la“grande guerra”.

Antonio e Simone

Visita alle Trincee Martedì 17 gennaio le classi terze sono an-date a fare una gita a Redipuglia e le trin-cee italiane e austro-ungariche sul Carso.All'inizio la guida ci ha fatto scendere nellaposizione dove si trovavano le trincee ita-liane che erano situate e lo sono ancora og-gi nella parte più bassa della montagna.

Erano dei canali curvi. La loro altezza eradi circa 3 metri e la larghezza era scarsa,ci potevano passare contemporaneamenteal massimo 2 persone.La guida ci ha spiegato che erano state co-struite scavando e che avevano una formacurva perché se uno avesse lanciato unagranata nella trincea, i soldati potevano ri-fugiarsi dall'altra parte della curva in modoche i pezzi di ferro colpissero solo le paretidella trincea.Man mano che andavamo avanti si notava-no delle enormi fosse (per quanto riguarda-va la profondità, perché in larghezza eranomolto strette); in esse si rifugiavano i sol-dati italiani quando attaccavano gli austria-ci oppure vi gettavano i morti.Successivamente siamo andati a vedereuna delle tante cavità nella montagna usa-ta dai soldati italiani per deporre le muni-zioni, i soldati morti o feriti ma anche persparare con i cannoni e il resto dell'arti-glieria pesante. Tra una trincea e l'altra vi erano al massi-mo 30 metri e i soldati italiani e quelli au-striaci si “prendevano in giro” con dei car-telli su cui gli italiani scrivevano in tedescoagli austriaci e gli austriaci gli sparavano eviceversa.-- Le condizioni nelle trincee erano pessi-me perché i soldati dovevano stare accantoai loro amici deceduti che dopo dodici oreiniziavano già a emanare odore a causa del-la decomposizione. Si rischiava anche diprendere malattie e infezioni, infatti moltisoldati morivano a causa delle ferite che siinfettavano. Un’arma micidiale erano i gasnervini che uccidevano tutti perché nonc’erano le attrezzature adatte per difender-si. Questo genere di gas provocava brucio-re alle vie respiratorie,causava emorragieinterne e anche cecità. Quando gli Austria-ci lanciavano queste bombe di gas i soldatidovevano prendere le maschere e cercaredi scappare il più presto possibile.Successivamente siamo andati a vedere la“Dolina dei 500” che in questo caso erauna vallata circondata dalle trincee doveerano situati gli ospedali per i soldati. Lacosa che ci ha colpito di più è che i soldatiferiti gravemente venivano lasciati nei tun-

nel aspettando la loro ora, mentre quelliferiti meno gravemente venivano curati ve-locemente e rimandati in trincea. Nelletrincee che circondava la DOLINA, c’eraun gradone rialzato dal terreno per permet-tere ai soldati di sparare; in queste vie c’e-rano dei fori per raccogliere l’acqua.Dietro l’ospedale (formato da tre stanze,una più grande per operare che aveva unpiccolo tombino per raccogliere il sangue ele altre due per curare i feriti) c’erano deitunnel a forma di fionda dove si mettevanole armi e dove , come si è detto ammassa-vano i feriti senza possibilità di vita. A noi questo percorso storico è piaciutomolto anche se, vedendo questi posti, abbia-mo immaginato che qui ci fosse “l’inferno”.

Oscar e Marco

Le trincee italiane e austroungariche sulCarsoMartedì 17 gennaio 06 le classi terze dellascuola media di Casarsa , sono andate a fa-re una gita a Redipuglia e alle trincee ita-liane e austro-ungariche sul Carso.All'inizio della visita, la guida ci ha condot-ti nelle posizioni in cui si trovavano le trin-cee italiane situate nella parte più bassadella montagna. Apparivano come, canalicurvi. La loro altezza era di circa 3 metri ela larghezza era scarsa, ci potevano passa-re contemporaneamente 2 persone.Ci ha spiegato che erano state costruitescavando e che avevano una forma curvaperché, al lancio di granate, i soldati pote-vano rifugiarsi dalla parte della curva inmodo che le schegge di ferro colpissero so-lo le pareti della trincea.Man mano che andavamo avanti si notava-no delle enormi fosse , buche,(per quantoriguardava la profondità, perché in larghez-za erano molto strette); in esse si rifugia-vano i soldati italiani quando venivano at-taccati dagli austriaci oppure vi gettavano imorti.Successivamente siamo andati a vedereuna delle tante cavità nella montagna usa-ta dai soldati italiani per deporre le muni-zioni, i soldati morti o feriti e per spararecon i cannoni e il resto dell'artiglieria pe-sante. Tra le linee italiane e quelle nemiche , incerti punti, vi erano solo una trentina dimetri e poteva accadere , come ci è statodetto, che i soldati italiani e quelli austria-ci si “prendessero in giro” con dei cartellisu cui i scrivevano frasi sboccate ed offen-sive.

Bryan

Gita a Redipuglia Questa non è stata una gita come tutte lealtre, dove si pensa solo a divertirsi ed astare in compagnia ma è stata una gita checi ha fatto riflettere sul senso della vita.Redipuglia: un cimitero dove riposano lesalme mutilate dei morti in guerra.Dopo una lunga escursione per le trinceeabbiamo raggiunto il cimitero che ai nostri

occhi pareva come un’infinita scalinata.A scoprire che dovevamo camminare attor-no alle tombe dei soldati, il nostro cuore siriempì di malinconia e commozione.La maestosa scalinata si ergeva ai nostriocchi come un immenso tempio dalla formapiramidale costituito da 395 scalini.Alla base della scalinata si trova la tombadel Duca d’Aosta, che ha voluto riposarequi con i suoi soldati, un enorme sepolcroin porfido del peso di 75 tonnellate.Tutta la gradinata è affiancata da cipressiche danno un senso maggiore di solennità.I morti qui presenti sono: 40.000 identifica-ti, anche solo con una lettera, mentre altri60.000 dormono il sonno dei giusti e deglieroi senza neppure un segno che abbia ilpotere di identificarli. Il mausoleo fu co-struito per volontà di Mussolini, nel 1938,su progetto di Giovanni Greppi e GianninoCastiglioni.Ora vi esponiamo le nostre impressioni sulmonumento.

Roxana, una nostra compagna di classe ve-nuta dalla Romania, ci ha detto che il sa-crario è impressionante; lì sono state se-polte molte persone coraggiose che hannolottato per il popolo italiano e meritano diessere ricordate per sempre.Ad Anna e Sara hanno colpito molto le trecroci poste sulla sommità, perchè incarna-no l’onore ai caduti.A Federica ha colpito la parola “presente”scritta sui gradini per indicare chi era se-polto lì. Ad Annalisa ha colpito la maestosità delmonumento e soprattutto gli alti cipressicome abbiamo scritto in precedenza.Tutto questo ha portato ad un’unica con-clusione: questa visita è stata molto istrut-tiva e ci ha fatto capire che neanche un mo-numento così grande può bastare a ricorda-re tutto quello che hanno passato i soldatiin guerra.

Sara, Annalisa, Federica, Roxana e Anna

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

Un ricordo ancora vivo lasciato aigiovanissimi

Era un giorno particolarmente fred-do, ventoso e nevoso; il Carso era ge-lido, si sentivano i nostri respiri e ilfiato trasformarsi in vapore. Prece-duti da una guida, abbiamo affronta-to in 81 il viaggio attraverso i ricordi,le notizie storiche, le immagini, sulprimo conflitto mondiale . Personalmente, penso, che tuttinoi, compresi i ragazzi che avevamoportato lassù con noi, andassimo al-la ricerca di qualcosa… io ero allaricerca della presenza di mio nonno,del suo respiro, delle sue paure edangosce, della sua ferita sanguinan-

te ricevuta durante la ritirata a Ca-poretto.Quella ferita, il cui ricordo mi ha ac-compagnata per 50 anni. Mi raccon-tava da bambina che durante la di-sfatta, gli ufficiali urlavano di” indie-treggiare, indietreggiare”, era un pa-rapiglia indescrivibile, tra fumo , pol-vere, paura, migliaia di uomini cor-revano all’indietro, quasi sentivano ilfiato del nemico sul collo…E, nel parapiglia, ad un certo punto,non sentì più nulla, solo un dolorefortissimo al ventre, uno squarciosanguinante, perse i sensi, chissàper quanto rimase al suolo …fino ache qualche mano pietosa lo raccolsee lo depositò tra altri moribondi, sul

piano, in terra battuta ,di una chiesae qui più nulla, si risvegliò in unospedale ….in qualche modo lo ave-vano ricucito …solo dopo si accorsedi avere uno squarcio che gli attra-versava il ventre da parte a parte.Ecco io cercavo nonno Francesco Ca-valiere di Vittorio Veneto e mi riap-propriavo della sua vita …poverononno, Tata, come lo chiamavamonoi nipoti.Ebbene, quelle trincee …non si puòcapire la loro tragicità leggendo suitesti di storia, come ho fatto tantevolte, bisogna essere sul territorio,andarci dentro. Dovevano sentirsi in trappola, comeanimali, in quel poco spazio, tra gli

spuntoni di roccia: lì mangiare, quan-do arrivava il rancio, lì dormire,quando il nemico non era particolar-mente martellante, lì essere vigili al-l’arrivo delle granate, spostarsi, na-scondersi nelle rientranze per schi-vare le schegge, lì indossare le ma-schere all’espandersi dei gas che nongli avrebbero tolto l’asfissia o il ri-gurgito! E Sempre lì nelle trincee, ri-pararsi dalla pioggia, dal gelo,affon-dare nel fango fino al polpaccio, lìconvivere coi parassiti…Che sensazione di impotenza ho pro-vato lassù: tutti quei camminamentiper chilometri e chilometri… Uominiche, ad un ordine, dovevano trovareil coraggio, con le buone o con le cat-

tive di uscire e correre verso il nemi-co, urlare, ripararsi, non pensare,…non pensare alla morte…I ragazzi che avevo portato con meseguivano il percorso silenziosi, desi-derosi di capire i fatti ed il terreno,sbalorditi nella Dolina, testimoni,ora, di fatti tragici. Lungamente sono rimasti in quei luo-ghi con il ricordo ed infine hannoesclamato che il SILENZIO DI QUEILUOGHI RACCONTA LA STORIA ECHE QUEGLI UOMINI, DI OGNIPARTE D’ITALIA, RIMASTI PERSEMPRE LASSU, SARANNO PERLORO UN RICORDO PERENNE.

De Caro Carmela e classe 3A A

LA SCUOLA MEDIA DI CASARSA VUOLE DARE LA SUA TESTIMONIANZA SULLE TRINCEE DEL CARSO E RENDERE OMAGGIO A TANTI

UOMINI MORTI PER SALVARE LA PATRIA

Mi chiamo Chinellato Aurelio, chiamato “Le-lo”, ora “nonno Lelo”.Sono nato a Marcon, in provincia di Venezia,il 6 aprile 1906, quarto di quindici fratelli (6femmine e 9 maschi). Ora siamo rimasti indue fratelli.La prima guerra mondiale è scoppiata quan-do avevo nove anni. Allora abitavo a Dese diFavaro Veneto che è una frazione della ter-raferma veneziana, vicino al forte Cosenz,tuttora esistente ma abbandonato). (DalXIII al XX secolo, a difesa della città di Ve-nezia e delle sue installazioni navali e mili-tari, veniva costruito un vasto e complessosistema difensivo composto da difese a ma-re, da batterie lagunari e isole fortificate eda un insieme di forti terrestri. Forte Cosenzè stato costruito nel 1912, è in cemento ar-mato ed ha quattro cannoni su cupole gire-voli, più altro armamento).Mio padre e lo zio furono mandati sul Carso.Mio zio sapeva scrivere mentre mio padrefaceva scrivere da altri commilitoni.“Io sono sano e sto bene” era la frase pre-stampata sulla cartolina militare ufficiale,l’unica che i soldati erano autorizzati ad in-viare dal fronte ai propri congiunti, alla vigi-lia delle grandi battaglie. La frase era stam-pata sulla cartolina in nove lingue, e non sipoteva aggiungere nulla, solo la firma.Lo zio rimase arruolato più a lungo mentremio padre fu mandato a casa in “licenzaagricola” per la quale doveva portare albraccio una fascia con i colori della nostrabandiera in segno di riconoscimento.Ricordo il rumore degli aerei “Bleriot” che,in un primo momento volavano solo di nottee gli aerei dell’impero austroungarico chegettavano bombe su Porto Marghera e sullaferrovia.

Il segnale di pericolo veniva dato dalle sire-ne del Comune e degli stabilimenti di PortoMarghera.Noi correvamo a nasconderci sotto un pagliaiodove mio padre aveva scavato una grande bucae rimanevamo lì fino al suono della sirena chedava il segnale del cessato pericolo.A questo proposito voglio ricordare che at-tualmente la sirena suona per avvertire i ve-neziani dell’imminenza dell’acqua alta, maho sentito che si prenderanno provvedimen-ti diversi perché il suono ricorda alle perso-ne non più giovanissime la tragedia delledue guerre, stante il tono lucubre che faproprio venire la pelle d’oca.Tornando alla prima guerra ricordo che amia madre ed alla zia vennero date delle“tessere” per gli acquisti alimentari e poichéabitavamo nelle retrovie del confine di guer-ra, a tutti venne data una “tessera di ricono-scimento” che esibivamo sia per andare amessa che a scuola.Ricordo i soldati che passavano sia a piediche con i carri agricoli che con i camion mi-litari. Ogni paese aveva i magazzini per irifornimenti dei militari.Altro non ho da dire se non che siamo statirelativamente fortunati al confronto con mi-gliaia di friulani andati profughi in ogni do-ve. Mia moglie, dal Friuli, precisamente daAurava di San Girogio della Richinvelda, èpartita profuga con sei fratelli, i genitori edil nonno di 90 anni su un carro trainato daibuoi fino a Pordenone e da qui con il trenofino a Cava Tigozzi in Provincia di Cremona.Quello che auguro a tutti i ragazzi delmondo è di non incontrare mai la guerranella loro vita.tanta salute, serenità ebuon studio!!

Nonno Lelo

NONNO LELO CI RACCONTA LA 1A GUERRA MONDIALE

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

Nessuno avrebbe immaginato un iniziodi giornata così...da molti anni pratica-mente da sempre, da quando il GruppoAlpini di Chions organizza la comme-morazione Sezionale ai Caduti dellanave Galilea, non avevamo mai vistoun tempo così sfavorevole. Poi quandoormai gli alpini, i combattenti, i reduci,i marinai, arrivavano ecco che il bruttotempo si ferma e lascia posto al freddoe al vento. La cerimonia si farà, il ri-cordo ai Caduti è assicurato anchequest'anno. Con la fanfara della Briga-ta Pozzuolo del Friuli ed il picchettoarmato dell'Ariete, arriva anche unarappresentanza dell'ottavo reggimentoalpini, con un ufficiale che accompa-gna questi ragazzi/e felici nonostanteil freddo di partecipare alla cerimonia.Dagli Studi Marittìmi di Venezia parte-cipano due ufficiali in rappresentanzadel comandante Ammiraglio Muliebre.Con il nostro presidente Gasparet, ar-riva l'assessore prov.le Tubaro, il Sin-daco Fabio Santin, tutti gli assessoricomunali, poi ci fanno onore con la lo-ro presenza otto gonfaloni di Comuni

limitrofi, con i rispettivi rappresentan-ti, i vessilli delle Sezioni di Udine e Co-negliano, il labaro dell'UNIRR prov.le,circa 54 gagliardetti della nostra Se-zione e tutte le bandiere di associazio-ni combattentistiche, di volontariatoed i vessili dei marinai del Friuli e delvicino Veneto.Al monumento ai Caduti in via Romasi rendono gli onori al Sottosegretariodi stato avv. Manlio Contento accom-pagnato dal sig. Prefetto. Dopo averreso gli onori ai Caduti, si prosegueper il camposanto, dove prosegue lacerimonia con la parte centrale, dovesi ricordano i Caduti della nave, con lalettura dei nomi e la deposizione diuna corona al monumento. I discorsiufficiali iniziano con il saluto del Capo-Gruppo Alberto Toffolon, poi per l'am-ministrazione Comunale parla il Sinda-co, per la Provincia l'Assessore Tubaroper la Sezione di Pordenone intervieneil Presidente Gasparet infine porta ilsaluto del Governo l'on. Contento.Mentre si chiudono gli interventi arri-va anche il cap. De Angelis accompa-

gnato dal C/te della stazione Carabi-nieri De Trane, in rappresentanza delComando Provinciale. La celebrazionedella santa Messa è presieduta damons. Basilio Danelon, vicario genera-le della Diocesi, concelebrano con lui ilparroco don Luigi e don Gino Bravo. Altermine consegna di otto croci di guer-ra ai familiari dei dispersi in mare, glialtri in precedenza avevano già avutoquesta onorificenza, per quest'ultimi ilSindaco ha pensato bene di donare unsegno di riconoscenza con una meda-glia di bronzo alla memoria.I ragazzi delle scuole chiudevano la

cerimonia con una toccante interpreta-zione dei momenti terribili vissuti inquella notte del 28 marzo 1942, qual-cuno alla fine ha stretto le mani dei ra-gazzi ringraziandoli per la loro presen-za sempre molto importante. Dopo ilrancio davanti un grande tricolore lafanfara della Brigata Pozzuolo delFriuli ha chiuso la giornata con l'innodi Mameli nella grande sala dell'ora-torio parrocchiale che conteneva circa250 persone in piedi tutte insieme acantare con orgoglio l’inno nazionale.…cosa resta di questa giornata, dopocirca due mesi di preparativi?? Secon-do noi resta una grande soddisfazione,una grande voglia di andare avanti,convinti che tutto quello che facciamo,vuol dire riconoscenza, rispetto, ricor-do. Riconoscenza per quei giovani chenon hanno più rivisto le loro case, ri-spetto per loro e per i loro familiari, cisono ancora dei parenti che commossici ringraziano, il rispetto è una cosafondamentale, ricordo di loro, ricordodi aver donato la propria vita per laPatria, il tricolore. Ormai in questa po-vera Italia, ci dovrebbero essere piùgiornate come questa, i ragazzi dellescuole dovrebbero sentire più spesso iReduci “raccontare…” per capire,comprendere, mettere in pratica gli in-segnamenti che sono tutti positivi, tut-ti mirati ad un unico scopo, amore perla Patria, amore per la Bandiera. NoiAlpini, non siamo i migliori, non siamoi più bravi, non siamo i primi, siamosolo delle persone che hanno capitoche il tricolore ed il cappello sono pernoi due cose fondamentali per la no-stra vita, che vuol essere improntatasul dono del servizio e della solida-rietà. Dalle pagine di questo giornaleanche a nome del Consiglio Direttivoche mi onoro di rappresentare, vadaun grazie sincero e commosso, per labuona riuscita della manifestazione.

T. Alberto Capogruppo Alpini di Chions

...IL TEMPO NON FERMA IL RICORDO...

Nell'occasione del 40° di matrimoniodel corista Alpino Pegoraro Arrigo,sposato nel 1966 con la signora PalùMaria, il coro Friuli si è esibito nelDuomo di S.Vito al Tagliamento.Evento importante in quanto, oltre afesteggiare un fedele corista semprepresente alle prove pur provenendoda Summaga, è stata l'occasione perla prima direzione ufficiale del coro,da parte del direttore signora Spiro-nello Elena.La signora “eredita" la bacchetta daDenis Marson, il quale ha diretto perdiversi anni il nostro sodalizio.Sicura dall'esperienza e supportatadalla qualifica tecnica, la signora ha

assolto con assoluta tranquillitàl'impegno di confrontarsi con i rudi"alpinacci", quali i componenti delcoro. Del resto eravamo già collau-dati alla direzione femminile, ancoradiversi anni fa, con l'allora ragazzinaFabia Geremia.Cambiano i direttori, cambiano i cori-sti, ma il filone dei canti alpini, il fa-scino della penna nera, (nonostantela crisi d'identità attuale), riesconoancora a portare "in alto i cuori". Seciò è possibile, il merito và alla di-sponibilità, all' umiltà che caratteriz-za ogni singolo corista senza ecce-zione alcuna.

Saverio Martin

PRIMA USCITA DI PRIMAVERA DEL CORO “FRIULI”

Si è scritto e parlato tanto dellacampagna di Russia, poco dellacampagna Greco-Albanese I940-41. Che il passare dei tempi affie-volisca i ricordi è cosa naturale,ma che dia motivo addirittura sul-la nostra stampa alpina di legge-re. Sono passati oramai tanti anniperchè ricordare gente che non èpiù. Coloro invece che quella guer-ra l'hanno fatta, hanno il doveremorale, civile e cristiano di porta-re a conoscenza, specialmente aigiovani, del perchè quella sbaglia-ta contro la Grecia.Il 28 ottobre 1940, la divisione al-pina Julia riceve l'ordine di varca-re il confine e di marciare sulla lo-calità di Metzovo (Grecia) pensan-do che si trattasse di occupazionee non di guerra come da trattaticonvenuti con, il governo Greco.Ma dopo alcuni giorno di marcia ibattaglioni della “Julia” furono af-frontati dall'esercito Greco. Que-sto improvviso attacco da partenostra si è dovuto registrare nu-merose perdite di uomini ,di mate-riale. Ad evitare la totale distru-zione, ai battaglioni fu ordinato diripiegare su Conitza, Perati eOstietza.Descrivere gli atti di valore, di ab-negazione di altruismo di queigiorni è impossibile. Come è im-possibile raccontare i fatti col con-sueto vocabolario, di ciascuna pa-rola bisogna svelare un significatoche sta sospeso tra l'immaginabilee l'irreale.Poi per i battaglioni della “Julia”arrivò un meritato riposo,con ac-campamento nei pressi di Tepele-ni. In quel frattempo arrivaronoAlpini dall'ltalia per la formazionedei quadri. Verso la metà di feb-braio la “Julia” riceve l'ordine diportarsi nel settore monte Golico,monte Scindelli e valle dellaVojussa. Al battaglione Tolmezzoal quale lo scrivente faceva parte,gli fu affidato la difesa del monteGolico.Il monte Golico era diverso dallealtre montagne conosciute, eratutto un blocco di pietra dura, lasua vetta irta e appuntita sembra-va di notte di toccare le stelle. Edera una posizione chiave dallaquale dipendeva la sicurezza ditutto il fronte, un cedimento vole-va dire porta aperta verso Valona.Un monte che non offriva alcunapossibilità di riparo,ci buttavamotra quelle rocce con un telo datenda sulle spalle e nulla più, for-tunato chi trovava una buca per ri-

pararsi dal freddo e dal gelo inquanto la sua altezza raggiungevai 1.860 metri. Era un continuo ne-vischio e pioggia, parve che Iddioavesse puntato il dito accusatore.Da parte dei greci era un continuobombardamento, ed erano moltoabili nel fare uso del mortaio addi-rittura centravano le nostre posta-zioni. La descrizione di quelledrammatiche giornate di sangue,non riesce ad esprimere piena-mente il travaglio fisico e moraleche provavamo nel vedere i nostrireparti assottigliarsi ogni giornopaurosamente.Ricordo che l'amico Sandro Toffo-lon sovente mi diceva; caro pie-montese un giorno o l'altro toc-cherà anche a noi.Ma un benevolo destino ci con-sentì il ritorno, perchè dovevamoinsieme andare a fare quella lungamarcia nella steppa del Don inRussia.Verso metà aprile 1941, arrivò lanotizia che due divisioni corazzatetedesche provenienti dalla Bulga-ria occuparono Salonicco e poiAtene, che significò la resa dellaGrecia. Se quella notizia ci recòcontentezza perchè voleva direla fine della guerra, ma fu anche

per noi tanta umiliazione e rabbiapensando che erano bastate duedivisioni corazzate per vincerequella guerra in pochi giorni.Dopo 10 mesi di presidio, arrivòl'ordine di rimpatrio e il giorno 28marzo 1942, la “Julia” prese il ma-re. Ma per la gloriosa e sfortunatadivisione si aggiunsero altri morti.In piena notte due siluri lanciatida un sommergibile inglese colpi eaffondo in poco tempo la nave“Galilea” con a bordo il battaglio-ne Gemona. Mentre le altre naviche facevano parte del convoglio ilmattino del 29 marzo raggiunseroil porto di Bari.Siete della “Ju1ia” domandava lagente sulla banchina. Si, la radioha comunicato che vi hanno affon-dato una nave con oltre mille Alpi-ni sopra. Qualcuno aggiungeva:Ne avete passate eh, voi della “Ju-lia”...Alla sera caricati su una tradottacon destinazione la città di Udine.Ad attenderci i familiari ed amici ealcuni di questi ci chievano delBattaglione Gemona. Noi risponde-vamo che erano dietro. Bugia pie-tosa, gli Alpini del battaglione Ge-mona non fecero mai più ritorno!

Albino Porro - Asti

PERCHÉ SI SAPPIA E NON SI DIMENTICHI

A TUTTI I BENEFATTORIIo sottoscritta, Suor Beena Antony Malamel, dichiaro di aver ricevuto da Sabrina Vivan il vostro generoso contri-buto per i bambini della missione di Sembè (Congo).Io tornerò in missione alla fine di aprile ma, sin d'ora, facendomi voce di tanti piccoli cuori, desidero esprimerle lamia più viva gratitudine e gioia perché molti bambini potranno ancora sorridere grazie alla sua sensibilità.Con la fiducia che questo bene possa moltiplicarsi, le porgo il mio saluto più fraterno e cordiale, le assicuro il mioricordo e le auguro tutto il Bene.

Con sincera stima e riconoscenzaSuor Beena Antony Malame le suore della comunità di Sembè

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

PROTEZIONE CIVILE

PROTEZIONE CIVILE A PORDENONESempre il giorno 25 marzo, sabato, 32volontari di Protezione Civile hannooperato nell'ambito del complessoospedaliero Santa Maria degli Angeli,per completare un lavoro di pulizia erimozione di vecchie vernici ruggineda ringhiere esterne presso il com-plesso, con successiva coloritura inun intenso colore verde. Lavoro ini-ziato un anno prima, che aveva neces-sariamente bisogno di un completa-mento.Le squadre che hanno operato, dalmattino alle ore 8.00 fino a tardo po-meriggio alle ore 17.30 sono state 5,come programmato nella riunione coni responsabili e capi squadra fatta giàlunedi 20 marzo presso la sede opera-tiva A.N.A. di Pordenone in Vial Gran-de n° 5.I volontari appartenevano ai Gruppi diPordenone centro 6, Tajedo 5, Rove-redo in Piano 5, Fiume Veneto 4, Saci-le 4, Casarsa San Giovanni 2, RoraiPiccolo 1, San Quirino 1, San Giorgio

della Richinvelda 1, Sequals 1, Sestoal Reghena 1, Val Meduna 1.Il lavoro é stato curato, ed ora quasi

tutte le ringhiere esterne al comples-so sono state colorate; rimane ancoraun tratto di ringhiera e paletti, dopo ilpadiglione B. da completare ed alcunitratti di ringhiera e corrimano, soprat-tutto su accessi, che sono state posi-zionate da poco e sono zincate percompletare anche questi piccoli trattinecessita sicuramente la buona vo-lontà di alcuni volontari pittori edun'altra giornata di lavoro da pro-grammare a tempi brevi.

AG. 2006

CORSI PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILESabato 1° aprile 2006 con 8 ore di le-zione e domenica 2 con 4 ore, si ésvolto presso le aule del Villaggio delfanciullo, il corso in workshop "la ge-stione dello stress" in occasione digrosse calamita.C’erano presenti, come da programma

25 volontari di Protezione Civile del-l'A.N.A di Pordenone, per lo più primiresponsabili o capisquadra, le adesio-ni erano superiori ma le conferme so-no state giuste.C'erano infatti: Antoniutti Gianni,Ghezzi Martino, Garlant Graziano,Moro Franco, tra i consiglieri di Se-zione e poi i Gruppi di: PordenoneCentro con: Basegio Romano, Brusa-din Romualdo, Dimaio Gianluca, Mu-naretto Diuonisio, Pessa Mario, Vi-sentin Vittorio: Tajedo con: BattistonGiovanni, Cover Stelvio, Danelon Bru-no; Brugnera con: Barbarotto Gianpie-ro, Santarossa Pierluigi; il nucleo ci-nofili. ccn: Polo Remigio, BattistonFranco, Copat Giovanni, Grizzo Ore-ste; Polcenigo con: Dottor FalangaRosario; Caneva con: Marchioni Eddi:Rorai Piccolo con: Frigoli Remigio:Villotta-Basedo con: Tesolin Guido;Fiume Veneto con: Bortolussi Mauro;Aviano con: Colauzzi Enzo.I corsisti hanno potuto seguire gli in-segnamenti, per la gestione dellostress, da parte della dott.sa ZottiPaola ed anche Zamarian Ave e Ta-gliapietra Lucia. La parte più interes-sante del corso é stato senz'altro il”debrifhg”, simulato da 10 volontari,su un episodio e vicenda vissuta da 2volontari in occasione del l'interventoa Kukes il Albania nel 1999.Tutti soddisfatti i corsisti, sono rien-trati alle proprie dimore con un'espe-rienza nuova e con una serie di cogni-zioni valide per affrontare le emergen-ze reali; merito anche della provinciadi Pordenone che con il suo ufficioProtezione Civile é sempre disponibilealle esigenze esposte dalle varie As-sociazioni di volontariato e che opera-no nella Protezione Civile della nostraprovincia.

AG. 2006

PROTEZIONE CIVILE ZONA PEDEMONTANAUna manovra combinata di volontarilocali, volontari di Gruppi della ZonaPedemontana e dei volontari di Pro-tezione Civile, ha permesso la realiz-zazione di più opere di riqualificazio-ne e valorizzazione delle aree con-termini al Santuario della Madonnadel Monte, presso la frazione di Co-sta nel comune di Aviano.Tra le opere realizzate: La riaperturacon modifica di pendenza e di per-corso del sentiero “Via di Maria”,percorso pedonale di accesso al fa-moso Santuario della “Madonna delmonte”, che con circa, 300 mt. ditragitto, parte dalla vecchia stradaasfaltata e giunge alla scalinata aipiedi dell'entrata del Santuario.Ma anche una nuova e profonda puli-zia del sottobosco su buona partedella collina con: taglio di cespugli,rovi, potature di ceppaie, con la peri-zia di lasciare dei polloni sani e dirit-ti che formeranno nuove e robustepiante. Con l'accumulo della rama-glia, anche quella tagliata ed accu-mulata in precedenti interventi, an-che quello di tre anni fa fatto dai vo-lontari Alpini, per poterla eliminare.E poi la creazione di una staccionatain legno, previo scavo su terreno roc-cioso e terroso, nel numero di oltre90 pali e circa 200 traverse, inbullo-nate e collegate con piastre e bullonipassanti, un lavoro abastanza com-plicato, che ha impegnato due squa-dre di volontari attrezzati con pale,picconi ma anche motoseghe, mazze,trapani, avvitatori e impregnante.E anche la costruzione di piazzole incls, per la creazione di ancone a ri-cordo della Madonna che viene fe-steggiata l'8 settembre di ogni anno,dal lontano 1500. Hanno contribuitoa questo grosso impegno, nei giorni

di sabato 25 e domenica 26 marzo2006, molti volontari, armati di pa-le,picconi, carriole, ma anche attrez-zi da taglio e meccanici e supportatida trivelle, escavatori, pale, camion,trattori con rimorchio, ragno, betto-niere.Il supporto logistico alimentare hausufruito delle strutture fisse pressola cucina e salamensa, predispostenel fabbricato realizzato vicino alSantuario.I Gruppi Alpini e i volontari localihanno così presenziato ai due giornidi lavoro: Aviano 34 pres.giornaliere,Marsure 26 p. + 6 mezzi, Volontarilocali 20 p., Montereale Valcellina10 p., Giais 9 p., Casarsa 9 p., Ope-ratori 9 p. + 8 mezzi, Roveredo inPiano 6 p., Rorai Grande 5 p., Bu-doia 4 p. + 1 mezzo, Malnisio 4 p.,San Leonardo Val. 4 p., Brugnera 3p., Prata di Pordenone 3 p., Claut 3p., Villotta Basedo 2 p., San Quirino1 p. Le presenze sono state comples-sivamente 102 con la presenza di 11mezzi durante la giornata di sabato25 e 50 e °4 mezzi durante la giorna-ta di domenica 26 marzo 2006.Globalmente le presenze ammontanoa 152 con un calcolo complessivo di1174 ore. Durante il breve ringrazia-mento da parte del parroco DonAlessandro Moro, ci sono state paro-le di elogio per la grossa mole di la-voro fatta ed una richiesta di alcunivolontari che opereranno sabato 10aprile, per il completamento definiti-vo della staccionata e di n°3 piazzoleancora da gettare.Sabato 1° aprile il Gruppo di Casarsaè stato presente per eseguire i lavoridi completamento con 5 volontari ol-tre 1 di Aviano e n° 1 di Montereale ela cornice di n° 6 volontari locali.

AG. 2006

GARE DI SCI SEZIONALIIn un clima decisamente olimpioni-co, con il tempo di 46” e 72 decimi,Giuliano Paulin Bares del Gruppo diPalse e Pietro Filippin di Vajont(tempo 29’ 33” 03 decimi) hanno vin-to rispettivamente la gara di slalomgigante e quella di fondo individualeal Campionato annuale della SezioneA.N.A. di Pordenone, sulle piste diPiancavallo. Dalla Busa Grande sonoscesi 101 slalomisti, mentre 32 fon-disti si sono dati battaglia sull’anel-lo delle Roncjade. Perfettamente or-ganizzato dalla Commissione sportdella Sezione di Pordenone, il cam-pionato sezionale che ha visto asse-gnare i Trofei “Scaramuzza” e “Celli-ni” si è svolto nel migliore dei modi.Alle Premiazioni, il Presidente Gio-vanni Gasparet si è congratulato coni numerosi concorrenti e con i giudicidi gara per l’ottimo lavoro svolto.Queste le classifiche:Slalom Gigante, Alpini 1) GiulianoPaulin Bares (Gruppo di Palse),2)Nicola Ferrandi (Roveredo)3) AlanMella (Caneva) 4) Alessandro Olivet-to (Maniago) 5)Alberto Cellini (Ma-niago) 6) Tiziano Menegoz (Aviano)7) Claudio Colman (Claut) 8) Giusep-pe Sandrin (Brugnera) 9) GabrieleMongiat (Cavasso Nuovo) 10) MarcoToniolo (Sacile) Soci Aggregati: Ti-ziano Menegoz (Aviano) 2) Marco To-niolo (Sacile) 3) Giulio Chialina(Vajont) 4) Achille Zaghet (Prata) 5)Andrea Burato (Chions) . Con 871punti il Gruppo di Maniago ha vintola classifica per Gruppi (Trofeo Celli-ni), seguito da Claut (867), Aviano(834), Caneva (651).Fondo Individuale, Alpini1) PietroFilippin (Gruppo di Vajont) 2)RobertoFabbro (Claut) 3)Stefano Marmai

(Montereale Valcellina) 4) Carlo To-masella (Caneva) 5) Giovanni Rui(Vajont) 6) Giuseppe Querinuzzi(San Quirino) 7) Maurizio Borsatti(Claut) 8) Petris Battistella (Valtra-montina) 9 ) Paolo Serena (CavassoNuovo) 10) Ruggero Lorenzi (Cimo-lais). Soci Aggregati: 1) GiovanniCorona (Vajont) 2) Franco Santin(Caneva) 3) Lorenzo Fruscalzo(Montereale Valcellina) 4) Andrea

Costantin (Vajont) 5) Fabio Corona(Vajont). Con 790 punti il Gruppo diVajont ha vinto la classifica perGruppi, seguito da San Quirino(753), Claut (665) e Sacile (357).Nella combinata (slalom + fondo),con 1532 punti il team di Claut si èpiazzato al primo posto, seguito daVajont (1271) e Sacile (752).

Romano Zaghet

Ospedale di Pordenone - Pulizia e pittura ringhiere.

BANCO ALIMENTAREIl 26 Novembre scorso, si è svolta laGiornata Nazionale della Colletta Ali-mentare, giunta quest'anno alla nonaedizione,organizzata dalla FondazioneBanco Alimentare ONLUS e dallaCompagnia delle Opere, in collabora-zione con l'Associazione NazionaleAlpini e la Società di San VincenzoDe Paoli.Giornata che ha visto anche questavolta ,come ormai accade da molti an-ni, la partecipazione massiccia degliAlpini.Tra l'altro mi piace ricordare, comeha fatto anche il presidente provincia-le Giovanni Gasparet durante l'incon-tro pubblico del 12 Novembre, che gliAlpini della provincia di Pordenonesono stati fra le prime Sezioni in tuttaItalia ad aderire all'iniziativa, primaancora che ci fosse il coinvolgimentoa livello Nazionale.La presenza degli Alpini è per la gen-te sinonimo di serietà e di sicurezza eil fatto che ci sia la loro partecipazio-ne in un evento così importante eumanamente coinvolgente ha portatonegli anni la gente a fidarsi della Col-letta Alimentare.Fiducia che siamo tutti insieme impe-gnati a non tradire, attraverso la se-rietà nel comportamento di ogni vo-lontario che partecipa alla CollettaAlimentare, come ci insegnano pro-prio gli Alpini.A questo proposito vi voglio renderepartecipi del messaggio che DonMauro Inzoli presidente della Fonda-zione Banco Alimentare ONLUS ci hainviato a conclusione della GiornataNazionale della Colletta Alimentare."II risultato della Colletta Alimentareha mostrato in modo ancor più con-vincente come la carità Cristiana sia

in Italia la prima forma di risposta albisogno dell'uomo e costituisca unareale possibilità di ricominciare a co-struire.Le quasi 5 milioni di persone che han-no aderito alla giornata della Collettadi quest'anno, lo hanno fatto con unacoscienza più matura rispetto alle ul-time edizioni, perché in un momentodifficile per tutti, chi ha donato ha ri-scoperto l'importanza dell'impegnopreso in prima persona nei confrontidel prossimo.Milioni di persone davanti alla po-vertà di molti hanno avuto il coraggiodi giocarsi personalmente e di muo-versi, aderendo alla nostra proposta.Gratuità e condivisione del bisognosono andate di pari passo.Educarci a questo è il più grande con-tributo per il bene dei poveri e il benedi tutti.”

Dopo queste parole non c'è molto daaggiungere, se non che il grande ri-sultato della raccolta in provincia diPordenone, ( più 26% rispetto alloscorso anno,pari a 56.500 Kg. di ge-neri alimentari di prima necessità ) èfrutto di una passione per il prossimoche gli Alpini hanno nel loro DNA.Con infinita riconoscenza vi ringrazioanche a nome delle 1800 persone re-sidenti nella nostra provincia, che, at-traverso i 22 enti che operano nel no-stro territorio convenzionati con ilBanco Alimentare del Friuli VeneziaGiulia riusciremo ad aiutare per i me-si a venire con la raccolta del 26 No-vembre.

Il responsabile per la provincia di Pordenone Luciano Moro

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

CRONACHE SEZIONALISe riusciamo a raccogliere le adesionisufficienti metteremo in atto il pro-gramma.Testo del messaggio:

Il Gruppo di Aviano con l'appoggiodell'esperto Tassan Viol Giuseppe (Bep-pino per gli amici) è intenzionato a pro-porre ai nostri iscritti e ad altri Gruppidella Provincia un viaggio in Polonianelle giornate:

dal sabato 26 Agosto 2006 al sabato 2 Settembre 2006.

La gita sarà fatta totalmente in Pull-man con soste e pernottamenti nellepiù belle città della Polonia. Il costo siaggirerà presumibilmente sulle700/750 Euro a testa.

Questo messaggio ha lo scopo di racco-gliere le adesioni di massima e verifi-carne quindi la fattibilità in consiglio,presentando in un momento successivo,a quanti interessati, il programma det-tagliato delle visite e delle soste.

Allegato uno schema sintetico del per-corso da fare.Le informazioni e prenotazioni preven-tive senza alcun impegno potranno es-sere effettuate al Capogruppo DellaPuppa Gianfranco tel. 0434 652411(ore ufficio) ovvero all'alp. Tassan ViolGiuseppe tel. 338.4622585 entro il 30giugno 2006 (Luglio e agosto serviran-no per puntualizzare il tutto).

Della Puppa Gianfranco

AVIANO

Il Gruppo C.Battisti di Aviano si èdotato di una cucina da campo che,con il lavoro e la passione di TassanAldo, Tassan Angelo, Spinazzè Salva-tore, Borghese Paolo tra i più attivied altri ancora secondo disponibilitàe tempo, grazie alla officina messa adisposizione dai F.lli Cipolat Beniami-no e Pietro, è ritornata nuova fiam-mante ed in grado di funzionare per-fettamente.

Naturalmente aveva bisogno di es-sere collaudata, per cui un nutrito

gruppo di Alpini si è dato appunta-mento da Beniamino Cipolat e nel ca-pannone - officina utilizzato per l’oc-casione come sala pranzo, ha avutomodo di gustare un’ottima pasta-sciutta.

Vista l’efficenza, al termine ci sonostati i complimenti per chi ha lavora-to con tanta passione in giornate an-che di freddo intenso. Ne valeva lapena!!!

Nell’occasione del collaudo si è vo-luto battezzarla con un brindisi augu-

rale di tutti i presenti, dando a que-sta prestigiosa cucina un nome: “Laterribile”.

Un doveroso grazie dal Capogrup-po a quanti hanno collaborato consuccesso a questa iniziativa a partireda Renato Rizzo, il suo autista el’Impresa Avianese che hanno messoa disposizione il mezzo per trasferirela cucina ad Aviano.

Nelle foto alcuni bei momenti del-la simpatica giornata.

AVIANO

Artefici del recupero della cucina. Tassan Angelo al lavoro.

Il gruppo partecipe al batttesimo. Tavola imbandita in officina. Il primo di Aprile la frazione di Giaisè stata in festa nella località “CaseraPalussa”. Assieme a tutti i bambini delle scuoleelementari per la ormai tradizionalefesta degli alberi i presenti quest’an-no erano numerosi, infatti a fiancodegli alunni, genitori e insegnati dellescuole di Giais erano attivi anche in-tere famiglie americane con i proprifigli.

Dopo aver piantato gli alberi nelle se-di preparate dagli Alpini e dalla Fo-restale a mezzogiorno, presenti alcu-ne autorità comunali, allo squillo ditromba, oltre 250 persone, hannoavuto modo di gustare la pastasciuttaottimamente preparata dal solerteGruppo di Giais. Nelle foto due momenti della bella eistruttiva giornata.

V. G.

GIAIS

I Gruppi della Pedemontana assiemealla Protezione Civile sono chiamatia un grosso impegno alla Madonnadel Monte a Marsure. Trattasi di pre-parare un sentiero che da mezza co-sta conduce al Santuario , predispor-re la posa di un tubo per l’energiaelettrica lungo tutto il percorso, col-locare a distanze più o meno regolaridei pozzetti in cemento, preparareper il getto e completare quanto pos-sibile 5 piazzole, sulle quali verranno

in seguito poste delle statue, ripulirel’area del bosco e recintare tutta laparte soprastante del prato per evita-re l’accesso delle macchine in pine-ta. A mezzogiorno della Domenica25/4 i lavori sono eseguiti con gran-de soddisfazione di tutti al 95%. Intotale erano presenti più di 100 per-sone. Il nostro Gruppo si è impegnato nel-la preparazione dei pasti, nella puli-zia del bosco e nella sistemazione

del sentiero. Ben 25 persone hannodato il loro assenso per tutta la gior-nata del sabato e 13 nella giornata didomenica. A tutti un grazie partico-lare per la generosità e la bella par-tecipazione. Ricordiamo facendo gliauguri di pronta guarigione CipolatLuciano infortunatosi durante il la-voro. Alcune foto ritraggono i mo-menti dell’intervento. Nell’ultima gliAlpini di Giais impegnati nella stac-cionata.

AVIANO

Si spinge il trattore. Si pulisce il bosco. Sistemazione del sentiero. Lavoro sulla staccionata.

Dono Del Sangue al CRO. Ben 12alpini si presentano per compierequesto nobile atto sentito ormai co-me un dovere sociale e come atto diamore. Invitiamo i giovani che anco-

ra non l’hanno fatto di dare la loroadesione. Serve anche come buoncontrollo preventivo. Non mancate!!Si effettua due vole all’anno: aprile eottobre. Nella foto sotto i donatori.

AVIANO

Le Donne del Gruppo sono di validoaiuto nelle manifestazioni, degusta-zioni varie e pulizia della nostra Sede,rendendola sempre più accogliente acoloro che la frequentano.Queste Donne ci seguono alle aduna-te nazionali e locali e ad altre manife-stazioni quali, ad esempio, quella del12 marzo 2006 al cimitero di Chions,per il 63° anniversario del naufragiodel "Galilea" (vedi foto).Sono, le nostre Donne, e saranno disostegno al Gruppo in ogni occasione,perchè con noi si sentono piene di vi-ta, con lo stimolo di continuare nel ri-cordo dei mariti alpini andati avanti.Dir loro grazie è poca cosa!

PORDENONE CENTRO

Alcune donne del Gruppo Pordenone Centro il 12 marzo 2006 al cimitero diChions per il 63° anniversario naufragio Galilea.

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

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Il nostro iscritto Capovilla Carlo re-duce da una visita a parenti in Au-stralia ha portato per la pubblicazio-ne sul giornale due foto che rappre-sentano l’alpinità degli emigranti Ita-liani che si sentono ancora uniti in

maniera forte alla loro cara Italia. Le foto sono state scattate a Griffit.Una riporta la Baita Alpina e l’altra ilcippo dedicato al Presidente Naziona-le Caprioli in occasione della sua visi-ta nel 1986.

AVIANO

Si sono dati appuntamento domenica5 marzo alle ore 11, nella parrocchia-le di San Giacomo gli Alpini del loca-le Gruppo per assistere alla SantaMessa celebrata da don Antonio asuffragio dei Soci defunti. A conclusione del rito religioso sonoconvenuti numerosi amici e famigliarial ristorante Corona per l’annualepranzo sociale. Presente il Vice Pre-sidente Sezionale Perfetti, il SindacoCescutti e il parroco di Clauzetto.Mentre fuori imperversava una bufe-ra di pioggia e neve con raffiche digelido vento, nella accogliente sala sirespirava aria di sana allegria.Il salu-to di benvenuto e il grazie ricono-scente del Gruppo Alpini di Clauzettoa tutti coloro che durante l’anno cisono stati vicini e sostengono le no-stre attività è stato portato dal ViceCapogruppo Lucio. Il Sindaco, nelsuo breve intervento ha elogiato l’o-perato dell’ A.N.A e in particolarequello del Gruppo di Clauzetto. Per-fetti ha portato ai presenti il salutodella Sezione di Pordenone.Al nostro appuntamento abbiamosentito un vuoto, mancava la mogliedel Generale Zannier, Signora Rena-ta, la quale dispiaciuta di non poter

essere presente, ci ha assicurato diessere spiritualmente con noi.L’Alpino Vanilio Brovedani, uno deipiù anziani del nostro Gruppo, in unagiornata così avversa, con tanta grin-ta e volontà è partito solo da Porde-none per incontrare gli amici di Clau-zetto e per far festa assieme. PrimoBrovedani invece ha raggiunto Clau-zetto partendo da Udine con una buo-

na scorta di familiari e amici. Mentresi faceva sera e per i più lontanipreoccupavano le condizioni atmosfe-riche, fra strette di mano e qualcheamichevole abbraccio, ci siamo con-gedati con l’augurio di trovarsi anco-ra così tanto numerosi nel prossimofuturo.

Luigino Z.

CLAUZETTO

Come tradizione anche quest’annoabbiamo organizzato il pranzo socia-le per gli iscritti, allargato natural-mente alle loro famiglie e a tutti gliamici del Gruppo di Vigonovo.Ci siamo ritrovati domenica 5 marzopresso il ristorante Alpe Adria diAviano e fin da subito l’atmosfera èstata quella giusta. La partecipazio-ne, più numerosa del solito, docu-menta la stima che il Gruppo sta rac-cogliendo in questo periodo, mentrel’avvicinarsi del sessantesimo com-pleanno ispira una vivacità nuova.Erano presenti, per l’AssociazioneCombattenti e Reduci di Pordenone,il Presidente Nilo Pes, anche nostroCapogruppo onorario, per l’Ammini-strazione comunale il Sindaco Gio-vanni Baviera con gentile consorte, ilvice Presidente Umberto Scarabelloper la Sezione di Pordenone, il Dele-gato di Zona Graziano Garlant con iCapigruppo della zona “Livenza”, ilPresidente Sandro Bressan per l’A-vis Fontanafredda, e tanti altri amicie rappresentati di Associazioni checollaborano con gli Alpini.Dopo il saluto e le espressioni di ri-

conoscenza ai presenti per l’attesta-zione di simpatia che dimostrano al-l’Associazione, il Capogruppo Aure-lio Cimolai ha ringraziato l’interoConsiglio per il lavoro che sta svol-gendo e ha ricordato i prossimi ap-puntamenti: l’adunata ad Asiago il13-14 maggio, la gita sociale di lu-glio, la festa del nostro 60° anniver-sario per il 2-3 settembre e le inizia-tive ad essa collegate, libro sulla sto-ria dei nostri Alpini compreso. Ha in-fine ricordato Raffaele Della Bruna,un tempo vice capogruppo e di recen-te andato avanti.Il Sindaco ha portato il saluto del-l’Amministrazione con parole che la-sciavano intendere la stima e l’atten-zione che essa dimostra per la nostraAssociazione; si è impegnato a ren-dere concreta tale considerazione invista del lavoro culturale che ci sia-mo assunti e ci ha assicurato una si-stemazione adeguata all’indomanidell’abbattimento della nostra sedeper nuove esigenze urbanistiche.Umberto Scarabello, portando i salu-ti del Presidente Gasparet e del Con-siglio, ha raccomandato la partecipa-

zione del Gruppo alle manifestazionidella Sezione, ha consigliato per l’A-dunata nazionale un comportamentoin sintonia con la storia dell’Altopia-no e dei suoi Caduti Alpini e ha con-cluso con le parole: “Auguri per lavostra festa di Sessantesimo, la Se-zione vi darà una mano…”.Noi abbiamo inteso questa promessacome un’esplicita dichiarazione di in-teressamento ad alto livello per assi-curare in quell’occasione a Vigonovouna partecipazione massiccia di tuttii Gruppi della Sezione, dirigenti com-presi.Infine ha concluso il nostro Nilo Pesalla sua maniera, manifestando cioèapprezzamento per la compagnia ditante gentili signore, mogli, morose,amiche e affini, una presenza che, asentir lui, allieta i suoi verdi anni elo invoglia ad essere presente a que-sti conviti per almeno altri venti… oforse più. La festa è proseguita, dopo aver ap-prezzato le ottime pietanze, con mu-sica e ballo.

Francesco Pillon

VIGONOVO

Sabato 8 Aprile 2006, presso la no-stra Sede, si è celebrato il 36° anni-versario di fondazione del Gruppo.Alla cerimonia, alla quale hanno par-tecipato il Sindaco, Rag. Sergio Bolzo-nello, il Presidente Sezionale, Cav.Uff. Giovanni Gasparet, la madrinadel Gruppo e Presidente ProvincialeFamiglie Orfani e Dispersi di Guerra,Sig.ra Julia Marchi Cavicchi, il Dele-gato di zona, Sig. Albano Turchetto,erano presenti il Vessillo sezionale edi Gagliardetti dei Gruppi La Comina,Rorai Grande, Roveredo in Piano, ol-tre a quello del nostro Gruppo, e tantialpini coi loro famigliari. Della "ZonaNaonis" mancavano quattro Gruppi:Cordenons, San Quirino, Torre e Valle-noncello.Si è incominciato con l'alzabandiera ela deposizione di una corona al cippo,accompagnata dalle note del "Silen-zio" suonato con la tromba dal nostrosocio Lamberto De Santi. Si è prose-guito con la Santa Messa celebrata da

Don Franco Zanus Fortes il quale, al-l'omelia, ha ricordato che gli Alpinisono portatori di pace, pace della qua-le, in questo momento, abbiamo pro-prio bisogno. La Messa si è conclusacon la "Preghiera dell'Alpino", lettadal dott. Roberto MagninoHa preso la parola il Capogruppo Lui-gi Diana, il quale, dopo aver ringrazia-to i partecipanti, si è rammaricato perl'assenza di quei Gruppi, ai quali l'in-vito era stato mandato per tempo, an-che perchè il nostro Gruppo è semprepresente alle loro manifestazioni. So-no poi intervenuti il Sindaco ed il Pre-sidente Sezionale che hanno ricordatol'attività svolta dagli Alpini nel volon-tariato, in Italia e all'estero, senzamai chiedere niente.L'incontro è continuato, fino a tardasera, con un sostanzioso rinfresco,durante il quale ci siamo scambiati gliauguri di buona Pasqua.

Bruno Moro

PORDENONE CENTRO

Gruppo Pordenone Centro - 8 aprile 2006 - cerimonia per il 36° anniversa-rio fondazione Gruppo.

L’annuale salita al Cippo “val de Cro-da”, ha visto anche quest’anno la fol-ta partecipazione della nostra gente ele rappresentanze dei Gruppi dellaPedemontana e dei gagliardetti diVallenoncello e Monterale Valcellina.Il tempo sereno ha fatto da splendidacornice alla giornata iniziata con il ri-cevimento da parte del Capo GruppoMario Andreazza delle autorità: ilSindaco Antonio Zambon, il Coman-dante della Stazione Carabinieri diPolcenigo Masups Claudio Zambon e,in rappresentanza della Sezione, delSegretario Gigi Botter con il Consi-gliere Gino Piccinin alfiere del Vessil-lo Sezionale; successivamente si era-no aggiunti il consigliere sezionaleFranco Moro e il componente dellagiunta di scrutinio Renato Battiston.Il Delegato di Zona Mario Povoledoha salutato i convenuti anticipandoche la Pedemontana attenderà alpinie popolazione a Polcenigo, per il 31°raduno della Sezione il 10 e 11 giu-gno prossimi. Con il rito dell’Alzaban-diera issata sino in cima al pennone epoi portata lentamente a mezz’asta siè voluto ricordare il sacrificio dellevittime italiane nei vari scenari diguerra, in particolar modo dei due Al-pini caduti a Kabul. Successivamenteseguiva la deposizione di un cesto difiori al Cippo, sormontato dall’impo-nente aquila, accompagnata dal trom-bettiere Tiziano Redolfi di Aviano che

eseguiva magistralmente il silenzio.Durante la Santa Messa, dopo l’ome-lia del Parroco don Adel, le offerteraccolte di 300,00 euro sono state de-volute dalle Parrocchie di Budoia eDardago al Centro Missionario dioce-sano per la formazione di insegnantida inviare in terra di missione. Dopola preghiera dell’Alpino, sono interve-nuti il Capo Gruppo Mario Andreazza,il Sindaco Antonio Zambon e GigiBotter il quale ha portato il saluto

della Sezione, sottolinenando di esse-re felice di trovarsi a Budoia, anchein ricordo del compianto Nando Car-lon “che ho rilevato il suo posto in se-greteria”. Dopo la foto di rito il brin-disi presso il Ristorante “Il Rifugio” eil tradizionale pranzo del Gruppo inun noto ristorante di Budoia. Archi-viata la cerimonia, il Gruppo ha af-frontato la domenica successiva latrasferta in pullam ad Asiago per la79° Adunata Nazionale.

BUDOIA

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

Cogliendo l'occasione della ormai tradi-zionale cena di Gruppo e approfittandodella presenza e disponibilità del Presi-dente della sezione di PN, Cav. Giovan-ni Gasparet, abbiamo voluto far omag-gio al ns. Capo Gruppo Carlo Belluz diun targa quale riconoscimento per la“Disponibilità e impegno a favore dellaAssociazione Nazionale Alpini”.Carletto (per gli amici) da alcuni anniCapo Gruppo di Azzano X°, è stato unodei principali attori della vita di questoGruppo.Da sempre impegnato in ogni lavoro dicostruzione della ns. sede e nel soste-nere ogni tipo di attività sia associati-

va, sia a sostegno di altre cause di soli-darietà.Ha sempre messo a disposizione la suacompetenza manuale e la sua genero-sità con rispetto verso gli altri.Il suo impegno al servizio è un segno digratitudine e di ringraziamento versotutti, quasi un sentirsi in debito neiconfronti del prossimo che gli ha datouna mano a superare le molte avversitàavute nella vita.Rimane l'augurio per una buona e sere-na continuazione della sua vitalità al-l'interno del Gruppo.

Gli alpini di Azzano X°

AZZANO DECIMO

Gli appuntamenti di rilievo vanno giu-stamente ricordati. Cinquant’anni di vi-ta sono un traguardo di rilievo e Barcosi è preparato per la grande occasione,imbandierando il paese, e partecipandounito alle due giornate volute dal Con-siglio Direttivo del Gruppo, formatoanche da diversi giovani, che con i vecisono il motore trainante del futuro. Sa-bato 22 aprile presso il centro parroc-chiale si è tenuto un concerto con i Co-ri ANA di Spilimbergo e Coro AlpinoMedunese; contemporaneamente veni-va aperta una significativa mostra foto-grafica, curata dall’Alpino Buriola Mir-co che metteva in luce l’attività e lastoria del Gruppo.Al termine dell’esibizione che ha ri-scosso l’apprezzamento dei numerosiconvenuti, - per il Consiglio DirettivoSezionale era presente il consigliereFranco Martin - il Capo Gruppo SergioMaranzan consegnava ai Cori, al Sin-daco di Pravisdomini e al Rappresen-tante della BCC Pordenonese (che hasponsorizzato l’iniziativa) delle targhericordo.Domenica 23, già di buon mattino lapiazza del paese si animava dei ga-gliardetti di 33 nostri Gruppi e di treesterni Piavon (TV) San Donà di Piavee Portogruaro (VE) degli Alpini e dellerappresentanze con i labari delle Asso-ciazioni locali AIFA, AIDO, AVIS, AD-MO, delle Bandiere dell’AssociazioneCarabinieri in Congedo di Zoppola e diAzzano X e dei Combattenti e Reduci.Dietro il nostro Vessillo, il ConsiglioDirettivo con la giunta di scrutinio e irevisori dei conti. Significativa e com-posta la presenza di ragazzi che regge-vano un lungo Tricolore e della popola-zione che ha riservato una calorosapartecipazione. La banda alpina di Or-zano, rendeva più solenne la manife-stazione ed apriva il corteo. Seguiva ilGonfalone del Comune con le autorità:

il Sindaco neo eletto di PravisdominiMaurizio Siagri, accompagnato dallanuova Giunta al completo e dal Coman-dante la Polizia Municipale ten. SergioMaccorin, il Comandante la StazioneCarabinieri di Azzano Decimo MasupsAndrea De Trane, il Presidente Sezio-nale Giovanni Gasparet, e la pronipotedella MOVM Carabiniere Attilio Basso.Dopo una breve sosta, davanti il cipporicordo del Carabiniere scelto M.O.V.M.Attilio Basso per la deposizione di uncesto floreale il corteo giungeva davan-ti il Monumento ai Caduti per la ceri-monia dell’Alzabandiera e la deposizio-ne di una corona d’alloro.Il Parroco mons. Giacomo Tesolin im-partiva la benedizione al nuovo Ga-gliardetto di Gruppo, affiancato dallamadrina signora Guerra-Fantin Luanae dal Capo Gruppo. Seguiva la SantaMessa accompagnata dal coro parroc-chiale; durante l’omelia il celebrantemetteva in luce lo spirito evangelicodel servizio che anima gli Alpini, verioperatori di pace, sempre in prima li-nea, pronti anche a donare la vita. Do-po la lettura della Preghiera dell’Alpi-no iniziavano gli interventi ufficiali. IlCapo Gruppo Sergio Maranzan cono-

sciuto come persona coriacea, mettevain luce una visibile commozione nel sa-lutare i numerosi intervenuti, le auto-rità e la popolazione, ricordando i Ca-duti e i Soci scomparsi, ultimo dei qua-li il Segretario Borghesi Alfredo. Il Sin-daco sottolineava l’attaccamento dellepenne nere alle proprie comunità, eringraziava gli Alpini di Barco sempredisponibili vera parte integrante deltessuto sociale e consegnava al Grup-po una targa ricordo. Il Presidente Gio-vanni Gasparet si soffermava sul ruolosvolto dagli alpini in tempo di guerra ein tempo di pace e si complimentavacon il Gruppo di Barco per il traguardoraggiunto, spronando ad aver fiducianel futuro, nonostante tutto e auguran-do altrettanti anni di solida attività. Il tradizionale rancio alpino servito nelcapiente capannone allestito nei pressidella sede del Gruppo chiudeva l’ap-puntamento, mentre il Capo GruppoMaranzan, stavolta soddisfatto, riceve-va le congratulazioni per la buona riu-scita della manifestazione e la Bandadi Orzano intratteneva i commensalicon il famoso carosello e brani di ognigenere.

Mario Povoledo

BARCO

Com’è consolidata tradizione anchequest'anno il Consiglio Direttivo conin testa il Capogruppo geom. SergioCeccato, ha festeggiato i soci (tre Al-pini e un aggregato) che lo scorso 19febbraio sulle nevi di Piancavallo sisono distinti nello Slalom Gigante in-serito nel Campionato SezionaleA.N.A. di Pordenone. Cosi, nellaconfortevole sede di via Ariosto, gliAlpini Gampietro Fucina, Antonio Fol-lador, Claudio Sorgon, l'aggregatoAchille Zaghet e l'intero Consiglio sisono trovati per consumare una fruga-le ma squisita cenetta preparata dal-l’esperto di cucina Arnaldo Agnolettoe conclusasi con il dolce offerto dalsocio Lino Follador Da segnalare otti-mi piazzamenti (35° su 128 iscritti)dell'Alpino Fucina e dell’aggregatoZaghet (4°- su 23 iscritti). Dopo nume-rosi brindisi e prima dell’immancabilefoto il Capogruppo si è congratulatocon i partecipanti allo Slalom invitan-doli. nel contempo a ripetere l’espe-

rienza anche il prossimo anno magariaffiancati da altri iscritti al Gruppo diPrata. Archiviata la gara sciistica el'aver partecipato alle numerose mani-festazioni alpine organizzate dalla Se-zione e dai vari Gruppi, gli Alpini pra-tesi sono saliti numerosi ad Asiago inoccasione della 79A Adunata Nazionaledel 13/14 maggio, ma già da mercoledì10 le “salmerie motorizzate” di Prataerano presenti sull’Altopiano per pre-parare il campo base per tutta la“truppa”, Dopo le immancabili seratetrascorse in allegria, domenica 14 tut-ti “tirati a lucido” e allineati per la sfi-lata assieme all’Alpino e Sindaco Ne-rio Beffanti. Altre attività di Grupposono state, !a partecipazione alla garadi tiro a segno nel poligono in localitàParadiso e, a giugno, il pic nic in mon-tagna che quest'anno é previsto neipressi del Santuario della Madonnadel monte sopra Marsure.

Romano Zaghet

PRATA

TRASLOCO DALLA VECCHIA SEDEEra necessario sistemare tutto quanto smantellato e smontato dalla vecchia se-de sezionale ed i volontari di protezione civile e della commissione sede, si sonodati appuntamento sabato dopo l'epifania, per pulire, lavare e sistemare mobilied armadi, lavare, pulire e sistemare piatti, posate, pentole, suppellettili ed at-trezzature di cucina e rendere così operativa l'area cucinino della nuova sede, ecompletare il magazzino di protezione civile e sport al piano scantinato.I volontari intervenuti con tanta buona volontà sono stati:Antoniutti Gianni - Basegio Romano - Casara Santo - Cover Stelvio - Lot Raffaele- Mastrangelo Angelo - Moro Franco - Ambrosio Alberto - Diana Luigi - PiccininLuigi - gli stessi che in precedenza avevano sistemato scaffali ed attrezzature,avevano recuperato armadi e mobili scartati da uffici e magazzini.Gli stessi, vogliono completare l'opera, intervenendo martedì 10 gennaio 2006, epoi lasciare una struttura ordinata e precisa, a servizio di tutti i soci che voglio-no iniziare a frequentare la nuova sede, è da ricordare che gli impegni presi dallaSezione sono già molti ed é stato redatto un calendario fitto ed impegnativo,chedovrà vedere operare tanti nostri volontari.

A.G. 2006

OLIMPIADI INVERNALI: UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE!

Tra quei 20.000 volontari che, con il lorolavoro e con tanta passione, hanno con-sentito che i XX Giochi Olimpici di Tori-no 2006 si svolgessero nelle miglioricondizioni, c'eravamo anche noi Alpinifriulani della Sezione di Pordenone:Battiston Giovanni, Cover Stelvio, DanelonBruno, del Gruppo Alpini di Taiedo;Moro Franco, Venutti Sergio, del GruppoAlpini di Rorai Piccolo; Ghezzi Martino, del Gruppo Alpini di Ma-niago;Piasentin Luciano del Gruppo Alpini diPordenone Centro; Antoniali Ugo, delGruppo Alpini di Sesto al Reghena.

La squadra da noi formata aveva il com-pito di smistare gli spettatori dal parcomacchine e dalla Stazione Ferroviariaalle navette che facevano la spola ai sitidelle competizioni sportive. Purtropponon abbiamo potuto assistere alle gare,ma abbiamo avuto l'opportunità di in-contrare migliaia di persone provenientida tutte le Nazioni del mondo. Inoltre,lavorando dietro le quinte, abbiamo com-preso sino in fondo la complessità dellamacchina organizzativa che non è appar-sa, ma che è stata indispensabile ai finidella riuscita dell'evento.Vogliamo ringraziare dal profondo delcuore gli amici del Gruppo Alpini di Gia-veno-Valgioie e quelli della Sezione diTorino, per l'ospitalità genuina e genero-

sa che ci hanno offerto, prodigandosi inmille modi per farci sentire a nostroagio.Nei 18 giorni che abbiamo trascorso in-sieme le difficoltà non sono mancate, malo spirito di gruppo ci ha permesso di su-perarle. L'esperienza che abbiamo con-diviso è stata ricca di emozioni il cui sa-pore porteremo dentro di noi sicuramen-te per molto tempo. È da ricordare chela squadra di Alpini Friulani ha parteci-pato alle forze di volontariato, a disposi-zione della macchina organizzativa del-

le Olimpiadi Invernali, di propria sceltaed a proprie spese; rappresentando co-munque e con vanto la Sezione Alpini diPordenone, anche se distante centinaiadi chilometri, ha avuto una degna schie-ra di volontari, che sono sempre tra iprimi in esercitazioni ed interventi diprevenzione e protezione civile.Un doveroso e sincero ringraziamento aquesti Volontari Alpini da parte della Se-zione di Pordenone.

Mario Povoledo

Il sindaco alpino di Torino Sergio Chiamparino con i nostri volontari.

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

GIORNI LIETI E...Il nostro consigliere Alber-

to Amadio è diventato papà...per la gioia del papà, dellamamma Raffaella e dei nonniè arrivato un bel Alpino di no-

CHIONS

me Roberto. Auguri e felicita-zioni da parte di tutto il Grup-po, al papà, comunque dicia-mo che siamo sempre in atte-sa di un suo invito...

Il 3 settembre 2005 il nostrosocio Fabio Canderan e la signo-ra Oriella Romio si sono unitinel sacro vincolo del matrimo-nio nel duecentesco duomo diSpilimbergo.

SPILIMBERGO

I genitori, i soci CanderanEmilio e Rofio Giamberto, e gliamici Alpini augurano ai novellisposi una lunga vita serena cir-condati al più presto da tanti“scarponcini” e “stelle alpine”.

L'alpino Lenarduzzi Claudio- 8° Alpini Btg. Tolmezzo - e lamogie Anna Rita con orgogliopresentano a tutti i soci il pri-mogenito Mattia.

All'unisono il Gruppo si con-gratula con i neo genitori eformula a Mattia l'augurio piùbello: “mantieni la tradizionealpina!”

SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA

Il Gruppo Alpini si congratulacon il socio Dessoni Daniele cl.1974, 14° reggimento - btg,Tol-mezzo - 12° compagnia, e conMartina,per la nascita della loro

MONTEREALE VALCELLINA

figlia Chiara il 14/12/2005.Alla giovane famiglia Alpina

tante felicitazioni da parte ditutti i soci Alpini.

In casa del Socio PatrizioTaiariol e Genny Francescuttoil 18 novembre scorso è arri-vato un bel alpinotto a cui èstato messo nome Matteo.

CASARSA - S. GIOVANNI

Nelle foto si può vedere conquanta partecipazione i geni-tori, nonni ed amici alpini han-no festeggiato il futuro alpinonel giorno del suo Battesimo.

Il giorno 4 marzo 2006, il no-stro Capogruppo Belluzzo Pao-lo, molto emozionato, ha accom-pagnato la figlia Liza all’ Altare.

BAGNAROLA

Auguriamo alla nuova fami-glia di Liza e Maurizio Donà unalunga vita di serena felicità.

Il 4 febbraio scorso, l’Alpi-no Simonutti Emilio e la suasignora Brovedani Adele, han-no festeggiato il loro cinquan-tesimo anno di vita coniugale.Per l’occasione, assieme a pa-renti e amici sono tornati nel-la chiesa di Pradis per ricor-

dare quel lieto 4 febbraio1956. Gli amici e gli AlpiniClauzettani si congratulanocon Emilio e Adele per il rag-giunto traguardo e auguranoil proseguimento di un lietocammino sulla strada intra-presa.

Il 2 novembre 2005 è natoFilippo, nipote dell’Alpino eConsigliere Corazza Claudio.

Nella foto lo vediamo inbraccio agli orgogliosi nonni

nel giorno del battesimo.Il Gruppo di Tiezzo-Corva

porge alla famiglia i miglioriauguri.

TIEZZO - CORVA

Il 3 marzo 1946, Giovannae Antonio Zanier, lungo i tor-tuosi sentieri, raggiungevanoa piedi la Chiesa di San Mi-chele a Vito d’Asio per pro-nunciare quel si che li ha unitiper sessanta anni.

Lo scorso marzo, nella chie-

CLAUZETTO

setta degli Angeli custodi del-la loro Celante, è stata cele-brata una Messa di ringrazia-mento a cui hanno partecipa-to familiari, numerosi amici egli Alpini che naturalmentehanno augurato ai non piùgiovani sposi Buon Viaggio!

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

...GIORNI TRISTI

Polo Friz Luigi classe 1924,dell’8° Reggimento Alpini,iscritto al Gruppo Alpini diGiais, è andato avanti. Lavora-tore instancabile sempre pron-to alle iniziative del Gruppo ,adare una mano ed un consiglio,ha saputo farsi benvolere datutti, lasciando un vuoto incol-mabile. Gli Alpini di Giais e ditutta la Pedemontana lo ricorda-no per la sua semplicità e perla sua convinzione di essere Al-pino. Lunedì 6 febbraio numero-si erano i presenti nella chiesaparrocchiale di Giais per tribu-targli l’ultimo saluto. GrazieLuigi per quanto hai dato alGruppo e a tutta la comunità.

A tutti i familiari le piu’ senti-te condoglianze.

GIAIS DI AVIANO

Lo scorso 2 febbraio ci halasciati Mario Zannier, classe1928. Era un Alpino semplicenel tratto di carattere, schivoma sempre allegro e cordiale.

Pur provato dalla sofferen-za, quando incontrava un Alpi-no, chiedeva della vita delGruppo e appariva appagatoquando gli si diceva delle no-stre buone prospettive, dei no-stri programmi.

Ad accompagnarli all’ultimadimora erano numerosi Alpiniclauzettani affiancati dallerappresentanze A.N.A.

di Lestans, Val D’Arzino,Castelnovo del Friuli, S.Leo-nardo Valcellina, Sequals e ValTramontina.

La Preghiera dell’Alpino è sta-ta preceduta da brevi parole disaluto da parte dell’Alpino Lucioche ha messo in evidenza lebuone e semplici doti di Mario.

Al termine della cerimoniaallorchè il nostro amico veni-va deposto nella tomba di fa-miglia le note del silenzio sidiffondevano fra quei montiche Mario ha tanto amato.

CLAUZETTO

Il 30 dicembre 2005 è “anda-to avanti” a raggiungere il Para-diso di Cantore l'Artigliere Alpi-no della Julia BADIN Adriano,classe 1942.

Aveva prestato servizio mili-tare nel 3° Artiglieria da Monta-gna. Appena finita la naia si erasubito iscritto al Gruppo Alpinidi Torre. Nel nostro quartierechi non conosceva Adriano, uo-mo forte, dal carattere buono eche era amico di tutti Nei tantianni di iscrizione ha semprepartecipato alle attività delGruppo portando tanta cordia-lità e serenità.

Alla cerimonia delle esequiecelebrata nella chiesa di Torreda don Dionisio Vivian, ha par-tecipato tantissima gente e pa-recchi Alpini per dargli l'ultimosaluto.

Erano altresì presenti tutti iGagliardetti dei Gruppi della zo-na Naonis. La Preghiera dell'Al-pino, con tutti gli Alpini sull'at-tenti, e le note del silenzio ese-guito dal nostro bravo trombet-tiere hanno concluso la cerimo-nia religiosa.

Gli Alpini del Gruppo di Torrerinnovano le più sentite condo-glianze alla moglie Mara, ai figliDaniela ed Ennio, al fratello Al-pino Sergio, alla cognata Emma,ai suoceri, ai nipoti ed a tutti iparenti.

Ad appena un mese dall'ulti-mo saluto ad un suo Alpino, ilGruppo Alpini di Torre è statocolpito da un altro lutto. Il gior-no 27 gennaio 2006 ci ha lascia-to per “andare avanti” l'AlpinoBRUSADIN Bruno.

Aveva prestato servizio mili-tare nell'8° reggimento dellabrigata Alpina Julia. Iscritto alGruppo fin dal 1962 anno dellasua fondazione. Era un uomomolto schivo e riservato ma an-che molto umano e semplice.

Da parecchi anni era relegatoin casa dalla malattia, ma gli Al-pini del suo Gruppo lo andavanoa trovare per fargli un po' dicompagnia con una chiacchiera-ta e per portargli il bollino an-nuale dell'ANA poiché ha volutorimanere iscritto nonostante glifosse impedito di partecipare al-la vita del Gruppo.

Nella chiesa di Torre per leesequie officiate dal parroco donDionisio Vivian era presenteuna gran folla oltre a diversi Al-pini e tutti i Gagliardetti dellazona Naonis. La tumulazione èavvenuta nel cimitero di Torrecon la lettura della Preghieradell'Alpino e le note del silen-zio.

Gli Alpini del Gruppo di Torrerinnovano le più sentite condo-glianze alla compagna Berta, aifigli Raimondo e Giuseppe, aifratelli, alle sorelle ed a tutti iparenti.

TORRE

È andato avanti il sergentealpino Rizzo Massimiliano,classe 1916. Chiamato alle ar-mi nell’8° Rgt. Alpini, prima nelBtg. Tolmezzo dal 17.5.1937 al20.8.1938; successivamente nelBtg. Val Tagliamento, dal1.9.1939 al 30.4.1945; campa-gna di Grecia e Jugoslavia.Iscritto al Gruppo dal 1952, do-po aver lavorato a Venezia è ri-tornato a Santa Lucia di Bu-doia, con la sua famiglia, mo-glie e figlio, cui ha dedicato lesue attenzioni. Sempre presen-te alla vita del Gruppo con l’im-mancabile Busetti Paolo, an-ch’egli deceduto, faceva partedei reduci; persona schiva ebuona ha sempre tenuto alto ilbuon nome dell’ANA sino a po-chi giorni prima della mortequando gli è stato recapitato aTrieste, sua ultima residenza,l’attestato della Sede Nazionaleagli ex combattenti, da lui rice-vuto con commozione. Ai suoifunerali con il Vessillo della Se-zione, erano presenti i Gagliar-detti del Gruppo di Budoia e diTrezzo d’Adda, Sezione di Mila-no. Il delegato di Zona MarioPovoledo, prima della Preghie-ra dell’Alpino, ha ricordato ledoti dello scomparso, il suo at-taccamento ai valori della Pa-tria, della famiglia, del suo pae-se natale mai dimenticato.

Alla vedova, al figlio e fami-gliari tutti gli Alpini di Budoiarinnovano sentite condoglianze.

BUDOIA

È andato avanti l’ultimo re-duce del Conegliano di Morsa-no al Tagliamento.

Il saluto del tuo Gruppo e ditutti gli Alpini! Ciao Tita, seiandato avanti, ma ci hai solopreceduto e adesso sei lassù in-sieme ai tuoi vecchi compagni.

Mi sembra quasi di vedertiassieme alla tua amata 13abatteria del Conegliano con laquale condividesti la tragicasorte dell’inverno russo: il tuoComandante Rossotto, Candot-ti, D’Amico e tutti gli altri chenon sono tornati. Adesso seifelice, stai riabbracciando ituoi Amici, siete di nuovo unitie scherzate raccontandovi levostre avventure. Là incontre-rai anche altri valenti soldati,un tempo tuoi avversari suicampi di battaglia: i Russi; manon ci sarà il Don, quel fiumemaledetto, a dividere le vostresorti, adesso siete tutti assie-me, “come Angeli bianchi sullaneve” uniti da un ideale comu-ne: l’amore per la patria.

A noi piace pensare che fi-nalmente tu abbia ritrovatoquella pace che perdesti, pro-babilmente, molti anni fa e checon l’aiuto e l’amore della tuafamiglia hai cercato di ricrearee che solo oggi hai completa-mente ritrovato.

Tita con te se ne va un pez-zo della nostra storia e un pez-zo d’Italia, se ne va una gene-razione che ha assolto i propridoveri senza chiedersi qualifossero i propri diritti. Sei sta-to e sarai sempre un esempiodi italianità per tutti noi.

Grazie di cuore Tita, ti augu-riamo di godere con loro quel-la gioventù che vi è stata ne-gata e di stare assieme persempre perchè Voi che siate enon, usciti dalle sacche, saretesempre i nostri Eroi.

Vi vogliamo bene! A prestoleoni del Conegliano...

MORSANO

Il 15 febbraio 2006 l’alpinoRaffaele Della Bruna, classe1931, è andato avanti. In pocotempo la forte fibra del nostroiscritto è stata stroncata dalmale.

Al suo funerale, oltre a tantiamici e parenti, erano presentitutti gli alpini del Gruppo Vigo-novo che avevano condiviso conlui molti anni belli della vita as-sociativa: nessuno ha volutomancare all’ultima salita diRaffaele accompagnata dallaPreghiera dell’Alpino.

Con il Gagliardetto di Vigono-vo anche quelli di Caneva, Fon-tanafredda, Sacile, Cordenons,Porcia, scortati da un foltogruppo di amici alpini che dauna vita lo conoscevano e lo sti-mavano.

In servizio militare nel 1953,è destinato al Reparto Trasportidella Julia e aggregato al 3° ar-tiglieria Mont. Gruppo “Bellu-no” a Pontebba. Da qui al Btg“L’Aquila” nella caserma di Tar-visio. A Pontebba rientra per ilcongedo.

Gran lavoratore, personasempre disponibile, sapeva tra-smettere la sua fiducia in ognimomento e situazione. Al Grup-po ha dato tanto: iscritto fin dasubito, è sempre stato presentein ogni occasione, lavori, adu-nate, celebrazioni, volontariato.

Consigliere dalla metà deglianni Settanta, fu eletto Viceca-pogruppo dall’assemblea dell’8gennaio 1989. La più bela fa-meja di dicembre 1987 riporta ilsuo nome tra coloro che hannodato una mano per i lavori nellaSede di via Trento. E una manoRaffaele l’ha data in tante occa-sioni, ma sarebbe sicuramentecontrariato se ci dilungassimonell’elenco delle sue ore di vo-lontariato.

Raffaele ha lasciato un vuo-to, incolmabile per la moglieche lo ha assistito fino alla finedella sua marcia, il fratello, icognati e i famigliari tutti, unvuoto sentito molto anche dal“suo” Gruppo alpino e dall’inte-ra comunità di Ranzano.

Un amico veramente indi-menticabile per chi lo ha cono-sciuto. Noi sapevamo il profon-do attaccamento di Raffaele perla storia delle Penne nere, lacura religiosa con cui conserva-va la memoria di Alpini che ap-partenevano alla sua famiglia eil sincero rispetto per la nostraBandiera.

La grande famiglia alpina, ildialogo, la puntualità, la capar-bia serietà nel concludere unimpegno assunto, erano qualco-sa di essenziale per lui.

Un esempio da ricordare peril futuro del nostro Gruppo.

Gli Alpini del Gruppo Vigono-vo partecipano al dolore dei fa-migliari e rinnovano le più sen-tite condoglianze.

VIGONOVO

Dopo lunga malattia confor-tata dall'affetto dei suoi , è de-ceduta all'età di 82 anni lasig.ra Zefira Filippi in RomanZotta

Zefira era la moglie di Enzo ,Alpino del btg Tolmezzo, reducedi Russia, conosciuto in tutta laVal Colvera e non solo sia per lasua lunga carriera come 're-sponsabile della Cooperativa,che come Alpino.

Di recente è stata la pubbli-cazione del libro I Mulini delDon dove narra la sua “ritirata”dal fronte Russo e di recente èstata anche la sua apparizionealla trasmissione “chi l'ha vi-sto” sempre ambientata alla ri-cerca di suoi compagni .

A Enzo e ai suoi famigliarisono vicini tutti gli Alpini dellaVal Colvera.

FRISANCO

Il giorno 12 Aprile 2006, do-po lunga malattia, abbiamo ac-compagnato nel suo ultimoviaggio nella Chiesa Parroc-chiale di Arzene l'Alpino Anto-nio Lenardon di anni 62.

Ha svolto il militare presso laCaserma "Di Prampero"a Udinenel Reparto Compagnia Coman-do Trasmissioni della Julia.

Residente ad Arzene è statoper diversi anni Presidente deidonatori di sangue, consiglierecomunale per dieci anni, e Revi-sore dei Conti e Consigliere del-la locale associazione sportivaU.S.V.A.S.

Era iscritto al Gruppo Alpinidi Valvasone dal 1970 che lo ri-corda con affetto e rinnova allafamiglia le più sentite condo-glianze.

VALVASONE

Il 27 Agosto 2005, l'alpinoCavaliere della Repubblica Emi-lio Tubello, classe 26 già in for-za al Bgt. Gemona, ci ha lascia-to per raggiungere il Paradisodi Cantore.

Da sempre attivo nel socialeè stato Consigliere e AssessoreComunale - vice Presidente del-la sezione AFDS di San Giorgio- amministratore della parroc-chia dei SS. Urbano e Sabina diPozzo - segretario della boccio-fila Plozner , socio fondatoredell' Ass. calcio di S. Giorgio,iscritto sin dalla fondazione alnostro Gruppo.

Alla moglie Emilia, alle figliee ai parenti il Gruppo è presen-te e lo ricorda con immutato ri-spetto.

S. GIORGIO DELLA RICH.

Il giorno 12 dicembre 2005,dopo lunga malattia, è andatoavanti l’Alpino Cattaruzza Gau-denzio, classe 1934, del Btg.Tolmezzo. Gli Alpini del GruppoA.N.A. di San Quirino rinnovanole più sentite condoglianze allamoglie, ai figli e parenti tutti.

S. QUIRINO

Bela Fameja - 06.2006 6-06-2006 9:10 Pagina 14

Page 15: L’ADUNATA NAZIONALE PIÙ VICINA AL CIELO …...L’ADUNATA NAZIONALE PIÙ VICINA AL CIELO ASIAGO 13 - 14 maggio 2006 Si è trattato dell’Adunata Nazionale più vicina al cielo

Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

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ORCENICO INFERIOREÈ passato già un anno da

quando il mio caro marito Alpino

PICCININ Luciano ci ha lasciati.

Ti sentiamo, ti parliamosempre, ti amiamo cometu ci hai amato in terra

con grande amore ed infinito affetto.

Tua moglie Antonia, le figlie Lorena e Tatiana,

la sua cara nipotina Eugenia e i parenti tutti, ti

ricordano con una Santa Messa nella Chiesadi San Ulderico a Orceni-co Inferiore il 20 Maggio2006 - alle ore 19.30. Un

grazie sentito a quantiparteciperanno.

SPILIMBERGONell'anniversario dellascomparsa del socio alpino Barbui Primo, la mamma Caterina lo

vuole ricordare conprofondo affetto.

Si associano gli Alpinidel Gruppo e tutti coloroche lo hanno conosciuto

e stimato.

Il giorno 8 dicembre 2005 ilnostro socio Luigi Facchin ci halasciati per raggiungere il Para-diso di Cantore.

Era nato a Tramonti di Soprail 28 agosto 1940 ed ha svolto ilservizio militare a Tolmezzo,nelle file dell' 11° Rgt. Alpinid'Arresto.

Era persona molto stimata econosciuta dalla gente in quan-to per più di trent'anni, essendoimprenditore edile, ha lavoratonella nostra provincia.

Il Gruppo lo ricorda con af-fetto e porge le più sentite con-doglianze alla moglie, figli e fa-migliari.

VAL TRAMONTINA

RORAI GRANDEIl prossimo maggio ricorre il

primo anniversario dellascomparsa dell’Alpino Fran-cesco Bazzo, nostro socio egran collaboratore nelle atti-vità di Gruppo, e nella Pro-

tezione civile della nostra Sezione, lasciando

un grande vuoto. Ma quello più grande lo ha

lasciato nella sua famiglia, la sua sposa Angela, i figli Flavio e

Diego e gli adorati nipotini.La famiglia lo vuole ricordare a quanti lo conoscevano e lo stimavano,

con immutato affetto.Il nostro Gruppo si

associa alla cara memoria.S. MARTINO DI C.Ricorre in questi giorni il

primo anniversario dell'improvvisa scomparsa

di GIOVANNI MARCOLIN.Aveva svolto il servizio

militare nell’8°` Alpini di Tolmezzo nel lontano

1951. Congedato, per necessità di lavoro,

aveva lasciato il paese e si era

trasferito a Bari.Lontano col corpo e

con la mente, il cuore di Giovanni era

costantemente rivolto alsuo paese, al suo Friuli,

ai suoi Alpini, di cui spesso parlava con i suoi cari, ricordando

aneddoti, vicende e personaggi caratteristici.

Al suo paese ritornavaogni estate per le ferie e inquei giorni sosteneva con entusiasmo le iniziative

del Gruppo Alpini e facevasfoggio del suo stagionato

cappello d'alpino, che recava sempre con se considerandolo una

preziosa reliquia, un segnodistintivo di laboriosità,

onestà e Friulanità.Lo ricordano la moglie,

i figli, i fratelli e il Gruppo Alpini di

San Martinodi Campagna.

Anche tu Viel Giuliano,“CACCIA” per gli amici.

Anche tu oggi, Caporal mag-giore 8° reggimento Alpini Btg.Tolmezzo classe 43.

Eppure sembrava che nulla enessuno ti potessero fermare.

Ricordo quando, tanti anni fa-e ne avevi poco più di venti-con scarponi ai piedi, cappellonon perderlo, partecipavi allagara in Piancavallo per portarea Caneva il primo trofeo “Ma-donna delle nevi” che, per dueanni consecutivi, iniziò la serie.

Per lavoro girasti il mondo,mesi e mesi, ...anni all'estero,rientravi solo per riposare un po’con gli amici, poi via di nuovo.

Qualche mese fa però... unmale che non ha pietà, ti fermò,per poi... “MANDARTI AVANTICosì si dice tra di noi alpini, etu lo sai!

Grazie per quanto hai dato,Caporal Maggiore Viel.

CANEVA

Poletto Erveno, classe 1915,8° reggimento alpini) battaglionTolmezzo.

Nove anni di servizio militare,di naja, ...naja dura fra Trieste ela Grecia, dove ha conosciuto tut-te le privazioni possibili, le grandisofferenze, la fame, ma anche lagrande amicizia con i commilitonimolti anche suoi paesani.

Si è salvato - lo ripeteva sem-pre- perché c'era un muretto inpiù che lo divideva da dove arri-vavano le pallottole, .... furbizia,saggezza, ...o solamente destinodella povera gente!

Ma non bastava ancora: a 26anni, quando ormai aveva fatto ilpieno di sventure, al rientro è sta-to deportato in Germania, nelcampo di concentramento diBaugmaster per chiudere la pro-pria gioventù tra vessazioni edangherie d'ogni genere, difficil-mente immaginabili tra esseriumani. Gli è valsa una croce almerito, ma quale merito se unavolta a casa c'è stata per lui, co-me per quasi tutti, la valigia dicartone per il Belgio, dove, perquattro anni ha continuato a lavo-rare e basta! ....Si è rimasta lacroce che continuava a parlare difatiche,morte, amici persi, paura

Poi, come Dio vuole, finalmen-te a casa per ricostruirsi la vita ela famiglia.

La Moglie Orlanda ed i figli Ar-mando e Vilma l'avranno sempredavanti gli occhi, instancabile la-voratore dal carattere mite, sem-pre pronto più a dare aiuto che achiederlo,

Ma anche la vita finisce, ed anoi, come a loro deve rimanere ilricordo dell'esempio, ...alloramolto se non tutto avrebbe unsenso diverso!

Addio ERVENO, alpino classe1915 ...anzi: arrivederci!

L’8 febbraio è andato avanti,l'alpino Biasotto Michele (Ma-rio) classe 1943, appartenenteall’8° reggimento Alpini (Julia).

Sempre sorridente, anchenella sua lunga malattia.

Il Gruppo ti porterà semprenel cuore per la tua collabora-zione e simpatia.

AZZANO DECIMO

Don Corrado Bertoldi, in mo-do deciso, é andato incontro allamorte, domenica notte 26 mar-zo, infatti ha voluto chiudere lasua vita dopo 92 anni di dureprove, come durante la secondaguerra mondiale, e di ricercadella verità come lui stesso ave-va scritto nei suoi libri: “La miaprigionia nei lagher della Russiadi Stalin” e “Verità eretiche diun Prete: Dio Bibbia, Chiesa,Storia”. La comunità di Monte-reale Valcellina, ma anche quel-la di Andreis e Barcis, sono ri-maste sgomente alla notizia del-la tragica morte. Infatti DonCorrado dava un grosso aiuto aMons. Angelo Santarossa, par-roco di queste tre comunità, edera entrato nella simpatia ditanti parrocchiani.

Alla cerimonia e S. Messa dicommiato al Sacerdote, con unaChiesa parrocchiale piena digente, c'erano anche molte auto-rità, molti Sacerdoti con il Ve-scovo di Gorizia, ma anche lerappresentanze dell' Ass. Cara-binieri in congedo di Monterealee dei Gagliardetti Alpini di Mon-tereale Valcellina, Andreis, Bar-cis, Cimolais, Polcenigo. Tutticonsci di essere presenti all'e-stremo saluto di un uomo Sacer-dote che ha vissuto una vita pie-na di difficoltà e di dubbi ma ésempre stato un buon pastore,definito dalla cronaca dei nostriquotidiani “scomodo”. Prima delcanto finale eseguito dal coroparrocchiale, al completo, e do-po le calde parole di ricordo diMons. Angelo, un trombettieredella fanfara della Brigata Alpi-na Julia ha suonato il “silenzio”,quale estremo saluto a Don Cor-rado, Ufficiale, reduce dellacampagna di Russia e semprevicino agli Alpini, prima in armie negli ultimi tempi a quelli incongedo, noi Alpini speriamoche dove sei ora tu possa esserepiù sereno ed illuminato.

MONTEREALE VALC.

RECENSIONI LIBRI

LA BATTAGLIA DI FILOTTRANOLA BATTAGLIA DI FILOTTRANO, 30 Giugno – 9 Luglio 1944, di Gio-vanni SANTARELLI, Filottrano, Comune di Filottrano, 2004.

Terza edizione del volume dedicato ai combattimenti per la conquistadi Filottrano: una edizione riveduta e corretta che sottolinea ancorauna volta il valore dell'opera. Un'opera che descrive nei minuti parti-colari le battaglie sostenute nelle Marche, nel luglio 1944, dal nostroC.I.L. ed in particolare la più cruenta, quella di Filottrano ove i nostrisoldati dimostrarono a se stessi ed agli alleati di saper combattere. Fu-rono giornate intense e dense di sacrifici nelle quali si dovette morireper dare prova che vi era volontà da parte italiana di partecipare seria-mente alla guerra.Cartolibreria BRUGNOLI – Corso del Popolo 6760024 FILOTTRANO (An)Euro 15 - Pag. 328

CI RICONOSCEREMO SEMPRE FRATELLIIl dott. Prof. Ernesto DAMIANI, figlio di Gino DAMIANI AUC prove-niente dal IX Btg. d'Istruzione, arruolatosi nel C.I.L. con il 29° Bersa-glieri, ha pubblicato un bellissimo volume, CI RICONOSCEREMOSEMPRE FRATELLI, tratto dalle testimonianze in parte inedite di nume-rosi giovani AUC volontari di guerra. Edito da Nordpress Edizioni – ViaMaffoni 43 – 25032 CHIARI ed uscito nel settembre 2004 è un docu-mento avvincente di quella che in Italia è una "guerra dimenticata".Euro 20.

Partendo dalla consultazione di alcuni noti testi, tutti citati in bibliogra-fia, e dalla riscoperta di rari diari inediti, cui aggiunge le testimonianzedei sopravvissuti, ricostruisce con dovizia di citazioni la storia degliAUC volontari della guerra 43-45.Montelungo, Monte Marrone, Musone, Monte Granale, Iesi, la storiadel CIL e di alcuni dei giovani che ne furono protagonisti si sviluppa ri-portando una dettagliata serie di particolari, episodi, citazioni.Un volume avvincente, la testimonianza di una storia per troppi annidimenticata, quella del primo nucleo del rinnovato Esercito Italianoche si battè valorosamente, a fianco della 5a e dell'8a Armata, da Cassi-no fino alla linea Gotica.

IN CERCA DI UNA PATRIAAlfio CARUSO, giornalista, è scrittore già segnalatosi per alcuni libri ve-ramente avvincenti sia per la fluidità della prosa che per la precisa de-scrizione dei fatti: ITALIANI DOVETE MORIRE su Cefalonia; TUTTI IVIVI ALL'ASSALTO sulla campagna di RUSSIA; ARRIVANO I NOSTRIsullo sbarco in Sicilia. E, nel febbraio 2005, è uscito un altro interessan-tissimo volume, IN CERCA DI UNA PATRIA, su quella che i1 Gen. Polichiama "L'armata dimenticata" – Editore Longanesi –VVia Gherardini 10 – 20145 MILANO. Euro 16.

Prendendo lo spunto, dopo averne raccolta la testimonianza, dai rac-conti di alcuni protagonisti, dalle consultazioni di testi e dalle fonti sto-riche reperibili sull'argomento, ricostruisce passo dopo passo la storiadi quella che il nostro Presidente Generale Poli ha definita "l'Armatadimenticata".Il racconto, parallelo a quello del volume del dott. Damian, e per taluniaspetti analogo, si sviluppa però in un contesto più ampio, arrivando fi-no alla conclusione della guerra con l'entrata in •. linea dei quattrogruppi da combattimento, Cremona, Friuli, Folgore e Legnano, che sidistinsero nello sfondamento della linea Gotica.Un gran bel libro, preciso, documentato, avvincente.

MONTE MARRONE, 1944Natalino Paone, già noto per PRIMAVERA 1944, ha dato alle stampe,con il patrocinio della Regione Molise, Cosmo Jannone Editore, Via oc-cidentale 9 – 86170 ISERNIA Tel. 0865-414694, gennaio 2005 –MONTE MARRONE 1944, una bellissima monografia sulla conquista,da parte degli Alpini del Btg. Piemonte, di Monte Marrone. Euro 20.

Partendo dalle buie giornate che precedettero, nel martoriato Molise,l'arrivo degli Alleati, l'Autore descrive e più che descrivere illustra conuna ricchissima iconografia – che comprende il monumento voluto aColle Rotondo dall'allora Sindaco di Scapoli Pasquale Vecchione e laCroce eretta dagli Alpini del Btg. Piemonte sulle trincee di Monte Mar-rone, a quota 1770 - la storia di quegli avvenimenti cui contribuironodecisamente, a valle, a sostegno degli Alpini, i paracadutisti della Nem-bo, i fanti del 68°, i bersaglieri de129°, gli arditi del Btg. Boschetti.Il racconto, dopo la precisa testimonianza sui contrattacchi tedeschiche cercarono a più riprese, e soprattutto alle 3.30 del 10 aprile 1944,di ributtarci a valle, si sviluppa con l'attacco di fine maggio alle posi-zioni tedesche di Monte Mare, Colle Altare, Balzo della Cicogna, Mon-te Meta, Valle del Canneto.Il libro, particolare significativo, è dedicato alla memoria del TenenteEnrico Guerriera, immolatosi a Monte Marrone, la prima Medagliad'Oro al Valor Militare concessa ad un combattente del rinnovato Eser-cito Italiano.

Sergio Pivetta

RECENSIONI LIBRI

Bela Fameja - 06.2006 6-06-2006 9:10 Pagina 15

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Anno XLI n° 3 Pordenone 15 Giugno 2006

PARPINELLI Ercole - Pordenone Centro € 20.00

A.N.A. Gruppo TORRE € 50.00

Fam. BAZZO - Rorai Grande - mem. congiunto Francesco € 20.00

PIGHIN Atonia - Orcenico Inferiore - anniv. morte marito € 100.00

A.N.A. Gruppo PASIANO DI PORDENONE € 100.00

CASA DELLA MADONNA PELLEGRINA - Pordenone € 350.00

SANDRIN Ernesto - Pasiano di Pordenone € 30.00

A.N.A. Gruppo CORDOVADO € 566.00

A.N.A. Gruppo ATLETI SLALOM - Pordenone € 30.00

PELLISSETTI Daniele - Rorai Grande € 500.00

A.N.A. Gruppo CASARSA - SAN GIOVANNI € 200.00

A.N.A. Gruppo VAJONT € 45.00

A.N.A. Gruppo SAN GIORGIO DELLA RICHINVELDA € 75.00

VISINTIN Armando - Marsure € 60.00

TOTALE OBLAZIONI Marzo/Aprile 2006 € 2.146,00

OBLAZIONI PER SEDE SEZIONALE

A.N.A. Gruppo SESTO AL REGHENA € 30.00

ZULIANI Lino e Rina - Fiume Veneto - 50° anniv. matrimonio € 50.00

A.N.A. Gruppo PASIANO DI PORDENONE € 100.00

A.N.A. Gruppo AZZANO DECIMO - mem. Alpino Biasotto Michele € 20.00

DELLA BRUNA Silvana - Vigonovo - mem. del marito € 50.00

ORO Antonio - Tajedo - mem. del padre Giobatta (Tita) € 34.00

BARBUI Caterina - Spilimbergo € 20.00

CANDERAN Emilio - Spilimbergo - matr. Figlio Fabio € 25.00

MARTINELLI Giuseppe - Artogne (BS) € 15.00

TOTALE OBLAZIONI dal 14.01.06 al 29.04.06 € 344,00

OBLAZIONI AL GIORNALE “La più bela fameja”

COMITATO DI REDAZIONE

PresidenteGASPARET GIOVANNI

Direttore ResponsabilePELLISSETTI DANIELE

Comitato di RedazioneANTONIUTTI GIANNIPERFETTI TULLIOPOVOLEDO MARIO

Progetto e stampaELLERANI TIPOGRAFIA s.r.l.

San Vito al Tagliamento (PN)06F0716 - 06.2006

Reg. Trib. di PordenoneReg. Per. N. 40del 18.05.1966

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Quaranta anni fa la “Terribile” lasciava il “ducato” di Tarcento per Moggio Udinese.Aveva così inizio un pellegrinaggio che si è poi concluso con l'occupazione della caserma “hotel” Feruglio diVenzone.“Talentino” a Tarcento, “Tinivella” a Moggio, “Del Din” a Tolmezzo, “Feruglio” a Venzone, queste le sue “case”dove ha sempre condiviso con le popolazioni locali stima, collaborazione, affetti e qualche volta, tragedie.Questo suo pellegrinare ha avuto la conseguenza di far nascere “diverse 12A Compagnia” con una loro indi-vidualità dovuta alle diverse esperienze geografiche ed umane che, comunque, hanno tenuto vivo nel tempol'amore per questo splendido reparto; è quindi l'affetto che unisce tutti coloro che alla compagnia hannodedicato un periodo della loro vita.È a questo sentimento che vogliamo richiamarci per fare in modo che, almeno una volta, le diverse 12 sipossano incontrare per conoscersi meglio e scambiarsi le diverse esperienze; quale migliore occasione delquarantennale al quale facevamo riferimento! Quindi...

ADUNATA!!!Sabato 28 ottobre 2006

per incontrarci numerosissimi e sviluppare il seguente programma:

- alle 09.30 incontro a Tarcento davanti al monumento ai Caduti in piazza Libertà, adunati come si faceva unavolta per l'alzabandiera. Alle 10.00 in punto i Comandanti di plotone presenteranno la forza al più anziano dei

Comandanti di compagnia che, dopo che la Bandiera sarà sta-ta issata sul pennone, renderà onore ai Caduti con la deposi-zione di una corona. Ci saranno naturalmente anche alcunibrevi interventi del Sindaco, del Comandante e del rappresen-tante dell'ANA;- dopo la cerimonia tutti ci trasferiremo con i nostri mezzia Moggio dove, alle 11.30, fanfara della "Julia" in testa, sfile-remo per le vie cittadine (come quel lontano 9 ottobre del1966) fino a raggiungere il monumento ai Caduti ove daremovita ad una cerimonia analoga a quella di Tarcento (cambie-ranno naturalmente il Sindaco, i Comandanti e i rappresen-tanti dell'ANA);- verso le 12.30 ci trasferiremo a Venzone, all'interno del-la caserma "Feruglio" dove ci aspetterà il reparto in armi cheancora oggi, miracolosamente, fa parte del Battaglione "Tol-mezzo" dell'8° Reggimento alpini.

Sarà emozionante presentare all'attuale Comandantetutto il nostro patrimonio di esperienze!

Dopo una breve ma significativa cerimonia, tutti al ran-cio come una volta (questa volta però con il modesto "paga-mento dello scotto");- la sera di sabato, nelle sedi di Tarcento e di Moggio, igruppi ANA organizzeranno qualche cosa per intrattenere co-loro che, avendo trascorso il servizio nelle due sedi, vorrannoancora passare un'ora insieme in allegria.Domenica 29, con partenza orientativamente alle 09.00 perquelli, speriamo tanti, che vogliano rivivere i ricordi delle fa-migerate marce settimanali, potremmo organizzare una brevecamminata lungo quegli itinerari che erano sistematicamentepercorsi all'epoca della presenza della compagnia in zona.Ognuno si organizzerà per il rancio al sacco o si accontenteràdi un panino nei bar raggiungibili lungo l'itinerario ma non èescluso che i gruppi dell'ANA ci facciano la sorpresa di unapastasciutta.Siccome molti verranno anche da località lontane, sarà oppor-

tuno che costoro si organizzino per pernottare in loco. Ritenendo che ciascuno preferisca scegliere l'albergo nellalocalità o vicino a dove ha svolto il proprio servizio militare, di seguito, alcuni dati utili:DICHIARAZIONI DEI REDDITI - Così si versa a favore della nostra Associazione il

5%o del reddito con la dichiarazione dei redditi (mod, 730 o mod. UNICO). Non costanulla al contribuente E' quindi dovere di ciascun Alpino informare parenti, amici e cono-scenti. Potrebbero risultare delle cifre importanti por l'A.N.A. da destinare a interventi disolidarietà e sostegno, in modo diretto a chi si trovasse in stato di bisogno. RICORDAR-SI DI SCRIVERE SEMPRE IL CODICE FISCALE DELLA ASSOCIAZIONE BENE-FICIARIA DEL 5%o

Tarcento:• Ostello Europa presso il “Centro Ceschia” nel fabbricato

della vecchia Caserma Talentino ove sono disponibili inunico locale circa 30 brande (economicissimo) tel.0432785335;

• meublé Tarcentino in via Dante 18, tel. 0432785354;• albergo Centrale in via Garibaldi 1, tel. 0432785150;• albergo Costantini a Collalto in via Pontebbana 12, tel.

0432792004.

Moggio - Carnia - Resiutta - Venzone:• albergo Leon Bianco in piazza Uffici 5, tel. 043351114;• albergo Nuovo in via alla Chiesa 17, tel. 043351090;• hotel Carnia alla stazione per la Carnia, tel.

0432978013;• ristorante Al Girarrosto v. Pontebbana 74/2 alla Carnia ,

tel. 0432978017• albergo Canin in vl. Udine 11 a Riesutta, tel. 043351210;

I parcheggi:• a Tarcento sono possibili nei pressi del luogo della ceri-

monia in piazza Libertà o, per camper e autobus, vicinoal palazzetto dello sport;

• a Moggio nei pressi del monumento ai Caduti di piazzaNais;

• a Venzone, all'esterno della caserma “Feruglio”.

Per ulteriori chiarimenti o notizie potete contattare il GeneraleGianfranco ZARO, “colpevole” del trasferimento di quarantaanni fa, scrivendogli a: Via E. di Colloredo 34 - 33100 UDINEo telefonando al numero 043242043.

Bela Fameja - 06.2006 6-06-2006 9:10 Pagina 16