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www.gazzetta.it domenica 26 giugno 2016 anno LXXII - numero 26 euro 1,50 POLE! ITALIA A TUTTO GAS 9 771120 506000 60 6 2 6> Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano NUOTO: LA PELLEGRINI INCANTA AL SETTECOLLI (53”18) STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Milan, il rilancio cinese: trattano l’80 per cento e subito 400 milioni LAUDISA, PASOTTO A PAGINA 27 2 Finale Coppa America Stanotte Cile per il bis Messi per rompere il tabù LONGO A PAGINA 23 3 Speciale su Wimbledon Ora Djokovic-Murray è anche Becker-Lendl INSERTO AL CENTRO DEL GIORNALE ARRIGONI A PAGINA 39 DOPING 39 Fede freccia tricolore: 100 record La difesa di Schwazer: dubbi sulla provetta Ma quella bistecca... w Il gol di Shaqiri alla Polonia come Marchini candidato a Roma: bello, ma inutile. IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi BUONGIOVANNI A PAGINA 38 ATLETICA 38 Galvan vola sui 400 Conquista Rieti e Rio Primato italiano: 45”12 ARCOBELLI, PICCIONI PAGINE 25-41 Saint-Etienne d.c.r. d.t.s. Parigi Lens SVIZZERA POLONIA 5 6 1 0 0 1 OTTAVI DI FINALE Lione (ore 15) FRANCIA IRLANDA GERMANIA SLOVACCHIA GALLES N. IRLANDA CROAZIA PORTOGALLO Lilla (ore 18) UNGHERIA BELGIO Tolosa (ore 21) INGHILTERRA ISLANDA Nizza (ore 21) OGGI Saint-Denis (ore 18) ITALIA SPAGNA DOMANI IERI BOLDRINI, CALABRESI, CENITI, DALLA VITE, ELEFANTE, GRANDESSO PAG. 12-13-14-16 CR7 e Bale sono ai quarti La magia è di Shaqiri, ma non basta L'ANALISI di Alessandro de Calò UN CAPOLAVORO NON È INUTILE Nella lotteria di questo Europeo tutto diventa possibile. Il Trivela manda a casa Modric e Shaqiri sembra Maradona. 25 PIRLO CUORE AZZURRO «SENTO BUFFON E DE ROSSI QUI C’E’ ARIA D’IMPRESA...» MAGLIE AZZURRE DOVI DAVANTI VALENTINO E’ LI’ E GLI SPAGNOLI SONO AVVISATI È partita da Assen (oggi la gara alle ore 14) la nostra grande sfida alla Spagna che culminerà domani a Saint-Denis con l’ottavo dell’Europeo Morata: «I compagni della Juve mi consigliano di giocare con l’elmetto» NAZIONALE: CECCHINI, ELEFANTE, GRAZIANO, LICARI, RICCI, VERNAZZA DA PAG 2 A PAG 10 MOTOMONDIALE: IANIERI, ZAMAGNI PAG 32-33-35 NAZIONALE PILOTI Valentino e altri 17 tifosi speciali con la maglia dell’Italia ad Assen. A pagina 4 i nomi dei nostri tifosi in pista 5 LA FORMAZIONE Candreva non ce la fa Conte schiera Florenzi «Bastardi» da Mundial Motomondiale in Olanda: miglior tempo Ducati. Rossi 2° guida il tifo per la Nazionale. Marquez 4°, Lorenzo 10° Si migliora dopo 7 anni. Le rivali Usa la temono: «Va forte come una ragazzina» PORTOGALLO AVANTI CON QUARESMA, LA POLONIA AI RIGORI. GALLES OK L’ex Inter Shaqiri in semirovesciata dal limite dell’area: gol! #METTIAMOLATUTTI

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DIARIOS FUTBOL

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www.gazzetta.it domenica 26 giugno 2016 anno LXXII - numero 26 euro 1,50www.gazzetta.it / gazzatv canale 59 lunedi 23 settembre 2015 anno 123 numero345 euro 1,40

POLE!

ITALIAA TUTTO

GAS

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A.P.

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3/20

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onv.

L. 46

/200

4 ar

t. 1,

c1, D

CB M

ilano

NUOTO: LA PELLEGRINI INCANTA AL SETTECOLLI (53”18)STORIE E PERSONAGGIDA NON PERDERE

1 Milan, il rilancio cinese:trattano l’80 per centoe subito 400 milioniLAUDISA, PASOTTO A PAGINA 27

2 Finale Coppa AmericaStanotte Cile per il bisMessi per rompere il tabùLONGO A PAGINA 23

3 Speciale su WimbledonOra Djokovic-Murray è anche Becker-LendlINSERTO AL CENTRO DEL GIORNALE

ARRIGONI A PAGINA 39

DOPING

39

Fede freccia tricolore: 100 record

La difesa di Schwazer:dubbi sulla provettaMa quella bistecca...

wIl gol di Shaqiri alla Polonia

come Marchini candidato a Roma: bello, ma inutile.

IL ROMPIPALLONEdi Gene Gnocchi

BUONGIOVANNI A PAGINA 38

ATLETICA

38

Galvan vola sui 400Conquista Rieti e Rio

Primato italiano: 45”12ARCOBELLI, PICCIONI PAGINE 25-41

Saint-Etienne d.c.r. d.t.s.Parigi LensSVIZZERAPOLONIA

56

10

01

OTTAVIDI FINALE

Lione (ore 15)FRANCIAIRLANDA

GERMANIASLOVACCHIA

GALLESN. IRLANDA

CROAZIAPORTOGALLO

Lilla (ore 18)UNGHERIABELGIO

Tolosa (ore 21)INGHILTERRAISLANDA

Nizza (ore 21)

OGGI Saint-Denis (ore 18)

ITALIASPAGNADO

MAN

I

IERI

BOLDRINI, CALABRESI, CENITI, DALLA VITE, ELEFANTE, GRANDESSO PAG. 12-13-14-16

CR7 e Bale sono ai quartiLa magia è di Shaqiri, ma non basta

L'ANALISI di Alessandro de Calò

UN CAPOLAVORO NON È INUTILENella lotteria di questo Europeo tutto diventa possibile. Il Trivela manda a casa Modric e Shaqiri sembra Maradona.

25

PIRLOCUORE AZZURRO

«SENTO BUFFONE DE ROSSIQUI C’E’ ARIAD’IMPRESA...»

MAGLIE AZZURREDOVI DAVANTIVALENTINO E’ LI’E GLI SPAGNOLISONO AVVISATI

È partita da Assen (oggi la gara alleore 14) la nostra grande sfida allaSpagna che culminerà domani a Saint-Denis con l’ottavo dell’Europeo Morata: «I compagni della Juve miconsigliano di giocare con l’elmetto»

NAZIONALE: CECCHINI, ELEFANTE, GRAZIANO, LICARI, RICCI, VERNAZZA DA PAG 2 A PAG 10MOTOMONDIALE: IANIERI, ZAMAGNI PAG 32-33-35

NAZIONALE PILOTIValentino e altri 17 tifosi

speciali con la magliadell’Italia ad Assen.

A pagina 4i nomi dei nostri

tifosi in pista

5

LA FORMAZIONECandreva non ce la fa

Conte schiera Florenzi«Bastardi» da Mundial

Motomondiale in Olanda: migliortempo Ducati. Rossi 2° guida il tifo perla Nazionale. Marquez 4°, Lorenzo 10°

Si migliora dopo 7 anni. Le rivali Usa la temono: «Va forte come una ragazzina»

PORTOGALLO AVANTI CON QUARESMA, LA POLONIA AI RIGORI. GALLES OK

L’ex Inter Shaqiriin semirovesciata dal

limite dell’area: gol!

#METTIAMOLATUTTI

2

L’INTERVISTA di ANDREA ELEFANTEINVIATO A SAINT ETIENNE (FRA)

D odici anni dopo la suaprima volta, Europeo2004, l’Italia gioca un

grande torneo senza il calciodi Andrea Pirlo. Per la primavolta. Ancora non abbiamocapito bene l’effetto che fa,ma sappiamo che la sua lucemanca: agli oc­chi, prima chealla squadra.Senza rimpian­

ti, perché è luia spiegareche il temponon si puòfermare, enon sarebbe(stato) ne­

anche giustofarlo. Ma conla certezza diessere orfani

di un’uni­cità che ci ha riempitogli occhi. Dal suo con­gedo azzurro — set­tembre scorso, l’ultimomattoncino di Pirlo perla qualificazione a que­sto Europeo — è una

nostalgia reciproca: locapisci quando al telefo­

no da Seattle, dove ha

Pirlo«E’ DURISSIMA

UNA FINALESENTO BUFFON,

TIRA ARIAD’IMPRESA...»

PRIMO GRANDE TORNEO DAL 2004SENZA ANDREA«CHE NOSTALGIADELL’AZZURRO, PERÒ CON CONTE SIAMO SEMPRE STATI CHIARICHI TEMO? INIESTA, MORATA, FABREGASA LORO BASTA POCO»

CAMPIONATO ITALIANO

COPPA ITALIA

6

2

Milan 2003-04 e 2010-11; Juventus 2011-12, 2012-13, 2013-14 e 2014-15

Milan 2002-03, Juventus 2014-15

SUPERCOPPA ITALIANA

MONDIALE PER CLUB

3

1

Milan 2004,Juventus 2012 e 2013

Milan 2007

CHAMPIONS LEAGUE

SUPERCOPPA EUROPEA

2

2

Milan 2002-03e 2006-07

Milan 2003 e 2007

MONDIALE

BRONZO OLIMPICO

1

1

2006

Atene 2004

EUROPEO UNDER 21

12000

B

giocato ieri, dice «Speriamoche lunedì l’allenamento nonsia all’ora della partita. Le al­tre, magari un po’ a spizzichi,le ho viste tutte». Sarebbe sta­to l’ennesimo Italia­Spagnadella sua carriera, storia lun­ga e troppo spesso scivolosainiziata «con una finale del­l’Europeo Under 18 persa as­sieme a Buffon e Totti, nel ‘95.Una bestia nera, anche se laparola non mi piace». Pirlo neparla per la prima volta «da

fuori», ma finoad un certo pun­to: uno che èfuori dal grupponon si sente altelefono quasitutti i giorni conmolti ex compa­gni.

Pirlo, ancoraItalia-Spagna: èdestino o è trop-po presto?«Troppo presto:

la Spagna avrebbe dovuto vin­cere il suo girone, poteva esse­re una bella finale. E ancheuna bella rivincita per noi, mauna rivincita vale anche negliottavi».

Peccato anche questo tabello-ne «sbagliato»: le più titolate dauna parte, le outsider dall’al-tra.«Siamo abituati: quattro annifa Inghilterra, Germania eSpagna, una dietro l’altra.Magari è buon segno».

Chi si è preoccupato di piùquando ha saputo di questo in-crocio?«Secondo me loro, gli spagno­

li: giocare contro l’Italia non èmai facile, e contro questa Ita­lia neanche».

Quindi non sono loro i favoriti?«Lo sono perché fanno ancorail calcio migliore, però adessocontro di loro puoi provare agiocare. All’ultimo Europeoera quasi impossibile».

In che cosa è loro il calcio mi-gliore?«Nessuna squadra come laSpagna sa pren­dere il controllodella partita, di­ventarne padro­na. Poi dipendeche cosa si in­tende con “cal­cio migliore”:m e g l i o u n asquadra solida,concreta e effi­cace o una chefa divertire?M e g l i o u n asquadra che vin­ce, e loro stanno vincendotanto. A livello di club tutto».

La più bella e la più brutta dellesue tante Italia-Spagna?«La più brutta il 4­0 di quattroanni fa: addosso una stan­chezza tremenda e la tremen­da sensazione di frustrazioneper non riuscire neanche agiocarsela. Le più bella forsel’1­1 nel girone, ma anchequella in Confederations el’amichevole di Bari».

Xavi ha detto che l’Italia è unmix fra Atletico Madrid e Bar-cellona.«Ho letto e mi sono detto: haragione. Perché l’Italia sa di­

fendersi bene come l’Atletico,ma come il Barcellona sa at­taccare in modo superorga­nizzato, con giocate fatte amemoria».

Ma la Spagna soffre davverocosì tanto quando non ha il pal-lone? E tanto più se deve af-frontare un 3-5-2?«È vero: perché non è abituataa non averlo e quando succe­de, non avendo un’organizza­zione difensiva a livello della

nostra, diventapiù vulnerabile.Il 3­5­2 ti aiuta acoprire bene ilcampo e a met­tere molta pres­sione sul porta­tore di palla:non lo diciamosolo io e Xaviche per loro è unsistema fastidio­so, lo dicono laprima partitad e l l ’ E u r o p e o

2012 in Polonia, l’Olanda, ilCile. Lo dice la storia».

Cosa le è piaciuto finora del-l’Italia?«Vedere quello che immagi­navo di vedere, dopo essermiallenato per tre anni con An­tonio Conte: poter lavoraretutti i giorni con la squadra gli

L’EX NUMERO 21 NON HA RIMPIANTI«SE L’EUROPEO FOSSE STATO LA PRIORITÀ

NON SAREI ANDATO NEGLI STATI UNITI»

SU MARCO VERRATTIASSENTE PER INFORTUNIO

VERRATTI SAREBBE STATO UNA STELLADI QUESTO TORNEO

RESTA IL PIÙ SIMILEA ME IN CAMPO

SULLA SCONFITTANELLA FINALE DI EURO 2012

ANCHE GLI OTTAVI VANNO BENE

PER PRENDERCIUNA RIVINCITA

SULLA FRASE DI XAVISULLA GAZZETTA DI VENERDÌ

HA RAGIONE XAVIL’ITALIA È UN MIX

TRA ATLETICOE BARCELLONA

253Nelle qualificazionia Euro 2016, Pirlo ha giocato 253’, contro Azerbaigian,Malta e Croazia

I MINUTI

Primo pianoRL’intervista

DOMANI ITALIA-SPAGNA

3Pirlo ha giocato3 Europei, nel 2004, 2008 e 2012. Migliorrisultato la finale di quattro anni fa

I CAMPIONATI

IL QUADRO PIÙ FAMOSO Quarti 2012, ai rigori battiamo l’Inghilterra. Per Pirlo, cucchiaio

3DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

CAMPIONATO ITALIANO

COPPA ITALIA

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Milan 2003-04 e 2010-11; Juventus 2011-12, 2012-13, 2013-14 e 2014-15

Milan 2002-03, Juventus 2014-15

SUPERCOPPA ITALIANA

MONDIALE PER CLUB

3

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Milan 2004,Juventus 2012 e 2013

Milan 2007

CHAMPIONS LEAGUE

SUPERCOPPA EUROPEA

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Milan 2002-03e 2006-07

Milan 2003 e 2007

MONDIALE

BRONZO OLIMPICO

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2006

Atene 2004

EUROPEO UNDER 21

12000

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permette di dare una sua im­pronta precisissima».

Dove si vede di più la mano diConte?«Nell’organizzazione: uno ol’altro per lui non cambianiente, ogni giocatore sa quel­lo che deve fare fino al più pic­colo dettaglio. E la sensazioneche hai, quando poi vai incampo, è di poter fare male al­l’avversaria in qualunque mo­mento. Perché succede esat­tamente quello per cui hai la­vorato fino allo sfinimento».

Ora possiamo aprire il libro «Pirlo e destino azzurro»: checosa vi siete detti lei e Conte unpo’ meno di un anno fa?«Io credo che ognuno di noiabbia un dovere, ad un certopunto: rendersi conto diquanti anni ha e di che cosapuò dare. Dunque se fai unascelta come quella di giocarein America, pensi prima a che

cosa vai incontro: se la miapriorità fosse stata l’Europeo,sarei stato un altro anno allaJuve. Nel momento in cui hodeciso di andare a New York,automaticamente le cose frame e il c.t. sono state chiare:“Se ha bisogno di me ci sono,se chiama qualcun altro la ca­pisco”. Non vedendomi spes­so come gli altri, Conte nonpoteva conoscere le mie con­dizioni come quelle degli al­tri. E ha chiamato degli altri».

Da agosto toccherà a Ventura.«Ha più o meno le stesse ideedi Conte: mi pare l’allenatoregiusto per portare avanti un

progetto fondato anche sullavalorizzazione di un nuovo ci­clo di giovani, che cresconobene».

Detto da uno che ha il gusto delcalcio offensivo come lei: è sbagliata l’etichetta ormai ap-piccicata all’Italia di squadradalla difesa di ferro?«A parte che avere una difesaforte non è un peccato, e chenel calcio di oggi qualunquesquadra fa fatica se non si di­fende in dieci quando serve,mi sembra una frase fatta: ap­pena l’Italia ha la palla attac­cano almeno quattro­cinquegiocatori. E io quattro­cinque

giocatori che si mettono in li­nea con i difensori avversarispesso non li vedo neanchenelle squadre etichettate d’at­tacco».

Si metta dall’altra parte, e le è già capitato: come ci si sente adover attaccare una difesa co-sì?«Si mette in preventivo chel’unica soluzione può essere ilcolpo di qualità di un campio­ne. Il problema è che loro –che sia Iniesta, Morata, Fabre­gas – li hanno».

Noi dieci ammoniti in tre parti-te, loro uno: rischioso?«Se la palla la tieni tu non ser­ve far fallo, e comunque il no­stro è sempre stato uno stile digioco più aggressivo. In torneicosì, quello delle diffide è unrischio che devi prenderti».

C’è qualcosa dello spirito diBerlino in questa squadra?«Per quello che vedo sì. E an­che per quelloche ascolto al te­lefono con Buf­fon, De Rossi,gli altri. Ci sen­tiamo spesso inquesti giorni: datanti piccoli se­gnali ho unasensazione digrande unità. Eche stia nascen­do qualcosa diimportante».

Una faccia per questa Italia?«Quella di Gigi: in ogni mo­mento gli vedi negli occhi lavoglia di cercare oltre unapossibilità. Di sognare, anchequalcosa di insperato».

E per la Spagna?«Quella di Iniesta: ha la facciadi un uomo tranquillo, che èsicuro di tutto quello che fa».

L’ultimo era stato l’Europeo diPirlo-Xavi: le piace un Europeodove a parte Modric e Kroosnon ci sono più «veri» registi?«Ma ci sono giocatori di quali­tà che fanno i registi non puriall’interno di un gioco orga­nizzato. La differenza la fa laqualità: quella c’è ancora unpo’ in tutte le squadre».

Lo vede un suo erede, in Italiae in Europa?«Verratti è il più simile a me?

Forse. Sarebbe stato una stel­la di questo Europeo? Sicuro.E di sicuro sarà il prossimoleader dell’Italia: ha tutto peresserlo. In Europa sincera­mente non vedo giocatori chemi assomigliano: per fortuna,vederne uno adesso forse midispiacerebbe ancora un po’».

Ma quando ha saputo che do-po Marchisio sarebbe manca-to anche Verratti, un pensieri-no al ritorno non lo ha davveromai fatto?«Era giusto che Conte puntas­se su chi aveva fatto tutte lequalificazioni. Mi sarebbepiaciuto, certo che mi sareb­be piaciuto: giocare in Nazio­nale ti mette adrenalina ad­dosso anche a 60 anni, nessu­n’altra partita te ne dà una si­mile. Ma nella mia testa eramolto più un “mi piacerebbe”che un “sarebbe giusto”».

Un suo erede sulle punizioni sicuramente deve ancora na-

scere: a chi lefacciamo tirarecontro la Spa-gna?«Candreva haun buon calcioma mancherà,Insigne ha buo­ne soluzioni. Ese non dovessegiocare nessu­no dei due si in­venterà qualco­sa Conte: unoschema per tro­

vare un’idea particolare lotrova di sicuro».

Il primo eventuale rigorista, come fu lei a Berlino?«De Rossi, oppure Bonucci:gente abituata ad avere delleresponsabilità».

Domanda pratica, più che ro-mantica: ha più nostalgia Pirlodell’Italia o l’Italia di Pirlo?«Quello che dovevo fare inItalia penso di averlo fatto».

Intendevamo la Nazionale.«Io ne ho tanta, ma lo sapevogià. Anche se solo quando timetti davanti alla tv e sentiancora adrenalina addossocapisci quanta ne hai. Noncredo che l’Italia ne abbia co­sì tanta di Pirlo: sta facendobene anche senza di me. E fa­rà bene, vedrete».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

«RICONOSCO L’IMPRONTA DI CONTEL’ITALIA HA LA SUA ORGANIZZAZIONEUN’ASSENZA A LUI NON DÀ FASTIDIO»

SUL NUOVO C.T.DELLA NAZIONALE

VENTURA È L’UOMO GIUSTO PER

PORTARE AVANTI LE IDEE DI CONTE

Andrea e la Spagna. 1 Agosto 2011, amichevole a Bari: 2-1 per l’Italia REUTERS 2 Marzo 2000, Pirlo con Angulo in un’amichevole U21 persa in Spagna LIVERANI 3 Sydney 2000, quarti all’Olimpiade. La Spagna ci elimina (0-1) e vince l’argento AFP 4 Euro 2012, finale: una punizione di Pirlo, assente nei quarti 2008. Finirà 4-0 per loro AP 5 Pirlo e Pedrito nella semifinale di Confederations 2013: loro ai rigori EPA

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8Pirlo ha giocato con Barzagli, Bonucci, Chiellini, Darmian, Giaccherini, Buffon, Sturaro, Ogbonna

EX COMPAGNI

4 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

#METTIAMOLATUTTI«Asfaltiamoli» a 300 all’ora

1Valentino Rossi guida la squadra dei piloti italiani del Motomondiale, uniti nel tifo con la maglia della Nazionale

Paolo IanieriINVIATO AD ASSEN (OLANDA)

«M i piacerebbe vede­re le tribune colo­rate d’azzurro,

danno una carica in più. Perchél’azzurro siamo tutti noi, squa­dra e tifosi» ha lanciato l’appel­lo Antonio Conte dopo la vitto­ria con la Svezia in uno stadio diTolosa colorato del giallo dei ti­fosi delle Tre Corone. Chissà se,mentre pronunciava quelle pa­role, nella mente del c.t. dellaNazionale si è ricordato di quel­l’altro giallo, dal tono più alle­gro, che a fine maggio avevariempito le tribune e i prati delMugello, omaggio di amore in­condizionato rivolto dai tifosi alloro idolo Valentino Rossi. Chea sua volta aveva ricambiatomettendosi in testa uno dei ca­schi più efficaci di sempre: Mu­giallo. Uno spettacolo pazze­sco, quella marea di tifo, un col­po d’occhio meraviglioso, chespiega più di mille parole la po­tenza mediatica che ha assuntoValentino in questi 20 anni dicorse. «Anche se sei concentra­to sulla pista, è impossibile nonaccorgersi di quella passione,sentire le urla. E allora spingereun po’ di più per farli felici è au­tomatico» racconta.

SU LA MAGLIA E così, di fronteall’appello di Conte, anche Ros­si e tutti, ma davvero tutti i pilo­ti del Motomondiale, dai sena­tori della MotoGP ai ragazzinidella Moto3, hanno aderito a#mettiamolatutti, l’iniziativadella Gazzetta dello Sport per ti­fare l’Italia agli Europei, a co­minciare proprio dalla sfida didomani contro la Spagna. «Ame è piaciuto molto il lavoroche ha fatto Conte – è l’analisi diVale –. Non dico che mi ha sor­preso, ma ha dimostrato di es­sere un grande, l’allenatore piùforte, perché è capace di tirarefuori il massimo da tutti. E lo fabene, dando a tutti il giusto spa­zio, fidandosi di loro. Per me ilpiù bravo è stato lui, ma tutti misono comunque piaciuti. Can­dreva, Insigne quando è entra­to, Eder che ha segnato un grangol. E Giaccherini. Mi dà gusto

questa Italia. E ora la Spagna».

CHE INIZIO Già, la Spagna. Cheper chi viaggia a 300 chilometriall’ora rappresenta la sfida quo­tidiana, l’avversario contro ilquale ci si scontra ogni fine set­timana in tutto il mondo. Il pri­mo round, per ora, quello cheha assegnato la pole position, èun trionfo azzurro: Bastianini­Migno­Bulega­Fenati il pokerin Moto3, Dovizioso­Rossi inMotoGP. E oggi, probabilmenteancora sotto l’acqua, Assen po­trebbe regalarci altre grandigioie.

QUASI CAMPIONE «Io sono mi­lanista, non mi reputo un tifososfegatato, però la Nazionale èqualcosa di speciale – raccontaAndrea Dovizioso –: birra, ami­ci e commenti da ignoranti suldivano. E via di divertimento».

Il calcio, del resto, per molti diquesti ragazzi è una passioneda condividere con gli amici. Eanche tra loro qualcuno bravi­no con i piedi c’è. «Io sono statov i c e c a mp i o n eitaliano di Futsalcon la Roma Tor­rino – butta lì or­goglioso Fabio DiGiannantonio, iltalentino di Fau­sto Gresini tifo­sissimo della Ro­ma e di Totti –. Acalcetto ho gio­cato per dieci an­ni ma da due hosmesso. Però ap­pena posso con imiei amici la sfida è lanciata».Pure Dovizioso il suo campio­natino l’ha vinto. «Da esordien­te, con la Pianta dell’Ospedalet­to a Forlì. Ho giocato da quando

avevo 6 anni, mi chiamavano ilbomber, ala sinistra perché cor­revo sempre. Con la Spagna sa­rà durissima ma ce la giochia­mo, servirà ripetere la gara con

il Belgio, anchese forse neppurequello basterà».

CORRIDORE Nonsi ferma mai,quando mette itacchetti, neppu­re Danilo Petruc­ci sulla fascia de­stra. «Mi schiera­no terzino, con ipiedi non sonocapace, ma a cor­sa li frego tutti».

Milanista pure lui, da bambinoera tifosissimo. «Della Ternana,poi quando nel 2003­04 lottavaper andare in Serie A e improv­visamente ha cominciato a per­

dere tutte le partite, ho capitoche c’era qualcosa di strano e ilmio amore ha iniziato a spe­gnersi. Però l’Italia la guardosempre. E questa, che pur senzagrandissimi talenti lavora sodo,mi piace. Con la Spagna possia­mo vincere, mi basta l’1­0, ab­biamo una grande difesa».

CON PELÉ L’altro pilota Ducati,Andrea Iannone, poco tempofa ha conosciuto uno dei suoimiti. «Mi hanno invitato allapresentazione del film di Peléa Milano, ora ho una foto conlui. Lui e Maradona sono statiil massimo. E poi Ibra. Mi piac­ciono gli attaccanti, il mioruolo nelle partite con gli ami­ci, di questa Italia i preferitisono Pellè e Insigne, peccatonon ci sia Verratti, abruzzesecome me». L’assenza del cen­trocampista del Psg è rimpian­ta pure dall’interista RomanoFenati, ex tuttofare («Tranneche portiere, lì ero proprioscarso») del Borgo Solestà,squadra del quartiere di AscoliPiceno. «I miei preferiti? DeRossi e Zaza, un bell’ignoran­te che in campo dà tutto. E Gi­gione Buffon, ancor di più daquando fu accusato di schia­mazzi notturni con la D’Ami­co».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il dream team azzurro del Motomondiale: 18 piloti di MotoGP, Moto2 e Moto3, uniti come una sola squadra a tifare Italia. 1. Fabio Di Giannantonio; 2. Andrea Dovizioso; 3. Niccolò Antonelli; 4. Simone Corsi; 5. Francesco «Pecco» Bagnaia; 6.Danilo Petrucci;

CONTE CHIAMAE L’ITALIA RISPONDE La Gazzetta ha sposato l’appello del c.t. azzurro con l’iniziativa #mettiamolatutti. Tantissime le risposte (e le foto) arrivate da lettori e tifosi illustri, tra cui Veronesi, Magnini, Armani e Tardelli.

EuropeiRDomani tocca a noi

Valentino: «Conte?Non mi ha sorpreso, ma ha dimostrato di essere un grande»

Dovizioso: «Birra, amici e commenti da ignorantisul divano»

TUTTI AZZURRI

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7. Romano Fenati; 8. Nicolò Bulega; 9. Andrea Iannone; 10. Andrea Migno 11. Franco Morbidelli; 12. Andrea Locatelli; 13. Mattia Pasini; 14. Michele Pirro; 15 Luca Marini; 16. Enea Bastianini; 17. Lorenzo Baldassarri; 18. Valentino Rossi MILAGRO

IL DOTTORECAPITANODEI 18 AZZURRIAL VIA DEI GP

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5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

GDS

IL BILANCIO

Poker e rigoriLa maledizione rossa ci fa male1Negli ultimi 20 anni in una gara di un grande torneonon abbiamo mai battuto gli spagnoli

Fabio LicariINVIATO A MONTPELLIER

D al 2­1 nel quarto di fina­le di Usa 1994, con gol diDino e Roberto Baggio,

con la Spagna non vinciamopiù. Non nelle partite ufficiali,almeno. In questi ventidue an­ni le due nazionali si sono af­frontate quattro volte tra Euro­pei, Mondiali e ConfederationsCup. Bilancio: tre pari e unasconfitta. Ma in realtà i succes­si spagnoli sono quattro, com­plici anche i rigori. Domaninuovo appuntamento, con lamemoria che torna al FoxboroStadium di quel 9 luglio, c.t.Arrigo Sacchi, e alla bella qua­lificazione alle semifinali.

RIGORI 2008 L’appuntamentosuccessivo è a Vienna, quarti difinale di Euro 2008. L’Italia,con Donadoni c.t. dopo Lippi, ècampione del mondo in caricae fa paura agli spagnoli che so­no in soggezione, pur con untasso tecnico superiore. Temo­no la tradizione. Non osano,non aggrediscono, e purtroppo

non lo facciamo neanche noi,in un’estenuante partita a scac­chi che finisce ai rigori, dopo120’ sullo 0­0. Loro non sba­gliano, De Rossi e Di Natale sì,e la Spagna vola verso il titolocontinentale che aprirà un ci­clo irripetibile.

EURO 2012 Doppia sfida nel­l’edizione precedente dell’Eu­ropeo. Si comincia addiritturanei gruppi, prima giornatachoc. L’Italia di Prandelli ècompatta e concentrata nel suo3­5­2, con De Rossi centrale eBonucci­Chiellini al fianco. DelBosque sbaglia tattica, giocan­do con Fabregas «falso nueve»e non risultando pericoloso.Meglio l’Italia che va in vantag­gio al 60’ con Di Natale, rag­giunto subito da Fabregas. Nelfinale, dentro Torres, 9 «vero»,traballiamo. Comunque finia­mo secondi nel gruppo: ci si ri­vede in finale a Kiev, noi stre­mati e loro padroni del campoe della palla. Un 4­0 umiliante,ma non c’è mai partita.

CONFEDERATIONS 2013 Annodopo, in semifinale di Confe­derations, ancora una voltabella Italia con difesa a tre e an­cora 0­0, ma con più occasioniper gli azzurri che meritereb­bero di sfidare il Brasile in fina­le. Invece ancora rigori, 14 ad­dirittura, e sbaglia soltanto Bo­nucci. Ma usciamo a testa alta.E forse ci siamo stufati di farlo.

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COSÌ COL 3-5-2BUFFON

FLORENZI

PAROLO

DE ROSSI

GIACCHERINI

BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

PELLE' EDER

DE SCIGLIO(DARMIAN)

COSÌ COL 3-4-3BUFFON

FLORENZI DE ROSSI PAROLO

BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

GIACCHERINI PELLE' EDER

DE SCIGLIO(DARMIAN)

Candrevanon ce la faCon la Spagna c’è Florenzi

1Il laziale resta k.o., 3-5-2 o 3-4-3 con Giaccherini avanzato nel tridente. Nuovi guai per Bernardeschi

GRANDE ASSENTE Antonio Candreva, 29 anni, a Euro

2016 ha giocato le gare con Belgioe Svezia, servendo un assist FORTE

Mirko GrazianoINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)

D opo giorni di contraddit­torie «veline» riguardoalle condizioni di Anto­

nio Candreva, alla fine della se­duta di ieri mattina dal semprepiù «misterioso» centro Ber­nard Gasset (misure di sicurez­za anti giornalisti ai limiti dellospettacolare) è emersa una ne­

fasta nota ufficiale pubblicatada Figc.it: «Antonio Candrevanon sarà disponibile per la sfi­da di lunedì (domani, ndr) conla Spagna. Il centrocampistadella Lazio non farà in tempo arecuperare dall’infortunio ri­mediato con la Svezia e sarà quindi costretto a saltare la se­conda partita del suo Euro­peo». E ancora: «Seduta a por­te chiuse a cui non ha presoparte Federico Bernardeschi: il

giocatore è stato tenuto pre­cauzionalmente a riposo e do­mani (oggi) dovrebbe tornarea disposizione». Già, FedericoBernardeschi, acciaccato gio­vedì, dato in gruppo e quindirecuperato venerdì (veniva dauna botta a un ginocchio), orainvece nuovamente in forse...

VAI FLORENZI! Scartando aquesto punto l'ipotesi di un«miracoloso» recupero di Can­

dreva, va detto che servi­rebbe davvero un «numero»alla Conte per venire a capodella fortissima Spagna. Di fat­to, il c.t. azzurro è realmentel’unico fuoriclasse in un grup­po di generosi e coraggiosi ra­gazzi che proprio in Candrevaavevano trovato un riferimentotattico di rara intelligenza, ungiocatore capace come pochi diinterpretare le due fasi lungoun’intera fascia, e non a caso ri­

conosciuto come pericolo nu­mero uno dagli stessi tifosi spa­gnoli, ai quali aveva dato voceMarca attraverso un sondag­gio. Il problema all'adduttoredestro emerso contro la Sveziaera evidentemente qualcosa divicinissimo a una lesione, e ieriCandreva ha dovuto alzarebandiera bianca in una sedutanecessariamente a pieno regi­me per fornire risposte concre­te al c.t. azzurro: ricaduta (ilsospetto esiste) o meno, è a ri­schio di fatto l’intero Europeoper il 29enne romano, anche incaso di passaggio del turno.Domani sera dovrebbe toccarea Florenzi sostituire Candreva,per il resto formazione pratica­mente fatta: Buffon in porta;Barzagli, Bonucci e Chiellinidietro; Parolo, De Rossi, Giac­cherini e De Sciglio (o Dar­mian) gli altri centrocampisti;Eder e Pellè di punta. In lineadi massima sarà 3­5­2, occhioperò alla soluzione 3­4­3 con gli stessi undici in campo: ov­vero, Muro sempre juventino;Florenzi, Parolo, De Rossi e DeSciglio (o Darmian) a centro­campo; Giaccherini ed Eder ailati di Pellè. Una soluzione,quest'ultima, che in corsa po­trebbe essere resa più offensivacon l'inserimento di Insigne oEl Shaarawy là davanti e l'arre­tramento di Giaccherini al po­sto di De Sciglio (o Darmian).Fu tra l'altro 3­4­3 anchenell'ultima amichevole (a mar­zo) contro la Spagna: finì 1­1(rete di Insigne), prova a trattispettacolare, Thiago Motta­Pa­rolo diga di centrocampo, Can­dreva, Pellè ed Eder tridente dipartenza, poi dentro Bernarde­schi, Zaza e Insigne.

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EuropeiRDomani tocca a noi

ALLARME AZZURRO

Alessandro Florenzi, 25 anni,e Mattia De Sciglio, 23: sono

i laterali azzurri contro laSpagna ANSA/GETTY

6 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

MURO AZZURRO

Barzagli:«Morata?Io in campo non ho amici»1Il centrale: «Spagna bestia nera?Bisognerebbe ammazzarla»

Massimo CecchiniINVIATO A MONTPELLIER

A 35 anni, forse il calcio si vede in un al­tro modo. Non è escluso che possa es­sere lucido e spietato anche con se stes­

si. Tutto sommato, vedendo la faccia serena diAndrea Barzagli, pare essere un vantaggio,soprattutto avvicinandosi alla Spagna. «Sia­mo brutti e sporchi ­ spiega ­ ma in campo sap­piamo fare tutto, così vediamo di fargli male.Visto che è una bestia nera, bisognerebbe am­mazzarla. Dipenderà dall’atteggiamento: do­vremo stare attenti nel difenderci, ma ancheprovare a contrattaccare. Non possiamo fareuna partita remissiva. Certo, siamo partiti perl’Europeo nello scetticismo. Non eravamo trale favorite e neppure adesso lo siamo; anzi,forse non siamo neppure fra le prime tre, maci siamo conquistati i tifosi. Le diffide? Il peri­colo squalifica è alto, però fra noi ci scherzia­mo su, visto che abbiamo addirittura due por­tieri, però non ci facciamo scalfire. Se dobbia­mo prendere il giallo, succederà».

LUI E MORATA Chissà se questo è un messag­gio a Morata. «Sul campo non ci sono amici,faccio fatica persino a salutarli prima della partita per questione di concentrazione. Nel­la reciproca conoscenza avrà più vantaggi Al­varo, perché la Spagna ha fantasisti con diver­se linee di passaggio. Penso a Iniesta, che è ilmigliore tra loro. Comunque, Morata lo sa: sesi mette dalla parte di Chiellini, due scarpatele prende». E quando gli si dice che Morata loabbia definito il difensore più forte del mon­do, l’azzurro alza il muro. «Non ci casco, i di­fensori forti sono altri. Non mi paragono a Sergio Ramos, Piqué, Boateng o Hummels, ma la nostra retroguardia è più collaudataperché ci aiutiamo di più. Comunque, chi vin­ce è il migliore, chi non vince va a casa. Certo,mi sento migliorato. Dopo il primo scudettocon la Juve, per esempio, per la prima voltapassai un’estate pensando a come continuarea vincere. Al futuro ancora non ci ho pensato.Se dovessi lasciare la Nazionale dopo l’Euro­peo, non farò rumore, non mi piacciono certecose». Quello che gli piace però è il gruppo.«Rispetto al Mondiale 2006 è cambiato tantoma una cosa è rimasta: un gruppo affiatato.In questi anni c’è sempre stato ma non così,perché non proprio tutti erano concentratisullo stesso obiettivo. Ecco, questo gruppo miricorda quello del Mondiale». Niente male,no?

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IL PROGRAMMAOggi pomeriggio la partenza per Parigi L’Italia si allena stamattina a Montpellier alle 11 (seduta aperta per i primi 15’) e nel pomeriggio parte per Parigi, con volo alle 17.45. A Saint Denis non era previsto allenamento per gli azzurri, come in nessun’altra sede (Conte preferisce lavorare in ritiro), ma in ogni caso il campo è interdetto alle squadre: va preservato per la partita di domani, viste le condizioni non ideali. Stasera le conferenze di c.t. e giocatori tra le 20 e le 21.

IN MEMORIA DI STEFANOChantal Borgonovoospite a Saint Denis Il 27 giugno 2013, poche ore

prima di Italia-Spagna valevole per la Confederations Cup in Brasile e vinta poi dai rossi ai calci di rigore, Stefano Borgonovo si spegneva a Giussano (Monza e Brianza), dopo otto anni di lotta contro la Sla. Per un’incredibile coincidenza un altro Italia-Spagna, valevole per Euro 2016, si giocherà in un altro 27 giugno, domani, a tre anni esatti dalla scomparsa dell’ex centravanti di Milan e Fiorentina. Così il numero uno della Figc, Carlo Tavecchio, ha invitato Chantal Borgonovo, moglie di Stefano, alla partita di domani allo Stade de France: «Sono grata al presidente della Federazione – dice Chantal –, e verrò a sostenere l’Italia: Stefano aveva indossato la maglia azzurra con tanto orgoglio».

TACCUINO AZZURRO

AMICIZIAÈ derby mediterraneosui social network Italia-Spagna è un derby mediterraneo e così su Twitter i profili delle due Nazionali, @Vivo_Azzurro (Italia) e @SeFutbol (Spagna), hanno lanciato l’hashtag #MediterraneanDerby. Un’iniziativa comune, all’insegna del fair play. Il social azzurro ha twittato il video-messaggio in italiano dell’attaccante Alvaro Morata e quello della Spagna ha risposto con il video-messaggio in spagnolo del difensore Giorgio Chiellini. Poi @Vivo_Azzurro ha pubblicato l’intervista a Chiellini sul tema «Cosa ti piace della Spagna» e @Sefutbol ha fatto lo stesso con Morata relativamente all’Italia.

?NOME

COGNOME

EUROPEISTI ANONIMIdi LUCABIANCHIN

DIO CONTRO DROGA 2-0GOL DI ZOLTAN GERA

«D a piccolo bevevo, fumavo, midrogavo. Ero sempre al casinò:non ci sarei potuto entrare fino

ai 18 però, passando da una piccola porta, entravo. Volevo diventare un criminale, un padrino, uno temuto da tutti, che deruba e fa sempre risse. Ho iniziato a saltare gli allenamenti. Abbiamo formato una gang

che rompeva le finestre per il gusto di farlo. Per 4­5 anni ho lasciato il calcio e i dottori mi dicevano che non sarei mai arrivato ad alto livello. Troppo alcol, troppe sostanze illegali. Ero troppo magro, per tutte le cose che avevo fatto. Spesso interrompevo l’allenamento perché avevo dolore alle articolazioni. Mi fermavo ogni 20 minuti e mettevo acqua fredda sulle gambe, perché mi facevano male le ossa e tutto il resto. Sono fortunato a non essere in prigione o, peggio, morto. Mi sono quasi suicidato, letteralmente».

Zoltan Gera, il 10 dell’Ungheria, non è un calciatore ordinario. Le sue interviste, riassunte qui, nemmeno. Zoltan però ha capito e papà Gera lo ha aiutato. «Mi ha portato in chiesa. Ero scioccato dal vedere le persone che sorridevano e cantavano. Sulla strada per casa ho chiesto a papà perché erano contenti. Mi ha detto che avvertivano la presenza di Dio e io mi sono sentito bene. Un giorno, tornando da una partita, ho cominciato a pregare, che potessi diventare un calciatore vero». È rinato. Stasera alle 21, in Ungheria­Belgio, la parabola del figliol prodigo con pallone.

SICUREZZEGigi Buffon è il

primatista dipresenze in

Nazionale: 159.Dino Zoff si è

fermato a 112.

BUFFON - ZOFF

PULITIAndrea Barzagli

ha vinto unMondiale,nel 2006.

Fulvio Collovati lovinse nel 1982.

BARZAGLI-COLLOVATI

TECNICILeonardo

Bonucci vanta60 gare e 3 gol

con l’Italia.Gaetano Scirea

78 con 2 reti.

BONUCCI-SCIREA

DURIGiorgio Chiellini

è salito a 86presenze in

azzurro. ClaudioGentile ha chiuso

a 71 gare.

CHIELLINI-GENTILE

Italia, ti ricordi il 1982?Hai una difesa da Mundial 1Buffon ha raccolto l’eredità di Zoff, Chiellini marca a uomo come Gentile,Bonucci imposta da dietro alla Scirea. Collovati: «E io mi rivedo in Barzagli»

Sebastiano VernazzaINVIATO A MONTPELLIER (FRANCIA)@SebVernazza

P erso Candreva, l’uomo «ri­baltante», nel senso dellacapacità di ribaltare l’azio­

ne, non ci resta che la difesa.Neppure la fase difensiva, pro­prio la difesa intesa come repar­to: i tre bastardi, così li hannodefiniti in Francia, più Buffon.Domani contro la Spagna ci ag­grapperemo aChiellini, Bonuc­ci e Barzagli, e aSuperGigi, e allaloro capacità diresistere. Baste­rà? No, se gli az­zurri non riusci­ranno a ripartiree a infilarsi tra lemaglie rosse. InNazionale i quat­tro di cui soprahanno giocato as­sieme da titolari11 partite, con bilancio di cinquevittorie, tre pareggi e tre sconfit­te, una delle quali ai rigori: con­tro chi? Contro la Spagna allaConfederations Cup del 2013 inBrasile. Lusinghiere le loro me­die voto per questi 11 incontri:Buffon 6,40, Barzagli 6,23, Bo­nucci 6,18 e Chiellini 6,23.

CONFRONTI Per farci coraggio,commettiamo sacrilegio e acco­stiamo i quattro di oggi a quattroloro fantastici predecessori, ra­

gazzi del 1982,vincitor i delMondiale di Spa­gna: Dino Zoff,Claudio Gentile,Gaetano Scirea eFulvio Collovati.

Sacrilegio per modo di dire: Buf­fon e Barzagli pari sono, cam­pioni del mondo a Germania 2006. Fulvio Collovati ­ in que­sto Europeo su Rai 4 con la Gia­lappa’s ­ ha accettato di adden­trarsi nel nostro gioco delle cop­pie: «I quattro di oggi giocanoassieme nella Juve da anni, ionel 1982 ero l’intruso fra tre ju­ventini. Questi quattro condivi­dono da tempo il lavoro giorna­liero, hanno automatizzato imovimenti, sanno benissimo co­

me coprirsi l’uno con l’altro, siparlano con gli sguardi. Tutte co­se fondamentali».

COPPIE Via con la carrellata de­gli abbinamenti. Zoff­Buffon: «Idue più grandi portieri della no­stra storia, diversamente feno­menali. Zoff, più riflessivo e in­tuitivo, viveva di piazzamento edi esperienza. Riguardate la pa­rata del 1982 all’ultimo secondocol Brasile, Dino “sente” primache la palla sarebbe planata sul­la linea e lì si fa trovare. Buffon,più esplosivo e reattivo, è figliodel suo tempo e riempie la por­ta». Gentile­Chiellini: «Due pro­dotti della vecchia scuola dellamarcatura all’italiana, con fisicidiversi. Gentile più adatto a di­

fendere su attaccanti brevilinei eveloci, Chiellini più idoneo percentravanti grandi e grossi.Chiello, contro la Svezia, in pra­tica ha seguito Ibra a uomo. Og­gi Gentile non potrebbe marcareIbrahimovic, mentre Chiellinifarebbe fatica su Zico e Marado­na. Questa è la diversità, mal’impronta è la stessa: stare sulpezzo, non mollare mai l’uo­mo». Scirea­Bonucci: «Scireaera maestro nel fraseggio e nelpassaggio, impostava l’azionepalla a terra. Contro la Germa­nia è lui che serve la palla a Tar­delli per il gol dell’urlo. Bonucciha appreso da Pirlo l’arte dellancio a medio­lungo raggio.Scirea formidabile nelle chiusu­re, Bonucci forte di testa. Duepotenziali centrocampisti diven­tati liberi». Barzagli­Collovati:«Mi rivedo in Andrea. Giocavopulito, venivo rimproverato da­gli allenatori per scarsa cattive­ria, ma vado fiero di questa cosaperché ai calci ho sempre prefe­rito il calcio. Barzagli uguale:possente com’è commette pochifalli, legge l’azione e quasi sem­pre anticipa l’avversario. An­ch’io puntavo sull’anticipo. La­sciatemi aggiungere però cheoggi per i difensori è più dura ri­spetto ai nostri tempi, regole earbitri tutelano troppo gli attac­canti». Speranze per domani?«In discreta quantità. Nella Spa­gna ho notato delle crepe, il tem­po passa anche per Sergio Ra­mos, Piqué e Iniesta».

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NUMERI UNO Gigi Buffon, 38 anni, posa con Dino Zoff, 74: sono gli ultimi portieri italiani ad aver vinto un Mondiale PHOTOVIEWS

EuropeiRDomani tocca a noi

11Le gare giocate insieme da titolari in Nazionale da Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini fin qui

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UN DUELLO A 360°La Spagnaè padrona

del pallone?Noi dell’arte1Dal 2008 ci hanno superato

calcisticamente, ma che succede cambiando settore?

Il c.t. dell’Italia Antonio Conte, 46 anni, e quello della Spagna Vicente Del Bosque, 65 anni IPP/EPA

MASSIMO CECCHINI E FABIO LICARIINVIATI A MONTPELLIER

N el calcio moderno non c’èstoria tra Spagna e Italia.Non c’è storia neanche

tra la Spagna e il resto del mon­do. Nel nuovo secolo, diciamodal 2000 in avanti, i successi

della Nazionale e dei club han­no travolto tutti i pretendentipiù nobili: noi, inglesi, tedeschie sudamericani. Se un Mondia­le (2010) e i due ultimi Europei(2008 e 2012) non fossero suf­ficienti per certificare questodominio, potremmo aggiunge­re nello stesso periodo una sfi­lata da far paura: 8 Champions(più 4 finaliste); 8 Europa Lea­

gue/Coppa Uefa (più 2 finali­ste); 10 Supercoppe europee,compresa già la prossima co­munque tra Real Madrid e Sivi­glia (più 6 finaliste); 5 Mondialiper club/Coppe intercontinen­tali (più 2 finaliste). Strapoteretotale senza, probabilmente,precedenti nella storia.

DOPO L’ITALIA La Spagna è su­

bentrata di fatto all’Italia sulgradino più alto d’Europa. Nellecoppe, fino al 1999, i padronieravamo noi (la Coppa Uefa erachiamata «Coppa Italia», e sem­bra una vita fa). Nel 2008 i cam­pioni del mondo erano ancoragli azzurri, ai quali gli spagnolisi rivolsero con deferenza nelloscontro diretto di Vienna, quar­ti di finale dell’Euro: avevano paura del nostro calcio, dopoanni di sconfitte, temevano lanostra tattica, ma quei rigori re­galarono alla generazione diXavi, Iniesta, Ramos e Casillas ilcoraggio di sentirsi forti. I piùforti. E hanno cominciato a vin­cere. Tre tornei di fila. Poi sonousciti nei gruppi al Mondiale2014, umiliati dall’Olanda, mail ciclo sembra essere ripartito:una sconfitta con l’Italia potreb­be interromperlo definitiva­mente. Nel calcio siamo noi glioutsider e loro i più bravi. Manegli altri settori dell’entertain­ment moderno? Letteratura, ci­nema, fumetto, musica e cuci­na? Forse qui non siamo così insvantaggio…

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Geni vincenti d’ItaliafCINEMA

Sorrentino, sfida da Oscar con l’istrione Almodóvar

P edro Almodóvar (Oscar 2000con il capolavoro Tutto su miamadre) è il Fellini spagnolo.

Non tanto per l’estetica quanto per lafama mondiale e la considerazionecritica: uno dei più grandi registi delcinema moderno al quale, oggi, l’Ita­lia non può contrapporre direttori al­trettanto celebri nel pianeta. Però lascuola italiana è in crescita rispetto aquella spagnola che sembra averesaurito la spinta e l’entusiasmo degliultimi due decenni.

Paolo Sorrentino, la cui estetica è si­curamente felliniana ne La grandebellezza (Oscar 2014), è il numerouno. Ma è impossibile dimenticare laconsiderazione di cui godono gli altriOscar Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores, Roberto Benigni. Sta rea­lizzando grandi film Paolo Virzì. Al­l’estero (negli Usa) lavora GabrieleMuccino. Nanni Moretti è ancora amato dalla critica mondiale. In Spa­gna il più importante regista dopo Al­modóvar è forse Jaume Balagueró, ilcapostipite di un cinema di genere(thriller­horror­paranormale), conpellicole quali Rec e Darkness, nelquale la Spagna ha pochi eguali. E con lui Alejandro Amenábar, PacoPlaza e altri registi quarantenni. Sem­pre coerente con la sua estetica è Álexde la Iglesia.

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Paolo Sorrentino, 46 anni, Oscar 2014 per «La grande bellezza»

Pedro Almodóvar, 66 anni, Oscar 2000 per «Tutto su mia madre»

fCUCINA

Bottura vince«A fuoco lento»Adesso Adrià lascia lo scettro

I n questi tempi di Masterchef e tra­smissioni di cucina dominanti, al­meno possiamo consolarci sapen­

do di stare vivendo i giorni del sorpas­so ai danni della Spagna. Proprio neigiorni scorsi infatti Massimo Bottura,53 anni, e la sua Osteria Francescana aModena si è classificato al primo postotra i 50 migliori ristoranti del mondo.«Io ho battuto gli spagnoli e possiamofarlo anche nel calcio», ha detto all’An­sa il cuoco. «Io la ricetta ce l’ho: vannocucinati molto lentamente...».

Possibile che Antonio Conte prenda inconsiderazione un consiglio così pre­stigioso, ma siamo abbastanza sicuriche Ferran Adrià – mentore della ga­stronomia molecolare e tre volte vinci­tore del premio ora appannaggio diBottura – non sarebbe d’accordo. Tral’altro lo spagnolo ha chiuso nel 2012 ilsuo ristorante, El Bulli, per dedicarsialla ricerca culinaria. L’impressione èche, a 54 anni, abbia ancora tanto altroda dire, così come i suoi connazionalichef Arguinano, Arzak, de Nola e San­tamaria. Meglio che i nostri, da Barbie­ri a Vissani – passando per Cannavac­ciuolo, Cracco e il monumento Gual­tiero Marchesi – affilino le armi. Vedre­te che un giorno i duelli saranno fatti indiretta televisiva. Nell’attesa, meglioavere un portafoglio abbondante per avvicinarsi alle delizie del palato.

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Massimo Bottura, 53 anni: la sua Osteria Francescanaha 3 stelle Michelin

Ferran Adrià, 54 anni, mago della «gastronomia molecolare»

fFUMETTI

Al mito di Tex e Corto Maltese ribatte la poesia delle Rughe

N on esiste in Spagna un perso­naggio iconico come il nostroTex, nato nel 1948 da Gian Lui­

gi Bonelli, sceneggiatore, e Galep, di­segnatore, e ancora oggi il più vendu­to nelle nostre edicole. Tex sta all’Ita­lia come la pizza, la Gazzetta, la Ve­spa, è un personaggio entrato nel costume e nella cultura popolare, haaperto anche dibattiti politici ed è riu­scito a rinnovarsi artisticamente. InSpagna i fumetti si chiamano historie­ta o, meglio ancora, tebeo, dal nomedi una rivista, Tbo, che li pubblicavacento anni fa. La serie più popolare èforse Mortadelo y Filemon e il nometradisce la radice umoristica dei duepersonaggi di Francisco Ibañez nel1958 (Mortadello e Polpetta da noi),due investigatori un po’ imbranati.

Oggi in Spagna e in Italia è un mo­mento di grande sviluppo del fumettod’autore: ai nostri Zerocalcare, Gipi,Fior, Reviati loro possono contrappor­re la poesia minimalista di Paco Roca,autore del bellissimo romanzo graficoRughe, uno dei capolavori dell’ultimodecennio. C’è un punto in comune trale due scuole: Corto Maltese, il simbo­lo colto del fumetto italiano, nel 2015è tornato, a 20 anni dalla morte di Hu­go Pratt, grazie a Juan Diaz Canales,sceneggiatore, e Ruben Pellejero, di­segnatore, spagnoli entrambi.

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Tex Willer, il mitico personaggio nato dalla fantasia di GianLuigi Bonelli e Galep

La copertina di «Rughe», celebre graphic novel dello spagnolo Paco Roca

fLETTERATURA

L’affidabilitàdi Camillericontro Zafón e il suo fascino

B uon per tutti che Mario VargasLlosa (peruviano) è solo natura­lizzato spagnolo, perché Don

Mario è come certe montagne delTour de France: un «fuori categoria»inarrivabile. Detto questo, la Spagnacontemporanea affianca alla scritturaraffinata di Javier Marías, 54 anni (egrande tifoso del Real Madrid), quellameno lavorata ma più agevole rappre­sentata da Carlos Ruiz Zafón, 51 anni,e Arturo Perez­Reverte, 54. Di questoterzetto, da non perdere: Domani nel­la battaglia pensa a me, L’ombra delvento e Il club Dumas. Da non dimenti­care anche Almudena Grandes, 56 an­ni, che in Italia ha avuto negli anni No­vanta un primo bagliore di celebritàperché da un suo libro, Le età di Lulù,è stato tratto un film di buon successodiretto da Bigas Luna e interpretatoda una Francesca Neri da batticuore.

In casa nostra, non osiamo fare classi­fiche pena polemiche e lamentazioni.Se di sicuro Andrea Camilleri, a 90 an­ni sa unire ancora la qualità con la quantità (di libri scritti e copie vendu­te), da Eraldo Affinati a Valentino Zei­chen ce n’è per tutti i gusti. A noi unpo’ più avanti negli anni, però, piacericordare Raffaele La Capria, 93 anni,che col suo Ferito a morte del 1961 haraggiunto vette inesplorate per tantiscalatori di classifica dei nostri giorni.

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Andrea Camilleri, 90 anni: il «papà» del commissario Montalbano

Carlos Ruiz Zafón, 51 anni: come Camilleri è anche sceneggiatore

fMUSICA

Mina, come tenessuno maiEdurne frapop e De Gea

N on solo Iglesias. Anche se la mu­sica pop spagnola non ha di­menticato una famiglia che con

Julio (padre) ed Enrique (figlio) è as­sai famosa anche alle nostre latitudini,il presente racconta di un pop raffinatoe di diverso genere. Alejandro Sanz, 47anni, forte dei suoi tre Grammy Awar­ds e 15 Grammy latini è passato dalleballad degli esordi alle contaminazionicon funky e jazz, non disdegnandoneppure collaborazioni con Shakira. Èin voga anche il pop d Pablo Alboran,27 anni, vincitore di diversi dischi diplatino, i cui video hanno milioni di vi­sualizzazioni su YouTube. In questoperiodo brilla anche la stella della affa­scinante Edurne García Almagro, 30anni, che alla notorietà come cantantee showgirl, assomma anche quella diessere la fidanzata del portiere De Gea.Di questi tempi, non proprio agevole.

Per ciò che concerne l’Italia, non ci az­zardiamo a entrare nei gusti personali.Di sicuro il recentissimo concerto diRoma, ha rimesso prepotentemente invetrina Vasco Rossi, ma dai semprever­di Baglioni­Morandi (che hanno bat­tezzato l’Italia di Conte) ai mille feno­meni lanciati dai talent, c’è solo l’imba­razzo della scelta. Per i più raffinati,spazio come sempre a Paolo Conte e Ivano Fossati, mentre tra le interpretinessuno sarà mai come Mina.

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Mina (Anna Maria Mazzini), classe 1940: 115 album pubblicati dal 1960

Edurne García Almagro, 29 anni, lanciata dal talent «Operación Triunfo»

EuropeiRDomani tocca a noi

9DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

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10 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

BONUCCI È IL CAPO, CHIELLINILA FORZA, E BARZAGLI LA QUALITÀ

IO AL REAL? VEDREMO, ORA PENSO SOLOA VINCERE L’EUROPEO

ALVARO MORATAATTACCANTE SPAGNA

Morata, parola della BBC:«In campo con l’elmetto»1Il bomber della Spagna svela il suggerimento di un ex compagno della Juve: «Sarà difficile sfondare il blocco difensivo dell’Italia»

Filippo Maria RicciINVIATO ALL’ILE DE RÉ@filippomricci

«B uffon, la leggenda.Barzagli, la qualità.Bonucci, il capo.

Chiellini, la forza». Ovvero Gigie la sua BBC difensiva nella de­finizione di Alvaro Morata. Cheieri ha parlato con la tv spagno­la Cuatro e tra le altre cose haespresso la sua ammirazioneper gli avversari di lunedì chefino a un mese fa erano suoi compagni di squadra.

L’ELMETTO «In questi giorni hoparlato parecchio con gli excompagni e qualcuno mi hadetto di entrare in campo conl’elmetto… – ha raccontato Al­varo –. Chi me l’ha detto? Unodei difensori…». Morata nonha voluto fare nomi ma ha po­sto l’accento sull’importanzadella difesa della Juve per que­sta Italia: «Il blocco difensivorappresenta la chiave più im­portante dell’esito della Juven­tus tanto vincente negli ultimianni. Sarà difficile giocare con­

tro di loro perché l’efficacia di­fensiva è ciò che caratterizzal’Italia. Per noi sarà importantetener palla e giocare il nostrocalcio». Il peso offensivo rica­drà sulle giovani spalle di Mo­rata, 3 gol in questo Europeo, 6in 12 presenze con la Spagna:«Alvaro conosce benissimo i di­fensori della Juventus e pensoche saprà utiliz­zare e sfruttareal meglio il suobagaglio d’infor­mazioni», ha det­to Fernando Llo­rente a Marca.

FUTURO INCER-TO L’ormai ex at­taccante dellaJuventus ha con­vinto Del Bo­sque, che ha pun­tato forte su dilui, e anche il pubblico spagno­lo. Resta da vedere se riuscirà afare lo stesso con Florentino Pe­rez (e di conseguenza ZinedineZidane): «Davvero non so se re­sterò al Madrid o no. Io non de­vo dimostrare nulla, non sonoun giocatore del Castilla al qua­

le si dice “Vieni con noi in riti­ro”. Decideranno loro se ho imeriti per restare o no, io daròtutto per conquistarmi un po­sto». Parlando in terza personaAlvaro ha detto che «Morata ac­cetterebbe di essere uno dellarosa e lottare per un posto. Lecose sono cambiate parecchiorispetto alla mia prima tappa al

Madrid, io vogliosolo essere felicee stare in un po­sto dove mi vo­gliono bene. Nonpenso al mio fu­turo perché sonoqui per vincerel’Europeo con lanazionale, poivedremo cosasuccederà. A mepiacerebbe mol­tissimo giocarenel Madrid però

voglio essere importante per lasquadra». L’Europeo può aiu­tarlo, per questo la partita didomani è decisiva per Morata.

15 CONTROLLI Ieri 10 giocatoridella Spagna sono stati sotto­posti a un controllo antidoping

a sorpresa nell’hotel Atalantedell’Ile de Ré. Tra loro ancheMorata: «Hanno bussato conforza alla porta della mia came­ra verso le 7.30­8. Inizialmentemi sono spaventato, ho pensatoche qualcuno mi stesse facendouno scherzo. Mi sono alzato, hoaperto ed era il dottore che miha detto che dovevo andare.Tutto bene quest’anno ho giàfatto 15 controlli antidoping euno in più non cambia ma a mele siringhe non piacciono perniente. Curiosamente proprioieri notte (l’altro ieri per chi leg­ge, ndr) stavo guardando unfilm e continuavano ad appari­re aghi e siringhe, ho smesso diguardarlo». Altro momento,sempre davanti alla tv, ma con icompagni e con un’altra reazio­ne: «L’altro giorno eravamo li insieme a vedere le immaginisul teorico dito medio di Piquédurante l’inno e non credeva­mo che davvero si potesse crea­re un polemica. La prendiamosul ridere, sappiamo che se sia­mo uniti abbiamo grandi possi­bilità di vincere». Uniti come ladifesa dell’Italia.

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6i gol segnati da Alvaro Morata in 12 presenze con la Nazionale spagnola: 3 in questo Europeo

IL NUMERO

IL TITOLARE

De Gea teme Pellè ed esalta Buffon«È un porterazo»1Tre gol in tre sfide rifilati allo spagnolo dal centravanti azzurro con la magliadel Southampton

INVIATO ALL’ILE DE RÉ

V icente Del Bosque haraccontato di aver im­piegato 3 minuti e un

numero limitatissimo di pa­role per comunicare a IkerCasillas che la transizionedolce avviata due anni fa eraarrivata al capolinea: «Puòdarsi che ti arrabbi con me,ma cosa vuoi che ti dica? Co­me faccio a spiegarti che nongiochi? Come vuoi che te lodica?». Questa la conversa­zione che Vicente ha rivelatoal Periodico de Catalunya.«Gli ho parlato come a un fi­glio, l’ho incontrato nella halle gliel’ho detto, queste cosenon si preparano. Non c’è sta­to bisogno di approfondire

granché. E per me non è statopiacevole». Titolare De Gea, cheha aspettato parecchio per averefinalmente la sua occasione econ la Croazia non è che se la siacavata granché bene. Vicentenon ha mai pensato di far gioca­re Casillas contro la Croazia néora medita un cambio che ta­glierebbe le gambe a quello cheè il portiere del futuro per laSpagna.

BUFFON E PELLÈ De Gea è cre­sciuto col mito di Buffon: «È sta­to uno dei portieri ai quali ho piùguardato nel corso degli anni,uno che ho sempre seguito, unaleggenda vivente – ha detto allaUefa –. È un porterazo e conti­nua a dimostrarlo anche dopotanti anni. Mi piace l’idea di af­frontarlo». De Gea dovrebbe es­sere meno entusiasta dell’idea ditrovarsi di fronte Graziano Pel­lè: in 3 sfide col Southampton ilnostro centravanti gli ha fatto 3gol. Una rete di rapina nel di­cembre del 2014 e una doppiettanel settembre scorso, botta a col­po sicuro dopo una bella paratadel portiere dello United e ungran colpo di testa. Unica notanegativa: il Southampton haperso entrambe le partite.

ANNATA STRANA De Gea sta vi­vendo una stagione peculiare:un anno fa un fax mandato in ri­tardo ha fatto saltare il suo tra­sferimento al Real Madrid, giàdeciso da mesi. David è stato vo­tato dai tifosi miglior giocatoredello United per il terzo annoconsecutivo, cosa che rende be­ne l’idea delle difficoltà dellasquadra di Van Gaal, ma non daicompagni che magari non glihanno perdonato gli errori nellasconfitta col West Ham alla pe­nultima di campionato che difatto è costata il quarto posto e laChampions. Poi l’Europeo: la ti­tolarità ma anche lo scandalosessuale per la turpe amiciziacol pornografo Torbe. «È un pe­riodo difficile per lui – ha dettoieri Morata a Cuatro – ma glistiamo mostrando grande affet­to e lo vedo bene. È uno dei mi­gliori portieri del momento e cifarà vincere partite. La Croazia ègià stata dimenticata». Noi spe­riamo di no.

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David De Gea, 25 anni, contro la Croazia GETTY

Italia-Spagna che si giocherà domani pomeriggio allo Stade de France di Parigi non è solamente l’ottavo di finale più importante dell’Europeo ma anche una partitissima che coinvolge direttamente i due più grandi quotidiani sportivi dei rispettivi Paesi: da una parte la Gazzetta dello Sport e dall’altra Marca, che sono anche «cugini» perché hanno lo stesso editore: Rcs MediaGroup. Per questa ragione gli inviati in Francia che sono al seguito delle Nazionali italiana e spagnola ieri e oggi si sono confrontati e interrogati sul tipo di match che ci aspetta. Domande allo specchio con risposte che arrivano dai due quartieri generali.

I giocatori dell’Italia, eccetto Bonucci e Barzagli, hanno giocato una partita in meno dei titolari spagnoli. Quanto potrà influire questo sulla sfida di domani a Parigi?

SEBASTIANO VERNAZZAPuò marcare una differenza, non la differenza. L’Italia ha potuto snobbare la partita con l’Irlanda. La Spagna contro la Croazia, invece, ha affrontato un match durissimo. Situazione agli antipodi della finale di Euro 2012, quando gli spagnoli arrivarono all’ultimo atto con un giorno di riposo in più, mentre gli azzurri si presentarono a Kiev stravolti dalla fatica anche e soprattutto per gli spostamenti dal ritiro di Cracovia.

MIGUEL ANGEL LARA ADAN No, se ci limitiamo a parlare dell’aspetto fisico. La Spagna ha avuto tutto il tempo per recuperare le forze. Inoltre, nel calcio di oggi i calciatori sono più abituati a giocare ogni tre o quattro giorni piuttosto che a stare fermi per dieci giorni, come nel caso della maggior parte degli uomini di Conte. Questo spazio di tempo senza giocare potrebbe anche rivelarsi controproducente. Un’altra cosa è che il colpo subito con la Croazia possa influenzare mentalmente la Spagna, ma questo è un discorso diverso da quello relativo al fisico.

Chi potrà essere il giocatore rivelazione della partita?

SEBASTIANO VERNAZZATra i 22 titolari non ci saranno sorprese, chi più chi meno sono tutti giocatori «attesi». Per cercare la rivelazione bisogna guardare alle panchine. Nell’Italia, a gara in corso, potrebbero spostare qualcosa Zaza e/o Insigne. Il primo per la sua fisicità e il secondo per la sua cifra tecnica. Conte potrebbe giocarsi queste due carte nel caso in cui gli azzurri si ritrovassero in svantaggio oppure verso la fine, se si fosse sullo 0-0, per tentare il colpaccio.

MIGUEL ANGEL LARA ADANDifficile parlare, a questo livello, di giocatori che possano davvero rappresentare una sorpresa. Non credo che «sorpresa» sia il termine giusto da usare se Jordi Alba risultasse il giocatore chiave della partita. Certo, in linea di principio l’attenzione di tutti non sarà sull’esterno spagnolo, però è un elemento basico dell’attaccodella Roja. La sua alleanza con Iniesta su quel lato, considerando anche il modulo difensivo della squadra di Conte, può essere decisiva.

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Italia più riposataè un rischio? Zaza l’arma in più 1Nella Spagna attenzione all’accoppiata Jordi Alba-Iniesta.Il punto di «Gazzetta» e «Marca»

ITALIALLO SPECCHIO SEBASTIANO VERNAZZA

GAZZETTA MIGUEL ÁNGEL LARA

MARCA

EuropeiRDomani tocca a noi

IL RIVALE SPECIALE

11DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

12

CROAZIA 5,5

Passa di qua e di là: un tiro, volontà, un cambio-campo sublime e il palo finale. Beffa dell’uomo-razzo annacquato.

6,5

IL MIGLIOREIVAN

PERISICSUBASIC 6 Completo fucsia, una parata sola: quella su Ronaldo che però finisce morbida sulla testa di Quaresma per il gol che decide partita e qualificazione. Un miracolo inutile.SRNA 6,5 Leggerezza iniziale, poi una gara che sa di grande cuore e di diverse tempeste bloccate. CORLUKA 6 Una sciocchezza a inizio ripresa che innesca l’azione da quasi-rigore su Nani. Non molla mai. (Kramaric s.v.)VIDA 5,5 Non si perde in delicatezze ma è greve quando sotto porta inzucca fuori a incrociare. Non c’è nello 0-1.STRINIC 4,5 Butta un’occasione nel primo tempo, evapora sull’occasione del gol del

Portogallo. MODRIC 5,5 Imbrigliato nel Lato A, coi tempi annacquati anche dopo: non è mai stato veramente lui in tutta la partita. BADELJ 6 Col passo suo, a fare anche cose semplici ma che non lasciano poi la traccia giusta sulla gara.BROZOVIC 5 Va a sinistra e sparisce, poi si rimette a destra e spara due palloni a casaccio. RAKITIC 5 Ha William Carvalho addosso, due numeri belli ma ridotti: partita in cui è stato assolutamente tappato.PJACA 6 Andava messo prima, un vero diavolo. MANDZUKIC 5 Per lo juventino due zuccate sballate, ti chiedi se è lui: no. N.KALINIC 5,5 Ha un’occasione lanciato a rete: era fresco, sparacchia malamente a lato.

IL CUORE DI SRNA, BROZOVIC SPARISCE. RONALDO STAVOLTA NON SEGNA, MA C’È AL MOMENTO GIUSTO

VELASCO CARBALLO Ma quanto ci mette a estrarre un giallo? Troppo: non lo dà a Ronaldo, ad André Gomes a Rakitic e ad altri. E nemmeno concede quel rigore da dare su Nani.

LE PAGELLE di M.D.V.

4,5 FERNANDEZ 5 JIMENEZ 5,5

MANZANO 5 DEL CERRO GRANDE 6

Due domande. La prima: dov’è finito il coraggio tale da non subirela tattica-tattoo di Santos? Due: Pjaca prima no?

ALLENATOREANTE

CACIC

5

PORTOGALLO 6

Bello scambio subito, idea, tiro: buttato. Entra da adulto con irruenza e verticalità: è quello che dà gli impulsi.

6,5

IL MIGLIORERENATO

SANCHESRUI PATRICIO 6 Passa una partita a far quasi nulla, nel finale la Croazia esonda ma lo salva il palo sul colpo di testa di Perisic.CEDRIC 6 Va da Perisic a Brozovic e gli arriva pure Strinic: alla fine capitola una, due volte soltanto.PEPE 6,5 Subito una «sciocchezzina», poi una zuccata alta che doveva sapere di gol: però regge la baracca molto bene.FONTE 6 Fa cose basiche senza tanti accenti. E resiste.R.GUERREIRO 6 Spinta e sveltezza, a un certo punto si trova Perisic che lo frena. Ma lui è sempre dentro il match.JOAO MARIO 5,5 Parte a destra e poi cambia fascia: male in entrambi i casi.

QUARESMA 6,5 Con lui si passa al 4-3-3: si trova al punto giusto nel momento giusto. E vale i quarti di finale. W. CARVALHO 6 Bisontone, lo steward su Rakitic: ammutolito.A. SILVA 6,5 Carvalho sta giù, lui sale a tampinare Modric: e bene. E’ sua la palla che potrebbe dare a Nani il rigore del vantaggio molto prima del gol di Quaresma. (Danilo s.v.)A. GOMES 5 Non era al meglio: parte esterno, combina due cose da interno, esce senza lasciare solco profondo. NANI 5,5 Non entra con prepotenza nella partita. RONALDO 6 Lato A e ripresa: poco. Poi, al tramonto, l’1-0 di Quaresma su suo gol sbagliato. Ergo, entra comunque nell’azione del gol decisivo.

Tattica-Tattoo: mette i suoi uomini sui distributori di gioco altrui. E alla fine vince a scacchi.

ALLENATOREFERNANDO

SANTOS

6

Matteo Dalla ViteINVIATO A LENS (FRANCIA)

I l delirio calcistico in diecisecondi dopo una partita­ supplementari compresi

­ in cui la piattezza aveva ab­bassato le palpebre a tutti. Ildelirio calcistico in pochissi­mo, un battito di ciglia. Peri­sic da una parte che prende ilpalo, ribaltamento, Ronaldoha la palla avvelenata delvantaggio al tramonto del se­condo overtime, Subasic ladevia ma ecco la testa di Qua­resma che infila il Portogallonei quarti e la Croazia dal­l’estetista: era bellissima laCacic­band, ma Santos le hamesso una maschera di ferro.

TATTICA-TATTOO Rispetto agliimpianti originali, Santos nelascia tre in panca mentre Ca­cic recupera il califfo di mez­zo e il bisonte avanzato: nien­

te Moutinho, Vieirinha e l’ac­ciaccato Ricardo Carvalhoper il Portogallo, dentro LukaModric e Mario Mandzukicper la Croazia che torna allasquadra­A, quella che avevabattuto la Turchia al primoturno del gironee pareggiatocon la Repubbli­ca Ceca ancheperché storditadai casini deisuoi tifosi. I si­gnori a scacchiiniziano conmeno scintilledel solito, quellidi Santos hannoil legnoso Wil­liam Carvalhoche scende sullalinea difensiva con doppiocompito, ovvero togliere fiatoa Rakitic e dare fiato all’azio­ne di ripartenza. E la Croazianon è... Croazia nel primotempo: legata, annodata, ze­

ro scioltezza. Il motivo? Lastrategia di Santos: inchioda ibalcanici coi raddoppi e lastrategia­tattoo, nel sensoche ci sono tre uomini chestanno addosso all’avversarioin una marcatura a uomo vin­

tage. Su chi? Suchi può edifica­re gioco, quindiModric, Perisic,Rakitic. Anchecosì si legge unprimo tempoarioso comeuna scatola dascarpe: la Croa­zia pare un te­am normale.

NON PERVENUTIQuesto andazzo

lusitano e tutta questa Croa­zia impastata fanno sì che an­che la ripresa diventi una si­tuazione da proviamoci masenza dare spettacolo, senzadannarci troppo, senza per­

dere di vista anche l’equili­brio: situazione un po’ così,perché se pensi che si affron­tano squadre che messe insie­me potrebbero essereun’esplosione di qualità, ec­co, rimani deluso. Soprattut­to da CR7 e dalla Croazia cheha fatto del gioco­comunqueuna propria bandiera di que­sto Europeo: dopo averlasventolata nelle prime 3 gare,ecco che qui si ritrova a pas­seggiare in una strada secon­daria.

RIGORE SU NANI? Perché?Semplice: Modric è stato piùfuorigiri che se stesso, Rakiticha stranamente pasticciato incose sue come un bambino,anche perché sempre conAdrien Silva addosso, Perisicci ha provato ma è stato sbal­lottato di qua e di là mostran­do più verve nella propria zucca colorata. E di là, eccoche Ronaldo è parso aneste­

tizzato per novanta miuti. Al­la fine, l’unico vero sussultodei tempi regolamentari è unquasi rigore per il Portogallo:Adrien Silva lancia Nani e lì èintervenuto Strinic, stop dipetto dell’ex United, palla ir­raggiungibile ma l’idea chepossa essere rigore per un cal­

cio del croato sulla gamba si­nistra del portoghese c’è. In­somma: eccovi quel sussultocome emozione più emergen­te di tutta la ripresa, a parteun colpo di testa di Vida (fuo­ri), una legnata di Brozovic(alta) e un’occasione dal limi­te di Renato Sanches (entratoper il moscio André Gomes),bimbo con verticalità.

PJACA TARDI L’idea di andareoltre a questa marmellata hafatto sì che i due c.t. cambias­sero qualcosa. Dentro Quare­sma (con Portogallo che pas­sa al 4­3­3) e il viola Kalinicdall’altra per un Mandzukicstranito. Il rischio di cambia­mento arriva quando entra(tardi) l’indiavolato Pjaca, maalla fine è l’ex interista a farfesta: giovedì Polonia­Porto­gallo, a Marsiglia. Era bella laCroazia. Ma evidentemente sinascondeva col... trucco.

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L’INDICE DI PERICOLOSITÀ

36PORTOGALLO

SICS-GDS

a fine tempi supplementari

51CROAZIA

L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o

di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti

RISULTATO DELL’INDICE 1-1

0I tiri in porta in 90’: dal 1980 non era mai successo in alcun Europeo o Mondiale

IL NUMERO

QuaresmaPortogallo

in festa

Croazia bloccata ed eliminatadecide l’ex Inter ai supplementari

1Partita molto tattica, nessun tiro in porta.L’azione decisiva al minuto 117: Perisic

colpisce il palo e Renato Sanches se ne vain contropiede: è il momento della gloria

EuropeiRGli ottavi di ieri

IL BIG MATCH

#

13DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

LA PARTITA AI RAGGI X

È la rivincita di Santos:scacco ai croati in 2 mosse1Il Portogallo gioca all’italiana, si difende, pressa, non palleggia e va in contropiede

Andrea Schianchi

I l Portogallo che non tiaspetti. Difesa attenta, po­co possesso­palla, tanto

pressing. Il c.t. Fernando San­tos se la gioca andando controla storia e la tradizione: da sem­pre i portoghesi sono maestrinel palleggio, amano tocchet­tare a centrocampo, creano lasuperiorità numerica nella zo­na più calda e poi, questo è illoro difetto principale, non rie­scono a trasformare l’enormelavoro in tiri verso la porta av­

versaria. Contro la Croazia, in­vece, Cristiano Ronaldo & com­pany si preoccupano prima ditutto di arginare lo strapoteretecnico di Modric, Perisic, Bro­zovic e Rakitic, controllano,aspettano, marcano in modoasfissiante e, quando c’è spazio,provano a ripartire. Il terzettoWilliam­Adrien Silva­RenatoSanches, nella ripresa, toglie ilfiato ai centrocampisti croatiche non riescono mai a dise­gnare un’azione pericolosa. E’vero che, quando si pensa prin­cipalmente alla fase difensiva,si hanno meno energie da spen­

dere in attacco (e difatti il Por­togallo è raramente pericolo­so), però non si può mica averetutto. Fernando Santos è bravonell’accoppiamento delle mar­cature: William si occupa diRakitic e lo elimina dalla sfida,Adrien Silva va subito su Mo­dric e Renato Sanches entra inpressing su Badelj. Tutte le fon­ti di gioco croate sono bloccate.

DISTRUGGERE Considerate lecritiche che erano piovute sullatesta del c.t. portoghese dopo ildeludente girone di qualifica­zione, questa è la sua grande ri­vincita tattica. A completarel’opera, cioè a sigillare la vitto­ria, c’è poi l’azione del gol diQuaresma: un classico contro­piede, si potrebbe dire all’italia­na, non certo una manovra ri­camata e rifinita come amano aLisbona e dintorni. A spiegarel’atteggiamento del Portogallo

c’è un dato che parla chiaro, quello dei falli commessi: 28.La Croazia, tanto per fare unconfronto, si ferma a quota 12.Ciò significa che, per una sera,più che costruire ci si preoccu­pa di distruggere. E questo è te­stimoniato benissimo anchedai 63 recuperi. Il modulo scel­to da Santos è perfetto per con­tenere le sfuriate degli avversa­ri: il classico 4­4­2. Non passi­vo, però, ma sempre molto atti­vo: gli esterni vanno a pressarei terzini della Croazia e non lifanno sgommare, e i difensoricomandati a bacchetta da Pepesalgono per accorciare la squa­dra. Movimenti studiati a tavo­lino e applicati con diligenza.Per una volta il merito del suc­cesso non è di CR7, ma di coluiche sta in panchina.

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fL’EX INTERISTA RITROVATOIL PROTAGONISTAIl Trivela è ritornatoE i fischi di San Sirosono solo un ricordo1Da giovane era ritenuto un fenomeno, Mou stravedeva per lui,ma all’Inter aveva fallito: «È il gol più importante della mia carriera»

Francesco CenitiINVIATO A LENS

C’ era una volta un gioca­tore deriso e fischiatoappena metteva piede

sul prato di San Siro. Era il pu­pillo di Josè Mourinho, manemmeno questo lo salvò dal­l’essere catalogato dai tifosi dell’Inter come un bidone.C’era una volta un talentuoso portoghese ritenuto finito an­che dai suoi connazionali. Robadi 2 anni fa, quando il Mondialein Brasile lo vide in tv, nono­stante nel gennaio 2014 avesselasciato l’eremo dorato di Du­bai per ritornare al Porto e di­mostrare di essere ancora utilealla causa. Quel calciatore ierisera a Lens ha spazzato via l’im­perfetto: Ricardo Quaresmac’è. È lui a portare i lusitani aiquarti, portandosi via lo scalpopregiato della Croazia. E lo hafatto con un colpo di testa faci­le, facile, ma pesante, pesante.Lui era al posto giusto, nel mo­mento giusto. Niente trivela,questa volta, Piuttosto l’istintodi seguire l’azione al crepuscolodi una brutta partita. Un rete dirapina, mentre sono oneste le parole di Quaresma a fine gara:«Abbiamo lottato tanto, lavora­to duramente anche in difesa,la Croazia è una grande squa­dra ma la vittoria è stata giustaper noi. Cosa significa questogol? Significa molto, sono feli­ce per me e per i miei compagnidi squadra, per il mio Paese,dobbiamo continuare ad alle­narci».

NOIA A saperlo prima, si pote­va dare appuntamento aglispettatori direttamente alle 23e 15, evitandogli di restaresulle tribune ad assistereal nulla. Vuoi metterecome sarebbe stato

più rigenerante restare al caldo(sì, ieri sera a Lens faceva fre­schetto), dentro una brasserie acantare e bere in tutta comodi­tà invece di tribolare nell’attesadi qualcosa? Passi per i primi 20minuti, al limite anche per tuttoil primo tempo, ma quando do­po un’ora di gioco alla voce tirinello specchio compariva undoppio zero, allora qualchedubbio in tribuna è iniziato aserpeggiare: «Vuoi vedere chein campo ci sono i sosia di Ro­naldo, Nani, Modric e Man­dzukic?».

NO PERISIC I duelli sulle fascedovevano accendere la partita,ma ci deve essere stato un cor­tocircuito generale, perché ilbuio è stato il leit motiv dellaserata. L’unica nota di colore èarrivata dal «testale» di Perisicche ieri mattina si deve esseresvegliato su di giri e ha deciso difarsi dipingere su mezza partedel cranio (quella sinistra) labandiera della Croazia. Ora,magari a Lens hanno apprezza­to e gli proporranno di esporlaal museo Louvre (sì, avete lettobene: c’è un Louvre anche aLens, una sorta di squadra B co­stata 150 milioni di euro, con leopere girate dalla casa madre diParigi), accanto a Raffaello eBotticelli. Di sicuro se dovevaservire a una carica aggiuntiva,allora si è fermata contro il pa­lo, come la Croazia. Un segnodel destino, perché poco dopo ilpass per i quarti lo stacca il Por­togallo, con un artista di strada,abituato a improvvisare: Qua­resma. «In questo tipo di torneiè il gol più importante della miacarriera, ma voglio continuarea far bene. Ora la cosa più im­portante è recuperare, riposa­re, la sfida con la Polonia saràmolto difficile». Gli spari soprasono per chi lo fischiava.

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LA SUA PARTITA

AI RAGGI X

IL SUO GOL 1

12’ STS

9

2

1

POSITIVI 8 NEGATIVI 1PASSAGGI

RECUPERI

LANCI1

TIRI

2CROSS

1 2POSITIVI NEGATIVI

DRIBBLING TENTATI

MINUTIGIOCATI

3

33’

24’ Pepe vicino al gol Punizione dalla sinistra di Guerreiro, crossal centro e il difensore del Real Madrid stacca di testa da ottimaposizione, ma manda sopra la traversa.

30’ Ci prova Perisic L’esterno dell’Inter se ne va sulla destra, siaccentra e tira di sinistro sul primo palo: la palla sfila a lato sotto ilcontrollo di Rui Patricio.

PRIMO TEMPO

DOPO I TEMPI SUPPLEMENTARI0-0 AL 90’ MARCATORE Quaresma al 12’ s.t.s.

CROAZIA (4-2-3-1) Subasic; Srna, Corluka (dal 15’ s.t.s. Kramaric), Vida, Strinic; Modric, Badelj; Brozovic, Rakitic (dal 5’ s.t.s. Pjaca), Perisic; Mandzukic (dal 43’ s.t. N. Kalinic).PANCHINA Vargic, L. Kalinic, Vrsaljko, Jedvaj, Kovacic, Schildenfeld, Rog, Coric, Cop.ALLENATORE Cacic.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO ALTO 55,5 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI nessuno.

PORTOGALLO (4-4-2) Rui Patricio; Cedric, Pepe, Fonte, R. Guerreiro; Joao Mario (dal 42’ s.t. Quaresma), W. Carvalho, Adrien Silva (dal 3’ s.t.s Danilo), André Gomes (dal 5’ s.t. Renato Sanches); Nani, Ronaldo.PANCHINA Lopes, Eduardo, Bruno Alves, R. Carvalho, Moutinho, Eder, Vieirinha, Rafa Silva, Eliseu.ALLENATORE Santos.CAMBI DI SISTEMA dal 5’ s.t. 4-1-4-1, dal 42’ s.t. 4-3-3 BARICENTRO MOLTO BASSO 47,2 MESPULSI nessuno.AMMONITI W. Carvalho per g.s.

ARBITRO Velasco Carballo (Spa).NOTE Spettatori 41.000. Tiri in porta 0-2. Tiri fuori 13-3. Angoli 6-2. In fuorigioco 2-2. Recuperi 1’ p.t., 3’ s.t., 1’ p.t.s., 2’ s.t.s.

PORTOGALLO

0CROAZIA

15’ Croazia pericolosa Cross dalla sinistra di Strinic, Brozovic non ciarriva di testa e Guerreiro spazza in angolo.

12’ Sanches protagonista Il neo acquisto del Bayern entrato da pochiminuti accelera al centro, poi triangola con Joao Mario e tira dal limitedi destro: la mira però è sballata, palla a lato.

16’ Vida vicino al gol Punizione dalla destra, Modric pennella al centro,Vida anticipa anche Mandzukic e gira di testa, palla alla destra del paloa Rui Patricio battuto.

18’ Proteste del Portogallo Silva pesca Nani in area che anticipaStrinic ma viene colpito da Strinic: era rigore.

26’ Combinazione nerazzurra Brozovic fugge sulla destra e crossalungo, Perisic arriva in corsa e prova il sinistro al volo, ma colpisce male.

SECONDO TEMPO

LA MOVIOLAdi ALEXFROSIO

STRINIC SU NANI ERA DA RIGOREPOI TANTI FALLIE POCHI GIALLI L’episodio clou al 18’ del secondo tempo: Adrien Silva mette un pallone dentro l’area della Croazia, Nani col petto anticipa Strinic che gli rifila un calcione, il pallone è ancora in gioco e dunque è da considerare un intervento da rigore. Ma l’arbitro Velasco Carballo non fischia nulla e nessuna indicazione arriva dall’addizionale Gil Manzano. In generale, troppopermissiva la direzione dell’arbitro spagnolo, che assegna una sola ammonizione (a William Carvalho) a fronte di 28 falli portoghesi, contro i 12 dei croati. Regolare il gol vittoria:il tiraccio di Nani diventa un assist per Ronaldo, tenuto in gioco da Vida.

1 La disperazione di Ivan Perisic, 27 anni, dopo aver colpito il palo pochi secondi prima del gol di Quaresma 2 La delusionedi Nikola Kalinic, 28 REUTERS/EPA

2

1

7’ s.t. Ancora Vida sfiora il gol Angolo di Perisic, uscita incerta di RuiPatricio, ma Vida di testa la manda alta sopra la traversa.

8’ s.t. Palo di Perisic Cross dalla destra e l’interista impatta di testa, lapalla va sul palo, poi Rui Patricio respinge.

12’ s.t. GOL QUARESMA Contropiede del Portogallo, Sanches allargaper Nani il cui tiro diventa un cross, la palla finisce a Ronaldo cheincrocia di destro, Subasic respinge ma Quaresma di testa insacca.

16’ s.t. Vida sfiora l’1-1 Nel recupero Croazia vicina al pareggio: èancora Vida in girata in mischia a non centrare lo specchio della porta.

TEMPI SUPPLEMENTARI

RicardoQuaresma,

32 anniGETTY

14 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Bale ispira e va avanti, tutto il resto è noia1Un cross di Gareth provoca l’autogol di McAuley: nella gara più brutta finora il Galles elimina l’Irlanda del Nord

IL PROTAGONISTA

La figlia in spallae un paeseai suoi piedi«Vivo un sogno»1L’asso del Real leader di un intero popolo«Dedicato ai nostri tifosi, sono incredibili»

GALLES 6

Stavolta non segna, ma provoca l’autorete decisiva. È l’anima del Galles, anche nell’atteggiamento giusto: mai spocchioso, mai insofferente.

6,5

IL MIGLIOREGARETH

BALE

HENNESSEY 6,5 Una sola parata vera, ma importante. Bravo nelle uscite alte. Sicuro.GUNTER 6 Onesto pedatore, altro personaggio che vive l’Europeo comela storia della sua vita.CHESTER 6 Fa il suo, confortato anche dal fatto che Lafferty è un fantasma.A. WILLIAMS 6 Capitano orgoglioso, si infortuna alla spalla dopo uno scontro terrificante con l’altro Williams, Jonathan, ma resta in campo. Simbolo.DAVIES 6 Conosce i suoi limiti e non cerca mai avventure pericolose. TAYLOR 6 Ritorna nella sua dimensione dopo il gol alla Russia. Umile.ALLEN 6 Un passo indietro dopo una prima fase da protagonista. LEDLEY 6 Regge solo un’ora dopo la frattura alla gamba e il recupero record, ma anche così è importante. J. WILLIAMS 6,5 Il suo inserimento aumenta la velocità dei gallesi. RAMSEY 6 Primo tempo in penombra, poi entra nel match e il Galles migliora. Inevitabile.VOKES 5 Un colpo di testa ad inizio ripresa: la sua esibizione è tutta qui.ROBSON-KANU 6 È più portato al dialogo rispetto a Vokes. Cerca una squadra: l’Europeo può aiutarlo.ALL.COLEMAN 6,5 È una bella favola per tutti, anche per lui che non ha una grande carriera da manager alle spalle.

DAVANTI ROBSON-KANU MEGLIO DI VOKESMCGOVERN SVINCOLATO: MERITA UNA PORTA

ATKINSON Dirige alla britannica: senza interveniretroppo. Non ha peccati da farsi perdonare.MULLARKEY 6 - CHILD 6 OLIVER 6 - PAWSON 6

LE PAGELLE di BOLD

NORD IRLANDA 5,5

Si vede che ha alle spalle diverse stagioni con la magliadel Manchester United. L’esperienza in queste garefa sempre la differenza.

6,5

IL MIGLIOREJONNYEVANS

MCGOVERN 6 L’augurio è che possa trovare un club: non è un fenomeno, ma merita un contratto decente.HUGHES 5,5 Quando Bale accende la luce dalle sue parti, soffre.CATHCART 6 Cerca gloria in attacco, ma gli va male. In difesa fa il suo dovere.MCAULEY 5,5 La vita è questa: non sbagli un colpo e per cercare di anticipare un avversario piazzi l’autogol. Sfortunato. (Magennis s.v.)DALLAS 6 Finto centrocampista. In realtà fa l’esterno basso per blindare il fortino e dà due legnate ai gallesi.WARD 6 La botta nel primo tempo fa tremare Hennessey. Poi pensa ad aiutare la difesa.WASHINGTON 5,5 Stavolta niente gloria. Non tira, non affonda.DAVIS 6 I piedi migliori di un centrocampo dove la tecnica è decisamente limitata.C. EVANS 6 Più di lotta che di governo, più botte al pallone che tocchi di fino.NORDWOOD 6 Controlla Allen, qualche volta esagerando con le maniere forti. (McGinn s.v.)LAFFERTY 5 La grande delusione nordirlandese dell’Europeo. I problemi fisici lo hanno tormentato, ma la stagione nera alle spalle gli ha presentato il conto.ALL. O’NEILL 6 Si capisce dagli schemi sui calci piazzati che non è uno sprovveduto. Con questa squadra non poteva fare di più.

6,5

GALLES 1

N. IRLANDA 0PRIMO TEMPO 0-0MARCATORE aut. McAuley (NI) al 30’ s.t.

GALLES (5-3-2) Hennessey; Gunter, Chester, A. Williams, Davies, N. Taylor; Allen, Ledley (dal 18’ s.t. J. Williams), Ramsey; Vokes (dal 10’ s.t. Robson-Kanu), Bale.PANCHINA Fon Williams, G. Williams, Collins, Richards, King, Edwards, Cotterill, Waughan, Church, Ward.ALLENATORE Coleman.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 48 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Taylor per gioco scorretto, Ramsey per c.n.r.

IRLANDA DEL NORD (5-4-1) McGovern; Hughes, Cathcart, McAuley (dal 39’ s.t. Magennis), J. Evans, Dallas; Ward (dal 24’ s.t. Washington), Davis, C. Evans, Nordwood (dal 34’ s.t. McGinn); Lafferty.PANCHINA Carroll, McLaughlin, Ferguson, Baird, Grigg, McCullough, McNair, Hodson, Mannus.ALLENATORE Mi. O’Neill.CAMBI DI SISTEMA dal 24’ s.t. 5-3-2BARICENTRO BASSO 50 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Dallas, Davis e C. Evans per gioco scorretto.

ARBITRO Atkinson (Ing).NOTE spettatori 44.352. Tiri in porta 2-3. Tiri fuori 1-1. Angoli 0-6. In fuorigioco 1-2. Recuperi: 0’ p.t., 4’ s.t.

L’INDICE DI PERICOLOSITÀ

26IRLANDA DEL NORD

SICS-GDS

26GALLES

L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o

di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti

RISULTATO DELL’INDICE 0-0

La deviazione di Gareth McAuley, 36 anni: anticipa Robson-Kanu, ma mette il pallone nella propria porta EPA

Stefano BoldriniINVIATO A PARIGI

C’ è sempre il piede di Ga­reth Bale, anche quan­do non segna. In una

partita di rara bruttezza, derbybritannico all’ennesima poten­za, il colpo decisivo è statoun’autorete, in linea con lospettacolo scadente, dove gliotto tiri complessivi rappresen­tano il minimo storico del tor­neo. Il trampolino di lancio del­la deviazione sfortunata di Ga­reth McAuley – anche nei nomie nei cognomi scarsa fantasia,basta scorrere il tabellino – èstato il cross del fuoriclasse delReal Madrid, controllato in al­cuni momenti da quattro av­versari. Tutto questo è accadu­to al 75’. L’Irlanda del Nord nonha avuto la forza di reagire e ilGalles ha gestito senza proble­mi l’1­0, risultato che consegnaai Dragoni una qualificazionestorica. La squadra di Colemansi ritrova tra le prime otto d’Eu­ropa e qualsiasi cosa accadrà nei quarti, dove il Galles incon­trerà la vincente di Ungheria­Belgio, sarà festa grande, a co­minciare dalla capitale Cardiff– uno dei pochi posti del paesea votare per restare nell’UnioneEuropea – fino al più sperdutodei villaggi.

ON FIRE Anche i tifosi dell’Ir­landa del Nord festeggiano.Tornano a casa ubriachi delle

cisterne di birra consumate inqueste settimane e stremati daun happening infinito, culmi­nato sulle note dell’ormai cele­bre «Will Grigg’s on fire», lacanzone che i fan della bandadi Michael O’Neill hanno fattodiventare la colonna sonoradell’Europeo. C’è orgoglio inquesta nazione di un milione eottocentomila abitanti, maiqualificata alla fase finale di unEuropeo e capace di arrivareagli ottavi. Ha battuto l’Ucrai­na e perso tre volte 1­0, con Po­lonia, Germania e Galles, maha sempre lasciato il campo a

testa alta: al suo popolo basta eavanza per festeggiare primadi tornare nelle terre piovose,dove il futuro è un’incognitadopo la Brexit.

COPIONE Il Galles ha conqui­stato i quarti con la peggior esi­bizione del suo Europeo. Il ruo­lo di favorita ha tagliato legambe al gruppo di Coleman,incapace di sfruttare la mag­gior qualità tecnica, figlia nonsolo di Bale, ma anche di Ram­sey e Allen. Giocare sotto ritmoha favorito l’Irlanda del Nord,scesa in campo con un piano

ben preciso: ingabbiare Bale ecercare il colpo di fortuna conuna ripartenza. Un sano con­tropiede alla britannica, per in­tenderci. Nel primo tempo, latattica ha funzionato due volte,ispirando il tiro di Dallas devia­to da Hennessey e una botta diWard. È mancato, ai nordirlan­desi, il sostegno di Lafferty,lento e macchinoso. Un antici­po disperato di Davies, bravo aprecedere Cathcart, ha evitatoal Galles di ritrovarsi sotto pri­ma dell’intervallo.

EPILOGO Negli spogliatoi, Co­leman ha scosso la squadra. IDragoni sono ripartiti con unamarcia in più e Ramsey final­mente in partita. L’inserimentodi Robson­Kanu al posto di Vo­kes ha creato problemi alla di­fesa nordirlandese, perché l’excentravanti del Reading, contutti i limiti di una tecnica ap­prossimativa, sa muoversi be­ne sull’intero fronte d’attacco.Una botta di Bale su punizione,respinta da McGovern, ha per­messo ai gallesi di trovare perla prima volta la porta al 57’. Ilcross ancora di Bale e l’autoretedi McAuley, già protagonista diun autogol con l’Italia nel 2011,ha fatto calare il sipario sullapeggior partita di quest’Euro­peo. Calcio britannico di ungrigiore quasi deprimente. Unmatch in bianco e nero, ma lamarea rossa dei tifosi gallesi hafatto l’alba per festeggiare.

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Gareth Bale, 26 anni, a fine gara passeggia per il campocon la figlia Alba Violet LAPRESSE

3Quella propiziata da Baleè la terza autorete di Francia 2016: recordassoluto per una fase finale di un Europeo

IL RECORD

Alessandro GrandessoPARIGI@agrandesso

I l lignaggio è nobile e l’avoillustre è quel John Charlesche nel 1958 si inchinò so­

lo al Brasile di Pelé, ai quartidel Mondiale svedese. Allora ilbianconero lo soprannomina­vano «the king», il re. Dopo 58anni, il Galles torna nell’élitedel calcio, nel Parco dei Princi­pi. O sarebbe meglio dire, nelParco del principe Bale, il gio­catore più costoso della storiadel calcio, ma eroe normale diuna nazionale che gli deve co­munque tutto. Anche l’autogolche abbatte l’Irlanda del Nord.«Per me è un sogno», spiega afine gara la stella del Real Ma­drid, dopo aver inseguito la fi­glioletta Alba Violet in giro peril campo, acclamato da tuttoun popolo che anche se ha vo­tato in massa per il Brexit, ri­mane appassionatamente incorsa per l’Europeo. E su unacorsia privilegiata, grazie a un

tabellone favorevole e a unastella che, contrariamente alcollega di club Ronaldo, nonha subito la pressione del ruoloe neppure lo stress dell’evento.Questione di stile e di mentali­tà. Non da divo, ma da leadercollettivo che a fine partita po­sta una foto di squadra e conial’hashtag «#togetherstonger».Più forti insieme. Ai compagnie a tutto il Galles.

SEGRETO È questo il segreto diBale che commenta così la vit­toria storica: «Sapevamo chesarebbe stata una partita stra­na. Ma siamo andati in campoper vincere. L’inizio è stato lostesso difficile e abbiamo do­vuto combattere su ogni pallo­ne. Abbiamo dato tutto e perfortuna alla fine è arrivato an­che il gol». Rete di certo menonobile delle tre precedenti se­gnate dall’attaccante che è an­che uno dei pochi fuoriclasse anon deludere in questo Euro­peo. Fin dall’esordio assolutoper il suo Galles, con una puni­zione dopo appena 10’ per

spianare la strada del 2­1 sullaSlovacchia. Su punizione, Baleha spaventato anche l’Inghil­terra, nel primo derby britan­nico, eguagliando così il recorddi Platini nel 1984 e del tede­sco Hässler nel 1992. Ma non èbastato per evitare la rimonta(2­1). Contro la Russia, Baleinvece ha garantito il 3­0 e alGalles il primo posto del grup­po B, oltre che il lato giusto nel­la griglia per la fase successiva.

MURO ROSSO Numeri chespiegano la leadership tecnicae non solo in una squadra doveperò Bale non fa la star. Anzi. Ilragazzo di Cardiff se la gode al­la pari dei compagni nel ritirobretone di Dinard, rilassandositra una partita a golf, una pas­seggiata in centro, per un caffèal «Davy’s Cafè», e serate a quizsportivi: «E la mia squadra – ri­dacchia Bale – è davvero for­te». Chi perde, non paga da be­re, ma balla o canta. E da ieripomeriggio a danzare è tuttoun popolo che ha cominciato acantare a squarciagola fin dal1’ tenendo testa ai dirimpettainord irlandesi, rimasti poi alungo sugli spalti nonostante lasconfitta, intonando l’ormaicelebre «Will Grigg’s on fire». Itifosi del Galles si sono infiam­mati invece su ogni pallonetoccato da Bale quasi commos­so alla fine: «Un muro rosso in­credibile, non hanno maismesso di cantare. Tutto un pa­ese ci sostiene, vogliamo bat­terci e vincere per loro». E pocoimporta il paio di palloni persi,un tiraccio a lato nel primo tempo, una punizione prevedi­bile nel secondo. Bale ha deci­so comunque la gara con quelcross teso da sinistra per l’auto­gol fatale di McAuley. Che valela storia e certifica il lignaggio.

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EuropeiRGli ottavi di ieri

LA «PARTITA BREXIT»

15DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

#

16 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

SVIZZERA 5

POLONIA 6DOPO I CALCI DI RIGORE1-1 AL 90’, 1-1 AL 120’MARCATORI Blaszczykowski (P)al 39’ p.t.: Shaqiri (S) al 37’ s.t.SEQUENZA RIGORI Lichtsteiner (S) gol; Lewandowski (P) gol; Xhaka (S) fuori; Milik (P) gol; Shaqiri (S) gol; Glik (P) gol; Schär (S) gol; Blaszczykowski (P) gol; Rodriguez (S) gol; Krychowiak (P) gol

SVIZZERA (4-2-3-1) Sommer; Lichtsteiner, Schär, Djourou, Rodriguez; Behrami (dal 32’ s.t. Fernandes), Xhaka; Shaqiri, Dzemaili (dal 13’ s.t. Embolo), Mehmedi (dal 25’ s.t. Derdiyok); Seferovic.PANCHINA Hitz, Burki, Lang, Moubandje. Elvedi, Von Bergen, Frei, Zakaria, Tarashaj.ALLENATORE Petkovic.CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 4-4-2, dal 25’ s.t. 4-2-4BARICENTRO ALTO 54.3 METRIESPULSI nessuno.AMMONITI Schär e Djourou per gioco scorretto.

POLONIA (4-4-1-1) Fabianski; Piszczek, Glik, Pazdan, Jedrzejczyk; Blaszczykowski, Krychowiak, Maczynski (dall’11’ p.t.s. Jodlowiec), Grosicki (dal 14’ p.t.s. Peszko); Milik; Lewandowski.PANCHINA Szczesny, Boruc, Cionek, Salamon, Wawrzyniak, Zielinski, Starzynski, Linetty, Stepinski.ALLENATORE Nawalka.CAMBI DI SISTEMA nessuno.BARICENTRO MOLTO BASSO 46.1 MESPULSI nessuno.AMMONITI Jedrzejczyk e Pazdan per gioco scorretto.

ARBITRO Clattenburg (Ing).NOTE Spettatori 42.000. Tiri in porta 8-5. Tiri fuori 10-12.In fuorigioco 2-2. Angoli 13-5. Recuperi 1’ p.t., 4’ s.t., 1’ p.t.s., 0’ s.t.s.

L’INDICE DI PERICOLOSITÀ

68POLONIA

SICS-GDS

a fine tempi supplementari

77SVIZZERA

L'indice di pericolosità pesa le azioni da gol per capire chi ha fa�o

di più per vincere. In media si segna un gol ogni 35 punti

RISULTATO DELL’INDICE 2-1

SVIZZERA 6,5

Letargo di 45’, trottolando da destra un po’ ovunque. Poi decide di giocare: appena si accentrafa più male, quando inventa quel prodigio fa malissimo.

7

IL MIGLIOREXHERDAN

SHAQIRI

SOMMER 6 Rischia un pasticciaccio brutto dopo 29’’, poi rimedia su Lewa e Kuba.LICHTSTEINER 6 Prima fin troppo prudente, poi diventa la foto della Svizzera in crescita esponenziale.SCHÄR 6 Per un po’ il più pericoloso dei suoi, poi si riposa.DJOUROU 6 Milik e Lewa appassiscono, serve solo qualche ramazzata qua e là.RODRIGUEZ 6 Punizione da 1-1 perfetta, Fabianski anche.BEHRAMI 6,5 I polmoni che serviranno a Mazzarri: recupera palloni e aiuta dove serve.FERNANDES 6 Muscoli e lavoro per reggere la trazione anteriore.XHAKA 5 Idee basiche ma chiare: gli mancano sul rigore decisivo.DZEMAILI 6,5 Per 45’ l’unico che cerca davvero la porta. Si allarga con Shaqiri più accentrato.EMBOLO 6 Di fisico e di foga.MEHMEDI 6 Più sacrificio che incisività.DERDIYOK 6 Dà la scossa, ma sul colpo di testa che varrebbe il 2-1 bastava un po’ di cattiveria in più.SEFEROVIC 6,5 Una traversa e chilometri di fatica: quasi meglio largo quando si accentra Shaqiri.ALL. PETKOVIC 6 Azzecca cambi e sistema più offensivo, ma perché quel primo tempo?

BEHRAMI-DZEMAILIINFATICABILILEWANDOWSKINON SI SBLOCCA

CLATTENBURGL’entrata dagiallo di Schär

in realtà è da arancione, ma per il resto governa bene anche i pochi focolai di tensione.BECK 6 - COLLIN 6TAYLOR 6 - MARRINER 6

POLONIA 6

Non para neanche un rigore, ma aveva già dato (due miracoli): su punizione di Rodriguez e testa di Derdiyok, ma anche su tiro avvelenato di Dzemaili.

8

IL MIGLIORELUKASZ

FABIANSKI

PISZCZEK 6 La squadra pende a destra sulle sue discese, poi Seferovic va a giocargli in faccia.GLIK 6 La serranda si inceppa solo una volta, ma strarischia di far segnare Derdiyok di testa.PAZDAN 6,5 Decisivo il salvataggio finale su Derdiyok.JEDRZEJCZYK 6 Più basso di Piszczek, anche troppo finché non è costretto da Lichtsteiner e EmboloBLASZCZYKOWSKI 6,5 Decisivo in 5 degli ultimi 6 gol della Polonia all’Europeo (tre reti e due assist). E potrebbe raddoppiare.KRYCHOWIAK 6,5 Per un’ora Emery (che lo vuole al Psg) se lo gusta anche da difensore aggiunto. Non perde mai la calma.MACZYNSKI 5,5 L’altra metà di una diga crepata alla distanza.JODLOWIEC 6 Per la resistenza finale.GROSICKI 6,5 Avvio straripante, con la ripartenza che fa nascere l’1-0. Cala stroncato dalla fatica.PESZKO 5,5 Un quarto d’ora di sofferenza. MILIK 5,5 Mira alta da subito, la cosa migliore è il velo per Kuba-gol.LEWANDOWSKI 5 Di solito lavora per gli altri ma segna anche: gli manca sempre lo spunto, non è lui.ALL. NAWALKA 5,5 Perché aspettare 101’ per un cambio?

6

LE PAGELLEdi A.E.

RETI CELEBRI

Da Van Basten a Suker: e l’Euro regala magie 1Il 25 giugno pure il gol dell’olandese di destro all’Urss

Marco Calabresi

A vevamo visto da pochiminuti la parata più bel­la dell’Europeo, il volo di

Fabianski sulla punizione diRodriguez. Poi è arrivato pureil gol più bello di Euro 2016 (su­perando il tacco di Ronaldo al­l’Ungheria e il sinistro di Payetalla Romania), uno dei più bellidi sempre. Perfetta la coordina­zione, perfetta la carambolacon il palo: meglio Xherdan

Shaqiri o Marco van Basten? Disicuro, una cosa in comune c’è,la data: 25 giugno 1988, 25 giu­gno 2016, è il giorno delle ma­gie. Non ci fosse stato quel me­raviglioso destro al volo dell’exmilanista, probabilmente l’Eu­ropeo del 1988 sarebbe stato ri­cordato per un’altra acrobazia,quella dell’irlandese RonnieWhelan, sempre contro l’Unio­ne Sovietica, con assist diretta­mente da rimessa laterale.

DI TUTTI I TIPI Ci siamo entu­siasmati per la rovesciata di An­tonio Conte alla Turchia (2000)o per il destro all’incrocio di Ba­lotelli alla Germania (2012). Icroati, invece, ricordano comefosse ieri il pallonetto di Suker

su un gigante come Schmeichelin un Croazia­Danimarca del1996. Stessa edizione del som­brero di Paul Gascoigne controla Scozia e di un altro cucchiaioin movimento, quello di Pobor­sky al Portogallo. Di Ibrahimo­vic ne vengono in mente due:quello all’Italia nel 2004 (taccovolante) e quello di quattro an­ni fa alla Francia, altra acroba­zia. A proposito di portoghesi,fece venire giù lo stadio Alvala­de il destro all’incrocio dal ver­tice dell’area di Maniche chenel 2004 regalò la finale in ca­sa, poi persa con la Grecia. An­che Maniche ha qualcosa in co­mune con Shaqiri: passato dal­l’Inter, senza lasciare traccia.

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EuropeiRGli ottavi di ieri

LA PRIMA VOLTA

URSS-OLANDA 0-2 EURO ‘88, FINALE Il 2-0 di Van Basten all’88’ è uno dei gol più belli della storia: destro al volo da posizione impossibile. Dasaev pietrificato

CROAZIA-DANIMARCA 3-0 EURO ‘96, FASE A GIRONISuker chiude alla perfezione il contropiede: il pallonetto su Schmeichel in uscita completa il 3-0 di Sheffield sulla Danimarca

A PETKOVIC NON BASTA UNA PRODEZZA COSÌ

La splendida semirovesciata dal limite dell’areadi Xherdan Shaqiri, 24 anni, a�accante dello Stoke Cityma con un passato nell’Inter nella seconda parte della stagione 2014-2015.Per il giocatore svizzero si tra�a del dicio�esimo gol in nazionale

IL GOL CAPOLAVORO

Fenomeno Shaqirima è un gol inutileAi quarti la Polonia1Spettacolare semirovesciata dell’ex interistaAi rigori, errore decisivo di Xhaka: Svizzera fuori

Andrea ElefanteINVIATO A SAINT-ETIENNE (FRA)

«A bbiamo giocato noi ehanno vinto loro».Vladimir Petkovic è

uomo di poche e precise parole:alla Polonia i quarti di finalecontro il Portogallo, miglior ri­sultato della sua storia ad un Eu­ropeo; alla Svizzera i rimpianti.Nell’ordine: il primo tempo but­tato. Il gol del possibile 2­1 can­cellato al minuto 113 da un pa­ratone di Fabianski su Derdiyok.Il rigore sbagliato da Xhaka alsecondo giro di roulette, fataleancora una volta come nel 2006con l’Ucraina. E poi la bellezzadell’1­1 di Shaqiri – un prodigioin rovesciata dal limite dell’area,per ribaltare non solo l’inerziama anche l’esito della partita –svaporata sull’immagine di ZibìBoniek con i pugni serrati per lagioia. Per Shaq resta la candida­

tura per il gol più bello dell’Eu­ropeo, ma così fa ancora più ma­le.

INCARTATO Così si materializ­zano le beffe: nei supplementarila Svizzera aveva legittimato ilmartellamento già iniziato ametà gara regolare (20 tiri totalial 90’) e assediato la Polonia nel­la sua metà campo. Il definitivocambiamento di padrone di unapartita fin lì spaccata a metà.Primo tempo in linea con la sto­ria raccontata fino a ieri da Sviz­zera e Polonia, entrambe secon­de con appena due gol segnati intre gare: bunker dietro, soluzio­ni faticose davanti. Ma Nawalkasembrava aver incartato benePetkovic: il solito 4­4­1­1 condue linee strette, modulato dalmovimento chiave dei dueesterni (Blaszczykowski e Grosi­cki), pronti ad abbassarsi ma an­che ad accentrarsi per sfruttare imovimenti in verticale di Milik e

Lewandowski. E per costringereil trio offensivo alle spalle di Se­ferovic ad un vagare disturbatodalla necessità di inseguire.

RIPARTENZA Due squadre spes­so asserragliate in 40 metri, macon una differenza sostanziale.Da una parte la fatica della Sviz­

zera a trovare linee offensivechiare, al di là del movimentoormai non più inedito di Dze­maili: prima della traversa diSeferovic e poi dell’1­1 di Shaqi­ri nella ripresa, ancora una voltasi era avvicinata al gol solo supunizione (Rodriguez) o con undifensore (Schär). Dall’altra laleggerezza della Polonia nel tuf­farsi in ripartenze affidate quasisempre allo scatenato Grosicki:padre dell’azione dell’1­0 firma­to Blaszczykowski, al secondogol consecutivo dopo quello al­l’Ucraina.

CROLLO VERTICALE Troppo po­ca Svizzera, per essere unasquadra di Petkovic. Che ha scel­to di prendere in mano la partitaesattamente come Nawalka hafinito per mollarla: perdendometri di campo e sicurezze, conun crollo verticale da soprag­giunta passività (zero sostitu­zioni nei 90’, a un Europeo nonsuccedeva da 20 anni). Incom­prensibile per una squadra chegià doveva denunciare due gior­ni di riposo in meno rispetto allaSvizzera. Si sono visti tutti, tan­to più quando con Embolo (perDzemaili) e poi anche Derdiyok,Petkovic ha disegnato un 4­2­4che ha isolato ancora di più il giàconfuso Lewandowski. E ha tol­to ai polacchi l’ossigeno residuoin ogni zona del campo. La fan­tastica rovesciata di Shaqiri eraparsa l’apoteosi del maggior co­raggio, ma quello era il momen­to del k.o., invece mai sferratosoprattutto per colpa di Fabian­ski. E contro una squadra abi­tuata a non morire mai, c’è sem­pre il rischio che una colpa di­venti peccato.

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17DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

GRUPPO ARISULTATI

FRANCIA-ROMANIA 2-1ALBANIA-SVIZZERA 0-1FRANCIA-ALBANIA 2-0ROMANIA-SVIZZERA 1-1SVIZZERA-FRANCIA 0-0ROMANIA-ALBANIA 0-1

PARTITE RETIPT G V N P F S

FRANCIA 7 3 2 1 0 4 1SVIZZERA 5 3 1 2 0 2 1ALBANIA 3 3 1 0 2 1 3ROMANIA 1 3 0 1 2 2 4

GRUPPO DRISULTATI

TURCHIA-CROAZIA 0-1SPAGNA-REP. CECA 1-0REP. CECA-CROAZIA 2-2SPAGNA-TURCHIA 3-0CROAZIA-SPAGNA 2-1REP. CECA-TURCHIA 0-2

PARTITE RETIPT G V N P F S

CROAZIA 7 3 2 1 0 5 3SPAGNA 6 3 2 0 1 5 2TURCHIA 3 3 1 0 2 2 4REP.CECA 1 3 0 1 2 2 5

IERI

Saint-EtienneGEOFFROY GUICHARD

2A SVIZZERA2C POLONIA

56

Ore 21.00

LioneSTADE DES LUMIÈRESMERCOLEDÌ 6 LUGLIO

Ore 21.00

MarsigliaVÉLODROME

GIOVEDÌ 7 LUGLIO

IERI

LensBOLLAERT-DELELIS

1D CROAZIA3F PORTOGALLO

OTTAVI DI FINALE OTTAVI DI FINALE

QUARTI DI FINALE QUARTI DI FINALE

SEMIFINALI SEMIFINALI

Ore 21.00

Saint-DenisSTADE DE FRANCE

DOMENICA 10 LUGLIO

FINALE

IERI

ParigiPARCO DEI PRINCIPI

1B GALLES3C N. IRLANDA

Ore 21.00

TolosaSTADIO MUNICIPALEOGGI

1F UNGHERIA2E BELGIO

Ore 18.00

LillaPIERRE MAUROY

OGGI

1C GERMANIA3B SLOVACCHIA

Ore 18.00

Saint-DenisSTADE DE FRANCE

DOMANI

1E ITALIA2D SPAGNA

Ore 21.00

NizzaSTADE DE NICE

DOMANI

2B INGHILTERRA2F ISLANDA

Ore 15.00

LioneSTADE DES LUMIÈRES

OGGI

1A FRANCIA3E IRLANDA

Ore 21.00

MarsigliaVÉLODROMEGIOVEDÌ 30 GIUGNO

Ore 21.00

LillaPIERRE MAUROYVENERDÌ 1 LUGLIO

Ore 21.00

BordeauxSTADE DE BORDEAUX

SABATO 2 LUGLIO

Ore 21.00

Rai1Sky Sport 1,Supercalcioe Sport Mix

Rai1Sky Sport 1,

Supercalcioe Sport Mix

Rai1, Sky Sport 1e Sport Mix

Sky Sport 1

Rai1, Sky Sport 1

Rai1, Sky Sport 1e Sport Mix

Sky Sport 1

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1, Supercalcio

e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Rai1Sky Sport 1 e Sport Mix

Saint-DenisSTADE DE FRANCE

DOMENICA 3 LUGLIO

d.c.r.

d.t.s.

01

10

POLONIA

GALLES

PORTOGALLO

GDS

IL TABELLONE DELLA FASE A ELIMINAZIONE DIRETTA

GRUPPO BRISULTATI

GALLES-SLOVACCHIA 2-1INGHILTERRA-RUSSIA 1-1RUSSIA-SLOVACCHIA 1-2INGHILTERRA-GALLES 2-1SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-0RUSSIA-GALLES 0-3

PARTITE RETIPT G V N P F S

GALLES 6 3 2 0 1 6 3INGHILTERRA 5 3 1 2 0 3 2SLOVACCHIA 4 3 1 1 1 3 3RUSSIA 1 3 0 1 2 2 6

GRUPPO ERISULTATI

IRLANDA-SVEZIA 1-1BELGIO-ITALIA 0-2ITALIA-SVEZIA 1-0BELGIO-IRLANDA 3-0ITALIA-IRLANDA 0-1SVEZIA-BELGIO 0-1

PARTITE RETIPT G V N P F S

ITALIA 6 3 2 0 1 3 1BELGIO 6 3 2 0 1 4 2IRLANDA 4 3 1 1 1 2 4SVEZIA 1 3 0 1 2 1 3

GRUPPO CRISULTATI

POLONIA-NORD IRLANDA 1-0GERMANIA-UCRAINA 2-0UCRAINA-NORD IRLANDA 0-2GERMANIA-POLONIA 0-0NORD IRLANDA-GERMANIA 0-1UCRAINA-POLONIA 0-1

PARTITE RETIPT G V N P F S

GERMANIA 7 3 2 1 0 3 0POLONIA 7 3 2 1 0 2 0NORD IRLANDA 3 3 1 0 2 2 2UCRAINA 0 3 0 0 3 0 5

GRUPPO FRISULTATI

AUSTRIA-UNGHERIA 0-2PORTOGALLO-ISLANDA 1-1ISLANDA-UNGHERIA 1-1PORTOGALLO-AUSTRIA 0-0ISLANDA-AUSTRIA 2-1UNGHERIA-PORTOGALLO 3-3

PARTITE RETIPT G V N P F S

UNGHERIA 5 3 1 2 0 6 4ISLANDA 5 3 1 2 0 4 3PORTOGALLO 3 3 0 3 0 4 4AUSTRIA 1 3 0 1 2 1 4

3 RETI Bale (Galles); Morata (Spagna)

2 RETI Stancu (Romania, 2 rigori); Payet (Francia); Lukaku (Belgio); Perisic (Croazia);Ronaldo, Nani (Portogallo), Dzsudzsak (Ungheria), Blaszczykowski (Polonia)

1 RETE Giroud, Griezmann (Francia); Schär, Mehmedi, Shaqiri (Svizzera); Robson-Kanu, Ramsey, Taylor (Galles); Duda, Weiss, Hamsik (Slovacchia); Dier, Vardy, Sturridge (Inghilterra); V. Berezutski, Glushakov (Russia); Modric, Rakitic, Kalinic (Croazia); Milik (Polonia); Mustafi, Schweinsteiger, Gomez (Germania); Piqué, Nolito (Spagna); Hoolahan, Brady (Irlanda), Giaccherini, Pellè, Eder (Italia); Szalai, Stieber, Gera (Ungheria); G. Sigurdsson (rigore), B. Bjarnason, Bodvarsson, Traustason (Islanda); McAuley, McGinn (Irlanda del Nord); Skoda (rigore), Necid (Rep. Ceca); Witsel, Nainggolan (Belgio); Sadiku (Albania); Burak, Tufan (Turchia); Schopf (Austria); Quaresma (Portogallo)

AUTOGOLClark (Irlanda) pro Svezia, Saevarsson (Islanda) pro Ungheria, McAuley (Irlanda del Nord) pro Galles

CLASSIFICA MARCATORI

IL PROGRAMMAOTTAVI DI FINALEDATA ORE LOCALITA PARTITA

OGGI 15 LIONE FRANCIA - IRLANDA (4)OGGI 18 LILLA GERMANIA - SLOVACCHIA (5)OGGI 21 TOLOSA UNGHERIA - BELGIO (6)DOMANI 18 SAINT-DENIS ITALIA - SPAGNA (7)DOMANI 21 NIZZA INGHILTERRA - ISLANDA (8)QUARTI DI FINALE

30 GIUGNO 21 MARSIGLIA POLONIA - PORTOGALLO (X)1 LUGLIO 21 LILLA GALLES - Vincente 6 (Y)2 LUGLIO 21 BORDEAUX Vincente 5 - Vincente 7 (W)3 LUGLIO 21 SAINT-DENIS Vincente 4 - Vincente 8 (Z)SEMIFINALI

6 LUGLIO 21 LIONE Vincente X - Vincente Y7 LUGLIO 21 MARSIGLIA Vincente W - Vincente ZFINALE

10 LUGLIO 21 SAINT-DENIS

I RISULTATIGIOCATEDATA LOCALITÀ GRUPPO PARTITA RIS.

10 GIUGNO SAINT-DENIS A FRANCIA-ROMANIA 2-111 GIUGNO LENS A ALBANIA SVIZZERA 0-111 GIUGNO BORDEAUX B GALLES-SLOVACCHIA 2-111 GIUGNO MARSIGLIA B INGHILTERRA-RUSSIA 1-112 GIUGNO PARIGI D TURCHIA-CROAZIA 0-112 GIUGNO NIZZA C POLONIA-IRLANDA DEL NORD 1-012 GIUGNO LILLA C GERMANIA-UCRAINA 2-013 GIUGNO TOLOSA D SPAGNA-REPUBBLICA CECA 1-013 GIUGNO SAINT-DENIS E IRLANDA-SVEZIA 1-113 GIUGNO LIONE E BELGIO-ITALIA 0-214 GIUGNO BORDEAUX F AUSTRIA-UNGHERIA 0-214 GIUGNO SAINT-ETIENNE F PORTOGALLO-ISLANDA 1-115 GIUGNO LILLA B RUSSIA-SLOVACCHIA 1-215 GIUGNO PARIGI A ROMANIA-SVIZZERA 1-115 GIUGNO MARSIGLIA A FRANCIA-ALBANIA 2-016 GIUGNO LENS B INGHILTERRA-GALLES 2-116 GIUGNO LIONE C UCRAINA-IRLANDA DEL NORD 0-216 GIUGNO SAINT-DENIS C GERMANIA-POLONIA 0-017 GIUGNO TOLOSA E ITALIA-SVEZIA 1-017 GIUGNO SAINT-ETIENNE D REPUBBLICA CECA-CROAZIA 2-217 GIUGNO NIZZA D SPAGNA-TURCHIA 3-018 GIUGNO BORDEAUX E BELGIO-IRLANDA 3-018 GIUGNO MARSIGLIA F ISLANDA-UNGHERIA 1-118 GIUGNO PARIGI F PORTOGALLO-AUSTRIA 0-019 GIUGNO LIONE A ROMANIA-ALBANIA 0-119 GIUGNO LILLA A SVIZZERA-FRANCIA 0-020 GIUGNO TOLOSA B RUSSIA-GALLES 0-320 GIUGNO SAINT-ETIENNE B SLOVACCHIA-INGHILTERRA 0-021 GIUGNO MARSIGLIA C UCRAINA-POLONIA 0-121 GIUGNO PARIGI C IRLANDA DEL NORD-GERMANIA 0-121 GIUGNO LENS D REPUBBLICA CECA-TURCHIA 0-221 GIUGNO BORDEAUX D CROAZIA-SPAGNA 2-122 GIUGNO SAINT-DENIS F ISLANDA-AUSTRIA 2-122 GIUGNO LIONE F UNGHERIA-PORTOGALLO 3-322 GIUGNO LILLA E ITALIA-IRLANDA 0-122 GIUGNO NIZZA E SVEZIA-BELGIO 0-1OTTAVI DI FINALEDATA LOCALITÀ PARTITA RIS.

IERI SAINT-ETIENNE SVIZZERA - POLONIA (1) 5-6IERI PARIGI GALLES - IRLANDA DEL NORD (2) 1-0IERI LENS CROAZIA - PORTOGALLO (3) 0-1

LA GUIDA

IL REGOLAMENTO Si sono qualificate agli ottavi le prime due di ogni girone, più le 4 migliori terze. Per la classifica avulsa del girone contavano nell’ordine: a) maggior numero di punti negli scontri diretti, b) migliore differenza reti negli scontri diretti, c) maggior numero di gol negli scontri diretti, d) differenza reti complessiva, e) maggior numero di gol segnati complessivi, f) il minor coefficiente Fair Play (1 punto per ogni ammonizione, 3 per ogni espulsione), g) il ranking Uefa. Per determinare le migliori terze contavano nell’ordine: a) i punti ottenuti, b) la differenza reti, c) il numero di gol segnati, d) il minor coefficiente Fair Play, e) il ranking Uefa.

EuropeiR

18 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Juve-Napoli, il remakeIL BIANCONERO

Leader Khedirache mentalità«Chi ha più testa arriva in fondo»1Il centrocampista della Germania sicuro:«L’Europeo non lo vincerà chi gioca meglio»

L’AZZURRO

Carica Hamsik«Ora batterliè possibileE loro lo sanno»1La Slovacchia ha sconfitto i tedeschiin maggio: «Dietro concedono qualcosa»

Pierfrancesco Archetti INVIATO A EVIAN (FRANCIA)

S icurezza spontanea, chespegne la tensione. I gran­di del recente passato

mandano messaggi di compli­menti: Philipp Lahm a JoshuaKimmich; MiroKlose a Mario Go­mez. «Fantastico,che soddisfazio­ne», dicono i de­stinatari. I cam­pioni del mondorimasti scelgonoaltre vie per ispi­rarsi: Mario Göt­ze legge il DalaiLama, Lukas Po­dolski posta lestupidate che glipassano per la te­sta, sono parecchie. Sami Khedi­ra invece medita. Da quando èqui ha unito il ruolo sul campo aquello fuori: stabilizzatore sag­gio, asciutto. Tipo: «L’Europeonon sarà vinto da chi gioca me­glio, ma da chi avrà mentalità evolontà più forti». Oppure:«D’accordo l’estetica, ma volerentrare in porta a forza di pas­saggi non ti farà andare avanti».Segnale chiaro: dopo tre partitemai perfette, siano stati dettaglidifensivi, offensivi o di concre­tezza, oggi contro la Slovacchiauno sbaglio potrebbe bruciare ilfuturo. Anche se nessuno nelclan tedesco pensa di andare acasa, Joachim Löw ordina le pro­ve dal dischetto e Müller riflettealla sua maniera: «Se non pren­diamo gol, almeno ai rigori ci ar­riviamo».

ESEMPIO Lo sguardo è puntatosenza timori su Spagna o Italia,

non sulle valigie da riempire: «Al Mondiale abbiamo affronta­to di fila Francia, Brasile e Ar­gentina. Abbiamo vinto, nessu­no si è poi ricordato delle esibi­zioni pessime contro il Ghana el’Algeria», ha ripetuto Khedira.Oggi rivedrà Hamsik, che haprovato a soffiargli il primo scu­

detto italiano. InGer mania­Slo­vacchia c’è unaminiatura di Ju­ventus­Napoli ,Neuer ha avverti­to i suoi centro­

campisti: «Occhio a Hamsik, haun tiro pericoloso. L’avevo giànotato nelle partite del Napoli.Non dovete fargli prendere lamira al limite dell’area». Khediraavrà sentito e annuito. L’arte del­la leadership gli deriva dai quasisette anni in nazionale, dalle fre­quentazioni di personalità, alReal Madrid e alla Juve: «Buffonha un carisma che non si può im­parare, è come un’aura naturale.Gigi è molto tranquillo, quasichiuso, ma poco prima dellapartita si carica e carica tutta lasquadra, la fa crescere e sembrache lui diventi alto tre metri emezzo», ha spiegato a SportBild.

MENTALITÀ BIANCONERA Aun certo punto durante la setti­mana è cresciuto il partito proSchweinsteiger: il capitano briz­zolato, personaggio ovunque,non poteva restare per sempre inpanchina. Ma quando Jogi ha di­stribuito le casacche ieri per unesercizio di precisione, centro­campo, attacco ed esterni sem­bravano quelli titolari, con Khe­dira. Il suo posto non dovrebbeessere toccato, nonostante ladiffida. «Qui arriva in fondo chiha la personalità vincente. E noice l’abbiamo». Quando dice noi,fonde la Germania e la Juve:bianchi e neri, si somigliano.

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Francesco Ceniti INVIATO A PARIGI

L’ ultima di Marek Ham­sik a Lilla non è statabanale: lancio al bacio

per mandare Weiss in gol efiondata all’incrocio da posi­zione defilata dopo un drib­bling secco. Quella vittoria,la prima della Slovacchia inun Europeo, contro la Russia(2­1) ha permesso di costrui­re il ponte verso gli ottavi. Eora il capitano del Napoli

quel ponte lo vuole portare oltrela Germania, magari sperandodi trovare l’Italia e il compagnoInsigne. Semplice a dire, il diffi­cile è realizzarlo. Di fronte ci so­no i campioni del mondo. Nonsolo, a centrocampo c’è pure unasorta di rivincita della sfida scu­detto Juve­Napoli: Khedira (piùcentrale) versus Hamsik (piùdefilato a sinistra). «Avranno l’obbligo di fare la partita, noi liaspettiamo. Batterli si può, loabbiamo dimostrato», ha confi­dato al suo entourage. Riferi­mento chiaro: meno di un mese

fa i tedeschi sono ruzzolati in ca­sa contro la squadra del c.t. Ko­zac. Tris in rimonta, avviata dal­lo splendida rete di Hamsik (da30 metri) e chiusa dal milanistaKucka.

UOMO MERCATO Ecco, quellache doveva essere solo un’ami­chevole prima dell’Europeo,adesso pesa. Gli slovacchi sonoconvinti di poter fare il bis.Aspettare e poi colpire sulle ri­partenze, grazie alla velocità diWeiss e l’estro di Hamsik. «Lui èla nostra luce, fa la differenza»,ha ricordato il capitano Skrtel.Marek sarà un sorvegliato spe­ciale, ma questo gli fa salirel’adrenalina. E sa anche di esse­re sorvegliato speciale dalla tri­buna, piena di osservatori. È uo­mo mercato, nonostante un con­tratto in scadenza nel 2018. IlNapoli e De Laurentiis sono con­vinti che non ci saranno proble­mi col loro capitano. Ma le sire­ne cantano. Una ha le vesti delc.t. Kozac («È tempo che Marekvada in un grande club»), l’altraquella del suo procuratore(«Può partire al 50%»). Hamsikalla Gazzetta ha smentito: «Re­sto al Napoli, c’è la Champions.E i tifosi: fantastici, mi riempio­no di complimenti pure qui inFrancia». L’agente, però, vuolemettere alle strette la società:mira a un ritocco dell’ingaggio.Altrimenti farà leva sulle offertedei club inglesi (Liverpool eManchester United, ma potreb­be farsi avanti il Bayern) perspingere sulla cessione. Euro2016 ha alzato il valore di Ham­sik, un eventuale gol alla Ger­mania farebbe schizzare all’insùla quotazione, superando i 30milioni di euro. Cifra che potreb­be far vacillare il Napoli, ma quientrerebbe in gioco Marek: sisente napoletano e adora la cit­tà. Ricordate il dietrofront quan­do il Milan sembrava cosa fatta?

LA STORIA DICE... Discorsi cheritorneranno d’attualità a fineEuropeo, ma la Slovacchia vuoleallungare il soggiorno in Fran­cia. La Germania non fa così pa­ura: «Dietro concedono semprequalcosa», ha spiegato Hamsik.Kozak gioca a nascondino («Sia­mo sfavoriti»), eppure la storiadice che la prima (agosto 1939)e l’ultima (maggio 2016) sfidatra tedeschi e slovacchi è finitacon la vittoria della nazionalemeno quotata. Anche dalle partidi Bratislava si dice non c’è duesenza tre?

© RIPRODUZIONE RISERVATASami Khedira, 29 anni, centrocampista tedesco della Juve, a contrasto con Marek Hamsik, 28, slovacco del Napoli, durante l’ultima sfida in Serie A AFP

BELLEEPOQUE

GERMANIA Boateng ci saràE occhio all’amuleto EVIAN (p.f.a.) Jerome Boateng si è allenato ieri senza noie al polpaccio destro, Joachim Löw ha detto che il difensore oggi ci sarà. La Slovacchia aveva battuto in amichevole il 29 maggio i tedeschi (3-1, segnarono anche Hamsik e Kucka): era una Germania con molte riserve e che non aveva un braccialetto portafortuna mostrato adesso, come amuleto o iniziativa di marketing. Tutto già esibito in Brasile. Folklore a parte, il Bundestrainer ha detto che «andrà guardata con attenzione una rivale molto forte in difesa e brava in contropiede».

BELGIONainggolan ha fatto tremare Bruxelles Che Nainggolan sia un giocatore che vive di energia e potenza muscolare è abbastanza risaputo, la novità è che la sua prodezza contro la Svezia pare abbia fatto tremare per la prima volta Bruxelles. Almeno stando a quanto riportato dall’osservatorio d’Uccle, che a una radio nazionale ha raccontato: «La terra al momento del gol ha tremato. Avevamo avvertito delle mini scosse già due anni fa, ma mai come questa volta: quando ha segnato Nainggolan contro la Svezia abbiamo sentito tutta l’energia di Bruxelles...».

L’ARBITRO Marciniak, il fischietto dal passato fumantino... (e.b.) Il polacco Szymon Marciniak arbitrerà la partita fra Germania e Slovacchia. Con 34 anni è il secondo arbitro più giovane dell’Europeo. È al primo grande torneo, ma punta in alto: «Voglio arbitrare la finale dei mondiali. Quando lo dico ai miei colleghi mi deridono, ma questo è il mio obiettivo. Da giocatore ero un matto, fumantino. Stavo a centrocampo e protestavo sempre. Oggi mi aiuta a gestire meglio i giocatori un po’ agitati. Nei primi minuti non ci parlo perché sono tesi, ma dopo un po’ mi diverto a fare qualche battuta, così si sciolgono».

INGHILTERRA C’è il tabù Lagerbäck: mai sconfitto in 6 gare La missione dell’Inghilterra? Ovvio, battere l’Islanda e approdare ai quarti. Ma anche far crollare un tabù. La nazionale inglese, infatti, non ha mai battuto il c.t. Lars Lagerbäck nei sei precedenti incroci con Lagerbäck alla guida della Svezia (due da vice allenatore e quattro da c.t. svedese): due successi per l’attuale c.t. dell’Islanda e quattro pareggi. L’ultima volta che Lagerbäck ha affrontato l’Inghilterra finì 2-2 nella fase a gironi del mondiale di Germania 2006. Le statistiche servono anche come stimolo. E’ quello che si augurano i tifosi inglesi.

COLLINA «Giallo al portiere se si muove sui rigori» Il rigore parato dal croato Subasic a Sergio Ramos nell’ultimo match del girone continua a far discutere. Subasic infatti si è mosso prima, avvicinandosi al pallone in maniera irregolare. Il designatore degli arbitri Uefa, il nostro Pierluigi Collina, ha in mente un’idea per il futuro: «Quando il portiere lascia prima la linea di porta, oltra a far ripetere il penalty dovrebbe anche essere ammonito - riporta il Guardian -. Peccato per l’episodio, perché l’arbitro fin lì era stato impeccabile».

63le presenze in nazionale dello juventino, con 5 gol. Il debutto avvenne il 5-9-09 col Sudafrica

IL NUMERO

EuropeiRGli ottavi di oggi, a Lille

LA SFIDA NELLA SFIDA

19DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Francia, doppia sfida:conquistare i francesi«E domare l’Irlanda»1Lloris, leader indiscusso, accende la passione dei compagni«Sarà una grande battaglia, vinciamola con la nostra qualità»

Fabio BianchiINVIATO A LIONE

I l condottiero e il guardianocercano ancora i dribblingche finora non sono riusciti

a Pogba. Il condottiero De­schamps e il guardiano Llorisformano una coppia perfetta,gli Stanlio e Ollio della comuni­cazione al bromuro. Non a casouno aveva il record di presenze

in nazionale con la fascia dicapitano (54), l’altro sta­sera lo supererà: affiata­mento totale. Ma non èpiù tempo di traccheggi ecatenacci. C’è un’attesafrenetica attorno al ritor­no in campo dei Bleus. Enon c’entra il fatto che da

una settimana non giocano.Anche il sapore di rivinci­

ta che ha questa sfidacon l’Irlanda per quel­l’antico mani di Henryè solo un eccitante con­

torno al piatto forte. No, la que­stione è chiara. Non è più tem­po di arroccarsi dietro alle ge­sta di un eroe per caso. La Fran­cia chiede a gran voce la veraFrancia. Chiede di mostrare labellezza promessa. Chiede divedere il vero Pogba, il veroGriezmann e, se possibile, i veriComan e Martial. Chiede di in­namorarsi e di poter credere altrionfo. Deschamps dice cheuna cosa in apparenza sconta­ta, però mette involontaria­mente a fuoco la situazione:«Con l’Irlanda è come se co­minciasse un altro torneo». Sì,ma non solo perché o si è den­tro o fuori. La Francia ha vintoma non convinto, l’attesa degliottavi è trascorsa tra l’esalta­zione per Payet e la critica peruna squadra senza un gioco de­finito. E’ ora del cambio di mar­cia.

POGBA E IL GUARDIANO De­schamps tuttavia ha in mente

la stessa formazione della pri­ma sfida. Niente Sissoko dun­que, ancora Matuidi. Ma forsespostato a destra, così Pogbapotrebbe sbocciare nella suaposizione preferita, quel latosinistro che occupa alla Juve.«Paul ha avuto un inizio diffici­le, ma con la Svizzera ha gioca­to molto bene. E’ ancora giova­ne, bisogna lasciarlo tranquil­lo». No, Didier, non è più tempodi stare tranquilli. Sa anche luiche il momento di Pogba è qui eadesso. Chi fa stare tutti tran­quilli invece è il guardiano, Llo­ris. Al Tottenham è un totem,nella Francia pure. Poco gla­mour ma così efficace. Da Mar­chegiani a Kahn a Vito Bahia,ex numeri 1 ora commentatori,il giudizio è unanime: «E’ unodei migliori portieri dell’Euro­peo con Buffon e Neuer. Di lui ilc.t. dice: «Si merita la fascia e ilrecord. E’ esemplare, è ricono­sciuto e rispettato dal gruppo.Non parla molto, ma quando lo

fa lo ascoltano. Una garanzia».Il guardiano silenzioso è al suofianco, come sempre. Sorride eparla dell’Irlanda: «Dobbiamotutti essere consapevoli che sa­rà una grande battaglia. Gli ir­landesi ci mettono cuore, pas­sione, sono gasati dalla vittoriacon l’Italia. Bisognerà vincere subito i duelli individuali, esse­re solidi e fare la differenza conla nostra qualità per non fargliprendere morale».

RIVINCITA E RIGORI Lui in na­zionale ha cominciato proprionel 2009. E c’era quel giornodello spareggio per il mondialedel Sudafrica, portato via dimano all’Irlanda. «Non so se sa­ranno animati da spirito di ri­vincita. E’ una cosa passata, ap­partiene alla storia. Credo chela motivazione supplementaresia il fatto di poter battere lasquadra di casa. E noi siamopreparati, i lunghi giorni senzapartita non ci hanno deconcen­trato, ma permesso di riposare.Non c’è pericolo di sottovaluta­re l’avversario, rispettiamo tan­tissimo l’Irlanda». Un altro ri­vale che si difenderà, prima ditutto. Come la Romania, comel’Albania. Sfide risolte all’ulti­mo respiro, da colpi di genio.C’è il pericolo dei rigori. Llorispotrebbe essere l’uomo in più:ha il 25% di rigori parati. «Sia­mo pronti a questa eventualità,i match dell’Euro sono stati tut­ti molto chiusi. Ma l’obiettivo èovviamente è fare la differenzanei 90 minuti. Abbiamo prepa­rato la sfida nel migliore dei modi, sono molto fiducioso».Non lo direbbe mai, ma lo pen­sa anche lui: è il momento difar innamorare la Francia.

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Sopra, Hugo Lloris, 29 anni, in azione. Sotto,il portiere della Francia abbraccia Payet EPA AFP

OBIETTIVO FINALE

Rizzoli, la road map verso il triplete:«Un passo alla volta»Francesco CenitiINVIATO A PARIGI

«U n passo alla volta».E’ il motto che ripetecome un mantra Ni­

cola Rizzoli. Lo ripete a se stes­so e soprattutto a chi gli chiedecosa si prova a sentirsi uno deifavoriti per la finale di Euro2016. «Un passo alla volta»,perché è inutile e soprattuttocontroproducente alzare trop­po lo sguardo per cercare la sa­goma di Saint Denis, lo stadio

che ospiterà l’ultimo atto dellacompetizione. Ogni gara è pie­na d’insidie e basta una solasvista per compromettere mesidi sacrifici. Oggi «il passo allavolta» del fischietto bologneselo porta a Lione, dove la Fran­cia sfida l’Irlanda.

CAMMINO SEGNATO E’ il mo­mento migliore per trovare Po­gba e compagni, significa che ildesignatore Collina ha studiatoper Rizzoli un percorso preciso,che può condurre in alto. LaFrancia è una delle favorite, di­

rigerla negli ottavi è la giustadistanza per ritrovarla in fon­do. Ecco, se Rizzoli, con gli ad­dizionali Damato e Orsato, piùgli assistenti Di Liberatore e To­nolini (perché sono una squa­dra e solo da squadra possonosperare di andare avanti), su­pererà indenne pure questoostacolo, poi vedrà in tv i quar­ti. A quel punto per lui ci so­no due soluzioni: una se­mifinale oppure la fina­le. In tutto questo c’è lavariabile non seconda­ria dell’Italia. Il futurodel nostro arbitro è legatoin modo diretto al risulta­to degli azzurri. Perché sela Nazionale dovesse supe­rare la Spagna e andareancora più avanti, alloraper Rizzoli i giochi sono fi­niti. Come è già accaduto aEuro 2012, quando la fina­le di Kiev gli fu negata dalla

doppietta di Balotelli alla Ger­mania.

TRIPLETE In ogni caso oltre aRizzoli ci sono altri 4 arbitri chepuntano allo stesso obiettivo: ilturco Cakir (dirigerà Italia­Spagna), l’inglese Clattenburg,l’ungherese Kassai e il tedesco

Brych. A parte Cakir, gli altridevono fare i conti con la

propria nazionale. Ma l’ita­liano è l’unico che può pun­

tare a uno storico triplete:fischiare in una finale delMondiale, dell’Europeoe di Champions. In pas­sato c’è riuscito neglianni Sessanta solo losvizzero Dienst. Sareb­be un’impresa, maRizzoli rispondereb­be: «Un passo allavolta, ora sotto con

Francia­Irlanda».© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nicola Rizzoli, 44anni, già arbitro tra Portogallo e Austria AFP

IL C.T. DELL’IRLANDA

O’Neill che rabbia«Pochi i biglietti per i nostri tifosi»1«Lo stadio di Lione ha 60mila posti, meno di 5mila tagliandi per noi: una sproporzione grave»

INVIATO A PARIGI

M a quale rivincita, il tema è un altro: ibiglietti. Ieri aveva sbottato Roy Kea­ne, focoso vice dell’Irlanda: «Sono ve­

ramente deluso». Ieri lo ha sottolineato il suoc.t., Martin O’Neill: «Lo stadio di Lione ha qua­si 60 mila posti, i nostri tifosi sono più di dieci­mila. Ma sono riusciti ad avere meno di 5 milabiglietti. Una sproporzione grave per noi, maper qualsiasi squadra dovesse giocare un otta­vo di finale». Come dargli torto? Riguardo allasfida: «Rivincita? Non ci penso proprio. Pensoa preparare i ragazzi a un’altra battaglia. Dopola vittoria con l’Italia, siamo più forti mental­mente. Ci proviamo».

RICORDO Robbie Keane è l’autore del gol chenel 2009 senza il mani di Henry avrebbe por­tato l’Irlanda ai supplementari nello spareggiocon la Francia per il Mondiale 2010. Avrebbequalche motivo in più di vendetta. Ma lui sbuf­fa: «Sì, ero lì. Ho segnato, mi sono infuriato.Ma in questi giorni non ho pensato nemmenoper un secondo a quella sfida. Quanti anni sonpassati? Sette. Diavolo, andiamo avanti». Poiperò aggiunge: «Penso che si giochi a palloneper sfide come questa. Ci batteremo controun’altro top team dopo l’Italia. Non sarebbebello buttar fuori i padroni di casa?».

fa.bi.© RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCESISMIdi SEBASTIANOVERNAZZA

A WATERLOO NACQUEIL RE DEI FRANCESISMI

O ttavi permettendo, domenica 3 luglioa Saint Denis potrebbe giocarsi Francia­Inghilterra, quarto di finale

suggestivo e a suo modo «storico». Inevitabile riandare ai secoli in cui i due grandi Paesi se le suonavano di santa ragione, ma in guerra. A Waterloo, sinonimo di disfatta, prese forma il padre di tutti i francesismi, il «Merde!» (pronuncia «merd») urlato agli inglesi da Pierre de Cambronne, generale di Napoleone. Da qui una serie di espressioni tipo «alla maniera di Cambronne», escamotage usato per non dire la parolaccia, oppure «scusate il francesismo», per giustificarsi dopo averla esclamata. Il fatto è che gli storici ancora dibattono se Cambronne questo insulto lo abbia detto o meno. Ecco la ricostruzione, a grandi linee. Waterloo, giugno 1815, ultime ore della nota battaglia. Le forze della settima coalizione, per lo più anglo­sassoni e prussiani, stanno massacrando i napoleonici. Un ufficiale inglese intima la resa a un plotone di soldati francesi disposti in quadrato, però Cambronne con fierezza risponde: «La Guardia muore, non si arrende!». E a quel punto secondo alcuni avrebbe aggiunto: «Merde!». Cambronne viene ferito, sopravvive e nel resto della sua esistenza gigioneggia sull’episodio: un po’ nega tutto, inclusa la frase sulla Guardia mai doma, e un po’ fa capire di aver gridato parole pittoresche, dato il contesto. Curioso che sua moglie sia una lady scozzese, della nazione nemica. Che gran parac…, questo Cambronne. © RIPRODUZIONE RISERVATA

EuropeiRGli ottavi di oggi, a Lione

I PADRONI DI CASAGLI IRLANDESI CI METTONO CUORE. IO SONO PRONTO ANCHE PER I RIGORI

I LUNGHI GIORNI SENZA PARTITA? NON HANNO INCISO, SIAMO CONCENTRATI

HUGO LLORISPORTIERE DELLA FRANCIA

20 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

21DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

R1 RX R21,45 4,00 10,00

IRLANDA 4-4-2

LLORIS1

23RANDOLPH

SAGNA19

RAMI4

KOSCIELNY21

EVRA3

WARD17

KEOGH5

DUFFY12

COLEMAN2

MCCLEAN11

BRADY19

MCCARTHY8

MURPHY21

LONG9

HENDRICK13

MATUIDI14

KANTE'5

POGBA15

GRIEZMANN7

GIROUD9

PAYET8

FRANCIA 4-3-3

FRANCIAPANCHINA16 Mandanda, 23 Costil, 2 Jallet, 13 Mangala, 17 Digne, 22 Umtiti, 6 Cabaye, 12 Schneiderlin, 18 Sissoko, 20 Coman, 10 Gignac, 11 MartialALLENATORE DeschampsSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Giroud, Kanté, Koscielny, RamiINDISPONIBILI nessuno

IRLANDAPANCHINA1 Westwood, 16 Given, 3 Clark, 4 O’Shea, 6 Whelan, 7 McGeady, 15 Christie, 18 Meyler, 20 Hoolahan, 10 Keane, 14 Walters, 22 QuinnALLENATORE O’NeillSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Hendrick, Ward, McCarthy, Whelan, LongINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Rizzoli (Ita)GUARDALINEE Di Liberatore e Tonolini (Ita)ARBITRI DI PORTA Orsato e Damato (Ita)QUARTO UOMO Kulbakov (Bie)TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD

A LIONE, ORE 15

R1 RX R21,42 4,25 9,50

SLOVACCHIA 4-2-3-1

NEUER1

23KOZACIK

KIMMICH21

BOATENG17

HUMMELS5

KHEDIRA6

KROOS18

HECTOR3

SVENTO18

DURICA4

SKRTEL3

PEKARIK2

KUCKA19

PECOVSKY22

MÜLLER13

ÖZIL8

GÖTZE19

MAK20

HAMSIK17

NEMEC11

WEISS7

GOMEZ23

GERMANIA 4-2-3-1

GERMANIAPANCHINA12 Leno, 22 Ter Stegen, 2 Mustafi, 4 Höwedes, 16 Tah, 7 Schweinsteiger, 11 Draxler, 14 Can, 15 Weigl, 9 Schürrle, 10 Podolski, 20 Sané ALLENATORE LöwSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Boateng, Khedira, ÖzilINDISPONIBILI nessuno

SLOVACCHIAPANCHINA 1 Mucha, 12 Novota, 5 Gyomber, 14 Skriniar, 15 Hubocan, 16 Salata, 6 Gregus, 8 Duda,10 Stoch, 13 Hrosovsky, 9 Sestak, 21 Duris ALLENATORE KozakSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Durica, Kucka, Hrosovsky, Mak, Pecovsky, Skrtel, WeissINDISPONIBILI nessuno

ARBITRO Marciniak (Pol)GUARDALINEE Sokolnicki e Listkiewicz (Pol)ARBITRI DI PORTA Raczkowski e Musiał (Pol)QUARTO UOMO Kuipers (Ola)TV Sky Sport 1 HD, Supercalcio HD, Calcio 1 HD

A LILLA, ORE 18

Allarme terrorismo su Ungheria-Belgio1Due arresti a Tournai e Verviers, fan zone a rischio. Wilmots cerca di allentare la pressione sulla squadra

R1 RX R26,75 3,50 1,65

BELGIO 4-2-3-1

KIRALY1

1COURTOIS

LANG2

JUHASZ23

GUZMICS20

ELEK6

GERA10

KADAR4

VERTONGHEN5

VERMAELEN3

ALDERWEIRELD2

MEUNIER16

WITSEL6

NAINGGOLAN4

LOVRENCSICS14

PINTER16

DZSUDZSAK7

HAZARD10

DE BRUYNE7

LUKAKU9

CARRASCO11

SZALAI9

UNGHERIA 4-2-3-1

UNGHERIAPANCHINA12 Dibusz, 22 Gulacsi,3 Korhut, 21 Bese, 8 Nagy, 15 Kleinheisler, 18 Stieber,11 Nemeth, 13 Bode, 17 Nikolic, 19 PriskinALLENATORE StorckSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Nagy, Nemeth, Juhasz, Kadar, Kleinheisler, Gera, Guzminics, DzsudzsakINDISPONIBILI Fiola

BELGIOPANCHINA 12 Mignolet, 13 Gillet,15 Denayer, 18 Kabasele,21 J.Lukaku, 23 Ciman,8 Fellaini, 14 Mertens, 17 Origi, 20 Benteke, 22 BatshuayiALLENATORE WilmotsSQUALIFICATI nessunoDIFFIDATI Vermaelen, Vertonghen, Meunier, WitselINDISPONIBILI Dembelé

ARBITRO Mažić (Ser)GUARDALINEE Ristić e Djurdjević (Ser)ARBITRI DI PORTA Grujić e Djokić (Ser)QUARTO UOMO Eriksson (Sve)TV Rai 1, Rai HD, Rai 4; Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Mix HD

A TOLOSA, ORE 21

Romelu Lukaku, 23 anni, punta dell’Everton, due volte in gol in questo torneo EPA

L’unghereseRoland Juhasz,

32 anni GETTY Corsia preferenziale belga verso la semifinale?Storck (c.t. Ungheria): «Non siamo qui per caso»

Wilmots provoca: «Erameglio Croazia o Spagna»Witsel: «No, ma l’Ungheriaha meritato gli ottavi»

TOLOSA BLINDATAEuropeiRGli ottavi di oggi

Alessandra BocciINVIATA A TOLOSA (FRANCIA)

L a faccia di Witsel con lacapigliatura leonina, lafoto di un combattente si­

riano interrogato, lo sguardogelido di Wilmots, magari duepoliziotti con il passamonta­gna: è il patchwork che si puòtrovare su qualche sito di infor­mazione belga in una giornatache come altre ha mischiato ilcalcio alla paura di attacchiterroristici. L’altra notte le for­ze speciali si sono di nuovomesse in azione: un uomo èstato arrestato a Tournai, a 9

chilometri dal confine con laFrancia, un altro a Verviers, vi­cino a Liegi, ed è lì che un annoe mezzo fa fu sgominata una cellula jihadista pronta a orga­nizzare una strage. Le voci di­cono che ci fossero terroristi decisi a colpire in queste orenella fan zone di Tolosa, dove ilBelgio oggi affronta l’Unghe­ria. «È troppo presto per parla­re di un attacco, prima bisognainterrogare i due sospetti», hadetto il portavoce della procu­ra federale.

ALLARME BOMBA Ma già lasettimana scorsa c’era statauna retata a Bruxelles: dodici

persone avrebbero avuto l’ideadi assaltare la fan zone dellacapitale e di altre città duranteBelgio­Irlanda, partita fra l’al­tro movimentata da un allarmebomba a mezzora dal fischiod’inizio. L’allarme bomba or­mai è diventata una consuetu­dine di questo Europeo, cheper prudenza si ferma davantia ogni pacco sospetto. «Siamofortunati a essere protetti cosìbene», ha tagliato corto il di­fensore belga Thomas Meuniera chi gli chiedeva se la squadravivesse con l’ansia degli atten­tati. Il Belgio è scortato fra l’al­tro da sei uomini dei corpi spe­ciali, ma il c.t. Mark Wilmots lo

ripete da giorni: «In Brasile ciallenavamo con gli elicotteriche giravano sopra le nostre te­ste, ogni grande torneo è così,non siamo blindati per la pri­ma volta». Un tentativo di al­lentare una pressione che si ag­giunge a quella sportiva e piùimmediata, patita dal Belgionella gara d’esordio con l’Ita­lia.

CENERENTOLA Quella sconfit­ta e altri accidenti hanno con­segnato al Belgio una corsiapreferenziale per la semifinale,e allora il ruvido Wilmots si èinventato una formula: «Avreipreferito trovare Spagna o Cro­azia». Il suo capitano Axel Wit­sel gentilmente dissente. «Cer­to che è sempre meglio evitareuna grande squadra come laSpagna, ma questo non vuoldire che si debba sottovalutarel’Ungheria, che gioca un buoncalcio e si trova con merito ne­gli ottavi di finale». Merito so­stenuto a viva voce dal c.t degliungheresi Bernd Storck, un exdifensivista, almeno a giudica­re dal gioco attuale della squa­dra. «Abbiamo dimostrato dinon essere qui per caso. Wil­mots avrebbe preferito un’av­versaria diversa? Noi siamo fe­lici di incontrare il Belgio e sa­remo stati ugualmente felicicon altri». Con Dembélé an­cora infortunato, Wilmotsdovrebbe confermare lasquadra che ha battutola Svezia. Mistero in­vece sulle scelte diStorck, che forse unpo’ di pretattica lafa: la squadra saràdifferente, perchécontro il Portogalloil c.t. aveva lasciatoin panchina quattrodiffidati. TorneràKleinheisler, il talen­to giovane. In difesail punto fermo è Ro­land Juhasz, che hagiocato otto anni nell’An­derlecht prima di essere scar­tato dall’allenatore Van denBrom perché troppo scarso. «Èstato un periodo particolaredella mia carriera, ma questoepisodio mi ha motivato anco­ra di più». Va a finire cheLukaku paga le colpe di un tec­nico olandese: sarebbe para­dossale, ma ci sta tutto in que­sto stravagante ottavo di fina­le.

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22 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

23DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

L’ANNO SCORSOFINÌ 0-0 AL 120’POI AI RIGORILA FESTA ROJA La finale della Coppa del Centenario è la rivincita di quella della scorsa edizione, disputata in Cile e vinta dalla Roja ai calci di rigore dopo che i tempi regolamentari e i supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Tra i protagonisti di quella partita il futuro interista Gary Medel, schierato in difesa e autore di una grande prova su Leo Messi e, in negativo, il napoletano Gonzalo Higuain che, subentrato nella ripresa ad Aguero sbagliò uno dei due calci di rigore dell’Albiceleste nella serie dal dischetto (l’altro lo fallì Banega) che regalò il primo successo del torneo al Cile. Il rigore decisivo fu tirato da Alexis Sanchez.

IL TABELLONEQUARTI QUARTI

SEMIFINALI SEMIFINALI

FINALEStati Uniti 2

Ecuador 1

Stati Uniti

Argentina

Argentina 4

Venezuela 1

Perù2

Colombia4

Colombia

Cile

ai rigori

Messico0

Cile7

Questa no�e alle ore 2East Rutherford (New Jersey)

0

4

0

2

Argentina

Cile

GDS

È ancora Argentina-CileDue regine per un trono

1L’albiceleste di Messi e Higuain cerca la rivincita per interrompere un lungo digiuno, ma la Roja dopo il successo del 2015 è ormai diventata una big

Davide Longo

A ncora loro, ma non è piùuna sorpresa. Argentinae Cile che questa notte

nel New Jersey si contendonola Coppa America del Centena­rio, rappresentano, risultati al­la mano, il meglio che il calciosudamericano possa offrire og­gi. Per meriti propri, ma ancheper le lacune che continuano amostrare le altre nobili, Brasilee Uruguay. La Seleçao sta attra­versando uno dei periodi piùbui della propria storia e l’eli­minazione nella fase a giornidel torneo per mano del Perù fail paio con il sesto posto provvi­sorio nel gruppo di qualifica­zione al Mondiale del 2018. LaCeleste non ha fatto meglio,buttata fuori dal Venezuela edal Messico in un gruppo che inpartenza la vedeva favorita.

UN ANNO DOPO Ancora loro,anche se nel Cile molto è cam­biato rispetto al 4 luglio delloscorso anno. Al timone non c’èpiù Jorge Sampaoli, dimessosia gennaio e ormai prossimo allafirma con il Siviglia, ma JuanAntonio Pizzi. L’ex attaccanteargentino del Barcellona a dirlatutta non era proprio partitobenissimo: pronti, via e all’esor­dio perde 1­2 a Santiago pro­

prio con l’Argentina nelle quali­ficazioni mondiali. Poi una faci­le vittoria contro il Venezuelama a seguire due k.o. inattesinelle amichevoli pre­Coppacontro Messico e, addirittura,Giamaica, che ai più erano ba­stati per catalogare il trionfodel 2015 nella categoria «im­prese inattese e irripetibili».

RINASCITA Non era così, e giànell’esordio della Coppa, purperdendo con l’Argentina, siera visto che il passaggio dal 3­4­3 di Sampaoli al 4­3­3 era or­mai digerito e che la squadrastava decollan­do. Dopo l’esor­dio, è stato uncrescendo conti­nuo: 2­1 alla Bo­livia, 4­2 al Pana­ma, il clamoroso7­0 al Messico(con poker diVargas) e un co­modo 2­0 allaColombia in se­mifinale. Non c’èpiù la fantasiadel «mago» Val­divia, ma il resto della squadraha ripreso confidenza con lenotti magiche del primo storicosuccesso: c’è Gary Medel checon la Roja gioca alla grande dadifensore centrale (e chissà cheil suo ruolo ideale non sia pro­prio quello...), c’è Edu Vargasche ha trovato una certa confi­denza con la porta avversaria(6 reti finora) c’è la leadershipsilenziosa di Alexis Sanchez,che cura con la Roja qualchemal di pancia londinese (sem­bra che stia valutando l’ipotesidi lasciare l’Arsenal dopo 2 sta­gioni) e quella fin troppo loqua­ce di Arturo Vidal, che proprio

alla vigilia della finale ha tiratouna stoccata a questa Coppa,imbastardita a suo dire dalla lo­cation statunitense e dalla mas­siccia presenza delle squadredel Nord e Centroamerica.«Tutti noi sappiamo che il verotrofeo che abbiamo vinto l’annoscorso lo difenderemo nel2019», ha detto l’ex juventinoper la gioia degli organizzatoriamericani.

SOLO VINCERE Dodici mesi do­po, invece, l’Argentina è semprequella: potenzialmente infini­ta, con quell’attacco che fareb­

be la felicità di3­4 c.t. contem­poraneamente(Messi, Aguero,Higuain, Lavez­zi, Di Maria) mada due anni con­dannata a vederegli altri festeg­giare. Il clima nelpaese lo ha rias­sunto bene Ma­radona nei gior­ni scorsi: «Seperdono anche

stavolta è meglio che non torni­no a casa», ha detto il Diez ag­giungendo ulteriore pressionea una squadra che non riesce adaggiungere trofei a un palma­res fermo ormai alla CoppaAmerica del 1993, griffata Ga­briel Omar Batistuta. Un’eter­nità, insomma. Per chiuderequesta striscia il Tata si affidaovviamente a Leo ma anche alPipita, che sia dal punto di vistatattico sia da quello psicologicosembra aver finalmente trovatouna dimensione da big anche inAlbiceleste. Un valore aggiuntoenorme, chissà se basterà.

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A EAST RUTHERFORD, ORE 2ARGENTINA 4-3-3 CILE 4-3-3

PANCHINA: 12 Guzman, 23 Andujar,2 Maidana, 3 Roncaglia, 15 Cuesta, 5 Kranevi�er, 6 Biglia, 21 Pastore,18 Lamela, 20 GaitanSQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: nessunoINDISPONIBILI: Lavezzi, Di Maria

PANCHINA: 12 Toselli, 23 Herrera,3 Roco, 10 Hernandez, 13 Pulgar,14 M. Gonzalez, 19 Orellana, 21 Diaz,9 Pinilla, 16 Castillo, 22 PuchSQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Bravo, Beausejour, SanchezINDISPONIBILI: Mena

ALLENATORE Martino ALLENATORE Pizzi

ROMERO1 14

MASCHERANO1

BRAVO

4ISLA

17MEDEL

18JARA

15BEAUSEJOUR

20ARANGUIZ

5SILVA

8VIDAL

6FUENZALIDA

11VARGAS

7SANCHEZ

8FERNANDEZ

19BANEGA

9HIGUAIN

10MESSI

11AGUERO

ROJO16

17OTAMENDI

13FUNES MORI

4MERCADO

ARBITRO Heber Lopes (Brasile)TV Sky Super Calcio HD

INTERNET www.gazze�a.it

GDS

L’ALBO D’ORO1916 Uruguay 1917 Uruguay 1919 Brasile 1920 Uruguay 1921 Argentina 1922 Brasile 1923 Uruguay 1924 Uruguay 1925 Argentina 1926 Uruguay 1927 Argentina 1929 Argentina 1935 Uruguay 1937 Argentina 1939 Perù 1941 Argentina 1942 Uruguay 1945 Argentina 1946 Argentina 1947 Argentina 1949 Brasile 1953 Paraguay 1955 Argentina 1956 Uruguay 1957 Argentina 1959 Argentina 1959 Uruguay 1963 Bolivia 1967 Uruguay 1975 Perù 1979 Paraguay 1983 Uruguay 1987 Uruguay 1989 Brasile 1991 Argentina 1993 Argentina 1995 Uruguay 1997 Brasile 1999 Brasile 2001 Colombia 2004 Brasile 2007 Brasile 2011 Uruguay 2015 Cile

23gli anni senza vittorie dell’Argentina nei grandi tornei: l’ultimo è stato la Coppa America 1993

IL DIGIUNO

NOTIZIE TASCABILI

Una sfida tra la vincente dell’Europeo che si sta disputando in Francia e quella della Coppa America che questa notte incoronerà la sua regina scegliendo tra Cile e Argentina. È la proposta lanciata dal presidente del Conmebol, Alejandro Dominguez, alla Uefa. «Abbiamo chiesto all’Uefa che la vincente dell’Europeo affronti quest’anno, in Sudamerica, la vincente della Coppa America. Siamo in attesa di risposta», ha detto il numero 1 della Federazione del Sudamerica. La partita si giocherebbe come parte delle celebrazioni per i 100 anni della Coppa America, la cui prima edizione si

svolse nel 1916 in Argentina. Secondo Dominguez una sfida di questo tipo «sarebbe davvero bella da vedere per il pubblico e sarebbe positiva per il calcio nel suo complesso». La prossima edizione della massima kermesse calcistica sudamericana si disputerà in Brasile nell’estate del 2019.

Andrea Manzo, 54 anni PEGASO TOLOSA «Non credo che chiuderò la mia carriera al Chelsea». A dirlo è Thibaut Courtois, portiere deiBlues di Antonio Conte attualmente impegnato agli Europei con il Belgio. «Da ragazzino non avevo un club preferito. In Spagna guardavo spesso il Real e ilBarcellona, in Germania il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund, in Inghilterra Arsenal, Manchester United e Chelsea, invece in Italia Juventus e Milan. Non avevo una squadra favorita ma ho sempre voluto giocare per uno di questi club».

IL PORTIERECourtois: «Non chiuderòal Chelsea»

LONDRA Nolito è ad un passo dal Manchester City. Secondo quanto riferito da Sky Sports, il club inglese avrebbe deciso di pagare la clausola di 18 milioni per l’attaccante spagnolo per prelevarlo dal Celta Vigo. Il 29enne dovrebbe firmare un quadriennale con i Citizens: nell’ultima stagione ha messo a segno 12 gol nella Liga. Nolito, che è attualmente impegnato nel campionato europeo con la Spagna, è stato espressamente richiesto da Pep Guardiola, che dalla prossima stagione siederà sulla panchina del Manchester City dopo tre stagioni al Bayern Monaco.

MERCATOIl City pagherà18 milioni al Celtaper avere Nolito

Andrea Manzo, 54 anni, è ufficialmente il nuovo allenatore del Lugano. L’accordo è stato raggiunto giovedì sera in un incontro tra il patron bianconero Renzetti e l’allenatore cui è stato conferito l’incarico di guidare la prima squadra nella prossima stagione di Super League.

SVIZZERAManzo al Luganoè il sostitutodi Zeman

Alejandro Dominguez, 44 anni, n°1 della Conmebol

LA PROPOSTA DELLA CONMEBOL

«Una sfida tra chi vince l’Europeo e la Coppa America»

MondoRCoppa America

24 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

25DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

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OPINIONI

M entre è impegnato atutto campo a giocarela partita Schwazer(non sapremmo se lostile del presidente

Giomi rientra più nelle caratteristiche del dribbling o dello slalom), la Fidal nel consiglio di venerdì si è trovata ad affrontare un altro minuscolo problema, uno di quelli che farebbe solo sorridere se non rientrasse nella casistica dell’autolesionismo. Tutti sappiamo che un anno è composto da 52 domeniche (che salgono a 53 negli anni bisestili che cominciano di sabato) eppure per il 2017 le maratone di Roma e di Milano, sfogliando il calendario appeso alla parete dei loro uffici, hanno sentito un’irresistibile attrazione per il 2 aprile, al punto che non vogliono più spostarsi da lì. Cosa ha di tanto speciale la prima domenica di aprile (e anche di tanto diverso dalla domenica precedente e seguente) non è dato saperlo ma un cosa è certa: la prima e la quarta maratona d’Italia l’anno prossimo si disputeranno nello stesso giorno. C’è da dire per onor di cronaca che la Milano Marathon la sua data l’aveva scelta da tempo e che invece Roma ha annunciato la sua solo all’indomani dell’edizione 2016, ma è chiaro che questa concomitanza non fa bene a nessuno. Non fa bene agli amatori che dovranno puntare su una o sull’altra; non fa bene alla diffusione mediatica degli eventi perché certamente i giornali negli striminziti spazi del 3 aprile dovranno fare delle scelte e tanto meno alle due televisioni concorrenti che trasmetteranno i due eventi (quale verrà spostato in differita?). Soprattutto non piacerà agli sponsor,

proprio in un momento in cui sono alle porte grandi novità nel settore podistico: praticamente lo stesso bacino di utenza quel giorno verrà diviso in due.

Ecco perché, stimolato dai siti specializzati, il consiglio Fidal di venerdì si è occupato anche di questa piccola cosa con una mossa abbastanza decisa: il segretario federale Fabio Pagliara ha avuto mandato di convocare subito le due parti (la mail di richiesta partirà già lunedì) a Roma per dirimere la questione. Possibilità di soluzione, comunque, molto vicine allo zero anche perché è opinione comune (secondo noi sbagliata) che due eventi così possono convivere. Insomma, non ci sarebbe niente di male se in futuro Boston, Chicago e New York oppure Amsterdam e Rotterdam o anche Berlino e Francoforte si disputassero nello stesso giorno.

Nella flebile speranza che le due parti risolvano questo scontro frontale per fortuna la Fidal ha deciso di correre ai ripari per il futuro. Nel consiglio di luglio non solo verranno uniformati i regolamenti di tutti gli eventi podistici (finora ogni gara rispondeva al suo comitato regionale, previa approvazione del governo nazionale) ma verrà stabilita una clausola per cui le maratone e le mezze che hanno l’etichetta Iaaf dovranno essere distanziate da una a quattro settimane (a seconda che il livello sia gold, silver o bronze). Una delibera che dovrebbe risolvere la deregulation che negli ultimi anni ha trasformato in una giungla il settore della strada che, anche grazie alla Run Card, è quello che porta linfa vitale (cioè soldi) alle casse federali. Anche in questa prospettiva sarebbe bello che la guerra delle date (dal 2018 bisognerà adeguarsi per forza) venisse risolta dal buonsenso.

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ROMA E MILANOE L’ASSURDO CASODELLA MARATONA

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NON SOLO CALCIOdi FAUSTO NARDUCCIemail: [email protected]: @Ammapp1

N ella lotteria di questoEuropeo tutto diventapossibile. Il Trivelamanda a casa Modric eShaqiri sembra

Maradona. Difendere è maledettamente più facile che attaccare, i primi tre match degli ottavi sono dominati dalla paura e dall’equilibrio. Supplementari, rigori, autogol. La cifra è questa. Fa rumore l’eliminazione della Croazia, possibile outsider per il successo finale. Dopo il palo di Perisic, in fondo all’extratime, l’ex interista Quaresma stacca il biglietto vincente. Da non credere. Sono segnali che fanno coraggio, se pensiamo agli azzurri. Si può andareavanti nell’Europeo o tornare a casa per un lapsus. La Polonia – che incrocerà CR7 nei quarti – si qualifica con un testa a testa risolto all’ultimo rigore. La Svizzera ha avuto più possesso palla, ha fatto più tiri in porta e in buona sostanza ha giocato meglio, ma è fuori. Quello che resta negli occhi è la prodezza di Shaqiri, il faro degli svizzeri che in Italia non ha lasciato tracce indimenticabili del suo passaggio all’Inter. Verso il traguardo dei 90’ con la Svizzera a un passo dal baratro, il piccolo asso si è inventato un gol maradoniano, fatto di coordinazione, tecnica, potenza, precisione. Shaqiri si è messo a pedalare con le gambe in aria, come un Fosbury oltre l’asticella della forza di gravità, per scaricare sul palo e in porta col piede mancino una palombella arrivata da sinistra. Capolavoro. In tutta la sua storia all’Europeo, la Svizzera non aveva mai segnato da fuori area: è la prima volta. Non era male il tacco di Ronaldo con gli

ungheresi, ma la prodezza di Shaqiri è un’altra cosa, più complessa. Di sicuro è il gol più bello del torneo e regge il confronto con i top di sempre: dal meraviglioso destro incrociato di Marco van Basten nella finale con i sovietici dell’88, allo spettacolare colpo di testa in tuffo di Michel Platini, un rigore volante, nel 3­2 sulla Jugoslavia dell’84, per non dire della rovesciata di Ibra alla Francia, quattro anni fa. C’è anche il rivoluzionario rigore di Antonin Panenka, a pensarci bene. Quel tiro dal dischetto nella finale vinta dai cecoslovacchi quarant’anni fa sulla Germania Ovest è il papà di tutti i cucchiai dagli undici metri, compresi quelli magnifici e irridenti che vediamo fare da Totti. Ieri Shaqiri non ha vinto niente, la Svizzera è fuori dall’Europeo, ma un capolavoro non è mai inutile. Dimostra che anche nel calcio c’è un’arte possibile, fa venir voglia di provarci, accende processi imitativi. La bellezza ha molte gradazioni, ma ti parla: non fosse vero, persino la Gioconda servirebbe a niente. I lapsus, purtroppo, sono più banali e frequenti. Un lapsus ha deciso anche la Brexit sfida tra Galles e nordirlandesi. La qualità di Bale, Ramsey e Allen – a lungo soffocata e confusa nel pressing – alla fine è venuta alla luce costringendo McAuley all’autogol nell’affannato tentativo di spazzare un cross dell’asso del Real. Bale è uno dei campioni più positivi in questo Europeo. Nel Galles si è messo al completo servizio dei compagni. Visti Modric e CR7, viene da dire che i ragazzi del Real hanno ben sfruttato l’onda di un felice finale in Champions. Anche Kroos è in palla, e aspettiamo conferme in Germania­Slovacchia. Ma il clou della domenica sarà il match della Francia con gli irlandesi. Non solo quelli del Real – che lo inseguono – ma anche noi ci aspettiamo una grande partita da Pogba. Può essere l’ultima chanceper riprendersi la copertina.

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La lotteria dell’Europeo

SHAQIRI, PERCHÉUN CAPOLAVORONON È MAI INUTILEL’ANALISIdi ALESSANDRODE CALÒtwitter: @AdeCal

S e i 200 stile libero sono la sua specialità delcuore, la gara regina è quella in cui FedericaPellegrini si rivelò, si presentò al mondo

nella primavera 2004 a Livorno. Un 54”40

Fede e il record italiano dei 100 stile libero

PELLEGRINI, UN VELOCISSIMO RITORNO ALL’ANTICOLO SPUNTOdi STEFANO ARCOBELLIemail: [email protected]: @sarcobelli

propiziatorio a 15 anni che preludeva al colpo grosso d’argento di Atene 2004. Quel tempo nei 100 sl Fede non l’ha mai dimenticato, l’ha sempre visto come il suo big­bang. E pur non avendo nelle corde, nella braccia, le caratteristiche della velocista innata, i cento ­ la gara più prestigiosa ­ tornano ad essere un capolinea altrettanto rivelatore sulle prospettive olimpiche della Divina portabandiera. Se è da medaglia nei 200 anche se non lo dirà mai, superstiziosissima com’è da sempre, nei 100 è ad oggi da finale, grazie a questo 5° crono mondiale

con cui ha fatto patire la biolimpionica di Londra, l’olandese volante Ranomi Kromowidjojo. Per andare sul podio nei 100 bisognerà scendere sotto i 53” e le due sorelle australiane Campbell, la svedese Sjostrom (che soffre l’azzurra) e la detentrice uscente, per non dire le americane in arrivo dai Trials, si fanno preferire dai pronostici. Fede ha sempre detto che una finale olimpica nei 100, in calendario a Rio dopo i 200 e la 4x200, vorrebbe godersela. Ma adesso? Il crono di ieri che lambisce il muro dei 52”, può aprire nuovi impensabili scenari

anche per una seconda opzione. Una Fede sprinter che fino a qualche mese fa nuotava i 100 solo per provare il passaggio più veloce nei 200 (obiettivo 1’54”), ora si ritrova doppiamente lanciata. Il lavoro svolto con Matteo Giunta sta pagando: in ogni allenamento Fede sta mettendo particolare attenzione alla tecnica di nuotata anche sui lavori estensivi. Cura cioè più i particolari, incrementa (per la resistenza) la forza in acqua, aumenta i livelli di forza in palestra: come una velocista pura. E ­ particolare non trascurabile ­ non è fidanzata per caso con un ex bicampione del mondo dei 100 sl. In questo caso i consigli giusti potrà chiederli a Filippo Magnini...

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LEONARDO BONUCCIDifensore della Nazionale Auguri Boccia Folle!!! @SimoneZaza@bonucci_leo19

La vignettadi Lorenzo Castellani

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NICO ROSBERGPilota della Mercedes di F.1 #VivisCreamery #ibiza #chairman #families@nico_rosberg

DAVIDE CALABRIADifensore del Milan Stamattina al #TheFloatingPiers #lamiaterra @davidecalabria2

26 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

27DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Milan, i cinesi oratrattano l’80%Per sedurre Silviosubito 400 milioni1La cordata rilancia: l’offerta ne prevederebbe altri 100 in seguito, oltre ai debiti. Più i 400 di investimenti

Carlo LaudisaMarco PasottoMILANO

L a situazione era e restasingolare, perché baste­rebbero due sole lettere –

«no» – pronunciate da Berlu­sconi per far saltare tutto, maintanto la trattativa per la ces­sione del Milan è sempre piùavanzata. Sem­pre più nel vivo.L’obiettivo dei ci­nesi è arrivare alsigning – ovverola stipula delcontratto – entrola fine di giugno,al massimo i pri­missimi giorni diluglio, in mododa annunciareufficialmente lafirma del preli­minare contrat­tuale per il 7, data del raduno.Fininvest e investitori cinesi cistanno lavorando senza sostatanto che la serata di venerdìha prodotto un ulteriore passoavanti: ora si tratta su una quo­ta iniziale di acquisizione del­l’80%, e non più sul 70%.

PACCHETTO A prima vista po­trebbe sembrare un dettaglio,ma non è così. Intanto perchéballano diversi milioni, ma so­prattutto perché questo è unaccordo che i compratori stan­no formalizzando – e non ve­dono l’ora di chiuderlo – con laholding della famiglia Berlu­sconi. Fininvest sta dunque ap­parecchiando la trattativa inmodo da mettere in mano a Sil­vio il pacchetto più seducentepossibile. Poi, come diciamoda mesi, sarà lui a prendere ladecisione finale, cosa su cuicontinua a non esserci certez­za. Ma intanto le manovre perarrivare alla fumata biancaproseguono con celerità. Pas­sare dal 70 all’80% significache il consorzio cinese vuole

mettere Berlusconi nelle con­dizioni di non avere più tenten­namenti. Anche perché dopo lafirma del preliminare non cene potrebbero essere, a menodi penali­monstre. L’accordoprevede la cessione totale:l’80% subito e il restante 20%nell’arco di un triennio al mas­simo. Le cifre? Se tutto andràin porto si parla di 400 milioniper l’80% immediatamente,

seguiti da unaseconda rata di100 (inizialmen­te erano 350 più150). Aggiun­gendoci i circa200 milioni didebiti, l’acquistoglobale del pac­

chetto Milan varrebbe circa700 milioni.

INTESA Su queste cifre Finin­vest e cinesi hanno trovato l’ac­cordo, con l’obiettivo di prova­re a chiudere tutti gli aspettitecnici entro la prossima setti­mana. La decisione di alzare laquota dal 70 all’80% – e quindidi pagare di più subito – è statapresa per avere le maggiori ga­ranzie possibili sulla quota re­stante, che così è più «snella» efacilmente gestibile. Un’ulte­riore forma di tutela per chivende e un evidente segnale della grande determinazionedei compratori. Poi ci sono ov­viamente gli investimenti, il ta­sto su cui Berlusconi è statomolto perentorio, quantificatiin 400 milioni spalmati fino al2020. I primi 100 arriverebbe­ro già quest’anno, ma solo do­po aver effettuato il closing del­l’operazione, previsto per i pri­mi giorni di settembre. Ovveroa mercato chiuso. Ecco perchéle parti stanno lavorando ala­cremente anche a un protocol­lo di intesa per gestire il perio­do di transizione sul mercato.Fattore molto importante perBerlusconi che, oltre alla quan­tità, si aspetta investimenti diqualità. Per quanto riguarda lasua posizione, la poltrona disocio di minoranza sarebbe so­lo formale e non operativa nelsenso stretto del termine. In al­tre parole, non gli verrebbechiesto supporto finanziario ela carica di presidente onorario– si era parlato di tre anni – glipotrebbe essere assegnata sen­za una scadenza.

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Silvio Berlusconi, 79 anni, è proprietario del Milan dal 1986 ANSA

IL NODO ALLENATORE

Stand by De Boere GiampaoloBrocchi spera1La decisione a cavallo del mese. I cinesi non hannoancora indicato una preferenza

MILANO

N emmeno il sangueolandese, che gli ri­porta alla mente

campioni, Palloni d’oro e trofei, per il momento ha in­dotto Silvio Berlusconi a da­re il via libera a Frank de Bo­er. Il motivo è evidente: sce­gliere ora l’allenatore signi­f icherebbe in praticadocumentare – in base allascelta – chi siederà sul pon­te di comando del Milan.Mentre Berlusconi, perquanto il fixing degli ultimigiorni veda prevalere il «sì»,in realtà non ha ancora pre­so la decisione finale sul fu­turo del club. E, di conse­guenza, il nome del tecnicoè destinato a restare sub iu­dice ancora qualche giorno.Pochi, per forza di cose: lasquadra si ritroverà a Mila­nello il 5 luglio per i primitest, e il 7 è in programma ilraduno.

STIMA Al momento – ma lesorprese sono sempre die­tro l’angolo – la rosa di can­didati è ristretta a tre figure.In ordine alfabetico: Broc­

chi, De Boer, Giampaolo. Nellatesta di Silvio il primo nomedella lista è anche quello prefe­rito: Brocchi, dopo la fine delcampionato, lungo le settima­ne ha continuato a ricevere at­testati di stima dal presidente apiù riprese. «Se resto io, restianche tu», gli ha ripetuto Ber­lusconi. Tranquillizzandoloperò fino a un certo punto, dalmomento che su questo puntonon c’è alcuna certezza. L’uni­ca cosa sicura è che il Milan è inritardo epocale in ambito tec­nico. Ad ogni modo fra il 30giugno e primi due giorni di lu­glio l’allenatore 2016­17 dovràavere un volto. Brocchi tra l’al­tro ha il contratto in scadenza afine mese.

ATTESA Alla finestra resta an­che Marco Giampaolo, che unmese fa pareva in pole, poi è sembrato perdere terreno e orasi ritrova di nuovo in lizza. L’extecnico dell’Empoli, che nonavrebbe particolari problemiad attendere ancora qualchegiorno, è nome gradito a Gal­liani e, per quanto volto nuovo,non andrebbe incontro a un in­serimento particolarmente la­borioso. Sempre valida la pistache porta a De Boer: anchel’olandese è in corsa a tutti glieffetti per Milanello, l’unicoproblema è che la cordata cine­se, pur considerandolo un no­me gradito e una figura ido­nea, non l’ha ancora indicatoufficialmente come propriocandidato.

m.pas.© RIPRODUZIONE RISERVATA

700milioni circa: è la valutazione del Milan, debiti compresi, fatta dal consorzio cinese

LA CIFRA

Serie ARIl futuro rossonero

LE TAPPE

Queste le tappe più recenti della trattativa per la cessione del Milan che ha visto protagonista la cordata di imprenditori cinesi.10 MAGGIOBerlusconi si convince ad aprirealla cordata cinese con una trattativa in esclusiva ufficializzata da Fininvest.10 GIUGNOVisto il ricovero di Berlusconi e la lunga degenza che lo attende, Fininvest e cinesi concordano un’ulteriore proroga alla scadenza dell’esclusiva a trattare. Si passa così al 30 giugno (in precedenza si era già slittati dal 15 – la data originaria – al 20.13 GIUGNODa New York arriva a Milano l’advisor dei cinesi Sal Galatioto per incontrare i vertici di Fininvest. Galatioto, assieme al referente italiano Gancikoff, si dedica a una tre giorni di incontri.14 GIUGNOCom’era emerso già in precedenza, viene confermato che la difficoltà più grande nella trattativa riguarda le richieste di Silvio sugli investimenti. Berlusconi vuole siano messe nero su bianco e durino nel tempo. Filtrano indicazioni pessimistiche.24 GIUGNOFininvest e cinesi continuano a lavorare all’accordo. Si parla di un possibile annuncio sul preliminare di contratto per il 7 luglio, data del raduno rossonero. Berlusconi ora pare più propenso alla cessione.

Settimane convulsefra alti e bassie Berlusconi operato

Sal Galatioto, 64 anni, è l’advisor della cordata cinese

SATTA-BOATENGHAN DETTO SÌA PORTO CERVOFiori d’arancio per Kevin Prince Boateng, 29 anni, ex giocatore del Milan e la modella Melissa Satta, 30, volto di Mediaset. La coppia si è unita in matrimonio nella chiesetta Stella Maris di Porto Cervo, con il piccolo Maddox, 2 anni, primogenito, a fare da paggetto e molti vip presenti. La Satta e il calciatore tedesco fanno coppia dal 2011.

28 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

È Inter d’assaltoE se parte Icardipuò arrivare Dzeko1Presi Banega, Erkin e Ansaldi, è ballottaggio tra Candreva e Berardi. Ma qualche cessione ci sarà

1 Antonio Candreva, 29 anni, gioca dal gennaio del 2012 nella Lazio 2 Edin Dzeko, 30 anni, ex attaccante del City, 8 gol nel suo primo campionato italiano con la Roma 3 Domenico Berardi, 21 anni, ha segnato38 gol in Serie A, tutti con il Sassuolo 4 Roberto Mancini, 51 anni, allenatore dell’Inter LAPRESSE-FORTE-GETTY

21 3

4

Luca Taidelli

L e premesse del mercatodell’Inter sembravano lestesse dell’anno scorso:

vendere prima di comprare.Dodici mesi fa l’allora d.g. Mar­co Fassone riuscì a convincereErick Thohir e con il d.s. PieroAusilio costruì prima il blitz diMonaco per strappare già a giu­gno Geoffrey Kondogbia al Mi­lan e poi i due chiusero per Mi­randa con l’Atletico Madrid.

Solo in estate inoltrata, invece,si concretizzarono le cessionieccellenti (Kovacic, Shaquiri,Hernanes) con cui alla fine ilclub chiuse il mercato in attivo,malgrado poi siano arrivati, tragli altri, Jovetic, Ljajic, Melo esoprattutto Perisic.

GETTATE LE BASI Vista la deli­catezza della situazione finan­ziaria dell’Inter, quest’anno de­rogare al mantra di mercato pa­reva davvero impossibile. An­che dopo la cessione della

maggioranza a un gruppo fi­nalmente solido come Suning.Pesano infatti gli accordi presicon l’Uefa in chiave fairplayche, dopo il ­30 milioni del­l’esercizio che si chiuderà gio­vedì, impongono il pareggio dibilancio nel 2017. Paletti diffi­cilmente modificabili se non sidimostra immediata disconti­nuità con la gestione preceden­te. Eppure oltre ai parametrizero Banega ed Erkin (ma sia­mo sicuri che il turco resterà enon verrà ceduto all’estero per

liberare una delle due caselleda extracomunitario?), è giàarrivato dal Genoa Cristian An­saldi ­ l’argentino da ieri sulprofilo Instagram si è definito«giocatore dell’Inter» ­ e sonostate gettate le basi per colmareil vuoto all’ala destra. Un bal­lottaggio a due tra DomenicoBerardi e Antonio Candreva ilcui risultato richiederà ancoraqualche tempo.

ATTESA PER MARTEDÌ E se l’In­ter si è spinta ad offrire (ma

non ancora informa ufficiale)rispettivamente25 e 20 milionisignifica che lanuova proprietàcinese ha capitonon solo che per il benedettoturnaround serve rinforzare lasquadra, ma anche che per arri­varci urge aumentare i ricavi. Eil modo più veloce per farlo ètrovare quelle nuove sponsoriz­zazioni che per la vecchia ge­stione sono rimaste una chime­

ra. Tra poche ore i vertici di Su­ning sveleranno i nuovi piani(che potranno comprendereanche le sinergie con lo Jiang­su) e tutto sarà più chiaro. An­che allo stesso Ausilio e al CfaGiovanni Gardini, che hannogettato i giusti ami ma proprioin queste ore sono in full im­mersion con la delegazione diSuning in vista del varo dellanuova Inter.

CESSIONI Progetto che comun­que non potrà prescindere daalmeno un paio di plusvalenzepesanti. Gli indiziati sono Mu­rillo e Brozovic, ma se arrive­ranno offerte non sotto ai 25­30 milioni. Per ora ci è andatovicino solo lo Zenit per il co­lombiano, che però ha rispostono grazie. Del croato si riparle­rà a fine Europeo, ma non è unmistero che in Premier piacciaeccome. Pur con le quotazionidi Perisic in impennata, il pezzopiù pregiato però rimane Icar­di. Per il capitano siamo fermi aun’offerta (respinta al mitten­te) del West Ham e ai sondaggidell’Atletico Madrid. Sotto ai40 milioni l’Inter non si siede

nemmeno al ta­volo. E se pro­prio dovesse sa­crificare il bom­ber di Rosarionon va trascura­ta la pista Dzeko.Il bosniaco è inuscita dalla Ro­ma, cui bastereb­bero 15 milioni.Poi resterebbe ilproblema ingag­gio (4,5 milioni),che però non è

poi tanto superiore a quello diMaurito. E Mancini sotto sottoè convinto che il bosniaco, cheben conosce avendolo allenatoal City, dopo una prima delu­dente stagione italiana sarebbepronto ad esplodere.

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LA SVOLTA SOCIETARIA

Cinesi già sbarcati a Milano: martedì il grande giorno1In città una decina di manager di Suning:riunioni con la dirigenza nerazzurraper limare i dettagli in vista dell’assemblea

MILANO

S i avvicina l’ora X, vale a di­re le 9 di martedì mattina.In quel preciso momento

– a meno di intoppi nei bonificibancari, come avvenne nel no­vembre 2013, quando ErickThohir subentrò a Massimo Mo­ratti come azionista di maggio­ranza dell’Inter – inizierà l’as­semblea straordinaria dei socichiamata a ratificare l’ingresso

di Suning Commerce Group co­me nuovo socio di maggioran­za, con l’acquisizione del68,55% delle quote nerazzurre.Il tutto avverrà in parte rilevan­do una porzione del pacchettoin mano a Thohir (che è arriva­to in serata e scenderà al 31%,in attesa dell’uscita definitiva),in parte attraverso un aumentodi capitale con emissione di ol­tre 3 miliardi di nuove azioni.

ECCO REN Una delegazione

composta da dieci persone diSuning è atterrata ieri alle 7.30da Nanchino, tra cui Ren Jun(vice presidente esecutivo diSuning Commerce Group, il ve­ro braccio destro operativo diZhang Jidong, fondatore delGruppo, in arrivo domani), SunWeimin (vice chairman di Su­ning Commerce Group), YangYang (vice presidente di SuningInvestment Group), Bu Yang(vice presidente di SuningCommerce Group), Liu Jun (vi­ce presidente di Suning SportsGroup e general manager di Su­ning Football Club). Una voltaraggiunto l’albergo, che non èl’Hotel Palazzo Parigi, sede del­l’assemblea, sono scattate le

riunioni con la dirigenza neraz­zurra per mettere a posto tutti idettagli. Dopo l’assemblea deisoci, si terranno infatti i consiglidi amministrazione di Inter, In­ter Media and Communicatione Inter Brand. Il tutto verràchiuso da una conferenza stam­pa e da un pranzo cui partecipe­ranno un centinaio di persone,tra nuova e vecchia Inter. Pocofiltra sulla composizione delnuovo board. In quota Thohirpotrebbero restare lo stessotycoon, il socio Handy Soetedjoe Nicola Volpi. Per Suning, Ren,Yang, il figlio di mr. Zhang (Ste­ven) e altri due dirigenti.

lu.tai.© RIPRODUZIONE RISERVATAErick Thohir, presidente dell’Inter, e Zhang Jindong, n.1 di Suning REUTERS

0Il risultato di bilancio nel 2016-17 che l’Inter si è impegnata ad avere ai fini del fair play

IL NUMERO

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29DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

BOLOGNA Si rimette in moto il Bologna, che oggi si ritrova in Sardegna per il pre-ritiro di Castiadas. Si tratta di una fase inedita e innovativa della preparazione per i rossoblù, ma abituale per Roberto Donadoni che da tempo utilizza una settimana di riattivazione prima di cominciare la preparazione vera e propria. Saranno sette giorni (rientro in città il 3 luglio) di lavoro-vacanza, con sedute atletiche e momenti di relax con le famiglie. Donadoni ha convocato 19 giocatori, dai big Destro, Diawara e Mirante, che sta discutendo un adeguamento del suo contratto con scadenza 2018 da 700 mila euro annui, ai nuovi acquisti Di Francesco e Boldor. Da questo pre-ritiro sono dispensati Taider, Pulgar e Oikonomou per gli impegni con le nazionali, Ferrari in convalescenza dopo l’intervento al menisco esterno destro e Morleoche segue un programma personalizzato a Bologna. Terminata la settimana sarda, i rossoblù saliranno a Castelrotto dal 10 al 26 luglio e poi a Kitzbuhel dal 29 al 5 agosto.

Luca Aquino

I CONVOCATIPORTIERI Da Costa e Mirante. DIFENSORI Boldor, Cherubin, Gastaldello, Krafth, Maietta, Masina, Mbaye e Rossettini.CENTROCAMPISTI Crisetig, Diawara, Donsah eRizzo. ATTACCANTI Destro, Di Francesco, Floccari, Mounier e Tabacchi.

QUI BOLOGNA

Pre-ritiro in SardegnaUna settimana di faticae relax con le famiglie

IL RADUNO

Sassuolo europeoda oggi al lavorocon big e giovaniStefano FoglianiSASSUOLO (MO)

C omincia oggi la quartaavventura in A del Sas­suolo. Sesto in classifica

la stagione scorsa, primo aprendere il via quest’anno, chevede il gruppo in neroverdemisurarsi per la prima voltanella sua storia con una pro­spettiva europea che è insie­me, si disse a maggio, «tra­guardo e punto di partenza».Quella che i neroverdi comin­ciano stasera – raduno blinda­to all’Hotel Due Pini di Corlo, adue passi da Sassuolo – è la sta­gione della verità per una real­tà che non vuole essere consi­derata una meteora e lavoraper consolidarsi ad alto livello.

INNESTI Dopo aver conferma­to Eusebio Di Francesco, la di­

rigenza emiliana ha fatto cassacedendo Vrsaljko all’AtleticoMadrid, ed è riuscita fin qua atrattenere tutti i big – da Berar­di ad Acerbi, fino a Missiroli eSansone – innestando su ungruppo già strutturato sologiovani (Sensi e Mazzitelli, un­der 21 acquistati a gennaio, malasciati ai club di appartenen­za, gli unici due volti nuovi, maanche Dell’Orco, rientrato dal

prestito a Novara) e prenden­do il tempo che serve per il re­sto. Ovvero qualche cessione(Laribi? Pegolo? Chibsah?) einnesti che arriveranno.

PRESENTAZIONE Sfumato La­padula, andranno aggiunti unattaccante, un esterno destroche sostituisca Vrsaljko e ma­gari un difensore centrale, maintanto il gruppo che stasera siritrova e domani comincia a la­vorare in città una filosofia cel’ha già. E Di Francesco la pla­smerà con un ritiro lampo inquota – due settimane a MallesVenosta, dal 3 al 16 luglio – chedovrebbe dar modo ai nerover­di di preparare nel migliore deimodi lo storico debutto in Eu­ropa League, in programma il28 luglio. Giovedì, invece, do­po il workshop in Confindu­stria Ceramica cui prenderàparte Giorgio Squinzi, la pre­sentazione in piazza Garibaldi.

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I CONVOCATIPORTIERI Consigli, Pomini e PegoloDIFENSORI Acerbi, Antei, Ariaudo, Cannavaro, Dell’Orco, Fontanesi, Gazzola, Peluso e Terranova.CENTROCAMPISTI Biondini, Chibsah, Duncan, Laribi, Magnanelli, Mazzitelli, Missiroli, Pellegrini e Sensi.ATTACCANTI Berardi, Defrel, Falcinel-li, Politano, Sansone e Trotta.

Eusebio Di Francesco, 46 anni ANSA

DALL’INGHILTERRA

Però Mou rilanciaPronti 120 milioniper avere Paul1Il Manchester United sarebbedisposto anche a pagare a Raiolai 25 milioni di maxi-commissione

MILANO

D ove andrà Pogba? Ormai è il ritornellodell’estate. Ogni giorno si rincorronovoci sulla sua nuova destinazione, men­

tre dalla Juventus arrivano segnali opposti: laposizione del club è sempre la stessa, il gioca­tore non si vende a meno che non sia lui a chie­dere di essere ceduto. Il francese però fa golaa tutti i top club: della maxi offerta del RealMadrid si è già scritto (120 milioni di euro allaJuve). Come ha ammesso lo stesso Raiola, pe­rò, non è l’unica squadra interessata a Paul.Ieri lo spagnolo As ha rilanciato: il ManchesterUnited torna prepotentemente in corsa pareg­giando la proposta di 120 milioni del Real, chenel frattempo si sarebbe tirato indietro perchépoco propenso ad accontentare Raiola, chevorrebbe 12 milioni di euro all’anno per il suoassistito. Mourinho invece sarebbe riuscito aconvincere il club ad arrivare a una cifra cosìalta. Non solo: lo United, che si mangia le ma­ni per aver lasciato partire il francese quasi acosto zero quando aveva 19 anni, sarebbe di­sposto a dare a Raiola i 25 milioni di commis­

sione che chiede per il trasferimento.

GOMES E GABRIEL JESUS Al momentoporte tutte chiuse alla Juventus, che

però continua a rimanere vigile perchénon vuole correre il rischio di trovarsisenza Pogba e senza un sostituto all’al­tezza. Per questo non molla André Go­

mes, centrocampista portoghese del Va­lencia: il club spagnolo lo valuta 50 milio­

ni, i bianconeri (che lo vorrebbero indipen­dentemente dagli sviluppi di Pogba) sono fermi a 40. Per la difesa, sempre caldo il nomeBenatia: il nodo è la formula, perché la Juve

lo vorrebbe in prestito, il Bayern invece pre­ferisce venderlo. Capitolo attacco: Marot­

ta e Paratici stanno seguendo diverse pi­ste e non hanno fretta. Michi Ba­

tshuayi, centravanti belga del Marsi­glia, è un profilo che piace, la Juveha buoni rapporti con il club (che

non naviga in buone acque) manon vuole arrivare a 30 milioniper averlo. Il vero obiettivo re­sta Gabriel Jesus, giovane stella

brasiliana del Palmeiras, più defila­to il vecchio pallino cileno Alexis Sanchez

(che però l’Arsenal non vuole vendere e haun ingaggio fuori portata).

f.d.v.© RIPRODUZIONE RISERVATA

CON IL 3-5-2BUFFON

DANI ALVES

KHEDIRA

PJANIC(Marchisio)

POGBA

BARZAGLI BONUCCI CHIELLINI

MANDZUKIC DYBALA

ALEXSANDRO

CENTIMETRI

CON IL 4-3-1-2BUFFON

BONUCCI (Barzagli)

CHIELLINI EVRA

KHEDIRA MARCHISIO

PJANIC

POGBA

MANDZUKIC DYBALA

DANI ALVES

CENTIMETRI

CON IL 4-4-2BUFFON

BONUCCI (Barzagli)

CHIELLINI EVRA

POGBA PJANIC(Marchisio)

ALEXSANDRO

MANDZUKIC DYBALA

DANI ALVES

LICHTSTEINER

CENTIMETRI

Paul Pogba, 23 anni FORTE Miralem Pjanic, 26 anni LAPRESSE Dani Alves, 33 anni GETTY IMAGES

Pogba-Pjanic-AlvesLa Juve in mezzoha l’isola del tesoro1Con il francese (se resta) e i due nuovi acquistiAllegri ha molte più soluzioni per arrivare al gol

Fabiana Della ValleMILANO

P iù qualità, più soluzionioffensive, più cross e diconseguenza più gol. In at­

tesa di conoscere il nome del so­stituto di Morata (continua il ca­sting della dirigenza biancone­ra, che comunque farà un tenta­tivo estremo per riportare lospagnolo a Torino se il Real lo ri­metterà sul mercato), la Juven­tus si è già portata avanti co­struendo un centrocampo forte

e ben assortito. Se hai in rosa Po­gba, Marchisio e Khedira piùAlex Sandro, Lichtsteiner edEvra come esterni, fai fatica a la­mentarti, se poi arrivano DaniAlves e Pjanic aumenta la con­correnza ma raddoppiano le op­zioni per l’allenatore. In otticaChampions il vero colpo sarebbela conferma di Pogba, l’uomodalle risorse inesauribili. Avereaccanto due giocatori molto tec­nici come i due nuovi acquisti èun valore aggiunto per il france­se, che avrà più piedi buoni concui dialogare.

PJANIC IN REGIA Con i due bra­siliani sulle fasce, in mezzo Mi­ralem più Pogba e Khedira aifianchi, Allegri avrà un centro­campo spregiudicato e offensi­vo. Quando vorrà coprirsi potràcambiare gli esterni e utilizzareMarchisio (out probabilmentefino a novembre) che garantiscepiù copertura in mezzo. Per Alle­gri la cosa più importante è ave­re giocatori duttili e intercam­biabili. Prendiamo Pjanic: puòsostituire il Principino in cabinadi regia (è questa l’idea che ha intesta Max, d’altronde anche

Spalletti nell’ultima stagionel’ha utilizzato spesso così), puòfare il rifinitore, consentendo altecnico di passare dal 3­5­2 al 4­3­1­2, e pure la mezz’ala. Il rom­bo è l’unico modo per vedere i 4della mediana in campo assie­me: le aperture di Pjanic, gli in­serimenti di Khedira, l’impreve­dibilità di Pogba e la solidità diMarchisio. Un sistema di giocoche sarà proponibile solo dopo ilrientro di Claudio. Con quattroesterni di ruolo Allegri potrà va­lutare anche l’ipotesi 4­4­2, conLichtsteiner ed Evra a coprire lespalle di Dani Alves e Alex San­dro.

LE PUNIZIONI Sia Allegri sia Dy­bala hanno sottolineato l’impor­tanza di Pjanic sui calci piazzati:l’ex giallorosso ha fatto 11 reti su27 su punizione diretta in 5 sta­gioni di A (il 41% dei suoi gol).L’anno scorso si sono alternatiDybala (di sinistro) e Pogba (didestro), qualche volta Bonucci.L’argentino resterà sulla suamattonella (2 reti nell’ultimastagione), Paul (anche lui 2 cen­tri su punzione) e Miralem tire­ranno dall’altro lato.

CROSS E ASSIST Già con l’acqui­sto di Alex Sandro la Juve avevaguadagnato in cross da sinistra,Dani Alves oltre a una gran preci­sione in questo fondamentalesull’altra corsia porta in dote an­che un buon tiro, la grande parte­cipazione alle azioni d’attacco eun’ottima capacità d’inseri­mento (un gol e 8 assist nel­l’ultima stagione col Barcello­na). È perfetto sia per Man­dzukic, che aspetta palloni acentro area, sia per Dybala.

PIÙ GOL L’obiettivo è au­mentare il contributodel centrocampoalla fase realizza­tiva. L’anno scor­so sono state 26(su 56) le reti deicentrocampisti, ilminimo storicodegli ultimi 5 an­ni: da Conte inpoi il reparto dimezzo non eramai sceso sotto i30. Con i nuovi ac­quisti, Pogba e glialtri della medianac’è ottimo materialeper riuscirci. E se doves­se arrivare anche AndréGomes, Allegri avrà unsolo problema: l’abbon­danza.

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Massimiliano Allegri, 49 anni, tecnico della JuventusGETTY IMAGES

Serie ARCome cambia la Signora

REJA IN BICI: «E ALLENOFINO A OTTANT’ANNI»BERGAMO (m.sp.) Un sorriso stampato sul volto, un abbraccio ai tifosi giunti a salutarlo e via con la lunga pedalata. Ieri mattina Edy Reja è partito (foto Magni): dal Santuario di Caravaggio si è diretto in bici verso la sua Gorizia, dove arriverà oggi. Alla vigilia, Reja ha detto: «Avevo deciso di chiudere con l’Atalanta dopo l’interruzione della striscia negativa: è stato un bel percorso, ma avrei voluto mantenere una mentalità più offensiva anche nelle difficoltà. Ho messo buone basi, ora arriva Gasperini, la scelta migliore. Il mio futuro? In panchina fino a ottant’anni».

30 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

QUI NAPOLI

Herrera è più vicinoAffari col Pescara:Caprari e VerreGianluca MontiNAPOLI

I l mercato è anche il giocodelle parti. De Laurentiisaveva parlato di una mega

offerta al Lione per Tolisso, ieriil suo collega francese Aulas hadetto di aver rifiutato 26 milio­ni per il suo centrocampista.Chissà se è vero visto che conquella cifra il Napoli avrebbegià messo le mani su Herrera,per il quale il club azzurro si èspinto invece a 18 milioni più 3di bonus. Il Porto vacilla ed ametà settimana darà una rispo­sta (una percentuale sulla ven­dita andrà al Pachuca, vecchioclub di Herrera). Le parti sonopiù vicine rispetto a qualchegiorno fa e comunque Herreraè più vicino di Witsel che il Na­poli ha sondato e che risentiràma le cui pretese sono ritenute

esose (sul belga dello Zenit c’èl’Everton). Ionita, Diawara,Kessie, Kums e gli altri sonotutti considerati terze scelte.

PEZZI CHE COMBACIANO Ilmercato è anche un puzzle convari tasselli che si debbono in­castrate: in Francia parlano delterzino Sidibe al Monaco, unaoperazione che «libererebbe»Fabinho per il Napoli (due le

offerte: 12­13 milioni più Zuni­ga oppure 15 cash compresi ibonus). Widmer e Meunier re­stano alternative da prenderein considerazione. Occhi pun­tati anche sul giovane esternod’attacco Adam Ounas, ’96 delBordeaux. È una delle ipotesiper il ruolo di vice Callejon da­to che El Kaddouri reclamaquello spazio che il Chievo sa­rebbe disposto a dargli. AncheAlbiol vorrebbe andar via, maper ragioni familiari, peròGiuntoli sa bene quanto sareb­be difficile sostituire lo spagno­lo dato pure che Mustafi nonvuole lasciare Valencia.

SINERGIA PESCARA Fissatal’ultima amichevole del ritiroin Val di Sole: si giocherà il 28luglio con l’Entella, club dalquale il Napoli potrebbe acqui­stare Cheick Keita in sinergiacon qualche altro club di A (ilCrotone). A proposito di siner­gie, quella col Pescara resiste:azzurri vicini a Caprari e Verre(per un totale di 7,5 milioni)che resterebbero in prestito inAbruzzo (per Verre si ipotizzaun prestito biennale). De Lau­rentiis e Sebastiani potrebberoanche adoperarsi insieme perportare in riva all’Adriatico l’at­taccante colombiano Preciado.

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Hector Herrera, 26 anni AP

CESSIONE PALERMO

Tacopina mediatore tra Zamparini e cordata italo-UsaFilippo Di ChiaraMILANO

Z amparini chiama. Tacopi­na risponde. La richiesta«d’aiuto» formulata tre

mesi fa dal presidente del Pa­lermo al collega del Venezia,sembra aver prodotto qualcherisultato. L’uomo d’affari ame­ricano, infatti, pare abbia indi­viduato un gruppo italo­ameri­cano seriamente disposto a trattare l’acquisto del Palermo.Il condizionale è d’obbligo,considerate le implicazioni le­gate alla cessione di un club e lemolteplici trattative (o presun­te tali) di cui si è parlato negliultimi mesi relativamente alclub rosanero. Se Zampariniavrà trovato l’acquirente giustoè presto per dirlo, ma l’interessec’è ed è concreto, come testimo­nia l’intensificarsi dei contatti

tra le parti degli ultimi giorni.La base di partenza sulla qualesi sta discutendo è superiore ai30 milioni di euro. Qualora iprimi approcci dovessero dareesiti confortanti, nelle prossimesettimane la negoziazione po­trebbe subire una decisa accele­rata. Se il mercato del Palermoappare fermo, probabilmente èanche per questo motivo. Zam­parini vuole vendere e spera di

farlo nel più breve tempo possi­bile. Gli italo­americani indivi­duati da Tacopina, stando alleindiscrezioni raccolte, sarebbe­ro orientati a rilevare l’interopacchetto societario, non unaquota di minoranza.

I VIOLA E va anche specificatoche la famiglia Viola, che datempo ha manifestato il suo in­teresse, non ha nulla a che ve­dere con questo gruppo, ben­ché il loro interesse non sia deltutto scemato (nonostante lecontinue smentite del giovaneJohn Viola, di recente in visitain Italia).

FRONTE CINESE L’altro fronteche Zamparini sta coltivandonella speranza di cedere il Pa­lermo, è quello cinese. In que­sto caso sarebbero due i gruppiche hanno manifestato un certointeresse, ma l’input dato agliimprenditori locali dal governodi Pechino è quello di scalaresocietà calcistiche europee dimedio­alto livello, indicazioneche potrebbe rappresentare unproblema, considerato che ilPalermo non è un club di gran­dissime tradizioni. In tal senso,il presidente rosanero aspettauna risposta entro i primi gior­ni della prossima settimana.

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Maurizio Zamparini, 75 anni GETTY

Roma-Vermaelen: si puòUltimatum a Zabaleta1Il Barcellona apre al prestito con obbligo. Nuova fiducia su NachoL’argentino dentro o fuori in una settimana. Attacco: in pole c’è Milik

ALTRE TRATTATIVE

Kamil Glik, 28, polacco LAPRESSE Il serbo Adem Ljajic, 24 anni FORTE

Toro: Iago e Ljajicil sì entro 48 ore Glik va al Monaco1Il Sassuolo vuole Babacar. Samp su Viviani. Per il Genoa c’è l’idea Alario

Pessina-Schira

L a Samp attiva sul merca­to anche nel weekend. Iblucerchiati, dopo aver

praticamente ceduto Fernan­do allo Spartak Mosca, dan­no la caccia a Viviani: il Vero­na chiede 8 milioni. E sul gio­catore ci sono anche Bologna(se parte Diawara, che piacea Roma, Napoli e Valencia) eCagliari (se cede Di Gennaroal Chievo). Intanto la Sampcontroriscatta il centrocam­pista Martinelli dal Brescia.

MOSSE BOLOGNA Per i ros­soblù c’è la grana Miranteche ha chiesto un aumento:dopo un confronto con Di Va­io la situazione pare essersi ricomposta (e sul giocatorec’è la Juve). In difesa scattoper Ajeti (Frosinone, supera­to il Pescara) e Gonzalez (Pa­lermo), in mezzo si avvicinaGnoukouri (Inter). In attac­co proposto Preciado del De­portivo Calì e sondaggio perCapel col Genoa.

AFFARI LAZIO La Lazio diBielsa punta forte su Lloren­

te del Siviglia ma ci sono le pisteKoura (Olympique Nîmes) el’argentino Calleri. Difesa in po­le c’è Jardel (Benfica), sondatoAloé, già al Marsiglia con Bielsa.Per Thauvin chiesto il prestito alNewcastle.

ATTESA GRANATA Oggi o do­mani la Roma aspetta il sì di Ia­go­Ljajic al Torino altrimenti ildoppio affare rischia di saltare.Ponce verso il Gijon. Il difensoreGlik a un passo dal Monaco(balla 1 milione) che vuole an­che Saponara (Empoli).

ALTRI AFFARI Palermo: il Lioneè su Lazaar, idea Cigarini (Ata­lanta) a centrocampo. La Fio­rentina cerca un centrale e trat­ta Sidibè (Lille) e Ruben Vezo(Valencia), l’alternativa è Oiko­nomou (Bologna), avanti piacePjaca (D.Zagabria). Il Genoapuò avere dal Milan Suso (piaceanche a Sassuolo e Bologna) eNiang (c’è l’Everton) dopo lo«sgarbo» Lapadula, nel mirinopure l’argentino Alario (il RiverPlate chiede 15 milioni) e Matri.Il Chievo ci prova per Lodeiro echiede El Kaddouri al Napoli.L’Udinese ci prova per Gilardino(Palermo). Sassuolo: si puntasu Babacar (Fiorentina) e sistringe per Zappacosta (Tori­no), Politano allunga al 2021.L’Atalanta si muove per l’esternoRicci (Roma) e il portiere Leali(Juve). Il Crotone tratta Pagani­ni (Frosinone), Suagher (Ata­lanta) e Vacca (Foggia). Il Pe­scara riscatta Verre (Udinese).

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Davide StoppiniROMA

R oger Federer, vecchio tifo­so di Francesco Totti, ma­gari un giorno in gran se­

greto chiederà al capitano dellaRoma perché il suo Basilea s’èinfilato così prepotentementein testa il nome di SeydouDoumbia. Walter Sabatini e ilbilancio giallorosso ringrazianoe respirano: il club svizzero pa­gherà due milioni di euro per ilprestito e verserà a Doumbial’intero ingaggio che gli garanti­va la Roma, 3 milioni netti, dun­que 6 lordi. Sommato e poi tra­dotto, per la Roma vale 8 milio­ni tra risparmio e incasso. E ma­gari in Svizzera, terra chel’attaccante conosce bene,Doumbia convincerà talmentetanto Federer e il Basilea daspingerli al riscatto: il diritto èfissato a 7,5 milioni.

BUONE NUOVE Ma è bene resta­re attaccati al presente. E all’os­sessione di Spalletti e Sabatini:la difesa. Il tecnico vuole difen­sori che gli consentano di gioca­re con più moduli, anche conquella difesa a tre che il tecnicocontinua a ritenere opzione va­lida per le caratteristiche di di­versi giocatori in rosa. Ancheper questo a Trigoria sbarche­ranno due difensori centrali,non uno. E magari potrebberoarrivare in coppia dalla Spagna.Vermaelen e Nacho sono ai pri­mi posti della famosa lista di 30nomi citata da Baldissoni. E suentrambi vanno registrati passiin avanti nelle ultime ore. LaRoma è convinta di riuscire adaggirare in qualche modol’ostacolo ingaggio per il belga,che a Barcellona guadagna 4milioni di euro. Un agente è sta­to incaricato di sondare il terre­no e ha portato a casa la notiziache il Barcellona potrebbe la­sciar partire il giocatore in pre­stito con obbligo di riscatto, peruna valutazione totale di poco

inferiore ai 10 milioni, cifra ab­bordabile per la Roma. Eccoperché la pista va consideratabuona e pronta a decollare do­po il 30 giugno. L’altro segnalearriva da Madrid. Perché al di làdi quanto fatto filtrare nei gior­ni scorsi sull’incedibilità di Na­cho, a Trigoria sono convintiche si tratti di una strategia mo­mentanea: in fondo, non ci sa­rebbe ragione di togliere delmarcato a fine giugno un calcia­tore non certo titolare. La Romapensa di poter riaprire il dialo­go, per la felicità del calciatoreche già aveva detto sì all’ipotesi.

ATTESA PABLO Per un altro sì,invece, la Roma è in attesa. Sa­batini ha consegnato la scorsasettimana a Pastorello, il me­diatore dell’operazione, l’offer­ta di un triennale da 3 milioninetti per Pablo Zabaleta, argen­tino che il City è disposto a libe­

rare a cifre basse. Una rispostanon è ancora arrivata, ma a Tri­goria non vogliono tirarla per lelunghe: dentro o fuori in unasettimana, questo il messaggiorecapitato a Zabaleta. In casonegativo, via alle alternative. Etra queste Zappacosta: Sabatinine ha parlato col Torino. Da nondimenticare il nome di Caceres:a metà luglio la Roma verifiche­rà le condizioni fisiche dell’uru­guaiano, per poi eventualmentechiudere. Attesi entro domani isì al Torino di Iago Falque eLjajic, altrimenti l’affare rischiadi saltare. Ponce è vicino al pre­stito allo Sporting Gijon. Per Sa­nabria il Tottenham offre 9 mi­lioni: pochi per Trigoria. Dovetengono gli occhi aperti per l’at­tacco: su Dzeko è vigile l’Inter,se addio mai sarà occhio a Mi­lik. Questione di incastri, il mer­cato va così.

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Thomas Vermaelen, 30 anni, difensore del Belgio e del Barça. A destra Pablo Zabaleta, 31 FORTE-ACTION IMAGES

Doumbia saluta: il Basilea paga tutto l’ingaggio e dà due milioni per il prestito (con diritto di riscatto)

Caceres resta in orbita giallorossa: entro metà luglio verifiche sulle sue condizioni fisiche

ALTRE MOSSE

Serie ARMercato

31DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

LA SITUAZIONE

Questa la situazione attuale per quello che riguarda gli allenatori della prossima stagione per le 22 squadre di Serie B e per le 54 di Lega Pro, in attesa ovviamente dell’ok della Federazione per le iscrizioni e anche dei ripescaggi che dovranno riportare l’organico (della Lega Pro) a 60 squadre e che dovranno sostituire i club che eventualmente non verranno iscritti nei due tornei. In maiuscoloin questo elenco sono indicati gli allenatori nuovi rispetto alla scorsa stagione, gli altri sono quelli confermati: molte ancora le caselle da sistemare, per qualche club non ci sono ancora candidati credibili, mentre alcune squadre non sono neppure sicure di iscriversi al campionato. Ecco comunque il riepilogo della situazione:

SERIE B ASCOLI AGLIETTIAVELLINO TOSCANOBARI SANNINO? STELLONE?BENEVENTO BARONI?BRESCIA VECCHI? D’AVERSA?CARPI CastoriCESENA DragoCITTADELLA VenturatoENTELLA BREDAFROSINONE MARINOLATINA VIVARININOVARA BOSCAGLIAPERUGIA BUCCHIPISA Gattuso?PRO VERCELLI LONGOSALERNITANA S. INZAGHISPAL SempliciSPEZIA Di CarloTERNANA BOLLINI?TRAPANI CosmiVERONA PECCHIAVICENZA Lerda

LEGA PRO AKRAGAS ?ALESSANDRIA BRAGLIAANCONA Cornacchini?

AREZZO SOTTILIBASSANO D’ANGELOBELLINZAGO SicilianoCARRARESE ?CASERTANA INCOCCIATICATANIA RIGOLICATANZARO ErraCOMO GALLOCOSENZA RoselliCREMONESE TESSERFERALPI SALÒ ASTAFIDELIS ANDRIA FAVARINFOGGIA De ZerbiFRANCAVILLA CalabroGIANA AlbèGUBBIO MagiJUVE STABIA FONTANALANCIANO PANCARO?LECCE PADALINOLIVORNO FOSCARINILUCCHESE GalderisiLUMEZZANE FilippiniMACERATESE GIUNTIMANTOVA PrinaMARTINA ?MATERA BITETTO?MESSINA BERTOTTOMODENA BergodiMONOPOLI ZANINPADOVA BREVIPAGANESE GrassadoniaPARMA ApolloniPAVIA ?PIACENZA FranziniPISTOIESE REMONDINAPONTEDERA IndianiPORDENONE TedinoPRATO GUSTINETTI? PEA?PRO PIACENZA PEA?REGGIANA COLUCCIRENATE FOSCHIRIMINI ?SAMBENEDETTESE PalladiniSANTARCANGELO MARCOLINISIENA COPPOLA? CHIESA?SIRACUSA SottilSÜDTIROL VIALITERAMO ZAULITUTTOCUOIO FiasconiVENEZIA F. INZAGHIVITERBESE Nofri Onofri

Pavia, Rimini e Martina:le crisi dei club rallentanola scelta degli allenatori

Ternana, fumata grigiaper l’arrivo di BolliniBrescia: Zeman lontano1Sannino o Stellone a Bari, Pisa è sempre in ansia per GattusoIl Prato sceglie tra Pea e Gustinetti, Incocciati alla Casertana

Cirici-Laffranchi-Laureti

I n B ci sono ancora cinquepanchine da assegnare eprobabilmente la prossima

settimana sarà decisiva per de­finire il quadro. Ecco il punto.

QUI TERNANA Fumata grigiadopo il summit con Alberto Bol­lini. Tornano quindi d’attualitàTorrente, Gregucci e Menichi­ni, già contattati in passato, ol­tre a D’Aversa e Gautieri. Do­mani è atteso l’annuncio delnuovo direttore sportivo chedovrebbe essere Fabrizio Lari­ni.

QUI BARI I maggiori candidatiGiuseppe Sannino, 59 anni, è statoper poche giornate al Carpi ANSA

Serie B e Lega ProRPanchine

LE TRATTATIVE

Cesena d’attacco: si punta a Cerri, La Gumina o Antenucci 1Perucchini per la porta del BeneventoLega Pro: Liviero torna alla Juve StabiaL’Arezzo fa la doppietta: Sirri e Corradi

Piga-Pistolesi-Schira

I l Cesena è pronto a rivolu­zionare l’attacco per pun­tare alla promozione: chie­

sti in prestito Cerri (Juve, era aCagliari) e La Gumina (Paler­mo); i romagnoli vanno a cac­cia pure di Antenucci (Leeds).Lo Spezia può pescare ancorain Croazia: nel mirino il centro­campista Cvrzic (Rijeka). Lamezzala Busellato (Ternana)

torna al Cittadella, che tratta Misuraca (Bassano) e Bocalon(Alessandria). Il baby Bifulco(Napoli, era a Rimini) verso ilprestito al Carpi che può ven­dere Mbakogu in Turchia. Il Pi­sa lavora al riscatto di Tabanelli(Cesena). L’Ascoli tratta Fiordi­lino (Palermo, era a Cosenza).Capitolo portieri: il Perugiavuole Forte (Maceratese), ilFrosinone è vicino al ritorno diBardi (Inter) e il Beneventochiude per il prestito di Peruc­

chini (Bologna, era a Lecce).L’Avellino aspetta il via liberadell’Udinese per il prestito diMeret; in attacco chiesto Stoian(Crotone). Garofalo (Novara)verso la Salernitana. Il Trapaniha sorpassato la Cremonese peril centravanti Ferretti (Pavia).

LEGA PRO La Juve Stabia ri­prende Liviero (Lecce) e ora vain pressing per Giannone (Ca­sertana) e Marotta (Beneven­to). Valagussa (Entella, era alRenate) piace al Como. Bonet­to (Inter) vicino alla Reggiana.Lucchese interessata a Antonel­li (Pistoiese). Il Livorno ha of­ferto un biennale a Grillo (Pa­via). Ad Arezzo arrivivano Sirri

(Alessandria) e Corradi (Cu­neo), ma si pensa il grande perl’attacco: Sforzini o Cellini;Probabile la conferma di De­fendi, sempre più vicino Poli­dori (Rimini). Guidone (San­tarcangelo) verso il Teramo. IlFoggia su Martinelli (Messina).Martiniello (Salernitana) versoil Martina. La Fidelis Andria,dopo aver blindato il d.g. Do­ronzo, tratta Volpicelli (Vene­zia). Capodaglio (Casertana) eBorghini (Empoli) nel mirinodel Cosenza. Il Catania lavoraad altri due ritorni: Capuano(Akragas) e Llama (Aldosivi) eintanto è vicinissimo a Pisseri(Monopoli).

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A sinistra l’attaccante Alberto Cerri, 20 anni, ha vinto il campionato di Serie B con il Cagliari. A destra Antonio La Gumina, 20 anni, attaccante cresciuto nelle giovanili del Palermo LAPRESSE-LIVERANI

Gennaro Gattuso, 38 anni, è statopromosso in B con il Pisa LAPRESSE

Zdenek Zeman, 69 anni, ha guidatoil Lugano nella A svizzera LAPRESSE

Alberto Bollini, 50 anni, è stato il vice di Reja all’Atalanta IPP

sto a restare come dirigente.Compromesso che potrebbe es­sere accettato dalla tifoseria,soprattutto se la presenza diLucchesi servirà a convincereGattuso a restare alla guida del­la squadra. Se Ringhio dovessedire no, ci potrebbe esserel’idea­Calori, tecnico che ha giocato a Pisa dal 1989 al 1991.

QUI BENEVENTO Il cambio aivertici della società hanno ral­lentato le operazioni, ragionper cui l’annuncio del nuovo al­lenatore slitterà (Baroni, perora, resta il miglior candidato).

LEGA PRO Ieri la Casertana hascelto Incocciati per la panchi­na (Luca Pensi d.s.). Gustinettio Pea per il Prato: dovrà sceglie­re Nicola Radici, presidente de­signato da Orgoglio Pratese, iltrust dei tifosi pronto a forma­lizzare l’accordo per l’acquistodel 51% delle quote societarie(Paolo Toccafondi si occuperàdel settore giovanile, con la col­laborazione di Vincenzo Espo­sito). La Carrarese, salvata da­gli imprenditori del marmo, el’Akragas, spiazzato dal passag­gio di Rigoli al Catania, sono acaccia dell’allenatore. Il Lancia­no, che ha scelto Matteo Mate­razzi come d.s., punta su Pan­caro. A Mantova si va verso l’ac­cordo con Prina (e il nuovo d.g.sarà Togni). A Pavia, Rimini eMartina Franca, invece, nonhanno tempo di occuparsi delnuovo allenatore perché nonsono neppure sicuri che ci saràuna panchina da occupare.Nessuno dei club ha rispettatola scadenza per il pagamentodegli stipendi di marzo, aprile emaggio, quindi – nella miglioredelle ipotesi – saranno penaliz­zati. Ma c’è il pericolo che le so­cietà spariscano (a Riminil’iscrizione verrà fatta, ma soloper cercare di trovare un acqui­rente).

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restano Sannino e Stellone. Di­penderà molto anche dalla scel­ta del d.s.: sprint tra Faggiano eSogliano, incontrati ieri dalpresidente Giancaspro. Se do­vesse spuntarla Sogliano, è fa­cile pensare che sceglierà cometecnico il fedelissimo Sannino.

QUI BRESCIA Con il passare deigiorni perde quota l’ipotesi di un ritorno di Zeman: fra i profi­li esaminati di tecnici adatti aun gruppo dall’età media gio­vane, ci sono Vecchi e D’Aversa.

QUI PISA Domani si dovrebbesapere chi tra Petroni e Lucche­si diventerà il proprietario delPisa. È probabile che la spunti ilprimo, ma con il secondo dispo­

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VIA ALLE 14 DIRETTA SKY SPORT MOTOGP HD, LIVE E COMMENTI SU GAZZETTA.IT7ª FILA6ª FILA5ª FILA4ª FILA3ª FILA2ª FILA1ª FILA

IANNONE*Ita-Ducati

29

21 1’47”567

P. ESPARGAROSpa-Yamaha

44

7 1’46”997

REDDINGGB-Honda

45

3 1’46”312

PETRUCCIIta-Ducati

9

9 1’47”601

BARBERASpa-Ducati

8

12 1’48”830

BAUTISTASpa-Aprilia

19

14 1’49”163

PEDROSASpa-Honda

26

15 1’49”364

M. VIÑALESSpa-Suzuki

25

11 1’48”415

CRUTCHLOWGB-Honda

35

5 1’46”568

SMITHGB-Yamaha

38

13 1’48”909

A. ESPARGAROSpa-Suzuki

41

8 1’47”118

MILLERAus-Honda

43

18 1’49”775

V. ROSSIIta-Yamaha

46

2 1’45”961

E. LAVERTYGB-Ducati

50

16 1’49”678

HERNANDEZCol-Ducati

68

6 1’46”828

LORENZOSpa-Yamaha

99

10 1’47”897

RABATSpa-Honda

53

19 1’49”779

BRADLGer-Aprilia

6

17 1’49”685

M. MARQUEZSpa-Honda

93

4 1’46”430

PIRROIta-Ducati

51

20 1’50”204

DOVIZIOSOIta-Ducati

4

1 1’45”246

Media:155,3 km/h

* IANNONE PARTE ULTIMO PER LA PENALITÀ SUBITA A MONTMELÒ. METEO:: NUVOLOSO, PIOGGIA . TEMPERATURA MASSIMA 18o

Oggi sul circuito di Assen (4.542 m) si corre il GP d’Olanda, 8a prova (su 18) del Motomondiale 2016. L’evento viene trasmesso in diretta su Sky Sport MotoGP HD e in differita su Tv8 nei seguenti orari: alle 14 la Moto3, alle 15.20 Moto2 e alle 17 MotoGP. Diretta,

interviste e commenti pure su gazzetta.it.PROGRAMMAWarm up: ore 8.40-9 Moto3; 9.10-9.30 Moto2; 9.40-10 MotoGP. Gare: ore 11 Moto3 (22 giri per 99,9 km); 12.20 Moto2 (24 per 109 km);

14 MotoGP (26 per 118,1 km).CLASSIFICHEMotoGP: 1. M. Marquez p. 125; 2. Lorenzo 105; 3. V. Rossi 103; 4. Pedrosa 82; 5. M. Viñales 72; 6. P. Espargaro 59; 7. A. Espargaro 49; 8. Barbera 48; 9. Dovizioso 43.

Moto2: 1. Rins 116 p.; 2. Lowes 108; 3. Zarco 106; 4. Luthi 93; 9. Corsi 50; 10. Morbidelli 50. Moto3: 1. Binder 147 p.; 2. Navarro 103; 3. Fenati 80; 4. Bulega 66; 5. Bagnaia 54; 6. Antonelli 52; 7. Bastianini 49; 12. Locatelli 30.

LA GUIDAGARE DALLE 11

Dovizioso Furia Rossa

1. Rossi e Dovizioso, protagonisti delle qualifiche; 2. La Yamaha di Valentino (2a) e la Ducati di Andrea (1a); 3. La caduta di Lorenzo nelle libere del mattino; 4. E quella di Marquez in Q2 MILAGRO

3

1

4

2

E Rossi è 2o L’Italiaad Assenè favorita1Andrea e Valentino maghi di strategia sull’asfalto viscido. Prima pole 2016 per la Ducati. Marquez 4o . Lorenzo parte 10o

Paolo IanieriINVIATO AD ASSEN (OLANDA)

«A d Assen succede sem­pre qualcosa. Nel be­ne o nel male, non c’è

mai una volta che, al momentodi smontare il box e tornare a ca­sa, tu possa dire di esserti anno­iato o che tutto sia andato comedoveva. Mai». Alex Briggs, ilmeccanico «filosofo» australia­no che da una vita accudisce lemoto di Valentino Rossi, ha avu­to ragione anche questa volta,alla fine di una qualifica che pernoi italiani si è rivelata perfetta,o quasi. E che, speriamo, possaessere il prodromo di una dome­nica altrettanto entusiasmante.

GRAN TRIO Perché in una gior­nata dove la pioggia è arrivataall’inizio delle quarte libere,sparita all’inizio della Q2 ed ètornata a cadere incessantequando i motori si sono accesiper la Moto2, Andrea Doviziosoalla vigilia del suo 150° GP si èpreso in sella a una Ducati moltoconvincente una pole positionche gli mancava dal Qatar cheaveva aperto il Mondiale 2015.Sfruttando, come meglio nonavrebbe potuto, la scia di Valen­tino Rossi, che si è così dovutoaccontentare del 2o tempo. E tra­scinando nel contempo sul po­dio del sabato un’altra Ducati, laGP15 coi colori Pramac di ScottRedding. Ovvero i tre piloti che,a pochi minuti dalla bandiera ascacchi, hanno deciso di tornareai box per montare un nuovopneumatico da bagnato, capacedi garantire più trazione sullapista ancora umida.

BOCCIATI Una mossa dettatadall’esperienza e decisa all’ulti­mo istante da Valentino e An­drea, pianificata invece già a ini­zio turno da Scott, e che ha per­messo ai tre di uscire come gi­ganti in un pomeriggio che haregalato bocciature eccellenti.Come Dani Pedrosa, eliminatogià nella Q1 (16o) dopo essere fi­nito a terra nel quarto turno dilibere. Come, soprattutto, JorgeLorenzo e Maverick Viñales,staccatissimi in fondo alla Q2: ilcampione del mondo, cadutoanche lui al mattino, in crisi psi­cologica («Non mi fido e quindi

non spingo, devo lavorare su dime») per l’essere costretto a gio­carsi il tutto per tutto proprionelle condizioni meteo nellequali, nel 2013, qui si ruppe unaclavicola; il futuro compagno diValentino, invece, è scivolatocon la Suzuki nel giro di uscitadai box, quando stava riscaldan­do le gomme. Come Danilo Pe­trucci, un altro membro del clubdi chi ha assaggiato la ghiaia (inFP4 subito dopo avere firmato ilmiglior tempo momentaneo),che in qualifica seguiva Valenti­no ma che, quando il pesarese èrientrato per cambiare gomma,ha preferito restare in pista, pre­giudicando, lui che è tra i mi­gliori interpreti della guida sulbagnato, una prima fila tutta tri­colore. Operazione perfetta­mente riuscita, invece, inMoto3, dove Enea Bastianini ètornato in pole davanti al terzet­to dei pilotini di Valentino, nel­l’ordine lo sbocciato Andrea Mi­gno, il sempre più convincenteNicolò Bulega, il concreto Ro­mano Fenati.

AL LADRO Avrebbe potuto finire

tra i grandi delusi della giornataanche Marc Marquez che, nel gi­ro di uscita dai box è finito a ter­ra, tradito anche lui dalla gom­ma anteriore da bagnato dellaMichelin, troppo dura e quindidifficile da mandare in tempera­tura. Ma con la rapidità di ungatto, una voltarialzatosi dallaghiaia della cur­va 8, Marqueznon ci ha pensatoun secondo nelsaltare sul primoscooter che hatrovato, quello diuno dei fotografidella Gazzetta,Tino Martino(«Mi ha fatto cen­no di andare, malo avrei preso an­che se avesse detto di no», rideMarc), per precipitarsi il più ve­locemente al box e saltare sullaseconda moto. Operazione chegli ha permesso di entrare in pi­sta quando le condizioni eranomigliorate e, di conseguenza,sfruttare la gomma quasi nuova.Il 4o tempo si spiega così, oltre

che col talento che al mattino gliha permesso di cavarsela solocon un grandissimo spaventodopo che, alla staccata in fondoal rettilineo principale, a causadella ruota anteriore non perfet­tamente incollata al suolo laHonda ha inchiodato in una nu­

vola di fumo, conlo spagnolo capa­ce non si sa comedi restare aggrap­pato al manu­brio.

ATTESA Oggi, colmeteo che an­nuncia ancora ac­qua, Dovi e Valevanno a cacciadella grande im­presa, Petrucciproverà a farsi

strada coi muscoli e Iannone arisalire velocemente dall’ultimoposto in griglia, «regalo» dell’in­vestimento a Lorenzo del Mont­melò. In ogni caso, l’Italmotopromette divertimento. PerchéAssen, lo dice la tradizione, nonè mai una storia banale.

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Dovi taglia i 150 GPpartendo davanti a tutti: non ci riuscivadal Qatar 2015

Redding mette come Andrea e il Dottore una gomma nuova nel finale ed è terzo

TRAGUARDI

MotomondialeRGP Olanda

33DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Il team Ducati festeggia con Andrea Dovizioso, 30 anni, la conquista della pole nel GP d’Olanda LIVERANI

Ducati da sogno«Non pensavamodi andar così forte»1Dovi: «Seguire Vale mi ha facilitato il compito, ma io ho azzeccato la mossa con le gomme»

Giovanni ZamagniASSEN

U na pole inaspettata,quindi dal sapore ancorapiù dolce. «A Barcellona

abbiamo capito che questa mo­to ha dei limiti», aveva dettogiovedì Andrea Dovizioso.«Siamo veloci, ma dobbiamousare troppa forza», aveva ri­badito venerdì Andrea Ianno­ne, nonostante il primo temponelle libere. Insomma, sembra­va un altro GP di sofferenza, in­vece è arrivata una pole che inCasa Ducati mancava dal Mu­gello 2015 (19 GP fa) e a Dovi­zioso dal Qatar 2015 (25 GP).«Siamo stati più competitivi

delle aspettative. E abbiamoun buon passo gara sia con Do­vizioso sia con Iannone, anchese dovrà scattare dall’ultimoposto», sintetizza l’ingegnereGigi Dall’Igna, il responsabiledel reparto corse di Borgo Pa­nigale. Per conquistare la suaprima pole stagionale, la quar­ta in MotoGP, Dovizioso nonsolo è stato veloce, ma è statobravo tatticamente. «Le condi­zioni erano difficilissime e as­sieme al team avevamo pianifi­cato un’uscita unica con legomme da bagnato. Mi sonoperò subito reso conto che lapista si stava asciugando: dopoaver ottenuto un buon tempoho deciso di tornare ai box percambiare quella posteriore,

per montare ancora una “rain”,ma nuova, anche se il team nonera pronto. La scelta giusta».

ONESTO Non so­lo. «Sono statofortunato a tro­varmi dietro aRossi: nella partiasciutte ho spin­to al massimo, inquelle bagnateho potuto capireil limite sfrut­tando il suo rife­rimento. Così,conquistare lapole è stato rela­tivamente facile», ammettecon la solita sincerità, qualitàche fa apprezzare il Dovi non

solo come pilota. Un’analisiimpeccabile e lucida. «Ho otte­nuto il miglior tempo ancheperché eravamo rilassati epronti a sfruttare la situazione.È interessante la velocità avutafinora, ma è ancora una com­petitività che non mi soddisfa,perché in gara facciamo troppafatica e non ce la giochiamo adarmi pari con i più forti», spie­ga. Ma Andrea sa di avere unapossibilità importante. «E’ unabuona occasione, ma rimangocon i piedi per terra: sono con­sapevole di pregi e difetti dellaDesmosedici. Conosco i nostririvali: battere Honda e Yamahacon Rossi, Lorenzo e Marquezè complicato. Ma non significache non ce la possiamo fare».

VELOCE Se Dovizioso sogna ingrande, Iannone spera in unarimonta: le prove hanno detto

che ha il passoper riuscirci. «Èstata una giorna­ta molto positi­va. In Q2 ho az­zardato la solu­zione delle gom­me intermedie(ha finito 9°;n.d.r.): bastavaun giro in più perfare un buontempo. Sarà im­portante partirebene e avere pa­

zienza: non sono in tanti adavere il mio ritmo».

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392I giorni trascorsi dall’ultima pole della Ducati: il 31 maggio 2015 con Andrea Iannone al Mugello

IL DIGIUNO

ASSEN — (p.i.) La pole lo ha reso felice, ma Gigi Dall’Igna, direttore corse Ducati, è furioso con la Grand Prix Commission, che ieri ha ufficializzato l’addio alle ali dal 2017. «A me piace la sportività e se vedo cose antisportive non sono felice. La motivazione è legata alla sicurezza, ma le ali non sono mai state un problema: abbiamo effettuato studi, anche con i fornitori di materiale tecnico, con certificazioni indipendenti. Avevamo fatto una proposta ragionata e ragionevole condivisa dai giapponesi, che poi si sono tirati indietro. Mi lascia sconcertato. Per i giapponesi Ducati ha sviluppato la moto con le ali e per questo pensano che abbiamo un vantaggio rispetto a loro che ci sono arrivati dopo. Mi aspetto che pure il becco montato dalla Honda sopra la presa d’aria sia considerato come un’ala».

IL DIVIETO

Via le ali dal ‘17 Dall’Igna nero:«Antisportivi»

LE ALTRE CLASSI

Festa tricolorecon Bastianinie i suoi «fratelli»1Enea, Migno e Bulega: la prima filain Moto3 è tutta nostra. Fenati quarto

Da sin. Andrea Migno (2o), Enea Bastianini (1o) e Nicolo Bulega (3o) MILAGRO

ASSEN

S e Andrea Dovizioso eValentino Rossi da­vanti a tutti in Moto­

GP rappresentano qualcosadi straordinario, quattro pi­loti italiani nelle primequattro posizioni in Moto3 èroba da libro dei primati:fantastico. Enea Bastianini(18 anni), prima pole sta­gionale, quinta della carrie­ra; Andrea Migno, (20) se­condo come al Mugello; Ni­colò Bulega (16), terzo aldebutto ad Assen; RomanoFenati, quarto e molto co­stante: sono loro il presente(e il futuro, considerata lagiovane età) del motocicli­smo italiano. Senza dimen­ticarsi di Fabio Di Giannan­tonio (17 anni, 9o), PeccoBagnaia (19, 10o), NiccolòAntonelli (20, 13o, indietrorispetto alle sue potenziali­tà): nella categoria più pic­cola, siamo davvero forti.

HANDICAP Questo non si­gnifica che oggi vinceremocon facilità, perché il capoclassifica Brad Binder (5o) èfortissimo in ogni situazio­ne e ce ne sono tanti altrimolto competitivi; inoltre,con il bagnato, nessuno deiquattro piloti davanti è esat­tamente fenomenale. In­somma, può accadere qual­siasi cosa, ma, per il mo­

mento, godiamoci una primafila tutta italiana.

BRAVO ENEA Per Bastianini, ilfine settimana non era iniziatonel migliore dei modi, ma unamossa tecnica prima delle qua­lifiche gli ha fatto ritrovare fi­ducia: «Qui, una moto stabile eveloce fa la differenza, nelle li­bere ho faticato, poi abbiamofatto un bel passo in avanti. Al­la fine ho avuto paura chequalcuno mi fregasse, ma è ar­rivato la pole: è una grandeiniezione di fiducia» si rallegrail pilota del team Gresini, chedopo gare difficili, anche percolpa di un infortunio, sta ri­trovando la sua abituale veloci­tà. Ecco quindi che la sua pole ètutt’altro che sorprendente: loè di più il 2o posto di Migno.«Siamo partiti subito forte, perché sapevamo che avrebbepotuto piovere da un momentoall’altro: i tecnici stanno facen­do un grande lavoro», ha dettoAndrea ancora a caccia del pri­mo podio iridato.

PIOGGIA In Moto2, la classifi­ca è stata determinata dall’ac­qua che ha bagnato la pista auna ventina di minuti dal ter­mine: Thomas Luthi, JohannZarco e Domenique Aegerterhanno conquistato la prima fi­la, con Franco Morbidelli buon5o, Lorenzo Baldassarri 10o eMattia Pasini 12o.

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IL RETROSCENA

Marc raddrizza le prove «rubando» uno scooter 1 Era quello di un fotografo italiano: «Dopo la caduta, dovevo tornare presto ai box e...»

ASSEN

I l dato clamoroso non è ilquarto posto in griglia diMarc Marquez (era già ac­

caduto nel GP d’Italia), ma ilfatto che lui sia lo spagnolo me­glio classificato nelle tre cate­gorie: non parliamo di crisi, maè certamente qualcosa di ano­

malo per una nazione che negliultimi anni ha dominato in ma­niera incontrastata. Ma se i pi­loti spagnoli devono affrontareproblemi non preventivabili al­la vigilia, Marquez si confermail solito fenomeno, capace di fa­re sempre una differenza abis­sale.

USUFRUTTO Anche ieri, Marc èstato capace di superare una se­rie di avversità che lo hanno co­stretto, a qualifiche iniziate dapoco, a tornare ai box dopo unacaduta «rubando» lo scooter diun fotografo italiano che lavoraanche per la Gazzetta (TinoMartino), aspettare che i mec­canici sistemassero la secondamoto, preparata troppo fretto­

losamente con le gomme inter­medie e un assetto da asciutto,riprendere confidenza e con­quistare una buona posizionesulla griglia. Insomma, un’altraimpresa da ricordare. «Quandosono scivolato, il primo obietti­vo era tornare più velocementepossibile al box: ho visto unoscooter con le chiavi e non ci hopensato due volte», raccontadivertito. Sono stati minuti digrande tensione. «Il team è sta­to bravo a preparare la secondamoto, ma ero 12o e avevo pocotempo: ho fatto due giri, con­quistando il quarto posto».

IN DIFFICOLTA’ IrriconoscibileJorge Lorenzo. «Sono cadutonelle FP3 e ho perso confiden­za. Speravo di poter migliorarecon la pioggia, invece sembra­va di guidare sul ghiaccio.Sof­fro in presenza di poco grip sul­l’asfalto. Ma è pure vero che ilpiota perfetto non esiste».

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Marc Marquez sullo scooter del fotografo Tino Martino IPP

MOTO21. LUTHI (KALEX) 1’37”954

MEDIA 166,9 KM/H2. ZARCO (KALEX) 1’38”4023. AEGERTER (KALEX) 1’38”4494. LOWES (KALEX) 1’38”4945. MORBIDELLI (KALEX) 1’38”5446. NAKAGAMI (KALEX) 1’38”6157. CORTESE (KALEX) 1’38”6318. RINS (KALEX) 1’38”8739. FOLGER (KALEX) 1’39”07610. BALDASSARRI (KALEX) 1’39”25911. OLIVEIRA (KALEX) 1’39”29412. PASINI (KALEX) 1’39”32213. A. MARQUEZ (KALEX) 1’39”33714. SIMEON (SPEED UP) 1’39”43215. SIMON (SPEED UP) 1’39”51316. CORSI (SPEED UP) 1’39”55517. SCHROTTER (KALEX) 1’39”64718. KENT (KALEX) 1’39”66319. A. PONS (KALEX) 1’39”77820. SYAHRIN (KALEX) 1’39”84021 MARINI (KALEX) 1’40”54522. MULHAUSER (KALEX) 1’40”93323. RAFFIN (KALEX) 1’40”93524. I. VINALES (TECH 3) 1’41”11925. VIERGE (TECH 3) 1’41”89826. GARDNER (KALEX) 1’42”62927. E. PONS (KALEX) 1’44”229

MOTO31. BASTIANINI (HONDA) 1’42”463

MEDIA 159,5 KM/H2. MIGNO (KTM) 1’42”5163. BULEGA (KTM) 1’42”5294. FENATI (KTM) 1’42”5825. B.BINDER (KTM) 1’42”5996. GUEVARA (KTM) 1’42”6447. BENDSNEYDER (KTM) 1’42”6558. QUARTARARO (KTM) 1’42”7039. GIANNANTONIO (HONDA) 1’42”72410. BAGNAIA (MAHINDRA) 1’42”74611. RODRIGO (KTM) 1’42”79212. DALLA PORTA (HONDA) 1’42”88713. ANTONELLI (HONDA) 1’42”91114. DANILO (HONDA) 1’42”95915. OETTL (KTM) 1’42”96816. CANET (HONDA) 1’43”21417. LOCATELLI (KTM) 1’43”23518. MIR (KTM) 1’43”36819. LOI (HONDA) 1’43”39920. D.BINDER (MAHINDRA) 1’43”40721. MCPHEE (PEUGEOT) 1’43”51522. HERRERA (KTM) 1’43”64124. PAWI (HONDA) 1’43”69225. KORNFEIL (HONDA) 1’43”69228. VALTULINI (MAHINDRA) 1’44”69930. SPIRANELLI (MAHINDRA) 1’45”14931. PETRARCA (MAHINDRA) 1’45”153

34 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

35DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

«Ho rischiatoe, se piove, firmo per arrivare 2o»

1Valentino:«Ho avuto l’ideagiusta. Bene che i migliori siano dietro»

Paolo Ianieri INVIATO AD ASSEN (OLANDA)

Q uando si è fiondato albox per montare unnuovo pneumatico dabagnato, i meccanici

hanno fatto una faccia strana.«Perché il piano era fare il tur­no con una sola gomma — ri­vela Valentino Rossi —, ma do­po tre giri ero già al limite. Lapista si asciugava, la gommadietro si muoveva tanto e io eromolto indietro, 8O­9O e da lìnon sarei mai risalito. Ho ri­schiato, avevo un giro buono,ha funzionato».

ABILE La strategia gli è valsa il2o posto, «fregato» solo da An­drea Dovizioso, che ha avuto lasua stessa pensata e in quei mi­nuti decisivi si è trovato con laDucati proprio in scia allaYamaha di Rossi. «Peccato nonavere centrato la pole, ma lacosa più importante è comun­que partire dalla prima fila».Ancor più se i tuoi rivali diretti,ovvero Marc Marquez e JorgeLorenzo, sono alle tue spalle,non troppo lontano il pilotadella Honda, a metà schiera­mento il compagno, in chiaradifficoltà psicologica. «Ma inqueste condizioni in un attimotutto può cambiare e se non mifossi fermato sarei finito pureio in 11a­12a posizione con Lo­renzo. Sono contento di avereavuto l’idea giusta e che tre deipiloti che hanno il passo mi­gliore siano molto indietro. Iannone partirà ultimo, Viña­les e Lorenzo sono in quarta fi­la, ma dovrò stare attento aMarquez, che è molto caparbioe a Dovizioso, andato forte pu­re sull’asciutto».

RECUPERO Il meteo sembra re­galare poche speranze sullapossibilità che oggi si corra congomme slick ed è il rammaricopiù grande di Valentino, mal­grado proprio con l’acqua ab­bia finora messo alle corde Lo­renzo. «Ma il mio problema piùgrande si chiama Marquez, chein classifica è lontano 22 punti.Lorenzo per ora è il secondoproblema, ma è comunque po­sitivo che lui sia in difficoltà. Èimportante provare a recupe­rare più punti possibili su dilui, ma in una gara bagnata siriapre tutto».

FLAG TO FLAG Qui, poi, conpioggia e sole che si alternano

in continuazione, l’eventualitàdi una gara con cambio motodiventa ancora più problemati­ca. «Spero che sia asciutto per­ché in quelle condizioni sonocompetitivo. Mentre con quel­le da pioggia l’anteriore nondava troppa fiducia. Con il ba­gnato poi la Ducati va forte,Dovi, Petrucci e Redding sonopericolosi, Iannone tornerà sudal fondo e se dovesse esserci ilflag to flag… Qui perché la pi­sta resti bagnata bisogna chepiova di continuo, altrimenti in10 minuti l’asfalto si asciuga etutto diventa più difficile.Quindi sì, metterei la firma seanche la gara finisse come que­sta qualifica, per il campionatosarebbe buono».

ESPERIENZA Ride sapendo dimentire, Valentino, perchéuno come lui non si accontentama. «Dovizioso dice che io so­no il più veloce sull’asciutto,ma ho guardato i tempi e perme Marquez è un pelo più velo­ce di me. E anche sul bagnatova molto forte. In condizionicome queste devi sempre stareconcentrato, capire doveasciuga e dove no. Ci vuole co­raggio nel decidere quando ri­schiare, ed esperienza, rima­nere sulla classica riga piùbianca dell’asfalto, che se sba­gli solo di 5 centimetri sei fini­to». Un po’ Picasso, un po’ Giot­to. O, semplicemente, Valenti­no.

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VALENTINO ROSSI E I 22 PUNTI DA RECUPERARE

SARÀ IMPORTANTE RECUPERARE PUNTI

PERÒ TEMO MARQUEZ CHE È UN PELO

PIÙ VELOCE DI ME

Valentino Rossi, 37 anni, 9 volte primo ad Assen: 1 in 125 (‘97) 1 in 250 (‘98) gli altri 7 dal 2002 in MotoGP EPA

LA RICORRENZA

Primo Minardi DayVent’anni di F.1 in pista a Imola1 Da Martini a Barilla, da Fisichella a Trulli: ieri hanno festeggiato l’ex patron Giancarlo

La M187 guidata nell’87 da Adrian Campos e Alessandro Nannini alla Tosa

Marco GentiliIMOLA (BOLOGNA)

D ieci anni dopo, la For­mula 1 torna a Imola.Le tribune sono quasi

piene, le monoposto sfrec­ciano tra il Tamburello e laTosa. L’occasione non è il GPdi San Marino (che mancadal 2006), ma una festa na­ta quasi per caso: qui si è ce­lebrato il primo MinardiDay. «Un’occasione per ri­cordare cosa siamo stati eper ritrovarci tutti insieme,a 11 anni dalnostro ultimoG P » , d i c eGiancarlo Mi­nardi, patrondella piccolae glor iosascuderia fa­entina attivaper 20 anni,dal 1985 al2005, con al­l’attivo 340GP. Nel pad­dock c’eranotutte le monoposto con cuiMinardi ha costruito la suaattività nel motorsport, dal­la Formula Italia alla For­mula 2, fino al debutto inF.1, nel GP Brasile del 1985.Un autentico tuffo al cuoreper tutti gli appassionatiche sin dalla mattina hannoaffollato il paddock per ve­dere le vecchie Minardi e os­servarle girare in pista.

FESTA Una festa che hacoinvolto ex ingegneri,meccanici, progettisti, ma­

gazzinieri e quasi tutti gli ex pi­loti che hanno contribuito acreare il piccolo mito di un te­am che pur non vincendo maiuna gara, è entrato nel cuoredegli appassionati. Dei pilotipiù noti sono mancati soloAlessandro Nannini (impegna­to in Giappone), Mark Webber(in Minardi nel 2002) e Fer­nando Alonso, impegnato conuno sponsor. «Ma tutti mi han­no chiamato o mandato unmessaggio per dirmi cheavrebbero voluto essere qui»,spiega l’ex patron, ora impe­gnato come osservatore del Te­

am Aci Italia allaricerca di nuovitalenti.

SQUADRA Tuttigli altri, volti diuna Formula 1che non c’è più eaccomunati daun passato sullemonoposto diMinardi, eranopresenti a Imola.Da Tarso Mar­ques ad Adrian

Campos, dal Giancarlo Fisi­chella a Gianni Morbidelli, daPaolo Barilla a Jarno Trulli finoa «mister Minardi», ovveroPierluigi Martini che ha corso107 gare con la scuderia di Fa­enza e portato i primi storicipunti con il sesto posto di Pho­enix nell’88. Una squadra ditutto rispetto, come confermail patron: «Fernando Alonso havinto due Mondiali, ma tutti glialtri hanno fatto ottime carrie­re, anche fuori dalla Formula1. Non erano dei paracarri…».

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340I GP disputati dalla Minardi in F.1: il primo in Brasile nel 1985, l’ultimo in Cina vent’anni dopo

LA CHIAVE

LE ALTRE GARE DEL WEEKEND

MANTOVA — (m.z.) Kiara Fontanesi (Honda) ha mantenuto fede alla prima parte della promessa fatta, arrivando al Gran Premio della Lombardia, ovvero di centrare quella doppietta che quest’anno non le è ancora riuscita. La campionessa parmense si è infatti imposta nella prima manche del Mondiale femminile (la seconda si corre oggi), passando definitivamente al comando al quarto passaggio dopo avere superato Larissa Papermeier (Suzuki). Intanto la MXGP è partita senza il campione in carica Romain Febvre (Yamaha), fermo dopo il trauma cranico subito in

Gran Bretagna, ed ha visto il russo Evgeny Bobryshev (Honda) aggiudicarsi la qualifica. Tony Cairoli, dopo essersi avviato a metà gruppo, ha recuperato chiudendo in ottava posizione. Oggi le due gare trasmesse in diretta su Premium Sport 2HD alle 14.10 e alle 17.10.

Edoardo Mortara, 29 anni, ieri 1o Yazeed Al-Rajhi è al comando dell’Italian Baja, prova italiana della coppa del Mondo Cross Country Rally, che si sta disputando sulle piste friulane in provincia di Pordenone. Durante la seconda tappa il saudita, con la propria Mini All4 Racing, ha scalzato il qatariota Nasser Al Attiya (Toyota Hilux), che ora lo segue a 26”. Terzo lo statunitense Bryce Menzies (Mini) a 1’16’’. Tra le moto, Vanni Cominotto (Husqvarna 450 Te) si è aggiudicato entrambi i settori e ha ipotecato il successo, mentre tra i quad è duello serrato tra il nostro Ventura (Yamaha Kdy) e lo spagnolo Vidal (Yamaha Yfz): a separarli solo 2’’. Oggi finale.

ITALIAN BAJAAl-Rajhi in testadopo due tappeAl Attiya a 26”

(ant. gat.) Tiago Monteiro (Honda Civic) firma la pole (1’56’’633) sul circuito cittadino diVila Real in Portogallo, che ospita la settima prova del Mondiale Turismo 2016. Il pilota di casa ha preceduto Yvan Muller (Citroën). Quinto il leader del campionato Josè Maria Lopez (Citroën). Soltanto 17o Gabriele Tarquini (Lada). Tom Coronel (Chevrolet) scatterà al comando della open race. Crono a squadre alla Citroën con la Honda seconda. STROLL OK (ant.gat.) Lance Stroll sempre più leader dell’Euro F.3 dopo aver vinto gara1 a Norimberga ed essere finito 2o dietro il debuttante Anthoine Hubert nella seconda.

WTCCMonteiro polein Portogallo solo 17o Tarquini

(ant. gat.) Edoardo Mortara (Audi) trionfa in gara-1 del quarto appuntamento del Dtm sul circuito cittadino di Norimberga. Grazie al secondo successo stagionale, il piemontese ha preso la testa della classifica con 69 punti due in più di Marco Wittman (Bmw). Oggi gara 2.

TURISMO TEDESCO Mortara trionfaa Norimbergae diventa leader

Kiara Fontanesi, 22 anni, vittoriosa in gara 1 ZANZANI

CROSS MONDIALE

La Fontanesiscalda MantovaOggi tocca a Cairoli

MotomondialeRGP Olanda

36 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

37DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

PROFESSIONISTI

Sogno Modolo«Pronto a tuttoÈ la mia grandeoccasione»

1Il veneto e una gara su misura: «Sto molto bene, il percorso fa per me. E con Ulissi...»

INVIATO A DARFO BOARIO

«V erde come gli an­ni da dilettantenella Zalf: indi­

menticabili. Bianco come ilvuoto della mia mente primadi una gara: zero preoccupa­zioni. Rosso come la volata:vedo il traguardo e diventoun toro». Sacha Modoloscherza con i colori e con isuoi 29 anni. Ma l’obiettivo èquello: dipingere la propriavita con il tricolore. Il cam­pionato italiano di Darfo Bo­ario oggi gli offre l’occasionepiù grande. Un percorso lun­go, troppo semplice per gliscalatori e troppo duro per ivelocisti puri: 227,8 km at­

traverso la ValleCamonica tuttida decifrare.Fuori dall’alber­go della Lampre­Merida, i tifosipasseggiano nelcaldo asfissiante. Sacha si ada­gia sul divano e lascia vagare ipensieri: «Lunedì mi piacereb­be aprire la Gazzetta e leggere:“Modolo campione italiano”».

Con la Lampre vi allenate qui ogni inverno: sarà una giornataparticolare.«Da Treviso arrivano tutti i mieifamigliari. Di solito non gli dicodi venire, se non sono al me­glio».

Quindi la condizione è al top.«Dopo il Giro non ho toccato labici per sei giorni. L’ho ripresaper lo Slovenia e ho visto cheandavo davvero forte. La gam­ba c’è e il percorso si adatta allemie caratteristiche».

Ce lo spieghi.«Dicono che è facile, ma non èvero. Dopo 220 km arriva uno

strappo al 17%: i velocisti purinon reggono. Se si fa l’ultimogiro di 21 km a tutta, non arri­vano più di 15 corridori. Tuttimarcheranno noi della Lampre.All’inizio ci faranno lavorare,poi attaccheranno. Non posso­no attendere il finale, perché èil terreno mio e di Ulissi».

Il principale avversario allora èin casa.«Non è detto che sia un male: larivalità può portarci a dare il meglio. L’importante è che vin­ca la Lampre. Però vedo beneanche Moser, Nizzolo e Bonifa­zio. Pozzato può sempre inven­tarsi qualcosa e Aru non è dasottovalutare. Il finale sarebbeadatto anche per Brambilla, manon so com’è uscito dal Giro».

A proposito di Giro, nel 2015 havinto due tappe, quest’anno nes-suna. Cos’è successo?«Il paradosso è che l’anno scor­so andavo la metà di adesso. Mihanno rimproverato la poca co­stanza, ora sono sempre tra iprimi: dopo lo Slovenia ero ildecimo al mondo per piazza­menti. Mi è mancata la vittoria,è vero, ma senza Richeze le vo­late sono più difficili. Al mio Gi­ro do un otto perché mi ha fattocapire una cosa importante».

Quale?«Sono tornato il Modolo dei di­lettanti: reggo in salita, mimuovo sugli strappi. A Pinero­

lo, per esempio,ho fatto quarto.Lì ho capito cheera l’anno buonoper il Tricolore».

Finora solo duevittorie, al Giro diTurchia: DarfoBoario può esse-re la svolta dellastagione?«Non solo, anchedi una carriera: ilsimbolo della vit­

toria ti resta sulla manica persempre. E poi indossi per un an­no una maglia carica di respon­sabilità: il Tricolore non può re­stare in fondo al gruppo, gli ita­liani ti vogliono vedere davanti.Finora l’ha portato Nibali, cheinfatti è sempre stato con i mi­gliori (il messinese, che è scesoieri sera dal ritiro in quota aPasso San Pellegrino in chiaveTour de France, visto anche ilpercorso poco adatto a lui nontenterà l’assalto al tris; ndr)».

Il primo Tricolore che ricorda?«Quello del 2002, perché si cor­reva nella mia San Vendemia­no. Vinse Salvatore Commesso.Lui sì che mi piaceva: aveva lemaniche arrotolate. SembravaMark Lenders, quello di Holly eBenji».

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DONNE ELITE

Cecchini tris«È stata la garapiù duradella mia vita»

1Che show la friulana: «Ma con il premio della vittorianon pago manco la cena alla squadra»

Mattia BazzoniINVIATO A DARFO BOARIO (BRESCIA)

Q uando nel 1989 MariaCanins conquistava a 40anni il terzo Tricoloreconsecutivo (il sesto nel­

la sua straordinaria carriera),Elena Cecchini non era ancoranata. «Non sono la Canins, nonarriverò mai alla sua altezza» haspiegato con modestia. Eppurequesta friulana di 24 anni dalsorriso splendente ha riscrittoieri una pagina di storia. A Boa­rio Terme ha mandato in scenala gara perfetta, laureandosi perla terza volta di fila campiones­sa nazionale, dopo Varese 2014e Superga 2015: non succedevada 27 anni, appunto. Regina

d’Italia con abbo­namento, consi­derando anche ilTricolore junio­res 2009 e ben ot­to titoli su pista.«Al pensiero didover perdere questa maglia, miera scesa una lacrimuccia», haconfessato ancora Elena, che ie­ri correva con le Fiamme Azzur­re, mentre nel resto della stagio­ne veste la maglia della corazza­ta tedesca Canyon­Sram. Leemozioni peraltro se le è lascia­te alle spalle in fretta, insiemealla favoritissima Elisa LongoBorghini, seconda a 30’’. A com­pletare il podio, un’emozionataAnna Zita Stricker (Inpa­Bian­chi) che ha anticipato al fotofi­nish Giorgia Bronzini: la pia­centina vanta due maglie irida­te su strada, ma il Tricolore re­sta stregato.

ALL’ATTACCO Elena ha un diplo­ma scientifico con il massimodei voti e una passione non co­mune per l’arte. Ma è meglionon farsi ingannare dai suoi mo­di gentili: in sella ha un cinismo

chirurgico. Ieri ha atteso che laLongo Borghini, rivale numerouno, rimanesse isolata prima diapplicare le contromosse. Lapiemontese delle Fiamme Oroha frantumato la corsa al penul­timo giro, sul muro al 17% di viaCornaleto («Ma non pensavo diritrovarmi sola, volevo fare sele­zione» ha raccontato). Rimastaal vento troppo presto, è statariassorbita da un sestetto in cuile Fiamme Azzurre, con Rossel­la Ratto, Tatiana Guderzo edElena Cecchini, erano in nettasuperiorità.

«Il gioco di squadra era l’unicomodo che avevamo per battereElisa» ha spiegato la friulana,che a 12 km dall’arrivo ha rottogli indugi e fatto il vuoto, resi­stendo al ritorno della LongoBorghini. La piemontese ha vi­sto sfumare il sogno di una dop­pietta crono­prova in linea chenon si verificava dal 2011 (Noe­mi Cantele) e ha chiuso secondain una replica del Tricolore2015. All’arrivo ha trovato peròaltri motivi di soddisfazione:«La forma è ottima, il Giro servi­rà per la rifinitura, poi all’Olim­piade sarò al 100%».

TIFOSO SPECIALE Anche Elena,dopo 120 km splendidi e torridi,vede Rio: «L’unica sicura di an­dare era Elisa. Con questa vitto­ria davanti al c.t. Salvoldi sperodi aver messo un bel punto fer­mo per la mia convocazione». Il

successo manca­va proprio dalcampionato ita­l i a n o 2 015 :«Quella salita eradifficilissima —ricorda Elena —ma questa è statala gara più duradella mia vita. Inquei 12 km da so­la ho tirato fuorianche energieche non avevo».Davanti al podio

ieri sorrideva papà Luca, arriva­to da San Marco di Mereto diTomba (paesino a 20 km da Udi­ne) con la famiglia e il fan club.All’ultimo passaggio sullo strap­po di via Cornaleto, invece, c’erail fidanzato Elia Viviani, che harincorso per 20 metri la sua Ele­na incitandola e rinfrescandolacon l’acqua. Un quadretto tene­ro offerto dalla coppia d’oro delciclismo italiano. E pazienza sealla fine Elena fa trionfare il rea­lismo, e non l’amore: «Elia cor­rerà domani (oggi, ndr), ma suquella salita vedo bene Ulissi,non lui». Alla fine c’è spazio an­che per una denuncia: «Ho vin­to, ma con i soldi del premio nonpago neanche una cena allasquadra. Sono 646 euro di mon­tepremi, gli uomini ne guada­gnano 26mila. Nel 2016 questedisparità sono ingiustificabili».

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L’esultanza di Elena Cecchini, 24 anni BETTINI

Terza affermazione consecutiva per la fidanzata di Viviani, come Maria Canins

«In quegli ultimi 12 km ho tirato fuori tutto ciò che avevo: spero basti per Rio»

L’IMPRESAManca Nibali, ma ci sono Aru, Moser, Nizzolo, Bonifazio, Brambilla, Pozzato

Sacha: «Quest’anno ho vinto meno, però sono più forte. E reggo pure in salita»

TANTI RIVALI

LA GUIDA

A Darfo Boario, il titolo femminile juniores va alla piemontese Elena Balsamo, che confeziona così l’en plein: aveva già vinto tra le esordienti e da allieva.

ELITE DONNE: 1. Elena CECCHINI (Fiamme Azzurre) 120 km in 3h08’24”, media 38,217; 2. Longo Borghini a 30”; 3. Stricker a 1’05”; 4. Bronzini; 5. Paladin; 6. Ratto; 7. Guderzo a 2’; 8. Rossato; 9. Vieceli; 10. Pavin.UNDER 23 UOMINI: 1. Simone CONSONNI (Colpack), 178 km in 4h32’30”; 2. Albanese; 3. Rocchetti; 4. Alban; 5. Friscia; 6. Bais; 7. Tagliani; 8. Rotondi; 9. Romano; 10. Bertone.JUNIORES DONNE: 1. Elisa BALSAMO (Valcar Pbm) 80,4 km in 2h06’18”; 2. Paternoster; 3. Pirrone;4. Frometa a 1”; 5. Morzenti.

OGGI IN PALIO DUE TITOLIIl weekend tricolore va agli archivi oggi con le ultime due gare in linea maschili: professionisti a Darfo Boario (Brescia), elite senza contratto a Comonte di Seriate (Bergamo).

PRO’: partenza alle 10.30, 227,8 km (diretta Ra3 dalle 15.05). I migliori (119 al via): 1 Ulissi, 5 Cimolai, 6 Conti, 7 Ferrari, 8 Modolo, 11 Aru, 12 Guardini, 14 Rosa, 15 Tiralongo, 17 Capecchi, 19 Brambilla, 20 Martinelli, 22 Sabatini, 23 Boaro, 24 Tosatto, 25 Gatto, 26 Viviani, 27 Moscon, 28 Puccio, 29 D. Caruso, 30 De Marchi, 31 Oss, 32 Quinziato, 34 Formolo, 35 Marangoni, 36 Moser, 37 Villella, 38 Alafaci, 39 Bonifazio, 41 Felline, 42 Nizzolo, 43 Pozzovivo, 45 Guarnieri, 46 Visconti, 47 Sbaragli, 48 Battaglin, 49 Pellizotti, 53 Chicchi, 56 F. Gavazzi, 63 Cunego, 71 Zilioli, 72 Colli, 80 Zardini, 81 Belletti, 85 Pozzato, 87 Ponzi, 88 Rebellin, 89 Marcato, 104 Finetto, 122 Santaromita.

ELITE SENZA CONTRATTO: partenza alle 12.30, 178 km, 83 al via.

En plein Balsamo:tre maglie tricoloriin tre categorie

UNDER 23 NEL BERGAMASCO

Consonni profeta in patria«Non potevo sbagliare»S i fa presto a dire favorito.

Simone Consonni lo era.E non ha tradito le attese.

Provate a pensare: il campiona­to italiano under 23 lo organiz­za la tua squadra, il Team Col­pack Bergamo; partenza e arri­vo sono a Comonte di Seriate,dove abita il tuo presidente,Beppe Colleoni, uno che si emo­ziona come un bambino ognivolta che un suo ragazzo alza lebraccia al cielo; tu abiti a Brem­bate Sopra, 20 km da lì, e quellestrade — il Colle dei Pasta, af­frontato 9 volte, è la salita piùgettonata di tutta la provincia— le conosci come le tue ta­

sche. Il ciclismo non è quasi maiscienza esatta. Ma Simone sta­volta l’ha reso tale. Corsa per­fetta, grazie anche all’aiuto deicompagni, poi nel finale la luci­dità per infilarsi nell’attacco de­cisivo, con altri 23. E allo sprintil gioco da ragazzi, lui velocistadi razza capace di tenere su per­corsi da classiche; lui, novelloViviani, che ha affinato il moto­re in pista, vincendo anche unpo’ di medaglie pesanti; lui chenon poteva sbagliare di nuovo itempi e finire a mordersi le ma­ni come nove mesi fa al Mondia­le di Richmond, argento di rab­bia dietro al francese Ledanois.

Volata regale, vittoria quasi perdistacco, davanti ai c.t. Cassanie Amadori, con Albanese e Roc­chetti battuti di netto. Poi lagioia incontenibile, abbracciatodal team manager Bevilacqua,dal d.s. Valoti, dal patron Colle­oni felice come non mai.

MISSION «Quando ho saputoche il mio presidente avrebbeorganizzato il Tricolore, questagara è diventata uno dei mieiobiettivi più importanti» ha det­to Consonni, che succede a Mo­scon e nel 2017 lo raggiungeràtra i pro’. «Non potevo sbaglia­re, ma non è stato semplice. Soncontento per me, per Colleoni,per i miei compagni fantastici.Ora me la godo un attimo, poidevo subito pensare ai traguar­di in maglia azzurra». Sì, c’è unargento mondiale da riscattare.

mar.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Simone Consonni, 21 anni, esultacon il presidente Beppe Colleoni

CiclismoRCampionati italiani su strada

Sacha Modolo, 29 anni, due vittorie nel 2016 BETTINI

38 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Matteo Galvan è nato il 24 agosto 1988: sui 400 aveva un personale di 45”35 a Bruxelles nel 2013 COLOMBO

LA GUIDA

UOMINI - 100 (-1.3): F. Tortu 10”32; Cattaneo 10”40; Ferraro 10”44; Galbieri 10”49; Tumi 10”52; Cerutti 10”60.400: Galvan 45”12; Leonardi 46”82; Valentini 46”90; Tricca 47”23; Di Giambattista 47”48.800: Benedetti 1’48”15; Bizzotto 1’48”61; Conti 1’49”60; Dal Ben 1’50”12.5000: Rachik 14’11”24; Salami 14’12”28; Razine 14’12”78. 110 hs (-1.2): Fofana 13”62; Perini 13”84; Abate 14”07; Mach di Palmstein 14”10; Frankis 14”31.Lungo: Jacobs 7.89 (+1.6); Ojiaku 7.83 (+1.1); Catania 7.69 (+1.3); Musso 7.67 (+1.3); Howe 7.56 (+0.6).Asta: Piantella 5.35; Sinno 5.30; Colella 5.20.Peso: Bianchetti 18.78; Secci 18.77; Parolo 16.68.Giavellotto: Bonvecchio 78.85; Bertolini 78.31; Fent 76.35; G.L. Tamberi 73.08.Decathlon: Cairoli 7463; Zanatta 7147; Dell’Acqua 7138.4x100: Riccardi (Ferraro, Cattaneo, G. Tortu, Tanzilli) 39”68; F. Gialle 40”45; La Fratellanza 40”93.DONNE - 100 (-0.4): Hooper 11”38; Siragusa 11”63; Alloh 11”67; Amidei 11”68; Draisci 11”73; Herrera 11”91.400: Grenot 51”33; Chigbolu 52”43; Milani 53”13; Spacca 53”41; Bazzoni 53”59; Bonfanti 53”60.800: Santiusti 2’04”99; Baldessari 2’05”62; Zenoni (a) 2’05”62; Vandi 2’05”89; Mattagliano 2’07”18.5000: Inglese 15’22”45; Oggioni 16’16”24; Dal Ri 16’21”32; Pinna 16’33”45.100 hs (-1.2): Pennella 13”52; Cattaneo 13”52; Tessaro 13”75.Alto: Trost 1.94; Furlani, Omorogie 1.83; Rossit, Rossi 1.80.Lungo: Strati 6.49 (-0.3); Lorenzetto 6.49 (+0.5); Vicenzino 6.36 (-1.9); Angioi 6.17 (-2.0); Cestonaro 6.15 (-1.3).Disco: Strumillo 56.95; Aniballi 53.60; Andreutti 53.05; Bordignon 52.71.Martello: Massobrio 62.31; Palmieri 62.13; Fantini (j) 61.96.Eptathlon: Palumbo 5252; Ferrero 5003; Bianchi Bazzi 4996.4x100: Forestale (Spacca, Bongiorni, Arcioni, Latini) 45”13; Bracco 45”28; Atl. Brescia 46”49.OGGI (finali) - Ore 9: marcia km 10. 10.15: marcia km 10 D. 15.15: martello. 17: asta D; triplo D. 17.15: giavellotto D. 18: alto; 1500 D. 18.15: 1500. 18-30: 400 hs. 18.40: 400 hs D. 18.45: triplo; disco; peso D. 18.50: 200. 18.55: 200 D. 19.05: 3000 sp D. 19.25. 3000 sp. 19.50: 4x400. 20.10: 4x400 D. In tv: diff. RaiSport 1, ore 21.45.

La Grenot si prendei 400 femminiliFofana ok nei 110

Libania Grenot, 32 COLOMBO

Galvan, un fulmine nei 400Nuovo record italiano in 45”121Dimenticati gli infortuni, il vicentino che si allena proprio a Rieti diventa il migliore in Europa di questa stagione e centra l’Olimpiade: «Adesso ho la mente libera»

Andrea BuongiovanniINVIATO A RIETI

R ieti nel destino: MatteoGalvan, sulla pista chedieci anni fa gli fece capi­

re di poter avere un futuro nel­l’atletica (titolo italiano juniordei 200 con 20”87), compieun’impresa. Sui 400 degli Asso­luti vola in un immaginifico45”12. Vale il record nazionale,sottratto ad Andrea Barberi do­po quasi dieci anni (il romanodi San Gregorio, sempre nellacittà sabina, corse in 45”19), ilminimo per Rio (45”40) e la mi­glior prestazione europea sta­gionale (45”19 del belga KevinBorlee). Rieti nel destino: il27enne vicentino, dopo due an­ni trascorsi a Bradenton, in Flo­rida, alla corte di Loren Seagra­ve, nell’autunno 2013 qui si ètrasferito (abita a 500 metri dalGuidobaldi). Per farsi allenareda Chiara Milardi, che segueanche la compagna Maria Be­nedicta Chigbolu, romana e ni­pote dell’ex presidente della fe­derazione nigeriana, a sua voltaazzurra dei 400, ieri seconda edelusa alle spalle di una LibaniaGrenot che cresce a 51”33. Rieti

nel destino: il papà di Chiara,Andrea, da sempre anima del­l’Atletica Studentesca che tantoha regalato e regala al movi­mento azzurro, è scomparso il24 marzo. Domani avrebbecompiuto 71 anni. «Rieti nel de­stino — conferma Galvan —:avevo chiesto ad Andrea di assi­curarsi l’organizzazione degliAssoluti 2016perché così avreipotuto fare untempone in vistadi Rio». Andreanon c’è più (lasua gigantogra­fia campeggia ametà della primacurva), il tempo­ne è arrivato lostesso. E come èarrivato...

LA GARA Matteo,in quarta corsia, parte a canno­ne, incrementa via via, è splen­dido anche sulla seconda curvae nel rettilineo finale, quandosarebbe logico attendersi un ce­dimento, non ha appannamenti(«Anche se gli ultimi 50 metrisono stati in salita» ammette).La sua azione, da sempre inpunta di piedi, è uno spettacolo

d’eleganza. I passaggi (manua­li) sono di 11”0 (100), 21”5(200) e 32”6 (300). Il displayspara un 45”14 subito correttoin 45”12. Da stropicciarsi gli oc­chi. L’incremento sul personaledel settembre 2013 a Bruxellesè di 23/100. Ex calciatore, sultalento del ragazzo non s’è maidiscusso. Ma negli anni, opera­

to a entrambi itendini d’Achille(al destro nel­l’agosto 2010, alsinistro nel mag­gio 2012) ha di­mostrato unacerta fragilità.Ora sta bene e, amaggior ragione,è un uomo sulquale puntare.Anche per i 200di oggi: «Ho la te­sta libera – dice –

e il 20”50 del personale può es­sere alla portata. Ma piano aesaltarsi: 45”12 vale in Europa,ma nel mondo...».

VERONICA E ALESSIA La gior­nata offre tanto altro: il15’22”09 in completa solitudi­ne di Veronica Inglese nei 5000,per esempio, minimo olimpico

centrato (15’24”00) da abbina­re a quello già suo sui 10.000. Oil bell’1.94 in alto di un’AlessiaTrost in costante crescita (1.96sfiorato, in calzamaglia e duenulli a 1.98), con Desirée Rossittroppo presto fuori gara (1.80).Ma anche il 10”32 sui 100 delneo 18enne Filippo Tortu con­tro (tanto) vento: ­1.3 m/s do­po il 10”34 (­1.1) della batteria.Interessanti il 13”62 (­1.2) sui110 hs di Hassane Fofana el’11”38 di Gloria Hooper nei100 (­0.4). Resta invece sotto leattese Marcell Jacobs che nellungo paga la pedana bagnatada un temporale e non va oltre7.89.

OGGI TAMBERI Oggi le atten­zioni saranno soprattutto suGianmarco Tamberi. L’ancone­tano, smaltiti i carichi di lavoroche ne hanno limitato il rendi­mento nelle prime uscite dellastagione all’aperto, in allena­mento ha recuperato brillantez­za e ritrovato le giuste sensazio­ni. Ora, dopo il 2.30 del GoldenGala, potranno arrivare anchemisure importanti. Peccato soloper le assenze di Marco Fassi­notti e Silvano Chesani.

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Minimo olimpico anche per la Inglese nei 5000, bene la Trost nell’alto (1.94)

Tortu vince i 100 metri in 10”32 controvento, oggi attesa per Tamberi

ALTRE GARE

AtleticaRGli Assoluti di Rieti

PallanuotoRWorld League in Cina

Il Settebello a testa altama vince ancora la Serbia1In semifinalebuona provadegli azzurriOggi per il bronzocon la Grecia

Franco Carrella

I l Settebello è di nuovo bel­lo, ma non basta ancoraper piegare la Serbia. A

Huizhou, in Cina, la semifinale

di World League va ai campio­ni d’Europa e del mondo, gran­di favoriti per i Giochi di Rio:«Sono contento di questa pro­va, abbiamo tenuto botta fisi­camente alla squadra più for­te», commenta Sandro Campa­gna dopo il 7­4 con cui gli slaviconquistano l’ennesimo suc­cesso. Oggi, nella sfida per il bronzo, gli azzurri ritroveran­no la Grecia, sconfitta 17­16 airigori dagli Stati Uniti (11­11nei tempi regolamentari). Nel­la prima fase, la formazione diVlachos ci aveva battuto sono­ramente (15­4) e sarà dunque

l’occasione per una piccola ri­vincita.

BUONA DIFESA Costretta nuo­vamente a giocare con un solocentroboa di ruolo (Aicardi èsofferente alla schiena e va intribuna con Velotto), l’Italia cimette tanta generosità, ma è dura per Bodegas moltiplicaregli sforzi ai due metri. Di Ful­vio apre le marcature, però re­sterà l’unico vantaggio in tuttoil match, anche perché Brani­slav Mitrovic tra i pali è atten­tissimo. A metà gara si è sul4­2, Figlioli ci regala l’illusione

della rimonta in avvio del ter­zo tempo, ma da lì in poi ci sa­ranno pochi sussulti. Nellasquadra di Savic brilla il rec­chese Filipovic, autore di unatripletta. Nel Settebello, me­glio la difesa che l’attacco (ap­pena 1 su 10 in superiorità nu­merica). La World League re­sta un tabù, ma Campagnapensa positivo: «Buone indica­zioni per il futuro».

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SERBIA-ITALIA 7-4(2-1, 2-1, 1-1, 2-1)

Serbia: B.Mitrovic, V.Rasovic 1, Gocic, Randjelovic, Cuk 1, D.Pijetlovic, Ubovic, Aleksic 1, Jaksic 1, F. Filipovic 3 (1 rig.), Subotic, S. Mitrovic, G.Pijetlovic. All. Savic. Italia: Del Lungo, F.Di Fulvio 1, N.Gitto, Figlioli 2, A.Fondelli 1, Bodegas, Figari, Nora, C.Presciutti, S.Luongo, Giacoppo, N.Presciutti, Vassallo. All. Campagna. . Arbitri: Naumov (Rus) e Alexandrescu (Rom). Note: sup. num. Serbia 9 (2 gol), Italia 10 (1).

Semifinali 5° posto: Brasile-Giappone 12-10, Cina-Australia 3-12.Oggi: finali 7° posto Cina-Giappone, 5° posto Brasile-Australia, 3° posto Italia-Grecia (8.40 italiane), 1° posto Serbia-Usa (10). Finali per le medaglie in streaming attraverso il sito della Fina (www.fina.org).

TORINO E QUINTOSALGONO IN A-1Le sfide promozione della serie A-2 si sono risolte alla bella: Roma Nuoto-Torino 11-12 ai rigori (7-7), Quinto-Civi-tavecchia 10-6. Torino (allenatore Simone Aversa) torna nel massimo campionato a distanza di 35 anni e ha la meglio sulla squadra dell’olimpioni-co Mario Fiorillo, i genovesi (guidati da Marco Paganuzzi) si riaffacciano dopo 56 anni.

YELLOW BALL Da oggi a sabato, alla Mostra d’Oltremare di Napoli, si svol-ge la 2a edizione dello Yellow Ball, l’evento giovanile organizzato dalla Waterpolo People di Franco Porzio: 60 squadre e 4 categorie in gara (under 10, 13, 15 e donne under 15).Pietro Figlioli, 32 anni FOTOGRAMMA

CRONOLOGIARECORD ITALIANO DEI 400TEMPO ATLETA ANNO46”2 S. OTTOLINA 196545”7 M. FIASCONARO 197145”5 M. FIASCONARO 197145”5 M. FIASCONARO 197145”49 M. FIASCONARO 197145”34 M. ZULIANI 198145”26 M. ZULIANI 198145”19 A. BARBERI 200645”12 M. GALVAN 2016

(si.g.; l.e.) Nei campionati francesi grande Vicaut con 9”94 e 9”88, Lemaitre non corre la finale per un risentimento muscolare, ennesimo serio infortunio (frattura femore) a Tamgho nel triplo, niente Giochi. A Birmingham nei 100 in 3 sotto i 10”00, però con troppo vento. Ad Angers Uomini. 100 (+1.9): Vicaut 9”88 (b. 9”94/+1.7); np Lemaitre (b. 10”09/+0.7) . Triplo: Tamgho 17.15 (+1.8). Decathlon: Auzeil 8191. Donne. 100 (-0.4): Akakpo 11”17. 400: Guei 51”19. 100 hs (+0.1): Billaud 12”83. Batt (+1.6): Gomis 12”79. Asta: Gunnarson (Sve, ‘99) 4.50 (mpm u.18) Disco: Robert-Michon 63.40.A Birmingham. Uomini. 100 (+3.0): Dasaolu 9”93; Ellington 9”96; Ujah 9”97; Edoburun 10”02: Aikines A. 10”02; Kilty 10”05; Chambers 10”11. Donne. 100 (-0.3): Philip 11”17. 100 hs (+2.0): Porter 12”91. Asta: Bleasdale 4.60.

CAMPIONATI FRANCESIUn lampo di Vicaut:9”88 nei 100Tamgho ancora k.o.

39DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Caso SchwazerDubbi su provetta e procedura 1Positivo al testosterone, esistono per la difesaelementi da chiarire su tempi e modalità degli esami

Valerio Piccioni

A gata Christie, John LeCarrè e magari pure An­drea Camilleri, dateci

una mano perché la storia del­la provetta «positiva» di AlexSchwazer sta producendo unaquantità di domande irrisolteche sembrano una roba da spe­cialisti del giallo. Nel reportdel laboratorio di Colonia, c’èuna staffetta fra tempi morti egrandi accelerazioni che au­menta gli interrogativi. Unaparte di questi è stata probabil­mente inserita nella denunciacontro ignoti presentata ieridall’avvocato Gerhard Brand­staetter, legale del marciatore,alla procura della Repubblicadi Bolzano, e nella memoriache sarà consegnata alla Iaaf il28 giugno, l’ultimo step primadella sospensione di Schwazer.Mentre l’Agenzia MondialeAntidoping, rispondendo alledichiarazioni dello stesso lega­le altoatesino, in un comunica­to precisa di essere estranea alcaso specifico del marciatore:«La Wada non ha effettuato al­cun controllo sull’atleta in que­

sti anni, né tantomeno li haispirati. I controlli effettuati ri­cadono nella esclusiva giuri­sdizione di Iaaf e Coni Nado».

NON PROPRIO ANONIMO... Ilprimo mistero è sull’identitàdella provetta. Si è sempre so­stenuto che il laboratorio viag­gi al buio, nel senso di conosce­re solo un codicenumerico chenon fa risalire al­l’identità dell’at­leta sottoposto acontrollo a sor­presa. L’incrociofra codice e no­me e cognomedovrebbe avve­nire soltantoquando cala il si­pario sull’aspet­to tecnico, e il la­boratorio esce discena dicendo all’istituzione,in questo caso la Iaaf, pensacitu. Il problema è che nel fogliorosa inserito nel report c’èscritto, sotto il nome dell’ad­detto al controllo, il luogo diprelievo, Racines, Ita, cioè casadi Schwazer. Ora Racines è unpaese di 4397 anime, dove vive

presumibilmente un solo atle­ta «controllabile». È semprecosì? Che anonimato è? Se tuscrivi Roma o Italia è un conto,ma se scrivi Racines peraltro inun controllo a sorpresa, quindia casa dell’atleta? Si fa fatica atrovare una spiegazione tecni­ca anche perché sull’elementodell’anonimato ha insistito an­

che il direttoredel laboratoriod i C o l o n i a ,Wilhelm Schan­zer. E il misterosi inf i t t i scequando in un’al­tra parte del do­cumento, par­lando del luogodi raccolta delcampione, siscrive «non indi­cato».

MISTERO PARCHEGGIO L’altromistero è il tempo lunghissimoche separa il momento dell’ar­rivo in laboratorio, il 2 genna­io, da quello in cui comincial’esame il 14 aprile. Per mesi ilcampione viene stoccato senzache si compia l’esame. Un lun­go parcheggio che si conclude

poi con due controlli, controlliche sembrano essere già di se­condo livello, cioè il famosoesame isotopico che consentedi individuare anche minimequantità di metaboliti del te­stosterone con un procedimen­to molto costoso e scientifica­mente raffinatissimo, un esa­me che però avviene solo inpresenza di un risultato so­spetto dell’esame di routine.Fatto sta che i due esami, quel­lo del 14 e quello del 26 aprile,sembrano identici. E il giorno26 la positività viene già rileva­ta. Per poterla ufficializzare einviarla alla Iaaf, passa un al­tro mezzo mese abbondante.

RIESAME O NO? Quindi: il 13maggio la provetta è stata rie­saminata o no? E se l’esame

delle diverse «tappe» del pas­saporto biologico steroideodoveva completarsi con uncontrollo in competizione,cioè quello dell’8 maggio, persollecitare l’esame ad altissi­ma precisione sull’urina, per­ché ci si è mossi prima? Sullanecessità di includere ancheun controllo in competizioneper arrivare a un passaportobiologico steroideo, ci sono di­verse interpretazioni. Ma sequesto controllo non andavaaspettato, perché non dichia­rare subito la positività e impe­dirgli di rientrare? Il problemaè ora di capire se questo qua­dro può però portare a raffor­zare anche ipotesi diverse e ca­paci di ridare speranza allacausa dell’atleta.

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Alex Schwazer, 31 anni, con il tricolore dopo aver vinto l’oro nella 50 km di marcia al Mondiale a squadre di Roma GETTY

Vitaly Mutko, ministro dello sport russo, ha dichiarato che67 atleti hanno inviato alla Iaaf il modulo di esenzione dalla sospensione che colpisce l’intera federazione e che negherebbe loro i Giochi di Rio. La Iaaf ha però chiarito che la porta è aperta solo per chi fa base all’estero ed è sottoposto a un sistema antidoping diverso da quello russo. Mutko potrebbe dimettersi se lo stop sarà confermato.

RUSSIA

Mutko: «67 atletihanno chiesto di andare a Rio»

Nel foglio inserito nel report dell’atleta figurail luogo, Racines

Il campione sarebbe stato stoccato senza esaminarlo peroltre tre mesi

LE ANOMALIE

MICHELE DIDONIEX TECNICO DI SCHWAZER

«SENTIRE CERTE CASTRONERIENON FA BENEALLO SPORT»

LA DIFESA

L’avvocato esagera: «Alex?Forse è stata una bistecca»1Poi Brandstatter deve ritrattare: «Qui da noi la carne è buonae controllata»

Claudio Arrigoni

I primi a esultare sono stati ivegani: «Un altro motivo pernon mangiare carne». Ma

c’è chi se l’è presa invece propriocon gli animali: «Ah, questi vitel­li che insistono a doparsi». L’iro­nia corre su twitter. Le paroledel legale di Alex Schwazer sonotroppo ghiotte per i commentida social: una bistecca consuma­ta durante il cenone di Capodan­no potrebbe essere alla base del­la positività al testosterone sin­tetico del prelievo fatto l’1 gen­naio. «Una ipotesi su cui stiamolavorando», dice. La carne sa­rebbe provenuta da un animaletrattato con ormoni della cresci­ta, come capita negli allevamen­ti intensivi. «Però dopo sei mesinon è più dimostrabile, quindinon sarà parte della strategia di­fensiva». La tesi è adombratadall’avvocato Gerhard Brand­statter, che difende Schwazerinsieme al collega Thomas Tie­fenbrunner. Non ci vuole moltoperché si accorga che forse que­sto tipo di argomento non reggamolto e si aggiungerebbe alla li­sta di fantasiose scuse usate neltempo da tanti atleti, anche digrande nome. Quella della car­ne contaminata, fra l’altro, non è

neanche di quelle originali. Eccoperché, velocemente, arriva laprecisazione. «Solo una ipotesidi scuola legata alla possibilitàdi contaminazione alimentari»,chiarisce allora poi.

FINE ANNO ANOMALO Intantoquelle parole però girano. San­dro Donati, che allena il marcia­tore, le allontana con forza:«Una tesi che mai mi sarebbepassata per la mente». Arrivanoanche a Schwarzer, che parenon gradisca. Il legale ripercorreallora la serata: «Alex la sera diSan Silvestro l’ha trascorsa a ca­sa sua a Calice di Racines assie­me a un ristretto gruppo di ami­ci». Poi non svela però il menu. Ilmistero di una fine anno fatta più di bistecche alla fiorentina egran grigliate che di lenticchie ezampone rimane. Ma ci sono an­che quelli che gradiscono anco­ra meno. Sono gli allevatori al­toatesini. Si sentono colpiti nelvivo. Brandstatter corre ai ripari

anche con loro: «Per quanto so­no a conoscenza in Alto Adigenon abbiamo carne tratta con te­stosterone, non ci siamo mai so­gnati di dirlo, anzi è carne genu­ina». Altro particolare è che inItalia è vietata l’importazione dicarne trattata con ormoni. Aldanno, la beffa: quella di avermangiato carne vietata nel no­stro paese. «Chiaramente non èil nostro caso, non abbiamo maidetto che la nostra tesi difensivaè basata su un aspetto alimenta­re, come leggo essere la bistec­ca. La memoria è basata su coseben più importanti come, peresempio, una serie di irregolari­tà nell’accertamento e che sare­mo in grado di dimostrare»,spiega Brandstatter, correggen­do ancora il tiro e aggiungendopoi: «Può essere vera l’ipotesiche concentrazioni tanto bassedi positività riscontrate dal peri­to siano compatibili con unacontaminazione alimentare, vir­tualmente è possibile una conta­minazione alimentare e può av­venire nelle modalità più dispa­rate. Ma non intendiamo percor­rere tale strada». Su facebook,Michele Didoni, allenatore diSchwazer quando poco prima diLondra fu riscontrata la positivi­tà che portò alla squalifica di treanni e nove mesi, in cattivi rap­porti con lui, cambia la foto dicopertina: ecco apparire unagran grigliata di carne alla bra­ce, con bistecche in primo piano.Commenta: «Sentire certe ca­stronerie non fa bene allo sport.Meglio tacere e sperare che il 5luglio ci dicano che è stato un er­rore».

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DopingRIl marciatore nella bufera

40 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Fatica ItaliaBelgio k.o. ma quanti problemi1Zaytsev: «Ci deconcentriamo troppo». Oggi gli Usa alle 18.30

Valeria BenedettiROMA

«S e cominci a pensarein battuta, la pallanon entra mai. Io tiro

a tutto braccio dritto per dritto.Quella che ho tirato più lentaera perché me la sono alzatamale. E ho fatto ace: ci sta an­che la botta di fortuna». Tecni­ca della battuta secondo IvanZaytsev. Sette ace per lui ieri (etre per Giannelli), cinque nellostesso turno di servizio (nonconsecutivi), nel secondo set, ilbreak di 7­0 che ha fatto passa­re l’Italia dal 9­12 al 16­12. Im­magine di una partita che, al dilà del secondo 3­0 rifilato alBelgio in due settimane, ha mo­strato una squadra sempre alle

prese con una coperta corta dasistemare nella posizione mi­gliore.

SORRISI MISURATI Quelli diChicco Blengini che sta cercan­do il lavoro di fino per sistema­re gli equilibri della squadra:«Oggi abbiamo sofferto moltodi più in ricezione rispetto a ieri— ammette subito il c.t. pie­montese —, in parte anche permerito degli avversari. Noi ce liaspettavamo li avevamo già in­contrati. E’ una squadra chesbaglia molto poco, che ha unritmo di gioco alto. Noi siamostati pazienti poi Zaytsev ci hadato quella grossa mano in bat­tuta». Il 44% in attacco per l’at­taccante ex Dinamo Mosca(che ha ricevuto però con buo­ne percentuali), insieme al 55di un buon Luca Vettori e al60% di Filippo Lanza. Il c.t. dal­l’opposto di Modena si aspettaancora di più: «Sta crescendo diritmo in attacco ma mi aspettouna crescita anche nel gioco disquadra, in difesa e in battuta».

FINALE DA BRIVIDI Sei matchball: tanti ce ne sono voluti inun terzo set infinito in cui il Bel­gio, dopo che il tecnico Ba­eyens aveva cambiato tre gio­catori, ha spesso condotto nelpunteggio e che nel finale haavuto anche un set ball per al­lungare il match. Ci ha pensatoGiannelli a muro a spegnere lesperanze degli avversari e amandare gli azzurri a riposare.«Ci deconcentriamo un po’ —ammette Zaytsev che a fine ga­ra ha ringraziato il pubblico diRoma — e questo non deve suc­cedere, non bisogna mollare.Però alla fine abbiamo vinto

3­0. E’ sempre bello vincere inmaniera netta a questi livelli».

GLI STATI UNITI Stasera granchiusura con gli Stati Uniti (ore18.30, ieri hanno battuto l’Au­stralia cedendo un set) in unasfida per definire il terzo postonella classifica generale dietroSerbia e Brasile. «Non li devopresentare io — dice il tecnicoBlengini —, è la squadra che havinto l’ultima Coppa del Mon­do. Manca solo Holt per infor­tunio, gli altri ci sono e si sento­no talmente solidi da aver giàscelto i dodici per l’Olimpiade.Al di là della difficoltà dobbia­mo cercare di crescere ancora.Sarà una grande battaglia espero ci sia anche un grandepubblico per l’occasione».

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GRAND PRIX

Sylla-Ortolani scatenateAzzurre ok con la Turchia1La squadra di Bonitta perde il 1° set ma poi si riprende con 5 giocatrici in doppia cifra

D opo 4 sconfitte consecu­tive (le tre della tappa diBari e quella di venerdì

con il Braile) l’Italia torna allavittoria nel Grand Prix. AdAnkara la squadra di Bonittasupera la Turchia (già battutasempre ad Ankara nel decisivomatch per il 3° nel preolimpicoeuropeo di gennaio)per 3­1. Leazzurre lo fanno reagendo alk.o. nel 1° set, spinte dal muro(4 di Ortolani a fine match) edal servizio (8­1 per l’Italia). Ealla fine sono ben 5 le giocatri­ci azzurre a chiudere il matchin doppia cifra: Chirichella,

Diouf, Ortolani, Danesi e Sylla.Oggi le azzurre chiudono il lo­ro torneo contro il Belgio. In­tanto è testa a testa tra Olandae Serbia per l’ultimo posto allefinali in programma dal 6 al 10luglio a Bangkok. La squadra diGuidetti chiude con la Germa­nia, le serbe con la Thailandia.

Già in finale Cina, Usa, Russia,Brasile e Thailandia.

ITALIA-TURCHIA 3-1(21-25, 25-21, 25-19, 25-17)ITALIA: Chirichella 13, Diouf 17, Ortolani 13, Danesi 10, Malinov 1, Sylla 15; De Gennaro (L), Cambi, Centoni 3, Guiggi , Spirito (L). N.e: Del

Core, Egonu e Melandri. All. Bonitta.TURCHIA: Yildirim 15, Yurtdagulen 4, Uslupehlivan 13, Baladin 9, Akman 10, Aydiniar; Orge (L), Onal, Durul 2, Kalac, Arisan 2, Dilik. N.e: Dalbeler e Ylmaz. All. Akbas.ARBITRI: Zahorcova (Cze) e Collados (Fra). NOTE Spettatori 3000. Durata set: 30’, 29’, 26’, 29’; totale: 114’. Italia: battute sbagliate 16, vincenti 8, muri 12, errori 27. Turchia: b.s. 10, v. 1, m. 7, e. 24.

PROGRAMMA(a.a) Girone G ad Ankara (Tur) - Italia-Brasile 1-3, Turchia-Belgio 1-3; ieri Brasile-Belgio 3-1 (13-25, 25-19, 25-16, 25-18), Turchia-Italia 1-3; oggi 13.30 Italia-Belgio, 16.30 Turchia-Bra-sile. Gir. H a Hong Kong - Germania-Usa 0-3, Cina-Olanda 3-0; ieri Usa-Olanda 3-1 (25-17, 19-25, 25-17, 25-20), Cina-Germania 3-0 (25-13, 25-16, 25-22); oggi 7.15 Olanda-Germania, 9.45 Cina-Usa. Gir. I a Kyoto (Giap) - Serbia-Russia 3-2, Giappone-Thailan-dia 3-0; ieri Thailandia-Russia 1-3 (16-25, 22-25, 25-22, 12-25), Giappone-Serbia 2-3 (23-25, 25-20, 25-17, 25-27, 8-15); oggi 8 Serbia-Thailandia, 11 Giappone-Russia.Classifica: Cina 8 vittorie; Stati Uniti, Russia 7; Brasile 6; Olanda e Serbia 4; Giappone, Turchia e Italia 3; Thailan-dia 2; Belgio 1; Germania 0. FORMULA Alla finale a sei di Bangkok dal 6 al 10 luglio oltre alla Thailandia, le prime 5 della classifica in base alle vittorie, punti e quoziente set.

Riccardo Crivelli

E luce fu. Un lampo, e latanto bistrattata boxeprofessionistica italia­

na, forse ai minimi storici diinteresse e risultati, scopreun ragazzo del Sud diventa­to grande a Torino, un feno­meno in pectore capace di af­frontare con personalità esfrontatezza il match più im­portante in carriera, in uncontesto quasi religioso, laO2 Arena di Londra già ribol­lente di passione in attesa diJoshua.

LEZIONE Il lampo è il ganciosinistro a metà del secondoround con cui Andrea Scarpascuote le certezze di JohnWayne Hib­bert, un nomeche dovrebbes p ave n t a r e ,aprendogli untaglio sopral’occhio destroe soprattuttoindirizzandoil match per iltitolo SilverWbc dei su­p e r l e g g e r inell’unica di­rezione checonta: quella dell’italiano.Da lì, è una lezione, fino al­l’atterramento nel 5° round(sinistro e gancio destro) e algiusto stop per ferita del 6°round, con l’inglese che or­mai è sull’orlo del k.o. in pie­di. Una vittoria splendida,emozionante, dal sapore an­tico: «L’avevo studiato —gongola Scarpa — sapevoche si apriva e che non era ungrande incassatore. Dalla se­conda ripresa credo che ilmatch sia stato a senso uni­co, già dopo il primo conteg­gio l’avrebbero fermato senon fosse che combatteva incasa, io ho cercato soltantodi rimanere concentrato, dinon correre rischi inutili, dicontinuare a martellarlo,perché prima o dopo avreb­be ceduto. E’ stato giusto in­

terrompere, ma sembrava chequel momento non finisse mai».

LAVORO E CALMA Barista e ca­meriere al Circolo CanottieriEsperia di Torino, Andrea hadue segreti per spiegare unaprestazione spumeggiante: «In­nanzitutto, finalmente ho fattoil professionista, nel senso cheper la prima volta mi sono alle­nato senza l’impegno del lavo­ro. Così correvo al mattino,nuotavo a mezzogiorno, dueore di palestra alla Kombat diMoncalieri la sera, giusta ali­mentazione ai giusti orari. AlCircolo andavo solo neiweekend, e fisicamente si è vi­sto quanto fossi pronto. In se­condo luogo, non mi sono fattotravolgere dalle emozioni, se posso dirlo me ne sono vera­

mente fregatoche si combattes­se in un palazzet­to del genere,che fosse l’incon­tro della vita. Sa­pevo di dovermorire per vince­re, e sarei morto,ma sono rimastotranquillo pertutta la vigilia in­sieme al mana­ger Cherchi e almaestro Di Ren­

zo, la pressione era tutta sulmio avversario». Praticamenteun gigante per la categoria(1.83), Scarpa aveva comincia­to addirittura da superpiuma a59 chili, «ma di notte non dor­mivo per la fame», trovando poinei superleggeri la dimensioneper esplodere: «Il mio peso na­turale è 69 chili, ma non fatico ascendere a 63 e mezzo. Ora en­trerò nei primi dieci del mondo,però voglio salire passo dopopasso, la boxe richiede atten­zione e cura dei dettagli, non devo avere fretta, a 29 anni nonme lo posso permettere. So dipoter arrivare in alto, ma vogliofarlo per gradi. Soprattutto, oraspero di poter fare il professio­nista a tempo pieno». Intanto,grazie: c’era bisogno di una bel­la boccata d’aria nuova e fresca.

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BoxeRAlla O2 di Londra

Il gancio sinistro di Andrea Scarpa, 29, si abbatte su Hibbert, 31Luca Vettori, 25 anni, supera il muro belga: per lui 17 punti TARANTINI

ITALIA 3

BELGIO 0(25-20, 25-17, 31-29)

ITALIA: Buti 2, Giannelli 7, Lanza 9, Birarelli 4, Vettori 17, Zaytsev 19; Rossini (L), Antonov, Cester, Anzani. N.e. Maruotti, Sottile, Colaci, Piano. All. Blengini.

BELGIO: Van de Voorde 3, Van Walle 7, Lecat 12, Verhees 5, Valkiers, Rousseaux 4; Ribbens (L), Cosemans, Van de Velde 1, Cox 9, Baetens 3. N.e. Dumont, Klinkenberg. All. Baeyens.

ARBITRI: Alrousi (Eau) e Perez Broche (P.Rico).NOTE Spettatori 4930 per un incasso di 52.732 euro. Durata set: 27’, 29’, 39’; totale 95’. Italia: battute sbagliate 15, vincenti 11, muri 5, errori 22. Belgio: battute sbagliate 14, vincenti 2, muri 7, errori 23.

LA GUIDA(a.a.) Girone E di Roma – Belgio-Stati Uniti 2-3, Australia-Italia 0-3; ieri Stati Uniti-Australia 3-1 (20-25, 25-17, 25-23, 25-20), Italia-Belgio 3-0; oggi 15.30 Australia-Belgio, 18.30 Stati Uniti-Italia. Gir. D a Lodz (Pol) - Russia-Francia 0-3, Polonia-Argentina 3-1; ieri Francia-Argentina 2-3 (25-19, 21-25, 23-25, 27-25, 13-15), Polonia-Russia 1-3 (17-25, 20-25, 25-20, 15-25); oggi 17.10 Argentina-Russia, 20.10 Polonia-Francia. Gir. F a Belgrado (Ser) - Iran-Bulgaria 3-1, Brasile-Serbia 1-3; Brasile-Iran 3-1, Serbia-Bulgaria; ieri Bulgaria-Brasile 0-3 (14-25, 21-25, 12-25), Iran-Serbia1-3 (19-25, 26-24, 18-25, 21-25). Classifica: Serbia 6 vittorie; Brasile 5; Italia e Usa 4; Francia e Russia 3; Belgio, Polonia e Iran 2; Argentina 1; Bulgaria e Australia 0.FORMULA Alla finale a sei di Cracovia (13-17 luglio) oltre la Polonia, le prime 5 della classifica in base a vittorie, punti e quoziente set.

Miriam Sylla, 21 anni, in attacco: ieri ha chiuso con 15 punti FIVB.COM

PallavoloRWorld League

Lampo ScarpaIl cameriereche diventafenomeno 1Domina Hibbert nel Silver Wbc dei superleggeri: «Voglio puntare in alto»

20Le vittorie in carriera di Andrea Scarpa, a fronte di due sconfitte: non perde dal 2011

IL RECORD

41DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVANuotoR53° Settecolli

CRONOLOGIARECORD ITALIANO 100 SL DONNE56”70 CRISTINA CHIUSO 200056”37 LUISA STRIANI 200056”10 CECILIA VIANINI 200055”96 CECILIA VIANINI 200055”80 CECILIA VIANINI 200155”70 CECILIA VIANINI 200155”07 CECILIA VIANINI 200154”40 FEDERICA PELLEGRINI 200453”55 FEDERICA PELLEGRINI 200953”18 FEDERICA PELLEGRINI 2016

L’Italia ha sempre FedePellegrini recordTorna allo sprint

E’ subito al top«E mi diverto»

1Dopo 7 anni si migliora nei 100 sl in 53”18 e spaventa Kromowidjojo

Ai Giochi raddoppierà le gare?

Federica Pellegrini,27 anni, un oro

olimpico,portabandiera a Rio

Valerio PiccioniROMA

F ederica va. E va puregiocando fuori casa,in quei 100 stile libero

che sono solo la periferiadel suo repertorio. Sette

anni dopo il suo record di53”55, ottenuto però nel­

l’era dei costumoni nel 2009,decide che è arrivato il mo­mento di dareuna ritoccatinaa quel limite. Ecosì arriva un ir­reale, parolesue, 53”18, nu­meri che in mat­tinata, appenasveglia, l’olim­pionica di Pechi­no neanche im­maginava di po­ter raggiungere.

CRESCE LA FI-DUCIA Chiaro che non si trattadi un tempo da medaglia inprospettiva olimpica sulla ga­ra di Rio, ma sentirsi così ve­loce in vista dei 200, il suoterritorio di caccia, è unabella botta di fiducia a unmese e mezzo dall’Olimpia­de. Vedremo oggi come sitradurrà il tutto sulla di­

stanza doppia. Il risultatodella Pellegrini, seconda ma diun attimo rispetto alla Kro­

mowidjojo, che invece sui 100si sente a casa, ha contribuito ariempire un pomeriggio in cuic’è stata parecchia Italia con lanuova, bella vittoria di Dettisui 200 stile libero, e i successidi Bonacchi nei 100 dorso e diIlaria Bianchi nei 100 farfalla.Per finire poi con il monologodi Paltrinieri sui 1500. MentreMarco Belotti (3° nei 200 stilelibero) ha strappato la qualifi­cazione da staffettista nella

4x200.

QUASI DAVANTIFederica erachiaramente lapiù attesa, lo si èsentito dal clas­sico bisbigliaredel pubblicopresente al ForoItalico che av­verte l’arrivo delmomento più at­teso del pome­riggio della se­

conda giornata del Settecolli.Fra lei e l’olandese sembravauna partita chiusa e anche allavirata dei 50, l’azzurra rincor­reva 35 centesimi dietro. Que­sto è stato il momento più bel­lo perché la Pellegrini è anda­ta incredibilmente a braccarela Kromowidjojo che l’ha pre­ceduta di soli 4 centesimi.«Pensavo, mi sa che è lei chesta andando piano. E inve­ce...». All’ultimo tutti con il

fiato sospeso perché Federicaha dato per un secondo l’ideadi farcela. Sarebbe stato trop­po.

IL DILEMMA Ma non è che orasi amplia il “portafogli” di gareper Rio? La Pellegrini era statapossibilista in mattinata, men­tre nel pomeriggio è sembratachiudere: «Questi 100 per medevono restare un divertimen­to. Anche perché pure conquesto tempo, che per me valemolto, ai Giochi di Rio non cifarei molto. Tutto quello chefaccio è in funzione dei 200 edella staffetta». Ma in realtà Federica tiene ancora tutte lecarte in mano perché subitodopo dice che «valuterà con ilsuo allenatore», al quale dedi­ca il piazzamento con annessorecord italiano. I 100 arrive­ranno per ultimi, con la batta­glia dei 200 già alle spalle, equindi potrebbero alla fine ri­sultare abbordabili. Certo faun po’ impressione ragionarecon i numeri: questo 53”18 è ilsesto tempo mondiale dell’an­no, agli Europei di Londra sa­rebbe stato ripagato con l’ar­gento, ma anche all’Olimpiadedi Londra...

DETTI E GREG Gabriele Dettiha dimostrato di essere ingrande forma: «i 200 mi diver­tono». Divertimento è propriola parola chiave della giorna­

ta. Fatto sta che l’azzurro dopoil successo sui 400, è andato abissare con il quinto tempo ita­liano all time. «E’ che dopo unanno perduto, ogni volta chegareggio lo faccio con unagrande carica rabbiosa». E Pal­trinieri? Greg non ha esagera­to, ma il suo 14’51”62 vale:«Sapete che un anno fa avevofatto sopra 15’?».

STELLE STRANIERE Per finireun applauso all’unghereseCseh, l’intramontabile, autoredi un 200 farfalla d’autore chelo porta, parole sue, ad andareai Giochi con una medaglia nelmirino. Oggi il Settecolli si chiude in un Foro Italico che,dopo la Pellegrini, aspettal’ennesimo tutto esaurito diVasco Rossi.

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6Il 53”18 della Pellegrini è il sesto crono mondiale del 2016 nei 100 stile libero

IL NUMERO

AMATI 100 SLA 15 ANNI IL 1° RECORDOltre al titolo e record italiano del 2004 a 15 anni (54”40) e 2005 (54”54), Federica Pellegrini si era piazzata 6a nei 100 sl agli Europei 2004 di Madrid (55”33) e 10a ai Mondiali 2005 di Montreal. Quindi la conversione ai 400 con il passaggio da allenatore (da Di Mito a Castagnetti).

TRIALS USA

Le rivali la temono«È pazzesca, va forte come una ragazzina»1Ledecky e Schmitt, a Omaha per i Trials, sull’exploit di Fede: «Va veloce anche nei 100? Wonderful»

Stefano ArcobelliINVIATO A OMAHA (USA)

P er capire davvero cheGiochi saranno, bisogne­rà aspettare i verdetti dei

trials americani, da oggi (finali400 misti uomini e donne e400 sl uomini) per la terza vol­ta nella città del Nebraska, do­

ve ben 1800 americani cerche­ranno uno dei 52 pass olimpici.Nei 200 sl, una delle specialitàpiù attese, si ritroveranno le pericolose rivali di FedericaPellegrini, ieri alternatesi inconferenza stampa e tutte con­vinte che sarà Fede la più peri­colosa delle avversarie a Rio.Missy Frankin, iridata a Barcel­lona davanti a Fede, apprendedel record italiano di 53”18dell’azzurra: «Davvero sta an­dando così veloce anche nei100? Wonderful...». Katie Le­decky è la campionessa mon­diale che ha battuto Fede a Ka­zan e punta a 4 gare individua­li, la novità 100 e sulle 3 gareche ha dominato a Kazan: 200,

400 e 800 sl (la tripletta mancaagli Usa da Debbie Meyer1968): «So quanto sia competi­tiva l’italiana, e averla battutaè stata qualcosa di speciale, èun’agonista come noi america­ne». E Allison Schmitt, che laspodestò a Londra e ha visto al­la tv un anno fa le gare iridate,ha un’ammirazione antica perFederica: «Una nuotatrice paz­

zesca, anche se ha 27 anni vaforte come una ragazzina.Averla a fianco ti carica e ti fasoffrire perché non molla maifino agli ultimi metri. Davverogrande, è impressionante an­che a vederla in tv. E, cosa chenon guasta, è pure una bellapersona. A Rio sarà una grandesfida per noi».

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Katie Ledecky, 19 anni, oro a Londra 2012 negli 800 stile libero LAPRESSE

LA GUIDA

UOMINI 200 sl: 1. Detti 1’46”78; 2. Kozma (Ung) 1’47”38; 3. Belotti 1’47”81; 4. Di Giorgio 1’48”06; 5. Maglia 1’48”95; 6. Lestingi 1’48”97: 7. Di Fabio 1’49”61. 1500 sl:1. Paltrinieri 14’51”62; 2. Joly (Fra) 15’09”83; 3. Acosta 15’16”87; 4. Ruffini 15’28”26; 8. Bianchi. 100 dorso: 1. Bonacchi 54”23; 2. Christou (Gre) 54”35; 3.Gamburg (Isr) 54”38; 4. Ciccarese 54”77; 7. Malerba 55”07; 8. Laugeni. 50 rana:1. Van der Burgh (Saf) 27”28; 2. Titenis 27”34; 3. Martinenghi 27”42; 4. Toniato 27”56; 6. Antonelli 27”77. 200 farfalla: 1. Cseh (Ung) 1’54”69; 2. Biczo (Ung) 1’57”30; 3. Dimitriadis (Gre) 1’57”58; 5. Bussolin1’58”07; 7. Pavone. 400 misti: 1. Verrastzo (Ung) 4’12”21; 2. Turrini 4’15”90; 3. Gratz (Ung) 4’16”00; 5. Tarocchi 4’22”65; 6. Stacchiotti 4’22”82; 7. Ventrone 4’24”17. DONNE 100 sl:1. Kromowidjoio (Ola) 53”14: 2. Pellegrini 53”18; 3. Oleksiak 53”67; 8. Pezzato 55”19. 15’43”47.100 dorso:1. Masse (Can)

Detti si ripete nei 200 sl: 1’46”78Bravo Paltrinierinei 1500: 14’51”62

59”66; 2. Listopadova (Svk) 1’00”21; 3. Zofkova 1’00”70; 5. Gemo 1’01”18; 7. Panziera 1’01”59; 8. Scalia 1’01”68. 50 rana: 1. Meilutyte (Lit) 30”29; 2. Castiglioni 31”04; 3. Johansson 31”09; 4. Carraro 31”11; 7. Scarcella. 100 farfalla: 1. Bianchi 58”36; 2. Oleksiak (Can) 58”41; 3. Szilagyi (Ung) 58”42; 5. Di Liddo 59”27. 400 misti: 1. Trombetti 4’40”06; 2. Franceschi 4’40”39; 3. Gyorgy (Ung) 4’41”32; 4. Toni 4’41”38; 6. Capitanio 4’53”13; 7. Negri 4’54”78; 8. Ruggieri 4’56”00. PROGRAMMA Oggi Ore 9.30: batterie. Ore 18.15: finali (100 stile libero paralimpici D, 200 dorso D/U; 50 farfalla D/U; 200 rana D/U; 100 sl U; 200 sl D; 800 sl U.

Gabriele Detti, 21 anni DEEPBLUEMEDIA

42 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

ITALIA 106

FILIPPINE 70(40-7, 64-23; 88-50)

ITALIA: Hackett 7 (2/2, 1/1), Belinelli 11 (0/1, 1/1), Datome 8 (1/3, 1/2), Gallinari 20 (7/8), Bargnani 6 (3/4); Cinciarini 4 (2/4, 0/1), Gentile 8 (4/5), Melli 3 (1/2 da 3), Cusin 4 (2/2), Aradori 14 (3/4 da 3), Cervi 8 (3/6), Abass 7 (2/6, 1/1). N.e.: Poeta. All.: Messina.FILIPPINE: William 9 (3/5, 1/3), Reyes (0/1 da 3), Aguilar 3 (1/2), Norwood 2 (1/1, 0/3), Blatche 21 (7/12, 1/2); Fajardo 2 (1/1), Parks 1 (0/2), Tenorio (0/3, 0/1), Abueva 3 (0/1, 0/1), Rosario 10 (1/1, 2/3), De Ocampo 3 (0/2, 1/2), Romeo 10 (2/6, 2/3), Pingris 4 (2/2), Chan 2 (1/1, 0/1). All.: Baldwin.

ARBITRI: Vicino, Weidmann, Di Francesco.NOTE - T.l: Ita 24/27, Fil 11/21. Rimbalzi: Ita 34 (Aradori 7), Fil 26 (Blatche 6). Assist: Ita 27 (Hackett 5), Fil 13 (Blatche 4). Progressione: 5’ 22-2, 15’ 53-9, 25’ 76-40, 35’ 94-60. Fallo tecnico: Tenorio 4’07” (19-0). Max vant: Ita 49 (64-15), Fil mai. Danilo Gallinari, 27 anni, è stato il miglior realizzatore dell’Italia con 20 punti, frutto di 7/8 nel tiro da due e 6/7 nei liberi CIAMILLO-CASTORIA

Questa Italia viaggia a tre cifreSi rivedono Bargnani e Datome1Test troppo facile contro le Filippine: segnano tutti, l’unico a non giocare è PoetaMessina: «Sceglierò i 12 dopo l’amichevole di giovedì con Portorico, ho ancora dubbi»

IL CLUB PROMOSSO IN A

Moss, il jolly di Brescia«Vincere non è una novità»1Giunto in marzo, è stato il collante perfetto per i playoff«Il futuro? Resterei, sono stato bene»

RUGBY: ORE 18

Gli azzurrichiudonoin Canada:debutta Boni

S i chiude al Bmo Field diToronto il trittico nelleAmeriche della nuova

Italia targata Conor O’Shea.Gli azzurri, dopo il k.o. in Ar­gentina e il successo negliStati Uniti, oggi (alle 12 loca­li, le 18 italiane), affrontanoil Canada di Mark Anscombe.A dividere le due Nazionali,quattro posti nel rankingmondiale (dal 13° al 17°) e,sempre a favore tricolore, ilbilancio degli scontri diretti:sei vittorie (due a Toronto nel1983 e 2012 incluse) e duesconfitte. Ma il 23­18 del set­tembre scorso a Leeds, a In­ghilterra 2015, non dice asufficienza di una partita sof­fertissima (e bruttissima).Per far sì che il bilancio dellatournée sia positivo, al di làdei tanti giovani lanciati, ur­ge un’affermazione convin­cente: cinque i cambi nel XVdi partenza rispetto a quellovisto a San Jose, con la lineadei trequarti rivoluzionata:Odiete si sposta a estremo eall’ala vanno Esposito e Ven­ditti con Boni, esordiente as­soluto (il quinto in tre parti­te), primo centro e Allanapertura al posto di Canna.Cittadini festeggia il 50° cap:di più, tra i titolari, a confer­ma di una squadra dall’espe­rienza molto relativa, solo ca­pitan Gori e Geldenhuys. I pa­droni di casa, reduci dal largosuccesso di Calgary sulla Rus­sia (sei mete), sono a loro vol­ta in fase di cambiamenti e diallargamento dela rosa.Canada: M. Evans; Moor, He­arn, Blevins, Paris; Parfrey,McRorie; Carpenter, Rum­ball, Baillie; Olmstead, Cud­more (c); Ilnicki, Barkwill, Se­ars­Duru. All. Anscombe. A di­sposizione: Howard, Dolezel,Tierney, Ciulini, Heaton, Mac­kenzie, Underwood, Staller.Italia: Odiete; Esposito, Cam­pagnaro, Boni, Venditti; Al­lan, Gori (c); Van Schalkwyk,Favaro, Mbandà; Fuser, Gel­denhuys; Cittadini, Gega, Lo­votti. All. O’Shea. A disposi­zione: D’Apice, Panico, Cec­carelli, Negri, J. Sarto, Palaz­zani, Canna, Bisegni. Arbitro: Ruiz (Francia).

INGHILTERRA SUPER (i.m.) A Syd-ney l’Inghilterra vince anche l’ultimo test contro l’Australia con un pirtoec-nico 44-40; mete 4-5, serie chiusa 3-0, inglesi imbattuti dopo 8 match con Eddie Jones. A Dunedin la Nuova Zelanda demolisce 46-6 il Galles, mete6-0, serie 3-0, Beauden Barrett 26 punti (2m., 5tf., 2cp.). A Tokio la Scozia soffre per battere 21-16 il Giappone. A Porth Elizabeth il Sudafrica supera in rimonta 19-13 l’Irlanda e vince la serie 2-1, mete 1-1 Pietersen e Marshal. Ad Apia Samoa-Tonga 30-10, mete 3-1.ITALIA C’E’ (i.m.) A Manchester (Ing) al Mondiale under 20 l’Italia conqui-sta la salvezza dilagando 41-19 (mete 6-2) nello spareggio per l’ultimo posto contro il Giappopone (sale Samoa). Titolo per la terza volta all’Inghilterra, 45-21 in finale all’Irlanda, terza Argen-tina-Sudafrica 49-19.

Tommaso Boni, 5° esordiente

Andrea TosiINVIATO A BOLOGNA

V olevate un test probantee attendibile per l’Italiaverso il Preolimpico?

Spiacenti, avete sbagliato data,luogo ed evento. Perché l’ami­chevole con le Filippine, nellaseconda semifinale del torneodi Bologna, passerà alla storiasolo per i record sfiorati dagliazzurri per punti e passivo in­flitto all’avversario che pure or­ganizza in casa uno dei tre tor­nei di qualificazione per i Gio­chi di Rio e quindi viene consi­derato un competitor moltoaccreditato. Invece nel Pala­Dozza riempito a metà, soprat­tutto grazie ad un numerosopresidio di vocianti tifosi asiati­ci, va in scena un allenamentocinque contro zero che cancellail senso della partita ufficialedopo 4’07”, tanto basta al quin­tetto dei sogni del c.t. Messina,che riallinea dopo un anno iquattro reduci della Nba con

l’esordio stagionale di Bargna­ni, per dilagare con un 22­0 mentre le Filippine ci capiscononulla e nemmeno possono con­tare sulla misericordia di tre ar­bitri tanto fiscali nell’applicareil regolamento che fischianotutto e di più contro i poveri Gi­las, il nomignolo della squadradi coach Baldwin.

ONDA EMOTIVA Insomma unasquadra gioca, difende duro esegna a tutto spiano (40 puntinel primo quarto con un +33 discarto dicono tutto), l’altra si la­scia prima travolgere e poi tra­scinare dall’onda emotiva dei suoi fans che, incuranti del di­vario tecnico e numerico, grida­no «defence, defence» per con­trastare ogni possesso azzurro.In questo contesto, dopo il +49del secondo quarto, è impossi­bile per l’Italia mantenere fero­cia difensiva e concentrazioniin attacco. Infatti la ripresa di­venta un’altra partita perché leFilippine trovano finalmente unpo’ di logica nel gioco e lo scarto

è meno imbarazzante. Messinaalla fine rimanda suggestioni escelte sui 12 titolari per Torinodopo l’amichevole con Portori­co di giovedì a Biella. Staseracon il Canada sarà un esame inpiù ma non ancora decisivo peri sospesi nel giudizio. «Voglioprendermi qualche giorno per­ché ho più di un dubbio da risol­vere e del resto chi non ha dubbinella vita?» dice tra il serio e ilfaceto il c.t. che non vuole anti­cipare la sorte dei due esclusianche se il «non entrato» di Poe­ta suona come un indizio pe­sante contro le quotazioni delplay. «In questi casi quando unogiocatore non entra in campo oè sicuro di avere il posto o è si­curo di non averlo. Scegliete voila soluzione più idonea» fa l’am­letico Messina. Con Poeta sonoin bilico Della Valle e Aradori,un duello reggiano per la so­pravvivenza, ma anche sottoca­nestro c’è abbondanza perchéMelli può flottare da centro.

RIFLESSIONI «Ha ragione il

presidente Petrucci quando os­serva che sono cavoli miei sce­gliere i 12 per andare a Rio». Pe­raltro, la partita di ieri induceriflessioni positive a dispettodell’inconsistenza della Filippi­ni nei primi due quarti. «An­ch’io mi aspettavo di più maparliamo sempre di una squa­dra che compete per andare aiGiochi. Abbiamo battuto netta­mente anche Repubblica Ceca eCina. Ora non so se queste lar­ghe vittorie potrebbero crearetroppa euforia o rilassatezza, loscopriremo solo nei prossimiimpegni. Oggi posso solo direche sono soddisfatto della di­sponibilità che il gruppo mi di­mostra. Il rientro di Bargnani èpositivo, già durante gli allena­menti lui come gli altri reducidalla Nba hanno sempre dato ilmassimo. Tutti ci dicono e ci ri­cordano ogni giorno che dob­biamo qualificarci per Rio. Io e imiei giocatori siamo consape­voli delle aspettative che riponein noi il basket italiano».

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Alberto BanzolaBRESCIA

Q uando una promozionein A ha tanto il sapore diuno scudetto: DavidMoss, l’esterno con cui

Siena e Milano hanno vinto dal2011 al 2014 lo scudetto, si go­de la gioia di Brescia, tornatanel massimo campionato dopo28 anni e una serie di grandiamericani ingaggiati come La­imbeer, Pietkiewicz, Aberna­thy, Iavaroni e May. Costruita

per lottare fino in fondo, lasquadra di coach Andrea Dianasi è trovata in forte difficoltà adinizio girone di ritorno: trasfer­te senza vittorie, debacle inter­ne (contro Roseto e Chieti), unapiazza che cominciava a rumo­reggiare, una promozione chesembrava impossibile. La solu­zione ai problemi della leones­sa era dall’altra parte dell’ocea­no Atlantico dove a Chicago ri­posava il leone David, pronto atornare ad infiammare i par­quet italiani: «Tornare in Italia– racconta Moss – era per meimportante: qui ho vissuto lemie ultime stagioni, ho vintotanto e mi sono sempre trovatobene». Scendere in A­2 non po­teva essere troppo rischioso? «ABrescia serviva un collante: hotrovato un’ottima squadra chenon stava attraversando ungrande momento mentale: masi vedeva lontano un miglio che

c’era qualità». Trovato l’accordoa metà marzo con la Leonessa,Moss ha avuto la possibilità digiocare le ultime 4 partite di re­gular con la sua nuova squadra,portandola comunque a vince­re sempre e cementando il rap­porto dentro e fuori dal campo.

ESTERO L’apporto di David èstato infatti anche quello di riu­scire a diventare rapidamenteuomo­spogliatoio: «Mi sonocomportato come sempre hofatto dovunque sono andato.Direi che ha funzionato moltobene». E adesso ci si domandaquale sarà il suo futuro: in ItaliaVarese lo segue da qualche set­timana, ma anche dall’esterogli occhi sono puntati di lui. EBrescia… vuole provare a blin­darlo. Il suo procuratore incon­trerà nei prossimi giorni il g.mSandro Santoro per riuscire atrovare la quadratura del cer­

chio e proseguire il rapportocon la società biancoazzurra.«A Brescia mi sono trovato mol­to bene e sono grato a GraziellaBragaglio e a Matteo Bonettiper la chance offerta. I tifosidella Leonessa sono stati fanta­stici e mi piacerebbe continuare

a giocare qua. Per il momentovorrei godermi questo risultato(questa sera ci sarà alle 19 inpiazza della Vittoria la festa or­ganizzata assieme al comune):del resto cominceremo a parlar­ne la prossima settimana».

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IL PASSATO Brescia ha già giocato 7 campionati in A-1 tra gli anni 70 e 80. Foto: Bill Laimbeer, Pinti Inox 1979-80

IL PRESENTE David Moss, 32 anni,in Italia ha vinto tre scudetti con Siena e uno con Milano CIAM-CAST

LA GUIDA L’Italia affronterà oggi alle 20.40 (diretta Sky Sport 2 HD), nella finale dell’Imperial Basketball City Tournament, il Canada che ha travolto nell’altra semifinale la Cina per 85-69 (Heslip 33; Jianlian 22). Alle ore 18, finale per il terzo e quarto posto tra Cina e Filippine. HALL OF FAME Intanto ieri a Cappella Farnese, all’interno del Palazzo Comunale di Bologna, c’è stata la cerimonia di consegna dell’Italia Basket Hall of Fame 2015: il premio, giunto alla decima edizione, è il più alto riconoscimento che la Fip assegna a chi si è particolarmente adoperato per la diffusione e la crescita del basket italiano. Le onorificenze 2015, alla presenza del presidente Petrucci e del c.t. Messina, sono state consegnate a Iwan Bisson (categoria atleti), Bianca Rossi (atlete), Bogdan Tanjevic (allenatori), Achille Canna (Una vita per il basket) e alla Pallacanestro Varese 1970-79 (club storici, per le dieci finali di fila di Coppa Campioni). Inoltre, sempre ieri è stato presentato e pubblicato il bilancio sociale della Fip.

BasketRIl quadrangolare di Bologna

43DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

1GIOVANE FUGGITIVO (al.f.) Il californiano James Savage, 9 anni, è diventato il più giovane nuotatore a compiere la traversata dall’isola di Alcatraz a San Francisco e ritorno. Il record precedente apparteneva a Anaya Khanzode, 10 anni.TUTTENOTIZIE

BASEBALL

All star game: Flores mvp e Italia k.o. 8-6

ATLETICA RAZZO REUS (si.g.) A Zeulenroda (Ger) record tedesco nei 100 di Julian Reus (10”03). Uomini. 100 (+0.5)/200 (+2.3): Reus 10”03/20”23. Disco: R. Harting 65.91. Donne. 100 hs (+2.4): Roleder 12”88. Martello: Woithe 70.98. A Leverkusen. Uomini. Asta: Barber (Can) 5.90. A Buhl. Uomini. Alto: Onnen 2.31. Donne. Alto: Jungfleisch 1.93. LANCI LUNGHI (si.g.) Quattro atleti sopra gli 85 metri nel giavellotto a Kuortane (Fin). Uomini. Giavellotto: Vetter (Ger) 88.23; Ruuskanen 86.90; Rohler (Ger) 86.30; Pitkamaki 85.35. Donne. 100hs (+1.6): Neziri 12”81 (r.n.); S Kallur (Sve) 12”91. Alto: Sandblom 1.93. Asta: Buchler (Svi) 4.72. AFRICANI (si.g.) Turni eliminatori superati per Wayde Van Niekerk (20”03/+1.2 sf 200) e Caster Semenya (2’02”01 batteria 800) nei campionati africani di Durban (Saf). Nei 10.000, mpm ’16 per la keniana Alice Aprot. Uomini. Triplo: Oke (Nig) 17.13 (+1.0). Donne. 10.000: Aprot (Ken) 30’26”94; Chepngeno (Ken) 31’27”73; Jepkosgei (Ke) 31’28”28. Giavellotto: Vljoen 64.08. ALTRI CAMPIONATI (si.g.) A Bydgoszcz (Pol). Uomini. 400: Anas (India) 45”40. Martello: Fajdek 81.87 (mpm ’16). A Grodno (Bie). Uomini. Martello: Tikhon 80.04. Donne. 100 hs (-1.5): Talay 12”71. Martello: Malyshchik 72.31.A Nagoya (Giap). Uomini. 400: Walsh 45”35. Giavellotto: Arai 84.54.

BOXE IMBROGNO EUROPEA DEI MINIMOSCA (i.m.) Allo stadio Rigamonti di Brescia (org. Loreni) sorride Valeria Imbrogno (8), nuova campionessa d’Europa dei minimosca mettendo ko 6 Kleopatra Tolnai (Ung, 6-7). Vacanti titoli internazionali Ibf, massimi: Erittu (28-3) perde ko 4 per un colpo allo stomaco da Rill (Ger, 13-1); welter: Frezza (25-4-2) perde ai punti 12 con Schwarzkopf (Ger, 16-1), 116-112, 117-11, 114-114. Massimi leggeri: Turchi (6) b. Svacina (Cec, 12-21) p.8. Medi: G.

Cernean (2) b. Berardinelli (0-1) kot 4. IN ITALIA (i.m.) Ad Arezzo, superwelter: Nicchi (23-5-2) b.Szabo (Ung, 14-19-2) ko 3. A Bergamo, massimi leggeri: Endri Spahiu (3) b. Rudan (Cro, 6-11-1) p. 6. AL COMPLETO (r.r.) Dopo 12 anni Cuba ha qualificato tutti i suoi pugili ai Giochi (a Pechino mancava nei 75 k, a Lomda nei 69 e 75).

CANOA EUROPEI VELOCITA’ (a.fr.) Oggi a Mosca in finale nel K2 200 uomini Bertolini-Cecchini e donne Petracca-Campana, C2 200 Santini-Incollingo e 500 N. e S. Craciun, K1 5000 donne con Burgo. Ieri. Uomini. K1 1000. Ricchetti 9° in 3’39”256, oro a Pimenta (Por) in 3’29”040, 4° il campione europeo Hoff. K1 200. Rizza 4° in 39”956, out per per soli 0,16”. K4 500 con Torneo-Pra Floriani-Gnecchi-Crenna 8° in 1’23”488, oro all’Ungheria in 1’19”760. K2 1000. Ripamonti-Dressino 9° in 3’18”092, oro a Hoff-Gross (Ger) in 3’12”732. C1 200. N. Craciun 6° in 42”576. Donne. K1 1000. Burgo 8ª in 4’08”060, oro a Bedec (Srb) in 4’00”840. K1 200. Murabito 6ª in 43” 980

HOCKEY INLINE ITALIA SCONFITTA (m.l.)Secondo posto mondiale per l’Italia. Ieri ad Asiago - Roana (Vi), sede dei Mondiali Firs 2016, gli azzurri sono stati sconfitti in finale 4-0 dalla R. Ceca che bissa il successo 2015. Finale 3° posto: Francia-Usa 5-2.

IPPICA A VINCENNES IL PRIX RENÈ BALLIERE CON BOLD EAGLE (e.lan.) Oggi Bold Eagle nsegue con Eric Raffin il prestigioso doublé Amerique-Balliere (Gr. 1 – m. 2100 – ore 15.30), finora riuscito solo a cinque campionissimi: Bellino II, Ourasi, Sea Cove, Général du Pommeau e Jag de Bellouet. Ieri 7-6-12-1-13 (e.lan.) A Siracusa vittoria a bella quota di Collateral Risk. 1 Collateral Risk (S. Macca), 2 Zinnobar, 3 Zenas, 4 Futuro Anteriore, 5 Vennarecci. Tot.: 9,47; 4,11, 2,98, 6,40 (147,37). Quinté: N.V. Quarté: N.V. Tris: Euro 6.141,16. Oggi si corre: Tr. Taranto (19.05), Torino (19.25), Modena (20.25). Gl.

Merano (15.20), Milano (15.30).

JUDOGHARBI PER SAN MARINOA Rio, nei 100 kg, ci sarà anche Karim Gharbi. Nato a Ravenna, ma con doppio passaporto (Italia e San Marino), il 24enne Gharbi ha accettato la proposta di wild card ricevuta dal Cio e parteciperà ai Giochi per la Repubblica del Titano.

NUOTO PICCOLO RECORD (al.f.) Veronica Montanari (Gestisport) migliora il suo primato italiano ragazze dei 200 dorso a 2’16”18 in occasione del 2° posto alla Mediterranean Cup di Gzira (Malta).

PALLAMANO ITALIANE ALL’ESTERO (an.gal.)Le azzurre Niederwieser, Cappellaro e Fanton giocheranno in Bundesliga e nella 1a Divisione norvegese (Norvegia campione olimpica in carica). Niederwieser èstata ingaggiata dal Thuringer, da 6 anni campione di Germania, e giocherà in Champions. Avventura scandinava per Cappellaro (nello Skrim Kongsberg) e per Fanton (ingaggiata dal Tonsberg).

RUGBY RACING CAMPIONE DI FRANCIA (i.m.) Al Camp Nou di Barcellona il Racing Parigi si laurea campione di Francia battendo il Tolone in finale 29-21 (pt 12-14) pur giocando in 14 oltre un’ora per il rosso a Machenaud. Con 99.124 spettatori battuto il record mondiale per una partita diclub. Per Dan Carter altro trionfo dopo il Mondiale con gli All Blacks e la finale di Champions Cup persa col Racing.

Marisa Poli

I l futuro è già qui. La meda­glia d’argento della sciabo­la maschile azzurra lancia

un messaggio al mondo. GliEuropei di Torun si chiudonocon la sesta medaglia per l’Ita­lia, conquistata dalla squadrache non sarà in pedana ai Gio­chi di Rio (la sciabola maschilea squadre, come il fioretto fem­minile, è fuori dal programmadi questa Olimpiade) ma hal’età e i numeri per restare da­vanti a tutti fino a Tokyo. ConAldo Montano fermo ai box perl’intervento alla spalla destra ein recupero per tirare a Rio, achiudere è il ventunenne LucaCuratoli. Ha perso allo sprint lacorsa olimpica con Occhiuzzi,ma liberato da quel peso è tor­nato a fare il fenomeno nella fi­nale mettendo paura ai russi.

Senza dimenticare il 6­4 rifila­to al campione olimpico Szila­gyi nell’ultimo assalto della se­mifinale, cominciato sotto 39­40 e dominato senza paura. Atirare di nuovo ai livelli dellescorse stagioni è il ventitreen­ne Enrico Berrè, bravo a noncedere dopo le difficoltà delprimo giro dei quarti contro itedeschi cominciato con uno0­5 con Hartung. Il tutto conl’esperienza di Diego Occhiuz­zi, emersa proprio nella rimon­ta contro l’Ungheria che haportato gli azzurri in finale,quando ha annichilito Decsicon un 11­4. E con in panchinaSamele, di ritorno nel gruppo.Così il c.t. Giovanni Sirovichpuò sorridere anche dopo ilk.o. con la Russia.

BILANCIO La spada femminileha confermato le difficoltà del­le ultime settimane, il triplo

degli Europei, l’ultima primadei Giochi di Londra. A Legna­no gli azzurri chiusero con soliquattro podi (due ori e duebronzi), sappiamo poi come èandata sulle pedane olimpi­che, con la tripletta delle fio­rettiste, i due ori a squadre delfioretto, il bronzo degli sciabo­latori e l’argento di Occhiuzzi.

DUBBI E come 4 anni fa nonsuonò troppo forte il campa­nello d’allarme, nemmeno in

questa occasione si può mi­surare il valore della scher­ma azzurra con questi risul­tati. A poco più di un mesela forma non è perfetta, c’è iltimore di farsi male. E an­che 4 anni fa la Russia (chepremia gli ori europei comequelli mondiali) fece sfra­celli (11 medaglie, 7d’oro...) e poi fece flop aLondra. Da non sottovaluta­re, però, i dubbi emersi daifioretti a squadre, protago­nisti anche agli ultimi dueMondiali e battuti a Torun.«Forse eravamo troppo con­centrate sull’individuale e asquadre non po’ meno, vistoche non è a Rio» ha detto lacampionessa olimpica DiFrancisca dopo il ko con laRussia. Se la lezione è servi­ta, lo vedremo fra poche set­timane a Rio.

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Il quartetto d’argento della sciabola: da sinistra Enricò Berrè, 23 anni, Luca Curatoli, 21, Diego Occhiuzzi, 35, e Luigi Samele, 28 BIZZI

(m.c.) Trascinata dall’interbase del Rimini Flores (Mvp del match con 2 fuoricampo su 3 turni, 4pbc) la selezione delle stelle del campionato ha piegato (8-6) l’Italia nel 6° All Star Game, che si è svolto al De Benedetti di Piacenza. Gli azzurri del C.t. Mazzieri hanno battuto di più, ma sono stati avanti solo nella prima parte del 2° inning, prima di subire un contro sorpasso dagli avversari, che hanno tenuto il vantaggio fino agli strike out finali del novarese Aristil. Mazzanti ha bagnato il ritornoin nazionale con un 2/2 e un fuoricampo. L’esterno del Bologna Ambrosino ha vinto l’Home Run Derby battendo nello spareggio proprio Mazzanti, guadagnandosi l’abbraccio della madrina Maddalena Corvaglia.ITALIA-ALL STAR IBL 6-8 Punti, Italia 030.200.100: 6 (9bv-1e); All Star 140.030.00x:8 (7bv-1e). Lanc. (partenti Corradini e Zielinski): v. Estrada, p. Rivera, s. Aristil. Note: fuoricampo di Flores (1p. al 1° e 3p. al 5°) e Mazzanti (1p. al 7°).

IPPICA

Harzand re dei Derby:Epsom e Curragh (e.lan.) Grande spettacolo ieri al Curragh nella 151esima edizione dell’Irish Derby. Tutti gli occhi erano puntati sul vincitore del Derby di Epsom, Harzand, che non ha deluso le attese, imponendosi al termine di un palpitante testa a testa con l’altro favorito, Idaho, giunto davanti a Stellar Mass, e siglando così il prestigioso quick-double, riuscito l’ultima volta nel 2014 ad Australia.A MILANO Oggi invece focus riservato a due eventi italiani di grande fascino e rilievo. A San Siro tradizionale appuntamento di fine riunione con il Premio Primi Passi (Gr. 3 – m. 1200), importante banco di prova per i puledri di belle speranze. Tra i sei al via, possibile sfida a tre fra i bottiani Biz Power e Penalty e la tedesca Hargeisa. A Merano, salti di lusso nella Gran Corsa Siepi d’Italia (Gr. 1 – m- 4.000) con dieci cavalli in lizza, tutti con chance. Prima citazione per Tramonto a Ivry, Sol Invictus, Chiaromonte e Notti Magiche.

BOXE

SupermassimiGrande Vianellovola ai Giochi

(i.m.) Roberto Cammarelle, bronzo, oro e argento nelle ultime tre Olimpiadi, ha trovato l’erede. Il gigante romano Guido Vianello, 1.98, peso supermassimo del Gruppo Forestale, è il 6° pugile e l’azzurro numero 262 a ottenere il pass per Rio. Al torneo di qualificazione di Baku (Aze), nella finale dei +91, batte 3-0 l’irlandese Dean Thomas Gardiner conquistando l’unico posto a disposizione nella categoria al termine di un percorso perfetto. Aveva steso per 3-0 anche i rivali precedenti Lima Duarte (Bra), Mu (Cin) e Moore (Usa). A Rio sbarca a 22 anni dopo 60 match da dilettante, con un record di 43 vittorie, 17 sconfitte. È andata male invece ai due azzurri il cui destino era legato a prestazioni altrui: Salvatore Cavallaro (75) e Vincenzo Picardi (52). Gli avversari che li hanno eliminati nei quarti, Achilov (Tkm) e Vargas (Usa), hanno perso in finale. Avessero vinto, il 5° pass sarebbe stato loro. A Rio ci saranno anche Cappai (49), Mangiacapre (69), Manfredonia (81), Clemente Russo (91) e la Testa (60) tra le donne.

LA GUIDAPer il quarto Europeo di fila la sciabola azzurra a squadre è sul podio. Dopo i due ori del 2013 e 2014, l’anno scorso a Montreux era arrivato l’argento (sconfitta in finalecontro la Germania). La prossima edizione degli Europei di scherma si disputerà a Tbilisi, in Georgia.Risultati. Sciabola uomini a squadre. Finale: Russia b. Italia (Curatoli, Occhiuzzi, Nerrè, Samele) 45-42. 3° posto: Romania b. Ungheria 45-32. Semifinali: Russia b. Romania 45-32; Italia b. Ungheria 45-43. Quarti: Italia b. Germania 45-39. Ottavi: Italia b. Polonia 45-31. Spada donne a squadre. Finale: Estonia b. Francia 33-28. 3° posto: Romania b. Ungheria 27-19. Semifinali: Francia b. Romania 41-36; Estonia b. Ungheria 39-30. Quarti: Estonia b. Italia 45-30. Ottavi: Italia b. Svizzera 45-34. 5-8° posto: Russia b. Italia 43-28, Italia b. Ucraina 45-37.

Sciabola uominiItalia, argento per il futuro1In finale 45-42 con la Russia ma i giovani azzurri guardano a Tokyo . L’Italia chiude con 6 medaglie

SCHERMA: EUROPEI

Guido Vianello, 22 anni

Harzand precede Idaho GETTY

L’mvp Jose Flores, 28 anni

salto all’indietro che ha portatola squadra numero 1 al mondo,con in pedana la due volte cam­pionessa del mondo (RossellaFiamingo), a non qualificarsiper i Giochi. Ieri lo stop è arri­vato nei quarti con l’Estonia.Così l’Italia chiude con sei me­daglie, sotto gli standard delleultime edizioni: sono quattromeno quattro meno dell’edi­zione degli Europei dell’annoscorso a Montreux. Però sonodue in più dell’edizione 2012

MEDAGLIERETOTBAO

Russia

Francia

Italia

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6

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1RCS

La direzione, le redazioni e le segreterie de LaGazzetta dello Sport, Gazzetta.it e Sportweek par-tecipano con grande affetto al dolore di MassimoLopes Pegna e sono vicini alla famiglia per la scom-parsa dell’adorata mamma

Ester Smulevich- Milano, 25 giugno 2016.

44 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

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45DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

di GIORGIO DELL’[email protected]

Una petizione per ripetere ilreferendum, postata sul sitodel Parlamento inglese, haraccolto in poche ore oltre duemilioni di firme. L’idea è que­sta: varare una legge che stabi­lisca in un consenso minimodel 60% e in una partecipazio­ne minima del 75% le percen­tuali per rendere valido un re­ferendum. Il guaio è che que­sta norma dovrebbe avere va­lore retroattivo, cioè essere unmostro giuridico. È dunqueassai difficile che abbia un se­guito, però obbligherà We­stminster a discutere, perchéogni petizione che raccolga al­meno centomila firme devedar luogo a un dibattito parla­mentare. Ci sono due prece­denti: per due volte gli irlande­si hanno prima respinto e poiapprovato, con quattro refe­rendum complessivi, trattatidell’Unione europea. Un refe­rendum che molto difficilmen­te si potrà evitare è quelloscozzese: Edimburgo vuol re­

stare nell’Ue, come dimostra il vo­to di giovedì, e Nicola Sturgeon,la first minister di quel paese,vuole che si avviino discussioniimmediate con Bruxelles «perproteggere il posto nella Ue dellaScozia». Ieri si sono anche riunitia Berlino i ministri degli Esteri dei Paesi fondatori, Belgio, Fran­cia, Germania, Italia, Lussem­burgo, Olanda. Steinmeier, il te­desco, ha riassunto la posizioneraggiunta dai sei, che peserà sulvertice di domani tra Merkel,Hollande e Renzi e sul summit deicapi di Stato e di governo del gior­no dopo: «Noi diciamo qui, assie­

me, che questo processo, l’uscitadella Gran Bretagna, deve comin­ciare il prima possibile».

1 Perché? Adesso gli inglesivogliono perdere tempo?La procedura prevede che il

governo notifichi a Bruxelles lavolontà di uscire. A quel puntopossono cominciare le trattati­ve. Cameron ha già detto chenon intende notificare niente,lascerà il compito al successore.Costui, però, non si insedieràprima di ottobre, data del con­gresso conservatore che sanciràl’uscita di scena di Cameron. Il

IL FATTODEL GIORNOUN PAESE DIVISO

Marco Iaria

F are i conti in tasca ai ricchidello sport può sembrareun esercizio sconnesso

con la realtà, visto che la Brexitsi è materializzata anche per idisagi economici di grosse fettedella popolazione d’Oltremani­ca. Ma lo sport, come una qual­siasi industria, non resterà im­mune dallo storico responsodel referendum. Al momento èdifficile, se non impossibile,prevedere cosa accadrà aglisportivi in fatto di libera circo­lazione delle persone. In teoria

l’uscita britannica dall’Unioneeuropea comporterà l’innalza­mento delle barriere e chi arri­va da fuori non godrà più deibenefici comunitari: un proble­ma potenziale per oltre 400calciatori nelle prime due divi­sioni inglese e scozzese, mal’effetto non sarà immediato,

dal momento che servirannoalmeno due anni di negoziatoperché si concretizzi la Brexit, enon si può affatto escludereche il Regno Unito firmi accor­di con l’Ue sulla falsariga diNorvegia o Svizzera.

CHE CROLLO Immediato e sicu­

L’allenatore del Leicester Claudio Ranieri, 64 anni, con il trofeo per la Premier vinta quest’anno ANSA

L’ADDIO E I CONTRACCOLPI

L’effetto sulle tasche dello sport: per Ranieri 200mila euro in meno1Il crollo da «Leave»per la sterlina incide anche sugli stipendi. Wimbledon: scende il montepremi

1 Un’iniziativa a Londra contro la Brexit; 2 Il vertice dei paesi fondatori dell’Ue a Berlino; 3 L’incontro Parigi tra Hollande e Renzi ANSA/AFP/EPA

3

21

Perché i britanniciora perdono tempoe chiedono pure un referendum bis?1Bruxelles preme per un’uscita rapida. Ma il fronte anti-Brexit raccoglie 2 milioni di firme per un altro voto

NICOLA STURGEONPREMIER SCOZZESE

LA SCOZIA CHIEDERÀ SUBITO UN TAVOLO

CON LA UE PER PROTEGGERE IL SUO

POSTO IN EUROPA

SIAMO ARRABBIATI. ORA È ALLO STUDIO

LA LEGGE PER UN ALTRO REFERENDUM PER L’INDIPENDENZA

AltriMondiR

oltre il 10% sul dollaro e il 5%sull’euro. Dopo la pausa delweekend bisognerà vedere co­sa succederà, a partire da do­mani con la riapertura dei mer­cati. Il calo, ovvio, non si ferme­rà qui e se la stima di una paritàdi valuta tra euro e sterlina (og­gi una sterlina vale 1,23 euro)appare azzardata, un avvicina­mento è comun­que da metterenel conto. La sva­lutazione avràuna ricaduta suicontratti di alle­natori e giocato­ri, in particolarequelli stranieri diPremier che ven­gono pagati insterline ma chehanno i loro in­vestimenti e leloro attività neirispettivi Paesi d’origine: a pa­rità di stipendio percepito, queisoldi varranno di meno se con­vertiti in euro o in dollari.

CALCIO Tanto per fare unesempio, Claudio Ranieri ha dapoco rinnovato con il Leicester,dopo il trionfo in campionato:stipendio raddoppiato a 3 mi­lioni lordi di sterline a stagione.Per via del deprezzamento del­

ro è un altro effetto, quello cheappunto tocca le tasche deglisportivi, o le casse delle socie­tà, a seconda dei casi. Tutto di­pende dal crollo della sterlina.Nella sola giornata del venerdìnero in Borsa, la prima a scon­tare gli effetti della Brexit, la moneta della Regina ha perso

la sterlina, il tecnico italiano cirimetterebbe già 200 mila eu­ro. Pare, invece, che AntonioConte abbia contrattato lo sti­pendio con il Chelsea diretta­mente in euro, sottraendosi co­sì alle fluttuazioni della sterli­na.

TENNIS Conseguenze ancheper il montepre­mi di Wimble­don, la provadello Slam ditennis che scattadomani. Il totaleè di 28,1 milionidi sterline, con 2milioni che an­dranno ai vinci­tori del torneomaschile e fem­minile. È veroche c’è stata unacrescita del 6%

rispetto al 2015, ma la Brexitrenderà un po’ meno ricchi ipremi per i tennisti stranieri:considerando la sola giornatadi venerdì, quei 2 milioni disterline di vincita si tradurreb­bero in una perdita di circa100mila euro e 200mila dolla­ri. E la caduta del pound, comedetto, è destinata a perpetuarsinei prossimi giorni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

5%il calo della sterlina sull’euro registrato venerdì, dopo il responso del voto. Previsti altri ribassi

IL NUMERO

premier d’autunno si guarderàbene dal prendere iniziative uni­laterali: vorrà, sulla richiesta diuscita, la ratifica del Parlamen­to. Il Parlamento potrebbe igno­rare l’esito di un voto popolare?Chi lo sa. Il referendum di giove­dì scorso aveva in definitiva ca­rattere consultivo. La politica, alla fine, può fare quello chevuole.

2Non è male stare tutti que-sti mesi nell’incertezza?Infatti l’idea di Bruxelles,

resa chiara dai ministri degliEsteri, è di obbligare Londra a

sbrigarsi. Gli eurodeputati han­no già preparato una specificarisoluzione per imporre subitoal premier dimissionario la noti­fica di Brexit perché «qualsiasiritardo prolungherebbe l’incer­tezza». Il testo sarà approvatomartedì mattina in una sessionestraordinaria dell’europarla­mento e Schulz la porterà nelpomeriggio al summit dei capidi Stato e di governo a Bruxelles.Il documento doveva contenereanche la richiesta di licenziare ilcommissario inglese JonathanHill, ma questi s’è dimesso spon­taneamente ieri. L’europarla­mento sta valutando anche laposizione dei 73 deputati bri­tannici, tutti in qualche mododa “sterilizzare” politicamente. È stata infine convocata una riu­nione straordinaria della Com­missione europea per affrontarei problemi tecnici relativi al fu­turo degli oltre 1.100 euroburo­crati britannici e delle agenziecomunitarie per i farmaci e perla supervisione bancaria chehanno sede in Gran Bretagna.

3 I primi effetti della Brexitsaranno dunque i licenzia-menti di personale inglese.

Siamo solo all’inizio, a quantopare. Il potere finanziario diLondra, ora che non ha più a suacompleta disposizione l’enormemercato europeo, è seriamenteminacciato. Si tratta di un milio­ne di persone, distribuite tra laCity e Canary Wharf, che hannotrattato finora il 40% di tutte leoperazioni in valuta del mondo.Il Brexit toglierà agli inglesi ilcosiddetto «passaporto finan­ziario», quello che dà diritto a chi opera nell’Unione europeadi svolgere attività in altri Paesidell’area anche a distanza. Mor­gan Stanley ha già fatto sapereche sta traslocando almeno inparte (un po’ a Dublino, un po’ aFrancoforte), Goldman Sachssta valutando di trasferirsi a Ma­drid, Hsbc a Honk Kong e ci sonoaltri esempi. Londra rischia diridursi a una piccola piazza d’af­fari qualunque.

4 Come si spiega che le borseitaliana e spagnola sonoprecipitate, mentre la bor-

sa di Londra ha perso poco?Venerdì si sono vendute Spagnae Italia, per via della loro fragili­tà politica. In Spagna hanno vo­tato sei mesi fa, non sono riuscitia varare un governo, votano unaseconda volta oggi, e può darsiche l’incertezza politica per­manga. In Italia, Renzi ha perso

le amministrative e i suoi av­versari coalizzati hanno fattovedere che potrebbero bat­terlo al referendum. Un Pae­se con il nostro debito nonpuò permettersi un’altra lun­ga crisi politica.

5 L’Europa va in pezzi ono?Potrebbe andare in pez­

zi. Marine Le Pen, che ha og­gi il 30% dei consensi, po­trebbe vincere le presiden­ziali francesi del 2017 e pre­tendere un referendum perl’uscita. Una vittoria delFrexit sarebbe più grave dellavittoria del Brexit perché laFrancia, a differenza della Gran Bretagna, aderisce an­che all’euro e a Schengen.Parlano di referendum ancheleader della destra populistacome l’olandese Geert Wil­ders, il danese ThulesenDahl, la tedesca Frauke Pe­try. In Danimarca, il Partitodel popolo di Kristian Thule­sen Dahl, alle ultime euro­pee, ha preso più voti di tutti.Per non mandare in pezzi laUe bisognerebbe che a Bru­xelles capissero che oggi pergovernare senza consenso,come fanno banche e tecno­crati, bisognerebbe anche di­struggere la cosiddetta de­mocrazia. Prima che accadaquesto, mi pare più probabileche Bundesbank e i giudicicostituzionali di Karlsruheimpongano l’uscita dellaGermania.

46 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Daniele Vaira@danvaira

D opo nove anni in unacella, ha vissuto 36ore di contatto con la

realtà. Rudy Guede, con­dannato a 16 anni per l’omi­cidio di Meredith Kercher,ha ottenuto un permessopremio ed è uscito, ieri, dalcarcere Mammagialla di Vi­terbo. Camicia bianca, ca­pelli corti, aria spaesata.Con passo incerto è uscitodal cancello della casa cir­condariale per raggiungerel’automobile che, dopo unpassaggio dai carabinieriper adempimenti formali, loha condotto nella casa di ac­coglienza del Gavac, l’asso­ciazione di volontariato,che a Viterbo ospita i dete­nuti in permesso e i loro fa­miliari. «Aveva paura di at­traversare la strada. Guar­dando un televisore a scher­mo piatto all’interno dellacasa, ha chiesto: “Che cos’è,un quadro?”», ha racconta­to il criminologo e coordi­natore del gruppo ClaudioMariani. «Dopo aver tra­scorso nove anni in una cel­la di due metri per tre — haaggiunto Mariani — le pau­re vengono prima di accor­gersi del sole». Previsto amaggio scorso, il permessoera slittato per una questio­ne legata alla mancanza diuna cucina nella struttura diaccoglienza ma il Tribunaledi sorveglianza di Roma hapermesso ai volontari di for­

nire dall’esterno i pasti a Gue­de. «È sereno — ha raccontatoDaniele Camilli, uno dei volon­tari —: ha chiesto una scac­chiera, Big Babol, due panini,una birra e un melograno». Trai desideri del giovane, anchequello di avere un profumo.

DUBBI L’ivoriano da sempre siè dichiarato innocente. Oggiha 29 anni, ha terminato gliesami universitari e consegui­rà la laurea in Storia contem­poranea il 16 luglio con una te­si sui mass media. Dopo l’asso­luzione definitiva della Cassa­zione di Amanda Knox eRaffaele Sollecito, Guede restal’unico colpevole del delitto.Durante il permesso potrà in­contrare familiari e parenti in­seriti in una lista passata al va­glio dai magistrati ma non po­trà uscire né avere dialoghi orapporti con persone esternenon autorizzate. Entro le 21 distasera, Rudy rientrerà in car­cere e sconterà la sua pena finoal 2024. Ma dal Gavac fannosapere che stanno lavorando aun’istanza di revisione del pro­cesso. Circostanza confermatadal legale del ragazzo.

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Jihadisti in SomaliaAssalto a un hotel:almeno 15 le vittime1Il blitz a Mogadiscio con un’autobomba e milizianiAzione condotta da Al Shabaab. Ferite 25 persone

Macerie, fiamme e fumo davanti all’hotel di Mogadiscio, in Somalia, assaltato dai terroristi REUTERS

Francesco Rizzo

I n Somalia, nona fra le diecinazioni da cui arriva ilmaggior numero di mi­

granti nel Mediterraneo secon­do l’Unhcr, torna la violenza diAl Shabaab («I giovani»). Ilgruppo islamista vicino ad al­Qaeda e che punta a instaurareuna rigida interpretazione del­la legge islamica, sparge sangueancora a Mogadiscio, con unatecnica ben nota. Prima l’esplo­sione di un’autobomba guidatada un kamikaze davanti all’ho­tel Nasa­Hablod, che fa alzareampie colonne di fumo. Poi ­nel caos generale ­ l’assalto allastruttura da parte di un gruppodi quattro uomini, che prendo­no in ostaggio un numero im­precisato di ospiti. Asserragliatiall’interno, i terroristi vengononeutralizzati dalla polizia dopocirca quattro ore. Sul terreno,

almeno 15 vittime, per la mag­gior parte civili (diverse donne)che affollavano i negozi e unastazione di benzina nei pressidell’hotel, innocenti investitidall’esplosione dell’autobombae della successiva sparatoria traagenti e miliziani. I feriti sonoinvece 25. I testimoni racconte­ranno di terroristi che aprono ilfuoco indiscriminatamente suchi si trova all’interno dell’al­bergo e cerca di fuggire dal re­tro. Il Nasa­Hablod era nel miri­no degli jihadisti, secondo lapolizia, perché frequentato dapolitici e da turisti stranieri.

TAGLI Al Shabaab (che, secon­do stime del 2015, conterebbesu 7­9 mila uomini) affonda lesue radici nel caos creatosi inSomalia dopo la caduta del dit­tatore Siad Barre nel 1991 e og­gi controllerebbe soprattuttoalcune zone della parte meri­dionale del Paese, a nord e a

sud di Mogadiscio. Da dove si èritirato nel 2011. Nell’ultimoanno le offensive delle forzedell’Unione Africana lo hannoallontanato dalle principali cit­tà ma attualmente la coalizionepatisce i tagli agli aiuti interna­zionali, compresi quelli dell’Ue,che li ha ridotti del 20%. E ilcontrasto diventa più difficile.Intanto si allunga l’elenco diatrocità commesse da Al Sha­baab: nel 2013 il gruppo massa­cra 63 persone nel centro com­merciale Westgate, di Nairobi,in Kenya, dove colpisce anchedue anni dopo, causando 147vittime in un campus universi­tario. Il 6 giugno scorso rivendi­ca l’omicidio di Sagal SaladOsman, giovane studentessa egiornalista. E un altro attacco aun hotel di Mogadiscio, avve­nuto pochi giorni prima, causa15 vittime. Un blitz dalla dina­mica simile a quella di ieri.

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Nella convention di Parma Matteo Salvini non si limita a parlare di Brexit. Anzi, dal suo «Cantiere» (questo il nome dell’evento) vuole che parta un nuovo corso per la Lega Nord e per tutto il centrodestra. Ha convocato in Emilia tanti rappresentanti della coalizione e molti hanno accettato l’invito. Ci sono Romani, Brunetta e Toti per Forza Italia, la Meloni per Fratelli d’Italia, ma anche Fitto, Rotondi e Quagliariello. Salvini ha fretta di voltare pagina per arrivare il prima possibile a guidare da candidato premier il centrodestra. Il suo piano ha già dei punti strategici ben definiti. Come questo: «Io penso che il centrodestracambierà anche nome. Le distinzioni fra centrodestra ecentrosinistra mi sembrano ormai superate e frustranti». La Lega come guida della coalizione, dunque. «Sono contento che il mio partito lanci idee: se Forza Italia ci sta, possiamo andare a vincere le elezioni. Se i dibattiti sono altri non mi interessa. Il campo è aperto a tutti, però non a chi ha fallito in passato, né a chi non ha idee chiare su temi come immigrazione, tasse e Europa,come Casini, Alfano, Mastella o Fini. Noi auspichiamo che l’Italia torni a controllare confini e moneta». E la leadership? «Se devo ricostruire il Milan non parto dal centravanti, ma dalla difesa e dal centrocampo. Chi sarà il leader è l’ultimo dei miei problemi e ora non saprei nemmeno dirlo: ce ne può essere anche più d’uno».

SUMMIT A PARMA

Salvini apre il “cantiere”centrodestra

Matteo Salvini ieri a Parma ANSA

Un lavoro regolare, tutelato e pagato il giusto: lo hanno chiesto, i braccianti e gli operai agricoli che ieri mattina a Bari sono scesi in piazza, in occasione della manifestazione nazionale indetta dai sindacati per dire no al capo-ralato e allo sfruttamento del lavoro agricolo. Per gli organiz-zatori erano presenti in 15 mila.

CONTRO IL CAPORALATOBari, i bracciantivanno in piazza:«Vogliamo tutele»

Erano in diecimila già alle 9 del mattino ieri a Sulzano (Brescia), per salire sulla passerella di Christo venerdì i visitatori totali erano stati mezzo milione e ieri è comparso anche l‘attore Jude Law. Non sono mancati i disagi sul lago d’Iseo. I treni e le navette sono stati bloccati per diversi minuti. E anche il maltempo ha fatto tremare i presenti. Domani o dopo l’opera potrebbe tornare accessibile di notte per «renderla godibile con la luna», come ha spiegato il prefetto di Brescia Valerio Valenti. Ma il Codacons tuona: «Tra evacuazioni e blocco dei treni, troppi costi per la collettività». Domani l’associazione dei consumatori esposto alla Corte dei Conti della Lombardia. La passerella sarà aperta solo fino a domenica prossima.

DISAGI SUL LAGO D’ISEO. ESPOSTO DEL CODACONS

Ressa, ieri, sulla passerella di Christo (foto del profilo Twitter del Corsera)

Caos sulla passerella di ChristoIn diecimila alle 9 del mattino

L’omaggio di Papa Francesco AFP

Si chiama Sweepie Rambo, ha 17 anni, è una femmina cieca e ha vinto il titolo di cane più brutto del mondo a Petaluma, in California. E il suo padrone, Jason Wurtz, incassa 1500 dollari: Sweepie, che gli era stata lasciata dalla ex-moglie, si impone al terzo tentativo, battendo, tra l’altro, un cane “pettinato” come Donald Trump.

Alla competizione partecipano esemplari di tutte le taglie e le razze. «Il concorso è nato per trovare il cane più brutto del mondo — spiega lo staff del concorso — ma alla fine tutti ispirano tanta tenerezza».

INCASSA 1.500 DOLLARIUsa, incoronatoil cane più bruttoVince Sweepie

Sweepie Rambo con il padrone AFP

Si è commosso Papa Francesco, ieri in Armenia, quando alla «Fortezza delle Rondini», il mausoleo del genocidio, ha deposto dei fiori in ricordo del milione e mezzo di vittime che l’impero ottomano causò all’inizio del secolo scorso. Quindi ha piantato un albero nel Giardino della Memoria e ha abbracciato i discendenti dei sopravvissuti salvati da Benedetto XV. Già nel suo primo giorno in Armenia, ignorando il negazionismo turco, il pontefice aveva parlato di «genocidio». Ieri ha lasciato questo messaggio sul Libro d’Onore: «Qui prego, col dolore nel cuore, perché non vi siano più tragedie come questa, perché l’umanità non dimentichi, sappia vincere, con il bene, il male. Dio custodisca la memoria del popolo armeno, la memoria non va annacquata né dimenticata, la memoria è fonte di pace e di futuro».

LA VISITA DI FRANCESCO AL MAUSOLEO Il Papa sul genocidio in Armenia:«Mai più tragedie come questa»

NOTIZIE TASCABILI

Andrea Bonomi e i soci storici diRcs alzano da 0,70 a 0,80 euro il prezzo dell’Opa sulla casa editrice del Corriere della Sera e della Gazzetta. Si accende così la sfida con Urbano Cairo per il controllo del gruppo. L’editore di La7 ha già migliorato la propria offerta di scambio, portando da 0,12 a 0,16 le azioni Cairo per ogni titolo Rcs. Un «rilancio ancora basso» per il Cda.

IL CONTROLLO DEL GRUPPORcs, Bonomi alzail prezzo dell’Opa:0,8 euro ad azione

Dipendenti statali godetevi le ferie, ma attenzione... L’Aran, l’agenzia che rappresenta il governo quando si tratta di pubblico impiego, ha spiegato che l’amministrazione può richiamare il dipendente in vacanza se c’è necessità di personale rimbor-sandogli le spese di viaggio. Altra notizia: le ferie sono giornaliere, impossibile frazionarle.

STOP ASSENZE ORARIEFerie degli statali: adesso possono essere richiamati

AltriMondiRIL CASO DI PERUGIA

Delitto MeredithDopo 9 anni Guede lascia il carcere: permesso di 36 ore 1Ad accogliere l’ivoriano la onlusdi Viterbo. Il legale: «Faremo istanza di revisione»

Rudy Guede in permesso premio ANSA

47DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI

«TUTTI PAZZIPER ROSE»

UNA COMMEDIAFRIZZANTESUGLI ANNI 50Nel 2012 aveva conquistato il Festival di Roma: stasera va in onda «Tutti pazzi per Rose», brillante commedia francese del regista Régis Roinsard, ambientata negli Anni 50. Per ottenereil posto di lavoro da segretaria Rose dovrà partecipare ad alcune gare di velocità dattilografica. L’obiettivo del suo capo è che diventi la dattilografa più veloce di Francia e del mondo. Lui si improvviserà allenatore.DA VEDERE STASERA ALLE 21.15 SU RAITRE

CiClismoCampionatiitalianiprofessionistiProva su strada15.00 - Rai 3CampionatoBritanniCo18.00 - euRosPoRt

ginnastiCaaeroBiCamondialiDalla Corea (differita)21.00 - Rai sPoRt 2

golfBmWinternational openPGa european tourDa Pulheim, Germania12.30 - sky sPoRt 3

motoCiClismogp d’olandaMoto3. Gara10.55 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGPgp d’olandaMoto2. Gara12.15 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGP

CalCiofranCia - irlandaeuropei. ottavi di finale15.00 - sky sPoRt 1,sky suPeR CalCiofranCia - irlandaeuropei. ottavi di finale(replica)17.30 - sky sPoRt Plusgermania -slovaCChiaeuropei. ottavi di finale18.00 - sky sPoRt 1,sky suPeR CalCioUngheria - Belgioeuropei. ottavi di finale21.00 - Rai 1, sky sPoRt 1,sky sPoRt Mix,sky suPeR CalCioargentina - CileCoppa americaFinale2.00 - sky sPoRt 1,sky sPoRt Mix,sky suPeR CalCio

CanoaeUropeoFinali. Da Mosca, Russia10.00 - euRosPoRteUropeoFinali. Da Mosca, Russia13.00 - euRosPoRt

gp d’olandaMotoGp. Gara14.00 - sky sPoRt 2,sky sPoRt MotoGP

tennisWta premieratp halleFinale (replica)14.30 - suPeR tennis

Challenger milanoFinale16.30 - suPeR tennis

Wta eastBorneFinale (replica)19.00 - suPeR tennis

World padeltoUr romaFinale (replica)21.00 - suPeR tennis

volleyitalia - BelgioGrand Prix femminile13.30 - Rai sPoRt 1

aUstralia - BelgioWorld league maschile15.30 - Rai sPoRt 1

Usa - italiaWorld league maschile18.33 - Rai sPoRt 1

GAZZAMETEO Roma

MAXMIN

MAXMIN

MAXMIN

MAXMIN

MilanoMAXMIN

OGGIRomaMilano

MAXMIN

DOMANIRomaMilano

DOPODOMANI

a cura di 3BMETEO.COM29°

21° 21° 20°29°29°31°

22° 21° 20°29°30°

La Luna in orbita faticosa qualche motivo per sbroccare ve lo dà. Ma il lavoro appaga e la domenica premia. Ergo: state su. Ormoni esuberanti.

21/3 - 20/4ARIETE

6,5

La Luna non vi predispone al buonumore. Se poi esfoliate gli zebedei altrui con le lagne è peggio. Dettagli suini nell’intimità, però, estasiano.

23/9 - 22/10BILANCIA

7

La Luna porta una serenità oversize che vi motiva mucho, anche nel lavoro. L’amor appaga, ma in fatto di fornicazione le cartucce sono spentine.

21/4 - 20/5TORO

7+

Mentre il morale risale, il fascino risplende e l’intuito consiglia bene. Beatitudini amorose vi avvolgono, la fornicazione è un tripudio di ideone.

23/10 - 22/11SCORPIONE

8

Noie, scleri e qualche obbligo giungono, sia al lavoro sia in casa. Ma Mercurio ne agevola il superamento. L’ormone es muy a bollore: si fa i suini!

21/5 - 21/6GEMELLI

6

Famiglia, lavoro e cose di casa vi mantecano un cicinìn gli zebedei. Ascoltate, tollerate, agite con lucidità e non con sussiego. Sudombelico incerto.

23/11 - 21/12SAGITTARIO

6-

Si viaggia e si lavora bene, oggi. Ma le spese incombono e le finanze stentano. Il sudombelico però si guarda attorno. E si avventura in mondi originali.

22/6 - 22/7CANCRO

7-

Dritte, news e vita sociale vi fanno inaspettatamente felici. La domenica offre soddisfazioni rinvigorenti, in tanti si accorgono di voi. Suinally too.

22/12 - 20/1CAPRICORNO

7+

Qualche impiccio, oggi, c’è. Ma è superabilissimo, per cui non fatevi paranoie di alcun genere. Lo slancio ormonale crolla comunque come le Borse.

23/7 - 23/8LEONE

5,5

La Luna consiglia relax e compagnie selezionate. Siete comunque al centrodi un Suinexit che vi fa allontanare dal continente fornicatorio. State su.

21/1 - 19/2ACQUARIO

7+

Domenica tesa. Non saltate alle conclusioni, giocate la carta dell’autorevolezza. Marte vi fa desiderare comunque da cuori e corpi muy boniti.

24/8 - 22/9VERGINE

6-

Potete vincere partite importanti nel lavoro, nel privato, in campo economico. E sentirvi soddisfatti. Sudombelico goleador: insacca e trionfa.

20/2 - 20/3PESCI

7+

LO SPORT IN TVCONSIGLI

Gabriele Ciampi, 39 anni, negli Stati Uniti ha ricevuto la Green Card per “Extraordinary Ability” ANSA

La favola di Ciampi«Io, pianista vintageamato dagli Obama»1È il primo compositore italiano a esibirsi alla Casa BiancaUn cervello in fuga negli Usa: «Qui più facile, conta la qualità»

Elisabetta Esposito

L e parole gli scivolano viaveloci. Ha tanto da dire elo fa con semplicità.

«Amo la semplicità. La miamusica è semplice, che nonvuol dire facile. Tendo ad usa­re poche note, scrivo l’essen­ziale cercando di non esserebanale. Faccio lo stesso in cu­cina, altra mia grande passio­ne. Una pasta al pomodoroben fatta è più complicata ditanti piatti e zeppi di ingre­dienti». Viene da credergli,perché il compositore Gabrie­le Ciampi, nato a Roma 39 an­ni fa, è riuscito ad ottenerecon semplicità risultati appa­rentemente impossibili. Percapirci, l’8 dicembre scorsoera nel foyer della Casa Bian­ca per dirigere la George

Washington University cham­ber orchestra impegnata asuonare per gli Obama la mu­sica che lui stesso aveva scrit­to. Michelle aveva sentito il cdche le aveva inviato quest’ita­liano capellone e lo avevascelto per il tradizionale Whi­te House Holiday Tour. Sem­bra semplice davvero...

Come si arriva tanto lontano?«Sono cresciuto con la musi­ca, lavorando nell’azienda difamiglia che fa pianoforti. Poiil Conservatorio di Santa Ce­cilia, studi vari a La Sapienza(letteratura italiana e cinema,ndr), fino a quando sono statoselezionato dalla Ucla, quat­tro anni fa. Mi sono subito tra­sferito a Los Angeles. Compo­nevo, ero apprezzato e dopoappena un anno ho ricevuto laGreen Card (la residenza per­

manente, ndr) per “Extraordi­nary Ability”. Poi il successo aiLos Angeles Music Awards, ilcd d’esordio e la Casa Bianca,dove sono stato il primo com­positore italiano ma anche ilprimo in assoluto a dirigere lapropria musica».

Sembra una favola. Restando in Italia non sarebbe mai suc-cesso.«Anche noi abbiamo grandipotenzialità e mi considero uncervello in prestito più che infuga. La vera differenza è chein America accettano le novitàcon minore fatica, sono bra­vissimi a coltivare i talenti an­che stranieri, lo vedete pure nello sport. Sono furbi. In Ita­lia è più difficile avere voce. Ioda tre anni suono all’Audito­rium di Roma, ho appena fir­mato un contratto worldwide

con la Universal e a settembreesce il mio secondo cd. Signi­fica che adesso ho spazio an­che da noi. Ma iniziare è dura.In Italia domina il marketing enella musica, ma non solo, sicerca il personaggio più chel’artista, qualcuno che abbiaun immediato riscontro com­merciale. E poco importa sealla base di questa costruzio­ne non c’è nulla. Poi ti ritrovipianisti che scrivono libri...Non va bene. Bisogna lavora­re sulla qualità come un tem­po, senza guardare solo allevendite. Anche la tecnologiaha cambiato le cose: con uncomputer pare basti un buonorecchio per fare musica, ioho studiato tanto e compongoancora al piano con carta ematita, come cent’anni fa».

Dispiaciuto per l’imminenteaddio degli Obama?«Molto, soprattutto per laFirst Lady. Si è impegnata pervalorizzare la musica classica,l’ha portata nelle scuole, l’haavvicinata alla gente. E quelloè il futuro. Si pensa sia perun’elite, ma parla a tutti. Biso­gna portarla fuori dai templisacri, farla ascoltare a più per­sone possibili. Il Santa Ceciliaha organizzato concerti all’ae­roporto di Fiumicino. Servo­no iniziative così. Se poi ilmessaggio non arriva, la col­pa è di chi compone, non delpubblico». Il suo, intanto, èarrivato alla Casa Bianca.

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AVEVA 83 ANNI

Addio a Ferrara:portò al cinemai drammi dell’Italia 1Colpito da infarto a Roma il regista toscano di «Cento giorni a Palermo» e «Il caso Moro»

N on ha mai tradito sestesso. Non è mai sce­so a compromessi.

Giuseppe Ferrara, scompar­so ieri a Roma ad 83 anni perun arresto cardiaco dopo es­sere stato a lungo malato,aveva sempre fatto il cinemache voleva: impegnato e sco­modo. Perché questo registatoscano dall’indole contesta­trice era convinto che grazieai film e ai documentari sipotesse — anzi si dovesse —mostrare alla gente la realtàdura e spiazzante, quellache non conoscevano, quellache spesso non volevano co­noscere. Basta dare un’oc­chiata alle sue opere, sonotutte piene di verità, al pun­to da alternare spesso imma­gini di repertorio con quelledi pura finzione. Da Il sassoin bocca del ‘69, film d’esor­dio sulla mafia, a Faccia dispia (1975), sul ruolo dellaCia; da Panagulis zei (1977)

a uno dei suoi capolavori, Centogiorni a Palermo, sull’assassiniodel generale Dalla Chiesa. È unfilm del 1984, Dalla Chiesa mo­rì nel 1982. Ferrara non fa maipassare molto tempo, preferi­sce l’attualità alla storia, ancheraccontarla se fa più male. Suc­cede anche nel 1986, quandorealizza Il caso Moro con ungrande Gian Maria Volonté, onel 1993 per Giovanni Falcone,ammazzato appena un annoprima. Tra i suoi lavori si ricor­dano Contra­diction: il caso Ni­caragua, Narcos, Segreto di sta­to, I banchieri di Dio su RobertoCalvi, Guido che sfidò le BrigateRosse e una lunga serie di docu­mentari tra cui Brigata parti­giana (1962) e P2 story (1986).

e.e.© RIPRODUZIONE RISERVATA

AltriMondiR

GABRIELE CIAMPICOMPOSITORE E DIRETTORE D’ORCHESTRA

SONO ALL’ANTICA:COMPONGO

ANCORA CONCARTA E MATITA

IN ITALIA DOMINA IL MARKETING, NON

CERCANO ARTISTI MA PERSONAGGI

Giuseppe Ferrara aveva 83 anni

Ne parlano almeno dal 2015, forse ci stanno pensando davvero: gli Aerosmith, gruppo-cult da 150 milioni di dischi venduti, progetta un tour d’addio per il 2017, a 44 anni dal primo album. Lo spiega il frontman Steven Tyler, 68enne, alla tv Usa. Quanto durerà questo tour? «Probabilmente andrà avanti per sempre», se la cava con una battuta. Venerdì anche Iggy Pop, 69 anni, ha ammesso alla Bbc di pensare alla pensione: «Un altro disco nuovo sarebbe un’impresa per un vecchiaccio come me!»

L’AMMISSIONE DI TYLER ALLA TV AMERICANA

Gli Aerosmith verso la pensione«Nel 2017 il tour per congedarci»

Steven Tyler, 68 anni, leader degli Aerosmith: la band di Boston ha inciso 15 album fra il 1973 e il 2012 REUTERS

48 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

28Le partite di fila vinte da Djokovic negli Slam: ultimo k.o. con Wawrinka a Parigi nel 2015

LA CHIAVE

Riccardo Crivelli

U na sfida nella sfida. Atte­sa e palpitante. L’uomoche non perde mai, che

ha appena messo insieme quat­tro Majors consecutivi anche senon nella stessa stagione e dun­que ha nel mirino il bersagliodella leggenda, il Grande Slamche fu soltanto di Budge e La­ver; e l’avversario adesso più ostico, il gemello diverso rivaledi mille battaglie che a Wimble­don, in finale, lo ha già battutonell’anno dell’apoteosi, il 2013e quindi vuole arrestarne il so­gno più incredibile. Novak Djo­kovic contro Andy Murray: l’er­ba benedetta dei Championshi­ps, unica e inimitabile, ha sem­pre gradito le sorprese,soprattutto nei primi turni, mail tabellone sembra aver appa­recchiato la tavola per la finale

più intrigante, Serbia controScozia, Nole contro Muzza. Pre­pariamoci ai fuochi d’artificio.

TRADIZIONE Come da tradizio­ne, il numero uno arriverà aChurch Road senza aver gioca­to neppure un match sull’erba,una scelta che lo accompagnaormai dal 2011 e che in fondoricorda la programmazione diBorg, capace di vincere 5 volte aWimbledon senza mai esseresceso in campo in nessun altrotorneo sui prati: «Non vedo per­ché cambiare — ha sempre det­to il Djoker — visto che così so­no riuscito a vincere per tre vol­te». Soprattutto, approda aiChampionships senza più lascimmia sulle spalle di Parigi, esi tratterà di capire se la maledi­zione sfatata lo avrà svuotato ose invece gli fornirà ulteriorepropellente, visto che gli man­cano 14 partite per completare

un’impresa che va ben oltre iltennis. Per uno con la sua forzamentale, però, la prima opzio­ne sicuramente non esiste, e sa­rà la solita furia: «Quando hocominciato a palleggiare controun muro, sognavo il numerouno e di vincere Wimbledon».Qualcosa dice che ci è riuscito,e intanto potrebbe raggiungereLaver a quota 4.

ANGOLI CONTRO La minaccia,come in tutta la stagione, avrà iriccioli ormai sempre più radi ele gambe di caucciù di AndyMurray, l’amico­nemico fin daragazzino. Questa volta con unpo’ di pepe in più: non è mai ac­caduto, infatti, che i due si sfi­dassero con Becker e Lendl,protagonisti della finale del1986 vinta dal tedesco, presentiall’angolo come coach. Il ritor­no di Ivan sembra aver elettriz­zato Muzza, che con il vincitore

di otto Slam ha senza dubbio ot­tenuto i risultati migliori in car­riera: «Queste settimane con luisono state fantastiche, può dav­vero aiutarmi e ha di nuovo vo­glia di farlo. E io sono estrema­mente motivato e molto fidu­cioso, perché la nostra primacollaborazione, fino al 2014, miha portato molti successi. Iocredo di poter fare un eccellen­te cammino qui». Nonostante lesconfitte in finale in Australia ea Parigi, o forse proprio perquello: «Novak è un avversarioterribile, non ha debolezze, hauna consistenza incredibile,non scende mai di livello. Il ten­nis è uno sport individuale, ci sono volte che ti alzi al mattinoe vorresti continuare a dormire,ti senti malissimo e finisci perperdere. Ecco, a lui non succededa più di un anno. Impressio­nante». La parola giusta.

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Murray contro Djokovice la sfida degli allenatori1Andy in cerca di rivincite, Nole insegue il quarto trionfo dopo aver sfatato il tabù Parigi. E all’angolo ci sono Lendl e Becker come nel 1986

IL COMMENTOdi GIANNI VALENTI

L’ULTIMAOCCASIONEPER IL REFEDERER

I l protagonista più atteso rimane semprelui, Roger Federer.

Non importa se la stagione sta andando così e così. E nemmeno che Djokovic sia tornato il Robocop impossibile da superare con Murray che si sta accreditando come unica vera alternativa al numero 1. L’erba magica di Wimbledon è il tempio del tennis dove Roger ha scritto pagine memorabili di questo sport. Qui riesce a esprimere come su nessun altra superficie il suo gioco migliore fatto di servizio e volée. Lo svizzero, ne siamo certi, baratterebbe qualsiasi altra vittoria pur di alzare ancora volta il trofeo dello Slam più prestigioso. Che vorrebbe dire superare Sampras agguantando il record assoluto di vittorie (8). Per Federer è l’ultima occasione prima che la carriera entri, inevitabilmente, in una fase di discesa controllata. I malanni al ginocchio e alla schiena patiti nella prima parte della stagione sono campanelli d’allarme che non possono essere sottovalutati. Arriva a Londra dopo aver giocato Stoccarda e Halle. Sette match con cinque vittorie e due sconfitte per mano degli astri nascenti Zverev e Thiem. Dovrà trovare ritmo e intensità durante la prima settimana per preparare il possibile incrocio in semifinale proprio con Djokovic. Servirà un miracolo. Ma se c’è uno che può provarci questo è proprio lui.

Più vincentinell’Era Open

PETE SAMPRAS (USA) 7L’americano è il primo nell’Era Open a vincere 7 volte il torneo: 1993, 1994, 1995, 1997, 1998, 1999, 2000

ROGER FEDERER (SVI) 7Diventa il secondo giocatore dell’Era Open a raggiungere le 7 vittorie: 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2009, 2012.

BJORN BORG (SVE) 5Il primo giocatore dell’Era Open a vincere il torneo per 5 volte consecutive: dal 1976 al 1980, striscia interrotta con la finale persa nel 1981

ROD LAVER (AUS) 4Rod Laver viene conteggiato nell’Era Open perché i suoi due ultimi successi sono del 1968 e del 1969, accanto a quelli del 1961 e del 1962

Novak Djokovic, 29 anni, ha un record di 52 vittorie e 8 sconfitte a WimbledonAndy Murray, 29 anni, ha un record di 46 vittorie e 9 sconfitte a Wimbledon

2013

TENNISCOUNTRY CLUB

CORTINA

II

Urlo Muguruza: «Ora so come si fa»1La spagnola che ha vinto a Parigi l’anno scorso fu finalista: «Non mi servono miracoli»

VOLEE’ DI ROVESCIOdi PAOLOBERTOLUCCI

DJOKOVIC DA SOLO IN PRIMA FILAKYRGIOS FARA’ IL GUASTAFESTE

D a quest’anno la stagione sull’erba havisto ampliare il

calendario e l’avvicinamento a Wimbledon ha permesso un numero superiore di verifiche. Resta comunque complicata la gestione del trasferimento dalla terra e per cercare di ottenere il massimo rendimento nella prova più importante i giocatori sono costretti ad adottare alcuni indispensabili accorgimenti tecnici. Sono abolite, per

esempio nella fase di preparazione al colpo, le aperture ampie e i movimenti vengono sensibilmente accorciati. I tagli slice assumono il comando delle operazioni e per avere maggior stabilità sul terreno il compasso delle gambe perde in ampiezza.

Anche se varia il contesto, il pronostico rimane bloccato sui soliti nomi e a livello maschile Nole Djokovic parte solitario in prima fila. I suoi

schemi collaudati e la miglior risposta del circuito, ben coadiuvati dalle fenomenali doti di recupero insieme ai preziosi miglioramenti nei pressi della rete, gli garantiscono un buon vantaggio. Il più vicino degli inseguitori non può che essere Andy Murray. Il padrone di casa non aveva mai avuto un avvicinamento così esaltante e il ritorno, al suo fianco, di Lendl non può che giovargli. L’erba la conosce come le sue tasche e l’aggressività unita alla consistenza del diritto potrebbero rivelarsi un’arma preziosa in suo possesso. Roger Federer, vista l’assenza di Nadal, resta il solo della vecchia guardia in grado di incutere timore e rispetto negli avversari. Imbattibile nel disegnare il campo, unico nel creare emozioni, sarà però ostaggio

della schiena e delle poche partite disputate. Tra le possibili sorprese sono da inserire Raonic, Thiem e Kyrgios . Il primo, con l’inserimento nel team di McEnroe, dovrà mettere in campo una superiore personalità e quegli aggiustamenti tecnici necessari per incrementare le soluzioni. Il secondo, pur appesantito da una programmazione senza soste, si è dimostrato competitivo anche sull’erba. Certo ci sono da limare le preparazioni dei colpi e la posizione sul terreno va rivista, ma i due fondamentali sono armi micidiali che lasciano a bocca aperta. Il terzo è quello con maggior destrezza ma anche il meno continuo. Il suo tennis istintivo irretisce gli avversari e nelle giornate di grazia può ribaltare qualsiasi

A Eastbourne (636.000 e), primo successo in carriera sull’erba per la slovacca Cibulkova, numero 21 Wta e finalista in Australia nel 2014. Dominika, che perse quasi tutto il 2015 per un infortunio a una caviglia che richiese un’operazione chirurgica, fin qui aveva vinto cinque tornei, tutti sul veloce, compreso quello di Katowice due mesi fa.Finale: Cibulkova (Slk) b. Ka. Plísková (Cec) 7-5 6-3. PRIMO JOHNSON A proposito di prime volte, Nottingham (648.255 e, erba) incorona l’americano Johnson, numero 38 del mondo, al primo successo in carriera dopo aver perso la finale di Vienna nel 2015. Finale: Johnson (Usa) b. Cuevas (Uru) 7-6 (5) 7-5.

A EASTBOURNE

Cibulkova okPrimo trionfosull’erba

Garbine Muguruza, 22 anni, finalista un anno fa

Riccardo Crivelli

I l fiore sbocciò su questiprati. Che fosse una prede­stinata, se ne accorse subi­

to il primo coach Alejo Mancisi­dor, quando le mise in manouna racchetta a Barcellona, do­ve era arrivata a sei anni dopol’infanzia nel Venezuela dellamadre. Ma stavolta GarbineMuguruza si presenta a Wim­bledon non soltanto da finali­sta sconfitta (da Serena Wil­liams) nel 2015, ma soprattuttocon la corona di regina del Ro­land Garros, quando si è presala rivincita più dolce sulla nu­mero uno del mondo. Cioè, conla consacrazione di un trionfoche ti consegna all’empireo, titrova un posto in paradiso.

TRANQUILLITA’ Quindi, anchese il pronostico è giusto chependa (per poco) verso Sereno­na, che ai Championships hagià vinto sei volte e nell’avvici­namento all’edizione di que­st’anno ha scelto il silenzio el’allenamento (non gioca ap­punto dalla finale persa a Pari­

gi) per metabo­lizzare le sconfit­te nei primi dueSlam dell’anno epresentarsi sicu­ramente con gliocchi da tigre, la spagnola nonè semplicemente la seconda fa­vorita, ma probabilmente laprima bis. Anche perché le luciparigine, con tutto il loro porta­to di stress, emozioni e pressio­ni, ora sono alle spalle e para­dossalmente è stato più facilegestire una vittoria così granderispetto alla finale inattesa del­l’anno scorso a Wimbledon, cuiinfatti seguì qualche ombra ditroppo: «Dopo Parigi, ho gioca­to a Maiorca e anche se sonouscita al primo turnoo, ho po­tuto stare con la mia famiglia eritrovare la tranquillità. Ora so­

no davvero cal­ma e rilassata,anche se il pas­saggio dalla ter­ra all’erba è sem­pre complicato».

QUALITA’ Nata sulla terra, per­fettamente tagliata per i campiveloci grazie alla potenza e allaprofondità dei colpi, Garbine ciha messo un paio d’anni adadattarsi all’erba («La primavolta che ci ho giocato, ho odia­to Wimbledon»), ma adessotutto è cambiato. In meglio:«Su questa superficie ora mitrovo davvero bene, riesco apreparare bene i colpi, possoessere subito aggressiva e cer­care le righe. Certo, l’altezzanon sarà mai un vantaggio, avolte per me è difficile correrecon profitto e poi non puoi sci­volare». L’ultimo anno, però, hadimostrato che i vaticini su Im­macolata (il significato del suonome in basco) non avevanoesagerato nel dipingerla comeprobabile dominatrice una vol­ta sceso il sipario sull’era di Se­rena Williams: «Arrivare a Lon­dra da campionessa di Parigi

non cambia nulla. Bisognaguardare avanti, mai indietro.Ma ora so che per vincere unoSlam non serve un miracolo,ma rimanere concentrata parti­ta dopo partita. Si riparte da ze­ro, come sempre. Ma adesso homolta più fiducia in me stessa».

LE ALTRE E una campionessacon le sue doti al top dell’auto­stima può diventare un muroinvalicabile per tutte. Anche sela Kerber, vincitrice in Australiaprima di una piccola eclisse dasbornia di successo, ha rivelatodi essere pronta «undici in unascala da zero a dieci» ed è sem­pre pericolosissima con quegliangoli mancini; anche se la Kvi­tova, nonostante il rendimentocontinuamente in altalena cuidovremmo ormai abituarci, suquesti prati ha giocato il mi­glior tennis della sua vita nel2011 e nel 2014, gli anni deidue trionfi; anche se la Rad­wanska, finalista 2012, potreb­be finalmente trovare il cente­simo per fare una lira anche ne­gli Slam. Ma il futuro, è chiaro,parlerà la lingua di Garbine.

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L'IDENTIKITGARBINEMUGURUZANATA: A GUATIRE (VEN)IL: 8 OTTOBRE 1993TORNEI VINTI: 3 (1 SLAM)CLASSIFICA: NUMERO 2

Nata in Venezuela da padre basco e madre venezuelana, inizia a giocare a tennis a sei anni per imitare i due fratelli maggiori.LA CARRIERA Gioca il primo torneo Wta nel 2012, l’11 gennaio 2014 vince il suo primo titolo a Hobart battendo in finale la Zakopalova Koukalova. Nello stesso anno a Parigi elimina Serena Williams al secondo turno, perdendo poi ai quarti con la Sharapova. Nel 2015 conquista la prima finale Slam in carriera, proprio a Wimbledon, perdendo in due set da Serena Williams e poi a ottobre vince il China Open a Pechino. Il 4 giugno 2016 ottiene la vittoria più importante in carriera, vincendo a Parigi contro Serena Williams. E’ allenata da Sam Sumyk.

Garbine Muguruza, 22 anni

1I successi spagnoli tra le donne a Wimbledon: Martinez nel 1994 sulla Navratilova

IL NUMERO

REGINE A CACCIA DELLA CORONA PIU’ PRESTIGIOSA1. L’americana Serena Williams, 34, campionessa in carica e sei volte vincitrice a Wimbledon; 2. La tedesca Angelique Kerber, 28 anni, campionessa in carica degli Australian Open; 3. La ceca Petra Kvitova, 26, due volte vincitrice, 2011 e 2014; 4. La polacca Agnieszka Radwanska, 27, finalista 2012

2

43

1

R«Odiavo l’erba, ma adesso ho capito che mi permette ditirare forte ed essere aggressiva»

TennisRSpeciale Wimbledon

pronostico. Non correrà per la vittoria, ma Zverev possiede tutte le carte per portare a casa scalpi importanti. Il giovane tedesco ha in mano la penna per riscrivere la storia tennistica e, sono certo, non la butterà nel cestino.

Nel tabellone femminile, anche se in maniera meno dominante rispetto al passato, Serena Williams resta l’indiscussa favorita. La percentuale per una sua vittoria è scesa ma il fisico, la personalità e le soluzioni tecniche le lasciano un certo vantaggio. La Muguruza ha dimostrato di avere i mezzi per centrare l’obiettivo ma deve risolvere il problema della riconferma. La Kvitova e la Kerber, in attesa di un nome nuovo, sembrano le sole vere alternative.

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Scattano i «Championships», che come consuetudine verranno aperti domani dal detentore del titolo maschile, il serbo Djokovic, opposto a un giocatore di casa, la wild card James Ward. E come consuetudine Gazzetta.it garantirà la massima copertura alla 130ª edizione del torneo sull'erba dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra. A partire dai primi match mattutini troverete il livescore delle partite in corso, le cronache e le curiosità, con particolare attenzione per i giocatori italiani. Non mancheranno inoltre le fotogallery con le immagini più belle del torneo e dei suoi protagonisti, gli highlights dei match e i colpi più spettacolari.

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IIIDOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Ritorna FogniniDopo le nozzetrova Delbonis1Anticipo di Davis con l’argentino, Italia presente solo con 8 giocatori. E Pietrangeli resta lontano...

TABELLONE UOMINIUOMINI1

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Fabio Fognini, 29 anni, a Wimbledon vanta due terzi turni raggiunti nel 2010 e nel 2013 GETTY IMAGES

IL FANTASY GAME GAZZETTA

Magic TennisPremi per i primi dieci Torna Magic Tennis, il fantasy game a cui ci si può iscrivere gratis all’indirizzo magictennis.gazzetta.it, cliccando su «Wimbledon». Ogni iscritto ha 95 crediti per scegliere sei giocatori, tre uomini e tre donne, il cui valore è proporzionale al ranking. Il punteggio sarà determinato dai risultati e dalle singole giocate, moltiplicati per un coefficiente che tiene conto della differenza di ranking. Per Wimbledon il numero dei cambi di squadra passa a 15 in tutto il torneo, 25 per chi acquista un account Premium Testa di Serie (che dà anche 100 crediti per «fare la squadra»): averlo costa 5,99 euro. Premi ai primi 10: per il vincitore una fotocamera digitale Sony da 20.4 mp.

DA VENERDI’ IN EDICOLA CON LA GAZZETTA

I Signori di WimbledonGrande collana in Dvd I Signori di Wimbledon. E cioè quei fuoriclasse della racchetta che hanno fatto la storia dello Slam più famosonel tennis. E’ il titolo di una straordinaria opera collezionabile in venti Dvd che la Gazzetta dello Sport ha realizzato e presenta a tutti gli appassionati di questo sport.Il primo Dvd «Pokerissimo Federer», relativo all’anno 2007, sarà in edicola venerdì al prezzo speciale di 4,99 euro piùil cofanetto raccoglitore.Ogni uscita si compone di un’introduzione curata da Paolo Bertolucci, l’official film di Wimbledon e una sintesi della partita più significativa dell’edizione che viene presa in

considerazione. Nel caso della prima uscita il focus sarà l’indimenticabile finale tra Federer e Nadal del 2007. Della collana oltre a Federer fanno parte campionissimi come Djokovic, lo stesso Nadal, McEnroe, Agassi, Sampras, Murray tanto per citarne alcuni.

Luca Marianantoni

C ome vuole la tradizione,sarà Novak Djokovic, cam­pione in carica delle ulti­

me quattro prove del GrandeSlam, ad aprire domani sul Cen­tre Court la 130a edizione deiChampionships. La corsa di Noleal poker di Wimbledon inizierà contro il britannico Ward e pro­seguirà contro Edmund o Man­narino, poi il bombardiere Quer­rey al terzo turno, ottavi conKohlschreiber e quarti con il piùpericoloso degli outsider, il cana­dese Raonic. Dalla stessa parte diDjokovic anche Roger Federer. Il7 volte campione inizierà il suo18° Wimbledon contro l’argenti­no Pella; poi Berankis, al terzoturno Dolgopolov, agli ottavi unotra Simon o Dimitrov e ai quartiNishikori o Karlovic o Cilic. Piùcomplicato il percorso di AndyMurray, testa di serie numero 2.Lo scozzese inizierà dall’ingleseBroady, poi Lu o Kudryavtsev,Millman o Paire al terzo, Kyrgioso Lopez agli ottavi, Isner, Ga­squet o Tsonga ai quarti. L’ultimospicchio di tabellone invece è

presieduto da StanislasWawrinka che ha pescato la pro­messa Fritz, poi Del Potro, al ter­zo Young o Leo Mayer, agli ottaviTomic o Verdasco, ai quartiThiem, Berdych o Zverev.

DONNE Serena Williams inizial’assalto al settimo titolo dalla svizzera Sadikovic, poi McHale,al terzo Mladenovic o Watson,agli ottavi una tra Stephens o Kuznetsova, ai quarti Vinci, Van­deweghe o Bacsinszky, in semifi­nale Kvitova, Radwanska o Ben­cic. Garbine Muguruza (n. 2)parte con Camila Giorgi, poi Ce­pelova o Duque­Marino, Safaro­va o Mattek­Sands al terzo, Lisi­cki o Stosur agli ottavi, VenusWilliams ai quarti, Kerber, Halepo Keys in semfinale.

ITALIANI Sono appena 8 gli ita­liani al via, come non accadevadal lontano 2001: 3 uomini (ilpiù scarso contingente dal 2003)e 5 donne (per trovarne meno bi­sogna risalire al 2000). E’ ancorafresco il ricordo della debacle diParigi, con la sola Knapp capacedi apssare il primo turno, mentrebisogna risalire addirittura al

1960 per trovare l’unico azzurro,donne comprese, in semifinalenella storia del torneo: NicolaPietrangeli sconfitto da Laver 6­4al quinto. Andreas Seppi, il no­stro miglio erbivoro, ha pescatolo spagnolo Garcia­Lopez (n.58), che ha superato 5 volte su 6;poi probabile disco rosso con Ra­onic. Paolo Lorenzi (48) ha loslovacco Lacko (124) con cui haperso l’unico precedente a Auck­land nel 2013: in caso di successopoi un croato tra Karlovic o Co­ric. Anteprima di Coppa Davis in­vece per Fabio Fognini (35) alrientro dopo il matrimonio con la Pennetta: affronta l’argentinoDelbonis (37). Testa di serie davertigini per Roberta Vinci, nu­mero 6 dopo il ritiro di Azarenka.E’ nel quarto di Serena Williams:esordio con Alison Riske ( 80).Sara Errani (22) aprirà con la ru­mena Tig (100); la Giorgi inveceha pescato subito Muguruza. Ka­rin Knapp ( 90) ha la croataKonjuh (107) per poi finire inbocca ad Agnieszka Radwanska,la Schiavone, al 16° Wimbledonconsecutivo, è stata sorteggiatacontro la lettone Sevastova (67).

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IV DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

2 DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA48

DOMENICA 26 GIUGNO 2016

Bufera, rettifiche e silenziMa lo stadio Roma è in salita1Il M5S non gradisce le parole di Berdini, che arretra: «Nessuno scempio»Da Trigoria no comment. Esaurito l’esame del progetto da parte dei tecnici

Chiara ZucchelliROMA

S tadio della Roma, nuovobollettino: la bufera sem­bra un po’ meno forte. Sa­

rà che c’è il primo vero fine set­timana d’estate, sarà che sonoarrivate parole più distensive, ma intanto dopo la «bomba» divenerdì le acque sono un po’ piùcalme. Solo apparentemente?Una prima risposta si avrà oggi,quando alle ore 15 andrà in on­da l’intervento integrale del­l’assessore in pectore all’Urba­nistica, Berdini, a Radio Radi­cale e si capirà se davvero, co­me ha detto ieri, le sue parolesono state «travisate».

SABATO DI FUOCO Il comunica­to di Berdini arriva poco primadelle 19, al termine di un sabatoincandescente in cui all’internodel Movimento 5 stelle in pochihanno apprezzato l’uscita delfuturo assessore. Non tanto neicontenuti, quanto nella forma enei tempi. «Rispetterò le leggi,ma userò ogni mezzo consenti­to per impedire questo scem­pio», aveva detto Berdini e al­l’interno dello staff della Raggipiù di qualcuno era saltato sullasedia. Per questo, prima è arri­vata una nota dello stesso Movi­mento, poi il chiarimento di

internazionale che un impiantosportivo per la Roma, ma ancheper la Lazio, può conferire allacittà. In ogni caso è prematuroesprimere una valutazione,avremo tutto il tempo per stu­diare il progetto».

CHIARIMENTO In serata, comedetto, la marcia indietro di Ber­dini: «Le mie parole sono statetravisate. Scempio è pensare dipoter edificare su Roma senza

alcuna logica urbanistica, dopoche la capitale è stata martoria­ta dalla mala politica negli ulti­mi vent’anni. Non c’è nessunpregiudizio nei confronti dellostadio della Roma, ma sarà miodovere, nel rispetto della città edei romani, approfondire ognisingolo aspetto del progetto in­sieme al sindaco». Oggi si capi­rà se è così, anche se a RadioRadicale hanno poco apprezza­to la fuga di notizie sulla regi­strazione della puntata.

REAZIONI Le parole di Berdinie del Movimento, evidente­mente, sono state gradite sia aTrigoria sia a Boston, anche seufficialmente la Roma ha sceltodi non replicare. Al momentonon è stato ancora fissato un in­contro con la Raggi, visto cheha altre priorità, ma la Roma èpronta a presentarsi in Campi­doglio in pompa magna appenapossibile. Intanto, mentre i tec­nici del Comune hanno finito dianalizzare il progetto e sonopronti a sottoporlo ai nuovi as­sessori intorno al 15 luglio (unasettimana prima ci sarà l’uffi­cializzazione della Giunta),vanno registrati anche gli umo­ri dei tifosi. Dei romanisti, per­ché per i cittadini che non han­no a cuore le sorti di Totti ecompagni il progetto Tor di Val­le è un argomento poco interes­sante. «Con tutto quello che c’èda fare – uno dei tanti commen­ti su Facebook o Twitter – lo sta­dio è all’ultimo posto». Diversaè la questione per chi tifa Ro­ma: Berdini ha aperto aun’eventuale consultazione po­polare («su un progetto del ge­nere si può indire un referen­dum»), ma la sensazione è chela strada sia ancora molto lun­ga. Si discute, anche animata­mente, ed ecco allora che inter­viene ancora l’ex assessore Cau­do sulla sua pagina Facebook:«A chi fanno comodo queste bu­gie ripetute? I documenti uffi­ciali dicono cose diverse».

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Il progetto previsto per lo stadio da costruire a Tor di Valle. Un impianto che sin dall’inizio è stato legato alla Roma

Berdini. «Nessuno scempio – ledichiarazioni all’Ansa in matti­nata –. Lo stadio della Romapuò essere una grande oppor­tunità di crescita per la città, apatto che rispetti i principi dilegge di fronte ai quali il M5Snon transige. Berdini si èespresso analizzando il pianodella progettistica ed ha datoun parere da tecnico, il che vaperò affiancato alla considera­zione del prestigio europeo e

PAOLO BERDINIASS. ALL’URBANISTICAIN PECTORE

NON CI SONO PREGIUDIZI, MA SARÀ MIO DOVERE

APPROFONDIRE OGNI ASPETTO DEL PROGETTO

INSIEME AL SINDACO

James Pallotta, 58 anni LAPRESSE

DIARIO ALLENAMENTOcon

LAVAGNA TATTICA

Antonio Antonucci

MERCATO

Thauvin: velocità e dribblingnella nuova Lazio targata Bielsa1Il francese in pole per sostituire CandrevaCon «El Loco» a Marsiglia è maturato moltoE già si pensa a un tandem con Anderson...

Nicola BerardinoROMA

U na freccia per puntare arete. Florian Thauvinnon si segnala solo per

far svoltare la manovra offensi­va, ma anche per il suo caratte­re. Determinato e deciso. Duestagioni fa è cresciuto tantissi­mo alla scuola di Bielsa a Marsi­glia, però rumors francesi ri­portano pure qualche scintillanel rapporto con l’argentino or­mai destinato alla panchinadella Lazio. Tutto comunque in­canalato in un rapporto schiet­to, tanto è vero che il 23enne diOrleans sarebbe quanto maicontento di raggiungere «El Lo­co» a Roma. È lui infatti il can­didato per il dopo Candreva. Lapedina pronta a inserirsi nelloscacchiere biancoceleste per ri­coprire il ruolo di esterno de­stro nella prima linea del 3­3­

1­3, che si prospetta per la La­zio targata Bielsa.

VERSO ROMA Un sinistro natu­rale che può svariare sull’interofronte d’attacco. Thauvin saesprimere il meglio di sé sullafascia destra: la posizione in cuiBielsa lo ha valorizzato. Veloci­tà, dribbling, prontezza nel cre­arsi spazi in profondità, ma an­che rapidità nell’accentrarsiper ispirare un compagno allaconclusione a rete: queste le doti che risplendono nel suo re­pertorio. Sotto la guida di Biel­sa, ha prodotto 7 assist in ag­giunta ai 5 gol in 36 presenze(32 da titolare) di campionato.La stagione 2014­15 lo ha con­sacrato dopo che nel 2013 eradiventato campione del mondocon l’Under 20 francese. Nellascorsa estate, è stato ceduto alNewcastle per circa 18 milionidi euro. Salvo tornare a genna­io, in prestito, al Marsiglia, do­

ve ha concluso la stagione. Pro­prio attraverso la formula delprestito (fissando poi il dirittodi riscatto attorno ai 12 milio­ni), la Lazio confida di aprireun varco nella trattativa colNewcastle, che nel frattempo ècaduto in Championship:Thauvin ha comunicato al club

inglese che non intende pre­sentarsi in ritiro e attende per­tanto una nuova destinazione.Che potrebbe essere Roma. Do­ve poteva arrivare già un annofa. Era monitorato dalla Lazio,ma nel giugno scorso finì purenel mirino della Roma. Garcia,allora tecnico giallorosso, loaveva segnalato: era stato lui afarlo ingaggiare dal Lilla nelgennaio 2013 quando era al Ba­stia dove concluse quella sta­gione. Per poi passare, attraver­so un braccio di ferro molto ser­rato con lo stesso Lilla, al Marsi­glia a fine estate.

IN RAMPA Ora, Thauvin è in at­tesa. La partenza di Candrevapotrebbe far strada al suo arri­vo alla Lazio. Con Felipe Ander­son (ieri il brasiliano ha inviatoun nuovo messaggio alla Lazioper partecipare alle Olimpiadi:«Spero di ottenere il permessodel club di poter realizzare que­sto sogno») costituirebbe unacoppia di ali pronta a far volarela nuova formazione di Bielsa.Intanto, Thauvin, fidanzatocon Charlotte Pirroni, già MissCosta Azzurra e in lizza perMiss Universo, si sta godendogli ultimi giorni di vacanza. Ilsuo ingaggio di 1,8 milioni al­l’anno non è un ostacolo versola Lazio. La prospettiva di poterfar ancora lievitare le sue quali­tà con gli insegnamenti di Biel­sa è la spinta maggiore per sot­toporsi all’esame della Serie A.

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Florian Thauvin, 23 anni, francese, con la maglia del Marsiglia AFP

7 Gli assist dell’esterno nelle 36 presenze di campionato di due stagioni fa, al Marsiglia, sotto la guida di Bielsa. In quell’annata di Ligue 1, segnò anche 5 gol

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5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

A Rieti brillanole stelle lazialiCorsa e pesoformato Rio1Galvan record nei 400, ma la vera sfidaè stata in pedana tra Bianchetti e Secci

Giorgio Lo GiudiceRIETI

N el giorno di MatteoGalvan che si prendela copertina con il re­

cord italiano e il minimoolimpico, arriva il primo tri­colore assoluto per Rieti. Loconquista Sebastiano Bian­chetti che batte il romanoDaniele Secci. Una sconfittaarrivata con un solo centi­

metro di differenza (18,78contro 18,77). Stranamenteperò il più arrabbiato è pro­prio Bianchetti: «Di buono cimetto soltanto il titolo, il re­sto è da buttare. Viene smi­nuita la vittoria quando nonsuperi neppure 19 metri.Non so da quanti anni nonsuccedeva. Quindi poco dafesteggiare». Sorride il sin­daco di Rieti, Simone Pe­trangeli: «Bene un titolo an­che per noi, evidentementeabbiamo dimostrato di esser

bravi sia in veste di organiz­zatori che in quelle di parte­cipanti». Una bella soddisfa­zione.

GIUSTIFICAZIONE L’allena­tore Paolo Dal Soglio giusti­fica, in parte, il risultato: «Viassicuro che valgono tran­quillamente un metro di piùentrambi. Ma vanno in garatroppo tesi. D’ora in avantiallenamenti separati, insie­me soltanto d’inverno. Perloro un lavoro insieme è unasfida continua e poi si arrivaalla gara scarichi e senza re­attività». A dispetto del se­condo posto, delusa ancheBenedicta Chigbolu: «L’ac­qua mi ha rovinata, ho corsomale, nel finale avrei dovutoreagire diversamente manon riuscivo a spingere nelmodo giusto. Seconda? Era ilminimo del mio programmama non mi basta il 52”43. Èun risultato modesto, dove­vo scendere sotto i 52”. Pec­cato».

VELOCITÀ Anche qui il bic­chiere è mezzo vuoto. Jessi­ca Paoletta chiude settima in12”01. «C’è stata una falsapartenza – ammette – ed ap­pena sono partita ho sentitole gambe bloccate». Il quintoposto non gratifica neppureIlenia Draisci. La velocistaromana dell’Esercito dice:«La partenza? Ne ho fattecertamente di migliori. Larealtà è che non mi sono pia­ciuta, ho corso troppo con­tratta, senza riuscire a di­stendermi. Un brutto piazza­mento che potrebbe gravaresulla staffetta europea equella olimpica. Sarebbe unpeccato per una gara gettareal vento una stagione di sa­crifici».

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PALLANUOTO

Gianluca Scarlata

S tavolta i rigori non sor­ridono alla Roma Nuo­to che viene sconfitta

dal Torino 81 per 12­11 (7­7dopo i tempi regolamenta­ri). E proprio grazie alla vit­toria in gara­3 della finaleplayoff è la squadra piemon­tese ad aggiudicarsi la postache vale di più, ovvero la pro­mozione in A1. Un peccato,vista la grandissima stagionedisputata da questa squadrache ha conosciuto l’unicasconfitta casalinga dell’inte­ra annata. È stata una partitadi grande intensità di frontea mille spettatori. Dai cinquemetri è stato Letizi a fallire iltiro, parato da Rolle. Il com­

mento del tecnico Mario Fioril­lo: «Le due squadre hanno di­mostrato in tutte le partite diquesta serie un estremo equili­brio. Nel quarto tempo abbia­mo provato in più di un’occasio­ne di portarci sul +2, che forseavrebbe cambiato la partita.Bravo il Torino a rimanere inscia grazie a una notevole forzafisica e anche mentale. Compli­menti ai vincitori che hannomeritato. Devo ringraziare i ra­gazzi che hanno dato tutto,usciamo a testa alta». Amareg­giato il presidente Nicolò Cri­stofaro: «Peccato per l’obiettivomancato, nello sport si perdeanche. Ripartiamo dai giovani edalle finali di luglio, il progettoRoma va avanti». Nonostante i4 gol di Checchini non ce l’hafatta neanche il Civitavecchi,sconfitto sul campo del Quintoper 10­6. E pensare che la squa­dra di Pagliarini conduceva 6­5nel terzo tempo. Poi si è spentala luce. Ma anche i civitavec­chiesi escono a testa alta.

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Roma e Civitavecchiafinale di A-2 amaracon Torino e Quinto

1 Al Foro Italicodecidono i rigoriLa sportivitàdel tecnico Fiorillo

Marco Pagliarini e il Civitavecchia durante un time out ACTIVA

ROMA Lei ai Giochi di Rio un pochino ci pensava. Magari fra poco però dovrà iniziare a pensare a Tokyo 2020. Simona Quadarella ieri intanto è scesa in acqua per la sua gara di casa al Settecolli: gli 800 stile libero, chiusi al quarto posto in 8’37”52, 6 secondi più lenta di quanto aveva fatto un mese fa nella finale degli Europei di Londra. «Mi aspettavo meglio», commenta con un filo d’amarezza Simona alla fine della sua gara. «Mi aspettavo un tempo più basso, magari fare meglio anche di Londra. Ma ho sbagliato gara dall’inizio, ero abbastanza nervosa». Oggi avrebbe in programma di fare anche i 200 stile e dorso, ma sarà una decisione che prenderà a ridosso delle gare. Simona, che compirà 18 anni a dicembre, si allena all’Aniene e il suo tecnico è Cristian Minotti. È del quartiere Ottavia e ha appena concluso il quarto anno di liceo scientifico. «M’avrebbe fatto piacere andare a Rio». Il carattere c’è. «Con gli amici ci vediamo al centro o a Ponte Milvio. Faccio cose normali, non è difficile conciliare lo sport con lo studio. Idoli? Non ne ho». Sembra che non abbia nemmeno debolezze, anche se fuori campo Minotti svela: «Sì, la Nutella!». Che può servire per far passare un’amarezza, come quella di ieri, ma anche festeggiare un bel risultato.

Roberto Parretta© RIPRODUZIONE RISERVATA

NUOTO

Un Settecollitra alti e bassiper la giovaneQuadarella

Matteo Galvan, 28 anni, atleta della Fiamme Gialle alla partenza

AtleticaRGli Assoluti 51

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DOMENICA 26 GIUGNO 2016

LE VIE IN ROSAdi PAOLOBARTEZZAGHI

UNA GALLERIAE UNA STRADA NEL NOME DI SALA

N on per caso, aquesto punto, sidice «sala

consiliare» quel luogo in cui il sindaco e la sua giunta si confrontano con il consiglio comunale. Il nuovo sindaco di Milano Beppe Sala ha un cognome che affonda le radici nella storia cittadina e che ha lasciato alcune tracce sulle targhe stradali. «Sala dei Longobardi» è il nome di una galleria che collega via San Paolo a via Hoepli, in pieno centro a Milano, a quattro passi da palazzo Marino dove Sala si è appena insediato. Come spiega l’imprescindibile «Le vie di Milano dalla A alla Z» di Claudio e Vittore Buzzi, «la galleria ricorda l’antica contrada della sala, scomparsa verso il 1930, che prendeva il nome dal luogo di riunione dei cento valvassori longobardi di Milano». E, sempre in stretta attinenza con il cognome del neo eletto primo cittadino, «il termine sala per i longobardi stava a indicare la sede del potere amministrativo e militare». Altro riferimento diretto dalla toponomastica cittadina all’ex commissario straordinario di Expo è via Sala. La strada è vicina al Naviglio Grande e collega l’assonante viale Cassala (città del Sudan) a via Carlo d’Adda(patriota, 1816­1900). La via è dedicata alla memoria di Luigi Sala, patriota del Risorgimento milanese (1813­1901). Anche l’omonimo dell’attuale sindaco ebbe ruoli di responsabilità pubblica milanese: nel 1848 ricoprì la carica di presidente del Governo provvisorio di Lombardia, organo che durante le Cinque Giornate amministrò Milano. Anche di questa istituzione c’è una targa in città: piazzale Governo provvisorio di Lombardia è in zona viale Monza.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Galleria Sala dei Longobardi èin centro a Milano FOTOGRAMMA

Brescia e la serie Aalla longobarda «Ora il palasport»1La 5a squadra della regione non ha un posto idoneo per la massima categoria. Il sindaco: «Rifaremo l’Eib»

Alberto BanzolaBRESCIA

L a Lombardia ritrova le sue5 sorelle in Serie A: nonsuccedeva dalla stagione

1987/88, l’ultima con Bresciain A. La vittoria in gara­5 di fi­nale promozione ha permessoalla Leonessa non solo di ritro­vare la massima divisione, maalla regione di tornare ad avereun numero di rappresentanti­da record. Brescia, Cantù, Cre­mona, Milano e Varese: 28 an­ni fa al posto della squadra cre­monese c’era Desio e un giocoun po’ diverso e meno rapido di

quello attuale. Ma la passionelombarda per la pallacanestroè la medesima: sempre forte eben presente nel cuore degliappassionati. Che da quest’an­no avranno una trasferta age­vole in più, anche se non si gio­cherà nel mitico Eib di Brescia,ma in provincia: a Montichiari,dove Brescia ha festeggiato lapromozione in Serie A davantia 6000 spettatori.

L’ESILIO Il San Filippo non hala capienza richiesta (2700contro i 3500 richiesti) ma nonsarebbe più sufficiente: la Leo­nessa è un fenomeno da mediedi quasi 5000 spettatori/parti­

ta e adesso Brescia ha più chemai bisogno di un palazzetto.«È una situazione che ci trasci­niamo da diverso tempo, or­mai — racconta Graziella Bra­gaglio, presidente della societàbresciana — non è solo unaquestione relativa all’affluen­za, ma legata a questioni logi­stiche e di organizzazione. Bre­scia è carente a livello di pale­stre e spesso ci siamo trovati ingrosse difficoltà». Come quan­do scoppiò la grana degli Har­lem Globetrotters, program­mati nel giorno di gara­5 traBrescia e Tortona. «La mancan­za di punti di riferimento perchi deve giocare o praticare è

un grosso problema, che ri­schia di avere impatti anche alivello sociale». Accanto allaBragaglio per gara­5 c’era an­che il sindaco di Brescia, Emi­lio Del Bono, che è convinto deilavori di ristrutturazione dellavecchia struttura dell’ente in­dustriali Brescia. E proprio ilprimo cittadino ha fatto i suoicomplimenti a Brescia. «Lapromozione della Centrale delLatte è il segno che con grandedeterminazione si può arrivaresempre fino in fondo». E DelBono, che all’Eib ci andava daspettatore, non rompe gli indu­gi, ma cerca di essere ottimista:«Credo che da settembre parti­ranno i lavori di ristrutturazio­ne dell’Eib: mi piacerebbe chenella stagione 2017­18 Bresciatornasse in città».

LA FESTA Questa sera sarà fe­sta grande in città per la pro­mozione: dalle 19, in piazzaVittoria si raduneranno i sup­porter biancoazzurri per fe­steggiare la squadra neopro­mossa in A. E proprio il sindacoè stato il promotore della festain pieno centro: una dimostra­zione di vicinanza da parte del­le istituzioni, a cui i brescianiadesso chiedono a gran voce larealizzazione di quella struttu­ra che possa riporta veloce­mente a Brescia l’amata «leo­nessa dei canestri».

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FOOTBALL

Un punto sopra i Seamen, Rhinos in finale1I «rinoceronti» piegano i «marinai» 35-34e conquistano l’Italian Bowl del 9 luglioCoach Ault: «Gara pazzesca, difesa decisiva»

Davide Marostica

U n punto per la storia. Nonsette, non dieci ma unosoltanto. Il punto nume­

ro 448 della stagione dei Rhi­nos porta i neroarancio drittialla finale del 9 luglio a Cesena,lì dove i milanesi cercherannodi conquistare uno scudetto chemanca in bacheca da 26 anni.Un traguardo eccezionalmentesudato, al di là degli straordina­ri numeri macinati dai ragazzi

di Chris Ault in questa folle sta­gione da record. Ieri, in casa, al«Brera» di Pero, i rinocerontihanno dovuto superare l’osta­colo più duro, faccia a faccia coiSeamen campioni in carica inuna stracittadina tra le piùequilibrate di sempre. Comeera accaduto un mese e mezzofa nel secondo derby dell’annodi regular season, sono i Rhinosa spuntarla al termine di un ma­tch di straordinaria intensità. Il7 maggio finì 34­33; ieri 35­34.Un successo in semifinale che

arricchisce l’en plein stagionaledi 12 vittorie e che proietta i ne­roarancio a un passo dal sognotricolore. Una suggestione che,dopo due anni di trionfi, devo­no invece abbandonare i bluenavy, tornati efficaci e competi­tivi come ai tempi belli ma fer­mati proprio a un passo dall’im­presa. Potranno comunqueconsolarsi con una Final Four diChampions di assoluto presti­gio ancora tutta da giocare.

CARATTERE «Che gara pazze­sca, sono davvero orgogliosodei ragazzi: è stato un match al­l’ultimo sangue e, come crede­vo, la nostra difesa s’è rivelatadecisiva» dice il coach RhinosChris Ault dopo la vittoria. I

suoi sono entrati subito in par­tita mantenendo un sanguefreddo invidiabile, pure mentrei più esperti cugini blue navy ri­cucivano regolarmente i lorostrappi avvicinando più volte lospettro della beffa. A mettere inghiaccio il successo, infine, unfumble recuperato da JonathanMcNeal all’ultimo drive dei Se­amen, fondamentale tantoquanto i 4 touchdown di Nicho­las Ricciardulli. Ora i Rhinos at­tendono di conoscere la vincen­te della sfida odierna tra GiantsBolzano e Panthers Parma, perpoi guardare a Cesena e a quel­la possibilità di fare tredici. Nu­mero perfetto per la stagioneperfetta. Ora si può.

© RIPRODUZIONE RISERVATADerby durissimo a Pero TELANDRO

I NUMERI

5 le squadre lombarde nella prossima serie A: Milano, Cremona (che per la prima volta giocherà la Supercoppa), Varese, Cantù e Brescia

5 le squadre lombarde nell’A-1 1987-88 (a 16 squadre) con Desio al posto di Cremona e nel 1983-84 con Bergamo al posto di Desio

5 le lombarde nell’A-1 a 14 squadre: nel 1979-80 Milano, Cantù, Varese, Pall. Milano, Brescia, nel 1978-79 con Vigevano al posto di Brescia

Tweet SERGIO SCARIOLO@sergioscariolo C.t. SpagnaOggi un po’ più orgoglioso di essere bresciano... grande @LeonessaBrescia!!!!

PIETRO ARADORI@pietroaradori 4 Azzurro e brescianoComplimenti alla Basket Brescia Leonessa... ?? i vediamo in serie A!!

Franko Bushati, 30 anni, guardia di Brescia a canestro contro la Fortitudo a Montichiari: la Leonessa ha dovuto giocare i playoff lontano da Brescia CIAMILLO

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Agenda e risultatiR

BASEBALL CIECHI, PATRINI CAMPIONI (c.arr.) I Patrini Malnate sono campioni d’Italia di baseball per ciechi. Hanno sconfitto in finale 13-5 la Fiorentina sul diamante di Casteldebole (Bo). È il primo scudetto per la formazione varesina, nata da appena quattro anni, che aveva raggiunto la sua prima finale battendo i White Sox di Bologna, mentre la Fiorentina (già campione 2015) aveva battuto in semifinale i Tuoni di Milano. Migliore in campo un esordiente in campionato, Gaetano Casale, al quale si aggiungono Gaetano Marchetto, il capitano, e Marco Case. Nel baseball per ciechi la pallina è con campanelli all’interno, non vi è il lanciatore e le basi sono sonorizzate. In Lombardia, oltre ai Patrini, vi sono altre tre squadre, due a Milano e una a Brescia.

BEACH VOLLEY TROFEO DELLE PROVINCE (giu.ma.) Oggi a Cellatica (Bs) terza edizione del «Trofeo delle Province-Kinderiadi», manifestazione per selezioni provinciali Under 16 maschili e femminili di tutte le province lombarde. Dalle 9.30 alle 18.30 ben 12 coppie maschili e 12 femminili si sfidano all’Arena Beach (via Breda Vecchia) nell’evento che fa da preludio all’appuntamento principale delle categorie giovanili, il «Trofeo delle Regioni-Kinderiadi», ospitato nella stessa sede dall’1 al 4 agosto, per la prima volta in Lombardia.

CICLISMO CAMPIONATI LOMBARDI (d.vig.) Oggi i campionati lombardi della categoria Esordienti primo e secondo anno a Mariano Comense nel Comasco (60a Coppa Pozzi Castiglioni), e degli Allievi a Nosate nel Milanese (Coppa Comune). Juniores nella San Vigilio-Brione (Bs) e a Villadosia di Casale Litta (Va). Donne a Gorla Minore (Va) nel Trofeo Mediolanum.

IPPICA A SAN SIRO (e.lan.) Cavalli in pista oggi a San Siro a partire dalle 15.30. In primo piano l’ultima pattern della riunione primaverile, ovvero il classicissimo Premio Primi Passi, importante banco di prova per i puledri, impegnati sulla distanza dei 1200 metri, con i bottiani Biz Power e Penalty e la teutonica Hargeisa a giocarsi le migliori chance di successo. Ricco di spunti anche il tradizionale Premio Lombardia, handicap sul miglio e mezzo di pista grande per tre anni e oltre, con Mickai, Cosipirator e Targaryen possibili protagonisti.

PALLANUOTO DONNE MILANO (l.par.) Ultima spiaggia per Nc Milano. Oggi, alle 20.30 nella piscina di via Mecenate, Rozzano affronterà la Sis Roma nella gara-2 delle finali playoff di serie A2. La promozione si decide al meglio delle 3 partite e per questo, dopo aver perso gara-1 per 13-9, Nc Milano è obbligata a vincere.

PARALIMPICI GIRO HANDBIKE (c.arr.) Saranno oltre 110 gli handbikers provenienti da tutta Italia oggi a Cesano Maderno nella quarta tappa della settima edizione del Giro d’Italia di handbike. Il taglio del nastro alle 10.30 con l’assessore regionale allo Sport, Antonio Rossi e il presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco.

TRIATHLON TRIO SIRMIONE (al.f.) È Gabriele Salini il primo a tagliare il traguardo del Garmin Trio Sirmione, prova su distanza olimpica a cui hanno preso parte 900 atleti: il portacolori del 707 Triathlon si impone davanti a Marco Dalla Venezia e Marco Corrà. In campo femminile, è la padrona di casa Elisa Battistoni (Team Feralpi) a dominare precedendo Myriam Grassi e Giulia Bedorin, entrambe del 707. Oggi c’è la Trio’clock, gara di nuoto in acque libere a 1.8 o 3.2 km.

TennisRIl Challenger di Milano

Cecchinato vola in finale«La mia partita perfetta»1All’Aspria Cup il 23enne batte l’argentino Berlocq e oggialle 16 sfida il serbo Djere. «Ho ritrovato la cattiveria agonistica»

Cristian Sonzogni

I l grande spavento nel ma­tch di primo turno, consette palle break salvate

quando era già sotto di un setcontro Londero, gli deve averdato la spinta che serviva. Mar­co Cecchinato, da quel mo­mento, ha inanellato una stri­scia positiva che lo ha portatofino all’ultimo atto dell’AspriaTennis Cup–Trofeo Milano Vip,senza più cedere un parziale. Ese le vittorie contro Gomez eDe Greef, tutto sommato, nonerano affatto delle sorprese,

vedere il siciliano travolgerel’argentino Carlos Berlocq, exnumero 37 al mondo, ha il sa­pore di una piccola svolta nellacarriera. «Ho giocato unagrandissima partita — ha dettoa fine gara il palermitano —solida e senza sbavature. Hoavuto coraggio, di fronte a ungiocatore che non fa mai scon­ti, in grado di far sentire il suocarisma». Un auto­elogio meri­tato, al termine del 6­4 6­2 concui Cecchinato si è guadagnatola finale, un passo avanti ri­spetto alle semifinali del 2015,quando a fermarlo fu il brasi­liano Dutra Silva. «Lo scorso

anno — continua — ho attra­versato tante tappe che pianopiano mi hanno portato tra itop 100, quello che era il miosogno di bambino. Qui a Mila­no vivrò la prima finale del2016. Sto ritrovando il mio ten­nis e la cattiveria agonisticache ci vuole, dunque sono sod­disfatto».

MATCHPOINT Il match di fron­te all’argentino si è risolto condue serie di tre break consecu­tivi. La prima a metà del par­ziale d’apertura, dal 4­3 per ilsiciliano. L’altra dal 2­1 del se­condo set, con Cecchinato cheha poi preso il volo dominandonelle fasi conclusive. Ciò chestupisce in questa settimanadel 23enne italiano è la costan­za di rendimento e la luciditàin ogni occasione. Alla facciadel caldo che potrebbe anneb­biare le idee. Perché il tennisper far male, almeno sulla ter­ra, Marco lo ha da tempo, manon sempre era stato supporta­to dalla testa. A 23 anni c’ètempo per migliorare ulterior­mente, e magari per fare unpasso dentro al campo, utilesulle superfici più veloci. Oggiin finale (inizio alle 16), l’av­versario sarà Laslo Djere,21enne che a Milano conosco­no bene per aver raggiunto lafinale del Bonfiglio nel 2013.L’obiettivo del serbo è quello diconquistare il primo Challen­ger della carriera, e come bi­glietto da visita c’è una serie disuccessi ai danni di avversarisulla carta più quotati. L’ultimoieri contro lo spagnolo GimenoTraver, in una partita che stavaper diventare un dramma perDjere, incapace di trasformaresette match­point sul 5­2 nelterzo, e poi altri due sul 6­5,per chiudere infine al decimotentativo: 6­2 3­6 7­5 in dueore e 35 minuti di gioco tutt’al­tro che brillante.

© RIPRODUZIONE RISERVATALaslo Djere, serbo di 21 anni PELUSO

Marco Cecchinato, 23 anni di Palermo, lo scorso anno all’Harbour Club si era fermato in semifinale PELUSO

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DOMENICA 26 GIUGNO 2016

Palermo, chi resta e chi va In mediana c’è il deserto1Solo Jajalo a centrocampo è una certezza per il ritiro. In attaccole conferme di Balogh e Trajkovski , mentre Gilardino vuole divorziare

IL PERSONAGGIO

Luigi SaporitoCROTONE

«Q uando ho saputodi Nicola al Cro­tone sono statofelicissimo, per­

ché un allenatore come luimerita di ritornare nel gran­de calcio e a Crotone sonoconvinto che si rilancerà».Giuseppe De Luca, attac­cante del Bari, esterna lasua gioia. Nicola, nell’annoe mezzo a Bari insieme, loha preso per mano accom­pagnandolo in una crescitaimportante. Ma spifferi sus­surrano che i due potrebbe­ro ricongiungersi, vista la fi­ne del prestito col Bari.«Siamo ancora in una fasedi relax e al momento si par­la poco del mio futuro. Nonnascondo – sottolinea DeLuca – che ho già ricevutoqualche chiamata ma dallaserie B. La A è tutta un’altracosa, a Bari non sono riusci­to a fare il grande salto mase chiamasse il Crotone fa­rei davvero tanta fatica a di­re di no. Devo aspettare co­sa farà l’Atalanta e se deci­derà di avermi in ritiro».

ATTRAZIONE FATALE Croto­ne ha un fascino particolareper «la zanzara». «I miei ge­nitori sono nati lì, e ho tantiparenti e amici. Antonio Ga­lardo è mio cugino, tutte co­se che mi aiuterebbero inuna nuova avventura in A. Epoi il calore del Sud lo cono­sco bene, vengo da due sta­gioni a Bari e credo che Cro­tone mi caricherebbe dav­vero tanto». Ma adesso oc­corre aspettare le mossedella società del presidenteVrenna che se avrà davvero

recepito le volontà di Nicola,potrebbe bussare all’Atalantaper capire se lo scattante attac­cante col sangue crotonese po­trà vestire la maglia rossoblùnella prossima stagione. «Iome lo auguro, tornare a gioca­re in serie A per me è importan­tissimo, voglio mostrare la miacrescita degli ultimi due tor­nei. Crotone sarebbe la sceltagiusta, con un allenatore alquale devo davvero tanto».

RICORDI AMARI Giuseppe DeLuca nello scorso campionatocontro il Crotone ha segnatoun gol su rigore in quella parti­ta che al San Nicola i rossoblùvinsero 2­3 con un finale di ga­ra pazzesco e che probabil­mente decise le sorti del cam­pionato per la promozione di­retta. «Fu una partita spartiac­que, per noi e per il Crotone. Lìcapimmo che la promozionediretta in serie A del Bari eraimpossibile e, allo stesso mo­do, dissi a Rosina e a Dezi che ilCrotone sarebbe andato diret­tamente senza problemi. Cosìè stato».

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Giovanni Di MarcoPALERMO

S erpeggia preoccupazio­ne tra i tifosi. Agli addiidi Sorrentino e Maresca,

presto si unirà quello diVazquez, che potrebbe essereseguito da altre cessioni signi­ficative: da Lazaar a Gonzalez,passando perGilardino cheavrebbe chie­sto di rescin­dere il con­tratto. Comeverranno so­stituiti? E chirimarrà dellasquadra cheha conquista­to la salvezza appena 40 giornifa? Alla prima domanda, almomento, è impossibile ri­spondere. Sul secondo quesito,invece, ci si può ragionare.

DIFESA Rispoli e Morganella,protagonisti del finale, rimar­ranno così come Andelkovic e

Cionek che si sono rivelati serie affidabili. Chi piace a più diun club è Goldaniga, ma salvoclamorose offerte anche l’exdifensore del Perugia resterà.La nuova regola del «4+4»(l’obbligo di 4 giocatori cre­sciuti nel settore giovanile e 4in squadre italiane), fa di Gol­daniga un elemento ancora piùprezioso. Inoltre è giovane e di

prospettiva. Epoi c’è Struna,il giocatorepiù fischiatodai tifosi lapassata sta­gione, quelloche ha delusomaggiormen­te le aspettati­ve. Ebbene,

stando all’agente rimarrà a Pa­lermo perché ha voglia di ri­scatto e Zamparini lo stima.

CENTROCAMPO Più sbrigativoil discorso relativo al repartomediano. Qui le certezze si fer­mano a Jajalo. Il croato è l’uni­co sicuro di ricevere la convo­

cazione per il ritiro. Il conto èpresto fatto: Maresca ha salu­tato, Brugman e Cristante nonsono stati riscattati. RestanoChochev e i due svedesi, Quai­son e Hiljemark. Zamparinisperava in un exploit di Hiljer­

mak all’Europeo, ma il biondocentrocampista non ha maigiocato. Niente exploit, nientecessione (forse), anche se gli estimatori non mancano. Di re­cente il Palermo ha rifiutato 4milioni dal Mainz e a gennaiosi erano presentati un paio diclub inglesi. Il suo connaziona­le Quaison, invece, è sul mer­cato (ammissione di Zampari­ni), e stesso percorso può fareChochev, che non s’è confer­mato dopo la prima stagione.

ATTACCO Bocciato Djurdjevic,detto di Vazquez e Gilardino, leconferme riguardano Balogh eTrajkovski. Dell’ungheresel’anno scorso i tifosi hanno vi­sto pochissimo. L’inesperienzae il fatto di essere il nuovo coc­co di Zamparini – che lo reputail campione del futuro – non loagevoleranno. Trajkovski è an­dato a corrente alternata, macon Ballardini ha fatto vedereanche qualche buona giocata.Tutto sommato una confermameritata.

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Nella foto a lato un disimpegno di Goldaniga LAPRESSEIn alto a sinistra Jajalo, a destra Gilardino FORTE-LAPRESSEIn basso, Djurdjevic nella gara con il Frosinone ANSA

De Luca e Crotonematrimonio da fare«Ritroverei Nicola»1«Ho genitori crotonesi, Galardo è mio cugino e il tecnico in due anni mi ha migliorato tanto Vorrei tornare in A, però decide l’Atalanta»

Giuseppe De Luca, 24 anni LAPRESSE

SchermaRDopo gli Europei

L’Italscherma vince con un’anima siciliana1Determinanti nelle sei medaglie E Pizzo a Cataniavenerdì presentail suo libro

Lorenzo Buzzi, Enrico Garozzo, Paolo Pizzo, e Andrea Santarelli GETTY

Lorenzo Magrì

A ncora determinanti i si­ciliani nelle 6 medaglievinte dall’Italia agli Eu­

ropei di Torun. Nell’ultimotest prima dei Giochi di Rio,dove su 14 azzurri in gara bensette saranno siciliani (gli et­nei Paolo Pizzo, Rossella Fia­mingo, Enrico Garozzo, Marco

Fichera, Daniele Garozzo; ilmodicano Giorgio Avola; latrapanese Loreta Gulotta) i si­ciliani hanno brillato. La stellaè stato Avola, bronzo indivi­duale e argento con la squadracon l’acese Garozzo che ha poifatto festa con il fratello Enricoche ha vinto l’argento a squa­dre con l’iridato 2011 Pizzo,nella finale di spada contro laFrancia.

PROTAGONISTI «Un risultatoimportante, ma l’argento nonci basta» dice Pizzo. E Garozzoaggiunge: «Avevamo l’assenzapesante di Fichera, ma siamoriusciti comunque a restarecompatti. Adesso siamo più fi­duciosi per Rio». Paolo, con alcollo l’argento di Torun, saràadesso impegnato nella sua

Catania (venerdì) per la pre­sentazione del libro «La stoc­cata vincente» che ha scrittocon Maurizio Nicita, in cui rac­conta la sua storia, di un uomoche ha lottato per conquistarsiogni cosa nella vita: dalla salu­te alla scherma. «Torno a Ca­tania dove nel 2011 ho vinto iMondiali – dice Paolo – e sta­volta con al collo l’argento eu­ropeo, di buon auspicio in vi­sta dei Giochi, per presentarequesto libro in cui raccontotutta la mia vita, a cominciaredal tumore a soli 13 anni, cheho superato con una stoccatavincente».

LA TESTA In pedana, insiemecon Enrico Garozzo e Fichera,proverà a regalare una grandeimpresa a Rio e al fianco di

questo terzetto non mancheràdi dare il suo apporto l’ex az­zurro etneo Gigi Mazzone, straordinario mental coachdell’Italspada. «Con questi ra­gazzi – racconta Mazzone –abbiamo fatto un gran lavoro,e se penso a dove eravamo unanno fa sono strafelice. Sicu­ramente lavorare con unasquadra composta da tre sici­liani, amici sinceri, aiuta pa­recchio».

AVANTI TUTTA «Il sogno olim­pico che cullavamo da giova­nissimi – chiudono i fratelliacesi Enrico e Daniele Garoz­zo – si sta avverando e adessoa Rio vivremo insieme questaesperienza unica». Agli Euro­pei fuori dal podio gli altri sici­liani, la doppia iridata Rossel­la Fiamingo (11ª), l’altra etneaAlberta Santuccio (15ª) nellaspada e la sciabolatrice LoretaGulotta (21ª) nella sciabola.

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clicPASSERELLA AL BARBERAL’APERTURA SARÀ CONTRO L’OLYMPIQUE

Una sfida di prestigio per il Palermo al rientro dal ritiro austriaco previsto a Bad Kleinkirchheim. I rosanero, infatti, sabato 6 agosto sfideranno al Barbera i francesi dell’Olympique Marsiglia. La notizia è stata diffusa dallo stesso club transalpino. Per i rosanero sarà la prova generale in vista dell’esordio in Coppa Italia previsto tra il 12 e il 13 di agosto.

RIn difesa restano Rispoli, Cionek, Morganella e Andelkovic. Piacea tanti Goldaniga

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5DOMENICA 26 GIUGNO 2016 LA GAZZETTA SPORTIVA

Antonio FotiCATANIA

L a conferenza stampa dipresentazione del nuovotecnico Pino Rigoli, per

l’a.d.Pietro Lo Monaco, anch’es­so voglioso di riscatto, si tra­sforma in un vortice di notizie enomi che galvanizzano la tifo­seria. Nel presentare l’ex alle­natore dell’Akragas, Lo Monacosi fa scappare il nome del por­tiere: «Abbiamo acquistato ilportiere del Monopoli MatteoPisseri (si parla di un biennale,ndr). La prossima settimanapresenteremo due giocatori.Fatti contratti pluriennali a tregiocatori giovani (con moltaprobabilità dalle giovanili dellaRoma), che non costano moltorispetto a quello che abbiamotrovato con gli altri 14 elementidell’organico. Vorrebbero tor­nare anche Barrientos, Berges­sio, Llama, e il fatto che Capua­no manifesti la voglia di veniremi fa piacere. Questi giocatorisono un pezzetto di storia delCatania, poiché tutti hanno vin­to. Spinesi, Mascara, Baiocco,Sottil e altri sono icone per i no­stri tifosi. Il Gabbiano vorrei in­serirlo nell’ambito della societàper dare suggerimenti ai giova­ni attaccanti. Gli parlerò neiprossimi giorni». Ruba la scenaLo Monaco, ne è consapevole eprima di passare la parola a Ri­goli: «Abbiamo un nuovo part­ner e starà con noi per 4 anni. LaDomus Bet, è il nuovo mainsponsor che presenteremo laprossima settimana». Tra i pre­senti c’è chi ricorda il famoso «stamu avvulannu» delle inter­cettazioni nell’inchiesta che haaffosddato il Catania mandan­dolo in Lega Pro, e proprio perle scommesse. Lo Monaco èchiaro e preciso: «Sono legaliz­zate le scommesse e questo haportato a delle stortura del si­stema calcio che io ho semprecombattuto ma la Domus Betnon è agenzia di scommesse».

LA PANCHINA Il nuovo tecnico,emozionatissimo, esordisce:«Vorrei ringraziare l’a.d. Lo Mo­naco per avermi portato qui. Miha chiamato alle 6 di mattinaper darmi la novità. Sono molto

felice e mi ritengo fortunato diaver ricevuto il mandato di gui­dare il Catania. Da due notti non dormo e mi passano tantiricordi da tifoso del club etneo.Sono di origini messinesi, mami sento figlio del vulcano. Vivoa Nicolosi ai piedi dell’Etna e quando passeggio per via Etneasono a casa mia. Bisogna subitoiniziare a lavorare per tornarenelle categorie che competonoalla città. In settimana comuni­cherò il nuovo staff tecnico manon deciderò nulla in chiavemercato, sarà compito del dot­tor Lo Monaco e del d.s. Argu­rio. Parlare di sistema di gioco

oggi è prematuro, è un discorsoche affronteremo nei prossimigiorni. Nel calcio conta la quali­tà ma anche l’equilibrio e i cal­ciatori degni del Catania. Ai ti­fosi dico: vedranno calciatoriche onoreranno la maglia. DiGrazia? È un ragazzo che ha bi­sogno di giocare e ad Agrigentoha avuto spazio. Ciro Capuanovuole tornare? A me ha datouna grossa mano. PolemicaAkragas? Ho avvisato Tirri edho comunicato anche al fratellodel presidente Alessi della miascelta di andare al Catania.Adesso è un discorso chiuso».

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La gioia di Rigoli«Sono figlio dell’EtnaCatania, risaliamo»1«Presto per parlare di moduli e rinforzi, ma in campo va chi onora la maglia». E Lo Monaco annuncia Pisseri

La presentazione di Pino Rigoli, nuovo allenatore del Catania, con l’a.d. Lo Monaco DAPRESS

SERIE B

Trapani attentoti «rubano» il d.s.Faggiano in bilico1Contatto tra il granata e il Bari Per l’attacco c’è Ferretti del Paviama anche il Parma lo corteggia

Franco Cammarasana TRAPANI

D aniele Faggiano nuovo d.s. del Bari?La notizia, esplosa ieri mattina, ha fat­to discutere. Ci sarebbe stato l’incon­

tro tra lo stesso Faggiano e il nuovo presi­dente pugliese Cosmo Giancaspro. Quest’ul­timo, dopo le risposte negative avute da Gui­do Angelozzi (d.g. del Sassuolo) e PieroDoronzo (d.s. della Fidelis Andria) ha rivol­to l’attenzione sul dirigente granata, confi­dando nei suoi trascorsi baresi come bracciodestro di Perinetti. Una proposta particolar­mente allettante quella di Giancaspro, conFaggiano che nei propositi del presidentebiancorosso diventerebbe un protagonistaimportante di un progetto ambizioso cheprevede il ritorno in breve tempo del Bari inserie A. Si è trattato ovviamente di un con­tatto interlocutorio per verificare l’eventua­le disponibilità di Faggiano. Giancaspro, in­fatti, oltre al quello del granata avrebbe inagenda i nomi di un altro paio di direttorisportivi. Indubbiamente, qualora Faggianodovesse andar via, per la società granata siporrebbe un problema non di poco conto,essendo costretta a rinnovare quasi tutto ilvertice organizzativo col segretario genera­le Marco Palmieri pronto a passare allo Spe­zia.

NEL MIRINO Sul fronte mercato l’unica novi­tà di rilievo riguarda l’interessamento delTrapani per l’attaccante Andrea Ferretti,classe ’87, nelle ultime due stagioni al Paviacon un bilancio di 32 gol. Ferretti, emilianodi Montecchio, è corteggiato anche dal nuo­vo Parma. La prospettiva di poter giocare inserie B, però, avrebbe raffreddato la trattati­va con la società crociata in attesa degli svi­luppi di quella col Trapani. Perché l’opera­zione possa andare in porto, però, la societàgranata dovrebbe prioritariamente liberaredei posti nella lista degli over 21.

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Matteo Pisseri, 24 anni, ex portiere del Monopoli, è nato a Parma LAPRESSE

AGRIGENTO L’addio a sorpresa di Pino Rigoli obbliga l’Akragas a rivedere i piani tecnici. Peppino Tirri è al lavoro per risolvere il rebus allenatore e da lì in poi costruire una nuova squadra. Il vicepresidente è in contattocon due allenatori ma non ne svela le idendità: «Preferisco non fare nomi per non suscitare l’interesse di altre società». Per una cosa non detta, una cosa chiarita. «Ho letto di Francesco Di Gaetano quale sicuro allenatore dell’Akragas. È un professionista che conosco e tengo in considerazione ma francamente non ci ho parlato». La conferma arriva anche dal diretto interessato: «Non ho ricevuto nessuna telefonata dall’Akragas. Certo sarei onorato del loro interesse perchè ad Agrigento sono intimamente legato da ricordi familiari. Avevo 5 anni quando mio padre Totò da allenatore vinse il torneo». Il tecnico delle giovanili del Trapani chiude il suo ciclo. «Dopo 5 anni di soddisfazioni è arrivato il momento di nuove esperienze. Sono pronto per una prima squadra dopo aver fatto il secondo di Roberto Boscaglia». Il messaggio è fin troppo chiaro. Sul conto di Francesco Di Gaetano, l’Akragas ha qualche perplessità legata alla capacità di tenere uno spogliatoio perchè allenare le giovanili è tutt’altra cosa rispetto ad una squadra di Lega Pro. Forse intimorisce la deludente esperienza con Legrottaglie. Martedì, però, si potrebbe avere il nome.

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AKRAGAS

Adesso Tirrideve scegliere«Di Gaetano?No... Forse»

Lega ProRLa presentazione del nuovo allenatore 51

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DOMENICA 26 GIUGNO 2016

Faggiano o Sogliano?Sprint per il d.s. del Bari1Giancaspro cerca il suo braccio destro: ormai è una corsa a dueE ieri l’incontro col sindaco Decaro. Il 1o settembre arrivano gli azzurri

Franco CiriciBARI

V olata a due. Il presiden­te del Bari Mino Gianca­spro sceglierà il nuovo

direttore sportivo tra Daniele Faggiano e Sean Sogliano. Inun solo giorno si è ristretta lacerchia ad un paio di conten­denti, per il ruolo più delicatoed importante, resta solo unaminima chance per Pier PaoloMarino.

FACCIA A FACCIA È certo inve­ce che Giancaspro non ha per­so tempo. Con il suo staff dicollaboratori, ieri ha voluto in­contrare sia Faggiano che So­gliano. Il primo in mattinata, ilsecondo a metà pomeriggio.Entrambi legati ad altre socie­tà. Qualora andasse in portol’accordo con il Bari, dovrebbe­ro sciogliere il vincolo con i ri­spettivi club di appartenenza.Faggiano ha un contratto con ilTrapani ed è in parola con ilclub siciliano fino al 2018, do­po l’ottimo lavoro svolto e falli­to d’un soffio la serie A, neldoppio spareggio con il Pesca­ra. Ha il vantaggio di conosce­re bene l’ambiente biancoros­so: è stato il collaboratore piùstretto di Giorgio Perinetti, aitempi di Conte e Ventura. Inquanto a Sogliano, ha dimo­strato grandi capacità ed otte­nuto i risultati più lusinghieri aVarese (portato dal campiona­to di Eccellenza alla serie B) ed

a Verona (una promozione in Ae due salvezze di fila nella mas­sima categoria). Meno fortu­nate le sue parentesi a Palermoe Carpi. È tesserato con il Ge­noa fino al 30 giugno.

SCELTA Dove penderà la bilan­cia? Giancaspro si è preso ungiorno di riflessione per deci­dere, sulla base delle convin­zioni che ha ricavato dai facciaa faccia, nonché sui costi. Cu­rioso: sia Faggiano che Soglia­no hanno avuto alle dipenden­ze Giuseppe Sannino. Ma il59enne tecnico siederebbe si­curamente sulla panchinabiancorossa, solo se il d.s. fosseSogliano. Mentre Faggiano po­trebbe perorare la causa diStellone, visto che non porte­

rebbe via da Trapani ancheSerse Cosmi.

DAL SINDACO Ieri mattina ilpresidente del Bari è stato rice­vuto in Comune dal primo cit­tadino, Antonio Decaro. Oltreai convenevoli di rito, l’occa­sione per affrontare la delicataquestione stadio: verrà costitu­ito in tempi brevi un tavolo tec­nico che prenda in esame ogniaspetto della questione. «Ab­biamo discusso con Gianca­spro – rivela il sindaco – anchecirca la richiesta avanzata allaFigc di ospitare Italia­Francia,il debutto da c.t. di GiampieroVentura, il 1° settembre. Noor­din? L’ho ricevuto, mi è statopresentato come un socio delBari». Emozionato il presiden­te del Bari: «Non mi aspettavoun’accoglienza così calorosa,dal sindaco come dai tifosi. Miha rinnovato la voglia di lavo­rare per il nostro Bari».

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Brindisi si potenzia con M’Baye e ora aspetta con fiducia Scott1Il francese di genitori nigeriani proviene dal Giappone: grande schiacciatore, ha un buon tiro e sarà molto utile a Sacchetti

Franco De SimoneBRINDISI

C ogliendo a sorpresa unpo’ tutti, ma soprattuttosmuovendo con forza

l’aria scettica di tanti, rivenien­te dal dopo elezioni ammini­strative che ha visto bocciato ilprogetto di Fernando Marino,presidente dell’Enel, dagli uffi­ci di Contrada Masseriola è ar­rivata la news del terzo colpostagionale messo a segno: lafirma dell’ala­forte AmathM’Baye, francese di Bordeaux,26 anni, di genitori nigeriani,ottimo studente del College,viste le note, dell’University diOklahoma. Del neo biancaz­zurro l’identikit del giocatore,e del ragazzo, disegnato dal­l’allenatore dei Clippers del­

l’ultima Summer League,Brendan O’Connor, con cuiM’Baye ha giocato lo scorso an­no. «È come una spugna – hadetto di lui –. È un ragazzo chesa giocare molto bene nei dueruoli di “3” e di “4”; ciò che a luipiace di più è giocare sulla fa­scia è da lì che attacca il ferro,ma ha anche una mano “dolce”nel tiro dalla grande distanza.Inoltre, ciò che gli fa gonfiare ilpetto è quando va alla schiac­ciata. È un ragazzo che, fuoridal parquet, è apprezzabile, fral’altro molto curioso: chiedesempre di tutto, vuole semprepiù informazioni. Lui ha sem­pre da chiedere qualcosa, chie­de per sentirsi sicuro».

CONFERMA Brindisi, oltre aM’Baye, ha confermato anchel’ala Marco Cardillo, beneven­

tano, 31 anni che ha giocato lasua prima stagione in A lo scor­so anno, convincendo un po’tutti. Prima di M’Baye e dellaconferma di Cardillo, il generalmanager Alessandro Giuliani, d’accordo con coach Meo Sac­chetti aveva firmato Danny Ag­sebele, ala­pivot, e MarcoSpanghero, play, l’ultima sta­gione a Mantova, e prim’anco­ra a Trento.

CASELLE Ora il nodo più com­plicato da sciogliere, per Brin­disi è relativo agli altri tre ita­liani da inserire nel roster cheancora una volta vedrà l’Enelgiostrare con il 3+4+5. Per lealtre tre caselle che restano dariempire si guarda con grandeattenzione da parte dello stafftecnico, ai giovani che militanonella A­2. Anche se il bersaglioche si vuole cogliere in pienosenza fallire è relativo ai treUsa. Tre esterni sui quali coachSacchetti punta molto dellasua pallacanestro che intendefar sviluppare anche a Brindisi,dopo i trionfi nell’isola. In que­ste ore è atteso l’okay di Du­rand Scott, l’ala piccola che perquanto è dato sapere ha accet­tato l’offerta contrattuale pro­postagli, già a Brindisi, di pas­saporto giamaicano, quindi, Cotonou.

© RIPRODUZIONE RISERVATAAmath M’Baye, 26 anni, durante l’All Star Game del campionato giapponese

TARANTO (a.b.) Con Genchi sempre più orientato a lasciare lo Jonio (probabile destinazione Nocera), il Taranto è a caccia di alternative nel settore avanzato. Il nome più gettonato è quello di Daniele Nohman, l’ultimo anno a Fondi, che assieme a Siclari riproporrebbe la coppia-gol della Lupa Castelli di due stagioni fa. Altro attaccante che piace al tecnico Papagni è Bojan Aleksic, punto di forza del Francavilla in Sinni.

MANOVRE IN ATTACCO

Taranto, Nohman al posto Genchi Obiettivo Bojan

BasketRSerie A

RAnche per la panchinasono sempre due i nomi caldi: Sannino e Stellone

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DIARIO ALLENAMENTOcon

LAVAGNA TATTICA

Antonio Antonucci

IL DIARIO DI ANTONUCCIIL CALCIOIN TASCA(m.ma.) Nuovo strumento per i tecnici di ideato da Antonio Antonucci (www.antonioantonucci.it) allenatore professionista di grande esperienza, osservatore e personal training sempre aggiornato e in prima fila. C’è tutto per preparare le gare, viverle dalla panchina, raccogliere e ordinare informazioni sui giocatori e avversari. In pochissimo spazio ogni allenatore può portare ovunque il planning annuale e settimanale delleesercitazioni, valutazioni, schemi di gioco e risultati dei test. Per informazioni basta spedire una mail a [email protected]

Tre momenti della conferenza di Mino Giancaspro di venerdì 1 Un primo piano del 53enne imprenditore molfettese 2 Insieme ai tifosi 3 Con il simbolo del Bari: il neopresidente vuole riportare in auge il galletto LAPRESSE

CITTA’ DI ALTAMURAPROVINCIA DI BARI

DEPOSITO DI STRUMENTO URBANISTICOESECUTIVO (PLANOVOLUMETRICO) IN ZONAS2A DEL P.R.G. ADOTTATO CON DELIBE-RAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 43NELLA SEDUTA DEL 17.03.2015.

IL DIRIGENTE DEL 3° SETTOREAVVISA

CHIUNQUE NE ABBIA INTERESSE• CHE con Deliberazione della Giunta Comu-

nale n. 43 del 17.03.2015 è stato adottato,ai sensi della D.C.C. n. 50/2006 lo StrumentoUrbanistico Esecutivo (Planovolumetrico)denominato “PETRONELLA ed altri” nella ma-glia tipizzata S2A del PRG vigente, in località“Parco del Vecchio Bovio” a ridosso dellaS.S. 96;

• CHE detto provvedimento, ai sensi dellanormativa vigente, è stato pubblicato all’Al-bo Pretorio dal 27.03.2015 al 11.04.2015e che lo stesso è divenuto esecutivo in data07.04.2015;

• CHE gli atti a corredo dei citati provvedimenti,ai sensi degli artt. 21-27 della L.R. n. 56 del31/05/1980, saranno depositati presso l’Uffi-cio di Segreteria Comunale, dal 17.06.2016al 27.06.2016 durante i quali chiunque puòprenderne visione;

• CHE fino a 20 giorni dopo la scadenzadel periodo di deposito, e pertanto fino al17.07.2016, possono essere presente oppo-sizioni da parte dei proprietari degli immobilicompresi nel piano ed osservazioni da parte dichiunque da inviare alla segreteria comunale.

Altamura, 14.06.2016IL DIRIGENTE DEL 3° SETTORE

SVILUPPO E GOVERNO DEL TERRITORIOF.to (Dott. Arch. Giovanni BUONAMASSA)

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Lecce a cacciadel bomberVia Moscardelli?Ecco Marconi1Meluso e Padalino lavorano per un gruppo giovane: si comincia dall’attacco

Marco ErricoLECCE

S catta la caccia al centra­vanti in casa Lecce. Ilclub giallorosso sta in­

tensificando i contatti per ga­rantirsi un ariete d’area di ri­gore da consegnare a Padali­no, come punto di riferimentodel tridente nel 4­3­3. Unastrategia che, di fatto, escludel’ipotesi di un rinnovo per Mo­scardelli. A meno di clamorosicolpi di scena, l’avventura ingiallorosso dell’attaccantepuò considerarsi conclusa.

IDEA MARCONI Il Lecce hasondato il terreno per MicheleMarconi, attaccante centrale che si è messo in grande evi­denza con l’Alessandria. Clas­sica prima punta, 27 anni, nel­la scorsa stagione con i grigiha collezionato 8 gol tra cam­pionato e coppe. A parte la pe­

ricolosità in fase realizzativa,il ragazzo di Follonica è abileanche nel creare spazi per icompagni. Meluso lo ha ri­chiesto ai dirigenti dell’Ales­sandria, che però al momentonon sembrano intenzionati aprivarsene . Il Lecce però nonintende mollare la presa e tor­nerà alla carica nella prossimasettimana, inserendo magarinel piatto della trattativa Salvio Papini, elementi molto gra­diti al tecnico Braglia. In alter­nativa potrebbe esserci Boca­lon, sempre dell’Alessandria.Ma per il talento di scuola In­ter al momento non c’è stataalcuna richiesta ufficiale da parte dei dirigenti giallorossi.

CIAO MOSCA Resta apertouno spiraglio anche per Leo­nardo Perez. Il procuratoredel calciatore ha lasciato in­tendere che il centravanti ori­ginario di Mesagne non simuoverà da Ascoli. Ma anchein questo caso Meluso non sidà per vinto. Con obiettivi cosìimportanti nel mirino, si pro­fila un distacco da Moscardel­li, che certo non accetterebbeun ruolo da comprimario. Non c’è ancora stato alcuncontatto tra la società e l’attac­cante (in scadenza). Le per­plessità dei dirigenti del Leccenon sono dettate da motivi dicarattere tecnico, piuttosto daragioni anagrafiche, visto cheMoscardelli nel febbraio scor­so ha compiuto 36 anni. E unrinnovo del contratto stride­rebbe fortemente con il pro­getto di ringiovanimento dellarosa. «Mosca» dunque inizia aguardarsi attorno e a valutarealtre offerte, in particolarequella della Spal (neopromos­sa in B) disposta a dargli fidu­cia.

MERCATO Intanto, in attesa diformalizzare Arrigoni e Cian­cio (svincolati dal Cosenza), ilLecce ha inserito tra i possibiliobiettivi anche Misuraca, tre­quartista del Bassano che puògiocare anche esterno offensi­vo. Saluta definitivamente in­vece Liviero (svincolato), cheritorna alla Juve Stabia.

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Foggia, assalto Donnarumma E Di Chiarache cosa fa?1Lo Spezia non vuole mollare Iemmello Di Bari cerca alternative e guarda a Salerno

Alfredo Donnarumma, 25 anni LAPRESSE

Emanuele LosapioFOGGIA

I emmello e Di Chiara so­no al centro delle strate­gie di mercato del Fog­

gia. Dal destino dei due cal­ciatori dipendono le scelteche il club dovrà fare percompletare e rafforzare l’or­ganico a disposizione di Ro­berto De Zerbi. In realtà lepossibilità di trattenere l’at­taccante sono praticamentepari a zero, visto l’investi­mento spropositato per la ca­tegoria che il club sarebbe co­stretto a fare. Nell’insolita ecervellotica trattativa dellascorsa estate (doppio prestitoin meno di un mese tra Lan­ciano e Foggia) ad avvantag­giarsi fu solo lo Spezia, chemantenne la proprietà delcalciatore senza alcuna clau­sola o premio valorizzazionea favore dei rossoneri. Poi i

37 gol tra campionato, Coppa eplayoff hanno fatto schizzare ilvalore del bomber e oggi lo Spe­zia vorrebbe costruire propriocon Iemmello l’attacco per af­frontare il prossimo campionatodi Serie B.

BOMBER CERCASI Il Foggiadalla sua avrebbe invece la vo­lontà del calciatore di restare,ma la logica dice che difficil­mente Iemmello giocherà anco­ra in Lega Pro. Per questo il d.s.Di Bari e il tecnico De Zerbi han­no iniziato a guardarsi attorno:il primo obiettivo per sostituireil centravanti è Alfredo Donna­rumma (’90) della Salernitana.Vista l’ultima esperienza negati­va, il club non accetterebbe pre­stiti ma vorrebbe aprire una trat­tativa per l’acquisizione dell’at­taccante, mettendolo al centrodel nuovo progetto. Bisogneràconvincere quindi i campani,con un’offerta congrua, e Don­narumma a scendere di catego­ria, dopo i 12 gol in B dell’ultimocampionato.

MANOVRE IN DIFESA Differenteè la situazione di Gianluca DiChiara, il terzino di proprietàdel Catanzaro esploso a Fog­gia,vorrebbe restare in Puglia. Bisognerà convincere il club ca­labrese a cederlo: il Foggia stalavorando per riuscire a chiude­re l’operazione prima dell’avviodel ritiro e avere Di Chiara a di­sposizione da subito. Per la dife­sa resta forte l’interesse per icentrali Luca Martinelli (’88) delMessina e Michele Rigione (’91)del Lanciano. Domani intantosarà depositata la documenta­zione per l’iscrizione al prossi­mo campionato.

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MONOPOLI (Bari) È svanito il sogno di riconfermare Pisseri. Così, dopo il bomber Croce (14 gol) al Teramo, parte un altro emblema della salvezza: il portiere para-rigori dovrebbe cedere alla corte del Catania. Non è escluso che per la sostituzione si valuti una soluzione interna: galloni da titolare a Mirarco e l’esperto Pellegrino come dodicesimo. Sul fronte iscrizione al campionato non dovrebbero esserci sorprese, mentre il d.s. Mariotto si appresta a far decollare il mercato.

Luca Sardella

IL PORTIERE SALUTA

Ahi Monopoli Pisseri addio

MARTINA FRANCA (Taranto) È ormai una corsa contro il tempo per mantenere la categoria. Ieri è partita una sottoscrizione voluta dal super tifoso Gentile allo scopo di raccogliere fondi che possano aiutare a scongiurare la scomparsa dal panorama calcistico nazionale. Inoltre i tifosi organizzati, tramite un comunicato, hanno chiesto apertamente una presa di posizione da parte del patron Muschio e del dg Petrosino, artefici della rinascita del calcio martinese.

Giuseppe Ancona

ISCRIZIONE A RISCHIO

Martina, oraè davvero crisi

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