le a i r o t il lavoro che non c’è, cruccio di tanti i d e l’ d 1° · 2016-05-01 · n....

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ONliNe www. diOcesimazara. it Nelle P agiNe Con divi dere L’ EDITORIALE Quindicinale della Diocesi di Mazara del Vallo Distribuzione gratuita Registrazione Tribunale di Marsala n. 140/7-2003 Editore Associazione “Orizzonti Mediterranei” Piazza della Repubblica, 6 91026 - Mazara del Vallo Direttore editoriale mons. Domenico Mogavero Direttore responsabile Max Firreri Redazione Piazza della Repubblica, 6 91026 - Mazara del Vallo tel. 393.9276843 [email protected] Hanno collaborato Don Nicola Altaserse, Erina Ferlito, Dora Polizzi, Maria Scavuzzo, padre Enzo Vitale. Impaginazione e stampa Grafiche Napoli via Selinunte, 206 91021 - Campobello di Mazara Questo numero è stato chiuso in reda- zione il 26 aprile 2016. è vietata la ri- produzione integrale o parziale. Quindicinale associato alla: A Vita La festa in onore di Maria Ss. di Tagliavia Mesemariano La luce che apparve ai tre pastorelli Le rubriche Grani di Vangelo e le Parole dell’Islam Il video “Famiglia è...” i protagonisti del musical di Domenico Mogavero D OMENICA MAGGIO si celebra la memoria liturgica di san Giuseppe lavoratore e la festa del lavoro. Ma è una festa dal sapore assai amaro. Da diversi anni, in- fatti, in questa circostanza si contano non le conquiste dei lavoratori e i progressi nel mondo del lavoro quanto a occu- pazione e sicurezza, ma solo il progressivo irrefrenabile au- mento della disoccupazione e la rassegnata assuefazione alla mancanza di lavoro da parte delle giovani generazioni. Ormai sembra che nessuno creda più in una soluzione sod- disfacente e rapida del problema. Si allarga sempre più il numero di coloro che stanno abbandonando la speranza di trovare un lavoro, sotto l’effetto di una fatalistica apatia, stanca di subire continui rifiuti e sconfitte. Giustamente si levano voci critiche nei confronti di un sistema che continua a tutelare chi il lavoro ce l’ha, manifestando poca propositi- vità nella ricerca di nuove forme di occupazione. Eppure il lavoro ha una stretta connessione con la dignità della per- sona e con la sua realizzazione: «Il lavoro, infatti, riguarda direttamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la sua felicità. Il valore primario del lavoro è il bene della persona umana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini e le sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui deriva che il lavoro non ha soltanto una finalità economica e di profitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo e la sua dignità» (PaPa FRaNcEScO, Discorso agli operai delle ac- ciaierie di Terni – 20 marzo 2014). Peraltro, occorre osser- vare che la mancata occupazione può determinare forme di esclusione sociale, attraverso lo sfruttamento dei lavoratori costretti a subire la violenza iniqua del lavoro nero o con il reclutamento da parte della malavita organizzata dei sog- getti più indifesi, anche minorenni. Per non dire della con- dizione degli immigrati, particolarmente esposti all’aggressione del caporalato e all’allettamento del guada- gno facile negli ambienti malavitosi. In un panorama di complessa e marcata difficoltà sembrerebbe difficile trovare rimedi accessibili ed efficaci. E, probabilmente, sul piano concreto non c’è molto spazio per l’ottimismo. Ma sotto il profilo degli atteggiamenti si deve puntare fondamental- mente su due risorse decisive: «La creatività di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della so- cietà, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione di necessità» (PaPa FRaNcEScO, Discorso citato). a mali estremi, estremi rimedi, recita un noto aforisma. E in una situazione assai grave a ciascuno è chiesto di dare il proprio apporto per superare la crisi che ci sovrasta. Nessuno pensi, perciò, di chiamarsi fuori. Su tutti incombe, infatti, il dovere di of- frire un presente dignitoso alle giovani generazioni e di pre- parare un futuro accettabile a quelle che verranno. È questa la speranza da alimentare. Il lavoro che non c’è, cruccio di tanti C’è ancora spazio per un domani diverso? Gesù è la luce della mia vita Domenico Mogavero La storia di Stephen Akhibi, ragazzo nigeriano, a pag. 3 DIOCESI DI MAZARA DEL VALLO Stephen Akhibi, 17 anni, originario della Nigeria, sabato 30 aprile, alle ore 18, nella parrocchia Cristo Re in Mazara del Vallo riceverà i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Anno XIV - n. 08 del 1° maggio 2016

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ONliNewww.diOcesimazara.it

NellePagiNe Con

dividere

L’ED

ITORIAL

E

Quindicinaledella Diocesidi Mazara del Vallo

Distribuzione gratuita

Registrazione Tribunaledi Marsala n. 140/7-2003

Editore

Associazione “Orizzonti Mediterranei”Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallo

Direttore editoriale

mons. Domenico Mogavero

Direttore responsabile

Max Firreri

Redazione

Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallotel. [email protected]

Hanno collaborato

Don Nicola Altaserse, Erina Ferlito,Dora Polizzi, Maria Scavuzzo, padreEnzo Vitale.

Impaginazione e stampa

Grafiche Napolivia Selinunte, 20691021 - Campobello di Mazara

Questo numero è stato chiuso in reda-zione il 26 aprile 2016. è vietata la ri-produzione integrale o parziale.

Quindicinale associato alla:

A VitaLa festa in onoredi Maria Ss.di Tagliavia

Mese marianoLa luce cheapparve ai trepastorelli

Le rubricheGrani diVangelo e le Parole dell’Islam

Il video“Famiglia è...”i protagonistidel musical

di Domenico Mogavero

DOMENICA 1° MAGGIO si celebra la memoria liturgica disan Giuseppe lavoratore e la festa del lavoro. Ma èuna festa dal sapore assai amaro. Da diversi anni, in-

fatti, in questa circostanza si contano non le conquiste deilavoratori e i progressi nel mondo del lavoro quanto a occu-pazione e sicurezza, ma solo il progressivo irrefrenabile au-mento della disoccupazione e la rassegnata assuefazionealla mancanza di lavoro da parte delle giovani generazioni.Ormai sembra che nessuno creda più in una soluzione sod-disfacente e rapida del problema. Si allarga sempre più ilnumero di coloro che stanno abbandonando la speranza ditrovare un lavoro, sotto l’effetto di una fatalistica apatia,stanca di subire continui rifiuti e sconfitte. Giustamente silevano voci critiche nei confronti di un sistema che continuaa tutelare chi il lavoro ce l’ha, manifestando poca propositi-vità nella ricerca di nuove forme di occupazione. Eppure illavoro ha una stretta connessione con la dignità della per-

sona e con la sua realizzazione: «Il lavoro, infatti, riguardadirettamente la persona, la sua vita, la sua libertà e la suafelicità. Il valore primario del lavoro è il bene della personaumana, perché la realizza come tale, con le sue attitudini ele sue capacità intellettive, creative e manuali. Da qui derivache il lavoro non ha soltanto una finalità economica e diprofitto, ma soprattutto una finalità che interessa l’uomo ela sua dignità» (PaPa FrancEScO, Discorso agli operai delle ac-ciaierie di Terni – 20 marzo 2014). Peraltro, occorre osser-vare che la mancata occupazione può determinare forme diesclusione sociale, attraverso lo sfruttamento dei lavoratoricostretti a subire la violenza iniqua del lavoro nero o con ilreclutamento da parte della malavita organizzata dei sog-getti più indifesi, anche minorenni. Per non dire della con-dizione degli immigrati, particolarmente espostiall’aggressione del caporalato e all’allettamento del guada-gno facile negli ambienti malavitosi. In un panorama di

complessa e marcata difficoltà sembrerebbe difficile trovarerimedi accessibili ed efficaci. E, probabilmente, sul pianoconcreto non c’è molto spazio per l’ottimismo. Ma sotto ilprofilo degli atteggiamenti si deve puntare fondamental-mente su due risorse decisive: «La creatività di imprenditorie artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia esperanza. E la solidarietà fra tutte le componenti della so-cietà, che rinunciano a qualcosa, adottano uno stile di vitapiù sobrio, per aiutare quanti si trovano in una condizione dinecessità» (PaPa FrancEScO, Discorso citato). a mali estremi,estremi rimedi, recita un noto aforisma. E in una situazioneassai grave a ciascuno è chiesto di dare il proprio apportoper superare la crisi che ci sovrasta. nessuno pensi, perciò,di chiamarsi fuori. Su tutti incombe, infatti, il dovere di of-frire un presente dignitoso alle giovani generazioni e di pre-parare un futuro accettabile a quelle che verranno. È questala speranza da alimentare.

Il lavoro che non c’è, cruccio di tantiC’è ancora spazio per un domani diverso?

Gesù è la lucedella mia vita

Domenico Mogavero

La storia di Stephen Akhibi, ragazzo nigeriano, a pag. 3

DIOCESI DI MAZARA DEL VALLO

Stephen Akhibi, 17 anni, originario della Nigeria, sabato30 aprile, alle ore 18, nella parrocchia Cristo Re in Mazara

del Vallo riceverà i sacramenti dell’iniziazione cristiana.

Anno XIV - n. 08 del 1° maggio 2016

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n. 08/1°maggio2016, pag. 2

A Vitafolklore e tradizionesi miscelanocon la devozione

La festa

Carrie cucciddatiper Maria Ss. di Tagliavia

AVItA, pIccolo pAEsE che sorge nellazona centrale della provincia di Tra-pani, al confine con i comuni di Sa-

lemi e Calatafimi Segesta, in cui è possibileriscoprire le bellezze architettoniche e pae-saggistiche di una piccola e antica cittadina,caratterizzata da suggestive gradinate e daicaratteristici portali in pietra di gesso e cam-panedda, circondata da verdi colline, si cele-brerà il 7 e 8 maggio la festa in onore diMaria Ss. di Tagliavia, un misto di religione efolklore che caratterizza questo piccolo co-mune. Il 7 maggio, a partire dalle 18, si potràammirare uno deimomenti più sug-gestivi e genuinidel folklore sici-liano, con la sfilataper le vie delpaese della caval-cata, un maestosocorteo nel qualeincedono i variceti: cavallari, viti-coltori/olivicoltorie massari ingroppa a muli ecavalli seguitiognuno dal pro-prio carro: car-retti siciliani,carro del vino edelle olive e per finire il carro dell’abbon-danza, una maestosa carrozza ricoperta conrami d’alloro e mirto a cui, una volta rivestita,vengono attaccati in maniera simmetricacirca mille cucciddati, ornati al centro con ga-rofani rossi. Nella parte anteriore del carro èposizionato un caratteristico pane intagliato

a forma di “M”, sormontato da un arco fitto didodici fiori a simbleggiare le dodici stelledello Stellario della Madonna. La carrozza ètrainata da una pariglia di buoi dalle cornadorate e adorni di nastri multicolori. Durantela sfilata vengono lanciati confetti, fruttasecca, caramelle, bottigliette di vino, olive e icaratteristici cucciddati. Oltre a essere unsegno di abbondanza la festa è espressionedi ringraziamento alla Madonna di Tagliaviaper il raccolto agricolo, con incluse chiare fi-nalità propiziatorie. Il momento culminantedella festa si terrà domenica 8 maggio, con

inizio alle 19,30, con la solenne processione,durante la quale verrà portata in spalla daifedeli la “Vara” con l’immagine di Maria SS. diTagliavia, che percorrerà le vie della citta-dina. Alla fine della solenne processione sipotrà ammirare lo spettacolo pirotecnico chesegna la chiusura dei festeggiamenti.

VITAMaria Scavuzzo

www.prolocovitese.it

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Maggio, mese della Madonna. Ed era il13 maggio del 1917, quando tre bam-bini, Francesco, Giacinta e Lucia, pa-

scolavano un piccolo gregge nella Cova da Iria,frazione di Fatima, in Portogallo. All’improvviso,verso mezzogiorno, videro una grande luce;pensando che si trattasse di un lampo deciserodi andarsene, ma ne sopraggiunse un altro cheilluminò il luogo e videro sopra un piccolo lecciouna “Signora più splendente del sole” dalle cuimani pendeva un rosario bianco. La Signoradisse ai tre pastorelli che era necessario pregaremolto e li invitò a tornare alla Cova da Iria percinque mesi consecutivi, il giorno 13 e a quella

stessa ora. I bambini così fecero… Nell’ultimaapparizione, il 13 ottobre, alla presenza di circa70.000 persone, la Signora disse che era la “Ma-donna del Rosario” e chiese che venissecostruita in quelluogo unacappellina insuo onore.Dopo l’appari-zione tutti i pre-senti furonotestimoni di unmiracolo straor-dinario: il sole, si-mile a un discod’argento, potevaessere fissatosenza difficoltà e,“danzando nelcielo”, girava su sestesso come unaruota di fuoco che sembrava precipitasse sullaterra. Qualche anno dopo la Madonna riap-

parve a Lucia, la più grande dei tre pastorelli,quando era già divenuta religiosa, chiedendo la

devozione dei primi cin-que sabati del mese (re-citare il rosario,confessarsi e fare la co-munione in riparazionedei peccati commessicontro il Cuore Imma-colato di Maria) e laconsacrazione al suoCuore Immacolato. Il13 maggio 1982 SanGiovanni Paolo IIcosì si espresse nelsuo viaggio a Fa-tima: «Se la Chiesaha accolto il mes-

saggio di Fatima èsoprattutto perché esso contiene una

verità e una chiamata, che nel loro fondamen-tale contenuto sono la verità e la chiamata delVangelo stesso».

n. 08/1°maggio2016, pag. 3

In maggiosi venera la Madonnadi Fatima

Il mese mariano

Quella luce che apparveai tre pastorelli a Cova da Iria

MARSALAp. Enzo Vitale, icms www.operabirgi.it

le iNiziatiVe

Sul sito diocesano

in agenda tutti gli appuntamenti

SUL SITO DIOCESANO www.diocesi-

mazara.it, nella sezione

agenda, si possono consultare

tutte le iniziative legate alla Ma-

donna di Fatima che si svolgono in

Diocesi: dal Santuario di Birgi alla

parrocchia di campobello di Mazara.

Dalla Diocesi a RomaPellegrinaggio giubilare

Vita di chiesa

Un gruppo di fedeli e di sacerdoti insieme al Ve-scovo monsignor Domenico Mogavero si sonorecati a roma come pellegrini per varcare la

Porta Santa che Papa Francesco ha aperto lo scorso 8dicembre, inaugurando l’anno giubilare straordinariodella Misericordia. abbiamo vissuto giornate belle e in-tense visitando la Basilica di San Paolo fuori le Mura,San Giovanni in Laterano e la Scala Santa, Santa MariaMaggiore, i Musei Vaticani, la cappella Sistina. Emozio-nante è stato attraversare la Porta Santa in cui ognunodi noi ha potuto sperimentare l’abbraccio perdonante e

Santuario N.S. di Fatima

CastelvetranoSanta messa in carcerecol coro diocesano

Vita di chiesa

Sabato 16 aprile il coro diocesano (nella foto alcunidei componenti), diretto da Eugenia Sciacca, si è esi-bito presso il carcere di castelvetrano, nell’ambito

dell’anno giubilare. Molta emozione è stata vissuta siada parte dei detenuti che dei coristi. Una delle setteopere di misericordia corporale ricorda: «ero carcerato emi avete visitato». L’esperienza, dunque, è stata di cre-scita per il coro che espleta con grande senso del servi-zio il compito di animare le celebrazioni presiedute dalVescovo. Durante la santa messa, presieduta dal Vicariodon Vincenzo Greco, un detenuto ha presentato una ri-flessione da consegnare al Vescovo. Il testo si può leg-gere sul sito diocesano www.diocesimazara.it.

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misericordioso di Dio. abbiamo visitato la Basilica di San Pietroe abbiamo pregato davanti alla tomba del grande apostolo. cisiamo recati nel Santuario della Divina Misericordia, nellachiesa di Santo Spirito in Sassia, per celebrare la santa Eucare-stia e per affidare la nostra chiesa di Mazara del Vallo alla mi-sericordia del Padre. Ma l’esperienza unica e che rimarràsempre impressa nella mia mente è stata la partecipazioneall’udienza generale del Santo Padre. Io, insieme a mio fratelloSalvatore e a mia madre, ci siamo inseriti all’interno del padi-glione dei diversamente abili in cui abbiamo avuto l’opportu-nità di vedere da vicino Papa Francesco. Sentire la gente chegridava il suo nome e annunciava il suo arrivo sulla papamo-bile ha creato un’atmosfera tale che incrociando con lo sguardoil Papa che si avvicinava non potevi trattenere le lacrime e lagrande emozione che vivevi in quel momento! ringrazio il Si-gnore e lo Spirito Santo di averci dato Papa Francesco che con isuoi gesti e insegnamenti ci mostra il volto misericordioso egioioso di Dio! (don nicola altaserse)

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n. 08/1°maggio2016, pag. 4

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L’avventura cristianadi Stephen Akhibi,ragazzo nigerianoscampato alla persecuzione

«Mi sentocome unbambinoappenanato»

sI toccA con lA MAno DEstRA un braccialettodi catena che tiene al polso sinistro Ste-phen Akhibi, mentre racconta la sua storia.

«Cos’è quella catena?». «Niente» risponde e ab-bassa lo sguardo. La timidezza di questo ragazzonigeriano la leggi, quando ti guarda, nei suoiocchi, che – se scruti bene – ti fanno leggere giàmezza storia di questo diciassettenne, che nellasua adolescenza ha vissuto la persecuzione e lapaura tra mille difficoltà. La sua terra, la Nigeria,è ora lontana da qui, da Mazara del Vallo, la cittàche in tutto questo anno l’ha accolto. Dapprimail viaggio della speranza verso la Libia, poi la tra-versata rischiosa nel Mediterraneo, lo sbarco inSicilia, un primo soggiorno a Marsala e da pocopiù di un anno la vita dentro la comunità “L’ap-prodo sicuro”. Tra quelle mura ha conosciutoMelinda Barbera, 34 anni, responsabile dioce-sana dell’Azione cattolica ragazzi. È con lei che laprima volta si è confidato: «Mi disse che sentivala necessità di andare a messa – dice Melinda – ecapimmo che era una novità tra i ragazzi musul-mani». Stephen, nato in una famiglia cristiana, hasempre creduto in Gesù, ma in Nigeria non po-teva professare la fede. Una vita vissuta senzaluce, senza il battesimo. «È come se fino a orafossi stato al buio – racconta – ora mi sento comeun bambino appena nato che vede la luce da-vanti ai suoi occhi». Da un anno Stephen ha ini-ziato a camminare su quella strada piena di luce,realizzando così un suo grande desiderio, quellodi diventare cristiano. «Durante la prima messanella parrocchia Cristo Re c’era un battesimo –ricorda Melinda – lui vide quella bambina e sicommosse». In questi mesi Stephen è stato a

fianco di Melinda che l’ha guidato e che gli faràda madrina: gli incontri coi ragazzi della parroc-chia Cristo Re, coi seminaristi ai quali ha portatola sua testimonianza, le tappe del Rito dell’inizia-zione cristiana degli adulti che sabato 30 aprilelo porteranno a ricevere il battesimo, la confer-mazione e l’Eucaristia. L’incontro col Vescovo,col direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo ErinaFerlito, poi con don Davide Chirco che l’ha se-guito in questi mesi. «Quando non conosci Gesùsei una persona vuota – dice Stephen – lui è lavita. In lui ho trovato gioia e speranza». Con séStephen porta sempre una Bibbia in inglese, «mel’ha regalata una signora di Marsala». Da piccolosognava di diventare medico, «sognare è ancheun viaggio» racconta mentre accenna un timidosorriso. «A volte faccio poco rispetto a quello chepotrei – dice Melinda – l’esperienza bella di Ste-phen la vivo come un dono, il suo sorriso e la suafede testimoniano il Vangelo. Una bella ricchezzaper la Chiesa, una risorsa per tutti». Stephen èl’unico cristiano che sta vivendo nella comunità“L’approdo sicuro”. «La Sicilia? Non pensavo diarrivarci, non era una terra che avevo scelto, maqui mi trovo bene» dice. Ma lui sogna il Nord Ita-lia, non appena sarà maggiorenne vorrà oltre-passare lo Stretto. Chissà per cercare fortuna, perscoprire terre nuove verso l’Europa, con le spallerivolte all’Africa, la terra dove è nato e dove, per ilmomento, non vuole più tornare. I ricordi del suopassato hanno il silenzio delle parole e gli occhibassi di questo ragazzo dal sorriso dolce. MaGesù e la fede in lui sono la luce della sua nuovavita cristiana, che inizia da qui, da Mazara delVallo. Un sabato di aprile del 2016.

MAZARA DEL VALLOMax Firreri

www.diocesimazara.it

La storia

Diocesi di Mazara del Vallo

l’aNgOlO di PaPa FraNcescO

L’amoredocumentod’identitàdel cristiano

L’AMORE […] È LA CARTA D’IDENTITÀ DEL CRISTIANO, è l’unico “documento”valido per essere riconosciuti discepoli di Gesù. [...] l’amore concreto;non l’amore “nelle nuvole”, no, l’amore concreto che ri-

splende nella sua vita. […] l’amore è il dono libero di chi hail cuore aperto; l’amore è una responsabilità, ma una respon-sabilità bella, che dura tutta la vita; è l’impegno quotidianodi chi sa realizzare grandi sogni! ah, guai ai giovani che nonsanno sognare, che non osano sognare! […] L’amore si nutredi fiducia, di rispetto, di perdono. L’amore non si realizza per-ché ne parliamo, ma quando lo viviamo: non è una dolce poe-sia da studiare a memoria, ma una scelta di vita da mettere inpratica! come possiamo crescere nell’amore? Il segreto è an-cora il Signore: Gesù ci dà Sé stesso nella Messa, ci offre il perdono e lapace nella confessione. Lì impariamo ad accogliere il suo amore, a farlonostro, a rimetterlo in circolo nel mondo. E quando amare sembra pe-

sante, quando è difficile dire di no a quello che è sbagliato, guardate lacroce di Gesù, abbracciatela e non lasciate la sua mano, che vi conduce

verso l’alto e vi risolleva quando cadete. nella vita sempre sicade, perché siamo peccatori, siamo deboli. Ma c’è la mano diGesù che ci risolleva, che ci rialza. Gesù ci vuole in piedi! Quellaparola bella che Gesù diceva ai paralitici: “alzati!”. Dio ci hacreati per essere in piedi. c’è una bella canzone che cantanogli alpini quando salgono su. La canzone dice così: “nell’artedi salire, l’importante non è non cadere, ma non rimanere ca-duto!”. avere il coraggio di alzarsi, di lasciarci alzare dallamano di Gesù. E questa mano tante volte viene dalla mano diun amico, dalla mano dei genitori, dalla mano di quelli che ci

accompagnano nella vita. anche Gesù stesso è lì. alzatevi! Dio vi vuolein piedi, sempre in piedi! (Omelia per il giubileo dei ragazzi e delle ra-gazze, 24 aprile 2016)

____________________________________________________ www.vatican.va

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Trapani BirgiQuote ancora da versare,preoccupazione per Ryanair

le breVi dal territOriO

ALCUNI COMUNI DEL TRAPANESE devono ancora versarele quote di co-marketing tramite la camera dicommercio alla ryanair. rimane ancora aperta la

questione che vede presente la compagnia irlandesenell’aeroporto di Trapani Birgi. Sino al 2017 ryanair èlegata allo scalo trapanese e dopo potrebbe pure la-sciarlo. Il contratto venne stipulato con l’ams, la societàesclusivista che per conto della ryanair si occupa dimarketing e pubblicità. I comuni trapanesi, da quandonon c’è più la Provincia, hanno dovuto versare cospicuequote in base all’accordo di co-marketing. Più volte, inquesti mesi, il presidente della camera di commercioPino Pace ha sollecitato i comuni al pagamento dellequote e della questione si è pure interessato il Prefetto.Il sindaco di Trapani Vito Damiano, qualche giorno fa, haanche chiesto un intervento concreto della regione.

Mazara del ValloLe donne e i ricami in Fondazione

VENTIDUE DONNE, ITALIANE E MUSULMANE (nella foto),sono state protagonista del progetto “Donna” pro-mosso dalla Fondazione San Vito Onlus. Oltre al la-

boratorio di ricamo, le donne hanno seguito un percorsodi autostima, autoimprenditorialità e dell’essere donna.

SelinunteIl commissario dell’Unescoin visita ai templi e a Torretta

ILCOMMISSARIODELL’UNESCOraymond Bondin (nellafoto)ha definito l’ex ton-

nara di Torretta Granitola, oggisede dell’Iamc-cnr, «un luogostraordinario». Bondin è statoin visita all’ex opificio e al Parcoarcheologico di Selinunte,dove ha preso parte ai lavoridel convegno internazionalepromosso dal locale club Unesco. a Torretta ad accoglierlo, tra glialtri, il vice sindaco di campobello antonella Moceri e il ricercatoreSalvo Mazzola, che ha mostrato al diplomatico maltese i vari re-perti presenti all’interno della struttura, guidandolo poi nella visitadei laboratori dell’istituto che rappresenta un autorevole punto diriferimento per l osservazione e lo studio degli ecosistemi marini.

Il fatto

Marsala, firmato l’accordodi programma per il porto

Il pREsIDEntE della Regione Rosa-rio Crocetta ha firmato - a Mar-sala - l’Accordo di programma

per il porto turistico che dovrà na-scere su iniziativa della Myr, il cuipresidente è Massimo Ombra. L’Ac-cordo, che determina la variante delPiano regolatore portuale, è statofirmato dallo stesso Ombra, da Cro-cetta, dal sindaco Alberto Di Giro-lamo (i tre nella foto), dalcomandante della Capitaneria diPorto di Trapani, Giuseppe Guc-cione e dai dirigenti del Diparti-mento regionale dell’ambiente edell’urbanistica Maurizio Pirillo eSalvatore Giglione. Entro trentagiorni il Consiglio comunale dovràratificare l’Accordo, che altrimentidecadrà. Il presidente Crocetta haanche detto che la Regione parteci-perà con 8 milioni di euro al pro-getto della Myr.

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Grani di VangeloCustoditi dalla nube

le rubriche

«CANTATE AL SIGNORE, perché ha mirabilmentetrionfato: cavallo e cavaliere ha gettato nelmare!» (Es 15,21). È il gioioso cantico di Mi-

riam, intrecciato con musiche e danze (cfr Es 15,20):stupenda sintesi dell’evento principe della storiad’Israele e cuore della rivelazione veterotestamentaria.Il mare, nell’antica cultura ebraica, è simbolo di ognipericolo e di ogni male, potenza anarchica e baratrodella perdizione. Scendendo nel mare, il popolo di Dioattraversa la morte, ma il braccio potente del Signorelo conduce a una vita nuova (cfr Sal 66,6;78,13; Sap10,18,20;19,7b-9). così l ’acqua diviene metafora dimorte e di vita nell’antico Testamento e segno battesi-male nel nuovo: segno di morte, che “mortifica” il pec-cato; segno di vita che, nel battesimo, fa sorgere l’uomonuovo (cfr Rom 6,3-11). E la relazione con l’evento delMar rosso si rende esplicito nella teologia paolina:«non voglio infatti che ignoriate, fratelli, che i nostripadri furono tutti nella nube, tutti attraversarono ilmare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nellanube e nel mare […]. ciò avvenne come esempio pernoi» (1Cor 10,1-2.6a). come dunque Israele era “in

Erina Ferlito

Le parole dell’IslamGenio/

Dora Polizzi

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IL T E R M I N E J INN indica ogni sor ta di es-ser i fantast ic i , la c ui realtà è af fermatadal corano accanto a quel la d i a l t re

creature. I l corano ut i l izza oltre a j innanche j inna e jann , tutt i der ivat i dal lamedesima radice. Q ueste creature, chesfuggono a ogni percezione, cost i tuisconouna sor te di “mondo nascosto” ( 'a lam al-

Mosè” che incarnava la salvezza di Dio, i cristianisono nel cristo con il sacramento della rigenera-zione (cfr Rom 6,3; Gal 3,27). Si può dunque par-lare di una sorta di “battesimo nella nube e nelmare”: l’attraversamento del mar rosso sarà sem-pre il “tipo”, la stigmatizzazione della nascitadall’acqua e dallo Spirito (cfr Gv 3,5) per chiunquesi consegni alla meravigliosa e sconcertante av-ventura della Pasqua del Figlio di Dio. E se il marerimanda all’acqua battesimale, la nube raffiguralo Spirito dell’altissimo (cfr Lc 1,35). a guidareIsraele nel duro cammino è infatti una nube: «IlSignore marciava alla loro testa con una colonnadi nube, per guidarli sulla via da percorrere, e dinotte con una colonna di fuoco, per far loro luce[…]. Di giorno la colonna di nube non si ritiravamai dalla vista del popolo, né la colonna di fuocodurante la notte» (Es 13,21-22). La nube è l’ombrache protegge dall’arsura e la luce che fa leggere ilsentiero. Ha il profumo di una carezza e il saporedi un abbraccio. La nube è anan, la cui radice ver-bale significa “coprire”, ma è pure amud, dal verboamad, che dice “tenersi diritto”, a indicare il suostare in alto. È dunque il segno che Dio, colui chedimora nell’alto dei cieli, si fa custode del suo po-polo. altri testi, in Esodo, associano la nube alkabod (cfr Es 16,10; 24,15-18; 40,34-38), la gloriadi Dio che si manifesta, la potenza creatrice di Dioche conduce e dirige il popolo dei riscattati, la suapresenza che si lascia percepire ma non catturare,poiché la nube lo avvolge se pur non lo cela. È ciòche accade al Sinai, dove Mosè riceve da Dio la

Torah: «Mosè salì dunque sul monte. La gloria delSignore venne a dimorare sul monte Sinai e lanube lo coprì per sei giorni. al settimo giorno ilSignore chiamò Mosè dalla nube […]. Mosè entròdunque in mezzo alla nube e salì sul monte» (Es24,15-18a). anche nel nuovo Testamento la nubesi offre come custodia e svelamento della gloriadel Signore. I testi più significativi riguardano ilracconto della trasfigurazione narrato nei Vangelisinottici (cfr Mt 17,1-8; Mc 9,2-8; Lc 9,28-36).Gesù sale sul monte, icona della dimora di Dio, epor ta con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. I tre,espressione della totalità dei discepoli del Si-gnore, vengono coinvolti in un’esperienza escato-logica: il cristo si trasfigura davanti a loro; le suevesti si fanno candide e splendenti a indicare la ri-surrezione (cfr Ap 7,13-14); nella conversazionecon Mosè, espressione della Torah, e con Elia, sim-bolo dei Profeti, svela la gloria di Dio e l’unicitàdella rivelazione. Si tratta di un evento che, a untempo, terrorizza e affascina. Pietro propone difare delle tende, come nel deserto, e, come nel de-serto, una nube li copre con la sua ombra, mentrela voce del Padre proclama: «Questi è il Figlio mio,l’amato: ascoltatelo» (Mc 9,7b). così la nube del-l’Esodo adombra e palesa la divinità di Gesù. nelmistero di Dio, incomprensibile agli uomini,un’inaspettata salvezza li investe e li consola.Tocca a noi chiederci oggi quale sia la “nube” cheprotegge la nostra vita, illumina il cammino eguida gli uomini lungo l’intera vicenda della sto-ria.

ghayb) che inter viene nel l ’ordine del“mondo v is ib i le” ( 'a lam al- shahada) . I lverbo janna s ignif ica innanzitutto “esserenascosto”, “copr i re”, “r icopr i re”, ma ancheessere “abbondante”, “essere tenebroso”, e“far impazzire”. In r i fer imento al la termi-nologia, j inn s ignif ica “demone” “genio”,ma anche “c iò che copre”, “velo” o “ l ’in-terno di qualcosa”; j inna indica i demoni ei geni ma anche la fo l l ia e i l furore. I J innnon sono dunque v is ib i l i a v ista umanaordinar ia ; tuttavia, sono capaci d i mate-r ia l izzars i e d i appar i re nel mondo f is ico,rendendosi v is ib i l i o invis ib i l i a loro piac i-mento. Spesso appaiono sotto le spogl iedi animal i e possono essere buoni o cat-t iv i . Q uel l i che s i sottomettono ad al lahsono buoni ; quel l i che a Lui s i r ibel lano,sono catt iv i . Maometto incorpora i J innnel suo s istema, re legando in secondopiano le d iverse div inità del mondo araboe imponendo i l D io unico al lah.

Dall’EcuadorAppello di don Enzo Amatoin soccorso dei terremotati

Vita di chiesa

Un appello per aiutare le popolazioni colpite dal terre-moto in Ecuador. Lo lancia don Enzo amato, marsalesemissionario in quelle terre. Il terremoto delle ultime

settimane ha colpito tragicamente le provincie di Manabì,Esmeraldas , Guayas e altre zone limitrofe. non è facile rag-giungere le tante comunità dislocate nelle periferie, a causadella lontananza dalle vie percorribili, molte delle qualisono state chiuse per le frane e altre interrotte. Un terre-moto del 7.8° registrato sabato 17 aprile alle 18,58 che hacambiato il volto del Paese. Per gli aiuti don Enzo amatochiede di mettersi in contatto con l’associazione “amici delTerzo mondo” di Marsala.

l’ageNda www.diocesimazara.it

1° maggio, Festa dell’Alleanza a S. Maria di Gesù

Si terrà domenica 1° maggio, presso la parrocchia Santa Mariadi Gesù a Mazara del Vallo, la festa dell’alleanza, nella Frater-nità Betlemme di Efrata. alle 10 Lode carismatica guidata da

agostino ricotta. alle 12 pranzo insieme. alle 16 breve ritiro dipreparazione guidato da don Giacomo Putaggio (assistente gene-rale della Fraternità) per i 10 che dovranno fare il Patto di alle-anza. alle 18 Lode carismatica, a seguire il secondo insegnamentodi agostino ricotta. alle 20 santa messa e Patto di alleanza.

7 maggioAl Selinus il musical “Famiglia è...”

andrà in scena sabato 7 maggio, alle ore 20 al teatro Seli-nus di castelvetrano, il musical “Famiglia è…”, con testie musiche a cura della parrocchia Santa rosalia di Ma-

zara del Vallo. Si replica domenica 8 maggio, alle ore 17 e alleore 20. I fondi raccolti serviranno per sostenere un progettosociale per le famiglie in difficoltà da realizzare nella città dicastelvetrano.

2/3 maggioSalemi, Festa del Ss. Crocifisso

Lunedì 2 e martedì 3 maggio, nellachiesa del Santissimo crocifisso inSalemi, si svolgerà la festa del

crocifisso. Lunedì 2: ore 17,30 santorosario; ore 18 santa messa e baciodella reliquia della Santa croce. Mar-tedì 3: ore 7 scampanio dei sacribronzi; ore 10 santa messa; ore 17,30santo rosario; ore 18 santa messa pre-

sieduta da don Vito Saladino (nella foto); ore 19 processionedel simulacro del Ss. crocifisso.

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n. 08/1°maggio2016, pag. 8

Il concorso nazionale ifeelCud -promosso dal Servizio PromozioneSostegno Economico della C.E.I.- invita tutte le parrocchie a ideare un progetto di utilità sociale per la propria comunità parrocchiale e ad organizzare un evento di promozione a favore dell’8xmille alla Chiesacattolica da documentare con un video oppure con un servizio fotografico.In palio 8 contributi economici fino a 15.000 euro. È previsto anche un Premio della Giuria per il miglior video che racconterà l’evento. A vincere sarà la solidarietà e, anche se è rimasta nel nome, non è piùobbligatoria la raccolta delle schede CU* (ex CUD), che resta comunqueuna pratica auspicabile. Il bando si concluderà il 30 maggio.

SCENDI IN PIAZZA E FAI VINCERE LA SOLIDARIETA‘

COME AIUTARE AD AIUTAREÈ un anno particolare quello che stiamovivendo, che si intreccia strettamente con il cammino proposto dal Giubileo dellaMisericordia. Se Dio è misericordioso anche i suoi figli devono esserlo e questo non si traduce solo in un atteggiamento spirituale,ma anche in gesti concreti. Con l’8xmille, la Chiesa cattolica può offrire un maggiorenumero di risposte concrete a chi è nel bisogno, fisico, materiale, spirituale.Promuovere questo strumento per il suosostegno economico (che non è mai un fine)aiuta ad aiutare. Perché se fondamentale è la buona volontà, altrettanto lo sono le risorse economiche. Le parrocchie che hanno vinto finora hanno potutorealizzare i propri progetti grazie ad ifeelCUD.Quest’anno c’è una novità. “In questa nuova edizione - afferma MatteoCalabresi, responsabile del ServizioPromozione Sostegno Economico della C.E.I.promotore del concorso - gli obiettivi sono 2:il primo, che si conferma prioritario, vuolecontinuare a sostenere progetti di utilitàsociale, che spesso poi diventano validealternative e risposte tangibili per le famigliein difficoltà, i giovani senza lavoro e glianziani soli. Il secondo è quello di mostrare,attraverso un evento di sensibilizzazione e di trasparenza, l’uso di questi fondi anche a livello locale e quindi la loro importanzapoiché permettono di realizzare opere utili nel proprio contesto sociale”.Si può, dunque, amare e agire per il bene del prossimo con un “progetto”? Affermativo.Ma attenzione a non cadere nella tentazionedi pensare “qualcun’altro ci penserà”. Si può e si deve agire insieme. E se talvolta si rinuncia a qualcosa di personale perpoterlo donare, in questo caso per “dare”basta “ideare”, e farlo con la propriacomunità.

MARIA GRAZIA BAMBINO

I PROGETTI VINCITORI DELL’EDIZIONE 2015Le buone idee vincono sempre.Vincono se si sviluppano in progetti. E i buoni progettihanno chiari gli obiettivi da raggiungere e le modalitàper poterlo fare. Fondamentaleè saper coinvolgere le propriecomunità parrocchiali che poine beneficeranno direttamentee, con loro, le realtà locali.L’esempio in queste brevisintesi che possono essereapprofondite sul sitowww.ifeelcud.it.

Parrocchia S. Francesco di Paola di Scafati (SA): La Casa di Francesco offre una struttura di prima accoglienza e di ascolto dove ognuno possa confidare i propri disagi, trovare conforto,sollievo e chiunque abbia bisogno possa lavarsi, vestirsi, riposarsi, nutrirsi.

Parrocchia Maria SS. del Buon Rimedio (NA): Il Buon Rimedio potenzia i servizi parrocchialiesistenti, già realizzati con l’8xmille, attraverso una serie di laboratori di specializzazione(ceramica, lettura, teatrale, musicale ed informatico) per consentire ai giovani del difficilequartiere di Scampia di formarsi in vari ambiti ed individuare nuove opportunità di crescitaprofessionale.

Cattedrale di Bari: Orchestra del Borgo Antico di Bari, prendendo ad esempio il sistema “Abreu” del Venezuela, attraverso la musica e la formazione di un’orchestra cerca di recuperare alcuniragazzi a rischio di Bari vecchia inserendoli in un percorso formativo comunitario.

Cattedrale S. Lorenzo Maiorano (Manfredonia): Guarda con speranza il tuo futuro potenzia i serviziparrocchiali esistenti con lo sportello polivalente e alfabetizzazione, per promuovere l’integrazionesocio lavorativa di persone immigrate e di italiani disoccupati, e un laboratorio di sartoria e realizzazione di prodotti artistici e culturali, per favorire la ricerca di un’occupazione.

Parrocchia Santi Pietro e Paolo (Saronno): creazione Fondo cittadino di solidarietà, già operativo da due anni, ha la finalità di offrire un sostegno materiale e morale alle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica, che non ricevono un aiuto dai servizi sociali del Comune.

Parrocchia di S. Agazio Martire di Guardavalle (CZ): Insieme abbattiamo le barriere ha l’obiettivo di migliorare la vita delle persone disabili attraverso la realizzazione di uno spazio polifunzionalecon laboratorio, sala da pranzo, sala lettura con biblioteca e caffetteria che permetterà loro di incontrarsi, sviluppare le proprie abilità residue e favorire le relazioni sociali.

Parrocchia S. Filippo Neri (MI): Insieme siamo un dono ha la finalità di potenziare i serviziparrocchiali esistenti con una serie di nuove attività volte ad aiutare gli anziani e le famigliebisognose in un quartiere difficile di Milano, la Bovisasca. La creazione di “una rete di prossimità” e l’istituzione della “badante di condominio” sono due dei punti chiave del progetto.

PER CONCORRERE LE PARROCCHIE SONO CHIAMATE A:

iscriversi online su www.ifeelcud.it presentare una pianificazione dettagliatadel progetto che intendono realizzareorganizzare nella propria parrocchia

un evento di promozione e sensibilizzazionealla firma per l’8xmilledocumentare l’evento con un piccolo video o fotoreportage

Vincono le 8 parrocchie che hanno realizzato i progetti considerati più meritevoli

da una Giuria secondo i criteri di valutazionepubblicati sul sito www.ifeelcud.it. Il video permette di concorrere alla vincita di un premio aggiuntivo di 1.000 euro.Proclamazione dei vincitori sul sito il 30 giugno 2016.

*I TITOLARI DEL SOLO MODELLO CU (EX CUD) SONO COLORO CHE POSSIEDONO ESCLUSIVAMENTE REDDITI DI PENSIONE, DI LAVORO DIPENDENTE O ASSIMILATI, E SONO ESONERATI DALLAPRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI. TUTTAVIA POSSONO DESTINARE L’8XMILLE ATTRAVERSO L’APPOSITA SCHEDA ALLEGATA AL CU. IN ALTERNATIVA SI PUÒ UTILIZZARE LA SCHEDAALLEGATA AL MODELLO UNICO (SCARICABILE DA WWW.IFEELCUD.IT).

COME FUNZIONA IFEELCUD 2016

Tutte le info su www.ifeelcud.it

L’8xmille per il bene comune

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