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Virus
• Non sarà/ò mai autonomo!
• Lo è o lo fa?
• Troverà/ò un lavoro?
• I suoi/miei compagni sono più bravi
Le insidie degli «antidoti universali»
• Calcolatrice
• Sintesi vocale
• Schemi
• Formulari
• Mappe
• Riassunti
• Tecniche di memorizzazione
• ………..
Studenti differenti
Interventi differenti
Strategie differenti
Vissuti differenti
Percorsi differenti
• Attribuire i propri pensieri
. Ricercare la conferma
. Non considerare i diversi contesti e l’evolutività
. Ipergeneralizzare
La parola ai ragazzi
• Facciamo fatica a tradurre i pensieri degli adulti
• Non capiamo cosa pensano di noi
• Non riusciamo a farci capire
• Ci obbligano a fare quello che vogliono loro
• Decidono loro il ragionamento degli esercizi di compito e noi non possiamo dire la nostra
• Sanno già cosa è successo prima di verificare
• Continuano a ripetere le stesse cose anche quando siamo migliorati
• Se si mettono in testa qualcosa, pensano già di sapere come ti comporterai prima che succeda
• Ci prevengono
• Non capiscono quello che vorremmo fare
• Non danno fiducia
• Si sostituiscono a noi
• Quando sbagli ci urlano dietro, invece di dirti come si fa
• Non prendono sul serio i nostri problemi
• Non ci ascoltano e ci rispondono “OK”
• Ci considerano dei bambini
• Ci imbottiscono quando abbiamo caldo
Scheda didattica per l’insegnamento dei concetti di razionale e irrazionale
1. Sarebbe terribile se il compito andasse male2. Mi piacerebbe riuscire a migliorare3. Se sbaglio vuol dire che non valgo niente4. Devo riuscire sempre bene5. Se qualcuno ride di me non è la fine del mondo6. E’ terribile essere rimproverati dall’insegnante7. Anche se qualcosa mi va male lo posso sopportare8. Sbagliare è spiacevole, ma può essere utile9. Posso divertirmi ugualmente anche se non piaccio a
qualcuno10. Sarebbe orribile fare brutta figura
A B C
Svolgere gli esercizi
Non eseguo l’esercizio e vengo sgridato
Come è noioso
L’insegnante mi odia e ha dei problemi
Noia
Sbadiglio e mi stiracchio
Non termino il compito
Desiderio di provocazione
Quali pensieri irrazionali?I pensieri dei genitori
• Doverizzazioni– Su se stessi (“Devo assolutamente essere sempre
adeguato come genitore, non devo commettere errori, essere approvato da tutte le persone per me significative, altrimenti sono un incapace”)
– Sugli altri (“Gli altri devono agire come io penso che debbano assolutamente agire, altrimenti le conseguenze per mio figlio saranno irreparabili”)
• Catastrofizzazioni
« E’ terribile che mio figlio sia dislessico»
«Non riuscirà a realizzarsi nella vita»
«Tutti lo prenderanno in giro»
Insopportabilità
“Non sopporto che mio figlio abbia un DSA”
“E’ insopportabile avere tutte queste cose da fare e mai avere tempo per me”
• Svalutazione globale di sé e degli altri
“Non sono in grado di fare il genitore”
“L’insegnante di mio figlio è completamente fuori strada”
“Mio figlio non ha speranze”
• Indispensabilità
“E’ indispensabile che mio figlio sia apprezzato dagli amici”
“Solo se darò questo a mio figlio sarà felice”
Scheda didattica per l’insegnamento dei concetti di razionale e irrazionale
1. Sarebbe terribile se il compito andasse male2. Mi piacerebbe riuscire a migliorare3. Se sbaglio vuol dire che non valgo niente4. Devo riuscire sempre bene5. Se qualcuno ride di me non è la fine del mondo6. E’ terribile essere rimproverati dall’insegnate7. Anche se qualcosa mi va male lo posso sopportare8. Sbagliare è spiacevole, ma può essere utile9. Posso divertirmi ugualmente anche se non piaccio a
qualcuno10. Sarebbe orribile fare brutta figura
Stile noncuranteSi sminuiscono, ignorano e sottovalutano le emozioni negative
dei ragazzi
• I sentimenti dei ragazzi sono considerati poco importanti, irrazionali, irrilevanti
• Si desidera che le emozioni negative spariscano in fretta
• Si utilizza frequentemente la distrazione per tacere le emozioni
• Si tende a prendere alla leggera l’emozione del ragazzo
• Si ha scarsa consapevolezza delle proprie ed altrui emozioni
• Si teme di perdere il controllo dal punto di vista emotivo
• Si concentra più sul superare le emozioni che sul comprenderne il significato
• Si minimizzano gli avvenimenti che hanno causato l’emozione
• Si è convinti che le emozioni negative siano dannose
• Si è convinti che lo scorre del tempo sia sufficiente per sistemare i problemi
Stile censoreSi criticano le espressioni dei sentimenti negativi arrivando al rimprovero e alla
punizione
• Si giudicano e si criticano le manifestazioni emotive dei ragazzi
• Ci si focalizza sulla necessità di porre limiti ai ragazzi
• Si enfatizza la necessità di conformarsi ad uno standard di comportamento
• Si è convinti che le emozioni negative riflettano tratti negativi del carattere, rendano deboli le persone mentre i ragazzi devono essere temprati alla vita
• Si è convinti che il ragazzo usi le emozioni a fini manipolatori
• Si è preoccupati che il figlio obbedisca all’autorità
Quali effetti sui ragazzi?
• Imparano a considerare i propri sentimenti come sbagliati, inadeguati e privi di valore.
• Possono pensare di essere sbagliati perché hanno emozioni sbagliate
Stile lassistaSi accettano le emozioni, ma non si offre una guida
• Si accettano liberamente le manifestazione emotive dei ragazzi
• Si offre conforto
• Non si insegna nulla riguardo alle emozioni
• Non si aiuta a risolvere i problemi e a trovare strategie
• Si è convinti che per rispettare le emozioni non ci sia altro modo che accettarle
• Si gestiscono le emozioni in modo idraulico: rilasciata l’emozione il lavoro è fatto
Quali effetti su i ragazzi?
• Non imparano a gestire le emozioni
• Possono avere problemi a concentrarsi, a stare insieme agli altri
L’allenatore emotivo
• Valuta l’emozione negativa del ragazzo come occasione di intimità
• Non diventa impaziente di fronte all’emozione
• E’ consapevole delle emozioni del ragazzo, le rispetta e dà loro valore
• Non spiega al ragazzo quel che dovrebbe fare
• Non pensa di dover essere in grado di risolvere tutti i i problemi
• Offre una guida per padroneggiare l’emozione
• Pone dei limiti e insegna modi accettabili per manifestare le emozioni
• Aiuta a trovare sistemi per risolvere i problemi
Le fasi dell’allenamento emotivo(Gottman)
• Essere consapevoli delle emozioni del figlio
• Riconoscere in quell’emozione un’opportunità di intimità e di insegnamento
• Ascoltare con empatia e convalidare i sentimenti dei figli
• Aiutare il figlio a trovare le parole per definire le emozioni che sta provando
• Porre dei limiti, mentre si esplorano le strategie per risolvere il problema
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