l’arte irripetibile di mario de luca l c...mario de luca nasce a sant’elia fiumerapido (fr) nel...

2
L a materia è energia. L’energia è la sostanza che nella creazione artistica di De Luca assume l’infinita varietà delle forme. Il maestro sente di dovere dapprima sapere tutto, proprio tutto, ciò che riguarda la materia prima con cui progettare la propria idea. Sostanza ricercata nel passato della nostra cultura: antichi lampadari, borchie, maniglie, sculture, vasel- lame, piatti in rame e argento; anche oggetti gettati perché ritenuti inutili o superati. Anni di ricerca per avere la materia su cui poter la- vorare. Sente la necessità di dover essere padrone dei propri mezzi di espressione e non si stanca mai di fare e rifare. Dalla ricerca analitica razionale della materia egli passa improvvisamente alla “ sintesi”, in una sorta di comprensione globale che segue leggi d’uno spazio- tempo diverso; ed approda ad un’altra dimensione. E’ una grazia, una illuminazione che riesce a dar vita a magnifiche sculture, irripetibili, che hanno sapore, come magistralmente scritto dal prof. Angelo Cala- brese, di archeologia futura. Il Maestro ha la straordinaria capacità di tirar fuo- ri, da questi oggetti intrisi di vita vissuta, una nuova energia densa di contenuti e simbolismi. Qui l’Arte visiva si contempla e si gode se si com- prende, oltre al sentimento che lo anima, anche la coerenza della composizione. Il gioco sapiente delle linee e dei volumi, delle luci e delle ombre; il rappor- to tra vuoto e pieno. Sono vibrazioni, quasi un dialogo segreto che acco- muna la materia ritrovata e ricreata. Una dimostra- zione reale di come ciò che è considerato superato ed inutile, può dare vita a nuove, impensabili, emo- zioni. Tutti questi elementi sono percepiti dall’Artista che ne fa materia per esprimere se stesso con la voglia di riscatto da un mondo indifferente ed egoista che non sa vedere... oltre. Straordinarie ed esclusive sono le matrici con cui l’artista da vita alla scultura. Nascono come disegni base su cui poi vengono realizzate le saldature e le successive lavorazioni. dott. Giulio Caporaso Presidente Associazione Italiana per la Cultura C hissà dove torneranno a farsi cosa viva nel divenire ch’è fuga e ritorno, i vuoti corpi irretiti nei disastri che hanno loro sottratto tanti brandelli della pelle distintiva. Nelle macchine anatomiche, utili alla scienza medica del secolo dei Lumi, almeno lo scheletro umano mostrava modella- ti nella cera sistemi arteriosi e venosi, che erano reti- colo e labirinto di fili di vario spessore. Non c’era l’u- mana carne, ma la certezza dell’esistenza attraversata si evidenziava nel mistero del sangue che rigenera la vita nella vita. Mario De Luca modella nel guizzo di- stintivo altri involucri, svuotati dall‘interno, e quin- di dell’interiorità, rappezzati tra brandelli residui e restauri, eredi del baratro da cui risale sempre ferito e sporadico l’uomo. Almeno fosse umano, oltre la spazialità complicata nella multidimensionalità. Agli occhi tornano all’impatto note fisionomie di- stintive dei moti animali, significativi anche di cano- ni comportamentali, transiti nella fisicità, effetti di pieni e vuoti nei quali grumi d’opacità si alternano alla luce naturale e alla memoria dell‘oro che pro- pone il senso dei tempi lontani, vagheggianti nella lode del passato. Ci furono età auree, bronzee, ferree. Avvaloravano l’umana specie ridotta nel nostro tem- po a subire una sorta di restauro conservativo. Lo attestano le scomposizioni di membra in andamenti di aggregazioni di metalli distanziati dai reticoli o ag- gregati in saldature, valide a serbare l’idea generale di una perduta compattezza. Sdruciture e squarci in andamenti curvilinei, sfalda- ture dell’umana sostanza nell’inconciliabilità tra na- tura e cultura, dicono l’anatomia metamorfica degli automi che hanno rinunciato, e non per la loro vo- lontà, al cervello, alla spina dorsale, alle preesisten- ze di cui si sono smemorati. Scultore per vocazio- ne e creativo d’altro sentire, De Luca ritrova tasselli polimaterici, recupero di fusioni, spesso organici a lampadari. Proprio questa peculiarità allude alla luce che si perde nel transito da vuoto a vuoto. L’uomo dal cervello liquefatto non pensa, non ricorda: ha disimparato a farlo, pertanto ha negato a se stesso la speranza. Intanto un orafo con vocazione monu- mentale, devoto dell‘uomo e della natura, propone nel suo tempo magnifiche sculture che hanno sapore d’archeologia futura. prof. Angelo Calabrese Materia & Energia L’Arte irripetibile di Mario De Luca Cardinale cm 30x70 - Scultura e matrice Spingersi nel vuoto cm 190x75 - Scultura e matrice Cleopatra cm 60x45 - Scultura e matrice

Upload: others

Post on 25-Oct-2020

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: L’Arte irripetibile di Mario De Luca L C...Mario De Luca nasce a Sant’Elia Fiumerapido (FR) nel 1959, compie studi artistici presso il Liceo Artistico di Cassino e la scuola d’Arte

La materia è energia. L’energia è la sostanza che nella creazione artistica di De Luca assume l’infinita varietà delle forme.

Il maestro sente di dovere dapprima sapere tutto, proprio tutto, ciò che riguarda la materia prima con cui progettare la propria idea.Sostanza ricercata nel passato della nostra cultura: antichi lampadari, borchie, maniglie, sculture, vasel-lame, piatti in rame e argento; anche oggetti gettati perché ritenuti inutili o superati. Anni di ricerca per avere la materia su cui poter la-vorare. Sente la necessità di dover essere padrone dei propri mezzi di espressione e non si stanca mai di fare e rifare.Dalla ricerca analitica razionale della materia egli passa improvvisamente alla “ sintesi”, in una sorta di comprensione globale che segue leggi d’uno spazio-tempo diverso; ed approda ad un’altra dimensione.E’ una grazia, una illuminazione che riesce a dar vita a magnifiche sculture, irripetibili, che hanno sapore, come magistralmente scritto dal prof. Angelo Cala-brese, di archeologia futura.Il Maestro ha la straordinaria capacità di tirar fuo-ri, da questi oggetti intrisi di vita vissuta, una nuova energia densa di contenuti e simbolismi.Qui l’Arte visiva si contempla e si gode se si com-prende, oltre al sentimento che lo anima, anche la coerenza della composizione. Il gioco sapiente delle linee e dei volumi, delle luci e delle ombre; il rappor-to tra vuoto e pieno.Sono vibrazioni, quasi un dialogo segreto che acco-muna la materia ritrovata e ricreata. Una dimostra-zione reale di come ciò che è considerato superato ed inutile, può dare vita a nuove, impensabili, emo-zioni. Tutti questi elementi sono percepiti dall’Artista che ne fa materia per esprimere se stesso con la voglia di riscatto da un mondo indifferente ed egoista che non sa vedere... oltre.Straordinarie ed esclusive sono le matrici con cui l’artista da vita alla scultura. Nascono come disegni base su cui poi vengono realizzate le saldature e le successive lavorazioni.

dott. Giulio Caporaso

Presidente Associazione Italiana per la Cultura

Chissà dove torneranno a farsi cosa viva nel divenire ch’è fuga e ritorno, i vuoti corpi irretiti nei disastri che hanno loro sottratto

tanti brandelli della pelle distintiva. Nelle macchine anatomiche, utili alla scienza medica del secolo dei Lumi, almeno lo scheletro umano mostrava modella-ti nella cera sistemi arteriosi e venosi, che erano reti-colo e labirinto di fili di vario spessore. Non c’era l’u-mana carne, ma la certezza dell’esistenza attraversata si evidenziava nel mistero del sangue che rigenera la vita nella vita. Mario De Luca modella nel guizzo di-stintivo altri involucri, svuotati dall‘interno, e quin-di dell’interiorità, rappezzati tra brandelli residui e restauri, eredi del baratro da cui risale sempre ferito e sporadico l’uomo. Almeno fosse umano, oltre la spazialità complicata nella multidimensionalità.Agli occhi tornano all’impatto note fisionomie di-stintive dei moti animali, significativi anche di cano-ni comportamentali, transiti nella fisicità, effetti di pieni e vuoti nei quali grumi d’opacità si alternano alla luce naturale e alla memoria dell‘oro che pro-pone il senso dei tempi lontani, vagheggianti nella lode del passato. Ci furono età auree, bronzee, ferree. Avvaloravano l’umana specie ridotta nel nostro tem-po a subire una sorta di restauro conservativo. Lo attestano le scomposizioni di membra in andamenti di aggregazioni di metalli distanziati dai reticoli o ag-gregati in saldature, valide a serbare l’idea generale di una perduta compattezza.Sdruciture e squarci in andamenti curvilinei, sfalda-ture dell’umana sostanza nell’inconciliabilità tra na-tura e cultura, dicono l’anatomia metamorfica degli automi che hanno rinunciato, e non per la loro vo-lontà, al cervello, alla spina dorsale, alle preesisten-ze di cui si sono smemorati. Scultore per vocazio-ne e creativo d’altro sentire, De Luca ritrova tasselli polimaterici, recupero di fusioni, spesso organici a lampadari. Proprio questa peculiarità allude alla luce che si perde nel transito da vuoto a vuoto. L’uomo dal cervello liquefatto non pensa, non ricorda: ha disimparato a farlo, pertanto ha negato a se stesso la speranza. Intanto un orafo con vocazione monu-mentale, devoto dell‘uomo e della natura, propone nel suo tempo magnifiche sculture che hanno sapore d’archeologia futura.

prof. Angelo Calabrese

Materia & EnergiaL’Arte irripetibile di Mario De Luca

Cardinalecm 30x70 - Scultura e matrice

Spingersi nel vuotocm 190x75 - Scultura e matriceCleopatra

cm 60x45 - Scultura e matrice

Page 2: L’Arte irripetibile di Mario De Luca L C...Mario De Luca nasce a Sant’Elia Fiumerapido (FR) nel 1959, compie studi artistici presso il Liceo Artistico di Cassino e la scuola d’Arte

Il Mimocm 180x90x20Scultura

Il Mimocm 120x80 - Matrice Opera scelta dalla

Mario De Luca nasce a Sant’Elia Fiumerapido (FR) nel 1959, compie studi artistici presso il Liceo Artistico di Cassino e la scuola d’Arte e Mestieri di Alatri.Nel 1998 è tra i vincitori del premio Calabria cultura e turismo (giu-ria presieduta dal Prof. Angelo Calabrese e dal Prof. Vittorio Sgarbi).Nel 2001 una sua opera viene collocata in maniera permanente pres-so il museo d’Arte Contemporanea di Spinetoli (AP).Nel 2001 una grande Scultura raffigurante la Passione viene installa-ta, in Canada, sull’altare maggiore presso il Santuario della Madonna di Canneto Windsor-Ontario.Nel 2001 realizza un’opera commissionata per il Papa Giovanni Pao-lo II, opera presente nella Città del Vaticano; nel 2004 risulta vinci-tore del Premio Carsoli.Dal 2008, dopo aver effettuato varie mostre in Italia ed all’estero, viene selezionato dall’Associazione Italiana per la Cultura che lo pro-pone come artista emergente italiano per la sua straordinaria pecu-liarità scultorea.Partecipa così a SmeraldArte in Costa Smeralda. Espone prima nella prestigioso Centro Congressi dell’Hotel Melia di Poltu Quatu, poi, nel 2009, nel 2011 e 2012 sempre per SmeraldArte, all’Ea Bianca Luxury resort. Sempre nel 2012 le sue opere vengono installate al Jaguar Beach di Porto Rotondo. Dal 2010 trenta opere sono presenti, in maniera permanente, presso il Museo PAF (Presente Arte Futura) dell’Associazione Italiana per la Cultura e 14 presso la Galleria Museo Beeldentuin di Maastricht. Nel maggio 2010 espone presso la ”Sala Bianca” della Reggia di Caserta.Dal 19 marzo al 31 ottobre 2010 suoi lavori vengono scelti per essere mostrati presso lo storico Museo dell’Abbazia di Montecassino.Una Monografia su questo evento è stata realizzata dal Prof. Angelo Calabrese e dal Prof. Antonio Ricci.Nel Marzo 2011 mostra le sue opere a Londra presso l’Istituto Cul-turale Italiano. Sempre nel Marzo 2011, viene invitato a presentare le sue opere in esclusiva al Sofitel-Rome di Villa Borghese.Dal 24 giugno al 22 settembre 2011 viene selezionato dal prof. Vitto-rio Sgarbi per esporre alla 54 Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.Nel Marzo del 2012 si reca a Malta “Artisiti della Regola” a cura di Angelo Calabrese. Sempre nello stesso anno si esibisce a Napoli al Maschio Angioino ed al Museo della Rocca di Umbertide.Il Prof. Sergio Rossi del dipartimento di storia dell’arte della Sa-pienza ha dedicato a Mario De Luca nell’anno accademico 2012 un ampio spazio nella pubblicazione accademica dal titolo “Arte come fatica di mente” da Leonardo ai giorni nostri.Nel 2013 gli viene dedicato il terzo capitolo del libro accademico “Scultori dell’in-finito, da Michelangelo ai giorni nostri” a cura di Sergio Rossi, 2° Volume.A cavallo tra Dicembre e Gennaio 2014 le sue sculture vengono pre-sentate ed esposte, a cura del prof. Sergio Rossi, sia presso la Fonda-zione Dante Alighieri di Roma, sia presso lo spazio museale all’inter-no dell’Universita La Sapienza di Roma.Il prof. Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Co-municazione dell’Università La Sapienza di Roma ha sempre seguito con interesse ed ammirazione Mario De Luca definendolo un ma-estro nell’arte di trasformare l’arte stessa, elevandola da statica in dinamica.

Biografia

Velletri - Tel. 329 2429970 - Tax 23326853E-mail: [email protected]

Si ringrazia :

Smeraldarte 2014 - 9A Mostra d’Arte Contemporanea

presentano

16 Luglio - 6 Settembre 2014Cala dei Ginepri - Baja Sardinia - L’ea bianca luxury resort

Info: 0789.974311 - www.eabianca.it 335.353723 - www.aiplc.org

L’Arte irripetibile di Mario De Luca