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DIARIOS FUTBOLTRANSCRIPT
www.gazzetta.it domenica 26 giugno 2016 anno LXXII - numero 26 euro 1,50www.gazzetta.it / gazzatv canale 59 lunedi 23 settembre 2015 anno 123 numero345 euro 1,40
POLE!
ITALIAA TUTTO
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NUOTO: LA PELLEGRINI INCANTA AL SETTECOLLI (53”18)STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE
1 Milan, il rilancio cinese:trattano l’80 per centoe subito 400 milioniLAUDISA, PASOTTO A PAGINA 27
2 Finale Coppa AmericaStanotte Cile per il bisMessi per rompere il tabùLONGO A PAGINA 23
3 Speciale su WimbledonOra Djokovic-Murray è anche Becker-LendlINSERTO AL CENTRO DEL GIORNALE
ARRIGONI A PAGINA 39
DOPING
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Fede freccia tricolore: 100 record
La difesa di Schwazer:dubbi sulla provettaMa quella bistecca...
wIl gol di Shaqiri alla Polonia
come Marchini candidato a Roma: bello, ma inutile.
IL ROMPIPALLONEdi Gene Gnocchi
BUONGIOVANNI A PAGINA 38
ATLETICA
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Galvan vola sui 400Conquista Rieti e Rio
Primato italiano: 45”12ARCOBELLI, PICCIONI PAGINE 25-41
Saint-Etienne d.c.r. d.t.s.Parigi LensSVIZZERAPOLONIA
56
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OTTAVIDI FINALE
Lione (ore 15)FRANCIAIRLANDA
GERMANIASLOVACCHIA
GALLESN. IRLANDA
CROAZIAPORTOGALLO
Lilla (ore 18)UNGHERIABELGIO
Tolosa (ore 21)INGHILTERRAISLANDA
Nizza (ore 21)
OGGI Saint-Denis (ore 18)
ITALIASPAGNADO
MAN
I
IERI
BOLDRINI, CALABRESI, CENITI, DALLA VITE, ELEFANTE, GRANDESSO PAG. 12-13-14-16
CR7 e Bale sono ai quartiLa magia è di Shaqiri, ma non basta
L'ANALISI di Alessandro de Calò
UN CAPOLAVORO NON È INUTILENella lotteria di questo Europeo tutto diventa possibile. Il Trivela manda a casa Modric e Shaqiri sembra Maradona.
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PIRLOCUORE AZZURRO
«SENTO BUFFONE DE ROSSIQUI C’E’ ARIAD’IMPRESA...»
MAGLIE AZZURREDOVI DAVANTIVALENTINO E’ LI’E GLI SPAGNOLISONO AVVISATI
È partita da Assen (oggi la gara alleore 14) la nostra grande sfida allaSpagna che culminerà domani a Saint-Denis con l’ottavo dell’Europeo Morata: «I compagni della Juve miconsigliano di giocare con l’elmetto»
NAZIONALE: CECCHINI, ELEFANTE, GRAZIANO, LICARI, RICCI, VERNAZZA DA PAG 2 A PAG 10MOTOMONDIALE: IANIERI, ZAMAGNI PAG 32-33-35
NAZIONALE PILOTIValentino e altri 17 tifosi
speciali con la magliadell’Italia ad Assen.
A pagina 4i nomi dei nostri
tifosi in pista
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LA FORMAZIONECandreva non ce la fa
Conte schiera Florenzi«Bastardi» da Mundial
Motomondiale in Olanda: migliortempo Ducati. Rossi 2° guida il tifo perla Nazionale. Marquez 4°, Lorenzo 10°
Si migliora dopo 7 anni. Le rivali Usa la temono: «Va forte come una ragazzina»
PORTOGALLO AVANTI CON QUARESMA, LA POLONIA AI RIGORI. GALLES OK
L’ex Inter Shaqiriin semirovesciata dal
limite dell’area: gol!
#METTIAMOLATUTTI
2
L’INTERVISTA di ANDREA ELEFANTEINVIATO A SAINT ETIENNE (FRA)
D odici anni dopo la suaprima volta, Europeo2004, l’Italia gioca un
grande torneo senza il calciodi Andrea Pirlo. Per la primavolta. Ancora non abbiamocapito bene l’effetto che fa,ma sappiamo che la sua lucemanca: agli occhi, prima chealla squadra.Senza rimpian
ti, perché è luia spiegareche il temponon si puòfermare, enon sarebbe(stato) ne
anche giustofarlo. Ma conla certezza diessere orfani
di un’unicità che ci ha riempitogli occhi. Dal suo congedo azzurro — settembre scorso, l’ultimomattoncino di Pirlo perla qualificazione a questo Europeo — è una
nostalgia reciproca: locapisci quando al telefo
no da Seattle, dove ha
Pirlo«E’ DURISSIMA
UNA FINALESENTO BUFFON,
TIRA ARIAD’IMPRESA...»
PRIMO GRANDE TORNEO DAL 2004SENZA ANDREA«CHE NOSTALGIADELL’AZZURRO, PERÒ CON CONTE SIAMO SEMPRE STATI CHIARICHI TEMO? INIESTA, MORATA, FABREGASA LORO BASTA POCO»
CAMPIONATO ITALIANO
COPPA ITALIA
6
2
Milan 2003-04 e 2010-11; Juventus 2011-12, 2012-13, 2013-14 e 2014-15
Milan 2002-03, Juventus 2014-15
SUPERCOPPA ITALIANA
MONDIALE PER CLUB
3
1
Milan 2004,Juventus 2012 e 2013
Milan 2007
CHAMPIONS LEAGUE
SUPERCOPPA EUROPEA
2
2
Milan 2002-03e 2006-07
Milan 2003 e 2007
MONDIALE
BRONZO OLIMPICO
1
1
2006
Atene 2004
EUROPEO UNDER 21
12000
B
giocato ieri, dice «Speriamoche lunedì l’allenamento nonsia all’ora della partita. Le altre, magari un po’ a spizzichi,le ho viste tutte». Sarebbe stato l’ennesimo ItaliaSpagnadella sua carriera, storia lunga e troppo spesso scivolosainiziata «con una finale dell’Europeo Under 18 persa assieme a Buffon e Totti, nel ‘95.Una bestia nera, anche se laparola non mi piace». Pirlo neparla per la prima volta «da
fuori», ma finoad un certo punto: uno che èfuori dal grupponon si sente altelefono quasitutti i giorni conmolti ex compagni.
Pirlo, ancoraItalia-Spagna: èdestino o è trop-po presto?«Troppo presto:
la Spagna avrebbe dovuto vincere il suo girone, poteva essere una bella finale. E ancheuna bella rivincita per noi, mauna rivincita vale anche negliottavi».
Peccato anche questo tabello-ne «sbagliato»: le più titolate dauna parte, le outsider dall’al-tra.«Siamo abituati: quattro annifa Inghilterra, Germania eSpagna, una dietro l’altra.Magari è buon segno».
Chi si è preoccupato di piùquando ha saputo di questo in-crocio?«Secondo me loro, gli spagno
li: giocare contro l’Italia non èmai facile, e contro questa Italia neanche».
Quindi non sono loro i favoriti?«Lo sono perché fanno ancorail calcio migliore, però adessocontro di loro puoi provare agiocare. All’ultimo Europeoera quasi impossibile».
In che cosa è loro il calcio mi-gliore?«Nessuna squadra come laSpagna sa prendere il controllodella partita, diventarne padrona. Poi dipendeche cosa si intende con “calcio migliore”:m e g l i o u n asquadra solida,concreta e efficace o una chefa divertire?M e g l i o u n asquadra che vince, e loro stanno vincendotanto. A livello di club tutto».
La più bella e la più brutta dellesue tante Italia-Spagna?«La più brutta il 40 di quattroanni fa: addosso una stanchezza tremenda e la tremenda sensazione di frustrazioneper non riuscire neanche agiocarsela. Le più bella forsel’11 nel girone, ma anchequella in Confederations el’amichevole di Bari».
Xavi ha detto che l’Italia è unmix fra Atletico Madrid e Bar-cellona.«Ho letto e mi sono detto: haragione. Perché l’Italia sa di
fendersi bene come l’Atletico,ma come il Barcellona sa attaccare in modo superorganizzato, con giocate fatte amemoria».
Ma la Spagna soffre davverocosì tanto quando non ha il pal-lone? E tanto più se deve af-frontare un 3-5-2?«È vero: perché non è abituataa non averlo e quando succede, non avendo un’organizzazione difensiva a livello della
nostra, diventapiù vulnerabile.Il 352 ti aiuta acoprire bene ilcampo e a mettere molta pressione sul portatore di palla:non lo diciamosolo io e Xaviche per loro è unsistema fastidioso, lo dicono laprima partitad e l l ’ E u r o p e o
2012 in Polonia, l’Olanda, ilCile. Lo dice la storia».
Cosa le è piaciuto finora del-l’Italia?«Vedere quello che immaginavo di vedere, dopo essermiallenato per tre anni con Antonio Conte: poter lavoraretutti i giorni con la squadra gli
L’EX NUMERO 21 NON HA RIMPIANTI«SE L’EUROPEO FOSSE STATO LA PRIORITÀ
NON SAREI ANDATO NEGLI STATI UNITI»
SU MARCO VERRATTIASSENTE PER INFORTUNIO
VERRATTI SAREBBE STATO UNA STELLADI QUESTO TORNEO
RESTA IL PIÙ SIMILEA ME IN CAMPO
SULLA SCONFITTANELLA FINALE DI EURO 2012
ANCHE GLI OTTAVI VANNO BENE
PER PRENDERCIUNA RIVINCITA
SULLA FRASE DI XAVISULLA GAZZETTA DI VENERDÌ
HA RAGIONE XAVIL’ITALIA È UN MIX
TRA ATLETICOE BARCELLONA
253Nelle qualificazionia Euro 2016, Pirlo ha giocato 253’, contro Azerbaigian,Malta e Croazia
I MINUTI
Primo pianoRL’intervista
DOMANI ITALIA-SPAGNA
3Pirlo ha giocato3 Europei, nel 2004, 2008 e 2012. Migliorrisultato la finale di quattro anni fa
I CAMPIONATI
IL QUADRO PIÙ FAMOSO Quarti 2012, ai rigori battiamo l’Inghilterra. Per Pirlo, cucchiaio
3DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
CAMPIONATO ITALIANO
COPPA ITALIA
6
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Milan 2003-04 e 2010-11; Juventus 2011-12, 2012-13, 2013-14 e 2014-15
Milan 2002-03, Juventus 2014-15
SUPERCOPPA ITALIANA
MONDIALE PER CLUB
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Milan 2004,Juventus 2012 e 2013
Milan 2007
CHAMPIONS LEAGUE
SUPERCOPPA EUROPEA
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Milan 2002-03e 2006-07
Milan 2003 e 2007
MONDIALE
BRONZO OLIMPICO
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2006
Atene 2004
EUROPEO UNDER 21
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permette di dare una sua impronta precisissima».
Dove si vede di più la mano diConte?«Nell’organizzazione: uno ol’altro per lui non cambianiente, ogni giocatore sa quello che deve fare fino al più piccolo dettaglio. E la sensazioneche hai, quando poi vai incampo, è di poter fare male all’avversaria in qualunque momento. Perché succede esattamente quello per cui hai lavorato fino allo sfinimento».
Ora possiamo aprire il libro «Pirlo e destino azzurro»: checosa vi siete detti lei e Conte unpo’ meno di un anno fa?«Io credo che ognuno di noiabbia un dovere, ad un certopunto: rendersi conto diquanti anni ha e di che cosapuò dare. Dunque se fai unascelta come quella di giocarein America, pensi prima a che
cosa vai incontro: se la miapriorità fosse stata l’Europeo,sarei stato un altro anno allaJuve. Nel momento in cui hodeciso di andare a New York,automaticamente le cose frame e il c.t. sono state chiare:“Se ha bisogno di me ci sono,se chiama qualcun altro la capisco”. Non vedendomi spesso come gli altri, Conte nonpoteva conoscere le mie condizioni come quelle degli altri. E ha chiamato degli altri».
Da agosto toccherà a Ventura.«Ha più o meno le stesse ideedi Conte: mi pare l’allenatoregiusto per portare avanti un
progetto fondato anche sullavalorizzazione di un nuovo ciclo di giovani, che cresconobene».
Detto da uno che ha il gusto delcalcio offensivo come lei: è sbagliata l’etichetta ormai ap-piccicata all’Italia di squadradalla difesa di ferro?«A parte che avere una difesaforte non è un peccato, e chenel calcio di oggi qualunquesquadra fa fatica se non si difende in dieci quando serve,mi sembra una frase fatta: appena l’Italia ha la palla attaccano almeno quattrocinquegiocatori. E io quattrocinque
giocatori che si mettono in linea con i difensori avversarispesso non li vedo neanchenelle squadre etichettate d’attacco».
Si metta dall’altra parte, e le è già capitato: come ci si sente adover attaccare una difesa co-sì?«Si mette in preventivo chel’unica soluzione può essere ilcolpo di qualità di un campione. Il problema è che loro –che sia Iniesta, Morata, Fabregas – li hanno».
Noi dieci ammoniti in tre parti-te, loro uno: rischioso?«Se la palla la tieni tu non serve far fallo, e comunque il nostro è sempre stato uno stile digioco più aggressivo. In torneicosì, quello delle diffide è unrischio che devi prenderti».
C’è qualcosa dello spirito diBerlino in questa squadra?«Per quello che vedo sì. E anche per quelloche ascolto al telefono con Buffon, De Rossi,gli altri. Ci sentiamo spesso inquesti giorni: datanti piccoli segnali ho unasensazione digrande unità. Eche stia nascendo qualcosa diimportante».
Una faccia per questa Italia?«Quella di Gigi: in ogni momento gli vedi negli occhi lavoglia di cercare oltre unapossibilità. Di sognare, anchequalcosa di insperato».
E per la Spagna?«Quella di Iniesta: ha la facciadi un uomo tranquillo, che èsicuro di tutto quello che fa».
L’ultimo era stato l’Europeo diPirlo-Xavi: le piace un Europeodove a parte Modric e Kroosnon ci sono più «veri» registi?«Ma ci sono giocatori di qualità che fanno i registi non puriall’interno di un gioco organizzato. La differenza la fa laqualità: quella c’è ancora unpo’ in tutte le squadre».
Lo vede un suo erede, in Italiae in Europa?«Verratti è il più simile a me?
Forse. Sarebbe stato una stella di questo Europeo? Sicuro.E di sicuro sarà il prossimoleader dell’Italia: ha tutto peresserlo. In Europa sinceramente non vedo giocatori chemi assomigliano: per fortuna,vederne uno adesso forse midispiacerebbe ancora un po’».
Ma quando ha saputo che do-po Marchisio sarebbe manca-to anche Verratti, un pensieri-no al ritorno non lo ha davveromai fatto?«Era giusto che Conte puntasse su chi aveva fatto tutte lequalificazioni. Mi sarebbepiaciuto, certo che mi sarebbe piaciuto: giocare in Nazionale ti mette adrenalina addosso anche a 60 anni, nessun’altra partita te ne dà una simile. Ma nella mia testa eramolto più un “mi piacerebbe”che un “sarebbe giusto”».
Un suo erede sulle punizioni sicuramente deve ancora na-
scere: a chi lefacciamo tirarecontro la Spa-gna?«Candreva haun buon calcioma mancherà,Insigne ha buone soluzioni. Ese non dovessegiocare nessuno dei due si inventerà qualcosa Conte: unoschema per tro
vare un’idea particolare lotrova di sicuro».
Il primo eventuale rigorista, come fu lei a Berlino?«De Rossi, oppure Bonucci:gente abituata ad avere delleresponsabilità».
Domanda pratica, più che ro-mantica: ha più nostalgia Pirlodell’Italia o l’Italia di Pirlo?«Quello che dovevo fare inItalia penso di averlo fatto».
Intendevamo la Nazionale.«Io ne ho tanta, ma lo sapevogià. Anche se solo quando timetti davanti alla tv e sentiancora adrenalina addossocapisci quanta ne hai. Noncredo che l’Italia ne abbia così tanta di Pirlo: sta facendobene anche senza di me. E farà bene, vedrete».
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«RICONOSCO L’IMPRONTA DI CONTEL’ITALIA HA LA SUA ORGANIZZAZIONEUN’ASSENZA A LUI NON DÀ FASTIDIO»
SUL NUOVO C.T.DELLA NAZIONALE
VENTURA È L’UOMO GIUSTO PER
PORTARE AVANTI LE IDEE DI CONTE
Andrea e la Spagna. 1 Agosto 2011, amichevole a Bari: 2-1 per l’Italia REUTERS 2 Marzo 2000, Pirlo con Angulo in un’amichevole U21 persa in Spagna LIVERANI 3 Sydney 2000, quarti all’Olimpiade. La Spagna ci elimina (0-1) e vince l’argento AFP 4 Euro 2012, finale: una punizione di Pirlo, assente nei quarti 2008. Finirà 4-0 per loro AP 5 Pirlo e Pedrito nella semifinale di Confederations 2013: loro ai rigori EPA
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8Pirlo ha giocato con Barzagli, Bonucci, Chiellini, Darmian, Giaccherini, Buffon, Sturaro, Ogbonna
EX COMPAGNI
4 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
#METTIAMOLATUTTI«Asfaltiamoli» a 300 all’ora
1Valentino Rossi guida la squadra dei piloti italiani del Motomondiale, uniti nel tifo con la maglia della Nazionale
Paolo IanieriINVIATO AD ASSEN (OLANDA)
«M i piacerebbe vedere le tribune colorate d’azzurro,
danno una carica in più. Perchél’azzurro siamo tutti noi, squadra e tifosi» ha lanciato l’appello Antonio Conte dopo la vittoria con la Svezia in uno stadio diTolosa colorato del giallo dei tifosi delle Tre Corone. Chissà se,mentre pronunciava quelle parole, nella mente del c.t. dellaNazionale si è ricordato di quell’altro giallo, dal tono più allegro, che a fine maggio avevariempito le tribune e i prati delMugello, omaggio di amore incondizionato rivolto dai tifosi alloro idolo Valentino Rossi. Chea sua volta aveva ricambiatomettendosi in testa uno dei caschi più efficaci di sempre: Mugiallo. Uno spettacolo pazzesco, quella marea di tifo, un colpo d’occhio meraviglioso, chespiega più di mille parole la potenza mediatica che ha assuntoValentino in questi 20 anni dicorse. «Anche se sei concentrato sulla pista, è impossibile nonaccorgersi di quella passione,sentire le urla. E allora spingereun po’ di più per farli felici è automatico» racconta.
SU LA MAGLIA E così, di fronteall’appello di Conte, anche Rossi e tutti, ma davvero tutti i piloti del Motomondiale, dai senatori della MotoGP ai ragazzinidella Moto3, hanno aderito a#mettiamolatutti, l’iniziativadella Gazzetta dello Sport per tifare l’Italia agli Europei, a cominciare proprio dalla sfida didomani contro la Spagna. «Ame è piaciuto molto il lavoroche ha fatto Conte – è l’analisi diVale –. Non dico che mi ha sorpreso, ma ha dimostrato di essere un grande, l’allenatore piùforte, perché è capace di tirarefuori il massimo da tutti. E lo fabene, dando a tutti il giusto spazio, fidandosi di loro. Per me ilpiù bravo è stato lui, ma tutti misono comunque piaciuti. Candreva, Insigne quando è entrato, Eder che ha segnato un grangol. E Giaccherini. Mi dà gusto
questa Italia. E ora la Spagna».
CHE INIZIO Già, la Spagna. Cheper chi viaggia a 300 chilometriall’ora rappresenta la sfida quotidiana, l’avversario contro ilquale ci si scontra ogni fine settimana in tutto il mondo. Il primo round, per ora, quello cheha assegnato la pole position, èun trionfo azzurro: BastianiniMignoBulegaFenati il pokerin Moto3, DoviziosoRossi inMotoGP. E oggi, probabilmenteancora sotto l’acqua, Assen potrebbe regalarci altre grandigioie.
QUASI CAMPIONE «Io sono milanista, non mi reputo un tifososfegatato, però la Nazionale èqualcosa di speciale – raccontaAndrea Dovizioso –: birra, amici e commenti da ignoranti suldivano. E via di divertimento».
Il calcio, del resto, per molti diquesti ragazzi è una passioneda condividere con gli amici. Eanche tra loro qualcuno bravino con i piedi c’è. «Io sono statov i c e c a mp i o n eitaliano di Futsalcon la Roma Torrino – butta lì orgoglioso Fabio DiGiannantonio, iltalentino di Fausto Gresini tifosissimo della Roma e di Totti –. Acalcetto ho giocato per dieci anni ma da due hosmesso. Però appena posso con imiei amici la sfida è lanciata».Pure Dovizioso il suo campionatino l’ha vinto. «Da esordiente, con la Pianta dell’Ospedaletto a Forlì. Ho giocato da quando
avevo 6 anni, mi chiamavano ilbomber, ala sinistra perché correvo sempre. Con la Spagna sarà durissima ma ce la giochiamo, servirà ripetere la gara con
il Belgio, anchese forse neppurequello basterà».
CORRIDORE Nonsi ferma mai,quando mette itacchetti, neppure Danilo Petrucci sulla fascia destra. «Mi schierano terzino, con ipiedi non sonocapace, ma a corsa li frego tutti».
Milanista pure lui, da bambinoera tifosissimo. «Della Ternana,poi quando nel 200304 lottavaper andare in Serie A e improvvisamente ha cominciato a per
dere tutte le partite, ho capitoche c’era qualcosa di strano e ilmio amore ha iniziato a spegnersi. Però l’Italia la guardosempre. E questa, che pur senzagrandissimi talenti lavora sodo,mi piace. Con la Spagna possiamo vincere, mi basta l’10, abbiamo una grande difesa».
CON PELÉ L’altro pilota Ducati,Andrea Iannone, poco tempofa ha conosciuto uno dei suoimiti. «Mi hanno invitato allapresentazione del film di Peléa Milano, ora ho una foto conlui. Lui e Maradona sono statiil massimo. E poi Ibra. Mi piacciono gli attaccanti, il mioruolo nelle partite con gli amici, di questa Italia i preferitisono Pellè e Insigne, peccatonon ci sia Verratti, abruzzesecome me». L’assenza del centrocampista del Psg è rimpianta pure dall’interista RomanoFenati, ex tuttofare («Tranneche portiere, lì ero proprioscarso») del Borgo Solestà,squadra del quartiere di AscoliPiceno. «I miei preferiti? DeRossi e Zaza, un bell’ignorante che in campo dà tutto. E Gigione Buffon, ancor di più daquando fu accusato di schiamazzi notturni con la D’Amico».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il dream team azzurro del Motomondiale: 18 piloti di MotoGP, Moto2 e Moto3, uniti come una sola squadra a tifare Italia. 1. Fabio Di Giannantonio; 2. Andrea Dovizioso; 3. Niccolò Antonelli; 4. Simone Corsi; 5. Francesco «Pecco» Bagnaia; 6.Danilo Petrucci;
CONTE CHIAMAE L’ITALIA RISPONDE La Gazzetta ha sposato l’appello del c.t. azzurro con l’iniziativa #mettiamolatutti. Tantissime le risposte (e le foto) arrivate da lettori e tifosi illustri, tra cui Veronesi, Magnini, Armani e Tardelli.
EuropeiRDomani tocca a noi
Valentino: «Conte?Non mi ha sorpreso, ma ha dimostrato di essere un grande»
Dovizioso: «Birra, amici e commenti da ignorantisul divano»
TUTTI AZZURRI
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7. Romano Fenati; 8. Nicolò Bulega; 9. Andrea Iannone; 10. Andrea Migno 11. Franco Morbidelli; 12. Andrea Locatelli; 13. Mattia Pasini; 14. Michele Pirro; 15 Luca Marini; 16. Enea Bastianini; 17. Lorenzo Baldassarri; 18. Valentino Rossi MILAGRO
IL DOTTORECAPITANODEI 18 AZZURRIAL VIA DEI GP
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5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
GDS
IL BILANCIO
Poker e rigoriLa maledizione rossa ci fa male1Negli ultimi 20 anni in una gara di un grande torneonon abbiamo mai battuto gli spagnoli
Fabio LicariINVIATO A MONTPELLIER
D al 21 nel quarto di finale di Usa 1994, con gol diDino e Roberto Baggio,
con la Spagna non vinciamopiù. Non nelle partite ufficiali,almeno. In questi ventidue anni le due nazionali si sono affrontate quattro volte tra Europei, Mondiali e ConfederationsCup. Bilancio: tre pari e unasconfitta. Ma in realtà i successi spagnoli sono quattro, complici anche i rigori. Domaninuovo appuntamento, con lamemoria che torna al FoxboroStadium di quel 9 luglio, c.t.Arrigo Sacchi, e alla bella qualificazione alle semifinali.
RIGORI 2008 L’appuntamentosuccessivo è a Vienna, quarti difinale di Euro 2008. L’Italia,con Donadoni c.t. dopo Lippi, ècampione del mondo in caricae fa paura agli spagnoli che sono in soggezione, pur con untasso tecnico superiore. Temono la tradizione. Non osano,non aggrediscono, e purtroppo
non lo facciamo neanche noi,in un’estenuante partita a scacchi che finisce ai rigori, dopo120’ sullo 00. Loro non sbagliano, De Rossi e Di Natale sì,e la Spagna vola verso il titolocontinentale che aprirà un ciclo irripetibile.
EURO 2012 Doppia sfida nell’edizione precedente dell’Europeo. Si comincia addiritturanei gruppi, prima giornatachoc. L’Italia di Prandelli ècompatta e concentrata nel suo352, con De Rossi centrale eBonucciChiellini al fianco. DelBosque sbaglia tattica, giocando con Fabregas «falso nueve»e non risultando pericoloso.Meglio l’Italia che va in vantaggio al 60’ con Di Natale, raggiunto subito da Fabregas. Nelfinale, dentro Torres, 9 «vero»,traballiamo. Comunque finiamo secondi nel gruppo: ci si rivede in finale a Kiev, noi stremati e loro padroni del campoe della palla. Un 40 umiliante,ma non c’è mai partita.
CONFEDERATIONS 2013 Annodopo, in semifinale di Confederations, ancora una voltabella Italia con difesa a tre e ancora 00, ma con più occasioniper gli azzurri che meriterebbero di sfidare il Brasile in finale. Invece ancora rigori, 14 addirittura, e sbaglia soltanto Bonucci. Ma usciamo a testa alta.E forse ci siamo stufati di farlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COSÌ COL 3-5-2BUFFON
FLORENZI
PAROLO
DE ROSSI
GIACCHERINI
BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI
PELLE' EDER
DE SCIGLIO(DARMIAN)
COSÌ COL 3-4-3BUFFON
FLORENZI DE ROSSI PAROLO
BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI
GIACCHERINI PELLE' EDER
DE SCIGLIO(DARMIAN)
Candrevanon ce la faCon la Spagna c’è Florenzi
1Il laziale resta k.o., 3-5-2 o 3-4-3 con Giaccherini avanzato nel tridente. Nuovi guai per Bernardeschi
GRANDE ASSENTE Antonio Candreva, 29 anni, a Euro
2016 ha giocato le gare con Belgioe Svezia, servendo un assist FORTE
Mirko GrazianoINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)
D opo giorni di contraddittorie «veline» riguardoalle condizioni di Anto
nio Candreva, alla fine della seduta di ieri mattina dal semprepiù «misterioso» centro Bernard Gasset (misure di sicurezza anti giornalisti ai limiti dellospettacolare) è emersa una ne
fasta nota ufficiale pubblicatada Figc.it: «Antonio Candrevanon sarà disponibile per la sfida di lunedì (domani, ndr) conla Spagna. Il centrocampistadella Lazio non farà in tempo arecuperare dall’infortunio rimediato con la Svezia e sarà quindi costretto a saltare la seconda partita del suo Europeo». E ancora: «Seduta a porte chiuse a cui non ha presoparte Federico Bernardeschi: il
giocatore è stato tenuto precauzionalmente a riposo e domani (oggi) dovrebbe tornarea disposizione». Già, FedericoBernardeschi, acciaccato giovedì, dato in gruppo e quindirecuperato venerdì (veniva dauna botta a un ginocchio), orainvece nuovamente in forse...
VAI FLORENZI! Scartando aquesto punto l'ipotesi di un«miracoloso» recupero di Can
dreva, va detto che servirebbe davvero un «numero»alla Conte per venire a capodella fortissima Spagna. Di fatto, il c.t. azzurro è realmentel’unico fuoriclasse in un gruppo di generosi e coraggiosi ragazzi che proprio in Candrevaavevano trovato un riferimentotattico di rara intelligenza, ungiocatore capace come pochi diinterpretare le due fasi lungoun’intera fascia, e non a caso ri
conosciuto come pericolo numero uno dagli stessi tifosi spagnoli, ai quali aveva dato voceMarca attraverso un sondaggio. Il problema all'adduttoredestro emerso contro la Sveziaera evidentemente qualcosa divicinissimo a una lesione, e ieriCandreva ha dovuto alzarebandiera bianca in una sedutanecessariamente a pieno regime per fornire risposte concrete al c.t. azzurro: ricaduta (ilsospetto esiste) o meno, è a rischio di fatto l’intero Europeoper il 29enne romano, anche incaso di passaggio del turno.Domani sera dovrebbe toccarea Florenzi sostituire Candreva,per il resto formazione praticamente fatta: Buffon in porta;Barzagli, Bonucci e Chiellinidietro; Parolo, De Rossi, Giaccherini e De Sciglio (o Darmian) gli altri centrocampisti;Eder e Pellè di punta. In lineadi massima sarà 352, occhioperò alla soluzione 343 con gli stessi undici in campo: ovvero, Muro sempre juventino;Florenzi, Parolo, De Rossi e DeSciglio (o Darmian) a centrocampo; Giaccherini ed Eder ailati di Pellè. Una soluzione,quest'ultima, che in corsa potrebbe essere resa più offensivacon l'inserimento di Insigne oEl Shaarawy là davanti e l'arretramento di Giaccherini al posto di De Sciglio (o Darmian).Fu tra l'altro 343 anchenell'ultima amichevole (a marzo) contro la Spagna: finì 11(rete di Insigne), prova a trattispettacolare, Thiago MottaParolo diga di centrocampo, Candreva, Pellè ed Eder tridente dipartenza, poi dentro Bernardeschi, Zaza e Insigne.
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EuropeiRDomani tocca a noi
ALLARME AZZURRO
Alessandro Florenzi, 25 anni,e Mattia De Sciglio, 23: sono
i laterali azzurri contro laSpagna ANSA/GETTY
6 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
MURO AZZURRO
Barzagli:«Morata?Io in campo non ho amici»1Il centrale: «Spagna bestia nera?Bisognerebbe ammazzarla»
Massimo CecchiniINVIATO A MONTPELLIER
A 35 anni, forse il calcio si vede in un altro modo. Non è escluso che possa essere lucido e spietato anche con se stes
si. Tutto sommato, vedendo la faccia serena diAndrea Barzagli, pare essere un vantaggio,soprattutto avvicinandosi alla Spagna. «Siamo brutti e sporchi spiega ma in campo sappiamo fare tutto, così vediamo di fargli male.Visto che è una bestia nera, bisognerebbe ammazzarla. Dipenderà dall’atteggiamento: dovremo stare attenti nel difenderci, ma ancheprovare a contrattaccare. Non possiamo fareuna partita remissiva. Certo, siamo partiti perl’Europeo nello scetticismo. Non eravamo trale favorite e neppure adesso lo siamo; anzi,forse non siamo neppure fra le prime tre, maci siamo conquistati i tifosi. Le diffide? Il pericolo squalifica è alto, però fra noi ci scherziamo su, visto che abbiamo addirittura due portieri, però non ci facciamo scalfire. Se dobbiamo prendere il giallo, succederà».
LUI E MORATA Chissà se questo è un messaggio a Morata. «Sul campo non ci sono amici,faccio fatica persino a salutarli prima della partita per questione di concentrazione. Nella reciproca conoscenza avrà più vantaggi Alvaro, perché la Spagna ha fantasisti con diverse linee di passaggio. Penso a Iniesta, che è ilmigliore tra loro. Comunque, Morata lo sa: sesi mette dalla parte di Chiellini, due scarpatele prende». E quando gli si dice che Morata loabbia definito il difensore più forte del mondo, l’azzurro alza il muro. «Non ci casco, i difensori forti sono altri. Non mi paragono a Sergio Ramos, Piqué, Boateng o Hummels, ma la nostra retroguardia è più collaudataperché ci aiutiamo di più. Comunque, chi vince è il migliore, chi non vince va a casa. Certo,mi sento migliorato. Dopo il primo scudettocon la Juve, per esempio, per la prima voltapassai un’estate pensando a come continuarea vincere. Al futuro ancora non ci ho pensato.Se dovessi lasciare la Nazionale dopo l’Europeo, non farò rumore, non mi piacciono certecose». Quello che gli piace però è il gruppo.«Rispetto al Mondiale 2006 è cambiato tantoma una cosa è rimasta: un gruppo affiatato.In questi anni c’è sempre stato ma non così,perché non proprio tutti erano concentratisullo stesso obiettivo. Ecco, questo gruppo miricorda quello del Mondiale». Niente male,no?
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IL PROGRAMMAOggi pomeriggio la partenza per Parigi L’Italia si allena stamattina a Montpellier alle 11 (seduta aperta per i primi 15’) e nel pomeriggio parte per Parigi, con volo alle 17.45. A Saint Denis non era previsto allenamento per gli azzurri, come in nessun’altra sede (Conte preferisce lavorare in ritiro), ma in ogni caso il campo è interdetto alle squadre: va preservato per la partita di domani, viste le condizioni non ideali. Stasera le conferenze di c.t. e giocatori tra le 20 e le 21.
IN MEMORIA DI STEFANOChantal Borgonovoospite a Saint Denis Il 27 giugno 2013, poche ore
prima di Italia-Spagna valevole per la Confederations Cup in Brasile e vinta poi dai rossi ai calci di rigore, Stefano Borgonovo si spegneva a Giussano (Monza e Brianza), dopo otto anni di lotta contro la Sla. Per un’incredibile coincidenza un altro Italia-Spagna, valevole per Euro 2016, si giocherà in un altro 27 giugno, domani, a tre anni esatti dalla scomparsa dell’ex centravanti di Milan e Fiorentina. Così il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, ha invitato Chantal Borgonovo, moglie di Stefano, alla partita di domani allo Stade de France: «Sono grata al presidente della Federazione – dice Chantal –, e verrò a sostenere l’Italia: Stefano aveva indossato la maglia azzurra con tanto orgoglio».
TACCUINO AZZURRO
AMICIZIAÈ derby mediterraneosui social network Italia-Spagna è un derby mediterraneo e così su Twitter i profili delle due Nazionali, @Vivo_Azzurro (Italia) e @SeFutbol (Spagna), hanno lanciato l’hashtag #MediterraneanDerby. Un’iniziativa comune, all’insegna del fair play. Il social azzurro ha twittato il video-messaggio in italiano dell’attaccante Alvaro Morata e quello della Spagna ha risposto con il video-messaggio in spagnolo del difensore Giorgio Chiellini. Poi @Vivo_Azzurro ha pubblicato l’intervista a Chiellini sul tema «Cosa ti piace della Spagna» e @Sefutbol ha fatto lo stesso con Morata relativamente all’Italia.
?NOME
COGNOME
EUROPEISTI ANONIMIdi LUCABIANCHIN
DIO CONTRO DROGA 2-0GOL DI ZOLTAN GERA
«D a piccolo bevevo, fumavo, midrogavo. Ero sempre al casinò:non ci sarei potuto entrare fino
ai 18 però, passando da una piccola porta, entravo. Volevo diventare un criminale, un padrino, uno temuto da tutti, che deruba e fa sempre risse. Ho iniziato a saltare gli allenamenti. Abbiamo formato una gang
che rompeva le finestre per il gusto di farlo. Per 45 anni ho lasciato il calcio e i dottori mi dicevano che non sarei mai arrivato ad alto livello. Troppo alcol, troppe sostanze illegali. Ero troppo magro, per tutte le cose che avevo fatto. Spesso interrompevo l’allenamento perché avevo dolore alle articolazioni. Mi fermavo ogni 20 minuti e mettevo acqua fredda sulle gambe, perché mi facevano male le ossa e tutto il resto. Sono fortunato a non essere in prigione o, peggio, morto. Mi sono quasi suicidato, letteralmente».
Zoltan Gera, il 10 dell’Ungheria, non è un calciatore ordinario. Le sue interviste, riassunte qui, nemmeno. Zoltan però ha capito e papà Gera lo ha aiutato. «Mi ha portato in chiesa. Ero scioccato dal vedere le persone che sorridevano e cantavano. Sulla strada per casa ho chiesto a papà perché erano contenti. Mi ha detto che avvertivano la presenza di Dio e io mi sono sentito bene. Un giorno, tornando da una partita, ho cominciato a pregare, che potessi diventare un calciatore vero». È rinato. Stasera alle 21, in UngheriaBelgio, la parabola del figliol prodigo con pallone.
SICUREZZEGigi Buffon è il
primatista dipresenze in
Nazionale: 159.Dino Zoff si è
fermato a 112.
BUFFON - ZOFF
PULITIAndrea Barzagli
ha vinto unMondiale,nel 2006.
Fulvio Collovati lovinse nel 1982.
BARZAGLI-COLLOVATI
TECNICILeonardo
Bonucci vanta60 gare e 3 gol
con l’Italia.Gaetano Scirea
78 con 2 reti.
BONUCCI-SCIREA
DURIGiorgio Chiellini
è salito a 86presenze in
azzurro. ClaudioGentile ha chiuso
a 71 gare.
CHIELLINI-GENTILE
Italia, ti ricordi il 1982?Hai una difesa da Mundial 1Buffon ha raccolto l’eredità di Zoff, Chiellini marca a uomo come Gentile,Bonucci imposta da dietro alla Scirea. Collovati: «E io mi rivedo in Barzagli»
Sebastiano VernazzaINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)@SebVernazza
P erso Candreva, l’uomo «ribaltante», nel senso dellacapacità di ribaltare l’azio
ne, non ci resta che la difesa.Neppure la fase difensiva, proprio la difesa intesa come reparto: i tre bastardi, così li hannodefiniti in Francia, più Buffon.Domani contro la Spagna ci aggrapperemo aChiellini, Bonucci e Barzagli, e aSuperGigi, e allaloro capacità diresistere. Basterà? No, se gli azzurri non riusciranno a ripartiree a infilarsi tra lemaglie rosse. InNazionale i quattro di cui soprahanno giocato assieme da titolari11 partite, con bilancio di cinquevittorie, tre pareggi e tre sconfitte, una delle quali ai rigori: contro chi? Contro la Spagna allaConfederations Cup del 2013 inBrasile. Lusinghiere le loro medie voto per questi 11 incontri:Buffon 6,40, Barzagli 6,23, Bonucci 6,18 e Chiellini 6,23.
CONFRONTI Per farci coraggio,commettiamo sacrilegio e accostiamo i quattro di oggi a quattroloro fantastici predecessori, ra
gazzi del 1982,vincitor i delMondiale di Spagna: Dino Zoff,Claudio Gentile,Gaetano Scirea eFulvio Collovati.
Sacrilegio per modo di dire: Buffon e Barzagli pari sono, campioni del mondo a Germania 2006. Fulvio Collovati in questo Europeo su Rai 4 con la Gialappa’s ha accettato di addentrarsi nel nostro gioco delle coppie: «I quattro di oggi giocanoassieme nella Juve da anni, ionel 1982 ero l’intruso fra tre juventini. Questi quattro condividono da tempo il lavoro giornaliero, hanno automatizzato imovimenti, sanno benissimo co
me coprirsi l’uno con l’altro, siparlano con gli sguardi. Tutte cose fondamentali».
COPPIE Via con la carrellata degli abbinamenti. ZoffBuffon: «Idue più grandi portieri della nostra storia, diversamente fenomenali. Zoff, più riflessivo e intuitivo, viveva di piazzamento edi esperienza. Riguardate la parata del 1982 all’ultimo secondocol Brasile, Dino “sente” primache la palla sarebbe planata sulla linea e lì si fa trovare. Buffon,più esplosivo e reattivo, è figliodel suo tempo e riempie la porta». GentileChiellini: «Due prodotti della vecchia scuola dellamarcatura all’italiana, con fisicidiversi. Gentile più adatto a di
fendere su attaccanti brevilinei eveloci, Chiellini più idoneo percentravanti grandi e grossi.Chiello, contro la Svezia, in pratica ha seguito Ibra a uomo. Oggi Gentile non potrebbe marcareIbrahimovic, mentre Chiellinifarebbe fatica su Zico e Maradona. Questa è la diversità, mal’impronta è la stessa: stare sulpezzo, non mollare mai l’uomo». ScireaBonucci: «Scireaera maestro nel fraseggio e nelpassaggio, impostava l’azionepalla a terra. Contro la Germania è lui che serve la palla a Tardelli per il gol dell’urlo. Bonucciha appreso da Pirlo l’arte dellancio a mediolungo raggio.Scirea formidabile nelle chiusure, Bonucci forte di testa. Duepotenziali centrocampisti diventati liberi». BarzagliCollovati:«Mi rivedo in Andrea. Giocavopulito, venivo rimproverato dagli allenatori per scarsa cattiveria, ma vado fiero di questa cosaperché ai calci ho sempre preferito il calcio. Barzagli uguale:possente com’è commette pochifalli, legge l’azione e quasi sempre anticipa l’avversario. Anch’io puntavo sull’anticipo. Lasciatemi aggiungere però cheoggi per i difensori è più dura rispetto ai nostri tempi, regole earbitri tutelano troppo gli attaccanti». Speranze per domani?«In discreta quantità. Nella Spagna ho notato delle crepe, il tempo passa anche per Sergio Ramos, Piqué e Iniesta».
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NUMERI UNO Gigi Buffon, 38 anni, posa con Dino Zoff, 74: sono gli ultimi portieri italiani ad aver vinto un Mondiale PHOTOVIEWS
EuropeiRDomani tocca a noi
11Le gare giocate insieme da titolari in Nazionale da Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini fin qui
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8 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
UN DUELLO A 360°La Spagnaè padrona
del pallone?Noi dell’arte1Dal 2008 ci hanno superato
calcisticamente, ma che succede cambiando settore?
Il c.t. dell’Italia Antonio Conte, 46 anni, e quello della Spagna Vicente Del Bosque, 65 anni IPP/EPA
MASSIMO CECCHINI E FABIO LICARIINVIATI A MONTPELLIER
N el calcio moderno non c’èstoria tra Spagna e Italia.Non c’è storia neanche
tra la Spagna e il resto del mondo. Nel nuovo secolo, diciamodal 2000 in avanti, i successi
della Nazionale e dei club hanno travolto tutti i pretendentipiù nobili: noi, inglesi, tedeschie sudamericani. Se un Mondiale (2010) e i due ultimi Europei(2008 e 2012) non fossero sufficienti per certificare questodominio, potremmo aggiungere nello stesso periodo una sfilata da far paura: 8 Champions(più 4 finaliste); 8 Europa Lea
gue/Coppa Uefa (più 2 finaliste); 10 Supercoppe europee,compresa già la prossima comunque tra Real Madrid e Siviglia (più 6 finaliste); 5 Mondialiper club/Coppe intercontinentali (più 2 finaliste). Strapoteretotale senza, probabilmente,precedenti nella storia.
DOPO L’ITALIA La Spagna è su
bentrata di fatto all’Italia sulgradino più alto d’Europa. Nellecoppe, fino al 1999, i padronieravamo noi (la Coppa Uefa erachiamata «Coppa Italia», e sembra una vita fa). Nel 2008 i campioni del mondo erano ancoragli azzurri, ai quali gli spagnolisi rivolsero con deferenza nelloscontro diretto di Vienna, quarti di finale dell’Euro: avevano paura del nostro calcio, dopoanni di sconfitte, temevano lanostra tattica, ma quei rigori regalarono alla generazione diXavi, Iniesta, Ramos e Casillas ilcoraggio di sentirsi forti. I piùforti. E hanno cominciato a vincere. Tre tornei di fila. Poi sonousciti nei gruppi al Mondiale2014, umiliati dall’Olanda, mail ciclo sembra essere ripartito:una sconfitta con l’Italia potrebbe interromperlo definitivamente. Nel calcio siamo noi glioutsider e loro i più bravi. Manegli altri settori dell’entertainment moderno? Letteratura, cinema, fumetto, musica e cucina? Forse qui non siamo così insvantaggio…
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Geni vincenti d’ItaliafCINEMA
Sorrentino, sfida da Oscar con l’istrione Almodóvar
P edro Almodóvar (Oscar 2000con il capolavoro Tutto su miamadre) è il Fellini spagnolo.
Non tanto per l’estetica quanto per lafama mondiale e la considerazionecritica: uno dei più grandi registi delcinema moderno al quale, oggi, l’Italia non può contrapporre direttori altrettanto celebri nel pianeta. Però lascuola italiana è in crescita rispetto aquella spagnola che sembra averesaurito la spinta e l’entusiasmo degliultimi due decenni.
Paolo Sorrentino, la cui estetica è sicuramente felliniana ne La grandebellezza (Oscar 2014), è il numerouno. Ma è impossibile dimenticare laconsiderazione di cui godono gli altriOscar Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Roberto Benigni. Sta realizzando grandi film Paolo Virzì. All’estero (negli Usa) lavora GabrieleMuccino. Nanni Moretti è ancora amato dalla critica mondiale. In Spagna il più importante regista dopo Almodóvar è forse Jaume Balagueró, ilcapostipite di un cinema di genere(thrillerhorrorparanormale), conpellicole quali Rec e Darkness, nelquale la Spagna ha pochi eguali. E con lui Alejandro Amenábar, PacoPlaza e altri registi quarantenni. Sempre coerente con la sua estetica è Álexde la Iglesia.
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Paolo Sorrentino, 46 anni, Oscar 2014 per «La grande bellezza»
Pedro Almodóvar, 66 anni, Oscar 2000 per «Tutto su mia madre»
fCUCINA
Bottura vince«A fuoco lento»Adesso Adrià lascia lo scettro
I n questi tempi di Masterchef e trasmissioni di cucina dominanti, almeno possiamo consolarci sapen
do di stare vivendo i giorni del sorpasso ai danni della Spagna. Proprio neigiorni scorsi infatti Massimo Bottura,53 anni, e la sua Osteria Francescana aModena si è classificato al primo postotra i 50 migliori ristoranti del mondo.«Io ho battuto gli spagnoli e possiamofarlo anche nel calcio», ha detto all’Ansa il cuoco. «Io la ricetta ce l’ho: vannocucinati molto lentamente...».
Possibile che Antonio Conte prenda inconsiderazione un consiglio così prestigioso, ma siamo abbastanza sicuriche Ferran Adrià – mentore della gastronomia molecolare e tre volte vincitore del premio ora appannaggio diBottura – non sarebbe d’accordo. Tral’altro lo spagnolo ha chiuso nel 2012 ilsuo ristorante, El Bulli, per dedicarsialla ricerca culinaria. L’impressione èche, a 54 anni, abbia ancora tanto altroda dire, così come i suoi connazionalichef Arguinano, Arzak, de Nola e Santamaria. Meglio che i nostri, da Barbieri a Vissani – passando per Cannavacciuolo, Cracco e il monumento Gualtiero Marchesi – affilino le armi. Vedrete che un giorno i duelli saranno fatti indiretta televisiva. Nell’attesa, meglioavere un portafoglio abbondante per avvicinarsi alle delizie del palato.
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Massimo Bottura, 53 anni: la sua Osteria Francescanaha 3 stelle Michelin
Ferran Adrià, 54 anni, mago della «gastronomia molecolare»
fFUMETTI
Al mito di Tex e Corto Maltese ribatte la poesia delle Rughe
N on esiste in Spagna un personaggio iconico come il nostroTex, nato nel 1948 da Gian Lui
gi Bonelli, sceneggiatore, e Galep, disegnatore, e ancora oggi il più venduto nelle nostre edicole. Tex sta all’Italia come la pizza, la Gazzetta, la Vespa, è un personaggio entrato nel costume e nella cultura popolare, haaperto anche dibattiti politici ed è riuscito a rinnovarsi artisticamente. InSpagna i fumetti si chiamano historieta o, meglio ancora, tebeo, dal nomedi una rivista, Tbo, che li pubblicavacento anni fa. La serie più popolare èforse Mortadelo y Filemon e il nometradisce la radice umoristica dei duepersonaggi di Francisco Ibañez nel1958 (Mortadello e Polpetta da noi),due investigatori un po’ imbranati.
Oggi in Spagna e in Italia è un momento di grande sviluppo del fumettod’autore: ai nostri Zerocalcare, Gipi,Fior, Reviati loro possono contrapporre la poesia minimalista di Paco Roca,autore del bellissimo romanzo graficoRughe, uno dei capolavori dell’ultimodecennio. C’è un punto in comune trale due scuole: Corto Maltese, il simbolo colto del fumetto italiano, nel 2015è tornato, a 20 anni dalla morte di Hugo Pratt, grazie a Juan Diaz Canales,sceneggiatore, e Ruben Pellejero, disegnatore, spagnoli entrambi.
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Tex Willer, il mitico personaggio nato dalla fantasia di GianLuigi Bonelli e Galep
La copertina di «Rughe», celebre graphic novel dello spagnolo Paco Roca
fLETTERATURA
L’affidabilitàdi Camillericontro Zafón e il suo fascino
B uon per tutti che Mario VargasLlosa (peruviano) è solo naturalizzato spagnolo, perché Don
Mario è come certe montagne delTour de France: un «fuori categoria»inarrivabile. Detto questo, la Spagnacontemporanea affianca alla scritturaraffinata di Javier Marías, 54 anni (egrande tifoso del Real Madrid), quellameno lavorata ma più agevole rappresentata da Carlos Ruiz Zafón, 51 anni,e Arturo PerezReverte, 54. Di questoterzetto, da non perdere: Domani nella battaglia pensa a me, L’ombra delvento e Il club Dumas. Da non dimenticare anche Almudena Grandes, 56 anni, che in Italia ha avuto negli anni Novanta un primo bagliore di celebritàperché da un suo libro, Le età di Lulù,è stato tratto un film di buon successodiretto da Bigas Luna e interpretatoda una Francesca Neri da batticuore.
In casa nostra, non osiamo fare classifiche pena polemiche e lamentazioni.Se di sicuro Andrea Camilleri, a 90 anni sa unire ancora la qualità con la quantità (di libri scritti e copie vendute), da Eraldo Affinati a Valentino Zeichen ce n’è per tutti i gusti. A noi unpo’ più avanti negli anni, però, piacericordare Raffaele La Capria, 93 anni,che col suo Ferito a morte del 1961 haraggiunto vette inesplorate per tantiscalatori di classifica dei nostri giorni.
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Andrea Camilleri, 90 anni: il «papà» del commissario Montalbano
Carlos Ruiz Zafón, 51 anni: come Camilleri è anche sceneggiatore
fMUSICA
Mina, come tenessuno maiEdurne frapop e De Gea
N on solo Iglesias. Anche se la musica pop spagnola non ha dimenticato una famiglia che con
Julio (padre) ed Enrique (figlio) è assai famosa anche alle nostre latitudini,il presente racconta di un pop raffinatoe di diverso genere. Alejandro Sanz, 47anni, forte dei suoi tre Grammy Awards e 15 Grammy latini è passato dalleballad degli esordi alle contaminazionicon funky e jazz, non disdegnandoneppure collaborazioni con Shakira. Èin voga anche il pop d Pablo Alboran,27 anni, vincitore di diversi dischi diplatino, i cui video hanno milioni di visualizzazioni su YouTube. In questoperiodo brilla anche la stella della affascinante Edurne García Almagro, 30anni, che alla notorietà come cantantee showgirl, assomma anche quella diessere la fidanzata del portiere De Gea.Di questi tempi, non proprio agevole.
Per ciò che concerne l’Italia, non ci azzardiamo a entrare nei gusti personali.Di sicuro il recentissimo concerto diRoma, ha rimesso prepotentemente invetrina Vasco Rossi, ma dai sempreverdi BaglioniMorandi (che hanno battezzato l’Italia di Conte) ai mille fenomeni lanciati dai talent, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Per i più raffinati,spazio come sempre a Paolo Conte e Ivano Fossati, mentre tra le interpretinessuno sarà mai come Mina.
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Mina (Anna Maria Mazzini), classe 1940: 115 album pubblicati dal 1960
Edurne García Almagro, 29 anni, lanciata dal talent «Operación Triunfo»
EuropeiRDomani tocca a noi
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10 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
BONUCCI È IL CAPO, CHIELLINILA FORZA, E BARZAGLI LA QUALITÀ
IO AL REAL? VEDREMO, ORA PENSO SOLOA VINCERE L’EUROPEO
ALVARO MORATAATTACCANTE SPAGNA
Morata, parola della BBC:«In campo con l’elmetto»1Il bomber della Spagna svela il suggerimento di un ex compagno della Juve: «Sarà difficile sfondare il blocco difensivo dell’Italia»
Filippo Maria RicciINVIATO ALL’ILE DE RÉ@filippomricci
«B uffon, la leggenda.Barzagli, la qualità.Bonucci, il capo.
Chiellini, la forza». Ovvero Gigie la sua BBC difensiva nella definizione di Alvaro Morata. Cheieri ha parlato con la tv spagnola Cuatro e tra le altre cose haespresso la sua ammirazioneper gli avversari di lunedì chefino a un mese fa erano suoi compagni di squadra.
L’ELMETTO «In questi giorni hoparlato parecchio con gli excompagni e qualcuno mi hadetto di entrare in campo conl’elmetto… – ha raccontato Alvaro –. Chi me l’ha detto? Unodei difensori…». Morata nonha voluto fare nomi ma ha posto l’accento sull’importanzadella difesa della Juve per questa Italia: «Il blocco difensivorappresenta la chiave più importante dell’esito della Juventus tanto vincente negli ultimianni. Sarà difficile giocare con
tro di loro perché l’efficacia difensiva è ciò che caratterizzal’Italia. Per noi sarà importantetener palla e giocare il nostrocalcio». Il peso offensivo ricadrà sulle giovani spalle di Morata, 3 gol in questo Europeo, 6in 12 presenze con la Spagna:«Alvaro conosce benissimo i difensori della Juventus e pensoche saprà utilizzare e sfruttareal meglio il suobagaglio d’informazioni», ha detto Fernando Llorente a Marca.
FUTURO INCER-TO L’ormai ex attaccante dellaJuventus ha convinto Del Bosque, che ha puntato forte su dilui, e anche il pubblico spagnolo. Resta da vedere se riuscirà afare lo stesso con Florentino Perez (e di conseguenza ZinedineZidane): «Davvero non so se resterò al Madrid o no. Io non devo dimostrare nulla, non sonoun giocatore del Castilla al qua
le si dice “Vieni con noi in ritiro”. Decideranno loro se ho imeriti per restare o no, io daròtutto per conquistarmi un posto». Parlando in terza personaAlvaro ha detto che «Morata accetterebbe di essere uno dellarosa e lottare per un posto. Lecose sono cambiate parecchiorispetto alla mia prima tappa al
Madrid, io vogliosolo essere felicee stare in un posto dove mi vogliono bene. Nonpenso al mio futuro perché sonoqui per vincerel’Europeo con lanazionale, poivedremo cosasuccederà. A mepiacerebbe moltissimo giocarenel Madrid però
voglio essere importante per lasquadra». L’Europeo può aiutarlo, per questo la partita didomani è decisiva per Morata.
15 CONTROLLI Ieri 10 giocatoridella Spagna sono stati sottoposti a un controllo antidoping
a sorpresa nell’hotel Atalantedell’Ile de Ré. Tra loro ancheMorata: «Hanno bussato conforza alla porta della mia camera verso le 7.308. Inizialmentemi sono spaventato, ho pensatoche qualcuno mi stesse facendouno scherzo. Mi sono alzato, hoaperto ed era il dottore che miha detto che dovevo andare.Tutto bene quest’anno ho giàfatto 15 controlli antidoping euno in più non cambia ma a mele siringhe non piacciono perniente. Curiosamente proprioieri notte (l’altro ieri per chi legge, ndr) stavo guardando unfilm e continuavano ad apparire aghi e siringhe, ho smesso diguardarlo». Altro momento,sempre davanti alla tv, ma con icompagni e con un’altra reazione: «L’altro giorno eravamo li insieme a vedere le immaginisul teorico dito medio di Piquédurante l’inno e non credevamo che davvero si potesse creare un polemica. La prendiamosul ridere, sappiamo che se siamo uniti abbiamo grandi possibilità di vincere». Uniti come ladifesa dell’Italia.
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6i gol segnati da Alvaro Morata in 12 presenze con la Nazionale spagnola: 3 in questo Europeo
IL NUMERO
IL TITOLARE
De Gea teme Pellè ed esalta Buffon«È un porterazo»1Tre gol in tre sfide rifilati allo spagnolo dal centravanti azzurro con la magliadel Southampton
INVIATO ALL’ILE DE RÉ
V icente Del Bosque haraccontato di aver impiegato 3 minuti e un
numero limitatissimo di parole per comunicare a IkerCasillas che la transizionedolce avviata due anni fa eraarrivata al capolinea: «Puòdarsi che ti arrabbi con me,ma cosa vuoi che ti dica? Come faccio a spiegarti che nongiochi? Come vuoi che te lodica?». Questa la conversazione che Vicente ha rivelatoal Periodico de Catalunya.«Gli ho parlato come a un figlio, l’ho incontrato nella halle gliel’ho detto, queste cosenon si preparano. Non c’è stato bisogno di approfondire
granché. E per me non è statopiacevole». Titolare De Gea, cheha aspettato parecchio per averefinalmente la sua occasione econ la Croazia non è che se la siacavata granché bene. Vicentenon ha mai pensato di far giocare Casillas contro la Croazia néora medita un cambio che taglierebbe le gambe a quello cheè il portiere del futuro per laSpagna.
BUFFON E PELLÈ De Gea è cresciuto col mito di Buffon: «È stato uno dei portieri ai quali ho piùguardato nel corso degli anni,uno che ho sempre seguito, unaleggenda vivente – ha detto allaUefa –. È un porterazo e continua a dimostrarlo anche dopotanti anni. Mi piace l’idea di affrontarlo». De Gea dovrebbe essere meno entusiasta dell’idea ditrovarsi di fronte Graziano Pellè: in 3 sfide col Southampton ilnostro centravanti gli ha fatto 3gol. Una rete di rapina nel dicembre del 2014 e una doppiettanel settembre scorso, botta a colpo sicuro dopo una bella paratadel portiere dello United e ungran colpo di testa. Unica notanegativa: il Southampton haperso entrambe le partite.
ANNATA STRANA De Gea sta vivendo una stagione peculiare:un anno fa un fax mandato in ritardo ha fatto saltare il suo trasferimento al Real Madrid, giàdeciso da mesi. David è stato votato dai tifosi miglior giocatoredello United per il terzo annoconsecutivo, cosa che rende bene l’idea delle difficoltà dellasquadra di Van Gaal, ma non daicompagni che magari non glihanno perdonato gli errori nellasconfitta col West Ham alla penultima di campionato che difatto è costata il quarto posto e laChampions. Poi l’Europeo: la titolarità ma anche lo scandalosessuale per la turpe amiciziacol pornografo Torbe. «È un periodo difficile per lui – ha dettoieri Morata a Cuatro – ma glistiamo mostrando grande affetto e lo vedo bene. È uno dei migliori portieri del momento e cifarà vincere partite. La Croazia ègià stata dimenticata». Noi speriamo di no.
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David De Gea, 25 anni, contro la Croazia GETTY
Italia-Spagna che si giocherà domani pomeriggio allo Stade de France di Parigi non è solamente l’ottavo di finale più importante dell’Europeo ma anche una partitissima che coinvolge direttamente i due più grandi quotidiani sportivi dei rispettivi Paesi: da una parte la Gazzetta dello Sport e dall’altra Marca, che sono anche «cugini» perché hanno lo stesso editore: Rcs MediaGroup. Per questa ragione gli inviati in Francia che sono al seguito delle Nazionali italiana e spagnola ieri e oggi si sono confrontati e interrogati sul tipo di match che ci aspetta. Domande allo specchio con risposte che arrivano dai due quartieri generali.
I giocatori dell’Italia, eccetto Bonucci e Barzagli, hanno giocato una partita in meno dei titolari spagnoli. Quanto potrà influire questo sulla sfida di domani a Parigi?
SEBASTIANO VERNAZZAPuò marcare una differenza, non la differenza. L’Italia ha potuto snobbare la partita con l’Irlanda. La Spagna contro la Croazia, invece, ha affrontato un match durissimo. Situazione agli antipodi della finale di Euro 2012, quando gli spagnoli arrivarono all’ultimo atto con un giorno di riposo in più, mentre gli azzurri si presentarono a Kiev stravolti dalla fatica anche e soprattutto per gli spostamenti dal ritiro di Cracovia.
MIGUEL ANGEL LARA ADAN No, se ci limitiamo a parlare dell’aspetto fisico. La Spagna ha avuto tutto il tempo per recuperare le forze. Inoltre, nel calcio di oggi i calciatori sono più abituati a giocare ogni tre o quattro giorni piuttosto che a stare fermi per dieci giorni, come nel caso della maggior parte degli uomini di Conte. Questo spazio di tempo senza giocare potrebbe anche rivelarsi controproducente. Un’altra cosa è che il colpo subito con la Croazia possa influenzare mentalmente la Spagna, ma questo è un discorso diverso da quello relativo al fisico.
Chi potrà essere il giocatore rivelazione della partita?
SEBASTIANO VERNAZZATra i 22 titolari non ci saranno sorprese, chi più chi meno sono tutti giocatori «attesi». Per cercare la rivelazione bisogna guardare alle panchine. Nell’Italia, a gara in corso, potrebbero spostare qualcosa Zaza e/o Insigne. Il primo per la sua fisicità e il secondo per la sua cifra tecnica. Conte potrebbe giocarsi queste due carte nel caso in cui gli azzurri si ritrovassero in svantaggio oppure verso la fine, se si fosse sullo 0-0, per tentare il colpaccio.
MIGUEL ANGEL LARA ADANDifficile parlare, a questo livello, di giocatori che possano davvero rappresentare una sorpresa. Non credo che «sorpresa» sia il termine giusto da usare se Jordi Alba risultasse il giocatore chiave della partita. Certo, in linea di principio l’attenzione di tutti non sarà sull’esterno spagnolo, però è un elemento basico dell’attaccodella Roja. La sua alleanza con Iniesta su quel lato, considerando anche il modulo difensivo della squadra di Conte, può essere decisiva.
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Italia più riposataè un rischio? Zaza l’arma in più 1Nella Spagna attenzione all’accoppiata Jordi Alba-Iniesta.Il punto di «Gazzetta» e «Marca»
ITALIALLO SPECCHIO SEBASTIANO VERNAZZA
GAZZETTA MIGUEL ÁNGEL LARA
MARCA
EuropeiRDomani tocca a noi
IL RIVALE SPECIALE
12
CROAZIA 5,5
Passa di qua e di là: un tiro, volontà, un cambio-campo sublime e il palo finale. Beffa dell’uomo-razzo annacquato.
6,5
IL MIGLIOREIVAN
PERISICSUBASIC 6 Completo fucsia, una parata sola: quella su Ronaldo che però finisce morbida sulla testa di Quaresma per il gol che decide partita e qualificazione. Un miracolo inutile.SRNA 6,5 Leggerezza iniziale, poi una gara che sa di grande cuore e di diverse tempeste bloccate. CORLUKA 6 Una sciocchezza a inizio ripresa che innesca l’azione da quasi-rigore su Nani. Non molla mai. (Kramaric s.v.)VIDA 5,5 Non si perde in delicatezze ma è greve quando sotto porta inzucca fuori a incrociare. Non c’è nello 0-1.STRINIC 4,5 Butta un’occasione nel primo tempo, evapora sull’occasione del gol del
Portogallo. MODRIC 5,5 Imbrigliato nel Lato A, coi tempi annacquati anche dopo: non è mai stato veramente lui in tutta la partita. BADELJ 6 Col passo suo, a fare anche cose semplici ma che non lasciano poi la traccia giusta sulla gara.BROZOVIC 5 Va a sinistra e sparisce, poi si rimette a destra e spara due palloni a casaccio. RAKITIC 5 Ha William Carvalho addosso, due numeri belli ma ridotti: partita in cui è stato assolutamente tappato.PJACA 6 Andava messo prima, un vero diavolo. MANDZUKIC 5 Per lo juventino due zuccate sballate, ti chiedi se è lui: no. N.KALINIC 5,5 Ha un’occasione lanciato a rete: era fresco, sparacchia malamente a lato.
IL CUORE DI SRNA, BROZOVIC SPARISCE. RONALDO STAVOLTA NON SEGNA, MA C’È AL MOMENTO GIUSTO
VELASCO CARBALLO Ma quanto ci mette a estrarre un giallo? Troppo: non lo dà a Ronaldo, ad André Gomes a Rakitic e ad altri. E nemmeno concede quel rigore da dare su Nani.
LE PAGELLE di M.D.V.
4,5 FERNANDEZ 5 JIMENEZ 5,5
MANZANO 5 DEL CERRO GRANDE 6
Due domande. La prima: dov’è finito il coraggio tale da non subirela tattica-tattoo di Santos? Due: Pjaca prima no?
ALLENATOREANTE
CACIC
5
PORTOGALLO 6
Bello scambio subito, idea, tiro: buttato. Entra da adulto con irruenza e verticalità: è quello che dà gli impulsi.
6,5
IL MIGLIORERENATO
SANCHESRUI PATRICIO 6 Passa una partita a far quasi nulla, nel finale la Croazia esonda ma lo salva il palo sul colpo di testa di Perisic.CEDRIC 6 Va da Perisic a Brozovic e gli arriva pure Strinic: alla fine capitola una, due volte soltanto.PEPE 6,5 Subito una «sciocchezzina», poi una zuccata alta che doveva sapere di gol: però regge la baracca molto bene.FONTE 6 Fa cose basiche senza tanti accenti. E resiste.R.GUERREIRO 6 Spinta e sveltezza, a un certo punto si trova Perisic che lo frena. Ma lui è sempre dentro il match.JOAO MARIO 5,5 Parte a destra e poi cambia fascia: male in entrambi i casi.
QUARESMA 6,5 Con lui si passa al 4-3-3: si trova al punto giusto nel momento giusto. E vale i quarti di finale. W. CARVALHO 6 Bisontone, lo steward su Rakitic: ammutolito.A. SILVA 6,5 Carvalho sta giù, lui sale a tampinare Modric: e bene. E’ sua la palla che potrebbe dare a Nani il rigore del vantaggio molto prima del gol di Quaresma. (Danilo s.v.)A. GOMES 5 Non era al meglio: parte esterno, combina due cose da interno, esce senza lasciare solco profondo. NANI 5,5 Non entra con prepotenza nella partita. RONALDO 6 Lato A e ripresa: poco. Poi, al tramonto, l’1-0 di Quaresma su suo gol sbagliato. Ergo, entra comunque nell’azione del gol decisivo.
Tattica-Tattoo: mette i suoi uomini sui distributori di gioco altrui. E alla fine vince a scacchi.
ALLENATOREFERNANDO
SANTOS
6
Matteo Dalla ViteINVIATO A LENS (FRANCIA)
I l delirio calcistico in diecisecondi dopo una partita supplementari compresi
in cui la piattezza aveva abbassato le palpebre a tutti. Ildelirio calcistico in pochissimo, un battito di ciglia. Perisic da una parte che prende ilpalo, ribaltamento, Ronaldoha la palla avvelenata delvantaggio al tramonto del secondo overtime, Subasic ladevia ma ecco la testa di Quaresma che infila il Portogallonei quarti e la Croazia dall’estetista: era bellissima laCacicband, ma Santos le hamesso una maschera di ferro.
TATTICA-TATTOO Rispetto agliimpianti originali, Santos nelascia tre in panca mentre Cacic recupera il califfo di mezzo e il bisonte avanzato: nien
te Moutinho, Vieirinha e l’acciaccato Ricardo Carvalhoper il Portogallo, dentro LukaModric e Mario Mandzukicper la Croazia che torna allasquadraA, quella che avevabattuto la Turchia al primoturno del gironee pareggiatocon la Repubblica Ceca ancheperché storditadai casini deisuoi tifosi. I signori a scacchiiniziano conmeno scintilledel solito, quellidi Santos hannoil legnoso William Carvalhoche scende sullalinea difensiva con doppiocompito, ovvero togliere fiatoa Rakitic e dare fiato all’azione di ripartenza. E la Croazianon è... Croazia nel primotempo: legata, annodata, ze
ro scioltezza. Il motivo? Lastrategia di Santos: inchioda ibalcanici coi raddoppi e lastrategiatattoo, nel sensoche ci sono tre uomini chestanno addosso all’avversarioin una marcatura a uomo vin
tage. Su chi? Suchi può edificare gioco, quindiModric, Perisic,Rakitic. Anchecosì si legge unprimo tempoarioso comeuna scatola dascarpe: la Croazia pare un team normale.
NON PERVENUTIQuesto andazzo
lusitano e tutta questa Croazia impastata fanno sì che anche la ripresa diventi una situazione da proviamoci masenza dare spettacolo, senzadannarci troppo, senza per
dere di vista anche l’equilibrio: situazione un po’ così,perché se pensi che si affrontano squadre che messe insieme potrebbero essereun’esplosione di qualità, ecco, rimani deluso. Soprattutto da CR7 e dalla Croazia cheha fatto del giococomunqueuna propria bandiera di questo Europeo: dopo averlasventolata nelle prime 3 gare,ecco che qui si ritrova a passeggiare in una strada secondaria.
RIGORE SU NANI? Perché?Semplice: Modric è stato piùfuorigiri che se stesso, Rakiticha stranamente pasticciato incose sue come un bambino,anche perché sempre conAdrien Silva addosso, Perisicci ha provato ma è stato sballottato di qua e di là mostrando più verve nella propria zucca colorata. E di là, eccoche Ronaldo è parso aneste
tizzato per novanta miuti. Alla fine, l’unico vero sussultodei tempi regolamentari è unquasi rigore per il Portogallo:Adrien Silva lancia Nani e lì èintervenuto Strinic, stop dipetto dell’ex United, palla irraggiungibile ma l’idea chepossa essere rigore per un cal
cio del croato sulla gamba sinistra del portoghese c’è. Insomma: eccovi quel sussultocome emozione più emergente di tutta la ripresa, a parteun colpo di testa di Vida (fuori), una legnata di Brozovic(alta) e un’occasione dal limite di Renato Sanches (entratoper il moscio André Gomes),bimbo con verticalità.
PJACA TARDI L’idea di andareoltre a questa marmellata hafatto sì che i due c.t. cambiassero qualcosa. Dentro Quaresma (con Portogallo che passa al 433) e il viola Kalinicdall’altra per un Mandzukicstranito. Il rischio di cambiamento arriva quando entra(tardi) l’indiavolato Pjaca, maalla fine è l’ex interista a farfesta: giovedì PoloniaPortogallo, a Marsiglia. Era bella laCroazia. Ma evidentemente sinascondeva col... trucco.
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L’INDICE DI PERICOLOSITÀ
36PORTOGALLO
SICS-GDS
a fine tempi supplementari
51CROAZIA
L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o
di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti
RISULTATO DELL’INDICE 1-1
0I tiri in porta in 90’: dal 1980 non era mai successo in alcun Europeo o Mondiale
IL NUMERO
QuaresmaPortogallo
in festa
Croazia bloccata ed eliminatadecide l’ex Inter ai supplementari
1Partita molto tattica, nessun tiro in porta.L’azione decisiva al minuto 117: Perisic
colpisce il palo e Renato Sanches se ne vain contropiede: è il momento della gloria
EuropeiRGli ottavi di ieri
IL BIG MATCH
#
13DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
LA PARTITA AI RAGGI X
È la rivincita di Santos:scacco ai croati in 2 mosse1Il Portogallo gioca all’italiana, si difende, pressa, non palleggia e va in contropiede
Andrea Schianchi
I l Portogallo che non tiaspetti. Difesa attenta, poco possessopalla, tanto
pressing. Il c.t. Fernando Santos se la gioca andando controla storia e la tradizione: da sempre i portoghesi sono maestrinel palleggio, amano tocchettare a centrocampo, creano lasuperiorità numerica nella zona più calda e poi, questo è illoro difetto principale, non riescono a trasformare l’enormelavoro in tiri verso la porta av
versaria. Contro la Croazia, invece, Cristiano Ronaldo & company si preoccupano prima ditutto di arginare lo strapoteretecnico di Modric, Perisic, Brozovic e Rakitic, controllano,aspettano, marcano in modoasfissiante e, quando c’è spazio,provano a ripartire. Il terzettoWilliamAdrien SilvaRenatoSanches, nella ripresa, toglie ilfiato ai centrocampisti croatiche non riescono mai a disegnare un’azione pericolosa. E’vero che, quando si pensa principalmente alla fase difensiva,si hanno meno energie da spen
dere in attacco (e difatti il Portogallo è raramente pericoloso), però non si può mica averetutto. Fernando Santos è bravonell’accoppiamento delle marcature: William si occupa diRakitic e lo elimina dalla sfida,Adrien Silva va subito su Modric e Renato Sanches entra inpressing su Badelj. Tutte le fonti di gioco croate sono bloccate.
DISTRUGGERE Considerate lecritiche che erano piovute sullatesta del c.t. portoghese dopo ildeludente girone di qualificazione, questa è la sua grande rivincita tattica. A completarel’opera, cioè a sigillare la vittoria, c’è poi l’azione del gol diQuaresma: un classico contropiede, si potrebbe dire all’italiana, non certo una manovra ricamata e rifinita come amano aLisbona e dintorni. A spiegarel’atteggiamento del Portogallo
c’è un dato che parla chiaro, quello dei falli commessi: 28.La Croazia, tanto per fare unconfronto, si ferma a quota 12.Ciò significa che, per una sera,più che costruire ci si preoccupa di distruggere. E questo è testimoniato benissimo anchedai 63 recuperi. Il modulo scelto da Santos è perfetto per contenere le sfuriate degli avversari: il classico 442. Non passivo, però, ma sempre molto attivo: gli esterni vanno a pressarei terzini della Croazia e non lifanno sgommare, e i difensoricomandati a bacchetta da Pepesalgono per accorciare la squadra. Movimenti studiati a tavolino e applicati con diligenza.Per una volta il merito del successo non è di CR7, ma di coluiche sta in panchina.
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fL’EX INTERISTA RITROVATOIL PROTAGONISTAIl Trivela è ritornatoE i fischi di San Sirosono solo un ricordo1Da giovane era ritenuto un fenomeno, Mou stravedeva per lui,ma all’Inter aveva fallito: «È il gol più importante della mia carriera»
Francesco CenitiINVIATO A LENS
C’ era una volta un giocatore deriso e fischiatoappena metteva piede
sul prato di San Siro. Era il pupillo di Josè Mourinho, manemmeno questo lo salvò dall’essere catalogato dai tifosi dell’Inter come un bidone.C’era una volta un talentuoso portoghese ritenuto finito anche dai suoi connazionali. Robadi 2 anni fa, quando il Mondialein Brasile lo vide in tv, nonostante nel gennaio 2014 avesselasciato l’eremo dorato di Dubai per ritornare al Porto e dimostrare di essere ancora utilealla causa. Quel calciatore ierisera a Lens ha spazzato via l’imperfetto: Ricardo Quaresmac’è. È lui a portare i lusitani aiquarti, portandosi via lo scalpopregiato della Croazia. E lo hafatto con un colpo di testa facile, facile, ma pesante, pesante.Lui era al posto giusto, nel momento giusto. Niente trivela,questa volta, Piuttosto l’istintodi seguire l’azione al crepuscolodi una brutta partita. Un rete dirapina, mentre sono oneste le parole di Quaresma a fine gara:«Abbiamo lottato tanto, lavorato duramente anche in difesa,la Croazia è una grande squadra ma la vittoria è stata giustaper noi. Cosa significa questogol? Significa molto, sono felice per me e per i miei compagnidi squadra, per il mio Paese,dobbiamo continuare ad allenarci».
NOIA A saperlo prima, si poteva dare appuntamento aglispettatori direttamente alle 23e 15, evitandogli di restaresulle tribune ad assistereal nulla. Vuoi metterecome sarebbe stato
più rigenerante restare al caldo(sì, ieri sera a Lens faceva freschetto), dentro una brasserie acantare e bere in tutta comodità invece di tribolare nell’attesadi qualcosa? Passi per i primi 20minuti, al limite anche per tuttoil primo tempo, ma quando dopo un’ora di gioco alla voce tirinello specchio compariva undoppio zero, allora qualchedubbio in tribuna è iniziato aserpeggiare: «Vuoi vedere chein campo ci sono i sosia di Ronaldo, Nani, Modric e Mandzukic?».
NO PERISIC I duelli sulle fascedovevano accendere la partita,ma ci deve essere stato un cortocircuito generale, perché ilbuio è stato il leit motiv dellaserata. L’unica nota di colore èarrivata dal «testale» di Perisicche ieri mattina si deve esseresvegliato su di giri e ha deciso difarsi dipingere su mezza partedel cranio (quella sinistra) labandiera della Croazia. Ora,magari a Lens hanno apprezzato e gli proporranno di esporlaal museo Louvre (sì, avete lettobene: c’è un Louvre anche aLens, una sorta di squadra B costata 150 milioni di euro, con leopere girate dalla casa madre diParigi), accanto a Raffaello eBotticelli. Di sicuro se dovevaservire a una carica aggiuntiva,allora si è fermata contro il palo, come la Croazia. Un segnodel destino, perché poco dopo ilpass per i quarti lo stacca il Portogallo, con un artista di strada,abituato a improvvisare: Quaresma. «In questo tipo di torneiè il gol più importante della miacarriera, ma voglio continuarea far bene. Ora la cosa più importante è recuperare, riposare, la sfida con la Polonia saràmolto difficile». Gli spari soprasono per chi lo fischiava.
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LA SUA PARTITA
AI RAGGI X
IL SUO GOL 1
12’ STS
9
2
1
POSITIVI 8 NEGATIVI 1PASSAGGI
RECUPERI
LANCI1
TIRI
2CROSS
1 2POSITIVI NEGATIVI
DRIBBLING TENTATI
MINUTIGIOCATI
3
33’
24’ Pepe vicino al gol Punizione dalla sinistra di Guerreiro, crossal centro e il difensore del Real Madrid stacca di testa da ottimaposizione, ma manda sopra la traversa.
30’ Ci prova Perisic L’esterno dell’Inter se ne va sulla destra, siaccentra e tira di sinistro sul primo palo: la palla sfila a lato sotto ilcontrollo di Rui Patricio.
PRIMO TEMPO
DOPO I TEMPI SUPPLEMENTARI0-0 AL 90’ MARCATORE Quaresma al 12’ s.t.s.
CROAZIA (4-2-3-1) Subasic; Srna, Corluka (dal 15’ s.t.s. Kramaric), Vida, Strinic; Modric, Badelj; Brozovic, Rakitic (dal 5’ s.t.s. Pjaca), Perisic; Mandzukic (dal 43’ s.t. N. Kalinic).PANCHINA Vargic, L. Kalinic, Vrsaljko, Jedvaj, Kovacic, Schildenfeld, Rog, Coric, Cop.ALLENATORE Cacic.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO ALTO 55,5 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.
PORTOGALLO (4-4-2) Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, R. Guerreiro; Joao Mario (dal 42’ s.t. Quaresma), W. Carvalho, Adrien Silva (dal 3’ s.t.s Danilo), André Gomes (dal 5’ s.t. Renato Sanches); Nani, Ronaldo.PANCHINA Lopes, Eduardo, Bruno Alves, R. Carvalho, Moutinho, Eder, Vieirinha, Rafa Silva, Eliseu.ALLENATORE Santos.CAMBI DI SISTEMA dal 5’ s.t. 4-1-4-1, dal 42’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MOLTO BASSO 47,2 MESPULSI nessuno.AMMONITI W. Carvalho per g.s.
ARBITRO Velasco Carballo (Spa).NOTE Spettatori 41.000. Tiri in porta 0-2. Tiri fuori 13-3. Angoli 6-2. In fuorigioco 2-2. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t., 1’ p.t.s., 2’ s.t.s.
PORTOGALLO
0CROAZIA
15’ Croazia pericolosa Cross dalla sinistra di Strinic, Brozovic non ciarriva di testa e Guerreiro spazza in angolo.
12’ Sanches protagonista Il neo acquisto del Bayern entrato da pochiminuti accelera al centro, poi triangola con Joao Mario e tira dal limitedi destro: la mira però è sballata, palla a lato.
16’ Vida vicino al gol Punizione dalla destra, Modric pennella al centro,Vida anticipa anche Mandzukic e gira di testa, palla alla destra del paloa Rui Patricio battuto.
18’ Proteste del Portogallo Silva pesca Nani in area che anticipaStrinic ma viene colpito da Strinic: era rigore.
26’ Combinazione nerazzurra Brozovic fugge sulla destra e crossalungo, Perisic arriva in corsa e prova il sinistro al volo, ma colpisce male.
SECONDO TEMPO
LA MOVIOLAdi ALEXFROSIO
STRINIC SU NANI ERA DA RIGOREPOI TANTI FALLIE POCHI GIALLI L’episodio clou al 18’ del secondo tempo: Adrien Silva mette un pallone dentro l’area della Croazia, Nani col petto anticipa Strinic che gli rifila un calcione, il pallone è ancora in gioco e dunque è da considerare un intervento da rigore. Ma l’arbitro Velasco Carballo non fischia nulla e nessuna indicazione arriva dall’addizionale Gil Manzano. In generale, troppopermissiva la direzione dell’arbitro spagnolo, che assegna una sola ammonizione (a William Carvalho) a fronte di 28 falli portoghesi, contro i 12 dei croati. Regolare il gol vittoria:il tiraccio di Nani diventa un assist per Ronaldo, tenuto in gioco da Vida.
1 La disperazione di Ivan Perisic, 27 anni, dopo aver colpito il palo pochi secondi prima del gol di Quaresma 2 La delusionedi Nikola Kalinic, 28 REUTERS/EPA
2
1
7’ s.t. Ancora Vida sfiora il gol Angolo di Perisic, uscita incerta di RuiPatricio, ma Vida di testa la manda alta sopra la traversa.
8’ s.t. Palo di Perisic Cross dalla destra e l’interista impatta di testa, lapalla va sul palo, poi Rui Patricio respinge.
12’ s.t. GOL QUARESMA Contropiede del Portogallo, Sanches allargaper Nani il cui tiro diventa un cross, la palla finisce a Ronaldo cheincrocia di destro, Subasic respinge ma Quaresma di testa insacca.
16’ s.t. Vida sfiora l’1-1 Nel recupero Croazia vicina al pareggio: èancora Vida in girata in mischia a non centrare lo specchio della porta.
TEMPI SUPPLEMENTARI
RicardoQuaresma,
32 anniGETTY
14 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Bale ispira e va avanti, tutto il resto è noia1Un cross di Gareth provoca l’autogol di McAuley: nella gara più brutta finora il Galles elimina l’Irlanda del Nord
IL PROTAGONISTA
La figlia in spallae un paeseai suoi piedi«Vivo un sogno»1L’asso del Real leader di un intero popolo«Dedicato ai nostri tifosi, sono incredibili»
GALLES 6
Stavolta non segna, ma provoca l’autorete decisiva. È l’anima del Galles, anche nell’atteggiamento giusto: mai spocchioso, mai insofferente.
6,5
IL MIGLIOREGARETH
BALE
HENNESSEY 6,5 Una sola parata vera, ma importante. Bravo nelle uscite alte. Sicuro.GUNTER 6 Onesto pedatore, altro personaggio che vive l’Europeo comela storia della sua vita.CHESTER 6 Fa il suo, confortato anche dal fatto che Lafferty è un fantasma.A. WILLIAMS 6 Capitano orgoglioso, si infortuna alla spalla dopo uno scontro terrificante con l’altro Williams, Jonathan, ma resta in campo. Simbolo.DAVIES 6 Conosce i suoi limiti e non cerca mai avventure pericolose. TAYLOR 6 Ritorna nella sua dimensione dopo il gol alla Russia. Umile.ALLEN 6 Un passo indietro dopo una prima fase da protagonista. LEDLEY 6 Regge solo un’ora dopo la frattura alla gamba e il recupero record, ma anche così è importante. J. WILLIAMS 6,5 Il suo inserimento aumenta la velocità dei gallesi. RAMSEY 6 Primo tempo in penombra, poi entra nel match e il Galles migliora. Inevitabile.VOKES 5 Un colpo di testa ad inizio ripresa: la sua esibizione è tutta qui.ROBSON-KANU 6 È più portato al dialogo rispetto a Vokes. Cerca una squadra: l’Europeo può aiutarlo.ALL.COLEMAN 6,5 È una bella favola per tutti, anche per lui che non ha una grande carriera da manager alle spalle.
DAVANTI ROBSON-KANU MEGLIO DI VOKESMCGOVERN SVINCOLATO: MERITA UNA PORTA
ATKINSON Dirige alla britannica: senza interveniretroppo. Non ha peccati da farsi perdonare.MULLARKEY 6 - CHILD 6 OLIVER 6 - PAWSON 6
LE PAGELLE di BOLD
NORD IRLANDA 5,5
Si vede che ha alle spalle diverse stagioni con la magliadel Manchester United. L’esperienza in queste garefa sempre la differenza.
6,5
IL MIGLIOREJONNYEVANS
MCGOVERN 6 L’augurio è che possa trovare un club: non è un fenomeno, ma merita un contratto decente.HUGHES 5,5 Quando Bale accende la luce dalle sue parti, soffre.CATHCART 6 Cerca gloria in attacco, ma gli va male. In difesa fa il suo dovere.MCAULEY 5,5 La vita è questa: non sbagli un colpo e per cercare di anticipare un avversario piazzi l’autogol. Sfortunato. (Magennis s.v.)DALLAS 6 Finto centrocampista. In realtà fa l’esterno basso per blindare il fortino e dà due legnate ai gallesi.WARD 6 La botta nel primo tempo fa tremare Hennessey. Poi pensa ad aiutare la difesa.WASHINGTON 5,5 Stavolta niente gloria. Non tira, non affonda.DAVIS 6 I piedi migliori di un centrocampo dove la tecnica è decisamente limitata.C. EVANS 6 Più di lotta che di governo, più botte al pallone che tocchi di fino.NORDWOOD 6 Controlla Allen, qualche volta esagerando con le maniere forti. (McGinn s.v.)LAFFERTY 5 La grande delusione nordirlandese dell’Europeo. I problemi fisici lo hanno tormentato, ma la stagione nera alle spalle gli ha presentato il conto.ALL. O’NEILL 6 Si capisce dagli schemi sui calci piazzati che non è uno sprovveduto. Con questa squadra non poteva fare di più.
6,5
GALLES 1
N. IRLANDA 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE aut. McAuley (NI) al 30’ s.t.
GALLES (5-3-2) Hennessey; Gunter, Chester, A. Williams, Davies, N. Taylor; Allen, Ledley (dal 18’ s.t. J. Williams), Ramsey; Vokes (dal 10’ s.t. Robson-Kanu), Bale.PANCHINA Fon Williams, G. Williams, Collins, Richards, King, Edwards, Cotterill, Waughan, Church, Ward.ALLENATORE Coleman.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 48 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Taylor per gioco scorretto, Ramsey per c.n.r.
IRLANDA DEL NORD (5-4-1) McGovern; Hughes, Cathcart, McAuley (dal 39’ s.t. Magennis), J. Evans, Dallas; Ward (dal 24’ s.t. Washington), Davis, C. Evans, Nordwood (dal 34’ s.t. McGinn); Lafferty.PANCHINA Carroll, McLaughlin, Ferguson, Baird, Grigg, McCullough, McNair, Hodson, Mannus.ALLENATORE Mi. O’Neill.CAMBI DI SISTEMA dal 24’ s.t. 5-3-2BARICENTRO BASSO 50 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Dallas, Davis e C. Evans per gioco scorretto.
ARBITRO Atkinson (Ing).NOTE spettatori 44.352. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 1-1. Angoli 0-6. In fuorigioco 1-2. Recuperi: 0’ p.t., 4’ s.t.
L’INDICE DI PERICOLOSITÀ
26IRLANDA DEL NORD
SICS-GDS
26GALLES
L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o
di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti
RISULTATO DELL’INDICE 0-0
La deviazione di Gareth McAuley, 36 anni: anticipa Robson-Kanu, ma mette il pallone nella propria porta EPA
Stefano BoldriniINVIATO A PARIGI
C’ è sempre il piede di Gareth Bale, anche quando non segna. In una
partita di rara bruttezza, derbybritannico all’ennesima potenza, il colpo decisivo è statoun’autorete, in linea con lospettacolo scadente, dove gliotto tiri complessivi rappresentano il minimo storico del torneo. Il trampolino di lancio della deviazione sfortunata di Gareth McAuley – anche nei nomie nei cognomi scarsa fantasia,basta scorrere il tabellino – èstato il cross del fuoriclasse delReal Madrid, controllato in alcuni momenti da quattro avversari. Tutto questo è accaduto al 75’. L’Irlanda del Nord nonha avuto la forza di reagire e ilGalles ha gestito senza problemi l’10, risultato che consegnaai Dragoni una qualificazionestorica. La squadra di Colemansi ritrova tra le prime otto d’Europa e qualsiasi cosa accadrà nei quarti, dove il Galles incontrerà la vincente di UngheriaBelgio, sarà festa grande, a cominciare dalla capitale Cardiff– uno dei pochi posti del paesea votare per restare nell’UnioneEuropea – fino al più sperdutodei villaggi.
ON FIRE Anche i tifosi dell’Irlanda del Nord festeggiano.Tornano a casa ubriachi delle
cisterne di birra consumate inqueste settimane e stremati daun happening infinito, culminato sulle note dell’ormai celebre «Will Grigg’s on fire», lacanzone che i fan della bandadi Michael O’Neill hanno fattodiventare la colonna sonoradell’Europeo. C’è orgoglio inquesta nazione di un milione eottocentomila abitanti, maiqualificata alla fase finale di unEuropeo e capace di arrivareagli ottavi. Ha battuto l’Ucraina e perso tre volte 10, con Polonia, Germania e Galles, maha sempre lasciato il campo a
testa alta: al suo popolo basta eavanza per festeggiare primadi tornare nelle terre piovose,dove il futuro è un’incognitadopo la Brexit.
COPIONE Il Galles ha conquistato i quarti con la peggior esibizione del suo Europeo. Il ruolo di favorita ha tagliato legambe al gruppo di Coleman,incapace di sfruttare la maggior qualità tecnica, figlia nonsolo di Bale, ma anche di Ramsey e Allen. Giocare sotto ritmoha favorito l’Irlanda del Nord,scesa in campo con un piano
ben preciso: ingabbiare Bale ecercare il colpo di fortuna conuna ripartenza. Un sano contropiede alla britannica, per intenderci. Nel primo tempo, latattica ha funzionato due volte,ispirando il tiro di Dallas deviato da Hennessey e una botta diWard. È mancato, ai nordirlandesi, il sostegno di Lafferty,lento e macchinoso. Un anticipo disperato di Davies, bravo aprecedere Cathcart, ha evitatoal Galles di ritrovarsi sotto prima dell’intervallo.
EPILOGO Negli spogliatoi, Coleman ha scosso la squadra. IDragoni sono ripartiti con unamarcia in più e Ramsey finalmente in partita. L’inserimentodi RobsonKanu al posto di Vokes ha creato problemi alla difesa nordirlandese, perché l’excentravanti del Reading, contutti i limiti di una tecnica approssimativa, sa muoversi bene sull’intero fronte d’attacco.Una botta di Bale su punizione,respinta da McGovern, ha permesso ai gallesi di trovare perla prima volta la porta al 57’. Ilcross ancora di Bale e l’autoretedi McAuley, già protagonista diun autogol con l’Italia nel 2011,ha fatto calare il sipario sullapeggior partita di quest’Europeo. Calcio britannico di ungrigiore quasi deprimente. Unmatch in bianco e nero, ma lamarea rossa dei tifosi gallesi hafatto l’alba per festeggiare.
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Gareth Bale, 26 anni, a fine gara passeggia per il campocon la figlia Alba Violet LAPRESSE
3Quella propiziata da Baleè la terza autorete di Francia 2016: recordassoluto per una fase finale di un Europeo
IL RECORD
Alessandro GrandessoPARIGI@agrandesso
I l lignaggio è nobile e l’avoillustre è quel John Charlesche nel 1958 si inchinò so
lo al Brasile di Pelé, ai quartidel Mondiale svedese. Allora ilbianconero lo soprannominavano «the king», il re. Dopo 58anni, il Galles torna nell’élitedel calcio, nel Parco dei Principi. O sarebbe meglio dire, nelParco del principe Bale, il giocatore più costoso della storiadel calcio, ma eroe normale diuna nazionale che gli deve comunque tutto. Anche l’autogolche abbatte l’Irlanda del Nord.«Per me è un sogno», spiega afine gara la stella del Real Madrid, dopo aver inseguito la figlioletta Alba Violet in giro peril campo, acclamato da tuttoun popolo che anche se ha votato in massa per il Brexit, rimane appassionatamente incorsa per l’Europeo. E su unacorsia privilegiata, grazie a un
tabellone favorevole e a unastella che, contrariamente alcollega di club Ronaldo, nonha subito la pressione del ruoloe neppure lo stress dell’evento.Questione di stile e di mentalità. Non da divo, ma da leadercollettivo che a fine partita posta una foto di squadra e conial’hashtag «#togetherstonger».Più forti insieme. Ai compagnie a tutto il Galles.
SEGRETO È questo il segreto diBale che commenta così la vittoria storica: «Sapevamo chesarebbe stata una partita strana. Ma siamo andati in campoper vincere. L’inizio è stato lostesso difficile e abbiamo dovuto combattere su ogni pallone. Abbiamo dato tutto e perfortuna alla fine è arrivato anche il gol». Rete di certo menonobile delle tre precedenti segnate dall’attaccante che è anche uno dei pochi fuoriclasse anon deludere in questo Europeo. Fin dall’esordio assolutoper il suo Galles, con una punizione dopo appena 10’ per
spianare la strada del 21 sullaSlovacchia. Su punizione, Baleha spaventato anche l’Inghilterra, nel primo derby britannico, eguagliando così il recorddi Platini nel 1984 e del tedesco Hässler nel 1992. Ma non èbastato per evitare la rimonta(21). Contro la Russia, Baleinvece ha garantito il 30 e alGalles il primo posto del gruppo B, oltre che il lato giusto nella griglia per la fase successiva.
MURO ROSSO Numeri chespiegano la leadership tecnicae non solo in una squadra doveperò Bale non fa la star. Anzi. Ilragazzo di Cardiff se la gode alla pari dei compagni nel ritirobretone di Dinard, rilassandositra una partita a golf, una passeggiata in centro, per un caffèal «Davy’s Cafè», e serate a quizsportivi: «E la mia squadra – ridacchia Bale – è davvero forte». Chi perde, non paga da bere, ma balla o canta. E da ieripomeriggio a danzare è tuttoun popolo che ha cominciato acantare a squarciagola fin dal1’ tenendo testa ai dirimpettainord irlandesi, rimasti poi alungo sugli spalti nonostante lasconfitta, intonando l’ormaicelebre «Will Grigg’s on fire». Itifosi del Galles si sono infiammati invece su ogni pallonetoccato da Bale quasi commosso alla fine: «Un muro rosso incredibile, non hanno maismesso di cantare. Tutto un paese ci sostiene, vogliamo batterci e vincere per loro». E pocoimporta il paio di palloni persi,un tiraccio a lato nel primo tempo, una punizione prevedibile nel secondo. Bale ha deciso comunque la gara con quelcross teso da sinistra per l’autogol fatale di McAuley. Che valela storia e certifica il lignaggio.
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EuropeiRGli ottavi di ieri
LA «PARTITA BREXIT»
#
16 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
SVIZZERA 5
POLONIA 6DOPO I CALCI DI RIGORE1-1 AL 90’, 1-1 AL 120’MARCATORI Blaszczykowski (P)al 39’ p.t.: Shaqiri (S) al 37’ s.t.SEQUENZA RIGORI Lichtsteiner (S) gol; Lewandowski (P) gol; Xhaka (S) fuori; Milik (P) gol; Shaqiri (S) gol; Glik (P) gol; Schär (S) gol; Blaszczykowski (P) gol; Rodriguez (S) gol; Krychowiak (P) gol
SVIZZERA (4-2-3-1) Sommer; Lichtsteiner, Schär, Djourou, Rodriguez; Behrami (dal 32’ s.t. Fernandes), Xhaka; Shaqiri, Dzemaili (dal 13’ s.t. Embolo), Mehmedi (dal 25’ s.t. Derdiyok); Seferovic.PANCHINA Hitz, Burki, Lang, Moubandje. Elvedi, Von Bergen, Frei, Zakaria, Tarashaj.ALLENATORE Petkovic.CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-4-2, dal 25’ s.t. 4-2-4BARICENTRO ALTO 54.3 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Schär e Djourou per gioco scorretto.
POLONIA (4-4-1-1) Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski (dall’11’ p.t.s. Jodlowiec), Grosicki (dal 14’ p.t.s. Peszko); Milik; Lewandowski.PANCHINA Szczesny, Boruc, Cionek, Salamon, Wawrzyniak, Zielinski, Starzynski, Linetty, Stepinski.ALLENATORE Nawalka.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 46.1 MESPULSI nessuno.AMMONITI Jedrzejczyk e Pazdan per gioco scorretto.
ARBITRO Clattenburg (Ing).NOTE Spettatori 42.000. Tiri in porta 8-5. Tiri fuori 10-12.In fuorigioco 2-2. Angoli 13-5. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t., 1’ p.t.s., 0’ s.t.s.
L’INDICE DI PERICOLOSITÀ
68POLONIA
SICS-GDS
a fine tempi supplementari
77SVIZZERA
L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o
di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti
RISULTATO DELL’INDICE 2-1
SVIZZERA 6,5
Letargo di 45’, trottolando da destra un po’ ovunque. Poi decide di giocare: appena si accentrafa più male, quando inventa quel prodigio fa malissimo.
7
IL MIGLIOREXHERDAN
SHAQIRI
SOMMER 6 Rischia un pasticciaccio brutto dopo 29’’, poi rimedia su Lewa e Kuba.LICHTSTEINER 6 Prima fin troppo prudente, poi diventa la foto della Svizzera in crescita esponenziale.SCHÄR 6 Per un po’ il più pericoloso dei suoi, poi si riposa.DJOUROU 6 Milik e Lewa appassiscono, serve solo qualche ramazzata qua e là.RODRIGUEZ 6 Punizione da 1-1 perfetta, Fabianski anche.BEHRAMI 6,5 I polmoni che serviranno a Mazzarri: recupera palloni e aiuta dove serve.FERNANDES 6 Muscoli e lavoro per reggere la trazione anteriore.XHAKA 5 Idee basiche ma chiare: gli mancano sul rigore decisivo.DZEMAILI 6,5 Per 45’ l’unico che cerca davvero la porta. Si allarga con Shaqiri più accentrato.EMBOLO 6 Di fisico e di foga.MEHMEDI 6 Più sacrificio che incisività.DERDIYOK 6 Dà la scossa, ma sul colpo di testa che varrebbe il 2-1 bastava un po’ di cattiveria in più.SEFEROVIC 6,5 Una traversa e chilometri di fatica: quasi meglio largo quando si accentra Shaqiri.ALL. PETKOVIC 6 Azzecca cambi e sistema più offensivo, ma perché quel primo tempo?
BEHRAMI-DZEMAILIINFATICABILILEWANDOWSKINON SI SBLOCCA
CLATTENBURGL’entrata dagiallo di Schär
in realtà è da arancione, ma per il resto governa bene anche i pochi focolai di tensione.BECK 6 - COLLIN 6TAYLOR 6 - MARRINER 6
POLONIA 6
Non para neanche un rigore, ma aveva già dato (due miracoli): su punizione di Rodriguez e testa di Derdiyok, ma anche su tiro avvelenato di Dzemaili.
8
IL MIGLIORELUKASZ
FABIANSKI
PISZCZEK 6 La squadra pende a destra sulle sue discese, poi Seferovic va a giocargli in faccia.GLIK 6 La serranda si inceppa solo una volta, ma strarischia di far segnare Derdiyok di testa.PAZDAN 6,5 Decisivo il salvataggio finale su Derdiyok.JEDRZEJCZYK 6 Più basso di Piszczek, anche troppo finché non è costretto da Lichtsteiner e EmboloBLASZCZYKOWSKI 6,5 Decisivo in 5 degli ultimi 6 gol della Polonia all’Europeo (tre reti e due assist). E potrebbe raddoppiare.KRYCHOWIAK 6,5 Per un’ora Emery (che lo vuole al Psg) se lo gusta anche da difensore aggiunto. Non perde mai la calma.MACZYNSKI 5,5 L’altra metà di una diga crepata alla distanza.JODLOWIEC 6 Per la resistenza finale.GROSICKI 6,5 Avvio straripante, con la ripartenza che fa nascere l’1-0. Cala stroncato dalla fatica.PESZKO 5,5 Un quarto d’ora di sofferenza. MILIK 5,5 Mira alta da subito, la cosa migliore è il velo per Kuba-gol.LEWANDOWSKI 5 Di solito lavora per gli altri ma segna anche: gli manca sempre lo spunto, non è lui.ALL. NAWALKA 5,5 Perché aspettare 101’ per un cambio?
6
LE PAGELLEdi A.E.
RETI CELEBRI
Da Van Basten a Suker: e l’Euro regala magie 1Il 25 giugno pure il gol dell’olandese di destro all’Urss
Marco Calabresi
A vevamo visto da pochiminuti la parata più bella dell’Europeo, il volo di
Fabianski sulla punizione diRodriguez. Poi è arrivato pureil gol più bello di Euro 2016 (superando il tacco di Ronaldo all’Ungheria e il sinistro di Payetalla Romania), uno dei più bellidi sempre. Perfetta la coordinazione, perfetta la carambolacon il palo: meglio Xherdan
Shaqiri o Marco van Basten? Disicuro, una cosa in comune c’è,la data: 25 giugno 1988, 25 giugno 2016, è il giorno delle magie. Non ci fosse stato quel meraviglioso destro al volo dell’exmilanista, probabilmente l’Europeo del 1988 sarebbe stato ricordato per un’altra acrobazia,quella dell’irlandese RonnieWhelan, sempre contro l’Unione Sovietica, con assist direttamente da rimessa laterale.
DI TUTTI I TIPI Ci siamo entusiasmati per la rovesciata di Antonio Conte alla Turchia (2000)o per il destro all’incrocio di Balotelli alla Germania (2012). Icroati, invece, ricordano comefosse ieri il pallonetto di Suker
su un gigante come Schmeichelin un CroaziaDanimarca del1996. Stessa edizione del sombrero di Paul Gascoigne controla Scozia e di un altro cucchiaioin movimento, quello di Poborsky al Portogallo. Di Ibrahimovic ne vengono in mente due:quello all’Italia nel 2004 (taccovolante) e quello di quattro anni fa alla Francia, altra acrobazia. A proposito di portoghesi,fece venire giù lo stadio Alvalade il destro all’incrocio dal vertice dell’area di Maniche chenel 2004 regalò la finale in casa, poi persa con la Grecia. Anche Maniche ha qualcosa in comune con Shaqiri: passato dall’Inter, senza lasciare traccia.
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EuropeiRGli ottavi di ieri
LA PRIMA VOLTA
URSS-OLANDA 0-2 EURO ‘88, FINALE Il 2-0 di Van Basten all’88’ è uno dei gol più belli della storia: destro al volo da posizione impossibile. Dasaev pietrificato
CROAZIA-DANIMARCA 3-0 EURO ‘96, FASE A GIRONISuker chiude alla perfezione il contropiede: il pallonetto su Schmeichel in uscita completa il 3-0 di Sheffield sulla Danimarca
A PETKOVIC NON BASTA UNA PRODEZZA COSÌ
La splendida semirovesciata dal limite dell’areadi Xherdan Shaqiri, 24 anni, a�accante dello Stoke Cityma con un passato nell’Inter nella seconda parte della stagione 2014-2015.Per il giocatore svizzero si tra�a del dicio�esimo gol in nazionale
IL GOL CAPOLAVORO
Fenomeno Shaqirima è un gol inutileAi quarti la Polonia1Spettacolare semirovesciata dell’ex interistaAi rigori, errore decisivo di Xhaka: Svizzera fuori
Andrea ElefanteINVIATO A SAINT-ETIENNE (FRA)
«A bbiamo giocato noi ehanno vinto loro».Vladimir Petkovic è
uomo di poche e precise parole:alla Polonia i quarti di finalecontro il Portogallo, miglior risultato della sua storia ad un Europeo; alla Svizzera i rimpianti.Nell’ordine: il primo tempo buttato. Il gol del possibile 21 cancellato al minuto 113 da un paratone di Fabianski su Derdiyok.Il rigore sbagliato da Xhaka alsecondo giro di roulette, fataleancora una volta come nel 2006con l’Ucraina. E poi la bellezzadell’11 di Shaqiri – un prodigioin rovesciata dal limite dell’area,per ribaltare non solo l’inerziama anche l’esito della partita –svaporata sull’immagine di ZibìBoniek con i pugni serrati per lagioia. Per Shaq resta la candida
tura per il gol più bello dell’Europeo, ma così fa ancora più male.
INCARTATO Così si materializzano le beffe: nei supplementarila Svizzera aveva legittimato ilmartellamento già iniziato ametà gara regolare (20 tiri totalial 90’) e assediato la Polonia nella sua metà campo. Il definitivocambiamento di padrone di unapartita fin lì spaccata a metà.Primo tempo in linea con la storia raccontata fino a ieri da Svizzera e Polonia, entrambe seconde con appena due gol segnati intre gare: bunker dietro, soluzioni faticose davanti. Ma Nawalkasembrava aver incartato benePetkovic: il solito 4411 condue linee strette, modulato dalmovimento chiave dei dueesterni (Blaszczykowski e Grosicki), pronti ad abbassarsi ma anche ad accentrarsi per sfruttare imovimenti in verticale di Milik e
Lewandowski. E per costringereil trio offensivo alle spalle di Seferovic ad un vagare disturbatodalla necessità di inseguire.
RIPARTENZA Due squadre spesso asserragliate in 40 metri, macon una differenza sostanziale.Da una parte la fatica della Sviz
zera a trovare linee offensivechiare, al di là del movimentoormai non più inedito di Dzemaili: prima della traversa diSeferovic e poi dell’11 di Shaqiri nella ripresa, ancora una voltasi era avvicinata al gol solo supunizione (Rodriguez) o con undifensore (Schär). Dall’altra laleggerezza della Polonia nel tuffarsi in ripartenze affidate quasisempre allo scatenato Grosicki:padre dell’azione dell’10 firmato Blaszczykowski, al secondogol consecutivo dopo quello all’Ucraina.
CROLLO VERTICALE Troppo poca Svizzera, per essere unasquadra di Petkovic. Che ha scelto di prendere in mano la partitaesattamente come Nawalka hafinito per mollarla: perdendometri di campo e sicurezze, conun crollo verticale da sopraggiunta passività (zero sostituzioni nei 90’, a un Europeo nonsuccedeva da 20 anni). Incomprensibile per una squadra chegià doveva denunciare due giorni di riposo in meno rispetto allaSvizzera. Si sono visti tutti, tanto più quando con Embolo (perDzemaili) e poi anche Derdiyok,Petkovic ha disegnato un 424che ha isolato ancora di più il giàconfuso Lewandowski. E ha tolto ai polacchi l’ossigeno residuoin ogni zona del campo. La fantastica rovesciata di Shaqiri eraparsa l’apoteosi del maggior coraggio, ma quello era il momento del k.o., invece mai sferratosoprattutto per colpa di Fabianski. E contro una squadra abituata a non morire mai, c’è sempre il rischio che una colpa diventi peccato.
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17DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
GRUPPO ARISULTATI
FRANCIA-ROMANIA 2-1ALBANIA-SVIZZERA 0-1FRANCIA-ALBANIA 2-0ROMANIA-SVIZZERA 1-1SVIZZERA-FRANCIA 0-0ROMANIA-ALBANIA 0-1
PARTITE RETIPT G V N P F S
FRANCIA 7 3 2 1 0 4 1SVIZZERA 5 3 1 2 0 2 1ALBANIA 3 3 1 0 2 1 3ROMANIA 1 3 0 1 2 2 4
GRUPPO DRISULTATI
TURCHIA-CROAZIA 0-1SPAGNA-REP. CECA 1-0REP. CECA-CROAZIA 2-2SPAGNA-TURCHIA 3-0CROAZIA-SPAGNA 2-1REP. CECA-TURCHIA 0-2
PARTITE RETIPT G V N P F S
CROAZIA 7 3 2 1 0 5 3SPAGNA 6 3 2 0 1 5 2TURCHIA 3 3 1 0 2 2 4REP.CECA 1 3 0 1 2 2 5
IERI
Saint-EtienneGEOFFROY GUICHARD
2A SVIZZERA2C POLONIA
56
Ore 21.00
LioneSTADE DES LUMIÈRESMERCOLEDÌ 6 LUGLIO
Ore 21.00
MarsigliaVÉLODROME
GIOVEDÌ 7 LUGLIO
IERI
LensBOLLAERT-DELELIS
1D CROAZIA3F PORTOGALLO
OTTAVI DI FINALE OTTAVI DI FINALE
QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE
SEMIFINALI SEMIFINALI
Ore 21.00
Saint-DenisSTADE DE FRANCE
DOMENICA 10 LUGLIO
FINALE
IERI
ParigiPARCO DEI PRINCIPI
1B GALLES3C N. IRLANDA
Ore 21.00
TolosaSTADIO MUNICIPALEOGGI
1F UNGHERIA2E BELGIO
Ore 18.00
LillaPIERRE MAUROY
OGGI
1C GERMANIA3B SLOVACCHIA
Ore 18.00
Saint-DenisSTADE DE FRANCE
DOMANI
1E ITALIA2D SPAGNA
Ore 21.00
NizzaSTADE DE NICE
DOMANI
2B INGHILTERRA2F ISLANDA
Ore 15.00
LioneSTADE DES LUMIÈRES
OGGI
1A FRANCIA3E IRLANDA
Ore 21.00
MarsigliaVÉLODROMEGIOVEDÌ 30 GIUGNO
Ore 21.00
LillaPIERRE MAUROYVENERDÌ 1 LUGLIO
Ore 21.00
BordeauxSTADE DE BORDEAUX
SABATO 2 LUGLIO
Ore 21.00
Rai1Sky Sport 1,Supercalcioe Sport Mix
Rai1Sky Sport 1,
Supercalcioe Sport Mix
Rai1, Sky Sport 1e Sport Mix
Sky Sport 1
Rai1, Sky Sport 1
Rai1, Sky Sport 1e Sport Mix
Sky Sport 1
Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix
Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix
Rai1Sky Sport 1, Supercalcio
e Sport Mix
Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix
Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix
Saint-DenisSTADE DE FRANCE
DOMENICA 3 LUGLIO
d.c.r.
d.t.s.
01
10
POLONIA
GALLES
PORTOGALLO
GDS
IL TABELLONE DELLA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA
GRUPPO BRISULTATI
GALLES-SLOVACCHIA 2-1INGHILTERRA-RUSSIA 1-1RUSSIA-SLOVACCHIA 1-2INGHILTERRA-GALLES 2-1SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-0RUSSIA-GALLES 0-3
PARTITE RETIPT G V N P F S
GALLES 6 3 2 0 1 6 3INGHILTERRA 5 3 1 2 0 3 2SLOVACCHIA 4 3 1 1 1 3 3RUSSIA 1 3 0 1 2 2 6
GRUPPO ERISULTATI
IRLANDA-SVEZIA 1-1BELGIO-ITALIA 0-2ITALIA-SVEZIA 1-0BELGIO-IRLANDA 3-0ITALIA-IRLANDA 0-1SVEZIA-BELGIO 0-1
PARTITE RETIPT G V N P F S
ITALIA 6 3 2 0 1 3 1BELGIO 6 3 2 0 1 4 2IRLANDA 4 3 1 1 1 2 4SVEZIA 1 3 0 1 2 1 3
GRUPPO CRISULTATI
POLONIA-NORD IRLANDA 1-0GERMANIA-UCRAINA 2-0UCRAINA-NORD IRLANDA 0-2GERMANIA-POLONIA 0-0NORD IRLANDA-GERMANIA 0-1UCRAINA-POLONIA 0-1
PARTITE RETIPT G V N P F S
GERMANIA 7 3 2 1 0 3 0POLONIA 7 3 2 1 0 2 0NORD IRLANDA 3 3 1 0 2 2 2UCRAINA 0 3 0 0 3 0 5
GRUPPO FRISULTATI
AUSTRIA-UNGHERIA 0-2PORTOGALLO-ISLANDA 1-1ISLANDA-UNGHERIA 1-1PORTOGALLO-AUSTRIA 0-0ISLANDA-AUSTRIA 2-1UNGHERIA-PORTOGALLO 3-3
PARTITE RETIPT G V N P F S
UNGHERIA 5 3 1 2 0 6 4ISLANDA 5 3 1 2 0 4 3PORTOGALLO 3 3 0 3 0 4 4AUSTRIA 1 3 0 1 2 1 4
3 RETI Bale (Galles); Morata (Spagna)
2 RETI Stancu (Romania, 2 rigori); Payet (Francia); Lukaku (Belgio); Perisic (Croazia);Ronaldo, Nani (Portogallo), Dzsudzsak (Ungheria), Blaszczykowski (Polonia)
1 RETE Giroud, Griezmann (Francia); Schär, Mehmedi, Shaqiri (Svizzera); Robson-Kanu, Ramsey, Taylor (Galles); Duda, Weiss, Hamsik (Slovacchia); Dier, Vardy, Sturridge (Inghilterra); V. Berezutski, Glushakov (Russia); Modric, Rakitic, Kalinic (Croazia); Milik (Polonia); Mustafi, Schweinsteiger, Gomez (Germania); Piqué, Nolito (Spagna); Hoolahan, Brady (Irlanda), Giaccherini, Pellè, Eder (Italia); Szalai, Stieber, Gera (Ungheria); G. Sigurdsson (rigore), B. Bjarnason, Bodvarsson, Traustason (Islanda); McAuley, McGinn (Irlanda del Nord); Skoda (rigore), Necid (Rep. Ceca); Witsel, Nainggolan (Belgio); Sadiku (Albania); Burak, Tufan (Turchia); Schopf (Austria); Quaresma (Portogallo)
AUTOGOLClark (Irlanda) pro Svezia, Saevarsson (Islanda) pro Ungheria, McAuley (Irlanda del Nord) pro Galles
CLASSIFICA MARCATORI
IL PROGRAMMAOTTAVI DI FINALEDATA ORE LOCALITA PARTITA
OGGI 15 LIONE FRANCIA - IRLANDA (4)OGGI 18 LILLA GERMANIA - SLOVACCHIA (5)OGGI 21 TOLOSA UNGHERIA - BELGIO (6)DOMANI 18 SAINT-DENIS ITALIA - SPAGNA (7)DOMANI 21 NIZZA INGHILTERRA - ISLANDA (8)QUARTI DI FINALE
30 GIUGNO 21 MARSIGLIA POLONIA - PORTOGALLO (X)1 LUGLIO 21 LILLA GALLES - Vincente 6 (Y)2 LUGLIO 21 BORDEAUX Vincente 5 - Vincente 7 (W)3 LUGLIO 21 SAINT-DENIS Vincente 4 - Vincente 8 (Z)SEMIFINALI
6 LUGLIO 21 LIONE Vincente X - Vincente Y7 LUGLIO 21 MARSIGLIA Vincente W - Vincente ZFINALE
10 LUGLIO 21 SAINT-DENIS
I RISULTATIGIOCATEDATA LOCALITÀ GRUPPO PARTITA RIS.
10 GIUGNO SAINT-DENIS A FRANCIA-ROMANIA 2-111 GIUGNO LENS A ALBANIA SVIZZERA 0-111 GIUGNO BORDEAUX B GALLES-SLOVACCHIA 2-111 GIUGNO MARSIGLIA B INGHILTERRA-RUSSIA 1-112 GIUGNO PARIGI D TURCHIA-CROAZIA 0-112 GIUGNO NIZZA C POLONIA-IRLANDA DEL NORD 1-012 GIUGNO LILLA C GERMANIA-UCRAINA 2-013 GIUGNO TOLOSA D SPAGNA-REPUBBLICA CECA 1-013 GIUGNO SAINT-DENIS E IRLANDA-SVEZIA 1-113 GIUGNO LIONE E BELGIO-ITALIA 0-214 GIUGNO BORDEAUX F AUSTRIA-UNGHERIA 0-214 GIUGNO SAINT-ETIENNE F PORTOGALLO-ISLANDA 1-115 GIUGNO LILLA B RUSSIA-SLOVACCHIA 1-215 GIUGNO PARIGI A ROMANIA-SVIZZERA 1-115 GIUGNO MARSIGLIA A FRANCIA-ALBANIA 2-016 GIUGNO LENS B INGHILTERRA-GALLES 2-116 GIUGNO LIONE C UCRAINA-IRLANDA DEL NORD 0-216 GIUGNO SAINT-DENIS C GERMANIA-POLONIA 0-017 GIUGNO TOLOSA E ITALIA-SVEZIA 1-017 GIUGNO SAINT-ETIENNE D REPUBBLICA CECA-CROAZIA 2-217 GIUGNO NIZZA D SPAGNA-TURCHIA 3-018 GIUGNO BORDEAUX E BELGIO-IRLANDA 3-018 GIUGNO MARSIGLIA F ISLANDA-UNGHERIA 1-118 GIUGNO PARIGI F PORTOGALLO-AUSTRIA 0-019 GIUGNO LIONE A ROMANIA-ALBANIA 0-119 GIUGNO LILLA A SVIZZERA-FRANCIA 0-020 GIUGNO TOLOSA B RUSSIA-GALLES 0-320 GIUGNO SAINT-ETIENNE B SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-021 GIUGNO MARSIGLIA C UCRAINA-POLONIA 0-121 GIUGNO PARIGI C IRLANDA DEL NORD-GERMANIA 0-121 GIUGNO LENS D REPUBBLICA CECA-TURCHIA 0-221 GIUGNO BORDEAUX D CROAZIA-SPAGNA 2-122 GIUGNO SAINT-DENIS F ISLANDA-AUSTRIA 2-122 GIUGNO LIONE F UNGHERIA-PORTOGALLO 3-322 GIUGNO LILLA E ITALIA-IRLANDA 0-122 GIUGNO NIZZA E SVEZIA-BELGIO 0-1OTTAVI DI FINALEDATA LOCALITÀ PARTITA RIS.
IERI SAINT-ETIENNE SVIZZERA - POLONIA (1) 5-6IERI PARIGI GALLES - IRLANDA DEL NORD (2) 1-0IERI LENS CROAZIA - PORTOGALLO (3) 0-1
LA GUIDA
IL REGOLAMENTO Si sono qualificate agli ottavi le prime due di ogni girone, più le 4 migliori terze. Per la classifica avulsa del girone contavano nell’ordine: a) maggior numero di punti negli scontri diretti, b) migliore differenza reti negli scontri diretti, c) maggior numero di gol negli scontri diretti, d) differenza reti complessiva, e) maggior numero di gol segnati complessivi, f) il minor coefficiente Fair Play (1 punto per ogni ammonizione, 3 per ogni espulsione), g) il ranking Uefa. Per determinare le migliori terze contavano nell’ordine: a) i punti ottenuti, b) la differenza reti, c) il numero di gol segnati, d) il minor coefficiente Fair Play, e) il ranking Uefa.
EuropeiR
18 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Juve-Napoli, il remakeIL BIANCONERO
Leader Khedirache mentalità«Chi ha più testa arriva in fondo»1Il centrocampista della Germania sicuro:«L’Europeo non lo vincerà chi gioca meglio»
L’AZZURRO
Carica Hamsik«Ora batterliè possibileE loro lo sanno»1La Slovacchia ha sconfitto i tedeschiin maggio: «Dietro concedono qualcosa»
Pierfrancesco Archetti INVIATO A EVIAN (FRANCIA)
S icurezza spontanea, chespegne la tensione. I grandi del recente passato
mandano messaggi di complimenti: Philipp Lahm a JoshuaKimmich; MiroKlose a Mario Gomez. «Fantastico,che soddisfazione», dicono i destinatari. I campioni del mondorimasti scelgonoaltre vie per ispirarsi: Mario Götze legge il DalaiLama, Lukas Podolski posta lestupidate che glipassano per la testa, sono parecchie. Sami Khedira invece medita. Da quando èqui ha unito il ruolo sul campo aquello fuori: stabilizzatore saggio, asciutto. Tipo: «L’Europeonon sarà vinto da chi gioca meglio, ma da chi avrà mentalità evolontà più forti». Oppure:«D’accordo l’estetica, ma volerentrare in porta a forza di passaggi non ti farà andare avanti».Segnale chiaro: dopo tre partitemai perfette, siano stati dettaglidifensivi, offensivi o di concretezza, oggi contro la Slovacchiauno sbaglio potrebbe bruciare ilfuturo. Anche se nessuno nelclan tedesco pensa di andare acasa, Joachim Löw ordina le prove dal dischetto e Müller riflettealla sua maniera: «Se non prendiamo gol, almeno ai rigori ci arriviamo».
ESEMPIO Lo sguardo è puntatosenza timori su Spagna o Italia,
non sulle valigie da riempire: «Al Mondiale abbiamo affrontato di fila Francia, Brasile e Argentina. Abbiamo vinto, nessuno si è poi ricordato delle esibizioni pessime contro il Ghana el’Algeria», ha ripetuto Khedira.Oggi rivedrà Hamsik, che haprovato a soffiargli il primo scu
detto italiano. InGer maniaSlovacchia c’è unaminiatura di JuventusNapoli ,Neuer ha avvertito i suoi centro
campisti: «Occhio a Hamsik, haun tiro pericoloso. L’avevo giànotato nelle partite del Napoli.Non dovete fargli prendere lamira al limite dell’area». Khediraavrà sentito e annuito. L’arte della leadership gli deriva dai quasisette anni in nazionale, dalle frequentazioni di personalità, alReal Madrid e alla Juve: «Buffonha un carisma che non si può imparare, è come un’aura naturale.Gigi è molto tranquillo, quasichiuso, ma poco prima dellapartita si carica e carica tutta lasquadra, la fa crescere e sembrache lui diventi alto tre metri emezzo», ha spiegato a SportBild.
MENTALITÀ BIANCONERA Aun certo punto durante la settimana è cresciuto il partito proSchweinsteiger: il capitano brizzolato, personaggio ovunque,non poteva restare per sempre inpanchina. Ma quando Jogi ha distribuito le casacche ieri per unesercizio di precisione, centrocampo, attacco ed esterni sembravano quelli titolari, con Khedira. Il suo posto non dovrebbeessere toccato, nonostante ladiffida. «Qui arriva in fondo chiha la personalità vincente. E noice l’abbiamo». Quando dice noi,fonde la Germania e la Juve:bianchi e neri, si somigliano.
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Francesco Ceniti INVIATO A PARIGI
L’ ultima di Marek Hamsik a Lilla non è statabanale: lancio al bacio
per mandare Weiss in gol efiondata all’incrocio da posizione defilata dopo un dribbling secco. Quella vittoria,la prima della Slovacchia inun Europeo, contro la Russia(21) ha permesso di costruire il ponte verso gli ottavi. Eora il capitano del Napoli
quel ponte lo vuole portare oltrela Germania, magari sperandodi trovare l’Italia e il compagnoInsigne. Semplice a dire, il difficile è realizzarlo. Di fronte ci sono i campioni del mondo. Nonsolo, a centrocampo c’è pure unasorta di rivincita della sfida scudetto JuveNapoli: Khedira (piùcentrale) versus Hamsik (piùdefilato a sinistra). «Avranno l’obbligo di fare la partita, noi liaspettiamo. Batterli si può, loabbiamo dimostrato», ha confidato al suo entourage. Riferimento chiaro: meno di un mese
fa i tedeschi sono ruzzolati in casa contro la squadra del c.t. Kozac. Tris in rimonta, avviata dallo splendida rete di Hamsik (da30 metri) e chiusa dal milanistaKucka.
UOMO MERCATO Ecco, quellache doveva essere solo un’amichevole prima dell’Europeo,adesso pesa. Gli slovacchi sonoconvinti di poter fare il bis.Aspettare e poi colpire sulle ripartenze, grazie alla velocità diWeiss e l’estro di Hamsik. «Lui èla nostra luce, fa la differenza»,ha ricordato il capitano Skrtel.Marek sarà un sorvegliato speciale, ma questo gli fa salirel’adrenalina. E sa anche di essere sorvegliato speciale dalla tribuna, piena di osservatori. È uomo mercato, nonostante un contratto in scadenza nel 2018. IlNapoli e De Laurentiis sono convinti che non ci saranno problemi col loro capitano. Ma le sirene cantano. Una ha le vesti delc.t. Kozac («È tempo che Marekvada in un grande club»), l’altraquella del suo procuratore(«Può partire al 50%»). Hamsikalla Gazzetta ha smentito: «Resto al Napoli, c’è la Champions.E i tifosi: fantastici, mi riempiono di complimenti pure qui inFrancia». L’agente, però, vuolemettere alle strette la società:mira a un ritocco dell’ingaggio.Altrimenti farà leva sulle offertedei club inglesi (Liverpool eManchester United, ma potrebbe farsi avanti il Bayern) perspingere sulla cessione. Euro2016 ha alzato il valore di Hamsik, un eventuale gol alla Germania farebbe schizzare all’insùla quotazione, superando i 30milioni di euro. Cifra che potrebbe far vacillare il Napoli, ma quientrerebbe in gioco Marek: sisente napoletano e adora la città. Ricordate il dietrofront quando il Milan sembrava cosa fatta?
LA STORIA DICE... Discorsi cheritorneranno d’attualità a fineEuropeo, ma la Slovacchia vuoleallungare il soggiorno in Francia. La Germania non fa così paura: «Dietro concedono semprequalcosa», ha spiegato Hamsik.Kozak gioca a nascondino («Siamo sfavoriti»), eppure la storiadice che la prima (agosto 1939)e l’ultima (maggio 2016) sfidatra tedeschi e slovacchi è finitacon la vittoria della nazionalemeno quotata. Anche dalle partidi Bratislava si dice non c’è duesenza tre?
© RIPRODUZIONE RISERVATASami Khedira, 29 anni, centrocampista tedesco della Juve, a contrasto con Marek Hamsik, 28, slovacco del Napoli, durante l’ultima sfida in Serie A AFP
BELLEEPOQUE
GERMANIA Boateng ci saràE occhio all’amuleto EVIAN (p.f.a.) Jerome Boateng si è allenato ieri senza noie al polpaccio destro, Joachim Löw ha detto che il difensore oggi ci sarà. La Slovacchia aveva battuto in amichevole il 29 maggio i tedeschi (3-1, segnarono anche Hamsik e Kucka): era una Germania con molte riserve e che non aveva un braccialetto portafortuna mostrato adesso, come amuleto o iniziativa di marketing. Tutto già esibito in Brasile. Folklore a parte, il Bundestrainer ha detto che «andrà guardata con attenzione una rivale molto forte in difesa e brava in contropiede».
BELGIONainggolan ha fatto tremare Bruxelles Che Nainggolan sia un giocatore che vive di energia e potenza muscolare è abbastanza risaputo, la novità è che la sua prodezza contro la Svezia pare abbia fatto tremare per la prima volta Bruxelles. Almeno stando a quanto riportato dall’osservatorio d’Uccle, che a una radio nazionale ha raccontato: «La terra al momento del gol ha tremato. Avevamo avvertito delle mini scosse già due anni fa, ma mai come questa volta: quando ha segnato Nainggolan contro la Svezia abbiamo sentito tutta l’energia di Bruxelles...».
L’ARBITRO Marciniak, il fischietto dal passato fumantino... (e.b.) Il polacco Szymon Marciniak arbitrerà la partita fra Germania e Slovacchia. Con 34 anni è il secondo arbitro più giovane dell’Europeo. È al primo grande torneo, ma punta in alto: «Voglio arbitrare la finale dei mondiali. Quando lo dico ai miei colleghi mi deridono, ma questo è il mio obiettivo. Da giocatore ero un matto, fumantino. Stavo a centrocampo e protestavo sempre. Oggi mi aiuta a gestire meglio i giocatori un po’ agitati. Nei primi minuti non ci parlo perché sono tesi, ma dopo un po’ mi diverto a fare qualche battuta, così si sciolgono».
INGHILTERRA C’è il tabù Lagerbäck: mai sconfitto in 6 gare La missione dell’Inghilterra? Ovvio, battere l’Islanda e approdare ai quarti. Ma anche far crollare un tabù. La nazionale inglese, infatti, non ha mai battuto il c.t. Lars Lagerbäck nei sei precedenti incroci con Lagerbäck alla guida della Svezia (due da vice allenatore e quattro da c.t. svedese): due successi per l’attuale c.t. dell’Islanda e quattro pareggi. L’ultima volta che Lagerbäck ha affrontato l’Inghilterra finì 2-2 nella fase a gironi del mondiale di Germania 2006. Le statistiche servono anche come stimolo. E’ quello che si augurano i tifosi inglesi.
COLLINA «Giallo al portiere se si muove sui rigori» Il rigore parato dal croato Subasic a Sergio Ramos nell’ultimo match del girone continua a far discutere. Subasic infatti si è mosso prima, avvicinandosi al pallone in maniera irregolare. Il designatore degli arbitri Uefa, il nostro Pierluigi Collina, ha in mente un’idea per il futuro: «Quando il portiere lascia prima la linea di porta, oltra a far ripetere il penalty dovrebbe anche essere ammonito - riporta il Guardian -. Peccato per l’episodio, perché l’arbitro fin lì era stato impeccabile».
63le presenze in nazionale dello juventino, con 5 gol. Il debutto avvenne il 5-9-09 col Sudafrica
IL NUMERO
EuropeiRGli ottavi di oggi, a Lille
LA SFIDA NELLA SFIDA
19DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Francia, doppia sfida:conquistare i francesi«E domare l’Irlanda»1Lloris, leader indiscusso, accende la passione dei compagni«Sarà una grande battaglia, vinciamola con la nostra qualità»
Fabio BianchiINVIATO A LIONE
I l condottiero e il guardianocercano ancora i dribblingche finora non sono riusciti
a Pogba. Il condottiero Deschamps e il guardiano Llorisformano una coppia perfetta,gli Stanlio e Ollio della comunicazione al bromuro. Non a casouno aveva il record di presenze
in nazionale con la fascia dicapitano (54), l’altro stasera lo supererà: affiatamento totale. Ma non èpiù tempo di traccheggi ecatenacci. C’è un’attesafrenetica attorno al ritorno in campo dei Bleus. Enon c’entra il fatto che da
una settimana non giocano.Anche il sapore di rivinci
ta che ha questa sfidacon l’Irlanda per quell’antico mani di Henryè solo un eccitante con
torno al piatto forte. No, la questione è chiara. Non è più tempo di arroccarsi dietro alle gesta di un eroe per caso. La Francia chiede a gran voce la veraFrancia. Chiede di mostrare labellezza promessa. Chiede divedere il vero Pogba, il veroGriezmann e, se possibile, i veriComan e Martial. Chiede di innamorarsi e di poter credere altrionfo. Deschamps dice cheuna cosa in apparenza scontata, però mette involontariamente a fuoco la situazione:«Con l’Irlanda è come se cominciasse un altro torneo». Sì,ma non solo perché o si è dentro o fuori. La Francia ha vintoma non convinto, l’attesa degliottavi è trascorsa tra l’esaltazione per Payet e la critica peruna squadra senza un gioco definito. E’ ora del cambio di marcia.
POGBA E IL GUARDIANO Deschamps tuttavia ha in mente
la stessa formazione della prima sfida. Niente Sissoko dunque, ancora Matuidi. Ma forsespostato a destra, così Pogbapotrebbe sbocciare nella suaposizione preferita, quel latosinistro che occupa alla Juve.«Paul ha avuto un inizio difficile, ma con la Svizzera ha giocato molto bene. E’ ancora giovane, bisogna lasciarlo tranquillo». No, Didier, non è più tempodi stare tranquilli. Sa anche luiche il momento di Pogba è qui eadesso. Chi fa stare tutti tranquilli invece è il guardiano, Lloris. Al Tottenham è un totem,nella Francia pure. Poco glamour ma così efficace. Da Marchegiani a Kahn a Vito Bahia,ex numeri 1 ora commentatori,il giudizio è unanime: «E’ unodei migliori portieri dell’Europeo con Buffon e Neuer. Di lui ilc.t. dice: «Si merita la fascia e ilrecord. E’ esemplare, è riconosciuto e rispettato dal gruppo.Non parla molto, ma quando lo
fa lo ascoltano. Una garanzia».Il guardiano silenzioso è al suofianco, come sempre. Sorride eparla dell’Irlanda: «Dobbiamotutti essere consapevoli che sarà una grande battaglia. Gli irlandesi ci mettono cuore, passione, sono gasati dalla vittoriacon l’Italia. Bisognerà vincere subito i duelli individuali, essere solidi e fare la differenza conla nostra qualità per non fargliprendere morale».
RIVINCITA E RIGORI Lui in nazionale ha cominciato proprionel 2009. E c’era quel giornodello spareggio per il mondialedel Sudafrica, portato via dimano all’Irlanda. «Non so se saranno animati da spirito di rivincita. E’ una cosa passata, appartiene alla storia. Credo chela motivazione supplementaresia il fatto di poter battere lasquadra di casa. E noi siamopreparati, i lunghi giorni senzapartita non ci hanno deconcentrato, ma permesso di riposare.Non c’è pericolo di sottovalutare l’avversario, rispettiamo tantissimo l’Irlanda». Un altro rivale che si difenderà, prima ditutto. Come la Romania, comel’Albania. Sfide risolte all’ultimo respiro, da colpi di genio.C’è il pericolo dei rigori. Llorispotrebbe essere l’uomo in più:ha il 25% di rigori parati. «Siamo pronti a questa eventualità,i match dell’Euro sono stati tutti molto chiusi. Ma l’obiettivo èovviamente è fare la differenzanei 90 minuti. Abbiamo preparato la sfida nel migliore dei modi, sono molto fiducioso».Non lo direbbe mai, ma lo pensa anche lui: è il momento difar innamorare la Francia.
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Sopra, Hugo Lloris, 29 anni, in azione. Sotto,il portiere della Francia abbraccia Payet EPA AFP
OBIETTIVO FINALE
Rizzoli, la road map verso il triplete:«Un passo alla volta»Francesco CenitiINVIATO A PARIGI
«U n passo alla volta».E’ il motto che ripetecome un mantra Ni
cola Rizzoli. Lo ripete a se stesso e soprattutto a chi gli chiedecosa si prova a sentirsi uno deifavoriti per la finale di Euro2016. «Un passo alla volta»,perché è inutile e soprattuttocontroproducente alzare troppo lo sguardo per cercare la sagoma di Saint Denis, lo stadio
che ospiterà l’ultimo atto dellacompetizione. Ogni gara è piena d’insidie e basta una solasvista per compromettere mesidi sacrifici. Oggi «il passo allavolta» del fischietto bologneselo porta a Lione, dove la Francia sfida l’Irlanda.
CAMMINO SEGNATO E’ il momento migliore per trovare Pogba e compagni, significa che ildesignatore Collina ha studiatoper Rizzoli un percorso preciso,che può condurre in alto. LaFrancia è una delle favorite, di
rigerla negli ottavi è la giustadistanza per ritrovarla in fondo. Ecco, se Rizzoli, con gli addizionali Damato e Orsato, piùgli assistenti Di Liberatore e Tonolini (perché sono una squadra e solo da squadra possonosperare di andare avanti), supererà indenne pure questoostacolo, poi vedrà in tv i quarti. A quel punto per lui ci sono due soluzioni: una semifinale oppure la finale. In tutto questo c’è lavariabile non secondaria dell’Italia. Il futurodel nostro arbitro è legatoin modo diretto al risultato degli azzurri. Perché sela Nazionale dovesse superare la Spagna e andareancora più avanti, alloraper Rizzoli i giochi sono finiti. Come è già accaduto aEuro 2012, quando la finale di Kiev gli fu negata dalla
doppietta di Balotelli alla Germania.
TRIPLETE In ogni caso oltre aRizzoli ci sono altri 4 arbitri chepuntano allo stesso obiettivo: ilturco Cakir (dirigerà ItaliaSpagna), l’inglese Clattenburg,l’ungherese Kassai e il tedesco
Brych. A parte Cakir, gli altridevono fare i conti con la
propria nazionale. Ma l’italiano è l’unico che può pun
tare a uno storico triplete:fischiare in una finale delMondiale, dell’Europeoe di Champions. In passato c’è riuscito neglianni Sessanta solo losvizzero Dienst. Sarebbe un’impresa, maRizzoli risponderebbe: «Un passo allavolta, ora sotto con
FranciaIrlanda».© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nicola Rizzoli, 44anni, già arbitro tra Portogallo e Austria AFP
IL C.T. DELL’IRLANDA
O’Neill che rabbia«Pochi i biglietti per i nostri tifosi»1«Lo stadio di Lione ha 60mila posti, meno di 5mila tagliandi per noi: una sproporzione grave»
INVIATO A PARIGI
M a quale rivincita, il tema è un altro: ibiglietti. Ieri aveva sbottato Roy Keane, focoso vice dell’Irlanda: «Sono ve
ramente deluso». Ieri lo ha sottolineato il suoc.t., Martin O’Neill: «Lo stadio di Lione ha quasi 60 mila posti, i nostri tifosi sono più di diecimila. Ma sono riusciti ad avere meno di 5 milabiglietti. Una sproporzione grave per noi, maper qualsiasi squadra dovesse giocare un ottavo di finale». Come dargli torto? Riguardo allasfida: «Rivincita? Non ci penso proprio. Pensoa preparare i ragazzi a un’altra battaglia. Dopola vittoria con l’Italia, siamo più forti mentalmente. Ci proviamo».
RICORDO Robbie Keane è l’autore del gol chenel 2009 senza il mani di Henry avrebbe portato l’Irlanda ai supplementari nello spareggiocon la Francia per il Mondiale 2010. Avrebbequalche motivo in più di vendetta. Ma lui sbuffa: «Sì, ero lì. Ho segnato, mi sono infuriato.Ma in questi giorni non ho pensato nemmenoper un secondo a quella sfida. Quanti anni sonpassati? Sette. Diavolo, andiamo avanti». Poiperò aggiunge: «Penso che si giochi a palloneper sfide come questa. Ci batteremo controun’altro top team dopo l’Italia. Non sarebbebello buttar fuori i padroni di casa?».
fa.bi.© RIPRODUZIONE RISERVATA
FRANCESISMIdi SEBASTIANOVERNAZZA
A WATERLOO NACQUEIL RE DEI FRANCESISMI
O ttavi permettendo, domenica 3 luglioa Saint Denis potrebbe giocarsi FranciaInghilterra, quarto di finale
suggestivo e a suo modo «storico». Inevitabile riandare ai secoli in cui i due grandi Paesi se le suonavano di santa ragione, ma in guerra. A Waterloo, sinonimo di disfatta, prese forma il padre di tutti i francesismi, il «Merde!» (pronuncia «merd») urlato agli inglesi da Pierre de Cambronne, generale di Napoleone. Da qui una serie di espressioni tipo «alla maniera di Cambronne», escamotage usato per non dire la parolaccia, oppure «scusate il francesismo», per giustificarsi dopo averla esclamata. Il fatto è che gli storici ancora dibattono se Cambronne questo insulto lo abbia detto o meno. Ecco la ricostruzione, a grandi linee. Waterloo, giugno 1815, ultime ore della nota battaglia. Le forze della settima coalizione, per lo più anglosassoni e prussiani, stanno massacrando i napoleonici. Un ufficiale inglese intima la resa a un plotone di soldati francesi disposti in quadrato, però Cambronne con fierezza risponde: «La Guardia muore, non si arrende!». E a quel punto secondo alcuni avrebbe aggiunto: «Merde!». Cambronne viene ferito, sopravvive e nel resto della sua esistenza gigioneggia sull’episodio: un po’ nega tutto, inclusa la frase sulla Guardia mai doma, e un po’ fa capire di aver gridato parole pittoresche, dato il contesto. Curioso che sua moglie sia una lady scozzese, della nazione nemica. Che gran parac…, questo Cambronne. © RIPRODUZIONE RISERVATA
EuropeiRGli ottavi di oggi, a Lione
I PADRONI DI CASAGLI IRLANDESI CI METTONO CUORE. IO SONO PRONTO ANCHE PER I RIGORI
I LUNGHI GIORNI SENZA PARTITA? NON HANNO INCISO, SIAMO CONCENTRATI
HUGO LLORISPORTIERE DELLA FRANCIA
21DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
R1 RX R21,45 4,00 10,00
IRLANDA 4-4-2
LLORIS1
23RANDOLPH
SAGNA19
RAMI4
KOSCIELNY21
EVRA3
WARD17
KEOGH5
DUFFY12
COLEMAN2
MCCLEAN11
BRADY19
MCCARTHY8
MURPHY21
LONG9
HENDRICK13
MATUIDI14
KANTE'5
POGBA15
GRIEZMANN7
GIROUD9
PAYET8
FRANCIA 4-3-3
FRANCIAPANCHINA16 Mandanda, 23 Costil, 2 Jallet, 13 Mangala, 17 Digne, 22 Umtiti, 6 Cabaye, 12 Schneiderlin, 18 Sissoko, 20 Coman, 10 Gignac, 11 MartialALLENATORE DeschampsSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Giroud, Kanté, Koscielny, RamiINDISPONIBILI nessuno
IRLANDAPANCHINA1 Westwood, 16 Given, 3 Clark, 4 O’Shea, 6 Whelan, 7 McGeady, 15 Christie, 18 Meyler, 20 Hoolahan, 10 Keane, 14 Walters, 22 QuinnALLENATORE O’NeillSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Hendrick, Ward, McCarthy, Whelan, LongINDISPONIBILI nessuno
ARBITRO Rizzoli (Ita)GUARDALINEE Di Liberatore e Tonolini (Ita)ARBITRI DI PORTA Orsato e Damato (Ita)QUARTO UOMO Kulbakov (Bie)TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD
A LIONE, ORE 15
R1 RX R21,42 4,25 9,50
SLOVACCHIA 4-2-3-1
NEUER1
23KOZACIK
KIMMICH21
BOATENG17
HUMMELS5
KHEDIRA6
KROOS18
HECTOR3
SVENTO18
DURICA4
SKRTEL3
PEKARIK2
KUCKA19
PECOVSKY22
MÜLLER13
ÖZIL8
GÖTZE19
MAK20
HAMSIK17
NEMEC11
WEISS7
GOMEZ23
GERMANIA 4-2-3-1
GERMANIAPANCHINA12 Leno, 22 Ter Stegen, 2 Mustafi, 4 Höwedes, 16 Tah, 7 Schweinsteiger, 11 Draxler, 14 Can, 15 Weigl, 9 Schürrle, 10 Podolski, 20 Sané ALLENATORE LöwSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Boateng, Khedira, ÖzilINDISPONIBILI nessuno
SLOVACCHIAPANCHINA 1 Mucha, 12 Novota, 5 Gyomber, 14 Skriniar, 15 Hubocan, 16 Salata, 6 Gregus, 8 Duda,10 Stoch, 13 Hrosovsky, 9 Sestak, 21 Duris ALLENATORE KozakSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Durica, Kucka, Hrosovsky, Mak, Pecovsky, Skrtel, WeissINDISPONIBILI nessuno
ARBITRO Marciniak (Pol)GUARDALINEE Sokolnicki e Listkiewicz (Pol)ARBITRI DI PORTA Raczkowski e Musiał (Pol)QUARTO UOMO Kuipers (Ola)TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD
A LILLA, ORE 18
Allarme terrorismo su Ungheria-Belgio1Due arresti a Tournai e Verviers, fan zone a rischio. Wilmots cerca di allentare la pressione sulla squadra
R1 RX R26,75 3,50 1,65
BELGIO 4-2-3-1
KIRALY1
1COURTOIS
LANG2
JUHASZ23
GUZMICS20
ELEK6
GERA10
KADAR4
VERTONGHEN5
VERMAELEN3
ALDERWEIRELD2
MEUNIER16
WITSEL6
NAINGGOLAN4
LOVRENCSICS14
PINTER16
DZSUDZSAK7
HAZARD10
DE BRUYNE7
LUKAKU9
CARRASCO11
SZALAI9
UNGHERIA 4-2-3-1
UNGHERIAPANCHINA12 Dibusz, 22 Gulacsi,3 Korhut, 21 Bese, 8 Nagy, 15 Kleinheisler, 18 Stieber,11 Nemeth, 13 Bode, 17 Nikolic, 19 PriskinALLENATORE StorckSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Nagy, Nemeth, Juhasz, Kadar, Kleinheisler, Gera, Guzminics, DzsudzsakINDISPONIBILI Fiola
BELGIOPANCHINA 12 Mignolet, 13 Gillet,15 Denayer, 18 Kabasele,21 J.Lukaku, 23 Ciman,8 Fellaini, 14 Mertens, 17 Origi, 20 Benteke, 22 BatshuayiALLENATORE WilmotsSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Vermaelen, Vertonghen, Meunier, WitselINDISPONIBILI Dembelé
ARBITRO Mažić (Ser)GUARDALINEE Ristić e Djurdjević (Ser)ARBITRI DI PORTA Grujić e Djokić (Ser)QUARTO UOMO Eriksson (Sve)TV Rai 1, Rai HD, Rai 4; Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Mix HD
A TOLOSA, ORE 21
Romelu Lukaku, 23 anni, punta dell’Everton, due volte in gol in questo torneo EPA
L’unghereseRoland Juhasz,
32 anni GETTY Corsia preferenziale belga verso la semifinale?Storck (c.t. Ungheria): «Non siamo qui per caso»
Wilmots provoca: «Erameglio Croazia o Spagna»Witsel: «No, ma l’Ungheriaha meritato gli ottavi»
TOLOSA BLINDATAEuropeiRGli ottavi di oggi
Alessandra BocciINVIATA A TOLOSA (FRANCIA)
L a faccia di Witsel con lacapigliatura leonina, lafoto di un combattente si
riano interrogato, lo sguardogelido di Wilmots, magari duepoliziotti con il passamontagna: è il patchwork che si puòtrovare su qualche sito di informazione belga in una giornatache come altre ha mischiato ilcalcio alla paura di attacchiterroristici. L’altra notte le forze speciali si sono di nuovomesse in azione: un uomo èstato arrestato a Tournai, a 9
chilometri dal confine con laFrancia, un altro a Verviers, vicino a Liegi, ed è lì che un annoe mezzo fa fu sgominata una cellula jihadista pronta a organizzare una strage. Le voci dicono che ci fossero terroristi decisi a colpire in queste orenella fan zone di Tolosa, dove ilBelgio oggi affronta l’Ungheria. «È troppo presto per parlare di un attacco, prima bisognainterrogare i due sospetti», hadetto il portavoce della procura federale.
ALLARME BOMBA Ma già lasettimana scorsa c’era statauna retata a Bruxelles: dodici
persone avrebbero avuto l’ideadi assaltare la fan zone dellacapitale e di altre città duranteBelgioIrlanda, partita fra l’altro movimentata da un allarmebomba a mezzora dal fischiod’inizio. L’allarme bomba ormai è diventata una consuetudine di questo Europeo, cheper prudenza si ferma davantia ogni pacco sospetto. «Siamofortunati a essere protetti cosìbene», ha tagliato corto il difensore belga Thomas Meuniera chi gli chiedeva se la squadravivesse con l’ansia degli attentati. Il Belgio è scortato fra l’altro da sei uomini dei corpi speciali, ma il c.t. Mark Wilmots lo
ripete da giorni: «In Brasile ciallenavamo con gli elicotteriche giravano sopra le nostre teste, ogni grande torneo è così,non siamo blindati per la prima volta». Un tentativo di allentare una pressione che si aggiunge a quella sportiva e piùimmediata, patita dal Belgionella gara d’esordio con l’Italia.
CENERENTOLA Quella sconfitta e altri accidenti hanno consegnato al Belgio una corsiapreferenziale per la semifinale,e allora il ruvido Wilmots si èinventato una formula: «Avreipreferito trovare Spagna o Croazia». Il suo capitano Axel Witsel gentilmente dissente. «Certo che è sempre meglio evitareuna grande squadra come laSpagna, ma questo non vuoldire che si debba sottovalutarel’Ungheria, che gioca un buoncalcio e si trova con merito negli ottavi di finale». Merito sostenuto a viva voce dal c.t degliungheresi Bernd Storck, un exdifensivista, almeno a giudicare dal gioco attuale della squadra. «Abbiamo dimostrato dinon essere qui per caso. Wilmots avrebbe preferito un’avversaria diversa? Noi siamo felici di incontrare il Belgio e saremo stati ugualmente felicicon altri». Con Dembélé ancora infortunato, Wilmotsdovrebbe confermare lasquadra che ha battutola Svezia. Mistero invece sulle scelte diStorck, che forse unpo’ di pretattica lafa: la squadra saràdifferente, perchécontro il Portogalloil c.t. aveva lasciatoin panchina quattrodiffidati. TorneràKleinheisler, il talento giovane. In difesail punto fermo è Roland Juhasz, che hagiocato otto anni nell’Anderlecht prima di essere scartato dall’allenatore Van denBrom perché troppo scarso. «Èstato un periodo particolaredella mia carriera, ma questoepisodio mi ha motivato ancora di più». Va a finire cheLukaku paga le colpe di un tecnico olandese: sarebbe paradossale, ma ci sta tutto in questo stravagante ottavo di finale.
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23DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
L’ANNO SCORSOFINÌ 0-0 AL 120’POI AI RIGORILA FESTA ROJA La finale della Coppa del Centenario è la rivincita di quella della scorsa edizione, disputata in Cile e vinta dalla Roja ai calci di rigore dopo che i tempi regolamentari e i supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Tra i protagonisti di quella partita il futuro interista Gary Medel, schierato in difesa e autore di una grande prova su Leo Messi e, in negativo, il napoletano Gonzalo Higuain che, subentrato nella ripresa ad Aguero sbagliò uno dei due calci di rigore dell’Albiceleste nella serie dal dischetto (l’altro lo fallì Banega) che regalò il primo successo del torneo al Cile. Il rigore decisivo fu tirato da Alexis Sanchez.
IL TABELLONEQUARTI QUARTI
SEMIFINALI SEMIFINALI
FINALEStati Uniti 2
Ecuador 1
Stati Uniti
Argentina
Argentina 4
Venezuela 1
Perù2
Colombia4
Colombia
Cile
ai rigori
Messico0
Cile7
Questa no�e alle ore 2East Rutherford (New Jersey)
0
4
0
2
Argentina
Cile
GDS
È ancora Argentina-CileDue regine per un trono
1L’albiceleste di Messi e Higuain cerca la rivincita per interrompere un lungo digiuno, ma la Roja dopo il successo del 2015 è ormai diventata una big
Davide Longo
A ncora loro, ma non è piùuna sorpresa. Argentinae Cile che questa notte
nel New Jersey si contendonola Coppa America del Centenario, rappresentano, risultati alla mano, il meglio che il calciosudamericano possa offrire oggi. Per meriti propri, ma ancheper le lacune che continuano amostrare le altre nobili, Brasilee Uruguay. La Seleçao sta attraversando uno dei periodi piùbui della propria storia e l’eliminazione nella fase a giornidel torneo per mano del Perù fail paio con il sesto posto provvisorio nel gruppo di qualificazione al Mondiale del 2018. LaCeleste non ha fatto meglio,buttata fuori dal Venezuela edal Messico in un gruppo che inpartenza la vedeva favorita.
UN ANNO DOPO Ancora loro,anche se nel Cile molto è cambiato rispetto al 4 luglio delloscorso anno. Al timone non c’èpiù Jorge Sampaoli, dimessosia gennaio e ormai prossimo allafirma con il Siviglia, ma JuanAntonio Pizzi. L’ex attaccanteargentino del Barcellona a dirlatutta non era proprio partitobenissimo: pronti, via e all’esordio perde 12 a Santiago pro
prio con l’Argentina nelle qualificazioni mondiali. Poi una facile vittoria contro il Venezuelama a seguire due k.o. inattesinelle amichevoli preCoppacontro Messico e, addirittura,Giamaica, che ai più erano bastati per catalogare il trionfodel 2015 nella categoria «imprese inattese e irripetibili».
RINASCITA Non era così, e giànell’esordio della Coppa, purperdendo con l’Argentina, siera visto che il passaggio dal 343 di Sampaoli al 433 era ormai digerito e che la squadrastava decollando. Dopo l’esordio, è stato uncrescendo continuo: 21 alla Bolivia, 42 al Panama, il clamoroso70 al Messico(con poker diVargas) e un comodo 20 allaColombia in semifinale. Non c’èpiù la fantasiadel «mago» Valdivia, ma il resto della squadraha ripreso confidenza con lenotti magiche del primo storicosuccesso: c’è Gary Medel checon la Roja gioca alla grande dadifensore centrale (e chissà cheil suo ruolo ideale non sia proprio quello...), c’è Edu Vargasche ha trovato una certa confidenza con la porta avversaria(6 reti finora) c’è la leadershipsilenziosa di Alexis Sanchez,che cura con la Roja qualchemal di pancia londinese (sembra che stia valutando l’ipotesidi lasciare l’Arsenal dopo 2 stagioni) e quella fin troppo loquace di Arturo Vidal, che proprio
alla vigilia della finale ha tiratouna stoccata a questa Coppa,imbastardita a suo dire dalla location statunitense e dalla massiccia presenza delle squadredel Nord e Centroamerica.«Tutti noi sappiamo che il verotrofeo che abbiamo vinto l’annoscorso lo difenderemo nel2019», ha detto l’ex juventinoper la gioia degli organizzatoriamericani.
SOLO VINCERE Dodici mesi dopo, invece, l’Argentina è semprequella: potenzialmente infinita, con quell’attacco che fareb
be la felicità di34 c.t. contemporaneamente(Messi, Aguero,Higuain, Lavezzi, Di Maria) mada due anni condannata a vederegli altri festeggiare. Il clima nelpaese lo ha riassunto bene Maradona nei giorni scorsi: «Seperdono anche
stavolta è meglio che non tornino a casa», ha detto il Diez aggiungendo ulteriore pressionea una squadra che non riesce adaggiungere trofei a un palmares fermo ormai alla CoppaAmerica del 1993, griffata Gabriel Omar Batistuta. Un’eternità, insomma. Per chiuderequesta striscia il Tata si affidaovviamente a Leo ma anche alPipita, che sia dal punto di vistatattico sia da quello psicologicosembra aver finalmente trovatouna dimensione da big anche inAlbiceleste. Un valore aggiuntoenorme, chissà se basterà.
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A EAST RUTHERFORD, ORE 2ARGENTINA 4-3-3 CILE 4-3-3
PANCHINA: 12 Guzman, 23 Andujar,2 Maidana, 3 Roncaglia, 15 Cuesta, 5 Kranevi�er, 6 Biglia, 21 Pastore,18 Lamela, 20 GaitanSQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Lavezzi, Di Maria
PANCHINA: 12 Toselli, 23 Herrera,3 Roco, 10 Hernandez, 13 Pulgar,14 M. Gonzalez, 19 Orellana, 21 Diaz,9 Pinilla, 16 Castillo, 22 PuchSQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Bravo, Beausejour, SanchezINDISPONIBILI: Mena
ALLENATORE Martino ALLENATORE Pizzi
ROMERO1 14
MASCHERANO1
BRAVO
4ISLA
17MEDEL
18JARA
15BEAUSEJOUR
20ARANGUIZ
5SILVA
8VIDAL
6FUENZALIDA
11VARGAS
7SANCHEZ
8FERNANDEZ
19BANEGA
9HIGUAIN
10MESSI
11AGUERO
ROJO16
17OTAMENDI
13FUNES MORI
4MERCADO
ARBITRO Heber Lopes (Brasile)TV Sky Super Calcio HD
INTERNET www.gazze�a.it
GDS
L’ALBO D’ORO1916 Uruguay 1917 Uruguay 1919 Brasile 1920 Uruguay 1921 Argentina 1922 Brasile 1923 Uruguay 1924 Uruguay 1925 Argentina 1926 Uruguay 1927 Argentina 1929 Argentina 1935 Uruguay 1937 Argentina 1939 Perù 1941 Argentina 1942 Uruguay 1945 Argentina 1946 Argentina 1947 Argentina 1949 Brasile 1953 Paraguay 1955 Argentina 1956 Uruguay 1957 Argentina 1959 Argentina 1959 Uruguay 1963 Bolivia 1967 Uruguay 1975 Perù 1979 Paraguay 1983 Uruguay 1987 Uruguay 1989 Brasile 1991 Argentina 1993 Argentina 1995 Uruguay 1997 Brasile 1999 Brasile 2001 Colombia 2004 Brasile 2007 Brasile 2011 Uruguay 2015 Cile
23gli anni senza vittorie dell’Argentina nei grandi tornei: l’ultimo è stato la Coppa America 1993
IL DIGIUNO
NOTIZIE TASCABILI
Una sfida tra la vincente dell’Europeo che si sta disputando in Francia e quella della Coppa America che questa notte incoronerà la sua regina scegliendo tra Cile e Argentina. È la proposta lanciata dal presidente del Conmebol, Alejandro Dominguez, alla Uefa. «Abbiamo chiesto all’Uefa che la vincente dell’Europeo affronti quest’anno, in Sudamerica, la vincente della Coppa America. Siamo in attesa di risposta», ha detto il numero 1 della Federazione del Sudamerica. La partita si giocherebbe come parte delle celebrazioni per i 100 anni della Coppa America, la cui prima edizione si
svolse nel 1916 in Argentina. Secondo Dominguez una sfida di questo tipo «sarebbe davvero bella da vedere per il pubblico e sarebbe positiva per il calcio nel suo complesso». La prossima edizione della massima kermesse calcistica sudamericana si disputerà in Brasile nell’estate del 2019.
Andrea Manzo, 54 anni PEGASO TOLOSA «Non credo che chiuderò la mia carriera al Chelsea». A dirlo è Thibaut Courtois, portiere deiBlues di Antonio Conte attualmente impegnato agli Europei con il Belgio. «Da ragazzino non avevo un club preferito. In Spagna guardavo spesso il Real e ilBarcellona, in Germania il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund, in Inghilterra Arsenal, Manchester United e Chelsea, invece in Italia Juventus e Milan. Non avevo una squadra favorita ma ho sempre voluto giocare per uno di questi club».
IL PORTIERECourtois: «Non chiuderòal Chelsea»
LONDRA Nolito è ad un passo dal Manchester City. Secondo quanto riferito da Sky Sports, il club inglese avrebbe deciso di pagare la clausola di 18 milioni per l’attaccante spagnolo per prelevarlo dal Celta Vigo. Il 29enne dovrebbe firmare un quadriennale con i Citizens: nell’ultima stagione ha messo a segno 12 gol nella Liga. Nolito, che è attualmente impegnato nel campionato europeo con la Spagna, è stato espressamente richiesto da Pep Guardiola, che dalla prossima stagione siederà sulla panchina del Manchester City dopo tre stagioni al Bayern Monaco.
MERCATOIl City pagherà18 milioni al Celtaper avere Nolito
Andrea Manzo, 54 anni, è ufficialmente il nuovo allenatore del Lugano. L’accordo è stato raggiunto giovedì sera in un incontro tra il patron bianconero Renzetti e l’allenatore cui è stato conferito l’incarico di guidare la prima squadra nella prossima stagione di Super League.
SVIZZERAManzo al Luganoè il sostitutodi Zeman
Alejandro Dominguez, 44 anni, n°1 della Conmebol
LA PROPOSTA DELLA CONMEBOL
«Una sfida tra chi vince l’Europeo e la Coppa America»
MondoRCoppa America
25DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
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OPINIONI
M entre è impegnato atutto campo a giocarela partita Schwazer(non sapremmo se lostile del presidente
Giomi rientra più nelle caratteristiche del dribbling o dello slalom), la Fidal nel consiglio di venerdì si è trovata ad affrontare un altro minuscolo problema, uno di quelli che farebbe solo sorridere se non rientrasse nella casistica dell’autolesionismo. Tutti sappiamo che un anno è composto da 52 domeniche (che salgono a 53 negli anni bisestili che cominciano di sabato) eppure per il 2017 le maratone di Roma e di Milano, sfogliando il calendario appeso alla parete dei loro uffici, hanno sentito un’irresistibile attrazione per il 2 aprile, al punto che non vogliono più spostarsi da lì. Cosa ha di tanto speciale la prima domenica di aprile (e anche di tanto diverso dalla domenica precedente e seguente) non è dato saperlo ma un cosa è certa: la prima e la quarta maratona d’Italia l’anno prossimo si disputeranno nello stesso giorno. C’è da dire per onor di cronaca che la Milano Marathon la sua data l’aveva scelta da tempo e che invece Roma ha annunciato la sua solo all’indomani dell’edizione 2016, ma è chiaro che questa concomitanza non fa bene a nessuno. Non fa bene agli amatori che dovranno puntare su una o sull’altra; non fa bene alla diffusione mediatica degli eventi perché certamente i giornali negli striminziti spazi del 3 aprile dovranno fare delle scelte e tanto meno alle due televisioni concorrenti che trasmetteranno i due eventi (quale verrà spostato in differita?). Soprattutto non piacerà agli sponsor,
proprio in un momento in cui sono alle porte grandi novità nel settore podistico: praticamente lo stesso bacino di utenza quel giorno verrà diviso in due.
Ecco perché, stimolato dai siti specializzati, il consiglio Fidal di venerdì si è occupato anche di questa piccola cosa con una mossa abbastanza decisa: il segretario federale Fabio Pagliara ha avuto mandato di convocare subito le due parti (la mail di richiesta partirà già lunedì) a Roma per dirimere la questione. Possibilità di soluzione, comunque, molto vicine allo zero anche perché è opinione comune (secondo noi sbagliata) che due eventi così possono convivere. Insomma, non ci sarebbe niente di male se in futuro Boston, Chicago e New York oppure Amsterdam e Rotterdam o anche Berlino e Francoforte si disputassero nello stesso giorno.
Nella flebile speranza che le due parti risolvano questo scontro frontale per fortuna la Fidal ha deciso di correre ai ripari per il futuro. Nel consiglio di luglio non solo verranno uniformati i regolamenti di tutti gli eventi podistici (finora ogni gara rispondeva al suo comitato regionale, previa approvazione del governo nazionale) ma verrà stabilita una clausola per cui le maratone e le mezze che hanno l’etichetta Iaaf dovranno essere distanziate da una a quattro settimane (a seconda che il livello sia gold, silver o bronze). Una delibera che dovrebbe risolvere la deregulation che negli ultimi anni ha trasformato in una giungla il settore della strada che, anche grazie alla Run Card, è quello che porta linfa vitale (cioè soldi) alle casse federali. Anche in questa prospettiva sarebbe bello che la guerra delle date (dal 2018 bisognerà adeguarsi per forza) venisse risolta dal buonsenso.
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ROMA E MILANOE L’ASSURDO CASODELLA MARATONA
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N ella lotteria di questoEuropeo tutto diventapossibile. Il Trivelamanda a casa Modric eShaqiri sembra
Maradona. Difendere è maledettamente più facile che attaccare, i primi tre match degli ottavi sono dominati dalla paura e dall’equilibrio. Supplementari, rigori, autogol. La cifra è questa. Fa rumore l’eliminazione della Croazia, possibile outsider per il successo finale. Dopo il palo di Perisic, in fondo all’extratime, l’ex interista Quaresma stacca il biglietto vincente. Da non credere. Sono segnali che fanno coraggio, se pensiamo agli azzurri. Si può andareavanti nell’Europeo o tornare a casa per un lapsus. La Polonia – che incrocerà CR7 nei quarti – si qualifica con un testa a testa risolto all’ultimo rigore. La Svizzera ha avuto più possesso palla, ha fatto più tiri in porta e in buona sostanza ha giocato meglio, ma è fuori. Quello che resta negli occhi è la prodezza di Shaqiri, il faro degli svizzeri che in Italia non ha lasciato tracce indimenticabili del suo passaggio all’Inter. Verso il traguardo dei 90’ con la Svizzera a un passo dal baratro, il piccolo asso si è inventato un gol maradoniano, fatto di coordinazione, tecnica, potenza, precisione. Shaqiri si è messo a pedalare con le gambe in aria, come un Fosbury oltre l’asticella della forza di gravità, per scaricare sul palo e in porta col piede mancino una palombella arrivata da sinistra. Capolavoro. In tutta la sua storia all’Europeo, la Svizzera non aveva mai segnato da fuori area: è la prima volta. Non era male il tacco di Ronaldo con gli
ungheresi, ma la prodezza di Shaqiri è un’altra cosa, più complessa. Di sicuro è il gol più bello del torneo e regge il confronto con i top di sempre: dal meraviglioso destro incrociato di Marco van Basten nella finale con i sovietici dell’88, allo spettacolare colpo di testa in tuffo di Michel Platini, un rigore volante, nel 32 sulla Jugoslavia dell’84, per non dire della rovesciata di Ibra alla Francia, quattro anni fa. C’è anche il rivoluzionario rigore di Antonin Panenka, a pensarci bene. Quel tiro dal dischetto nella finale vinta dai cecoslovacchi quarant’anni fa sulla Germania Ovest è il papà di tutti i cucchiai dagli undici metri, compresi quelli magnifici e irridenti che vediamo fare da Totti. Ieri Shaqiri non ha vinto niente, la Svizzera è fuori dall’Europeo, ma un capolavoro non è mai inutile. Dimostra che anche nel calcio c’è un’arte possibile, fa venir voglia di provarci, accende processi imitativi. La bellezza ha molte gradazioni, ma ti parla: non fosse vero, persino la Gioconda servirebbe a niente. I lapsus, purtroppo, sono più banali e frequenti. Un lapsus ha deciso anche la Brexit sfida tra Galles e nordirlandesi. La qualità di Bale, Ramsey e Allen – a lungo soffocata e confusa nel pressing – alla fine è venuta alla luce costringendo McAuley all’autogol nell’affannato tentativo di spazzare un cross dell’asso del Real. Bale è uno dei campioni più positivi in questo Europeo. Nel Galles si è messo al completo servizio dei compagni. Visti Modric e CR7, viene da dire che i ragazzi del Real hanno ben sfruttato l’onda di un felice finale in Champions. Anche Kroos è in palla, e aspettiamo conferme in GermaniaSlovacchia. Ma il clou della domenica sarà il match della Francia con gli irlandesi. Non solo quelli del Real – che lo inseguono – ma anche noi ci aspettiamo una grande partita da Pogba. Può essere l’ultima chanceper riprendersi la copertina.
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La lotteria dell’Europeo
SHAQIRI, PERCHÉUN CAPOLAVORONON È MAI INUTILEL’ANALISIdi ALESSANDRODE CALÒtwitter: @AdeCal
S e i 200 stile libero sono la sua specialità delcuore, la gara regina è quella in cui FedericaPellegrini si rivelò, si presentò al mondo
nella primavera 2004 a Livorno. Un 54”40
Fede e il record italiano dei 100 stile libero
PELLEGRINI, UN VELOCISSIMO RITORNO ALL’ANTICOLO SPUNTOdi STEFANO ARCOBELLIemail: [email protected]: @sarcobelli
propiziatorio a 15 anni che preludeva al colpo grosso d’argento di Atene 2004. Quel tempo nei 100 sl Fede non l’ha mai dimenticato, l’ha sempre visto come il suo bigbang. E pur non avendo nelle corde, nella braccia, le caratteristiche della velocista innata, i cento la gara più prestigiosa tornano ad essere un capolinea altrettanto rivelatore sulle prospettive olimpiche della Divina portabandiera. Se è da medaglia nei 200 anche se non lo dirà mai, superstiziosissima com’è da sempre, nei 100 è ad oggi da finale, grazie a questo 5° crono mondiale
con cui ha fatto patire la biolimpionica di Londra, l’olandese volante Ranomi Kromowidjojo. Per andare sul podio nei 100 bisognerà scendere sotto i 53” e le due sorelle australiane Campbell, la svedese Sjostrom (che soffre l’azzurra) e la detentrice uscente, per non dire le americane in arrivo dai Trials, si fanno preferire dai pronostici. Fede ha sempre detto che una finale olimpica nei 100, in calendario a Rio dopo i 200 e la 4x200, vorrebbe godersela. Ma adesso? Il crono di ieri che lambisce il muro dei 52”, può aprire nuovi impensabili scenari
anche per una seconda opzione. Una Fede sprinter che fino a qualche mese fa nuotava i 100 solo per provare il passaggio più veloce nei 200 (obiettivo 1’54”), ora si ritrova doppiamente lanciata. Il lavoro svolto con Matteo Giunta sta pagando: in ogni allenamento Fede sta mettendo particolare attenzione alla tecnica di nuotata anche sui lavori estensivi. Cura cioè più i particolari, incrementa (per la resistenza) la forza in acqua, aumenta i livelli di forza in palestra: come una velocista pura. E particolare non trascurabile non è fidanzata per caso con un ex bicampione del mondo dei 100 sl. In questo caso i consigli giusti potrà chiederli a Filippo Magnini...
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LEONARDO BONUCCIDifensore della Nazionale Auguri Boccia Folle!!! @SimoneZaza@bonucci_leo19
La vignettadi Lorenzo Castellani
NICO ROSBERGPilota della Mercedes di F.1 #VivisCreamery #ibiza #chairman #families@nico_rosberg
DAVIDE CALABRIADifensore del Milan Stamattina al #TheFloatingPiers #lamiaterra @davidecalabria2
27DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Milan, i cinesi oratrattano l’80%Per sedurre Silviosubito 400 milioni1La cordata rilancia: l’offerta ne prevederebbe altri 100 in seguito, oltre ai debiti. Più i 400 di investimenti
Carlo LaudisaMarco PasottoMILANO
L a situazione era e restasingolare, perché basterebbero due sole lettere –
«no» – pronunciate da Berlusconi per far saltare tutto, maintanto la trattativa per la cessione del Milan è sempre piùavanzata. Sempre più nel vivo.L’obiettivo dei cinesi è arrivare alsigning – ovverola stipula delcontratto – entrola fine di giugno,al massimo i primissimi giorni diluglio, in mododa annunciareufficialmente lafirma del preliminare contrattuale per il 7, data del raduno.Fininvest e investitori cinesi cistanno lavorando senza sostatanto che la serata di venerdìha prodotto un ulteriore passoavanti: ora si tratta su una quota iniziale di acquisizione dell’80%, e non più sul 70%.
PACCHETTO A prima vista potrebbe sembrare un dettaglio,ma non è così. Intanto perchéballano diversi milioni, ma soprattutto perché questo è unaccordo che i compratori stanno formalizzando – e non vedono l’ora di chiuderlo – con laholding della famiglia Berlusconi. Fininvest sta dunque apparecchiando la trattativa inmodo da mettere in mano a Silvio il pacchetto più seducentepossibile. Poi, come diciamoda mesi, sarà lui a prendere ladecisione finale, cosa su cuicontinua a non esserci certezza. Ma intanto le manovre perarrivare alla fumata biancaproseguono con celerità. Passare dal 70 all’80% significache il consorzio cinese vuole
mettere Berlusconi nelle condizioni di non avere più tentennamenti. Anche perché dopo lafirma del preliminare non cene potrebbero essere, a menodi penalimonstre. L’accordoprevede la cessione totale:l’80% subito e il restante 20%nell’arco di un triennio al massimo. Le cifre? Se tutto andràin porto si parla di 400 milioniper l’80% immediatamente,
seguiti da unaseconda rata di100 (inizialmente erano 350 più150). Aggiungendoci i circa200 milioni didebiti, l’acquistoglobale del pac
chetto Milan varrebbe circa700 milioni.
INTESA Su queste cifre Fininvest e cinesi hanno trovato l’accordo, con l’obiettivo di provare a chiudere tutti gli aspettitecnici entro la prossima settimana. La decisione di alzare laquota dal 70 all’80% – e quindidi pagare di più subito – è statapresa per avere le maggiori garanzie possibili sulla quota restante, che così è più «snella» efacilmente gestibile. Un’ulteriore forma di tutela per chivende e un evidente segnale della grande determinazionedei compratori. Poi ci sono ovviamente gli investimenti, il tasto su cui Berlusconi è statomolto perentorio, quantificatiin 400 milioni spalmati fino al2020. I primi 100 arriverebbero già quest’anno, ma solo dopo aver effettuato il closing dell’operazione, previsto per i primi giorni di settembre. Ovveroa mercato chiuso. Ecco perchéle parti stanno lavorando alacremente anche a un protocollo di intesa per gestire il periodo di transizione sul mercato.Fattore molto importante perBerlusconi che, oltre alla quantità, si aspetta investimenti diqualità. Per quanto riguarda lasua posizione, la poltrona disocio di minoranza sarebbe solo formale e non operativa nelsenso stretto del termine. In altre parole, non gli verrebbechiesto supporto finanziario ela carica di presidente onorario– si era parlato di tre anni – glipotrebbe essere assegnata senza una scadenza.
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Silvio Berlusconi, 79 anni, è proprietario del Milan dal 1986 ANSA
IL NODO ALLENATORE
Stand by De Boere GiampaoloBrocchi spera1La decisione a cavallo del mese. I cinesi non hannoancora indicato una preferenza
MILANO
N emmeno il sangueolandese, che gli riporta alla mente
campioni, Palloni d’oro e trofei, per il momento ha indotto Silvio Berlusconi a dare il via libera a Frank de Boer. Il motivo è evidente: scegliere ora l’allenatore signif icherebbe in praticadocumentare – in base allascelta – chi siederà sul ponte di comando del Milan.Mentre Berlusconi, perquanto il fixing degli ultimigiorni veda prevalere il «sì»,in realtà non ha ancora preso la decisione finale sul futuro del club. E, di conseguenza, il nome del tecnicoè destinato a restare sub iudice ancora qualche giorno.Pochi, per forza di cose: lasquadra si ritroverà a Milanello il 5 luglio per i primitest, e il 7 è in programma ilraduno.
STIMA Al momento – ma lesorprese sono sempre dietro l’angolo – la rosa di candidati è ristretta a tre figure.In ordine alfabetico: Broc
chi, De Boer, Giampaolo. Nellatesta di Silvio il primo nomedella lista è anche quello preferito: Brocchi, dopo la fine delcampionato, lungo le settimane ha continuato a ricevere attestati di stima dal presidente apiù riprese. «Se resto io, restianche tu», gli ha ripetuto Berlusconi. Tranquillizzandoloperò fino a un certo punto, dalmomento che su questo puntonon c’è alcuna certezza. L’unica cosa sicura è che il Milan è inritardo epocale in ambito tecnico. Ad ogni modo fra il 30giugno e primi due giorni di luglio l’allenatore 201617 dovràavere un volto. Brocchi tra l’altro ha il contratto in scadenza afine mese.
ATTESA Alla finestra resta anche Marco Giampaolo, che unmese fa pareva in pole, poi è sembrato perdere terreno e orasi ritrova di nuovo in lizza. L’extecnico dell’Empoli, che nonavrebbe particolari problemiad attendere ancora qualchegiorno, è nome gradito a Galliani e, per quanto volto nuovo,non andrebbe incontro a un inserimento particolarmente laborioso. Sempre valida la pistache porta a De Boer: anchel’olandese è in corsa a tutti glieffetti per Milanello, l’unicoproblema è che la cordata cinese, pur considerandolo un nome gradito e una figura idonea, non l’ha ancora indicatoufficialmente come propriocandidato.
m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA
700milioni circa: è la valutazione del Milan, debiti compresi, fatta dal consorzio cinese
LA CIFRA
Serie ARIl futuro rossonero
LE TAPPE
Queste le tappe più recenti della trattativa per la cessione del Milan che ha visto protagonista la cordata di imprenditori cinesi.10 MAGGIOBerlusconi si convince ad aprirealla cordata cinese con una trattativa in esclusiva ufficializzata da Fininvest.10 GIUGNOVisto il ricovero di Berlusconi e la lunga degenza che lo attende, Fininvest e cinesi concordano un’ulteriore proroga alla scadenza dell’esclusiva a trattare. Si passa così al 30 giugno (in precedenza si era già slittati dal 15 – la data originaria – al 20.13 GIUGNODa New York arriva a Milano l’advisor dei cinesi Sal Galatioto per incontrare i vertici di Fininvest. Galatioto, assieme al referente italiano Gancikoff, si dedica a una tre giorni di incontri.14 GIUGNOCom’era emerso già in precedenza, viene confermato che la difficoltà più grande nella trattativa riguarda le richieste di Silvio sugli investimenti. Berlusconi vuole siano messe nero su bianco e durino nel tempo. Filtrano indicazioni pessimistiche.24 GIUGNOFininvest e cinesi continuano a lavorare all’accordo. Si parla di un possibile annuncio sul preliminare di contratto per il 7 luglio, data del raduno rossonero. Berlusconi ora pare più propenso alla cessione.
Settimane convulsefra alti e bassie Berlusconi operato
Sal Galatioto, 64 anni, è l’advisor della cordata cinese
SATTA-BOATENGHAN DETTO SÌA PORTO CERVOFiori d’arancio per Kevin Prince Boateng, 29 anni, ex giocatore del Milan e la modella Melissa Satta, 30, volto di Mediaset. La coppia si è unita in matrimonio nella chiesetta Stella Maris di Porto Cervo, con il piccolo Maddox, 2 anni, primogenito, a fare da paggetto e molti vip presenti. La Satta e il calciatore tedesco fanno coppia dal 2011.
28 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
È Inter d’assaltoE se parte Icardipuò arrivare Dzeko1Presi Banega, Erkin e Ansaldi, è ballottaggio tra Candreva e Berardi. Ma qualche cessione ci sarà
1 Antonio Candreva, 29 anni, gioca dal gennaio del 2012 nella Lazio 2 Edin Dzeko, 30 anni, ex attaccante del City, 8 gol nel suo primo campionato italiano con la Roma 3 Domenico Berardi, 21 anni, ha segnato38 gol in Serie A, tutti con il Sassuolo 4 Roberto Mancini, 51 anni, allenatore dell’Inter LAPRESSE-FORTE-GETTY
21 3
4
Luca Taidelli
L e premesse del mercatodell’Inter sembravano lestesse dell’anno scorso:
vendere prima di comprare.Dodici mesi fa l’allora d.g. Marco Fassone riuscì a convincereErick Thohir e con il d.s. PieroAusilio costruì prima il blitz diMonaco per strappare già a giugno Geoffrey Kondogbia al Milan e poi i due chiusero per Miranda con l’Atletico Madrid.
Solo in estate inoltrata, invece,si concretizzarono le cessionieccellenti (Kovacic, Shaquiri,Hernanes) con cui alla fine ilclub chiuse il mercato in attivo,malgrado poi siano arrivati, tragli altri, Jovetic, Ljajic, Melo esoprattutto Perisic.
GETTATE LE BASI Vista la delicatezza della situazione finanziaria dell’Inter, quest’anno derogare al mantra di mercato pareva davvero impossibile. Anche dopo la cessione della
maggioranza a un gruppo finalmente solido come Suning.Pesano infatti gli accordi presicon l’Uefa in chiave fairplayche, dopo il 30 milioni dell’esercizio che si chiuderà giovedì, impongono il pareggio dibilancio nel 2017. Paletti difficilmente modificabili se non sidimostra immediata discontinuità con la gestione precedente. Eppure oltre ai parametrizero Banega ed Erkin (ma siamo sicuri che il turco resterà enon verrà ceduto all’estero per
liberare una delle due caselleda extracomunitario?), è giàarrivato dal Genoa Cristian Ansaldi l’argentino da ieri sulprofilo Instagram si è definito«giocatore dell’Inter» e sonostate gettate le basi per colmareil vuoto all’ala destra. Un ballottaggio a due tra DomenicoBerardi e Antonio Candreva ilcui risultato richiederà ancoraqualche tempo.
ATTESA PER MARTEDÌ E se l’Inter si è spinta ad offrire (ma
non ancora informa ufficiale)rispettivamente25 e 20 milionisignifica che lanuova proprietàcinese ha capitonon solo che per il benedettoturnaround serve rinforzare lasquadra, ma anche che per arrivarci urge aumentare i ricavi. Eil modo più veloce per farlo ètrovare quelle nuove sponsorizzazioni che per la vecchia gestione sono rimaste una chime
ra. Tra poche ore i vertici di Suning sveleranno i nuovi piani(che potranno comprendereanche le sinergie con lo Jiangsu) e tutto sarà più chiaro. Anche allo stesso Ausilio e al CfaGiovanni Gardini, che hannogettato i giusti ami ma proprioin queste ore sono in full immersion con la delegazione diSuning in vista del varo dellanuova Inter.
CESSIONI Progetto che comunque non potrà prescindere daalmeno un paio di plusvalenzepesanti. Gli indiziati sono Murillo e Brozovic, ma se arriveranno offerte non sotto ai 2530 milioni. Per ora ci è andatovicino solo lo Zenit per il colombiano, che però ha rispostono grazie. Del croato si riparlerà a fine Europeo, ma non è unmistero che in Premier piacciaeccome. Pur con le quotazionidi Perisic in impennata, il pezzopiù pregiato però rimane Icardi. Per il capitano siamo fermi aun’offerta (respinta al mittente) del West Ham e ai sondaggidell’Atletico Madrid. Sotto ai40 milioni l’Inter non si siede
nemmeno al tavolo. E se proprio dovesse sacrificare il bomber di Rosarionon va trascurata la pista Dzeko.Il bosniaco è inuscita dalla Roma, cui basterebbero 15 milioni.Poi resterebbe ilproblema ingaggio (4,5 milioni),che però non è
poi tanto superiore a quello diMaurito. E Mancini sotto sottoè convinto che il bosniaco, cheben conosce avendolo allenatoal City, dopo una prima deludente stagione italiana sarebbepronto ad esplodere.
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LA SVOLTA SOCIETARIA
Cinesi già sbarcati a Milano: martedì il grande giorno1In città una decina di manager di Suning:riunioni con la dirigenza nerazzurraper limare i dettagli in vista dell’assemblea
MILANO
S i avvicina l’ora X, vale a dire le 9 di martedì mattina.In quel preciso momento
– a meno di intoppi nei bonificibancari, come avvenne nel novembre 2013, quando ErickThohir subentrò a Massimo Moratti come azionista di maggioranza dell’Inter – inizierà l’assemblea straordinaria dei socichiamata a ratificare l’ingresso
di Suning Commerce Group come nuovo socio di maggioranza, con l’acquisizione del68,55% delle quote nerazzurre.Il tutto avverrà in parte rilevando una porzione del pacchettoin mano a Thohir (che è arrivato in serata e scenderà al 31%,in attesa dell’uscita definitiva),in parte attraverso un aumentodi capitale con emissione di oltre 3 miliardi di nuove azioni.
ECCO REN Una delegazione
composta da dieci persone diSuning è atterrata ieri alle 7.30da Nanchino, tra cui Ren Jun(vice presidente esecutivo diSuning Commerce Group, il vero braccio destro operativo diZhang Jidong, fondatore delGruppo, in arrivo domani), SunWeimin (vice chairman di Suning Commerce Group), YangYang (vice presidente di SuningInvestment Group), Bu Yang(vice presidente di SuningCommerce Group), Liu Jun (vice presidente di Suning SportsGroup e general manager di Suning Football Club). Una voltaraggiunto l’albergo, che non èl’Hotel Palazzo Parigi, sede dell’assemblea, sono scattate le
riunioni con la dirigenza nerazzurra per mettere a posto tutti idettagli. Dopo l’assemblea deisoci, si terranno infatti i consiglidi amministrazione di Inter, Inter Media and Communicatione Inter Brand. Il tutto verràchiuso da una conferenza stampa e da un pranzo cui parteciperanno un centinaio di persone,tra nuova e vecchia Inter. Pocofiltra sulla composizione delnuovo board. In quota Thohirpotrebbero restare lo stessotycoon, il socio Handy Soetedjoe Nicola Volpi. Per Suning, Ren,Yang, il figlio di mr. Zhang (Steven) e altri due dirigenti.
lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATAErick Thohir, presidente dell’Inter, e Zhang Jindong, n.1 di Suning REUTERS
0Il risultato di bilancio nel 2016-17 che l’Inter si è impegnata ad avere ai fini del fair play
IL NUMERO
Serie ARStrategie nerazzurre
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29DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
BOLOGNA Si rimette in moto il Bologna, che oggi si ritrova in Sardegna per il pre-ritiro di Castiadas. Si tratta di una fase inedita e innovativa della preparazione per i rossoblù, ma abituale per Roberto Donadoni che da tempo utilizza una settimana di riattivazione prima di cominciare la preparazione vera e propria. Saranno sette giorni (rientro in città il 3 luglio) di lavoro-vacanza, con sedute atletiche e momenti di relax con le famiglie. Donadoni ha convocato 19 giocatori, dai big Destro, Diawara e Mirante, che sta discutendo un adeguamento del suo contratto con scadenza 2018 da 700 mila euro annui, ai nuovi acquisti Di Francesco e Boldor. Da questo pre-ritiro sono dispensati Taider, Pulgar e Oikonomou per gli impegni con le nazionali, Ferrari in convalescenza dopo l’intervento al menisco esterno destro e Morleoche segue un programma personalizzato a Bologna. Terminata la settimana sarda, i rossoblù saliranno a Castelrotto dal 10 al 26 luglio e poi a Kitzbuhel dal 29 al 5 agosto.
Luca Aquino
I CONVOCATIPORTIERI Da Costa e Mirante. DIFENSORI Boldor, Cherubin, Gastaldello, Krafth, Maietta, Masina, Mbaye e Rossettini.CENTROCAMPISTI Crisetig, Diawara, Donsah eRizzo. ATTACCANTI Destro, Di Francesco, Floccari, Mounier e Tabacchi.
QUI BOLOGNA
Pre-ritiro in SardegnaUna settimana di faticae relax con le famiglie
IL RADUNO
Sassuolo europeoda oggi al lavorocon big e giovaniStefano FoglianiSASSUOLO (MO)
C omincia oggi la quartaavventura in A del Sassuolo. Sesto in classifica
la stagione scorsa, primo aprendere il via quest’anno, chevede il gruppo in neroverdemisurarsi per la prima voltanella sua storia con una prospettiva europea che è insieme, si disse a maggio, «traguardo e punto di partenza».Quella che i neroverdi cominciano stasera – raduno blindato all’Hotel Due Pini di Corlo, adue passi da Sassuolo – è la stagione della verità per una realtà che non vuole essere considerata una meteora e lavoraper consolidarsi ad alto livello.
INNESTI Dopo aver confermato Eusebio Di Francesco, la di
rigenza emiliana ha fatto cassacedendo Vrsaljko all’AtleticoMadrid, ed è riuscita fin qua atrattenere tutti i big – da Berardi ad Acerbi, fino a Missiroli eSansone – innestando su ungruppo già strutturato sologiovani (Sensi e Mazzitelli, under 21 acquistati a gennaio, malasciati ai club di appartenenza, gli unici due volti nuovi, maanche Dell’Orco, rientrato dal
prestito a Novara) e prendendo il tempo che serve per il resto. Ovvero qualche cessione(Laribi? Pegolo? Chibsah?) einnesti che arriveranno.
PRESENTAZIONE Sfumato Lapadula, andranno aggiunti unattaccante, un esterno destroche sostituisca Vrsaljko e magari un difensore centrale, maintanto il gruppo che stasera siritrova e domani comincia a lavorare in città una filosofia cel’ha già. E Di Francesco la plasmerà con un ritiro lampo inquota – due settimane a MallesVenosta, dal 3 al 16 luglio – chedovrebbe dar modo ai neroverdi di preparare nel migliore deimodi lo storico debutto in Europa League, in programma il28 luglio. Giovedì, invece, dopo il workshop in Confindustria Ceramica cui prenderàparte Giorgio Squinzi, la presentazione in piazza Garibaldi.
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I CONVOCATIPORTIERI Consigli, Pomini e PegoloDIFENSORI Acerbi, Antei, Ariaudo, Cannavaro, Dell’Orco, Fontanesi, Gazzola, Peluso e Terranova.CENTROCAMPISTI Biondini, Chibsah, Duncan, Laribi, Magnanelli, Mazzitelli, Missiroli, Pellegrini e Sensi.ATTACCANTI Berardi, Defrel, Falcinel-li, Politano, Sansone e Trotta.
Eusebio Di Francesco, 46 anni ANSA
DALL’INGHILTERRA
Però Mou rilanciaPronti 120 milioniper avere Paul1Il Manchester United sarebbedisposto anche a pagare a Raiolai 25 milioni di maxi-commissione
MILANO
D ove andrà Pogba? Ormai è il ritornellodell’estate. Ogni giorno si rincorronovoci sulla sua nuova destinazione, men
tre dalla Juventus arrivano segnali opposti: laposizione del club è sempre la stessa, il giocatore non si vende a meno che non sia lui a chiedere di essere ceduto. Il francese però fa golaa tutti i top club: della maxi offerta del RealMadrid si è già scritto (120 milioni di euro allaJuve). Come ha ammesso lo stesso Raiola, però, non è l’unica squadra interessata a Paul.Ieri lo spagnolo As ha rilanciato: il ManchesterUnited torna prepotentemente in corsa pareggiando la proposta di 120 milioni del Real, chenel frattempo si sarebbe tirato indietro perchépoco propenso ad accontentare Raiola, chevorrebbe 12 milioni di euro all’anno per il suoassistito. Mourinho invece sarebbe riuscito aconvincere il club ad arrivare a una cifra cosìalta. Non solo: lo United, che si mangia le mani per aver lasciato partire il francese quasi acosto zero quando aveva 19 anni, sarebbe disposto a dare a Raiola i 25 milioni di commis
sione che chiede per il trasferimento.
GOMES E GABRIEL JESUS Al momentoporte tutte chiuse alla Juventus, che
però continua a rimanere vigile perchénon vuole correre il rischio di trovarsisenza Pogba e senza un sostituto all’altezza. Per questo non molla André Go
mes, centrocampista portoghese del Valencia: il club spagnolo lo valuta 50 milio
ni, i bianconeri (che lo vorrebbero indipendentemente dagli sviluppi di Pogba) sono fermi a 40. Per la difesa, sempre caldo il nomeBenatia: il nodo è la formula, perché la Juve
lo vorrebbe in prestito, il Bayern invece preferisce venderlo. Capitolo attacco: Marot
ta e Paratici stanno seguendo diverse piste e non hanno fretta. Michi Ba
tshuayi, centravanti belga del Marsiglia, è un profilo che piace, la Juveha buoni rapporti con il club (che
non naviga in buone acque) manon vuole arrivare a 30 milioniper averlo. Il vero obiettivo resta Gabriel Jesus, giovane stella
brasiliana del Palmeiras, più defilato il vecchio pallino cileno Alexis Sanchez
(che però l’Arsenal non vuole vendere e haun ingaggio fuori portata).
f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA
CON IL 3-5-2BUFFON
DANI ALVES
KHEDIRA
PJANIC(Marchisio)
POGBA
BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI
MANDZUKIC DYBALA
ALEXSANDRO
CENTIMETRI
CON IL 4-3-1-2BUFFON
BONUCCI (Barzagli)
CHIELLINI EVRA
KHEDIRA MARCHISIO
PJANIC
POGBA
MANDZUKIC DYBALA
DANI ALVES
CENTIMETRI
CON IL 4-4-2BUFFON
BONUCCI (Barzagli)
CHIELLINI EVRA
POGBA PJANIC(Marchisio)
ALEXSANDRO
MANDZUKIC DYBALA
DANI ALVES
LICHTSTEINER
CENTIMETRI
Paul Pogba, 23 anni FORTE Miralem Pjanic, 26 anni LAPRESSE Dani Alves, 33 anni GETTY IMAGES
Pogba-Pjanic-AlvesLa Juve in mezzoha l’isola del tesoro1Con il francese (se resta) e i due nuovi acquistiAllegri ha molte più soluzioni per arrivare al gol
Fabiana Della ValleMILANO
P iù qualità, più soluzionioffensive, più cross e diconseguenza più gol. In at
tesa di conoscere il nome del sostituto di Morata (continua il casting della dirigenza bianconera, che comunque farà un tentativo estremo per riportare lospagnolo a Torino se il Real lo rimetterà sul mercato), la Juventus si è già portata avanti costruendo un centrocampo forte
e ben assortito. Se hai in rosa Pogba, Marchisio e Khedira piùAlex Sandro, Lichtsteiner edEvra come esterni, fai fatica a lamentarti, se poi arrivano DaniAlves e Pjanic aumenta la concorrenza ma raddoppiano le opzioni per l’allenatore. In otticaChampions il vero colpo sarebbela conferma di Pogba, l’uomodalle risorse inesauribili. Avereaccanto due giocatori molto tecnici come i due nuovi acquisti èun valore aggiunto per il francese, che avrà più piedi buoni concui dialogare.
PJANIC IN REGIA Con i due brasiliani sulle fasce, in mezzo Miralem più Pogba e Khedira aifianchi, Allegri avrà un centrocampo spregiudicato e offensivo. Quando vorrà coprirsi potràcambiare gli esterni e utilizzareMarchisio (out probabilmentefino a novembre) che garantiscepiù copertura in mezzo. Per Allegri la cosa più importante è avere giocatori duttili e intercambiabili. Prendiamo Pjanic: puòsostituire il Principino in cabinadi regia (è questa l’idea che ha intesta Max, d’altronde anche
Spalletti nell’ultima stagionel’ha utilizzato spesso così), puòfare il rifinitore, consentendo altecnico di passare dal 352 al 4312, e pure la mezz’ala. Il rombo è l’unico modo per vedere i 4della mediana in campo assieme: le aperture di Pjanic, gli inserimenti di Khedira, l’imprevedibilità di Pogba e la solidità diMarchisio. Un sistema di giocoche sarà proponibile solo dopo ilrientro di Claudio. Con quattroesterni di ruolo Allegri potrà valutare anche l’ipotesi 442, conLichtsteiner ed Evra a coprire lespalle di Dani Alves e Alex Sandro.
LE PUNIZIONI Sia Allegri sia Dybala hanno sottolineato l’importanza di Pjanic sui calci piazzati:l’ex giallorosso ha fatto 11 reti su27 su punizione diretta in 5 stagioni di A (il 41% dei suoi gol).L’anno scorso si sono alternatiDybala (di sinistro) e Pogba (didestro), qualche volta Bonucci.L’argentino resterà sulla suamattonella (2 reti nell’ultimastagione), Paul (anche lui 2 centri su punzione) e Miralem tireranno dall’altro lato.
CROSS E ASSIST Già con l’acquisto di Alex Sandro la Juve avevaguadagnato in cross da sinistra,Dani Alves oltre a una gran precisione in questo fondamentalesull’altra corsia porta in dote anche un buon tiro, la grande partecipazione alle azioni d’attacco eun’ottima capacità d’inserimento (un gol e 8 assist nell’ultima stagione col Barcellona). È perfetto sia per Mandzukic, che aspetta palloni acentro area, sia per Dybala.
PIÙ GOL L’obiettivo è aumentare il contributodel centrocampoalla fase realizzativa. L’anno scorso sono state 26(su 56) le reti deicentrocampisti, ilminimo storicodegli ultimi 5 anni: da Conte inpoi il reparto dimezzo non eramai sceso sotto i30. Con i nuovi acquisti, Pogba e glialtri della medianac’è ottimo materialeper riuscirci. E se dovesse arrivare anche AndréGomes, Allegri avrà unsolo problema: l’abbondanza.
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Massimiliano Allegri, 49 anni, tecnico della JuventusGETTY IMAGES
Serie ARCome cambia la Signora
REJA IN BICI: «E ALLENOFINO A OTTANT’ANNI»BERGAMO (m.sp.) Un sorriso stampato sul volto, un abbraccio ai tifosi giunti a salutarlo e via con la lunga pedalata. Ieri mattina Edy Reja è partito (foto Magni): dal Santuario di Caravaggio si è diretto in bici verso la sua Gorizia, dove arriverà oggi. Alla vigilia, Reja ha detto: «Avevo deciso di chiudere con l’Atalanta dopo l’interruzione della striscia negativa: è stato un bel percorso, ma avrei voluto mantenere una mentalità più offensiva anche nelle difficoltà. Ho messo buone basi, ora arriva Gasperini, la scelta migliore. Il mio futuro? In panchina fino a ottant’anni».
30 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
QUI NAPOLI
Herrera è più vicinoAffari col Pescara:Caprari e VerreGianluca MontiNAPOLI
I l mercato è anche il giocodelle parti. De Laurentiisaveva parlato di una mega
offerta al Lione per Tolisso, ieriil suo collega francese Aulas hadetto di aver rifiutato 26 milioni per il suo centrocampista.Chissà se è vero visto che conquella cifra il Napoli avrebbegià messo le mani su Herrera,per il quale il club azzurro si èspinto invece a 18 milioni più 3di bonus. Il Porto vacilla ed ametà settimana darà una risposta (una percentuale sulla vendita andrà al Pachuca, vecchioclub di Herrera). Le parti sonopiù vicine rispetto a qualchegiorno fa e comunque Herreraè più vicino di Witsel che il Napoli ha sondato e che risentiràma le cui pretese sono ritenute
esose (sul belga dello Zenit c’èl’Everton). Ionita, Diawara,Kessie, Kums e gli altri sonotutti considerati terze scelte.
PEZZI CHE COMBACIANO Ilmercato è anche un puzzle convari tasselli che si debbono incastrate: in Francia parlano delterzino Sidibe al Monaco, unaoperazione che «libererebbe»Fabinho per il Napoli (due le
offerte: 1213 milioni più Zuniga oppure 15 cash compresi ibonus). Widmer e Meunier restano alternative da prenderein considerazione. Occhi puntati anche sul giovane esternod’attacco Adam Ounas, ’96 delBordeaux. È una delle ipotesiper il ruolo di vice Callejon dato che El Kaddouri reclamaquello spazio che il Chievo sarebbe disposto a dargli. AncheAlbiol vorrebbe andar via, maper ragioni familiari, peròGiuntoli sa bene quanto sarebbe difficile sostituire lo spagnolo dato pure che Mustafi nonvuole lasciare Valencia.
SINERGIA PESCARA Fissatal’ultima amichevole del ritiroin Val di Sole: si giocherà il 28luglio con l’Entella, club dalquale il Napoli potrebbe acquistare Cheick Keita in sinergiacon qualche altro club di A (ilCrotone). A proposito di sinergie, quella col Pescara resiste:azzurri vicini a Caprari e Verre(per un totale di 7,5 milioni)che resterebbero in prestito inAbruzzo (per Verre si ipotizzaun prestito biennale). De Laurentiis e Sebastiani potrebberoanche adoperarsi insieme perportare in riva all’Adriatico l’attaccante colombiano Preciado.
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Hector Herrera, 26 anni AP
CESSIONE PALERMO
Tacopina mediatore tra Zamparini e cordata italo-UsaFilippo Di ChiaraMILANO
Z amparini chiama. Tacopina risponde. La richiesta«d’aiuto» formulata tre
mesi fa dal presidente del Palermo al collega del Venezia,sembra aver prodotto qualcherisultato. L’uomo d’affari americano, infatti, pare abbia individuato un gruppo italoamericano seriamente disposto a trattare l’acquisto del Palermo.Il condizionale è d’obbligo,considerate le implicazioni legate alla cessione di un club e lemolteplici trattative (o presunte tali) di cui si è parlato negliultimi mesi relativamente alclub rosanero. Se Zampariniavrà trovato l’acquirente giustoè presto per dirlo, ma l’interessec’è ed è concreto, come testimonia l’intensificarsi dei contatti
tra le parti degli ultimi giorni.La base di partenza sulla qualesi sta discutendo è superiore ai30 milioni di euro. Qualora iprimi approcci dovessero dareesiti confortanti, nelle prossimesettimane la negoziazione potrebbe subire una decisa accelerata. Se il mercato del Palermoappare fermo, probabilmente èanche per questo motivo. Zamparini vuole vendere e spera di
farlo nel più breve tempo possibile. Gli italoamericani individuati da Tacopina, stando alleindiscrezioni raccolte, sarebbero orientati a rilevare l’interopacchetto societario, non unaquota di minoranza.
I VIOLA E va anche specificatoche la famiglia Viola, che datempo ha manifestato il suo interesse, non ha nulla a che vedere con questo gruppo, benché il loro interesse non sia deltutto scemato (nonostante lecontinue smentite del giovaneJohn Viola, di recente in visitain Italia).
FRONTE CINESE L’altro fronteche Zamparini sta coltivandonella speranza di cedere il Palermo, è quello cinese. In questo caso sarebbero due i gruppiche hanno manifestato un certointeresse, ma l’input dato agliimprenditori locali dal governodi Pechino è quello di scalaresocietà calcistiche europee dimedioalto livello, indicazioneche potrebbe rappresentare unproblema, considerato che ilPalermo non è un club di grandissime tradizioni. In tal senso,il presidente rosanero aspettauna risposta entro i primi giorni della prossima settimana.
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Maurizio Zamparini, 75 anni GETTY
Roma-Vermaelen: si puòUltimatum a Zabaleta1Il Barcellona apre al prestito con obbligo. Nuova fiducia su NachoL’argentino dentro o fuori in una settimana. Attacco: in pole c’è Milik
ALTRE TRATTATIVE
Kamil Glik, 28, polacco LAPRESSE Il serbo Adem Ljajic, 24 anni FORTE
Toro: Iago e Ljajicil sì entro 48 ore Glik va al Monaco1Il Sassuolo vuole Babacar. Samp su Viviani. Per il Genoa c’è l’idea Alario
Pessina-Schira
L a Samp attiva sul mercato anche nel weekend. Iblucerchiati, dopo aver
praticamente ceduto Fernando allo Spartak Mosca, danno la caccia a Viviani: il Verona chiede 8 milioni. E sul giocatore ci sono anche Bologna(se parte Diawara, che piacea Roma, Napoli e Valencia) eCagliari (se cede Di Gennaroal Chievo). Intanto la Sampcontroriscatta il centrocampista Martinelli dal Brescia.
MOSSE BOLOGNA Per i rossoblù c’è la grana Miranteche ha chiesto un aumento:dopo un confronto con Di Vaio la situazione pare essersi ricomposta (e sul giocatorec’è la Juve). In difesa scattoper Ajeti (Frosinone, superato il Pescara) e Gonzalez (Palermo), in mezzo si avvicinaGnoukouri (Inter). In attacco proposto Preciado del Deportivo Calì e sondaggio perCapel col Genoa.
AFFARI LAZIO La Lazio diBielsa punta forte su Lloren
te del Siviglia ma ci sono le pisteKoura (Olympique Nîmes) el’argentino Calleri. Difesa in pole c’è Jardel (Benfica), sondatoAloé, già al Marsiglia con Bielsa.Per Thauvin chiesto il prestito alNewcastle.
ATTESA GRANATA Oggi o domani la Roma aspetta il sì di IagoLjajic al Torino altrimenti ildoppio affare rischia di saltare.Ponce verso il Gijon. Il difensoreGlik a un passo dal Monaco(balla 1 milione) che vuole anche Saponara (Empoli).
ALTRI AFFARI Palermo: il Lioneè su Lazaar, idea Cigarini (Atalanta) a centrocampo. La Fiorentina cerca un centrale e tratta Sidibè (Lille) e Ruben Vezo(Valencia), l’alternativa è Oikonomou (Bologna), avanti piacePjaca (D.Zagabria). Il Genoapuò avere dal Milan Suso (piaceanche a Sassuolo e Bologna) eNiang (c’è l’Everton) dopo lo«sgarbo» Lapadula, nel mirinopure l’argentino Alario (il RiverPlate chiede 15 milioni) e Matri.Il Chievo ci prova per Lodeiro echiede El Kaddouri al Napoli.L’Udinese ci prova per Gilardino(Palermo). Sassuolo: si puntasu Babacar (Fiorentina) e sistringe per Zappacosta (Torino), Politano allunga al 2021.L’Atalanta si muove per l’esternoRicci (Roma) e il portiere Leali(Juve). Il Crotone tratta Paganini (Frosinone), Suagher (Atalanta) e Vacca (Foggia). Il Pescara riscatta Verre (Udinese).
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Davide StoppiniROMA
R oger Federer, vecchio tifoso di Francesco Totti, magari un giorno in gran se
greto chiederà al capitano dellaRoma perché il suo Basilea s’èinfilato così prepotentementein testa il nome di SeydouDoumbia. Walter Sabatini e ilbilancio giallorosso ringrazianoe respirano: il club svizzero pagherà due milioni di euro per ilprestito e verserà a Doumbial’intero ingaggio che gli garantiva la Roma, 3 milioni netti, dunque 6 lordi. Sommato e poi tradotto, per la Roma vale 8 milioni tra risparmio e incasso. E magari in Svizzera, terra chel’attaccante conosce bene,Doumbia convincerà talmentetanto Federer e il Basilea daspingerli al riscatto: il diritto èfissato a 7,5 milioni.
BUONE NUOVE Ma è bene restare attaccati al presente. E all’ossessione di Spalletti e Sabatini:la difesa. Il tecnico vuole difensori che gli consentano di giocare con più moduli, anche conquella difesa a tre che il tecnicocontinua a ritenere opzione valida per le caratteristiche di diversi giocatori in rosa. Ancheper questo a Trigoria sbarcheranno due difensori centrali,non uno. E magari potrebberoarrivare in coppia dalla Spagna.Vermaelen e Nacho sono ai primi posti della famosa lista di 30nomi citata da Baldissoni. E suentrambi vanno registrati passiin avanti nelle ultime ore. LaRoma è convinta di riuscire adaggirare in qualche modol’ostacolo ingaggio per il belga,che a Barcellona guadagna 4milioni di euro. Un agente è stato incaricato di sondare il terreno e ha portato a casa la notiziache il Barcellona potrebbe lasciar partire il giocatore in prestito con obbligo di riscatto, peruna valutazione totale di poco
inferiore ai 10 milioni, cifra abbordabile per la Roma. Eccoperché la pista va consideratabuona e pronta a decollare dopo il 30 giugno. L’altro segnalearriva da Madrid. Perché al di làdi quanto fatto filtrare nei giorni scorsi sull’incedibilità di Nacho, a Trigoria sono convintiche si tratti di una strategia momentanea: in fondo, non ci sarebbe ragione di togliere delmarcato a fine giugno un calciatore non certo titolare. La Romapensa di poter riaprire il dialogo, per la felicità del calciatoreche già aveva detto sì all’ipotesi.
ATTESA PABLO Per un altro sì,invece, la Roma è in attesa. Sabatini ha consegnato la scorsasettimana a Pastorello, il mediatore dell’operazione, l’offerta di un triennale da 3 milioninetti per Pablo Zabaleta, argentino che il City è disposto a libe
rare a cifre basse. Una rispostanon è ancora arrivata, ma a Trigoria non vogliono tirarla per lelunghe: dentro o fuori in unasettimana, questo il messaggiorecapitato a Zabaleta. In casonegativo, via alle alternative. Etra queste Zappacosta: Sabatinine ha parlato col Torino. Da nondimenticare il nome di Caceres:a metà luglio la Roma verificherà le condizioni fisiche dell’uruguaiano, per poi eventualmentechiudere. Attesi entro domani isì al Torino di Iago Falque eLjajic, altrimenti l’affare rischiadi saltare. Ponce è vicino al prestito allo Sporting Gijon. Per Sanabria il Tottenham offre 9 milioni: pochi per Trigoria. Dovetengono gli occhi aperti per l’attacco: su Dzeko è vigile l’Inter,se addio mai sarà occhio a Milik. Questione di incastri, il mercato va così.
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Thomas Vermaelen, 30 anni, difensore del Belgio e del Barça. A destra Pablo Zabaleta, 31 FORTE-ACTION IMAGES
Doumbia saluta: il Basilea paga tutto l’ingaggio e dà due milioni per il prestito (con diritto di riscatto)
Caceres resta in orbita giallorossa: entro metà luglio verifiche sulle sue condizioni fisiche
ALTRE MOSSE
Serie ARMercato
31DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
LA SITUAZIONE
Questa la situazione attuale per quello che riguarda gli allenatori della prossima stagione per le 22 squadre di Serie B e per le 54 di Lega Pro, in attesa ovviamente dell’ok della Federazione per le iscrizioni e anche dei ripescaggi che dovranno riportare l’organico (della Lega Pro) a 60 squadre e che dovranno sostituire i club che eventualmente non verranno iscritti nei due tornei. In maiuscoloin questo elenco sono indicati gli allenatori nuovi rispetto alla scorsa stagione, gli altri sono quelli confermati: molte ancora le caselle da sistemare, per qualche club non ci sono ancora candidati credibili, mentre alcune squadre non sono neppure sicure di iscriversi al campionato. Ecco comunque il riepilogo della situazione:
SERIE B ASCOLI AGLIETTIAVELLINO TOSCANOBARI SANNINO? STELLONE?BENEVENTO BARONI?BRESCIA VECCHI? D’AVERSA?CARPI CastoriCESENA DragoCITTADELLA VenturatoENTELLA BREDAFROSINONE MARINOLATINA VIVARININOVARA BOSCAGLIAPERUGIA BUCCHIPISA Gattuso?PRO VERCELLI LONGOSALERNITANA S. INZAGHISPAL SempliciSPEZIA Di CarloTERNANA BOLLINI?TRAPANI CosmiVERONA PECCHIAVICENZA Lerda
LEGA PRO AKRAGAS ?ALESSANDRIA BRAGLIAANCONA Cornacchini?
AREZZO SOTTILIBASSANO D’ANGELOBELLINZAGO SicilianoCARRARESE ?CASERTANA INCOCCIATICATANIA RIGOLICATANZARO ErraCOMO GALLOCOSENZA RoselliCREMONESE TESSERFERALPI SALÒ ASTAFIDELIS ANDRIA FAVARINFOGGIA De ZerbiFRANCAVILLA CalabroGIANA AlbèGUBBIO MagiJUVE STABIA FONTANALANCIANO PANCARO?LECCE PADALINOLIVORNO FOSCARINILUCCHESE GalderisiLUMEZZANE FilippiniMACERATESE GIUNTIMANTOVA PrinaMARTINA ?MATERA BITETTO?MESSINA BERTOTTOMODENA BergodiMONOPOLI ZANINPADOVA BREVIPAGANESE GrassadoniaPARMA ApolloniPAVIA ?PIACENZA FranziniPISTOIESE REMONDINAPONTEDERA IndianiPORDENONE TedinoPRATO GUSTINETTI? PEA?PRO PIACENZA PEA?REGGIANA COLUCCIRENATE FOSCHIRIMINI ?SAMBENEDETTESE PalladiniSANTARCANGELO MARCOLINISIENA COPPOLA? CHIESA?SIRACUSA SottilSÜDTIROL VIALITERAMO ZAULITUTTOCUOIO FiasconiVENEZIA F. INZAGHIVITERBESE Nofri Onofri
Pavia, Rimini e Martina:le crisi dei club rallentanola scelta degli allenatori
Ternana, fumata grigiaper l’arrivo di BolliniBrescia: Zeman lontano1Sannino o Stellone a Bari, Pisa è sempre in ansia per GattusoIl Prato sceglie tra Pea e Gustinetti, Incocciati alla Casertana
Cirici-Laffranchi-Laureti
I n B ci sono ancora cinquepanchine da assegnare eprobabilmente la prossima
settimana sarà decisiva per definire il quadro. Ecco il punto.
QUI TERNANA Fumata grigiadopo il summit con Alberto Bollini. Tornano quindi d’attualitàTorrente, Gregucci e Menichini, già contattati in passato, oltre a D’Aversa e Gautieri. Domani è atteso l’annuncio delnuovo direttore sportivo chedovrebbe essere Fabrizio Larini.
QUI BARI I maggiori candidatiGiuseppe Sannino, 59 anni, è statoper poche giornate al Carpi ANSA
Serie B e Lega ProRPanchine
LE TRATTATIVE
Cesena d’attacco: si punta a Cerri, La Gumina o Antenucci 1Perucchini per la porta del BeneventoLega Pro: Liviero torna alla Juve StabiaL’Arezzo fa la doppietta: Sirri e Corradi
Piga-Pistolesi-Schira
I l Cesena è pronto a rivoluzionare l’attacco per puntare alla promozione: chie
sti in prestito Cerri (Juve, era aCagliari) e La Gumina (Palermo); i romagnoli vanno a caccia pure di Antenucci (Leeds).Lo Spezia può pescare ancorain Croazia: nel mirino il centrocampista Cvrzic (Rijeka). Lamezzala Busellato (Ternana)
torna al Cittadella, che tratta Misuraca (Bassano) e Bocalon(Alessandria). Il baby Bifulco(Napoli, era a Rimini) verso ilprestito al Carpi che può vendere Mbakogu in Turchia. Il Pisa lavora al riscatto di Tabanelli(Cesena). L’Ascoli tratta Fiordilino (Palermo, era a Cosenza).Capitolo portieri: il Perugiavuole Forte (Maceratese), ilFrosinone è vicino al ritorno diBardi (Inter) e il Beneventochiude per il prestito di Peruc
chini (Bologna, era a Lecce).L’Avellino aspetta il via liberadell’Udinese per il prestito diMeret; in attacco chiesto Stoian(Crotone). Garofalo (Novara)verso la Salernitana. Il Trapaniha sorpassato la Cremonese peril centravanti Ferretti (Pavia).
LEGA PRO La Juve Stabia riprende Liviero (Lecce) e ora vain pressing per Giannone (Casertana) e Marotta (Benevento). Valagussa (Entella, era alRenate) piace al Como. Bonetto (Inter) vicino alla Reggiana.Lucchese interessata a Antonelli (Pistoiese). Il Livorno ha offerto un biennale a Grillo (Pavia). Ad Arezzo arrivivano Sirri
(Alessandria) e Corradi (Cuneo), ma si pensa il grande perl’attacco: Sforzini o Cellini;Probabile la conferma di Defendi, sempre più vicino Polidori (Rimini). Guidone (Santarcangelo) verso il Teramo. IlFoggia su Martinelli (Messina).Martiniello (Salernitana) versoil Martina. La Fidelis Andria,dopo aver blindato il d.g. Doronzo, tratta Volpicelli (Venezia). Capodaglio (Casertana) eBorghini (Empoli) nel mirinodel Cosenza. Il Catania lavoraad altri due ritorni: Capuano(Akragas) e Llama (Aldosivi) eintanto è vicinissimo a Pisseri(Monopoli).
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A sinistra l’attaccante Alberto Cerri, 20 anni, ha vinto il campionato di Serie B con il Cagliari. A destra Antonio La Gumina, 20 anni, attaccante cresciuto nelle giovanili del Palermo LAPRESSE-LIVERANI
Gennaro Gattuso, 38 anni, è statopromosso in B con il Pisa LAPRESSE
Zdenek Zeman, 69 anni, ha guidatoil Lugano nella A svizzera LAPRESSE
Alberto Bollini, 50 anni, è stato il vice di Reja all’Atalanta IPP
sto a restare come dirigente.Compromesso che potrebbe essere accettato dalla tifoseria,soprattutto se la presenza diLucchesi servirà a convincereGattuso a restare alla guida della squadra. Se Ringhio dovessedire no, ci potrebbe esserel’ideaCalori, tecnico che ha giocato a Pisa dal 1989 al 1991.
QUI BENEVENTO Il cambio aivertici della società hanno rallentato le operazioni, ragionper cui l’annuncio del nuovo allenatore slitterà (Baroni, perora, resta il miglior candidato).
LEGA PRO Ieri la Casertana hascelto Incocciati per la panchina (Luca Pensi d.s.). Gustinettio Pea per il Prato: dovrà scegliere Nicola Radici, presidente designato da Orgoglio Pratese, iltrust dei tifosi pronto a formalizzare l’accordo per l’acquistodel 51% delle quote societarie(Paolo Toccafondi si occuperàdel settore giovanile, con la collaborazione di Vincenzo Esposito). La Carrarese, salvata dagli imprenditori del marmo, el’Akragas, spiazzato dal passaggio di Rigoli al Catania, sono acaccia dell’allenatore. Il Lanciano, che ha scelto Matteo Materazzi come d.s., punta su Pancaro. A Mantova si va verso l’accordo con Prina (e il nuovo d.g.sarà Togni). A Pavia, Rimini eMartina Franca, invece, nonhanno tempo di occuparsi delnuovo allenatore perché nonsono neppure sicuri che ci saràuna panchina da occupare.Nessuno dei club ha rispettatola scadenza per il pagamentodegli stipendi di marzo, aprile emaggio, quindi – nella miglioredelle ipotesi – saranno penalizzati. Ma c’è il pericolo che le società spariscano (a Riminil’iscrizione verrà fatta, ma soloper cercare di trovare un acquirente).
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restano Sannino e Stellone. Dipenderà molto anche dalla scelta del d.s.: sprint tra Faggiano eSogliano, incontrati ieri dalpresidente Giancaspro. Se dovesse spuntarla Sogliano, è facile pensare che sceglierà cometecnico il fedelissimo Sannino.
QUI BRESCIA Con il passare deigiorni perde quota l’ipotesi di un ritorno di Zeman: fra i profili esaminati di tecnici adatti aun gruppo dall’età media giovane, ci sono Vecchi e D’Aversa.
QUI PISA Domani si dovrebbesapere chi tra Petroni e Lucchesi diventerà il proprietario delPisa. È probabile che la spunti ilprimo, ma con il secondo dispo
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VIA ALLE 14 DIRETTA SKY SPORT MOTOGP HD, LIVE E COMMENTI SU GAZZETTA.IT7ª FILA6ª FILA5ª FILA4ª FILA3ª FILA2ª FILA1ª FILA
IANNONE*Ita-Ducati
29
21 1’47”567
P. ESPARGAROSpa-Yamaha
44
7 1’46”997
REDDINGGB-Honda
45
3 1’46”312
PETRUCCIIta-Ducati
9
9 1’47”601
BARBERASpa-Ducati
8
12 1’48”830
BAUTISTASpa-Aprilia
19
14 1’49”163
PEDROSASpa-Honda
26
15 1’49”364
M. VIÑALESSpa-Suzuki
25
11 1’48”415
CRUTCHLOWGB-Honda
35
5 1’46”568
SMITHGB-Yamaha
38
13 1’48”909
A. ESPARGAROSpa-Suzuki
41
8 1’47”118
MILLERAus-Honda
43
18 1’49”775
V. ROSSIIta-Yamaha
46
2 1’45”961
E. LAVERTYGB-Ducati
50
16 1’49”678
HERNANDEZCol-Ducati
68
6 1’46”828
LORENZOSpa-Yamaha
99
10 1’47”897
RABATSpa-Honda
53
19 1’49”779
BRADLGer-Aprilia
6
17 1’49”685
M. MARQUEZSpa-Honda
93
4 1’46”430
PIRROIta-Ducati
51
20 1’50”204
DOVIZIOSOIta-Ducati
4
1 1’45”246
Media:155,3 km/h
* IANNONE PARTE ULTIMO PER LA PENALITÀ SUBITA A MONTMELÒ. METEO:: NUVOLOSO, PIOGGIA . TEMPERATURA MASSIMA 18o
Oggi sul circuito di Assen (4.542 m) si corre il GP d’Olanda, 8a prova (su 18) del Motomondiale 2016. L’evento viene trasmesso in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Tv8 nei seguenti orari: alle 14 la Moto3, alle 15.20 Moto2 e alle 17 MotoGP. Diretta,
interviste e commenti pure su gazzetta.it.PROGRAMMAWarm up: ore 8.40-9 Moto3; 9.10-9.30 Moto2; 9.40-10 MotoGP. Gare: ore 11 Moto3 (22 giri per 99,9 km); 12.20 Moto2 (24 per 109 km);
14 MotoGP (26 per 118,1 km).CLASSIFICHEMotoGP: 1. M. Marquez p. 125; 2. Lorenzo 105; 3. V. Rossi 103; 4. Pedrosa 82; 5. M. Viñales 72; 6. P. Espargaro 59; 7. A. Espargaro 49; 8. Barbera 48; 9. Dovizioso 43.
Moto2: 1. Rins 116 p.; 2. Lowes 108; 3. Zarco 106; 4. Luthi 93; 9. Corsi 50; 10. Morbidelli 50. Moto3: 1. Binder 147 p.; 2. Navarro 103; 3. Fenati 80; 4. Bulega 66; 5. Bagnaia 54; 6. Antonelli 52; 7. Bastianini 49; 12. Locatelli 30.
LA GUIDAGARE DALLE 11
Dovizioso Furia Rossa
1. Rossi e Dovizioso, protagonisti delle qualifiche; 2. La Yamaha di Valentino (2a) e la Ducati di Andrea (1a); 3. La caduta di Lorenzo nelle libere del mattino; 4. E quella di Marquez in Q2 MILAGRO
3
1
4
2
E Rossi è 2o L’Italiaad Assenè favorita1Andrea e Valentino maghi di strategia sull’asfalto viscido. Prima pole 2016 per la Ducati. Marquez 4o . Lorenzo parte 10o
Paolo IanieriINVIATO AD ASSEN (OLANDA)
«A d Assen succede sempre qualcosa. Nel bene o nel male, non c’è
mai una volta che, al momentodi smontare il box e tornare a casa, tu possa dire di esserti annoiato o che tutto sia andato comedoveva. Mai». Alex Briggs, ilmeccanico «filosofo» australiano che da una vita accudisce lemoto di Valentino Rossi, ha avuto ragione anche questa volta,alla fine di una qualifica che pernoi italiani si è rivelata perfetta,o quasi. E che, speriamo, possaessere il prodromo di una domenica altrettanto entusiasmante.
GRAN TRIO Perché in una giornata dove la pioggia è arrivataall’inizio delle quarte libere,sparita all’inizio della Q2 ed ètornata a cadere incessantequando i motori si sono accesiper la Moto2, Andrea Doviziosoalla vigilia del suo 150° GP si èpreso in sella a una Ducati moltoconvincente una pole positionche gli mancava dal Qatar cheaveva aperto il Mondiale 2015.Sfruttando, come meglio nonavrebbe potuto, la scia di Valentino Rossi, che si è così dovutoaccontentare del 2o tempo. E trascinando nel contempo sul podio del sabato un’altra Ducati, laGP15 coi colori Pramac di ScottRedding. Ovvero i tre piloti che,a pochi minuti dalla bandiera ascacchi, hanno deciso di tornareai box per montare un nuovopneumatico da bagnato, capacedi garantire più trazione sullapista ancora umida.
BOCCIATI Una mossa dettatadall’esperienza e decisa all’ultimo istante da Valentino e Andrea, pianificata invece già a inizio turno da Scott, e che ha permesso ai tre di uscire come giganti in un pomeriggio che haregalato bocciature eccellenti.Come Dani Pedrosa, eliminatogià nella Q1 (16o) dopo essere finito a terra nel quarto turno dilibere. Come, soprattutto, JorgeLorenzo e Maverick Viñales,staccatissimi in fondo alla Q2: ilcampione del mondo, cadutoanche lui al mattino, in crisi psicologica («Non mi fido e quindi
non spingo, devo lavorare su dime») per l’essere costretto a giocarsi il tutto per tutto proprionelle condizioni meteo nellequali, nel 2013, qui si ruppe unaclavicola; il futuro compagno diValentino, invece, è scivolatocon la Suzuki nel giro di uscitadai box, quando stava riscaldando le gomme. Come Danilo Petrucci, un altro membro del clubdi chi ha assaggiato la ghiaia (inFP4 subito dopo avere firmato ilmiglior tempo momentaneo),che in qualifica seguiva Valentino ma che, quando il pesarese èrientrato per cambiare gomma,ha preferito restare in pista, pregiudicando, lui che è tra i migliori interpreti della guida sulbagnato, una prima fila tutta tricolore. Operazione perfettamente riuscita, invece, inMoto3, dove Enea Bastianini ètornato in pole davanti al terzetto dei pilotini di Valentino, nell’ordine lo sbocciato Andrea Migno, il sempre più convincenteNicolò Bulega, il concreto Romano Fenati.
AL LADRO Avrebbe potuto finire
tra i grandi delusi della giornataanche Marc Marquez che, nel giro di uscita dai box è finito a terra, tradito anche lui dalla gomma anteriore da bagnato dellaMichelin, troppo dura e quindidifficile da mandare in temperatura. Ma con la rapidità di ungatto, una voltarialzatosi dallaghiaia della curva 8, Marqueznon ci ha pensatoun secondo nelsaltare sul primoscooter che hatrovato, quello diuno dei fotografidella Gazzetta,Tino Martino(«Mi ha fatto cenno di andare, malo avrei preso anche se avesse detto di no», rideMarc), per precipitarsi il più velocemente al box e saltare sullaseconda moto. Operazione chegli ha permesso di entrare in pista quando le condizioni eranomigliorate e, di conseguenza,sfruttare la gomma quasi nuova.Il 4o tempo si spiega così, oltre
che col talento che al mattino gliha permesso di cavarsela solocon un grandissimo spaventodopo che, alla staccata in fondoal rettilineo principale, a causadella ruota anteriore non perfettamente incollata al suolo laHonda ha inchiodato in una nu
vola di fumo, conlo spagnolo capace non si sa comedi restare aggrappato al manubrio.
ATTESA Oggi, colmeteo che annuncia ancora acqua, Dovi e Valevanno a cacciadella grande impresa, Petrucciproverà a farsi
strada coi muscoli e Iannone arisalire velocemente dall’ultimoposto in griglia, «regalo» dell’investimento a Lorenzo del Montmelò. In ogni caso, l’Italmotopromette divertimento. PerchéAssen, lo dice la tradizione, nonè mai una storia banale.
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Dovi taglia i 150 GPpartendo davanti a tutti: non ci riuscivadal Qatar 2015
Redding mette come Andrea e il Dottore una gomma nuova nel finale ed è terzo
TRAGUARDI
MotomondialeRGP Olanda
33DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Il team Ducati festeggia con Andrea Dovizioso, 30 anni, la conquista della pole nel GP d’Olanda LIVERANI
Ducati da sogno«Non pensavamodi andar così forte»1Dovi: «Seguire Vale mi ha facilitato il compito, ma io ho azzeccato la mossa con le gomme»
Giovanni ZamagniASSEN
U na pole inaspettata,quindi dal sapore ancorapiù dolce. «A Barcellona
abbiamo capito che questa moto ha dei limiti», aveva dettogiovedì Andrea Dovizioso.«Siamo veloci, ma dobbiamousare troppa forza», aveva ribadito venerdì Andrea Iannone, nonostante il primo temponelle libere. Insomma, sembrava un altro GP di sofferenza, invece è arrivata una pole che inCasa Ducati mancava dal Mugello 2015 (19 GP fa) e a Dovizioso dal Qatar 2015 (25 GP).«Siamo stati più competitivi
delle aspettative. E abbiamoun buon passo gara sia con Dovizioso sia con Iannone, anchese dovrà scattare dall’ultimoposto», sintetizza l’ingegnereGigi Dall’Igna, il responsabiledel reparto corse di Borgo Panigale. Per conquistare la suaprima pole stagionale, la quarta in MotoGP, Dovizioso nonsolo è stato veloce, ma è statobravo tatticamente. «Le condizioni erano difficilissime e assieme al team avevamo pianificato un’uscita unica con legomme da bagnato. Mi sonoperò subito reso conto che lapista si stava asciugando: dopoaver ottenuto un buon tempoho deciso di tornare ai box percambiare quella posteriore,
per montare ancora una “rain”,ma nuova, anche se il team nonera pronto. La scelta giusta».
ONESTO Non solo. «Sono statofortunato a trovarmi dietro aRossi: nella partiasciutte ho spinto al massimo, inquelle bagnateho potuto capireil limite sfruttando il suo riferimento. Così,conquistare lapole è stato relativamente facile», ammettecon la solita sincerità, qualitàche fa apprezzare il Dovi non
solo come pilota. Un’analisiimpeccabile e lucida. «Ho ottenuto il miglior tempo ancheperché eravamo rilassati epronti a sfruttare la situazione.È interessante la velocità avutafinora, ma è ancora una competitività che non mi soddisfa,perché in gara facciamo troppafatica e non ce la giochiamo adarmi pari con i più forti», spiega. Ma Andrea sa di avere unapossibilità importante. «E’ unabuona occasione, ma rimangocon i piedi per terra: sono consapevole di pregi e difetti dellaDesmosedici. Conosco i nostririvali: battere Honda e Yamahacon Rossi, Lorenzo e Marquezè complicato. Ma non significache non ce la possiamo fare».
VELOCE Se Dovizioso sogna ingrande, Iannone spera in unarimonta: le prove hanno detto
che ha il passoper riuscirci. «Èstata una giornata molto positiva. In Q2 ho azzardato la soluzione delle gomme intermedie(ha finito 9°;n.d.r.): bastavaun giro in più perfare un buontempo. Sarà importante partirebene e avere pa
zienza: non sono in tanti adavere il mio ritmo».
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392I giorni trascorsi dall’ultima pole della Ducati: il 31 maggio 2015 con Andrea Iannone al Mugello
IL DIGIUNO
ASSEN — (p.i.) La pole lo ha reso felice, ma Gigi Dall’Igna, direttore corse Ducati, è furioso con la Grand Prix Commission, che ieri ha ufficializzato l’addio alle ali dal 2017. «A me piace la sportività e se vedo cose antisportive non sono felice. La motivazione è legata alla sicurezza, ma le ali non sono mai state un problema: abbiamo effettuato studi, anche con i fornitori di materiale tecnico, con certificazioni indipendenti. Avevamo fatto una proposta ragionata e ragionevole condivisa dai giapponesi, che poi si sono tirati indietro. Mi lascia sconcertato. Per i giapponesi Ducati ha sviluppato la moto con le ali e per questo pensano che abbiamo un vantaggio rispetto a loro che ci sono arrivati dopo. Mi aspetto che pure il becco montato dalla Honda sopra la presa d’aria sia considerato come un’ala».
IL DIVIETO
Via le ali dal ‘17 Dall’Igna nero:«Antisportivi»
LE ALTRE CLASSI
Festa tricolorecon Bastianinie i suoi «fratelli»1Enea, Migno e Bulega: la prima filain Moto3 è tutta nostra. Fenati quarto
Da sin. Andrea Migno (2o), Enea Bastianini (1o) e Nicolo Bulega (3o) MILAGRO
ASSEN
S e Andrea Dovizioso eValentino Rossi davanti a tutti in Moto
GP rappresentano qualcosadi straordinario, quattro piloti italiani nelle primequattro posizioni in Moto3 èroba da libro dei primati:fantastico. Enea Bastianini(18 anni), prima pole stagionale, quinta della carriera; Andrea Migno, (20) secondo come al Mugello; Nicolò Bulega (16), terzo aldebutto ad Assen; RomanoFenati, quarto e molto costante: sono loro il presente(e il futuro, considerata lagiovane età) del motociclismo italiano. Senza dimenticarsi di Fabio Di Giannantonio (17 anni, 9o), PeccoBagnaia (19, 10o), NiccolòAntonelli (20, 13o, indietrorispetto alle sue potenzialità): nella categoria più piccola, siamo davvero forti.
HANDICAP Questo non significa che oggi vinceremocon facilità, perché il capoclassifica Brad Binder (5o) èfortissimo in ogni situazione e ce ne sono tanti altrimolto competitivi; inoltre,con il bagnato, nessuno deiquattro piloti davanti è esattamente fenomenale. Insomma, può accadere qualsiasi cosa, ma, per il mo
mento, godiamoci una primafila tutta italiana.
BRAVO ENEA Per Bastianini, ilfine settimana non era iniziatonel migliore dei modi, ma unamossa tecnica prima delle qualifiche gli ha fatto ritrovare fiducia: «Qui, una moto stabile eveloce fa la differenza, nelle libere ho faticato, poi abbiamofatto un bel passo in avanti. Alla fine ho avuto paura chequalcuno mi fregasse, ma è arrivato la pole: è una grandeiniezione di fiducia» si rallegrail pilota del team Gresini, chedopo gare difficili, anche percolpa di un infortunio, sta ritrovando la sua abituale velocità. Ecco quindi che la sua pole ètutt’altro che sorprendente: loè di più il 2o posto di Migno.«Siamo partiti subito forte, perché sapevamo che avrebbepotuto piovere da un momentoall’altro: i tecnici stanno facendo un grande lavoro», ha dettoAndrea ancora a caccia del primo podio iridato.
PIOGGIA In Moto2, la classifica è stata determinata dall’acqua che ha bagnato la pista auna ventina di minuti dal termine: Thomas Luthi, JohannZarco e Domenique Aegerterhanno conquistato la prima fila, con Franco Morbidelli buon5o, Lorenzo Baldassarri 10o eMattia Pasini 12o.
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IL RETROSCENA
Marc raddrizza le prove «rubando» uno scooter 1 Era quello di un fotografo italiano: «Dopo la caduta, dovevo tornare presto ai box e...»
ASSEN
I l dato clamoroso non è ilquarto posto in griglia diMarc Marquez (era già ac
caduto nel GP d’Italia), ma ilfatto che lui sia lo spagnolo meglio classificato nelle tre categorie: non parliamo di crisi, maè certamente qualcosa di ano
malo per una nazione che negliultimi anni ha dominato in maniera incontrastata. Ma se i piloti spagnoli devono affrontareproblemi non preventivabili alla vigilia, Marquez si confermail solito fenomeno, capace di fare sempre una differenza abissale.
USUFRUTTO Anche ieri, Marc èstato capace di superare una serie di avversità che lo hanno costretto, a qualifiche iniziate dapoco, a tornare ai box dopo unacaduta «rubando» lo scooter diun fotografo italiano che lavoraanche per la Gazzetta (TinoMartino), aspettare che i meccanici sistemassero la secondamoto, preparata troppo fretto
losamente con le gomme intermedie e un assetto da asciutto,riprendere confidenza e conquistare una buona posizionesulla griglia. Insomma, un’altraimpresa da ricordare. «Quandosono scivolato, il primo obiettivo era tornare più velocementepossibile al box: ho visto unoscooter con le chiavi e non ci hopensato due volte», raccontadivertito. Sono stati minuti digrande tensione. «Il team è stato bravo a preparare la secondamoto, ma ero 12o e avevo pocotempo: ho fatto due giri, conquistando il quarto posto».
IN DIFFICOLTA’ IrriconoscibileJorge Lorenzo. «Sono cadutonelle FP3 e ho perso confidenza. Speravo di poter migliorarecon la pioggia, invece sembrava di guidare sul ghiaccio.Soffro in presenza di poco grip sull’asfalto. Ma è pure vero che ilpiota perfetto non esiste».
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Marc Marquez sullo scooter del fotografo Tino Martino IPP
MOTO21. LUTHI (KALEX) 1’37”954
MEDIA 166,9 KM/H2. ZARCO (KALEX) 1’38”4023. AEGERTER (KALEX) 1’38”4494. LOWES (KALEX) 1’38”4945. MORBIDELLI (KALEX) 1’38”5446. NAKAGAMI (KALEX) 1’38”6157. CORTESE (KALEX) 1’38”6318. RINS (KALEX) 1’38”8739. FOLGER (KALEX) 1’39”07610. BALDASSARRI (KALEX) 1’39”25911. OLIVEIRA (KALEX) 1’39”29412. PASINI (KALEX) 1’39”32213. A. MARQUEZ (KALEX) 1’39”33714. SIMEON (SPEED UP) 1’39”43215. SIMON (SPEED UP) 1’39”51316. CORSI (SPEED UP) 1’39”55517. SCHROTTER (KALEX) 1’39”64718. KENT (KALEX) 1’39”66319. A. PONS (KALEX) 1’39”77820. SYAHRIN (KALEX) 1’39”84021 MARINI (KALEX) 1’40”54522. MULHAUSER (KALEX) 1’40”93323. RAFFIN (KALEX) 1’40”93524. I. VINALES (TECH 3) 1’41”11925. VIERGE (TECH 3) 1’41”89826. GARDNER (KALEX) 1’42”62927. E. PONS (KALEX) 1’44”229
MOTO31. BASTIANINI (HONDA) 1’42”463
MEDIA 159,5 KM/H2. MIGNO (KTM) 1’42”5163. BULEGA (KTM) 1’42”5294. FENATI (KTM) 1’42”5825. B.BINDER (KTM) 1’42”5996. GUEVARA (KTM) 1’42”6447. BENDSNEYDER (KTM) 1’42”6558. QUARTARARO (KTM) 1’42”7039. GIANNANTONIO (HONDA) 1’42”72410. BAGNAIA (MAHINDRA) 1’42”74611. RODRIGO (KTM) 1’42”79212. DALLA PORTA (HONDA) 1’42”88713. ANTONELLI (HONDA) 1’42”91114. DANILO (HONDA) 1’42”95915. OETTL (KTM) 1’42”96816. CANET (HONDA) 1’43”21417. LOCATELLI (KTM) 1’43”23518. MIR (KTM) 1’43”36819. LOI (HONDA) 1’43”39920. D.BINDER (MAHINDRA) 1’43”40721. MCPHEE (PEUGEOT) 1’43”51522. HERRERA (KTM) 1’43”64124. PAWI (HONDA) 1’43”69225. KORNFEIL (HONDA) 1’43”69228. VALTULINI (MAHINDRA) 1’44”69930. SPIRANELLI (MAHINDRA) 1’45”14931. PETRARCA (MAHINDRA) 1’45”153
35DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
«Ho rischiatoe, se piove, firmo per arrivare 2o»
1Valentino:«Ho avuto l’ideagiusta. Bene che i migliori siano dietro»
Paolo Ianieri INVIATO AD ASSEN (OLANDA)
Q uando si è fiondato albox per montare unnuovo pneumatico dabagnato, i meccanici
hanno fatto una faccia strana.«Perché il piano era fare il turno con una sola gomma — rivela Valentino Rossi —, ma dopo tre giri ero già al limite. Lapista si asciugava, la gommadietro si muoveva tanto e io eromolto indietro, 8O9O e da lìnon sarei mai risalito. Ho rischiato, avevo un giro buono,ha funzionato».
ABILE La strategia gli è valsa il2o posto, «fregato» solo da Andrea Dovizioso, che ha avuto lasua stessa pensata e in quei minuti decisivi si è trovato con laDucati proprio in scia allaYamaha di Rossi. «Peccato nonavere centrato la pole, ma lacosa più importante è comunque partire dalla prima fila».Ancor più se i tuoi rivali diretti,ovvero Marc Marquez e JorgeLorenzo, sono alle tue spalle,non troppo lontano il pilotadella Honda, a metà schieramento il compagno, in chiaradifficoltà psicologica. «Ma inqueste condizioni in un attimotutto può cambiare e se non mifossi fermato sarei finito pureio in 11a12a posizione con Lorenzo. Sono contento di avereavuto l’idea giusta e che tre deipiloti che hanno il passo migliore siano molto indietro. Iannone partirà ultimo, Viñales e Lorenzo sono in quarta fila, ma dovrò stare attento aMarquez, che è molto caparbioe a Dovizioso, andato forte pure sull’asciutto».
RECUPERO Il meteo sembra regalare poche speranze sullapossibilità che oggi si corra congomme slick ed è il rammaricopiù grande di Valentino, malgrado proprio con l’acqua abbia finora messo alle corde Lorenzo. «Ma il mio problema piùgrande si chiama Marquez, chein classifica è lontano 22 punti.Lorenzo per ora è il secondoproblema, ma è comunque positivo che lui sia in difficoltà. Èimportante provare a recuperare più punti possibili su dilui, ma in una gara bagnata siriapre tutto».
FLAG TO FLAG Qui, poi, conpioggia e sole che si alternano
in continuazione, l’eventualitàdi una gara con cambio motodiventa ancora più problematica. «Spero che sia asciutto perché in quelle condizioni sonocompetitivo. Mentre con quelle da pioggia l’anteriore nondava troppa fiducia. Con il bagnato poi la Ducati va forte,Dovi, Petrucci e Redding sonopericolosi, Iannone tornerà sudal fondo e se dovesse esserci ilflag to flag… Qui perché la pista resti bagnata bisogna chepiova di continuo, altrimenti in10 minuti l’asfalto si asciuga etutto diventa più difficile.Quindi sì, metterei la firma seanche la gara finisse come questa qualifica, per il campionatosarebbe buono».
ESPERIENZA Ride sapendo dimentire, Valentino, perchéuno come lui non si accontentama. «Dovizioso dice che io sono il più veloce sull’asciutto,ma ho guardato i tempi e perme Marquez è un pelo più veloce di me. E anche sul bagnatova molto forte. In condizionicome queste devi sempre stareconcentrato, capire doveasciuga e dove no. Ci vuole coraggio nel decidere quando rischiare, ed esperienza, rimanere sulla classica riga piùbianca dell’asfalto, che se sbagli solo di 5 centimetri sei finito». Un po’ Picasso, un po’ Giotto. O, semplicemente, Valentino.
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VALENTINO ROSSI E I 22 PUNTI DA RECUPERARE
SARÀ IMPORTANTE RECUPERARE PUNTI
PERÒ TEMO MARQUEZ CHE È UN PELO
PIÙ VELOCE DI ME
Valentino Rossi, 37 anni, 9 volte primo ad Assen: 1 in 125 (‘97) 1 in 250 (‘98) gli altri 7 dal 2002 in MotoGP EPA
LA RICORRENZA
Primo Minardi DayVent’anni di F.1 in pista a Imola1 Da Martini a Barilla, da Fisichella a Trulli: ieri hanno festeggiato l’ex patron Giancarlo
La M187 guidata nell’87 da Adrian Campos e Alessandro Nannini alla Tosa
Marco GentiliIMOLA (BOLOGNA)
D ieci anni dopo, la Formula 1 torna a Imola.Le tribune sono quasi
piene, le monoposto sfrecciano tra il Tamburello e laTosa. L’occasione non è il GPdi San Marino (che mancadal 2006), ma una festa nata quasi per caso: qui si è celebrato il primo MinardiDay. «Un’occasione per ricordare cosa siamo stati eper ritrovarci tutti insieme,a 11 anni dalnostro ultimoG P » , d i c eGiancarlo Minardi, patrondella piccolae glor iosascuderia faentina attivaper 20 anni,dal 1985 al2005, con all’attivo 340GP. Nel paddock c’eranotutte le monoposto con cuiMinardi ha costruito la suaattività nel motorsport, dalla Formula Italia alla Formula 2, fino al debutto inF.1, nel GP Brasile del 1985.Un autentico tuffo al cuoreper tutti gli appassionatiche sin dalla mattina hannoaffollato il paddock per vedere le vecchie Minardi e osservarle girare in pista.
FESTA Una festa che hacoinvolto ex ingegneri,meccanici, progettisti, ma
gazzinieri e quasi tutti gli ex piloti che hanno contribuito acreare il piccolo mito di un team che pur non vincendo maiuna gara, è entrato nel cuoredegli appassionati. Dei pilotipiù noti sono mancati soloAlessandro Nannini (impegnato in Giappone), Mark Webber(in Minardi nel 2002) e Fernando Alonso, impegnato conuno sponsor. «Ma tutti mi hanno chiamato o mandato unmessaggio per dirmi cheavrebbero voluto essere qui»,spiega l’ex patron, ora impegnato come osservatore del Te
am Aci Italia allaricerca di nuovitalenti.
SQUADRA Tuttigli altri, volti diuna Formula 1che non c’è più eaccomunati daun passato sullemonoposto diMinardi, eranopresenti a Imola.Da Tarso Marques ad Adrian
Campos, dal Giancarlo Fisichella a Gianni Morbidelli, daPaolo Barilla a Jarno Trulli finoa «mister Minardi», ovveroPierluigi Martini che ha corso107 gare con la scuderia di Faenza e portato i primi storicipunti con il sesto posto di Phoenix nell’88. Una squadra ditutto rispetto, come confermail patron: «Fernando Alonso havinto due Mondiali, ma tutti glialtri hanno fatto ottime carriere, anche fuori dalla Formula1. Non erano dei paracarri…».
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340I GP disputati dalla Minardi in F.1: il primo in Brasile nel 1985, l’ultimo in Cina vent’anni dopo
LA CHIAVE
LE ALTRE GARE DEL WEEKEND
MANTOVA — (m.z.) Kiara Fontanesi (Honda) ha mantenuto fede alla prima parte della promessa fatta, arrivando al Gran Premio della Lombardia, ovvero di centrare quella doppietta che quest’anno non le è ancora riuscita. La campionessa parmense si è infatti imposta nella prima manche del Mondiale femminile (la seconda si corre oggi), passando definitivamente al comando al quarto passaggio dopo avere superato Larissa Papermeier (Suzuki). Intanto la MXGP è partita senza il campione in carica Romain Febvre (Yamaha), fermo dopo il trauma cranico subito in
Gran Bretagna, ed ha visto il russo Evgeny Bobryshev (Honda) aggiudicarsi la qualifica. Tony Cairoli, dopo essersi avviato a metà gruppo, ha recuperato chiudendo in ottava posizione. Oggi le due gare trasmesse in diretta su Premium Sport 2HD alle 14.10 e alle 17.10.
Edoardo Mortara, 29 anni, ieri 1o Yazeed Al-Rajhi è al comando dell’Italian Baja, prova italiana della coppa del Mondo Cross Country Rally, che si sta disputando sulle piste friulane in provincia di Pordenone. Durante la seconda tappa il saudita, con la propria Mini All4 Racing, ha scalzato il qatariota Nasser Al Attiya (Toyota Hilux), che ora lo segue a 26”. Terzo lo statunitense Bryce Menzies (Mini) a 1’16’’. Tra le moto, Vanni Cominotto (Husqvarna 450 Te) si è aggiudicato entrambi i settori e ha ipotecato il successo, mentre tra i quad è duello serrato tra il nostro Ventura (Yamaha Kdy) e lo spagnolo Vidal (Yamaha Yfz): a separarli solo 2’’. Oggi finale.
ITALIAN BAJAAl-Rajhi in testadopo due tappeAl Attiya a 26”
(ant. gat.) Tiago Monteiro (Honda Civic) firma la pole (1’56’’633) sul circuito cittadino diVila Real in Portogallo, che ospita la settima prova del Mondiale Turismo 2016. Il pilota di casa ha preceduto Yvan Muller (Citroën). Quinto il leader del campionato Josè Maria Lopez (Citroën). Soltanto 17o Gabriele Tarquini (Lada). Tom Coronel (Chevrolet) scatterà al comando della open race. Crono a squadre alla Citroën con la Honda seconda. STROLL OK (ant.gat.) Lance Stroll sempre più leader dell’Euro F.3 dopo aver vinto gara1 a Norimberga ed essere finito 2o dietro il debuttante Anthoine Hubert nella seconda.
WTCCMonteiro polein Portogallo solo 17o Tarquini
(ant. gat.) Edoardo Mortara (Audi) trionfa in gara-1 del quarto appuntamento del Dtm sul circuito cittadino di Norimberga. Grazie al secondo successo stagionale, il piemontese ha preso la testa della classifica con 69 punti due in più di Marco Wittman (Bmw). Oggi gara 2.
TURISMO TEDESCO Mortara trionfaa Norimbergae diventa leader
Kiara Fontanesi, 22 anni, vittoriosa in gara 1 ZANZANI
CROSS MONDIALE
La Fontanesiscalda MantovaOggi tocca a Cairoli
MotomondialeRGP Olanda
37DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
PROFESSIONISTI
Sogno Modolo«Pronto a tuttoÈ la mia grandeoccasione»
1Il veneto e una gara su misura: «Sto molto bene, il percorso fa per me. E con Ulissi...»
INVIATO A DARFO BOARIO
«V erde come gli anni da dilettantenella Zalf: indi
menticabili. Bianco come ilvuoto della mia mente primadi una gara: zero preoccupazioni. Rosso come la volata:vedo il traguardo e diventoun toro». Sacha Modoloscherza con i colori e con isuoi 29 anni. Ma l’obiettivo èquello: dipingere la propriavita con il tricolore. Il campionato italiano di Darfo Boario oggi gli offre l’occasionepiù grande. Un percorso lungo, troppo semplice per gliscalatori e troppo duro per ivelocisti puri: 227,8 km at
traverso la ValleCamonica tuttida decifrare.Fuori dall’albergo della LampreMerida, i tifosipasseggiano nelcaldo asfissiante. Sacha si adagia sul divano e lascia vagare ipensieri: «Lunedì mi piacerebbe aprire la Gazzetta e leggere:“Modolo campione italiano”».
Con la Lampre vi allenate qui ogni inverno: sarà una giornataparticolare.«Da Treviso arrivano tutti i mieifamigliari. Di solito non gli dicodi venire, se non sono al meglio».
Quindi la condizione è al top.«Dopo il Giro non ho toccato labici per sei giorni. L’ho ripresaper lo Slovenia e ho visto cheandavo davvero forte. La gamba c’è e il percorso si adatta allemie caratteristiche».
Ce lo spieghi.«Dicono che è facile, ma non èvero. Dopo 220 km arriva uno
strappo al 17%: i velocisti purinon reggono. Se si fa l’ultimogiro di 21 km a tutta, non arrivano più di 15 corridori. Tuttimarcheranno noi della Lampre.All’inizio ci faranno lavorare,poi attaccheranno. Non possono attendere il finale, perché èil terreno mio e di Ulissi».
Il principale avversario allora èin casa.«Non è detto che sia un male: larivalità può portarci a dare il meglio. L’importante è che vinca la Lampre. Però vedo beneanche Moser, Nizzolo e Bonifazio. Pozzato può sempre inventarsi qualcosa e Aru non è dasottovalutare. Il finale sarebbeadatto anche per Brambilla, manon so com’è uscito dal Giro».
A proposito di Giro, nel 2015 havinto due tappe, quest’anno nes-suna. Cos’è successo?«Il paradosso è che l’anno scorso andavo la metà di adesso. Mihanno rimproverato la poca costanza, ora sono sempre tra iprimi: dopo lo Slovenia ero ildecimo al mondo per piazzamenti. Mi è mancata la vittoria,è vero, ma senza Richeze le volate sono più difficili. Al mio Giro do un otto perché mi ha fattocapire una cosa importante».
Quale?«Sono tornato il Modolo dei dilettanti: reggo in salita, mimuovo sugli strappi. A Pinero
lo, per esempio,ho fatto quarto.Lì ho capito cheera l’anno buonoper il Tricolore».
Finora solo duevittorie, al Giro diTurchia: DarfoBoario può esse-re la svolta dellastagione?«Non solo, anchedi una carriera: ilsimbolo della vit
toria ti resta sulla manica persempre. E poi indossi per un anno una maglia carica di responsabilità: il Tricolore non può restare in fondo al gruppo, gli italiani ti vogliono vedere davanti.Finora l’ha portato Nibali, cheinfatti è sempre stato con i migliori (il messinese, che è scesoieri sera dal ritiro in quota aPasso San Pellegrino in chiaveTour de France, visto anche ilpercorso poco adatto a lui nontenterà l’assalto al tris; ndr)».
Il primo Tricolore che ricorda?«Quello del 2002, perché si correva nella mia San Vendemiano. Vinse Salvatore Commesso.Lui sì che mi piaceva: aveva lemaniche arrotolate. SembravaMark Lenders, quello di Holly eBenji».
m.baz.© RIPRODUZIONE RISERVATA
DONNE ELITE
Cecchini tris«È stata la garapiù duradella mia vita»
1Che show la friulana: «Ma con il premio della vittorianon pago manco la cena alla squadra»
Mattia BazzoniINVIATO A DARFO BOARIO (BRESCIA)
Q uando nel 1989 MariaCanins conquistava a 40anni il terzo Tricoloreconsecutivo (il sesto nel
la sua straordinaria carriera),Elena Cecchini non era ancoranata. «Non sono la Canins, nonarriverò mai alla sua altezza» haspiegato con modestia. Eppurequesta friulana di 24 anni dalsorriso splendente ha riscrittoieri una pagina di storia. A Boario Terme ha mandato in scenala gara perfetta, laureandosi perla terza volta di fila campionessa nazionale, dopo Varese 2014e Superga 2015: non succedevada 27 anni, appunto. Regina
d’Italia con abbonamento, considerando anche ilTricolore juniores 2009 e ben otto titoli su pista.«Al pensiero didover perdere questa maglia, miera scesa una lacrimuccia», haconfessato ancora Elena, che ieri correva con le Fiamme Azzurre, mentre nel resto della stagione veste la maglia della corazzata tedesca CanyonSram. Leemozioni peraltro se le è lasciate alle spalle in fretta, insiemealla favoritissima Elisa LongoBorghini, seconda a 30’’. A completare il podio, un’emozionataAnna Zita Stricker (InpaBianchi) che ha anticipato al fotofinish Giorgia Bronzini: la piacentina vanta due maglie iridate su strada, ma il Tricolore resta stregato.
ALL’ATTACCO Elena ha un diploma scientifico con il massimodei voti e una passione non comune per l’arte. Ma è meglionon farsi ingannare dai suoi modi gentili: in sella ha un cinismo
chirurgico. Ieri ha atteso che laLongo Borghini, rivale numerouno, rimanesse isolata prima diapplicare le contromosse. Lapiemontese delle Fiamme Oroha frantumato la corsa al penultimo giro, sul muro al 17% di viaCornaleto («Ma non pensavo diritrovarmi sola, volevo fare selezione» ha raccontato). Rimastaal vento troppo presto, è statariassorbita da un sestetto in cuile Fiamme Azzurre, con Rossella Ratto, Tatiana Guderzo edElena Cecchini, erano in nettasuperiorità.
«Il gioco di squadra era l’unicomodo che avevamo per battereElisa» ha spiegato la friulana,che a 12 km dall’arrivo ha rottogli indugi e fatto il vuoto, resistendo al ritorno della LongoBorghini. La piemontese ha visto sfumare il sogno di una doppietta cronoprova in linea chenon si verificava dal 2011 (Noemi Cantele) e ha chiuso secondain una replica del Tricolore2015. All’arrivo ha trovato peròaltri motivi di soddisfazione:«La forma è ottima, il Giro servirà per la rifinitura, poi all’Olimpiade sarò al 100%».
TIFOSO SPECIALE Anche Elena,dopo 120 km splendidi e torridi,vede Rio: «L’unica sicura di andare era Elisa. Con questa vittoria davanti al c.t. Salvoldi sperodi aver messo un bel punto fermo per la mia convocazione». Il
successo mancava proprio dalcampionato ital i a n o 2 015 :«Quella salita eradifficilissima —ricorda Elena —ma questa è statala gara più duradella mia vita. Inquei 12 km da sola ho tirato fuorianche energieche non avevo».Davanti al podio
ieri sorrideva papà Luca, arrivato da San Marco di Mereto diTomba (paesino a 20 km da Udine) con la famiglia e il fan club.All’ultimo passaggio sullo strappo di via Cornaleto, invece, c’erail fidanzato Elia Viviani, che harincorso per 20 metri la sua Elena incitandola e rinfrescandolacon l’acqua. Un quadretto tenero offerto dalla coppia d’oro delciclismo italiano. E pazienza sealla fine Elena fa trionfare il realismo, e non l’amore: «Elia correrà domani (oggi, ndr), ma suquella salita vedo bene Ulissi,non lui». Alla fine c’è spazio anche per una denuncia: «Ho vinto, ma con i soldi del premio nonpago neanche una cena allasquadra. Sono 646 euro di montepremi, gli uomini ne guadagnano 26mila. Nel 2016 questedisparità sono ingiustificabili».
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L’esultanza di Elena Cecchini, 24 anni BETTINI
Terza affermazione consecutiva per la fidanzata di Viviani, come Maria Canins
«In quegli ultimi 12 km ho tirato fuori tutto ciò che avevo: spero basti per Rio»
L’IMPRESAManca Nibali, ma ci sono Aru, Moser, Nizzolo, Bonifazio, Brambilla, Pozzato
Sacha: «Quest’anno ho vinto meno, però sono più forte. E reggo pure in salita»
TANTI RIVALI
LA GUIDA
A Darfo Boario, il titolo femminile juniores va alla piemontese Elena Balsamo, che confeziona così l’en plein: aveva già vinto tra le esordienti e da allieva.
ELITE DONNE: 1. Elena CECCHINI (Fiamme Azzurre) 120 km in 3h08’24”, media 38,217; 2. Longo Borghini a 30”; 3. Stricker a 1’05”; 4. Bronzini; 5. Paladin; 6. Ratto; 7. Guderzo a 2’; 8. Rossato; 9. Vieceli; 10. Pavin.UNDER 23 UOMINI: 1. Simone CONSONNI (Colpack), 178 km in 4h32’30”; 2. Albanese; 3. Rocchetti; 4. Alban; 5. Friscia; 6. Bais; 7. Tagliani; 8. Rotondi; 9. Romano; 10. Bertone.JUNIORES DONNE: 1. Elisa BALSAMO (Valcar Pbm) 80,4 km in 2h06’18”; 2. Paternoster; 3. Pirrone;4. Frometa a 1”; 5. Morzenti.
OGGI IN PALIO DUE TITOLIIl weekend tricolore va agli archivi oggi con le ultime due gare in linea maschili: professionisti a Darfo Boario (Brescia), elite senza contratto a Comonte di Seriate (Bergamo).
PRO’: partenza alle 10.30, 227,8 km (diretta Ra3 dalle 15.05). I migliori (119 al via): 1 Ulissi, 5 Cimolai, 6 Conti, 7 Ferrari, 8 Modolo, 11 Aru, 12 Guardini, 14 Rosa, 15 Tiralongo, 17 Capecchi, 19 Brambilla, 20 Martinelli, 22 Sabatini, 23 Boaro, 24 Tosatto, 25 Gatto, 26 Viviani, 27 Moscon, 28 Puccio, 29 D. Caruso, 30 De Marchi, 31 Oss, 32 Quinziato, 34 Formolo, 35 Marangoni, 36 Moser, 37 Villella, 38 Alafaci, 39 Bonifazio, 41 Felline, 42 Nizzolo, 43 Pozzovivo, 45 Guarnieri, 46 Visconti, 47 Sbaragli, 48 Battaglin, 49 Pellizotti, 53 Chicchi, 56 F. Gavazzi, 63 Cunego, 71 Zilioli, 72 Colli, 80 Zardini, 81 Belletti, 85 Pozzato, 87 Ponzi, 88 Rebellin, 89 Marcato, 104 Finetto, 122 Santaromita.
ELITE SENZA CONTRATTO: partenza alle 12.30, 178 km, 83 al via.
En plein Balsamo:tre maglie tricoloriin tre categorie
UNDER 23 NEL BERGAMASCO
Consonni profeta in patria«Non potevo sbagliare»S i fa presto a dire favorito.
Simone Consonni lo era.E non ha tradito le attese.
Provate a pensare: il campionato italiano under 23 lo organizza la tua squadra, il Team Colpack Bergamo; partenza e arrivo sono a Comonte di Seriate,dove abita il tuo presidente,Beppe Colleoni, uno che si emoziona come un bambino ognivolta che un suo ragazzo alza lebraccia al cielo; tu abiti a Brembate Sopra, 20 km da lì, e quellestrade — il Colle dei Pasta, affrontato 9 volte, è la salita piùgettonata di tutta la provincia— le conosci come le tue ta
sche. Il ciclismo non è quasi maiscienza esatta. Ma Simone stavolta l’ha reso tale. Corsa perfetta, grazie anche all’aiuto deicompagni, poi nel finale la lucidità per infilarsi nell’attacco decisivo, con altri 23. E allo sprintil gioco da ragazzi, lui velocistadi razza capace di tenere su percorsi da classiche; lui, novelloViviani, che ha affinato il motore in pista, vincendo anche unpo’ di medaglie pesanti; lui chenon poteva sbagliare di nuovo itempi e finire a mordersi le mani come nove mesi fa al Mondiale di Richmond, argento di rabbia dietro al francese Ledanois.
Volata regale, vittoria quasi perdistacco, davanti ai c.t. Cassanie Amadori, con Albanese e Rocchetti battuti di netto. Poi lagioia incontenibile, abbracciatodal team manager Bevilacqua,dal d.s. Valoti, dal patron Colleoni felice come non mai.
MISSION «Quando ho saputoche il mio presidente avrebbeorganizzato il Tricolore, questagara è diventata uno dei mieiobiettivi più importanti» ha detto Consonni, che succede a Moscon e nel 2017 lo raggiungeràtra i pro’. «Non potevo sbagliare, ma non è stato semplice. Soncontento per me, per Colleoni,per i miei compagni fantastici.Ora me la godo un attimo, poidevo subito pensare ai traguardi in maglia azzurra». Sì, c’è unargento mondiale da riscattare.
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Simone Consonni, 21 anni, esultacon il presidente Beppe Colleoni
CiclismoRCampionati italiani su strada
Sacha Modolo, 29 anni, due vittorie nel 2016 BETTINI
38 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Matteo Galvan è nato il 24 agosto 1988: sui 400 aveva un personale di 45”35 a Bruxelles nel 2013 COLOMBO
LA GUIDA
UOMINI - 100 (-1.3): F. Tortu 10”32; Cattaneo 10”40; Ferraro 10”44; Galbieri 10”49; Tumi 10”52; Cerutti 10”60.400: Galvan 45”12; Leonardi 46”82; Valentini 46”90; Tricca 47”23; Di Giambattista 47”48.800: Benedetti 1’48”15; Bizzotto 1’48”61; Conti 1’49”60; Dal Ben 1’50”12.5000: Rachik 14’11”24; Salami 14’12”28; Razine 14’12”78. 110 hs (-1.2): Fofana 13”62; Perini 13”84; Abate 14”07; Mach di Palmstein 14”10; Frankis 14”31.Lungo: Jacobs 7.89 (+1.6); Ojiaku 7.83 (+1.1); Catania 7.69 (+1.3); Musso 7.67 (+1.3); Howe 7.56 (+0.6).Asta: Piantella 5.35; Sinno 5.30; Colella 5.20.Peso: Bianchetti 18.78; Secci 18.77; Parolo 16.68.Giavellotto: Bonvecchio 78.85; Bertolini 78.31; Fent 76.35; G.L. Tamberi 73.08.Decathlon: Cairoli 7463; Zanatta 7147; Dell’Acqua 7138.4x100: Riccardi (Ferraro, Cattaneo, G. Tortu, Tanzilli) 39”68; F. Gialle 40”45; La Fratellanza 40”93.DONNE - 100 (-0.4): Hooper 11”38; Siragusa 11”63; Alloh 11”67; Amidei 11”68; Draisci 11”73; Herrera 11”91.400: Grenot 51”33; Chigbolu 52”43; Milani 53”13; Spacca 53”41; Bazzoni 53”59; Bonfanti 53”60.800: Santiusti 2’04”99; Baldessari 2’05”62; Zenoni (a) 2’05”62; Vandi 2’05”89; Mattagliano 2’07”18.5000: Inglese 15’22”45; Oggioni 16’16”24; Dal Ri 16’21”32; Pinna 16’33”45.100 hs (-1.2): Pennella 13”52; Cattaneo 13”52; Tessaro 13”75.Alto: Trost 1.94; Furlani, Omorogie 1.83; Rossit, Rossi 1.80.Lungo: Strati 6.49 (-0.3); Lorenzetto 6.49 (+0.5); Vicenzino 6.36 (-1.9); Angioi 6.17 (-2.0); Cestonaro 6.15 (-1.3).Disco: Strumillo 56.95; Aniballi 53.60; Andreutti 53.05; Bordignon 52.71.Martello: Massobrio 62.31; Palmieri 62.13; Fantini (j) 61.96.Eptathlon: Palumbo 5252; Ferrero 5003; Bianchi Bazzi 4996.4x100: Forestale (Spacca, Bongiorni, Arcioni, Latini) 45”13; Bracco 45”28; Atl. Brescia 46”49.OGGI (finali) - Ore 9: marcia km 10. 10.15: marcia km 10 D. 15.15: martello. 17: asta D; triplo D. 17.15: giavellotto D. 18: alto; 1500 D. 18.15: 1500. 18-30: 400 hs. 18.40: 400 hs D. 18.45: triplo; disco; peso D. 18.50: 200. 18.55: 200 D. 19.05: 3000 sp D. 19.25. 3000 sp. 19.50: 4x400. 20.10: 4x400 D. In tv: diff. RaiSport 1, ore 21.45.
La Grenot si prendei 400 femminiliFofana ok nei 110
Libania Grenot, 32 COLOMBO
Galvan, un fulmine nei 400Nuovo record italiano in 45”121Dimenticati gli infortuni, il vicentino che si allena proprio a Rieti diventa il migliore in Europa di questa stagione e centra l’Olimpiade: «Adesso ho la mente libera»
Andrea BuongiovanniINVIATO A RIETI
R ieti nel destino: MatteoGalvan, sulla pista chedieci anni fa gli fece capi
re di poter avere un futuro nell’atletica (titolo italiano juniordei 200 con 20”87), compieun’impresa. Sui 400 degli Assoluti vola in un immaginifico45”12. Vale il record nazionale,sottratto ad Andrea Barberi dopo quasi dieci anni (il romanodi San Gregorio, sempre nellacittà sabina, corse in 45”19), ilminimo per Rio (45”40) e la miglior prestazione europea stagionale (45”19 del belga KevinBorlee). Rieti nel destino: il27enne vicentino, dopo due anni trascorsi a Bradenton, in Florida, alla corte di Loren Seagrave, nell’autunno 2013 qui si ètrasferito (abita a 500 metri dalGuidobaldi). Per farsi allenareda Chiara Milardi, che segueanche la compagna Maria Benedicta Chigbolu, romana e nipote dell’ex presidente della federazione nigeriana, a sua voltaazzurra dei 400, ieri seconda edelusa alle spalle di una LibaniaGrenot che cresce a 51”33. Rieti
nel destino: il papà di Chiara,Andrea, da sempre anima dell’Atletica Studentesca che tantoha regalato e regala al movimento azzurro, è scomparso il24 marzo. Domani avrebbecompiuto 71 anni. «Rieti nel destino — conferma Galvan —:avevo chiesto ad Andrea di assicurarsi l’organizzazione degliAssoluti 2016perché così avreipotuto fare untempone in vistadi Rio». Andreanon c’è più (lasua gigantografia campeggia ametà della primacurva), il tempone è arrivato lostesso. E come èarrivato...
LA GARA Matteo,in quarta corsia, parte a cannone, incrementa via via, è splendido anche sulla seconda curvae nel rettilineo finale, quandosarebbe logico attendersi un cedimento, non ha appannamenti(«Anche se gli ultimi 50 metrisono stati in salita» ammette).La sua azione, da sempre inpunta di piedi, è uno spettacolo
d’eleganza. I passaggi (manuali) sono di 11”0 (100), 21”5(200) e 32”6 (300). Il displayspara un 45”14 subito correttoin 45”12. Da stropicciarsi gli occhi. L’incremento sul personaledel settembre 2013 a Bruxellesè di 23/100. Ex calciatore, sultalento del ragazzo non s’è maidiscusso. Ma negli anni, opera
to a entrambi itendini d’Achille(al destro nell’agosto 2010, alsinistro nel maggio 2012) ha dimostrato unacerta fragilità.Ora sta bene e, amaggior ragione,è un uomo sulquale puntare.Anche per i 200di oggi: «Ho la testa libera – dice –
e il 20”50 del personale può essere alla portata. Ma piano aesaltarsi: 45”12 vale in Europa,ma nel mondo...».
VERONICA E ALESSIA La giornata offre tanto altro: il15’22”09 in completa solitudine di Veronica Inglese nei 5000,per esempio, minimo olimpico
centrato (15’24”00) da abbinare a quello già suo sui 10.000. Oil bell’1.94 in alto di un’AlessiaTrost in costante crescita (1.96sfiorato, in calzamaglia e duenulli a 1.98), con Desirée Rossittroppo presto fuori gara (1.80).Ma anche il 10”32 sui 100 delneo 18enne Filippo Tortu contro (tanto) vento: 1.3 m/s dopo il 10”34 (1.1) della batteria.Interessanti il 13”62 (1.2) sui110 hs di Hassane Fofana el’11”38 di Gloria Hooper nei100 (0.4). Resta invece sotto leattese Marcell Jacobs che nellungo paga la pedana bagnatada un temporale e non va oltre7.89.
OGGI TAMBERI Oggi le attenzioni saranno soprattutto suGianmarco Tamberi. L’anconetano, smaltiti i carichi di lavoroche ne hanno limitato il rendimento nelle prime uscite dellastagione all’aperto, in allenamento ha recuperato brillantezza e ritrovato le giuste sensazioni. Ora, dopo il 2.30 del GoldenGala, potranno arrivare anchemisure importanti. Peccato soloper le assenze di Marco Fassinotti e Silvano Chesani.
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Minimo olimpico anche per la Inglese nei 5000, bene la Trost nell’alto (1.94)
Tortu vince i 100 metri in 10”32 controvento, oggi attesa per Tamberi
ALTRE GARE
AtleticaRGli Assoluti di Rieti
PallanuotoRWorld League in Cina
Il Settebello a testa altama vince ancora la Serbia1In semifinalebuona provadegli azzurriOggi per il bronzocon la Grecia
Franco Carrella
I l Settebello è di nuovo bello, ma non basta ancoraper piegare la Serbia. A
Huizhou, in Cina, la semifinale
di World League va ai campioni d’Europa e del mondo, grandi favoriti per i Giochi di Rio:«Sono contento di questa prova, abbiamo tenuto botta fisicamente alla squadra più forte», commenta Sandro Campagna dopo il 74 con cui gli slaviconquistano l’ennesimo successo. Oggi, nella sfida per il bronzo, gli azzurri ritroveranno la Grecia, sconfitta 1716 airigori dagli Stati Uniti (1111nei tempi regolamentari). Nella prima fase, la formazione diVlachos ci aveva battuto sonoramente (154) e sarà dunque
l’occasione per una piccola rivincita.
BUONA DIFESA Costretta nuovamente a giocare con un solocentroboa di ruolo (Aicardi èsofferente alla schiena e va intribuna con Velotto), l’Italia cimette tanta generosità, ma è dura per Bodegas moltiplicaregli sforzi ai due metri. Di Fulvio apre le marcature, però resterà l’unico vantaggio in tuttoil match, anche perché Branislav Mitrovic tra i pali è attentissimo. A metà gara si è sul42, Figlioli ci regala l’illusione
della rimonta in avvio del terzo tempo, ma da lì in poi ci saranno pochi sussulti. Nellasquadra di Savic brilla il recchese Filipovic, autore di unatripletta. Nel Settebello, meglio la difesa che l’attacco (appena 1 su 10 in superiorità numerica). La World League resta un tabù, ma Campagnapensa positivo: «Buone indicazioni per il futuro».
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SERBIA-ITALIA 7-4(2-1, 2-1, 1-1, 2-1)
Serbia: B.Mitrovic, V.Rasovic 1, Gocic, Randjelovic, Cuk 1, D.Pijetlovic, Ubovic, Aleksic 1, Jaksic 1, F. Filipovic 3 (1 rig.), Subotic, S. Mitrovic, G.Pijetlovic. All. Savic. Italia: Del Lungo, F.Di Fulvio 1, N.Gitto, Figlioli 2, A.Fondelli 1, Bodegas, Figari, Nora, C.Presciutti, S.Luongo, Giacoppo, N.Presciutti, Vassallo. All. Campagna. . Arbitri: Naumov (Rus) e Alexandrescu (Rom). Note: sup. num. Serbia 9 (2 gol), Italia 10 (1).
Semifinali 5° posto: Brasile-Giappone 12-10, Cina-Australia 3-12.Oggi: finali 7° posto Cina-Giappone, 5° posto Brasile-Australia, 3° posto Italia-Grecia (8.40 italiane), 1° posto Serbia-Usa (10). Finali per le medaglie in streaming attraverso il sito della Fina (www.fina.org).
TORINO E QUINTOSALGONO IN A-1Le sfide promozione della serie A-2 si sono risolte alla bella: Roma Nuoto-Torino 11-12 ai rigori (7-7), Quinto-Civi-tavecchia 10-6. Torino (allenatore Simone Aversa) torna nel massimo campionato a distanza di 35 anni e ha la meglio sulla squadra dell’olimpioni-co Mario Fiorillo, i genovesi (guidati da Marco Paganuzzi) si riaffacciano dopo 56 anni.
YELLOW BALL Da oggi a sabato, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, si svol-ge la 2a edizione dello Yellow Ball, l’evento giovanile organizzato dalla Waterpolo People di Franco Porzio: 60 squadre e 4 categorie in gara (under 10, 13, 15 e donne under 15).Pietro Figlioli, 32 anni FOTOGRAMMA
CRONOLOGIARECORD ITALIANO DEI 400TEMPO ATLETA ANNO46”2 S. OTTOLINA 196545”7 M. FIASCONARO 197145”5 M. FIASCONARO 197145”5 M. FIASCONARO 197145”49 M. FIASCONARO 197145”34 M. ZULIANI 198145”26 M. ZULIANI 198145”19 A. BARBERI 200645”12 M. GALVAN 2016
(si.g.; l.e.) Nei campionati francesi grande Vicaut con 9”94 e 9”88, Lemaitre non corre la finale per un risentimento muscolare, ennesimo serio infortunio (frattura femore) a Tamgho nel triplo, niente Giochi. A Birmingham nei 100 in 3 sotto i 10”00, però con troppo vento. Ad Angers Uomini. 100 (+1.9): Vicaut 9”88 (b. 9”94/+1.7); np Lemaitre (b. 10”09/+0.7) . Triplo: Tamgho 17.15 (+1.8). Decathlon: Auzeil 8191. Donne. 100 (-0.4): Akakpo 11”17. 400: Guei 51”19. 100 hs (+0.1): Billaud 12”83. Batt (+1.6): Gomis 12”79. Asta: Gunnarson (Sve, ‘99) 4.50 (mpm u.18) Disco: Robert-Michon 63.40.A Birmingham. Uomini. 100 (+3.0): Dasaolu 9”93; Ellington 9”96; Ujah 9”97; Edoburun 10”02: Aikines A. 10”02; Kilty 10”05; Chambers 10”11. Donne. 100 (-0.3): Philip 11”17. 100 hs (+2.0): Porter 12”91. Asta: Bleasdale 4.60.
CAMPIONATI FRANCESIUn lampo di Vicaut:9”88 nei 100Tamgho ancora k.o.
39DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Caso SchwazerDubbi su provetta e procedura 1Positivo al testosterone, esistono per la difesaelementi da chiarire su tempi e modalità degli esami
Valerio Piccioni
A gata Christie, John LeCarrè e magari pure Andrea Camilleri, dateci
una mano perché la storia della provetta «positiva» di AlexSchwazer sta producendo unaquantità di domande irrisolteche sembrano una roba da specialisti del giallo. Nel reportdel laboratorio di Colonia, c’èuna staffetta fra tempi morti egrandi accelerazioni che aumenta gli interrogativi. Unaparte di questi è stata probabilmente inserita nella denunciacontro ignoti presentata ieridall’avvocato Gerhard Brandstaetter, legale del marciatore,alla procura della Repubblicadi Bolzano, e nella memoriache sarà consegnata alla Iaaf il28 giugno, l’ultimo step primadella sospensione di Schwazer.Mentre l’Agenzia MondialeAntidoping, rispondendo alledichiarazioni dello stesso legale altoatesino, in un comunicato precisa di essere estranea alcaso specifico del marciatore:«La Wada non ha effettuato alcun controllo sull’atleta in que
sti anni, né tantomeno li haispirati. I controlli effettuati ricadono nella esclusiva giurisdizione di Iaaf e Coni Nado».
NON PROPRIO ANONIMO... Ilprimo mistero è sull’identitàdella provetta. Si è sempre sostenuto che il laboratorio viaggi al buio, nel senso di conoscere solo un codicenumerico chenon fa risalire all’identità dell’atleta sottoposto acontrollo a sorpresa. L’incrociofra codice e nome e cognomedovrebbe avvenire soltantoquando cala il sipario sull’aspetto tecnico, e il laboratorio esce discena dicendo all’istituzione,in questo caso la Iaaf, pensacitu. Il problema è che nel fogliorosa inserito nel report c’èscritto, sotto il nome dell’addetto al controllo, il luogo diprelievo, Racines, Ita, cioè casadi Schwazer. Ora Racines è unpaese di 4397 anime, dove vive
presumibilmente un solo atleta «controllabile». È semprecosì? Che anonimato è? Se tuscrivi Roma o Italia è un conto,ma se scrivi Racines peraltro inun controllo a sorpresa, quindia casa dell’atleta? Si fa fatica atrovare una spiegazione tecnica anche perché sull’elementodell’anonimato ha insistito an
che il direttoredel laboratoriod i C o l o n i a ,Wilhelm Schanzer. E il misterosi inf i t t i scequando in un’altra parte del documento, parlando del luogodi raccolta delcampione, siscrive «non indicato».
MISTERO PARCHEGGIO L’altromistero è il tempo lunghissimoche separa il momento dell’arrivo in laboratorio, il 2 gennaio, da quello in cui comincial’esame il 14 aprile. Per mesi ilcampione viene stoccato senzache si compia l’esame. Un lungo parcheggio che si conclude
poi con due controlli, controlliche sembrano essere già di secondo livello, cioè il famosoesame isotopico che consentedi individuare anche minimequantità di metaboliti del testosterone con un procedimento molto costoso e scientificamente raffinatissimo, un esame che però avviene solo inpresenza di un risultato sospetto dell’esame di routine.Fatto sta che i due esami, quello del 14 e quello del 26 aprile,sembrano identici. E il giorno26 la positività viene già rilevata. Per poterla ufficializzare einviarla alla Iaaf, passa un altro mezzo mese abbondante.
RIESAME O NO? Quindi: il 13maggio la provetta è stata riesaminata o no? E se l’esame
delle diverse «tappe» del passaporto biologico steroideodoveva completarsi con uncontrollo in competizione,cioè quello dell’8 maggio, persollecitare l’esame ad altissima precisione sull’urina, perché ci si è mossi prima? Sullanecessità di includere ancheun controllo in competizioneper arrivare a un passaportobiologico steroideo, ci sono diverse interpretazioni. Ma sequesto controllo non andavaaspettato, perché non dichiarare subito la positività e impedirgli di rientrare? Il problemaè ora di capire se questo quadro può però portare a rafforzare anche ipotesi diverse e capaci di ridare speranza allacausa dell’atleta.
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Alex Schwazer, 31 anni, con il tricolore dopo aver vinto l’oro nella 50 km di marcia al Mondiale a squadre di Roma GETTY
Vitaly Mutko, ministro dello sport russo, ha dichiarato che67 atleti hanno inviato alla Iaaf il modulo di esenzione dalla sospensione che colpisce l’intera federazione e che negherebbe loro i Giochi di Rio. La Iaaf ha però chiarito che la porta è aperta solo per chi fa base all’estero ed è sottoposto a un sistema antidoping diverso da quello russo. Mutko potrebbe dimettersi se lo stop sarà confermato.
RUSSIA
Mutko: «67 atletihanno chiesto di andare a Rio»
Nel foglio inserito nel report dell’atleta figurail luogo, Racines
Il campione sarebbe stato stoccato senza esaminarlo peroltre tre mesi
LE ANOMALIE
MICHELE DIDONIEX TECNICO DI SCHWAZER
«SENTIRE CERTE CASTRONERIENON FA BENEALLO SPORT»
LA DIFESA
L’avvocato esagera: «Alex?Forse è stata una bistecca»1Poi Brandstatter deve ritrattare: «Qui da noi la carne è buonae controllata»
Claudio Arrigoni
I primi a esultare sono stati ivegani: «Un altro motivo pernon mangiare carne». Ma
c’è chi se l’è presa invece propriocon gli animali: «Ah, questi vitelli che insistono a doparsi». L’ironia corre su twitter. Le paroledel legale di Alex Schwazer sonotroppo ghiotte per i commentida social: una bistecca consumata durante il cenone di Capodanno potrebbe essere alla base della positività al testosterone sintetico del prelievo fatto l’1 gennaio. «Una ipotesi su cui stiamolavorando», dice. La carne sarebbe provenuta da un animaletrattato con ormoni della crescita, come capita negli allevamenti intensivi. «Però dopo sei mesinon è più dimostrabile, quindinon sarà parte della strategia difensiva». La tesi è adombratadall’avvocato Gerhard Brandstatter, che difende Schwazerinsieme al collega Thomas Tiefenbrunner. Non ci vuole moltoperché si accorga che forse questo tipo di argomento non reggamolto e si aggiungerebbe alla lista di fantasiose scuse usate neltempo da tanti atleti, anche digrande nome. Quella della carne contaminata, fra l’altro, non è
neanche di quelle originali. Eccoperché, velocemente, arriva laprecisazione. «Solo una ipotesidi scuola legata alla possibilitàdi contaminazione alimentari»,chiarisce allora poi.
FINE ANNO ANOMALO Intantoquelle parole però girano. Sandro Donati, che allena il marciatore, le allontana con forza:«Una tesi che mai mi sarebbepassata per la mente». Arrivanoanche a Schwarzer, che parenon gradisca. Il legale ripercorreallora la serata: «Alex la sera diSan Silvestro l’ha trascorsa a casa sua a Calice di Racines assieme a un ristretto gruppo di amici». Poi non svela però il menu. Ilmistero di una fine anno fatta più di bistecche alla fiorentina egran grigliate che di lenticchie ezampone rimane. Ma ci sono anche quelli che gradiscono ancora meno. Sono gli allevatori altoatesini. Si sentono colpiti nelvivo. Brandstatter corre ai ripari
anche con loro: «Per quanto sono a conoscenza in Alto Adigenon abbiamo carne tratta con testosterone, non ci siamo mai sognati di dirlo, anzi è carne genuina». Altro particolare è che inItalia è vietata l’importazione dicarne trattata con ormoni. Aldanno, la beffa: quella di avermangiato carne vietata nel nostro paese. «Chiaramente non èil nostro caso, non abbiamo maidetto che la nostra tesi difensivaè basata su un aspetto alimentare, come leggo essere la bistecca. La memoria è basata su coseben più importanti come, peresempio, una serie di irregolarità nell’accertamento e che saremo in grado di dimostrare»,spiega Brandstatter, correggendo ancora il tiro e aggiungendopoi: «Può essere vera l’ipotesiche concentrazioni tanto bassedi positività riscontrate dal perito siano compatibili con unacontaminazione alimentare, virtualmente è possibile una contaminazione alimentare e può avvenire nelle modalità più disparate. Ma non intendiamo percorrere tale strada». Su facebook,Michele Didoni, allenatore diSchwazer quando poco prima diLondra fu riscontrata la positività che portò alla squalifica di treanni e nove mesi, in cattivi rapporti con lui, cambia la foto dicopertina: ecco apparire unagran grigliata di carne alla brace, con bistecche in primo piano.Commenta: «Sentire certe castronerie non fa bene allo sport.Meglio tacere e sperare che il 5luglio ci dicano che è stato un errore».
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DopingRIl marciatore nella bufera
40 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Fatica ItaliaBelgio k.o. ma quanti problemi1Zaytsev: «Ci deconcentriamo troppo». Oggi gli Usa alle 18.30
Valeria BenedettiROMA
«S e cominci a pensarein battuta, la pallanon entra mai. Io tiro
a tutto braccio dritto per dritto.Quella che ho tirato più lentaera perché me la sono alzatamale. E ho fatto ace: ci sta anche la botta di fortuna». Tecnica della battuta secondo IvanZaytsev. Sette ace per lui ieri (etre per Giannelli), cinque nellostesso turno di servizio (nonconsecutivi), nel secondo set, ilbreak di 70 che ha fatto passare l’Italia dal 912 al 1612. Immagine di una partita che, al dilà del secondo 30 rifilato alBelgio in due settimane, ha mostrato una squadra sempre alle
prese con una coperta corta dasistemare nella posizione migliore.
SORRISI MISURATI Quelli diChicco Blengini che sta cercando il lavoro di fino per sistemare gli equilibri della squadra:«Oggi abbiamo sofferto moltodi più in ricezione rispetto a ieri— ammette subito il c.t. piemontese —, in parte anche permerito degli avversari. Noi ce liaspettavamo li avevamo già incontrati. E’ una squadra chesbaglia molto poco, che ha unritmo di gioco alto. Noi siamostati pazienti poi Zaytsev ci hadato quella grossa mano in battuta». Il 44% in attacco per l’attaccante ex Dinamo Mosca(che ha ricevuto però con buone percentuali), insieme al 55di un buon Luca Vettori e al60% di Filippo Lanza. Il c.t. dall’opposto di Modena si aspettaancora di più: «Sta crescendo diritmo in attacco ma mi aspettouna crescita anche nel gioco disquadra, in difesa e in battuta».
FINALE DA BRIVIDI Sei matchball: tanti ce ne sono voluti inun terzo set infinito in cui il Belgio, dopo che il tecnico Baeyens aveva cambiato tre giocatori, ha spesso condotto nelpunteggio e che nel finale haavuto anche un set ball per allungare il match. Ci ha pensatoGiannelli a muro a spegnere lesperanze degli avversari e amandare gli azzurri a riposare.«Ci deconcentriamo un po’ —ammette Zaytsev che a fine gara ha ringraziato il pubblico diRoma — e questo non deve succedere, non bisogna mollare.Però alla fine abbiamo vinto
30. E’ sempre bello vincere inmaniera netta a questi livelli».
GLI STATI UNITI Stasera granchiusura con gli Stati Uniti (ore18.30, ieri hanno battuto l’Australia cedendo un set) in unasfida per definire il terzo postonella classifica generale dietroSerbia e Brasile. «Non li devopresentare io — dice il tecnicoBlengini —, è la squadra che havinto l’ultima Coppa del Mondo. Manca solo Holt per infortunio, gli altri ci sono e si sentono talmente solidi da aver giàscelto i dodici per l’Olimpiade.Al di là della difficoltà dobbiamo cercare di crescere ancora.Sarà una grande battaglia espero ci sia anche un grandepubblico per l’occasione».
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GRAND PRIX
Sylla-Ortolani scatenateAzzurre ok con la Turchia1La squadra di Bonitta perde il 1° set ma poi si riprende con 5 giocatrici in doppia cifra
D opo 4 sconfitte consecutive (le tre della tappa diBari e quella di venerdì
con il Braile) l’Italia torna allavittoria nel Grand Prix. AdAnkara la squadra di Bonittasupera la Turchia (già battutasempre ad Ankara nel decisivomatch per il 3° nel preolimpicoeuropeo di gennaio)per 31. Leazzurre lo fanno reagendo alk.o. nel 1° set, spinte dal muro(4 di Ortolani a fine match) edal servizio (81 per l’Italia). Ealla fine sono ben 5 le giocatrici azzurre a chiudere il matchin doppia cifra: Chirichella,
Diouf, Ortolani, Danesi e Sylla.Oggi le azzurre chiudono il loro torneo contro il Belgio. Intanto è testa a testa tra Olandae Serbia per l’ultimo posto allefinali in programma dal 6 al 10luglio a Bangkok. La squadra diGuidetti chiude con la Germania, le serbe con la Thailandia.
Già in finale Cina, Usa, Russia,Brasile e Thailandia.
ITALIA-TURCHIA 3-1(21-25, 25-21, 25-19, 25-17)ITALIA: Chirichella 13, Diouf 17, Ortolani 13, Danesi 10, Malinov 1, Sylla 15; De Gennaro (L), Cambi, Centoni 3, Guiggi , Spirito (L). N.e: Del
Core, Egonu e Melandri. All. Bonitta.TURCHIA: Yildirim 15, Yurtdagulen 4, Uslupehlivan 13, Baladin 9, Akman 10, Aydiniar; Orge (L), Onal, Durul 2, Kalac, Arisan 2, Dilik. N.e: Dalbeler e Ylmaz. All. Akbas.ARBITRI: Zahorcova (Cze) e Collados (Fra). NOTE Spettatori 3000. Durata set: 30’, 29’, 26’, 29’; totale: 114’. Italia: battute sbagliate 16, vincenti 8, muri 12, errori 27. Turchia: b.s. 10, v. 1, m. 7, e. 24.
PROGRAMMA(a.a) Girone G ad Ankara (Tur) - Italia-Brasile 1-3, Turchia-Belgio 1-3; ieri Brasile-Belgio 3-1 (13-25, 25-19, 25-16, 25-18), Turchia-Italia 1-3; oggi 13.30 Italia-Belgio, 16.30 Turchia-Bra-sile. Gir. H a Hong Kong - Germania-Usa 0-3, Cina-Olanda 3-0; ieri Usa-Olanda 3-1 (25-17, 19-25, 25-17, 25-20), Cina-Germania 3-0 (25-13, 25-16, 25-22); oggi 7.15 Olanda-Germania, 9.45 Cina-Usa. Gir. I a Kyoto (Giap) - Serbia-Russia 3-2, Giappone-Thailan-dia 3-0; ieri Thailandia-Russia 1-3 (16-25, 22-25, 25-22, 12-25), Giappone-Serbia 2-3 (23-25, 25-20, 25-17, 25-27, 8-15); oggi 8 Serbia-Thailandia, 11 Giappone-Russia.Classifica: Cina 8 vittorie; Stati Uniti, Russia 7; Brasile 6; Olanda e Serbia 4; Giappone, Turchia e Italia 3; Thailan-dia 2; Belgio 1; Germania 0. FORMULA Alla finale a sei di Bangkok dal 6 al 10 luglio oltre alla Thailandia, le prime 5 della classifica in base alle vittorie, punti e quoziente set.
Riccardo Crivelli
E luce fu. Un lampo, e latanto bistrattata boxeprofessionistica italia
na, forse ai minimi storici diinteresse e risultati, scopreun ragazzo del Sud diventato grande a Torino, un fenomeno in pectore capace di affrontare con personalità esfrontatezza il match più importante in carriera, in uncontesto quasi religioso, laO2 Arena di Londra già ribollente di passione in attesa diJoshua.
LEZIONE Il lampo è il ganciosinistro a metà del secondoround con cui Andrea Scarpascuote le certezze di JohnWayne Hibbert, un nomeche dovrebbes p ave n t a r e ,aprendogli untaglio sopral’occhio destroe soprattuttoindirizzandoil match per iltitolo SilverWbc dei sup e r l e g g e r inell’unica direzione checonta: quella dell’italiano.Da lì, è una lezione, fino all’atterramento nel 5° round(sinistro e gancio destro) e algiusto stop per ferita del 6°round, con l’inglese che ormai è sull’orlo del k.o. in piedi. Una vittoria splendida,emozionante, dal sapore antico: «L’avevo studiato —gongola Scarpa — sapevoche si apriva e che non era ungrande incassatore. Dalla seconda ripresa credo che ilmatch sia stato a senso unico, già dopo il primo conteggio l’avrebbero fermato senon fosse che combatteva incasa, io ho cercato soltantodi rimanere concentrato, dinon correre rischi inutili, dicontinuare a martellarlo,perché prima o dopo avrebbe ceduto. E’ stato giusto in
terrompere, ma sembrava chequel momento non finisse mai».
LAVORO E CALMA Barista e cameriere al Circolo CanottieriEsperia di Torino, Andrea hadue segreti per spiegare unaprestazione spumeggiante: «Innanzitutto, finalmente ho fattoil professionista, nel senso cheper la prima volta mi sono allenato senza l’impegno del lavoro. Così correvo al mattino,nuotavo a mezzogiorno, dueore di palestra alla Kombat diMoncalieri la sera, giusta alimentazione ai giusti orari. AlCircolo andavo solo neiweekend, e fisicamente si è visto quanto fossi pronto. In secondo luogo, non mi sono fattotravolgere dalle emozioni, se posso dirlo me ne sono vera
mente fregatoche si combattesse in un palazzetto del genere,che fosse l’incontro della vita. Sapevo di dovermorire per vincere, e sarei morto,ma sono rimastotranquillo pertutta la vigilia insieme al manager Cherchi e almaestro Di Ren
zo, la pressione era tutta sulmio avversario». Praticamenteun gigante per la categoria(1.83), Scarpa aveva cominciato addirittura da superpiuma a59 chili, «ma di notte non dormivo per la fame», trovando poinei superleggeri la dimensioneper esplodere: «Il mio peso naturale è 69 chili, ma non fatico ascendere a 63 e mezzo. Ora entrerò nei primi dieci del mondo,però voglio salire passo dopopasso, la boxe richiede attenzione e cura dei dettagli, non devo avere fretta, a 29 anni nonme lo posso permettere. So dipoter arrivare in alto, ma vogliofarlo per gradi. Soprattutto, oraspero di poter fare il professionista a tempo pieno». Intanto,grazie: c’era bisogno di una bella boccata d’aria nuova e fresca.
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BoxeRAlla O2 di Londra
Il gancio sinistro di Andrea Scarpa, 29, si abbatte su Hibbert, 31Luca Vettori, 25 anni, supera il muro belga: per lui 17 punti TARANTINI
ITALIA 3
BELGIO 0(25-20, 25-17, 31-29)
ITALIA: Buti 2, Giannelli 7, Lanza 9, Birarelli 4, Vettori 17, Zaytsev 19; Rossini (L), Antonov, Cester, Anzani. N.e. Maruotti, Sottile, Colaci, Piano. All. Blengini.
BELGIO: Van de Voorde 3, Van Walle 7, Lecat 12, Verhees 5, Valkiers, Rousseaux 4; Ribbens (L), Cosemans, Van de Velde 1, Cox 9, Baetens 3. N.e. Dumont, Klinkenberg. All. Baeyens.
ARBITRI: Alrousi (Eau) e Perez Broche (P.Rico).NOTE Spettatori 4930 per un incasso di 52.732 euro. Durata set: 27’, 29’, 39’; totale 95’. Italia: battute sbagliate 15, vincenti 11, muri 5, errori 22. Belgio: battute sbagliate 14, vincenti 2, muri 7, errori 23.
LA GUIDA(a.a.) Girone E di Roma – Belgio-Stati Uniti 2-3, Australia-Italia 0-3; ieri Stati Uniti-Australia 3-1 (20-25, 25-17, 25-23, 25-20), Italia-Belgio 3-0; oggi 15.30 Australia-Belgio, 18.30 Stati Uniti-Italia. Gir. D a Lodz (Pol) - Russia-Francia 0-3, Polonia-Argentina 3-1; ieri Francia-Argentina 2-3 (25-19, 21-25, 23-25, 27-25, 13-15), Polonia-Russia 1-3 (17-25, 20-25, 25-20, 15-25); oggi 17.10 Argentina-Russia, 20.10 Polonia-Francia. Gir. F a Belgrado (Ser) - Iran-Bulgaria 3-1, Brasile-Serbia 1-3; Brasile-Iran 3-1, Serbia-Bulgaria; ieri Bulgaria-Brasile 0-3 (14-25, 21-25, 12-25), Iran-Serbia1-3 (19-25, 26-24, 18-25, 21-25). Classifica: Serbia 6 vittorie; Brasile 5; Italia e Usa 4; Francia e Russia 3; Belgio, Polonia e Iran 2; Argentina 1; Bulgaria e Australia 0.FORMULA Alla finale a sei di Cracovia (13-17 luglio) oltre la Polonia, le prime 5 della classifica in base a vittorie, punti e quoziente set.
Miriam Sylla, 21 anni, in attacco: ieri ha chiuso con 15 punti FIVB.COM
PallavoloRWorld League
Lampo ScarpaIl cameriereche diventafenomeno 1Domina Hibbert nel Silver Wbc dei superleggeri: «Voglio puntare in alto»
20Le vittorie in carriera di Andrea Scarpa, a fronte di due sconfitte: non perde dal 2011
IL RECORD
41DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVANuotoR53° Settecolli
CRONOLOGIARECORD ITALIANO 100 SL DONNE56”70 CRISTINA CHIUSO 200056”37 LUISA STRIANI 200056”10 CECILIA VIANINI 200055”96 CECILIA VIANINI 200055”80 CECILIA VIANINI 200155”70 CECILIA VIANINI 200155”07 CECILIA VIANINI 200154”40 FEDERICA PELLEGRINI 200453”55 FEDERICA PELLEGRINI 200953”18 FEDERICA PELLEGRINI 2016
L’Italia ha sempre FedePellegrini recordTorna allo sprint
E’ subito al top«E mi diverto»
1Dopo 7 anni si migliora nei 100 sl in 53”18 e spaventa Kromowidjojo
Ai Giochi raddoppierà le gare?
Federica Pellegrini,27 anni, un oro
olimpico,portabandiera a Rio
Valerio PiccioniROMA
F ederica va. E va puregiocando fuori casa,in quei 100 stile libero
che sono solo la periferiadel suo repertorio. Sette
anni dopo il suo record di53”55, ottenuto però nel
l’era dei costumoni nel 2009,decide che è arrivato il momento di dareuna ritoccatinaa quel limite. Ecosì arriva un irreale, parolesue, 53”18, numeri che in mattinata, appenasveglia, l’olimpionica di Pechino neanche immaginava di poter raggiungere.
CRESCE LA FI-DUCIA Chiaro che non si trattadi un tempo da medaglia inprospettiva olimpica sulla gara di Rio, ma sentirsi così veloce in vista dei 200, il suoterritorio di caccia, è unabella botta di fiducia a unmese e mezzo dall’Olimpiade. Vedremo oggi come sitradurrà il tutto sulla di
stanza doppia. Il risultatodella Pellegrini, seconda ma diun attimo rispetto alla Kro
mowidjojo, che invece sui 100si sente a casa, ha contribuito ariempire un pomeriggio in cuic’è stata parecchia Italia con lanuova, bella vittoria di Dettisui 200 stile libero, e i successidi Bonacchi nei 100 dorso e diIlaria Bianchi nei 100 farfalla.Per finire poi con il monologodi Paltrinieri sui 1500. MentreMarco Belotti (3° nei 200 stilelibero) ha strappato la qualificazione da staffettista nella
4x200.
QUASI DAVANTIFederica erachiaramente lapiù attesa, lo si èsentito dal classico bisbigliaredel pubblicopresente al ForoItalico che avverte l’arrivo delmomento più atteso del pomeriggio della se
conda giornata del Settecolli.Fra lei e l’olandese sembravauna partita chiusa e anche allavirata dei 50, l’azzurra rincorreva 35 centesimi dietro. Questo è stato il momento più bello perché la Pellegrini è andata incredibilmente a braccarela Kromowidjojo che l’ha preceduta di soli 4 centesimi.«Pensavo, mi sa che è lei chesta andando piano. E invece...». All’ultimo tutti con il
fiato sospeso perché Federicaha dato per un secondo l’ideadi farcela. Sarebbe stato troppo.
IL DILEMMA Ma non è che orasi amplia il “portafogli” di gareper Rio? La Pellegrini era statapossibilista in mattinata, mentre nel pomeriggio è sembratachiudere: «Questi 100 per medevono restare un divertimento. Anche perché pure conquesto tempo, che per me valemolto, ai Giochi di Rio non cifarei molto. Tutto quello chefaccio è in funzione dei 200 edella staffetta». Ma in realtà Federica tiene ancora tutte lecarte in mano perché subitodopo dice che «valuterà con ilsuo allenatore», al quale dedica il piazzamento con annessorecord italiano. I 100 arriveranno per ultimi, con la battaglia dei 200 già alle spalle, equindi potrebbero alla fine risultare abbordabili. Certo faun po’ impressione ragionarecon i numeri: questo 53”18 è ilsesto tempo mondiale dell’anno, agli Europei di Londra sarebbe stato ripagato con l’argento, ma anche all’Olimpiadedi Londra...
DETTI E GREG Gabriele Dettiha dimostrato di essere ingrande forma: «i 200 mi divertono». Divertimento è propriola parola chiave della giorna
ta. Fatto sta che l’azzurro dopoil successo sui 400, è andato abissare con il quinto tempo italiano all time. «E’ che dopo unanno perduto, ogni volta chegareggio lo faccio con unagrande carica rabbiosa». E Paltrinieri? Greg non ha esagerato, ma il suo 14’51”62 vale:«Sapete che un anno fa avevofatto sopra 15’?».
STELLE STRANIERE Per finireun applauso all’unghereseCseh, l’intramontabile, autoredi un 200 farfalla d’autore chelo porta, parole sue, ad andareai Giochi con una medaglia nelmirino. Oggi il Settecolli si chiude in un Foro Italico che,dopo la Pellegrini, aspettal’ennesimo tutto esaurito diVasco Rossi.
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6Il 53”18 della Pellegrini è il sesto crono mondiale del 2016 nei 100 stile libero
IL NUMERO
AMATI 100 SLA 15 ANNI IL 1° RECORDOltre al titolo e record italiano del 2004 a 15 anni (54”40) e 2005 (54”54), Federica Pellegrini si era piazzata 6a nei 100 sl agli Europei 2004 di Madrid (55”33) e 10a ai Mondiali 2005 di Montreal. Quindi la conversione ai 400 con il passaggio da allenatore (da Di Mito a Castagnetti).
TRIALS USA
Le rivali la temono«È pazzesca, va forte come una ragazzina»1Ledecky e Schmitt, a Omaha per i Trials, sull’exploit di Fede: «Va veloce anche nei 100? Wonderful»
Stefano ArcobelliINVIATO A OMAHA (USA)
P er capire davvero cheGiochi saranno, bisognerà aspettare i verdetti dei
trials americani, da oggi (finali400 misti uomini e donne e400 sl uomini) per la terza volta nella città del Nebraska, do
ve ben 1800 americani cercheranno uno dei 52 pass olimpici.Nei 200 sl, una delle specialitàpiù attese, si ritroveranno le pericolose rivali di FedericaPellegrini, ieri alternatesi inconferenza stampa e tutte convinte che sarà Fede la più pericolosa delle avversarie a Rio.Missy Frankin, iridata a Barcellona davanti a Fede, apprendedel record italiano di 53”18dell’azzurra: «Davvero sta andando così veloce anche nei100? Wonderful...». Katie Ledecky è la campionessa mondiale che ha battuto Fede a Kazan e punta a 4 gare individuali, la novità 100 e sulle 3 gareche ha dominato a Kazan: 200,
400 e 800 sl (la tripletta mancaagli Usa da Debbie Meyer1968): «So quanto sia competitiva l’italiana, e averla battutaè stata qualcosa di speciale, èun’agonista come noi americane». E Allison Schmitt, che laspodestò a Londra e ha visto alla tv un anno fa le gare iridate,ha un’ammirazione antica perFederica: «Una nuotatrice paz
zesca, anche se ha 27 anni vaforte come una ragazzina.Averla a fianco ti carica e ti fasoffrire perché non molla maifino agli ultimi metri. Davverogrande, è impressionante anche a vederla in tv. E, cosa chenon guasta, è pure una bellapersona. A Rio sarà una grandesfida per noi».
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Katie Ledecky, 19 anni, oro a Londra 2012 negli 800 stile libero LAPRESSE
LA GUIDA
UOMINI 200 sl: 1. Detti 1’46”78; 2. Kozma (Ung) 1’47”38; 3. Belotti 1’47”81; 4. Di Giorgio 1’48”06; 5. Maglia 1’48”95; 6. Lestingi 1’48”97: 7. Di Fabio 1’49”61. 1500 sl:1. Paltrinieri 14’51”62; 2. Joly (Fra) 15’09”83; 3. Acosta 15’16”87; 4. Ruffini 15’28”26; 8. Bianchi. 100 dorso: 1. Bonacchi 54”23; 2. Christou (Gre) 54”35; 3.Gamburg (Isr) 54”38; 4. Ciccarese 54”77; 7. Malerba 55”07; 8. Laugeni. 50 rana:1. Van der Burgh (Saf) 27”28; 2. Titenis 27”34; 3. Martinenghi 27”42; 4. Toniato 27”56; 6. Antonelli 27”77. 200 farfalla: 1. Cseh (Ung) 1’54”69; 2. Biczo (Ung) 1’57”30; 3. Dimitriadis (Gre) 1’57”58; 5. Bussolin1’58”07; 7. Pavone. 400 misti: 1. Verrastzo (Ung) 4’12”21; 2. Turrini 4’15”90; 3. Gratz (Ung) 4’16”00; 5. Tarocchi 4’22”65; 6. Stacchiotti 4’22”82; 7. Ventrone 4’24”17. DONNE 100 sl:1. Kromowidjoio (Ola) 53”14: 2. Pellegrini 53”18; 3. Oleksiak 53”67; 8. Pezzato 55”19. 15’43”47.100 dorso:1. Masse (Can)
Detti si ripete nei 200 sl: 1’46”78Bravo Paltrinierinei 1500: 14’51”62
59”66; 2. Listopadova (Svk) 1’00”21; 3. Zofkova 1’00”70; 5. Gemo 1’01”18; 7. Panziera 1’01”59; 8. Scalia 1’01”68. 50 rana: 1. Meilutyte (Lit) 30”29; 2. Castiglioni 31”04; 3. Johansson 31”09; 4. Carraro 31”11; 7. Scarcella. 100 farfalla: 1. Bianchi 58”36; 2. Oleksiak (Can) 58”41; 3. Szilagyi (Ung) 58”42; 5. Di Liddo 59”27. 400 misti: 1. Trombetti 4’40”06; 2. Franceschi 4’40”39; 3. Gyorgy (Ung) 4’41”32; 4. Toni 4’41”38; 6. Capitanio 4’53”13; 7. Negri 4’54”78; 8. Ruggieri 4’56”00. PROGRAMMA Oggi Ore 9.30: batterie. Ore 18.15: finali (100 stile libero paralimpici D, 200 dorso D/U; 50 farfalla D/U; 200 rana D/U; 100 sl U; 200 sl D; 800 sl U.
Gabriele Detti, 21 anni DEEPBLUEMEDIA
42 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
ITALIA 106
FILIPPINE 70(40-7, 64-23; 88-50)
ITALIA: Hackett 7 (2/2, 1/1), Belinelli 11 (0/1, 1/1), Datome 8 (1/3, 1/2), Gallinari 20 (7/8), Bargnani 6 (3/4); Cinciarini 4 (2/4, 0/1), Gentile 8 (4/5), Melli 3 (1/2 da 3), Cusin 4 (2/2), Aradori 14 (3/4 da 3), Cervi 8 (3/6), Abass 7 (2/6, 1/1). N.e.: Poeta. All.: Messina.FILIPPINE: William 9 (3/5, 1/3), Reyes (0/1 da 3), Aguilar 3 (1/2), Norwood 2 (1/1, 0/3), Blatche 21 (7/12, 1/2); Fajardo 2 (1/1), Parks 1 (0/2), Tenorio (0/3, 0/1), Abueva 3 (0/1, 0/1), Rosario 10 (1/1, 2/3), De Ocampo 3 (0/2, 1/2), Romeo 10 (2/6, 2/3), Pingris 4 (2/2), Chan 2 (1/1, 0/1). All.: Baldwin.
ARBITRI: Vicino, Weidmann, Di Francesco.NOTE - T.l: Ita 24/27, Fil 11/21. Rimbalzi: Ita 34 (Aradori 7), Fil 26 (Blatche 6). Assist: Ita 27 (Hackett 5), Fil 13 (Blatche 4). Progressione: 5’ 22-2, 15’ 53-9, 25’ 76-40, 35’ 94-60. Fallo tecnico: Tenorio 4’07” (19-0). Max vant: Ita 49 (64-15), Fil mai. Danilo Gallinari, 27 anni, è stato il miglior realizzatore dell’Italia con 20 punti, frutto di 7/8 nel tiro da due e 6/7 nei liberi CIAMILLO-CASTORIA
Questa Italia viaggia a tre cifreSi rivedono Bargnani e Datome1Test troppo facile contro le Filippine: segnano tutti, l’unico a non giocare è PoetaMessina: «Sceglierò i 12 dopo l’amichevole di giovedì con Portorico, ho ancora dubbi»
IL CLUB PROMOSSO IN A
Moss, il jolly di Brescia«Vincere non è una novità»1Giunto in marzo, è stato il collante perfetto per i playoff«Il futuro? Resterei, sono stato bene»
RUGBY: ORE 18
Gli azzurrichiudonoin Canada:debutta Boni
S i chiude al Bmo Field diToronto il trittico nelleAmeriche della nuova
Italia targata Conor O’Shea.Gli azzurri, dopo il k.o. in Argentina e il successo negliStati Uniti, oggi (alle 12 locali, le 18 italiane), affrontanoil Canada di Mark Anscombe.A dividere le due Nazionali,quattro posti nel rankingmondiale (dal 13° al 17°) e,sempre a favore tricolore, ilbilancio degli scontri diretti:sei vittorie (due a Toronto nel1983 e 2012 incluse) e duesconfitte. Ma il 2318 del settembre scorso a Leeds, a Inghilterra 2015, non dice asufficienza di una partita soffertissima (e bruttissima).Per far sì che il bilancio dellatournée sia positivo, al di làdei tanti giovani lanciati, urge un’affermazione convincente: cinque i cambi nel XVdi partenza rispetto a quellovisto a San Jose, con la lineadei trequarti rivoluzionata:Odiete si sposta a estremo eall’ala vanno Esposito e Venditti con Boni, esordiente assoluto (il quinto in tre partite), primo centro e Allanapertura al posto di Canna.Cittadini festeggia il 50° cap:di più, tra i titolari, a conferma di una squadra dall’esperienza molto relativa, solo capitan Gori e Geldenhuys. I padroni di casa, reduci dal largosuccesso di Calgary sulla Russia (sei mete), sono a loro volta in fase di cambiamenti e diallargamento dela rosa.Canada: M. Evans; Moor, Hearn, Blevins, Paris; Parfrey,McRorie; Carpenter, Rumball, Baillie; Olmstead, Cudmore (c); Ilnicki, Barkwill, SearsDuru. All. Anscombe. A disposizione: Howard, Dolezel,Tierney, Ciulini, Heaton, Mackenzie, Underwood, Staller.Italia: Odiete; Esposito, Campagnaro, Boni, Venditti; Allan, Gori (c); Van Schalkwyk,Favaro, Mbandà; Fuser, Geldenhuys; Cittadini, Gega, Lovotti. All. O’Shea. A disposizione: D’Apice, Panico, Ceccarelli, Negri, J. Sarto, Palazzani, Canna, Bisegni. Arbitro: Ruiz (Francia).
INGHILTERRA SUPER (i.m.) A Syd-ney l’Inghilterra vince anche l’ultimo test contro l’Australia con un pirtoec-nico 44-40; mete 4-5, serie chiusa 3-0, inglesi imbattuti dopo 8 match con Eddie Jones. A Dunedin la Nuova Zelanda demolisce 46-6 il Galles, mete6-0, serie 3-0, Beauden Barrett 26 punti (2m., 5tf., 2cp.). A Tokio la Scozia soffre per battere 21-16 il Giappone. A Porth Elizabeth il Sudafrica supera in rimonta 19-13 l’Irlanda e vince la serie 2-1, mete 1-1 Pietersen e Marshal. Ad Apia Samoa-Tonga 30-10, mete 3-1.ITALIA C’E’ (i.m.) A Manchester (Ing) al Mondiale under 20 l’Italia conqui-sta la salvezza dilagando 41-19 (mete 6-2) nello spareggio per l’ultimo posto contro il Giappopone (sale Samoa). Titolo per la terza volta all’Inghilterra, 45-21 in finale all’Irlanda, terza Argen-tina-Sudafrica 49-19.
Tommaso Boni, 5° esordiente
Andrea TosiINVIATO A BOLOGNA
V olevate un test probantee attendibile per l’Italiaverso il Preolimpico?
Spiacenti, avete sbagliato data,luogo ed evento. Perché l’amichevole con le Filippine, nellaseconda semifinale del torneodi Bologna, passerà alla storiasolo per i record sfiorati dagliazzurri per punti e passivo inflitto all’avversario che pure organizza in casa uno dei tre tornei di qualificazione per i Giochi di Rio e quindi viene considerato un competitor moltoaccreditato. Invece nel PalaDozza riempito a metà, soprattutto grazie ad un numerosopresidio di vocianti tifosi asiatici, va in scena un allenamentocinque contro zero che cancellail senso della partita ufficialedopo 4’07”, tanto basta al quintetto dei sogni del c.t. Messina,che riallinea dopo un anno iquattro reduci della Nba con
l’esordio stagionale di Bargnani, per dilagare con un 220 mentre le Filippine ci capiscononulla e nemmeno possono contare sulla misericordia di tre arbitri tanto fiscali nell’applicareil regolamento che fischianotutto e di più contro i poveri Gilas, il nomignolo della squadradi coach Baldwin.
ONDA EMOTIVA Insomma unasquadra gioca, difende duro esegna a tutto spiano (40 puntinel primo quarto con un +33 discarto dicono tutto), l’altra si lascia prima travolgere e poi trascinare dall’onda emotiva dei suoi fans che, incuranti del divario tecnico e numerico, gridano «defence, defence» per contrastare ogni possesso azzurro.In questo contesto, dopo il +49del secondo quarto, è impossibile per l’Italia mantenere ferocia difensiva e concentrazioniin attacco. Infatti la ripresa diventa un’altra partita perché leFilippine trovano finalmente unpo’ di logica nel gioco e lo scarto
è meno imbarazzante. Messinaalla fine rimanda suggestioni escelte sui 12 titolari per Torinodopo l’amichevole con Portorico di giovedì a Biella. Staseracon il Canada sarà un esame inpiù ma non ancora decisivo peri sospesi nel giudizio. «Voglioprendermi qualche giorno perché ho più di un dubbio da risolvere e del resto chi non ha dubbinella vita?» dice tra il serio e ilfaceto il c.t. che non vuole anticipare la sorte dei due esclusianche se il «non entrato» di Poeta suona come un indizio pesante contro le quotazioni delplay. «In questi casi quando unogiocatore non entra in campo oè sicuro di avere il posto o è sicuro di non averlo. Scegliete voila soluzione più idonea» fa l’amletico Messina. Con Poeta sonoin bilico Della Valle e Aradori,un duello reggiano per la sopravvivenza, ma anche sottocanestro c’è abbondanza perchéMelli può flottare da centro.
RIFLESSIONI «Ha ragione il
presidente Petrucci quando osserva che sono cavoli miei scegliere i 12 per andare a Rio». Peraltro, la partita di ieri induceriflessioni positive a dispettodell’inconsistenza della Filippini nei primi due quarti. «Anch’io mi aspettavo di più maparliamo sempre di una squadra che compete per andare aiGiochi. Abbiamo battuto nettamente anche Repubblica Ceca eCina. Ora non so se queste larghe vittorie potrebbero crearetroppa euforia o rilassatezza, loscopriremo solo nei prossimiimpegni. Oggi posso solo direche sono soddisfatto della disponibilità che il gruppo mi dimostra. Il rientro di Bargnani èpositivo, già durante gli allenamenti lui come gli altri reducidalla Nba hanno sempre dato ilmassimo. Tutti ci dicono e ci ricordano ogni giorno che dobbiamo qualificarci per Rio. Io e imiei giocatori siamo consapevoli delle aspettative che riponein noi il basket italiano».
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Alberto BanzolaBRESCIA
Q uando una promozionein A ha tanto il sapore diuno scudetto: DavidMoss, l’esterno con cui
Siena e Milano hanno vinto dal2011 al 2014 lo scudetto, si gode la gioia di Brescia, tornatanel massimo campionato dopo28 anni e una serie di grandiamericani ingaggiati come Laimbeer, Pietkiewicz, Abernathy, Iavaroni e May. Costruita
per lottare fino in fondo, lasquadra di coach Andrea Dianasi è trovata in forte difficoltà adinizio girone di ritorno: trasferte senza vittorie, debacle interne (contro Roseto e Chieti), unapiazza che cominciava a rumoreggiare, una promozione chesembrava impossibile. La soluzione ai problemi della leonessa era dall’altra parte dell’oceano Atlantico dove a Chicago riposava il leone David, pronto atornare ad infiammare i parquet italiani: «Tornare in Italia– racconta Moss – era per meimportante: qui ho vissuto lemie ultime stagioni, ho vintotanto e mi sono sempre trovatobene». Scendere in A2 non poteva essere troppo rischioso? «ABrescia serviva un collante: hotrovato un’ottima squadra chenon stava attraversando ungrande momento mentale: masi vedeva lontano un miglio che
c’era qualità». Trovato l’accordoa metà marzo con la Leonessa,Moss ha avuto la possibilità digiocare le ultime 4 partite di regular con la sua nuova squadra,portandola comunque a vincere sempre e cementando il rapporto dentro e fuori dal campo.
ESTERO L’apporto di David èstato infatti anche quello di riuscire a diventare rapidamenteuomospogliatoio: «Mi sonocomportato come sempre hofatto dovunque sono andato.Direi che ha funzionato moltobene». E adesso ci si domandaquale sarà il suo futuro: in ItaliaVarese lo segue da qualche settimana, ma anche dall’esterogli occhi sono puntati di lui. EBrescia… vuole provare a blindarlo. Il suo procuratore incontrerà nei prossimi giorni il g.mSandro Santoro per riuscire atrovare la quadratura del cer
chio e proseguire il rapportocon la società biancoazzurra.«A Brescia mi sono trovato molto bene e sono grato a GraziellaBragaglio e a Matteo Bonettiper la chance offerta. I tifosidella Leonessa sono stati fantastici e mi piacerebbe continuare
a giocare qua. Per il momentovorrei godermi questo risultato(questa sera ci sarà alle 19 inpiazza della Vittoria la festa organizzata assieme al comune):del resto cominceremo a parlarne la prossima settimana».
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IL PASSATO Brescia ha già giocato 7 campionati in A-1 tra gli anni 70 e 80. Foto: Bill Laimbeer, Pinti Inox 1979-80
IL PRESENTE David Moss, 32 anni,in Italia ha vinto tre scudetti con Siena e uno con Milano CIAM-CAST
LA GUIDA L’Italia affronterà oggi alle 20.40 (diretta Sky Sport 2 HD), nella finale dell’Imperial Basketball City Tournament, il Canada che ha travolto nell’altra semifinale la Cina per 85-69 (Heslip 33; Jianlian 22). Alle ore 18, finale per il terzo e quarto posto tra Cina e Filippine. HALL OF FAME Intanto ieri a Cappella Farnese, all’interno del Palazzo Comunale di Bologna, c’è stata la cerimonia di consegna dell’Italia Basket Hall of Fame 2015: il premio, giunto alla decima edizione, è il più alto riconoscimento che la Fip assegna a chi si è particolarmente adoperato per la diffusione e la crescita del basket italiano. Le onorificenze 2015, alla presenza del presidente Petrucci e del c.t. Messina, sono state consegnate a Iwan Bisson (categoria atleti), Bianca Rossi (atlete), Bogdan Tanjevic (allenatori), Achille Canna (Una vita per il basket) e alla Pallacanestro Varese 1970-79 (club storici, per le dieci finali di fila di Coppa Campioni). Inoltre, sempre ieri è stato presentato e pubblicato il bilancio sociale della Fip.
BasketRIl quadrangolare di Bologna
43DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
1GIOVANE FUGGITIVO (al.f.) Il californiano James Savage, 9 anni, è diventato il più giovane nuotatore a compiere la traversata dall’isola di Alcatraz a San Francisco e ritorno. Il record precedente apparteneva a Anaya Khanzode, 10 anni.TUTTENOTIZIE
BASEBALL
All star game: Flores mvp e Italia k.o. 8-6
ATLETICA RAZZO REUS (si.g.) A Zeulenroda (Ger) record tedesco nei 100 di Julian Reus (10”03). Uomini. 100 (+0.5)/200 (+2.3): Reus 10”03/20”23. Disco: R. Harting 65.91. Donne. 100 hs (+2.4): Roleder 12”88. Martello: Woithe 70.98. A Leverkusen. Uomini. Asta: Barber (Can) 5.90. A Buhl. Uomini. Alto: Onnen 2.31. Donne. Alto: Jungfleisch 1.93. LANCI LUNGHI (si.g.) Quattro atleti sopra gli 85 metri nel giavellotto a Kuortane (Fin). Uomini. Giavellotto: Vetter (Ger) 88.23; Ruuskanen 86.90; Rohler (Ger) 86.30; Pitkamaki 85.35. Donne. 100hs (+1.6): Neziri 12”81 (r.n.); S Kallur (Sve) 12”91. Alto: Sandblom 1.93. Asta: Buchler (Svi) 4.72. AFRICANI (si.g.) Turni eliminatori superati per Wayde Van Niekerk (20”03/+1.2 sf 200) e Caster Semenya (2’02”01 batteria 800) nei campionati africani di Durban (Saf). Nei 10.000, mpm ’16 per la keniana Alice Aprot. Uomini. Triplo: Oke (Nig) 17.13 (+1.0). Donne. 10.000: Aprot (Ken) 30’26”94; Chepngeno (Ken) 31’27”73; Jepkosgei (Ke) 31’28”28. Giavellotto: Vljoen 64.08. ALTRI CAMPIONATI (si.g.) A Bydgoszcz (Pol). Uomini. 400: Anas (India) 45”40. Martello: Fajdek 81.87 (mpm ’16). A Grodno (Bie). Uomini. Martello: Tikhon 80.04. Donne. 100 hs (-1.5): Talay 12”71. Martello: Malyshchik 72.31.A Nagoya (Giap). Uomini. 400: Walsh 45”35. Giavellotto: Arai 84.54.
BOXE IMBROGNO EUROPEA DEI MINIMOSCA (i.m.) Allo stadio Rigamonti di Brescia (org. Loreni) sorride Valeria Imbrogno (8), nuova campionessa d’Europa dei minimosca mettendo ko 6 Kleopatra Tolnai (Ung, 6-7). Vacanti titoli internazionali Ibf, massimi: Erittu (28-3) perde ko 4 per un colpo allo stomaco da Rill (Ger, 13-1); welter: Frezza (25-4-2) perde ai punti 12 con Schwarzkopf (Ger, 16-1), 116-112, 117-11, 114-114. Massimi leggeri: Turchi (6) b. Svacina (Cec, 12-21) p.8. Medi: G.
Cernean (2) b. Berardinelli (0-1) kot 4. IN ITALIA (i.m.) Ad Arezzo, superwelter: Nicchi (23-5-2) b.Szabo (Ung, 14-19-2) ko 3. A Bergamo, massimi leggeri: Endri Spahiu (3) b. Rudan (Cro, 6-11-1) p. 6. AL COMPLETO (r.r.) Dopo 12 anni Cuba ha qualificato tutti i suoi pugili ai Giochi (a Pechino mancava nei 75 k, a Lomda nei 69 e 75).
CANOA EUROPEI VELOCITA’ (a.fr.) Oggi a Mosca in finale nel K2 200 uomini Bertolini-Cecchini e donne Petracca-Campana, C2 200 Santini-Incollingo e 500 N. e S. Craciun, K1 5000 donne con Burgo. Ieri. Uomini. K1 1000. Ricchetti 9° in 3’39”256, oro a Pimenta (Por) in 3’29”040, 4° il campione europeo Hoff. K1 200. Rizza 4° in 39”956, out per per soli 0,16”. K4 500 con Torneo-Pra Floriani-Gnecchi-Crenna 8° in 1’23”488, oro all’Ungheria in 1’19”760. K2 1000. Ripamonti-Dressino 9° in 3’18”092, oro a Hoff-Gross (Ger) in 3’12”732. C1 200. N. Craciun 6° in 42”576. Donne. K1 1000. Burgo 8ª in 4’08”060, oro a Bedec (Srb) in 4’00”840. K1 200. Murabito 6ª in 43” 980
HOCKEY INLINE ITALIA SCONFITTA (m.l.)Secondo posto mondiale per l’Italia. Ieri ad Asiago - Roana (Vi), sede dei Mondiali Firs 2016, gli azzurri sono stati sconfitti in finale 4-0 dalla R. Ceca che bissa il successo 2015. Finale 3° posto: Francia-Usa 5-2.
IPPICA A VINCENNES IL PRIX RENÈ BALLIERE CON BOLD EAGLE (e.lan.) Oggi Bold Eagle nsegue con Eric Raffin il prestigioso doublé Amerique-Balliere (Gr. 1 – m. 2100 – ore 15.30), finora riuscito solo a cinque campionissimi: Bellino II, Ourasi, Sea Cove, Général du Pommeau e Jag de Bellouet. Ieri 7-6-12-1-13 (e.lan.) A Siracusa vittoria a bella quota di Collateral Risk. 1 Collateral Risk (S. Macca), 2 Zinnobar, 3 Zenas, 4 Futuro Anteriore, 5 Vennarecci. Tot.: 9,47; 4,11, 2,98, 6,40 (147,37). Quinté: N.V. Quarté: N.V. Tris: Euro 6.141,16. Oggi si corre: Tr. Taranto (19.05), Torino (19.25), Modena (20.25). Gl.
Merano (15.20), Milano (15.30).
JUDOGHARBI PER SAN MARINOA Rio, nei 100 kg, ci sarà anche Karim Gharbi. Nato a Ravenna, ma con doppio passaporto (Italia e San Marino), il 24enne Gharbi ha accettato la proposta di wild card ricevuta dal Cio e parteciperà ai Giochi per la Repubblica del Titano.
NUOTO PICCOLO RECORD (al.f.) Veronica Montanari (Gestisport) migliora il suo primato italiano ragazze dei 200 dorso a 2’16”18 in occasione del 2° posto alla Mediterranean Cup di Gzira (Malta).
PALLAMANO ITALIANE ALL’ESTERO (an.gal.)Le azzurre Niederwieser, Cappellaro e Fanton giocheranno in Bundesliga e nella 1a Divisione norvegese (Norvegia campione olimpica in carica). Niederwieser èstata ingaggiata dal Thuringer, da 6 anni campione di Germania, e giocherà in Champions. Avventura scandinava per Cappellaro (nello Skrim Kongsberg) e per Fanton (ingaggiata dal Tonsberg).
RUGBY RACING CAMPIONE DI FRANCIA (i.m.) Al Camp Nou di Barcellona il Racing Parigi si laurea campione di Francia battendo il Tolone in finale 29-21 (pt 12-14) pur giocando in 14 oltre un’ora per il rosso a Machenaud. Con 99.124 spettatori battuto il record mondiale per una partita diclub. Per Dan Carter altro trionfo dopo il Mondiale con gli All Blacks e la finale di Champions Cup persa col Racing.
Marisa Poli
I l futuro è già qui. La medaglia d’argento della sciabola maschile azzurra lancia
un messaggio al mondo. GliEuropei di Torun si chiudonocon la sesta medaglia per l’Italia, conquistata dalla squadrache non sarà in pedana ai Giochi di Rio (la sciabola maschilea squadre, come il fioretto femminile, è fuori dal programmadi questa Olimpiade) ma hal’età e i numeri per restare davanti a tutti fino a Tokyo. ConAldo Montano fermo ai box perl’intervento alla spalla destra ein recupero per tirare a Rio, achiudere è il ventunenne LucaCuratoli. Ha perso allo sprint lacorsa olimpica con Occhiuzzi,ma liberato da quel peso è tornato a fare il fenomeno nella finale mettendo paura ai russi.
Senza dimenticare il 64 rifilato al campione olimpico Szilagyi nell’ultimo assalto della semifinale, cominciato sotto 3940 e dominato senza paura. Atirare di nuovo ai livelli dellescorse stagioni è il ventitreenne Enrico Berrè, bravo a noncedere dopo le difficoltà delprimo giro dei quarti contro itedeschi cominciato con uno05 con Hartung. Il tutto conl’esperienza di Diego Occhiuzzi, emersa proprio nella rimonta contro l’Ungheria che haportato gli azzurri in finale,quando ha annichilito Decsicon un 114. E con in panchinaSamele, di ritorno nel gruppo.Così il c.t. Giovanni Sirovichpuò sorridere anche dopo ilk.o. con la Russia.
BILANCIO La spada femminileha confermato le difficoltà delle ultime settimane, il triplo
degli Europei, l’ultima primadei Giochi di Londra. A Legnano gli azzurri chiusero con soliquattro podi (due ori e duebronzi), sappiamo poi come èandata sulle pedane olimpiche, con la tripletta delle fiorettiste, i due ori a squadre delfioretto, il bronzo degli sciabolatori e l’argento di Occhiuzzi.
DUBBI E come 4 anni fa nonsuonò troppo forte il campanello d’allarme, nemmeno in
questa occasione si può misurare il valore della scherma azzurra con questi risultati. A poco più di un mesela forma non è perfetta, c’è iltimore di farsi male. E anche 4 anni fa la Russia (chepremia gli ori europei comequelli mondiali) fece sfracelli (11 medaglie, 7d’oro...) e poi fece flop aLondra. Da non sottovalutare, però, i dubbi emersi daifioretti a squadre, protagonisti anche agli ultimi dueMondiali e battuti a Torun.«Forse eravamo troppo concentrate sull’individuale e asquadre non po’ meno, vistoche non è a Rio» ha detto lacampionessa olimpica DiFrancisca dopo il ko con laRussia. Se la lezione è servita, lo vedremo fra poche settimane a Rio.
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Il quartetto d’argento della sciabola: da sinistra Enricò Berrè, 23 anni, Luca Curatoli, 21, Diego Occhiuzzi, 35, e Luigi Samele, 28 BIZZI
(m.c.) Trascinata dall’interbase del Rimini Flores (Mvp del match con 2 fuoricampo su 3 turni, 4pbc) la selezione delle stelle del campionato ha piegato (8-6) l’Italia nel 6° All Star Game, che si è svolto al De Benedetti di Piacenza. Gli azzurri del C.t. Mazzieri hanno battuto di più, ma sono stati avanti solo nella prima parte del 2° inning, prima di subire un contro sorpasso dagli avversari, che hanno tenuto il vantaggio fino agli strike out finali del novarese Aristil. Mazzanti ha bagnato il ritornoin nazionale con un 2/2 e un fuoricampo. L’esterno del Bologna Ambrosino ha vinto l’Home Run Derby battendo nello spareggio proprio Mazzanti, guadagnandosi l’abbraccio della madrina Maddalena Corvaglia.ITALIA-ALL STAR IBL 6-8 Punti, Italia 030.200.100: 6 (9bv-1e); All Star 140.030.00x:8 (7bv-1e). Lanc. (partenti Corradini e Zielinski): v. Estrada, p. Rivera, s. Aristil. Note: fuoricampo di Flores (1p. al 1° e 3p. al 5°) e Mazzanti (1p. al 7°).
IPPICA
Harzand re dei Derby:Epsom e Curragh (e.lan.) Grande spettacolo ieri al Curragh nella 151esima edizione dell’Irish Derby. Tutti gli occhi erano puntati sul vincitore del Derby di Epsom, Harzand, che non ha deluso le attese, imponendosi al termine di un palpitante testa a testa con l’altro favorito, Idaho, giunto davanti a Stellar Mass, e siglando così il prestigioso quick-double, riuscito l’ultima volta nel 2014 ad Australia.A MILANO Oggi invece focus riservato a due eventi italiani di grande fascino e rilievo. A San Siro tradizionale appuntamento di fine riunione con il Premio Primi Passi (Gr. 3 – m. 1200), importante banco di prova per i puledri di belle speranze. Tra i sei al via, possibile sfida a tre fra i bottiani Biz Power e Penalty e la tedesca Hargeisa. A Merano, salti di lusso nella Gran Corsa Siepi d’Italia (Gr. 1 – m- 4.000) con dieci cavalli in lizza, tutti con chance. Prima citazione per Tramonto a Ivry, Sol Invictus, Chiaromonte e Notti Magiche.
BOXE
SupermassimiGrande Vianellovola ai Giochi
(i.m.) Roberto Cammarelle, bronzo, oro e argento nelle ultime tre Olimpiadi, ha trovato l’erede. Il gigante romano Guido Vianello, 1.98, peso supermassimo del Gruppo Forestale, è il 6° pugile e l’azzurro numero 262 a ottenere il pass per Rio. Al torneo di qualificazione di Baku (Aze), nella finale dei +91, batte 3-0 l’irlandese Dean Thomas Gardiner conquistando l’unico posto a disposizione nella categoria al termine di un percorso perfetto. Aveva steso per 3-0 anche i rivali precedenti Lima Duarte (Bra), Mu (Cin) e Moore (Usa). A Rio sbarca a 22 anni dopo 60 match da dilettante, con un record di 43 vittorie, 17 sconfitte. È andata male invece ai due azzurri il cui destino era legato a prestazioni altrui: Salvatore Cavallaro (75) e Vincenzo Picardi (52). Gli avversari che li hanno eliminati nei quarti, Achilov (Tkm) e Vargas (Usa), hanno perso in finale. Avessero vinto, il 5° pass sarebbe stato loro. A Rio ci saranno anche Cappai (49), Mangiacapre (69), Manfredonia (81), Clemente Russo (91) e la Testa (60) tra le donne.
LA GUIDAPer il quarto Europeo di fila la sciabola azzurra a squadre è sul podio. Dopo i due ori del 2013 e 2014, l’anno scorso a Montreux era arrivato l’argento (sconfitta in finalecontro la Germania). La prossima edizione degli Europei di scherma si disputerà a Tbilisi, in Georgia.Risultati. Sciabola uomini a squadre. Finale: Russia b. Italia (Curatoli, Occhiuzzi, Nerrè, Samele) 45-42. 3° posto: Romania b. Ungheria 45-32. Semifinali: Russia b. Romania 45-32; Italia b. Ungheria 45-43. Quarti: Italia b. Germania 45-39. Ottavi: Italia b. Polonia 45-31. Spada donne a squadre. Finale: Estonia b. Francia 33-28. 3° posto: Romania b. Ungheria 27-19. Semifinali: Francia b. Romania 41-36; Estonia b. Ungheria 39-30. Quarti: Estonia b. Italia 45-30. Ottavi: Italia b. Svizzera 45-34. 5-8° posto: Russia b. Italia 43-28, Italia b. Ucraina 45-37.
Sciabola uominiItalia, argento per il futuro1In finale 45-42 con la Russia ma i giovani azzurri guardano a Tokyo . L’Italia chiude con 6 medaglie
SCHERMA: EUROPEI
Guido Vianello, 22 anni
Harzand precede Idaho GETTY
L’mvp Jose Flores, 28 anni
salto all’indietro che ha portatola squadra numero 1 al mondo,con in pedana la due volte campionessa del mondo (RossellaFiamingo), a non qualificarsiper i Giochi. Ieri lo stop è arrivato nei quarti con l’Estonia.Così l’Italia chiude con sei medaglie, sotto gli standard delleultime edizioni: sono quattromeno quattro meno dell’edizione degli Europei dell’annoscorso a Montreux. Però sonodue in più dell’edizione 2012
MEDAGLIERETOTBAO
Russia
Francia
Italia
Romania
Germania
Estonia
Ungheria
Svizzera
Ucraina
GB
Polonia
6
2
1
1
1
1
0
0
0
0
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4
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3
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1RCS
La direzione, le redazioni e le segreterie de LaGazzetta dello Sport, Gazzetta.it e Sportweek par-tecipano con grande affetto al dolore di MassimoLopes Pegna e sono vicini alla famiglia per la scom-parsa dell’adorata mamma
Ester Smulevich- Milano, 25 giugno 2016.
44 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
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45DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
di GIORGIO DELL’[email protected]
Una petizione per ripetere ilreferendum, postata sul sitodel Parlamento inglese, haraccolto in poche ore oltre duemilioni di firme. L’idea è questa: varare una legge che stabilisca in un consenso minimodel 60% e in una partecipazione minima del 75% le percentuali per rendere valido un referendum. Il guaio è che questa norma dovrebbe avere valore retroattivo, cioè essere unmostro giuridico. È dunqueassai difficile che abbia un seguito, però obbligherà Westminster a discutere, perchéogni petizione che raccolga almeno centomila firme devedar luogo a un dibattito parlamentare. Ci sono due precedenti: per due volte gli irlandesi hanno prima respinto e poiapprovato, con quattro referendum complessivi, trattatidell’Unione europea. Un referendum che molto difficilmente si potrà evitare è quelloscozzese: Edimburgo vuol re
stare nell’Ue, come dimostra il voto di giovedì, e Nicola Sturgeon,la first minister di quel paese,vuole che si avviino discussioniimmediate con Bruxelles «perproteggere il posto nella Ue dellaScozia». Ieri si sono anche riunitia Berlino i ministri degli Esteri dei Paesi fondatori, Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda. Steinmeier, il tedesco, ha riassunto la posizioneraggiunta dai sei, che peserà sulvertice di domani tra Merkel,Hollande e Renzi e sul summit deicapi di Stato e di governo del giorno dopo: «Noi diciamo qui, assie
me, che questo processo, l’uscitadella Gran Bretagna, deve cominciare il prima possibile».
1 Perché? Adesso gli inglesivogliono perdere tempo?La procedura prevede che il
governo notifichi a Bruxelles lavolontà di uscire. A quel puntopossono cominciare le trattative. Cameron ha già detto chenon intende notificare niente,lascerà il compito al successore.Costui, però, non si insedieràprima di ottobre, data del congresso conservatore che sanciràl’uscita di scena di Cameron. Il
IL FATTODEL GIORNOUN PAESE DIVISO
Marco Iaria
F are i conti in tasca ai ricchidello sport può sembrareun esercizio sconnesso
con la realtà, visto che la Brexitsi è materializzata anche per idisagi economici di grosse fettedella popolazione d’Oltremanica. Ma lo sport, come una qualsiasi industria, non resterà immune dallo storico responsodel referendum. Al momento èdifficile, se non impossibile,prevedere cosa accadrà aglisportivi in fatto di libera circolazione delle persone. In teoria
l’uscita britannica dall’Unioneeuropea comporterà l’innalzamento delle barriere e chi arriva da fuori non godrà più deibenefici comunitari: un problema potenziale per oltre 400calciatori nelle prime due divisioni inglese e scozzese, mal’effetto non sarà immediato,
dal momento che servirannoalmeno due anni di negoziatoperché si concretizzi la Brexit, enon si può affatto escludereche il Regno Unito firmi accordi con l’Ue sulla falsariga diNorvegia o Svizzera.
CHE CROLLO Immediato e sicu
L’allenatore del Leicester Claudio Ranieri, 64 anni, con il trofeo per la Premier vinta quest’anno ANSA
L’ADDIO E I CONTRACCOLPI
L’effetto sulle tasche dello sport: per Ranieri 200mila euro in meno1Il crollo da «Leave»per la sterlina incide anche sugli stipendi. Wimbledon: scende il montepremi
1 Un’iniziativa a Londra contro la Brexit; 2 Il vertice dei paesi fondatori dell’Ue a Berlino; 3 L’incontro Parigi tra Hollande e Renzi ANSA/AFP/EPA
3
21
Perché i britanniciora perdono tempoe chiedono pure un referendum bis?1Bruxelles preme per un’uscita rapida. Ma il fronte anti-Brexit raccoglie 2 milioni di firme per un altro voto
NICOLA STURGEONPREMIER SCOZZESE
LA SCOZIA CHIEDERÀ SUBITO UN TAVOLO
CON LA UE PER PROTEGGERE IL SUO
POSTO IN EUROPA
SIAMO ARRABBIATI. ORA È ALLO STUDIO
LA LEGGE PER UN ALTRO REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA
AltriMondiR
oltre il 10% sul dollaro e il 5%sull’euro. Dopo la pausa delweekend bisognerà vedere cosa succederà, a partire da domani con la riapertura dei mercati. Il calo, ovvio, non si fermerà qui e se la stima di una paritàdi valuta tra euro e sterlina (oggi una sterlina vale 1,23 euro)appare azzardata, un avvicinamento è comunque da metterenel conto. La svalutazione avràuna ricaduta suicontratti di allenatori e giocatori, in particolarequelli stranieri diPremier che vengono pagati insterline ma chehanno i loro investimenti e leloro attività neirispettivi Paesi d’origine: a parità di stipendio percepito, queisoldi varranno di meno se convertiti in euro o in dollari.
CALCIO Tanto per fare unesempio, Claudio Ranieri ha dapoco rinnovato con il Leicester,dopo il trionfo in campionato:stipendio raddoppiato a 3 milioni lordi di sterline a stagione.Per via del deprezzamento del
ro è un altro effetto, quello cheappunto tocca le tasche deglisportivi, o le casse delle società, a seconda dei casi. Tutto dipende dal crollo della sterlina.Nella sola giornata del venerdìnero in Borsa, la prima a scontare gli effetti della Brexit, la moneta della Regina ha perso
la sterlina, il tecnico italiano cirimetterebbe già 200 mila euro. Pare, invece, che AntonioConte abbia contrattato lo stipendio con il Chelsea direttamente in euro, sottraendosi così alle fluttuazioni della sterlina.
TENNIS Conseguenze ancheper il montepremi di Wimbledon, la provadello Slam ditennis che scattadomani. Il totaleè di 28,1 milionidi sterline, con 2milioni che andranno ai vincitori del torneomaschile e femminile. È veroche c’è stata unacrescita del 6%
rispetto al 2015, ma la Brexitrenderà un po’ meno ricchi ipremi per i tennisti stranieri:considerando la sola giornatadi venerdì, quei 2 milioni disterline di vincita si tradurrebbero in una perdita di circa100mila euro e 200mila dollari. E la caduta del pound, comedetto, è destinata a perpetuarsinei prossimi giorni.
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5%il calo della sterlina sull’euro registrato venerdì, dopo il responso del voto. Previsti altri ribassi
IL NUMERO
premier d’autunno si guarderàbene dal prendere iniziative unilaterali: vorrà, sulla richiesta diuscita, la ratifica del Parlamento. Il Parlamento potrebbe ignorare l’esito di un voto popolare?Chi lo sa. Il referendum di giovedì scorso aveva in definitiva carattere consultivo. La politica, alla fine, può fare quello chevuole.
2Non è male stare tutti que-sti mesi nell’incertezza?Infatti l’idea di Bruxelles,
resa chiara dai ministri degliEsteri, è di obbligare Londra a
sbrigarsi. Gli eurodeputati hanno già preparato una specificarisoluzione per imporre subitoal premier dimissionario la notifica di Brexit perché «qualsiasiritardo prolungherebbe l’incertezza». Il testo sarà approvatomartedì mattina in una sessionestraordinaria dell’europarlamento e Schulz la porterà nelpomeriggio al summit dei capidi Stato e di governo a Bruxelles.Il documento doveva contenereanche la richiesta di licenziare ilcommissario inglese JonathanHill, ma questi s’è dimesso spontaneamente ieri. L’europarlamento sta valutando anche laposizione dei 73 deputati britannici, tutti in qualche mododa “sterilizzare” politicamente. È stata infine convocata una riunione straordinaria della Commissione europea per affrontarei problemi tecnici relativi al futuro degli oltre 1.100 euroburocrati britannici e delle agenziecomunitarie per i farmaci e perla supervisione bancaria chehanno sede in Gran Bretagna.
3 I primi effetti della Brexitsaranno dunque i licenzia-menti di personale inglese.
Siamo solo all’inizio, a quantopare. Il potere finanziario diLondra, ora che non ha più a suacompleta disposizione l’enormemercato europeo, è seriamenteminacciato. Si tratta di un milione di persone, distribuite tra laCity e Canary Wharf, che hannotrattato finora il 40% di tutte leoperazioni in valuta del mondo.Il Brexit toglierà agli inglesi ilcosiddetto «passaporto finanziario», quello che dà diritto a chi opera nell’Unione europeadi svolgere attività in altri Paesidell’area anche a distanza. Morgan Stanley ha già fatto sapereche sta traslocando almeno inparte (un po’ a Dublino, un po’ aFrancoforte), Goldman Sachssta valutando di trasferirsi a Madrid, Hsbc a Honk Kong e ci sonoaltri esempi. Londra rischia diridursi a una piccola piazza d’affari qualunque.
4 Come si spiega che le borseitaliana e spagnola sonoprecipitate, mentre la bor-
sa di Londra ha perso poco?Venerdì si sono vendute Spagnae Italia, per via della loro fragilità politica. In Spagna hanno votato sei mesi fa, non sono riuscitia varare un governo, votano unaseconda volta oggi, e può darsiche l’incertezza politica permanga. In Italia, Renzi ha perso
le amministrative e i suoi avversari coalizzati hanno fattovedere che potrebbero batterlo al referendum. Un Paese con il nostro debito nonpuò permettersi un’altra lunga crisi politica.
5 L’Europa va in pezzi ono?Potrebbe andare in pez
zi. Marine Le Pen, che ha oggi il 30% dei consensi, potrebbe vincere le presidenziali francesi del 2017 e pretendere un referendum perl’uscita. Una vittoria delFrexit sarebbe più grave dellavittoria del Brexit perché laFrancia, a differenza della Gran Bretagna, aderisce anche all’euro e a Schengen.Parlano di referendum ancheleader della destra populistacome l’olandese Geert Wilders, il danese ThulesenDahl, la tedesca Frauke Petry. In Danimarca, il Partitodel popolo di Kristian Thulesen Dahl, alle ultime europee, ha preso più voti di tutti.Per non mandare in pezzi laUe bisognerebbe che a Bruxelles capissero che oggi pergovernare senza consenso,come fanno banche e tecnocrati, bisognerebbe anche distruggere la cosiddetta democrazia. Prima che accadaquesto, mi pare più probabileche Bundesbank e i giudicicostituzionali di Karlsruheimpongano l’uscita dellaGermania.
46 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Daniele Vaira@danvaira
D opo nove anni in unacella, ha vissuto 36ore di contatto con la
realtà. Rudy Guede, condannato a 16 anni per l’omicidio di Meredith Kercher,ha ottenuto un permessopremio ed è uscito, ieri, dalcarcere Mammagialla di Viterbo. Camicia bianca, capelli corti, aria spaesata.Con passo incerto è uscitodal cancello della casa circondariale per raggiungerel’automobile che, dopo unpassaggio dai carabinieriper adempimenti formali, loha condotto nella casa di accoglienza del Gavac, l’associazione di volontariato,che a Viterbo ospita i detenuti in permesso e i loro familiari. «Aveva paura di attraversare la strada. Guardando un televisore a schermo piatto all’interno dellacasa, ha chiesto: “Che cos’è,un quadro?”», ha raccontato il criminologo e coordinatore del gruppo ClaudioMariani. «Dopo aver trascorso nove anni in una cella di due metri per tre — haaggiunto Mariani — le paure vengono prima di accorgersi del sole». Previsto amaggio scorso, il permessoera slittato per una questione legata alla mancanza diuna cucina nella struttura diaccoglienza ma il Tribunaledi sorveglianza di Roma hapermesso ai volontari di for
nire dall’esterno i pasti a Guede. «È sereno — ha raccontatoDaniele Camilli, uno dei volontari —: ha chiesto una scacchiera, Big Babol, due panini,una birra e un melograno». Trai desideri del giovane, anchequello di avere un profumo.
DUBBI L’ivoriano da sempre siè dichiarato innocente. Oggiha 29 anni, ha terminato gliesami universitari e conseguirà la laurea in Storia contemporanea il 16 luglio con una tesi sui mass media. Dopo l’assoluzione definitiva della Cassazione di Amanda Knox eRaffaele Sollecito, Guede restal’unico colpevole del delitto.Durante il permesso potrà incontrare familiari e parenti inseriti in una lista passata al vaglio dai magistrati ma non potrà uscire né avere dialoghi orapporti con persone esternenon autorizzate. Entro le 21 distasera, Rudy rientrerà in carcere e sconterà la sua pena finoal 2024. Ma dal Gavac fannosapere che stanno lavorando aun’istanza di revisione del processo. Circostanza confermatadal legale del ragazzo.
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Jihadisti in SomaliaAssalto a un hotel:almeno 15 le vittime1Il blitz a Mogadiscio con un’autobomba e milizianiAzione condotta da Al Shabaab. Ferite 25 persone
Macerie, fiamme e fumo davanti all’hotel di Mogadiscio, in Somalia, assaltato dai terroristi REUTERS
Francesco Rizzo
I n Somalia, nona fra le diecinazioni da cui arriva ilmaggior numero di mi
granti nel Mediterraneo secondo l’Unhcr, torna la violenza diAl Shabaab («I giovani»). Ilgruppo islamista vicino ad alQaeda e che punta a instaurareuna rigida interpretazione della legge islamica, sparge sangueancora a Mogadiscio, con unatecnica ben nota. Prima l’esplosione di un’autobomba guidatada un kamikaze davanti all’hotel NasaHablod, che fa alzareampie colonne di fumo. Poi nel caos generale l’assalto allastruttura da parte di un gruppodi quattro uomini, che prendono in ostaggio un numero imprecisato di ospiti. Asserragliatiall’interno, i terroristi vengononeutralizzati dalla polizia dopocirca quattro ore. Sul terreno,
almeno 15 vittime, per la maggior parte civili (diverse donne)che affollavano i negozi e unastazione di benzina nei pressidell’hotel, innocenti investitidall’esplosione dell’autobombae della successiva sparatoria traagenti e miliziani. I feriti sonoinvece 25. I testimoni racconteranno di terroristi che aprono ilfuoco indiscriminatamente suchi si trova all’interno dell’albergo e cerca di fuggire dal retro. Il NasaHablod era nel mirino degli jihadisti, secondo lapolizia, perché frequentato dapolitici e da turisti stranieri.
TAGLI Al Shabaab (che, secondo stime del 2015, conterebbesu 79 mila uomini) affonda lesue radici nel caos creatosi inSomalia dopo la caduta del dittatore Siad Barre nel 1991 e oggi controllerebbe soprattuttoalcune zone della parte meridionale del Paese, a nord e a
sud di Mogadiscio. Da dove si èritirato nel 2011. Nell’ultimoanno le offensive delle forzedell’Unione Africana lo hannoallontanato dalle principali città ma attualmente la coalizionepatisce i tagli agli aiuti internazionali, compresi quelli dell’Ue,che li ha ridotti del 20%. E ilcontrasto diventa più difficile.Intanto si allunga l’elenco diatrocità commesse da Al Shabaab: nel 2013 il gruppo massacra 63 persone nel centro commerciale Westgate, di Nairobi,in Kenya, dove colpisce anchedue anni dopo, causando 147vittime in un campus universitario. Il 6 giugno scorso rivendica l’omicidio di Sagal SaladOsman, giovane studentessa egiornalista. E un altro attacco aun hotel di Mogadiscio, avvenuto pochi giorni prima, causa15 vittime. Un blitz dalla dinamica simile a quella di ieri.
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Nella convention di Parma Matteo Salvini non si limita a parlare di Brexit. Anzi, dal suo «Cantiere» (questo il nome dell’evento) vuole che parta un nuovo corso per la Lega Nord e per tutto il centrodestra. Ha convocato in Emilia tanti rappresentanti della coalizione e molti hanno accettato l’invito. Ci sono Romani, Brunetta e Toti per Forza Italia, la Meloni per Fratelli d’Italia, ma anche Fitto, Rotondi e Quagliariello. Salvini ha fretta di voltare pagina per arrivare il prima possibile a guidare da candidato premier il centrodestra. Il suo piano ha già dei punti strategici ben definiti. Come questo: «Io penso che il centrodestracambierà anche nome. Le distinzioni fra centrodestra ecentrosinistra mi sembrano ormai superate e frustranti». La Lega come guida della coalizione, dunque. «Sono contento che il mio partito lanci idee: se Forza Italia ci sta, possiamo andare a vincere le elezioni. Se i dibattiti sono altri non mi interessa. Il campo è aperto a tutti, però non a chi ha fallito in passato, né a chi non ha idee chiare su temi come immigrazione, tasse e Europa,come Casini, Alfano, Mastella o Fini. Noi auspichiamo che l’Italia torni a controllare confini e moneta». E la leadership? «Se devo ricostruire il Milan non parto dal centravanti, ma dalla difesa e dal centrocampo. Chi sarà il leader è l’ultimo dei miei problemi e ora non saprei nemmeno dirlo: ce ne può essere anche più d’uno».
SUMMIT A PARMA
Salvini apre il “cantiere”centrodestra
Matteo Salvini ieri a Parma ANSA
Un lavoro regolare, tutelato e pagato il giusto: lo hanno chiesto, i braccianti e gli operai agricoli che ieri mattina a Bari sono scesi in piazza, in occasione della manifestazione nazionale indetta dai sindacati per dire no al capo-ralato e allo sfruttamento del lavoro agricolo. Per gli organiz-zatori erano presenti in 15 mila.
CONTRO IL CAPORALATOBari, i bracciantivanno in piazza:«Vogliamo tutele»
Erano in diecimila già alle 9 del mattino ieri a Sulzano (Brescia), per salire sulla passerella di Christo venerdì i visitatori totali erano stati mezzo milione e ieri è comparso anche l‘attore Jude Law. Non sono mancati i disagi sul lago d’Iseo. I treni e le navette sono stati bloccati per diversi minuti. E anche il maltempo ha fatto tremare i presenti. Domani o dopo l’opera potrebbe tornare accessibile di notte per «renderla godibile con la luna», come ha spiegato il prefetto di Brescia Valerio Valenti. Ma il Codacons tuona: «Tra evacuazioni e blocco dei treni, troppi costi per la collettività». Domani l’associazione dei consumatori esposto alla Corte dei Conti della Lombardia. La passerella sarà aperta solo fino a domenica prossima.
DISAGI SUL LAGO D’ISEO. ESPOSTO DEL CODACONS
Ressa, ieri, sulla passerella di Christo (foto del profilo Twitter del Corsera)
Caos sulla passerella di ChristoIn diecimila alle 9 del mattino
L’omaggio di Papa Francesco AFP
Si chiama Sweepie Rambo, ha 17 anni, è una femmina cieca e ha vinto il titolo di cane più brutto del mondo a Petaluma, in California. E il suo padrone, Jason Wurtz, incassa 1500 dollari: Sweepie, che gli era stata lasciata dalla ex-moglie, si impone al terzo tentativo, battendo, tra l’altro, un cane “pettinato” come Donald Trump.
Alla competizione partecipano esemplari di tutte le taglie e le razze. «Il concorso è nato per trovare il cane più brutto del mondo — spiega lo staff del concorso — ma alla fine tutti ispirano tanta tenerezza».
INCASSA 1.500 DOLLARIUsa, incoronatoil cane più bruttoVince Sweepie
Sweepie Rambo con il padrone AFP
Si è commosso Papa Francesco, ieri in Armenia, quando alla «Fortezza delle Rondini», il mausoleo del genocidio, ha deposto dei fiori in ricordo del milione e mezzo di vittime che l’impero ottomano causò all’inizio del secolo scorso. Quindi ha piantato un albero nel Giardino della Memoria e ha abbracciato i discendenti dei sopravvissuti salvati da Benedetto XV. Già nel suo primo giorno in Armenia, ignorando il negazionismo turco, il pontefice aveva parlato di «genocidio». Ieri ha lasciato questo messaggio sul Libro d’Onore: «Qui prego, col dolore nel cuore, perché non vi siano più tragedie come questa, perché l’umanità non dimentichi, sappia vincere, con il bene, il male. Dio custodisca la memoria del popolo armeno, la memoria non va annacquata né dimenticata, la memoria è fonte di pace e di futuro».
LA VISITA DI FRANCESCO AL MAUSOLEO Il Papa sul genocidio in Armenia:«Mai più tragedie come questa»
NOTIZIE TASCABILI
Andrea Bonomi e i soci storici diRcs alzano da 0,70 a 0,80 euro il prezzo dell’Opa sulla casa editrice del Corriere della Sera e della Gazzetta. Si accende così la sfida con Urbano Cairo per il controllo del gruppo. L’editore di La7 ha già migliorato la propria offerta di scambio, portando da 0,12 a 0,16 le azioni Cairo per ogni titolo Rcs. Un «rilancio ancora basso» per il Cda.
IL CONTROLLO DEL GRUPPORcs, Bonomi alzail prezzo dell’Opa:0,8 euro ad azione
Dipendenti statali godetevi le ferie, ma attenzione... L’Aran, l’agenzia che rappresenta il governo quando si tratta di pubblico impiego, ha spiegato che l’amministrazione può richiamare il dipendente in vacanza se c’è necessità di personale rimbor-sandogli le spese di viaggio. Altra notizia: le ferie sono giornaliere, impossibile frazionarle.
STOP ASSENZE ORARIEFerie degli statali: adesso possono essere richiamati
AltriMondiRIL CASO DI PERUGIA
Delitto MeredithDopo 9 anni Guede lascia il carcere: permesso di 36 ore 1Ad accogliere l’ivoriano la onlusdi Viterbo. Il legale: «Faremo istanza di revisione»
Rudy Guede in permesso premio ANSA
47DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
«TUTTI PAZZIPER ROSE»
UNA COMMEDIAFRIZZANTESUGLI ANNI 50Nel 2012 aveva conquistato il Festival di Roma: stasera va in onda «Tutti pazzi per Rose», brillante commedia francese del regista Régis Roinsard, ambientata negli Anni 50. Per ottenereil posto di lavoro da segretaria Rose dovrà partecipare ad alcune gare di velocità dattilografica. L’obiettivo del suo capo è che diventi la dattilografa più veloce di Francia e del mondo. Lui si improvviserà allenatore.DA VEDERE STASERA ALLE 21.15 SU RAITRE
CiClismoCampionatiitalianiprofessionistiProva su strada15.00 - Rai 3CampionatoBritanniCo18.00 - euRosPoRt
ginnastiCaaeroBiCamondialiDalla Corea (differita)21.00 - Rai sPoRt 2
golfBmWinternational openPGa european tourDa Pulheim, Germania12.30 - sky sPoRt 3
motoCiClismogp d’olandaMoto3. Gara10.55 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGPgp d’olandaMoto2. Gara12.15 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGP
CalCiofranCia - irlandaeuropei. ottavi di finale15.00 - sky sPoRt 1,sky suPeR CalCiofranCia - irlandaeuropei. ottavi di finale(replica)17.30 - sky sPoRt Plusgermania -slovaCChiaeuropei. ottavi di finale18.00 - sky sPoRt 1,sky suPeR CalCioUngheria - Belgioeuropei. ottavi di finale21.00 - Rai 1, sky sPoRt 1,sky sPoRt Mix,sky suPeR CalCioargentina - CileCoppa americaFinale2.00 - sky sPoRt 1,sky sPoRt Mix,sky suPeR CalCio
CanoaeUropeoFinali. Da Mosca, Russia10.00 - euRosPoRteUropeoFinali. Da Mosca, Russia13.00 - euRosPoRt
gp d’olandaMotoGp. Gara14.00 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGP
tennisWta premieratp halleFinale (replica)14.30 - suPeR tennis
Challenger milanoFinale16.30 - suPeR tennis
Wta eastBorneFinale (replica)19.00 - suPeR tennis
World padeltoUr romaFinale (replica)21.00 - suPeR tennis
volleyitalia - BelgioGrand Prix femminile13.30 - Rai sPoRt 1
aUstralia - BelgioWorld league maschile15.30 - Rai sPoRt 1
Usa - italiaWorld league maschile18.33 - Rai sPoRt 1
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La Luna in orbita faticosa qualche motivo per sbroccare ve lo dà. Ma il lavoro appaga e la domenica premia. Ergo: state su. Ormoni esuberanti.
21/3 - 20/4ARIETE
6,5
La Luna non vi predispone al buonumore. Se poi esfoliate gli zebedei altrui con le lagne è peggio. Dettagli suini nell’intimità, però, estasiano.
23/9 - 22/10BILANCIA
7
La Luna porta una serenità oversize che vi motiva mucho, anche nel lavoro. L’amor appaga, ma in fatto di fornicazione le cartucce sono spentine.
21/4 - 20/5TORO
7+
Mentre il morale risale, il fascino risplende e l’intuito consiglia bene. Beatitudini amorose vi avvolgono, la fornicazione è un tripudio di ideone.
23/10 - 22/11SCORPIONE
8
Noie, scleri e qualche obbligo giungono, sia al lavoro sia in casa. Ma Mercurio ne agevola il superamento. L’ormone es muy a bollore: si fa i suini!
21/5 - 21/6GEMELLI
6
Famiglia, lavoro e cose di casa vi mantecano un cicinìn gli zebedei. Ascoltate, tollerate, agite con lucidità e non con sussiego. Sudombelico incerto.
23/11 - 21/12SAGITTARIO
6-
Si viaggia e si lavora bene, oggi. Ma le spese incombono e le finanze stentano. Il sudombelico però si guarda attorno. E si avventura in mondi originali.
22/6 - 22/7CANCRO
7-
Dritte, news e vita sociale vi fanno inaspettatamente felici. La domenica offre soddisfazioni rinvigorenti, in tanti si accorgono di voi. Suinally too.
22/12 - 20/1CAPRICORNO
7+
Qualche impiccio, oggi, c’è. Ma è superabilissimo, per cui non fatevi paranoie di alcun genere. Lo slancio ormonale crolla comunque come le Borse.
23/7 - 23/8LEONE
5,5
La Luna consiglia relax e compagnie selezionate. Siete comunque al centrodi un Suinexit che vi fa allontanare dal continente fornicatorio. State su.
21/1 - 19/2ACQUARIO
7+
Domenica tesa. Non saltate alle conclusioni, giocate la carta dell’autorevolezza. Marte vi fa desiderare comunque da cuori e corpi muy boniti.
24/8 - 22/9VERGINE
6-
Potete vincere partite importanti nel lavoro, nel privato, in campo economico. E sentirvi soddisfatti. Sudombelico goleador: insacca e trionfa.
20/2 - 20/3PESCI
7+
LO SPORT IN TVCONSIGLI
Gabriele Ciampi, 39 anni, negli Stati Uniti ha ricevuto la Green Card per “Extraordinary Ability” ANSA
La favola di Ciampi«Io, pianista vintageamato dagli Obama»1È il primo compositore italiano a esibirsi alla Casa BiancaUn cervello in fuga negli Usa: «Qui più facile, conta la qualità»
Elisabetta Esposito
L e parole gli scivolano viaveloci. Ha tanto da dire elo fa con semplicità.
«Amo la semplicità. La miamusica è semplice, che nonvuol dire facile. Tendo ad usare poche note, scrivo l’essenziale cercando di non esserebanale. Faccio lo stesso in cucina, altra mia grande passione. Una pasta al pomodoroben fatta è più complicata ditanti piatti e zeppi di ingredienti». Viene da credergli,perché il compositore Gabriele Ciampi, nato a Roma 39 anni fa, è riuscito ad ottenerecon semplicità risultati apparentemente impossibili. Percapirci, l’8 dicembre scorsoera nel foyer della Casa Bianca per dirigere la George
Washington University chamber orchestra impegnata asuonare per gli Obama la musica che lui stesso aveva scritto. Michelle aveva sentito il cdche le aveva inviato quest’italiano capellone e lo avevascelto per il tradizionale White House Holiday Tour. Sembra semplice davvero...
Come si arriva tanto lontano?«Sono cresciuto con la musica, lavorando nell’azienda difamiglia che fa pianoforti. Poiil Conservatorio di Santa Cecilia, studi vari a La Sapienza(letteratura italiana e cinema,ndr), fino a quando sono statoselezionato dalla Ucla, quattro anni fa. Mi sono subito trasferito a Los Angeles. Componevo, ero apprezzato e dopoappena un anno ho ricevuto laGreen Card (la residenza per
manente, ndr) per “Extraordinary Ability”. Poi il successo aiLos Angeles Music Awards, ilcd d’esordio e la Casa Bianca,dove sono stato il primo compositore italiano ma anche ilprimo in assoluto a dirigere lapropria musica».
Sembra una favola. Restando in Italia non sarebbe mai suc-cesso.«Anche noi abbiamo grandipotenzialità e mi considero uncervello in prestito più che infuga. La vera differenza è chein America accettano le novitàcon minore fatica, sono bravissimi a coltivare i talenti anche stranieri, lo vedete pure nello sport. Sono furbi. In Italia è più difficile avere voce. Ioda tre anni suono all’Auditorium di Roma, ho appena firmato un contratto worldwide
con la Universal e a settembreesce il mio secondo cd. Significa che adesso ho spazio anche da noi. Ma iniziare è dura.In Italia domina il marketing enella musica, ma non solo, sicerca il personaggio più chel’artista, qualcuno che abbiaun immediato riscontro commerciale. E poco importa sealla base di questa costruzione non c’è nulla. Poi ti ritrovipianisti che scrivono libri...Non va bene. Bisogna lavorare sulla qualità come un tempo, senza guardare solo allevendite. Anche la tecnologiaha cambiato le cose: con uncomputer pare basti un buonorecchio per fare musica, ioho studiato tanto e compongoancora al piano con carta ematita, come cent’anni fa».
Dispiaciuto per l’imminenteaddio degli Obama?«Molto, soprattutto per laFirst Lady. Si è impegnata pervalorizzare la musica classica,l’ha portata nelle scuole, l’haavvicinata alla gente. E quelloè il futuro. Si pensa sia perun’elite, ma parla a tutti. Bisogna portarla fuori dai templisacri, farla ascoltare a più persone possibili. Il Santa Ceciliaha organizzato concerti all’aeroporto di Fiumicino. Servono iniziative così. Se poi ilmessaggio non arriva, la colpa è di chi compone, non delpubblico». Il suo, intanto, èarrivato alla Casa Bianca.
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AVEVA 83 ANNI
Addio a Ferrara:portò al cinemai drammi dell’Italia 1Colpito da infarto a Roma il regista toscano di «Cento giorni a Palermo» e «Il caso Moro»
N on ha mai tradito sestesso. Non è mai sceso a compromessi.
Giuseppe Ferrara, scomparso ieri a Roma ad 83 anni perun arresto cardiaco dopo essere stato a lungo malato,aveva sempre fatto il cinemache voleva: impegnato e scomodo. Perché questo registatoscano dall’indole contestatrice era convinto che grazieai film e ai documentari sipotesse — anzi si dovesse —mostrare alla gente la realtàdura e spiazzante, quellache non conoscevano, quellache spesso non volevano conoscere. Basta dare un’occhiata alle sue opere, sonotutte piene di verità, al punto da alternare spesso immagini di repertorio con quelledi pura finzione. Da Il sassoin bocca del ‘69, film d’esordio sulla mafia, a Faccia dispia (1975), sul ruolo dellaCia; da Panagulis zei (1977)
a uno dei suoi capolavori, Centogiorni a Palermo, sull’assassiniodel generale Dalla Chiesa. È unfilm del 1984, Dalla Chiesa morì nel 1982. Ferrara non fa maipassare molto tempo, preferisce l’attualità alla storia, ancheraccontarla se fa più male. Succede anche nel 1986, quandorealizza Il caso Moro con ungrande Gian Maria Volonté, onel 1993 per Giovanni Falcone,ammazzato appena un annoprima. Tra i suoi lavori si ricordano Contradiction: il caso Nicaragua, Narcos, Segreto di stato, I banchieri di Dio su RobertoCalvi, Guido che sfidò le BrigateRosse e una lunga serie di documentari tra cui Brigata partigiana (1962) e P2 story (1986).
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AltriMondiR
GABRIELE CIAMPICOMPOSITORE E DIRETTORE D’ORCHESTRA
SONO ALL’ANTICA:COMPONGO
ANCORA CONCARTA E MATITA
IN ITALIA DOMINA IL MARKETING, NON
CERCANO ARTISTI MA PERSONAGGI
Giuseppe Ferrara aveva 83 anni
Ne parlano almeno dal 2015, forse ci stanno pensando davvero: gli Aerosmith, gruppo-cult da 150 milioni di dischi venduti, progetta un tour d’addio per il 2017, a 44 anni dal primo album. Lo spiega il frontman Steven Tyler, 68enne, alla tv Usa. Quanto durerà questo tour? «Probabilmente andrà avanti per sempre», se la cava con una battuta. Venerdì anche Iggy Pop, 69 anni, ha ammesso alla Bbc di pensare alla pensione: «Un altro disco nuovo sarebbe un’impresa per un vecchiaccio come me!»
L’AMMISSIONE DI TYLER ALLA TV AMERICANA
Gli Aerosmith verso la pensione«Nel 2017 il tour per congedarci»
Steven Tyler, 68 anni, leader degli Aerosmith: la band di Boston ha inciso 15 album fra il 1973 e il 2012 REUTERS
28Le partite di fila vinte da Djokovic negli Slam: ultimo k.o. con Wawrinka a Parigi nel 2015
LA CHIAVE
Riccardo Crivelli
U na sfida nella sfida. Attesa e palpitante. L’uomoche non perde mai, che
ha appena messo insieme quattro Majors consecutivi anche senon nella stessa stagione e dunque ha nel mirino il bersagliodella leggenda, il Grande Slamche fu soltanto di Budge e Laver; e l’avversario adesso più ostico, il gemello diverso rivaledi mille battaglie che a Wimbledon, in finale, lo ha già battutonell’anno dell’apoteosi, il 2013e quindi vuole arrestarne il sogno più incredibile. Novak Djokovic contro Andy Murray: l’erba benedetta dei Championships, unica e inimitabile, ha sempre gradito le sorprese,soprattutto nei primi turni, mail tabellone sembra aver apparecchiato la tavola per la finale
più intrigante, Serbia controScozia, Nole contro Muzza. Prepariamoci ai fuochi d’artificio.
TRADIZIONE Come da tradizione, il numero uno arriverà aChurch Road senza aver giocato neppure un match sull’erba,una scelta che lo accompagnaormai dal 2011 e che in fondoricorda la programmazione diBorg, capace di vincere 5 volte aWimbledon senza mai esseresceso in campo in nessun altrotorneo sui prati: «Non vedo perché cambiare — ha sempre detto il Djoker — visto che così sono riuscito a vincere per tre volte». Soprattutto, approda aiChampionships senza più lascimmia sulle spalle di Parigi, esi tratterà di capire se la maledizione sfatata lo avrà svuotato ose invece gli fornirà ulteriorepropellente, visto che gli mancano 14 partite per completare
un’impresa che va ben oltre iltennis. Per uno con la sua forzamentale, però, la prima opzione sicuramente non esiste, e sarà la solita furia: «Quando hocominciato a palleggiare controun muro, sognavo il numerouno e di vincere Wimbledon».Qualcosa dice che ci è riuscito,e intanto potrebbe raggiungereLaver a quota 4.
ANGOLI CONTRO La minaccia,come in tutta la stagione, avrà iriccioli ormai sempre più radi ele gambe di caucciù di AndyMurray, l’amiconemico fin daragazzino. Questa volta con unpo’ di pepe in più: non è mai accaduto, infatti, che i due si sfidassero con Becker e Lendl,protagonisti della finale del1986 vinta dal tedesco, presentiall’angolo come coach. Il ritorno di Ivan sembra aver elettrizzato Muzza, che con il vincitore
di otto Slam ha senza dubbio ottenuto i risultati migliori in carriera: «Queste settimane con luisono state fantastiche, può davvero aiutarmi e ha di nuovo voglia di farlo. E io sono estremamente motivato e molto fiducioso, perché la nostra primacollaborazione, fino al 2014, miha portato molti successi. Iocredo di poter fare un eccellente cammino qui». Nonostante lesconfitte in finale in Australia ea Parigi, o forse proprio perquello: «Novak è un avversarioterribile, non ha debolezze, hauna consistenza incredibile,non scende mai di livello. Il tennis è uno sport individuale, ci sono volte che ti alzi al mattinoe vorresti continuare a dormire,ti senti malissimo e finisci perperdere. Ecco, a lui non succededa più di un anno. Impressionante». La parola giusta.
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Murray contro Djokovice la sfida degli allenatori1Andy in cerca di rivincite, Nole insegue il quarto trionfo dopo aver sfatato il tabù Parigi. E all’angolo ci sono Lendl e Becker come nel 1986
IL COMMENTOdi GIANNI VALENTI
L’ULTIMAOCCASIONEPER IL REFEDERER
I l protagonista più atteso rimane semprelui, Roger Federer.
Non importa se la stagione sta andando così e così. E nemmeno che Djokovic sia tornato il Robocop impossibile da superare con Murray che si sta accreditando come unica vera alternativa al numero 1. L’erba magica di Wimbledon è il tempio del tennis dove Roger ha scritto pagine memorabili di questo sport. Qui riesce a esprimere come su nessun altra superficie il suo gioco migliore fatto di servizio e volée. Lo svizzero, ne siamo certi, baratterebbe qualsiasi altra vittoria pur di alzare ancora volta il trofeo dello Slam più prestigioso. Che vorrebbe dire superare Sampras agguantando il record assoluto di vittorie (8). Per Federer è l’ultima occasione prima che la carriera entri, inevitabilmente, in una fase di discesa controllata. I malanni al ginocchio e alla schiena patiti nella prima parte della stagione sono campanelli d’allarme che non possono essere sottovalutati. Arriva a Londra dopo aver giocato Stoccarda e Halle. Sette match con cinque vittorie e due sconfitte per mano degli astri nascenti Zverev e Thiem. Dovrà trovare ritmo e intensità durante la prima settimana per preparare il possibile incrocio in semifinale proprio con Djokovic. Servirà un miracolo. Ma se c’è uno che può provarci questo è proprio lui.
Più vincentinell’Era Open
PETE SAMPRAS (USA) 7L’americano è il primo nell’Era Open a vincere 7 volte il torneo: 1993, 1994, 1995, 1997, 1998, 1999, 2000
ROGER FEDERER (SVI) 7Diventa il secondo giocatore dell’Era Open a raggiungere le 7 vittorie: 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2009, 2012.
BJORN BORG (SVE) 5Il primo giocatore dell’Era Open a vincere il torneo per 5 volte consecutive: dal 1976 al 1980, striscia interrotta con la finale persa nel 1981
ROD LAVER (AUS) 4Rod Laver viene conteggiato nell’Era Open perché i suoi due ultimi successi sono del 1968 e del 1969, accanto a quelli del 1961 e del 1962
Novak Djokovic, 29 anni, ha un record di 52 vittorie e 8 sconfitte a WimbledonAndy Murray, 29 anni, ha un record di 46 vittorie e 9 sconfitte a Wimbledon
2013
TENNISCOUNTRY CLUB
CORTINA
II
Urlo Muguruza: «Ora so come si fa»1La spagnola che ha vinto a Parigi l’anno scorso fu finalista: «Non mi servono miracoli»
VOLEE’ DI ROVESCIOdi PAOLOBERTOLUCCI
DJOKOVIC DA SOLO IN PRIMA FILAKYRGIOS FARA’ IL GUASTAFESTE
D a quest’anno la stagione sull’erba havisto ampliare il
calendario e l’avvicinamento a Wimbledon ha permesso un numero superiore di verifiche. Resta comunque complicata la gestione del trasferimento dalla terra e per cercare di ottenere il massimo rendimento nella prova più importante i giocatori sono costretti ad adottare alcuni indispensabili accorgimenti tecnici. Sono abolite, per
esempio nella fase di preparazione al colpo, le aperture ampie e i movimenti vengono sensibilmente accorciati. I tagli slice assumono il comando delle operazioni e per avere maggior stabilità sul terreno il compasso delle gambe perde in ampiezza.
Anche se varia il contesto, il pronostico rimane bloccato sui soliti nomi e a livello maschile Nole Djokovic parte solitario in prima fila. I suoi
schemi collaudati e la miglior risposta del circuito, ben coadiuvati dalle fenomenali doti di recupero insieme ai preziosi miglioramenti nei pressi della rete, gli garantiscono un buon vantaggio. Il più vicino degli inseguitori non può che essere Andy Murray. Il padrone di casa non aveva mai avuto un avvicinamento così esaltante e il ritorno, al suo fianco, di Lendl non può che giovargli. L’erba la conosce come le sue tasche e l’aggressività unita alla consistenza del diritto potrebbero rivelarsi un’arma preziosa in suo possesso. Roger Federer, vista l’assenza di Nadal, resta il solo della vecchia guardia in grado di incutere timore e rispetto negli avversari. Imbattibile nel disegnare il campo, unico nel creare emozioni, sarà però ostaggio
della schiena e delle poche partite disputate. Tra le possibili sorprese sono da inserire Raonic, Thiem e Kyrgios . Il primo, con l’inserimento nel team di McEnroe, dovrà mettere in campo una superiore personalità e quegli aggiustamenti tecnici necessari per incrementare le soluzioni. Il secondo, pur appesantito da una programmazione senza soste, si è dimostrato competitivo anche sull’erba. Certo ci sono da limare le preparazioni dei colpi e la posizione sul terreno va rivista, ma i due fondamentali sono armi micidiali che lasciano a bocca aperta. Il terzo è quello con maggior destrezza ma anche il meno continuo. Il suo tennis istintivo irretisce gli avversari e nelle giornate di grazia può ribaltare qualsiasi
A Eastbourne (636.000 e), primo successo in carriera sull’erba per la slovacca Cibulkova, numero 21 Wta e finalista in Australia nel 2014. Dominika, che perse quasi tutto il 2015 per un infortunio a una caviglia che richiese un’operazione chirurgica, fin qui aveva vinto cinque tornei, tutti sul veloce, compreso quello di Katowice due mesi fa.Finale: Cibulkova (Slk) b. Ka. Plísková (Cec) 7-5 6-3. PRIMO JOHNSON A proposito di prime volte, Nottingham (648.255 e, erba) incorona l’americano Johnson, numero 38 del mondo, al primo successo in carriera dopo aver perso la finale di Vienna nel 2015. Finale: Johnson (Usa) b. Cuevas (Uru) 7-6 (5) 7-5.
A EASTBOURNE
Cibulkova okPrimo trionfosull’erba
Garbine Muguruza, 22 anni, finalista un anno fa
Riccardo Crivelli
I l fiore sbocciò su questiprati. Che fosse una predestinata, se ne accorse subi
to il primo coach Alejo Mancisidor, quando le mise in manouna racchetta a Barcellona, dove era arrivata a sei anni dopol’infanzia nel Venezuela dellamadre. Ma stavolta GarbineMuguruza si presenta a Wimbledon non soltanto da finalista sconfitta (da Serena Williams) nel 2015, ma soprattuttocon la corona di regina del Roland Garros, quando si è presala rivincita più dolce sulla numero uno del mondo. Cioè, conla consacrazione di un trionfoche ti consegna all’empireo, titrova un posto in paradiso.
TRANQUILLITA’ Quindi, anchese il pronostico è giusto chependa (per poco) verso Serenona, che ai Championships hagià vinto sei volte e nell’avvicinamento all’edizione di quest’anno ha scelto il silenzio el’allenamento (non gioca appunto dalla finale persa a Pari
gi) per metabolizzare le sconfitte nei primi dueSlam dell’anno epresentarsi sicuramente con gliocchi da tigre, la spagnola nonè semplicemente la seconda favorita, ma probabilmente laprima bis. Anche perché le luciparigine, con tutto il loro portato di stress, emozioni e pressioni, ora sono alle spalle e paradossalmente è stato più facilegestire una vittoria così granderispetto alla finale inattesa dell’anno scorso a Wimbledon, cuiinfatti seguì qualche ombra ditroppo: «Dopo Parigi, ho giocato a Maiorca e anche se sonouscita al primo turnoo, ho potuto stare con la mia famiglia eritrovare la tranquillità. Ora so
no davvero calma e rilassata,anche se il passaggio dalla terra all’erba è sempre complicato».
QUALITA’ Nata sulla terra, perfettamente tagliata per i campiveloci grazie alla potenza e allaprofondità dei colpi, Garbine ciha messo un paio d’anni adadattarsi all’erba («La primavolta che ci ho giocato, ho odiato Wimbledon»), ma adessotutto è cambiato. In meglio:«Su questa superficie ora mitrovo davvero bene, riesco apreparare bene i colpi, possoessere subito aggressiva e cercare le righe. Certo, l’altezzanon sarà mai un vantaggio, avolte per me è difficile correrecon profitto e poi non puoi scivolare». L’ultimo anno, però, hadimostrato che i vaticini su Immacolata (il significato del suonome in basco) non avevanoesagerato nel dipingerla comeprobabile dominatrice una volta sceso il sipario sull’era di Serena Williams: «Arrivare a Londra da campionessa di Parigi
non cambia nulla. Bisognaguardare avanti, mai indietro.Ma ora so che per vincere unoSlam non serve un miracolo,ma rimanere concentrata partita dopo partita. Si riparte da zero, come sempre. Ma adesso homolta più fiducia in me stessa».
LE ALTRE E una campionessacon le sue doti al top dell’autostima può diventare un muroinvalicabile per tutte. Anche sela Kerber, vincitrice in Australiaprima di una piccola eclisse dasbornia di successo, ha rivelatodi essere pronta «undici in unascala da zero a dieci» ed è sempre pericolosissima con quegliangoli mancini; anche se la Kvitova, nonostante il rendimentocontinuamente in altalena cuidovremmo ormai abituarci, suquesti prati ha giocato il miglior tennis della sua vita nel2011 e nel 2014, gli anni deidue trionfi; anche se la Radwanska, finalista 2012, potrebbe finalmente trovare il centesimo per fare una lira anche negli Slam. Ma il futuro, è chiaro,parlerà la lingua di Garbine.
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L'IDENTIKITGARBINEMUGURUZANATA: A GUATIRE (VEN)IL: 8 OTTOBRE 1993TORNEI VINTI: 3 (1 SLAM)CLASSIFICA: NUMERO 2
Nata in Venezuela da padre basco e madre venezuelana, inizia a giocare a tennis a sei anni per imitare i due fratelli maggiori.LA CARRIERA Gioca il primo torneo Wta nel 2012, l’11 gennaio 2014 vince il suo primo titolo a Hobart battendo in finale la Zakopalova Koukalova. Nello stesso anno a Parigi elimina Serena Williams al secondo turno, perdendo poi ai quarti con la Sharapova. Nel 2015 conquista la prima finale Slam in carriera, proprio a Wimbledon, perdendo in due set da Serena Williams e poi a ottobre vince il China Open a Pechino. Il 4 giugno 2016 ottiene la vittoria più importante in carriera, vincendo a Parigi contro Serena Williams. E’ allenata da Sam Sumyk.
Garbine Muguruza, 22 anni
1I successi spagnoli tra le donne a Wimbledon: Martinez nel 1994 sulla Navratilova
IL NUMERO
REGINE A CACCIA DELLA CORONA PIU’ PRESTIGIOSA1. L’americana Serena Williams, 34, campionessa in carica e sei volte vincitrice a Wimbledon; 2. La tedesca Angelique Kerber, 28 anni, campionessa in carica degli Australian Open; 3. La ceca Petra Kvitova, 26, due volte vincitrice, 2011 e 2014; 4. La polacca Agnieszka Radwanska, 27, finalista 2012
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R«Odiavo l’erba, ma adesso ho capito che mi permette ditirare forte ed essere aggressiva»
TennisRSpeciale Wimbledon
pronostico. Non correrà per la vittoria, ma Zverev possiede tutte le carte per portare a casa scalpi importanti. Il giovane tedesco ha in mano la penna per riscrivere la storia tennistica e, sono certo, non la butterà nel cestino.
Nel tabellone femminile, anche se in maniera meno dominante rispetto al passato, Serena Williams resta l’indiscussa favorita. La percentuale per una sua vittoria è scesa ma il fisico, la personalità e le soluzioni tecniche le lasciano un certo vantaggio. La Muguruza ha dimostrato di avere i mezzi per centrare l’obiettivo ma deve risolvere il problema della riconferma. La Kvitova e la Kerber, in attesa di un nome nuovo, sembrano le sole vere alternative.
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Scattano i «Championships», che come consuetudine verranno aperti domani dal detentore del titolo maschile, il serbo Djokovic, opposto a un giocatore di casa, la wild card James Ward. E come consuetudine Gazzetta.it garantirà la massima copertura alla 130ª edizione del torneo sull'erba dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra. A partire dai primi match mattutini troverete il livescore delle partite in corso, le cronache e le curiosità, con particolare attenzione per i giocatori italiani. Non mancheranno inoltre le fotogallery con le immagini più belle del torneo e dei suoi protagonisti, gli highlights dei match e i colpi più spettacolari.
GAZZAWEB
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IIIDOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ritorna FogniniDopo le nozzetrova Delbonis1Anticipo di Davis con l’argentino, Italia presente solo con 8 giocatori. E Pietrangeli resta lontano...
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S. WILLIAMSA.SADIKOVICC. MCHALED. HANTUCHOVAH. WATSONA. BECKA. SASNOVICHK. MLADENOVICS. STEPHENSSHUAI PENGM. MINELLAA.TATISHVILIT. MOOREA. VAN UYTVANCKC. WOZNIACKIS. KUZNETSOVAT. BACSINSZKYL. KUMKHUMM. NICULESCUA. KRUNICY. PUTINTSEVAM. MELNIKOVASU-WEI HSIEHA. PAVLYUCHENKOVA C. VANDEWEGHEKa. BONDARENKOK. SWANT. BABOSKr. PLISKOVAY. DUANA. RISKER. VINCIA. RADWANSKAK. KOZLOVAK. KNAPPA. KONJUHP. PARMENTIERK. SINIAKOVAC. BUYUKAKCAYC. GARCIAD. CIBULKOVAM. LUCIC-BARONID. GAVRILOVAQIANG WANGE. BOUCHARDM. RYBARIKOVAM. PUIGJ. KONTAP. KVITOVAS. CIRSTEAE. MAKAROVAJ. LARSSONE. RODINAL. TSURENKOA. KONTAVEITB. STRYCOVAA. PETKOVIC N. HIBINOE. VESNINAT. PASZEKJ. BOSERUPT. MARIAT. PIRONKOVAB. BENCICS. HALEP A.K. SCHMIEDLOVAA. SEVASTOVAF. SCHIAVONED. KOVINIC M. BARTHELJ. OSTAPENKOK. BERTENSS. ERRANIP.M. TIGA. CORNETP. HERCOGN. GIBBSK. FLIPKENSL. SIEGEMUNDM. KEYSKA. PLISKOVAY. WICKMAYERM. DOIL. CHIRICOZ. DIYASA. FRIEDSAME. ALEXANDROVAA. IVANOVICI.C. BEGUC. WITTHOEFTK. NARAM. BRENGLE T. PEREIRAV. LEPCHENKOL. ROBSONA. KERBERV. WILLIAMSD. VEKICSAISAI ZHENGM. SAKKARIL. ARRUABARRENAO. GOVORTSOVAV. DUVALD. KASATKINAJ. JANKOVICS. VOEGELEI. FALCONIM. ERAKOVICM. GASPARYAND. ALLERTOVASHUAI ZHANGC. SUAREZ NAVARROS. STOSURM. LINETTES. LISICKIS. ROGERSY. SHVEDOVAJ. GOERGESN. BROADYE. SVITOLINAL. SAFAROVAB. MATTEK-SANDSS. CRAWFORDP. KANIAJ. CEPELOVAM. DUQUE-MARINOC. GIORGIG. MUGURUZA
S. WILLIAMSA.SADIKOVICC. MCHALED. HANTUCHOVAH. WATSONA. BECKA. SASNOVICHK. MLADENOVICS. STEPHENSSHUAI PENGM. MINELLAA.TATISHVILIT. MOOREA. VAN UYTVANCKC. WOZNIACKIS. KUZNETSOVAT. BACSINSZKYL. KUMKHUMM. NICULESCUA. KRUNICY. PUTINTSEVAM. MELNIKOVASU-WEI HSIEHA. PAVLYUCHENKOVA C. VANDEWEGHEKa. BONDARENKOK. SWANT. BABOSKr. PLISKOVAY. DUANA. RISKER. VINCIA. RADWANSKAK. KOZLOVAK. KNAPPA. KONJUHP. PARMENTIERK. SINIAKOVAC. BUYUKAKCAYC. GARCIAD. CIBULKOVAM. LUCIC-BARONID. GAVRILOVAQIANG WANGE. BOUCHARDM. RYBARIKOVAM. PUIGJ. KONTAP. KVITOVAS. CIRSTEAE. MAKAROVAJ. LARSSONE. RODINAL. TSURENKOA. KONTAVEITB. STRYCOVAA. PETKOVIC N. HIBINOE. VESNINAT. PASZEKJ. BOSERUPT. MARIAT. PIRONKOVAB. BENCICS. HALEP A.K. SCHMIEDLOVAA. SEVASTOVAF. SCHIAVONED. KOVINIC M. BARTHELJ. OSTAPENKOK. BERTENSS. ERRANIP.M. TIGA. CORNETP. HERCOGN. GIBBSK. FLIPKENSL. SIEGEMUNDM. KEYSKA. PLISKOVAY. WICKMAYERM. DOIL. CHIRICOZ. DIYASA. FRIEDSAME. ALEXANDROVAA. IVANOVICI.C. BEGUC. WITTHOEFTK. NARAM. BRENGLE T. PEREIRAV. LEPCHENKOL. ROBSONA. KERBERV. WILLIAMSD. VEKICSAISAI ZHENGM. SAKKARIL. ARRUABARRENAO. GOVORTSOVAV. DUVALD. KASATKINAJ. JANKOVICS. VOEGELEI. FALCONIM. ERAKOVICM. GASPARYAND. ALLERTOVASHUAI ZHANGC. SUAREZ NAVARROS. STOSURM. LINETTES. LISICKIS. ROGERSY. SHVEDOVAJ. GOERGESN. BROADYE. SVITOLINAL. SAFAROVAB. MATTEK-SANDSS. CRAWFORDP. KANIAJ. CEPELOVAM. DUQUE-MARINOC. GIORGIG. MUGURUZA
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Fabio Fognini, 29 anni, a Wimbledon vanta due terzi turni raggiunti nel 2010 e nel 2013 GETTY IMAGES
IL FANTASY GAME GAZZETTA
Magic TennisPremi per i primi dieci Torna Magic Tennis, il fantasy game a cui ci si può iscrivere gratis all’indirizzo magictennis.gazzetta.it, cliccando su «Wimbledon». Ogni iscritto ha 95 crediti per scegliere sei giocatori, tre uomini e tre donne, il cui valore è proporzionale al ranking. Il punteggio sarà determinato dai risultati e dalle singole giocate, moltiplicati per un coefficiente che tiene conto della differenza di ranking. Per Wimbledon il numero dei cambi di squadra passa a 15 in tutto il torneo, 25 per chi acquista un account Premium Testa di Serie (che dà anche 100 crediti per «fare la squadra»): averlo costa 5,99 euro. Premi ai primi 10: per il vincitore una fotocamera digitale Sony da 20.4 mp.
DA VENERDI’ IN EDICOLA CON LA GAZZETTA
I Signori di WimbledonGrande collana in Dvd I Signori di Wimbledon. E cioè quei fuoriclasse della racchetta che hanno fatto la storia dello Slam più famosonel tennis. E’ il titolo di una straordinaria opera collezionabile in venti Dvd che la Gazzetta dello Sport ha realizzato e presenta a tutti gli appassionati di questo sport.Il primo Dvd «Pokerissimo Federer», relativo all’anno 2007, sarà in edicola venerdì al prezzo speciale di 4,99 euro piùil cofanetto raccoglitore.Ogni uscita si compone di un’introduzione curata da Paolo Bertolucci, l’official film di Wimbledon e una sintesi della partita più significativa dell’edizione che viene presa in
considerazione. Nel caso della prima uscita il focus sarà l’indimenticabile finale tra Federer e Nadal del 2007. Della collana oltre a Federer fanno parte campionissimi come Djokovic, lo stesso Nadal, McEnroe, Agassi, Sampras, Murray tanto per citarne alcuni.
Luca Marianantoni
C ome vuole la tradizione,sarà Novak Djokovic, campione in carica delle ulti
me quattro prove del GrandeSlam, ad aprire domani sul Centre Court la 130a edizione deiChampionships. La corsa di Noleal poker di Wimbledon inizierà contro il britannico Ward e proseguirà contro Edmund o Mannarino, poi il bombardiere Querrey al terzo turno, ottavi conKohlschreiber e quarti con il piùpericoloso degli outsider, il canadese Raonic. Dalla stessa parte diDjokovic anche Roger Federer. Il7 volte campione inizierà il suo18° Wimbledon contro l’argentino Pella; poi Berankis, al terzoturno Dolgopolov, agli ottavi unotra Simon o Dimitrov e ai quartiNishikori o Karlovic o Cilic. Piùcomplicato il percorso di AndyMurray, testa di serie numero 2.Lo scozzese inizierà dall’ingleseBroady, poi Lu o Kudryavtsev,Millman o Paire al terzo, Kyrgioso Lopez agli ottavi, Isner, Gasquet o Tsonga ai quarti. L’ultimospicchio di tabellone invece è
presieduto da StanislasWawrinka che ha pescato la promessa Fritz, poi Del Potro, al terzo Young o Leo Mayer, agli ottaviTomic o Verdasco, ai quartiThiem, Berdych o Zverev.
DONNE Serena Williams inizial’assalto al settimo titolo dalla svizzera Sadikovic, poi McHale,al terzo Mladenovic o Watson,agli ottavi una tra Stephens o Kuznetsova, ai quarti Vinci, Vandeweghe o Bacsinszky, in semifinale Kvitova, Radwanska o Bencic. Garbine Muguruza (n. 2)parte con Camila Giorgi, poi Cepelova o DuqueMarino, Safarova o MattekSands al terzo, Lisicki o Stosur agli ottavi, VenusWilliams ai quarti, Kerber, Halepo Keys in semfinale.
ITALIANI Sono appena 8 gli italiani al via, come non accadevadal lontano 2001: 3 uomini (ilpiù scarso contingente dal 2003)e 5 donne (per trovarne meno bisogna risalire al 2000). E’ ancorafresco il ricordo della debacle diParigi, con la sola Knapp capacedi apssare il primo turno, mentrebisogna risalire addirittura al
1960 per trovare l’unico azzurro,donne comprese, in semifinalenella storia del torneo: NicolaPietrangeli sconfitto da Laver 64al quinto. Andreas Seppi, il nostro miglio erbivoro, ha pescatolo spagnolo GarciaLopez (n.58), che ha superato 5 volte su 6;poi probabile disco rosso con Raonic. Paolo Lorenzi (48) ha loslovacco Lacko (124) con cui haperso l’unico precedente a Auckland nel 2013: in caso di successopoi un croato tra Karlovic o Coric. Anteprima di Coppa Davis invece per Fabio Fognini (35) alrientro dopo il matrimonio con la Pennetta: affronta l’argentinoDelbonis (37). Testa di serie davertigini per Roberta Vinci, numero 6 dopo il ritiro di Azarenka.E’ nel quarto di Serena Williams:esordio con Alison Riske ( 80).Sara Errani (22) aprirà con la rumena Tig (100); la Giorgi inveceha pescato subito Muguruza. Karin Knapp ( 90) ha la croataKonjuh (107) per poi finire inbocca ad Agnieszka Radwanska,la Schiavone, al 16° Wimbledonconsecutivo, è stata sorteggiatacontro la lettone Sevastova (67).
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DOMENICA 26 GIUGNO 2016
Bufera, rettifiche e silenziMa lo stadio Roma è in salita1Il M5S non gradisce le parole di Berdini, che arretra: «Nessuno scempio»Da Trigoria no comment. Esaurito l’esame del progetto da parte dei tecnici
Chiara ZucchelliROMA
S tadio della Roma, nuovobollettino: la bufera sembra un po’ meno forte. Sa
rà che c’è il primo vero fine settimana d’estate, sarà che sonoarrivate parole più distensive, ma intanto dopo la «bomba» divenerdì le acque sono un po’ piùcalme. Solo apparentemente?Una prima risposta si avrà oggi,quando alle ore 15 andrà in onda l’intervento integrale dell’assessore in pectore all’Urbanistica, Berdini, a Radio Radicale e si capirà se davvero, come ha detto ieri, le sue parolesono state «travisate».
SABATO DI FUOCO Il comunicato di Berdini arriva poco primadelle 19, al termine di un sabatoincandescente in cui all’internodel Movimento 5 stelle in pochihanno apprezzato l’uscita delfuturo assessore. Non tanto neicontenuti, quanto nella forma enei tempi. «Rispetterò le leggi,ma userò ogni mezzo consentito per impedire questo scempio», aveva detto Berdini e all’interno dello staff della Raggipiù di qualcuno era saltato sullasedia. Per questo, prima è arrivata una nota dello stesso Movimento, poi il chiarimento di
internazionale che un impiantosportivo per la Roma, ma ancheper la Lazio, può conferire allacittà. In ogni caso è prematuroesprimere una valutazione,avremo tutto il tempo per studiare il progetto».
CHIARIMENTO In serata, comedetto, la marcia indietro di Berdini: «Le mie parole sono statetravisate. Scempio è pensare dipoter edificare su Roma senza
alcuna logica urbanistica, dopoche la capitale è stata martoriata dalla mala politica negli ultimi vent’anni. Non c’è nessunpregiudizio nei confronti dellostadio della Roma, ma sarà miodovere, nel rispetto della città edei romani, approfondire ognisingolo aspetto del progetto insieme al sindaco». Oggi si capirà se è così, anche se a RadioRadicale hanno poco apprezzato la fuga di notizie sulla registrazione della puntata.
REAZIONI Le parole di Berdinie del Movimento, evidentemente, sono state gradite sia aTrigoria sia a Boston, anche seufficialmente la Roma ha sceltodi non replicare. Al momentonon è stato ancora fissato un incontro con la Raggi, visto cheha altre priorità, ma la Roma èpronta a presentarsi in Campidoglio in pompa magna appenapossibile. Intanto, mentre i tecnici del Comune hanno finito dianalizzare il progetto e sonopronti a sottoporlo ai nuovi assessori intorno al 15 luglio (unasettimana prima ci sarà l’ufficializzazione della Giunta),vanno registrati anche gli umori dei tifosi. Dei romanisti, perché per i cittadini che non hanno a cuore le sorti di Totti ecompagni il progetto Tor di Valle è un argomento poco interessante. «Con tutto quello che c’èda fare – uno dei tanti commenti su Facebook o Twitter – lo stadio è all’ultimo posto». Diversaè la questione per chi tifa Roma: Berdini ha aperto aun’eventuale consultazione popolare («su un progetto del genere si può indire un referendum»), ma la sensazione è chela strada sia ancora molto lunga. Si discute, anche animatamente, ed ecco allora che interviene ancora l’ex assessore Caudo sulla sua pagina Facebook:«A chi fanno comodo queste bugie ripetute? I documenti ufficiali dicono cose diverse».
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Il progetto previsto per lo stadio da costruire a Tor di Valle. Un impianto che sin dall’inizio è stato legato alla Roma
Berdini. «Nessuno scempio – ledichiarazioni all’Ansa in mattinata –. Lo stadio della Romapuò essere una grande opportunità di crescita per la città, apatto che rispetti i principi dilegge di fronte ai quali il M5Snon transige. Berdini si èespresso analizzando il pianodella progettistica ed ha datoun parere da tecnico, il che vaperò affiancato alla considerazione del prestigio europeo e
PAOLO BERDINIASS. ALL’URBANISTICAIN PECTORE
NON CI SONO PREGIUDIZI, MA SARÀ MIO DOVERE
APPROFONDIRE OGNI ASPETTO DEL PROGETTO
INSIEME AL SINDACO
James Pallotta, 58 anni LAPRESSE
DIARIO ALLENAMENTOcon
LAVAGNA TATTICA
Antonio Antonucci
MERCATO
Thauvin: velocità e dribblingnella nuova Lazio targata Bielsa1Il francese in pole per sostituire CandrevaCon «El Loco» a Marsiglia è maturato moltoE già si pensa a un tandem con Anderson...
Nicola BerardinoROMA
U na freccia per puntare arete. Florian Thauvinnon si segnala solo per
far svoltare la manovra offensiva, ma anche per il suo carattere. Determinato e deciso. Duestagioni fa è cresciuto tantissimo alla scuola di Bielsa a Marsiglia, però rumors francesi riportano pure qualche scintillanel rapporto con l’argentino ormai destinato alla panchinadella Lazio. Tutto comunque incanalato in un rapporto schietto, tanto è vero che il 23enne diOrleans sarebbe quanto maicontento di raggiungere «El Loco» a Roma. È lui infatti il candidato per il dopo Candreva. Lapedina pronta a inserirsi nelloscacchiere biancoceleste per ricoprire il ruolo di esterno destro nella prima linea del 33
13, che si prospetta per la Lazio targata Bielsa.
VERSO ROMA Un sinistro naturale che può svariare sull’interofronte d’attacco. Thauvin saesprimere il meglio di sé sullafascia destra: la posizione in cuiBielsa lo ha valorizzato. Velocità, dribbling, prontezza nel crearsi spazi in profondità, ma anche rapidità nell’accentrarsiper ispirare un compagno allaconclusione a rete: queste le doti che risplendono nel suo repertorio. Sotto la guida di Bielsa, ha prodotto 7 assist in aggiunta ai 5 gol in 36 presenze(32 da titolare) di campionato.La stagione 201415 lo ha consacrato dopo che nel 2013 eradiventato campione del mondocon l’Under 20 francese. Nellascorsa estate, è stato ceduto alNewcastle per circa 18 milionidi euro. Salvo tornare a gennaio, in prestito, al Marsiglia, do
ve ha concluso la stagione. Proprio attraverso la formula delprestito (fissando poi il dirittodi riscatto attorno ai 12 milioni), la Lazio confida di aprireun varco nella trattativa colNewcastle, che nel frattempo ècaduto in Championship:Thauvin ha comunicato al club
inglese che non intende presentarsi in ritiro e attende pertanto una nuova destinazione.Che potrebbe essere Roma. Dove poteva arrivare già un annofa. Era monitorato dalla Lazio,ma nel giugno scorso finì purenel mirino della Roma. Garcia,allora tecnico giallorosso, loaveva segnalato: era stato lui afarlo ingaggiare dal Lilla nelgennaio 2013 quando era al Bastia dove concluse quella stagione. Per poi passare, attraverso un braccio di ferro molto serrato con lo stesso Lilla, al Marsiglia a fine estate.
IN RAMPA Ora, Thauvin è in attesa. La partenza di Candrevapotrebbe far strada al suo arrivo alla Lazio. Con Felipe Anderson (ieri il brasiliano ha inviatoun nuovo messaggio alla Lazioper partecipare alle Olimpiadi:«Spero di ottenere il permessodel club di poter realizzare questo sogno») costituirebbe unacoppia di ali pronta a far volarela nuova formazione di Bielsa.Intanto, Thauvin, fidanzatocon Charlotte Pirroni, già MissCosta Azzurra e in lizza perMiss Universo, si sta godendogli ultimi giorni di vacanza. Ilsuo ingaggio di 1,8 milioni all’anno non è un ostacolo versola Lazio. La prospettiva di poterfar ancora lievitare le sue qualità con gli insegnamenti di Bielsa è la spinta maggiore per sottoporsi all’esame della Serie A.
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Florian Thauvin, 23 anni, francese, con la maglia del Marsiglia AFP
7 Gli assist dell’esterno nelle 36 presenze di campionato di due stagioni fa, al Marsiglia, sotto la guida di Bielsa. In quell’annata di Ligue 1, segnò anche 5 gol
IL DIARIO DI ANTONUCCIIL CALCIOIN TASCAUn nuovo strumento per i tecnici di calcio ideato da Antonio Antonucci (www.antonioantonucci.it) allenatore di grande esperienza, osservatore e personal training sempre aggiornato e in prima fila. C’è tutto per preparare le gare, viverle dalla panchina, raccogliere e ordinare informazioni sui giocatori e gli avversari. In pochissimo spazio ogni allenatore può portare ovunque il planning annuale e settimanale di esercitazioni, valutazioni, schemi di gioco. Per info basta spedire una mail a [email protected]
5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
A Rieti brillanole stelle lazialiCorsa e pesoformato Rio1Galvan record nei 400, ma la vera sfidaè stata in pedana tra Bianchetti e Secci
Giorgio Lo GiudiceRIETI
N el giorno di MatteoGalvan che si prendela copertina con il re
cord italiano e il minimoolimpico, arriva il primo tricolore assoluto per Rieti. Loconquista Sebastiano Bianchetti che batte il romanoDaniele Secci. Una sconfittaarrivata con un solo centi
metro di differenza (18,78contro 18,77). Stranamenteperò il più arrabbiato è proprio Bianchetti: «Di buono cimetto soltanto il titolo, il resto è da buttare. Viene sminuita la vittoria quando nonsuperi neppure 19 metri.Non so da quanti anni nonsuccedeva. Quindi poco dafesteggiare». Sorride il sindaco di Rieti, Simone Petrangeli: «Bene un titolo anche per noi, evidentementeabbiamo dimostrato di esser
bravi sia in veste di organizzatori che in quelle di partecipanti». Una bella soddisfazione.
GIUSTIFICAZIONE L’allenatore Paolo Dal Soglio giustifica, in parte, il risultato: «Viassicuro che valgono tranquillamente un metro di piùentrambi. Ma vanno in garatroppo tesi. D’ora in avantiallenamenti separati, insieme soltanto d’inverno. Perloro un lavoro insieme è unasfida continua e poi si arrivaalla gara scarichi e senza reattività». A dispetto del secondo posto, delusa ancheBenedicta Chigbolu: «L’acqua mi ha rovinata, ho corsomale, nel finale avrei dovutoreagire diversamente manon riuscivo a spingere nelmodo giusto. Seconda? Era ilminimo del mio programmama non mi basta il 52”43. Èun risultato modesto, dovevo scendere sotto i 52”. Peccato».
VELOCITÀ Anche qui il bicchiere è mezzo vuoto. Jessica Paoletta chiude settima in12”01. «C’è stata una falsapartenza – ammette – ed appena sono partita ho sentitole gambe bloccate». Il quintoposto non gratifica neppureIlenia Draisci. La velocistaromana dell’Esercito dice:«La partenza? Ne ho fattecertamente di migliori. Larealtà è che non mi sono piaciuta, ho corso troppo contratta, senza riuscire a distendermi. Un brutto piazzamento che potrebbe gravaresulla staffetta europea equella olimpica. Sarebbe unpeccato per una gara gettareal vento una stagione di sacrifici».
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PALLANUOTO
Gianluca Scarlata
S tavolta i rigori non sorridono alla Roma Nuoto che viene sconfitta
dal Torino 81 per 1211 (77dopo i tempi regolamentari). E proprio grazie alla vittoria in gara3 della finaleplayoff è la squadra piemontese ad aggiudicarsi la postache vale di più, ovvero la promozione in A1. Un peccato,vista la grandissima stagionedisputata da questa squadrache ha conosciuto l’unicasconfitta casalinga dell’intera annata. È stata una partitadi grande intensità di frontea mille spettatori. Dai cinquemetri è stato Letizi a fallire iltiro, parato da Rolle. Il com
mento del tecnico Mario Fiorillo: «Le due squadre hanno dimostrato in tutte le partite diquesta serie un estremo equilibrio. Nel quarto tempo abbiamo provato in più di un’occasione di portarci sul +2, che forseavrebbe cambiato la partita.Bravo il Torino a rimanere inscia grazie a una notevole forzafisica e anche mentale. Complimenti ai vincitori che hannomeritato. Devo ringraziare i ragazzi che hanno dato tutto,usciamo a testa alta». Amareggiato il presidente Nicolò Cristofaro: «Peccato per l’obiettivomancato, nello sport si perdeanche. Ripartiamo dai giovani edalle finali di luglio, il progettoRoma va avanti». Nonostante i4 gol di Checchini non ce l’hafatta neanche il Civitavecchi,sconfitto sul campo del Quintoper 106. E pensare che la squadra di Pagliarini conduceva 65nel terzo tempo. Poi si è spentala luce. Ma anche i civitavecchiesi escono a testa alta.
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Roma e Civitavecchiafinale di A-2 amaracon Torino e Quinto
1 Al Foro Italicodecidono i rigoriLa sportivitàdel tecnico Fiorillo
Marco Pagliarini e il Civitavecchia durante un time out ACTIVA
ROMA Lei ai Giochi di Rio un pochino ci pensava. Magari fra poco però dovrà iniziare a pensare a Tokyo 2020. Simona Quadarella ieri intanto è scesa in acqua per la sua gara di casa al Settecolli: gli 800 stile libero, chiusi al quarto posto in 8’37”52, 6 secondi più lenta di quanto aveva fatto un mese fa nella finale degli Europei di Londra. «Mi aspettavo meglio», commenta con un filo d’amarezza Simona alla fine della sua gara. «Mi aspettavo un tempo più basso, magari fare meglio anche di Londra. Ma ho sbagliato gara dall’inizio, ero abbastanza nervosa». Oggi avrebbe in programma di fare anche i 200 stile e dorso, ma sarà una decisione che prenderà a ridosso delle gare. Simona, che compirà 18 anni a dicembre, si allena all’Aniene e il suo tecnico è Cristian Minotti. È del quartiere Ottavia e ha appena concluso il quarto anno di liceo scientifico. «M’avrebbe fatto piacere andare a Rio». Il carattere c’è. «Con gli amici ci vediamo al centro o a Ponte Milvio. Faccio cose normali, non è difficile conciliare lo sport con lo studio. Idoli? Non ne ho». Sembra che non abbia nemmeno debolezze, anche se fuori campo Minotti svela: «Sì, la Nutella!». Che può servire per far passare un’amarezza, come quella di ieri, ma anche festeggiare un bel risultato.
Roberto Parretta© RIPRODUZIONE RISERVATA
NUOTO
Un Settecollitra alti e bassiper la giovaneQuadarella
Matteo Galvan, 28 anni, atleta della Fiamme Gialle alla partenza
AtleticaRGli Assoluti 51
DOMENICA 26 GIUGNO 2016
LE VIE IN ROSAdi PAOLOBARTEZZAGHI
UNA GALLERIAE UNA STRADA NEL NOME DI SALA
N on per caso, aquesto punto, sidice «sala
consiliare» quel luogo in cui il sindaco e la sua giunta si confrontano con il consiglio comunale. Il nuovo sindaco di Milano Beppe Sala ha un cognome che affonda le radici nella storia cittadina e che ha lasciato alcune tracce sulle targhe stradali. «Sala dei Longobardi» è il nome di una galleria che collega via San Paolo a via Hoepli, in pieno centro a Milano, a quattro passi da palazzo Marino dove Sala si è appena insediato. Come spiega l’imprescindibile «Le vie di Milano dalla A alla Z» di Claudio e Vittore Buzzi, «la galleria ricorda l’antica contrada della sala, scomparsa verso il 1930, che prendeva il nome dal luogo di riunione dei cento valvassori longobardi di Milano». E, sempre in stretta attinenza con il cognome del neo eletto primo cittadino, «il termine sala per i longobardi stava a indicare la sede del potere amministrativo e militare». Altro riferimento diretto dalla toponomastica cittadina all’ex commissario straordinario di Expo è via Sala. La strada è vicina al Naviglio Grande e collega l’assonante viale Cassala (città del Sudan) a via Carlo d’Adda(patriota, 18161900). La via è dedicata alla memoria di Luigi Sala, patriota del Risorgimento milanese (18131901). Anche l’omonimo dell’attuale sindaco ebbe ruoli di responsabilità pubblica milanese: nel 1848 ricoprì la carica di presidente del Governo provvisorio di Lombardia, organo che durante le Cinque Giornate amministrò Milano. Anche di questa istituzione c’è una targa in città: piazzale Governo provvisorio di Lombardia è in zona viale Monza.© RIPRODUZIONE RISERVATA
Galleria Sala dei Longobardi èin centro a Milano FOTOGRAMMA
Brescia e la serie Aalla longobarda «Ora il palasport»1La 5a squadra della regione non ha un posto idoneo per la massima categoria. Il sindaco: «Rifaremo l’Eib»
Alberto BanzolaBRESCIA
L a Lombardia ritrova le sue5 sorelle in Serie A: nonsuccedeva dalla stagione
1987/88, l’ultima con Bresciain A. La vittoria in gara5 di finale promozione ha permessoalla Leonessa non solo di ritrovare la massima divisione, maalla regione di tornare ad avereun numero di rappresentantida record. Brescia, Cantù, Cremona, Milano e Varese: 28 anni fa al posto della squadra cremonese c’era Desio e un giocoun po’ diverso e meno rapido di
quello attuale. Ma la passionelombarda per la pallacanestroè la medesima: sempre forte eben presente nel cuore degliappassionati. Che da quest’anno avranno una trasferta agevole in più, anche se non si giocherà nel mitico Eib di Brescia,ma in provincia: a Montichiari,dove Brescia ha festeggiato lapromozione in Serie A davantia 6000 spettatori.
L’ESILIO Il San Filippo non hala capienza richiesta (2700contro i 3500 richiesti) ma nonsarebbe più sufficiente: la Leonessa è un fenomeno da mediedi quasi 5000 spettatori/parti
ta e adesso Brescia ha più chemai bisogno di un palazzetto.«È una situazione che ci trasciniamo da diverso tempo, ormai — racconta Graziella Bragaglio, presidente della societàbresciana — non è solo unaquestione relativa all’affluenza, ma legata a questioni logistiche e di organizzazione. Brescia è carente a livello di palestre e spesso ci siamo trovati ingrosse difficoltà». Come quando scoppiò la grana degli Harlem Globetrotters, programmati nel giorno di gara5 traBrescia e Tortona. «La mancanza di punti di riferimento perchi deve giocare o praticare è
un grosso problema, che rischia di avere impatti anche alivello sociale». Accanto allaBragaglio per gara5 c’era anche il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, che è convinto deilavori di ristrutturazione dellavecchia struttura dell’ente industriali Brescia. E proprio ilprimo cittadino ha fatto i suoicomplimenti a Brescia. «Lapromozione della Centrale delLatte è il segno che con grandedeterminazione si può arrivaresempre fino in fondo». E DelBono, che all’Eib ci andava daspettatore, non rompe gli indugi, ma cerca di essere ottimista:«Credo che da settembre partiranno i lavori di ristrutturazione dell’Eib: mi piacerebbe chenella stagione 201718 Bresciatornasse in città».
LA FESTA Questa sera sarà festa grande in città per la promozione: dalle 19, in piazzaVittoria si raduneranno i supporter biancoazzurri per festeggiare la squadra neopromossa in A. E proprio il sindacoè stato il promotore della festain pieno centro: una dimostrazione di vicinanza da parte delle istituzioni, a cui i brescianiadesso chiedono a gran voce larealizzazione di quella struttura che possa riporta velocemente a Brescia l’amata «leonessa dei canestri».
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FOOTBALL
Un punto sopra i Seamen, Rhinos in finale1I «rinoceronti» piegano i «marinai» 35-34e conquistano l’Italian Bowl del 9 luglioCoach Ault: «Gara pazzesca, difesa decisiva»
Davide Marostica
U n punto per la storia. Nonsette, non dieci ma unosoltanto. Il punto nume
ro 448 della stagione dei Rhinos porta i neroarancio drittialla finale del 9 luglio a Cesena,lì dove i milanesi cercherannodi conquistare uno scudetto chemanca in bacheca da 26 anni.Un traguardo eccezionalmentesudato, al di là degli straordinari numeri macinati dai ragazzi
di Chris Ault in questa folle stagione da record. Ieri, in casa, al«Brera» di Pero, i rinocerontihanno dovuto superare l’ostacolo più duro, faccia a faccia coiSeamen campioni in carica inuna stracittadina tra le piùequilibrate di sempre. Comeera accaduto un mese e mezzofa nel secondo derby dell’annodi regular season, sono i Rhinosa spuntarla al termine di un match di straordinaria intensità. Il7 maggio finì 3433; ieri 3534.Un successo in semifinale che
arricchisce l’en plein stagionaledi 12 vittorie e che proietta i neroarancio a un passo dal sognotricolore. Una suggestione che,dopo due anni di trionfi, devono invece abbandonare i bluenavy, tornati efficaci e competitivi come ai tempi belli ma fermati proprio a un passo dall’impresa. Potranno comunqueconsolarsi con una Final Four diChampions di assoluto prestigio ancora tutta da giocare.
CARATTERE «Che gara pazzesca, sono davvero orgogliosodei ragazzi: è stato un match all’ultimo sangue e, come credevo, la nostra difesa s’è rivelatadecisiva» dice il coach RhinosChris Ault dopo la vittoria. I
suoi sono entrati subito in partita mantenendo un sanguefreddo invidiabile, pure mentrei più esperti cugini blue navy ricucivano regolarmente i lorostrappi avvicinando più volte lospettro della beffa. A mettere inghiaccio il successo, infine, unfumble recuperato da JonathanMcNeal all’ultimo drive dei Seamen, fondamentale tantoquanto i 4 touchdown di Nicholas Ricciardulli. Ora i Rhinos attendono di conoscere la vincente della sfida odierna tra GiantsBolzano e Panthers Parma, perpoi guardare a Cesena e a quella possibilità di fare tredici. Numero perfetto per la stagioneperfetta. Ora si può.
© RIPRODUZIONE RISERVATADerby durissimo a Pero TELANDRO
I NUMERI
5 le squadre lombarde nella prossima serie A: Milano, Cremona (che per la prima volta giocherà la Supercoppa), Varese, Cantù e Brescia
5 le squadre lombarde nell’A-1 1987-88 (a 16 squadre) con Desio al posto di Cremona e nel 1983-84 con Bergamo al posto di Desio
5 le lombarde nell’A-1 a 14 squadre: nel 1979-80 Milano, Cantù, Varese, Pall. Milano, Brescia, nel 1978-79 con Vigevano al posto di Brescia
Tweet SERGIO SCARIOLO@sergioscariolo C.t. SpagnaOggi un po’ più orgoglioso di essere bresciano... grande @LeonessaBrescia!!!!
PIETRO ARADORI@pietroaradori 4 Azzurro e brescianoComplimenti alla Basket Brescia Leonessa... ?? i vediamo in serie A!!
Franko Bushati, 30 anni, guardia di Brescia a canestro contro la Fortitudo a Montichiari: la Leonessa ha dovuto giocare i playoff lontano da Brescia CIAMILLO
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Agenda e risultatiR
BASEBALL CIECHI, PATRINI CAMPIONI (c.arr.) I Patrini Malnate sono campioni d’Italia di baseball per ciechi. Hanno sconfitto in finale 13-5 la Fiorentina sul diamante di Casteldebole (Bo). È il primo scudetto per la formazione varesina, nata da appena quattro anni, che aveva raggiunto la sua prima finale battendo i White Sox di Bologna, mentre la Fiorentina (già campione 2015) aveva battuto in semifinale i Tuoni di Milano. Migliore in campo un esordiente in campionato, Gaetano Casale, al quale si aggiungono Gaetano Marchetto, il capitano, e Marco Case. Nel baseball per ciechi la pallina è con campanelli all’interno, non vi è il lanciatore e le basi sono sonorizzate. In Lombardia, oltre ai Patrini, vi sono altre tre squadre, due a Milano e una a Brescia.
BEACH VOLLEY TROFEO DELLE PROVINCE (giu.ma.) Oggi a Cellatica (Bs) terza edizione del «Trofeo delle Province-Kinderiadi», manifestazione per selezioni provinciali Under 16 maschili e femminili di tutte le province lombarde. Dalle 9.30 alle 18.30 ben 12 coppie maschili e 12 femminili si sfidano all’Arena Beach (via Breda Vecchia) nell’evento che fa da preludio all’appuntamento principale delle categorie giovanili, il «Trofeo delle Regioni-Kinderiadi», ospitato nella stessa sede dall’1 al 4 agosto, per la prima volta in Lombardia.
CICLISMO CAMPIONATI LOMBARDI (d.vig.) Oggi i campionati lombardi della categoria Esordienti primo e secondo anno a Mariano Comense nel Comasco (60a Coppa Pozzi Castiglioni), e degli Allievi a Nosate nel Milanese (Coppa Comune). Juniores nella San Vigilio-Brione (Bs) e a Villadosia di Casale Litta (Va). Donne a Gorla Minore (Va) nel Trofeo Mediolanum.
IPPICA A SAN SIRO (e.lan.) Cavalli in pista oggi a San Siro a partire dalle 15.30. In primo piano l’ultima pattern della riunione primaverile, ovvero il classicissimo Premio Primi Passi, importante banco di prova per i puledri, impegnati sulla distanza dei 1200 metri, con i bottiani Biz Power e Penalty e la teutonica Hargeisa a giocarsi le migliori chance di successo. Ricco di spunti anche il tradizionale Premio Lombardia, handicap sul miglio e mezzo di pista grande per tre anni e oltre, con Mickai, Cosipirator e Targaryen possibili protagonisti.
PALLANUOTO DONNE MILANO (l.par.) Ultima spiaggia per Nc Milano. Oggi, alle 20.30 nella piscina di via Mecenate, Rozzano affronterà la Sis Roma nella gara-2 delle finali playoff di serie A2. La promozione si decide al meglio delle 3 partite e per questo, dopo aver perso gara-1 per 13-9, Nc Milano è obbligata a vincere.
PARALIMPICI GIRO HANDBIKE (c.arr.) Saranno oltre 110 gli handbikers provenienti da tutta Italia oggi a Cesano Maderno nella quarta tappa della settima edizione del Giro d’Italia di handbike. Il taglio del nastro alle 10.30 con l’assessore regionale allo Sport, Antonio Rossi e il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco.
TRIATHLON TRIO SIRMIONE (al.f.) È Gabriele Salini il primo a tagliare il traguardo del Garmin Trio Sirmione, prova su distanza olimpica a cui hanno preso parte 900 atleti: il portacolori del 707 Triathlon si impone davanti a Marco Dalla Venezia e Marco Corrà. In campo femminile, è la padrona di casa Elisa Battistoni (Team Feralpi) a dominare precedendo Myriam Grassi e Giulia Bedorin, entrambe del 707. Oggi c’è la Trio’clock, gara di nuoto in acque libere a 1.8 o 3.2 km.
TennisRIl Challenger di Milano
Cecchinato vola in finale«La mia partita perfetta»1All’Aspria Cup il 23enne batte l’argentino Berlocq e oggialle 16 sfida il serbo Djere. «Ho ritrovato la cattiveria agonistica»
Cristian Sonzogni
I l grande spavento nel match di primo turno, consette palle break salvate
quando era già sotto di un setcontro Londero, gli deve averdato la spinta che serviva. Marco Cecchinato, da quel momento, ha inanellato una striscia positiva che lo ha portatofino all’ultimo atto dell’AspriaTennis Cup–Trofeo Milano Vip,senza più cedere un parziale. Ese le vittorie contro Gomez eDe Greef, tutto sommato, nonerano affatto delle sorprese,
vedere il siciliano travolgerel’argentino Carlos Berlocq, exnumero 37 al mondo, ha il sapore di una piccola svolta nellacarriera. «Ho giocato unagrandissima partita — ha dettoa fine gara il palermitano —solida e senza sbavature. Hoavuto coraggio, di fronte a ungiocatore che non fa mai sconti, in grado di far sentire il suocarisma». Un autoelogio meritato, al termine del 64 62 concui Cecchinato si è guadagnatola finale, un passo avanti rispetto alle semifinali del 2015,quando a fermarlo fu il brasiliano Dutra Silva. «Lo scorso
anno — continua — ho attraversato tante tappe che pianopiano mi hanno portato tra itop 100, quello che era il miosogno di bambino. Qui a Milano vivrò la prima finale del2016. Sto ritrovando il mio tennis e la cattiveria agonisticache ci vuole, dunque sono soddisfatto».
MATCHPOINT Il match di fronte all’argentino si è risolto condue serie di tre break consecutivi. La prima a metà del parziale d’apertura, dal 43 per ilsiciliano. L’altra dal 21 del secondo set, con Cecchinato cheha poi preso il volo dominandonelle fasi conclusive. Ciò chestupisce in questa settimanadel 23enne italiano è la costanza di rendimento e la luciditàin ogni occasione. Alla facciadel caldo che potrebbe annebbiare le idee. Perché il tennisper far male, almeno sulla terra, Marco lo ha da tempo, manon sempre era stato supportato dalla testa. A 23 anni c’ètempo per migliorare ulteriormente, e magari per fare unpasso dentro al campo, utilesulle superfici più veloci. Oggiin finale (inizio alle 16), l’avversario sarà Laslo Djere,21enne che a Milano conoscono bene per aver raggiunto lafinale del Bonfiglio nel 2013.L’obiettivo del serbo è quello diconquistare il primo Challenger della carriera, e come biglietto da visita c’è una serie disuccessi ai danni di avversarisulla carta più quotati. L’ultimoieri contro lo spagnolo GimenoTraver, in una partita che stavaper diventare un dramma perDjere, incapace di trasformaresette matchpoint sul 52 nelterzo, e poi altri due sul 65,per chiudere infine al decimotentativo: 62 36 75 in dueore e 35 minuti di gioco tutt’altro che brillante.
© RIPRODUZIONE RISERVATALaslo Djere, serbo di 21 anni PELUSO
Marco Cecchinato, 23 anni di Palermo, lo scorso anno all’Harbour Club si era fermato in semifinale PELUSO
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DOMENICA 26 GIUGNO 2016
Palermo, chi resta e chi va In mediana c’è il deserto1Solo Jajalo a centrocampo è una certezza per il ritiro. In attaccole conferme di Balogh e Trajkovski , mentre Gilardino vuole divorziare
IL PERSONAGGIO
Luigi SaporitoCROTONE
«Q uando ho saputodi Nicola al Crotone sono statofelicissimo, per
ché un allenatore come luimerita di ritornare nel grande calcio e a Crotone sonoconvinto che si rilancerà».Giuseppe De Luca, attaccante del Bari, esterna lasua gioia. Nicola, nell’annoe mezzo a Bari insieme, loha preso per mano accompagnandolo in una crescitaimportante. Ma spifferi sussurrano che i due potrebbero ricongiungersi, vista la fine del prestito col Bari.«Siamo ancora in una fasedi relax e al momento si parla poco del mio futuro. Nonnascondo – sottolinea DeLuca – che ho già ricevutoqualche chiamata ma dallaserie B. La A è tutta un’altracosa, a Bari non sono riuscito a fare il grande salto mase chiamasse il Crotone farei davvero tanta fatica a dire di no. Devo aspettare cosa farà l’Atalanta e se deciderà di avermi in ritiro».
ATTRAZIONE FATALE Crotone ha un fascino particolareper «la zanzara». «I miei genitori sono nati lì, e ho tantiparenti e amici. Antonio Galardo è mio cugino, tutte cose che mi aiuterebbero inuna nuova avventura in A. Epoi il calore del Sud lo conosco bene, vengo da due stagioni a Bari e credo che Crotone mi caricherebbe davvero tanto». Ma adesso occorre aspettare le mossedella società del presidenteVrenna che se avrà davvero
recepito le volontà di Nicola,potrebbe bussare all’Atalantaper capire se lo scattante attaccante col sangue crotonese potrà vestire la maglia rossoblùnella prossima stagione. «Iome lo auguro, tornare a giocare in serie A per me è importantissimo, voglio mostrare la miacrescita degli ultimi due tornei. Crotone sarebbe la sceltagiusta, con un allenatore alquale devo davvero tanto».
RICORDI AMARI Giuseppe DeLuca nello scorso campionatocontro il Crotone ha segnatoun gol su rigore in quella partita che al San Nicola i rossoblùvinsero 23 con un finale di gara pazzesco e che probabilmente decise le sorti del campionato per la promozione diretta. «Fu una partita spartiacque, per noi e per il Crotone. Lìcapimmo che la promozionediretta in serie A del Bari eraimpossibile e, allo stesso modo, dissi a Rosina e a Dezi che ilCrotone sarebbe andato direttamente senza problemi. Cosìè stato».
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Giovanni Di MarcoPALERMO
S erpeggia preoccupazione tra i tifosi. Agli addiidi Sorrentino e Maresca,
presto si unirà quello diVazquez, che potrebbe essereseguito da altre cessioni significative: da Lazaar a Gonzalez,passando perGilardino cheavrebbe chiesto di rescindere il contratto. Comeverranno sostituiti? E chirimarrà dellasquadra cheha conquistato la salvezza appena 40 giornifa? Alla prima domanda, almomento, è impossibile rispondere. Sul secondo quesito,invece, ci si può ragionare.
DIFESA Rispoli e Morganella,protagonisti del finale, rimarranno così come Andelkovic e
Cionek che si sono rivelati serie affidabili. Chi piace a più diun club è Goldaniga, ma salvoclamorose offerte anche l’exdifensore del Perugia resterà.La nuova regola del «4+4»(l’obbligo di 4 giocatori cresciuti nel settore giovanile e 4in squadre italiane), fa di Goldaniga un elemento ancora piùprezioso. Inoltre è giovane e di
prospettiva. Epoi c’è Struna,il giocatorepiù fischiatodai tifosi lapassata stagione, quelloche ha delusomaggiormente le aspettative. Ebbene,
stando all’agente rimarrà a Palermo perché ha voglia di riscatto e Zamparini lo stima.
CENTROCAMPO Più sbrigativoil discorso relativo al repartomediano. Qui le certezze si fermano a Jajalo. Il croato è l’unico sicuro di ricevere la convo
cazione per il ritiro. Il conto èpresto fatto: Maresca ha salutato, Brugman e Cristante nonsono stati riscattati. RestanoChochev e i due svedesi, Quaison e Hiljemark. Zamparinisperava in un exploit di Hiljer
mak all’Europeo, ma il biondocentrocampista non ha maigiocato. Niente exploit, nientecessione (forse), anche se gli estimatori non mancano. Di recente il Palermo ha rifiutato 4milioni dal Mainz e a gennaiosi erano presentati un paio diclub inglesi. Il suo connazionale Quaison, invece, è sul mercato (ammissione di Zamparini), e stesso percorso può fareChochev, che non s’è confermato dopo la prima stagione.
ATTACCO Bocciato Djurdjevic,detto di Vazquez e Gilardino, leconferme riguardano Balogh eTrajkovski. Dell’ungheresel’anno scorso i tifosi hanno visto pochissimo. L’inesperienzae il fatto di essere il nuovo cocco di Zamparini – che lo reputail campione del futuro – non loagevoleranno. Trajkovski è andato a corrente alternata, macon Ballardini ha fatto vedereanche qualche buona giocata.Tutto sommato una confermameritata.
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Nella foto a lato un disimpegno di Goldaniga LAPRESSEIn alto a sinistra Jajalo, a destra Gilardino FORTE-LAPRESSEIn basso, Djurdjevic nella gara con il Frosinone ANSA
De Luca e Crotonematrimonio da fare«Ritroverei Nicola»1«Ho genitori crotonesi, Galardo è mio cugino e il tecnico in due anni mi ha migliorato tanto Vorrei tornare in A, però decide l’Atalanta»
Giuseppe De Luca, 24 anni LAPRESSE
SchermaRDopo gli Europei
L’Italscherma vince con un’anima siciliana1Determinanti nelle sei medaglie E Pizzo a Cataniavenerdì presentail suo libro
Lorenzo Buzzi, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, e Andrea Santarelli GETTY
Lorenzo Magrì
A ncora determinanti i siciliani nelle 6 medaglievinte dall’Italia agli Eu
ropei di Torun. Nell’ultimotest prima dei Giochi di Rio,dove su 14 azzurri in gara bensette saranno siciliani (gli etnei Paolo Pizzo, Rossella Fiamingo, Enrico Garozzo, Marco
Fichera, Daniele Garozzo; ilmodicano Giorgio Avola; latrapanese Loreta Gulotta) i siciliani hanno brillato. La stellaè stato Avola, bronzo individuale e argento con la squadracon l’acese Garozzo che ha poifatto festa con il fratello Enricoche ha vinto l’argento a squadre con l’iridato 2011 Pizzo,nella finale di spada contro laFrancia.
PROTAGONISTI «Un risultatoimportante, ma l’argento nonci basta» dice Pizzo. E Garozzoaggiunge: «Avevamo l’assenzapesante di Fichera, ma siamoriusciti comunque a restarecompatti. Adesso siamo più fiduciosi per Rio». Paolo, con alcollo l’argento di Torun, saràadesso impegnato nella sua
Catania (venerdì) per la presentazione del libro «La stoccata vincente» che ha scrittocon Maurizio Nicita, in cui racconta la sua storia, di un uomoche ha lottato per conquistarsiogni cosa nella vita: dalla salute alla scherma. «Torno a Catania dove nel 2011 ho vinto iMondiali – dice Paolo – e stavolta con al collo l’argento europeo, di buon auspicio in vista dei Giochi, per presentarequesto libro in cui raccontotutta la mia vita, a cominciaredal tumore a soli 13 anni, cheho superato con una stoccatavincente».
LA TESTA In pedana, insiemecon Enrico Garozzo e Fichera,proverà a regalare una grandeimpresa a Rio e al fianco di
questo terzetto non mancheràdi dare il suo apporto l’ex azzurro etneo Gigi Mazzone, straordinario mental coachdell’Italspada. «Con questi ragazzi – racconta Mazzone –abbiamo fatto un gran lavoro,e se penso a dove eravamo unanno fa sono strafelice. Sicuramente lavorare con unasquadra composta da tre siciliani, amici sinceri, aiuta parecchio».
AVANTI TUTTA «Il sogno olimpico che cullavamo da giovanissimi – chiudono i fratelliacesi Enrico e Daniele Garozzo – si sta avverando e adessoa Rio vivremo insieme questaesperienza unica». Agli Europei fuori dal podio gli altri siciliani, la doppia iridata Rossella Fiamingo (11ª), l’altra etneaAlberta Santuccio (15ª) nellaspada e la sciabolatrice LoretaGulotta (21ª) nella sciabola.
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clicPASSERELLA AL BARBERAL’APERTURA SARÀ CONTRO L’OLYMPIQUE
Una sfida di prestigio per il Palermo al rientro dal ritiro austriaco previsto a Bad Kleinkirchheim. I rosanero, infatti, sabato 6 agosto sfideranno al Barbera i francesi dell’Olympique Marsiglia. La notizia è stata diffusa dallo stesso club transalpino. Per i rosanero sarà la prova generale in vista dell’esordio in Coppa Italia previsto tra il 12 e il 13 di agosto.
RIn difesa restano Rispoli, Cionek, Morganella e Andelkovic. Piacea tanti Goldaniga
5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Antonio FotiCATANIA
L a conferenza stampa dipresentazione del nuovotecnico Pino Rigoli, per
l’a.d.Pietro Lo Monaco, anch’esso voglioso di riscatto, si trasforma in un vortice di notizie enomi che galvanizzano la tifoseria. Nel presentare l’ex allenatore dell’Akragas, Lo Monacosi fa scappare il nome del portiere: «Abbiamo acquistato ilportiere del Monopoli MatteoPisseri (si parla di un biennale,ndr). La prossima settimanapresenteremo due giocatori.Fatti contratti pluriennali a tregiocatori giovani (con moltaprobabilità dalle giovanili dellaRoma), che non costano moltorispetto a quello che abbiamotrovato con gli altri 14 elementidell’organico. Vorrebbero tornare anche Barrientos, Bergessio, Llama, e il fatto che Capuano manifesti la voglia di veniremi fa piacere. Questi giocatorisono un pezzetto di storia delCatania, poiché tutti hanno vinto. Spinesi, Mascara, Baiocco,Sottil e altri sono icone per i nostri tifosi. Il Gabbiano vorrei inserirlo nell’ambito della societàper dare suggerimenti ai giovani attaccanti. Gli parlerò neiprossimi giorni». Ruba la scenaLo Monaco, ne è consapevole eprima di passare la parola a Rigoli: «Abbiamo un nuovo partner e starà con noi per 4 anni. LaDomus Bet, è il nuovo mainsponsor che presenteremo laprossima settimana». Tra i presenti c’è chi ricorda il famoso «stamu avvulannu» delle intercettazioni nell’inchiesta che haaffosddato il Catania mandandolo in Lega Pro, e proprio perle scommesse. Lo Monaco èchiaro e preciso: «Sono legalizzate le scommesse e questo haportato a delle stortura del sistema calcio che io ho semprecombattuto ma la Domus Betnon è agenzia di scommesse».
LA PANCHINA Il nuovo tecnico,emozionatissimo, esordisce:«Vorrei ringraziare l’a.d. Lo Monaco per avermi portato qui. Miha chiamato alle 6 di mattinaper darmi la novità. Sono molto
felice e mi ritengo fortunato diaver ricevuto il mandato di guidare il Catania. Da due notti non dormo e mi passano tantiricordi da tifoso del club etneo.Sono di origini messinesi, mami sento figlio del vulcano. Vivoa Nicolosi ai piedi dell’Etna e quando passeggio per via Etneasono a casa mia. Bisogna subitoiniziare a lavorare per tornarenelle categorie che competonoalla città. In settimana comunicherò il nuovo staff tecnico manon deciderò nulla in chiavemercato, sarà compito del dottor Lo Monaco e del d.s. Argurio. Parlare di sistema di gioco
oggi è prematuro, è un discorsoche affronteremo nei prossimigiorni. Nel calcio conta la qualità ma anche l’equilibrio e i calciatori degni del Catania. Ai tifosi dico: vedranno calciatoriche onoreranno la maglia. DiGrazia? È un ragazzo che ha bisogno di giocare e ad Agrigentoha avuto spazio. Ciro Capuanovuole tornare? A me ha datouna grossa mano. PolemicaAkragas? Ho avvisato Tirri edho comunicato anche al fratellodel presidente Alessi della miascelta di andare al Catania.Adesso è un discorso chiuso».
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La gioia di Rigoli«Sono figlio dell’EtnaCatania, risaliamo»1«Presto per parlare di moduli e rinforzi, ma in campo va chi onora la maglia». E Lo Monaco annuncia Pisseri
La presentazione di Pino Rigoli, nuovo allenatore del Catania, con l’a.d. Lo Monaco DAPRESS
SERIE B
Trapani attentoti «rubano» il d.s.Faggiano in bilico1Contatto tra il granata e il Bari Per l’attacco c’è Ferretti del Paviama anche il Parma lo corteggia
Franco Cammarasana TRAPANI
D aniele Faggiano nuovo d.s. del Bari?La notizia, esplosa ieri mattina, ha fatto discutere. Ci sarebbe stato l’incon
tro tra lo stesso Faggiano e il nuovo presidente pugliese Cosmo Giancaspro. Quest’ultimo, dopo le risposte negative avute da Guido Angelozzi (d.g. del Sassuolo) e PieroDoronzo (d.s. della Fidelis Andria) ha rivolto l’attenzione sul dirigente granata, confidando nei suoi trascorsi baresi come bracciodestro di Perinetti. Una proposta particolarmente allettante quella di Giancaspro, conFaggiano che nei propositi del presidentebiancorosso diventerebbe un protagonistaimportante di un progetto ambizioso cheprevede il ritorno in breve tempo del Bari inserie A. Si è trattato ovviamente di un contatto interlocutorio per verificare l’eventuale disponibilità di Faggiano. Giancaspro, infatti, oltre al quello del granata avrebbe inagenda i nomi di un altro paio di direttorisportivi. Indubbiamente, qualora Faggianodovesse andar via, per la società granata siporrebbe un problema non di poco conto,essendo costretta a rinnovare quasi tutto ilvertice organizzativo col segretario generale Marco Palmieri pronto a passare allo Spezia.
NEL MIRINO Sul fronte mercato l’unica novità di rilievo riguarda l’interessamento delTrapani per l’attaccante Andrea Ferretti,classe ’87, nelle ultime due stagioni al Paviacon un bilancio di 32 gol. Ferretti, emilianodi Montecchio, è corteggiato anche dal nuovo Parma. La prospettiva di poter giocare inserie B, però, avrebbe raffreddato la trattativa con la società crociata in attesa degli sviluppi di quella col Trapani. Perché l’operazione possa andare in porto, però, la societàgranata dovrebbe prioritariamente liberaredei posti nella lista degli over 21.
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Matteo Pisseri, 24 anni, ex portiere del Monopoli, è nato a Parma LAPRESSE
AGRIGENTO L’addio a sorpresa di Pino Rigoli obbliga l’Akragas a rivedere i piani tecnici. Peppino Tirri è al lavoro per risolvere il rebus allenatore e da lì in poi costruire una nuova squadra. Il vicepresidente è in contattocon due allenatori ma non ne svela le idendità: «Preferisco non fare nomi per non suscitare l’interesse di altre società». Per una cosa non detta, una cosa chiarita. «Ho letto di Francesco Di Gaetano quale sicuro allenatore dell’Akragas. È un professionista che conosco e tengo in considerazione ma francamente non ci ho parlato». La conferma arriva anche dal diretto interessato: «Non ho ricevuto nessuna telefonata dall’Akragas. Certo sarei onorato del loro interesse perchè ad Agrigento sono intimamente legato da ricordi familiari. Avevo 5 anni quando mio padre Totò da allenatore vinse il torneo». Il tecnico delle giovanili del Trapani chiude il suo ciclo. «Dopo 5 anni di soddisfazioni è arrivato il momento di nuove esperienze. Sono pronto per una prima squadra dopo aver fatto il secondo di Roberto Boscaglia». Il messaggio è fin troppo chiaro. Sul conto di Francesco Di Gaetano, l’Akragas ha qualche perplessità legata alla capacità di tenere uno spogliatoio perchè allenare le giovanili è tutt’altra cosa rispetto ad una squadra di Lega Pro. Forse intimorisce la deludente esperienza con Legrottaglie. Martedì, però, si potrebbe avere il nome.
Salvatore Mandracchia© RIPRODUZIONE RISERVATA
AKRAGAS
Adesso Tirrideve scegliere«Di Gaetano?No... Forse»
Lega ProRLa presentazione del nuovo allenatore 51
DOMENICA 26 GIUGNO 2016
Faggiano o Sogliano?Sprint per il d.s. del Bari1Giancaspro cerca il suo braccio destro: ormai è una corsa a dueE ieri l’incontro col sindaco Decaro. Il 1o settembre arrivano gli azzurri
Franco CiriciBARI
V olata a due. Il presidente del Bari Mino Giancaspro sceglierà il nuovo
direttore sportivo tra Daniele Faggiano e Sean Sogliano. Inun solo giorno si è ristretta lacerchia ad un paio di contendenti, per il ruolo più delicatoed importante, resta solo unaminima chance per Pier PaoloMarino.
FACCIA A FACCIA È certo invece che Giancaspro non ha perso tempo. Con il suo staff dicollaboratori, ieri ha voluto incontrare sia Faggiano che Sogliano. Il primo in mattinata, ilsecondo a metà pomeriggio.Entrambi legati ad altre società. Qualora andasse in portol’accordo con il Bari, dovrebbero sciogliere il vincolo con i rispettivi club di appartenenza.Faggiano ha un contratto con ilTrapani ed è in parola con ilclub siciliano fino al 2018, dopo l’ottimo lavoro svolto e fallito d’un soffio la serie A, neldoppio spareggio con il Pescara. Ha il vantaggio di conoscere bene l’ambiente biancorosso: è stato il collaboratore piùstretto di Giorgio Perinetti, aitempi di Conte e Ventura. Inquanto a Sogliano, ha dimostrato grandi capacità ed ottenuto i risultati più lusinghieri aVarese (portato dal campionato di Eccellenza alla serie B) ed
a Verona (una promozione in Ae due salvezze di fila nella massima categoria). Meno fortunate le sue parentesi a Palermoe Carpi. È tesserato con il Genoa fino al 30 giugno.
SCELTA Dove penderà la bilancia? Giancaspro si è preso ungiorno di riflessione per decidere, sulla base delle convinzioni che ha ricavato dai facciaa faccia, nonché sui costi. Curioso: sia Faggiano che Sogliano hanno avuto alle dipendenze Giuseppe Sannino. Ma il59enne tecnico siederebbe sicuramente sulla panchinabiancorossa, solo se il d.s. fosseSogliano. Mentre Faggiano potrebbe perorare la causa diStellone, visto che non porte
rebbe via da Trapani ancheSerse Cosmi.
DAL SINDACO Ieri mattina ilpresidente del Bari è stato ricevuto in Comune dal primo cittadino, Antonio Decaro. Oltreai convenevoli di rito, l’occasione per affrontare la delicataquestione stadio: verrà costituito in tempi brevi un tavolo tecnico che prenda in esame ogniaspetto della questione. «Abbiamo discusso con Giancaspro – rivela il sindaco – anchecirca la richiesta avanzata allaFigc di ospitare ItaliaFrancia,il debutto da c.t. di GiampieroVentura, il 1° settembre. Noordin? L’ho ricevuto, mi è statopresentato come un socio delBari». Emozionato il presidente del Bari: «Non mi aspettavoun’accoglienza così calorosa,dal sindaco come dai tifosi. Miha rinnovato la voglia di lavorare per il nostro Bari».
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Brindisi si potenzia con M’Baye e ora aspetta con fiducia Scott1Il francese di genitori nigeriani proviene dal Giappone: grande schiacciatore, ha un buon tiro e sarà molto utile a Sacchetti
Franco De SimoneBRINDISI
C ogliendo a sorpresa unpo’ tutti, ma soprattuttosmuovendo con forza
l’aria scettica di tanti, riveniente dal dopo elezioni amministrative che ha visto bocciato ilprogetto di Fernando Marino,presidente dell’Enel, dagli uffici di Contrada Masseriola è arrivata la news del terzo colpostagionale messo a segno: lafirma dell’alaforte AmathM’Baye, francese di Bordeaux,26 anni, di genitori nigeriani,ottimo studente del College,viste le note, dell’University diOklahoma. Del neo biancazzurro l’identikit del giocatore,e del ragazzo, disegnato dall’allenatore dei Clippers del
l’ultima Summer League,Brendan O’Connor, con cuiM’Baye ha giocato lo scorso anno. «È come una spugna – hadetto di lui –. È un ragazzo chesa giocare molto bene nei dueruoli di “3” e di “4”; ciò che a luipiace di più è giocare sulla fascia è da lì che attacca il ferro,ma ha anche una mano “dolce”nel tiro dalla grande distanza.Inoltre, ciò che gli fa gonfiare ilpetto è quando va alla schiacciata. È un ragazzo che, fuoridal parquet, è apprezzabile, fral’altro molto curioso: chiedesempre di tutto, vuole semprepiù informazioni. Lui ha sempre da chiedere qualcosa, chiede per sentirsi sicuro».
CONFERMA Brindisi, oltre aM’Baye, ha confermato anchel’ala Marco Cardillo, beneven
tano, 31 anni che ha giocato lasua prima stagione in A lo scorso anno, convincendo un po’tutti. Prima di M’Baye e dellaconferma di Cardillo, il generalmanager Alessandro Giuliani, d’accordo con coach Meo Sacchetti aveva firmato Danny Agsebele, alapivot, e MarcoSpanghero, play, l’ultima stagione a Mantova, e prim’ancora a Trento.
CASELLE Ora il nodo più complicato da sciogliere, per Brindisi è relativo agli altri tre italiani da inserire nel roster cheancora una volta vedrà l’Enelgiostrare con il 3+4+5. Per lealtre tre caselle che restano dariempire si guarda con grandeattenzione da parte dello stafftecnico, ai giovani che militanonella A2. Anche se il bersaglioche si vuole cogliere in pienosenza fallire è relativo ai treUsa. Tre esterni sui quali coachSacchetti punta molto dellasua pallacanestro che intendefar sviluppare anche a Brindisi,dopo i trionfi nell’isola. In queste ore è atteso l’okay di Durand Scott, l’ala piccola che perquanto è dato sapere ha accettato l’offerta contrattuale propostagli, già a Brindisi, di passaporto giamaicano, quindi, Cotonou.
© RIPRODUZIONE RISERVATAAmath M’Baye, 26 anni, durante l’All Star Game del campionato giapponese
TARANTO (a.b.) Con Genchi sempre più orientato a lasciare lo Jonio (probabile destinazione Nocera), il Taranto è a caccia di alternative nel settore avanzato. Il nome più gettonato è quello di Daniele Nohman, l’ultimo anno a Fondi, che assieme a Siclari riproporrebbe la coppia-gol della Lupa Castelli di due stagioni fa. Altro attaccante che piace al tecnico Papagni è Bojan Aleksic, punto di forza del Francavilla in Sinni.
MANOVRE IN ATTACCO
Taranto, Nohman al posto Genchi Obiettivo Bojan
BasketRSerie A
RAnche per la panchinasono sempre due i nomi caldi: Sannino e Stellone
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DIARIO ALLENAMENTOcon
LAVAGNA TATTICA
Antonio Antonucci
IL DIARIO DI ANTONUCCIIL CALCIOIN TASCA(m.ma.) Nuovo strumento per i tecnici di ideato da Antonio Antonucci (www.antonioantonucci.it) allenatore professionista di grande esperienza, osservatore e personal training sempre aggiornato e in prima fila. C’è tutto per preparare le gare, viverle dalla panchina, raccogliere e ordinare informazioni sui giocatori e avversari. In pochissimo spazio ogni allenatore può portare ovunque il planning annuale e settimanale delleesercitazioni, valutazioni, schemi di gioco e risultati dei test. Per informazioni basta spedire una mail a [email protected]
Tre momenti della conferenza di Mino Giancaspro di venerdì 1 Un primo piano del 53enne imprenditore molfettese 2 Insieme ai tifosi 3 Con il simbolo del Bari: il neopresidente vuole riportare in auge il galletto LAPRESSE
CITTA’ DI ALTAMURAPROVINCIA DI BARI
DEPOSITO DI STRUMENTO URBANISTICOESECUTIVO (PLANOVOLUMETRICO) IN ZONAS2A DEL P.R.G. ADOTTATO CON DELIBE-RAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 43NELLA SEDUTA DEL 17.03.2015.
IL DIRIGENTE DEL 3° SETTOREAVVISA
CHIUNQUE NE ABBIA INTERESSE• CHE con Deliberazione della Giunta Comu-
nale n. 43 del 17.03.2015 è stato adottato,ai sensi della D.C.C. n. 50/2006 lo StrumentoUrbanistico Esecutivo (Planovolumetrico)denominato “PETRONELLA ed altri” nella ma-glia tipizzata S2A del PRG vigente, in località“Parco del Vecchio Bovio” a ridosso dellaS.S. 96;
• CHE detto provvedimento, ai sensi dellanormativa vigente, è stato pubblicato all’Al-bo Pretorio dal 27.03.2015 al 11.04.2015e che lo stesso è divenuto esecutivo in data07.04.2015;
• CHE gli atti a corredo dei citati provvedimenti,ai sensi degli artt. 21-27 della L.R. n. 56 del31/05/1980, saranno depositati presso l’Uffi-cio di Segreteria Comunale, dal 17.06.2016al 27.06.2016 durante i quali chiunque puòprenderne visione;
• CHE fino a 20 giorni dopo la scadenzadel periodo di deposito, e pertanto fino al17.07.2016, possono essere presente oppo-sizioni da parte dei proprietari degli immobilicompresi nel piano ed osservazioni da parte dichiunque da inviare alla segreteria comunale.
Altamura, 14.06.2016IL DIRIGENTE DEL 3° SETTORE
SVILUPPO E GOVERNO DEL TERRITORIOF.to (Dott. Arch. Giovanni BUONAMASSA)
5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA
Lecce a cacciadel bomberVia Moscardelli?Ecco Marconi1Meluso e Padalino lavorano per un gruppo giovane: si comincia dall’attacco
Marco ErricoLECCE
S catta la caccia al centravanti in casa Lecce. Ilclub giallorosso sta in
tensificando i contatti per garantirsi un ariete d’area di rigore da consegnare a Padalino, come punto di riferimentodel tridente nel 433. Unastrategia che, di fatto, escludel’ipotesi di un rinnovo per Moscardelli. A meno di clamorosicolpi di scena, l’avventura ingiallorosso dell’attaccantepuò considerarsi conclusa.
IDEA MARCONI Il Lecce hasondato il terreno per MicheleMarconi, attaccante centrale che si è messo in grande evidenza con l’Alessandria. Classica prima punta, 27 anni, nella scorsa stagione con i grigiha collezionato 8 gol tra campionato e coppe. A parte la pe
ricolosità in fase realizzativa,il ragazzo di Follonica è abileanche nel creare spazi per icompagni. Meluso lo ha richiesto ai dirigenti dell’Alessandria, che però al momentonon sembrano intenzionati aprivarsene . Il Lecce però nonintende mollare la presa e tornerà alla carica nella prossimasettimana, inserendo magarinel piatto della trattativa Salvio Papini, elementi molto graditi al tecnico Braglia. In alternativa potrebbe esserci Bocalon, sempre dell’Alessandria.Ma per il talento di scuola Inter al momento non c’è stataalcuna richiesta ufficiale da parte dei dirigenti giallorossi.
CIAO MOSCA Resta apertouno spiraglio anche per Leonardo Perez. Il procuratoredel calciatore ha lasciato intendere che il centravanti originario di Mesagne non simuoverà da Ascoli. Ma anchein questo caso Meluso non sidà per vinto. Con obiettivi cosìimportanti nel mirino, si profila un distacco da Moscardelli, che certo non accetterebbeun ruolo da comprimario. Non c’è ancora stato alcuncontatto tra la società e l’attaccante (in scadenza). Le perplessità dei dirigenti del Leccenon sono dettate da motivi dicarattere tecnico, piuttosto daragioni anagrafiche, visto cheMoscardelli nel febbraio scorso ha compiuto 36 anni. E unrinnovo del contratto striderebbe fortemente con il progetto di ringiovanimento dellarosa. «Mosca» dunque inizia aguardarsi attorno e a valutarealtre offerte, in particolarequella della Spal (neopromossa in B) disposta a dargli fiducia.
MERCATO Intanto, in attesa diformalizzare Arrigoni e Ciancio (svincolati dal Cosenza), ilLecce ha inserito tra i possibiliobiettivi anche Misuraca, trequartista del Bassano che puògiocare anche esterno offensivo. Saluta definitivamente invece Liviero (svincolato), cheritorna alla Juve Stabia.
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Foggia, assalto Donnarumma E Di Chiarache cosa fa?1Lo Spezia non vuole mollare Iemmello Di Bari cerca alternative e guarda a Salerno
Alfredo Donnarumma, 25 anni LAPRESSE
Emanuele LosapioFOGGIA
I emmello e Di Chiara sono al centro delle strategie di mercato del Fog
gia. Dal destino dei due calciatori dipendono le scelteche il club dovrà fare percompletare e rafforzare l’organico a disposizione di Roberto De Zerbi. In realtà lepossibilità di trattenere l’attaccante sono praticamentepari a zero, visto l’investimento spropositato per la categoria che il club sarebbe costretto a fare. Nell’insolita ecervellotica trattativa dellascorsa estate (doppio prestitoin meno di un mese tra Lanciano e Foggia) ad avvantaggiarsi fu solo lo Spezia, chemantenne la proprietà delcalciatore senza alcuna clausola o premio valorizzazionea favore dei rossoneri. Poi i
37 gol tra campionato, Coppa eplayoff hanno fatto schizzare ilvalore del bomber e oggi lo Spezia vorrebbe costruire propriocon Iemmello l’attacco per affrontare il prossimo campionatodi Serie B.
BOMBER CERCASI Il Foggiadalla sua avrebbe invece la volontà del calciatore di restare,ma la logica dice che difficilmente Iemmello giocherà ancora in Lega Pro. Per questo il d.s.Di Bari e il tecnico De Zerbi hanno iniziato a guardarsi attorno:il primo obiettivo per sostituireil centravanti è Alfredo Donnarumma (’90) della Salernitana.Vista l’ultima esperienza negativa, il club non accetterebbe prestiti ma vorrebbe aprire una trattativa per l’acquisizione dell’attaccante, mettendolo al centrodel nuovo progetto. Bisogneràconvincere quindi i campani,con un’offerta congrua, e Donnarumma a scendere di categoria, dopo i 12 gol in B dell’ultimocampionato.
MANOVRE IN DIFESA Differenteè la situazione di Gianluca DiChiara, il terzino di proprietàdel Catanzaro esploso a Foggia,vorrebbe restare in Puglia. Bisognerà convincere il club calabrese a cederlo: il Foggia stalavorando per riuscire a chiudere l’operazione prima dell’avviodel ritiro e avere Di Chiara a disposizione da subito. Per la difesa resta forte l’interesse per icentrali Luca Martinelli (’88) delMessina e Michele Rigione (’91)del Lanciano. Domani intantosarà depositata la documentazione per l’iscrizione al prossimo campionato.
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MONOPOLI (Bari) È svanito il sogno di riconfermare Pisseri. Così, dopo il bomber Croce (14 gol) al Teramo, parte un altro emblema della salvezza: il portiere para-rigori dovrebbe cedere alla corte del Catania. Non è escluso che per la sostituzione si valuti una soluzione interna: galloni da titolare a Mirarco e l’esperto Pellegrino come dodicesimo. Sul fronte iscrizione al campionato non dovrebbero esserci sorprese, mentre il d.s. Mariotto si appresta a far decollare il mercato.
Luca Sardella
IL PORTIERE SALUTA
Ahi Monopoli Pisseri addio
MARTINA FRANCA (Taranto) È ormai una corsa contro il tempo per mantenere la categoria. Ieri è partita una sottoscrizione voluta dal super tifoso Gentile allo scopo di raccogliere fondi che possano aiutare a scongiurare la scomparsa dal panorama calcistico nazionale. Inoltre i tifosi organizzati, tramite un comunicato, hanno chiesto apertamente una presa di posizione da parte del patron Muschio e del dg Petrosino, artefici della rinascita del calcio martinese.
Giuseppe Ancona
ISCRIZIONE A RISCHIO
Martina, oraè davvero crisi
Lega ProRMercato
Michele Marconi, 27 anni, 8 gol lo scorso anno LAPRESSE
Pietro Iemmello, 24 anni LAPRESSE
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