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Prof.ssa Valentina Martino
A.A. 2014-2015
LABORATORIO TESI DI LAUREA
E ORIENTAMENTO AL LAVORO
La scrittura come progetto di
comunicazione: confezionamento
e valorizzazione grafica
Decalogo di una buona comunicazione visiva
L’editing della tesi:
decalogo di una buona
comunicazione visiva
1. Informazioni amministrative, in primis
2. Il frame: il sistema di identità visiva
3. Formato “libro”, e non solo
4. Non perdiamo i pezzi!
5. L’uniformità delle scelte editoriali
6. Non effetti speciali, ma creatività
7. Concept e metafore visive
8. L’importanza di un buon abstract
9. La comunicazione “integrata” della tesi
10. La tesi in slide
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1. Informazioni amministrative,
in primis
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L’ufficialità
della tesi
Sebbene si incentivino la creatività degli studenti e la personalizzazione, occorre ricordare che la tesi di laurea è un documento ufficiale, che necessita pertanto delle dovute informazioni amministrative.
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Il confezionamento interno:
il frontespizio
Collocato dopo una pagina bianca e privo di numerazione di pag., ricapitola le seguenti informazioni “d’ufficio”:
Intestazioni istituzionali (ateneo - facoltà - CdL - A.A.);
Titolo e sottotitolo;
Nome e cognome del candidato;
Relatore e Correlatore.
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<www.uniroma1.it/logotesi>.
6
<www.uniroma1.it/logotesi>.
<www.uniroma1.it/logotesi>.
* Informazioni non obbligatorie.
Il confezionamento esterno:
la copertina “grafica”
• Nome e cognome dello studente
• Titolo e sottotitolo della tesi
• Immagine/i* e sfondo grafico
• Intestazioni/marchi istituzionali (Ateneo/Facoltà/Corso di laurea/Anno Accademico)
Prima di copertina
• Nome e cognome dello studente
• Titolo (e sottotitolo*) della tesi
• Anno Accademico* Dorsetto
• Abstract della tesi*
• Note biografiche dello studente (biografema)*
• Fonte immagine/i di copertina*
• Intestazioni/marchi istituzionali (Ateneo/Facoltà etc.)
Quarta di copertina
2. Il frame:
il sistema di
identità visiva
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3. Formato libro,
e non solo!
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N.B.: Un’avvertenza
preliminare
Obbligatorietà delle informazioni amministrative
vs
Completa discrezionalità delle scelte grafiche e stilistiche (da concordare con il relatore)
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I formati
Formato della tradizione accademica italiana:
A4, rilegata in pelle o tela, testo solo in fronte, poche righe per pagina (interlinea doppia o tripla!);
Formato “libro”:
A5 (14,8 x 21 cm) con copertina grafica; testo più compatto e in fronte-retro.
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Emulare i vantaggi
della tecnologia del libro
Dimensioni e peso;
“Usabilità” (trasporto, lettura, archiviazione);
Costi di produzione (e ambientali!);
Potenziale espressivo e di personalizzazione.
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Il formato libro:
specifiche redazionali
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Margini: >2 cm (senza rilegatura, la quale va generalmente concordata con la copisteria);
Carattere: max Arial 11, o Times New Roman 12 (nelle note: 1-2 pt in meno);
Allineamento: giustificato, con rientro di prima riga;
Interlinea: singola o esatta;
Numerazione di pagina: in basso, centrata;
Stampa: ante-retro ( pagina iniziale di ogni capitolo: dispari!).
4. Non perdiamo
i pezzi!
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Pagina 16
Articolazione interna e struttura dei contenuti
1. Frontespizio
2. Dediche e ringraziamenti (*)
3. Indice (*)
4. Introduzione/Premessa
5. Capitoli
6. Conclusioni
7. Appendice/i
8. Bibliografia/Webgrafia/altre bibliografie specifiche
in evidenziato le unità di contenuto obbligatorie;
(*) unità di contenuto facoltativamente collocabili alla fine dell’elaborato.
Le appendici
Riservare alla/e Appendice/i la presentazione integrale di:
dati integrali di ricerca (grafici, tabelle, interviste etc.)
fonti normative
documentazione iconografica
documenti aziendali interni
etc.
Numerare e titolare tutte le Appendici.
Aggiungere sintetiche Appendici integrative a inserto nel caso di aggiornamenti decisivi, successivi alla stampa della tesi.
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5. L’uniformità
delle scelte editoriali
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L’impaginazione
interna
Numerare progressivamente capp., parr. e sottoparr. (Struttura » Indice automatico/Sommario);
Numerare progressivamente le note, ricominciando a ogni capitolo (Inserisci » Interruzione di sezione);
Far cominciare ogni nuova sezione a pagina dispari (dall’indice fino alla bibliografia);
Uniformare: titoli, punti elenco, citazioni, didascalie, intestazioni di Capp.
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La strutturazione interna
La coesione di un testo scientifico è assicurata dalla sua strutturazione logica, cui corrisponde in genere la numerazione dei diversi livelli gerarchici di contenuto: capitoli
paragrafi
sottoparagrafi etc.
capoversi
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Uniformare l’editing
di immagini, grafici e tabelle
Numerazione progressiva fra le diverse categorie di paratesti (immagini, grafici, tabelle, prospetti etc.);
Uniformare impaginazione, font e grafica, anche in base alla possibilità di stampa a colori o b/n;
Scegliere in modo “ragionato” fra le diverse possibilità di raffigurazione dei dati;
Uniformare il rimando alle figure all’interno del testo: (Fig. 1); (vedi Fig.1); (Figura n.1) etc.
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Le immagini
È possibile inserire un corredo iconografico che accompagni il testo:
impaginato all’interno del testo (con didascalia!);
concentrato in un apposito “inserto”, ovvero una sezione di almeno 2 facciate inserita all’interno dell’elaborato oppure come Appendice (alla fine della tesi).
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Le citazioni “incidentate”
Per particolari esigenze, può essere utile riportare letteralmente nel testo brani tratti da una fonte bibliografica o empirica, in genere:
citazioni testuali dalla letteratura (> 3 righe);
stralci di interviste autonomamente realizzate dal candidato.
È opportuno inserire tali inserti in forma “incidentata”, per evidenziarli rispetto al testo.
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6. Non effetti speciali, ma creatività!
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Anche senza particolari
competenze grafiche…
Non si richiedono abilità grafiche professionali, formalismo a scapito dei contenuti ed “effetti speciali”;
É possibile impostare tutto il lavoro grafico con Word!!!
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…si può valorizzare
il potenziale espressivo!
Creatività e cura dei particolari permettono di valorizzare al massimo il potenziale espressivo di un lavoro di approfondimento scientifico lungo tutte le sue fasi (e con vantaggi anche nella «post produzione»).
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7. Concept
e metafore visive
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“Un buon titolo
è già un progetto”
Un buon titolo rappresenta il primo passo anche per un buon progetto di comunicazione visiva: una metafora incisiva e sintetica, facilmente traducibile in concept grafico;
Al sottotitolo è affidata, invece, una funzione descrittiva rispetto all’intentio operis.
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La copertina grafica:
concept e progettazione
Realizzabile anche in Word, puntando su una metafora visiva (concept) dell’argomento/titolo della tesi:
1. un’immagine;
2. più immagini;
3. uno sfondo.
In alternativa alla copertina plastificata: sovra-copertina, che fascia la rilegatura introducendo due nuovi spazi editoriali: i risvolti destro e sinistro.
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La progettazione della copertina:
lo schema compositivo
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In alternativa: sovra-copertina
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Due nuovi elementi:
risvolto di destra e di sinistra
La quarta di copertina:
sintesi e biografema
Sintesi incisiva del lavoro, che ne esalti gli aspetti di valore: originalità e obiettivi dello studio; fasi e metodi di lavoro; risultati e conclusioni.
Biografema, che offra una sintetica autopresentazione del candidato:
o Formazione extra-curriculare;
o Esperienze scientifiche (partecipazione a gruppi di ricerca, pubblicazioni, relazioni etc.);
o Esperienze professionali significative nel settore;
o Precedente percorso triennale e prova finale.
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8. L’importanza
di un buon abstract
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L’importanza
di un buon abstract
È la presentazione più sintetica (e fruibile!) della tesi;
L’occasione: la consegna della tesi al correlatore;
È utile per la costruzione della quarta di copertina;
È utile anche per il “post tesi”.
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L’abstract:
schema dei contenuti
Intestazioni istituzionali:
Ateneo/Facoltà/Corso di laurea/AA.AA.
Cattedra/Relatore/Correlatore
Candidato e contatti
Titolo e sottotitolo della tesi
Abstract:
Una sintesi del lavoro (circa 30 righe) esaustiva e incisiva, che renda conto degli elementi di rilievo.
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Dall’abstract
alla brochure
E’ un pieghevole a 2/3 ante, realizzabile in Word o altro programma grafico:
Copertina “integrata” (per informazioni e stile grafico);
Abstract;
Indice (almeno di I e II livello);
Biografema del candidato;
“Credits”.
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Ante …
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… e retro
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9. La comunicazione “integrata” della tesi
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Una pluralità
di canali editoriali
1. Elaborato cartaceo
(copertina + impaginazione interna);
2. Sintesi/brochure;
3. Presentazione finale
(supporti multimediali + discorso).
… una pluralità di “canali” che va valorizzata attraverso una gestione editoriale coerente e uniforme!
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10. La tesi
in slide
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“Prove tecniche” di oratoria:
la discussione della tesi
L’obiettivo: comunicare – in pochi minuti – a un uditorio il valore aggiunto del lavoro di tesi, presentandolo in estrema sintesi e con efficacia;
La strategia: la struttura argomentativa del discorso è necessariamente diversa da quella seguita nello scrivere la tesi: occorre “cominciare dalla fine”;
La modalità: nessuna improvvisazione, ma accurata preparazione del discorso di presentazione e dei supporti multimediali.
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Le slide:
istruzioni per l’uso
Slide in Power Point;
Copertina “integrata” (rispetto a informazioni e stile grafico);
Poche diapositive (max 6-8 circa), da commentare e non da “leggere”;
Numerazione progressiva delle slide (1/n, 2/n…, etc.);
Evitare effetti di affollamento visivo, non eccedendo con testo, grafica ed effetti;
“Prove tecniche” e pre-installazione.
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Il giorno
della discussione
Il laureando
Il relatore
Il correlatore
La Commissione di Laurea
Il pubblico
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