laboratorio di informatica in classe terza primaria
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Attività svolte nel laboratorio di informatica con gli alunni di classe terza.TRANSCRIPT
SCUOLA PRIMARIA E. DE AMICIS
Anno scolastico 2009-2010
GLI ALUNNI DI TERZA
PRESENTANO…
C’era una volta
una bambina che
si chiamava
Cappuccetto
Nero, lei aveva
paura del sole e
usciva solo di
notte.
Una sera decise di andare dal nonno vampiro.
Ma lungo il suo cammino incontrò Lupo Mannaro
e Cappuccetto Nero si mise a giocare con lui.
I due fecero la gara a chi sparava più uccelli. Il
Lupo Mannaro vinse perché aveva il cannone,
mentre Cappuccetto Nero aveva la pistola.
Cappuccetto Nero, così, proseguì il suo
cammino e andò a casa del nonno e gli
disse:<<Ciao nonno! Guarda ti ho portato
sette bicchieri di sangue>>.
Dopo un po’ arrivò il cacciatore e sparò al nonno
ma il nonno schivò il colpo, prese il fucile e
sparò al cacciatore e poi, lui e Cappuccetto se lo
mangiarono per cena. Il nonno, però, fece
indigestione e si sentì male, così Cappuccetto
Nero scoppiò a ridere.
(Giovanni Luca e Enerik)
C’era una volta una mamma che voleva a tutti i
costi un bambino.
Una sera andò dai suoi vicini, la signora
Cipessa e il signore Ciposso che avevano 22
figli; la mamma decise di prendere un bambino e
di chiamarlo Cappellino Rosso.
Cappellino Rosso non era molto intelligente e non
sapeva fare due più due, ma un giorno sua
mamma gli disse:<<Vai dal tuo bisnonno e
portagli delle patatine fritte con un po’ di ketchup
ma non passare dal bosco dei sette lupi >>.
Cappellino Rosso, però, non ascoltò il consiglio
della mamma e ci passò; così incontrò un branco di
Lupi.
Cappellino Rosso tirò fuori da un albero la spada
e l’elmo, anche i sette lupi tirarono fuori l’elmo e la
spada ma Cappellino Rosso era troppo potente
per loro allora li ammazzò tutti tranne uno.
Cappellino Rosso tanto ma tanto furbo prese il
razzo dal suo cappello e lo usò contro il lupo che
si bruciò la testa.
Cappellino Rosso scappò a casa del bisnonno e gli
portò le patatine fritte con il ketchup…..Il bisnonno
era molto contento. Ma a un certo punto il nonno
sentì un rumore strano e pauroso, era la mamma
di Cappellino Rosso che era venuta a portargli il
Vino perchè se lo era dimenticato.
Alla fine decisero di fare una festa, poi Cappellino
Rosso, il bisnonno e la mamma furono per
sempre felici.
(Irma e Roshni)
C’era una volta una bambina di nome
Cappuccetto Bianco che viveva in Alaska dentro
un igloo con sua mamma.
In Alaska faceva molto freddo; c’erano infatti
cumuli di ghiaccio e animali pericolosi.
Un giorno la mamma di Cappuccetto Bianco
le chiese di portare alla nonna un cestino
con dentro carne affumicata di tricheco.
Cappuccetto Bianco accettò felice, ma le
raccomandò di non fermarsi tra i cumuli di
ghiaccio perché avrebbe potuto vederla il
tricheco assassino.
Cappuccetto Bianco così s’incamminò verso
la casetta della nonna tutta felice. Ma mentre
attraversava i cumuli di ghiaccio si mise a
giocare con le palle di neve, a mangiare il
ghiaccio e a rotolarsi nella neve.
Dopo un po’ incontrò il tricheco assassino, il
tricheco gli chiese:<<Dove stai andando bella
bambina ?>> e Cappuccetto Bianco rispose:<<Sto
andando dalla mia nonnina a portargli un cestino
pieno di carne di tricheco affumicato>>.
Il tricheco spaventato pensò:<< Povero quel
tricheco, era così giovane per morire!>>, e poi
disse a Cappuccetto Bianco:<<Vengo anch’ io
dalla tua nonnina che sta male, però faremo a
gara a chi arriva prima; tu userai la slitta mentre
io userò le pinne e la pancia>>.
Cappuccetto Bianco accettò e partirono per la
gara.
Ma il tricheco assassino prese una scorciatoia e
arrivò per primo, bussò alla porta della nonna di
Cappuccetto Bianco e mangiò una caramella alla
menta per schiarirsi la gola per fare la vocina
come quella di Cappuccetto Bianco.
Il tricheco fuori dalla porta sussurrò alla
nonna:<<Nonnina sono io Cappuccetto Bianco,
puoi aprirmi che non so come si fa?>>.
La nonna rispose:<<Certo, come no! Tira il
catenaccio e la porta si aprirà>>
Il tricheco che faceva finta di essere Cappuccetto
Bianco tirò il catenaccio, la porta sì spalancò e il
tricheco mangiò la nonna. Poi si travestì da
nonnina e si mise sotto le coperte.
Poco dopo arrivò Cappuccetto e chiese al
tricheco travestito da nonna:<< Nonnina che
occhi grandi che hai!>>, e il tricheco rispose:
<<Per guardarti meglio bambina mia!>>, poi,
Cappuccetto Bianco chiese ancora:<<Ma che
denti lunghi che hai nonnina mia!>>. E il tricheco
urlò:<<E’ per mangiarti meglio piccolo mucchietto
di carne umana!>>.
Cappuccetto Bianco si spaventò e
gridò: <<AIUTOOO…AIUTOOO….
AIUTOOO…!>>, ma nessuno la sentì, così il
tricheco la mangiò in un sol boccone.
Al tricheco, da tutto quello che aveva mangiato,
venne tanta sete, così bevve un tè e poi sì
addormentò.
Intanto passò di lì un eschimese che stava
cacciando dei trichechi e sentì russare, a lui però
sembrò strano che la nonnina di Cappuccetto
Bianco russava così forte, allora
entrò e vide il tricheco assassino che stava
ronfando sul letto della nonna.
Il cacciatore prese il coltello e gli tagliò la pancia,
e ne uscirono la nonna e Cappuccetto Bianco.
La sera Cappuccetto, la nonna e il cacciatore
mangiarono il tricheco affumicato che aveva
portato Cappuccetto Bianco e fecero una grande
festa. Del tricheco non si seppe più niente fino a
qualche giorno fa…
(Pietro e Annalisa)
C’ era una volta una bambina
che tutti chiamavano Cappuccetto
Rosso perché aveva sempre un
Cappello e una sciarpa rossa.
Un giorno decise di fare un viaggio nel
paese di Dolciolandia, così preparò le valigie e
partì.
Dopo un lungo viaggio con l’ aereo arrivò in quel
meraviglioso paese dove tutto era fantastico; le
strade erano piene di neve fatta di zucchero filato,
i mattoni delle case erano fatte di biscotto e i tetti
di cioccolato.
Mentre Cappuccetto passeggiava per le strade
del paese assaggiando qua e là un po’ di
dolci arrivò vicino ad una casetta molto
strana , rotonda e con otto camini.
Bussò alla porta ma nessuno aprì; la porta
era aperta e lei incuriosita entrò, si guardò
intorno e vide che una vecchietta stava mettendo
una torta nel forno. La vecchietta vide Cappuccetto
Rosso e le disse :<< Ciao! Bella bambina, potresti
portare ai mie vicini questi biglietti ? >>.
Lei rispose :<<Si, certo, con molto piacere! Sai
è bella la tua casa!>>. La vecchietta rispose molto
contenta:<<Grazie! Cara bambina!>>.
Cappuccetto Rosso, così, si avviò e andò a
distribuire i biglietti per il quartiere e tutti gli
abitanti, la ringraziarono.
Lei, gentilmente rispose grazie e tornò a casa della
vecchietta, e stanca morta si sdraiò sul divano per
riposare un pochino.
Il giorno dopo tutti gli invitati si presentarono alla
festa in orario, mangiarono la torta , i cioccolatini,
la pizza e qualche bignè alla crema di vaniglia.
Finita la festa Cappuccetto Rosso aiutò la
vecchietta a rassettare la casina, e alla fine la
vecchietta ringraziò Cappuccetto Rosso.
Quando arrivò sera, Cappuccetto Rosso salutò
tutti i nuovi amici e si avviò alla stazione per
prendere l’aereo che l’avrebbe riportata a casa.
Quando salì nell’aereo dopo un po’ si addormento
perché era molto stanca e dormì tutto il viaggio.
Quando arrivò a casa la sua mamma fu molto
felice di rivederla e le diede un bacione, ma
Cappuccetto Rosso, anche se era felice di essere
ritornata a casa, pensò che sarebbe ritornata
molto volentieri in quel paese fantastico con la
sua mamma.
(JESSICA e DENISE)
Cappuccetto rosso era una bambina molto
vivace.
Un bel giorno di primavera la mamma le chiese
di portare al nonno un cestino pieno di cose
buone da mangiare, così Cappuccetto Rosso
prese il cestino e rispose:<<Si! Mamma vado
subito>>.
Cappuccetto Rosso prese un bastone per
difendersi dai male intenzionati e s’incamminò nel
bosco.
Mentre camminava, sul sentiero che portava alla
casa del nonno, sentì ad un tratto dei rumori dietro
ad alcuni cespugli, ma lei non si fermò e andò
avanti più veloce. Cappuccetto Rosso sapeva
che il nonno amava tanto i fiori e non resistette alla
tentazione di fermarsi a raccoglierne per portarglieli.
Mentre raccoglieva i fiori e camminava distratta
non si accorse che stava sbagliando la strada e
così si smarrì.
Cammina, cammina ad un certo punto vide una
grotta da dove sbucava un cespuglio pieno di
fiori, così non sapendo che quella era una
trappola del lupo si avvicinò per raccoglierli.
Cappuccetto non si accorse che, per catturarla , il
lupo aveva scavato dietro a quel cespuglio una
grossa buca che portava in una galleria dove
c’erano tre porte una verde, una blu e una rossa.
Se Cappuccetto Rosso avrebbe scelto la porta
blu si sarebbe persa di nuovo, se sceglieva quella
Verde sarebbe andata dritta nella trappola del
lupo e solo dietro la porta rossa come il suo
mantello si sarebbe salvata.
Cappuccetto Rosso così finì nella buca, ma non si
spavento perché si ricordò di un sogno che aveva
fatto e si ricordo che nel sogno c’era una grotta
con tante porte colorate, ma non si ricordava più i
colori. Così decise di scegliere la porta verde
perché gli ricordava il colore degli alberi, ma
aprendo quella porta finì dritta dal lupo.
Il lupo si travestì da Cappuccetto, s’ incamminò
verso la casa del nonno e appena arrivata bussò
alla porta. Cappuccetto appena sentì bussare aprì
la porta e cominciò a bastonare talmente forte
che il lupo svenne Cappuccetto trovò un coltello e
tagliò la pancia al lupo .Il nonno si alzò dal letto
prese la sega tolse il pelo al lupo e senza pietà lo
tagliò in due. Lo tagliò in piccolissimi pezzettini da
dare al suo coniglio. Fecero una festa, e vissero
tutti felici e contenti.
(ERIN e IRIS)
C’era una volta una bambina che tutti chiamarono
Cappuccetto Marrone perché le piaceva andare
sotto terra come le talpe.
La mamma si chiamava Gialla, perché le piaceva
abbronzarsi al sole e tutta abbronzata le aveva
raccomandato di non fermarsi perché avrebbe
potuto incontrare il lupo verde che mangiava tante
lucertole.
Ma Cappuccetto Marrone disobbedì e si mise a
passeggiare tranquillamente nel bosco.
Mentre Cappuccetto Marrone passeggiava, dai
cespugli, uscì Lupo Verde. Cappuccetto Marrone
si spaventò ma Lupo Verde disse:<<Cappuccetto
Marrone! Adesso ti mangio!>> ma lei scappò via,
allora il lupo pensò di andare a casa della nonna
per mangiarsela.
Lupo Verde corse nella casetta della nonna,
bussò e con un vocino sottile disse:<< Ciao
nonna sono io, Cappuccetto Marrone!>> e la
nonna rispose:<<Entra Cappuccetto Marrone non
essere timida!>>
Lupo Verde entrò e con un balzo rapido, mangiò
la nonna in un solo boccone e pensò:<<Questo
pasto non è niente male!>>. Lupo Verde andò da
Cappuccetto Marrone così lei si spaventò e tirò
dalla tasca una pistola e… “BAM!”.
Infine Cappuccetto Marrone corse dalla mamma e
disse:<<Hai visto, che pelliccia lupesca ho?>>
(LEONARDO e AIMEN)
C’era una volta un lupo, che non era un lupo
normale, era un lupo d’argento; tutti i giorni andava
al mare ad esaudire i desideri dei bambini.
Tutti i bambini lo adoravano, ma un giorno il lupo
non si presentò e dopo cinque giorni i bambini si
chiedevano dove fosse finito.
Un giorno i bambini videro una roulotte
d’argento, la roulotte del lupo, dal finestrino
della sua roulotte il lupo lanciò una lettera. Nella
lettera c’era scritto: “Sono andato in vacanza a
Riccione, tornerò a settembre.”
Prima di partire si fermò a mangiare in
un ristorante svizzero. Ma per non farsi
riconoscere con la sua magia si travestì da
umano.
Dopo aver mangiato ritornò in macchina e partì,
attraversò laghi, fiumi, boschi e montagne.
Quando arrivò a Riccione, parcheggiò l’ auto e
andò in un ristorante italiano Mare del Pescatore,
la signora che lo servì si chiamava Francesca.
Una sera Lupo d’ Argento andò anche a ballare
in discoteca e quando tornò nella sua roulotte
era molto stanco e andò a letto.
Il giorno dopo Francesca lo invitò a mangiare con
alcuni sindaci.
L’ultimo giorno i sindaci gli regalarono delle
medaglie d’argento e quando tornò a casa
appese le medaglie d’argento sui muri.
( MATTEO e RAY)
C’era una volta una bambina di nome
Cappuccetto Rosso.
La sua mamma gli disse:- <<Cappuccetto vai
dal papà a portagli la merenda>>
Cappuccetto Rosso s’incamminò verso la città di
Parigi a un certo punto passò davanti a un
negozio e pensò:-<<Ma che bei fiori! Al mio papà
piaceranno di sicuro>>, così li comprò.
Cappuccetto continuò a camminare e
canticchiando, canticchiando passo vicino la
casa della strega Maldestra che era sul divano
per fare un pisolino. Maldestra sentì cantare
allora si affacciò alla finestra per vedere che
cosa stesse succedendo e vide che era
Cappuccetto Rosso e decise di fargli uno
scherzetto.
Maldestra sentì cantare allora si affacciò alla
finestra per vedere che cosa stesse
succedendo e vide che era Cappuccetto
Rosso e decise di fargli uno scherzetto.
Così chiamo il suo fedele sciacallo e gli disse:-
<<Vai! Voglio che spaventi Cappuccetto
Rosso>>, lo sciacallo allora eseguì subito gli
ordini della strega, e quando Cappuccetto
Rosso si avvicinò alla casa lo sciacallo saltò
fuori e fece un urlo che impaurì la piccola
Cappuccetto Rosso.
Quando si riprese dallo spavento lo sciacallo le
disse:-<< Facciamo una gara e vediamo chi
arriva prima alla fabbrica infondo al bosco?>>.
Cappuccetto accettò la sfida.
La strega così felice del suo sciacallo, si mise
a preparare un incantesimo per farlo arrivare
prima di Cappuccetto Rosso e….
<<Stra,pi,colò,pi,pi>>l’incantesimo si avverò
e apparve una scorciatoia e lo sciacallo arrivò
prima alla fabbrica. Quando tutti si accorsero
dello sciacallo, scapparono via dalla paura,
ma lo sciacallo catturò il papà di Cappuccetto
Rosso e lo mise dentro una scatola, gli tolse i
vestiti li indossò e si finse il papà di
Cappuccetto.. Intanto Cappuccetto arrivò e gli
portò dei fiorellini e la merendina ma
Cappuccetto appena vide suo papà notò
qualcosa di strano, allora gli tirò via i vestiti e
vide che era lo sciacallo.
Cappuccetto tutta arrabbiata, con il suo
cestino, lo picchiò e da lontano sentì la voce
del suo papà che gridava aiuto, così lo liberò
dalla scatola.
Lo sciacallo si rialzò e stava per scappare
via, ma Cappuccetto gli diede il colpo di
grazia. Anche la strega morì e tutto ritornò
alla normalità. Cappuccetto diede al papà la
merendina e il papà la ringraziò. Alla fine
Cappuccetto tornò a casa molto tranquilla e
felice.
(Nicholas e Lorenzo)
C’era una volta una bambina che si chiamava
Cappuccetto Rosso .Un giorno sua mamma le
propose di andare in montagna. Appena
arrivarono in montagna la mamma le disse di
portare le focaccine alla nonna e disse di non
fermarsi a parlare con nessuno.
Cappuccetto Rosso così s’incamminò. Cammina,
cammina vide un prato di fiori e ne raccolse un
mazzetto. Dopo un po’ da un cespuglio sbucò un
orso che le disse:- <<Bella bambina dove stai
andando?>>
Cappuccetto Rosso rispose :-<< Vado dalla
mia nonnina che abita al di là del bosco.>>
L’orso, furbo, le chiese:-<<Facciamo una
gara a chi arriva prima?>> e Cappuccetto
Rosso accettò. Ma l’orso aveva preso la
strada più corta, mentre Cappuccetto Rosso
aveva preso la strada più lunga ...Così
l’orso arrivò per primo, mangiò un po’ di
miele per addolcire la voce bussò alla porta
e disse :-<< Sono la tua nipotina!>>
<<Apri la porta cara>>, rispose la nonna.
L’orso aprì la porta e con un balzo in un sol
boccone mangiò la povera nonnina . Poi l’ orso
si mise nel letto della nonna si addormentò.
Dopo un po’ arrivò Cappuccetto Rosso, bussò ed
entrò nella casetta. Lei vide che la nonna era
cambiata e le disse:-<< Nonna che occhi grandi
che hai!>> Ma all’improvviso l’orso se la mangiò.
Dopo essersi mangiato Cappuccetto e la nonna
l’orso sì mise a dormire. Dopo un po’ arrivò un
cacciatore che sentì russare e si accorse che il
rumore proveniva dalla casa della nonna. Vide
l’orso, prese il fucile e gli sparò; gli tagliò la pancia
e saltarono fuori la nonna e la sua nipotina. Alla
fine fecero una grande festa e vissero per sempre
felici e contenti.
(Gaia , Giorgia e Ishverdeep)
C’era una volta una bambina che si chiamava
Cappuccetto Arancione gli piacevano i
mandarini, le arance, i fiori arancioni e tutto
quello che era di colore arancione.
Aveva un vestito arancione, il cappuccio
arancione e aveva un gufo con gli occhi blu, la
pelle verde a cui piaceva la notte.
Ma una notte buia il gufo scappò via e la povera
Cappuccetto Arancione rimase da sola e si mise
a cercarlo.
Mentre cercava il suo amico gufo Cappuccetto
Arancione vide le montagne con tanti fiori
arancioni, li raccolse e tra i fiori vide il suo gufo
verde.
Finalmente dopo aver tanto cercato i due si
rincontrarono. Così Cappuccetto e il suo amico
gufo tornarono a casa insieme felici.
(Alisha e Nourhen)
C’era una volta una bambina che viveva in un
paese dove tutti i papà erano cacciatori come
il suo.
Nel bosco vicino al paese viveva un lupo
cattivo che terrorizzava tutti gli animali e i
bambini del paese non potevano giocare nel
bosco liberamente.
Un giorno i cacciatori decisero tutti insieme di
dare la caccia a quel lupo, e con molta fatica alla
fine lo catturarono.
Da quel giorno i bambini erano molto più felici
perché potevano andare nel bosco e raccogliere i
funghi, i fiori e a giocare con gli animaletti loro
amici.
Ma un giorno il lupo cattivo riuscì a scappare e
tornò nel bosco a terrorizzare tutti.
Un giorno Cappuccetto Rosso decise di
andare dalla zia che abitava nel bosco e
s’incamminò. Il lupo che aveva sentito il suo
profumo si nascose dietro un albero e
quando Cappuccetto Rosso passò di lì gli
saltò addosso, ma inciampò e cadde con la
testa per terra.
Cappuccetto si spaventò perché pensò che
il lupo si fosse fatto male, ma lui si rialzò
subito e si mise a parlare con lei.
Il lupo decise di andare con Cappuccetto
Rosso a trovare la zia ma cercò d’imbrogliarla,
Cappuccetto Rosso più furba lo confuse e gli
indicò la strada sbagliata così arrivò prima.
Busso, entrò e si nascose nell’armadio;
quando il lupo arrivò Cappuccetto Rosso gli
saltò addosso e lo riempì di botte.
(Agostino e Lovepreet)
Cappuccetto Rosso viveva in una casetta piccola
dove faceva molto freddo e c’era tanta neve. Li
tutto era rosso anche le case erano di ghiaccio
rosso. Lei amava giocare con i sui amici pinguini e
con i piccoli conigli che saltavano sulla neve
rossa.
Un giorno Cappuccetto
Rosso andò a trovare il
suo povero nonno che
aveva sempre un forte
raffreddore, il suo naso
era tutto rosso e per
questo lo chiamavano
nasone rosso.
La piccola, così, mise il cappottino, il cappello e la
sciarpa e uscì per andare dal nonno. Durante il
percorso si fermò a giocare con i suoi amici
pinguini e coniglietti.
Ma ad un tratto li vicino passò un lupo molto
affamato e pensò:<<Vorrei mangiare questa
bambina!>> e poi la salutò. Cappuccetto
Rosso rispose gentilmente.
Il lupo chiese alla piccola:<<Mi stavo
chiedendo dove devi andare bella
bambina!>>. E Cappuccetto Rosso rispose:
<< Devo andare da nonno Bruno che è tanto
raffreddato.>
Così il lupo, furbo, disse:<< Ho una idea
Cappuccetto Rosso facciamo la gara a chi
arriva prima dal tuo caro nonno? Il lupo arrivò
prima, entrò e graffiò il povero nonno.
Quando Cappuccetto Rosso arrivò trovò il
nonno tutto graffiato pieno di sangue e svenne
dalla paura. Quando si riprese vide il lupo con
dei grandi denti morto di fame così se la
mangiò e con la pancia piena si addormentò.
In quelle vicinanze passò un cacciatore che
sentì russare, incuriosito si avvicinò alla
finestra e vide il lupo che dormiva. Il cacciatore
entrò, uccise il lupo e gli tagliò la pancia, così
salvo i due. Il nonno e Cappuccetto Rosso
ringraziarono il cacciatore e fecero una grande
festa tutti insieme.
(Simmy, Alessandro e Chiara )
C’era una volta un lupo che si chiamava Lupo
Rosso perché aveva il pelo rosso come una
volpe.
Un giorno il suo papà Lupo Lucio gli disse di
portare alla nonna Lupetta un cestino pieno di tre
pagnotte di pane appena sfornate con dentro la
marmellata di mirtilli, la coca cola, l’aranciata, la
sprite, la crema solare e il vino, poi gli raccomandò
di non andare dentro il sentiero nel bosco perché lì
avrebbe potuto incontrare i cacciatori.
Lupo Rosso s’incamminò nel bosco. Lungo il
sentiero vide dei fiori e si mise a raccoglierli per
portarli a Lupetta .
Lupo Rosso vide delle caramelle che gli
indicavano il sentiero, ma le prese e se le
mangiò tutte. Solo dopo si accorse che stava
perdendosi nel bosco. Così Lupo Rosso si
mise a piangere ma un cacciatore di nome
Cinzia lo sentì lo prese e lo portò a casa sua.
Arrivati a casa il cacciatore Cinzia andò da suo
padre Carlino, intanto Lupo Rosso ne
approfittò e se scappò via nel bosco, arrivato
sul sentiero veloce come un fulmine corse
dalla nonnina. Arrivato dalla nonnina le diede
tutto quello che aveva nel cesto e ritornò
subito a casa. Quando arrivò a casa raccontò
al papà quello che le era accaduto, così il
papà la perdonò.
(Nicole, Clelia e Algiffari )
Le storie e le immagini sono
state elaborate interamente
dagli alunni delle classi terze
nel laboratorio di informatica.
Le insegnanti Mozzillo Vincenza
e Giovannini Barbara
ringraziano tutti i bambini per
l’impegno mostrato.