le grazie di foscolo e di canova un confronto tra le arti lezioni d'autore
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Le Grazie di Foscolo e di Canova Un confronto tra le arti Lezioni d'Autore. Le Tre Grazie di Canova. Le Tre Grazie nella mitologia greca. Raffaello Sanzio, Le Tre Grazie , 1504-1505. Olio su tavola 17X17, Musée Condé (castello di Chantilly, Oise) da Wikipedia, foto di Franck Raux. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
Le Grazie di Foscolo e di CanovaUn confronto tra le arti
Lezioni d'Autore
Gruppo marmoreo, scolpito negli anni 1813-17, di cm 182 di raggio, oggi collocato a San Pietroburgo, al Museo dell’Ermitage.
Committente Giuseppina di Beauharnais
L’autore tiene presente i dettami dell’arte neoclassica. Winckelmann: nell’arte classica (da riproporre in quella settecentesca) una “nobile semplicità e calma grandezza”.
Le Tre Grazie di Canova
Figlie di Zeus ed Eurinome
Aglaialo splendore
Eufrosine la gioia e la letizia
Talia la prosperità, la portatrice di fiori
Le Tre Grazie nella mitologia greca
La posizione: nessuna delle tre figure dà del tutto le spalle allo spettatore.
L’intreccio delle braccia e delle gambe serve a conferire movimento e leggerezza alla scena.
Il cippo sormontato da una ghirlanda, come piccolo altare, per dare stabilità al gruppo.
Le figure: i volti vicini non possiedono alcuna espressione, al fine di riprodurre il ‘bello ideale’, anche attraverso la perfetta levigatezza della pietra.
Canova vuole riprodurre nel marmo la “vera carne”.
Raffaello Sanzio, Le Tre Grazie, 1504-1505
Olio su tavola 17X17, Musée Condé (castello di Chantilly, Oise) da Wikipedia, foto di Franck Raux
Poemetto in endecasillabi sciolti
Primo Inno – a Venere: la prima apparizione di Venere dal mare greco.
Secondo Inno – a Vesta: esaltazione delle arti, della musica e della danza in particolare, descritte in un rito classicheggiante che si svolge alle porte di Firenze.
Terzo Inno – a Pallade: Questa presiede alla tessitura di un velo, che rappresenta le virtù tradizionali del mondo antico e che ha la funzione di proteggere le Grazie dai pericoli dell’inciviltà.
Le Grazie di Foscolo
L’autore pensava all’opera già dal 1803, anno in cui tradusse la Chioma di Berenice.
Le Grazie sono un work in progress per il poeta, che continua a lavorarci per tutta la vita, pubblicandone una parte solo nel ‘25 e lasciandolo incompiuto.
È lecito pensare che Foscolo avesse un duplice atteggiamento nei confronti di quest’opera: - cercava la perfezione formale di ispirazione neoclassica. - la versatilità del suo ingegno lo spingeva a interessi sempre nuovi.
La gestazione dell’opera foscoliana
La relazione dell’opera poetica di Foscolo con quella marmorea di Canova è resa esplicita:
- La dedica che precede l’Inno primo
- Il brano immediatamente successivo: il poeta si rivolge direttamente allo scultore, facendo riferimento a una realtà geografica e culturale che entrambi allora ben conoscono.
Foscolo e Canova
[...] Nella convalle fra gli aerei poggidi Bellosguardo, ov'io cinta d'un fontelimpido fra le quete ombre di millegiovinetti cipressi alle tre Divel'ara innalzo, e un fatidico lauretoin cui men verde serpeggia la vitela protegge di tempio, al vago ritovieni, o Canova, e agl'inni. Al cor men fecedono la bella Dea che in riva d'Arnosacrasti alle tranquille arti custode;ed ella d'immortal lume e d'ambrosiala santa immago sua tutta precinse. Forse (o ch'io spero!) artefice di Numi,nuovo meco darai spirto alle Graziech'or di tua man sorgon dal marmo. […]
Inno primo – Venere - Carme ad Antonio Canova
FINE
Lezioni d'Autore